PREVISIONI ITALIA
Weekend con l'anticiclone
Un grosso anticiclone a matrice sub-tropicale ha conquistato il Paese. Nel fine settimana grazie all'alta pressione il tempo si manterrà stabile e mite, ma tornano le NEBBIE al Nord, anche fitte e persistenti, allarme inquinamento e SMOG nelle grandi città. Da Domenica 24 incursione fredda al Centro-Sud
Un grosso anticiclone a matrice sub-tropicale ha conquistato il Paese. Nel fine settimana grazie all'alta pressione il tempo si manterrà stabile e mite, ma tornano le NEBBIE al Nord, anche fitte e persistenti, allarme inquinamento e SMOG nelle grandi città. Da Domenica 24 incursione fredda al Centro-Sud
PREVISIONI METEOROLOGICHE ITALIA 15 GIORNI
22 - 24 Febbraio. Alta pressione prevalente
Bel tempo, ma qualche precipitazione andrà ad interessare l'estremo Sud.
25 - 27 Febbraio. Anticiclone sempre più forte
Bel tempo, sole al Centro-Sud e rilievi, nebbie sulle principali pianure.
28 Febbraio - 1 Marzo. Anticiclone persistente
Continua il bel tempo su tutte le regioni, salvo isolata instabilità sulle regioni adriatiche.
Bel tempo, ma qualche precipitazione andrà ad interessare l'estremo Sud.
25 - 27 Febbraio. Anticiclone sempre più forte
Bel tempo, sole al Centro-Sud e rilievi, nebbie sulle principali pianure.
28 Febbraio - 1 Marzo. Anticiclone persistente
Continua il bel tempo su tutte le regioni, salvo isolata instabilità sulle regioni adriatiche.
PREVISIONI METEOROLOGICHE SICILIA
Evoluzione meteo weekend Sicilia
VENERDI': Un impulso di correnti fredde balcaniche torna ad interessare le regioni meridionali mostrandosi più attivo a ridosso della dorsale e sulla fascia ionica dove sono previste ancora delle piogge e temporali nonché nevicate fino a quote collinari, più sole sulla Campania costiera e la Sicilia sudoccidentale. Temperature in diminuzione, venti moderati settentrionali con mari mossi, molto mossi al largo.
SABATO: Il nuovo impulso di aria fredda va gradualmente allontanandosi verso la Grecia e con esso anche l'instabilità atmosferica. Previsto ancora al mattino qualche residuo fenomeno sul basso Tirreno e la fascia ionica ma in esaurimento; ampie schiarite poi dal pomeriggio. Temperature in lieve aumento nei valori massimi. Venti moderati settentrionali con mari ancora molto mossi.
DOMENICA: Allontanatosi l'impulso d'aria fredda giunto dai Balcani la rimonta dell'alta pressione garantisce condizioni di tempo stabile e prevalentemente soleggiato. Tuttavia i venti di Maestrale che seguono la perturbazione produrranno ancora qualche addensamento nuvoloso sul basso Tirreno e sui rilievi prospicienti, specie dalla seconda parte del giorno; interessata la Campania interna, la bassa Calabria e il Messinese, ma senza precipitazioni degne di nota. Temperature in lieve aumento.
BREVE IRRUZIONE FREDDA
Un nucleo d'aria fredda dai Balcani attraversa rapidamente le nostre regioni meridionali, apportando piogge e qualche rovescio nella seconda parte di venerdì; neve in Appennino, con quota in calo fin sugli 800 m in serata. Migliora rapidamente nel corso del weekend 16-17 quando le fredde e tese correnti settentrionali tenderanno ad attenuarsi, prima di lasciare spazio a più miti venti da Sud sul finire di domenica. Nel corso della prossima settimana 18-24 il rialzo della pressione atmosferica favorirà una fase più stabile, anche se non sempre soleggiata: sui settori tirrenici assisteremo infatti alla formazione di qualche banco nuvoloso di natura marittima.
VENERDI': Un impulso di correnti fredde balcaniche torna ad interessare le regioni meridionali mostrandosi più attivo a ridosso della dorsale e sulla fascia ionica dove sono previste ancora delle piogge e temporali nonché nevicate fino a quote collinari, più sole sulla Campania costiera e la Sicilia sudoccidentale. Temperature in diminuzione, venti moderati settentrionali con mari mossi, molto mossi al largo.
SABATO: Il nuovo impulso di aria fredda va gradualmente allontanandosi verso la Grecia e con esso anche l'instabilità atmosferica. Previsto ancora al mattino qualche residuo fenomeno sul basso Tirreno e la fascia ionica ma in esaurimento; ampie schiarite poi dal pomeriggio. Temperature in lieve aumento nei valori massimi. Venti moderati settentrionali con mari ancora molto mossi.
DOMENICA: Allontanatosi l'impulso d'aria fredda giunto dai Balcani la rimonta dell'alta pressione garantisce condizioni di tempo stabile e prevalentemente soleggiato. Tuttavia i venti di Maestrale che seguono la perturbazione produrranno ancora qualche addensamento nuvoloso sul basso Tirreno e sui rilievi prospicienti, specie dalla seconda parte del giorno; interessata la Campania interna, la bassa Calabria e il Messinese, ma senza precipitazioni degne di nota. Temperature in lieve aumento.
BREVE IRRUZIONE FREDDA
Un nucleo d'aria fredda dai Balcani attraversa rapidamente le nostre regioni meridionali, apportando piogge e qualche rovescio nella seconda parte di venerdì; neve in Appennino, con quota in calo fin sugli 800 m in serata. Migliora rapidamente nel corso del weekend 16-17 quando le fredde e tese correnti settentrionali tenderanno ad attenuarsi, prima di lasciare spazio a più miti venti da Sud sul finire di domenica. Nel corso della prossima settimana 18-24 il rialzo della pressione atmosferica favorirà una fase più stabile, anche se non sempre soleggiata: sui settori tirrenici assisteremo infatti alla formazione di qualche banco nuvoloso di natura marittima.
PREVISIONI METEOROLOGICHE WEEKEND CANICATTI'
VENERDI' MATTINA SERENO O POCO NUVOLOSO, NUBI SPARSE CON AMPIE SCHIARITE AL POMERIGGIO, E NUBI SPARSE CON POSSIBILI DEBOLI PIOVASCHI LA SERA, CON VENTO TUTTO IL GIORNO A 16/26-16 KM/h E TEMPERATURA TRA 3°C DI MINIMA E 12°C DI MASSIMA; SABATO MATTINA NUBI SPARSE E SCHIARITE, E SERENO O POCO NUVOLOSO DAL POMERIGGIO/SERA CON TEMPERATURA TRA -1°C DI MINIMA E 11°C DI MASSIMA; DOMENICA MATTINA SERENO O POCO NUVOLOSO, E NUBI SPARSE CON AMPIE SCHIARITE DAL POMERIGGIO/SERA CON TEMPERATURA TRA -2°C DI MINIMA E 12°C DI MASSIMA. BUON WEEKEND A TUTTI!
METEO TERRORISMO: LA MIA POSIZIONE
Anche se normalmente preferisco fare o donare la mia passione di meteorologo e comunicatore scientifico, senza perdermi in sterili polemiche, credo sia giusto esprimere ufficialmente a tutti Voi, centinaia di utenti che giornalmente seguite il mio modestissimo sito, la mia posizione in merito alla polemica sorta con le associazioni di albergatori. Innanzitutto una premessa: la previsione meteo è, come dice la parola stessa, una previsione, ovvero un accadimento ipotetico il cui verificarsi è legato ad una probabilità, più o meno alta. Quindi non è una certezza: ed il fatto che non lo sia, penso, sia cosa piuttosto chiara, scontata ed incontrovertibile, non fosse altro per il significato del termine con cui viene denominata.
Io svolgo dal 2002, dapprima tramite sms adesso non solo tramite sms ma anche tramite questo mio sito personale e grazie anche alla redazione di TRC, l'attività di elaborazione e fornitura di previsioni meteorologiche (lo faccio per pura passione e per informare la gente sulle condizioni meteorologiche), tanto ad utenti privati, quanto ad aziende. Un'attività svolta con serietà e una piccola professionalità: uso i migliori modelli matematici a disposizione quali: carte a 500 ed a 850 hPa, carte topografiche, parametri zonali, wind cart, spaghetti meteorologici ect..., il tutto completamente da solo. Ogni giorno dedico un paio di ore uomo per darvi la migliore informazione possibile. Sì, la migliore informazione possibile, con i mezzi messi a disposizione dalla scienza, ma non una certezza sulla previsione.
Seppur bravo, lo ammetto, purtroppo anche io, molto raramente sbaglio. Ma sbaglio tanto in un senso, quanto nell'altro. Così come a volte prevedo pioggia e poi il tempo si rivela asciutto, può capitare il contrario, ovvero che prevedo sole ed in realtà ci scappa l'acquazzone. Ed in casi di tempo alquanto instabile, come sta accadendo in questa Estate 2014, l'errore a micro-scala ovviamente aumenta.
Ma io ce la metto tutta e cerco il più possibile di dare un'informazione precisa; in favore di tutta la mia utenza, non per privilegiare una qualche corporazione, che siano gli albergatori, i consorzi di stabilimenti balneari, gli impianti di risalita...o chicchessia. Il mio obiettivo resta l'utente finale, verso il quale mi sento in dovere morale di fornire la previsione la più attendibile e curata possibile.
Sono e mi sento un po' perplesso ed amareggiato nel sentire richieste, fatte da un'associazione che rappresenta una parte economica ben precisa, di limitare l'informazione sul mio sito: il mio è un sito libero, che fa informazione meteorologica secondo una linea tutta mia, nel rispetto di quelle che sono le regole e le leggi vigenti nel nostro Paese, che, fino a prova contraria, risulta ancora un Paese democratico in cui vige il massimo rispetto della libertà di informazione.
Se un'associazione, che giustamente tutela gli interessi di una categoria, si sente penalizzata dalle condizioni del tempo e dalle sue previsioni, piuttosto che urlare contro tutti, minacciando cause universali verso il mondo della meteorologia, cerchi di selezionare i siti facendo un'accurata analisi sulle performance delle previsioni, e consigli quei siti alla propria utenza ed a tutti gli albergatori che ne fanno parte. Se io avrò l'onore (e lo sto avendo grazie a Giuseppe Pino Barbara, Massimo Lo Giudice in primis e la redazione di TRC e dal 2016 su Portale Canicattì e dal 2017 Sicilia Reporter di far parte di questa lista di informatori meteo ritenuti accurati non mi sottrarrò di fornire un'informazione dedicata e gratuita a tutti gli albergatori.
Io svolgo dal 2002, dapprima tramite sms adesso non solo tramite sms ma anche tramite questo mio sito personale e grazie anche alla redazione di TRC, l'attività di elaborazione e fornitura di previsioni meteorologiche (lo faccio per pura passione e per informare la gente sulle condizioni meteorologiche), tanto ad utenti privati, quanto ad aziende. Un'attività svolta con serietà e una piccola professionalità: uso i migliori modelli matematici a disposizione quali: carte a 500 ed a 850 hPa, carte topografiche, parametri zonali, wind cart, spaghetti meteorologici ect..., il tutto completamente da solo. Ogni giorno dedico un paio di ore uomo per darvi la migliore informazione possibile. Sì, la migliore informazione possibile, con i mezzi messi a disposizione dalla scienza, ma non una certezza sulla previsione.
Seppur bravo, lo ammetto, purtroppo anche io, molto raramente sbaglio. Ma sbaglio tanto in un senso, quanto nell'altro. Così come a volte prevedo pioggia e poi il tempo si rivela asciutto, può capitare il contrario, ovvero che prevedo sole ed in realtà ci scappa l'acquazzone. Ed in casi di tempo alquanto instabile, come sta accadendo in questa Estate 2014, l'errore a micro-scala ovviamente aumenta.
Ma io ce la metto tutta e cerco il più possibile di dare un'informazione precisa; in favore di tutta la mia utenza, non per privilegiare una qualche corporazione, che siano gli albergatori, i consorzi di stabilimenti balneari, gli impianti di risalita...o chicchessia. Il mio obiettivo resta l'utente finale, verso il quale mi sento in dovere morale di fornire la previsione la più attendibile e curata possibile.
Sono e mi sento un po' perplesso ed amareggiato nel sentire richieste, fatte da un'associazione che rappresenta una parte economica ben precisa, di limitare l'informazione sul mio sito: il mio è un sito libero, che fa informazione meteorologica secondo una linea tutta mia, nel rispetto di quelle che sono le regole e le leggi vigenti nel nostro Paese, che, fino a prova contraria, risulta ancora un Paese democratico in cui vige il massimo rispetto della libertà di informazione.
Se un'associazione, che giustamente tutela gli interessi di una categoria, si sente penalizzata dalle condizioni del tempo e dalle sue previsioni, piuttosto che urlare contro tutti, minacciando cause universali verso il mondo della meteorologia, cerchi di selezionare i siti facendo un'accurata analisi sulle performance delle previsioni, e consigli quei siti alla propria utenza ed a tutti gli albergatori che ne fanno parte. Se io avrò l'onore (e lo sto avendo grazie a Giuseppe Pino Barbara, Massimo Lo Giudice in primis e la redazione di TRC e dal 2016 su Portale Canicattì e dal 2017 Sicilia Reporter di far parte di questa lista di informatori meteo ritenuti accurati non mi sottrarrò di fornire un'informazione dedicata e gratuita a tutti gli albergatori.
METEO ITALIA: WEEKEND 16-17 IN COMPAGNIA DELL'ANTICICLONE SUBTROPICALE. POI CAMBIO DI ROTTA IN VISTA?
Aggiornamento 16 FEBBRAIO 2019 ore 15:10
METEO, SUPER ANTICICLONE METTE KO L'INVERNO - Un anticiclone sub-tropicale di vaste proporzioni interessa buona parte dell'Europa e dell'Italia, portando temperature primaverili, decisamente anomale per febbraio. L'enorme bolla di aria calda e stabile che lo alimenta in quota si spinge da Spagna e Algeria fin verso Baltico, Polonia, Ucrania, inglobando tutta l'Europa centrale, la Francia e anche l'Inghilterra. Solo la Grecia e in parte il Sud Italia risentono ancora di una circolazione fredda retrograda ma che si esaurirà entro la giornata odierna. Le grandi perturbazioni atlantiche saranno costrette a scorrere a latitudini molto settentrionali, interessando la medio-alta Scandinavia, Irlanda, Scozia e marginalmente l'Inghilterra.
PRIMAVERA AL CENTRO-NORD, RESIDUA VARIABILITA' AL SUD - Per quanto dunque riguarda l'Italia avremo la prosecuzione del tempo stabile e secco soprattutto al Centro nord, con temperature ben oltre la norma soprattutto nelle massime, che potranno superare punte di 13-14°C; 'caldo' sulle Alpi con zero termico anche superiore ai 3000m di quota! Attenzione inoltre al ritorno di nubi basse o nebbie che potranno ridurre la visibilità a partire dal weekend 16-17 in Val padana e gradualmente anche sulle valli del Centro nei giorni a seguire. Contestualmente la qualità dell'aria andrà peggiorando in modo sensibile, specie in Pianura Padana. Il Sud risentirà infine di residue correnti fredde dai Balcani con variabilità e residui rovesci in definitivo esaurimento entro la giornata odierna e con temperature in netto aumento nei giorni a seguire. Anche qui la domenica 17 si prospetta di fatto in prevalenza soleggiata ovunque.
QUANTO DURERA'? - Dopo l'apice raggiunto nel weekend 16-17, a inizio settimana 18-24 e in particolare tra martedì 19 e mercoledì 20 infiltrazioni di aria umida di matrice atlantica proveranno a scalfire la cupola anticiclonica ma ci riusciranno solo in minima parte limitandosi a portare nubi basse e qualche isolata e debole precipitazioni lungo i settori tirrenici, limitatamente alla Sardegna, la Liguria e l'alta Toscana. Altrove seppur indebolito l'anticiclone continuerà a portare tempo stabile anche se non sempre soleggiato. In Valpadana avremo infatti nubi medio-basse e locali nebbie, il tutto in un contesto termico più freddo rispetto al weekend 16-17. Nubi basse anche lungo i versanti tirrenici dalla Toscana alla Calabria seppur con bassa probabilità di fenomeni. Una situazione di stallo che potrebbe protrarsi fino a fine mese con le grandi perturbazioni che non riusciranno ad entrare con decisione sulla nostra Penisola. Resta l'incognita di una possibile irruzione fredda dalla Russia tra il 22 e il 24, che oltre a necessitare di conferme, sembrerebbe con i dati attuali doversi limitare a sfiorare soltanto l'Italia portando qualche effetto più tangibile solo all'estremo Sud.
13 FEBBRAIO 2019: WEEKEND 16-17 SOLEGGIATO E A TRATTI MITE SU MOLTE REGIONI - La fase stabile, soleggiata e decisamente mite per il periodo sulle regioni del Centro-Nord, entrerà ulteriormente nel vivo specie tra le giornate di venerdì 15 e sabato 16, quando l'Anticiclone subtropicale raggiungerà i suoi massimi sull'Europa sud-occidentale e a Ovest delle Alpi. L'avvezione di aria più mite in quota farà registrare anomalie termiche positive anche marcate sull'arco alpino centro-occidentale, con valori superiori alle medie del periodo anche di 10°C; al suolo le anomalie risulteranno meno importanti, ma i valori termici potranno comunque raggiungere punte di 14-16°C al Nordovest, Sardegna e sulle zone interne di Toscana e Lazio, ma localmente anche oltre i 16°C. Più freddo invece sul medio-basso versante adriatico e al Sud, a causa della persistenza di una circolazione depressionaria sul Mar Egeo, che favorirà la discesa di un nuovo impulso artico proveniente dai Balcani tra le giornate di venerdì 15 e di sabato 16. Domenica 17 questo nucleo depressionario andrà colmandosi, determinando così un rialzo termico anche al Sud. Sul finire di domenica 17 la pressione atmosferica gradualmente diminuirà al Nord, favorendo così il ritorno delle nebbie specie in Pianura Padana e nelle valli interne del Centro.
PROSSIMA SETTIMANA 18-24 INDEBOLIMENTO DELL'ANTICICLONE, POSSIBILE RITORNO DELLE PERTURBAZIONI ATLANTICHE? - Giungono anche oggi conferme dalla modellistica numerica per quanto riguarda l'indebolimento del campo anticiclonico di matrice subtropicale sull'Europa sud-occidentale e sul Mediterraneo. Se la diminuzione dei valori di pressione atmosferica favorirà il ritorno delle nebbie al Nord e nelle valli del Centro, il flusso atlantico potrebbe tornare ad abbassarsi di latitudine nel periodo 19-21 febbraio, tornando così a coinvolgere anche l'Europa centro-meridionale, con il transito di modesti fronti perturbati che potranno - temporaneamente - riaffacciarsi anche sul Mediterraneo occidentale, riportando così qualche pioggia in Italia, specie tra Nordovest e regioni centrali tirreniche. Ad ora si tratta solo di una tendenza che tra l'altro non è avvallata da tutti i principali modelli; per questo motivo è meglio riaggiornarsi nei prossimi giorni, quando la situazione a livello sinottico risulterà senz'altro più chiara specie dal punto di vista modellistico.
METEO, SUPER ANTICICLONE METTE KO L'INVERNO - Un anticiclone sub-tropicale di vaste proporzioni interessa buona parte dell'Europa e dell'Italia, portando temperature primaverili, decisamente anomale per febbraio. L'enorme bolla di aria calda e stabile che lo alimenta in quota si spinge da Spagna e Algeria fin verso Baltico, Polonia, Ucrania, inglobando tutta l'Europa centrale, la Francia e anche l'Inghilterra. Solo la Grecia e in parte il Sud Italia risentono ancora di una circolazione fredda retrograda ma che si esaurirà entro la giornata odierna. Le grandi perturbazioni atlantiche saranno costrette a scorrere a latitudini molto settentrionali, interessando la medio-alta Scandinavia, Irlanda, Scozia e marginalmente l'Inghilterra.
PRIMAVERA AL CENTRO-NORD, RESIDUA VARIABILITA' AL SUD - Per quanto dunque riguarda l'Italia avremo la prosecuzione del tempo stabile e secco soprattutto al Centro nord, con temperature ben oltre la norma soprattutto nelle massime, che potranno superare punte di 13-14°C; 'caldo' sulle Alpi con zero termico anche superiore ai 3000m di quota! Attenzione inoltre al ritorno di nubi basse o nebbie che potranno ridurre la visibilità a partire dal weekend 16-17 in Val padana e gradualmente anche sulle valli del Centro nei giorni a seguire. Contestualmente la qualità dell'aria andrà peggiorando in modo sensibile, specie in Pianura Padana. Il Sud risentirà infine di residue correnti fredde dai Balcani con variabilità e residui rovesci in definitivo esaurimento entro la giornata odierna e con temperature in netto aumento nei giorni a seguire. Anche qui la domenica 17 si prospetta di fatto in prevalenza soleggiata ovunque.
QUANTO DURERA'? - Dopo l'apice raggiunto nel weekend 16-17, a inizio settimana 18-24 e in particolare tra martedì 19 e mercoledì 20 infiltrazioni di aria umida di matrice atlantica proveranno a scalfire la cupola anticiclonica ma ci riusciranno solo in minima parte limitandosi a portare nubi basse e qualche isolata e debole precipitazioni lungo i settori tirrenici, limitatamente alla Sardegna, la Liguria e l'alta Toscana. Altrove seppur indebolito l'anticiclone continuerà a portare tempo stabile anche se non sempre soleggiato. In Valpadana avremo infatti nubi medio-basse e locali nebbie, il tutto in un contesto termico più freddo rispetto al weekend 16-17. Nubi basse anche lungo i versanti tirrenici dalla Toscana alla Calabria seppur con bassa probabilità di fenomeni. Una situazione di stallo che potrebbe protrarsi fino a fine mese con le grandi perturbazioni che non riusciranno ad entrare con decisione sulla nostra Penisola. Resta l'incognita di una possibile irruzione fredda dalla Russia tra il 22 e il 24, che oltre a necessitare di conferme, sembrerebbe con i dati attuali doversi limitare a sfiorare soltanto l'Italia portando qualche effetto più tangibile solo all'estremo Sud.
13 FEBBRAIO 2019: WEEKEND 16-17 SOLEGGIATO E A TRATTI MITE SU MOLTE REGIONI - La fase stabile, soleggiata e decisamente mite per il periodo sulle regioni del Centro-Nord, entrerà ulteriormente nel vivo specie tra le giornate di venerdì 15 e sabato 16, quando l'Anticiclone subtropicale raggiungerà i suoi massimi sull'Europa sud-occidentale e a Ovest delle Alpi. L'avvezione di aria più mite in quota farà registrare anomalie termiche positive anche marcate sull'arco alpino centro-occidentale, con valori superiori alle medie del periodo anche di 10°C; al suolo le anomalie risulteranno meno importanti, ma i valori termici potranno comunque raggiungere punte di 14-16°C al Nordovest, Sardegna e sulle zone interne di Toscana e Lazio, ma localmente anche oltre i 16°C. Più freddo invece sul medio-basso versante adriatico e al Sud, a causa della persistenza di una circolazione depressionaria sul Mar Egeo, che favorirà la discesa di un nuovo impulso artico proveniente dai Balcani tra le giornate di venerdì 15 e di sabato 16. Domenica 17 questo nucleo depressionario andrà colmandosi, determinando così un rialzo termico anche al Sud. Sul finire di domenica 17 la pressione atmosferica gradualmente diminuirà al Nord, favorendo così il ritorno delle nebbie specie in Pianura Padana e nelle valli interne del Centro.
PROSSIMA SETTIMANA 18-24 INDEBOLIMENTO DELL'ANTICICLONE, POSSIBILE RITORNO DELLE PERTURBAZIONI ATLANTICHE? - Giungono anche oggi conferme dalla modellistica numerica per quanto riguarda l'indebolimento del campo anticiclonico di matrice subtropicale sull'Europa sud-occidentale e sul Mediterraneo. Se la diminuzione dei valori di pressione atmosferica favorirà il ritorno delle nebbie al Nord e nelle valli del Centro, il flusso atlantico potrebbe tornare ad abbassarsi di latitudine nel periodo 19-21 febbraio, tornando così a coinvolgere anche l'Europa centro-meridionale, con il transito di modesti fronti perturbati che potranno - temporaneamente - riaffacciarsi anche sul Mediterraneo occidentale, riportando così qualche pioggia in Italia, specie tra Nordovest e regioni centrali tirreniche. Ad ora si tratta solo di una tendenza che tra l'altro non è avvallata da tutti i principali modelli; per questo motivo è meglio riaggiornarsi nei prossimi giorni, quando la situazione a livello sinottico risulterà senz'altro più chiara specie dal punto di vista modellistico.
METEO ITALIA: ANTICICLONE SUBTROPICALE AL CENTRONORD. INSTABILITA' E PIU' FREDDO AL SUD
Aggiornamento 14 FEBBRAIO 2019 ore 10:00
SITUAZIONE METEO - Febbraio sarà dominato ancora dall'alta pressione. La rimonta dell'anticiclone determinerà una fase stabile e soleggiata su gran parte delle nostre regioni special modo al Centro Nord. Il Sud Italia, ai margini, risente di una circolazione di bassa pressione alimentata da aria più fredda in arrivo dai Balcani. Deboli nevicate fino a quote molto basse hanno interessato negli ultimi giorni Puglia, Calabria e Sicilia.
PREVISIONI METEO IN ITALIA - Dopo una giornata di giovedì 14 stabile quasi ovunque, venerdì 15 un nuovo impulso freddo si muoverà sul bordo meridionale dell'anticiclone; qualche pioggia o breve acquazzone con annesso calo termico è atteso al Sud con fiocchi di neve in Appennino sopra gli 800-1000m. Altrove prevarrà il sole eccetto per una variabilità sul medio adriatico. Fine settimana stabile e soleggiato salvo per una residua variabilità sulle estreme regioni meridionali Le temperature saranno in aumento con clima piuttosto mite al Centro Nord e massime di 15-17°C. Temperature decisamente sopra le medie del periodo sulle Alpi.
TENDENZA METEO. Alta pressione ancora presente anche in avvio della nuova settimana 18-24 con tempo stabile e soleggiato. Si intensificano le nebbie lungo le zone di pianura del Centro Nord. Mercoledì 20 possibile passaggio di un blando peggioramento con effetti ancora tutti da valutare.
Aggiornamento 13 FEBBRAIO 2019 ore 11:00
ANTICICLONE SUBTROPICALE SULL'ITALIA, MA PERSISTE L' INSTABILITÀ ALL'ESTREMO SUD - Un vasto campo di alta pressione di matrice subtropicale va ulteriormente rinforzandosi sull'Europa sud-occidentale e sul Mediterraneo, determinando giornate stabili, ben soleggiate e anche miti nelle ore diurne su gran parte della Penisola. Tuttavia persiste una circolazione depressionaria sul Mar Egeo che causerà ancora locale instabilità atmosferica all'estremo Sud, specie sulle aree ioniche. Vediamo più nel dettaglio le previsioni per la seconda parte della settimana:
METEO MERCOLEDÌ 13/GIOVEDÌ 14, L'ANTICICLONE DI SAN VALENTINO - Bel tempo al Centro-Nord e in Sardegna, con cieli sereni o poco nuvolosi, salvo innocue velature stratiformi in transito e residua nuvolosità medio-bassa in Abruzzo. All'estremo Sud nel corso di mercoledì persisteranno condizioni instabili tra Salento, Calabria ionica e nord Sicilia, ancora con rovesci intermittenti e deboli nevicate sull'Appennino calabrese fino a quote collinari e sui rilievi della Sicilia al di sopra degli 800-1.000 metri di quota; maggiori schiarite invece sulle restanti regioni meridionali. Giovedì 14 tendenza a graduale miglioramento anche al Sud, salvo comunque nuvolosità medio-bassa tra basso adriatico, versante ionico e nord Sicilia; soleggiato ma con velature stratiformi in transito al Centro-Nord; temperature in ulteriore aumento specie in Sardegna, sulle zone interne del medio-alto versante tirrenico e al Nordovest (Alpi incluse).
METEO VENERDÌ 15 E WEEKEND 16-17 - Nel corso di venerdì 15 un nuovo peggioramento è atteso sulle regioni meridionali, a seguito dell'arrivo di un nuovo impulso instabile di estrazione artica proveniente dalla Penisola balcanica, richiamato dalla circolazione depressionaria isolatasi sul Mar Egeo. Piogge e rovesci sparsi (anche a carattere temporalesco) sono nuovamente attesi tra Molise, Puglia, Basilicata, Calabria (specie versante ionico) e Sicilia (specie sul versante tirrenico e ionico), con il ritorno di nevicate fino a quote collinari o di bassa montagna sull'Appennino meridionale; nuvolosità in aumento anche tra Abruzzo, Marche e Est Sardegna, con locali fenomeni sui settori interni; ben soleggiato al Nord e sul medio-alto versante tirrenico, molto mite per il periodo sulle Alpi così come sulle pianure del Nord e sulle zone interne di Toscana e Liguria, con massime localmente vicine ai 15°C (talora anche superiori).
Nel weekend 16-17 l'Anticiclone sarà l'assoluto protagonista sul Mediterraneo e sull'Italia: la circolazione depressionaria responsabile dell'instabilità all'estremo Sud, andrà colmandosi e determinerà un miglioramento anche al Sud, seppur con ancora della variabilità nel corso di sabato, ma anche qui con valori termici in ripresa ovunque. Banchi di nebbia in formazione su interne di Toscana, Umbria, Lazio e in Pianura Padana nelle ore più fredde di domenica. Un possibile modesto peggioramento potrebbe interessare il Nordovest e l'alto Tirreno all'inizio della prossima settimana 18-24; tuttavia persiste ancora una notevole incertezza da parte della modellistica numerica sulla traiettoria che andrebbe ad assumere la saccatura atlantica. Seguiranno dunque ulteriori aggiornamenti più dettagliati nei prossimi giorni.
SITUAZIONE METEO - Febbraio sarà dominato ancora dall'alta pressione. La rimonta dell'anticiclone determinerà una fase stabile e soleggiata su gran parte delle nostre regioni special modo al Centro Nord. Il Sud Italia, ai margini, risente di una circolazione di bassa pressione alimentata da aria più fredda in arrivo dai Balcani. Deboli nevicate fino a quote molto basse hanno interessato negli ultimi giorni Puglia, Calabria e Sicilia.
PREVISIONI METEO IN ITALIA - Dopo una giornata di giovedì 14 stabile quasi ovunque, venerdì 15 un nuovo impulso freddo si muoverà sul bordo meridionale dell'anticiclone; qualche pioggia o breve acquazzone con annesso calo termico è atteso al Sud con fiocchi di neve in Appennino sopra gli 800-1000m. Altrove prevarrà il sole eccetto per una variabilità sul medio adriatico. Fine settimana stabile e soleggiato salvo per una residua variabilità sulle estreme regioni meridionali Le temperature saranno in aumento con clima piuttosto mite al Centro Nord e massime di 15-17°C. Temperature decisamente sopra le medie del periodo sulle Alpi.
TENDENZA METEO. Alta pressione ancora presente anche in avvio della nuova settimana 18-24 con tempo stabile e soleggiato. Si intensificano le nebbie lungo le zone di pianura del Centro Nord. Mercoledì 20 possibile passaggio di un blando peggioramento con effetti ancora tutti da valutare.
Aggiornamento 13 FEBBRAIO 2019 ore 11:00
ANTICICLONE SUBTROPICALE SULL'ITALIA, MA PERSISTE L' INSTABILITÀ ALL'ESTREMO SUD - Un vasto campo di alta pressione di matrice subtropicale va ulteriormente rinforzandosi sull'Europa sud-occidentale e sul Mediterraneo, determinando giornate stabili, ben soleggiate e anche miti nelle ore diurne su gran parte della Penisola. Tuttavia persiste una circolazione depressionaria sul Mar Egeo che causerà ancora locale instabilità atmosferica all'estremo Sud, specie sulle aree ioniche. Vediamo più nel dettaglio le previsioni per la seconda parte della settimana:
METEO MERCOLEDÌ 13/GIOVEDÌ 14, L'ANTICICLONE DI SAN VALENTINO - Bel tempo al Centro-Nord e in Sardegna, con cieli sereni o poco nuvolosi, salvo innocue velature stratiformi in transito e residua nuvolosità medio-bassa in Abruzzo. All'estremo Sud nel corso di mercoledì persisteranno condizioni instabili tra Salento, Calabria ionica e nord Sicilia, ancora con rovesci intermittenti e deboli nevicate sull'Appennino calabrese fino a quote collinari e sui rilievi della Sicilia al di sopra degli 800-1.000 metri di quota; maggiori schiarite invece sulle restanti regioni meridionali. Giovedì 14 tendenza a graduale miglioramento anche al Sud, salvo comunque nuvolosità medio-bassa tra basso adriatico, versante ionico e nord Sicilia; soleggiato ma con velature stratiformi in transito al Centro-Nord; temperature in ulteriore aumento specie in Sardegna, sulle zone interne del medio-alto versante tirrenico e al Nordovest (Alpi incluse).
METEO VENERDÌ 15 E WEEKEND 16-17 - Nel corso di venerdì 15 un nuovo peggioramento è atteso sulle regioni meridionali, a seguito dell'arrivo di un nuovo impulso instabile di estrazione artica proveniente dalla Penisola balcanica, richiamato dalla circolazione depressionaria isolatasi sul Mar Egeo. Piogge e rovesci sparsi (anche a carattere temporalesco) sono nuovamente attesi tra Molise, Puglia, Basilicata, Calabria (specie versante ionico) e Sicilia (specie sul versante tirrenico e ionico), con il ritorno di nevicate fino a quote collinari o di bassa montagna sull'Appennino meridionale; nuvolosità in aumento anche tra Abruzzo, Marche e Est Sardegna, con locali fenomeni sui settori interni; ben soleggiato al Nord e sul medio-alto versante tirrenico, molto mite per il periodo sulle Alpi così come sulle pianure del Nord e sulle zone interne di Toscana e Liguria, con massime localmente vicine ai 15°C (talora anche superiori).
Nel weekend 16-17 l'Anticiclone sarà l'assoluto protagonista sul Mediterraneo e sull'Italia: la circolazione depressionaria responsabile dell'instabilità all'estremo Sud, andrà colmandosi e determinerà un miglioramento anche al Sud, seppur con ancora della variabilità nel corso di sabato, ma anche qui con valori termici in ripresa ovunque. Banchi di nebbia in formazione su interne di Toscana, Umbria, Lazio e in Pianura Padana nelle ore più fredde di domenica. Un possibile modesto peggioramento potrebbe interessare il Nordovest e l'alto Tirreno all'inizio della prossima settimana 18-24; tuttavia persiste ancora una notevole incertezza da parte della modellistica numerica sulla traiettoria che andrebbe ad assumere la saccatura atlantica. Seguiranno dunque ulteriori aggiornamenti più dettagliati nei prossimi giorni.
CRONACA METEO: FRONTE FREDDO IN AZIONE AL SUD CON PIOGGIA, DAMA BIANCA, GRANDINE E VENTO FORTE
AGGIORNAMENTO 14 FEBBRAIO 2019 ore 17:00
Il maltempo non molla la presa nemmeno nel pomeriggio sulle regioni settentrionali, dove è in corso il passaggio di un'intensa perturbazione pilotata da una profonda depressione sulla Francia. Piogge e rovesci intensi si scaricano in Liguria con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte superano gli 80mm sull'estremo Ponente e raggiungono i 50mm sulla zona di Genova, con la neve che cade ancora a bassa quota sull'entroterra savonese.
Abbondanti piogge anche sull'Emilia occidentale e sulla dorsale tosco-emiliana con neve dai 200m di quota sui rilievi del Piacentino, mentre ad est è ormai 'saltata' la colonna d'aria favorevole a nevicate a bassa quota ed è la pioggia a prevalere sulle zone di montagna emiliane. Tanta pioggia, con accumuli che dalla mezzanotte sfiorano i 100m sulla zona del Cimone.
La neve si è trasformata in pioggia o pioggia mista a neve sulle pianure della bassa Lombardia, così come su quelle dell'Emilia e del Triveneto, ma resiste su parte del Piemonte e dell'alta Lombardia, pur senza fare accumulo nella maggior parte dei casi. Nevica ancora però sul basso Piemonte, con il Cuneese che fa registrare uno spessore di una ventina di centimetri di neve fresca, mentre sulle Alpi nevica in modo diffuso dal Piemonte al Friuli.
Aggiornamento 14 FEBBRAIO 2019 ore 11:30
Continua a nevicare su praticamente tutto il Nordovest, ad eccezione della costa ligure dove la neve resta relegata all'entroterra, seppur a quote molto basse. Nevica copiosamente a Cuneo, dove sino ad ora sono caduti circa 10/15cm di neve fresca. Chiuse le scuole nel Cuneese, per le difficoltà di collegamento con i paesi montani e collinari limitrofi. Nevica a Torino città, dove gli accumuli non sono consistenti e non si segnala alcuna criticità.
Nevica su tutto l'arco alpino con intensità in aumento anche su quello centro-orientale. Gli accumuli di neve fresca oscillano intorno ai 30cm intorno a 1500m da inizio evento su quello occidentale, un po' meno su quello orientale ma con l'intensificazione dei fenomeni sta crescendo velocemente lo spessore di neve fresca. Sulle Prealpi lombarde caduti circa 20cm a 1000m, più a bassa quota si registrano accumuli di quasi 10cm in Brianza intorno a quota 350m.
Nevica ancora sull'entroterra ligure e sull'A6 Torino Savona, dove si segnala qualche disagio sul versante piemontese.
CRONACA METEO, PRIME NEVICATE SU PARTE DEL NORD, SITUAZIONE ORE 8,35. Verso l'alba le precipitazioni hanno preso vigore per l'ingresso della parte più attiva della perturbazione a partire dal Piemonte, con neve fino in pianura su tutti i settori piemontesi da Torino, Cuneo, Vercelli, Novara e in Lombardia. Nevica fino in pianura, a tratti anche con moderata/forte intensità, su province di Varese, Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, neve anche nell'hinterland milanese ma confiocchi che hanno gradualmente conquistato Milano città. Si segnalano i primi accumuli a partire dai 200-300m, per ora con qualche centimetro, ma in rapido aumento. Prime nevicate anche nella bergamasca e in generale diffusione su gran parte delle Alpi, dove finora le precipitazioni sono risultate spesso deboli e intermittenti. Nevicate a tratti si sono avute anche in Emilia, da Piacenza fino a Bologna, mentre più ad Est prevale la pioggia in pianura.
Nevica anche sull'entroterra ligure tra Savonese e Genovese a partire da quote basse, tanto che per l'allerta neve oggi molte scuole dei paesi dell'entroterra sono rimaste chiuse e il Presidente della Regione Liguria, Toti, raccomanda di spostarsi con i propri mezzi se non per assoluta necessità.
Il MALTEMPO nel contempo ha investito anche le regioni centrali e parte del Sud con precipitazioni soprattutto lungo il versante tirrenico.
NEVE NELLE PROSSIME ORE AL NORDOVEST, COPIOSA SULLE ALPI - Venerdì si entra nel vivo del peggioramento indotto dalla perturbazione atlantica, con nevicate fino in pianura su Piemonte, Lombardia centro-occidentale, inizialmente anche Emilia occidentale; passaggio a pioggia sulle pianure del Nordest. Neve anche sulla Liguria interna, a tratti qualche fiocco misto a pioggia su Genova ovest e Savona; rischio invece gelicidio sull'Appennino genovese, spezzino e alessandrino sud-orientale nella seconda parte della giornata. Neve dunque in città come Torino, Cuneo, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli, Pavia, Varese, Como, Lecco, Milano, Bergamo, inizialmente anche Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Brescia ( ma qui rapido passaggio a pioggia in mattinata ); rischio gelicidio su Appennino picentino e parmense entro il pomeriggio. Neve fino al fondovalle sulle Alpi quindi Sondrio, Trento, Bolzano, Belluno, Aosta. Tra tardo pomeriggio e la serata graduale passaggio a pioggia anche sulla Lombardia centro-occidentale a partire da Est, mentre sul Piemonte i fiocchi dovrebbero resistere in pianura fino ad esaurimento delle precipitazioni. Sabato l'aria fredda sarà definitivamente erosa in Valpadana, con solo pioggia in pianura e nei fondovalle alpini, neve mediamente oltre i 600-1100m.
ACCUMULI PREVISTI - In generale sulle Alpi le nevicate saranno copiose ed abbondanti, con oltre mezzo metro dai 1000m di quota, fino a un metro dai 1500-1800m; da segnalare tuttavia il passaggio a pioggia sulle Prealpi da Brescia verso Est fino a 1100-1400m. Sulle pianure piemontesi si stimano accumuli variabili tra i 5 e i 15cm, superiori dalle quote collinari specie tra astigiano, alessandrino e cuneese. Per quanto riguarda la Lombardia anche qui accumuli variabili tra i 5 e i 15cm, superiori sul varesotto. A Milano accumuli variabili tra i 5 e i 10cm nell'hinterland, anche inferiori in centro. Seguite tutti gli aggiornamenti, previsione delicata e in ulteriore fase di analisi! Ecco intanto una panoramica della situazione.
Aggiornamento 13 FEBBRAIO 2019 ore 11:00
SITUAZIONE. La pressione è in deciso aumento sull'Italia, grazie all'espansione di un campo anticiclonico dall'Europa occidentale verso il Mediterraneo centrale che favorisce già condizioni di stabilità sulle regioni centro-settentrionali ma anche su parte del Sud. Sul bordo destro della struttura dell'alta pressione rimane però ancora attivo un flusso di correnti fredde e lievemente instabili settentrionali che producono una nuvolosità sparsa sul medio versante adriatico, ma innocua.
Addensamenti più consistenti interessano invece l'estremo Sud dove sono ancora in atto alcuni fenomeni sparsi, anche se di intensità contenuta. E' il caso della Calabria, dove l'aria fredda che affluisce dai Balcani è in grado di mantenere le temperature abbastanza basse per favorire nevicate a quote pressoché collinari sulla Sila, dove i fiocchi si spingono fin verso i 300m di quota. Proprio ad inizio mattinata qualche fiocco ha raggiunto addirittura Catanzaro, trasportato dalle raffiche di vento settentrionali che soffiano dalla Sila. Qualche fenomeno è in atto inoltre tra bassa Calabria e Sicilia, in prossimità dello Stretto.Venti molto tesi dai quadranti settentrionali con raffiche di oltre 70km/h in cima al Gargano.
PROSSIME ORE. Qualche debole fenomeno insisterà sul Salento ed in Calabria, in particolare su Cosentino e Crotonese, con limite neve che oscillerà tra i 300 e i 500m, in definitivo esaurimento in serata. Altrove tempo stabile e in gran parte soleggiato, salvo qualche addensamento innocuo su nord Sicilia, Lucania, Puglia, interne campane e Molise. Attenzione alla ventilazione ancora piuttosto tersa al Sud dai quadranti settentrionali.
12 FEBBRAIO 2019: Fin dal pomeriggio della giornata di lunedì 11 un fronte di aria fredda alimentato da correnti polari marittime ha interessato buona parte delle regioni centrali (ad eccezione della Toscana), dirigendosi poi al Sud. L'irruzione è stata caratterizzata da numerosi temporali, localmente anche intensi e spesso accompagnati da grandinate, com'è avvenuto su Roma e sulla zona di Velletri. Molte grandinate anche in Puglia soprattutto nella provincia di Bari.
A parte i disagi per la grandine, a fare danni è stato soprattutto il forte vento di Maestrale che nelle prime ore del pomeriggio si è abbattuto sulla costa tirrenica: le raffiche che hanno localmente sfiorato i 90km/h hanno abbattuto cartelloni pubblicitari, alberi e piccole impalcature nella zona di Napoli con numerose macchine distrutte nel quartiere del Vomero, danni anche sull'isola di Capri e nei paesi vesuviani con due feriti a Portici.
L'arrivo dell'aria fredda ha anche favorito una repentina discesa della quota neve che si è portata dai 900-1000m della mattinata di lunedì 11 fino ai 500-700m della sera. La neve ha interessato soprattutto la dorsale meridionale e i rilievi abruzzesi perché sul resto delle regioni centrali il tempo è rapidamente migliorato. La neve in nottata è caduta in Molise fino a Campobasso, su tutto il Beneventano e l'Avellinese in Campania e in Basilicata fino a 400-500m, neve anche sul Vesuvio a Napoli.
Nel contempo il fronte freddo si è diretto ulteriormente verso Sud interessando la Sicilia dove numerosi temporali fin dalla notte e nelle prime ore del mattino si sono abbattuti sul versante tirrenico, anche qui con locali grandinate come nel Palermitano a Mondello. La neve sui rilievi calabresi e siciliani è caduta fin dai 700-800m (imbiancata Nicosia, sull'Ennese).
METEO PROSSIME ORE: il fronte freddo agirà ancora sulle regioni meridionali mai i fenomeni saranno abbastanza isolati. Prevista ancora qualche nevicata fino a quote collinari in Appennino e qualche piovasco soprattutto tra la Calabria e la Sicilia, altrove avremo una generale variabilità senza particolari fenomenologie. L'alta pressione nel contempo ha riconquistato le regioni centrali e settentrionali dove il tempo sarà soleggiato.
Il maltempo non molla la presa nemmeno nel pomeriggio sulle regioni settentrionali, dove è in corso il passaggio di un'intensa perturbazione pilotata da una profonda depressione sulla Francia. Piogge e rovesci intensi si scaricano in Liguria con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte superano gli 80mm sull'estremo Ponente e raggiungono i 50mm sulla zona di Genova, con la neve che cade ancora a bassa quota sull'entroterra savonese.
Abbondanti piogge anche sull'Emilia occidentale e sulla dorsale tosco-emiliana con neve dai 200m di quota sui rilievi del Piacentino, mentre ad est è ormai 'saltata' la colonna d'aria favorevole a nevicate a bassa quota ed è la pioggia a prevalere sulle zone di montagna emiliane. Tanta pioggia, con accumuli che dalla mezzanotte sfiorano i 100m sulla zona del Cimone.
La neve si è trasformata in pioggia o pioggia mista a neve sulle pianure della bassa Lombardia, così come su quelle dell'Emilia e del Triveneto, ma resiste su parte del Piemonte e dell'alta Lombardia, pur senza fare accumulo nella maggior parte dei casi. Nevica ancora però sul basso Piemonte, con il Cuneese che fa registrare uno spessore di una ventina di centimetri di neve fresca, mentre sulle Alpi nevica in modo diffuso dal Piemonte al Friuli.
Aggiornamento 14 FEBBRAIO 2019 ore 11:30
Continua a nevicare su praticamente tutto il Nordovest, ad eccezione della costa ligure dove la neve resta relegata all'entroterra, seppur a quote molto basse. Nevica copiosamente a Cuneo, dove sino ad ora sono caduti circa 10/15cm di neve fresca. Chiuse le scuole nel Cuneese, per le difficoltà di collegamento con i paesi montani e collinari limitrofi. Nevica a Torino città, dove gli accumuli non sono consistenti e non si segnala alcuna criticità.
Nevica su tutto l'arco alpino con intensità in aumento anche su quello centro-orientale. Gli accumuli di neve fresca oscillano intorno ai 30cm intorno a 1500m da inizio evento su quello occidentale, un po' meno su quello orientale ma con l'intensificazione dei fenomeni sta crescendo velocemente lo spessore di neve fresca. Sulle Prealpi lombarde caduti circa 20cm a 1000m, più a bassa quota si registrano accumuli di quasi 10cm in Brianza intorno a quota 350m.
Nevica ancora sull'entroterra ligure e sull'A6 Torino Savona, dove si segnala qualche disagio sul versante piemontese.
CRONACA METEO, PRIME NEVICATE SU PARTE DEL NORD, SITUAZIONE ORE 8,35. Verso l'alba le precipitazioni hanno preso vigore per l'ingresso della parte più attiva della perturbazione a partire dal Piemonte, con neve fino in pianura su tutti i settori piemontesi da Torino, Cuneo, Vercelli, Novara e in Lombardia. Nevica fino in pianura, a tratti anche con moderata/forte intensità, su province di Varese, Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, neve anche nell'hinterland milanese ma confiocchi che hanno gradualmente conquistato Milano città. Si segnalano i primi accumuli a partire dai 200-300m, per ora con qualche centimetro, ma in rapido aumento. Prime nevicate anche nella bergamasca e in generale diffusione su gran parte delle Alpi, dove finora le precipitazioni sono risultate spesso deboli e intermittenti. Nevicate a tratti si sono avute anche in Emilia, da Piacenza fino a Bologna, mentre più ad Est prevale la pioggia in pianura.
Nevica anche sull'entroterra ligure tra Savonese e Genovese a partire da quote basse, tanto che per l'allerta neve oggi molte scuole dei paesi dell'entroterra sono rimaste chiuse e il Presidente della Regione Liguria, Toti, raccomanda di spostarsi con i propri mezzi se non per assoluta necessità.
Il MALTEMPO nel contempo ha investito anche le regioni centrali e parte del Sud con precipitazioni soprattutto lungo il versante tirrenico.
NEVE NELLE PROSSIME ORE AL NORDOVEST, COPIOSA SULLE ALPI - Venerdì si entra nel vivo del peggioramento indotto dalla perturbazione atlantica, con nevicate fino in pianura su Piemonte, Lombardia centro-occidentale, inizialmente anche Emilia occidentale; passaggio a pioggia sulle pianure del Nordest. Neve anche sulla Liguria interna, a tratti qualche fiocco misto a pioggia su Genova ovest e Savona; rischio invece gelicidio sull'Appennino genovese, spezzino e alessandrino sud-orientale nella seconda parte della giornata. Neve dunque in città come Torino, Cuneo, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli, Pavia, Varese, Como, Lecco, Milano, Bergamo, inizialmente anche Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Brescia ( ma qui rapido passaggio a pioggia in mattinata ); rischio gelicidio su Appennino picentino e parmense entro il pomeriggio. Neve fino al fondovalle sulle Alpi quindi Sondrio, Trento, Bolzano, Belluno, Aosta. Tra tardo pomeriggio e la serata graduale passaggio a pioggia anche sulla Lombardia centro-occidentale a partire da Est, mentre sul Piemonte i fiocchi dovrebbero resistere in pianura fino ad esaurimento delle precipitazioni. Sabato l'aria fredda sarà definitivamente erosa in Valpadana, con solo pioggia in pianura e nei fondovalle alpini, neve mediamente oltre i 600-1100m.
ACCUMULI PREVISTI - In generale sulle Alpi le nevicate saranno copiose ed abbondanti, con oltre mezzo metro dai 1000m di quota, fino a un metro dai 1500-1800m; da segnalare tuttavia il passaggio a pioggia sulle Prealpi da Brescia verso Est fino a 1100-1400m. Sulle pianure piemontesi si stimano accumuli variabili tra i 5 e i 15cm, superiori dalle quote collinari specie tra astigiano, alessandrino e cuneese. Per quanto riguarda la Lombardia anche qui accumuli variabili tra i 5 e i 15cm, superiori sul varesotto. A Milano accumuli variabili tra i 5 e i 10cm nell'hinterland, anche inferiori in centro. Seguite tutti gli aggiornamenti, previsione delicata e in ulteriore fase di analisi! Ecco intanto una panoramica della situazione.
Aggiornamento 13 FEBBRAIO 2019 ore 11:00
SITUAZIONE. La pressione è in deciso aumento sull'Italia, grazie all'espansione di un campo anticiclonico dall'Europa occidentale verso il Mediterraneo centrale che favorisce già condizioni di stabilità sulle regioni centro-settentrionali ma anche su parte del Sud. Sul bordo destro della struttura dell'alta pressione rimane però ancora attivo un flusso di correnti fredde e lievemente instabili settentrionali che producono una nuvolosità sparsa sul medio versante adriatico, ma innocua.
Addensamenti più consistenti interessano invece l'estremo Sud dove sono ancora in atto alcuni fenomeni sparsi, anche se di intensità contenuta. E' il caso della Calabria, dove l'aria fredda che affluisce dai Balcani è in grado di mantenere le temperature abbastanza basse per favorire nevicate a quote pressoché collinari sulla Sila, dove i fiocchi si spingono fin verso i 300m di quota. Proprio ad inizio mattinata qualche fiocco ha raggiunto addirittura Catanzaro, trasportato dalle raffiche di vento settentrionali che soffiano dalla Sila. Qualche fenomeno è in atto inoltre tra bassa Calabria e Sicilia, in prossimità dello Stretto.Venti molto tesi dai quadranti settentrionali con raffiche di oltre 70km/h in cima al Gargano.
PROSSIME ORE. Qualche debole fenomeno insisterà sul Salento ed in Calabria, in particolare su Cosentino e Crotonese, con limite neve che oscillerà tra i 300 e i 500m, in definitivo esaurimento in serata. Altrove tempo stabile e in gran parte soleggiato, salvo qualche addensamento innocuo su nord Sicilia, Lucania, Puglia, interne campane e Molise. Attenzione alla ventilazione ancora piuttosto tersa al Sud dai quadranti settentrionali.
12 FEBBRAIO 2019: Fin dal pomeriggio della giornata di lunedì 11 un fronte di aria fredda alimentato da correnti polari marittime ha interessato buona parte delle regioni centrali (ad eccezione della Toscana), dirigendosi poi al Sud. L'irruzione è stata caratterizzata da numerosi temporali, localmente anche intensi e spesso accompagnati da grandinate, com'è avvenuto su Roma e sulla zona di Velletri. Molte grandinate anche in Puglia soprattutto nella provincia di Bari.
A parte i disagi per la grandine, a fare danni è stato soprattutto il forte vento di Maestrale che nelle prime ore del pomeriggio si è abbattuto sulla costa tirrenica: le raffiche che hanno localmente sfiorato i 90km/h hanno abbattuto cartelloni pubblicitari, alberi e piccole impalcature nella zona di Napoli con numerose macchine distrutte nel quartiere del Vomero, danni anche sull'isola di Capri e nei paesi vesuviani con due feriti a Portici.
L'arrivo dell'aria fredda ha anche favorito una repentina discesa della quota neve che si è portata dai 900-1000m della mattinata di lunedì 11 fino ai 500-700m della sera. La neve ha interessato soprattutto la dorsale meridionale e i rilievi abruzzesi perché sul resto delle regioni centrali il tempo è rapidamente migliorato. La neve in nottata è caduta in Molise fino a Campobasso, su tutto il Beneventano e l'Avellinese in Campania e in Basilicata fino a 400-500m, neve anche sul Vesuvio a Napoli.
Nel contempo il fronte freddo si è diretto ulteriormente verso Sud interessando la Sicilia dove numerosi temporali fin dalla notte e nelle prime ore del mattino si sono abbattuti sul versante tirrenico, anche qui con locali grandinate come nel Palermitano a Mondello. La neve sui rilievi calabresi e siciliani è caduta fin dai 700-800m (imbiancata Nicosia, sull'Ennese).
METEO PROSSIME ORE: il fronte freddo agirà ancora sulle regioni meridionali mai i fenomeni saranno abbastanza isolati. Prevista ancora qualche nevicata fino a quote collinari in Appennino e qualche piovasco soprattutto tra la Calabria e la Sicilia, altrove avremo una generale variabilità senza particolari fenomenologie. L'alta pressione nel contempo ha riconquistato le regioni centrali e settentrionali dove il tempo sarà soleggiato.
METEO: SETTIMANA 11-17 CAMBIA TUTTO. IRRUZIONE FREDDA ARTICA IN ARRIVO
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2019 ore 11:00
ALTA PRESSIONE IN RINFORZO, MA ANCORA INSTABILITÀ ALL'ESTREMO SUD - Il fronte freddo che ha raggiunto lo scorso weekend 9-10 le regioni centro-settentrionali, è ormai scivolato al Sud, ma continuerà ad influenzare le condizioni meteorologiche su alcune regioni anche tra le giornate di martedì 12 e di mercoledì 13, con spiccata instabilità atmosferica. Nel contempo, un promontorio anticiclonico di matrice subtropicale, va rinforzandosi sul Mediterraneo occidentale, favorendo il ritorno di condizioni decisamente più stabili e soleggiate al Centro-Nord, tra l'altro con valori termici in graduale rialzo soprattutto in quota. Ma vediamo più nel dettaglio l'evoluzione meteorologica dei prossimi giorni sulla nostra Penisola:
METEO MARTEDÌ 12/MERCOLEDÌ 13 - La discesa di aria fredda lungo il bordo orientale dell'Anticiclone, determinerà ancora frequente instabilità tra martedì 12 e mercoledì 13 tra Puglia, Basilicata, Calabria (specie ionica) e nord Sicilia, con rovesci (talora anche a carattere temporalesco) e nevicate fino a quote collinari specie sull'Appennino calabrese. Altrove condizioni più soleggiate salvo il transito di velature stratiformi al Centro-Nord e residua nuvolosità medio-bassa in Abruzzo.
METEO GIOVEDÌ 14/VENERDÌ 15 - Anche nella seconda parte della settimana la situazione rimarrà pressoché immutata: una circolazione depressionaria interesserà il Mar Egeo, favorendo ancora condizioni d'instabilità sul versante ionico di Calabria e Sicilia, con formazione di rovesci e anche di qualche temporale, stante una ventilazione più fredda in quota che si manterrà di provenienza nord-orientale. Nuvolosità alternata a schiarite anche sul medio Adriatico tra Marche, Abruzzo e Molise (qui con isolati piovaschi sulle aree interne esposte ai venti di Grecale); al Nord e sulle regioni del medio-alto Tirreno cieli sereni o poco nuvolosi con qualche velatura in transito, con temperature in ulteriore aumento specie sulle Alpi (possibili valori fino a 10°C a 1.500 metri, decisamente oltre la media!).
TENDENZA METEO WEEKEND 16-17 - Dagli ultimi aggiornamenti dei modelli fisico-matematici, giungono ulteriori conferme per un weekend sostanzialmente stabile e in gran parte soleggiato su tutta la Penisola, con temperature superiori alle medie del periodo specie al Centro-Nord. Tuttavia, nel corso di domenica, sembrerebbe possibile un graduale aumento della nuvolosità sull'alto Tirreno a seguito della rotazione della ventilazione dai quadranti occidentali nei bassi strati dell'atmosfera, prodromo di un possibile peggioramento all'inizio della nuova settimana 18-24, il quale potrebbe concretizzarsi con il ritorno di qualche pioggia tra le regioni di Nord-Ovest e quelle centrali tirreniche. Ne riparleremo senz'altro nei prossimi aggiornamenti previsionali.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2019 ore 8:50
TORNA IL FREDDO IN EUROPA A META' MESE - Secondo gli ultimi aggiornamenti, dopo il passaggio della perturbazione tra domenica 10 e lunedì 11, aumentano le possibilità per una irruzione di aria fredda di natura artica a metà del mese di Febbraio nel momento in cui l'anticiclone atlantico tenderebbe ad elevarsi verso le latitudini settentrionali piuttosto che 'spanciarsi' verso l'Europa. Dopo il passaggio della perturbazione del 10-12 Febbraio una massa d'aria fredda al suo seguito dilagherebbe in Europa avendo come obiettivo principale i Balcani ed il Mar Nero. Tenderebbe dunque a ribaltarsi l'attuale periodo sopra media termico che stanno vivendo infatti queste Nazioni con una massa d'aria tiepida che nei giorni scorsi ha portato le temperature sopra i 20°C sui Balcani con punte prossime ai +24°C in Albania.
IRRUZIONE FREDDA PUNTA ANCHE L'ITALIA - L'aria fredda raggiungerebbe così anche la nostra Penisola con un calo termico generalizzato ma più incisivo sui settore Adriatici e al Sud dove gli eventuali fenomeni risulterebbero a carattere nevoso fino a quote basse.
TENDENZA METEO SUCCESSIVA - Più interessante sarebbe il periodo successivo quando l'alta pressione spingendosi verso la Scandinavia isolerebbe un nucleo di aria decisamente fredda sull'Est Europa fino a coinvolgere con una circolazione secondaria orientale anche la nostra Penisola. Si tratta però ancora di una dinamica, risoluzione del forte stratwarming di dicembre, che necessita di conferme.
7 FEBBRAIO 2019: TORNA IL FREDDO IN EUROPA A META' MESE - Aumenterebbero le possibilità per una irruzione di aria fredda di natura artica a metà del mese di Febbraio nel momento in cui l'anticiclone atlantico tenderebbe ad elevarsi verso le latitudini settentrionali piuttosto che 'spanciarsi' verso l'Europa. Dopo il passaggio della perturbazione del 10-12 Febbraio una massa d'aria fredda al suo seguito dilagherebbe in Europa avendo come obiettivo principale i Balcani ed il Mar Nero. Tenderebbe dunque a ribaltarsi l'attuale periodo sopra media termico che stanno vivendo infatti queste Nazioni con una massa d'aria tiepida che nei giorni scorsi ha portato le temperature sopra i 20°C sui Balcani con punte prossime ai +24°C in Albania.
IRRUZIONE FREDDA PUNTA ANCHE L'ITALIA - L'aria fredda raggiungerebbe così anche la nostra Penisola con un calo termico generalizzato ma più incisivo sui settore Adriatici e al Sud dove gli eventuali fenomeni risulterebbero a carattere nevoso fino a quote basse.
TENDENZA METEO SUCCESSIVA - Più interessante sarebbe il periodo successivo quando l'alta pressione spingendosi verso la Scandinavia isolerebbe un nucleo di aria decisamente fredda sull'Est Europa fino a coinvolgere con una circolazione secondaria orientale anche la nostra Penisola. Si tratta però ancora di una dinamica, risoluzione del forte stratwarming di dicembre, che necessita di conferme.
ALTA PRESSIONE IN RINFORZO, MA ANCORA INSTABILITÀ ALL'ESTREMO SUD - Il fronte freddo che ha raggiunto lo scorso weekend 9-10 le regioni centro-settentrionali, è ormai scivolato al Sud, ma continuerà ad influenzare le condizioni meteorologiche su alcune regioni anche tra le giornate di martedì 12 e di mercoledì 13, con spiccata instabilità atmosferica. Nel contempo, un promontorio anticiclonico di matrice subtropicale, va rinforzandosi sul Mediterraneo occidentale, favorendo il ritorno di condizioni decisamente più stabili e soleggiate al Centro-Nord, tra l'altro con valori termici in graduale rialzo soprattutto in quota. Ma vediamo più nel dettaglio l'evoluzione meteorologica dei prossimi giorni sulla nostra Penisola:
METEO MARTEDÌ 12/MERCOLEDÌ 13 - La discesa di aria fredda lungo il bordo orientale dell'Anticiclone, determinerà ancora frequente instabilità tra martedì 12 e mercoledì 13 tra Puglia, Basilicata, Calabria (specie ionica) e nord Sicilia, con rovesci (talora anche a carattere temporalesco) e nevicate fino a quote collinari specie sull'Appennino calabrese. Altrove condizioni più soleggiate salvo il transito di velature stratiformi al Centro-Nord e residua nuvolosità medio-bassa in Abruzzo.
METEO GIOVEDÌ 14/VENERDÌ 15 - Anche nella seconda parte della settimana la situazione rimarrà pressoché immutata: una circolazione depressionaria interesserà il Mar Egeo, favorendo ancora condizioni d'instabilità sul versante ionico di Calabria e Sicilia, con formazione di rovesci e anche di qualche temporale, stante una ventilazione più fredda in quota che si manterrà di provenienza nord-orientale. Nuvolosità alternata a schiarite anche sul medio Adriatico tra Marche, Abruzzo e Molise (qui con isolati piovaschi sulle aree interne esposte ai venti di Grecale); al Nord e sulle regioni del medio-alto Tirreno cieli sereni o poco nuvolosi con qualche velatura in transito, con temperature in ulteriore aumento specie sulle Alpi (possibili valori fino a 10°C a 1.500 metri, decisamente oltre la media!).
TENDENZA METEO WEEKEND 16-17 - Dagli ultimi aggiornamenti dei modelli fisico-matematici, giungono ulteriori conferme per un weekend sostanzialmente stabile e in gran parte soleggiato su tutta la Penisola, con temperature superiori alle medie del periodo specie al Centro-Nord. Tuttavia, nel corso di domenica, sembrerebbe possibile un graduale aumento della nuvolosità sull'alto Tirreno a seguito della rotazione della ventilazione dai quadranti occidentali nei bassi strati dell'atmosfera, prodromo di un possibile peggioramento all'inizio della nuova settimana 18-24, il quale potrebbe concretizzarsi con il ritorno di qualche pioggia tra le regioni di Nord-Ovest e quelle centrali tirreniche. Ne riparleremo senz'altro nei prossimi aggiornamenti previsionali.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2019 ore 8:50
TORNA IL FREDDO IN EUROPA A META' MESE - Secondo gli ultimi aggiornamenti, dopo il passaggio della perturbazione tra domenica 10 e lunedì 11, aumentano le possibilità per una irruzione di aria fredda di natura artica a metà del mese di Febbraio nel momento in cui l'anticiclone atlantico tenderebbe ad elevarsi verso le latitudini settentrionali piuttosto che 'spanciarsi' verso l'Europa. Dopo il passaggio della perturbazione del 10-12 Febbraio una massa d'aria fredda al suo seguito dilagherebbe in Europa avendo come obiettivo principale i Balcani ed il Mar Nero. Tenderebbe dunque a ribaltarsi l'attuale periodo sopra media termico che stanno vivendo infatti queste Nazioni con una massa d'aria tiepida che nei giorni scorsi ha portato le temperature sopra i 20°C sui Balcani con punte prossime ai +24°C in Albania.
IRRUZIONE FREDDA PUNTA ANCHE L'ITALIA - L'aria fredda raggiungerebbe così anche la nostra Penisola con un calo termico generalizzato ma più incisivo sui settore Adriatici e al Sud dove gli eventuali fenomeni risulterebbero a carattere nevoso fino a quote basse.
TENDENZA METEO SUCCESSIVA - Più interessante sarebbe il periodo successivo quando l'alta pressione spingendosi verso la Scandinavia isolerebbe un nucleo di aria decisamente fredda sull'Est Europa fino a coinvolgere con una circolazione secondaria orientale anche la nostra Penisola. Si tratta però ancora di una dinamica, risoluzione del forte stratwarming di dicembre, che necessita di conferme.
7 FEBBRAIO 2019: TORNA IL FREDDO IN EUROPA A META' MESE - Aumenterebbero le possibilità per una irruzione di aria fredda di natura artica a metà del mese di Febbraio nel momento in cui l'anticiclone atlantico tenderebbe ad elevarsi verso le latitudini settentrionali piuttosto che 'spanciarsi' verso l'Europa. Dopo il passaggio della perturbazione del 10-12 Febbraio una massa d'aria fredda al suo seguito dilagherebbe in Europa avendo come obiettivo principale i Balcani ed il Mar Nero. Tenderebbe dunque a ribaltarsi l'attuale periodo sopra media termico che stanno vivendo infatti queste Nazioni con una massa d'aria tiepida che nei giorni scorsi ha portato le temperature sopra i 20°C sui Balcani con punte prossime ai +24°C in Albania.
IRRUZIONE FREDDA PUNTA ANCHE L'ITALIA - L'aria fredda raggiungerebbe così anche la nostra Penisola con un calo termico generalizzato ma più incisivo sui settore Adriatici e al Sud dove gli eventuali fenomeni risulterebbero a carattere nevoso fino a quote basse.
TENDENZA METEO SUCCESSIVA - Più interessante sarebbe il periodo successivo quando l'alta pressione spingendosi verso la Scandinavia isolerebbe un nucleo di aria decisamente fredda sull'Est Europa fino a coinvolgere con una circolazione secondaria orientale anche la nostra Penisola. Si tratta però ancora di una dinamica, risoluzione del forte stratwarming di dicembre, che necessita di conferme.
PREVISIONI STAGIONALI
METEO: IN CAMMINO VERSO L'INVERNO 2018/19. INDAGINI PRELIMINARI
Aggiornamento 15 NOVEMBRE 2018 ore 23:30
INTRODUZIONE - Un inverno freddo si aspetta in Europa ma in particolare sugli Stati centro occidentali e settentrionali. Ondate di maltempo sono attese sull'Italia.
METEO INVERNO IN ITALIA - Gli anticicloni defilati in Atlantico favorirebbero discese di masse d'aria artica su diverse Nazioni d'Europa, specie centro occidentale determinando un deciso raffreddamento. L'aria fredda raggiungerebbe così il bacino del Mediterraneo dando luogo ad ondate di maltempo invernali sulla Penisola. La piovosità risulterebbe sopra la media inizialmente al Centro Sud ma in particolare sui versanti tirrenici, mentre in un successivo momento anche al Nord. Il calo delle temperature porterebbe inoltre un abbassamento della quota neve su Alpi e Appennino. Tutto questo avverrebbe però dopo un inizio mite e caratterizzato da una predominanza di venti meridionali.
EUROPA OCCIDENTALE - Episodi di irruzioni di aria fredda di natura artica interesserebbero nel corso della stagione gli Stati occidentali: Regno Unito orientale, Francia e Paesi bassi vedrebbero fasi invernali con temperature sotto la media e nevicate anche a quote basse, specie sulla Svizzera più coinvolta dai fenomeni. La piovosità è attesa in aumento sulla Penisola Iberica.
EUROPA CENTRALE - il centro motore dell'inverno sulla Mitteleuropa piloterebbe una serie di fronti di irruzione fredda su questo settore dove le temperature risulterebbero sotto le medie del periodo, specie nel corso della stagione. Tale condizione farebbe supporre come la neve possa presentarsi a quote basse o in pianura su Danimarca, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria.
EUROPA ORIENTALE - Precipitazioni sopra la media interesserebbero i Balcani e la Grecia stante ondate di maltempo anche intense. Le temperature sull'Europa orientale risulterebbero sopra le medie del periodo stante la predominanza dei venti miti meridionali. L'interferenza tra questa massa d'aria con quella più fredda favorirebbe neve sopra media su Romania, Moldavia e soprattutto sull'Ucraina. Più freddo nella seconda parte di stagione anche sulla Scandinavia dove tenderebbe a ribaltarsi il lungo periodo termicamente anomalo di questi ultimi mesi.
Nota tecnica: L'inverno dovrebbe appartenere a quelle annate con un vortice polare debole soprattutto nella seconda parte di stagione (NAO/AO negativi).
Aggiornamento 7 SETTEMBRE 2018 ore 12:00
Premessa. Questa non è la tendenza meteo sull'INVERNO ma si tratta di un'analisi, generalmente rivolta ad un pubblico esperto, di alcuni indici meteo climatici che ci potranno tornare utili per la prossima stagione. Tali approfondimenti fanno parte della consueta rubrica 'In cammino verso l'Inverno'. Tutte le variabili qui in esame verranno approfondite nelle prossime settimane. La nostra tendenza uscirà a Novembre.
ANDAMENTO ULTIMI MESI - terminate le influenze del forte Stratwarming di Febbraio la circolazione tra Primavera ed Estate è stata dominata da una NAO positiva da record. Questa situazione ha favorito le anomalie di pressioni maggiori sul Centro Nord Europa, una situazione in controtendenza rispetto alle precedenti estati. Gran parte degli inverni passati inoltre hanno avuto una NAO mediamente positiva.
ENSO/ATLANTICO/PDO - Attualmente sul Pacifico siamo in un fase da ENSO neutro (né El Nino, né La Nina). E' probabile che stiamo entrando in un El Niño Modoki, una variante de El Nino classico. Tuttavia questa evoluzione è da confermare dal momento che la PDO risulta negativa e sono pochi gli anni simili (vedi 1994) con questa 'discordanza'.
In Atlantico le acque tropicali si sono andate riscaldando in questi ultimi giorni. Ciò renderebbe le condizioni più favorevoli allo sviluppo dei cicloni tropicali tra fine estate e in autunno. Le anomalie sub tropicali fredde, che si alternano a quelle calde e a quelle fredde a sud della Groenlandia e dell'Islanda (blob atlantico) costituiscono la fase positiva del tripolo del Nord Atlantico Questo schema favorirebbe un NAO invernale positiva. La PDO è ora negativa, rispetto alle passate stagioni questo potrebbe essere meno penalizzante sull'onda pacifica stante una sua diversa collocazione.
STRATOSFERA: sarà interessante seguire gli sviluppi di un vortice polare che nasce dopo il forte scombussolamento del febbraio 2018. Rivalutazione da Novembre!
QBO - La Qbo è una oscillazione dei venti in stratosfera che cambiano direzione ogni due anni o quasi. L'inverno 2012/13 fu in una fase orientale, il 2013/14 occidentale, il 2014/15 orientale. L'inverno 2015/16 fu senza precedenti dal momento che fallì l'entrata orientale; lo scorso inverno fu come il 2014/15. L'oscillazione è ora in una fase negativa o orientale. Ma potremmo assistere a un cambiamento verso una QBO positiva (o occidentale) poco prima o durante il corso dell'inverno. Durante la QBO negativa ed il minimo solare si ha anche un rafforzamento della circolazione di Brewer-Dobson, circolazione che serve a scambiare calore ma anche a trasportare ozono dall'equatore verso i poli.
GHIACCIO ARTICO-ESTENSIONE NEVOSA - E' ancora prematuro dal momento che la maggior parte delle aree di interesse non hanno neve e ghiaccio al momento, dovremmo dunque aspettare ottobre o novembre. La stagione della neve in Groenlandia è stata sopra la media fino alla primavera e in concomitanza con una stagione di fusione media. Questo potrebbe determinare un calo della AO. Tuttavia, dal momento che la copertura di ghiaccio che circonda la Groenlandia risulta sotto la media questa situazione potrebbero ridurne l'effetto. Il minimo del ghiaccio artico sarà probabilmente vicino a quello del 2017.
SOLE . E' questo un decennio di bassa attività solare. Attualmente l''attività solare è a livelli bassi senza le macchie solari. Sarà dunque un inverno da relativo minimo solare dell'attuale ciclo solare 24. Il minimo assoluto, che pone la fine del Ciclo 24, dovrebbe aversi intorno al 2019-2020. Un attività solare meno intensa può influisce sui pattern sinottici.
INTRODUZIONE - Un inverno freddo si aspetta in Europa ma in particolare sugli Stati centro occidentali e settentrionali. Ondate di maltempo sono attese sull'Italia.
METEO INVERNO IN ITALIA - Gli anticicloni defilati in Atlantico favorirebbero discese di masse d'aria artica su diverse Nazioni d'Europa, specie centro occidentale determinando un deciso raffreddamento. L'aria fredda raggiungerebbe così il bacino del Mediterraneo dando luogo ad ondate di maltempo invernali sulla Penisola. La piovosità risulterebbe sopra la media inizialmente al Centro Sud ma in particolare sui versanti tirrenici, mentre in un successivo momento anche al Nord. Il calo delle temperature porterebbe inoltre un abbassamento della quota neve su Alpi e Appennino. Tutto questo avverrebbe però dopo un inizio mite e caratterizzato da una predominanza di venti meridionali.
EUROPA OCCIDENTALE - Episodi di irruzioni di aria fredda di natura artica interesserebbero nel corso della stagione gli Stati occidentali: Regno Unito orientale, Francia e Paesi bassi vedrebbero fasi invernali con temperature sotto la media e nevicate anche a quote basse, specie sulla Svizzera più coinvolta dai fenomeni. La piovosità è attesa in aumento sulla Penisola Iberica.
EUROPA CENTRALE - il centro motore dell'inverno sulla Mitteleuropa piloterebbe una serie di fronti di irruzione fredda su questo settore dove le temperature risulterebbero sotto le medie del periodo, specie nel corso della stagione. Tale condizione farebbe supporre come la neve possa presentarsi a quote basse o in pianura su Danimarca, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria.
EUROPA ORIENTALE - Precipitazioni sopra la media interesserebbero i Balcani e la Grecia stante ondate di maltempo anche intense. Le temperature sull'Europa orientale risulterebbero sopra le medie del periodo stante la predominanza dei venti miti meridionali. L'interferenza tra questa massa d'aria con quella più fredda favorirebbe neve sopra media su Romania, Moldavia e soprattutto sull'Ucraina. Più freddo nella seconda parte di stagione anche sulla Scandinavia dove tenderebbe a ribaltarsi il lungo periodo termicamente anomalo di questi ultimi mesi.
Nota tecnica: L'inverno dovrebbe appartenere a quelle annate con un vortice polare debole soprattutto nella seconda parte di stagione (NAO/AO negativi).
Aggiornamento 7 SETTEMBRE 2018 ore 12:00
Premessa. Questa non è la tendenza meteo sull'INVERNO ma si tratta di un'analisi, generalmente rivolta ad un pubblico esperto, di alcuni indici meteo climatici che ci potranno tornare utili per la prossima stagione. Tali approfondimenti fanno parte della consueta rubrica 'In cammino verso l'Inverno'. Tutte le variabili qui in esame verranno approfondite nelle prossime settimane. La nostra tendenza uscirà a Novembre.
ANDAMENTO ULTIMI MESI - terminate le influenze del forte Stratwarming di Febbraio la circolazione tra Primavera ed Estate è stata dominata da una NAO positiva da record. Questa situazione ha favorito le anomalie di pressioni maggiori sul Centro Nord Europa, una situazione in controtendenza rispetto alle precedenti estati. Gran parte degli inverni passati inoltre hanno avuto una NAO mediamente positiva.
ENSO/ATLANTICO/PDO - Attualmente sul Pacifico siamo in un fase da ENSO neutro (né El Nino, né La Nina). E' probabile che stiamo entrando in un El Niño Modoki, una variante de El Nino classico. Tuttavia questa evoluzione è da confermare dal momento che la PDO risulta negativa e sono pochi gli anni simili (vedi 1994) con questa 'discordanza'.
In Atlantico le acque tropicali si sono andate riscaldando in questi ultimi giorni. Ciò renderebbe le condizioni più favorevoli allo sviluppo dei cicloni tropicali tra fine estate e in autunno. Le anomalie sub tropicali fredde, che si alternano a quelle calde e a quelle fredde a sud della Groenlandia e dell'Islanda (blob atlantico) costituiscono la fase positiva del tripolo del Nord Atlantico Questo schema favorirebbe un NAO invernale positiva. La PDO è ora negativa, rispetto alle passate stagioni questo potrebbe essere meno penalizzante sull'onda pacifica stante una sua diversa collocazione.
STRATOSFERA: sarà interessante seguire gli sviluppi di un vortice polare che nasce dopo il forte scombussolamento del febbraio 2018. Rivalutazione da Novembre!
QBO - La Qbo è una oscillazione dei venti in stratosfera che cambiano direzione ogni due anni o quasi. L'inverno 2012/13 fu in una fase orientale, il 2013/14 occidentale, il 2014/15 orientale. L'inverno 2015/16 fu senza precedenti dal momento che fallì l'entrata orientale; lo scorso inverno fu come il 2014/15. L'oscillazione è ora in una fase negativa o orientale. Ma potremmo assistere a un cambiamento verso una QBO positiva (o occidentale) poco prima o durante il corso dell'inverno. Durante la QBO negativa ed il minimo solare si ha anche un rafforzamento della circolazione di Brewer-Dobson, circolazione che serve a scambiare calore ma anche a trasportare ozono dall'equatore verso i poli.
GHIACCIO ARTICO-ESTENSIONE NEVOSA - E' ancora prematuro dal momento che la maggior parte delle aree di interesse non hanno neve e ghiaccio al momento, dovremmo dunque aspettare ottobre o novembre. La stagione della neve in Groenlandia è stata sopra la media fino alla primavera e in concomitanza con una stagione di fusione media. Questo potrebbe determinare un calo della AO. Tuttavia, dal momento che la copertura di ghiaccio che circonda la Groenlandia risulta sotto la media questa situazione potrebbero ridurne l'effetto. Il minimo del ghiaccio artico sarà probabilmente vicino a quello del 2017.
SOLE . E' questo un decennio di bassa attività solare. Attualmente l''attività solare è a livelli bassi senza le macchie solari. Sarà dunque un inverno da relativo minimo solare dell'attuale ciclo solare 24. Il minimo assoluto, che pone la fine del Ciclo 24, dovrebbe aversi intorno al 2019-2020. Un attività solare meno intensa può influisce sui pattern sinottici.
CLIMA ITALIA: INVERNO 2017/18 DA UN ESTREMO ALL'ALTRO. TUTTI I DATI
7 MARZO 2018: Si è appena concluso l'Inverno meteorologico 2017-2018 che proprio sul finale è stata caratterizzato da una forte ondata di freddo. Vediamo però come è stata nel complesso l'intera stagione invernale (mesi di Dicembre, Gennaio e Febbraio) facendo riferimento ai dati rielaborati dall'Isac-Cnr.
Sull'interno territorio nazionale l'Inverno nel suo complesso ha fatto registrare un'anomalia molto vicina alla media trentennale di riferimento 1971-2000 pari a circa +0.3°C. Nonostante lo scarto positivo questa stagione è risultata comunque la più "fredda" degli ultimi 5 anni, un dato che rende l'idea di quanto l'Inverno italiano si sia scaldato negli ultimi decenni e in particolare proprio negli anni '10. Abbiamo vissuto tuttavia una stagione molto altalenante caratterizzata da una parte iniziale e una finale piuttosto fredde intervallate tuttavia da una lunga fase centrale piuttosto mite. Due mesi infatti hanno fatto registrare scarti negativi (Dicembre -0,5°C e Febbraio -1°C), ma sono stati ampiamente 'compensati' da un Gennaio molto mite (+2.4°C).
Dal punto di vista pluviometrico durante l'intera stagione sono cadute più precipitazioni rispetto alle attese con un surplus nazionale del 16%, quasi tutto accumulato nell'ultimo mese di Febbraio. Nel complesso dunque è stata sicuramente una stagione positiva per quanto riguarda l'innevamento di Alpi e Appennini, in particolare i versanti settentrionali delle Alpi, che anche nella prima parte hanno visto quantitativi considerevoli di neve.
Sull'interno territorio nazionale l'Inverno nel suo complesso ha fatto registrare un'anomalia molto vicina alla media trentennale di riferimento 1971-2000 pari a circa +0.3°C. Nonostante lo scarto positivo questa stagione è risultata comunque la più "fredda" degli ultimi 5 anni, un dato che rende l'idea di quanto l'Inverno italiano si sia scaldato negli ultimi decenni e in particolare proprio negli anni '10. Abbiamo vissuto tuttavia una stagione molto altalenante caratterizzata da una parte iniziale e una finale piuttosto fredde intervallate tuttavia da una lunga fase centrale piuttosto mite. Due mesi infatti hanno fatto registrare scarti negativi (Dicembre -0,5°C e Febbraio -1°C), ma sono stati ampiamente 'compensati' da un Gennaio molto mite (+2.4°C).
Dal punto di vista pluviometrico durante l'intera stagione sono cadute più precipitazioni rispetto alle attese con un surplus nazionale del 16%, quasi tutto accumulato nell'ultimo mese di Febbraio. Nel complesso dunque è stata sicuramente una stagione positiva per quanto riguarda l'innevamento di Alpi e Appennini, in particolare i versanti settentrionali delle Alpi, che anche nella prima parte hanno visto quantitativi considerevoli di neve.
APRILE 2018: RECORD DI CALDO. TUTTI I DATI
8 MAGGIO 2018: APRILE 2018 RECORD DI CALDO - Il mese di Aprile appena terminato è risultato il più caldo di sempre per l'Italia (dati Isac-Cnr), con un'anomalia di ben +3.5°C sull'intero territorio nazionale rispetto alla media di riferimento 1971-2000, la più alta almeno degli ultimi 200 anni. Negli ultimi 11 anni troviamo così i quattro mesi di Aprile più caldi in assoluto, che, dopo il 2018, sono nell'ordine 2007, 2011 e 2016. Dopo un Marzo a tratti freddo sulle regioni del Nord, Aprile è risultato quasi un mese estivo su tutto le nostre regioni, senza troppe differenze negli scarti termici tra Nord e Sud, in linea con quanto successo sul resto del Continente europeo.
POCHE ANCHE LE PIOGGE - Oltre al caldo a tratti quasi estivo, il mese è stato caratterizzato dalle poche precipitazioni cadute in quasi tutta Italia: in 30 giorni è caduta infatti meno della metà della pioggia attesa per questo periodo, solitamente uno dei più piovosi dell'anno per gran parte delle nostre regioni. Solo alcune zone del Nord Ovest e della Sardegna hanno visto quantitativi pluviometrici compresi nelle medie del periodo.
POCHE ANCHE LE PIOGGE - Oltre al caldo a tratti quasi estivo, il mese è stato caratterizzato dalle poche precipitazioni cadute in quasi tutta Italia: in 30 giorni è caduta infatti meno della metà della pioggia attesa per questo periodo, solitamente uno dei più piovosi dell'anno per gran parte delle nostre regioni. Solo alcune zone del Nord Ovest e della Sardegna hanno visto quantitativi pluviometrici compresi nelle medie del periodo.
MARZO 2018: TANTA PIOGGIA OVUNQUE. FREDDO AL NORD
6 APRILE 2018: MARZO A DUE VELOCITA' IN ITALIA. Il primo mese della Primavera 2018 ha mostrato caratteristiche decisamente diverse tra il Nord e il Sud dello Stivale dal punto di vista termico. Come abbiamo visto per l'Europa, si sono fatte sentire le conseguenze dello Stratwarming con ripetute e prolungate ondate di gelo su tutto i settori centro-settentrionali del Continente. L'Italia si è spesso trovata ai margini, e mentre l'aria gelida lambiva il Nord, talvolta il Sud ha risentito del richiamo di aria più mite.
CLIMA FREDDO AL NORD - Il risultato finale mostrato dai dati Isac-Cnr è un'anomalia di temperatura sostanzialmente nulla (+0.1°C) rispetto alla media 1971-2000, frutto però di valori ben al di sotto le medie di riferimento al Nord (anche fino a -3°C) e invece di anomalie uguali ma di segno opposto all'estremo Sud. La particolarità del mese è stata anche quella di essere molto perturbato e dinamico con poche giornate di tempo anticiclonico e con cieli sereni: ciò si è ripercosso nelle temperature massime, che hanno fatto registrate anomalie più basse, al contrario invece delle temperature minime.
TANTA PIOGGIA OVUNQUE - Anche il regime pluviometrico ha risentito di questa forte turbolenza atmosferica. Le piogge sono risultate quasi ovunque abbondanti con surplus pluviometrici diffusi rispetto alle medie di riferimento. In complesso è piovuto quasi il doppio della norma (+74%), anche se specie al Centro Nord si arriva anche a oltre tre volte la pioggia attesa su alcune zone d'Italia.
CLIMA FREDDO AL NORD - Il risultato finale mostrato dai dati Isac-Cnr è un'anomalia di temperatura sostanzialmente nulla (+0.1°C) rispetto alla media 1971-2000, frutto però di valori ben al di sotto le medie di riferimento al Nord (anche fino a -3°C) e invece di anomalie uguali ma di segno opposto all'estremo Sud. La particolarità del mese è stata anche quella di essere molto perturbato e dinamico con poche giornate di tempo anticiclonico e con cieli sereni: ciò si è ripercosso nelle temperature massime, che hanno fatto registrate anomalie più basse, al contrario invece delle temperature minime.
TANTA PIOGGIA OVUNQUE - Anche il regime pluviometrico ha risentito di questa forte turbolenza atmosferica. Le piogge sono risultate quasi ovunque abbondanti con surplus pluviometrici diffusi rispetto alle medie di riferimento. In complesso è piovuto quasi il doppio della norma (+74%), anche se specie al Centro Nord si arriva anche a oltre tre volte la pioggia attesa su alcune zone d'Italia.
FEBBRAIO 2018: CONDIZIONATO DAL GELO ESTREMO A FINE MESE
5 MARZO 2018: FEBBRAIO FREDDO IN ITALIA E IN EUROPA - Ormai terminato da qualche giorno il mese di Febbraio e da poco anche l'ondata di gelo sull'Europa possiamo fare un bilancio di quello che è stato l'ultimo mese dell'inverno meteorologico, caratterizzato proprio dal freddo estremo giunto nel cuore del Vecchio continente sul finire del mese.
ONDATA DI GELO ESTREMO A FINE MESE - Per avere un'idea della quantità di freddo che ci ha interessato basta uno sguardo alla mappa delle anomalia di temperatura dell'ultima settimana (25 Febbraio - 3 Marzo) in Europa. Il dominio dei "colori freddi" e in particolare del blu è davvero estremo, tanto che questa ondata di gelo, anche se breve, può sicuramente entrare a far parte per i valori assoluti raggiunti delle più fredde in assoluto dell'ultimo secolo sul Continente europeo. Tutti i settori centro-settentrionali presentano degli scarti di temperatura tra i 5 e i 9°C inferiori rispetto alla media di riferimento 1971-2000. In Italia le anomalie spaziano dai -8°C di alcune zone del Nord fino ad annullarsi sulla Sicilia meridionale: in Europa infetti solo gli estremi settori meridionali e in particolare il Sud della Penisola iberica e la Grecia non sono stati raggiunti dai venti di Buran. Come valori assoluti sono stati raggiunti i -20°C su gran parte delle nazioni dell'Europa orientale e settentrionale e i -10°C su tutte le pianure centrali fino alla Francia e Parigi.
I NUMERI DELL'ITALIA - L'ondata di gelo ha contribuito a un mese di Febbraio decisamente più freddo rispetto alla media degli ultimi anni anche in Italia. Nel complesso dell'intero territorio nazionale la temperature media del mese è stata di circa un grado più bassa, non poco considerato il trend globale degli ultimi anni. Gli scarti maggiori si sono registrati nelle temperature massime (circa 1.5°C inferiori alla media 1971-2000). Ciò è spiegabile anche dal fatto che abbiamo vissuto un mese a tratti piuttosto instabile con frequenti perturbazioni che hanno raggiunto le nostre regioni. La piovosità è infatti risultata ben superiore alla media (+59%) in particolare al Centro Sud, dove su alcune zone sono caduti fino a due o tre volte i quantitativi normali, compensati tuttavia da qualche deficit al Nord Ovest e sulle Alpi.
ONDATA DI GELO ESTREMO A FINE MESE - Per avere un'idea della quantità di freddo che ci ha interessato basta uno sguardo alla mappa delle anomalia di temperatura dell'ultima settimana (25 Febbraio - 3 Marzo) in Europa. Il dominio dei "colori freddi" e in particolare del blu è davvero estremo, tanto che questa ondata di gelo, anche se breve, può sicuramente entrare a far parte per i valori assoluti raggiunti delle più fredde in assoluto dell'ultimo secolo sul Continente europeo. Tutti i settori centro-settentrionali presentano degli scarti di temperatura tra i 5 e i 9°C inferiori rispetto alla media di riferimento 1971-2000. In Italia le anomalie spaziano dai -8°C di alcune zone del Nord fino ad annullarsi sulla Sicilia meridionale: in Europa infetti solo gli estremi settori meridionali e in particolare il Sud della Penisola iberica e la Grecia non sono stati raggiunti dai venti di Buran. Come valori assoluti sono stati raggiunti i -20°C su gran parte delle nazioni dell'Europa orientale e settentrionale e i -10°C su tutte le pianure centrali fino alla Francia e Parigi.
I NUMERI DELL'ITALIA - L'ondata di gelo ha contribuito a un mese di Febbraio decisamente più freddo rispetto alla media degli ultimi anni anche in Italia. Nel complesso dell'intero territorio nazionale la temperature media del mese è stata di circa un grado più bassa, non poco considerato il trend globale degli ultimi anni. Gli scarti maggiori si sono registrati nelle temperature massime (circa 1.5°C inferiori alla media 1971-2000). Ciò è spiegabile anche dal fatto che abbiamo vissuto un mese a tratti piuttosto instabile con frequenti perturbazioni che hanno raggiunto le nostre regioni. La piovosità è infatti risultata ben superiore alla media (+59%) in particolare al Centro Sud, dove su alcune zone sono caduti fino a due o tre volte i quantitativi normali, compensati tuttavia da qualche deficit al Nord Ovest e sulle Alpi.
METEO ESTATE 2017: STAGIONE MOLTO CALDA FINORA. ANALISI E PROSPETTIVE
10 LUGLIO 2017: Fino a questo momento l'estate risulta decisamente calda, anche rispetto alle nostre previsioni. Sulla media stagionale termica pesa molto il mese di Giugno che ha visto un caldo più del dovuto (+3°C) per via di una persistenza delle correnti dal Nord Africa.
Le temperature mostrano un netto sopra media su tutta l'Europa centro meridionale, specie dalla Penisola Iberica ai Balcani. Ma sono soprattutto le Nazioni ad Ovest a soffrirne di più dove l'anticiclone azzorriano o afro azzorriano è più presente, in particolare la Spagna. Da notare un quadro termico opposto tra Baltico e Russia. Sotto media anche il Nord Africa. Sarebbe fino ad ora una stagione molto calda, forse seconda al 2003. Ma si tratta di un dato parziale visto che mancano 50 giorni alla sua conclusione.
Paradossalmente le Regioni alpine e la Francia meridionale mostrano un surplus pluviometrico. Questo 'paradosso' è dovuto al fatto che gli episodi temporaleschi possono fare la differenza su un quadro anticiclonico di base.
Qualche riflessione - Al di là della solita classifica sorprende come ci si ritrovi ad una situazione estiva molto simile al 2003 ( e la quarta molto calda) ad appena 14 anni nonostante le teleconnessioni di base siano differenti. In pratica è una continua rincorsa ad avere estati sempre più calde...
Cosa ci si può attendere? Lo scenario di base non subirà modifiche ma è possibile che possano verificarsi dei break freschi ed instabili sulle ondate di caldo. La seconda parte dell'estate risulterebbe meno calda della prima.
Le temperature mostrano un netto sopra media su tutta l'Europa centro meridionale, specie dalla Penisola Iberica ai Balcani. Ma sono soprattutto le Nazioni ad Ovest a soffrirne di più dove l'anticiclone azzorriano o afro azzorriano è più presente, in particolare la Spagna. Da notare un quadro termico opposto tra Baltico e Russia. Sotto media anche il Nord Africa. Sarebbe fino ad ora una stagione molto calda, forse seconda al 2003. Ma si tratta di un dato parziale visto che mancano 50 giorni alla sua conclusione.
Paradossalmente le Regioni alpine e la Francia meridionale mostrano un surplus pluviometrico. Questo 'paradosso' è dovuto al fatto che gli episodi temporaleschi possono fare la differenza su un quadro anticiclonico di base.
Qualche riflessione - Al di là della solita classifica sorprende come ci si ritrovi ad una situazione estiva molto simile al 2003 ( e la quarta molto calda) ad appena 14 anni nonostante le teleconnessioni di base siano differenti. In pratica è una continua rincorsa ad avere estati sempre più calde...
Cosa ci si può attendere? Lo scenario di base non subirà modifiche ma è possibile che possano verificarsi dei break freschi ed instabili sulle ondate di caldo. La seconda parte dell'estate risulterebbe meno calda della prima.
PRIMAVERA 2017: LA SECONDA PIU' CALDA E LA TERZA PIU' SECCA DAL 1800
SETTEMBRE 2017: PIU' FREDDO E PIOVOSO DELLA MEDIA
6 OTTOBRE 2017: Dopo mesi di caldo anomalo e siccità il mese di settembre ha registrato fortunatamente una inversione di marcia. Secondo i recenti dati elaborati dall'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima il primo mese dell'autunno meteorologico si è concluso con un surplus pluviometrico a livello nazionale pari al +24% rispetto alla media del periodo 1971-2000. Anche a livello termico il mese è risultato leggermente più freddo della media con un deficit (temperature medie) di circa -0.45°C.
PIOGGE- Entrando nel dettaglio, tuttavia, il surplus pluviometrico non ha interessato tutta la Penisola. Se al Nordest è piovuto localmente anche più del doppio rispetto alla media (sulla Puglia garganica anche il triplo), all'estremo Nordovest, sul medio Adriatico e sulla Sardegna centro orientale l'anomalia pluviometrica spazia tra il 50 e il 100% in meno della media.
TEMPERATURE- Anche a livello termico settembre è risultato più freddo o nella norma al Nord, sulle tirreniche, Sicilia e parte del Sud. Per contro è stato più caldo sulla Sardegna centro orientale, il medio Adriatico e tra basso Adriatico e Ionio settentrionale.
PIOGGE- Entrando nel dettaglio, tuttavia, il surplus pluviometrico non ha interessato tutta la Penisola. Se al Nordest è piovuto localmente anche più del doppio rispetto alla media (sulla Puglia garganica anche il triplo), all'estremo Nordovest, sul medio Adriatico e sulla Sardegna centro orientale l'anomalia pluviometrica spazia tra il 50 e il 100% in meno della media.
TEMPERATURE- Anche a livello termico settembre è risultato più freddo o nella norma al Nord, sulle tirreniche, Sicilia e parte del Sud. Per contro è stato più caldo sulla Sardegna centro orientale, il medio Adriatico e tra basso Adriatico e Ionio settentrionale.
AGOSTO 2017: MOLTO SECCO E PIU' CALDO DI QUASI 3 GRADI
5 SETTEMBRE 2017: E' stato un mese d'agosto particolarmente secco e caldo in Italia, sulla scia di questo 2017, che dal punto di vista climatico è stato avaro di piogge sin da gennaio, soprattutto sulle regioni tirreniche. L'anomalia mensile precipitativa rispetto alla media addirittura si attesta a -82%! Un piccolo distinguo per il Triveneto, la cui percentuale pluviometrica è comunque negativa ma oscilla tra -20/-50%, grazie a un paio di occasioni in cui vi sono stati dei passaggi temporaleschi. Si tratta comunque del 4° mese più secco su tutta Italia, da quando vengono analizzati i dati (1800).
TERZO AGOSTO PIU' CALDO DAL 1800 - Dal punto di vista termico, stando sempre ai dati forniti dall'ISAC-CNR, il mese di agosto appena trascorso è risultato essere mediamente più caldo di 2.53°C considerando il periodo 1971-2000, piazzandosi al terzo posto (primo indiscusso il 2003 con ben +3.86°C, secondo il 2012). Analizzando la media delle sole temperature massime registrate, l'agosto 2017 passa al secondo posto con +3°C; in prima posizione sempre il 2003 con ben +4.42°C rispetto alla norma!
L'aridità dei suoli ha inoltre favorito una maggiore escursione termica diurna, con temperature massime in alcuni casi più elevate del previsto. Molti record di caldo per agosto sono stati così battuti, da ricordare Bologna (40.1°C), Firenze (41.3°C), Perugia (41°C), Arezzo (40.4°C), Ancona (40°C), Pescara (41°C), Viterbo (40.1°C), Campobasso (38.4°C) e molte altre località. Da considerare infine che le rimonte anticicloniche nordafricane si sono susseguite a più riprese nell'arco dei tre mesi estivi, determinando condizioni persistenti di caldo e afa che hanno accentuato il disagio fisico della popolazione.
TERZO AGOSTO PIU' CALDO DAL 1800 - Dal punto di vista termico, stando sempre ai dati forniti dall'ISAC-CNR, il mese di agosto appena trascorso è risultato essere mediamente più caldo di 2.53°C considerando il periodo 1971-2000, piazzandosi al terzo posto (primo indiscusso il 2003 con ben +3.86°C, secondo il 2012). Analizzando la media delle sole temperature massime registrate, l'agosto 2017 passa al secondo posto con +3°C; in prima posizione sempre il 2003 con ben +4.42°C rispetto alla norma!
L'aridità dei suoli ha inoltre favorito una maggiore escursione termica diurna, con temperature massime in alcuni casi più elevate del previsto. Molti record di caldo per agosto sono stati così battuti, da ricordare Bologna (40.1°C), Firenze (41.3°C), Perugia (41°C), Arezzo (40.4°C), Ancona (40°C), Pescara (41°C), Viterbo (40.1°C), Campobasso (38.4°C) e molte altre località. Da considerare infine che le rimonte anticicloniche nordafricane si sono susseguite a più riprese nell'arco dei tre mesi estivi, determinando condizioni persistenti di caldo e afa che hanno accentuato il disagio fisico della popolazione.
LUGLIO 2017: CALDO E SECCO
5 AGOSTO 2017: LUGLIO +1.7°C - Il mese di Luglio 2017 è risultato più caldo della media su tutta Italia. Sono state infatti frequenti le ondate di caldo, seppur non paragonabili all'ondata di calore di questi primi giorni di Agosto, e intervallate da qualche break di aria un po' più fresca. Nel complesso, come ci mostrano i dati elaborati dall'ISAC-Cnr, l'anomalia di temperatura sul territorio nazionale risulta parti a +1.7°C rispetto alla media 1971-2000. Tra i mesi di Luglio il 2017 risulta quindi il decimo più caldo degli ultimi due secoli (al primo posto rimane il Luglio 2015 con uno scarto di ben +3.5°C).
MESE MOLTO SECCO - Un'altra piaga che sta interessando in questi mesi l'Italia e la siccità e di conseguenza anche gli incendi. Durante il mese di Luglio è caduta infatti pochissima acqua con ben poche eccezioni da Nord a Sud della Penisola. Il deficit pluviometrico complessivo ammonta infatti al 45% di pioggia in meno rispetto alla media del mese.
MESE MOLTO SECCO - Un'altra piaga che sta interessando in questi mesi l'Italia e la siccità e di conseguenza anche gli incendi. Durante il mese di Luglio è caduta infatti pochissima acqua con ben poche eccezioni da Nord a Sud della Penisola. Il deficit pluviometrico complessivo ammonta infatti al 45% di pioggia in meno rispetto alla media del mese.
GIUGNO 2017: IL 2° PIU' CALDO DEGLI ULTIMI 200 ANNI
9 LUGLIO 2017: Come largamente preannunciato il giugno appena trascorso è stato il secondo più caldo degli ultimi 200 anni in Italia, dietro solo al rovente giugno del 2003. Secondo i dati preliminari elaborati dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna, il primo mese dell'estate ha registrato un'anomalia termica, a livello nazionali rispetto alla media di riferimento 1971-2000, di ben +3.22°C. Si tratta appunto del secondo valore più alto dopo il 2003, che ricordiamo chiuse con un +4.79°C. Il 2017 ha così battuto il 1822 (+3.09°C), ma anche il 2012 (+2.57°C). Le anomalie maggiori si sono registrate in Sardegna, alto versante ionico, medio adriatico e Val padana centro orientale. Nello specifico le temperature minime medie hanno registrato un'anomalia di +3.01°C, mentre le massime di +3.45°C ( nel 2003 ben +5.31°C). Tornando all'analisi del giugno di quest'anno, di rilievo anche l'andamento molto siccitoso, con un deficit pluviometrico di circa il 53%.
MAGGIO 2017: NEL COMPLESSO CALDO E SECCO
8 GIUGNO 2017: ANOMALIA MAGGIO +1.5°C - E' stato un Maggio dai due volti, quello che abbiamo vissuto in Italia con una prima parte piuttosto fresca e una seconda invece molto calda. Nel complesso il caldo è stato prevalente e l'anomalia complessiva del mese (secondo i dati ISAC-CNR) è stata addirittura superiore a 1.5°C rispetto alla media 1971-2000. Il mese di Maggio più caldo in assoluto rimane il 2003 (+2.76°C). Gli scarti sono risultati più elevati nei valori massimi (+1.8°C) rispetto a quelli minimi (+1.2°C).
MESE MOLTO SECCO - Dal punto di vista pluviometrico Maggio è stato un mese piuttosto avaro di piogge con un deficit che raggiunge il 50%. Le piogge sono mancate soprattutto sui versanti tirrenici, al Nord Ovest e sulle Isole maggiori, dove gli ammanchi arrivano anche a superare l'80%.
MESE MOLTO SECCO - Dal punto di vista pluviometrico Maggio è stato un mese piuttosto avaro di piogge con un deficit che raggiunge il 50%. Le piogge sono mancate soprattutto sui versanti tirrenici, al Nord Ovest e sulle Isole maggiori, dove gli ammanchi arrivano anche a superare l'80%.
APRILE 2017: PRIMA MOLTO MITE E POI PIU' FRESCO
10 MAGGIO 2017: ANOMALIA TEMPERATURA +1.65°C - Secondo i dati ISAC-CNR, il mese di Aprile 2017 è stata caratterizzato da una prima parte molto secca e mite su tutta Italia. Fino a Pasqua le temperature erano di gran lunga sopra le medie del periodo, poi un drastico cambio di circolazione ha riportato condizioni più fredde su buon parte d'Europa e anche in Italia con locali gelate tardive anche in pianura. Nel complesso ha comunque prevalso l'anomalia positiva della prima parte del mese e l'anomalia di temperatura nazionale è stata di +1.65°C rispetto alla media 1971-2000, con scarti superiori nei valori massimi.
SCARTO PLUVIOMETRICO -36% - Dal punto di vista pluviometrico, sempre secondo le elaborazioni ISAC-CNR il mese ha visto pochissime precipitazioni nella prima parte a causa dell'assenza di perturbazioni atlantiche dall'Italia. Qualche fenomeno in più è arrivato nell'ultima parte del mese. Complessivamente il deficit del mese è stato di -36%, ma con molte zone del Nord Ovest e del Centro che presentano ammanchi anche superiori.
SCARTO PLUVIOMETRICO -36% - Dal punto di vista pluviometrico, sempre secondo le elaborazioni ISAC-CNR il mese ha visto pochissime precipitazioni nella prima parte a causa dell'assenza di perturbazioni atlantiche dall'Italia. Qualche fenomeno in più è arrivato nell'ultima parte del mese. Complessivamente il deficit del mese è stato di -36%, ma con molte zone del Nord Ovest e del Centro che presentano ammanchi anche superiori.
GENNAIO 2017 MOLTO FREDDO E DAMOSO AL CENROSUD
8 FEBBRAIO 2017: GENNAIO MOLTO FREDDO IN ITALIA. Secondo l'elaborazione dati dell'ISAC-CNR, il primo mese del 2017 ha fatto registrare temperature più basse delle medie storiche di riferimento su tutta Italia. Gennaio è stato quindi uno dei mesi più freddi in assoluto degli ultimi anni con un'anomalia complessiva di -1.67°C su tutto il territorio nazionale. Gli scarti sono risultati più importanti al Sud (anche oltre i -2.5°C), dove si sono registrati alcuni episodi di neve fin sulle coste.
TANTA NEVE AL CENTRO - SUD, NIENTE SULLE ALPI. Se il freddo è risultato pungente su tutta Italia, altrettanto non si può dire per le precipitazioni. Come spesso accade durante ondate di gelo di portata storica che interessano anche l'Europa mediterranea, il Nord Italia e le Alpi rimangono in ombra pluviometrica rispetto alle gelide correnti nord-orientali. Come si evince dalla mappa degli scarti pluviometrici (complessivamente +17%), i fenomeni sono risultati molto abbondanti sulle regioni adriatiche centro-meridionali e al Sud, mentre si è registrata una quasi totale assenza di fenomeni al Nord e in parte anche sulla Toscana.
TANTA NEVE AL CENTRO - SUD, NIENTE SULLE ALPI. Se il freddo è risultato pungente su tutta Italia, altrettanto non si può dire per le precipitazioni. Come spesso accade durante ondate di gelo di portata storica che interessano anche l'Europa mediterranea, il Nord Italia e le Alpi rimangono in ombra pluviometrica rispetto alle gelide correnti nord-orientali. Come si evince dalla mappa degli scarti pluviometrici (complessivamente +17%), i fenomeni sono risultati molto abbondanti sulle regioni adriatiche centro-meridionali e al Sud, mentre si è registrata una quasi totale assenza di fenomeni al Nord e in parte anche sulla Toscana.
OTTOBRE 2016: MITE AL SUD CON POCHE PIOGGIE
10 NOVEMBRE 2016: OTTOBRE PIU' MITE AL SUD. Il mese di Ottobre 2016 in Italia è risultato nel complesso più caldo della media, anche se con un'anomalia abbastanza contenuta. Secondo i dati dell'Isac-Cnr nel complesso lo scarto mensile è risultato pari a +0.6°C rispetto alla media 1971-2000. Tuttavia l'anomalia risulta superiore sulle regioni meridionali e in particolare sulle Isole, mentre al Nord il mese è risultato localmente anche più freddo della media con scarti compresi tra - 1 e -0.5° su alcune aree.
PIOGGIA INFERIORE ALLE ATTESE. Dal punto di vista pluviometrico le piogge sono risultate nel complesso inferiori rispetto alla norma (-21%) a causa di deficit molto marcati al Nord Ovest, Sardegna e Sicilia, mentre sulle regioni centrali i quantitativi di pioggia sono risultati anche superiori rispetto alla media storica. In nessuna zona d'Italia si sono registrati quantitativi pluviometrici eccezionali sia nel singolo evento che a livello mensile.
PIOGGIA INFERIORE ALLE ATTESE. Dal punto di vista pluviometrico le piogge sono risultate nel complesso inferiori rispetto alla norma (-21%) a causa di deficit molto marcati al Nord Ovest, Sardegna e Sicilia, mentre sulle regioni centrali i quantitativi di pioggia sono risultati anche superiori rispetto alla media storica. In nessuna zona d'Italia si sono registrati quantitativi pluviometrici eccezionali sia nel singolo evento che a livello mensile.
SETTEMBRE 2016: CALDO AL NORD, PIOVOSO AL SUD
3 OTTOBRE 2016: SETTEMBRE A DUE FACCE IN ITALIA. Si è appena concluso un mese di Settembre a due facce in Italia. Se nel complesso il mese è risultato più caldo rispetto alla media, con un'anomalia complessiva di +1.4°C (dati Isac-Cnr), e appena più piovoso del normale (+14%), il risulto è frutto di un comportamento decisamente opposto tra le regioni settentrionali e quelle meridionali.
CALDO ESTIVO AL NORD. Al Nord abbiamo infatti avuto quasi un prolungamento dell'Estate con temperature decisamente elevate, e scarti mensili fino a 3-3.5°C superiori rispetto alla media 1971-2000. Le anomalie diminuiscono scendendo lungo lo stivale fino a rientrare nelle medie del periodo al Sud.
TANTA PIOGGIA AL MERIDIONE. Questo divario termico è stato favorito anche da un'instabilità piuttosto frequente sulle regioni meridionali, dove ha piovuto fino a tre volte tanto rispetto al normale. Al contrario al Nord, e specialmente al Nord Ovest, la pioggia è caduta con il contagocce, determinando deficit pluviometrici molto significativi.
CALDO ESTIVO AL NORD. Al Nord abbiamo infatti avuto quasi un prolungamento dell'Estate con temperature decisamente elevate, e scarti mensili fino a 3-3.5°C superiori rispetto alla media 1971-2000. Le anomalie diminuiscono scendendo lungo lo stivale fino a rientrare nelle medie del periodo al Sud.
TANTA PIOGGIA AL MERIDIONE. Questo divario termico è stato favorito anche da un'instabilità piuttosto frequente sulle regioni meridionali, dove ha piovuto fino a tre volte tanto rispetto al normale. Al contrario al Nord, e specialmente al Nord Ovest, la pioggia è caduta con il contagocce, determinando deficit pluviometrici molto significativi.
AGOSTO 2016: UN MESE SENZA ECCESSI
7 SETTEMBRE 2016: AGOSTO 2016, TEMPERATURE SENZA ECCESSI. Come confermano i dati Isac-Cnr, non si sono registrate anomalie di temperatura particolarmente significative, risultando così tra i mesi estivi di quest'anno quello con gli scarti inferiori. L'anomalia sull'interno territorio nazionale rispetto alla media 1971-2000 è pari a +0.4°C, ma risulta più elevata al Nord Ovest, mentre su alcune aree del Sud, specie tra Sicilia e bassa Calabria, si sono registrati valori addirittura più bassi della media.
PIOGGE, MOLTE DIFFERENZE TRA LE REGIONI. Anche per quanto riguarda la distribuzione delle piogge spiccano accumuli più abbondanti del previsto su parte del Sud, specie tra Basilicata, Calabria e Sicilia ionica. Alcuni episodi di pioggia significativa si sono avuti anche su alcune zone del Nord, anche se nel complesso nazionale le precipitazioni complessive mostrano un deficit dell'11% rispetto alla media storica.
PIOGGE, MOLTE DIFFERENZE TRA LE REGIONI. Anche per quanto riguarda la distribuzione delle piogge spiccano accumuli più abbondanti del previsto su parte del Sud, specie tra Basilicata, Calabria e Sicilia ionica. Alcuni episodi di pioggia significativa si sono avuti anche su alcune zone del Nord, anche se nel complesso nazionale le precipitazioni complessive mostrano un deficit dell'11% rispetto alla media storica.
LUGLIO 2016: CALDO, MA NON COME IL 2015
6 AGOSTO 2016: Il mese di Luglio appena trascorso in Italia è risultato un mese piuttosto caldo, ma senza gli eccessi dello scorso anno, che ricordiamo fu il Luglio più caldo della nostra storia climatica recente.
Luglio 2016 ha fatto registrare un'anomalia di temperatura di +1.37°C rispetto alla media 1971-2000, tutto sommato in linea con il trend verso il riscaldamento che si registra negli ultimi anni. Gli scarti positivi hanno interessato quasi tutto il Paese, risultando più marcati sulle regioni centrali, meno evidenti invece sulla Sicilia, specie sull'area tirrenica, dove le temperature sono risultate nella media.
Le precipitazioni nel complesso sono risultate lievemente inferiori alle attese (-8%), seppur in alcune regioni ha piovuto parecchio, specie su Alpi e Prealpi centro-occidentali e sui settori adriatici delle regioni centrali.
Luglio 2016 ha fatto registrare un'anomalia di temperatura di +1.37°C rispetto alla media 1971-2000, tutto sommato in linea con il trend verso il riscaldamento che si registra negli ultimi anni. Gli scarti positivi hanno interessato quasi tutto il Paese, risultando più marcati sulle regioni centrali, meno evidenti invece sulla Sicilia, specie sull'area tirrenica, dove le temperature sono risultate nella media.
Le precipitazioni nel complesso sono risultate lievemente inferiori alle attese (-8%), seppur in alcune regioni ha piovuto parecchio, specie su Alpi e Prealpi centro-occidentali e sui settori adriatici delle regioni centrali.
GIUGNO 2016: UN METEO PIOVOSO E FRESCO PER L'ITALIA
18 GIUGNO 2016: Giugno 2016 si mostra un mese piuttosto instabile e nel complesso fresco; segue per molti aspetti le orme di Maggio. Il primo mese dell'estate in pratica ha più caratteristiche primaverili che estive. Sono queste le conseguenze sia dell'assenza dell'anticiclone, che preferisce soggiornare a latitudini piuttosto settentrionali, sia dell'arrivo di aria molto ricca di energia dal nord Africa. L'alta pressione delle Azzorre sembra esser 'diventata' ora la bassa
pressione delle Azzorre...
A conferma di ciò le temperature nel complesso sotto media. Manca in questo conteggio la risalita calda degli ultimi giorni però.
Giugno ha spesso presentato periodi instabili nel passato. Negli anni 2000 il mese risulta nel complesso più piovoso relativamente agli anni 90 quando invece più frequenti erano le fasi stabili ed anticicloniche. Gli anni 2000 risultano anche piuttosto caldi specie al Centro Nord.
I mesi di giugno del 1991 e soprattutto quelli del 1992 furono molto freschi mentre il 97 fu fresco al Nord e piuttosto caldo al Sud, una cosa simile a quello attuale. Gli anni 2007-08-09 furono invece piuttosto instabili e piovosi. il Giugno 1995 fu invece caratterizzato anche da una insolita ondata di freddo. Molto caldo il Giugno 2003 mentre la 'strana' estate del 2014 fu preceduta da un Giugno con una intensa ondata di caldo. Più indietro, freddissimo fu il Giugno del 1988.
pressione delle Azzorre...
A conferma di ciò le temperature nel complesso sotto media. Manca in questo conteggio la risalita calda degli ultimi giorni però.
Giugno ha spesso presentato periodi instabili nel passato. Negli anni 2000 il mese risulta nel complesso più piovoso relativamente agli anni 90 quando invece più frequenti erano le fasi stabili ed anticicloniche. Gli anni 2000 risultano anche piuttosto caldi specie al Centro Nord.
I mesi di giugno del 1991 e soprattutto quelli del 1992 furono molto freschi mentre il 97 fu fresco al Nord e piuttosto caldo al Sud, una cosa simile a quello attuale. Gli anni 2007-08-09 furono invece piuttosto instabili e piovosi. il Giugno 1995 fu invece caratterizzato anche da una insolita ondata di freddo. Molto caldo il Giugno 2003 mentre la 'strana' estate del 2014 fu preceduta da un Giugno con una intensa ondata di caldo. Più indietro, freddissimo fu il Giugno del 1988.
CLIMA ITALIA, MAGGIO 2016: MOLTE PIOGGE E NON CALDO
7 GIUGNO 2016: MAGGIO PRIMO MESE CON TEMPERATURE NELLA NORMA. Dopo un lungo periodo con temperature sopra le medie e un Aprile molto mite, Maggio è il primo mese del 2016 che in Italia fa registrare temperature comprese nelle medie storiche 1971-2000. L'anomalia complessiva sull'interno territorio nazionale, secondo le stime dell'Isac-Cnr, risulta pari a +0.10°C. Gli scarti più elevati (intorno ai +0.5°C) si registrano su Lazio e Sardegna.
TANTA PIOGGIA, SOPRATTUTTO AL MERIDIONE. Il mese è risultato anche molto piovoso su gran parte d'Italia. Le piogge più abbondanti hanno interessato il Sud e le regioni adriatiche, mentre negli ultimi giorni del mese piogge e temporali hanno interessato anche il Nord Italia, dopo una prima parte del mese più secca. Nel complesso è piovuto circa il 50% in più sull'intero territorio nazionale, ma con surplus che raggiungono anche il 150/200% sulle regioni meridionali peninsulari. Le uniche aree che hanno ricevuto quantitativi pluviometrici inferiori alle medie sono stati il Ponente ligure, le coste tra Lazio e Toscana, parte della Sardegna e la Sicilia meridionale.
TANTA PIOGGIA, SOPRATTUTTO AL MERIDIONE. Il mese è risultato anche molto piovoso su gran parte d'Italia. Le piogge più abbondanti hanno interessato il Sud e le regioni adriatiche, mentre negli ultimi giorni del mese piogge e temporali hanno interessato anche il Nord Italia, dopo una prima parte del mese più secca. Nel complesso è piovuto circa il 50% in più sull'intero territorio nazionale, ma con surplus che raggiungono anche il 150/200% sulle regioni meridionali peninsulari. Le uniche aree che hanno ricevuto quantitativi pluviometrici inferiori alle medie sono stati il Ponente ligure, le coste tra Lazio e Toscana, parte della Sardegna e la Sicilia meridionale.
PAZZO APRILE 2016: MOLTO MITE E SENZA PIOGGIA
7 MAGGIO 2016: APRILE 2016 QUASI 3 GRADI PIU' CALDO DELLA MEDIA. Si è concluso un mese di Aprile con temperature decisamente sopra le righe sullo Stivale, nonostante la fase più fresca degli ultimi giorni del mese. Nel complesso l'anomalia è risultata di 2.76°C superiore rispetto alla media di riferimento 1971-2000, risultando così uno dei mesi di Aprile più caldi degli ultimi 200 anni, subito dietro al 2007 e al 2011. Gli scarti più marcati si registrano sul Sud peninsulare, con temperature di quasi 4°C superiori al normale.
POCHE PIOGGE, SPECIE SULLE REGIONI OCCIDENTALI. Un'altra particolarità del mese è stata la carenza di pioggia su buona parte del territorio italiano, con un deficit di circa il 55%. Se da un lato infatti il trend verso il riscaldamento era quasi "scontato", non si può dire lo stesso per le precipitazioni, che negli ultimi anni mantengono un andamento costante. Durante il mese scorso, però, sono mancate quasi del tutto le classiche perturbazioni atlantiche e lo si evince dalle anomalie rosse sulle regioni occidentali, dove in regioni come Liguria, Sardegna e Sicilia sono caduti meno di 10 mm in tutto il mese. Le piogge invece sono cadute soprattutto sulle regioni di Nord Est e quelle Adriatiche, dove i deficit rimangono più contenuti.
POCHE PIOGGE, SPECIE SULLE REGIONI OCCIDENTALI. Un'altra particolarità del mese è stata la carenza di pioggia su buona parte del territorio italiano, con un deficit di circa il 55%. Se da un lato infatti il trend verso il riscaldamento era quasi "scontato", non si può dire lo stesso per le precipitazioni, che negli ultimi anni mantengono un andamento costante. Durante il mese scorso, però, sono mancate quasi del tutto le classiche perturbazioni atlantiche e lo si evince dalle anomalie rosse sulle regioni occidentali, dove in regioni come Liguria, Sardegna e Sicilia sono caduti meno di 10 mm in tutto il mese. Le piogge invece sono cadute soprattutto sulle regioni di Nord Est e quelle Adriatiche, dove i deficit rimangono più contenuti.
CLIMA ITALIA: FEBBRAIO 2016 MAI COSI' MITE DA OLTRE 20 ANNI!
12 MARZO 2016: FEBBRAIO 2016 RECORD IN ITALIA. Un Febbraio così mite non si era mai verificato nella nostra storia climatica, perlomeno negli ultimi 200 anni. Arriva la conferma ufficiale del centro di ricerca ISAC-CNR, che stabilisce che l'ultimo mese ha fatto registrare un anomalia di ben +2.69°C rispetto alla media 1971-2000. Gli scarti più elevati si registrano sulle regioni centrali e del Sud peninsulare, dove si arrivano a sfiorare i +5°C di anomalia mensile! Se consideriamo rispettivamente i valori minimi e quelli massimi, tuttavia l'anomalia non è record poiché al primo posto resiste il 2014 per i valori minimi e il 1990 per quelli massimi.
PIOGGE MOLTO ABBONDANTI AL NORD, TANTA NEVE IN MONTAGNA. L'altra particolarità di questo mese è quella di essere stato molto piovoso: nel complesso sono caduti quasi il doppio delle piogge medie mensili (+82%), che hanno quindi ribaltato la situazione siccitosa della prima parte dell'Inverno. Il surplus pluviometrico è stato favorito dalle abbondantissime piogge cadute al Nord (fino a quasi 4 volte il normale), mente su alcune regioni meridionali, in particolare Sicilia e Puglia, i quantitativi pluviometrici sono risultati sotto le aspettative. Di conseguenza le Alpi hanno fatto il pieno di neve, dopo una prima parte di stagione in cui vi era una totale assenza anche a 3000 m di quota.
PIOGGE MOLTO ABBONDANTI AL NORD, TANTA NEVE IN MONTAGNA. L'altra particolarità di questo mese è quella di essere stato molto piovoso: nel complesso sono caduti quasi il doppio delle piogge medie mensili (+82%), che hanno quindi ribaltato la situazione siccitosa della prima parte dell'Inverno. Il surplus pluviometrico è stato favorito dalle abbondantissime piogge cadute al Nord (fino a quasi 4 volte il normale), mente su alcune regioni meridionali, in particolare Sicilia e Puglia, i quantitativi pluviometrici sono risultati sotto le aspettative. Di conseguenza le Alpi hanno fatto il pieno di neve, dopo una prima parte di stagione in cui vi era una totale assenza anche a 3000 m di quota.
CLIMA ITALIA: IL BILANCIO DELL'INVERNO 2014/15
8 MARZO 2015: Con il 1° Marzo è iniziato ufficialmente la Primavere meteorologica: è tempo dunque di bilanci per la stagione invernale 2014/2015.
Con l'aiuto dei dati elaborati dall'ISAC CNR, possiamo concludere che in Italia a livello termico la stagione è stata più calda della norma: rispetto alla media 1971-2000 lo scarto è di quasi 1°C (+0.9°C per la precisione) e risulta più elevato al Nord rispetto all'Italia meridionale.
Ciò conferma quindi la tendenza all'evidente riscaldamento di questa stagione sull'Italia negli ultimi 30 anni, ma che in realtà, seppur tra alti e bassi, è iniziato dagli anni '40 del Novecento (come mostra il grafico).
Anche dal punto di pluviometrico la stagione invernale 2014/2015 conferma la tendenza degli ultimi anni, ovvero quella di un incremento della piovosità, iniziato all'inizio del nuovo millennio. Il surplus pluviometrico interessa la quasi totalità del territorio italiano e complessivamente risulta del +36%.
Con l'aiuto dei dati elaborati dall'ISAC CNR, possiamo concludere che in Italia a livello termico la stagione è stata più calda della norma: rispetto alla media 1971-2000 lo scarto è di quasi 1°C (+0.9°C per la precisione) e risulta più elevato al Nord rispetto all'Italia meridionale.
Ciò conferma quindi la tendenza all'evidente riscaldamento di questa stagione sull'Italia negli ultimi 30 anni, ma che in realtà, seppur tra alti e bassi, è iniziato dagli anni '40 del Novecento (come mostra il grafico).
Anche dal punto di pluviometrico la stagione invernale 2014/2015 conferma la tendenza degli ultimi anni, ovvero quella di un incremento della piovosità, iniziato all'inizio del nuovo millennio. Il surplus pluviometrico interessa la quasi totalità del territorio italiano e complessivamente risulta del +36%.
LUGLIO 2015: CALDO RECORD! E AD AGOSTO?
Luglio 2015 probabilmente passerà alla storia come tra i mesi più caldi di sempre, con una forte anomalia positiva di temperatura che riguarderà mezza Europa, Italia compresa. Questo è il responso delle attuali anomalie di temperature. Luglio mostrerebbe fino ad ora un sopra media termico anche di 5°C al Nord Italia mentre in Francia i valori sarebbero anche di 6°C rispetto la climatologia. Ci vorrebbe un drastico cambiamento per limare tale situazione.
E' colpa dell'anticiclone africano che si è letteralmente bloccato nelle sue posizioni secondo un regime di persistenza, determinando un continuo afflusso di aria molto calda verso parecchie Nazioni. Il motivo di questo scenario è dovuto da una parte alla 'piscina fredda' sul Nord Atlantico, dall'altra dalla risalita della fascia delle alte pressioni generata da un arretramento dell'anticiclone delle Azzorre.
Per il momento possiamo dare qualche indicazione di massima. Secondo le prime indiscrezioni Agosto continuerà un trend sopra media termica sebbene, rispetto al mese di luglio non mancheranno delle pause rinfrescanti. Nei prossimi giorni daremo un punto migliore di questo anche in considerazione degli sviluppi de El Nino.
E' colpa dell'anticiclone africano che si è letteralmente bloccato nelle sue posizioni secondo un regime di persistenza, determinando un continuo afflusso di aria molto calda verso parecchie Nazioni. Il motivo di questo scenario è dovuto da una parte alla 'piscina fredda' sul Nord Atlantico, dall'altra dalla risalita della fascia delle alte pressioni generata da un arretramento dell'anticiclone delle Azzorre.
Per il momento possiamo dare qualche indicazione di massima. Secondo le prime indiscrezioni Agosto continuerà un trend sopra media termica sebbene, rispetto al mese di luglio non mancheranno delle pause rinfrescanti. Nei prossimi giorni daremo un punto migliore di questo anche in considerazione degli sviluppi de El Nino.
GIUGNO 2015 DA RECORD A LIVELLO GLOBALE: IL PIU' CALDO DI TUTTI!
Giugno 2015 stabilisce un nuovo record a livello globale: è il Giugno più caldo da quando si hanno rilevazioni, ossia 136 anni, registrando un'anomalia positiva di 0.88°C rispetto alla media del ventesimo secolo, che è 15.5°C. Giugno 2015 supera Giugno 2014, che a sua volta era stato il più caldo...fino ad oggi.
Un altro dato: a livello assoluto Giugno 2015 sia piazza al 4° posto nella classifica dei mesi con l'anomalia positiva più alta. E ben due dei tre mesi più caldi di sempre sono riferiti al 2015, più precisamente Febbraio e Marzo, entrambi con 0.90°C sopra la media.
Non è finita qui. Ecco un altro dato veramente notevole: nell'anno in corso non è solo Giugno che ha battuto tutti i record, ma precedentemente avevano fatto lo stesso anche Febbraio, Marzo e Maggio. Questo pone le basi per avere un 2015 da record a livello globale.
Infine, un altro primato: il periodo di 12 mesi che va da Luglio 2014 a Giugno 2015 è il periodo di 12 mesi consecutivi più caldo in assoluto (sempre in riferimento ai 136 anni di rilevazioni).
Un altro dato: a livello assoluto Giugno 2015 sia piazza al 4° posto nella classifica dei mesi con l'anomalia positiva più alta. E ben due dei tre mesi più caldi di sempre sono riferiti al 2015, più precisamente Febbraio e Marzo, entrambi con 0.90°C sopra la media.
Non è finita qui. Ecco un altro dato veramente notevole: nell'anno in corso non è solo Giugno che ha battuto tutti i record, ma precedentemente avevano fatto lo stesso anche Febbraio, Marzo e Maggio. Questo pone le basi per avere un 2015 da record a livello globale.
Infine, un altro primato: il periodo di 12 mesi che va da Luglio 2014 a Giugno 2015 è il periodo di 12 mesi consecutivi più caldo in assoluto (sempre in riferimento ai 136 anni di rilevazioni).
GIUGNO 2015: QUASI 2°C PIU' CALDO DELLA MEDIA
Mentre è in atto un forte e duratura ondata di caldo che non concede tregua dall'inizio del mese di Luglio, il mese precedente, Giugno, fa registrare un'anomalia di temperatura in Italia di +1.8°Csuperiore alla media 1971-2000.
Come si evince dalle anomalie elaborate dall'Isac-Cnr, abbiamo sperimentato un Giugno molto caldo ma non a livelli record, l'undicesimo più caldo dal 1800, ben lontano dal record nazionale del 2003 (+4.82°C). A livello locale soltanto l'estremo sud della Calabria e la Sicilia centro-orientale fanno registrare valori termici in linea con le medie, mentre gli scarti positivi sono più marcati al Nord e settori tirrenici centrali.
Dal punto di vista pluviometrico il mese fa registrare un lieve deficit complessivo del 7%, ma con evidenti differenze a livello regionale. Se da un lato, infatti, al Nord Ovest è caduta molta meno pioggia rispetto alle attese, al Sud invece Giugno è risultato piuttosto piovoso.
Come si evince dalle anomalie elaborate dall'Isac-Cnr, abbiamo sperimentato un Giugno molto caldo ma non a livelli record, l'undicesimo più caldo dal 1800, ben lontano dal record nazionale del 2003 (+4.82°C). A livello locale soltanto l'estremo sud della Calabria e la Sicilia centro-orientale fanno registrare valori termici in linea con le medie, mentre gli scarti positivi sono più marcati al Nord e settori tirrenici centrali.
Dal punto di vista pluviometrico il mese fa registrare un lieve deficit complessivo del 7%, ma con evidenti differenze a livello regionale. Se da un lato, infatti, al Nord Ovest è caduta molta meno pioggia rispetto alle attese, al Sud invece Giugno è risultato piuttosto piovoso.
APRILE 2015: MOLTO MITE E POCO PIOVOSO
Il mese di Aprile 2015 in Italia, come ci mostrano i dati pubblicati dall'ISAC-Cnr, come i suoi predecessori dell'anno in corso, risulta ancora sopra le medie di riferimento, facendo segnare uno scarto di ben+1.39°C rispetto alla media 1971-2000.
Si è trattato dunque di un quarto mese dell'anno molto mite ma non eccezionale (il 2003 fece registrare un'anomalia d ben +3.21°C) e si colloca al 18° posto tra i più caldi dall'Ottocento. L'anomalia è risultata superiore sulle regioni del Centro-Nord rispetto al meridione, ed è più evidente nei valori massimi che nei minimi, anche a causa delle molte giornate soleggiate che ci hanno accompagnato in questa parte di primavera.
Questo si riflette anche nel dato pluviometrico, che mostra un mese di Aprile insolitamente secco quasi ovunque (mentre da tradizione dovrebbe essere un mese 'bagnato'). Il deficit pluviometrico generale raggiunge quasi il 50%, ma raggiunge anche l'80% su alcune aree del nostro territorio. Le uniche zone ad avere beneficiato di qualche pioggia in più sono le Alpi occidentali e la zona compresa tra Romagna e alte Marche.
Si è trattato dunque di un quarto mese dell'anno molto mite ma non eccezionale (il 2003 fece registrare un'anomalia d ben +3.21°C) e si colloca al 18° posto tra i più caldi dall'Ottocento. L'anomalia è risultata superiore sulle regioni del Centro-Nord rispetto al meridione, ed è più evidente nei valori massimi che nei minimi, anche a causa delle molte giornate soleggiate che ci hanno accompagnato in questa parte di primavera.
Questo si riflette anche nel dato pluviometrico, che mostra un mese di Aprile insolitamente secco quasi ovunque (mentre da tradizione dovrebbe essere un mese 'bagnato'). Il deficit pluviometrico generale raggiunge quasi il 50%, ma raggiunge anche l'80% su alcune aree del nostro territorio. Le uniche zone ad avere beneficiato di qualche pioggia in più sono le Alpi occidentali e la zona compresa tra Romagna e alte Marche.
MARZO 2015: IL PIU' CALDO DI SEMPRE A LIVELLO GLOBALE
Il mese di Marzo 2015, a livello globale, è risultato il più caldo di sempre. Prosegue quindi il trend che vede l'abbattimento di numerosi record di caldo sul globo terrestre. Prendendo infatti in considerazione il periodo Gennaio-Marzo, quello dell'anno in corso risulta anch'esso essere il più caldo di tutta la serie storica, iniziata nel 1880.
Entrando più nel dettaglio, ecco qualche dato.
Dall'immagine sopra balza subito all'occhio l'anomalia presente nel mese scorso sugli Stati Uniti occidentali, che da ormai 2 anni fanno i conti con record di caldo uniti ad una pressochè totale assenza di precipitazioni, che ha portato ad una siccità senza precedenti. Il rovescio della medaglia lo si trova sulla porzione Est degli USA, interessata da correnti provenienti dal Canada che hanno determinato anche nel mese passato un clima più freddo della media. Questa peculiarità che ha caratterizzato il territorio nord-americano ha sviluppato anomalie termiche che passano da -5°C ad Est a +5°C ad Ovest! L'anomalia termica negativa sul Nordest americano risulta tuttavia una locale eccezione ad un trend generale che, a livello globale, è rivolto verso il caldo e caratterizza gran parte del Pianeta (vedi territorio Euro-Asiatico).
Per concludere, ecco altri due dati significativi:
Entrando più nel dettaglio, ecco qualche dato.
- La temperatura media globale di Marzo è risultata superiore di 0.85°C rispetto alla media del 20° secolo, superando di 0.05°C il record precedente che spettava al non lontano Marzo 2010.
- L'estensione media dei ghiacci artici di Marzo 2015 è risultata inferiore del 7% rispetto alla media 1981-2010: si tratta di record anche in questo caso.
- La temperatura media globale del periodo Gennaio 2015 - Marzo 2015 è risultata di 0.82°C sopra la media del 20° secolo, battendo il record precedente che spettava allo stesso periodo dell'anno 2002.
Dall'immagine sopra balza subito all'occhio l'anomalia presente nel mese scorso sugli Stati Uniti occidentali, che da ormai 2 anni fanno i conti con record di caldo uniti ad una pressochè totale assenza di precipitazioni, che ha portato ad una siccità senza precedenti. Il rovescio della medaglia lo si trova sulla porzione Est degli USA, interessata da correnti provenienti dal Canada che hanno determinato anche nel mese passato un clima più freddo della media. Questa peculiarità che ha caratterizzato il territorio nord-americano ha sviluppato anomalie termiche che passano da -5°C ad Est a +5°C ad Ovest! L'anomalia termica negativa sul Nordest americano risulta tuttavia una locale eccezione ad un trend generale che, a livello globale, è rivolto verso il caldo e caratterizza gran parte del Pianeta (vedi territorio Euro-Asiatico).
Per concludere, ecco altri due dati significativi:
- L'anomalia positiva di temperatura (rispetto alla media 1981-2010) del mese di Marzo 2015 risulta essere - prendendo in considerazione tutti i mesi - la terza in classifica, dietro al Febbraio 1998 e al Gennaio 2007.
- Ben 7 degli ultimi 11 mesi hanno registrato nuovi record di anomalia termica positiva mensile a livello globale.
MARZO 2015: UN MESE ANOMALO, CALDO E CON PIOGGE FINO AL 62% IN PIU'
Marzo 2015 si conferma con i dati "ISAC", The Institute of Atmospheric Sciences and Climate) e del CNR un mese anomalo.
Un mese mite e piovoso che confrontato con le medie trentennali 1971-2000 mostra deviazioni termiche fino ad un 1° di temperatura in più e un surplus pluviometrico fino al 62%.
Ovviamente si tratta di una media fatta sul numero di stazioni ufficiali presenti sul territorio Nazionale. Le maggiori anomalie termiche sulle temperature minime, si possono infatti notare valori frequentemente di 2-3° sopra le medie con picchi sulle Alpi orientali fino a 3-4° in più rispetto alla media.
La deviazione si appiattisce leggermente nei valori massimi anche se su alcune zone, come Sardegna ed Emilia Romagna siamo fino a 2-3° in più rispetto alla media. Ma l'aspetto più interessante è rappresentato dalle piogge.
Il 62% in più delle piogge è poco rappresentativo, esistono infatti diversi settori dove gli accumuli pluviometrici sono vicini al 100% in più, significa il doppio delle precipitazioni normali. Guardate ad esempio la Liguria, il Veneto, il Gargano e il Golfo di Taranto. E' chiaro poi che i dati di queste zone vengono bilanciati dalla scarsezza di piogge sulla Sardegna e la Sicilia orientale dove siamo sotto la media, si ottiene così un valore medio del 62%.
Un mese mite e piovoso che confrontato con le medie trentennali 1971-2000 mostra deviazioni termiche fino ad un 1° di temperatura in più e un surplus pluviometrico fino al 62%.
Ovviamente si tratta di una media fatta sul numero di stazioni ufficiali presenti sul territorio Nazionale. Le maggiori anomalie termiche sulle temperature minime, si possono infatti notare valori frequentemente di 2-3° sopra le medie con picchi sulle Alpi orientali fino a 3-4° in più rispetto alla media.
La deviazione si appiattisce leggermente nei valori massimi anche se su alcune zone, come Sardegna ed Emilia Romagna siamo fino a 2-3° in più rispetto alla media. Ma l'aspetto più interessante è rappresentato dalle piogge.
Il 62% in più delle piogge è poco rappresentativo, esistono infatti diversi settori dove gli accumuli pluviometrici sono vicini al 100% in più, significa il doppio delle precipitazioni normali. Guardate ad esempio la Liguria, il Veneto, il Gargano e il Golfo di Taranto. E' chiaro poi che i dati di queste zone vengono bilanciati dalla scarsezza di piogge sulla Sardegna e la Sicilia orientale dove siamo sotto la media, si ottiene così un valore medio del 62%.
CLIMA ITALIA: FEBBRAIO 2015 MOLTO PIOVOSO MA IN PERFETTA MEDIA TERMICA
Febbraio 2015 sull'Italia ha mostrato ancora una volta (già era successo lo scorso anno) il suo lato più piovoso.
I dati elaborati dall'ISAC-CNR mostrano infatti una piovosità su tutto il territorio italiano decisamente sopra le righe, con un accumulo complessivo doppio rispetto alla media, che colloca il mese all'11esimo posto tra i Febbraio più piovosi dal 1800. Le piogge (e la neve in montagna) sono caduti in modo abbondante a abbastanza uniforme: la Sicilia è la regione dove il surplus pluviometrico è più alto, mentre le Alpi orientali e il Friuli Venezia Giulia sono le uniche zone che fanno registrare deficit pluviometrici.
L'altro dato significativo riguarda il lato termico: il mese ha infatti chiuso in perfetta media 1971-2000, dopo che i mesi che l'avevano preceduto avevano mostrato scarti di gran lunga positivi. La lunga serie di giorni perturbati ha fatto in modo che le minime siano state un po' più alte della media, e, di contro, le massime un po' più basse.
I dati elaborati dall'ISAC-CNR mostrano infatti una piovosità su tutto il territorio italiano decisamente sopra le righe, con un accumulo complessivo doppio rispetto alla media, che colloca il mese all'11esimo posto tra i Febbraio più piovosi dal 1800. Le piogge (e la neve in montagna) sono caduti in modo abbondante a abbastanza uniforme: la Sicilia è la regione dove il surplus pluviometrico è più alto, mentre le Alpi orientali e il Friuli Venezia Giulia sono le uniche zone che fanno registrare deficit pluviometrici.
L'altro dato significativo riguarda il lato termico: il mese ha infatti chiuso in perfetta media 1971-2000, dopo che i mesi che l'avevano preceduto avevano mostrato scarti di gran lunga positivi. La lunga serie di giorni perturbati ha fatto in modo che le minime siano state un po' più alte della media, e, di contro, le massime un po' più basse.
CLIMA MONDO: IL 2015 SEGUE IL TREND DEL 2014, GENNAIO 2° PIU' CALDO
Gennaio 2015 prosegue il trend del 2014, risultando a livello globale particolarmente caldo.Sia la NASA che la NOAA hanno confermato che il primo mese del 2015 è risultato il secondo Gennaio più caldo per quanto riguarda l'anomalia di temperatura terra/oceano a partire dal 1880. L'anomalia complessiva combinata terra/oceano è risultata di +0.75°C per la NASA e +0.77°C per la NOAA, seconda solo al Gennaio 2007 (+0.93°C/+0.86°C)
Gran parte del Pianeta ha infatti sperimentato temperature più alte della media, specialmente il continente euro-asiatico e l'america nord-occidentale, dove spiccano scarti anche superiori ai +2/4°C: complessivamente l'anomalia dell'emisfero boreale è infatti pari a +1.09°C (dato NASA).
Per quanto riguarda l'anomalia della bassa troposfera misurata attraverso i dati satellitari dal Remote Sensing System (RSS), Gennaio 2015 è risultato il sesto più caldo a partire dal 1979. Bisogna tuttavia tenere in considerazione che quattro dei primi cinque mesi più caldi si sono verificati in condizioni di Nino (da cui le misure satellitari risultano molto influenzate), mentre attualmente siamo ancora in condizioni di ENSO neutra.
Gran parte del Pianeta ha infatti sperimentato temperature più alte della media, specialmente il continente euro-asiatico e l'america nord-occidentale, dove spiccano scarti anche superiori ai +2/4°C: complessivamente l'anomalia dell'emisfero boreale è infatti pari a +1.09°C (dato NASA).
Per quanto riguarda l'anomalia della bassa troposfera misurata attraverso i dati satellitari dal Remote Sensing System (RSS), Gennaio 2015 è risultato il sesto più caldo a partire dal 1979. Bisogna tuttavia tenere in considerazione che quattro dei primi cinque mesi più caldi si sono verificati in condizioni di Nino (da cui le misure satellitari risultano molto influenzate), mentre attualmente siamo ancora in condizioni di ENSO neutra.
CLIMA 2014: L'ANNO SENZA FREDDO IN ITALIA E IN EUROPA
Il 2014 volge al termine e si appresta a stracciare diversi record di caldo sia a livello globale, che europeo ed italiano. Fino a Novembre la media globale delle temperature in Europa risulta superiore di ben 0.3°C rispetto al 2007 (che fino ad ora risultava l'anno più caldo) ed è ormai praticamente quasi certo che risulterà l'anno più caldo di sempre.
L'eccezionalità del periodo che stiamo vivendo ha subito un'accelerata proprio nelle ultime settimane. Dopo che sia Ottobre che Novembre hanno fatto segnare i rispettivi record di caldo per il mese in Italia dal 1800, anche la prima parte di Dicembre viaggia su anomalie eccezionali, che nella prima decade addirittura superano i +7°C dalla media 1981-2010 su diverse aree del Nord Italia.
Anomalia di temperatura 1° decade di Dicembre 2014 in Italia (fonte NCEP-CFS)Ciò che più stupisce è stata la totale assenza di freddo su tutta l'Europa centro-occidentale da Gennaio e per tutto l'anno in corso. Quasi ovunque nel 2014 le gelate si contano sulle dita di una mano. Addirittura in due città simbolo come Milano e Parigi la temperatura non è mai scesa sotto lo zero nel centro urbano, e anche nei prossimi giorni non sono previste gelate. All'osservatorio di Milano Brera la temperatura più bassa del 2014 si è fermata a +1.6°C, mentre a Parigi Montsouris è dal 13 Dicembre del 2013, e quindi da più di un anno, che la temperatura non scende sotto lo zero.
Cambierà qualcosa con la fine dell'anno 2014 e l'inizio del 2015 oppure proseguirà il trend attuale?
L'eccezionalità del periodo che stiamo vivendo ha subito un'accelerata proprio nelle ultime settimane. Dopo che sia Ottobre che Novembre hanno fatto segnare i rispettivi record di caldo per il mese in Italia dal 1800, anche la prima parte di Dicembre viaggia su anomalie eccezionali, che nella prima decade addirittura superano i +7°C dalla media 1981-2010 su diverse aree del Nord Italia.
Anomalia di temperatura 1° decade di Dicembre 2014 in Italia (fonte NCEP-CFS)Ciò che più stupisce è stata la totale assenza di freddo su tutta l'Europa centro-occidentale da Gennaio e per tutto l'anno in corso. Quasi ovunque nel 2014 le gelate si contano sulle dita di una mano. Addirittura in due città simbolo come Milano e Parigi la temperatura non è mai scesa sotto lo zero nel centro urbano, e anche nei prossimi giorni non sono previste gelate. All'osservatorio di Milano Brera la temperatura più bassa del 2014 si è fermata a +1.6°C, mentre a Parigi Montsouris è dal 13 Dicembre del 2013, e quindi da più di un anno, che la temperatura non scende sotto lo zero.
Cambierà qualcosa con la fine dell'anno 2014 e l'inizio del 2015 oppure proseguirà il trend attuale?
ESTATE 2014: ITALIA TRA LE ZONE TERMICAMENTE PIU' SOTTO MEDIA D'EUROPA!
Anomalie di pressione e temperature negative tra Italia, Francia e Penisola Iberica - Secondo i dati di rianalisi NCEP/NCAR sono ben evidenti gli scarti termici negativi su diverse aree dell'Europa meridionale nel trimestre estivo Giugno-Luglio-Agosto, come era d'altra parte prevedibile. In particolare si nota un dipolo a scala europea con il centro delle anomalie negative posizionato tra Italia, Francia e Spagna ed il centro delle anomalie positive sulla Scandinavia ( che di fatto ha sperimentato una Estate decisamente calda e secca a causa della frequente persistenza degli anticicloni ).
Nel caso specifico delle anomalie termiche a livello del mare, si notano scarti fino a -1°C sul Centronord Italia, un valore significativo se si considera che sono mediate sul trimestre estivo ( e non su un solo mese ). Per contro temperature anomalie positive fino a +2°C si riscontrano tra Norvegia e Svezia ed in genere sull'Europa più orientale.
Contestualmente anche le anomalie termiche in quota e precisamente a quella di 850hPa ( quindi circa 1500m ), rispecchiano quelle al suolo, con anzi scarti inferiori alla media anche di -1.5°C poco al largo del Golfo di Biscaglia, fino a -1°C su gran parte d'Italia, sintomo appunto della persistenza di circolazioni cicloniche sulla zona. Anche qui si nota il dipolo con il rispecchiamento di temperature oltre la media fino a +2°C sul Mar di Norvegia.
Di fatto anche le anomalie di geopotenziale a 500 evidenziano questo dipolo, risultando decisamente inferiori alla media tra Italia, Francia, Inghilterra e Spagna nord orientale ( ovvero presenza insolita per il periodo di depressioni ), nonchè ben superiori sul Mar di Norvegia ( ovvero presenza insolita per il periodo di alte pressioni ).
Nel caso specifico delle anomalie termiche a livello del mare, si notano scarti fino a -1°C sul Centronord Italia, un valore significativo se si considera che sono mediate sul trimestre estivo ( e non su un solo mese ). Per contro temperature anomalie positive fino a +2°C si riscontrano tra Norvegia e Svezia ed in genere sull'Europa più orientale.
Contestualmente anche le anomalie termiche in quota e precisamente a quella di 850hPa ( quindi circa 1500m ), rispecchiano quelle al suolo, con anzi scarti inferiori alla media anche di -1.5°C poco al largo del Golfo di Biscaglia, fino a -1°C su gran parte d'Italia, sintomo appunto della persistenza di circolazioni cicloniche sulla zona. Anche qui si nota il dipolo con il rispecchiamento di temperature oltre la media fino a +2°C sul Mar di Norvegia.
Di fatto anche le anomalie di geopotenziale a 500 evidenziano questo dipolo, risultando decisamente inferiori alla media tra Italia, Francia, Inghilterra e Spagna nord orientale ( ovvero presenza insolita per il periodo di depressioni ), nonchè ben superiori sul Mar di Norvegia ( ovvero presenza insolita per il periodo di alte pressioni ).
CLIMA ITALIA: UN DICEMBRE MOLTO MITE CHIUDE UN 2014 DA RECORD
Le anomalie appena pubblicate dal centro di ricerca Isac-Cnr confermano un mese di Dicembre molto mite a livello nazionale, appena smorzate dall'ondata di gelo degli ultimi giorni dell'Anno, senza la quale il mese avrebbe segnato un record ancora più eclatante.
L'anomalia del mese di Dicembre risulta pari a +1.75°C, con scarti più elevati al Nord e nei valori minimi, e più contenuti al Sud e nei massimi, piazzandosi così al terzo posto tra i più miti dal 1800 (anno dell'inizio delle rilevazioni).
Dal punto di vista pluviometrico il mese è risultato nel complesso in media con un surplus del 15%. Al Centro Nord in generale si sono registrate precipitazioni sopra le medie, mentre al Sud e segnatamente in Puglia le piogge sono state inferiori alla media.
Dicembre chiude un 2014 da record, risultando l'anno più caldo di sempre in Italia da quando si registrano i dati, ovvero da due secoli, come approfondiremo in un prossimo articolo.
L'anomalia del mese di Dicembre risulta pari a +1.75°C, con scarti più elevati al Nord e nei valori minimi, e più contenuti al Sud e nei massimi, piazzandosi così al terzo posto tra i più miti dal 1800 (anno dell'inizio delle rilevazioni).
Dal punto di vista pluviometrico il mese è risultato nel complesso in media con un surplus del 15%. Al Centro Nord in generale si sono registrate precipitazioni sopra le medie, mentre al Sud e segnatamente in Puglia le piogge sono state inferiori alla media.
Dicembre chiude un 2014 da record, risultando l'anno più caldo di sempre in Italia da quando si registrano i dati, ovvero da due secoli, come approfondiremo in un prossimo articolo.
NOVEMBRE 2014: TUTTI I RECORD DEL MESE!
Novembre 2014 è risultato un mese eccezionale sotto molto aspetti per il territorio italiano.
Partiamo dalle temperature che sono risultate decisamente miti su tutto il territorio italiano, sia nei valori minimi che nelle massime. L'anomalia media su tutta l'Italia, misurata dall'Isac-Cnr, risulta pari a+3.3°C, e mai prima d'ora, dall'inizio delle misurazioni termometriche (1800), a Novembre si era registrata un tale scarto, proprio come appena successo per il mese di Ottobre. Le anomalie più elevate si registrano al Nord Est, dove addirittura sfiorano i +5°C.
Passando alle piogge troviamo ancora una volta valori eccezionali al Nord con scarti che addirittura raggiungo e superano i +400% (ovvero è caduta fino a 4-5 volte tanto rispetto alla pioggia attesa) su alcune aree del Nord Ovest, dove gli accumuli complessivi del mese aggiungono o superano gli 800-1000 mm. In alcune città del Nord Ovest, tra cui anche Milano, si tratta dell'accumulo mensile più elevato, non solo del mese di Novembre, ma di ciascun mese dell'anno. Piogge superiori alla norma hanno bagnato anche gran parte del Centro, mentre al Sud si trovano aree che hanno ricevuto meno apporti pluviometrici rispetto alla norma, in particolare Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia. Nel complesso il mese ha chiuso con uno scarto pluviometrico di +74%, risultando il più piovoso degli anni recenti.
Partiamo dalle temperature che sono risultate decisamente miti su tutto il territorio italiano, sia nei valori minimi che nelle massime. L'anomalia media su tutta l'Italia, misurata dall'Isac-Cnr, risulta pari a+3.3°C, e mai prima d'ora, dall'inizio delle misurazioni termometriche (1800), a Novembre si era registrata un tale scarto, proprio come appena successo per il mese di Ottobre. Le anomalie più elevate si registrano al Nord Est, dove addirittura sfiorano i +5°C.
Passando alle piogge troviamo ancora una volta valori eccezionali al Nord con scarti che addirittura raggiungo e superano i +400% (ovvero è caduta fino a 4-5 volte tanto rispetto alla pioggia attesa) su alcune aree del Nord Ovest, dove gli accumuli complessivi del mese aggiungono o superano gli 800-1000 mm. In alcune città del Nord Ovest, tra cui anche Milano, si tratta dell'accumulo mensile più elevato, non solo del mese di Novembre, ma di ciascun mese dell'anno. Piogge superiori alla norma hanno bagnato anche gran parte del Centro, mentre al Sud si trovano aree che hanno ricevuto meno apporti pluviometrici rispetto alla norma, in particolare Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia. Nel complesso il mese ha chiuso con uno scarto pluviometrico di +74%, risultando il più piovoso degli anni recenti.
OTTOBRE 2014: MESE PIU' CALDO DI SEMPRE, OLTRE 3° SOPRA MEDIA
Che sia stato un Ottobre particolarmente mite ce ne siamo accorti un po' tutti, addirittura caldo al Centro Sud, dove tra temperature sopra i 30 gradi e spiagge ancora affollate sembrava ancora piena Estate.
La conferma dell'eccezionalità del mese arriva però dal CNR, dalla cui analisi climatica risulta che mai prima d'ora, negli ultimi 200 anni, si è avuto un mese di Ottobre così caldo. L'anomalia media sull'intero territorio nazionale risulta pari a +3.23°C, con gli scarti che oscillano dai +1.5/2°C del Salento fino ai +4/+4.5°C su alcune aree del Centro e del Nord Est. L'anomalia risulta importante e con poche differenze sia per quanto riguarda i valori minimi che per quelli massimi.
Dal punto di vista pluviometrico il mese è risultato nel complesso sotto media con una differenza percentuale di -32%. Tuttavia alcuni episodi di maltempo, localizzati ma particolarmente intensi, hanno determinato accumuli molto elevati e di gran lunga sopra le medie storiche in alcune aree (accompagnati purtroppo anche da alluvioni e vittime), come nel caso di Genova e del Gargano.
La conferma dell'eccezionalità del mese arriva però dal CNR, dalla cui analisi climatica risulta che mai prima d'ora, negli ultimi 200 anni, si è avuto un mese di Ottobre così caldo. L'anomalia media sull'intero territorio nazionale risulta pari a +3.23°C, con gli scarti che oscillano dai +1.5/2°C del Salento fino ai +4/+4.5°C su alcune aree del Centro e del Nord Est. L'anomalia risulta importante e con poche differenze sia per quanto riguarda i valori minimi che per quelli massimi.
Dal punto di vista pluviometrico il mese è risultato nel complesso sotto media con una differenza percentuale di -32%. Tuttavia alcuni episodi di maltempo, localizzati ma particolarmente intensi, hanno determinato accumuli molto elevati e di gran lunga sopra le medie storiche in alcune aree (accompagnati purtroppo anche da alluvioni e vittime), come nel caso di Genova e del Gargano.
SETTEMBRE 2014: PIU' CALDO DELLA MEDIA, SPECIE AD OVEST
Le anomalie pubblicate dall'ISAC-CNR per Settembre 2014 mostrano un primo mese autunnale in controtendenza rispetto agli ultimi due mesi estivi, e nel complesso più caldo della norma di 0.74°C.
Gli scarti maggiori, intorno o superiori a 1°C, si riscontrano sulle regioni di Nord Ovest, i settori tirrenici e la Sardegna, che sono riamaste maggiormente protette da un campo di alta pressione, rimasto piuttosto stabile e ben piantato, nel corso del mese, sull'Europa occidentale.
Dal punto di vista pluviometrico il mese è risultato complessivamente in media (+7%), seppur con forti differenze tra una regione e l'altra. Se sulle aree occidentali, infatti, si registrano deficit mensili anche superiori al 50%, i settori adriatici fanno registrare surplus piuttosto marcati, soprattutto sul Friuli Venezia Giulia e tra basse Marche, Abruzzo, Molise e alta Puglia, dove ha piovuto oltre due volte più della media.
Gli scarti maggiori, intorno o superiori a 1°C, si riscontrano sulle regioni di Nord Ovest, i settori tirrenici e la Sardegna, che sono riamaste maggiormente protette da un campo di alta pressione, rimasto piuttosto stabile e ben piantato, nel corso del mese, sull'Europa occidentale.
Dal punto di vista pluviometrico il mese è risultato complessivamente in media (+7%), seppur con forti differenze tra una regione e l'altra. Se sulle aree occidentali, infatti, si registrano deficit mensili anche superiori al 50%, i settori adriatici fanno registrare surplus piuttosto marcati, soprattutto sul Friuli Venezia Giulia e tra basse Marche, Abruzzo, Molise e alta Puglia, dove ha piovuto oltre due volte più della media.
LUGLIO 2014: ASSAI PIU' FRESCO E PIOVOSO DELLA MEDIA, I DATI
Luglio più freddo del normale - Secondo i dati della NOAAil mese di Luglio è risultato sotto la media termica su gran parte del Paese, complessivamente fino anche a -1.5°C al Centro e parte del Nordovest, fino a -1°C su gran parte della restante Penisola. I dati dell'ISAC-CNR confermano l'anomalia complessiva negativa, che si attensta a -0.48°C considerando minime e massime, ma che si porta fino a -0.96°C considerando solamente i valori massimi. Anche in questo caso le anomalie negative maggiori interessano Nordovest e regioni del Centro, dove gli scarti con la media arrivano a -1.5°C.
Non solo più freddo ma anche più piovoso di oltre il 70% - Numerose perturbazioni hanno interessato la nostra Penisola proprio nel mese statisticamente più stabile dell'anno, penalizzato soprattutto il Centronord Italia, ma a periodicamente anche il Sud Peninsulare. Nel complesso, sempre secondo i dati ISAC-CNR è piovuto il 73% in più della media, ma chiaramente vanno fatte opportune distinzioni a livello locale. Tra Liguria di Levante e Toscana nord occidentale il surplus pluviometrico arriva al +200%, mentre su vaste porzioni del Nord Italia, così come tra alto Lazio, Umbria e alte Marche il surplus arriva al 100/150%. Le medie tengono tuttavia in considerazione di dati meteo puntuali molto sparsi sul territorio nazionali, perdendosi così realtà micro-climatiche locali dove il suprlus pluviometrico è stato anche ben superiore al 200% a causa di nubifragi, come ad esempio in alcune zone del pesarese e. Piovosità superiore alla media ha interessato anche diverse aree del Sud peninsulare in particolare Molise e alta Puglia dove si arriva al +50%; in controtendenza alcune zone del Salento e delle Isole Maggiori, in particolare su Sardegna orientale e Sicilia occidentale dove il deficit pluviometrico supera anche il 50%.
Al Centronord oltre 1 giorno su 2 di pioggia - Nello scorso mese su diverse aree del Nord e piovuto fino a 17-20 giorni su 31 ma localmente anche oltre, in particolare sulla fascia prealpina e pedemontana. Anche al Centro è piovuto fino a 13-16 giorni su 31, fino ad oltre 10 giorni anche su alcune aree del Sud, in particolare settori adriatici ( in primis Molise ed alta Puglia ). Per ritrovare tanta piovosità al Nord nel mese di Luglio bisogna tornare indietro al 2002, per il Centrosud anche alle Estati anni 70-80.
Non solo più freddo ma anche più piovoso di oltre il 70% - Numerose perturbazioni hanno interessato la nostra Penisola proprio nel mese statisticamente più stabile dell'anno, penalizzato soprattutto il Centronord Italia, ma a periodicamente anche il Sud Peninsulare. Nel complesso, sempre secondo i dati ISAC-CNR è piovuto il 73% in più della media, ma chiaramente vanno fatte opportune distinzioni a livello locale. Tra Liguria di Levante e Toscana nord occidentale il surplus pluviometrico arriva al +200%, mentre su vaste porzioni del Nord Italia, così come tra alto Lazio, Umbria e alte Marche il surplus arriva al 100/150%. Le medie tengono tuttavia in considerazione di dati meteo puntuali molto sparsi sul territorio nazionali, perdendosi così realtà micro-climatiche locali dove il suprlus pluviometrico è stato anche ben superiore al 200% a causa di nubifragi, come ad esempio in alcune zone del pesarese e. Piovosità superiore alla media ha interessato anche diverse aree del Sud peninsulare in particolare Molise e alta Puglia dove si arriva al +50%; in controtendenza alcune zone del Salento e delle Isole Maggiori, in particolare su Sardegna orientale e Sicilia occidentale dove il deficit pluviometrico supera anche il 50%.
Al Centronord oltre 1 giorno su 2 di pioggia - Nello scorso mese su diverse aree del Nord e piovuto fino a 17-20 giorni su 31 ma localmente anche oltre, in particolare sulla fascia prealpina e pedemontana. Anche al Centro è piovuto fino a 13-16 giorni su 31, fino ad oltre 10 giorni anche su alcune aree del Sud, in particolare settori adriatici ( in primis Molise ed alta Puglia ). Per ritrovare tanta piovosità al Nord nel mese di Luglio bisogna tornare indietro al 2002, per il Centrosud anche alle Estati anni 70-80.
CLIMA ITALIA: GIUGNO 2014 PIU' CALDO DELLA MEDIA, MA CON TANTE PIOGGE
Diamo uno sguardo al mese di Giugno appena trascorso in Italia. Il mese è risultato più caldo della media climatica, a causa sopratutto dell'ondata di caldo precoce che ha interessato tutto lo Stivale a cavallo tra la prima e la seconda decade, con un anomalia complessiva di +1.43°C (dati Isac-Cnr rispetto alla media 1971-2000). Gli scarti sono risultati abbastanza omogenei da Nord a Sud dello Stivale.
Giugno è risultato così il 18° più caldo dal 1800, seppur molto lontano dalle prime posizioni (nel 2003 l'anomalia del mese di Giugno fu di ben +4.80°C).
Dal punto di vista pluviometri giugno è risultato invece complessivamente più piovoso della media del +34%, anche se in alcune aree del Nord, e sulle Isole maggiori si sono registrati deficit pluviometrici.
Giugno è risultato così il 18° più caldo dal 1800, seppur molto lontano dalle prime posizioni (nel 2003 l'anomalia del mese di Giugno fu di ben +4.80°C).
Dal punto di vista pluviometri giugno è risultato invece complessivamente più piovoso della media del +34%, anche se in alcune aree del Nord, e sulle Isole maggiori si sono registrati deficit pluviometrici.
CLIMA ITALIA: MARZO 2014 MOLTO MITE AL NORD
Temperature oltre la media mensile – I dati elaborati dall'ISAC CNR ci confermano un mese di Marzo piuttosto mite su tutta la nostra Penisola, in particolar modo sulle regioni settentrionali. Nel complesso su tutto il territorio nazionale l'anomalia termica è stata di ben + 1,49°C, tanto da risultare il 12esimo Marzo più caldo dal 1800.
Valori al di sopra della norma soprattutto sul Triveneto ove l'anomalia ha raggiunto i +2,5/3°C, mentre più contenuto lo scarto su Calabria e Isole Maggiori.
Molto piovoso su basso Tirreno - A livello nazionale il surplus pluviometrico risulta di +12% , con precipitazioni oltre la norma sulle regioni di Nord Est e del medio-basso Tirreno. Proprio su Campania, Lucania ed il nord della Sicilia è caduto fino al doppio della piogge prevista nel mese di Marzo.
Di contro, più secco il medio Adriatico con accumuli pluviometrici lievemente al di sotto la media mensile.
Valori al di sopra della norma soprattutto sul Triveneto ove l'anomalia ha raggiunto i +2,5/3°C, mentre più contenuto lo scarto su Calabria e Isole Maggiori.
Molto piovoso su basso Tirreno - A livello nazionale il surplus pluviometrico risulta di +12% , con precipitazioni oltre la norma sulle regioni di Nord Est e del medio-basso Tirreno. Proprio su Campania, Lucania ed il nord della Sicilia è caduto fino al doppio della piogge prevista nel mese di Marzo.
Di contro, più secco il medio Adriatico con accumuli pluviometrici lievemente al di sotto la media mensile.
CLIMA ITALIA: FEBBRAIO 2014 QUASI RECORD SECOLARE PER TEMPERATURE E PIOGGE
Dopo Gennaio, il 2014 anella il secondo mese consecutivo eccezionalmente piovoso e mite sull'Italia.Febbraio infatti, secondo i dati elaborati dall'ISAC-CNR, è risultato uno dei più miti in assoluto degli ultimi 200 anni, con un'anomalia media mensile di +2.50°C, secondo solo al Febbraio 1990 (+2.72°C).
Dal punto di vista regionale, benchè tutto il territorio risulta abbondantemente sopra media le aree con gli scarti maggiori (superiori ai 3.5°C) risultano il Nord Est e le regioni del medio Adriatico; le anomalie risultano ancor più "pesanti" se si considerano le sole temperature minime, con scarti che arrivano addirittura a toccare i +5°C sulla pianura veneta!
Per quanto riguarda le precipitazioni il mese risulta altrettanto eccezionale, essendo caduta una quantità di pioggia sull'intero territorio nazionale pari a più del doppio di quella aspettata (+102%)! In questo caso le differenze regionali sono molto più marcate: sul Nord e il medio tirreno è caduta molta più acqua (e quindi di neve in montagna) rispetto alla media, con scarti pluviometrici che superano il 300% sul Triveneto! Sul resto del Centro e al Sud Febbraio è risultato circa in media pluviometrica, leggermente più secco in Sicilia e nel Sud della Sardegna.
Dal punto di vista regionale, benchè tutto il territorio risulta abbondantemente sopra media le aree con gli scarti maggiori (superiori ai 3.5°C) risultano il Nord Est e le regioni del medio Adriatico; le anomalie risultano ancor più "pesanti" se si considerano le sole temperature minime, con scarti che arrivano addirittura a toccare i +5°C sulla pianura veneta!
Per quanto riguarda le precipitazioni il mese risulta altrettanto eccezionale, essendo caduta una quantità di pioggia sull'intero territorio nazionale pari a più del doppio di quella aspettata (+102%)! In questo caso le differenze regionali sono molto più marcate: sul Nord e il medio tirreno è caduta molta più acqua (e quindi di neve in montagna) rispetto alla media, con scarti pluviometrici che superano il 300% sul Triveneto! Sul resto del Centro e al Sud Febbraio è risultato circa in media pluviometrica, leggermente più secco in Sicilia e nel Sud della Sardegna.
UN INVERNO 2013/14 TRAVESTITO D'AUTUNNO. E CI E' ANDATA PURE BENE!
Che questo fosse un inverno con minor probabilità di discese gelide in Europa era un sospetto avuto a tempi...non sospetti. Ci saremmo aspettati qualcosa in più a dire il vero, specie nella seconda parte. Così non è stato!Non è escluso però che la rimanente parte dell'inverno e poi anche la Primavera possano sorprenderci con qualche incursione polare; di certo sarà difficile che questo possa ribaltare quanto fin'ora archiviato ( a meno di giochi di prestigio della circolazione atmosferica) e poi tratteremo un qualcosa che fa parte di una nuova stagione, un'altra storia. Del beneficio delle correnti atlantiche ne hanno fatto buon' uso' le Alpi ma per il resto la neve in pianura si è vista col contagocce al Nord e quasi sempre sul Piemonte. Senza dimenticare la situazione poco rosea dell'appennino...
Ci è andata pure bene! Si, perchè il blocco anticiclonico che abbiamo avuto a dicembre poteva essere molto più duraturo di quanto realmente è stato. 'Fortuna' ha voluto che la cella di Hadley si è mantenuta più in basso e che il fronte polare dal Nord America ha di conseguenza raggiunto il Mediterraneo. L'orientamento e la forza della corrente a getto sul medio Atlantico hanno poi spostato il blocco anticiclonico sui Balcani e questo ha scongiurato un nuovo 2006/07. Almeno sul fronte delle piogge, non sulle temperature tanto che questa stagione potrà essere annoverata come una delle più miti degli ultimi 50 anni.
Sulle cause ne abbiamo già parlato in precedenza; comunque sia c'è da sottolineare la caratteristica maggiore, ovvero quello della persistenza di un pattern che ha nel Pacifico e nell'andamento dei venti in stratosfera la chiave di lettura. Ah, tra tutti i proclami di “anni senza..” si sono dimenticati di dire quello “senza inverno”. Sottigliezze!
Ci è andata pure bene! Si, perchè il blocco anticiclonico che abbiamo avuto a dicembre poteva essere molto più duraturo di quanto realmente è stato. 'Fortuna' ha voluto che la cella di Hadley si è mantenuta più in basso e che il fronte polare dal Nord America ha di conseguenza raggiunto il Mediterraneo. L'orientamento e la forza della corrente a getto sul medio Atlantico hanno poi spostato il blocco anticiclonico sui Balcani e questo ha scongiurato un nuovo 2006/07. Almeno sul fronte delle piogge, non sulle temperature tanto che questa stagione potrà essere annoverata come una delle più miti degli ultimi 50 anni.
Sulle cause ne abbiamo già parlato in precedenza; comunque sia c'è da sottolineare la caratteristica maggiore, ovvero quello della persistenza di un pattern che ha nel Pacifico e nell'andamento dei venti in stratosfera la chiave di lettura. Ah, tra tutti i proclami di “anni senza..” si sono dimenticati di dire quello “senza inverno”. Sottigliezze!
INVERNO 2013/2014: ANALISI DI UNA STAGIONE CHE NON C'E'. PRIMA E SECONDA PARTE
Primo resoconto dell'inverno 2013/14, lo facciamo attraverso la comparazione tra la mia linea di tendenza sull'inverno emessa ad Ottobre e quanto fin'ora si è verificato.
Riassumiamo i tre schemi previsti:
1) uno di base, mite, dominato da una accesa zonalità con incursioni instabili da ONO verso l'Italia.
2) un secondo scenario, che avrebbe spezzato a tratti il primo a gennaio, caratterizzato da discese fredde di origine artica sul Mediterraneo, sul bordo orientale dell'anticiclone sull'Europa Occidentale.
3) Il terzo scenario più probabile nella seconda parte dell'inverno caratterizzato da movimenti retrogradi delle masse d'aria continentali ma con il grosso del freddo a transitare a nord delle Alpi.
Come davvero è andata?
1) il primo scenario mite e zonale è stato bruscamente interrotto da una poderosa rimonta anticiclonica a dicembre su mezza Europa e che si “portata via" una buona fetta dell'inverno.
2) Il secondo scenario non si è verificato tanto che le anomalie di pressione registrate mostrano nel complesso un quadro molto più orientale e con affondi di aria polare marittima dalla Groenlandia verso l'Italia da fronte polare basso, una situazione che si sussegue tutt'oggi.
3) Del terzo scenario atteso a Febbraio non c'è traccia fino a metà mese. Anche se episodi si sono visti in Gennaio. Ricordo che la tendenza è stata emessa ad Ottobre per cui se ad esempio tale pattern avesse caso mai un ritardo di 15/20 giorni ce ne faremo una ragione...
Nonostante questo si era però detto:
a) l' inverno avrebbe visto una minor probabilità di incursioni gelide in Europa.
b) L'inverno più duro (definito il "peggio dell'inverno") sarebbe rimasto ancorato sul nord della Russia con incursioni molto fredde solo a tratti sul Centro Europa. Questo era funzione del vortice polare compatto e di un indice AO neutro o positivo.
c) Ci sarebbe stata una minor probabilità di eventi di riscaldamenti stratosferici di tipo Major; con questo fenomeno aumenterebbero le probabilità di discese gelide verso le medie latitudini, (condizione necessaria ma non sufficiente, il Nord America insegna!).
Nella seconda parte analizzeremo le cause che hanno generato un quadro differente dalla nostra 'visione' e trarremo le prime conclusioni
PARTE SECONDA: Nella prima parte di questo lavoro abbiamo effettuato un resoconto di questa "strana" stagione invernale. Adesso vediamo il perchè l'inverno non ha 'risposto' alle nostre aspettative.
L'anomalia più importante in Dicembre è stato il campo di alte pressioni che si è impadronito dell'Europa mediterranea e balcanica. Questa figura è un po' il simbolo di un inverno anonimo; eccetto per le Alpi! Che vi sia dietro il forte raffreddamento stratosferico di metà Novembre non è certo. La stratosfera fin'ora sembra abbia avuto poca importanza. Forse a volte troppa se ne dà....
A livello troposferico invece si possono trarre alcune prime importanti conclusioni:
a) l'asse del vortice polare troposferico ha avuto un orientamento poco favorevole all'Europa con la tendenza ad alimentare il vortice canadese che invece ha causato le ondate di gelo sul Nord America.
b) il fronte africano ha continuato a rimanere più a nord del previsto e per più tempo fino ad inizio inverno
c) le anomalie delle acque superficiali sul Pacifico (persistenza del pattern PDO/PNA negativo) hanno contribuito ad una accelerazione più del normale dei venti in quota in uscita dal Nord America; questo ha contribuito poi a mantenere un fronte polare basso.
d) il blocco anticiclonico più importante si è avuto sull'Alaska secondo lo schema QB+/PNA+ e non tra Groenlandia ed Islanda. Quest'ultimo contribuisce invece alle invernate sull'Europa.
e) l'anticiclone sub tropicale atlantico e quello pacifico non sono stati supportati dall'azione delle onde tropicali. Tra l'altro non dimentichiamo la totale assenza dell'anticiclone delle Azzorre, rimpiazzato da un'anticiclone balcanico-russo.
A metà Dicembre la tendenza di ottobre è stata poi rivalutata in base alla persistenza di alcuni pattern e al cambio di variabili tanto da indicare una possibilità statistica di sfuriate tardo invernali e primaverili
Riassumiamo i tre schemi previsti:
1) uno di base, mite, dominato da una accesa zonalità con incursioni instabili da ONO verso l'Italia.
2) un secondo scenario, che avrebbe spezzato a tratti il primo a gennaio, caratterizzato da discese fredde di origine artica sul Mediterraneo, sul bordo orientale dell'anticiclone sull'Europa Occidentale.
3) Il terzo scenario più probabile nella seconda parte dell'inverno caratterizzato da movimenti retrogradi delle masse d'aria continentali ma con il grosso del freddo a transitare a nord delle Alpi.
Come davvero è andata?
1) il primo scenario mite e zonale è stato bruscamente interrotto da una poderosa rimonta anticiclonica a dicembre su mezza Europa e che si “portata via" una buona fetta dell'inverno.
2) Il secondo scenario non si è verificato tanto che le anomalie di pressione registrate mostrano nel complesso un quadro molto più orientale e con affondi di aria polare marittima dalla Groenlandia verso l'Italia da fronte polare basso, una situazione che si sussegue tutt'oggi.
3) Del terzo scenario atteso a Febbraio non c'è traccia fino a metà mese. Anche se episodi si sono visti in Gennaio. Ricordo che la tendenza è stata emessa ad Ottobre per cui se ad esempio tale pattern avesse caso mai un ritardo di 15/20 giorni ce ne faremo una ragione...
Nonostante questo si era però detto:
a) l' inverno avrebbe visto una minor probabilità di incursioni gelide in Europa.
b) L'inverno più duro (definito il "peggio dell'inverno") sarebbe rimasto ancorato sul nord della Russia con incursioni molto fredde solo a tratti sul Centro Europa. Questo era funzione del vortice polare compatto e di un indice AO neutro o positivo.
c) Ci sarebbe stata una minor probabilità di eventi di riscaldamenti stratosferici di tipo Major; con questo fenomeno aumenterebbero le probabilità di discese gelide verso le medie latitudini, (condizione necessaria ma non sufficiente, il Nord America insegna!).
Nella seconda parte analizzeremo le cause che hanno generato un quadro differente dalla nostra 'visione' e trarremo le prime conclusioni
PARTE SECONDA: Nella prima parte di questo lavoro abbiamo effettuato un resoconto di questa "strana" stagione invernale. Adesso vediamo il perchè l'inverno non ha 'risposto' alle nostre aspettative.
L'anomalia più importante in Dicembre è stato il campo di alte pressioni che si è impadronito dell'Europa mediterranea e balcanica. Questa figura è un po' il simbolo di un inverno anonimo; eccetto per le Alpi! Che vi sia dietro il forte raffreddamento stratosferico di metà Novembre non è certo. La stratosfera fin'ora sembra abbia avuto poca importanza. Forse a volte troppa se ne dà....
A livello troposferico invece si possono trarre alcune prime importanti conclusioni:
a) l'asse del vortice polare troposferico ha avuto un orientamento poco favorevole all'Europa con la tendenza ad alimentare il vortice canadese che invece ha causato le ondate di gelo sul Nord America.
b) il fronte africano ha continuato a rimanere più a nord del previsto e per più tempo fino ad inizio inverno
c) le anomalie delle acque superficiali sul Pacifico (persistenza del pattern PDO/PNA negativo) hanno contribuito ad una accelerazione più del normale dei venti in quota in uscita dal Nord America; questo ha contribuito poi a mantenere un fronte polare basso.
d) il blocco anticiclonico più importante si è avuto sull'Alaska secondo lo schema QB+/PNA+ e non tra Groenlandia ed Islanda. Quest'ultimo contribuisce invece alle invernate sull'Europa.
e) l'anticiclone sub tropicale atlantico e quello pacifico non sono stati supportati dall'azione delle onde tropicali. Tra l'altro non dimentichiamo la totale assenza dell'anticiclone delle Azzorre, rimpiazzato da un'anticiclone balcanico-russo.
A metà Dicembre la tendenza di ottobre è stata poi rivalutata in base alla persistenza di alcuni pattern e al cambio di variabili tanto da indicare una possibilità statistica di sfuriate tardo invernali e primaverili
CLIMA ITALIA: GENNAIO 2014 NELLA STORIA PER MITEZZA E PIOVOSITA'
Gennaio molto mite. I dati elabarati dall'ISAC-CNR cofernamo l'eccezionalità del mese di Gennaio che abbiamio vissuto in Italia. Dopo un mese di Dicembre già abbondantemente sopra media termica anche il primo mese del 2014 ha chiuso con un'anomalia elevatissima, pari a +2.09°C sull'intero territorio nazionale. Gli scarti variano tra gli +1/2°C del sud fino ai +3/3.5°C del Nord. I valori risultano eccezionali sopratutto nei valori mimimi, che in alcune aree solitamente fredde, non sono quasi mai riusciti a scendere sotto lo zero. Al Nord Est le minime risultano addirittura superiori di 4/5°C rispetto alla media del mese. Nel complesso il mese si colloloca al terzo posto tra i più caldi di sempre dal 1800.
Piogge eccezionali al Centro Nord. Gennaio rimarrà nella storia anche per le abbondanti precipitazioni che hanno interessato il Centro Nord, dove solitamente il mese risulta uno dei più secchi in assoluto. Nel complesso su tutto il territorio nazionale il surplus pluviometrico risulta di + 86%. A fronte di alcune zone meridionali dove ha piovuto meno della media, specie Sicilia e Puglia, al Nord sono caduti fino a 6/7 volte quantitativi medi mensili. I quantitativi assoluti superano i 200 mm in Valpadana, ma raggiungono anche i 400/500 mm mensili in Liguria e sul Friuli, accumuli che alle quote di montagna risultano o
Piogge eccezionali al Centro Nord. Gennaio rimarrà nella storia anche per le abbondanti precipitazioni che hanno interessato il Centro Nord, dove solitamente il mese risulta uno dei più secchi in assoluto. Nel complesso su tutto il territorio nazionale il surplus pluviometrico risulta di + 86%. A fronte di alcune zone meridionali dove ha piovuto meno della media, specie Sicilia e Puglia, al Nord sono caduti fino a 6/7 volte quantitativi medi mensili. I quantitativi assoluti superano i 200 mm in Valpadana, ma raggiungono anche i 400/500 mm mensili in Liguria e sul Friuli, accumuli che alle quote di montagna risultano o
METEO ITALIA: EVENTI E DATI SALIENTI AVVENUTI NEL 2013
FEBBRAIO – Inverno 2012/2013 spesso perturbato al Nord, foriero di piogge ma anche di molteplici episodi nevosi in pianura. Da ricordare una data su tutte, l'11 Febbraio, quando nevicò su gran parte della Pianura Padana a partire dal pomeriggio-sera. Caddero fino a 20-30cm di neve sulle pianure tra medio-basso Piemonte, Lombardia, Emilia e Veneto, con punte superiori a ridosso della fascia prealpina e dolomitica (30-50cm).
MAGGIO – Il giorno 3 una serie di tornado colpì nel primo pomeriggio l'Emilia, provocando panico e distruzione tra le province di Modena e Bologna. Due distinti sistemi temporaleschi a supercella si abbatterono nell'area a nord di Castelfranco Emilia (MO) e San Giorgio di Piano (BO), provocando danni anche notevoli. Un terzo tornado venne segnalato nell'area compresa tra Gavello e San Martino Spino (MO). L'intensità dei tornado fu pari al grado EF 2 (a tratti anche EF 3) della Enhanced Fujita Scale, con vento stimato tra 180 e 250km/h. Decine di strutture scoperchiate, 11 feriti. Vennero registrate intense grandinate con chicchi di notevoli dimensioni.
GIUGNO – Un nubifragio investì la Riviera Romagnola il pomeriggio del 24, riversando su Rimini quasi 150mm d'acqua nel giro di poche ore, l'apporto di pioggia che mediamente cade sulla città nell'arco di un'intera estate. L'incessante pioggia, caduta tra le ore 16 e le 20, provocò un'alluvione lampo (flash flood) che costò la vita a due persone.
LUGLIO – La zona industriale di Trezzo d'Adda (MI) venne colpita da una tromba d'aria il giorno 29, un fenomeno con intensità pari al grado EF 2 – EF 3 della Enhanced Fujita Scale, con venti fino a 180km/h. Molti i danni alle numerose fabbriche presenti nella zona. Già lo scorso 29 Maggio un evento simile, seppur di intensità più debole (EF 1), interessò l'area compresa tra Agrate Brianza e Cavenago (MB).
OTTOBRE – Alluvione nel Senese (Asciano), dove una forte perturbazione atlantica fece cadere il giorno 21 oltre 200mm di pioggia, con punte superiori ai 300mm registrate in Garfagnana. Disagi per il maltempo un po' su tutta la Toscana, con frane ed allagamenti su mezza Regione; un morto a Serre di Rapolano, sempre nel Senese.
NOVEMBRE – Un profondo vortice depressionario centrato sul Mediterraneo rinnovò per parecchi giorniun'intensa ondata di maltempo, causa di sciagure e dissesti idrogeologici su Sardegna e regioni del Sud. Una pesante alluvione investì il giorno 18 l'Isola, colpendo le zone di Olbia, Nuoro, Uras, la Provincia dell'Ogliastra e del Medio Campidano; 18 furono i morti, con 2300 sfollati e 43 feriti. I massimi di precipitazione si collocarono nell'immediato entroterra del Golfo di Orosei, dove caddero quasi 400mm d'acqua, quanto l'intero accumulo pluviometrico annuo. A fine mese forti piogge si concentrarono soprattutto sulle regioni ioniche, in primis Calabria (Piana di Sibari), Basilicata (Materano e Metaponto) e Puglia (Tarantino) con esondazioni di corsi d'acqua e forti mareggiate. Sempre negli ultimi giorni del mese una precoce ondata di freddo e neve si abbattè sulle regioni adriatiche e sull'Appennino meridionale. Caddero fino a 2 metri di neve sui massicci dell'Abruzzo a partire dai 1000m, ma abbondanti nevicate si registrarono fino a fondovalle, sfiorando a tratti pianure e coste.
DICEMBRE – Il giorno 2 esondò il fiume Pescara a causa delle piogge torrenziali che investirono l'Abruzzo. Evacuazioni nell'omonimo capoluogo, oltre che a Santa Teresa di Spoltore (PE), dove il fiume ruppe gli argini in più punti. Una delle cause, oltre all'intensa pioggia registrata, derivò dalla fusione della grossa quantità di neve caduta a fine Novembre sull'Appennino anche a bassa quota. Ci fu purtroppo una vittima; oltre 1500 gli sfollati.
MAGGIO – Il giorno 3 una serie di tornado colpì nel primo pomeriggio l'Emilia, provocando panico e distruzione tra le province di Modena e Bologna. Due distinti sistemi temporaleschi a supercella si abbatterono nell'area a nord di Castelfranco Emilia (MO) e San Giorgio di Piano (BO), provocando danni anche notevoli. Un terzo tornado venne segnalato nell'area compresa tra Gavello e San Martino Spino (MO). L'intensità dei tornado fu pari al grado EF 2 (a tratti anche EF 3) della Enhanced Fujita Scale, con vento stimato tra 180 e 250km/h. Decine di strutture scoperchiate, 11 feriti. Vennero registrate intense grandinate con chicchi di notevoli dimensioni.
GIUGNO – Un nubifragio investì la Riviera Romagnola il pomeriggio del 24, riversando su Rimini quasi 150mm d'acqua nel giro di poche ore, l'apporto di pioggia che mediamente cade sulla città nell'arco di un'intera estate. L'incessante pioggia, caduta tra le ore 16 e le 20, provocò un'alluvione lampo (flash flood) che costò la vita a due persone.
LUGLIO – La zona industriale di Trezzo d'Adda (MI) venne colpita da una tromba d'aria il giorno 29, un fenomeno con intensità pari al grado EF 2 – EF 3 della Enhanced Fujita Scale, con venti fino a 180km/h. Molti i danni alle numerose fabbriche presenti nella zona. Già lo scorso 29 Maggio un evento simile, seppur di intensità più debole (EF 1), interessò l'area compresa tra Agrate Brianza e Cavenago (MB).
OTTOBRE – Alluvione nel Senese (Asciano), dove una forte perturbazione atlantica fece cadere il giorno 21 oltre 200mm di pioggia, con punte superiori ai 300mm registrate in Garfagnana. Disagi per il maltempo un po' su tutta la Toscana, con frane ed allagamenti su mezza Regione; un morto a Serre di Rapolano, sempre nel Senese.
NOVEMBRE – Un profondo vortice depressionario centrato sul Mediterraneo rinnovò per parecchi giorniun'intensa ondata di maltempo, causa di sciagure e dissesti idrogeologici su Sardegna e regioni del Sud. Una pesante alluvione investì il giorno 18 l'Isola, colpendo le zone di Olbia, Nuoro, Uras, la Provincia dell'Ogliastra e del Medio Campidano; 18 furono i morti, con 2300 sfollati e 43 feriti. I massimi di precipitazione si collocarono nell'immediato entroterra del Golfo di Orosei, dove caddero quasi 400mm d'acqua, quanto l'intero accumulo pluviometrico annuo. A fine mese forti piogge si concentrarono soprattutto sulle regioni ioniche, in primis Calabria (Piana di Sibari), Basilicata (Materano e Metaponto) e Puglia (Tarantino) con esondazioni di corsi d'acqua e forti mareggiate. Sempre negli ultimi giorni del mese una precoce ondata di freddo e neve si abbattè sulle regioni adriatiche e sull'Appennino meridionale. Caddero fino a 2 metri di neve sui massicci dell'Abruzzo a partire dai 1000m, ma abbondanti nevicate si registrarono fino a fondovalle, sfiorando a tratti pianure e coste.
DICEMBRE – Il giorno 2 esondò il fiume Pescara a causa delle piogge torrenziali che investirono l'Abruzzo. Evacuazioni nell'omonimo capoluogo, oltre che a Santa Teresa di Spoltore (PE), dove il fiume ruppe gli argini in più punti. Una delle cause, oltre all'intensa pioggia registrata, derivò dalla fusione della grossa quantità di neve caduta a fine Novembre sull'Appennino anche a bassa quota. Ci fu purtroppo una vittima; oltre 1500 gli sfollati.
CLIMA ITALIA IN ROSSO: 2013 PIU' CALDO DELLA NORMA, MA ANCHE PIU' PIOVOSO
2013 sull'Italia: più caldo complessivamente di 0.72°C - Questa l'anomalia termica evidenziata dai dati dell'Isac-Cnr, rispetto alla media trentennale 1971-2000, che piazza l'anno appena concluso come il 12° più caldo dal 1800 ( il primo posto spetta sempre al 2003, con un'anomalia di ben +1.23°C ). Le temperature sono risultate oltre le medie in particolare al Centro, sul Nordest e lungo i versanti adriatici, dove l'anomalia termica raggiunge +1°C. Entrando nel caso specifico dei valori minimi, l'anomalia complessiva del 2013 si attesta sui +0.71°C, per quanto riguarda le massime +0.74°C.
2013 anche più piovoso del 12%, questo il surplus pluviometrico complessivo, su scala nazionale. E' piovuto più della media in generale al Sud, ma in particolare tra tarantino e Salento dove il surplus pluviometrico medio raggiunge anche il +50%. Piogge lievemente sotto la media invece sull'area tra Liguria, Toscana, bassa Emilia, Romagna e alte Marche. Altrove piovosità sostanzialmente nella media o lievemente al di sopra. Precisazione:la mediazione su scala annuale e nazionale ci da una visione d'insieme, ma non tiene ovviamente conto delle realtà microclimatiche locali: ad esempio su Bari e provincia in realtà è piovuto assai meno rispetto alla media, mentre tra Levante Ligure ed alta Toscana ci sono stati picchi pluviometrici locali considerevoli.
Considerazioni sull'Autunno 2013; il 6° più caldo dal 1800! - Sempre secondo le elaborazioni Isac-Cnr, lo scorso autunno ha portato a casa un'anomalia termica complessiva di ben +1.27°C, con gli scarti maggiori su Valpadana e ancora regioni del Centro. Per quanto riguarda le piogge invece si registra anche qui un surplus complessivo del +12%, con piovosità maggiore della media su diverse aree del Sud, nettamente inferiore invece al Nordovest.
2013 anche più piovoso del 12%, questo il surplus pluviometrico complessivo, su scala nazionale. E' piovuto più della media in generale al Sud, ma in particolare tra tarantino e Salento dove il surplus pluviometrico medio raggiunge anche il +50%. Piogge lievemente sotto la media invece sull'area tra Liguria, Toscana, bassa Emilia, Romagna e alte Marche. Altrove piovosità sostanzialmente nella media o lievemente al di sopra. Precisazione:la mediazione su scala annuale e nazionale ci da una visione d'insieme, ma non tiene ovviamente conto delle realtà microclimatiche locali: ad esempio su Bari e provincia in realtà è piovuto assai meno rispetto alla media, mentre tra Levante Ligure ed alta Toscana ci sono stati picchi pluviometrici locali considerevoli.
Considerazioni sull'Autunno 2013; il 6° più caldo dal 1800! - Sempre secondo le elaborazioni Isac-Cnr, lo scorso autunno ha portato a casa un'anomalia termica complessiva di ben +1.27°C, con gli scarti maggiori su Valpadana e ancora regioni del Centro. Per quanto riguarda le piogge invece si registra anche qui un surplus complessivo del +12%, con piovosità maggiore della media su diverse aree del Sud, nettamente inferiore invece al Nordovest.
CLIMA, GENNAIO 2014: ECCEZIONALE PER PIOVOSITA' E MITEZZA!
SITUAZIONE GENERALE: Il mese appena trascorso è stato caratterizzato da una netta predominanza delle correnti atlantiche sull'Italia, molto umide ma piuttosto miti, con nessuna ondata di freddo rilevante fatta eccezione per un'unica modesta irruzione tra il 25 ed il 28 Gennaio. Numerose perturbazioni atlantiche si sono susseguite sul nostro Paese, non solo mantenendo le temperature minime elevate per mancanza di irraggiamento notturno indotto dalla copertura nuvolosa, ma anzi richiamando in modo frequente miti venti di Scirocco o Libeccio con ulteriore innalzamento delle temperature, specie al Centrosud. Il mese di Gennaio chiude così' con temperature ben al di sopra della media, risultando tra i più caldi degli ultimi decenni.
LE ANOMALIE TERMICHE: Le temperature sono risultate sopra la media sia nelle massime che nelle minime; quest'ultime in particolare presentano le anomalie maggiori. Per quanto riguarda il Nord ritroviamo scarti con la media delle minime di +4/+5°C, valori notevoli considerando che siamo su base mensile; massime sopra le medie complessivamente di 1/2°C al Nordovest, fino a 3/4°C al Nordest. Anche passando al Centrosud riscontriamo anomalie molto significative, per quanto lievemente smorzate rispetto al Nord, con minime mediamente superiori alla norma di 3/4°C, massime di 2/3°C. Per quanto riguarda le Isole gli scarti termici scendono a +1/+2°C per quanto concerne le minime, +2/+3°C per quanto riguarda le massime. Va sottolineato che queste anomalie sono mediate su macroaree e non tengono conto delle realtà micro-climatiche locali: ad esempio la media delle minime di Gennaio per Firenze supera di 5°C la norma.
PIOVOSITA' ECCEZIONALE: il continuo passaggio di perturbazioni ha altresì determinato precipitazioni notevolmente superiori alle medie di Gennaio soprattutto al Centronord e sui versanti tirrenici. Al Nord è piovuto fino al 200/300% in più del normale, con accumuli complessivi localmente superiori ai 400mm. In Liguria è stato il Gennaio più piovoso della storia recente, battendo anche il precedente record del 1996. A Roma sono caduti fino a 270mm in cinque giorni, più che triplicando la media mensile di Gennaio. Va tuttavia segnalato che vi sono aree del basso versante adriatico dove invece è piovuto meno del normale, spesso per sbarramento appenninico alle correnti umide provenienti da Ovest, in particolare sul barese. Notevoli quantità di neve sono cadute sulle Alpi, mediamente oltre i 1200-1500m, con accumuli che non si registravano dagli anni 70, creando situazioni anche di emergenza in particolare sul comparto centro-orientale. A Sella Nevea, sul Friuli Venezia Giulia, si registrano oltre 5 metri e mezzo di neve al di sopra dei 1800m.
MESE AUTUNNALE, NON INVERNALE: di fatto per anomalie di temperature e quantità di precipitazioni questo Gennaio si è comportato a tutti gli effetti come mese autunnale, con neve abbondante sulle Alpi, scarsa sull'Appennino e picchi pluviometrici tipici di Ottobre-Novembre; nessuna nevicata rilevante in pianura, se non a tratti tra Emilia Romagna, Lombardia sudoccidentale, Piemonte ed entroterra ligure.
LE ANOMALIE TERMICHE: Le temperature sono risultate sopra la media sia nelle massime che nelle minime; quest'ultime in particolare presentano le anomalie maggiori. Per quanto riguarda il Nord ritroviamo scarti con la media delle minime di +4/+5°C, valori notevoli considerando che siamo su base mensile; massime sopra le medie complessivamente di 1/2°C al Nordovest, fino a 3/4°C al Nordest. Anche passando al Centrosud riscontriamo anomalie molto significative, per quanto lievemente smorzate rispetto al Nord, con minime mediamente superiori alla norma di 3/4°C, massime di 2/3°C. Per quanto riguarda le Isole gli scarti termici scendono a +1/+2°C per quanto concerne le minime, +2/+3°C per quanto riguarda le massime. Va sottolineato che queste anomalie sono mediate su macroaree e non tengono conto delle realtà micro-climatiche locali: ad esempio la media delle minime di Gennaio per Firenze supera di 5°C la norma.
PIOVOSITA' ECCEZIONALE: il continuo passaggio di perturbazioni ha altresì determinato precipitazioni notevolmente superiori alle medie di Gennaio soprattutto al Centronord e sui versanti tirrenici. Al Nord è piovuto fino al 200/300% in più del normale, con accumuli complessivi localmente superiori ai 400mm. In Liguria è stato il Gennaio più piovoso della storia recente, battendo anche il precedente record del 1996. A Roma sono caduti fino a 270mm in cinque giorni, più che triplicando la media mensile di Gennaio. Va tuttavia segnalato che vi sono aree del basso versante adriatico dove invece è piovuto meno del normale, spesso per sbarramento appenninico alle correnti umide provenienti da Ovest, in particolare sul barese. Notevoli quantità di neve sono cadute sulle Alpi, mediamente oltre i 1200-1500m, con accumuli che non si registravano dagli anni 70, creando situazioni anche di emergenza in particolare sul comparto centro-orientale. A Sella Nevea, sul Friuli Venezia Giulia, si registrano oltre 5 metri e mezzo di neve al di sopra dei 1800m.
MESE AUTUNNALE, NON INVERNALE: di fatto per anomalie di temperature e quantità di precipitazioni questo Gennaio si è comportato a tutti gli effetti come mese autunnale, con neve abbondante sulle Alpi, scarsa sull'Appennino e picchi pluviometrici tipici di Ottobre-Novembre; nessuna nevicata rilevante in pianura, se non a tratti tra Emilia Romagna, Lombardia sudoccidentale, Piemonte ed entroterra ligure.
CLIMA: IL 2014 L'ANNO PIU' CALDO DI SEMPRE. CONSIDERAZIONI!
Secondo la società meteorologica giapponese il 2014 a livello globale è stato l'anno più caldo di sempre. A dire il vero il 2014 sembrerebbe condividere il primato con il 2005 ed il 2010; la differenza di soli 0,02 °C tra queste annate non è statisticamente significativa in quanto l'incertezza della media è superiore.
Partendo dal concetto che non conta tanto la posizione in classica quanto il dato in sé e che il trend conferma il riscaldamento globale di fondo, è utile fare qualche considerazione. E' bene sapere che questa speciale classifica deriva da misure da sensori posizionati in superficie; tali misurazioni non coprono tutta la terra e non sono in grado di misurare medie complessive. I 'vuoti' tra una stazione ed un'altra vengono poi riempiti con dati fittizi. E' bene sapere che questo è il 'meglio' che abbiamo a disposizione sempre ben consci che l'effetto isola di calore altera le misurazioni. Che, per 'par condicio', le misure satellitari, le uniche che riescono ad avere una maglia rilevamento molto più stretta rispetto alle misurazioni vecchia maniera, divergono nei risultati tanto che il 2014 non sembrerebbe un anno da record.
Che rispetto al 1998, l'anno de El Super El Nino, il 2014 da satellite risulterebbe a tal riguardo più freddo di 0,3°C. Che a volte c'è il sospetto che si enfatizzano di più gli eventi caldi che i periodi freddi in questa affannosa ricerca del primato.
Partendo dal concetto che non conta tanto la posizione in classica quanto il dato in sé e che il trend conferma il riscaldamento globale di fondo, è utile fare qualche considerazione. E' bene sapere che questa speciale classifica deriva da misure da sensori posizionati in superficie; tali misurazioni non coprono tutta la terra e non sono in grado di misurare medie complessive. I 'vuoti' tra una stazione ed un'altra vengono poi riempiti con dati fittizi. E' bene sapere che questo è il 'meglio' che abbiamo a disposizione sempre ben consci che l'effetto isola di calore altera le misurazioni. Che, per 'par condicio', le misure satellitari, le uniche che riescono ad avere una maglia rilevamento molto più stretta rispetto alle misurazioni vecchia maniera, divergono nei risultati tanto che il 2014 non sembrerebbe un anno da record.
Che rispetto al 1998, l'anno de El Super El Nino, il 2014 da satellite risulterebbe a tal riguardo più freddo di 0,3°C. Che a volte c'è il sospetto che si enfatizzano di più gli eventi caldi che i periodi freddi in questa affannosa ricerca del primato.
CLIMA: E' UFFICIALE! IL 2015 E' L'ANNO PIU' CALDO DI SEMPRE!
21 GENNAIO 2016: Il 2015 è stato l'anno più caldo della storia, o meglio da quando si effettuano misurazioni meteorologiche affidabili, all'incirca da 136 anni. A certificarlo sono stati l'ente americano Noaa e quello britannico Met Office. Il 2015 batte così il 2014 ma a sua volta rischia di essere nuovamente battuto dal 2016, almeno da quanto affermato dal Met Office. Secondo i dati ufficiali il 2015 ha battuto di gran lungo il 2014: infatti l'anno appena trascorso ha registrato una temperatura media di 14,79 °C, ovvero +0,90°C rispetto alla media del XX secolo, ben +0,16°C rispetto l'incremento registrato nel 2014. Potrebbe sembrare pochissimo un +0,16°C ma mai nella storia si era registrato uno scorto così elevato tra un record e un altro.
Il 2015 ha inoltre chiuso stabilendo ben 10 nuovi record di temperatura media mensile chiudendo con un incremento della temperatura media delle superficie emerse di +1,33°C rispetto alla media del 900, mentre la temperatura media dei mari è stata di +0,74°C superiore alla media. Senza dubbio tra i fattori che hanno contribuito a questo surriscaldamento globale vi è un El Nino particolarmente forte, che rischia di influenzare anche il 2016 soprattutto nella prima parte.
La nuova classifica degli anni più caldi della storia diventa così: 2015,2014,2010,2005,1998 anche se già a fine anno dovrà con molta probabilità essere aggiornata.
Va anche considerato che secondo le misurazioni satellitari ( effettuate a partire dal 1979 ), le anomalie risultano lievemente inferiori. A differenza delle misure effettuate sulla superficie terrestre e marina, che sono registrate direttamente dalle stazioni meteorologiche, i satelliti ricavano la temperatura della bassa troposfera attraverso l'intensità della radiazione a microonde in risalita dalla Terra, e poi calcolano l'anomalia di temperatura rispetto al periodo di riferimento 1981-2010 (UAH) oppure 1979-1998 (RSS). Il trend verso il riscaldamento è comunque innegabile sia dai valori reali terrestri sia dalle misurazioni satellitari, anche per queste ultime l'aumento è un po' meno rapido.
Il 2015 ha inoltre chiuso stabilendo ben 10 nuovi record di temperatura media mensile chiudendo con un incremento della temperatura media delle superficie emerse di +1,33°C rispetto alla media del 900, mentre la temperatura media dei mari è stata di +0,74°C superiore alla media. Senza dubbio tra i fattori che hanno contribuito a questo surriscaldamento globale vi è un El Nino particolarmente forte, che rischia di influenzare anche il 2016 soprattutto nella prima parte.
La nuova classifica degli anni più caldi della storia diventa così: 2015,2014,2010,2005,1998 anche se già a fine anno dovrà con molta probabilità essere aggiornata.
Va anche considerato che secondo le misurazioni satellitari ( effettuate a partire dal 1979 ), le anomalie risultano lievemente inferiori. A differenza delle misure effettuate sulla superficie terrestre e marina, che sono registrate direttamente dalle stazioni meteorologiche, i satelliti ricavano la temperatura della bassa troposfera attraverso l'intensità della radiazione a microonde in risalita dalla Terra, e poi calcolano l'anomalia di temperatura rispetto al periodo di riferimento 1981-2010 (UAH) oppure 1979-1998 (RSS). Il trend verso il riscaldamento è comunque innegabile sia dai valori reali terrestri sia dalle misurazioni satellitari, anche per queste ultime l'aumento è un po' meno rapido.
CURIOSITA' METEOROLOGICHE
LA DAMA BIANCA ROSSA: CHE COS'E'? E QUANDO SI PRESENTA IN ITALIA?
Evento piuttosto raro ma documentato in Italia, la 'neve rossa' può offrire uno spettacolo davvero suggestivo, colorando tutto l'ambiente appunto di tonalità rosa/rosso. La combinazione delle precipitazioni nevose con i forti venti di Scirocco, che trasportano sabbia sahariana di colore rossastro, unitamente all'effetto di diffusione della luce solare ( ma anche artificiale ), determinano il risultato che potete apprezzare nelle immagini in allegato. La prima si riferisce alla nevicata rossa verificatasi a Misurina, nel bellunese, nel febbraio 2014. Le foto successive fanno riferimento alla "neve rossa" del 21 Febbraio 2004, che interessò alcune aree del Nordovest, dovuta proprio alle precipitazioni nevose in concomitanza con un intenso richiamo di correnti sciroccali ( che in poche ore si "mangiarono" il cuscino freddo che si era venuto a creare sulla Valpadana con l'irruzione fredda dei giorni precedenti ).
La neve rossa è dunque "sorella" della pioggia rossa, che in presenza di forte Scirocco rilascia come residuo la sabbia sahariana, in genere ben visibile nelle automobili. Solitamente in presenza di Scirocco molto intenso è difficile avere nevicate fino in pianura ( se non seguite da rapido passaggio a pioggia ); maggiori probabilità si hanno ad ogni modo sul Nordovest, rispetto al Nordest, per quanto il fenomeno resti piuttosto raro. Più facile invece apprezzare il fenomeno della neve rossa alle alte quote di montagna.
Nelle ultime ore l'interazione tra lo Scirocco richiamato da Sud e le precipitazioni al Nord può aver favorito episodi di neve rossa su Alpi e nord Appennino.
La neve rossa è dunque "sorella" della pioggia rossa, che in presenza di forte Scirocco rilascia come residuo la sabbia sahariana, in genere ben visibile nelle automobili. Solitamente in presenza di Scirocco molto intenso è difficile avere nevicate fino in pianura ( se non seguite da rapido passaggio a pioggia ); maggiori probabilità si hanno ad ogni modo sul Nordovest, rispetto al Nordest, per quanto il fenomeno resti piuttosto raro. Più facile invece apprezzare il fenomeno della neve rossa alle alte quote di montagna.
Nelle ultime ore l'interazione tra lo Scirocco richiamato da Sud e le precipitazioni al Nord può aver favorito episodi di neve rossa su Alpi e nord Appennino.
NEBBIA: COS'E' E COME SI FORMA?
Nel weekend dell'1 e 2 NOVEMBRE 2014 sono attese nebbie sulla Valpadana specie nelle ore più fredde della giornata.
Ma che cos'è la nebbia?
La nebbia è un'idrometeora che si forma per condensazione, in prossimità del suolo, del vapor acqueo in minuscole goccioline d'acqua, dell'ordine di 5-10 micron di diametro, che modificano le proprietà ottiche dell'aria, riducendo la visibilità. Secondo l'Organizzazione Meteorologica Mondiale l'espressione nebbia (indicata FG, dall'inglese 'fog') si applica quando la visibilità è inferiore ai 1000 metri. Per visibilità dai 1000 a 5000 metri si usa, invece, il termine foschia (indicata BR, dal francese 'brume').
La nebbia inizia a formarsi quando l'umidità relativa di una massa d'aria raggiunge il 100%, ovvero quando si ha la saturazione del vapore acqueo in essa contenuto. Ci sono tuttavia differenti meccanismi e condizioni affinché si raggiungano questa condizioni. Ecco perché a volte si parla di nebbia da irraggiamento, da avvezione, da umidificazione o frontale.
Scopriamo insieme le principali differenze:
Per prima cosa la nebbia si può formare attraverso due meccanismi: umidificazione della massa d'aria vicina al suolo (nebbie da evaporazione) oppure raffreddamento dell'aria (nebbie da raffreddamento) che può essere di tipo isobarico (tipico delle configurazioni anticicloniche, come quella dei prossimi due giorni) o adiabatico.
Tra quest'ultime ritroviamo la nebbia da irraggiamento: si forma generalmente dopo il tramonto, quando il suolo cede calore allo spazio tramite irraggiamento, raffreddandosi. La temperatura degli strati d'aria prossimi al terreno si abbassa sino a raggiungere la temperatura di rugiada, permettendo la condensazione di goccioline di acqua liquida. La nebbia da irraggiamento è tipica delle notti con cielo sereno, vento poco intenso, elevato grado di umidità, presenza di inversione termica ed atmosfera molto stabile. Lo strato nebbioso generalmente si mantiene sotto i 300m.
Esiste poi la nebbia da avvezione, che si forma quando l'aria umida e calda passa per avvezione sopra il terreno freddo e viene così raffreddata anch'essa. Questo fenomeno è frequente sul mare quando l'aria tropicale incontra ad alte latitudini acqua più fredda. È anche comune il caso in cui un fronte tiepido passi sopra un'area abbondantemente innevata. Alle nebbie d'avvezione appartengono anche quelle che si formano quando aria calda marittima invade durante le ore notturne la terraferma e le nebbie nei fondovalle, dove, durante la notte, l'aria fredda accumulatasi scende e si deposita lungo i pendii delle montagne.
Citiamo anche: nebbia da umidificazione, che è la forma più localizzata ed è creata dall'aria fredda che passa sull'acqua molto più calda. La nebbia da umidificazione è frequente nelle regioni polari ed intorno ai laghi più grandi e più profondi nel tardo autunno ed all'inizio dell'inverno, spesso causa nebbia ghiacciata (galaverna) o talvolta brina. Nebbia frontale (o nebbia da precipitazione) che si forma quando una precipitazione cade nell'aria secca dietro alla nube; in tal modo le goccioline liquide evaporano in vapore acqueo. Il vapore acqueo si raffredda ed al punto di rugiada condensa generando la pioggia. Nebbia congelantesi che si verifica quando le goccioline di nebbia si trovano allo stato liquido nonostante la temperatura dell'aria sia inferiore a 0°C. Essa entrando in contatto con una superficie congela formando galaverna, calabrosa o ghiaccio chiaro.
Ricordiamo che la guida di auto in presenza di nebbia si effettua con il ricorso a specifica illuminazione supplementare:
Gli automobilisti sono invitati pertanto a guidare con molta prudenza, rispettando le più elementari regole di sicurezza.
Ma che cos'è la nebbia?
La nebbia è un'idrometeora che si forma per condensazione, in prossimità del suolo, del vapor acqueo in minuscole goccioline d'acqua, dell'ordine di 5-10 micron di diametro, che modificano le proprietà ottiche dell'aria, riducendo la visibilità. Secondo l'Organizzazione Meteorologica Mondiale l'espressione nebbia (indicata FG, dall'inglese 'fog') si applica quando la visibilità è inferiore ai 1000 metri. Per visibilità dai 1000 a 5000 metri si usa, invece, il termine foschia (indicata BR, dal francese 'brume').
La nebbia inizia a formarsi quando l'umidità relativa di una massa d'aria raggiunge il 100%, ovvero quando si ha la saturazione del vapore acqueo in essa contenuto. Ci sono tuttavia differenti meccanismi e condizioni affinché si raggiungano questa condizioni. Ecco perché a volte si parla di nebbia da irraggiamento, da avvezione, da umidificazione o frontale.
Scopriamo insieme le principali differenze:
Per prima cosa la nebbia si può formare attraverso due meccanismi: umidificazione della massa d'aria vicina al suolo (nebbie da evaporazione) oppure raffreddamento dell'aria (nebbie da raffreddamento) che può essere di tipo isobarico (tipico delle configurazioni anticicloniche, come quella dei prossimi due giorni) o adiabatico.
Tra quest'ultime ritroviamo la nebbia da irraggiamento: si forma generalmente dopo il tramonto, quando il suolo cede calore allo spazio tramite irraggiamento, raffreddandosi. La temperatura degli strati d'aria prossimi al terreno si abbassa sino a raggiungere la temperatura di rugiada, permettendo la condensazione di goccioline di acqua liquida. La nebbia da irraggiamento è tipica delle notti con cielo sereno, vento poco intenso, elevato grado di umidità, presenza di inversione termica ed atmosfera molto stabile. Lo strato nebbioso generalmente si mantiene sotto i 300m.
Esiste poi la nebbia da avvezione, che si forma quando l'aria umida e calda passa per avvezione sopra il terreno freddo e viene così raffreddata anch'essa. Questo fenomeno è frequente sul mare quando l'aria tropicale incontra ad alte latitudini acqua più fredda. È anche comune il caso in cui un fronte tiepido passi sopra un'area abbondantemente innevata. Alle nebbie d'avvezione appartengono anche quelle che si formano quando aria calda marittima invade durante le ore notturne la terraferma e le nebbie nei fondovalle, dove, durante la notte, l'aria fredda accumulatasi scende e si deposita lungo i pendii delle montagne.
Citiamo anche: nebbia da umidificazione, che è la forma più localizzata ed è creata dall'aria fredda che passa sull'acqua molto più calda. La nebbia da umidificazione è frequente nelle regioni polari ed intorno ai laghi più grandi e più profondi nel tardo autunno ed all'inizio dell'inverno, spesso causa nebbia ghiacciata (galaverna) o talvolta brina. Nebbia frontale (o nebbia da precipitazione) che si forma quando una precipitazione cade nell'aria secca dietro alla nube; in tal modo le goccioline liquide evaporano in vapore acqueo. Il vapore acqueo si raffredda ed al punto di rugiada condensa generando la pioggia. Nebbia congelantesi che si verifica quando le goccioline di nebbia si trovano allo stato liquido nonostante la temperatura dell'aria sia inferiore a 0°C. Essa entrando in contatto con una superficie congela formando galaverna, calabrosa o ghiaccio chiaro.
Ricordiamo che la guida di auto in presenza di nebbia si effettua con il ricorso a specifica illuminazione supplementare:
- Luci retronebbia;
- Luci fendinebbia (o anche antinebbia)
Gli automobilisti sono invitati pertanto a guidare con molta prudenza, rispettando le più elementari regole di sicurezza.
L'ATTENDIBILITA' DELLE PREVISIONI METEOROLOGICHE
Rispetto anche a pochi anni fa, la tecnologia ha permesso alla meteorologia di raggiungere alti livelli di precisione. Nella tabella seguente è indicata l’attendibilità media delle moderne previsioni meteorologiche; ovviamente più è distante il periodo a cui la previsioni si riferisce e maggiore è il rischio di errore.
Attendibilità media delle previsioni 1° giorno 90-95%; 2° giorno 85-90%; 3° giorno 80-85%; 4° giorno 75-80%; 5° giorno 70-75%; 6° giorno 65%
Nei prossimi anni la ricerca scientifica e la tecnologia contribuiranno a ridurre tale errore, ma anche fra 100, 1000, 10.000 anni le previsioni del tempo non potranno mai raggiungere una precisione del 100%.
I motivi sono tanti, ne ricordiamo alcuni:
Attendibilità media delle previsioni 1° giorno 90-95%; 2° giorno 85-90%; 3° giorno 80-85%; 4° giorno 75-80%; 5° giorno 70-75%; 6° giorno 65%
Nei prossimi anni la ricerca scientifica e la tecnologia contribuiranno a ridurre tale errore, ma anche fra 100, 1000, 10.000 anni le previsioni del tempo non potranno mai raggiungere una precisione del 100%.
I motivi sono tanti, ne ricordiamo alcuni:
- per una previsione precisa, è necessario conoscere con altrettanta precisione lo stato attuale dell’atmosfera; per questo si sfrutta una rete di stazioni meteorologiche su tutto il pianeta, la quale però non può essere né uniforme né fitta, per la presenza di oceani, mari, deserti, montagne, ecc;
- l’atmosfera è un sistema caotico, nel quale anche la minima mutazione di una variabile può avere effetti macroscopici;
- le equazioni che sono alla base dei modelli di simulazione dell’atmosfera necessitano di importanti approssimazioni fisiche e matematiche che possono dar luogo a qualche errore.
CURIOSITA': A CHE VELOCITA' CADE LA PIOGGIA?
La velocità della caduta di una goccia di pioggia dipende strettamente dal diametro e dal peso della stessa - Tanto più infatti la goccia è grossa, tanto più velocemente arriva al suolo. Il diametro minimo della goccia è 0.5mm al di sotto del quale la gocciolina rimane in sospensione, mentre il diametro massimo è circa 6.3mm oltre il quale la goccia si spacca in più parti. Nel primo caso la pioggia cade con una velocità di circa 8km/h, quindi in presenza di pioviggine, nel secondo invece cade a circa 32km/h, quindi in presenza di acquazzone o rovescio temporalesco. Questi valori sono ricavati bilanciando le forze fisiche in gioco, ovvero la gravità e l'attrito dell'aria ( nella fase iniziale della precipitazione va considerata anche l'eventuale secchezza dell'aria, che può ridurre la dimensione della goccia durante la caduta, rallentandone la velocità )
La pioggia cade dunque ad una velocità compresa tra 8 e 32km/h; mediamente le gocce di pioggia hanno un diametro di circa 2mm e cadono ad una velocità intorno ai 20km/h.
La pioggia cade dunque ad una velocità compresa tra 8 e 32km/h; mediamente le gocce di pioggia hanno un diametro di circa 2mm e cadono ad una velocità intorno ai 20km/h.
AFA: MA COS'E'? E COME SI MISURA?
A tutti voi sarà capitato almeno una volta di dire:”Che Afa!!!!!!”. Ma cos'è effettivamente l'afa? A rigore di scienza non è altro che un termine scientifico legato ad un rapporto matematico tra l'umidità e la temperatura atmosferica, quantificabile attraverso una precisa relazione matematica, e rappresentato da diversi indici tra cui dall'indice di calore. Quest'ultimo, consente, infatti, di stimare il livello di disagio fisiologico avvertito dal nostro corpo durante la stagione estiva in corrispondenza di elevati valori termoigrometrici, ossia con temperature e tassi di umidità elevati. In altre parole fornisce un valore della temperature apparente, ovvero di quella effettivamente percepita dal nostro corpo.
Generalmente le condizioni di afa si verificano prevalentemente a temperature superiori ai 30°C e con tassi di umidità superiori del 40%. In tali condizioni, infatti, l'organismo umano cede calore verso l'esterno principalmente mediante la traspirazione, ossi la sudorazione corporea, la quale è fortemente legata alle condizioni meteorologiche ed è influenzata da una miriade di altri fattori quali: il vento, l'abbigliamento, l'età, il peso, il sesso dell'individuo, ecc.. In condizioni di afa la sudorazione prodotta dall'organismo, per abbassare la temperatura corporea, non riesce ad evaporare nell'ambiente circostante perché già saturo, costringendo la temperatura corporea a salire con possibili conseguenze per l'organismo. Ma ci sono indici che la quantificano?
Esistono diversi indici utilizzabili per quantificare il benessere climatico dell’uomo in relazione all’umidità ed alla temperatura. Tra i più importanti c'è sicuramente la scala o indice Humidex (H), che cerca, considerando la temperatura dell’aria e l’umidità relativa, di calcolare un singolo valore in grado di descrivere il disagio, per l’uomo, che si verifica in giorni umidi e caldi.Tale equazione fu formulata in Canada dopo vari studi effettuati nel lontano 1963 ed è sensibile in un intervallo di temperatura compreso tra 20°C e 55°C.
Successivamente nel 1979, grazie a propri studi fisiologici condotti sull'uomo a varie condizioni climatiche, Steadman sviluppo una tabella che correla la temperature, l'umidità e la temperatura percepita dal nostro corpo. Definì così l'Indice di Calore (HI) attraverso un’analisi di regressioni multiple, volto a descrivere il fenomeno del “caldo afoso”, inteso come gli effetti di temperatura ed umidità relativa sull’uomo a livello del mare. Tale indici è applicabile per temperature uguali o superiori a 80°F (27°C) ed umidità relativa uguale o maggiore al 40%.
HI: c1 + c2 T+ c3 R+ c4 T R+ c5 T2+ c6 R2+ c7 T2 R+c8 T R2+ c9 T2 R2
dove: HI=Heat index(in gradi Fahrenheit; T= temperatura bulgo bagnato (in gradi Fahrenheit); R= Umidità relativa (in percent) e c= costanti.
Altro indice assai utilizzato è l’indice di disagio proposto da Thom, Discomfort Index (DI), considerato uno dei migliori indici di stima della temperatura effettiva. Quest’ultima è definita come “un indice arbitrario” che combina, in un singolo valore, l’effetto di temperatura, umidità e movimento dell’aria sulla sensazione di caldo o freddo percepito dal corpo umano.
DI= 0.4(Ta+Tw)+ 4.8
dove:Ta=temperatura bulgo asciutto e Tw= temperatura di bulbo bagnato.
Il più recente indice di benessere, presentato all’ottantesimo meeting dell’AMS tenutosi a Long Beach, in California, 11 Gennaio 2000, rappresenta una nuova versione del Summer Simmer Index (SSI), pubblicato nel 1987 ad opera di John W. Pepi ed è definito NEW SSI. Si tratta di un indice adatto a descrivere le condizioni di stress da calore durante la stagione calda. Applicabile quando la temperatura è superiore o uguale a 22°C ed è sensibile fino ad una temperatura di 53°C.
SSI =1.98( Ta-(0.55-0.0055(UR))(Ta–58))-56.83
dove: Ta=temperatura aria in °F e UR= Umidità relativa.
CATEGORIE NEW SUMMER SIMMER INDEX (°F)EFFETTILEGGERMENTE FRESCO70 < SSI < 77La maggior parte delle persone sono a proprio agio anche se è leggermente frescoCONFORTEVOLE77 < SSI < 83Quasi tutti sono in condizioni confortevoliLEGGERMENTE CALDO83 < SSI < 91La maggior parte delle persone sono a proprio agio anche se è leggermente caldoCALDO91 < SSI < 100Si avverte un aumento del disagioMEDIAMENTE CALDO100 < SSI < 112Disagio significativo. Esiste il pericolo di colpo di sole e spossatezza da calore in seguito a prolungata esposizione al sole e/o attività fisicaMOLTO CALDO112 < SSI < 125Disagio elevato. Tutti sono a disagio. Esiste il pericolo di colpo di caloreESTREMAMENTE CALDO125 < SSI < 150Disagio massimo. Elevato pericolo di colpo di calore, soprattutto per le persone più deboli, gli anziani e anche i bambini più piccoli
Tuttavia esistono altri indici meno utilizzati ma comunque ben formulati e correlati da tabelle che legano gli effetti sull'uomo con differenti temperature. Tra questi menzioniamo:
Generalmente le condizioni di afa si verificano prevalentemente a temperature superiori ai 30°C e con tassi di umidità superiori del 40%. In tali condizioni, infatti, l'organismo umano cede calore verso l'esterno principalmente mediante la traspirazione, ossi la sudorazione corporea, la quale è fortemente legata alle condizioni meteorologiche ed è influenzata da una miriade di altri fattori quali: il vento, l'abbigliamento, l'età, il peso, il sesso dell'individuo, ecc.. In condizioni di afa la sudorazione prodotta dall'organismo, per abbassare la temperatura corporea, non riesce ad evaporare nell'ambiente circostante perché già saturo, costringendo la temperatura corporea a salire con possibili conseguenze per l'organismo. Ma ci sono indici che la quantificano?
Esistono diversi indici utilizzabili per quantificare il benessere climatico dell’uomo in relazione all’umidità ed alla temperatura. Tra i più importanti c'è sicuramente la scala o indice Humidex (H), che cerca, considerando la temperatura dell’aria e l’umidità relativa, di calcolare un singolo valore in grado di descrivere il disagio, per l’uomo, che si verifica in giorni umidi e caldi.Tale equazione fu formulata in Canada dopo vari studi effettuati nel lontano 1963 ed è sensibile in un intervallo di temperatura compreso tra 20°C e 55°C.
Successivamente nel 1979, grazie a propri studi fisiologici condotti sull'uomo a varie condizioni climatiche, Steadman sviluppo una tabella che correla la temperature, l'umidità e la temperatura percepita dal nostro corpo. Definì così l'Indice di Calore (HI) attraverso un’analisi di regressioni multiple, volto a descrivere il fenomeno del “caldo afoso”, inteso come gli effetti di temperatura ed umidità relativa sull’uomo a livello del mare. Tale indici è applicabile per temperature uguali o superiori a 80°F (27°C) ed umidità relativa uguale o maggiore al 40%.
HI: c1 + c2 T+ c3 R+ c4 T R+ c5 T2+ c6 R2+ c7 T2 R+c8 T R2+ c9 T2 R2
dove: HI=Heat index(in gradi Fahrenheit; T= temperatura bulgo bagnato (in gradi Fahrenheit); R= Umidità relativa (in percent) e c= costanti.
Altro indice assai utilizzato è l’indice di disagio proposto da Thom, Discomfort Index (DI), considerato uno dei migliori indici di stima della temperatura effettiva. Quest’ultima è definita come “un indice arbitrario” che combina, in un singolo valore, l’effetto di temperatura, umidità e movimento dell’aria sulla sensazione di caldo o freddo percepito dal corpo umano.
DI= 0.4(Ta+Tw)+ 4.8
dove:Ta=temperatura bulgo asciutto e Tw= temperatura di bulbo bagnato.
Il più recente indice di benessere, presentato all’ottantesimo meeting dell’AMS tenutosi a Long Beach, in California, 11 Gennaio 2000, rappresenta una nuova versione del Summer Simmer Index (SSI), pubblicato nel 1987 ad opera di John W. Pepi ed è definito NEW SSI. Si tratta di un indice adatto a descrivere le condizioni di stress da calore durante la stagione calda. Applicabile quando la temperatura è superiore o uguale a 22°C ed è sensibile fino ad una temperatura di 53°C.
SSI =1.98( Ta-(0.55-0.0055(UR))(Ta–58))-56.83
dove: Ta=temperatura aria in °F e UR= Umidità relativa.
CATEGORIE NEW SUMMER SIMMER INDEX (°F)EFFETTILEGGERMENTE FRESCO70 < SSI < 77La maggior parte delle persone sono a proprio agio anche se è leggermente frescoCONFORTEVOLE77 < SSI < 83Quasi tutti sono in condizioni confortevoliLEGGERMENTE CALDO83 < SSI < 91La maggior parte delle persone sono a proprio agio anche se è leggermente caldoCALDO91 < SSI < 100Si avverte un aumento del disagioMEDIAMENTE CALDO100 < SSI < 112Disagio significativo. Esiste il pericolo di colpo di sole e spossatezza da calore in seguito a prolungata esposizione al sole e/o attività fisicaMOLTO CALDO112 < SSI < 125Disagio elevato. Tutti sono a disagio. Esiste il pericolo di colpo di caloreESTREMAMENTE CALDO125 < SSI < 150Disagio massimo. Elevato pericolo di colpo di calore, soprattutto per le persone più deboli, gli anziani e anche i bambini più piccoli
Tuttavia esistono altri indici meno utilizzati ma comunque ben formulati e correlati da tabelle che legano gli effetti sull'uomo con differenti temperature. Tra questi menzioniamo:
- INDICE di SCHARLAU che definisce sperimentalmente, in assenza di vento, le temperature limite dell’aria, in relazione all’umidità atmosferica, oltre le quali l’organismo di un uomo medio e sano accusa disagio
- INDICE TERMOIGROMETRICO (Thermohygrometric Index) atto a calcolare approssimativamente il valore dell’indice di disagio di Thom, usando direttamente, oltre alla temperatura dell’aria, l’umidità relativa; evitando quindi il calcolo della temperatura di bulbo umido
- INDICE DI TEMPERATURA EQUIVALENTE adatto a individuare condizioni di benessere o disagio termico in un ampio range di condizioni climatiche e corrisponde alla temperatura che una massa d'aria, tenuta a pressione costante, assumerebbe se il vapor acqueo in essa contenuto condensasse e se il calore latente di condensazione liberato fosse usato per aumentare la sua temperatura
- INDICE DI TENSIONE RELATIVA (RSI) adatto per descrivere le condizioni di stress dovute al calore e che prendendo come modello di riferimento un uomo medio, seduto, vestito in abito completo da lavoro, in buone condizioni di salute, di 25 anni e non acclimatato al calore.
CALDO E AFA: MICROCLIMI CITTADINI, LA NOSTRA AUTOMOBILE!
Quest'oggi vi parlo di un fenomeno che a molti di voi sarà capitato di sperimentare la sera entrando nella propria automobile. In alcune condizioni climatiche estive la nostra macchina può mantenere isolato dall'ambiente circostante una sorta di microclima cheappena entrati nell'abitacolo ci farà avvertire un'immediata sensazione di freschezza, come se ci fosse l'aria condizionata accesa. Capita generalmente quando usciamo nelle ore più calde della giornata e poi una volta parcheggiata e ben chiusa l'auto la riprendiamo la sera soprattutto nelle tarde ore della sera.
l'effetto dura meno di due minuti soprattutto se una volta entrati apriamo subito i finestrini. Un mio amico alla fine degli anni '80, quando i climatizzatori erano un lusso per pochi, sosteneva che la propria automobile fosse dotata di una sorta di condizionatore "intrinseco" che la rendeva speciale tra tutte le altre. In realtà ogni automobile può regalarci questo strano effetto "climatizzazione" ed è presto spiegato il perché.
La premessa è che la zona dove abitate sia soggetta ad un clima estivo particolarmente afoso e la nostra Italia ne ha da vendere! Tutto dipende dalle variazioni di umidità relativa che avvengono durante la giornata, in condizioni stazionarie (anticicloniche) i tassi di afa più bassi vengono registrati durante le ore più calde del giorno (primo pomeriggio) mentre quelli più alti di notte (per questo non si dorme quando fa troppo caldo).
Allora supponiamo di vivere una giornata tipicamente estiva ed anticiclonica di Luglio o Agosto con tempo soleggiato e molto caldo e supponiamo di utilizzare la nostra automobile durante le ore centrali. L'auto sarà rovente e aprire i finestrini sarà indispensabile, poi molti di noi sceglieranno di accendere il climatizzatore, altri invece no. Entrambi sperimenteranno il fenomeno ma nel secondo caso sarà più naturale. L'abitacolo della vettura si riempie di aria esterna, supponiamo ad una temperatura di 32° con un'umidità relativa del 45%. Poi scendiamo dalla nostra macchina, la chiudiamo per bene e la lasciamo parcheggiata fino alla tarda serata.
La sacca d'aria intrappolata all'interno della nostra macchina subirà col passare delle ore un'evoluzione diversa dall'aria esterna perché del tutto isolata dall'ambiente circostante. Così mentre l'aria esterna si raffredda ma si arricchisce di umidità, fino ad arrivare ad esempio in una condizione serale diciamo di 25° con l'80% di u.r , la bolla d'aria intrappolata nell'auto si raffredda anch'essa ma mantiene i tassi di umidità presi nel pomeriggio. Avremo quindi due climi molto diversi, fuori 25° con l'80% di u.r. un clima afoso e appiccicoso che ci farà sudare e sentire molto caldo e dentro 25° con il 45% di ur, un clima ottimale e secco che appena entrati nell'autovettura consentirà al sudore della nostra pelle di evaporare rapidamente regalandoci una piacevole sensazione di frescura.
L'effetto sarà tanto più avvertito per chi nel pomeriggio avrà utilizzato i climatizzatori interni ma purtroppo durerà veramente molto poco!
l'effetto dura meno di due minuti soprattutto se una volta entrati apriamo subito i finestrini. Un mio amico alla fine degli anni '80, quando i climatizzatori erano un lusso per pochi, sosteneva che la propria automobile fosse dotata di una sorta di condizionatore "intrinseco" che la rendeva speciale tra tutte le altre. In realtà ogni automobile può regalarci questo strano effetto "climatizzazione" ed è presto spiegato il perché.
La premessa è che la zona dove abitate sia soggetta ad un clima estivo particolarmente afoso e la nostra Italia ne ha da vendere! Tutto dipende dalle variazioni di umidità relativa che avvengono durante la giornata, in condizioni stazionarie (anticicloniche) i tassi di afa più bassi vengono registrati durante le ore più calde del giorno (primo pomeriggio) mentre quelli più alti di notte (per questo non si dorme quando fa troppo caldo).
Allora supponiamo di vivere una giornata tipicamente estiva ed anticiclonica di Luglio o Agosto con tempo soleggiato e molto caldo e supponiamo di utilizzare la nostra automobile durante le ore centrali. L'auto sarà rovente e aprire i finestrini sarà indispensabile, poi molti di noi sceglieranno di accendere il climatizzatore, altri invece no. Entrambi sperimenteranno il fenomeno ma nel secondo caso sarà più naturale. L'abitacolo della vettura si riempie di aria esterna, supponiamo ad una temperatura di 32° con un'umidità relativa del 45%. Poi scendiamo dalla nostra macchina, la chiudiamo per bene e la lasciamo parcheggiata fino alla tarda serata.
La sacca d'aria intrappolata all'interno della nostra macchina subirà col passare delle ore un'evoluzione diversa dall'aria esterna perché del tutto isolata dall'ambiente circostante. Così mentre l'aria esterna si raffredda ma si arricchisce di umidità, fino ad arrivare ad esempio in una condizione serale diciamo di 25° con l'80% di u.r , la bolla d'aria intrappolata nell'auto si raffredda anch'essa ma mantiene i tassi di umidità presi nel pomeriggio. Avremo quindi due climi molto diversi, fuori 25° con l'80% di u.r. un clima afoso e appiccicoso che ci farà sudare e sentire molto caldo e dentro 25° con il 45% di ur, un clima ottimale e secco che appena entrati nell'autovettura consentirà al sudore della nostra pelle di evaporare rapidamente regalandoci una piacevole sensazione di frescura.
L'effetto sarà tanto più avvertito per chi nel pomeriggio avrà utilizzato i climatizzatori interni ma purtroppo durerà veramente molto poco!
SUPERFICIE GHIACCIATA E VOLUME DI GHIACCIO TOTALE, QUALE CONTA DI PIU'?
Nei nostri aggiornamenti sullo stato di salute del ghiaccio polare artico abbiamo sempre preso in considerazione la superficie ghiacciata, in sostanza quella che vedremmo dall'oblo dello Shuttle se ci affacciassimo sulla Groenlandia. Si tratta di una misura bidimensionale che tiene conto di un'area di milioni di chilometri quadrati. E' sicuramente una misura importante perché l'estensione della superficie ghiacciata influisce enormemente sull'albedo, ovvero sulla frazione di radiazione solare che viene ritrasmessa verso lo spazio. Più ampia è la superficie bianca, maggiore sarà la quantità di calore del sole riflessa che non verrà assorbita e quindi non influirà sul riscaldamento globale.
trend di variazione del ghiaccio superficiale
Tuttavia c'è un altro fattore molto importante di cui tenere conto ed è il volume di ghiaccio totale, ovvero la quantità di ghiaccio superficiale più quella parte di ghiaccio che non viene influenzata se non in misura minima dai cambiamenti stagionali perché pluriennale e ben protetta dagli strati soprastanti. Diciamo che l'aumento o la diminuzione del volume totale è sicuramente più indicativo dello stato di salute dei nostri ghiacci artici rispetto al problema del global warming. Adesso sarete curiosi di sapere se prendendo in considerazione il volume totale di ghiaccio, la tendenza diversa....purtroppo no!
trend di variazione del ghiaccio pluriennale (volume totale)
Se esaminiamo il grafico di variazione del ghiaccio pluriennale il trend è ugualmente negativo. Dal 1980 ad oggi è stato calcolato che ogni 10 anni abbiamo perso all'incirca 3 chilometri cubi di ghiaccio e questo è molto significativo perché per sciogliere il ghiaccio pluriennale ci vuole una quantità di calore molto più elevata di quella che normalmente agisce durante i cambi stagionali....Insomma nel ciclo di scioglimento estivo e di recupero invernale, ogni anno una piccola quantità, sia di ghiaccio superficiale che di ghiaccio profondo viene perduta e la tendenza almeno con i dati attuali non sembra che si debba invertire anche se non tutti gli anni, come si può vedere dal grafico sono stati caratterizzata da una perdita uguale...
trend di variazione del ghiaccio superficiale
Tuttavia c'è un altro fattore molto importante di cui tenere conto ed è il volume di ghiaccio totale, ovvero la quantità di ghiaccio superficiale più quella parte di ghiaccio che non viene influenzata se non in misura minima dai cambiamenti stagionali perché pluriennale e ben protetta dagli strati soprastanti. Diciamo che l'aumento o la diminuzione del volume totale è sicuramente più indicativo dello stato di salute dei nostri ghiacci artici rispetto al problema del global warming. Adesso sarete curiosi di sapere se prendendo in considerazione il volume totale di ghiaccio, la tendenza diversa....purtroppo no!
trend di variazione del ghiaccio pluriennale (volume totale)
Se esaminiamo il grafico di variazione del ghiaccio pluriennale il trend è ugualmente negativo. Dal 1980 ad oggi è stato calcolato che ogni 10 anni abbiamo perso all'incirca 3 chilometri cubi di ghiaccio e questo è molto significativo perché per sciogliere il ghiaccio pluriennale ci vuole una quantità di calore molto più elevata di quella che normalmente agisce durante i cambi stagionali....Insomma nel ciclo di scioglimento estivo e di recupero invernale, ogni anno una piccola quantità, sia di ghiaccio superficiale che di ghiaccio profondo viene perduta e la tendenza almeno con i dati attuali non sembra che si debba invertire anche se non tutti gli anni, come si può vedere dal grafico sono stati caratterizzata da una perdita uguale...
I FULMINI: 3/4 VOLTE PIU' CALDI DELLA SUPERFICIE DEL SOLE!
Il calore di un singolo fulmine ha intensità davvero inimmaginabili - Pensate che in un milionesimo di secondo la temperatura di una massa d'aria riscaldata da una saetta può raggiungere e superare i 18.000 °C, quasi 3-4 volte la temperatura della superficie del sole!
In Italia, ogni anno, cadono più di 600.000 fulmini - In particolare la regione più colpita è la Lombardia, sulla quale ne cadono in media 90.000 contro i 38.000 della Sicilia. Ogni 3 secondi un fulmine si abbatte su qualche punto della terra, scaricando al suolo una corrente elettrica pari a quella necessaria per mantenere accese, seppure per qualche millesimo di secondo, 50.000 comuni lampade da 100 Watt.
Curiosità:
- Il 55% dei fulmini che colpiscono gli edifici, danneggiano i campanili e le guglie; il campanile di San Marco a Venezia è stato danneggiato ben 9 volte!
- Il suono si propaga nell'aria alla velocità di 330 m/s mentre la luce a 300.000 km/s; per questo viene prima visto il fulmine e poi udito il tuono.
- La lunghezza massima di un fulmine può raggiungere i 20 km.
- Un tuono può essere udito fino ad una distanza di 20-25 km dal punto d'impatto.
In Italia, ogni anno, cadono più di 600.000 fulmini - In particolare la regione più colpita è la Lombardia, sulla quale ne cadono in media 90.000 contro i 38.000 della Sicilia. Ogni 3 secondi un fulmine si abbatte su qualche punto della terra, scaricando al suolo una corrente elettrica pari a quella necessaria per mantenere accese, seppure per qualche millesimo di secondo, 50.000 comuni lampade da 100 Watt.
Curiosità:
- Il 55% dei fulmini che colpiscono gli edifici, danneggiano i campanili e le guglie; il campanile di San Marco a Venezia è stato danneggiato ben 9 volte!
- Il suono si propaga nell'aria alla velocità di 330 m/s mentre la luce a 300.000 km/s; per questo viene prima visto il fulmine e poi udito il tuono.
- La lunghezza massima di un fulmine può raggiungere i 20 km.
- Un tuono può essere udito fino ad una distanza di 20-25 km dal punto d'impatto.
I TEMPORALI AUTORIGENERANTI
L'energia che viene accumulata l'atmosfera la rilascia attraverso il tempo meteorologico. A volte però questo lo fa attraverso manifestazioni temporalesche molto violente. Si tratta di strutture temporalesche longeve che insistono sempre sullo stesso posto, responsabili di alluvioni lampo e di nubifragi. Sono i temporali auto-rigeneranti! Questi eventi non sono affatto rari ma colpiscono il nostro paese con regolarità e con una certa frequenza.
Ma come si formano? Si tratta di sistemi a multicella che possono organizzarsi lungo linee oppure in sistemi più complessi e di taglia più grande. In parole povere sono una serie di celle temporalesche che si formano una dietro l'altra. Succede questo: una volta che il primo cumulonembo (la torre temporalesca) si sarà scaricato verrà sostituito da uno nuovo che sorgerà contiguo al primo grazie ai moti convettivi che trascineranno verso l'alto il carburante energetico. A questo punto anche questo secondo cumulonembo si attenuerà mentre si andrà formando un terzo. E il ciclo riparte.
L'osservatore vedrà così una strutura statica. Ruolo importante è assunto dal tiraggio verticale del flusso d'aria in quota e che si comporta come una specie di aspiratore d'aria. Il fatto che durino così tanto è proprio dovuto anche all'inclinazione delle torri temporalesche generate dal vento in quota. In pratica le correnti ascendenti e discendenti, che alimentano la struttura, non interagiscono tra di loro così che l'alimentazione energetica non viene interrotta. Una volta che questo perfetto equilibrio termodinamico si spezzerà ( ad esempio l'attenuazione della corrente a getto oppure un diverso profilo termico dell'atmosfera) allora si assisterà ad una progressiva attenuazione di questa perfetta macchina termica. Molto spesso questi fenomeni sorgono in mare per poi portarsi lungo la costa. Ruolo molto importante è assunto dall'orografia: la stazionarietà dei fenomeni viene infatti esaltata proprio dalla forte convergenza orografica.
Fenomeni più intensi dovuti al global warming? Non è detto! Nubifragi ed alluvioni lampo sono sempre esistiti; solo che oggi anche grazie ad una più fitta rete di pluviometri si riesce a sapere di più rispetto a qualche anno fa. Tra l'altro il guaio avviene quando questi fenomeni succedono in grossi centri abitati...E' pur vero che in un mondo più caldo aumentino gli eventi estremi. Ma non tutti i fenomeni di una certa portata sono per forza dovuti al global warming oppure ad un mare più caldo della norma. Questo andrebbe provato e alcuni casi non fanno una statistica. Sono proprio questi eventi e che riescono poi a mettere in ginocchio una Nazione, ad oggi la vera sfida della meteorologia!
Ma come si formano? Si tratta di sistemi a multicella che possono organizzarsi lungo linee oppure in sistemi più complessi e di taglia più grande. In parole povere sono una serie di celle temporalesche che si formano una dietro l'altra. Succede questo: una volta che il primo cumulonembo (la torre temporalesca) si sarà scaricato verrà sostituito da uno nuovo che sorgerà contiguo al primo grazie ai moti convettivi che trascineranno verso l'alto il carburante energetico. A questo punto anche questo secondo cumulonembo si attenuerà mentre si andrà formando un terzo. E il ciclo riparte.
L'osservatore vedrà così una strutura statica. Ruolo importante è assunto dal tiraggio verticale del flusso d'aria in quota e che si comporta come una specie di aspiratore d'aria. Il fatto che durino così tanto è proprio dovuto anche all'inclinazione delle torri temporalesche generate dal vento in quota. In pratica le correnti ascendenti e discendenti, che alimentano la struttura, non interagiscono tra di loro così che l'alimentazione energetica non viene interrotta. Una volta che questo perfetto equilibrio termodinamico si spezzerà ( ad esempio l'attenuazione della corrente a getto oppure un diverso profilo termico dell'atmosfera) allora si assisterà ad una progressiva attenuazione di questa perfetta macchina termica. Molto spesso questi fenomeni sorgono in mare per poi portarsi lungo la costa. Ruolo molto importante è assunto dall'orografia: la stazionarietà dei fenomeni viene infatti esaltata proprio dalla forte convergenza orografica.
Fenomeni più intensi dovuti al global warming? Non è detto! Nubifragi ed alluvioni lampo sono sempre esistiti; solo che oggi anche grazie ad una più fitta rete di pluviometri si riesce a sapere di più rispetto a qualche anno fa. Tra l'altro il guaio avviene quando questi fenomeni succedono in grossi centri abitati...E' pur vero che in un mondo più caldo aumentino gli eventi estremi. Ma non tutti i fenomeni di una certa portata sono per forza dovuti al global warming oppure ad un mare più caldo della norma. Questo andrebbe provato e alcuni casi non fanno una statistica. Sono proprio questi eventi e che riescono poi a mettere in ginocchio una Nazione, ad oggi la vera sfida della meteorologia!
FULMINI, IMPORTANTI CONSIGLI DA SEGUIRE DURANTE UN PASSAGGIO DI UN TEMPORALE
In questa turbolenta Estate molte aree d'Italia stanno sperimentando frequenti temporali, accompagnati chiaramente anche dalle fulminazioni. Il fulmine è una scarica elettrica di grandi dimensioni che avviene nell'atmosfera e che si instaura fra due corpi con una grande differenza di potenziale elettrico. A causa della loro pericolosità, vi proponiamo alcuni accorgimenti da seguire per evitare spiacevoli inconvenienti...
1. Se si è all'aperto, evitare di stare in piedi con le gambe divaricate, sarebbe meglio accucciarsi, tenendo i piedi il più uniti possibile e con la testa tra le ginocchia.
2. Se si è in un gruppo di persone, sparpagliarsi per evitare la propagazione dalla scarica tra vicini.
3. Non ripararsi sotto gli alberi isolati, specie se alti.
4. Liberarsi da qualsiasi oggetto metallico ponendolo ad una certa distanza.
5. Cercare di evitare tutte le strutture metalliche, come per esempio i piloni, tettoie aperte, cabine telefoniche.
6. Se si è al mare, durante un temporale stare distante dalle barche e dalla spiaggia perché ombrelloni e gli alberi delle imbarcazioni possono attirare un fulmine.
7. All'approssimarsi di un temporale non entrare in contatto con specchi d'acqua (piscine, laghi o fiumi). Se si è sorpresi da un temporale quando si è in acqua, tornare subito a riva. Se si è in barca e non è possibile un rapido rientro, rimanere accovacciati evitando il contatto con l'acqua.
8. Quando è in arrivo un temporale, evitare, in generale, di praticare attività all'aperto, come, ad. es. la pesca con canna, specie se in carbonio.
9. Se si ha la possibilità, rifugiarsi in macchina, chiudendo bene i finestrini, evitando di toccare le portiere del veicolo. La macchina è una "gabbia di Faraday" per cui il fulmine percorre la superficie dei conduttori scaricandosi nel terreno non toccando tutto quello che c'è all'interno dell'abitacolo.
10. Se si è in casa, chiudere bene le finestre e ricordarsi di staccare tutti i dispositivi elettrici. Evitare di toccare radio, telefono, computer.
11. Evitare i luoghi ove può formarsi una colonna d'aria calda poiché essa costituisce un buon conduttore elettrico; durante i temporali, pertanto, evitare di accendere fuochi e non sedersi vicino ai camini, anche se spenti.
12. Non fare il bagno e la doccia, e stare lontano da lavandini, tubi e acqua.
1. Se si è all'aperto, evitare di stare in piedi con le gambe divaricate, sarebbe meglio accucciarsi, tenendo i piedi il più uniti possibile e con la testa tra le ginocchia.
2. Se si è in un gruppo di persone, sparpagliarsi per evitare la propagazione dalla scarica tra vicini.
3. Non ripararsi sotto gli alberi isolati, specie se alti.
4. Liberarsi da qualsiasi oggetto metallico ponendolo ad una certa distanza.
5. Cercare di evitare tutte le strutture metalliche, come per esempio i piloni, tettoie aperte, cabine telefoniche.
6. Se si è al mare, durante un temporale stare distante dalle barche e dalla spiaggia perché ombrelloni e gli alberi delle imbarcazioni possono attirare un fulmine.
7. All'approssimarsi di un temporale non entrare in contatto con specchi d'acqua (piscine, laghi o fiumi). Se si è sorpresi da un temporale quando si è in acqua, tornare subito a riva. Se si è in barca e non è possibile un rapido rientro, rimanere accovacciati evitando il contatto con l'acqua.
8. Quando è in arrivo un temporale, evitare, in generale, di praticare attività all'aperto, come, ad. es. la pesca con canna, specie se in carbonio.
9. Se si ha la possibilità, rifugiarsi in macchina, chiudendo bene i finestrini, evitando di toccare le portiere del veicolo. La macchina è una "gabbia di Faraday" per cui il fulmine percorre la superficie dei conduttori scaricandosi nel terreno non toccando tutto quello che c'è all'interno dell'abitacolo.
10. Se si è in casa, chiudere bene le finestre e ricordarsi di staccare tutti i dispositivi elettrici. Evitare di toccare radio, telefono, computer.
11. Evitare i luoghi ove può formarsi una colonna d'aria calda poiché essa costituisce un buon conduttore elettrico; durante i temporali, pertanto, evitare di accendere fuochi e non sedersi vicino ai camini, anche se spenti.
12. Non fare il bagno e la doccia, e stare lontano da lavandini, tubi e acqua.
IL GELICIDIO: QUANDO LA PIOGGIA GELA A CONTATTO CON IL TERRENO
Il gelicidio è provocato dalle gocce di pioggia che, a causa del fenomeno della sopraffusione, cadono al suolo in forma liquida pur con una temperatura dell'aria inferiore a 0°C. Esse gelano poi a contatto con il terreno.
In altre parole le precipitazioni, nevose ad alta quota, attraversano uno strato d'aria a temperatura positiva (+2°C, +3°C o più); i cristalli fondono trasformandosi in gocce di pioggia. Se al suolo esiste uno strato d'aria con una temperatura negativa di almeno 1/2°C, le goccioline d'acqua, giungendo negli strati prossimi al terreno, pur trovandosi improvvisamente ad una temperatura inferiore allo zero, restano allo stato sopraffuso. A quel punto esse congelano solo al momento dell'impatto con il terreno o con qualsiasi superficie esposta all'aria. Fai attenzione perché il fenomeno può determinare importanti problematiche...
In altre parole le precipitazioni, nevose ad alta quota, attraversano uno strato d'aria a temperatura positiva (+2°C, +3°C o più); i cristalli fondono trasformandosi in gocce di pioggia. Se al suolo esiste uno strato d'aria con una temperatura negativa di almeno 1/2°C, le goccioline d'acqua, giungendo negli strati prossimi al terreno, pur trovandosi improvvisamente ad una temperatura inferiore allo zero, restano allo stato sopraffuso. A quel punto esse congelano solo al momento dell'impatto con il terreno o con qualsiasi superficie esposta all'aria. Fai attenzione perché il fenomeno può determinare importanti problematiche...
TORNADO E CLIMA CHE CAMBIA: UN EVIDENZA CERTA, CERTISSIMA, ANZI PROBABILE...
I tornado per la loro caratteristica rimangono un fenomeno difficilmente prevedibile. Non si 'comportano' come la pioggia o la neve. Possiamo stimare la probabilità che una perturbazione possa genere questi eventi ma non sappiamo il punto esatto in cui questo 'temporale mancato' potrà scatenarsi.
Quello che è invece è prevedibile è che gli espertoni di turno escano quasi sempre allo scoperto in queste circostanze. Per il ciclo: prendiamo la palla al balzo. E così tra una romanzina ed una filippica è facile intuire che tutte le strade portano...all'uomo che è in pratica assume sempre più l'aspetto di un orco. Tra l'altro poi, per abbellire di più il pacchetto regalo e con la solita terapia di auto convincimento, si fanno accostamenti con tornado americani, uragani selvaggi e devastanti e con tutta una serie di supposizioni create ad hoc per arrivare alla conclusione che il clima è impazzito, che il tempo diventa sempre più violento a causa dei cambiamenti climatici e che forse ce la possiamo fare a salvare un mondo sull'orlo del baratro da almeno 50 anni.
Premessa. Il fenomeno del modenese è tipico della Pianura Padana. Un mix di ingredienti che lungo una linea secca orografica hanno generato un sistema temporalesco di forte intensità.
Sempre che sia vero che i fenomeni estremi siano in aumento è interessante sapere che le tanto attese previsioni pessimistiche di un aumento dei tornado più intensi in America (F3-F5) non si sono verificati; il fatto ancora più interessante è che i picchi invece si sono avuti negli 60-80 in cui il trend delle temperature globali era in calo. Vuoi vedere che c'è qualche legame con la corrente a getto e con la disposizione delle anomalie oceaniche?
In Italia invece non abbiamo uno storico che ci possa dare indicazioni su come si muova la curva del trend. Poi è anche fuorviante basarsi su eventi di minore intensità (f0-f2) per legami con i cambiamenti climatici. Il motivo principale sta nel fatto che il conteggio di questi mini tornado è poco attendibile. Si tratta di fenomeni che sono sempre avvenuti; solo che oggi sono maggiormente documentabili in quanto SOCIAL. Poi aggiungiamoci anche l'espansione dei centri abitati verso le campagne e le conseguenze si conoscono più facilmente. Se ci fosse un vero e proprio aumento tornadico e qualche collegamento col clima che cambia bisognerebbe basarsi su eventi forti (F3 o superiori). Su questo aspetto poco possiamo dire; a meno che non vogliamo far credere cose a nostro piacimento. Allora sì che tutto quadra...
Quello che è invece è prevedibile è che gli espertoni di turno escano quasi sempre allo scoperto in queste circostanze. Per il ciclo: prendiamo la palla al balzo. E così tra una romanzina ed una filippica è facile intuire che tutte le strade portano...all'uomo che è in pratica assume sempre più l'aspetto di un orco. Tra l'altro poi, per abbellire di più il pacchetto regalo e con la solita terapia di auto convincimento, si fanno accostamenti con tornado americani, uragani selvaggi e devastanti e con tutta una serie di supposizioni create ad hoc per arrivare alla conclusione che il clima è impazzito, che il tempo diventa sempre più violento a causa dei cambiamenti climatici e che forse ce la possiamo fare a salvare un mondo sull'orlo del baratro da almeno 50 anni.
Premessa. Il fenomeno del modenese è tipico della Pianura Padana. Un mix di ingredienti che lungo una linea secca orografica hanno generato un sistema temporalesco di forte intensità.
Sempre che sia vero che i fenomeni estremi siano in aumento è interessante sapere che le tanto attese previsioni pessimistiche di un aumento dei tornado più intensi in America (F3-F5) non si sono verificati; il fatto ancora più interessante è che i picchi invece si sono avuti negli 60-80 in cui il trend delle temperature globali era in calo. Vuoi vedere che c'è qualche legame con la corrente a getto e con la disposizione delle anomalie oceaniche?
In Italia invece non abbiamo uno storico che ci possa dare indicazioni su come si muova la curva del trend. Poi è anche fuorviante basarsi su eventi di minore intensità (f0-f2) per legami con i cambiamenti climatici. Il motivo principale sta nel fatto che il conteggio di questi mini tornado è poco attendibile. Si tratta di fenomeni che sono sempre avvenuti; solo che oggi sono maggiormente documentabili in quanto SOCIAL. Poi aggiungiamoci anche l'espansione dei centri abitati verso le campagne e le conseguenze si conoscono più facilmente. Se ci fosse un vero e proprio aumento tornadico e qualche collegamento col clima che cambia bisognerebbe basarsi su eventi forti (F3 o superiori). Su questo aspetto poco possiamo dire; a meno che non vogliamo far credere cose a nostro piacimento. Allora sì che tutto quadra...
CLIMA: MA LA PIOGGIA E' SEMPRE ESISTITA?
Le meteore ovvero le precipitazioni, di qualsivoglia tipo, pioggia, neve, grandine hanno davvero accompagnato da sempre l'evoluzione del clima terrestre? Sappiamo che ci sono stati dei grandi mutamenti su scala planetaria che hanno caratterizzato lunghi periodi glaciali o interglaciali e che essi sono sicuramente stati accompagnati da abnormi quantitativi di precipitazioni, nevose o piovose ma supponiamo per un istante che non sia stato sempre così. Che sia esistito un periodo in cui l'equilibrio climatico globale non richiedeva alcuna precipitazione.
Com'è possibile che il sistema biologico costituito da piante ed animali potesse sopravvivere in mancanza della pioggia? Se l'atmosfera terrestre avesse funzionato comeuna gigantesca serra, sarebbe stato possibile. Temperature piuttosto alte e aria soprasatura di umidità in un regime barico mediamente elevato, renderebbero possibile la formazione di un equilibrio pressoché perfetto tra acqua e calore che renderebbe superflua la pioggia.
Questo accade sicuramente in alcune zone del pianeta, soprattutto a latitudini tropicali o sub tropicali ma immaginiamo che un tempo una tale condizione avesse avvolto l'intera Terra, compreso i poli. Il Dott. Vardiman, professore di Meteorologia a capo del dipartimento di Scienze fisiche dell'Università statale del Colorado, sembra non avere dubbi sulla reale possibilità che questo sia avvenuto in un passato piuttosto recente, addirittura in presenza dell'uomo.
Le stagioni sarebbero state poco o per nulla influenzate dall'inclinazione dell'asse terrestre perché sarebbero prevalsi i meccanismi di autoregolazione sotto questa sorta di gigantesca cupola acquea che avvolgeva il pianeta. Sicché il clima della Groenlandia sarebbe stato del tutto simile a quello dell'Europa centrale o a quello delle coste nord africane con scarti di temperatura minimi. Una copertura vegetale uniforme e lussureggiante avrebbe ricoperto la totalità delle terre emerse rendendo il pianeta una specie di enorme giardino dell'eden.
Quello che di certo sappiamo è che molto tempo fa il clima era profondamente diverso dall'attuale, ci sono stati momenti tropicali anche per i poli e questo è dimostrabile molto di più della teoria sopraesposta. Palme fossili sono state ritrovate in Siberia; diversi alberi da frutto sono stati ritrovati fossilizzati addirittura con i frutti ancora attaccati ai rami al di sopra del circolo polare artico; fossili di ghiande, pigne, noci, faggi, magnolie, querce, felci tropicali ritrovati in Groenlandia e la sfilza potrebbe continuare.
Faceva caldo insomma e parecchio anche li dove oggi ci sono distese di neve e ghiaccio. Quanto questo caldo possa essere dipeso da quell'effetto serra 'benefico' di cui vi abbiamo parlato o da una diversa posizione dell'asse terrestre è difficile da dire ma è interessante per esempio notare nella Bibbia nel capitolo della Genesi una scrittura che sembra evidenziare proprio questa differenza tra la volta acquea inferiore (mari e laghi) e quella superiore (il vapore dell'atmosfera).
"E Dio proseguì, dicendo: 'Si faccia una distesa fra le acque e avvenga una divisione fra le acque e le acque'. Quindi Dio faceva la distesa e faceva una divisione fra le acque che dovevano essere sotto la distesa e le acque che dovevano essere sopra la distesa. E così si fece. E Dio chiamava la distesa Cielo' .Poi accadde qualcosa, la volta acquea superiore entrò in crisi e cominciò a condensare vapore e nubi,arrivò la pioggia, tanta pioggia, un vero Diluvio, ma quella fu un'altra storia...
Com'è possibile che il sistema biologico costituito da piante ed animali potesse sopravvivere in mancanza della pioggia? Se l'atmosfera terrestre avesse funzionato comeuna gigantesca serra, sarebbe stato possibile. Temperature piuttosto alte e aria soprasatura di umidità in un regime barico mediamente elevato, renderebbero possibile la formazione di un equilibrio pressoché perfetto tra acqua e calore che renderebbe superflua la pioggia.
Questo accade sicuramente in alcune zone del pianeta, soprattutto a latitudini tropicali o sub tropicali ma immaginiamo che un tempo una tale condizione avesse avvolto l'intera Terra, compreso i poli. Il Dott. Vardiman, professore di Meteorologia a capo del dipartimento di Scienze fisiche dell'Università statale del Colorado, sembra non avere dubbi sulla reale possibilità che questo sia avvenuto in un passato piuttosto recente, addirittura in presenza dell'uomo.
Le stagioni sarebbero state poco o per nulla influenzate dall'inclinazione dell'asse terrestre perché sarebbero prevalsi i meccanismi di autoregolazione sotto questa sorta di gigantesca cupola acquea che avvolgeva il pianeta. Sicché il clima della Groenlandia sarebbe stato del tutto simile a quello dell'Europa centrale o a quello delle coste nord africane con scarti di temperatura minimi. Una copertura vegetale uniforme e lussureggiante avrebbe ricoperto la totalità delle terre emerse rendendo il pianeta una specie di enorme giardino dell'eden.
Quello che di certo sappiamo è che molto tempo fa il clima era profondamente diverso dall'attuale, ci sono stati momenti tropicali anche per i poli e questo è dimostrabile molto di più della teoria sopraesposta. Palme fossili sono state ritrovate in Siberia; diversi alberi da frutto sono stati ritrovati fossilizzati addirittura con i frutti ancora attaccati ai rami al di sopra del circolo polare artico; fossili di ghiande, pigne, noci, faggi, magnolie, querce, felci tropicali ritrovati in Groenlandia e la sfilza potrebbe continuare.
Faceva caldo insomma e parecchio anche li dove oggi ci sono distese di neve e ghiaccio. Quanto questo caldo possa essere dipeso da quell'effetto serra 'benefico' di cui vi abbiamo parlato o da una diversa posizione dell'asse terrestre è difficile da dire ma è interessante per esempio notare nella Bibbia nel capitolo della Genesi una scrittura che sembra evidenziare proprio questa differenza tra la volta acquea inferiore (mari e laghi) e quella superiore (il vapore dell'atmosfera).
"E Dio proseguì, dicendo: 'Si faccia una distesa fra le acque e avvenga una divisione fra le acque e le acque'. Quindi Dio faceva la distesa e faceva una divisione fra le acque che dovevano essere sotto la distesa e le acque che dovevano essere sopra la distesa. E così si fece. E Dio chiamava la distesa Cielo' .Poi accadde qualcosa, la volta acquea superiore entrò in crisi e cominciò a condensare vapore e nubi,arrivò la pioggia, tanta pioggia, un vero Diluvio, ma quella fu un'altra storia...
ONDATE DI FREDDO IN ITALIA
AO negativa, freddo e neve favoriti sull'Italia - Nei nostri articoli è capitato più volte di tirare in ballo l'indice AO, l'Artic Oscillation, che ci informa sullo stato di salute del Vortice Polare. Quando l'indice raggiunge valori positivi, significa che il grande ciclone artico gode di buona salute, ovvero risulta ben compatto e strutturato, mantenendo stretto intorno a sè il lago di aria gelida che lo alimenta; in tal frangente le irruzioni polari alle medie latitudini e anche sull'Italia sono assai sfavorite, con il freddo vero relegato oltre il Circolo Polare Artico. Viceversa una AO su valori negativi sottende un Vortice Polare debole, mal strutturato o addirittura spodestato da un'alta pressione; in tal frangente il lago di aria gelida si disperde, dilagando con maggiore facilità alle medie latitudini e quindi anche sull'Italia.
Un riscontro in tal senso lo ritroviamo analizzando i valori medi mensili dell'indice AO negli ultimi 50 anni e confrontando le relative condizioni meteo climatiche in Europa ed Italia: il valore negativo mensile record è recente e spetta al Febbraio 2010, con un -4,266: in quel mese l'Europa fu preda di numerosi vortici freddi in discesa proprio dal Circolo Polare Artico, con frequenti nevicate sul comparto centro-settentrionale ed un lobo del vortice polare stesso posizionato sulla Scandinavia nella terza decade del mese. Anche il Nord Italia sperimentò qualche nevicata, ma spesso hanno prevalso anche i richiami di aria più mite meridionale. Forte negatività media della AO anche a Gennaio 2010 e Dicembre 2009 ( rispettivamente con valori di -2.587 e -3.413 ) e di fatti vi furono diverse occasioni per irruzioni fredde e nevicate su Europa centro-orientale ma anche Italia ( specie Dicembre 2009 ).
Andando più nel passato all'episodio di Burian di fine Dicembre 96, ritroviamo un valore medio della AO di -1.721, mentre nel mitico inverno 85, ritroviamo valori della AO medi di -2.806 per il mese di Gennaio e -1.440 per il successivo mese di Febbraio; ma anche il Febbraio 86 vide pesanti incursioni fredde e nevose sull'Europa e anche sull'Italia, con un indice AO medio di -2.904. Gli inverni di fine anni 70 sono stati spesso freddi e nevosi sull'Italia, anche al Sud, e di fatto i valori mensili della AO erano costantemente negativi, fino a -3.676 nel Gennaio 77 e -2.233 nel Gennaio 79. Nell'inverno del 56 invece l'indice AO era caratterizzato da un valore medio di -1.204 a Gennaio e -2.029 a Febbraio.
I non-Inverni 89-90 e 2006-2007 sono stati invece caratterizzati da valori medi della AO positivi, nel primo caso con un +1 a Gennaio ed un ben +3.402 a Febbraio, nel secondo caso da un +2.282 a Dicembre e da un +2.034 a Gennaio. Appare dunque chiaro quanto l'indice AO sia un parametro importante per valutare la possibilità di ondate di gelo e neve sull'Italia, sebbene da solo non sufficiente a garantire le "invernate" anche sull'Italia. Da notare inoltre come nell'attuale fase in cui l'Inverno si è assopito sul Mediterraneo da diversi giorni, con predominanza dell'alta pressione, l'indice AO sia particolarmente elevato, addirittura su valori intorno ai +4.
Un riscontro in tal senso lo ritroviamo analizzando i valori medi mensili dell'indice AO negli ultimi 50 anni e confrontando le relative condizioni meteo climatiche in Europa ed Italia: il valore negativo mensile record è recente e spetta al Febbraio 2010, con un -4,266: in quel mese l'Europa fu preda di numerosi vortici freddi in discesa proprio dal Circolo Polare Artico, con frequenti nevicate sul comparto centro-settentrionale ed un lobo del vortice polare stesso posizionato sulla Scandinavia nella terza decade del mese. Anche il Nord Italia sperimentò qualche nevicata, ma spesso hanno prevalso anche i richiami di aria più mite meridionale. Forte negatività media della AO anche a Gennaio 2010 e Dicembre 2009 ( rispettivamente con valori di -2.587 e -3.413 ) e di fatti vi furono diverse occasioni per irruzioni fredde e nevicate su Europa centro-orientale ma anche Italia ( specie Dicembre 2009 ).
Andando più nel passato all'episodio di Burian di fine Dicembre 96, ritroviamo un valore medio della AO di -1.721, mentre nel mitico inverno 85, ritroviamo valori della AO medi di -2.806 per il mese di Gennaio e -1.440 per il successivo mese di Febbraio; ma anche il Febbraio 86 vide pesanti incursioni fredde e nevose sull'Europa e anche sull'Italia, con un indice AO medio di -2.904. Gli inverni di fine anni 70 sono stati spesso freddi e nevosi sull'Italia, anche al Sud, e di fatto i valori mensili della AO erano costantemente negativi, fino a -3.676 nel Gennaio 77 e -2.233 nel Gennaio 79. Nell'inverno del 56 invece l'indice AO era caratterizzato da un valore medio di -1.204 a Gennaio e -2.029 a Febbraio.
I non-Inverni 89-90 e 2006-2007 sono stati invece caratterizzati da valori medi della AO positivi, nel primo caso con un +1 a Gennaio ed un ben +3.402 a Febbraio, nel secondo caso da un +2.282 a Dicembre e da un +2.034 a Gennaio. Appare dunque chiaro quanto l'indice AO sia un parametro importante per valutare la possibilità di ondate di gelo e neve sull'Italia, sebbene da solo non sufficiente a garantire le "invernate" anche sull'Italia. Da notare inoltre come nell'attuale fase in cui l'Inverno si è assopito sul Mediterraneo da diversi giorni, con predominanza dell'alta pressione, l'indice AO sia particolarmente elevato, addirittura su valori intorno ai +4.
DAMA BIANCA ALPI: ANNATA STORICA PER LE DOLOMITI, I DATI
La stagione invernale 2013/2014 sarà sicuramente ricordata a lungo per gli ingenti quantitativi di neve caduti lungo tutto l'arco alpino, a seguito di continue fasi perturbate atlantiche. In particolare, per le dolomiti venete si è trattato di un semestre freddo eccezionalmente nevoso. Proprio in questi giorni l'ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) ha reso pubblica la sommatoria stagionale di neve fresca caduta tra i mesi di Ottobre ed Aprile su alcune località di montagna monitorate.
Il confronto è effettuato con le ultime 5 stagioni invernali, compreso il 2009, anch'esso un anno molto perturbato e nevoso su tutto il nord Italia. Ad eccezione delle stazioni prealpine, il 2014 ha visto accumuli nevosi ben maggiori su tutti i nivometri. Spiccano i 10,11 m di neve stagionale registrati al Col dei Baldi (quota 1900m), battendo così i precedenti 9,35 m complessivi caduti nel 2009. Molto nevosa quest'anno anche Arabba (quota 1600m) con 8,70 m di neve totale, ben oltre i 7,30 m del 2009.
Un anno nel complesso assai nevoso anche sulle Prealpi, ma non come nel 2009 e nel 2013. Qui le temperature hanno influenzato maggiormente gli accumuli, con la pioggia che spesso ha interessato anche quote piuttosto elevate in seguito al richiamo di intensi venti sciroccali indotto dai profondi vortici depressionari.
Il confronto è effettuato con le ultime 5 stagioni invernali, compreso il 2009, anch'esso un anno molto perturbato e nevoso su tutto il nord Italia. Ad eccezione delle stazioni prealpine, il 2014 ha visto accumuli nevosi ben maggiori su tutti i nivometri. Spiccano i 10,11 m di neve stagionale registrati al Col dei Baldi (quota 1900m), battendo così i precedenti 9,35 m complessivi caduti nel 2009. Molto nevosa quest'anno anche Arabba (quota 1600m) con 8,70 m di neve totale, ben oltre i 7,30 m del 2009.
Un anno nel complesso assai nevoso anche sulle Prealpi, ma non come nel 2009 e nel 2013. Qui le temperature hanno influenzato maggiormente gli accumuli, con la pioggia che spesso ha interessato anche quote piuttosto elevate in seguito al richiamo di intensi venti sciroccali indotto dai profondi vortici depressionari.
DAMA BIANCA ALPI: INNEVAMENTO ABBONDANTE A INIZIO ESTATE 2014
Le misure di accumuli nevosi sulle Alpi, che si sono svolte all'inizio dell'Estate, hanno cofermato come la stagione appena trascorsa sia stata favorevole ad un abbondante innevamento su gran parte dell'arco alpino, soprattutto oltre i 1500-2000 metri di altezza. L'Inverno è infatti stato caratterizzato da continui afflussi di aria temperata e umida dall'Atlantico e dal Mediterraneo, che hanno favorito temperature sopra le media, ma nel contempo anche fenomeni abbondanti su tutto il versante merdionale delle Alpi.
Se prendiamo in considerazione l'osservatorio meteorologico di Gressoney-La Trinité (AO), località D'Ejola (1850m) che è rappresentativo delle Alpi centro-occidentali, la stagione appena trascorsa è una di quelle con l'innevamento maggiore a partire dal 1927. L'altezza della neve ha raggiunto i 240 cm all'inizo Marzo, valore mai più toccato dal Febbraio 1986, che per quei giorni rappresenta anche il record assoluto. La seconda parte della primavera ha tuttavia mostrato un regimo atmosferico più stabile tanto che la situazione dell'innevamento è tornata rapidamente alla normalità. Nel complesso l'accumulo totale di neve fresca è stato di 653 cm (+64% rispetto alla media 1961-2010).
Un'altra stazione nivometrica monitorata dagli operatori di Nimbus, è quella del Ghiacciaio Ciardoney (Gran Paradiso), che, pur trovandosi in parte sottovento alle perturbazioni da Sud Ovest, mostra un ottimo innevamento stagionale. L'accumulo di acqua equivalente è il terzo più elevato dal 1991 (1850 mm), e gli spessori del manto sul ghiacciaio variano tra 270 e 400 cm alla data del 9 Giugno.
La situazione di partenza dell'Estate 2014 lascia presupporre a un certo ottimismo, sia per quanto riguarda la disponibilità d'acqua per la produzione idroelettrica e per l'agricoltura della Valpadana, sia per la salute dei ghiacciai alpini, ma tutto dipenderà dai prossimi due mesi di Luglio ed Agosto: se le temperature medie estive risulteranno in media allora una parte della neve caduta potrà resistere e contribuire ad alimentare i ghiacciai (evento molto raro negli ultimi anni); di contro con un Estate più calda della norma e con frequenti ondate di calore, il manto nevoso potrà fondere completamente come accaduto nelle stagioni 2009 e 2013.
Se prendiamo in considerazione l'osservatorio meteorologico di Gressoney-La Trinité (AO), località D'Ejola (1850m) che è rappresentativo delle Alpi centro-occidentali, la stagione appena trascorsa è una di quelle con l'innevamento maggiore a partire dal 1927. L'altezza della neve ha raggiunto i 240 cm all'inizo Marzo, valore mai più toccato dal Febbraio 1986, che per quei giorni rappresenta anche il record assoluto. La seconda parte della primavera ha tuttavia mostrato un regimo atmosferico più stabile tanto che la situazione dell'innevamento è tornata rapidamente alla normalità. Nel complesso l'accumulo totale di neve fresca è stato di 653 cm (+64% rispetto alla media 1961-2010).
Un'altra stazione nivometrica monitorata dagli operatori di Nimbus, è quella del Ghiacciaio Ciardoney (Gran Paradiso), che, pur trovandosi in parte sottovento alle perturbazioni da Sud Ovest, mostra un ottimo innevamento stagionale. L'accumulo di acqua equivalente è il terzo più elevato dal 1991 (1850 mm), e gli spessori del manto sul ghiacciaio variano tra 270 e 400 cm alla data del 9 Giugno.
La situazione di partenza dell'Estate 2014 lascia presupporre a un certo ottimismo, sia per quanto riguarda la disponibilità d'acqua per la produzione idroelettrica e per l'agricoltura della Valpadana, sia per la salute dei ghiacciai alpini, ma tutto dipenderà dai prossimi due mesi di Luglio ed Agosto: se le temperature medie estive risulteranno in media allora una parte della neve caduta potrà resistere e contribuire ad alimentare i ghiacciai (evento molto raro negli ultimi anni); di contro con un Estate più calda della norma e con frequenti ondate di calore, il manto nevoso potrà fondere completamente come accaduto nelle stagioni 2009 e 2013.
GHIACCIAI ITALIANI: IN 30 ANNI 40% IN MENO DI SUPERFICIE
18 OTTOBRE 2014: La superficie dei ghiacciai italiani è passata dai 609 km2 del 1984 (erano 519 Km2 nel 1962), agli attuali 368 km2, pari al 40% in meno rispetto a 30 anni fa. Contemporaneamente, il numero dei ghiacciai è passato oggi a 900, contro 824 nel 1962 e 1381 nel 1984. L'aumento del numero negli ultimi 50 anni è però dovuto all'intensa frammentazione che ha ridotto sistemi glaciali complessi a in singoli ghiacciai più piccoli. Questo è ciò che emerge dal nuovo catasto dei ghiacciai italiani, che viene redatto circa ogni 30 anni, realizzato dal gruppo di glaciologia dell'Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l'associazione EvK2CNR e con il patrocinio del Comitato Glaciologico italiano.
Inoltre gran parte dei ghiacciai risultano essere di piccole dimensioni con un valore areale medio di 0,4 Km2, e ciò espone le superfici glaciali a tassi di fusione superiori, crescenti in maniera esponenziale in risposta all'innalzamento delle temperature medie annuali. Ciò si evince anche dalla figura sottostante che mostra per i singoli ghiacciai lombardi (suddivisi per settore) la perdita proporzionale della superficie coperta dal ghiaccio (DA/A0) nel periodo 1991-2003, che risulta tanto più grande quanto più piccola è l'area iniziale del ghiacciaio (A0).
Perdita areale proporzionale dei ghiaccia lombardi (periodo 1991-2003)
Il più vasto ghiacciaio italiano non è più quello dei Forni come nel 1984 ma il complesso Adamello-Mandrone, nonostante sia anch'esso in ritiro. Rispetto ai precedenti catasti si osserva inoltre un incremento della copertura detritica in particolare sulle lingue vallive, fenomeno che potrebbe comportare un rallentamento della fusione glaciale.
Tuttavia nel complesso è assodata e misurabile l'influenza del riscaldamento globale sui ghiacciai italiani, che si manifesta con un regresso importante (salvo lievi rallentamenti dovuti alla variabilità meteo-climatica), ed è in linea con quanto osservato in diverse aree a livello mondiale.
Inoltre gran parte dei ghiacciai risultano essere di piccole dimensioni con un valore areale medio di 0,4 Km2, e ciò espone le superfici glaciali a tassi di fusione superiori, crescenti in maniera esponenziale in risposta all'innalzamento delle temperature medie annuali. Ciò si evince anche dalla figura sottostante che mostra per i singoli ghiacciai lombardi (suddivisi per settore) la perdita proporzionale della superficie coperta dal ghiaccio (DA/A0) nel periodo 1991-2003, che risulta tanto più grande quanto più piccola è l'area iniziale del ghiacciaio (A0).
Perdita areale proporzionale dei ghiaccia lombardi (periodo 1991-2003)
Il più vasto ghiacciaio italiano non è più quello dei Forni come nel 1984 ma il complesso Adamello-Mandrone, nonostante sia anch'esso in ritiro. Rispetto ai precedenti catasti si osserva inoltre un incremento della copertura detritica in particolare sulle lingue vallive, fenomeno che potrebbe comportare un rallentamento della fusione glaciale.
Tuttavia nel complesso è assodata e misurabile l'influenza del riscaldamento globale sui ghiacciai italiani, che si manifesta con un regresso importante (salvo lievi rallentamenti dovuti alla variabilità meteo-climatica), ed è in linea con quanto osservato in diverse aree a livello mondiale.
DAMA BIANCA D'OTTOBRE IN APPENNINO, COLPITE SOPRATTUTTO ABRUZZO E MOLISE
24 OTTOBRE 2014: Il peggioramento delle scorse ore ha provocato copiose nevicate oltre che sui confini alpini anche sul versante adriatico dell'Appennino centrale. La neve è caduta fin verso i 1000m a ridosso dei massicci del Gran Sasso e della Maiella in Abruzzo (Roccacaramanico e Campo di Giove imbiancate), mentre gli accumuli sono risultati più evidenti a quote superiori, a partire dai 1300/1400 metri mediamente, come dimostrano le webcam qui sotto di Pescocostanzo (AQ), Prati di Tivo (TE) e Capracotta (IS).
Pescocostanzo (1395m - AQ)
Neve a Prati di Tivo (1450m - TE)
Capracotta (1421m - IS)
Colpiti dunque i rilievi di Abruzzo, Molise e basse Marche (Sibillini). In particolare i fenomeni nevosi, a partire dal tardo pomeriggio di Giovedì, hanno assunto intensità moderata, con rovesci che hanno riversato rapidamente l'aria fredda al suolo, facendo così scendere localmente la neve a quote interessanti per questa stagione. Colpite soprattutto le aree più esposte ai venti nordorientali, dove le precipitazioni sono state esaltate dall'effetto orografico imposto dai massicci montuosi.
Pescocostanzo (1395m - AQ)
Neve a Prati di Tivo (1450m - TE)
Capracotta (1421m - IS)
Colpiti dunque i rilievi di Abruzzo, Molise e basse Marche (Sibillini). In particolare i fenomeni nevosi, a partire dal tardo pomeriggio di Giovedì, hanno assunto intensità moderata, con rovesci che hanno riversato rapidamente l'aria fredda al suolo, facendo così scendere localmente la neve a quote interessanti per questa stagione. Colpite soprattutto le aree più esposte ai venti nordorientali, dove le precipitazioni sono state esaltate dall'effetto orografico imposto dai massicci montuosi.
MONDO: CRONACA METEO
USA, GELO POLARE: SUPERATI I -40°C CON DAMA BIANCA E BLIZZARD. GHIACCIANO FIUMI E LAGHI
1 FEBBRAIO 2019: L'ondata di fretto polare continua ad interessare gli Stati Uniti. Il gelo traboccato dal Canada ha ormai invaso gran parte degli USA centro settentrionali, in particolare il Midwest e si è diritto come da previsione verso gli stati della East Coast. Bufere di neve e blizzard hanno interessato tutta la regione dei Grandi Laghi con nevicate che si sono spinte verso est all'Ohio, l'Indiana, la Pennsylvania ma a fare notizia sono soprattutto le temperature glaciali con molti record assoluti.
Il secondo giorno di gelo intenso sta già facendo parlare di se notiziari e giornali. Si calcola che a farci i conti siano almeno 55 milioni di persone in almeno una trentina di stati. Temperature sottozero, nevicate e venti forti con diversi record assoluti. In Minnesota raggiunti in pianura i -42°C in collina a 400m con un indice di raffreddamento da vento pari a una temperatura percepita di ben -53°C . Sono valori che raramente si raggiungono persino nelle regioni polari e in Siberia. A quelle temperature la pelle può gelare in pochissimo minuti, quasi come nelle apocalittiche scene del film "The day after tomorrow".
Temperature glaciali anche nel Nord Dakota con punte di -38°C in pianura e nel Wisconsin con -39°C. Non molto diversa la situazione su Iowa, Illinois, Indiana, Michigan. Nella grande Chicago raggiunti i -31°C, ad un passo dal record di -33°C del 1985, mentre il grande gelo ha quasi completamente ghiacciato il fiume omonimo:
Sempre a Chicago per il gelo intenso si è dovuti ricorrere ad un metodo più che artigianale per riscaldare le rotaie delle linee ferroviarie, cospargerle di cherosene e dargli fuoco. L'eccessiva contrazione dell'acciaio causata dalle basse temperature avrebbe infatti potuto causare deformazioni e persino fratture con possibili deragliamenti dei convogli:
Temperature polari anche sugli stati della East Coast ma siamo solo all'inizio, in Pennsylvania già raggiunti i -28°C, -18°C nello stato di New York con -16°C nella Grande Mela e nei prossimi due giorni andrà molto peggio. Stessa situazione su Connecticut e Massachusetts.
Migliaia gli incidenti stradali causati dal ghiaccio sulle strade e secondo le autorità sarebbero almeno quattro fino a questo momento le persone ad essere rimaste vittime di questo gelo letale. Purtroppo e le previsioni non sono per nulla buone. Freddo, gelo e neve continueranno per i prossimi 2-3 giorni. Nevicate potranno scendere anche a latitudini decisamente inusuali come Mississippi, Alabama e Tennessee. Resteremo aggiornati
Il secondo giorno di gelo intenso sta già facendo parlare di se notiziari e giornali. Si calcola che a farci i conti siano almeno 55 milioni di persone in almeno una trentina di stati. Temperature sottozero, nevicate e venti forti con diversi record assoluti. In Minnesota raggiunti in pianura i -42°C in collina a 400m con un indice di raffreddamento da vento pari a una temperatura percepita di ben -53°C . Sono valori che raramente si raggiungono persino nelle regioni polari e in Siberia. A quelle temperature la pelle può gelare in pochissimo minuti, quasi come nelle apocalittiche scene del film "The day after tomorrow".
Temperature glaciali anche nel Nord Dakota con punte di -38°C in pianura e nel Wisconsin con -39°C. Non molto diversa la situazione su Iowa, Illinois, Indiana, Michigan. Nella grande Chicago raggiunti i -31°C, ad un passo dal record di -33°C del 1985, mentre il grande gelo ha quasi completamente ghiacciato il fiume omonimo:
Sempre a Chicago per il gelo intenso si è dovuti ricorrere ad un metodo più che artigianale per riscaldare le rotaie delle linee ferroviarie, cospargerle di cherosene e dargli fuoco. L'eccessiva contrazione dell'acciaio causata dalle basse temperature avrebbe infatti potuto causare deformazioni e persino fratture con possibili deragliamenti dei convogli:
Temperature polari anche sugli stati della East Coast ma siamo solo all'inizio, in Pennsylvania già raggiunti i -28°C, -18°C nello stato di New York con -16°C nella Grande Mela e nei prossimi due giorni andrà molto peggio. Stessa situazione su Connecticut e Massachusetts.
Migliaia gli incidenti stradali causati dal ghiaccio sulle strade e secondo le autorità sarebbero almeno quattro fino a questo momento le persone ad essere rimaste vittime di questo gelo letale. Purtroppo e le previsioni non sono per nulla buone. Freddo, gelo e neve continueranno per i prossimi 2-3 giorni. Nevicate potranno scendere anche a latitudini decisamente inusuali come Mississippi, Alabama e Tennessee. Resteremo aggiornati
METEO AUSTRALIA: ECCEZIONALE ONDATA DI CALDO. SFIORATI I 50°C!
24 GENNAIO 2019: Sarà anche il periodo più caldo dell'anno nell'emisfero australe, ma le temperature che sta raggiungendo una buona porzione dell'Australia in questi giorni sono davvero eccezionali. Un'intensa bolla di calore avvolge quasi l'intero continente, graziando solo l'estremo settore occidentale. Per il resto basta guardare una mappa delle temperature per rendersi conto del caldo insopportabile che sta opprimendo il continente, con valori a 850hPa (circa 1500m) che superano i 30°C.
Le isoterme attuali a 1500m in AustraliaNe conseguono temperature massime che negli ultimi giorni hanno costantemente ed abbondantemente superato i 40°C, con punte mercoledì di ben 49°C nell'arido entroterra del comparto meridionale dello stato della Western Australia, 47°C nella Southern Australia. Intanto è un'ecatombe di animali, decine e decine di cavalli morti disidratati per la totale assenza d'acqua, mentre quelli che sopravvivono si accalcano nelle poche pozze d'acqua ancora disponibili.
Le isoterme attuali a 1500m in AustraliaNe conseguono temperature massime che negli ultimi giorni hanno costantemente ed abbondantemente superato i 40°C, con punte mercoledì di ben 49°C nell'arido entroterra del comparto meridionale dello stato della Western Australia, 47°C nella Southern Australia. Intanto è un'ecatombe di animali, decine e decine di cavalli morti disidratati per la totale assenza d'acqua, mentre quelli che sopravvivono si accalcano nelle poche pozze d'acqua ancora disponibili.
AUSTRIA, SVIZZERA, GERMANIA E ALTO ADIGE EMERGENZA DAMA BIANCA CON UN BILANCIO DI 26 VITTIME
17 GENNAIO 2019: Le estreme nevicate della prima metà di gennaio hanno messo in ginocchio intere comunità soprattutto di montagna tra Svizzera, Germania, Austria e l'estremo nordest dell'Italia. Dopo 15 giorni ininterrotti l'emergenza maltempo rientra ma restano i problemi legati agli enormi accumuli di neve sui pendii, sulle strade e sui tetti delle case. Adesso le criticità maggiori riguardano l'instabilità delle masse nevose in alta quota con pericolo valanghe pari a 5 (criticità massima). Pesante anche il bilancio delle vittime, tra incidenti stradali, assideramento e valanghe si contano almeno 26 morti. Per capire quanto sia nevicato un VIDEO fin troppo esplicativo delle zone più colpite, gli accumuli di neve hanno raggiunto in alcune località anche i 4 metri! incredibile!
TSUNAMI DEVASTA LE COSTE DELL'INDONESIA, I MORTI SALGONO A 222, 80 DISPERSI E QUASI 1000 FERITI. E' STATA L'ERUZIONE DEL VULCANO KRAKATOA
23 DICEMBRE 2018: TSUNAMI IN INDONESIA, ALMENO 170 VITTIME - 135 anni dopo la devastante eruzione del vulcano Krakatoa che nell'agosto del 1883 causò oltre 36mila vittime, il vulcano torna a uccidere. Questa volta è il figlio di krakatoa, chiamato in lingua locale Anak Krakatau spuntato dal mare nel 1927 e attualmente in eruzione, a devastare le coste dello stretto della sonda con un terribile tsunami. Le onde alte più di 20 metri sono state probabilmente generate da frane sottomarine durante l'attività eruttiva del vulcano. Nessun terremoto quindi che poteva allertare la popolazione, il maremoto è arrivato all'improvviso cogliendo tutti di sorpresa.
Alcune delle zone colpite sono state a Banten, nel distretto di Pandeglang, dove ci sono molte località balneari frequentate dai turisti proprio durante le festività natalizie. Innumerevoli i danni e le devastazioni, pertanto il bilancio potrebbe essere destinato a salire ancora. Le autorità al momento parlano di almeno 222 morti, 843 feriti e una ottantina di dispersi. A riferirlo è il portavoce dell'Agenzia indonesiana per la gestione dei disastri, Sutopo Purwo Nugroho.
Lo tsunami ha danneggiato centinaia di costruzioni e anche molti alberghi lungo le coste, facendo una strage tra gli impiegati della compagnia statale Pln, riuniti per celebrare la fine dell'anno. Video pubblicati da media locali mostrano l'onda devastante che si abbatte sul palco dove una band rock, i Seventeen, stava suonando per l'evento: il bassista è rimasto ucciso insieme al manager, altri 4 componenti del gruppo risultano tra gli oltre 80 dispersi nella tragedia.
Pochi mesi fa il 28 Settembre 2018 un altro terribile tsunami seguito a un fortissimo terremoto di magnitudo 7.5, aveva colpito l'isola indonesiana di Sulawesi devastando la città di Palu e causando oltre 2200 morti.
Le onde anomale causate dalle frane sono le peggiori, possono essere altissime, la più alta mai registrata nella storia è stata in Alaska il 9 luglio del 1958, nella baia chiamata Lituya Bay: l'onda raggiunse l'altezza di 525 metri. Però a differenza delle onde di tsunami generate dai terremoti sottomarini, hanno una lunghezza relativamente breve come le onde del mare agitato, non si spingono molto all'interno devastando solo il tratto di costa prospiciente al mare.
Alcune delle zone colpite sono state a Banten, nel distretto di Pandeglang, dove ci sono molte località balneari frequentate dai turisti proprio durante le festività natalizie. Innumerevoli i danni e le devastazioni, pertanto il bilancio potrebbe essere destinato a salire ancora. Le autorità al momento parlano di almeno 222 morti, 843 feriti e una ottantina di dispersi. A riferirlo è il portavoce dell'Agenzia indonesiana per la gestione dei disastri, Sutopo Purwo Nugroho.
Lo tsunami ha danneggiato centinaia di costruzioni e anche molti alberghi lungo le coste, facendo una strage tra gli impiegati della compagnia statale Pln, riuniti per celebrare la fine dell'anno. Video pubblicati da media locali mostrano l'onda devastante che si abbatte sul palco dove una band rock, i Seventeen, stava suonando per l'evento: il bassista è rimasto ucciso insieme al manager, altri 4 componenti del gruppo risultano tra gli oltre 80 dispersi nella tragedia.
Pochi mesi fa il 28 Settembre 2018 un altro terribile tsunami seguito a un fortissimo terremoto di magnitudo 7.5, aveva colpito l'isola indonesiana di Sulawesi devastando la città di Palu e causando oltre 2200 morti.
Le onde anomale causate dalle frane sono le peggiori, possono essere altissime, la più alta mai registrata nella storia è stata in Alaska il 9 luglio del 1958, nella baia chiamata Lituya Bay: l'onda raggiunse l'altezza di 525 metri. Però a differenza delle onde di tsunami generate dai terremoti sottomarini, hanno una lunghezza relativamente breve come le onde del mare agitato, non si spingono molto all'interno devastando solo il tratto di costa prospiciente al mare.
USA: TEMPESTA DI DAMA BIANCA COLPISCE GLI STATI SUD ORIENTALI. 3 VITTIME E OLTRE 300 MILA SENZA CORRENTE ELETTRICA
11 DICEMBRE 2018: Visto l'esordio della stagione fredda con le prime irruzioni polari già dalla fine di Ottobre c'era da aspettarsi che la neve e il gelo che hanno colpito precocemente il Midwest e la East Coast, arrivassero in anticipo anche a più a sud. Nell'ultimo aggiornamento della situazione avevamo parlato proprio di questo peggioramento è così è stato. Circa 20 milioni di persone in qualche modo sono rimaste coinvolte da questa nuova fase di maltempo che è iniziata il giorno dell'Immacolata.
La tempesta è arrivata dalla California dove ha portato forti piogge e alluvioni lampo nelle zone colpite recentemente dagli incendi, poi l'aria caldo umida ha incontrato un flusso di correnti polari in discesa dal Canada e la pioggia è diventata neve. Bufere di neve piuttosto inusuali per l'inizio di Dicembre hanno colpito Kentucky, Tennessee, Carolinadel Nord e Virginia con accumuli freschi in 24 ore fino a 50-60cm. Le temperature sono crollate, in Virginia sono state rilevate minime in pianura fino a -10. Migliaia di voli cancellati, scuole chiuse e traffico in tilt per almeno 100 contee. Si contano almeno 3 vittime.
La neve umida e pesante ha abbattuto migliaia di alberi ancora parzialmente ricoperti dal fogliame autunnale causando numerosissimi incidenti stradali, almeno uno mortale in Carolina. Neve e vento fino a 90km/h hanno abbattuto anche centinaia di tralicci dell'energia elettrica lasciando quasi 300mila persone senza energia. Proprio l'interruzione della corrente è stata la causa di una vittima in Tennessee, un'anziana donna che dipendeva da un ossigenatore artificiale. Un'altra persona invece è morta di infarto mentre spalava la neve d'avanti casa in Virginia.
In queste ore la rimonta di un'area di alta pressione di matrice sub tropicale dagli usa sud occidentali sta riportando il sereno quasi ovunque, resta qualche debole nevicata sulla Carolina orientale con fiocchi fino alla costa ma le temperature sono tutte in aumento.
La tempesta è arrivata dalla California dove ha portato forti piogge e alluvioni lampo nelle zone colpite recentemente dagli incendi, poi l'aria caldo umida ha incontrato un flusso di correnti polari in discesa dal Canada e la pioggia è diventata neve. Bufere di neve piuttosto inusuali per l'inizio di Dicembre hanno colpito Kentucky, Tennessee, Carolinadel Nord e Virginia con accumuli freschi in 24 ore fino a 50-60cm. Le temperature sono crollate, in Virginia sono state rilevate minime in pianura fino a -10. Migliaia di voli cancellati, scuole chiuse e traffico in tilt per almeno 100 contee. Si contano almeno 3 vittime.
La neve umida e pesante ha abbattuto migliaia di alberi ancora parzialmente ricoperti dal fogliame autunnale causando numerosissimi incidenti stradali, almeno uno mortale in Carolina. Neve e vento fino a 90km/h hanno abbattuto anche centinaia di tralicci dell'energia elettrica lasciando quasi 300mila persone senza energia. Proprio l'interruzione della corrente è stata la causa di una vittima in Tennessee, un'anziana donna che dipendeva da un ossigenatore artificiale. Un'altra persona invece è morta di infarto mentre spalava la neve d'avanti casa in Virginia.
In queste ore la rimonta di un'area di alta pressione di matrice sub tropicale dagli usa sud occidentali sta riportando il sereno quasi ovunque, resta qualche debole nevicata sulla Carolina orientale con fiocchi fino alla costa ma le temperature sono tutte in aumento.
USA: INCREDIBILE TEMPESTA INVERNALE, DAMA BIANCA E GELO COLPISCONO IL MIDWEST. BLIZZARD IN KANSAS. TEMPERATURE FINO A -20°C
Aggiornamento 28 NOVEMBRE 2018 ore 9:55
Il nucleo di aria polare proveniente dal Canada che nello scorso fine settimana ha portato tempeste di neve e blizzard nella regione dei Grandi Laghi e su buona parte del Midwest ha continuato la sua marcia verso sud e verso est. Una parte del gelo è sprofondata verso gli Stati Uniti meridionali con isoterme fino a -5° a 1500m che hanno raggiunto Mississippi, Alabama, Georgia, Sud Carolina. Un'altra parte si è arricciata attorno ad un profondo minimo di bassa pressione isolatosi sul New England e raggiunto gran parte della East Cost fino alla Virginia e al Nord Carolina.
Dove le temperature sono state affiancate dai fenomeni la neve è caduta abbondante e spesso a carattere di bufera, questo è accaduto e sta accadendo in queste ore tra lo stato di New York e tutto il New England con accumuli che vanno dai 25 ai 40cm. La neve non ha raggiunto se non localmente e in forma debole il litorale, come accaduto nella precedente irruzione di una settimana fa circa che aveva paralizzato la Grande Mela con un manto spesso fino a 15 cm. Il gelo e la neve hanno causato migliaia di incidenti e purtroppo anche 3 vittime. Almeno 3000 Voli cancellati nei principali aeroporti.
Ma l'aspetto più sensazionale di questa irruzione invernale è che per la seconda volta in una settimana una buona metà degli Stati Uniti è finita in pieno inverno come fosse Gennaio. Le temperature rilevate sono davvero ragguardevoli e lontane da ciò che vorrebbe la media per la fine del mese di Novembre. Al confine con il Canada tra Minnesota e Nord Dakota le minime hanno raggiunto i -25°, -18/-20° rilevati tra Wisconsin, Iowa, Illinois, Indiana e Michigan. Fino a -8/-10° le temperature minime tra Missouri, Kentucky e Tennessee.Oklahoma, Arkansas, Mississippi settentrionale, Alabama settentrionale e Georgia hanno raggiunto i -5°. Sfiorato lo zero a New Orleans in Louisiana.
Una curiosità che ci fa capire quanto sia importante il ruolo della circolazione atmosferica su scala globale, se andiamo a guardare le temperature della costa meridionale canadese, nella Columbia Britannica o quelle dello Stato di Washington, a ovest degli Usa, a Vancouver o Seattle troviamo valori minimi intorno +8/+10°C mentre alla stessa latitudine sugli stati Uniti orientali troviamo valori minimi sottozero compresi tra -2/-5°C.
26 NOVEMBRE 2018: Inverno precoce negli USA ed è già la terza ondata di freddo che colpisce il Midwest dalla fine del mese di Ottobre. Condizioni decisamente proibitive hanno interessato nell'arco del weekend 24-25 tutta la zona dei grandi laghi e non solo con tempeste di ghiaccio (Blizzard) e di neve che hanno spazzato Dakota, Nebraska, Kansas, Illinois, Missouri. Colpita anche la città di Chicago con accumuli compresi tra 10 e 30cm di neve fresca. A migliaia gli incidenti automobilistici per il ghiaccio sulle strade. Massicce cancellazioni di voli nei principali scali aeroportuali.
Il gran gelo arrivato dal Canada è riuscito a penetrare fin nel cuore degli Stati Uniti grazie al supporto di un poderoso anticiclone sul comparto occidentale. Le temperature minime di questa notte sono precipitate fino a -20° su Nord Dakota, Minnesota e Wisconsin, fino a -12 in Kansas e Illinois con venti ghiacciati a 110km/h. Minime sottozero fin anche su Arkansas e Tennessee alle porte col Mississippi.
Nel corso delle prossime ore l'approfondimento di una depressione che dall'area dei grandi laghi si muoverà verso nordest favorirà l'arrivo del gelo anche sulla East Coast. Entro mercoledì saranno sottozero Pennsylvania, stato di New York, New Jersey, Massachusets con nevicate possibili fino a Boston e New York.
Il nucleo di aria polare proveniente dal Canada che nello scorso fine settimana ha portato tempeste di neve e blizzard nella regione dei Grandi Laghi e su buona parte del Midwest ha continuato la sua marcia verso sud e verso est. Una parte del gelo è sprofondata verso gli Stati Uniti meridionali con isoterme fino a -5° a 1500m che hanno raggiunto Mississippi, Alabama, Georgia, Sud Carolina. Un'altra parte si è arricciata attorno ad un profondo minimo di bassa pressione isolatosi sul New England e raggiunto gran parte della East Cost fino alla Virginia e al Nord Carolina.
Dove le temperature sono state affiancate dai fenomeni la neve è caduta abbondante e spesso a carattere di bufera, questo è accaduto e sta accadendo in queste ore tra lo stato di New York e tutto il New England con accumuli che vanno dai 25 ai 40cm. La neve non ha raggiunto se non localmente e in forma debole il litorale, come accaduto nella precedente irruzione di una settimana fa circa che aveva paralizzato la Grande Mela con un manto spesso fino a 15 cm. Il gelo e la neve hanno causato migliaia di incidenti e purtroppo anche 3 vittime. Almeno 3000 Voli cancellati nei principali aeroporti.
Ma l'aspetto più sensazionale di questa irruzione invernale è che per la seconda volta in una settimana una buona metà degli Stati Uniti è finita in pieno inverno come fosse Gennaio. Le temperature rilevate sono davvero ragguardevoli e lontane da ciò che vorrebbe la media per la fine del mese di Novembre. Al confine con il Canada tra Minnesota e Nord Dakota le minime hanno raggiunto i -25°, -18/-20° rilevati tra Wisconsin, Iowa, Illinois, Indiana e Michigan. Fino a -8/-10° le temperature minime tra Missouri, Kentucky e Tennessee.Oklahoma, Arkansas, Mississippi settentrionale, Alabama settentrionale e Georgia hanno raggiunto i -5°. Sfiorato lo zero a New Orleans in Louisiana.
Una curiosità che ci fa capire quanto sia importante il ruolo della circolazione atmosferica su scala globale, se andiamo a guardare le temperature della costa meridionale canadese, nella Columbia Britannica o quelle dello Stato di Washington, a ovest degli Usa, a Vancouver o Seattle troviamo valori minimi intorno +8/+10°C mentre alla stessa latitudine sugli stati Uniti orientali troviamo valori minimi sottozero compresi tra -2/-5°C.
26 NOVEMBRE 2018: Inverno precoce negli USA ed è già la terza ondata di freddo che colpisce il Midwest dalla fine del mese di Ottobre. Condizioni decisamente proibitive hanno interessato nell'arco del weekend 24-25 tutta la zona dei grandi laghi e non solo con tempeste di ghiaccio (Blizzard) e di neve che hanno spazzato Dakota, Nebraska, Kansas, Illinois, Missouri. Colpita anche la città di Chicago con accumuli compresi tra 10 e 30cm di neve fresca. A migliaia gli incidenti automobilistici per il ghiaccio sulle strade. Massicce cancellazioni di voli nei principali scali aeroportuali.
Il gran gelo arrivato dal Canada è riuscito a penetrare fin nel cuore degli Stati Uniti grazie al supporto di un poderoso anticiclone sul comparto occidentale. Le temperature minime di questa notte sono precipitate fino a -20° su Nord Dakota, Minnesota e Wisconsin, fino a -12 in Kansas e Illinois con venti ghiacciati a 110km/h. Minime sottozero fin anche su Arkansas e Tennessee alle porte col Mississippi.
Nel corso delle prossime ore l'approfondimento di una depressione che dall'area dei grandi laghi si muoverà verso nordest favorirà l'arrivo del gelo anche sulla East Coast. Entro mercoledì saranno sottozero Pennsylvania, stato di New York, New Jersey, Massachusets con nevicate possibili fino a Boston e New York.
SPAGNA: INTENSO MALTEMPO CON NUBIFRAGI E INONDAZIONI SULLA ZONA MEDITERRANEA
Aggiornamento 20 OTTOBRE 2018 ore 12:00
Non c'è tregua per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo per via di intense ondate di maltempo che causano precipitazioni alluvionali. Questo accade mentre un clima secco interessa diverse Nazioni del centro Nord Europa.
Alluvione su Est Spagna. Negli ultimi giorni una perturbazione stazionaria ed alimentata da aria molto umida mediterranea ha portato piogge alluvionali sulla Spagna orientale. Particolarmente interessate le Comunità di Alicante, Valencia, Castellon e Teruel dove notevoli sono i disagi per le inondazioni.
Piogge record. Nella località di Vinaros, secondo l'Agenzia meteorologica spagnola, in un'ora sono caduti 159mm di pioggia e potrebbe essere un record di pioggia di breve durata per la Spagna. La stessa località ha inoltre accumulato in 24 ore 374mm di pioggia. Molte località hanno comunque superato i 100mm.
Fin'ora il valore più alto delle precipitazioni in Spagna della rete AEMET in un'ora è stato registrato il 31 marzo 2002 a Santa Cruz de Tenerife, quando sono stati registrati 130mm. Nella stazione meteo di Sueca (Valencia), secondo la rete idrologica, il 23 settembre 2008 sono stati registrati 144mm.
19 OTTOBRE 2018: E' una depressione su Gibilterra la responsabile della pesante ondata di maltempo che sta interessando da giovedì il versante mediterraneo della Spagna e nuovamente le Baleari, dopo la situazione alluvionale della scorsa settimana. Lungo il bordo destro del centro di bassa pressione vengono richiamate correnti instabili dal Nord Africa che scorrono sul Mediterraneo arricchendosi di umidità e raggiungono la costa spagnola scaricando ingenti quantità di pioggia.
Temporali e nubifragi si stanno concentrando in particolare sulla zona di Valencia, direttamente esposta al flusso instabile da sud. Colpita la vicina Valle Uxo nella zona di Castellon, pochi chilometri a nord di Valencia. A Torreblanca una trentina di persone sono state soccorse nella notte bloccate nelle loro automobili, a causa delle strade impraticabili e trasformate in torrenti. Si registrano inoltre problemi nelle comunicazioni ferroviarie nella zona di Murcia, mentre negli aeroporti di Barcellona e Palma de Majorca alcuni voli hanno subito variazioni per il maltempo.
Nelle Baleari è esondato il torrente Manacor e si sono verificati ben 34 incidenti stradali, per fortuna senza gravi conseguenze. Le piogge intense hanno causano problemi nella circolazione stradale sull'autostrada N-340 Valencia-Barcellona, che è interrotta all'altezza di Alcalà de Xivert a causa degli allagamenti. Questi i più importanti accumuli pluviometrici registrati in Spagna: Torreblanca: 189.4mm, Alfondeguilla: 183mm, Alcalà de Xivert: 182.2mm, Faro: 182.0mm, Cervera del Maestre: 162.2mm.
E sulle montagne della Sierra Nevada, In Andalusia, è tornata la neve anche se a quote di alta montagna. Imbiancate infatti le località sciistiche oltre i 2400m circa, con buoni accumuli alle quote più elevate.
Non c'è tregua per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo per via di intense ondate di maltempo che causano precipitazioni alluvionali. Questo accade mentre un clima secco interessa diverse Nazioni del centro Nord Europa.
Alluvione su Est Spagna. Negli ultimi giorni una perturbazione stazionaria ed alimentata da aria molto umida mediterranea ha portato piogge alluvionali sulla Spagna orientale. Particolarmente interessate le Comunità di Alicante, Valencia, Castellon e Teruel dove notevoli sono i disagi per le inondazioni.
Piogge record. Nella località di Vinaros, secondo l'Agenzia meteorologica spagnola, in un'ora sono caduti 159mm di pioggia e potrebbe essere un record di pioggia di breve durata per la Spagna. La stessa località ha inoltre accumulato in 24 ore 374mm di pioggia. Molte località hanno comunque superato i 100mm.
Fin'ora il valore più alto delle precipitazioni in Spagna della rete AEMET in un'ora è stato registrato il 31 marzo 2002 a Santa Cruz de Tenerife, quando sono stati registrati 130mm. Nella stazione meteo di Sueca (Valencia), secondo la rete idrologica, il 23 settembre 2008 sono stati registrati 144mm.
19 OTTOBRE 2018: E' una depressione su Gibilterra la responsabile della pesante ondata di maltempo che sta interessando da giovedì il versante mediterraneo della Spagna e nuovamente le Baleari, dopo la situazione alluvionale della scorsa settimana. Lungo il bordo destro del centro di bassa pressione vengono richiamate correnti instabili dal Nord Africa che scorrono sul Mediterraneo arricchendosi di umidità e raggiungono la costa spagnola scaricando ingenti quantità di pioggia.
Temporali e nubifragi si stanno concentrando in particolare sulla zona di Valencia, direttamente esposta al flusso instabile da sud. Colpita la vicina Valle Uxo nella zona di Castellon, pochi chilometri a nord di Valencia. A Torreblanca una trentina di persone sono state soccorse nella notte bloccate nelle loro automobili, a causa delle strade impraticabili e trasformate in torrenti. Si registrano inoltre problemi nelle comunicazioni ferroviarie nella zona di Murcia, mentre negli aeroporti di Barcellona e Palma de Majorca alcuni voli hanno subito variazioni per il maltempo.
Nelle Baleari è esondato il torrente Manacor e si sono verificati ben 34 incidenti stradali, per fortuna senza gravi conseguenze. Le piogge intense hanno causano problemi nella circolazione stradale sull'autostrada N-340 Valencia-Barcellona, che è interrotta all'altezza di Alcalà de Xivert a causa degli allagamenti. Questi i più importanti accumuli pluviometrici registrati in Spagna: Torreblanca: 189.4mm, Alfondeguilla: 183mm, Alcalà de Xivert: 182.2mm, Faro: 182.0mm, Cervera del Maestre: 162.2mm.
E sulle montagne della Sierra Nevada, In Andalusia, è tornata la neve anche se a quote di alta montagna. Imbiancate infatti le località sciistiche oltre i 2400m circa, con buoni accumuli alle quote più elevate.
USA: INVERNO PRECOCE SU MOLTI STATI CON DAMA BIANCA E GELO. NUOVA IRRUZIONE IN SETTIMANA
16 OTTOBRE 2018: Mentre l'Europa si chiede che fine abbia fatto l'Autunno, in molti stati degli USA, in particolare su quelli più settentrionali è arrivato improvvisamente l'inverno. L'ondata di gelo è partita come sempre dal Canada e ha colpito dapprima gli stati del Montana, Idaho, Wyoming spostandosi poi verso est e raggiungendo quest'oggi la regione dei Grandi laghi. Nevicate abbondanti fino a bassa quota, persino in piano hanno interessato il Nebraska con accumuli fino a 10-15cm, spolverate anche sulle pianure di Dakota, Minnesota, Wisconsin, Michigan con temperature minime scivolate sottozero e massime in pianura che hanno stentato a salire sopra i 4-5°C.
E le previsioni non sono rassicuranti, una nuova massa di aria polare si sta dirigendo dal Canada centrale verso sudest. Questa volta l'irruzione gelida interesserà dapprima il Midwest portando neve fino a bassa quota nella regione del Grandi laghi poi si dirigerà verso gli stati di nordest. Nel mirino Pennsylvania, New York, Vermont, Massachusets, New Hampshire, Maine. Sarà più intensa della precedente e potrebbe sfondare qualche record di temperatura per Ottobre sulla costa orientale per esempio nella città di Boston.
E le previsioni non sono rassicuranti, una nuova massa di aria polare si sta dirigendo dal Canada centrale verso sudest. Questa volta l'irruzione gelida interesserà dapprima il Midwest portando neve fino a bassa quota nella regione del Grandi laghi poi si dirigerà verso gli stati di nordest. Nel mirino Pennsylvania, New York, Vermont, Massachusets, New Hampshire, Maine. Sarà più intensa della precedente e potrebbe sfondare qualche record di temperatura per Ottobre sulla costa orientale per esempio nella città di Boston.
L'EX URAGANO LESLIE DEVASTA IL SUD DELLA FRANCIA CON FOTI PIOGGE
15 OTTOBRE 2018: E' arrivato dall'Atlantico statunitense ed ha raggiunto il continente europeo domenica e dalle prime ore di lunedì si è diretto verso la Francia. E' ciò che resta dell'ex uragano Leslie che è ancora in grado di provocare condizioni di marcato maltempo nel sud della Francia, con piogge torrenziali, temporali e nubifragi che stanno mettendo in ginocchio in particolare la regione di Linguadoca-Rossiglione-Midi-Pirenei affacciata al Golfo del Leone.
Si contano già 13 vittime nel sudovest della Francia per le gravi inondazioni, dove solo nella notte gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto i 180mm, provocando esondazioni e smottamenti. Migliaia le persone sfollate, molte persone rimangono bloccate sui tetti delle loro abitazioni e per metterle in salvo si pensa all'utilizzo degli elicotteri, vista l'impossibilità di usare le barche a causa della forza della corrente ancora impetuosa.
Nei villaggi di Conques-sue-Orbiel e Veillardonnel il livello dell'acqua ha raggiunto il primo piano delle case, per l'esondazione del fiume Trapel. Nel dipartimento dell'Aude le scuole sono rimaste chiuse. Situazione simile anche a Saint-Chinian dans l'Hérault, dove le autorità invitano i cittadini a cercare rifugio nelle zone più elevate e comunque a non uscire di casa.
Si contano già 13 vittime nel sudovest della Francia per le gravi inondazioni, dove solo nella notte gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto i 180mm, provocando esondazioni e smottamenti. Migliaia le persone sfollate, molte persone rimangono bloccate sui tetti delle loro abitazioni e per metterle in salvo si pensa all'utilizzo degli elicotteri, vista l'impossibilità di usare le barche a causa della forza della corrente ancora impetuosa.
Nei villaggi di Conques-sue-Orbiel e Veillardonnel il livello dell'acqua ha raggiunto il primo piano delle case, per l'esondazione del fiume Trapel. Nel dipartimento dell'Aude le scuole sono rimaste chiuse. Situazione simile anche a Saint-Chinian dans l'Hérault, dove le autorità invitano i cittadini a cercare rifugio nelle zone più elevate e comunque a non uscire di casa.
URAGANO LESLIE PRONTO A IMPATTARE TRA SPAGNA E PORTOGALLO. ATTESI VENTI FINO A 140 KM/h
Aggiornamento 13 OTTOBRE 2018 ore 16:00
Si approssima alla Penisola Iberica Leslie che ancora mantiene il suo status di uragano di categoria 1. Leslie, con una pressione di 980 hPa è a 300 km da Lisbona; stando alle ultime informazioni dovrebbe impattare alle ore 21 UTC di questa sera poco a nord di Lisbona. Leslie dovrebbe divenire un post ciclone ( ex uragano) quasi a contatto con la terra ferma, per questo motivo potrebbe trattarsi, se confermato, del ciclone atlantico più orientale nell'era satellitare. Lo scorso anno fu Ophelia ad essere il più orientale per cui sorprende come nel giro di un anno vi sia un altro caso. Dopo Vince nel 2005 dovrebbe essere il secondo ad impattare su questa zona, forse anche più forte di Vince. Sono attesi venti forti con raffiche fino a 150-160 km/h e intense precipitazioni con accumuli fino a 100mm nell'entroterra. Leslie comunque non arriverà in Italia
13 OTTOBRE 2018: LESLIE VERSO PORTOGALLO E SPAGNA - La novità più intrigante di questo fine settimana a livello meteo sarà l'arrivo di Leslie sulla Penisola Iberica che, dopo tanto peregrinare in Atlantico per 20 giorni senza mai toccare terra, raggiungerà nella giornata di sabato il Portogallo. Leslie dopo aver sfiorato Madeira come uragano di categoria 1 perderà il suo status di uragano e impatterà con caratteristiche simili tropicali sulla terra ferma. Per il Portogallo meridionale dunque è scattata l'allerta meteo per venti forti ( raffiche fino a 140 km/h) e rovesci di pioggia intensi. In alcune zone di Spagna e Portogallo potrebbero cadere più di 100mm di pioggia.
Uragano o ex uragano? A dire il vero rimane ancora incertezza se Leslie impatterà nelle vicinanze di Lisbona ancora come ciclone tropicale oppure come post tropicale. Se ciò avvenisse sarebbe la prima volta che un ciclone tropicale rimanga tale a contatto col vecchio continente. In genere tali strutture cambiano caratteristica come è avvenuto ad esempio in Vince nel 2005. Delta come tempesta tropicale sempre nel 2005 riuscì ad entrare nel Mediterraneo.
L'incertezza del cammino di Leslie degli ultimi giorni sembra sia terminata, alla fine Lelsie dopo il suo lungo viaggio ha imboccato la strada meno probabile che lo porterà a terminare la sua corsa in Europa. Una volta raggiunta la terra ferma perderà ancora potenza ma riuscirà ad inoltrarsi nel cuore del territorio francese come una 'semplice' circolazione di bassa pressione.
Leslie è tra i più orientali cicloni atlantici di sempre. Gli altri sono Debbie (1961), Fede (1996), Fran (1973) e Ofelia (2017).
Si approssima alla Penisola Iberica Leslie che ancora mantiene il suo status di uragano di categoria 1. Leslie, con una pressione di 980 hPa è a 300 km da Lisbona; stando alle ultime informazioni dovrebbe impattare alle ore 21 UTC di questa sera poco a nord di Lisbona. Leslie dovrebbe divenire un post ciclone ( ex uragano) quasi a contatto con la terra ferma, per questo motivo potrebbe trattarsi, se confermato, del ciclone atlantico più orientale nell'era satellitare. Lo scorso anno fu Ophelia ad essere il più orientale per cui sorprende come nel giro di un anno vi sia un altro caso. Dopo Vince nel 2005 dovrebbe essere il secondo ad impattare su questa zona, forse anche più forte di Vince. Sono attesi venti forti con raffiche fino a 150-160 km/h e intense precipitazioni con accumuli fino a 100mm nell'entroterra. Leslie comunque non arriverà in Italia
13 OTTOBRE 2018: LESLIE VERSO PORTOGALLO E SPAGNA - La novità più intrigante di questo fine settimana a livello meteo sarà l'arrivo di Leslie sulla Penisola Iberica che, dopo tanto peregrinare in Atlantico per 20 giorni senza mai toccare terra, raggiungerà nella giornata di sabato il Portogallo. Leslie dopo aver sfiorato Madeira come uragano di categoria 1 perderà il suo status di uragano e impatterà con caratteristiche simili tropicali sulla terra ferma. Per il Portogallo meridionale dunque è scattata l'allerta meteo per venti forti ( raffiche fino a 140 km/h) e rovesci di pioggia intensi. In alcune zone di Spagna e Portogallo potrebbero cadere più di 100mm di pioggia.
Uragano o ex uragano? A dire il vero rimane ancora incertezza se Leslie impatterà nelle vicinanze di Lisbona ancora come ciclone tropicale oppure come post tropicale. Se ciò avvenisse sarebbe la prima volta che un ciclone tropicale rimanga tale a contatto col vecchio continente. In genere tali strutture cambiano caratteristica come è avvenuto ad esempio in Vince nel 2005. Delta come tempesta tropicale sempre nel 2005 riuscì ad entrare nel Mediterraneo.
L'incertezza del cammino di Leslie degli ultimi giorni sembra sia terminata, alla fine Lelsie dopo il suo lungo viaggio ha imboccato la strada meno probabile che lo porterà a terminare la sua corsa in Europa. Una volta raggiunta la terra ferma perderà ancora potenza ma riuscirà ad inoltrarsi nel cuore del territorio francese come una 'semplice' circolazione di bassa pressione.
Leslie è tra i più orientali cicloni atlantici di sempre. Gli altri sono Debbie (1961), Fede (1996), Fran (1973) e Ofelia (2017).
MALTEMPO SULLE BALEARI: ALLUVIONE A MAIORCA. ESONDAZIONI E VITTIME
10 OTTOBRE 2018: ALLUVIONE A MAIORCA, VITTIME - Una intensa ondata di maltempo si è abbattuta sulle Baleari sotto forma di piogge torrenziali e violenti temporali. Oltre 200mm di pioggia sono caduti in alcune zone di Maiorca dove sono straripati anche alcuni corsi d'acqua. La furia delle acque ha trascinato via numerose automobili sfondando anche diverse abitazioni, in particolare a Sant Llorenc. Secondo le ultime informazioni le vittime sarebbero almeno 5, numerosi dispersi mentre almeno 50 persone sono state salvate dagli agenti della Guardia Civile.
Le Baleari, come del resto il Mediterraneo occidentale, risentono di una circolazione di bassa pressione molto instabile, alimentata da un flusso di aria decisamente umida. La perturbazione a lenta evoluzione è dunque responsabile di queste situazioni alluvionali. Da notare come questa stessa bassa pressione sarà responsabile di un peggioramento incisivo sui settori occidentali dell'Italia nelle prossime ore.
Le Baleari, come del resto il Mediterraneo occidentale, risentono di una circolazione di bassa pressione molto instabile, alimentata da un flusso di aria decisamente umida. La perturbazione a lenta evoluzione è dunque responsabile di queste situazioni alluvionali. Da notare come questa stessa bassa pressione sarà responsabile di un peggioramento incisivo sui settori occidentali dell'Italia nelle prossime ore.
USA: URAGANO MICHAEL PASSA A CATEGORIA 4. MASSIMA ALLERTA IN 3 STATI
Aggiornamento VENERDI' 12 OTTOBRE 2018 ore 9:00
Dal suo landfall devastante di mercoledì sera in Florida alla sua posizione attuale Michael ha già percorso più di un migliaio di chilometri, durante i quali è transitato su Georgia, South Carolina, North Carolina e Virginia, pronto per rituffarsi in mare sulla costa di Norfolk e Virginia Beach, anche se ormai declassato a tempesta tropicale. Nel suo tragitto ha provocato ingenti danni e sei vittime in Florida, anche se con il passare delle ore ha perso progressivamente intensità. Soprattutto sulla costa della Florida affacciata al Golfo del Messico, dove ha impattato quando rientrava nella categoria 4 con venti ben oltre i 200km/h e un carico di pioggia eccezionale.
Quasi rasa al suolo Mexico Beach, dove ora è tornato il sereno ed è possibile quantificare i danni.
Aggiornamento GIOVEDI' 11 OTTOBRE ore 9
E' avvenuto nella serata di mercoledì 10 il landfall dell'uragano Michael sulle coste della Florida settentrionale. Rientrando nella categoria 4 ha impattato con venti fino a 240km/h e piogge torrenziali che hanno messo in ginocchio le zone affacciate al Golfo del Messico comprese tra Panama City e Steinhatchee e provocato due vittime, una delle quali colpita dalla caduta di un albero sradicato dalle impressionanti raffiche di vento, mentre il livello dell'acqua è salito in alcune aree anche di due metri.
Ma in suoi effetti distruttivi si stanno espandendo verso nord, tanto che l'occhio dell'uragano ha ora raggiunto la Georgia e si trova in prossimità della città di Macon, anche se ormai depotenziato alla categoria 1, dopo aver scaricato buona parte della sua forza sulle precedenti zone interne di Florida e appunto Georgia.
I venti innescati dall'uragano non superano i 120km/h, ma sono ancora in grado di provocare enormi disagi, soprattutto se accompagnati dalle intense piogge che continuano a scaricarsi sugli stati sudorientali degli USA. Seppur più marginalmente anche l'Alabama è stato colpito dagli effetti dell'uragano e, tra Alabama, Florida e Georgia, già 500 mila persone sono rimaste senza energia elettrica.
Nel suo spostamento verso nordest alla velocità di 27km/h attraverserà entro venerdì anche la Carolina del Sud e la Carolina del Nord, ma perderà ulteriore energia e verrà depotenziato a tempesta tropicale. E' comunque massime allerta sul comparto sudorientale statunitense dove le intense precipitazioni innescate dal sistema tropicale potranno causare altre inondazioni, prima che il suo centro si butti nuovamente in mare raggiungendo l'Oceano Atlantico per spostarsi successivamente verso est.
Prima di fare landfall sulla Florida Michael aveva già provocato 13 vittime nell'America centrale. Risalendo il Golfo del Messico si è intensificato fino alla categoria 4 e ha fatto landfall in Florida risultando il più forte uragano che ha colpito la Florida negli ultimi 80 anni.
10 OTTOBRE 2018: L'arrivo dell'uragano Michael sulle acque calde del Golfo Del Messico ne ha caratterizzato l'immediato upgrade, ora la tempesta ha raggiunto la categoria 4 ed è accompagnata da venti che soffiano fino a 240km/h. Il suo landfall è atteso nel pomeriggio di oggi ( le 2 pm ora locale, le 20.00 in Italia) sulla costa della Florida, potrebbe colpire la città di Panama City che conta circa 40mila abitanti ma gli ordini di evacuazione riguardano almeno 22 contee. Massima allerta anche in Alabama e Georgia. 8.5 milioni di persone saranno in pericolo.
Dopo l'uragano Katrina dell'Agosto 2015, Michael si attesta come il più pericoloso Uragano ad aver raggiunto ala costa della Florida in 13 anni. A scopo precauzionale all'incirca 300km di costa sono stati interessati da immediati ordini di evacuazione, da Destin, in Florida, ad Apalachee Bay . Il suo impatto potrebbe essere catastrofico, il pericolo maggiore sono i fortissimi venti e le intense precipitazioni ma non è trascurabile l'effetto che la bassa pressione avrà sull'innalzamento del livello marino, tutta la costa è piatta e le mareggiate consentiranno al mare di penetrare all'interno. Il Litorale non è preparato per una simile evenienza.
Massima allerta anche per gli stati dell'Alabama e della Georgia, se l'ingresso di Michael sulla terraferma ne comporterà l'immediato downgrade fino a tempesta tropicale, resta comunque il pericolo legato alle forti precipitazioni che lo accompagneranno. Previsti allagamenti e alluvioni lampo su vasta scala tra Dothan, Albany, Valdosta.
Dal suo landfall devastante di mercoledì sera in Florida alla sua posizione attuale Michael ha già percorso più di un migliaio di chilometri, durante i quali è transitato su Georgia, South Carolina, North Carolina e Virginia, pronto per rituffarsi in mare sulla costa di Norfolk e Virginia Beach, anche se ormai declassato a tempesta tropicale. Nel suo tragitto ha provocato ingenti danni e sei vittime in Florida, anche se con il passare delle ore ha perso progressivamente intensità. Soprattutto sulla costa della Florida affacciata al Golfo del Messico, dove ha impattato quando rientrava nella categoria 4 con venti ben oltre i 200km/h e un carico di pioggia eccezionale.
Quasi rasa al suolo Mexico Beach, dove ora è tornato il sereno ed è possibile quantificare i danni.
Aggiornamento GIOVEDI' 11 OTTOBRE ore 9
E' avvenuto nella serata di mercoledì 10 il landfall dell'uragano Michael sulle coste della Florida settentrionale. Rientrando nella categoria 4 ha impattato con venti fino a 240km/h e piogge torrenziali che hanno messo in ginocchio le zone affacciate al Golfo del Messico comprese tra Panama City e Steinhatchee e provocato due vittime, una delle quali colpita dalla caduta di un albero sradicato dalle impressionanti raffiche di vento, mentre il livello dell'acqua è salito in alcune aree anche di due metri.
Ma in suoi effetti distruttivi si stanno espandendo verso nord, tanto che l'occhio dell'uragano ha ora raggiunto la Georgia e si trova in prossimità della città di Macon, anche se ormai depotenziato alla categoria 1, dopo aver scaricato buona parte della sua forza sulle precedenti zone interne di Florida e appunto Georgia.
I venti innescati dall'uragano non superano i 120km/h, ma sono ancora in grado di provocare enormi disagi, soprattutto se accompagnati dalle intense piogge che continuano a scaricarsi sugli stati sudorientali degli USA. Seppur più marginalmente anche l'Alabama è stato colpito dagli effetti dell'uragano e, tra Alabama, Florida e Georgia, già 500 mila persone sono rimaste senza energia elettrica.
Nel suo spostamento verso nordest alla velocità di 27km/h attraverserà entro venerdì anche la Carolina del Sud e la Carolina del Nord, ma perderà ulteriore energia e verrà depotenziato a tempesta tropicale. E' comunque massime allerta sul comparto sudorientale statunitense dove le intense precipitazioni innescate dal sistema tropicale potranno causare altre inondazioni, prima che il suo centro si butti nuovamente in mare raggiungendo l'Oceano Atlantico per spostarsi successivamente verso est.
Prima di fare landfall sulla Florida Michael aveva già provocato 13 vittime nell'America centrale. Risalendo il Golfo del Messico si è intensificato fino alla categoria 4 e ha fatto landfall in Florida risultando il più forte uragano che ha colpito la Florida negli ultimi 80 anni.
10 OTTOBRE 2018: L'arrivo dell'uragano Michael sulle acque calde del Golfo Del Messico ne ha caratterizzato l'immediato upgrade, ora la tempesta ha raggiunto la categoria 4 ed è accompagnata da venti che soffiano fino a 240km/h. Il suo landfall è atteso nel pomeriggio di oggi ( le 2 pm ora locale, le 20.00 in Italia) sulla costa della Florida, potrebbe colpire la città di Panama City che conta circa 40mila abitanti ma gli ordini di evacuazione riguardano almeno 22 contee. Massima allerta anche in Alabama e Georgia. 8.5 milioni di persone saranno in pericolo.
Dopo l'uragano Katrina dell'Agosto 2015, Michael si attesta come il più pericoloso Uragano ad aver raggiunto ala costa della Florida in 13 anni. A scopo precauzionale all'incirca 300km di costa sono stati interessati da immediati ordini di evacuazione, da Destin, in Florida, ad Apalachee Bay . Il suo impatto potrebbe essere catastrofico, il pericolo maggiore sono i fortissimi venti e le intense precipitazioni ma non è trascurabile l'effetto che la bassa pressione avrà sull'innalzamento del livello marino, tutta la costa è piatta e le mareggiate consentiranno al mare di penetrare all'interno. Il Litorale non è preparato per una simile evenienza.
Massima allerta anche per gli stati dell'Alabama e della Georgia, se l'ingresso di Michael sulla terraferma ne comporterà l'immediato downgrade fino a tempesta tropicale, resta comunque il pericolo legato alle forti precipitazioni che lo accompagneranno. Previsti allagamenti e alluvioni lampo su vasta scala tra Dothan, Albany, Valdosta.
TERREMOTO E TSUNAMI IN INDONESIA: CRESCE IL NUMERO DELLE VITTIME. SONO PIU' DI 1200
1 OTTOBRE 2018: Il tragico bilancio del terremoto-tsunami che ha colpito l'isola indonesiana di Sulawesi sta assumendo connotati catastrofici. Solo nell'arco del weekend le autorità locali si sono rese conto delle dimensioni del disastro. Ma ripercorriamo gli eventi: Venerdì 28 Settembre alle 12 circa ora italiana (il tramonto in Indonesia) un violento terremoto di magnitudo compresa tra 7.5 e 7.7 colpisce 70km a Nord della città di Palu. la profondità stimata del sisma è di 19km.
Immediatamente scatta l'allerta tsunami che tuttavia dopo circa un'ora viene inspiegabilmente ritirato. Il terremoto causa numerosi crolli nelle comunità litorali e nelle grandi città, ancora non si conosce l'esatta entità dei danni. Circa due ore dopo la grande scossa e con l'allerta tsunami inattivo una gigantesca onda con altezza variabile dai 3 ai 6 metri colpisce la costa distruggendo tutto ciò che incontra. In rete cominciano a girare filmati del maremoto ma c'è scetticismo finché non arriva la notizia ufficiale da parte delle autorità locali, uno tsunami ha devastato le aree costiere e in particolare le città di Palu nella reggenza di Donggala.
Arrivano i primi soccorsi, si parla di una vittima e di qualche ferito poi dopo alcune ore il conteggio delle vittime sale a un centinaio, sabato il bilancio dei morti arriva a sfiorare i 400 , Domenica il conteggio sale a 832 vittime infine oggi Lunedì si parla di oltre 1200 vittime accertate mentre si lotta contro il tempo per cercare di salvare quanti sono ancora sotto le macerie degli edifici crollati.
Lo tsunami è stato favorito dalla morfologia della costa. La città di Palu si trova infatti alla fine di una lunga insenatura di più di 30km. La massa d'acqua accumulatasi lungo il "fiordo" non ha avuto modo di sfuggire lateralmente e si è riversata tutta sulla città. Qualcosa di simile a quello che avviene con lo scirocco e l'acqua alta sulla Laguna Veneta, solo che ad alzare il mare in questo caso non è stato il vento ma il movimento verticale del suolo prodotto dal sisma.
Immediatamente scatta l'allerta tsunami che tuttavia dopo circa un'ora viene inspiegabilmente ritirato. Il terremoto causa numerosi crolli nelle comunità litorali e nelle grandi città, ancora non si conosce l'esatta entità dei danni. Circa due ore dopo la grande scossa e con l'allerta tsunami inattivo una gigantesca onda con altezza variabile dai 3 ai 6 metri colpisce la costa distruggendo tutto ciò che incontra. In rete cominciano a girare filmati del maremoto ma c'è scetticismo finché non arriva la notizia ufficiale da parte delle autorità locali, uno tsunami ha devastato le aree costiere e in particolare le città di Palu nella reggenza di Donggala.
Arrivano i primi soccorsi, si parla di una vittima e di qualche ferito poi dopo alcune ore il conteggio delle vittime sale a un centinaio, sabato il bilancio dei morti arriva a sfiorare i 400 , Domenica il conteggio sale a 832 vittime infine oggi Lunedì si parla di oltre 1200 vittime accertate mentre si lotta contro il tempo per cercare di salvare quanti sono ancora sotto le macerie degli edifici crollati.
Lo tsunami è stato favorito dalla morfologia della costa. La città di Palu si trova infatti alla fine di una lunga insenatura di più di 30km. La massa d'acqua accumulatasi lungo il "fiordo" non ha avuto modo di sfuggire lateralmente e si è riversata tutta sulla città. Qualcosa di simile a quello che avviene con lo scirocco e l'acqua alta sulla Laguna Veneta, solo che ad alzare il mare in questo caso non è stato il vento ma il movimento verticale del suolo prodotto dal sisma.
MALTEMPO IRLANDA: FORTI PIOGGEE VENTI DI TEMPESTA FINO A 160 KM/h. 2 VITTIME
20 SETTEMBRE 2018: La prima tempesta equinoziale del nord Europa ha già fatto due vittime in Irlanda. Il profondo sistema di bassa pressione organizzato attorno a tre minimi, compreso l'ex Uragano Helene arrivato dall'Atlantico americano ha portato venti di burrasca sulle coste irlandesi con raffiche fino a 160km/h e intense precipitazioni. Il centro meteorologico del Met Office l'ha chiamata Ali, moltissimi i danni e i ritardi negli aeroporti e purtroppo si contano anche due vittime, Una donna è rimasta uccisa dopo che il suo caravan è precipitato in un burrone a Claddaghduff, nella contea di Galway. L'altra vittima è invece un ventenne, travolto da una frana.
ASIA: SI TEMONO PIU' DI 100 MORTI PER MANGKHUT. SALE A 31 IL NUMERO DI VITTIME PER FLORENCE NEGLI USA
18 SETTEMBRE 2018: Florence e Mangkhut continuano a perdere potenza ma il conto dei danni e delle vittime purtroppo sale ancora. Le alluvioni causate dall'uragano Florence in Nord Carolina non hanno precedenti storici nello stato, ogni record di pioggia è stato battuto con oltre 800mm caduti nell'arco di due giorni. Migliaia di chilometri quadrati di territorio sono finiti sott'acqua e ci sono problemi di approvvigionamento idrico per milioni di persone a causa dell'inquinamento delle acque. Ad oggi il numero delle vittime accertate è di 31 e i danni superano i 20 miliardi di dollari.
Si temono più di 100 vittime invece per il passaggio del tifone Mangkhut in Asia in particolare nell'Isola di Luzon nelle Filippine dove si scava ancora nelle zone di montagna colpite da numerose frane e inondazioni. A Hong Kong 4 vittime ma numerosi feriti, oltre 100 per lo più causati dalla rottura di vetri nelle case e nei grattacieli per i fortissimi venti che hanno colpito la zona. Almeno 2.4 milioni di persone nella provincia di Guangdong restano ancora lontane dalle loro case.
Si temono più di 100 vittime invece per il passaggio del tifone Mangkhut in Asia in particolare nell'Isola di Luzon nelle Filippine dove si scava ancora nelle zone di montagna colpite da numerose frane e inondazioni. A Hong Kong 4 vittime ma numerosi feriti, oltre 100 per lo più causati dalla rottura di vetri nelle case e nei grattacieli per i fortissimi venti che hanno colpito la zona. Almeno 2.4 milioni di persone nella provincia di Guangdong restano ancora lontane dalle loro case.
URAGANO FLORENCE ORMAI A 400 KM DALLA EAST COAST. VENERDI' L'IMPATTO DEVASTANTE
Aggiornamento 15 SETTEMBRE 2018 ore 10:50
FLORENCE ORA TEMPESTA TROPICALE - Florence, dopo aver fatto landfall venerdì 14 come categoria 1 nella Carolina del Nord, è sceso di intensità tanto che ora è classificato come tempesta tropicale e venti oltre i 110km/h. In precedenza su questa zona un uragano più forte come categoria 2 fu Floyd che aveva toccato terra il 16-09-1999. A Wilmngton si segnala la raffica di vento di 170 km/h, la più forte dal 1958 dopo l'uragano Helene.
FLORENCE, PIOGGE TORRENZIALI PER PIU' GIORNI - Florence, nonostante la perdita di potenza, continua a portare piogge torrenziali ed inondazioni. Alcune fonti indicano che il numero delle vittime sia salito a cinque questa mattina dopo le quattro della giornata di ieri. Florence adesso si muoverà verso l'entroterra e rimarrà attivo per diversi giorni stante la cintura anticiclonica che in pratica lo bloccherà sul posto. Per questo motivo l'emergenza proseguirà per le piogge alluvionali su Nord e Sud della Carolina, poi anche su Virginia e Georgia. Per certi aspetti richiama alla memoria Harvey, l'uragano di maggior rilevanza che ha colpito gli Stati Uniti dopo Wilma.
Aggiornamento 14 SETTEMBRE 2018 ore 17:00
Piogge torrenziali si stanno scatenando nel North Carolina, dove l'uragano Florence ha da poco fatto landfall e si sta molto lentamente inoltrando sulla terra ferma. Si segnalano già molti allagamenti nella zona di Wilmington, dove in alcuni punti l'acqua raggiunge i 3 metri di altezza, e venti tempestosi le cui raffiche raggiungono i 140km/h. Lentamente Florence perderà energia, ma solo nel corso di sabato verrà declassato a tempesta tropicale, comunque sempre in grado di dar luogo a venti forti ma soprattutto piogge torrenziali, mentre sposterà il suo centro dal North al South Carolina.
Aggiornamento 14 SETTEMBRE 2018 ore 14:00
LANDFALL IN ATTO! Florence ha fatto landfall poco fa a Wrightsville Beach, nel North Carolina come categoria 1 e con una pressione di 958 hPa e venti massimi di 150 km/h. In precedenza un uragano più forte come categoria 2 fu Floyd che aveva toccato terra il 16-09-1999. A Wilmngton si segnala la raffica di vento di 170 km/h, la più forte dal 1958 dopo l'uragano Helene. Florence si accompagna anche a piogge intense. Inizia adesso il viaggio in terraferma che produrrà piogge molto abbondanti e torrenziali fino ad inizio della prossima settimana.
Aggiornamento 14 SETTEMBRE 2018 ore 10:10
URAGANO FLORENCE, IMPATTO IMMINENTE E PRIME INONDAZIONI - E' ormai imminente l'impatto dell'Uragano Florence sulle coste Orientali degli Stati Uniti. L'occhio di Florence si trova ormai a poco più di 40 miglia da Wilmington, nella Carolina del Nord. Le onde di tempesta stanno già inondando diverse località poste sulla costa. Sono numerose le famiglie rimaste senza corrente. 1300 voli cancellati con gravi disagi negli aeroporti. Circa due milioni di residenti nelle zone costiere sono stati fatti evacuare.
URAGANO FLORENCE SI MUOVERA' LENTAMENTE - Florence è ora un categoria 1 con una pressione di 954 hPa e venti fino a 150 km/h che hanno provocato ingenti danni alle strutture; si tratta della pressione più bassa per un uragano Atlantico così a nord dopo Sandy del 2012. Seppur diminuito di intensità gli effetti di Florence potrebbero essere devastanti per le piogge torrenziali. L'aggravante verrebbe infatti dalla cintura anticiclonica presente dapprima a nord e poi ad ovest di Florence che rallenterebbe il sistema con le precipitazioni ad interessare per più giorni le medesime zone. Florence per certi aspetti richiama molto l'uragano Harvey.
URAGANO FLORENCE, PIOGGE TORRENZIALI - Si stima che la pioggia possa superare i 600mm. Oltre alla Carolina del Nord e del Sud, gli effetti di Florence si risentiranno anche in Virginia e Georgia dove anche qui è stato dichiarato lo stato di emergenza. Seguiremo live l'evoluzione di Florence.
13 SETTEMBRE 2018: L'uragano Florence continua la sua marcia di avvicinamento alla East Coast degli USA e ormai dista solo 400km dal North Carolina, punto previsto di approdo nella giornata di venerdì 14. Si muove verso nordovest alla velocità di 25km/h accompagnato da venti con raffiche fino a 210km/h ed è appena stato declassato molto rapidamente dalla categoria 4 alla 2. Ma non per questo il suo impatto avrà conseguenze minori. Se è vero che la sua intensità è in parte diminuita, è altrettanto vero che la zona di terraferma interessata sarà piuttosto ampia.
Ad aggravare la situazione, una volta che Florence avrà effettuato il suo landfall sulla costa meridionale del North Carolina, sarà la sua traiettoria successiva. Si muoverà infatti molto lentamente verso ovest-sudovest, addentrandosi di qualche chilometro nell'entroterra e sconfinando al South Carolina, interessando una vasta porzione di territorio che verrà interessata da piogge torrenziali con accumuli localmente di 400mm. I suoi fenomeni infatti si avvertiranno verso sud fino a parte della Georgia, mentre verso nord giungeranno fino alla Virginia.
Sulle coste, oltre alle piogge alluvionali, si dovranno fare i conti con venti tempestosi che innescheranno mareggiate responsabili di erosioni di alcuni tratti costieri nelle zone più esposte. Florence sarà una tempesta di enorme portata, tanto che si stimano danni per almeno 5 miliardi di dollari quando tutto sarà passato. Senza contare che sulla sua traiettoria sono collocate sei centrali nucleari che, secondo quanto ha fatto sapere la società Duke Energy che ne ha il controllo, verranno spente durante il passaggio dell'uragano. La portavoce Kathryn Green ha comunicato però che i loro impianti sono sempre stati sicuri.
FLORENCE ORA TEMPESTA TROPICALE - Florence, dopo aver fatto landfall venerdì 14 come categoria 1 nella Carolina del Nord, è sceso di intensità tanto che ora è classificato come tempesta tropicale e venti oltre i 110km/h. In precedenza su questa zona un uragano più forte come categoria 2 fu Floyd che aveva toccato terra il 16-09-1999. A Wilmngton si segnala la raffica di vento di 170 km/h, la più forte dal 1958 dopo l'uragano Helene.
FLORENCE, PIOGGE TORRENZIALI PER PIU' GIORNI - Florence, nonostante la perdita di potenza, continua a portare piogge torrenziali ed inondazioni. Alcune fonti indicano che il numero delle vittime sia salito a cinque questa mattina dopo le quattro della giornata di ieri. Florence adesso si muoverà verso l'entroterra e rimarrà attivo per diversi giorni stante la cintura anticiclonica che in pratica lo bloccherà sul posto. Per questo motivo l'emergenza proseguirà per le piogge alluvionali su Nord e Sud della Carolina, poi anche su Virginia e Georgia. Per certi aspetti richiama alla memoria Harvey, l'uragano di maggior rilevanza che ha colpito gli Stati Uniti dopo Wilma.
Aggiornamento 14 SETTEMBRE 2018 ore 17:00
Piogge torrenziali si stanno scatenando nel North Carolina, dove l'uragano Florence ha da poco fatto landfall e si sta molto lentamente inoltrando sulla terra ferma. Si segnalano già molti allagamenti nella zona di Wilmington, dove in alcuni punti l'acqua raggiunge i 3 metri di altezza, e venti tempestosi le cui raffiche raggiungono i 140km/h. Lentamente Florence perderà energia, ma solo nel corso di sabato verrà declassato a tempesta tropicale, comunque sempre in grado di dar luogo a venti forti ma soprattutto piogge torrenziali, mentre sposterà il suo centro dal North al South Carolina.
Aggiornamento 14 SETTEMBRE 2018 ore 14:00
LANDFALL IN ATTO! Florence ha fatto landfall poco fa a Wrightsville Beach, nel North Carolina come categoria 1 e con una pressione di 958 hPa e venti massimi di 150 km/h. In precedenza un uragano più forte come categoria 2 fu Floyd che aveva toccato terra il 16-09-1999. A Wilmngton si segnala la raffica di vento di 170 km/h, la più forte dal 1958 dopo l'uragano Helene. Florence si accompagna anche a piogge intense. Inizia adesso il viaggio in terraferma che produrrà piogge molto abbondanti e torrenziali fino ad inizio della prossima settimana.
Aggiornamento 14 SETTEMBRE 2018 ore 10:10
URAGANO FLORENCE, IMPATTO IMMINENTE E PRIME INONDAZIONI - E' ormai imminente l'impatto dell'Uragano Florence sulle coste Orientali degli Stati Uniti. L'occhio di Florence si trova ormai a poco più di 40 miglia da Wilmington, nella Carolina del Nord. Le onde di tempesta stanno già inondando diverse località poste sulla costa. Sono numerose le famiglie rimaste senza corrente. 1300 voli cancellati con gravi disagi negli aeroporti. Circa due milioni di residenti nelle zone costiere sono stati fatti evacuare.
URAGANO FLORENCE SI MUOVERA' LENTAMENTE - Florence è ora un categoria 1 con una pressione di 954 hPa e venti fino a 150 km/h che hanno provocato ingenti danni alle strutture; si tratta della pressione più bassa per un uragano Atlantico così a nord dopo Sandy del 2012. Seppur diminuito di intensità gli effetti di Florence potrebbero essere devastanti per le piogge torrenziali. L'aggravante verrebbe infatti dalla cintura anticiclonica presente dapprima a nord e poi ad ovest di Florence che rallenterebbe il sistema con le precipitazioni ad interessare per più giorni le medesime zone. Florence per certi aspetti richiama molto l'uragano Harvey.
URAGANO FLORENCE, PIOGGE TORRENZIALI - Si stima che la pioggia possa superare i 600mm. Oltre alla Carolina del Nord e del Sud, gli effetti di Florence si risentiranno anche in Virginia e Georgia dove anche qui è stato dichiarato lo stato di emergenza. Seguiremo live l'evoluzione di Florence.
13 SETTEMBRE 2018: L'uragano Florence continua la sua marcia di avvicinamento alla East Coast degli USA e ormai dista solo 400km dal North Carolina, punto previsto di approdo nella giornata di venerdì 14. Si muove verso nordovest alla velocità di 25km/h accompagnato da venti con raffiche fino a 210km/h ed è appena stato declassato molto rapidamente dalla categoria 4 alla 2. Ma non per questo il suo impatto avrà conseguenze minori. Se è vero che la sua intensità è in parte diminuita, è altrettanto vero che la zona di terraferma interessata sarà piuttosto ampia.
Ad aggravare la situazione, una volta che Florence avrà effettuato il suo landfall sulla costa meridionale del North Carolina, sarà la sua traiettoria successiva. Si muoverà infatti molto lentamente verso ovest-sudovest, addentrandosi di qualche chilometro nell'entroterra e sconfinando al South Carolina, interessando una vasta porzione di territorio che verrà interessata da piogge torrenziali con accumuli localmente di 400mm. I suoi fenomeni infatti si avvertiranno verso sud fino a parte della Georgia, mentre verso nord giungeranno fino alla Virginia.
Sulle coste, oltre alle piogge alluvionali, si dovranno fare i conti con venti tempestosi che innescheranno mareggiate responsabili di erosioni di alcuni tratti costieri nelle zone più esposte. Florence sarà una tempesta di enorme portata, tanto che si stimano danni per almeno 5 miliardi di dollari quando tutto sarà passato. Senza contare che sulla sua traiettoria sono collocate sei centrali nucleari che, secondo quanto ha fatto sapere la società Duke Energy che ne ha il controllo, verranno spente durante il passaggio dell'uragano. La portavoce Kathryn Green ha comunicato però che i loro impianti sono sempre stati sicuri.
SPAGNA: ALLUVIONE STORICA COLPISCE LA PROVINCIA DI TOLEDO
9 SETTEMBRE 2018: I violenti temporali che hanno colpito l'entroterra spagnolo nel pomeriggio di ieri, Sabato 8 Settembre si sono particolarmente accaniti sulla provincia di Toledo devastando la piccola cittadina di Cebolla di 3500 abitanti. La regione è molto brulla nel periodo estivo, per questo motivo l'enorme quantità di pioggia caduta nell'arco di poche ore non ha dato il tempo al terreno molto secco di poter essere assorbita ed è dilavata formando fiumi impetuosi che hanno trascinato via ogni cosa. Impressionanti le scene filmate. Non si ricorda a memoria dei più anziani una simile alluvione in città.
COLOMBIA IN GINOCCHIO PER LE DEVASTANTI ALLUVIONI
16 LUGLIO 2018: E' dall'inizio di luglio che gran parte della Colombia, nel Sud America, è alle prese con piogge di intensità eccezionale che stanno causando esondazioni, smottamenti del terreno e allagamenti. Particolarmente colpita la zona settentrionale del paese, verso il confine con il Venezuela. Qui il fiume Orinoco e il suo affluente Arauca non solo sono esondati, ma a monte di essi si è verificata la rottura di una diga. Quantitativi d'acqua eccezionali si sono così riversati a valle trasformando le strade in enormi torrenti inghiottendo tutto ciò che trovavano, tra cui decine di automobili.
INONDAZIONI NEL GIAPPONE OCCIDENTALE. ALMENO 100 MORTI E 70 DISPERSI
Aggiornamento 12 LUGLIO 2018 ore 10:20
E' un vero disastro quello che ha colpito il Giappone, giorni e giorni di piogge ininterrotte su larga scala hanno letteralmente devastato intere comunità su una superficie molto ampia stravolgendo la vita di milioni di persone. Pensate che solo tra Sabato 7 e Domenica 8 sono caduti mediamente 600mm di pioggia con ripercussioni da nord a sud, in particolare nelle prefetture del settore sud occidentale. L'unica zona scampata alle alluvioni è l'area attorno alla capitale Tokio, per il resto si sono avuti danni un po' ovunque.
Le prefetture più colpite sono quelle di Hiroshima e Okayama dove si contano la maggior parte delle 196 vittime fin'ora accertate. Purtroppo mancano all'appello ancora dozzine di persone e si teme per la loro vita. Lo scenario che si è presentato agli occhi dei soccorritori è stato peggio di quello causato da un terremoto. Le frane e le inondazioni hanno travolto e distrutto migliaia di abitazioni che avrebbero resistito anche al più forte sisma.
Il primo ministro Shinzo Abe ha visitato alcuni centri di evacuazione nella città di Kurashiki, nella prefettura di Okayama promettendo tagli alla burocrazia e ripristino della normalità in tempi molto brevi. Si tratta del peggior disastro che colpisce il Giappone negli ultimi 36 anni, secondo per danni e vittime solo al devastante terremoto-maremoto del Marzo 2011.
10 LUGLIO 2018: Almeno 130 vittime e 70 dispersi oltre a due milioni e mezzo di persone evacuate, questo il bilancio catastrofico, purtroppo ancora provvisorio, delle terribili inondazioni che hanno colpito il Giappone occidentale. La zona più devastata è quella di Okayama nell'omonima prefettura, una grossa città di 700mila abitanti dove le case sono state letteralmente trascinate via dalla furia delle acque. Le squadre dei soccorritori stanno lavorando senza sosta per mettere in salvo quanti si trovano ancora in gravissimo pericolo.
E' un vero disastro quello che ha colpito il Giappone, giorni e giorni di piogge ininterrotte su larga scala hanno letteralmente devastato intere comunità su una superficie molto ampia stravolgendo la vita di milioni di persone. Pensate che solo tra Sabato 7 e Domenica 8 sono caduti mediamente 600mm di pioggia con ripercussioni da nord a sud, in particolare nelle prefetture del settore sud occidentale. L'unica zona scampata alle alluvioni è l'area attorno alla capitale Tokio, per il resto si sono avuti danni un po' ovunque.
Le prefetture più colpite sono quelle di Hiroshima e Okayama dove si contano la maggior parte delle 196 vittime fin'ora accertate. Purtroppo mancano all'appello ancora dozzine di persone e si teme per la loro vita. Lo scenario che si è presentato agli occhi dei soccorritori è stato peggio di quello causato da un terremoto. Le frane e le inondazioni hanno travolto e distrutto migliaia di abitazioni che avrebbero resistito anche al più forte sisma.
Il primo ministro Shinzo Abe ha visitato alcuni centri di evacuazione nella città di Kurashiki, nella prefettura di Okayama promettendo tagli alla burocrazia e ripristino della normalità in tempi molto brevi. Si tratta del peggior disastro che colpisce il Giappone negli ultimi 36 anni, secondo per danni e vittime solo al devastante terremoto-maremoto del Marzo 2011.
10 LUGLIO 2018: Almeno 130 vittime e 70 dispersi oltre a due milioni e mezzo di persone evacuate, questo il bilancio catastrofico, purtroppo ancora provvisorio, delle terribili inondazioni che hanno colpito il Giappone occidentale. La zona più devastata è quella di Okayama nell'omonima prefettura, una grossa città di 700mila abitanti dove le case sono state letteralmente trascinate via dalla furia delle acque. Le squadre dei soccorritori stanno lavorando senza sosta per mettere in salvo quanti si trovano ancora in gravissimo pericolo.
CALDO DA RECORD IN OMAN. TEMPERATURA MINIMA DI QUASI 43°C!
28 GIUGNO 2018: CALDO RECORD IN OMAN - Dopo l'evento insolito di fine Maggio per il ciclone Mekunu che si era spinto molto più ad est del dovuto sul Mar Arabico, l'Oman stabilisce un nuovo record di temperatura minima. Il termometro nella città di Quriyat sulla costa del Golfo di Oman non è scesa sotto i +42.6°C! Se confermato potrebbe essere il valore più alto mai registrato al mondo come minima nelle 24 ore. L'Oman è abituato a registrare temperature molto elevate anche di notte con una media che si aggira attorno ai 31-33°C. Con le temperature delle acque superficiali abbastanza calde quest'anno e con la presenza di un promontorio anticiclonico le temperatura anche di notte si mantengono abbastanza elevate.
L'ITALIA HA ANCHE UN SUO RECORD - Sono valori notevoli se si pensa che in Italia la temperatura minima mediamente si aggira attorno ai 20-22°C. Anche se localmente e in determinate situazioni possono registrarsi punte davvero notevoli come il caso di Palermo Boccadifalco che nel 2007 raggiunse una minima di +33°C in 24 ore, battendo il precedente record di +32°C di Jaen in Spagna.
L'ITALIA HA ANCHE UN SUO RECORD - Sono valori notevoli se si pensa che in Italia la temperatura minima mediamente si aggira attorno ai 20-22°C. Anche se localmente e in determinate situazioni possono registrarsi punte davvero notevoli come il caso di Palermo Boccadifalco che nel 2007 raggiunse una minima di +33°C in 24 ore, battendo il precedente record di +32°C di Jaen in Spagna.
MALTEMPO IN INDONESIA: ALLUVIONE LAMPO A JAVA
25 GIUGNO 2018: Oltre 300 abitazioni danneggiate e almeno 150 persone costrette ad evacuare, questo il bilancio provvisorio dell'alluvione lampo che si è verificata a seguito alle forti piogge sull'Isola di Java in Indonesia nella zona di Banyuwangi. L'inondazione ha colpito tra Venerdì 22 e Sabato 23 ma i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere tutti i villaggi interessati a causa del fango, alto più di un metro in diverse zone.
TEMPESTA CARLOTTA IN MESSICO: ALLAGAMENTI E ALLUVIONI LAMPO
18 GIUGNO 2018: Carlotta si indebolisce ma continua a tenere col fiato sospeso molte zone del Messico. Da tempesta tropicale è stata declassata a depressione tropicale dalle prime ore della nuova settimana e sta perdendo parte della sua energia, soprattutto per quanto riguarda l'intensità dei venti che ora non superano i 60km/h. Ma è ancora in grado di dar luogo a piogge molto abbondanti, specie quando i fenomeni si scontrano con l'orografia del territorio che ne esalta la loro intensità.
Al momento il centro di Carlotta si trova a circa 70km dalla località costiera di Zihuatenejo e dalle ultime proiezioni sembra scongiurato il suo landfall sulla costa. Ma trovandosi a così breve distanza dalla terra ferma è comunque in grado di influenzare il tempo su buona parte del Messico, tanto che alcune zone sono alle prese con piogge torrenziali che stanno provocando diffusi allagamenti ed esondazioni, come avvenuto sul finire della settimana scorsa a Campache, ormai nella Penisola dello Yucatan.
Ora la zona più colpita è lo stato di Guerrero, dove oggi sono attesa piogge localmente alluvionali con accumuli pluviometrici che in poche ore potranno superare i 100mm. Nella giornata di martedì, tuttavia, è atteso il suo definitivo esaurimento tanto che si dissiperà al largo del Pacifico favorendo una riduzione dei fenomeni di instabilità su tutto il territorio messicano.
Al momento il centro di Carlotta si trova a circa 70km dalla località costiera di Zihuatenejo e dalle ultime proiezioni sembra scongiurato il suo landfall sulla costa. Ma trovandosi a così breve distanza dalla terra ferma è comunque in grado di influenzare il tempo su buona parte del Messico, tanto che alcune zone sono alle prese con piogge torrenziali che stanno provocando diffusi allagamenti ed esondazioni, come avvenuto sul finire della settimana scorsa a Campache, ormai nella Penisola dello Yucatan.
Ora la zona più colpita è lo stato di Guerrero, dove oggi sono attesa piogge localmente alluvionali con accumuli pluviometrici che in poche ore potranno superare i 100mm. Nella giornata di martedì, tuttavia, è atteso il suo definitivo esaurimento tanto che si dissiperà al largo del Pacifico favorendo una riduzione dei fenomeni di instabilità su tutto il territorio messicano.
RUSSIA: DAMA BIANCA A SORPRESA IL 1° GIORNO D'ESTATE
2 GIUGNO 2018: A quanto pare l'ingresso dell'estate meteorologica che cade proprio il 1° giorno del mese di Giugno ha deciso di presentarsi sulla Russia con la neve. E quella che è caduta nelle zona degli Urali, Tatarstan, Bashkortostan, Udmurtia, Samara e Kirov non può certamente definirsi né un nevicata tardiva né una nevicata precoce visto che ci troviamo esattamente a metà dell'anno. E' un evento a se, indipendente anche abbastanza intenso. A Salekhard nel circondario autonomo di Jamalo-Nenec (nella foto) c'è stata una vera e propria bufera con venti fino a 60km/h e accumuli al suolo fino a 5cm.
Tanto è bastato per creare diversi problemi alla circolazione e rendere indispensabile la chiusura dell'aeroporto. La neve in Russia a Giugno non è un evento epocale intendiamoci, può capitare, a volte è nevicato persino ad Agosto ma si tratta senz'altro di un evento atipico, atipico come quello che si sta verificando poco più a ovest nella penisola scandinava dove si stanno registrando temperature parecchio anomale per il periodo. Pensate che oggi la Massima di Oslo e di Stoccolma ha raggiunto i 30°C e ci sono state punte di persino 31° sulla Norvegia meridionale.
Tanto è bastato per creare diversi problemi alla circolazione e rendere indispensabile la chiusura dell'aeroporto. La neve in Russia a Giugno non è un evento epocale intendiamoci, può capitare, a volte è nevicato persino ad Agosto ma si tratta senz'altro di un evento atipico, atipico come quello che si sta verificando poco più a ovest nella penisola scandinava dove si stanno registrando temperature parecchio anomale per il periodo. Pensate che oggi la Massima di Oslo e di Stoccolma ha raggiunto i 30°C e ci sono state punte di persino 31° sulla Norvegia meridionale.
PAKISTAN: SUPERATI I 50°C. IL VALORE DELLA TERRA PIU' ALTO DELL'ANNO FINO A OGGI
1 GIUGNO 2018: Un'ondata di caldo sta investendo in questo periodo il Pakistan, specie nel comparto centro-meridionale, dove negli ultimi giorni la temperature è cresciuta progressivamente fino a superare la soglia dei 50°C. Oggi la colonnina tocca una punta di 51,1°C, guadagnando altri 3° rispetto alle 24 ore precedenti. Il graduale riscaldamento è iniziato nell'ultima decade del mese di maggio, partendo dai 41° del 21 maggio fino ad arrivare al valore attuale, che rappresenta quello più alto da inizio anno registrato fino ad oggi su tutto il Pianeta.
Si tratta di un'ondata di caldo decisamente intensa, ma non eccezionale. L'anno scorso a Turbat, sempre in Pakistan ma più a sud, la colonnina aveva raggiunto ben 53,5°C. Ma tornado ad oggi si segnalano altre temperature da capogiro in giro per il Pakistan seppur inferiori al primato di Jacobabad, come i 49,1° di Sibi, poco più a nord, o i 48,5° della vicina Rohri.
Si tratta di un'ondata di caldo decisamente intensa, ma non eccezionale. L'anno scorso a Turbat, sempre in Pakistan ma più a sud, la colonnina aveva raggiunto ben 53,5°C. Ma tornado ad oggi si segnalano altre temperature da capogiro in giro per il Pakistan seppur inferiori al primato di Jacobabad, come i 49,1° di Sibi, poco più a nord, o i 48,5° della vicina Rohri.
USA: INONDAZIONI SULLA EAST COAST. MARYLAND IN GINOCCHIO
28 MAGGIO 2018: Nel 2016 lo stato del Maryland aveva già subito pesanti inondazioni. La domenica appena trascorsa ha visto replicare i fatti di due anni fa, con piogge torrenziali che hanno messo in ginocchio alcune città come Ellicot City, a poca distanza da Baltimora, dove le strade si sono improvvisamente trasformate in torrenti impetuosi carichi di detriti, tanto che è stato dichiarato lo stato di emergenza per la contea di Howard. La CNN racconta di strade completamente inondate e addirittura del crollo di alcuni edifici.
Il governatore del Maryland, Larry Hogan, ha lanciato un appello ai residenti affinché evitino le strade nelle zone a rischio e di cercare riparo in piani superiori di edifici se si trovano nell'area interessata. Secondo i rilevamenti di alcune stazioni meteo della zona si calcola che in piche ore siano caduti più di 200mm di pioggia, valori simili a quelli della devastante alluvione del 2016.
Il governatore del Maryland, Larry Hogan, ha lanciato un appello ai residenti affinché evitino le strade nelle zone a rischio e di cercare riparo in piani superiori di edifici se si trovano nell'area interessata. Secondo i rilevamenti di alcune stazioni meteo della zona si calcola che in piche ore siano caduti più di 200mm di pioggia, valori simili a quelli della devastante alluvione del 2016.
VIOLENTI TEMPORALI SU SPAGNA E FRANCIA, NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI
27 MAGGIO 2018: Da qualche giorno un'area depressionaria sta segnando il passo sul comparto sudoccidentale del Continente, inviando a ripetizione impulsi di instabilità verso la Penisola Iberica che successivamente si muovono verso nordest scorrendo così sulla Francia. Questi provocano condizioni di instabilità a tratti forte, responsabile di intensi temporali accompagnati da grandinate e nubifragi che nella giornate di venerdì 25 e sabato 26 hanno lasciato il segno sia sulla Spagna che sulla Francia, dove numerosi sono stati gli allagamenti.
Particolarmente colpite dai fenomeni intensi sono state le aree interne della Spagna meridionale e le zone centrali della Francia ma anche quella affacciate all'Atlantico.
Particolarmente colpite dai fenomeni intensi sono state le aree interne della Spagna meridionale e le zone centrali della Francia ma anche quella affacciate all'Atlantico.
TURCHIA: ALLUVIONE LAMPO. FIUMI FI FANGO AD ANKARA
6 MAGGIO 2018: Continua a fare decisamente caldo per il periodo sull'Europa orientale. Le temperature massime ieri hanno raggiunto e superato i 30°C su diverse località con punte di 35°C a Cipro, 33°C in Romania, Moldavia, Ucraina, Bielorussia, Bulgaria, Serbia, Macedonia ed Ungheria. Il sopramedia che coinvolge anche la Russia occidentale è di oltre 10°C con punte fino a 13°C.
Ma temperature sopra le medie si registrano anche in Turchia, spesso alle prese negli ultimi mesi con un tipo di circolazione che ha determinato frequenti inserimenti di aria calda e secca di origine sub tropicale. I primi mesi dell'anno in Turchia sono caldi in modo eccezionale. L'anomalia media supera i +3°C da Gennaio ad Aprile con un Marzo molto caldo. Ecco di quanto si sono discostate le temperature dalla media mensile Gennaio: +2,1°C. Febbraio: +4,1°C. Marzo:+4,2°Aprile:2,8°C
Alluvione lampo in Turchia, fiumi di fango ad Ankara - Il calore accumulato in queste zone è poi alla base di intensi nubifragi. Nella giornata di sabato 5 la Turchia è stata interessata da alluvioni lampo che hanno causato straripamenti di corsi d'acqua ed inondazioni. Colpita in particolare il distretto di Mamak a est di Ankara, capitale della Turchia. L'alluvione lampo, generata dal sopraggiungere di aria fresca in quota, ha causato sei feriti e ha trasformato le strade in torrenti.
Ma temperature sopra le medie si registrano anche in Turchia, spesso alle prese negli ultimi mesi con un tipo di circolazione che ha determinato frequenti inserimenti di aria calda e secca di origine sub tropicale. I primi mesi dell'anno in Turchia sono caldi in modo eccezionale. L'anomalia media supera i +3°C da Gennaio ad Aprile con un Marzo molto caldo. Ecco di quanto si sono discostate le temperature dalla media mensile Gennaio: +2,1°C. Febbraio: +4,1°C. Marzo:+4,2°Aprile:2,8°C
Alluvione lampo in Turchia, fiumi di fango ad Ankara - Il calore accumulato in queste zone è poi alla base di intensi nubifragi. Nella giornata di sabato 5 la Turchia è stata interessata da alluvioni lampo che hanno causato straripamenti di corsi d'acqua ed inondazioni. Colpita in particolare il distretto di Mamak a est di Ankara, capitale della Turchia. L'alluvione lampo, generata dal sopraggiungere di aria fresca in quota, ha causato sei feriti e ha trasformato le strade in torrenti.
DEVASTANTE TEMPESTA DI SABBIA IN INDIA PROVOCA QUASI 100 VITTIME
4 MAGGIO 2018: DEVASTANTE TEMPESTA DI SABBIA IN INDIA, QUASI 100 VITTIME - Davvero incredibile quello che è successo mercoledì negli Stati indiani di Uttar Pradesh e Rajasthan, colpite da una eccezionale tempesta di sabbia. Si contano almeno 95 vittime, la maggior parte delle quali colte nel sonno con il crollo delle proprie abitazioni. Sono infatti decine e decine le case seriamente danneggiate o crollate dalle violente raffiche di vento, ma anche numerosissimi gli alberi abbattuti e i blackout elettrici: le tempeste di sabbia non sono infrequenti in queste zone dell'India specie in Estate, ma le conseguenze in termini di vittime sono state decisamente anomale.
Almeno 64 persone sono morte in Uttar Pradesh, 43 delle quali nel distretto di Agra, o per muri crollati o alberi abbattuti. La macchina dei soccorsi è in moto, ma il numero delle vittime potrebbe ancora non essere definitivo. Le autorità e i media locali parlano di un generale stato di shock per tanta violenza del tutto inattesa. Le altre 31 vittime si registrano nello stato prospiciente di Rajasthan, dove le scuole rimarranno chiuse in via precauzionale. C'è anche da dire che molte abitazioni e costruzioni versano in stato precario e non risultano particolarmente robuste, ma l'evento è senza dubbio eccezionale.
Almeno 64 persone sono morte in Uttar Pradesh, 43 delle quali nel distretto di Agra, o per muri crollati o alberi abbattuti. La macchina dei soccorsi è in moto, ma il numero delle vittime potrebbe ancora non essere definitivo. Le autorità e i media locali parlano di un generale stato di shock per tanta violenza del tutto inattesa. Le altre 31 vittime si registrano nello stato prospiciente di Rajasthan, dove le scuole rimarranno chiuse in via precauzionale. C'è anche da dire che molte abitazioni e costruzioni versano in stato precario e non risultano particolarmente robuste, ma l'evento è senza dubbio eccezionale.
CICLONE TROPICALE FAKIR DEVASTA LA REUNION CON PIOGGE TORRENZIALI E VENTI DI TEMPESTA
25 APRILE 2018: Al momento è stato declassato a tempesta tropicale e si trova alle coordinate 24.6S 59.1E, ovvero a circa 500km a Sud delle isole Mauritius e La Reunion, ma 24 ore prima Fakir è passato a due passi da Saint Denis, prefettura del dipartimento e della regione d'oltremare dell'isola de La Reunion, nell'oceano Indiano, come ciclone tropicale di categoria 1. L'isola de La Reunion ha subito le conseguenze più dirette, con venti le cui raffiche hanno raggiunto i 150km/h e piogge torrenziali che hanno provocato allagamenti su gran parte del territorio.
Fakir si è lasciato dietro una scia devastante che ha provocato danni per due milioni di euro provocando anche due vittime. Il settore dell'agricoltura è quello che ha subito le conseguenze più gravi, tanto che si registrano già i primi sensibili aumenti dei prezzi sui banchi dei mercati locali. Si prevede che per un ritorno alla normalità si debbano attendere almeno sei settimane, durante le quali sarà difficile soddisfare il fabbisogno della popolazione a causa della scarsità dei prodotti disponibili.
Fakir si è lasciato dietro una scia devastante che ha provocato danni per due milioni di euro provocando anche due vittime. Il settore dell'agricoltura è quello che ha subito le conseguenze più gravi, tanto che si registrano già i primi sensibili aumenti dei prezzi sui banchi dei mercati locali. Si prevede che per un ritorno alla normalità si debbano attendere almeno sei settimane, durante le quali sarà difficile soddisfare il fabbisogno della popolazione a causa della scarsità dei prodotti disponibili.
USA: INVERNO TARDIVO COLPISCE UNA VENTINA DI STATI DAL MONTANA AL NEW JERSEY
9 APRILE 2018: "Sometimes it snows in April" recitava una nota canzone del cantautore Prince ed è proprio quello che è accaduto o sta accadendo in questi ultimi giorni in almeno una ventina di stati americani, dal centrale Montana fino alla costa del New Jersey e dello stato di New York. L'irruzione artica iniziata a metà della scorsa settimana e sopraggiunta nell'arco dell'appena trascorso weekend 8-9 sulla East Coast sta ultimando la sua marcia in queste ore. Gli scenari sono quelli più tipicamente invernali con nevicate diffuse e temperature minime scese sottozero di molti gradi, dai -9° del Montana fino ai -2° di New York. Ma i meteorologi ci tengono a precisare, gelo e neve tardivi non sono così rari in Aprile, è accaduto molte volte e continuerà ad accadere.
Però qualcosa non torna, se è vero che le precipitazioni medie nevose per il mese di Aprile si aggirano intorno al mezzo pollice (1cm e mezzo circa) per Central Park e New York, quest'anno la media è stata di ben 10 volte superiore con 5.5 pollici (13cm) anche se il record di nevicate ad Aprile risale al lontano 3 Aprile 1915 con ben 14 pollici (35cm).
Però qualcosa non torna, se è vero che le precipitazioni medie nevose per il mese di Aprile si aggirano intorno al mezzo pollice (1cm e mezzo circa) per Central Park e New York, quest'anno la media è stata di ben 10 volte superiore con 5.5 pollici (13cm) anche se il record di nevicate ad Aprile risale al lontano 3 Aprile 1915 con ben 14 pollici (35cm).
NEW YORK: BEN 15cm DI DAMA BIANCA FRESCA A PASQUETTA
3 APRILE 2018: Pasquetta sotto la neve a New York - La Grande Mela si è svegliata ieri sotto un'inusuale coltre bianca che in alcuni punti della metropoli ha addirittura toccato i 15 cm. Clima tutt'altro che pasquale, anzi più dal sapore natalizio, con neve e temperature vicine agli zero gradi. Secondo il servizio meteorologico nazionale dello Stato si tratterebbe della nevicata più intensa per il mese di aprile dal 2003. Per vedere una giornata così nevosa bisogna invece spingersi sino al lontano 1982 quando una nevicata di queste proporzioni interessò New York. Nella sola giornata di lunedì sulla metropoli sono infatti caduti circa 14 cm di neve fresca. Un inverno che sembra non finire più nella grande metropoli, dove già a marzo erano caduti in totale quasi 30 cm.
Per il maltempo è stato rinviato l'esordio casalingo nella Major League di baseball dei New York Yankees, che avrebbero dovuto affrontare in casa i Tampa Bay Rays. Cancellati inoltre 93 voli in programma negli aeroporti JFK e LaGuardia. Imbiancante anche la Pennsylvania e parte del Massachusetts. Una nevicata così forte a New York nel mese di aprile, ha spiegato il servizio metereologico statale, non veniva registrata dal 2003.
Per il maltempo è stato rinviato l'esordio casalingo nella Major League di baseball dei New York Yankees, che avrebbero dovuto affrontare in casa i Tampa Bay Rays. Cancellati inoltre 93 voli in programma negli aeroporti JFK e LaGuardia. Imbiancante anche la Pennsylvania e parte del Massachusetts. Una nevicata così forte a New York nel mese di aprile, ha spiegato il servizio metereologico statale, non veniva registrata dal 2003.
GELO E DAMA BIANCA SU MEZZA EUROPA: BLIZZARD IN INGHILTERRA E IRLANDA, DAMA BIANCA IERI ANCHE A PARIGI
Aggiornamento 19 MARZO 2018 ore 13:50
Terzo giorno consecutivo di gelo e neve sull'Europa settentrionale mentre l'aria fredda comincia a scendere di latitudine interessando via via anche l'area danubiana, i Balcani settentrionali e l'Italia del Nord dove abbondanti nevicate sono in atto da stamattina. Continua a nevicare intanto ma con toni sempre meno marcati sull'Inghilterra meridionale compresa Londra e su quasi tutta l'Irlanda, sono ancora innumerevoli i disagi nei trasporti stradali, ferroviari e aerei. La neve è tornata anche in Francia specie a Parigi.
Il rialzo termico della tarda mattinata ha poi favorito un parziale scioglimento del manto bianco ma era da tempo che a fine Marzo la capitale francese non vedeva una nevicata così. Situazione analoga in Irlanda, stamattina i dintorni di Dublino sono stati interessati da una vera e propria tormenta di neve.
Poi le temperature si sono portate gradualmente sopra lo zero. Si tratta degli ultimi scampoli di questa irruzione per le Isole Britanniche che da domani saranno interessate da una massa d'aria completamente diversa, molto più mite di matrice atlantica. La Francia invece potrà vedere ancora qualche nevicata ma ormai il gelo sta abbandonando l'Europa occidentale per rintanarsi più a est dove restano ancora baluardi davvero importanti.
La striscia più fredda attualmente è quella comprese tra la Germania , l'area danubiana, la Polonia, l'Ucraina e la Russia. Questa mattina sono state registrate temperature minime fino a -12° a Praga, -10 a Berlino, -7 a Varsavia, -6 a Vienna. Sono temperature che mediamente si riscontrano tra Dicembre e Gennaio. Resta molto fredda anche la Penisola Scandinava e tutta l'area baltica con valori minimi fino a -10° a Copenaghen e punte di -20° sulla Lapponia. Se poi ci addentriamo nella Russia settentrionale e in particolare nella zona continentale che affaccia sul Mar Bianco da dove ha avuto ingresso questa colata artica troviamo addirittura valori di -40°.Insomma non sembra davvero di essere vicini all'equinozio di primavera.
Aggiornamento 18 MARZO 2018 ore 12:25
Un mese di Marzo che gli inglesi ricorderanno a lungo per il maltempo, tempeste atlantiche intervallate da ondate di gelo e neve come non si vedevano da tempo. L'irruzione polare ultima, cominciata il 16 Marzo non accenna ancora a diminuire anzi sta rincarando la dose portando dei veri e propri blizzard sulle zone collinari interne soprattutto in Cumbria con notevolissimi disagi per la circolazione stradale, ferroviaria e aerea in tutto il paese.
L'avevano chiamata "Mini Beast from the East" piccola bestia da est ma in verità di piccolo c'è poco e se ne stanno accorgendo tutti. Le temperature sono glaciali (dai -11° della Scozia ai -4° della Cornovaglia) e la neve cade praticamente ovunque anche a carattere di bufera. La neve oggi ha raggiunto anche l'Irlanda, imbiancata abbondantemente Dublino sulla costa con diversi centimetri freschi appena poco all'interno.
Aggiornamento 17 MARZO ore 16:00
L'ondata di gelo polare in discesa dalla Russia, grazie ad un possente anticiclone di 1030hp con i massimi sulla Norvegia, ha compiuto un'improvvisa virata verso ovest in prossimità del Baltico investendo dapprima la Svezia, poi la Danimarca e infine l'Inghilterra. Un flusso teso e gelido orientale ben visibile anche dalle immagini satellitari che grazie alle temperature, fino a -12/-15° a 1500m ha innescato la formazione di ammassi nuvolosi forieri di neve praticamente ovunque siano arrivati.
17 MARZO 2018: Gelo e neve dapprima a Stoccolma, Copenaghen, Amburgo con temperature minime che a Stoccolma hanno toccato i -15°. Poi da stamattina in Inghilterra e Francia. La neve è tornata nella city, nelle periferie di Londra persino a carattere di bufera, è la seconda volta dall'inizio di Marzo. Un'autentica tormenta ha interessato anche Manchester più all'interno e naturalmente Edimburgo e Glasgow.
In queste ore il gelo sta scavalcando l'Inghilterra e si sta dirigendo verso l'Irlanda, anche li nevicherà abbondantemente fin sul mare con neve anche a Dublino.
Intanto l'aria fredda ha raggiungo la Francia contemperamento ad un flusso atlantico più umido e laddove le temperature lo hanno consentito è caduta la neve. Sta nevicando bene a Parigi con leggeri accumuli anche in centro città mentre a nord della capitale ci sono vere e proprie bufere.
Nelle prossime ore e giorni il flusso polare prenderà a dirigersi via via più a Sud, anche l'Europa centro meridionale l'Italia dovranno farci i conti.
Terzo giorno consecutivo di gelo e neve sull'Europa settentrionale mentre l'aria fredda comincia a scendere di latitudine interessando via via anche l'area danubiana, i Balcani settentrionali e l'Italia del Nord dove abbondanti nevicate sono in atto da stamattina. Continua a nevicare intanto ma con toni sempre meno marcati sull'Inghilterra meridionale compresa Londra e su quasi tutta l'Irlanda, sono ancora innumerevoli i disagi nei trasporti stradali, ferroviari e aerei. La neve è tornata anche in Francia specie a Parigi.
Il rialzo termico della tarda mattinata ha poi favorito un parziale scioglimento del manto bianco ma era da tempo che a fine Marzo la capitale francese non vedeva una nevicata così. Situazione analoga in Irlanda, stamattina i dintorni di Dublino sono stati interessati da una vera e propria tormenta di neve.
Poi le temperature si sono portate gradualmente sopra lo zero. Si tratta degli ultimi scampoli di questa irruzione per le Isole Britanniche che da domani saranno interessate da una massa d'aria completamente diversa, molto più mite di matrice atlantica. La Francia invece potrà vedere ancora qualche nevicata ma ormai il gelo sta abbandonando l'Europa occidentale per rintanarsi più a est dove restano ancora baluardi davvero importanti.
La striscia più fredda attualmente è quella comprese tra la Germania , l'area danubiana, la Polonia, l'Ucraina e la Russia. Questa mattina sono state registrate temperature minime fino a -12° a Praga, -10 a Berlino, -7 a Varsavia, -6 a Vienna. Sono temperature che mediamente si riscontrano tra Dicembre e Gennaio. Resta molto fredda anche la Penisola Scandinava e tutta l'area baltica con valori minimi fino a -10° a Copenaghen e punte di -20° sulla Lapponia. Se poi ci addentriamo nella Russia settentrionale e in particolare nella zona continentale che affaccia sul Mar Bianco da dove ha avuto ingresso questa colata artica troviamo addirittura valori di -40°.Insomma non sembra davvero di essere vicini all'equinozio di primavera.
Aggiornamento 18 MARZO 2018 ore 12:25
Un mese di Marzo che gli inglesi ricorderanno a lungo per il maltempo, tempeste atlantiche intervallate da ondate di gelo e neve come non si vedevano da tempo. L'irruzione polare ultima, cominciata il 16 Marzo non accenna ancora a diminuire anzi sta rincarando la dose portando dei veri e propri blizzard sulle zone collinari interne soprattutto in Cumbria con notevolissimi disagi per la circolazione stradale, ferroviaria e aerea in tutto il paese.
L'avevano chiamata "Mini Beast from the East" piccola bestia da est ma in verità di piccolo c'è poco e se ne stanno accorgendo tutti. Le temperature sono glaciali (dai -11° della Scozia ai -4° della Cornovaglia) e la neve cade praticamente ovunque anche a carattere di bufera. La neve oggi ha raggiunto anche l'Irlanda, imbiancata abbondantemente Dublino sulla costa con diversi centimetri freschi appena poco all'interno.
Aggiornamento 17 MARZO ore 16:00
L'ondata di gelo polare in discesa dalla Russia, grazie ad un possente anticiclone di 1030hp con i massimi sulla Norvegia, ha compiuto un'improvvisa virata verso ovest in prossimità del Baltico investendo dapprima la Svezia, poi la Danimarca e infine l'Inghilterra. Un flusso teso e gelido orientale ben visibile anche dalle immagini satellitari che grazie alle temperature, fino a -12/-15° a 1500m ha innescato la formazione di ammassi nuvolosi forieri di neve praticamente ovunque siano arrivati.
17 MARZO 2018: Gelo e neve dapprima a Stoccolma, Copenaghen, Amburgo con temperature minime che a Stoccolma hanno toccato i -15°. Poi da stamattina in Inghilterra e Francia. La neve è tornata nella city, nelle periferie di Londra persino a carattere di bufera, è la seconda volta dall'inizio di Marzo. Un'autentica tormenta ha interessato anche Manchester più all'interno e naturalmente Edimburgo e Glasgow.
In queste ore il gelo sta scavalcando l'Inghilterra e si sta dirigendo verso l'Irlanda, anche li nevicherà abbondantemente fin sul mare con neve anche a Dublino.
Intanto l'aria fredda ha raggiungo la Francia contemperamento ad un flusso atlantico più umido e laddove le temperature lo hanno consentito è caduta la neve. Sta nevicando bene a Parigi con leggeri accumuli anche in centro città mentre a nord della capitale ci sono vere e proprie bufere.
Nelle prossime ore e giorni il flusso polare prenderà a dirigersi via via più a Sud, anche l'Europa centro meridionale l'Italia dovranno farci i conti.
TRAGEDIA IN RUANDA: FULMINE COLPISCE UNA CHIESA CAUSANDO 16 MORTI E 140 FERITI
12 MARZO 2018: Ruanda, una delle regioni più povere dell'Africa centrale colpita da una terribile tragedia. Nel distretto di Nyaruguru un fulmine ha colpito una chiesa mentre si teneva una funzione causando la morte istantanea di 14 persone ed il decesso di altre 2 nei minuti successivi. Altre 140 persone sono rimaste ferite in modo più o meno grave ma per fortuna la maggior parte è stata dimessa dall'ospedale in poche ore. E' già il secondo incidente in una settimana causato da un temporale. Venerdì scorso un fulmine aveva colpito un gruppo di 18 studenti ed uno di loro era deceduto.
La caduta a terra di un fulmine non è un fenomeno raro ma solo saltuariamente la scarica elettrica colpisce persone o animali. Generalmente i fulmini si abbattono sugli alberi, le antenne delle case e a volte anche sugli aerei, scaricando in pochi istanti tutta la loro energia. Nei casi più gravi la scarica può invece abbattersi a terra o in mare diventando molto pericolosa per chi si trova nelle immediate vicinanze. Le scariche più "particolari" sono quelle cadute sui campi da calcio nel bel mezzo delle partite, facendo cadere a terra, privi di sensi o storditi, calciatori ed arbitri.
La caduta a terra di un fulmine non è un fenomeno raro ma solo saltuariamente la scarica elettrica colpisce persone o animali. Generalmente i fulmini si abbattono sugli alberi, le antenne delle case e a volte anche sugli aerei, scaricando in pochi istanti tutta la loro energia. Nei casi più gravi la scarica può invece abbattersi a terra o in mare diventando molto pericolosa per chi si trova nelle immediate vicinanze. Le scariche più "particolari" sono quelle cadute sui campi da calcio nel bel mezzo delle partite, facendo cadere a terra, privi di sensi o storditi, calciatori ed arbitri.
DAMATE BIANCHE RECORD IN INGHILTERRA: OLTRE 7 METRI E MEZZO DI DAMA BIANCA IN CUMBRIA
5 MARZO 2018: La Cumbria è una contea del Nord-ovest dell'Inghilterra, considerata come una delle più belle zone del Regno Unito, ci sono laghi e colline di altezza variabile tra i 600 ed i 900m. Nel corso di questo inverno e in particolare nelle ultime 2 settimane l'altezza della neve caduta ha fatto registrare un vero e proprio record. Punte di ben 7 metri e mezzo di neve. La regione è sicuramente nevosa a causa della sua posizione, si trova infatti immediatamente al di sotto della Scozia ma nevicate con questi accumuli non si registravano da decenni, almeno a detta degli abitanti.
la situazione si sta gradualmente sbloccando ma ma molte comunità rurali sono rimaste isolate a causa delle nevicate per giorni esaurendo quasi completamente le scorte.
la situazione si sta gradualmente sbloccando ma ma molte comunità rurali sono rimaste isolate a causa delle nevicate per giorni esaurendo quasi completamente le scorte.
USA: TEMPESTA SI ABBATTE SULLA EAST COAST E PROVOCA 6 VITTIME
4 MARZO 2018: Tra giovedì 1 e venerdì 2 una violenta tempesta atlantica ha coinvolto una larga porzione della East Coast degli USA, orchestrata da un profondo vortice di bassa pressione risalito velocemente da sud verso nord, scivolando lunga la costa. Ne sono conseguiti venti fortissimi con raffiche fino a 150km/h che hanno innalzato onde alte come palazzi sul Masachussetts, in particolare a Cape Code, il lembo più orientale della costa che si spinge verso l'Atlantico.
La tempesta è stata definita 'Bomb Cylone' e i problemi più gravi sono stati causati dalle diverse cadute di alberi che hanno tranciato le linee elettriche, lasciando al buio 1,4 milioni di persone tra gli stati di Pennsylvania, New York, Massachusetts, Maryland, Virginia e New Jersey. I black out hanno inoltre impedito i collegamenti ferroviari tra Washington e New York e provocato la cancellazione di circa 3000 volinegli aeroporti di Boston, Philadelphia, New York e Washington.
Sulle aree interne degli USA invece si è assistito ad un poderoso richiamo di correnti gelide dal Canada dirette verso il centro della depressione che risaliva velocemente di latitudine, provocando vere e proprie tempeste di neve in stati come Ohio e New York, con accumuli anche di mezzo metro, quasi paragonabili alla tempesta Jonas, che colpì gli Usa due anni fa.
Le condizioni di forte maltempo hanno provocato la morte di almeno sei persone tra la costa e le zone interne, sia per le intense nevicate che per i venti tempestosi e le mareggiate che hanno colpito le zone costiere.
La tempesta è stata definita 'Bomb Cylone' e i problemi più gravi sono stati causati dalle diverse cadute di alberi che hanno tranciato le linee elettriche, lasciando al buio 1,4 milioni di persone tra gli stati di Pennsylvania, New York, Massachusetts, Maryland, Virginia e New Jersey. I black out hanno inoltre impedito i collegamenti ferroviari tra Washington e New York e provocato la cancellazione di circa 3000 volinegli aeroporti di Boston, Philadelphia, New York e Washington.
Sulle aree interne degli USA invece si è assistito ad un poderoso richiamo di correnti gelide dal Canada dirette verso il centro della depressione che risaliva velocemente di latitudine, provocando vere e proprie tempeste di neve in stati come Ohio e New York, con accumuli anche di mezzo metro, quasi paragonabili alla tempesta Jonas, che colpì gli Usa due anni fa.
Le condizioni di forte maltempo hanno provocato la morte di almeno sei persone tra la costa e le zone interne, sia per le intense nevicate che per i venti tempestosi e le mareggiate che hanno colpito le zone costiere.
DAMATE BIANCHE DA RECORD IN IRLANDA. ACCUMULI FINO A MEZZO METRO
4 MARZO 2018: L'ondata di gelo siberiano che ha caratterizzato la settimana che sta per concludersi si è fatta sentire su praticamente tutta Europa, compresa l'Irlanda, dove si sono avute nevicate da record. Dai primi giorni della settimana il gelo siberiano ha raggiunto anche le isole britanniche, accompagnato da impetuosi venti orientali che hanno sprofondare la colonnina giorno dopo giorno. A complicare le cose è stato un profondo vortice depressionario che verso la metà della settimana si è collocato in prossimità del Golfo di Biscaglia.
Questo ha provocato l'intensificazione dei fenomeni lungo il suo bordo settentrionale, dopo alcuni rovesci di neve ventata che avevano già coinvolto l'Irlanda nei primi giorni della settimana. Ma il grosso si è avuto tra l'1 e il 2 marzo, quando la profondo depressione che stazionava in prossimità della Normandia ha innescato violente bufere di neve che hanno spazzato il comparto britannico creando tra l'altro diversi disagi all'aeroporto di Dublino. L'Irlanda ha subito pesanti conseguenze, soprattutto nel suo settore orientale, quello direttamente esposto alle bufere di neve.
Il record di accumulo nevoso spetta a Wicklow, località posta poche decine di chilometri a sud di Dublino, ovvero sul versante orientale irlandese in prossimità della costa, protetta ad ovest da rilievi collinari che hanno fatto da 'tappo' al flusso da Est, permettendo la concentrazione dei fenomeni. Qui le bufere di neve hanno favorito accumuli fino a 54cm di neve fresca. Segue Waterford, nel sudest dell'Irlanda, con 35cm. Anche in questo caso la zona collinare presente poco ad est della città ha favorito un ottimo accumulo nivometrico, bloccando il flusso siberiano da Est.
Seguono Wexford con 34 cm, Dublino con 30cm, Cork 25cm, Tipperaryn 20cm, Limerick 16cm, Meath 13cm, Kerry 12cm. E' curioso notare come gli accumuli più importanti si siano avuti nel settore orientale dell'Irlanda, quello meglio esposto al flusso da orientale siberiano, dove si sono avute vere e proprie bufere di neve che hanno permesso gli accumuli record nelle zone sopra vento.
Questo ha provocato l'intensificazione dei fenomeni lungo il suo bordo settentrionale, dopo alcuni rovesci di neve ventata che avevano già coinvolto l'Irlanda nei primi giorni della settimana. Ma il grosso si è avuto tra l'1 e il 2 marzo, quando la profondo depressione che stazionava in prossimità della Normandia ha innescato violente bufere di neve che hanno spazzato il comparto britannico creando tra l'altro diversi disagi all'aeroporto di Dublino. L'Irlanda ha subito pesanti conseguenze, soprattutto nel suo settore orientale, quello direttamente esposto alle bufere di neve.
Il record di accumulo nevoso spetta a Wicklow, località posta poche decine di chilometri a sud di Dublino, ovvero sul versante orientale irlandese in prossimità della costa, protetta ad ovest da rilievi collinari che hanno fatto da 'tappo' al flusso da Est, permettendo la concentrazione dei fenomeni. Qui le bufere di neve hanno favorito accumuli fino a 54cm di neve fresca. Segue Waterford, nel sudest dell'Irlanda, con 35cm. Anche in questo caso la zona collinare presente poco ad est della città ha favorito un ottimo accumulo nivometrico, bloccando il flusso siberiano da Est.
Seguono Wexford con 34 cm, Dublino con 30cm, Cork 25cm, Tipperaryn 20cm, Limerick 16cm, Meath 13cm, Kerry 12cm. E' curioso notare come gli accumuli più importanti si siano avuti nel settore orientale dell'Irlanda, quello meglio esposto al flusso da orientale siberiano, dove si sono avute vere e proprie bufere di neve che hanno permesso gli accumuli record nelle zone sopra vento.
CRONACA METEO EUROPA: AVANZA IL GELO SIBERIANO. DAMA BIANCA E TEMPERATURE MINIME SUI -38°C
25 FEBBRAIO 2018: Il fronte di aria gelida siberiana continua ad avanzare sull'Europa, in queste ore ha raggiunto tutti gli stati centrali fino alla Germania, le regioni alpine e gran parte dell'area balcanica rincarando la dose sul settore scandinavo, il Baltico e la Russia. I fenomeni nevosi sono scarsi stante la massa d'aria molto fredda ma secca, nevica bene solo sulle zone alpine e i Balcani grazie al contributo umido del Mediterraneo.
Le minime di questa notte sono scese ulteriormente ovunque, punte di -38°vengono segnalare sulla Svezia, -37 sulla Norvegia e in Russia, -32 in Finlandia, -25 sulle Repubbliche Baltiche. Le capitali principali battono i denti, -25° a Mosca, -20° a Minsk, -19 a Stoccolma, Helsinki e San Pietroburgo, -16 a Kiev, -15 a Varsavia, -11 a Praga, -10 a Berlino e Vienna. Freddo anche su Francia e Inghilterra con minime poco sottozero a Parigi e Londra ma li il fronte freddo arriverà solo Lunedì Mattina.
Le minime di questa notte sono scese ulteriormente ovunque, punte di -38°vengono segnalare sulla Svezia, -37 sulla Norvegia e in Russia, -32 in Finlandia, -25 sulle Repubbliche Baltiche. Le capitali principali battono i denti, -25° a Mosca, -20° a Minsk, -19 a Stoccolma, Helsinki e San Pietroburgo, -16 a Kiev, -15 a Varsavia, -11 a Praga, -10 a Berlino e Vienna. Freddo anche su Francia e Inghilterra con minime poco sottozero a Parigi e Londra ma li il fronte freddo arriverà solo Lunedì Mattina.
MASSIMA ALLERTA IN NUOVA CALEDONIA PER L'AVVICINAMENTO DEL CICLONE TROPICALE GITA
16 FEBBRAIO 2018: Il ciclone tropicale Gita, categoria 2, è ormai vicinissimo al sud della Nuova Caledonia, nel Pacifico sudoccidentale. Al momento si trova alle coordinate 22.8 Sud 170 Est, ovvero a soli 300 chilometri dal capoluogo Noumea. Si sta spostando verso Ovest alla velocità di 19km/h e, benché non sia previsto un vero e proprio landfall, sarà comunque causa di un sensibile peggioramento delle condizioni del tempo. I venti che soffiano intorno al suo centro raggiungono i 180km/h e accompagnano piogge torrenziali che interesseranno anche buona parte dell'arcipelago di isole della Nuova Caledonia che si snodano poco più ad est.
Da domani Gita virerà verso sud e inizierà a perdere rapidamente energia fino a diventare una depressione tropicale. Ma avrà come nuovo obiettivo la Nuova Zelanda, seppur con fenomeni più attenuati. I neo zelandesi si stanno preparando infatti al suo arrivo, atteso per martedì 20 febbraio sull'Isola del Nord, che verrà attraversata da sinistra a destra in meno di 24 ore. I venti in questo caso saranno inferiori ai 100km/h ma le piogge potranno risultare particolarmente intense laddove incontreranno ostacoli orografici, mentre potranno risultare decisamente più deboli nelle zone sottovento alle montagne.
Intanto un altro sistema tropicale è attivo più a nord, sempre nel Pacifico, ma oltre l'Equatore. Si tratta della depressione tropicale Sanba, in azione sulle Filippine e diretta verso l'isola di Palawan, una delle più occidentali dell'arcipelago. I suoi effetti stanno subendo una decisa riduzione e i venti non superano i 50km/h, ma pochi giorni fa, quando conservava la potenza di tempesta tropicale, ha coinvolto la parte centrale delle Filippine provocando 13 vittime.
Da domani Gita virerà verso sud e inizierà a perdere rapidamente energia fino a diventare una depressione tropicale. Ma avrà come nuovo obiettivo la Nuova Zelanda, seppur con fenomeni più attenuati. I neo zelandesi si stanno preparando infatti al suo arrivo, atteso per martedì 20 febbraio sull'Isola del Nord, che verrà attraversata da sinistra a destra in meno di 24 ore. I venti in questo caso saranno inferiori ai 100km/h ma le piogge potranno risultare particolarmente intense laddove incontreranno ostacoli orografici, mentre potranno risultare decisamente più deboli nelle zone sottovento alle montagne.
Intanto un altro sistema tropicale è attivo più a nord, sempre nel Pacifico, ma oltre l'Equatore. Si tratta della depressione tropicale Sanba, in azione sulle Filippine e diretta verso l'isola di Palawan, una delle più occidentali dell'arcipelago. I suoi effetti stanno subendo una decisa riduzione e i venti non superano i 50km/h, ma pochi giorni fa, quando conservava la potenza di tempesta tropicale, ha coinvolto la parte centrale delle Filippine provocando 13 vittime.
LA DAMA BIANCA A PARIGI GETTA NEL CAOS LA CITTA'. MALTEMPO E GELO IN QUASI TUTTA EUROPA
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2018 ore 10:55
A PARIGI NON NEVICA PIU' MA E' CAOS. Tra tutte quelle europee la situazione più preoccupante è quella di Parigi, una grande capitale che pur essendo posta a latitudini settentrionali non è certo abituata a convivere con così tanta neve. Si tratta in alcuni casi di una nevicata record. Su tratti della città infatti lo spessore di neve fresca ha raggiunto e superato quello della già eccezionale nevicata del 2013. Oggi le condizioni meteorologiche a Parigi sono in miglioramento e le nevicate sono finalmente cessate. Ma sta proseguendo l'afflusso di aria fredda da nordest. E in più si sono aggiunte le schiarite notturne che, insieme al freddo, hanno fatto sprofondare sotto zero la colonnina, con punte di -7°C all'alba di oggi che solidificano lo strato di neve.
SI SCIA A MONTMARTRE. Uno strato di fresca che raggiunge i 20cm su alcune zone della città e che ha trasformato le aree collinari in piste di sci. C'è infatti chi sfrutta le colline di Montmartre come piste di snowboard facendo lo slalom fra le panchine. Ma ci sono anche migliaia di automobili che sono rimaste bloccate nel traffico dentro e fuori la città, creando un serpentone lungo quasi 800 chilometri e paralizzando la Capitale.
SCUOLE E ASILI CHIUSI. Molte scuole e asili oggi sono rimasti chiusi, impedendo ai genitori dei piccoli di andare a lavorare. Molti bus rimarranno oggi nei loro depositi e anche la circolazione ferroviaria viaggia a rilento.
VENERDI' 9 NUOVA PERTURBAZIONE. E domani è attesa una perturbazione nordatlantica carica di precipitazioni per il nord della Francia ma anche per Parigi. Le basse temperature potranno favorire nuove nevicate, anche se un graduale rialzo termico potrebbe inibire ulteriori accumuli di fresca e mantenere la precipitazione al limite tra pioggia e neve.
E SUL RESTO D'EUROPA? Le colate di aria fredda che raggiungono la Francia interessano anche altre zone del nostro continente. Innanzitutto il sud della Francia e la Penisola Iberica, tanto che nevica a Tolosa, versante francese dei Pirenei, a quote di pianura. Fiocchi anche in Svizzera, nel sud della Germania, a Monaco di Baviera e a Vienna. Pioggia o pioggia mista a neve sul comparto settentrionale balcanico. Neve in Bielorussia e temperature sotto zero su praticamente tutta l'Europa centro-orientale. Stamattina minime fino a -7/-8°C dal Belgio, all'Olanda, alla Germania, fino alla Russia.
8 FEBBRAIO 2018: Il fronte di aria gelida proveniente dalla Russia continua a flagellare molti stati europei. Una serie di vortici ciclonici stanno portando maltempo da ovest a est con nevicate in atto su parecchie zone. Particolarmente colpita la Francia settentrionale con temperature molti gradi sottozero e tanta neve, anche a Parigi dove non sono mancati i disagi.
La capitale francese si è svegliata questa mattina con una temperatura di -2° e coperta di neve con spessori variabili dai 10 ai 15 centimetri. Le nevicate hanno interessato la città soprattutto nella giornata di ieri ma anche oggi seppur debolmente continua a tratti a nevicare.
A causa del gelo a scopo precauzionale la Torre Eiffel è stata chiusa ai visitatori ma non è stato l'unico disagio. Il traffico sulle strade è andato letteralmente in tilt con centinaia di ingorghi in tutta la città e la periferia.
Ma la Francia non è l'unico stato a patire il freddo, le temperature sono sottozero praticamente ovunque eccetto che sull'Italia, i Balcani meridionali ed il Mediterraneo orientale. Sottozero persino l'Andalusia con minime fino a -1 nell'entroterra mentre Madrid ha registrato una minima di -4°. Tanta neve anche sui Balcani settentrionali, in Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Una vera tormenta di neve è in atto in queste ore su Bratislava. Gelo intenso tra Scandinavia e Russia dove le minime della notte sono scivolate fino a -35°.
A PARIGI NON NEVICA PIU' MA E' CAOS. Tra tutte quelle europee la situazione più preoccupante è quella di Parigi, una grande capitale che pur essendo posta a latitudini settentrionali non è certo abituata a convivere con così tanta neve. Si tratta in alcuni casi di una nevicata record. Su tratti della città infatti lo spessore di neve fresca ha raggiunto e superato quello della già eccezionale nevicata del 2013. Oggi le condizioni meteorologiche a Parigi sono in miglioramento e le nevicate sono finalmente cessate. Ma sta proseguendo l'afflusso di aria fredda da nordest. E in più si sono aggiunte le schiarite notturne che, insieme al freddo, hanno fatto sprofondare sotto zero la colonnina, con punte di -7°C all'alba di oggi che solidificano lo strato di neve.
SI SCIA A MONTMARTRE. Uno strato di fresca che raggiunge i 20cm su alcune zone della città e che ha trasformato le aree collinari in piste di sci. C'è infatti chi sfrutta le colline di Montmartre come piste di snowboard facendo lo slalom fra le panchine. Ma ci sono anche migliaia di automobili che sono rimaste bloccate nel traffico dentro e fuori la città, creando un serpentone lungo quasi 800 chilometri e paralizzando la Capitale.
SCUOLE E ASILI CHIUSI. Molte scuole e asili oggi sono rimasti chiusi, impedendo ai genitori dei piccoli di andare a lavorare. Molti bus rimarranno oggi nei loro depositi e anche la circolazione ferroviaria viaggia a rilento.
VENERDI' 9 NUOVA PERTURBAZIONE. E domani è attesa una perturbazione nordatlantica carica di precipitazioni per il nord della Francia ma anche per Parigi. Le basse temperature potranno favorire nuove nevicate, anche se un graduale rialzo termico potrebbe inibire ulteriori accumuli di fresca e mantenere la precipitazione al limite tra pioggia e neve.
E SUL RESTO D'EUROPA? Le colate di aria fredda che raggiungono la Francia interessano anche altre zone del nostro continente. Innanzitutto il sud della Francia e la Penisola Iberica, tanto che nevica a Tolosa, versante francese dei Pirenei, a quote di pianura. Fiocchi anche in Svizzera, nel sud della Germania, a Monaco di Baviera e a Vienna. Pioggia o pioggia mista a neve sul comparto settentrionale balcanico. Neve in Bielorussia e temperature sotto zero su praticamente tutta l'Europa centro-orientale. Stamattina minime fino a -7/-8°C dal Belgio, all'Olanda, alla Germania, fino alla Russia.
8 FEBBRAIO 2018: Il fronte di aria gelida proveniente dalla Russia continua a flagellare molti stati europei. Una serie di vortici ciclonici stanno portando maltempo da ovest a est con nevicate in atto su parecchie zone. Particolarmente colpita la Francia settentrionale con temperature molti gradi sottozero e tanta neve, anche a Parigi dove non sono mancati i disagi.
La capitale francese si è svegliata questa mattina con una temperatura di -2° e coperta di neve con spessori variabili dai 10 ai 15 centimetri. Le nevicate hanno interessato la città soprattutto nella giornata di ieri ma anche oggi seppur debolmente continua a tratti a nevicare.
A causa del gelo a scopo precauzionale la Torre Eiffel è stata chiusa ai visitatori ma non è stato l'unico disagio. Il traffico sulle strade è andato letteralmente in tilt con centinaia di ingorghi in tutta la città e la periferia.
Ma la Francia non è l'unico stato a patire il freddo, le temperature sono sottozero praticamente ovunque eccetto che sull'Italia, i Balcani meridionali ed il Mediterraneo orientale. Sottozero persino l'Andalusia con minime fino a -1 nell'entroterra mentre Madrid ha registrato una minima di -4°. Tanta neve anche sui Balcani settentrionali, in Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Una vera tormenta di neve è in atto in queste ore su Bratislava. Gelo intenso tra Scandinavia e Russia dove le minime della notte sono scivolate fino a -35°.
DAMATA RECORD A MOSCA: NON ACCADEVA DA 60 ANNI
5 FEBBRAIO 2018: Nevicata record a Mosca, nell'arco di 24 ore è caduta la metà della neve che dovrebbe cadere in un mese, ben 43cm. L'ultima volta era accaduto il 4 Febbraio del 1957, ben 60 anni fa. La tempesta dei neve, inaspettata, ha gettato nel caos la città. Centinaia di voli cancellati in aeroporto, traffico in tilt sulle strade e migliaia di alberi caduti, con diversi feriti e purtroppo anche una vittima e diversi feriti. Il peso della neve ha causato anche il collasso delle linee elettriche con almeno 3000 utenze rimaste senza luce. I moscoviti sono abituati al gelo, anche intenso, ma non ad una quantità di neve così elevata e in così poco tempo.
La causa di una nevicata così intensa è stata paradossalmente la temperatura, troppo elevata per il periodo nelle scorse giornate e la formazione di una profonda depressione che ha richiamato successivamente aria gelida e umida dal Mare di Barents. Pensate che fino a due giorni fa, la temperatura in città si aggirava tra +1° e -2°, un valore sopra le medie del periodo di almeno 15°, attualmente il termometro è invece precipitato fino a -14°c. Nelle prossime ore il centro di bassa pressione che ha prodotto la nevicata record continuerà a portare nevicate abbondanti su tutta la Russia europea, attesa ancora neve nella Capitale per le prossime 48 ore, il record storico potrebbe essere battuto!
La causa di una nevicata così intensa è stata paradossalmente la temperatura, troppo elevata per il periodo nelle scorse giornate e la formazione di una profonda depressione che ha richiamato successivamente aria gelida e umida dal Mare di Barents. Pensate che fino a due giorni fa, la temperatura in città si aggirava tra +1° e -2°, un valore sopra le medie del periodo di almeno 15°, attualmente il termometro è invece precipitato fino a -14°c. Nelle prossime ore il centro di bassa pressione che ha prodotto la nevicata record continuerà a portare nevicate abbondanti su tutta la Russia europea, attesa ancora neve nella Capitale per le prossime 48 ore, il record storico potrebbe essere battuto!
LA DAMA BIANCA IMBIANCA I RILIEVI DELLE CANARIE. OLTRE 30CM sul teide
30 GENNAIO 2018: Una depressione a carattere freddo provenuta dall'Artico ha attraversato l'Europa da nord a sud sul finire della scorsa settimana, interessando in parte anche l'Italia, e ha raggiunto le medie latitudini atlantiche posizionandosi ora tra le Canarie e la costa occidentale del Marocco. L'aria fredda che ha tenuto in vita la circolazione di bassa pressione ha determinato condizioni di marcata instabilità, con piogge e temporali che hanno innescato anche un brusco abbassamento delle temperature alle Canarie, soprattutto in concomitanza dei fenomeni più intensi.
I fenomeni hanno assunto carattere nevoso fino a quote insolite per la latitudine,imbiancando fino a 1500m sull'isola di Tenerife. L'imponente vulcano che si erge nel centro dell'isola, il Pico del Teide, con la sua vetta di 3718m, è stato ricoperto di uno strato di 30/40cm oltre i 2000m di quota, anche di più in prossimità della vetta. L'area depressionaria presa in considerazione è la stessa che ha causato episodi simili di stampo invernale anche nel cuore del Marocco, a quote piuttosto basse.
Sotto i 1500m i rovesci si sono presentati sotto forma di pioggia, in condizioni decisamente instabili. Sulla vicina isola di La Palma, sempre nell'Arcipelago delle Canarie, sono state osservate lunedì alcune trombe marine lungo la costa. Anche la sommità di La Palma, la cresta di roccia denominata Roque de los Muchachos e alta fino a 2426m, è stata ricoperta dalla neve.
I fenomeni hanno assunto carattere nevoso fino a quote insolite per la latitudine,imbiancando fino a 1500m sull'isola di Tenerife. L'imponente vulcano che si erge nel centro dell'isola, il Pico del Teide, con la sua vetta di 3718m, è stato ricoperto di uno strato di 30/40cm oltre i 2000m di quota, anche di più in prossimità della vetta. L'area depressionaria presa in considerazione è la stessa che ha causato episodi simili di stampo invernale anche nel cuore del Marocco, a quote piuttosto basse.
Sotto i 1500m i rovesci si sono presentati sotto forma di pioggia, in condizioni decisamente instabili. Sulla vicina isola di La Palma, sempre nell'Arcipelago delle Canarie, sono state osservate lunedì alcune trombe marine lungo la costa. Anche la sommità di La Palma, la cresta di roccia denominata Roque de los Muchachos e alta fino a 2426m, è stata ricoperta dalla neve.
GELO E DAMA BIANCA IN ARABIA SAUDITA E LIBANO. IMBIANCATO IL DESERTO
29 GENNAIO 2018: Durante l'appena trascorso weekend 27-28 molte zone del medio oriente sono state interessate da una consistente ondata di freddo che ha portato gelo e nevicate in luoghi decisamente inconsueti. Se le tempeste di neve su Teheran non sono un evento così raro, le nevicate nel deserto libanese e saudita lo sono certamente. Imbiancate città di pianura come Tabuk immediatamente a est della grande catena montuosa saudita occidentale che vede innalzarsi vette come il Jebel al Lawz fino a 2500m di altitudine e a sud del massiccio del Golan con rilievi fino a 2100m.
I video e le foto della neve nel deserto sono diventati virali sui social network, emblematiche anche le foto dei cammelli con le gobbe ricoperte di neve. Il gelo ha creato molti disagi sulle strade di montagna dove il traffico è andato letteralmente in tilt.
I video e le foto della neve nel deserto sono diventati virali sui social network, emblematiche anche le foto dei cammelli con le gobbe ricoperte di neve. Il gelo ha creato molti disagi sulle strade di montagna dove il traffico è andato letteralmente in tilt.
IL GELO CONQUISTA L'IRAN. THERAN SEPOLTA DALLA DAMA BIANCA
29 GENNAIO 2018: Una massiccia ondata di gelo ha raggiunto l'Iran sul finire della scorsa settimana provocando un sensibile abbassamento delle temperature su gran parte del paese. Sulle zone di montagna situate nella zona nordoccidentale dell'Iran è caduto più di un metro di neve fresca, con conseguenti forti disagi nella circolazione stradale e numerosi automobilisti che hanno dovuto passare la notte di domenica bloccati.
La neve è caduta copiosa anche a Theran, dove sono caduti circa 70cm nella zona dell'aeroporto. Fino a cessato allarme, infatti, molti aeroporti rimarranno chiusi, così come le scuole e diversi uffici. Il sindaco di Theran ha invitato i cittadini a rimuovere la neve dagli alberi, per evitare che si spezzino i rami. A sud di Theran le nevicate sono state ancora più intense e in alcune zone lo spessore di neve fresca ha raggiunto i 150cm.
L'ondata di gelo non abbandonerà l'Iran prima di mercoledì 31, mentre le temperature continueranno a scendere toccando, in alcune zone montuose, punte di -20°C.
La neve è caduta copiosa anche a Theran, dove sono caduti circa 70cm nella zona dell'aeroporto. Fino a cessato allarme, infatti, molti aeroporti rimarranno chiusi, così come le scuole e diversi uffici. Il sindaco di Theran ha invitato i cittadini a rimuovere la neve dagli alberi, per evitare che si spezzino i rami. A sud di Theran le nevicate sono state ancora più intense e in alcune zone lo spessore di neve fresca ha raggiunto i 150cm.
L'ondata di gelo non abbandonerà l'Iran prima di mercoledì 31, mentre le temperature continueranno a scendere toccando, in alcune zone montuose, punte di -20°C.
ONDATA DI GELO IN ASIA: DAMA BIANCA ANCHE A SHANGHAI. FREDDO RECORD A TOKYO
25 GENNAIO 2018: Prosegue l'ondata di freddo eccezionale sull'Est del Continente asiatico. Dopo il gelo intenso dei giorni precedenti e le abbondanti nevicate anche a latitudini piuttosto basse tra Russia, Cina, Korea e Giappone, come preannunciato, la neve è arrivata anche nella mite e quasi tropicale Shanghai. L'anomalia di circolazione atmosferica con un lobo del vortice polare stazionario, ha spinto le correnti fredde ancora più a Sud, tanto che proprio in queste ore qualche fiocco di neve sta cadendo sulla megalopoli cinese con una temperatura intorno allo zero, imbiancando strade e tetti della città. Pioggia ghiacciata con -1°C è segnalata ancora più a Sud a Changsha, capoluogo della provincia dell'Hunan.
Nel frattempo in Giappone le temperature rimangono piuttosto basse tanto che Tokyo ha fatto registrare i valori più bassi degli ultimi decenni. La capitale giapponese, dopo le tempeste di neve che l'hanno paralizzata nei giorni precedenti, giovedì 25 gennaio ha registrato la sua temperatura più bassa dal 1970 scendendo fino a -4 gradi Celsius. Nel Gennaio 1970 la periferia della città era scesa fino a una minima di -8.4°C. Il freddo dovrebbe continuare anche durante il fine settimana, quando secondo la Japan Meteorological Agency, per la capitale è prevista una temperatura minima ancora intorno ai -4°C.
Nel frattempo in Giappone le temperature rimangono piuttosto basse tanto che Tokyo ha fatto registrare i valori più bassi degli ultimi decenni. La capitale giapponese, dopo le tempeste di neve che l'hanno paralizzata nei giorni precedenti, giovedì 25 gennaio ha registrato la sua temperatura più bassa dal 1970 scendendo fino a -4 gradi Celsius. Nel Gennaio 1970 la periferia della città era scesa fino a una minima di -8.4°C. Il freddo dovrebbe continuare anche durante il fine settimana, quando secondo la Japan Meteorological Agency, per la capitale è prevista una temperatura minima ancora intorno ai -4°C.
SETTIMANA 15-21 GENNAIO SHOCK PER GELO E MALTEMPO SU USA ORIENTALI, EUROPA DEL NORD E RUSSIA
21 GENNAIO 2018: Quella che si sta concludendo è stata una settimana veramente scioccante dal punto di vita meteorologico su diverse parti del nord emisfero. Una seconda intensa tempesta invernale ha colpito gli Usa orientali causando almeno 15 vittime mentre in Europa la depressione Friederike ha ucciso 10 persone. Nel contempo le temperature sulla Russia sono precipitate a -66°.
E' diventato virale sui social il selfie di Anastasia Gruzdeva scattato a Yakutsk (jacuzia) con una temperatura dell'aria di -50°c. Ci fa capire esattamente quali sono state le condizioni climatiche in questo remoto angolo della Russia anche se in alcune zone della Siberia orientale si è andati andati ben sotto quel valore (Ojmjakon -59.6°; Agayakan -59.3°; Iema -58.2°) con punte di -66°c (fonte non verificata). Una temperatura che gela letteralmente il respiro e che avrebbe provocato almeno due vittime.
Molte più vittime invece, almeno 15, negli Stati Uniti colpiti da una seconda tempesta invernale molto intensa che come la precedente ha portato gelo e nevedel tutto anomali negli stati stati sud orientali. I problemi maggiori nel nord Carolinadove si sono contati almeno 1600 incidenti stradali causati dal manto ghiacciato.
La neve ha raggiunto e imbiancato anche Texas, Mississippi, Alabama, Louisiana e Georgia raggiungendo a tratti anche la costa sul Golfo del Messico con temperature record come i -7° di New Orleans.
E infine la tempesta Friederike in Europa con il suo carico di distruzione e almeno 10 vittime. a fare i danni maggiori il vento che ha accompagnato la depressione che ha raggiunto pensate i 140km/h tra Belgio, Paesi e Germania con punte record di 205km/h sui rilievi della Sassonia
E' diventato virale sui social il selfie di Anastasia Gruzdeva scattato a Yakutsk (jacuzia) con una temperatura dell'aria di -50°c. Ci fa capire esattamente quali sono state le condizioni climatiche in questo remoto angolo della Russia anche se in alcune zone della Siberia orientale si è andati andati ben sotto quel valore (Ojmjakon -59.6°; Agayakan -59.3°; Iema -58.2°) con punte di -66°c (fonte non verificata). Una temperatura che gela letteralmente il respiro e che avrebbe provocato almeno due vittime.
Molte più vittime invece, almeno 15, negli Stati Uniti colpiti da una seconda tempesta invernale molto intensa che come la precedente ha portato gelo e nevedel tutto anomali negli stati stati sud orientali. I problemi maggiori nel nord Carolinadove si sono contati almeno 1600 incidenti stradali causati dal manto ghiacciato.
La neve ha raggiunto e imbiancato anche Texas, Mississippi, Alabama, Louisiana e Georgia raggiungendo a tratti anche la costa sul Golfo del Messico con temperature record come i -7° di New Orleans.
E infine la tempesta Friederike in Europa con il suo carico di distruzione e almeno 10 vittime. a fare i danni maggiori il vento che ha accompagnato la depressione che ha raggiunto pensate i 140km/h tra Belgio, Paesi e Germania con punte record di 205km/h sui rilievi della Sassonia
METEO: DAMA BIANCA FINO ALLE PORTE DI MADRID E IN MAROCCO. IN ITALIA TEMPERATURE FINO A 20°C AL SUD
7 GENNAIO 2018: Nelle ultime ore l'approfondimento di una saccatura colma di aria fredda sull'Europa occidentale ha determinato rovesci a carattere nevoso fino a quote collinari sulla Penisola iberica, interessando anche l'area di Madrid. Ecco un video eloquente della situazione a nordovest della città, sull'autostrada AP-6 (Autopista del Noroeste), bloccata dalla neve:
Anche il resto della Spagna è stato interessato da precipitazioni nevose fino a quote medio-basse: imbiancata la stessa Granada (700m) in Andalusia, ma anche Pamplona (400m) in Navarra, dove si disputa il match calcistico Osasuna vs Real Valladolid.
Non solo la Spagna, ma anche il Marocco è stato investito dall'aria fredda di origine artica, che ha fatto nevicare sulle alture dei Monti dell'Atlante. La neve ha fatto la sua comparsa anche sul Tichka, passo montano che da Marrakech porta al deserto del Sahara a quota 2200 metri. Di contro sull'Italia il termometro ha raggiunto i 23°C a Palermo ma nelle prossime 24/48 ore si potranno registrare picchi di 18/20°C anche su altre città del Centrosud. Perché? L'approfondimento della circolazione depressionaria in sede iberico-marocchina, scendendo di latitudine, ha innescato un richiamo di correnti molto miti meridionali sul suo bordo orientale, che di fatto colpisce l'Italia provocando condizioni climatiche quasi marzoline soprattutto nel Sud della Penisola.
Anche il resto della Spagna è stato interessato da precipitazioni nevose fino a quote medio-basse: imbiancata la stessa Granada (700m) in Andalusia, ma anche Pamplona (400m) in Navarra, dove si disputa il match calcistico Osasuna vs Real Valladolid.
Non solo la Spagna, ma anche il Marocco è stato investito dall'aria fredda di origine artica, che ha fatto nevicare sulle alture dei Monti dell'Atlante. La neve ha fatto la sua comparsa anche sul Tichka, passo montano che da Marrakech porta al deserto del Sahara a quota 2200 metri. Di contro sull'Italia il termometro ha raggiunto i 23°C a Palermo ma nelle prossime 24/48 ore si potranno registrare picchi di 18/20°C anche su altre città del Centrosud. Perché? L'approfondimento della circolazione depressionaria in sede iberico-marocchina, scendendo di latitudine, ha innescato un richiamo di correnti molto miti meridionali sul suo bordo orientale, che di fatto colpisce l'Italia provocando condizioni climatiche quasi marzoline soprattutto nel Sud della Penisola.
TEMPESTA ELEANOR COLPISCE DURO IN EUROPA: UNA VITTIMA, FERITI, VOLI CANCELLATI E BLACKOUT
4 GENNAIO 2018: TEMPESTA ELEANOR FLAGELLA MEZZA EUROPA, VENTI OLTRE 100KM/H - Una intensa perturbazione atlantica, collgata al vortice denominato 'ELEANOR', ha colpito l'Europa centro-settentrionale nelle ultime 48 ore portando una ondata di severo maltempo con piogge, neve, inondazioni ma soprattutto venti molto forti. Particolarmente interessate, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Belgio e Danimarca dove si sono registrate raffiche di vento anche di oltre 130-140km/h in pianura, superiori sui settori di montagna specie francesi. Proprio la Francia risulta tra le più flagellate da questa ondata di maltempo: una sciatrice è morta in seguito alla caduta di un albero su una pista della località di Morillon, in Alta Savoia, mentre si sono registrati almeno 15 feriti, di cui 4 in modo grave. La tour Eiffel è stata chiusa al pubblico durante la fase clou della tempesta, così come diversi parchi di Parigi. Inondazioni si sono invece avute in Irlanda, in particolare sulle aree costiere per violente mareggiate. Parchi chiusi e allerta meteo anche in Olanda.
BLACK OUT ELETTRICI, VOLI CANCELLATI, DERAGLIA TRENO IN SVIZZERA - Numerosi anche i black out elettrici indotti dal vento, con complessivamente oltre 220mila utenze senza energia sull'Europa occidentale, 123 mila delle quali solamente in Irlanda. A questi si aggiungono problemi alla circolazione soprattutto aerea: voli cancellati negli scali di mezza Europa. A Schiphol ad Amsterdam sono stati cancellati oltre 250 voli; disagi e cancellazioni anche in Svizzera negli scali di Zurigo e Basilea, mentre gli aeroporti di Strasburgo e Basilea-Mulhouse sono stati chiusi per qualche ora a causa del forte vento con raffiche anche superiori ai 100km/h. Disagi anche anche all'aeroporto internazionale di Parigi Charles con partenze e arrivi in ritardo, oltre a voli dirottati su altri scali. Problemi si sono avuti inoltre alla circolazione ferroviaria: in Svizzera, vicino a Lenk, un treno ha deragliato sempre per il vento e almeno otto persone sono rimaste ferite In alcune regioni francesi anche i treni hanno subito ritardi e problemi per le condizioni meteo avverse. Situazione dunque complessa e difficile anche per i rientri dalle festività.
TANTA NEVE SULLE ALPI ESTERE, PERICOLO VALANGHE ELEVATO - Nel frattempo nevicate molto abbondanti hanno interessato Alpi francesi e tutt'ora colpiscono i versanti austrici e svizzeri, con accumuli anche di oltre 1 metro dai 1800-2000m di quota. Il vento forte e l'attuale mancato assestamento del manto nevoso creano in presupposti per avere elevato rischio valanghe, prestare molta attenzione!
Nel frattempo gli Stati Uniti continuano a fare i conti con neve e gelo con tantissimi disagi.
BLACK OUT ELETTRICI, VOLI CANCELLATI, DERAGLIA TRENO IN SVIZZERA - Numerosi anche i black out elettrici indotti dal vento, con complessivamente oltre 220mila utenze senza energia sull'Europa occidentale, 123 mila delle quali solamente in Irlanda. A questi si aggiungono problemi alla circolazione soprattutto aerea: voli cancellati negli scali di mezza Europa. A Schiphol ad Amsterdam sono stati cancellati oltre 250 voli; disagi e cancellazioni anche in Svizzera negli scali di Zurigo e Basilea, mentre gli aeroporti di Strasburgo e Basilea-Mulhouse sono stati chiusi per qualche ora a causa del forte vento con raffiche anche superiori ai 100km/h. Disagi anche anche all'aeroporto internazionale di Parigi Charles con partenze e arrivi in ritardo, oltre a voli dirottati su altri scali. Problemi si sono avuti inoltre alla circolazione ferroviaria: in Svizzera, vicino a Lenk, un treno ha deragliato sempre per il vento e almeno otto persone sono rimaste ferite In alcune regioni francesi anche i treni hanno subito ritardi e problemi per le condizioni meteo avverse. Situazione dunque complessa e difficile anche per i rientri dalle festività.
TANTA NEVE SULLE ALPI ESTERE, PERICOLO VALANGHE ELEVATO - Nel frattempo nevicate molto abbondanti hanno interessato Alpi francesi e tutt'ora colpiscono i versanti austrici e svizzeri, con accumuli anche di oltre 1 metro dai 1800-2000m di quota. Il vento forte e l'attuale mancato assestamento del manto nevoso creano in presupposti per avere elevato rischio valanghe, prestare molta attenzione!
Nel frattempo gli Stati Uniti continuano a fare i conti con neve e gelo con tantissimi disagi.
GELO INTENSO NEGLI USA CENTRO-ORIENTALI: GHIACCIANO LE CASCATE DEL NIAGARA
Aggiornamento 5 GENNAIO 2018 ore 9:25
Un'ondata di gelo che resterà a lungo nella memoria di molti milioni di americani, erano almeno 30 anni che la neve non raggiungeva latitudini così meridionali per non parlare delle temperature, in diversi stati del Sud, un record quasi assoluto. Ma come si originano ondate di freddo così intense? L'aria polare canadese è riuscita a sprofondare verso le basse latitudini grazie alla spalla offerta da un potente promontorio anticiclonico di matrice sub tropicale che è andato a portare il suo tepore fino in Alaska. Per contro, dal Canada centro orientale una lingua gelida larga più di duemila chilometri è scesa verso l'area dei Grandi Laghi piegando poi tra Iowa e Illinois vers Est Sud est.
Una volta raggiunta la costa orientale nei pressi della Carolina del Sud, l'aria polare ancora secca e poco o per nulla mitigata dal passaggio sulle pianure centrali ha invaso l'oceano Atlantico catturando umidità e generando una gigantesca bassa pressione che gli americani hanno ribattezzato "Bomb Cyclone" Ciclone Bomba. Questi potenti cicloni non sono insoliti negli USA orientali e vengono chiamati NOR'EASTER, ma questo è stato particolarmente intenso e tecnicamente si è formato per CICLOGENESI ESPLOSIVA, qui un approfondimento sulla sua genesi. Il ciclone si è poi abbattuto sulla East Coast portando neve praticamente ovunque. Dal Maine fino alla Florida settentrionale. Nel contempo nell'area dei grandi laghi un maestoso lake effect snow ha portato intensissimi blizzard su Wisconsin, Michigan, Ohio, Pennsylvania e Stato di New York. Appena una settimana fa proprio la Pennsylvania era già stata colpita da una storica nevicata con accumuli fino a 1 metro e mezzo. Nel frattempo le coste nord orientali sono state battute da venti tempestosi che hanno provocato mareggiate e inondazioni durante i blizzard nevosi, anche a Boston.
Boston, New York, Philadelphia, Springfield, Washington d.c., Richmond, Charlotte, Charleston tutte le città più importanti della East Coast sotto la neve con temperature rigidissime, imbiancata anche Jacksonville nella Florida settentrionale e Tahallasse, non accadeva da 29 anni; neve persino sul Golfo del Messico 30 miglia a Sud della costa della Lousiana. Tanti i disagi alla circolazione specie aerea, con circa 27000 voli cancellati. A New York si è fermato l'aeroporto internazionale JFK: solo qui i voli cancellati sono stati 3.300. All'altro scalo, 'La Guardia', i voli rimasti a terra sono il 90%. Attività fortemente limitata anche al 'Newark Liberty' in New Jersey mentre American Airlines ha sospeso le partenze da Boston. Non va meglio sul fronte ferrovie: a causa del maltempo sono deragliate tre carrozze del treno Amtrak sulla rotta da Miami a New York. L'incidente è avvenuto a Savannah, in Georgia. Nella metropoli e in altre città vicine le scuole sono rimaste chiuse, così come molti esercizi pubblici. Numerosi anche i blackout elettrici, sarebbero circa 67.000 le utenze senza energia elettrica. Da segnalare purtroppo anche 12 vittime, bilancio non ancora definitivo.
Gli effetti paradossali di questa ondata di gelo, mentre Ancorage (Alaska) ha segnato una minima piuttosto mite di -2°, molto più a Sud, Saint Paul, la capitale del Minnesota ha dovuto fare i conti con una minima di -35°c. Ma se valori così bassi non fanno molta notizia sulle pianure centrali abituate ai rigori invernali, fanno sicuramente notizia i -6° di minima di New Orleans in Louisiana, sul caldo Golfo del Messico, che soltanto nel 1979 aveva avuto una temperatura poco più bassa di così. Quasi record anche i -8° di Augusta nella mite Georgia e i-8 di Columbus nel quasi tropicale Mississippi. Nel Quebec quindi fuori dagli USA in Canada la minima più bassa, ben -47°c mentre in Russia il clima è mite, Mosca ha avuto una minima di +2 e per trovare valori inferiori allo zero bisogna salire su in Siberia dove per altro non si scende al di sotto dei -15°C.
Aggiornamento 4 GENNAIO 2018 ore 17:30
Gli Stati Uniti continuano a fare i conti con gelo e neve, in particolare gli Stati centro-orientali. Rare nevicate hanno imbiancato la Florida spingendosi persino fin sul Golfo del Messico, 20 miglia a sud delle coste della Louisiana, non lontano dal Tropico del Cancro! Attualmente un profondo vortice ciclonico risale la costa atlantica, portando condizioni di maltempo soprattutto sugli Stati orientali, con neve dalla Carolina al Maine; neve a tratti a carattere di bufera anche a New York. Si tratta di un cosidetto NOR'EASTER, capace di portare severo maltempo e ingenti nevicate appunto negli USA orientali. Nelle prossime ore attesi veri e propri blizzard dalla Pennsylvania al Maine, con l'ulteriore approfondimento del vortice. La sua successiva risalita ad Est del Canada, richiamerà masse d'aria gelide nuovamente su gran parte degli USA nord-orientali riacutizzando il gelo almeno fino a tutto il weekend. Nel frattempo le temperature continuano a mantenersi abbondantemente e diffusamente sottozero su quasi tutto il territorio statunitense, con punte anche sotto i -20-25°C tra North e South Dakota, zona Grandi Laghi e tutti gli Stati prospicienti; le cascate del Niagara restano congelate. L'allerta meteo rimane dunque elevata per ghiaccio, neve, vento: possibili ulteriori disagi alla circolazione sia stradale, che ferroviaria, che aerea, con possibili chiusure di scuole, luoghi ed esercizi pubblici.
Aggiornamento 3 GENNAIO 2018 ore 16:15
Prosegue l'emergenza gelo e neve sugli USA - Secondo fonti locali sale a 9 il numero delle vittime causate dall'intensa ondata di gelo artico, una tra le più intense degli ultimi 100 anni secondo gli esperti locali, tant'è che il servizio meteorologico nazionale nella mattinata di martedì ha emesso un allerta/avviso freddo e vento per molte delle città dal confine con il Canada sino alle coste del Golfo del Messico. L'ondata gelida dovrebbe purtroppo proseguire per tutta la settimana, dispensando così nuovi record in molti degli Stati centro orientali degli U.S.A.
Lo sanno bene gli abitanti di Boston che da circa 1 settimana stanno registrando temperature sempre inferiori ai 20°F (-6/-7°C), un evento che non succedeva dal 1918. Il gran freddo ha fatto registrare valori record in molti stati. A New York la temperatura non raggiunge valori positivi da ben 13 giorni, un numero che potrebbe aumentare eguagliando il record di 16 giorni stabilito nel 1961. Nel Sud Dakota la temperatura ad Aberdeen è scesa sino a -36°C, valore che non si vedeva da oltre un secolo; nel Nebraska i -26°C di Omaha non si registravano dal lontanissimo 1884. Anche a Indianapolis la minima ieri è stata di -24°C, battendo addirittura il precedente primato del lontano 1887. Il freddo in molti casi è stato accentuato da i forti venti che hanno fatto crollare la temperatura percepita sino a -50°C nel North Dakota.
Intenso Nor'easter porta maltempo sulla costa orientale - Un'intensa circolazione di bassa pressione, i famosi Nor'estrer, interesserà la costa orientale degli USA nel corso dei prossimi giorni portando maltempo diffuso dalla Florida sino al Canada atlantico. Il maltempo colpirà sino alla serata di oggi la costa sudorientale degli USA con piogge, nevicate e pioggia congelantesi. Risalendo verso nord la depressione potrebbe intensificarsi rapidamente portando maltempo intenso, tra la sera-notte di mercoledì e venerdì, su gran parte del Nordest degli Usa e del Canada orientale. Bufere di neve, con raffiche anche oltre i 100 km/h, sono attese sul Maine, il New Brunswick ma anche nel Connecticut orientale, nel Massachusetts, a New York e nella Nuova Scozia occidentale. Accumuli sino a 30-60 cm sono attesi nel Maine e nel New Brunswick, 10-15 cm anche a New York. Da segnalare inoltre rare nevicate in Florida, come nel caso della città di Tallahassee, che non vedeva fiocchi bianchi da 28 anni.
1 GENNAIO 2018: Gli Stati Uniti centro-orientali sono alle prese con un'intensa e prolungata ondata di gelo, che alla fine del 2017 ha raggiunto livelli eccezionali con temperature che soprattutto sulla East-Coast sono scese su valori record.
TEMPERATURE FINO A -40°C - A New York la notte di Capodanno è trascorsa con temperature inferiori ai -10°C, e con venti tesi che hanno fatto percepire ai newyorkesi valori ancor più bassi; Chicago ha toccato i -22°C, mentre in alcune località tra Canada e USA la colonnina di mercurio è scesa invece anche al di sotto dei -40°C. Nel Maine, Stato del nord al confine con il Quebec, il governo ha decretato lo stato d'emergenza per permettere ai trasportatori del carburante necessario a scaldare le abitazioni di poter lavorare anche al di fuori degli orari normalmente autorizzati. Anche le Cascate del Niagara hanno subito gli effetti del gelo e sono ghiacciate completamento formando particolari sculture di ghiaccio che i turisti hanno potuto immortalare.
PREVISTA UNA FORTE TEMPESTA - Il gelo estremo e il maltempo tuttavia sembra destinato a proseguire. Durante la prima settimana del 2018 andrà infatti organizzandosi una tempesta atlantica, un cosiddetto Noreaster, mentre l'aria fredda insisterà in loco, dalla cui traiettoria dipenderà la possibilità di nevicate lungo la East Cost. La tempesta si intensificherà nel corso della seconda parte della settimana determinando venti molto forti e mareggiate lungo tutta la costa atlantica. A causa della presenza di temperature così basse, se la tempesta passerà abbastanza vicino alla coste nevicherà con buona probabilità dalla Carolina al Maine.
Un'ondata di gelo che resterà a lungo nella memoria di molti milioni di americani, erano almeno 30 anni che la neve non raggiungeva latitudini così meridionali per non parlare delle temperature, in diversi stati del Sud, un record quasi assoluto. Ma come si originano ondate di freddo così intense? L'aria polare canadese è riuscita a sprofondare verso le basse latitudini grazie alla spalla offerta da un potente promontorio anticiclonico di matrice sub tropicale che è andato a portare il suo tepore fino in Alaska. Per contro, dal Canada centro orientale una lingua gelida larga più di duemila chilometri è scesa verso l'area dei Grandi Laghi piegando poi tra Iowa e Illinois vers Est Sud est.
Una volta raggiunta la costa orientale nei pressi della Carolina del Sud, l'aria polare ancora secca e poco o per nulla mitigata dal passaggio sulle pianure centrali ha invaso l'oceano Atlantico catturando umidità e generando una gigantesca bassa pressione che gli americani hanno ribattezzato "Bomb Cyclone" Ciclone Bomba. Questi potenti cicloni non sono insoliti negli USA orientali e vengono chiamati NOR'EASTER, ma questo è stato particolarmente intenso e tecnicamente si è formato per CICLOGENESI ESPLOSIVA, qui un approfondimento sulla sua genesi. Il ciclone si è poi abbattuto sulla East Coast portando neve praticamente ovunque. Dal Maine fino alla Florida settentrionale. Nel contempo nell'area dei grandi laghi un maestoso lake effect snow ha portato intensissimi blizzard su Wisconsin, Michigan, Ohio, Pennsylvania e Stato di New York. Appena una settimana fa proprio la Pennsylvania era già stata colpita da una storica nevicata con accumuli fino a 1 metro e mezzo. Nel frattempo le coste nord orientali sono state battute da venti tempestosi che hanno provocato mareggiate e inondazioni durante i blizzard nevosi, anche a Boston.
Boston, New York, Philadelphia, Springfield, Washington d.c., Richmond, Charlotte, Charleston tutte le città più importanti della East Coast sotto la neve con temperature rigidissime, imbiancata anche Jacksonville nella Florida settentrionale e Tahallasse, non accadeva da 29 anni; neve persino sul Golfo del Messico 30 miglia a Sud della costa della Lousiana. Tanti i disagi alla circolazione specie aerea, con circa 27000 voli cancellati. A New York si è fermato l'aeroporto internazionale JFK: solo qui i voli cancellati sono stati 3.300. All'altro scalo, 'La Guardia', i voli rimasti a terra sono il 90%. Attività fortemente limitata anche al 'Newark Liberty' in New Jersey mentre American Airlines ha sospeso le partenze da Boston. Non va meglio sul fronte ferrovie: a causa del maltempo sono deragliate tre carrozze del treno Amtrak sulla rotta da Miami a New York. L'incidente è avvenuto a Savannah, in Georgia. Nella metropoli e in altre città vicine le scuole sono rimaste chiuse, così come molti esercizi pubblici. Numerosi anche i blackout elettrici, sarebbero circa 67.000 le utenze senza energia elettrica. Da segnalare purtroppo anche 12 vittime, bilancio non ancora definitivo.
Gli effetti paradossali di questa ondata di gelo, mentre Ancorage (Alaska) ha segnato una minima piuttosto mite di -2°, molto più a Sud, Saint Paul, la capitale del Minnesota ha dovuto fare i conti con una minima di -35°c. Ma se valori così bassi non fanno molta notizia sulle pianure centrali abituate ai rigori invernali, fanno sicuramente notizia i -6° di minima di New Orleans in Louisiana, sul caldo Golfo del Messico, che soltanto nel 1979 aveva avuto una temperatura poco più bassa di così. Quasi record anche i -8° di Augusta nella mite Georgia e i-8 di Columbus nel quasi tropicale Mississippi. Nel Quebec quindi fuori dagli USA in Canada la minima più bassa, ben -47°c mentre in Russia il clima è mite, Mosca ha avuto una minima di +2 e per trovare valori inferiori allo zero bisogna salire su in Siberia dove per altro non si scende al di sotto dei -15°C.
Aggiornamento 4 GENNAIO 2018 ore 17:30
Gli Stati Uniti continuano a fare i conti con gelo e neve, in particolare gli Stati centro-orientali. Rare nevicate hanno imbiancato la Florida spingendosi persino fin sul Golfo del Messico, 20 miglia a sud delle coste della Louisiana, non lontano dal Tropico del Cancro! Attualmente un profondo vortice ciclonico risale la costa atlantica, portando condizioni di maltempo soprattutto sugli Stati orientali, con neve dalla Carolina al Maine; neve a tratti a carattere di bufera anche a New York. Si tratta di un cosidetto NOR'EASTER, capace di portare severo maltempo e ingenti nevicate appunto negli USA orientali. Nelle prossime ore attesi veri e propri blizzard dalla Pennsylvania al Maine, con l'ulteriore approfondimento del vortice. La sua successiva risalita ad Est del Canada, richiamerà masse d'aria gelide nuovamente su gran parte degli USA nord-orientali riacutizzando il gelo almeno fino a tutto il weekend. Nel frattempo le temperature continuano a mantenersi abbondantemente e diffusamente sottozero su quasi tutto il territorio statunitense, con punte anche sotto i -20-25°C tra North e South Dakota, zona Grandi Laghi e tutti gli Stati prospicienti; le cascate del Niagara restano congelate. L'allerta meteo rimane dunque elevata per ghiaccio, neve, vento: possibili ulteriori disagi alla circolazione sia stradale, che ferroviaria, che aerea, con possibili chiusure di scuole, luoghi ed esercizi pubblici.
Aggiornamento 3 GENNAIO 2018 ore 16:15
Prosegue l'emergenza gelo e neve sugli USA - Secondo fonti locali sale a 9 il numero delle vittime causate dall'intensa ondata di gelo artico, una tra le più intense degli ultimi 100 anni secondo gli esperti locali, tant'è che il servizio meteorologico nazionale nella mattinata di martedì ha emesso un allerta/avviso freddo e vento per molte delle città dal confine con il Canada sino alle coste del Golfo del Messico. L'ondata gelida dovrebbe purtroppo proseguire per tutta la settimana, dispensando così nuovi record in molti degli Stati centro orientali degli U.S.A.
Lo sanno bene gli abitanti di Boston che da circa 1 settimana stanno registrando temperature sempre inferiori ai 20°F (-6/-7°C), un evento che non succedeva dal 1918. Il gran freddo ha fatto registrare valori record in molti stati. A New York la temperatura non raggiunge valori positivi da ben 13 giorni, un numero che potrebbe aumentare eguagliando il record di 16 giorni stabilito nel 1961. Nel Sud Dakota la temperatura ad Aberdeen è scesa sino a -36°C, valore che non si vedeva da oltre un secolo; nel Nebraska i -26°C di Omaha non si registravano dal lontanissimo 1884. Anche a Indianapolis la minima ieri è stata di -24°C, battendo addirittura il precedente primato del lontano 1887. Il freddo in molti casi è stato accentuato da i forti venti che hanno fatto crollare la temperatura percepita sino a -50°C nel North Dakota.
Intenso Nor'easter porta maltempo sulla costa orientale - Un'intensa circolazione di bassa pressione, i famosi Nor'estrer, interesserà la costa orientale degli USA nel corso dei prossimi giorni portando maltempo diffuso dalla Florida sino al Canada atlantico. Il maltempo colpirà sino alla serata di oggi la costa sudorientale degli USA con piogge, nevicate e pioggia congelantesi. Risalendo verso nord la depressione potrebbe intensificarsi rapidamente portando maltempo intenso, tra la sera-notte di mercoledì e venerdì, su gran parte del Nordest degli Usa e del Canada orientale. Bufere di neve, con raffiche anche oltre i 100 km/h, sono attese sul Maine, il New Brunswick ma anche nel Connecticut orientale, nel Massachusetts, a New York e nella Nuova Scozia occidentale. Accumuli sino a 30-60 cm sono attesi nel Maine e nel New Brunswick, 10-15 cm anche a New York. Da segnalare inoltre rare nevicate in Florida, come nel caso della città di Tallahassee, che non vedeva fiocchi bianchi da 28 anni.
1 GENNAIO 2018: Gli Stati Uniti centro-orientali sono alle prese con un'intensa e prolungata ondata di gelo, che alla fine del 2017 ha raggiunto livelli eccezionali con temperature che soprattutto sulla East-Coast sono scese su valori record.
TEMPERATURE FINO A -40°C - A New York la notte di Capodanno è trascorsa con temperature inferiori ai -10°C, e con venti tesi che hanno fatto percepire ai newyorkesi valori ancor più bassi; Chicago ha toccato i -22°C, mentre in alcune località tra Canada e USA la colonnina di mercurio è scesa invece anche al di sotto dei -40°C. Nel Maine, Stato del nord al confine con il Quebec, il governo ha decretato lo stato d'emergenza per permettere ai trasportatori del carburante necessario a scaldare le abitazioni di poter lavorare anche al di fuori degli orari normalmente autorizzati. Anche le Cascate del Niagara hanno subito gli effetti del gelo e sono ghiacciate completamento formando particolari sculture di ghiaccio che i turisti hanno potuto immortalare.
PREVISTA UNA FORTE TEMPESTA - Il gelo estremo e il maltempo tuttavia sembra destinato a proseguire. Durante la prima settimana del 2018 andrà infatti organizzandosi una tempesta atlantica, un cosiddetto Noreaster, mentre l'aria fredda insisterà in loco, dalla cui traiettoria dipenderà la possibilità di nevicate lungo la East Cost. La tempesta si intensificherà nel corso della seconda parte della settimana determinando venti molto forti e mareggiate lungo tutta la costa atlantica. A causa della presenza di temperature così basse, se la tempesta passerà abbastanza vicino alla coste nevicherà con buona probabilità dalla Carolina al Maine.
FILIPPINE: OLTRE 20 VITTIME PER FRANE E INONDAZIONI A CAUSA DELLA TEMPESTA TROPICALE TEMBIN
24 DICEMBRE 2017: Il bilancio ancora provvisorio della tempesta tropicale che si è abbattuta nella giornata di ieri, Venerdì 23 Dicembre, sulle Filippine è di oltre 200 vittime e un numero ancora imprecisato di dispersi. Le piogge torrenziali hanno letteralmente liquefatto interi versanti montuosi facendoli precipitare a valle verso i villaggi. L'isola più colpita da Tembin è Mindanao, la regione più meridionale dell'arcipelago.
Le operazioni di soccorso avanzano con molta difficoltà a causa dell'interruzione di molte vie di comunicazione, da fonti non confermate un intero villaggio nei pressi della città di Tubod sarebbe stato completamente sepolto dal fango. Il sindaco di Sibuco della provincia di Zamboanga punta il dito contro il disboscamento della zona montuosa.
Le isole Filippine sono un frequente bersaglio di tifoni e tempeste tropicali con una media di circa 20 ogni anno ma è la prima volta che la regione di Mindanao viene così duramente colpita. Appena 4 anni fa il super tifone Haiyan provocò durante il suo passaggio circa 6300 vittime.
Le operazioni di soccorso avanzano con molta difficoltà a causa dell'interruzione di molte vie di comunicazione, da fonti non confermate un intero villaggio nei pressi della città di Tubod sarebbe stato completamente sepolto dal fango. Il sindaco di Sibuco della provincia di Zamboanga punta il dito contro il disboscamento della zona montuosa.
Le isole Filippine sono un frequente bersaglio di tifoni e tempeste tropicali con una media di circa 20 ogni anno ma è la prima volta che la regione di Mindanao viene così duramente colpita. Appena 4 anni fa il super tifone Haiyan provocò durante il suo passaggio circa 6300 vittime.
URAGANO OPHELIA PUNTA DRITTO L'IRLANDA. PREVISTO IL SUO ARRIVO AD INIZIO SETTIMANA
Aggiornamento 16 OTTOBRE 2017 ore 16:05
L'ex Uragano Ophelia ha raggiunto l'Irlanda nelle prime ore del giorno, l'impatto sulla contea di Cork, la regione più sud occidentale dell'Isola. Seppur degradata a tempesta tropicale Ophelia continua a mantenere in questa prima fase caratteristiche distruttive. Il landfall è stato accompagnato da venti che hanno sfiorato i 200km/h poi scesi intorno ai 160/180km/h, venti distruttivi che hanno costretto alla chiusura gran parte della attività con inviti da parte della autorità a non uscire di casa.
Purtroppo nelle ultime ore il bilancio si è aggravato, si segnala già una vittima in Irlanda, una donna uccisa nella propria auto, schiacciata dalla caduta di un albero a causa dei forti venti e numerosi feriti, per fortuna in condizioni non gravi. Molti disagi poi per i tralicci abbattuti che hanno lasciato almeno 230mila abitazioni senza energia elettrica, almeno 130 voli cancellati negli aeroporti principali. Il percorso dell'ex uragano attraverserà tutta l'Isola per arrivare stasera intorno alle 20 ora locale sulla Scozia. Durante il tragitto attesi ancora venti distruttivi e precipitazioni intense con molti danni. E i venti forti portati da Ophelia sono stati anche la causa indiretta della rapida propagazione degli incendi dolosi appiccati in Spagna e in Portogallo con un bilancio gravissimo, almeno 30 persone hanno perso la vita.
L'arrivo di Ophelia è stato anche accompagnato da caldo anomalo, legato al richiamo di venti nord africani. Le temperature massime registrate sull'Inghilterra hanno raggiunto i 23° con ben 21° a Londra. Continua per altro a fare molto caldo su tutta l'Europa occidentale con temperature massime che anche oggi hanno raggiunto sulla Francia meridionale i 30°, 29° anche in Spagna in Andalusia dopo che ieri si erano toccati ben 36°C. Il tutto accompagnato da forti e caldi venti dal deserto che hanno trasportato la sabbia fin sul Nord Europa, tinteggiando talora di giallo il cielo. Caldo anomalo anche in Italia, con temperature da inizio Settembre.
Aggiornamento 16 OTTOBRE 2017 ore 11:50
OPHELIA DIVENTA EX URAGANO - Ophelia nel corso delle ultime ore ha terminato il suo passaggio da uragano ad intenso vortice di bassa pressione delle medie latitudini. Questo non significa abbassare la guardia perchè l'energia che lo accompagna è molto alta. I venti che ruotano attorno al vortice sono particolarmente intensi tanto che le raffiche possono essere paragonate proprio a quelle di un ciclone tropicale.
ALLERTA METEO IN GRAN BRETAGNA - Ophelia si trova ora a ridosso dell'Irlanda, a 200 miglia a sud ovest, e si muove verso Nord est. La pressione al suolo sta nuovamente scendendo segno di un ulteriore suo approfondimento. L'Irlanda, dove è scattata l'allerta meteo, sarà la più interessata nella giornata di Lunedì da scrosci di pioggia forti ma soprattutto da venti particolarmente intensi le cui raffiche potranno raggiungere i 150 km/h Successivamente l'ex uragano Ophelia si porterà sulla Scozia ma perderà energia coinvolgendo marginalmente anche l'Inghilterra specie occidentale.
OPHELIA E GLI INCENDI IN GALIZIA - Intanto Ophelia nella giornata di domenica 15 dopo aver interessato marginalmente le Azzorre si è mosso ad Ovest della Penisola Iberica. Il rinforzo del vento, il clima secco presente in zona e le temperature anomale di questo periodo che stanno interessando mezza Europa, hanno alimentato numerosi incendi. Particolarmente coinvolta la Galizia, sul Nord Ovest della Spagna. Secondo le agenzie di stampa due persone sono morte ma molti risultano i dispersi. Il caldo anomalo ieri ha impennato le temperature su valori da estate inoltrate con picchi prossimi ai 35°C. sul resto dell'Europa Ophelia contribuisce ad alimentare attraverso il richiamo di una massa d'aria dal Nord Africa l'anticiclone sub tropicale con un'estate fuori stagione.
14 OTTOBRE 2017: URAGANO OPHELIA PUNTA VERSO L'EUROPA, ALLERTA METEO SULL'IRLANDA - L'uragano Ophelia è davvero particolare: nelle ultime ore è diventato di categoria 2, con un minimo di pressione di 971hPa, venti fino a 150km/h e raffiche prossime ai 200km/h. Anzichè intraprendere la classica traiettoria verso Ovest in direzione dei Caraibi, Ophelia muove verso Est-Nordest, in direzione dell'Europa, ad una velocità di circa 30km/h. L'impatto con le Azzorre è ormai imminente, mentre domenica verrà agganciato dal flusso perturbato atlantico che lo trascinerà verso Nordest imprimendogli una notevole accelerazione in direzione dell'Irlanda, transitando al largo di Portogallo e Francia ( verranno appena sfiorate Galizia e Bretagna ). In questa fase Ophelia perderà le sue caratteristiche di uragano, diventando ciclone extra-tropicale ma comunque molto intenso. L'impatto con l'Irlanda è previsto lunedì a partire dal settore sud-occidentale, con minimo di pressione anche inferiore ai 975hPa, piogge intense ma soprattutto venti tempestosi, con raffiche anche superiori ai 120-130km/h e violente mareggiate. E' dunque massima allerta meteo per possibili danni e disagi provocati soprattutto dal vento, anche nel settore dei servizi e dei trasporti, con alberi abbattuti e blakout elettrici altamente probabili. Successivamente l'ex uragano Ophelia si porterà sulla Scozia, in parte attenuato, interessando marginalmente anche l'Inghilterra specie occidentale. Proprio il 15 ottobre tra l'altro ricorre il 30-simo anniversario della grande tempesta del 1987, che colpì le Isole Britanniche causando la morte di 22 persone.
EFFETTI COLLATERALI SUL RESTO DELL'EUROPA - La traiettoria di Ophelia con direttrice Azzorre-Irlanda non farà altro che esaltare l'enorme bolla anticiclonica di matrice sub-tropicale che ingloberà quasi tutta l'Europa centro-meridionale. Gran parte del Vecchio Continente sarà così interessata da aria decisamente calda per il periodo, in risalita dai Tropici sin verso il Mar Baltico. Fatta eccezione per medio-alta Scandinavia e Russia, su quasi tutta l'Europa farà caldo per il periodo, con temperature abbondantemente sopra la media. Sarà invece praticamente Estate tra Portogallo, Spagna, Francia, Inghilterra dove Ophelia richiamerà forti venti direttamente dal Sahara con temperature da pieno Luglio e trasporto di sabbia dal deserto: attesi valori termici anche di oltre 30-32°C sul comparto portoghese e spagnolo, oltre 25-26°C su quello francese. Caldo anomalo che interesserà anche l'Inghilterra tanto che Londra potrebbe registrare addirittura massime sin verso i 25-26°C ( si parla di temperature oltre la media anche di 10-12°C ). Insomma Ophelia metterà in vero proprio stand-by l'Autunno in quasi tutta Europa, che rivivrà condizioni tardo estive ( se non proprio estive sull'Iberia ).
EVENTO RARO, ALCUNE STATISTICHE E PRECEDENTI - In base al database della NOAA, dal 1851 ad oggi solamente 11 uragani hanno interessato le Isole Azzorre, quasi tutte tra agosto e settembre, fatta eccezione per l'uragano fuori stagione Alex, che colpì le Isole nel gennaio 2016 ma declassato a tempesta tropicale. Per quanto riguarda Irlanda e Gran Bretagna, accade periodicamente che ex uragani raggiungano questi Stati come cicloni extra-tropicali ma con la classica traiettoria che dall'Atlantico tropicale si avvicina verso gli USA, per poi ripiegare sul Nord Atlantico: tra i casi eclatanti di questo tipo ricordiamo la tempesta Bill che colpì l'Irlanda nell'agosto 2009, Alberto e Gordon nel 2006 con interessamento anche della Scozia. Ma per un precedente con traiettoria insolita simile a quello di Ophelia bisogna tornare indietro nel settembre 1961, quando l'uragano Debbie dopo aver colpito le Azzorre raggiunse l'Irlanda come tempesta tropicale il giorno 16, causando condizioni di severo maltempo: le raffiche di vento raggiunsero valori registrati fino a 170-180km/h, le coste furono devastate da violente mareggiate. Ci furono ben 12 vittime e 50 feriti. Da segnalare infine il caso dell'uragano Vince, che nell'ottobre del 2005 dall'Atlantico tropicale si diresse verso la Spagna, raggiungendola ma declassata come depressione.
L'ex Uragano Ophelia ha raggiunto l'Irlanda nelle prime ore del giorno, l'impatto sulla contea di Cork, la regione più sud occidentale dell'Isola. Seppur degradata a tempesta tropicale Ophelia continua a mantenere in questa prima fase caratteristiche distruttive. Il landfall è stato accompagnato da venti che hanno sfiorato i 200km/h poi scesi intorno ai 160/180km/h, venti distruttivi che hanno costretto alla chiusura gran parte della attività con inviti da parte della autorità a non uscire di casa.
Purtroppo nelle ultime ore il bilancio si è aggravato, si segnala già una vittima in Irlanda, una donna uccisa nella propria auto, schiacciata dalla caduta di un albero a causa dei forti venti e numerosi feriti, per fortuna in condizioni non gravi. Molti disagi poi per i tralicci abbattuti che hanno lasciato almeno 230mila abitazioni senza energia elettrica, almeno 130 voli cancellati negli aeroporti principali. Il percorso dell'ex uragano attraverserà tutta l'Isola per arrivare stasera intorno alle 20 ora locale sulla Scozia. Durante il tragitto attesi ancora venti distruttivi e precipitazioni intense con molti danni. E i venti forti portati da Ophelia sono stati anche la causa indiretta della rapida propagazione degli incendi dolosi appiccati in Spagna e in Portogallo con un bilancio gravissimo, almeno 30 persone hanno perso la vita.
L'arrivo di Ophelia è stato anche accompagnato da caldo anomalo, legato al richiamo di venti nord africani. Le temperature massime registrate sull'Inghilterra hanno raggiunto i 23° con ben 21° a Londra. Continua per altro a fare molto caldo su tutta l'Europa occidentale con temperature massime che anche oggi hanno raggiunto sulla Francia meridionale i 30°, 29° anche in Spagna in Andalusia dopo che ieri si erano toccati ben 36°C. Il tutto accompagnato da forti e caldi venti dal deserto che hanno trasportato la sabbia fin sul Nord Europa, tinteggiando talora di giallo il cielo. Caldo anomalo anche in Italia, con temperature da inizio Settembre.
Aggiornamento 16 OTTOBRE 2017 ore 11:50
OPHELIA DIVENTA EX URAGANO - Ophelia nel corso delle ultime ore ha terminato il suo passaggio da uragano ad intenso vortice di bassa pressione delle medie latitudini. Questo non significa abbassare la guardia perchè l'energia che lo accompagna è molto alta. I venti che ruotano attorno al vortice sono particolarmente intensi tanto che le raffiche possono essere paragonate proprio a quelle di un ciclone tropicale.
ALLERTA METEO IN GRAN BRETAGNA - Ophelia si trova ora a ridosso dell'Irlanda, a 200 miglia a sud ovest, e si muove verso Nord est. La pressione al suolo sta nuovamente scendendo segno di un ulteriore suo approfondimento. L'Irlanda, dove è scattata l'allerta meteo, sarà la più interessata nella giornata di Lunedì da scrosci di pioggia forti ma soprattutto da venti particolarmente intensi le cui raffiche potranno raggiungere i 150 km/h Successivamente l'ex uragano Ophelia si porterà sulla Scozia ma perderà energia coinvolgendo marginalmente anche l'Inghilterra specie occidentale.
OPHELIA E GLI INCENDI IN GALIZIA - Intanto Ophelia nella giornata di domenica 15 dopo aver interessato marginalmente le Azzorre si è mosso ad Ovest della Penisola Iberica. Il rinforzo del vento, il clima secco presente in zona e le temperature anomale di questo periodo che stanno interessando mezza Europa, hanno alimentato numerosi incendi. Particolarmente coinvolta la Galizia, sul Nord Ovest della Spagna. Secondo le agenzie di stampa due persone sono morte ma molti risultano i dispersi. Il caldo anomalo ieri ha impennato le temperature su valori da estate inoltrate con picchi prossimi ai 35°C. sul resto dell'Europa Ophelia contribuisce ad alimentare attraverso il richiamo di una massa d'aria dal Nord Africa l'anticiclone sub tropicale con un'estate fuori stagione.
14 OTTOBRE 2017: URAGANO OPHELIA PUNTA VERSO L'EUROPA, ALLERTA METEO SULL'IRLANDA - L'uragano Ophelia è davvero particolare: nelle ultime ore è diventato di categoria 2, con un minimo di pressione di 971hPa, venti fino a 150km/h e raffiche prossime ai 200km/h. Anzichè intraprendere la classica traiettoria verso Ovest in direzione dei Caraibi, Ophelia muove verso Est-Nordest, in direzione dell'Europa, ad una velocità di circa 30km/h. L'impatto con le Azzorre è ormai imminente, mentre domenica verrà agganciato dal flusso perturbato atlantico che lo trascinerà verso Nordest imprimendogli una notevole accelerazione in direzione dell'Irlanda, transitando al largo di Portogallo e Francia ( verranno appena sfiorate Galizia e Bretagna ). In questa fase Ophelia perderà le sue caratteristiche di uragano, diventando ciclone extra-tropicale ma comunque molto intenso. L'impatto con l'Irlanda è previsto lunedì a partire dal settore sud-occidentale, con minimo di pressione anche inferiore ai 975hPa, piogge intense ma soprattutto venti tempestosi, con raffiche anche superiori ai 120-130km/h e violente mareggiate. E' dunque massima allerta meteo per possibili danni e disagi provocati soprattutto dal vento, anche nel settore dei servizi e dei trasporti, con alberi abbattuti e blakout elettrici altamente probabili. Successivamente l'ex uragano Ophelia si porterà sulla Scozia, in parte attenuato, interessando marginalmente anche l'Inghilterra specie occidentale. Proprio il 15 ottobre tra l'altro ricorre il 30-simo anniversario della grande tempesta del 1987, che colpì le Isole Britanniche causando la morte di 22 persone.
EFFETTI COLLATERALI SUL RESTO DELL'EUROPA - La traiettoria di Ophelia con direttrice Azzorre-Irlanda non farà altro che esaltare l'enorme bolla anticiclonica di matrice sub-tropicale che ingloberà quasi tutta l'Europa centro-meridionale. Gran parte del Vecchio Continente sarà così interessata da aria decisamente calda per il periodo, in risalita dai Tropici sin verso il Mar Baltico. Fatta eccezione per medio-alta Scandinavia e Russia, su quasi tutta l'Europa farà caldo per il periodo, con temperature abbondantemente sopra la media. Sarà invece praticamente Estate tra Portogallo, Spagna, Francia, Inghilterra dove Ophelia richiamerà forti venti direttamente dal Sahara con temperature da pieno Luglio e trasporto di sabbia dal deserto: attesi valori termici anche di oltre 30-32°C sul comparto portoghese e spagnolo, oltre 25-26°C su quello francese. Caldo anomalo che interesserà anche l'Inghilterra tanto che Londra potrebbe registrare addirittura massime sin verso i 25-26°C ( si parla di temperature oltre la media anche di 10-12°C ). Insomma Ophelia metterà in vero proprio stand-by l'Autunno in quasi tutta Europa, che rivivrà condizioni tardo estive ( se non proprio estive sull'Iberia ).
EVENTO RARO, ALCUNE STATISTICHE E PRECEDENTI - In base al database della NOAA, dal 1851 ad oggi solamente 11 uragani hanno interessato le Isole Azzorre, quasi tutte tra agosto e settembre, fatta eccezione per l'uragano fuori stagione Alex, che colpì le Isole nel gennaio 2016 ma declassato a tempesta tropicale. Per quanto riguarda Irlanda e Gran Bretagna, accade periodicamente che ex uragani raggiungano questi Stati come cicloni extra-tropicali ma con la classica traiettoria che dall'Atlantico tropicale si avvicina verso gli USA, per poi ripiegare sul Nord Atlantico: tra i casi eclatanti di questo tipo ricordiamo la tempesta Bill che colpì l'Irlanda nell'agosto 2009, Alberto e Gordon nel 2006 con interessamento anche della Scozia. Ma per un precedente con traiettoria insolita simile a quello di Ophelia bisogna tornare indietro nel settembre 1961, quando l'uragano Debbie dopo aver colpito le Azzorre raggiunse l'Irlanda come tempesta tropicale il giorno 16, causando condizioni di severo maltempo: le raffiche di vento raggiunsero valori registrati fino a 170-180km/h, le coste furono devastate da violente mareggiate. Ci furono ben 12 vittime e 50 feriti. Da segnalare infine il caso dell'uragano Vince, che nell'ottobre del 2005 dall'Atlantico tropicale si diresse verso la Spagna, raggiungendola ma declassata come depressione.
TIFONE DAMREY: SI AGGRAVA IL BILANCIO DELLE VITTIME
8 NOVEMBRE 2017: Sarebbero almeno 61 le vittime causate dal passaggio del Tifone Damrey in Vietnam. Il bilancio ancora non ufficiale si è aggravato ulteriormente nelle ultime 24 ore perché non tutte le zone del paese erano state ancora raggiunte dia soccorsi. Ancora imprecisato il numero di dispersi che si aggirerebbe attorno alla trentina. Il tifone ha danneggiato più di 40mila case, sommerso le strade principali del paese e fatto naufragare circa 300 imbarcazioni. Tra le persone disperse ci sono 17 membri degli equipaggi di alcune navi cargo affondate al largo della costa della regione di Binh Dinh.
Più di 30mila persone, tra cui molti turisti stranieri, sono stati evacuati dalla zona prima dell'arrivo del tifone che ha toccato terra Sabato 4 Novembre scorso, Damrey è il peggiore tifone a colpire la costa meridionale del paese da decenni, solitamente i tifoni interessano infatti le zone più a nord. La città più colpita dal tifone è Nha Trang, che si trova a circa 500 chilometri da Da Nang, dove a partire dall'8 novembre si terrà il vertice dell'APEC, l'organismo per la cooperazione economica dell'area asiatico e pacifica. Sarà la prima visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un paese del sud-est asiatico. Dall'inizio del 2017 almeno 240 persone sono morte in Vietnam a causa di alluvioni e frane.
Più di 30mila persone, tra cui molti turisti stranieri, sono stati evacuati dalla zona prima dell'arrivo del tifone che ha toccato terra Sabato 4 Novembre scorso, Damrey è il peggiore tifone a colpire la costa meridionale del paese da decenni, solitamente i tifoni interessano infatti le zone più a nord. La città più colpita dal tifone è Nha Trang, che si trova a circa 500 chilometri da Da Nang, dove a partire dall'8 novembre si terrà il vertice dell'APEC, l'organismo per la cooperazione economica dell'area asiatico e pacifica. Sarà la prima visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un paese del sud-est asiatico. Dall'inizio del 2017 almeno 240 persone sono morte in Vietnam a causa di alluvioni e frane.
TIFONE LAN SUL PACIFICO. E' ALLERTA IN GIAPPONE
22 OTTOBRE 2017: Super tifone Lan - Mentre la situazione in Atlantico è per il momento tranquilla spostiamo la nostra attenzione sul Pacifico, 'dominato' dal tifone Lan. Per l'Atlantico questa è una super stagione a causa di una concomitante azione favorevole tra shear basso, La Nina e temperature delle acque molto calde; discorso diverso invece sul Pacifico dove prima di Lan la situazione era relativamente tranquilla. Quest'anno sul Pacifico settentrionale ci sono stati solo '4 giorni tifone' da categoria Major,il più basso in questo periodo dal 1984, contro i 19 giorni uragano in Atlantico. L'energia sprigionata dai tifoni è di solo 112, in Atlantico l'Ace Index è invece di 222.
Allerta in Giappone - Il super tifone nelle ultime ore si è indebolito lievemente ma è molto forte dal momento che rimane di categoria 4 con venti che sfiorano i 200km/h. Avanza verso nord in direzione di Okinawa per poi portarsi successivamente verso l'isola Honshu dove c'è Tokyo, la capitale del Giappone. Qui è atteso in giornata portando intense precipitazioni e forti venti. Lan si mette in evidenza per il suo occhio piuttosto largo, almeno 50 miglia di diametro. Ricurvando verso Nord Est entrerà poi in una zona a più basso contenuto di calore nel mare ma anche con maggiore shear, di conseguenza perderà le sue caratteristiche di uragano e si indebolirà.
Allerta in Giappone - Il super tifone nelle ultime ore si è indebolito lievemente ma è molto forte dal momento che rimane di categoria 4 con venti che sfiorano i 200km/h. Avanza verso nord in direzione di Okinawa per poi portarsi successivamente verso l'isola Honshu dove c'è Tokyo, la capitale del Giappone. Qui è atteso in giornata portando intense precipitazioni e forti venti. Lan si mette in evidenza per il suo occhio piuttosto largo, almeno 50 miglia di diametro. Ricurvando verso Nord Est entrerà poi in una zona a più basso contenuto di calore nel mare ma anche con maggiore shear, di conseguenza perderà le sue caratteristiche di uragano e si indebolirà.
METEO: L'INSOLITO URAGANO OPHELIA RAGGIUNGE LA CATEGORIA 2. SITUAZIONE E PREVISIONI
Aggiornamento 17 OTTOBRE 2017 ore 11:18
Ophelia, 3 vittime in Irlanda, 35 morti per incendi tra Spagna e Portogallo - Sale a tre il numero delle vittime in Irlanda causate dal passaggio dell'ex uragano Ophelia. La cronaca parla anche che oltre 360 mila persone sono rimaste senza elettricità a causa dei fortissimi venti che hanno superato i 160 km/h. L'emittente pubblica irlandese Rte dice inoltre che fra il 5 il 10% delle famiglie colpite rischiano di restare al buio per più di una settimana. La ventilazione forte di Ophelia ha poi alimentato i violenti incendi su alcune aree di Spagna e Portogallo; 35 le vittime, 32 in Portogallo e 3 in Galizia. Numerose le persone ferite tra cui molti vigili del fuoco. I servizi di emergenza hanno registrato più di 500 incendi ieri, il numero più alto dell'anno in un solo giorno e il peggiore in oltre 10 anni.
Ophelia è un evento piuttosto eccezionale perchè si tratta dell'uragano più orientale di categoria 3 mai registrato in Atlantico. Si è formato a sud ovest delle Azzorre; successivamente si è portato verso nord Est passando a largo del Portogallo ma perdendo le sue caratteristiche tropicali. Ha raggiunto l'Irlanda nella giornata di lunedì come un violento vortice extratropicale.
Prospettive meteo - L'ex Ophelia sta ora interessando Inghilterra, Galles e Scozia con piogge e venti forti ma si muoverà in serata verso la Scandinavia attenuandosi ulteriormente; la Gran Bretagna ora vedrà una breve tregua attraverso un miglioramento. Sabato 20 è atteso però l'arrivo di una nuovo intenso vortice di bassa pressione dall'Atlantico. Invece provvidenziali piogge raggiungeranno il Portogallo e la Spagna attraverso una perturbazione attesa nelle prossime ore.
Aggiornamento 16 OTTOBRE 2017 ore 15:00
Si aggrava il bilancio delle vittime dei paurosi incendi che stanno interessando Spagna e Portogallo, si contano almeno 400 roghi. E' di almeno 31 morti in Portogallo, tre invece in Galizia intrappolate nelle proprie automobili. Molte le persone ferite tra cui diversi vigili del fuoco. Secondo la Protezione Civile è ancora un bilancio provvisorio perché si stanno ancora raccogliendo i dati dei numerosi villaggi che sono stati circondati dalle fiamme nelle ultime ore.
INCENDI IN GALIZIA - I venti forti legati al passaggio di Ophelia nella giornata di domenica 16 che si è ora portata sull'Irlanda hanno alimentato numerosi roghi in Galizia, sul settore nord occidentale della Spagna. Secondo le agenzie di stampa tre persone sono morte ma molti risultano i dispersi. Sarebbero oltre 50 i fronti di fuoco attivo e numerosi centri urbani sarebbero minacciati. Le autorità di Vigo hanno lanciato un appello agli abitanti delle zone assediate dal fuoco affinchè abbandonino le loro abitazioni convergendo verso il centro della città. Numerosi incendi anche in Portogallo soprattutto domenica. Nel mese di Giugno il Portogallo è stato interessato da uno dei più grandi incendi di sempre che ucciso 64 persone ferendone 250.
La penisola Iberica risente di un clima particolarmente secco per via di ingombranti anticicloni; in questi ultimi giorni poi le temperature risultano da estate inoltrata con valori anche prossimi ai 35°C. L'ondata di caldo causata da un anticiclone anomalo sta interessando altresì mezza Europa.
14 OTTOBRE 2017: Ophelia si va intensificando e raggiunge ora la Categoria 2 con venti che soffiano oltre le 100 miglia orarie con una pressione di 970 hPa. E' piuttosto insolito vedere un urgano di categoria 2 in questo settore dell'Atlantico. Questo gli permette di essere il più forte uragano 'orientale' dopo Gordon del 2012 al di fuori dei tropici. L'insolito Ophelia infatti si è formato più a nord della media, per questo motivo punterà verso l''Europa occidentale una volta che sarà agganciato dalle correnti atlantiche.
Si tratta del decimo uragano della stagione 2017, un'annata molto attiva in Atlantico con 5 uragani Major dal momento che concorrono tutta una serie di condizioni meteo climatiche favorevoli ( La Nina, uno shear molto basso, oceano Atlantico in 'modalità calda'). L'energia sprigionata dagli uragani quest'anno è di 212, il primato spetta alla stagione 1933 con 259. Si tratta del settimo posto nella classifica. L'Atlantico poi ha prodotto 48 giorni uragano, il più alto valore dal 1995.
Sabato 14 Ophelia raggiungerà le Azzorre. Poi si muoverà verso Nord Est passando a largo del Portogallo. Qui perderà le sue caratteristiche tropicali ma manterrà la sua asimmetria con cuore caldo (warm seclusion) tipico dei vortici molto profondi sub tropicali portandosi verso l'Irlanda in avvio della settimana.
Ophelia, 3 vittime in Irlanda, 35 morti per incendi tra Spagna e Portogallo - Sale a tre il numero delle vittime in Irlanda causate dal passaggio dell'ex uragano Ophelia. La cronaca parla anche che oltre 360 mila persone sono rimaste senza elettricità a causa dei fortissimi venti che hanno superato i 160 km/h. L'emittente pubblica irlandese Rte dice inoltre che fra il 5 il 10% delle famiglie colpite rischiano di restare al buio per più di una settimana. La ventilazione forte di Ophelia ha poi alimentato i violenti incendi su alcune aree di Spagna e Portogallo; 35 le vittime, 32 in Portogallo e 3 in Galizia. Numerose le persone ferite tra cui molti vigili del fuoco. I servizi di emergenza hanno registrato più di 500 incendi ieri, il numero più alto dell'anno in un solo giorno e il peggiore in oltre 10 anni.
Ophelia è un evento piuttosto eccezionale perchè si tratta dell'uragano più orientale di categoria 3 mai registrato in Atlantico. Si è formato a sud ovest delle Azzorre; successivamente si è portato verso nord Est passando a largo del Portogallo ma perdendo le sue caratteristiche tropicali. Ha raggiunto l'Irlanda nella giornata di lunedì come un violento vortice extratropicale.
Prospettive meteo - L'ex Ophelia sta ora interessando Inghilterra, Galles e Scozia con piogge e venti forti ma si muoverà in serata verso la Scandinavia attenuandosi ulteriormente; la Gran Bretagna ora vedrà una breve tregua attraverso un miglioramento. Sabato 20 è atteso però l'arrivo di una nuovo intenso vortice di bassa pressione dall'Atlantico. Invece provvidenziali piogge raggiungeranno il Portogallo e la Spagna attraverso una perturbazione attesa nelle prossime ore.
Aggiornamento 16 OTTOBRE 2017 ore 15:00
Si aggrava il bilancio delle vittime dei paurosi incendi che stanno interessando Spagna e Portogallo, si contano almeno 400 roghi. E' di almeno 31 morti in Portogallo, tre invece in Galizia intrappolate nelle proprie automobili. Molte le persone ferite tra cui diversi vigili del fuoco. Secondo la Protezione Civile è ancora un bilancio provvisorio perché si stanno ancora raccogliendo i dati dei numerosi villaggi che sono stati circondati dalle fiamme nelle ultime ore.
INCENDI IN GALIZIA - I venti forti legati al passaggio di Ophelia nella giornata di domenica 16 che si è ora portata sull'Irlanda hanno alimentato numerosi roghi in Galizia, sul settore nord occidentale della Spagna. Secondo le agenzie di stampa tre persone sono morte ma molti risultano i dispersi. Sarebbero oltre 50 i fronti di fuoco attivo e numerosi centri urbani sarebbero minacciati. Le autorità di Vigo hanno lanciato un appello agli abitanti delle zone assediate dal fuoco affinchè abbandonino le loro abitazioni convergendo verso il centro della città. Numerosi incendi anche in Portogallo soprattutto domenica. Nel mese di Giugno il Portogallo è stato interessato da uno dei più grandi incendi di sempre che ucciso 64 persone ferendone 250.
La penisola Iberica risente di un clima particolarmente secco per via di ingombranti anticicloni; in questi ultimi giorni poi le temperature risultano da estate inoltrata con valori anche prossimi ai 35°C. L'ondata di caldo causata da un anticiclone anomalo sta interessando altresì mezza Europa.
14 OTTOBRE 2017: Ophelia si va intensificando e raggiunge ora la Categoria 2 con venti che soffiano oltre le 100 miglia orarie con una pressione di 970 hPa. E' piuttosto insolito vedere un urgano di categoria 2 in questo settore dell'Atlantico. Questo gli permette di essere il più forte uragano 'orientale' dopo Gordon del 2012 al di fuori dei tropici. L'insolito Ophelia infatti si è formato più a nord della media, per questo motivo punterà verso l''Europa occidentale una volta che sarà agganciato dalle correnti atlantiche.
Si tratta del decimo uragano della stagione 2017, un'annata molto attiva in Atlantico con 5 uragani Major dal momento che concorrono tutta una serie di condizioni meteo climatiche favorevoli ( La Nina, uno shear molto basso, oceano Atlantico in 'modalità calda'). L'energia sprigionata dagli uragani quest'anno è di 212, il primato spetta alla stagione 1933 con 259. Si tratta del settimo posto nella classifica. L'Atlantico poi ha prodotto 48 giorni uragano, il più alto valore dal 1995.
Sabato 14 Ophelia raggiungerà le Azzorre. Poi si muoverà verso Nord Est passando a largo del Portogallo. Qui perderà le sue caratteristiche tropicali ma manterrà la sua asimmetria con cuore caldo (warm seclusion) tipico dei vortici molto profondi sub tropicali portandosi verso l'Irlanda in avvio della settimana.
FIUMI D'ACQUA E GRANDINE IN BOLIVIA, 2 VITTIME E DECINE DI FERITI
13 OTTOBRE 2017: Un'intensa grandinata ha imbiancato la città di Sucre, in Bolivia nella giornata di giovedì 12. Fiumi d'acqua e grandine hanno invaso l'area, causando persino la morte di due studenti e ferendo almeno altre 20 persone. Ecco alcuni video qui sotto. Infiltrazioni fredde di origine antartica si sono spinte dall'Argentina verso nord, sfiorando Paraguay e Bolivia, innescando così intensi temporali ed eventi grandinigeni. Già lo scorso febbraio la città fece i conti con un'altra spaventosa grandinata, che fece accumulare quasi mezzo metro di ghiaccio in alcuni quartieri.
GRANDINE GIGANTE CAUSA PANICO E DISTRUZIONE IN ARGENTINA A CORRIENTES
10 OTTOBRE 2017: Una tempesta di particolare violenza ha colpito l'Argentina settentrionale al confine con il Paraguay nel pomeriggio della giornata di ieri facendo molti danni nella città di Corrientes e nei suoi dintorni. I problemi maggiori sono stati causati dalla pioggia che ha causato l'allagamento di diversi quartieri centrali della città ma sulla strada Posadas-Corrientes tra Scorza Cué e Ita Ibaté ci sono state vere e proprie scene di panico a causa di una violenta grandinata che ha praticamente distrutto almeno 20 autovetture.
I conducenti hanno raccontano di chicchi più grossi di arance del peso di oltre mezzo chilogrammo. Fortunatamente non si segnalano feriti.
I conducenti hanno raccontano di chicchi più grossi di arance del peso di oltre mezzo chilogrammo. Fortunatamente non si segnalano feriti.
LA TEMPESTA NATE RISALE GLI USA. PIOGGE TORRENZIALI E ALLAGAMENTI TRA MISSISSIPPI E TENNESSEE
9 OTTOBRE 2017: Nate ha fatto landfall sulle coste statunitensi affacciate al Golfo del Messico come uragano di categoria 1 nella giornata di domenica in Mississippi, provocando piogge torrenziali accompagnate da forti venti le cui raffiche hanno raggiunto i 130km/h. Una volta inoltratosi nello stato del Mississippi Nate ha iniziato a perdere potenza, non ricevendo più alimentazione dalle calde acque del Golfo Del Messico, ma ha conservato una notevole energia che gli ha consentito di dare luogo a condizioni di forte maltempo.
Al momento il centro Nate si trova alle coordinate 36.2N 85.0W, ovvero 140km a nord oltre il confine con Tennessee ed è stato depotenziato a depressione tropicale, con vento che ormai faticano a superare i 60km/h. Ma le piogge che scaturiscono sono ancora intense e in grado di provocare allagamenti estesi.
I danni maggiori sono stati registrati sulla costa affacciata al Golfo del Messico nel Mississippi, intorno alla città di Biloxi, dove si sono verificati numerosi allagamenti. Nei prossimi giorni Nate proseguirà la sua marcia verso nord come depressione tropicale. Non sarà quindi accompagnato da venti particolarmente violenti, ma sarà sempre in grado di scaricare abbondanti piogge nel cammino all'interno degli USA.
Dopo il Tennessee sarà la volta del confinante Kentucky e salendo verso nordest raggiungerà molto rapidamente Pennsylvania e stato di New York e dalle prime ore di martedì si troverà già in territorio canadese e si troverà a scorrere sulla Nuova Scozia.
Al momento il centro Nate si trova alle coordinate 36.2N 85.0W, ovvero 140km a nord oltre il confine con Tennessee ed è stato depotenziato a depressione tropicale, con vento che ormai faticano a superare i 60km/h. Ma le piogge che scaturiscono sono ancora intense e in grado di provocare allagamenti estesi.
I danni maggiori sono stati registrati sulla costa affacciata al Golfo del Messico nel Mississippi, intorno alla città di Biloxi, dove si sono verificati numerosi allagamenti. Nei prossimi giorni Nate proseguirà la sua marcia verso nord come depressione tropicale. Non sarà quindi accompagnato da venti particolarmente violenti, ma sarà sempre in grado di scaricare abbondanti piogge nel cammino all'interno degli USA.
Dopo il Tennessee sarà la volta del confinante Kentucky e salendo verso nordest raggiungerà molto rapidamente Pennsylvania e stato di New York e dalle prime ore di martedì si troverà già in territorio canadese e si troverà a scorrere sulla Nuova Scozia.
METEO EUROPA: MALTEMPO E VENTI FORTI. ATTERRAGGIO DIFFICILE PER GLI AEREI
6 OTTOBRE 2017: E' stato un giovedì 5 difficile sul Nord Europa, flagellato dalla tempesta atlantica denominata Xavier dall'Istituto Meteorologico di Berlino, l'unico che ha la facoltà di 'battezzare' le depressioni e gli anticicloni nel nostro continente. Xavier nelle prime ore di giovedì ha piazzato il suo minimo di pressione in prossimità del confine Inghilterra-Scozia e dal suo centro si sono dipartiti venti molto intensi che sul continente europeo sono provenuti da ovest ed hanno diffusamente superato i 100km/h.
Tra Olanda e Germania settentrionale si sono toccati ripetutamente i 130km/h, con serie ripercussioni nel traffico ferroviario e disagi in quello aereo. Sui monte Sudeti, al confine tra Polonia e Repubblica Ceca, le raffiche hanno addirittura toccato i 200km/h. Una vittima segnalata anche in Polonia e 500 mila persone rimaste senza energia elettrica. Nel seguente video si nota la difficoltà nella manovra di atterraggio di alcuni aerei all'aeroporto di Dusseldorf, in Germania.
Sempre in Germania si contano 6 vittime, in generale a causa degli alberi sradicati dal forte vento. Le regioni più colpite, oltre alla capitale, sono Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania e Amburgo.
Tra Olanda e Germania settentrionale si sono toccati ripetutamente i 130km/h, con serie ripercussioni nel traffico ferroviario e disagi in quello aereo. Sui monte Sudeti, al confine tra Polonia e Repubblica Ceca, le raffiche hanno addirittura toccato i 200km/h. Una vittima segnalata anche in Polonia e 500 mila persone rimaste senza energia elettrica. Nel seguente video si nota la difficoltà nella manovra di atterraggio di alcuni aerei all'aeroporto di Dusseldorf, in Germania.
Sempre in Germania si contano 6 vittime, in generale a causa degli alberi sradicati dal forte vento. Le regioni più colpite, oltre alla capitale, sono Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania e Amburgo.
SUD AMERICA: PIOGGE TORRENZIALI COLPISCONO COLOMBIA E BRASILE
2 OTTOBRE 2017: Sono almeno due le situazioni particolarmente critiche che hanno caratterizzato gli ultimi giorni di settembre ed i primi di ottobre in Sud America. La prima in Colombia, sulla costa settentrionale affacciata al Mare dei Caraibi. Il mese di settembre si è chiuso con piogge alluvionali nella località di Barranquilla, dove le piogge sono state così intense da provocare allagamenti in tutta la città, con strade diventate fiumi.
L'altra in Brasile, con il settore meridionale alle prese con piogge intense e persistenti da giorni, destinate a perdurare almeno per altre 36/48 ore. I fenomeni sono stati spesso accompagnati da temporali grandinigeni che hanno rivestito le strade di bianco creando non pochi problemi alla circolazione stradale.
L'altra in Brasile, con il settore meridionale alle prese con piogge intense e persistenti da giorni, destinate a perdurare almeno per altre 36/48 ore. I fenomeni sono stati spesso accompagnati da temporali grandinigeni che hanno rivestito le strade di bianco creando non pochi problemi alla circolazione stradale.
MALTEMPO PROVOCA DEVASTANTE FRANA IN GUATEMALA: VITTIME E DISPERSI
29 SETTEMBRE 2017: Drammatica frana in Guatemala a causa delle piogge. L'incidente è avvenuto mercoledì 27 SETTEMBRE notte ( ora locale ) in un villaggio di San Pablo Tamadu dove secondo le autorità locali si sono riversante tonnellate di terra, sassi e rocce. Vi sarebbero al momento 12 vittime accertate e ancora dei dispersi: la macchina dei soccorsi è tuttora in piena operatività.
Il Guatemala risulta uno dei paesi più vulnerabili a questo tipo di disastri, che purtroppo si reiterano con una certa regolarità. Basti pensare che dall'inizio della stagione delle piogge sono morte 21 persone, 5000 sono state evacuate e quasi 3000 case sono state danneggiate, insieme a 18 ponti e 7 scuole. Nel 2016 si sono registrati ben 463 eventi similari a questo, con 57 vittime totali e 108 feriti; 6 risultano tuttora dispersi. Secondo le autorità locali, il Guatemala ha oltre 10.000 siti a rischio dissesti idrogeologici che coprono una popolazione di circa 3 milioni di persone, dunque potenzialmente a rischio.
Il Guatemala risulta uno dei paesi più vulnerabili a questo tipo di disastri, che purtroppo si reiterano con una certa regolarità. Basti pensare che dall'inizio della stagione delle piogge sono morte 21 persone, 5000 sono state evacuate e quasi 3000 case sono state danneggiate, insieme a 18 ponti e 7 scuole. Nel 2016 si sono registrati ben 463 eventi similari a questo, con 57 vittime totali e 108 feriti; 6 risultano tuttora dispersi. Secondo le autorità locali, il Guatemala ha oltre 10.000 siti a rischio dissesti idrogeologici che coprono una popolazione di circa 3 milioni di persone, dunque potenzialmente a rischio.
L'URAGANO MARIA RAGGIUNGE LA CATEGORIA 5 E TOCCA LA DOMINICA. TERRORE NEI CARAIBI
Aggiornamento 23 SETTEMBRE 2017 ore 12:55
SITUAZIONE GRAVE IN PUERTO RICO - Si aggrava la situazione sull'Isola di Puerto Rico dopo il recente passaggio dell'uragano Maria. Secondo fonti locali la diga di Guajataca ha ceduto e sta provocando alluvioni estremamente pericolose. Colpite soprattutto le due cittadine lungo il fiume, Isabela e Quebradillas, dove è in corso l'evacuazione della popolazione. L'evacuazione riguarda, in particolare, le comunità nordoccidentali di Isabela e Quebradillas, che contano circa 70.000 residenti. Il cedimento è avvenuto alle 14:10 locale, le 21.10 italiane, allagando subito le cittadine. Il bilancio dei morti nelle isole caraibiche per il passaggio dell'uragano Maria è intanto salito a quota 27. A Dominica si sono registrati 15 morti, sei a Porto Rico, tre ad Haiti, due a Guadalupa e una nella Repubblica Dominicana.
POSIZIONE - Secondo l'ultimo bollettino emesso dal centro uragani statunitense Maria rimane un uragano di categoria 3 con venti sino a 195 km/h. L'occhio del ciclone si trova a coordinate 24.8N e 72.0W a circa 270 km a ENE di San Salvador e 545 km a Est di Nassau. Il cento depressionario di 952 mb si muove in direzione NNW circa 15 km/h.
TRAIETTORIA - Secondo le previsioni l'uragano continuerà a muoversi in direzione NNW rimanendosi di categoria 3 fino a lunedì 25. Entro martedì 26 dovrebbe declassare a uragano di categoria 2 e poi 1 entrando in acque via via più fredde. Fortunatamente dovrebbe passare al largo delle Bahamas senza creare situazioni di pericolo.
Aggiornamento 22 SETTEMBRE 2017 ore 9:30
POSIZIONE. L'uragano Maria, attualmente di categoria 3, si trova in queste ore alle coordinate 21N 70.2W, ovvero 150km a nord della Repubblica Dominicana e 100km a sudest dell'isola di Grand Turk (Turks e Caicos) e si sposta verso nord-nordovest alla velocità di 9km/h con venti che soffiano fino a 200km/h. Nell'occhio dell'uragano la pressione raggiunge i 955mb.
PROSSIMO OBIETTIVO TURKS E CAICOS. Dopo aver attraversato Dominica, Guadalupe, Isole Vergini Americane e Portorico, dove ha creato danni ingentissimi e vittime, punta ora le Isole Turkc e Caicos minacciando anche la costa settentrionale della Repubblica Dominicana. Sebbene non sia previsto un vero e proprio landfall dell'occhio dell'uragano, i suoi effetti potranno risultare comunque devastanti. In giornata infatti verrà a trovarsi a poco più di una cinquantina di chilometri ad est delle Isole Turks e Caicos, sulle quali sono previste piogge alluvionali con accumuli pluviometrici localmente fino a 300/400m, oltre ai venti impetuosi.
Successivamente Maria proseguirà la sua marcia verso nord e solo da domenica 24 inizierà a depotenziarsi passando alla categoria 2, con venti fino a 175km/h, quando si troverà più di 400km ad est delle Bahamas. Mercoledì 27 prossimo, infine, scenderà ulteriormente alla categoria 1, quando si troverà ben più a nord, all'altezza delle Bermuda o della Carolina, anche se ben distante dalla terra ferma. Nel seguente video l'impatto di Maria a Portorico:
I DANNI DI MARIA. Intanto si cominciano a fare le prime stime dei danni provocati al passaggio di Maria. A Portorico potrebbero servire settimane o mesi prima di ripristinare i danni alle linee elettriche, causati anche dal passaggio del precedente uragano Irma. Nelle Isole Vergini Americane sono segnalati diffusi danni e allagamenti. A Dominica il 90% delle strutture è danneggiato o distrutto e si è avuta un'ingente perdita di alberi per la furia del vento, in un paesaggio che fino a pochi giorni fa era verde e lussureggiante. Nel seguente video il passaggio di Maria Portorico, come uragano di categoria 4.
Aggiornamento 21 SETTEMBRE 2017 ore 9:50
URAGANO MARIA DEVASTA PORTO RICO E DOMINICA - Come nelle attese Maria ha raggiunto e colpito duramente Porto Rico facendo landfall come uragano di categoria 4, con venti fino a 250km/h e piogge torrenziali che hanno causato danni e devastazione. Coinvolta dalla furia del ciclone anche parte della Repubblica dominicana e in particolare la parte orientale. Precipitazioni molto forti sono state registrate nell'isola portoricana: in particolare su tre stazioni nella parte sudoccidentale hanno registrato accumuli pluviometrici di oltre 1000mm in 24 ore, ma probabilmente ci sono stati problemi di taratura dovute alle piogge particolarmente violente e questi dati sono falsati. Porto Rico non sperimentava una ondata di maltempo tanto intensa dal lontano 1928, quando venne sconvolta da un uragano di categoria 5.
Maria come detto ha provocato danni enormi all'isola, lasciando al buio praticamente quasi tutti i 3,4 milioni di residenti. Colpite anche le Isole Vergini, in particolare St Croix e St Thomas: Maria è uno degli uragani con il costo economico più elevato per queste Isole, tanto che se la gioca con l'uragano Hugo del 1989 e Irma di due settimane fa. Le violente mareggiate hanno inondato i settori costieri con onde fino a 1 metro e mezzo trascinate nelle aree prospicienti.
MARIA, ULTIMI DATI E PREVISIONI, MASSIMA ALLERTA PER ISOLE TURKS E CAICOS - Nel suo passaggio su Porto Rico, Maria ha perso lievemente potenza declassandosi a uragano di categoria 2 ma mantenendo la sua caratteristica struttura a spirale. L'uragano, riacquisterà forza probabilmente come categoria 3 o persino 4, e nella sua traiettoria verso Nordovest potrebbe colpire le Isole Turks e Caicos, dove l'allerta resta massima tra venerdì e sabato. Su queste zone sono infatti attese piogge fino a 200mm e venti fino a 150-160km/h. Nei giorni a seguire potrebbero venire lambite anche le Bahamas orientali, per poi piegare verso Nord in pieno Atlantico. Fortunatamente Maria dovrebbe mantenersi ben lontano dalle coste statunitensi della Carolina.
ULTIMI DATI DI MARIA_ categoria 2, pressione 959hPa, venti fino a 180km/h, raffiche a 210km/h, evoluzione verso Nordovest a una velocità di circa 14km/h.
19 SETTEMBRE 2017: Dopo Irma tocca a Maria. Maria ha subito un'ulteriore intensificazione rispetto a 24 ore fa e adesso ha raggiunto la categoria 5, il massimo. Ora si trova alle coordinate 15.5N 61.4W e il suo occhio è posizionato sull'isola di Dominica e scarica piogge torrenziali accompagnate da venti le cui raffiche raggiungono i 260km/h, distruggendo quasi tutto ciò che incontra. Maria si sposta verso WNW alla velocità di 14km/h e mercoledì farà landfall in Portorico, forse con lievemente depotenziato e regredito alla categoria 4. Si tratterà comunque sempre di un uragano maggiore con forza distruttiva e venti a 230km/h.
Per far fronte al passaggio di Maria sono in corso le evacuazioni delle Antille francesi, dove il cumulo totale di pioggia potrà raggiungere i 300mm. Il sindaco di Carbet, in Martinica, ha chiesto ai propri abitanti di evacuare le zone basse della città e di recarsi in aree più elevate, poiché le onde che raggiungeranno anche i 10 metri potrebbero causare delle vere e proprie inondazioni.
Nel suo movimento verso NO Maria dovrebbe transitare giovedì lungo la costa nord della Repubblica Dominicana come uragano di categoria 4, per poi deviare in direzione delle Bahamas settentrionali, depotenziato a categoria 3.
SITUAZIONE GRAVE IN PUERTO RICO - Si aggrava la situazione sull'Isola di Puerto Rico dopo il recente passaggio dell'uragano Maria. Secondo fonti locali la diga di Guajataca ha ceduto e sta provocando alluvioni estremamente pericolose. Colpite soprattutto le due cittadine lungo il fiume, Isabela e Quebradillas, dove è in corso l'evacuazione della popolazione. L'evacuazione riguarda, in particolare, le comunità nordoccidentali di Isabela e Quebradillas, che contano circa 70.000 residenti. Il cedimento è avvenuto alle 14:10 locale, le 21.10 italiane, allagando subito le cittadine. Il bilancio dei morti nelle isole caraibiche per il passaggio dell'uragano Maria è intanto salito a quota 27. A Dominica si sono registrati 15 morti, sei a Porto Rico, tre ad Haiti, due a Guadalupa e una nella Repubblica Dominicana.
POSIZIONE - Secondo l'ultimo bollettino emesso dal centro uragani statunitense Maria rimane un uragano di categoria 3 con venti sino a 195 km/h. L'occhio del ciclone si trova a coordinate 24.8N e 72.0W a circa 270 km a ENE di San Salvador e 545 km a Est di Nassau. Il cento depressionario di 952 mb si muove in direzione NNW circa 15 km/h.
TRAIETTORIA - Secondo le previsioni l'uragano continuerà a muoversi in direzione NNW rimanendosi di categoria 3 fino a lunedì 25. Entro martedì 26 dovrebbe declassare a uragano di categoria 2 e poi 1 entrando in acque via via più fredde. Fortunatamente dovrebbe passare al largo delle Bahamas senza creare situazioni di pericolo.
Aggiornamento 22 SETTEMBRE 2017 ore 9:30
POSIZIONE. L'uragano Maria, attualmente di categoria 3, si trova in queste ore alle coordinate 21N 70.2W, ovvero 150km a nord della Repubblica Dominicana e 100km a sudest dell'isola di Grand Turk (Turks e Caicos) e si sposta verso nord-nordovest alla velocità di 9km/h con venti che soffiano fino a 200km/h. Nell'occhio dell'uragano la pressione raggiunge i 955mb.
PROSSIMO OBIETTIVO TURKS E CAICOS. Dopo aver attraversato Dominica, Guadalupe, Isole Vergini Americane e Portorico, dove ha creato danni ingentissimi e vittime, punta ora le Isole Turkc e Caicos minacciando anche la costa settentrionale della Repubblica Dominicana. Sebbene non sia previsto un vero e proprio landfall dell'occhio dell'uragano, i suoi effetti potranno risultare comunque devastanti. In giornata infatti verrà a trovarsi a poco più di una cinquantina di chilometri ad est delle Isole Turks e Caicos, sulle quali sono previste piogge alluvionali con accumuli pluviometrici localmente fino a 300/400m, oltre ai venti impetuosi.
Successivamente Maria proseguirà la sua marcia verso nord e solo da domenica 24 inizierà a depotenziarsi passando alla categoria 2, con venti fino a 175km/h, quando si troverà più di 400km ad est delle Bahamas. Mercoledì 27 prossimo, infine, scenderà ulteriormente alla categoria 1, quando si troverà ben più a nord, all'altezza delle Bermuda o della Carolina, anche se ben distante dalla terra ferma. Nel seguente video l'impatto di Maria a Portorico:
I DANNI DI MARIA. Intanto si cominciano a fare le prime stime dei danni provocati al passaggio di Maria. A Portorico potrebbero servire settimane o mesi prima di ripristinare i danni alle linee elettriche, causati anche dal passaggio del precedente uragano Irma. Nelle Isole Vergini Americane sono segnalati diffusi danni e allagamenti. A Dominica il 90% delle strutture è danneggiato o distrutto e si è avuta un'ingente perdita di alberi per la furia del vento, in un paesaggio che fino a pochi giorni fa era verde e lussureggiante. Nel seguente video il passaggio di Maria Portorico, come uragano di categoria 4.
Aggiornamento 21 SETTEMBRE 2017 ore 9:50
URAGANO MARIA DEVASTA PORTO RICO E DOMINICA - Come nelle attese Maria ha raggiunto e colpito duramente Porto Rico facendo landfall come uragano di categoria 4, con venti fino a 250km/h e piogge torrenziali che hanno causato danni e devastazione. Coinvolta dalla furia del ciclone anche parte della Repubblica dominicana e in particolare la parte orientale. Precipitazioni molto forti sono state registrate nell'isola portoricana: in particolare su tre stazioni nella parte sudoccidentale hanno registrato accumuli pluviometrici di oltre 1000mm in 24 ore, ma probabilmente ci sono stati problemi di taratura dovute alle piogge particolarmente violente e questi dati sono falsati. Porto Rico non sperimentava una ondata di maltempo tanto intensa dal lontano 1928, quando venne sconvolta da un uragano di categoria 5.
Maria come detto ha provocato danni enormi all'isola, lasciando al buio praticamente quasi tutti i 3,4 milioni di residenti. Colpite anche le Isole Vergini, in particolare St Croix e St Thomas: Maria è uno degli uragani con il costo economico più elevato per queste Isole, tanto che se la gioca con l'uragano Hugo del 1989 e Irma di due settimane fa. Le violente mareggiate hanno inondato i settori costieri con onde fino a 1 metro e mezzo trascinate nelle aree prospicienti.
MARIA, ULTIMI DATI E PREVISIONI, MASSIMA ALLERTA PER ISOLE TURKS E CAICOS - Nel suo passaggio su Porto Rico, Maria ha perso lievemente potenza declassandosi a uragano di categoria 2 ma mantenendo la sua caratteristica struttura a spirale. L'uragano, riacquisterà forza probabilmente come categoria 3 o persino 4, e nella sua traiettoria verso Nordovest potrebbe colpire le Isole Turks e Caicos, dove l'allerta resta massima tra venerdì e sabato. Su queste zone sono infatti attese piogge fino a 200mm e venti fino a 150-160km/h. Nei giorni a seguire potrebbero venire lambite anche le Bahamas orientali, per poi piegare verso Nord in pieno Atlantico. Fortunatamente Maria dovrebbe mantenersi ben lontano dalle coste statunitensi della Carolina.
ULTIMI DATI DI MARIA_ categoria 2, pressione 959hPa, venti fino a 180km/h, raffiche a 210km/h, evoluzione verso Nordovest a una velocità di circa 14km/h.
19 SETTEMBRE 2017: Dopo Irma tocca a Maria. Maria ha subito un'ulteriore intensificazione rispetto a 24 ore fa e adesso ha raggiunto la categoria 5, il massimo. Ora si trova alle coordinate 15.5N 61.4W e il suo occhio è posizionato sull'isola di Dominica e scarica piogge torrenziali accompagnate da venti le cui raffiche raggiungono i 260km/h, distruggendo quasi tutto ciò che incontra. Maria si sposta verso WNW alla velocità di 14km/h e mercoledì farà landfall in Portorico, forse con lievemente depotenziato e regredito alla categoria 4. Si tratterà comunque sempre di un uragano maggiore con forza distruttiva e venti a 230km/h.
Per far fronte al passaggio di Maria sono in corso le evacuazioni delle Antille francesi, dove il cumulo totale di pioggia potrà raggiungere i 300mm. Il sindaco di Carbet, in Martinica, ha chiesto ai propri abitanti di evacuare le zone basse della città e di recarsi in aree più elevate, poiché le onde che raggiungeranno anche i 10 metri potrebbero causare delle vere e proprie inondazioni.
Nel suo movimento verso NO Maria dovrebbe transitare giovedì lungo la costa nord della Repubblica Dominicana come uragano di categoria 4, per poi deviare in direzione delle Bahamas settentrionali, depotenziato a categoria 3.
ROMANIA: 8 MORTI E 70 FERITI PER IL MALTEMPO TRA TIMISOARA E BUZIAS
18 SETTEMBRE 2017: L'ondata di caldo anomalo che da giorni stava interessando l'Europa orientale è terminata bruscamente sulla Romania con l'arrivo di forti temporali. Particolarmente colpita la zona nord occidentale del paese con danni ingentissimi a Timisoara e Buzias dove si contano almeno 8 vittime e una settantina di feriti. Più che le intense precipitazioni sono stati i fortissimi venti a creare la maggior parte dei problemi e anche delle vittime perché hanno abbattuto alberi , tralicci cartelloni pubblicitari e divelto tetti. Le raffiche sono arrivate a sfiorare anche i130km/h a Timisoara dove si contano 5 delle 8 vittime e almeno 30 dei 70 feriti.
Il responsabile del maltempo un intenso fronte di aria fredda nord atlantica in seno ad una bassa pressione che si è rapidamente mossa dalla Germania alle Repubbliche baltiche dove si trova attualmente. Il fronte ha incontrato temperature al suolo particolarmente elevate per il periodo con massime che nella giornata di ieri hanno raggiunto anche i 33-34°. Da qui lo sviluppo del sistema temporalesco che ha devastato il settore nord orientale della regione. I venti violenti sono stati molto probabilmente causati da microburst L'abbassamento della temperatura è stato nell'ordine dei 10-12° in meno rispetto a ieri.
Il responsabile del maltempo un intenso fronte di aria fredda nord atlantica in seno ad una bassa pressione che si è rapidamente mossa dalla Germania alle Repubbliche baltiche dove si trova attualmente. Il fronte ha incontrato temperature al suolo particolarmente elevate per il periodo con massime che nella giornata di ieri hanno raggiunto anche i 33-34°. Da qui lo sviluppo del sistema temporalesco che ha devastato il settore nord orientale della regione. I venti violenti sono stati molto probabilmente causati da microburst L'abbassamento della temperatura è stato nell'ordine dei 10-12° in meno rispetto a ieri.
URAGANO IRMA CATEGORIA 5 DEVASTA I CARAIBI: MASSIMA ALLERTA NEGLI USA!
Aggiornamento 10 SETTEMBRE 2017 ore 11:20
URAGANO IRMA TRA CUBA E FLORIDA, SALE BILANCIO VITTIME - Sono almeno 27 i morti accertati lasciati dal passaggio dell'uragano che ha portato alla devastazione di numerose Isole dei Caraibi tra cui le Caicos, parte delle Piccole Antille, parte di Haiti, con decine di migliaia di sfollati, case distrutte. Nelle ultime ore Irma ha colpito anche Cuba, provocando molti danni e feriti, ma con una situazione nel complesso meno devastante di quanto si temeva. Si segnalano numerosi black out elettrici, anche a l'Avana. Ora Irma si trova tra Cuba e la Florida, lasciando la prima e avvicinandosi pericolosamente alla seconda.
MASSIMA ALLERTA NEGLI USA, IMPATTO IN FLORIDA, PAURA ED EVACUAZIONI DI MASSA - Sono ore di grande apprensione e paura per la Florida, con Irma che ha già raggiunto la parte meridionale colpendo particolarmente duro le Key West; pioggia torrenziale e forte vento anche a Miami dove è in atto il coprifuoco. Evacuazioni di massa di portata storica sono in atto sullo Stato, dove milioni di persone stanno cercando di sfuggire al passaggio di Irma. Secondo le ultime elaborazioni modellistiche l'uragano attraverserà la Florida da Sud verso Nord come inizialmente come categoria 3 o 4, con l'occhio che dovrebbe tuttavia interessare soprattutto la costa occidentale, dove si attendono quindi i fenomeni più estremi. Successivamente Irma dovrebbe poi risalire verso Georgia ed Alabama a quel punto declassata come tempesta tropicale, ma con effetti comunque potenzialmente devastanti. Oltre alle piogge intense e ai venti impetuosi, c'è elevato rischio di inondazioni costiere con onde medie di oltre 2-3 metri; gli accumuli pluviometrici complessivi potrebbero invece sfiorare punte di 400-500mm. Dichiarato lo stato di emergenza in Florida, Alabama e Georgia. Le inondazioni costiere potrebbero essere peggiori persino del terribile uragano Matthew. 5,6 milioni di persone hanno ricevuto l'ordine di lasciare le proprie case in Florida, e altre 540mila lungo le coste della Georgia. Ci sono alberghi prenotati dagli sfollati fino ad Atlanta, e molti centri di accoglienza sono stati messi a disposizione per ospitare quelli che non possono andarsene. Si stima che 9 milioni di persone potrebbero rimanere senza elettricità, i danni potrebbero ammontare a miliardi di dollari. Centinaia inoltri i voli cancellati dalla Florida alla Carolina, sebbene gli aeroporti siano stati presi d'assalto.
IRMA, ALCUNI DATI E STATISTICHE - Qualora Irma colpisse la Florida come cat 4 sarebbe la prima volta dopo 102 anni che gli Stati Uniti vengono interessati da due uragani Major nella stessa stagione. Il Sud della Florida sperimenterebbe la peggiore tempesta degli ultimi 25 anni dopo Andrew. Nel 1992 infatti Andrew è stato il secondo uragano più distruttivo nella storia degli Stati Uniti (65 morti), e l'ultimo di tre uragani di Categoria 5 che hanno colpito gli Stati Uniti nel 20-simo secolo dopo l'uragano del Labor Day nel 1935 e Camille nel 1969. Per quanto riguarda la sua traiettoria, per ritrovarne una di simile in Florida bisogna andare indietro al 1964, quando l'uragano Cleo tagliò da Sud a Nord la Florida: tuttavia risultava molto meno intenso di Irma. Gli ultimi dati di IRMA: categoria 3 / 4, minimo di pressione 933hPa, vento massimo 190km/h, raffiche a 250km/h, posizione tra Cuba e Bahamas, evoluzione verso Ovest-Nordovest a una velocità di circa 18km/h. Irma risulta inoltre uno dei più longevi nella sua potenza, con almeno 48 ore in cui il vento massimo si è mantenuto prossimo ai 300km/h.
NEL FRATTEMPO JOSE DIVENTA DI CAT 4, KATIA COLPISCE IL MESSICO - Oltre a Irma c'è anche l'uragano Jose, che nelle ultime ore si è ulteriormente potenziato raggiungendo la cat 4. Fortunatamente questo uragano dovrebbe rimanere in pieno Atlantico. Gli ultimi dati di Jose: pressione minima 944hPa, venti massimi a 240km/h, raffiche a 300km/h, posizionato poco ad Est delle Isole Leeward si muove verso Ovest-Nordovest a una velocità di circa 19km/h. Nel frattempo Katia è approdata in Messico, nello Stato di Veracruz, come categoria 2 e venti ad oltre 160km/h; è tuttavia in fase di indebolimento tanto che è stata declassata a tempesta tropicale.
Aggiornamento 8 SETTEMBRE 2017 ore 10:50
URAGANO IRMA, SALE BILANCIO VITTIME - Continua la corsa distruttiva di Irma, che mantiene tuttora la categoria massima, la 5, con venti fino a 280km/h e raffiche anche superiori. Dopo aver devastato le piccole Antille come Barbuda, Angullia, Saint Martin, Saint Barthelemy, l'uragano nelle ultime ore si è abbattuto su Puerto Rico, Isole Turks e Caicos. Il bilancio delle vittime sale 16, dietro al passaggio di Irma una scia di distruzione e devastazione quasi totale. Impressionanti i video, sembra esplosa un'atomica: si tratta di uno degli uragani più forti mai registrati in Atlantico, potrebbe essere anche peggio di Katrina.
ALLARME PER BAHAMAS, CUBA, IMPATTO IMMINENTE - Le prossime ad essere colpite entro sabato Bahamas e Cuba, con l'uragano che dovrebbe passare proprio in mezzo. Secondo le ultime emissioni modellistiche dovrebbero essere colpite soprattutto le Bahamas meridionali e le coste cubane settentrionali, con un lieve indebolimento di Irma a categoria 4, ma comunque distruttivo. In posizione più marginale invece i settori cubani meridionali e occidentali. Sono stati evacuati 36mila turisti dalla zona orientale, altri 15mila sono invece alloggiati nelle aree meno a rischio.
Uragano Irma: attenzione agli Stati Uniti la prossima settimana
DAL WEEKEND 9-10 MASSIMA ALLERTA ANCHE PER GLI USA, STATO DI EMERGENZA IN FLORIDA, COLPIRA' MIAMI - La giornata di sabato 9 sarà cruciale, Irma ancora posizionata tra Bahamas e Cuba dovrebbe virare bruscamente verso Nord investendo nel fine settimana la Florida, specie orientale, ancora come categoria 4 o 'alla meglio' come categoria 3. Poche le possibilità che l'uragano possa procedere verso il Golfo del Messico risparmiando gli USA. Dunque è massima allerta anche per la Florida dove il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza preventivo con tutte le misure di evacuazione da mettere eventualmente in atto.
Molto probabilmente verrà colpita la città di Miami verso domenica mattina: sono in atto evacuazioni massive. Nei giorni a seguire nella sua evoluzione verso Nord Irma potrebbe inoltrarsi negli USA colpendo la East Coast e gli Stati prospicienti, anche qui in allerta preventiva. Apprensione in particolare, oltre che per la Florida, anche per Georgia, North e South Carolina, dove Irma potrebbe ancora giungere come categoria 3 o alla meglio 2 ( quindi con venti ancora fino a 200km/h), provocando effetti devastanti. In particolare i settori costieri potrebbero venire battuti da piogge torrenziali, venti anche superiori ai 150km/h ma soprattutto notevoli mareggiate: alcuni modelli stimano onde sulla costa fino a 5-6 metri, ma nelle peggiori delle ipotesi ( ovvero che Irma si mantenga alla 4 categoria ) fino a 7-8 metri! Sono numeri paragonabili al caso di Katrina, con danni che potrebbero essere stimati in miliardi di dollari. Mancando ancora 3-5 giorni il margine di incertezza resta, ma l'allerta è elevatissima. Nel complesso su queste zone oltre 1 milione di persone sta abbandonando preventivamente le proprie abitazioni.
7 SETTEMBRE 2017: URAGANO IRMA DI CAT 5 DEVASTA LE PICCOLE ANTILLE, VITTIME - Come nelle attese purtroppo il potente uragano Irma, il più forte registrato in Atlantico a nord dei Caraibi, ha colpito per prime le Piccole Antille. Devastate in particolare Barbuda, Anguilla, Saint Barthelemy, Puerto Rico e Anguilla, battute da piogge torrenziali e venti fino a 250-300km/h. Si segnalano purtroppo anche le prime vittime, per ora 7 accertate: il governo francese è in contatto con l'area per coordinare la macchina dei soccorsi. In particolare a Barbuda in prossimità del passaggio dell'occhio le strumentazioni hanno registrato raffiche di 250km/h, prima di rompersi. Oltre a pioggia e vento anche il mare si è fatto impetuoso con una storm surge di ben 2.4 metri. I danni per ora si stimano intorno ai 150 milioni di dollari.
CARAIBI IN ALLARME, IN PARTICOLARE CUBA, BAHAMAS, HAITI, CAICOS - Attualmente Irma si trova poco a Nord di Hispaniola ancora come categoria 5 e muove minaccioso verso Ovest. Secondo le ultime emissioni modellistiche nelle prossime ore l'uragano dovrebbe colpire le Isole Caicos con marginale interessamento anche di Haiti e in particolare la parte settentrionale. Tra venerdì e sabato Irma dovrebbe transitare tra le Bahamas e Cuba, investendo in pieno le prime soprattutto quelle più meridionali e più marginalmente Cuba dove comunque l'allerta resta massima, in particolare su comparto settentrionale ed orientale. La parte occidentale di Cuba non dovrebbe venire interessata in modo diretto.
Uragano Irma: attenzione agli Stati Uniti la prossima settimana
DAL WEEKEND 9-10 MASSIMA ALLERTA ANCHE PER GLI USA, STATO DI EMERGENZA IN FLORIDA - La giornata di sabato 9 sarà cruciale, Irma ancora posizionata tra Bahamas e Cuba dovrebbe virare bruscamente verso Nord investendo nel fine settimana la Florida, specie orientale, ancora come categoria 4 o 'alla meglio' come categoria 3. Poche le possibilità che l'uragano possa procedere verso il Golfo del Messico risparmiando gli USA. Dunque è massima allerta anche per la Florida dove il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza preventivo con tutte le misure di evacuazione da mettere eventualmente in atto. Potrebbe venire colpita anche Miami. Nei giorni a seguire nella sua evoluzione verso Nord Irma potrebbe inoltrarsi negli USA colpendo la East Coast e gli Stati prospicienti, anche qui in allerta preventiva. Apprensione in particolare, oltre che per la Florida, anche per Georgia, North e South Carolina, dove Irma potrebbe ancora giungere come categoria 3 provocando effetti devastanti. In particolare i settori costieri potrebbero venire battuti da piogge torrenziali, venti anche superiori ai 150km/h ma soprattutto notevoli mareggiate: alcuni modelli stimano onde sulla costa fino a 5-6 metri, ma nelle peggiori delle ipotesi ( ovvero che Irma si mantenga alla 4 categoria ) fino a 7-8 metri! Sono numeri paragonabili al caso di Katrina, con danni che potrebbero essere stimati in miliardi di dollari. Mancando ancora 3-5 giorni il margine di incertezza resta, ma l'allerta è elevatissima.
IRMA, ALCUNI DATI E STATISTICHE - Qualora Irma colpisse la Florida come cat 4 sarebbe la prima volta dopo 102 anni che gli Stati Uniti vengono interessati da due uragani Major nella stessa stagione. Il Sud della Florida sperimenterebbe la peggiore tempesta degli ultimi 25 anni dopo Andrew. Nel 1992 infatti Andrew è stato il secondo uragano più distruttivo nella storia degli Stati Uniti (65 morti), e l'ultimo di tre uragani di Categoria 5 che hanno colpito gli Stati Uniti nel 20-simo secolo dopo l'uragano del Labor Day nel 1935 e Camille nel 1969. Gli ultimi dati di IRMA: categoria 5, minimo di pressione 916hPa, vento massimo 295km/h, raffiche a 362km/h, posizione poco a nord di Hispaniola, evoluzione verso Ovest-Nordovest a una velocità di circa 25km/h. Irma risulta inoltre uno dei più longevi nella sua potenza, con almeno 36 ore in cui il vento massimo si è mantenuto prossimo ai 300km/h.
STAGIONE 2017 MOLTO ATTIVA, NASCONO ALTRI DUE URAGANI: KATIA E JOSE - Attualmente sono ben tre gli uragani attivi in Atlantico. Oltre Irma è nata Katia: attualmente uragano di categoria 1 con pressione di 989hPa, venti a 130km/h e raffiche a 160km/h; nella sua lenta evoluzione verso Ovest si sta potenziando e minaccia le coste del Messico, che potrebbero essere colpite entro venerdì con un lanfall da categoria 2. Poi abbiamo Jose, in pieno Atlantico e grossomodo posizionato dove era nata Irma: uragano per ora di categoria 1 è previsto intensificarsi rapidamente fino a raggiungere la terza categoria nelle prossime 24 ore, con rischio che possa ripercorrere la stessa pericolosa traiettoria di Irma. La stagione uragani atlantici 2017 è dunque nel pieno dell'attività e quanto mai turbolenta: ad oggi conta 12 depressioni tropicali, 11 tempeste tropicali, 6 uragani di cui 2 di tipo Major ( Irma e Harvey ).
URAGANO IRMA TRA CUBA E FLORIDA, SALE BILANCIO VITTIME - Sono almeno 27 i morti accertati lasciati dal passaggio dell'uragano che ha portato alla devastazione di numerose Isole dei Caraibi tra cui le Caicos, parte delle Piccole Antille, parte di Haiti, con decine di migliaia di sfollati, case distrutte. Nelle ultime ore Irma ha colpito anche Cuba, provocando molti danni e feriti, ma con una situazione nel complesso meno devastante di quanto si temeva. Si segnalano numerosi black out elettrici, anche a l'Avana. Ora Irma si trova tra Cuba e la Florida, lasciando la prima e avvicinandosi pericolosamente alla seconda.
MASSIMA ALLERTA NEGLI USA, IMPATTO IN FLORIDA, PAURA ED EVACUAZIONI DI MASSA - Sono ore di grande apprensione e paura per la Florida, con Irma che ha già raggiunto la parte meridionale colpendo particolarmente duro le Key West; pioggia torrenziale e forte vento anche a Miami dove è in atto il coprifuoco. Evacuazioni di massa di portata storica sono in atto sullo Stato, dove milioni di persone stanno cercando di sfuggire al passaggio di Irma. Secondo le ultime elaborazioni modellistiche l'uragano attraverserà la Florida da Sud verso Nord come inizialmente come categoria 3 o 4, con l'occhio che dovrebbe tuttavia interessare soprattutto la costa occidentale, dove si attendono quindi i fenomeni più estremi. Successivamente Irma dovrebbe poi risalire verso Georgia ed Alabama a quel punto declassata come tempesta tropicale, ma con effetti comunque potenzialmente devastanti. Oltre alle piogge intense e ai venti impetuosi, c'è elevato rischio di inondazioni costiere con onde medie di oltre 2-3 metri; gli accumuli pluviometrici complessivi potrebbero invece sfiorare punte di 400-500mm. Dichiarato lo stato di emergenza in Florida, Alabama e Georgia. Le inondazioni costiere potrebbero essere peggiori persino del terribile uragano Matthew. 5,6 milioni di persone hanno ricevuto l'ordine di lasciare le proprie case in Florida, e altre 540mila lungo le coste della Georgia. Ci sono alberghi prenotati dagli sfollati fino ad Atlanta, e molti centri di accoglienza sono stati messi a disposizione per ospitare quelli che non possono andarsene. Si stima che 9 milioni di persone potrebbero rimanere senza elettricità, i danni potrebbero ammontare a miliardi di dollari. Centinaia inoltri i voli cancellati dalla Florida alla Carolina, sebbene gli aeroporti siano stati presi d'assalto.
IRMA, ALCUNI DATI E STATISTICHE - Qualora Irma colpisse la Florida come cat 4 sarebbe la prima volta dopo 102 anni che gli Stati Uniti vengono interessati da due uragani Major nella stessa stagione. Il Sud della Florida sperimenterebbe la peggiore tempesta degli ultimi 25 anni dopo Andrew. Nel 1992 infatti Andrew è stato il secondo uragano più distruttivo nella storia degli Stati Uniti (65 morti), e l'ultimo di tre uragani di Categoria 5 che hanno colpito gli Stati Uniti nel 20-simo secolo dopo l'uragano del Labor Day nel 1935 e Camille nel 1969. Per quanto riguarda la sua traiettoria, per ritrovarne una di simile in Florida bisogna andare indietro al 1964, quando l'uragano Cleo tagliò da Sud a Nord la Florida: tuttavia risultava molto meno intenso di Irma. Gli ultimi dati di IRMA: categoria 3 / 4, minimo di pressione 933hPa, vento massimo 190km/h, raffiche a 250km/h, posizione tra Cuba e Bahamas, evoluzione verso Ovest-Nordovest a una velocità di circa 18km/h. Irma risulta inoltre uno dei più longevi nella sua potenza, con almeno 48 ore in cui il vento massimo si è mantenuto prossimo ai 300km/h.
NEL FRATTEMPO JOSE DIVENTA DI CAT 4, KATIA COLPISCE IL MESSICO - Oltre a Irma c'è anche l'uragano Jose, che nelle ultime ore si è ulteriormente potenziato raggiungendo la cat 4. Fortunatamente questo uragano dovrebbe rimanere in pieno Atlantico. Gli ultimi dati di Jose: pressione minima 944hPa, venti massimi a 240km/h, raffiche a 300km/h, posizionato poco ad Est delle Isole Leeward si muove verso Ovest-Nordovest a una velocità di circa 19km/h. Nel frattempo Katia è approdata in Messico, nello Stato di Veracruz, come categoria 2 e venti ad oltre 160km/h; è tuttavia in fase di indebolimento tanto che è stata declassata a tempesta tropicale.
Aggiornamento 8 SETTEMBRE 2017 ore 10:50
URAGANO IRMA, SALE BILANCIO VITTIME - Continua la corsa distruttiva di Irma, che mantiene tuttora la categoria massima, la 5, con venti fino a 280km/h e raffiche anche superiori. Dopo aver devastato le piccole Antille come Barbuda, Angullia, Saint Martin, Saint Barthelemy, l'uragano nelle ultime ore si è abbattuto su Puerto Rico, Isole Turks e Caicos. Il bilancio delle vittime sale 16, dietro al passaggio di Irma una scia di distruzione e devastazione quasi totale. Impressionanti i video, sembra esplosa un'atomica: si tratta di uno degli uragani più forti mai registrati in Atlantico, potrebbe essere anche peggio di Katrina.
ALLARME PER BAHAMAS, CUBA, IMPATTO IMMINENTE - Le prossime ad essere colpite entro sabato Bahamas e Cuba, con l'uragano che dovrebbe passare proprio in mezzo. Secondo le ultime emissioni modellistiche dovrebbero essere colpite soprattutto le Bahamas meridionali e le coste cubane settentrionali, con un lieve indebolimento di Irma a categoria 4, ma comunque distruttivo. In posizione più marginale invece i settori cubani meridionali e occidentali. Sono stati evacuati 36mila turisti dalla zona orientale, altri 15mila sono invece alloggiati nelle aree meno a rischio.
Uragano Irma: attenzione agli Stati Uniti la prossima settimana
DAL WEEKEND 9-10 MASSIMA ALLERTA ANCHE PER GLI USA, STATO DI EMERGENZA IN FLORIDA, COLPIRA' MIAMI - La giornata di sabato 9 sarà cruciale, Irma ancora posizionata tra Bahamas e Cuba dovrebbe virare bruscamente verso Nord investendo nel fine settimana la Florida, specie orientale, ancora come categoria 4 o 'alla meglio' come categoria 3. Poche le possibilità che l'uragano possa procedere verso il Golfo del Messico risparmiando gli USA. Dunque è massima allerta anche per la Florida dove il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza preventivo con tutte le misure di evacuazione da mettere eventualmente in atto.
Molto probabilmente verrà colpita la città di Miami verso domenica mattina: sono in atto evacuazioni massive. Nei giorni a seguire nella sua evoluzione verso Nord Irma potrebbe inoltrarsi negli USA colpendo la East Coast e gli Stati prospicienti, anche qui in allerta preventiva. Apprensione in particolare, oltre che per la Florida, anche per Georgia, North e South Carolina, dove Irma potrebbe ancora giungere come categoria 3 o alla meglio 2 ( quindi con venti ancora fino a 200km/h), provocando effetti devastanti. In particolare i settori costieri potrebbero venire battuti da piogge torrenziali, venti anche superiori ai 150km/h ma soprattutto notevoli mareggiate: alcuni modelli stimano onde sulla costa fino a 5-6 metri, ma nelle peggiori delle ipotesi ( ovvero che Irma si mantenga alla 4 categoria ) fino a 7-8 metri! Sono numeri paragonabili al caso di Katrina, con danni che potrebbero essere stimati in miliardi di dollari. Mancando ancora 3-5 giorni il margine di incertezza resta, ma l'allerta è elevatissima. Nel complesso su queste zone oltre 1 milione di persone sta abbandonando preventivamente le proprie abitazioni.
7 SETTEMBRE 2017: URAGANO IRMA DI CAT 5 DEVASTA LE PICCOLE ANTILLE, VITTIME - Come nelle attese purtroppo il potente uragano Irma, il più forte registrato in Atlantico a nord dei Caraibi, ha colpito per prime le Piccole Antille. Devastate in particolare Barbuda, Anguilla, Saint Barthelemy, Puerto Rico e Anguilla, battute da piogge torrenziali e venti fino a 250-300km/h. Si segnalano purtroppo anche le prime vittime, per ora 7 accertate: il governo francese è in contatto con l'area per coordinare la macchina dei soccorsi. In particolare a Barbuda in prossimità del passaggio dell'occhio le strumentazioni hanno registrato raffiche di 250km/h, prima di rompersi. Oltre a pioggia e vento anche il mare si è fatto impetuoso con una storm surge di ben 2.4 metri. I danni per ora si stimano intorno ai 150 milioni di dollari.
CARAIBI IN ALLARME, IN PARTICOLARE CUBA, BAHAMAS, HAITI, CAICOS - Attualmente Irma si trova poco a Nord di Hispaniola ancora come categoria 5 e muove minaccioso verso Ovest. Secondo le ultime emissioni modellistiche nelle prossime ore l'uragano dovrebbe colpire le Isole Caicos con marginale interessamento anche di Haiti e in particolare la parte settentrionale. Tra venerdì e sabato Irma dovrebbe transitare tra le Bahamas e Cuba, investendo in pieno le prime soprattutto quelle più meridionali e più marginalmente Cuba dove comunque l'allerta resta massima, in particolare su comparto settentrionale ed orientale. La parte occidentale di Cuba non dovrebbe venire interessata in modo diretto.
Uragano Irma: attenzione agli Stati Uniti la prossima settimana
DAL WEEKEND 9-10 MASSIMA ALLERTA ANCHE PER GLI USA, STATO DI EMERGENZA IN FLORIDA - La giornata di sabato 9 sarà cruciale, Irma ancora posizionata tra Bahamas e Cuba dovrebbe virare bruscamente verso Nord investendo nel fine settimana la Florida, specie orientale, ancora come categoria 4 o 'alla meglio' come categoria 3. Poche le possibilità che l'uragano possa procedere verso il Golfo del Messico risparmiando gli USA. Dunque è massima allerta anche per la Florida dove il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza preventivo con tutte le misure di evacuazione da mettere eventualmente in atto. Potrebbe venire colpita anche Miami. Nei giorni a seguire nella sua evoluzione verso Nord Irma potrebbe inoltrarsi negli USA colpendo la East Coast e gli Stati prospicienti, anche qui in allerta preventiva. Apprensione in particolare, oltre che per la Florida, anche per Georgia, North e South Carolina, dove Irma potrebbe ancora giungere come categoria 3 provocando effetti devastanti. In particolare i settori costieri potrebbero venire battuti da piogge torrenziali, venti anche superiori ai 150km/h ma soprattutto notevoli mareggiate: alcuni modelli stimano onde sulla costa fino a 5-6 metri, ma nelle peggiori delle ipotesi ( ovvero che Irma si mantenga alla 4 categoria ) fino a 7-8 metri! Sono numeri paragonabili al caso di Katrina, con danni che potrebbero essere stimati in miliardi di dollari. Mancando ancora 3-5 giorni il margine di incertezza resta, ma l'allerta è elevatissima.
IRMA, ALCUNI DATI E STATISTICHE - Qualora Irma colpisse la Florida come cat 4 sarebbe la prima volta dopo 102 anni che gli Stati Uniti vengono interessati da due uragani Major nella stessa stagione. Il Sud della Florida sperimenterebbe la peggiore tempesta degli ultimi 25 anni dopo Andrew. Nel 1992 infatti Andrew è stato il secondo uragano più distruttivo nella storia degli Stati Uniti (65 morti), e l'ultimo di tre uragani di Categoria 5 che hanno colpito gli Stati Uniti nel 20-simo secolo dopo l'uragano del Labor Day nel 1935 e Camille nel 1969. Gli ultimi dati di IRMA: categoria 5, minimo di pressione 916hPa, vento massimo 295km/h, raffiche a 362km/h, posizione poco a nord di Hispaniola, evoluzione verso Ovest-Nordovest a una velocità di circa 25km/h. Irma risulta inoltre uno dei più longevi nella sua potenza, con almeno 36 ore in cui il vento massimo si è mantenuto prossimo ai 300km/h.
STAGIONE 2017 MOLTO ATTIVA, NASCONO ALTRI DUE URAGANI: KATIA E JOSE - Attualmente sono ben tre gli uragani attivi in Atlantico. Oltre Irma è nata Katia: attualmente uragano di categoria 1 con pressione di 989hPa, venti a 130km/h e raffiche a 160km/h; nella sua lenta evoluzione verso Ovest si sta potenziando e minaccia le coste del Messico, che potrebbero essere colpite entro venerdì con un lanfall da categoria 2. Poi abbiamo Jose, in pieno Atlantico e grossomodo posizionato dove era nata Irma: uragano per ora di categoria 1 è previsto intensificarsi rapidamente fino a raggiungere la terza categoria nelle prossime 24 ore, con rischio che possa ripercorrere la stessa pericolosa traiettoria di Irma. La stagione uragani atlantici 2017 è dunque nel pieno dell'attività e quanto mai turbolenta: ad oggi conta 12 depressioni tropicali, 11 tempeste tropicali, 6 uragani di cui 2 di tipo Major ( Irma e Harvey ).
ALLUVIONI IN INDIA, NEPAL E BANGLADESH:ALMENO 1200 VITTIME
4 SETTEMBRE 2017: PESANTI ALLUVIONI TRA INDIA, NEPAL, BANGLADESH - Le piogge monsoniche stanno determinando una situazione di emergenza su diverse aree del Sud asiatico, dove da fine agosto le precipitazioni sono risultate particolarmente intense. In particolare tra India settentrionale, Nepal e Bangladesh si registrano numerose alluvioni con interi raccolti e villaggi devastati; alluvionata anche Mumbai. Purtroppo il bilancio è molto grave: almeno 1200 vittime per il momento. In India i morti sono oltre 800, di cui 500 solamente nello stato del Bihar; in quello di Assam l'acqua ha letteralmente cancellato 2.500 villaggi. Tra le vittime, anche diverse specie animali protette nel parco nazionale di Kaziranga, che ospita il raro esemplare di rinoceronte indiano o Rhinoceros unicornis.
Numerose le strutture ospedaliere danneggiate o distrutte, milioni di abitanti hanno dovuto abbandonare le loro case: si stima che le alluvioni abbiano interessato nel complesso 41 milioni di persone. Le scuole chiuse sono circa 18.000. La macchina dei soccorsi è rallentata da una situazione a tratti disastrosa di strade e campagne: sia le aree rurali che metropolitane sono infatti afflitte da allagamenti, frane e alluvioni. Si teme ora l'emergenza sanitaria e alimentare per scarsezza di acqua pulita, cibo e più in generale di infrastrutture decisamente inadeguate a fronteggiare la situazione.
Nel complesso le piogge monsoniche sono risultate nella norma su gran parte del comparto indiano, ma è sulla parte più settentrionale dell'India, così come tra Bangladesh e Nepal, che le precipitazioni sono risultate particolarmente violente negli ultimi 5 giorni. Solamente la scorsa settimana su queste aree sono caduti fino a 300-400mm di pioggia.
Numerose le strutture ospedaliere danneggiate o distrutte, milioni di abitanti hanno dovuto abbandonare le loro case: si stima che le alluvioni abbiano interessato nel complesso 41 milioni di persone. Le scuole chiuse sono circa 18.000. La macchina dei soccorsi è rallentata da una situazione a tratti disastrosa di strade e campagne: sia le aree rurali che metropolitane sono infatti afflitte da allagamenti, frane e alluvioni. Si teme ora l'emergenza sanitaria e alimentare per scarsezza di acqua pulita, cibo e più in generale di infrastrutture decisamente inadeguate a fronteggiare la situazione.
Nel complesso le piogge monsoniche sono risultate nella norma su gran parte del comparto indiano, ma è sulla parte più settentrionale dell'India, così come tra Bangladesh e Nepal, che le precipitazioni sono risultate particolarmente violente negli ultimi 5 giorni. Solamente la scorsa settimana su queste aree sono caduti fino a 300-400mm di pioggia.
TEMPESTA HARVEY SI INDEBOLISCE: ALLARME INONDAZIONI, PREVISTI ACCUMULI SINO A 800/1000mm
Aggiornamento 30 AGOSTO 2017 ore 9:20
Si aggrava purtroppo il bilancio delle vittime delle pesantissime alluvioni che hanno colpito il Texas e in particolare Houston: al momento il numero di morti accertato è 18. L'incubo dell'uragano Harvey è iniziato venerdì scorso con il primo landfall come uragano di categoria 4. Dopo ben 5 giorni ci ritroviamo a parlare di questo ciclone, declassato a tempesta tropicale ma comunque in grado di determinare forti piogge, e che sta facendo il terzo landfall sul Texas. Proprio questa lentezza e stazionarietà in loco di Harvey ha favorito precipitazioni davvero eccezionali, che hanno stracciato ogni record storico per gli USA: nell'Harris Country e precisamente a Cedar Bayou sono caduti quasi 1300mm, oltre 1000mm in molte località del Texas sud-orientale. La situazione resta drammatica con centinaia di migliaia di persone in attesa di soccorso: le alluvioni sono numerose così come i blackout elettrici. Una situazione tanto grave negli USA non si vedeva da almeno 12 anni, ai tempi dell'uragano Katrina.
Non è finita: altre piogge alluvionali sono attese nelle prossime 48 ore in particolare su Texas nord orientale e Louisiana, con venti forti e mareggiate lungo le coste. Harvey poi dovrebbe finalmente allontanarsi verso Nordest entro venerdì portandosi verso Mississippi, Kentucky, Tennessee indebolendosi a depressione tropicale ma comunque generando temporali talora violenti e locali tornado. Gli ultimi dati della tempesta: pressione 994 hPa, venti medi a 80km/h, raffiche a 105km/h, evoluzione verso Nordest a 8km/h.
Aggiornamento 29 AGOSTO 2017 ore 9:00
Come previsto la tempesta tropicale Harvey si è rituffata nelle acque del Golfo Messico e nel corso dei prossimi giorni si muoverà lentamente in direzione N-NE rigenerando landfall al confine tra Texas e Louisiana, proseguendo poi dapprima come tempesta e poi come depressione verso Arkansas, Mississippi, Tennessee e Kentucky, ove il suo arrivo e previsto per la giornata di sabato.
Nel contempo continua a portare piogge torrenziali su tutto il comparto meridionale del Texas, coinvolgendo in maniera sempre più diretta anche la Louisiana. Situazione che rimarrà critica anche nei prossimi giorni, tant'è che la stima di pioggia totale che Harvey lascerà dietro di se sarà superiore ai 50 pollici (1270mm) in alcune aree del Texas meridionale. Se così fosse diventerebbe l'uragano più intenso della storia del Paese e forse anche degli USA interi.
Spulciando negli annali il record di precipitazioni cadute in Texas durante il passaggio di un Uragano o tempesta tropicale spetta ad Amelia che nel 1978 portò ben 1219.2 mm a Medina. Al secondo posto Claudette con 1143 mm ad Alvin Coop Site nel 1979. Sul gradino più basso del triste podio Alisson che nel 2001 scarico al suolo circa 1033 mm a Moore Road Detention Pond. Di spicco anche l'uragano del 1921 che a Thrall lasciò circa 1007 mm di pioggia.
Stando agli ultimi dati rilevati, nelle ultime 72 ore, gli accumuli pluviometrici in alcune località hanno superato i 920 mm. Nella Harris County registrati 929 mm a Berry Bayou, a Fort Bend County 923 mm a First Colony. A Nordest di Houston, la stazione vicino a Dayton dall'inizio delle piogge ha registrato un accumulo totale di ben 1010 mm !!!
Secondo le previsioni elaborate dal centro uragani di Miami sino a giovedì potrebbero cadere altri 300-500 mm di pioggia sulla costa meridionale del Texas e sul comparto sudoccidentale della Louisiana.
"Sarà una lunga e difficile strada, ma la ricostruzione inizierà e poi avremo qualcosa di molto speciale. Il Texas avrà i fondi di cui ha bisogno," ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante una conferenza stampa in riferimento ai danni che l'uragano Harvey ha provocato in Texas e in particolare nell'area metropolitana di Houston. Trump ha confermato che oggi e sabato visiterà il Texas per poi visitare anche la Louisiana. "Siamo una grande e sola famiglia americana. Siano una famiglia. Alle persone di Texas e Louisiana dico che siamo al 100% con voi". Nel frattempo sale a otto il bilancio delle vittime. Ne ha dato notizia il Servizio Meteo Nazionale Usa che parla di alluvione "catastrofica, senza precedenti". Oltre mille sono le persone salvate.
Aggiornamento 28 AGOSTO 2017 ore 9:20
La tempesta tropicale Harvey resta bloccata sul comparto sudorientale del Texas, portando piogge torrenziali nonché devastanti ed estese inondazioni in tutta l'area metropolitana di Houston. Una situazione che purtroppo si manterrà tale per diversi giorni aggravando ulteriormente gli allagamenti e le inondazioni. Secondo gli ultimi dati elaborati del centro uragani di Miami Harvey, alle 5 ora italiana, si trovava a circa 50 km a NNO di Port Oconnor, in marcia a circa 6 km/h verso ESE e in grado di generare venti a 65 km/h con raffiche anche superiori.
EVOLUZIONE - Secondo le ultime elaborazioni dovrebbe continuare a mantenere la seguente traiettoria raggiungendo la costa entro fine giornata. Domani dovrebbe rituffarsi in mare aperto per poi generare nuovamente landfall entro mercoledì 30 sulla costa orientale del Texas. Dovrebbe poi proseguire verso NNO attraversando la Louisiana e l'Arkansas come depressione tropicale.
A preoccupare sono soprattutto le piogge previste. Già in queste ore numerose sono le aree interessate dagli allagamenti e dalle inondazioni. Nelle ultime 48 ore nei quartieri sudorientali di Houston sono cauti più di 635 mm di pioggia, mentre punte di 686 mm sono state registrate a Dayton. Da quando Harvey a raggiunto il Texas nella Harris County sono caduti mediamente oltre 18 pollici di pioggia (457 mm), un quantitativo superiore all'intera pioggia che mediamente riceve gran parte del comparto centro occidentale degli USA!
Secondo i modelli di calcolo ulteriori 400-700 mm sono previsti nei prossimi giorni con picchi superiori ai 1200 mm (50 pollici), compreso l'area di Houston e Galveston. Un valore mai registrato in tutto il Texas.
Al momento sono almeno 5 le persone già decedute e il peggio potrebbe ancora arrivare. I feriti si contano a decine. Il governatore del Texas, Greg Abbott, invita a stare lontani da strade e autostrade perché l'emergenza allagamenti non è rientrata e persiste un'allerta tornado in molte aree dello Stato. "Sono state chiuse 250 autostrade", ha spiegato Abbott durante una conferenza stampa, sottolineando come siano stati attivati oltre 3.000 uomini della guardia federale e nazionale e come gli aiuti stiano arrivando da tutti gli Stati, dalla California a New York. Tutti i voli dagli aeroporti di Houston sono stati cancellati per le conseguenze "catastrofiche" dell'uragano, che ha inondato le strade. Molti ospedali sono stati evacuati come il Ben Tub Hospital, nel Texas Medical Center, uno dei più grandi e all'avanguardia del mondo.
27 AGOSTO 2017: Continua l'emergenza tra Texas e Louisiana ancora nelle spire di Harvey - Seppur declassato da uragano a tempesta tropicale Harvey continua a rinnovare severo maltempo con piogge torrenziali e venti ancora sostenuti, aggravando l'emergenza alluvioni e inondazioni. Secondo l'ultimo bollettino diramato dal centro uragani di Miami Harvey, alle 5 di stamani, si trovava a coordinate 29.3 N e 97.3 W a circa 65 km da Victoria in Texas. I venti raggiungono i 85 Km/h con raffiche anche superiori (registrati a Braunfels raffiche a 93 km/h) mentre il centro depressionario di 994 mb si muove lentamente a 2 km/h verso ENE.
IN INDEBOLIMENTO - Le ultime elaborazioni prevedono uno spostamento in direzione S-SE nei prossimi 2 giorni rimanendo ancora nell'entroterra del Texas. Dovrebbe altresì indebolirsi declassando ulteriormente a depressione tropicale, con un'ulteriore attenuazione della ventilazione.
PIOGGIA CADUTA NELLE ULTIME 48 ORE - AUSTWELL 384 mm, SAN ANTONIO RIVER 351 mm, COLETO CREEK 336 mm, LITTLE CYPRESS CREEK- BECKER ROAD 282mm, FULSHEAR 269 mm, ARANSAS 267 mm, RICHMOND 252mm, VICTORIA 238mm.
ALLARME PIOGGE PROSSIMI GIORNI - Ma il vero problema rimangono le piogge torrenziali attese nel corso dei prossimi giorni. Accumuli tra 400 e 800 mm sono previsti sul comparto centro meridionale del Texas con punte isolate di oltre 1000 mm lungo la costa entro la giornata di giovedì. Se così fosse in una settimana cadrebbe l'intero quantitativo di acqua che mediamente cade in un anno, causando estese e pericolo inondazioni. Sino a 300-350 mm di pioggia sono attesi sul comparto più meridionale del Texas così come nel Texas Hill Country, la Louisiana centrale e sudoccidentale.
DUE LE VITTIME- Una donna è morta a Houston, lo riferisce la polizia locale. Stando a quanto emerso, sarebbe rimasta uccisa mentre si trovava alla guida della sua automobile, travolta da un'inondazione. Si tratta della seconda vittima in Texas: un'altra persona è infatti deceduta dopo essere rimasta intrappolata durante la tempesta nell'incendio della sua abitazione a Rockport. I feriti sarebbero almeno una dozzina.
Si aggrava purtroppo il bilancio delle vittime delle pesantissime alluvioni che hanno colpito il Texas e in particolare Houston: al momento il numero di morti accertato è 18. L'incubo dell'uragano Harvey è iniziato venerdì scorso con il primo landfall come uragano di categoria 4. Dopo ben 5 giorni ci ritroviamo a parlare di questo ciclone, declassato a tempesta tropicale ma comunque in grado di determinare forti piogge, e che sta facendo il terzo landfall sul Texas. Proprio questa lentezza e stazionarietà in loco di Harvey ha favorito precipitazioni davvero eccezionali, che hanno stracciato ogni record storico per gli USA: nell'Harris Country e precisamente a Cedar Bayou sono caduti quasi 1300mm, oltre 1000mm in molte località del Texas sud-orientale. La situazione resta drammatica con centinaia di migliaia di persone in attesa di soccorso: le alluvioni sono numerose così come i blackout elettrici. Una situazione tanto grave negli USA non si vedeva da almeno 12 anni, ai tempi dell'uragano Katrina.
Non è finita: altre piogge alluvionali sono attese nelle prossime 48 ore in particolare su Texas nord orientale e Louisiana, con venti forti e mareggiate lungo le coste. Harvey poi dovrebbe finalmente allontanarsi verso Nordest entro venerdì portandosi verso Mississippi, Kentucky, Tennessee indebolendosi a depressione tropicale ma comunque generando temporali talora violenti e locali tornado. Gli ultimi dati della tempesta: pressione 994 hPa, venti medi a 80km/h, raffiche a 105km/h, evoluzione verso Nordest a 8km/h.
Aggiornamento 29 AGOSTO 2017 ore 9:00
Come previsto la tempesta tropicale Harvey si è rituffata nelle acque del Golfo Messico e nel corso dei prossimi giorni si muoverà lentamente in direzione N-NE rigenerando landfall al confine tra Texas e Louisiana, proseguendo poi dapprima come tempesta e poi come depressione verso Arkansas, Mississippi, Tennessee e Kentucky, ove il suo arrivo e previsto per la giornata di sabato.
Nel contempo continua a portare piogge torrenziali su tutto il comparto meridionale del Texas, coinvolgendo in maniera sempre più diretta anche la Louisiana. Situazione che rimarrà critica anche nei prossimi giorni, tant'è che la stima di pioggia totale che Harvey lascerà dietro di se sarà superiore ai 50 pollici (1270mm) in alcune aree del Texas meridionale. Se così fosse diventerebbe l'uragano più intenso della storia del Paese e forse anche degli USA interi.
Spulciando negli annali il record di precipitazioni cadute in Texas durante il passaggio di un Uragano o tempesta tropicale spetta ad Amelia che nel 1978 portò ben 1219.2 mm a Medina. Al secondo posto Claudette con 1143 mm ad Alvin Coop Site nel 1979. Sul gradino più basso del triste podio Alisson che nel 2001 scarico al suolo circa 1033 mm a Moore Road Detention Pond. Di spicco anche l'uragano del 1921 che a Thrall lasciò circa 1007 mm di pioggia.
Stando agli ultimi dati rilevati, nelle ultime 72 ore, gli accumuli pluviometrici in alcune località hanno superato i 920 mm. Nella Harris County registrati 929 mm a Berry Bayou, a Fort Bend County 923 mm a First Colony. A Nordest di Houston, la stazione vicino a Dayton dall'inizio delle piogge ha registrato un accumulo totale di ben 1010 mm !!!
Secondo le previsioni elaborate dal centro uragani di Miami sino a giovedì potrebbero cadere altri 300-500 mm di pioggia sulla costa meridionale del Texas e sul comparto sudoccidentale della Louisiana.
"Sarà una lunga e difficile strada, ma la ricostruzione inizierà e poi avremo qualcosa di molto speciale. Il Texas avrà i fondi di cui ha bisogno," ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante una conferenza stampa in riferimento ai danni che l'uragano Harvey ha provocato in Texas e in particolare nell'area metropolitana di Houston. Trump ha confermato che oggi e sabato visiterà il Texas per poi visitare anche la Louisiana. "Siamo una grande e sola famiglia americana. Siano una famiglia. Alle persone di Texas e Louisiana dico che siamo al 100% con voi". Nel frattempo sale a otto il bilancio delle vittime. Ne ha dato notizia il Servizio Meteo Nazionale Usa che parla di alluvione "catastrofica, senza precedenti". Oltre mille sono le persone salvate.
Aggiornamento 28 AGOSTO 2017 ore 9:20
La tempesta tropicale Harvey resta bloccata sul comparto sudorientale del Texas, portando piogge torrenziali nonché devastanti ed estese inondazioni in tutta l'area metropolitana di Houston. Una situazione che purtroppo si manterrà tale per diversi giorni aggravando ulteriormente gli allagamenti e le inondazioni. Secondo gli ultimi dati elaborati del centro uragani di Miami Harvey, alle 5 ora italiana, si trovava a circa 50 km a NNO di Port Oconnor, in marcia a circa 6 km/h verso ESE e in grado di generare venti a 65 km/h con raffiche anche superiori.
EVOLUZIONE - Secondo le ultime elaborazioni dovrebbe continuare a mantenere la seguente traiettoria raggiungendo la costa entro fine giornata. Domani dovrebbe rituffarsi in mare aperto per poi generare nuovamente landfall entro mercoledì 30 sulla costa orientale del Texas. Dovrebbe poi proseguire verso NNO attraversando la Louisiana e l'Arkansas come depressione tropicale.
A preoccupare sono soprattutto le piogge previste. Già in queste ore numerose sono le aree interessate dagli allagamenti e dalle inondazioni. Nelle ultime 48 ore nei quartieri sudorientali di Houston sono cauti più di 635 mm di pioggia, mentre punte di 686 mm sono state registrate a Dayton. Da quando Harvey a raggiunto il Texas nella Harris County sono caduti mediamente oltre 18 pollici di pioggia (457 mm), un quantitativo superiore all'intera pioggia che mediamente riceve gran parte del comparto centro occidentale degli USA!
Secondo i modelli di calcolo ulteriori 400-700 mm sono previsti nei prossimi giorni con picchi superiori ai 1200 mm (50 pollici), compreso l'area di Houston e Galveston. Un valore mai registrato in tutto il Texas.
Al momento sono almeno 5 le persone già decedute e il peggio potrebbe ancora arrivare. I feriti si contano a decine. Il governatore del Texas, Greg Abbott, invita a stare lontani da strade e autostrade perché l'emergenza allagamenti non è rientrata e persiste un'allerta tornado in molte aree dello Stato. "Sono state chiuse 250 autostrade", ha spiegato Abbott durante una conferenza stampa, sottolineando come siano stati attivati oltre 3.000 uomini della guardia federale e nazionale e come gli aiuti stiano arrivando da tutti gli Stati, dalla California a New York. Tutti i voli dagli aeroporti di Houston sono stati cancellati per le conseguenze "catastrofiche" dell'uragano, che ha inondato le strade. Molti ospedali sono stati evacuati come il Ben Tub Hospital, nel Texas Medical Center, uno dei più grandi e all'avanguardia del mondo.
27 AGOSTO 2017: Continua l'emergenza tra Texas e Louisiana ancora nelle spire di Harvey - Seppur declassato da uragano a tempesta tropicale Harvey continua a rinnovare severo maltempo con piogge torrenziali e venti ancora sostenuti, aggravando l'emergenza alluvioni e inondazioni. Secondo l'ultimo bollettino diramato dal centro uragani di Miami Harvey, alle 5 di stamani, si trovava a coordinate 29.3 N e 97.3 W a circa 65 km da Victoria in Texas. I venti raggiungono i 85 Km/h con raffiche anche superiori (registrati a Braunfels raffiche a 93 km/h) mentre il centro depressionario di 994 mb si muove lentamente a 2 km/h verso ENE.
IN INDEBOLIMENTO - Le ultime elaborazioni prevedono uno spostamento in direzione S-SE nei prossimi 2 giorni rimanendo ancora nell'entroterra del Texas. Dovrebbe altresì indebolirsi declassando ulteriormente a depressione tropicale, con un'ulteriore attenuazione della ventilazione.
PIOGGIA CADUTA NELLE ULTIME 48 ORE - AUSTWELL 384 mm, SAN ANTONIO RIVER 351 mm, COLETO CREEK 336 mm, LITTLE CYPRESS CREEK- BECKER ROAD 282mm, FULSHEAR 269 mm, ARANSAS 267 mm, RICHMOND 252mm, VICTORIA 238mm.
ALLARME PIOGGE PROSSIMI GIORNI - Ma il vero problema rimangono le piogge torrenziali attese nel corso dei prossimi giorni. Accumuli tra 400 e 800 mm sono previsti sul comparto centro meridionale del Texas con punte isolate di oltre 1000 mm lungo la costa entro la giornata di giovedì. Se così fosse in una settimana cadrebbe l'intero quantitativo di acqua che mediamente cade in un anno, causando estese e pericolo inondazioni. Sino a 300-350 mm di pioggia sono attesi sul comparto più meridionale del Texas così come nel Texas Hill Country, la Louisiana centrale e sudoccidentale.
DUE LE VITTIME- Una donna è morta a Houston, lo riferisce la polizia locale. Stando a quanto emerso, sarebbe rimasta uccisa mentre si trovava alla guida della sua automobile, travolta da un'inondazione. Si tratta della seconda vittima in Texas: un'altra persona è infatti deceduta dopo essere rimasta intrappolata durante la tempesta nell'incendio della sua abitazione a Rockport. I feriti sarebbero almeno una dozzina.
ALLUVIONE SIERRA LEONE: 400 MORTI E 600 DISPERSI. SITUAZIONE TRAGICA
16 AGOSTO 2017: Sono almeno 600 le persone che risultano tuttora disperse in Sierra Leone, dopo l'alluvione e la colata di fango di lunedì 14 che hanno fatto franare il fianco di una collina della città di Freetown, capitale del Paese. Il numero dei morti accertati si avvicina a 400; intere comunità sono state spazzate via. Si stanno mettendo a punto piani d'azione per arginare qualsiasi potenziale diffusione di epidemie legate all'acqua, come il colera e il tifo.
Un intero fianco della collina Sugar Loaf (Pan di zucchero) è smottato in una valanga di fango, travolgendo centinaia di abitazioni e baracche che si trovavano sulla sua strada e riversandosi sul sottostante quartiere di Regent, trasformandosi in impetuosi torrenti d'acqua fangosa profondi diversi metri. Il monsone di Guinea è cosa nota per i Paesi dell'Africa centro-occidentale, specie quelli affacciati all'omonimo Golfo: in questo caso però la violenza e persistenza delle piogge ha provocato la catastrofe.
Un intero fianco della collina Sugar Loaf (Pan di zucchero) è smottato in una valanga di fango, travolgendo centinaia di abitazioni e baracche che si trovavano sulla sua strada e riversandosi sul sottostante quartiere di Regent, trasformandosi in impetuosi torrenti d'acqua fangosa profondi diversi metri. Il monsone di Guinea è cosa nota per i Paesi dell'Africa centro-occidentale, specie quelli affacciati all'omonimo Golfo: in questo caso però la violenza e persistenza delle piogge ha provocato la catastrofe.
PIOGGE MONSONICHE INONDANO NEPAL E INDIA. ALMENO 47 MORTI
Aggiornamento 15 AGOSTO 2017 ore 10:15
Si aggrava il bilancio delle vittime causate delle piogge monsoniche che negli ultimi giorni hanno messo in ginocchio India, Nepal e Bangladesh. Secondo stime non ancora ufficiali al momento sarebbero ben 173 le persone che hanno perso la vita, mentre centinaia sono ancora le persone disperse tra l'India settentrionale, il Bangladesh e il Nepal meridione. Un bilancio tuttavia ancora provvisorio stante i numerosi paesi e villaggi ancora isolati nelle zone più remote sulle montagne dell'Himalaya.
Almeno 80 persone sono morte ieri in Nepal, mentre nella città orientale di Biratnagar l'aeroporto è rimasto chiuso dopo che la pista è stata sommersa d'acqua. Le inondazioni hanno distrutto nel contempo le principali colture di riso in Nepal costringendo migliaia di agricoltori a rifugiarsi nelle scuole o nelle tende allestite sulle colline. Ingenti anche i danni al bestiame e agli allevamenti. Interrotti i collegamenti telefonici e numerose linee ferroviarie. In Bangladesh sono più di 360mila le persone costrette ad abbandonare le loro case mentre nello stato indiano di Assam le frane fanno spazzato via migliaia di case interessando circa 2.5 milioni di persone.
Le frane e le inondazioni seppur comuni in tutta l'Asia meridionale durante la stagione dei monsoni estivi negli ultimi decenni sono diventate più pericolose a colpa di una diffusa deforestazione e una scarsa urbanizzazione che rende più difficile per la terra assorbire le piogge.
Situazione destinata purtroppo ad aggravarsi visto le ulteriori piogge monsoniche previste nelle prossime 48 ore. Il maltempo dovrebbe poi concedere una tregua nel fine settimana.
14 AGOSTO 2017: Piogge monsoniche stanno interessando il Nepal e l'India orientale causando inondazioni e frane. Le piogge incessanti hanno allagato diversi villaggi mentre migliaia sono le case distrutte. Secondo le agenzie i morti, solo in questa ultima fase di maltempo, sono almeno 47 e non si esclude che il bilancio si aggravi col passare delle ore.
La Farnesina fa sapere nessun italiano coinvolto, 14 nostri connazionali sono stati messi al sicuro.
Più dell'85% del parco nazionale di Kaziranga è stato inondato: sono circa 600 i turisti intrappolati negli alberghi del parco naturale di Chitawan, nella zona orientale del Nepal. Le inondazioni hanno causato la chiusura dell'aeroporto Biratnagar.
L'inondazione ha anche costretto più di 13.000 persone a Assam, in India, a cercare rifugio in altri posti. I residenti dovrebbero prepararsi per ulteriori evacuazioni a causa di un rapido aumento dell'acqua dei fiumi che stanno traboccando. Sono stati usati anche degli Elefanti per mettere in salvo delle persone.
Migliora in Nepal: il servizio meteorologico nazionale prevede una situazione in via di miglioramento in Nepal mentre altre piogge copiose dovrebbero interessare, Bhutan, Myanmar e Bangladesh. Il governo ha avvertito la possibilità di inondazioni da parte dei fiumi senza precedenti lungo porzioni del fiume Brahmaputra e dei suoi affluenti entro il 20 agosto.
Monsone eccezionale: dall'inizio della stagione monsonica del 2017 sono centinaia le vittime tra Nepal ed India. Per estensione delle inondazioni e delle devastazioni occorse potrebbe essere considerato uno dei monsoni più intensi della storia.
Si aggrava il bilancio delle vittime causate delle piogge monsoniche che negli ultimi giorni hanno messo in ginocchio India, Nepal e Bangladesh. Secondo stime non ancora ufficiali al momento sarebbero ben 173 le persone che hanno perso la vita, mentre centinaia sono ancora le persone disperse tra l'India settentrionale, il Bangladesh e il Nepal meridione. Un bilancio tuttavia ancora provvisorio stante i numerosi paesi e villaggi ancora isolati nelle zone più remote sulle montagne dell'Himalaya.
Almeno 80 persone sono morte ieri in Nepal, mentre nella città orientale di Biratnagar l'aeroporto è rimasto chiuso dopo che la pista è stata sommersa d'acqua. Le inondazioni hanno distrutto nel contempo le principali colture di riso in Nepal costringendo migliaia di agricoltori a rifugiarsi nelle scuole o nelle tende allestite sulle colline. Ingenti anche i danni al bestiame e agli allevamenti. Interrotti i collegamenti telefonici e numerose linee ferroviarie. In Bangladesh sono più di 360mila le persone costrette ad abbandonare le loro case mentre nello stato indiano di Assam le frane fanno spazzato via migliaia di case interessando circa 2.5 milioni di persone.
Le frane e le inondazioni seppur comuni in tutta l'Asia meridionale durante la stagione dei monsoni estivi negli ultimi decenni sono diventate più pericolose a colpa di una diffusa deforestazione e una scarsa urbanizzazione che rende più difficile per la terra assorbire le piogge.
Situazione destinata purtroppo ad aggravarsi visto le ulteriori piogge monsoniche previste nelle prossime 48 ore. Il maltempo dovrebbe poi concedere una tregua nel fine settimana.
14 AGOSTO 2017: Piogge monsoniche stanno interessando il Nepal e l'India orientale causando inondazioni e frane. Le piogge incessanti hanno allagato diversi villaggi mentre migliaia sono le case distrutte. Secondo le agenzie i morti, solo in questa ultima fase di maltempo, sono almeno 47 e non si esclude che il bilancio si aggravi col passare delle ore.
La Farnesina fa sapere nessun italiano coinvolto, 14 nostri connazionali sono stati messi al sicuro.
Più dell'85% del parco nazionale di Kaziranga è stato inondato: sono circa 600 i turisti intrappolati negli alberghi del parco naturale di Chitawan, nella zona orientale del Nepal. Le inondazioni hanno causato la chiusura dell'aeroporto Biratnagar.
L'inondazione ha anche costretto più di 13.000 persone a Assam, in India, a cercare rifugio in altri posti. I residenti dovrebbero prepararsi per ulteriori evacuazioni a causa di un rapido aumento dell'acqua dei fiumi che stanno traboccando. Sono stati usati anche degli Elefanti per mettere in salvo delle persone.
Migliora in Nepal: il servizio meteorologico nazionale prevede una situazione in via di miglioramento in Nepal mentre altre piogge copiose dovrebbero interessare, Bhutan, Myanmar e Bangladesh. Il governo ha avvertito la possibilità di inondazioni da parte dei fiumi senza precedenti lungo porzioni del fiume Brahmaputra e dei suoi affluenti entro il 20 agosto.
Monsone eccezionale: dall'inizio della stagione monsonica del 2017 sono centinaia le vittime tra Nepal ed India. Per estensione delle inondazioni e delle devastazioni occorse potrebbe essere considerato uno dei monsoni più intensi della storia.
VIOLENTO TEMPORALE AD ISTANBUL. TEMPESTA DI VENTO E GRANDINE
28 LUGLIO 2017: VIOLENTO TEMPORALE A ISTANBUL - Un violento temporale ha interessato Istanbul nei giorni scorsi. La perturbazione che ha interessato la nostra Penisola si è portata rapidamente sulla Turchia; l'aria fresca ha così interagito con una massa d'aria decisamente calda di matrice sub tropicale determinando una forte ondata di maltempo.
TEMPESTA DI GRANDINE E VENTO, CITTA' NEL CAOS - La pioggia torrenziale e la grandine con chicchi di grosse dimensioni hanno dunque determinato numerosi disagi; traffico in tilt, strade allagate e linee della metropolitana sospese. La città inoltre è stata in black out per 10 minuti. Disagi anche per il traffico aereo allo scalo Ataturk di Istanbul, dove si segnalano diversi ritardi nei voli.
CADE GROSSA GRU, INCENDIO AL PORTO - La caduta di una pesante gru per le forti raffiche di vento ha causato un'esplosione e e conseguente incendio al porto di Haydarpasa.
TEMPESTA DI GRANDINE E VENTO, CITTA' NEL CAOS - La pioggia torrenziale e la grandine con chicchi di grosse dimensioni hanno dunque determinato numerosi disagi; traffico in tilt, strade allagate e linee della metropolitana sospese. La città inoltre è stata in black out per 10 minuti. Disagi anche per il traffico aereo allo scalo Ataturk di Istanbul, dove si segnalano diversi ritardi nei voli.
CADE GROSSA GRU, INCENDIO AL PORTO - La caduta di una pesante gru per le forti raffiche di vento ha causato un'esplosione e e conseguente incendio al porto di Haydarpasa.
SPAGNA: GRANDINE GIGANTE COLPISCE RUBIELOS DE MORA, MAI VISTA UNA COSA DEL GENERE!
26 LUGLIO 2017: Spagna, Aragona, provincia di Teruel: ancora un'eccezionale tempesta di grandineha colpito qusta volta la cittadina di Rubielos de Mora Domenica scorsa 23 Luglio 2017 facendo tantissimi danni. Nulla ha resistito all'impatto con i chicchi giganteschi con dimensioni anche superiori a quelle di una palla da Tennis. Automobili, tetti, infrastrutture tutto distrutto. Uccise persino delle pecore che pascolavano. A seguito della grandine gigante una fitta grandinata di piccole dimensioni ha ricoperto la zona con uno spesso strato di ghiaccio. Gli abitanti della zona non ricordano di aver mai visto nulla di simile.
Sempre nella regione di Aragona colpite anche Alcaniz e Castelote ma con danni meno ingenti. Dal mese di Giugno eventi di grandine eccezionale hanno colpito diverse zone della Spagna orientale, il 30 Giugno Girona in Catalogna e a inizio Luglio la Murcia. Sono purtroppo eventi direttamente collegati alle intense ondate di caldo seguite da repentini raffreddamenti.
Sempre nella regione di Aragona colpite anche Alcaniz e Castelote ma con danni meno ingenti. Dal mese di Giugno eventi di grandine eccezionale hanno colpito diverse zone della Spagna orientale, il 30 Giugno Girona in Catalogna e a inizio Luglio la Murcia. Sono purtroppo eventi direttamente collegati alle intense ondate di caldo seguite da repentini raffreddamenti.
TEMPESTA DI GRANDINE E VENTO METTE KNOCK OUT TOKYO
20 LUGLIO 2017: Un gigantesco temporale di inaudita violenza ha messo fuori uso la città di Tokyo e gran parte del suo hinterland per diverse ore facendo enormi danni ai tetti delle case a migliaia di automobili e a molte infrastrutture. La capitale del Giappone non è nuova a fenomeni particolarmente intensi durante il periodo estivo ma almeno a detta dei più anziani, una grandinata così non c'era mai stata. La dimensione media sei chicch 2-3cm ma secondo molti testimoni alcuni chicchi hanno raggiunto anche i 5-10cm di grandezza.
Un po come rivivere la famosa scena del film "the day after tomorrow" in cui il repentino cambiamento climatico causa sconvolgimenti planetari e una grandinata di dimensioni eccezionali proprio sulla città di Tokyo
Un po come rivivere la famosa scena del film "the day after tomorrow" in cui il repentino cambiamento climatico causa sconvolgimenti planetari e una grandinata di dimensioni eccezionali proprio sulla città di Tokyo
INSOLITA DAMA BIANCA A SANTIAGO DEL CILE, NON ACCADEVA DA ALMENO 10 ANNI
17 LUGLIO 2017: Sabato 15 mattina i residenti della capitale cilena Santiago si sono svegliati con un insolito spettacolo, la città era ricoperta da uno spesso strato di neve che in alcuni punti raggiungeva anche i 10cm. La nevicata più fitta da almeno 20 anni secondo le autorità che alquanto impreparate hanno dovuto affrontare numerosi problemi tra cui 250mila utenze rimaste senza energia elettrica e il traffico mattutino andato completamente in tilt. L'insolito evento atmosferico ha purtroppo causato anche una vittima ed alcuni feriti. Per molti sicuramente un problema ma per i tanti bambini una gioia e un motivo per marinare la scuola e giocare con le palle di neve.
La neve a Santiago del Cile è un evento piuttosto raro ma non rarissimo. Gli inverni australi sono infatti a parità di latitudine molto più freddi degli inverni boreali, basti pensare che la capitale cilena pur trovandosi ad un'altitudine di circa 500m su un altopiano in in mezzo alle montagne, si trova alla stessa latitudine di Casablanca che non è mai stata interessata nella sua storia, almeno da quello che si sa, da una nevicata. Qui la neve fa la sua comparsa a fiocchi quasi ogni anno ma è difficile che attacchi e formi accumuli, l'ultima volta è stato il 9 Agosto del 2007.
La neve a Santiago del Cile è un evento piuttosto raro ma non rarissimo. Gli inverni australi sono infatti a parità di latitudine molto più freddi degli inverni boreali, basti pensare che la capitale cilena pur trovandosi ad un'altitudine di circa 500m su un altopiano in in mezzo alle montagne, si trova alla stessa latitudine di Casablanca che non è mai stata interessata nella sua storia, almeno da quello che si sa, da una nevicata. Qui la neve fa la sua comparsa a fiocchi quasi ogni anno ma è difficile che attacchi e formi accumuli, l'ultima volta è stato il 9 Agosto del 2007.
VIENNA: RARO TORNADO AVVISTATO NEL POMERIGGIO DI LUNEDI' 10 NELLA ZONA DELL'AEROPORTO
11 LUGLIO 2017: Nel letto del flusso occidentale che negli ultimi giorni attraversa l'arco alpino e le zone circostanti una vasta cella temporalesca si è generata nel pomeriggio di lunedì in Austria. In breve tempo si è gonfiata assumendole caratteristiche di una supercella, da cui si è scaricato un tornado di categoria F1 che ha colpito la zona dell'aeroporto. Non si hanno notizie di feriti né di danni, mail fenomeno è assolutamente raro per questa zona.
La cella temporalesca in cui era inserito il tornado si è poi spostata verso l'Europa orientale, colpendo poco dopo la Slovacchia, la Repubblica Ceca e l'Ungheria, con fenomeni intensi e spesso grandinigeni, tanto che sono stati osservati chicchi di grandine di notevoli dimensioni, anche di 5cm in alcuni casi.
La cella temporalesca in cui era inserito il tornado si è poi spostata verso l'Europa orientale, colpendo poco dopo la Slovacchia, la Repubblica Ceca e l'Ungheria, con fenomeni intensi e spesso grandinigeni, tanto che sono stati osservati chicchi di grandine di notevoli dimensioni, anche di 5cm in alcuni casi.
VIOLENTI TEMPORALI IN FRANCIA: PARIGI IN TILT CON SOTTOPASSI E STAZIONI ALLAGATE
10 LUGLIO 2017: Ieri è stata una Domenica 9 Luglio che molti francesi, soprattutto i parigini non dimenticheranno facilmente. Una serie di temporali si è abbattuta sulla Francia centro settentrionale scaricando in poche ore quantitativi di pioggia record. Per la capitale Parigi il record pluviometrico precedente risaliva al 2 Luglio del 1995 quando in un'ora caddero sulla città 47mm di pioggia. Ieri sera ne sono caduti invece 50mm. La città non era preparata a un simile quantitativo ed è andata in tilt in poco più di mezzora.
Centinaia di chiamate ai pompieri per gli allagamenti di case e negozi, almeno 15 stazioni della metropolitana chiuse, la Gare de Lyon con 10 cm d'acqua per infiltrazioni dal tetto e quella centralissima di Republique . Molte fogne intasate hanno provocato l'allagamento delle strade, con gravi ingorghi, quasi 2.000 persone hanno chiamato i pompieri, che per l'enorme richiesta sono potuti intervenire solo per le situazioni di estrema gravità. Alcuni volontari della Ratp, l'azienda municipale, hanno messo in azione pompe idrovore e dopo ore di lavoro questa mattina quasi tutta la rete è in funzione. Allagato anche il Forum des Halles, dove il nuovo tetto costato anni di lavori è diventata oggetto di curiosità e di foto di turisti di tutto il mondo.
Centinaia di chiamate ai pompieri per gli allagamenti di case e negozi, almeno 15 stazioni della metropolitana chiuse, la Gare de Lyon con 10 cm d'acqua per infiltrazioni dal tetto e quella centralissima di Republique . Molte fogne intasate hanno provocato l'allagamento delle strade, con gravi ingorghi, quasi 2.000 persone hanno chiamato i pompieri, che per l'enorme richiesta sono potuti intervenire solo per le situazioni di estrema gravità. Alcuni volontari della Ratp, l'azienda municipale, hanno messo in azione pompe idrovore e dopo ore di lavoro questa mattina quasi tutta la rete è in funzione. Allagato anche il Forum des Halles, dove il nuovo tetto costato anni di lavori è diventata oggetto di curiosità e di foto di turisti di tutto il mondo.
AMERICA: EMERGENZA INCENDI IN CALIFORNIA
10 LUGLIO 2017: Il gran caldo si fa sentire anche sul comparto occidentale degli U.S.A, in particolar modo nello Stato della California, ove negli ultimi giorni le temperature si sono spinte oltre i 40°C con punte sino a 42-43°C. La calura, unita a venti moderati e clima arido, ha causato numerosi incendi sui settori settentrionali e meridionali dello Stato americano. Decine di migliaia di ettari di bosco e coltivazioni sono andati in fiamme, costringendo l'evacuazione di numerose abitazioni. In particolar modo nell'aerea di Los Angeles circa 90 mila persone sono rimaste senza elettricità in seguito alla chiusura, per un incendio, della centrale elettrica di Reseda.
Solo ieri 40 miglia quadrate di vegetazione sono andate in fumo nel Sud del Paese, in particolar modo tra Santa Barbara e San Luis Obispo. Preoccupa anche l'incendio di Alamo a est di Twitchell, attualmente il più esteso del Paese e sono per il 10% sotto controllo. Si parla di un'ondata di caldo senza precedenti con le temperature più alte registrate a Los Angeles da 131 anni .
Solo ieri 40 miglia quadrate di vegetazione sono andate in fumo nel Sud del Paese, in particolar modo tra Santa Barbara e San Luis Obispo. Preoccupa anche l'incendio di Alamo a est di Twitchell, attualmente il più esteso del Paese e sono per il 10% sotto controllo. Si parla di un'ondata di caldo senza precedenti con le temperature più alte registrate a Los Angeles da 131 anni .
GRANDINATE ECCEZIONALI IN SPAGNA SUL FINIRE DI GIUGNO. COLPITO IL VERSANTE MEDITERRANEO
3 LUGLIO 2017: La circolazione depressionaria che h abbracciato l'Europa centro-occidentale negli ultimi giorni di giugno ha coinvolto anche la Spagna. Nel suo versante mediterraneo, all'altezza dei Pirenei orientali, si sono scatenati forti temporali che hanno provocato grandinate eccezionali, allagando i centri abitati. In particolare a Girona in Catalogna, città dell'entroterra un centinaio di chilometri a nordest di Barcellona, il centro abitato è stato invaso da decine di centimetri di gradine e di acqua che hanno formato alcuni torrentelli al cui interno scorrevano blocchi di grandine, insieme ad oggetti di vario tipo.
CINA: ENORME FRANA TRAVOLGE VILLAGGIO. 140 PERSONE SEPOLTE
Aggiornamento 4 LUGLIO 2017 ore 10:25
Si aggrava la situazione in Cina, dove le abbondanti piogge che da più di una settimana flagellano il comparto centro meridionali hanno ucciso ben 33 persone e causato 15 dispersi. Per contro il caldo interessa il nord del Paese tant'è che il servizio meteorologico cinese ha emesso ieri un'allerta gialla.
La recente ondata di maltempo ha ingrossato il fiume Liujiang e quattro dei suoi affluenti nella regione autonoma di Guangxi Zhuang, aumentando il rischio di esondazioni. Anche il livello dei laghi Dongting e Poyang è salito di circa 50 cm.
Tra le province più colpite: Hunan. Il fiume Xiangjiang, un importante affluente dello Yangtze, ha raggiunto il valore record di 39.51 metri, superiore al precedente record di 39.18 m registratato nel corso della massiccia inondazione del 1998.
Circa 326.900 persone sono state coinvolte nel lavoro di controllo delle inondazioni nelle province di Hunan, Hubei, Jiangxi e Anhui, mentre è salito a oltre 9 milioni e mezzo il numero delle persone colpite dalle innondazioni.
Il Ministero delle Finanze ha stanziato circa 1,9 miliardi di yuan (280 milioni di dollari) per fronteggiare l'emergenza in ben 20 province.
24 GIUGNO 2017: Sarebbero più di 140 le persone sepolte da una frana avvenuta in Cina, nella provincia di Sichuan. 40 le case travolte nel villaggio di Xinmo, conosciuta come meta turistica. La frana, che secondo le prime stime, sarebbe di circa 3milioni di metri cubi di terra e rocce, è scesa a valle dalla montagna nel villaggio di Xinmo. Lo smottamento ha anche bloccato un tratto di 2 chilometri di un fiume. Sempre la CCTV ha riferito che piu' di 400 soccorritori sono impegnati nelle operazioni di soccorso. Secondo alcune fonti la frana sarebbe il risultato delle abbondanti piogge avvenute nei giorni scorsi.
Si aggrava la situazione in Cina, dove le abbondanti piogge che da più di una settimana flagellano il comparto centro meridionali hanno ucciso ben 33 persone e causato 15 dispersi. Per contro il caldo interessa il nord del Paese tant'è che il servizio meteorologico cinese ha emesso ieri un'allerta gialla.
La recente ondata di maltempo ha ingrossato il fiume Liujiang e quattro dei suoi affluenti nella regione autonoma di Guangxi Zhuang, aumentando il rischio di esondazioni. Anche il livello dei laghi Dongting e Poyang è salito di circa 50 cm.
Tra le province più colpite: Hunan. Il fiume Xiangjiang, un importante affluente dello Yangtze, ha raggiunto il valore record di 39.51 metri, superiore al precedente record di 39.18 m registratato nel corso della massiccia inondazione del 1998.
Circa 326.900 persone sono state coinvolte nel lavoro di controllo delle inondazioni nelle province di Hunan, Hubei, Jiangxi e Anhui, mentre è salito a oltre 9 milioni e mezzo il numero delle persone colpite dalle innondazioni.
Il Ministero delle Finanze ha stanziato circa 1,9 miliardi di yuan (280 milioni di dollari) per fronteggiare l'emergenza in ben 20 province.
24 GIUGNO 2017: Sarebbero più di 140 le persone sepolte da una frana avvenuta in Cina, nella provincia di Sichuan. 40 le case travolte nel villaggio di Xinmo, conosciuta come meta turistica. La frana, che secondo le prime stime, sarebbe di circa 3milioni di metri cubi di terra e rocce, è scesa a valle dalla montagna nel villaggio di Xinmo. Lo smottamento ha anche bloccato un tratto di 2 chilometri di un fiume. Sempre la CCTV ha riferito che piu' di 400 soccorritori sono impegnati nelle operazioni di soccorso. Secondo alcune fonti la frana sarebbe il risultato delle abbondanti piogge avvenute nei giorni scorsi.
GERMANIA: DOPO IL CALDO ECCEZIONALE IRROMPONO FORTI TEMPORALI CHE ABBATTONO LE TEMPERATURE
23 GIUGNO 2017: PUNTE DI 37° MERCOLEDI' 21. Gli ultimi giorni anche nell'Europa centro-settentrionale sono stati particolarmente caldi, tanto che in Germania si sono registrate temperature massime roventi con punte di 37°C mercoledì in Renania, nella fascia nordoccidentale del paese. Caldo intenso anche nelle giornate precedenti grazie alla presenza della solida struttura di alta pressione, la stessa che abbraccia anche le latitudini mediterranee e l'Italia, e al contemporaneo afflusso di aria calda dal Nord Africa.
FORTI TEMPORALI GIOVEDI' 22. Nella giornata di giovedì 22, tuttavia, l'alta pressione ha ceduto all'altezza dell'Europa centrale a causa dell'abbassamento di latitudine del flusso perturbato atlantico. Al suo interno è transitato un fronte sospinto da aria più fresca che si è scontrato con quella molto calda preesistente, generando una sequenza di temporali violenti accompagnati da forti rinforzi del vento con raffiche fino a 100km/h e grandinate con chicchi fino a 4cm di diametro.
TORNADO E UNA VITTIMA. E' successo per esempio in Sassonia, dove il video che vi mostriamo riprende una vera e propria tempesta che si è scaricato sulla zona di Meitzendorf, creando numerosi allagamenti e sradicando diversi alberi. Sempre nella giornata di giovedì 22 è stato segnalato un tornado nella zona di Amburgo che ha scoperchiato alcune case e ucciso un gregge investito da alcuni alberi sradicati dalla furia del vento. Si segnala anche una vittima a Uelzen, nella bassa Sassonia, a causa della caduta di un albero sull'automobile su cui viaggiava.
TEMPERATURE IN BRUSCO CALO. Successivamente il maltempo si è portato più a sud, in prossimità delle aree alpine, ma ha iniziato ad attenuarsi. Dopo il passaggio del fronte le temperature hanno subito una sensibile diminuzione, passando per esempio dai 37°C di mercoledì nel nord della Germania ai 16/18°C di questa mattina registrati tra Amburgo e Berlino.
FORTI TEMPORALI GIOVEDI' 22. Nella giornata di giovedì 22, tuttavia, l'alta pressione ha ceduto all'altezza dell'Europa centrale a causa dell'abbassamento di latitudine del flusso perturbato atlantico. Al suo interno è transitato un fronte sospinto da aria più fresca che si è scontrato con quella molto calda preesistente, generando una sequenza di temporali violenti accompagnati da forti rinforzi del vento con raffiche fino a 100km/h e grandinate con chicchi fino a 4cm di diametro.
TORNADO E UNA VITTIMA. E' successo per esempio in Sassonia, dove il video che vi mostriamo riprende una vera e propria tempesta che si è scaricato sulla zona di Meitzendorf, creando numerosi allagamenti e sradicando diversi alberi. Sempre nella giornata di giovedì 22 è stato segnalato un tornado nella zona di Amburgo che ha scoperchiato alcune case e ucciso un gregge investito da alcuni alberi sradicati dalla furia del vento. Si segnala anche una vittima a Uelzen, nella bassa Sassonia, a causa della caduta di un albero sull'automobile su cui viaggiava.
TEMPERATURE IN BRUSCO CALO. Successivamente il maltempo si è portato più a sud, in prossimità delle aree alpine, ma ha iniziato ad attenuarsi. Dopo il passaggio del fronte le temperature hanno subito una sensibile diminuzione, passando per esempio dai 37°C di mercoledì nel nord della Germania ai 16/18°C di questa mattina registrati tra Amburgo e Berlino.
CALDO RECORD NEGLI USA: AEREI RESTANO A TERRA
23 GIUGNO 2017: Troppo caldo, i voli restano a terra - Il caldo non sta interessando sola l'Europa ma anche gli USA, in particolar modo gli Stati occidentali. Il caldo ha, infatti, toccato valori record tra Arizona, California, Texas e Messico settentrionale con massime localmente oltre i 50°C. Nella contea di San Diego raggiunti i 51°C mentre nella famigerata Death Valley registrati i 53°C. Caldo record anche a Las Vegas dove, secondo le rilevazioni del National Weather Service, la temperatura ha sfiorato i 47 gradi centigradi. Nell'aeroporto di Phoenix in Arizona raggiunti i 49°C (non si tratta di record, 50°C il 26 giugno del 1990), un grado oltre il limite di operatività degli aerei. I voli dalle 15 alle 18 sono quindi rimasti a terra. Questo perché le temperature roventi rendono l'aria troppo rarefatta e, di conseguenza la capacità di portanza delle ali si riduce notevolmente. Il motore deve così fornire una maggiore spinta per essere in grado di decollare.
CALDO ECCEZIONALE SU SPAGNA E PORTOGALLO: PREVISTI OLTRE 45°C!
17 GIUGNO 2017: CALDO ECCEZIONALE SU SPAGNA E PORTOGALLO - Sono giornate difficili sul fronte del caldo tra Spagna e Portogallo, dove l'anticiclone africano detta legge con isoterme spesso oltre i 22-23°C a 1500m di quota. Già nei giorni scorsi sono stati raggiunti picchi di 44-45°C sulle aree interne dell'Andalusia ma non è finita. Anche i prossimi giorni saranno davvero roventi su gran parte della Penisola Iberica, con temperature in ulteriore aumento e punte anche di 45-46°C sulle aree interne! Tra le città più bollenti Granada e Siviglia. Sulle coste la canicola sarà smorzata dalle brezze marine, ma si farà sentire in modo pesante l'afa, con temperature percepite anche superiori ai 40°C. Caldo decisamente più secco invece sulle aree interne lontane dal mare.
QUANTO DURERA' - Purtroppo sembra che il gran caldo prosegua per diversi giorni, anche sul Portogallo potrebbe esserci una temporanea tregua da metà della prossima settimana, con arrivo di correnti più fresche oceaniche. La Spagna invece dovrà sopportare temperature molto elevate probabilmente per almeno altri 7-8 giorni. Caldo in accentuazione anche tra Francia e Inghilterra, con punte di oltre 28-30°C attesi nei prossimi giorni: su questi Stati insomma torna lo spettro di una Estate stile 2003.
QUANTO DURERA' - Purtroppo sembra che il gran caldo prosegua per diversi giorni, anche sul Portogallo potrebbe esserci una temporanea tregua da metà della prossima settimana, con arrivo di correnti più fresche oceaniche. La Spagna invece dovrà sopportare temperature molto elevate probabilmente per almeno altri 7-8 giorni. Caldo in accentuazione anche tra Francia e Inghilterra, con punte di oltre 28-30°C attesi nei prossimi giorni: su questi Stati insomma torna lo spettro di una Estate stile 2003.
FRANCIA: INONDAZIONI E INGENTI DANNI PER IL MALTEMPO IN ALTA LOIRA, ALMENO UN DISPERSO
14 GIUGNO 2017: Intensa ondata di maltempo in Francia nella notte, un fronte temporalesco scaturito dal contrasto tra le correnti atlantiche e l'aria calda associata all'anticiclone africano ha colpito duramente la regione Alvernia-Rodano-Alpi, in particolare l'alta Loira causando inondazioni e danni ingenti. Almeno 12 i dipartimenti colpiti, inizialmente si temevano 3 dispersi in Brignon e Goudet poi due persone sono state fortunatamente ritrovate incolumi, resta 1 disperso. la piccola cittadina di Landos è stata devastata da un alluvione lampo che ha divelto persino l'asfalto dalle strade.
I temporali continueranno per tutta la giornata di oggi, un secondo impulso di instabilità in arrivo dal golfo di Biscaglia colpirà tutta la Francia centro meridionale nelle prossime ore portando fenomeni ancora localmente forti nelle ore pomeridiane. Lo stesso fronte colpirà anche le nostre regioni settentrionali tra il pomeriggio e la sera portando fenomeni anche intensi.
I temporali continueranno per tutta la giornata di oggi, un secondo impulso di instabilità in arrivo dal golfo di Biscaglia colpirà tutta la Francia centro meridionale nelle prossime ore portando fenomeni ancora localmente forti nelle ore pomeridiane. Lo stesso fronte colpirà anche le nostre regioni settentrionali tra il pomeriggio e la sera portando fenomeni anche intensi.
SUD AFRICA: LA TEMPESTA PIU' FORTE DEGLI ULTIMI 30 ANNI INVESTE CITTA' DEL CAPO
8 GIUGNO 2017: Tra martedì 6 e mercoledì 7 giugno una violentissima tempesta provenuta dall'Atlantico ha investito il lembo meridionale del Sud Africa. Si tratta della tempesta peggiore degli ultimi 30 anni, a cui gli abitanti di Città del Capo non erano certo abituati. Raffiche di vento a 180km/h hanno investito la costa generando onde alte più di 10 metri.
Alcune automobili sono state ribaltate dalla furia del vento, mentre le onde oceaniche hanno formato uno spesso strato di schiuma che si è riversato sulle strade della città. Si segnalano 8 vittime a causa della tempesta. Le scuole rimangono chiuse, in attesa che la tempesta si allontani, probabilmente entro le prossime 24 ore. Segnalato inoltre un tornado nella giornata del 6 giugno.
Alcune automobili sono state ribaltate dalla furia del vento, mentre le onde oceaniche hanno formato uno spesso strato di schiuma che si è riversato sulle strade della città. Si segnalano 8 vittime a causa della tempesta. Le scuole rimangono chiuse, in attesa che la tempesta si allontani, probabilmente entro le prossime 24 ore. Segnalato inoltre un tornado nella giornata del 6 giugno.
MALTEMPO ESTREMO SU MOSCA: VIOLENTO NUBIFRAGIO CAUSA 11 VITTIME E INGENTI DANNI
30 MAGGIO 2017: E' di almeno 11 morti e decine di feriti il bilancio di un violento temporale che ha interessato Mosca qualche ora fa. Secondo le prime informazioni le vittime sarebbero il risultato della caduta di numerosi alberi dovute alle violente raffiche di vento probabilmente di un downburst. Le autorità stanno prendendo le misure necessarie per gestire l'emergenza ha detto il sindaco di Mosca Serghei Sobyanin.
Cosa è il downburst? Il downburst consiste in una violenta e improvvisa precipitazione spinta verso il basso dal vento. Il downburst non deve essere confuso con un tornado o con una tromba d'aria, nonostante la sua forte intensità. Una volta che la raffica di vento, e con essa la precipitazione, ha raggiunto il suolo dopo essere stata schiacciata verso il basso, questa si espande orizzontalmente, non potendo scendere oltre. Si formano così raffiche di vento in orizzontale che prendono varie direzioni irregolari, fino all'esaurimento del fenomeno.
Perchè è accaduto? La Russia viene attraversata da un fronte nuvoloso legato ad un vortice sul comparto settentrionale. L'aria fresca e più secca in quota in intrufola dentro una massa d'aria più calda presente nei bassi strati. Si vengono a sviluppare così celle temporalesche capaci di generare fenomeni anche intensi come questo.
Cosa è il downburst? Il downburst consiste in una violenta e improvvisa precipitazione spinta verso il basso dal vento. Il downburst non deve essere confuso con un tornado o con una tromba d'aria, nonostante la sua forte intensità. Una volta che la raffica di vento, e con essa la precipitazione, ha raggiunto il suolo dopo essere stata schiacciata verso il basso, questa si espande orizzontalmente, non potendo scendere oltre. Si formano così raffiche di vento in orizzontale che prendono varie direzioni irregolari, fino all'esaurimento del fenomeno.
Perchè è accaduto? La Russia viene attraversata da un fronte nuvoloso legato ad un vortice sul comparto settentrionale. L'aria fresca e più secca in quota in intrufola dentro una massa d'aria più calda presente nei bassi strati. Si vengono a sviluppare così celle temporalesche capaci di generare fenomeni anche intensi come questo.
RECORD MONDIALE DI CALDO PER IL MESE DI MAGGIO: 54°C IN PAKISTAN
29 MAGGIO 2017: Caldo soffocante nel sud-ovest del Pakistan ieri Domenica 28 Maggio: dopo una temperatura minima la scorsa notte di 34,5 ° C (effetto termico della polvere nell'aria), la temperatura massima ha raggiunto ufficialmente 53,5 ° C a Turbat, in provincia del Balochistan meridionale (valore arrotondato inizialmente a 54 °, rappresentante quindi un record mondiale, poi raffinato a 53.5° C dai servizi meteorologici pakistani). Il precedente record nazionale fu di 53,5 ° C il 26 Maggio 2010 a Mohenjodaro. I record del mondo a partire dal periodo post-bellica (54,0 ° C il 21 Luglio 2016 a Mitribah (Kuwait) e 30 Giugno 2013 a Furnace Creek (Death Valley, USA).
USA: MALTEMPO CON TEMPORALI E TORNADO NEL SUD DEL WEAST COAST
25 MAGGIO 2017: Una discesa di aria fresca ha coinvolto tra martedì 23 e mercoledì 24 l'asse centrale degli USA, dal Dakota fino al Texas, scontrandosi con l'aria calda preesistente e generando una depressione sul Midwest. Dal suo centro si è dipartito un sistema frontale esteso e ben organizzato che ha attraversato il comparto sudoccidentale del continente da ovest ad est, con serie conseguenze. Lungo la sua linea il forte contrasto termico ha attivato una serie di temporali spesso grandinigeni che si sono spostati verso est, fino a raggiungere la East Coast meridionale.
Un tornado è stato ripreso in diretta mentre transitava vicino ad alcune abitazioni a Autryville (NC):
Le cronache parlano di diversi tornado che si sono abbattuti sulla zona, investendo in particolare Georgia, South Carolina e North Carolina. La furia dei tornado ha divelto alberi in Georgia e raso al suolo alcune abitazioni nella Carolina del Nord, con alcune persone che sono rimaste ferite nella città di Autryville (NC), un centinaio di chilometri dalla costa.
Allerta tornado anche nelle prossime ore, ma i fenomeni si stanno spostando verso la Virginia e tenderanno successivamente ad attenuarsi una volta raggiunti Pennsylvania, Delaware, New Jersey e New York.
Un tornado è stato ripreso in diretta mentre transitava vicino ad alcune abitazioni a Autryville (NC):
Le cronache parlano di diversi tornado che si sono abbattuti sulla zona, investendo in particolare Georgia, South Carolina e North Carolina. La furia dei tornado ha divelto alberi in Georgia e raso al suolo alcune abitazioni nella Carolina del Nord, con alcune persone che sono rimaste ferite nella città di Autryville (NC), un centinaio di chilometri dalla costa.
Allerta tornado anche nelle prossime ore, ma i fenomeni si stanno spostando verso la Virginia e tenderanno successivamente ad attenuarsi una volta raggiunti Pennsylvania, Delaware, New Jersey e New York.
CALDO ANOMALO IN SCANDINAVIA: NEI GIORNI SCORSI FINO A 28°C!
21 MAGGIO 2017: E' stato fin qui un mese di maggio molto caldo in Scandinavia dove si sono misurate temperature molto elevate per il periodo, con punte fino a 27-28 gradi in questi ultimi giorni. La risalita di masse d'aria piuttosto calde, di origine sub-tropicale, lungo il ramo ascendente dell'anticiclone che ha dominato sull'Europa centro-orientale, ha innalzato la colonnina di mercurio su valori inusuali per il periodo, anche superiori di 8-10 gradi rispetto alle medie stagionali.
Questa situazione ha determinato importati conseguenze tra cui quella di fondere con largo anticipo gran parte del manto nevoso presente fino ad oltre 1000 metri di quota. Anche nella fredda Lapponia la neve è stata fusa completamente, dopo giorni di caldo anomalo e temperature di oltre i +20°C +22°C. Il caldo, seppur attenuandosi un po', proseguirà anche nei prossimi giorni, con valori superiori rispetto alle medie del periodo, a causa della persistenza di questo pattern circolatorio.
Questa situazione ha determinato importati conseguenze tra cui quella di fondere con largo anticipo gran parte del manto nevoso presente fino ad oltre 1000 metri di quota. Anche nella fredda Lapponia la neve è stata fusa completamente, dopo giorni di caldo anomalo e temperature di oltre i +20°C +22°C. Il caldo, seppur attenuandosi un po', proseguirà anche nei prossimi giorni, con valori superiori rispetto alle medie del periodo, a causa della persistenza di questo pattern circolatorio.
IL CENTRO DEGLI USA ALLE PRESE CON FORTI TEMPORALI E DIVERSI TORNADO
17 MAGGIO 2017: Masse di aria fresca scendono da nord verso sud lungo il comparto occidentali degli USA alimentando una depressione da cui si snoda un esteso fronte temporalesco che coinvolge buona parte del centro degli USA, con movimento ovest-est. La notte tra martedì e mercoledì è caratterizzata da numerosi temporali e diversi tornado anche di forte intensità che stanno interessando Texas, Oklahoma, Kansas, Nebraska, Iowa e Wisconsin. Interruzioni della corrente elettrica, alberi abbattuti, inondazioni e ritardi di volo sono le conseguenze che le tempeste potrebbero produrre.
UNA VITTIMA NEL WISCONSIN. Intanto si segnala già un tornado che ieri sera si è scaricato sul Wisconsin provocando 20 feriti, una vittima e danneggiando il Parco Prairie Lakes Estates a nord di Chetek.
Tornado anche nello stato di Oklahoma, dove diverse abitazioni sono state completamente rase al suolo, con danni anche ad automobili e pali della luce.
EVOLUZIONE. Nelle prossime ore la linea di instabilità proseguirà nel suo cammino verso est e si dirigerà verso Grandi Laghi e Midwest, dove però perderà parte della sua energia e si limiterà a scaricare rovesci e temporali ordinari, mentre le zone colpite dai tornado potranno beneficiare di una tregua.
UNA VITTIMA NEL WISCONSIN. Intanto si segnala già un tornado che ieri sera si è scaricato sul Wisconsin provocando 20 feriti, una vittima e danneggiando il Parco Prairie Lakes Estates a nord di Chetek.
Tornado anche nello stato di Oklahoma, dove diverse abitazioni sono state completamente rase al suolo, con danni anche ad automobili e pali della luce.
EVOLUZIONE. Nelle prossime ore la linea di instabilità proseguirà nel suo cammino verso est e si dirigerà verso Grandi Laghi e Midwest, dove però perderà parte della sua energia e si limiterà a scaricare rovesci e temporali ordinari, mentre le zone colpite dai tornado potranno beneficiare di una tregua.
ISLANDA: ANTICICLONE ANOMALO E PUNTE DI 22°C!
7 MAGGIO 2017: Islanda, anticiclone e caldo anomalo - Se mezza Europa continua a fare i conti con irruzioni fredde tardive, neve anche a bassa quota e numerosi temporali, in Islanda fa decisamente caldo, tanto da essere in questi giorni una delle aree più miti d'Europa, senz'altro di tutto il comparto centro-settentrionale. Colpa di un anticiclone in una posizione insolita, con massimi anche di oltre 1035hPa e alimentato da aria molto mite bloccata oltre il Circolo Polare Artico. Ne sono testimonianza le temperature massime, in questi giorni ben oltre la media del periodo. Addirittura nelle coste settentrionali sono state raggiunte punte di 21-22°C nel periodo 3-5 maggio, complici i venti di caduta meridionali, più fresco ma comunque mite per il periodo sul versante meridionale dell'Isola. Ancora 48 ore di alta pressione, poi drastico cambiamento dal 10 maggio con irruzione artica che smantellerà l'anticiclone portando maltempo, forte vento, freddo e neve anche fin sul livello del mare.
3 TORNADO DEVASTANO IL TEXAS. VITTIME E DANNI
Aggiornamento 3 MAGGIO 2017 ore 10:00
Sale a 20 il numero delle vittime accertate dell'ondata di maltempo che negli scorsi giorni, soprattutto durante il fine settimana ha interessato in particolare Missouri, Arkansas, Oklahoma, Illinois, Alabama e Indiana. Oltre alla devastazione dei tornado, piogge incessanti e alluvioni hanno messo in ginocchio intere comunità e la situazione è ancora di emergenza. Battuti decine di record pluviometrici.
Missouri: Gravi inondazioni in tutto il sud-est dello stato con almeno 3 morti, più di 100 evacuazioni e 135 salvataggi in condizioni estreme. Dichiarato lo stato di emergenza.
Arkansas: 7 vittime in tutto lo stato tra cui 2 bambini e 1 disperso, gravissimi danni a Pocahontas, parzialmente inondata dalle acque del fiume Nera. Migliaia di evacuazioni.
Texas: Devastato dalla furia dei tornado, almeno 7 di cui un F4 e un F3, colpita la periferia est di Dallas , gravissimi danni a Eustace, Caney City e Canton, almeno 4 persone hanno perso la vita. Tra le dozzine di feriti due persone sono in condizioni critiche. Due persone che erano state dichiarate disperse sono invece state fortunatamente ritrovate in buone condizioni.
Oklahoma: Solo qualche ferito ma nessuna vittima nel crollo del tetto di un negozio di mobili nel nord dello stato, causato dalle forti precipitazioni. I forti temporali hanno causato numerose alluvioni lampo e i venti che hanno raggiunto i 100km/h hanno interrotto in alcuni punti le linee elettriche con numerosi blackout.
Mississippi: almeno 24 tornado di cui uno ha colpito in pieno la città di Durant con almeno 100 strutture gravemente danneggiate. Una vittima nella città di Brandon e un'altra nella città di Prentiss, quest'ultima colpita da un fulmine.
Tennessee: 2 vittime, una donna di mezza età e una bambina di due anni. Pesanti inondazioni in tutto lo stato.
Alabama: Nessuna vittima ma ingenti danni per i forti venti che hanno colpito in tutto lo stato con raffiche oltre i 100km/h. Numerose linee elettriche abbattute e migliaia di utenze rimaste senza energia.
1 MAGGIO 2017: Si fa pesante il bilancio di una serie di tornado che ha interessato nel corso di questo fine settimana il Texas. Secondo le fonti locali le vittime sarebbero 14 ma non si esclude che il bilancio possa aggravarsi. Le contee più colpite sono quelle di Van Zandt, Henderson e Rains, attraversate di 'vortici' che hanno colpito in particolare le località di Canton, Eustae e Caney City. Alberi sradicati, oltre a numerose automobili rovesciate lungo le strade e ad almeno due case rase al suolo tra gli effetti dei tre tornado. Circa 60 le persone medicate in ospedale, alcune in condizioni critiche.
Sale a 20 il numero delle vittime accertate dell'ondata di maltempo che negli scorsi giorni, soprattutto durante il fine settimana ha interessato in particolare Missouri, Arkansas, Oklahoma, Illinois, Alabama e Indiana. Oltre alla devastazione dei tornado, piogge incessanti e alluvioni hanno messo in ginocchio intere comunità e la situazione è ancora di emergenza. Battuti decine di record pluviometrici.
Missouri: Gravi inondazioni in tutto il sud-est dello stato con almeno 3 morti, più di 100 evacuazioni e 135 salvataggi in condizioni estreme. Dichiarato lo stato di emergenza.
Arkansas: 7 vittime in tutto lo stato tra cui 2 bambini e 1 disperso, gravissimi danni a Pocahontas, parzialmente inondata dalle acque del fiume Nera. Migliaia di evacuazioni.
Texas: Devastato dalla furia dei tornado, almeno 7 di cui un F4 e un F3, colpita la periferia est di Dallas , gravissimi danni a Eustace, Caney City e Canton, almeno 4 persone hanno perso la vita. Tra le dozzine di feriti due persone sono in condizioni critiche. Due persone che erano state dichiarate disperse sono invece state fortunatamente ritrovate in buone condizioni.
Oklahoma: Solo qualche ferito ma nessuna vittima nel crollo del tetto di un negozio di mobili nel nord dello stato, causato dalle forti precipitazioni. I forti temporali hanno causato numerose alluvioni lampo e i venti che hanno raggiunto i 100km/h hanno interrotto in alcuni punti le linee elettriche con numerosi blackout.
Mississippi: almeno 24 tornado di cui uno ha colpito in pieno la città di Durant con almeno 100 strutture gravemente danneggiate. Una vittima nella città di Brandon e un'altra nella città di Prentiss, quest'ultima colpita da un fulmine.
Tennessee: 2 vittime, una donna di mezza età e una bambina di due anni. Pesanti inondazioni in tutto lo stato.
Alabama: Nessuna vittima ma ingenti danni per i forti venti che hanno colpito in tutto lo stato con raffiche oltre i 100km/h. Numerose linee elettriche abbattute e migliaia di utenze rimaste senza energia.
1 MAGGIO 2017: Si fa pesante il bilancio di una serie di tornado che ha interessato nel corso di questo fine settimana il Texas. Secondo le fonti locali le vittime sarebbero 14 ma non si esclude che il bilancio possa aggravarsi. Le contee più colpite sono quelle di Van Zandt, Henderson e Rains, attraversate di 'vortici' che hanno colpito in particolare le località di Canton, Eustae e Caney City. Alberi sradicati, oltre a numerose automobili rovesciate lungo le strade e ad almeno due case rase al suolo tra gli effetti dei tre tornado. Circa 60 le persone medicate in ospedale, alcune in condizioni critiche.
CRONACA EUROPA: GELO E DAMA BIANCA CONQUISTANO IL CENTRO DEL CONTINENTE, COME SE FOSSE TORNATO L'INVERNO
Aggiornamento 19 APRILE 2017 ore 9:40
SITUAZIONE. Dall'Artico prosegue l'afflusso di correnti gelide che attraversano da nord a sud il continente europeo, risparmiando soltanto la Penisola Iberica e le basse latitudini mediterranee. La lingua di aria gelida scorre lungo il fianco destro dell'alta pressione collocata in prossimità dell'Atlantico centro-settentrionale inoltrandosi fino al Mediterraneo centrale e alla Penisola Balcanica.
NEVE ANCHE IN PIANURA. Tra martedì 18 e mercoledì 19 mattina frequenti sono state le nevicate a quote basse o pianeggianti, come accaduto tra Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, bassa Germania, Svizzera, ma anche su alcuni paesi della ex Jugoslavia. Nevica mercoledì mattina a Stoccarda, pioggia mista a neve a Monaco di Baviera, fiocchi a Berna, Budapest e Sarajevo. Copiose nevicate hanno interessato ieri in Francia le zone collinari dell'Alsazia, con accumuli anche di una decina di centimetri a 1000m.
TEMPERATURE INVERNALI. Nella notte colonnina scesa fino a -4° sulle pianure della Bielorussia, su quelle polacche e della Germania settentrionale, -3° in Ucraina. Più a nord la colonnina ha raggiunto i -6° a Karup in Danimarca, -9° in Estonia.
18 APRILE 2017: DIRETTAMENTE DALL'ARTICO. Dopo essersi sganciata dalle latitudini artiche ed aver attraversato il Nord Europa, un blocco di aria gelida si è riversato verso sud agguantando anche il centro del continente. Le temperature sono sprofondate di parecchi gradi, raggiungendo valori prossimi allo zero anche a quote di pianura. Germania, Polonia, Bielorussia e paesi baltici sono sprofondati in inverno pieno, ma anche sulle zone orientali della Francia e del Regno Unito, in Belgio e Olanda si sono avvertiti gli effetti di questo colpo di coda dell'inverno.
NEVE IN PIANURA. E laddove il freddo è stato accompagnato dai sistemi perturbati la neve è diventato il fenomeno protagonista, anche in pianura, come è successo nella notte in Germania e in Polonia. Neve quindi a Hannover, Stoccarda e in Baviera, con temperature oscillanti tra 0° e 2°C. Lo spessore di fresca raggiunge i 20cm sulle zone collinari tedesche del Saurland, dove si registrano anche alcuni rallentamenti nella circolazione stradale, nei pressi di Dortmund e Francoforte. Pioggia mista a neve a Varsavia, con temperatura di 1°C questa mattina, fiocchi nella notte anche a in Danimarca a Copenhagen.
SITUAZIONE. Dall'Artico prosegue l'afflusso di correnti gelide che attraversano da nord a sud il continente europeo, risparmiando soltanto la Penisola Iberica e le basse latitudini mediterranee. La lingua di aria gelida scorre lungo il fianco destro dell'alta pressione collocata in prossimità dell'Atlantico centro-settentrionale inoltrandosi fino al Mediterraneo centrale e alla Penisola Balcanica.
NEVE ANCHE IN PIANURA. Tra martedì 18 e mercoledì 19 mattina frequenti sono state le nevicate a quote basse o pianeggianti, come accaduto tra Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, bassa Germania, Svizzera, ma anche su alcuni paesi della ex Jugoslavia. Nevica mercoledì mattina a Stoccarda, pioggia mista a neve a Monaco di Baviera, fiocchi a Berna, Budapest e Sarajevo. Copiose nevicate hanno interessato ieri in Francia le zone collinari dell'Alsazia, con accumuli anche di una decina di centimetri a 1000m.
TEMPERATURE INVERNALI. Nella notte colonnina scesa fino a -4° sulle pianure della Bielorussia, su quelle polacche e della Germania settentrionale, -3° in Ucraina. Più a nord la colonnina ha raggiunto i -6° a Karup in Danimarca, -9° in Estonia.
18 APRILE 2017: DIRETTAMENTE DALL'ARTICO. Dopo essersi sganciata dalle latitudini artiche ed aver attraversato il Nord Europa, un blocco di aria gelida si è riversato verso sud agguantando anche il centro del continente. Le temperature sono sprofondate di parecchi gradi, raggiungendo valori prossimi allo zero anche a quote di pianura. Germania, Polonia, Bielorussia e paesi baltici sono sprofondati in inverno pieno, ma anche sulle zone orientali della Francia e del Regno Unito, in Belgio e Olanda si sono avvertiti gli effetti di questo colpo di coda dell'inverno.
NEVE IN PIANURA. E laddove il freddo è stato accompagnato dai sistemi perturbati la neve è diventato il fenomeno protagonista, anche in pianura, come è successo nella notte in Germania e in Polonia. Neve quindi a Hannover, Stoccarda e in Baviera, con temperature oscillanti tra 0° e 2°C. Lo spessore di fresca raggiunge i 20cm sulle zone collinari tedesche del Saurland, dove si registrano anche alcuni rallentamenti nella circolazione stradale, nei pressi di Dortmund e Francoforte. Pioggia mista a neve a Varsavia, con temperatura di 1°C questa mattina, fiocchi nella notte anche a in Danimarca a Copenhagen.
SRI LANKA: FRANA MONTAGNA DI SPAZZATURA SU UN VILLAGGIO. ALMENO 20 VITTIME
16 APRILE 2017: E' di almeno 20 morti, fra cui quattro bambini, e 13 feriti, il bilancio della tragedia avvenuta nel quartiere di Meethotamulla, nella periferia di Colombo, dove una montagna di spazzatura si è abbattuta ieri sera su una baraccopoli sommergendo centinaia di abitazioni. Lo riferisce il portale di notizie HiruNews. Le operazioni di soccorso non sono ancora terminate perché nessuno sa se sotto i rifiuti vi siano ancora dei corpi, ma l'Authority per la gestione dei disastri ha indicato che le casette precarie sommerse sono almeno 145. I responsabili cingalesi hanno trasferito 625 senzatetto di 180 famiglie nella Terrance De Silva College di Kolonnawa. Il direttore dell'Ospedale nazionale di Colombo, Anil Jaasingha, ha precisato che 13 persone, con ferite di varia entità, stanno ricevendo cure mediche. Il primo ministro Ranil Wickramasingha ha inviato le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e assicurato che saranno impartite istruzioni per rimuovere immediatamente la discarica.
TEMPESTA DI GRANDINE COLPISCE LA CINA
9 APRILE 2017: Una fortissima grandinata si è abbattuta nei giorni scorsi in Cina nella città di Guiyang, nella provincia di Guizhou determinando caos generale ed anche una vittima come riferisce la stampa locale. Il centro è stato gravemente allagato dal diluvio. I chicchi di grandine hanno bersagliato la città mandando in frantumi i vetri delle auto e delle case, danneggiando i tetti e le auto e formando enormi cumuli di ghiaccio. La tempesta di pioggia, vento e grandine ha interessato una vasta area con più di 40 mila persone. Ingenti danni alle colture. Numerose le squadre di soccorso per liberare le strade e le abitazioni invasi da pioggia e ghiaccio.
FURIOSA GRANDINATA COLPISCE MENDOZA NELLA PROVINCIA DI GUAYMALLE'N IN ARGENTINA
6 APRILE 2017: Nelle ultime ore una ondata di maltempo ha interessato le regioni occidentali dell'Argentina a confine con la Cordigliera delle Ande.
Particolarmente colpita la Provincia di Guaymallén dove si sono verificati violenti temporali.
La città di Mendoza è stata colpita da una furiosa grandinata con chicchi delle dimensioni di piccole arance che hanno provocato pesanti danni: tetti distrutti, infissi divelti, carrozzerie di automobili danneggiate e vetri completamenti sfondate.. per la gioia dei carrozzieri del luogo!
Particolarmente colpita la Provincia di Guaymallén dove si sono verificati violenti temporali.
La città di Mendoza è stata colpita da una furiosa grandinata con chicchi delle dimensioni di piccole arance che hanno provocato pesanti danni: tetti distrutti, infissi divelti, carrozzerie di automobili danneggiate e vetri completamenti sfondate.. per la gioia dei carrozzieri del luogo!
USA: ENTRA NEL VIVO LA STAGIONE DEI TORNADO. 2 VITTIME IN LOUISIANA NEL WEEKEND 1-2
4 APRILE 2017: Una vasta linea temporalesca sta attraversando il sud degli USA da ovest ad est, coinvolgendo tutti gli stati affacciati al Golfo del Messico. Sul finire del weekend 1-2 ha colpito in pieno la Louisiana dove ha dato vita anche ad alcuni tornado, uno dei quali ha provocato la morte di due persone tra cui un bambino di soli tre anni. Segnalati anche ingenti danni a edifici e pali della luce, oltre ad alberi sradicati.
COLOMBIA: GIGANTESCA COLATA DI FANGO E PIETRE CAUSA OLTRE 200 VITTIME
Aggiornamento 3 APRILE 2017 ore 10:05
Si aggrava il bilancio della frana che ha travolto ieri la cittadina di Mocoa, in Colombia. Saebbero oltre 250. Lo riferiscono le forze di sicurezza colombiane, citate dalla Bbc. Un bilancio che continuerà ad aggravarsi: I dispersi sono circa 200 mentre i feriti sono oltre 400. Più di 1.100 soldati e poliziotti sono impegnati nelle operazioni di soccorso. Tra i dispersi figurano anche due italiani.
TRAGEDIA IN COLOMBIA - Le piogge eccezionali dei giorni scorsi hanno provocato lo straripamento di ben tre fiumi in Colombia, nei pressi di Mocoa, 500km a sud di Bogotà. L'esondazione ha poi causato una gigantesca colata di fango e grosse pietre che hanno travolto la stessa città, che conta 36mila abitanti, distruggendo anche la casa del sindaco. Purtroppo si registrano oltre 200 morti, 400 feriti e più di 200 dispersi nel bilancio provvisorio della tragedia, avvenuta sabato 1.
2 APRILE 2017: TRAGEDIA IN COLOMBIA - Le piogge eccezionali dei giorni scorsi hanno provocato lo straripamento di ben tre fiumi in Colombia, nei pressi di Mocoa, 500km a sud di Bogotà. L'esondazione ha poi causato una gigantesca colata di fango e grosse pietre che hanno travolto la stessa città, che conta 36mila abitanti, distruggendo anche la casa del sindaco. Purtroppo si registrano oltre 200 morti, 400 feriti e più di 200 dispersi nel bilancio provvisorio della tragedia, avvenuta sabato 1.
Nello specifico son caduti 130mm di pioggia in poche ore, circa un terzo della quantità media d'acqua che cade in un mese, innescando così la frana. Secondo il governatore di Putamayo, la provincia dove si trova Mocoa, si tratta di una tragedia senza precedenti: mancano all'appello ancora decine di famiglie e interi quartieri sono persi. Lo scorso novembre morirono 9 persone a El Tambo, per una frana causata sempre dalle forti piogge.
Si aggrava il bilancio della frana che ha travolto ieri la cittadina di Mocoa, in Colombia. Saebbero oltre 250. Lo riferiscono le forze di sicurezza colombiane, citate dalla Bbc. Un bilancio che continuerà ad aggravarsi: I dispersi sono circa 200 mentre i feriti sono oltre 400. Più di 1.100 soldati e poliziotti sono impegnati nelle operazioni di soccorso. Tra i dispersi figurano anche due italiani.
TRAGEDIA IN COLOMBIA - Le piogge eccezionali dei giorni scorsi hanno provocato lo straripamento di ben tre fiumi in Colombia, nei pressi di Mocoa, 500km a sud di Bogotà. L'esondazione ha poi causato una gigantesca colata di fango e grosse pietre che hanno travolto la stessa città, che conta 36mila abitanti, distruggendo anche la casa del sindaco. Purtroppo si registrano oltre 200 morti, 400 feriti e più di 200 dispersi nel bilancio provvisorio della tragedia, avvenuta sabato 1.
2 APRILE 2017: TRAGEDIA IN COLOMBIA - Le piogge eccezionali dei giorni scorsi hanno provocato lo straripamento di ben tre fiumi in Colombia, nei pressi di Mocoa, 500km a sud di Bogotà. L'esondazione ha poi causato una gigantesca colata di fango e grosse pietre che hanno travolto la stessa città, che conta 36mila abitanti, distruggendo anche la casa del sindaco. Purtroppo si registrano oltre 200 morti, 400 feriti e più di 200 dispersi nel bilancio provvisorio della tragedia, avvenuta sabato 1.
Nello specifico son caduti 130mm di pioggia in poche ore, circa un terzo della quantità media d'acqua che cade in un mese, innescando così la frana. Secondo il governatore di Putamayo, la provincia dove si trova Mocoa, si tratta di una tragedia senza precedenti: mancano all'appello ancora decine di famiglie e interi quartieri sono persi. Lo scorso novembre morirono 9 persone a El Tambo, per una frana causata sempre dalle forti piogge.
IRAN: ONDA ANOMALA COME UNO TSUNAMI CAUSA 1 MORTO E ALMENO 5 DISPERSI
31 MARZO 2017: Non si conoscono ancora le cause di questo fenomeno che ha dell'incredibile. in Iran e più precisamente a Dayyer, Regione di Bushehr il 21 Marzo scorso, una gigantesca onda anomala si è abbattuta sulla costa ed è penetrata all'interno diverse centinaia di metri seminando il panico tra la popolazione. Per un uomo di 51 anni non c'è stato niente da fare e mancano all'appello anche altre 5 persone. Si è trattato di un vero e proprio tsunami hanno detto i testimoni, la furia delle acque era inarrestabile, come in un'alluvione. L'anomalia sta proprio nella strana "lunghezza" di quest'onda anomala, normalmente si tratta di onde breve che una volta abbattutesi sulla costa esauriscono la propria energia entro pochi metri.
INDIA: CALDO RECORD, MA SOPRATTUTTO PRECOCE, CI SONO GIA' VITTIME
30 MARZO 2017: RAGGIUNTI I 44°C - Pesante e prolungata ondata di calore in India, che soffre temperature particolarmente elevate ma soprattutto precoci. Il gran caldo è normale in India ma solitamente nel periodo che precede l'arrivo dei monsoni e quindi fine Maggio/inizio Giugno: invece ci troviamo a fine Marzo con picchi termici giù superiori ai 40°C. Interessante notare che questi due mesi d'anticipo sul fronte termico stanno interessando anche l'Italia, sebbene con le dovute proporzioni. Già 5 le vittime connesse al caldo che tuttavia proseguirà intenso anche nei prossimi giorni, con sensazione di disagio aumentata anche da condizioni afose. Le isoterme a circa 1500m raggiungono i 30°C!
Le aree più roventi sono quelle del Nagpur e del Maharashtra orientale, dove sono stati raggiunti i 43-44°C. Bollente anche Nuova Delhi che ha toccato i 38°C; stiamo parlando di temperature sopra la media in genere di 6-8°C. Le coste registrano temperature inferiori, tuttavia qui il caldo percepito è comunque superiore ai 40°C, in quanto ci pensa la maggiore umidità ad aumentare l'afa e dunque la sensazione di disagio. Milioni tra uomini, donne e animali soffriranno condizioni afose con rischio anche di disidratazione: la stagione dei monsoni è infatti ancora lontana. Andrà un pochino meglio nella zona himalayana e nel Nordest dell'India dove le temperature risulteranno mediamente più basse.
Le aree più roventi sono quelle del Nagpur e del Maharashtra orientale, dove sono stati raggiunti i 43-44°C. Bollente anche Nuova Delhi che ha toccato i 38°C; stiamo parlando di temperature sopra la media in genere di 6-8°C. Le coste registrano temperature inferiori, tuttavia qui il caldo percepito è comunque superiore ai 40°C, in quanto ci pensa la maggiore umidità ad aumentare l'afa e dunque la sensazione di disagio. Milioni tra uomini, donne e animali soffriranno condizioni afose con rischio anche di disidratazione: la stagione dei monsoni è infatti ancora lontana. Andrà un pochino meglio nella zona himalayana e nel Nordest dell'India dove le temperature risulteranno mediamente più basse.
TEXAS: VIOLENTA ONDATA DI MALTEMPO, IN UN INCIDENTE PERDONO LA VITA 3 CACCIATORI DI TORNADO
30 MARZO 2017: USA: Una violenta ondata di maltempo ha colpito il Texas settentrionale e parte dell'Oklahoma nella giornata di ieri Mercoledì 29, il fronte temporalesco si è accompagnato a numerosi tornado, secondo le segnalazioni almeno 14 e a intense grandinate con chicchi grossi come palle da baseball. Danni ingenti anche per i fortissimi venti che hanno superato i 130km/h con punte di 180km/h a Reno in Oklahoma. Una persona è rimasta ferita ed almeno 200 mila sono rimaste senza energia elettrica.
Indirettamente collegata all'ondata di maltempo anche la tragica fatalità in cui hanno perso la vita tre cacciatori di tempeste nella giornata di Martedì 28. Due, Kelley Williamson, 57, e Randy Yarnall, 55, entrambi di Cassville, Missouri, lavoravano per The Weather Channel. Il terzo, Corbin Jaeger, 25 anni, aveva lavorato per MadWx. I tre erano accorsi nella zona colpita dai temporali e stavano inseguendo un tornado quando ad un incrocio le loro vetture si sono scontrate fra loro. Purtroppo non c'è stato nulla da fare.
Indirettamente collegata all'ondata di maltempo anche la tragica fatalità in cui hanno perso la vita tre cacciatori di tempeste nella giornata di Martedì 28. Due, Kelley Williamson, 57, e Randy Yarnall, 55, entrambi di Cassville, Missouri, lavoravano per The Weather Channel. Il terzo, Corbin Jaeger, 25 anni, aveva lavorato per MadWx. I tre erano accorsi nella zona colpita dai temporali e stavano inseguendo un tornado quando ad un incrocio le loro vetture si sono scontrate fra loro. Purtroppo non c'è stato nulla da fare.
AUSTRALIA: IL CICLONE DEBBIE HA FATTO LANDFALL NEL QUEENSLAND
28 MARZO 2017: Il ciclone Debbie ha fatto landfall sulla terraferma australiana scendendo di intensità nelle ultime ore, dalla categoria 4 alla 3. Finora non si segnalano particolari disagi, salvo qualche ferito, 2mila persone fatte evacuare preventivamente e circa 45mila abitazioni che sono rimaste senza corrente elettrica. Il sistema si trova 45km a SE di Bowen e 10km a NO di Proserpine; si sta muovendo lentamente nell'entroterra del Queensland a una velocità di 12km/h.
I suoi venti hanno raggiunto i 190km/h medi con raffiche a 250km/h! Nelle prossime ore il ciclone perderà progressivamente energia, proseguendo la sua corsa verso le zone interne: entro stasera verrà declassato probabilmente a tempesta tropicale, ma sarà ancora in grado di provocare piogge torrenziali e allagamenti, oltre che violente mareggiate.
I suoi venti hanno raggiunto i 190km/h medi con raffiche a 250km/h! Nelle prossime ore il ciclone perderà progressivamente energia, proseguendo la sua corsa verso le zone interne: entro stasera verrà declassato probabilmente a tempesta tropicale, ma sarà ancora in grado di provocare piogge torrenziali e allagamenti, oltre che violente mareggiate.
COLPO DI CODA INVERNALE SULLA PENISOLA IBERICA. DAMA BIANCA ANCHE A MADRID
24 MARZO 2017: ARIA FREDDA DA NORD. A metà della settimana una discesa di aria fredda dalle latitudini settentrionali ha raggiunto l'Europa occidentale e ha dato vita da una vasta saccatura di bassa pressione che si è posizionata sulla Penisola Iberica. Intorno ad essa si sono sviluppati diversi sistemi frontali che hanno dato vita a ripetute condizioni di maltempo tra Spagna e Portogallo e contemporaneamente ad una decisa diminuzione delle temperature.
NEVE A MADRID. E pensare che la scorsa settimana la primavera sembrava ormai ben radicata, tanto che si raggiungevano punte di 25°C. Ma tra giovedì 23 e venerdì 24 l'aria fredda che si è riversata al suolo ha portato la colonnina di mercurio fin verso gli zero a quote basse, come accaduto a Madrid, dove ieri la temperatura ha raggiunto i +1° e i fenomeni hanno assunto carattere nevoso, mentre fiocchi a grande falde hanno imbiancato tetti e prati della capitale spagnola.
MINIME INVERNALI IN SPAGNA. Nella mattinata di oggi i fenomeni hanno subito una generale attenuazione, ma nella notte le temperature hanno raggiunto i picchi più bassi. Ecco alcune minime registrate oggi in Spagna: Granada -1°, Bilbao, Madrid, Moron 1°, Jerez e Cordoba 2°.
MINIME IN PORTOGALLO. Freddo anche in Portogallo con minime fino a -1° a Evora (entroterra di Lisbona), 2° a Oporto, 5° a Lisbona, 7° a Sagres, sull'estrema punta sudoccidentale della Penisola Iberica.
MALTEMPO VERSO LA FRANCIA. Tra oggi, Venerdì 24, e domani, Sabato 25, il nocciolo del maltempo slitterà progressivamente verso est seguendo la costa mediterranea, tanto che forti temporali anche grandinigeni sono attesi la prossima notte tra Costa Brava e Pirenei (sfiorando anche le Baleari) e sabato in Francia su Golfo del Leone e Costa Azzurra.
NEVE A MADRID. E pensare che la scorsa settimana la primavera sembrava ormai ben radicata, tanto che si raggiungevano punte di 25°C. Ma tra giovedì 23 e venerdì 24 l'aria fredda che si è riversata al suolo ha portato la colonnina di mercurio fin verso gli zero a quote basse, come accaduto a Madrid, dove ieri la temperatura ha raggiunto i +1° e i fenomeni hanno assunto carattere nevoso, mentre fiocchi a grande falde hanno imbiancato tetti e prati della capitale spagnola.
MINIME INVERNALI IN SPAGNA. Nella mattinata di oggi i fenomeni hanno subito una generale attenuazione, ma nella notte le temperature hanno raggiunto i picchi più bassi. Ecco alcune minime registrate oggi in Spagna: Granada -1°, Bilbao, Madrid, Moron 1°, Jerez e Cordoba 2°.
MINIME IN PORTOGALLO. Freddo anche in Portogallo con minime fino a -1° a Evora (entroterra di Lisbona), 2° a Oporto, 5° a Lisbona, 7° a Sagres, sull'estrema punta sudoccidentale della Penisola Iberica.
MALTEMPO VERSO LA FRANCIA. Tra oggi, Venerdì 24, e domani, Sabato 25, il nocciolo del maltempo slitterà progressivamente verso est seguendo la costa mediterranea, tanto che forti temporali anche grandinigeni sono attesi la prossima notte tra Costa Brava e Pirenei (sfiorando anche le Baleari) e sabato in Francia su Golfo del Leone e Costa Azzurra.
PERU': PIOGGE INCESSANTI DAL MESE DI DICEMBRE, 75 VITTIME E IL NINO E' ANCORA LONTANO
21 MARZO 2017: Pesantissimo il bilancio delle alluvioni che hanno colpito almeno 11 regioni del Perù settentrionale nell'ultima settimana e più in generale dal mese di Dicembre. Più di 700 mila persone interessate con 75 vittime , 270 feriti e 100 mila residenti che hanno dovuto lasciare le proprie case. Le piogge, incessanti e intense sono state amplificate da un anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico occidentale, in particolare la sezione più sotto costa al Paese.
Quello che potrebbe essere erroneamente interpretato come un precoce fenomeno del Nino ma in realtà siamo ancora ben lontani da un suo ritorno effettivo. Il centro climatico del Noaa stima infatti che soltanto tra la prossima estate e l'autunno il Nino supererà in percentuale le condizioni neutrali attualmente presenti.
L'unica spiegazione plausibile al momento è che il Perù, una delle aree del pianeta più sensibili ai cambiamenti climatici globali stia già risentendo di quelle anomalie persistenti paventate dai climatologi anche in assenza dei fenomeni periodici come il Nino o la Nina. C'è quindi grande preoccupazione per quello che potrà avvenire nei prossimi mesi. Se in assenza del Nino o con una sua percentuale minima questi sono gli effetti, cosa potrà avvenire nei mesi estivi e autunnali del 2017?
Quello che potrebbe essere erroneamente interpretato come un precoce fenomeno del Nino ma in realtà siamo ancora ben lontani da un suo ritorno effettivo. Il centro climatico del Noaa stima infatti che soltanto tra la prossima estate e l'autunno il Nino supererà in percentuale le condizioni neutrali attualmente presenti.
L'unica spiegazione plausibile al momento è che il Perù, una delle aree del pianeta più sensibili ai cambiamenti climatici globali stia già risentendo di quelle anomalie persistenti paventate dai climatologi anche in assenza dei fenomeni periodici come il Nino o la Nina. C'è quindi grande preoccupazione per quello che potrà avvenire nei prossimi mesi. Se in assenza del Nino o con una sua percentuale minima questi sono gli effetti, cosa potrà avvenire nei mesi estivi e autunnali del 2017?
TEMPESTA DI GRANDINE NEL CUORE DELL'ARABIA SAUDITA
20 MARZO 2017: Sabato 18 marzo una serie di temporali si è sviluppata nel pomeriggio nel centro dell'Arabia Saudita. In particolare uno davvero violento si è scaricato nella zona di Al Qasim, un posto arido collocato a circa 700m slm, una delle aree più importanti per la produzione di datteri ma in cui esiste anche un grande mercato di cammelli.
VALANGA D'ACQUA E FANGO A LIMA
18 MARZO 2017: Il fenomeno de El Nino sta provocando abbondanti piogge a ripetizione sul Perù, che stanno causando notevoli disagi e anche molti morti. Nei pressi della capitale Lima, nella giornata di mercoledì 15 Marzo, sono morte quasi 70 persone a causa degli allagamenti lampo che hanno invaso il distretto di Chosica (provincia di Lima), con strade diventate ben presto dei torrenti di fango e acqua.
VALANGA UCCIDE 2 SCIALPINISTI IN VALMALENCO
18 MARZO 2017: Due scialpinisti hanno perso la vita ieri a tremila metri di quota sopra Lanzada, in Valmalenco; illeso un terzo uomo. Secondo la notizia emessa dal Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo i tre scialpinisti stavano scendendo dalla zona del Pizzo Sella - bivacco Parravicini, su un pendio esposto, nei pressi di una ferrata dismessa, quando si è staccata una lastra di neve. La massa, con un fronte di una cinquantina di metri, una lunghezza di oltre trecento metri e uno spessore di circa un metro li ha travolti. Uno di loro, un uomo di Chiesa in Valmalenco, è stato coinvolto solo marginalmente ed è riuscito a mettersi in salvo. Gli altri due scialpinisti sono stati spinti lungo il pendio dalla neve, in una zona molto impervia, caratterizzata da salti di roccia. Le due persone decedute sono un uomo di Caspoggio di 43 anni, L.B. le iniziali, mentre la seconda vittima è di Teglio, P.P. le iniziali, 53 anni. Immediato l'allarme: sono intervenuti i tecnici del Soccorso alpino della VII Delegazione CNSAS Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), tre unità cinofile per la ricerca in valanga, il SAGF della Guardia di Finanza, i Carabinieri, i Vigili del fuoco e tre elicotteri, due mezzi di elisoccorso partiti da Caiolo e da Bergamo e l'elicottero dei Vigili del fuoco. Il ritrovamento dei due corpi senza vita è avvenuto in un caso per mezzo del dispositivo artva e nell'altro da parte dell'unità cinofila. La bonifica è terminata ed è esclusa la presenza di altre persone.
Per quanto concerne il pericolo valanghe rimane debole o moderato su gran pare dell'arco alpino e prealpino con tendenza ad un temporaneo incremento durante le ore centrali del giorno, stante temperature quasi primaverili. Il livello moderato interessa soprattutto le Alpi Graie, Pennine, Retiche, Altoatesine, Dolomiti e Orobie.
Per quanto concerne il pericolo valanghe rimane debole o moderato su gran pare dell'arco alpino e prealpino con tendenza ad un temporaneo incremento durante le ore centrali del giorno, stante temperature quasi primaverili. Il livello moderato interessa soprattutto le Alpi Graie, Pennine, Retiche, Altoatesine, Dolomiti e Orobie.
IL SUD DELLA SPAGNA ASSEDIATO DAL MALTEMPO. MA ANCHE FREDDO E DAMA BIANCA A BASSA QUOTA
13 MARZO 2017; VORTICE SU GIBILTERRA. Un nocciolo di aria fredda ha attraversato da nord a sud l'ovest del continente e si è soffermato negli ultimi giorni sulla Spagna, generando un vortice di bassa pressione che si è posizionato questa mattina in prossimità dello Stretto di Gibilterra. Dal suo centro si è dipartita un'intensa perturbazione che ha messo in ginocchio la fascia che volge sul Mediterraneo.
MALTEMPO, FREDDO E NEVE. L'aria fredda che alimenta il vortice di bassa pressione ha determinato un brusco calo delle temperature, tanto che i fenomeni hanno assunto carattere nevoso a quote molto basse per la stagione e per la zona. I fiocchi si sono spinti anche al di sotto dei 1000m sulla Comunità Montana Valenzana. Innevate località come Morella (984m) e Fuenterrobles (985m). Fino a 30cm oltre i 1200m nella zona di Ares de Maestrat, località montuosa situata un centinaio di chilometri a nord di Valencia, con lo spessore di neve fresca che tocca i 40cm sugli altopiani retrostanti.
MALTEMPO FINO A MARTEDI' 14. Il maltempo proseguirà nel sud della Spagna fino a martedì 14, con fenomeni che potranno assumere anche carattere temporalesco e risultare piuttosto intensi. Il clima, tuttavia, si farà via via meno rigido con il passare delle ore, grazie alla graduale risalita di correnti più miti dal Nord Africa che innalzeranno progressivamente le temperature e il limite delle nevicate.
MALTEMPO, FREDDO E NEVE. L'aria fredda che alimenta il vortice di bassa pressione ha determinato un brusco calo delle temperature, tanto che i fenomeni hanno assunto carattere nevoso a quote molto basse per la stagione e per la zona. I fiocchi si sono spinti anche al di sotto dei 1000m sulla Comunità Montana Valenzana. Innevate località come Morella (984m) e Fuenterrobles (985m). Fino a 30cm oltre i 1200m nella zona di Ares de Maestrat, località montuosa situata un centinaio di chilometri a nord di Valencia, con lo spessore di neve fresca che tocca i 40cm sugli altopiani retrostanti.
MALTEMPO FINO A MARTEDI' 14. Il maltempo proseguirà nel sud della Spagna fino a martedì 14, con fenomeni che potranno assumere anche carattere temporalesco e risultare piuttosto intensi. Il clima, tuttavia, si farà via via meno rigido con il passare delle ore, grazie alla graduale risalita di correnti più miti dal Nord Africa che innalzeranno progressivamente le temperature e il limite delle nevicate.
NUOVA ZELANDA: VIOLENTA ONDATA DI MALTEMPO INONDA GRAN PARTE DI AUCKLAND
12 MARZO 2017: Auckland, la città più grande e popolosa (1.4 milioni di abitanti) dell'isola settentrionale della Nuova Zelanda ha dovuto fare i conti con una violenta ondata di maltempo che ha inondato almeno 321 proprietà della zona occidentale. Caduti in poco meno di un'ora almeno 120mm di pioggia con diffusi effetti da alluvione lampo. Le strade si sono trasformate in fiumi e circa 3000 persone sono rimaste senza energia elettrica mente numerose altre hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni con l'aiuto dei mezzi di soccorso. E' la seconda volta in pochi giorni che la città viene colpita da pesanti piogge, un autunno australe che si preannuncia parecchio movimentato.
ANTICIPO D'ESTATE IN SPAGNA E PORTOGALLO CON PUNTE DI 35°C!
12 MARZO 2017: E' scoppiata l'Estate in largo anticipo su Spagna e Portogallo, dove in questi giorni si stanno registrando temperature particolarmente elevate con punte di oltre 30°C! Il tutto a causa della risalita di aria molto calda dal Nord Africa, che ha alimentato un promontorio anticiclonico di stampo africano. Sono da almeno 3 giorni che le temperature massime superano i 26-27°C su gran parte del territorio, ma il picco è stato raggiunto venerdì: 35°C ad Alicante, 34°C a Murcia, 30°C a Granada e Cordoba, 29°C a Toledo, 28°C a Bilbao e la Coruna, 27°C a Pamplona e Malaga, 26°C a Madrid; si tratta di temperature superiori alle medie in alcuni casi anche di 14-15°C! Caldo anche in Portogallo con punte di oltre 27-28°C, mentre sulle Canarie sono stati raggiunti i 30-33°.
La situazione però è destinata a cambiare drasticamente entro lunedì 13, quando da una saccatura nord atlantica si isolerà una goccia fredda che andrà a colpire proprio la Penisola Iberica. Questo determinerà rovesci e temporali anche intensi, accompagnati da un sensibile calo delle temperature, anche di oltre 10-15°C.
La situazione però è destinata a cambiare drasticamente entro lunedì 13, quando da una saccatura nord atlantica si isolerà una goccia fredda che andrà a colpire proprio la Penisola Iberica. Questo determinerà rovesci e temporali anche intensi, accompagnati da un sensibile calo delle temperature, anche di oltre 10-15°C.
ALTRO CHE PRIMAVERA: TEMPESTA DI DAMA BIANCA SUL NORDEST DEGLI USA, A BREVE ANCHE A NEW YORK
Aggiornamento 15 MARZO 2017 ore 8.30
Con un minimo di 985 hPa la tempesta Stella seppur in indebolimento continua a imperversare sugli Stati Uniti nord orientali con ripercussioni su quasi tutta la East Coast dal Maine alla Carolina. Quella che potrebbe essere definita la tempesta invernale perfetta se non fossimo meteorologicamente già entrati nella Primavera. Le condizioni meteo stanno migliorando nella città di New York ma altrove continuano ad abbattersi bufere di neve e vento seppur non con la stessa intensità di ieri con accumuli che hanno superato in diverse zone i 60cm.
Deboli nevicate questa mattina hanno raggiunto persino la Carolina del Nord, avamposto più meridionale dell'irruzione artica canadese. Le temperature minime di questa notte sono precipitate fino a -7° nella Grande Mela ma nelle zone interne dello stato sono scivolate fino a -11°.
Stella ha provocato almeno 5 vittime tra cui anche una giovanissima ragazza di 16 anni che guidando nelle condizioni avverse è slittata sul ghiaccio ed è finita con l'auto contro un albero. Vittima del caos anche un anziano signore colpito per errore da una macchina spazzaneve. Nell'arco delle prossime 24 ore il minimo di bassa pressione si sposterà gradualmente verso nord riassorbendosi completamente nella giornata di Venerdì 17 ma soltanto Sabato 18 le condizioni climatiche tenderanno a normalizzarsi.
Aggiornamento 14 MARZO 2017 ore 16:30
Entra le vivo la severa ondata di maltempo negli States nord orientali legate al potente Nor'Easter, ovvero un profondo vortice ciclonico che risale la costa atlantica approfondendosi nelle prossime ore su valori prossimi a 980 hPa e provocando blizzard sugli Stati nord orientali. La tempesta è stata ribattezzata STELLA. Bufere di vento e neve stanno spazzando in particolare Ohio, West Virginia, Pennsylvania, New York, Connecticut, Massachussets e gli Stati più a nordest verso il Maine. Nel frattempo forti piogge battono le coste in particolare di Rhode Island, New Jersey, Carolina, Virginia. I venti soffiano a tratti impetuosi da Nordovest sulle aree interne, gelidi direttamente dal Canada con raffiche di oltre 90-100km/h, raffiche simili ma tra Est e Nordest battono invece le coste atlantiche con intense mareggiate e locali allagamenti. Nel frattempo continua a nevicare anche sulla Grande Mela, New York, a tratti a carattere di bufera.
STATO DI EMERGENZA per il maltempo è ufficialmente dichiarato nei seguenti stati: New Jersey, New York, Connecticut e Pennsylvania. Su queste zone i trasporti sono generalmente molto difficili, migliaia i voli cancellati e le scuole chiuse. Non mancano numerosi incidenti e pesanti criticità nella circolazione stradale con molti mezzi coinvolti. Nelle prossime ore le bufere di neve più intense sono attese dalla Pennsylvania verso il Maine, con probabili blackout elettrici, caduta di alberi, danni alle abitazioni; possibili anche temporali nevosi. Gli accumuli nelle ultime 24 ore sono già caduti fino a 40-50cm di neve, ma nelle prossime 24-36 ore sono attesi accumuli fino ad oltre 80-90cm in particolare sulle aree interne di New Hampshire, Connecticut, Maine.
Aggiornamento 14 MARZO 2017 ore 10:15
ARRIVA IL NOR'EASTER NEGLI STATI UNITI ORIENTALI - Allerta meteo per l'arrivo di un Nor'Easter, nome che battezza i potenti vortici ciclonici responsabili di tempeste di vento e neve sugli States nord orientali. Già ora è in fase di sviluppo con precipitazioni diffuse e a tratti intense che stanno interessando tutti gli Stati orientali dal South Carolina al Maine: dalla Pennsylvania, Virginia verso Nord i fenomeni assumono carattere nevoso: bufera di neve in atto in queste ore a New York.
Nelle prossime ore il vortice si approfondirà molto rapidamente raggiungendo un minimo di pressione attorno ai 980hPa tra New York e il Maine. Il vortice richiamerà in modo massiccio aria gelida dal Canada che batterà tutti gli Stati nord orientali sottoforma di potenti blizzard con raffiche di vento superiori ai 90-100km/h: si ripiomba nel pieno Inverno in tutti gli Stati Uniti centro-orientali, dai Grandi Laghi alla Grande Mela, dove si attendono bufere di neve . L'interazione con l'aria più mite e umida richiamata dall'Oceano Atlantico favorirà inoltre precipitazioni molto intense se non anche alluvionali lungo le coste ma in particolare tra New Jersey, New York, Connecticut, Massachussets, New Hampshire, Rhode Island, Maine. A causa dei forti venti orientali ad Est del vortice, le cui raffiche potranno raggiungere anche i 70-90km/h in Atlantico, rischiano di allagarsi le località costiere dalla Virginia al Maine, con maree superiori al normale anche di 60cm! Si tratterà dell'evento meteo più importante di questo Inverno, che anche per gli Stati Uniti è risultato decisamente anomalo.
POSSIBILI FORTI DISAGI ALLA POPOLAZIONE - Gli abitanti degli States nord orientali in particolare di quelli sopra citati dovranno fare i conti con possibili forti disagi quali black out elettrici, difficoltà nei trasporti e collegamenti, voli cancellati e scuole chiuse. Bisognerà mettersi in viaggio solo in casi di estrema necessità, anche perchè molte strade potranno sperimentare rapidi accumuli nevosi a seguito dei blizzard: in particolare tra West Virginia, Nord Maryland, Pennsylvania centro-orientale, New Jersey settentrionale, New England, e New York centro-orientale si potranno accumulare fino a 15cm in meno di 12 ore, complessivamente fino a mercoledì anche oltre 60-80cm sulle aree interne.
I Nor'Easter colpiscono periodicamente gli States orientali, ma sono decisamente rari in Marzo. I precedenti risalgono a Marzo 1888, quando un potente blizzard proprio tra il 12 e 14 del mese fece accumulare a New York (Central Park) ben 53cm di neve; simili episodi, di abbondante neve marzolina, avvennero nel 1941 (45cm), 1960 e 1914 (35cm) e più recentemente nel 1993: questo evento potrebbe essere dunque il più intenso a Marzo proprio dal 93.
Aggiornamento 13 MARZO 2017 ore 8:45
Una parte degli Stati Uniti si sta preparando nelle prossime ore a vivere un'offensiva invernale in pieno Marzo. Un vortice di bassa pressione presente in queste ore sugli USA centrali è alimentato da gelide correnti artiche in discesa sul bordo orientale dell'alta pressione presente sul Canada.
Dopo aver scaricato fino a 25cm di neve tra South Dakota, Minnesota e Iowa, lunedì 13 la tempesta si sposterà rapidamente verso Est attraverso i Grandi Laghi e l'alta valle dell'Ohio. Chicago, dopo un inverno piuttosto scialbo, sarà interessata da una discreta nevicata, così come Detroit, Minneapolis e Fargo, dove potrebbero verificarsi disagi ai trasporti.
Nella notte tra lunedì 13 e martedì 14 questa tempesta unirà le forze con un altro vortice in erba sulla costa atlantica amplificando gli effetti con l'aria fredda che si riverserà verso Sud dal Canada. In questo frangente saranno colpite città come Boston, Filadelfia e New York dove sono attesi forti venti, temperature in picchiata e abbonanti quantitativi di neve. Nella 'Grande Mela' potranno cadere tra i 15 e i 45 cm di neve creando non pochi problemi ai trasporti. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha raccomandato ai cittadini di evitare spostamenti non necessari durante la tormenta.
10 MARZO 2017: Stati Uniti: Chi aveva pensato ad un arrivo precoce della primavera si è subito ricreduto. Dopo una settimana di temperature molto miti con massime che sulla East Coast avevano raggiunto persino i 24°C tra New Jersey e Maryland, un intenso fronte freddo proveniente dal Canada sta portando un repentino calo delle temperature ed è tornata la neve. In queste ore la tempesta invernale sta interessando l'area dei Grandi Laghi, soprattutto lo stato dell'Ohio e la Pennsylvania ma a tratti anche la East Cost (area di Boston). Nelle prossime ore la neve conquisterà anche New York, dove la temperatura nei giorni scorsi aveva raggiunto i 14-15°C: E' l'ennesimo colpo di frusta per la grande Mela che questo inverno ha avuto un clima irriconoscibile, con una temperatura media superiore di 4°C rispetto alla norma.
Previsti nei distretti interni fino a 10cm di neve con una temperatura minima fino a -7°C nel weekend 11-12. Le previsioni non promettono niente di buono anche per la nuova settimana, in particolare da martedì 14 un nuovo impulso gelido polare scenderà dal Canada e investirà nuovamente tutto il nordest degli Stati Uniti, spingendosi a latitudini molto meridionali con la neve che potrebbe raggiungere anche Virginia e North Carolina.
Con un minimo di 985 hPa la tempesta Stella seppur in indebolimento continua a imperversare sugli Stati Uniti nord orientali con ripercussioni su quasi tutta la East Coast dal Maine alla Carolina. Quella che potrebbe essere definita la tempesta invernale perfetta se non fossimo meteorologicamente già entrati nella Primavera. Le condizioni meteo stanno migliorando nella città di New York ma altrove continuano ad abbattersi bufere di neve e vento seppur non con la stessa intensità di ieri con accumuli che hanno superato in diverse zone i 60cm.
Deboli nevicate questa mattina hanno raggiunto persino la Carolina del Nord, avamposto più meridionale dell'irruzione artica canadese. Le temperature minime di questa notte sono precipitate fino a -7° nella Grande Mela ma nelle zone interne dello stato sono scivolate fino a -11°.
Stella ha provocato almeno 5 vittime tra cui anche una giovanissima ragazza di 16 anni che guidando nelle condizioni avverse è slittata sul ghiaccio ed è finita con l'auto contro un albero. Vittima del caos anche un anziano signore colpito per errore da una macchina spazzaneve. Nell'arco delle prossime 24 ore il minimo di bassa pressione si sposterà gradualmente verso nord riassorbendosi completamente nella giornata di Venerdì 17 ma soltanto Sabato 18 le condizioni climatiche tenderanno a normalizzarsi.
Aggiornamento 14 MARZO 2017 ore 16:30
Entra le vivo la severa ondata di maltempo negli States nord orientali legate al potente Nor'Easter, ovvero un profondo vortice ciclonico che risale la costa atlantica approfondendosi nelle prossime ore su valori prossimi a 980 hPa e provocando blizzard sugli Stati nord orientali. La tempesta è stata ribattezzata STELLA. Bufere di vento e neve stanno spazzando in particolare Ohio, West Virginia, Pennsylvania, New York, Connecticut, Massachussets e gli Stati più a nordest verso il Maine. Nel frattempo forti piogge battono le coste in particolare di Rhode Island, New Jersey, Carolina, Virginia. I venti soffiano a tratti impetuosi da Nordovest sulle aree interne, gelidi direttamente dal Canada con raffiche di oltre 90-100km/h, raffiche simili ma tra Est e Nordest battono invece le coste atlantiche con intense mareggiate e locali allagamenti. Nel frattempo continua a nevicare anche sulla Grande Mela, New York, a tratti a carattere di bufera.
STATO DI EMERGENZA per il maltempo è ufficialmente dichiarato nei seguenti stati: New Jersey, New York, Connecticut e Pennsylvania. Su queste zone i trasporti sono generalmente molto difficili, migliaia i voli cancellati e le scuole chiuse. Non mancano numerosi incidenti e pesanti criticità nella circolazione stradale con molti mezzi coinvolti. Nelle prossime ore le bufere di neve più intense sono attese dalla Pennsylvania verso il Maine, con probabili blackout elettrici, caduta di alberi, danni alle abitazioni; possibili anche temporali nevosi. Gli accumuli nelle ultime 24 ore sono già caduti fino a 40-50cm di neve, ma nelle prossime 24-36 ore sono attesi accumuli fino ad oltre 80-90cm in particolare sulle aree interne di New Hampshire, Connecticut, Maine.
Aggiornamento 14 MARZO 2017 ore 10:15
ARRIVA IL NOR'EASTER NEGLI STATI UNITI ORIENTALI - Allerta meteo per l'arrivo di un Nor'Easter, nome che battezza i potenti vortici ciclonici responsabili di tempeste di vento e neve sugli States nord orientali. Già ora è in fase di sviluppo con precipitazioni diffuse e a tratti intense che stanno interessando tutti gli Stati orientali dal South Carolina al Maine: dalla Pennsylvania, Virginia verso Nord i fenomeni assumono carattere nevoso: bufera di neve in atto in queste ore a New York.
Nelle prossime ore il vortice si approfondirà molto rapidamente raggiungendo un minimo di pressione attorno ai 980hPa tra New York e il Maine. Il vortice richiamerà in modo massiccio aria gelida dal Canada che batterà tutti gli Stati nord orientali sottoforma di potenti blizzard con raffiche di vento superiori ai 90-100km/h: si ripiomba nel pieno Inverno in tutti gli Stati Uniti centro-orientali, dai Grandi Laghi alla Grande Mela, dove si attendono bufere di neve . L'interazione con l'aria più mite e umida richiamata dall'Oceano Atlantico favorirà inoltre precipitazioni molto intense se non anche alluvionali lungo le coste ma in particolare tra New Jersey, New York, Connecticut, Massachussets, New Hampshire, Rhode Island, Maine. A causa dei forti venti orientali ad Est del vortice, le cui raffiche potranno raggiungere anche i 70-90km/h in Atlantico, rischiano di allagarsi le località costiere dalla Virginia al Maine, con maree superiori al normale anche di 60cm! Si tratterà dell'evento meteo più importante di questo Inverno, che anche per gli Stati Uniti è risultato decisamente anomalo.
POSSIBILI FORTI DISAGI ALLA POPOLAZIONE - Gli abitanti degli States nord orientali in particolare di quelli sopra citati dovranno fare i conti con possibili forti disagi quali black out elettrici, difficoltà nei trasporti e collegamenti, voli cancellati e scuole chiuse. Bisognerà mettersi in viaggio solo in casi di estrema necessità, anche perchè molte strade potranno sperimentare rapidi accumuli nevosi a seguito dei blizzard: in particolare tra West Virginia, Nord Maryland, Pennsylvania centro-orientale, New Jersey settentrionale, New England, e New York centro-orientale si potranno accumulare fino a 15cm in meno di 12 ore, complessivamente fino a mercoledì anche oltre 60-80cm sulle aree interne.
I Nor'Easter colpiscono periodicamente gli States orientali, ma sono decisamente rari in Marzo. I precedenti risalgono a Marzo 1888, quando un potente blizzard proprio tra il 12 e 14 del mese fece accumulare a New York (Central Park) ben 53cm di neve; simili episodi, di abbondante neve marzolina, avvennero nel 1941 (45cm), 1960 e 1914 (35cm) e più recentemente nel 1993: questo evento potrebbe essere dunque il più intenso a Marzo proprio dal 93.
Aggiornamento 13 MARZO 2017 ore 8:45
Una parte degli Stati Uniti si sta preparando nelle prossime ore a vivere un'offensiva invernale in pieno Marzo. Un vortice di bassa pressione presente in queste ore sugli USA centrali è alimentato da gelide correnti artiche in discesa sul bordo orientale dell'alta pressione presente sul Canada.
Dopo aver scaricato fino a 25cm di neve tra South Dakota, Minnesota e Iowa, lunedì 13 la tempesta si sposterà rapidamente verso Est attraverso i Grandi Laghi e l'alta valle dell'Ohio. Chicago, dopo un inverno piuttosto scialbo, sarà interessata da una discreta nevicata, così come Detroit, Minneapolis e Fargo, dove potrebbero verificarsi disagi ai trasporti.
Nella notte tra lunedì 13 e martedì 14 questa tempesta unirà le forze con un altro vortice in erba sulla costa atlantica amplificando gli effetti con l'aria fredda che si riverserà verso Sud dal Canada. In questo frangente saranno colpite città come Boston, Filadelfia e New York dove sono attesi forti venti, temperature in picchiata e abbonanti quantitativi di neve. Nella 'Grande Mela' potranno cadere tra i 15 e i 45 cm di neve creando non pochi problemi ai trasporti. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha raccomandato ai cittadini di evitare spostamenti non necessari durante la tormenta.
10 MARZO 2017: Stati Uniti: Chi aveva pensato ad un arrivo precoce della primavera si è subito ricreduto. Dopo una settimana di temperature molto miti con massime che sulla East Coast avevano raggiunto persino i 24°C tra New Jersey e Maryland, un intenso fronte freddo proveniente dal Canada sta portando un repentino calo delle temperature ed è tornata la neve. In queste ore la tempesta invernale sta interessando l'area dei Grandi Laghi, soprattutto lo stato dell'Ohio e la Pennsylvania ma a tratti anche la East Cost (area di Boston). Nelle prossime ore la neve conquisterà anche New York, dove la temperatura nei giorni scorsi aveva raggiunto i 14-15°C: E' l'ennesimo colpo di frusta per la grande Mela che questo inverno ha avuto un clima irriconoscibile, con una temperatura media superiore di 4°C rispetto alla norma.
Previsti nei distretti interni fino a 10cm di neve con una temperatura minima fino a -7°C nel weekend 11-12. Le previsioni non promettono niente di buono anche per la nuova settimana, in particolare da martedì 14 un nuovo impulso gelido polare scenderà dal Canada e investirà nuovamente tutto il nordest degli Stati Uniti, spingendosi a latitudini molto meridionali con la neve che potrebbe raggiungere anche Virginia e North Carolina.
TEMPESTA INVERNALE SULL'EUROPA. FREDDO, DAMA BIANCA E VENTI FINO A 190 KM/h IN FRANCIA
6 MARZO 2017: Si chiama Yannik la tempesta invernale che ha raggiunto l'Europa occidentale. In mattinata il vortice ha attraversato il Canale della Manica per portarsi sulla Francia nord occidentale. E' accompagnato da correnti fredde di lontane origini polari che hanno già sferzato sulla Bretagna con raffiche di vento fino a 193km/h portando rovesci di neve fin sulla costa in Normandia a Cherbourg.
Nelle prossime ore Yannik continuerà a scendere verso sud interessando tra il pomeriggio e la sera la Svizzera dove porterà piogge abbondanti con bufere di neve e di vento sulle Alpi a quote decisamente basse per il periodo (400-700m). Nel contempo l'aria fredda entrerà nel Mediterraneo dove si formerà un nuovo minimo che si approfondirà fino a 995hPa attorno all'Italia. Una vera e propria tempesta di vento lo accompagnerà sul nostro bacino.
Ad essere penalizzata maggiormente sarà la costa francese meridionale dove le raffiche di maestrale potranno superare i 150km/h. Colpite anche Corsica e Sardegna settentrionale, soprattutto i settori occidentali e soprattutto durante la prossima notte. Si stima che i venti potranno raggiungere i 100-120km/h o superiori con un'altezza delle onde pari o superiore ai 6 metri.
Nelle prossime ore Yannik continuerà a scendere verso sud interessando tra il pomeriggio e la sera la Svizzera dove porterà piogge abbondanti con bufere di neve e di vento sulle Alpi a quote decisamente basse per il periodo (400-700m). Nel contempo l'aria fredda entrerà nel Mediterraneo dove si formerà un nuovo minimo che si approfondirà fino a 995hPa attorno all'Italia. Una vera e propria tempesta di vento lo accompagnerà sul nostro bacino.
Ad essere penalizzata maggiormente sarà la costa francese meridionale dove le raffiche di maestrale potranno superare i 150km/h. Colpite anche Corsica e Sardegna settentrionale, soprattutto i settori occidentali e soprattutto durante la prossima notte. Si stima che i venti potranno raggiungere i 100-120km/h o superiori con un'altezza delle onde pari o superiore ai 6 metri.
INDONESIA: ALLUVIONI E FRANE CAUSANO VITTIME E MIGLIAIA DI SENZA TETTO
28 FEBBRAIO 2017: La forte ondata di maltempo che ha colpito tutto l'arcipelago indonesiano ha raggiunto il suo picco sull'isola di Java. Secondo le autorità sarebbero almeno 10 le vittime causate dalle alluvioni e dagli incidenti stradali. La situazione è particolarmente critica nella capitale Giacarta a causa dello straripamento dei numerosi corsi d'acqua che attraversano l'abitato. Almeno 1000 abitazioni sarebbero stata inondate dall'acqua del fiume Ciliwung con molte persone che si sono rifugiate nei piani alti. Le operazioni di soccorso sono rese ancor più difficili dal fatto che i civili in diversi casi si rifiutano di abbandonate le proprie case.
L'Indonesia è una delle regioni del mondo in cui i disastri naturali a causa dei cambiamenti climatici e del dissesto idrogeologico sono aumentati. Negli ultimi 10 anni sarebbero almeno 1985 gli eventi calamitosi direttamente collegati al clima e alle condizioni del territorio. Quest'anno la situazione è stata complicata da un forte fenomeno della Nina.
L'Indonesia è una delle regioni del mondo in cui i disastri naturali a causa dei cambiamenti climatici e del dissesto idrogeologico sono aumentati. Negli ultimi 10 anni sarebbero almeno 1985 gli eventi calamitosi direttamente collegati al clima e alle condizioni del territorio. Quest'anno la situazione è stata complicata da un forte fenomeno della Nina.
LA TEMPESTA DORIS SI ABBATTE SUL REGNO UNITO. FORTI PIOGGE, DAMATE BIANCHE E FORTI VENTI OLTRE I 150 KM/h!
Aggiornamento 23 FEBBRAIO 2017 ore 13:00
La super tempesta Doris raggiunge in queste ore livelli da uragano di categoria 2 sfiorando la 3. I venti si sono ulteriormente intensificati con punte che hanno raggiunto pensate i 180km/h, sono venti da record per il Regno Unito. Chiusi i principali porti come quello di Liverpool, chiuse alcune autostrade e forti disagi si registrano lungo tutte le principali linee di comunicazione con numerosi treni e voli cancellati. In Scozia è il caos perché ai fortissimi venti si sono associate intense nevicate con condizioni da blizzard. Bloccata per neve la M80 con numerosi incidenti. Molti danni nelle città e lungo la costa per le mareggiate e gli albero sradicati. Nelle prossime ore Doris lascerà il Regno Unito mentre forti piogge già intressano l'Olanda e la Germania settentrionale.
23 FEBBRAIO 2017: E' una tempesta da manuale o dovremmo dire super tempesta, quella che si è abbattuta sul Regno Unito fin dalle prime ore di stamattina. Doris così è stata ribattezzata dal centro Met Office a differenza del nome maschile Thomas affibbiatogli dall'Università di Berlino sta portando venti da uragano di categoria 1-2 con raffiche fino a 162km/h, piogge intense e anche abbondanti nevicate a causa dell'aria fredda polare che la accompagna.
Molti voli sono già stati cancellati dagli aeroporti irlandesi ma questo è solo l'inizio, durante l'arco della giornata sarà soprattutto l'Inghilterra occidentale, in particolare il Galles dove attualmente si trova l'occhio del ciclone, ad avere a che fare con gli effetti più devastanti legati a Doris. Si temono molto danni soprattutto per i forti venti che mediamente avranno una intensità compresa tra i 90 ed i 130km/h con raffiche superiori ai 150k/h come quelle registrate in Irlanda stamattina.
Nel contempo la Scozia continuerà ad essere interessata da bufere di neve fino a bassissima quota, localmente anche al piano con accumuli fino a 15cm. Neve e forti venti stanno già causando un vero e proprio blizzard un po su tutta la regione. L'allerta meteo rosso rimarrà attivo per tutta la giornata. Dal pomeriggio Doris si allontanerà dal Regno Unito per dirigersi verso Sudest, colpirà Francia settentrionale, Benelux, Germania del Nord, Danimarca e infine anche la Polonia. Un fronte associato a Doris sarà anche quello che interesserà l'Italia tra la giornata di domani e Sabato ma arriverà sul nostro paese in forma attenuata.
La super tempesta Doris raggiunge in queste ore livelli da uragano di categoria 2 sfiorando la 3. I venti si sono ulteriormente intensificati con punte che hanno raggiunto pensate i 180km/h, sono venti da record per il Regno Unito. Chiusi i principali porti come quello di Liverpool, chiuse alcune autostrade e forti disagi si registrano lungo tutte le principali linee di comunicazione con numerosi treni e voli cancellati. In Scozia è il caos perché ai fortissimi venti si sono associate intense nevicate con condizioni da blizzard. Bloccata per neve la M80 con numerosi incidenti. Molti danni nelle città e lungo la costa per le mareggiate e gli albero sradicati. Nelle prossime ore Doris lascerà il Regno Unito mentre forti piogge già intressano l'Olanda e la Germania settentrionale.
23 FEBBRAIO 2017: E' una tempesta da manuale o dovremmo dire super tempesta, quella che si è abbattuta sul Regno Unito fin dalle prime ore di stamattina. Doris così è stata ribattezzata dal centro Met Office a differenza del nome maschile Thomas affibbiatogli dall'Università di Berlino sta portando venti da uragano di categoria 1-2 con raffiche fino a 162km/h, piogge intense e anche abbondanti nevicate a causa dell'aria fredda polare che la accompagna.
Molti voli sono già stati cancellati dagli aeroporti irlandesi ma questo è solo l'inizio, durante l'arco della giornata sarà soprattutto l'Inghilterra occidentale, in particolare il Galles dove attualmente si trova l'occhio del ciclone, ad avere a che fare con gli effetti più devastanti legati a Doris. Si temono molto danni soprattutto per i forti venti che mediamente avranno una intensità compresa tra i 90 ed i 130km/h con raffiche superiori ai 150k/h come quelle registrate in Irlanda stamattina.
Nel contempo la Scozia continuerà ad essere interessata da bufere di neve fino a bassissima quota, localmente anche al piano con accumuli fino a 15cm. Neve e forti venti stanno già causando un vero e proprio blizzard un po su tutta la regione. L'allerta meteo rosso rimarrà attivo per tutta la giornata. Dal pomeriggio Doris si allontanerà dal Regno Unito per dirigersi verso Sudest, colpirà Francia settentrionale, Benelux, Germania del Nord, Danimarca e infine anche la Polonia. Un fronte associato a Doris sarà anche quello che interesserà l'Italia tra la giornata di domani e Sabato ma arriverà sul nostro paese in forma attenuata.
FORTE MALTEMPO NEL SUD DELLA SPAGNA CON ALLAGAMENTI. RIPERCUSSIONI FINO IN MAROCCO
20 FEBBRAIO 2017: MALTEMPO IN SPAGNA. Da una profonda depressione che segna il passo sulle coste nordoccidentali dell'Africa si diparte un'intensa perturbazione che dalla fine della scorsa settimana sta interessano l'estremo sud della Spagna. Forti piogge insistono sulle coste dell'Andalusia creando veri e propri allagamenti, tanto che alcune strade di Malaga in pendenza verso il mare si sono trasformate in torrenti.
MALTEMPO IN MAROCCO. La situazione tuttavia è destinata a migliorare nelle prossime ore, grazie al lento movimento del vortice di bassa pressione verso sud, lungo la costa atlantica del Marocco. Ed è proprio in Marocco che il maltempo insisterà per l'inizio della settimana, con piogge abbondanti che insisteranno fino a metà della settimana. Non verrà risparmiata la catena dell'Atlante, dove oltre i 2000/2300m i fenomeni assumeranno carattere nevoso.
MALTEMPO IN MAROCCO. La situazione tuttavia è destinata a migliorare nelle prossime ore, grazie al lento movimento del vortice di bassa pressione verso sud, lungo la costa atlantica del Marocco. Ed è proprio in Marocco che il maltempo insisterà per l'inizio della settimana, con piogge abbondanti che insisteranno fino a metà della settimana. Non verrà risparmiata la catena dell'Atlante, dove oltre i 2000/2300m i fenomeni assumeranno carattere nevoso.
SIDNEY: VIOLENTA TEMPESTA DI VENTO E GRANDINE DEVASTA CENTINAIA DI ABITAZIONI, UNA VITTINA
19 FEBBRAIO 2017: Una violenta ondata di maltempo si è abbattuta per tre giorni consecutivi sulla zona di Sidney portando venti forti fino a 110km/h, temporali e anche una gigantesca grandinata con chicchi grosse come palle da tennis. Migliaia le chiamate di soccorso e decine anche le persone ferite, 3 addirittura colpite da fulmini. Moltissimi i danni alle abitazioni con almeno 40mila utenze rimaste senza elettricità. l'unica vittima un uomo di mezza età deceduto in un incidente stradale sempre causato dal maltempo.
EMERGENZA MALTEMPO IN CALIFORNIA: COLPITA LA CONTEA DI LOS ANGELES
Aggiornamento 19 FEBBRAIO 2017 ore 11.20
L'ondata di maltempo che ha colpito la California ha causato almeno quattro vittime mentre non è ancora del tutto chiaro il bilancio dei danni che ammonterebbero a centinaia di milioni di dollari. La tempesta ha interessato inizialmente le zone settentrionali della stato spostandosi poi via via più a sud. Nell'area di Los Angeles e le contee vicine i maggiori danni e anche dove si concentrano 3 delle 4 vittime. Non solo alluvioni lampo come a Santa Barbara ma anche inondazioni su larga scala com'è avvenuto a Maxwell nella foto in alto.
inoltre frane, smottamenti e sinkhole che hanno costretto alla chiusura di numerose strade. Franata anche la scogliera di Santa Monica sull'Autostrada pacifica che è stata ridotta a una sola corsia. Migliaia gli interventi dei vigili del fuoco e migliaia anche gli sfollati. Danni elevati anche per i fortissimi venti che hanno abbattuto alberi e divelto tetti.
18 FEBBRAIO 2017: Ennesima emergenza maltempo in California, dopo la tragedia sfiorata della Diga di Oroville ancora sorvegliata speciale, adesso tocca alla zona di Los Angeles colpita da violenti nubifragi come non accadeva da anni. Numerose le alluvioni lampo segnalate a Santa Barbara, Ventura e in numerose contee della grande metropoli. Molte le evacuazioni a causa degli allagamenti, ingenti danni per i fortissimi venti che hanno abbattuto alberi e divelto i tetti di alcune abitazioni.
A Studio City, un grosso quartiere di Los Angeles le piogge torrenziali hanno causato la formazione di un gigantesco sink hole che ha inghiottito due automobili. Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul luogo dell'incidente hanno trovato l'occupate dell'auto illesa e in piedi sul tetto a circa 3 metri sotto il livello della strada.
L'ondata di maltempo che ha colpito la California ha causato almeno quattro vittime mentre non è ancora del tutto chiaro il bilancio dei danni che ammonterebbero a centinaia di milioni di dollari. La tempesta ha interessato inizialmente le zone settentrionali della stato spostandosi poi via via più a sud. Nell'area di Los Angeles e le contee vicine i maggiori danni e anche dove si concentrano 3 delle 4 vittime. Non solo alluvioni lampo come a Santa Barbara ma anche inondazioni su larga scala com'è avvenuto a Maxwell nella foto in alto.
inoltre frane, smottamenti e sinkhole che hanno costretto alla chiusura di numerose strade. Franata anche la scogliera di Santa Monica sull'Autostrada pacifica che è stata ridotta a una sola corsia. Migliaia gli interventi dei vigili del fuoco e migliaia anche gli sfollati. Danni elevati anche per i fortissimi venti che hanno abbattuto alberi e divelto tetti.
18 FEBBRAIO 2017: Ennesima emergenza maltempo in California, dopo la tragedia sfiorata della Diga di Oroville ancora sorvegliata speciale, adesso tocca alla zona di Los Angeles colpita da violenti nubifragi come non accadeva da anni. Numerose le alluvioni lampo segnalate a Santa Barbara, Ventura e in numerose contee della grande metropoli. Molte le evacuazioni a causa degli allagamenti, ingenti danni per i fortissimi venti che hanno abbattuto alberi e divelto i tetti di alcune abitazioni.
A Studio City, un grosso quartiere di Los Angeles le piogge torrenziali hanno causato la formazione di un gigantesco sink hole che ha inghiottito due automobili. Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul luogo dell'incidente hanno trovato l'occupate dell'auto illesa e in piedi sul tetto a circa 3 metri sotto il livello della strada.
CICLONE DINEO DEVASTA IL MOZAMBICO
18 FEBBRAIO 2017: Il Mozambico è stato duramente colpito dal ciclone Dineo, che inizialmente pareva potesse essere una delle normali tempeste tropicali che attraversa l'area in questo periodo, ma poco prima di fare landfall ha acquisito molta potenza. Piogge torrenziali e raffiche di vento anche superiori ai 180km/h hanno così flagellato la zona, colpendo in particolare l'area di Inhambane, dove si contano almeno 7 vittime e migliaia di abitazioni distrutte o con tetti scoperchiati. I danni sono stati certamente amplificati anche da infrastrutture non particolarmente solide. Situazione aggravata sulla costa dalle onde che hanno accompagnato l'arrivo del ciclone, superiori ai 2-3 metri.
CALDO RECORD IN AUSTRALIA: UOVO COTTO SULL'AUTO
16 FEBBRAIO 2017: Gran caldo in Australia, messa a dura prova da una severa ondata di caldo che da giorni rinnova temperature torride sul comparto orientale dell'isola. I termometri stanno infatti superando i 40°C con punte sino a 47°C. Un vero e proprio forno naturale. A Birdesville, città del Queensland la temperatura ha toccato i 47.1°C mentre a Sidney si è registrato il gennaio più caldo dal 1859 ad oggi. Oltre 40 mila persone sono rimaste senza elettricità a causa dei blocca prodotto da sovraccarichi. Virali le immagini dell'ufficiale di polizia locale che nelle dune del Simpson Desert è riuscito a cuocere in pochi secondi un uovo sopra il cofano della sua auto di servizio.
CALDO ECCEZIONALE IN ISLANDA: DOMENICA 12 SFIORATI I 20°C!
13 FEBBRAIO 2017: E' stata una domenica climaticamente 'pazza' per l'Islanda, che ha sperimentato una giornata da Primavera inoltrata, in pieno Inverno! L'anticiclone delle Azzorre in poderosa rimonta verso il Mar di Norvegia ha infatti richiamato forti ma soprattutto molto miti venti sudoccidentali, che pompavano l'aria calda subtropicale fin sul Circolo Polare Artico, alimentando l'anticiclone stesso. Così, mentre le Isole Britanniche venivano investite da aria gelida in moto retrogrado dalla Russia con nevicate fino in pianura, in Islanda le temperature si sono impennate su valori oltre le medie anche di 12-15°C!
Le massime registrate ieri hanno infatti superato diffusamente i 12-13°C sul versante settentrionale ed orientale, complice anche l'effetto di caduta orografica dei rilievi rispetto ai venti sudoccidentali ( una sorta di effetto foehn ). La stazione meteo di Eyjabakkar ha registrato una massima davvero notevole, di ben 19.1°C, a Skjaldthingsstad sono stati invece raggiunti i 15°C. Il tutto in un contesto molto ventoso con raffiche anche di oltre 80-100km/h. Anche le temperature minime sono risultate eccezionalmente alte, ovunque sopra lo zero ( almeno fino alle quote di 300-400m ).
Prendiamo il caso specifico della cittadina Akureyri: la minima registrata è stata di ben 10°C, a fronte di una media per febbraio di -4.7°C ( 15 gradi sopra la media ). La massima di 12°C, a fronte di una media di 1.7°C ( 10 gradi sopra la media ): una massima di questa entità rientra nelle medie del periodo ma a Giugno!
Le massime registrate ieri hanno infatti superato diffusamente i 12-13°C sul versante settentrionale ed orientale, complice anche l'effetto di caduta orografica dei rilievi rispetto ai venti sudoccidentali ( una sorta di effetto foehn ). La stazione meteo di Eyjabakkar ha registrato una massima davvero notevole, di ben 19.1°C, a Skjaldthingsstad sono stati invece raggiunti i 15°C. Il tutto in un contesto molto ventoso con raffiche anche di oltre 80-100km/h. Anche le temperature minime sono risultate eccezionalmente alte, ovunque sopra lo zero ( almeno fino alle quote di 300-400m ).
Prendiamo il caso specifico della cittadina Akureyri: la minima registrata è stata di ben 10°C, a fronte di una media per febbraio di -4.7°C ( 15 gradi sopra la media ). La massima di 12°C, a fronte di una media di 1.7°C ( 10 gradi sopra la media ): una massima di questa entità rientra nelle medie del periodo ma a Giugno!
TEMPESTA DI DAMA BIANCA A NEW YORK: IL GIORNO PRECEDENTE PRIMAVERA CON 17°C!
Aggiornamento 13 FEBBRAIO 2017 ore 10:00
FLUSSO FREDDO DA EST. Lungo il fianco meridionale dell'alta pressione posizionata con il suo centro sulla bassa Scandinavia scorre un teso flusso di correnti orientali che trasportano aria fredda proveniente dalla Russia che attraversa tutto il comparto centro-settentrionale del continente. I freddi venti da est transitano così sui paesi baltici, Polonia, nord della Germania e della Francia, Belgio, Olanda, fino al Regno Unito.
NEVE AD AMSTERDAM. Nel letto delle correnti orientali scorrono inoltre sistemi nuvolosi carichi di umidità che danno luogo a precipitazioni sparse, nevose anche a quote basse. Come avvenuto nei Paesi Bassi, dove la neve ha imbiancato Amsterdam e altre città olandesi, rivestendole con uno strato di qualche centimetro.
FREDDO IN UK. Freddo pungente anche nel Regno Unito, investito in pieno dallo stesso freddo flusso orientale, con temperature che in pianura oscillano leggermente sopra zero (2° a Londra) dando luogo a piogge a tratti anche miste a neve. Fenomeni di grandine anche con neve sono stati registrati ieri più a nord, come successo in Scozia a Edimburgo. Freddo pungente anche a Bruxelles e Parigi con temperature che non riescono a superare gli 0°, anche se al momento senza fenomeni in atto.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2017 ore 10:00
FLUSSO FREDDO DA EST. Lungo il fianco meridionale dell'alta pressione posizionata con il suo centro sulla bassa Scandinavia scorre un teso flusso di correnti orientali che trasportano aria fredda proveniente dalla Russia che attraversa tutto il comparto centro-settentrionale del continente. I freddi venti da est transitano così sui paesi baltici, Polonia, nord della Germania e della Francia, Belgio, Olanda, fino al Regno Unito.
NEVE AD AMSTERDAM. Nel letto delle correnti orientali scorrono inoltre sistemi nuvolosi carichi di umidità che danno luogo a precipitazioni sparse, nevose anche a quote basse. Come avvenuto nei Paesi Bassi, dove la neve ha imbiancato Amsterdam e altre città olandesi, rivestendole con uno strato di qualche centimetro.
FREDDO IN UK. Freddo pungente anche nel Regno Unito, investito in pieno dallo stesso freddo flusso orientale, con temperature che in pianura oscillano leggermente sopra zero (2° a Londra) dando luogo a piogge a tratti anche miste a neve. Fenomeni di grandine anche con neve sono stati registrati ieri più a nord, come successo in Scozia a Edimburgo. Freddo pungente anche a Bruxelles e Parigi con temperature che non riescono a superare gli 0°, anche se al momento senza fenomeni in atto.
10 FEBBRAIO 2017: Ricordate la tempesta Jonas che l'inverno scorso paralizzò mezza America seppellendola sotto una coltre di quasi un metro di neve caduto in sole 24 ore? Quest'anno non è stata la furia di Jonas a caratterizzare l'evento, ma il contrasto tra una giornata mite, ormai primaverile, e le neve caduta comunque abbondante meno 24 ore più tardi.
PRIMAVERA MERCOLEDI' 8, POI TRACOLLO TERMICO. Mercoledì 8 a New York i cieli si sono rapidamente liberati da una pioggerella che ha bagnato le strade fino all'alba. Poi è comparso un tiepido sole che ha innalzato la temperatura fino a 17°C nel pomeriggio. Un'illusione di primavera, tanto che il cielo si è rapidamente coperto e poco prima dell'alba hanno iniziato a cadere i primi fiocchi.
GIOVEDI' 9 LA TEMPESTA. Trasformatisi rapidamente in una tormenta di neve accompagnata da raffiche di vento mentre la colonnina continuava la sua inarrestabile discesa scendendo ben oltre la soglia degli 0°C. Nel pomeriggio la tempesta è cessata e al suolo si sono accumulati fino a 30cm di neve fresca che hanno mandato in tilt il traffico della Grande Mela costringendo alla chiusura di scuole e molti uffici.
FLUSSO FREDDO DA EST. Lungo il fianco meridionale dell'alta pressione posizionata con il suo centro sulla bassa Scandinavia scorre un teso flusso di correnti orientali che trasportano aria fredda proveniente dalla Russia che attraversa tutto il comparto centro-settentrionale del continente. I freddi venti da est transitano così sui paesi baltici, Polonia, nord della Germania e della Francia, Belgio, Olanda, fino al Regno Unito.
NEVE AD AMSTERDAM. Nel letto delle correnti orientali scorrono inoltre sistemi nuvolosi carichi di umidità che danno luogo a precipitazioni sparse, nevose anche a quote basse. Come avvenuto nei Paesi Bassi, dove la neve ha imbiancato Amsterdam e altre città olandesi, rivestendole con uno strato di qualche centimetro.
FREDDO IN UK. Freddo pungente anche nel Regno Unito, investito in pieno dallo stesso freddo flusso orientale, con temperature che in pianura oscillano leggermente sopra zero (2° a Londra) dando luogo a piogge a tratti anche miste a neve. Fenomeni di grandine anche con neve sono stati registrati ieri più a nord, come successo in Scozia a Edimburgo. Freddo pungente anche a Bruxelles e Parigi con temperature che non riescono a superare gli 0°, anche se al momento senza fenomeni in atto.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2017 ore 10:00
FLUSSO FREDDO DA EST. Lungo il fianco meridionale dell'alta pressione posizionata con il suo centro sulla bassa Scandinavia scorre un teso flusso di correnti orientali che trasportano aria fredda proveniente dalla Russia che attraversa tutto il comparto centro-settentrionale del continente. I freddi venti da est transitano così sui paesi baltici, Polonia, nord della Germania e della Francia, Belgio, Olanda, fino al Regno Unito.
NEVE AD AMSTERDAM. Nel letto delle correnti orientali scorrono inoltre sistemi nuvolosi carichi di umidità che danno luogo a precipitazioni sparse, nevose anche a quote basse. Come avvenuto nei Paesi Bassi, dove la neve ha imbiancato Amsterdam e altre città olandesi, rivestendole con uno strato di qualche centimetro.
FREDDO IN UK. Freddo pungente anche nel Regno Unito, investito in pieno dallo stesso freddo flusso orientale, con temperature che in pianura oscillano leggermente sopra zero (2° a Londra) dando luogo a piogge a tratti anche miste a neve. Fenomeni di grandine anche con neve sono stati registrati ieri più a nord, come successo in Scozia a Edimburgo. Freddo pungente anche a Bruxelles e Parigi con temperature che non riescono a superare gli 0°, anche se al momento senza fenomeni in atto.
10 FEBBRAIO 2017: Ricordate la tempesta Jonas che l'inverno scorso paralizzò mezza America seppellendola sotto una coltre di quasi un metro di neve caduto in sole 24 ore? Quest'anno non è stata la furia di Jonas a caratterizzare l'evento, ma il contrasto tra una giornata mite, ormai primaverile, e le neve caduta comunque abbondante meno 24 ore più tardi.
PRIMAVERA MERCOLEDI' 8, POI TRACOLLO TERMICO. Mercoledì 8 a New York i cieli si sono rapidamente liberati da una pioggerella che ha bagnato le strade fino all'alba. Poi è comparso un tiepido sole che ha innalzato la temperatura fino a 17°C nel pomeriggio. Un'illusione di primavera, tanto che il cielo si è rapidamente coperto e poco prima dell'alba hanno iniziato a cadere i primi fiocchi.
GIOVEDI' 9 LA TEMPESTA. Trasformatisi rapidamente in una tormenta di neve accompagnata da raffiche di vento mentre la colonnina continuava la sua inarrestabile discesa scendendo ben oltre la soglia degli 0°C. Nel pomeriggio la tempesta è cessata e al suolo si sono accumulati fino a 30cm di neve fresca che hanno mandato in tilt il traffico della Grande Mela costringendo alla chiusura di scuole e molti uffici.
TEMPESTA INVERNALE ATIPICA SUGLI EMIRATI ARABI, FINO A 10cm DI DAMA BIANCA. DANNI A DUBAI
5 FEBBRAIO 2017: Noti per il clima mite anche in pieno inverno, gli Emirati Arabi sono stati investiti da una tempesta invernale quasi senza precedenti, in effetti non sono in molti a ricordare un episodio così violento vuoi per i forti temporali che hanno colpito la zona ma soprattutto per le nevicate, cadute fino a quote molto basse sulla penisola del Musandam con spessori fino a 10cm. L'insolito evento atmosferico è stato causato da un nocciolo di aria fredda scivolato verso sud dalle fredde pianure del Turkaministan che ha trovato nelle calde acque del golfo Persico un elevato quantitativo di energia sottoforma di mite vapore.
Il risultato è stato esplosivo, violenti temporali con frequenti grandinate e raffiche di vento anche superiori ai 100km/h si sono abbattuti un po su tutto lo stato, a Dubai molti danni e disagi, i forti venti hanno fatto precipitare una gru sulla linea ferroviaria costringendo alla chiusura temporanea del servizio, c'è stato anche un ferito. La città è stata inoltre investita da una tempesta di sabbia che ha ridotto molto la visibilità. Durante l'episodio durato poco più di 24 ore le temperature sono crollate fino a -2°/-3° nella zona montagnosa di Jebel Jais
Il risultato è stato esplosivo, violenti temporali con frequenti grandinate e raffiche di vento anche superiori ai 100km/h si sono abbattuti un po su tutto lo stato, a Dubai molti danni e disagi, i forti venti hanno fatto precipitare una gru sulla linea ferroviaria costringendo alla chiusura temporanea del servizio, c'è stato anche un ferito. La città è stata inoltre investita da una tempesta di sabbia che ha ridotto molto la visibilità. Durante l'episodio durato poco più di 24 ore le temperature sono crollate fino a -2°/-3° nella zona montagnosa di Jebel Jais
ALLUVIONE FUORI STAGIONE IN THAILANDIA PROVOCA 40 VITTIME
24 GENNAIO 2017: Il mese di gennaio per la Thailandia è stato molto anomalo. Non solo per le pesanti alluvioni che hanno caratterizzato gli ultimi giorni, ma anche per il periodo dell'anno in cui queste si sono verificate. La stagione delle piogge solitamente inizia a giugno e termina a novembre, mesi durante i quali le precipitazioni possono assumere anche una certa consistenza. In questo caso si è assistito ad una sorta di prolungamento della stagione piovosa che si è inoltrata addirittura nel mese di gennaio.
Ed è stato proprio negli ultimi giorni che si è avuto il picco delle precipitazioni, in particolare sulle aree meridionali del paese, dove le ingenti precipitazioni hanno provocato esondazioni di molti corsi d'acqua, frane e smottamenti del terreno. A rischio anche l'agricoltura locale, mentre non si contano i danni provocati alla circolazione stradale e a quella ferroviaria. Il bilancio delle vittime è salito a 40, ma le persone alle prese con l'alluvione sono quasi due milioni.
Ed è stato proprio negli ultimi giorni che si è avuto il picco delle precipitazioni, in particolare sulle aree meridionali del paese, dove le ingenti precipitazioni hanno provocato esondazioni di molti corsi d'acqua, frane e smottamenti del terreno. A rischio anche l'agricoltura locale, mentre non si contano i danni provocati alla circolazione stradale e a quella ferroviaria. Il bilancio delle vittime è salito a 40, ma le persone alle prese con l'alluvione sono quasi due milioni.
ONDATA DI GELO E DAMA BIANCA CHE RAGGIUNGE ANCHE LA SPAGNA
18 GENNAIO 2017: Situazione: freddo, gelo e nevicate hanno raggiunto anche la Spagna. Nei giorni scorsi si sono avute nevicate anche abbondanti sulle catene montuose della Penisola Iberica, in particolare sui Pirenei, accompagnate da un forte calo della temperature su valori fino a -10°C nelle zone interne e vicino allo zero anche sulle miti coste del Sud che generalmente sono protette dai rigori dell'inverno. Stamane addirittura la neve ha raggiunto alcune zone costiere nel sud della Spagna, particolarmente colpita regione della Murcia.
Spiagge imbiancate: città sulla costa come Alicante e Denia e le relative spiagge si sono risvegliate con il paesaggio insolitamente imbiancato da da alcuni centimetri di neve; secondo le prime notizie che arrivano dai giornali locali non accadeva dal 1983!
Neve anche sulle Baleari: paesaggi imbiancati fin quasi sulle coste anche sulle Isole Baleari e temperature prossime a 0°C anche a Ibiza e Formentera.
La spiegazione di questa importante ondata di gelo e neve risiede nella particolare configurazione barica che si è creata in questi giorni. Grazie ad un promontorio di alta pressione esteso dalla Gran Bretagna fino alla Russia e congiunta la presenza di profondo vortice depressionario in azione sui mari italiani, si è aperto un corridoio di correnti gelide che dalla Russia si sono mosse sull'Europa centrale aggirando a nord le Alpi fino a raggiungere la Spagna. Il congiunto passaggio di un piccolo vortice depressionario proprio nella regione della Murcia, ha richiamato masse d'aria relativamente più umide e instabili che interagendo con le correnti russe ha dato luogo a rovesci nevosi fin sulla costa.
Spiagge imbiancate: città sulla costa come Alicante e Denia e le relative spiagge si sono risvegliate con il paesaggio insolitamente imbiancato da da alcuni centimetri di neve; secondo le prime notizie che arrivano dai giornali locali non accadeva dal 1983!
Neve anche sulle Baleari: paesaggi imbiancati fin quasi sulle coste anche sulle Isole Baleari e temperature prossime a 0°C anche a Ibiza e Formentera.
La spiegazione di questa importante ondata di gelo e neve risiede nella particolare configurazione barica che si è creata in questi giorni. Grazie ad un promontorio di alta pressione esteso dalla Gran Bretagna fino alla Russia e congiunta la presenza di profondo vortice depressionario in azione sui mari italiani, si è aperto un corridoio di correnti gelide che dalla Russia si sono mosse sull'Europa centrale aggirando a nord le Alpi fino a raggiungere la Spagna. Il congiunto passaggio di un piccolo vortice depressionario proprio nella regione della Murcia, ha richiamato masse d'aria relativamente più umide e instabili che interagendo con le correnti russe ha dato luogo a rovesci nevosi fin sulla costa.
NORD EUROPA SOTTO LA DAMA BIANCA. BUFERE ANCHE NEL REGNO UNITO, DAMATA ANCHE LONDRA
13 GENNAIO 2017: Il flusso di correnti settentrionali che pompa aria artica verso il Mediterraneo centrale passa attraverso il Nord Europa e lo attraversa con un teso getto di correnti da nord cariche di umidità e di aria gelida. Prime a farne le spese sono Scozia, Inghilterra, nord della Francia e della Germania, ma anche Belgio e Paesi Bassi, dove sono in corso bufere di neve accompagnate da raffiche di vento fino a 160km/h sulle Highlands scozzesi.
NEVE A LONDRA. Nella notte appena trascorsa anche Londra è stata imbiancata e spazzata dalle stesse bufere di neve che hanno interessato il resto del Regno Unito, creando diversi disagi nella circolazione stradale. Nel video seguente la situazione su una strada ad alto scorrimento a Kent, a sud di Londra.
NEVE IN OLANDA E GERMANIA. La neve è caduta anche in Olanda con accumuli di circa 15cm, spessore importante per questa zona del continente. Fiocchi misti a pioggia anche a Parigi e in Belgio. Nevicate nel nord della Germania, tra Bonn e Hannover. Nel seguente video la nevicata questa notte a Wageningen, in Olanda, dove in poche ore lo strato di neve fresca ha raggiunto i 10cm sulla sede stradale.
TEMPERATURE INTORNO A 0°C. Oltre a vento e neve si segnala il freddo, seppur parzialmente attenuato nella notte dalla copertura nuvolosa e dalle precipitazioni che hanno mantenuto la colonnina intorno agli 0° su buona parte del Nord Europa, ma con temperature che rimangono stabili anche in tarda mattinata: 3° a Londra, 2° a Bruxelles e Amsterdam, 1° a Bonn e Hannover.
NEVE A LONDRA. Nella notte appena trascorsa anche Londra è stata imbiancata e spazzata dalle stesse bufere di neve che hanno interessato il resto del Regno Unito, creando diversi disagi nella circolazione stradale. Nel video seguente la situazione su una strada ad alto scorrimento a Kent, a sud di Londra.
NEVE IN OLANDA E GERMANIA. La neve è caduta anche in Olanda con accumuli di circa 15cm, spessore importante per questa zona del continente. Fiocchi misti a pioggia anche a Parigi e in Belgio. Nevicate nel nord della Germania, tra Bonn e Hannover. Nel seguente video la nevicata questa notte a Wageningen, in Olanda, dove in poche ore lo strato di neve fresca ha raggiunto i 10cm sulla sede stradale.
TEMPERATURE INTORNO A 0°C. Oltre a vento e neve si segnala il freddo, seppur parzialmente attenuato nella notte dalla copertura nuvolosa e dalle precipitazioni che hanno mantenuto la colonnina intorno agli 0° su buona parte del Nord Europa, ma con temperature che rimangono stabili anche in tarda mattinata: 3° a Londra, 2° a Bruxelles e Amsterdam, 1° a Bonn e Hannover.
GELO E DAMA BIANCA IN GRECIA E TURCHIA. CENTINAIA DI VOLI BLOCCATI A INSTANBUL. 500 ITALIA FERMI DA GIORNI IN AEREOPORTO
10 GENNAIO 2017: L'ondata di freddo e gelo che ha colpito l'Italia a partire dalla Befana si è estesa anche al Mediterraneo orientale tra la Grecia e la Turchia dove nevica da Giorni. Particolarmente critica la situazione a Istanbul dove le nevicate record hanno causato la cancellazione di centinaia di voli. Cancellati tra i tanti anche quelli diretti a Roma, Milano, Bologna, Torino, Venezia e Napoli, motivo per il quale circa 500 italiani sono bloccati da 4 giorni nell'aeroporto senza poter far ritorno a casa.
Neve anche in Grecia e per la terza volta consecutiva dall'inizio dell'inverno anche ad Atene, stamattina l'acropoli appariva ricoperta da uno strato di alcuni centimetri così come anche il resto della città, interessati durante la notte da una piccola e breve tormenta. Il freddo anomalo in città ha causato anche la morte di due persone.
Neve anche in Grecia e per la terza volta consecutiva dall'inizio dell'inverno anche ad Atene, stamattina l'acropoli appariva ricoperta da uno strato di alcuni centimetri così come anche il resto della città, interessati durante la notte da una piccola e breve tormenta. Il freddo anomalo in città ha causato anche la morte di due persone.
TORNA LA DAMA BIANCA NEL DESERTO DEL SAHARA DOPO BEN 37 ANNI
22 DICEMBRE 2016: Erano ben 37 anni che la neve non faceva la sua comparsa nel deserto del Sahara. Era il lontano 18 febbraio del 1979 quando la neve riuscì ad accumulare sin sulle dune del deserto per circa una trentina di minuti. Il tutto si è ripetuto lunedì 19 dicembre 2016, quando l'irruzione fredda legata al vortice mediterraneo, responsabile del maltempo anche sull'Italia, ha permesso alla neve di accumulare sin nelle zone desertiche dell'Algeria, in particolar modo nella città di Ain Sefra. Ecco le immagini scattate dal fotografo amatoriale Karim Boucheteta
ALLUVIONI LAMPO COLPISCONO IL SUDEST DELLA SPAGNA
19 DICEMBRE 2016: SUD EST SPAGANA, FORTE MALTEMPO - Una forte ondata di maltempo sta interessando da alcuni giorni la parte meridionale della Spagna; responsabile della situazione super piovosa è una circolazione di bassa pressione che organizzatasi sul Nord Africa ha richiamato venti molto umidi dal Mediterraneo. Tale depressione è la stessa che sta determinando l'ondata di maltempo sulla nostra Penisola.
PIOGGE ALLUVIONALI - Nel corso del fine settima le piogge ABBONDANTI hanno colpito soprattutto l'Andalusia e la Regione di Valencia. Proprio in quest'ultima zona si sono registrate vere e proprie alluvioni lampo. Nelle ultime ore il maltempo ha interessato soprattutto la Regione di Murcia; un uomo di 40 anni è morto trascinato dalla corrente di un fiume in piena.
PIOGGE ALLUVIONALI - Nel corso del fine settima le piogge ABBONDANTI hanno colpito soprattutto l'Andalusia e la Regione di Valencia. Proprio in quest'ultima zona si sono registrate vere e proprie alluvioni lampo. Nelle ultime ore il maltempo ha interessato soprattutto la Regione di Murcia; un uomo di 40 anni è morto trascinato dalla corrente di un fiume in piena.
TURCHIA: TRA TEMPESTE DI DAMA BIANCA E FREDDO POLARE
19 DICEMBRE 2016: FORTI NEVICATE DOMENICA. Inverno scatenato in prossimità del Mar Nero, a causa delle continue discese artiche che attraversano l'Europa orientale da nord a sud, fino a raggiungere le sponde meridionali del Mar Nero e l'Anatolia. La domenica appena trascorsa è stata caratterizzata da forti nevicate che hanno coinvolto gran parte del territorio turco, anche a quote basse, specie sulle zone centro-orientali, dove qualche fiocco è sceso fin sulla costa affacciata al Mar Nero. Nel video seguente l'intensa nevicata di domenica Duzce:
TERMOMETRI IN PICCHIATA. E dopo la neve questa notte i rasserenamenti e l'aria fredda che affluisce dall'Europa orientale hanno contribuito a raggiungere temperature davvero rigide, con la colonnina che è scesa fino a -7° ad Ankara. Sulle località montane interne si sono registrati valori ancora più da brivido, come nella Provincia di Mus, dove a 1500m la colonnina è scesa questa notte fino a -19°, non lontano dal grande Lago di Van. Ma il primato del gelo spetta a Teodispoli, località della Provincia di Erzurum posta a 1900m, con ben -35°.
TERMOMETRI IN PICCHIATA. E dopo la neve questa notte i rasserenamenti e l'aria fredda che affluisce dall'Europa orientale hanno contribuito a raggiungere temperature davvero rigide, con la colonnina che è scesa fino a -7° ad Ankara. Sulle località montane interne si sono registrati valori ancora più da brivido, come nella Provincia di Mus, dove a 1500m la colonnina è scesa questa notte fino a -19°, non lontano dal grande Lago di Van. Ma il primato del gelo spetta a Teodispoli, località della Provincia di Erzurum posta a 1900m, con ben -35°.
GELO E ABBONDANTI DAMATE BIANCHE SULL'ANATOLIA
15 DICEMBRE 2016: IL GELO GIUNGE DALL'EST EUROPA. Da più giorni l'Europa orientale sperimenta una fase gelida e nevosa innescata dai continui affondi artici. Ma ultimamente quell'aria gelida che stazionava sulle zone orientali del nostro continente ha ricevuto un'ulteriore spinta verso sud, riuscendo così ad attraversare tutto il Mar Nero arricchendosi di umidità, prima di raggiungere la sottostante Turchia.
FORTI NEVICATE IN SETTIMANA. Una volta riversatasi sulla Turchia l'aria gelida e umida ha innescato forti nevicate nel corso di questa settimana, interessando soprattutto le aree montuose sudorientali dell'Anatolia, dove lo spessore di fresca oscilla intorno al metro a 1500m di quota, tanto che molte scuole sono rimaste chiuse. Il seguente video è stato girato nella Provincia di Agri, settore orientale turco.
NUOVE NEVICATE IN ARRIVO. E non è finita, poiché dal gelido Mar Nero un altro impulso di aria fredda si prepara ad irrompere sulla Turchia e lo farà già nelle prossime ore determinando un peggioramento del tempo con nevicate che domani imbiancheranno soprattutto le aree settentrionali dell'Anatolia, fino a quote collinari sulle zone esposte al Mar Nero. Qualche fiocco potrebbe raggiungere anche Istanbul.
FORTI NEVICATE IN SETTIMANA. Una volta riversatasi sulla Turchia l'aria gelida e umida ha innescato forti nevicate nel corso di questa settimana, interessando soprattutto le aree montuose sudorientali dell'Anatolia, dove lo spessore di fresca oscilla intorno al metro a 1500m di quota, tanto che molte scuole sono rimaste chiuse. Il seguente video è stato girato nella Provincia di Agri, settore orientale turco.
NUOVE NEVICATE IN ARRIVO. E non è finita, poiché dal gelido Mar Nero un altro impulso di aria fredda si prepara ad irrompere sulla Turchia e lo farà già nelle prossime ore determinando un peggioramento del tempo con nevicate che domani imbiancheranno soprattutto le aree settentrionali dell'Anatolia, fino a quote collinari sulle zone esposte al Mar Nero. Qualche fiocco potrebbe raggiungere anche Istanbul.
MALTEMPO E ALLUVIONI LAMPO IN SPAGNA. L'ANDALUSIA E' SOTT'ACQUA
5 DICEMBRE 2016: PERTURBAZIONE AFRO-MEDITERRANEA. E' una depressione di origine afro-mediterranea la causa della pesante ondata di maltempo che sta colpendo il sud della Spagna ma anche il Marocco, con una forte perturbazione responsabile di piogge torrenziali, allagamenti e alluvioni lampo. In Spagna è l'Andalusia la regione più penalizzata, tanto che la città di Malaga è letteralmente sott'acqua. Nel video seguente il salvataggio di un cane con l'aiuto dell'elicottero.
UNA VITTIMA. Nella giornata di domenica 4 in poche ore si sono accumulati più di 120mm di pioggia ma i fenomeni continueranno incessanti anche nel corso di lunedì 5. Il maltempo ha già fatto una vittima a Estepona, località un centinaio di chilometri a ovest di Malaga, nei pressi di Marbella, annegata in seguito all'allagamento di un piano ribassato in cui si trovava.
PIOGGE ANCHE LUNEDI' 5. Molte persone si sono dovute rifugiare sui tetti delle loro abitazioni, in attesa dell'arrivo dei soccorsi. Il maltempo ha colpito anche il Marocco settentrionale e proseguirà tra Nord Africa e Penisola Iberica per tutta la giornata di lunedì 5, mentre da martedì 6 è attesa finalmente una graduale attenuazione dei fenomeni e un loro spostamento verso est.
UNA VITTIMA. Nella giornata di domenica 4 in poche ore si sono accumulati più di 120mm di pioggia ma i fenomeni continueranno incessanti anche nel corso di lunedì 5. Il maltempo ha già fatto una vittima a Estepona, località un centinaio di chilometri a ovest di Malaga, nei pressi di Marbella, annegata in seguito all'allagamento di un piano ribassato in cui si trovava.
PIOGGE ANCHE LUNEDI' 5. Molte persone si sono dovute rifugiare sui tetti delle loro abitazioni, in attesa dell'arrivo dei soccorsi. Il maltempo ha colpito anche il Marocco settentrionale e proseguirà tra Nord Africa e Penisola Iberica per tutta la giornata di lunedì 5, mentre da martedì 6 è attesa finalmente una graduale attenuazione dei fenomeni e un loro spostamento verso est.
AUSTRALIA: MELBOURNE, 8 PERSONE DECEDUTE PER ATTACCO D'ASMA CAUSATO DA UN TEMPORALE
1 DICEMBRE 2016: E' salito a 8 il numero delle persone decedute in seguito ad un violento attacco di asma causato da un temporale che ha colpito la metropoli la scorsa settimana. Il governo dello stato di Victoria ha confermato che altre due persone sono morte ieri, mentre un paziente rimane in condizioni critiche e altri sette restano sotto trattamento in vari ospedali. Che cosa è successo?
In questo periodo dell'anno (è primavera in Australia) un particolare tipo di graminacea detta "loglio" più comunemente nota col nome di Zizzania, cresce e si sviluppa diffusamente nei campi. Normalmente il polline di questa pianta è già causa di allergie potenzialmente pericolose per pazienti affetti da patologie asmatiche ma l'evento meteorologico, per l'appunto il forte temporale, ha causato la frammentazione ulteriore di questo polline le cui particelle sottilissime sono riuscite a penetrare ancora più profondamente nei polmoni.
E' stata come l'esplosione simultanea di 150 bombe ha detto la ministra della Sanità Jill Hennessy, riferendosi all'elevatissimo numero di ricoveri in pronto soccorso di persone colpite da attacchi di asma bronchiale, circa 8500 tra Lunedì 28 NOVEMBRE e Martedì 29 NOVEMBRE. Moltissime di queste circa 3000 non avevano mai sofferto di questa patologia nel corso della loro vita. Ora si sta cercando di capire che cosa si può fare in futuro per prevenire episodi simili molto rari, ribattezzati già come "Asthma Storm" ovvero letteralmente tempesta di asma.
In questo periodo dell'anno (è primavera in Australia) un particolare tipo di graminacea detta "loglio" più comunemente nota col nome di Zizzania, cresce e si sviluppa diffusamente nei campi. Normalmente il polline di questa pianta è già causa di allergie potenzialmente pericolose per pazienti affetti da patologie asmatiche ma l'evento meteorologico, per l'appunto il forte temporale, ha causato la frammentazione ulteriore di questo polline le cui particelle sottilissime sono riuscite a penetrare ancora più profondamente nei polmoni.
E' stata come l'esplosione simultanea di 150 bombe ha detto la ministra della Sanità Jill Hennessy, riferendosi all'elevatissimo numero di ricoveri in pronto soccorso di persone colpite da attacchi di asma bronchiale, circa 8500 tra Lunedì 28 NOVEMBRE e Martedì 29 NOVEMBRE. Moltissime di queste circa 3000 non avevano mai sofferto di questa patologia nel corso della loro vita. Ora si sta cercando di capire che cosa si può fare in futuro per prevenire episodi simili molto rari, ribattezzati già come "Asthma Storm" ovvero letteralmente tempesta di asma.
GRAN GELO SULL'EUROPA CON MINIME FINO A -34°C IN RUSSIA. DAMA BIANCA ANCHE IN GRECIA
30 NOVEMBRE 2016: L'ondata di freddo precoce che ha conquistato quasi tutto il vecchio continentenon è sicuramente eccezionale, tuttavia per estensione areale è sicuramente significativa. Da Est a Ovest, da Nord a Sud è tutto un susseguirsi di temperature gelide con la gran parte delle capitali sottozero, anche di diversi gradi. Tra le minime di questa notte segnaliamo Parigi -5°,Amsterdam -5°, Vienna -3°, Berlino -6°, Bratislava -2°, Budapest -6°, Bucarest -2°, Mosca -15°, Kiev -10°, Minsk -9°, Oslo -4°, Londra -7. Fanno sicuramente scalpore i -7° della capitale anglosassone. In Russia settentrionale raggiunti anche i -34°. Per essere fine Novembre non c'è male!
Oltre al gelo in molti paesi è arrivata anche la neve a tratti con dei veri e propri blizzard in stile americano. La neve è caduta abbondante in Romania, Repubbliche Baltiche, Polonia. Sulle coste del Mare Baltico ci sono stati persino dei temporali nevosi. La dama bianca ha fatto la sua comparsa anche in Grecia a Salonicco e in Turchia ma qui solo sulla capitale Ankara che si trova a 940m slm. Di tutta Europa si salvano soltanto Spagna e Portogallo con una minima di 11° a Lisbona e di 8° a Madrid.
Oltre al gelo in molti paesi è arrivata anche la neve a tratti con dei veri e propri blizzard in stile americano. La neve è caduta abbondante in Romania, Repubbliche Baltiche, Polonia. Sulle coste del Mare Baltico ci sono stati persino dei temporali nevosi. La dama bianca ha fatto la sua comparsa anche in Grecia a Salonicco e in Turchia ma qui solo sulla capitale Ankara che si trova a 940m slm. Di tutta Europa si salvano soltanto Spagna e Portogallo con una minima di 11° a Lisbona e di 8° a Madrid.
GIAPPONE: DAMA BIANCA PRECOCE A TOKYO! NON ACCADEVA DAL 1962
25 NOVEMBRE 2016: In questo periodo dell'anno le temperature della capitale giapponese dovrebbero aggirarsi sui 17° di massima e i 10° di minima ma un'improvvisa quanto inaspettata ondata di freddo di matrice russo siberiana ha fatto precipitare i termometri e portato la prima neve della stagione a Tokyo. I giapponesi chiamano questo fenomeno di neve precoce "hatsuyuki" e quest'anno arriva con un anticipo sui tempi di almeno un mese e mezzo. Non accadeva da 54 anni, l'ultima volta era accaduto nel 1962!
LA TEMPESTA ANGUS COLPISCE IL REGNO UNITO CON ALLUVIONI E DAMA BIANCA PRECOCE
22 NOVEMBRE 2016: Il Met Office, agenzia meteorologica anglosassone l'ha chiamata Angus, come il famoso bovino ma la tempesta che sta mettendo in ginocchio molte città del Regno Unito è tutt'altro che mansueta. Un profondo vortice ciclonico attualmente centrato sul sud dell'Inghilterra alimentato da una discesa di aria artica dalla Groenlandia che richiama dall'Europa meridionale e in parte anche dal Mediterraneo correnti caldo umide. Il contrasto è micidiale, intense precipitazioni stanno interessando diverse zone con punte di 150-200mm nelle 48 ore.
Continua l'allerta meteo su tutto il Regno Unito, almeno 40 le alluvioni accertate con oltre 200 avvisi d inondazione possibile emessi dalle agenzie. La situazione è particolarmente critica a Manchester con l'intera area di Mossley e Tamesine alluvionate da dove arriva questo video!
Situazione critica anche a Bristol e in tutta la Cornovaglia con moltissime auto rimaste sommerse dalle acque. Nel nordovest problemi soprattutto per i forti venti con raffiche che hanno raggiunto i 120km/h. Molte le strade chiuse per precauzione a causa di tralicci abbattuti e ponti a rischio con caos nell'intera rete di trasportida quella stradale a quella ferroviaria e in parte anche aerea con numerosi voli cancellati. A causa delle pessime condizioni dei mari un traghetto con numerose persone a bordo non è riuscito ad attraccare restando in mare aperto per molte ore.
Le basse temperature hanno inoltre portato la prima neve della stagione con accumuli abbondanti su tutto il settore centro settentrionali fin da quote di medio bassa collina con altri disagi.
Continua l'allerta meteo su tutto il Regno Unito, almeno 40 le alluvioni accertate con oltre 200 avvisi d inondazione possibile emessi dalle agenzie. La situazione è particolarmente critica a Manchester con l'intera area di Mossley e Tamesine alluvionate da dove arriva questo video!
Situazione critica anche a Bristol e in tutta la Cornovaglia con moltissime auto rimaste sommerse dalle acque. Nel nordovest problemi soprattutto per i forti venti con raffiche che hanno raggiunto i 120km/h. Molte le strade chiuse per precauzione a causa di tralicci abbattuti e ponti a rischio con caos nell'intera rete di trasportida quella stradale a quella ferroviaria e in parte anche aerea con numerosi voli cancellati. A causa delle pessime condizioni dei mari un traghetto con numerose persone a bordo non è riuscito ad attraccare restando in mare aperto per molte ore.
Le basse temperature hanno inoltre portato la prima neve della stagione con accumuli abbondanti su tutto il settore centro settentrionali fin da quote di medio bassa collina con altri disagi.
MALTEMPO TRA MEDITERRANEO E NORD AFRICA: GRANDINE E TORNADO
18 NOVEMBRE 2016: Il vortice depressionario che sta penalizzando soprattutto la Sicilia è attualmente centrato tra Algeria e Tunisia ed ha portato episodi di forte maltempo sulle regioni del Mediterraneo attraversate. In particolare Malta è stata colpita da forti temporali ed acquazzoni e una tromba marina ha colpito l'isola di Gozo fortunatamente senza provocare particolari danni.
Anche in Algeria si sono verificati fenomeni estremi. Una forte grandinata ha interessato la città di Bordj Bou Arreridj, dove si sono accumulati circa 30 cm di ghiaccio, come mostrato dal video seguente, pubblicato su Severe Weather Europe.
Anche in Algeria si sono verificati fenomeni estremi. Una forte grandinata ha interessato la città di Bordj Bou Arreridj, dove si sono accumulati circa 30 cm di ghiaccio, come mostrato dal video seguente, pubblicato su Severe Weather Europe.
FORTI DAMATE IN UCRAINA. DOMENICA PIU' DI MEZZO METRO DI FESCA
14 NOVEMBRE 2016: PIU' DI MEZZO METRO. Il maltempo ha colpito duro domenica sull'Europa orientale, in particolare sull'Ucraina e in Romania. La discesa di aria fredda dalla Russia settentrionale ha favorito la formazione di un profondo vortice di bassa pressione sulle sponde settentrionali del Mar Nero, da cui si è dipartita una perturbazione risultata decisamente intensa sull'Ucraina e su tratti della Romania. In particolare è stato coinvolto soprattutto il settore centro-occidentale, con autentiche tempeste di neve che hanno accumulato in alcune zone più di mezzo metro di neve.
BLIZZARD COME NEGLI USA. Le temperature sono precipitate sotto gli zero gradi anche in pianura, mentre forti venti hanno iniziato a soffiare, innescati dalla profonda e dinamica area di bassa pressione. La neve è caduta quindi copiosa, accompagnata da violente raffiche che hanno dato origine a veri e propri blizzard, come quelli che in inverno sono di casa negli Usa.
PROBLEMI ALLA CIRCOLAZIONE. Si sono avuti diversi problemi alla circolazione stradale in centri urbani della Podolia, come Ternopil e Chmel'nyc'kyj, dove le sedi stradali sono state rapidamente ricoperte da alcune decine di centimetri di neve. Le ultime nevicate proseguono ancora durante la mattinata di lunedì 14, ma ormai il grosso è passato.
BLIZZARD COME NEGLI USA. Le temperature sono precipitate sotto gli zero gradi anche in pianura, mentre forti venti hanno iniziato a soffiare, innescati dalla profonda e dinamica area di bassa pressione. La neve è caduta quindi copiosa, accompagnata da violente raffiche che hanno dato origine a veri e propri blizzard, come quelli che in inverno sono di casa negli Usa.
PROBLEMI ALLA CIRCOLAZIONE. Si sono avuti diversi problemi alla circolazione stradale in centri urbani della Podolia, come Ternopil e Chmel'nyc'kyj, dove le sedi stradali sono state rapidamente ricoperte da alcune decine di centimetri di neve. Le ultime nevicate proseguono ancora durante la mattinata di lunedì 14, ma ormai il grosso è passato.
ALLUVIONE LAMPO A JOHANNESBURG, ALLAGAMENTI E VITTIME
11 NOVEMBRE 2016: Un'alluvione lampo ha colpito la capitale del Sudafrica Johannesburg nella giornata di mercoledì 9. Le inondazioni hanno provocato allagamenti di alcune strade con diverse persone che risultano tuttora disperse poiché trascinate via dall'acqua con le loro automobili. I servizi di emergenza stanno lavorando a pieno regime per soccorrere le persone rimaste intrappolate dall'acqua e si registrano già almeno 3 vittime.
Diversi disagi si sono verificati anche nelle metropolitana con alcune linee bloccate, in aeroporto con ritardi e cancellazioni di alcuni voli. Risulta inoltre allagato e inagibile anche lo zoo della città per il crollo di un muro di cinta. La grandine e il vento forte hanno danneggiato abitazioni ed edifici in alcuni distretti del Paese, comprese scuole, linee telefoniche ed elettriche.
Diversi disagi si sono verificati anche nelle metropolitana con alcune linee bloccate, in aeroporto con ritardi e cancellazioni di alcuni voli. Risulta inoltre allagato e inagibile anche lo zoo della città per il crollo di un muro di cinta. La grandine e il vento forte hanno danneggiato abitazioni ed edifici in alcuni distretti del Paese, comprese scuole, linee telefoniche ed elettriche.
DAMA BIANCA IN ALGERIA: INCREDIBILE A NOVEMBRE!
9 NOVEMBRE 2016: La nevicata precoce o e addirittura anomala per Novembre è avvenuta ieri giorno 8, a Tiaret una città algerina situata a circa 1000m di altezza nella catena grande catena montuosa dell'Atlante che corre da ovest a est lungo tutti i confini settentrionali del continente africano interrompendosi solo in Tunisia. L'irruzione di aria fredda arrivata dalla Spagna ha fatto precipitare i termometri e prodotto questa intensa nevicata, atipica certamente per il periodo in cui ci troviamo ma non eccezionale nel periodo invernale più centrale data l'altitudine.
MESSICO: VIOLENTA GRANDINATA COLPISCE ZACATECAS, SINO A 20-30 cm!
25 OTTOBRE 2016: Una violenta grandinata ha colpito nel pomeriggio di ieri Xacatecas, la capitale dell'omonimo stato federale nella parte centrale del Messico. Secondo i giornali locali la grandine è durate per circa 30 minuti, recando molti danni a strutture e alle auto parcheggiate in sosta e accumulando in alcuni punti sino a 15-30 cm. La violenta grandinata è stata causata dalla tempesta topicale Seymour, formatesi domenica 23 a SSO della costa di Colima e Michoacan. Impressionati le immagini che mostrano strade imbiancate e il centro storico invaso da un mix di acqua e grandine.
USA: ESTATE TARDIVA SULLA EST COAST, SI SUPERANO I 30°C!
20 OTTOBRE 2016: CALDO ANOMALO SULLA EAST COAST. Tutta la East Coast degli Stati Uniti rimane protetta da un vasto, mite e robusto anticiclone che sta favorendo condizioni climatiche eccezionali per il periodo. Le temperature massime dall'inizio della settimana hanno diffusamente superato i 30° tra la costa e le adiacenti pianure interne, con punte di 30° registrati anche a New York nella giornata di mercoledì 19. L'apice del caldo sta interessando gli stati meridionali con punte di 32° mercoledì pomeriggio in Georgia, Virginia, Carolina e Tennessee, 30/31° tra New Jersey e Pennsylvania.
ULTIMI TEPORI ESTIVI, POI CALO TERMICO NEL WEEK-END. Anche tra oggi, Giovedì 20 e venerdì 21 la colonnina rimarrà incollata sugli stessi valori termici, tanto che sono attese punte di 30° dalla Georgia alla Pennsylvania orientale, mentre nel corso del weekend 22-23 una saccatura di bassa pressione alimentata da aria fredda di origine canadese avanzerà verso est riuscendo ad erodere questo anomalo anticiclone e riportando piogge su gran parte degli stati orientali ed un generale ridimensionamento delle temperature da nord a sud.
ULTIMI TEPORI ESTIVI, POI CALO TERMICO NEL WEEK-END. Anche tra oggi, Giovedì 20 e venerdì 21 la colonnina rimarrà incollata sugli stessi valori termici, tanto che sono attese punte di 30° dalla Georgia alla Pennsylvania orientale, mentre nel corso del weekend 22-23 una saccatura di bassa pressione alimentata da aria fredda di origine canadese avanzerà verso est riuscendo ad erodere questo anomalo anticiclone e riportando piogge su gran parte degli stati orientali ed un generale ridimensionamento delle temperature da nord a sud.
INTENZE DAMATE BIANCHE DOMENICA IN ROMANIA, FINO IN PIANURA
18 OTTOBRE 2016: E' stata una domenica 16 difficile per le zone centro-orientali della Romania, raggiunte da uno sbuffo di aria fredda e umida da nordest che ha innescato un deciso abbassamento termico con tempo perturbato. Le temperature sono state favorevoli alla comparsa della neve fino a quote anche pianeggianti, con i fiocchi che sono caduti intensamente e a tratti accompagnati da raffiche di vento.
URAGANO NICOLE LASCIA LE BERMUDA. HA COLPITO CON VENTI SINO A 196 KM/h!
Aggiornamento 14 OTTOBRE 2016 ore 17:00
L'uragano Nicole si allontana dalle Bermuda, dove i venti distruttivi e le piogge torrenziale, hanno creato moltissimi danni e lasciato al buio migliaia di persone. Secondo gli ultimi dati Nicole è ancora un uragano di categoria 2 destinato tuttavia, nel corso delle prossime ore, a indebolirsi ulteriormente entrando in acqua via via più fredde. Ricordiamo che Nicole è riuscito a raggiungere la categoria 4 diventando così il secondo grande uragano nel mese di ottobre dopo Matthew.
Quasi ogni anno le Bermuda vengono raggiunte da sistemi tropicali, ma difficilmente da uragani di categoria superiore o uguale alla 3. Secondo la NOAA solo 7 grandi uragani sono passati, dal 1851 ad oggi, entro le 40 miglia nautiche dalle coste delle Bermuda.
Dopo il suo passaggio è iniziata la conta dei datti. Fortunatamente il suo passaggio è stato meno distruttivo di quanto si pensava anche se numerose sono le case e le strade danneggiate, migliaia gli alberi abbattuti e numerose le zone allagate. Secondo le notizie locali al momento non ci sarebbero vittime o feriti gravi. Ricordiamo che Nicole è passato sulle Isole come uragano di categoria 3 con venti oltre i 150 km/h e raffiche registrate di 196 km/h.
14 OTTOBRE 2016: URAGANO NICOLE VERSO LE BERMUDA - Attualmente risulta di categoria 3, con un minimo di pressione all'occhio di 950hPa, venti fino a 200km/h e raffiche prossime ai 260km/h. Il suo movimento è verso Nordest ad una velocità di circa 17-18km/h e in traiettoria ci sono le Bermuda dove sono attesi fino a 150-200mm di pioggia con violente mareggiate e onde fino a oltre 2-3 metri . Nei prossimi giorni Nicole attraverserà l'Atlantico avvicinandosi gradualmente all'Europa entro il weekend; ancora presto per capire se poi raggiungerà il Vecchio Continente sotto forma di perturbazione o affonderà verso le Azzorre. Seguiranno aggiornamenti.
Nicole risulta essere il 6 uragano atlantico della stagione. Di norma il 6 uragano si presenta nella parte finale di Novembre, quindi l'attività è ben oltre la media per ora.
L'uragano Nicole si allontana dalle Bermuda, dove i venti distruttivi e le piogge torrenziale, hanno creato moltissimi danni e lasciato al buio migliaia di persone. Secondo gli ultimi dati Nicole è ancora un uragano di categoria 2 destinato tuttavia, nel corso delle prossime ore, a indebolirsi ulteriormente entrando in acqua via via più fredde. Ricordiamo che Nicole è riuscito a raggiungere la categoria 4 diventando così il secondo grande uragano nel mese di ottobre dopo Matthew.
Quasi ogni anno le Bermuda vengono raggiunte da sistemi tropicali, ma difficilmente da uragani di categoria superiore o uguale alla 3. Secondo la NOAA solo 7 grandi uragani sono passati, dal 1851 ad oggi, entro le 40 miglia nautiche dalle coste delle Bermuda.
Dopo il suo passaggio è iniziata la conta dei datti. Fortunatamente il suo passaggio è stato meno distruttivo di quanto si pensava anche se numerose sono le case e le strade danneggiate, migliaia gli alberi abbattuti e numerose le zone allagate. Secondo le notizie locali al momento non ci sarebbero vittime o feriti gravi. Ricordiamo che Nicole è passato sulle Isole come uragano di categoria 3 con venti oltre i 150 km/h e raffiche registrate di 196 km/h.
14 OTTOBRE 2016: URAGANO NICOLE VERSO LE BERMUDA - Attualmente risulta di categoria 3, con un minimo di pressione all'occhio di 950hPa, venti fino a 200km/h e raffiche prossime ai 260km/h. Il suo movimento è verso Nordest ad una velocità di circa 17-18km/h e in traiettoria ci sono le Bermuda dove sono attesi fino a 150-200mm di pioggia con violente mareggiate e onde fino a oltre 2-3 metri . Nei prossimi giorni Nicole attraverserà l'Atlantico avvicinandosi gradualmente all'Europa entro il weekend; ancora presto per capire se poi raggiungerà il Vecchio Continente sotto forma di perturbazione o affonderà verso le Azzorre. Seguiranno aggiornamenti.
Nicole risulta essere il 6 uragano atlantico della stagione. Di norma il 6 uragano si presenta nella parte finale di Novembre, quindi l'attività è ben oltre la media per ora.
IL TIFONE CHABA TRA GIAPPONE E KOREA, DANNI INGENTI E VITTIME
Aggiornamento 6 OTTOBRE 2016 ore 10:15
E' pesante il bilancio della situazione dopo il passaggio del tifone Chaba sul Pacifico nordoccidentale. Fino ad ora si parla di almeno cinque vittime e un disperso nella Corea del Sud. Chaba ha raggiunto lo stato di Super Tifone nella giornata di lunedì e contemporaneamente è transitato sulle Isole Ryukyu, le più meridionali del Giappone, mentre raffiche di vento fino a 213km/h sono state registrate nella non lontana isola di Kumejima.
Successivamente Chaba ha raggiunto il Giappone meridionale ma soprattutto la Corea del Sud, con venti a 125km/h ma con piogge torrenziali, fino a 275mm di accumulo in poche ore. Ed è proprio qui che mercoledì 5 ha provocato la morte di cinque persone, mentre un'altra risulta ancora dispersa. Ecco alcune immagine del passaggio di Chaba a Busan, località costiera della Corea del Sud.
Oggi Chaba è stato ormai declassato a tempesta tropicale e ha piegato verso nordest attraversando il Giappone settentrionale poco a sud dell'Isola di Hokkaido, con intensità molto minore e perdendosi al largo del Pacifico.
5 OTTOBRE 2016: Dopo aver attraversato la prefettura di Okinawa il Tifone Chaba declassato a categoria 1 ha colpito prima le prefetture di Kyushu e Nagasaki e successivamente si è diretto verso la Korea del Sud. In Giappone Chaba è stata la settimana tempesta di questo 2016 e si è abbattuta con venti fino a 180km/h facendo molti danni nelle aree portuali. Cancellati oltre 140 voli negli aeroporti. I danni peggiori in Korea a causa delle fortissime piogge e dei venti, secondo le autorità ci sarebbero almeno 5 vittime.
In serata Chaba raggiungerà l'arcipelago giapponese centrale, allertata la prefettura di Tokyo per questa notte con possibilità di forti venti e precipitazioni intense anche a carattere alluvionale. Domani la tempesta supererà il Giappone ritornando in aperto Oceano.
E' pesante il bilancio della situazione dopo il passaggio del tifone Chaba sul Pacifico nordoccidentale. Fino ad ora si parla di almeno cinque vittime e un disperso nella Corea del Sud. Chaba ha raggiunto lo stato di Super Tifone nella giornata di lunedì e contemporaneamente è transitato sulle Isole Ryukyu, le più meridionali del Giappone, mentre raffiche di vento fino a 213km/h sono state registrate nella non lontana isola di Kumejima.
Successivamente Chaba ha raggiunto il Giappone meridionale ma soprattutto la Corea del Sud, con venti a 125km/h ma con piogge torrenziali, fino a 275mm di accumulo in poche ore. Ed è proprio qui che mercoledì 5 ha provocato la morte di cinque persone, mentre un'altra risulta ancora dispersa. Ecco alcune immagine del passaggio di Chaba a Busan, località costiera della Corea del Sud.
Oggi Chaba è stato ormai declassato a tempesta tropicale e ha piegato verso nordest attraversando il Giappone settentrionale poco a sud dell'Isola di Hokkaido, con intensità molto minore e perdendosi al largo del Pacifico.
5 OTTOBRE 2016: Dopo aver attraversato la prefettura di Okinawa il Tifone Chaba declassato a categoria 1 ha colpito prima le prefetture di Kyushu e Nagasaki e successivamente si è diretto verso la Korea del Sud. In Giappone Chaba è stata la settimana tempesta di questo 2016 e si è abbattuta con venti fino a 180km/h facendo molti danni nelle aree portuali. Cancellati oltre 140 voli negli aeroporti. I danni peggiori in Korea a causa delle fortissime piogge e dei venti, secondo le autorità ci sarebbero almeno 5 vittime.
In serata Chaba raggiungerà l'arcipelago giapponese centrale, allertata la prefettura di Tokyo per questa notte con possibilità di forti venti e precipitazioni intense anche a carattere alluvionale. Domani la tempesta supererà il Giappone ritornando in aperto Oceano.
ALLERTA METEO: URAGANO MATTHEW A DUE PASSI DAI CARAIBI
Aggiornamento 10 OTTOBRE 2016 ore 11:25
I resti del potente e distruttivo uragano Matthew, nel corso delle ultime ore, stanno portando gli ultimi fenomeni sul comparto nordorientale degli USA e sulle regioni orientali del Canada in attesa che si allontanino definitivamente dal territorio americano. Nel frattempo si aggrava il bilancio dei danni e delle vittime causate dal suo passaggio, dapprima sui Caraibi e poi lungo la costa orientale degli USA.L'ultima stima parla di almeno 1.027 vittime e danni per oltre 5-7 miliardi di dollari. Tra queste circa 1000 sono le persone che hanno perso la vita nella sola Haiti, costretta ora ha fare i conti con il colera e altre malattie trasmesse dalle acque infestate da cadaveri e animali morti. Secondo il responsabile delle Nazioni Unite, fiumi in piena, acque stagnanti e cadaveri umani e di animali sono un terreno perfetto per le malattie trasmesse dall'acqua. Ogni giorno che passa aumenta la minaccia del colera. Siamo in una corsa contro il tempo per raggiungere questi bambini prima che lo facciano le malattie. Nel frattempo salgono a 21 le vittime negli USA, 19 quelle confermate di cui 8 nel North Carolina, 6 in Florida, 4 in Georgia e una nel South Carolina.
LA STORIA DI MATTHEW - Ricordiamo che Matthew si è generato il 22 settembre da un'onda tropicale al largo dell'Africa ed è diventato una tempesta tropicale avvicinandosi alle Isole Windward il 28 settembre. Il giorno successivo, muovendosi verso Ovest, si è intensificato come uragano, raggiungendo nei giorni successivi la categoria massima ( record di uragano di cat.5 come latitudine più bassa). Curvando poi verso nord si è abbattuto dal 4 Ottobre su Haiti come uragano di categoria 4 e successivamente sul comparto orientale di Cuba e le Isole delle Bahamas dove ha riacquisto forza dopo essere sceso alla categoria 2-3. Tra il 7 e 8 ottobre Matthew si è gradualmente indebolito correndo parallelamente lungo la costa orientale degli USA prima di generare landfall come uragano di cat.1 in South Carolina. Solo il 9 ottobre Matthew è stato declassato a ciclone extratropicale.
I DANNI CAUSATI - Il suo passaggio ha causato danni dalla Piccole Antille sino alla Carolina. Inondazioni e frane hanno dapprima colpito l'isola di St. Lucia, mentre i forti venti hanno distrutto numerose case e danneggiato gran parte dei raccolti. Allagata poi gran parte della Penisola di Guajiara, che non riceveva forti precipitazioni da circa 3 anni. Ma è tra Giamaica, Haiti, Repubblica Domenicana e Cuba che Matthew ha creato i maggiori danni. Haiti il paese più colpito con quasi 1.000 vittime e danni per oltre un miliardo di dollari; si stima che circa 80% delle infrastrutture hanno subito danni mentre interi raccolti sono andati distrutti e molte linee sia elettriche che di telecomunicazioni sono state interrotte. Anche nelle Bahamas Matthew non ha scherzato: si stima che il 95% delle abitazioni hanno subito danni nei comuni di Eight Mile Rock e Holmes Rock. Negli USA il presidente Obama ha dichiarato lo stato di emergenza in Florida, Georgia e Carolina del Sud. Nella sola Florida circa 1 milione di persone rimaste senza elettricità, circa 478mila quelle in Georgia e South Carolina. I danni maggiori sono stati registrati lungo i tratti costieri mentre inondazioni sono state registrate in Carolina e Virginia. Significativi gli apporti pluviometrici con picchi oltre ai 750 mm tra Haiti e Repubblica Domenica occidentale.
Aggiornamento 8 OTTOBRE 2016 ore 8:45
Si fa sempre più drammatico il bilancio delle vittime dell'uragano Matthew, sarebbero oltre 850 i morti accertati nei Caraibi. Per Haiti è una catastrofe, tanto grave come non si vedeva dal sisma del 2010 che costò la vita a 230.000 persone. Secondo Save The Children circa 130.000 bambini non possono andare a scuola, mentre ora si pone anche il problema sanitario e alimentare. Le autorità temono che il bilancio dei morti possa ancora aumentare. A Jeremie l'80% degli edifici è distrutto come 30.000 abitazioni nel sud del Paese. Nel suo passaggio ad Haiti l'uragano ha scaricato picchi di oltre 300-400mm di pioggia. Non è ancora possibile valutare la piena entità dei danni, ma si stima che siano state colpite fino a 5 milioni di persone, di cui 300mila necessitano assistenza umanitaria. Vi sono inoltre tre italiani dispersi, sarebbero tutti piemontesi, di cui uno un sacerdote del cuneese.
Duramente colpita anche la Florida con piogge torrenziali e raffiche di vento a oltre 200km/h, con 600.000 abitanti rimasti senza elettricità e anche qui una vittima accertata. Lo stesso presidente degli Stati Uniti Obama ha dichiarato lo stato di emergenza e ha quasi implorato di prendere seriamente in considerazione l'ordine di evacuazione. L'allerta resta massima ora anche per Georgia e South Carolina dove l'uragano arriverà indebolito, ma ancora potenzialmente molto pericoloso. Matthew infatti è stato ora declassato a uragano di categoria 2, ecco gli ultimi dati:
PRESSIONE: 955 mbar
VENTI: 170km/h
RAFFICHE: 200km/h
CATEGORIA: 2
POSIZIONE: costa della Georgia
MOVIMENTO: verso NNE ad una velocità di circa: 18km/h
Aggiornamento 7 OTTOBRE 2016 ore 15:00
L'uragano Matthew ha raggiunto la Florida e si muove verso Nord in modo parallelo alla costa. Attualmente è classificato come Categoria 3 e l'occhio del Ciclone si trova poco al largo di Dytona Beach. Al suo interno le raffiche di vento raggiungono i 180 Km/h. Oltre 500.000 persone in Florida sono senza corrente. Nel corso delle prossime ore l'area più a rischio di piogge intense, venti forti e allagamenti sarà quella nei pressi di Jacksonville.
Aggiornamento 7 OTTOBRE 2016 ore 10:35
Mancano poche ore all'arrivo dell'Uragano Matthew in Florida, che si è di nuovo indebolito da categoria 4 a categoria 3, la stessa che aveva quando aveva attraversato Cuba. Lungo tutta la costa degli Stati Uniti dalla Florida alla Georgia, passando per South e North Carolina, è stato dichiarato lo stato di emergenza, dove è in corso un evacuazione che interessa oltre 3 milioni di persone, come non si vedeva dai tempo di Sandy del 2012. Intanto è salito a oltre 300 il numero delle vittime, di cui 280 solo ad Haiti.
Aggiornamento 6 OTTOBRE 2016 ore 19:30
Si aggrava ulteriormente il bilancio dei morti ad Haiti per il passaggio dell'uragano Matthew, che sale ad almeno 140. Sulla sola Haiti il governo stima che siano almeno 350.000 le persone che necessitano di soccorso immediato sull'Isola. Adesso Matthew spaventa gli Stati Uniti, in particolare Florida, South Carolina e North Carolina dove l'uragano potrebbe ancora colpire con piogge torrenziali e venti ad oltre 180km/h. Ordine di evacuazione per 1 milione e mezzo di persone in Florida, un milione anche nel South Carolina, in particolare le aree costiere. Secondo il sito FlightAware.com, le compagnie aeree hanno cancellato un totale di quasi 1600 voli fino a domani; tra gli aeroporti più a rischio proprio quelle di Miami, Orlando e Fort Lauderdale. In generale in tutti gli Stati Uniti sono allertate 8 milioni di persone: la situazione è potenzialmente tanto grave da indurre lo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama a prenderla seriamente in considerazione, soprattutto per quanto riguarda le evacuazioni. In Florida scuole e diversi atenei sono gia' stati chiusi. Annullati anche alcuni eventi sportivi.
ULTIMI DATI DELLA TEMPESTA:
Pressione: 940mbar, vento medio a 225km/h vicino all'occhio, raffiche prossime ai 260km/h. Evoluzione: verso la Florida ad una velocità media di 21km/h.
Aggiornamento 6 OTTOBRE 2016 ore 8:05
Il grande uragano Matthew si appresta ad abbandonare la zona caraibica, lasciando dietro di sé morte e distruzione e puntando ora dritto alla costa orientale degli USA. Definito come il più potente dell'ultimo decennio, esso ha raggiunto ieri le isole delle Bahamas dopo essere passato su Haiti, Cuba e la Repubblica Domenicana con piogge torrenziali, venti tempestosi e mareggiate che hanno causato al momento 26 vittime, di cui 22 solo ad Haiti. Secondo le Nazioni Uniti si tratta della peggiore catastrofe naturale che ha colpito Haiti dopo lo spaventoso terremoto del 2010.
HAITI - Passando su Haiti Matthew ha distrutto case, barche e molti tratti costieri, allagando nel contempo molti paesi e villaggi. Secondo il Dipartimento locale circa 80% delle abitazioni sono danneggiate, oltre 700 mila persone sono state colpite dalla furia dell'uragano e più di 11 mila ancora sono ancora rifugiate in alloggi di fortuna. Colpite duramente anche le coltivazioni locali tant'è che l'UNICEF fa sapere che almeno 4 milioni di bambini offriranno la fame a causa dei danni causati da Matthew alle coltivazioni. Intanto gli USA sono pronti a inviare 300 marines per dare supporto alle autorità locali. Al momento fortunatamente non si contano vittime o feriti a Cuba e nelle Bahamas.
ALLERTA USA- Come annunciato il pericolo ora si sposta sulla costa orientale degli USA. Più di 2 milioni di persone sono state invitate a evacuare la costa sudorientale degli Stati Uniti d'America mentre il governatore della Florida ha esortato la sua popolazione a prepararsi a una potenziale catastrofe. Secondo le stime della Noaa al momento Matthew resta un uragano di categoria 3 ma nelle prossime ore si intensificherà nuovamente sino a toccare la categoria 4. Con tale forza dovrebbe quindi passare in tarda serata molto vicino alla Florida. Dichiarato lo stato di emergenza non solo in Florida ma anche in Georgia e Carolina. Il governatore della Florida ha ordinato la chiusura degli edifici pubblici tra giovedì e venerdì in ben 26 contee dello stato, mentre il porto di Miami ha bloccato le sue attività.
Secondo l'ultimo bollettino emesso Matthew si trova a circa 205 km a SSE di Nassau e circa 525 km a SE di West Palm Beach. Il centro di bassa pressione da 961 mb si muove in direzione NW a circa 17 km/h generando venti sino a 185 km/h. L'uragano dovrebbe intensificarsi nuovamente a categoria 4 entro il pomeriggio, passando dapprima su Freeport e poi molto vicino alla costa orientale della Florida. Interessate dalla furia dell'uragano città come Palm Beach, Orlando, Jacksonville, Daytona Beach.
4 OTTOBRE 2016: L'uragano Matthew è un mostro di categoria 4, sta scorrendo sulle calde acque del Mare Caraibico e si appresta a fare landfall sulle zone più occidentali di Haiti, per poi proseguire il suo viaggio verso nord. Al momento le rilevazioni indicano una sua traiettoria verso Nord alla velocità di 12km/h, un minimo di 943hPa e raffiche di vento che soffiano fino a 230km/h intorno al suo centro.
Poche ore dopo aver attraversato Haiti farà un nuovo landfall, questa volta sull'area più orientale di Cuba, nella Provincia di Guantanamo, mantenendo invariata la sua potenza. Oltre ai venti proibitivi Matthew scatenerà anche piogge torrenziali lungo la sua scia e domani inizierà a coinvolgere le Bahamas.
Inizierà finalmente a perdere parte della sua potenza e nel corso di mercoledì 5 verrà declassato, per così dire, alla categoria 3, con venti le cui raffiche toccheranno i 200km/h. Inizierà poi a modificare la sua rotta piegando prima verso nordovest e lambendo la Florida, poi verso nordest sfiorando fino alla fine della settimana la East Coast degli USA e continuando ad indebolirsi fino alla categoria 2 nella giornata di domenica 9.
I resti del potente e distruttivo uragano Matthew, nel corso delle ultime ore, stanno portando gli ultimi fenomeni sul comparto nordorientale degli USA e sulle regioni orientali del Canada in attesa che si allontanino definitivamente dal territorio americano. Nel frattempo si aggrava il bilancio dei danni e delle vittime causate dal suo passaggio, dapprima sui Caraibi e poi lungo la costa orientale degli USA.L'ultima stima parla di almeno 1.027 vittime e danni per oltre 5-7 miliardi di dollari. Tra queste circa 1000 sono le persone che hanno perso la vita nella sola Haiti, costretta ora ha fare i conti con il colera e altre malattie trasmesse dalle acque infestate da cadaveri e animali morti. Secondo il responsabile delle Nazioni Unite, fiumi in piena, acque stagnanti e cadaveri umani e di animali sono un terreno perfetto per le malattie trasmesse dall'acqua. Ogni giorno che passa aumenta la minaccia del colera. Siamo in una corsa contro il tempo per raggiungere questi bambini prima che lo facciano le malattie. Nel frattempo salgono a 21 le vittime negli USA, 19 quelle confermate di cui 8 nel North Carolina, 6 in Florida, 4 in Georgia e una nel South Carolina.
LA STORIA DI MATTHEW - Ricordiamo che Matthew si è generato il 22 settembre da un'onda tropicale al largo dell'Africa ed è diventato una tempesta tropicale avvicinandosi alle Isole Windward il 28 settembre. Il giorno successivo, muovendosi verso Ovest, si è intensificato come uragano, raggiungendo nei giorni successivi la categoria massima ( record di uragano di cat.5 come latitudine più bassa). Curvando poi verso nord si è abbattuto dal 4 Ottobre su Haiti come uragano di categoria 4 e successivamente sul comparto orientale di Cuba e le Isole delle Bahamas dove ha riacquisto forza dopo essere sceso alla categoria 2-3. Tra il 7 e 8 ottobre Matthew si è gradualmente indebolito correndo parallelamente lungo la costa orientale degli USA prima di generare landfall come uragano di cat.1 in South Carolina. Solo il 9 ottobre Matthew è stato declassato a ciclone extratropicale.
I DANNI CAUSATI - Il suo passaggio ha causato danni dalla Piccole Antille sino alla Carolina. Inondazioni e frane hanno dapprima colpito l'isola di St. Lucia, mentre i forti venti hanno distrutto numerose case e danneggiato gran parte dei raccolti. Allagata poi gran parte della Penisola di Guajiara, che non riceveva forti precipitazioni da circa 3 anni. Ma è tra Giamaica, Haiti, Repubblica Domenicana e Cuba che Matthew ha creato i maggiori danni. Haiti il paese più colpito con quasi 1.000 vittime e danni per oltre un miliardo di dollari; si stima che circa 80% delle infrastrutture hanno subito danni mentre interi raccolti sono andati distrutti e molte linee sia elettriche che di telecomunicazioni sono state interrotte. Anche nelle Bahamas Matthew non ha scherzato: si stima che il 95% delle abitazioni hanno subito danni nei comuni di Eight Mile Rock e Holmes Rock. Negli USA il presidente Obama ha dichiarato lo stato di emergenza in Florida, Georgia e Carolina del Sud. Nella sola Florida circa 1 milione di persone rimaste senza elettricità, circa 478mila quelle in Georgia e South Carolina. I danni maggiori sono stati registrati lungo i tratti costieri mentre inondazioni sono state registrate in Carolina e Virginia. Significativi gli apporti pluviometrici con picchi oltre ai 750 mm tra Haiti e Repubblica Domenica occidentale.
Aggiornamento 8 OTTOBRE 2016 ore 8:45
Si fa sempre più drammatico il bilancio delle vittime dell'uragano Matthew, sarebbero oltre 850 i morti accertati nei Caraibi. Per Haiti è una catastrofe, tanto grave come non si vedeva dal sisma del 2010 che costò la vita a 230.000 persone. Secondo Save The Children circa 130.000 bambini non possono andare a scuola, mentre ora si pone anche il problema sanitario e alimentare. Le autorità temono che il bilancio dei morti possa ancora aumentare. A Jeremie l'80% degli edifici è distrutto come 30.000 abitazioni nel sud del Paese. Nel suo passaggio ad Haiti l'uragano ha scaricato picchi di oltre 300-400mm di pioggia. Non è ancora possibile valutare la piena entità dei danni, ma si stima che siano state colpite fino a 5 milioni di persone, di cui 300mila necessitano assistenza umanitaria. Vi sono inoltre tre italiani dispersi, sarebbero tutti piemontesi, di cui uno un sacerdote del cuneese.
Duramente colpita anche la Florida con piogge torrenziali e raffiche di vento a oltre 200km/h, con 600.000 abitanti rimasti senza elettricità e anche qui una vittima accertata. Lo stesso presidente degli Stati Uniti Obama ha dichiarato lo stato di emergenza e ha quasi implorato di prendere seriamente in considerazione l'ordine di evacuazione. L'allerta resta massima ora anche per Georgia e South Carolina dove l'uragano arriverà indebolito, ma ancora potenzialmente molto pericoloso. Matthew infatti è stato ora declassato a uragano di categoria 2, ecco gli ultimi dati:
PRESSIONE: 955 mbar
VENTI: 170km/h
RAFFICHE: 200km/h
CATEGORIA: 2
POSIZIONE: costa della Georgia
MOVIMENTO: verso NNE ad una velocità di circa: 18km/h
Aggiornamento 7 OTTOBRE 2016 ore 15:00
L'uragano Matthew ha raggiunto la Florida e si muove verso Nord in modo parallelo alla costa. Attualmente è classificato come Categoria 3 e l'occhio del Ciclone si trova poco al largo di Dytona Beach. Al suo interno le raffiche di vento raggiungono i 180 Km/h. Oltre 500.000 persone in Florida sono senza corrente. Nel corso delle prossime ore l'area più a rischio di piogge intense, venti forti e allagamenti sarà quella nei pressi di Jacksonville.
Aggiornamento 7 OTTOBRE 2016 ore 10:35
Mancano poche ore all'arrivo dell'Uragano Matthew in Florida, che si è di nuovo indebolito da categoria 4 a categoria 3, la stessa che aveva quando aveva attraversato Cuba. Lungo tutta la costa degli Stati Uniti dalla Florida alla Georgia, passando per South e North Carolina, è stato dichiarato lo stato di emergenza, dove è in corso un evacuazione che interessa oltre 3 milioni di persone, come non si vedeva dai tempo di Sandy del 2012. Intanto è salito a oltre 300 il numero delle vittime, di cui 280 solo ad Haiti.
Aggiornamento 6 OTTOBRE 2016 ore 19:30
Si aggrava ulteriormente il bilancio dei morti ad Haiti per il passaggio dell'uragano Matthew, che sale ad almeno 140. Sulla sola Haiti il governo stima che siano almeno 350.000 le persone che necessitano di soccorso immediato sull'Isola. Adesso Matthew spaventa gli Stati Uniti, in particolare Florida, South Carolina e North Carolina dove l'uragano potrebbe ancora colpire con piogge torrenziali e venti ad oltre 180km/h. Ordine di evacuazione per 1 milione e mezzo di persone in Florida, un milione anche nel South Carolina, in particolare le aree costiere. Secondo il sito FlightAware.com, le compagnie aeree hanno cancellato un totale di quasi 1600 voli fino a domani; tra gli aeroporti più a rischio proprio quelle di Miami, Orlando e Fort Lauderdale. In generale in tutti gli Stati Uniti sono allertate 8 milioni di persone: la situazione è potenzialmente tanto grave da indurre lo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama a prenderla seriamente in considerazione, soprattutto per quanto riguarda le evacuazioni. In Florida scuole e diversi atenei sono gia' stati chiusi. Annullati anche alcuni eventi sportivi.
ULTIMI DATI DELLA TEMPESTA:
Pressione: 940mbar, vento medio a 225km/h vicino all'occhio, raffiche prossime ai 260km/h. Evoluzione: verso la Florida ad una velocità media di 21km/h.
Aggiornamento 6 OTTOBRE 2016 ore 8:05
Il grande uragano Matthew si appresta ad abbandonare la zona caraibica, lasciando dietro di sé morte e distruzione e puntando ora dritto alla costa orientale degli USA. Definito come il più potente dell'ultimo decennio, esso ha raggiunto ieri le isole delle Bahamas dopo essere passato su Haiti, Cuba e la Repubblica Domenicana con piogge torrenziali, venti tempestosi e mareggiate che hanno causato al momento 26 vittime, di cui 22 solo ad Haiti. Secondo le Nazioni Uniti si tratta della peggiore catastrofe naturale che ha colpito Haiti dopo lo spaventoso terremoto del 2010.
HAITI - Passando su Haiti Matthew ha distrutto case, barche e molti tratti costieri, allagando nel contempo molti paesi e villaggi. Secondo il Dipartimento locale circa 80% delle abitazioni sono danneggiate, oltre 700 mila persone sono state colpite dalla furia dell'uragano e più di 11 mila ancora sono ancora rifugiate in alloggi di fortuna. Colpite duramente anche le coltivazioni locali tant'è che l'UNICEF fa sapere che almeno 4 milioni di bambini offriranno la fame a causa dei danni causati da Matthew alle coltivazioni. Intanto gli USA sono pronti a inviare 300 marines per dare supporto alle autorità locali. Al momento fortunatamente non si contano vittime o feriti a Cuba e nelle Bahamas.
ALLERTA USA- Come annunciato il pericolo ora si sposta sulla costa orientale degli USA. Più di 2 milioni di persone sono state invitate a evacuare la costa sudorientale degli Stati Uniti d'America mentre il governatore della Florida ha esortato la sua popolazione a prepararsi a una potenziale catastrofe. Secondo le stime della Noaa al momento Matthew resta un uragano di categoria 3 ma nelle prossime ore si intensificherà nuovamente sino a toccare la categoria 4. Con tale forza dovrebbe quindi passare in tarda serata molto vicino alla Florida. Dichiarato lo stato di emergenza non solo in Florida ma anche in Georgia e Carolina. Il governatore della Florida ha ordinato la chiusura degli edifici pubblici tra giovedì e venerdì in ben 26 contee dello stato, mentre il porto di Miami ha bloccato le sue attività.
Secondo l'ultimo bollettino emesso Matthew si trova a circa 205 km a SSE di Nassau e circa 525 km a SE di West Palm Beach. Il centro di bassa pressione da 961 mb si muove in direzione NW a circa 17 km/h generando venti sino a 185 km/h. L'uragano dovrebbe intensificarsi nuovamente a categoria 4 entro il pomeriggio, passando dapprima su Freeport e poi molto vicino alla costa orientale della Florida. Interessate dalla furia dell'uragano città come Palm Beach, Orlando, Jacksonville, Daytona Beach.
4 OTTOBRE 2016: L'uragano Matthew è un mostro di categoria 4, sta scorrendo sulle calde acque del Mare Caraibico e si appresta a fare landfall sulle zone più occidentali di Haiti, per poi proseguire il suo viaggio verso nord. Al momento le rilevazioni indicano una sua traiettoria verso Nord alla velocità di 12km/h, un minimo di 943hPa e raffiche di vento che soffiano fino a 230km/h intorno al suo centro.
Poche ore dopo aver attraversato Haiti farà un nuovo landfall, questa volta sull'area più orientale di Cuba, nella Provincia di Guantanamo, mantenendo invariata la sua potenza. Oltre ai venti proibitivi Matthew scatenerà anche piogge torrenziali lungo la sua scia e domani inizierà a coinvolgere le Bahamas.
Inizierà finalmente a perdere parte della sua potenza e nel corso di mercoledì 5 verrà declassato, per così dire, alla categoria 3, con venti le cui raffiche toccheranno i 200km/h. Inizierà poi a modificare la sua rotta piegando prima verso nordovest e lambendo la Florida, poi verso nordest sfiorando fino alla fine della settimana la East Coast degli USA e continuando ad indebolirsi fino alla categoria 2 nella giornata di domenica 9.
NORD AFRICA: PIOVE NEL DESERTO DEL SAHARA
29 SETTEMBRE 2016: Ogni tanto piove anche nel deserto. Non è poi così raro, anche se solitamente ciò avviene verso la fine della stagione invernale. Oggi però la pioggia è arrivata lo stesso, grazie alla formazione di un'area di bassa pressione tra Marocco e Algeria nordoccidentale che orchestra una perturbazione piuttosto vasta, anche se non sempre foriera di piogge.
PIOVE IN MAROCCO. Piove sul Marocco orientale, dove sono ancora i rilievi dell'Atlante a caratterizzare il territorio e in quota fa anche piuttosto fresco. Intorno a 1000m di quota, in prossimità del confine con l'Algeria, la colonnina è inchiodata sui 15°C e anche durante il giorno non discosterà molto da questo valore, a causa della copertura nuvolosa e delle piogge.
QUALCHE PIOGGIA SUL SAHARA ALGERINO. Spostando l'attenzione verso est si ritrovano piogge sulla desertica Algeria settentrionale, in pieno deserto del Sahara, anche se si tratta per il momento di piogge deboli. Piove a El Golea, sui 400m di quota, con 23°C. Fenomeni comunque destinati ad intensificarsi nelle prossime ore e per buona parte della giornata di domani, quando potranno sfociare anche in qualche temporale.
TEMPORALI IN TUNISIA. Ancor più ad est troviamo un altro corpo nuvoloso, sempre sospinto da correnti mediamente occidentali. E' in Tunisia e più precisamente sulle zone orientali del paese affacciate al Mediterraneo, dove si registrano rovesci anche a tratti intensi e temporaleschi, destinati però ad attenuarsi nelle prossime ore.
PIOVE IN MAROCCO. Piove sul Marocco orientale, dove sono ancora i rilievi dell'Atlante a caratterizzare il territorio e in quota fa anche piuttosto fresco. Intorno a 1000m di quota, in prossimità del confine con l'Algeria, la colonnina è inchiodata sui 15°C e anche durante il giorno non discosterà molto da questo valore, a causa della copertura nuvolosa e delle piogge.
QUALCHE PIOGGIA SUL SAHARA ALGERINO. Spostando l'attenzione verso est si ritrovano piogge sulla desertica Algeria settentrionale, in pieno deserto del Sahara, anche se si tratta per il momento di piogge deboli. Piove a El Golea, sui 400m di quota, con 23°C. Fenomeni comunque destinati ad intensificarsi nelle prossime ore e per buona parte della giornata di domani, quando potranno sfociare anche in qualche temporale.
TEMPORALI IN TUNISIA. Ancor più ad est troviamo un altro corpo nuvoloso, sempre sospinto da correnti mediamente occidentali. E' in Tunisia e più precisamente sulle zone orientali del paese affacciate al Mediterraneo, dove si registrano rovesci anche a tratti intensi e temporaleschi, destinati però ad attenuarsi nelle prossime ore.
SETTEMBRE ROVENTE IN SPAGNA. PUNTE DI 45°C! BATTUTI ALCUNI RECORD
8 SETTEMBRE 2016: Un'intensa onda calda nord africana si è innalzata fino alla Penisola Iberica, determinando un continuo aumento delle temperature nell'ultimo fine settimana, culminato lunedì 29 AGOSTO e martedì 30 AGOSTO scorsi con punte di 45° nelle zone meridionali della Spagna, tanto che sono stati battuti alcuni record per il mese di settembre.
ANDALUSIA ALLA BRACE. Tra tutte le zone della Spagna quella più bollente è stata la Valle del Guadalquivir, il fiume che solca l'Andalusia e che nasce nella Sierra de Cazorla sfociando nella provincia di Cadice. Lungo il suo corso si trovano città come Cordova e Siviglia, spesso soggette a temperature infernali nel periodo estivo, ogni volta che dal Nord Africa si innalza un'onda di calore. Ma l'intensità della lingua rovente nordafricana, in questo inizio di settembre, è stata assolutamente eccezionale, tanto che sono stati battuti alcuni record del mese che risalivano a molti anni fa.
SETTEMBRE: CALDO RECORD A CORDOVA. Il record per settembre a Cordova risaliva al 1988 con 43,8°. E' stato stracciato dal valore di 45,1° registrato lunedì 5. Lunedì 5 e martedì 6 sono stati toccati ripetutamente i 45° anche a Siviglia e Jerez de la Frontera, sempre in Andalusia.
IN PROSPETTIVA TEMPERATURE IN CALO. Ora l'onda rovente nordafricana è in attenuazione e già ieri non si è andati oltre i 41° nelle solite zone bollenti dell'Andalusia e nei prossimi giorni proseguirà l'abbassamento delle temperature grazie all'ingresso di correnti più umide di origine atlantica.
ANDALUSIA ALLA BRACE. Tra tutte le zone della Spagna quella più bollente è stata la Valle del Guadalquivir, il fiume che solca l'Andalusia e che nasce nella Sierra de Cazorla sfociando nella provincia di Cadice. Lungo il suo corso si trovano città come Cordova e Siviglia, spesso soggette a temperature infernali nel periodo estivo, ogni volta che dal Nord Africa si innalza un'onda di calore. Ma l'intensità della lingua rovente nordafricana, in questo inizio di settembre, è stata assolutamente eccezionale, tanto che sono stati battuti alcuni record del mese che risalivano a molti anni fa.
SETTEMBRE: CALDO RECORD A CORDOVA. Il record per settembre a Cordova risaliva al 1988 con 43,8°. E' stato stracciato dal valore di 45,1° registrato lunedì 5. Lunedì 5 e martedì 6 sono stati toccati ripetutamente i 45° anche a Siviglia e Jerez de la Frontera, sempre in Andalusia.
IN PROSPETTIVA TEMPERATURE IN CALO. Ora l'onda rovente nordafricana è in attenuazione e già ieri non si è andati oltre i 41° nelle solite zone bollenti dell'Andalusia e nei prossimi giorni proseguirà l'abbassamento delle temperature grazie all'ingresso di correnti più umide di origine atlantica.
GRECIA ED EX JUGOSLAVIA: FORTI TEMPORALI, TORNADO ED UNA VITTIMA
7 SETTEMBRE 2016: SUD BALCANICO NELLA MORSA DEL MALTEMPO. Lo stesso vortice di bassa pressione che tiene sotto scacco le nostre regioni meridionali ed adriatiche sta agendo anche sull'altra sponda dell'Adriatico, provocando condizioni di forte maltempo. In particolare sono la Grecia e i paesi della ex Jugoslavia ad aver subito le condizioni atmosferiche peggiori. Oltre alle piogge, i nubifragi ed i temporali, questa mattina all'alba si è registrato anche un tornado sull'isola di Zante, sponda greca affacciata allo Ionio.
ESONDAZIONI E UNA VITTIMA NELLA GRECIA MERIDIONALE. Allagamenti ed esondazioni nel resto del paese, come a Karavostasi, località costiera affacciato sullo Ionio, poco più a nord, come dimostra il seguente video.
Anche il sud della Grecia è stato interessato da violenti temporali che hanno provocato alluvioni lampo responsabili di diversi danni ad automobili, linee elettriche e alberi, causando anche una vittima a Kalamata.
FORTE MALTEMPO FINO A SERBIA E MONTENEGRO. Un incidente aereo è avvenuto ieri proprio in Macedonia, forse dovuto all'intenso maltempo. Il veivolo, un Piper con sei italiani a bordo, decollato da Treviso e diretto a Skopje, è uscito dal controllo radar una volta varcato il confine macedone. In quel momento pioggia, scarsa visibilità e forte vento imperversavano sulla zona e potrebbero essere stati la causa del disastro..
PREVISIONI. Nulla di buono per il sud balcanico nelle prossime ore. Altre piogge e temporali continueranno ad abbattersi sulle stesse zone, scaricando, si stima, fino a 200mm nelle prossime 48 ore al confine tra Macedonia e Grecia.
ESONDAZIONI E UNA VITTIMA NELLA GRECIA MERIDIONALE. Allagamenti ed esondazioni nel resto del paese, come a Karavostasi, località costiera affacciato sullo Ionio, poco più a nord, come dimostra il seguente video.
Anche il sud della Grecia è stato interessato da violenti temporali che hanno provocato alluvioni lampo responsabili di diversi danni ad automobili, linee elettriche e alberi, causando anche una vittima a Kalamata.
FORTE MALTEMPO FINO A SERBIA E MONTENEGRO. Un incidente aereo è avvenuto ieri proprio in Macedonia, forse dovuto all'intenso maltempo. Il veivolo, un Piper con sei italiani a bordo, decollato da Treviso e diretto a Skopje, è uscito dal controllo radar una volta varcato il confine macedone. In quel momento pioggia, scarsa visibilità e forte vento imperversavano sulla zona e potrebbero essere stati la causa del disastro..
PREVISIONI. Nulla di buono per il sud balcanico nelle prossime ore. Altre piogge e temporali continueranno ad abbattersi sulle stesse zone, scaricando, si stima, fino a 200mm nelle prossime 48 ore al confine tra Macedonia e Grecia.
MESSICO: PIOGGE ALLUVIONALI E VENTI DI TEMPESTA PER L'URAGANO NEWTON. CI SONO VITTIME
7 SETTEMBRE 2016: Dopo aver toccato terra martedì 6 mattina sulla punta della penisola messicana nei pressi di Los Cabos, l'uragano Newton ha proseguito la sua marcia verso nord interessando direttamente anche La Paz e Loreto per poi risalire in lunghezza il Mar di Cortez dove sta per effettuare il suo secondo landfall sul Messico continentale. Ha colpito la costa con venti fino a 160km/h e piogge alluvionali causando purtroppo la morte di almeno due persone mentre altre tre risultano disperse.
Attualmente la tempesta si trova nei pressi della città di Santa Rosalia dove ha causato una terribile alluvione lampo. Il video che ci arriva da questo tweet di Carlo Gonzales è impressionante.
Attualmente la tempesta si trova nei pressi della città di Santa Rosalia dove ha causato una terribile alluvione lampo. Il video che ci arriva da questo tweet di Carlo Gonzales è impressionante.
LA PENISOLA IBERICA SI ARROVENTA. DOMENICA 4 SETTEMBRE OLTRE 40°C, MA NON E' ANCORA FINITA
5 SETTEMBRE 2016: E' SETTEMBRE, MA CALDO INTENSO. Si tratta di una delle più intense ondate di caldo che hanno raggiunto la Penisola Iberica durante la stagione estiva, nonostante siamo già a inizio settembre. Tutto grazie alla risalita di un'onda calda dagli entroterra marocchino e algerino, favorita dall'espansione dell'alta pressione atlantica verso nord.
DOMENICA 4 SETTEMBRE ROVENTE. Già la giornata di domenica 4 è stata rovente, tanto che sono state raggiunte punti di 40° a Evora, nell'interno del Portogallo centro-meridionale, 41° a Siviglia e Granada, 42° a Cordova e Jerez de la Frontera, in Spagna.
INIZIO SETTIMANA OLTRE 40°. Ma non è finita, poiché anche la giornata di lunedì 5 sarà caratterizzata dalla presenza della lingua rovente che dall'Africa nordoccidentale si innalza fino alla Penisola Iberica e fino a martedì si continueranno a raggiungere temperature del tutto simili, con il gran caldo che si estenderà anche un po' più a nord, verso le coste atlantiche.
SI CAMBIA DA META' SETTIMANA. Da metà settimana invece l'alta pressione inizierà a cedere sotto la spinta delle perturbazioni atlantiche e la canicola verrà definitivamente spezzata su tutta la Penisola Iberica con rientro delle temperature su valori più consoni al periodo.
DOMENICA 4 SETTEMBRE ROVENTE. Già la giornata di domenica 4 è stata rovente, tanto che sono state raggiunte punti di 40° a Evora, nell'interno del Portogallo centro-meridionale, 41° a Siviglia e Granada, 42° a Cordova e Jerez de la Frontera, in Spagna.
INIZIO SETTIMANA OLTRE 40°. Ma non è finita, poiché anche la giornata di lunedì 5 sarà caratterizzata dalla presenza della lingua rovente che dall'Africa nordoccidentale si innalza fino alla Penisola Iberica e fino a martedì si continueranno a raggiungere temperature del tutto simili, con il gran caldo che si estenderà anche un po' più a nord, verso le coste atlantiche.
SI CAMBIA DA META' SETTIMANA. Da metà settimana invece l'alta pressione inizierà a cedere sotto la spinta delle perturbazioni atlantiche e la canicola verrà definitivamente spezzata su tutta la Penisola Iberica con rientro delle temperature su valori più consoni al periodo.
ALLERTA FLORIDA PER L'URAGANO HERMINE CON ACCUMULI FINO A 500mm!
Aggiornamento 2 SETTEMBRE ore 15:10
Giungono le prime immagini dell'uragano Hermine, che nella mattinata ha generato landfall nella zona di Big Bend in Florida, portando con se forti piogge, venti sostenuti e mareggiate stese. Dopo essersi avvicinato come uragano di categoria 1 ha subito perso energia declassando a tempesta tropicale.
Più di 226.000 sono senza energia elettrica nella sola Florida, secondo WTXL, mentre il dipartimento di polizia di Perry precisa che gravi danni si sono verificati lungo la costa di Taylor County, in Florida. Fortunatamente al momento non si contano vittime ma le spiagge e le zone turistiche della costa restano affollate per il periodo delle vacanze estive e il bilancio potrebbe quindi aggravarsi con il passare delle ore. Secondo le stime Alligator Point potrebbe essere la zona più danneggiata.
In allerta ben 6.000 membri della Guardia Nazionale, pronti ad intervenire mentre più del 75% del Paese è al momento sotto stato di allerta.
Aggiornamento 1 SETTEMBRE ore 16:00
Come previsto l'uragano Hermine sta raggiungendo proprio in queste ore la costa nordoccidentale della Florida, dove entro le 8 ora italiana è previsto generi landafall. Secondo le ultime misurazione effettuate alle 05 UTC l'occhio dell'uragano si trovava a 50 km a SSE di Tallahassee in Florida a coordinate 30N e 84.2W. Rimane un uragano di Cat.1 con venti sino a 130 Km/m. Esso si muove in direzione NNE a una velocità di 22 km/h ed il centro di bassa pressione tocca i 982 mb.
La stazione di Keaton Beach ha già registrato venti sino a 74 km/h con raffiche di 110 km/h mentre la stazione automatica di Tyndall Tower ha già registrato venti sino a 98 km/h con raffiche a 130 km/h e onde di ben 35 m. Al momento resta attiva l'allarme uragano per il tratto di costa da Suwannee River a Mexico Beach mentre un avviso di uragano è stato istituito per i tratti da Anclote River a Suwannee River e da West of Mexico Beach a Walton/Bay County line.
Secondo le ultime elaborazioni dovrebbe incrementare la sua velocità generando landfall lungo la costa di Apalachee Bay per poi muoversi attraverso la Panhandle orientale della Florida diretto verso la Georgia. Il centro dovrebbe così passare sul South Carolina venerdì notte e raggiungere il North Carolina sabato.
Previsti accumuli sino a 250 mm nel comparto sudorientale degli USA con punte massime sino a 350-400 mm. Non è esclusa la possibilità di tornado mentre mareggiate distruttive si abbatteranno lungo la costa .
1 SETTEMBRE 2016: Cresce la paura nel Golfo del Messico, dove la tempesta tropicale Hermine continua a rafforzarsi e nel corso delle prossime ore evolverà in uragano di categoria 1 andando poi a impattare sulla costa occidentale della Florida nella notte di Giovedì 1. Hermine porterà con se forti piogge, inondazioni, forti venti e persino alcuni tornado non solo in Florida, ma anche il sud-est della costa. Hermine potrebbe poi continuare la sua marcia verso gli Stati nordorientali degli USA, perdendo sì energia ma portando ancora forti piogge, venti sostenuti e locali tornado.
Un allarme uragano è stato emesso Mercoledì 31 AGOSTO sera lungo la striscia di terra della Florida, dal fiume Suwannee a Mexico Beach. Al momento la tempesta tropicale si trova a coordinate 25,8 N e 87 W a circa 475 km a SSW di Apalachicola (Florida) e si muove in direzione NNE a circa 17 km/h. I venti al suo interno toccano i 95 km/h ed il centro di bassa pressione tocca i 998 mb.
Secondo le previsioni dovrebbe mantenere la seguente traiettoria incrementando la sua velocità passando così sulla costa della Florida nella notte di Giovedì 1 come uragano di categoria 1. Inoltre dovrebbe portare accumuli tra 130 e 250 mm con punte locali sino a 500 mm sul comparto nordoccidentale della Florida. Previsti accumuli sino a 200 mm anche in Georgia, Carolina.
Giungono le prime immagini dell'uragano Hermine, che nella mattinata ha generato landfall nella zona di Big Bend in Florida, portando con se forti piogge, venti sostenuti e mareggiate stese. Dopo essersi avvicinato come uragano di categoria 1 ha subito perso energia declassando a tempesta tropicale.
Più di 226.000 sono senza energia elettrica nella sola Florida, secondo WTXL, mentre il dipartimento di polizia di Perry precisa che gravi danni si sono verificati lungo la costa di Taylor County, in Florida. Fortunatamente al momento non si contano vittime ma le spiagge e le zone turistiche della costa restano affollate per il periodo delle vacanze estive e il bilancio potrebbe quindi aggravarsi con il passare delle ore. Secondo le stime Alligator Point potrebbe essere la zona più danneggiata.
In allerta ben 6.000 membri della Guardia Nazionale, pronti ad intervenire mentre più del 75% del Paese è al momento sotto stato di allerta.
Aggiornamento 1 SETTEMBRE ore 16:00
Come previsto l'uragano Hermine sta raggiungendo proprio in queste ore la costa nordoccidentale della Florida, dove entro le 8 ora italiana è previsto generi landafall. Secondo le ultime misurazione effettuate alle 05 UTC l'occhio dell'uragano si trovava a 50 km a SSE di Tallahassee in Florida a coordinate 30N e 84.2W. Rimane un uragano di Cat.1 con venti sino a 130 Km/m. Esso si muove in direzione NNE a una velocità di 22 km/h ed il centro di bassa pressione tocca i 982 mb.
La stazione di Keaton Beach ha già registrato venti sino a 74 km/h con raffiche di 110 km/h mentre la stazione automatica di Tyndall Tower ha già registrato venti sino a 98 km/h con raffiche a 130 km/h e onde di ben 35 m. Al momento resta attiva l'allarme uragano per il tratto di costa da Suwannee River a Mexico Beach mentre un avviso di uragano è stato istituito per i tratti da Anclote River a Suwannee River e da West of Mexico Beach a Walton/Bay County line.
Secondo le ultime elaborazioni dovrebbe incrementare la sua velocità generando landfall lungo la costa di Apalachee Bay per poi muoversi attraverso la Panhandle orientale della Florida diretto verso la Georgia. Il centro dovrebbe così passare sul South Carolina venerdì notte e raggiungere il North Carolina sabato.
Previsti accumuli sino a 250 mm nel comparto sudorientale degli USA con punte massime sino a 350-400 mm. Non è esclusa la possibilità di tornado mentre mareggiate distruttive si abbatteranno lungo la costa .
1 SETTEMBRE 2016: Cresce la paura nel Golfo del Messico, dove la tempesta tropicale Hermine continua a rafforzarsi e nel corso delle prossime ore evolverà in uragano di categoria 1 andando poi a impattare sulla costa occidentale della Florida nella notte di Giovedì 1. Hermine porterà con se forti piogge, inondazioni, forti venti e persino alcuni tornado non solo in Florida, ma anche il sud-est della costa. Hermine potrebbe poi continuare la sua marcia verso gli Stati nordorientali degli USA, perdendo sì energia ma portando ancora forti piogge, venti sostenuti e locali tornado.
Un allarme uragano è stato emesso Mercoledì 31 AGOSTO sera lungo la striscia di terra della Florida, dal fiume Suwannee a Mexico Beach. Al momento la tempesta tropicale si trova a coordinate 25,8 N e 87 W a circa 475 km a SSW di Apalachicola (Florida) e si muove in direzione NNE a circa 17 km/h. I venti al suo interno toccano i 95 km/h ed il centro di bassa pressione tocca i 998 mb.
Secondo le previsioni dovrebbe mantenere la seguente traiettoria incrementando la sua velocità passando così sulla costa della Florida nella notte di Giovedì 1 come uragano di categoria 1. Inoltre dovrebbe portare accumuli tra 130 e 250 mm con punte locali sino a 500 mm sul comparto nordoccidentale della Florida. Previsti accumuli sino a 200 mm anche in Georgia, Carolina.
TIFONE MINDULLE COLPISCE TOKYO: VENTI FINO A 183 KM/h!
23 AGOSTO 2016: Come annunciato il Tifone Mindulle ha attraversato nella giornata di ieri la metropoli di Tokyo, portando piogge torrenziali e venti tempestosi che hanno causato almeno un morto e 29 feriti. Molti fiumi sono esondati soprattutto nella regione di Kanto. Già nella serata di ieri il tifone aveva lasciato Tokyo diretto a nord andando così ad interessare nel corso delle prossime ore le regioni di Tohoku e Hokkaido.
Caos nei trasporti: il personale dell'aeroporto internazionale di Narita hanno abbandonato la torre di controllo quando i venti hanno raggiunto 126 km orari, mentre l'intero aeroporto è rimasto chiuso per circa un'ora. Al momento del suo arrivo sulla terraferma il tifone generava venti sino a 125 km/h con raffiche sino a 180 km/h ( come un Uragano di Cat.1). La Japan Airlines ha cancellato 148 voli nazionali , mentre All Nippon Airways ha lasciato a terra 96 aeromobili, per un totale di circa 49.000 passeggeri. Anche i treni sono stati soppressi o hanno accusato forti ritardi.
Secondo fonti locali in ben 23 quartieri di Tokyo l'acqua ha invaso strade e scantinati mentre locali frane si sono registrate nelle zone interne. Nelle prefetture di Izu, Shizuoka e Hachijo Isola a sud di Tokyo sono state registrate precipitazioni sino a 86 mm all'ora, un record per agosto. Hachijojima anche registrato, invece, un vento di 183 km orari.
Caos nei trasporti: il personale dell'aeroporto internazionale di Narita hanno abbandonato la torre di controllo quando i venti hanno raggiunto 126 km orari, mentre l'intero aeroporto è rimasto chiuso per circa un'ora. Al momento del suo arrivo sulla terraferma il tifone generava venti sino a 125 km/h con raffiche sino a 180 km/h ( come un Uragano di Cat.1). La Japan Airlines ha cancellato 148 voli nazionali , mentre All Nippon Airways ha lasciato a terra 96 aeromobili, per un totale di circa 49.000 passeggeri. Anche i treni sono stati soppressi o hanno accusato forti ritardi.
Secondo fonti locali in ben 23 quartieri di Tokyo l'acqua ha invaso strade e scantinati mentre locali frane si sono registrate nelle zone interne. Nelle prefetture di Izu, Shizuoka e Hachijo Isola a sud di Tokyo sono state registrate precipitazioni sino a 86 mm all'ora, un record per agosto. Hachijojima anche registrato, invece, un vento di 183 km orari.
TORNADO NELLE FILIPPINE: EVENTO MOLTO RARO
17 AGOSTO 2016: Domenica 14 agosto è stata una giornata molto movimentata nelle Filippine, a causa del passaggio di un violento tornado che ha attraversato la città di Tondo, situata nella parte settentrionale dell'arcipelago, non lontano dalla capitale Manila. Si è trattato di un evento molto raro per la zona, soprattutto in considerazione del fatto che il tornado è stato multiplo, con più centri principali che si sono scaricati contemporaneamente sulla stessa zona. Fonti locali riferiscono che a Manila è la prima volta in cui si è è manifestato un tornado.
FRANCIA: FORTI TEMPORALI CON GRANDINE, VENTO E ALLAGAMENTI SULLE ZONE OCCIDENTALI
Aggiornamento 20 AGOSTO 2016 ore 9:00
L'alta pressione si distende alle basse latitudini del continente e alle perturbazioni atlantiche non resta che seguire una rotta settentrionale, transitando più a nord. Una di queste ieri ha coinvolto la Francia e ha dato origine a fenomeni di intenso maltempo. In mattinata infatti temporali a tratti violenti si sono scaricati a Parigi, tanto che a un certo punto, volgendo lo sguardo al cielo, è stata avvistata la tipica nube a imbuto che caratterizza il tornado, con l'incudine che ha toccato terra qualche chilometro a sud della capitale.
Il giorno prima prima è toccato anche anche a zone più meridionali della Francia fare i conti con il maltempo. Sulla zona di Montpellier, città di mare affacciata al Golfo del Leone, si sono scaricati violenti temporali, uno dei quali ha investito con particolare violenza le zone ad est della città, scaricando più di mezzo metro di grandine nel comune di Vendargues, come si può osservare nel video seguente, tanto che per la rimozione si è reso necessario l'intervento dei mezzi spazza neve.
17 AGOSTO 2016: Nel pomeriggio di ieri, martedì 16, infiltrazioni di aria umida dall'Atlantico hanno creato forti contrasti con l'aria calda preesistente, generando intensi temporali sulle zone meridionali interne della Francia, sui Pirenei e sulle vicine aree della Spagna. In particolare temporali molto violenti si sono sviluppati nella regione Poitou-Charentes, non lontano dalle coste atlantiche affacciate al Golfo di Biscaglia.
I temporali sono risultati così forti da generare grandine di grandi dimensioni che hanno provocato ingenti danni all'agricoltura, distruggendo alcuni ettari delle vigne da cui si ottengono vini di grande pregio. In pochi minuti i pluviometri locali hanno raccolto circa 30mm di acqua e le strade si sono rapidamente ricoperte di uno strato di grandine, mentre scantinati e piani bassi delle abitazioni hanno subito pesanti allagamenti.
Contemporaneamente si sono registrate forti raffiche di vento che hanno soffiato fino a 115km/h che hanno spazzato anche il resto della Francia sudoccidentale, fino alla zona pirenaica e più precisamente sul Colle di Orgambidesca, quasi al confine con la Spagna. La situazione è tornata alla normalità solo verso sera, quando le imponenti celle temporalesche hanno iniziato a sgonfiarsi per poi dissolversi definitivamente.
L'alta pressione si distende alle basse latitudini del continente e alle perturbazioni atlantiche non resta che seguire una rotta settentrionale, transitando più a nord. Una di queste ieri ha coinvolto la Francia e ha dato origine a fenomeni di intenso maltempo. In mattinata infatti temporali a tratti violenti si sono scaricati a Parigi, tanto che a un certo punto, volgendo lo sguardo al cielo, è stata avvistata la tipica nube a imbuto che caratterizza il tornado, con l'incudine che ha toccato terra qualche chilometro a sud della capitale.
Il giorno prima prima è toccato anche anche a zone più meridionali della Francia fare i conti con il maltempo. Sulla zona di Montpellier, città di mare affacciata al Golfo del Leone, si sono scaricati violenti temporali, uno dei quali ha investito con particolare violenza le zone ad est della città, scaricando più di mezzo metro di grandine nel comune di Vendargues, come si può osservare nel video seguente, tanto che per la rimozione si è reso necessario l'intervento dei mezzi spazza neve.
17 AGOSTO 2016: Nel pomeriggio di ieri, martedì 16, infiltrazioni di aria umida dall'Atlantico hanno creato forti contrasti con l'aria calda preesistente, generando intensi temporali sulle zone meridionali interne della Francia, sui Pirenei e sulle vicine aree della Spagna. In particolare temporali molto violenti si sono sviluppati nella regione Poitou-Charentes, non lontano dalle coste atlantiche affacciate al Golfo di Biscaglia.
I temporali sono risultati così forti da generare grandine di grandi dimensioni che hanno provocato ingenti danni all'agricoltura, distruggendo alcuni ettari delle vigne da cui si ottengono vini di grande pregio. In pochi minuti i pluviometri locali hanno raccolto circa 30mm di acqua e le strade si sono rapidamente ricoperte di uno strato di grandine, mentre scantinati e piani bassi delle abitazioni hanno subito pesanti allagamenti.
Contemporaneamente si sono registrate forti raffiche di vento che hanno soffiato fino a 115km/h che hanno spazzato anche il resto della Francia sudoccidentale, fino alla zona pirenaica e più precisamente sul Colle di Orgambidesca, quasi al confine con la Spagna. La situazione è tornata alla normalità solo verso sera, quando le imponenti celle temporalesche hanno iniziato a sgonfiarsi per poi dissolversi definitivamente.
MALTEMPO EUROPA: TORNADO IN LETTONIA, MOSCA ALLAGATA E SUPER GRANDINE IN AUSTRIA
16 AGOSTO 2016: TORNADO IN LETTONIA. E' stato un Ferragosto movimentato quello che si è da poco concluso su alcune zone dell'Europa orientale, a causa di una profonda depressione che segna il passo tra Scandinavia e vicine pianure russe. Dal suo centro si diparte un'intensa perturbazione che ha provocato frequenti ed intense condizioni di maltempo sulle Repubbliche Baltiche, con un tornado che ha colpito le coste baltiche della Lettonia ieri mattina.
ALLAGAMENTI A MOSCA. Con il suo ramo più orientale il fronte ha coinvolto anche le vicine pianure russe, fino a raggiungere la città di Mosca, dove il maltempo è stato particolarmente intenso e in poche ore si sono accumulati quasi 100mm di pioggia.La Moscova è esondata lungo le tre anse che solcano la città e ha causato diversi allagamenti che hanno costretto all'evacuazione di 200 persone rimaste imprigionate nelle loro automobili, fortunatamente senza feriti.
TEMPORALI E GRANDINE IN AUSTRIA. Ma il lunedì di Ferragosto ha creato problemi anche più a sud, tanto che ieri forti temporali si sono sviluppati nel pomeriggio in Austria, con grandinate che in alcuni casi hanno rivestito di bianco il paesaggio.E' stata colpita soprattutto l'area nordorientale del paese, verso il confine con la Repubblica Ceca, dove il pomeriggio di Ferragosto è stato soggetto a forti temporali convettivi che si sono poi gradualmente dissolti dopo il tramonto. Nel video di seguito la situazione di ieri pomeriggio a St. Martin, Austria nordorientale.
ALLAGAMENTI A MOSCA. Con il suo ramo più orientale il fronte ha coinvolto anche le vicine pianure russe, fino a raggiungere la città di Mosca, dove il maltempo è stato particolarmente intenso e in poche ore si sono accumulati quasi 100mm di pioggia.La Moscova è esondata lungo le tre anse che solcano la città e ha causato diversi allagamenti che hanno costretto all'evacuazione di 200 persone rimaste imprigionate nelle loro automobili, fortunatamente senza feriti.
TEMPORALI E GRANDINE IN AUSTRIA. Ma il lunedì di Ferragosto ha creato problemi anche più a sud, tanto che ieri forti temporali si sono sviluppati nel pomeriggio in Austria, con grandinate che in alcuni casi hanno rivestito di bianco il paesaggio.E' stata colpita soprattutto l'area nordorientale del paese, verso il confine con la Repubblica Ceca, dove il pomeriggio di Ferragosto è stato soggetto a forti temporali convettivi che si sono poi gradualmente dissolti dopo il tramonto. Nel video di seguito la situazione di ieri pomeriggio a St. Martin, Austria nordorientale.
ALLUVIONE IN LOUISIANA: ALMENO 4 VITTIME
15 AGOSTO 2016: Dichiarato lo stato di calamità naturale nello stato della Louisiana dopo le piogge torrenziali degli ultimi giorni che hanno ucciso almeno 4 persone e inondato migliaia di case. Secondo le fonte locali almeno 20.000 persone sono state tratte in salvo mentre più di 10.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazione, invase dall'acqua.
La severa ondata di maltempo ha infatti portato piogge da record che hanno ingrossato i fiumi, tant'è che molti hanno toccato livelli mai registrati prima. Ad esempio il fiume Amite ha superato il precedente record di oltre 6 piedi a Magnolia e 4 piedi in Denham Springs.
Circa 125 auto sono restate bloccare sulla Intestatale 12 mentre nella solo città di Livingston, oltre 1.000 case sono state allegate, 200 a St. Helena Parish e 500 in Tangipahoa Parish.
Circa 200 persone della Air National Guard sono all'opera ma nelle prossime altre 1000 persone potrebbero essere impegnate nelle operazione di soccorso e ricerca.
A rischio allagamenti anche ospedali mentre preoccupano i danni alle linee di comunicazione nonché a quelle elettriche.
La severa ondata di maltempo ha infatti portato piogge da record che hanno ingrossato i fiumi, tant'è che molti hanno toccato livelli mai registrati prima. Ad esempio il fiume Amite ha superato il precedente record di oltre 6 piedi a Magnolia e 4 piedi in Denham Springs.
Circa 125 auto sono restate bloccare sulla Intestatale 12 mentre nella solo città di Livingston, oltre 1.000 case sono state allegate, 200 a St. Helena Parish e 500 in Tangipahoa Parish.
Circa 200 persone della Air National Guard sono all'opera ma nelle prossime altre 1000 persone potrebbero essere impegnate nelle operazione di soccorso e ricerca.
A rischio allagamenti anche ospedali mentre preoccupano i danni alle linee di comunicazione nonché a quelle elettriche.
SALGONO A 40 LE VITTIME DELL'URAGANO EARL. ORA TOCCA A JAVIER
8 AGOSTO 2016: Ancora allerta in Messico, nuovamente nel mirino degli uragani. In attesa dell'imminente arrivo della tempesta tropicale Javer, si aggrava il bilancio del suo precedessore. Le vittime causare dal passaggio dell'uragano Earl è salito a 40, ben 29 nello stato di Puebla ove si registrano anche ben 500 le famiglie sfollate. Colpita duramente anche la regione orientale di Veracruz, dove le vittime accertate sono 11 e numerose sono le inondazioni e le frane.
La città più colpita Huauchinango, a 200 km da Città del Messico, dove in solo 24 ore è caduta la quantità di pioggia che solitamente precipita in un mese. Tra le vittime si contano anche sette bambini mentre restano 18 le persone ancora disperse.
Come accettato prima ora è il momento della tempesta tropicale Javier, al momento a coordinate 21,8N e 108,9W a circa 160 km a Se di Cabo San Lucas Mexico. I venti al suo interno toccano i 85 km/h e si muove in direzione NW a circa 20 km/h. Allerta uragano resta attiva per il tratto di costa da Los Barriles a Todos Santos mentre in pre allerta è attivo da Todos Santos a Cabo San Lazaro. Attivo anche un allerta tempesta tropicale per i tratti da Los Barriles a San Evaristo e da Todos Santos a Cabo San Lazaro. Previsti altresì accumuli sino a 10 inches mercoledì mattina sulla costa dello stato di Sinaloa e il comparto meridionale di Sonora.
La città più colpita Huauchinango, a 200 km da Città del Messico, dove in solo 24 ore è caduta la quantità di pioggia che solitamente precipita in un mese. Tra le vittime si contano anche sette bambini mentre restano 18 le persone ancora disperse.
Come accettato prima ora è il momento della tempesta tropicale Javier, al momento a coordinate 21,8N e 108,9W a circa 160 km a Se di Cabo San Lucas Mexico. I venti al suo interno toccano i 85 km/h e si muove in direzione NW a circa 20 km/h. Allerta uragano resta attiva per il tratto di costa da Los Barriles a Todos Santos mentre in pre allerta è attivo da Todos Santos a Cabo San Lazaro. Attivo anche un allerta tempesta tropicale per i tratti da Los Barriles a San Evaristo e da Todos Santos a Cabo San Lazaro. Previsti altresì accumuli sino a 10 inches mercoledì mattina sulla costa dello stato di Sinaloa e il comparto meridionale di Sonora.
ALLUVIONE LAMPO IN MACEDONIA: DANNI E VITTIME
Aggiornamento 8 AGOSTO 2016 ore 9:25
Il tragico bilancio della fortissima ondata di maltempo che ha colpito la Macedonia durante lo scorso weekend non è ancora definitivo. 21 morti accertati ma una decina di persone manca ancora all'appello. Le vittime quasi tutte persone che si trovavano all'interno della propria auto durante l'inondazione e sono state travolte dalle acque dell'alluvione, in particolare lungo il tragitto della tangenziale di Skopje. Sono caduti circa 100mm in poco meno di due ore, la quantità di pioggia che dovrebbe cadere nell'intero mese di Agosto. In alcuni quartieri il livello dell'acqua ha raggiunto 1.5 metri di altezza.
Isolati interi villaggi a nord della città per le numerose frane, manca l'energia elettrica e persino l'acqua potabile. I numerosi fulmini caduti durante i temporali hanno inoltre causato alcuni incendi che per fortuna non si sono propagati per la forte pioggia. Il sindaco di Skopje, Trajanovski Kove, ha dichiarato lo stato di emergenza: "Questo è un disastro senza precedenti, non era mai capitata prima una cosa del genere".
7 AGOSTO 2016: L'ondata di maltempo che sta interessando l'Italia ha raggiunto anche i Balcani dove una alluvione lampo ha colpito la Macedonia nel corso delle ultime ore. Secondo alcune fonti i morti sarebbero 15 ma molti sono le persone che mancano all'appello. Strade come fiumi con diverse automobili sommerse dalle acque. Alcune zone della capitale Skopje risultano isolate.Vi daremo maggiori dettagli nei prossimi aggiornamenti
Il tragico bilancio della fortissima ondata di maltempo che ha colpito la Macedonia durante lo scorso weekend non è ancora definitivo. 21 morti accertati ma una decina di persone manca ancora all'appello. Le vittime quasi tutte persone che si trovavano all'interno della propria auto durante l'inondazione e sono state travolte dalle acque dell'alluvione, in particolare lungo il tragitto della tangenziale di Skopje. Sono caduti circa 100mm in poco meno di due ore, la quantità di pioggia che dovrebbe cadere nell'intero mese di Agosto. In alcuni quartieri il livello dell'acqua ha raggiunto 1.5 metri di altezza.
Isolati interi villaggi a nord della città per le numerose frane, manca l'energia elettrica e persino l'acqua potabile. I numerosi fulmini caduti durante i temporali hanno inoltre causato alcuni incendi che per fortuna non si sono propagati per la forte pioggia. Il sindaco di Skopje, Trajanovski Kove, ha dichiarato lo stato di emergenza: "Questo è un disastro senza precedenti, non era mai capitata prima una cosa del genere".
7 AGOSTO 2016: L'ondata di maltempo che sta interessando l'Italia ha raggiunto anche i Balcani dove una alluvione lampo ha colpito la Macedonia nel corso delle ultime ore. Secondo alcune fonti i morti sarebbero 15 ma molti sono le persone che mancano all'appello. Strade come fiumi con diverse automobili sommerse dalle acque. Alcune zone della capitale Skopje risultano isolate.Vi daremo maggiori dettagli nei prossimi aggiornamenti
INDIA: CROLLA UN PONTE PER LE FORTI PIOGGE. ALMENO 22 VITTIME
3 AGOSTO 2016: E' di almeno 22 morti il bilancio del ponte crollato sull'autostrada Mumbai-Goa in India, nello Stato del Maharashtra. Il dato è ufficioso. Molti i veicoli precipitati tra cui anche due autobus. Numerosi i soccorsi per tentare di recuperare i superstiti e i corpi delle vittime. Il ponte del 1940 secondo alcune fonti sarebbe crollato a causa della pressione delle acqua aumentata di volume per via delle piogge monsoniche degli ultimi giorni.
CALIFORNIA: VASTI INCENDI A NORD DI LOS ANGELES, C'E' ANCHE UNA VITTIMA
25 LUGLIO 2016: Ancora incendi in California, questa volta brucia la zona nord di Los Angels. Un fronte di fuoco lungo 300 miglia che ha semi distrutto la foresta nazionale della città di Santa Clarita provocando anche una vittima. Le indagini erano inizialmente orientate verso un omicidio ma la polizia ha confermato che purtroppo l'uomo ritrovato carbonizzato all'interno della propria auto è stato l'unica vittima dell'incendio. Distrutte anche una ventina di abitazioni con altre 1500 case minacciate e preventivamente evacuate. Salvati in extremis anche circa 400 animali selvatici di un santuario faunistico. Temperature elevatissime, vicine ai 40°C eventi secchi hanno favorito la propagazione delle fiamme che sono state domate solo grazie all'azione congiunta di 1600 vigili del fuoco.
RECORD DI TEMPERATURE IN KUWAIT, TOCCATI I 129.2°F!
23 LUGLIO 2016: Il 21 Luglio 2016 sarà una giornata che passerà alla storia, visto che è stata registrata la temperature più elevata sulla Terra al di fuori della Deth Valley. Ora il primato spetta alla città di Mitribah nel Kuwait dove nella giornata di giovedì 21 il termometro ha toccato i 54°C o i 129,2°F. Un'ondata di caldo senza precedenti che ha coinvolto anche Iraq con punte sino a 53,4°C a Bassora.
Già in passato si era registrata una temperatura di 54°C, più precisamente a Tirat Tzivi in Israele nel lontano 22 giugno del 1942, ma mai riconosciuti ufficialmente dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale. Il precedente record ufficiale spettava, invece, alla città di Sulaibya, sempre in Kuwait, che nel 2011 registro massime di 53,6°C, seguita poi dalla città di Mohenjodaro, Pakistan, che nel 26 maggio 2010 toccò i 53,5°C.
In cima alla classifica rimane tuttavia la famosissima Deth Valley dove nella località di Furnace Creek Ranch il 10 luglio 1913 fu raggiunta la massima di 56,7°C. I 53,9°C (129°F) sono stati altresì toccati altre 4 volte in questa località: Luglio 20 1960, 18 luglio 1998, 20 luglio 2005, il 7 luglio 2007.
Già in passato si era registrata una temperatura di 54°C, più precisamente a Tirat Tzivi in Israele nel lontano 22 giugno del 1942, ma mai riconosciuti ufficialmente dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale. Il precedente record ufficiale spettava, invece, alla città di Sulaibya, sempre in Kuwait, che nel 2011 registro massime di 53,6°C, seguita poi dalla città di Mohenjodaro, Pakistan, che nel 26 maggio 2010 toccò i 53,5°C.
In cima alla classifica rimane tuttavia la famosissima Deth Valley dove nella località di Furnace Creek Ranch il 10 luglio 1913 fu raggiunta la massima di 56,7°C. I 53,9°C (129°F) sono stati altresì toccati altre 4 volte in questa località: Luglio 20 1960, 18 luglio 1998, 20 luglio 2005, il 7 luglio 2007.
GRAN CALDO SULL'EUROPA OCCIDENTALE CON TEMPERATURE FINO A 42°C IN SPAGNA, MA SONO IN ARRIVO FORTI TEMPORALI
19 LUGLIO 2016: L'anticiclone sub tropicale questa volta ha scelto l'Europa occidentale come obiettivo. Dalla Penisola Iberica alla Francia e persino sulle Isole Britanniche è tutto un susseguirsi di valori di temperatura estremamente elevati. Le massime della giornata di ieri hanno raggiunto i 40° diffusi in Spagna con punte di 42° in Galizia, una regione sicuramente poco abituata a valori del genere che spetterebbero di diritto più all'Andalusia. Gran caldo anche in Francia soprattutto lungo la costa atlantica con punte di 40° sul Golfo di Biscaglia e fino a 36° nella regione dei Pirenei. Mediamente caldo anche sul Regno Unito sebbene con valori più normali intorno ai 30° nella giornata di ieri, qui le massime più elevate sono attese nella giornata di oggi con valori anche superiori ai 33-34° sulla zona sud occidentale.
Tutto cambierà a partire da domani grazie all'arrivo di una saccatura atlantica associata ad un vortice a sud dell'Islanda. Waltraud è il nome che l'università di Berlino ha dato alla depressione e non sarà tanto gentile sul Regno Unito dove sono attesi forti temporali in particolare sul Galles e la Scozia. Ma una razione del maltempo interesserà anche Francia e Spagna. Sulla Spagna si tratterà essenzialmente di fenomeni convettivi isolati anche se non sono esclusi temporali forti su Aragona, regione di Madrid e Pirenei. Maltempo più organizzato in Francia in particolare domani sera e soprattutto nella zona nord orientale, quindi anche a Parigi.
La saccatura atlantica sposterà l'anticiclone sub tropicale verso est, l'aria calda si dirigerà quindi immancabilmente verso l'Italia dove sono attese temperature molto elevate soprattutto domani e dopodomani ma poi la stessa perturbazione che avrà portato il fresco sull'Europa occidentale raggiungerà anche il nostro paese portando forti temporali soprattutto al Nord. Evoluzione che si inquadra pienamente nel clima estremo che si sta avendo in questa estate 2016.
Tutto cambierà a partire da domani grazie all'arrivo di una saccatura atlantica associata ad un vortice a sud dell'Islanda. Waltraud è il nome che l'università di Berlino ha dato alla depressione e non sarà tanto gentile sul Regno Unito dove sono attesi forti temporali in particolare sul Galles e la Scozia. Ma una razione del maltempo interesserà anche Francia e Spagna. Sulla Spagna si tratterà essenzialmente di fenomeni convettivi isolati anche se non sono esclusi temporali forti su Aragona, regione di Madrid e Pirenei. Maltempo più organizzato in Francia in particolare domani sera e soprattutto nella zona nord orientale, quindi anche a Parigi.
La saccatura atlantica sposterà l'anticiclone sub tropicale verso est, l'aria calda si dirigerà quindi immancabilmente verso l'Italia dove sono attese temperature molto elevate soprattutto domani e dopodomani ma poi la stessa perturbazione che avrà portato il fresco sull'Europa occidentale raggiungerà anche il nostro paese portando forti temporali soprattutto al Nord. Evoluzione che si inquadra pienamente nel clima estremo che si sta avendo in questa estate 2016.
TIFONE NEPARTAK, STANOTTE IL LANDFALL SU TAIWAN CON VENTI FINO A 300 KM/h. SI TEME UNA CATASTROFE
Aggiornamento 12 LUGLIO 2016 ore 9:25
Dopo aver colpito Taiwan nella parte finale della scorsa settimana 4-10 il tifone Nepartak si è diretto verso la costa della Cina dove ha dato luogo a pesanti condizioni di maltempo, nonostante il suo declassamento a tempesta tropicale prima e infine a depressione tropicale.
Aggiornamento Venerdì 8 Luglio ore 11:50
Il tifone Nepartak ha compiuto il suo landfall stanotte sull'Isola di Taiwan circa 10 km a Sud di Taitung come uragano di categoria 4. Anche se leggermente declassato il super tifone ha portato sull'Isola venti fino a 240km/h scoperchiando tetti e causando danni ingentissimi lungo tutta la costa. Il bilancio ancora provvisorio parla di due vittime e un centinaio di feriti. La tempesta si è accompagnata a piogge torrenziali che hanno causato frane e allagamenti nelle zone montagnose interne ma per fortuna senza altre perdite umane. Sembra che la macchina della prevenzione abbia funzionato piuttosto bene grazie alla mobilitazione di migliaia di soldati.
Aggiornamento Giovedì 7 Luglio 2016 ore 11:15
Il super tifone Nepartak di categoria 5 si avvicina rapidamente all'isola di Taiwan. In queste ore si trova circa 500km a sudest di Taipei ed entro stanotte dovrebbe toccare terra con piogge torrenziali e venti distruttivi. Al momento siamo attorno ai 260-280km/h ma le raffiche raggiungono persino i 300km/h. Attese precipitazioni fortissime con punte di 600-900mm nella zona montagnosa dell'isola con probabili frane e inondazioni. Tra Venerdì e Sabato Nepartak colpirà la Cina orientale tra le province di Fujian, Jiangxi orientale, Zhejiang, Anhui e Jiangsu. Nepartak arriva dopo 200 giorni di totale assenza di tifoni in quella zona del Pacifico. Evacuazioni di massa e chiusura degli aeroporti sono già in corso ma potrebbero non essere sufficienti a scongiurare quella che in molti temono possa essere una catastrofe.
6 LUGLIO 2016: Allerta massima nel Sudest Asiatico per l'arrivo di un super tifone battezzato con il nome di Nepartak. L'intensa perturbazione nata lo scorso week end sull'Oceano Pacifico nord-occidentale è rapidamente degenerata in un tifone classificato di categoria 5, con venti tempestosi oltre i 250 km orari.
Secondo le ultime emissioni modellistiche il tifone raggiungerà entro Venerdì 8 verso Taiwan e parte della Cina orientale causando venti fortissimi, piogge torrenziali e mareggiate lungo tutti i tratti di costa investiti.
Dopo aver colpito Taiwan nella parte finale della scorsa settimana 4-10 il tifone Nepartak si è diretto verso la costa della Cina dove ha dato luogo a pesanti condizioni di maltempo, nonostante il suo declassamento a tempesta tropicale prima e infine a depressione tropicale.
Aggiornamento Venerdì 8 Luglio ore 11:50
Il tifone Nepartak ha compiuto il suo landfall stanotte sull'Isola di Taiwan circa 10 km a Sud di Taitung come uragano di categoria 4. Anche se leggermente declassato il super tifone ha portato sull'Isola venti fino a 240km/h scoperchiando tetti e causando danni ingentissimi lungo tutta la costa. Il bilancio ancora provvisorio parla di due vittime e un centinaio di feriti. La tempesta si è accompagnata a piogge torrenziali che hanno causato frane e allagamenti nelle zone montagnose interne ma per fortuna senza altre perdite umane. Sembra che la macchina della prevenzione abbia funzionato piuttosto bene grazie alla mobilitazione di migliaia di soldati.
Aggiornamento Giovedì 7 Luglio 2016 ore 11:15
Il super tifone Nepartak di categoria 5 si avvicina rapidamente all'isola di Taiwan. In queste ore si trova circa 500km a sudest di Taipei ed entro stanotte dovrebbe toccare terra con piogge torrenziali e venti distruttivi. Al momento siamo attorno ai 260-280km/h ma le raffiche raggiungono persino i 300km/h. Attese precipitazioni fortissime con punte di 600-900mm nella zona montagnosa dell'isola con probabili frane e inondazioni. Tra Venerdì e Sabato Nepartak colpirà la Cina orientale tra le province di Fujian, Jiangxi orientale, Zhejiang, Anhui e Jiangsu. Nepartak arriva dopo 200 giorni di totale assenza di tifoni in quella zona del Pacifico. Evacuazioni di massa e chiusura degli aeroporti sono già in corso ma potrebbero non essere sufficienti a scongiurare quella che in molti temono possa essere una catastrofe.
6 LUGLIO 2016: Allerta massima nel Sudest Asiatico per l'arrivo di un super tifone battezzato con il nome di Nepartak. L'intensa perturbazione nata lo scorso week end sull'Oceano Pacifico nord-occidentale è rapidamente degenerata in un tifone classificato di categoria 5, con venti tempestosi oltre i 250 km orari.
Secondo le ultime emissioni modellistiche il tifone raggiungerà entro Venerdì 8 verso Taiwan e parte della Cina orientale causando venti fortissimi, piogge torrenziali e mareggiate lungo tutti i tratti di costa investiti.
RUSSIA: ALLUVIONE A ROSTOV, ALMENO 1 MORTO E 5 FERITI
1 LUGLIO 2016: E' di almeno 1 morto e di 5 feriti di cui 2 in condizioni gravi il bilancio ancora provvisorio della forte ondata di maltempo che ha colpito la Russia meridionale provocando alluvioni lampo e allagamenti. Da alcuni giorni la zona è interessata daforti temporali dovuti a infiltrazioni di correnti più fredde provenienti dal nord della Russia in netto contrasto con le temperature molto elevate al suolo.Particolarmente colpita quella che potremmo definire la capitale della Russia meridionale, la sua città più grande, Rostov che è attraversata dal fiume Don, straripato in più punti a causa delle piogge.
La vittima una ragazza di 14 anni che è stata travolta dalla furia delle acque in centro città. Allagata tutta l'area attorno alla stazione con pesanti ripercussioni sulla circolazione, anche ferroviaria. Centinaia di abitazioni sono rimaste senza energia elettrica. Purtroppo anche oggi sarà una giornata di maltempo e le autorità hanno invitato le persone a non uscire di casa dichiarando l'allerta meteo. Questo video è stato girato la notte appena trascorsa.
La vittima una ragazza di 14 anni che è stata travolta dalla furia delle acque in centro città. Allagata tutta l'area attorno alla stazione con pesanti ripercussioni sulla circolazione, anche ferroviaria. Centinaia di abitazioni sono rimaste senza energia elettrica. Purtroppo anche oggi sarà una giornata di maltempo e le autorità hanno invitato le persone a non uscire di casa dichiarando l'allerta meteo. Questo video è stato girato la notte appena trascorsa.
TEMPESTA DI SABBIA AD ARICA IN CILE
29 GIUGNO 2016: Una violenta tempesta di sabbia si è abbattuta su alcune zone del Cile e in particolare sulla città di Arica, nel nord del Paese, nelle scorse ore. Il fenomeno è stato causato dai forti venti che si sono verificati su Cile e Perù dopo il caldo intenso dei giorni precedenti. Le condizioni meteo sono comunque attese rientrare nella normalità dalla sera del 29 Giugno.
In questo video girato ad Arica si nota la violenza del vento e l'enorme quantità di sabbia sollevata che ostacola anche il transito delle automobili.
In questo video girato ad Arica si nota la violenza del vento e l'enorme quantità di sabbia sollevata che ostacola anche il transito delle automobili.
FORTI TEMPORALI CON GRANDINE E ALLAGAMENTI SULLA PENISOLA BALCANICA
28 GIUGNO 2016: E' stato un avvio di settimana particolarmente turbolento su parte dell'Europa centro-orientale. In particolare è stata la Penisola Balcanica a venire bersagliata dai fenomeni di instabilità più importanti, con temporali, grandinate e colpi di vento che hanno causato diversi allagamenti e danni all'agricoltura.
Lunedì 28 pomeriggio Croazia e Slovenia hanno dovuto fare i conti con una serie di violenti temporali da cui sono scaturite forti grandinate con chicchi anche di 5 cm di diametro, come documentato nel video qui sotto che riprende il momento di un downburst avvenuto in Croazia. Nel centro della Romania sono state piogge torrenziali a caratterizzare la giornata, in particolare a Sighişoara, distretto di Mures, nel cuore della Transilvania.
Lunedì 28 pomeriggio Croazia e Slovenia hanno dovuto fare i conti con una serie di violenti temporali da cui sono scaturite forti grandinate con chicchi anche di 5 cm di diametro, come documentato nel video qui sotto che riprende il momento di un downburst avvenuto in Croazia. Nel centro della Romania sono state piogge torrenziali a caratterizzare la giornata, in particolare a Sighişoara, distretto di Mures, nel cuore della Transilvania.
FRANCIA, OLANDA, GERMANIA E POLONIA SOTTO IL MALTEMPO. TEMPORALI, GRANDINATE E TROMBE D'ARIA
25 GIUGNO 2016: Un vortice di bassa pressione posizionato sul Regno Unito, non molto profondo ma alimentato da aria piuttosto fresca proveniente dal Mar di Norvegia sta tenendo banco da un paio di giorni su tutta l'Europa centro orientale bersagliando soprattutto Francia, Olanda, Germania e Polonia con forti temporali che si sono accompagnati a pesanti grandinate ed in qualche caso anche a trombe d'aria o dovremmo dire per correttezza tornado.
Le precipitazioni più intense in Germania con punte di 50mm vicino Stoccarda ma i danni più seri sono stati provocati dalle grandinate nel nordest con chicchi crossi fino a 3cm. Situazione molto peggiore in Olanda dove la grandine gigante con chicchi grossi come palle da golf ha devastato migliaia di tetti di abitazioni in tutta lo stato da nord a sud in particolare nella zona attorno Noodweer da dove arriva questo video.
Danni per i fulmini invece in Polonia ed in Francia. Nella zona di Allance nella Francia centrale è stato avvistato anche un tornado che per fortuna si è mantenuto lontano dalle case.
Le precipitazioni più intense in Germania con punte di 50mm vicino Stoccarda ma i danni più seri sono stati provocati dalle grandinate nel nordest con chicchi crossi fino a 3cm. Situazione molto peggiore in Olanda dove la grandine gigante con chicchi grossi come palle da golf ha devastato migliaia di tetti di abitazioni in tutta lo stato da nord a sud in particolare nella zona attorno Noodweer da dove arriva questo video.
Danni per i fulmini invece in Polonia ed in Francia. Nella zona di Allance nella Francia centrale è stato avvistato anche un tornado che per fortuna si è mantenuto lontano dalle case.
CINA: PIOGGE TORRENZIALI, 22 MORTI, INONDATA SHANGAI!
Aggiornamento 26 GIUGNO 2016 ore 9:05
E' stato forse il tornado più devastante degli ultimi 50 anni quello che si è scaricato giovedì sulla Provincia di Jiangsu, circa 250 chilometri a ovest di Shanghai, nell'estremo settore orientale della Cina. Secondo il Presidente della Cina Xi jinping si è trattato di un evento eccezionale, mai avvenuto in Cina nell'ultimo mezzo secolo. Le forti piogge sono state accompagnate da venti oltre i 130km/h e hanno provocato ingenti danni alle abitazioni, ma soprattutto la morte di 98 persone, 800 feriti di cui la metà in modo grave.
Le piogge sono iniziate nella giornata di giovedì 23 giugno e si sono concentrate in breve tempo, distruggendo case e fattorie, sollevando automobili e scaraventandole nei canali. Alcuni corsi d'acqua si sono innalzati fino a raggiungere il livello della grande alluvione del 1998 che coinvolse 180 milioni di persone in Cina.
24 GIUGNO 2016: Nonostante il Nino sia terminato i suoi effetti continuano a farsi sentire, questa volta è la Cina meridionale a fare i conti con piogge alluvionali che hanno devastato numerose zone e ucciso almeno 22 persone con altre 20 persone irreperibili. L'area più colpita la costa meridionale in particolare la periferia di Shanghai dove migliaia di abitazioni sono state letteralmente spazzate via dalla furia delle acque. E' la seconda volta in due settimane, la settimana scorsa tre giorni di pioggia consecutivi avevano causato la morte di altre 13 persone. Qui di seguito le immagini scioccanti di un centro commerciale che è stato inondato da un fiume di pioggia.
E' stato forse il tornado più devastante degli ultimi 50 anni quello che si è scaricato giovedì sulla Provincia di Jiangsu, circa 250 chilometri a ovest di Shanghai, nell'estremo settore orientale della Cina. Secondo il Presidente della Cina Xi jinping si è trattato di un evento eccezionale, mai avvenuto in Cina nell'ultimo mezzo secolo. Le forti piogge sono state accompagnate da venti oltre i 130km/h e hanno provocato ingenti danni alle abitazioni, ma soprattutto la morte di 98 persone, 800 feriti di cui la metà in modo grave.
Le piogge sono iniziate nella giornata di giovedì 23 giugno e si sono concentrate in breve tempo, distruggendo case e fattorie, sollevando automobili e scaraventandole nei canali. Alcuni corsi d'acqua si sono innalzati fino a raggiungere il livello della grande alluvione del 1998 che coinvolse 180 milioni di persone in Cina.
24 GIUGNO 2016: Nonostante il Nino sia terminato i suoi effetti continuano a farsi sentire, questa volta è la Cina meridionale a fare i conti con piogge alluvionali che hanno devastato numerose zone e ucciso almeno 22 persone con altre 20 persone irreperibili. L'area più colpita la costa meridionale in particolare la periferia di Shanghai dove migliaia di abitazioni sono state letteralmente spazzate via dalla furia delle acque. E' la seconda volta in due settimane, la settimana scorsa tre giorni di pioggia consecutivi avevano causato la morte di altre 13 persone. Qui di seguito le immagini scioccanti di un centro commerciale che è stato inondato da un fiume di pioggia.
INDIA: SALE A 98 IL NUMERO DELLE VITTIME PER I FULMINI, COMINCIA MALE LA STAGIONE DEI MONSONI
23 GIUGNO 2016: E' una vera e propria ecatombe (ecaton = 100 in greco) quella che si è consumata in India all'inizio di questa settimana tra Lunedì e Martedì ma soprattutto Martedì. Secondo le autorità almeno 98 persone avrebbero perso la vita perché colpite da fulmini durante i forti temporali che hanno aperto ufficialmente la stagione dei monsoni. Il bilancio si è aggravato ulteriormente, in un primo momento si pensava che le vittime fossero solo, si fa per dire, 43. Un numero impressionante che diventa ancora più assurdo se si prendono i dati ufficiali dei morti degli ultimi 11 anni.Almeno 2000 vittime dal 2005 e non c'è davvero nulla che si possa fare per impedire questa carneficina.
Le vittime sono quasi tutte persone che stavano lavorando nelle aziende agricole, molte sono donne e bambini secondo quanto riferito da Anirudh Kumar alto funzionario presso l'agenzia gestione dei disastri del Bihar. Il pericolo più grande in questi casi è il lavoro nelle risaie poiché zone naturalmente allagate e si sa che l'acqua è un ottimo conduttore per l'elettricità. Basta infatti che anche un solo fulmine colpisca la zona paludosa per far si che la scarica si propaghi verso tutte le persone che ci stanno dentro.
Le vittime sono quasi tutte persone che stavano lavorando nelle aziende agricole, molte sono donne e bambini secondo quanto riferito da Anirudh Kumar alto funzionario presso l'agenzia gestione dei disastri del Bihar. Il pericolo più grande in questi casi è il lavoro nelle risaie poiché zone naturalmente allagate e si sa che l'acqua è un ottimo conduttore per l'elettricità. Basta infatti che anche un solo fulmine colpisca la zona paludosa per far si che la scarica si propaghi verso tutte le persone che ci stanno dentro.
FORTI TEMPORALI SU EST EUROPA CON GRANDINE E TORNADO IN SERBIA, POLONIA E ROMANIA. 3 VITTIME
Aggiornamento 22 GIUGNO 2016 ore 9:15
Non accenna a diminuire l'attività temporalesca sui paesi dell'Europa orientale, dove anche nelle ultime ore si è assistito a numerosi temporali anche di forte intensità, accompagnati da grandine anche di notevoli dimensioni, con chicchi spesso intorno ai 5cm di diametro. Le cause sono state ancora una volta i forti contrasti termici che si stanno venendo a creare sugli stati orientali del continente, tra l'aria fresca che affluisce dalle latitudini settentrionali e quella molto più calda preesistente su gran parte dell'Europa dell'est.
Sono state le ore pomeridiane le più propizie allo sviluppo di tali fenomeni, che hanno impegnato come ieri la Penisola Balcanica ma in modo più sparso anche gli stati adiacenti. La zona più bersagliata è stata senz'altro la Romania, dove frequenti temporali grandinigeni accompagnati da colpi di vento si sono scaricati lungo i confini settentrionali ma anche verso quelli bulgari. Forti temporali grandinigeni anche in Ucraina e in Serbia, dove i chicchi hanno causato danni a campi agricoli ma anche ad alcune automobili.
Nella morsa dell'instabilità è stata nuovamente la Russia, dopo i pesanti allagamenti di lunedì che hanno messo in ginocchio alcune località prossime al confine con Romania e Ungheria. Ieri i fenomeni più intensi si sono concentrati sulla Russia nordoccidentale, a nordovest di Mosca verso i confini con Bielorussia e paesi baltici, fortunatamente senza ulteriori danni.
21 GIUGNO 2016: Tutto a causa di un flusso di correnti umide sudoccidentali quota che attraversano il comparto orientale del continente. Nel loro letto scorrono a ripetizione addensamenti che sfociano in celle temporalesche anche di grandi dimensioni, da cui scaturiscono forti fenomeni di instabilità caratterizzati da temporali violenti, grandinate e alluvioni lampo. E in Polonia, Serbia e Romania ieri sono stati avvistati anche alcuni tornado.
Nelle ultime 24 ore diffuse grandinate hanno impegnato Serbia e Romania con chicchi che hanno raggiunto dimensioni notevoli, fino a 12cm di diametro. Un tornado è stato segnalato anche in Romania, a Cuci, responsabile della morte di tre persone colpite da scariche elettriche.
Alcune importanti grandinate hanno impegnato ieri anche parte della Repubblica Ceca, il nord dell'Austria e il sud della Germania.
Più ad est vanno segnalate le forti piogge che si sono scaricate sulla Russia occidentale tra domenica e lunedì, con accumuli pluviometrici fino a 500mm e conseguenti allagamenti e alluvioni lampo che hanno messo in ginocchio città comeLipeck e Klincy, non lontano dai confini con Bielorussia e Ucraina.
Non accenna a diminuire l'attività temporalesca sui paesi dell'Europa orientale, dove anche nelle ultime ore si è assistito a numerosi temporali anche di forte intensità, accompagnati da grandine anche di notevoli dimensioni, con chicchi spesso intorno ai 5cm di diametro. Le cause sono state ancora una volta i forti contrasti termici che si stanno venendo a creare sugli stati orientali del continente, tra l'aria fresca che affluisce dalle latitudini settentrionali e quella molto più calda preesistente su gran parte dell'Europa dell'est.
Sono state le ore pomeridiane le più propizie allo sviluppo di tali fenomeni, che hanno impegnato come ieri la Penisola Balcanica ma in modo più sparso anche gli stati adiacenti. La zona più bersagliata è stata senz'altro la Romania, dove frequenti temporali grandinigeni accompagnati da colpi di vento si sono scaricati lungo i confini settentrionali ma anche verso quelli bulgari. Forti temporali grandinigeni anche in Ucraina e in Serbia, dove i chicchi hanno causato danni a campi agricoli ma anche ad alcune automobili.
Nella morsa dell'instabilità è stata nuovamente la Russia, dopo i pesanti allagamenti di lunedì che hanno messo in ginocchio alcune località prossime al confine con Romania e Ungheria. Ieri i fenomeni più intensi si sono concentrati sulla Russia nordoccidentale, a nordovest di Mosca verso i confini con Bielorussia e paesi baltici, fortunatamente senza ulteriori danni.
21 GIUGNO 2016: Tutto a causa di un flusso di correnti umide sudoccidentali quota che attraversano il comparto orientale del continente. Nel loro letto scorrono a ripetizione addensamenti che sfociano in celle temporalesche anche di grandi dimensioni, da cui scaturiscono forti fenomeni di instabilità caratterizzati da temporali violenti, grandinate e alluvioni lampo. E in Polonia, Serbia e Romania ieri sono stati avvistati anche alcuni tornado.
Nelle ultime 24 ore diffuse grandinate hanno impegnato Serbia e Romania con chicchi che hanno raggiunto dimensioni notevoli, fino a 12cm di diametro. Un tornado è stato segnalato anche in Romania, a Cuci, responsabile della morte di tre persone colpite da scariche elettriche.
Alcune importanti grandinate hanno impegnato ieri anche parte della Repubblica Ceca, il nord dell'Austria e il sud della Germania.
Più ad est vanno segnalate le forti piogge che si sono scaricate sulla Russia occidentale tra domenica e lunedì, con accumuli pluviometrici fino a 500mm e conseguenti allagamenti e alluvioni lampo che hanno messo in ginocchio città comeLipeck e Klincy, non lontano dai confini con Bielorussia e Ucraina.
ONDATA DI CALDO ECCEZIONALE NEGLI USA SUD OCCIDENTALI. SFIORATI I 52°C IN CALIFORNIA!
20 GIUGNO 2016: Stati Uniti alla brace in questo passato weekend e la settimana non comincia certo bene, proprio oggi Lunedì infatti sono attesi i picchi di temperatura più alti che faranno probabilmente passare alla storia questa ondata di caldo di fine Giugno. Il responsabile un massiccio anticiclone di matrice sub tropicale che staziona da giorni sul sudovest degli States tra California, Nevada, Utah, Arizona e Nuovo Messico. Nella giornata di ieri si sono sfiorati i 50° in alcune città dell'Arizona e raggiunti diffusamente i 48° in California. Si tratta di valori di temperatura dai 5 ai 10° superiori alle medie del periodo.
La temperatura più alta è stata registrata in California nella nota pianura desertica della Death Valley, non a caso chiamata in questo modo. Raggiunti ieri i 128°F che corrispondono a 51.7°C. Il precedente record assoluto spetta al 30 Giugno del 2013 quando furono raggiunti i 128°F ovvero 53.3°C ma secondo le agenzie meteorologiche nella giornata odierna questo record potrebbe essere battuto.
Nelle città non va certo meglio, Phoenix ha raggiunto i 47° con un picco di 49° nell'aeroporto di Glendale, Palm Springs 48°, Tucson 46° sono solo le località più conosciute ma la fiammata di caldo non ha risparmiato praticamente nessuno. Le autorità continuano a diramare avvisi di precauzione. Limitare le attività all'aperto,non lasciare gli animali domestici fuori casa, risparmiare sull'utilizzo dei climatizzatori per evitare massicci black out. Attenzione anche per chi si mette in viaggio, le alte temperature potrebbero infatti deformare il manto stradale e mettere in pericolo chi percorre le autostrade ad alta velocità come avvenuto qualche giorno fa in Minnesota.
Quelli che cercheranno di vincere il gran caldo dirigendosi verso le località balneari troveranno invece ad attenderli sulla costa, specie californiana, temperature più basse (San Diego solo, si fa per dire 41°C) ma supportate da tassi di umidità più elevati che renderanno il caldo decisamente opprimente. Non c'è scampo insomma....
La temperatura più alta è stata registrata in California nella nota pianura desertica della Death Valley, non a caso chiamata in questo modo. Raggiunti ieri i 128°F che corrispondono a 51.7°C. Il precedente record assoluto spetta al 30 Giugno del 2013 quando furono raggiunti i 128°F ovvero 53.3°C ma secondo le agenzie meteorologiche nella giornata odierna questo record potrebbe essere battuto.
Nelle città non va certo meglio, Phoenix ha raggiunto i 47° con un picco di 49° nell'aeroporto di Glendale, Palm Springs 48°, Tucson 46° sono solo le località più conosciute ma la fiammata di caldo non ha risparmiato praticamente nessuno. Le autorità continuano a diramare avvisi di precauzione. Limitare le attività all'aperto,non lasciare gli animali domestici fuori casa, risparmiare sull'utilizzo dei climatizzatori per evitare massicci black out. Attenzione anche per chi si mette in viaggio, le alte temperature potrebbero infatti deformare il manto stradale e mettere in pericolo chi percorre le autostrade ad alta velocità come avvenuto qualche giorno fa in Minnesota.
Quelli che cercheranno di vincere il gran caldo dirigendosi verso le località balneari troveranno invece ad attenderli sulla costa, specie californiana, temperature più basse (San Diego solo, si fa per dire 41°C) ma supportate da tassi di umidità più elevati che renderanno il caldo decisamente opprimente. Non c'è scampo insomma....
VASTI INCENDI IN CALIFORNIA, ARIZONA E NUOVO MESSICO CON DECINE DI ABITAZIONI BRUCIATE
18 GIUGNO 2016: Oltre 1200 vigili del fuoco supportati da elicotteri e Canadair non sembrano sufficienti a domare le fiamme che sono divampate in California e che minacciano la località di Santa Barbara a nord di Los Angeles. Una lotta contro il tempo a causa dei forti venti e delle temperature elevate che favoriscono la propagazione delle fiamme. L'incendio è divampato Mercoledì 15, vicino al ranch Sherpa nella foresta nazionale di Los Padres e si è propagato poi attraverso Chaparral in zone che non vedevano fiamme da oltre 60 anni.
Quattro lunghi anni di siccità hanno fatto della California una polveriera pronta ad esplodere, al momento sono bruciati oltre 30mila acri di terreno e molte di abitazioni. Situazione analoga in Arizona e Nuovo Messico dove sono bruciati oltre 16mila acri e decine di abitazioni. Le condizioni meteorologiche purtroppo continueranno ad essere all'insegna del caldo torrido e ventoso almeno fino a Martedì 21.
Quattro lunghi anni di siccità hanno fatto della California una polveriera pronta ad esplodere, al momento sono bruciati oltre 30mila acri di terreno e molte di abitazioni. Situazione analoga in Arizona e Nuovo Messico dove sono bruciati oltre 16mila acri e decine di abitazioni. Le condizioni meteorologiche purtroppo continueranno ad essere all'insegna del caldo torrido e ventoso almeno fino a Martedì 21.
CALDO INTENSO NEGLI USA, QUI L'ESTATE FARA' SUL SERIO!
18 GIUGNO 2016: Siamo entrati nella seconda metà di giugno e in Europa dell'estate non c'è quasi traccia, rimanendo il Vecchio Continente continuamente esposto al flusso perturbato atlantico che tiene le temperature sotto la media e che determina frequenti occasioni per rovesci e temporali.
Tutt'altra situazione invece negli USA, dove si sta andando verso un week end rovente, ma non solo su alcune zone, bensì su quasi tutto il comparto nord americano. Come di consueto gli stati sudoccidentali americani si stanno già surriscaldando sotto il sole di giugno, ma questa è la norma. Una lingua rovente si estende infatti da Arizona e New Mexico verso nord, agguantando anche Utah, Colorado e Wyoming, con temperature massime ben oltre i 40° in pianura.
Fa caldo anche più ad est, ma in misura più contenuta e con clima più sopportabile. Non per molto però, perchè un vastissimo anticiclone è seriamente intenzionato ad insediarsi più a levante e nel corso del week end abbraccerà tre quarti del continente, lasciando scoperti soltanto alcuni angoli periferici come Oregon e Washington.
Domenica 19 il caldo si intensificherà ulteriormente sugli stati occidentali dove si supereranno i 45°, ma aumenterà anche sul comparto centro-orientale dove stabilità e prevalenza di bel tempo saranno accompagnati da temperature massime oltre 35° in pianura su gran parte degli stati, fino ai Grandi Laghi. Il gran caldo potrebbe poi proseguire anche per tutta la prossima settimana su diverse aree degli USA. Non escluso che verranno abbattuti diversi record.
Tutt'altra situazione invece negli USA, dove si sta andando verso un week end rovente, ma non solo su alcune zone, bensì su quasi tutto il comparto nord americano. Come di consueto gli stati sudoccidentali americani si stanno già surriscaldando sotto il sole di giugno, ma questa è la norma. Una lingua rovente si estende infatti da Arizona e New Mexico verso nord, agguantando anche Utah, Colorado e Wyoming, con temperature massime ben oltre i 40° in pianura.
Fa caldo anche più ad est, ma in misura più contenuta e con clima più sopportabile. Non per molto però, perchè un vastissimo anticiclone è seriamente intenzionato ad insediarsi più a levante e nel corso del week end abbraccerà tre quarti del continente, lasciando scoperti soltanto alcuni angoli periferici come Oregon e Washington.
Domenica 19 il caldo si intensificherà ulteriormente sugli stati occidentali dove si supereranno i 45°, ma aumenterà anche sul comparto centro-orientale dove stabilità e prevalenza di bel tempo saranno accompagnati da temperature massime oltre 35° in pianura su gran parte degli stati, fino ai Grandi Laghi. Il gran caldo potrebbe poi proseguire anche per tutta la prossima settimana su diverse aree degli USA. Non escluso che verranno abbattuti diversi record.
ALLUVIONE AL NORDEST DELLA CINA
16 GIUGNO 2016: Un'ondata di pesante maltempo ha colpito la Cina a inizio settimana, accompagnata da violenti temporali, grandinate intense e numerosi allagamenti. E' successo nella Cina nordorientale, in Provincia di Heilongjiang, verso il confine con la Russia asiatica. In particolar modo è stato il capoluogo Harbin a subire le conseguenze maggiori.
Lunedì 13 giugno la piazza principale della città è stata ricoperta da uno strato di grandine che ha paralizzato il traffico. I nubifragi hanno inondato i sottopassi e bloccato la circolazione stradale, oltre ad aver causato ingenti danni all'agricoltura locale. I dati parlano di accumuli pluviometrici anche superiori a 200mm di acqua caduti in poche ore.
Lunedì 13 giugno la piazza principale della città è stata ricoperta da uno strato di grandine che ha paralizzato il traffico. I nubifragi hanno inondato i sottopassi e bloccato la circolazione stradale, oltre ad aver causato ingenti danni all'agricoltura locale. I dati parlano di accumuli pluviometrici anche superiori a 200mm di acqua caduti in poche ore.
ALLAGAMENTI IN INGHILTERRA E FRANCIA
10 GIUGNO 2016: ESTATE ASSENTE su gran parte d'Europa: il maltempo insiste ancora una volta tra Francia e Germania provocando nuovi disagi, dopo la piena della Senna dei giorni scorsi. In particolare violenti temporali hanno investito la Francia nordorientale nella giornata di mercoledì 8, colpendo soprattutto il dipartimento del basso Reno, dove ci sono stati vasti allagamenti. Strade allagate anche nel Regno Unito, con disagi in particolare nell'area di Birmingham.
Fulmini e saette sul comparto tedesco. La situazione meteo rimane ancora bloccata su gran parte del Vecchio Continente, che resta dominato da una vasta saccatura nordeuropea alimentata da aria artica, mentre continua a latitare una figura di alta pressione che possa garantire un po' di stabilità.
Fulmini e saette sul comparto tedesco. La situazione meteo rimane ancora bloccata su gran parte del Vecchio Continente, che resta dominato da una vasta saccatura nordeuropea alimentata da aria artica, mentre continua a latitare una figura di alta pressione che possa garantire un po' di stabilità.
MALTEMPO IN AUSTRALIA: GRAVI DANNI E 3 VITTIME NEL NUOVO GALLES
Aggiornamento 11 GIUGNO 2016 ore 11:20
Da giorni il versante orientale dell'Australia è alle prese con condizioni di marcato maltempo e piogge torrenziali. Alluvionati lo stato del Queensland e il Nuovo Galles del Sud, dove lo scorso weekend 4-5 sono caduti fino a 200mm di pioggia in poche ore. Il maltempo si è esteso anche più a sud, raggiungendo l'isola di Tasmania. Oltre alle piogge alluvionali, che in alcuni casi si sono portate via intere abitazioni, si segnalano forti venti sulle zone di mare con onde gigantesche che si sono scagliate sulla costa.
7 GIUGNO 2016: Si aggrava il bilancio della recente ondata di maltempo che ha colpito la costa orientale dell'Australia. Una vera e propria tempesta, tra le peggiori secondo i meteorologici locali, si è abbattuta nelle ultime ore portando piogge torrenziali, venti sino a 115 km/h e onde alte sino a 5 metri. Colpito sopratutto il Nuovo Galles, tant'è che il primo ministro Baird ha affermato senza mezzi termini che le zone interessate dalla tempesta sono devastate. Ingenti i danni alle molte abitazioni affacciate sulla costa mentre è salito a 3 il bilancio delle vittime. Subito attivata la macchina dei soccorsi che ha tratto in salvo almeno 280 persone, costrette a lasciare le proprie abitazioni.
Da giorni il versante orientale dell'Australia è alle prese con condizioni di marcato maltempo e piogge torrenziali. Alluvionati lo stato del Queensland e il Nuovo Galles del Sud, dove lo scorso weekend 4-5 sono caduti fino a 200mm di pioggia in poche ore. Il maltempo si è esteso anche più a sud, raggiungendo l'isola di Tasmania. Oltre alle piogge alluvionali, che in alcuni casi si sono portate via intere abitazioni, si segnalano forti venti sulle zone di mare con onde gigantesche che si sono scagliate sulla costa.
7 GIUGNO 2016: Si aggrava il bilancio della recente ondata di maltempo che ha colpito la costa orientale dell'Australia. Una vera e propria tempesta, tra le peggiori secondo i meteorologici locali, si è abbattuta nelle ultime ore portando piogge torrenziali, venti sino a 115 km/h e onde alte sino a 5 metri. Colpito sopratutto il Nuovo Galles, tant'è che il primo ministro Baird ha affermato senza mezzi termini che le zone interessate dalla tempesta sono devastate. Ingenti i danni alle molte abitazioni affacciate sulla costa mentre è salito a 3 il bilancio delle vittime. Subito attivata la macchina dei soccorsi che ha tratto in salvo almeno 280 persone, costrette a lasciare le proprie abitazioni.
IN FRANCIA LA SENNA FA PAURA, TORNA LA DAMA BIANCA SULLA RUSSIA ASIATICA
Aggiornamento 4 GIUGNO 2016 ore 9:30
Parigi si è svegliata anche oggi sotto una cappa grigia che non promette nulla di buono, ma almeno la pioggia in queste ore è cessata. La Senna rimane in piena con il livello delle acque che ha superato i 6 metri, toccando quota 6,50 a un certo punto della giornata di ieri. Quanto è bastato per far scattare il piano di allerta per mettere in sicurezza le opere d'arte del Louvre, quando vengono minacciate dalle esondazioni della Senna che scorre vicina.
Nella capitale francese le acque della Senna toccano le arcate dei ponti, ma anche altri fiumi della Francia hanno raggiunto livelli preoccupanti, a causa delle abbondanti piogge degli ultimi giorni. Tra tutti segnaliamo la Loira, esondata in più punti non lontano da Parigi.
Nel pomeriggio nuove piogge bagneranno la Francia centro-settentrionale, ma si tratterà di fenomeni deboli che non andranno a incidere sulla portata dei corsi d'acqua e che permetteranno un progressivo deflusso dei fiumi.
1 GIUGNO 2016: Allerta a Parigi per la piena della Senna; il fiume alla periferia della capitale inizia a fare paura. Dopo giorni e giorni di piogge, Parigi ha battuto ogni record di precipitazione dal 1873. E' stata emessa l'allerta rossa proprio a la Seine-et-Marne, banlieue a est della città. I corsi d'acqua attorno all'area metropolitana hanno raggiunto una piena storica, mai così alta dal 1910; per il momento in centro città sono stati chiusi tutti i Lungosenna.
L'Europa centrale sta vivendo una fase meteo molto turbolenta, caratterizzata da reiterati episodi di maltempo con frequenti temporali, forti acquazzoni e locali allagamenti che negli ultimi giorni hanno coinvolto in particolare Germania, Francia e Paesi Bassi. Con il primo giugno ha inizio l'estate meteorologica, ma tra Asia ed Europa sembra di essere ripiombati in pieno autunno: è persino ritornata la neve in Russia: qui una massiccia irruzione di aria fredda di origine artica, ha dato luogo a nevicate fino a quote pianeggianti nel Nuovo Urengoy.
Parigi si è svegliata anche oggi sotto una cappa grigia che non promette nulla di buono, ma almeno la pioggia in queste ore è cessata. La Senna rimane in piena con il livello delle acque che ha superato i 6 metri, toccando quota 6,50 a un certo punto della giornata di ieri. Quanto è bastato per far scattare il piano di allerta per mettere in sicurezza le opere d'arte del Louvre, quando vengono minacciate dalle esondazioni della Senna che scorre vicina.
Nella capitale francese le acque della Senna toccano le arcate dei ponti, ma anche altri fiumi della Francia hanno raggiunto livelli preoccupanti, a causa delle abbondanti piogge degli ultimi giorni. Tra tutti segnaliamo la Loira, esondata in più punti non lontano da Parigi.
Nel pomeriggio nuove piogge bagneranno la Francia centro-settentrionale, ma si tratterà di fenomeni deboli che non andranno a incidere sulla portata dei corsi d'acqua e che permetteranno un progressivo deflusso dei fiumi.
1 GIUGNO 2016: Allerta a Parigi per la piena della Senna; il fiume alla periferia della capitale inizia a fare paura. Dopo giorni e giorni di piogge, Parigi ha battuto ogni record di precipitazione dal 1873. E' stata emessa l'allerta rossa proprio a la Seine-et-Marne, banlieue a est della città. I corsi d'acqua attorno all'area metropolitana hanno raggiunto una piena storica, mai così alta dal 1910; per il momento in centro città sono stati chiusi tutti i Lungosenna.
L'Europa centrale sta vivendo una fase meteo molto turbolenta, caratterizzata da reiterati episodi di maltempo con frequenti temporali, forti acquazzoni e locali allagamenti che negli ultimi giorni hanno coinvolto in particolare Germania, Francia e Paesi Bassi. Con il primo giugno ha inizio l'estate meteorologica, ma tra Asia ed Europa sembra di essere ripiombati in pieno autunno: è persino ritornata la neve in Russia: qui una massiccia irruzione di aria fredda di origine artica, ha dato luogo a nevicate fino a quote pianeggianti nel Nuovo Urengoy.
MALTEMPO IN GERMANIA: ALLUVIONI, GRANDINE E VITTINE
Aggiornamento 31 MAGGIO 2016 ore 9:20
Dopo aver scaricato abbondanti piogge e temporali in Germania e provocato condizioni alluvionali, ora il maltempo si è spostato più ad ovest e dalle ultime ore della giornata di ieri sta generando situazioni fortemente perturbate soprattutto sulle zone centro-settentrionali dell Francia. Tra le regioni più a rischio nelle prossime ore si segnalano Ardenna, Centro-Valle della Loira, Alta Normandia, Ile de France, Nord-Passo di Calais-Piccardia.
Fino ad ora si segnalano già allagamenti nel nord della Francia con pesanti ripercussioni sul traffico. 70 strade sono state chiuse nel Dipartimento della Yonne, nella Borgogna-Francia Contea. Forti piogge hanno raggiunto anche il Lussemburgo, provocando interruzioni del traffico stradale e ferroviario.E' un martedì di allerta maltempo oggi sulla Francia per la pesante ondata di maltempo provenuta da Belgio e Germania e si prevedono sulle zone nevralgiche accumuli medi intorno ai 50mm in poche ore, ma con punte anche di 100mm, accompagnati da temporali, grandinate e colpi di vento.
30 MAGGIO 2016: Una forte perturbazione si è abbattuta tra ieri sera e questa notte in Germania, in particolare nella zona della Foresta Nera, Baden-Wurttemberg e in Renania Westfalia. Un intenso fronte temporalesco (sistema convettivo a mesoscala o MCS) ha determinato intense precipitazioni, con anche alluvioni lampo ed accumuli superiori ai 60-70 mm in un ora, in particolare a Baden Wuertenberg. Forti grandinate con chicchi di diametro superiori ai 4-5 cm hanno provocato danni ingenti (Grosskuchen). L'ondata di maltempo ha purtroppo determinato anche delle vittime, tra le quali un vigile del fuoco nel tentativo di salvare un anziano e una ragazza travolta da un treno nel tentatativo di rifugiarsi sotto un ponte. Diverse abitazioni sono state inoltre evacuate per le inondazioni.
Dopo aver scaricato abbondanti piogge e temporali in Germania e provocato condizioni alluvionali, ora il maltempo si è spostato più ad ovest e dalle ultime ore della giornata di ieri sta generando situazioni fortemente perturbate soprattutto sulle zone centro-settentrionali dell Francia. Tra le regioni più a rischio nelle prossime ore si segnalano Ardenna, Centro-Valle della Loira, Alta Normandia, Ile de France, Nord-Passo di Calais-Piccardia.
Fino ad ora si segnalano già allagamenti nel nord della Francia con pesanti ripercussioni sul traffico. 70 strade sono state chiuse nel Dipartimento della Yonne, nella Borgogna-Francia Contea. Forti piogge hanno raggiunto anche il Lussemburgo, provocando interruzioni del traffico stradale e ferroviario.E' un martedì di allerta maltempo oggi sulla Francia per la pesante ondata di maltempo provenuta da Belgio e Germania e si prevedono sulle zone nevralgiche accumuli medi intorno ai 50mm in poche ore, ma con punte anche di 100mm, accompagnati da temporali, grandinate e colpi di vento.
30 MAGGIO 2016: Una forte perturbazione si è abbattuta tra ieri sera e questa notte in Germania, in particolare nella zona della Foresta Nera, Baden-Wurttemberg e in Renania Westfalia. Un intenso fronte temporalesco (sistema convettivo a mesoscala o MCS) ha determinato intense precipitazioni, con anche alluvioni lampo ed accumuli superiori ai 60-70 mm in un ora, in particolare a Baden Wuertenberg. Forti grandinate con chicchi di diametro superiori ai 4-5 cm hanno provocato danni ingenti (Grosskuchen). L'ondata di maltempo ha purtroppo determinato anche delle vittime, tra le quali un vigile del fuoco nel tentativo di salvare un anziano e una ragazza travolta da un treno nel tentatativo di rifugiarsi sotto un ponte. Diverse abitazioni sono state inoltre evacuate per le inondazioni.
INONDAZIONI IN TEXAS E KANSAS: 2 VITTIME E 5 DISPERSI
29 MAGGIO 2016: A meno di un mese di distanza dalle inondazioni di Aprile che causarono la morte di almeno 5 persone, piogge alluvionali tornano a colpire lo stato del Texas ed il Kansas causando altre vittime. Almeno due persone avrebbero perso la vite e altre 5 sarebbero disperse secondo le autorità locali a causa delle fortissime precipitazioni che hanno ingrossato e fatto esondare numerosi torrenti e corsi d'acqua che hanno trascinato automobili e case mobili. Tra i 200 ed i 500mm caduti in pochi giorni, quantitativi che normalmente dovrebbero cadere in un anno!!
Associati ai fortissimi temporali anche alcuni tornado, uno in particolare ha colpito nella giornata di Giovedì la contea di Houston danneggiando 153 abitazioni
Associati ai fortissimi temporali anche alcuni tornado, uno in particolare ha colpito nella giornata di Giovedì la contea di Houston danneggiando 153 abitazioni
FULMINI TRA FRANCIA E GERMANIA: FERITE OLTRE 40 PERSONE
29 MAGGIO 2016: Un gruppo di bambini è stato colpito da un fulmine nella giornata di sabato 28 in pieno centro a Parigi, durante un temporale. Stavano festeggiando un compleanno nel Parco Monceau, tra la chiesa di Saint-Augustin e gli Champs-Elysees, quando l'improvviso acquazzone li ha fatti riparare sotto un platano. Questo purtroppo è stato fatale: l'albero con il suo 'effetto punta' attira elettricità come se si trattasse di un parafulmine; sono undici i feriti tra cui 4 particolarmente gravi. Mai sostare sotto un albero durante un temporale!
In Germania invece si stava disputando una partita di calcio tra ragazzini quando un fulmine si è abbattuto direttamente sul campo; nella zona tuttavia ancora non stava piovendo, ma si sa che i fulmini possono cadere anche a molti chilometri di distanza dal temporale. In questo caso e' stato colpito l'arbitro, trasportato subito in ospedale, così come altri due adulti hanno riportato gravi ferite. I 30 bambini che disputavano la partita sono stati comunque accompagnati all'ospedale per dei controlli: fortunatamente hanno riportato soltanto lievi danni.
In Germania invece si stava disputando una partita di calcio tra ragazzini quando un fulmine si è abbattuto direttamente sul campo; nella zona tuttavia ancora non stava piovendo, ma si sa che i fulmini possono cadere anche a molti chilometri di distanza dal temporale. In questo caso e' stato colpito l'arbitro, trasportato subito in ospedale, così come altri due adulti hanno riportato gravi ferite. I 30 bambini che disputavano la partita sono stati comunque accompagnati all'ospedale per dei controlli: fortunatamente hanno riportato soltanto lievi danni.
KANSAS COLPITO DA NUMEROSI TORNADO, ALMENO 2 FERITI GRAVI
25 MAGGIO 2016: L'ondata di temporali che ha colpito il Kansas occidentale nella giornata di ieri ha trascinato con se anche numerosi tornado che in più punti hanno toccato terra e prodotto seri danni. Per fortuna il bilancio non è drammatico, ci sarebbero comunque due feriti in modo grave nella città di Dodge City nelle cui vicinanze si è abbattuto un F3. Spettacolari i video che stanno girando in rete, ve ne riportiamo un paio tra i più significativi.
CALDO RECORD IN INDIA: RAGGIUNTI I 51°C!
23 MAGGIO 2016: E' normale che maggio in India sia uno dei mesi più caldi dell'anno, in attesa dell'arrivo dei monsoni che abbasseranno notevolmente le temperature massime nei mesi estivi, a causa della frequente copertura nuvolosa e delle abbondanti piogge. E' normale che in questo periodo dell'anno si superino frequentemente i 40°, ma è piuttosto insolito sfondare il muro dei 50°.
E' quanto successo negli ultimi giorni a Phalodi, nello stato del Rajasthan, a 600 chilometri da New Delhi, nell'India nordoccidentale, dove si è raggiunto il valore record di 51°. L'ondata di caldo non ha risparmiato Nuova Delhi, dove sono stati raggiunti e superati i 45°. Il caldo soffocante sta interessando proprio gli stati nordoccidentali indiani, tra cui Rajasthan, Gujarat, Madhya Pradesh e Uttar Pradesh, dove da giorni si superano i 45°.
Ondate di caldo si stanno verificando quasi costantemente negli ultimi 10/15 anni, probabilmente a causa del riscaldamento globale, anche se mai così intense come quella di quest'anno. Il valore di 51° rappresenta il record di temperatura mai registrata in India. Il primato precedente apparteneva alla città di Alwar, poco distante da Nuova Delhi, con 50,6° nel 1956.
E' quanto successo negli ultimi giorni a Phalodi, nello stato del Rajasthan, a 600 chilometri da New Delhi, nell'India nordoccidentale, dove si è raggiunto il valore record di 51°. L'ondata di caldo non ha risparmiato Nuova Delhi, dove sono stati raggiunti e superati i 45°. Il caldo soffocante sta interessando proprio gli stati nordoccidentali indiani, tra cui Rajasthan, Gujarat, Madhya Pradesh e Uttar Pradesh, dove da giorni si superano i 45°.
Ondate di caldo si stanno verificando quasi costantemente negli ultimi 10/15 anni, probabilmente a causa del riscaldamento globale, anche se mai così intense come quella di quest'anno. Il valore di 51° rappresenta il record di temperatura mai registrata in India. Il primato precedente apparteneva alla città di Alwar, poco distante da Nuova Delhi, con 50,6° nel 1956.
ALLUVIONE NELLO SRI LANKA, ALMENO 27 LE VITTIME. E UNA TEMPESTA TROPICALE MINACCIA IL SUDEST DELL'INDIA
18 MAGGIO 2016: Si è aggravata la situazione nello Sri Lanka, dopo le piogge battenti e incessanti che interessano l'isola dell'Oceano Indiano dalla fine della scorsa settimana. E cresce anche il bilancio delle vittime accertate che ora sale a 27, oltre a centinaia di dispersi e migliaia di sfollati, a causa di straripamenti dei corsi d'acqua e smottamenti del terreno. Nei prossimi giorni non andrà meglio, tanto che il Dipartimento di Meteorologia Cingalese ha annunciato altre giornate di pioggia battente soprattutto sulle aree meridionali dell'isola.
Responsabile dell'ondata di maltempo è una tempesta tropicale che agisce marginalmente nello Sri Lanka, vista la sua distanza ormai notevole dall'isola, ma è ancora in grado di influenzare pesantemente l'andamento del tempo in questa zona dell'Oceano indiano. La tempesta tropicale si trova ora a 80 miglia a est-sudest di Nellore, nell'Andhra Pradesh, e si muove verso nord a 10 miglia orarie generando venti le cui raffiche superano i 90km/h.
Entro la fine della settimana avrà raggiunto le coste dell'India nordorientale, dopo aver scaricato piogge torrenziali lungo tutto il versante orientale dell'India affacciato all'Oceano.
Responsabile dell'ondata di maltempo è una tempesta tropicale che agisce marginalmente nello Sri Lanka, vista la sua distanza ormai notevole dall'isola, ma è ancora in grado di influenzare pesantemente l'andamento del tempo in questa zona dell'Oceano indiano. La tempesta tropicale si trova ora a 80 miglia a est-sudest di Nellore, nell'Andhra Pradesh, e si muove verso nord a 10 miglia orarie generando venti le cui raffiche superano i 90km/h.
Entro la fine della settimana avrà raggiunto le coste dell'India nordorientale, dopo aver scaricato piogge torrenziali lungo tutto il versante orientale dell'India affacciato all'Oceano.
RUSSIA: TORNADO A ROSTOV, A DUE PASSI DAL MAR D'AZOV
16 MAGGIO 2016: Sabato 14 pomeriggio anche parte della Russia si è trovata a fronteggiare forti temporali, grandinate e colpi di vento. In particolare nel sud del paese, in prossimità della costa che si affaccia sul Mar d'Azov, si è scatenato un tornado che ha provocato diversi danni agli edifici.
TEMPESTA DI FULMINI MIETE 64 VITTIME NEL BANGLADESH
15 MAGGIO 2016: Negli ultimi giorni il tempo sul Golfo del Bengala è stato molto perturbato, a causa del continuo afflusso di correnti umide che dal mare si sono portate verso le coste dell'India nordorientale e del Myanmar. Proprio in mezzo c'è il Bangladesh, una delle zone più esposte a frequenti ondate di maltempo in questo periodo dell'anno.
Negli ultimi giorni sono stati numerosi e intensi i temporali che si sono scaricati nell'area settentrionale del Golfo del Bengala, accompagnati da frequenti fulminazioni. Temporali e fulmini sono stati così violenti e forti che hanno colto di sorpresa numerosi contadini impegnati durante il raccolto stagionale, uccidendoli mentre svolgevano il proprio lavoro.
Si contano in tutto 64 vittime nelle ultime 48 ore, gran parte delle quali nella capitale Dacca, ma altre anche nei distretti settentrionali di Rajshahi, Sirajganj e Pabna. Il Dipartimento di Gestione delle Catastrofi del Bangladesh ha lanciato una campagna per sensibilizzare la popolazione sui pericoli che possono derivare dalle tempeste, diventate sempre più frequenti negli ultimi anni, forse anche a causa della continua deforestazione.
Negli ultimi giorni sono stati numerosi e intensi i temporali che si sono scaricati nell'area settentrionale del Golfo del Bengala, accompagnati da frequenti fulminazioni. Temporali e fulmini sono stati così violenti e forti che hanno colto di sorpresa numerosi contadini impegnati durante il raccolto stagionale, uccidendoli mentre svolgevano il proprio lavoro.
Si contano in tutto 64 vittime nelle ultime 48 ore, gran parte delle quali nella capitale Dacca, ma altre anche nei distretti settentrionali di Rajshahi, Sirajganj e Pabna. Il Dipartimento di Gestione delle Catastrofi del Bangladesh ha lanciato una campagna per sensibilizzare la popolazione sui pericoli che possono derivare dalle tempeste, diventate sempre più frequenti negli ultimi anni, forse anche a causa della continua deforestazione.
USA: COLPO DI CODA DELL'INVERNO NEL MIDWEST
14 MAGGIO 2016: L'assenza di barriere montuose tra USA e Canada fa si che non siano infrequenti le irruzioni di aria fredda fuori stagione che dalle latitudini artiche si riversano anche nel cuore degli States. E così, ora che siamo giunti praticamente a metà maggio, una di queste sta facendo tornare indietro nel calendario buona parte degli stati centro-settentrionali americani, in particolare quelli che rientrano nel Midwest.
Una massiccia irruzione di aria fredda si sta riversando infatti dal Canada verso la zona dei Grandi Laghi, tanto che nel Minnesota la colonnina di mercurio è scesa fino a -4° nell'ultima notte. Valori intorno agli zero gradi nel confinante Wisconsin, dove si segnalano anche deboli nevicate a quote di pianura, creando seri danni all'agricoltura locale.
Poco più ad est si sta scaricando la perturbazione generata dallo scontro tra l'aria fredda che affluisce dal Canada e quelle più mite che viene richiamata dalle latitudini meridionali verso la East Coast. Ne conseguono condizioni di marcato maltempo soprattutto sul Michigan, dove piogge intense si trasformano in neve sulle zone più occidentali dello stato, vicino all'afflusso gelido che proviene dal Canada.
E fino alla fine della settimana la situazione non sarà per niente primaverile in questa fascia degli USA, dove il getto freddo canadese detterà legge e si estenderà verso est-sudest fino a sfiorare la East Coast settentrionale.
Una massiccia irruzione di aria fredda si sta riversando infatti dal Canada verso la zona dei Grandi Laghi, tanto che nel Minnesota la colonnina di mercurio è scesa fino a -4° nell'ultima notte. Valori intorno agli zero gradi nel confinante Wisconsin, dove si segnalano anche deboli nevicate a quote di pianura, creando seri danni all'agricoltura locale.
Poco più ad est si sta scaricando la perturbazione generata dallo scontro tra l'aria fredda che affluisce dal Canada e quelle più mite che viene richiamata dalle latitudini meridionali verso la East Coast. Ne conseguono condizioni di marcato maltempo soprattutto sul Michigan, dove piogge intense si trasformano in neve sulle zone più occidentali dello stato, vicino all'afflusso gelido che proviene dal Canada.
E fino alla fine della settimana la situazione non sarà per niente primaverile in questa fascia degli USA, dove il getto freddo canadese detterà legge e si estenderà verso est-sudest fino a sfiorare la East Coast settentrionale.
USA: TORNADO DISTRUTTIVI. 2 VITTIME IN OKLAHOMA
Aggiornamento 13 MAGGIO 2016 ore 9:30
Un'intensa perturbazione sta attraversando gli stati orientali degli USA e ha già dato luogo a condizioni di forte maltempo ieri su buona parte del Midwest, con piogge, grandinate, temporali e fenomeni talmente intensi che su alcune zone ha dato luogo ad alluvioni lampo. E' accaduto per esempio ieri nello stato del Missouri, dove i cosiddetti 'flash flooding' hanno provocato allagamenti e straripamenti di corsi d'acqua, come dimostra questo video girato da WeatherNationTV.com nella zona di St. Louis, nell'estrema parte orientale dello stato, al confine con l'Illinois.
11 MAGGIO 2016: Su parte degli USA l'inizio di questa settimana 9-15 è stato caratterizzato da condizioni di forte instabilità con frequenti temporali ed anche tornado che hanno toccato terra. I fenomeni di maltempo si sono sviluppati lungo una linea orizzontale che ha tagliato da ovest verso est gli stati meridionali del Nord America.
In particolare lunedì 9 un tornado si è scaricato in Oklahoma, nella città di Wynnewood, un centinaio di chilometri a sud di Oklahoma City, uccidendo due persone che si trovavano all'interno delle loro abitazioni.
In altre zone dello stato di Oklahoma sono stati segnalati diversi danni a case e linee elettriche, oltre a numerosi casi di persone che sono rimaste ferite. Temporali e tornado sono stati accompagnati da grandinate e da colpi di vento, con raffiche che in alcuni casi hanno superato i 100km/h.
Un'intensa perturbazione sta attraversando gli stati orientali degli USA e ha già dato luogo a condizioni di forte maltempo ieri su buona parte del Midwest, con piogge, grandinate, temporali e fenomeni talmente intensi che su alcune zone ha dato luogo ad alluvioni lampo. E' accaduto per esempio ieri nello stato del Missouri, dove i cosiddetti 'flash flooding' hanno provocato allagamenti e straripamenti di corsi d'acqua, come dimostra questo video girato da WeatherNationTV.com nella zona di St. Louis, nell'estrema parte orientale dello stato, al confine con l'Illinois.
11 MAGGIO 2016: Su parte degli USA l'inizio di questa settimana 9-15 è stato caratterizzato da condizioni di forte instabilità con frequenti temporali ed anche tornado che hanno toccato terra. I fenomeni di maltempo si sono sviluppati lungo una linea orizzontale che ha tagliato da ovest verso est gli stati meridionali del Nord America.
In particolare lunedì 9 un tornado si è scaricato in Oklahoma, nella città di Wynnewood, un centinaio di chilometri a sud di Oklahoma City, uccidendo due persone che si trovavano all'interno delle loro abitazioni.
In altre zone dello stato di Oklahoma sono stati segnalati diversi danni a case e linee elettriche, oltre a numerosi casi di persone che sono rimaste ferite. Temporali e tornado sono stati accompagnati da grandinate e da colpi di vento, con raffiche che in alcuni casi hanno superato i 100km/h.
GRANDINE GIGANTE IN NEBRASKA, DANNI INGENTI ALLE AUTO ED AI TETTI DELLE CASE
12 MAGGIO 2016: Assieme ai micidiali tornado, una devastante grandinata ha colpito alcune zone del Midwest durante la fase di intenso maltempo che sta interessando quella parte degli Stati Uniti dall'inizio della settimana. L'epicentro di quella che potremmo definire una vera e propria pioggia di meteoriti di ghiaccio è stato il Nebraska nella giornata di ieri 11 Maggio con enormi danni a Lincoln e Omaha. A Lincoln enormi chicchi delle dimensioni superiori a quelle di una palla da baseball hanno devastato automobili e tetti delle case.
Ad Omaha invece assieme ai chicchi enormi una fittissima grandinata di più piccole dimensioni ha letteralmente sommerso alcune zone della città. Per rimuovere gli enormi accumuli sulle strade, alti fino a 30cm, sono dovuti intervenire imezzi invernali spalaneve.
Ad Omaha invece assieme ai chicchi enormi una fittissima grandinata di più piccole dimensioni ha letteralmente sommerso alcune zone della città. Per rimuovere gli enormi accumuli sulle strade, alti fino a 30cm, sono dovuti intervenire imezzi invernali spalaneve.
IL NINO SI INDEBOLISCE, MA IL SUDEST ASIATICO FRIGGE ANCORA CON 44°C!
6 MAGGIO 2016: Nonostante un Nino in indebolimento, non accenna a diminuire l'ondata di caldo storico che dallo scorso mese di Aprile sta interessando gran parte del sudest asiatico, dall'India al Myanmar, la Thailandia, il Laos e buona parte del Vietnam. Anche ieri le temperature massime registrate hanno superato abbondantemente i 40°. Raggiunti i 44° in India e Thailandia, 43° Ex Birmania, Laos e Vietnam.Spaventosa la sequenza ininterrotta di giorni di caldo in diverse zone della Thailandia dove per tutto il mese di Aprile si sono superati ogni giorno i 40°. Si calcola che le vittime di questo caldo anomalo dall'inizio di aprile potrebbero essere almeno 300.
Sempre a causa del Nino la situazione si capovolge nell'emisfero australe, piogge torrenziali hanno colpito Darwin in Australia allagando diverse zone. In 90 minuti è caduta la pioggia che dovrebbe cadere nell'intero mese di Maggio!! Forte maltempo anche su Tasmania e Vittoria a causa di un fronte freddo che ha portato venti sulle coste occidentali fino a 120km/h con onde alte fino a 6 metri.
Sempre a causa del Nino la situazione si capovolge nell'emisfero australe, piogge torrenziali hanno colpito Darwin in Australia allagando diverse zone. In 90 minuti è caduta la pioggia che dovrebbe cadere nell'intero mese di Maggio!! Forte maltempo anche su Tasmania e Vittoria a causa di un fronte freddo che ha portato venti sulle coste occidentali fino a 120km/h con onde alte fino a 6 metri.
INCENDIO FUORI CONTROLLO PER IL CALDO: DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA IN CANADA
6 MAGGIO 2016: Un violento incendio è fuori controllo nella zona di Fort McMurray (Canada, provincia di Alberta); ha distrutto ben 1600 case obbligando quasi 90mila residenti ad abbandonare le proprie abitazioni! Le fiamme si sono pericolosamente avvicinate all'aeroporto della città, tanto da provocarne la chiusura da parte delle autorità.
Fanno impressione le fiamme, che si elevano così imponenti dalla densa cortina di fumo; un'anomala ondata di caldo si è spinta dal Messico alle Montagne Rocciose, fino a raggiungere proprio il Canada centro-occidentale, dove le isoterme in quota superano i 20°C a 850hPa e al suolo si registrano valori fino a 32/33°C. Clima secco e una discreta ventilazione hanno fatto il resto; per il ritorno delle piogge bisognerà attendere l'inizio della prossima settimana. Ecco un video qui sotto: macchine in fuga tra le fiamme.
Fanno impressione le fiamme, che si elevano così imponenti dalla densa cortina di fumo; un'anomala ondata di caldo si è spinta dal Messico alle Montagne Rocciose, fino a raggiungere proprio il Canada centro-occidentale, dove le isoterme in quota superano i 20°C a 850hPa e al suolo si registrano valori fino a 32/33°C. Clima secco e una discreta ventilazione hanno fatto il resto; per il ritorno delle piogge bisognerà attendere l'inizio della prossima settimana. Ecco un video qui sotto: macchine in fuga tra le fiamme.
SUDEST ASIATICO ALLA BRACE, RECORD STORICO DI TEMPERATURE PER APRILE
29 APRILE 2016: Il mese di Aprile più caldo di tutti i tempi, almeno fin da quando si sono ufficializzati i rilievi delle temperature, all'incirca dal 1950-1960. India, Pakistan, Thailandia, Cambogia, Birmania, Laos, Vietnam, l'ondata di caldo estremo non ha risparmiato davvero nessuno stato ed enumerare tutti i record battuti sarebbe un elenco lunghissimo. Sono dozzine infatti le località che hanno registrato le temperature di Aprile più alte degli ultimi 50-60 anni.
In Thailandia le temperature massime hanno raggiunto nella giornata di ieri i 44.6°C battendo il precedente record del 27 Aprile del 1960 di 44.5°C. Raggiunti i 45° in Pakistan, non avveniva da oltre 50 anni. 44° in India, 43° tra Laos, Cambogia e Vietnam, valori mai raggiunti dal 1965. Incredibile la durata del caldo, tutto il mese di Aprile con record battuti quotidianamente e non sporadicamente come si potrebbe pensare. Emblematica l'immagine satellitare ripresa con lo spettro radiometro, in giallo oro le zone con temperature superiori ai 40°C.
Sarebbero almeno 150 fino ad ora le vittime causate da questo caldo estremo. Al gran caldo sembrerebbe attribuirsi anche la morte di alcuni elefanti in Cambogia mentre si corre ai ripari nello zoo di Bangkok spruzzando con gli idranti i pachidermi surriscaldati. I consumi record di energia elettrica per l'utilizzo dei climatizzatori avrebbero inoltre provocato alcuni blackout ed esortato le autorità ad invitare ad un maggiore risparmio energetico.
In Thailandia le temperature massime hanno raggiunto nella giornata di ieri i 44.6°C battendo il precedente record del 27 Aprile del 1960 di 44.5°C. Raggiunti i 45° in Pakistan, non avveniva da oltre 50 anni. 44° in India, 43° tra Laos, Cambogia e Vietnam, valori mai raggiunti dal 1965. Incredibile la durata del caldo, tutto il mese di Aprile con record battuti quotidianamente e non sporadicamente come si potrebbe pensare. Emblematica l'immagine satellitare ripresa con lo spettro radiometro, in giallo oro le zone con temperature superiori ai 40°C.
Sarebbero almeno 150 fino ad ora le vittime causate da questo caldo estremo. Al gran caldo sembrerebbe attribuirsi anche la morte di alcuni elefanti in Cambogia mentre si corre ai ripari nello zoo di Bangkok spruzzando con gli idranti i pachidermi surriscaldati. I consumi record di energia elettrica per l'utilizzo dei climatizzatori avrebbero inoltre provocato alcuni blackout ed esortato le autorità ad invitare ad un maggiore risparmio energetico.
L'INVERNO PIOMBA SUL CENTRONORD EUROPA. ABBONDANTE DAMA BIANCA IN DANIMARCA, GRANDINE IN OLANDA
Aggiornamento 27 APRILE 2016 ore 10:55
Il lobo del vortice polare continua a condizionare il tempo in Europa. Il nucleo principale centrato sulla Danimarca richiama una massa d'aria piuttosto fredda di natura polare che interessa molte Nazioni dell'Europa centro settentrionale. Si tratta di una dinamica prettamente invernale, non solo per il tipo di sinottica ma anche per quanto riguarda gli effetti.Neve viene segnalata su diverse zone della Germania (come ad esempio a Monaco di Baviera), in Austria e in Slovenia. Questa mattina piove con +3°C ad Amsterdarm e Bruxelles. Il vortice polare è riuscito a far nevicare anche Londra e alle porte di Parigi. Neve in Scozia. Per il Regno Unito potrebbe trattarsi della più fredda ondata tardiva dal 1981. La neve imbianca anche i tulipani in Olanda. Non male per essere alla fine di Aprile...
Le temperature sono sotto le medie del periodo anche di 6-8°C. Questa situazione tenderà ad attenuarsi gradualmente; ancora nei prossimi giorni continueranno a prevalere le correnti fredde. Una modifica è attesa dopo il 5 di Maggio. Anche se non è una situazione eccezionale, la neve in Primavera suscita sempre forti emozioni
24 APRILE 2016: Una massa di aria gelida di origine artica sta attraversando gran parte del nostro continente da nord verso sud e ha fatto ripiombare in pieno inverno gli stati settentrionali. Le temperature hanno subito un tracollo rispetto a qualche giorno fa e si sono riportate su valori che hanno ben poco da spartire con quelli tipici della fine di aprile.
In particolare un fronte freddo in spostamento da nord a sud ha attraversato nella notte la Danimarca, dove ha dato luogo a diffuse nevicate con temperature intorno agli zero gradi. Uno strato di circa 5 centimetri ha rivestito in particolare si è depositato sulle aree settentrionali ed orientali del paese, accompagnato da raffiche di vento da nord sostenute che hanno innescato condizioni di bufera.
Sulle aree collinari di località come Fredericia e di Kolding lo spessore di neve fresca ha raggiunto in alcuni casi addirittura i 15cm. E' stato però inevitabile, con la comparsa del sole dalle prime ore del giorno, che la neve si sciogliesse rapidamente, lasciando soltanto alcuni residui nelle zone più ombrose.
Alcune nevicate hanno interessato inoltre le zone meridionali di Norvegia e Svezia, dove anche in questo calo la comparsa del sole di fine aprile ha provocato un rapido disgelo in mattinata. Lo stesso fronte si è portato ora sull'Europa centrale, dove se non nevica fa comunque molto freddo e la pioggia cade con temperature intorno a 4-5° sulle pianure tedesche. Grandine segnalata invece in Olanda con 4° ad Amsterdam.
Continuerà a fare freddo specie nella notte sul 25 Aprile quando sono previste gelate su Inghilterra meridionale, Germania, Paesi Bassi, Francia e su alcune zone della Spagna.
Il lobo del vortice polare continua a condizionare il tempo in Europa. Il nucleo principale centrato sulla Danimarca richiama una massa d'aria piuttosto fredda di natura polare che interessa molte Nazioni dell'Europa centro settentrionale. Si tratta di una dinamica prettamente invernale, non solo per il tipo di sinottica ma anche per quanto riguarda gli effetti.Neve viene segnalata su diverse zone della Germania (come ad esempio a Monaco di Baviera), in Austria e in Slovenia. Questa mattina piove con +3°C ad Amsterdarm e Bruxelles. Il vortice polare è riuscito a far nevicare anche Londra e alle porte di Parigi. Neve in Scozia. Per il Regno Unito potrebbe trattarsi della più fredda ondata tardiva dal 1981. La neve imbianca anche i tulipani in Olanda. Non male per essere alla fine di Aprile...
Le temperature sono sotto le medie del periodo anche di 6-8°C. Questa situazione tenderà ad attenuarsi gradualmente; ancora nei prossimi giorni continueranno a prevalere le correnti fredde. Una modifica è attesa dopo il 5 di Maggio. Anche se non è una situazione eccezionale, la neve in Primavera suscita sempre forti emozioni
24 APRILE 2016: Una massa di aria gelida di origine artica sta attraversando gran parte del nostro continente da nord verso sud e ha fatto ripiombare in pieno inverno gli stati settentrionali. Le temperature hanno subito un tracollo rispetto a qualche giorno fa e si sono riportate su valori che hanno ben poco da spartire con quelli tipici della fine di aprile.
In particolare un fronte freddo in spostamento da nord a sud ha attraversato nella notte la Danimarca, dove ha dato luogo a diffuse nevicate con temperature intorno agli zero gradi. Uno strato di circa 5 centimetri ha rivestito in particolare si è depositato sulle aree settentrionali ed orientali del paese, accompagnato da raffiche di vento da nord sostenute che hanno innescato condizioni di bufera.
Sulle aree collinari di località come Fredericia e di Kolding lo spessore di neve fresca ha raggiunto in alcuni casi addirittura i 15cm. E' stato però inevitabile, con la comparsa del sole dalle prime ore del giorno, che la neve si sciogliesse rapidamente, lasciando soltanto alcuni residui nelle zone più ombrose.
Alcune nevicate hanno interessato inoltre le zone meridionali di Norvegia e Svezia, dove anche in questo calo la comparsa del sole di fine aprile ha provocato un rapido disgelo in mattinata. Lo stesso fronte si è portato ora sull'Europa centrale, dove se non nevica fa comunque molto freddo e la pioggia cade con temperature intorno a 4-5° sulle pianure tedesche. Grandine segnalata invece in Olanda con 4° ad Amsterdam.
Continuerà a fare freddo specie nella notte sul 25 Aprile quando sono previste gelate su Inghilterra meridionale, Germania, Paesi Bassi, Francia e su alcune zone della Spagna.
ONDATA DI CALDO IN INDIA. SI CONTANO OLTRE 160 MORTI
23 APRILE 2016: E' salito a più di 160 il numero di morti causate dalla forte ondata di caldo pre monsonica che sta interessando l'India da più giorni. ll Dipartimento di meteorologia indiano ha confermato che aprile sta registrando una insolita ondata di caldo, con punte oltre i 40 gradi. Nello Stato di Telangana sono state registrate le temperature più alte mai rilevate ad aprile dal 2006. L'India non è nuova ad ondate di caldo sebbene questa si sta rivelando molto intensa. Fra le vittime finora registrate circa 100 sono in Telangana, le altre in Orissa e in Andhra Pradesh. Nel 2015 la prolungata ondata di caldo, la quinta peggiore di sempre, causò la morte di circa 2500 persone. Le ondate di calore dal 1992 in India hanno causato oltre 20 mila morti con un numero che è andato aumentando negli ultimi anni, probabilmente legata ai cambiamenti climatici che provocano un ritardo del monsone.
ALLUVIONI IN TEXAS: ALMENO 5 MOTI.
19 APRILE 2016: Sono almeno cinque le vittime delle disastrose alluvioni che hanno colpito il settore meridionale ed orientale dello stato del Texas durante questo fine settimana. Accumuli pluviometrici fino a 370mm caduti nell'arco di 24-36 ore di cui 160mm in meno di 12 ore. La situazione più critica nella città di Houston dove diversi quartieri sono completamente allagati ma il Governatore del Texas Greg Abbott ha dichiarato lo stato di emergenza in almeno nove contee. Inondazioni senza precedenti secondo le testimonianze.
Tutte le vittime, almeno cinque, sono annegate all'interno delle proprie auto, sommerse dall'acqua in particolare nei sottopassi. In questo video si salva invece miracolosamente a nuoto un uomo sulla sessantina che viene trascinato con la propria vettura dalla furia dell'acqua. Impressionanti le immagini, l'auto comincia ad affondare ma per fortuna l'uomo riesce ad uscire dall'abitacolo e salvarsi nuotando mentre un telecronista gli va incontro per aiutarlo a uscire dall'acqua. Una vera fortuna!
Tutte le vittime, almeno cinque, sono annegate all'interno delle proprie auto, sommerse dall'acqua in particolare nei sottopassi. In questo video si salva invece miracolosamente a nuoto un uomo sulla sessantina che viene trascinato con la propria vettura dalla furia dell'acqua. Impressionanti le immagini, l'auto comincia ad affondare ma per fortuna l'uomo riesce ad uscire dall'abitacolo e salvarsi nuotando mentre un telecronista gli va incontro per aiutarlo a uscire dall'acqua. Una vera fortuna!
SUPER CICLONE FANTALA CATEGORIA 5 PUNTA IL MADAGASCAR
18 APRILE 2016: Un super ciclone tropicale, denominato Fantala, sta minacciando le coste settentrionali del Madagascar e ha già raggiunto la categoria 5. Fantala si trova in questi istanti a 360km dalla punta settentrionale del Madagascar e si sposta verso sudest alla velocità di 6km/h. Intorno al suo centro i venti soffiano a 180km/h ma le raffiche raggiungono addirittura i 337km/h sollevando onde anche di 10 metri.
Nelle prossime ore inizierà comunque a perdere forza e verrà declassato alla categoria 4 dalle prime ore di domani, categoria 3 tra mercoledì 20 e giovedì 21 e alla categoria 2 tra venerdì 22 e sabato 23, quando si troverà a circa 300km ad est del Madagascar settentrionale, dopo aver attraversato gli atolli delle Seychelles del Aldabra Group.
Nelle prossime ore inizierà comunque a perdere forza e verrà declassato alla categoria 4 dalle prime ore di domani, categoria 3 tra mercoledì 20 e giovedì 21 e alla categoria 2 tra venerdì 22 e sabato 23, quando si troverà a circa 300km ad est del Madagascar settentrionale, dopo aver attraversato gli atolli delle Seychelles del Aldabra Group.
Nelle prossime ore inizierà comunque a perdere forza e verrà declassato alla categoria 4 dalle prime ore di domani, categoria 3 tra mercoledì 20 e giovedì 21 e alla categoria 2 tra venerdì 22 e sabato 23, quando si troverà a circa 300km ad est del Madagascar settentrionale, dopo aver attraversato gli atolli delle Seychelles del Aldabra Group.
Nelle prossime ore inizierà comunque a perdere forza e verrà declassato alla categoria 4 dalle prime ore di domani, categoria 3 tra mercoledì 20 e giovedì 21 e alla categoria 2 tra venerdì 22 e sabato 23, quando si troverà a circa 300km ad est del Madagascar settentrionale, dopo aver attraversato gli atolli delle Seychelles del Aldabra Group.
VIOLENTO TORNADO IN URUGUAY: CI SONO MORTI E FERITI
Aggiornamento 20 APRILE 2016 ore 16:30
Il 15 Aprile scorso un violento tornado valutato tra F3 ed F4 della scala Fujita ha interessato l'Uruguay. La cittadina di Dolores che conta circa 17mila abitanti è stata investita in pieno dalla tempesta ed ha subito danni gravissimi. Almeno 4 persone hanno perso la vita e centinaia sono rimaste ferite. Un evento meteo estremo che non dovrebbe essere di casa in quella zona dell'america meridionale che ha destato parecchie preoccupazioni tra gli scienziati che si occupano dei cambiamenti climatici perché potrebbe essere l'ennesimo campanello d'allarme di una situazione fuori da ogni aspettativa.
In questo periodo dell'anno in America latina sta cominciando la stagione autunnale, le prime masse d'aria fredda antartica cominciano a salire di latitudine per portare i primi freddi ed è normale che forti temporali possano abbattersi in alcune zone ma non è tanto normale che si formino delle supercelle tornadiche a quelle latitudini sebbene l'Uruguay sia una delle zone dell'America meridionale dove il fenomeno può verificarsi.
E' normalissimo che ciò avvenga sull'America settentrionale per la continuità che esiste tra il circolo polare artico ed il continente, attaccati attraverso il Canada e ciò rende possibile un'interazione estrema tra le correnti polari e quelle tropicali senza alcuna mitigazione. Non è molto normale che ciò avvenga nell'America meridionale lontana dall'Antartide e per di più separata da un vasto oceano.
Nelle immagini di questo video un uomo filma l'arrivo del tornado ed assolutamente inconsapevole del rischio che corre, viene preso quasi in pieno dal vortice che gli passa immediatamente affianco. Poteva essere una tragedia ed invece è stato un vero colpo di fortuna che ha avuto conseguenze non gravi.Noterete tra l'altro che il tornado Uruguaiense ruota in senso orario, contrariamente ai tornado statunitensi. Le forze di Coriolis infatti impongono alle formazioni cicloniche rotazioni opposte nei due emisferi.
16 APRILE 2016: Un tornado generatosi da un violento temporale lo scorso venerdì 15 Aprile ha spazzato il centro della città uruguaiana di Dolores (Dipartimento di Soriano), circa 240km a Nordovest di Montevideo, provocando almeno 4 morti e 200 feriti. Ci sono anche dei dispersi (finora dodici), mentre le case crollate o danneggiate per la furia dei venti sarebbero centinaia. Le raffiche hanno infatti raggiunto i 250km/h provocando seri danni, come possiamo vedere anche nel video sottostante: dichiarato lo stato di emergenza nella regione. Sono volate anche delle automobili.
I tornado nell'America latina sono abbastanza rari, eccezion fatta proprio per l'area compresa tra l'Uruguay e l'Argentina limitrofa (Santa Fe, Rosario, Buenos Aires), dove si sono verificati eventi vorticosi anche di una certa intensità in passato (fenomeni anche al di sopra del grado EF-3).
Il 15 Aprile scorso un violento tornado valutato tra F3 ed F4 della scala Fujita ha interessato l'Uruguay. La cittadina di Dolores che conta circa 17mila abitanti è stata investita in pieno dalla tempesta ed ha subito danni gravissimi. Almeno 4 persone hanno perso la vita e centinaia sono rimaste ferite. Un evento meteo estremo che non dovrebbe essere di casa in quella zona dell'america meridionale che ha destato parecchie preoccupazioni tra gli scienziati che si occupano dei cambiamenti climatici perché potrebbe essere l'ennesimo campanello d'allarme di una situazione fuori da ogni aspettativa.
In questo periodo dell'anno in America latina sta cominciando la stagione autunnale, le prime masse d'aria fredda antartica cominciano a salire di latitudine per portare i primi freddi ed è normale che forti temporali possano abbattersi in alcune zone ma non è tanto normale che si formino delle supercelle tornadiche a quelle latitudini sebbene l'Uruguay sia una delle zone dell'America meridionale dove il fenomeno può verificarsi.
E' normalissimo che ciò avvenga sull'America settentrionale per la continuità che esiste tra il circolo polare artico ed il continente, attaccati attraverso il Canada e ciò rende possibile un'interazione estrema tra le correnti polari e quelle tropicali senza alcuna mitigazione. Non è molto normale che ciò avvenga nell'America meridionale lontana dall'Antartide e per di più separata da un vasto oceano.
Nelle immagini di questo video un uomo filma l'arrivo del tornado ed assolutamente inconsapevole del rischio che corre, viene preso quasi in pieno dal vortice che gli passa immediatamente affianco. Poteva essere una tragedia ed invece è stato un vero colpo di fortuna che ha avuto conseguenze non gravi.Noterete tra l'altro che il tornado Uruguaiense ruota in senso orario, contrariamente ai tornado statunitensi. Le forze di Coriolis infatti impongono alle formazioni cicloniche rotazioni opposte nei due emisferi.
16 APRILE 2016: Un tornado generatosi da un violento temporale lo scorso venerdì 15 Aprile ha spazzato il centro della città uruguaiana di Dolores (Dipartimento di Soriano), circa 240km a Nordovest di Montevideo, provocando almeno 4 morti e 200 feriti. Ci sono anche dei dispersi (finora dodici), mentre le case crollate o danneggiate per la furia dei venti sarebbero centinaia. Le raffiche hanno infatti raggiunto i 250km/h provocando seri danni, come possiamo vedere anche nel video sottostante: dichiarato lo stato di emergenza nella regione. Sono volate anche delle automobili.
I tornado nell'America latina sono abbastanza rari, eccezion fatta proprio per l'area compresa tra l'Uruguay e l'Argentina limitrofa (Santa Fe, Rosario, Buenos Aires), dove si sono verificati eventi vorticosi anche di una certa intensità in passato (fenomeni anche al di sopra del grado EF-3).
CRESCENTE TEMPESTA DI FULMINI IN EUROPA. MERCOLEDI' 13 APRILE CIRCA 90 MILA!
14 APRILE 2016: E' iniziata da un pezzo la primavera e si vede. Giorno dopo giorno il numero di fulminazioni che viene registrato diventa sempre più elevato. Solo nella giornata di mercoledì 13 aprile si sono contate quasi 90 mila fulminazioni in tutta Europa, a causa dei contrasti tra le irruzione fredde provenienti dalle latitudini settentrionali e l'aria che si scalda alle latitudini centro-meridionali.
Negli ultimi giorni si è assistito alla presenza di correnti particolarmente miti alle latitudini meridionali europee, innescate dalla risalita di masse di aria calda dal Nord Africa verso il Mediterraneo, che hanno portato le temperature su valori ben superiori alle medie del periodo. Sull'Europa centro-settentrionale, invece, una vasta fascia di basse pressione alimentata da correnti fresche sia di origine nord atlantica che artica, ha orchestrato diversi sistemi frontali che si sono scontrati con l'aria calda preesistente più a sud.
Ne sono conseguiti diversi temporali transitati sul continente, il cui numero è cresciuto in misura esponenziale rispetto a pochi mesi fa, quando eravamo ancora in pieno inverno e i contrasti termici risultavano molto meno accentuati.
Ad aprile il giorno 12 si sono contate 68975 fulminazioni, mentre ieri, il 13, il totale giornaliero di fulmini è salito a ben 89994. Per fare il confronto nel mese di marzo il giorno con maggior numero di fulmini è stato il 16 con 19785. A febbraio è stato il 28 il giorno in cui si è avuta la maggior instabilità, con 17407 fulminazioni. A gennaio il giorno 17 se ne sono contate 14966.
Negli ultimi giorni si è assistito alla presenza di correnti particolarmente miti alle latitudini meridionali europee, innescate dalla risalita di masse di aria calda dal Nord Africa verso il Mediterraneo, che hanno portato le temperature su valori ben superiori alle medie del periodo. Sull'Europa centro-settentrionale, invece, una vasta fascia di basse pressione alimentata da correnti fresche sia di origine nord atlantica che artica, ha orchestrato diversi sistemi frontali che si sono scontrati con l'aria calda preesistente più a sud.
Ne sono conseguiti diversi temporali transitati sul continente, il cui numero è cresciuto in misura esponenziale rispetto a pochi mesi fa, quando eravamo ancora in pieno inverno e i contrasti termici risultavano molto meno accentuati.
Ad aprile il giorno 12 si sono contate 68975 fulminazioni, mentre ieri, il 13, il totale giornaliero di fulmini è salito a ben 89994. Per fare il confronto nel mese di marzo il giorno con maggior numero di fulmini è stato il 16 con 19785. A febbraio è stato il 28 il giorno in cui si è avuta la maggior instabilità, con 17407 fulminazioni. A gennaio il giorno 17 se ne sono contate 14966.
GRANDINE COME LIMONI IN TEXAS!
12 APRILE 2016: Enormi chicchi di grandine, delle dimensioni di un limone o anche di più, sono caduti lunedì nello stato del Texas in località Wylie, non lontano da Dallas. Il Texas è forse lo stato dove si verificano le peggiori grandinate, anche se a dire il vero un po' tutta la Tornado Alley viene interessata da fenomeni violenti, i cui chicchi spesso superano gli 8-10cm di diametro provocando danni ingenti. Ecco qui di seguito un paio di video che mostrano la violenza del fenomeno.
Gli Stati Uniti più meridionali si trovano in questo periodo in corrispondenza tra la risalita di masse d'aria sempre più calde provenienti dal Golfo del Messico, ma che si scontrano con l'aria artica preesistente alle alte latitudini.
Grandinate simili nel nostro Paese si possono avere in concomitanza con lo sviluppo di temporali a supercella, soprattutto su aree come la Val Padana, in piena estate.
Gli Stati Uniti più meridionali si trovano in questo periodo in corrispondenza tra la risalita di masse d'aria sempre più calde provenienti dal Golfo del Messico, ma che si scontrano con l'aria artica preesistente alle alte latitudini.
Grandinate simili nel nostro Paese si possono avere in concomitanza con lo sviluppo di temporali a supercella, soprattutto su aree come la Val Padana, in piena estate.
CICLONE TROPICALE ZENA DEVASTA LE ISOLE FIJI
Il ciclone tropicale Zena, equivalente ad un Uragano di categoria 2, sta imperversando in queste ore sulle Isole Fiji. Almeno una persona è morta e un'altra risulta dispersa a causa delle inondazioni provocate dalle forti piogge associate al ciclone. Zena sta ricalcando all'incirca lo stesso percorso seguito dal ciclone Winston a fine Febbraio, il più forte che abbia mai raggiunto le Isole.
Le piogge più intense continueranno ad interessare le Fiji fino a Giovedì mattina, dopodiché è atteso un graduale miglioramento del tempo con lo spostamento del ciclone verso Est-Sud Est, dove è previsto dissiparsi nel corso di Venerdì nei pressi di Tonga.
Le piogge più intense continueranno ad interessare le Fiji fino a Giovedì mattina, dopodiché è atteso un graduale miglioramento del tempo con lo spostamento del ciclone verso Est-Sud Est, dove è previsto dissiparsi nel corso di Venerdì nei pressi di Tonga.
PAKISTAN: PIOGGE TORRENZIALI E ALLUVIONI CAUSANO ALMENO 63 VITTIME
5 APRILE 2016: Dopo 48 ore di pioggia ininterrotta un timido sole è tornato a splendere sull'area nord occidentale del Pakistan nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa colpita da violente alluvioni a causa delle piogge pre monsoniche. La forza dell'acqua ha trascinato ponti, strade e abitazioni causando almeno 63 vittime, un bilancio provvisorio perché non tutte le zone colpite dal disastro sono state raggiunte. A centinaia attendono ancora l'arrivo dei soccorsi che stanno tentando l'impossibile data la morfologia montuosa della zona piuttosto impervia. La situazione più grave nella città di Peshawar che conta quasi 1 milione di abitanti da cui giungono le immagini più disastrose.
Strade e piazze non esistono più, la gente è costretta a fuggire a piedi o con mezzi di fortuna attraverso un mare di fango che scorre ovunque e trascina ogni cosa.
Purtroppo il Pakistan va incontro periodicamente a catastrofi naturali di questo tipo, soprattutto durante i cambi stagionali Primavera-Estate e Autunno-Inverno che preannunciano l'arrivo dei Monsoni, un territorio particolarmente vulnerabile dove le abitazioni sono costruite male e non c'è un piano di risanamento. Ogni anno centinaia di persone restano vittime di alluvioni e frane e migliaia di ettari di terreno agricolo vengono distrutti con pesanti ripercussioni sull'economia del paese. Il Governo ha dichiarato ancora una volta lo stato di emergenza.
Strade e piazze non esistono più, la gente è costretta a fuggire a piedi o con mezzi di fortuna attraverso un mare di fango che scorre ovunque e trascina ogni cosa.
Purtroppo il Pakistan va incontro periodicamente a catastrofi naturali di questo tipo, soprattutto durante i cambi stagionali Primavera-Estate e Autunno-Inverno che preannunciano l'arrivo dei Monsoni, un territorio particolarmente vulnerabile dove le abitazioni sono costruite male e non c'è un piano di risanamento. Ogni anno centinaia di persone restano vittime di alluvioni e frane e migliaia di ettari di terreno agricolo vengono distrutti con pesanti ripercussioni sull'economia del paese. Il Governo ha dichiarato ancora una volta lo stato di emergenza.
USA: DALLA PRIMAVERA ALL'INVERNO IN 24 ORE
Aggiornamento 11 APRILE 2016 ore 10:05
A seguito della recente irruzione di masse d'aria di estrazione canadese sul comparto nordorientale degli USA la neve ha fatto la sua comparsa su molti stati prossimi alla East Coast settentrionale nella giornata di sabato. In questo video si notano le nevicate tardive che hanno interessato la Pennsylvania, in particolare la città di Allentown.
Aggiornamento 10 APRILE 2016 ore 9:30
Dalle ancora gelide terre canadesi una massiccia irruzione di aria fredda si sta concentrando sugli stati nordorientali degli USA, riportando la colonnina di mercurio su valori da pieno inverno, nonostante sul calendario siamo ormai al 10 aprile. La massa gelida provenuta dal Canada avvolge non solo gli stati del North East, ma si spinge fin su Pennsylvania, New York, Virginia e Midwest orientale, dove le temperature sono scese sotto zero favorendo nevicate fuori stagione.
Nel Michigan in queste ore il termometro scende fino a -11° in prossimità del confine con il Canada, punte di -9° si registrano nel Minnesota, nel Maryland, in Pennsylvania, Ohio e sullo stato di New York, grazie anche ai rasserenamenti notturni che favoriscono la dispersione del calore verso lo spazio.
Nevica sulla zona dei Grandi Laghi, come a Chicago e a Buffalo, ma anche su parte del Minnesota e del Wisconsin e nelle prossime ore le nevicate si intensificheranno su tutta la fascia compresa tra i Grandi Laghi e i confini con il Canada a causa del passaggio di un'intensa perturbazione sospinta da correnti più miti meridionali che avranno il merito di innalzare gradualmente le temperature, fino a trasformare in pioggia i fiocchi entro fine giornata.
1 APRILE 2016: Se fino agli ultimi giorni di marzo anche le aree più settentrionali degli USA stavano godendo di condizioni climatiche primaverili, nonostante la loro vicinanza all'ancora gelido Canada, mentre le località della East Coast settentrionale raggiungono ancora adesso temperature prossime ai 25° di giorno, nei prossimi giorni ripiomberanno tutti in pieno inverno.
E' in gestazione infatti un vero e proprio colpo di coda della stagione appena passata, a causa dello sblocco della massa di aria gelida che staziona sulle terre canadesi, per l'insorgenza di un intenso flusso nordoccidentale che sta già convogliando il gelo canadese verso sudest, oltre il confine statunitense.
Su stati di confine come North Dakota e Minnesota le temperature sono già insensibile diminuzione ed è ripreso a nevicare con temperature anche di qualche grado sotto lo zero, mentre sul North East la diminuzione delle temperature è in corso ma non ancora così sensibile da determinare clima invernale.
Questione di poco, poiché la massa gelida canadese avanzerà rapidamente verso sudest e dalle prime ore di sabato avrà conquistato tutto il Midwest, il North East e la East Coast settentrionale, con nevicate che dalla zona dei Grandi Laghi si estenderanno a stati come Illinois, indiana, Ohio e parte degli stati di New York e Pennsylvania.
Sulla zona dei Grandi Laghi al confine con il Canada le temperature potranno toccare i -10° nel fine settimana, mentre sulla East Coast settentrionale si perderanno fino a 20° rispetto ad oggi con la colonnina che si avvicinerà agli zero a Boston, in Massachusetts, dove la pioggia si trasformerà in neve. Neve Bagnata prevista a New York tra sabato sera e domenica, con calo termico anche superiori a 20°.
A seguito della recente irruzione di masse d'aria di estrazione canadese sul comparto nordorientale degli USA la neve ha fatto la sua comparsa su molti stati prossimi alla East Coast settentrionale nella giornata di sabato. In questo video si notano le nevicate tardive che hanno interessato la Pennsylvania, in particolare la città di Allentown.
Aggiornamento 10 APRILE 2016 ore 9:30
Dalle ancora gelide terre canadesi una massiccia irruzione di aria fredda si sta concentrando sugli stati nordorientali degli USA, riportando la colonnina di mercurio su valori da pieno inverno, nonostante sul calendario siamo ormai al 10 aprile. La massa gelida provenuta dal Canada avvolge non solo gli stati del North East, ma si spinge fin su Pennsylvania, New York, Virginia e Midwest orientale, dove le temperature sono scese sotto zero favorendo nevicate fuori stagione.
Nel Michigan in queste ore il termometro scende fino a -11° in prossimità del confine con il Canada, punte di -9° si registrano nel Minnesota, nel Maryland, in Pennsylvania, Ohio e sullo stato di New York, grazie anche ai rasserenamenti notturni che favoriscono la dispersione del calore verso lo spazio.
Nevica sulla zona dei Grandi Laghi, come a Chicago e a Buffalo, ma anche su parte del Minnesota e del Wisconsin e nelle prossime ore le nevicate si intensificheranno su tutta la fascia compresa tra i Grandi Laghi e i confini con il Canada a causa del passaggio di un'intensa perturbazione sospinta da correnti più miti meridionali che avranno il merito di innalzare gradualmente le temperature, fino a trasformare in pioggia i fiocchi entro fine giornata.
1 APRILE 2016: Se fino agli ultimi giorni di marzo anche le aree più settentrionali degli USA stavano godendo di condizioni climatiche primaverili, nonostante la loro vicinanza all'ancora gelido Canada, mentre le località della East Coast settentrionale raggiungono ancora adesso temperature prossime ai 25° di giorno, nei prossimi giorni ripiomberanno tutti in pieno inverno.
E' in gestazione infatti un vero e proprio colpo di coda della stagione appena passata, a causa dello sblocco della massa di aria gelida che staziona sulle terre canadesi, per l'insorgenza di un intenso flusso nordoccidentale che sta già convogliando il gelo canadese verso sudest, oltre il confine statunitense.
Su stati di confine come North Dakota e Minnesota le temperature sono già insensibile diminuzione ed è ripreso a nevicare con temperature anche di qualche grado sotto lo zero, mentre sul North East la diminuzione delle temperature è in corso ma non ancora così sensibile da determinare clima invernale.
Questione di poco, poiché la massa gelida canadese avanzerà rapidamente verso sudest e dalle prime ore di sabato avrà conquistato tutto il Midwest, il North East e la East Coast settentrionale, con nevicate che dalla zona dei Grandi Laghi si estenderanno a stati come Illinois, indiana, Ohio e parte degli stati di New York e Pennsylvania.
Sulla zona dei Grandi Laghi al confine con il Canada le temperature potranno toccare i -10° nel fine settimana, mentre sulla East Coast settentrionale si perderanno fino a 20° rispetto ad oggi con la colonnina che si avvicinerà agli zero a Boston, in Massachusetts, dove la pioggia si trasformerà in neve. Neve Bagnata prevista a New York tra sabato sera e domenica, con calo termico anche superiori a 20°.
TORNA L'INVERNO IN SPAGNA. DAMA BIANCA SUL SETTENTRIONE A QUOTE COLLINARI
31 APRILE 2016: Se l'Italia si trova sul bordo destro della depressione che si sta approfondendo tra Francia e Penisola Iberica, con un conseguente richiamo di correnti calde sciroccali che ci proiettano in una primavera avanzata, la Spagna viene a posizionarsi sul lato sinistro della stessa area di bassa pressione con conseguenze diametralmente opposte.
La Penisola Iberica, infatti, è alle prese con una consistente discesa di aria fredda nord atlantica che converge verso il centro di bassa pressione e che provoca un sensibile raffreddamento con tempo instabile e nevicate fino a quote pressoché collinari.
La perturbazione in transito coinvolge direttamente le zone settentrionali spagnole, con piogge e temporali e fenomeni che assumono carattere nevoso oltre i 700 metri circa, interessando soprattutto la Castiglia Leon dove si contano accumuli di neve fresca superiori ai 20cm a 1000m di quota.
Il grosso del maltempo sembra però essersi ormai scaricato e già nel corso pomeriggio il movimento verso est del fronte favorirà un'attenuazione dei fenomeni sulla Spagna settentrionale, tanto che entro sera subentreranno le prime schiarite a partire da ovest.
La Penisola Iberica, infatti, è alle prese con una consistente discesa di aria fredda nord atlantica che converge verso il centro di bassa pressione e che provoca un sensibile raffreddamento con tempo instabile e nevicate fino a quote pressoché collinari.
La perturbazione in transito coinvolge direttamente le zone settentrionali spagnole, con piogge e temporali e fenomeni che assumono carattere nevoso oltre i 700 metri circa, interessando soprattutto la Castiglia Leon dove si contano accumuli di neve fresca superiori ai 20cm a 1000m di quota.
Il grosso del maltempo sembra però essersi ormai scaricato e già nel corso pomeriggio il movimento verso est del fronte favorirà un'attenuazione dei fenomeni sulla Spagna settentrionale, tanto che entro sera subentreranno le prime schiarite a partire da ovest.
LA TEMPESTA IRMGARD SI ABBATTE SUL REGNO UNITO CON VENTI FINO A 130 KM/h
Aggiornamento 31 MARZO 2016 ore 9:35
Gli stati meridionali statunitensi sono alle prese con il passaggio di una serie di forti temporali che hanno originato alluvioni lampo ed anche alcuni tornado. Ad innescare la miccia è stata una discesa di aria fredda sugli stati occidentali degli USA che ha originato un fronte molto instabile transitato ieri su Kansas, Oklahoma, Arkansas e Missori.
Gli intensi fenomeni hanno provocato accumuli pluviometrici in poche ore fino a 120mm a North Little Rock, in Arkansas. Oltre ai numerosi danni si contano anche 9 feriti in Oklahoma, uno in Arkansas.
Almeno cinque tornado si sono scaricati ieri su tali zone creando diversi danni alle strutture. Il fronte temporalesco si sta spostando verso est e nelle prossime ore transiterà su Missouri, Arkansas, Louisiana, Kentucky, Tennessee e Mississippi,dove sono attesi nuovi tornado o forti temporali anche grandinigeni, mentre tenderà ad attenuarsi temporaneamente entro fine giornata.
Ma nei prossimi giorni gli stati meridionali degli USA saranno ancora soggetti al passaggio di nuovi fronti temporaleschi anche di una certa intensità, che potrebbero sfociare in altri tornado.
AGGIORNAMENTO 29 MARZO ore 9:00: Katie ha creato molti più problemi del previsto nel Regno Unito, nonostante l'allerta lanciato con molti giorni di anticipo la tempesta si è abbattuta con una violenza inaspettata, i venti che hanno soffiato fino a 170km/h hanno abbattuto migliaia di tralicci e causato l'interruzione dell'energia elettrica in moltissime case, almeno 100mila persone sarebbero rimaste senza corrente. Grandi disagi anche nel traffico aereo Oltre 150 voli tra partenze e arrivi sono stati cancellati negli aeroporti londinesi di Gatwick e Heathrow.
Aggiornamento 28 MARZO ore 14:45: Sta determinando seri danni la forte ondata di maltempo che sta interessando le Isole Britanniche ed il Nord della Francia con venti tempestosi e piogge torrenziali. Le raffiche più forti hanno raggiunto i 150 km/h, persino i 180 km/h sulle Higlands scozzesi. Molti i voli cancellati negli aeroporti di Gatwick e Heathrow. Chiusi al traffico alcune strade. Il maltempo ha inoltre determinato l'interruzione dell'energia elettrica in Francia. Notevole è il calo della pressione per l'arrivo di Kate, anche di 26 hPa in 16 ore.
Aggiornamento 27 MARZO ore 10:05: L'ennesima tempesta atlantica, denominata Irmgard dall'università di Berlino e Katie dal Met Office, si è abbattuta sul Regno Unito tra la giornata di ieri Sabato e le prime ore di oggi Domenica con pioggia forte e venti che al suolo hanno raggiunto i 130km/h ed in quota sulle Highlands scozzesi pensate, persino i 180km/h. Il ciclone abbondantemente previsto dal centro meteorologico anglosassone con largo anticipo ha posizionato in nottata il suo minimo barico approfonditosi fino a 965 hPa poco a nord della Scozia ed in queste ore si sta dirigendo verso il mar di Norvegia favorendo un rapido miglioramento del tempo al suo seguito.
Aggiornamento 26 MARZO 2016 ore 10:00
L'ennesima tempesta atlantica, denominata Irmgard dall'università di Berlino e Katie dal Met Office, si è abbattuta sul Regno Unito tra la giornata di ieri Sabato e le prime ore di oggi Domenica con pioggia forte e venti che al suolo hanno raggiunto i 130km/h ed in quota sulle Highlands scozzesi pensate, persino i 180km/h.
Il ciclone abbondantemente previsto dal centro meteorologico anglosassone con largo anticipo ha posizionato in nottata il suo minimo barico approfonditosi fino a 965 hPa poco a nord della Scozia ed in queste ore si sta dirigendo velocemente verso il mar di Norvegia favorendo un rapido miglioramento del tempo al suo seguito.
25 MARZO 2016: Un profondo vortice di bassa pressione con minimo fino a 970hPa si sta avvicinando alle isole britanniche, denominato Irmgard dall'Istituto Meteorologico di Berlino, a cui farà capo una perturbazione che già a partire da questa sera accompagnerà le prime piogge verso Scozia ed Irlanda.
Si tratterà della fase iniziale di un intenso peggioramento che prenderà vita soprattutto nella giornata di sabato 26 con piogge e rovesci anche di forte intensità che si estenderanno rapidamente all'Inghilterra, attraversandola da nordovest verso sudest.
Sono attese piogge battenti soprattutto sulle coste occidentali scozzesi e irlandesi nelle prime ore di sabato, poi dal pomeriggio toccherà a Galles e Cornovaglia subire i fenomeni più intensi legati al passaggio Irmgard, con una probabile recrudescenza del maltempo entro sera sulla Scozia.
Sul resto delle isole britanniche il fronte perturbato si sarà invece già allontanato verso est lasciandosi dietro temporanee schiarite, ma l'aria fredda nord atlantica al suo seguito sarà causa di una brusca diminuzione delle temperature che introdurrà una Pasqua fredda ma anche instabile, a causa del passaggio a brevissima distanza di una nuova perturbazione proveniente dall'Atlantico, responsabile anche di nevicate a bassa quota sulle Highlands scozzesi.
Il peggioramento sarà accompagnato inoltre da forti venti che soffieranno intorno al minimo di pressione, con raffiche da sudovest fino a 80km/h sabato pomeriggio sulle coste della Cornovaglia.
Gli stati meridionali statunitensi sono alle prese con il passaggio di una serie di forti temporali che hanno originato alluvioni lampo ed anche alcuni tornado. Ad innescare la miccia è stata una discesa di aria fredda sugli stati occidentali degli USA che ha originato un fronte molto instabile transitato ieri su Kansas, Oklahoma, Arkansas e Missori.
Gli intensi fenomeni hanno provocato accumuli pluviometrici in poche ore fino a 120mm a North Little Rock, in Arkansas. Oltre ai numerosi danni si contano anche 9 feriti in Oklahoma, uno in Arkansas.
Almeno cinque tornado si sono scaricati ieri su tali zone creando diversi danni alle strutture. Il fronte temporalesco si sta spostando verso est e nelle prossime ore transiterà su Missouri, Arkansas, Louisiana, Kentucky, Tennessee e Mississippi,dove sono attesi nuovi tornado o forti temporali anche grandinigeni, mentre tenderà ad attenuarsi temporaneamente entro fine giornata.
Ma nei prossimi giorni gli stati meridionali degli USA saranno ancora soggetti al passaggio di nuovi fronti temporaleschi anche di una certa intensità, che potrebbero sfociare in altri tornado.
AGGIORNAMENTO 29 MARZO ore 9:00: Katie ha creato molti più problemi del previsto nel Regno Unito, nonostante l'allerta lanciato con molti giorni di anticipo la tempesta si è abbattuta con una violenza inaspettata, i venti che hanno soffiato fino a 170km/h hanno abbattuto migliaia di tralicci e causato l'interruzione dell'energia elettrica in moltissime case, almeno 100mila persone sarebbero rimaste senza corrente. Grandi disagi anche nel traffico aereo Oltre 150 voli tra partenze e arrivi sono stati cancellati negli aeroporti londinesi di Gatwick e Heathrow.
Aggiornamento 28 MARZO ore 14:45: Sta determinando seri danni la forte ondata di maltempo che sta interessando le Isole Britanniche ed il Nord della Francia con venti tempestosi e piogge torrenziali. Le raffiche più forti hanno raggiunto i 150 km/h, persino i 180 km/h sulle Higlands scozzesi. Molti i voli cancellati negli aeroporti di Gatwick e Heathrow. Chiusi al traffico alcune strade. Il maltempo ha inoltre determinato l'interruzione dell'energia elettrica in Francia. Notevole è il calo della pressione per l'arrivo di Kate, anche di 26 hPa in 16 ore.
Aggiornamento 27 MARZO ore 10:05: L'ennesima tempesta atlantica, denominata Irmgard dall'università di Berlino e Katie dal Met Office, si è abbattuta sul Regno Unito tra la giornata di ieri Sabato e le prime ore di oggi Domenica con pioggia forte e venti che al suolo hanno raggiunto i 130km/h ed in quota sulle Highlands scozzesi pensate, persino i 180km/h. Il ciclone abbondantemente previsto dal centro meteorologico anglosassone con largo anticipo ha posizionato in nottata il suo minimo barico approfonditosi fino a 965 hPa poco a nord della Scozia ed in queste ore si sta dirigendo verso il mar di Norvegia favorendo un rapido miglioramento del tempo al suo seguito.
Aggiornamento 26 MARZO 2016 ore 10:00
L'ennesima tempesta atlantica, denominata Irmgard dall'università di Berlino e Katie dal Met Office, si è abbattuta sul Regno Unito tra la giornata di ieri Sabato e le prime ore di oggi Domenica con pioggia forte e venti che al suolo hanno raggiunto i 130km/h ed in quota sulle Highlands scozzesi pensate, persino i 180km/h.
Il ciclone abbondantemente previsto dal centro meteorologico anglosassone con largo anticipo ha posizionato in nottata il suo minimo barico approfonditosi fino a 965 hPa poco a nord della Scozia ed in queste ore si sta dirigendo velocemente verso il mar di Norvegia favorendo un rapido miglioramento del tempo al suo seguito.
25 MARZO 2016: Un profondo vortice di bassa pressione con minimo fino a 970hPa si sta avvicinando alle isole britanniche, denominato Irmgard dall'Istituto Meteorologico di Berlino, a cui farà capo una perturbazione che già a partire da questa sera accompagnerà le prime piogge verso Scozia ed Irlanda.
Si tratterà della fase iniziale di un intenso peggioramento che prenderà vita soprattutto nella giornata di sabato 26 con piogge e rovesci anche di forte intensità che si estenderanno rapidamente all'Inghilterra, attraversandola da nordovest verso sudest.
Sono attese piogge battenti soprattutto sulle coste occidentali scozzesi e irlandesi nelle prime ore di sabato, poi dal pomeriggio toccherà a Galles e Cornovaglia subire i fenomeni più intensi legati al passaggio Irmgard, con una probabile recrudescenza del maltempo entro sera sulla Scozia.
Sul resto delle isole britanniche il fronte perturbato si sarà invece già allontanato verso est lasciandosi dietro temporanee schiarite, ma l'aria fredda nord atlantica al suo seguito sarà causa di una brusca diminuzione delle temperature che introdurrà una Pasqua fredda ma anche instabile, a causa del passaggio a brevissima distanza di una nuova perturbazione proveniente dall'Atlantico, responsabile anche di nevicate a bassa quota sulle Highlands scozzesi.
Il peggioramento sarà accompagnato inoltre da forti venti che soffieranno intorno al minimo di pressione, con raffiche da sudovest fino a 80km/h sabato pomeriggio sulle coste della Cornovaglia.
USA: COLORADO E NEBRASKA BERSAGLIATI DALLE TEMPESTE DI DAMA BIANCA DI INIZIO PRIMAVERA
24 MARZO 2016: Un vero e proprio colpo di coda dell'inverno ha messo in ginocchio parte degli USA sudoccidentali, a causa di un profondo vortice depressionario ora in movimento verso il Midwest. Una discesa di aria fredda dalle terre canadesi ha alimentato il vortice e dal suo centro si è dipartita una perturbazione che ha provocato condizioni di maltempo invernale nel Nebraska ma soprattutto in Colorado.
Le nevicate sono cadute con una certa intensità, accumulando in alcune zone fino a 5 centimetri all'ora e provocando l'interruzione della corrente elettrica per 80 mila abitazioni nella zona di Denver. Si registrano su alcune zone fino a 40cm di neve, con fiocchi che sono stati accompagnati da colpi di vento ed hanno originato vere e proprie tempeste di neve.
Ora il blocco del maltempo si sta spostando verso est e raggiungendo il Midwest. Sono in atto le ultime nevicate sul Nebraska orientale, ma il grosso dei fenomeni si concentrerà su Iowa, Minnesota, Wisconsin e Michigan settentrionale, dove nelle prossime ore sono attesi accumuli di neve fresca fino a quasi mezzo metro.
Le nevicate sono cadute con una certa intensità, accumulando in alcune zone fino a 5 centimetri all'ora e provocando l'interruzione della corrente elettrica per 80 mila abitazioni nella zona di Denver. Si registrano su alcune zone fino a 40cm di neve, con fiocchi che sono stati accompagnati da colpi di vento ed hanno originato vere e proprie tempeste di neve.
Ora il blocco del maltempo si sta spostando verso est e raggiungendo il Midwest. Sono in atto le ultime nevicate sul Nebraska orientale, ma il grosso dei fenomeni si concentrerà su Iowa, Minnesota, Wisconsin e Michigan settentrionale, dove nelle prossime ore sono attesi accumuli di neve fresca fino a quasi mezzo metro.
TORNA L'INVERNO IN EUROPA: DAMA BIANCA A PRAGA, VIENNA E BRATISLAVA. -10°C A MOSCA
15 MARZO 2016: L'irruzione artico siberiana in atto sull'Europa centro orientale, non è eccezionale, tuttavia se si considera l'andamento medio della stagione fredda è decisamente atipica. Per tutto l'Inverno o quasi le temperature si sono mantenute al di sopra delle medie e ora che sarebbe dovuta arrivare la primavera, è arrivata la neve. Nevicate fino a bassissima quota anche al piano stanno interessando la Germania orientale, la Polonia meridionale, l'Austria, la Repubblica Ceca, la Slovacchia. Nevica a Dresda, Vienna, Praga, Bratislava sebbene senza accumuli grazie alle temperature leggermente superiori allo zero. Gelo intenso invece sulla Russia e l'Ucraina con minime di stanotte fino a -10°c a Mosca.
La causa va ricercata in un posizionamento anomalo dell'anticiclone delle Azzorre che ha collocato i suoi massimi barici di 1035hPa sul Mare del Nord, bloccando di fatto la circolazione oceanica atlantica e favorendo la discesa di correnti gelide siberiane sul suo bordo orientale. Un'Europa spaccata in due in effetti visto che mentre il settore centro orientale trema dal freddo, quello occidentale e settentrionale, dal Regno Unito alla Scandinavia assapora tutta la mitezza di una primavera avanzata. Lo dimostrano i +7°c di minima di Tromso, che in questo periodo dovrebbe avere minime fino a -5°c.
La causa va ricercata in un posizionamento anomalo dell'anticiclone delle Azzorre che ha collocato i suoi massimi barici di 1035hPa sul Mare del Nord, bloccando di fatto la circolazione oceanica atlantica e favorendo la discesa di correnti gelide siberiane sul suo bordo orientale. Un'Europa spaccata in due in effetti visto che mentre il settore centro orientale trema dal freddo, quello occidentale e settentrionale, dal Regno Unito alla Scandinavia assapora tutta la mitezza di una primavera avanzata. Lo dimostrano i +7°c di minima di Tromso, che in questo periodo dovrebbe avere minime fino a -5°c.
ALLUVIONE IN BRASILE: ALMENO 15 VITTIME E 8 DISPERSI NELLA REGIONE DI SAN PAOLO
15 MARZO 2016: È salito ad almeno 15 morti , 11 feriti e otto dispersi il bilancio dell'ondata di maltempo che ha colpito il Brasile soprattutto la regione di San Paolo tra la notte di Giovedi 10 Marzo e le prime ore di Venerdì 11. Un violentissimo temporale che ha abbattuto alberi e portato frane e allagamenti nella zona periferica della megalopoli di San Paolo e delle bidonville. La pioggia intensa ha causato lo straripamento di alcuni fiumi come il Tieté e il Pinheirosan costringendo molte famiglie delle rive ad abbandonare le proprie abitazioni.
Il temporale ha causato anche un lungo black out che ha costretto le autorità a interrompere atterraggi e decolli all'aeroporto internazionale di Guarulhosò. Le squadre di soccorso sono ancora al lavoro per portare aiuto agli abitanti di alcuni quartieri allagati e ancora isolati.
Il temporale ha causato anche un lungo black out che ha costretto le autorità a interrompere atterraggi e decolli all'aeroporto internazionale di Guarulhosò. Le squadre di soccorso sono ancora al lavoro per portare aiuto agli abitanti di alcuni quartieri allagati e ancora isolati.
METEO USA: MALTEMPO ED ALLUVIONI NEL SUDEST, EMERGENZA IN LOUISIANA
10 MARZO 2016: Una situazione di forte maltempo sta interessando la parte meridionale degli Stati Uniti. In particolare Mississipi, Louisiana e Texas sono le aree che hanno ricevuto i maggiori quantitativi di pioggia negli ultimi giorni. Gli accumuli complessivi dell'ultima settimana raggiungono e superano anche i 300 mm in alcune città della Lousiana, in particolare Shreveport e Monroe, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa di inondazioni lampo e frane.
Il maltempo si accanirà a più riprese, sempre nelle stesse zone, anche nei prossimi giorni. A causa della saturazione del terreno in Texas e nella parte centrale della Valle del Mississipi, è molto alto il rischio di nuove alluvioni anche con quantitativi di pioggia inferiori, poiché tutti gli affluenti del Mississipi saranno già molto carichi. Tutte queste inondazioni sono molto probabilmente collegate a "El Nino", che, anche se è destinato ad indebolirsi nel corso della Primavera, manterrà molto elevato il rischio di nuove alluvioni per gran parte della stagione primaverile.
Il maltempo si accanirà a più riprese, sempre nelle stesse zone, anche nei prossimi giorni. A causa della saturazione del terreno in Texas e nella parte centrale della Valle del Mississipi, è molto alto il rischio di nuove alluvioni anche con quantitativi di pioggia inferiori, poiché tutti gli affluenti del Mississipi saranno già molto carichi. Tutte queste inondazioni sono molto probabilmente collegate a "El Nino", che, anche se è destinato ad indebolirsi nel corso della Primavera, manterrà molto elevato il rischio di nuove alluvioni per gran parte della stagione primaverile.
ALLUVIONI LAMPO, SMOTTAMENTI ED ALLAGAMENTI NEGLI EMIRATI ARABI
Aggiornamento 10 MARZO 2016 ore 16:25
E' stata una tempesta insolita e devastante, quella che ha colpito negli ultimi giorni gli Emirati Arabi Uniti, con violente raffiche di vento che hanno sfiorato i 120km/h. Danni in tutta la capitale Abu Dhabi oltre che per il forte vento anche per l'incessante pioggia, accompagnata talora da grandine e fulmini. Il vento tempestoso ha fatto volare numerosi ultraleggeri contro altri aerei parcheggiati lungo la pista: l'aeroporto della città nel frattempo è stato chiuso al traffico.
La pioggia è piuttosto rara negli Emirati Arabi Uniti, paese caratterizzato dal clima arido dei deserti tropicali, che vede mediamente meno di 100mm di pioggia all'anno: dallo scorso sabato invece sono caduti quasi 300mm di pioggia!
Aggiornamento 8 MARZO 2016 ore 7:00
La stessa perturbazione che ha interessato il Sud Italia tra domenica 6 e lunedì 7 ha colpito in particolare i Balcani meridionali; le piogge intense e persistenti, veri e propri nubifragi, hanno scaricato fino ad 80 mm in un'ora provocando allagamenti, interruzioni alla viabilità e tutta una serie di conseguenze. Il Ministero del'interno ha proclamato lo stato di emergenza per 11 località. Particolarmente coinvolti la Serbia e il Kosovo; decine di persone sono state fatte evacuare nelle municipalita' di Cacak, Arilje e Lucani. La furia delle acque ha inoltre demolito alcuni ponti nella cittadina di Novy Pazar.
Questa situazione è stata causata da un fronte temporalesco stazionario in arrivo dallo Ionio, alimentato da aria umida e decisamente instabile afro mediterranea.
7 MARZO 2016: A seguito delle pesanti piogge che negli ultimi giorni si sono scaricate su parte degli Emirati Arabi, sono stati numerosi gli allagamenti e le frane verificatisi a Fujairah, nella Penisola del Musandam. La zona interessata dall'alluvione è caratterizzata da una sequenza di colline alte mediamente 500/700m. Le forti piogge hanno provocato alluvioni lampo con diverse frane e smottamenti del terreno, come si può osservare in questo video.
Anche nei prossimi giorni sulla zona persisteranno condizioni di instabilità, con altre occasioni per piogge e rovesci anche intensi che prolungheranno la situazione critica negli Emirati Arabi Uniti.
E' stata una tempesta insolita e devastante, quella che ha colpito negli ultimi giorni gli Emirati Arabi Uniti, con violente raffiche di vento che hanno sfiorato i 120km/h. Danni in tutta la capitale Abu Dhabi oltre che per il forte vento anche per l'incessante pioggia, accompagnata talora da grandine e fulmini. Il vento tempestoso ha fatto volare numerosi ultraleggeri contro altri aerei parcheggiati lungo la pista: l'aeroporto della città nel frattempo è stato chiuso al traffico.
La pioggia è piuttosto rara negli Emirati Arabi Uniti, paese caratterizzato dal clima arido dei deserti tropicali, che vede mediamente meno di 100mm di pioggia all'anno: dallo scorso sabato invece sono caduti quasi 300mm di pioggia!
Aggiornamento 8 MARZO 2016 ore 7:00
La stessa perturbazione che ha interessato il Sud Italia tra domenica 6 e lunedì 7 ha colpito in particolare i Balcani meridionali; le piogge intense e persistenti, veri e propri nubifragi, hanno scaricato fino ad 80 mm in un'ora provocando allagamenti, interruzioni alla viabilità e tutta una serie di conseguenze. Il Ministero del'interno ha proclamato lo stato di emergenza per 11 località. Particolarmente coinvolti la Serbia e il Kosovo; decine di persone sono state fatte evacuare nelle municipalita' di Cacak, Arilje e Lucani. La furia delle acque ha inoltre demolito alcuni ponti nella cittadina di Novy Pazar.
Questa situazione è stata causata da un fronte temporalesco stazionario in arrivo dallo Ionio, alimentato da aria umida e decisamente instabile afro mediterranea.
7 MARZO 2016: A seguito delle pesanti piogge che negli ultimi giorni si sono scaricate su parte degli Emirati Arabi, sono stati numerosi gli allagamenti e le frane verificatisi a Fujairah, nella Penisola del Musandam. La zona interessata dall'alluvione è caratterizzata da una sequenza di colline alte mediamente 500/700m. Le forti piogge hanno provocato alluvioni lampo con diverse frane e smottamenti del terreno, come si può osservare in questo video.
Anche nei prossimi giorni sulla zona persisteranno condizioni di instabilità, con altre occasioni per piogge e rovesci anche intensi che prolungheranno la situazione critica negli Emirati Arabi Uniti.
SCIA DI TORNADO NEL SUD DEGLI USA. ALMENO 3 VITTIME
24 FEBBRAIO 2016: Una scia di tornado si è scaricata ieri negli stati meridionali del Nord America. Se ne contano almeno 12 fino ad ora, tra Mississippi, Alabama, Georgiam Louisiana e Florida nordoccidentale. La raffica di tornado ha causato la morte di tre persone, oltre a numerosissimi danni ad abitazioni e linee elettriche, accompagnati da raffiche di vento fino a 120km/h che hanno anche sradicato alcuni alberi.
Tutto per colpa di una strutturata zona di bassa pressione allungata verso sud fino a lambire le coste dei paesi affacciati al Golfo del Messico che sta pilotando un'intensa linea temporalesca in avanzamento verso est.
Anche la giornata di oggi sarà cruciale, visto che ci sarà la possibilità per la formazione di nuovi tornado tra Florida settentrionale e Georgia. In particolare saranno a rischio nelle prossime ore città come Pensacola e Tallahassee in Florida, Atlanta e Macon in Georgia, dove sono attesi forti temporali accompagnati da grandine, colpi di vento a tornado che potranno toccare terra.
Tutto per colpa di una strutturata zona di bassa pressione allungata verso sud fino a lambire le coste dei paesi affacciati al Golfo del Messico che sta pilotando un'intensa linea temporalesca in avanzamento verso est.
Anche la giornata di oggi sarà cruciale, visto che ci sarà la possibilità per la formazione di nuovi tornado tra Florida settentrionale e Georgia. In particolare saranno a rischio nelle prossime ore città come Pensacola e Tallahassee in Florida, Atlanta e Macon in Georgia, dove sono attesi forti temporali accompagnati da grandine, colpi di vento a tornado che potranno toccare terra.
CICLONE TROPICALE WINSTON IN POLINESIA
Aggiornamento 22 FEBBRAIO 2016 ore 9:00:
Sebbene ancora non definitivo si aggrava il bilancio dei danni e purtroppo delle vittime del Ciclone Winston sulle Fiji, che al momento sarebbero almeno 17 ma con numero probabilmente in aumento. Un mostro di categoria 5 che ha toccato terra ieri 20 Febbraio dell'isola di Suva con raffiche di vento fino a 325km/h.
Dozzine di città sono rimaste senz'acqua ed energia elettrica, molti piccoli villaggi sono stati letteralmente spazzati via dalla furia delle piene causate dalle forti precipitazioni. Quasi un milione di persone tagliate fuori dalle comunicazioni per la chiusura degli aeroporti internazionali.
Ancora irraggiungibili le isole più piccole dell'arcipelago a causa dei mari in burrascacon onde alte fino a 12 metri. Un quadro complessivo della situazione si avrà soltanto tra qualche giorno ma è evidente che si tratta del peggiore disastro che abbia mai colpito quella zona del Pacifico negli ultimi decenni. Dichiarato dalle autorità lo stato di catastrofe naturale.
Aggiornamento 21 FEBBRAIO 2016 ore 10:55:
Sebbene ancora non definitivo si aggrava il bilancio dei danni e purtroppo delle vittime, al momento sono 5 dopo il passaggio del Ciclone Winston sulle Isole Fiji. Un mostro di categoria 5 che ha toccato terra ieri 20 Febbraio dell'isola di Suva con raffiche di vento fino a 325km/h.
Dozzine di città sono rimaste senz'acqua ed energia elettrica, molti piccoli villaggi sono stati letteralmente spazzati via dalla furia delle piene causate dalle forti precipitazioni. Quasi un milione di persone tagliate fuori dalle comunicazioni per la chiusura degli aeroporti internazionali.
Ancora irraggiungibili le isole più piccole dell'arcipelago a causa dei mari in burrasca con onde alte fino a 12 metri. Un quadro complessivo della situazione si avrà soltanto tra qualche giorno ma è evidente che si tratta del peggiore disastro che abbia mai colpito quella zona del Pacifico negli ultimi decenni. Dichiarato dalle autorità lo stato di catastrofe naturale.
Aggiornamento 20 FEBBRAIO 2016: E' stato probabilmente l'intenso fenomeno di "El Nino" a creare i presupposti perché questo gigantesco ciclone formatosi pochi giorni fa sul Pacifico meridionale diventasse un mostro di categoria 5. Di fatto Winston, così è stato chiamato, è il ciclone più potente che si sia mai osservato nell'emisfero sud. Si è abbattuto nelle prime ore di oggi Sabato 20 Febbraio sulle Isole Fiji (isola di Suva) dopo aver sfiorato Tonga con venti che hanno superato i 230km/h e raffiche fino a 325km/h (categoria 5) con onde alte fino a 10 metri. A centinaia sono stati costretti ad abbandonare le proprie case per cercare luoghi più sicuri e purtroppo si conta già una vittima. Resteremo aggiornati.
18 FEBBRAIO 2016: Un ciclone tropicale di categoria 3 si muove da ovest ad est nella Polinesia e nel giro di qualche ora si intensificherà fino a raggiungere la categoria 4, con raffiche divento fino a 220km/h. Al momento si trova in mare aperto, nel Pacifico sudoccidentale alle coordinate 17.1 S171.1 W, e si sposta verso ovest molto lentamente alla velocità di 8km/h. Domenica dovrebbe transitare circa 130km a sudest delle Isole Fiji facendo landfall su una delle numerosissime isole dell'Arcipelago, seppur con intensità leggermente inferiore.
Un altro ciclone tropicale è in azione sull'Oceano Indiano meridionale, denominato Uriah, ancora più forte. Rientra infatti nella categoria 4 con raffiche di vento superiori a 230km/h, ma non sembra intenzionato a dirigersi verso la terra ferma.
Sebbene ancora non definitivo si aggrava il bilancio dei danni e purtroppo delle vittime del Ciclone Winston sulle Fiji, che al momento sarebbero almeno 17 ma con numero probabilmente in aumento. Un mostro di categoria 5 che ha toccato terra ieri 20 Febbraio dell'isola di Suva con raffiche di vento fino a 325km/h.
Dozzine di città sono rimaste senz'acqua ed energia elettrica, molti piccoli villaggi sono stati letteralmente spazzati via dalla furia delle piene causate dalle forti precipitazioni. Quasi un milione di persone tagliate fuori dalle comunicazioni per la chiusura degli aeroporti internazionali.
Ancora irraggiungibili le isole più piccole dell'arcipelago a causa dei mari in burrascacon onde alte fino a 12 metri. Un quadro complessivo della situazione si avrà soltanto tra qualche giorno ma è evidente che si tratta del peggiore disastro che abbia mai colpito quella zona del Pacifico negli ultimi decenni. Dichiarato dalle autorità lo stato di catastrofe naturale.
Aggiornamento 21 FEBBRAIO 2016 ore 10:55:
Sebbene ancora non definitivo si aggrava il bilancio dei danni e purtroppo delle vittime, al momento sono 5 dopo il passaggio del Ciclone Winston sulle Isole Fiji. Un mostro di categoria 5 che ha toccato terra ieri 20 Febbraio dell'isola di Suva con raffiche di vento fino a 325km/h.
Dozzine di città sono rimaste senz'acqua ed energia elettrica, molti piccoli villaggi sono stati letteralmente spazzati via dalla furia delle piene causate dalle forti precipitazioni. Quasi un milione di persone tagliate fuori dalle comunicazioni per la chiusura degli aeroporti internazionali.
Ancora irraggiungibili le isole più piccole dell'arcipelago a causa dei mari in burrasca con onde alte fino a 12 metri. Un quadro complessivo della situazione si avrà soltanto tra qualche giorno ma è evidente che si tratta del peggiore disastro che abbia mai colpito quella zona del Pacifico negli ultimi decenni. Dichiarato dalle autorità lo stato di catastrofe naturale.
Aggiornamento 20 FEBBRAIO 2016: E' stato probabilmente l'intenso fenomeno di "El Nino" a creare i presupposti perché questo gigantesco ciclone formatosi pochi giorni fa sul Pacifico meridionale diventasse un mostro di categoria 5. Di fatto Winston, così è stato chiamato, è il ciclone più potente che si sia mai osservato nell'emisfero sud. Si è abbattuto nelle prime ore di oggi Sabato 20 Febbraio sulle Isole Fiji (isola di Suva) dopo aver sfiorato Tonga con venti che hanno superato i 230km/h e raffiche fino a 325km/h (categoria 5) con onde alte fino a 10 metri. A centinaia sono stati costretti ad abbandonare le proprie case per cercare luoghi più sicuri e purtroppo si conta già una vittima. Resteremo aggiornati.
18 FEBBRAIO 2016: Un ciclone tropicale di categoria 3 si muove da ovest ad est nella Polinesia e nel giro di qualche ora si intensificherà fino a raggiungere la categoria 4, con raffiche divento fino a 220km/h. Al momento si trova in mare aperto, nel Pacifico sudoccidentale alle coordinate 17.1 S171.1 W, e si sposta verso ovest molto lentamente alla velocità di 8km/h. Domenica dovrebbe transitare circa 130km a sudest delle Isole Fiji facendo landfall su una delle numerosissime isole dell'Arcipelago, seppur con intensità leggermente inferiore.
Un altro ciclone tropicale è in azione sull'Oceano Indiano meridionale, denominato Uriah, ancora più forte. Rientra infatti nella categoria 4 con raffiche di vento superiori a 230km/h, ma non sembra intenzionato a dirigersi verso la terra ferma.
TEMPESTA DI DAMA BIANCA RECORD IN CANADA
18 FEBBRAIO 2016: Tra la fine della scorsa settimana e l'inizio di quella in corso una tempesta di neve si è scaricata sulla Capitale canadese Ottawa, in Ontario, non lontana dal confine americano con stato del Vermont. L'accumulo di neve che è stato registrato nel corso di una giornata ha raggiunto livelli record (esattamente mezzo metro), frantumando il precedente primato di 40cm che risaliva al 2 marzo 1947. (Fonte CBC news)
Complici anche le temperature abbondantemente sotto zero nei giorni immediatamente precedenti l'arrivo del fronte tempestoso, con punte di -29° e venti fino a 50km/h, la neve ha attecchito ovunque paralizzando la circolazione e costringendo alla chiusura delle scuole e alla cancellazione di numerosi voli di linea. Le temperature sono rapidamente aumentate con l'ingresso della perturbazione sospinta da aria più mite meridionale, ma non abbastanza per trasformare il fenomeno in pioggia.
Complici anche le temperature abbondantemente sotto zero nei giorni immediatamente precedenti l'arrivo del fronte tempestoso, con punte di -29° e venti fino a 50km/h, la neve ha attecchito ovunque paralizzando la circolazione e costringendo alla chiusura delle scuole e alla cancellazione di numerosi voli di linea. Le temperature sono rapidamente aumentate con l'ingresso della perturbazione sospinta da aria più mite meridionale, ma non abbastanza per trasformare il fenomeno in pioggia.
MEDITERRANEO DA UN ESTREMO ALL'ALTRO: DAMA BIANCA E GELO SULLA PENISOLA IBERICA. CALDO SMISURATO IN GRECIA
16 FEBBRAIO 2016: Un vasto canale di aria molto fredda di origine scandinava si è scavato negli ultimi giorni una strada verso sud e riesce a raggiungere con estrema facilità la Penisola Iberica. Proprio sul settore sudoccidentale del continente le temperature hanno infatti subiti una vistosa diminuzione da inizio settimana, con i picchi più bassi che sono stati raggiunti proprio questa mattina.
Sulla Serra Guadarrama, nella stazione sciistica di Puerto Navacerrada che dista circa 50 chilometri da Madrid, la colonnina è scesa fino a -9° a 1800m di quota. -3° invece la minima nella vicina capitale. Tra la fine della scorsa settimana e l'inizio di quella nuova tempeste di neve si sono scatenate sulle alture iberiche, con la massima intensità che è stata raggiunta nel nord della Spagna, dove si sono avute pesanti ripercussioni sul traffico automobilistico.
Il freddo non si è limitato ad interessare il comparto iberico, ma si è spinto ancora più a sud fino a raggiungere il Nord Africa. La isoterma 0° a circa 1500m si posiziona infatti sui settori settentrionali di Marocco e Algeria. Forte instabilità si genera così sul Mediterraneo occidentale con temporali che dalle coste algerine si spingono anche alle prime zone dell'entroterra.
Questa mattina Milos, nelle isole dell'Egeo
Situazione diametralmente opposta invece sull'Europa sudorientale, dove al contrario si assiste ad una impetuosa risalita di correnti calde provenienti dall'entroterra libico dirette verso il sud balcanico. Qui il sole e il caldo regalano uno scorcio più che primaverile, tanto che ieri pomeriggio la colonnina ha raggiunto valori di ben 28° a Creta, 27° a Lamia, nel centro della Grecia.
Sulla Serra Guadarrama, nella stazione sciistica di Puerto Navacerrada che dista circa 50 chilometri da Madrid, la colonnina è scesa fino a -9° a 1800m di quota. -3° invece la minima nella vicina capitale. Tra la fine della scorsa settimana e l'inizio di quella nuova tempeste di neve si sono scatenate sulle alture iberiche, con la massima intensità che è stata raggiunta nel nord della Spagna, dove si sono avute pesanti ripercussioni sul traffico automobilistico.
Il freddo non si è limitato ad interessare il comparto iberico, ma si è spinto ancora più a sud fino a raggiungere il Nord Africa. La isoterma 0° a circa 1500m si posiziona infatti sui settori settentrionali di Marocco e Algeria. Forte instabilità si genera così sul Mediterraneo occidentale con temporali che dalle coste algerine si spingono anche alle prime zone dell'entroterra.
Questa mattina Milos, nelle isole dell'Egeo
Situazione diametralmente opposta invece sull'Europa sudorientale, dove al contrario si assiste ad una impetuosa risalita di correnti calde provenienti dall'entroterra libico dirette verso il sud balcanico. Qui il sole e il caldo regalano uno scorcio più che primaverile, tanto che ieri pomeriggio la colonnina ha raggiunto valori di ben 28° a Creta, 27° a Lamia, nel centro della Grecia.
IN ARRIVO UN WEEKEND DA BRIVIDI SUGLI STATI UNITI ORIENTALI, GELO INTENSO E DAMA BIANCA
Aggiornamento 15 FEBBRAIO 2016 ore 11:05
Un pauroso incidente stradale è avvenuto sabato in Pennsylvania, nel nordest degli USA, causato dall'ondata di gelo eccezionale che sta coinvolgendo ancora in queste ore il North East con temperature che hanno sfiorato i -40° su alcuni stati più settentrionali.
E' successo circa un centinaio di chilometri a nord di Filadelfia, sulla Interstate 78. All'improvviso una tempesta di neve si è scaricata sulla zona, dove le temperature erano già molto basse per la presenza dell'aria gelida con punte anche inferiori ai -15°. Il traffico sulla Interstate è andato in tilt eoltre 60 veicoli sono stati coinvolti in un maxi tamponamento. Tir e automobili sono rimasti ammassati uno sopra l'altro, causando la morte di tre persone e una cinquantina di feriti.
Molte persone che sono rimaste bloccate in autostrada sono state accompagnate in un rifugio per ripararsi dal gelo.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 10:50
Non capita tutti i giorni di vedere delle isoterme come quelle che stanno per abbattersi sugli Stati Uniti nord orientali. Un nucleo di aria artica che sta già facendo sentire i suoi effetti sul Canada con minime che la scorsa notte hanno toccato i -42° nei territori del Nordovest ed i -30° al confine con gli States più settentrionali sta per scendere ulteriormente di latitudine e portarsi fino alla costa nord orientale. Sono valori da brivido, parliamo di temperature alla quota di 1500m comprese tra i -25 ed i -35°C. Valori che raramente sforano le latitudini polari.
Dakota, Minnesota, zona dei Grandi Laghi, Indiana, Ohio, Virginia, Washington, Pennsylvania, Massachusetts, Stato di New York fino a Vermont e Maine dovranno fare i conti con un BLIZZARD di proporzioni eccezionali. Abbondanti nevicate previste un po' ovunque con punte di 20-30cm ma gli accumuli a causa del "Lake Effect Snow" potrebbero superare i 2 metri nella zona dei grandi laghi, soprattutto nella città di Buffalo ben nota per questo fenomeno.
Le nevicate saranno solo uno dei problemi legati a questa invasione artica, quello principale sarà forseil vento fortissimo che unito all'aria secca e la neve al suolo ridurrà la visibilità fino a zero sulle principali arterie di comunicazione con pesanti ripercussioni sulla viabilità. Poi le temperature, gelide, polari, come vogliamo definirle, davvero eccezionalmente basse. i -13° di Stamattina di New York (fino a -26° nello Stato) sono solo un assaggio. Nella grande mela Domenica mattina le minime potrebbero sforare i -20° restando ampiamente al di sotto dei -10° per tutta la giornata festiva. Documenteremo come sempre tutti gli eventi quindi seguiteci sempre.
12 FEBBRAIO 2016: Sarà un fine settimana gelido su gran parte del Nord America per la discesa dal Polo Nord di un vastissimo nocciolo di aria gelida verso latitudini più meridionali. Target di questa nuova ed intensa irruzione di aria fredda, la più severa di questo trimestre invernale, saranno il Canada e la costa orientale degli USA. Valori in picchiata in realtà già in queste ore su tutta la parte orientale dell'America, ma con clou dell'ondata gelida attesa proprio nel corso del week end. Nocciolo gelido piuttosto inteso come detto, con isoterme a 1400 metri che sfioreranno i -35°C! Week end da brividi su grandi città come Boston, New York e Washington con valori termici che scenderanno fino a -15, -17 gradi. Non mancheranno ovviamente veloci rovesci di neve su alcuni Stati interessati dall'affondo artico, come sull'Illinois, Indiana, Ohio e West Virginia accompagnati anche da gelide raffiche di vento con veri e proprio blizzard.
Un pauroso incidente stradale è avvenuto sabato in Pennsylvania, nel nordest degli USA, causato dall'ondata di gelo eccezionale che sta coinvolgendo ancora in queste ore il North East con temperature che hanno sfiorato i -40° su alcuni stati più settentrionali.
E' successo circa un centinaio di chilometri a nord di Filadelfia, sulla Interstate 78. All'improvviso una tempesta di neve si è scaricata sulla zona, dove le temperature erano già molto basse per la presenza dell'aria gelida con punte anche inferiori ai -15°. Il traffico sulla Interstate è andato in tilt eoltre 60 veicoli sono stati coinvolti in un maxi tamponamento. Tir e automobili sono rimasti ammassati uno sopra l'altro, causando la morte di tre persone e una cinquantina di feriti.
Molte persone che sono rimaste bloccate in autostrada sono state accompagnate in un rifugio per ripararsi dal gelo.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 10:50
Non capita tutti i giorni di vedere delle isoterme come quelle che stanno per abbattersi sugli Stati Uniti nord orientali. Un nucleo di aria artica che sta già facendo sentire i suoi effetti sul Canada con minime che la scorsa notte hanno toccato i -42° nei territori del Nordovest ed i -30° al confine con gli States più settentrionali sta per scendere ulteriormente di latitudine e portarsi fino alla costa nord orientale. Sono valori da brivido, parliamo di temperature alla quota di 1500m comprese tra i -25 ed i -35°C. Valori che raramente sforano le latitudini polari.
Dakota, Minnesota, zona dei Grandi Laghi, Indiana, Ohio, Virginia, Washington, Pennsylvania, Massachusetts, Stato di New York fino a Vermont e Maine dovranno fare i conti con un BLIZZARD di proporzioni eccezionali. Abbondanti nevicate previste un po' ovunque con punte di 20-30cm ma gli accumuli a causa del "Lake Effect Snow" potrebbero superare i 2 metri nella zona dei grandi laghi, soprattutto nella città di Buffalo ben nota per questo fenomeno.
Le nevicate saranno solo uno dei problemi legati a questa invasione artica, quello principale sarà forseil vento fortissimo che unito all'aria secca e la neve al suolo ridurrà la visibilità fino a zero sulle principali arterie di comunicazione con pesanti ripercussioni sulla viabilità. Poi le temperature, gelide, polari, come vogliamo definirle, davvero eccezionalmente basse. i -13° di Stamattina di New York (fino a -26° nello Stato) sono solo un assaggio. Nella grande mela Domenica mattina le minime potrebbero sforare i -20° restando ampiamente al di sotto dei -10° per tutta la giornata festiva. Documenteremo come sempre tutti gli eventi quindi seguiteci sempre.
12 FEBBRAIO 2016: Sarà un fine settimana gelido su gran parte del Nord America per la discesa dal Polo Nord di un vastissimo nocciolo di aria gelida verso latitudini più meridionali. Target di questa nuova ed intensa irruzione di aria fredda, la più severa di questo trimestre invernale, saranno il Canada e la costa orientale degli USA. Valori in picchiata in realtà già in queste ore su tutta la parte orientale dell'America, ma con clou dell'ondata gelida attesa proprio nel corso del week end. Nocciolo gelido piuttosto inteso come detto, con isoterme a 1400 metri che sfioreranno i -35°C! Week end da brividi su grandi città come Boston, New York e Washington con valori termici che scenderanno fino a -15, -17 gradi. Non mancheranno ovviamente veloci rovesci di neve su alcuni Stati interessati dall'affondo artico, come sull'Illinois, Indiana, Ohio e West Virginia accompagnati anche da gelide raffiche di vento con veri e proprio blizzard.
QUIRINA E RUZICA: 2 TEMPESTE IN ARRIVO SUL NORD EUROPA
7 FEBBRAIO 2016: La circolazione alle alte latitudini del continente si mantiene sempre molto dinamica e un profondo vortice di bassa pressione è ormai prossima alle coste nordoccidentali delle isole britanniche.. Si tratta di Quirina, così denominata dall'Istituto Meteorologico di Berlino, con minimo di 960hPa che domenica attraverserà la Scozia per portarsi sul Mar di Norvegia.
Intorno al suo centro soffieranno venti tempestosi che soffieranno dal quadrante occidentale fino a 80km/h. Dal suo centro si dipartirà una perturbazione che investirà tutto il comparto britannico con piogge diffuse in marcia da ovest ad est dirette lunedì verso l'Europa centrale.
A brevissima distanza seguirà un nuovo vortice di bassa pressione. L'Istituto di Berlino l'ha battezzato Ruzica e domenica sera si avvicinerà minaccioso, con il suo minimo di 960hPa, alla Scozia, dove aggancerà Quirina creando un unico centro di bassa pressione.
Venti di tempesta con raffiche anche superiori a 100km/h soffieranno da ovest a sud del minimo depressionario ed investiranno tra domenica sera e lunedì mattina Irlanda, Galles e Cornovaglia, incanalandosi nel Canale di San Giorgio e nel Canale della Manica.
I venti inizieranno ad attenuarsi solo nel corso di martedì, grazie al temporaneo indebolimento dei vortici depressionari alle alte latitudini del continente.
Intorno al suo centro soffieranno venti tempestosi che soffieranno dal quadrante occidentale fino a 80km/h. Dal suo centro si dipartirà una perturbazione che investirà tutto il comparto britannico con piogge diffuse in marcia da ovest ad est dirette lunedì verso l'Europa centrale.
A brevissima distanza seguirà un nuovo vortice di bassa pressione. L'Istituto di Berlino l'ha battezzato Ruzica e domenica sera si avvicinerà minaccioso, con il suo minimo di 960hPa, alla Scozia, dove aggancerà Quirina creando un unico centro di bassa pressione.
Venti di tempesta con raffiche anche superiori a 100km/h soffieranno da ovest a sud del minimo depressionario ed investiranno tra domenica sera e lunedì mattina Irlanda, Galles e Cornovaglia, incanalandosi nel Canale di San Giorgio e nel Canale della Manica.
I venti inizieranno ad attenuarsi solo nel corso di martedì, grazie al temporaneo indebolimento dei vortici depressionari alle alte latitudini del continente.
MALTEMPO NEGLI USA: TRA GELO E TORNADO
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2016 ore 11:20
Sarebbe da imputarsi al maltempo la causa del terribile incidente avvenuto a New York nella giornata di ieri Venerdì 5 Febbraio 2016. Una gigantesca gru è crollata a Manhattan tra Broadway e Church street forse per il forte vento proprio mentre alcuni operai la stavano abbassando per questioni di sicurezza. Dozzine le auto rimaste schiacciate dai tralicci della gru. Un uomo di 38 anni ha perso la vita all'interno della propria vettura e altre due persone sono rimaste ferite gravemente, i feriti in totale sarebbero una quindicina. I testimoni che hanno ripreso questo filmato dal 46° piano di un grattacielo vicino hanno riferito di aver visto la gru crollare mentre alcuni operai la stavano abbassando.
5 FEBBRAIO 2016: Continua a far cronaca il tempo sugli USA in questa fase dell'anno. Tutto sta succedendo soprattutto sugli stati centro-orientali americani, quelli più esposti alle irruzioni gelide dal Canada. Proprio dalle gelide terre canadesi infatti correnti di origine artica si stanno riversando sul Midwest dando luogo anche ad alcune nevicate da LES (Lake Effect Snow) sui Grandi Laghi.
Il freddo è pungente su tutto il Midwest ma è sugli stati più settentrionali che si registrano al momento le temperature più basse, con punte di -21° nel Minnesota, -19° nel Wisconsin, -17° in Iowa. Ma l'aria fredda si spinge ben più a sud, seppur in misura più attenuata, e raggiunge i paesi affacciati al Golfo del Messico attivando più ad est una depressione che pilota un'estesa linea temporalesca in azione sulla East Coast. Piogge e temporali diffusi si stanno scaricando dal Maine al North Carolina, ma con focolai che sconfinano a tratti anche in Florida.
Il contrasto che si genera sugli stati meridionali degli USA tra le irruzioni canadesi e l'aria più calda preesistente è alla base della formazione di tornado che anche ieri si sono scaricati sugli stati affacciati al Golfo del Messico. In particolare un violento tornado ha toccato terra sulla Georgia orientale, tra le città di Savannah e Fort Stewart. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma solo tanto spavento.
Sarebbe da imputarsi al maltempo la causa del terribile incidente avvenuto a New York nella giornata di ieri Venerdì 5 Febbraio 2016. Una gigantesca gru è crollata a Manhattan tra Broadway e Church street forse per il forte vento proprio mentre alcuni operai la stavano abbassando per questioni di sicurezza. Dozzine le auto rimaste schiacciate dai tralicci della gru. Un uomo di 38 anni ha perso la vita all'interno della propria vettura e altre due persone sono rimaste ferite gravemente, i feriti in totale sarebbero una quindicina. I testimoni che hanno ripreso questo filmato dal 46° piano di un grattacielo vicino hanno riferito di aver visto la gru crollare mentre alcuni operai la stavano abbassando.
5 FEBBRAIO 2016: Continua a far cronaca il tempo sugli USA in questa fase dell'anno. Tutto sta succedendo soprattutto sugli stati centro-orientali americani, quelli più esposti alle irruzioni gelide dal Canada. Proprio dalle gelide terre canadesi infatti correnti di origine artica si stanno riversando sul Midwest dando luogo anche ad alcune nevicate da LES (Lake Effect Snow) sui Grandi Laghi.
Il freddo è pungente su tutto il Midwest ma è sugli stati più settentrionali che si registrano al momento le temperature più basse, con punte di -21° nel Minnesota, -19° nel Wisconsin, -17° in Iowa. Ma l'aria fredda si spinge ben più a sud, seppur in misura più attenuata, e raggiunge i paesi affacciati al Golfo del Messico attivando più ad est una depressione che pilota un'estesa linea temporalesca in azione sulla East Coast. Piogge e temporali diffusi si stanno scaricando dal Maine al North Carolina, ma con focolai che sconfinano a tratti anche in Florida.
Il contrasto che si genera sugli stati meridionali degli USA tra le irruzioni canadesi e l'aria più calda preesistente è alla base della formazione di tornado che anche ieri si sono scaricati sugli stati affacciati al Golfo del Messico. In particolare un violento tornado ha toccato terra sulla Georgia orientale, tra le città di Savannah e Fort Stewart. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma solo tanto spavento.
USA: TORNADO MARTEDI' TRA ALABAMA E MISSISSIPPI CON DANNI INGENTI
3 FEBBRAIO 2016: Mentre poco più a nord, sui Great Planes degli USA, si stavano scaricando blizzard di neve che hanno messo in ginocchio una porzione dell'America del Nord, con accumuli anche di mezzo metro, refoli della stessa aria fredda riuscivano a spingersi martedì 2 verso gli stati affacciati alle coste del Golfo del Messico innescando una serie di tornado che hanno attraversato Alabama e Mississippi lasciando il segno.
Le cronache parlano di ingenti danni e scoperchiamenti di alcuni edifici, tra cui una chiesa, una scuola ed anche un carcere federale. In particolare sono stati contati quattro tornado nello stato del Mississippi, nelle città di Newton, Collinsville, Prismatic e Scooba.
Nel giro di poche ore i tornado si sono spostati verso est raggiungendo l'Alabama, anche in questo caso con alcuni danni ad edificio ed interruzione dell'energia elettrica.
Ma l'emergenza non è ancora finita, perchè nel suo spostamento verso est la linea di instabilità potrà generare nuovi tornado oggi sul settore orientale del Mississippi, Kentucky e Tennessee, oltre a sensibili rinforzi del vento.
Le cronache parlano di ingenti danni e scoperchiamenti di alcuni edifici, tra cui una chiesa, una scuola ed anche un carcere federale. In particolare sono stati contati quattro tornado nello stato del Mississippi, nelle città di Newton, Collinsville, Prismatic e Scooba.
Nel giro di poche ore i tornado si sono spostati verso est raggiungendo l'Alabama, anche in questo caso con alcuni danni ad edificio ed interruzione dell'energia elettrica.
Ma l'emergenza non è ancora finita, perchè nel suo spostamento verso est la linea di instabilità potrà generare nuovi tornado oggi sul settore orientale del Mississippi, Kentucky e Tennessee, oltre a sensibili rinforzi del vento.
CINA: INVERNO ECCEZIONALE. MAI COSI' GLACIALE NEGLI ULTIMI 30 ANNI
1 FEBBRAIO 2016: Quello che sta vivendo quest'anno la Cina è un inverno eccezionalmente gelido. Glaciale. Mai negli ultimi 30 anni il paese si è trovato ad affrontare temperature così basse, che in alcuni casi hanno sfiorato i 50° sotto zero. Sono soprattutto le zone poste più a nordest a risentire delle irruzioni di aria glaciale che provengono dalla Mongolia o dalla Siberia e che portano quasi quotidianamente le temperature oltre i -40°.
Le temperature sono così basse che quando si rilascia dell'acqua calda nell'aria questa gela istantaneamente
Anche oggi, per esempio, le temperature più basse raggiungono i -39° a Mohe, nell'estremo nordest della Cina quasi al confine con la Siberia, -38° a Huma, esattamente sulla linea di confine lungo il corso del Fiume Amur che scende dalla Siberia orientale e che in questo periodo dell'anno è completamente ghiacciato.
Ma l'aria gelida quest'anno trova molta facilità a spingersi ben più a sud, di tanto in tanto anche oltre la latitudine di Shanghai. E quando raggiunge le coste affacciate al Mar Cinese Orientale o al Mar Giallo la conseguenza è che tutto lo specchio d'acqua che bagna il litorale ghiaccia, imprigionando le imbarcazioni.
La Cina sta vivendo una situazione di emergenza per il grande gelo in cui è stretta da inizio inverno, tanto che molte scuole nel nord del paese rimangono chiuse. Il Centro Meteorologico Nazionale ha previsto per i prossimi giorni un ulteriore raffreddamento anche nell'ordine dei 10°. Il rischio è anche quello che molte coltivazioni vengano seriamente danneggiate, tanto che le autorità locali hanno consigliato agli agricoltori di fare ricorso all'uso di particolari fertilizzanti per frutta e verdura, al fine di cercare di ridurre i danni. L'ondata di gelo potrebbe infatti compromettere il 90% dei raccolti.
Le temperature sono così basse che quando si rilascia dell'acqua calda nell'aria questa gela istantaneamente
Anche oggi, per esempio, le temperature più basse raggiungono i -39° a Mohe, nell'estremo nordest della Cina quasi al confine con la Siberia, -38° a Huma, esattamente sulla linea di confine lungo il corso del Fiume Amur che scende dalla Siberia orientale e che in questo periodo dell'anno è completamente ghiacciato.
Ma l'aria gelida quest'anno trova molta facilità a spingersi ben più a sud, di tanto in tanto anche oltre la latitudine di Shanghai. E quando raggiunge le coste affacciate al Mar Cinese Orientale o al Mar Giallo la conseguenza è che tutto lo specchio d'acqua che bagna il litorale ghiaccia, imprigionando le imbarcazioni.
La Cina sta vivendo una situazione di emergenza per il grande gelo in cui è stretta da inizio inverno, tanto che molte scuole nel nord del paese rimangono chiuse. Il Centro Meteorologico Nazionale ha previsto per i prossimi giorni un ulteriore raffreddamento anche nell'ordine dei 10°. Il rischio è anche quello che molte coltivazioni vengano seriamente danneggiate, tanto che le autorità locali hanno consigliato agli agricoltori di fare ricorso all'uso di particolari fertilizzanti per frutta e verdura, al fine di cercare di ridurre i danni. L'ondata di gelo potrebbe infatti compromettere il 90% dei raccolti.
ALLERTA USA: NUOVA TEMPESTA DI DAMA BIANCA SUGLI STATI CENTRALI
1 GENNAIO 2016: Non sarà all'altezza di Jonas, la tempesta di neve che si sta intensificando sugli stati centrali ma i disagi sono già diversi per quello che è soltanto l'inizio. Una discesa di aria polare canadese ha attivato la formazione di un sistema di bassa pressione tra il Nuovo Messico settentrionale e l'Arizona che si approfondirà fino a 995hPa e si muoverà entro le prossime 24-36 ore in direzione NE attraversando Colorado, Kansas, Nebraska, Iowa, Wisconsin e Michigan. L'approfondimento del minimo richiamerà correnti umide e temperate dalla costa sud orientale trasformando le nevicate già in atto in veri e propri blizzard per gli stati più settentrionali.
Entro stasera Lunedì 1 Febbraio saranno sotto la neve Kansas e Nebraska con accumuli fino a 30cm, poi nella giornata di domani Martedì 2 Febbraio il blizzard interesserà Missouri, Iowa e Wisconsin dove gli accumuli potrebbero raggiungere i 40cm. Assieme alla neve anche venti molto forti con raffiche fino a 80km/h potrebbero riguardare soprattutto Iowa e Wisconsin.
Nella notte tra Martedì 2 e Mercoledì' 3 Febbraio la tempesta si muoverà verso sui Grandi Laghidove si centrerà nella mattinata di mercoledì , poi entro sera sarà sul Canada. Mentre neve, gelo e blizzard paralizzeranno gli stati centrali, il richiamo del fronte sub tropicale a fronte del minimo porterà un respiro tiepido lungo tutta la East Coast dove la neve della tempesta Jonas si è già quasi completamente sciolta. Attesi Mercoledì valori massimi fino a 22° su Carolina, Virginia, Maryland e fino a 20° sullo stato di New York ma durerà poco, entro il prossimo weekend il gelo riconquisterà anche i territori orientali.
Entro stasera Lunedì 1 Febbraio saranno sotto la neve Kansas e Nebraska con accumuli fino a 30cm, poi nella giornata di domani Martedì 2 Febbraio il blizzard interesserà Missouri, Iowa e Wisconsin dove gli accumuli potrebbero raggiungere i 40cm. Assieme alla neve anche venti molto forti con raffiche fino a 80km/h potrebbero riguardare soprattutto Iowa e Wisconsin.
Nella notte tra Martedì 2 e Mercoledì' 3 Febbraio la tempesta si muoverà verso sui Grandi Laghidove si centrerà nella mattinata di mercoledì , poi entro sera sarà sul Canada. Mentre neve, gelo e blizzard paralizzeranno gli stati centrali, il richiamo del fronte sub tropicale a fronte del minimo porterà un respiro tiepido lungo tutta la East Coast dove la neve della tempesta Jonas si è già quasi completamente sciolta. Attesi Mercoledì valori massimi fino a 22° su Carolina, Virginia, Maryland e fino a 20° sullo stato di New York ma durerà poco, entro il prossimo weekend il gelo riconquisterà anche i territori orientali.
HENRY: UNA NUOVA TEMPESTA COLPISCE IL REGNO UNITO
Aggiornamento 2 FEBBRAIO 2016 ore 10:00
La super tempesta Henry continuerà anche nelle prossime ore a imperversare su gran parte del Centro Nord Europa. Il vasto e profondo vortice di bassa pressione (anche inferiore ai 970 hPa) si sposterà nel corso delle prossime sulla Scandinavia ed il Mar Baltico, mantenendo condizioni di severo maltempo su tutte le aree attraversate. Durante le ultime 24 ore sono caduti fino ad oltre 50 mm su alcune aree del Regno Unito. Il freddo si farà sentire soprattutto sulla Penisola scandinava dove sono attese ancora nevicate fino in pianura sui settori centro-settentrionali.
Nel corso della giornata di Martedì 2 Febbraio venti tempestosi con raffiche superiori ai 120/150 Km/h interesseranno ancora Scozia, oltre che Danimarca e le coste del Mare del Nord di Olanda e Germania. Un fronte freddo è atteso attraversare proprio queste aree portando piogge e rovesci seguiti da un calo delle temperature con possibilità di nevicate a quote basse anche in Germania entro Mercoledì, quando l'aria fredda dilagherà su buona parte della Mittle Europa.
Il vortice perderà poi vigore tra mercoledì e giovedì spostandosi tra Lapponia ed alta Russia, dove continuerà a determinare qualche nevicata ed un clima molto rigido.
1 FEBBRAIO 2016: La super tempesta Henry (per l'università di Berlino Norsky) sta avanzando rapidamente verso il Regno Unito con severo maltempo atteso su Irlanda, Galles e Scozia nella seconda parte della giornata di oggi Lunedì 1 Febbraio grazie ad un minimo che si è approfondito fino a 955 hPa in direzione delle Isole Faroe. Il Met Office che nella giornata di ieri aveva stimato venti fino a 140-150km/h diramando un allarme rosso per raffiche potenzialmente distruttive ha rettificato la soglia vento portandola fino a 160km/h. Attualmente in Scozia si raggiungono i 130km/h lungo la costa con mareggiate di vaste proporzioni ed i 180km/h sulle Highlands dove la quota neve è in rapido abbassamento ed entro domani cadrà fino a bassa quota con dei veri e propri Blizzard. Le raffiche più intense di vento sono paragonabili ad un uragano di categoria 3-4 e il peggio arriverà solo nel pomeriggio-sera di oggi.
Venti tempestosi raffiche fino a 150km/h
Oltre ai venti tempestosi ed ai mari in burrasca, si temono anche forti precipitazioni, e non solo nevose. Attualmente i quantitativi caduti sono modesti, non oltre i 15-20mm ma nelle prossime 12 ore Massima allerta di livello 3 per possibili alluvioni su West England, Galles e settore sud occidentale soprattutto in Cornovaglia.
Per fortuna Henry si muoverà rapidamente dal nord Atlantico anglosassone a quello norvegese tanto che domani Martedì 2 Febbraio il sistema di bassa pressione sarà sulla Scandinavia con un minimo meno profondo di 970hPa. A vedersela con i suoi venti tempestosi saranno a quel punto soprattutto i Danesi ed i Norvegesi, in particolare gli abitanti di Oslo, sull'omonimo fiordo sono previste raffiche fino a 130km/h. Henry è l'ottava tempesta della stagione invernale 2015-2016 ed arriva a soli tre giorni di distanza da Gertrude che aveva portato venti fino a 230km/h e diffuse alluvioni in Irlanda.
La super tempesta Henry continuerà anche nelle prossime ore a imperversare su gran parte del Centro Nord Europa. Il vasto e profondo vortice di bassa pressione (anche inferiore ai 970 hPa) si sposterà nel corso delle prossime sulla Scandinavia ed il Mar Baltico, mantenendo condizioni di severo maltempo su tutte le aree attraversate. Durante le ultime 24 ore sono caduti fino ad oltre 50 mm su alcune aree del Regno Unito. Il freddo si farà sentire soprattutto sulla Penisola scandinava dove sono attese ancora nevicate fino in pianura sui settori centro-settentrionali.
Nel corso della giornata di Martedì 2 Febbraio venti tempestosi con raffiche superiori ai 120/150 Km/h interesseranno ancora Scozia, oltre che Danimarca e le coste del Mare del Nord di Olanda e Germania. Un fronte freddo è atteso attraversare proprio queste aree portando piogge e rovesci seguiti da un calo delle temperature con possibilità di nevicate a quote basse anche in Germania entro Mercoledì, quando l'aria fredda dilagherà su buona parte della Mittle Europa.
Il vortice perderà poi vigore tra mercoledì e giovedì spostandosi tra Lapponia ed alta Russia, dove continuerà a determinare qualche nevicata ed un clima molto rigido.
1 FEBBRAIO 2016: La super tempesta Henry (per l'università di Berlino Norsky) sta avanzando rapidamente verso il Regno Unito con severo maltempo atteso su Irlanda, Galles e Scozia nella seconda parte della giornata di oggi Lunedì 1 Febbraio grazie ad un minimo che si è approfondito fino a 955 hPa in direzione delle Isole Faroe. Il Met Office che nella giornata di ieri aveva stimato venti fino a 140-150km/h diramando un allarme rosso per raffiche potenzialmente distruttive ha rettificato la soglia vento portandola fino a 160km/h. Attualmente in Scozia si raggiungono i 130km/h lungo la costa con mareggiate di vaste proporzioni ed i 180km/h sulle Highlands dove la quota neve è in rapido abbassamento ed entro domani cadrà fino a bassa quota con dei veri e propri Blizzard. Le raffiche più intense di vento sono paragonabili ad un uragano di categoria 3-4 e il peggio arriverà solo nel pomeriggio-sera di oggi.
Venti tempestosi raffiche fino a 150km/h
Oltre ai venti tempestosi ed ai mari in burrasca, si temono anche forti precipitazioni, e non solo nevose. Attualmente i quantitativi caduti sono modesti, non oltre i 15-20mm ma nelle prossime 12 ore Massima allerta di livello 3 per possibili alluvioni su West England, Galles e settore sud occidentale soprattutto in Cornovaglia.
Per fortuna Henry si muoverà rapidamente dal nord Atlantico anglosassone a quello norvegese tanto che domani Martedì 2 Febbraio il sistema di bassa pressione sarà sulla Scandinavia con un minimo meno profondo di 970hPa. A vedersela con i suoi venti tempestosi saranno a quel punto soprattutto i Danesi ed i Norvegesi, in particolare gli abitanti di Oslo, sull'omonimo fiordo sono previste raffiche fino a 130km/h. Henry è l'ottava tempesta della stagione invernale 2015-2016 ed arriva a soli tre giorni di distanza da Gertrude che aveva portato venti fino a 230km/h e diffuse alluvioni in Irlanda.
GELO E DAMA BIANCA RECORD IN TURCHIA: FINO A 70 cm SULLE COSTE DEL MAR NERO
28 GENNAIO 2016: Nelle ultime settimane la Turchia è stata interessata da abbondanti nevicate e temperature polari. Gli accumuli di neve hanno raggiunto anche le coste del Mar Nero imbiancando città come Istanbul e Trabzon; in alcune località costiere si sono raggiunti i 70 cm. Gelo intenso sulle zone interne del paese, la temperatura della Capitale Ankara è scesa fino a-22°C.
La Turchia per quasi tutto il mese di Gennaio è stata esposta a gelide correnti artiche che dallaRussia hanno attraversato il Mar Nero innescando nevicate da Lake Effect. L'aria molto fredda in scorrimento sulla superficie marina, genera delle celle convettive che scaricano considerevoli quantità di neve fino a livello del mare. In questo caso l'isoterma a 850 hPa (circa 1500m di quota) raggiungeva la temperatura di -10/-14°C, inoltre l'aria artica era di estrazione continentale, quindi molto fredda anche nei bassi strati. Condizioni ideali per l'innesco del Lake Effect, un fenomeno che si verifica in alcuni inverni anche in Italia sulle regioni adriatiche.
La Turchia per quasi tutto il mese di Gennaio è stata esposta a gelide correnti artiche che dallaRussia hanno attraversato il Mar Nero innescando nevicate da Lake Effect. L'aria molto fredda in scorrimento sulla superficie marina, genera delle celle convettive che scaricano considerevoli quantità di neve fino a livello del mare. In questo caso l'isoterma a 850 hPa (circa 1500m di quota) raggiungeva la temperatura di -10/-14°C, inoltre l'aria artica era di estrazione continentale, quindi molto fredda anche nei bassi strati. Condizioni ideali per l'innesco del Lake Effect, un fenomeno che si verifica in alcuni inverni anche in Italia sulle regioni adriatiche.
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METEO EUROPA: SARANNO GIORNI TEMPESTOSI CON VENTI AD OLTRE 100/120 KM/h!
Aggiornamento 31 GENNAIO 2016 ore 9:30
Il centro della tempesta Gertrude che ha spazzato le isole britanniche con venti fino a 230km/h tra giovedì 4 e venerdì 5 e con piogge torrenziali si è ormai definitivamente spostato verso la Scandinavia e le condizioni meteorologiche sono migliorate tra Irlanda, Scozia ed Inghilterra. Forti venti soffiano però ora sulle coste norvegesi, dove le raffiche hanno toccato nella notte i 122km/h, accompagnando anche bufere di neve.
Nel frattempo un nuovo profondo vortice di bassa pressione si sta già preparando al largo della Groenlandia e dell'Islanda ed è seriamente intenzionato a portarsi ancora una volta verso il Regno Unito. Scatterà di nuovo l'allarme tempesta dalle prime ore della nuova settimana, quando il minimo di pressione raggiungerà valori di 950hPa e intorno al suo centro soffieranno venti le cui raffiche occidentali supereranno i 100km/h lunedì 1 sulle coste irlandesi e scozzesi, ma anche sulle Highlands scozzesi, dove sono attese tormente di neve.
Insieme al vento si intensificheranno anche le piogge, soprattutto sulle zone settentrionali britanniche, mentre fenomeni più deboli bagneranno l'Inghilterra. Ma non si è ancora finito di contare i danni dopo il passaggio di Gertrude che già le aree più a nord del Regno Unito si trovano a dover affrontare una nuova emergenza, per l'arrivo di quella che sarà l'ottava tempesta invernale della stagione.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2016 ore 13:00
Con un minimo approfonditosi fino a 955hPa la super tempesta Gertrude sta lasciando il Regno Unito dopo aver portato tra Giovedì 4 e Venerdì 5 inondazioni e venti distruttivi. Il Met Office, il più importante centro di previsioni anglosassone aveva emesso un livello di allerta rosso per le raffiche di vento stimandole fino a 140km/h ma le aspettative sono state di gran lunga superate sulle Highlands scozzesi dove le raffiche hanno raggiunto i 230km/h, praticamente come un uragano di categoria 4 e sono state accompagnate da tempeste di neve, un vero e proprio Blizzard.
Particolarmente colpiti Irlanda, Galles e Scozia dove migliaia di case, 5000 solo in Irlanda, sono rimaste senza energia elettrica per i tralicci abbattuti dal vento. Distrutta una foresta di alberi secolari ad Antrim nell'Irlanda del Nord con oltre 200 fusti abbattuti. Numerose scuole sono state chiuse. Molte le inondazioni in Irlanda soprattutto sulla parte occidentale, alluvionata gran parte dellaregione di Galway e molti aeroporti sono stati costretti a cancellare decine di voli. interrotte o inibite anche tutte le comunicazioni navali per i mari in burrasca.
Gertrude è la settimana violenta tempesta invernale che si abbatte sul Regno Unito e le previsioni non sono buone per i prossimi giorni. Un nuovo intenso sistema depressionario è atteso tra domani Domenica e la giornata di Lunedì con un minimo che si approfondirà fino a 965hPa poco a nord della Scozia. Attese intense precipitazioni e venti distruttivi con raffiche fino a 150km/h su irlanda del Nord, Galles e Scozia.
28 GENNAIO 2016: Venti di TEMPESTA in arrivo sull'Europa centro-settentrionale - Nei prossimi giorni andrà esasperandosi il braccio di ferro tra il mite e anomalo anticiclone disteso lungo Spagna e Mediterraneo, con i vortici ciclonici che scorrazzeranno sul Nord Europa. Anzi tra Groenlandia e Scandinavia andrà costruendosi una profonda e molto intensa circolazione ciclonica, orchestrata in quota dallo stesso vortice polare. Sull'Europa avremo così uno scarto di pressione notevole, con minimi fino a 950hPa sul Mar di Norvegia e massimi di 1030hPa sul Mediterraneo, per una differenza di 80hPa!
Di conseguenza i venti soffieranno particolarmente intensi sul comparto europeo centro-settentrionale in prevalenza da Ovest-Sudovest. E' ALLERTA METEO PER VENTI DI TEMPESTA almeno fino a metà della prossima settimana in particolare su Irlanda, Scozia, Inghilterra, Scandinavia, dove a tratti potrà tra l'altro nevicare anche a quote basse se non in pianura. Qui le raffiche potranno localmente superare i 110-120km/h con impetuose mareggiate sulle coste esposte ai venti da OSO ( onde anche di oltre 8-9 metri ). Venti forti attesi anche su Francia settentrionale, Olanda, Belgio, nord Germania, Danimarca, Polonia, Repubbliche Baltiche, Bielorussia, qui con raffiche a tratti superiori ai 90-100km/h. Mareggiate attese anche su Francia atlantica e Canale della Manica.
A tratti venti sostenuti da Ovest-Nordovest riusciranno ripiegare anche tra Italia e Balcani, causando tra l'altro una probabile veloce libecciata sul nostro Centrosud.
Il centro della tempesta Gertrude che ha spazzato le isole britanniche con venti fino a 230km/h tra giovedì 4 e venerdì 5 e con piogge torrenziali si è ormai definitivamente spostato verso la Scandinavia e le condizioni meteorologiche sono migliorate tra Irlanda, Scozia ed Inghilterra. Forti venti soffiano però ora sulle coste norvegesi, dove le raffiche hanno toccato nella notte i 122km/h, accompagnando anche bufere di neve.
Nel frattempo un nuovo profondo vortice di bassa pressione si sta già preparando al largo della Groenlandia e dell'Islanda ed è seriamente intenzionato a portarsi ancora una volta verso il Regno Unito. Scatterà di nuovo l'allarme tempesta dalle prime ore della nuova settimana, quando il minimo di pressione raggiungerà valori di 950hPa e intorno al suo centro soffieranno venti le cui raffiche occidentali supereranno i 100km/h lunedì 1 sulle coste irlandesi e scozzesi, ma anche sulle Highlands scozzesi, dove sono attese tormente di neve.
Insieme al vento si intensificheranno anche le piogge, soprattutto sulle zone settentrionali britanniche, mentre fenomeni più deboli bagneranno l'Inghilterra. Ma non si è ancora finito di contare i danni dopo il passaggio di Gertrude che già le aree più a nord del Regno Unito si trovano a dover affrontare una nuova emergenza, per l'arrivo di quella che sarà l'ottava tempesta invernale della stagione.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2016 ore 13:00
Con un minimo approfonditosi fino a 955hPa la super tempesta Gertrude sta lasciando il Regno Unito dopo aver portato tra Giovedì 4 e Venerdì 5 inondazioni e venti distruttivi. Il Met Office, il più importante centro di previsioni anglosassone aveva emesso un livello di allerta rosso per le raffiche di vento stimandole fino a 140km/h ma le aspettative sono state di gran lunga superate sulle Highlands scozzesi dove le raffiche hanno raggiunto i 230km/h, praticamente come un uragano di categoria 4 e sono state accompagnate da tempeste di neve, un vero e proprio Blizzard.
Particolarmente colpiti Irlanda, Galles e Scozia dove migliaia di case, 5000 solo in Irlanda, sono rimaste senza energia elettrica per i tralicci abbattuti dal vento. Distrutta una foresta di alberi secolari ad Antrim nell'Irlanda del Nord con oltre 200 fusti abbattuti. Numerose scuole sono state chiuse. Molte le inondazioni in Irlanda soprattutto sulla parte occidentale, alluvionata gran parte dellaregione di Galway e molti aeroporti sono stati costretti a cancellare decine di voli. interrotte o inibite anche tutte le comunicazioni navali per i mari in burrasca.
Gertrude è la settimana violenta tempesta invernale che si abbatte sul Regno Unito e le previsioni non sono buone per i prossimi giorni. Un nuovo intenso sistema depressionario è atteso tra domani Domenica e la giornata di Lunedì con un minimo che si approfondirà fino a 965hPa poco a nord della Scozia. Attese intense precipitazioni e venti distruttivi con raffiche fino a 150km/h su irlanda del Nord, Galles e Scozia.
28 GENNAIO 2016: Venti di TEMPESTA in arrivo sull'Europa centro-settentrionale - Nei prossimi giorni andrà esasperandosi il braccio di ferro tra il mite e anomalo anticiclone disteso lungo Spagna e Mediterraneo, con i vortici ciclonici che scorrazzeranno sul Nord Europa. Anzi tra Groenlandia e Scandinavia andrà costruendosi una profonda e molto intensa circolazione ciclonica, orchestrata in quota dallo stesso vortice polare. Sull'Europa avremo così uno scarto di pressione notevole, con minimi fino a 950hPa sul Mar di Norvegia e massimi di 1030hPa sul Mediterraneo, per una differenza di 80hPa!
Di conseguenza i venti soffieranno particolarmente intensi sul comparto europeo centro-settentrionale in prevalenza da Ovest-Sudovest. E' ALLERTA METEO PER VENTI DI TEMPESTA almeno fino a metà della prossima settimana in particolare su Irlanda, Scozia, Inghilterra, Scandinavia, dove a tratti potrà tra l'altro nevicare anche a quote basse se non in pianura. Qui le raffiche potranno localmente superare i 110-120km/h con impetuose mareggiate sulle coste esposte ai venti da OSO ( onde anche di oltre 8-9 metri ). Venti forti attesi anche su Francia settentrionale, Olanda, Belgio, nord Germania, Danimarca, Polonia, Repubbliche Baltiche, Bielorussia, qui con raffiche a tratti superiori ai 90-100km/h. Mareggiate attese anche su Francia atlantica e Canale della Manica.
A tratti venti sostenuti da Ovest-Nordovest riusciranno ripiegare anche tra Italia e Balcani, causando tra l'altro una probabile veloce libecciata sul nostro Centrosud.
FREDDO E DAMA BIANCA FINO AL TROPICO DEL CAPRICORNO
27 GENNAIO 2016: La scorsa settimana la tempesta Jonas è balzata nelle cronache di tutto il mondo per le abbondanti nevicate che ha scaricato negli USA, ma negli stessi istanti anche un'altra parte del globo era interessata da condizioni climatiche molto rare e simili. Erano le zone più orientali della Cina e la Corea, dove l'inverno è comunque di casa. Ma anche l'estremo sud del Giappone, oltre all'Isola di Taiwan, il nord della Thailandia, parte del Laos e del Vietnam sono stati colpiti da un'ondata di freddo e neve.
Tutto a causa di una massa di aria gelida che dalla Siberia e dalla Mongolia ha trovato via libera verso sud e si è inoltrata lungo la Cina sudorientale fino a superare la linea del Tropico del Cancro, seppur con intensità via via più ridotta man mano che scendeva di latitudine.
In ogni caso quanto è bastato per portare condizioni del tutto invernali su zone che non sono abituate a convivere con i rigori dell'inverno. La neve, oltre ad aver interessato gran parte del Giappone fino all'Isola di Okinawa nell'estremo sud del paese, circa 300km a nord della linea del Tropico del Cancro, si è spinta ancora più a sud.
Sulle zone settentrionali di Taiwan, dove le montagne raggiungono altezza ragguardevoli e superano i 2500 metri, sono caduti circa 30 cm di neve che hanno provocati gravi danni all'agricoltura. Le temperature hanno raggiunto valori molto rari per la latitudine anche in Indocina. Temperature prossime allo zero sono state registrate sul finire della scorsa settimana sulle zone interne del Laos, del Vietnam e della Thailandia settentrionale a neanche 1000m di quota, provocando anche alcune vittime.
Tutto a causa di una massa di aria gelida che dalla Siberia e dalla Mongolia ha trovato via libera verso sud e si è inoltrata lungo la Cina sudorientale fino a superare la linea del Tropico del Cancro, seppur con intensità via via più ridotta man mano che scendeva di latitudine.
In ogni caso quanto è bastato per portare condizioni del tutto invernali su zone che non sono abituate a convivere con i rigori dell'inverno. La neve, oltre ad aver interessato gran parte del Giappone fino all'Isola di Okinawa nell'estremo sud del paese, circa 300km a nord della linea del Tropico del Cancro, si è spinta ancora più a sud.
Sulle zone settentrionali di Taiwan, dove le montagne raggiungono altezza ragguardevoli e superano i 2500 metri, sono caduti circa 30 cm di neve che hanno provocati gravi danni all'agricoltura. Le temperature hanno raggiunto valori molto rari per la latitudine anche in Indocina. Temperature prossime allo zero sono state registrate sul finire della scorsa settimana sulle zone interne del Laos, del Vietnam e della Thailandia settentrionale a neanche 1000m di quota, provocando anche alcune vittime.
USA: IL NORTH EAST SI PREPARA A NUOVE DAMATE BIANCHE PRIMA DEL WEEKEND 30/31
27 GENNAIO 2016: Dopo la tempesta Jonas che la scorsa settimana ha messo in ginocchio la East Coast degli USA un nuovo carico di neve si sta organizzando per raggiungere ancora una volta gli stati orientali americani, ed in particolare il North East, nella giornata di venerdì. Non si tratterà delle intense nevicate scaturite da Jonas, ma in ogni caso gli stati nordorientali degli USA si troveranno a fare i conti con alcuni centimetri di neve molto asciutta che cadrà con temperature ampiamente sotto zero.
Tutto avrà luogo da una depressione in formazione in queste ore sul Canada occidentale ed in particolare nell'Alberta. Questa si muoverà rapidamente verso est e già domani si posizionerà in prossimità dei Grandi Laghi settentrionali, da dove invierà correnti gelide verso sudest che attraverseranno il Midwest puntando il North East.
Il fronte freddo che verrà a crearsi sarà foriero di nevicate già da giovedì sugli stati a sud dei Laghi a causa del LES (Lake-Effect Snow). Ma subito dopo le nevicate si estenderanno all'angolo nordorientale degli USA, coinvolgendo stati come Maine, Vermount, New Hampshire, New York, Massachussets e Pennsylvania, mentre rovesci di neve più intensi interesseranno invece i vicini confini canadesi, in particolare New Brunswick e Nuova Scozia.
Nulla, comunque, di paragonabile ai fenomeni estremi che si sono scaricati la scorsa settimana su molti stati della East Coast e su quelli interni adiacenti, quando la tempesta Jonas scaricò in alcune zone degli USA fino a un metro di neve fresca.
Tutto avrà luogo da una depressione in formazione in queste ore sul Canada occidentale ed in particolare nell'Alberta. Questa si muoverà rapidamente verso est e già domani si posizionerà in prossimità dei Grandi Laghi settentrionali, da dove invierà correnti gelide verso sudest che attraverseranno il Midwest puntando il North East.
Il fronte freddo che verrà a crearsi sarà foriero di nevicate già da giovedì sugli stati a sud dei Laghi a causa del LES (Lake-Effect Snow). Ma subito dopo le nevicate si estenderanno all'angolo nordorientale degli USA, coinvolgendo stati come Maine, Vermount, New Hampshire, New York, Massachussets e Pennsylvania, mentre rovesci di neve più intensi interesseranno invece i vicini confini canadesi, in particolare New Brunswick e Nuova Scozia.
Nulla, comunque, di paragonabile ai fenomeni estremi che si sono scaricati la scorsa settimana su molti stati della East Coast e su quelli interni adiacenti, quando la tempesta Jonas scaricò in alcune zone degli USA fino a un metro di neve fresca.
COREA DEL SUD: 90 MILA PERSONE BLOCCATE SU UN' ISOLA A CAUSA DELLA DAMA BIANCA
25 GENNAIO 2016: L'isola di Jeju-do nella Corea del Sud ha un clima molto mite, si trova ad una latitudine che nel Mediterraneo potrebbe corrispondere al Marocco ed è considerata un po come le Hawaii della Corea. Ma i capricci di questo bizzarro inverno hanno deciso di far cambiare idea ad i suoi abitanti investendola con un vero e proprio blizzard in stile americano. Bufere di neve e temperature gelide hanno colpito duramente durante tutto il weekend, tanto che, impreparate all'evento, le autorità non sono state in grado di gestire la criticità.
Così ben 90mila persone sono rimaste bloccate sull'Isola a causa della chiusura degli Aeroporti con1100 voli cancellati per 3 giorni. I malcapitati sono stati costretti ad arrangiarsi all'interno dell'aeroporto dormendo a terra in dei cartoni avvolti con delle coperte di fortuna fornite dal personale dell'aeroporto. La temperatura di notte è scesa fino a -6°c. Non è andata certamente meglio per il resto del Paese, a Seoul stata registrata una temperatura quasi record di -18°c.
Così ben 90mila persone sono rimaste bloccate sull'Isola a causa della chiusura degli Aeroporti con1100 voli cancellati per 3 giorni. I malcapitati sono stati costretti ad arrangiarsi all'interno dell'aeroporto dormendo a terra in dei cartoni avvolti con delle coperte di fortuna fornite dal personale dell'aeroporto. La temperatura di notte è scesa fino a -6°c. Non è andata certamente meglio per il resto del Paese, a Seoul stata registrata una temperatura quasi record di -18°c.
IL GELO CONQUISTA SUDEST EUROPA E MEDIO ORIENTE
25 GENNAIO 2016: La lingua di aria gelida che ha coinvolto nei giorni scorsi il comparto orientale del nostro continente si sta ora dirigendo ancora più a sud e dopo aver agguantato la Turchia sta raggiungendo parte del Medio Oriente, lambendo anche parte dei paesi affacciati al Mediterraneo orientale.
La neve ha raggiunto le coste meridionali del Mar Nero e al primo mattino ha imbiancato ancheIstanbul, ma in modo più copioso sta nevicando a Samsun e Trabzon, località costiere della Turchia asiatica. Nell'entroterra dell'Anatolia si raggiungono temperature bassissime a causa dello sbuffo gelido settentrionale che ha attraversato tutto il Mar Nero e fatto precipitare la colonnina fino a-20° questa notte ad Ankara, grazie anche alla sua quota relativamente elevata che sfiora i 900m.
Gelo e neve si sono spinti fino a Georgia, Armenia, Azerbaijan imbiancando le coste occidentali del Mar Caspio. Nevica in Libano, dove non manca un buon innevamento sul comprensorio sciistico di Faraya Mzaar, uno dei più famosi che si snoda su 80 chilometri di piste a un'ora di macchina da Beirut.
Almeno la prima metà della settimana sarà caratterizzata ancora da condizioni climatiche severe su queste zone al confine con l'Europa sudorientale, per l'insistenza dello sbuffo freddo settentrionale che non mollerà la presa prima di venerdì. Ci saranno quindi altre occasioni per nevicate tra Mar Nero e Mar Caspio, mentre fino a domani il manto di neve continuerà a crescere sulle montagne libanesi.
La neve ha raggiunto le coste meridionali del Mar Nero e al primo mattino ha imbiancato ancheIstanbul, ma in modo più copioso sta nevicando a Samsun e Trabzon, località costiere della Turchia asiatica. Nell'entroterra dell'Anatolia si raggiungono temperature bassissime a causa dello sbuffo gelido settentrionale che ha attraversato tutto il Mar Nero e fatto precipitare la colonnina fino a-20° questa notte ad Ankara, grazie anche alla sua quota relativamente elevata che sfiora i 900m.
Gelo e neve si sono spinti fino a Georgia, Armenia, Azerbaijan imbiancando le coste occidentali del Mar Caspio. Nevica in Libano, dove non manca un buon innevamento sul comprensorio sciistico di Faraya Mzaar, uno dei più famosi che si snoda su 80 chilometri di piste a un'ora di macchina da Beirut.
Almeno la prima metà della settimana sarà caratterizzata ancora da condizioni climatiche severe su queste zone al confine con l'Europa sudorientale, per l'insistenza dello sbuffo freddo settentrionale che non mollerà la presa prima di venerdì. Ci saranno quindi altre occasioni per nevicate tra Mar Nero e Mar Caspio, mentre fino a domani il manto di neve continuerà a crescere sulle montagne libanesi.
ONDATA DI GELO ANCHE SUGLI USA: FINO A -30° SUL MIDWEST!
AGGIORNAMENTO 25 GENNAIO 2016 ore 12:00
Un Boeing 767 della American Airlines che viaggiava da Miami a Milano ha incrociato ieri i residui della tempesta Jonas in prossimità del confine tra USA e Canada. Proprio in quella zona erano ancora in corso i residui effetti della tempesta che ha messo in ginocchio molti stati orientali degli USA, colpiti nel week end da intensissime nevicate.
Il volo di linea si è trovato in condizioni di forti turbolenze legate alla perturbazione che stava agendo proprio sul Canada sudorientale ed è stato costretto ad un atterraggio di emergenza all'aeroporto di Saint Jone's, sull'Isola di New Foundland, che dista circa 600km dal confine con il Maine, lo stato più nordorientale degli USA.
Sul volo erano presenti 192 passeggeri e 11 membri dell'equipaggio. Sette persone sono rimaste ferite, probabilmente in seguito ai traumi riportate durante le turbolenze, e per loro si è reso necessario il trasferimento in ospedale.
Le condizioni meteo ora sono migliorate anche in questo settore del Canada, anche se soffiano ancora venti tesi da nordovest che tengono basse le temperature, scese fino a -10°. Ma nel week end soffiavano venti oltre 50km/h con bufere di neve che hanno accumulato al suolo circa una ventina di centimetri.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2016 ore 8:00
La tempesta Jonas inizia ad allentare la presa sulla East Coast degli USA e si possono iniziare a stilare le prime statistiche. Si contano i centimetri di neve caduti, anzi i pollici, come si usa fare da queste parti. Un pollice equivale a 2.54 centimetri, ma noi convertiremo i dati direttamente in centimetri per maggior comodità.
I quantitativi di neve caduta sono importanti e in alcune zone si sono accumulati fino a 101 cm di neve, come a Glengary nella West Virginia, 99cm a Philomont (Virginia), 96cm a Redhouse, nel Maryland. Ma veniamo ai record battuti.
Il primo record a cadere è stato quello di Harrisburg, in Pennsylvania, dove Jonas ha lasciato al suolo 86cm di neve fresca battendo il precedente record di 63cm del 22-23 febbraio 1983. Record anche a Baltimora, nel Maryland, con 74cm scaricati da Jonas contro i 68cm del President's Day del lontano 2003. Record eguagliato a New York, ma il dato non è ancora ufficiale e si attendono le ultime misurazioni. Nel frattempo Jonas ha scaricato 68 cm di neve a Central Park, facendo traballare il record del 11-12 febbraio 2006 quando caddero appunto 68 centimetri.
Battuti i record anche a Washington DC, con 74cm misurati al Dulles Airport, a Philadelphia in Pennsylvania con 57 centimetri, a Allentown, sempre in Pennsylvania, con 81 centimetri.
Passata Jonas però si inizia già a pensare alla tempesta successiva che potrebbe giungere sulla East Coast già durante la prossima settimana con modalità del tutto simili a quella precedente. Prima l'irruzione gelida artico-canadese che tra martedì e mercoledì agguanterà il Midwest per portarsi poi sulla costa atlantica. Poi la formazione del vortice di bassa pressione in prossimità dei Grandi Laghi che richiamerà aria umida da sud. Ed infine il mix micidiale che porterà alla formazione di nuovi intensi fenomeni nevosi intorno alla metà della settimana, destinati ancora una volta a buona parte della East Coast. Cadranno altri record?
Aggiornamento 24 GENNAIO 2016 ore 10:20
La tempesta invernale Jonas sta lentamente abbandonando la costa orientale degli Stati Uniti dopo aver paralizzato città come Washington e New York, raggiunte da abbondanti nevicate. In totale sono stati 11 gli Stati coinvolti, per un totale di 85 milioni di persone. Circa 10mila i voli cancellati nelle ultime 48 ore, mentre almeno 17 persone hanno perso la vita in incidenti stradali. Tra gli Stati più colpiti District of Columbia, Maryland, Virginia, Pennsylvania, North Carolina e Tennessee, che hanno dichiarato lo stato di emergenza. Si tratta di una tempesta record, con accumuli di neve che in alcuni punti hanno localmente toccato gli 80 cm in ben 4 stati della costa orientale, quest'ultima spazzata da venti sino a 140 km/h. Mai prima la stessa tempesta era stata in grado di lasciare al suolo 70 cm di neve fresca contemporaneamente in grandi città come NYC e Baltimora. Secondo il Servizio Nazionale la nevicata che ha colpito la città di New York è la seconda più intensa dal 1869 ad oggi, la prima dal 1890 con ben 68 cm registrati a Central Park e 71 cm all'aeroporto JFK. #blizzard2016 #snowzilla
Di seguito alcuni dati che evidenziano la forza di questa tempesta:
ACCUMULI DI NEVE
West Virginia: 100-105 cm di neve a Glengary, nella striscia di terra orientale della West Virginia.
Virginia: 100 cm a Philomont, a circa 25 miglia a nord ovest di Washington, DC
Maryland: 96 cm a Redhouse, nel Maryland occidentale. Redhouse si trova a 150 miglia a ovest di Baltimora.
Pennsylvania: 90 cm a Somerset, a circa 25 miglia a sud ovest di Altoona.
New Jersey: 75 cm a Whitehouse, in Readington Township nella parte settentrionale dello Stato.
New York: 71 cm al JFK di New York City, 68 cm a Central Park.
Connecticut: 40 cm a Greenwich, vicino al confine di New York nel lontano sud-ovest Connecticut.
Delaware: 39 cm a Woodside nel Kent County.
Rhode Island: 39 cm a Westerly, nell'angolo sud-occidentale dello stato.
Massachusetts: 37 cm a West Harwich a Cape Cod.
Kentucky: 57 cm vicino a Booneville nel Kentucky orientale.
North Carolina: 50 cm vicino a Old Fort. Anche 0,65 pollici di ghiaccio glassa vicino Selma.
Ohio: 45 cm a Graysville, nel sud-est dell'Ohio, circa 80 miglia a sud ovest di Pittsburgh.
Tennessee: 37 cm a Jamestown.
Arkansas: 25 cm vicino a Sherwood, Cabot e Jacksonville.
Georgia: 20 cm a Dillard nella Contea di Rabun lontano nord-est della Georgia.
South Carolina: 20 cm a Inman.
Illinois: 15 cm a Shawneetown, nelle parti del sud-est dello stato vicino al fiume Ohio.
Indiana: 12 cm a Floyds manopole, appena oltre il fiume Ohio da Louisville.
Alabama: 9 cm vicino a Harvest, appena a nord-ovest di Huntsville.
Louisiana: 5 cm a Haynesville, vicino al confine con l'Arkansas.
Mississippi: 3-4 cm a Oxford e Mirto, nel nord del Mississippi.
Accumuli di neve in pollici
Alcune delle più forti raffiche di vento segnalate:
137 km/h sull'Isola di Assateague in Maryland (04:40 Sabato)
120 km/h Dewey Beach, Delaware (07:35 Sabato)
120 km/h a Langley Air Force Base vicino a Newport News, Virginia (00:43 Sabato)
117 km/h a Siasconsett, Massachusetts Nantucket Island (02:47 Sabato)
117 km/h a Lewes, Delaware (06:18 Sabato)
115 km/h a Good Luck Point, New Jersey (06:49 Sabato)
114 km/h a Poquoson, Virginia (01:00 Sabato)
113 km/h a Marshfield, Massachusetts (04:55 Sabato)
113 km/h a Wallops Island, Virginia (04:32 Sabato)
112 km/h da Cape Henry a Virginia Beach, in Virginia (00:12 Sabato)
111 km/h a Tuckerton, New Jersey (06:47 Sabato)
110 km/h a Georgetown, Delaware (04:40 Sabato)
Venti di tempesta (weather.com)
MAREGGIATE ESTESE -I forti venti che dal mare hanno soffiato impetuosi verso la terraferma hanno ingrossato il mare con mareggiate che si sono abbattute lungo la costa nordorientale degli USA. Interessata una vasta porzione della costa del Mid-Atlantic e quelle sudorientali del New England. Il tutto accentuato anche dalla presenza della Luna piena, responsabile di una moderata-marcata alta marea astronomica. Allagamenti vengono segnalati lungo il tratto del Delaware e le coste del New Jersey.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2016 ore 10:35
Come annunciato la tempesta Jonas, così denominata dai media statunitensi, si sta abbattendo sulla costa orientale degli USA e nel corso delle prossime 48-36 ore dovrebbe lasciare al suolo tra i 30 e 70 cm di neve fresca, il tutto accompagnato da freddo intenso e venti oltre i 90 km/h. Dichiarato lo stato di emergenza negli Stati di Washington, Maryland, Virginia, Pennsylvania, North Carolina e Tennessee mentre nella capitale il sindaco ha esortato la popolazione di prestare la massima attenzione perché si tratta di una questione di sicurezza nazionale.
In totale si stima che circa 85 milioni di americani verranno interessati dalla furia di Jonas, da Atlanta sino a New York. Nel frattempo già 7600 voli sono stati cancellati, mentre le vittime collegate al maltempo già sono 10. Anche il sindaco di New York, ove si prevedono accumuli sino a 30-40 cm, ha invitato la popolazione di restare a casa nel week end. Presi di assalto i supermercati a Washington, ove la furia della tempesta si farà sentire maggiormente. Chiusa la metropolitana, chiusi gli uffici del Capidoglio così come molte aziende private.
Ecco dove colpirà la tempesta più nel dettaglio:
Almeno 1 30 cm di neve: dal Kentucky orientale sino al West Virginia, North Carolina occidentale e settentrionale, Virginia, Maryland, DC, Delaware settentrionale, sud della Pennsylvania, New Jersey e la zona di New York City.
Oltre 60 cm sono possibili in alcune parti della Virginia occidentale, West Virginia orientale, Maryland centrale, il Distretto di Columbia e del sud-est della Pennsylvania.
Punte di 150 cm di neve previsti: Poconos, Bassa Hudson Valley, nel sud Connecticut, Rhode Island, a sud est Massachusetts, alcune parti della Arkansas, Tennessee e lontano nord-est della Georgia.
Ma come evolverà?
Sabato: la neve cadrà copiosa su Appalachi e gli Stati del Mid-Atlantic. Spingendosi gradualmente verso il sud del New England. Pioggia mista alla neve è prevista lungo la costa del medio Atlantico mentre forti venti sono attesi dalla Penisola Delmarva a Cape Cod.
Domenica: Tutte le precipitazioni associate a Jonas dovrebbe muoversi al largo della costa atlantica prima dell'alba Domenica, favorendo un miglioramento. Le temperature, nella maggior parte delle aree colpite, dovrebbero salire almeno un paio di gradi sopra lo zero, permettendo la pulizia delle strade dalla neve.
Caduti nelle ultime ore 20cm nei sobborghi di Washington, in aumento
Tutto questo accade mentre in Europa e in Italia sta per arrivare un Super anticiclone che metterà a tacere l'INVERNO per molti giorni.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2016 ore 9:30
La neve sta già imbiancando il Kentucky, stato interno degli USA orientali, dove l'intensa perturbazione che risale da sudovest incontra temperature prossime allo zero a causa del brusco calo termico avvenuto pochi giorni fa, in seguito all'irruzione di aria gelida che dal Canada ha conquistato Midwest e stati orientali degli USA.
Rovesci di neve si spingono più a sud raggiungendo anche l'Arkansas, mentre sugli stati subito a nord del Golfo del Messico (Mississippi, Alabama e Georgia) le temperature più elevate favorisco piogge e temporali, spesso di forte intensità. La East Coast e il resto degli stati interni orientali sono ancora in attesa dell'annunciata tempesta di neve, ma sarà questione di poco poichè entro qualche ora autentici blizzard si scateneranno su queste zone.
Le temperature rimangono molto basse in attesa dell'arrivo della tempesta di neve. Ad esempio New York è in attesa dell'arrivo della perturbazione con al momento -5°, Philadelphia con -4°, Washington con -3°, Baltimora con -6°. Ma fa ancora più freddo nelle zone interne degli stati orientali, con punte di -8°, fino a -10/-12° nelle zone interne della Pennsylvania.
Tra venerdì 22 e sabato 23 la tempesta interesserà tutti gli USA orientali con intense nevicate, blizzard, colpi di vento e sensibili riduzioni della visibilità. I massimi accumuli di neve fresca sono attesi sulla Virginia, dove si depositeranno fino a 60cm. Forti nevicate non risparmieranno Washington e Philadelphia, dove gli accumuli di fresca potranno superare i 30/40cm. Anche a New York il cumulo di neve sarà rilevante, oscillando intorno ai 15/25cm.
Domenica 24 la tempesta sarà finalmente passata e si sarà portata ormai in Atlantico, ma gran parte degli stati orientali degli USA finiranno la settimana sotto uno spesso manto di neve fresca.
Aggiornamento 21 GENNAIO 2016 ore 11:20
La presenza di aria fredda accumulata in seguito dalla recente ondata di gelo che si è riversata sugli stati nordorientali degli USA, unita al transito di un intenso minimo depressionario diretto verso la East Coast, creerà le condizioni nel fine settimana per una pesante tempesta invernale su molti stati degli stati orientali americani.
Un dinamico centro depressionario si formerà già venerdì poco a nord delle coste affacciate al Golfo del Messico e si dirigerà a gran velocità verso nordest, tanto che già dalle prime ore di sabato avrà raggiunto le coste atlantiche della Virginia. L'intenso fronte associato al centro di bassa pressione investirà tra Venerdì 22 e Sabato 23 con condizioni di severo maltempo gli stati dal Tennessee fino al Massachusetts, con bufere di neve e colpi di vento.
Grandi città come Philadelphia, New York e Boston sono quindi ad alto rischio fenomeni nevosi, anche sotto forma di bufera appunto per la presenza di sostenute raffiche di vento. In particolare,l'area tra Washington e Philadelphia potrebbe vedere accumuli nevosi di oltre 30 cm a seconda delle potenza della tempesta. Ma bufere ancora più intense potrebbero coinvolgere le aree interne della Virginia, dove gli accumuli di neve fresca potrebbero risultare anche superiori. Una situazione quindi da molto delicata e da monitorare nei prossimi giorni, visto che una eventuale intensificazione della perturbazione potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.
18 GENNAIO 2016: L'aria artica non ha interessato soltanto l'Europa, ma anche gli Stati Uniti centrali sono alle prese con la più intensa irruzione fredda della stagione. Un lobo del vortice polare si è piazzato nel NE degli USA, facendo crollare le temperature al suolo come in quota, che hanno toccato i -20°C su città come Chicago, -25°C a Minneapolis (ma fino a -35°C sono stati raggiunti nello stato del Minnesota!), -18°C nel Kansas e -24°C nel Nebraska.
Almeno per altre 48/72 ore le temperature sugli Stati del Midwest non saliranno sopra lo zero, in particolare tra North Dakota, Minnesota ed Iowa il gelo continuerà a mantenersi particolarmente proibitivo, con massime che a fatica saliranno oltre i -15/-20°C! Il gelido respiro artico ha inoltre scaturito bufere di neve (blizzard), seppur localizzate, al confine tra il Canada e i Grandi Laghi, provocate dal LES (Lake Effect Snow). Freddo moderato anche a New York, con neve attesa per il weekend.
Un Boeing 767 della American Airlines che viaggiava da Miami a Milano ha incrociato ieri i residui della tempesta Jonas in prossimità del confine tra USA e Canada. Proprio in quella zona erano ancora in corso i residui effetti della tempesta che ha messo in ginocchio molti stati orientali degli USA, colpiti nel week end da intensissime nevicate.
Il volo di linea si è trovato in condizioni di forti turbolenze legate alla perturbazione che stava agendo proprio sul Canada sudorientale ed è stato costretto ad un atterraggio di emergenza all'aeroporto di Saint Jone's, sull'Isola di New Foundland, che dista circa 600km dal confine con il Maine, lo stato più nordorientale degli USA.
Sul volo erano presenti 192 passeggeri e 11 membri dell'equipaggio. Sette persone sono rimaste ferite, probabilmente in seguito ai traumi riportate durante le turbolenze, e per loro si è reso necessario il trasferimento in ospedale.
Le condizioni meteo ora sono migliorate anche in questo settore del Canada, anche se soffiano ancora venti tesi da nordovest che tengono basse le temperature, scese fino a -10°. Ma nel week end soffiavano venti oltre 50km/h con bufere di neve che hanno accumulato al suolo circa una ventina di centimetri.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2016 ore 8:00
La tempesta Jonas inizia ad allentare la presa sulla East Coast degli USA e si possono iniziare a stilare le prime statistiche. Si contano i centimetri di neve caduti, anzi i pollici, come si usa fare da queste parti. Un pollice equivale a 2.54 centimetri, ma noi convertiremo i dati direttamente in centimetri per maggior comodità.
I quantitativi di neve caduta sono importanti e in alcune zone si sono accumulati fino a 101 cm di neve, come a Glengary nella West Virginia, 99cm a Philomont (Virginia), 96cm a Redhouse, nel Maryland. Ma veniamo ai record battuti.
Il primo record a cadere è stato quello di Harrisburg, in Pennsylvania, dove Jonas ha lasciato al suolo 86cm di neve fresca battendo il precedente record di 63cm del 22-23 febbraio 1983. Record anche a Baltimora, nel Maryland, con 74cm scaricati da Jonas contro i 68cm del President's Day del lontano 2003. Record eguagliato a New York, ma il dato non è ancora ufficiale e si attendono le ultime misurazioni. Nel frattempo Jonas ha scaricato 68 cm di neve a Central Park, facendo traballare il record del 11-12 febbraio 2006 quando caddero appunto 68 centimetri.
Battuti i record anche a Washington DC, con 74cm misurati al Dulles Airport, a Philadelphia in Pennsylvania con 57 centimetri, a Allentown, sempre in Pennsylvania, con 81 centimetri.
Passata Jonas però si inizia già a pensare alla tempesta successiva che potrebbe giungere sulla East Coast già durante la prossima settimana con modalità del tutto simili a quella precedente. Prima l'irruzione gelida artico-canadese che tra martedì e mercoledì agguanterà il Midwest per portarsi poi sulla costa atlantica. Poi la formazione del vortice di bassa pressione in prossimità dei Grandi Laghi che richiamerà aria umida da sud. Ed infine il mix micidiale che porterà alla formazione di nuovi intensi fenomeni nevosi intorno alla metà della settimana, destinati ancora una volta a buona parte della East Coast. Cadranno altri record?
Aggiornamento 24 GENNAIO 2016 ore 10:20
La tempesta invernale Jonas sta lentamente abbandonando la costa orientale degli Stati Uniti dopo aver paralizzato città come Washington e New York, raggiunte da abbondanti nevicate. In totale sono stati 11 gli Stati coinvolti, per un totale di 85 milioni di persone. Circa 10mila i voli cancellati nelle ultime 48 ore, mentre almeno 17 persone hanno perso la vita in incidenti stradali. Tra gli Stati più colpiti District of Columbia, Maryland, Virginia, Pennsylvania, North Carolina e Tennessee, che hanno dichiarato lo stato di emergenza. Si tratta di una tempesta record, con accumuli di neve che in alcuni punti hanno localmente toccato gli 80 cm in ben 4 stati della costa orientale, quest'ultima spazzata da venti sino a 140 km/h. Mai prima la stessa tempesta era stata in grado di lasciare al suolo 70 cm di neve fresca contemporaneamente in grandi città come NYC e Baltimora. Secondo il Servizio Nazionale la nevicata che ha colpito la città di New York è la seconda più intensa dal 1869 ad oggi, la prima dal 1890 con ben 68 cm registrati a Central Park e 71 cm all'aeroporto JFK. #blizzard2016 #snowzilla
Di seguito alcuni dati che evidenziano la forza di questa tempesta:
ACCUMULI DI NEVE
West Virginia: 100-105 cm di neve a Glengary, nella striscia di terra orientale della West Virginia.
Virginia: 100 cm a Philomont, a circa 25 miglia a nord ovest di Washington, DC
Maryland: 96 cm a Redhouse, nel Maryland occidentale. Redhouse si trova a 150 miglia a ovest di Baltimora.
Pennsylvania: 90 cm a Somerset, a circa 25 miglia a sud ovest di Altoona.
New Jersey: 75 cm a Whitehouse, in Readington Township nella parte settentrionale dello Stato.
New York: 71 cm al JFK di New York City, 68 cm a Central Park.
Connecticut: 40 cm a Greenwich, vicino al confine di New York nel lontano sud-ovest Connecticut.
Delaware: 39 cm a Woodside nel Kent County.
Rhode Island: 39 cm a Westerly, nell'angolo sud-occidentale dello stato.
Massachusetts: 37 cm a West Harwich a Cape Cod.
Kentucky: 57 cm vicino a Booneville nel Kentucky orientale.
North Carolina: 50 cm vicino a Old Fort. Anche 0,65 pollici di ghiaccio glassa vicino Selma.
Ohio: 45 cm a Graysville, nel sud-est dell'Ohio, circa 80 miglia a sud ovest di Pittsburgh.
Tennessee: 37 cm a Jamestown.
Arkansas: 25 cm vicino a Sherwood, Cabot e Jacksonville.
Georgia: 20 cm a Dillard nella Contea di Rabun lontano nord-est della Georgia.
South Carolina: 20 cm a Inman.
Illinois: 15 cm a Shawneetown, nelle parti del sud-est dello stato vicino al fiume Ohio.
Indiana: 12 cm a Floyds manopole, appena oltre il fiume Ohio da Louisville.
Alabama: 9 cm vicino a Harvest, appena a nord-ovest di Huntsville.
Louisiana: 5 cm a Haynesville, vicino al confine con l'Arkansas.
Mississippi: 3-4 cm a Oxford e Mirto, nel nord del Mississippi.
Accumuli di neve in pollici
Alcune delle più forti raffiche di vento segnalate:
137 km/h sull'Isola di Assateague in Maryland (04:40 Sabato)
120 km/h Dewey Beach, Delaware (07:35 Sabato)
120 km/h a Langley Air Force Base vicino a Newport News, Virginia (00:43 Sabato)
117 km/h a Siasconsett, Massachusetts Nantucket Island (02:47 Sabato)
117 km/h a Lewes, Delaware (06:18 Sabato)
115 km/h a Good Luck Point, New Jersey (06:49 Sabato)
114 km/h a Poquoson, Virginia (01:00 Sabato)
113 km/h a Marshfield, Massachusetts (04:55 Sabato)
113 km/h a Wallops Island, Virginia (04:32 Sabato)
112 km/h da Cape Henry a Virginia Beach, in Virginia (00:12 Sabato)
111 km/h a Tuckerton, New Jersey (06:47 Sabato)
110 km/h a Georgetown, Delaware (04:40 Sabato)
Venti di tempesta (weather.com)
MAREGGIATE ESTESE -I forti venti che dal mare hanno soffiato impetuosi verso la terraferma hanno ingrossato il mare con mareggiate che si sono abbattute lungo la costa nordorientale degli USA. Interessata una vasta porzione della costa del Mid-Atlantic e quelle sudorientali del New England. Il tutto accentuato anche dalla presenza della Luna piena, responsabile di una moderata-marcata alta marea astronomica. Allagamenti vengono segnalati lungo il tratto del Delaware e le coste del New Jersey.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2016 ore 10:35
Come annunciato la tempesta Jonas, così denominata dai media statunitensi, si sta abbattendo sulla costa orientale degli USA e nel corso delle prossime 48-36 ore dovrebbe lasciare al suolo tra i 30 e 70 cm di neve fresca, il tutto accompagnato da freddo intenso e venti oltre i 90 km/h. Dichiarato lo stato di emergenza negli Stati di Washington, Maryland, Virginia, Pennsylvania, North Carolina e Tennessee mentre nella capitale il sindaco ha esortato la popolazione di prestare la massima attenzione perché si tratta di una questione di sicurezza nazionale.
In totale si stima che circa 85 milioni di americani verranno interessati dalla furia di Jonas, da Atlanta sino a New York. Nel frattempo già 7600 voli sono stati cancellati, mentre le vittime collegate al maltempo già sono 10. Anche il sindaco di New York, ove si prevedono accumuli sino a 30-40 cm, ha invitato la popolazione di restare a casa nel week end. Presi di assalto i supermercati a Washington, ove la furia della tempesta si farà sentire maggiormente. Chiusa la metropolitana, chiusi gli uffici del Capidoglio così come molte aziende private.
Ecco dove colpirà la tempesta più nel dettaglio:
Almeno 1 30 cm di neve: dal Kentucky orientale sino al West Virginia, North Carolina occidentale e settentrionale, Virginia, Maryland, DC, Delaware settentrionale, sud della Pennsylvania, New Jersey e la zona di New York City.
Oltre 60 cm sono possibili in alcune parti della Virginia occidentale, West Virginia orientale, Maryland centrale, il Distretto di Columbia e del sud-est della Pennsylvania.
Punte di 150 cm di neve previsti: Poconos, Bassa Hudson Valley, nel sud Connecticut, Rhode Island, a sud est Massachusetts, alcune parti della Arkansas, Tennessee e lontano nord-est della Georgia.
Ma come evolverà?
Sabato: la neve cadrà copiosa su Appalachi e gli Stati del Mid-Atlantic. Spingendosi gradualmente verso il sud del New England. Pioggia mista alla neve è prevista lungo la costa del medio Atlantico mentre forti venti sono attesi dalla Penisola Delmarva a Cape Cod.
Domenica: Tutte le precipitazioni associate a Jonas dovrebbe muoversi al largo della costa atlantica prima dell'alba Domenica, favorendo un miglioramento. Le temperature, nella maggior parte delle aree colpite, dovrebbero salire almeno un paio di gradi sopra lo zero, permettendo la pulizia delle strade dalla neve.
Caduti nelle ultime ore 20cm nei sobborghi di Washington, in aumento
Tutto questo accade mentre in Europa e in Italia sta per arrivare un Super anticiclone che metterà a tacere l'INVERNO per molti giorni.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2016 ore 9:30
La neve sta già imbiancando il Kentucky, stato interno degli USA orientali, dove l'intensa perturbazione che risale da sudovest incontra temperature prossime allo zero a causa del brusco calo termico avvenuto pochi giorni fa, in seguito all'irruzione di aria gelida che dal Canada ha conquistato Midwest e stati orientali degli USA.
Rovesci di neve si spingono più a sud raggiungendo anche l'Arkansas, mentre sugli stati subito a nord del Golfo del Messico (Mississippi, Alabama e Georgia) le temperature più elevate favorisco piogge e temporali, spesso di forte intensità. La East Coast e il resto degli stati interni orientali sono ancora in attesa dell'annunciata tempesta di neve, ma sarà questione di poco poichè entro qualche ora autentici blizzard si scateneranno su queste zone.
Le temperature rimangono molto basse in attesa dell'arrivo della tempesta di neve. Ad esempio New York è in attesa dell'arrivo della perturbazione con al momento -5°, Philadelphia con -4°, Washington con -3°, Baltimora con -6°. Ma fa ancora più freddo nelle zone interne degli stati orientali, con punte di -8°, fino a -10/-12° nelle zone interne della Pennsylvania.
Tra venerdì 22 e sabato 23 la tempesta interesserà tutti gli USA orientali con intense nevicate, blizzard, colpi di vento e sensibili riduzioni della visibilità. I massimi accumuli di neve fresca sono attesi sulla Virginia, dove si depositeranno fino a 60cm. Forti nevicate non risparmieranno Washington e Philadelphia, dove gli accumuli di fresca potranno superare i 30/40cm. Anche a New York il cumulo di neve sarà rilevante, oscillando intorno ai 15/25cm.
Domenica 24 la tempesta sarà finalmente passata e si sarà portata ormai in Atlantico, ma gran parte degli stati orientali degli USA finiranno la settimana sotto uno spesso manto di neve fresca.
Aggiornamento 21 GENNAIO 2016 ore 11:20
La presenza di aria fredda accumulata in seguito dalla recente ondata di gelo che si è riversata sugli stati nordorientali degli USA, unita al transito di un intenso minimo depressionario diretto verso la East Coast, creerà le condizioni nel fine settimana per una pesante tempesta invernale su molti stati degli stati orientali americani.
Un dinamico centro depressionario si formerà già venerdì poco a nord delle coste affacciate al Golfo del Messico e si dirigerà a gran velocità verso nordest, tanto che già dalle prime ore di sabato avrà raggiunto le coste atlantiche della Virginia. L'intenso fronte associato al centro di bassa pressione investirà tra Venerdì 22 e Sabato 23 con condizioni di severo maltempo gli stati dal Tennessee fino al Massachusetts, con bufere di neve e colpi di vento.
Grandi città come Philadelphia, New York e Boston sono quindi ad alto rischio fenomeni nevosi, anche sotto forma di bufera appunto per la presenza di sostenute raffiche di vento. In particolare,l'area tra Washington e Philadelphia potrebbe vedere accumuli nevosi di oltre 30 cm a seconda delle potenza della tempesta. Ma bufere ancora più intense potrebbero coinvolgere le aree interne della Virginia, dove gli accumuli di neve fresca potrebbero risultare anche superiori. Una situazione quindi da molto delicata e da monitorare nei prossimi giorni, visto che una eventuale intensificazione della perturbazione potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.
18 GENNAIO 2016: L'aria artica non ha interessato soltanto l'Europa, ma anche gli Stati Uniti centrali sono alle prese con la più intensa irruzione fredda della stagione. Un lobo del vortice polare si è piazzato nel NE degli USA, facendo crollare le temperature al suolo come in quota, che hanno toccato i -20°C su città come Chicago, -25°C a Minneapolis (ma fino a -35°C sono stati raggiunti nello stato del Minnesota!), -18°C nel Kansas e -24°C nel Nebraska.
Almeno per altre 48/72 ore le temperature sugli Stati del Midwest non saliranno sopra lo zero, in particolare tra North Dakota, Minnesota ed Iowa il gelo continuerà a mantenersi particolarmente proibitivo, con massime che a fatica saliranno oltre i -15/-20°C! Il gelido respiro artico ha inoltre scaturito bufere di neve (blizzard), seppur localizzate, al confine tra il Canada e i Grandi Laghi, provocate dal LES (Lake Effect Snow). Freddo moderato anche a New York, con neve attesa per il weekend.
SUPER DAMA BIANCA IN ROMANIA: I BALCANI NELLA MORSA DEL GELO ARTICO
18 GENNAIO 2016: L'ondata di freddo e neve non interessa solo l'ITALIA. Sono anche i paesi dell'Est Europa, soprattutto ad essere nella morsa della gelide correnti artiche. Nel corso degli ultimi giorni la perturbazione proveniente dal Circolo Polare Artico ha investito i Balcani dove si sono verificate veri e propri blizzard di neve. Ghiaccio e neve hanno interessato soprattutto la Romania dove decine di villaggi sono rimasti isolati dalla neve; manca anche l'energia elettrica. Numerose le strade interrotte. In Croazia vento e forti piogge con diversi voli cancellati.
Difficoltà anche in Bulgaria, poi anche in Bosnia e Serbia con la neve che ha raggiunto anche un metro di accumulo. Neve a Belgrado, Sarajevo, Bucarest (fino a 50 cm) e Sofia. Per i Balcani si è trattata della prima vera 'tempesta di neve' di questo inverno. Il maltempo ora si è portato più a Sud interessando Albania e Grecia con forti acquazzoni. Dopo la neve arriverà il gelo. Si attendono temperature fino a -15°C a Bucarest. Il grande freddo interessa anche molte Nazioni d'Europa come in Ucraina, Svizzera, Austria e Germania
Difficoltà anche in Bulgaria, poi anche in Bosnia e Serbia con la neve che ha raggiunto anche un metro di accumulo. Neve a Belgrado, Sarajevo, Bucarest (fino a 50 cm) e Sofia. Per i Balcani si è trattata della prima vera 'tempesta di neve' di questo inverno. Il maltempo ora si è portato più a Sud interessando Albania e Grecia con forti acquazzoni. Dopo la neve arriverà il gelo. Si attendono temperature fino a -15°C a Bucarest. Il grande freddo interessa anche molte Nazioni d'Europa come in Ucraina, Svizzera, Austria e Germania
ALLUVIONE IN COSTA AZZURRA: 17 VITTIME ED INGENTI DANNI
Aggiornamento 4 OTTOBRE ore 8:00
La tragica alluvione della Costa Azzurra ha provocato la morte di 17 persone; ne mancano all'appello ancora 4. Questo è il bilancio della fortissima ondata di maltempo che ha colpito la Francia meridionale tra sabato e domenica ed in particolare Nizza e Cannes. 35.000 case restano senza elettricità. La linea ferroviaria risulta ancora bloccata in alcuni punti mentre sono partiti i treni 'bianchi' dell'Unitalsi con a bordo i pellegrini reduci dal pellegrinaggio di Lourdes. La causa è stato un sistema di temporali che ha provocato in meno di due ore circa 180mm di pioggia
Aggiornamento 4 OTTOBRE 2015 ore 7:20
Si aggrava il bilancio dell'alluvione che nella notte ha colpito la Costa Azzurra. Secondo emittenti locali sarebbero almeno 16 i morti accertati, a causa dei violenti temporali che hanno sommerso le strade di Cannes e Nizza, dove sono caduti fino a oltre 110mm in poche ore, ma con picchi nelle zone adiacenti di 175mm in due ore! Un bilancio destinato purtroppo ad aumentare viste le numeroso difficoltà dei mezzi di soccorso. Nel frattempo sono state approntate le prime strutture di rifugio e soccorso per gli sfollati.
Forti disagi nei collegamenti ferroviari tra Francia ed Italia con treni bloccati o in forte ritardo. Diverse strade e autostrade sono completamente allagate tra Cannes, Antibes, Mandelieu-la-Napoule, Villeneuve-Loubet e Nizza. All'aeroporto di Nizza ci sono circa 500 passeggeri bloccati ai terminal.
La perturbazione è la stessa che sta attraversando l'Italia in queste ore; seppur in maniera più attenuata sarà capace di dar luogo a qualche fenomeno di forte intensità soprattutto al Nord.
4 OTTOBRE 2015: Una intensa ondata di maltempo ha interessato la Francia nel corso delle ultime ore. E' special modo la Francia meridionale ad essere stata maggiormente interessata da alluvioni lampo. Secondo fonti locali ci sarebbero delle vittime. Il video che vedete mostra le inondazioni della città di Cannes dove il temporale ha scaricato in due ore circa 180mm provocando numerosi allagamenti. La partita Nizza-Cannes è stata sospesa.
La tragica alluvione della Costa Azzurra ha provocato la morte di 17 persone; ne mancano all'appello ancora 4. Questo è il bilancio della fortissima ondata di maltempo che ha colpito la Francia meridionale tra sabato e domenica ed in particolare Nizza e Cannes. 35.000 case restano senza elettricità. La linea ferroviaria risulta ancora bloccata in alcuni punti mentre sono partiti i treni 'bianchi' dell'Unitalsi con a bordo i pellegrini reduci dal pellegrinaggio di Lourdes. La causa è stato un sistema di temporali che ha provocato in meno di due ore circa 180mm di pioggia
Aggiornamento 4 OTTOBRE 2015 ore 7:20
Si aggrava il bilancio dell'alluvione che nella notte ha colpito la Costa Azzurra. Secondo emittenti locali sarebbero almeno 16 i morti accertati, a causa dei violenti temporali che hanno sommerso le strade di Cannes e Nizza, dove sono caduti fino a oltre 110mm in poche ore, ma con picchi nelle zone adiacenti di 175mm in due ore! Un bilancio destinato purtroppo ad aumentare viste le numeroso difficoltà dei mezzi di soccorso. Nel frattempo sono state approntate le prime strutture di rifugio e soccorso per gli sfollati.
Forti disagi nei collegamenti ferroviari tra Francia ed Italia con treni bloccati o in forte ritardo. Diverse strade e autostrade sono completamente allagate tra Cannes, Antibes, Mandelieu-la-Napoule, Villeneuve-Loubet e Nizza. All'aeroporto di Nizza ci sono circa 500 passeggeri bloccati ai terminal.
La perturbazione è la stessa che sta attraversando l'Italia in queste ore; seppur in maniera più attenuata sarà capace di dar luogo a qualche fenomeno di forte intensità soprattutto al Nord.
4 OTTOBRE 2015: Una intensa ondata di maltempo ha interessato la Francia nel corso delle ultime ore. E' special modo la Francia meridionale ad essere stata maggiormente interessata da alluvioni lampo. Secondo fonti locali ci sarebbero delle vittime. Il video che vedete mostra le inondazioni della città di Cannes dove il temporale ha scaricato in due ore circa 180mm provocando numerosi allagamenti. La partita Nizza-Cannes è stata sospesa.
TIFONE SOUDELOR ATTRAVERSA TAIWAN CON VENTI A 360 KM/h E OLTRE 1 METRO DI PIOGGIA!
Aggiornamento 10 AGOSTO 2015 ore 15:45
Dopo il passaggio del super-tifone Soudelor è tempo di contare i danni su Taiwan e Cina. Il bilancio ufficiale parla di almeno 28 morti e decine di dispersi. Secondo il governo cinese 21 persone hanno perso la vita nelle province di Zhejiang, Fujian, Anhui e Jiangxi. Almeno altri cinque sono scomparse, probabilmente intrappolati sotto colate di fango o spazzati via dalle inondazioni.
I funzionari locali hanno rilasciato una emergenza del grado IV, il livello più basso di emergenza, per le zone duramente colpite da Soudelor. Due squadre sono state spedite nelle province di Zhejiang e Fujian per aiutare le persone colpite dalla tempesta. La tempesta ha anche causato forti disagi alla circolazione: più di 500 voli sono stati cancellati e circa 200 treni ad alta velocità sono rimasti fermi in stazione.
I danni alle coltivazioni in Taiwan si stima tocchino i $ 18900000, mentre in Cina si stimano perdite per $ 617.000.000. Secondo fonti locali almeno 812 scuole sono state danneggiate sull'isola per danni che ammontano a ben $ 4000000.
Sette morti e più di 400 feriti sono stati confermati a Taiwan da Central Disaster Emergency Operation Center del paese. Prima della tempesta si è abbattuto in Cina, più di 1,4 milioni di case nella provincia del Fujian sono rimaste senza elettricità, mentre più di 10.000 alberi sono stati abbattuti nella città di Fuzhou, in Cina.
Duramente colpita anche l'Isola di Saipan. Il Commonwealth of the Northern Mariana Islands resta al momento senza elettricità e acqua, tant'è che il presidente americano Barack Obama ha dichiarato la nazione come zona disastrata.
Aggiornamento 9 AGOSTO 2015 ore 7:40
Il super tifone Soudelor ha raggiunto nella giornata di ieri la Cina dopo aver ucciso almeno sei persone nell'isola di Taiwan, ove al momento si registrano ancora 4 dispersi, 101 feriti e una quantità record di interruzioni della corrente elettrica. Sono infatti più di 4 milioni le persone rimaste al buio, ben superiori alle 2.790.000 utenze interrotte nel 1996 al passaggio del tifone Herb. Secondo le testimonianze locale sono almeno 60 anni che l'isola non viene attraversata da un tifone così violento.
Danni anche in Cina - Nella provincia di Fujian circa 1.4 milioni di case sono rimaste senza corrente a causa delle numerose interruzione alle linee elettriche, causate dai venti forti forti che hanno abbattuto svariati tralicci. Oltre 10.000 alberi sono stati abbattuti nella città di Fuzhou, mentre più di 163.000 persone sono state evacuate nel sud-est della Cina e circa 32.000 navi sono rientrate in porto.
Aggiornamento 8 AGOSTO 2015 ore 7:30
Come si temeva il super tifone Soudelor ha investito nel corso della notte l'Isola di Taiwan, con venti sino a 360 km/h, piogge torrenziali e fortissime mareggiate. Secondo fonti locali il numero delle vittime al momento è di 4 persone a cui si aggiungono 27 feriti e un disperso. Dati purtroppo ancora parziali e destinati ad aumentare nel corso delle prossime ore.
Il tifone Soudelor ha investito con venti fino a 200 nodi (360 km/h, Categoria 3) nelle prime ore del mattino, per la precisione alle 5 ora locale, la costa orientale dell'isola nelle contee di Yilan e Hualien a circa 19 miglia a NW di Hualien. Oltre 2 milioni di case sono senza elettricità. Soudelour, secondo i meteorologi locali, ricorda il disastroso Morakot del 2009 che uccise fino a 700 persone causando danni per 3 miliardi di dollari. Il tifone dovrebbe lasciare Taiwan nella giornata di oggi diretto - se manterrà' la rotta - verso le coste cinesi del Fujian.
DATI - In molte località le raffiche registrate hanno superato i 101 mph con raffiche sino a 145 mph. Raffiche sino a 123 mph sono state registrate sull'Isola di Ishigakijima alle 23:51, ora giapponese di Venerdì. All'aeroporto a ovest di taipei le raffiche hanno toccato i 90 mph, mentre punte di 143 mph sono state registrate a Su-ao.
Ingenti anche gli apporti pluviometrici che hanno causato frane ed allagamenti. La stazione a Datong Township ha registrato nella mattinata di Sabato 7 apporti sino a 1234 mm di pioggia.
Il pericolo ora si sposta in Cina, in particolar modo le province di Fujian, Zhejiang e Guangdong, raggiunte in giornata dal tifone che dovrebbe declassare a tempesta tropicale. Attesi tuttavia forti piogge e venti sostenuti su un'area che conte più di 200 milioni di abitanti.
Aggiornamento 7 AGOSTO 2015 ore 14:30
Il tifone Soudelor si appresta ad investire l'isola di Taiwan con la stessa forza del disastroso uragano Katrina che nel 2005 colpi gli Stati Uniti. Al momento è un tifone di Categoria 3 con venti sino a 200 km/h e raffiche sino a 230 km/h, ma entro le prossime ore dovrebbe evolvere alle Categoria 4. Al momento registrate raffiche sino a 163 km/h sull'isola giapponese di Ishigakijima.
Secondo le autorità locali più di 7 milioni di persone sono a rischio nella sola metropoli di Taipai. Più di 2.000 persone sono state evacuate per precauzione, mentre nella parte settentrionale dell'isola sono sia caduti in poche ore ben 150 mm di pioggia. Questo tifone si paragona a quelle del 2009 denominato Morokot, che nel suo triste passaggio distrusse interi villaggi e causo la morte di dozzine di persone.
Secondo la NOAA solo 10 tifoni di categoria 4 o più sono riusciti a raggiungere o lambire Taipei dal 1958. Ricordiamo che Soudelor ha raggiunto raggiunto lunedì venti al suo interno di 290 km/h con raffiche sino a 354 km/h, rendendolo il ciclone tropicale più potente sulla Terra nel 2015.
ULTIMI DATI:
Classificazione / Nome: TY SOUDELOR (HANNA)
Ubicazione: Sopra la parte più meridionale del mar Ryukyu (vicino 22.7N 124.2E)
Distanza: 335 km a nord est di Basco, Batanes ... o 300 km a est-sud-est di Hualien City, Taiwan
Venti (10-min avg): 195 kph vicino al centro ... raffiche: 230 kph
Pioggia 24H (vicino al centro e al sud-ovest): 100 a 300 mm [Heavy Extreme]
Pressione minima : 941 millibar (hPa)
Dimensioni: 720 km (media)
Movimento: Nord-Nord-Ovest a 20 km orari
6 AGOSTO 2015: Il super tifone SOUDELOR (HANNA) continua a perdere forza mentre continua la sua marcia di avvicinamento a Taiwan. In allerta non solo l'Isola ma anche la Cina e parte delle filippine settentrionali.
Ma vediamo gli ultimi dati rilevati:
Classificazione / Nome: TY CAT.2 SOUDELOR (HANNA)
Ubicazione: Sopra la parte orientale del Mar delle Filippine Settentrionale (20.4N - 130.8E)
Distanza: 915 km a est di Basco, Batanes ... o 925 km a est-nord-est di Santa Ana, Cagayan
Venti (10-min avg): 165 kp/h vicino al centro ... raffiche: 205 kp/h
Pioggia nelle 24H (vicino al centro): 100 a 300 mm
Pressione minima: 952 millibar (hPa)
Dimensioni [diametro]: 650 km (piccolo)
Movimento: W-NW a 18 km/h
PREVISIONI: SOUDELOR (HANNA) dovrebbe continuare la sua marcia verso ovest-nord-ovest incrementando leggermente la sua velocità. SOUDELOR attraverserà la parte centrale e occidentale del Mar delle Filippine del Nord Venerdì mattina presto generando poi landfall lungo la costa di Taiwan orientale il Sabato 8 mattina presto. SOUDELOR (HANNA) inizierà a riacquistare forza. La previsione Intensità Advance (AIF) mostra i suoi venti massimi sostenuti di 10 minuti sempre più indietro a 200 km orari entro la fine del Giovedi 6 al Venerdì 7 mattina presto (8 agosto).
VENERDI 7 MATTINO: Attraverserà la parte centrale del Mar delle Filippine del Nord a circa 485 km a est-nord-est di Basco, Batanes [02:00 7 agosto: 21.7N 126.5E @ 175kph].
SABATO MATTINO: Raggiunto il massimo della sua forza genererà landfall lungo la costa di Taiwan orientale a circa 65 km a sud di Hualien City, Taiwan [02:00 8 agosto: 23.4N 121.7E @ 200kph]. DOMENICA MATTINO: Raggiungerà il sud-est della Cina, declassando rapidamente a tempesta tropicale a circa 95 km a nord ovest della città di Xiamen, Cina [02:00 9 agosto: 25.1N 117.4E @ 110kph].
Dopo il passaggio del super-tifone Soudelor è tempo di contare i danni su Taiwan e Cina. Il bilancio ufficiale parla di almeno 28 morti e decine di dispersi. Secondo il governo cinese 21 persone hanno perso la vita nelle province di Zhejiang, Fujian, Anhui e Jiangxi. Almeno altri cinque sono scomparse, probabilmente intrappolati sotto colate di fango o spazzati via dalle inondazioni.
I funzionari locali hanno rilasciato una emergenza del grado IV, il livello più basso di emergenza, per le zone duramente colpite da Soudelor. Due squadre sono state spedite nelle province di Zhejiang e Fujian per aiutare le persone colpite dalla tempesta. La tempesta ha anche causato forti disagi alla circolazione: più di 500 voli sono stati cancellati e circa 200 treni ad alta velocità sono rimasti fermi in stazione.
I danni alle coltivazioni in Taiwan si stima tocchino i $ 18900000, mentre in Cina si stimano perdite per $ 617.000.000. Secondo fonti locali almeno 812 scuole sono state danneggiate sull'isola per danni che ammontano a ben $ 4000000.
Sette morti e più di 400 feriti sono stati confermati a Taiwan da Central Disaster Emergency Operation Center del paese. Prima della tempesta si è abbattuto in Cina, più di 1,4 milioni di case nella provincia del Fujian sono rimaste senza elettricità, mentre più di 10.000 alberi sono stati abbattuti nella città di Fuzhou, in Cina.
Duramente colpita anche l'Isola di Saipan. Il Commonwealth of the Northern Mariana Islands resta al momento senza elettricità e acqua, tant'è che il presidente americano Barack Obama ha dichiarato la nazione come zona disastrata.
Aggiornamento 9 AGOSTO 2015 ore 7:40
Il super tifone Soudelor ha raggiunto nella giornata di ieri la Cina dopo aver ucciso almeno sei persone nell'isola di Taiwan, ove al momento si registrano ancora 4 dispersi, 101 feriti e una quantità record di interruzioni della corrente elettrica. Sono infatti più di 4 milioni le persone rimaste al buio, ben superiori alle 2.790.000 utenze interrotte nel 1996 al passaggio del tifone Herb. Secondo le testimonianze locale sono almeno 60 anni che l'isola non viene attraversata da un tifone così violento.
Danni anche in Cina - Nella provincia di Fujian circa 1.4 milioni di case sono rimaste senza corrente a causa delle numerose interruzione alle linee elettriche, causate dai venti forti forti che hanno abbattuto svariati tralicci. Oltre 10.000 alberi sono stati abbattuti nella città di Fuzhou, mentre più di 163.000 persone sono state evacuate nel sud-est della Cina e circa 32.000 navi sono rientrate in porto.
Aggiornamento 8 AGOSTO 2015 ore 7:30
Come si temeva il super tifone Soudelor ha investito nel corso della notte l'Isola di Taiwan, con venti sino a 360 km/h, piogge torrenziali e fortissime mareggiate. Secondo fonti locali il numero delle vittime al momento è di 4 persone a cui si aggiungono 27 feriti e un disperso. Dati purtroppo ancora parziali e destinati ad aumentare nel corso delle prossime ore.
Il tifone Soudelor ha investito con venti fino a 200 nodi (360 km/h, Categoria 3) nelle prime ore del mattino, per la precisione alle 5 ora locale, la costa orientale dell'isola nelle contee di Yilan e Hualien a circa 19 miglia a NW di Hualien. Oltre 2 milioni di case sono senza elettricità. Soudelour, secondo i meteorologi locali, ricorda il disastroso Morakot del 2009 che uccise fino a 700 persone causando danni per 3 miliardi di dollari. Il tifone dovrebbe lasciare Taiwan nella giornata di oggi diretto - se manterrà' la rotta - verso le coste cinesi del Fujian.
DATI - In molte località le raffiche registrate hanno superato i 101 mph con raffiche sino a 145 mph. Raffiche sino a 123 mph sono state registrate sull'Isola di Ishigakijima alle 23:51, ora giapponese di Venerdì. All'aeroporto a ovest di taipei le raffiche hanno toccato i 90 mph, mentre punte di 143 mph sono state registrate a Su-ao.
Ingenti anche gli apporti pluviometrici che hanno causato frane ed allagamenti. La stazione a Datong Township ha registrato nella mattinata di Sabato 7 apporti sino a 1234 mm di pioggia.
Il pericolo ora si sposta in Cina, in particolar modo le province di Fujian, Zhejiang e Guangdong, raggiunte in giornata dal tifone che dovrebbe declassare a tempesta tropicale. Attesi tuttavia forti piogge e venti sostenuti su un'area che conte più di 200 milioni di abitanti.
Aggiornamento 7 AGOSTO 2015 ore 14:30
Il tifone Soudelor si appresta ad investire l'isola di Taiwan con la stessa forza del disastroso uragano Katrina che nel 2005 colpi gli Stati Uniti. Al momento è un tifone di Categoria 3 con venti sino a 200 km/h e raffiche sino a 230 km/h, ma entro le prossime ore dovrebbe evolvere alle Categoria 4. Al momento registrate raffiche sino a 163 km/h sull'isola giapponese di Ishigakijima.
Secondo le autorità locali più di 7 milioni di persone sono a rischio nella sola metropoli di Taipai. Più di 2.000 persone sono state evacuate per precauzione, mentre nella parte settentrionale dell'isola sono sia caduti in poche ore ben 150 mm di pioggia. Questo tifone si paragona a quelle del 2009 denominato Morokot, che nel suo triste passaggio distrusse interi villaggi e causo la morte di dozzine di persone.
Secondo la NOAA solo 10 tifoni di categoria 4 o più sono riusciti a raggiungere o lambire Taipei dal 1958. Ricordiamo che Soudelor ha raggiunto raggiunto lunedì venti al suo interno di 290 km/h con raffiche sino a 354 km/h, rendendolo il ciclone tropicale più potente sulla Terra nel 2015.
ULTIMI DATI:
Classificazione / Nome: TY SOUDELOR (HANNA)
Ubicazione: Sopra la parte più meridionale del mar Ryukyu (vicino 22.7N 124.2E)
Distanza: 335 km a nord est di Basco, Batanes ... o 300 km a est-sud-est di Hualien City, Taiwan
Venti (10-min avg): 195 kph vicino al centro ... raffiche: 230 kph
Pioggia 24H (vicino al centro e al sud-ovest): 100 a 300 mm [Heavy Extreme]
Pressione minima : 941 millibar (hPa)
Dimensioni: 720 km (media)
Movimento: Nord-Nord-Ovest a 20 km orari
6 AGOSTO 2015: Il super tifone SOUDELOR (HANNA) continua a perdere forza mentre continua la sua marcia di avvicinamento a Taiwan. In allerta non solo l'Isola ma anche la Cina e parte delle filippine settentrionali.
Ma vediamo gli ultimi dati rilevati:
Classificazione / Nome: TY CAT.2 SOUDELOR (HANNA)
Ubicazione: Sopra la parte orientale del Mar delle Filippine Settentrionale (20.4N - 130.8E)
Distanza: 915 km a est di Basco, Batanes ... o 925 km a est-nord-est di Santa Ana, Cagayan
Venti (10-min avg): 165 kp/h vicino al centro ... raffiche: 205 kp/h
Pioggia nelle 24H (vicino al centro): 100 a 300 mm
Pressione minima: 952 millibar (hPa)
Dimensioni [diametro]: 650 km (piccolo)
Movimento: W-NW a 18 km/h
PREVISIONI: SOUDELOR (HANNA) dovrebbe continuare la sua marcia verso ovest-nord-ovest incrementando leggermente la sua velocità. SOUDELOR attraverserà la parte centrale e occidentale del Mar delle Filippine del Nord Venerdì mattina presto generando poi landfall lungo la costa di Taiwan orientale il Sabato 8 mattina presto. SOUDELOR (HANNA) inizierà a riacquistare forza. La previsione Intensità Advance (AIF) mostra i suoi venti massimi sostenuti di 10 minuti sempre più indietro a 200 km orari entro la fine del Giovedi 6 al Venerdì 7 mattina presto (8 agosto).
VENERDI 7 MATTINO: Attraverserà la parte centrale del Mar delle Filippine del Nord a circa 485 km a est-nord-est di Basco, Batanes [02:00 7 agosto: 21.7N 126.5E @ 175kph].
SABATO MATTINO: Raggiunto il massimo della sua forza genererà landfall lungo la costa di Taiwan orientale a circa 65 km a sud di Hualien City, Taiwan [02:00 8 agosto: 23.4N 121.7E @ 200kph]. DOMENICA MATTINO: Raggiungerà il sud-est della Cina, declassando rapidamente a tempesta tropicale a circa 95 km a nord ovest della città di Xiamen, Cina [02:00 9 agosto: 25.1N 117.4E @ 110kph].
CALDO SENZA LIMITI IN IRAN: L'INDICE DI CALORE SUPERA I 70°C!!!
4 AGOSTO 2015: Tra Iran e Iraq è in corso da diversi giorni un'ondata di caldo di proporzioni eccezionali. Oltre alle temperature già di per sè notevolmente alte e prossime o superiori ai 50°C, ciò che sta sorprendendo sia la gente del posto sia i meteorologi è l'incredibile connubio con i livelli di umidità relativa, talmente elevati da far schizzare l'indice di calore oltre i 70°C !
Il record è stato toccato nella città iraniana di Bandar Mahshahr, dove l'indice di calore (heat index) ha raggiunto i 72°C. Un valore semplicemente folle: "si tratta di una delle più incredibili rilevazioni meteorologiche che io abbia mai visto", afferma Anthony Saglia, meteorologo di AccuWeather.
Il valore raggiunto a Bandar Mahshahr si posiziona poco al di sotto degli 81°C di indice di calore raggiunti l'8 luglio 2003 a Dhahran, in Arabia Saudita, che rappresentano tuttora il record per questo parametro.
Attualmente l'ondata di caldo non accenna a smorzarsi, ed è prevista perdurare ancora per diversi giorni, perlomeno fino alla fine di questa settimana.
Il record è stato toccato nella città iraniana di Bandar Mahshahr, dove l'indice di calore (heat index) ha raggiunto i 72°C. Un valore semplicemente folle: "si tratta di una delle più incredibili rilevazioni meteorologiche che io abbia mai visto", afferma Anthony Saglia, meteorologo di AccuWeather.
Il valore raggiunto a Bandar Mahshahr si posiziona poco al di sotto degli 81°C di indice di calore raggiunti l'8 luglio 2003 a Dhahran, in Arabia Saudita, che rappresentano tuttora il record per questo parametro.
Attualmente l'ondata di caldo non accenna a smorzarsi, ed è prevista perdurare ancora per diversi giorni, perlomeno fino alla fine di questa settimana.
CALDO ECCEZIONALE SUL MEDIO ORIENTE: 51°C A BAGHDAD CON MINIME DI 36°C!
31 LUGLIO 2015: Caldo estremo in Medio Oriente, oltre 50°C in Iraq- Sono giorni davvero di fuoco tra Arabia Saudita, Siria, Iran, Iraq. In particolare su quest'ultimo sono state raggiunge massime diffusamente sui 48/50°C ma con punte anche superiori! Proprio Baghdad nella giornata di giovedì 30 Luglio ha registrato una massima di ben 51°C! Non va meglio neanche in quota: pensate che è presente una diffusa isoterma di 35-36°C a 1500m in atmosfera libera e infatti sono state registrate temperature di 40/41°C fino a 1100m di quota!
Anche le minime risultano notevoli, spesso superiori ai 30°C ma con punte di 35/36°C; 28/30°C di minima persino fin verso i 1000m. Impressionanti anche le condizioni afose in alcune aree irachene: a Bandar Mahshahr si sono registrati 43°C con un dew point di 32°C, ovvero condizioni climatiche pressochè invivibili! Pensate infatti che nelle peggiori condizioni afose nel nostro Paese il dew point è arrivato al massimo a 25/26°C con una temperatura di poco superiore ai 30°C.
Anche le minime risultano notevoli, spesso superiori ai 30°C ma con punte di 35/36°C; 28/30°C di minima persino fin verso i 1000m. Impressionanti anche le condizioni afose in alcune aree irachene: a Bandar Mahshahr si sono registrati 43°C con un dew point di 32°C, ovvero condizioni climatiche pressochè invivibili! Pensate infatti che nelle peggiori condizioni afose nel nostro Paese il dew point è arrivato al massimo a 25/26°C con una temperatura di poco superiore ai 30°C.
PIOGGE RECORD E ALLUVIONI IN INDIA; FRANE E VITTIME IN NEPAL E BANGLADESH
30 LUGLIO 2015: Piogge monsoniche da record in India - Dopo esser state assenti per buona parte di Luglio, le piogge monsoniche sono incrementate rapidamente negli ultimi giorni fino ad assumere proporzioni alluvionali, in alcuni casi da record! Le aree più colpite oltre buona parte dell'India centro-settentrionale anche Bangladesh, Pakistan orientale ed il Nepal. Tra i distretti indiani più duramente colpiti da piogge alluvionali quelli del Gujarat e del Rajasthan: la località di Bhuj ha registrato ben 432mm di pioggia in 48 ore, ben oltre la media di un intero anno che risulta essere di 373mm. A rischio alluvione anche Karachi e Hyderabad, dove sta piovendo in modo anormalmente intenso, tanto che gli accumuli parziali di questa stagione superano la somma delle stagioni 2013 e 2014. Inevitabili i dissesti idrogeologici con frane, smottamenti, esondazioni ed allagamenti.
Frana killer in Nepal, non lontano dalla città di Pokhara e a 125km ad ovest di Kathmandu. Al momento il numero delle vittime accertato è 15 ma potrebbe ancora aumentare; 22 le case distrutte. La situazione è resa potenzialmente più pericolosa sul fronte idrogeologico dalla violenta scossa di terremoto dello scorso Luglio, che ha rotto diversi equilibri territoriali.
Morti anche in Bangladesh e Myanmar, per l'azione del ciclone tropicale Komen, che ha causato piogge alluvionali con almeno 27 vittime accertate.
Le forti piogge proseguiranno per buona parte della prima decade di Agosto; attenzione particolare all'area che va da Kolkata, basso Bangladesh e Myanmar occidentale, dove la persistenza del ciclone Komen potrà favorire ingenti precipitazioni con accumuli anche di oltre 200-250mm in un solo giorno.
Frana killer in Nepal, non lontano dalla città di Pokhara e a 125km ad ovest di Kathmandu. Al momento il numero delle vittime accertato è 15 ma potrebbe ancora aumentare; 22 le case distrutte. La situazione è resa potenzialmente più pericolosa sul fronte idrogeologico dalla violenta scossa di terremoto dello scorso Luglio, che ha rotto diversi equilibri territoriali.
Morti anche in Bangladesh e Myanmar, per l'azione del ciclone tropicale Komen, che ha causato piogge alluvionali con almeno 27 vittime accertate.
Le forti piogge proseguiranno per buona parte della prima decade di Agosto; attenzione particolare all'area che va da Kolkata, basso Bangladesh e Myanmar occidentale, dove la persistenza del ciclone Komen potrà favorire ingenti precipitazioni con accumuli anche di oltre 200-250mm in un solo giorno.
CANADA: VIOLENTO TORNADO SI ABBATTE SULLA REGIONE DI MANETOBA, DURATA RECORD... 3 ORE!
29 LUGLIO 2015: Potrebbe passare alla storia come il tornado più lungo che abbia mai colpito il Canada fino ad ora, con le sue quasi 3 ore di durata ed un percorso di 100 km, il fenomeno già di per se abbastanza raro a latitudini così elevate ha provocato anche molti danni.
Il touch down, è avvenuto alle 8.30 di ieri Lunedì 28 Luglio nel sud del Manitoba, lungo il confine con lo stato americano del Nord Dakota nei pressi di Pierson , poi il vortice ha continuato in direzione NNE scomparendo nei pressi di Virden. Nel suo tragitto lungo quasi 100km ha fatto molti danni in diverse fattorie in particolare sul finire del suo percorso tra Tilston e Virden. Per fortuna non ci sono città o grandi paesi lungo quel tratto.
Secondo le analisi dei danni riportati e dei venti si è trattato di un F2 con punte di 200km/h. Nella giornata di ieri altri avvisi tornado erano stati emessi per il Canada meridionale ma nessun altro vortice è stato avvistato.
Il touch down, è avvenuto alle 8.30 di ieri Lunedì 28 Luglio nel sud del Manitoba, lungo il confine con lo stato americano del Nord Dakota nei pressi di Pierson , poi il vortice ha continuato in direzione NNE scomparendo nei pressi di Virden. Nel suo tragitto lungo quasi 100km ha fatto molti danni in diverse fattorie in particolare sul finire del suo percorso tra Tilston e Virden. Per fortuna non ci sono città o grandi paesi lungo quel tratto.
Secondo le analisi dei danni riportati e dei venti si è trattato di un F2 con punte di 200km/h. Nella giornata di ieri altri avvisi tornado erano stati emessi per il Canada meridionale ma nessun altro vortice è stato avvistato.
USA: FLORIDA, ALLUVIONI ED EVACUAZIONI NEL SUD DELLO STATO A CAUSA DI DEBBIE, 2 DISPERSI
27 LUGLIO 2015: Le pesanti piogge che hanno accompagnato l'arrivo della tempesta tropicale "Debbie" hanno messo letteralmente in ginocchio alcune zone dello stato della Florida, in particolare le contee più meridionali affacciate sul Golfo del Messico. Tra tutte quella che ha subito i maggiori danni è stata la contea di Pasco, che ha dovuto fare i conti con l'esondazione del fiume "Anclote" straripato in più punti. Molti quartieri sono stati invasi dall'acqua alta fino a oltre un metro ed è stata resa indispensabile un'evacuazione di massa da parte delle autorità
Più a sud oltre ai temporali sono stati i venti e i mari grossi a a creare i maggiori danni, a Jupiter si sono perse le tracce di due ragazzi usciti in mare la cui imbarcazione è stata ritrovata nella zona di Ponce Leon a più di 120km a sud dal punto di partenza.
Più a sud oltre ai temporali sono stati i venti e i mari grossi a a creare i maggiori danni, a Jupiter si sono perse le tracce di due ragazzi usciti in mare la cui imbarcazione è stata ritrovata nella zona di Ponce Leon a più di 120km a sud dal punto di partenza.
MALTEMPO E DAMA BIANCA SULLA PAPUA NUOVA GUINEA
25 LUGLIO 2015: Un'ondata di maltempo accompagnata da grandine e persino neve ha interessato la Papa Nuova Guinea. Ci troviamo lungo la fascia equatoriale. Questo avviene dopo la rara nevicata sulle Hawaii. La neve che è caduta in maniera abbondante sui rilievi che superano i 4000m è scesa più in basso interessando le aree coltivate.
USA: CALIFORNIA, PIOGGE RECORD NEL SUD DELLO STATO A CAUSA DI DOLORES
21 LUGLIO 2015: Il passaggio seppur "off shore" dell' ex uragano Dolores ha portato piogge record nel sud dello stato della California durante questo weekend con quantitativi giornalieri superiori a quelli della media mensile per il mese di Luglio. Danni e disagi soprattutto nella città di Los Angeles dove le strade si sono trasformate in fiumi, battuto il precedente record di accumulo giornaliero che risaliva al 1886 !
Ma non tutti i mali vengono per nuocere potremmo dire, l'arrivo improvviso della pioggia è stata una vera e propria mano santa nell'aiutare i vigili del fuoco a contenere i vasti incendi che da giorni stavano interessando il sud dello Stato, soprattutto nella Contea di San Bernardino con le immagini terribili delle decine di veicoli bruciati lungo la Intestate 15 che collega Los Angeles a las Vegas.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere potremmo dire, l'arrivo improvviso della pioggia è stata una vera e propria mano santa nell'aiutare i vigili del fuoco a contenere i vasti incendi che da giorni stavano interessando il sud dello Stato, soprattutto nella Contea di San Bernardino con le immagini terribili delle decine di veicoli bruciati lungo la Intestate 15 che collega Los Angeles a las Vegas.
HAWAII CON LA DAMA BIANCA! ACCADE ANCHE QUESTO NELL'ESTATE 2015!
19 LUGLIO 2015: Dopo una mattinata di Surf, magari una bella escursione sulla neve? Dopo una nottata di temporali e piogge battenti gli abitanti dell'Isola più grande dell'arcipelago delle Isole Hawaii si sono risvegliati con la vetta del Mauna Kea completamente imbiancata. non molta neve in verità, si tratta di circa 5-10cm, sufficienti però a chiudere le strade e fermare le visite turistiche all'osservatorio astronomico fino a nuovo ordine.
Sebbene non rara in inverno, la neve sul Mauna Kea in estate è un evento decisamente insolitoanche se non senza precedenti. Il vulcano quiescente è infatti molto alto, 4205m, addirittura la montagna più alta della Terra se si prende in considerazione la sua base che giace a 5761m di profondità sotto l'oceano (5671+4205=9966m) ma nonostante la sua imponenza si trova ad una latitudine molto bassa, solo 19° 46' di latitudine nord, quindi poco al di sotto del tropico del Cancro.
Latitudine decisamente troppo bassa per vedere la neve e specialmente in estate, anche a quella considerevole quota. Ma in questa stagione 2015 ci stiamo abituando un po' a tutto, dai 40° europei alla neve nel cuore dell'Australia e adesso anche alle Hawai, cos'altro ci aspetterà? Si accettano scommesse...
Sebbene non rara in inverno, la neve sul Mauna Kea in estate è un evento decisamente insolitoanche se non senza precedenti. Il vulcano quiescente è infatti molto alto, 4205m, addirittura la montagna più alta della Terra se si prende in considerazione la sua base che giace a 5761m di profondità sotto l'oceano (5671+4205=9966m) ma nonostante la sua imponenza si trova ad una latitudine molto bassa, solo 19° 46' di latitudine nord, quindi poco al di sotto del tropico del Cancro.
Latitudine decisamente troppo bassa per vedere la neve e specialmente in estate, anche a quella considerevole quota. Ma in questa stagione 2015 ci stiamo abituando un po' a tutto, dai 40° europei alla neve nel cuore dell'Australia e adesso anche alle Hawai, cos'altro ci aspetterà? Si accettano scommesse...
AUSTRALIA SOTTO LA DAMA BIANCA: LA PIU' GRANDE DAMATA BIANCA DEGLI ULTIMI 30 ANNI
18 LUGLIO 2015: E' la seconda ondata di freddo che interessa il nuovo continente negli ultima settimana, la prima intorno al 12/13 Luglio aveva già fatto parlare di se ma quest'ultima ha veramente battuto dei record trentennali. Un profondo vortice ciclonico attualmente nei pressi della Nuova Zelanda dove è attesa molta neve nelle prossime 24-48 ore, ha trascinato fino a latitudini sub tropicali (30° parallelo)isoterme gelide con uno zero termico che ha conquistato completamente lo stato del Victoria ed il Nuovo Galles del Sud fino a quote molto basse e raggiunto il Queensland intorno ai 900-1000m di quota. Le neve è caduta fino a quote sub pianeggianti nel sud dell'Australia e fino a 500m di quota nel Queensland, abbondante in collina con accumuli anche superiori ai 30cm.
E così oltre ai più giovani, anche i canguri sono rimasti attoniti dallo spettacolo più unico che raro visto, che erano almeno 30 anni che non si verificava una nevicata cosi estesa e cosi intensa.
L'improvviso calo delle temperature e l'arrivo della neve ha causato disagi al traffico e ai trasporti aerei e ferroviari con interruzioni dell'energia elettrica. Per precauzione sono state chiuse una cinquantina di scuole e diversi uffici pubblici.
E così oltre ai più giovani, anche i canguri sono rimasti attoniti dallo spettacolo più unico che raro visto, che erano almeno 30 anni che non si verificava una nevicata cosi estesa e cosi intensa.
L'improvviso calo delle temperature e l'arrivo della neve ha causato disagi al traffico e ai trasporti aerei e ferroviari con interruzioni dell'energia elettrica. Per precauzione sono state chiuse una cinquantina di scuole e diversi uffici pubblici.
USA: ALLUVIONE DEVASTANTE IN KENTUCKY CON ALMENO 2 VITTIME
15 LUGLIO 2015: E' salito a 2 il numero di vittime della tragica alluvione che ha colpito lo stato del Kentucky tra la giornata di Lunedì 13 e quella di Martedì 14 , i dispersi accertati sono almeno 6 anche se potrebbero essere molti di più visto che non tutte le zone colpite dalle inondazioni sono state raggiunte dai soccorsi. Intere case sono state trascinate via dalla furia delle acque a Paintsville, una delle aree più colpite.
La causa un intenso fronte temporalesco sviluppatosi in seguito ad una massiccia discesa di aria più fredda proveniente dal Canada che è entrata in contrasto con l'aria molto calda presente sulle pianure centrali americane.
Numerosi anche i tornado che hanno accompagnato i temporali, uno ha toccato terra nel Kansasvicino Hutchinson facendo diversi danni. Una grandinata eccezionale con chicco grossi come palle da baseball ha invece interessato la periferia di Chicago nell'Illinois. Almeno 67 milioni di persone sono ancora a rischio per i forti venti e le precipitazioni che potrebbero causare ancora alluvioni lampo.
La causa un intenso fronte temporalesco sviluppatosi in seguito ad una massiccia discesa di aria più fredda proveniente dal Canada che è entrata in contrasto con l'aria molto calda presente sulle pianure centrali americane.
Numerosi anche i tornado che hanno accompagnato i temporali, uno ha toccato terra nel Kansasvicino Hutchinson facendo diversi danni. Una grandinata eccezionale con chicco grossi come palle da baseball ha invece interessato la periferia di Chicago nell'Illinois. Almeno 67 milioni di persone sono ancora a rischio per i forti venti e le precipitazioni che potrebbero causare ancora alluvioni lampo.
SUDEST AUSTRALIA E TASMANIA SOTTO LA DAMA BIANCA, UN EVENTO RARO SOPRATTUTTO NEL QUENNSLAND
13 LUGLIO 2015: Mentre l'Europa meridionale frigge letteralmente sotto la canicola, dall'altra parte del Mondo si trema dal freddo. E' un inverno particolarmente rigido quello che sta interessando l'emisfero australe, dopo le nevicate abbondanti che hanno interessato la Nuova Zelanda, l'appena trascorso weekend è toccato alla Tasmania e all'Australia sud orientale.
La spiccata instabilità atmosferica determinata da una vasta depressione alimentata dal fronte polare ha favorito fenomeni nevosi particolarmente rari per quelle latitudini, i temporali nevosi, una sorta di compresso atmosferico quando l'aria gelida raggiunge latitudini sub tropicali. Così oltre alla Tasmania, non nuova alla neve in inverno ed allo stato del Victoria, dove l'evento non è rarissimo, la neve ha colpito il Nuovo Galles del Sud e persino il Queensland meridionale e qui effettivamente c'è l'eccezionalità del fenomeno visto che ci troviamo non molto sotto il tropico del capricorno. Qui la neve è caduta fino sotto i 500m di quota.
Una gioia per gli amanti dello sci che hanno potuto contare su accumuli consistenti, fin sopra i 40cm nella zona delle Alpi australiane a Fall Creek. Ma soprattutto una grande sorpresa per gli abitanti del Queensland molti dei quali la neve non l'avevano mai vista, per intenderci è come se nel nostro emisfero fosse nevicato sul canale di Suez.
La spiccata instabilità atmosferica determinata da una vasta depressione alimentata dal fronte polare ha favorito fenomeni nevosi particolarmente rari per quelle latitudini, i temporali nevosi, una sorta di compresso atmosferico quando l'aria gelida raggiunge latitudini sub tropicali. Così oltre alla Tasmania, non nuova alla neve in inverno ed allo stato del Victoria, dove l'evento non è rarissimo, la neve ha colpito il Nuovo Galles del Sud e persino il Queensland meridionale e qui effettivamente c'è l'eccezionalità del fenomeno visto che ci troviamo non molto sotto il tropico del capricorno. Qui la neve è caduta fino sotto i 500m di quota.
Una gioia per gli amanti dello sci che hanno potuto contare su accumuli consistenti, fin sopra i 40cm nella zona delle Alpi australiane a Fall Creek. Ma soprattutto una grande sorpresa per gli abitanti del Queensland molti dei quali la neve non l'avevano mai vista, per intenderci è come se nel nostro emisfero fosse nevicato sul canale di Suez.
2 TIFONI E 1 TEMPESTA IN ARRIVO TRA CINA E GIAPPONE
9 LUGLIO 2015: Scatta l'allarme in Oriente, mirino nei prossimi giorni di ben tre tifoni che dal Pacifico settentrionale si stanno portando velocemente verso la terraferma.
Il più vicino alla costa è la tempesta tropicale Linfa che al momento si trova a SSO di Taiwan, ove raggiunge ancora la Categoria 1. Per la precisione si trova a coordinate 22.8 N e 116.2 E con venti al suo interno sino a 120 Km/h e in marcia verso Ovest a circa 17 km/h. Secondo le previsioni dovrebbe generare landfall nel corso delle prossime ore, declassando a tempesta tropicale e poi domani a depressione tropicale, dirigendosi poi verso il Vietnam e il Laos.
Più a est troviamo il Tifone Falcon o Chan-Hom, ancora in azione sul Mare delle Filippine del Nord e in ulteriore intensificazione. Ma vediamo gli ultimi dati rilevati:
Nome / Classificazione: TY-CHAN HOM (FALCON); categoria 2
Ubicazione: Mare delle Filippine Nord (22.1N - 130.0E)
Distanza: Circa 845 km a est-nord-est di Basco, Batanes ... ovvero 540 km a sud-est di Okinawa, in Giappone
Venti medi: 160 km/h in prossimità del centro ... raffiche: 195 Km/h
Accumuli pluviometrici (vicino e sud-ovest del centro): 100 a 250 mm [Heavy]
Pressione minima: 956 millibar (hPa)
Dimensioni: 980 km (media)
Movimento: NE a 23 km/h
Y-CHAN HOM (FALCON) dovrebbe continuare a muoversi in direzione nord-ovest aumentando la sua velocità. CHAN-HOM passerà così sopra la parte più settentrionale del Mare delle Filippine ed entro Sabato mattina si dovrebbe trovare al largo della costa di Zhejiang e Fujian generando così landfall. Si dovrebbe ulteriormente intensificare poi poi declassare a Tifone di Cat.1 raggiunta la costa.
Il terzo tifone si chiama Nangka, un bestione di Categoria 4 con venti al suo interno di 230 km/h. Si nuove in direzione WNW a circa 19 Km/h e secondo le previsioni dovrebbe spostarsi verso il Giappone perdendo gradualmente energia.
Il più vicino alla costa è la tempesta tropicale Linfa che al momento si trova a SSO di Taiwan, ove raggiunge ancora la Categoria 1. Per la precisione si trova a coordinate 22.8 N e 116.2 E con venti al suo interno sino a 120 Km/h e in marcia verso Ovest a circa 17 km/h. Secondo le previsioni dovrebbe generare landfall nel corso delle prossime ore, declassando a tempesta tropicale e poi domani a depressione tropicale, dirigendosi poi verso il Vietnam e il Laos.
Più a est troviamo il Tifone Falcon o Chan-Hom, ancora in azione sul Mare delle Filippine del Nord e in ulteriore intensificazione. Ma vediamo gli ultimi dati rilevati:
Nome / Classificazione: TY-CHAN HOM (FALCON); categoria 2
Ubicazione: Mare delle Filippine Nord (22.1N - 130.0E)
Distanza: Circa 845 km a est-nord-est di Basco, Batanes ... ovvero 540 km a sud-est di Okinawa, in Giappone
Venti medi: 160 km/h in prossimità del centro ... raffiche: 195 Km/h
Accumuli pluviometrici (vicino e sud-ovest del centro): 100 a 250 mm [Heavy]
Pressione minima: 956 millibar (hPa)
Dimensioni: 980 km (media)
Movimento: NE a 23 km/h
Y-CHAN HOM (FALCON) dovrebbe continuare a muoversi in direzione nord-ovest aumentando la sua velocità. CHAN-HOM passerà così sopra la parte più settentrionale del Mare delle Filippine ed entro Sabato mattina si dovrebbe trovare al largo della costa di Zhejiang e Fujian generando così landfall. Si dovrebbe ulteriormente intensificare poi poi declassare a Tifone di Cat.1 raggiunta la costa.
Il terzo tifone si chiama Nangka, un bestione di Categoria 4 con venti al suo interno di 230 km/h. Si nuove in direzione WNW a circa 19 Km/h e secondo le previsioni dovrebbe spostarsi verso il Giappone perdendo gradualmente energia.
SPAGNA, GERMANIA E AUSTRIA: CON LA FIAMMATA AFRICANA STABILITI NUOVI RECORD DI CALDO
8 LUGLIO 2015: La poderosa ondata di caldo africano che in quest'ultima settimana ha interessato gran parte dell'Europa verrà ricordata come una delle più forti di sempre. Guardando fuori dai confini italiani, dopo i record che si sono registrati in Francia e Inghilterra, è toccato a Germania, Spagna e Austria.
In Germania è stato stabilito un nuovo record di temperatura più alta a livello nazionale. Domenica 5 Luglio la colonnina di mercurio ha raggiunto i 40.3°C alla stazione di Kitzingen, in territorio bavarese. Il record precedente era di 40.2°C, registrato nel Luglio 1983 ed eguagliato nell'Agosto 2003. Anche la capitale, Berlino, ha battuto ogni record durante la giornata di Sabato 04 Luglio: la massima di 37.9°C rappresenta il record assoluto da quando si hanno rilevazioni (1876). Anche Francoforte registra il record assoluto con la massima di 39°C.
Un altro dato: il servizio meteorologico nazionale tedesco (DWD) comunica che ben 131 delle 492 stazioni meteorologiche presenti sul territorio hanno battuto i record di caldo di tutti i tempi durante l'ondata di caldo del 2-5 Luglio 2015.
Anche in Spagna si battono i record: numerosi valori over 40°C negli ultimi giorni, e la capitale Madrid con i suoi 39.9°C registra il nuovo valore più alto dal 1920 per il mese di Luglio.
E per finire l'Austria. Martedì 7 Luglio 2015 la stazione di Innsbruck ha stabilito il nuovo record assoluto di caldo dal 1877, facendo registrare una temperatura massima 38.2°C, superando i 37.7°C dell'11 Luglio 1984.
In Germania è stato stabilito un nuovo record di temperatura più alta a livello nazionale. Domenica 5 Luglio la colonnina di mercurio ha raggiunto i 40.3°C alla stazione di Kitzingen, in territorio bavarese. Il record precedente era di 40.2°C, registrato nel Luglio 1983 ed eguagliato nell'Agosto 2003. Anche la capitale, Berlino, ha battuto ogni record durante la giornata di Sabato 04 Luglio: la massima di 37.9°C rappresenta il record assoluto da quando si hanno rilevazioni (1876). Anche Francoforte registra il record assoluto con la massima di 39°C.
Un altro dato: il servizio meteorologico nazionale tedesco (DWD) comunica che ben 131 delle 492 stazioni meteorologiche presenti sul territorio hanno battuto i record di caldo di tutti i tempi durante l'ondata di caldo del 2-5 Luglio 2015.
Anche in Spagna si battono i record: numerosi valori over 40°C negli ultimi giorni, e la capitale Madrid con i suoi 39.9°C registra il nuovo valore più alto dal 1920 per il mese di Luglio.
E per finire l'Austria. Martedì 7 Luglio 2015 la stazione di Innsbruck ha stabilito il nuovo record assoluto di caldo dal 1877, facendo registrare una temperatura massima 38.2°C, superando i 37.7°C dell'11 Luglio 1984.
MALTEMPO EUROPA: VIOLENTI TEMPORALI TRA GERMANIA E POLONIA
8 LUGLIO 2015: La forte perturbazione, linea di separazione tra l'aria fredda polare con quelle molto calda di estrazione nord Africana, ha determinato forte maltempo negli ultimi giorni sul Centro Nord Europa. In particolare violenti temporali accompagnati da grandine anche di grossa dimensione ( chicchi anche di 5/8 cm) e forti raffiche di vento hanno colpito Germania, Polonia e Repubblica Ceca. Si segnalano danni ad automobili e anche a qualche abitazione. Un tornado è probabile sia passato sulla Germania. Colpita anche la Francia orientale da temporali di forte intensi.
Il fronte temporalesco nelle prossime ore è atteso transitare con la sua coda sul Nord Italia con questi effetti.
Il fronte temporalesco nelle prossime ore è atteso transitare con la sua coda sul Nord Italia con questi effetti.
CALGARY STAMPEDE 2015 FUNESTATA DA UNA VIOLENTA TEMPESTA DI PIOGGIA E GRANDINE
6 LUGLIO 2015: Il Calgary Stampede è una colossale manifestazione estiva che si tiene nell'omonimia città della provincia canadese dell'Alberta ogni anno in questo periodo. A decine di migliaia accorrono da ogni parte del paese per prendervi parte. C'è un po' di tutto, dalle attrazioni più tipiche come i luna park fino a degli spettacoli equestri che in qualche modo evocano un po' quello che in italia è il Palio di Siena
Ma quest'anno qualcosa ha tradito le aspettative, le previsioni meteorologiche avevano annunciato possibili temporali e grandinate ma le persone non si sono lasciate intimidire ed ecco quello che è successo. Il cielo si è letteralmente spalancato riversando sugli incauti intensissimi rovesci di pioggia e di grandine che si è accumulata al suolo come fosse neve, e li della neve ne sanno qualcosa!
Ma quest'anno qualcosa ha tradito le aspettative, le previsioni meteorologiche avevano annunciato possibili temporali e grandinate ma le persone non si sono lasciate intimidire ed ecco quello che è successo. Il cielo si è letteralmente spalancato riversando sugli incauti intensissimi rovesci di pioggia e di grandine che si è accumulata al suolo come fosse neve, e li della neve ne sanno qualcosa!
SIBERIA: INUSUALE ONDATA DI FREDDO PER IL MESE DI LUGLIO
6 LUGLIO 2015: Mentre gran parte d'Europa soffoca per il grande caldo dell'anticiclone africano, sulla Siberia settentrionale si vive invece un episodio diametralmente opposto; in pratica è quasi inverno. Correnti fredde di natura artica stanno determinando una situazione inusuale per il periodo come testimoniano alcune immagini nella zona di Vorkuta, imbiancata da qualche centimetro di neve. Le temperature sono più basse della norma anche di 15°C!
MALTEMPO EUROPA: GRANDINE DI GROSSA DIMENSIONE IN GERMANIA
6 LUGLIO 2015: Forti temporali hanno interessato domenica la Germania. La meteora caratteristica che ha accompagnato l'evoluzione del fronte freddo è stata la grandine. Numerosi i casi di chicchi di grande dimensione (anche di 7 cm) che si sono verificati in più parti come testimoniano le immagini a corredo. Il fenomeno ha causato danni alle abitazioni e alle automobili.
Forti temporali hanno altresì coinvolto gran parte della Mitteleuropa, in particolare Polonia, Repubblica Ceca e Nord della Svizzera. Sono gli effetti lasciati dall'anticiclone africano che si è spinto più in là del dovuto tanto che nei giorni scorsi si sono registrate in Germania temperatura anche superiori ai 40°C, un vero e proprio record. Nei prossimi giorni il fronte di temporali si approssimerà in Italia.
Forti temporali hanno altresì coinvolto gran parte della Mitteleuropa, in particolare Polonia, Repubblica Ceca e Nord della Svizzera. Sono gli effetti lasciati dall'anticiclone africano che si è spinto più in là del dovuto tanto che nei giorni scorsi si sono registrate in Germania temperatura anche superiori ai 40°C, un vero e proprio record. Nei prossimi giorni il fronte di temporali si approssimerà in Italia.
LA FORTE ONDATA DI CALDO INVADE L'EUROPA IN QUESTO WEEKEND 4/5 LUGLIO
4 LUGLIO 2015: Dopo i record di temperatura su Francia, Inghilterra, Spagna, Svizzera, Belgio ed Olanda, l'ondata di gran caldo africano si espande a macchia d'olio sul Centro Nord Europa. Londra ha raggiunto la temperatura di 36.7°C, la più alta in Luglio dopo l'estate 2003. Nel fine settimana picchi di temperatura anche superiori a 35°C sono attesi in Germania, oltre i 33/34°C in Polonia. Il tutto associato anche a tassi di umidità elevati; l'alito caldo raggiungerà anche la Danimarca ed in misura minore il Sud della Scandinavia ed il Baltico.
Il grande caldo continuerà ad interessare ancora l'Europa centro occidentale e l'Italia specie settentrionale non solo nel weekend 4/5 ma anche nel corso della prossima settimana e si andrà attenuando tra il 9 ed 10 Luglio quando un fronte nuvoloso attraverserà da Nord Ovest la Mitteleuropa portando su queste zone violenti temporali.
Il grande caldo continuerà ad interessare ancora l'Europa centro occidentale e l'Italia specie settentrionale non solo nel weekend 4/5 ma anche nel corso della prossima settimana e si andrà attenuando tra il 9 ed 10 Luglio quando un fronte nuvoloso attraverserà da Nord Ovest la Mitteleuropa portando su queste zone violenti temporali.
FRANCIA E INGHILTERRA: IL CALDO E' ECCEZIONALE! CADONO ALCUNI RECORD
2 LUGLIO 2015: Il vasto anticiclone nord-africano che sta iniziando ad interessare l'Italia si è già "sfogato" su gran parte dell'Europa occidentale, tra Spagna, Francia e Inghilterra. La giornata di ieri è stata storica per città come Parigi e Londra, che hanno fatto i conti con temperature per certi versi eccezionali.
Londra ieri ha registrato una massima di 36.7°C all'aeroporto di Heathrow, una temperatura mai registrata nel mese di Luglio in territorio britannico. Il record precedente era di 36.5°C, riferito al 19 Luglio 2006 e registrato nella periferia sud-ovest della città. La temperatura di ieri è inferiore di 2°C al record storico di sempre (38.5°C), registrato il 10 Agosto 2003 nella periferia sud-est, durante l'epocale ondata di caldo di quell'estate che tutti ricordano.
Parigi ha registrato, sempre Mercoledì 01 Luglio, una temperatura massima di 39.7°C, battendo il record dell'Agosto 2003. Non si tratta tuttavia della temperatura più alta mai registrata nella capitale francese, che spetta al 28 Luglio 1947 con ben 40.4°C !
Anche in Spagna temperature altissime e in alcuni casi superiori a 40°C, seppur senza il superamento di record storici.
Ora l'ondata di caldo si sta spostando ad Est, e quest'oggi si stanno registrando diversi 35/37°C tra Francia orientale, Paesi Bassi e Germania occidentale; la soglia dei 30°C è stata raggiunta anche tra Norvegia e Svezia!
Londra ieri ha registrato una massima di 36.7°C all'aeroporto di Heathrow, una temperatura mai registrata nel mese di Luglio in territorio britannico. Il record precedente era di 36.5°C, riferito al 19 Luglio 2006 e registrato nella periferia sud-ovest della città. La temperatura di ieri è inferiore di 2°C al record storico di sempre (38.5°C), registrato il 10 Agosto 2003 nella periferia sud-est, durante l'epocale ondata di caldo di quell'estate che tutti ricordano.
Parigi ha registrato, sempre Mercoledì 01 Luglio, una temperatura massima di 39.7°C, battendo il record dell'Agosto 2003. Non si tratta tuttavia della temperatura più alta mai registrata nella capitale francese, che spetta al 28 Luglio 1947 con ben 40.4°C !
Anche in Spagna temperature altissime e in alcuni casi superiori a 40°C, seppur senza il superamento di record storici.
Ora l'ondata di caldo si sta spostando ad Est, e quest'oggi si stanno registrando diversi 35/37°C tra Francia orientale, Paesi Bassi e Germania occidentale; la soglia dei 30°C è stata raggiunta anche tra Norvegia e Svezia!
GRAN CALDO IN EUROPA: 39°C A PARIGI E 34°C A LONDRA!
1 LUGLIO 2015: L'anticiclone nord-africano si sta allungando verso Nord trasportando una massa d'aria estremamente calda sull'Europa occidentale. Anche oggi giornata di caldo intenso su Penisola Iberica, Francia e Sud dell'Inghilterra, con le temperature che hanno raggiunto punte quasi eccezionali: Londra ha toccato i 34°C e Parigi ha sfiorato i 40°C !
La fiammata calda sta avvicinando le temperature ai record storici, specialmente per la capitale francese che anche nell'epocale periodo di caldo torrido dell'Agosto 2003 raggiunse i 39/40°C. Londra, invece, vanta il record di 38°C registrati sempre in quel periodo (10 Agosto per la precisione).
La notte scorsa su gran parte della Francia occidentale si è avuto, a causa delle elevate temperature, unblack out elettrico che ha coinvolto circa 1 milione di persone. Una centralina eccessivamente surriscaldata ha dato il via ai problemi, che poi si sono estesi con un "effetto domino" alle zone circostanti. Inevitabili i disagi, dai più lievi a quelli più gravi che hanno richiesto l'intervento di pompieri ed ambulanze.
Già nella giornata di ieri il caldo aveva fatto sentire i suoi effetti su parte del territorio francese (40°C a Bordeaux) e soprattutto sulla Penisola Iberica: anche Madrid ha sfiorato i 40°C e in genere su tutta la Spagna e il Portogallo si sono avute temperature diurne oltre i 35°C.
Da domani il "core" dell'anticiclone si sposterà gradualmente verso Est, permettendo un calo termico su Gran Bretagna e Portogallo, mentre nel contempo il caldo conquisterà progressivamente Paesi Bassi, Germania e Nord-Italia.
La fiammata calda sta avvicinando le temperature ai record storici, specialmente per la capitale francese che anche nell'epocale periodo di caldo torrido dell'Agosto 2003 raggiunse i 39/40°C. Londra, invece, vanta il record di 38°C registrati sempre in quel periodo (10 Agosto per la precisione).
La notte scorsa su gran parte della Francia occidentale si è avuto, a causa delle elevate temperature, unblack out elettrico che ha coinvolto circa 1 milione di persone. Una centralina eccessivamente surriscaldata ha dato il via ai problemi, che poi si sono estesi con un "effetto domino" alle zone circostanti. Inevitabili i disagi, dai più lievi a quelli più gravi che hanno richiesto l'intervento di pompieri ed ambulanze.
Già nella giornata di ieri il caldo aveva fatto sentire i suoi effetti su parte del territorio francese (40°C a Bordeaux) e soprattutto sulla Penisola Iberica: anche Madrid ha sfiorato i 40°C e in genere su tutta la Spagna e il Portogallo si sono avute temperature diurne oltre i 35°C.
Da domani il "core" dell'anticiclone si sposterà gradualmente verso Est, permettendo un calo termico su Gran Bretagna e Portogallo, mentre nel contempo il caldo conquisterà progressivamente Paesi Bassi, Germania e Nord-Italia.
USA: STATO DI WASHINGTON, VASTI INCENDI, CASE DISTRUTTE, FUGGONO IN CENTINAIA
30 GIUGNO 2015: Venti tesi, temperature elevate e precipitazioni assenti sono il combustibile che ha alimentato e favorito la propagazione di incendi di vaste proporzioni in tutto il settore centro orientale dello stato di Washington durante lo scorso weekend. Centinaia di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni ed altre hanno assistito impotenti all'incendio di numerose case e negozi nel distretto di Wenatchee nei pressi dell'omonimo fiume.
Stato di Washington, incendi di vaste proporzioni distruggono case e mettono in fuga centinaia di persone
La siccità che sta interessando lo stato ha pochi precedenti nella storia recente, il manto nevoso delle Mountains è a livelli estremamente bassi e circa un quinto dei fiumi e dei torrenti si trova ailivelli minimi storici. Se a questo si uniscono le temperature torride che nel settore centrale hanno raggiunto anche i 37-38°, gli ingredienti per un disastro ci sono tutti. Fortunatamente da Lunedì la situazione è rientrata sotto controllo grazie ai vigili del fuoco ed anche all'arrivo di una provvidenziale pioggia che sebbene non risolutiva per la siccità ha comunque impedito la propagazione ulteriore del fronte di fuoco.
Stato di Washington, incendi di vaste proporzioni distruggono case e mettono in fuga centinaia di persone
La siccità che sta interessando lo stato ha pochi precedenti nella storia recente, il manto nevoso delle Mountains è a livelli estremamente bassi e circa un quinto dei fiumi e dei torrenti si trova ailivelli minimi storici. Se a questo si uniscono le temperature torride che nel settore centrale hanno raggiunto anche i 37-38°, gli ingredienti per un disastro ci sono tutti. Fortunatamente da Lunedì la situazione è rientrata sotto controllo grazie ai vigili del fuoco ed anche all'arrivo di una provvidenziale pioggia che sebbene non risolutiva per la siccità ha comunque impedito la propagazione ulteriore del fronte di fuoco.
GRAN CALDO IN SPAGNA: OLTRE I 40°C TRA DOMENICA 28 E MARTEDI' 30!
28 GIUGNO 2015: Il potente anticiclone nord Africano invade l'Europa sudoccidentale, garante anche della fase calda e soleggiato sull'Italia nei prossimi giorni, portando temperature davvero elevate tra Francia e Spagna. Proprio quest'ultima si appresta a vivere la prima vera e duratura ondata di calore dell'estate con punte che già nella giornata odierna si porteranno localmente oltre i 40°C.
Le temperature potrebbero quindi superare anche di 10°C le medie del periodo. Un'anomalia che si estenderà nel corso della settimana anche a Francia, Regno Unito, Italia e parte della mittel Europa.
Già oggi le temperature sono attese in ulteriore aumento su gran parte del territorio spagnolo, in particolar modo su Paesi Baschi e NE di Castiglia e Leon e in città come Cordoba sono previste massime di ben 42°C. Caldo che purtroppo si farà sentire anche durante le ore notturne con minime che difficilmente scenderanno sotto i 20°C. Per una rinfrescata si dovrà con molta probabilità attendere giovedì prossimo.
Le temperature potrebbero quindi superare anche di 10°C le medie del periodo. Un'anomalia che si estenderà nel corso della settimana anche a Francia, Regno Unito, Italia e parte della mittel Europa.
Già oggi le temperature sono attese in ulteriore aumento su gran parte del territorio spagnolo, in particolar modo su Paesi Baschi e NE di Castiglia e Leon e in città come Cordoba sono previste massime di ben 42°C. Caldo che purtroppo si farà sentire anche durante le ore notturne con minime che difficilmente scenderanno sotto i 20°C. Per una rinfrescata si dovrà con molta probabilità attendere giovedì prossimo.
USA: MIDWEST, RAFFICA DI TORNADO CON VENTI FINO A 245 KM/h, DECINE DI CASE DISTRUTTE
25 GIUGNO 2015: Violenta ondata di maltempo negli stati del Midwest americano, un intenso fronte temporalesco ha colpito numerosi stati con ingenti danni a causa dello sviluppo di molti tornado i cui venti hanno sfiorato i 250km/h.
Tre tornado hanno colpito il nord dell'Illinois. I danni maggiori in un camping resort di Sublette, una località circa 100 miglia ad ovest di Chicago colpita da un F3. I soccorsi hanno riferito di caravan scaraventati sugli alberi, almeno 5 i feriti. Un F2 ha colpito invece il centro di Coal City danneggiando decine di case di cui alcune rase completamente al suolo. I pompieri hanno dovutolavorare per ore per estrarre dagli scantinati alcune persone che vi si erano rifugiate. Quattro tornado hanno poi colpito il Michigan, un tornado l'Indiana, un altro l'Iowa settentrionale danneggiando fattorie, negozi e lasciando centinaia di persone senza energia elettrica.
Tre tornado hanno colpito il nord dell'Illinois. I danni maggiori in un camping resort di Sublette, una località circa 100 miglia ad ovest di Chicago colpita da un F3. I soccorsi hanno riferito di caravan scaraventati sugli alberi, almeno 5 i feriti. Un F2 ha colpito invece il centro di Coal City danneggiando decine di case di cui alcune rase completamente al suolo. I pompieri hanno dovutolavorare per ore per estrarre dagli scantinati alcune persone che vi si erano rifugiate. Quattro tornado hanno poi colpito il Michigan, un tornado l'Indiana, un altro l'Iowa settentrionale danneggiando fattorie, negozi e lasciando centinaia di persone senza energia elettrica.
CALDO, 44°C IN PAKISTAN. GELO IN NUOVA ZELANDA
25 GIUGNO 2015: Continua l'ondata di grande freddo in Nuova Zelanda interessata da venti gelidi in arrivo dall'Antartide con autentiche tempeste di neve. Temperature decisamente basse con picchi da record sono stati registrati in alcune zone. Tra tutti spiccano i -22° C sul Lago Pukaki. Puntei fino a -17°C a Omarama, -13°C a Tekapo. Il record nazionale è di -25,6°C registrato a Ranfurly nel 1903.
Situazione opposta sul Pakistan dove la feroce ondata di caldo con temperature fino a 44°C continua a mietere vittime. Fino a questo momento sono circa 700 i morti. Gli ospedali sono al collasso.
Situazione opposta sul Pakistan dove la feroce ondata di caldo con temperature fino a 44°C continua a mietere vittime. Fino a questo momento sono circa 700 i morti. Gli ospedali sono al collasso.
PAKISTAN: OLTRE 140 MORTI PER UN INTENZA ONDATA DI CALDO CON TEMPERATURE SINO A 45°C!
22 GIUGNO 2015: Più di 140 persone sono decedute tra Sabato 20 e Domenica 21 in Pakistan a causa di un'intensa ondata di caldo anomalo che da alcuni giorni sta interessando i settori meridionali dello Stato, in particolare la provincia di Sindh con Karachi. Le vittime soprattutto anziani sono rimaste uccise da quello che in gergo di chiama "colpo di calore" un collasso improvviso causato da uno squilibrio termico incontrollato dell'organismo.
Record quasi storico di 45° per la città di Karachi che conta più di 9 milioni di abitanti, poco al di sotto dei 47° registrati nel giugno del 1979, record assoluto per Giugno. Le alte temperature sono state accompagnate anche da frequenti interruzioni di corrente a causa del massiccio utilizzo di climatizzatori, mancanza di corrente che ha anche interrotto in molte zone della città l'approvvigionamento idrico. In questo periodo dell'anno in Paese si osserva il Ramadan caratterizzato da una volontaria rinuncia di cibo e di acqua dall'alba fino al tramonto, questo potrebbe aver influito enormemente sui decessi.
Secondo le previsioni il caldo intenso continuerà parzialmente anche oggi Lunedì 22 e domani anche se le temperature sono già scese di qualche grado, poi a partire da Mercoledì 24 dovrebbero rientrare gradualmente nella normalità.
Record quasi storico di 45° per la città di Karachi che conta più di 9 milioni di abitanti, poco al di sotto dei 47° registrati nel giugno del 1979, record assoluto per Giugno. Le alte temperature sono state accompagnate anche da frequenti interruzioni di corrente a causa del massiccio utilizzo di climatizzatori, mancanza di corrente che ha anche interrotto in molte zone della città l'approvvigionamento idrico. In questo periodo dell'anno in Paese si osserva il Ramadan caratterizzato da una volontaria rinuncia di cibo e di acqua dall'alba fino al tramonto, questo potrebbe aver influito enormemente sui decessi.
Secondo le previsioni il caldo intenso continuerà parzialmente anche oggi Lunedì 22 e domani anche se le temperature sono già scese di qualche grado, poi a partire da Mercoledì 24 dovrebbero rientrare gradualmente nella normalità.
INVERNO AUSTRALE: PIOGGIA, FREDDO E DAMA BIANCA COLPISCONO LA NUOVA ZELANDA
19 GIUGNO 2015: A pochi giorni dall'inizio dell'inverno Australe che cade il 21 Giugno, in corrispondenza del nostro solstizio d'estate, la Nuova Zelanda deve fare i conti con un'intensa ondata di maltempo che sta portando piogge e allagamenti su metà del paese e nevicate abbondanti sull'altra fino a bassa quota, anche in pianura e lungo la costa.
Il maltempo è stato causato da un profondo vortice di bassa pressione alimentato da aria polare marittima, la zona più colpita quella meridionale del paese, l'Isola del Sud nella regione di Otago. La neve ha raggiunto quote pianeggianti interessando tutta la regione fino alla costa, compreso la città di Dunedin, il capoluogo con 127 mila abitanti. Scuole chiuse, strade ed autostrade bloccate, black out, voli cancellati negli aeroporti, insomma il solito chichè quando la dama bianca colpisce all'improvviso e con estrema intensità. Non che nella regione il fenomeno sia raro in inverno ma nessuno si aspettava che in poche ore cadessero fino a 30-40cm di neve fresca.
Più a Nord invece, sulla West Coast, sono state le forti piogge a causare i maggiori problemi, molti allagamenti ed esondazioni fluviali anche in aree densamente popolate. la città di Hokitika che conta circa 3000 abitanti è finita sott'acqua per l'esondazione dell'omonimo fiume e molti allevamenti sono stati invasi dal fango.
Ora la situazione sull'Isola meridionale è nettamente migliorata ma le notizie non sono buone, tra Domenica 21 e Lunedì 22 un nuovo vortice di bassa pressione riporterà freddo e gelo su gran parte del settore, questa vola la neve potrebbe raggiungere anche la capitale Wellington.
Il maltempo è stato causato da un profondo vortice di bassa pressione alimentato da aria polare marittima, la zona più colpita quella meridionale del paese, l'Isola del Sud nella regione di Otago. La neve ha raggiunto quote pianeggianti interessando tutta la regione fino alla costa, compreso la città di Dunedin, il capoluogo con 127 mila abitanti. Scuole chiuse, strade ed autostrade bloccate, black out, voli cancellati negli aeroporti, insomma il solito chichè quando la dama bianca colpisce all'improvviso e con estrema intensità. Non che nella regione il fenomeno sia raro in inverno ma nessuno si aspettava che in poche ore cadessero fino a 30-40cm di neve fresca.
Più a Nord invece, sulla West Coast, sono state le forti piogge a causare i maggiori problemi, molti allagamenti ed esondazioni fluviali anche in aree densamente popolate. la città di Hokitika che conta circa 3000 abitanti è finita sott'acqua per l'esondazione dell'omonimo fiume e molti allevamenti sono stati invasi dal fango.
Ora la situazione sull'Isola meridionale è nettamente migliorata ma le notizie non sono buone, tra Domenica 21 e Lunedì 22 un nuovo vortice di bassa pressione riporterà freddo e gelo su gran parte del settore, questa vola la neve potrebbe raggiungere anche la capitale Wellington.
TEMPESTA TROPICALE BILL IMPATTA SUL TEXAS CON NUOVE PIOGGE ALLUVIONALI
17 GIUGNO 2015: Non c'è pace per il Texas che già alla fine di Maggio ha dovuto fronteggiare una delle peggiori alluvioni della sua storia recente con 24 vittime e danni per miliardi di dollari. Adesso è la volta di Bill, una tempesta tropicale nata sul Golfo del Messico che ha toccato terra (landfall) poco prima di mezzogiorno nella giornata di ieri nei pressi della baia di Matagorda circa 100km ad est di Houston portando precipitazioni intense con punte di 300mm.
Evacuate in via precauzionale diverse contee attorno a Huston e tutta la Penisola Bolivar, particolarmente colpite dall'alluvione di fine Maggio. La tempesta si è abbattuta sulla costa con venti che hanno soffiato fino a 110km/h subito poi scesi a 80km/h una volta all'interno. Il rischio più grande per i meteorologi nelle prossime ore è che l'aria caldo umida trasportata da Bill verso nord possa incontrare un fronte freddo in discesa dal Canada ed intensificarsi nuovamente per portare alluvioni e tornado anche sugli stati centrali.
Evacuate in via precauzionale diverse contee attorno a Huston e tutta la Penisola Bolivar, particolarmente colpite dall'alluvione di fine Maggio. La tempesta si è abbattuta sulla costa con venti che hanno soffiato fino a 110km/h subito poi scesi a 80km/h una volta all'interno. Il rischio più grande per i meteorologi nelle prossime ore è che l'aria caldo umida trasportata da Bill verso nord possa incontrare un fronte freddo in discesa dal Canada ed intensificarsi nuovamente per portare alluvioni e tornado anche sugli stati centrali.
GEORGIA: ALLUVIONE DEVASTANTE A TBILISI CAUSA 12 VITTIME. ANIMALI IN FUGA DALLO ZOO
15 GIUGNO 2015: Un insidioso sistema di bassa pressione centrato sull'estremo settore orientale del Mar Nero è stata la causa del disastro che nella giornata di ieri ha colpito lo stato della Georgia in particolare la sua capitale Tbilisi. L'umidità richiamata dal Mare combinata con un flusso di correnti più fredde in discesa dalle pianure russe settentrionali ha formato intensi sistemi temporaleschi che hanno scaricato in poche ore sulla città quantitativi di pioggia tra i 100 ed i 150mm.
Gli argini del fiume Vera che attraversa il centro di Tbilisi non hanno retto e le acque hanno invaso la città portando devastazione e morte. In alcuni punti l'altezza dell'acqua ha superato i 3 metri, almeno 12 le vittime accertate e una trentina di dispersi, secondo le autorità.
Ulteriori disagi e caos sono stati determinati anche da una fuga di massa degli animali dallo Zoocittadino semi distrutto dall'alluvione. Tigri, leone e ippopotami si sono sparpagliati per la città ed è stato necessario l'intervento dell'esercito. Non è ancora ben chiaro se 3 delle 12 vittime trovate all'interno dello Zoo siano state causate dall'attacco degli animali.
Gli argini del fiume Vera che attraversa il centro di Tbilisi non hanno retto e le acque hanno invaso la città portando devastazione e morte. In alcuni punti l'altezza dell'acqua ha superato i 3 metri, almeno 12 le vittime accertate e una trentina di dispersi, secondo le autorità.
Ulteriori disagi e caos sono stati determinati anche da una fuga di massa degli animali dallo Zoocittadino semi distrutto dall'alluvione. Tigri, leone e ippopotami si sono sparpagliati per la città ed è stato necessario l'intervento dell'esercito. Non è ancora ben chiaro se 3 delle 12 vittime trovate all'interno dello Zoo siano state causate dall'attacco degli animali.
USA: BLIZZARD DI INSETTI IN PENNSYLVANIA CAUSA INCIDENTI STRADALI E CHIUSURA DI STRADE
15 GIUGNO 2015: Accade anche questo in America, se non bastassero le tempeste di neve invernali...ci si mettono anche quelle estive di insetti. A provocare nel weekend appena passato una vera e propria tormenta di queste poco gradevoli bestiole alate, un efemottero, una piccola farfallina per farla breve di natura acquatica. Certamente vi sarà capitato di vederla immobile su qualche muro di casa nelle serate estive ma vi saresti mai aspettati che miliardi di queste creature avrebbero potuto creare seri problemi in alcune città dello stato americano?
Decine di incidenti stradali per l'asfalto reso viscido e per la visibilità ridotta quasi a zero in alcuni tratti delle Interstates americane che attraversano lo stato della Pennsylvania tanto che per precauzione alcuni ponti sono stati chiusi durante la notte. Per fortuna non ci sono stati feriti ma i pompieri sono dovuti intervenire per diverse chiamate di soccorso ed hanno descritto la scena come un enorme tempesta di neve estiva.
Sciami di queste proporzioni non sono un evento rarissimo negli Stati Uniti, l'anno scorso nel Wisconsin il fenomeno è stato talmente intenso da risultare visibile ai radar meteorologici come una nube temporalesca.
Decine di incidenti stradali per l'asfalto reso viscido e per la visibilità ridotta quasi a zero in alcuni tratti delle Interstates americane che attraversano lo stato della Pennsylvania tanto che per precauzione alcuni ponti sono stati chiusi durante la notte. Per fortuna non ci sono stati feriti ma i pompieri sono dovuti intervenire per diverse chiamate di soccorso ed hanno descritto la scena come un enorme tempesta di neve estiva.
Sciami di queste proporzioni non sono un evento rarissimo negli Stati Uniti, l'anno scorso nel Wisconsin il fenomeno è stato talmente intenso da risultare visibile ai radar meteorologici come una nube temporalesca.
MALTEMPO EUROPA: VORTICE MICHEL, FORTI TEMPORALI SU SPAGNA, FRANCIA, GERMANIA E ITALIA
13 GIUGNO 2015: Un vortice ciclonico nato quasi in sordina ma che con il costante contributo di correnti fredde nord atlantiche in arrivo dal mare del Nord, si è accresciuto giorno dopo giorno estendendo la sua azione dalla Spagna alla Francia e poi anche all'Italia e la Germania.
L'università di Berlino lo ha chiamato Michel e attualmente ha un minimo posizionato poco a nordovest della Galizia ma è in procinto di sdoppiarsi creando un minimo secondario sul Mare del Nord. Michele ha portato e sta portando forte maltempo su tutta la Penisola Iberica, la Francia, le regioni alpine e gran parte della Germania. I fenomeni sono a prevalente carattere temporalesco e sono stati spesso accompagnati da intense grandinate e fulminazioni che hanno causato molti danni.
Giovedì 11 violenti temporali hanno colpito la Spagna soprattutto regione di Madrid e Castiglia con grandinate intense a Madrid e ad Albacete che sono rimaste intrappolata sotto quasi 10cm di ghiaccio per diverse ore. Forti fenomeni anche sulla Francia occidentale con punte di 45-50mm tra Aquitania, Loira e Bretagna.
Ieri Venerdì 12 è toccato alla Francia meridionale, alla Germania, la Repubblica Ceca ed a parte dell'Italia settentrionale con temporali molto forti e grandinigeni in particolare su Linguadoca e Provenza dove si sono superati i 60-70mm a Montpellier. 6 feriti dai fulmini a Bruggen in Germania in Westfalia. Un morto in Polonia sempre causato dai fulmini per un intenso temporale a Chociw.
Oggi Sabato 13 Giugno il maltempo ha cominciato a colpire più diffusamente l'Italia dopo aver portatoin nottata accumuli superiori ai 50mm a Marsiglia. Accumuli fino a 35mm hanno interessato in particolare il Torinese.
L'università di Berlino lo ha chiamato Michel e attualmente ha un minimo posizionato poco a nordovest della Galizia ma è in procinto di sdoppiarsi creando un minimo secondario sul Mare del Nord. Michele ha portato e sta portando forte maltempo su tutta la Penisola Iberica, la Francia, le regioni alpine e gran parte della Germania. I fenomeni sono a prevalente carattere temporalesco e sono stati spesso accompagnati da intense grandinate e fulminazioni che hanno causato molti danni.
Giovedì 11 violenti temporali hanno colpito la Spagna soprattutto regione di Madrid e Castiglia con grandinate intense a Madrid e ad Albacete che sono rimaste intrappolata sotto quasi 10cm di ghiaccio per diverse ore. Forti fenomeni anche sulla Francia occidentale con punte di 45-50mm tra Aquitania, Loira e Bretagna.
Ieri Venerdì 12 è toccato alla Francia meridionale, alla Germania, la Repubblica Ceca ed a parte dell'Italia settentrionale con temporali molto forti e grandinigeni in particolare su Linguadoca e Provenza dove si sono superati i 60-70mm a Montpellier. 6 feriti dai fulmini a Bruggen in Germania in Westfalia. Un morto in Polonia sempre causato dai fulmini per un intenso temporale a Chociw.
Oggi Sabato 13 Giugno il maltempo ha cominciato a colpire più diffusamente l'Italia dopo aver portatoin nottata accumuli superiori ai 50mm a Marsiglia. Accumuli fino a 35mm hanno interessato in particolare il Torinese.
MESSICO: TEMPESTA TROPICALE CARLOS FORSE EVOLVERA' IN URAGANO
12 GIUGNO 2015: Si chiama "Carlos", è la terza depressione tropicale dell'anno e segue di pochi giorni il passaggio di Blanca ma avrà una traiettoria piuttosto diversa. Mentre Blanca dopo aver raggiunto la categoria 4 di uragano, ha attraversato la penisola californiana indebolendosi fino a tempesta tropicale, Carlos da attuale tempesta tropicale potrebbe trasformarsi temporaneamente in uragano durante questo weekend viaggiando parallelamente alla costa del Messico meridionale in direzione NNW. Attualmente è accompagnato da venti fino a 100km/h. Domani Sabato il possibile "salto di categoria".
La regione più colpita dalle piogge sarà quella di Guerrero , Acapulco e Manzanillo, che si trovano sulla costa, attualmente a circa 200-250km di distanza dal centro di Carlos, potrebbero vedere forti precipitazioni. Un allerta meteo è stato diramato per tutta la zona ma a tutt'oggi non è ancora stato emesso un vero e proprio pericolo uragano in attesa di sviluppi. A partire da Martedì comunque, l'incontro con acque più fredde dovrebbe rendere Carlos sempre meno pericoloso.
La regione più colpita dalle piogge sarà quella di Guerrero , Acapulco e Manzanillo, che si trovano sulla costa, attualmente a circa 200-250km di distanza dal centro di Carlos, potrebbero vedere forti precipitazioni. Un allerta meteo è stato diramato per tutta la zona ma a tutt'oggi non è ancora stato emesso un vero e proprio pericolo uragano in attesa di sviluppi. A partire da Martedì comunque, l'incontro con acque più fredde dovrebbe rendere Carlos sempre meno pericoloso.
GRAVI DANNI IN COLORADO A CAUSA DI TORNADO E GRANDINATE
9 GIUGNO 2015: Una serie di violenti temporali hanno colpito negli ultimi giorni il Colorado. Si sono registrati alcuni Tornado e diverse grandinate di grosse dimensioni, che hanno determinato numerosi danni fortunatamente senza provocare vittime.
I temporali in alcuni casi hanno assunto connotati veramente incredibili anche per chi è abituato ad osservarli ogni anno durante il periodo tardo-primaverile, la cosiddetta "stagione dei tornado". Anche la capitale Denver è stata duramente colpita: in un quartiere della città è caduto più di mezzo metro di grandine. Nonostante questo tipo di fenomeni non rappresentino un'eccezionalità in queste aree degli USA, alcune tra le aree più colpite non avevano mai avuto a che fare con temporali di questa violenza. "Persone che vivono qui da 50 anni non hanno mai visto una cosa simile", afferma Luke Koldewyn, residente in Berthoud.
Dopo alcuni giorni difficili, il Colorado ora si appresta ad uscire da questa fase di maltempo, che è previsto spostarsi verso Est in direzione di Nebraska, Kansas e South Dakota.
I temporali in alcuni casi hanno assunto connotati veramente incredibili anche per chi è abituato ad osservarli ogni anno durante il periodo tardo-primaverile, la cosiddetta "stagione dei tornado". Anche la capitale Denver è stata duramente colpita: in un quartiere della città è caduto più di mezzo metro di grandine. Nonostante questo tipo di fenomeni non rappresentino un'eccezionalità in queste aree degli USA, alcune tra le aree più colpite non avevano mai avuto a che fare con temporali di questa violenza. "Persone che vivono qui da 50 anni non hanno mai visto una cosa simile", afferma Luke Koldewyn, residente in Berthoud.
Dopo alcuni giorni difficili, il Colorado ora si appresta ad uscire da questa fase di maltempo, che è previsto spostarsi verso Est in direzione di Nebraska, Kansas e South Dakota.
MALTEMPO EUROPA: FORTI TEMPORALI E GRANDINE TRA FRANCIA E OLANDA
6 GIUGNO 2015: Un'ondata di maltempo ha interessato nelle ultime ore l'Europa. Violenti temporali hanno colpito in particolare Francia, Olanda, Benelux e Germania. Il fronte temporalesco è stato accompagnato da intense precipitazioni e forti grandinate con chicchi di grandine di grosse dimensioni fino a 5/6 cm.
Forti temporali anche in Italia? Il caldo nel weekend 6/7 si accompagnerà a delle manifestazioni temporalesche. Non saranno così forti come successo nel Nord Europa sebbene qualche fenomeno potrebbe essere localmente intenso. Zone più a rischio i riliei. Qualche isolata grandinata non è da escludere ma nulla di paragonabile a quanto successo sul Centro Europa.
Forti temporali anche in Italia? Il caldo nel weekend 6/7 si accompagnerà a delle manifestazioni temporalesche. Non saranno così forti come successo nel Nord Europa sebbene qualche fenomeno potrebbe essere localmente intenso. Zone più a rischio i riliei. Qualche isolata grandinata non è da escludere ma nulla di paragonabile a quanto successo sul Centro Europa.
ECCO IL SECONDO URAGANO DELLA STAGIONE: E' BLANCA!
Aggiornamento 8 GIUGNO 2015 ore 12:00
L'uragano Blanca ha fatto il suo Landfall sulla penisola californiana ed a grandi passi si avvicina alla Baia della California ma le acque più fredde che incontrerà sul suo tragitto lo renderanno via via meno pericoloso, la sua energia infatti si ridurrà e Blanca passera dall'attuale uragano di categoria 1 fino a tempesta tropicale tra Domani e Mercoledì. Una tempesta comunque non trascurabile che fa temere precipitazioni intense con possibili inondazioni e alluvioni lampo.
Stato di massima attenzione anche per i venti che attualmente soffiano con intensità compresa tra i70 ed i 120km/h e stanno colpendo tutta la costa da Puertos San Carlos a Cabo San Lucas ma per domani Martedì la ventilazione si ridurrà notevolmente e il vero rischio resteranno le precipitazioni. Attesi domani Martedì 9 Giugno fino a 150-200mm di pioggia lungo tutta la Baia, almeno fino ad Hermosillo e considerato che i terreni sono per lo più privi di vegetazione c'è la possibilità concreta di inondazioni e alluvioni lampo con colate di fango. Le agenzie meteorologiche comunque rassicurano, Blanca non sarà come Odile che l'anno scorso colpi l'area con venti fino a 200km/h facendo gravissimi danni.
4 GIUGNO 2015: E' da poco iniziata la stagione degli Uragani, che secondo le più autorevoli previsioni degli enti americani dovrebbe risultare abbastanza tranquilla. in ogni caso, al momento si ha a che fare con il secondo uragano stagionale, soprannominato Blanca.
Lo ritroviamo sulla porzione orientale dell'Oceano Pacifico, al largo delle coste del Messico. Al momento risulta di Categoria 2, con venti di poco inferiori ai 200 km/h, ma secondo le ultime proiezioni dovrebbe rapidamente intensificarsi proprio nelle prossime ore fino a raggiungere la Categoria 4 (su un massimo di 5). In tal caso i venti arriverebbero a toccare i 240/250 km/h.
Nel suo lento movimento verso NNO dovrebbe fare landfall sulle coste della Bassa California, seppur declassando nuovamente a Categoria 2.
L'uragano Blanca ha fatto il suo Landfall sulla penisola californiana ed a grandi passi si avvicina alla Baia della California ma le acque più fredde che incontrerà sul suo tragitto lo renderanno via via meno pericoloso, la sua energia infatti si ridurrà e Blanca passera dall'attuale uragano di categoria 1 fino a tempesta tropicale tra Domani e Mercoledì. Una tempesta comunque non trascurabile che fa temere precipitazioni intense con possibili inondazioni e alluvioni lampo.
Stato di massima attenzione anche per i venti che attualmente soffiano con intensità compresa tra i70 ed i 120km/h e stanno colpendo tutta la costa da Puertos San Carlos a Cabo San Lucas ma per domani Martedì la ventilazione si ridurrà notevolmente e il vero rischio resteranno le precipitazioni. Attesi domani Martedì 9 Giugno fino a 150-200mm di pioggia lungo tutta la Baia, almeno fino ad Hermosillo e considerato che i terreni sono per lo più privi di vegetazione c'è la possibilità concreta di inondazioni e alluvioni lampo con colate di fango. Le agenzie meteorologiche comunque rassicurano, Blanca non sarà come Odile che l'anno scorso colpi l'area con venti fino a 200km/h facendo gravissimi danni.
4 GIUGNO 2015: E' da poco iniziata la stagione degli Uragani, che secondo le più autorevoli previsioni degli enti americani dovrebbe risultare abbastanza tranquilla. in ogni caso, al momento si ha a che fare con il secondo uragano stagionale, soprannominato Blanca.
Lo ritroviamo sulla porzione orientale dell'Oceano Pacifico, al largo delle coste del Messico. Al momento risulta di Categoria 2, con venti di poco inferiori ai 200 km/h, ma secondo le ultime proiezioni dovrebbe rapidamente intensificarsi proprio nelle prossime ore fino a raggiungere la Categoria 4 (su un massimo di 5). In tal caso i venti arriverebbero a toccare i 240/250 km/h.
Nel suo lento movimento verso NNO dovrebbe fare landfall sulle coste della Bassa California, seppur declassando nuovamente a Categoria 2.
CINA: AFFONDA NAVE DA CROCIERA NELLO YANGZE, VITTIME. IL MALTEMPO LA PROBABILE CAUSA
2 GIUGNO 2015: Tragedia in Cina, nave da crociera affonda nel fiume Yangtze. Il dramma si è consumato la scorsa notte durante il tragitto che il traghetto Eastern Star stava percorrendo da Nanchino verso Chongquing. Il bilancio provviosorio parla di 5 vittime accertate, ancora 440 dipersi e appena 18 superstiti; la maggior parte dei passeggeri a bordo erano persone di età compresa tra i 50 e gli 80 anni di età. Oltre ai 406 turisti il traghetto aveva a bordo anche 47 membri dell'equipaggio e 5 impiegati dell'agenzia turistica che aveva organizzato la crociera. Attualmente circa 150 imbarcazioni e 3000 persone sono impegnate nelle ricerce e nei soccorsi. La causa non è ancora chiara ma potrebbe essere stato il maltempo, sulla zona infatti erano in atto violenti temporali con intense piogge e raffiche di vento.
ANDRES: DA TEMPESTA TROPICALE E SUPER TIFONE, IL PRIMO DELLA STAGIONE 2015
1 GIUGNO 2015: Il suo 'upgrade' se cosi potremmo definirlo, da tempesta tropicale a super tifone, non durerà molto ma Andres ha il primato di essere il primo Tifone della stagione 2015. Proprio ieri Domenica 31 Giugno ha compiuto il suo salto di qualità grazie all'energia fornitagli dal mare diventando di Categoria 4 con 938 hPa di pressione e venti fino a 260 km/h.
Un vero Gigante che attualmente si trova 1400 km a sudest di Capo San Lucas nel Messico e non desta alcuna preoccupazione perché il suo tragitto lo porterà ad allontanarsi ulteriormente dal continente in direzione Ovest nel corso dei prossimi giorni.
Inoltre il suo passaggio a latitudini più settentrionali lo metterà in contatto con acqua più fredde che lo faranno tornare velocemente a tempesta tropicale entro Giovedì-Venerdì. Un breve momento di gloria insomma che apre ufficialmente la stagione degli uragani, cominciata il 15 Maggio e che avrà termine il 30 Novembre.
Un vero Gigante che attualmente si trova 1400 km a sudest di Capo San Lucas nel Messico e non desta alcuna preoccupazione perché il suo tragitto lo porterà ad allontanarsi ulteriormente dal continente in direzione Ovest nel corso dei prossimi giorni.
Inoltre il suo passaggio a latitudini più settentrionali lo metterà in contatto con acqua più fredde che lo faranno tornare velocemente a tempesta tropicale entro Giovedì-Venerdì. Un breve momento di gloria insomma che apre ufficialmente la stagione degli uragani, cominciata il 15 Maggio e che avrà termine il 30 Novembre.
TORNADO AL CONFINE TRA MESSICO E TEXAS: AUTO RIBALTATE, DANNI INGENTI E VITTIME
Aggiornamento 26 MAGGIO 2015 ore 15:45
A distanza di 24 ore giungono nuovi particolari sul violento Tornado che all'alba di Martedì 25 Maggio ha devastato la cittadina messicana di Acuña Ciudad, al confine con il Texas. Il vortice si è sviluppato in un'orario di punta, cogliendo di sorpresa le molte persone che si trovavano per strada sia in auto sia a piedi per recarsi nei luoghi di lavoro.
Il governatore locale Ruben Moreira, in visita sull'area colpita, afferma che al momento si contano 13 vittime, 10 adulti e 3 bambini. Un altro bambino risulta tuttora disperso. Oltre 150 persone sono rimaste ferite più o meno gravemente e sono attualmente ricoverate negli ospedali della zona.
Dalle prime stime dei danni pare che il Tornado abbia generato venti prossimi a 270/300 km/h, che corrispondono alla categoria 4 (su una scala da 1 a 5).
"Ci sono automobili sui tetti delle case, vittime sulla strada, è un caos totale" ha affermato poco dopo il disastro un abitante locale.
Al seguente link è possibile osservare un video realizzato da una persona del posto negli istanti in cui il Tornado si stava scatenando sulla cittadina. Si intravede soltanto a tratti, illuminato dalle frequenti fulminazioni collegate al temporale che lo ha generato, e ad una prima vista risulta anche relativamente sottile. Ma questo fatto può ingannare: nella storia più o meno recente ci sono stati Tornado di ridotta dimensione ma che hanno sviluppato venti anche superiori a quello di Acuña Ciudad.
25 MAGGIO 2015: Un violento Tornado ha colpito poche ore fa la cittadina messicana di Ciudad Acuña, proprio al confine con il Texas. Ingentissimi i danni e purtroppo sono al momento segnalate 9 vittime. Numerosi feriti e oltre 200 abitazioni seriamente danneggiate. La violenza del tornado è stata tale da sollevare e ribaltare automobili.
Abitazioni abbattute e danni ingenti
Abitazioni abbattute
Le notizie sono ancora frammentarie in quanto l'evento è accaduto poche ore fa e sono ancora in corso sopralluoghi delle autorità locali per accertare l'entità di tutti i danni e il numero effettivo di persone rimaste ferite.
A distanza di 24 ore giungono nuovi particolari sul violento Tornado che all'alba di Martedì 25 Maggio ha devastato la cittadina messicana di Acuña Ciudad, al confine con il Texas. Il vortice si è sviluppato in un'orario di punta, cogliendo di sorpresa le molte persone che si trovavano per strada sia in auto sia a piedi per recarsi nei luoghi di lavoro.
Il governatore locale Ruben Moreira, in visita sull'area colpita, afferma che al momento si contano 13 vittime, 10 adulti e 3 bambini. Un altro bambino risulta tuttora disperso. Oltre 150 persone sono rimaste ferite più o meno gravemente e sono attualmente ricoverate negli ospedali della zona.
Dalle prime stime dei danni pare che il Tornado abbia generato venti prossimi a 270/300 km/h, che corrispondono alla categoria 4 (su una scala da 1 a 5).
"Ci sono automobili sui tetti delle case, vittime sulla strada, è un caos totale" ha affermato poco dopo il disastro un abitante locale.
Al seguente link è possibile osservare un video realizzato da una persona del posto negli istanti in cui il Tornado si stava scatenando sulla cittadina. Si intravede soltanto a tratti, illuminato dalle frequenti fulminazioni collegate al temporale che lo ha generato, e ad una prima vista risulta anche relativamente sottile. Ma questo fatto può ingannare: nella storia più o meno recente ci sono stati Tornado di ridotta dimensione ma che hanno sviluppato venti anche superiori a quello di Acuña Ciudad.
25 MAGGIO 2015: Un violento Tornado ha colpito poche ore fa la cittadina messicana di Ciudad Acuña, proprio al confine con il Texas. Ingentissimi i danni e purtroppo sono al momento segnalate 9 vittime. Numerosi feriti e oltre 200 abitazioni seriamente danneggiate. La violenza del tornado è stata tale da sollevare e ribaltare automobili.
Abitazioni abbattute e danni ingenti
Abitazioni abbattute
Le notizie sono ancora frammentarie in quanto l'evento è accaduto poche ore fa e sono ancora in corso sopralluoghi delle autorità locali per accertare l'entità di tutti i danni e il numero effettivo di persone rimaste ferite.
FINO A 50°C IN INDIA: OLTRE 500 LE VITTIME
Aggiornamento 2 GIUGNO 2015 ore 8:00
Il bilancio delle vittime del caldo killer in India sale a 2330, bilancio con tutta probabilità ancora provvisorio. Lo stato più duramente colpito l'Andhra Pradesh dove solamente nelle ultime 24 ore ci sono stati 24 decessi; solamente in questo distretto sono morte 1719 persone. Altre 585 vittime si registrano nello Stato limitrofo di Telangana. Il monsone è in forte ritardo e l'India centro-settentrionale continuerà a soffrire caldo intenso ancora per diversi giorni.
Aggiornamento 1 GIUGNO 2015 ore 8:25
Il gran caldo continua ad uccidere in India dove il bilancio sale a oltre 2200 vittime i più per disidratazione o colpi di sole; la maggior parte delle vittime negli ultimi giorni si è registrata sull'India centrale ed in particolare tra Andhra Pradesh, Telangana e Orissa. Sono tre giorni consecutivi che la capitale del distretto di Maharashtra, nell'India centrale, registra massime di 47°C; punte di oltre 43-44°C si registrano comunque su buona parte dell'India centro-settentrionale. 'Più fresco', si fa per dire, lungo le coste dove comunque si superano abbondantemente i 30°C. Il gran caldo è normale in questo periodo dell'anno in India, tuttavia si stanno raggiungendo picchi notevoli e il 2015 potrebbe essere uno degli anni più letali per il caldo in India.
Si attende l'arrivo del monsone, che tuttavia è in ritardo. Era infatti atteso a fine Maggio il suo arrivo nel Kerala, India sudoccidentale, ma dovrebbe giungere invece intorno al 4-5 Giugno secondo le ultime proiezioni dell'Indian Meteorological Department. Ci vorranno però ancora diversi giorni prima che il monsone riesca ad inoltrarsi anche sulle roventi pianure centro-settentrionali dell'India, portando le piogge ed il calo delle temperature; queste zone dovranno pertanto ancora soffrire la canicola. ll ritardo del monsone è indotto anche da un forte anticiclone presente sul Mar Arabico, che ne ostacola l'arrivo verso l'India.
28 MAGGIO 2015: Un'ondata di caldo di portata eccezionale sta interessando l'india da diversi giorni. Tutto lo stato indiano è interessato da temperature record, mai raggiunte prima nel mese di Maggio ma la regione più colpita dove si contano 900 dei 1100 morti totali è quella di Telangana nel settore centro meridionale dove si sono raggiunti diffusamente i 48°c e localmente anche i 50°. Ad aggravare ulteriormente la situazione la durata del caldo, è infatti da quasi 10 giorni che le temperature si mantengono su valori eccezionalmente elevati.
Le vittime sono per lo più operai, anziani o persone senza fissa dimora che non hanno la possibilità di ripararsi o di prendere le dovute precauzioni. Inutili i condizionatori nelle grandi città dove il sole sta letteralmente sciogliendo le strade come nella capitale Nuova Delhi.
E' la peggiore ondata di caldo che i residenti ricordino e sebbene ogni anno vi siano delle vittime, questa volta l'ecatombe non ha precedenti. Le speranze vanno ai primi di giugno quando dovrebbero arrivare dei temporali, fino ad allora non ci sarà scampo.
25 MAGGIO 2015: Un'eccezionale ondata di caldo sta interessando gran parte dell'India, con le temperature che hanno raggiunto i 45-50°C. Allahabad, cittadina del Nord del Paese, ha registrato proprio Domenica una temperatura massima di 48°C. Nella capitale Delhi si sono sfiorati i 44°C.
Al momento le autorità locali comunicano che il numero di vittime stimato per questa ondata di caldo supera le 500 unità. La maggior parte di essere si sono registrate nelle aree rurali della parte Sud dell'India, essenzialmente per disidratazione del corpo e/o colpi di calore estremamente forti.
La situazione attualmente è molto preoccupante in quanto le previsioni non sono incoraggianti: si prevede che questa ondata di caldo si mantenga stabile almeno fino a fine mese, se non addirittura intensificarsi. Nella cittadina di Kolkata i taxi hanno interrotto l'orario lavorativo dalle 11 di mattina alle 4 del pomeriggio in seguito al decesso di un tassista all'interno della propria autovettura. I centri commerciali, in molti casi gli unici edifici a disporre di sistemi di aria condizionata, sono stati presi d'assalto da gran parte della popolazione in cerca di refrigerio.
Al momento resiste ancora il record assoluto di temperatura più alta mai registrata sul territorio indiano, che spetta alla cittadina di Alwar, che nel 1956 ha toccato i 50.6°C.
L'arrivo dei monsoni sulla costa è previsto per la fine di mese, e ciò porterà un primo importante sollievo da questa ondata di calore. Ma per avere effetti anche sulla parte settentrionale del Paese ci vorranno settimane.
Il bilancio delle vittime del caldo killer in India sale a 2330, bilancio con tutta probabilità ancora provvisorio. Lo stato più duramente colpito l'Andhra Pradesh dove solamente nelle ultime 24 ore ci sono stati 24 decessi; solamente in questo distretto sono morte 1719 persone. Altre 585 vittime si registrano nello Stato limitrofo di Telangana. Il monsone è in forte ritardo e l'India centro-settentrionale continuerà a soffrire caldo intenso ancora per diversi giorni.
Aggiornamento 1 GIUGNO 2015 ore 8:25
Il gran caldo continua ad uccidere in India dove il bilancio sale a oltre 2200 vittime i più per disidratazione o colpi di sole; la maggior parte delle vittime negli ultimi giorni si è registrata sull'India centrale ed in particolare tra Andhra Pradesh, Telangana e Orissa. Sono tre giorni consecutivi che la capitale del distretto di Maharashtra, nell'India centrale, registra massime di 47°C; punte di oltre 43-44°C si registrano comunque su buona parte dell'India centro-settentrionale. 'Più fresco', si fa per dire, lungo le coste dove comunque si superano abbondantemente i 30°C. Il gran caldo è normale in questo periodo dell'anno in India, tuttavia si stanno raggiungendo picchi notevoli e il 2015 potrebbe essere uno degli anni più letali per il caldo in India.
Si attende l'arrivo del monsone, che tuttavia è in ritardo. Era infatti atteso a fine Maggio il suo arrivo nel Kerala, India sudoccidentale, ma dovrebbe giungere invece intorno al 4-5 Giugno secondo le ultime proiezioni dell'Indian Meteorological Department. Ci vorranno però ancora diversi giorni prima che il monsone riesca ad inoltrarsi anche sulle roventi pianure centro-settentrionali dell'India, portando le piogge ed il calo delle temperature; queste zone dovranno pertanto ancora soffrire la canicola. ll ritardo del monsone è indotto anche da un forte anticiclone presente sul Mar Arabico, che ne ostacola l'arrivo verso l'India.
28 MAGGIO 2015: Un'ondata di caldo di portata eccezionale sta interessando l'india da diversi giorni. Tutto lo stato indiano è interessato da temperature record, mai raggiunte prima nel mese di Maggio ma la regione più colpita dove si contano 900 dei 1100 morti totali è quella di Telangana nel settore centro meridionale dove si sono raggiunti diffusamente i 48°c e localmente anche i 50°. Ad aggravare ulteriormente la situazione la durata del caldo, è infatti da quasi 10 giorni che le temperature si mantengono su valori eccezionalmente elevati.
Le vittime sono per lo più operai, anziani o persone senza fissa dimora che non hanno la possibilità di ripararsi o di prendere le dovute precauzioni. Inutili i condizionatori nelle grandi città dove il sole sta letteralmente sciogliendo le strade come nella capitale Nuova Delhi.
E' la peggiore ondata di caldo che i residenti ricordino e sebbene ogni anno vi siano delle vittime, questa volta l'ecatombe non ha precedenti. Le speranze vanno ai primi di giugno quando dovrebbero arrivare dei temporali, fino ad allora non ci sarà scampo.
25 MAGGIO 2015: Un'eccezionale ondata di caldo sta interessando gran parte dell'India, con le temperature che hanno raggiunto i 45-50°C. Allahabad, cittadina del Nord del Paese, ha registrato proprio Domenica una temperatura massima di 48°C. Nella capitale Delhi si sono sfiorati i 44°C.
Al momento le autorità locali comunicano che il numero di vittime stimato per questa ondata di caldo supera le 500 unità. La maggior parte di essere si sono registrate nelle aree rurali della parte Sud dell'India, essenzialmente per disidratazione del corpo e/o colpi di calore estremamente forti.
La situazione attualmente è molto preoccupante in quanto le previsioni non sono incoraggianti: si prevede che questa ondata di caldo si mantenga stabile almeno fino a fine mese, se non addirittura intensificarsi. Nella cittadina di Kolkata i taxi hanno interrotto l'orario lavorativo dalle 11 di mattina alle 4 del pomeriggio in seguito al decesso di un tassista all'interno della propria autovettura. I centri commerciali, in molti casi gli unici edifici a disporre di sistemi di aria condizionata, sono stati presi d'assalto da gran parte della popolazione in cerca di refrigerio.
Al momento resiste ancora il record assoluto di temperatura più alta mai registrata sul territorio indiano, che spetta alla cittadina di Alwar, che nel 1956 ha toccato i 50.6°C.
L'arrivo dei monsoni sulla costa è previsto per la fine di mese, e ciò porterà un primo importante sollievo da questa ondata di calore. Ma per avere effetti anche sulla parte settentrionale del Paese ci vorranno settimane.
PIOGGE RECORD, ALLUVIONI E TORNADO IN TEXAS, OKLAHOMA E COLORADO. ALMENO 3 LE VITTIME
Aggiornamento 28 MAGGIO 2015 ore 12:00
Ancora forte maltempo e inondazioni tra Texas e Oklahoma - Continua l'intensa ondata di maltempo tra States meridionali e Messico flagellati negli ultimi giorni da nubifragi e devastanti tornado (uno in Messico che ha causato la morte di 13 persone). Violenti temporali hanno causato inondazioni in Oklahoma e sul Texas soprattutto centrale proprio in concomitanza del Memorial Day per poi interessare anche Houston nella scorsa notte. La città è stata colpita da un violento nubifragio che ha causato diffusi allagamenti per rottura degli argini di fiumi solitamente tranquilli, con numerose case e strade sott'acqua, alberi abbattuti, auto abbandonate; pesanti inondazioni anche ad Austin. Ci sono purtroppo altre vittime, 5 solamente ad Houston. Ma il numero potrebbe salire perchè ci sono ancora diverse auto sommerse dalle acque e le procedure di soccorso sono tutt'ora in atto. Oltre 50.000 abitazioni risultano senza elettricità. Il bilancio provvisorio parla di 17 vittime e 10 ancora dispersi.
Il governatore Greg Abbott ha dato lo status di "disastro" a 37 contee, principalmente nella parte orientale dello Stato, 24 in più rispetto a quelle già colpite dal maltempo nelle ultime settimane; anche il presidente Barack Obama ha definito terribile l'inondazione in Texas. E pensare che il Texas è appena uscito da una gravissima siccità perdurata per 5 anni: secondo i dati del National Drought Mitigation Center dell'Università del Nebraska un anno fa il 72% del Texas era oggetto di siccità, percentuale scesa al 43% tre mesi fa e che ora potrebbe portarsi sotto il 10%. Una dinamica tanto estrema quanto eccezionale.
Altre piogge e temporali sono purtroppo attesi anche nei prossimi giorni, almeno fino al weekend.
25 MAGGIO 2015: Una domenica disastrosa quella di ieri 24 Maggio in Texas, Oklahoma, Kansas e Colorado a causa di un intenso fronte temporalesco che ha portato piogge record, inondazioni lampo, tornado e purtroppo almeno tre vittime, un bilancio ancora provvisorio.
Le zone più colpite dalle inondazioni la Contea di Hays, la regione Texana compresa tra le città di San Antonio e Austin, la vicina contea di Kendall e la città di Tulsa nello stato dell'Oklahoma. Centinaia di abitazioni (tra 350 e 400) sono state spazzate via dalle acque del fiume Blanco in Texas, salite di oltre due metri e mezzo in una sola ora. Inondazioni anche a Dallas in Colorado per l'esondazione delfiume Trinity. Migliaia le case rimaste seriamente danneggiate, decine le strade interrotte e numerosi ponti crollati.
Associati ai forti temporali anche diversi tornado, colpita da un tornado Huston in Texas con danni gravi in un complesso residenziale appena costruito, danni importanti anche a Lamar in Colorado e allerta per possibili tornado diramate in tutto il Midwest dall'Illinois al Kansas per la giornata di oggi Lunedì 25.
Almeno tre le vittime accertate fin'ora, una in Texas e due nello stato dell'Oklahoma ma ci sono diversi dispersi e alcune località che non sono ancora state raggiunge dai soccorritori perché il maltempo non consente agli elicotteri di alzarsi in volo. Più di 2000 le persone evacuate che ancora per oggi non potranno tornare alle loro abitazioni a causa del perdurare delle avverse condizioni meteorologiche.
Ancora forte maltempo e inondazioni tra Texas e Oklahoma - Continua l'intensa ondata di maltempo tra States meridionali e Messico flagellati negli ultimi giorni da nubifragi e devastanti tornado (uno in Messico che ha causato la morte di 13 persone). Violenti temporali hanno causato inondazioni in Oklahoma e sul Texas soprattutto centrale proprio in concomitanza del Memorial Day per poi interessare anche Houston nella scorsa notte. La città è stata colpita da un violento nubifragio che ha causato diffusi allagamenti per rottura degli argini di fiumi solitamente tranquilli, con numerose case e strade sott'acqua, alberi abbattuti, auto abbandonate; pesanti inondazioni anche ad Austin. Ci sono purtroppo altre vittime, 5 solamente ad Houston. Ma il numero potrebbe salire perchè ci sono ancora diverse auto sommerse dalle acque e le procedure di soccorso sono tutt'ora in atto. Oltre 50.000 abitazioni risultano senza elettricità. Il bilancio provvisorio parla di 17 vittime e 10 ancora dispersi.
Il governatore Greg Abbott ha dato lo status di "disastro" a 37 contee, principalmente nella parte orientale dello Stato, 24 in più rispetto a quelle già colpite dal maltempo nelle ultime settimane; anche il presidente Barack Obama ha definito terribile l'inondazione in Texas. E pensare che il Texas è appena uscito da una gravissima siccità perdurata per 5 anni: secondo i dati del National Drought Mitigation Center dell'Università del Nebraska un anno fa il 72% del Texas era oggetto di siccità, percentuale scesa al 43% tre mesi fa e che ora potrebbe portarsi sotto il 10%. Una dinamica tanto estrema quanto eccezionale.
Altre piogge e temporali sono purtroppo attesi anche nei prossimi giorni, almeno fino al weekend.
25 MAGGIO 2015: Una domenica disastrosa quella di ieri 24 Maggio in Texas, Oklahoma, Kansas e Colorado a causa di un intenso fronte temporalesco che ha portato piogge record, inondazioni lampo, tornado e purtroppo almeno tre vittime, un bilancio ancora provvisorio.
Le zone più colpite dalle inondazioni la Contea di Hays, la regione Texana compresa tra le città di San Antonio e Austin, la vicina contea di Kendall e la città di Tulsa nello stato dell'Oklahoma. Centinaia di abitazioni (tra 350 e 400) sono state spazzate via dalle acque del fiume Blanco in Texas, salite di oltre due metri e mezzo in una sola ora. Inondazioni anche a Dallas in Colorado per l'esondazione delfiume Trinity. Migliaia le case rimaste seriamente danneggiate, decine le strade interrotte e numerosi ponti crollati.
Associati ai forti temporali anche diversi tornado, colpita da un tornado Huston in Texas con danni gravi in un complesso residenziale appena costruito, danni importanti anche a Lamar in Colorado e allerta per possibili tornado diramate in tutto il Midwest dall'Illinois al Kansas per la giornata di oggi Lunedì 25.
Almeno tre le vittime accertate fin'ora, una in Texas e due nello stato dell'Oklahoma ma ci sono diversi dispersi e alcune località che non sono ancora state raggiunge dai soccorritori perché il maltempo non consente agli elicotteri di alzarsi in volo. Più di 2000 le persone evacuate che ancora per oggi non potranno tornare alle loro abitazioni a causa del perdurare delle avverse condizioni meteorologiche.
COLOMBIA: FORTI PIOGGE CAUSANO ALLUVIONI, FRANE E SMOTTAMENTI CON ALMENO 60 VITTIME
20 MAGGIO 2015: Un bilancio ancora provvisorio parla di almeno 60 vittime ed un numero imprecisato di dispersi causati dalle frane e dagli smottamenti conseguenti alle forti piogge che da alcuni giorni stanno interessando la Colombia. Particolarmente colpita la regione di Salgar dove la furia delle acque dei fiumi montani ha trascinato via con se decine di abitazioni cancellando intere frazioni. Alcune persone hanno fatto appena in tempo a mettersi in salvo prima che la loro casa venisse risucchiata dal fango.
La Colombia tra criticità sismiche, vulcaniche ed idrogeologiche è la nazione dell'America latina con il più alto rischio di catastrofi. Negli ultimi 50 anni almeno 150 disastri hanno colpito il paese interessando 12 milioni di persone e causando nel complesso almeno 32.000 vittime.
La Colombia tra criticità sismiche, vulcaniche ed idrogeologiche è la nazione dell'America latina con il più alto rischio di catastrofi. Negli ultimi 50 anni almeno 150 disastri hanno colpito il paese interessando 12 milioni di persone e causando nel complesso almeno 32.000 vittime.
USA: MALTEMPO ANCHE SEVERO ATTESO SULLE GRANDI PIANURE
18 MAGGIO 2015: Forti rovesci e temporali attesi sulle Grandi Pianure Centrali - Da martedì attesi fenomeni talora intensi per il transito di una bassa pressione dalle Rocky Mountains verso Est e che metterà a stretto contatto masse d'aria molto diverse tra loro: quella calda ed umida in risalita dal Golfo e aria insolitamente fredda in discesa dal Canada sugli States settentrionali, con isoterme quasi invernali, in scorrimento lungo il bordo di un campo di alta pressione disteso dal Dakota verso il Canada occidentale.
Il Texas sudoccidentale e il New Mexico saranno a rischio violenti temporali con grandine ed intense raffiche di vento. Piogge e temporali anche forti attesi inoltre sul resto del Texas verso Colorado, Kansas ed Oklahoma entro metà settimana. Ci saranno i presupposti per la formazione di tornado? Lo scopriranno in nostri cacciatori a brevissimo in azione con il TornadoTour nelle grandi pianure americane: clicca qui per seguire questo emozionante viaggio.
Il Texas sudoccidentale e il New Mexico saranno a rischio violenti temporali con grandine ed intense raffiche di vento. Piogge e temporali anche forti attesi inoltre sul resto del Texas verso Colorado, Kansas ed Oklahoma entro metà settimana. Ci saranno i presupposti per la formazione di tornado? Lo scopriranno in nostri cacciatori a brevissimo in azione con il TornadoTour nelle grandi pianure americane: clicca qui per seguire questo emozionante viaggio.
USA: ANCORA ALLERTA TORNADO SULLE GREAT PLAINS
17 MAGGIO 2015: L'ennesimo sistema temporalesco sviluppatosi nel pomeriggio di ieri Sabato 17 Maggio a ridosso delle Grandi Pianure centrali americane continua a portare forti piogge e flash floods con accumuli fino a 80-100mm tra Texas, Oklahoma, Arkansas, Missouri e Iowa. I forti venti temporaleschi hanno inoltre abbattuto diversi tralicci dell'alta tensione lasciando più di 10mila persone senza energia elettrica.
Sebbene il grosso del maltempo sia ormai passato per tutta l'area permane l'allerta di nuovi possibili tornado come quelli che ieri pomeriggio hanno interessato lo stato dell'Oklahoma. Allertata in queste ore tutta la zona a nord di Springfield nel Missouri per una grossa supercella potenzialmente in grado di produrre un tornado di media potenza.
Sebbene il grosso del maltempo sia ormai passato per tutta l'area permane l'allerta di nuovi possibili tornado come quelli che ieri pomeriggio hanno interessato lo stato dell'Oklahoma. Allertata in queste ore tutta la zona a nord di Springfield nel Missouri per una grossa supercella potenzialmente in grado di produrre un tornado di media potenza.
VIOLENTI TEMPORALI SU FRANCIA, GERMANIA E ALPI; FRIBURGO IMBIANCATA DALLA GRANDINE
Aggiornamento 14 MAGGIO 2015 ore 10:00
Oltre alle violente grandinate con chicchi fino a 5cm di diametro che hanno colpito Francia, Germania ed area alpina, c'è stato anche un violento tornado nella località di Affing, in Germania e non lontano da Friburgo che tra l'altro è stata imbiancata dalla grandine. Numerosi i danni con diversi tetti scoperchiati e anche auto ribaltate, ad una stima dei danni potrebbe trattarsi almeno di un F2.
14 MAGGIO 2015: Nelle ultime ore temporali anche violenti hanno colpito Francia, Germania e l'area alpina, innescati dallo scontro tra le masse d'aria calda in risalita dal Mediterraneo e di origine nord africana, con quella più fresca in discesa dal Nord Europa. Quest'area ha infatti segnato il confine d'azione tra i vortici ciclonici sul Nord Europa e l'alta pressione afro-mediterranea. Il marcato contrasto termico, il transito del getto in quota, l'energia messa a disposizione dal riscaldamento solare e altri fattori hanno contribuito alla genesi di fenomeni talora molto intensi, accompagnati da violente grandinate e raffiche di vento.
Friburgo e tutta l'area circostante sono state imbiancate da una intensa grandinata, con chicchi dal diametro anche di 5cm; tra le altre località colpite vi sono Stühlinger, Rieselfeld, Merzhausen. Grandinate con chicchi fino a 3-4cm di diametro hanno interessato anche la Francia e la Svizzera; colpita particolarmente l'Aslazia. Un tornado è stato inoltre segnalato nella località di Tengen e sembrerebbe confermato.
Altri forti temporali sono attesi nelle prossime ore, per l'avanzata del fronte freddo che raggiungerà il Nord Italia nella giornata di venerdì, innescando anche qui intensi rovesci e temporali.
Oltre alle violente grandinate con chicchi fino a 5cm di diametro che hanno colpito Francia, Germania ed area alpina, c'è stato anche un violento tornado nella località di Affing, in Germania e non lontano da Friburgo che tra l'altro è stata imbiancata dalla grandine. Numerosi i danni con diversi tetti scoperchiati e anche auto ribaltate, ad una stima dei danni potrebbe trattarsi almeno di un F2.
14 MAGGIO 2015: Nelle ultime ore temporali anche violenti hanno colpito Francia, Germania e l'area alpina, innescati dallo scontro tra le masse d'aria calda in risalita dal Mediterraneo e di origine nord africana, con quella più fresca in discesa dal Nord Europa. Quest'area ha infatti segnato il confine d'azione tra i vortici ciclonici sul Nord Europa e l'alta pressione afro-mediterranea. Il marcato contrasto termico, il transito del getto in quota, l'energia messa a disposizione dal riscaldamento solare e altri fattori hanno contribuito alla genesi di fenomeni talora molto intensi, accompagnati da violente grandinate e raffiche di vento.
Friburgo e tutta l'area circostante sono state imbiancate da una intensa grandinata, con chicchi dal diametro anche di 5cm; tra le altre località colpite vi sono Stühlinger, Rieselfeld, Merzhausen. Grandinate con chicchi fino a 3-4cm di diametro hanno interessato anche la Francia e la Svizzera; colpita particolarmente l'Aslazia. Un tornado è stato inoltre segnalato nella località di Tengen e sembrerebbe confermato.
Altri forti temporali sono attesi nelle prossime ore, per l'avanzata del fronte freddo che raggiungerà il Nord Italia nella giornata di venerdì, innescando anche qui intensi rovesci e temporali.
VASTI ALLAGAMENTI A HOUSTON, IN TEXAS: FINO A 150/170mm DI PIOGGIA!
13 MAGGIO 2015: Nelle ultime ore numerosi temporali hanno colpito la parte meridionale del Texas, in prossimità della città di Houston. Il contributo estremamente caldo e umido proveniente dal Golfo del Messico ha permesso lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, che sono rimaste pressochè stazionarie, insistendo quindi sulle stesse zone per diverse ore.
Il risultato è stata una vera e propria alluvione lampo che interessato diverse contee: la più colpita è la contea di Harris, dove sono caduti in pochissimo tempo ben 140/170 mm di pioggia.Fortunatamente non si registrano vittime. Nelle prossime ore nuovi ed intensi temporali sono previsti tra Texas ed Oklahoma, ma dovrebbero concentrarsi più a N/W, verso l'interno; di conseguenza su Houston non si attendono altre criticità come quella appena avvenuta.
Il risultato è stata una vera e propria alluvione lampo che interessato diverse contee: la più colpita è la contea di Harris, dove sono caduti in pochissimo tempo ben 140/170 mm di pioggia.Fortunatamente non si registrano vittime. Nelle prossime ore nuovi ed intensi temporali sono previsti tra Texas ed Oklahoma, ma dovrebbero concentrarsi più a N/W, verso l'interno; di conseguenza su Houston non si attendono altre criticità come quella appena avvenuta.
USA: TEMPESTA INVERNALE "VENERE" PORTA BUFERE SU NEBRASKA, SUD DAKOTA E COLORADO
12 MAGGIO 2015: Sentir parare di neve quando fuori ci sono quasi 28° non è di tutti i giorni...eppure negli Stati Uniti succede anche questo. Dopo un un inverno record per gli accumuli di neve sugli stati nord orientali, la dama bianca decide di fare ancora una comparsa d'effetto, questa volta però non in pianura, ma in montagna, più precisamente nell'area delle Montagne Rocciose.
Una vera e proprio a tempesta invernale, chiamata dai meteorologi "Venere" si è abbattuta sugli stati centrali americani ed in queste ore sta portando forte maltempo sul Midwest soprattutto nell'area dei Grandi Laghi. Nella sua discesa dal Canada settentrionale è stata accompagnata da isoterme inusualmente fredde per la stagione con zeri termici fino ai 1100-1300m.
Vorticità molto marcate a causa dei contrasti termici elevati con la massa d'aria preesistente e isoterme basse hanno determinato vere e proprie bufere di neve sulle Montagne Rocciose con accumuli di 60-70 cm fino a quote relativamente basse tanto che, la città di Rapid City situata a 976mdi altitudine ha dovuto fronteggiare una nevicate storica, la 2° a quanto dicono i locali più intensa mai verificatasi in precedenza nel mese di Maggio. Freddo e neve non hanno risparmiato anche il Colorado, nell'aeroporto di Denver sono caduti 22cm di neve. Neve anche in Nebraska con accumuli record, fino a 45cm vicino Chadron.
Una vera e proprio a tempesta invernale, chiamata dai meteorologi "Venere" si è abbattuta sugli stati centrali americani ed in queste ore sta portando forte maltempo sul Midwest soprattutto nell'area dei Grandi Laghi. Nella sua discesa dal Canada settentrionale è stata accompagnata da isoterme inusualmente fredde per la stagione con zeri termici fino ai 1100-1300m.
Vorticità molto marcate a causa dei contrasti termici elevati con la massa d'aria preesistente e isoterme basse hanno determinato vere e proprie bufere di neve sulle Montagne Rocciose con accumuli di 60-70 cm fino a quote relativamente basse tanto che, la città di Rapid City situata a 976mdi altitudine ha dovuto fronteggiare una nevicate storica, la 2° a quanto dicono i locali più intensa mai verificatasi in precedenza nel mese di Maggio. Freddo e neve non hanno risparmiato anche il Colorado, nell'aeroporto di Denver sono caduti 22cm di neve. Neve anche in Nebraska con accumuli record, fino a 45cm vicino Chadron.
USA: 137 TORNADO NEGLI ULTIMI 6 GIORNI SULLE GRANDI PIANURE
11 MAGGIO 2015: Negli Stati Uniti la stagione dei Tornado è entrata nel vivo, e da sempre il mese clou è proprio Maggio.Dal giorno 05 ad oggi ben 137 Tornado hanno toccato i suoli delle Grandi Pianure, in accordo con le rilevazioni dello Storm Prediction Center, il centro di previsione degli eventi meteo severi avente sede a Norman, in Oklahoma.
Nell'ultima settimana praticamente tutti i giorni si sono sviluppati i tipici temporali a Supercella, che a loro volta hanno dato vita ai fenomeni vorticosi che in particolare hanno colpito Texas, Oklahoma e Kansas.
Al momento si contano purtroppo 2 vittime in Arkansas e circa 30 feriti. Nelle ultimissime ore mancano all'appello anche 10 persone nella cittadina di Van, in Texas, colpita da un Tornado nella tarda serata di Domenica. Qui sotto alleghiamo un video impressionante che riprende un enorme Tornado che si è sviluppato sempre in Texas, Giovedì 07 Maggio.
Nei prossimi giorni ci sarà una pausa dell'attività temporalesca grazie alla temporanea ripresa dell'alta pressione. Ma dal prossimo week-end i modelli previsionali prospettano un altro affondo depressionario in grado di creare i presupposti per la formazione di nuovi e intensi temporali.
Nell'ultima settimana praticamente tutti i giorni si sono sviluppati i tipici temporali a Supercella, che a loro volta hanno dato vita ai fenomeni vorticosi che in particolare hanno colpito Texas, Oklahoma e Kansas.
Al momento si contano purtroppo 2 vittime in Arkansas e circa 30 feriti. Nelle ultimissime ore mancano all'appello anche 10 persone nella cittadina di Van, in Texas, colpita da un Tornado nella tarda serata di Domenica. Qui sotto alleghiamo un video impressionante che riprende un enorme Tornado che si è sviluppato sempre in Texas, Giovedì 07 Maggio.
Nei prossimi giorni ci sarà una pausa dell'attività temporalesca grazie alla temporanea ripresa dell'alta pressione. Ma dal prossimo week-end i modelli previsionali prospettano un altro affondo depressionario in grado di creare i presupposti per la formazione di nuovi e intensi temporali.
GRAN CALDO IN ASIA SPECIE SU PENISOLA ARABICA, INDIA E PAKISTAN CON PUNTE DI 46/47°C!
11 maggio 2015: L'estate è partita in anticipo su diverse zone del continente asiatico e continua senza sosta a regalare temperature record che fanno invidia al deserto del Sahara. In effetti i valori di questi ultimi giorni della Penisola Arabica, dell'India e del Pakistan hanno davvero eguagliato ed in alcuni casi persino battuto il deserto nord Africano!
In particolare tra la giornata dell'8 Maggio e quella del 10 maggio sono stati registrati parecchi record inPaKistan con 46,0°C a Nawabshah e 45° a Sibi: in India con 45° ad Akola 45° a Nagpur 44.5° a Kota; negli Emirati Arabi Uniti con 45°C ad Abu Dhabi. Oggi la situazione è leggermente migliorata in Pakistan ed in Arabia con punte massime di 45° ad Al Ahsa ma è la Siria a regalarci un nuovo record con ben 46° a Damasco. Per trovare valori superiori dobbiamo spostarci nel cuore occidentale del deserto del Sahara in Mauritania nella città di Atar che batte tutti con ben 47°C.
In particolare tra la giornata dell'8 Maggio e quella del 10 maggio sono stati registrati parecchi record inPaKistan con 46,0°C a Nawabshah e 45° a Sibi: in India con 45° ad Akola 45° a Nagpur 44.5° a Kota; negli Emirati Arabi Uniti con 45°C ad Abu Dhabi. Oggi la situazione è leggermente migliorata in Pakistan ed in Arabia con punte massime di 45° ad Al Ahsa ma è la Siria a regalarci un nuovo record con ben 46° a Damasco. Per trovare valori superiori dobbiamo spostarci nel cuore occidentale del deserto del Sahara in Mauritania nella città di Atar che batte tutti con ben 47°C.
ANA, PRIMA TEMPESTA TROPICALE DELLA STAGIONE 2015 IN ATLANTICO
8 MAGGIO 2015: Il primo sistema tropicale della stagione 2015 in Atlantico è stato localizzato al largo della costa del Sud Carolina. Ribattezzata 'Ana', si tratta di una tempesta tropicale caratterizzata da venti fino a 70km orari e piogge torrenziali al suo seguito. Nelle prossime ore la tempesta si muoverà verso la terraferma, muovendosi poi in direzione del Nord Carolina ma a quel punto perderà notevolmente di intensità, fino a raggiungere lo stato di depressione tropicale. E' iniziata ufficialmente la stagione degli uragani in Atlantico, un po' in anticipo rispetto al normale, dato che solitamente i primi eventi vengono registrati nel mese di Giugno, per poi spegnersi lentamente sul finire dell'autunno.
USA: TEMPESTA DI GRANDINE SULLE MONTAGNE ROCCIOSE, 30cm A COLORADO SPRINGS
8 MAGGIO 2015: Nonostante la sua altitudine, circa 1800m s.l.m ed il fatto che si trovi nel bel mezzo del Colorado alla base di una delle catene montuose più imponenti del mondo, le Montagne Rocciose, gli abitanti di Colorado Springs sono rimasti letteralmente scioccati per la violenta grandinata che ha colpito la zona nella giornata di ieri Giovedì 7 Maggio.
Oltre alle dimensioni che hanno raggiunto la grandezza di una palla da golf, l'intensità e la durata del fenomeno, hanno fatto accumulare al suolo oltre 30cm di grandine bloccando strade e intestatali. E' stato necessario chiamare a raccolta i mezzi antineve per liberare le principali arterie di comunicazione.
Oltre alle dimensioni che hanno raggiunto la grandezza di una palla da golf, l'intensità e la durata del fenomeno, hanno fatto accumulare al suolo oltre 30cm di grandine bloccando strade e intestatali. E' stato necessario chiamare a raccolta i mezzi antineve per liberare le principali arterie di comunicazione.
USA: SERIE DI TORNADO TRA OKLAHOMA, KANSAS, NEBRASKA, COLPITO PARCO ZOOLOGICO, TIGRI IN FUGA
7 MAGGIO 2015: L'intenso fronte temporalesco che nella giornata di ieri ha attraversato Kansas, Nebraska e Oklahoma ha generato una serie di tornado (almeno due dozzine) che hanno provocato moltissimi danni alle case e ferito decine di persone. Ma la notizia più Curiosa è arrivata dalla contea di Grady a sudovest di Oklahoma city.
Lo sceriffo di Tuttle, un grosso comune di 6400 abitanti della Contea ha invitato tutti i residenti della zona a restare in casa fino a nuovo ordine nonostante la tempesta sia passata. Il motivo, uno di questi tornado si è abbattuto su un parco zoologico, il Tiger Safari, il cui nome lascia intuire facilmente il tipo di fauna prevalente.....e molti dei felini oltre ad alcuni orsi e canguri sono riusciti ad evadere dalla recinzione abbattuta dalla furia del tornado fuggendo verso le abitazioni!
Soltanto dopo le 11 l'avviso di allarme "Tigernado" così ribattezzato da alcuni mattacchioni, autori dell'immagine, è stato ritirato perché fortunatamente le forze dell'ordine assieme alle associazioni di volontari sono riusciti e a recuperare tutti i fuggiaschi e rimetterli in sicurezza.
Lo sceriffo di Tuttle, un grosso comune di 6400 abitanti della Contea ha invitato tutti i residenti della zona a restare in casa fino a nuovo ordine nonostante la tempesta sia passata. Il motivo, uno di questi tornado si è abbattuto su un parco zoologico, il Tiger Safari, il cui nome lascia intuire facilmente il tipo di fauna prevalente.....e molti dei felini oltre ad alcuni orsi e canguri sono riusciti ad evadere dalla recinzione abbattuta dalla furia del tornado fuggendo verso le abitazioni!
Soltanto dopo le 11 l'avviso di allarme "Tigernado" così ribattezzato da alcuni mattacchioni, autori dell'immagine, è stato ritirato perché fortunatamente le forze dell'ordine assieme alle associazioni di volontari sono riusciti e a recuperare tutti i fuggiaschi e rimetterli in sicurezza.
MALTEMPO EUROPA: VIOLENTE GRANDINATE IN OLANDA E DANIMARCA, CHICCHI FINO A 5 cm!
5 MAGGIO 2015: Forti temporali e violente grandinate hanno colpito nelle ultime ore l'Olanda, interessando anche l'angolo nord occidentale della Germania e poi la Danimarca. Numerosi sono i report di forti grandinate con chicchi di diametro fino a 5cm e peso di quasi tre etti: tra le località olandesi più colpite Maassluis, Gasselternijveen, Gasselte, Gieterveen, Emmen, Rheeze e Wittmund in Germania. Oltre alla grandine non sono mancate anche violente raffiche di vento e piogge localmente torrenziali.
Questi forti temporali sono innescati da un intenso fronte freddo collegato ad un vortice sulle Isole Britanniche e che sta attraversando l'Europa centrale. Proprio tra Olanda, Danimarca e nord Germania vi è un forte contrasto termico tra aria fredda di estrazione polare marittima in ingresso da Ovest e aria molto calda nord africana in risalita dal Mediterraneo centrale. A questo si aggiunge il passaggio della corrente a getto in quota che esalta i moti verticali e quindi l'instabilità atmosferica. Fino a giovedì l'Europa centrale sarà a rischio di violenti temporali.
Questi forti temporali sono innescati da un intenso fronte freddo collegato ad un vortice sulle Isole Britanniche e che sta attraversando l'Europa centrale. Proprio tra Olanda, Danimarca e nord Germania vi è un forte contrasto termico tra aria fredda di estrazione polare marittima in ingresso da Ovest e aria molto calda nord africana in risalita dal Mediterraneo centrale. A questo si aggiunge il passaggio della corrente a getto in quota che esalta i moti verticali e quindi l'instabilità atmosferica. Fino a giovedì l'Europa centrale sarà a rischio di violenti temporali.
VENTI TEMPESTOSI IN LOUISIANA, A NEW ORLEANS UN TRENO PRECIPITA DA UN PONTE
29 APRILE 2015: Una forte ondata di maltempo ha investito la Louisiana - Violenti temporali associati a venti tempestosi hanno provocato danni ingenti anche a New Orleans. La tempesta ha anche rovesciato diversi veicoli, abbattuto linee elettriche e distrutto alcune case.
C'è stato anche un terribile incidente stradale sul quale un tir e' stato buttato giù da un ponte dalle forti raffiche di vento. Fortunatamente non ci sono stati feriti, i vagoni ferroviari non contenevano materiali pericolosi.
C'è stato anche un terribile incidente stradale sul quale un tir e' stato buttato giù da un ponte dalle forti raffiche di vento. Fortunatamente non ci sono stati feriti, i vagoni ferroviari non contenevano materiali pericolosi.
AMERICA CENTRALE: CONTINUA IL GRAN CALDO 43,2°C IN MESSICO
27 APRILE 2015: Continua il gran caldo fuori stagione negli stati dell'America centrale, sono giorni ormai che le temperature in Messico e nell'area caraibica superano di gran lunga i 35°. Le punte più alte nella giornata di Sabato 25 Aprile nella penisola dello Yucatan con valori record per il mese di Aprilenella città di Merida che ha segnato una massima di ben 43.2°.
Messico: Caldo record ad Aprile, toccati 42.3° a Merida
Il record assoluto è di 42.5° ed era stato registrato il 30 Aprile del 1971. Sopra media anche la massima di Città del Messico con 29.1° a ben 2300m di altitudine. Gran Caldo anche a Cuba ed in Honduras con punte di 42°C a Nacaome nel sud dell'Onduras e fino a 34,7°C a L'Avana a Cuba. La causa è da ricercarsi in un massiccio anticiclone sub tropicale a cui si associa il ben noto vento di Surada, un vento molto caldo e intenso che soffia fino a 50-70kmh dal Golfo del Messico. Secondo i modelli previsionali il caldo anomalo durerà fino alla fine del mese di Aprile sebbene con qualche punto in meno nel corso dei prossimi giorni.
Messico: Caldo record ad Aprile, toccati 42.3° a Merida
Il record assoluto è di 42.5° ed era stato registrato il 30 Aprile del 1971. Sopra media anche la massima di Città del Messico con 29.1° a ben 2300m di altitudine. Gran Caldo anche a Cuba ed in Honduras con punte di 42°C a Nacaome nel sud dell'Onduras e fino a 34,7°C a L'Avana a Cuba. La causa è da ricercarsi in un massiccio anticiclone sub tropicale a cui si associa il ben noto vento di Surada, un vento molto caldo e intenso che soffia fino a 50-70kmh dal Golfo del Messico. Secondo i modelli previsionali il caldo anomalo durerà fino alla fine del mese di Aprile sebbene con qualche punto in meno nel corso dei prossimi giorni.
USA: ATTESI TEMPORALI E TORNADO SU TEXAS, OKLAHOMA E KANSAS
24 APRILE 2015: Nelle prossime ore è atteso lo sviluppo di forti temporali sulle Great Plains, le grandi pianure americane che in questo periodo dell'anno hanno spesso a che fare con fenomeni meteorologici intensi. La dinamica attuale è abbastanza classica: una vasta saccatura sugli Stati Uniti occidentali va ad attivare correnti da S/O sulle pianure centrali, con il conseguente sviluppo di un minimo di bassa pressione che andrà a richiamare sia venti freddi e secchi (in discesa dalle Montagne Rocciose), sia venti caldi e umidi in risalita dal Golfo del Messico. Sull'area di scontro tra queste due differenti masse d'aria si creeranno i presupposti per la formazione di forti temporali, grandinate, venti intensi e Tornado.
Previsione per le prossime ore. Fonte: spc.noaa.govNel pomeriggio-sera di oggi (ora locale) è attesa la partenza dell'attività temporalesca, che secondo gli esperti dello Storm Prediction Center potrebbe avere le carte in regola per produrre fenomeni di una certa intensità. Come spesso capita in presenza di attività temporalesca, ci sono comunque delle incertezze di previsione, ben sottolineate dai meteorologi.
Da sottolineare il fatto che il Livello 3 racchiude, tra le altre, anche l'area densamente popolata di Dallas e Fort Worth. Non resta che attendere: dalle 22.00 - 23.00 (ora italiana) l'atmosfera diverrà via via più favorevole allo sviluppo di temporali su Texas, Oklahoma e Kansas, in successivo spostamento verso Arkansas e Louisiana.
Previsione per le prossime ore. Fonte: spc.noaa.govNel pomeriggio-sera di oggi (ora locale) è attesa la partenza dell'attività temporalesca, che secondo gli esperti dello Storm Prediction Center potrebbe avere le carte in regola per produrre fenomeni di una certa intensità. Come spesso capita in presenza di attività temporalesca, ci sono comunque delle incertezze di previsione, ben sottolineate dai meteorologi.
Da sottolineare il fatto che il Livello 3 racchiude, tra le altre, anche l'area densamente popolata di Dallas e Fort Worth. Non resta che attendere: dalle 22.00 - 23.00 (ora italiana) l'atmosfera diverrà via via più favorevole allo sviluppo di temporali su Texas, Oklahoma e Kansas, in successivo spostamento verso Arkansas e Louisiana.
AUSTRALIA: NUOVO GALLES DEL SUD FLAGELLATO DAL MALTEMPO, VITTIME E INGENTI DANNI
22 APRILE 2015: Terzo giorno di maltempo consecutivo per l'Australia meridionale nel Nuovo Galles del Sud per quella che potrebbe passare alla storia come la tempesta del secolo.
Un sistema ciclonico di bassa pressione giunto Lunedì 20 Aprile ha messo sotto scacco tutte le città costiere, in primis la capitale Sidney e gran parte dell'entroterra, soprattutto la Hunter Valley. Piogge incessanti e inondazioni hanno distrutto centinaia di abitazioni, alcune trascinate via dall'acqua come nelle peggiori alluvioni della storia.
Almeno tre persone avrebbero perso la vita nella città di Dungog, mentre altre sarebbero ancora disperse in una incessante corsa contro il tempo da parte delle autorità per mettere in salvo quanti si trovano ancora in estrema difficoltà. Fino ad ora più di 100 persone sono state salvate dalla furia delle acque.
Milioni di dollari di danni nella sola Sidney con 200 mila abitazioni ancora senza energia elettrica. E' sicuramente la peggiore tempesta degli ultimi decenni e potrebbe diventare la peggiore del secolo stando alle forti piogge ancora attese fino a domani.
Un sistema ciclonico di bassa pressione giunto Lunedì 20 Aprile ha messo sotto scacco tutte le città costiere, in primis la capitale Sidney e gran parte dell'entroterra, soprattutto la Hunter Valley. Piogge incessanti e inondazioni hanno distrutto centinaia di abitazioni, alcune trascinate via dall'acqua come nelle peggiori alluvioni della storia.
Almeno tre persone avrebbero perso la vita nella città di Dungog, mentre altre sarebbero ancora disperse in una incessante corsa contro il tempo da parte delle autorità per mettere in salvo quanti si trovano ancora in estrema difficoltà. Fino ad ora più di 100 persone sono state salvate dalla furia delle acque.
Milioni di dollari di danni nella sola Sidney con 200 mila abitazioni ancora senza energia elettrica. E' sicuramente la peggiore tempesta degli ultimi decenni e potrebbe diventare la peggiore del secolo stando alle forti piogge ancora attese fino a domani.
USA: TEMPESTE DI GRANDINE E TORNADO COLPISCONO GLI STATI DEL SUD E NON E' FINITA
20 APRILE 2015: Arkansas, Mississippi, Alabama e Georgia nel mirino della tempesta, un esteso fronte temporalesco che in queste ore sta facendo ancora tribolare le agenzia di allerta meteorologiche americane ha colpito nella giornata di Domenica le pianure meridionali degli States causando numerosi danni, sia per la grandine che ha accompagnato le super celle, sia per i tornado.
Un tornado, classificato come f1 sulla scala Fujita, ha toccato terra nella contea di Russel a pochi passi dal centro abitato di Oswichee al confine tra Alabama e Georgia sradicando alberi e danneggiando i tetti di molte case. Un altro tornado è stato avvistato nella contea di Henry sempre in Alabama. Questo video si riferisce invece alla grandinata di Lake Hamilton (Arkansas) i chicchi erano grossi come palline da golf.
Circa 5000 persone sono rimaste senza energia elettrica per i pali della luce divelti dalle forti raffiche di vento che hanno raggiunto e superato i 100km/h. La tempesta si sta dirigendo in queste ore verso gli stati centro orientali, diramati numerosi allerta tornado negli stati della Virginia occidentale, Mariland e Pennsylvania. Resteremo aggiornati
Un tornado, classificato come f1 sulla scala Fujita, ha toccato terra nella contea di Russel a pochi passi dal centro abitato di Oswichee al confine tra Alabama e Georgia sradicando alberi e danneggiando i tetti di molte case. Un altro tornado è stato avvistato nella contea di Henry sempre in Alabama. Questo video si riferisce invece alla grandinata di Lake Hamilton (Arkansas) i chicchi erano grossi come palline da golf.
Circa 5000 persone sono rimaste senza energia elettrica per i pali della luce divelti dalle forti raffiche di vento che hanno raggiunto e superato i 100km/h. La tempesta si sta dirigendo in queste ore verso gli stati centro orientali, diramati numerosi allerta tornado negli stati della Virginia occidentale, Mariland e Pennsylvania. Resteremo aggiornati
SIBERIA: FORTI VENTI CALDI E ASCIUTTI ALIMENTANO VASTI INCENDI, ALMENO 15 VITTIME
Aggiornamento 15 APRILE 2015 ore 11:00
Tragico il bilancio definitivo della tragedia causata dall'incuria nella regione della Siberia meridionale della Khakassia. I roghi hanno distrutto centinaia di abitazioni in più di 35 villaggi e piccoli centri causando la morte di 26 persone ed il ferimento per ustioni o intossicazioni di almeno altre 1000.
Per chi non avesse letto la news precedente, ricordiamo che il disastro è stato causato da una imperdonabile leggerezza dei contadini del posto che ogni anno in questo periodo hanno l'abitudine di radunare nei pressi delle loro abitazioni le sterpaglie dei campi e bruciarle per poi preparare il terreno alla semina.
Questo volta però le cose sono andate storte, improvvise e forti raffiche di vento asciutto e caldo provenienti da sud hanno fatto propagare rapidamente i fuochi alle abitazioni senza dare a molti nemmeno il tempo di rendersene conto e come si può vedere da questo video, la situazione è davvero disastrosa
13 APRILE 2015: Un'improvvisa ed inaspettata ondata di calore anomalo nella regione più fredda della Russia, la famigerata Siberia ha trasformato le abituali preparazioni alla semina del periodo estivo, in un vero e proprio inferno con decine di morti e centinaia di feriti
Ogni anno in questo periodo stagionale gli abitanti della Siberia meridionale preparano i campi invernali per la semina estiva bruciando le sterpaglie su vaste aree di terreno, una pratica molto criticata dagli ambientalisti e dai funzionari statali.
Qualcosa è andata storta nelle operazioni di questi giorni nella regione di Khakassia, situata tra il Kazakhstan e la Mongolia, i contadini hanno perso il controllo degli incendi nei pressi delle loro abitazioni a causa delle forti raffiche di vento caldo e asciutto che hanno accompagnato un'avvezione di aria molto calda dalle basse latitudini con temperature che hanno localmente toccato anche i 26°. Gli incendi si sono così propagati rapidamente alle abitazioni ed ai boschi circostanti distruggendo almeno 1200 case in 30 piccole città e villaggi.
Il bilancio ancora provvisorio parla di almeno 15 morti, 400 feriti e 5000 evacuati mentre sono ancora in corso le operazioni per cercare di fermare il fronte di fuoco ed impedire che si propaghi ulteriormente. Una tragedia della negligenza com'è stata definita dagli organi statali che hanno già aperto numerosi casi di indagine colposa.
Tragico il bilancio definitivo della tragedia causata dall'incuria nella regione della Siberia meridionale della Khakassia. I roghi hanno distrutto centinaia di abitazioni in più di 35 villaggi e piccoli centri causando la morte di 26 persone ed il ferimento per ustioni o intossicazioni di almeno altre 1000.
Per chi non avesse letto la news precedente, ricordiamo che il disastro è stato causato da una imperdonabile leggerezza dei contadini del posto che ogni anno in questo periodo hanno l'abitudine di radunare nei pressi delle loro abitazioni le sterpaglie dei campi e bruciarle per poi preparare il terreno alla semina.
Questo volta però le cose sono andate storte, improvvise e forti raffiche di vento asciutto e caldo provenienti da sud hanno fatto propagare rapidamente i fuochi alle abitazioni senza dare a molti nemmeno il tempo di rendersene conto e come si può vedere da questo video, la situazione è davvero disastrosa
13 APRILE 2015: Un'improvvisa ed inaspettata ondata di calore anomalo nella regione più fredda della Russia, la famigerata Siberia ha trasformato le abituali preparazioni alla semina del periodo estivo, in un vero e proprio inferno con decine di morti e centinaia di feriti
Ogni anno in questo periodo stagionale gli abitanti della Siberia meridionale preparano i campi invernali per la semina estiva bruciando le sterpaglie su vaste aree di terreno, una pratica molto criticata dagli ambientalisti e dai funzionari statali.
Qualcosa è andata storta nelle operazioni di questi giorni nella regione di Khakassia, situata tra il Kazakhstan e la Mongolia, i contadini hanno perso il controllo degli incendi nei pressi delle loro abitazioni a causa delle forti raffiche di vento caldo e asciutto che hanno accompagnato un'avvezione di aria molto calda dalle basse latitudini con temperature che hanno localmente toccato anche i 26°. Gli incendi si sono così propagati rapidamente alle abitazioni ed ai boschi circostanti distruggendo almeno 1200 case in 30 piccole città e villaggi.
Il bilancio ancora provvisorio parla di almeno 15 morti, 400 feriti e 5000 evacuati mentre sono ancora in corso le operazioni per cercare di fermare il fronte di fuoco ed impedire che si propaghi ulteriormente. Una tragedia della negligenza com'è stata definita dagli organi statali che hanno già aperto numerosi casi di indagine colposa.
IL CICLONE "SOLO" MINACCIA LA NUOVA CALEDONIA
11 APRILE 2015: Cresce la paura per gli abitanti delle Isole della Nuova Caledonia e del Vanuatu, sempre sotto sotto la minaccia della ciclone tropicale Solo, pronto a diventare un Uragano nel corso delle prossime ore. Ecco il bollettino emesso dal servizio meteorologico francese.
Situazione attuale: Alle 11 di Sabato 11 Aprile 2015, la forte depressione tropicale "SOLO" si trova a coordinate 17.6 ° Sud e 161,4 ° Est, a circa 350 km a nord ovest di Belep. "SOLO" si sposta in direzione sud sud-est a circa 20 km/h con una pressione centrale stimata di circa 985 hPa. "SOLO" genera venti medi a 100 km/h (raffiche a 140 km / h) vicino al centro.
Evoluzione: Nel corso delle prossime 24 ore, la forte depressione tropicale "SOLO" gradualmente curverà la sua traiettoria verso sud-est, accelerando e passando vicina a Belep Domenica all'alba. Le piogge aumenteranno significativamente da Sabato notte sui settori settentrionali dell'arcipelago e Domenica un po' su tutte le Isole. Accumuli di circa 150 e 250 mm sono attesi nelle prossime 24 ore. Sono previsti anche forti raffiche di vento, dell'ordine di 90 - 110 km/h sul nord.
Situazione attuale: Alle 11 di Sabato 11 Aprile 2015, la forte depressione tropicale "SOLO" si trova a coordinate 17.6 ° Sud e 161,4 ° Est, a circa 350 km a nord ovest di Belep. "SOLO" si sposta in direzione sud sud-est a circa 20 km/h con una pressione centrale stimata di circa 985 hPa. "SOLO" genera venti medi a 100 km/h (raffiche a 140 km / h) vicino al centro.
Evoluzione: Nel corso delle prossime 24 ore, la forte depressione tropicale "SOLO" gradualmente curverà la sua traiettoria verso sud-est, accelerando e passando vicina a Belep Domenica all'alba. Le piogge aumenteranno significativamente da Sabato notte sui settori settentrionali dell'arcipelago e Domenica un po' su tutte le Isole. Accumuli di circa 150 e 250 mm sono attesi nelle prossime 24 ore. Sono previsti anche forti raffiche di vento, dell'ordine di 90 - 110 km/h sul nord.
USA: ROCHELLE, ILLINOIS, VIOLENTO TORNADO CAUSA LA MORTE DI UNA PERSONA
10 APRILE 2015 ore 9:30: Una persona è morta e altre 7 sono rimaste ferite a causa del tornado che nella serata di ieri Giovedì 9 Aprile ha colpito Fairdale, la zona poco a Nord di Rochelle, un piccolo comune di 9mila abitanti situato nel nord dello stato dell'Illinois.
Spettacolari ed allo stesso tempo terribili le immagini che mostrano il passaggio del vortice in mezzo alle case con un bilancio finale di almeno una cinquantina di edifici danneggiati, alcuni distrutti dalle raffiche di vento che hanno soffiato intorno ai 150km/h con punte, si stima, nella zona attraversata dal Tornado superiori ai 200km/h.
Sale quindi a tre il numero delle vittime causate dal passaggio del fronte temporalesco che tre giorni fa si è formato sulle pianure centrali degli Stati Uniti. Ora la tempesta si dirige verso est con alto rischio oggi di forti temporali nel Tennesee e nel Kentucky e non è esclusa la possibilità che si formino altri tornado.
Esattamente 50 anni fa, Domenica 11 Aprile del 1965 una serie di devastanti tornado, almeno una trentina colpirono tra Indiana e Michigan uccidendo 53 persone e ferendone centinaia. Domani il giorno della memoria.
Spettacolari ed allo stesso tempo terribili le immagini che mostrano il passaggio del vortice in mezzo alle case con un bilancio finale di almeno una cinquantina di edifici danneggiati, alcuni distrutti dalle raffiche di vento che hanno soffiato intorno ai 150km/h con punte, si stima, nella zona attraversata dal Tornado superiori ai 200km/h.
Sale quindi a tre il numero delle vittime causate dal passaggio del fronte temporalesco che tre giorni fa si è formato sulle pianure centrali degli Stati Uniti. Ora la tempesta si dirige verso est con alto rischio oggi di forti temporali nel Tennesee e nel Kentucky e non è esclusa la possibilità che si formino altri tornado.
Esattamente 50 anni fa, Domenica 11 Aprile del 1965 una serie di devastanti tornado, almeno una trentina colpirono tra Indiana e Michigan uccidendo 53 persone e ferendone centinaia. Domani il giorno della memoria.
TORNADO NEGLI USA: APRILE, UNO DEI MESI PIU' PERICOLOSI!
9 APRILE 2015: Prosegue la forte ondata di maltempo sul comparto centro orientale degli USA, flagellato da forti piogge, grandinate ed anche tornado. Un evento quest'ultimo frequente tra i mesi di Aprile e soprattutto Maggio.
Analizzando gli ultimi 10 anni ci accorgiamo che Aprile si colloca, in questa triste classifica, secondo dietro solo a Maggio, eccezion fatta per l'anno 2011 che risultò il più prolifico della storia con ben 758 tornado. Per il primo mese della primavera le regioni che maggiormente sono a rischio sono quelle che vanno dalla Grandi pianure centrali e meridionali sino alla Valle del Tennessee, coinvolgendo sempre più anche la parte settentrionale del Mississippi e la Valli inferiori dell'Ohio.
Analizzando i mesi di Aprile dal 1950 ad oggi le città che hanno visto un picco di tornado proprio nel mese di Aprile sono le seguenti: Atlanta, Birmingham, Cincinnati, Dallas, Little Rock, Memphis. Altre città che non hanno registrati picchi in Aprile ma comunque un numero significativo di eventi sono, invece: Chicago, Houston, Kansas City, Lubbock, Nashville, St. Louis, Wichita.
Ricordiamo inoltre i tre principali "folocolai tornadici"della storia degli USA si sono verificati soprattutto nel mese di Aprile. Il primo quello del 3-4 Aprile del 1974, il secondo quello del 26-28 Aprile del 2011 e infine quello del 11-12 Aprile del 1965. Dei circa 59 Tornado di classe F/EF5 formatesi negli USA dal 1950 al 2014, ben 20 si sono verificati nel mese di Aprile, di cui 4 nel solo 2011 e ben 7 nel 1974.
Ma come mai questi mesi sono così favorevoli alla formazione dei tornado in questa porzione del Globo?
Per capirlo dobbiamo analizzare la situazione sia al suolo che in quota. In pimis gioca un ruolo fondamentale il jet-stream che come si evince dalle medie climatiche nel mese di Aprile si spinge con molta facilità verso le Grandi pianure ed il comparto meridionale degli Usa, andando ad interessare anche una porzione del Golfo del Messico.
In secondo luogo il sole ad Aprile comincia a farsi sentire e le giornata hanno sufficiente ore di sole per scaldare in maniera significativa il suolo. Questo fa sì che temperature elevate ed alti tassi di umidità possono già essere presenti ad Aprile sul comprato meridionale degli USA, più precisamente dinnanzi ai sistemi frontali in discesa dai comparto settentrionale degli USA.
Con un getto che a Aprile si spinge così a Sud, andando appunto ad incontrare tali masse d'aria, e assai facile che si formino forti linee temporalesche, che morti moti verticali e pronunciati cambi di direzione del vento con la quota, responsabili appunto della formazione dei tornado.
Analizzando gli ultimi 10 anni ci accorgiamo che Aprile si colloca, in questa triste classifica, secondo dietro solo a Maggio, eccezion fatta per l'anno 2011 che risultò il più prolifico della storia con ben 758 tornado. Per il primo mese della primavera le regioni che maggiormente sono a rischio sono quelle che vanno dalla Grandi pianure centrali e meridionali sino alla Valle del Tennessee, coinvolgendo sempre più anche la parte settentrionale del Mississippi e la Valli inferiori dell'Ohio.
Analizzando i mesi di Aprile dal 1950 ad oggi le città che hanno visto un picco di tornado proprio nel mese di Aprile sono le seguenti: Atlanta, Birmingham, Cincinnati, Dallas, Little Rock, Memphis. Altre città che non hanno registrati picchi in Aprile ma comunque un numero significativo di eventi sono, invece: Chicago, Houston, Kansas City, Lubbock, Nashville, St. Louis, Wichita.
Ricordiamo inoltre i tre principali "folocolai tornadici"della storia degli USA si sono verificati soprattutto nel mese di Aprile. Il primo quello del 3-4 Aprile del 1974, il secondo quello del 26-28 Aprile del 2011 e infine quello del 11-12 Aprile del 1965. Dei circa 59 Tornado di classe F/EF5 formatesi negli USA dal 1950 al 2014, ben 20 si sono verificati nel mese di Aprile, di cui 4 nel solo 2011 e ben 7 nel 1974.
Ma come mai questi mesi sono così favorevoli alla formazione dei tornado in questa porzione del Globo?
Per capirlo dobbiamo analizzare la situazione sia al suolo che in quota. In pimis gioca un ruolo fondamentale il jet-stream che come si evince dalle medie climatiche nel mese di Aprile si spinge con molta facilità verso le Grandi pianure ed il comparto meridionale degli Usa, andando ad interessare anche una porzione del Golfo del Messico.
In secondo luogo il sole ad Aprile comincia a farsi sentire e le giornata hanno sufficiente ore di sole per scaldare in maniera significativa il suolo. Questo fa sì che temperature elevate ed alti tassi di umidità possono già essere presenti ad Aprile sul comprato meridionale degli USA, più precisamente dinnanzi ai sistemi frontali in discesa dai comparto settentrionale degli USA.
Con un getto che a Aprile si spinge così a Sud, andando appunto ad incontrare tali masse d'aria, e assai facile che si formino forti linee temporalesche, che morti moti verticali e pronunciati cambi di direzione del vento con la quota, responsabili appunto della formazione dei tornado.
SEVERA ONDATA DI MALTEMPO NEGLI USA: POSSIBILI TORNADO E GRANDINATE VIOLENTI
8 APRILE 2015: Una severa ondata di maltempo interesserà tra oggi e Venerdì il comparto centro orientale degli Stati Uniti, penalizzato dal transito di un'intesa perturbazione, foriera di forti temporali, grandinate a anche tornado. Colpa di una saccatura dal Canada che spingendosi sin verso il cuore dell'America favorirà la discesa verso le Grandi pianure di aria fredda. Quest'ultima andrà così scontrandosi con aria decisamente più mite e umida in risalita dal Golfo del Messico, dando così origine ad una profonda depressione che dagli USA centrali si porterà velocemente verso il Canada nordorientale. Ma vediamo più nel dettaglio il tempo previsto nei prossimi giorni:
MERCOLEDI' 8: Temporali anche intensi sono attesi sulle Grandi pianure centrali e meridionali, lungo la dryline e in prossimità della superficie del fronte in avanzamento verso Levante. La minaccia di forti temporali si estenderà gradualmente verso est sino alle Valle del mid-Mississippi e parte del Midwest con anche la possibilità di formazioni di supercelle e tornado. Le città a rischio sono: Wichita, Kansas; Oklahoma City,Kansas City.
GIOVEDI' 9: Diffusi e forti temporali interesseranno le Grandi pianure meridionali, la Valle del Mississippi e il comparto a sud dei Grandi Laghi; possibile formazione di supercelle con tornado. Le città a rischio sono: St. Louis, Chicago; Little Rock, Arkansas
VENERDI' 10: Forti temporali con venti forti e grandinate sono attesi sul Mid-Atlantic e parte della costa orientale degli USA. Le città a rischio Washington, DC; Richmond, Virginia; Raleigh, Carolina del Nord
Concentriamoci ora sul rischio di tornado e forti temporali( per definizione il temporale deve almeno contenere grandine con diametro di 1 pollice e/o raffiche di vento uguale o superiore a 50 mph e/o la formazione di tornado) giorno per giorno:
Mercoledì 8 aprile 2015: Forti temporali sono attesi nella metà est del KS, estremo sud-est del NE, la parte meridionale del IA, MO, comparto orientale del OK, la parte centrale e nord-est del TX, la parte centrale e meridionale del IL, la parte meridionale del IN. CON (valore che va da 0 a 10. Se moltiplicato per 10 dà la probabilità che un tornado si formi entro 50 miglia da una posizione indicata): 5 est KS, centro-nord OK; 4 MO, centro-ovest IL; 3 resto dell'area.
Giovedì 9 aprile 2015: Temporali violenti sono attesi sul comparto meridionale del WI, il MI meridionale, OH, IN, IL, il comparto orientale del IA, MO (tranne angolo nord-ovest), KY, il comparto ovest e centrale del TN, nord-ovest AL, metà a nord MS, a nord di Los Angeles, il comparto nord-est e centrale TX, OK sud-est. CON: 5 IL, IN; 4 sud WI, sud MI; 3 resto dell'area.
Venerdì 10 aprile 2015: Forti temporali sparsi attesi nel sud del NJ, sud-est del PA, DE, MD, DC, nord ed est del VA, centrale e orientale del NC, SC centrale e nord-est, centro-orientale GA. CON: 2.
MERCOLEDI' 8: Temporali anche intensi sono attesi sulle Grandi pianure centrali e meridionali, lungo la dryline e in prossimità della superficie del fronte in avanzamento verso Levante. La minaccia di forti temporali si estenderà gradualmente verso est sino alle Valle del mid-Mississippi e parte del Midwest con anche la possibilità di formazioni di supercelle e tornado. Le città a rischio sono: Wichita, Kansas; Oklahoma City,Kansas City.
GIOVEDI' 9: Diffusi e forti temporali interesseranno le Grandi pianure meridionali, la Valle del Mississippi e il comparto a sud dei Grandi Laghi; possibile formazione di supercelle con tornado. Le città a rischio sono: St. Louis, Chicago; Little Rock, Arkansas
VENERDI' 10: Forti temporali con venti forti e grandinate sono attesi sul Mid-Atlantic e parte della costa orientale degli USA. Le città a rischio Washington, DC; Richmond, Virginia; Raleigh, Carolina del Nord
Concentriamoci ora sul rischio di tornado e forti temporali( per definizione il temporale deve almeno contenere grandine con diametro di 1 pollice e/o raffiche di vento uguale o superiore a 50 mph e/o la formazione di tornado) giorno per giorno:
Mercoledì 8 aprile 2015: Forti temporali sono attesi nella metà est del KS, estremo sud-est del NE, la parte meridionale del IA, MO, comparto orientale del OK, la parte centrale e nord-est del TX, la parte centrale e meridionale del IL, la parte meridionale del IN. CON (valore che va da 0 a 10. Se moltiplicato per 10 dà la probabilità che un tornado si formi entro 50 miglia da una posizione indicata): 5 est KS, centro-nord OK; 4 MO, centro-ovest IL; 3 resto dell'area.
Giovedì 9 aprile 2015: Temporali violenti sono attesi sul comparto meridionale del WI, il MI meridionale, OH, IN, IL, il comparto orientale del IA, MO (tranne angolo nord-ovest), KY, il comparto ovest e centrale del TN, nord-ovest AL, metà a nord MS, a nord di Los Angeles, il comparto nord-est e centrale TX, OK sud-est. CON: 5 IL, IN; 4 sud WI, sud MI; 3 resto dell'area.
Venerdì 10 aprile 2015: Forti temporali sparsi attesi nel sud del NJ, sud-est del PA, DE, MD, DC, nord ed est del VA, centrale e orientale del NC, SC centrale e nord-est, centro-orientale GA. CON: 2.
USA: VIOLENTI TEMPORALI E TORNADO, VITTIME IN ALABAMA E KENTUCKY
4 APRILE 2015: Intensa ondata di maltempo sugli States centro-orientali, per una forte perturbazione alimentata da aria molto fredda in discesa dal Canada verso Sudest e che va a scontrarsi con aria più calda ed umida in risalita dal Golfo. Soprattutto sul settore meridionale di questo fronte si sono così innescati temporali anche violenti, causa localmente di alluvioni lampo così come è successo in Alabama e Kentucky dove purtroppo vi sono state anche 3 vittime, due delle quali investite dalla caduta di alberi, l'altra per annegamento.
Il momento più critico è stato proprio durante la scorsa notte oltre che su Alabama e Kentucky anche sul Tennessee dove si sono avute anche violente grandinate, forti raffiche di vento ed occasionali tornado. Forti venti hanno abbattuto numerosi alberi e provocato diversi black out elettrici. Piogge torrenziali hanno colpito in particolare il Kentucky: picchi di oltre 130mm in poche ore sono caduti in località come Frankfort, Lexington e Louisville. Particolarmente colpite dal maltempo anche le Ohio e Tennessee Valleys; in Virginia invece sono rimasti in circa 7000 senza corrente elettrica.
Il momento più critico è stato proprio durante la scorsa notte oltre che su Alabama e Kentucky anche sul Tennessee dove si sono avute anche violente grandinate, forti raffiche di vento ed occasionali tornado. Forti venti hanno abbattuto numerosi alberi e provocato diversi black out elettrici. Piogge torrenziali hanno colpito in particolare il Kentucky: picchi di oltre 130mm in poche ore sono caduti in località come Frankfort, Lexington e Louisville. Particolarmente colpite dal maltempo anche le Ohio e Tennessee Valleys; in Virginia invece sono rimasti in circa 7000 senza corrente elettrica.
PIENO INVERNO IN EUROPA: DAMATE BIANCHE FINO IN PIANURA E DIFFUSE GELATE; -10°C IN SVEZIA
3 APRILE 2015: E' ancora pieno inverno su gran parte dell'Europa centro-settentrionale, ormai da giorni investita da fredde correnti artiche richiamate da un vasto vortice freddo posizionato sul comparto nord orientale del Vecchio Continente. L'ingresso di questo fronte freddo è stato accompagnato da venti da uragano che nei giorni scorsi hanno causato divesi danni, mentre le temperature sono crollate portandosi su valori ben inferiori alle medie del periodo e in diversi casi da pieno inverno su Isole Britanniche, Danimarca, Olanda, Germania, Polonia, Scandinavia ed in generale su gran parte dell'Europa orientale. In questi settori infatti le minime si sono portate fin verso i -1/-3°C anche in pianura, mentre sulla Svezia sono state raggiunte punte di -10°C.
La neve è caduta a tratti fino in pianura su gran parte dell'Europa centro-orientale, dalla Danimarca alla Germania alla Russia, con neve in città come Praga, Vienna, Varsavia, Mosca;tantissima neve ha interessato il versante nord alpino quindi Svizzera ed Austria dove è caduto anche fino ad oltre un metro di neve fresca già sopra i 1500m. Il freddo sta dilagando in queste ore anche sui Balcani, dove le temperature stanno crollando con neve in collina.
Isola felice solo la Penisola Iberica, più protetta dall'alta pressione con tempo stabile ma soprattutto calo, in particolare sull'Andalusia dove si sono superate punte di 29-30°C.
La neve è caduta a tratti fino in pianura su gran parte dell'Europa centro-orientale, dalla Danimarca alla Germania alla Russia, con neve in città come Praga, Vienna, Varsavia, Mosca;tantissima neve ha interessato il versante nord alpino quindi Svizzera ed Austria dove è caduto anche fino ad oltre un metro di neve fresca già sopra i 1500m. Il freddo sta dilagando in queste ore anche sui Balcani, dove le temperature stanno crollando con neve in collina.
Isola felice solo la Penisola Iberica, più protetta dall'alta pressione con tempo stabile ma soprattutto calo, in particolare sull'Andalusia dove si sono superate punte di 29-30°C.
CICLONE NIKLAS SULL'EUROPA CENTRALE: IL MALTEMPO FA ALMENO 9 VITTIME, VENTI FINO A 190 KM/h!
1 APRILE 2015: Si chiama Niklas il ciclone che si è abbattuto sull'Europa centrale con un minimo che è scivolato in nottata sul Mare del Nord tra la Danimarca e la Germania e che in queste ore si trova sul Baltico orientale. Una serie di fattori predisponenti hanno creato un vero e proprio mostro meteorologico con venti che hanno raggiunto in pianura i 140-150km/h ed in quota sui rilievi austriaci, svizzeri ed alpini, pensate, i 170-190km/h a 1500-1800m. Sono valori da uragano di categoria 1 o persino 2 nella scala Saffir Simpson.
Ciò che ha determinato venti così forti non è stato il valore barico del minimo, appena 985hp, un valore che non di rado troviamo anche nei vortici mediterranei, quanto invece il repentino calo barico che lo ha accompagnato. Si passa infatti dai 1030hp della Francia ai 985hp della Germania.45hp nell'arco di poche centinaia di Chilometri. Si chiama vento geostrofico, è come far scivolare una sfera d'acciaio su un piano inclinato, più il piano sarà inclinato e maggiore sarà l'accelerazione della sfera. Concedeteci questa piccola divagazione scientifica.
Così Niklas in connubio con un secondo vortice sul Mar di Norvegia, Mike, ha portato morte e distruzione sull'Europa centrale. Secondo le ultime notizie ci sarebbero almeno 9 vittime tra Regno Unito, Germania, Austria e Svizzera, di cui 7 nella sola Germania che conta anche decine di feriti, ma un bilancio definitivo si conoscerà solo alla fine di questa terribile giornata.
Tetti scoperchiati, migliaia di alberi abbattuti e centinaia di incidenti stradali per vetture finite fuori strada a causa delle raffiche di vento oppure perché colpite dalla caduta di rami. Chiusa in via precauzionale la stazione ferroviaria di Monaco con traffico ferroviario bloccato.
tetti e alberi divelti tra i danni principali
A condire il tutto il repentino raffreddamento determinato dall'arrivo delle correnti polari che ha riportato la neve fino a bassa quota o in piano. Bufere di neve sui fiordi norvegesi con venti fino a 120km/h, neve in Scozia fin sulla costa, neve a tratti misto a pioggia in pianura tra Danimarca e Germania con neve asciutta sopra i 200m di altezza, neve a Vienna e Bratislava seppur senza accumuli significativi, Neve anche in Polonia e naturalmente a Mosca.
La primavera nel peggiore dei suoi esordi insomma e la situazione non volgerà verso un miglioramento prima delle prossime 24-48 ore, miglioramento che non sarà definitivo fino a dopo Pasqua in quanto un vortice gelido continuerà ad albergare tra la Scandinavia e l'Europa orientale almeno fino al 7-9 Aprile.
Ciò che ha determinato venti così forti non è stato il valore barico del minimo, appena 985hp, un valore che non di rado troviamo anche nei vortici mediterranei, quanto invece il repentino calo barico che lo ha accompagnato. Si passa infatti dai 1030hp della Francia ai 985hp della Germania.45hp nell'arco di poche centinaia di Chilometri. Si chiama vento geostrofico, è come far scivolare una sfera d'acciaio su un piano inclinato, più il piano sarà inclinato e maggiore sarà l'accelerazione della sfera. Concedeteci questa piccola divagazione scientifica.
Così Niklas in connubio con un secondo vortice sul Mar di Norvegia, Mike, ha portato morte e distruzione sull'Europa centrale. Secondo le ultime notizie ci sarebbero almeno 9 vittime tra Regno Unito, Germania, Austria e Svizzera, di cui 7 nella sola Germania che conta anche decine di feriti, ma un bilancio definitivo si conoscerà solo alla fine di questa terribile giornata.
Tetti scoperchiati, migliaia di alberi abbattuti e centinaia di incidenti stradali per vetture finite fuori strada a causa delle raffiche di vento oppure perché colpite dalla caduta di rami. Chiusa in via precauzionale la stazione ferroviaria di Monaco con traffico ferroviario bloccato.
tetti e alberi divelti tra i danni principali
A condire il tutto il repentino raffreddamento determinato dall'arrivo delle correnti polari che ha riportato la neve fino a bassa quota o in piano. Bufere di neve sui fiordi norvegesi con venti fino a 120km/h, neve in Scozia fin sulla costa, neve a tratti misto a pioggia in pianura tra Danimarca e Germania con neve asciutta sopra i 200m di altezza, neve a Vienna e Bratislava seppur senza accumuli significativi, Neve anche in Polonia e naturalmente a Mosca.
La primavera nel peggiore dei suoi esordi insomma e la situazione non volgerà verso un miglioramento prima delle prossime 24-48 ore, miglioramento che non sarà definitivo fino a dopo Pasqua in quanto un vortice gelido continuerà ad albergare tra la Scandinavia e l'Europa orientale almeno fino al 7-9 Aprile.
TIFONE MAYSAK MINACCIA LE FILIPPINE: VENTI A 260 KM/h!
Aggiornamento 3 APRILE 2015 ore 17:45
Allerta meteo nelle Filippine, dove è in arrivo il super tifone Maysak che, pur indebolito, farà landfall questo weekend. Il picco di potenza si Maysak è stato raggiunto a cavallo tra il 31 Marzo ed il 1 Aprile quando i venti al suo interno soffiavano fino ad oltre 260km/h, classificandolo dunque come un tifone di cagoria 5. Fortunatamente il tifone è in fase di indebolimento e a seguito del suo landfall sul Luzon, previsto domenica mattina, sarà probabilmente declassato a tempesta tropicale, comunque in grado di provocare condizioni di severo maltempo con piogge torrenziali, in particolare sulla costa orientale dove ci potranno essere allagamenti o alluvioni lampo, oltre che dissesti idrogeologici e black out elettrici.
Il peggio di Maysak lo sperimenteranno gli abitanti del Luzon settentrionale ed orientale tra sabato notte e domenica, quando le raffiche di vento potranno raggiungere i 90-110km/h con picchi pluviometrici fino ad oltre 250mm sui rilievi più esposti. Sarebbero almeno 24.000 le persone evacuate.
Maysak i giorni scorsi ha letteralmente devastato la Micronesia causando danni gravissimi oltre che almeno 5 vittime e oltre 1000 sfollati, in particolare nello Stato di Chuuk. Ecco il video della distruzione causata dal Tifone:
31 MARZO 2015: Cresce la paura nelle Filippine, nuovamente nella traiettoria dell'ennesimo tifone stagionale. Si tratta del tifone Maysak, attualmente a circa 1820 km a Est di Northern Mindanao, ove raggiunge già la categoria 4 con venti al suo interno di 215 km/h e raffiche oltre i 250 km/h. In marcia verso W-NW ad una velocità di circa 20 km/h, già domani dovrebbe passare molto vicino alle Isole Caroline per poi puntare dritto verso le Filippine settentrionali.
Ma vediamo più nel dettaglio:
Classificazione / Nome: TY Maysak
Località: Micronesia, Caroline Islands (coordinate 9.5N 143.0E)
Distanza: Circa 475 km a sud-sud-ovest di Hagatna, Guam o 535 km a est di Colonia, Yap
Venti massimi (10 min avg): 215 km/h vicino al centro ... raffiche: 260 km/h
Accumulo pluviometrico 24 ore (vicino al centro): 100-300 mm [Heavy Extreme]
Pressione Centrale: 929 millibar (hPa)
Dimensioni (diametro): 655 km (Small)
Movimento: West-Northwest a 22 kph
PREVISIONI - TY MAYSAK continuerà a muoversi in direzione ovest-nord-ovest, passando a nord di Yap e Isole Ulithi Mercoledì mattina. MAYSAK raggiungerà lo status di Super Tifone entro le prossime 12 a 24 ore, prima che inizi il suo trend di indebolimento dopo le 48 ore.
MERCOLEDI 1 MATTINO: Passando a nord di Yap e Isole Ulithi si rafforzerà ulteriormente ... circa 150 km a nord est di Colonia, Yap [02:00 1 aprile: 10.5N 139.0E @ 240kph].
GIOVEDI MATTINA: inizierà ad indebolirsi ... circa 1.215 chilometri a est-sud est di Virac, Catanduanes [02:00 2 aprile: 12.0N 135.4E @ 220kph].
VENERDI 3MATTINO: continua a indebolirsi sulla parte orientale del mare delle Filippine ... circa 930 km a est-sud est di Virac, Catanduanes [02:00 3 aprile: 13.0N 132.9E @ 195kph].
Allerta meteo nelle Filippine, dove è in arrivo il super tifone Maysak che, pur indebolito, farà landfall questo weekend. Il picco di potenza si Maysak è stato raggiunto a cavallo tra il 31 Marzo ed il 1 Aprile quando i venti al suo interno soffiavano fino ad oltre 260km/h, classificandolo dunque come un tifone di cagoria 5. Fortunatamente il tifone è in fase di indebolimento e a seguito del suo landfall sul Luzon, previsto domenica mattina, sarà probabilmente declassato a tempesta tropicale, comunque in grado di provocare condizioni di severo maltempo con piogge torrenziali, in particolare sulla costa orientale dove ci potranno essere allagamenti o alluvioni lampo, oltre che dissesti idrogeologici e black out elettrici.
Il peggio di Maysak lo sperimenteranno gli abitanti del Luzon settentrionale ed orientale tra sabato notte e domenica, quando le raffiche di vento potranno raggiungere i 90-110km/h con picchi pluviometrici fino ad oltre 250mm sui rilievi più esposti. Sarebbero almeno 24.000 le persone evacuate.
Maysak i giorni scorsi ha letteralmente devastato la Micronesia causando danni gravissimi oltre che almeno 5 vittime e oltre 1000 sfollati, in particolare nello Stato di Chuuk. Ecco il video della distruzione causata dal Tifone:
31 MARZO 2015: Cresce la paura nelle Filippine, nuovamente nella traiettoria dell'ennesimo tifone stagionale. Si tratta del tifone Maysak, attualmente a circa 1820 km a Est di Northern Mindanao, ove raggiunge già la categoria 4 con venti al suo interno di 215 km/h e raffiche oltre i 250 km/h. In marcia verso W-NW ad una velocità di circa 20 km/h, già domani dovrebbe passare molto vicino alle Isole Caroline per poi puntare dritto verso le Filippine settentrionali.
Ma vediamo più nel dettaglio:
Classificazione / Nome: TY Maysak
Località: Micronesia, Caroline Islands (coordinate 9.5N 143.0E)
Distanza: Circa 475 km a sud-sud-ovest di Hagatna, Guam o 535 km a est di Colonia, Yap
Venti massimi (10 min avg): 215 km/h vicino al centro ... raffiche: 260 km/h
Accumulo pluviometrico 24 ore (vicino al centro): 100-300 mm [Heavy Extreme]
Pressione Centrale: 929 millibar (hPa)
Dimensioni (diametro): 655 km (Small)
Movimento: West-Northwest a 22 kph
PREVISIONI - TY MAYSAK continuerà a muoversi in direzione ovest-nord-ovest, passando a nord di Yap e Isole Ulithi Mercoledì mattina. MAYSAK raggiungerà lo status di Super Tifone entro le prossime 12 a 24 ore, prima che inizi il suo trend di indebolimento dopo le 48 ore.
MERCOLEDI 1 MATTINO: Passando a nord di Yap e Isole Ulithi si rafforzerà ulteriormente ... circa 150 km a nord est di Colonia, Yap [02:00 1 aprile: 10.5N 139.0E @ 240kph].
GIOVEDI MATTINA: inizierà ad indebolirsi ... circa 1.215 chilometri a est-sud est di Virac, Catanduanes [02:00 2 aprile: 12.0N 135.4E @ 220kph].
VENERDI 3MATTINO: continua a indebolirsi sulla parte orientale del mare delle Filippine ... circa 930 km a est-sud est di Virac, Catanduanes [02:00 3 aprile: 13.0N 132.9E @ 195kph].
SICCITA' CALIFORNIA: RISERVE PER ANCORA UN ANNO, SI POMPA ACQUA DI 20 MILA ANNI FA!
31 MARZO 2015: Sono oramai quattro anni che la siccità colpisce la California, sempre più alla ricerca di risorse idriche. Anche il recente inverno si sta concludendo nel peggiore dei modi, caratterizzato da un perenne blocco anticiclonico che ha inibito la discesa di correnti fredde da Nord, foriere di piogge e soprattutto nevicate sulle montagna californiane.
Dopo un 2014 da record (l'anno più caldo a quando vengono effettuate le misurazione) anche i primi mesi del 2015 sono risultati perennemente sopra media e con alto deficit pluviometrico. Secondo gli ultimi dati del USDA e della NOAA attualmente circa il 99.85% del territorio californiano è in condizioni di siccità, di cui ben il 42 % a un livello massimo, ovvero siccità estrema. (vedi immagine).
Una carenza che ha spinto Il governatore della California Jerry Brown a varare un pacchetto di misure di emergenza da un miliardo di dollari per affrontare la siccità che ha colpito lo stato negli ultimi anni. Il finanziamento servirà a realizzare progetti idrici e a fornire sostegno alle comunità danneggiate dalla mancanza di acqua.
Secondo fonti locali gli operatori idrici stanno, infatti, pompando dal sottosuolo acqua più antica delle Piramidi, piovuta sulla Terra all'epoca in cui i nostri antenati attraversarono per la prima volta lo Stretto di Bering, passando dall'Asia al continente americano, tra i 15 e i 20mila anni fa. Acqua preistorica, quindi. "Quello che vedo è un futuro disastroso - commenta Vance Kennedy, idrologo 91enne che ha studiato tutta una vita le falde acquifere californiane. Stiamo rimuovendo acqua che è stata nel sottosuolo molto a lungo, e che non potrà essere facilmente rimpiazzata". "Se continuiamo ad irrigare a un tasso crescente come stiamo facendo negli Usa, non andremo avanti a lungo", commenta Leonard Konikow, idrogeologo dell'U.S. Geological Survey.
Secondo il Los Angeles Times il gennaio 2015 è stato il più asciutto dal 1895. Le acque sotterranee e la neve hanno visto un abbassamento dei rispettivi livelli medi e, secondo i satelliti NASA, l'asticella nei bacini idrici di Sacramento e San Joaquin River è 42 miliardi di cubi sotto la norma. I bacini idrici sono a livelli minimi storici, in particolare nella California del Sud molti laghi artificiali che immagazzinano le scorte registrano livelli fino al 50% sotto il normale. Ancora più preoccupante però è l'entità dei nevai della Sierra Nevada che contengono fino a un terzo delle scorte d'acqua complessive: attualmente registrano livelli di appena il 12% rispetto alla norma. Il Colorado River che nasce nelle montagne rocciose del Wyoming e rifornisce d'acqua gran parte del West, comprese Las Vegas, Phoenix, Tucson, Los Angeles e San Diego, si estingue esausto, ormai a un centinaio di chilometrici dalla sua foce originale, il mar di Cortez in Messico. Secondo le stime del 2014, allo Stato restavano circa due anni di riserve. Sembra che i dati fossero piuttosto accurati, perché adesso gli aggiornamenti evidenziano che ne rimane solo uno.
Eppure qualcuno nutre ancora una speranza: Jay Famiglietti, un ricercatore del Jet Propulsion Laboratory della NASA, propone alcune misure per salvare California. In primo luogo, servirebbe un razionamento delle risorse idriche a tutti i livelli: municipale, residenziale, commerciale ed agricolo. In secondo luogo, il suo piano invita i legislatori ad mettere in atto al più presto la legge sulle acque sotterranee sostenibili del 2014. «La legge prevede la nascita di numerose agenzie regionali sulla sostenibilità delle acque sotterranee entro il 2017 - spiega Famiglietti - Dopo questo primo step ogni agenzia deve adottare un piano entro il 2022, e raggiungere la sostenibilità 20 anni dopo. A questo ritmo, serviranno 30 anni prima di sapere cosa sta funzionando. Ma a quel punto potrebbero non essere rimaste acque sotterranee da sostenere».
Uno studio pubblicato dalla American Association for the Advancement of Science avverte, invece, che «nell'ovest e nelle pianure centrali del Nordamerica la siccità potrebbe intensificarsi nei prossimi decenni» fino a costituire un evento di portata «millenaria». Analizzando gli anelli degli alberi, gli studiosi della Nasa, in collaborazione con climatologi della Cornell e della Columbia University, ipotizzano «più del 50%» di probabilità che si replichi l'«anomalia climatica medievale», un periodo di eccezionale siccità durata nel sudovest per la maggior parte del 12mo e 13mo secolo - un evento cui si attribuisce in parte la scomparsa di paleoculture regionali come gli indiani Anasazi e Pueblo. Altri modelli ancora più preoccupanti ritengono invece che sia l'ultimo millennio ad essere stato «atipicamente umido» e che il futuro possa riservare una siccità sconosciuta a memoria d'uomo. Anche perché, dicono gli scienziati, il fenomeno sarebbe «amplificato dal riscaldamento atmosferico» in atto.
Dopo un 2014 da record (l'anno più caldo a quando vengono effettuate le misurazione) anche i primi mesi del 2015 sono risultati perennemente sopra media e con alto deficit pluviometrico. Secondo gli ultimi dati del USDA e della NOAA attualmente circa il 99.85% del territorio californiano è in condizioni di siccità, di cui ben il 42 % a un livello massimo, ovvero siccità estrema. (vedi immagine).
Una carenza che ha spinto Il governatore della California Jerry Brown a varare un pacchetto di misure di emergenza da un miliardo di dollari per affrontare la siccità che ha colpito lo stato negli ultimi anni. Il finanziamento servirà a realizzare progetti idrici e a fornire sostegno alle comunità danneggiate dalla mancanza di acqua.
Secondo fonti locali gli operatori idrici stanno, infatti, pompando dal sottosuolo acqua più antica delle Piramidi, piovuta sulla Terra all'epoca in cui i nostri antenati attraversarono per la prima volta lo Stretto di Bering, passando dall'Asia al continente americano, tra i 15 e i 20mila anni fa. Acqua preistorica, quindi. "Quello che vedo è un futuro disastroso - commenta Vance Kennedy, idrologo 91enne che ha studiato tutta una vita le falde acquifere californiane. Stiamo rimuovendo acqua che è stata nel sottosuolo molto a lungo, e che non potrà essere facilmente rimpiazzata". "Se continuiamo ad irrigare a un tasso crescente come stiamo facendo negli Usa, non andremo avanti a lungo", commenta Leonard Konikow, idrogeologo dell'U.S. Geological Survey.
Secondo il Los Angeles Times il gennaio 2015 è stato il più asciutto dal 1895. Le acque sotterranee e la neve hanno visto un abbassamento dei rispettivi livelli medi e, secondo i satelliti NASA, l'asticella nei bacini idrici di Sacramento e San Joaquin River è 42 miliardi di cubi sotto la norma. I bacini idrici sono a livelli minimi storici, in particolare nella California del Sud molti laghi artificiali che immagazzinano le scorte registrano livelli fino al 50% sotto il normale. Ancora più preoccupante però è l'entità dei nevai della Sierra Nevada che contengono fino a un terzo delle scorte d'acqua complessive: attualmente registrano livelli di appena il 12% rispetto alla norma. Il Colorado River che nasce nelle montagne rocciose del Wyoming e rifornisce d'acqua gran parte del West, comprese Las Vegas, Phoenix, Tucson, Los Angeles e San Diego, si estingue esausto, ormai a un centinaio di chilometrici dalla sua foce originale, il mar di Cortez in Messico. Secondo le stime del 2014, allo Stato restavano circa due anni di riserve. Sembra che i dati fossero piuttosto accurati, perché adesso gli aggiornamenti evidenziano che ne rimane solo uno.
Eppure qualcuno nutre ancora una speranza: Jay Famiglietti, un ricercatore del Jet Propulsion Laboratory della NASA, propone alcune misure per salvare California. In primo luogo, servirebbe un razionamento delle risorse idriche a tutti i livelli: municipale, residenziale, commerciale ed agricolo. In secondo luogo, il suo piano invita i legislatori ad mettere in atto al più presto la legge sulle acque sotterranee sostenibili del 2014. «La legge prevede la nascita di numerose agenzie regionali sulla sostenibilità delle acque sotterranee entro il 2017 - spiega Famiglietti - Dopo questo primo step ogni agenzia deve adottare un piano entro il 2022, e raggiungere la sostenibilità 20 anni dopo. A questo ritmo, serviranno 30 anni prima di sapere cosa sta funzionando. Ma a quel punto potrebbero non essere rimaste acque sotterranee da sostenere».
Uno studio pubblicato dalla American Association for the Advancement of Science avverte, invece, che «nell'ovest e nelle pianure centrali del Nordamerica la siccità potrebbe intensificarsi nei prossimi decenni» fino a costituire un evento di portata «millenaria». Analizzando gli anelli degli alberi, gli studiosi della Nasa, in collaborazione con climatologi della Cornell e della Columbia University, ipotizzano «più del 50%» di probabilità che si replichi l'«anomalia climatica medievale», un periodo di eccezionale siccità durata nel sudovest per la maggior parte del 12mo e 13mo secolo - un evento cui si attribuisce in parte la scomparsa di paleoculture regionali come gli indiani Anasazi e Pueblo. Altri modelli ancora più preoccupanti ritengono invece che sia l'ultimo millennio ad essere stato «atipicamente umido» e che il futuro possa riservare una siccità sconosciuta a memoria d'uomo. Anche perché, dicono gli scienziati, il fenomeno sarebbe «amplificato dal riscaldamento atmosferico» in atto.
CENTRONORD EUROPA: ALTRO CHE PRIMAVERA, VENTI FORTI, FREDDO E BUFERE DI DAMA BIANCA SULLE REGIONI
Aggiornamento 31 MARZO 2015 ore 8:30
Forti venti continueranno ad interessare nei prossimi giorni il Centro Nord Europa. In particolare raffiche di vento fino ad 80/100 km/ interesseranno Benelux, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Svizzera ed Austria. Questa situazione è dovuta alla forte differenza di pressione tra l'alta pressione delle Azzorre ed una ruota di bassa pressione piuttosto vigorosa. Queste situazioni possono avere di rilfesso effetti anche sulle condizioni meteo in Italia con folate di vento ma anche sulla tempestica di eventuali peggioramenti.
30 MARZO 2015: La fine del mese di Marzo aveva ben altri progetti che non quello di portare bel tempo e temperature miti sull'Europa. Se sull'Italia possiamo contare, e nemmeno tutti in questo primo giorno della settimana pasquale, su un po di sole, dovreste vedere cosa succede appena oltralpe.
Un impulso di aria fredda in seno ad uno shift in quota del vortice polare, si è organizzato nelle prime ore di stamattina attorno ad un profondo minimo di bassa pressione di 975hp sul Baltico, chiamato"Mike" dall'Università di Berlino.
Attualmente mentre vi parliamo, Mike si trova tra Copenaghen e Danzica e sta portando forte maltempo su Svizzera, Baviera, Austria, Polonia e regione danubiana in genere ma non solo. Ne risentono anche Regno Unito, bassa Svezia, Finlandia, Ucraina, Bielorussia e tutto il Baltico fino alla Russia occidentale.
Nevica a Minsk e a San Pietroburgo nonchè su tutta la Finlandia meridionale con 0°, nevica fino a 500m sulla Repubblica Ceca, 800m in Germania. Vere e proprie bufere di neve si stanno abbattendo sui versanti esteri delle nostre Alpi dai 1200-1500m in su tra Svizzera ed Austria con venti fino a 150km/h in quota. Venti forti in Olanda e Germania con punte di 110km/h in pianura e poi la pioggia, moderata a tratti forte con accumuli dalla mezzanotte fino a 80mm in Repubblica Ceca, oltre 40mm in Svizzera, Baviera e Austria occidentale ed è solo l'inizio.
Dulcis in fundo le temperature, molto basse, non oltre i 3° sulla Scandinavia occidentale, poco oltre i 5° sul Regno Unito, 6-8° sulla MIttle Europa. Insomma L'ultimo giorno di Marzo e l'inizio di Aprile promettono inverno e nei prossimi giorni la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente perché a metà settimana un lobo del vortice polare si collocherà proprio sulla Scandinavia e....ahinoi,ne risentirà poi anche la Pasqua italiana.
Forti venti continueranno ad interessare nei prossimi giorni il Centro Nord Europa. In particolare raffiche di vento fino ad 80/100 km/ interesseranno Benelux, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Svizzera ed Austria. Questa situazione è dovuta alla forte differenza di pressione tra l'alta pressione delle Azzorre ed una ruota di bassa pressione piuttosto vigorosa. Queste situazioni possono avere di rilfesso effetti anche sulle condizioni meteo in Italia con folate di vento ma anche sulla tempestica di eventuali peggioramenti.
30 MARZO 2015: La fine del mese di Marzo aveva ben altri progetti che non quello di portare bel tempo e temperature miti sull'Europa. Se sull'Italia possiamo contare, e nemmeno tutti in questo primo giorno della settimana pasquale, su un po di sole, dovreste vedere cosa succede appena oltralpe.
Un impulso di aria fredda in seno ad uno shift in quota del vortice polare, si è organizzato nelle prime ore di stamattina attorno ad un profondo minimo di bassa pressione di 975hp sul Baltico, chiamato"Mike" dall'Università di Berlino.
Attualmente mentre vi parliamo, Mike si trova tra Copenaghen e Danzica e sta portando forte maltempo su Svizzera, Baviera, Austria, Polonia e regione danubiana in genere ma non solo. Ne risentono anche Regno Unito, bassa Svezia, Finlandia, Ucraina, Bielorussia e tutto il Baltico fino alla Russia occidentale.
Nevica a Minsk e a San Pietroburgo nonchè su tutta la Finlandia meridionale con 0°, nevica fino a 500m sulla Repubblica Ceca, 800m in Germania. Vere e proprie bufere di neve si stanno abbattendo sui versanti esteri delle nostre Alpi dai 1200-1500m in su tra Svizzera ed Austria con venti fino a 150km/h in quota. Venti forti in Olanda e Germania con punte di 110km/h in pianura e poi la pioggia, moderata a tratti forte con accumuli dalla mezzanotte fino a 80mm in Repubblica Ceca, oltre 40mm in Svizzera, Baviera e Austria occidentale ed è solo l'inizio.
Dulcis in fundo le temperature, molto basse, non oltre i 3° sulla Scandinavia occidentale, poco oltre i 5° sul Regno Unito, 6-8° sulla MIttle Europa. Insomma L'ultimo giorno di Marzo e l'inizio di Aprile promettono inverno e nei prossimi giorni la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente perché a metà settimana un lobo del vortice polare si collocherà proprio sulla Scandinavia e....ahinoi,ne risentirà poi anche la Pasqua italiana.
KASHMIR: DANNI E MORTI PER LE INONDAZIONI CAUSATE DALLE INCESSANTI PIOGGE
30 MARZO 2015: Almeno 13 vittime, un numero imprecisato di dispersi, dozzine di case distrutte nell'area di Budgame, centinaia di evacuazioni, è il bilancio ancora provvisorio delle terribile alluvione che ha colpito in questi ultimi giorni la regione più settentrionale e montuosa del continente indiano, al confine con il Pakistan e questo solo sei mesi dopo (era il 6 Settembre 2014) il peggior disastro alluvionale che la zona ricordi con centinaia di morti e migliaia di case sepolte dal fango.
Da oltre 100 anni non pioveva così nel mese di Marzo, gli accumuli totali ammontano al triplo della pioggia che mediamente cade nella regione, circa 300mm caduti in pochi giorni contro i normali 90-110mm nell'arco di un mese. I danni peggiori oltre al tragico bilancio in vite, sono derivati dall'esondazione del fiume Jhelum con Milioni di ettari di culture invernali distrutti.
Da oltre 100 anni non pioveva così nel mese di Marzo, gli accumuli totali ammontano al triplo della pioggia che mediamente cade nella regione, circa 300mm caduti in pochi giorni contro i normali 90-110mm nell'arco di un mese. I danni peggiori oltre al tragico bilancio in vite, sono derivati dall'esondazione del fiume Jhelum con Milioni di ettari di culture invernali distrutti.
PESANTE ALLUVIONE IN CILE, AD ATACAMA: VITTIME E DISPERSI
26 MARZO 2015: Alluvione in Cile, in una delle regioni più secche al mondo, il deserto di Atacama - Piogge insolitamente forti hanno causato alluvioni lampo su tutta la regione, causando ad ora due vittime accertate e 24 dispersi. Una delle vittime è morta fulminata in strada, mentre l'altra travolta da una colata di fango. Nella città di Copiapo, il fiume ha rotto gli argini mentre migliaia di persone restano senza elettricità o acqua potabile nelle località sottostanti le Ande, dove ingenti quantità d'acqua e fango si sono riversate a valle.
I soccorritori hanno dovuto agire attraverso gli elicotteri in quanto a terra i salvataggi erano resi difficoltosi dalla furia di acqua e fango. Oltre che a Copiapo, la situazione risulta critica anche nella città di Chanaral. Le forti piogge sono iniziate martedì e hanno causato diversi black-out e interruzioni di strade. Secondo le fonti locali circa 38.000 persone risultano senza elettricità e oltre 48.000 senza acqua potabile. Numerose sono le evacuazioni dalle aree più critiche su tutta la regione di Atacama, anche a fronte di ulteriori piogge previste.
Tutto questo mentre il Cile meridionale soffre una delle peggiori fasi siccitose e fronteggia gravi incendi.
I soccorritori hanno dovuto agire attraverso gli elicotteri in quanto a terra i salvataggi erano resi difficoltosi dalla furia di acqua e fango. Oltre che a Copiapo, la situazione risulta critica anche nella città di Chanaral. Le forti piogge sono iniziate martedì e hanno causato diversi black-out e interruzioni di strade. Secondo le fonti locali circa 38.000 persone risultano senza elettricità e oltre 48.000 senza acqua potabile. Numerose sono le evacuazioni dalle aree più critiche su tutta la regione di Atacama, anche a fronte di ulteriori piogge previste.
Tutto questo mentre il Cile meridionale soffre una delle peggiori fasi siccitose e fronteggia gravi incendi.
USA: TORNADO IN OKLAHOMA, 1 MORTO E DIVERSI FERITI
26 MARZO 2015: Forti temporali nel pomeriggio di Mercoledì 25 hanno colpito le pianure centrali americane, con una serie di eventi tornadici che hanno investito nello specifico lo stato di Oklahoma e parte dell'Arkansas. A Tulsa un tornado ha quasi distrutto un parco cavaran, una persona è morta e diversi sono stati i feriti. Intense grandinate hanno inoltre imbiancato i sobborghi orientali della città (Catoosa). Sirene in azione anche a Moore, a sud di Oklahoma City, dove è tornato alla mente il tornado EF5 del 2013, che provocò ben 24 morti e centinaia di feriti.
La causa è sempre la stessa: lo scontro tra l'aria fredda artica, dilagante tra Canada e Grandi Laghi ma che ogni tanto scende ancora di latitudine verso il basso Midwest, con i primi tepori caldi più attivi sul Golfo del Messico e sugli USA meridionali. La stagione dei tornado è dunque iniziata un po' in anticipo sulle Great Plains americane, infatti il periodo di maggior sviluppo di questi fenomeni si ha solitamente tra la seconda metà di Aprile e tutto il mese di Maggio. L'area di Oklahoma resta comunque il bersaglio preferito da questi fenomeni della natura, che proprio per l'alta frequenza di tornado rappresenta il cuore della 'Tornado Alley'.
La causa è sempre la stessa: lo scontro tra l'aria fredda artica, dilagante tra Canada e Grandi Laghi ma che ogni tanto scende ancora di latitudine verso il basso Midwest, con i primi tepori caldi più attivi sul Golfo del Messico e sugli USA meridionali. La stagione dei tornado è dunque iniziata un po' in anticipo sulle Great Plains americane, infatti il periodo di maggior sviluppo di questi fenomeni si ha solitamente tra la seconda metà di Aprile e tutto il mese di Maggio. L'area di Oklahoma resta comunque il bersaglio preferito da questi fenomeni della natura, che proprio per l'alta frequenza di tornado rappresenta il cuore della 'Tornado Alley'.
PRIMAVERA USA: TSUNAMI DI GHIACCIO SUI GRANDI LAGHI
25 MARZO 2015: Dopo le abbondanti nevicate del nordest e le temperature glaciali degli stati centrali, la stagione primaverile americana regala ancora eventi spettacolari e spesso anche molto dannosi. Questo che stiamo per descrivere è stato chiamato"Ice Tsunami" un maremoto di ghiaccio, visto che si tratta di una vera e propria invasione della terra ferma da parte di colossali blocchi di ghiaccio in spessore anche di molti metri. Accade sui Grandi Laghi, e questo video è stato girato Lunedì 22 Marzo sulle sponde del Lago San Clair nel Michigan.
La fenomeno è abbastanza semplice, più intuitivo sicuramente guardarlo che spiegarlo, durante la stagione fredda la superficie del lago si ghiaccia completamente per uno spessore di diversi centimetri e mantiene la sua compattezza fino a metà Marzo e a volte anche oltre. Poi con l'arrivo delle prime temperature primaverili il blocco compatto comincia a fratturasi in migliaia di piccole zolle.
Può accadere allora, come è accaduto lunedì ma l'evento non è così raro, che l'arrivo di venti fortissimi, possa agitare la superficie del lago e spingere le lastre nella direzione della corrente. Una volta raggiunto un ostacolo qualunque che può essere la riva del lago o come in questo caso un pontile, tutte le zolle in movimento, grazie all'energia cinetica accumulata si accavallano una sull'altra grazie all'attrito minimo (quasi pari a zero) e formano un vero e proprio muro che poi si riversa al di la dell'ostacolo.
In questo caso le abitazioni sono rimaste illese ma ci sono stati casi in cui intere case o persino interi villaggi sono stati inghiottiti dal ghiaccio. E qui non si tratta di neve leggera ma di pesanti blocchi che possono veramente distruggere tutto.
La fenomeno è abbastanza semplice, più intuitivo sicuramente guardarlo che spiegarlo, durante la stagione fredda la superficie del lago si ghiaccia completamente per uno spessore di diversi centimetri e mantiene la sua compattezza fino a metà Marzo e a volte anche oltre. Poi con l'arrivo delle prime temperature primaverili il blocco compatto comincia a fratturasi in migliaia di piccole zolle.
Può accadere allora, come è accaduto lunedì ma l'evento non è così raro, che l'arrivo di venti fortissimi, possa agitare la superficie del lago e spingere le lastre nella direzione della corrente. Una volta raggiunto un ostacolo qualunque che può essere la riva del lago o come in questo caso un pontile, tutte le zolle in movimento, grazie all'energia cinetica accumulata si accavallano una sull'altra grazie all'attrito minimo (quasi pari a zero) e formano un vero e proprio muro che poi si riversa al di la dell'ostacolo.
In questo caso le abitazioni sono rimaste illese ma ci sono stati casi in cui intere case o persino interi villaggi sono stati inghiottiti dal ghiaccio. E qui non si tratta di neve leggera ma di pesanti blocchi che possono veramente distruggere tutto.
CICLONE NATHAN: TERZO LANDFALL, STATO DI EMERGENZA A GOULBURN, NORD AUSTRALIA
24 MARZO 2015: Sono quasi due settimane che il ciclone tropicale Nathan sta interessando l'Australia settentrionale e dopo aver fatto "landfal" per due volte, ora è al suo terzo "landfall" consecutivo. La scorsa settimana il 13 Marzo Nathan aveva attraversato la punta nord orientale del Queensland facendo il suo primo landfall come categoria 4 perdendo ma rapidamente potenza fino a categoria 1.
Poi era ritornato sul tratto di mare del Golfo di Carpentaria e le acque calde lo avevano immediatamente rigenerato portandolo fino a categoria 2. Come categoria 2 ha fatto poi nello scorso weekend il suo secondo landfall sulla punta più orientale dei territori del nordest tornando a categoria 1 e da li di nuovo in mare per ridiventare categoria 2
Questa mattina, intono alle 6.30 come categoria 2 , con venti fino a 120-140km/h e precipitazioni fino a 150mm Nathan ha fatto il suo terzo ladfall colpendo l'isola di Goulburn ma l'ha trovatadeserta, tutti i quasi 500 residenti erano infatti stati tempestivamente trasportati a Darwin con 51 voli di linea prima che arrivasse la tempesta. Purtroppo al loro ritorno molte persone hanno trovato le proprie abitazioni danneggiate. I danni maggiori sono stati provocati dai venti. Migliaia di alberi abbattuti e numerosi tetti diventi, tanto che gli organi di controllo hanno dichiarato lo stato di emergenza.
Ora Natan si trova sulla terraferma in una zona poco abitata ma la sua traiettoria prevista lo ricondurrà nuovamente in mare aperto tra domani Mercoledì e la giornata di Giovedì. A quel punto però qualsiasi ulteriore coinvolgimento dell'Australia dovrebbe essere scongiurato.
Poi era ritornato sul tratto di mare del Golfo di Carpentaria e le acque calde lo avevano immediatamente rigenerato portandolo fino a categoria 2. Come categoria 2 ha fatto poi nello scorso weekend il suo secondo landfall sulla punta più orientale dei territori del nordest tornando a categoria 1 e da li di nuovo in mare per ridiventare categoria 2
Questa mattina, intono alle 6.30 come categoria 2 , con venti fino a 120-140km/h e precipitazioni fino a 150mm Nathan ha fatto il suo terzo ladfall colpendo l'isola di Goulburn ma l'ha trovatadeserta, tutti i quasi 500 residenti erano infatti stati tempestivamente trasportati a Darwin con 51 voli di linea prima che arrivasse la tempesta. Purtroppo al loro ritorno molte persone hanno trovato le proprie abitazioni danneggiate. I danni maggiori sono stati provocati dai venti. Migliaia di alberi abbattuti e numerosi tetti diventi, tanto che gli organi di controllo hanno dichiarato lo stato di emergenza.
Ora Natan si trova sulla terraferma in una zona poco abitata ma la sua traiettoria prevista lo ricondurrà nuovamente in mare aperto tra domani Mercoledì e la giornata di Giovedì. A quel punto però qualsiasi ulteriore coinvolgimento dell'Australia dovrebbe essere scongiurato.
SETTIMANA 15/21 MARZO: NORDEST EUROPA ANCORA MITE
23 MARZO 2015: Nel corso dell'ultima settimana le anomalie termiche in territorio europeo non hanno mostrato differenze sostanziali rispetto alla precedente. La persistenza di un robusto anticiclone tra Scandinavia e Russia ha mantenuto anomalie positive di temperatura sull'ordine dei 3-4°C, con punte fino ad oltre 5°C. Il movimento di masse d'aria più fresche lungo il bordo meridionale dell'alta pressione nord-europea ha influenzato il Mediterraneo, dove si sono registrate anomalie di temperatura debolmente negative in particolare sulla Spagna e tra Grecia e Turchia.
IL 21 MARZO 2015 ARRIVA LA MAREA DEL SECOLO: OLTRE 14m DI ESCURSIONE IN NORMANDIA!
13 MARZO 2015: Il 21 Marzo in corrispondenza con l'Equinozio di Primavera arriverà quella molti definiscono la Marea del secolo. Luna, Sole e Terra saranno allineati: il coefficiente di marea (differenza d'altezza fra l'alta e la bassa marea) salirà a 119 su una scala che va da 20 a 120. L'Eclissi di Sole che si verificherà il 20 Marzo è la causa principale della marea eccezionale, dal momento che sarà perfettamente allineato alla Luna e alla Terra.
Questo orientamento renderà massima la forza di attrazione gravitazionale sulla Terra, in particolare nel Nord Atlantico tra le Faer Oer e le Svalbard, dove l'Eclissi di Sole sarà totale.Non lontano da queste zone si trova la Normandia, dove è massimo l'interesse a Mont Saint Michel.
Proprio di recente la località francese è tornata ad essere un'isola in presenza di alta marea grazie a lavori di sbarramento e deviazione del fiume Couesnon. Il 21 Marzo si prevede un'escursione di marea di ben 14m, l'equivalente di un palazzo di 4 piani, un valore che non si raggiunge dal lontano 1879.
L'alta marea potrebbe ulteriormente aumentare qualora alla componente astronomica si sommasse quella meteorologica. Un'area di bassa pressione presente sulla Francia settentrionale il 20 Marzo potrebbe infatti ulteriormente aggravare la situazione. Maree così importanti in Normandia si verificano ogni circa 18 anni. Questa è infatti la periodicità delciclo di Saros, il periodo che trascorre affinchè Sole, Luna e Terra sono allineati.
Gli effetti si faranno sentire anche in Italia, dove il coefficiente di marea atteso sarà molto alto, mediamente compreso tra 115/116. In molte località quindi avremo un incremento anche significativo del livello del Mare.
Questo orientamento renderà massima la forza di attrazione gravitazionale sulla Terra, in particolare nel Nord Atlantico tra le Faer Oer e le Svalbard, dove l'Eclissi di Sole sarà totale.Non lontano da queste zone si trova la Normandia, dove è massimo l'interesse a Mont Saint Michel.
Proprio di recente la località francese è tornata ad essere un'isola in presenza di alta marea grazie a lavori di sbarramento e deviazione del fiume Couesnon. Il 21 Marzo si prevede un'escursione di marea di ben 14m, l'equivalente di un palazzo di 4 piani, un valore che non si raggiunge dal lontano 1879.
L'alta marea potrebbe ulteriormente aumentare qualora alla componente astronomica si sommasse quella meteorologica. Un'area di bassa pressione presente sulla Francia settentrionale il 20 Marzo potrebbe infatti ulteriormente aggravare la situazione. Maree così importanti in Normandia si verificano ogni circa 18 anni. Questa è infatti la periodicità delciclo di Saros, il periodo che trascorre affinchè Sole, Luna e Terra sono allineati.
Gli effetti si faranno sentire anche in Italia, dove il coefficiente di marea atteso sarà molto alto, mediamente compreso tra 115/116. In molte località quindi avremo un incremento anche significativo del livello del Mare.
CICLONE PAM AL LARGO DELL'AUSTRALIA, RAFFICHE DI VENTO OLTRE 250 KM/h
Aggiornamento 16 MARZO 2015 ore 9:40
Il passaggio del ciclone Pam sull'arcipelago delle Vanuatu ha lasciato una lunga scia di morte e distruzione, interi villaggi sono stati spazzati via da venti fino a 300km/h e ancora non c'è un bilancio ufficiale delle vittime, quelle accertate sono una cinquantina ma se ne temono centinaia.
Nella giornata di ieri l'ex super ciclone di categoria 5 degradato a categoria 4 ha raggiunto il settore oceanico dell'Isola settentrionale del nuovo continente portando venti fino a 180km/h. Sfiorata ma non per questo illesa la regione di Gisborne con numerose strade chiuse e piogge torrenziali.
Attualmente Pam ulteriormente degradato a categoria 3 si sta allontanando dalla Nuova Zelanda ma l'allerta meteo resterà fino a domani quando venti fino a 160km/h a piogge intense saranno ancora possibili. Un sospiro di sollievo si potrà tirare solo nella giornata di Mercoledì.
Aggiornamento 15 MARZO 2015 ore 12:10
Il ciclone Pam è passato sulle Isole Vanuatu, un agglomerato di 83 Isole nel profondo Oceano Pacifico, lasciando dietro di sè morte e devastazione. Mai prima d'ora un uragano si era abbattuto su queste magnifiche isole, definite da l'Happy Index Planet (2006) e Lonely Planet (2010) come il posto sulla Terra dove si vive meglio, con tale forza ( Categoria 5).
Il suo passaggio ha infatti lasciato dietro di sè una terribile devastazione. Venti sino a 300 km/h e piogge torrenziali hanno spazzato via interi villaggi, tant'è che circa 80 % delle abitazioni nella sola capitale Port Vila sono distrutte. Secondo il presidente la maggior parte della popolazione è senza casa ed impossibile fare un bilancio dei morti e dei danni.
Al momento le vittime accertate sono 8 e una trentina i feriti, mentre restano isolati interi villaggi nelle zone più remote del Paese. Il governo di Vanuatu ha dichiarato lo stato di emergenza nella provincia di Shefa, tra cui Port Vila ma si prevede l'estensione alle altre zone appena l'entità dei danni sarà resa nota. La Commissione Ue ha immediatamente stanziato un milione di euro per far fronte all'emergenza umanitaria.
Notizie non confermate riferiscono di 44 morti solo nella provincia nord-orientale di Penama, ma al momento fare un bilancio è impossibile. Moltissimi villaggi a Vanuatu sono privi di linee di comunicazione e la maggior parte degli abitanti (266 mila in tutto) vivono in villaggi isolati nelle campagne.
Aggiornamento 13 MARZO 2015 ore 10:
Una tripletta molto pericolosa quella costituita dai tre cicloni tropicali Pam, Olwyn e Natan in azione sul Pacifico tra le Isole Vanuatu e l'Australia.
Un vero e proprio allarme rosso riguarda Pam classificato come categoria 5, la massima intensità. Dopo aver attraversato le Isole Salomone, sta infuriando sull'arcipelago delle Vanuatu con venti fino a 260km/h mettendo a rischio ben 260mila persone in 83 piccole isole.
La sua traiettoria lo porterà verso la Nuova Zelanda tra la giornata di Domenica e quella di Lunedì,già allertati i residenti di Gisborne, la città principale dell'Isola settentrionale per l'arrivo di venti impetuosi e forti piogge.
Allerta anche per Olwyn che sta interessando la costa australiana occidentale come ciclone di categoria 3 accompagnato da venti fino a 190-200km/h e piogge intense (oltre 150mm) che stanno causando inondazioni e mareggiate.
Particolarmente colpite le città costiere di Exmouth e Coral Bay con molti danni alle infrastrutture. Olwyn continuerà a muoversi verso sud mantenendosi strettamente lungo la costa, quindi senza un vero e proprio Landfall e tra domani Sabato e dopodomani Domenica si troverà poco a nord di Perth come categoria 1.
Infine Nathan quello più piccolo, nato come categoria 3 ma attualmente sceso a categoria 2 conventi fino a 140-160km/h, si trova sempre in Australia ma dal lato opposto, sulla costa settentrionale del Queensland. Forti piogge hanno interessato tutta l'area attorno a Cooktown che è stata letteralmente tagliata fuori dalle inondazioni. Caduti fino a 300mm in sole 24 ore.
12 MARZO 2015: Il ciclone tropicale Pam si sta intensificando proprio in queste ore al largo dell'Oceano Pacifico meridionale, a NE dell'Australia, diretto verso SSE con velocità di 15km orari.Allerta in corso nello specifico per Isole Salomone, Vanuatu e Nuova Caledonia; il sistema potrebbe raggiungere infatti la categoria 5 nel corso di Venerdì, per poi gradualmente attenuarsi durante il weekend. Finora i venti hanno superato i 200km/h ma qualche raffica ha sfiorato i 270km/h! Sono attesi mari in tempesta, allagamenti lungo le aree costiere direttamente esposte e forti precipitazioni. La stagione dei cicloni nel Sud Ovest del Pacifico generalmente va da Novembre ad Aprile.
Il passaggio del ciclone Pam sull'arcipelago delle Vanuatu ha lasciato una lunga scia di morte e distruzione, interi villaggi sono stati spazzati via da venti fino a 300km/h e ancora non c'è un bilancio ufficiale delle vittime, quelle accertate sono una cinquantina ma se ne temono centinaia.
Nella giornata di ieri l'ex super ciclone di categoria 5 degradato a categoria 4 ha raggiunto il settore oceanico dell'Isola settentrionale del nuovo continente portando venti fino a 180km/h. Sfiorata ma non per questo illesa la regione di Gisborne con numerose strade chiuse e piogge torrenziali.
Attualmente Pam ulteriormente degradato a categoria 3 si sta allontanando dalla Nuova Zelanda ma l'allerta meteo resterà fino a domani quando venti fino a 160km/h a piogge intense saranno ancora possibili. Un sospiro di sollievo si potrà tirare solo nella giornata di Mercoledì.
Aggiornamento 15 MARZO 2015 ore 12:10
Il ciclone Pam è passato sulle Isole Vanuatu, un agglomerato di 83 Isole nel profondo Oceano Pacifico, lasciando dietro di sè morte e devastazione. Mai prima d'ora un uragano si era abbattuto su queste magnifiche isole, definite da l'Happy Index Planet (2006) e Lonely Planet (2010) come il posto sulla Terra dove si vive meglio, con tale forza ( Categoria 5).
Il suo passaggio ha infatti lasciato dietro di sè una terribile devastazione. Venti sino a 300 km/h e piogge torrenziali hanno spazzato via interi villaggi, tant'è che circa 80 % delle abitazioni nella sola capitale Port Vila sono distrutte. Secondo il presidente la maggior parte della popolazione è senza casa ed impossibile fare un bilancio dei morti e dei danni.
Al momento le vittime accertate sono 8 e una trentina i feriti, mentre restano isolati interi villaggi nelle zone più remote del Paese. Il governo di Vanuatu ha dichiarato lo stato di emergenza nella provincia di Shefa, tra cui Port Vila ma si prevede l'estensione alle altre zone appena l'entità dei danni sarà resa nota. La Commissione Ue ha immediatamente stanziato un milione di euro per far fronte all'emergenza umanitaria.
Notizie non confermate riferiscono di 44 morti solo nella provincia nord-orientale di Penama, ma al momento fare un bilancio è impossibile. Moltissimi villaggi a Vanuatu sono privi di linee di comunicazione e la maggior parte degli abitanti (266 mila in tutto) vivono in villaggi isolati nelle campagne.
Aggiornamento 13 MARZO 2015 ore 10:
Una tripletta molto pericolosa quella costituita dai tre cicloni tropicali Pam, Olwyn e Natan in azione sul Pacifico tra le Isole Vanuatu e l'Australia.
Un vero e proprio allarme rosso riguarda Pam classificato come categoria 5, la massima intensità. Dopo aver attraversato le Isole Salomone, sta infuriando sull'arcipelago delle Vanuatu con venti fino a 260km/h mettendo a rischio ben 260mila persone in 83 piccole isole.
La sua traiettoria lo porterà verso la Nuova Zelanda tra la giornata di Domenica e quella di Lunedì,già allertati i residenti di Gisborne, la città principale dell'Isola settentrionale per l'arrivo di venti impetuosi e forti piogge.
Allerta anche per Olwyn che sta interessando la costa australiana occidentale come ciclone di categoria 3 accompagnato da venti fino a 190-200km/h e piogge intense (oltre 150mm) che stanno causando inondazioni e mareggiate.
Particolarmente colpite le città costiere di Exmouth e Coral Bay con molti danni alle infrastrutture. Olwyn continuerà a muoversi verso sud mantenendosi strettamente lungo la costa, quindi senza un vero e proprio Landfall e tra domani Sabato e dopodomani Domenica si troverà poco a nord di Perth come categoria 1.
Infine Nathan quello più piccolo, nato come categoria 3 ma attualmente sceso a categoria 2 conventi fino a 140-160km/h, si trova sempre in Australia ma dal lato opposto, sulla costa settentrionale del Queensland. Forti piogge hanno interessato tutta l'area attorno a Cooktown che è stata letteralmente tagliata fuori dalle inondazioni. Caduti fino a 300mm in sole 24 ore.
12 MARZO 2015: Il ciclone tropicale Pam si sta intensificando proprio in queste ore al largo dell'Oceano Pacifico meridionale, a NE dell'Australia, diretto verso SSE con velocità di 15km orari.Allerta in corso nello specifico per Isole Salomone, Vanuatu e Nuova Caledonia; il sistema potrebbe raggiungere infatti la categoria 5 nel corso di Venerdì, per poi gradualmente attenuarsi durante il weekend. Finora i venti hanno superato i 200km/h ma qualche raffica ha sfiorato i 270km/h! Sono attesi mari in tempesta, allagamenti lungo le aree costiere direttamente esposte e forti precipitazioni. La stagione dei cicloni nel Sud Ovest del Pacifico generalmente va da Novembre ad Aprile.
USA: ARRIVA LA TEMPESTA THOR, ANCORA DAMA BIANCA AL NORD, INONDAZIONI AL SUD
2 MARZO 2015: Stati Uniti ancora nel mirino del Maltempo ma questa volta la tempesta non porterà solo abbondanti nevicate nel nordest perché l'aria fredda polare in discesa dal Canada favorirà un richiamo di correnti miti dal Golfo del Messico ed i contrasti saranno tali da temere forti precipitazioni, a tratti alluvionali su parecchie aree tra Midwest e Stati meridionali
Si chiama Thor la nuova tempesta, attesa sugli Stati Uniti centro orientali e meridionali tra domaniMartedì e la giornata di Mercoledì con maltempo anche per gran parte di Giovedì. L'occhio del ciclone si formerà sulle Great Plains e si approdondirà fino a 995hp risalendo in direzione ENE verso il Canada. Ilfronte perturbato attraverserà le pianure centrali caricandosi di umidità in arrivo dal Golfo del Messico, ed innescherà fenomeni anche violenti, in questo periodo le temperature cominciano a salire alle basse latitudini e basta davvero poco.
Così se all'estremo nordest si preannunciano ancora delle nevicate abbondanti, specie su Stato di New York, Massachusetts, New Hampshire, Maine, sugli stati centrali e meridionali, in particolareLouisiana, Mississippi, Arkansas, Tennesee, Kentucky, Virginia, si temono fenomeni intensi con possibili flash floods e non solo, il fronte temporalesco potrebbe generare anche i primi forti tornado della stagione primaverile
Occhi puntati quindi su Thor in questo decorso stagionale americano che ha dell'incredibile. Noi seguiremo tutti gli eventi.
Si chiama Thor la nuova tempesta, attesa sugli Stati Uniti centro orientali e meridionali tra domaniMartedì e la giornata di Mercoledì con maltempo anche per gran parte di Giovedì. L'occhio del ciclone si formerà sulle Great Plains e si approdondirà fino a 995hp risalendo in direzione ENE verso il Canada. Ilfronte perturbato attraverserà le pianure centrali caricandosi di umidità in arrivo dal Golfo del Messico, ed innescherà fenomeni anche violenti, in questo periodo le temperature cominciano a salire alle basse latitudini e basta davvero poco.
Così se all'estremo nordest si preannunciano ancora delle nevicate abbondanti, specie su Stato di New York, Massachusetts, New Hampshire, Maine, sugli stati centrali e meridionali, in particolareLouisiana, Mississippi, Arkansas, Tennesee, Kentucky, Virginia, si temono fenomeni intensi con possibili flash floods e non solo, il fronte temporalesco potrebbe generare anche i primi forti tornado della stagione primaverile
Occhi puntati quindi su Thor in questo decorso stagionale americano che ha dell'incredibile. Noi seguiremo tutti gli eventi.
I LUOGHI PIU' DAMOSI DEL PIANETA
Se le abbondanti nevicate nel nordest degli Stati Uniti hanno eguagliato molti record, in particolare Boston che con i suoi 2.65 metri di accumulo in questa stagione (non ancora terminata) raggiunge quasi il record storico del 1995-96 con 2,73 metri, esistono diverse località sia negli USA che nel resto del mondo dove accumuli maggiori non fanno una gran notizia. Qui di seguito alcune tra principali zone più nevose del pianeta:
Niseko, Giappone (Isola di Hokkaido), nevicata media annua 15 metri. l'Isola giapponese di Hokkaido è in assoluto il luogo del pianeta dove si hanno i maggiori accumuli di neve a dispetto della sua Latitudine che la pone geograficamente alla stessa dell'Italia centrale. Direttamente esposta alle correnti artico continentali in arrivo dall'Asia che si caricano di umidità attraversando il Mar del Giappone, non ha rivali in tutto il resto del Mondo e Niseko tra le tante zone nevose dell'isola, risulta quella con i maggiori record annuali.
Valdez, Alaska (pianura): nevicata media annua: 8,3 metri (città più nevosa d'America). Vittima se così si può dire di uno dei più famosi sistemi di bassa pressione del globo, quello delle Aleutine che pompa continuamente aria gelida e umida verso il golfo dell'Alaska. Nel 2012 dopo improvvise e intense nevicate la neve sfondò i tetti di centinaia di abitazioni e invase le case.
Washington Cascades (montagna) elevazione massima 4392m slm, nevicata media annua: 16.7 metri. Record assoluto nel 1971-1972 con oltre 28.5 metri di neve, l'ultimo record risale al 1998-1999 con 28.4 Metri. Ad Aprile l'altezza media della neve è ancora di oltre 4 metri e lo scioglimento completo non avviene prima della metà di Agosto.
Chamonix, Francia (Montagna), elevazione massima 1035m slm, nevicata media annua 9.6 metri. La sua posizione ai piedi del Monte Bianco e direttamente esposta alle correnti umide nord atlantiche garantisce sulla rinomata stazione sciistica record di nevicate annuali.
Niseko, Giappone (Isola di Hokkaido), nevicata media annua 15 metri. l'Isola giapponese di Hokkaido è in assoluto il luogo del pianeta dove si hanno i maggiori accumuli di neve a dispetto della sua Latitudine che la pone geograficamente alla stessa dell'Italia centrale. Direttamente esposta alle correnti artico continentali in arrivo dall'Asia che si caricano di umidità attraversando il Mar del Giappone, non ha rivali in tutto il resto del Mondo e Niseko tra le tante zone nevose dell'isola, risulta quella con i maggiori record annuali.
Valdez, Alaska (pianura): nevicata media annua: 8,3 metri (città più nevosa d'America). Vittima se così si può dire di uno dei più famosi sistemi di bassa pressione del globo, quello delle Aleutine che pompa continuamente aria gelida e umida verso il golfo dell'Alaska. Nel 2012 dopo improvvise e intense nevicate la neve sfondò i tetti di centinaia di abitazioni e invase le case.
Washington Cascades (montagna) elevazione massima 4392m slm, nevicata media annua: 16.7 metri. Record assoluto nel 1971-1972 con oltre 28.5 metri di neve, l'ultimo record risale al 1998-1999 con 28.4 Metri. Ad Aprile l'altezza media della neve è ancora di oltre 4 metri e lo scioglimento completo non avviene prima della metà di Agosto.
Chamonix, Francia (Montagna), elevazione massima 1035m slm, nevicata media annua 9.6 metri. La sua posizione ai piedi del Monte Bianco e direttamente esposta alle correnti umide nord atlantiche garantisce sulla rinomata stazione sciistica record di nevicate annuali.
DAMA BIANCA BLU IN SIBERIA: TUTTA COLPA DELLE UOVA DI PASQUA!
Lo strano fenomeno atmosferico, avvenuto Sabato scorso nella cittadina russa di Chelyabinsk, sulle pendici orientali degli Urali, pare sia stato causato dalla fuoriuscita di sostanze alimentari utilizzate da una fabbrica produttrice di uova di Pasqua, che ha sede in periferia. La città è la stessa nella quale, due anni fa, esplose un meteorite provocando ben 1200 feriti: la paura degli abitanti, dopo essersi ritrovati con un manto nevoso che dal bianco variava verso tonalità azzurre/blu, era che si potesse trattare di una sostanza non identificata, magari tossica. Le autorità locali hanno invece rassicurato tutti.
Già in altre occasioni in Russia si erano verificate nevicate 'colorate': a inizio Febbraio a Saratov, sul medio corso del fiume Volga, sono stati avvistati fiocchi arancioni; nel dicembre 2012 a Omsk per ben due volte il manto candido si era colorato di nero, molto probabilmente a causa dell'inquinamento atmosferico. Nel 2008 tre regioni settentrionali della Russia sperimentarono neve gialla, causata da sabbia e polvere trasportate dal Mediterraneo. Anche in Italia si ricorda un caso, in particolare, nel quale si verificò un esteso fenomeno di neve rossa su Alpi e Val Padana, causato dalla sabbia del Sahara: era il 21 Febbraio 2004...
Già in altre occasioni in Russia si erano verificate nevicate 'colorate': a inizio Febbraio a Saratov, sul medio corso del fiume Volga, sono stati avvistati fiocchi arancioni; nel dicembre 2012 a Omsk per ben due volte il manto candido si era colorato di nero, molto probabilmente a causa dell'inquinamento atmosferico. Nel 2008 tre regioni settentrionali della Russia sperimentarono neve gialla, causata da sabbia e polvere trasportate dal Mediterraneo. Anche in Italia si ricorda un caso, in particolare, nel quale si verificò un esteso fenomeno di neve rossa su Alpi e Val Padana, causato dalla sabbia del Sahara: era il 21 Febbraio 2004...
USA: NUOVA INTENSA ONDATA DI GELO E DAMA BIANCA IN ARRIVO DURANTE QUESTO WEEKEND
Aggiornamento 23 FEBBRAIO 2015 ore 10:00
Meno male che l'inverno 2014-2015 avrebbe dovuto essere mite!! Questa gigantesca svista i meteorologi mericani se la ricorderanno per tutta la vita. Se a Dicembre effettivamente la stagione fredda è stata sottotono, a Gennaio e Febbraio le ondate di gelo e le nevicate copiose non hanno trovato alcun precedente storico e la situazione non accenna a risolversi.
Mentre vi parliamo una nuova ondata di freddo polare sta investendo tutti gli stati centrali raggiungendo zone franche come Arizona e Nuovo Messico. La situazione è particolarmente critica nel Colorado dove nevica abbondantemente da ieri pomeriggio con accumuli freschi che in giornata potranno raggiungere i 90cm. Una bufera di neve ha interessato anche Denver. Neve persino ad Albuquerque nel nuovo Messico!
Intanto gelo e temperature glaciali attanagliano il nordest e se nei giorno scorsi si sono completamente ghiacciati i grandi Laghi, il fiume Hudson a New York è diventato innavigabile per una spessa coltre di ghiaccio che si è formata in superficie ed è stato necessario far arrivare delle navi rompighiaccio dal Canada per fare uscire le imbarcazioni dalle darsene portuali! La grande Mela due giorni fa ha raggiunto i -20° di minima, questa notte invece i newyorchesi hanno potuto contare su temperature decisamente più miti, solo, si fa per dire -4°.
Ma questa è solo cronaca e le previsioni per i giorni successivi non sono per niente buone, le agenzie meteorologiche hanno già diramato centinaia di avvisi per la nuova irruzione polare che investirà tutto il nordest a partire da domani e fino a metà settimana. Allerta neve e gelo al nordest e allerta alluvioni al Sud dove lo scontro tra l'aria polare canadese e le correnti caldo umide del golfo del Messico inonderà di piogge Louisiana, Mississippi, Alabama e nord della Florida.
Aggiornamento 16 FEBBRAIO 2015 ore 13:15
Gli americani l'hanno chiamata Neptune (Nettuno) il dio del Mare ed è proprio dal mare che la tempesta ha tratto la sua maggiore energia. Con un minimo di 965hp che in queste ore si trova sul Golfo di San Lorenzo, nel Canada nord orientale, il 4° Blizzard delle ultime 4 settimane abbandona definitivamente gli Stati Uniti lasciando dietro di se un bilancio di nevicate quasi epocale per alcuni Stati.
Epicentro del maltempo il Massachusets in particolare la zona più orientale, l'area metropolitana di Boston dove in alcune zone si sono accumulati fino a 2 metri e mezzo di neve! La città ne è letteralmente sepolta e si fa fatica a liberare le strade scavando dei veri e proprio canali all'interno del manto fresco.
Si tratta del terzo inverno più nevoso nella storia della città e del mese di Febbraio più nevoso in assoluto. I disagi sono tantissimi, dai tetti crollati sotto il peso della neve ai numerosissimi blackout, alla circolazione stradale ed aeroportuale. Ma c'è persino chi trova divertente uscire sotto un temporale nevoso per contare le fulminazioni, guardate questo video girato la notte scorsa a Boston durante la bufera!
Ma il peggio ora è passato, stamattina la città si è svegliata con il sole anche se con una temperatura polare di -20° che ha reso ancor più problematiche le operazioni di sgombero delle strade dalla neve, impossibile un ritorno alla normalità in tempi brevissimi ma tutti sono già al lavoro per far presto. Purtroppo le previsioni meteorologiche non sono buone, da metà settimana una nuova irruzione di aria polare attraverserà il Midwest per raggiungere la costa nord orientale a partire da Giovedì 19 con nuove abbondanti nevicate.....
Aggiornamento 15 FEBBRAIO 2015 ore 10:25
E' arrivata puntuale come previsto dalle agenzie meteorologiche la nuova ondata di gelo e neve accompagnata da temperature polari e venti che hanno toccato i 100km/h. Si calcola che almeno 100 milioni di persone chi più chi meno hanno dovuto fare i conti con temperature polari e neve. L'irruzione artica si è manifestata in modi diversi, sulle pianure interne l'aria asciutta ha impedito nevicate abbondanti ma le temperature hanno sfiorato i -30°. Nella zona dei Grandi Laghi invece il ben noto Lake Effect Snow ha portato bufere di neve sulle coste con 1m di neve a Buffalo intirizzito da una temperatura di -19°c.
Sugli stati nord orientali la situazione peggiore a causa della formazione di un profondo vortice di bassa pressione a ridosso della costa che ha richiamato aria umida oceanica, responsabile assieme alle basse temperature di vere e proprie bufere di neve marittima pesante sulla gran parte dei settori.Cancellati almeno 1500 voli nella gran parte degli Aeroporti.
La situazione più critica nel Maine e nel New England dove in sole 24 ore sono caduti fino a 130cm di neve fresca che ha abbattuto tralicci dell'alta tensione e sfondato centinaia di tetti causando anche numerosi black out. Negli ultimi 30 giorni almeno 4 bufere di neve in successione. Solo nella zona di Boston si sono accumulati dai 2 ai 4 metri di neve con punte in alcune zone di ben 6 metri, è un vero e proprio record.
Non va meglio per Connecticut, Massachusets, New Hampshire dove centinaia di soldati dellaguardia nazionale stanno spalando la neve e liberando i tetti prima che collassino. Su questi stati gli accumuli si aggirano intorno ai 40-70cm. Nella città di New York che stamattina si è risvegliata con una temperatura di -10°c solo pochi centimetri, la Grande Mela l'ha scampata anche stavolta!
E intanto dal Canada arrivano notizie di temperature quasi record, sfiorati i -50° nel Quebeq, -40° nell'Ontario con minime su Ottawa fino a -25°.
12 FEBBRAIO 2015: E' di nuovo pre-allerta neve negli Stati Uniti, le agenzie meteorologiche di mezzo paese hanno diramato bollettini poco rassicuranti fino a tutto il prossimo weekend. Una colossale irruzione di aria artica, per altro già in movimento dal Canada attraverso gli stati centrali e del Midwest raggiungerà in due riprese la costa orientale a partire da domani Venerdì in mattinata attorcigliandosi attorno ad un profondo minimo di bassa pressione con valori geopotenziali fino a 975hp che si rinnoverà poi nuovamente tra Sabato e Domenica per un successivo impulso gelido.
Un cliché conosciuto e temuto soprattutto dagli abitanti delle coste nord orientali statunitensi tra Stato di New York, Connecticut, Rode Island, Massachusets e Maine che si troveranno lungo il ramo ascendente delle correnti umide oceaniche richiamate dal minimo mentre alle spalle isoterme fino a -20° a 1500m di quota raggiungeranno la costa.
E' un po' in grande quello che accade sottovento al golfo di Genova quando a causa del rinomato "Genoa Low" lo scirocco entra in contatto con l'aria gelida richiamata dalla pianura piemontese.L'acceso contrasto genera imponenti ammassi nuvolosi e le basse temperature portano abbondantinevicate marittime con vere e proprie bufere.
Ma New York dopo il mezzo flop dell'apocalisse bianca prevista e mai arrivata a fine Gennaio scorso, si prepara con il dovuto scetticismoall'ennesimo procurato allarme. Nessun video messaggio da parte del Sindaco De Blasio, Nessun particolare monito e sta a vedere che proprio stavolta, sarà invece la volta buona per la Grande Mela?....Noi come sempre aspetteremo e documenteremo l'accaduto.
Meno male che l'inverno 2014-2015 avrebbe dovuto essere mite!! Questa gigantesca svista i meteorologi mericani se la ricorderanno per tutta la vita. Se a Dicembre effettivamente la stagione fredda è stata sottotono, a Gennaio e Febbraio le ondate di gelo e le nevicate copiose non hanno trovato alcun precedente storico e la situazione non accenna a risolversi.
Mentre vi parliamo una nuova ondata di freddo polare sta investendo tutti gli stati centrali raggiungendo zone franche come Arizona e Nuovo Messico. La situazione è particolarmente critica nel Colorado dove nevica abbondantemente da ieri pomeriggio con accumuli freschi che in giornata potranno raggiungere i 90cm. Una bufera di neve ha interessato anche Denver. Neve persino ad Albuquerque nel nuovo Messico!
Intanto gelo e temperature glaciali attanagliano il nordest e se nei giorno scorsi si sono completamente ghiacciati i grandi Laghi, il fiume Hudson a New York è diventato innavigabile per una spessa coltre di ghiaccio che si è formata in superficie ed è stato necessario far arrivare delle navi rompighiaccio dal Canada per fare uscire le imbarcazioni dalle darsene portuali! La grande Mela due giorni fa ha raggiunto i -20° di minima, questa notte invece i newyorchesi hanno potuto contare su temperature decisamente più miti, solo, si fa per dire -4°.
Ma questa è solo cronaca e le previsioni per i giorni successivi non sono per niente buone, le agenzie meteorologiche hanno già diramato centinaia di avvisi per la nuova irruzione polare che investirà tutto il nordest a partire da domani e fino a metà settimana. Allerta neve e gelo al nordest e allerta alluvioni al Sud dove lo scontro tra l'aria polare canadese e le correnti caldo umide del golfo del Messico inonderà di piogge Louisiana, Mississippi, Alabama e nord della Florida.
Aggiornamento 16 FEBBRAIO 2015 ore 13:15
Gli americani l'hanno chiamata Neptune (Nettuno) il dio del Mare ed è proprio dal mare che la tempesta ha tratto la sua maggiore energia. Con un minimo di 965hp che in queste ore si trova sul Golfo di San Lorenzo, nel Canada nord orientale, il 4° Blizzard delle ultime 4 settimane abbandona definitivamente gli Stati Uniti lasciando dietro di se un bilancio di nevicate quasi epocale per alcuni Stati.
Epicentro del maltempo il Massachusets in particolare la zona più orientale, l'area metropolitana di Boston dove in alcune zone si sono accumulati fino a 2 metri e mezzo di neve! La città ne è letteralmente sepolta e si fa fatica a liberare le strade scavando dei veri e proprio canali all'interno del manto fresco.
Si tratta del terzo inverno più nevoso nella storia della città e del mese di Febbraio più nevoso in assoluto. I disagi sono tantissimi, dai tetti crollati sotto il peso della neve ai numerosissimi blackout, alla circolazione stradale ed aeroportuale. Ma c'è persino chi trova divertente uscire sotto un temporale nevoso per contare le fulminazioni, guardate questo video girato la notte scorsa a Boston durante la bufera!
Ma il peggio ora è passato, stamattina la città si è svegliata con il sole anche se con una temperatura polare di -20° che ha reso ancor più problematiche le operazioni di sgombero delle strade dalla neve, impossibile un ritorno alla normalità in tempi brevissimi ma tutti sono già al lavoro per far presto. Purtroppo le previsioni meteorologiche non sono buone, da metà settimana una nuova irruzione di aria polare attraverserà il Midwest per raggiungere la costa nord orientale a partire da Giovedì 19 con nuove abbondanti nevicate.....
Aggiornamento 15 FEBBRAIO 2015 ore 10:25
E' arrivata puntuale come previsto dalle agenzie meteorologiche la nuova ondata di gelo e neve accompagnata da temperature polari e venti che hanno toccato i 100km/h. Si calcola che almeno 100 milioni di persone chi più chi meno hanno dovuto fare i conti con temperature polari e neve. L'irruzione artica si è manifestata in modi diversi, sulle pianure interne l'aria asciutta ha impedito nevicate abbondanti ma le temperature hanno sfiorato i -30°. Nella zona dei Grandi Laghi invece il ben noto Lake Effect Snow ha portato bufere di neve sulle coste con 1m di neve a Buffalo intirizzito da una temperatura di -19°c.
Sugli stati nord orientali la situazione peggiore a causa della formazione di un profondo vortice di bassa pressione a ridosso della costa che ha richiamato aria umida oceanica, responsabile assieme alle basse temperature di vere e proprie bufere di neve marittima pesante sulla gran parte dei settori.Cancellati almeno 1500 voli nella gran parte degli Aeroporti.
La situazione più critica nel Maine e nel New England dove in sole 24 ore sono caduti fino a 130cm di neve fresca che ha abbattuto tralicci dell'alta tensione e sfondato centinaia di tetti causando anche numerosi black out. Negli ultimi 30 giorni almeno 4 bufere di neve in successione. Solo nella zona di Boston si sono accumulati dai 2 ai 4 metri di neve con punte in alcune zone di ben 6 metri, è un vero e proprio record.
Non va meglio per Connecticut, Massachusets, New Hampshire dove centinaia di soldati dellaguardia nazionale stanno spalando la neve e liberando i tetti prima che collassino. Su questi stati gli accumuli si aggirano intorno ai 40-70cm. Nella città di New York che stamattina si è risvegliata con una temperatura di -10°c solo pochi centimetri, la Grande Mela l'ha scampata anche stavolta!
E intanto dal Canada arrivano notizie di temperature quasi record, sfiorati i -50° nel Quebeq, -40° nell'Ontario con minime su Ottawa fino a -25°.
12 FEBBRAIO 2015: E' di nuovo pre-allerta neve negli Stati Uniti, le agenzie meteorologiche di mezzo paese hanno diramato bollettini poco rassicuranti fino a tutto il prossimo weekend. Una colossale irruzione di aria artica, per altro già in movimento dal Canada attraverso gli stati centrali e del Midwest raggiungerà in due riprese la costa orientale a partire da domani Venerdì in mattinata attorcigliandosi attorno ad un profondo minimo di bassa pressione con valori geopotenziali fino a 975hp che si rinnoverà poi nuovamente tra Sabato e Domenica per un successivo impulso gelido.
Un cliché conosciuto e temuto soprattutto dagli abitanti delle coste nord orientali statunitensi tra Stato di New York, Connecticut, Rode Island, Massachusets e Maine che si troveranno lungo il ramo ascendente delle correnti umide oceaniche richiamate dal minimo mentre alle spalle isoterme fino a -20° a 1500m di quota raggiungeranno la costa.
E' un po' in grande quello che accade sottovento al golfo di Genova quando a causa del rinomato "Genoa Low" lo scirocco entra in contatto con l'aria gelida richiamata dalla pianura piemontese.L'acceso contrasto genera imponenti ammassi nuvolosi e le basse temperature portano abbondantinevicate marittime con vere e proprie bufere.
Ma New York dopo il mezzo flop dell'apocalisse bianca prevista e mai arrivata a fine Gennaio scorso, si prepara con il dovuto scetticismoall'ennesimo procurato allarme. Nessun video messaggio da parte del Sindaco De Blasio, Nessun particolare monito e sta a vedere che proprio stavolta, sarà invece la volta buona per la Grande Mela?....Noi come sempre aspetteremo e documenteremo l'accaduto.
LA DAMA BIANCA RAGGIUNGE ATENE, QUASI TUTTA LA TURCHIA E LE ISOLE DELL'EGEO
11 FEBBRAIO 2015: L'irruzione di aria gelida che stiamo seguendo da qualche giorno sull'Europa orientale, sta raggiungendo oggi il suo culmine grazie alle isoterme più fredde che sono sprofondate fin nel cuore del mediterraneo orientale raggiungendo persino Creta dove attualmente la temperatura si aggira intorno ai 7°. Sull'Isola più grande della grecia la neve non è riuscita a cadere, non ancora almeno, tuttavia la dama bianca ha raggiunto la capitale Atene imbiancando abbondantemente le zone collinari e persino le isole più settentrionali dell'arcipelago dell'Egeo come a Skiatos. Fiocchi anche a Lemnos, Mikonos e Samos.
Conquistata anche tutta la Turchia ad eccezione dell'estremo settore sud orientale dove prevalgonofenomeni temporaleschi anche forti come a Cipro. Neve a Istanbul sul Bosforo e nella capitaleAnkara che si trova anche piuttosto interna e leggermente in collina. Neve anche a Smirne, rinomata località balneare.
Tutto ciò a causa di un minimo ciclonico molto profondo che si è organizzato nel braccio di mare compreso tra Cipro e la Turchia meridionale. Conseguenza inevitabile dell'arrivo sul bacino del Mediterraneo di una massa d'aria cosi fredda.
Nel corso delle prossime ore soprattutto da stasera la situazione migliorerà sulla Grecia continentale anche se la neve potrà ancora cadere ad Atene, mentre continuerà a nevicare lungo tutto l'Egeo e sulla Turchia con possibilità di nevicate anche nelle isole più meridionali e persino su Creta.
Conquistata anche tutta la Turchia ad eccezione dell'estremo settore sud orientale dove prevalgonofenomeni temporaleschi anche forti come a Cipro. Neve a Istanbul sul Bosforo e nella capitaleAnkara che si trova anche piuttosto interna e leggermente in collina. Neve anche a Smirne, rinomata località balneare.
Tutto ciò a causa di un minimo ciclonico molto profondo che si è organizzato nel braccio di mare compreso tra Cipro e la Turchia meridionale. Conseguenza inevitabile dell'arrivo sul bacino del Mediterraneo di una massa d'aria cosi fredda.
Nel corso delle prossime ore soprattutto da stasera la situazione migliorerà sulla Grecia continentale anche se la neve potrà ancora cadere ad Atene, mentre continuerà a nevicare lungo tutto l'Egeo e sulla Turchia con possibilità di nevicate anche nelle isole più meridionali e persino su Creta.
NUOVA ONDATA DI GELO VERSO L'EUROPA CENTRO ORIENTALE, DAMA BIANCA ANCHE AD ATENE ED ISTANBUL
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2015 ore 10:50
L'irruzione di aria artica che in queste ore sta interessando l'Italia meridionale ha il suo centro di azione sull'Europa orientale, è li che il grosso della massa di origini polari si sta dirigendo con un vortice di bassa pressione in approfondimento in prossimità dell'Egeo.
Durante il suo tragitto l'aria gelida ha portato e sta portando ancora abbondanti nevicate su tutta la Mittle Europa, in particolare su Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria con bufere di neve a Praga, Vienna, Bratislava e in queste ore importanti nevicate cominciano ad interessare anche i Balcani meridionali e la Grecia settentrionale.
Una vera e propria bufera di neve si sta abbattendo sulla città costiera di Salonicco nella regione della Macedonia, neve anche a Larissa , pure pianeggiante nella regione più meridionale della Tessaglia, ed è soltanto l'inizio. Nelle prossime 12 ore, in particolare tra stanotte e domattina la neve anche abbondante è attesa nella Capitale Atene e in tutto il Bosforo, compreso naturalmente Istanbul.
Poi l'autostrada del gelo colpirà l'Egeo portando la neve sulle Isole, tutte, dell'arcipelago. Domani sarà raggiunta anche Creta e potrebbe essere un evento davvero eccezionale per l'Isola. Naturalmente vi terremo sempre aggiornati!
Intanto le temperature sono crollate a seguito dell'irruzione, -31° in Finlandia, -27° in Svezia, -20° in Romania, -15° nei Balcani. Insomma c'è di che rabbrividire.
7 FEBBRAIO 2015: Una nuova irruzione di aria gelida di matrice polare marittima si prepara ad investire tutta l'Europa centro orientale. Una depressione in approfondimento sulla Lapponia, con la complicità dell'anticiclone delle Azzorre che ha i massimi sulle Isole Britanniche,riuscirà a scivolare entro domani tra il Baltico e il comparto russo trascinando dal mar di Norvegia verso il cuore della Mittle Europa un nucleo di aria molto fredda ed estremamente instabile.
Sono già in atto nevicate forti su tutta la Scandinavia con vere e proprie bufere di neve sulla Norvegia che sarà battuta anche nelle prossime ore da venti fino a 120km/h, poi nel corso della giornata di oggi la neve conquisterà anche le regioni baltiche la Russia occidentale per scivolare entro stasera su Germania, Polonia, Bielorussia e Ucraina.
Domani gelo e neve raggiungeranno l'Europa danubiana ed i Balcani con neve forte a Praga,Vienna, Bratislava, Budapest, Zagabria ed entro sera anche la Grecia alimentando proprio tra la Grecia e l'Egeo una seconda depressione che porterà forte maltempo su tutto il Mediterraneo orientale con risvolti nevosi entro Lunedì mattina e Martedì anche nella Capitale Ellenica Atene e non solo, nevicherà anche a Salonicco, Istanbul e le Isole dell'Egeo, non sono esclusi episodi di neve o graupel persino sull'Isola di Creta.
Un miglioramento è previsto soltanto nella giornata di Mercoledì. Insomma un'irruzione polare di tutto rispetto per un settore che sicuramente è più sensibile alle discese di aria artica.
L'irruzione di aria artica che in queste ore sta interessando l'Italia meridionale ha il suo centro di azione sull'Europa orientale, è li che il grosso della massa di origini polari si sta dirigendo con un vortice di bassa pressione in approfondimento in prossimità dell'Egeo.
Durante il suo tragitto l'aria gelida ha portato e sta portando ancora abbondanti nevicate su tutta la Mittle Europa, in particolare su Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria con bufere di neve a Praga, Vienna, Bratislava e in queste ore importanti nevicate cominciano ad interessare anche i Balcani meridionali e la Grecia settentrionale.
Una vera e propria bufera di neve si sta abbattendo sulla città costiera di Salonicco nella regione della Macedonia, neve anche a Larissa , pure pianeggiante nella regione più meridionale della Tessaglia, ed è soltanto l'inizio. Nelle prossime 12 ore, in particolare tra stanotte e domattina la neve anche abbondante è attesa nella Capitale Atene e in tutto il Bosforo, compreso naturalmente Istanbul.
Poi l'autostrada del gelo colpirà l'Egeo portando la neve sulle Isole, tutte, dell'arcipelago. Domani sarà raggiunta anche Creta e potrebbe essere un evento davvero eccezionale per l'Isola. Naturalmente vi terremo sempre aggiornati!
Intanto le temperature sono crollate a seguito dell'irruzione, -31° in Finlandia, -27° in Svezia, -20° in Romania, -15° nei Balcani. Insomma c'è di che rabbrividire.
7 FEBBRAIO 2015: Una nuova irruzione di aria gelida di matrice polare marittima si prepara ad investire tutta l'Europa centro orientale. Una depressione in approfondimento sulla Lapponia, con la complicità dell'anticiclone delle Azzorre che ha i massimi sulle Isole Britanniche,riuscirà a scivolare entro domani tra il Baltico e il comparto russo trascinando dal mar di Norvegia verso il cuore della Mittle Europa un nucleo di aria molto fredda ed estremamente instabile.
Sono già in atto nevicate forti su tutta la Scandinavia con vere e proprie bufere di neve sulla Norvegia che sarà battuta anche nelle prossime ore da venti fino a 120km/h, poi nel corso della giornata di oggi la neve conquisterà anche le regioni baltiche la Russia occidentale per scivolare entro stasera su Germania, Polonia, Bielorussia e Ucraina.
Domani gelo e neve raggiungeranno l'Europa danubiana ed i Balcani con neve forte a Praga,Vienna, Bratislava, Budapest, Zagabria ed entro sera anche la Grecia alimentando proprio tra la Grecia e l'Egeo una seconda depressione che porterà forte maltempo su tutto il Mediterraneo orientale con risvolti nevosi entro Lunedì mattina e Martedì anche nella Capitale Ellenica Atene e non solo, nevicherà anche a Salonicco, Istanbul e le Isole dell'Egeo, non sono esclusi episodi di neve o graupel persino sull'Isola di Creta.
Un miglioramento è previsto soltanto nella giornata di Mercoledì. Insomma un'irruzione polare di tutto rispetto per un settore che sicuramente è più sensibile alle discese di aria artica.
NEW YORK: IN ARRIVO UNA TEMPESTA DI DAMA BIANCA DA RECORD!
Aggiornamento 27 GENNAIO 2015 ore 16:20
Ci eravamo lasciati ieri con quelle che erano le aspettative della gigantessa tempesta di neve attesa sugli Stati Uniti nord Orientali ed in queste ore cominciano ad arrivare le prime immagini reali di quello che sta accadendo. Juno, cosi è stato stato chiamato l'uragano gelido, sta flagellando con tormente di neve tutto il nordest.
La situazione è critica tra Connecticut, Rode Island, Massachusets e New England dove continua a nevicare forte con raffiche di vento che raggiungono picchi di 120-130km/h riducendo la visibilità a zero.Letteramente sepolta da 60-70cm di neve tutta l'area metropolitana e periferica della città di Boston. Non è andata meglio per la regione del New England (fino a 50cm) dalla quale provengono queste immagini:
E gli americani che trovano sempre un termine per tutto l'hanno già ribattezzata "Snowmageddon"una sorta di Apocalisse Neve! Migliaia i filmati e le immagini che in queste ore girano sui social network da twitter a facebook fino a instagran e youtube. C'è quasi una gara a chi riesce a documentare meglio gli eventi. Ma intanto cosa accadrà nelle prossime ore? Juno che sta raggiungendo in queste ore geopotenziali di 980hp porterà ancora tormente di neve su Massachusets, New Hampshire e Maine fino a domani mentre abbandonerà già stasera lo stato di New York. Solo dalla sera di domani lascerà definitivamente gli Stati Uniti per concentrarsi sul Canada nord orientale.
Aggiornamento 28 GENNAIO 2015 ore 9:10
Potrebbe essere il Blizzard del Secolo quello che sta colpendo la costa orientale degli stati Uniti dallo stato di New York al Maine. Le condizioni del tempo sono andate progressivamente deteriorandosi a partire da Lunedì notte e raggiungeranno il picco entro la giornata di oggi. La neve cade a New York City da ieri pomeriggio ma gli accumuli maggiori, fino ai 60-70cm sono attesi per oggi nella zona di Long Island. Nevicate a tratti abbondanti interesseranno anche l'area di Boston e Baltimora.
Allerta massima nel Connecticut, Rode Island, Massachusets, Maine dove il grosso delle precipitazioni nevose per altro già in atto, è atteso nelle prossime ore. Nevica intanto forte a Boston e Portland.
Oltre 7000 voli cancellati nei principali Aeroporti, e non solo per la neve ed il ghiaccio ma soprattutto per i venti di tempesta che, pensate hanno raggiunto nell'aeroporto Nantucket Memorial del Massachusets i 135km/h. A tutti gli automobilisti è stato vivamente consigliato di non mettersi in viaggio lungo le principali arterie di comunicazione stradale per evitare di restare bloccati dalla neve. Sarebbe infatti impossibile data l'enorme estensione areale della tempesta soccorrere in tempo tutti.
La gente ha preso letteralmente d'assalto negozi e supermercati a causa dei Black Out che potrebbero interessare vaste aree abitate. Le condizioni del tempo non miglioreranno prima di domani Mercoledì quando la tempesta raggiungerà la costa canadese nord orientale. Su New York City un miglioramento è atteso a partire da stasera.
26 GENNAIO 2015: Tutto è pronto o almeno dovrebbe, secondo quanto affermato dal Sindaco di New York De Blasio, per affrontare una delle peggiori tempeste di neve che abbia mai colpito il nordest degli Stati Uniti. Le agenzie meteorologiche non lasciano spazio a dubbi, sarà peggiore di quella che tra l'11 ed il 12 Febbraio 2006 paralizzò la città con quasi 70cm di neve.
La dinamica del peggioramento è molto chiara e seguirà un cliché abbastanza standard per gli inverni americani. Una massiccia area di alta pressione di matrice sub tropicale con i massimi sull'Idaho nel nordovest, sta spingendo aria calda verso il Canada occidentale stimolando dal Canada orientale verso il nordest degli USA una massiccia irruzione di aria polare che si sta arricciando attorno ad un minimo di bassa pressione per il momento tra la Virginia ed il Nord Carolina. Nel corso delle prossime ore con il contributo caldo umido dell'oceano atlantico il minimo si approfondirà progressivamente fino a raggiungere geopotenziali di 985hp e nel contempo risalirà la costa investendo tutti gli stati americani nord orientali.
Il picco delle nevicate tra New York, Connecticut, Rode Island, Massachusets, Maine è previsto tra stanotte e domattina orario degli Stati Uniti ma la neve dovrebbe cominciare a cadere sulla Grande mela già dal pomeriggio di oggi. Centinaia di voli sono stati già cancellati per la giornata di domani e la gente sta facendo rifornimento nei supermercati prima a rinchiudersi in casa, così come consigliato dal Sincaco. A noi come sempre non resta che aspettare e documentare gli eventi....
Ci eravamo lasciati ieri con quelle che erano le aspettative della gigantessa tempesta di neve attesa sugli Stati Uniti nord Orientali ed in queste ore cominciano ad arrivare le prime immagini reali di quello che sta accadendo. Juno, cosi è stato stato chiamato l'uragano gelido, sta flagellando con tormente di neve tutto il nordest.
La situazione è critica tra Connecticut, Rode Island, Massachusets e New England dove continua a nevicare forte con raffiche di vento che raggiungono picchi di 120-130km/h riducendo la visibilità a zero.Letteramente sepolta da 60-70cm di neve tutta l'area metropolitana e periferica della città di Boston. Non è andata meglio per la regione del New England (fino a 50cm) dalla quale provengono queste immagini:
E gli americani che trovano sempre un termine per tutto l'hanno già ribattezzata "Snowmageddon"una sorta di Apocalisse Neve! Migliaia i filmati e le immagini che in queste ore girano sui social network da twitter a facebook fino a instagran e youtube. C'è quasi una gara a chi riesce a documentare meglio gli eventi. Ma intanto cosa accadrà nelle prossime ore? Juno che sta raggiungendo in queste ore geopotenziali di 980hp porterà ancora tormente di neve su Massachusets, New Hampshire e Maine fino a domani mentre abbandonerà già stasera lo stato di New York. Solo dalla sera di domani lascerà definitivamente gli Stati Uniti per concentrarsi sul Canada nord orientale.
Aggiornamento 28 GENNAIO 2015 ore 9:10
Potrebbe essere il Blizzard del Secolo quello che sta colpendo la costa orientale degli stati Uniti dallo stato di New York al Maine. Le condizioni del tempo sono andate progressivamente deteriorandosi a partire da Lunedì notte e raggiungeranno il picco entro la giornata di oggi. La neve cade a New York City da ieri pomeriggio ma gli accumuli maggiori, fino ai 60-70cm sono attesi per oggi nella zona di Long Island. Nevicate a tratti abbondanti interesseranno anche l'area di Boston e Baltimora.
Allerta massima nel Connecticut, Rode Island, Massachusets, Maine dove il grosso delle precipitazioni nevose per altro già in atto, è atteso nelle prossime ore. Nevica intanto forte a Boston e Portland.
Oltre 7000 voli cancellati nei principali Aeroporti, e non solo per la neve ed il ghiaccio ma soprattutto per i venti di tempesta che, pensate hanno raggiunto nell'aeroporto Nantucket Memorial del Massachusets i 135km/h. A tutti gli automobilisti è stato vivamente consigliato di non mettersi in viaggio lungo le principali arterie di comunicazione stradale per evitare di restare bloccati dalla neve. Sarebbe infatti impossibile data l'enorme estensione areale della tempesta soccorrere in tempo tutti.
La gente ha preso letteralmente d'assalto negozi e supermercati a causa dei Black Out che potrebbero interessare vaste aree abitate. Le condizioni del tempo non miglioreranno prima di domani Mercoledì quando la tempesta raggiungerà la costa canadese nord orientale. Su New York City un miglioramento è atteso a partire da stasera.
26 GENNAIO 2015: Tutto è pronto o almeno dovrebbe, secondo quanto affermato dal Sindaco di New York De Blasio, per affrontare una delle peggiori tempeste di neve che abbia mai colpito il nordest degli Stati Uniti. Le agenzie meteorologiche non lasciano spazio a dubbi, sarà peggiore di quella che tra l'11 ed il 12 Febbraio 2006 paralizzò la città con quasi 70cm di neve.
La dinamica del peggioramento è molto chiara e seguirà un cliché abbastanza standard per gli inverni americani. Una massiccia area di alta pressione di matrice sub tropicale con i massimi sull'Idaho nel nordovest, sta spingendo aria calda verso il Canada occidentale stimolando dal Canada orientale verso il nordest degli USA una massiccia irruzione di aria polare che si sta arricciando attorno ad un minimo di bassa pressione per il momento tra la Virginia ed il Nord Carolina. Nel corso delle prossime ore con il contributo caldo umido dell'oceano atlantico il minimo si approfondirà progressivamente fino a raggiungere geopotenziali di 985hp e nel contempo risalirà la costa investendo tutti gli stati americani nord orientali.
Il picco delle nevicate tra New York, Connecticut, Rode Island, Massachusets, Maine è previsto tra stanotte e domattina orario degli Stati Uniti ma la neve dovrebbe cominciare a cadere sulla Grande mela già dal pomeriggio di oggi. Centinaia di voli sono stati già cancellati per la giornata di domani e la gente sta facendo rifornimento nei supermercati prima a rinchiudersi in casa, così come consigliato dal Sincaco. A noi come sempre non resta che aspettare e documentare gli eventi....
AUSTRALIA: CALDO ESTREMO, PREVISTI PICCHI DI OLTRE +50°C!
20 GENNAIO 2015: Ondata di caldo estrema sull'Australia occidentale, dove grava una bolla d'aria rovente con isoterme di oltre 32°C a 1500m e valori fino a -5°C ad un'altezza prossima ai 6000m! Nei prossimi giorni sono attese punte anche prossime ai 50°C sul Nordovest dell'Australia, valori che non si riscontravano da 17 anni a questa parte.
Particolarmente rovente la regione di Gascoyne e soprattutto nella zona di Shark Bay, dove sulle aree interne sono attese massime diffusamente ed abbondantemente superiori ai 40°C. Entro giovedì/venerdì i picchi di 50°C potrebbero venire raggiunti tra questa regione e anche la regione di Pilbara. Nel frattempo nelle ultime ore sono già stati raggiunti i seguenti picchi: 48°C a Carnavorn, 47°C a Shark Bay, 45°C a Wiluna, a 520m di quota.
L'Australia ha già registrato i 50°C per tre giorni dal 1910 ad oggi, ovvero da quando si effettuano le rilevazioni; l'ultimo risale appunto al 20 Febbraio del 1998 quando si registrarono 50.5°C di massima nella città di Mardie, nella regione di Pilbara. Da segnalare inoltre che il 2014 è stato il terzo anno più caldo dal 1880 per l'Australia.
Particolarmente rovente la regione di Gascoyne e soprattutto nella zona di Shark Bay, dove sulle aree interne sono attese massime diffusamente ed abbondantemente superiori ai 40°C. Entro giovedì/venerdì i picchi di 50°C potrebbero venire raggiunti tra questa regione e anche la regione di Pilbara. Nel frattempo nelle ultime ore sono già stati raggiunti i seguenti picchi: 48°C a Carnavorn, 47°C a Shark Bay, 45°C a Wiluna, a 520m di quota.
L'Australia ha già registrato i 50°C per tre giorni dal 1910 ad oggi, ovvero da quando si effettuano le rilevazioni; l'ultimo risale appunto al 20 Febbraio del 1998 quando si registrarono 50.5°C di massima nella città di Mardie, nella regione di Pilbara. Da segnalare inoltre che il 2014 è stato il terzo anno più caldo dal 1880 per l'Australia.
L'INVERNO CONQUISTA ANCHE LA SPAGNA, FA FREDDO OVUNQUE AD ECCEZIONE DEL MEDITERRANEO
19 GENNAIO 2015: Finalmente l'Inverno è arrivato anche sull'Europa occidentale, nulla di eclatante intendiamoci, ma rispetto ad una settimana fa quando in Spagna si raggiungevano i 22°, la situazione è decisamente cambiata. Una moderata irruzione di aria fredda in parte marittima proveniente dal nord Atlantico ed in parte continentale di estrazione russo scandinava è riuscita a raggiungere l'estremo ovest Europeo portando un po di freddo anche sulla mite penisola iberica.
In queste ore la temperatura di Madrid si aggira intorno ai 3° con l'avvistamento in mattinata diqualche fiocco di neve e sulla costa, anche quella andalusa non si superano i 10° con 6° a Barcellona. Sta inoltre nevicando a quote di bassa collina sul settore settentrionale con fiocchi anche a Pamplona (450m), bene dai 700- 800m. Nevica anche in Francia a quote molto basse, prossime al piano sul settore settentrionale con qualche fiocco anche a Parigi, neve anche a Bruxelles, Amsterdam ed a tratti fin sulla costa tedesca settentrionale.
Ieri la neve con molti disagi e oggi molto freddo sul Regno Unito, soprattutto sulla Scozia dove, pensate, le temperature minime di questa notte hanno raggiunto i -12° a quote pianeggianti. Abbastanza insoliti ma non eccezionali anche i -6° di Dublino ed i -3° di Londra.
Intanto sul Mediterraneo il freddo proprio non ne vuole sapere di arrivare, a parte la situazione italiana che ben conosciamo, l'anomalia maggiori riguarda il settore orientale che è tornato a far registrare temperature sino a 18-20° tra Grecia e Turchia dopo l'irruzione fredda di una decina di giorni fa. Clima molto mite per il periodo anche in Ucraina. I russi di quelle parti abituati a sopportare in questo periodo anche minime di -15/-20° si crogiolano in questi giorni con valori persino superiori allo zero, seppur di poco.
In queste ore la temperatura di Madrid si aggira intorno ai 3° con l'avvistamento in mattinata diqualche fiocco di neve e sulla costa, anche quella andalusa non si superano i 10° con 6° a Barcellona. Sta inoltre nevicando a quote di bassa collina sul settore settentrionale con fiocchi anche a Pamplona (450m), bene dai 700- 800m. Nevica anche in Francia a quote molto basse, prossime al piano sul settore settentrionale con qualche fiocco anche a Parigi, neve anche a Bruxelles, Amsterdam ed a tratti fin sulla costa tedesca settentrionale.
Ieri la neve con molti disagi e oggi molto freddo sul Regno Unito, soprattutto sulla Scozia dove, pensate, le temperature minime di questa notte hanno raggiunto i -12° a quote pianeggianti. Abbastanza insoliti ma non eccezionali anche i -6° di Dublino ed i -3° di Londra.
Intanto sul Mediterraneo il freddo proprio non ne vuole sapere di arrivare, a parte la situazione italiana che ben conosciamo, l'anomalia maggiori riguarda il settore orientale che è tornato a far registrare temperature sino a 18-20° tra Grecia e Turchia dopo l'irruzione fredda di una decina di giorni fa. Clima molto mite per il periodo anche in Ucraina. I russi di quelle parti abituati a sopportare in questo periodo anche minime di -15/-20° si crogiolano in questi giorni con valori persino superiori allo zero, seppur di poco.
POTENTE CICLONE SUL NORD EUROPA, SEVERO MALTEMPO SULLE ISOLE BRITANNICHE
15 GENNAIO 2015: Come nelle attese è arrivato un potente ciclone extratropicale, che dopo essersi approfondito vertiginosamente nel nord Atlantico con valori di pressione anche inferiori ai 950hPa, si sta portando in queste ore verso il Mar di Norvegia, determinando condizioni di diffuso maltempo sull'Europa centro-settentrionale. Maltempo severo ha in particolare colpito le Isole Britanniche, dove l'arrivo della perturbazione annessa al vortice è stata accompagnata da venti tempestosi, con raffiche anche di oltre 160-170km/h sui rilievi della Scozia, fino ad oltre 120-130km/h su coste occidentali di Scozia, Irlanda e sul Galles; si tratta di intensità associate agli uragani. Oltre a pioggia e vento non sono mancate nevicate anche a quote basse e temporali anche talora grandinigeni, con diversi disagi alla circolazione sia stradale che aerea; si sono avuti inoltri locali black out elettrici.
Nelle ultime ore la perturbazione principale si è portata verso Levante e verso Sud, portando il suo carico di piogge e nevicate su Norvegia, Svezia, Danimarca, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Francia ed Iberia settentrionale. Il sistema nuvoloso appare di notevoli dimensioni e si distende dalla Lapponia alle Azzorre, contestualmente all'avanzata del vasto fronte freddo dal Nord Atlantico. Fronte freddo che ha raggiunto le Isole Britanniche riportando marcata instabilità post frontale in particolare su Scozia ed Irlanda con rovesci anche a sfondo temporalesco e nevosi a bassa quota, sempre accompagnati da forte vento dai quadranti occidentali o nord occidentali.
La perturbazione raggiungerà anche l'Italia e sarà responsabile del peggioramento atteso ad iniziare dal Nord nella giornata di venerdì.
Nelle ultime ore la perturbazione principale si è portata verso Levante e verso Sud, portando il suo carico di piogge e nevicate su Norvegia, Svezia, Danimarca, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Francia ed Iberia settentrionale. Il sistema nuvoloso appare di notevoli dimensioni e si distende dalla Lapponia alle Azzorre, contestualmente all'avanzata del vasto fronte freddo dal Nord Atlantico. Fronte freddo che ha raggiunto le Isole Britanniche riportando marcata instabilità post frontale in particolare su Scozia ed Irlanda con rovesci anche a sfondo temporalesco e nevosi a bassa quota, sempre accompagnati da forte vento dai quadranti occidentali o nord occidentali.
La perturbazione raggiungerà anche l'Italia e sarà responsabile del peggioramento atteso ad iniziare dal Nord nella giornata di venerdì.
POTENTE CICLONE IN ARRIVO SULLA GRAN BRETAGNA: ATTESI VENTI DA URAGANO!
14 GENNAIO 2015: Violento ciclone in arrivo sulle Isole Britanniche - Nelle prossime ore un intenso vortice di bassa pressione in arrivo dal Nord Atlantico si approfondirà in modo notevole e rapido, portandosi in prossimità dell'Irlanda entro sera. Il minimo di pressione dovrebbe portarsi su valori davvero molto bassi, anche inferiori ai 945hPa, causando una ondata di severo maltempo per le Isole Britanniche soprattutto tra mercoledì sera e giovedì mattina.
Piogge e rovesci diffusi avanzeranno da Ovest verso Est e potranno risultare anche particolarmente intensi ed abbondanti su Irlanda, Scozia, Galles ed Inghilterra occidentale; nevicate copiose sono attese sui rilievi specie della Scozia fin sotto i 1000m. Il tutto verrà accompagnato da venti anche tempestosi tra Ovest e Sudovest, con raffiche che potranno superare anche i 120km/h, se non persino i 150-160km/h sulle Highland scozzesi. Più esposte tutte le coste occidentali, dove si potranno avere violente mareggiate. Saranno possibili diversi disagi per il forte vento.
Giovedì pomeriggio con lo spostamento del vortice verso il Mar di Norvegia, le correnti si disporranno dai quadranti nord occidentali, introducendo aria decisamente più fredda che potrà dar luogo a rovesci di neve in collina se non fino in pianura sulla Scozia.
Piogge e rovesci diffusi avanzeranno da Ovest verso Est e potranno risultare anche particolarmente intensi ed abbondanti su Irlanda, Scozia, Galles ed Inghilterra occidentale; nevicate copiose sono attese sui rilievi specie della Scozia fin sotto i 1000m. Il tutto verrà accompagnato da venti anche tempestosi tra Ovest e Sudovest, con raffiche che potranno superare anche i 120km/h, se non persino i 150-160km/h sulle Highland scozzesi. Più esposte tutte le coste occidentali, dove si potranno avere violente mareggiate. Saranno possibili diversi disagi per il forte vento.
Giovedì pomeriggio con lo spostamento del vortice verso il Mar di Norvegia, le correnti si disporranno dai quadranti nord occidentali, introducendo aria decisamente più fredda che potrà dar luogo a rovesci di neve in collina se non fino in pianura sulla Scozia.
SUL NORD EUROPA ARRIVA GUNTER CON VENTI OLTRE 100 KM/h E DAMA BIANCA SUL REGNO UNITO
12 GENNAIO 2015: Continua la serrata attività del vortice polare che dall'inizio di Gennaio sta producendo come in una catena di montaggio tutta una serie di cicloni che si mantengono piuttosto alti in latitudine. L'ultimo della serie (Gunter) si sta approfondendo in queste ore poco a nord della Scozia con valori geopotenziali che entro la fine della giornata odierna raggiungeranno i 950hp.
I venti che ruotano attorno al minino sono e saranno così intensi che riusciranno nel corso delle prossime 24-48 ore a risucchiare le gelide correnti canadesi del Labrador e condurle attraverso il nord Atlantico fin sul Regno Unito dove alle piogge odierne seguiranno le nevicate. Nevicate marittime abbondanti, fino a bassissima quota sull'Irlanda, la Scozia e anche il Galles accompagnate da venti tempestosi che raggiungeranno lungo le coste anche i 100km/h e oltre.
Intanto il precedente ciclone (Felix) sta ancora agendo sull'Europa orientale e nord orientale con un minimo di 980hp in colmamento posizionato nel cuore della Russia. Ha portato nella giornata di ieri tempeste di vento sul Baltico e la Mittle Europa con moltissimi danni su Germania, Polonia, Austria dove le raffiche hanno superato i 100km/h e raggiunto in alcuni casi anche i 130km/h come in Svezia.
Oggi invece è la volta delle nevicate che sono scese fino nel cuore dei Balcani ed il Mar Nero, fin anche sulle coste della Bulgaria e lungo il Bosforo. La neve cade a tratti persino a Istanbul con una temperatura di 3°.
l'Europa occidentale continua invece a giacere nelle grazie dell'anticiclone delle Azzorre che viene letteralmente stirato da ovest verso est dalla serrata attività nord atlantica riuscendo a portare i suoi massimi di 1030hp fino sulla Spagna e sul nord Italia. Questa è la causa della mitezza che sta interessando il Mediterraneo centro occidentale ed il nostro Paese, un aumento delle temperature che è stato anche il principale responsabile delle numerose valanghe cadute sull'Arco alpino tra la Svizzera e l'Austria. Ma nei prossimi giorni le cose cambieranno anche per noi....
I venti che ruotano attorno al minino sono e saranno così intensi che riusciranno nel corso delle prossime 24-48 ore a risucchiare le gelide correnti canadesi del Labrador e condurle attraverso il nord Atlantico fin sul Regno Unito dove alle piogge odierne seguiranno le nevicate. Nevicate marittime abbondanti, fino a bassissima quota sull'Irlanda, la Scozia e anche il Galles accompagnate da venti tempestosi che raggiungeranno lungo le coste anche i 100km/h e oltre.
Intanto il precedente ciclone (Felix) sta ancora agendo sull'Europa orientale e nord orientale con un minimo di 980hp in colmamento posizionato nel cuore della Russia. Ha portato nella giornata di ieri tempeste di vento sul Baltico e la Mittle Europa con moltissimi danni su Germania, Polonia, Austria dove le raffiche hanno superato i 100km/h e raggiunto in alcuni casi anche i 130km/h come in Svezia.
Oggi invece è la volta delle nevicate che sono scese fino nel cuore dei Balcani ed il Mar Nero, fin anche sulle coste della Bulgaria e lungo il Bosforo. La neve cade a tratti persino a Istanbul con una temperatura di 3°.
l'Europa occidentale continua invece a giacere nelle grazie dell'anticiclone delle Azzorre che viene letteralmente stirato da ovest verso est dalla serrata attività nord atlantica riuscendo a portare i suoi massimi di 1030hp fino sulla Spagna e sul nord Italia. Questa è la causa della mitezza che sta interessando il Mediterraneo centro occidentale ed il nostro Paese, un aumento delle temperature che è stato anche il principale responsabile delle numerose valanghe cadute sull'Arco alpino tra la Svizzera e l'Austria. Ma nei prossimi giorni le cose cambieranno anche per noi....
DAMA BIANCA A CRETA, DAMASCO E ISTANBUL, GELO POLARE SULL'EST EUROPA, FINO A -40°C IN RUSSIA
7 GENNAIO 2015: L'espansione dell'alta pressione delle Azzorre sull'Italia ha rispedito l'Inverno in letargo, ma favorito anche un'intensa ondata di gelo sui settori orientali del Continente. Aria molto fredda di estrazione polare dalla Russia ha raggiunto la Turchia, l'Egeo e il Medio Oriente, con termiche considerevoli, fino a -15°C a 1500m.
Condizioni di maltempo hanno così interessato la Penisola ellenica, le Cicladi, la Turchia centro-settentrionale e Creta, con nevicate che a tratti hanno interessato anche le zone costiere imbiancandole. Rovesci nevosi anche intensi hanno colpito le coste turche affacciate sul Mar Nero, dove in questi casi si innesca un fenomeno analogo allo Snow Lake Effect dei Grandi Laghi americani. Giornata di ghiaccio a Istanbul, dove la temperatura è scesa fino a -5°C.
L'aria fredda ha attraversato senza ostacoli il Mediterraneo orientale, fino a raggiungere gli stati di Siria, Libano, Israele e Giordania, con intensi temporali anche grandinigeni lungo le coste e nevicate sulle alture retrostanti con neve anche a Damasco e Hamman; qualche fiocco anche a Gerusalemme.Gelo polare su tutti gli stati orientali del Continente con minime fino a -40°C sulla Russia settentrionale, -21°C a Lviv (Ucraina), -17°C a Mosca e Vilnius, -14°C a Cluj (Romania), -10° a San Pietroburgo e Tripolis (Grecia), -6°C a Sofia.
Condizioni di maltempo hanno così interessato la Penisola ellenica, le Cicladi, la Turchia centro-settentrionale e Creta, con nevicate che a tratti hanno interessato anche le zone costiere imbiancandole. Rovesci nevosi anche intensi hanno colpito le coste turche affacciate sul Mar Nero, dove in questi casi si innesca un fenomeno analogo allo Snow Lake Effect dei Grandi Laghi americani. Giornata di ghiaccio a Istanbul, dove la temperatura è scesa fino a -5°C.
L'aria fredda ha attraversato senza ostacoli il Mediterraneo orientale, fino a raggiungere gli stati di Siria, Libano, Israele e Giordania, con intensi temporali anche grandinigeni lungo le coste e nevicate sulle alture retrostanti con neve anche a Damasco e Hamman; qualche fiocco anche a Gerusalemme.Gelo polare su tutti gli stati orientali del Continente con minime fino a -40°C sulla Russia settentrionale, -21°C a Lviv (Ucraina), -17°C a Mosca e Vilnius, -14°C a Cluj (Romania), -10° a San Pietroburgo e Tripolis (Grecia), -6°C a Sofia.
PODEROSA ONDATA DI GELO SU GRANDI LAGHI E USA ORIENTALE
Aria di diretta estrazione artica giungerà sul Canada e gli Stati Uniti centro-orientali nelle prossime ore, determinando un'intensa ondata di freddo che proseguirà almeno fino al weekend. Le isoterme in quota a 850hPa (1500m) sulla libera atmosfera potranno raggiungere anche i -15/-20°C sopra New York, fin oltre i -25°C in corrispondenza dei Grandi Laghi ma essere addirittura inferiori ai-30/-35°C sul Canada orientale! Saranno giornate di ghiaccio per molti Paesi statunitensi, le temperature della stessa New York City molto probabilmente rimarranno costantemente sotto lo zero per almeno 6 giorni! Potranno essere battuti inoltre numerosi record di freddo nel Midwest, perlomeno considerando gli ultimi 70/100 anni.
Una poderosa ondata di gelo che causerà inoltre deboli nevicate tra South Dakota, Minnesota, Iowa, Illinois, Michigan e poi sin verso la costa tra New York e Boston; basteranno per mandare in tilt i trasporti a causa delle bassissime temperature che via via si raggiungeranno. Neve da LES (Lake Effect Snow) potrà inoltre interessare i versanti meridionali ed orientali dei Grandi Laghi, con punte superiori ai 30cm previsti nell'area di Buffalo. Un graduale rialzo termico si potrà avere soltanto con l'inizio della prossima settimana.
Una poderosa ondata di gelo che causerà inoltre deboli nevicate tra South Dakota, Minnesota, Iowa, Illinois, Michigan e poi sin verso la costa tra New York e Boston; basteranno per mandare in tilt i trasporti a causa delle bassissime temperature che via via si raggiungeranno. Neve da LES (Lake Effect Snow) potrà inoltre interessare i versanti meridionali ed orientali dei Grandi Laghi, con punte superiori ai 30cm previsti nell'area di Buffalo. Un graduale rialzo termico si potrà avere soltanto con l'inizio della prossima settimana.
EUROPA NELLA MORSA DEL GELO: FREDDO E DAMA BIANCA DALLA RUSSIA ALLA FRANCIA
29 DICEMBRE 2014: Dopo un'avvio insolitamente mite su tutta l'Europa, l'Inverno ha cominciato a fare sul serio proprio a partire da Natale, con una discesa di aria gelida dal Polo verso il Cuore del Continente.
Neve blocca automobilista in SavoiaIl freddo ha dapprima raggiunto la Russia, dove la temperatura è crollata sotto i -10°C nelle due principali città Europee, Mosca e San Pietroburgo, che tra l'altro sono alle prese con bufere di neve, che proseguiranno anche nei prossimi giorni. I valori minimi sono scesi fino a -16°/-17°C, ma potranno raggiungere i -20°C entro capodanno.
Gelo e neve hanno poi raggiunto i Paesi dell'Est Europa, dove da ieri sono in atto nevicate accompagnate da venti sino a 70/80 Km/h e da temperature intorno ai -8°/-10°C.
L'ondata di gelo ha infine raggiunto anche Germania, Francia e Regno Unito, dove le temperature hanno toccato i valori più bassi di tutto il 2014, sfiorando i -10°C. In Francia le nevicate hanno paralizzato le strade alpine: in Savoia migliaia di persone sono rimaste bloccate nelle proprie auto o anno dovuto raggiungere i centri di accoglienza per l'impraticabilità di alcune strade.
Neve blocca automobilista in SavoiaIl freddo ha dapprima raggiunto la Russia, dove la temperatura è crollata sotto i -10°C nelle due principali città Europee, Mosca e San Pietroburgo, che tra l'altro sono alle prese con bufere di neve, che proseguiranno anche nei prossimi giorni. I valori minimi sono scesi fino a -16°/-17°C, ma potranno raggiungere i -20°C entro capodanno.
Gelo e neve hanno poi raggiunto i Paesi dell'Est Europa, dove da ieri sono in atto nevicate accompagnate da venti sino a 70/80 Km/h e da temperature intorno ai -8°/-10°C.
L'ondata di gelo ha infine raggiunto anche Germania, Francia e Regno Unito, dove le temperature hanno toccato i valori più bassi di tutto il 2014, sfiorando i -10°C. In Francia le nevicate hanno paralizzato le strade alpine: in Savoia migliaia di persone sono rimaste bloccate nelle proprie auto o anno dovuto raggiungere i centri di accoglienza per l'impraticabilità di alcune strade.
HOKKAIDO (GIAPPONE): CICLONE DI VENTO E GELO, INVASE DAL MARE LE CITTA' COSTIERE
Aggiornamento 19 DICEMBRE 2014 ore 13:37
Sale a 11 il bilancio delle vittime in Giappone, duramente colpito dal maltempo con anche tempeste di neve e inondazioni delle aree costiere. Particolarmente interessato il Giappone centro-settentrionale dove le ingenti nevicate hanno isolato diverse località e interrotto la circolazione sia aerea che stradale che ferroviaria. La maggior parte delle vittime si è registrata nell'Isola di Hokkaido e ad Honshu, alcune delle quali in numerosi incidenti stradali che si sono registrati nei giorni scorsi.
Centinaia i voli cancellati o con pesanti ritardi, mentre oltre 270 persone sono rimaste isolate nelle montagne di Niigata a seguito di una valanga che ha interrotto la strada. Violente mareggiate si sono inoltre avute nelle coste centro-settentrionali, battute da raffiche di vento anche superiori ai 120-130km/h. In alcune zone del Giappone settentrionale si sono registrati accumuli nivometrici anche superiori ai 200cm, come nel caso del monte Tsunan, nel Niigata.
Condizioni meteo avverse sono attese anche nei prossimi giorni con elevate possibilità di un bianco Natale ancora una volta sul Giappone centro-settentrionale.
17 DICEMBRE 2014: Proprio in un articolo di ieri avevamo messo in evidenza di come freddo e gelo fossero attualmente concentrati sul nordest asiatico e di come, questo freddo, grazie ad una profonda circolazione depressionaria sull'Isola di Hokkaido in Giappone, avrebbe investivo l'arcipelago del Sol Levante. Tutto come da copione, dopo essere stata investita da venti di tempesta (fino a 140km/h) che hanno causato un tale innalzamento del livello marino tale da far invadere le città costiere dalle onde, l'Isola di Hokkaido è ora alle prese con impetuose tempeste di neve. Qui in sequenza due emblematiche testimonianze video sugli eventi estremi che stanno colpendo quell'area del Giappone che non hanno bisogno di alcun commento.
Sale a 11 il bilancio delle vittime in Giappone, duramente colpito dal maltempo con anche tempeste di neve e inondazioni delle aree costiere. Particolarmente interessato il Giappone centro-settentrionale dove le ingenti nevicate hanno isolato diverse località e interrotto la circolazione sia aerea che stradale che ferroviaria. La maggior parte delle vittime si è registrata nell'Isola di Hokkaido e ad Honshu, alcune delle quali in numerosi incidenti stradali che si sono registrati nei giorni scorsi.
Centinaia i voli cancellati o con pesanti ritardi, mentre oltre 270 persone sono rimaste isolate nelle montagne di Niigata a seguito di una valanga che ha interrotto la strada. Violente mareggiate si sono inoltre avute nelle coste centro-settentrionali, battute da raffiche di vento anche superiori ai 120-130km/h. In alcune zone del Giappone settentrionale si sono registrati accumuli nivometrici anche superiori ai 200cm, come nel caso del monte Tsunan, nel Niigata.
Condizioni meteo avverse sono attese anche nei prossimi giorni con elevate possibilità di un bianco Natale ancora una volta sul Giappone centro-settentrionale.
17 DICEMBRE 2014: Proprio in un articolo di ieri avevamo messo in evidenza di come freddo e gelo fossero attualmente concentrati sul nordest asiatico e di come, questo freddo, grazie ad una profonda circolazione depressionaria sull'Isola di Hokkaido in Giappone, avrebbe investivo l'arcipelago del Sol Levante. Tutto come da copione, dopo essere stata investita da venti di tempesta (fino a 140km/h) che hanno causato un tale innalzamento del livello marino tale da far invadere le città costiere dalle onde, l'Isola di Hokkaido è ora alle prese con impetuose tempeste di neve. Qui in sequenza due emblematiche testimonianze video sugli eventi estremi che stanno colpendo quell'area del Giappone che non hanno bisogno di alcun commento.
GELO IN CINA E SIBERIA, -52°C. FREDDO E DAMA BIANCA ANCHE VERSO IL GIAPPONE
16 DICEMBRE 2014: Se qualcuno si stesse domandando che fine ha fatto il freddo, ecco la risposta, è tutto concentrato tra Cina settentrionale, Mongolia e Siberia, qualcosina anche sul Canada ma nulla al confronto delle temperature che si stanno registrando sul nordest asiatico. Un vero e proprio distaccamento polare che sta portando temperature da brivido per il mese Dicembre.
Non record assoluti, intendiamoci ma valori estremamente bassi. Citiamo ad esempio i -52° di Berdigestyakh nella federazione russa siberiana raggiunti anche a Verkhoyansk località detentrice del record assoluto di temperatura invernale del nord emisfero con -67,6°c , quello mondiale spetta all'Antartide con i -82° rilevati il 23 Giugno del 1982. Anche la Cina nord orientale batte i denti con -40° a Tulihe e Mohe, -34° in Siberia. Fino a qualche giorno fa temperature simili si registravano anche nella Russia centrale poi c'è stata una progressiva migrazione del freddo vero est.
Ora a goderselo, ci concederanno l'utilizzo di questo termine anche i "non" freddofili, sarà l'arcipelago giapponese che grazie ad un provvidenziale vortice posizionato sull'Isola di Hokkaido, sarà investito nelle prossime 24-48 ore da isoterme fino a -12° a 1500m, garanzia di bufere di neve da nord a sud sulle Isole del sole levante, probabilmente anche a Tokio ma in particolare sui versanti che guardano il continente russo per un gigantesco "Sea effect snow" che si formerà sul Mar del Giappone.
Non record assoluti, intendiamoci ma valori estremamente bassi. Citiamo ad esempio i -52° di Berdigestyakh nella federazione russa siberiana raggiunti anche a Verkhoyansk località detentrice del record assoluto di temperatura invernale del nord emisfero con -67,6°c , quello mondiale spetta all'Antartide con i -82° rilevati il 23 Giugno del 1982. Anche la Cina nord orientale batte i denti con -40° a Tulihe e Mohe, -34° in Siberia. Fino a qualche giorno fa temperature simili si registravano anche nella Russia centrale poi c'è stata una progressiva migrazione del freddo vero est.
Ora a goderselo, ci concederanno l'utilizzo di questo termine anche i "non" freddofili, sarà l'arcipelago giapponese che grazie ad un provvidenziale vortice posizionato sull'Isola di Hokkaido, sarà investito nelle prossime 24-48 ore da isoterme fino a -12° a 1500m, garanzia di bufere di neve da nord a sud sulle Isole del sole levante, probabilmente anche a Tokio ma in particolare sui versanti che guardano il continente russo per un gigantesco "Sea effect snow" che si formerà sul Mar del Giappone.
CALIFORNIA SOTTO UNA VIOLENTA TEMPESTA, RISCHIO FRANE ED ALLUVIONI LAMPO
Aggiornamento 12 DICEMBRE 2014 ore 13:43
E' la peggiore tempesta invernale degli ultimi 5 anni, caduti fino a 300mm di pioggia nel nord dello Stato e adesso il maltempo si sta concentrando sulla California centrale dove nelle prossime ore sono attesi accumuli anche superiori ai 200mm.
Molte le situazioni di criticità sia per la natura arida del territorio che per gli incendi che nella scorsa stagione estiva hanno interessato diverse zone. La pioggia, forte concentrata in lassi di tempo piuttosto brevi ha causato soprattutto frane di detriti e alluvioni lampo in particolare nella zona di Camarillo Springs dove numerose persone sono rimasta intrappolate all'interno delle proprie abitazioni o delle proprie auto
La responsabile del maltempo una saccatura fredda alimentata da correnti polari, abbastanza atipica visto che normalmente la circolazione atmosferica penalizza gli stati Uniti centro orientali piuttosto che quelli occidentali. Invece al contrario di quanto si è soliti osservare le temperature sono più basse sulla costa occidentale che sugli stati centrali.
Tant'è che oltre alla pioggia abbondante, vere e proprie bufere di neve con accumuli freschi fino a70cm si stanno abbattendo in montagna soprattutto sulla Sierra Nevada, a quote relativamente basse considerata la latitudine, circa 1200-1400m. Molti danni anche per i forti venti superiori ai 110km/h che hanno abbattuto tralicci dell'alta tensione lasciando al buio decine di migliaia di persone,almeno 150mila. Molte anche le situazioni di panico con supermercati e centri commerciali presi d'assalto per i generi di prima necessità.
11 DICEMBRE 2014: La California è interessata da una violenta tempesta in arrivo dal Pacifico, che potrebbe persino risultare la più intensa degli ultimi 10 anni. In generale la West Coast viene battuta da diversi giorni da una serie di perturbazioni collegate ad una intensa attività ciclonica sul Pacifico. Tutta la California sarà colpita da questa tempesta, ma il grosso delle piogge è atteso sul comparto centro-settentrionale, dove in solo questo singolo evento potrebbe cadere lo stesso accumulo di pioggia di un intero mese, con accumuli anche di oltre 200-300mm.
C'è il rischio di allagamenti lampo, frane ed esondazione di piccoli torrenti anche a causa della grave fase siccitosa degli scorsi mesi, che ha inaridito i terreni rendendo più difficoltoso l'iniziale fase di assorbimento delle ingenti piogge; allerta meteo anche per tutta l'area di Los Angeles. Il forte maltempo potrà provocare, oltre ai dissesti idrogeologici, anche inevitabili disagi nei trasporti, sia aerei che ferroviari che su strada. Sulle montagne attese ingenti nevicate con possibili interruzioni nei trasporti.
Anche il vento soffierà molto forte, con raffiche fino a doltre 80-100km/h da Portland a San Francisco; un elevato rischio per gli spostamenti su strada. Saranno assai probabili cadute di alberi e anche black out elettrici.
E' la peggiore tempesta invernale degli ultimi 5 anni, caduti fino a 300mm di pioggia nel nord dello Stato e adesso il maltempo si sta concentrando sulla California centrale dove nelle prossime ore sono attesi accumuli anche superiori ai 200mm.
Molte le situazioni di criticità sia per la natura arida del territorio che per gli incendi che nella scorsa stagione estiva hanno interessato diverse zone. La pioggia, forte concentrata in lassi di tempo piuttosto brevi ha causato soprattutto frane di detriti e alluvioni lampo in particolare nella zona di Camarillo Springs dove numerose persone sono rimasta intrappolate all'interno delle proprie abitazioni o delle proprie auto
La responsabile del maltempo una saccatura fredda alimentata da correnti polari, abbastanza atipica visto che normalmente la circolazione atmosferica penalizza gli stati Uniti centro orientali piuttosto che quelli occidentali. Invece al contrario di quanto si è soliti osservare le temperature sono più basse sulla costa occidentale che sugli stati centrali.
Tant'è che oltre alla pioggia abbondante, vere e proprie bufere di neve con accumuli freschi fino a70cm si stanno abbattendo in montagna soprattutto sulla Sierra Nevada, a quote relativamente basse considerata la latitudine, circa 1200-1400m. Molti danni anche per i forti venti superiori ai 110km/h che hanno abbattuto tralicci dell'alta tensione lasciando al buio decine di migliaia di persone,almeno 150mila. Molte anche le situazioni di panico con supermercati e centri commerciali presi d'assalto per i generi di prima necessità.
11 DICEMBRE 2014: La California è interessata da una violenta tempesta in arrivo dal Pacifico, che potrebbe persino risultare la più intensa degli ultimi 10 anni. In generale la West Coast viene battuta da diversi giorni da una serie di perturbazioni collegate ad una intensa attività ciclonica sul Pacifico. Tutta la California sarà colpita da questa tempesta, ma il grosso delle piogge è atteso sul comparto centro-settentrionale, dove in solo questo singolo evento potrebbe cadere lo stesso accumulo di pioggia di un intero mese, con accumuli anche di oltre 200-300mm.
C'è il rischio di allagamenti lampo, frane ed esondazione di piccoli torrenti anche a causa della grave fase siccitosa degli scorsi mesi, che ha inaridito i terreni rendendo più difficoltoso l'iniziale fase di assorbimento delle ingenti piogge; allerta meteo anche per tutta l'area di Los Angeles. Il forte maltempo potrà provocare, oltre ai dissesti idrogeologici, anche inevitabili disagi nei trasporti, sia aerei che ferroviari che su strada. Sulle montagne attese ingenti nevicate con possibili interruzioni nei trasporti.
Anche il vento soffierà molto forte, con raffiche fino a doltre 80-100km/h da Portland a San Francisco; un elevato rischio per gli spostamenti su strada. Saranno assai probabili cadute di alberi e anche black out elettrici.
DEPRESSIONE ALEXANDRA SI ABBATTE SULLE ISOLE BRITANNICHE, VENTI A 130 KM/h
10 DICEMBRE 2014: Il maltempo si accanisce sulle Isole Britanniche, sferzate dalla profondissima depressione Alexandra, che al momento raggiunge valori di ben 950 mb poco a sud dell'Islanda e che continua a diminuire all'impressionate velocità di 24 mb in 24 ore. A lanciare l'allarme il Mer Office che prevede condizioni meteo avverse per gran parte del comparto centro settentrionale del Regno Unito. La tempesta in arrivo, oltre a portare piogge abbondanti sarà accompagnata da venti tempestosi che potrebbero toccare i 130 km/h. I primi dati registrati stamani evidenziamo raffiche sino a 70 mph a Forth e Tay, raffiche sino a 59 mph a Lerwick e Shetland nonché raffiche sino a 55 mph a Glasgow.
Già 17.000 case sono al momento senza elettricità sulle Isole occidentali, treni e traghetti hanno interrotto i loro servizi mentre molti porti in Scozia sono stati chiusi. Secondo le prime testimonianze, forti piogge, grandinate e venti tempestosi si sono abbattuti al lardo della Scozia, con onde che già toccano i 14 metri circa. Secondo i modelli il vento dovrebbero raggiungere il suo apice tra il pomeriggio e la serata odierna.
La criticità in atto:
*Irish Ferries ha annullato i servizi tra Holyhead e Dublino
* Scuole, musei, impianti sportivi, biblioteche chiuse nelle Isole Western
*Chiusi alcune strade e ponti in Scozia
*La Guardia Costiera ha precisato che lo stato del mare potrebbe diventare "fenomenale", un termine usato per descrivere le condizioni peggiori
*Scottish and Southern Energy ha emanato un livello di allarme giallo, anticipando tagli alle linee elettriche
*Northern Ireland Electricity ha avvertito di una possibilità di danni alla rete elettrica nelle zone esposte, con le sue squadre di emergenza e ingegneri messi in stand-by
*La Scottish Environment Protection Agency ha più di 25 avvisi di alluvione e avvisi in atto, molte delle zone costiere
Anche il MetOffice ha emesso un allerta massima (ROSSA) per la costa occidentale della Scozia, Highlands e Isole, Orkney, Shetland e Irlanda del Nord, per avverse condizioni meteo, venti tempestosi e forti mareggiate. Allerta GIALLA per venti forti è stata nel contempo estesa anche alla zone settentrionali dell'Inghilterra e del Galles.
Secondo il capo meteorologo Willington "venti molto forti possono colpire le parti settentrionali e centrali del Regno Unito da inizio Mercoledì e durerà fino all'inizio del Giovedi, a causa del transito di un sistema di bassa pressione molto profondo si muove lentamente verso Levante tra la Scozia e l'Islanda ".
Già 17.000 case sono al momento senza elettricità sulle Isole occidentali, treni e traghetti hanno interrotto i loro servizi mentre molti porti in Scozia sono stati chiusi. Secondo le prime testimonianze, forti piogge, grandinate e venti tempestosi si sono abbattuti al lardo della Scozia, con onde che già toccano i 14 metri circa. Secondo i modelli il vento dovrebbero raggiungere il suo apice tra il pomeriggio e la serata odierna.
La criticità in atto:
*Irish Ferries ha annullato i servizi tra Holyhead e Dublino
* Scuole, musei, impianti sportivi, biblioteche chiuse nelle Isole Western
*Chiusi alcune strade e ponti in Scozia
*La Guardia Costiera ha precisato che lo stato del mare potrebbe diventare "fenomenale", un termine usato per descrivere le condizioni peggiori
*Scottish and Southern Energy ha emanato un livello di allarme giallo, anticipando tagli alle linee elettriche
*Northern Ireland Electricity ha avvertito di una possibilità di danni alla rete elettrica nelle zone esposte, con le sue squadre di emergenza e ingegneri messi in stand-by
*La Scottish Environment Protection Agency ha più di 25 avvisi di alluvione e avvisi in atto, molte delle zone costiere
Anche il MetOffice ha emesso un allerta massima (ROSSA) per la costa occidentale della Scozia, Highlands e Isole, Orkney, Shetland e Irlanda del Nord, per avverse condizioni meteo, venti tempestosi e forti mareggiate. Allerta GIALLA per venti forti è stata nel contempo estesa anche alla zone settentrionali dell'Inghilterra e del Galles.
Secondo il capo meteorologo Willington "venti molto forti possono colpire le parti settentrionali e centrali del Regno Unito da inizio Mercoledì e durerà fino all'inizio del Giovedi, a causa del transito di un sistema di bassa pressione molto profondo si muove lentamente verso Levante tra la Scozia e l'Islanda ".
INTENSE TORMENTE DI DAMA BIANCA COLPISCONO LA SIBERIA
4 DICEMBRE 2014: Gelo e forti nevicate interessano la parte orientale della Russia - L'inverno gioca duro in Siberia ove già in questi giorni si registrano temperature gelide su vaste zone. Imponenti tempeste di neve interessano le città più orientali dello stato russo, in particolare Habarovsk ove il manto nevoso ha superato i 70 cm.
Maltempo accompagnato anche da forti venti che stanno causando molti problemi alla circolazione stradale, così come l'interruzione della corrente elettrica. Sarebbero, difatti, 20 mila le persone rimaste senza luce. Nevicate accompagnate anche da temperature gelide, convalori diffusamente al di sotto dei 20 gradi.
Situazione che fortunatamente nelle prossime ore tenderà lentamente a migliorare, grazie all'allontanamento verso l'Oceano di questa vasta circolazione depressionaria che ha favorito la discesa di aria freddissima dal Polo Nord. Freddo che inoltre sta investendo il Giappone e la Corea, anche qui con clima molto rigido.
Maltempo accompagnato anche da forti venti che stanno causando molti problemi alla circolazione stradale, così come l'interruzione della corrente elettrica. Sarebbero, difatti, 20 mila le persone rimaste senza luce. Nevicate accompagnate anche da temperature gelide, convalori diffusamente al di sotto dei 20 gradi.
Situazione che fortunatamente nelle prossime ore tenderà lentamente a migliorare, grazie all'allontanamento verso l'Oceano di questa vasta circolazione depressionaria che ha favorito la discesa di aria freddissima dal Polo Nord. Freddo che inoltre sta investendo il Giappone e la Corea, anche qui con clima molto rigido.
SUPER TIFONE HAGUPIT MINACCIA LE FILIPPINE
Aggiornamento 9 DICEMBRE 2014 ore 10:36
Il tifone Hagupit ha ormai perso potenza, indebolendosi dalla categoria 3 sino allo status di tempesta tropicale nella giornata di Lunedì, provocando però la morte di 21 persone e costringendone quasi un milione a trovare rifugio. Qui tutti i dati relativi al tifone che ha attraversato le Filippine: i venti hanno raggiunto punte massime di 175km/h con raffiche localmente superiori ai 210km/h, ma mediamente hanno soffiato tra 100/130km orari. Circa 717mila persone sono state fatte evacuare preventivamente dal Governo, mentre altre 665mila hanno trovato rifugio in quasi 2000 centri messi a disposizione nelle sette regioni colpite dal tifone. Gli aeroporti delle città di Naga e Legazpi sono stati chiusi, così come quelli di Talcoban e Catbayog. Ancora alto lo stato di allerta a Manila, per possibili onde di marea e mareggiate legate dovute al passaggio della tempesta, tanto che sono state fatte evacuare diverse baraccopoli nei pressi della baia.
Aggiornamento 7 DICEMBRE 2014 ore 13:42
E' abbastanza insolito parlare di Tifoni nel mese di Dicembre e tra l'altro Hagupit non è un tifone qualunque, la sua potenza ha costretto le autorità locali ad una delle più grandi evacuazioni di massa della storia in tempo di Pace, ben un milione di persone ha lasciato le proprie abitazioni per trovare rifugio in zone più sicure come Chiese, palestre e scuole.
Sebbene leggermente indebolito rispetto ai giorni scorsi Hagupit ha potuto contare durante il suolandfall avvenuto ieri intorno alle 9.00 ora locale, su venti fino a 200km/h e piogge torrenziali che hanno scoperchiato case e distrutto le aree costiere provocando anche la morte di 4 persone e numerosi feriti, bilancio ancora provvisorio.
Particolarmente colpita la città di Dolores nell'Isola di Seminara sull'estremo est dell'arcipelago, una zona già messa in ginocchio l'anno scorso per l'arrivo di un devastante tifone che causò la morte dimigliaia di persone e che ancora stentava a rialzarsi dalla catastrofe passata.
Aggiornamento 6 DICEMBRE 2014 ore 11:05
Hagupit si avvicina alle Filippine centrali dove è massima allerta meteo per piogge torrenziali e forti venti. Il Tifone nelle ultime ore si è lievemente indebolito, passando alla categoria 4 e perdendo anche la classificazione di Super Tifone, ma risulta ancora di una potenza devastante: i venti al suo interno soffiano fino ad oltre 230km/h, con raffiche di oltre 280km/h. Hagupit è ancora in mare aperto ma si avvicina alle Filippine ad una velocità di circa 15km/h. Il suo landfall è previsto entro domenica nella costa orientale di Visayas, con venti fino ad oltre 150km/h e piogge torrenziali; severo maltempo colpirà anche la città di Tacloban, devastata lo scorso anno dal Tifone Haiyan.
Venti furiosi con raffiche di oltre 100km/h sono attesi in particolare su Visayas, Bicol, Luzon centrale, Tagalog meridionale e Mindoro. A questo si potranno aggiungere piogge alluvionali, con accumuli anche superiori ai 200-300mm, in particolare sul Vasayas e sul Luzon orientale. Nel suo landfall Hagupit perderà potenza, ma manterrà categoria 2-3, attraversando lentamentel le Filippine. Questo fatto aggraverà ulteriormente la situazione per reiterato maltempo a partire da sabato sera e almeno fino a Lunedì: sono altamente probabili dunque frane, smottamenti, alluvioni lampo ed esondazioni. Oltre 30 milioni di persone verranno più o meno affette dal passaggio del tifone.
4 DICEMBRE 2014: Massima allerta meteo sulle Filippine, arriva il super tifone Hagupit - Il tifone arriverà con massima potenza, come categoria 5 e dovrebbe fare landfall sulle Filippine centrali entro la prossima domenica. I vista dell'arrivo del tifone le scuole rimarranno chiuse, diversi servizi sospesi, mentre le autorità consigliano di fare scorte di provviste ed evitare di uscire dalle proprie abitazioni al passaggio di Hagupit. Sono assai probabili frane, smottamenti ed allagamenti lampo. Già messi in campo i mezzi di soccorso con l'esercito a disposizione. Secondo le rilevazioni satellitari infatti le precipitazioni superano rate di 130-140mm per ora attorno all'occhio del tifone. Ecco gli ultimi dati relativi ad Hagupit:
POSIZIONE: 10.4° latitudine Nord, 132.4° longitudine Est
VENTI: fino a 290km/h
RAFFICHE: fino a 340-350km/h
MOVIMENTO: verso Ovest-Nordovest ad una velocità di circa 29km/h
Il tifone Hagupit ha ormai perso potenza, indebolendosi dalla categoria 3 sino allo status di tempesta tropicale nella giornata di Lunedì, provocando però la morte di 21 persone e costringendone quasi un milione a trovare rifugio. Qui tutti i dati relativi al tifone che ha attraversato le Filippine: i venti hanno raggiunto punte massime di 175km/h con raffiche localmente superiori ai 210km/h, ma mediamente hanno soffiato tra 100/130km orari. Circa 717mila persone sono state fatte evacuare preventivamente dal Governo, mentre altre 665mila hanno trovato rifugio in quasi 2000 centri messi a disposizione nelle sette regioni colpite dal tifone. Gli aeroporti delle città di Naga e Legazpi sono stati chiusi, così come quelli di Talcoban e Catbayog. Ancora alto lo stato di allerta a Manila, per possibili onde di marea e mareggiate legate dovute al passaggio della tempesta, tanto che sono state fatte evacuare diverse baraccopoli nei pressi della baia.
Aggiornamento 7 DICEMBRE 2014 ore 13:42
E' abbastanza insolito parlare di Tifoni nel mese di Dicembre e tra l'altro Hagupit non è un tifone qualunque, la sua potenza ha costretto le autorità locali ad una delle più grandi evacuazioni di massa della storia in tempo di Pace, ben un milione di persone ha lasciato le proprie abitazioni per trovare rifugio in zone più sicure come Chiese, palestre e scuole.
Sebbene leggermente indebolito rispetto ai giorni scorsi Hagupit ha potuto contare durante il suolandfall avvenuto ieri intorno alle 9.00 ora locale, su venti fino a 200km/h e piogge torrenziali che hanno scoperchiato case e distrutto le aree costiere provocando anche la morte di 4 persone e numerosi feriti, bilancio ancora provvisorio.
Particolarmente colpita la città di Dolores nell'Isola di Seminara sull'estremo est dell'arcipelago, una zona già messa in ginocchio l'anno scorso per l'arrivo di un devastante tifone che causò la morte dimigliaia di persone e che ancora stentava a rialzarsi dalla catastrofe passata.
Aggiornamento 6 DICEMBRE 2014 ore 11:05
Hagupit si avvicina alle Filippine centrali dove è massima allerta meteo per piogge torrenziali e forti venti. Il Tifone nelle ultime ore si è lievemente indebolito, passando alla categoria 4 e perdendo anche la classificazione di Super Tifone, ma risulta ancora di una potenza devastante: i venti al suo interno soffiano fino ad oltre 230km/h, con raffiche di oltre 280km/h. Hagupit è ancora in mare aperto ma si avvicina alle Filippine ad una velocità di circa 15km/h. Il suo landfall è previsto entro domenica nella costa orientale di Visayas, con venti fino ad oltre 150km/h e piogge torrenziali; severo maltempo colpirà anche la città di Tacloban, devastata lo scorso anno dal Tifone Haiyan.
Venti furiosi con raffiche di oltre 100km/h sono attesi in particolare su Visayas, Bicol, Luzon centrale, Tagalog meridionale e Mindoro. A questo si potranno aggiungere piogge alluvionali, con accumuli anche superiori ai 200-300mm, in particolare sul Vasayas e sul Luzon orientale. Nel suo landfall Hagupit perderà potenza, ma manterrà categoria 2-3, attraversando lentamentel le Filippine. Questo fatto aggraverà ulteriormente la situazione per reiterato maltempo a partire da sabato sera e almeno fino a Lunedì: sono altamente probabili dunque frane, smottamenti, alluvioni lampo ed esondazioni. Oltre 30 milioni di persone verranno più o meno affette dal passaggio del tifone.
4 DICEMBRE 2014: Massima allerta meteo sulle Filippine, arriva il super tifone Hagupit - Il tifone arriverà con massima potenza, come categoria 5 e dovrebbe fare landfall sulle Filippine centrali entro la prossima domenica. I vista dell'arrivo del tifone le scuole rimarranno chiuse, diversi servizi sospesi, mentre le autorità consigliano di fare scorte di provviste ed evitare di uscire dalle proprie abitazioni al passaggio di Hagupit. Sono assai probabili frane, smottamenti ed allagamenti lampo. Già messi in campo i mezzi di soccorso con l'esercito a disposizione. Secondo le rilevazioni satellitari infatti le precipitazioni superano rate di 130-140mm per ora attorno all'occhio del tifone. Ecco gli ultimi dati relativi ad Hagupit:
POSIZIONE: 10.4° latitudine Nord, 132.4° longitudine Est
VENTI: fino a 290km/h
RAFFICHE: fino a 340-350km/h
MOVIMENTO: verso Ovest-Nordovest ad una velocità di circa 29km/h
FORTI TEMPORALI NEL SUD DELLA FRANCIA: ALLAGAMENTI E MORTI IN PROVENZA
Aggiornamento 29 NOVEMBRE ore 7:52
Impressionanti gli accumuli pluviometrici che hanno interessato ieri la Corsica orientale - Violenti temporali autorigeneranti hanno infatti insistito per diverse ore nella giornata di ieri, estendendosi fino a Bastia. Gli accumuli hanno diffusamente superato i 150mm, ma con picchi addirittura di oltre 430mm a Lugo di Nazza. Numerose le frane e gli smottamenti, nonchè le strade interrotte e trasformate in fiumi di acqua e fango. La particolare orografia del territorio, il contibuto umido offerto da un costante vento di Scirocco e la situazione sinottica generale ha favorito questi pericolosi fenomeni autorigeneranti e stazionari.
Nel frattempo si continua a fare la conta dei danni sulla Francia meridionale, dove i morti accertati sono 4. Oltre ai violenti temporali si è anche abbattuto un tornado Sérignan-Plage, classificato come F2 in base alla stima dei danni ( diverse abitazioni scoperchiate ). Sono tutti gli effetti della stessa circolazione ciclonica che è andata approfondendosi tra Spagna e Marocco, dove già si sono avute condizioni di forte maltempo, e che rinnoverà nelle prossime ore violenti rovesci e temporali su gran parte del Mediterraneo occidentale.
28 NOVEMBRE 2014: Nuova ondata di maltempo per la Francia, dove da Giovedì è tornato a piovere violentemente nel Sud del Paese, specie tra il Golfo del Leone e la Provenza. Rovesci e temporali autorigeneranti da stamane inoltre stanno colpendo ripetutamente la Corsica nordorientale, dove nelle ultime 24 ore sono caduti fino a 150/200mm d'acqua e si presume ci possano essere locali criticità a livello idrogeologico, ma al momento non si hanno notizie certe al riguardo. Intanto sale il numero delle vittime nella regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra; sono infatti 4 le persone morte e 2 i dispersi a causa degli allagamenti che hanno colpito il dipartimento del Var. In particolare dopo l'episodio alluvionale nella notte tra 25 e 26 Novembre, il Var è stato colpito da violente piogge anche nella serata di Giovedì 27.
La marina militare tra in salvo la gente rimasta sui tettiQuesti ultimi fenomeni si sono concentrati soprattutto tra Hyères ed il settore de La Londe. Molte persone a seguito degli allagamenti hanno trovato rifugio sui tetti delle loro abitazioni, e sono state tratte in salvo grazie all'intervento della marina militare francese. Nuove piogge e temporali sono attesi anche nel corso del weekend, a causa dell'avvicinamento del vortice depressionario iberico verso Francia meridionale ed Italia.
Impressionanti gli accumuli pluviometrici che hanno interessato ieri la Corsica orientale - Violenti temporali autorigeneranti hanno infatti insistito per diverse ore nella giornata di ieri, estendendosi fino a Bastia. Gli accumuli hanno diffusamente superato i 150mm, ma con picchi addirittura di oltre 430mm a Lugo di Nazza. Numerose le frane e gli smottamenti, nonchè le strade interrotte e trasformate in fiumi di acqua e fango. La particolare orografia del territorio, il contibuto umido offerto da un costante vento di Scirocco e la situazione sinottica generale ha favorito questi pericolosi fenomeni autorigeneranti e stazionari.
Nel frattempo si continua a fare la conta dei danni sulla Francia meridionale, dove i morti accertati sono 4. Oltre ai violenti temporali si è anche abbattuto un tornado Sérignan-Plage, classificato come F2 in base alla stima dei danni ( diverse abitazioni scoperchiate ). Sono tutti gli effetti della stessa circolazione ciclonica che è andata approfondendosi tra Spagna e Marocco, dove già si sono avute condizioni di forte maltempo, e che rinnoverà nelle prossime ore violenti rovesci e temporali su gran parte del Mediterraneo occidentale.
28 NOVEMBRE 2014: Nuova ondata di maltempo per la Francia, dove da Giovedì è tornato a piovere violentemente nel Sud del Paese, specie tra il Golfo del Leone e la Provenza. Rovesci e temporali autorigeneranti da stamane inoltre stanno colpendo ripetutamente la Corsica nordorientale, dove nelle ultime 24 ore sono caduti fino a 150/200mm d'acqua e si presume ci possano essere locali criticità a livello idrogeologico, ma al momento non si hanno notizie certe al riguardo. Intanto sale il numero delle vittime nella regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra; sono infatti 4 le persone morte e 2 i dispersi a causa degli allagamenti che hanno colpito il dipartimento del Var. In particolare dopo l'episodio alluvionale nella notte tra 25 e 26 Novembre, il Var è stato colpito da violente piogge anche nella serata di Giovedì 27.
La marina militare tra in salvo la gente rimasta sui tettiQuesti ultimi fenomeni si sono concentrati soprattutto tra Hyères ed il settore de La Londe. Molte persone a seguito degli allagamenti hanno trovato rifugio sui tetti delle loro abitazioni, e sono state tratte in salvo grazie all'intervento della marina militare francese. Nuove piogge e temporali sono attesi anche nel corso del weekend, a causa dell'avvicinamento del vortice depressionario iberico verso Francia meridionale ed Italia.
FORTE MALTEMPO TRA SPAGNA E MAROCCO: RISCHIO ALLUVIONE
Aggiornamento 30 NOVEMBRE 2014 ore 13:02
Profondo vortice ciclonico posizionato ora tra Spagna e Baleari ha portato condizioni di severo maltempo su gran parte del Mediterraneo occidentale e non solo in questi tre giorni. Alluvionata la Corsica nord orientale venerdì violenti temporali autorigeneranti, in formazione sul ramo ascendente della saccatura che ospita il ciclone, hanno scaricato punte di oltre 400mm di pioggia in poche ore, particolarmente colpita la zona vicino a Bastia.
Piogge intense, violenti temporali e anche trombe d'aria hanno colpito duramente la Spagna, in particolare il versante mediterraneo, con allagamenti dalla Costa del Sol all'area valenciana fino alla Catalogna. Punte vicine ai 100mm si sono registrate sull'Andalusia, con diverse trombe marine sui settori costieri in particolare nella zona di Alboran. Il vento ha soffiato con raffiche anche di oltre 70-80km/h. Nel frattempo è tornato a nevicare sui rilievi, con ingenti apporti nivometrici soprattutto nella Spagna centrale ed in particolare nella Sierra de Guadarrama, dove la neve ha raggiunto i 1600m di quota. Intensi temporali stanno colpendo in queste ore anche le Baleari, con rischio di veri e propri nubifragi nelle prossime ore.
Durante le prime fasi di sviluppo questo vortice ha provocato diverse situazioni alluvionali anche sulle Canarie e sul Marocco, con punte di oltre 120mm a Lanzarote, raffiche di vento superiori ai 140-150km/h. Nell'area marocchina colpite soprattutto le zone di Guelmim, Agadir e Marrakech, con diverse inondazioni. Ad Agadir caduti fino ad oltre 140mm di pioggia in 24 ore.
Aggiornamento 29 NOVEMBRE 2014 ore 15:05
L'agenzia meteorologica AEMET ha prolungato l'allerta meteo per le prossime 24 ore in tutto il settore spagnolo orientale e nord orientale tra le regioni di Valencia e Catalogna più il settore delle Baleari a causa delle forti precipitazioni che continueranno a cadere soprattutto nelle prossime ore.
Il profondo vortice ciclonico, un vero e proprio ciclone mediterraneo scaturito da un affondo freddo nord atlantico ed attualmente posizionato come si può vedere dalle immagini satellitari con un minimo tra il Mare di Alboran ed il Mar delle Baleari ha già portato severo maltempo sulle Isole Canarie dove le piogge hanno assunto carattere alluvionale provocando allagamenti e piccole flash flood in particolare su Arrecife dove sono caduti 235mm di pioggia con raffiche di vento che hanno raggiunto i 120km/h.
In queste ore invece rovesci e temporali stanno interessando la Catalogna in particolare la provincia di Barcellona, per il momento gli accumuli non superano i 60-70mm ma il grosso arriverà tra stasera e la notte di Domenica con accumuli che potrebbero facilmente superare i 150mm. Occhi puntati quindi sulla Spagna, che sarà anche un modo per avere un'idea delle precipitazioni che arriveranno in Italia domani visto che con i cicloni mediterranei a causa della scarsità di dati rilevabili le sorprese sono sempre dietro l'angolo.
28 NOVEMBRE 2014: Una profonda circolazione depressionaria scaturita da un affondo freddo dal nord Atlantico, si sta organizzando al largo delle coste del Portogallo. Il vortice ha già raggiunto valori geopotenziali di 980hp e la sua traiettoria nel corso delle prossime ore lo porterà a stazionare tra Gibilterra ed il Mare di Alboran per alcuni giorni.
E' già allerta meteo sul Marocco colpito dall'alluvione qualche giorno fa ma il pericolo non riguarda solo il settore centrale del paese africano quanto anche la Spagna. Una prova generale del maltempo la si era avuta già ieri sull'Andalusia colpita da temporali e trombe d'aria, fenomeni abbastanza atipici in quella regione della Spagna.
Una tromba marina in particolare ha investito Malaga danneggiando seriamente le infrastrutture aeroportuali di Churriana e facendo molti danni anche lungo la costa, la gente non aveva mai visto nulla di simile da quanto riportano le agenzie di informazione di stampa spagnole.
Nel corso della giornata odierna forti piogge a prevalente carattere di temporale colpiranno soprattutto il Marocco tra Casablanca e Rabat con accumuli stimabili in 150-200mm, c'è il concreto rischio di alluvioni lampo dato che nella regione non c'è vegetazione che possa trattenere quantitativi di pioggia ingenti in brevi lassi di tempo.
Domani i fenomeni interesseranno invece la Spagna in particolare Murcia, Valencia e Catalogna con accumuli importanti su Barcellona dove si attendono punte superiori ai 100mm. Piogge e temporali insisteranno poi anche Domenica ultimo giorno di Novembre e per l'inizio dell'inverno meteorologico anche l'Italia sarà investita da piogge abbondanti perché il vortice si sgancerà dal settore iberico e si anniderà sul Mediterraneo centrale.
Profondo vortice ciclonico posizionato ora tra Spagna e Baleari ha portato condizioni di severo maltempo su gran parte del Mediterraneo occidentale e non solo in questi tre giorni. Alluvionata la Corsica nord orientale venerdì violenti temporali autorigeneranti, in formazione sul ramo ascendente della saccatura che ospita il ciclone, hanno scaricato punte di oltre 400mm di pioggia in poche ore, particolarmente colpita la zona vicino a Bastia.
Piogge intense, violenti temporali e anche trombe d'aria hanno colpito duramente la Spagna, in particolare il versante mediterraneo, con allagamenti dalla Costa del Sol all'area valenciana fino alla Catalogna. Punte vicine ai 100mm si sono registrate sull'Andalusia, con diverse trombe marine sui settori costieri in particolare nella zona di Alboran. Il vento ha soffiato con raffiche anche di oltre 70-80km/h. Nel frattempo è tornato a nevicare sui rilievi, con ingenti apporti nivometrici soprattutto nella Spagna centrale ed in particolare nella Sierra de Guadarrama, dove la neve ha raggiunto i 1600m di quota. Intensi temporali stanno colpendo in queste ore anche le Baleari, con rischio di veri e propri nubifragi nelle prossime ore.
Durante le prime fasi di sviluppo questo vortice ha provocato diverse situazioni alluvionali anche sulle Canarie e sul Marocco, con punte di oltre 120mm a Lanzarote, raffiche di vento superiori ai 140-150km/h. Nell'area marocchina colpite soprattutto le zone di Guelmim, Agadir e Marrakech, con diverse inondazioni. Ad Agadir caduti fino ad oltre 140mm di pioggia in 24 ore.
Aggiornamento 29 NOVEMBRE 2014 ore 15:05
L'agenzia meteorologica AEMET ha prolungato l'allerta meteo per le prossime 24 ore in tutto il settore spagnolo orientale e nord orientale tra le regioni di Valencia e Catalogna più il settore delle Baleari a causa delle forti precipitazioni che continueranno a cadere soprattutto nelle prossime ore.
Il profondo vortice ciclonico, un vero e proprio ciclone mediterraneo scaturito da un affondo freddo nord atlantico ed attualmente posizionato come si può vedere dalle immagini satellitari con un minimo tra il Mare di Alboran ed il Mar delle Baleari ha già portato severo maltempo sulle Isole Canarie dove le piogge hanno assunto carattere alluvionale provocando allagamenti e piccole flash flood in particolare su Arrecife dove sono caduti 235mm di pioggia con raffiche di vento che hanno raggiunto i 120km/h.
In queste ore invece rovesci e temporali stanno interessando la Catalogna in particolare la provincia di Barcellona, per il momento gli accumuli non superano i 60-70mm ma il grosso arriverà tra stasera e la notte di Domenica con accumuli che potrebbero facilmente superare i 150mm. Occhi puntati quindi sulla Spagna, che sarà anche un modo per avere un'idea delle precipitazioni che arriveranno in Italia domani visto che con i cicloni mediterranei a causa della scarsità di dati rilevabili le sorprese sono sempre dietro l'angolo.
28 NOVEMBRE 2014: Una profonda circolazione depressionaria scaturita da un affondo freddo dal nord Atlantico, si sta organizzando al largo delle coste del Portogallo. Il vortice ha già raggiunto valori geopotenziali di 980hp e la sua traiettoria nel corso delle prossime ore lo porterà a stazionare tra Gibilterra ed il Mare di Alboran per alcuni giorni.
E' già allerta meteo sul Marocco colpito dall'alluvione qualche giorno fa ma il pericolo non riguarda solo il settore centrale del paese africano quanto anche la Spagna. Una prova generale del maltempo la si era avuta già ieri sull'Andalusia colpita da temporali e trombe d'aria, fenomeni abbastanza atipici in quella regione della Spagna.
Una tromba marina in particolare ha investito Malaga danneggiando seriamente le infrastrutture aeroportuali di Churriana e facendo molti danni anche lungo la costa, la gente non aveva mai visto nulla di simile da quanto riportano le agenzie di informazione di stampa spagnole.
Nel corso della giornata odierna forti piogge a prevalente carattere di temporale colpiranno soprattutto il Marocco tra Casablanca e Rabat con accumuli stimabili in 150-200mm, c'è il concreto rischio di alluvioni lampo dato che nella regione non c'è vegetazione che possa trattenere quantitativi di pioggia ingenti in brevi lassi di tempo.
Domani i fenomeni interesseranno invece la Spagna in particolare Murcia, Valencia e Catalogna con accumuli importanti su Barcellona dove si attendono punte superiori ai 100mm. Piogge e temporali insisteranno poi anche Domenica ultimo giorno di Novembre e per l'inizio dell'inverno meteorologico anche l'Italia sarà investita da piogge abbondanti perché il vortice si sgancerà dal settore iberico e si anniderà sul Mediterraneo centrale.
LA DAMA BIANCA SULLE COSTE DEL MEDITERRANEO: INSTANBUL LA PIU' DAMOSA
26 NOVEMBRE 2014:Pochi fenomeni atmosferici hanno il fascino della neve sul mare, con i candidi fiocchi bianchi che imbiancano le spiagge. Se negli Stati Uniti capita di frequente vedere nevicare lungo la East Coast, nel bacino del Mediterraneo l'evento è più raro, ma ci sono alcune zone particolarmente interessanti dal punto di vista nevoso.
Dove nevica di più - Le città del Mediterraneo maggiormente favorite da eventi nevosi sono situate sui versanti centro-orientali, grazie alla maggiore frequenza delle irruzioni fredde artiche ma anche siberiane. Non sono tuttavia esenti dalla neve neppure alcune località balneari della Spagna mediterranea, Costa Azzurra e addirittura del Marocco. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio i più recenti episodi nevosi dal 1996 al 2011.
Regina del Mediterraneo è Istanbul - Secondo un recente studio condotto dal Nimbus la località più nevosa del Mediterraneo dal 1996 al 2011 è stata Istanbul, con un accumulo annuo medio di ben 82 cm e 15 giorni nevosi. A Bandirma sul Mar di Marmara, accumulo medio annuo di 46 cm con 12,5 nevoso. Subito dopo due città greche, Alessandropoli e Salonicco con rispettivamente 24 e 22 cm di accumulo. Tra le località italiane primato a Venezia con media annua di 11 cm, 4,8 giorni nevosi; sul podio ancheRimini con 11 cm e 4,5 giorni, Ancona con 10 cm e 4,5 giorni. Subito dietro Pescara e Genova.
La maggior nevosità delle località citate è favorita per buona parte al fenomeno che gli americani chiamano Lake Snow Effect, che determina abbondanti nevicate sulla regione dei grandi laghi americani. Un fenomeno del tutto particolare che si innesca per lo scorrimento di aria molto fredda di origine polare sulla superficie marina relativamente calda e umida. Il forte lapse rate che si genera determina un incremento dell’instabilità e favorisce lo sviluppo di celle convettive che possono dar luogo a temporali nevosi.
Tra le nevicate più estreme da segnalare quella che il 12 Febbraio 2010 interessò la Costa Azzurra, con la neve che imbiancò anche la spiaggia di Cannes ed accumuli che raggiunsero i 20 cm. Un evento comunque piuttosto raro che non accadeva da ben 25 anni. Lo stesso giorno i fiocchi raggiunsero anche Roma. Nessun fenomeno rilevante sulle coste del Nord Africa e Medio Oriente, fatta eccezione per un episodio di pioggia mista a neve a Beirut, di Annaba sulla costa algerina, di Kelibia su quella tunisina e di Al Hoceima in Marocco.
Dove nevica di più - Le città del Mediterraneo maggiormente favorite da eventi nevosi sono situate sui versanti centro-orientali, grazie alla maggiore frequenza delle irruzioni fredde artiche ma anche siberiane. Non sono tuttavia esenti dalla neve neppure alcune località balneari della Spagna mediterranea, Costa Azzurra e addirittura del Marocco. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio i più recenti episodi nevosi dal 1996 al 2011.
Regina del Mediterraneo è Istanbul - Secondo un recente studio condotto dal Nimbus la località più nevosa del Mediterraneo dal 1996 al 2011 è stata Istanbul, con un accumulo annuo medio di ben 82 cm e 15 giorni nevosi. A Bandirma sul Mar di Marmara, accumulo medio annuo di 46 cm con 12,5 nevoso. Subito dopo due città greche, Alessandropoli e Salonicco con rispettivamente 24 e 22 cm di accumulo. Tra le località italiane primato a Venezia con media annua di 11 cm, 4,8 giorni nevosi; sul podio ancheRimini con 11 cm e 4,5 giorni, Ancona con 10 cm e 4,5 giorni. Subito dietro Pescara e Genova.
La maggior nevosità delle località citate è favorita per buona parte al fenomeno che gli americani chiamano Lake Snow Effect, che determina abbondanti nevicate sulla regione dei grandi laghi americani. Un fenomeno del tutto particolare che si innesca per lo scorrimento di aria molto fredda di origine polare sulla superficie marina relativamente calda e umida. Il forte lapse rate che si genera determina un incremento dell’instabilità e favorisce lo sviluppo di celle convettive che possono dar luogo a temporali nevosi.
Tra le nevicate più estreme da segnalare quella che il 12 Febbraio 2010 interessò la Costa Azzurra, con la neve che imbiancò anche la spiaggia di Cannes ed accumuli che raggiunsero i 20 cm. Un evento comunque piuttosto raro che non accadeva da ben 25 anni. Lo stesso giorno i fiocchi raggiunsero anche Roma. Nessun fenomeno rilevante sulle coste del Nord Africa e Medio Oriente, fatta eccezione per un episodio di pioggia mista a neve a Beirut, di Annaba sulla costa algerina, di Kelibia su quella tunisina e di Al Hoceima in Marocco.
ALLUVIONE LAMPO IN MAROCCO: MORTI E DISPERSI, CADUTI OLTRE 250mm DI PIOGGIA
25 NOVEMBRE 2014: Tre giorni di pioggia hanno provocato allagamenti diffusi nel Sud del Marocco, provocando persino la morte di 32 persone, mentre altre 6 risultano disperse. Tutto a causa di una circolazione ciclonica, che sul finire della scorsa settimana si è isolata (cut-off) sulle Isole Canarie, muovendosi poi verso la costa marocchina. Una situazione che non si verificava da tempo. Parzialmente distrutte un centinaio di case fatte di mattoni e fango, con oltre 200 persone fatte evacuare; moltissime le strade interrotte, tra cui sei autostrade. Maggiormente colpite le regioni di Guelmin, Agadir, Ouarzazate e Marrakesh. Circa 250mm di pioggia sono caduti in poche ore provocando rapide piene degli 'uadi', i letti di quei torrenti prosciugati che si trovano sul territorio desertico, con allagamenti.
Una situazione delicata, che andrà monitorata anche nei prossimi giorni, in quanto un nuovo affondo atlantico tornerà ad interessare il Marocco tra Venerdì e Sabato, con rischio per altri forti piogge e la possibilità di fenomeni localmente alluvionali visto e considerata la natura di quei territori, aridi e desertici, che solitamente vedono giusto qualche goccia di pioggia all'anno.
Una situazione delicata, che andrà monitorata anche nei prossimi giorni, in quanto un nuovo affondo atlantico tornerà ad interessare il Marocco tra Venerdì e Sabato, con rischio per altri forti piogge e la possibilità di fenomeni localmente alluvionali visto e considerata la natura di quei territori, aridi e desertici, che solitamente vedono giusto qualche goccia di pioggia all'anno.
2014 DA RECORD! POTREBBE ESSERE L'ANNO PIU' CALDO DI SEMPRE
21 NOVEMBRE 2014: E' difficile che in questo scorcio di tempo che ci separa dal 2015 la situazione possa cambiare nella sostanza. Le temperature che si sono registrate nel 2014 hanno davvero dell'incredibile. A dirlo sono i meteorologi americani secondo i quali con l'unica eccezione di Luglio le temperature medie globali degli ultimi cinque mesi hanno stabilito dei veri e propri record.
In particolare il mese di Ottobre 2014 sembra essere stato il più caldo di tutti i tempi, persino più caldo di quello del 2003 con una temperatura media di 14.74°c. Al momento escludendo Novembre i cui dati sono ancora parziali e naturalmente Dicembre ancora di la da venire, la temperature media globale per i primi 10 mesi del 2014 si attesa sui 14.78°c, se pensate che la temperatura media globale calcolata per il 20° secolo è di 13.9°c vi rendete subito conto dell'anomalia. Si tratta di quasi 1°c in più che è un'enormità! L'anno 2013 si era avvicinato molto al record diventando il 4° anno più caldo dal 1880 ma il 2014 fino a questo momento li batte davvero tutti, persino il 2010 capolista da 4 anni.
Saranno stati questi dati a spingere più velocemente gli accordi USA-CINA sulla riduzione delle emissioni? Non lo sappiamo ma sappiamo cosa accadrà se le emissioni non saranno ridotte, qui di seguito un grafico che stima l'aumento medio delle temperature globali fino all'anno 2100 nei tre casi possibili.
Lower emission scenario = Emissioni più basse dell'attuale, Higher emission Scenario = Emissioni più alte dell'attuale, Even higher emission scenario = Emissioni parecchio più alte dell'attuale, ogni considerazione è superflua....
In particolare il mese di Ottobre 2014 sembra essere stato il più caldo di tutti i tempi, persino più caldo di quello del 2003 con una temperatura media di 14.74°c. Al momento escludendo Novembre i cui dati sono ancora parziali e naturalmente Dicembre ancora di la da venire, la temperature media globale per i primi 10 mesi del 2014 si attesa sui 14.78°c, se pensate che la temperatura media globale calcolata per il 20° secolo è di 13.9°c vi rendete subito conto dell'anomalia. Si tratta di quasi 1°c in più che è un'enormità! L'anno 2013 si era avvicinato molto al record diventando il 4° anno più caldo dal 1880 ma il 2014 fino a questo momento li batte davvero tutti, persino il 2010 capolista da 4 anni.
Saranno stati questi dati a spingere più velocemente gli accordi USA-CINA sulla riduzione delle emissioni? Non lo sappiamo ma sappiamo cosa accadrà se le emissioni non saranno ridotte, qui di seguito un grafico che stima l'aumento medio delle temperature globali fino all'anno 2100 nei tre casi possibili.
Lower emission scenario = Emissioni più basse dell'attuale, Higher emission Scenario = Emissioni più alte dell'attuale, Even higher emission scenario = Emissioni parecchio più alte dell'attuale, ogni considerazione è superflua....
GELO SEMPRE PIU' ESTREMO SULLA SIBERIA, RAGGIUNTI I -40/-50°C!
20 NOVEMBRE 2014: Che inizi a fare molto freddo sulla Siberia in questo periodo non è una novità, ma le temperature che si stanno registrando sono già notevolmente basse. Gran parte del territorio siberiano centro-settentrionale fa i conti con temperature inferiori ai -25/-30°C, ma si registrano già picchi addirittura inferiori ai -40/-50°C, tutto questo grazie all'effetto albedo indotto dall'esteso innevamento del suolo e dall'irraggiamento notturno. Ecco alcune minime: Turukhansk -55°C, Verkhoyansk -44°C, Yekyuchchyu -43°C, Agata -43°C, Tompo -42°C, Oymyakon -41°C.
Il gelo potrebbe intensificarsi ulteriormente nei prossimi giorni grazie anche all'effetto di sbarramento alle più miti correnti atlantiche indotto da una coriacea alta pressione presente ormai da giorni tra Russia europea e Finlandia. Oltre gli Urali quindi continueranno ad affluire masse d'aria artica ma non solo, l'aria fredda, molto pesante, seguiterà a depositarsi al suolo con una dinamica "pellicolare" ( ovvero a strati ), favorendo un rialzo della pressione atmosferica. Nei prossimi giorni quindi sulla Siberia centrale si attende la formazione di un anticiclone di tipo termico ( alta pressione presente al suolo solo per ristagno di aria fredda ma non supportato in quota ), con valori fino a 1040hPa. Si potrebbero dunque gettare le basi per la formazione del famoso anticiclone russo-siberiano, lungo il cui bordo meridionale si attivano talvolta le irruzioni gelide retrograde verso l'Europa.
Ci saranno conseguenze dunque per il Vecchio Continente? Certamente non nel medio termine; nell'ultima settimana di Novembre l'Atlantico aumenterà infatti nuovamente la sua attività, pilotando miti correnti oceaniche.
Il gelo potrebbe intensificarsi ulteriormente nei prossimi giorni grazie anche all'effetto di sbarramento alle più miti correnti atlantiche indotto da una coriacea alta pressione presente ormai da giorni tra Russia europea e Finlandia. Oltre gli Urali quindi continueranno ad affluire masse d'aria artica ma non solo, l'aria fredda, molto pesante, seguiterà a depositarsi al suolo con una dinamica "pellicolare" ( ovvero a strati ), favorendo un rialzo della pressione atmosferica. Nei prossimi giorni quindi sulla Siberia centrale si attende la formazione di un anticiclone di tipo termico ( alta pressione presente al suolo solo per ristagno di aria fredda ma non supportato in quota ), con valori fino a 1040hPa. Si potrebbero dunque gettare le basi per la formazione del famoso anticiclone russo-siberiano, lungo il cui bordo meridionale si attivano talvolta le irruzioni gelide retrograde verso l'Europa.
Ci saranno conseguenze dunque per il Vecchio Continente? Certamente non nel medio termine; nell'ultima settimana di Novembre l'Atlantico aumenterà infatti nuovamente la sua attività, pilotando miti correnti oceaniche.
GHIACCIO ARTICO OTTOBRE 2014: ESTENSIONE AREALE IN DECISA RIPRESA!
18 NOVEMBRE 2014: Dopo la timida ripresa di metà settembre, nel mese di Ottobre l'estensione del ghiaccio marino artico ha subito una decisa accelerazione. Attualmente la superficie ghiacciata viene stimata in 8.06 milioni di km quadrati, solo 0.85 km quadrati in meno rispetto alla media trentennale 1981-2010 e ben 1,29 milioni di chilometri quadrati in più del minimo storico osservato nel mese di Ottobre del 2007.
Il deficit rispetto alla media viene registrato sul lato del Pacifico mentre il versante Atlantico risulta più o meno entro la media. Alla fine di Ottobre tutta l'area del Mare di Beaufort, lungo le coste del Canada e dell'Alaska e nel Mare di Chukchi lungo la costa della Siberia era ancora privo di ghiaccio. Ma ciò nonostante i dati sono decisamente buoni, nel solo mese di ottobre sono infatti stati recuperati circa 3.39 milioni di km quadrati rispetto alla prima metà di Settembre, il che indica un tasso di crescita per Ottobre più veloce della media trentennale.
C'è comunque da registrare sempre una certa anomalia termica positiva, le temperature a 950hp sono risultate infatti ancora generalmente al di sopra delle medie da 1 a 4°c eccetto che nei mari di Barents e Kara dove l'anomalia è stata invece negativa con 1-3°c in meno.
E mentre l'artico cresce, condizioni decisamente opposte vengono rilevate nell'emisfero australe dove il ghiaccio marino antartico sta invece diminuendo rapidamente tanto che l'estensione areale è già ritornata ai livelli di Ottobre del 2013 dopo l'impennata estiva che ha fatto registrare dei veri e propri record.
Il deficit rispetto alla media viene registrato sul lato del Pacifico mentre il versante Atlantico risulta più o meno entro la media. Alla fine di Ottobre tutta l'area del Mare di Beaufort, lungo le coste del Canada e dell'Alaska e nel Mare di Chukchi lungo la costa della Siberia era ancora privo di ghiaccio. Ma ciò nonostante i dati sono decisamente buoni, nel solo mese di ottobre sono infatti stati recuperati circa 3.39 milioni di km quadrati rispetto alla prima metà di Settembre, il che indica un tasso di crescita per Ottobre più veloce della media trentennale.
C'è comunque da registrare sempre una certa anomalia termica positiva, le temperature a 950hp sono risultate infatti ancora generalmente al di sopra delle medie da 1 a 4°c eccetto che nei mari di Barents e Kara dove l'anomalia è stata invece negativa con 1-3°c in meno.
E mentre l'artico cresce, condizioni decisamente opposte vengono rilevate nell'emisfero australe dove il ghiaccio marino antartico sta invece diminuendo rapidamente tanto che l'estensione areale è già ritornata ai livelli di Ottobre del 2013 dopo l'impennata estiva che ha fatto registrare dei veri e propri record.
GELO RECORD NEGLI USA E NON E' ANCORA FINITA, UN NOVEMBRE COSI' NON SI ERA MAI VISTO!
Aggiornamento 22 NOVEMBRE 2014 ore 10:47
Mentre sale a 13 il numero delle vittime di quella che sarà ricordata dagli americani come la peggiore ondata di neve e gelo di sempre del mese di Novembre, gli stati più colpiti dalle tormente in particolare quello di New York dove lo spessore del manto ha raggiunto ed in alcuni casi superato i 2 metri di altezza, temono le previsioni meteo per i prossimi giorni.
Che un po' di clima mite dia una mano a sciogliere questa apocalisse bianca non guasterebbe ma non si tratterà di un timido e lento riscaldamento quanto di una vera e propria inversione di tendenza che porterà nell'arco delle prossime 24-48 ore un repentino aumento delle temperature con aumenti fino a 25-30° in più rispetto all'attuale e l'aumento è già iniziato. Insomma si passerà dai -15/-20° di ora ai +10/+15° di Lunedì.
Ora, considerando che 1 cm di neve corrisponde mediamente a 1 mm di pioggia, si può capire facilmente perché il governatore dello stato di New York ha allertato tutto lo stato ma in particolare la contea di Buffalo per la possibilità che si verifichino delle vere e proprie inondazioni. Quei 2 metri e oltre di neve infatti si trasformerebbero rapidamente in ben 200mm e più di pioggia che non potrebbero essere assorbiti facilmente dal terreno causando vasti allagamenti. Il processo di scioglimento sarà inoltre facilitato e accelerato dall'arrivo di una perturbazione che porterà delle piogge soprattutto nella giornata di domani. Dall'allerta neve all'allerta alluvioni insomma in un autunno che non smette di lasciarci attoniti!
Aggiornamento 21 NOVEMBRE 2014 ore 13:38
Sale a 12 il numero delle vittime dalla pesante ondata di gelo e neve che ha spazzato l'area dei Grandi Laghi e gli States nord orientali, in particolare quello di New York. Impressionanti le immagini che giungono da Buffalo ma anche i video che testimoniano il passaggio di violenti temporali nevosi, accompagnati da scariche elettiche nube suolo! I fenomeni sono infatti stati notevolmente esasperati dal cosidetto "Lake Effect" nel caso specifico di Buffalo dal Lago Eire. Secondo il centro meteorologico nazionale si tratta di una delle 5 nevicate epocali per la zona, con oltre 1 metro e mezzo di neve caduta a Buffalo, ma gli accumuli che localmente superano i 2 metri.
Oltre 5000 i volontari all'opera per prestare soccorso e dare una mano a spalare la neve non solo dalle strade ma anche dai tetti, a rischio crollo per il peso eccessivo della troppa neve caduta. In azione ovviamente anche i vigili del fuoco e numerosi mezzi, tra cui oltre 450 gru, oltre 120 pale caricatrici e 40 autocarri. Passata la bufera una nuova minaccia incombe su tutta la zona: un intenso fronte caldo che nella prossima settimana farà impennare le temperature anche di oltre 20°C accompagnata da piogge anche intensi. La rapida fusione della neve indotta dal rialzo termico unitamente alle nuove precipitazioni potrà provocare situazioni alluvionali. Ma subito dopo questa decisa scaldata torneranno freddo e neve!
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2014 ore 8:31
Gelo e neve continuano ad imperversare sugli States settentrionali, a causa di un vortice gelido posizionato sul Canada tra Quebec ed Ontario, che pilota aria di diretta estrazione artica fin sulla costa altantica, passando per Midwest, area dei Grandi Laghi, Dakota. Particolarmente colpito lo Stato di New York, dove sono caduti fino ad un metro e ottanta di neve fresca, con Buffalo letteralmente sepolta da oltre 1 metro e mezzo di neve in alcune zone a causa del Lake Snow Effect ( nel caso specifico del Lago Eire ). Tanti i disagi ed i black out elettrici, diversi voli cancellati dall'aeroporto di Buffalo ( Buffalo Niagara International Airport ). Purtroppo sale il numero delle vittime, attualmente 7 accertate.
Il governatore dello Stato di New York ha dichiarato lo stato di emergenza per diverse località. Freddo e neve continueranno ad interessare Grandi Laghi e New York fino a venerdì, poi giungerà aria decisamente più mite da Sudovest, complice la formazione di un'alta pressione sulla costa Altantica che metterà la parola fine a questa precoce sfuriata invernale ( almeno per qualche giorno ).
Aggiornamento 19 NOVEMBRE 2014 ore 12:22
USA settentrionali travolti da una precoce ondata di freddo e neve come non succedeva da tempo: tutto merito di un'imponente irruzione artica che ha attivato il LES (Lake Effect Snow) sui versanti orientali e meridionali dei Grandi Laghi. Ricordiamo che il Lake Effect Snow è un particolare fenomeno meteorologico su piccola scala, che favorisce lo sviluppo di celle convettive, responsabili di rovesci o temporali nevosi durante la stagione invernale lungo le sponde dei Grandi Laghi. Maggiormente colpita l'area di Buffalo (stato di New York), dove sono caduti fino a 150cm di neve nei pressi di Lancaster e nei sobborghi meridionali; gli accumuli risultano comunque molto irregolari, tipico di questi fenomeni; basti pensare che l'aeroporto di Buffalo ha fatto registrare appena 10cm di neve.
Caduto localmente oltre un metro di neve Quattro persone sono morte a causa della forte nevicata, tre di loro colpire da infarto mentre spalavano la neve; la quarta vittima a causa di un incidente automobilistico. Le previsioni non promettono nulla di buono: infatti lo scorrimento persistente delle correnti artiche favorirà fino a Venerdì altri rovesci nevosi lungo le sponde sudorientali dei Grandi Laghi, con fenomeni a tratti anche intensi. Non si esclude infatti che alcune aree attorno a Buffalo possano registrare entro il weekend accumuli complessivi prossimi ai 3 metri di neve!
18 NOVEMBRE 2014: Sembra quasi che la natura si diverta a prendere in giro chi tenta di prevederne le mosse. Nel mese di Ottobre i meteorologi del famoso centro di ricerca IRI specializzato nelle previsioni a lungo periodo, avevano tranquillizzato gli americani sull'andamento dell'inverno 2014-2015, che sarebbe stato tendenzialmente mite e senza le emergenze che si sono verificate numerose nel precedente 2013-2014. Ma forse avevano trascurato le potenzialità dell'autunno!!!
Dall'inizio del mese di Novembre Canada e Stati Uniti soprattutto centro orientali stanno sperimentando temperature da record, più tipiche dei mesi di Gennaio e Febbraio. L'ultima irruzione polare cominciata un paio di giorni fa non accenna minimamente a placarsi anzi, le agenzie meteorologiche hanno avvertito la popolazione che freddo, neve e temperature glaciali da record continueranno per altri 3-5 giorni abbracciando gran parte degli stati.
La situazione peggiore nel Midwest nella zona dei Grandi Laghi per effetto del famoso Lake Effect Snow. Si tratta di un fenomeno ben noto agli americani e non solo, un fenomeno molto simile si verifica anche da noi lungo i versanti adriatici durante gli episodi di Burian. L'aria gelida scorrendo sulla superficie mite dei grandi bacini acquiferi forma dei veri e propri sistemi nuvolosi a carattere locale che scaricano neve in quantità sulle zone esposte ai venti. Nel caso in questione stiamo parlando di isoterme che a 1500m di altezza raggiungono i -20° ed in questo periodo dell'anno la temperatura superficiale dei Grandi Laghi è ancora piuttosto mite.
Risultato, a Buffalo nello Stato di New York, situata proprio sulla sponda orientale del Lago Erie sono in atto fortissime bufere di neve con accumuli freschi di oltre 50cm e previsti anche al di sopra del metro e mezzo per il perdurare delle condizioni avverse. Ma la vera anomalia riguarda l'estensione areale dell'irruzione, le isoterme più fredde si spingono verso ovest e verso sud fino agli stati meridionali raggiungendo latitudini sub tropicali.
Le minime della scorsa notte che hanno toccato i -20° al suolo in diversi stati centrali con punte di -23° in Arkansas sono finite sottozero anche sulla costa del golfo del Messico in Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida. Per intenderci è come se nel nostro comparto avesse nevicato nel cuore del deserto del Sahara ed a Novembre!! Oltre alle nevicate poi ed alle condizioni di gelo che purtroppo hanno già ucciso almeno 11 persone si registrano anche ingenti danni per i forti temporali e la formazione di inusuali e tardivi tornado alle basse latitudini come è capitato in Florida proprio nella giornata di ieri.
Mentre sale a 13 il numero delle vittime di quella che sarà ricordata dagli americani come la peggiore ondata di neve e gelo di sempre del mese di Novembre, gli stati più colpiti dalle tormente in particolare quello di New York dove lo spessore del manto ha raggiunto ed in alcuni casi superato i 2 metri di altezza, temono le previsioni meteo per i prossimi giorni.
Che un po' di clima mite dia una mano a sciogliere questa apocalisse bianca non guasterebbe ma non si tratterà di un timido e lento riscaldamento quanto di una vera e propria inversione di tendenza che porterà nell'arco delle prossime 24-48 ore un repentino aumento delle temperature con aumenti fino a 25-30° in più rispetto all'attuale e l'aumento è già iniziato. Insomma si passerà dai -15/-20° di ora ai +10/+15° di Lunedì.
Ora, considerando che 1 cm di neve corrisponde mediamente a 1 mm di pioggia, si può capire facilmente perché il governatore dello stato di New York ha allertato tutto lo stato ma in particolare la contea di Buffalo per la possibilità che si verifichino delle vere e proprie inondazioni. Quei 2 metri e oltre di neve infatti si trasformerebbero rapidamente in ben 200mm e più di pioggia che non potrebbero essere assorbiti facilmente dal terreno causando vasti allagamenti. Il processo di scioglimento sarà inoltre facilitato e accelerato dall'arrivo di una perturbazione che porterà delle piogge soprattutto nella giornata di domani. Dall'allerta neve all'allerta alluvioni insomma in un autunno che non smette di lasciarci attoniti!
Aggiornamento 21 NOVEMBRE 2014 ore 13:38
Sale a 12 il numero delle vittime dalla pesante ondata di gelo e neve che ha spazzato l'area dei Grandi Laghi e gli States nord orientali, in particolare quello di New York. Impressionanti le immagini che giungono da Buffalo ma anche i video che testimoniano il passaggio di violenti temporali nevosi, accompagnati da scariche elettiche nube suolo! I fenomeni sono infatti stati notevolmente esasperati dal cosidetto "Lake Effect" nel caso specifico di Buffalo dal Lago Eire. Secondo il centro meteorologico nazionale si tratta di una delle 5 nevicate epocali per la zona, con oltre 1 metro e mezzo di neve caduta a Buffalo, ma gli accumuli che localmente superano i 2 metri.
Oltre 5000 i volontari all'opera per prestare soccorso e dare una mano a spalare la neve non solo dalle strade ma anche dai tetti, a rischio crollo per il peso eccessivo della troppa neve caduta. In azione ovviamente anche i vigili del fuoco e numerosi mezzi, tra cui oltre 450 gru, oltre 120 pale caricatrici e 40 autocarri. Passata la bufera una nuova minaccia incombe su tutta la zona: un intenso fronte caldo che nella prossima settimana farà impennare le temperature anche di oltre 20°C accompagnata da piogge anche intensi. La rapida fusione della neve indotta dal rialzo termico unitamente alle nuove precipitazioni potrà provocare situazioni alluvionali. Ma subito dopo questa decisa scaldata torneranno freddo e neve!
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2014 ore 8:31
Gelo e neve continuano ad imperversare sugli States settentrionali, a causa di un vortice gelido posizionato sul Canada tra Quebec ed Ontario, che pilota aria di diretta estrazione artica fin sulla costa altantica, passando per Midwest, area dei Grandi Laghi, Dakota. Particolarmente colpito lo Stato di New York, dove sono caduti fino ad un metro e ottanta di neve fresca, con Buffalo letteralmente sepolta da oltre 1 metro e mezzo di neve in alcune zone a causa del Lake Snow Effect ( nel caso specifico del Lago Eire ). Tanti i disagi ed i black out elettrici, diversi voli cancellati dall'aeroporto di Buffalo ( Buffalo Niagara International Airport ). Purtroppo sale il numero delle vittime, attualmente 7 accertate.
Il governatore dello Stato di New York ha dichiarato lo stato di emergenza per diverse località. Freddo e neve continueranno ad interessare Grandi Laghi e New York fino a venerdì, poi giungerà aria decisamente più mite da Sudovest, complice la formazione di un'alta pressione sulla costa Altantica che metterà la parola fine a questa precoce sfuriata invernale ( almeno per qualche giorno ).
Aggiornamento 19 NOVEMBRE 2014 ore 12:22
USA settentrionali travolti da una precoce ondata di freddo e neve come non succedeva da tempo: tutto merito di un'imponente irruzione artica che ha attivato il LES (Lake Effect Snow) sui versanti orientali e meridionali dei Grandi Laghi. Ricordiamo che il Lake Effect Snow è un particolare fenomeno meteorologico su piccola scala, che favorisce lo sviluppo di celle convettive, responsabili di rovesci o temporali nevosi durante la stagione invernale lungo le sponde dei Grandi Laghi. Maggiormente colpita l'area di Buffalo (stato di New York), dove sono caduti fino a 150cm di neve nei pressi di Lancaster e nei sobborghi meridionali; gli accumuli risultano comunque molto irregolari, tipico di questi fenomeni; basti pensare che l'aeroporto di Buffalo ha fatto registrare appena 10cm di neve.
Caduto localmente oltre un metro di neve Quattro persone sono morte a causa della forte nevicata, tre di loro colpire da infarto mentre spalavano la neve; la quarta vittima a causa di un incidente automobilistico. Le previsioni non promettono nulla di buono: infatti lo scorrimento persistente delle correnti artiche favorirà fino a Venerdì altri rovesci nevosi lungo le sponde sudorientali dei Grandi Laghi, con fenomeni a tratti anche intensi. Non si esclude infatti che alcune aree attorno a Buffalo possano registrare entro il weekend accumuli complessivi prossimi ai 3 metri di neve!
18 NOVEMBRE 2014: Sembra quasi che la natura si diverta a prendere in giro chi tenta di prevederne le mosse. Nel mese di Ottobre i meteorologi del famoso centro di ricerca IRI specializzato nelle previsioni a lungo periodo, avevano tranquillizzato gli americani sull'andamento dell'inverno 2014-2015, che sarebbe stato tendenzialmente mite e senza le emergenze che si sono verificate numerose nel precedente 2013-2014. Ma forse avevano trascurato le potenzialità dell'autunno!!!
Dall'inizio del mese di Novembre Canada e Stati Uniti soprattutto centro orientali stanno sperimentando temperature da record, più tipiche dei mesi di Gennaio e Febbraio. L'ultima irruzione polare cominciata un paio di giorni fa non accenna minimamente a placarsi anzi, le agenzie meteorologiche hanno avvertito la popolazione che freddo, neve e temperature glaciali da record continueranno per altri 3-5 giorni abbracciando gran parte degli stati.
La situazione peggiore nel Midwest nella zona dei Grandi Laghi per effetto del famoso Lake Effect Snow. Si tratta di un fenomeno ben noto agli americani e non solo, un fenomeno molto simile si verifica anche da noi lungo i versanti adriatici durante gli episodi di Burian. L'aria gelida scorrendo sulla superficie mite dei grandi bacini acquiferi forma dei veri e propri sistemi nuvolosi a carattere locale che scaricano neve in quantità sulle zone esposte ai venti. Nel caso in questione stiamo parlando di isoterme che a 1500m di altezza raggiungono i -20° ed in questo periodo dell'anno la temperatura superficiale dei Grandi Laghi è ancora piuttosto mite.
Risultato, a Buffalo nello Stato di New York, situata proprio sulla sponda orientale del Lago Erie sono in atto fortissime bufere di neve con accumuli freschi di oltre 50cm e previsti anche al di sopra del metro e mezzo per il perdurare delle condizioni avverse. Ma la vera anomalia riguarda l'estensione areale dell'irruzione, le isoterme più fredde si spingono verso ovest e verso sud fino agli stati meridionali raggiungendo latitudini sub tropicali.
Le minime della scorsa notte che hanno toccato i -20° al suolo in diversi stati centrali con punte di -23° in Arkansas sono finite sottozero anche sulla costa del golfo del Messico in Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida. Per intenderci è come se nel nostro comparto avesse nevicato nel cuore del deserto del Sahara ed a Novembre!! Oltre alle nevicate poi ed alle condizioni di gelo che purtroppo hanno già ucciso almeno 11 persone si registrano anche ingenti danni per i forti temporali e la formazione di inusuali e tardivi tornado alle basse latitudini come è capitato in Florida proprio nella giornata di ieri.
EMERGENZA MALTEMPO EUROPA: NUBIFRAGI, ALLUVIONI E PURTROPPO VITTIME ANCHE IN SVIZZERA E FRANCIA
17 NOVEMBRE 2014: l'Intensa ondata di maltempo che sta interessando l'Italia non ha risparmiato nemmeno il resto dell'Europa. A fare i conti con nubifragi alluvioni lampo ed esondazioni fin da Venerdì 14 Novembre, giorno precedente l'alluvione della Liguria, anche la Francia e la Svizzera.
In Francia intense precipitazioni hanno colpito soprattutto Provenza e Linguadoca con accumuli molto vicini a quelli che hanno causato la tragedia in Liguria nella giornata di Sabato, superiori ai 150-200mm. Il territorio francese non troppo diverso da quello italiano ha risposto con frane, smottamenti ed esondazioni che hanno causato diverse vittime.
A Peyremale una cittadina della Linguadoca 4 persone sono morte perchè l'auto in cui viaggiavano è stata travolta dalla piena di un fiume tra Cruviers-Lascours e Saint-Cèsaire-de-Gauzignan. Nello stesso dipartimento è stato trovato morto anche un uomo di 50 anni a 150m di distanza da un ponte che probabilmente aveva tentato di attraversare. a Lozère invece un uomo è morto travolto da una frana di fango.
Situazione analoga in Svizzera con piogge alluvionali e smottamenti. Due donne sono morte e un uomo, un italiano di 44 anni, e' in pericolo di vita per il crollo di una palazzina travolta da una frana aDavesco-Soragno, quartiere di Lugano nel Canton Ticino. La tragedia e' avvenuta ieri Domenica 16 novembre durante la notte. Gravi problemi anche per l'esondazione del lago Maggiore.
In Francia intense precipitazioni hanno colpito soprattutto Provenza e Linguadoca con accumuli molto vicini a quelli che hanno causato la tragedia in Liguria nella giornata di Sabato, superiori ai 150-200mm. Il territorio francese non troppo diverso da quello italiano ha risposto con frane, smottamenti ed esondazioni che hanno causato diverse vittime.
A Peyremale una cittadina della Linguadoca 4 persone sono morte perchè l'auto in cui viaggiavano è stata travolta dalla piena di un fiume tra Cruviers-Lascours e Saint-Cèsaire-de-Gauzignan. Nello stesso dipartimento è stato trovato morto anche un uomo di 50 anni a 150m di distanza da un ponte che probabilmente aveva tentato di attraversare. a Lozère invece un uomo è morto travolto da una frana di fango.
Situazione analoga in Svizzera con piogge alluvionali e smottamenti. Due donne sono morte e un uomo, un italiano di 44 anni, e' in pericolo di vita per il crollo di una palazzina travolta da una frana aDavesco-Soragno, quartiere di Lugano nel Canton Ticino. La tragedia e' avvenuta ieri Domenica 16 novembre durante la notte. Gravi problemi anche per l'esondazione del lago Maggiore.
MALTEMPO E GELO SUGLI USA, TEMPESTE DI DAMA BIANCA SU MAINE, NEW ENGLAND, MASSACHUSETTS
3 NOVEMBRE 2014: Le agenzie meteorologiche americane hanno previsto un inverno 2014-2015 molto diverso dal precedente dando quasi per scontato che le estreme condizioni climatiche dell'anno scorso, non si sarebbero verificate quest'anno...ma per il momento gli eventi stanno contraddicendo questa previsione a lungo termine, almeno in parte.
Una profonda circolazione di bassa pressione posizionata sul Canada Orientale ha risucchiato direttamente dal circolo polare artico aria gelida che ha investito dapprima il Canada poi anche gli stati nord orientali americani. Vere e proprie bufera di neve con raffiche di vento fino a 90km/h si sono abbattute su New England, Massachussets e soprattutto Maine, dove il traffico sulle principali arterie stradali è rimasto bloccato per ore. Eloquenti le immagini che vengono mostrate in questo video.
E tutto questo, pensate, mentre sul resto degli USA le condizioni climatiche sono tutt'altro che invernali, un'area di alta pressione di matrice sub tropicale sta infatti portando da giorni bel tempo temperature parecchio sopra la norma sugli stati centrali con massime che sono arrivate a sfiorare ieri e l'altro ieri anche i 25-26°.
Una profonda circolazione di bassa pressione posizionata sul Canada Orientale ha risucchiato direttamente dal circolo polare artico aria gelida che ha investito dapprima il Canada poi anche gli stati nord orientali americani. Vere e proprie bufera di neve con raffiche di vento fino a 90km/h si sono abbattute su New England, Massachussets e soprattutto Maine, dove il traffico sulle principali arterie stradali è rimasto bloccato per ore. Eloquenti le immagini che vengono mostrate in questo video.
E tutto questo, pensate, mentre sul resto degli USA le condizioni climatiche sono tutt'altro che invernali, un'area di alta pressione di matrice sub tropicale sta infatti portando da giorni bel tempo temperature parecchio sopra la norma sugli stati centrali con massime che sono arrivate a sfiorare ieri e l'altro ieri anche i 25-26°.
IMMINENTE ONDATA DI FREDDO IN USA
31 OTTOBRE 2014: Prima ondata di gelo sugli Stati Uniti orientali - Nel corso del fine settimana un fronte freddo collegato ad un estesa circolazione depressionaria in discesa da latitudini artiche, favorirà la prima importante ondata di gelo su parte degli Stati Uniti d'America orientali. Il tutto a causa di una decisa rimonta anticiclonica dal Messico verso tutti gli Stati centro-occidentali.
Nel corso di Sabato l'isoterma di 0°C a 1300 metri si spingerà fino alla Florida, mentre la zona dei Grandi Laghi verrà investita da una -12°C! Il gelo quindi si estenderà poi a tutto la East Coast entro Domenica, passando anche per New York.
Temperature al suolo molto basse, con valori che localmente in alcune zone al confine con il Canada saranno anche di 10 -20 gradi al di sotto della media del periodo. Il tutto accompagnata da un'intensa ventilazione settentrionale, che accentuerà ulteriormente la sensazione di freddo. Vi sarà la possibilità anche di qualche nevicata tra Michigan, Ohio, Est Pennsylvania ed il New England.
Un attenuazione del gelo è attesa poi da Martedì, grazie ad una momentanea rimonta dell'alta pressione che veicolerà masse d'aria più temperature dai quadranti meridionali.
Nel corso di Sabato l'isoterma di 0°C a 1300 metri si spingerà fino alla Florida, mentre la zona dei Grandi Laghi verrà investita da una -12°C! Il gelo quindi si estenderà poi a tutto la East Coast entro Domenica, passando anche per New York.
Temperature al suolo molto basse, con valori che localmente in alcune zone al confine con il Canada saranno anche di 10 -20 gradi al di sotto della media del periodo. Il tutto accompagnata da un'intensa ventilazione settentrionale, che accentuerà ulteriormente la sensazione di freddo. Vi sarà la possibilità anche di qualche nevicata tra Michigan, Ohio, Est Pennsylvania ed il New England.
Un attenuazione del gelo è attesa poi da Martedì, grazie ad una momentanea rimonta dell'alta pressione che veicolerà masse d'aria più temperature dai quadranti meridionali.
CLIMA MONDO: NUOVO RECORD AUTUNNALE DELLA TEMPERATURA
30 OTTOBRE 2014: Gli ultimi 12 mesi (Ottobre 2013-Settembre 2014) sono risultati l'anno più caldo da quando si misurano le temperature globali, ovvero dal lontano 1880.
Grazie al primo posto del mese di Settembre 2014 (così come i precedenti Aprile, Maggio, Giugno ed Agosto) l'ultimo periodo di 12 mesi è risultato il più caldo di sempre (iniziare l'anno a Gennaio è solo una convezione senza senso fisico) con un'anomalia di +0.69°C rispetto alla media del XX secolo e supera di un decimo i periodi settembre 1998-agosto 1999, agosto 2009-luglio 2010 e settembre 2013-agosto 2014.
Per il record dell'anno solare probabilmente basterà aspettare poco, visto che il 2014 è sicuramente lanciato verso le primissime posizioni.
Anomalie annuali di temperatura dal 1980 (fonte NOAA)Il dato che più fa riflettere è che, se i record precedenti sono avvenuti in corrispondenza di marcati episodi di "El Nino", quello attuale si è verificato in una fase neutra dell'ENSO, poiché la sua fase positiva è attesa iniziare nei prossimi 1-2 mesi. E' dunque molto probabile che assisteremo anche a un 2015 molto caldo a livello globale.
Grazie al primo posto del mese di Settembre 2014 (così come i precedenti Aprile, Maggio, Giugno ed Agosto) l'ultimo periodo di 12 mesi è risultato il più caldo di sempre (iniziare l'anno a Gennaio è solo una convezione senza senso fisico) con un'anomalia di +0.69°C rispetto alla media del XX secolo e supera di un decimo i periodi settembre 1998-agosto 1999, agosto 2009-luglio 2010 e settembre 2013-agosto 2014.
Per il record dell'anno solare probabilmente basterà aspettare poco, visto che il 2014 è sicuramente lanciato verso le primissime posizioni.
Anomalie annuali di temperatura dal 1980 (fonte NOAA)Il dato che più fa riflettere è che, se i record precedenti sono avvenuti in corrispondenza di marcati episodi di "El Nino", quello attuale si è verificato in una fase neutra dell'ENSO, poiché la sua fase positiva è attesa iniziare nei prossimi 1-2 mesi. E' dunque molto probabile che assisteremo anche a un 2015 molto caldo a livello globale.
MONDO: CICLONE TROPICALE NILOFAR MINACCIA INDIA, PAKISTAN ED OMAN
Aggiornamento 30 OTTOBRE 2014 ore 14:46
Dopo un impressionante quanto improvviso potenziamento che lo ha portato a raggiungere Martedì la categoria 3 della scala Saffir Simpson, il ciclone Nilofar sta mostrando in queste ore importanti segnali di controtendenza. Fin da stamattina i venti sono rapidamente calati di intensità ed i temporali si sono spostati più lontani dal centro. Tutti segnali di un declassamento progressivo del ciclone che attualmente sta assumendo i connotati di tempesta tropicale.
Sarà quindi probabilmente una tempesta tropicale a raggiungere le coste indiane e pakistanenella giornata di Sabato con precipitazioni anche intense ma senza i venti che fino a pochi giorni fa raggiungevano i 240km/h. Meglio comunque non abbassare la guardia, la situazione è tenuta strettamente sotto controllo.
Aggiornamento 29 OTTOBRE 2014 ore 8:30
Ciclone Nilofar si intensifica ulteriormente sul Mar Arabico e raggiunge una potenza equivalente di un uragano di categoria 3; i venti al suo interno soffiano infatti fino a 190km/h, ma con raffiche che sfiorano i 240km/h. Attulmente posizionato in mare aperto ( a circa 18.5° latitudine Nord e 62.0° longitudine Est ), Nilofar si sposta verso Nord ad una velocità di circa 13km/h, marciando in direzione di Pakistan sudorientale ed India nord occidentale, dove il landfall dovrebbe avvenire nella giornata di venerdì.
Nonostante il suo progressivo indebolimento durante il tragitto, Nilofar potrebbe fare landfall ancora come tempesta tropicale causando piogge molto intensi e venti superiori ai 100km/h; per tale motivo l'allerta meteo resta elevata sulle succitate zone. Assai probabile anche in interessamento di Nuova Delhi nel weekend, ma a questo punto Nilofar sarà diventato una più "banale" depressione tropicale, comunque in grado di innescare violenti temporali. Per quanto riguarda l'Oman, il suo interessamento sarà più marginale e limitato al comparto orientale: tuttavia le onde legate al ciclone potranno determinare mareggiate sulle coste.
28 OTTOBRE 2014: Ciclone tropicale Nilofar su Mar Arabico minaccia India, Pakistan, Oman - La tempesta si sta intensificando in queste ore grazie alle calde acque del Mar Arabico e ha già raggiunto una potenza equivalente ad un uragano di categoria 2. La sua evoluzione verso Nord potrebbe comportare un marginale interessamento dell'Oman, con rischio forti piogge e venti intensi soprattutto sul comparto orientale entro giovedì. Successivamente il suo ripiegamento verso Nordest ne consentirà l'avvicinamento verso Pakistan ed India nord occidentale, con probabile landfall sulle coste venerdì prossimo. Ad ogni modo in tal frangente Nilofar dovrebbe risultare più indebolito ed avere comunque caratteristiche di tempesta tropicale.
E' dunque allerta meteo per rischio piogge torrenziali e allagamenti tra Pakistan sudorientale e India nord occidentale tra venerdì e sabato; non escluso anche un coinvolgimenti di Nuova Delhi nei giorni successivi. Attualmente Nilofar si muove lentamente verso Nord, ad una velocità inferiore ai 5km/h, con venti al suo interno che sfiorano i 170km/h e raffiche fino 200km/h.
Dopo un impressionante quanto improvviso potenziamento che lo ha portato a raggiungere Martedì la categoria 3 della scala Saffir Simpson, il ciclone Nilofar sta mostrando in queste ore importanti segnali di controtendenza. Fin da stamattina i venti sono rapidamente calati di intensità ed i temporali si sono spostati più lontani dal centro. Tutti segnali di un declassamento progressivo del ciclone che attualmente sta assumendo i connotati di tempesta tropicale.
Sarà quindi probabilmente una tempesta tropicale a raggiungere le coste indiane e pakistanenella giornata di Sabato con precipitazioni anche intense ma senza i venti che fino a pochi giorni fa raggiungevano i 240km/h. Meglio comunque non abbassare la guardia, la situazione è tenuta strettamente sotto controllo.
Aggiornamento 29 OTTOBRE 2014 ore 8:30
Ciclone Nilofar si intensifica ulteriormente sul Mar Arabico e raggiunge una potenza equivalente di un uragano di categoria 3; i venti al suo interno soffiano infatti fino a 190km/h, ma con raffiche che sfiorano i 240km/h. Attulmente posizionato in mare aperto ( a circa 18.5° latitudine Nord e 62.0° longitudine Est ), Nilofar si sposta verso Nord ad una velocità di circa 13km/h, marciando in direzione di Pakistan sudorientale ed India nord occidentale, dove il landfall dovrebbe avvenire nella giornata di venerdì.
Nonostante il suo progressivo indebolimento durante il tragitto, Nilofar potrebbe fare landfall ancora come tempesta tropicale causando piogge molto intensi e venti superiori ai 100km/h; per tale motivo l'allerta meteo resta elevata sulle succitate zone. Assai probabile anche in interessamento di Nuova Delhi nel weekend, ma a questo punto Nilofar sarà diventato una più "banale" depressione tropicale, comunque in grado di innescare violenti temporali. Per quanto riguarda l'Oman, il suo interessamento sarà più marginale e limitato al comparto orientale: tuttavia le onde legate al ciclone potranno determinare mareggiate sulle coste.
28 OTTOBRE 2014: Ciclone tropicale Nilofar su Mar Arabico minaccia India, Pakistan, Oman - La tempesta si sta intensificando in queste ore grazie alle calde acque del Mar Arabico e ha già raggiunto una potenza equivalente ad un uragano di categoria 2. La sua evoluzione verso Nord potrebbe comportare un marginale interessamento dell'Oman, con rischio forti piogge e venti intensi soprattutto sul comparto orientale entro giovedì. Successivamente il suo ripiegamento verso Nordest ne consentirà l'avvicinamento verso Pakistan ed India nord occidentale, con probabile landfall sulle coste venerdì prossimo. Ad ogni modo in tal frangente Nilofar dovrebbe risultare più indebolito ed avere comunque caratteristiche di tempesta tropicale.
E' dunque allerta meteo per rischio piogge torrenziali e allagamenti tra Pakistan sudorientale e India nord occidentale tra venerdì e sabato; non escluso anche un coinvolgimenti di Nuova Delhi nei giorni successivi. Attualmente Nilofar si muove lentamente verso Nord, ad una velocità inferiore ai 5km/h, con venti al suo interno che sfiorano i 170km/h e raffiche fino 200km/h.
CLIMA EUROPA: SETTIMANA 19/25 OTTOBRE 2014 CALDA AD OVEST, GELIDA IN RUSSIA
27 OTTOBRE 2014: Nel corso della settimana appena trascorsa si è assistito a un repentino raffreddamento della Russia e dei settori più orientali dell'Europa, mentre i Paesi centro-occidentali hanno fatto registrare valori ancora decisamente sopra le medie.
Il contrasto delle anomalie, come mostrato dalla NOAA, è eloquente. Gli scarti positivi più elevati si registrano sui Paesi atlantici e in particolare sulla Penisola Iberica, dove le anomalie sono ovunque superiori ai +3°C, ma spesso anche intorno ai +5/+7°C con punte fino a +9°C sul Portogallo. Sull'Europa centrale, la Scandinavia e l'Italia troviamo anomalie intorno ai +2/3°C, mentre a iniziare da Ucraina e Baltico troviamo i primi valori sotto le medie. Le anomale raggiungono infine i -5/-6°C sulla Russia, che ha sperimentato la prima ondata di freddo con neve a Mosca e temperature minime crollate al di sotto dei -10°C.
Dal punto di vista pluviometrico l'anticiclone ben posizionato sull'Europa occidentale non ha permesso alle perturbazioni di raggiungere la Penisola iberica, la Francia, l'Inghilterra e il Nord Italia, mentre piogge e rovesci hanno interessato i settori centro-orientali e i Balcani con accumuli anche superiori ai 100 mm settimanali su Alpi, Slovenia e Croazia.
Il contrasto delle anomalie, come mostrato dalla NOAA, è eloquente. Gli scarti positivi più elevati si registrano sui Paesi atlantici e in particolare sulla Penisola Iberica, dove le anomalie sono ovunque superiori ai +3°C, ma spesso anche intorno ai +5/+7°C con punte fino a +9°C sul Portogallo. Sull'Europa centrale, la Scandinavia e l'Italia troviamo anomalie intorno ai +2/3°C, mentre a iniziare da Ucraina e Baltico troviamo i primi valori sotto le medie. Le anomale raggiungono infine i -5/-6°C sulla Russia, che ha sperimentato la prima ondata di freddo con neve a Mosca e temperature minime crollate al di sotto dei -10°C.
Dal punto di vista pluviometrico l'anticiclone ben posizionato sull'Europa occidentale non ha permesso alle perturbazioni di raggiungere la Penisola iberica, la Francia, l'Inghilterra e il Nord Italia, mentre piogge e rovesci hanno interessato i settori centro-orientali e i Balcani con accumuli anche superiori ai 100 mm settimanali su Alpi, Slovenia e Croazia.
NUBIFRAGI IN GRECIA: IL MALTEMPO PROVOCA UNA TREMENDA ALLUVIONE AD ATENE, 1 MORTO
25 OTTOBRE 2014: Anche la Grecia vittima delle alluvioni in questo autunno impazzito, i contrasti termici causati dall'arrivo improvviso di una massa d'aria fredda sul Mediterraneo orientale dopo giorni e giorni di clima estivo, un po' come accaduto in Italia, hanno prodotto la formazione di intensi sistemi temporaleschi che hanno colpito tutto l'Egeo ed in particolare la zona del Pireo a sud della Capitale.
A differenza delle nostre regioni adriatiche peròla formazione di una depressione meglio strutturata a tutte le quote ha incentivato le vorticità e provocato precipitazioni più intense.
In poche ore sono caduti dai 100 ai 160mm di pioggia tutti concentrati su Atene e periferiache hanno trasformato le strade in veri e proprio fiumi in piena mettendo tutta la provincia in ginocchio e causando anche la morte di una persona. Colpite anche Ilion a nordovest di Atene ed Acharnes ad ovest.
A differenza delle nostre regioni adriatiche peròla formazione di una depressione meglio strutturata a tutte le quote ha incentivato le vorticità e provocato precipitazioni più intense.
In poche ore sono caduti dai 100 ai 160mm di pioggia tutti concentrati su Atene e periferiache hanno trasformato le strade in veri e proprio fiumi in piena mettendo tutta la provincia in ginocchio e causando anche la morte di una persona. Colpite anche Ilion a nordovest di Atene ed Acharnes ad ovest.
FORTE MALTEMPO SUI BALCANI: VIOLENTI TEMPORALI,DAMATE E TROMBE D'ARIA
24 OTTOBRE 2014: Tre giorni di forte maltempo sui Balcani - Come nelle attese il fronte freddo giunto dal Nord Europa, pilotato dai resti dell'ex uragano Gonzalo, ha dato origine ad una circolazione ciclonica ben attiva sulla Penisola Balcanica, interessata da condizioni di forte maltempo. Violenti temporali hanno interessato buona parte dei settori dalla Slovenia, a Croazia, Serbia, Albania, Grecia e Bulgaria. Proprio la Croazia è risultata una delle più colpite dal maltempo, con accumuli anche superiori ai 50-60mm in meno di 24 ore. Non sono mancati eventi vorticosi in particolare in Grecia: nell'isola di Zante un F1 ha creato subbuglio e parecchi danni nell'area di Kalamaki. Un altro F1 ha colpito anche la Grecia orientale e precisamente la località di Meleti.
L'aria fredda, oltre ad aver spazzato tutti i Balcani con raffiche anche superiori ai 100km/h ( specie tra Slvoenia, Bosnia e Croazia ) ha fatto letteralmente crollare le temperature con neve in alcuni casi a quote collinari. Tanti i disagi per la neve soprattutto in Serbia. Nei prossimi giorni l'instabilità si concenterà soprattutto sulla Grecia mentre altrove le condizioni saranno in graduale miglioramento, sebbene con persistenza una certa nuvolosità e clima sempre piuttosto freddo, per afflusso di correnti dalla Russia.
L'aria fredda, oltre ad aver spazzato tutti i Balcani con raffiche anche superiori ai 100km/h ( specie tra Slvoenia, Bosnia e Croazia ) ha fatto letteralmente crollare le temperature con neve in alcuni casi a quote collinari. Tanti i disagi per la neve soprattutto in Serbia. Nei prossimi giorni l'instabilità si concenterà soprattutto sulla Grecia mentre altrove le condizioni saranno in graduale miglioramento, sebbene con persistenza una certa nuvolosità e clima sempre piuttosto freddo, per afflusso di correnti dalla Russia.
I VENTI RAGGIUNTI DALL'URAGANO GONZALO: DALLE BERMUDA ALL'EUROPA
23 OTTOBRE 2014: L'ex-uragano Gonzalo è risultata essere la tempesta più forte che abbia colpito le Bermuda dal 2003 ad oggi, dopo il passaggio dell'uragano Fabian, nel Settembre di quell'anno. La tempesta si è poi mossa verso il continente europeo come una depressione post-tropicale, perdendo la sua originaria intensità ma riuscendo ancora a far parlare di sé, specie per i forti venti che hanno sconquassato molti Paesi europei. Attualmente il sistema ciclonico, che ricordiamo ancora una volta ora ha caratteristiche molto diverse, sta comunque portando forte instabilità tra il Sud Italia e l'area balcanica centro-meridionale. Diamo qui unacarrellata delle maggiori raffiche di vento legate al suo passaggio, dalle Bermuda fino in Europa:
Bermuda..........................182km/h
Isola di Wight, U.K...........160km/h
Wick, U.K..........................120km/h
Tiree, U.K............................93km/h
Londra, U.K.........................76km/h
Amsterdam, Paesi Bassi......88km/h
Dublino................................87km/h
Landsberg, Germania.........114km/h
Monaco, Germania...............84km/h
Strasburgo..........................106km/h
Parigi.....................................72km/h
Grenchen, Svizzera..............100km/h
Zurigo, Svizzera.....................84km/h
Innsbruck, Austria..................88km/h
Milano.....................................80km/h
Bermuda..........................182km/h
Isola di Wight, U.K...........160km/h
Wick, U.K..........................120km/h
Tiree, U.K............................93km/h
Londra, U.K.........................76km/h
Amsterdam, Paesi Bassi......88km/h
Dublino................................87km/h
Landsberg, Germania.........114km/h
Monaco, Germania...............84km/h
Strasburgo..........................106km/h
Parigi.....................................72km/h
Grenchen, Svizzera..............100km/h
Zurigo, Svizzera.....................84km/h
Innsbruck, Austria..................88km/h
Milano.....................................80km/h
PIENO INVERNO SUL NORDEST EUROPA: DAMA BIANCA A MOSCA E SAN PIETROBURGO, -21°C IN FINLANDIA
Aggiornamento 23 OTTOBRE 2014 ore 15:44
Ancora Inverno pieno sul Nordest Europa - Continua anche oggi l'afflusso di gelide masse d'aria di diretta estrazione artica sul Nordest Europa, in primis su Russia e Lapponia, dove anche stamattina le minime hanno raggiunto punte di -20/21°C, ma anche Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia ed Ucraina, dove si sono avute forti gelate. Mosca ha raggiunto una minima di ben -12°C; significativi anche i -10°C di Rovaniemi, i -7°C di Tallinn ed i -5°C ad Helsinki, interessata dalla prima nevicata stagionale; -5°C anche a Minsk e -4°C a Riga.
Quella di oggi è una giornata di ghiaccio, con le massime ancora diffusamente sottozero: Mosca non è andata oltre i -6°C, Helisnki oltre i -2°C, ma generalmente su tutto il comparto europeo nord orientale le massime spaziano mediamente tra 0°C e -7°C, con punte anche inferiori spostandosi ulteriormente verso la Russia centrale. Entro il weekend l'afflsso di aria decisamente più mite atlantica farà innalzare di parecchio le temperature a partire da Finlandia e Repubbliche Baltiche.
22 OTTOBRE 2014: Gelo e neve colpiscono il Nordest Europa - Un vortice freddo posizionato sulle pianure russe ha richiamato correnti d'aria molto fredda dall'Artico verso il comparto europeo nord orientale, alle prese con isoterme fino a -15/-16°C a circa 1500m. Rovesci di neve fino in pianura si sono avute così su gran parte della Russia nord occidentali, Finlandia ed in generale sulla Lapponia: neve a Mosca con -6°C, neve anche a San Pietroburgo. Le propaggini della colata gelida si sono spinte fin su Repubbliche Baltiche e Bielorussia, anche qui con qualche nevicata fino al piano, come nel caso della capitale Minsk.
Le temperature minime sono state davvero molto rigide nella scorsa notte, con punte di -20/-21°C sulla Lapponia, fino a -22°C sulle pianure russe centrali. Temperature attorno allo 0°C o al di sotto anche su Bielorussia, Lituania, Estonia, Lettonia, oltre ovviamente che su tutta la Finlandia, con gelate ad Helsinki, Riga, Minsk. La colata gelida andrà gradualmente smorzandosi da Ovest nei prossimi giorni, per afflusso di aria più mite atlantica che farà alzare le temperature a partire da Lapponia e Finlandia, mentre rimarrà ben radicata sulla Russia centrale.
Ancora Inverno pieno sul Nordest Europa - Continua anche oggi l'afflusso di gelide masse d'aria di diretta estrazione artica sul Nordest Europa, in primis su Russia e Lapponia, dove anche stamattina le minime hanno raggiunto punte di -20/21°C, ma anche Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia ed Ucraina, dove si sono avute forti gelate. Mosca ha raggiunto una minima di ben -12°C; significativi anche i -10°C di Rovaniemi, i -7°C di Tallinn ed i -5°C ad Helsinki, interessata dalla prima nevicata stagionale; -5°C anche a Minsk e -4°C a Riga.
Quella di oggi è una giornata di ghiaccio, con le massime ancora diffusamente sottozero: Mosca non è andata oltre i -6°C, Helisnki oltre i -2°C, ma generalmente su tutto il comparto europeo nord orientale le massime spaziano mediamente tra 0°C e -7°C, con punte anche inferiori spostandosi ulteriormente verso la Russia centrale. Entro il weekend l'afflsso di aria decisamente più mite atlantica farà innalzare di parecchio le temperature a partire da Finlandia e Repubbliche Baltiche.
22 OTTOBRE 2014: Gelo e neve colpiscono il Nordest Europa - Un vortice freddo posizionato sulle pianure russe ha richiamato correnti d'aria molto fredda dall'Artico verso il comparto europeo nord orientale, alle prese con isoterme fino a -15/-16°C a circa 1500m. Rovesci di neve fino in pianura si sono avute così su gran parte della Russia nord occidentali, Finlandia ed in generale sulla Lapponia: neve a Mosca con -6°C, neve anche a San Pietroburgo. Le propaggini della colata gelida si sono spinte fin su Repubbliche Baltiche e Bielorussia, anche qui con qualche nevicata fino al piano, come nel caso della capitale Minsk.
Le temperature minime sono state davvero molto rigide nella scorsa notte, con punte di -20/-21°C sulla Lapponia, fino a -22°C sulle pianure russe centrali. Temperature attorno allo 0°C o al di sotto anche su Bielorussia, Lituania, Estonia, Lettonia, oltre ovviamente che su tutta la Finlandia, con gelate ad Helsinki, Riga, Minsk. La colata gelida andrà gradualmente smorzandosi da Ovest nei prossimi giorni, per afflusso di aria più mite atlantica che farà alzare le temperature a partire da Lapponia e Finlandia, mentre rimarrà ben radicata sulla Russia centrale.
EX GONZALO SU EUROPA CENTRALE: PIOGGIA, VENTO, FREDDO E DAMA BIANCA FINO A QUOTE BASSE
22 OTTOBRE 2014: La prima vera ondata di maltempo di stampo autunnale e persino a tratti invernale, sull'Europa centro meridionale è figlia di un ex uragano tropicale, davvero curioso non vi pare? L'aria caldo umida trascinata dall'Atlantico fin nel cuore dell'Europa da Gonzalo, ha infatti accentuato gli effetti di una perturbazione già di per se piuttosto consistente.
Così, dopo il Regno Unito dove purtroppo ci è scappato anche un morto ed il settore scandinavo occidentale, il maltempo è scivolato verso il cuore del vecchio continente colpendo in particolare Svizzera, Baviera, Europa danubiana, Ungheria e Balcani.
Piogge abbondanti hanno interessato i settori di pianura con punte di 60mm in Austria, 55mm in Repubblica ceca, 50mm nei Balcani ed in Ungheria.Il repentino calo delle temperature ha invece portato rovesci di neve abbondanti fino a 300-400m di quota nei Balcani con una bufera di neve persino a Sarajevo ad una temperatura di -1,3. Neve a quote collinari 600-700m tra Baviera, Austria e Repubblica Ceca, fino a 800-1000m in Svizzera intorno 900-1300m sulle Alpi Italiane.
Ed i venti, ovunque forti con punte di 110kmh a Praga e 100km/h a Bratislava e Monaco di Baviera. Una sferzata in taluni casi invernale che ha ribaltato il tepore delle ultime settimane con temperature massime crollate su tutto il settore centro orientale. Solo 6° a Monaco di Baviera, 7° a Praga e Berna, 8° a Belgrado, 9° a Vienna e Berlino.
Così, dopo il Regno Unito dove purtroppo ci è scappato anche un morto ed il settore scandinavo occidentale, il maltempo è scivolato verso il cuore del vecchio continente colpendo in particolare Svizzera, Baviera, Europa danubiana, Ungheria e Balcani.
Piogge abbondanti hanno interessato i settori di pianura con punte di 60mm in Austria, 55mm in Repubblica ceca, 50mm nei Balcani ed in Ungheria.Il repentino calo delle temperature ha invece portato rovesci di neve abbondanti fino a 300-400m di quota nei Balcani con una bufera di neve persino a Sarajevo ad una temperatura di -1,3. Neve a quote collinari 600-700m tra Baviera, Austria e Repubblica Ceca, fino a 800-1000m in Svizzera intorno 900-1300m sulle Alpi Italiane.
Ed i venti, ovunque forti con punte di 110kmh a Praga e 100km/h a Bratislava e Monaco di Baviera. Una sferzata in taluni casi invernale che ha ribaltato il tepore delle ultime settimane con temperature massime crollate su tutto il settore centro orientale. Solo 6° a Monaco di Baviera, 7° a Praga e Berna, 8° a Belgrado, 9° a Vienna e Berlino.
ALLUVIONE A TENERIFE, CANARIE. PURTROPPO C'E' UNA VITTIMA
20 OTTOBRE 2014: Maltempo alle Canarie, alluvione a Tenerife - E' stata una Domenica di violenti temporali sulle Canarie; particolarmente colpita Tenerife, dove in poche ore un temporale autorigenerante ha scaricato fino ad oltre 140mm in poche ore, segnatamente sulla capitale Santa Cruz dove sono caduti 136mm di pioggia, oltre 80mm all'areoporto la Gomera. Tanta acqua in poche ore ha procovato notevoli dissesti idrogeologici sulle montagne, con numerose frane, smottamenti e colate di fango che hanno invaso anche le strade della Capitale. Numerose le strade interrotte pure all'interno. C'è anche una vittima indiretta: una donna morta per infarto a seguito dell'inondazione di una strada di Santa Cruz.
Il maltempo è stato causato da un profondo vortice posizionato a sud delle Azzorre e che ha richiamato umide ed instabili correnti sudoccidentali sulle Canarie. Le Isole occidentali sono quelle maggiormente coinvolte dalla perturbazione annessa, entro la quale prendono vita intensi ammassi temporaleschi nati dallo scontro tra masse d'aria più fresca in arrivo da Nordovest con quella calda ed umida in risalita da Sudovest. Una situazione di stallo che si protrarrà anche nelle prossime ore con rischio di nuovi rovesci e temporali, mentre martedì è atteso un miglioramento per graduale allontanamento verso Ovest-Nordovest del vortice ciclonico.
Il maltempo è stato causato da un profondo vortice posizionato a sud delle Azzorre e che ha richiamato umide ed instabili correnti sudoccidentali sulle Canarie. Le Isole occidentali sono quelle maggiormente coinvolte dalla perturbazione annessa, entro la quale prendono vita intensi ammassi temporaleschi nati dallo scontro tra masse d'aria più fresca in arrivo da Nordovest con quella calda ed umida in risalita da Sudovest. Una situazione di stallo che si protrarrà anche nelle prossime ore con rischio di nuovi rovesci e temporali, mentre martedì è atteso un miglioramento per graduale allontanamento verso Ovest-Nordovest del vortice ciclonico.
ARRIVA L'URAGANO GONZALO: OBBIETTIVO REGNO UNITO E CENTRO EUROPA
19 OTTOBRE 2014: Le ultime proiezioni del centro di previsione degli uragani americano in connubio con i modelli matematici europei non lasciano alcun dubbio, l'uragano Gonzalo attualmente declassato a categoria 1 con venti fino a 160km/h ed un minimo di 996hp si dirige velocemente verso l'Europa e raggiungerà le Isole Britanniche, in particolare la Scozia nella notte di Martedì. Gonzalo verso l'Europa e l'Italia
Attualmente Gonzalo si trova sull'isola di Newfoundland nel Labrador dopo aver sfiorato la città costiera canadese di Saint Pierre e sta per prendere il largo in direzione dell'Europa. Non è raro che un uragano tropicale raggiunga come tempesta extra tropicale il vecchio continente, è già successo di recente nel periodo estivo verso la metà di Agosto con l'uragano Bertha ma che cosa accadrà stavolta?
Non appena l'ex Uragano arriverà per così dire a casa della depressione d'Islanda sarà immediatamente agganciato dal flusso perturbato nord atlantico potenziandone gli effetti. Il Regno Unito dovrà quindi fronteggiare un attacco combinatorisultato della fusione delle due azioni. Ne risentiranno in una prima fase Irlanda del Nord, Inghilterra orientale e Scozia, previste fin da Lunedì serapiogge intense sull'Irlanda poi nel corso della notte di Martedì sull'Inghilterra nord occidentale e la Scozia. L'evoluzione sarà accompagnata da venti molto fortiche sulla Scozia potranno superare i 120km/h.
Nel corso di Martedì poi la perturbazione associata a Gonzalo il cui minimo tenderà ad appiattirsi ed isolarsi sul Baltico, raggiungerà prima la Scandinavia occidentale e poi l'Europa centrale, in particolare Benelux, Germania e Danimarca portando piogge intense e venti forti, infine raggiungerà in serata anche le Alpi. Si, proprio le nostre Alpi, infatti la perturbazione che transiterà sull'Italia nella giornata di Mercoledì portando temporali anche forti ad est ed un robusto calo termico sarà in parte collegata anche dall'ex Uragano e questo non è certamente capitato di recente.....
Attualmente Gonzalo si trova sull'isola di Newfoundland nel Labrador dopo aver sfiorato la città costiera canadese di Saint Pierre e sta per prendere il largo in direzione dell'Europa. Non è raro che un uragano tropicale raggiunga come tempesta extra tropicale il vecchio continente, è già successo di recente nel periodo estivo verso la metà di Agosto con l'uragano Bertha ma che cosa accadrà stavolta?
Non appena l'ex Uragano arriverà per così dire a casa della depressione d'Islanda sarà immediatamente agganciato dal flusso perturbato nord atlantico potenziandone gli effetti. Il Regno Unito dovrà quindi fronteggiare un attacco combinatorisultato della fusione delle due azioni. Ne risentiranno in una prima fase Irlanda del Nord, Inghilterra orientale e Scozia, previste fin da Lunedì serapiogge intense sull'Irlanda poi nel corso della notte di Martedì sull'Inghilterra nord occidentale e la Scozia. L'evoluzione sarà accompagnata da venti molto fortiche sulla Scozia potranno superare i 120km/h.
Nel corso di Martedì poi la perturbazione associata a Gonzalo il cui minimo tenderà ad appiattirsi ed isolarsi sul Baltico, raggiungerà prima la Scandinavia occidentale e poi l'Europa centrale, in particolare Benelux, Germania e Danimarca portando piogge intense e venti forti, infine raggiungerà in serata anche le Alpi. Si, proprio le nostre Alpi, infatti la perturbazione che transiterà sull'Italia nella giornata di Mercoledì portando temporali anche forti ad est ed un robusto calo termico sarà in parte collegata anche dall'ex Uragano e questo non è certamente capitato di recente.....
INVERNO ANTICIPATO IN RUSSIA, DAMA BIANCA A MOSCA!
18 OTTOBRE 2014: Mentre il Mediterraneo continua a fare i conti con temperature massime mai registrate prima d'ora, la Russia sta già facendo le prove generali dell'inverno 2014-2015 a causa di una consistente irruzione di aria gelida siberiana arrivata fresca fresca proprio nella giornata di ieri. Temperature in picchiata su tutta la ex unione sovietica e non soltanto nelle ben note regioni settentrionali della Siberia ma anche molto più a sud e ad ovest in zona europea. Mentre vi scriviamo nevica a Mosca e in tutto il circondario con 0° e la situazione peggiorerà sensibilmente nel corso del weekend perché il vortice ciclonico che sta alimentando questa diffusa instabilità invernale trascinerà l'aria gelida anche in Ucraina.
Durerà molto poco però, già per l'inizio della settimana entrante un nuovo vortice depressionario in arrivo dal Regno Unito si posizionerà sul Baltico richiamando proprio dalle nostre latitudini aria molto calda che andrà a sostituire rapidamente quella gelida ora presente. Insomma un po di caldo glielo daremo noi che ne abbiamo da vendere.....e chissà se invece in futuro l'orso siberiano riuscirà ad arrivare sul Mediterraneo.....
Durerà molto poco però, già per l'inizio della settimana entrante un nuovo vortice depressionario in arrivo dal Regno Unito si posizionerà sul Baltico richiamando proprio dalle nostre latitudini aria molto calda che andrà a sostituire rapidamente quella gelida ora presente. Insomma un po di caldo glielo daremo noi che ne abbiamo da vendere.....e chissà se invece in futuro l'orso siberiano riuscirà ad arrivare sul Mediterraneo.....
URAGANO GONZALO TOCCA CATEGORIA 4. ALLARME PER LE BERMUDA
Aggiornamento 17 OTTOBRE 2014 ore 11:22
Massima allerta per le Bermuda che nel corso delle prossime ore sarà raggiunta dall'uragano Gonzalo. Contro le previsione il potente uragano, seppur in fase di indebolimento, ha mantenuto la sua massima categoria, e dovrebbe investire l'arcipelago con venti sino a 230 km/h, ovvero come categoria 3.
Secondo le ultime previsioni l'occhio del ciclone dovrebbe passare a solo 29 miglia dell'arcipelago che quindi vedrà severe ed assai pericolose condizioni meteo. Anche se l'uragano non genererà landfall, le forti piogge torrenziali ma soprattutto i venti impetuosi potrebbero risultare mortali. A preoccupare anche il mare con distruttive mareggiate.
Purtroppo Gonzalo arriva a pochi distanza della precedente tempesta tropicale Fay che nel corso della scorsa settimana ha causato numerosi danni. Chiuso per precauzione LF Wade International Airport che dovrebbe riaprire i battenti solo domani.
16 OTTOBRE 2014: A distanza di ben tre anni l'Atlantico sforna un nuovo Uragano di 4° categoria. Si tratta dell'Uragano Gonzalo che proprio nelle ultime ore ha raggiunto la sua massima potenza, puntando dritto verso le Bermuda. L'ultimo Uragano di Categoria 4 in Atlantico è stato Ophelia rimasto in azione tra il 19 Settembre ed il 4 Ottobre 2011.Uragano Gonzalo
Secondo gli ultimi dati rilevati dal NWS Gonzalo si trova a coordinate 25.3 N e 68.7W a circa 860 km a SSW delle Bermuda. I venti al suo interno raggiungono i 220 km/h con raffiche localmente superiori. Il suo centro di bassa pressione tocca i 945 mb e si muove in direzione Nord a circa 15 km/h.
Secondo le previsioni Gonzalo dovrebbe attraversare le Bermuda nella giornata odierna, perdendo forza per poi proseguire verso l'Atlantico settentrionale, approdando come sistema extra tropicale sulle Isole Britanniche.
Massima allerta per le Bermuda che nel corso delle prossime ore sarà raggiunta dall'uragano Gonzalo. Contro le previsione il potente uragano, seppur in fase di indebolimento, ha mantenuto la sua massima categoria, e dovrebbe investire l'arcipelago con venti sino a 230 km/h, ovvero come categoria 3.
Secondo le ultime previsioni l'occhio del ciclone dovrebbe passare a solo 29 miglia dell'arcipelago che quindi vedrà severe ed assai pericolose condizioni meteo. Anche se l'uragano non genererà landfall, le forti piogge torrenziali ma soprattutto i venti impetuosi potrebbero risultare mortali. A preoccupare anche il mare con distruttive mareggiate.
Purtroppo Gonzalo arriva a pochi distanza della precedente tempesta tropicale Fay che nel corso della scorsa settimana ha causato numerosi danni. Chiuso per precauzione LF Wade International Airport che dovrebbe riaprire i battenti solo domani.
16 OTTOBRE 2014: A distanza di ben tre anni l'Atlantico sforna un nuovo Uragano di 4° categoria. Si tratta dell'Uragano Gonzalo che proprio nelle ultime ore ha raggiunto la sua massima potenza, puntando dritto verso le Bermuda. L'ultimo Uragano di Categoria 4 in Atlantico è stato Ophelia rimasto in azione tra il 19 Settembre ed il 4 Ottobre 2011.Uragano Gonzalo
Secondo gli ultimi dati rilevati dal NWS Gonzalo si trova a coordinate 25.3 N e 68.7W a circa 860 km a SSW delle Bermuda. I venti al suo interno raggiungono i 220 km/h con raffiche localmente superiori. Il suo centro di bassa pressione tocca i 945 mb e si muove in direzione Nord a circa 15 km/h.
Secondo le previsioni Gonzalo dovrebbe attraversare le Bermuda nella giornata odierna, perdendo forza per poi proseguire verso l'Atlantico settentrionale, approdando come sistema extra tropicale sulle Isole Britanniche.
CLIMA MONDO: ANCHE SETTEMBRE BATTE IL RECORD DI CALDO
17 OTTOBRE 2014: Settembre batte il record di caldo globale. Le misure satellitari della NASA rielaborate dal GISS fanno segnare la temperatura più alta mai registrata: l'anomalia combinata terre emerse/oceani risulta pari a +0,78°C rispetto alla media 1951-1980, scavalcando il precedente record di Settembre 2005 (+0.73°C).
Per la terza volta quest'anno, dopo Maggio ed Agosto, è stato superato il record di temperatura globale. Se si considerano solo le terre emerse l'anomalia di Settembre risulta pari a +0.99°C, a pari merito con Settembre 2013.
Fino ad ora l'anno 2014 mostra un'anomalia complessiva di 0.65°C rispetto alla media 1951-1980, che lo pone al secondo posta tra i più caldi dopo il 2010, tuttavia se il trend attuale dovesse proseguire fino a Dicembre potrebbe superarlo. Quello che impressiona è che tutto ciò sta avvenendo senza essere ufficialmente in presenza di condizioni di "El Nino".
Per la terza volta quest'anno, dopo Maggio ed Agosto, è stato superato il record di temperatura globale. Se si considerano solo le terre emerse l'anomalia di Settembre risulta pari a +0.99°C, a pari merito con Settembre 2013.
Fino ad ora l'anno 2014 mostra un'anomalia complessiva di 0.65°C rispetto alla media 1951-1980, che lo pone al secondo posta tra i più caldi dopo il 2010, tuttavia se il trend attuale dovesse proseguire fino a Dicembre potrebbe superarlo. Quello che impressiona è che tutto ciò sta avvenendo senza essere ufficialmente in presenza di condizioni di "El Nino".
BUFERA DI DAMA BIANCA PER 30 ORE SULL'HIMALAYA: 100 DISPERSI E PURTROPPO 29 VITTIME
16 OTTOBRE 2014: Una violenta bufera di neve è imperversata per oltre trenta ore sulle cime del Nepal, nella Catena dell'Himalaya. L'improvvisa ondata di maltempo che si è abbattuta nella giornata di Lunedì 13 Ottobre sembra essere stata una conseguenza del ciclone tropicale Hudhud, che Domenica ha flagellato la costa orientale dell'India e poi è salito verso nord, investendo il subcontinente indiano. L'intensa ondata di maltempo ha provocato la caduta di quasi un metro di neve fresca sulle montagne dell'Himalaya (oltre 120cm di neve assestata al suolo), un fenomeno eccezionale per questa stagione, considerata generalmente buona per praticare il trekking d'alta quota. Il repentino peggioramento del tempo ha di fatto bloccato un centinaio di turisti in una vasta zona del massiccio dell'Annapurna, fra cui quattro italiani. Si contano finora 29 morti di diverse nazionalità, vittime delle numerose valanghe verificatesi nelle ultime ore; tra i morti non ci sono nostri connazionali. Situazione in continuo aggiornamento.
ONDATA DI FREDDO NEGLI USA, SOTTOZERO CANADA, GREAT PLAINS E PARTE DEL MIDWEST
6 OTTOBRE 2014: L'ondata di freddo che avevamo annunciato la settimana scorsa è arrivata puntuale sugli Stati Uniti. L'irruzione si è concretizzata nel weekend preceduta una un intenso fronte temporalesco che ha portato e sta portando ancora fenomeni abbondanti sugli stati centrali. La causa un profondo vortice ciclonico posizionato sul Canada, in realtà si tratta del vortice polare in persona che si è sdoppiato alla quota di 100hp ed è sceso verso il nord America.
Una tipica configurazione invernale un po' in anticipo. Le conseguenze sono state vistose in campo termico, sottozero le pianure canadesi con neve abbondante nell'area del Manitoba, sottozero anche le Great Plains settentrionali degli USA soprattutto Nord Dakota e sud Dakota e parte del Midwest, in particolare la zona dei Grandi laghi e l' Iowa.
La neve è caduta fino in piano anche negli Usa, nella zona dei Grandi laghi soprattutto sul Minnesota settentrionale ed a tratti sul Michigan. Tra Minnesota e Wisconsin le temperature più basse con minime spesso sottozero o poco al di sopra. Il clima rientrerà nella norma entro mercoledì-giovedì ma per il prossimo weekend una nuova irruzione polare interesserà la zona dei Grandi laghi e questa volta anche gli stati uniti nord orientali che fino ad ora hanno goduto ancora di clima tiepido.
Una tipica configurazione invernale un po' in anticipo. Le conseguenze sono state vistose in campo termico, sottozero le pianure canadesi con neve abbondante nell'area del Manitoba, sottozero anche le Great Plains settentrionali degli USA soprattutto Nord Dakota e sud Dakota e parte del Midwest, in particolare la zona dei Grandi laghi e l' Iowa.
La neve è caduta fino in piano anche negli Usa, nella zona dei Grandi laghi soprattutto sul Minnesota settentrionale ed a tratti sul Michigan. Tra Minnesota e Wisconsin le temperature più basse con minime spesso sottozero o poco al di sopra. Il clima rientrerà nella norma entro mercoledì-giovedì ma per il prossimo weekend una nuova irruzione polare interesserà la zona dei Grandi laghi e questa volta anche gli stati uniti nord orientali che fino ad ora hanno goduto ancora di clima tiepido.
DOPO PHANFONE IL TIFONE VONGFONG MINACCIA IL GIAPPONE
Aggiornamento 8 OTTOBRE 2014 ore 8:11
Il Super Tifone Vongfong diventa di categoria 5 - Nelle ultime ore Vongofong si è ulteriormente intensificato raggijngendo la massima categoria della scala Saffir-Simpson. I venti al suo interno soffiano fino a 280-290km/h vicino al suo centro, ma le raffiche superano persino i 350km/h: una vera 'bomba' meteorologica! Sempre nelle immediate vicinanze dell'occhio imponenti ammassi temporaeschi generano piogge torrenziali, con rain rate fino ad oltre 100mm/ora secondo le rilevazioni satellitare del TRMM ( Tropical Rainfall Measure Mission).
La sua evoluzione risulta ancora verso Ovest-Nordovest ad una velocità di circa 18km/h, ma si conferma un ripiego verso Nord nelle prossime ore, mantenendo probabilmente almeno fino a venerdì la massima categoria. L'allerta meteo rimane dunque alta per il Giappone, che potrebbe venire raggiunto ancora una volta nel weekend ( come è successo con Phanfone ), in particolare nella giornata di domenica e sul settore sud-occidentale; sebbene indebolito Vongfong qui potrebbe produrre comunque piogge molto intense e venti fino a 140km/h. Già sabato però saranno a forte rischio le Isole Ryukyu, dove i venti potrebbero ancora superare i 180km/h.
In accordo con l'agenzia meterologica giapponese Vongfong risulta il più intenso tifone del Pacifico occidentale del 2014, sorpassando i super tifoni Genevieve ed Halong. Ma è altamente probabile che questo tifone risulti il più intenso a livello globale del 2014 ( il più violento del 2013 fu Haiyan, che nel mese di Novembre sconvolse le Filippine uccidendo oltre 6000 persone ).
Nuovo 'super' tifone sul Pacifico, Vongfong - Attualmente di categoria 4, è posizionato in pieno Pacifico a circa 17° latitudine Nord e 135° longitudine Est. I venti al suo interno soffiano fino ad una velocità di 220km/h ma con raffiche anche superiori ai 260km/h. Il Tifone Vongfong si muove verso Ovest-Nordovest ad una velocità di poco superiore ai 20km/h, ma nella giornata di giovedì dovrebbe ripiegare verso Nord, minacciando il Giappone che ancora sta facendo la conta dei danni del passaggio di Phanfone nello scorso weekend.
Fino a venerdì Vongfong dovrebbe mantenere le sue caratteristiche di super tifone, ovvero di categoria 4 ma forse anche 5, grazie alla presenza di acque ancora calde e di un scarso wind shear che non ne perturberà la struttura. Nel prossimo weekend il tifone potrebbe dunque raggiungere l'area nipponica, indebolito, ma comunque in grado di determinare condizioni di severo maltempo. Il primo obiettivo sarà l'arcipelago delle Isole Ryukyu, che potrebbero venire raggiunte nella notte tra sabato 11 e domenica 12 da piogge torrenziali, mareggiate e forti venti. Il successivo impatto sul Giappone potrebbe avvenire entro lunedì 13 o martedì 14, ma la traiettoria a questo punto non è ancora definita e quindi seguiranno importanti aggiornamenti. Ad ora Vongfong ha causato forte maltempo sulle Isole Mariana, dove si sono cadui oltre 70-80mm di pioggia accompagnate da raffiche di vento prossime ai 90km/h.
Il Super Tifone Vongfong diventa di categoria 5 - Nelle ultime ore Vongofong si è ulteriormente intensificato raggijngendo la massima categoria della scala Saffir-Simpson. I venti al suo interno soffiano fino a 280-290km/h vicino al suo centro, ma le raffiche superano persino i 350km/h: una vera 'bomba' meteorologica! Sempre nelle immediate vicinanze dell'occhio imponenti ammassi temporaeschi generano piogge torrenziali, con rain rate fino ad oltre 100mm/ora secondo le rilevazioni satellitare del TRMM ( Tropical Rainfall Measure Mission).
La sua evoluzione risulta ancora verso Ovest-Nordovest ad una velocità di circa 18km/h, ma si conferma un ripiego verso Nord nelle prossime ore, mantenendo probabilmente almeno fino a venerdì la massima categoria. L'allerta meteo rimane dunque alta per il Giappone, che potrebbe venire raggiunto ancora una volta nel weekend ( come è successo con Phanfone ), in particolare nella giornata di domenica e sul settore sud-occidentale; sebbene indebolito Vongfong qui potrebbe produrre comunque piogge molto intense e venti fino a 140km/h. Già sabato però saranno a forte rischio le Isole Ryukyu, dove i venti potrebbero ancora superare i 180km/h.
In accordo con l'agenzia meterologica giapponese Vongfong risulta il più intenso tifone del Pacifico occidentale del 2014, sorpassando i super tifoni Genevieve ed Halong. Ma è altamente probabile che questo tifone risulti il più intenso a livello globale del 2014 ( il più violento del 2013 fu Haiyan, che nel mese di Novembre sconvolse le Filippine uccidendo oltre 6000 persone ).
Nuovo 'super' tifone sul Pacifico, Vongfong - Attualmente di categoria 4, è posizionato in pieno Pacifico a circa 17° latitudine Nord e 135° longitudine Est. I venti al suo interno soffiano fino ad una velocità di 220km/h ma con raffiche anche superiori ai 260km/h. Il Tifone Vongfong si muove verso Ovest-Nordovest ad una velocità di poco superiore ai 20km/h, ma nella giornata di giovedì dovrebbe ripiegare verso Nord, minacciando il Giappone che ancora sta facendo la conta dei danni del passaggio di Phanfone nello scorso weekend.
Fino a venerdì Vongfong dovrebbe mantenere le sue caratteristiche di super tifone, ovvero di categoria 4 ma forse anche 5, grazie alla presenza di acque ancora calde e di un scarso wind shear che non ne perturberà la struttura. Nel prossimo weekend il tifone potrebbe dunque raggiungere l'area nipponica, indebolito, ma comunque in grado di determinare condizioni di severo maltempo. Il primo obiettivo sarà l'arcipelago delle Isole Ryukyu, che potrebbero venire raggiunte nella notte tra sabato 11 e domenica 12 da piogge torrenziali, mareggiate e forti venti. Il successivo impatto sul Giappone potrebbe avvenire entro lunedì 13 o martedì 14, ma la traiettoria a questo punto non è ancora definita e quindi seguiranno importanti aggiornamenti. Ad ora Vongfong ha causato forte maltempo sulle Isole Mariana, dove si sono cadui oltre 70-80mm di pioggia accompagnate da raffiche di vento prossime ai 90km/h.
TIFONE PHANFONE VERSO IL GIAPPONE, GRAN PREMIO A RISCHIO MALTEMPO
Aggiornamento 6 OTTOBRE 2014 ore 8:01
Il super tifone Phanfone, seppur declassato a Categoria 1, continua ad arrecare gravi danni al Giappone, in attesa che faccia landfall nel corso delle prossime ore in prossimità di Tokyo. Secondo fonti locali un aereo con a bordo tre aviatori americani è precipitato sul mare di Okinawa, mentre il Paese resta paralizzato dai forti venti e dalla piogge torrenziali portate dal tifone. Il treno ad alta velocità è stato sospeso tra Tokyo e Osaka, più di600 voli sono stati cancellati mentre più di 2 milioni di persone sono state evacuate. Il tifone dovrebbe passare sulla città di Hamamatsu, per poi viaggiare verso il pacifico settentrionale a Nord di Tokyo.
L'attenzione si sposta appunto sulla grande metropoli, ove si registrano mareggiate e smottamenti lungo la zona costiera da Aichi ad Ibaraki, con venti che hanno soffiato sino a 125 km/h. Molte le fabbriche che hanno chiuso i battenti: la Toyota Motor Corp. ha fermato la produzione odierna in 12 stabilimenti nella prefettura di Aichi; la Honda Motor Co. ha ritardato l'inizio delle operazioni presso due stabilimenti nel Giappone centrale; la Nissan Motor Co. ha esortato i lavoratori presso la sede Yokohama a non presentarsi al lavoro oggi a causa della tempesta.
Venti sino a 125 km/h
A Tokyo, il servizio su quattro linee della metropolitana è stata interrotta mentre la Tokyo Skytree, la struttura più alta del Giappone, ha chiuso la sua piattaforma di osservazione a causa di forti venti. Il Giappone ha una media di più di 11 tifoni all'anno, la maggior parte si verificano tra luglio e ottobre. Phanfone è il 18 ° tifone in Giappone finora in questa stagione.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2014 ore 8:27
Come annunciato il Super tifone PHANFONE (NENENG) sta per raggiungere il Giappone creando disagi anche a Suzuka, ove è in corso il GP di Formula 1. Gara interrotta al secondo giro per la troppa pioggia.
Secondo gli ultimi dati rilevati il tifone, ancora di Categoria 3, al momento si trova a coordinate 28.9 N e 131.4 E e si muove in direzione 355° a circa 8 nodi. I venti al suo interno raggiungono i 100 nodi con raffiche sino a 125 nodi. Secondo le ultime proiezioni modellistiche il tifone continuerà la sua marcia lungo il comparto meridionale dell'arcipelago nipponico, perdendo intensità portandosi a nord, verso acque più fredde. Dovrebbe domani passere molto vicino a Tokyo, ove potrebbe addirittura fare landfall.
Aggiornamento 4 OTTOBRE 2014 ore 8:25
Tifone Phanfone diventa 'supertifone' - Come nelle attese ha infatti raggiunto categoria 4, con venti che al suo interno raggiungono i 240km/h ma con raffiche stimate persino prossime ai 300km/h! Attualmente Phanfone si trova ancora in pieno Pacifico a circa 25.6 latitudine Nord e 132.8 longitudine Est; il suo movimento è verso Nord ad una velocità di circa 20km/h. Vicino all'occhio le precipitazioni superano il rain rate di 50-60mm/ora, quindi si tratta di piogge molto intense.
Nel suo spostamento verso Nord il tifone minaccia il Giappone: stando anche alle ultime emissioni modellistiche Phanfone dovrebbe coinvolgere il Giappone sudorientale ripiegando verso Nordest, e raggiungerlo ancora come tifone di categoria 1 o 2 per poi indebolirsi ulteriomente. Condizioni di violento maltempo sono così attese nella giornata di Domenica su tutto il versante sudorientale, Tokyo inclusa ma anche Suzuka, dove è in programma il Gran Premio. Piogge da moderate a forti sono previste anche sul restante Giappone, con fenomeni via via meno intensi spostandosi verso Nord.
Tokyo potrebbe essere colpita Domenica sera/notte con piogge intense e venti fino a 100km/h, mentre violente mareggiate si prevedono su tutta la costa sudorientale, con possibili inondazioni in particolare sui litorali meridionali di Honsu e di Shikoku. Sulle montagne all'interno sono previsti picchi di oltre 300mm di pioggia con il passaggio di Phanfone; il rischio di frane e smottamenti è dunque piuttosto elevato.
Molto dipenderà dalla reale traiettoria del tifone: anche un minimo ulteriore spostamento verso Nord nel passaggio di Phanfone potrebbe incrementare considerevolmente i fenomeni sul Giappone. L'allerta meteo resta alta.
3 OTTOBRE 2014: Tifone Phanfone si avvicina al Giappone - Attualmente Phanfone risulta tifone di categoria 3 posizionato in pieno Pacifico, a circa 22° latitudine Nord e 135.5° longitudine Est. I venti al suo interno raggiungono i 200km/h, ma le raffiche sfiorano i 250km/h. Il Tifone si sposta in direzione Nordovest ad una velocità di circa 15km/h e tende a potenziarsi ulteriormente, tanto che secondo le ultime previsioni dovrebbe raggiungere categoria 4 nelle prossime ore ( venti anche superiori ai 240-250km/h ). Nel suo cammino verso Nord, Phanfone si avvicina gradulmente al Giappone, che potrebbe raggiungere Domenica interessandone soprattutto la parte sudorientale. Nonostante il suo indebolimento a categoria 1 anche per ingresso in acque più fredde, Phanfone potrebbe comunque generare piogge molto intense accompagnate da venti fino a 120-130km/h e mareggiate sulle coste meridionali. C'è ancora incertezza sull'esatta traiettoria del Tifone, che in prossimità del Giappone inizierà a ripiegare verso Nordest: bisogna capire se questo cambio di traiettoria avverrà molto al largo, risparmiando al Giappone condizioni di severo maltempo, oppure vicino alle coste, con inevitabili conseguenze negative. L'allerta meteo resta dunque elevata anche per città come Kyoto, Kobe, Osaka, Nagoya e Tokyo. Si tratterebbe del terzo tifone che colpisce il Giappone quest'anno, dopo Naguri ed Halong che hanno portato ad eventi alluvionali in Luglio ed Agosto.
Gran Premio di Suzuka a rischio - Suzuka si trova infatti in un'area a rischio per l'eventuale passaggio di Phanfone, che potrebbe scaricare piogge molto intense proprio nella giornata della gara ( domenica ). Tra le eventuali soluzioni si è pensato anche di anticipare la gara a sabato, insieme alle qualifiche; si attendono comunque ulteriori conferme sulla traiettoria prevista del Tifone, dal quale dipenderà la reale entità e distribuzione delle precipitazioni.
Il super tifone Phanfone, seppur declassato a Categoria 1, continua ad arrecare gravi danni al Giappone, in attesa che faccia landfall nel corso delle prossime ore in prossimità di Tokyo. Secondo fonti locali un aereo con a bordo tre aviatori americani è precipitato sul mare di Okinawa, mentre il Paese resta paralizzato dai forti venti e dalla piogge torrenziali portate dal tifone. Il treno ad alta velocità è stato sospeso tra Tokyo e Osaka, più di600 voli sono stati cancellati mentre più di 2 milioni di persone sono state evacuate. Il tifone dovrebbe passare sulla città di Hamamatsu, per poi viaggiare verso il pacifico settentrionale a Nord di Tokyo.
L'attenzione si sposta appunto sulla grande metropoli, ove si registrano mareggiate e smottamenti lungo la zona costiera da Aichi ad Ibaraki, con venti che hanno soffiato sino a 125 km/h. Molte le fabbriche che hanno chiuso i battenti: la Toyota Motor Corp. ha fermato la produzione odierna in 12 stabilimenti nella prefettura di Aichi; la Honda Motor Co. ha ritardato l'inizio delle operazioni presso due stabilimenti nel Giappone centrale; la Nissan Motor Co. ha esortato i lavoratori presso la sede Yokohama a non presentarsi al lavoro oggi a causa della tempesta.
Venti sino a 125 km/h
A Tokyo, il servizio su quattro linee della metropolitana è stata interrotta mentre la Tokyo Skytree, la struttura più alta del Giappone, ha chiuso la sua piattaforma di osservazione a causa di forti venti. Il Giappone ha una media di più di 11 tifoni all'anno, la maggior parte si verificano tra luglio e ottobre. Phanfone è il 18 ° tifone in Giappone finora in questa stagione.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2014 ore 8:27
Come annunciato il Super tifone PHANFONE (NENENG) sta per raggiungere il Giappone creando disagi anche a Suzuka, ove è in corso il GP di Formula 1. Gara interrotta al secondo giro per la troppa pioggia.
Secondo gli ultimi dati rilevati il tifone, ancora di Categoria 3, al momento si trova a coordinate 28.9 N e 131.4 E e si muove in direzione 355° a circa 8 nodi. I venti al suo interno raggiungono i 100 nodi con raffiche sino a 125 nodi. Secondo le ultime proiezioni modellistiche il tifone continuerà la sua marcia lungo il comparto meridionale dell'arcipelago nipponico, perdendo intensità portandosi a nord, verso acque più fredde. Dovrebbe domani passere molto vicino a Tokyo, ove potrebbe addirittura fare landfall.
Aggiornamento 4 OTTOBRE 2014 ore 8:25
Tifone Phanfone diventa 'supertifone' - Come nelle attese ha infatti raggiunto categoria 4, con venti che al suo interno raggiungono i 240km/h ma con raffiche stimate persino prossime ai 300km/h! Attualmente Phanfone si trova ancora in pieno Pacifico a circa 25.6 latitudine Nord e 132.8 longitudine Est; il suo movimento è verso Nord ad una velocità di circa 20km/h. Vicino all'occhio le precipitazioni superano il rain rate di 50-60mm/ora, quindi si tratta di piogge molto intense.
Nel suo spostamento verso Nord il tifone minaccia il Giappone: stando anche alle ultime emissioni modellistiche Phanfone dovrebbe coinvolgere il Giappone sudorientale ripiegando verso Nordest, e raggiungerlo ancora come tifone di categoria 1 o 2 per poi indebolirsi ulteriomente. Condizioni di violento maltempo sono così attese nella giornata di Domenica su tutto il versante sudorientale, Tokyo inclusa ma anche Suzuka, dove è in programma il Gran Premio. Piogge da moderate a forti sono previste anche sul restante Giappone, con fenomeni via via meno intensi spostandosi verso Nord.
Tokyo potrebbe essere colpita Domenica sera/notte con piogge intense e venti fino a 100km/h, mentre violente mareggiate si prevedono su tutta la costa sudorientale, con possibili inondazioni in particolare sui litorali meridionali di Honsu e di Shikoku. Sulle montagne all'interno sono previsti picchi di oltre 300mm di pioggia con il passaggio di Phanfone; il rischio di frane e smottamenti è dunque piuttosto elevato.
Molto dipenderà dalla reale traiettoria del tifone: anche un minimo ulteriore spostamento verso Nord nel passaggio di Phanfone potrebbe incrementare considerevolmente i fenomeni sul Giappone. L'allerta meteo resta alta.
3 OTTOBRE 2014: Tifone Phanfone si avvicina al Giappone - Attualmente Phanfone risulta tifone di categoria 3 posizionato in pieno Pacifico, a circa 22° latitudine Nord e 135.5° longitudine Est. I venti al suo interno raggiungono i 200km/h, ma le raffiche sfiorano i 250km/h. Il Tifone si sposta in direzione Nordovest ad una velocità di circa 15km/h e tende a potenziarsi ulteriormente, tanto che secondo le ultime previsioni dovrebbe raggiungere categoria 4 nelle prossime ore ( venti anche superiori ai 240-250km/h ). Nel suo cammino verso Nord, Phanfone si avvicina gradulmente al Giappone, che potrebbe raggiungere Domenica interessandone soprattutto la parte sudorientale. Nonostante il suo indebolimento a categoria 1 anche per ingresso in acque più fredde, Phanfone potrebbe comunque generare piogge molto intense accompagnate da venti fino a 120-130km/h e mareggiate sulle coste meridionali. C'è ancora incertezza sull'esatta traiettoria del Tifone, che in prossimità del Giappone inizierà a ripiegare verso Nordest: bisogna capire se questo cambio di traiettoria avverrà molto al largo, risparmiando al Giappone condizioni di severo maltempo, oppure vicino alle coste, con inevitabili conseguenze negative. L'allerta meteo resta dunque elevata anche per città come Kyoto, Kobe, Osaka, Nagoya e Tokyo. Si tratterebbe del terzo tifone che colpisce il Giappone quest'anno, dopo Naguri ed Halong che hanno portato ad eventi alluvionali in Luglio ed Agosto.
Gran Premio di Suzuka a rischio - Suzuka si trova infatti in un'area a rischio per l'eventuale passaggio di Phanfone, che potrebbe scaricare piogge molto intense proprio nella giornata della gara ( domenica ). Tra le eventuali soluzioni si è pensato anche di anticipare la gara a sabato, insieme alle qualifiche; si attendono comunque ulteriori conferme sulla traiettoria prevista del Tifone, dal quale dipenderà la reale entità e distribuzione delle precipitazioni.
MALTEMPO FRANCIA: NUOVA ALLUVIONE A MONTPELLIER
30 SETTEMBRE 2014: A pochi giorni di distanza la Francia meridionale torna a fare i conti con maltempo severo e situazioni alluvionali - Violenti temporali hanno interessato nelle ultime ore in particolare la zona del Golfo del Leone e la regione del Languedoc-Roussillon: alluvionata Montpellier dove sono caduti 93mm in un'ora, 184mm in due ore oltre 180mm, con picchi che superano i 220mm nella provincia. Eloquenti le immagini che giungono dai social network, con strade totalmente inondate.
La Francia meridionale si trova in un'area di convergenza tra masse d'aria umida ed instabile in risalita dai quadranti sudoccidentali lungo l'asse ascendente di una blanda saccatura protesa fin sulla Spagna, e correnti orientali nei bassi strati pilotate dai massimi di pressione sull'Europa centrale. Intensi ammassi temporaleschi si sono sviluppati così soprattutto sul mare, ma hanno a tratti invaso i settori meridionali francesi come nel caso di Montpellier. Rovesci e temporali sono attesi anche nelle prossime ore, con ancora rischio fenomeni intensi, ma la situazione migliorerà da mercoledì.
La Francia meridionale si trova in un'area di convergenza tra masse d'aria umida ed instabile in risalita dai quadranti sudoccidentali lungo l'asse ascendente di una blanda saccatura protesa fin sulla Spagna, e correnti orientali nei bassi strati pilotate dai massimi di pressione sull'Europa centrale. Intensi ammassi temporaleschi si sono sviluppati così soprattutto sul mare, ma hanno a tratti invaso i settori meridionali francesi come nel caso di Montpellier. Rovesci e temporali sono attesi anche nelle prossime ore, con ancora rischio fenomeni intensi, ma la situazione migliorerà da mercoledì.
SIBERIA: BRUCO RAFFREDDAMENTO. L'ATLANTICO TORNA ALLA CARICA
29 SETTEMBRE 2014: Due sono le importanti novità sul comparto euroasiatico nel corso dei prossimi giorni. Da una parte il brusco raffreddamento in area siberiana con le prime diffuse nevicate per l'avvento di aria fredda di recente origine artica. Sarà importante lo sviluppo per il prossimo inverno.
Dall'altra invece un possibile cambio di scenario in Europa atteso entro la prima decade di Ottobre. L'alta pressione sull'Europa occidentale verrà smantellata da parte di una massa d'aria fredda polare marittima che alimenterà una vasta bassa pressione sul Regno Unito. Tra queste due circolazioni si collocherà un campo di alte pressioni sull'Europa centro orientale. Questi importanti movimenti avranno ripercussioni sul tempo in Italia nella prima decade di Ottobre. La seconda circolazione depressionaria avrà una influenza maggiore sulla prima con il possibile afflusso di aria umida sul Mediterraneo occidentale e la probabile apertura di una fase piovosa per i nostri settori ad Ovest della Penisola. Scenario ancora non del tutto confermato!
Dall'altra invece un possibile cambio di scenario in Europa atteso entro la prima decade di Ottobre. L'alta pressione sull'Europa occidentale verrà smantellata da parte di una massa d'aria fredda polare marittima che alimenterà una vasta bassa pressione sul Regno Unito. Tra queste due circolazioni si collocherà un campo di alte pressioni sull'Europa centro orientale. Questi importanti movimenti avranno ripercussioni sul tempo in Italia nella prima decade di Ottobre. La seconda circolazione depressionaria avrà una influenza maggiore sulla prima con il possibile afflusso di aria umida sul Mediterraneo occidentale e la probabile apertura di una fase piovosa per i nostri settori ad Ovest della Penisola. Scenario ancora non del tutto confermato!
ALLUVIONI LAMPO IN FLORIDA PER LE FORTI PIOGGE
27 SETTEMBRE 2014: Dopo il sudovest degli Stati Uniti a causa dell'ex uragano Odile ora tocca al sudest. Pesanti piogge da un paio di giorni stanno interessando la Florida per una bassa pressione posizionata sugli stati centrali che sta richiamando correnti caldo umide dal Golfo del Messico.
Particolarmente bersagliata da rovesci e temporali la Florida meridionale con numerosi episodi di quelle che gli americani chiamanoFlash Floods, alluvioni lampo. Palm Beach , Crescent Beach, Beverly Beach tutte allagate con numerose situazioni di criticità come automobili bloccate dal fango per strade diventate veri e proprio fiumi. Bollino rosso almeno fino a domani Domenica, poi la depressione responsabile del maltempo salirà verso il Midwest favorendo ampie schiarite ovunque.
Particolarmente bersagliata da rovesci e temporali la Florida meridionale con numerosi episodi di quelle che gli americani chiamanoFlash Floods, alluvioni lampo. Palm Beach , Crescent Beach, Beverly Beach tutte allagate con numerose situazioni di criticità come automobili bloccate dal fango per strade diventate veri e proprio fiumi. Bollino rosso almeno fino a domani Domenica, poi la depressione responsabile del maltempo salirà verso il Midwest favorendo ampie schiarite ovunque.
METEO MONDO: CICLONE KAMMURI DIVENTERA' CICLONE, PRE ALLERTA SUL GIAPPONE
25 SETTEMBRE 2014: Pre-allerta meteo sul Giappone per la tempesta Kammuri - Una nuovo ciclone tropicale sul Pacifico ha dato luogo a intensi rovesci e temporali sulle Isole Mariana e si è intensificato ulteriormente nelle ultime ore, ma mantiene ancora caratteristiche di depressione tropicale, ovvero con venti associati inferiori ai 60km/h e raffiche al di sotto degli 80km/h. Entro venerdì tuttavia il ciclone si intensificherà ulteriormente diventando tempesta tropicale con nome Kammuri. Nel suo tragitto verso Nord-Nordovest dovrebbe colpire intensamente il Guam settentrionale con piogge torrenziali e venti anche oltre i 70-70km/h.
Successivamente nelle acque tra le Isole Mariana ed il Giappone Kammuri avrà buone probabilità di diventare tifone di categoria 1 ( forse entro domenica prossima ), ovvero con venti associati fino a 120-150km/h. A quel punto potrebbe minacciare direttamente il Giappone proseguendo nella sua traiettoria verso Nord. La situazione verrà monitorata costantemente con bollettini continui, data anche la distanza temporale ancora elevata dall'eventuale impatto con il Giappone.
Successivamente nelle acque tra le Isole Mariana ed il Giappone Kammuri avrà buone probabilità di diventare tifone di categoria 1 ( forse entro domenica prossima ), ovvero con venti associati fino a 120-150km/h. A quel punto potrebbe minacciare direttamente il Giappone proseguendo nella sua traiettoria verso Nord. La situazione verrà monitorata costantemente con bollettini continui, data anche la distanza temporale ancora elevata dall'eventuale impatto con il Giappone.
GIGANTESCO CICLONE SUL PACIFICO: FORTI VENTI E INTENSE PIOGGE SULLA WEST COAST
24 SETTEMBRE 2014: Anche se somiglia molto ad un uragano, quello che si vede nelle stupende immagini trasmesse dal NOAA non è un uragano! Si tratta piuttosto di un gigantesco ciclone extra tropicaleapprofonditosi nelle ultime 24-48 ore poco a ovest della West Coast americana in seguito ad una potente irruzione di aria fredda nel bel mezzo del Pacifico.
Le principali differenze tra un uragano tropicale ed un ciclone extra tropicale sono: In primis le dimensioni, un uragano tropicale è decisamente più piccolo! Poi la struttura interna, un uragano tropicale ha un nucleo caldo mentre un ciclone extra tropicale ha un nucleo freddo! Infine la latitudine, un uragano tropicale non si forma mai a latitudini così settentrionali sebbene possa in seguito alla sua detropicalizzazione raggiungerle ma mai come uragano, sempre come tempesta extra tropicale.
Ma veniamo ai fatti! Questo gigantesco ciclone approfonditosi fino a 975hp misura qualcosa come2000km di diametro, pensate che Katrina il peggiore uragano che abbia mai colpito gli Stati uniti e che distrusse New Orleans misurava meno di 700km di diametro. Il suo minimo si trova ad un migliaio di chilometri ad ovest della Columbia Britannica sul Canada occidentale ed il suo fronte più avanzato oltre ad essere penetrato in territorio canadese con piogge intense a Vancouver, sta interessando con piogge copiose anche lo stato di Washington e l'Oregon più occidentale. Nelle prossime ore nubi epiogge abbondanti raggiungeranno persino il nord della California mentre i venti più forti si manterranno al largo, più vicini al minimo anche se raffiche fino a 80km/h hanno interessato Vancouver Island.
E' molto raro vedere cicloni extra tropicali di queste dimensioni anche se non eccezionale soprattutto nel periodo autunnale quando gli scambi meridiani mettono a stretto contatto l'aria polare con l'aria ancora molto calda delle medie latitudini.
Le principali differenze tra un uragano tropicale ed un ciclone extra tropicale sono: In primis le dimensioni, un uragano tropicale è decisamente più piccolo! Poi la struttura interna, un uragano tropicale ha un nucleo caldo mentre un ciclone extra tropicale ha un nucleo freddo! Infine la latitudine, un uragano tropicale non si forma mai a latitudini così settentrionali sebbene possa in seguito alla sua detropicalizzazione raggiungerle ma mai come uragano, sempre come tempesta extra tropicale.
Ma veniamo ai fatti! Questo gigantesco ciclone approfonditosi fino a 975hp misura qualcosa come2000km di diametro, pensate che Katrina il peggiore uragano che abbia mai colpito gli Stati uniti e che distrusse New Orleans misurava meno di 700km di diametro. Il suo minimo si trova ad un migliaio di chilometri ad ovest della Columbia Britannica sul Canada occidentale ed il suo fronte più avanzato oltre ad essere penetrato in territorio canadese con piogge intense a Vancouver, sta interessando con piogge copiose anche lo stato di Washington e l'Oregon più occidentale. Nelle prossime ore nubi epiogge abbondanti raggiungeranno persino il nord della California mentre i venti più forti si manterranno al largo, più vicini al minimo anche se raffiche fino a 80km/h hanno interessato Vancouver Island.
E' molto raro vedere cicloni extra tropicali di queste dimensioni anche se non eccezionale soprattutto nel periodo autunnale quando gli scambi meridiani mettono a stretto contatto l'aria polare con l'aria ancora molto calda delle medie latitudini.
EUROPA: IRRUZIONE ARTICA IN ATTO, PRIME DAMATE IN SCANDINAVIA
22 SETTEMBRE 2014: Irruzione artica in atto su Scandinavia ed Europa centrale; l'aria fredda scorre lungo il bordo orientale di un promontorio anticiclonico disteso sul Mar di Norvegia e alimenta una circolazione ciclonica attualmente centrata tra Repubbliche Baltiche e Russia europea, con minimo di 1000hPa sul Baltico. Particolarmente colpita la Scandinavia dove è praticamente piombato l'inverno, in particolare sulla Lapponia e sulla Norvegia settentrionale dove si sono avute nevicate a livello del mare: proprio nell'ultimo giorno dell'Estate è arrivata la prima neve a Tromso con ben 8cm accumulati in città. Un evento raro ma non eccezionale, la nevicata più precoce a Tromso risale al 5 Settembre 1971, tuttavia i disagi ci sono stati per l'impreparazione all'evento. Primo gelo in Lapponia, dove nella notte si è scesi diffusamente sottozero: -8°C ad Enontekio, -3°C a Rovaniemi; diffuse gelate si sono avute inoltre anche fin sulle aree interne della Svezia centrale.
L'aria fredda sta dilagando in queste ore verso l'Europa centrale, dove sono in atto numerosi rovesci anche temporaleschi accompagnati da un deciso calo delle temperature, puntando le Alpi che verranno raggiunte nella prossima notte. In Austria si potranno avere rovesci di neve fin sotto i 1200-1300m. Entro mercoledì la lingua fredda si sposterà come una sorta di pendolo verso Est interessando più direttamente area carpatico-danubiana, Ucraina, Bielorussia e anche la Romania. Su questi settori sono attesi numerosi rovesci e temporali, accompagnati da un sensibile calo delle temperature e neve a quote medio-basse.
L'aria fredda sta dilagando in queste ore verso l'Europa centrale, dove sono in atto numerosi rovesci anche temporaleschi accompagnati da un deciso calo delle temperature, puntando le Alpi che verranno raggiunte nella prossima notte. In Austria si potranno avere rovesci di neve fin sotto i 1200-1300m. Entro mercoledì la lingua fredda si sposterà come una sorta di pendolo verso Est interessando più direttamente area carpatico-danubiana, Ucraina, Bielorussia e anche la Romania. Su questi settori sono attesi numerosi rovesci e temporali, accompagnati da un sensibile calo delle temperature e neve a quote medio-basse.
FUNG WONG LASCIA LE FILIPPINE, ALMENO 12 VITTIME E CENTINAIA DI FERITI
22 SETTEMBRE 2014: La tempesta tropicale Fung-Wongche ieri si è abbattuta sull'arcipelago delle isole Filippine dove è stata rinominata "Mario" e che oggi si sta muovendo verso le coste meridionali della repubblica cineselascia dietro di se un vero disastro.
Secondo l'ufficio meteorologico nazionale di Taiwan, sull'Isola principale tra Sabato e Domenica sonocaduti fino a 991mm di pioggia di cui 821mm nella sola giornata di Domenica. Inondata gran parte della Capitale Manila con centinaia di case distrutte ed almeno 80 mila persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. L'acqua in alcuni punti ha raggiunto i 2 metri di altezza e costretto molti residenti a rifugiarsi nei piani più alti degli edifici.
Martoriate le province settentrionali Ilocos Norte e Ilocos Sur, sulla costa con almeno metà delle case danneggiate o distrutte. Forti danni anche per i venti che hanno raggiunto raffiche sino a 140km/h con picchi anche superiori ai 200km/h. In tutto almeno 800mila persone sono state evacuatee purtroppo si contano 12 morti e centinaia di feriti.
Secondo l'ufficio meteorologico nazionale di Taiwan, sull'Isola principale tra Sabato e Domenica sonocaduti fino a 991mm di pioggia di cui 821mm nella sola giornata di Domenica. Inondata gran parte della Capitale Manila con centinaia di case distrutte ed almeno 80 mila persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. L'acqua in alcuni punti ha raggiunto i 2 metri di altezza e costretto molti residenti a rifugiarsi nei piani più alti degli edifici.
Martoriate le province settentrionali Ilocos Norte e Ilocos Sur, sulla costa con almeno metà delle case danneggiate o distrutte. Forti danni anche per i venti che hanno raggiunto raffiche sino a 140km/h con picchi anche superiori ai 200km/h. In tutto almeno 800mila persone sono state evacuatee purtroppo si contano 12 morti e centinaia di feriti.
MALTEMPO FRANCIA: NUBIFRAGI E ALLUVIONI LAMPO NEL SUD, PURTROPPO CI SONO DELLE VITTIME
AGGIORNAMENTO 19 SETTEMBRE 2014 ORE 9:07
Proseguiamo il monitoraggio dell'area instabile che dalla Francia raggiunge il Centro Nord Italia e la Germania meridionale per il possibile sviluppo di fenomeni temporaleschi di forte intensità. L'aria piuttosto umida che scorre nei basi strati è affiancata da un filamento più secco proveniente dal cuore del Continente africano. Questo corridoio scorre poi a ridosso dell'anticiclone presente sui mari meridionali.
L'idea di base è che nella nuvolosità stratiforme siano presenti celle temporalesche che possono 'accrescersi' col passare delle ore trovandosi in un ambiente favorevole per la loro degenerazione (shear, acqua precipitabile, persistente afflusso di aria umida mediterranea ) La zone più esposte a qualche temporale di forte intensità sembrerebbero la Liguria di Levante ed l'AltaToscana. Non sembrerebbero ad ora esserci le condizioni per fenomeni ripetitivi, questo dipenderà molto dall'azione del vento con l'orografia.
18 SETTEMBRE 2014: Alluvione lampo in un campeggio nel villaggio di Lamalou-les-Bains ( non lontano da Montpellier ), 5 vittime - Un violento nubifragio ha ingrossato nella scorsa notte un piccolo ruscello che scorre vicino al campeggio, nella località turistica di Hèrault, Francia meridionale, allagandolo e trascinando via tende e roulotte. Il bilancio tragico è di 5 vittime, oltre 150 persone soccorse. Ad Hèralt oltre 70 automobilisti sono rimasti bloccati nelle proprie auto a causa di strade trasformate improvvisamente in fiumi. Tutto il comparto meridionale francese è stato colpito nelle ultime ore da violenti temporali, a causa della convergenza tra masse d'aria umida sudoccidentali in quota, pilotate dalla depressione iberica, e sudorientali nei bassi strati. Nelle ultime 48 ore sono caduti picchi di oltre 100mm, in particolare nell'area di Montpellier, con punte di oltre 130mm a Millau.
L'allerta meteo rimane alta anche nelle prossime ore su tutta la Francia meridionale: la situazione barica di stallo potrà infatti favorire ulteriori intensi temporali, anche a carattere di nubifragio, dalla Provenza alla Costa Azzurra. Un miglioramento più deciso dovrebbe intervenire nel weekend ed in particolare Domenica, grazie all'espansione dell'alta pressione delle Azzorre.
Proseguiamo il monitoraggio dell'area instabile che dalla Francia raggiunge il Centro Nord Italia e la Germania meridionale per il possibile sviluppo di fenomeni temporaleschi di forte intensità. L'aria piuttosto umida che scorre nei basi strati è affiancata da un filamento più secco proveniente dal cuore del Continente africano. Questo corridoio scorre poi a ridosso dell'anticiclone presente sui mari meridionali.
L'idea di base è che nella nuvolosità stratiforme siano presenti celle temporalesche che possono 'accrescersi' col passare delle ore trovandosi in un ambiente favorevole per la loro degenerazione (shear, acqua precipitabile, persistente afflusso di aria umida mediterranea ) La zone più esposte a qualche temporale di forte intensità sembrerebbero la Liguria di Levante ed l'AltaToscana. Non sembrerebbero ad ora esserci le condizioni per fenomeni ripetitivi, questo dipenderà molto dall'azione del vento con l'orografia.
18 SETTEMBRE 2014: Alluvione lampo in un campeggio nel villaggio di Lamalou-les-Bains ( non lontano da Montpellier ), 5 vittime - Un violento nubifragio ha ingrossato nella scorsa notte un piccolo ruscello che scorre vicino al campeggio, nella località turistica di Hèrault, Francia meridionale, allagandolo e trascinando via tende e roulotte. Il bilancio tragico è di 5 vittime, oltre 150 persone soccorse. Ad Hèralt oltre 70 automobilisti sono rimasti bloccati nelle proprie auto a causa di strade trasformate improvvisamente in fiumi. Tutto il comparto meridionale francese è stato colpito nelle ultime ore da violenti temporali, a causa della convergenza tra masse d'aria umida sudoccidentali in quota, pilotate dalla depressione iberica, e sudorientali nei bassi strati. Nelle ultime 48 ore sono caduti picchi di oltre 100mm, in particolare nell'area di Montpellier, con punte di oltre 130mm a Millau.
L'allerta meteo rimane alta anche nelle prossime ore su tutta la Francia meridionale: la situazione barica di stallo potrà infatti favorire ulteriori intensi temporali, anche a carattere di nubifragio, dalla Provenza alla Costa Azzurra. Un miglioramento più deciso dovrebbe intervenire nel weekend ed in particolare Domenica, grazie all'espansione dell'alta pressione delle Azzorre.
URAGANO ATLANTICO EDOUARD IN INTENSIFICAZIONE, RAGGIUNGERA' LE AZZORRE?
16 SETTEMBRE 2014: L'Uragano atlantico Edouard con un minimo di 963hp posizionato poco a est delle Isole Bermuda si sta intensificando, da poche ore è passato da categoria 1 a categoria 2 con venti che superano i 215km/h e si trova ad un passo dalla categoria 3.
Edouard l'ennesimo uragano della stagione 2014
I centri di calcolo meteorologico degli Stati Uniti non sono però preoccupati, anche se dovesse diventare quello che in gergo viene definito un "Major Hurricane" la sua traiettoria non è destinata ad intercettare alcuna area continentale.
Edouard si manterrà in aperto oceano durante l'arco dei prossimi giorni e perderà progressivamente potenza a partire da Venerdì diventando entro il weekend una tempesta tropicale. Gli unici ad essere preoccupati sono gli abitanti delle Isole Azzorre più occidentali, Flores e Corvo, perchè a quanto pare Domenica il minimo di bassa pressione potrebbe raggiungere proprio quell'area. Un percorso abbastanza inusuale che dovrà comunque essere ben vagliato nel corso delle prossime analisi prima di lanciare un allarme per le isole portoghesi.
Edouard l'ennesimo uragano della stagione 2014
I centri di calcolo meteorologico degli Stati Uniti non sono però preoccupati, anche se dovesse diventare quello che in gergo viene definito un "Major Hurricane" la sua traiettoria non è destinata ad intercettare alcuna area continentale.
Edouard si manterrà in aperto oceano durante l'arco dei prossimi giorni e perderà progressivamente potenza a partire da Venerdì diventando entro il weekend una tempesta tropicale. Gli unici ad essere preoccupati sono gli abitanti delle Isole Azzorre più occidentali, Flores e Corvo, perchè a quanto pare Domenica il minimo di bassa pressione potrebbe raggiungere proprio quell'area. Un percorso abbastanza inusuale che dovrà comunque essere ben vagliato nel corso delle prossime analisi prima di lanciare un allarme per le isole portoghesi.
L'URAGANO ODILE SI ABBATTE SULLA BASSA CALIFORNIA: VENTI AD OLTRE 250KM/h
Aggiornamento 17 settembre 2014 ore 13:48
C'è grande preoccupazione negli Stati Uniti sud occidentali per l'arrivo di Odile. Il fatto che l'ex Uragano sia stato declassato a tempesta tropicale dopo l'impatto con la penisola californiana, non implica che la sua pericolosità in termini di precipitazioni sia diminuita anzi le piogge proprio a causa del suo rallentamento potrebbero risultare più intense ed insistenti.
L'allerta meteo è stato diramato per tre stati, Arizona, Nuovo Messico e Texas, le agenzie meteorologiche americane stimano che entro Sabato gli accumuli di pioggia potrebbero superare su molte zone i 250mm. Sono quantitativi eccessivi per un territorio costituito da montagne brulle e deserti con scarsa vegetazione e letti di fiumi stagionali praticamente asciutti. Tutta l'acqua che cadrà dal cielo potrebbe finire con il dilavare completamente portando numerose inondazioni, quelle che in gergo vengono chiamate alluvioni lampo. Nel mirino delle Autorità preposte al controllo della situazione quattro grosse città, Tucson e Phoenix in Arizona, El Paso nel Texas e Albuquerque nel Nuovo Messico per un totale di 3 milioni e duecentomila residenti.
Aggiornamento 16 settembre 2014 ore 00:00
Uno degli uragani più forti degli ultimi decenni, probabilmente il più forte dal 1967 secondo le autorità messicane, fino a ieri impegnate nell'evacuazione delle migliaia di turisti che in questo periodo dell'anno affollano i litorali della bassa California. Ma il peggio è ormai passato, dalla categoria 2 di ieri Lunedì l'Uragano Odile è ormai stato declassato a Tempesta tropicale con venti che ruotano attorno al minimo di bassa pressione fino a 140km/h. Molti i danni soprattutto lungo la costa a causa della mareggiate, riprese persino da qualche turista temerario che ha deciso di non lasciare il proprio Albergo.
Attualmente la tempesta si trova nei pressi dell'isola di San Marco e le previsioni la vedono muoversi in direzione nord est verso gli Stati Uniti d'America. Un allerta meteo è stato diramato per lo stato dell'Arizona, in particolare per la capitale Phoenix che sarà raggiunta da piogge intense a tratti torrenziali tra il pomeriggio e la sera della giornata di Giovedì ma per allora Odine sarà ulteriormente declassato a depressione tropicale con venti che non dovrebbero superare gli 80km/h.
15 SETTEMBRE 2014: Odile è il 16esimo sistema ciclonico della stagione 2014 sul Pacifico, un uragano che ha raggiunto la categoria 4 della scala Saffir Simpson nei giorni scorsi, conventi a 215km/h e raffiche che hanno sfiorato i 260km/h! La pressione raggiunta al suo interno ha toccato i 940hPa, attestandosi ora a 945hPa. Odile ha toccato terra nelle ultime ore sullo stato messicano della Bassa California, abbattendosi con tutta la sua violenza. L'uragano, una volta fatto landfall, ha dissipato parte della propria energia, ritornando ad essere un sistema di categoria 2, con venti comunque a 180km/h, piogge torrenziali e forti mareggiate su tutto lo stato messicano.
Le autorità hanno ordinato l'evacuazione di oltre 26mila turisti e 4mila messicani che si trovavano nella regione; il sistema è previsto muoversi verso NNO lungo la penisola californiana nelle prossime ore, in ulteriore fase di indebolimento fino a raggiungere lo stato di tempesta tropicale entro Mercoledì 17.
C'è grande preoccupazione negli Stati Uniti sud occidentali per l'arrivo di Odile. Il fatto che l'ex Uragano sia stato declassato a tempesta tropicale dopo l'impatto con la penisola californiana, non implica che la sua pericolosità in termini di precipitazioni sia diminuita anzi le piogge proprio a causa del suo rallentamento potrebbero risultare più intense ed insistenti.
L'allerta meteo è stato diramato per tre stati, Arizona, Nuovo Messico e Texas, le agenzie meteorologiche americane stimano che entro Sabato gli accumuli di pioggia potrebbero superare su molte zone i 250mm. Sono quantitativi eccessivi per un territorio costituito da montagne brulle e deserti con scarsa vegetazione e letti di fiumi stagionali praticamente asciutti. Tutta l'acqua che cadrà dal cielo potrebbe finire con il dilavare completamente portando numerose inondazioni, quelle che in gergo vengono chiamate alluvioni lampo. Nel mirino delle Autorità preposte al controllo della situazione quattro grosse città, Tucson e Phoenix in Arizona, El Paso nel Texas e Albuquerque nel Nuovo Messico per un totale di 3 milioni e duecentomila residenti.
Aggiornamento 16 settembre 2014 ore 00:00
Uno degli uragani più forti degli ultimi decenni, probabilmente il più forte dal 1967 secondo le autorità messicane, fino a ieri impegnate nell'evacuazione delle migliaia di turisti che in questo periodo dell'anno affollano i litorali della bassa California. Ma il peggio è ormai passato, dalla categoria 2 di ieri Lunedì l'Uragano Odile è ormai stato declassato a Tempesta tropicale con venti che ruotano attorno al minimo di bassa pressione fino a 140km/h. Molti i danni soprattutto lungo la costa a causa della mareggiate, riprese persino da qualche turista temerario che ha deciso di non lasciare il proprio Albergo.
Attualmente la tempesta si trova nei pressi dell'isola di San Marco e le previsioni la vedono muoversi in direzione nord est verso gli Stati Uniti d'America. Un allerta meteo è stato diramato per lo stato dell'Arizona, in particolare per la capitale Phoenix che sarà raggiunta da piogge intense a tratti torrenziali tra il pomeriggio e la sera della giornata di Giovedì ma per allora Odine sarà ulteriormente declassato a depressione tropicale con venti che non dovrebbero superare gli 80km/h.
15 SETTEMBRE 2014: Odile è il 16esimo sistema ciclonico della stagione 2014 sul Pacifico, un uragano che ha raggiunto la categoria 4 della scala Saffir Simpson nei giorni scorsi, conventi a 215km/h e raffiche che hanno sfiorato i 260km/h! La pressione raggiunta al suo interno ha toccato i 940hPa, attestandosi ora a 945hPa. Odile ha toccato terra nelle ultime ore sullo stato messicano della Bassa California, abbattendosi con tutta la sua violenza. L'uragano, una volta fatto landfall, ha dissipato parte della propria energia, ritornando ad essere un sistema di categoria 2, con venti comunque a 180km/h, piogge torrenziali e forti mareggiate su tutto lo stato messicano.
Le autorità hanno ordinato l'evacuazione di oltre 26mila turisti e 4mila messicani che si trovavano nella regione; il sistema è previsto muoversi verso NNO lungo la penisola californiana nelle prossime ore, in ulteriore fase di indebolimento fino a raggiungere lo stato di tempesta tropicale entro Mercoledì 17.
ATLANTICO: TEMPESTA EDOUARD POTREBBE DIVENTARE URAGANO. 2 POTENZIALI TIFONI SUL PACIFICO
12 SETTEMBRE 2014: La tempesta tropicale Edouard, presente sull'Atlantico centrale, secondo le ultime previsioni potrebbe diventare uragano di categoria 1 entro il weekend, quando il ciclone dovrebbe entrare in condizioni più favorevoli per il suo rafforzamento, tra cui le acque calde dei Caraibi. Si tratterebbe del quarto uragano della stagione dopo Arthur, Bertha e Cristobal. Al momento le aree maggiormente in allerta sono Isole Bermuda e poi le Azzorre per la prossima settimana; questa tempesta sarà costantemente monitorata. Ecco gli ultimi dati relativi ad Edouard:
Posizione: 17.3 Latitudine Nord e 39.4 Longitudine Ovest
Venti: fino a 60-70km/h, con raffiche superiori agli 80km/h
Evoluzione. verso Ovest-Nordovest ad una velocità di circa 19km/h
Pressione: minimo barico di 1005hPa, in calo
Altre due tempeste potenziali tifoni sul Pacifico - Da monitorare attentamente anche una depressione tropicale ad Est delle Filippine, in movimento verso Ovest, in direzione del Luzon, che potrebbe diventare tifone di categoria 1 entro Domenica. Sempre sul Pacifico c'è poi Odile, poco ad Ovest del Messico, che nella sua evoluzione verso Nordest potrebbe divetare tifone di categoria 2 sfioando la Baja California; attualmente il suo minimo di pressione si aggira intorno ai 996hPa e le raffiche di vento associate superano anche i 110km/h.
Posizione: 17.3 Latitudine Nord e 39.4 Longitudine Ovest
Venti: fino a 60-70km/h, con raffiche superiori agli 80km/h
Evoluzione. verso Ovest-Nordovest ad una velocità di circa 19km/h
Pressione: minimo barico di 1005hPa, in calo
Altre due tempeste potenziali tifoni sul Pacifico - Da monitorare attentamente anche una depressione tropicale ad Est delle Filippine, in movimento verso Ovest, in direzione del Luzon, che potrebbe diventare tifone di categoria 1 entro Domenica. Sempre sul Pacifico c'è poi Odile, poco ad Ovest del Messico, che nella sua evoluzione verso Nordest potrebbe divetare tifone di categoria 2 sfioando la Baja California; attualmente il suo minimo di pressione si aggira intorno ai 996hPa e le raffiche di vento associate superano anche i 110km/h.
FORTE MALTEMPO BALCANI: NUMEROSI ALLAGAMENTI IN CROAZIA
11 SETTEMBRE 2014: L'estesa circolazione depressionaria che abbraccia gran parte dell'Europa centro-orientale, sta causando forte maltempo in queste ore non solo sull'Italia, ma anche sull'area Balcanica con violenti temporali tra Slovenia e Bosnia Erzegovina.
Fenomeni temporaleschi insistenti in particolare sulla Croazia, ove localmentenelle ultime 12 ore sono caduti fino a 150 mm di precipitazione. Numerosi allagamenti si segnalano in alcuni piccoli paesi in seguito all'ingente quantità di pioggia caduta, con alcune strade rese impraticabili e fiumi in piena.
Allagamenti CroaziaLa zona più colpita risulta Vodice, paese lungo la costa croata, ove le pesanti precipitazioni delle ultime ore hanno creato diffusi allagamenti nel centro cittadino a causa dello straripamento dei corsi d'acqua.
Situazione difficile per le abbondanti piogge anche in Ungheria, qui con clima piuttosto freddo per il periodo: valori termici massimi che non hanno superato i 15-16 gradi.
Instabilità che proseguirà anche nei prossimi giorni su tutta l'Europa orientale, con occasione per altre intense precipitazione specie tra Slovenia e Croazia, a causa dell'evoluzione molto lenta verso Levante di questo insidioso vortice depressionario disceso dal Nord Europa.
Fenomeni temporaleschi insistenti in particolare sulla Croazia, ove localmentenelle ultime 12 ore sono caduti fino a 150 mm di precipitazione. Numerosi allagamenti si segnalano in alcuni piccoli paesi in seguito all'ingente quantità di pioggia caduta, con alcune strade rese impraticabili e fiumi in piena.
Allagamenti CroaziaLa zona più colpita risulta Vodice, paese lungo la costa croata, ove le pesanti precipitazioni delle ultime ore hanno creato diffusi allagamenti nel centro cittadino a causa dello straripamento dei corsi d'acqua.
Situazione difficile per le abbondanti piogge anche in Ungheria, qui con clima piuttosto freddo per il periodo: valori termici massimi che non hanno superato i 15-16 gradi.
Instabilità che proseguirà anche nei prossimi giorni su tutta l'Europa orientale, con occasione per altre intense precipitazione specie tra Slovenia e Croazia, a causa dell'evoluzione molto lenta verso Levante di questo insidioso vortice depressionario disceso dal Nord Europa.
MALTEMPO CANADA, USA: TRA ALLAGAMENTI, TORNADO E DAMATE PRECOCI
11 SETTEMBRE 2014: Situazione generale - Un profondo vortice di bassa pressione è posizionato tra Midwest e area dei Grandi Laghi, richiamando alla sua sinistra masse d'aria molto fredda di diretta estrazione artica che dopo aver dilagato sul Canada centro-occidentale ora puntano gli USA settentrionali ( sfruttando anche una sorta di 'effetto fionda' indotto dalla presenza di un robusto anticiclone sui settori canadesi occidentali ).
La perturbazione associata ha spazzato il Midwest portando severo maltempo con piogge e temporali anche violenti, stante il forte contrasto tra l'aria fredda in arrivo e quella ancora molto calda ed umida preesistente ed in risalita dal Golfo . Particolarmente colpite Nebraska e Missouri con allagamenti, temporali particolarmente intensi, grandinate e anche un tornado vicino a Maitland.
Disagi per neve precoce a Calgary, CanadaPer le prossime ore è allerta meteo su tutto il Midwest ed entro giovedì anche sugli States nord orientali: rischio piogge particolarmente intense e alluvioni lampo in tutta la Valle dell'Ohio e del Mississippi; a rischio città come St Louis, Detroit, Indianapolis, Cincinnati. Giovedì allerta anche su Appalachi, costa atlantica da New York a Philadelphia e Washington DC.
Nel frattempo il Canada occidentale ed in particolare l'Alberta, è stata spazzata da precoci tempeste di neve con tanti disagi e anche black out elettrici. Particolarmente critica la situazione a Calgary dove la neve ha favorito numerosi incidenti stradali e ha lasciato migliaia di persone senza energia elettrica. La neve ha raggiunto anche la città di Edmonton.
La perturbazione associata ha spazzato il Midwest portando severo maltempo con piogge e temporali anche violenti, stante il forte contrasto tra l'aria fredda in arrivo e quella ancora molto calda ed umida preesistente ed in risalita dal Golfo . Particolarmente colpite Nebraska e Missouri con allagamenti, temporali particolarmente intensi, grandinate e anche un tornado vicino a Maitland.
Disagi per neve precoce a Calgary, CanadaPer le prossime ore è allerta meteo su tutto il Midwest ed entro giovedì anche sugli States nord orientali: rischio piogge particolarmente intense e alluvioni lampo in tutta la Valle dell'Ohio e del Mississippi; a rischio città come St Louis, Detroit, Indianapolis, Cincinnati. Giovedì allerta anche su Appalachi, costa atlantica da New York a Philadelphia e Washington DC.
Nel frattempo il Canada occidentale ed in particolare l'Alberta, è stata spazzata da precoci tempeste di neve con tanti disagi e anche black out elettrici. Particolarmente critica la situazione a Calgary dove la neve ha favorito numerosi incidenti stradali e ha lasciato migliaia di persone senza energia elettrica. La neve ha raggiunto anche la città di Edmonton.
PRIMA DAMA BIANCA SUL CANADA, DA DOMANI ANCHE SUL NORD DEGLI USA
8 SETTEMBRE 2014: L'ennesima colata fredda della stagione calda - sembra un controsenso ma è proprio così - sta interessando in queste ore il nord America. Attualmente la massa d'aria artica ha invaso gran parte del Canada settentrionale dove ha portato le prime nevicate fino a bassa quota ma il fronte polare andrà avanti verso sud raggiungendo entro domani anche gli Stati Uniti più settentrionali. Nelle prossime ore deboli nevicate sono attese ad Edmonton nell'Ontario ed anche a Calgary poi nella serata di domani la neve raggiungerà anche il Montana ed il Nord Dakota.
Sebbene non siano previsti particolari accumuli c'è molta preoccupazione per le gelate che seguiranno il fronte, quando i cieli si rassereneranno. Pomodori, mais, soia sono ancora in maturazione e se le temperature in pianura scenderanno sotto zero, potrebbe andare perso gran parte del raccolto.
Un'altra complicazione deriverà dal fatto che quando l'aria molto fredda raggiungerà le pianure centrali degli Stati Uniti dove attualmente fa ancora molto caldo, si svilupperà un intenso fronte temporalesco che colpirà a partire da Mercoledì il Midwest soprattutto Iowa, Wisconsin, Minnesota, Michigan e Illinois. Previsti fenomeni violenti con la possibilità che si sviluppino anche dei tornado. Parte così anticipato il semestre freddo canadese e nord americano e l'inverno meteorologico è ancora molto lontano....
Sebbene non siano previsti particolari accumuli c'è molta preoccupazione per le gelate che seguiranno il fronte, quando i cieli si rassereneranno. Pomodori, mais, soia sono ancora in maturazione e se le temperature in pianura scenderanno sotto zero, potrebbe andare perso gran parte del raccolto.
Un'altra complicazione deriverà dal fatto che quando l'aria molto fredda raggiungerà le pianure centrali degli Stati Uniti dove attualmente fa ancora molto caldo, si svilupperà un intenso fronte temporalesco che colpirà a partire da Mercoledì il Midwest soprattutto Iowa, Wisconsin, Minnesota, Michigan e Illinois. Previsti fenomeni violenti con la possibilità che si sviluppino anche dei tornado. Parte così anticipato il semestre freddo canadese e nord americano e l'inverno meteorologico è ancora molto lontano....
USA: L'INVERNO GIOCA D'ANTICIPO, DAMA BIANCA E FREDDO NEGLI STATES SETTENTRIONALI
12 SETTEMBRE 2014: Come nelle attese la precoce ondata di freddo che ha interessato gli States centro-settentrionali ha portato anche la neve, in particolare su Montana, Wyoming e comparto occidentale del South Dakota. Oltre 15 cm sono stati accumulati sulle Black Hills, mentre Lewiston, nel Montana, è stato interessato dalla prima nevicata della stagione. Lo stesso fronte freddo aveva innescato intensi rovesci di neve in Alberta, responsabile di un black out che ha lasciato senza elettricità 30.000 persone a Calgary.
Normalmente offensive fredde di questo tipo avvengono tra il tardo Ottobre ed i primi di Novembre, quindi queste nevicate possono considerarsi decisamente precoci. Il freddo ha raggiunto anche il Midwest interessando città come Denver, Minneapolis, Chigaco dove le minime hanno spaziato tra i 4°C ed i 10°C; gelate si sono avute tra Wyoming, Montana e Dakota. L'isoterma di 0°C ad 850hPa ( circa 1500m di quota ) ha raggiunto il Kansas, che è situato alla stessa latitudine del Sud Italia. Nelle prossime ore nevicate potrebbero interessare anche l'area di Denver, mentre nei prossimi giorni l'aria fredda, pur smorzata, si estenderà anche a parte della costa Atlantica.
Normalmente offensive fredde di questo tipo avvengono tra il tardo Ottobre ed i primi di Novembre, quindi queste nevicate possono considerarsi decisamente precoci. Il freddo ha raggiunto anche il Midwest interessando città come Denver, Minneapolis, Chigaco dove le minime hanno spaziato tra i 4°C ed i 10°C; gelate si sono avute tra Wyoming, Montana e Dakota. L'isoterma di 0°C ad 850hPa ( circa 1500m di quota ) ha raggiunto il Kansas, che è situato alla stessa latitudine del Sud Italia. Nelle prossime ore nevicate potrebbero interessare anche l'area di Denver, mentre nei prossimi giorni l'aria fredda, pur smorzata, si estenderà anche a parte della costa Atlantica.
PESANTI ALLUVIONI TRA INDIA E PAKISTAN: UN'ECATOMBE!
9 SETTEMBRE 2014: Sei giorni di pioggia incessante hanno messo in ginocchio il Kashmir in India e la provincia orientale del Punjab nel Pakistan. I dati ufficiali parlano di almeno 406 morti, 200 vittime per la parte indiana e 206 per quella pakistana tra cui anche tre soldati che stavano portando i primi soccorsi, ma ci sono ancora tantissimi dispersi e non si è ancora riusciti a raggiungere tutte le zone interessate dalle alluvioni.
Centinaia di piccoli villaggi nel Kashmir, almeno 450, sono ancora completamente sommersi dall'acqua per l'esondazione del fiume Jhelum. Il livello delle acque in alcuni punti ha raggiunto i 4m di altezza e si stima che quasi mezzo milione di persone sono rimaste bloccate in attesa degli aiuti. Fino a questo momento almeno 5mila persone sono state tratte in salvo. Si tratta della peggiore alluvione degli ultimi 50 anni ed i due paesi confinanti, nonostante la storica rivalità stanno collaborando tra loro per portare i soccorsi il più velocemente possibile.
Centinaia di piccoli villaggi nel Kashmir, almeno 450, sono ancora completamente sommersi dall'acqua per l'esondazione del fiume Jhelum. Il livello delle acque in alcuni punti ha raggiunto i 4m di altezza e si stima che quasi mezzo milione di persone sono rimaste bloccate in attesa degli aiuti. Fino a questo momento almeno 5mila persone sono state tratte in salvo. Si tratta della peggiore alluvione degli ultimi 50 anni ed i due paesi confinanti, nonostante la storica rivalità stanno collaborando tra loro per portare i soccorsi il più velocemente possibile.
ALLUVIONE KASHMIR E PAKISTAN: E' EMERGENZA MALTEMPO, OLTRE 100 VITTIME
Aggiornamento 5 settembre ore 18:16
Kashmir, si aggrava il bilancio delle vittime delle alluvioni - Le piogge monsoniche hanno colpito con particolare durezza il Kashmir, dove si registrano numerose alluvioni lampo ma anche frane e smottamenti; piogge alluvionali si sono avute pure sul Pakistan orientale. In tutto le vittime accertate sono attualmente 116, di cui 47 nella porzione indiana del Kashmir, inclusi i dispersi di un autobus trascinato via dalla furia delle acque. Si contano a decine i villaggi interessati dalle alluvioni lampo, centinaia le case distrutte da acqua e fango; interessata anche la città di Srinagar, dove il fiume Jehlum scorreva impetuoso con oltre 2 metri di scarto dal livello di allarme. Oltre 60 le vittime anche nella porzione pakistana del Kashmir; colpita in particolare la regione del Punjab. In questo periodo purtroppo non è raro assistere ad alluvioni anche devastanti tra Pakistan ed India nord occidentale; nel 2010 le alluvioni uccisero 1700 persone nel Pakistan.
Alluvione nel Kashmir, vittime e dispersi - Piogge incessanti ed intense stanno interessando da giorni l'area, con il fiume Jhelum che scorre oltre 1 metro e venti il livello di allerta; 23 villaggi sono stati totalmente inondati nel Kashmir meridionale, in particolare nei distretti di Anantnag e Kulgam, che stanno sperimentando la peggiore alluvione degli ultimi 20 anni. Sarebbero tuttavia in tutto un centinaio i villagi più o meno gravemente interessati dalle alluvioni. Massima allerta anche nella città di Srinagar, dove i fiumi sono rigonfi d'acqua e ben oltre il livello di guardia: diverse aree della città sono già andate sott'acqua, con allagamentio anche dell'ospedale, mentre vi sono almeno 5000 evacuati da diversi quartieri. Al momento si contano 22 vittime, per annegamento ma anche per frane e smottamenti dalle montagne verso i villaggi; vi sono inoltre circa 70 dispersi a bordo di un autobus trascinato via dalla furia delle acque, che ha trasformato le strade in fiumi. Le operazioni di soccorso sono gestite dai militari.
Il Kashmir meridionale ha registrato nelle ultime 24 ore su vasta scala oltre 130-150mm di pioggia, mentre la parte settentrionale ha raggiunto i 120mm. Purtroppo le previsioni non sono ottimistiche: sono previste altre piogge anche intense nelle prossime 48 ore, con rischio di ulteriori alluvioni lampo. In questo periodo è abbastanza normale avere piogge intense, ( è ancora in corso la stagione dei Monsoni che inizia a Giugno e che si conclude per l'appunto a Settembre ), tuttavia quest'anno le precipitazioni su questa zona sono risultate notevoli.
Kashmir, si aggrava il bilancio delle vittime delle alluvioni - Le piogge monsoniche hanno colpito con particolare durezza il Kashmir, dove si registrano numerose alluvioni lampo ma anche frane e smottamenti; piogge alluvionali si sono avute pure sul Pakistan orientale. In tutto le vittime accertate sono attualmente 116, di cui 47 nella porzione indiana del Kashmir, inclusi i dispersi di un autobus trascinato via dalla furia delle acque. Si contano a decine i villaggi interessati dalle alluvioni lampo, centinaia le case distrutte da acqua e fango; interessata anche la città di Srinagar, dove il fiume Jehlum scorreva impetuoso con oltre 2 metri di scarto dal livello di allarme. Oltre 60 le vittime anche nella porzione pakistana del Kashmir; colpita in particolare la regione del Punjab. In questo periodo purtroppo non è raro assistere ad alluvioni anche devastanti tra Pakistan ed India nord occidentale; nel 2010 le alluvioni uccisero 1700 persone nel Pakistan.
Alluvione nel Kashmir, vittime e dispersi - Piogge incessanti ed intense stanno interessando da giorni l'area, con il fiume Jhelum che scorre oltre 1 metro e venti il livello di allerta; 23 villaggi sono stati totalmente inondati nel Kashmir meridionale, in particolare nei distretti di Anantnag e Kulgam, che stanno sperimentando la peggiore alluvione degli ultimi 20 anni. Sarebbero tuttavia in tutto un centinaio i villagi più o meno gravemente interessati dalle alluvioni. Massima allerta anche nella città di Srinagar, dove i fiumi sono rigonfi d'acqua e ben oltre il livello di guardia: diverse aree della città sono già andate sott'acqua, con allagamentio anche dell'ospedale, mentre vi sono almeno 5000 evacuati da diversi quartieri. Al momento si contano 22 vittime, per annegamento ma anche per frane e smottamenti dalle montagne verso i villaggi; vi sono inoltre circa 70 dispersi a bordo di un autobus trascinato via dalla furia delle acque, che ha trasformato le strade in fiumi. Le operazioni di soccorso sono gestite dai militari.
Il Kashmir meridionale ha registrato nelle ultime 24 ore su vasta scala oltre 130-150mm di pioggia, mentre la parte settentrionale ha raggiunto i 120mm. Purtroppo le previsioni non sono ottimistiche: sono previste altre piogge anche intense nelle prossime 48 ore, con rischio di ulteriori alluvioni lampo. In questo periodo è abbastanza normale avere piogge intense, ( è ancora in corso la stagione dei Monsoni che inizia a Giugno e che si conclude per l'appunto a Settembre ), tuttavia quest'anno le precipitazioni su questa zona sono risultate notevoli.
MONDO: URAGANO NORBERT SFIORA LA BAJA CALIFORNIA, SITUAZIONE E PREVISIONI
La tempesta tropicale Norbert è diventata uragano poco a Sud della Baja California, in Messico. Il ciclone è posizionato a circa 20.5 latitudine Nord e 109.7 longitudine Ovest, grossomodo a 265km a Sud della Baja California. Il minimo di pressione si è approfondito a 982 mbar, con venti che raggiungono i 130km/h. Norbert si sposta verso Nordovest ad una velocità di circa 9km/h e dovrebbe mantenere la sua caratteristica di Uragano di categoria 1 fino a Sabato, per poi declassarsi a tempesta tropicale Domenica, man mano che si sposta verso acque più fredde.
Diramata l'allerta meteo nelle prossime 48 ore per l'area tra La Paz e Cabo San Lazaro, fin verso Puerto San Andresito e San Evaristo. Nella giornata di venerdì forti mareggiate sono attese sulle coste meridionali della Baja California. Sempre sulla Baja California meridionale sono attese punte pluviometriche di oltre 100-120mm.
Diramata l'allerta meteo nelle prossime 48 ore per l'area tra La Paz e Cabo San Lazaro, fin verso Puerto San Andresito e San Evaristo. Nella giornata di venerdì forti mareggiate sono attese sulle coste meridionali della Baja California. Sempre sulla Baja California meridionale sono attese punte pluviometriche di oltre 100-120mm.
L'URAGANO MARIE PROVOCA INTENSE MAREGGIATE IN CALIFORNIA, DANNI A CATALINA ISLAND
Nelle ultime ore aria più instabile nei bassi strati proveniente dai quadranti orientali ha portato alla formazione di rovesci e temporali al Settentrione, a tratti forti e segnatamente a ridosso delle aree prealpine di Veneto e Lombardia, nonché sulla Romagna. Maggiormente colpita la pedemontana bergamasca, dove son caduti nel giro di due ore localmente fino a 70mm di pioggia, accompagnati da intense raffiche di vento. Quasi 50mm caduti sul Comasco, dai 20 ai 40mm invece sul Riminese; fino a 15mm nell'area del Monte Grappa (TV).
Ampie zone di sereno hanno interessato invece l'Alto Adige ed il Piemonte occidentale, così come gran parte della Liguria; resto della Penisola con prevalenza del bel tempo grazie alla presenza dell'alta pressione, seppur con nuvolosità in aumento sul medio Adriatico per l'incursione dei venti orientali.
Dal punto di vista termico le minime son oscillate dai 16 ai 20°C al Centro-Nord, fino a 23/24°C all'estremo Sud (Ioniche e Sicilia). Diamo infine uno sguardo ai venti, che stanno rinforzando proprio in queste ore dai quadranti orientali, con raffiche di Bora sull'alto Adriatico, fino a 75km/h a Trieste e 40km/h a Ravenna.
Ampie zone di sereno hanno interessato invece l'Alto Adige ed il Piemonte occidentale, così come gran parte della Liguria; resto della Penisola con prevalenza del bel tempo grazie alla presenza dell'alta pressione, seppur con nuvolosità in aumento sul medio Adriatico per l'incursione dei venti orientali.
Dal punto di vista termico le minime son oscillate dai 16 ai 20°C al Centro-Nord, fino a 23/24°C all'estremo Sud (Ioniche e Sicilia). Diamo infine uno sguardo ai venti, che stanno rinforzando proprio in queste ore dai quadranti orientali, con raffiche di Bora sull'alto Adriatico, fino a 75km/h a Trieste e 40km/h a Ravenna.
VASTE INONDAZIONI IN KOREA: MOLTI DANNI E DIVERSE VITTIME
Almeno 5 persone hanno perso la vita a causa delle massicce inondazioni che hanno colpito la Korea del sud a inizio settimana. La zona più devastata la città portuale di Busan dove si è avuta anche la tragedia che ha causato il numero più alto di vittime. Caduti fino a 240mm di pioggia in un'ora.
Inutili i tentativi di soccorrere i passeggeri che sono purtroppo tutti annegati. La pioggia ha allagato anche sottopassi e metropolitane e causato molte frane costringendo le autorità a chiudere interi tratti di strada.
Altre due persone sono rimaste vittime nella loro autovetturafinita sommersa in un sottopasso. Disagi anche negli aeroporti con molti voli cancellati. Paura infine per la centrale nucleare di Gori, chiusa in via precauzionale. Secondo l'agenzia meteorologica nazionale le piogge continueranno fino a metà settimana interessando anche Seoul.
Inutili i tentativi di soccorrere i passeggeri che sono purtroppo tutti annegati. La pioggia ha allagato anche sottopassi e metropolitane e causato molte frane costringendo le autorità a chiudere interi tratti di strada.
Altre due persone sono rimaste vittime nella loro autovetturafinita sommersa in un sottopasso. Disagi anche negli aeroporti con molti voli cancellati. Paura infine per la centrale nucleare di Gori, chiusa in via precauzionale. Secondo l'agenzia meteorologica nazionale le piogge continueranno fino a metà settimana interessando anche Seoul.
METEO MONDO: URAGANO CRISTOBAL SUI CARAIBI, ALLUVIONI E VITTIME IN COREA
Uragano Cristobal sui Caraibi, vittime in Repubblica Dominicana, Haiti e Jamaica - Il ciclone è stato accompagnato da forti venti e piogge torrenziali, con picchi pluviometrici anche di 160mm per ora nel cluster di temporali posti vicino al centro del sistema. Nei giorni scorsi gli accumuli pluviometrici maggiori hanno interessato la Jamaica sudoccidentale, dove sono stati accumulati fino a 350mm. Da venerdì scorso Cristobal è passata da tempesta tropicale ad uragano di categoria 1, scaricando fino a 100-150mm a Puerto Rico, Virgin Island e Caicos Island, provocando diffusi allagamenti e alluvioni lampo. L'allerta meteo si sposta ora alle Bermuda, che già hanno sperimentato un Agosto particolarmente piovoso, fino al 150% in più.
Nelle prossime ore Cristobal circumnavigherà il confine occidentale della fascia anticiclonica atlantica, portandosi verso Nord e quindi ripiegando verso Nordest, sull'Atlantico settentrionale. Gli USA non dovrebbero dunque venire direttamente interessati, tuttavia sulla costa potrebbero arrivare onde signficative collegate alla tempesta, in particolare tra Florida orientale e South Carolina. Ecco gli ultimi dati della tempesta: uragano di categoria 1, pressine 990 mbar, vento massimo 120km/h, raffica massima 150km/h, movimento verso Nord ad una velocità di circa 5km/h.
-Alluvioni e vittime anche in Corea - Violente piogge hanno interessato anche la Corea in particolare del Sud, dove si contano 5 vittime e 5 dispersi: un autobus è stato trascinato via dalla furia delle acque di un fiume esondato, nei pressi della città di Changwon. Molte strade sono state trasformate improvvisamente in fiumi.
- Siccità in America centrale, grave in Guatemala - Dichiarato lo stato di emergenza in 16 delle 22 province a causa della siccità che ha portato a gravi perdite agricole; almeno 236.000 famiglie interessate. In generale l'America centrale sta soffrendo la peggiore siccità degli ultimi decenni, e a causa delle coltivazioni duramente colpite, in particolare mais e fagioli, inizia a scarseggiare anche il cibo.
- Uragano Marie di categoria 3 sul Pacifico orientale - posizionato a Sudovest della California, viaggia in direzione Nordest verso il Pacifico centrale. Ecco gli ultimi dati della tempesta: minimo di pressione 952hPa, vento massimo 185km/h, raffica massima 225km/h, evoluzione, verso Nordest ad una velocità di circa 20km/h.
Nelle prossime ore Cristobal circumnavigherà il confine occidentale della fascia anticiclonica atlantica, portandosi verso Nord e quindi ripiegando verso Nordest, sull'Atlantico settentrionale. Gli USA non dovrebbero dunque venire direttamente interessati, tuttavia sulla costa potrebbero arrivare onde signficative collegate alla tempesta, in particolare tra Florida orientale e South Carolina. Ecco gli ultimi dati della tempesta: uragano di categoria 1, pressine 990 mbar, vento massimo 120km/h, raffica massima 150km/h, movimento verso Nord ad una velocità di circa 5km/h.
-Alluvioni e vittime anche in Corea - Violente piogge hanno interessato anche la Corea in particolare del Sud, dove si contano 5 vittime e 5 dispersi: un autobus è stato trascinato via dalla furia delle acque di un fiume esondato, nei pressi della città di Changwon. Molte strade sono state trasformate improvvisamente in fiumi.
- Siccità in America centrale, grave in Guatemala - Dichiarato lo stato di emergenza in 16 delle 22 province a causa della siccità che ha portato a gravi perdite agricole; almeno 236.000 famiglie interessate. In generale l'America centrale sta soffrendo la peggiore siccità degli ultimi decenni, e a causa delle coltivazioni duramente colpite, in particolare mais e fagioli, inizia a scarseggiare anche il cibo.
- Uragano Marie di categoria 3 sul Pacifico orientale - posizionato a Sudovest della California, viaggia in direzione Nordest verso il Pacifico centrale. Ecco gli ultimi dati della tempesta: minimo di pressione 952hPa, vento massimo 185km/h, raffica massima 225km/h, evoluzione, verso Nordest ad una velocità di circa 20km/h.
ANTARTIDE: L'INVERNO 2013 PIU' MITE DI SEMPRE MA I GHIACCI CONTINUANO AD ESPANDERSI
L'inverno antartico 2013 è risultato l'inverno più mite da quando sono cominciate le misurazioni nel lontano 1957. Con una temperatura media di -47.9°c, ben mezzo grado superiore agli anni 2002 e 2009 (i più caldi fino all'anno scorso) il 2013 si attesta come anno più caldo in assoluto.
A rendere noti i dati ufficiali, l'annuale rapporto climatico pubblicato a Luglio 2014 dall'American Meteorologic Society compilato da una equipe di 425 scienziati provenienti da 57 paesi di tutto il mondo.Decine gli indicatori presi in esame per seguire i cambiamenti e le tendenze del sistema climatico, dai gas ad effetto serra alla copertura nuvolosa, quella nevosa, le temperature in tutta l'atmosfera, l'oceano, la terra, il livello del mare, la salinità degli oceani, l'estensione del ghiaccio marino.
La somma totale degli indicatori continua secondo un comunicato stampa del NOAA a mostrare un pianeta più caldo. A contraddire il NOAA però le opinioni di alcuni degli scienziati che hanno stilato il rapporto, secondo i quali la modellizzazione attuale non garantisce ancora una tendenza sicura. Tant'è vero che l'espansione dei ghiacci antartici sulla superficie oceanica continua ad aumentare! Un fenomeno in atto da qualche annoche sembra essere legato più che altro ad un aumento delle precipitazioni ma le cause sono ancora in fase di studio.
Intanto un primo bilancio del 2014 è già possibile anche se ufficialmente la stagione si chiuderà solo tra un paio di mesi. Ebbene a differenza del 2013 il 2014 non ha visto molti record di temperatura specialmente nella fase centrale, mentre Aprile, Maggio e Giugno sono risultati nel complesso più caldi delle medie di circa 3.5°. Per il suo prosieguo dovremo ancora aspettare...
A rendere noti i dati ufficiali, l'annuale rapporto climatico pubblicato a Luglio 2014 dall'American Meteorologic Society compilato da una equipe di 425 scienziati provenienti da 57 paesi di tutto il mondo.Decine gli indicatori presi in esame per seguire i cambiamenti e le tendenze del sistema climatico, dai gas ad effetto serra alla copertura nuvolosa, quella nevosa, le temperature in tutta l'atmosfera, l'oceano, la terra, il livello del mare, la salinità degli oceani, l'estensione del ghiaccio marino.
La somma totale degli indicatori continua secondo un comunicato stampa del NOAA a mostrare un pianeta più caldo. A contraddire il NOAA però le opinioni di alcuni degli scienziati che hanno stilato il rapporto, secondo i quali la modellizzazione attuale non garantisce ancora una tendenza sicura. Tant'è vero che l'espansione dei ghiacci antartici sulla superficie oceanica continua ad aumentare! Un fenomeno in atto da qualche annoche sembra essere legato più che altro ad un aumento delle precipitazioni ma le cause sono ancora in fase di studio.
Intanto un primo bilancio del 2014 è già possibile anche se ufficialmente la stagione si chiuderà solo tra un paio di mesi. Ebbene a differenza del 2013 il 2014 non ha visto molti record di temperatura specialmente nella fase centrale, mentre Aprile, Maggio e Giugno sono risultati nel complesso più caldi delle medie di circa 3.5°. Per il suo prosieguo dovremo ancora aspettare...
FORTI PIOGGE A HIROSHIMA: FRANA UCCIDE 27 PERSONE
Dopo le forti piogge ed i gravi danni causati dal passaggio del Tifone Halong, un'altra calamità naturale colpisce il Giappone e lo fa nella città tristemente nota all'umanità per le conseguenze del più famoso disastro nucleare.
Hiroshima, città portuale, capoluogo dell'omonima prefettura sull'isola di Honshu è stata colpita da un violento nubifragio che ha causato frane e smottamenti di proporzioni devastanti. Alcune case sono state letteralmente inghiottite dal terreno e oltre ai morti vi sono numerosi dispersi. Fino ad ora le autorità hanno recuperato 27 vittime ma almeno 22 persone mancano ancora all'appello. In via precauzionale il primo ministro Shinzo Abe ha disposto l'immediata evacuazione di 65mila persone da 25mila case sparse su una zona di circa 20 chilometri.
Molti i soccorsi arrivati dalla vicine prefetture ma le condizioni del terreno sono impraticabili e le operazioni rese molto difficili.
Hiroshima, città portuale, capoluogo dell'omonima prefettura sull'isola di Honshu è stata colpita da un violento nubifragio che ha causato frane e smottamenti di proporzioni devastanti. Alcune case sono state letteralmente inghiottite dal terreno e oltre ai morti vi sono numerosi dispersi. Fino ad ora le autorità hanno recuperato 27 vittime ma almeno 22 persone mancano ancora all'appello. In via precauzionale il primo ministro Shinzo Abe ha disposto l'immediata evacuazione di 65mila persone da 25mila case sparse su una zona di circa 20 chilometri.
Molti i soccorsi arrivati dalla vicine prefetture ma le condizioni del terreno sono impraticabili e le operazioni rese molto difficili.
L'EX URAGANO BERTHA FLAGELLA MEZZA EUROPA. DANNI ED ALLAGAMENTI
Una lunga storia quella di Bertha, ex uragano tropicale che dalle Bermuda ha attraversato l'intero oceano per trovare nuova vita sul nord Atlantico diventando di fatto una minaccia anche per l'Europa. Le agenzie meteorologiche non si aspettavano da un uragano declassato tutti questi danni, eppure molti stati del vecchio continente hanno dovuto fare i conti con trombe d'aria, grandinate e inondazioni.
Un fronte molto intenso associato ad un minimo che si è approfondito fino a 978hp, attualmente 985hp, ha attraversato il settore europeo nord occidentale e centro orientale colpendo in particolar modo Scozia, Inghilterra, Olanda, Belgio, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria. In Scozia, geograficamente molto vicina al minimo, in sole 24 ore sono cadute le piogge di un intero mese. In Inghilterra dove c'è stata anche una vittima, piogge fino a 120mm hanno ingrossato e fatto straripare fiumi rendendo le strade impraticabili.
Trombe d'aria e tornado hanno colpito la Francia nord orientale, l'Olanda ed il Belgio. Forti temporali e grandinate con chicchi fino a 3cm hanno interessato e stanno interessando l'Austria, la regione d'Europa dove attualmente si trova il fronte più attivo della perturbazione, quello che ha trovato maggiore energia grazie ai contrati termici più elevati.
Molti danni anche per i forti venti che hanno soffiato fino a 115km/h in Inghilterra e 110km/h in Polonia con alberi sradicati e tetti divelti. Nelle prossime ore la perturbazione associata al vortice scenderà ulteriormente di latitudine scavalcando le Alpi, massima attenzione per le nostre regioni settentrionali dove sono attesi forti temporali e grandinate.
Un fronte molto intenso associato ad un minimo che si è approfondito fino a 978hp, attualmente 985hp, ha attraversato il settore europeo nord occidentale e centro orientale colpendo in particolar modo Scozia, Inghilterra, Olanda, Belgio, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria. In Scozia, geograficamente molto vicina al minimo, in sole 24 ore sono cadute le piogge di un intero mese. In Inghilterra dove c'è stata anche una vittima, piogge fino a 120mm hanno ingrossato e fatto straripare fiumi rendendo le strade impraticabili.
Trombe d'aria e tornado hanno colpito la Francia nord orientale, l'Olanda ed il Belgio. Forti temporali e grandinate con chicchi fino a 3cm hanno interessato e stanno interessando l'Austria, la regione d'Europa dove attualmente si trova il fronte più attivo della perturbazione, quello che ha trovato maggiore energia grazie ai contrati termici più elevati.
Molti danni anche per i forti venti che hanno soffiato fino a 115km/h in Inghilterra e 110km/h in Polonia con alberi sradicati e tetti divelti. Nelle prossime ore la perturbazione associata al vortice scenderà ulteriormente di latitudine scavalcando le Alpi, massima attenzione per le nostre regioni settentrionali dove sono attesi forti temporali e grandinate.
GIAPPONE: PIOGGE RECORD E 10 VITTIME DURANTE IL PASSAGGIO DI HALONG
l'Ex super tifone Halong, che abbiamo seguito per tutto il suo tragitto attraverso l'oceano Pacifico, ha effettuato il suolandfall come "tifone" di categoria 2 sull'arcipelago giapponese meridionale, nell'isola di Shikoku, più precisamente nei pressi della città di Aki, ieri Domenica 10 Agosto alle 6,00 di mattina con una velocità dei venti fino a 140km/h. Sebbene Halong abbia perso quasi immediatamente le sue caratteristiche di tifone diventando una tempesta tropicale, le ore che hanno preceduto il suo landfall (tutto il weekend) sono state ore di passione per le isole meridionali.
Un bollettino di allerta meteo era stato diramatodall'agenzia meteorologica nazionale per le due isole di Honshu e Shikoku, le aspettative erano di un carico di pioggia fino a 17cm in 24 ore, piogge record per quell'area. Non c'è stato un record assoluto ma le piogge che hanno colpito la città di Yanase nella prefettura di Kochi sull'isola di Shikoku si annoverano tra le 10 più intense piogge degli ultimi 40 anni. Ben 1081mm in 72ore di cui 862mm in sole 24ore tra la seconda parte della giornata di Sabato 9 e la prima metà di ieri Domenica. Sono valori che fanno rabbrividire noi italiani abituati a pensare con un ordine di grandezza decisamente inferiore.
E i danni non mancano nemmeno nel super tecnologico Giappone, territorio estremamente delicato dal punto di vista geomorfologico e molto simile a certe zone dell'Italia per le sue caratteristiche.Le piogge hanno provocato l'ingrossamento e lo straripamento di molti fiumi con estese inondazioni e purtroppo anche 10 vittime e moltissimi feriti. D'altra parte più di un milione e mezzo di persone erano state fatte evacuare in via precauzionale nelle 24 ore precedenti. Ora halong si dirige verso nord, porterà ancora piogge abbondanti nelle prefetture giapponesi settentrionali ma l'allerta meteo sta rientrando.
Un bollettino di allerta meteo era stato diramatodall'agenzia meteorologica nazionale per le due isole di Honshu e Shikoku, le aspettative erano di un carico di pioggia fino a 17cm in 24 ore, piogge record per quell'area. Non c'è stato un record assoluto ma le piogge che hanno colpito la città di Yanase nella prefettura di Kochi sull'isola di Shikoku si annoverano tra le 10 più intense piogge degli ultimi 40 anni. Ben 1081mm in 72ore di cui 862mm in sole 24ore tra la seconda parte della giornata di Sabato 9 e la prima metà di ieri Domenica. Sono valori che fanno rabbrividire noi italiani abituati a pensare con un ordine di grandezza decisamente inferiore.
E i danni non mancano nemmeno nel super tecnologico Giappone, territorio estremamente delicato dal punto di vista geomorfologico e molto simile a certe zone dell'Italia per le sue caratteristiche.Le piogge hanno provocato l'ingrossamento e lo straripamento di molti fiumi con estese inondazioni e purtroppo anche 10 vittime e moltissimi feriti. D'altra parte più di un milione e mezzo di persone erano state fatte evacuare in via precauzionale nelle 24 ore precedenti. Ora halong si dirige verso nord, porterà ancora piogge abbondanti nelle prefetture giapponesi settentrionali ma l'allerta meteo sta rientrando.
PACIFICO IN FERMENTO: 2 TEMPESTE, 1 URAGANO ED 1 TIFONE
Aggiornamento 7 agosto ore 7:43:
URAGANO JULIO
POSIZIONE: 16.4N 133.2W
DISTANZA: 2340 km a E di Hilo Hawaii
VENTI: 140 KM / H
MOVIMENTO: WNW O 290 gradi a 26 KM / H
PRESSIONE: 985 mb
PREVISIONI: Si dovrebbere muovere in direzione W-NW nel corso dei prossimi giorni mantendo ancora lo status di uragano prima di declassare a tempesta tropicale nella giornata di domani.
URAGANO ISELLE
POSIZIONE: 17.7N 147.5W
DISTANZA: 510 miles ESE of Hilo
VENTI: 80 KT con raffiche sino a 100 KT
MOVIMENTO: WNW o 285 gradi a 16 KT
PRESSIONE:982 mb
PREVISIONI: Si dovrebbe muovere in direzione ONO-NO nel corso dei prossimi giorni andando ad interessare parte delle Isole Hawaii, dapprima come Uragano e poi come Tempesta tropicale domani.
A tal proposito una allerta uragano è attiva per HAWAII COUNTY mentre un allerta tempesta tropicale è attiva per MAUI COUNTY, incluse le ISLANDS OF MAUI, MOLOKAI, LANAI e KAHOOLAWE, e OAHU.
URAGANO GENEVIEVE
POSIZIONE: 14.1N 179.7W
DISTANZA: 1680 miles WSW of Hilo
VENTI: 115 KT con raffiche sino a 140 KT
MOVIMENTO: NW o 305 gradi a 14 KT
PRESSIONE:960 mb
PREVISIONI: Proseguira la sua marcia verso Nord portandosi in acque via via più fredde. Dovrebbe così perdere potenza, passando da un Major Huricane a tempesta tropicale entro Lunedì.
Pacifico in pieno fermento nelle ultime ore, visto che ben 4 sistemi tropicali sono al momento attivi. Da est verso Ovest troviamo infatti in successione la Tempesta Tropicale Julio, l'Uragano Iselle, la Tempesta tropicale Genevieve ed il tifone Halong. Ma vediamo più nel dettaglio i vari sistemi:
TEMPESTA TROPICALE JULIO:Al momento si trova a coordinate 14.4N e 127.5W a circa 2075 Km a WSW della punta meridionale della Baja California. I venti al suo interno raggiungono i 100 km/h e si muove in direzione WNW a circa 25 km/h. Il centro di pressione raggiunge, invece, i 994 mb. Secondo le previsioni dovrebbe incrementare la sua forza evolvendo in uragano nelle giornata odierna. Potrebbe interessare le Hawaii nei prossimi giorni come tempesta tropicale.
URAGANO ISELLE: E' un uragano di Categoria 1 con centro di bassa pressione 977 mb collocato a coordinate 16.8 N e 141.6W. Con venti al suo interno di circa 148 km/h e raffiche sino a 195 km/h si muove in direzione WNW a circa 20 km/h. Esso continua a minacciare le Isole delle Hawaii con venti di tempesta e piogge torrenziali. Secondo le previsioni dovrebbe declassare a tempesta tropicale entro domani.
TEMPESTA TROPICALE GENEVIEVE: Si trova a coordinate 11.6N e 174.2W. Il centro depressionario tocca i 1003 mb con venti al suo interno sino a 75 km/h e raffiche a 95 km/h. Anch'essa si muove in direzione WNW a circa 22 km/h. Secondo le previsioni dovrebbe potenziarsi nel corso dei prossimi giorni, evolvendo in uragano nella giornata di domani, passando poi al largo delle Hawaii.
TIFONE HALONG: Typhoon HALONG (JOSE) continua ad avvicinarsi all'arcipelago nipponico perdendo fortunatamente potenza. Ma vediamo gli ultimi dati rilevati:
Nome: TY Halong (Jose)
Località: Sopra la parte nord-orientale del Mare delle Filippine (vicino 22.2N 130.3E)
Distanza: circa 540 km a sud-sud est di Okinawa, in Giappone; 880 km a est-nord-est di Basco, Batanes
Venti: 140 kph vicino al centro. Raffiche: 175 kph
Pioggia 24 H (vicino al centro): 200 a 400 mm [Heavy Extreme]
Pressione centrale: 963 millibar (hPa)
Dimensione (in diametro): 835 km (media)
Movimento: Nord-Nordest a 17 kph Verso: Isole Ryukyu
TY Halong (Jose) continuerà la sua marcia verso nord-nord-est durante le prossime 24 ore, girando poi verso nord entro le prossime 48 ore. Halong (Jose) riacquisterà un po' di forza tra oggi e domani, ma poi dovrebbe indebolirsi definitivamente passando in acqua più fredde.
URAGANO JULIO
POSIZIONE: 16.4N 133.2W
DISTANZA: 2340 km a E di Hilo Hawaii
VENTI: 140 KM / H
MOVIMENTO: WNW O 290 gradi a 26 KM / H
PRESSIONE: 985 mb
PREVISIONI: Si dovrebbere muovere in direzione W-NW nel corso dei prossimi giorni mantendo ancora lo status di uragano prima di declassare a tempesta tropicale nella giornata di domani.
URAGANO ISELLE
POSIZIONE: 17.7N 147.5W
DISTANZA: 510 miles ESE of Hilo
VENTI: 80 KT con raffiche sino a 100 KT
MOVIMENTO: WNW o 285 gradi a 16 KT
PRESSIONE:982 mb
PREVISIONI: Si dovrebbe muovere in direzione ONO-NO nel corso dei prossimi giorni andando ad interessare parte delle Isole Hawaii, dapprima come Uragano e poi come Tempesta tropicale domani.
A tal proposito una allerta uragano è attiva per HAWAII COUNTY mentre un allerta tempesta tropicale è attiva per MAUI COUNTY, incluse le ISLANDS OF MAUI, MOLOKAI, LANAI e KAHOOLAWE, e OAHU.
URAGANO GENEVIEVE
POSIZIONE: 14.1N 179.7W
DISTANZA: 1680 miles WSW of Hilo
VENTI: 115 KT con raffiche sino a 140 KT
MOVIMENTO: NW o 305 gradi a 14 KT
PRESSIONE:960 mb
PREVISIONI: Proseguira la sua marcia verso Nord portandosi in acque via via più fredde. Dovrebbe così perdere potenza, passando da un Major Huricane a tempesta tropicale entro Lunedì.
Pacifico in pieno fermento nelle ultime ore, visto che ben 4 sistemi tropicali sono al momento attivi. Da est verso Ovest troviamo infatti in successione la Tempesta Tropicale Julio, l'Uragano Iselle, la Tempesta tropicale Genevieve ed il tifone Halong. Ma vediamo più nel dettaglio i vari sistemi:
TEMPESTA TROPICALE JULIO:Al momento si trova a coordinate 14.4N e 127.5W a circa 2075 Km a WSW della punta meridionale della Baja California. I venti al suo interno raggiungono i 100 km/h e si muove in direzione WNW a circa 25 km/h. Il centro di pressione raggiunge, invece, i 994 mb. Secondo le previsioni dovrebbe incrementare la sua forza evolvendo in uragano nelle giornata odierna. Potrebbe interessare le Hawaii nei prossimi giorni come tempesta tropicale.
URAGANO ISELLE: E' un uragano di Categoria 1 con centro di bassa pressione 977 mb collocato a coordinate 16.8 N e 141.6W. Con venti al suo interno di circa 148 km/h e raffiche sino a 195 km/h si muove in direzione WNW a circa 20 km/h. Esso continua a minacciare le Isole delle Hawaii con venti di tempesta e piogge torrenziali. Secondo le previsioni dovrebbe declassare a tempesta tropicale entro domani.
TEMPESTA TROPICALE GENEVIEVE: Si trova a coordinate 11.6N e 174.2W. Il centro depressionario tocca i 1003 mb con venti al suo interno sino a 75 km/h e raffiche a 95 km/h. Anch'essa si muove in direzione WNW a circa 22 km/h. Secondo le previsioni dovrebbe potenziarsi nel corso dei prossimi giorni, evolvendo in uragano nella giornata di domani, passando poi al largo delle Hawaii.
TIFONE HALONG: Typhoon HALONG (JOSE) continua ad avvicinarsi all'arcipelago nipponico perdendo fortunatamente potenza. Ma vediamo gli ultimi dati rilevati:
Nome: TY Halong (Jose)
Località: Sopra la parte nord-orientale del Mare delle Filippine (vicino 22.2N 130.3E)
Distanza: circa 540 km a sud-sud est di Okinawa, in Giappone; 880 km a est-nord-est di Basco, Batanes
Venti: 140 kph vicino al centro. Raffiche: 175 kph
Pioggia 24 H (vicino al centro): 200 a 400 mm [Heavy Extreme]
Pressione centrale: 963 millibar (hPa)
Dimensione (in diametro): 835 km (media)
Movimento: Nord-Nordest a 17 kph Verso: Isole Ryukyu
TY Halong (Jose) continuerà la sua marcia verso nord-nord-est durante le prossime 24 ore, girando poi verso nord entro le prossime 48 ore. Halong (Jose) riacquisterà un po' di forza tra oggi e domani, ma poi dovrebbe indebolirsi definitivamente passando in acqua più fredde.
IL SUPER TIFONE HALONG PUNTA IL GIAPPONE
Aggiornamento 8 agosto 2014 ore 13:00
Il Tifone HALONG (JOSE) ha leggermente accelerato la sua marcia nel corso delle ultime ore, continuando a muoversi verso il sud del Giappone. Ma vediamo gli ultimi dati rilevati:
Nome: TY Halong (Jose)
Località: Sull'Oceano Pacifico nordoccidentale, a est della Ryukyu (vicino 28.8N - 131.5E)
Distanza: Circa 445 km a nord est di Okinawa, in Giappone ... o 1.330 km a nord-est di Basco, Batanes
Venti (10-min avg): 130 km vicino al centro ... Raffiche: 160 km/h
Pioggia accumulata (vicino al centro): 200 a 400 mm [Heavy Extreme]
Pressione centrale: 970 millibar (hPa)
Dimensione (in diametro): 945 km (media)
Movimento: Nord-Nordest a 15 kph
Verso: Giappone meridionale
Previsioni: Il TY Halong (Jose) dovrebbe girare verso nord-nord-est nel corso dei prossimi giorni, avvicinandosi alla costa sud-orientale di Kyushu, in Giappone Sabato pomeriggio. Dovrebbe così creare landfall Domenica mattina lungo il comparto occidentale di Shikoku. Halong (Jose) dovrebbe perdere forza nelle prossime 48 ore. Nel dettaglio:
SABATO POMERIGGIO: perderà forza mentre si muoverà in direzione nord-nord-est verso Kyushu-Shikoku Area ... circa 150 km a est-sud est di Kagoshima, Giappone [14:00 9 agosto: 31.1N 132.0E @ 120 km].
DOMENICA POMERIGGIO: Perderà forza dopo aver attraversato le catene montuose del sud del Giappone ... emergerà poi sul Mar del Giappone ... circa 180 km a nord ovest di Kyoto, in Giappone [02:00 10 agosto: 36.6N 134.6E @ 95kph].
Nel frattempo il super tifone Genevieve, un tifone di Categoria 5 rimane in azione più a Est non andando fortunatamente a minacciare la terraferma. Al momento si trova a coordinate 16.8N e 176.0E con venti al sui interno sino a 140 KT e raffiche a 170 KT.
Aggiornamento 7 agosto 2014 ore 11:40
Negli ultimi giorni abbiamo seguito le vicende del 3° super tifone della stagione 2014, Halong che ha raggiunto la sua massima intensità Sabato 2 Agosto diventando un livello 5. Ma oggi Halong fa decisamente meno paura dei giorni scorsi quando i venti che ruotavano attorno ad un minimo di 940hp avevano raggiunto un'intensità di 230km/h.
L'agenzia meteorologica giapponese stima che Halong sfiorerà Okinawa tra oggi e Domani e Sabato 9 raggiungerà le prefetture meridionali di Kagoshima e Miyasaki con un livello 1-2 (forte) e venti fino a 150-160km/h proseguendo nella giornata del 10 verso l'Isola Principale dell'arcipelago. Per allora il tifone risulterà declassato a tempesta tropicale e non sembra che debba interessare in modo incisivo la prefettura di Tokio.
L'allerta tuttavia resta, si teme soprattutto il carico di pioggia che accompagnerà il landfall del tifone, piogge torrenziali che potrebbero provocare inondazioni e smottamenti su un territorio che geomorfologicamente risulta assai delicato e già di recente ha subito importanti precipitazioni. Seguiranno ulteriori aggiornamenti.
Ci sono ormai pochi dubbi al riguardo, l'agenzia meteorologica giapponese da per scontato che il terzo super ciclone della stagione 2014 raggiungerà il Giappone meridionale nella giornata di Venerdì 8 Agosto. Massima allerta per la prefettura di Okinawa che fronteggerà la tempesta ancora carica di tutta l'energia accumulata sull'oceano. Allerta elevata anche per le prefetture di Kagoshima e Miyasaki che saranno raggiunte nella giornata di Sabato 9 Agosto, tuttavia per allora il super tifone avrà già perduto buona parte della sua carica.
Una carica energetica che ha già cominciato a perdere dall'altro ieri passando da super tifone a tifone con un minimo di 950hp ed una velocità massima dei venti di 150km/h, un livello 2, tuttavia le previsioni per i prossimi giorni danno un nuovo approfondimento del minimo ed un sensibile rinforzo dei venti. Si stima che entro domani con un minimo di 945hp i venti potrebbero raggiungere un'intensità massima di 180km/h.
Con questi presupposti energetici Halong dovrebbe poi muoversi in direzione nord verso l'arcipelago meridionale giapponese impattando sulla prefettura di Okinawa. Le conseguenze più temute sono le inondazioni visto che negli ultimi giorni l'area è già stata interessata da forti piogge e l'ulteriore carico di precipitazioni potrebbe causare smottamenti e alluvioni lampo. Ci terremo aggiornati.
Il Tifone HALONG (JOSE) ha leggermente accelerato la sua marcia nel corso delle ultime ore, continuando a muoversi verso il sud del Giappone. Ma vediamo gli ultimi dati rilevati:
Nome: TY Halong (Jose)
Località: Sull'Oceano Pacifico nordoccidentale, a est della Ryukyu (vicino 28.8N - 131.5E)
Distanza: Circa 445 km a nord est di Okinawa, in Giappone ... o 1.330 km a nord-est di Basco, Batanes
Venti (10-min avg): 130 km vicino al centro ... Raffiche: 160 km/h
Pioggia accumulata (vicino al centro): 200 a 400 mm [Heavy Extreme]
Pressione centrale: 970 millibar (hPa)
Dimensione (in diametro): 945 km (media)
Movimento: Nord-Nordest a 15 kph
Verso: Giappone meridionale
Previsioni: Il TY Halong (Jose) dovrebbe girare verso nord-nord-est nel corso dei prossimi giorni, avvicinandosi alla costa sud-orientale di Kyushu, in Giappone Sabato pomeriggio. Dovrebbe così creare landfall Domenica mattina lungo il comparto occidentale di Shikoku. Halong (Jose) dovrebbe perdere forza nelle prossime 48 ore. Nel dettaglio:
SABATO POMERIGGIO: perderà forza mentre si muoverà in direzione nord-nord-est verso Kyushu-Shikoku Area ... circa 150 km a est-sud est di Kagoshima, Giappone [14:00 9 agosto: 31.1N 132.0E @ 120 km].
DOMENICA POMERIGGIO: Perderà forza dopo aver attraversato le catene montuose del sud del Giappone ... emergerà poi sul Mar del Giappone ... circa 180 km a nord ovest di Kyoto, in Giappone [02:00 10 agosto: 36.6N 134.6E @ 95kph].
Nel frattempo il super tifone Genevieve, un tifone di Categoria 5 rimane in azione più a Est non andando fortunatamente a minacciare la terraferma. Al momento si trova a coordinate 16.8N e 176.0E con venti al sui interno sino a 140 KT e raffiche a 170 KT.
Aggiornamento 7 agosto 2014 ore 11:40
Negli ultimi giorni abbiamo seguito le vicende del 3° super tifone della stagione 2014, Halong che ha raggiunto la sua massima intensità Sabato 2 Agosto diventando un livello 5. Ma oggi Halong fa decisamente meno paura dei giorni scorsi quando i venti che ruotavano attorno ad un minimo di 940hp avevano raggiunto un'intensità di 230km/h.
L'agenzia meteorologica giapponese stima che Halong sfiorerà Okinawa tra oggi e Domani e Sabato 9 raggiungerà le prefetture meridionali di Kagoshima e Miyasaki con un livello 1-2 (forte) e venti fino a 150-160km/h proseguendo nella giornata del 10 verso l'Isola Principale dell'arcipelago. Per allora il tifone risulterà declassato a tempesta tropicale e non sembra che debba interessare in modo incisivo la prefettura di Tokio.
L'allerta tuttavia resta, si teme soprattutto il carico di pioggia che accompagnerà il landfall del tifone, piogge torrenziali che potrebbero provocare inondazioni e smottamenti su un territorio che geomorfologicamente risulta assai delicato e già di recente ha subito importanti precipitazioni. Seguiranno ulteriori aggiornamenti.
Ci sono ormai pochi dubbi al riguardo, l'agenzia meteorologica giapponese da per scontato che il terzo super ciclone della stagione 2014 raggiungerà il Giappone meridionale nella giornata di Venerdì 8 Agosto. Massima allerta per la prefettura di Okinawa che fronteggerà la tempesta ancora carica di tutta l'energia accumulata sull'oceano. Allerta elevata anche per le prefetture di Kagoshima e Miyasaki che saranno raggiunte nella giornata di Sabato 9 Agosto, tuttavia per allora il super tifone avrà già perduto buona parte della sua carica.
Una carica energetica che ha già cominciato a perdere dall'altro ieri passando da super tifone a tifone con un minimo di 950hp ed una velocità massima dei venti di 150km/h, un livello 2, tuttavia le previsioni per i prossimi giorni danno un nuovo approfondimento del minimo ed un sensibile rinforzo dei venti. Si stima che entro domani con un minimo di 945hp i venti potrebbero raggiungere un'intensità massima di 180km/h.
Con questi presupposti energetici Halong dovrebbe poi muoversi in direzione nord verso l'arcipelago meridionale giapponese impattando sulla prefettura di Okinawa. Le conseguenze più temute sono le inondazioni visto che negli ultimi giorni l'area è già stata interessata da forti piogge e l'ulteriore carico di precipitazioni potrebbe causare smottamenti e alluvioni lampo. Ci terremo aggiornati.
SUPER TIFONE HALONG: COLPIRA' LA CINA?
Per il momento non desta ancora preoccupazione ma lo stato di attenzione è molto alto per il super tifone Halong che nella serata di ieri Domenica si è approfondito fino a 940hp con venti che hanno raggiunto un'intensità massima di 230km/h, un livello 5.
In queste ore la sua energia si sta scaricando nel Mare delle Filippine, costituendo di fatto un pericolo per la sola navigazione, ma le previsioni per i prossimi giorni lo vedono muoversi in direzione nord, pericolosamente verso il Giappone che potrebbe raggiungere alla fine di questa settimana, Sabato 9 Agosto sfiorando Venerdì 8 Agosto Okinawa.
Occhi puntati su Halong quindi soprattutto nel distretto giapponese meridionale tra le prefetture di Kagoshima e Miyasaki perché se l'intensità restasse quella attuale potrebbe essere un vero e proprio disastro. Noi naturalmente ne seguiremo l'evoluzione giorno per giorno pubblicando sempre nuovi aggiornamenti.
In queste ore la sua energia si sta scaricando nel Mare delle Filippine, costituendo di fatto un pericolo per la sola navigazione, ma le previsioni per i prossimi giorni lo vedono muoversi in direzione nord, pericolosamente verso il Giappone che potrebbe raggiungere alla fine di questa settimana, Sabato 9 Agosto sfiorando Venerdì 8 Agosto Okinawa.
Occhi puntati su Halong quindi soprattutto nel distretto giapponese meridionale tra le prefetture di Kagoshima e Miyasaki perché se l'intensità restasse quella attuale potrebbe essere un vero e proprio disastro. Noi naturalmente ne seguiremo l'evoluzione giorno per giorno pubblicando sempre nuovi aggiornamenti.
AUSTRALIA: LA PIU' INTENSA ONDATA DI GELO E DAMA BIANCA DEGLI ULTIMI 30 ANNO COLPISCE IL SUD
Inverno ruggente sull'Australia meridionale, Victoria sotto gelo e neve: nelle ultime ore la regione è stata interessata da fredde correnti antartiche che si sono inoltrate a latitudini decisamente basse, con la 0°C che si è portata oltre il 30° latitudine Sud posizionandosi poi non molto lontano dal Tropico del Capricorno. A Victoria era dal 1986 che non si registravano nevicate diffuse e a quote basse come quelle che si sono avute venerdì scorso. La neve ha imbiancato aree come Otways, Ballarat, Daylesford, Macedon, Dandenongs e Gippsland.
Del nevischio ha interessato persino le zone periferiche di Melbourne, mentre in città si sono raggiunti i 7°C ma con una temperatura percepita vicina allo 0°C, a causa del forte vento. Proprio Melbourne infatti ha registrato raffiche fino a 110km/h, così come buona parte dello stato di Victoria. Sulle aree interne sono stati raggiunti i -1/-2°C anche in pianura. La neve ha colto di sorpresa molti abitanti, non abituati alla dama bianca:
Fino a oltre 1700 le richieste di soccorso, 900 solamente nella provincia di Melbourne, mentre migliaia di case sono rimaste senza corrente elettrica. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori rovesci anche temporaleschi e accompagnati da grandine, mentre nelle aree montuose si potranno avere bufere di neve.
Del nevischio ha interessato persino le zone periferiche di Melbourne, mentre in città si sono raggiunti i 7°C ma con una temperatura percepita vicina allo 0°C, a causa del forte vento. Proprio Melbourne infatti ha registrato raffiche fino a 110km/h, così come buona parte dello stato di Victoria. Sulle aree interne sono stati raggiunti i -1/-2°C anche in pianura. La neve ha colto di sorpresa molti abitanti, non abituati alla dama bianca:
Fino a oltre 1700 le richieste di soccorso, 900 solamente nella provincia di Melbourne, mentre migliaia di case sono rimaste senza corrente elettrica. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori rovesci anche temporaleschi e accompagnati da grandine, mentre nelle aree montuose si potranno avere bufere di neve.
USA: MIDWEST DI NUOVO ALLE PRESE CON TEMPERATURE AUTUNNALI
Continua a far parlare di se anche in America questa folle estate 2014. Un'irruzione di aria fredda pilotata da un decentramento molto basso in latitudine del vortice polare sta interessando in queste ore tutto il nord America, dal Canada centro orientale fino al Midwest e non solo. Temperature piuttosto inusuali hanno raggiunto anche gli stati meridionali del Kansas e del Missouri. Normalmente in questo periodo dell'anno, statisticamente il più caldo , dovrebbero esserci valori abbondantemente al di sopra dei 30° sulle pianure interne statunitensi, se invece diamo un'occhiata ai valori registrati questa mattina ci sembra di essere in ottobre. Solo 6° di minima sul Canada in Ontario, 7° sulle sponde dei Grandi Laghi tra Michigan e Wisconsin. Non oltre i 12-14° su Minnesota, Iowa, Illinois. Per trovare valori "normali bisogna scendere fino al golfo del Messico. Situazione contraria invece più ad ovest dove l'alta pressione sub tropicale ha il suo baluardo. Temperature molto elevate su California, Arizona e Nevada con punte di 30-31° (parliamo sempre di minime). Molto caldo per il periodo anche su Oregon, Idaho e Montana con minime fino a 25-26°.
ESTATE PAZZA ANCHE NEGLI USA: NUOVA ONDATA FREDDA IN ARRIVO
Clima fresco e instabile non sta solo interessando solo l'Europa centrale e la nostra Penisola ma anche il comparto settentrionale ed ancor più la Regioni dei Grandi Laghi degli USA. È infatti prevista una nuova intensa ed estesa incursione fredda già nel corso delle prossime ore e nei primi giorni della prossima settimana, portata di una vasta circolazione depressionaria in formazione tra Ontario e Québec, che spingerà un fronte freddo dal Canada sugli Stati centro orientale degli USA.
Le temperature sono così attese in forte calo con valori localmente fino a 20 gradi fahrenheit sotto le medie del periodo. Una situazione che già di per sé è anomale per il periodo estivo ma che in questa pazza estate si è aimè ripetuta più di una volta. Ricordiamo infatti l'incursione fredda di metà Luglio ma estendendo l'analisi nei primi sei mesi dell'anno ci accorgiamo che gran parte del territorio ad est delle Montagne Rocciose è risultato sotto media.
La regione più colpita dalla prossima incursione fredda sala la zona al di sopra del Midwest, ove sicuramente si registreranno i maggiori discostamenti dalle medie del periodo. Più nel dettaglio il calo è atteso già in giornata con il maltempo che della Penisola del Michigan si estenderà verso Sud. Lunedì la rinfrescata raggiungerà Indiana, Ohio e molte aree di Illinois, Missouri e Kansas. Attesi record di temperatura minima nella valle dell'Ohio tra Martedì e Mercoledì con valori tra i 50 ed i 60° F. Di seguito le temperature previste nei prossimi giorni da Wheater Channel.
Ricordiamo infine che a Indianapolis in termometro quest'anno non ha mai raggiunto i 90°F, registrando solo 88°F in 5 occasioni. Vedremo se si eguaglierà l'anno 2004 quando nella metropoli, per tutta l'estate, i termometri non raggiunsero mai i 90°F.
Le temperature sono così attese in forte calo con valori localmente fino a 20 gradi fahrenheit sotto le medie del periodo. Una situazione che già di per sé è anomale per il periodo estivo ma che in questa pazza estate si è aimè ripetuta più di una volta. Ricordiamo infatti l'incursione fredda di metà Luglio ma estendendo l'analisi nei primi sei mesi dell'anno ci accorgiamo che gran parte del territorio ad est delle Montagne Rocciose è risultato sotto media.
La regione più colpita dalla prossima incursione fredda sala la zona al di sopra del Midwest, ove sicuramente si registreranno i maggiori discostamenti dalle medie del periodo. Più nel dettaglio il calo è atteso già in giornata con il maltempo che della Penisola del Michigan si estenderà verso Sud. Lunedì la rinfrescata raggiungerà Indiana, Ohio e molte aree di Illinois, Missouri e Kansas. Attesi record di temperatura minima nella valle dell'Ohio tra Martedì e Mercoledì con valori tra i 50 ed i 60° F. Di seguito le temperature previste nei prossimi giorni da Wheater Channel.
Ricordiamo infine che a Indianapolis in termometro quest'anno non ha mai raggiunto i 90°F, registrando solo 88°F in 5 occasioni. Vedremo se si eguaglierà l'anno 2004 quando nella metropoli, per tutta l'estate, i termometri non raggiunsero mai i 90°F.
IL TIFONE MATMO PUNTA TAIWAN, PREVISTE PIOGGE TORRENZIALI E INONDAZIONI
Aggiornamento 23 luglio
ore 12:39: Il Tifone Matmo solo ieri a poche centinaia di miglia dalle coste di Taiwan ha raggiunto l'isola con venti fino a 120km/h e piogge torrenziali (un livello 2 di intensità). Le forti precipitazioni nella zona montagnosa stanno producendo smottamenti e frane mentre i venti stanno abbattendo alberi e tralicci dell'alta tensioneprovocando numerosi black out in diverse piccole città della zona sud orientale dove è stato necessario chiudere scuole e sgomberare diversi edifici. Il famoso cacciatore di tempeste James Reynolds ha descritto la situazione nelle frazioni interne come molto pericolosa soprattutto a causa delle inondazioni e degli alberi sradicati. Nei grossi centri invece le strutture hanno resistito abbastanza bene. Nel suo passaggio sulla terraferma Matmo ha perso gran parte della sua energia e ora si dirige declassato come tempesta tropicale verso le coste della Cina orientale ripercorrendo probabilmente le orme di Rammasun, Shangai si prepara all'arrivo di piogge molto intense. E proprio a proposito di Rammasun si fa più alto il bilancio delle vittime provocate dal super tifone che Venerdì scorso dopo essere passato sulle Filippine ha impattato sulle coste meridionali della Repubblica Popolare con venti fino a 215km/h (un livello 4-5). Sarebbero almeno 56 le vittime cinesi che aggiunte a quelle delle Isole Filippine e del Vietnam fanno arrivare a 151 il numero totale dei morti. Si tratta del più violento tifone che abbia mai interessato la Cina negli ultimi 40 anni.
Il tifone Matmo ormai già nei pressi della costa sud orientale, attraverserà tutta l'isola di Taiwan. Proprio in queste ore la ex tempesta tropicale divenuta a tutti gli effetti tifone il giorno 19 Luglio sta intensificandosi ed approfondendosi. I venti inizialmente non superiori ai 120km/h sfiorano adesso i 180km/h e l'occhio del ciclone ha raggiunto geopotenziali di 965hp. Si tratta di un livello 2 su una scala che ne conta al massimo 5.
La principale agenzia giapponese di sorveglianza ha stimato che ad una velocità di circa 25km/h in direzione nord nord ovest il vortice attraverserà Taiwan raggiungendo domattina le coste cinesi mantenendo più o meno lo stesso livello di pericolosità. Massima allerta quindi per le prossime 24ore, attese piogge torrenziali e inondazioni, tra i provvedimenti presi è stata anche decisa l'evacuazione di oltre 5000 turisti. Poi domani una volta raggiunta l'area continentale cinese il tifone comincerà lentamente a colmarsi declassandosi fino ai livelli di tempesta tropicale.
ore 12:39: Il Tifone Matmo solo ieri a poche centinaia di miglia dalle coste di Taiwan ha raggiunto l'isola con venti fino a 120km/h e piogge torrenziali (un livello 2 di intensità). Le forti precipitazioni nella zona montagnosa stanno producendo smottamenti e frane mentre i venti stanno abbattendo alberi e tralicci dell'alta tensioneprovocando numerosi black out in diverse piccole città della zona sud orientale dove è stato necessario chiudere scuole e sgomberare diversi edifici. Il famoso cacciatore di tempeste James Reynolds ha descritto la situazione nelle frazioni interne come molto pericolosa soprattutto a causa delle inondazioni e degli alberi sradicati. Nei grossi centri invece le strutture hanno resistito abbastanza bene. Nel suo passaggio sulla terraferma Matmo ha perso gran parte della sua energia e ora si dirige declassato come tempesta tropicale verso le coste della Cina orientale ripercorrendo probabilmente le orme di Rammasun, Shangai si prepara all'arrivo di piogge molto intense. E proprio a proposito di Rammasun si fa più alto il bilancio delle vittime provocate dal super tifone che Venerdì scorso dopo essere passato sulle Filippine ha impattato sulle coste meridionali della Repubblica Popolare con venti fino a 215km/h (un livello 4-5). Sarebbero almeno 56 le vittime cinesi che aggiunte a quelle delle Isole Filippine e del Vietnam fanno arrivare a 151 il numero totale dei morti. Si tratta del più violento tifone che abbia mai interessato la Cina negli ultimi 40 anni.
Il tifone Matmo ormai già nei pressi della costa sud orientale, attraverserà tutta l'isola di Taiwan. Proprio in queste ore la ex tempesta tropicale divenuta a tutti gli effetti tifone il giorno 19 Luglio sta intensificandosi ed approfondendosi. I venti inizialmente non superiori ai 120km/h sfiorano adesso i 180km/h e l'occhio del ciclone ha raggiunto geopotenziali di 965hp. Si tratta di un livello 2 su una scala che ne conta al massimo 5.
La principale agenzia giapponese di sorveglianza ha stimato che ad una velocità di circa 25km/h in direzione nord nord ovest il vortice attraverserà Taiwan raggiungendo domattina le coste cinesi mantenendo più o meno lo stesso livello di pericolosità. Massima allerta quindi per le prossime 24ore, attese piogge torrenziali e inondazioni, tra i provvedimenti presi è stata anche decisa l'evacuazione di oltre 5000 turisti. Poi domani una volta raggiunta l'area continentale cinese il tifone comincerà lentamente a colmarsi declassandosi fino ai livelli di tempesta tropicale.
IL FRONTE IN ARRIVO SULL'ITALIA PROVOCA GRANDINE FINO A 9cm DI DIAMETRO
Violenti temporali e grandinate sulla Francia - Nelle ultime ore una perturbazione atlantica ha interessato l'Europa occidentale determinando locali episodi di forte maltempo. Colpita da violenti temporali in particolare la Francia, dove il fronte ha messo a stretto contatto masse d'aria fresca atlantica con masse molto più calde ed umide in risalita dal Nord Africa. Il tiraggio verticale indotto dal transito della corrente a getto in quota ( lungo il ramo ascendente della saccatura che ospita la perturbazione ), ha inoltre esaltato i fenomeni temporaleschi.
Si sono avuti così fenomeni violenti associati ad improvvise raffiche di vento ma soprattutto grandinate anche di grosse dimensioni, in particolare sulla Normandia: a Saint-Valery-en-Caux si sono registrati chicchi di grandine dal diametro di 9cm, fino a 6cm a Pont-Audemer, sempre in Normandia, e a Riberac, in Aquitania. Violente grandinate anche sulle regioni centrali, fino a 5cm di diametro registrati a to map Marmagne. Diversi i danni non solo alle auto ma anche alle strutture edilizie, capannoni e ovviamente alle colture. La perturbazione responsabile di questi fenomeni sta ora abbordando il Nord Italia e nella giornata di lunedì transiterà anche sul resto d'Italia.
Si sono avuti così fenomeni violenti associati ad improvvise raffiche di vento ma soprattutto grandinate anche di grosse dimensioni, in particolare sulla Normandia: a Saint-Valery-en-Caux si sono registrati chicchi di grandine dal diametro di 9cm, fino a 6cm a Pont-Audemer, sempre in Normandia, e a Riberac, in Aquitania. Violente grandinate anche sulle regioni centrali, fino a 5cm di diametro registrati a to map Marmagne. Diversi i danni non solo alle auto ma anche alle strutture edilizie, capannoni e ovviamente alle colture. La perturbazione responsabile di questi fenomeni sta ora abbordando il Nord Italia e nella giornata di lunedì transiterà anche sul resto d'Italia.
FILIPPINE: MASSIMA ALLERTA PER IL TIFONE RAMMASUN
Aggiornamento 17 luglio ore: 17:59
Il tifone Rammasun ha lasciato le Filippine, provocando morte e distruzione sul comparto centro-settentrionale con piogge alluvionali e venti violenti, anche a Metro Manila. Nel momento del landfall Rammasun ha colpito con raffiche di vento fino a 200km/h. Sul Luzon gli accumuli medi spaziano tra i 100 ed i 200mm, con picchi vicino ai 300mm a Legaspi. Non solo allagamenti ma anche molti alberi e pali abbattuti dal vento: all'areoporto di Ninoy Aquino, a Sud di Manila, è stata registrata una raffica di 113km/h. Secondo i dati del National Disaster Risk Reduction and Management Council, 40 persone sono rimaste uccise dal passaggio della tempesta. Oltre 500.000 gli sfollati e oltre 26.000 le case distrutte o seriamente danneggiate. Pesanti anche i disagi ai trasporti, con 254 voli cancellati. E intanto un nuovo ciclone minaccia le Filippine, vortice che dovrebbe potenziarsi nelle prossime 24 ore.
Aggiornamento 16 luglio ore: 12:00
Come previsto il tifone Rammasun ha raggiunto le Filippine generando landfall nella mattinata di Mercoledì. Piogge torrenziali e venti tempestosi hanno così colpito duramente la capitale, causando in tutto il Paese almeno 11 vittime, specie a Nord, e centinaia di migliaia di evacuati.
Secondo fonti locali la furia del tifone ha divelto case, rovesciate auto, sradicato alberi anche nella metropoli di Manila, una città di 12 milioni di persone che virtualmente si è bloccata. Colpiti duramente anche tutti i villaggi della costa, con forti ripercussioni per i pescatori locali. Secondo quanto riportato dal servizio meteorologico nazionale il tifone ha colpito la costa, nonché le isole più orientali, con raffiche sino a 200 km/h, mentre in pieno Oceano si sono toccati punte di 250 km/hnella notte appena trascorsa. Circa il 90 % dei clienti della società elettrica di Manila sono al momento senza elettricità, mentre gran parte delle baraccopoli nella periferia sono state completamente distrutte. In tutto il Paese si contano al momento almeno 350.000 sfollati.
Di seguito gli ultimi dati rilevati:
Posizione: Over Tagaytay City (near 14.1N 121.0E)
Distanza: 45 km south of Metro Manila...or 110 km southeast of Subic, Zambales
Venti massimi (1-min avg): 165 kph near the center...Gustiness: 205 kph
Accumuli pluviometrici (near the center): 200 to 400 mm [Heavy to Extreme]
Dimensione(in diameter): 555 km (Small)
Ultimo movimento: West-Northwest @ 28 kph
Direzione di marcia: West-Northwest to Northwest @ 18 kph
Verso: Bataan-West Philippine Sea
Il tifone Rammasun continua a ricevere molta energia dall'Oceano Pacifico e nelle prossime ore è atteso l'impatto con il Sud Est Asiatico. Attualmente è classificato come categoria 3, con venti che superano i 180 km orari. Colpirà in serata le Filippine con intensità dei venti in lieve calo, ma possibili raffiche sulle terraferma fin oltre i 150 km orari. Tutto l'imponente sistema nuvoloso muove velocemente verso Ovest ad una velocità di 17 km orari e tra 2 giorni è atteso sul Vietnam settentrionale.
C'è grandissima apprensione da parte della popolazione filippina ,non solo per i violenti venti che soffiano al suo interno, ma soprattutto per le intense precipitazioni che accompagnano la tempesta. Secondo gli ultimi dati a disposizione dai modelli, potrebbero cadere fino a 300 millimetri di pioggia in poche ore; un vero disastro per popolazioni che vivono prevalentemente di agricoltura. Seguiranno aggiornamenti nelle prossime ore...
Il tifone Rammasun ha lasciato le Filippine, provocando morte e distruzione sul comparto centro-settentrionale con piogge alluvionali e venti violenti, anche a Metro Manila. Nel momento del landfall Rammasun ha colpito con raffiche di vento fino a 200km/h. Sul Luzon gli accumuli medi spaziano tra i 100 ed i 200mm, con picchi vicino ai 300mm a Legaspi. Non solo allagamenti ma anche molti alberi e pali abbattuti dal vento: all'areoporto di Ninoy Aquino, a Sud di Manila, è stata registrata una raffica di 113km/h. Secondo i dati del National Disaster Risk Reduction and Management Council, 40 persone sono rimaste uccise dal passaggio della tempesta. Oltre 500.000 gli sfollati e oltre 26.000 le case distrutte o seriamente danneggiate. Pesanti anche i disagi ai trasporti, con 254 voli cancellati. E intanto un nuovo ciclone minaccia le Filippine, vortice che dovrebbe potenziarsi nelle prossime 24 ore.
Aggiornamento 16 luglio ore: 12:00
Come previsto il tifone Rammasun ha raggiunto le Filippine generando landfall nella mattinata di Mercoledì. Piogge torrenziali e venti tempestosi hanno così colpito duramente la capitale, causando in tutto il Paese almeno 11 vittime, specie a Nord, e centinaia di migliaia di evacuati.
Secondo fonti locali la furia del tifone ha divelto case, rovesciate auto, sradicato alberi anche nella metropoli di Manila, una città di 12 milioni di persone che virtualmente si è bloccata. Colpiti duramente anche tutti i villaggi della costa, con forti ripercussioni per i pescatori locali. Secondo quanto riportato dal servizio meteorologico nazionale il tifone ha colpito la costa, nonché le isole più orientali, con raffiche sino a 200 km/h, mentre in pieno Oceano si sono toccati punte di 250 km/hnella notte appena trascorsa. Circa il 90 % dei clienti della società elettrica di Manila sono al momento senza elettricità, mentre gran parte delle baraccopoli nella periferia sono state completamente distrutte. In tutto il Paese si contano al momento almeno 350.000 sfollati.
Di seguito gli ultimi dati rilevati:
Posizione: Over Tagaytay City (near 14.1N 121.0E)
Distanza: 45 km south of Metro Manila...or 110 km southeast of Subic, Zambales
Venti massimi (1-min avg): 165 kph near the center...Gustiness: 205 kph
Accumuli pluviometrici (near the center): 200 to 400 mm [Heavy to Extreme]
Dimensione(in diameter): 555 km (Small)
Ultimo movimento: West-Northwest @ 28 kph
Direzione di marcia: West-Northwest to Northwest @ 18 kph
Verso: Bataan-West Philippine Sea
Il tifone Rammasun continua a ricevere molta energia dall'Oceano Pacifico e nelle prossime ore è atteso l'impatto con il Sud Est Asiatico. Attualmente è classificato come categoria 3, con venti che superano i 180 km orari. Colpirà in serata le Filippine con intensità dei venti in lieve calo, ma possibili raffiche sulle terraferma fin oltre i 150 km orari. Tutto l'imponente sistema nuvoloso muove velocemente verso Ovest ad una velocità di 17 km orari e tra 2 giorni è atteso sul Vietnam settentrionale.
C'è grandissima apprensione da parte della popolazione filippina ,non solo per i violenti venti che soffiano al suo interno, ma soprattutto per le intense precipitazioni che accompagnano la tempesta. Secondo gli ultimi dati a disposizione dai modelli, potrebbero cadere fino a 300 millimetri di pioggia in poche ore; un vero disastro per popolazioni che vivono prevalentemente di agricoltura. Seguiranno aggiornamenti nelle prossime ore...
INUSUALE ONDATA DI FREDDO SI ABBATTE SUGLI USA. MIDWEST CON MINIME QUASI INVERNALI
Dopo uno degli inverni più freddi degli ultimi decenni, anche l'estate americana riesce a far parlare di se. Con una configurazione sinottica molto simile a quella che nella scorsa stagione fredda ha interessato più volte gli States, una colata di aria artica ha attraversato il Canada riversandosi sul Midwest e raggiungendo con il suo fronte più meridionale anche gli stati più a sud come Kansas, Missouri, Kentucky. La causa va ricercata nell'approfondimento di un vortice freddo tra il Canada sud orientale ed il Midwest conseguente allo sviluppo di una massiccia struttura anticiclonica di matrice sub tropicale che si è portata dalle basse latitudini statunitensi fino al Canada occidentale.
L'irruzione di aria fredda ha formato un intenso fronte temporalesco che in queste ore sta portando maltempo sugli stati centrali. Forti temporali si sono abbattuti su Nebraska, Colorado, Kansas e Missouri. Due persone sono state colpite dai fulmini ed hanno perso la vita nel Parco Nazionale del Colorado.L'obiettivo della perturbazione è ora la costa orientale. Bollettini di allerta meteo sono stati diramati per tutti gli stati della costa. Richmond, Washington DC, Philadelphia, New York, Albany a rischio forti precipitazioni e alluvioni lampo. Sono giorni che l'evento viene annunciato dai canali di informazione meteorologica americana ma i valori di temperatura che si sono registrati all'alba di oggi hanno stupito persino gli esperti del settore.
termografia delle minime di stanotte (fonte weatheronline)In Canada le minime hanno sfiorato gli zero gradinell'Ontario meridionale e nel Quebeq. Nel midwest minime fino a 1° nell'aeroporto di Litcfield sulle pianure centrali, 3° nel North Dakota, 6° nel Sud Dakota. Ma valori molto bassi per il periodo sono stati registrati anche più a sud, solo 7° nel Nebraska, 8° nel Wyoming, 13° nel Missouri. Per tanto freddo sul Canada orientale e gli Stati Uniti centro orientali, tanto caldo sul Canada occidentale e gli stati uniti occidentali interessati dall'anticiclone sub tropicale con minime fino a 22-24° nella Columbia Britannica e nell'Alberta e fino a 28° su California, Arizona e Nevada.
L'irruzione di aria fredda ha formato un intenso fronte temporalesco che in queste ore sta portando maltempo sugli stati centrali. Forti temporali si sono abbattuti su Nebraska, Colorado, Kansas e Missouri. Due persone sono state colpite dai fulmini ed hanno perso la vita nel Parco Nazionale del Colorado.L'obiettivo della perturbazione è ora la costa orientale. Bollettini di allerta meteo sono stati diramati per tutti gli stati della costa. Richmond, Washington DC, Philadelphia, New York, Albany a rischio forti precipitazioni e alluvioni lampo. Sono giorni che l'evento viene annunciato dai canali di informazione meteorologica americana ma i valori di temperatura che si sono registrati all'alba di oggi hanno stupito persino gli esperti del settore.
termografia delle minime di stanotte (fonte weatheronline)In Canada le minime hanno sfiorato gli zero gradinell'Ontario meridionale e nel Quebeq. Nel midwest minime fino a 1° nell'aeroporto di Litcfield sulle pianure centrali, 3° nel North Dakota, 6° nel Sud Dakota. Ma valori molto bassi per il periodo sono stati registrati anche più a sud, solo 7° nel Nebraska, 8° nel Wyoming, 13° nel Missouri. Per tanto freddo sul Canada orientale e gli Stati Uniti centro orientali, tanto caldo sul Canada occidentale e gli stati uniti occidentali interessati dall'anticiclone sub tropicale con minime fino a 22-24° nella Columbia Britannica e nell'Alberta e fino a 28° su California, Arizona e Nevada.
STATES, VORTICE POLARE VERSIONE ESTIVA, NUOVO BRUTALE INVERNO? E IN EUROPA?
Questa stagione non finisce di sorprenderci, non solo in Italia dove l'estate prosegue a montagne russe. Le stranezze possono vedersi anche su altre zone dell'Emisfero Nord come ad esempio sul Nord America. Approfitto di queste situazioni per iniziare a raccontarvi da molto lontano la prossima stagione invernale...
E' inusuale in Luglio la discesa di un lobo del vortice polare in America, lo stesso che in inverno ha determinato neve e gelo su molte Nazioni. Per Chicago il periodo da dicembre a Marzo scorso è stato il più freddo dal 1872, l'inverno poi è risultato essere il più nevoso dopo il 1978/79 e 77/78. Detroit detiene un record di nevicate dal 1880. Abbiamo già anticipato nei giorni scorsi la possibile evoluzione di questa saccatura che in questa settimana avrebbe riversato il suo contenuto di aria fresca tanto da determinare temperature più consone a settembre. Una configurazione del genere in inverno avrebbe portato interessanti blizzard di neve...
Guardiamo l'evoluzione delle acque superficiali; le anomalie mostrano un nucleo positivo sul Golfo dell'Alaska (come lo scorso inverno) ed acque più calde lungo il Pacifico tropicale in movimento da ovest verso il Centro (El Nino Modoki). Questo scenario è un classico per le situazioni da vero inverno sul comparto centro orientale degli States. Senza dimenticare altri elementi climatici c'è da segnalare come le anomalie delle acque oceaniche sul Pacifico settentrionale in luglio 2014 sono molto simili a quelle del Luglio 2013. La natura si ripete, questo tipo di evoluzione potremmo rivederla durante la prossima stagione invernale? Sarà un'altra stagione invernale brutale per gli States? E in Europa cosa accadrà? Seguitemi...
E' inusuale in Luglio la discesa di un lobo del vortice polare in America, lo stesso che in inverno ha determinato neve e gelo su molte Nazioni. Per Chicago il periodo da dicembre a Marzo scorso è stato il più freddo dal 1872, l'inverno poi è risultato essere il più nevoso dopo il 1978/79 e 77/78. Detroit detiene un record di nevicate dal 1880. Abbiamo già anticipato nei giorni scorsi la possibile evoluzione di questa saccatura che in questa settimana avrebbe riversato il suo contenuto di aria fresca tanto da determinare temperature più consone a settembre. Una configurazione del genere in inverno avrebbe portato interessanti blizzard di neve...
Guardiamo l'evoluzione delle acque superficiali; le anomalie mostrano un nucleo positivo sul Golfo dell'Alaska (come lo scorso inverno) ed acque più calde lungo il Pacifico tropicale in movimento da ovest verso il Centro (El Nino Modoki). Questo scenario è un classico per le situazioni da vero inverno sul comparto centro orientale degli States. Senza dimenticare altri elementi climatici c'è da segnalare come le anomalie delle acque oceaniche sul Pacifico settentrionale in luglio 2014 sono molto simili a quelle del Luglio 2013. La natura si ripete, questo tipo di evoluzione potremmo rivederla durante la prossima stagione invernale? Sarà un'altra stagione invernale brutale per gli States? E in Europa cosa accadrà? Seguitemi...
VIOLENTI TEMPORALI IN SIBERIA: GRANDINATE DEVASTANTI E VITTIME A NOVOSIBIRSK
Violento temporale con vittime a Novosibirsk - La Siberia centrale è stata sferzata da violenti temporali, dopo che aria più fredda si è messa in moto dalle latitudini artiche verso Sud, contrastando con quella molto calda preesistente in risalita dal Kazakistan. Paritcolarmente colpita Novosibirsk, città capoluogo dell'omonima Regione del Distretto Federale Siberiano. Dopo infatti un pomeriggio rovente, con massime che hanno raggiunto i 37°C, è giunto un violento temporale accompagnato da forti raffiche di vento ma soprattutto da una grandinata devastante.
I danni sarebbero pesanti, con alberi sradicati uno dei quali è caduto su una tenda dove erano presenti tre bambini, due dei quali purtroppo deceduti durante il trasporto in ospedale. Al seguto dei violenti temporali la temperatura è calata sensibilmente.
I danni sarebbero pesanti, con alberi sradicati uno dei quali è caduto su una tenda dove erano presenti tre bambini, due dei quali purtroppo deceduti durante il trasporto in ospedale. Al seguto dei violenti temporali la temperatura è calata sensibilmente.
IL TIFONE NEOGURI SI ABBATTE SUL GIAPPONE MERIDIONALE, 600 MILA SFOLLATI E 1 MORTO
Accompagnato da venti fino a 270km/h e onde alte fino a 14m il tifone Neoguri, classificato di categoria 4 (il massimo è 5) ha raggiunto le isole meridionali dell'arcipelago giapponese del distretto di Okinawa provocando 1 morto e costringendo 600mila persone a lasciare le proprie abitazioni. Satoshi Ebihara, capo della sezione delle previsioni meteo della Jma ha ammesso che potrebbe trattarsi del tifone più forte mai arrivato in Giappone negli ultimi 50 anni. Il 26 Settembre del 1959 quando i sistemi di sorveglianza e prevenzione giapponesi non erano ancora in funzione e l'impero del sole levante stava ancora riprendendosi dalle devastazioni della seconda guerra mondiale, un gigantesco tifone tropicale Isewan che oggi sarebbe classificato di categoria 5 toccò terra nel distretto di Honshu provocando la morte di 5000 persone.
Il percorso di Neoguri nei prossimi 3 giorni (fonte JMA)Massima allerta quindi per Neoguri, l'ottavo tifone della stagione che si prepara ad inaugurare il nuovo sistema di allarme introdotto proprio l'anno scorso ad agosto con il massimo livello di pericolo previsto. A quanto sembra dalle ultime analisi Neoguri si muoverà in direzione est- nordest alla velocità di circa 25km/h attraversando l'intero arcipelago delle isole del Giappone, tuttavia la sua energia decrescerà rapidamente già a partire dalle prossime ore con un minimo barico che domani passerà dagli attuali 970hp fino a 985hp. I danni maggiori sono attesi quindi nel settore meridionale tra Kyushu, Shikoku e Honshu con piogge fino a 250-300mm e venti che potrebbero ancora superare i 150km/h.
Il percorso di Neoguri nei prossimi 3 giorni (fonte JMA)Massima allerta quindi per Neoguri, l'ottavo tifone della stagione che si prepara ad inaugurare il nuovo sistema di allarme introdotto proprio l'anno scorso ad agosto con il massimo livello di pericolo previsto. A quanto sembra dalle ultime analisi Neoguri si muoverà in direzione est- nordest alla velocità di circa 25km/h attraversando l'intero arcipelago delle isole del Giappone, tuttavia la sua energia decrescerà rapidamente già a partire dalle prossime ore con un minimo barico che domani passerà dagli attuali 970hp fino a 985hp. I danni maggiori sono attesi quindi nel settore meridionale tra Kyushu, Shikoku e Honshu con piogge fino a 250-300mm e venti che potrebbero ancora superare i 150km/h.
SUPER TIFONE NEOGURI PUNTA ORA IL GIAPPONE
NEOGURI (FLORITA) diventa il primo Super Typhoon del 2014 e secondo le ultime rilevazioni sta lentamente virando verso Okinawa, muovendosie attraverso il Mare delle Filippine del Nord. Nel contempo intensifica ulteriormente il monsone sudoccidentale (Hanging Habagat), portando piogge intense e raffiche di vento (non superiore a 50 km orari) attraverso Visayas e Luzon e soprattutto su Palawae e Panay, compresi Guimaras, e Negros occidentale.
Ma vediamo le ultime rilevazioni:
Posizione: sulla parte centrale del Mare delle Filippine settentrionale (20.0N 128.5E)
Distanza: 725 km S-SE of Okinawa, Japan...o 680 km E-SE di Basco, Batanes
Venti massimi (1-min avg): 240 kph vicino al centro...Raffiche: 295 kph
Accumulo 24H (near and west of the eye): da 200 a 510 mm [Heavy to Extreme]
Sezione (in diameter): 1,140 km (Average)
Movimento: NO a 22 kph
Previsioni
Il STY Neoguri (Florita) dovrebbe spostarsi verso nord-nord-ovest nel corso delle prossime 24 ore, con una brusca virata verso nord entro le 48 ore e poi curvare verso nord-nord-est entro le 72 ore. Neoguri passerà vicino ad Okinawa nel pomeriggio di Martedì e si muoverà verso la costa nord-occidentale di Kyushu, in Giappone, all'inizio del Mercoledì mattina.
Neoguri (Florita) è ancora previsto in rinforzo nelle prossime 24 -36 ore. A seguire dovrebbe iniziare ad indebolirsi rapidamente.
MARTEDI MATTINA: Si avvicinerà a Okinawa ... circa 295 km SSW di Naha International Airport, Okinawa [02:00 8 Luglio: 23.8N 126.4E @ 260kph] .
MERCOLEDI MATTINA: Si allontanerà da Okinawa indebolendosi... circa 295 km NNW di Naha International Airport, Okinawa [02:00 9 Luglio: 28.7N 126.7E @ 260kph ].
GIOVEDI MATTINA: Piegerà verso nord-est lungo la costa nord-occidentale di Kyushu, in Giappone ... circa 60 km a SO di Sasebo, in Giappone [02:00 10 Luglio: 32.8N 129.2E @ 195kph].
Ma vediamo le ultime rilevazioni:
Posizione: sulla parte centrale del Mare delle Filippine settentrionale (20.0N 128.5E)
Distanza: 725 km S-SE of Okinawa, Japan...o 680 km E-SE di Basco, Batanes
Venti massimi (1-min avg): 240 kph vicino al centro...Raffiche: 295 kph
Accumulo 24H (near and west of the eye): da 200 a 510 mm [Heavy to Extreme]
Sezione (in diameter): 1,140 km (Average)
Movimento: NO a 22 kph
Previsioni
Il STY Neoguri (Florita) dovrebbe spostarsi verso nord-nord-ovest nel corso delle prossime 24 ore, con una brusca virata verso nord entro le 48 ore e poi curvare verso nord-nord-est entro le 72 ore. Neoguri passerà vicino ad Okinawa nel pomeriggio di Martedì e si muoverà verso la costa nord-occidentale di Kyushu, in Giappone, all'inizio del Mercoledì mattina.
Neoguri (Florita) è ancora previsto in rinforzo nelle prossime 24 -36 ore. A seguire dovrebbe iniziare ad indebolirsi rapidamente.
MARTEDI MATTINA: Si avvicinerà a Okinawa ... circa 295 km SSW di Naha International Airport, Okinawa [02:00 8 Luglio: 23.8N 126.4E @ 260kph] .
MERCOLEDI MATTINA: Si allontanerà da Okinawa indebolendosi... circa 295 km NNW di Naha International Airport, Okinawa [02:00 9 Luglio: 28.7N 126.7E @ 260kph ].
GIOVEDI MATTINA: Piegerà verso nord-est lungo la costa nord-occidentale di Kyushu, in Giappone ... circa 60 km a SO di Sasebo, in Giappone [02:00 10 Luglio: 32.8N 129.2E @ 195kph].
TIFONE NEOGURI (CAT 4) IN AZIONE SULLE FILIPPINE
Il potente tifone NEOGURI è entrato nelle utlime ore nella zona di responsabilità filippina (PAR) assumendo localmente il nome di "FLORITA" . Al momento è un tifone di categoria 4 ed in marcia verso Ponente continua a minacciare Okinawa e le isole Ryukyu. Nel contempo sta intensificando il Monsone sudoccidnetale, responsabile di piogge torrenziali e forti venti su Visayas occidentale e Mimaro.
CORRENTE INFORMAZIONI CICLONE
Località: Si trova sulla parte orientale del Mar delle Filippine del Nord (corrdinate 17.7N 133.7E)
Distanza: 1150 chilometri a sud-sud est di Okinawa, in Giappone ... o 1.220 chilometri a est-sud-est di Santa Ana, Cagayan
Venti: I venti massimi (1-min avg): 220 kph vicino al centro con raffiche a 270 kph
Accumulo: (vicino e a nord dell'occhio): 200-350 mm [Heavy Extreme]
Dimensione (in diametro): 1.035 km (media)
Movimento : Northwest a circa 22 kph
Previsione : Nord-ovest a 24 km orari
Verso: North Philippine Sea-Ryukyus Area
PREVISIONI
Traiettoria prevista
IL TY Neoguri (Florita) dovrebbe continuare a muoversi verso ONO-NO nel corso delle prossime 24 ore per poi virare bruscamente verso NO attraverso le prossime 48 ore e verso N-NNE entro le 72 ore. Neoguri passerà molto vicino a Okinawa nel pomeriggio di Martedì e si muoverà nel Mar Giallo in direzione occidentale di Kyushu Mercoledì mattina.
Neoguri (Florita) dovrebbe continuare a rafforzare nelle prossime 36 ore e potrebbe diventare un Super Tifone Lunedi. Entro 48 ore il tifone inizierà poi ad indebolirsi.
LUNEDI MATTINA PRESTO: diventa un Super Tifone mentre si muoverà attraverso il Mar delle Filippine del Nord ... circa 755 km ESE di Basco, Batanes [02:00 7 Luglio: 19.9N 129.2E @ 250kph].
MARTEDI MATTINA: girerà repentinamente verso NNW sul comparto settentrionale delle Mare dellle Filippine avvicinandosi a Okinawa Area ... circa 245 km SSW di Naha International Airport, Okinawa [02:00 8 Luglio: 24.1N 127.0E @ 260kph].
MERCOLEDI MATTINA: si troverà sul Mar Cinese orientale ... circa 325 km NNW di Naha International Airport, Okinawa [02:00 9 Luglio: 29.1N 127.2E @ 230kph].
CORRENTE INFORMAZIONI CICLONE
Località: Si trova sulla parte orientale del Mar delle Filippine del Nord (corrdinate 17.7N 133.7E)
Distanza: 1150 chilometri a sud-sud est di Okinawa, in Giappone ... o 1.220 chilometri a est-sud-est di Santa Ana, Cagayan
Venti: I venti massimi (1-min avg): 220 kph vicino al centro con raffiche a 270 kph
Accumulo: (vicino e a nord dell'occhio): 200-350 mm [Heavy Extreme]
Dimensione (in diametro): 1.035 km (media)
Movimento : Northwest a circa 22 kph
Previsione : Nord-ovest a 24 km orari
Verso: North Philippine Sea-Ryukyus Area
PREVISIONI
Traiettoria prevista
IL TY Neoguri (Florita) dovrebbe continuare a muoversi verso ONO-NO nel corso delle prossime 24 ore per poi virare bruscamente verso NO attraverso le prossime 48 ore e verso N-NNE entro le 72 ore. Neoguri passerà molto vicino a Okinawa nel pomeriggio di Martedì e si muoverà nel Mar Giallo in direzione occidentale di Kyushu Mercoledì mattina.
Neoguri (Florita) dovrebbe continuare a rafforzare nelle prossime 36 ore e potrebbe diventare un Super Tifone Lunedi. Entro 48 ore il tifone inizierà poi ad indebolirsi.
LUNEDI MATTINA PRESTO: diventa un Super Tifone mentre si muoverà attraverso il Mar delle Filippine del Nord ... circa 755 km ESE di Basco, Batanes [02:00 7 Luglio: 19.9N 129.2E @ 250kph].
MARTEDI MATTINA: girerà repentinamente verso NNW sul comparto settentrionale delle Mare dellle Filippine avvicinandosi a Okinawa Area ... circa 245 km SSW di Naha International Airport, Okinawa [02:00 8 Luglio: 24.1N 127.0E @ 260kph].
MERCOLEDI MATTINA: si troverà sul Mar Cinese orientale ... circa 325 km NNW di Naha International Airport, Okinawa [02:00 9 Luglio: 29.1N 127.2E @ 230kph].
CURIOSITA': RECORD DI FULMINI SUL LAGO MARACAIBO, VENEZUELA; OLTRE 1 MILIONE L'ANNO!
In una piccola area del Venezuela settentrionale, dove il fiume Catatumbo si incontra con il lago Maracaibo, cade una quantità impressionante di fulmini ogni anno, in media ben 1 milione e 200 mila!Un vero spettacolo della Natura, per quanto pericoloso da osservare, che può essere osservato mediamente 160 notti l'anno, per una durata che supera anche le 10 ore e con anche oltre 250 fulminazioni per ora.
Le fulminazioni persistenti sono visibili anche a grande distanza, fino ad oltre 250 miglia, tanto che questo luogo è stato un punto di riferimento e di orientazione per i naviganti dei Caraibi, in epoca coloniale. I fulmini di Catatumbo assumono colorazioni diverse, dal rosso all'arancione al blu, grazie anche alla presenza di polveri che interagiscono con il vapor acqueo. Questo luogo appare anche nella letteratura del passato, in particolare in un'opera del poeta spagnolo Lope de Vega, "Dragontea", scritto nel 1597, che racconta come Sir Francis Drake utilizzò queste fulminazioni per orientarsi nella città di Maracaibo.
Probabilmente una tanto elevata attività elettrica è da ricondursi anche alla particolare topografia del luogo, con il lago Maracaibo chiuso nei tra lati dalle montagne, mentre da quello libero risalgono masse di aria calda ed umida provenienti dai Caraibi. Sopra il lago dunque si scontrano queste masse d'aria calda con quelle più fredde in discesa dalle Ande, con l'ulteriore apporto di vapor acqueo fornito dalla superficie del lago. I temporali sono dunque costantemente assicurati, grazie anche all'ascesa e condensazione forzata delle masse d'aria lungo i pendii montuosi.
Le fulminazioni persistenti sono visibili anche a grande distanza, fino ad oltre 250 miglia, tanto che questo luogo è stato un punto di riferimento e di orientazione per i naviganti dei Caraibi, in epoca coloniale. I fulmini di Catatumbo assumono colorazioni diverse, dal rosso all'arancione al blu, grazie anche alla presenza di polveri che interagiscono con il vapor acqueo. Questo luogo appare anche nella letteratura del passato, in particolare in un'opera del poeta spagnolo Lope de Vega, "Dragontea", scritto nel 1597, che racconta come Sir Francis Drake utilizzò queste fulminazioni per orientarsi nella città di Maracaibo.
Probabilmente una tanto elevata attività elettrica è da ricondursi anche alla particolare topografia del luogo, con il lago Maracaibo chiuso nei tra lati dalle montagne, mentre da quello libero risalgono masse di aria calda ed umida provenienti dai Caraibi. Sopra il lago dunque si scontrano queste masse d'aria calda con quelle più fredde in discesa dalle Ande, con l'ulteriore apporto di vapor acqueo fornito dalla superficie del lago. I temporali sono dunque costantemente assicurati, grazie anche all'ascesa e condensazione forzata delle masse d'aria lungo i pendii montuosi.
URAGANO ARTHUR GENERA LANDFELL NEL NORTH CAROLINA CON VENTI A 163 KM/h
Il primo Uragano della stagione in Atlantico, denominato Arthur, si è abbattuto nel corso della notte sulla costa occidentale degli U.S.A generando landfall nel North Carolina. Accompagnato da venti tempestosi, piogge torrenziali e mareggiate distruttive alle 23.15, ora locale, Arthur si è abbattuto sulle coste del Shackleford Banks, più precisamente tra Cape Lookout e Beaufort, Carolina del Nord con la forza di un Uragano di Categoria 2 ( venti a 77 mph e raffiche a ben 101 mph). Al momento si segnalano più di 21.000 persone senza corrente nel North Caroline.
Secondo l'ultimo bollettino emesso dal centro uragani statunitense l'occhio dell'Uragano si trovava alle 02 di stamani (ora locale) a coordinate 35.3 N e 76.1 W a circa 50 Km a W di CAPE HATTERAS, NORTH CAROLINA e 80 Km a SSW di MANTEO, NORTH CAROLINA.
Il centro depressionario da 973 mb, si muove in direzione NE a circa 34 km/h. I venti raggiungono i 113 km/h con raffiche anche superiori, sino a 155 km/h, mentre le ultime rilevazioni al suolo riportano i seguenti valori:
Secondo le ultime proiezioni l'uragano dovrebbe continuare la sua marcia verso NE andando ad interessare tutta la costa nordorientale delle Stati Uniti, colpendo non solo gli U.S.A ma anche il Canada orientale. Di seguito la proiezione elaborata da Weather Channel, che evidenzia la traiettoria prevista e l'intensità dell'uragano che gradualmente andrà diminuendo mentre si porterà in acque sempre più fredde.
Più nel dettaglio:
Venerdì: Arthur continua la sua marcia verso nord-est passando vicino a Cape Cod, Martha Vineyard e Nantucket Island of Massachusetts-
Sabato: Arthur si allontanerà da Cape Cod, Martha Vineyard e Nantucket Island Sabato mattina., declassando a depressione tropicale prima di passare vicino o sopra Nova Scotia .
Un HURRICANE WARNING è attivo al momento per:
* SURF CITY NORTH CAROLINA
* CONFINE NORD CAROLINA / VIRGINIA
* Pamlico Sound
* EASTERN Albemarle Sound
Un TROPICAL STORM WARNING è attivo per:
* da NORTH CAROLINA/VIRGINIA confine a CAPE CHARLES LIGHT
VIRGINIA...compreso CHESAPEAKE BAY
* ovest ALBEMARLE SOUND
* NANTUCKET
* CAPE COD da PROVINCETOWN a CHATHAM
Un TROPICAL STORM WATCH è attivo per:
* NEW BRUNSWICK dal confine tra U. S.A/CANADA a GRAND-ANSE
* tutta la NOVA SCOTIA incluso CAPE BRETON ISLAND
* tutte le PRINCE EDWARD ISLAND
Secondo l'ultimo bollettino emesso dal centro uragani statunitense l'occhio dell'Uragano si trovava alle 02 di stamani (ora locale) a coordinate 35.3 N e 76.1 W a circa 50 Km a W di CAPE HATTERAS, NORTH CAROLINA e 80 Km a SSW di MANTEO, NORTH CAROLINA.
Il centro depressionario da 973 mb, si muove in direzione NE a circa 34 km/h. I venti raggiungono i 113 km/h con raffiche anche superiori, sino a 155 km/h, mentre le ultime rilevazioni al suolo riportano i seguenti valori:
- Ocracoke: 56 mph con raffiche a 99 mph
- Cedar Island: 88 mph
- Hetters-Billy Mitchell 72 mph
Secondo le ultime proiezioni l'uragano dovrebbe continuare la sua marcia verso NE andando ad interessare tutta la costa nordorientale delle Stati Uniti, colpendo non solo gli U.S.A ma anche il Canada orientale. Di seguito la proiezione elaborata da Weather Channel, che evidenzia la traiettoria prevista e l'intensità dell'uragano che gradualmente andrà diminuendo mentre si porterà in acque sempre più fredde.
Più nel dettaglio:
Venerdì: Arthur continua la sua marcia verso nord-est passando vicino a Cape Cod, Martha Vineyard e Nantucket Island of Massachusetts-
Sabato: Arthur si allontanerà da Cape Cod, Martha Vineyard e Nantucket Island Sabato mattina., declassando a depressione tropicale prima di passare vicino o sopra Nova Scotia .
Un HURRICANE WARNING è attivo al momento per:
* SURF CITY NORTH CAROLINA
* CONFINE NORD CAROLINA / VIRGINIA
* Pamlico Sound
* EASTERN Albemarle Sound
Un TROPICAL STORM WARNING è attivo per:
* da NORTH CAROLINA/VIRGINIA confine a CAPE CHARLES LIGHT
VIRGINIA...compreso CHESAPEAKE BAY
* ovest ALBEMARLE SOUND
* NANTUCKET
* CAPE COD da PROVINCETOWN a CHATHAM
Un TROPICAL STORM WATCH è attivo per:
* NEW BRUNSWICK dal confine tra U. S.A/CANADA a GRAND-ANSE
* tutta la NOVA SCOTIA incluso CAPE BRETON ISLAND
* tutte le PRINCE EDWARD ISLAND
MALTEMPO USA: VIOLENTO TEMPORALE A NEW YORK, DANNI E FERITI A BROOKLYN
Violento temporale a New York, danni, disagi e feriti - L'area più gravemente colpita è stata quella di Brooklyn, dove 5 persone sono rimaste ferite per il crollo di una sezione della facciata ornamentale del famoso ponte che collega il quartiere con Manhattan. Proprio nei sottopassaggi del ponte la gente aveva trovato riparo dalle intemperie, ma sono stati investiti dalla caduta di calcinacci e mattoni. Il crollo non ha comunque riguardato strutture portanti del ponte la cui integrità non è in pericolo. Numerosi gli incidenti stradali avvenuti a causa del maltempo sulla Grande Mela. Spettacolari immagini riprendono inoltre la Freedom Tower centrata in pieno dal fulmine.
Altri rovesci e temporali sono attesi anche nelle prossime ore su tutto lo Stato di New York, localmente forti, in risalita lungo il ramo ascendente di una pronunciata saccatura in discesa dal Canada verso il Midwest. L'allerta meteo rimane dunque, aggravata proprio nel giorno dell'Indipendenza, 4 Luglio, dalla probabile risalita lungo la costa atlantica dell'uragano Arthur.
Altri rovesci e temporali sono attesi anche nelle prossime ore su tutto lo Stato di New York, localmente forti, in risalita lungo il ramo ascendente di una pronunciata saccatura in discesa dal Canada verso il Midwest. L'allerta meteo rimane dunque, aggravata proprio nel giorno dell'Indipendenza, 4 Luglio, dalla probabile risalita lungo la costa atlantica dell'uragano Arthur.
PIOGGE ALLUVIONALI SULLA CINA MERIDIONALE: ALMENO 23 VITTIME
Alluvioni sulla Cina meridionale, indotte dalle incessanti violente piogge che interessano il territorio. Secondo il Xinhua News Agency sarebbero almeno 24 le vittime e almeno 20 i dispersi, tutto confermato anche dal Chinese Ministry of Civil Affairs. Le vittime sono state registrate in 10 diverse province a seguito di intensi rovesci, tempeste di grandine e smottamenti; 5 vittime registrate anche nella provincia sudoccidentale dello Yunnan.
Le stime parlando di oltre 1 milione e 400.000 persone colpite in modo più o meno grave dalle forti piogge, con oltre 36.000 evacuazioni e un danno economico complessivo per ora calcolato intorno ai 240 milioni di dollari.
Su quest'area d'altra parte confluiscono masse d'aria molto calde ed umide dal Pacifico, richiamate da una depressione sull'entroterra cinese, che condensano intensi ammassi nuvolosi grazie anche all'orografia del territorio. E' abbastanza normale di fatto avere piogge molto intense in queste aree ed in questo periodo dell'anno. Ma effettiamente le piogge negli ultimi due mesi sono risultate talora eccezionali: nel Guangdong nel mese di Maggio, ad esempio, è piovuto fino al 200-300% in più del normale.
Le stime parlando di oltre 1 milione e 400.000 persone colpite in modo più o meno grave dalle forti piogge, con oltre 36.000 evacuazioni e un danno economico complessivo per ora calcolato intorno ai 240 milioni di dollari.
Su quest'area d'altra parte confluiscono masse d'aria molto calde ed umide dal Pacifico, richiamate da una depressione sull'entroterra cinese, che condensano intensi ammassi nuvolosi grazie anche all'orografia del territorio. E' abbastanza normale di fatto avere piogge molto intense in queste aree ed in questo periodo dell'anno. Ma effettiamente le piogge negli ultimi due mesi sono risultate talora eccezionali: nel Guangdong nel mese di Maggio, ad esempio, è piovuto fino al 200-300% in più del normale.
METEO EUROPA, WEEKEND DI VIOLENTI TEMPORALI E NUBIFRAGI
Week-end di forte maltempo su alcune Nazioni europee, Italia inclusa, a causa di una intensa perturbazione che sabato si andrà organizzando sull'Europa occidentale. Il canale preferenziale per forti e violenti temporali ma anche per piogge abbondanti è previsto scorrere da Francia meridionale verso Sud Germania, Polonia attraversando Italia ed area alpina.
Sabato il grosso del maltempo interesserà la Franciamentre sabato notte/domenica mattina sarà la volta di Svizzera e Nord Italia. Lunedì il grosso dovrebbe concentrarsi tra Balcani e Bielorussia.
I fenomeni potrebbero risultare intensi con forti grandinate ed intense raffiche di vento. Uno/due tornado non sono da escludere. L'area alpina dovrebbe vedere il maggior accumulo di pioggia tanto che situazioni da dissesto idrogeologico sono da tenere in considerazione. La Svizzera è più esposta alla grandine mentre le zone meno interessate dalla perturbazione risulterebbero Ovest Francia e resto della Germania.
Sabato il grosso del maltempo interesserà la Franciamentre sabato notte/domenica mattina sarà la volta di Svizzera e Nord Italia. Lunedì il grosso dovrebbe concentrarsi tra Balcani e Bielorussia.
I fenomeni potrebbero risultare intensi con forti grandinate ed intense raffiche di vento. Uno/due tornado non sono da escludere. L'area alpina dovrebbe vedere il maggior accumulo di pioggia tanto che situazioni da dissesto idrogeologico sono da tenere in considerazione. La Svizzera è più esposta alla grandine mentre le zone meno interessate dalla perturbazione risulterebbero Ovest Francia e resto della Germania.
CLIMA MONDO: IL PIU' CALDO MESE DI MAGGIO 2014 REGISTRATO A LIVELLO PLANETARIO
Sia NOAA che NASA GISS hanno confermato che lo scorso mese di Maggio 2014 è stato il più caldo mai registrato dal 1880 a livello globale, anno da cui partono le registrazioni della temperatura superficiale terrestre. Secondo il dataset NOAA, ottenuto con la media del ventesimo secolo, Maggio 2014 si è mostrato essere 0.74°C superiore al normale a livello globale. Stessi risultati anche secondo il dataset NASA GISS, che si basa facendo riferimento alla media 1951-1980; lo scorso Maggio si rivela essere 0.76°Cal di sopra del normale.
Il secondo mese di Maggio più caldo di questo si è verificato a pari merito nel 2010 e nel 2012, con un'anomalia di 0.70°C. A livello globale anche il periodo compreso tra i mesi di Marzo e Maggio 2014 si è rivelato il più caldo mai registrato da quando vengono si effettuano le misurazioni.
Il secondo mese di Maggio più caldo di questo si è verificato a pari merito nel 2010 e nel 2012, con un'anomalia di 0.70°C. A livello globale anche il periodo compreso tra i mesi di Marzo e Maggio 2014 si è rivelato il più caldo mai registrato da quando vengono si effettuano le misurazioni.
USA: TORNADO GEMELLI DEVASTANO PILGER, NEBRASKA; UNA VITTIMA
Violenti temporali e tornado in Nebraska - Una coppia di tornado ha devastato nella giornata di lunedì 16 Maggio la città di Pilger, Nebraska, provocando una vittima e 16 feriti anche gravi. I danni sono notevoli con diversi edifici devastati. Una rarità trovare due tornado tanto intensi a distanza così ravvicinata; sono stati provocati dalla stessa enorme supercella madre.
L'allerta meteo rimane elevata anche nelle prossime ore su tutto il Midwest fino alla media costa atlantica, con rischio soprattutto di nubifragi e violente raffiche di vento; non esclusi nuovi tornado ma anche allagamenti lampo. Danni per violenti temporali sono stati di fatto registrati anche sullo Iowa orientale e sull'Illinois occidentale, dove rimane elevata l'allerta nubifragi per tutto martedì.
L'allerta meteo rimane elevata anche nelle prossime ore su tutto il Midwest fino alla media costa atlantica, con rischio soprattutto di nubifragi e violente raffiche di vento; non esclusi nuovi tornado ma anche allagamenti lampo. Danni per violenti temporali sono stati di fatto registrati anche sullo Iowa orientale e sull'Illinois occidentale, dove rimane elevata l'allerta nubifragi per tutto martedì.
VIOLENTI TEMPORALI SU ALTA FRANCIA E BENELUX, GRANDINE FINO A 8cm DI DIAMETRO!
Aggiornamento Martedì' 10 giugno
Ore 15:00: salgono a 5 le vittime dei violenti temporali della scorsa notte in Germania - A Dusseldorf tre persone sono state travolte dalla caduta di un pioppo abbattuto dal forte vento; le vittime si erano riparate in una casetta di un giardino. I soccorritori hanno estratto altri due feriti. Stessa sorte per un uomo colpito dalla caduta di una pianta a Essen. A questi si aggiunge il ciclista colpito da un albero abbattuto da un fulmine.
Ore 10:27: E' stata una notte di violenti temporali, come nelle attese, tra Francia occidentale e settentrionale, Olanda, Belgio e Bassopiano Germanico. Nelle ultime 36 ore si sono avuti violenti temporali a più riprese, spesso a carattere di supercella, proprio come quelli americani. Sono state segnalate violente grandinate, raffiche di vento superiori ai 100km/h ed intense fulminazioni. C'è anche stata una vittima a Flittard, Germania: un ciclista colpito dalla caduta di un albero dopo che quest'ultimo è stato bersaglio di un fulmine. Tanti danni per il forte vento sempre in Germania, in particolare nelle località di Hamme e Sindorf, dove sono stati abbattuti numerosi alberi. A Loiret, Francia si è registrata una devastante grandinata con chicchi del diametro di 7cm.
Aggiornamento Lunedì 9 giugno
Ore 23:00: violenti temporali a carattere di supercella o multicella continuano ad interessare Francia nord occidentale, Belgio, Olanda, Germania settentrionale. Si registrano intense fulminazioni, grandinate e raffiche di vento, in diversi casi le supercelle assumono caratteristiche del tutto simili a quelle americane. In particolare un vero e proprio "mostro" temporalesco si è sviluppato sulla Germania nord occidentale inglobando anche Belgio ed Olanda; in base alle rilevazioni radar si stimano al suo interno venti fino ad oltre 100km/h, ci saranno presumibilmente dei pesanti danni.
Ore 14:30 - Temporali anche a carattere di supercella si stanno formando proprio in queste ore, in particolare tra alta Francia, Bassopiano Germanico, Belgio, Olanda. Eloquente l'immagine radar che ho visto poco fa riferita a Bonn, dove si vede nettamente l'uncino caratteristico delle supercelle, il rischio tornado è concreto.
Aggiornamento Lunedì 9 Giugno
Ore 9:12: Si rinnovano condizioni di forte instabilità sull'Europa nordoccidentale, terra di confine tra l'alta pressione africana ed una circolazione depressionaria che staziona in sede britannica. Il contrasto termico che ne esce è fonte di numerose manifestazioni temporalesche, che sono risultate anche intense ed accompagnate da eventi grandinigeni. Colpite le zone comprese tra alta Francia, Benelux e Germania settentrionale; sul comparto tedesco le forti raffiche di vento che accompagnavo i temporali hanno abbattuto numerosi alberi, mentre la pioggia è stata fonte di diversi allagamenti.
Alta Francia e Belgio particolarmente colpiti dalla grandine nella serata di Domenica, dove nella regione della Piccardia, a Le Plessis-Belleville, ma anche in Belgio a Lokeren, i chicchi di grandine hanno raggiunto in taluni casi fino a 7/8cm di diametro!!! Particolare attenzione è richiesta anche nelle prossime ore, dove sono già in atto grossi temporali nelle aree suddette, così come possiamo vedere dall'immagine allegata; non si escludono temporali anche molto forti ed accompagnati da eventi tornadici!
Forti temporali sull'Europa nord occidentale - L'anticiclone africano si espande con forza sull'Europa centrale spalleggiando una circolazione ciclonica posizionata ad ovest dell'Irlanda, e che influenza negativamente il tempo sul comparto europeo nord occidentale. In particolare lungo il ramo ascendente della saccatura che ospita questa depressione, si innestano temporali anche violenti con direttrice sudovest-nordest, alimentati da ingenti masse d'aria calda in risalita per l'appunto dal Nord Africa. Le aree più penalizzate sono state e saranno ancora Francia nord occidentale, Belgio, Olanda, Danimarca, Germania settentrionale ed Isole Britanniche, dove si sono avuti temporali talora violenti accompagnati da grandine e raffiche di vento; su queste aree infatti l'instabilità viene ulteriormente esasperata dal tiraggio verticale indotto dalla corrente a getto in transito in quota.
Violente gradinate in Belgio - Colpiute in particolare le località di Wingene e Maldegem con tempeste di grandine e chicchi dal diametro di 2-3cm; localmente lo strato di grandine accumulato al suolo ha raggiunto i 10cm. E' stata persino sospesa la partita di calcio Belgio-Tunisia sempre per grandine. Una prima stima dei danni parla di oltre 500,000 euro. Danni per forte vento si sono contestualmente avuti sulla Francia nord occidentale. Anche nelle prossime ore il rischio di violenti temporali rimane elevato, non si escludono fenomeni vorticosi.
Ore 15:00: salgono a 5 le vittime dei violenti temporali della scorsa notte in Germania - A Dusseldorf tre persone sono state travolte dalla caduta di un pioppo abbattuto dal forte vento; le vittime si erano riparate in una casetta di un giardino. I soccorritori hanno estratto altri due feriti. Stessa sorte per un uomo colpito dalla caduta di una pianta a Essen. A questi si aggiunge il ciclista colpito da un albero abbattuto da un fulmine.
Ore 10:27: E' stata una notte di violenti temporali, come nelle attese, tra Francia occidentale e settentrionale, Olanda, Belgio e Bassopiano Germanico. Nelle ultime 36 ore si sono avuti violenti temporali a più riprese, spesso a carattere di supercella, proprio come quelli americani. Sono state segnalate violente grandinate, raffiche di vento superiori ai 100km/h ed intense fulminazioni. C'è anche stata una vittima a Flittard, Germania: un ciclista colpito dalla caduta di un albero dopo che quest'ultimo è stato bersaglio di un fulmine. Tanti danni per il forte vento sempre in Germania, in particolare nelle località di Hamme e Sindorf, dove sono stati abbattuti numerosi alberi. A Loiret, Francia si è registrata una devastante grandinata con chicchi del diametro di 7cm.
Aggiornamento Lunedì 9 giugno
Ore 23:00: violenti temporali a carattere di supercella o multicella continuano ad interessare Francia nord occidentale, Belgio, Olanda, Germania settentrionale. Si registrano intense fulminazioni, grandinate e raffiche di vento, in diversi casi le supercelle assumono caratteristiche del tutto simili a quelle americane. In particolare un vero e proprio "mostro" temporalesco si è sviluppato sulla Germania nord occidentale inglobando anche Belgio ed Olanda; in base alle rilevazioni radar si stimano al suo interno venti fino ad oltre 100km/h, ci saranno presumibilmente dei pesanti danni.
Ore 14:30 - Temporali anche a carattere di supercella si stanno formando proprio in queste ore, in particolare tra alta Francia, Bassopiano Germanico, Belgio, Olanda. Eloquente l'immagine radar che ho visto poco fa riferita a Bonn, dove si vede nettamente l'uncino caratteristico delle supercelle, il rischio tornado è concreto.
Aggiornamento Lunedì 9 Giugno
Ore 9:12: Si rinnovano condizioni di forte instabilità sull'Europa nordoccidentale, terra di confine tra l'alta pressione africana ed una circolazione depressionaria che staziona in sede britannica. Il contrasto termico che ne esce è fonte di numerose manifestazioni temporalesche, che sono risultate anche intense ed accompagnate da eventi grandinigeni. Colpite le zone comprese tra alta Francia, Benelux e Germania settentrionale; sul comparto tedesco le forti raffiche di vento che accompagnavo i temporali hanno abbattuto numerosi alberi, mentre la pioggia è stata fonte di diversi allagamenti.
Alta Francia e Belgio particolarmente colpiti dalla grandine nella serata di Domenica, dove nella regione della Piccardia, a Le Plessis-Belleville, ma anche in Belgio a Lokeren, i chicchi di grandine hanno raggiunto in taluni casi fino a 7/8cm di diametro!!! Particolare attenzione è richiesta anche nelle prossime ore, dove sono già in atto grossi temporali nelle aree suddette, così come possiamo vedere dall'immagine allegata; non si escludono temporali anche molto forti ed accompagnati da eventi tornadici!
Forti temporali sull'Europa nord occidentale - L'anticiclone africano si espande con forza sull'Europa centrale spalleggiando una circolazione ciclonica posizionata ad ovest dell'Irlanda, e che influenza negativamente il tempo sul comparto europeo nord occidentale. In particolare lungo il ramo ascendente della saccatura che ospita questa depressione, si innestano temporali anche violenti con direttrice sudovest-nordest, alimentati da ingenti masse d'aria calda in risalita per l'appunto dal Nord Africa. Le aree più penalizzate sono state e saranno ancora Francia nord occidentale, Belgio, Olanda, Danimarca, Germania settentrionale ed Isole Britanniche, dove si sono avuti temporali talora violenti accompagnati da grandine e raffiche di vento; su queste aree infatti l'instabilità viene ulteriormente esasperata dal tiraggio verticale indotto dalla corrente a getto in transito in quota.
Violente gradinate in Belgio - Colpiute in particolare le località di Wingene e Maldegem con tempeste di grandine e chicchi dal diametro di 2-3cm; localmente lo strato di grandine accumulato al suolo ha raggiunto i 10cm. E' stata persino sospesa la partita di calcio Belgio-Tunisia sempre per grandine. Una prima stima dei danni parla di oltre 500,000 euro. Danni per forte vento si sono contestualmente avuti sulla Francia nord occidentale. Anche nelle prossime ore il rischio di violenti temporali rimane elevato, non si escludono fenomeni vorticosi.
FRANCIA, GERMANIA, BENELUX: SETUP TEMPORALI "ESPLOSIVI"
Occupiamoci delle altre conseguenze generate dall'anticiclone africano fuori dall'Italia. In particolare l'attenzione va puntata tra Francia, Benelux e Germania, dove un'area a forte instabilità è capace di dar luogo a fenomeni temporaleschi anche violenti. Interessante soprattutto la dinamica perchè richiama quella che capita sulle pianure americane.
Si tratta di una situazione meteorologica 'espolsiva' per queste zone. Aria molto calda e secca in origine (gradiente termico verticale piuttosto pronunciato) e trasportata verso nord est da un vento teso in quota si scontra con quella più fredda di origine polare. L'incontro lungo questa sorta di corridoio a lenta evoluzione porta alla genesi dei temporali più intensi che possano esistere in natura, le supercelle, ovvero i cumulonembi che possiedono una base rotante ( a conferma di questo vi è l'alto valore dell'elicità oltre i 350 m2/s2 segno della possibilità che ha la corrente ascensionale del temporale a invorticarsi salendo con la quota). Le succitate zone non sono 'nuove' a situazioni del genere. Questi temporali sono capaci di dar luogo non solo a precipitazioni di forte intensità ma anche grandine intensa, tornado e forti raffiche di vento. Il fronte temporalesco nella notte su martedì raggiungerà il suo massimo fulgore, poi si muoverà verso sud est e mercoledì si adagerà all'area alpina in maniera però più attenuata.
Si tratta di una situazione meteorologica 'espolsiva' per queste zone. Aria molto calda e secca in origine (gradiente termico verticale piuttosto pronunciato) e trasportata verso nord est da un vento teso in quota si scontra con quella più fredda di origine polare. L'incontro lungo questa sorta di corridoio a lenta evoluzione porta alla genesi dei temporali più intensi che possano esistere in natura, le supercelle, ovvero i cumulonembi che possiedono una base rotante ( a conferma di questo vi è l'alto valore dell'elicità oltre i 350 m2/s2 segno della possibilità che ha la corrente ascensionale del temporale a invorticarsi salendo con la quota). Le succitate zone non sono 'nuove' a situazioni del genere. Questi temporali sono capaci di dar luogo non solo a precipitazioni di forte intensità ma anche grandine intensa, tornado e forti raffiche di vento. Il fronte temporalesco nella notte su martedì raggiungerà il suo massimo fulgore, poi si muoverà verso sud est e mercoledì si adagerà all'area alpina in maniera però più attenuata.
EUROPA: NON SOLO ANTICICLONE AFRICANO, MA ANCHE FORTI TEMPORALI. VIOLENTA GRANDINATA IN BELGIO
Forti temporali sull'Europa nord occidentale - L'anticiclone africano si espande con forza sull'Europa centrale spalleggiando una circolazione ciclonica posizionata ad ovest dell'Irlanda, e che influenza negativamente il tempo sul comparto europeo nord occidentale. In particolare lungo il ramo ascendente della saccatura che ospita questa depressione, si innestano temporali anche violenti con direttrice sudovest-nordest, alimentati da ingenti masse d'aria calda in risalita per l'appunto dal Nord Africa. Le aree più penalizzate sono state e saranno ancora Francia nord occidentale, Belgio, Olanda, Danimarca, Germania settentrionale ed Isole Britanniche, dove si sono avuti temporali talora violenti accompagnati da grandine e raffiche di vento; su queste aree infatti l'instabilità viene ulteriormente esasperata dal tiraggio verticale indotto dalla corrente a getto in transito in quota.
Violente gradinate in Belgio - Colpiute in particolare le località di Wingene e Maldegem con tempeste di grandine e chicchi dal diametro di 2-3cm; localmente lo strato di grandine accumulato al suolo ha raggiunto i 10cm. E' stata persino sospesa la partita di calcio Belgio-Tunisia sempre per grandine. Una prima stima dei danni parla di oltre 500,000 euro. Danni per forte vento si sono contestualmente avuti sulla Francia nord occidentale. Anche nelle prossime ore il rischio di violenti temporali rimane elevato, non si escludono fenomeni vorticosi.
Violente gradinate in Belgio - Colpiute in particolare le località di Wingene e Maldegem con tempeste di grandine e chicchi dal diametro di 2-3cm; localmente lo strato di grandine accumulato al suolo ha raggiunto i 10cm. E' stata persino sospesa la partita di calcio Belgio-Tunisia sempre per grandine. Una prima stima dei danni parla di oltre 500,000 euro. Danni per forte vento si sono contestualmente avuti sulla Francia nord occidentale. Anche nelle prossime ore il rischio di violenti temporali rimane elevato, non si escludono fenomeni vorticosi.
ERUZIONE VULCANO INDONESIA: QUALI IMPATTI SUL CLIMA?
Sarà stata una bella esplosione quella di venerdì 30 Maggio del vulcano Sangeang Api in Indonesia. In poco tempo il potente sbuffo è arrivato nella bassa stratosfera, stiamo dunque parlando quasi ad un'altezza di oltre 20 km dal suolo. Un'altra significativa eruzione si aggiunge dunque a quella del febbraio 2014 del vulcano Kelut.
Non starò qui a raccontarvi se e quali effetti ci saranno sul clima ma soprattutto non potrò dirvi se il prossimo inverno potrà risentirne per il semplice motivo che non sono a conoscenza degli sviluppi. La questione non è così lineare e scontata. Sappiamo però che le più grandi eruzioni, a prescindere dalla latitudine, sono in grado di modificare l'equilibrio radiativo e portare un raffreddamento globale della superficie terrestre (Pinatubo, El Chichon ). E' inoltre interessante sapere che l'effetto di raffreddamento dei vulcani alle basse latitudini è maggiore in estate mentre quelli alle alte latitudini sembrano avere una certa influenza sulla circolazione generale dell'atmosfera in inverno, tanto da rafforzare gli anticicloni di blocco e migliorare il raffreddamento invernale nell'emisfero nord.
Le rare eruzioni 'major' avvengono spesso in gruppo sebbene ci siano una dozzina di vulcani che brontolano. Ma la cosa più interessante, nonostante la ragione di questo non sia ancora nota, è che appare evidente (coincidenza?) il rapporto esistente tra minimo solare ed aumento delle eruzioni vulcaniche alle alte latitudini. Quelli tropicali invece avvengono dopo il massimo solare.
Infine vi faccio notare, attraverso l'immagine 3, la situazione delle temperature globali negli annicon alti valori di aerosol stratosferico (a) e quelli con bassi valori (b). Nel primo caso si può notare un certo raffreddamento specie in area polare, Europa orientale ed Asia occidentale mentre nel secondo caso (1998-2006) prevale il riscaldamento maggiormente diffuso ai poli e nell'emisfero Nord. Questo a conferma come i vulcani sono parte integrante del sistema climatico. Vulcani, anomalie delle temperature oceaniche, El Nino e La Nina del resto potrebbero tra l'altro spiegare i sali e scendi delle temperature globali nel corso della storia.
Non starò qui a raccontarvi se e quali effetti ci saranno sul clima ma soprattutto non potrò dirvi se il prossimo inverno potrà risentirne per il semplice motivo che non sono a conoscenza degli sviluppi. La questione non è così lineare e scontata. Sappiamo però che le più grandi eruzioni, a prescindere dalla latitudine, sono in grado di modificare l'equilibrio radiativo e portare un raffreddamento globale della superficie terrestre (Pinatubo, El Chichon ). E' inoltre interessante sapere che l'effetto di raffreddamento dei vulcani alle basse latitudini è maggiore in estate mentre quelli alle alte latitudini sembrano avere una certa influenza sulla circolazione generale dell'atmosfera in inverno, tanto da rafforzare gli anticicloni di blocco e migliorare il raffreddamento invernale nell'emisfero nord.
Le rare eruzioni 'major' avvengono spesso in gruppo sebbene ci siano una dozzina di vulcani che brontolano. Ma la cosa più interessante, nonostante la ragione di questo non sia ancora nota, è che appare evidente (coincidenza?) il rapporto esistente tra minimo solare ed aumento delle eruzioni vulcaniche alle alte latitudini. Quelli tropicali invece avvengono dopo il massimo solare.
Infine vi faccio notare, attraverso l'immagine 3, la situazione delle temperature globali negli annicon alti valori di aerosol stratosferico (a) e quelli con bassi valori (b). Nel primo caso si può notare un certo raffreddamento specie in area polare, Europa orientale ed Asia occidentale mentre nel secondo caso (1998-2006) prevale il riscaldamento maggiormente diffuso ai poli e nell'emisfero Nord. Questo a conferma come i vulcani sono parte integrante del sistema climatico. Vulcani, anomalie delle temperature oceaniche, El Nino e La Nina del resto potrebbero tra l'altro spiegare i sali e scendi delle temperature globali nel corso della storia.
CLIMA EUROPA 25/31 MAGGIO: FRESCO SUI SETTORI CENTRO-OCCIDENTALI
L'ultima settimana del mese di Maggio è stata caratterizzata da clima un po' più fresco della norma sui settori centro-occidentali europei, mentre l'alta pressione ha insistito sugli estremi settori orientali e sulla Russia.
Le anomalie di temperatura elaborate dalla NOAA per la settimana 25-31 Maggio mostrano infatti scarti positivi sui Paesi dell'Ex Unione Sovietica, che raggiungono e superano i+5°C verso i confini Russi di Bielorussia e Ucraina. Valori sopra la media sono stati registrati anche in Scozia e in Norvegia, mentre il resto d'Europa ha sperimentato un clima nella norma o lievemente più fresco. Gli scarti più bassi si registrano tra Francia, Spagna e Portogallo, dove si raggiungono i -3 sulla Spagna centro-settentrionale.
Dal punto di vista pluviometrico si registrano accumuli settimanali superiori ai 50 mm sull'Europa centrale, tra Germania, Austria e Polonia e sull'area pirenaica. Le precipitazioni invece sono risultate scarse o del tutto assenti su Norvegia, area baltica e Mediterraneo.
Le anomalie di temperatura elaborate dalla NOAA per la settimana 25-31 Maggio mostrano infatti scarti positivi sui Paesi dell'Ex Unione Sovietica, che raggiungono e superano i+5°C verso i confini Russi di Bielorussia e Ucraina. Valori sopra la media sono stati registrati anche in Scozia e in Norvegia, mentre il resto d'Europa ha sperimentato un clima nella norma o lievemente più fresco. Gli scarti più bassi si registrano tra Francia, Spagna e Portogallo, dove si raggiungono i -3 sulla Spagna centro-settentrionale.
Dal punto di vista pluviometrico si registrano accumuli settimanali superiori ai 50 mm sull'Europa centrale, tra Germania, Austria e Polonia e sull'area pirenaica. Le precipitazioni invece sono risultate scarse o del tutto assenti su Norvegia, area baltica e Mediterraneo.
TEMPESTA DI SABBIA A TEHERAN: MORTI, FERITI, DANNI. VENTI A 120 KM/h
Una tempesta di sabbia ha investito la città di Teheran nel pomeriggio di Lunedì 2 Giugno, oscurando il cielo per qualche minuto. Quattro morti e decine di feriti: è questo il pesante bilancio della tempesta, che ha poi lasciato la città al buio a causa di un vasto black out. I forti venti (raffiche fino a 120km/h) hanno sradicato numerosi alberi, oltre a provocare danni a diversi edifici. Un enorme muro di sabbia giallastra ha avvolto la città intorno alle ore 16.30 locali, quasi inghiottendone palazzi e grattacieli; ad esso si sono accompagnati forti venti, rovesci di pioggia ed un repentino calo della temperatura (scesa da 33 a 18°C). Molti i danni causati alle linee telefoniche e ad internet: uno scenario quasi apocalittico, che ha mandato in tilt l'intera capitale, dove la normalità è tornata solamente a fine giornata.
Questi fenomeni sono comuni nelle aree desertiche di tutto il mondo e sono principalmente indotti dalle potenti correnti discendenti (downdraft) che sono presenti all'interno di un forte temporale. Tali correnti provocano il sollevamento forzato della sabbia, generando così un fronte turbolento di particelle sabbiose sospese, ben più grande dello stesso temporale che ha determinato il sollevamento.
Questi fenomeni sono comuni nelle aree desertiche di tutto il mondo e sono principalmente indotti dalle potenti correnti discendenti (downdraft) che sono presenti all'interno di un forte temporale. Tali correnti provocano il sollevamento forzato della sabbia, generando così un fronte turbolento di particelle sabbiose sospese, ben più grande dello stesso temporale che ha determinato il sollevamento.
USA: STAGIONE TORNADO SOTTOTONO, SI RIPRENDERA' A GIUGNO?
Lasciamo per un attimo le vicende di casa nostra e spostiamoci dall'altra parte dell'Oceano...L'attuale stagione dei tornado è un po' sottotono tanto che può essere annoverata come la terza più bassa degli ultimi anni. Le migliori stagioni si sono verificate nel 2008 e nel 2010.
Facciamo qualche confronto per capire qualcosa in più:i mesi di maggio che hanno preparato il terreno ad una stagione buona tornadica sono stati caratterizzati da una “lingua” di temperature più calde sulle High Plain occidentali circondate da aree più fredde (immagine 2). Al contrario i mesi peggiori sono caratterizzati da temperature più basse a sud che a nord, proprio come quest'anno (immagine 3). Però qualcosa potrebbe cambiare a giugno..
Guardiamo la prima immagine, quella di apertura Essa rappresenta una previsione per metà giugno di quanta radiazione ad onda lunga (OLR) è emessa verso lo spazio nella zona equatoriale. Per farla breve il colore blu è associata ad una maggiore convezione tropicale che, come si vede, ha un massimo nei pressi dell'India meridionale. Il posizionamento di questa maggiore convezione ci suggerisce inoltre che che l'onda convettiva tropicale transita verso la fase 2 della Madden (MJO)
In America la fase 2 della MJO aumenta generalmente il rischio di fenomeni molto intensi nei mesi primaverili. Ma anche in Giugno questa fase può essere importante per fasi di maltempo anche severo. Gli anni con una MJO 2 in giugno evidenziano anomalie di pressione maggiori sul Nord Est degli States, negative ad ovest. (immagine 4) Questo pattern non farebbe altro che richiamare aria più calda ed umida dal Golfo del Messico verso il comparto centro orientale degli States. Se tanto mi dà tanto la maggior probabilità per assistere a fenomeni intensi grosso modo dovrebbe essere tra il 10 ed il 25 Giugno. Vedrem!
Facciamo qualche confronto per capire qualcosa in più:i mesi di maggio che hanno preparato il terreno ad una stagione buona tornadica sono stati caratterizzati da una “lingua” di temperature più calde sulle High Plain occidentali circondate da aree più fredde (immagine 2). Al contrario i mesi peggiori sono caratterizzati da temperature più basse a sud che a nord, proprio come quest'anno (immagine 3). Però qualcosa potrebbe cambiare a giugno..
Guardiamo la prima immagine, quella di apertura Essa rappresenta una previsione per metà giugno di quanta radiazione ad onda lunga (OLR) è emessa verso lo spazio nella zona equatoriale. Per farla breve il colore blu è associata ad una maggiore convezione tropicale che, come si vede, ha un massimo nei pressi dell'India meridionale. Il posizionamento di questa maggiore convezione ci suggerisce inoltre che che l'onda convettiva tropicale transita verso la fase 2 della Madden (MJO)
In America la fase 2 della MJO aumenta generalmente il rischio di fenomeni molto intensi nei mesi primaverili. Ma anche in Giugno questa fase può essere importante per fasi di maltempo anche severo. Gli anni con una MJO 2 in giugno evidenziano anomalie di pressione maggiori sul Nord Est degli States, negative ad ovest. (immagine 4) Questo pattern non farebbe altro che richiamare aria più calda ed umida dal Golfo del Messico verso il comparto centro orientale degli States. Se tanto mi dà tanto la maggior probabilità per assistere a fenomeni intensi grosso modo dovrebbe essere tra il 10 ed il 25 Giugno. Vedrem!
GRAN CALDO IN INDIA, FINO A +47°C; PAKISTAN ROVENTE CON 50°C!
Temperature roventi sull'India, specie centro-settentrionale, in attesa dell'arrivo delle piogge monsoniche che dovrebbero attivarsi nel mese di Giugno. Alla cappa di caldo si uniscono foschie e smog che rendono il clima ancor più opprimente, specie nelle aree urbane. Nella giornata di giovedì raggiunti i 46-47°C su diverse località ( tra cui Sri Ganganagar, Bikaner, Hisar, Jaipur), 44°C a Nuova Delhi e Varanasi, 37°C a Bangalore. Fa caldo anche in quota con ben 44°C raggiunti a Bairagarth, a 520mslm, fino a 30°C a 1500m. Negli ultimi giorni il calore è andato via via intensificandosi, con le massime che hanno guadagnato 1°C ogni 1-2 giorni.
Anche il Pakistan sperimenta un clima davvero bollente; sempre nella giornata di ieri sono stati raggiunti i 50°C a Sibi, 49°C a Jacobabab, 48°C a Nawabshah, fino a 41°C ad Islamabad. D'altra parte su tutta la zona gravano isoterme da +30/+35°C a circa 1450 di quota, che continueranno a stazionare per diversi giorni, tanto che saranno possibili picchi anche superiori ai 52°C.
Anche il Pakistan sperimenta un clima davvero bollente; sempre nella giornata di ieri sono stati raggiunti i 50°C a Sibi, 49°C a Jacobabab, 48°C a Nawabshah, fino a 41°C ad Islamabad. D'altra parte su tutta la zona gravano isoterme da +30/+35°C a circa 1450 di quota, che continueranno a stazionare per diversi giorni, tanto che saranno possibili picchi anche superiori ai 52°C.
ONDATA DI CALDO RECORD IN RUSSIA, 30°C FINO AL CIRCOLO POLARE ARTICO
Ondata di caldo sull'Europa orientale, fino a 34°C in Russia ed Ucraina! - Un robusto campo di alta pressione staziona ormai da diversi giorni sulla Russia europea, pompando aria molto calda di matrice subtropicale fin oltre il Circolo Polare Artico dove si registrano temperature decisamente elevate per il periodo e per la zona. Di fatto gran parte della Russia occidentale, est Ucraina, Bielorussia ma anche Finlandia risultano le aree più calde del Vecchio Continente, con punte di 33-34°C! Nella giornata di lunedì 19 sono stati anche frantumati diversi record per il mese di Maggio tra cui i 33°C di San Pietroburgo ( precedente record 30.9°C nel Maggio 1958 ), ben 30°C ad Arcangelo, sulla Russia più settentrionale che si affaccia al Mar Bianco, sfiorati i 30°C anche a Mosca ( ma non è record ). Punte di 32-33°C sono state registrate anhe sull'Ucraina orientale, Bielorussia, fino a 31°C in Estonia e 29-30°C sulla Finlandia centro-meridionale ( 29°C ad Helsinki ). Si tratta di temperature superiori alle medie anche di oltre 10-12°C, in alcuni casi di 15°C!
L'anticiclone continuerà a stazionare per tutta la settimana sulle medesime aree, mantenendo condizioni da piena Estate, seppur le temperature potranno calare lievemente, mantenendosi comunque ben al di sopra della media. Questo muro anticiclonico non darà modo alle perturbazioni atlantiche di evolvere verso levante, sprofondando sull'Europa occidentale, dove invece il tempo si manterrà instabile e fresco. Una situazione di stallo che potrebbe protrarsi persino fino ad almeno ai primi di Giugno, causando anche problemi di siccità oltre alla costanza di un clima decisamente troppo caldo.
L'anticiclone continuerà a stazionare per tutta la settimana sulle medesime aree, mantenendo condizioni da piena Estate, seppur le temperature potranno calare lievemente, mantenendosi comunque ben al di sopra della media. Questo muro anticiclonico non darà modo alle perturbazioni atlantiche di evolvere verso levante, sprofondando sull'Europa occidentale, dove invece il tempo si manterrà instabile e fresco. Una situazione di stallo che potrebbe protrarsi persino fino ad almeno ai primi di Giugno, causando anche problemi di siccità oltre alla costanza di un clima decisamente troppo caldo.
PACIFICO: AMANDA RAGGIUNGE IL 4° LIVELLO
Parte subito con il botto la stagione degli Uragani nel Pacifico.Amanda, il primo ciclone tropicale della stagione, ha da poco raggiunto la Categoria 4 con venti al suo interno sino a 220 km/h e raffiche anche superiori.
Al momento si trova a coordinate 11.7 N e 110.9 W a circa 1075 km a SW di Manzanillo nel Messico.
In marcia verso WNW a circa 7 km/h ha un centro di bassa pressione di 946 mb e secondo le ultime emissioni modellistiche dovrebbe virare dapprima in direzione NW-N mantenendo lo status di Grande Uragano, incrementando oggi la sua potenza. Dovrebbe iniziare a perdere energia da domani.
Non ci sono pre-allerte attive ma nei prossimi giorni potrebbero essere attivate lungo la costa pacifica del Messico se Amanda dovrebbe avvicinarsi troppo.
Al momento si trova a coordinate 11.7 N e 110.9 W a circa 1075 km a SW di Manzanillo nel Messico.
In marcia verso WNW a circa 7 km/h ha un centro di bassa pressione di 946 mb e secondo le ultime emissioni modellistiche dovrebbe virare dapprima in direzione NW-N mantenendo lo status di Grande Uragano, incrementando oggi la sua potenza. Dovrebbe iniziare a perdere energia da domani.
Non ci sono pre-allerte attive ma nei prossimi giorni potrebbero essere attivate lungo la costa pacifica del Messico se Amanda dovrebbe avvicinarsi troppo.
FORTI TERREMOTI NEL PACIFICO, SEGNALI PRECURSORI DI UN NUOVO EVENTO EPOCALE?
Il margine pacifico è senz'altro il luogo geologico più sismico del pianeta e terremoti di magnitudo superiore al 6.0 sono normali e frequenti, tuttavia nell'ultimo periodo la concentrazione di eventi registrati in tutta la zona che va dalla Micronesia alle Isole Tonga ha superato la normalità.Dall'inizio del mese di Aprile ad oggi, parliamo quindi di un mese e mezzo, almeno 15 terremoti, definibili violenti, sono stati registrati nell'area (senza contare quello che ha colpito la Thailandia di magnitudo 6.0 il 5 Maggio scorso). L'ultimo in termini di tempo di poche ore fa, è stato registrato nelle Isole Caroline (micronesia) ed ha avuto una magnitudo di 6.5° preceduto da un primo evento di magnitudo 6.6° sulla scala Richter.
Il più forte di tutta la sequenza ha avuto una magnitudo di 7.5° ed era stato preceduto un giorno prima da un evento di magnitudo 7.4 nella zona adiacente. Sono terremoti che avrebbero effetti devastanti se gli epicentri si trovassero sotto delle grandi città. In mare aperto però diventano pressochè innocui ma fino ad un certo punto, se le magnitudo fossero più elevate ci sarebbe un concreto rischio di tsunami. Ed è proprio sul rischio tsunami che la preoccupazione diventa alta, se questi movimenti sismici fossero i precursori di un nuovo evento epocale?
Un evento come quello che colpì l'Indonesia il giorno di Santo Stefano nel 2004 (MAGNITUDO 9.0), con epicentro nel Pacifico, avrebbe effetti disastrosi non solo sulla vicina Australia e la Nuova Zelanda ma anche a migliaia di chilometri di distanza alle Isole hawaii e lungo la costa occidentale degli Stati Uniti. Ma naturalmente sono tutte ipotesi, la sismica tra tutte le scienze è proprio quella meno affidabile in termini di possibili previsioni, anzi, è persino sbagliato parlare di previsioni in quanto a tutt'oggi non esiste alcun metodo che si sia rivelato efficace per prevedere un terremoto..
Il più forte di tutta la sequenza ha avuto una magnitudo di 7.5° ed era stato preceduto un giorno prima da un evento di magnitudo 7.4 nella zona adiacente. Sono terremoti che avrebbero effetti devastanti se gli epicentri si trovassero sotto delle grandi città. In mare aperto però diventano pressochè innocui ma fino ad un certo punto, se le magnitudo fossero più elevate ci sarebbe un concreto rischio di tsunami. Ed è proprio sul rischio tsunami che la preoccupazione diventa alta, se questi movimenti sismici fossero i precursori di un nuovo evento epocale?
Un evento come quello che colpì l'Indonesia il giorno di Santo Stefano nel 2004 (MAGNITUDO 9.0), con epicentro nel Pacifico, avrebbe effetti disastrosi non solo sulla vicina Australia e la Nuova Zelanda ma anche a migliaia di chilometri di distanza alle Isole hawaii e lungo la costa occidentale degli Stati Uniti. Ma naturalmente sono tutte ipotesi, la sismica tra tutte le scienze è proprio quella meno affidabile in termini di possibili previsioni, anzi, è persino sbagliato parlare di previsioni in quanto a tutt'oggi non esiste alcun metodo che si sia rivelato efficace per prevedere un terremoto..
MALTEMPO BALCANI: SITUAZIONE CRITICA IN SERBIA
Aggiornamento 18 MAGGIO
ore 8: Si aggrava il bilancio della catastrofica alluvione che ha interessando i Balcani, forse la peggiore della storia in Europa. Il numero di morti sale a 36 ma sarebbe destinato ad aggravarsi. Frane e smottamenti hanno inghiottito decine di case. Le piene dei fiumi hanno divorato molte zone della Serbia e della Bosnia. Drammatica la situazione a Sabac, Sremska Mitrovica, Ub, Svilajna, tra i centri più colpiti dalle eccezionali precipitazioni. Decine di migliaia di evacuati, danni incalcolabili all’agricoltura, alle infrastrutture e al patrimonio artistico-culturale. La macchina della solidarierà è già in azione, l'Italia si aggiunge agli aiuti di altri numerosi Paesi.Si aggrava il bilancio della catastrofica alluvione che ha interessando i Balcani, forse la peggiore della storia in Europa. Il numero di morti sale a 36 ma sarebbe destinato ad aggravarsi. Frane e smottamenti hanno inghiottito decine di case. Le piene dei fiumi hanno divorato molte zone della Serbia e della Bosnia. Drammatica la situazione a Sabac, Sremska Mitrovica, Ub, Svilajna, tra i centri più colpiti dalle eccezionali precipitazioni. Decine di migliaia di evacuati, danni incalcolabili all’agricoltura, alle infrastrutture e al patrimonio artistico-culturale. La macchina della solidarierà è già in azione, l'Italia si aggiunge agli aiuti di altri numerosi Paesi.
Aggiornamento 16 MAGGIO
ore 17: Oltre 6 mila sfollati, la peggior catastrofe ambientale da 120 anni– Rimane sempre allarmante la situazione sui Balcani, in seguito alle forti e insistenti precipitazioni in atto da oltre 3 giorni. Sono 6 mila le persone evacuate dalle proprie abitazioni, in seguito allo straripamento di numerosi corsi d'acqua, di cui 2 mila solo nella città di Sarajevo.
Molti paesi risultano isolati a causa delle vie di comunicazioni interrotte in seguito a centinaia di frane e smottamenti, tanto che la vicina Croazia ha messo a disposizione alcuni elicotteri ed imbarcazioni di salvataggio per velocizzare le operazioni di soccorso. Le zone più colpite sono il nord est della Bosnia e l'ovest della Serbia, ove la popolazione è rimasta senza cibo, acqua potabile ed elettricità.
2 morti in Serbia a causa dell'intensa fase di maltempo – Situazione difficile su buona parte dell'area balcanica, alle prese da oltre 2 giorni con abbondanti precipitazioni. Attualmente sarebbero due i decessi legati al maltempo, entrambi verificatesi nella Serbia centrale, ove alcuni corsi d'acqua sono straripati. Ma allagamenti stanno colpendo anche molte zone della Bosnia Erzegovina, a causa dell'esondazione del fiume Bosna.
In queste ore l'attenzione va concentrandosi soprattutto sui livelli idrometrici del Danubio e del Sava a Belgrado, una delle città più colpite dal maltempo, tanto da costringere in via precauzionale gli amministratori alla chiusura di tutte le scuole anche nella giornata di domani. Inondazioni si segnalano nei quartieri più bassi della capitale serba, ove sono state già evacuate oltre 500 persone, ma non è escluso nelle prossime ore altre famiglie possano essere costrette ad abbandonare temporaneamente le proprie abitazioni.
Clima invernale sui rilievi – Causa di quest'intensa fase di maltempo è una vasta circolazione depressionaria centrata proprio sui Balcani e colma di aria fredda in quota. Proprio le basse temperature unite alle forti precipitazioni in atto, stanno favorendo il ritorno della neve a quote piuttosto basse per il periodo sulle aree montuose. Accumuli che localmente oltre i 1500m superano il mezzo metro di neve.
Ancora 48 di tempo instabile – Piogge e rovesci continueranno su queste zone fino alla giornata di Sabato, a causa della semi-stazionarietà del vortice depressionario; solo da Domenica è atteso un generale miglioramento del tempo con valori termici in progressivo aumento.
ore 8: Si aggrava il bilancio della catastrofica alluvione che ha interessando i Balcani, forse la peggiore della storia in Europa. Il numero di morti sale a 36 ma sarebbe destinato ad aggravarsi. Frane e smottamenti hanno inghiottito decine di case. Le piene dei fiumi hanno divorato molte zone della Serbia e della Bosnia. Drammatica la situazione a Sabac, Sremska Mitrovica, Ub, Svilajna, tra i centri più colpiti dalle eccezionali precipitazioni. Decine di migliaia di evacuati, danni incalcolabili all’agricoltura, alle infrastrutture e al patrimonio artistico-culturale. La macchina della solidarierà è già in azione, l'Italia si aggiunge agli aiuti di altri numerosi Paesi.Si aggrava il bilancio della catastrofica alluvione che ha interessando i Balcani, forse la peggiore della storia in Europa. Il numero di morti sale a 36 ma sarebbe destinato ad aggravarsi. Frane e smottamenti hanno inghiottito decine di case. Le piene dei fiumi hanno divorato molte zone della Serbia e della Bosnia. Drammatica la situazione a Sabac, Sremska Mitrovica, Ub, Svilajna, tra i centri più colpiti dalle eccezionali precipitazioni. Decine di migliaia di evacuati, danni incalcolabili all’agricoltura, alle infrastrutture e al patrimonio artistico-culturale. La macchina della solidarierà è già in azione, l'Italia si aggiunge agli aiuti di altri numerosi Paesi.
Aggiornamento 16 MAGGIO
ore 17: Oltre 6 mila sfollati, la peggior catastrofe ambientale da 120 anni– Rimane sempre allarmante la situazione sui Balcani, in seguito alle forti e insistenti precipitazioni in atto da oltre 3 giorni. Sono 6 mila le persone evacuate dalle proprie abitazioni, in seguito allo straripamento di numerosi corsi d'acqua, di cui 2 mila solo nella città di Sarajevo.
Molti paesi risultano isolati a causa delle vie di comunicazioni interrotte in seguito a centinaia di frane e smottamenti, tanto che la vicina Croazia ha messo a disposizione alcuni elicotteri ed imbarcazioni di salvataggio per velocizzare le operazioni di soccorso. Le zone più colpite sono il nord est della Bosnia e l'ovest della Serbia, ove la popolazione è rimasta senza cibo, acqua potabile ed elettricità.
2 morti in Serbia a causa dell'intensa fase di maltempo – Situazione difficile su buona parte dell'area balcanica, alle prese da oltre 2 giorni con abbondanti precipitazioni. Attualmente sarebbero due i decessi legati al maltempo, entrambi verificatesi nella Serbia centrale, ove alcuni corsi d'acqua sono straripati. Ma allagamenti stanno colpendo anche molte zone della Bosnia Erzegovina, a causa dell'esondazione del fiume Bosna.
In queste ore l'attenzione va concentrandosi soprattutto sui livelli idrometrici del Danubio e del Sava a Belgrado, una delle città più colpite dal maltempo, tanto da costringere in via precauzionale gli amministratori alla chiusura di tutte le scuole anche nella giornata di domani. Inondazioni si segnalano nei quartieri più bassi della capitale serba, ove sono state già evacuate oltre 500 persone, ma non è escluso nelle prossime ore altre famiglie possano essere costrette ad abbandonare temporaneamente le proprie abitazioni.
Clima invernale sui rilievi – Causa di quest'intensa fase di maltempo è una vasta circolazione depressionaria centrata proprio sui Balcani e colma di aria fredda in quota. Proprio le basse temperature unite alle forti precipitazioni in atto, stanno favorendo il ritorno della neve a quote piuttosto basse per il periodo sulle aree montuose. Accumuli che localmente oltre i 1500m superano il mezzo metro di neve.
Ancora 48 di tempo instabile – Piogge e rovesci continueranno su queste zone fino alla giornata di Sabato, a causa della semi-stazionarietà del vortice depressionario; solo da Domenica è atteso un generale miglioramento del tempo con valori termici in progressivo aumento.
SAN DIEGO, CALIFORNIA: BERNARDO FIRE FA EVACUARE 20MILA FAMIGLIE
E' stato ribattezzato Bernardo Fire, il grosso incendio che continua ad imperversare nei pressi di San Diego, nella California meridionale. I forti venti, il caldo e l'umidità molto bassa di queste ultime giornate rappresentano condizioni ottimali per il rapido sviluppo degli incendi. Più di 20mila abitazioni nella stessa San Diego sono state fatte evacuare nella giornata di Martedì, a causa della progressiva estensione dell'incendio nel Nord della contea. Secondo il Dipartimento delle Foreste della California, l'incendio ha consumato finora 320 ettari di terreno, e solo il 5% del territorio investito dalle fiamme è stato domato dai vigili del fuoco.
Dal punto di vista meteo le notizie non sono favorevoli per un rapido rientro dell'emergenza: ci sono forti venti che provengono dai quadranti orientali, da NE a SE, molto secchi e dunque certamente favorevoli alla diffusione del vasto incendio. Sono attese infatti raffiche fino a 80km/h. Le temperature si manterranno attorno ai 30/32°C, dopo aver raggiunto picchi fino a 34°C nella giornata di Martedì, quasi 15°C sopra la media di questo periodo!!!
Dal punto di vista meteo le notizie non sono favorevoli per un rapido rientro dell'emergenza: ci sono forti venti che provengono dai quadranti orientali, da NE a SE, molto secchi e dunque certamente favorevoli alla diffusione del vasto incendio. Sono attese infatti raffiche fino a 80km/h. Le temperature si manterranno attorno ai 30/32°C, dopo aver raggiunto picchi fino a 34°C nella giornata di Martedì, quasi 15°C sopra la media di questo periodo!!!
MALTEMPO USA: 160 TORNADO IN 5 GIORNI, COLPITI 20 STATI, 37 VITTIME
Maltempo USA: 160 tornado in 5 giorni! - Questo il bilancio del numero dei vortici a seguito di 5 giorni di violenti temporali soprattutto sugli States meridionali. Dopo un avvio decisamente sotto tono, la stagione dei tornado 2014 entra nel vivo negli Stati Uniti, con un primo pesantissimo otubreak temporalesco iniziato Domenica 27 e proseguito fino a Giovedì 1 Maggio. Numerose supercelle temporalesche hanno provocato oltre ai tornado devastanti, nubifragi, forti venti, violente grandinate e anche alluvioni lampo, mentre in migliaia sono rimasti senza elettricità. La scia di distruzione dei tornado ha lasciato purtroppo sul campo anche diverse vittime: ben 37.
Gli Stati maggiormente colpiti e dove si registrano pesanti danni sono ben 20: Florida, Georgia, Mississippi, Louisiana, Texas, Alabama, North Carolina, Tennessee, Virginia, West Virginia, Kentucky, Ohio, Michigan, Illinois, Kansas, Iowa, Oklahoma, Nebraska, Arkansas, Maryland, New Jersey, Pennsylvania e New York.
I tornado più violenti si sono avuti tra Domenica e Lunedì, con un F3 che ha percorso ben 30 miglia colpendo la città di Mayflower, in Arkansas, mentre un F4 ha devastato la città di Jackson, Mississippi. Sempre in questi 5 giorni sono state registrate ben 205 intense grandinate in 13 Stati, la più violenta in Alabama con chicchi dal diametro di una palla da baseball. Per quanto riguarda le raffiche di vento durante i temporali, ad esclusione di quelle dei tornado, tra le più violente da downbrust si sono registrate in Ohio, con una raffica di ben 130km/h a Clinton Country.
Non sono mancate anche diverse alluvioni lampo causate dai nubifragi, in particolare su Philadelphia, Baltimore, New York City, Pittsburgh, Washington, D.C., Boston, Newark and Trenton, New Jersey, Bridgeport, Connecticut, Gulf Breeze ma soprattutto a Pensacola, Florida occidentale, dove in un solo giorno sono caduti quasi 510mm di pioggia! Alle alluvioni lampo si aggiungono frane e smottamenti, i più seri nei pressi di Baltimore nella giornata di Mercoledì, ma anche vicino a Yonkers, nello Stato di New York, e a Port Washington, Long Island, dove ci sono state anche diverse evacuazioni.
Gli Stati maggiormente colpiti e dove si registrano pesanti danni sono ben 20: Florida, Georgia, Mississippi, Louisiana, Texas, Alabama, North Carolina, Tennessee, Virginia, West Virginia, Kentucky, Ohio, Michigan, Illinois, Kansas, Iowa, Oklahoma, Nebraska, Arkansas, Maryland, New Jersey, Pennsylvania e New York.
I tornado più violenti si sono avuti tra Domenica e Lunedì, con un F3 che ha percorso ben 30 miglia colpendo la città di Mayflower, in Arkansas, mentre un F4 ha devastato la città di Jackson, Mississippi. Sempre in questi 5 giorni sono state registrate ben 205 intense grandinate in 13 Stati, la più violenta in Alabama con chicchi dal diametro di una palla da baseball. Per quanto riguarda le raffiche di vento durante i temporali, ad esclusione di quelle dei tornado, tra le più violente da downbrust si sono registrate in Ohio, con una raffica di ben 130km/h a Clinton Country.
Non sono mancate anche diverse alluvioni lampo causate dai nubifragi, in particolare su Philadelphia, Baltimore, New York City, Pittsburgh, Washington, D.C., Boston, Newark and Trenton, New Jersey, Bridgeport, Connecticut, Gulf Breeze ma soprattutto a Pensacola, Florida occidentale, dove in un solo giorno sono caduti quasi 510mm di pioggia! Alle alluvioni lampo si aggiungono frane e smottamenti, i più seri nei pressi di Baltimore nella giornata di Mercoledì, ma anche vicino a Yonkers, nello Stato di New York, e a Port Washington, Long Island, dove ci sono state anche diverse evacuazioni.
VIOLENTI TORNADO IN USA: VITTIME TRA AKRANSAS E OKLAHOMA
AGGIORNAMENTO ore 16:50
30 APRILE: La perturbazione responsabile della severa ondata di maltempo che ha causato tornado e vittime negli Stati meridionali continua a flagellare gli States sudorientali. Pesantissima alluvione lampo si è avuta sulla Florida più occidentale, coinvolta da una linea temporalesca particolarmente intensa, che ha scaricato impressionanti accumuli pluviometrici: in 24 ore sono caduti quasi 20pollici d'acqua, ovvero quasi 500mm! Duramente colpite le città di Mobile e Pensacola, dove si registrano diffusi e pesanti allagamenti.
AGGIORNAMENTO ore 11:00
30 APRILE: Sale a 35 il numero delle vittime dei violenti tornado che colpito Arkansas, Mississippi, Oklahoma ed Alabama, nelle ultime ore anche North e South Carolina. Oltre ai tornado si registrano pesanti allagamenti e black out elettrici, con migliaia di persone senza luce. I temporali si sviluppano sul settore meridionale di una intensa perturbazione collegata ad una circolazione ciclonica ad ampio raggio centrata sul Midwest e che nelle prossime ore determinerà forte maltempo su tutta la costa atlantica dal Maine alla Georgia. Previsti forti temporali e nubifragi, ancora allerta tornado per altre 24 ore negli Stati meridionali dalla Carolina verso Sud.
Aggiornamento ore 12:37
29 APRILE: Sale a 28 il bilancio delle vittime dei violenti tornado che hanno colpito gli Stati meridionali tra Domenica e Lunedì, in particolare Arkansas, Mississippi ed Oklahoma. Decine di migliaia sono rimaste senza energia elettrica in Alabama, Mississippi e Kentucky. Ancora allerta meteo per le prossime 24 ore dal Golfo del Messico alla Ohio Valley dove sono previsti violenti temporali con anche grandine di grosse dimensioni e forti raffiche di vento; particolarmente elevato il rischio tornado tra Mississippi e Tennessee.
Aggiornamento ore 10:34
29 APRILE: Violenti temporali accompagnati da tornado e grandine continuano a colpire duramente gli States meridionali. Dopo i tornado mortali di Arkansas ed Oklahoma, è toccato al Mississippi con un devastante vortice nell'area di Tupelo, dove si segnalano pesantissimi danni con case distrutte e auto scaraventate in giro; ancora da capire se ci sono vittime. L'intenso fronte temporalesco viene alimentato sul lato sudorientale di una circolazione ciclonica centrata sul Midwest, che mette a stretto contatto area molto calda ed umida in risalita dal Golfo del Messico con aria più fredda e secca in discesa dal Canada; instabilità che poi viene esasperata dal tiraggio verticale indotto dal transito della corrente a getto in quota.
Si tratta per ora del peggior outbreak tornadico del 2014 sugli States, con l'allerta meteo che rimane massima anche per le prossime 24 ore. I temporali più violenti e potenzialmente tornadici sono attesi tra Mississippi meridionale ed Alabama, ma anche tra Louisiana e Tennessee. Tra le città più a rischio Jackson, Greenwood, Tupelo, Mississippi, Huntsville, Alabama, Jackson, Tennessee.
Aggiornamento ore 13
28 APRILE: Tornado USA: sale a 17 il numero dei morti - Cresce la conta delle vittime in seguito alla violenta ondata di maltempo che ha colpito nel corso del fine settimana gli USA centrali, mentre sono centinaia e centinaia le abitazioni distrutte o danneggiate in svariate contee. La situazione più tragica nella contea di Faulkner, nell'Arkansas centrale, ove sono segnalate 10 vittime. Seguiranno aggiornamenti !
Maltempo estremo negli Stati Uniti centrali: almeno 12 morti e numerose abitazioni distrutte – Drammatica la situazione nella parte centrale degli Stati Uniti in seguito alla formazione di intensi fenomeni temporaleschi nel corso del fine settimana, accompagnati da grandinate e fenomeni vorticosi. Gli stati più colpiti risultano l'Oklahoma e l'Arkansas ove un micidiale tornado ha seminato morte e distruzione in molti centri abitati. Le vittime accertate sono 12, ma le ricerche dei dispersi sono ancora in corso ed il bilancio potrebbe essere anche più grave.
Secondo il National Weather Service il vortice si sarebbe originato poco dopo le 19 nei pressi di Maumelle, a nord ovest di Little Rock, e avrebbe poi percorso quasi 50 km verso Nord Est causando i maggiori danni tra le città di Mayflower e Vilonia, in Arkansas. Ma l'intensa linea temporalesca non ha risparmiato nemmeno gli stati del Nebraska, Iowa, Missouri e Kansan anche qui con case danneggiate, alberi e linee elettriche abbattute.
L'allerta maltempo si sposta ora negli stati orientali – Situazione che rimarrà delicata sul fronte meteorologico anche nelle prossime ore. Il sistema perturbato va infatti muovendosi velocemente verso Est e nelle prossime ore sono attesi nuovi forti temporali tra Midwest e coste orientali. Lo scontro tra l'aria più fredda in discesa da Nord e masse d'aria miti e umide richiamate dall'Oceano potrebbe dare origine a fenomeni localmente di forte intensità con abbondati precipitazioni, grandine di grosse dimensioni e possibili tornado. Seguite tutti gli aggiornamenti !
30 APRILE: La perturbazione responsabile della severa ondata di maltempo che ha causato tornado e vittime negli Stati meridionali continua a flagellare gli States sudorientali. Pesantissima alluvione lampo si è avuta sulla Florida più occidentale, coinvolta da una linea temporalesca particolarmente intensa, che ha scaricato impressionanti accumuli pluviometrici: in 24 ore sono caduti quasi 20pollici d'acqua, ovvero quasi 500mm! Duramente colpite le città di Mobile e Pensacola, dove si registrano diffusi e pesanti allagamenti.
AGGIORNAMENTO ore 11:00
30 APRILE: Sale a 35 il numero delle vittime dei violenti tornado che colpito Arkansas, Mississippi, Oklahoma ed Alabama, nelle ultime ore anche North e South Carolina. Oltre ai tornado si registrano pesanti allagamenti e black out elettrici, con migliaia di persone senza luce. I temporali si sviluppano sul settore meridionale di una intensa perturbazione collegata ad una circolazione ciclonica ad ampio raggio centrata sul Midwest e che nelle prossime ore determinerà forte maltempo su tutta la costa atlantica dal Maine alla Georgia. Previsti forti temporali e nubifragi, ancora allerta tornado per altre 24 ore negli Stati meridionali dalla Carolina verso Sud.
Aggiornamento ore 12:37
29 APRILE: Sale a 28 il bilancio delle vittime dei violenti tornado che hanno colpito gli Stati meridionali tra Domenica e Lunedì, in particolare Arkansas, Mississippi ed Oklahoma. Decine di migliaia sono rimaste senza energia elettrica in Alabama, Mississippi e Kentucky. Ancora allerta meteo per le prossime 24 ore dal Golfo del Messico alla Ohio Valley dove sono previsti violenti temporali con anche grandine di grosse dimensioni e forti raffiche di vento; particolarmente elevato il rischio tornado tra Mississippi e Tennessee.
Aggiornamento ore 10:34
29 APRILE: Violenti temporali accompagnati da tornado e grandine continuano a colpire duramente gli States meridionali. Dopo i tornado mortali di Arkansas ed Oklahoma, è toccato al Mississippi con un devastante vortice nell'area di Tupelo, dove si segnalano pesantissimi danni con case distrutte e auto scaraventate in giro; ancora da capire se ci sono vittime. L'intenso fronte temporalesco viene alimentato sul lato sudorientale di una circolazione ciclonica centrata sul Midwest, che mette a stretto contatto area molto calda ed umida in risalita dal Golfo del Messico con aria più fredda e secca in discesa dal Canada; instabilità che poi viene esasperata dal tiraggio verticale indotto dal transito della corrente a getto in quota.
Si tratta per ora del peggior outbreak tornadico del 2014 sugli States, con l'allerta meteo che rimane massima anche per le prossime 24 ore. I temporali più violenti e potenzialmente tornadici sono attesi tra Mississippi meridionale ed Alabama, ma anche tra Louisiana e Tennessee. Tra le città più a rischio Jackson, Greenwood, Tupelo, Mississippi, Huntsville, Alabama, Jackson, Tennessee.
Aggiornamento ore 13
28 APRILE: Tornado USA: sale a 17 il numero dei morti - Cresce la conta delle vittime in seguito alla violenta ondata di maltempo che ha colpito nel corso del fine settimana gli USA centrali, mentre sono centinaia e centinaia le abitazioni distrutte o danneggiate in svariate contee. La situazione più tragica nella contea di Faulkner, nell'Arkansas centrale, ove sono segnalate 10 vittime. Seguiranno aggiornamenti !
Maltempo estremo negli Stati Uniti centrali: almeno 12 morti e numerose abitazioni distrutte – Drammatica la situazione nella parte centrale degli Stati Uniti in seguito alla formazione di intensi fenomeni temporaleschi nel corso del fine settimana, accompagnati da grandinate e fenomeni vorticosi. Gli stati più colpiti risultano l'Oklahoma e l'Arkansas ove un micidiale tornado ha seminato morte e distruzione in molti centri abitati. Le vittime accertate sono 12, ma le ricerche dei dispersi sono ancora in corso ed il bilancio potrebbe essere anche più grave.
Secondo il National Weather Service il vortice si sarebbe originato poco dopo le 19 nei pressi di Maumelle, a nord ovest di Little Rock, e avrebbe poi percorso quasi 50 km verso Nord Est causando i maggiori danni tra le città di Mayflower e Vilonia, in Arkansas. Ma l'intensa linea temporalesca non ha risparmiato nemmeno gli stati del Nebraska, Iowa, Missouri e Kansan anche qui con case danneggiate, alberi e linee elettriche abbattute.
L'allerta maltempo si sposta ora negli stati orientali – Situazione che rimarrà delicata sul fronte meteorologico anche nelle prossime ore. Il sistema perturbato va infatti muovendosi velocemente verso Est e nelle prossime ore sono attesi nuovi forti temporali tra Midwest e coste orientali. Lo scontro tra l'aria più fredda in discesa da Nord e masse d'aria miti e umide richiamate dall'Oceano potrebbe dare origine a fenomeni localmente di forte intensità con abbondati precipitazioni, grandine di grosse dimensioni e possibili tornado. Seguite tutti gli aggiornamenti !
INTENSA GRANDINATA IMBIANCA LA BAVIERA
Pasquetta di forti temporali con grandine in Germania– La giornata di Pasquetta è stata caratterizzata dal maltempo non solo nel nord Italia, ma anche Oltralpe. Nel corso del pomeriggio l'arrivo di aria più fresca e instabile ha dato origine a intense celle temporalesche accompagnate da forti scrosci di pioggia, colpi di vento e chicchi di grandine! In particolar modo, una violenta grandinata ha colpito la città di Monaco di Baviera con accumuli al suolo che nella periferia nord hanno localmente raggiunto i 3 cm.
Anche la Repubblica Ceca ha dovuto fare i conti con il maltempo nella giornata di ieri. La grandine ha imbiancato prati e strade nei pressi di Strakonice, cittadina della Boemia meridionale. Nuovi sistemi temporaleschi in queste ore stanno interessando l'Europa orientale per il continuo afflusso di correnti umide e instabili atlantiche. Una situazione assai dinamica che anche nei prossimi giorni non smetterà di offrire altri spunti temporaleschi sull'Europa centro-meridionale.
Anche la Repubblica Ceca ha dovuto fare i conti con il maltempo nella giornata di ieri. La grandine ha imbiancato prati e strade nei pressi di Strakonice, cittadina della Boemia meridionale. Nuovi sistemi temporaleschi in queste ore stanno interessando l'Europa orientale per il continuo afflusso di correnti umide e instabili atlantiche. Una situazione assai dinamica che anche nei prossimi giorni non smetterà di offrire altri spunti temporaleschi sull'Europa centro-meridionale.
CONFERMATA LA PIOGGIA PIU' INTENSA AL MONDO IN 48 ORE: 2500mm!
La città di Cherrapunji, India, è uno dei luoghi più umidi della Terra, grazie alle piogge monsoniche che cadono ogni anno; detiene il record mondiale di 48 ore di precipitazione, con l'enorme valore di 2493 millimetri di pioggia del 15/16 Giugno 1995. Lo ha annunciato l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) lo scorso Venerdì. Cherrapunji è particolarmente piovosa perchè riceve dalla Baia del Bengala un flusso diretto di aria molto umida e calda attraverso le quote più basse del Bangladesh a sud; la città però si trova su un altopiano a circa 1500m d'altezza, ed è per questo che l'aria umida nel suo viaggio verso nord è costretta dagli imponenti massicci montuosi a salire in fretta, condensando in nubi e successivamente in pioggia.
L'aria umida poi tenta di salire ulteriormente verso la catena dell'Himalaya, a nord di Cherrapunji, ripetendo lo stesso meccanismo di condensazione forzata dall'altimetria. La città inoltre detiene il record mondiale annuale di precipitazione, con 26470mm (26 metri e mezzo!!!) di pioggia caduta tra l'Agosto 1860 ed il Luglio del 1861, sempre secondo il WMO.
L'aria umida poi tenta di salire ulteriormente verso la catena dell'Himalaya, a nord di Cherrapunji, ripetendo lo stesso meccanismo di condensazione forzata dall'altimetria. La città inoltre detiene il record mondiale annuale di precipitazione, con 26470mm (26 metri e mezzo!!!) di pioggia caduta tra l'Agosto 1860 ed il Luglio del 1861, sempre secondo il WMO.
SETTIMANA AD ALTO RISCHIO TORNADO NEGLI USA, IN ATTESA DEL TORNADO TOUR!
Neanche il tempo di riprendersi dal lungo Inverno, che gli USA si apprestano a fare i conti con altri eventi meto estremi. Questa volta si tratta del primo serio "outbreak tornadico".
Durante questa settimana, infatti, sulle pianure meridionali degli States centrali, in seguito al lento avanzamento di un sistema perturbato che richiamerà aria molto umida e potenzialmente instabile dal Golfo del Messico, verranno a formarsi le condizioni ideali per la genesi di forti temporali, accompagnati da grandinate, venti intensi e anche tornado.
In particolare tra Martedì e Mercoledì forti temporali sono attesi tra Texas, Kansas e Missouri, mentreGiovedì sarà la giornata potenzialmente più pericolosa per lo sviluppo di temporali violenti con grandine grossa, nubifragi e tornado. La zona più a rischio dovrebbe risultare l'Arkansas, ma saranno interessati anche gli Stati confinanti. In seguito nella notte tra Giovedì e Venerdì i fenomeni più intensi dovrebbero concentrarsi tra il basso Mississipi e l'Ohio.
Attualmente la stagione dei tornado in USA è partita un po' in sordina con soli 66 eventi vorticosi registrati al 29 marzo 2014 rispetto ad una media di 233 negli ultimi 8 anni. Le previsioni tuttavia indicano una ripresa degli eventi nel corso delle prossime settimane, con il picco massimo spostato un po' più avanti rispetto al solito.
Le proiezioni a lungo termine sono favorevoli a un'attività tornadica nella norma o anche lievemente superiore nella seconda parte della Primavera. Tra Maggio e Giugno il rischio di temporali violenti e tornado potrebbe aumentare drasticamente anche sulle pianure centrali, e la fascia più a rischio tornado dovrebbe spostarsi verso Nord Est.
Durante questa settimana, infatti, sulle pianure meridionali degli States centrali, in seguito al lento avanzamento di un sistema perturbato che richiamerà aria molto umida e potenzialmente instabile dal Golfo del Messico, verranno a formarsi le condizioni ideali per la genesi di forti temporali, accompagnati da grandinate, venti intensi e anche tornado.
In particolare tra Martedì e Mercoledì forti temporali sono attesi tra Texas, Kansas e Missouri, mentreGiovedì sarà la giornata potenzialmente più pericolosa per lo sviluppo di temporali violenti con grandine grossa, nubifragi e tornado. La zona più a rischio dovrebbe risultare l'Arkansas, ma saranno interessati anche gli Stati confinanti. In seguito nella notte tra Giovedì e Venerdì i fenomeni più intensi dovrebbero concentrarsi tra il basso Mississipi e l'Ohio.
Attualmente la stagione dei tornado in USA è partita un po' in sordina con soli 66 eventi vorticosi registrati al 29 marzo 2014 rispetto ad una media di 233 negli ultimi 8 anni. Le previsioni tuttavia indicano una ripresa degli eventi nel corso delle prossime settimane, con il picco massimo spostato un po' più avanti rispetto al solito.
Le proiezioni a lungo termine sono favorevoli a un'attività tornadica nella norma o anche lievemente superiore nella seconda parte della Primavera. Tra Maggio e Giugno il rischio di temporali violenti e tornado potrebbe aumentare drasticamente anche sulle pianure centrali, e la fascia più a rischio tornado dovrebbe spostarsi verso Nord Est.
PIOGGE TORRENZIALI COLPISCONO L'AUSTRALIA; DANNI E ALLAGAMENTI
Fase di forte maltempo in Australia – Fine Marzo contraddistinto dalle forti precipitazioni su parte del continente australiano, ove in pochi giorni sono localmente cadute punte di 400 mm di pioggia. Gli stati più colpiti sono stati quelli del Nuovo Galles del Sud e del Queensland, situati nella parte nord orientale. Proprio la stazione di Lower Springbrook ha fatto registrare un accumulo giornaliero di 319 mm, superando tutti i precedenti record. Considerevoli anche gli oltre 320 mm caduti a Pacific Heights e i 296 mm di Yeppoon, mentre nell'area metropolitana di Brisbane si sono raggiunti i 130 mm. Segnalati in questo caso svariati allagamenti lampo in alcune zone della città.
Stagione delle piogge all'apice – C'è da sottolineare come questo sia il periodo dell'anno più piovoso per il nord dell'Australia. Intensi sistemi temporaleschi si originano lungo le coste, ove in poche ore sono in grado di scaricare ingenti precipitazioni e causando inondazioni su vasti territori.
Ogni anno, difatti, lo stato del Queensland deve fare i conti con episodi di violento maltempo nel periodo estivo, con città sommerse dall'acqua e danni per miliardi di dollari.
Stagione delle piogge all'apice – C'è da sottolineare come questo sia il periodo dell'anno più piovoso per il nord dell'Australia. Intensi sistemi temporaleschi si originano lungo le coste, ove in poche ore sono in grado di scaricare ingenti precipitazioni e causando inondazioni su vasti territori.
Ogni anno, difatti, lo stato del Queensland deve fare i conti con episodi di violento maltempo nel periodo estivo, con città sommerse dall'acqua e danni per miliardi di dollari.
TERREMOTO CALIFORNIA: TREMA ANCORA LA E CRESCE LA PAURA PER IL "BIG ONE"
Dopo la forte scossa di Venerdì (magnitudo 5.1) la terra continua a tremare a Los Angeles, aumentando la preoccupazione degli abitanti e riportando alla mente pensieri quali il Big One, il distruttivo terremoto atteso appunto con tanta ansia in California.
Precisiamo già da subito che questo terremoto è solo lontano parente del prossimo Big One, visto che quest’ultimo è atteso lungo la Faglia di San Andreas, mentre lo sciamane che sta ora interessando l’area metropolitana di LA si sta verificando lungo la Faglia denominata Puente Hills.
Più nel dettaglio la prima è una faglia trascorrete con movimento destro che si estende per 1300 km attraverso la California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica, congiungendo il margine convergente di Cascadia (Cascadia Subduction Zone) con il margine divergente del Golfo della California (East Pacific Rise). La seconda, invece, si estende più a sud e fa ancora più paura visto che passa al di sotto dei grattacieli di LA per finire proprio ad Hollywood.
Secondo i sismologi americani un terremoto di magnitudo 7.5 ( nelle potenzialità della faglia) avrebbe conseguenze disastrose per la grande metropoli, molti più di quelli che il Big One potrebbe causare. Seppur il sisma di venerdì è stato considerato moderato, è comunque in campanello d’allarme, visto anche le continue scariche degli ultimi giorni, alcune delle quali anche di magnitudine superiori a 4.
Molti i danni causati dal sisma di venerdì, specie entro un raggio di 20 km, con case evacuate, fognature e rete idrica saltate, nonché frane qua e là.
Se il sisma raggiungesse la magnitudo 7.5, terremoto che in California si verifica ogni 2500 anni, il bilancio sarebbe decisamente peggiore. Si stima infatti che potrebbero essere da 3.000 a 18.000 le persone uccise, 250 miliardi di dollari l’ammontare dai danni ed oltre 750.000 persone potrebbero rimanere senza abitazione. I danni interesserebbero anche il centro di LA, Hollywood compresa con danni a tutti gli edifici.
Al contrario il Big One , per la sua collocazione potrebbe causare al più 1800-2000 morti e danni molto inferiori.
Ricordiamo inoltre che il sisma di venerdì ha scosso la faglia per circa mezzo secondo con un tremore in superficie di circa 10 secondi. Un sisma di M7.5 sarebbe in grado di raddoppiare i tempi e questo perché i sismi lungo questa faglia avvengono poco sotto il suolo e conseguentemente tutta l’energia arriva in superficie.
Precisiamo già da subito che questo terremoto è solo lontano parente del prossimo Big One, visto che quest’ultimo è atteso lungo la Faglia di San Andreas, mentre lo sciamane che sta ora interessando l’area metropolitana di LA si sta verificando lungo la Faglia denominata Puente Hills.
Più nel dettaglio la prima è una faglia trascorrete con movimento destro che si estende per 1300 km attraverso la California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica, congiungendo il margine convergente di Cascadia (Cascadia Subduction Zone) con il margine divergente del Golfo della California (East Pacific Rise). La seconda, invece, si estende più a sud e fa ancora più paura visto che passa al di sotto dei grattacieli di LA per finire proprio ad Hollywood.
Secondo i sismologi americani un terremoto di magnitudo 7.5 ( nelle potenzialità della faglia) avrebbe conseguenze disastrose per la grande metropoli, molti più di quelli che il Big One potrebbe causare. Seppur il sisma di venerdì è stato considerato moderato, è comunque in campanello d’allarme, visto anche le continue scariche degli ultimi giorni, alcune delle quali anche di magnitudine superiori a 4.
Molti i danni causati dal sisma di venerdì, specie entro un raggio di 20 km, con case evacuate, fognature e rete idrica saltate, nonché frane qua e là.
Se il sisma raggiungesse la magnitudo 7.5, terremoto che in California si verifica ogni 2500 anni, il bilancio sarebbe decisamente peggiore. Si stima infatti che potrebbero essere da 3.000 a 18.000 le persone uccise, 250 miliardi di dollari l’ammontare dai danni ed oltre 750.000 persone potrebbero rimanere senza abitazione. I danni interesserebbero anche il centro di LA, Hollywood compresa con danni a tutti gli edifici.
Al contrario il Big One , per la sua collocazione potrebbe causare al più 1800-2000 morti e danni molto inferiori.
Ricordiamo inoltre che il sisma di venerdì ha scosso la faglia per circa mezzo secondo con un tremore in superficie di circa 10 secondi. Un sisma di M7.5 sarebbe in grado di raddoppiare i tempi e questo perché i sismi lungo questa faglia avvengono poco sotto il suolo e conseguentemente tutta l’energia arriva in superficie.
USA: ANCORA GELO E DAMA BIANCA, DISAGI E VITTIME. INVERNO TOP 5 TRA I PIU' DAMOSI
Ancora gelo e neve sugli USA, Inverno record - Anche nella sua fase conclusiva l'Inverno 2013-2014 continua a sfornare notevoli irruzioni gelide sugli States centro-orientali. Una nuova tempesta collegata ad un vortice sul Canada e seguita da aria artica ha spazzato Midwest e New England, causando bufere di neve e tanti disagi nei trasporti/viaggi. Le prime nevicate hanno interessato il Midwest mercoledì mattina, creando i primi forti disagi alla circolazione tra cui anche nell'area di Chicago. Contestualmente al movimento della tempesta verso Est, i disagi si sono estesi anche fin verso lo Stato di New York. Le nevicate più abbondanti si sono avute nel corriodio che va da Buffalo verso il comparto centrale dello Stato di New York, nel New England settentrionale e nell'area delle Cascate del Niagara, dove sono caduti oltre 25cm.
Pesanti criticità si sono avute anche tra Michigan e Ohio con strade ghiacciate; in particolare un incidente molto grave si è verificato tra Toledo e Cleveland, coinvolgendo oltre 50 mezzi e causando la morte di 3 persone. Strade scivolose e scarsa visibilità per neve hanno favorito diversi incidenti anche a New York. Non sono inoltre mancati i black out elettrici, con oltre 26.500 persone al buio in Ohio e oltre 45.000 blackout nell'Illinois. La tempesta è stata accompagnata da venti anche superiori ai 60-70km/h con danni e disagi come ad esempio tra Philadelphia e Baltimore, dove si segnalano numerosi alberi abbattuti.
Per alcune città questo Inverno rientra nella top 5 dei più nevosi da quando si effettuano le registrazioni. Per Toledo, Ohio, è il più nevoso in assoluto, per
Pesanti criticità si sono avute anche tra Michigan e Ohio con strade ghiacciate; in particolare un incidente molto grave si è verificato tra Toledo e Cleveland, coinvolgendo oltre 50 mezzi e causando la morte di 3 persone. Strade scivolose e scarsa visibilità per neve hanno favorito diversi incidenti anche a New York. Non sono inoltre mancati i black out elettrici, con oltre 26.500 persone al buio in Ohio e oltre 45.000 blackout nell'Illinois. La tempesta è stata accompagnata da venti anche superiori ai 60-70km/h con danni e disagi come ad esempio tra Philadelphia e Baltimore, dove si segnalano numerosi alberi abbattuti.
Per alcune città questo Inverno rientra nella top 5 dei più nevosi da quando si effettuano le registrazioni. Per Toledo, Ohio, è il più nevoso in assoluto, per
USA, GRANDI LAGHI: MAI COSI' TANTO GHIACCIO DAL 1979, E' QUASI RECORD
Inverno gelido sugli States settentrionali, estensione quasi record dei ghiacci sui Grandi Laghi - Le ripetute incursioni gelide hanno infatti causato il ghiacciamento di buona parte della superficie dei Grandi Laghi, tanto che il 6 Marzo scorso è stato raggiunto un massimo di ben 92,2%. Secondo i ricercatori del Great Lakes Enviromental Research Laboratory si tratta della seconda maggiore estensione di ghiaccio mai registrata sui Grandi Laghi, seconda solo all'Inverno 1979, quando a Febbraio la copertura raggiunse il valore record del 94,7%.
Considerando i singoli laghi invece qualche record è stato battuto. Ad esempio lo scorso 8 Marzo l'estensione di ghiaccio sul Lago Michigan ha raggiunto il 93,3%, battendo il precedente record di 93,1% registrato sempre nell'Inverno del 1979. Una inversione di tendenza dopo annate negative, caretterizzate da deficit idrico e temperature sopra le medie. Negli ultimi 40 anni la temperatura dell'aria è aumentata nel complesso di circa 1.5°C sull'area dei Grandi Laghi, con punte anche superiori su quelli settentrionali. Impressionante il confronto tra l'8 Marzo 2014 e l'11 Marzo 2012; in quest'ultimo caso il ghiaccio era praticamente quasi inesistente.
Considerando i singoli laghi invece qualche record è stato battuto. Ad esempio lo scorso 8 Marzo l'estensione di ghiaccio sul Lago Michigan ha raggiunto il 93,3%, battendo il precedente record di 93,1% registrato sempre nell'Inverno del 1979. Una inversione di tendenza dopo annate negative, caretterizzate da deficit idrico e temperature sopra le medie. Negli ultimi 40 anni la temperatura dell'aria è aumentata nel complesso di circa 1.5°C sull'area dei Grandi Laghi, con punte anche superiori su quelli settentrionali. Impressionante il confronto tra l'8 Marzo 2014 e l'11 Marzo 2012; in quest'ultimo caso il ghiaccio era praticamente quasi inesistente.
VIOLENTO TERREMOTO IN CALIFORNIA, NON E' IL BIG ONE
Una violenta scossa di terremoto valutata dall'istituto nazionale di geofisica americano di magnitudo 7.0 è stata registrata stamattina alle ore 6.18 italiane in California. Il sisma ha avuto un epicentro in mare aperto a 7 km di profondità e circa 70km di distanza dalla costa settentrionale ed è stato seguito da numerose repliche di magnitudo superiore al 4.5. Un sisma di potenziale distruttivo vuoi per l'intensità, vuoi per la profondità.
Per intenderci se l'epicentro si fosse collocato al di sotto di una grande città come San Francisco i danni sarebbero stati incalcolabili e probabilmente ci sarebbero state anche numerose vittime. Questo perchè quando i terremoti hanno ipocentri superficiali, l'onda sismica non ha spazio sufficiente per attenuarsi ed arriva in superficie con un'energia devastante.
Per fortuna questa volta la distanza dalla costa e l'ipocentro basso hanno conferito al terremoto carattere forti ma non catastrofici, c'è stato infatti molto panico tra gli abitanti di Eureka, la città più vicina all'epicentro ma non vengono segnalati danni particolari a persone o cose, il sisma è comunque stato avvertito in tutta la California centro settentrionale. Da molti anni gli scienziati americani attendono quello che ormai è diventato famoso come il big one, il devastante terremoto di magnitudo 8.0che potrebbe colpire la costa della california meridionale in ogni momento ma il Big One sarà almeno 30 volte più forte di questo.
Per intenderci se l'epicentro si fosse collocato al di sotto di una grande città come San Francisco i danni sarebbero stati incalcolabili e probabilmente ci sarebbero state anche numerose vittime. Questo perchè quando i terremoti hanno ipocentri superficiali, l'onda sismica non ha spazio sufficiente per attenuarsi ed arriva in superficie con un'energia devastante.
Per fortuna questa volta la distanza dalla costa e l'ipocentro basso hanno conferito al terremoto carattere forti ma non catastrofici, c'è stato infatti molto panico tra gli abitanti di Eureka, la città più vicina all'epicentro ma non vengono segnalati danni particolari a persone o cose, il sisma è comunque stato avvertito in tutta la California centro settentrionale. Da molti anni gli scienziati americani attendono quello che ormai è diventato famoso come il big one, il devastante terremoto di magnitudo 8.0che potrebbe colpire la costa della california meridionale in ogni momento ma il Big One sarà almeno 30 volte più forte di questo.
USA: DAL CANADA SI PREPARA UNA NUOVA IRRUZIONE POLARE!
Un inverno da incubo per il Nord America, sul fronte del freddo. Continue irruzioni di aria gelida artica interessano a varie riprese gli Stati Uniti centro-orientali ed il comparto canadese: è proprio dal Canada infatti che si sta preparando l'ennesima discesa polare, che avrà il merito di portare isoterme in quota fino a -35°C ad 850hPa (1200m) sulla libera atmosfera entro Mercoledì, con una -25°C nei pressi dei Grandi Laghi ed una -5°C in quota a lambire gli States più meridionali, come Mississippi ed Alabama. Il tutto causato da un poderoso innalzamento della pressione sul Canada occidentale, ad opera di un anticiclone che farà ridiscendere un lobo del vortice polare verso latitudini meridionali, su est Canada e Stati Uniti orientali. Ricordiamo come essenzialmente il vortice polare sia una massa d'aria molto fredda che di solito permane al di sopra del Circolo Polare Artico, ed è contenuta da forti venti in alta quota (corrente a getto).
Insomma si registreranno ancora una volta temperature proibitive su città come Minneapolis, Chicago, Detroit, Montreal, Buffalo e New York. Valori prossimi ai -50°C si potranno toccare sul Canada: già in queste ore si stanno avendo punte fino a -35°C a Regina, capoluogo della provincia del Saskatchewan. Ecco alcune delle temperature minime e massime previste su alcune città nella giornata di Giovedì:
Winnipeg -34°C / -24°C
Minneapolis -32°C / -23°C
Montreal -19°C / -9°C
Chicago -22°C / -16°C
Detroit -20°C / -12°C
Buffalo -17°C / -10°C
New York -10°C / 0°C
Sono previste inoltre nuove nevicate fin sulla East Coast tra Martedì sera e Mercoledì sera, con accumuli sino a10/15cm tra Boston, Montreal, New York e Washington. Come dire...chi troppo e chi niente!
Insomma si registreranno ancora una volta temperature proibitive su città come Minneapolis, Chicago, Detroit, Montreal, Buffalo e New York. Valori prossimi ai -50°C si potranno toccare sul Canada: già in queste ore si stanno avendo punte fino a -35°C a Regina, capoluogo della provincia del Saskatchewan. Ecco alcune delle temperature minime e massime previste su alcune città nella giornata di Giovedì:
Winnipeg -34°C / -24°C
Minneapolis -32°C / -23°C
Montreal -19°C / -9°C
Chicago -22°C / -16°C
Detroit -20°C / -12°C
Buffalo -17°C / -10°C
New York -10°C / 0°C
Sono previste inoltre nuove nevicate fin sulla East Coast tra Martedì sera e Mercoledì sera, con accumuli sino a10/15cm tra Boston, Montreal, New York e Washington. Come dire...chi troppo e chi niente!
ALLARME SMOG A PECHINO: GRADO ARANCIONE E CESSAZIONE DI ALCUNE ATTIVITA'!
Dal weekend grado di allarme smog arancione per Pechino ovvero un gradino prima del grado di massimo allarme, il rosso. Da giorni infatti la metropoli è oppressa da una cappa di nebbia ed inquinanti, con l'aria sempre più velenosa giorno dopo giorno. Il livello arancione ufficializzato dal governo implica seri provvedimenti, tra i quali la cancellazione di attività all'aperto per scuole ed asili, le limitazioni nella frequentazione degli spazi pubblici, il blocco temporaneo di alcuni cantieri e l'invito a ridurre drasticamente le uscite di casa.
I tassi di smog nell’aria della città erano già molto alti il fine settimana precedente e il Governo è stato pesantemente criticato nei giorni scorsi dai media nazionali e su internet per l'inerzia dimostrata nel prendere provvedimenti. I dati dell’ambasciata statunitense parlano di un tasso di PM2,5 (particolato fine, polveri con diametro di 2,5 µm, particolarmente nocive perché in grado di penetrare in profondità nei polmoni) di 378 unità, quando secondo la U.S. Environmental Protection Agency sono altamente pericolosi livelli superiori a 300 unità. Lo scorso week-end il particolato fine ha raggiunto, picchi di ben 500 unità!
Nebbie e smog gravano in generale su gran parte della Cina nord orientale, dove grava un campo di alta pressione caratterizzata da aria decisamente mite in quota, ma fredda nei bassi strati.
I tassi di smog nell’aria della città erano già molto alti il fine settimana precedente e il Governo è stato pesantemente criticato nei giorni scorsi dai media nazionali e su internet per l'inerzia dimostrata nel prendere provvedimenti. I dati dell’ambasciata statunitense parlano di un tasso di PM2,5 (particolato fine, polveri con diametro di 2,5 µm, particolarmente nocive perché in grado di penetrare in profondità nei polmoni) di 378 unità, quando secondo la U.S. Environmental Protection Agency sono altamente pericolosi livelli superiori a 300 unità. Lo scorso week-end il particolato fine ha raggiunto, picchi di ben 500 unità!
Nebbie e smog gravano in generale su gran parte della Cina nord orientale, dove grava un campo di alta pressione caratterizzata da aria decisamente mite in quota, ma fredda nei bassi strati.
USA, NUOVA INTENSA ONDATA DI GELO IN ARRIVO!
Nella prossima settimana gli States nord orientali ripiomberanno nel gelo polare! - Una nuova poderosa irruzione di aria gelida si prepara a dilagare dal Canada dapprima sugli Stati settentrionali a confine, per poi espandersi nella prossima settimana anche a tutto il Midwest verso Sud, lambendo il Texas, quindi propagarsi sulla costa atlantica centro-settentrionale. Il tutto a causa di una decisa rimonta anticiclonica sin verso il Polo, passando per Canara occidentale ed Alaska dove la pressione potrà superare i 1040hPa, che costringerà un lobo del vortice polare a scendere fin su Canada orientale e Grandi Laghi. Con esso verrà così trascinato verso Sud tutto il lago di aria gelida, che anzichè sovrastare le aree a nord del Circolo Polare Artico si troveranno a dilagare fin sul cuore degli States centrali.
Entro il 26-27 Febbraio sono infatti previste isoterme prossime ai -30°C a 1300m addirittura sul Midwest, con picchi di -35°C sull'area dei Grandi Laghi. Le propaggini della colata gelida raggiungeranno anche il Texas, con la -10°C sul comparto settentrionale. Il gelo si sposterà poi progressivamente anche sulla East Coast, dilagando dal Maine probabilmente fino al Maryland, passando per New York. Proprio queste aree potrebbero sperimentare nuove ingenti nevicate ( tutto dipenderà dalla localizzazione del minimo barico che verrà sollecitato dall'avanzata dell'aria polare ), mentre Grandi Laghi e Midwest si preparano a nuovi blizzard.
Entro il 26-27 Febbraio sono infatti previste isoterme prossime ai -30°C a 1300m addirittura sul Midwest, con picchi di -35°C sull'area dei Grandi Laghi. Le propaggini della colata gelida raggiungeranno anche il Texas, con la -10°C sul comparto settentrionale. Il gelo si sposterà poi progressivamente anche sulla East Coast, dilagando dal Maine probabilmente fino al Maryland, passando per New York. Proprio queste aree potrebbero sperimentare nuove ingenti nevicate ( tutto dipenderà dalla localizzazione del minimo barico che verrà sollecitato dall'avanzata dell'aria polare ), mentre Grandi Laghi e Midwest si preparano a nuovi blizzard.
COREA DEL SUD: CROLLA TETTO DELL'UNIVERSITA' PER TROPPA DAMA BIANCA, VITTIME; ANCORA BLIZZARD IN GIAPPONE
Inverno severo sull'Est asiatico, Giappone e Corea flagellate da gelo e neve - Aria gelida siberiana continua da giorni ad affluire tra Corea e Giappone, sferzate da tempeste di vento da Nord-Nordovest e bufere di neve. Sarebbero almeno 19 le vittime in Giappone, i più per incidenti stradali e nelle prefetture vicine a Tokyo. Migliaia di persone sono state evacuate dalle loro abitazioni a rischio collasso per il peso della troppa neve sui tetti, mentre sono stati a centinaia i voli cancellati; da segnalare inoltre un incidente ferroviario per la collisione di due treni vicino a Kawasaki. Nella prefettura diYamanashi, sul Giappone centrale, si sono registrati accumuli nivometrici record come nel caso di Kofu, 65 miglia a ovest di Tokyo, dove sono caduti 111cm di neve. Sulla metropoli sono invece caduti fino a 28cm di neve, che hanno letteralmente mandato in tilt il traffico; il record per una signola tempesta di neve rimane comunque quello di 46cm registrati nel Gennaio del 2001 ma anche del 1998.
10 morti si contano anche sulla Corea del Sud a seguito del crollo di un tetto per il peso della troppa neve. E' accaduto alla Busan University of Foreign Studies nella città di Gyeongju; tra le vittime 9 erano studenti e a questi si aggiungono un centinaio di feriti più o meno gravi.
10 morti si contano anche sulla Corea del Sud a seguito del crollo di un tetto per il peso della troppa neve. E' accaduto alla Busan University of Foreign Studies nella città di Gyeongju; tra le vittime 9 erano studenti e a questi si aggiungono un centinaio di feriti più o meno gravi.
METEO VIOLENTO: STATI UNITI, INGHILTERRA E GIAPPONE IN GINOCCHIO
TEMPESTA DI NEVE DAGLI USA VERSO IL CANADA. La tempesta di neve denominata Winter Storm Pax, dopo aver flagellato gli Stati Uniti si dirige verso il Canada. Il bilancio negli USA è di 21 morti, 625000 persone senza elettricità e 12000 voli cancellati. Anche New York è stata colpita dal maltempo con una nevicata che ha lasciato al suolo circa 25 cm rendendo difficoltosi gli spostamenti nella Grande Male. Attualmente è in corso un miglioramento con la tempesta che si dirige in Canada, ma entro la giornata di Sabato 15 Febbraio, sugli stati di North Carolina, Virginia, West Virginia, Pennsylvania, Maryland, Delaware, New Jersey e, ancora, New York sono previste nuove nevicate.
TORNA LA NEVE ANCHE A TOKYO. Anche il Giappone è stato interessato da una nuova ondata di maltempo. E' tornata la neve, accompagnata da forti venti, anche a Tokyo e su tutta la costa del Pacifico, provocando due vittime e oltre 500 feriti. Il manto bianco ha coperto finora citta’ quali Osaka, Kyoto, Nara e Nagoya, affacciandosi su Tokyo dove si sono depositati pochi centimetri di neve che potrebbero aumentare nelle prossime ore. Nel fine settimana la perturbazione raggiungerà anche l'area nordorientale del Giappone, colpita dallo tsunami del 2011, dove sono previsti fino a 60 cm di neve. Anche nello stato nipponico sono molto i disagi con diversi treni in ritardo e 200 voli cancellati.
ALLUVIONE IN INGHILTERRA, MILITARI IN AZIONE. Nel nostro continente, non se la passa meglio la Gran Bretagna, dove molte aree in Inghilterra continuano a restare sotto l'acqua, in particolare lungo il corso del Tamigi. Per far fronte all'emergenza sono intervenuti oltre 2000 militari. Per il Regno Unito si tratta del Gennaio più piovoso dal 1766, anno delle prime misurazioni meteo. La situazione è aggravata da un nuovo intenso ciclone in transito in queste ore, profondo fino a 950 hPa ed accompagnato da venti fino a 150/160 Km/h, che entro la giornata di Sabato attraverserà tutta la Gran Bretagna.
TORNA LA NEVE ANCHE A TOKYO. Anche il Giappone è stato interessato da una nuova ondata di maltempo. E' tornata la neve, accompagnata da forti venti, anche a Tokyo e su tutta la costa del Pacifico, provocando due vittime e oltre 500 feriti. Il manto bianco ha coperto finora citta’ quali Osaka, Kyoto, Nara e Nagoya, affacciandosi su Tokyo dove si sono depositati pochi centimetri di neve che potrebbero aumentare nelle prossime ore. Nel fine settimana la perturbazione raggiungerà anche l'area nordorientale del Giappone, colpita dallo tsunami del 2011, dove sono previsti fino a 60 cm di neve. Anche nello stato nipponico sono molto i disagi con diversi treni in ritardo e 200 voli cancellati.
ALLUVIONE IN INGHILTERRA, MILITARI IN AZIONE. Nel nostro continente, non se la passa meglio la Gran Bretagna, dove molte aree in Inghilterra continuano a restare sotto l'acqua, in particolare lungo il corso del Tamigi. Per far fronte all'emergenza sono intervenuti oltre 2000 militari. Per il Regno Unito si tratta del Gennaio più piovoso dal 1766, anno delle prime misurazioni meteo. La situazione è aggravata da un nuovo intenso ciclone in transito in queste ore, profondo fino a 950 hPa ed accompagnato da venti fino a 150/160 Km/h, che entro la giornata di Sabato attraverserà tutta la Gran Bretagna.
ALLUVIONE INGHILTERRA: IN ARRIVO UN ALTRO VIOLENTO CICLONE!
Non c'è pace per le Isole Britanniche, flagellate da ripetute e severe ondate di maltempo, con piogge torrenziali e venti da uragano. Da settimane alcune aree nel sud dell'Inghilterra sono sott'acqua mentre Gennaio è stato il più piovoso da oltre due secoli. La causa sta nell'iperattività del Ciclone d'Islanda, che di fatto ha caratterizzato gran parte dell'Inverno sull'ovest Europa e che continua a sfornare cicloni insolitamente violenti e ripetuti, con le Isole Britanniche proprio nel mezzo del loro tragitto.
L'ennesimo profondo vortice è atteso nella giornata di Venerdì, con un minimo che potrebbe raggiungere persino i 950hPa in prossimità dell'Irlanda, per poi attraversare Galles e Scozia solo leggermente attenuato ( mantenendo cioè valori barici inferiori ai 960hPa ). E' dunque allerta meteo per una nuova, severa, ondata di maltempo con piogge intense in risalita da Sudovest, accompagnate da venti tempestosi con raffiche anche di oltre 120km/h se non superiori ai 140km/h su Cornovaglia e area della Manica; attese violente mareggiate. Attenzione in particolare ancora una volta all'Inghilterra meridionale, dove è elevata allerta meteo.
L'ennesimo profondo vortice è atteso nella giornata di Venerdì, con un minimo che potrebbe raggiungere persino i 950hPa in prossimità dell'Irlanda, per poi attraversare Galles e Scozia solo leggermente attenuato ( mantenendo cioè valori barici inferiori ai 960hPa ). E' dunque allerta meteo per una nuova, severa, ondata di maltempo con piogge intense in risalita da Sudovest, accompagnate da venti tempestosi con raffiche anche di oltre 120km/h se non superiori ai 140km/h su Cornovaglia e area della Manica; attese violente mareggiate. Attenzione in particolare ancora una volta all'Inghilterra meridionale, dove è elevata allerta meteo.
ALLUVIONE IN INGHILTERRA, TEMPESTA DI DAMA BIANCA NEGLI USA: 11 MORTI, 4000 VOLI CANCELLATI
Alluvione Inghilterra - per il regno Unito si è trattato del Gennaio più piovoso dal 1766, da quando cioè sono iniziate le misurazioni. Alcune zone nel sud dell'Inghilterra sono sott'acqua da diverse settimane. A Londra il livello del Tamigi ha raggiunto valori critici, tanto da dover ricorrere ripetutamente alle Thames Barrier, un'opera idraulica che protegge la metropoli. Il premier David Cameron ha rinunciato alla vista in Medio Oriente, per dedicarsi alle aree alluvionate, dichiarando di investire qualsiasi cifra per soccorrere le zone sommerse ormai da quasi un mese.
VENTI DA URAGANO IN GALLES - Ad aggravare la situazione sono stati i venti da uragano che hanno spazzato in particolare il Galles ed il Nord Ovest britannico, con raffiche che hanno raggiunto i 175 km/h, causando interruzioni del servizio elettrico per blackout. Oltre 100000tra case e uffici sono rimasti senza energia elettrica, interrotto anche il traffico ferroviario per la caduta di alberi. Il Met Office ha emesso il “Red Warning”, un'allerta utilizzata raramente, quando è elevato il pericolo di vita per le persone.
NEVE PARALIZZA GLI USA - La situazione non è migliore oltreoceano, dove una tempesta di neve, denominata Winter Storm Pax, ha colpito in queste ultime ore gli Stati Uniti orientali, negli stati di New Jersey, Alabama, South Carolina e parte della Georgia, provocando la morte di 11 persone in incidenti stradali e lacancellazione di 4.000 voli. A causa del ghiaccio le strade sono state completamente paralizzate da ingorghi e incidenti, molti automobilisti hanno abbandonato la loro auto in strada. A causa dei Blackout elettrici oltre 363000 persone sono rimaste al buio.
VENTI DA URAGANO IN GALLES - Ad aggravare la situazione sono stati i venti da uragano che hanno spazzato in particolare il Galles ed il Nord Ovest britannico, con raffiche che hanno raggiunto i 175 km/h, causando interruzioni del servizio elettrico per blackout. Oltre 100000tra case e uffici sono rimasti senza energia elettrica, interrotto anche il traffico ferroviario per la caduta di alberi. Il Met Office ha emesso il “Red Warning”, un'allerta utilizzata raramente, quando è elevato il pericolo di vita per le persone.
NEVE PARALIZZA GLI USA - La situazione non è migliore oltreoceano, dove una tempesta di neve, denominata Winter Storm Pax, ha colpito in queste ultime ore gli Stati Uniti orientali, negli stati di New Jersey, Alabama, South Carolina e parte della Georgia, provocando la morte di 11 persone in incidenti stradali e lacancellazione di 4.000 voli. A causa del ghiaccio le strade sono state completamente paralizzate da ingorghi e incidenti, molti automobilisti hanno abbandonato la loro auto in strada. A causa dei Blackout elettrici oltre 363000 persone sono rimaste al buio.
MALTEMPO A LONDRA: ALLARME PER I LIVELLI DEL TAMIGI, A RISCHIO ESONDAZIONE
Grande preoccupazione a Londra per il livello del Tamigi, che a causa del perdurare delle piogge ha raggiunto il livello più alto mai misurato dall'inizio dei rilevamenti, iniziati 40 anni fa. Secondo gli esperti britannici si tratta dell'inverno più piovoso dal 1766; il Tamigi è a rischio esondazione nel tratto che va da Oxford a Londra.
Già il sud-est dell'Inghilterra è allagato su diverse zone ormai da settimane; tra queste anche il Great Windsor Park, l'area in cui sorge su un'altura il castello di Windsor della regina Elisabetta II. Londra è protetta dalla Thames Barrier, un'opera idraulica che protegge la metropoli, utilizzata già 28 volte durante questa stagione invernale.
L'agenzia per l'ambiente ha emesso questa mattina 14 avvisi di maltempo per le rive del Tamigi su un tratto compreso tra la M4 e M3 nel Berkshire e Surrey, un allerta nel Somerset e ulteriori 132 avvisi di alluvione in tutto il paese. Le previsioni del tempo non promettono nulla di buono, due intensi ma rapidi sistemi frontali attraverseranno da Ovest verso Est il Regno Unito tra Martedì e Mercoledì.
Nell'immaginario collettivo Londra viene pensata come una città piovosa. In realtà non lo è, o meglio lo è se si considera la distribuzione uniforme delle piogge durante tutto l'anno. Mediamente a Londra cadono610mm di pioggia, a Milano ne cadono mediamente 920mm l'anno, a Roma 792mm. Alcune località della Liguria hanno già raggiunto i 1000mm di pioggia da inizio anno, pensate che il nubifragio che colpì Roma a fine gennaio scaricò in poche ore 150mm di pioggia in poche ore, un quantitativo pari al 25% delle piogge che cadono in un anno a Londra.
Già il sud-est dell'Inghilterra è allagato su diverse zone ormai da settimane; tra queste anche il Great Windsor Park, l'area in cui sorge su un'altura il castello di Windsor della regina Elisabetta II. Londra è protetta dalla Thames Barrier, un'opera idraulica che protegge la metropoli, utilizzata già 28 volte durante questa stagione invernale.
L'agenzia per l'ambiente ha emesso questa mattina 14 avvisi di maltempo per le rive del Tamigi su un tratto compreso tra la M4 e M3 nel Berkshire e Surrey, un allerta nel Somerset e ulteriori 132 avvisi di alluvione in tutto il paese. Le previsioni del tempo non promettono nulla di buono, due intensi ma rapidi sistemi frontali attraverseranno da Ovest verso Est il Regno Unito tra Martedì e Mercoledì.
Nell'immaginario collettivo Londra viene pensata come una città piovosa. In realtà non lo è, o meglio lo è se si considera la distribuzione uniforme delle piogge durante tutto l'anno. Mediamente a Londra cadono610mm di pioggia, a Milano ne cadono mediamente 920mm l'anno, a Roma 792mm. Alcune località della Liguria hanno già raggiunto i 1000mm di pioggia da inizio anno, pensate che il nubifragio che colpì Roma a fine gennaio scaricò in poche ore 150mm di pioggia in poche ore, un quantitativo pari al 25% delle piogge che cadono in un anno a Londra.
PENNSYLVANIA, DAMA BIANCA E GELICIDIO. QUASI UN MILIONE DI PERSONE AL BUIO
Un rivestimento di ghiaccio e fango ha tirato giù linee elettriche ed alberi nella giornata di Mercoledì in Pennsylvania, provocando la chiusura di scuole e moltissimi uffici, l'ultimo insulto di quello che è stato un lungo inverno pieno di disagi per gli Stati Uniti centro-orientali, alle prese con continue ondate di freddo ed abbondanti nevicate. Ora ci si è messo pure il gelicidio, che ha lasciato al buio circa 650mila persone, dopo un picco che è arrivato a toccare le 850mila unità nelle prime ore di Mercoledì.
La tempesta ha accumulato fino a 30cm di neve nel nord del Paese, mentre il comparto sudorientale è stato rivestito dal ghiaccio, che ha dato agli alberi un aspetto pittoresco ma che ha provocato la rottura di rami e quant'altro da Gettysburg fino a Philadelphia. Il gelicidio avviene solitamente quando a seguito del passaggio di un fronte caldo, sopra uno strato di aria particolarmente fredda nei bassi strati, la pioggia caduta congela istantaneamente al contatto con il suolo, rimasto ancora a temperature negative, formando così le classiche formazioni di ghiaccio.
Pittsburgh e l'area metropolitana circostante ha avuto a che fare con quasi 10cm di neve, sormontati dal ghiaccio che si è venuto a creare dal congelamento della pioggia successivamente caduta prima dell'alba. La maggior parte delle strade sono state ripulite e risultano percorribili. Il Philadelphia International Airport ha cancellato più di 100 voli Mercoledì, ma ha continuato le sue normali operazioni con tutte e quattro le piste aperte. Molti distretti scolastici hanno annunciato ritardi o cancellato del tutto alcune classi. Dopo essere rimasti senza l'energia elettrica nei suoi dormitori, il Villanova University ha chiuso i battenti per il resto della settimana, esortando i suoi studenti a prendere accordi per ritornare nelle loro famiglie.
La tempesta ha accumulato fino a 30cm di neve nel nord del Paese, mentre il comparto sudorientale è stato rivestito dal ghiaccio, che ha dato agli alberi un aspetto pittoresco ma che ha provocato la rottura di rami e quant'altro da Gettysburg fino a Philadelphia. Il gelicidio avviene solitamente quando a seguito del passaggio di un fronte caldo, sopra uno strato di aria particolarmente fredda nei bassi strati, la pioggia caduta congela istantaneamente al contatto con il suolo, rimasto ancora a temperature negative, formando così le classiche formazioni di ghiaccio.
Pittsburgh e l'area metropolitana circostante ha avuto a che fare con quasi 10cm di neve, sormontati dal ghiaccio che si è venuto a creare dal congelamento della pioggia successivamente caduta prima dell'alba. La maggior parte delle strade sono state ripulite e risultano percorribili. Il Philadelphia International Airport ha cancellato più di 100 voli Mercoledì, ma ha continuato le sue normali operazioni con tutte e quattro le piste aperte. Molti distretti scolastici hanno annunciato ritardi o cancellato del tutto alcune classi. Dopo essere rimasti senza l'energia elettrica nei suoi dormitori, il Villanova University ha chiuso i battenti per il resto della settimana, esortando i suoi studenti a prendere accordi per ritornare nelle loro famiglie.
ANTARTIDE: NUOVO RECORD DI TEMPERATURA PIU' BASSA MAI REGISTRATA SULLA TERRA
Nuovo record di temperatura più bassa mai registrata: -93.2°C - Questo record appartiene ancora una volta all'Antartide, in un'area compresa tra Dome Argus e il Dome Fuji, zona montuosa posta ben all'interno del continente antartico e la più gelida del pianeta. Questa temperatura è stata rilevata da analisi satellitari della NASA il 10 Agosto del 2010, ma resa nota solo in questi giorni nell'ambito di un progetto di mappatura delle termiche superficiali dell'Antartide.
Viene così battuto il precedente record di -89.2°C rilevato dalla stazione russa Vostok il 21 Luglio 1983, fino ad ora preso come riferimento per la temperatura più bassa mai registrata sul Pianeta. La differenza è che questo valore è stato registrato da una stazione a terra e non da rilevazioni satellitari ( e proprio i russi mettono in dubbio i nuovi dati ). Ad ogni modo anche il 31 Luglio del 2013 sono stati rilevati ben -93°C sempre nella zona dal Dome Argus.
Viene così battuto il precedente record di -89.2°C rilevato dalla stazione russa Vostok il 21 Luglio 1983, fino ad ora preso come riferimento per la temperatura più bassa mai registrata sul Pianeta. La differenza è che questo valore è stato registrato da una stazione a terra e non da rilevazioni satellitari ( e proprio i russi mettono in dubbio i nuovi dati ). Ad ogni modo anche il 31 Luglio del 2013 sono stati rilevati ben -93°C sempre nella zona dal Dome Argus.
MALTEMPO USA: 13 VITTIME NEGLI STATI DEL SUD, DAMA BIANCA ORA NEL MIDWEST
L’inusuale ondata di neve e gelo che ha colpito la parte meridionale degli USA, causando al momento nel 13 vittime, sta fortunatamente allentando la morsa. In stati come Giorgia, Louisiana, Mississippi, Carolina del Sud e Alabama sono caduti sino a 25 cm di neve, in alcuni luoghi la temperatura è scesa fino a – 30 gradi. Il maltempo ha colto impreparata la popolazione tant’è che è dovuta intervenire anche la Guardia Nazionale. Si stima che nelle ultime 24 ore sono stati circa 1500 gli incidenti stradali, mentre i voli cancellati o in ritardo sono stati più di 1700. Molte le scuole chiuse così come gli uffici privati e pubblici. Dichiarato lo stato di emergenza in 6 stati.
Il maltempo si sposta ora nel Midwest, ove la tempesta Maximus, la 13esima di questo eccezionale inverno, porterà gelo e neve tra le Grandi Pianure, la regione dei Grandi Laghi, Ohio Valley ed interne del Northeast. Attese in giornata copiose nevicate sulle montagne rocciose, così come sulla Sierra californiana, mentre la neve potrebbe accumulare nel Cascades, Bitterroots, Tetons e Wasatch, smorzando la siccità che attanaglia le seguenti regioni. Ricordiamo che nel Cascades il deficic pluviometrico oscilla tra il 24 ed il 70 per cento, mentre nel Wasatch addirittura tra il 60 ed 75 per cento.
Tra Venerdì e Sabato la neve o gelicidio potrebbe interessare gran parte della pianure centrali della Mississippi Valley, della Ohio Valley, dei Grandi Laghi così come la parte occidentale, centrale e settentrionale dello stato di New York e del New England. Non dovrebbero esserci problemi per la partita del Super Bowl, in programma Domenica nella Grande Mela.
Il maltempo si sposta ora nel Midwest, ove la tempesta Maximus, la 13esima di questo eccezionale inverno, porterà gelo e neve tra le Grandi Pianure, la regione dei Grandi Laghi, Ohio Valley ed interne del Northeast. Attese in giornata copiose nevicate sulle montagne rocciose, così come sulla Sierra californiana, mentre la neve potrebbe accumulare nel Cascades, Bitterroots, Tetons e Wasatch, smorzando la siccità che attanaglia le seguenti regioni. Ricordiamo che nel Cascades il deficic pluviometrico oscilla tra il 24 ed il 70 per cento, mentre nel Wasatch addirittura tra il 60 ed 75 per cento.
Tra Venerdì e Sabato la neve o gelicidio potrebbe interessare gran parte della pianure centrali della Mississippi Valley, della Ohio Valley, dei Grandi Laghi così come la parte occidentale, centrale e settentrionale dello stato di New York e del New England. Non dovrebbero esserci problemi per la partita del Super Bowl, in programma Domenica nella Grande Mela.
MALTEMPO CAUSA FRANA IN CAMPEGGIO IN ARGENTINA, VITTIME E DISPERSI
El Rodeo, frana su camping provoca almeno 9 vittime e circa 200 dispersi - Questo il drammatico bilancio, probabilmente provvisorio, della vasta frana che si è abbattuta sul villaggio turistico nella provincia di Catamaraca, a seguito di un violento temporale. Le vittime si trovavano in campeggio per assistere ad un concerto. Quando però le condizioni meteo sono sensbilmente peggiorate, l'esibizione degli artisti è stata annullata e le persone si sono rifugiate nelle loro tende in attesa di poter tornare nelle loro case. Ma il violento temporale che ha colpito la città, ha provocato la frana responsabile del disastro.
La tragedia è avvenuta venerdì, ma i soccorritori sono ancora all'opera anche per il recupero dei dispersi. Sulla zona sono previsti ancora rovesci e temporali da Lunedì.
La tragedia è avvenuta venerdì, ma i soccorritori sono ancora all'opera anche per il recupero dei dispersi. Sulla zona sono previsti ancora rovesci e temporali da Lunedì.
USA: DAMA BIANCA TRA WASCHINGTON, NEW YORK E BOSTON, POI GELO OVUNQUE
Aggiornamento 22 Gennaio - Aria gelida continua ad affluire sugli States centro-settentrionali ma anche sulla costa atlantica dove interagiscono con un vortice responsabile di rovesci di neve anche intensi: nevica a New York e Boston con temperature rispettivamente di -11°C e -12°C, con accumuli fino a 30cm e seri disagi alla circolazione. Sarebbero circa 7.000 i voli cancellati. Attese nelle prossime ore nevicate intense dalla Virginia verso il New England, dove è allerta meteo per veri e propri blizzard.
Numerosi record di neve giornaliera sono stati abbattuti dal Maryland allo stato di New York: nel New Jersey sono caduti oltre 35-40cm di neve; a Filadelfia sono caduti 34 cm, battendo il precedente record del 1917, mentre per quanto riguarda New York sono stati misurati 28 cm giornalieri a Central Park, stracciando il precedente record di 15cm registrato nel 2001.
Il gelo dilaga su buona parte del Midwest e nelle Midland, oltre ovviamente che sugli Stati a Nordest e nell'area dei Grandi Laghi ( dove tra l'altro sono in atto nevicate da Snow Lake Effect ). Proprio sui Grandi Laghi si raggiungono temperature fino a -23/-24°C. A Chicago raggiunti i -21°C, a New York -14°C. Previsti -16°C a Boston, -15°C a Baltimore. Nelle prossime ore il freddo si spingerà fin sul Texas, raggiunto dalla -10°C ad 850hPa.
Aggiornamento 21 Gennaio - E' iniziato a nevicare in queste ore a New York con una temperatura di -4°C, manca poco a Boston ma qui il clima è ancor più gelido, si registrano già -10°C...sono questi i primi effetti dell'ondata di gelo che sta per colpire gli Stati Uniti orientali e la regione dei Grandi Laghi, nonché buona parte del Canada centro-orientale e che durerà almeno fino alla fine della settimana. Entro Mercoledì mattina ci attendiamo fino a 15-30cm di neve fresca tra Washington D.C., New York City e Boston. I primi voli sono stati cancellati in partenza ed in arrivo sui principali scali della East Coast. Tutte le scuole e gli uffici amministrativi di Washington D.C. sono rimasti chiusi per l'arrivo dell'intensa nevicata. Situazione stradale resa molto difficoltosa da ghiaccio e bufere di neve attualmente tra Indiana ed Ohio, soprattutto nell'area della città di Cincinnati. Dopo la nevicata le temperature crolleranno sensibilmente, a causa dell'arrivo di masse d'aria artica che faranno piombare tutti gli Stati centro-orientali nella seconda ondata di gelo di questo mese.
Attualmente si registrano già -17°C a Chicago, -25°C a Minneapolis, -22°C a Toronto e fino a -35°C nella Baia di Hudson! Ecco le previsioni per i prossimi giorni sugli USA orientali.
Aggiornamento 20 Gennaio - Manca ormai poco all'arrivo della seconda poderosa ondata di gelo sugli Stati Uniti centro-orientali, che vedrà isoterme in quota prossime ai -30°C ad 850hPa in un'area compresa tra i Grandi Laghi ed il Canada orientale! L'ondata di freddo sugli USA proseguirà sin verso la fine della settimana, spingendosi fino alle porte degli Stati meridionali. Per Giovedì 23 l'isoterma di -10°C in quota toccherà il Texas settentrionale, mentre la 0°C giungerà fin sul nord del Messico entro il weekend! Prime abbondanti nevicate, che preannunceranno l'inizio dell'ondata gelida, sono attese Martedì tra Virginias, District of Columbia, Delaware e New Jersey, con accumuli previsti fino a 15/20cm a Washington.
Poi giungeranno masse d'aria freddissima con tempo nel complesso più soleggiato ma gelido e ventoso (salvo neve sui Grandi Laghi - Lake Effect Snow). Nuove intense nevicate anche a carattere di bufera sono inoltre attese tra Sabato e Domenica nei pressi dei Grandi Laghi, in primis tra Illinois, Indiana, Michigan, Ohio e Pennsylvania, con tendenza ad avere successivamente fenomeni di gelicidio, stante il richiamo di ben più miti correnti sudoccidentali in quota sopra uno spesso strato d'aria molto fredda al suolo.
Secondo i nuovi aggiornamenti potranno essere queste le temperature raggiunte nella giornata di Giovedì su alcune città statunitensi:
Chicago: min -24°C / max -14°C
Minneapolis: min -26°C / max -22°C
Buffalo: min -16°C / max -13°C
Milwaukee: min -22°C / max -13°C
New York: min -15°C / max -5°C
Boston: min -19°C / max -9°C
Aggiornamento 17 Gennaio : L'inverno continua ad essere severo sugli Stati Uniti, a causa dell'insistenza del vortice polare canadese particolarmente basso di latitudine. Dopo le due intense ondate di gelo, una nuova interesserà gran parte dei settori centro-orientali americani per la prossima settimana, coni soterma fino a -25°C a 850 hPa (circa 1300m) che si spingerà al di sotto dei Grandi laghi americani.
Anche il week-end sarà freddo e nevoso sul Midwest, Grandi Laghi e sugli stati orientali, dove sono attese nevicate anche a carattere di rovescio per l'innesco del noto fenomeno di Snow Lake Effect. I fenomeni tenderanno ad evolvere dal Minnesota ai Grandi Laghi e alla Ohio Valley fino a raggiungere gli Appalachi centrali lo stati di New York e New England. La neve continuerà pertanto a cadere a Minneapolis, Milwaukee, Chicago, Columbus e Ohio.
Si tratterà tuttavia di un peggioramento "normale" per l'inverno americano, in attesa di una nuova ondata di gelo polare che investirà gli stati americani nella prossima settimana.
Numerosi record di neve giornaliera sono stati abbattuti dal Maryland allo stato di New York: nel New Jersey sono caduti oltre 35-40cm di neve; a Filadelfia sono caduti 34 cm, battendo il precedente record del 1917, mentre per quanto riguarda New York sono stati misurati 28 cm giornalieri a Central Park, stracciando il precedente record di 15cm registrato nel 2001.
Il gelo dilaga su buona parte del Midwest e nelle Midland, oltre ovviamente che sugli Stati a Nordest e nell'area dei Grandi Laghi ( dove tra l'altro sono in atto nevicate da Snow Lake Effect ). Proprio sui Grandi Laghi si raggiungono temperature fino a -23/-24°C. A Chicago raggiunti i -21°C, a New York -14°C. Previsti -16°C a Boston, -15°C a Baltimore. Nelle prossime ore il freddo si spingerà fin sul Texas, raggiunto dalla -10°C ad 850hPa.
Aggiornamento 21 Gennaio - E' iniziato a nevicare in queste ore a New York con una temperatura di -4°C, manca poco a Boston ma qui il clima è ancor più gelido, si registrano già -10°C...sono questi i primi effetti dell'ondata di gelo che sta per colpire gli Stati Uniti orientali e la regione dei Grandi Laghi, nonché buona parte del Canada centro-orientale e che durerà almeno fino alla fine della settimana. Entro Mercoledì mattina ci attendiamo fino a 15-30cm di neve fresca tra Washington D.C., New York City e Boston. I primi voli sono stati cancellati in partenza ed in arrivo sui principali scali della East Coast. Tutte le scuole e gli uffici amministrativi di Washington D.C. sono rimasti chiusi per l'arrivo dell'intensa nevicata. Situazione stradale resa molto difficoltosa da ghiaccio e bufere di neve attualmente tra Indiana ed Ohio, soprattutto nell'area della città di Cincinnati. Dopo la nevicata le temperature crolleranno sensibilmente, a causa dell'arrivo di masse d'aria artica che faranno piombare tutti gli Stati centro-orientali nella seconda ondata di gelo di questo mese.
Attualmente si registrano già -17°C a Chicago, -25°C a Minneapolis, -22°C a Toronto e fino a -35°C nella Baia di Hudson! Ecco le previsioni per i prossimi giorni sugli USA orientali.
Aggiornamento 20 Gennaio - Manca ormai poco all'arrivo della seconda poderosa ondata di gelo sugli Stati Uniti centro-orientali, che vedrà isoterme in quota prossime ai -30°C ad 850hPa in un'area compresa tra i Grandi Laghi ed il Canada orientale! L'ondata di freddo sugli USA proseguirà sin verso la fine della settimana, spingendosi fino alle porte degli Stati meridionali. Per Giovedì 23 l'isoterma di -10°C in quota toccherà il Texas settentrionale, mentre la 0°C giungerà fin sul nord del Messico entro il weekend! Prime abbondanti nevicate, che preannunceranno l'inizio dell'ondata gelida, sono attese Martedì tra Virginias, District of Columbia, Delaware e New Jersey, con accumuli previsti fino a 15/20cm a Washington.
Poi giungeranno masse d'aria freddissima con tempo nel complesso più soleggiato ma gelido e ventoso (salvo neve sui Grandi Laghi - Lake Effect Snow). Nuove intense nevicate anche a carattere di bufera sono inoltre attese tra Sabato e Domenica nei pressi dei Grandi Laghi, in primis tra Illinois, Indiana, Michigan, Ohio e Pennsylvania, con tendenza ad avere successivamente fenomeni di gelicidio, stante il richiamo di ben più miti correnti sudoccidentali in quota sopra uno spesso strato d'aria molto fredda al suolo.
Secondo i nuovi aggiornamenti potranno essere queste le temperature raggiunte nella giornata di Giovedì su alcune città statunitensi:
Chicago: min -24°C / max -14°C
Minneapolis: min -26°C / max -22°C
Buffalo: min -16°C / max -13°C
Milwaukee: min -22°C / max -13°C
New York: min -15°C / max -5°C
Boston: min -19°C / max -9°C
Aggiornamento 17 Gennaio : L'inverno continua ad essere severo sugli Stati Uniti, a causa dell'insistenza del vortice polare canadese particolarmente basso di latitudine. Dopo le due intense ondate di gelo, una nuova interesserà gran parte dei settori centro-orientali americani per la prossima settimana, coni soterma fino a -25°C a 850 hPa (circa 1300m) che si spingerà al di sotto dei Grandi laghi americani.
Anche il week-end sarà freddo e nevoso sul Midwest, Grandi Laghi e sugli stati orientali, dove sono attese nevicate anche a carattere di rovescio per l'innesco del noto fenomeno di Snow Lake Effect. I fenomeni tenderanno ad evolvere dal Minnesota ai Grandi Laghi e alla Ohio Valley fino a raggiungere gli Appalachi centrali lo stati di New York e New England. La neve continuerà pertanto a cadere a Minneapolis, Milwaukee, Chicago, Columbus e Ohio.
Si tratterà tuttavia di un peggioramento "normale" per l'inverno americano, in attesa di una nuova ondata di gelo polare che investirà gli stati americani nella prossima settimana.
ANCHE L'HIMALAJA SOFFRE: IN 40 ANNI SI E' PERSO IL 13% DEI GHIACCIAI!
Persi ben 443 miliardi di tonnellate di ghiaccio in 40 anni; questo il pesante risultato dello studio approfondito effettuato dai glaciologi sull'Himalaya, pubblicato in Current Science. La perdita è notevole, circa il 13% del totale, anche se è ancora controverso il dibattito sul preciso impatto del global warming su quest'area. Gli scienziati hanno analizzato in particolare 11.000 km quadrati di ghiacciai, confrontando misurazioni a terra, rilevazioni satellitari e scandagliando le mappe morfologiche dell'intera area: la conclusione è che anche i ghiacciai dell'Himalaya stanno pesantemente ritirandosi.
Il tasso di ritiro è differente da ghiacciaio a ghiacciaio, e varia da una perdita di pochi metri all'anno fino a 61 metri all'anno. Molte previsioni sono state effettuate circa l'impatto del Global Warming sui ghiacciai himalayani, ma il più delle volte sarebbero solo speculazioni, anche a causa dell'assenza di una buona copertura di dati. Ad ogni modo l'IPCC ( Intergovernmental Panel on Climate Change ) nel 2007 ipotizzava una elevata possibilità di perdita totale dei ghiacciai entro il 2035 se non addirittura prima, a fronte dell'attuale tasso di riscaldamento globale. Una ipotesi che può essere considerata allarmista se non erronea, ma non vi è dubbio allo stato attuale che i ghiacciai dell'Himalaya si stanno ritirando.
Nello specifico fatta eccezione per il ghiacciao Karakoram, l'unico essenzialmente stabile, gli altri ghiacciai vanno ritirandosi come già detto con velocità differente, ma il comune denominatore è una accelerazione di questo trend nelle ultime decadi: se infatti nel periodo 1975-1985 il tasso di perdita era mediamente di 9 miliardi di tonnellate l'anno, nel periodo 2000-2010 siamo passati ad un tasso di 20 miliardi di tonnellate per anno. I ghiacciai più in sofferenza risultano quelli sull'Himalaya occidentale. Gli studi sono comunque in ulteriore fase di approfondimento, valutando altri fattori chiave come la perdita non solo di estensione, ma anche di spessore dei ghiacciai, molto più difficile da calcolare.
Il tasso di ritiro è differente da ghiacciaio a ghiacciaio, e varia da una perdita di pochi metri all'anno fino a 61 metri all'anno. Molte previsioni sono state effettuate circa l'impatto del Global Warming sui ghiacciai himalayani, ma il più delle volte sarebbero solo speculazioni, anche a causa dell'assenza di una buona copertura di dati. Ad ogni modo l'IPCC ( Intergovernmental Panel on Climate Change ) nel 2007 ipotizzava una elevata possibilità di perdita totale dei ghiacciai entro il 2035 se non addirittura prima, a fronte dell'attuale tasso di riscaldamento globale. Una ipotesi che può essere considerata allarmista se non erronea, ma non vi è dubbio allo stato attuale che i ghiacciai dell'Himalaya si stanno ritirando.
Nello specifico fatta eccezione per il ghiacciao Karakoram, l'unico essenzialmente stabile, gli altri ghiacciai vanno ritirandosi come già detto con velocità differente, ma il comune denominatore è una accelerazione di questo trend nelle ultime decadi: se infatti nel periodo 1975-1985 il tasso di perdita era mediamente di 9 miliardi di tonnellate l'anno, nel periodo 2000-2010 siamo passati ad un tasso di 20 miliardi di tonnellate per anno. I ghiacciai più in sofferenza risultano quelli sull'Himalaya occidentale. Gli studi sono comunque in ulteriore fase di approfondimento, valutando altri fattori chiave come la perdita non solo di estensione, ma anche di spessore dei ghiacciai, molto più difficile da calcolare.
POLINESIA: TIFONE IAN PUNTA LE ISOLE TONGA, ATTESI VENTI FINO A 170 KM/h
Polinesia, massima allerta per le Isole Tonga a causa della tempesta Ian - Il tifone Ian ha raggiunto categoria 2, ma è in intensificazione fino a categoria 4; attualmente è posizionato appena a nord delle Isole Tonga, che dovrebbero essere raggiunte a breve. Su queste Isole si attendono piogge intense, venti ad oltre 130km/h e soprattutto violente mareggiate. Allarme in particolare per le Isole Vava'u, che saranno tra le Isole Togna le più colpite, dove entro le prossime 18-24 ore le raffiche di vento potrebbero raggiungere anche i 170km/h.
Ecco gli ultimi dati relativi alla tempesta Ian:
POSIZIONE: -18° lat Nord, 175° lon Ovest
VENTI: 160-170km/h
RAFFICHE: 200km/h
MOVIMENTO: verso Sudest a 10km/h
Ecco gli ultimi dati relativi alla tempesta Ian:
POSIZIONE: -18° lat Nord, 175° lon Ovest
VENTI: 160-170km/h
RAFFICHE: 200km/h
MOVIMENTO: verso Sudest a 10km/h
POLINESIA: IL TIFONE IAN HA CAUSATO MORTE E DISTRUZIONE SULLE ISOLE TONGA SETTENDRIONALI
Ian ha attraversato le Isole Tonga, nella Polinesia, come tifone di categoria 3, portando morte e distruzione soprattutto su quelle settentrionali, per poi allontanarsi in pieno Oceano. Una stima precisa dei danni non è ancora attuabile, ma si tratterebbe con tutta probabilità della peggiore tempesta degli ultimi decenni. Secondo le autorità locali ed i soccorsi, almeno il 70% delle abitazioni delle più piccole Isole settentrionali è andato distrutto o comunque danneggiato dalla furia del vento, che ha soffiato con venti anche superiori ai 150-200km/h. Per rendere l'idea, il governatore di Ha'apai, dopo aver visitato l'area ha dichiarato che la distruzione è talmente vasta che è possibile vedere dalla costa la costa opposta dell'isola.
Molta gente si è rifugiata nei centri di evacuazione e nelle chiese, mentre circa l'80% delle comunicazioni è saltata nelle isole Ha'apai, in particolare Lifuka, che risulta la più duramente colpita dalla violenza di Ian. La vastità dei danni ed il numero dei dispersi rende ancora difficile la stima anche delle vittime; con l'allontanamento della tempesta sono comunque iniziati i primi rilevamenti aerei, mentre navi dell'esercito stanno raggiungendo le Isole più colpite.
Ian ha colpito anche la capitale delle Tonga, Nuku'alofa, dove il vento ha raggiunto ben 200km/h, ma con raffiche anche superiori ai 250km/h. Gli utlimi dati relativi a Ian lo classificano ancora come tifone di categoria 4, con associati venti fino a 230km/h e raffiche fino a 270km/h, ma in allontanamento verso Sud-Sudest ad una velocità di circa 16km/h. Nei prossimi giorni è Ian dovrebbe progressivamente indebolirsi, declassandosi a tempesta tropicale entro Martedì.
Molta gente si è rifugiata nei centri di evacuazione e nelle chiese, mentre circa l'80% delle comunicazioni è saltata nelle isole Ha'apai, in particolare Lifuka, che risulta la più duramente colpita dalla violenza di Ian. La vastità dei danni ed il numero dei dispersi rende ancora difficile la stima anche delle vittime; con l'allontanamento della tempesta sono comunque iniziati i primi rilevamenti aerei, mentre navi dell'esercito stanno raggiungendo le Isole più colpite.
Ian ha colpito anche la capitale delle Tonga, Nuku'alofa, dove il vento ha raggiunto ben 200km/h, ma con raffiche anche superiori ai 250km/h. Gli utlimi dati relativi a Ian lo classificano ancora come tifone di categoria 4, con associati venti fino a 230km/h e raffiche fino a 270km/h, ma in allontanamento verso Sud-Sudest ad una velocità di circa 16km/h. Nei prossimi giorni è Ian dovrebbe progressivamente indebolirsi, declassandosi a tempesta tropicale entro Martedì.
DAMA BIANCA A IL CAIRO: EVENTO ECCEZIONALE, NON SUCCEDEVA DA OLTRE 100 ANNI!
L'ondata d'aria artica che ha colpito nei giorni scorsi il Medio Oriente è riuscita a penetrare fin verso l'Egitto settentrionale, portando la neve fino alla capitale Il Cairo! Un evento più unico che raro! La neve si è presentata questa mattina presto ed ha imbiancato soprattutto i quartieri più orientali della capitale, così come possiamo vedere nelle foto che vi proponiamo. Il fenomeno molto probabilmente si è avuto in concomitanza di un forte rovescio che, stante le temperature particolarmente basse presenti in quota (-3°C ad 850hPa, 1500m), ha permesso alla neve di cadere fino a quote molto basse (Il Cairo si trova a 30 metri sul livello del mare). Attualmente in città sta piovendo con 7°C ma, considerando che sono le ore centrali del giorno, siamo in pianura e ci troviamo a latitudini spaventosamente basse (30°N), ciò ci fa capire quale è stata l'entità dell'ondata fredda che ha investito il Medio Oriente.
La neve a quote basse nel Nord dell'Egitto è un fatto davvero eccezionale, che ha dei tempi di ritorno molto lunghi: si hanno alcune segnalazioni nel Febbraio 1950, quando nevicò nell'area del Delta del Nilo arrivando quasi a sfiorare Il Cairo. Altre fonti parlano di neve in città nel 1901. Ma le nevicate più abbondanti si sono avute nel pieno della Piccola Era Glaciale, ovvero nel lontanissimo Gennaio 1639, ma anche il 10 Gennaio 1855!
La neve a quote basse nel Nord dell'Egitto è un fatto davvero eccezionale, che ha dei tempi di ritorno molto lunghi: si hanno alcune segnalazioni nel Febbraio 1950, quando nevicò nell'area del Delta del Nilo arrivando quasi a sfiorare Il Cairo. Altre fonti parlano di neve in città nel 1901. Ma le nevicate più abbondanti si sono avute nel pieno della Piccola Era Glaciale, ovvero nel lontanissimo Gennaio 1639, ma anche il 10 Gennaio 1855!
AMMASSO TEMPORALESCO TRA FRANCIA E SPAGNA, LUNGO QUASI 600 KM!!!
Aggiornamento 22 Maggio ore 9:04
Violenti temporali nelle scorse ore hanno colpito duro la Francia centro-occidentale, accompagnati da grandinate ed intense raffiche di vento, o a carattere di nubifragio. C'è anche stata una vittima in Aquitania, nella località di Biras, per il forte vento che ha distrutto un granaio. Numerosi i black out elettrici, sarebbero stati complessivamente 103.000 gli utenti rimasti senza energia elettrica. Altri forti temporali sono attesi anche nelle prossime ore sulla Francia, interessata dal ramo ascendente di una saccatura nord atlantica e area di convergenza tra masse d'aria molto calda in risalita dal Nord Africa con quella più fresca in ingresso da Ovest. Non esclusi anche fenomeni vorticosi, oltre ovviamente a grandinate e nubifragi. Questo stesso impulso instabile influenzerà parzialmente il tempo anche sul Nordovest Italia, mentre nella giornata di venerdì interesserà il Centronord.
Forti temporali stanno imperversando in queste ore tra Spagna e Francia, in particolare tra la regione dei Pirenei, l'Aquitania e sin verso il Massiccio Centrale. Un intenso sistema temporalesco (lungo quasi 600km) sta determinando fenomeni anche di forte intensità, con grandinate e raffiche di vento. Rimane alta l'allerta per forti temporali anche nelle prossime ore su tutto il comparto francese, specie quello centrale e meridionale; una profonda saccatura alimentata da aria fredda nordatlantica, ma richiamante nel contempo correnti umide e calde provenienti dal Nord Africa, sta generando forti contrasti termici che sono causa dei violenti temporali in atto. Non esclusi inoltre locali fenomeni vorticosi.
Si tratta del peggioramento atteso sull'Italia a partire dalla serata di Giovedì 22 Maggio, che dalle regioni di Nord Ovest interesserà buona parte del nostro Paese nel corso di Venerdì 23.
Violenti temporali nelle scorse ore hanno colpito duro la Francia centro-occidentale, accompagnati da grandinate ed intense raffiche di vento, o a carattere di nubifragio. C'è anche stata una vittima in Aquitania, nella località di Biras, per il forte vento che ha distrutto un granaio. Numerosi i black out elettrici, sarebbero stati complessivamente 103.000 gli utenti rimasti senza energia elettrica. Altri forti temporali sono attesi anche nelle prossime ore sulla Francia, interessata dal ramo ascendente di una saccatura nord atlantica e area di convergenza tra masse d'aria molto calda in risalita dal Nord Africa con quella più fresca in ingresso da Ovest. Non esclusi anche fenomeni vorticosi, oltre ovviamente a grandinate e nubifragi. Questo stesso impulso instabile influenzerà parzialmente il tempo anche sul Nordovest Italia, mentre nella giornata di venerdì interesserà il Centronord.
Forti temporali stanno imperversando in queste ore tra Spagna e Francia, in particolare tra la regione dei Pirenei, l'Aquitania e sin verso il Massiccio Centrale. Un intenso sistema temporalesco (lungo quasi 600km) sta determinando fenomeni anche di forte intensità, con grandinate e raffiche di vento. Rimane alta l'allerta per forti temporali anche nelle prossime ore su tutto il comparto francese, specie quello centrale e meridionale; una profonda saccatura alimentata da aria fredda nordatlantica, ma richiamante nel contempo correnti umide e calde provenienti dal Nord Africa, sta generando forti contrasti termici che sono causa dei violenti temporali in atto. Non esclusi inoltre locali fenomeni vorticosi.
Si tratta del peggioramento atteso sull'Italia a partire dalla serata di Giovedì 22 Maggio, che dalle regioni di Nord Ovest interesserà buona parte del nostro Paese nel corso di Venerdì 23.
GELO MONDO
BANCHISA ARTICA AI MINIMI STORICI, MAI COSI' POCO GHIACCIO IN INVERNO
2 MARZO 2015: I timori di un mese fa sono stati purtroppo confermati dalle analisi più recenti. Marzo 2015 non ha recuperato il deficit accumulato durante tutto l'inverno e la banchisa artica ha segnato un altro record. Mai così poco ghiaccio in inverno dall'inizio delle analisi satellitari.
Battuto quindi il precedente minimo verificatosi nell'inverno 2010-2011. Il 25 Febbraio scorso la superficie totale dei ghiacci marini ha raggiunto il suo massimo invernale ma anche il suo minimo storico con 14,54 milioni di chilometri quadrati, ben 1.10 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media 1981-2010.
Ogni settore ha fatto registrare una diminuzione della superficie ad eccezione del Mare di Labrador e lo Stretto di Davis. Ma oltre all'estensione ridotta c'è anche un altro dato su cui riflettere, nel corso degli anni il "momentum" di massima estensione è regredito nel tempo. Dalla media 1981-2010 sarebbe il 12 Marzo quindi con il 25 Febbraio ci troviamo con quasi due settimane di anticipo rispetto alla media.
Sono tutti dati allarmanti e incontrovertibili che non lasciano spazio ad alcuna considerazione positiva. A quanto pare le motivazioni di un arresto così repentino ed un successivo immediato calo sarebbero da mettere in relazione con un vortice polare molto forte durante la prima settimana di Marzo che ha generato una depressione d'Islanda insolitamente forte ed una altrettanto insolitamente forte ventilazione da Sud.
Battuto quindi il precedente minimo verificatosi nell'inverno 2010-2011. Il 25 Febbraio scorso la superficie totale dei ghiacci marini ha raggiunto il suo massimo invernale ma anche il suo minimo storico con 14,54 milioni di chilometri quadrati, ben 1.10 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media 1981-2010.
Ogni settore ha fatto registrare una diminuzione della superficie ad eccezione del Mare di Labrador e lo Stretto di Davis. Ma oltre all'estensione ridotta c'è anche un altro dato su cui riflettere, nel corso degli anni il "momentum" di massima estensione è regredito nel tempo. Dalla media 1981-2010 sarebbe il 12 Marzo quindi con il 25 Febbraio ci troviamo con quasi due settimane di anticipo rispetto alla media.
Sono tutti dati allarmanti e incontrovertibili che non lasciano spazio ad alcuna considerazione positiva. A quanto pare le motivazioni di un arresto così repentino ed un successivo immediato calo sarebbero da mettere in relazione con un vortice polare molto forte durante la prima settimana di Marzo che ha generato una depressione d'Islanda insolitamente forte ed una altrettanto insolitamente forte ventilazione da Sud.
MARZO VOLGE AL TERMINE MA SI GELA SUL NORD EUROPA, FINO A -38°C IN RUSSIA, -27°C IN FINLANDIA
27 MARZO 2015: Che in Russia ed in Scandinavia faccia freddo anche a Marzo, è normale, ma le temperature di questi giorni sono un tantino anomale anche per quelle zone.
Il gelo attanaglia soprattutto la Russia settentrionale dove le minime di questa notte hanno raggiunto i -38° nella Repubblica dei Komi. Temperature polari anche in Lapponia con minime fino a-27° proprio al confine con la Penisola di Kola dove si sono raggiunti i -29°, non molto meglio inSvezia e Norvegia con -18°. Tremano anche i Moscoviti con -4° nella città del Kremlino.
Tutto causato dalla persistenza di un flusso di correnti molto fredde provenienti dall'articopilotate da un vortice polare nei pressi del Mar di Kara e da un'alta pressione termica in stile orso siberiano collocata proprio sulle pianure centrali della ex Unione Sovietica.
Manca ancora molto per la primavera su quelle zone e le notizie per la settimana pasquale non sono buone, un lobo del vortice polare scivolerà proprio tra Penisola Scandinava e Russia e allora oltre al gelo arriveranno anche le nevicate.
Il gelo attanaglia soprattutto la Russia settentrionale dove le minime di questa notte hanno raggiunto i -38° nella Repubblica dei Komi. Temperature polari anche in Lapponia con minime fino a-27° proprio al confine con la Penisola di Kola dove si sono raggiunti i -29°, non molto meglio inSvezia e Norvegia con -18°. Tremano anche i Moscoviti con -4° nella città del Kremlino.
Tutto causato dalla persistenza di un flusso di correnti molto fredde provenienti dall'articopilotate da un vortice polare nei pressi del Mar di Kara e da un'alta pressione termica in stile orso siberiano collocata proprio sulle pianure centrali della ex Unione Sovietica.
Manca ancora molto per la primavera su quelle zone e le notizie per la settimana pasquale non sono buone, un lobo del vortice polare scivolerà proprio tra Penisola Scandinava e Russia e allora oltre al gelo arriveranno anche le nevicate.
DAMA BIANCA A GERUSALEMME, SCUOLE CHIUSE. SITUAZIONE E PREVISIONI
Nevica ancora a Gerusalemme in queste ore e in gran parte dello Stato di Israele, con i fiocchi che hanno interessato anche Cisgiorndania e Striscia di Gaza.
In particolare Giovedì in Terra Santa ha nevicato in modo abbondante tanto che molte scuole sono rimaste chiuse e ci sono state ripercussioni anche sul traffico. Secondo il servizio meteorologico di Israle si tratta della nevicata più abbondante di Dicembre degli ultimi 50 anni, che ha comunque trasformato la città in paesaggio fiabesco.
La neve a Gerusalemme non è un fenomeno raro ma si verifica mediamente ogni due anni con temperature che scendono fino a zero gradi.
La tempesta si è poi diretta anche verso il Libano, dove si registrano piogge forti e nevicate sulle zone montuose del paese, che dovrebbero proseguire fino a Sabato. Purtroppo si sono verificati anche gravi incidenti, diversi disagi alla circolazione, alcuni feriti e 2 morti a Sidone.
Una colata di aria artica sta provocando la prima vera ondata di freddo della stagione tra Turchia e Medio Oriente, dove si registrano nevicate a quote molto basse. Dopo la neve caduta ad Istanbul tra Lunedì e Martedì, ecco che anche Gerusalemme è stata interessata dalla dama bianca nelle ultime ore. La neve è cominciata a cadere Mercoledì sera in Israele a Gush Etzion; intorno all'una di notte ha iniziato ad accumulare nelle Montagne di Shomron (Samaria) arrivando all'alba anche a Gerusalemme, come ci testimonia la foto qui a fianco. Si prevedono fino a 20cm tra Venerdì e le prime ore di Sabato nell'alta Galilea, ma il fronte freddo polare è destinato a continuare fino a Domenica, con il suo carico di pioggia, neve e forti venti. Le isoterme in quota arrivano a toccare i -15°C ad 850hPa (1500m) in Turchia, fino a -5°Ctra Cipro, Siria e Libano alla stessa quota. Per oggi i funzionari della città hanno deciso di non aprire le scuole.
AMARCORD – A Gerusalemme la neve non cade tutti gli anni ma non è nemmeno così rara, come si potrebbe erroneamente pensare. La città è situata ad un'altezza superiore ai 700 metri. Infatti già lo scorso 10 Gennaio caddero ben 20cm nelle aree periferiche, fino a 10/15cm nel centro urbano; una nevicata così abbondante in città non si ricordava però dal 1992.
In particolare Giovedì in Terra Santa ha nevicato in modo abbondante tanto che molte scuole sono rimaste chiuse e ci sono state ripercussioni anche sul traffico. Secondo il servizio meteorologico di Israle si tratta della nevicata più abbondante di Dicembre degli ultimi 50 anni, che ha comunque trasformato la città in paesaggio fiabesco.
La neve a Gerusalemme non è un fenomeno raro ma si verifica mediamente ogni due anni con temperature che scendono fino a zero gradi.
La tempesta si è poi diretta anche verso il Libano, dove si registrano piogge forti e nevicate sulle zone montuose del paese, che dovrebbero proseguire fino a Sabato. Purtroppo si sono verificati anche gravi incidenti, diversi disagi alla circolazione, alcuni feriti e 2 morti a Sidone.
Una colata di aria artica sta provocando la prima vera ondata di freddo della stagione tra Turchia e Medio Oriente, dove si registrano nevicate a quote molto basse. Dopo la neve caduta ad Istanbul tra Lunedì e Martedì, ecco che anche Gerusalemme è stata interessata dalla dama bianca nelle ultime ore. La neve è cominciata a cadere Mercoledì sera in Israele a Gush Etzion; intorno all'una di notte ha iniziato ad accumulare nelle Montagne di Shomron (Samaria) arrivando all'alba anche a Gerusalemme, come ci testimonia la foto qui a fianco. Si prevedono fino a 20cm tra Venerdì e le prime ore di Sabato nell'alta Galilea, ma il fronte freddo polare è destinato a continuare fino a Domenica, con il suo carico di pioggia, neve e forti venti. Le isoterme in quota arrivano a toccare i -15°C ad 850hPa (1500m) in Turchia, fino a -5°Ctra Cipro, Siria e Libano alla stessa quota. Per oggi i funzionari della città hanno deciso di non aprire le scuole.
AMARCORD – A Gerusalemme la neve non cade tutti gli anni ma non è nemmeno così rara, come si potrebbe erroneamente pensare. La città è situata ad un'altezza superiore ai 700 metri. Infatti già lo scorso 10 Gennaio caddero ben 20cm nelle aree periferiche, fino a 10/15cm nel centro urbano; una nevicata così abbondante in città non si ricordava però dal 1992.
TEMPESTE DI DAMA BIANCA NEGLI USA, 60cm IN POCHE ORE, FINO A -20°C
Tempeste di neve stanno interessando gli stati nord orientali degli Stati Uniti, in quella che è stata battezzata la Winter Storm Ercules. I blizzard dopo aver interessato ad inizio anno il Midwest e la zona dei Grandi Laghi raggiungono nel corso di Venerdì il Nord Est americano, con una notevole quantità di neve e venti forti.
Una circolazione depressionaria centrata sul Nord Atlantico, in contrasto con una cellula di alta pressione posizionata nel cuore degli Stati Uniti, richiama aria gelida dall'artico canadese con isoterma fino a -20°C a 850 hpa (circa 1400m) e forza la convergenza dei venti sulla East Cost. Condizioni favorevoli a veri e propri blizzard, con venti oltre 70 km/h, neve forte, gelo intenso e scarsa visibilità.
Il National Weather Service ha emesso l'allerta blizzard per Long Island , la riva sud del Massachusetts, Cape Cod e le coste del nord-est del Massachusetts, New Hampshire e Maine meridionale. Gli accumuli di neve più importanti sono attesi lungo la Interstate 90 corridoio da New York verso il sud del New England, dove si prevedono accumuli oltre i 30 cm in poche ore. Più a sud, sul resto della regione Mid-Atlantic, compresi Baltimora e Washington DC le nevicate saranno più deboli, ma saranno accompagnate da venti tempestosi e temperature molto rigide.
Un miglioramento del tempo sulla East Coast è atteso da Venerdì pomeriggio, ma prima di allora sono attesigrandi ritardi dei voli sui principali hub nord-orientali, oltre che seri disagi alla circolazione stradale; alla minaccia neve si aggiunge quella delle inondazioni, possibili soprattutto sulle zone costiere del New England. Miglioramento definitivo Sabato quando però sono attesa intense gelate con valori -20°C a Boston, -16°C a New York e Buffalo.
Vediamo le previsioni per oggi pomeriggio per le principali città interessate dalla winter storm Ercules:
Buffalo: -13°C Neve
Portland: -13°C Neve forte
Boston: -16°C Neve forte
New York: -8°C Neve
Washington: -3°C Neve debole
Una circolazione depressionaria centrata sul Nord Atlantico, in contrasto con una cellula di alta pressione posizionata nel cuore degli Stati Uniti, richiama aria gelida dall'artico canadese con isoterma fino a -20°C a 850 hpa (circa 1400m) e forza la convergenza dei venti sulla East Cost. Condizioni favorevoli a veri e propri blizzard, con venti oltre 70 km/h, neve forte, gelo intenso e scarsa visibilità.
Il National Weather Service ha emesso l'allerta blizzard per Long Island , la riva sud del Massachusetts, Cape Cod e le coste del nord-est del Massachusetts, New Hampshire e Maine meridionale. Gli accumuli di neve più importanti sono attesi lungo la Interstate 90 corridoio da New York verso il sud del New England, dove si prevedono accumuli oltre i 30 cm in poche ore. Più a sud, sul resto della regione Mid-Atlantic, compresi Baltimora e Washington DC le nevicate saranno più deboli, ma saranno accompagnate da venti tempestosi e temperature molto rigide.
Un miglioramento del tempo sulla East Coast è atteso da Venerdì pomeriggio, ma prima di allora sono attesigrandi ritardi dei voli sui principali hub nord-orientali, oltre che seri disagi alla circolazione stradale; alla minaccia neve si aggiunge quella delle inondazioni, possibili soprattutto sulle zone costiere del New England. Miglioramento definitivo Sabato quando però sono attesa intense gelate con valori -20°C a Boston, -16°C a New York e Buffalo.
Vediamo le previsioni per oggi pomeriggio per le principali città interessate dalla winter storm Ercules:
Buffalo: -13°C Neve
Portland: -13°C Neve forte
Boston: -16°C Neve forte
New York: -8°C Neve
Washington: -3°C Neve debole
USA: ARRIVA LA TEMPESTA ION, PORTERA' NEVE E GELO ESTREMO
La supertempesta Hercules, che ha messo in ginocchio in Nordest degli USA, lascia ora spazio ad una nuova gelida irruzione fredda dal Canada, che si preannuncia storica e di estese dimensioni, tant’è che il gelo si spingerà sino alle porte dei Paesi più meridionali degli Stati Uniti.
SITUAZIONE- Dopo le ingenti nevicate degli ultimi giorni, resta assai elevato il pericolo ghiaccio e freddo che ha spinto le autorità locali a prolungare la chiusura delle scuole in molte città. Le 16 vittime accertate son perlopiù state causate de incidenti stradali, causati dalla neve e dal ghiaccio. Proprio il freddo sta, infatti, ritardando le operazioni di pulizia; gli aeroporti hanno ripreso un'attività quasi normale, anche se si registrano ancora molti ritardi, mentre cominciano a scarseggiare le scorte di sale. Intanto gli esperti prevedono nella giornata odierna temperature sino a -34/-35°C in alcune aree del centro e del nord del Paese, che aggravati dal vento intenso potrebbero essere percepiti come -50°C. Le autorità di Chicago hanno consigliato di restare in casa: la città potrebbe battere lunedì il suo record storico di temperatura più bassa mai registrata, raggiunta il 18 gennaio 1994 e il 24 dicembre 1983, e pari a -24 gradi.
NUOVA TEMPESTA ION- la nuova irruzione gelida sarà preceduta da una perturbazione, ribattezzata Ion, che porterà nei prossimi giorni nuove copiose nevicate su una vasta area degli USA che si estenderà dalle Montagne Rocciose a porzioni del Midwest, Grandi Laghi e Mid-South. Nella giornata odierna un centro di bassa pressione di scaverà sulle pianure meridionali per poi mettersi in marcia verso la parte orientale dei Grandi Laghi, portando diffuse ed abbondanti nevicate dal Missouri a Illinois, Indiana, Ohio e Michigan. Si dovrebbe trattare di neve pesante, accompagnata da venti in costate aumento e scarsa visibilità. Previsti accumuli tra 5 e 8 pollici con punte localmente di 12 pollici. La neve andrà così a toccare città come St. Louis, Champaign, Ill., Indianapolis, Toledo, Ohio, Cleveland e Detroit. Pioggia e poi neve è, invece, prevista in alcune aree del Kentucky, northern Arkansas, Tennessee, West Virginia, southwestern Pennsylvania and southern Ohio, mentre un mix di acqua e neve si dovrebbe spingere sino al nord Mississippi, nord Alabama and nord Georgia. Domani la depressione dovrebbe spostarsi ulteriormente verso Levante portando maltempo sul comparto nordorientale degli USA.
Gli esperti mettono anche in guardia dai rischi legati alla salute. Esporsi a temperature così basse può causare ipotermia, con conseguenze gravissime sui tessuti, che potrebbero arrivare alla necrosi. "La pelle può gelare in cinque minuti con temperature percepite di -45 gradi", dicono al servizio meteo di Minneapolis, Minnesota.
SITUAZIONE- Dopo le ingenti nevicate degli ultimi giorni, resta assai elevato il pericolo ghiaccio e freddo che ha spinto le autorità locali a prolungare la chiusura delle scuole in molte città. Le 16 vittime accertate son perlopiù state causate de incidenti stradali, causati dalla neve e dal ghiaccio. Proprio il freddo sta, infatti, ritardando le operazioni di pulizia; gli aeroporti hanno ripreso un'attività quasi normale, anche se si registrano ancora molti ritardi, mentre cominciano a scarseggiare le scorte di sale. Intanto gli esperti prevedono nella giornata odierna temperature sino a -34/-35°C in alcune aree del centro e del nord del Paese, che aggravati dal vento intenso potrebbero essere percepiti come -50°C. Le autorità di Chicago hanno consigliato di restare in casa: la città potrebbe battere lunedì il suo record storico di temperatura più bassa mai registrata, raggiunta il 18 gennaio 1994 e il 24 dicembre 1983, e pari a -24 gradi.
NUOVA TEMPESTA ION- la nuova irruzione gelida sarà preceduta da una perturbazione, ribattezzata Ion, che porterà nei prossimi giorni nuove copiose nevicate su una vasta area degli USA che si estenderà dalle Montagne Rocciose a porzioni del Midwest, Grandi Laghi e Mid-South. Nella giornata odierna un centro di bassa pressione di scaverà sulle pianure meridionali per poi mettersi in marcia verso la parte orientale dei Grandi Laghi, portando diffuse ed abbondanti nevicate dal Missouri a Illinois, Indiana, Ohio e Michigan. Si dovrebbe trattare di neve pesante, accompagnata da venti in costate aumento e scarsa visibilità. Previsti accumuli tra 5 e 8 pollici con punte localmente di 12 pollici. La neve andrà così a toccare città come St. Louis, Champaign, Ill., Indianapolis, Toledo, Ohio, Cleveland e Detroit. Pioggia e poi neve è, invece, prevista in alcune aree del Kentucky, northern Arkansas, Tennessee, West Virginia, southwestern Pennsylvania and southern Ohio, mentre un mix di acqua e neve si dovrebbe spingere sino al nord Mississippi, nord Alabama and nord Georgia. Domani la depressione dovrebbe spostarsi ulteriormente verso Levante portando maltempo sul comparto nordorientale degli USA.
Gli esperti mettono anche in guardia dai rischi legati alla salute. Esporsi a temperature così basse può causare ipotermia, con conseguenze gravissime sui tessuti, che potrebbero arrivare alla necrosi. "La pelle può gelare in cinque minuti con temperature percepite di -45 gradi", dicono al servizio meteo di Minneapolis, Minnesota.
GELO USA: TUTTI I RECORD DI TEMPERATURA MINIMA REGISTRATI (BEN 346)!
La recente ondata di gelo che ha messo in ginocchio parte degli USA ha lasciato dietro di sé un numero davvero elevato di nuovi record, soprattutto per quanto concerne le temperature minime e massime giornaliere. Estendendo l’analisi da inizio anno sino a ieri, solo due sono stati però i record di temperatura più bassi mai registrate dallle stazioni del NCDC. Entrambe sono state registrate da una stazione posta nei pressi di Van Buren, lungo il confine tra lo Stato del Maine ed il Canada, che il 2 Gennaio ha registrato -44°C ed il giorno successivo si è ulteriormente migliorata con ben -45°C.
I nuovi record di temperatura minima giornalieri sono stati in totale 346 mentre quelli di temperatura massima 80. Come precisato nei precedenti articoli il freddo ha raggiunto il suo apice tra le giornate di Lunedi e martedì, quando la maggior parte dei record sono stati registrati.
Nella sola giornata di Lunedì i nuovi record di temperatura minima registrati sono stati ben 179, a cui si aggiungono i 24 di Domenica 5, i 52 del 4 Gennaio, i 68 del 3 Gennaio, i 15 del 2 gennaio e gli 8 del 1° Gennaio.
Ecco l'elenco dei nuovi record giornalieri:
01-04-2014 Addison, NY -24 °C -24 °C (01-04-1904)
01-06-2014 Aledo, IL -27 °C -27 °C (01-06-1924)
01-06-2014 Anadarko 3 E, OK -16 °C -16 °C (01-06-2004)
01-03-2014 Angola, IN -25 °C -23 °C (01-03-1904)
01-03-2014 Ankeny, IA -24 °C -23 °C (01-03-1969)
01-06-2014 Anson, TX -13 °C -11 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Arlington Univ Farm, WI -31 °C -29 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Arlington Univ Farm, WI -28 °C -28 °C (01-03-1979)
01-06-2014 Athens, TX -10 °C -8 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Atoka, OK -13 °C -12 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Aurora, IL -27 °C -27 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Bardwell Dam, TX -10 °C -9 °C (01-06-2004)
01-05-2014 Barre Falls Dam, MA -26 °C -24 °C (01-05-1969)
01-06-2014 Barren Rvr Lake, KY -17 °C -16 °C (01-06-1995)
01-06-2014 Barrington 3sw, IL -28 °C -27 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Batesville L&d 1, AR -13 °C -13 °C (01-06-2010)
01-03-2014 Battle Creek 5 NW, MI -24 °C -22 °C (01-03-1979)
01-06-2014 Beaumont Rsch Ctr, TX -3 °C -2 °C (01-06-2010)
01-04-2014 Bedford Hanscom Field, MA -24 °C -19 °C (01-04-2008)
01-03-2014 Bedford Hanscom Field, MA -22 °C -19 °C (01-03-2008)
01-06-2014 Beltzville Dam, PA -21 °C -18 °C (01-06-1976)
01-04-2014 Bernardo, NM -19 °C -18 °C (01-04-1971)
01-04-2014 Berne Wwtp, IN -21 °C -21 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Big Bay 2 SE, MI -22 °C -22 °C (01-06-1979)
01-06-2014 Billings, OK -16 °C -16 °C (01-06-1979)
01-06-2014 Bison 3nw, KS -26 °C -26 °C (01-06-1971)
01-06-2014 Bloomer, WI -32 °C -31 °C (01-06-1970)
01-05-2014 Blue Marsh Lake, PA -19 °C -19 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Bluffton 1 N, IN -24 °C -24 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Bonham 3nne, TX -12 °C -12 °C (01-06-1924)
01-06-2014 Booneville 3 SSE, AR -13 °C -11 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Breckenridge, TX -11 °C -10 °C (01-06-1968)
01-04-2014 Bridgehampton, NY -21 °C -17 °C (01-04-1981)
01-05-2014 Bridgehampton, NY -20 °C -16 °C (01-05-1981)
01-03-2014 Bridgehampton, NY -12 °C -12 °C (01-03-2008)
01-02-2014 Bridgewater, ME -31 °C -29 °C (01-02-1996)
01-05-2014 Bridgton 3 NW, ME -28 °C -28 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Brookfield, MO -25 °C -23 °C (01-06-1996)
01-06-2014 Brookport Dam 52, IL -17 °C -13 °C (01-06-2010)
01-04-2014 Brookville, IN -21 °C -19 °C (01-04-1979)
01-04-2014 Buckeye, WV -18 °C -18 °C (01-04-1969)
01-06-2014 Buffalo 2 N, MO -24 °C -21 °C (01-06-2010)
01-03-2014 Buffalo 2 N, MO -18 °C -17 °C (01-03-1979)
01-05-2014 Buffumville Lake, MA -25 °C -23 °C (01-05-1981)
01-04-2014 Burlington, WI -26 °C -24 °C (01-04-1979)
01-06-2014 Burnet, TX -9 °C -9 °C (01-06-1996)
01-06-2014 Butler 4w, MO -22 °C -17 °C (01-06-2004)
01-06-2014 Cabot, AR -13 °C -11 °C (01-06-2010)
01-06-2014 California, MO -24 °C -19 °C (01-06-2010)
01-03-2014 California, MO -20 °C -19 °C (01-03-2001)
01-06-2014 Canton L&d 20, MO -24 °C -24 °C (01-06-1979)
01-06-2014 Canyon Dam, TX -7 °C -7 °C (01-06-1972)
01-04-2014 Cape May 2 NW, NJ -15 °C -14 °C (01-04-1904)
01-06-2014 Carrollton, MO -23 °C -21 °C (01-06-2010)
01-06-2014 Carthage, TX -9 °C -9 °C (01-06-1972)
01-03-2014 Cascade, IA -28 °C -26 °C (01-03-2010)
01-03-2014 Cass Lake, MN -38 °C -37 °C (01-03-1968)
01-06-2014 Cassoday, KS -26 °C -18 °C (01-06-1973)
01-05-2014 Cave Junction 1 WNW, OR -9 °C -9 °C (01-05-1971)
01-03-2014 Centerburg 2 SE, OH -21 °C -21 °C (01-03-1979)
01-03-2014 Charlevoix, MI -18 °C -16 °C (01-03-2010)
01-06-2014 Chicago Botanical Gdn, IL -27 °C -25 °C (01-06-1999)
01-03-2014 Chicago Botanical Gdn, IL -22 °C -20 °C (01-03-1985)
01-04-2014 Chicago Botanical Gdn, IL -19 °C -19 °C (01-04-1999)
01-06-2014 Claremore 2 ENE, OK -17 °C -16 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Cleburne, TX -11 °C -11 °C (01-06-1924)
01-06-2014 Cleveland, MS -10 °C -9 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Clinton Lake, KS -26 °C -18 °C (01-06-1979)
01-06-2014 Clintonville, WI -27 °C -27 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Columbus, KS -22 °C -21 °C (01-06-1912)
01-02-2014 Corinna, ME -30 °C -29 °C (01-02-1956)
01-06-2014 Corinth 7 SW, MS -12 °C -12 °C (01-06-1996)
01-04-2014 Crawfordsville 6 SE, IN -26 °C -23 °C (01-04-1996)
01-04-2014 Cynthiana, KY -15 °C -12 °C (01-04-2002)
01-03-2014 Dearborn, MI -21 °C -20 °C (01-03-1979)
01-03-2014 Dodgeville, WI -27 °C -26 °C (01-03-1979)
01-01-2014 Dover-Foxcroft, ME -32 °C -27 °C (01-01-1999)
01-02-2014 Dover-Foxcroft, ME -31 °C -29 °C (01-02-1999)
01-06-2014 Dresden, TN -16 °C -14 °C (01-06-1999)
01-03-2014 Dubuque L&d 11, IA -28 °C -26 °C (01-03-1979)
01-03-2014 East Tawas, MI -25 °C -23 °C (01-03-1904)
01-06-2014 Eden, TX -11 °C -10 °C (01-06-1971)
01-04-2014 Edgartown, MA -18 °C -16 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Effingham, IL -26 °C -22 °C (01-06-1924)
01-06-2014 Eldorado Springs, MO -23 °C -22 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Elk City Lake, KS -20 °C -17 °C (01-06-1971)
01-05-2014 Emmitsburg 2 SE, MD -18 °C -18 °C (01-05-1969)
01-04-2014 Emmitsburg 2 SE, MD -18 °C -17 °C (01-04-1988)
01-03-2014 Enterprise 2 W, AL -9 °C -9 °C (01-03-1979)
01-06-2014 Eudora, AR -8 °C -8 °C (01-06-1969)
01-06-2014 Eunice, LA -5 °C -3 °C (01-06-1999)
01-02-2014 Farmington, ME -31 °C -30 °C (01-02-1918)
01-06-2014 Festus, MO -20 °C -18 °C (01-06-1979)
01-04-2014 Flemington 5 NNW, NJ -20 °C -20 °C (01-04-1981)
01-05-2014 Franklin Falls Dam, NH -28 °C -26 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Fredonia, KS -23 °C -22 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Freedom, MO -23 °C -21 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Freedom, MO -19 °C -19 °C (01-03-1979)
01-04-2014 Freehold Marlboro, NJ -18 °C -18 °C (01-04-1981)
01-05-2014 Freehold Marlboro, NJ -17 °C -16 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Freeport Waste Wtp, IL -28 °C -28 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Freeport Waste Wtp, IL -28 °C -26 °C (01-03-1985)
01-04-2014 Ft Atkinson, WI -28 °C -26 °C (01-04-1981)
01-03-2014 Ft Kent, ME -36 °C -32 °C (01-03-1996)
01-02-2014 Ft Kent, ME -36 °C -31 °C (01-02-1996)
01-06-2014 Galesburg, IL -27 °C -26 °C (01-06-1970)
01-04-2014 Geneva Rsch Farm, NY -23 °C -23 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Georgetown Lake, TX -8 °C -3 °C (01-06-2004)
01-06-2014 Girard, KS -22 °C -19 °C (01-06-1968)
01-06-2014 Goldthwaite 1 WSW, TX -11 °C -8 °C (01-06-1970)
01-05-2014 Grand Portage Rng Stn, MN -33 °C -31 °C (01-05-1968)
01-04-2014 Grantsville 1 ESE, WV -17 °C -16 °C (01-04-2008)
01-06-2014 Grapevine Dam, TX -12 °C -11 °C (01-06-1959)
01-04-2014 Graterford 1 E, PA -21 °C -16 °C (01-04-1984)
01-04-2014 Greenfield, IN -21 °C -20 °C (01-04-1979)
01-04-2014 Greenland, NH -23 °C -21 °C (01-04-2008)
01-06-2014 Greensburg, IN -23 °C -23 °C (01-06-1924)
01-04-2014 Greensburg, IN -22 °C -22 °C (01-04-1904)
01-03-2014 Greenville, ME -27 °C -25 °C (01-03-1969)
01-06-2014 Greers Ferry Dam, AR -13 °C -13 °C (01-06-1971)
01-06-2014 Griggsville, IL -24 °C -23 °C (01-06-1924)
01-03-2014 Gunflint Lake 10 NW, MN -40 °C -37 °C (01-03-1991)
01-02-2014 Gunflint Lake 10 NW, MN -40 °C -39 °C (01-02-1999)
01-06-2014 Gurney, WI -33 °C -31 °C (01-06-1968)
01-03-2014 Gurney, WI -32 °C -28 °C (01-03-1959)
01-06-2014 Hackberry 8 SSW, LA -4 °C -3 °C (01-06-1972)
01-05-2014 Hammonton 1 NE, NJ -18 °C -14 °C (01-05-1989)
01-04-2014 Hammonton 1 NE, NJ -18 °C -14 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Hannibal Wtr Wks, MO -26 °C -23 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Hardy, AR -17 °C -15 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Hartford City 4 ESE, IN -26 °C -23 °C (01-06-1970)
01-03-2014 Hartford City 4 ESE, IN -23 °C -21 °C (01-03-1979)
01-04-2014 Hartford City 4 ESE, IN -22 °C -21 °C (01-04-1996)
01-01-2014 Hastings Dam 2, MN -27 °C -26 °C (01-01-1993)
01-06-2014 Healdton, OK -15 °C -15 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Henderson, TX -9 °C -9 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Herington, KS -24 °C -23 °C (01-06-1971)
01-05-2014 Hightstown 2 W, NJ -18 °C -15 °C (01-05-1981)
01-03-2014 Holcombe, WI -31 °C -31 °C (01-03-1974)
01-06-2014 Homer 3 SSW, LA -9 °C -9 °C (01-06-1972)
01-03-2014 Hoopeston 1 NE, IL -23 °C -22 °C (01-03-1928)
01-04-2014 Horicon, WI -27 °C -26 °C (01-04-1981)
01-01-2014 Horicon, WI -26 °C -24 °C (01-01-1974)
01-04-2014 Howell Wwtp, MI -24 °C -22 °C (01-04-1896)
01-03-2014 Howell Wwtp, MI -24 °C -22 °C (01-03-1904)
01-06-2014 Huntingdon Wtp, TN -14 °C -13 °C (01-06-2010)
01-06-2014 Huntington, IN -24 °C -24 °C (01-06-1999)
01-04-2014 Huntington, IN -24 °C -23 °C (01-04-1996)
01-03-2014 Huntington, IN -24 °C -21 °C (01-03-2010)
01-06-2014 Iola 1 W, KS -23 °C -17 °C (01-06-2004)
01-03-2014 Ironwood, MI -32 °C -31 °C (01-03-1968)
01-06-2014 Jacksonville, TX -9 °C -7 °C (01-06-1972)
01-03-2014 Jerseyville 2 SW, IL -24 °C -22 °C (01-03-2001)
01-06-2014 Jerseyville 2 SW, IL -23 °C -21 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Johnson City, TX -8 °C -7 °C (01-06-2000)
01-03-2014 Jonesboro, ME -24 °C -24 °C (01-03-1968)
01-03-2014 Kankakee Metro Wwtp, IL -22 °C -19 °C (01-03-2001)
01-06-2014 Kanopolis Lake, KS -21 °C -21 °C (01-06-1971)
01-06-2014 Kaskaskia Riv Nav Lock, IL -21 °C -17 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Keiser, AR -13 °C -12 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Keo, AR -11 °C -9 °C (01-06-1959)
01-04-2014 Kokomo 3wsw, IN -24 °C -23 °C (01-04-1904)
01-03-2014 Kokomo 3wsw, IN -24 °C -24 °C (01-03-1904)
01-06-2014 Ladysmith 3 W, WI -33 °C -32 °C (01-06-1973)
01-03-2014 Ladysmith 3 W, WI -29 °C -29 °C (01-03-1979)
01-03-2014 Lake City Exp Farm, MI -27 °C -27 °C (01-03-1985)
01-04-2014 Lakeport 2, NH -23 °C -19 °C (01-04-2008)
01-05-2014 Lancaster 2 NE Fltr Pl, PA -19 °C -14 °C (01-05-1981)
01-04-2014 Lancaster 2 NE Fltr Pl, PA -17 °C -16 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Laona 6 SW, WI -32 °C -30 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Lavon Dam, TX -11 °C -10 °C (01-06-1959)
01-06-2014 Le Claire L&d 14, IA -27 °C -25 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Le Claire L&d 14, IA -23 °C -23 °C (01-03-1979)
01-04-2014 Lebanon 2 W, PA -19 °C -18 °C (01-04-1981)
01-03-2014 Lebanon 2 W, PA -19 °C -19 °C (01-03-1968)
01-03-2014 Lebanon Municipal AP, NH -31 °C -28 °C (01-03-2013)
01-06-2014 Leola, AR -11 °C -11 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Lexington, TN -14 °C -13 °C (01-06-2010)
01-03-2014 Lock Haven Swg Plt, PA -16 °C -16 °C (01-03-1999)
01-06-2014 Lockwood, MO -23 °C -21 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Longview, TX -9 °C -9 °C (01-06-1959)
01-05-2014 Lowell, MA -28 °C -28 °C (01-05-1904)
01-06-2014 Lsu Dean Lee Rsch Stn, LA -5 °C -4 °C (01-06-1999)
01-03-2014 Lupton 1s, MI -28 °C -28 °C (01-03-1981)
01-06-2014 Madeline Is, WI -28 °C -27 °C (01-06-1994)
01-03-2014 Madeline Is, WI -27 °C -23 °C (01-03-1984)
01-02-2014 Madeline Is, WI -27 °C -27 °C (01-02-1979)
01-02-2014 Madison 2se, SD -29 °C -28 °C (01-02-2001)
01-06-2014 Madison Sewage Plt, MN -31 °C -30 °C (01-06-1951)
01-06-2014 Manchester #2, IA -29 °C -28 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Manchester #2, IA -29 °C -27 °C (01-03-2010)
01-06-2014 Mansfield, MO -22 °C -22 °C (01-06-2010)
01-03-2014 Marengo, IL -29 °C -28 °C (01-03-1979)
01-06-2014 Marion Rsvr, KS -20 °C -18 °C (01-06-1971)
01-06-2014 Marshall, AR -17 °C -17 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Marshall, MN -29 °C -29 °C (01-06-1996)
01-06-2014 Marshfield, MO -23 °C -20 °C (01-06-1968)
01-03-2014 Martinsville 2 SW, IN -21 °C -19 °C (01-03-2001)
01-02-2014 Marysville, KS -23 °C -23 °C (01-02-2001)
01-04-2014 Maynard 2, MA -24 °C -21 °C (01-04-1981)
01-05-2014 Mechanicsville 5 NE, MD -14 °C -14 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Meeker 5 W, OK -17 °C -17 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Melrose, MN -33 °C -32 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Melvern Lake, KS -18 °C -17 °C (01-06-2004)
01-06-2014 Miami, OK -19 °C -17 °C (01-06-1924)
01-02-2014 Midland, MI -19 °C -18 °C (01-02-1982)
01-01-2014 Midland, MI -17 °C -16 °C (01-01-1999)
01-06-2014 Minonk, IL -27 °C -27 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Moberly, MO -25 °C -22 °C (01-06-1982)
01-06-2014 Monroe City, MO -26 °C -21 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Monteagle, TN -16 °C -16 °C (01-06-1942)
01-03-2014 Montello, WI -27 °C -27 °C (01-03-1979)
01-03-2014 Morrisonville, IL -21 °C -21 °C (01-03-2001)
01-06-2014 Moulton 2, AL -12 °C -12 °C (01-06-2010)
01-05-2014 Mt Carmel, CT -21 °C -20 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Mt Vernon 3 NE, IL -23 °C -22 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Mtn View, AR -15 °C -13 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Muleshoe Ntl Wr, TX -17 °C -15 °C (01-06-1983)
01-06-2014 Nacogdoches, TX -8 °C -6 °C (01-06-2010)
01-06-2014 Nashville 4 NE, IL
I nuovi record di temperatura minima giornalieri sono stati in totale 346 mentre quelli di temperatura massima 80. Come precisato nei precedenti articoli il freddo ha raggiunto il suo apice tra le giornate di Lunedi e martedì, quando la maggior parte dei record sono stati registrati.
Nella sola giornata di Lunedì i nuovi record di temperatura minima registrati sono stati ben 179, a cui si aggiungono i 24 di Domenica 5, i 52 del 4 Gennaio, i 68 del 3 Gennaio, i 15 del 2 gennaio e gli 8 del 1° Gennaio.
Ecco l'elenco dei nuovi record giornalieri:
01-04-2014 Addison, NY -24 °C -24 °C (01-04-1904)
01-06-2014 Aledo, IL -27 °C -27 °C (01-06-1924)
01-06-2014 Anadarko 3 E, OK -16 °C -16 °C (01-06-2004)
01-03-2014 Angola, IN -25 °C -23 °C (01-03-1904)
01-03-2014 Ankeny, IA -24 °C -23 °C (01-03-1969)
01-06-2014 Anson, TX -13 °C -11 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Arlington Univ Farm, WI -31 °C -29 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Arlington Univ Farm, WI -28 °C -28 °C (01-03-1979)
01-06-2014 Athens, TX -10 °C -8 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Atoka, OK -13 °C -12 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Aurora, IL -27 °C -27 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Bardwell Dam, TX -10 °C -9 °C (01-06-2004)
01-05-2014 Barre Falls Dam, MA -26 °C -24 °C (01-05-1969)
01-06-2014 Barren Rvr Lake, KY -17 °C -16 °C (01-06-1995)
01-06-2014 Barrington 3sw, IL -28 °C -27 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Batesville L&d 1, AR -13 °C -13 °C (01-06-2010)
01-03-2014 Battle Creek 5 NW, MI -24 °C -22 °C (01-03-1979)
01-06-2014 Beaumont Rsch Ctr, TX -3 °C -2 °C (01-06-2010)
01-04-2014 Bedford Hanscom Field, MA -24 °C -19 °C (01-04-2008)
01-03-2014 Bedford Hanscom Field, MA -22 °C -19 °C (01-03-2008)
01-06-2014 Beltzville Dam, PA -21 °C -18 °C (01-06-1976)
01-04-2014 Bernardo, NM -19 °C -18 °C (01-04-1971)
01-04-2014 Berne Wwtp, IN -21 °C -21 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Big Bay 2 SE, MI -22 °C -22 °C (01-06-1979)
01-06-2014 Billings, OK -16 °C -16 °C (01-06-1979)
01-06-2014 Bison 3nw, KS -26 °C -26 °C (01-06-1971)
01-06-2014 Bloomer, WI -32 °C -31 °C (01-06-1970)
01-05-2014 Blue Marsh Lake, PA -19 °C -19 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Bluffton 1 N, IN -24 °C -24 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Bonham 3nne, TX -12 °C -12 °C (01-06-1924)
01-06-2014 Booneville 3 SSE, AR -13 °C -11 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Breckenridge, TX -11 °C -10 °C (01-06-1968)
01-04-2014 Bridgehampton, NY -21 °C -17 °C (01-04-1981)
01-05-2014 Bridgehampton, NY -20 °C -16 °C (01-05-1981)
01-03-2014 Bridgehampton, NY -12 °C -12 °C (01-03-2008)
01-02-2014 Bridgewater, ME -31 °C -29 °C (01-02-1996)
01-05-2014 Bridgton 3 NW, ME -28 °C -28 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Brookfield, MO -25 °C -23 °C (01-06-1996)
01-06-2014 Brookport Dam 52, IL -17 °C -13 °C (01-06-2010)
01-04-2014 Brookville, IN -21 °C -19 °C (01-04-1979)
01-04-2014 Buckeye, WV -18 °C -18 °C (01-04-1969)
01-06-2014 Buffalo 2 N, MO -24 °C -21 °C (01-06-2010)
01-03-2014 Buffalo 2 N, MO -18 °C -17 °C (01-03-1979)
01-05-2014 Buffumville Lake, MA -25 °C -23 °C (01-05-1981)
01-04-2014 Burlington, WI -26 °C -24 °C (01-04-1979)
01-06-2014 Burnet, TX -9 °C -9 °C (01-06-1996)
01-06-2014 Butler 4w, MO -22 °C -17 °C (01-06-2004)
01-06-2014 Cabot, AR -13 °C -11 °C (01-06-2010)
01-06-2014 California, MO -24 °C -19 °C (01-06-2010)
01-03-2014 California, MO -20 °C -19 °C (01-03-2001)
01-06-2014 Canton L&d 20, MO -24 °C -24 °C (01-06-1979)
01-06-2014 Canyon Dam, TX -7 °C -7 °C (01-06-1972)
01-04-2014 Cape May 2 NW, NJ -15 °C -14 °C (01-04-1904)
01-06-2014 Carrollton, MO -23 °C -21 °C (01-06-2010)
01-06-2014 Carthage, TX -9 °C -9 °C (01-06-1972)
01-03-2014 Cascade, IA -28 °C -26 °C (01-03-2010)
01-03-2014 Cass Lake, MN -38 °C -37 °C (01-03-1968)
01-06-2014 Cassoday, KS -26 °C -18 °C (01-06-1973)
01-05-2014 Cave Junction 1 WNW, OR -9 °C -9 °C (01-05-1971)
01-03-2014 Centerburg 2 SE, OH -21 °C -21 °C (01-03-1979)
01-03-2014 Charlevoix, MI -18 °C -16 °C (01-03-2010)
01-06-2014 Chicago Botanical Gdn, IL -27 °C -25 °C (01-06-1999)
01-03-2014 Chicago Botanical Gdn, IL -22 °C -20 °C (01-03-1985)
01-04-2014 Chicago Botanical Gdn, IL -19 °C -19 °C (01-04-1999)
01-06-2014 Claremore 2 ENE, OK -17 °C -16 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Cleburne, TX -11 °C -11 °C (01-06-1924)
01-06-2014 Cleveland, MS -10 °C -9 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Clinton Lake, KS -26 °C -18 °C (01-06-1979)
01-06-2014 Clintonville, WI -27 °C -27 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Columbus, KS -22 °C -21 °C (01-06-1912)
01-02-2014 Corinna, ME -30 °C -29 °C (01-02-1956)
01-06-2014 Corinth 7 SW, MS -12 °C -12 °C (01-06-1996)
01-04-2014 Crawfordsville 6 SE, IN -26 °C -23 °C (01-04-1996)
01-04-2014 Cynthiana, KY -15 °C -12 °C (01-04-2002)
01-03-2014 Dearborn, MI -21 °C -20 °C (01-03-1979)
01-03-2014 Dodgeville, WI -27 °C -26 °C (01-03-1979)
01-01-2014 Dover-Foxcroft, ME -32 °C -27 °C (01-01-1999)
01-02-2014 Dover-Foxcroft, ME -31 °C -29 °C (01-02-1999)
01-06-2014 Dresden, TN -16 °C -14 °C (01-06-1999)
01-03-2014 Dubuque L&d 11, IA -28 °C -26 °C (01-03-1979)
01-03-2014 East Tawas, MI -25 °C -23 °C (01-03-1904)
01-06-2014 Eden, TX -11 °C -10 °C (01-06-1971)
01-04-2014 Edgartown, MA -18 °C -16 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Effingham, IL -26 °C -22 °C (01-06-1924)
01-06-2014 Eldorado Springs, MO -23 °C -22 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Elk City Lake, KS -20 °C -17 °C (01-06-1971)
01-05-2014 Emmitsburg 2 SE, MD -18 °C -18 °C (01-05-1969)
01-04-2014 Emmitsburg 2 SE, MD -18 °C -17 °C (01-04-1988)
01-03-2014 Enterprise 2 W, AL -9 °C -9 °C (01-03-1979)
01-06-2014 Eudora, AR -8 °C -8 °C (01-06-1969)
01-06-2014 Eunice, LA -5 °C -3 °C (01-06-1999)
01-02-2014 Farmington, ME -31 °C -30 °C (01-02-1918)
01-06-2014 Festus, MO -20 °C -18 °C (01-06-1979)
01-04-2014 Flemington 5 NNW, NJ -20 °C -20 °C (01-04-1981)
01-05-2014 Franklin Falls Dam, NH -28 °C -26 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Fredonia, KS -23 °C -22 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Freedom, MO -23 °C -21 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Freedom, MO -19 °C -19 °C (01-03-1979)
01-04-2014 Freehold Marlboro, NJ -18 °C -18 °C (01-04-1981)
01-05-2014 Freehold Marlboro, NJ -17 °C -16 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Freeport Waste Wtp, IL -28 °C -28 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Freeport Waste Wtp, IL -28 °C -26 °C (01-03-1985)
01-04-2014 Ft Atkinson, WI -28 °C -26 °C (01-04-1981)
01-03-2014 Ft Kent, ME -36 °C -32 °C (01-03-1996)
01-02-2014 Ft Kent, ME -36 °C -31 °C (01-02-1996)
01-06-2014 Galesburg, IL -27 °C -26 °C (01-06-1970)
01-04-2014 Geneva Rsch Farm, NY -23 °C -23 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Georgetown Lake, TX -8 °C -3 °C (01-06-2004)
01-06-2014 Girard, KS -22 °C -19 °C (01-06-1968)
01-06-2014 Goldthwaite 1 WSW, TX -11 °C -8 °C (01-06-1970)
01-05-2014 Grand Portage Rng Stn, MN -33 °C -31 °C (01-05-1968)
01-04-2014 Grantsville 1 ESE, WV -17 °C -16 °C (01-04-2008)
01-06-2014 Grapevine Dam, TX -12 °C -11 °C (01-06-1959)
01-04-2014 Graterford 1 E, PA -21 °C -16 °C (01-04-1984)
01-04-2014 Greenfield, IN -21 °C -20 °C (01-04-1979)
01-04-2014 Greenland, NH -23 °C -21 °C (01-04-2008)
01-06-2014 Greensburg, IN -23 °C -23 °C (01-06-1924)
01-04-2014 Greensburg, IN -22 °C -22 °C (01-04-1904)
01-03-2014 Greenville, ME -27 °C -25 °C (01-03-1969)
01-06-2014 Greers Ferry Dam, AR -13 °C -13 °C (01-06-1971)
01-06-2014 Griggsville, IL -24 °C -23 °C (01-06-1924)
01-03-2014 Gunflint Lake 10 NW, MN -40 °C -37 °C (01-03-1991)
01-02-2014 Gunflint Lake 10 NW, MN -40 °C -39 °C (01-02-1999)
01-06-2014 Gurney, WI -33 °C -31 °C (01-06-1968)
01-03-2014 Gurney, WI -32 °C -28 °C (01-03-1959)
01-06-2014 Hackberry 8 SSW, LA -4 °C -3 °C (01-06-1972)
01-05-2014 Hammonton 1 NE, NJ -18 °C -14 °C (01-05-1989)
01-04-2014 Hammonton 1 NE, NJ -18 °C -14 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Hannibal Wtr Wks, MO -26 °C -23 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Hardy, AR -17 °C -15 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Hartford City 4 ESE, IN -26 °C -23 °C (01-06-1970)
01-03-2014 Hartford City 4 ESE, IN -23 °C -21 °C (01-03-1979)
01-04-2014 Hartford City 4 ESE, IN -22 °C -21 °C (01-04-1996)
01-01-2014 Hastings Dam 2, MN -27 °C -26 °C (01-01-1993)
01-06-2014 Healdton, OK -15 °C -15 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Henderson, TX -9 °C -9 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Herington, KS -24 °C -23 °C (01-06-1971)
01-05-2014 Hightstown 2 W, NJ -18 °C -15 °C (01-05-1981)
01-03-2014 Holcombe, WI -31 °C -31 °C (01-03-1974)
01-06-2014 Homer 3 SSW, LA -9 °C -9 °C (01-06-1972)
01-03-2014 Hoopeston 1 NE, IL -23 °C -22 °C (01-03-1928)
01-04-2014 Horicon, WI -27 °C -26 °C (01-04-1981)
01-01-2014 Horicon, WI -26 °C -24 °C (01-01-1974)
01-04-2014 Howell Wwtp, MI -24 °C -22 °C (01-04-1896)
01-03-2014 Howell Wwtp, MI -24 °C -22 °C (01-03-1904)
01-06-2014 Huntingdon Wtp, TN -14 °C -13 °C (01-06-2010)
01-06-2014 Huntington, IN -24 °C -24 °C (01-06-1999)
01-04-2014 Huntington, IN -24 °C -23 °C (01-04-1996)
01-03-2014 Huntington, IN -24 °C -21 °C (01-03-2010)
01-06-2014 Iola 1 W, KS -23 °C -17 °C (01-06-2004)
01-03-2014 Ironwood, MI -32 °C -31 °C (01-03-1968)
01-06-2014 Jacksonville, TX -9 °C -7 °C (01-06-1972)
01-03-2014 Jerseyville 2 SW, IL -24 °C -22 °C (01-03-2001)
01-06-2014 Jerseyville 2 SW, IL -23 °C -21 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Johnson City, TX -8 °C -7 °C (01-06-2000)
01-03-2014 Jonesboro, ME -24 °C -24 °C (01-03-1968)
01-03-2014 Kankakee Metro Wwtp, IL -22 °C -19 °C (01-03-2001)
01-06-2014 Kanopolis Lake, KS -21 °C -21 °C (01-06-1971)
01-06-2014 Kaskaskia Riv Nav Lock, IL -21 °C -17 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Keiser, AR -13 °C -12 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Keo, AR -11 °C -9 °C (01-06-1959)
01-04-2014 Kokomo 3wsw, IN -24 °C -23 °C (01-04-1904)
01-03-2014 Kokomo 3wsw, IN -24 °C -24 °C (01-03-1904)
01-06-2014 Ladysmith 3 W, WI -33 °C -32 °C (01-06-1973)
01-03-2014 Ladysmith 3 W, WI -29 °C -29 °C (01-03-1979)
01-03-2014 Lake City Exp Farm, MI -27 °C -27 °C (01-03-1985)
01-04-2014 Lakeport 2, NH -23 °C -19 °C (01-04-2008)
01-05-2014 Lancaster 2 NE Fltr Pl, PA -19 °C -14 °C (01-05-1981)
01-04-2014 Lancaster 2 NE Fltr Pl, PA -17 °C -16 °C (01-04-1981)
01-06-2014 Laona 6 SW, WI -32 °C -30 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Lavon Dam, TX -11 °C -10 °C (01-06-1959)
01-06-2014 Le Claire L&d 14, IA -27 °C -25 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Le Claire L&d 14, IA -23 °C -23 °C (01-03-1979)
01-04-2014 Lebanon 2 W, PA -19 °C -18 °C (01-04-1981)
01-03-2014 Lebanon 2 W, PA -19 °C -19 °C (01-03-1968)
01-03-2014 Lebanon Municipal AP, NH -31 °C -28 °C (01-03-2013)
01-06-2014 Leola, AR -11 °C -11 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Lexington, TN -14 °C -13 °C (01-06-2010)
01-03-2014 Lock Haven Swg Plt, PA -16 °C -16 °C (01-03-1999)
01-06-2014 Lockwood, MO -23 °C -21 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Longview, TX -9 °C -9 °C (01-06-1959)
01-05-2014 Lowell, MA -28 °C -28 °C (01-05-1904)
01-06-2014 Lsu Dean Lee Rsch Stn, LA -5 °C -4 °C (01-06-1999)
01-03-2014 Lupton 1s, MI -28 °C -28 °C (01-03-1981)
01-06-2014 Madeline Is, WI -28 °C -27 °C (01-06-1994)
01-03-2014 Madeline Is, WI -27 °C -23 °C (01-03-1984)
01-02-2014 Madeline Is, WI -27 °C -27 °C (01-02-1979)
01-02-2014 Madison 2se, SD -29 °C -28 °C (01-02-2001)
01-06-2014 Madison Sewage Plt, MN -31 °C -30 °C (01-06-1951)
01-06-2014 Manchester #2, IA -29 °C -28 °C (01-06-1988)
01-03-2014 Manchester #2, IA -29 °C -27 °C (01-03-2010)
01-06-2014 Mansfield, MO -22 °C -22 °C (01-06-2010)
01-03-2014 Marengo, IL -29 °C -28 °C (01-03-1979)
01-06-2014 Marion Rsvr, KS -20 °C -18 °C (01-06-1971)
01-06-2014 Marshall, AR -17 °C -17 °C (01-06-1970)
01-06-2014 Marshall, MN -29 °C -29 °C (01-06-1996)
01-06-2014 Marshfield, MO -23 °C -20 °C (01-06-1968)
01-03-2014 Martinsville 2 SW, IN -21 °C -19 °C (01-03-2001)
01-02-2014 Marysville, KS -23 °C -23 °C (01-02-2001)
01-04-2014 Maynard 2, MA -24 °C -21 °C (01-04-1981)
01-05-2014 Mechanicsville 5 NE, MD -14 °C -14 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Meeker 5 W, OK -17 °C -17 °C (01-06-1912)
01-06-2014 Melrose, MN -33 °C -32 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Melvern Lake, KS -18 °C -17 °C (01-06-2004)
01-06-2014 Miami, OK -19 °C -17 °C (01-06-1924)
01-02-2014 Midland, MI -19 °C -18 °C (01-02-1982)
01-01-2014 Midland, MI -17 °C -16 °C (01-01-1999)
01-06-2014 Minonk, IL -27 °C -27 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Moberly, MO -25 °C -22 °C (01-06-1982)
01-06-2014 Monroe City, MO -26 °C -21 °C (01-06-1988)
01-06-2014 Monteagle, TN -16 °C -16 °C (01-06-1942)
01-03-2014 Montello, WI -27 °C -27 °C (01-03-1979)
01-03-2014 Morrisonville, IL -21 °C -21 °C (01-03-2001)
01-06-2014 Moulton 2, AL -12 °C -12 °C (01-06-2010)
01-05-2014 Mt Carmel, CT -21 °C -20 °C (01-05-1981)
01-06-2014 Mt Vernon 3 NE, IL -23 °C -22 °C (01-06-1999)
01-06-2014 Mtn View, AR -15 °C -13 °C (01-06-1972)
01-06-2014 Muleshoe Ntl Wr, TX -17 °C -15 °C (01-06-1983)
01-06-2014 Nacogdoches, TX -8 °C -6 °C (01-06-2010)
01-06-2014 Nashville 4 NE, IL
GELO USA: IL FREDDO RAGGIUNGE IL SUO APICE, SINO A -50°C PERCEPITI
Prosegue l’emergenza negli Stati Uniti alle prese con un’ondata di freddo storica, la più potente degli ultimi 20 anni, che ha colpito il Midwest, spingendosi anche a Sud e verso la costa nordorientale del Paese. L’aria gelida, discesa dal Canada ha già fatto sentire i sui effetti, con temperature crollate sino a -30/-40°C sotto lo zero, che unite ai venti tesi che soffiano hanno fatto scendere le temperature percepite vicine ai -50/-60°C. Valori anche di 10-20 gradi sotto le medie del periodo.
Secondo gli esperti locali sarà sicuramente uno dei più freddi martedì degli ultimi 20 anni in gran parte della valle del Mississippi settentrionale con temperature artiche anche su gran parte dei Grandi Laghi occidentali e della Ohio Valley ma con temperature sotto zero anche sin verso il comparto meridionale degli Appacchi.
Oltre 70 record potrebbero essere infranti stamani dal Deep South al Northeast e Midwest. Per fare un esempio città come Toledo (Ohio) potrebbe superare il suo record stabilito il 21 Gennaio del 1984 con ben 5 gradi sotto il suo record di -20°F, ovvero -29°C.
Freddo che permarrà anche di giorno visto che le massime non si porteranno in positivo sul Midwest superiori ma anche su gran parte della Valle settentrionale del Mississippi e localmente sui Grandi Laghi e Ohio Valley settentrionale.
Purtroppo i venti ancora tesi giocheranno un ruolo fondamentale sulla regione dei Grandi Laghi, con temperature percepite di -30/-40°F su una regione che và dalla parte occidentale del New York al Wisconsin. Città come Detroit e Clevaland rimarranno sotto zero anche di giorno, un evento che non succedeva dal 19 Gennaio 1994. Seconde le previsioni anche Atlanta non andrà oltre i 5°F, che sarà la temperatura più fredda dal 21 Gennaio 1985 quando la città rimase con temperature di -8°F.
Oltre al freddo abbondanti nevicate sono attese sulla regioni orientale dei Grandi Laghi sino al comparto occidentale dello Stato di New York. Nevicate accentuate dal così detto lake effect-snow che tra oggi e la prima parte di domani potrebbero lasciare al suolo apporti sino a quasi 2 metri di neve nella regione del Tug Hill mentre nella zona di Bufalo il manto nevoso fresco potrebbe raggiungere gli 80-100 cm.
Le cause di questo gelo?
Secondo Frank Giannasca, meteorologo del famoso ‘Weather Channel’: siamo in presenza di un vortice di aria estremamente fredda collocato a decine di chilometri di altezza nell’atmosfera. Si tratta di un ciclone artico che usualmente gira in senso antiorario intorno al Polo Nord e Polo Sud. Sempre secondo il collega americano il ‘vortice polare’ è al centro dell’attenzione perché si è spostato a Sud, in direzione del territorio americano più largamente popolato. Tra i motivi che possono aver spinto questo ‘uragano polare’ straordinariamente al Sud, Giannasca cita oltre alla possibile formazione di inusuali correnti calde sulla Groenlandia che spingono le correnti gelate al Sud, l’ipotesi di una “anomalia metereologica che sta spingendo il sistema verso il Meridione“. Nel corso dell’inverno, secondo il meteorologo, l’aria artica può in qualche modo ‘perdersi’ rispetto alla sua collocazione ordinaria, e dirigersi verso l’Est degli Stati Uniti. Ma ciò che è rarissimo ed accade meno di una volta ogni decennio è il fatto che il vortice interessi una zona così vasta degli Stati Uniti.
Secondo gli esperti locali sarà sicuramente uno dei più freddi martedì degli ultimi 20 anni in gran parte della valle del Mississippi settentrionale con temperature artiche anche su gran parte dei Grandi Laghi occidentali e della Ohio Valley ma con temperature sotto zero anche sin verso il comparto meridionale degli Appacchi.
Oltre 70 record potrebbero essere infranti stamani dal Deep South al Northeast e Midwest. Per fare un esempio città come Toledo (Ohio) potrebbe superare il suo record stabilito il 21 Gennaio del 1984 con ben 5 gradi sotto il suo record di -20°F, ovvero -29°C.
Freddo che permarrà anche di giorno visto che le massime non si porteranno in positivo sul Midwest superiori ma anche su gran parte della Valle settentrionale del Mississippi e localmente sui Grandi Laghi e Ohio Valley settentrionale.
Purtroppo i venti ancora tesi giocheranno un ruolo fondamentale sulla regione dei Grandi Laghi, con temperature percepite di -30/-40°F su una regione che và dalla parte occidentale del New York al Wisconsin. Città come Detroit e Clevaland rimarranno sotto zero anche di giorno, un evento che non succedeva dal 19 Gennaio 1994. Seconde le previsioni anche Atlanta non andrà oltre i 5°F, che sarà la temperatura più fredda dal 21 Gennaio 1985 quando la città rimase con temperature di -8°F.
Oltre al freddo abbondanti nevicate sono attese sulla regioni orientale dei Grandi Laghi sino al comparto occidentale dello Stato di New York. Nevicate accentuate dal così detto lake effect-snow che tra oggi e la prima parte di domani potrebbero lasciare al suolo apporti sino a quasi 2 metri di neve nella regione del Tug Hill mentre nella zona di Bufalo il manto nevoso fresco potrebbe raggiungere gli 80-100 cm.
Le cause di questo gelo?
Secondo Frank Giannasca, meteorologo del famoso ‘Weather Channel’: siamo in presenza di un vortice di aria estremamente fredda collocato a decine di chilometri di altezza nell’atmosfera. Si tratta di un ciclone artico che usualmente gira in senso antiorario intorno al Polo Nord e Polo Sud. Sempre secondo il collega americano il ‘vortice polare’ è al centro dell’attenzione perché si è spostato a Sud, in direzione del territorio americano più largamente popolato. Tra i motivi che possono aver spinto questo ‘uragano polare’ straordinariamente al Sud, Giannasca cita oltre alla possibile formazione di inusuali correnti calde sulla Groenlandia che spingono le correnti gelate al Sud, l’ipotesi di una “anomalia metereologica che sta spingendo il sistema verso il Meridione“. Nel corso dell’inverno, secondo il meteorologo, l’aria artica può in qualche modo ‘perdersi’ rispetto alla sua collocazione ordinaria, e dirigersi verso l’Est degli Stati Uniti. Ma ciò che è rarissimo ed accade meno di una volta ogni decennio è il fatto che il vortice interessi una zona così vasta degli Stati Uniti.
BRRRRR...GELO ECCEZIONALE NEGLI USA, TEMPERATURE PERCEPITE FINO A -50°C
USA: gelo eccezionale - L'ondata eccezionale di gelo polare che sta interessando buona parte degli Stati Unitiraggiungerà la sua massima intensità tra Lunedì 6 e Martedì 7 Gennaio, in quella che secondo gli americani è una delle ondate più cruente degli ultimi decenni. L'aria fredda dall'Artico canadese si spingerà fino al Golfo del Messico con l'isoterma di -5°C a 850 hPa (circa 1400m) su Texas e Lousiana. Al contempo l'isoterma di -30°C raggiungerà l'Illinois, l'Indiana e l'Ohio, toccando il 40° parallelo, una latitudine paragonabile a quella dell'Italia meridionale, dove è piuttosto raro vedere un'isoterma di -10°C.
Gli stati più colpiti - sono quelli del Midwest, con riferimento al Montana orientale, North Dakota, South Dakota, Minnesota, nord-ovest Illinois e Wisconsin, dove sono attese temperature minime fino a -35°C. Sensazione del freddo aggravata dai venti gelidi che spireranno dall'Artico canadese con raffiche fino 60 km/h, che faranno percepire una temperatura glaciale fino a -50°C. Una combinazione letale che porterebbe al congelamento della pelle esposta in appena 5 minuti.
Il gelo eccezionale ricorda i freddi inverni stile anni '50 e '60, alcune città rischiano di violare record assoluti: tra queste Chicago potrebbe registrare nel corso dell'Epifania la massima più bassa di sempre, qualora nel pomeriggio non dovesse raggiungere i -24°C, valore toccato due volte in passato, il 18 Gennaio 1994 e la Vigilia di Natale 1983. Molti record possono essere battuti Martedì mattina nell'alto Mississipi, sui Grandi Laghi, sull'Ohio Valley, fino agli Appalachi. Toledo, nell'Ohio Valley, potrà raggiungere la minima più bassa degli ultimi 20 anni (18-19 gennaio 1994), ed il suo record assoluto di -30°C (21 Gennaio 1984).
Ecco i valori registrati:
Grand Forks (North Dakota) -31°C
Minneapolis -30°C
Sioux Falls (South Dakota) -27°C
Green Bay (Wisconsin) -22°C
Chicago -20 °C
Indianapolis -17°C
Dallas -7°C
Houston 1°C
Gli stati più colpiti - sono quelli del Midwest, con riferimento al Montana orientale, North Dakota, South Dakota, Minnesota, nord-ovest Illinois e Wisconsin, dove sono attese temperature minime fino a -35°C. Sensazione del freddo aggravata dai venti gelidi che spireranno dall'Artico canadese con raffiche fino 60 km/h, che faranno percepire una temperatura glaciale fino a -50°C. Una combinazione letale che porterebbe al congelamento della pelle esposta in appena 5 minuti.
Il gelo eccezionale ricorda i freddi inverni stile anni '50 e '60, alcune città rischiano di violare record assoluti: tra queste Chicago potrebbe registrare nel corso dell'Epifania la massima più bassa di sempre, qualora nel pomeriggio non dovesse raggiungere i -24°C, valore toccato due volte in passato, il 18 Gennaio 1994 e la Vigilia di Natale 1983. Molti record possono essere battuti Martedì mattina nell'alto Mississipi, sui Grandi Laghi, sull'Ohio Valley, fino agli Appalachi. Toledo, nell'Ohio Valley, potrà raggiungere la minima più bassa degli ultimi 20 anni (18-19 gennaio 1994), ed il suo record assoluto di -30°C (21 Gennaio 1984).
Ecco i valori registrati:
Grand Forks (North Dakota) -31°C
Minneapolis -30°C
Sioux Falls (South Dakota) -27°C
Green Bay (Wisconsin) -22°C
Chicago -20 °C
Indianapolis -17°C
Dallas -7°C
Houston 1°C
CRONACA ITALIA METEO
CRONACA METEO: FORTE MALTEMPO AL SUD, TEMPORALI E DAMA BIANCA COPIOSA IN MONTAGNA
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2019 ore 11:00
SITUAZIONE. E' stata un'altra giornata difficile quella di ieri, martedì 5, all'estremo Sud. Condizioni di forte maltempo si sono attardate ancora per alcune ore sulla Calabria, specie meridionale, ma soprattutto in Sicilia. Colpa di un profondo vortice mediterraneo che dallo Ionio si è spostato verso le coste libiche centro-orientali orchestrando un'intensa perturbazione foriera di piogge, temporali e colpi di vento che hanno sferzato l'isola. Nel Catanese i Vigili del Fuoco hanno eseguito decine di interventi, soprattutto per rami o alberi caduti per la forte pioggia o per le intense raffiche di vento, verande o cornicioni e intonachi pericolanti. Nel Siracusanoè esondato il fiume Anapo, che ha portato alla chiusura di strade e ponti circostanti. Nel Messinese numerose sono state le frane e gli smottamenti, la maggior parte dei quali sulla zona montuosa dei Nebrodi. Qui un masso che si è staccato dalla montagna è rotolato contro un'auto in transito travolgendola, ma lasciando miracolosamente illeso il conducente. Oltre i 1300/1500m circa la neve è caduta abbondante e sull'Etna il manto fresco ha superato i 70cm oltre i 2000m.Un operatore dell'Italgas è rimasto bloccato per alcune ore nella zona di Florenza (ME) per la fitta nevicata. E intanto sul comprensorio sciistico dell'Etna si lavora per preparare al meglio la riapertura degli impianti, probabilmente già da giovedì.
Oggi, mercoledì 6, il tempo è decisamente migliorato, grazie all'allontanamento del vortice verso la Libia ed ampie schiarite interessano l'Italia, a parte degli strati alti che risalgono Puglia e Calabria ionica e residui addensamenti su Sicilia e regioni adriatiche centro-meridionali, innescati dalle correnti che soffiano ancora da nordest.
PROSSIME ORE. Un fronte ritornate dallo stesso vortice, ormai libico, verso il tacco dello Stivale determinerà una nuvolosità irregolare anche compatta su Puglia, Basilicata, Calabria ed est Sicilia, con ripresa di alcuni rovesci in giornata su Salento e Calabria ionica. Sul resto d'Italia la rimonta dell'alta pressione favorirà tempo stabile e in gran parte soleggiato, salvo residui addensamenti sul versante adriatico centro-meridionale, dall'Abruzzo verso sud, ma in progressivo diradamento.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2019 ore 12:45
Iniziano ad attenuarsi le precipitazioni sulla Calabria, dopo gli abbondanti fenomeni delle ultime ore. Le piogge sono ancora in atto sulle aree meridionali, soprattutto sul Reggino, mentre sulle zone centro-settentrionali della regioni le precipitazioni risultano molto più sparse e deboli rispetto ad inizio giornata. Proprio sul Reggino si sono avuti alcuni disagi per il maltempo, tanto che a Melito Porto un'intera famiglia è stata fatta evacuare a causa del rapido innalzamento della portata del torrente Tuccio che scorre vicino alla loro abitazione. Un altro intervento è stato eseguito in nottata nel Catanzarese per soccorrere una ragazza che con la propria auto si era recata all'interno di un parco botanico perdendo l'orientamento per il forte maltempo.
In Sicilia il maltempo è proseguito per l'intera mattinata colpendo soprattutto il versante ionico. Ragusano e Siracusano sono state le provincie più colpite. Proprio a Siracusa diversi tombini sono rimasti danneggiati provocando allagamenti in alcune zone della città. E in montagna continua a nevicare copiosamente, tanto che sull'Etna, a Piano Provenzana, sono già caduti 40cm di neve fresca.
5 FEBBRAIO 2019: Il maltempo delle ultime ore si è concentrato sulle estreme regioni meridionali italiane, in particolare tra Sicilia e Calabria, per l'insistenza di un'intensa perturbazione pilotata da un profondo vortice depressionario in spostamento verso le coste libiche. Da lunedì condizioni di forte instabilità si accaniscono sulla Sicilia prendendo di mira soprattutto le zone orientali, con temporali anche violenti. A Catania era in corso la festa patronale di Sant'Agata che ha subito una decisa accelerazione a causa delle condizioni meteo avverse. Solo dalla mezzanotte sono caduti altri 50mm abbondanti di pioggia alle pendici catanesi dell'Etna, mentre in montagna la neve è caduta abbondante anche in forma di rovesci temporaleschi. I fiocchi si sono spinti fino a quota 1200m circa, abbondanti sui Nebrodi e sull'Etna.
In Calabria, dopo i disagi causati ieri dal maltempo, piogge e temporali sono proseguiti nella notte interessando soprattutto le aree centro-meridionali della regione. Caduti dalla mezzanotte altri 60mm abbondanti sulla Sila, che vanno ad aggiungersi alle ingenti piogge di lunedì. Molte le scuole chiuse oggi (martedì), a causa del maltempo: quelle dei comuni di Catanzaro, Soverato, Girifalco, San Sostene, Davoli, Montepaone, Gasperina, Chiaravalle, Torre di Ruggiero, Cardinale, Sersale. In montagna è ricomparsa la neve, seppur a quote piuttosto elevate, con il limite pioggia-neve che nella notte è risalito fin verso i 1500/1600m. Condizioni migliorate invece sul resto del Sud Italia e tempo stabile sulle regioni centro-settentrionali.
PROSSIME ORE. Maltempo fino a sera sulla Sicilia, in particolare sulle aree centro-orientali, con altre piogge e temporali a tratti anche intensi con neve dai 1300/1400m. Iniziale maltempo anche sulla Calabria, specie ionica, con piogge, temporali e neve dai 1500m, ma con fenomeni in graduale attenuazione in giornata a partire da nord. Addensamenti sulle regioni adriatiche ma in prevalenza innocui, tempo più soleggiato sul resto d'Italia.
SITUAZIONE. E' stata un'altra giornata difficile quella di ieri, martedì 5, all'estremo Sud. Condizioni di forte maltempo si sono attardate ancora per alcune ore sulla Calabria, specie meridionale, ma soprattutto in Sicilia. Colpa di un profondo vortice mediterraneo che dallo Ionio si è spostato verso le coste libiche centro-orientali orchestrando un'intensa perturbazione foriera di piogge, temporali e colpi di vento che hanno sferzato l'isola. Nel Catanese i Vigili del Fuoco hanno eseguito decine di interventi, soprattutto per rami o alberi caduti per la forte pioggia o per le intense raffiche di vento, verande o cornicioni e intonachi pericolanti. Nel Siracusanoè esondato il fiume Anapo, che ha portato alla chiusura di strade e ponti circostanti. Nel Messinese numerose sono state le frane e gli smottamenti, la maggior parte dei quali sulla zona montuosa dei Nebrodi. Qui un masso che si è staccato dalla montagna è rotolato contro un'auto in transito travolgendola, ma lasciando miracolosamente illeso il conducente. Oltre i 1300/1500m circa la neve è caduta abbondante e sull'Etna il manto fresco ha superato i 70cm oltre i 2000m.Un operatore dell'Italgas è rimasto bloccato per alcune ore nella zona di Florenza (ME) per la fitta nevicata. E intanto sul comprensorio sciistico dell'Etna si lavora per preparare al meglio la riapertura degli impianti, probabilmente già da giovedì.
Oggi, mercoledì 6, il tempo è decisamente migliorato, grazie all'allontanamento del vortice verso la Libia ed ampie schiarite interessano l'Italia, a parte degli strati alti che risalgono Puglia e Calabria ionica e residui addensamenti su Sicilia e regioni adriatiche centro-meridionali, innescati dalle correnti che soffiano ancora da nordest.
PROSSIME ORE. Un fronte ritornate dallo stesso vortice, ormai libico, verso il tacco dello Stivale determinerà una nuvolosità irregolare anche compatta su Puglia, Basilicata, Calabria ed est Sicilia, con ripresa di alcuni rovesci in giornata su Salento e Calabria ionica. Sul resto d'Italia la rimonta dell'alta pressione favorirà tempo stabile e in gran parte soleggiato, salvo residui addensamenti sul versante adriatico centro-meridionale, dall'Abruzzo verso sud, ma in progressivo diradamento.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2019 ore 12:45
Iniziano ad attenuarsi le precipitazioni sulla Calabria, dopo gli abbondanti fenomeni delle ultime ore. Le piogge sono ancora in atto sulle aree meridionali, soprattutto sul Reggino, mentre sulle zone centro-settentrionali della regioni le precipitazioni risultano molto più sparse e deboli rispetto ad inizio giornata. Proprio sul Reggino si sono avuti alcuni disagi per il maltempo, tanto che a Melito Porto un'intera famiglia è stata fatta evacuare a causa del rapido innalzamento della portata del torrente Tuccio che scorre vicino alla loro abitazione. Un altro intervento è stato eseguito in nottata nel Catanzarese per soccorrere una ragazza che con la propria auto si era recata all'interno di un parco botanico perdendo l'orientamento per il forte maltempo.
In Sicilia il maltempo è proseguito per l'intera mattinata colpendo soprattutto il versante ionico. Ragusano e Siracusano sono state le provincie più colpite. Proprio a Siracusa diversi tombini sono rimasti danneggiati provocando allagamenti in alcune zone della città. E in montagna continua a nevicare copiosamente, tanto che sull'Etna, a Piano Provenzana, sono già caduti 40cm di neve fresca.
5 FEBBRAIO 2019: Il maltempo delle ultime ore si è concentrato sulle estreme regioni meridionali italiane, in particolare tra Sicilia e Calabria, per l'insistenza di un'intensa perturbazione pilotata da un profondo vortice depressionario in spostamento verso le coste libiche. Da lunedì condizioni di forte instabilità si accaniscono sulla Sicilia prendendo di mira soprattutto le zone orientali, con temporali anche violenti. A Catania era in corso la festa patronale di Sant'Agata che ha subito una decisa accelerazione a causa delle condizioni meteo avverse. Solo dalla mezzanotte sono caduti altri 50mm abbondanti di pioggia alle pendici catanesi dell'Etna, mentre in montagna la neve è caduta abbondante anche in forma di rovesci temporaleschi. I fiocchi si sono spinti fino a quota 1200m circa, abbondanti sui Nebrodi e sull'Etna.
In Calabria, dopo i disagi causati ieri dal maltempo, piogge e temporali sono proseguiti nella notte interessando soprattutto le aree centro-meridionali della regione. Caduti dalla mezzanotte altri 60mm abbondanti sulla Sila, che vanno ad aggiungersi alle ingenti piogge di lunedì. Molte le scuole chiuse oggi (martedì), a causa del maltempo: quelle dei comuni di Catanzaro, Soverato, Girifalco, San Sostene, Davoli, Montepaone, Gasperina, Chiaravalle, Torre di Ruggiero, Cardinale, Sersale. In montagna è ricomparsa la neve, seppur a quote piuttosto elevate, con il limite pioggia-neve che nella notte è risalito fin verso i 1500/1600m. Condizioni migliorate invece sul resto del Sud Italia e tempo stabile sulle regioni centro-settentrionali.
PROSSIME ORE. Maltempo fino a sera sulla Sicilia, in particolare sulle aree centro-orientali, con altre piogge e temporali a tratti anche intensi con neve dai 1300/1400m. Iniziale maltempo anche sulla Calabria, specie ionica, con piogge, temporali e neve dai 1500m, ma con fenomeni in graduale attenuazione in giornata a partire da nord. Addensamenti sulle regioni adriatiche ma in prevalenza innocui, tempo più soleggiato sul resto d'Italia.
MALTEMPO EMILIA: IN PROVINCIA DI BOLOGNA ESONDA IL RENO. ALLAGAMENTI E FERITI
5 FEBBRAIO 2019: MALTEMPO EMILIA, ESONDAZIONE DEL RENO A BOLOGNA - Le intense piogge in Appennino hanno favorito la fusione della neve presente in abbondanza fino alte quote, per via degli intensi venti meridionali che accompagnano la perturbazione. Questo fatto ha comportato e sta tuttora determinando diverse criticità in Emilia, dove sono in atto locali esondazioni e allagamenti. Situazione critica in particolare nella provincia di Bologna: il fiume Reno in piena è stato fatto esondare sulle campagne bolognesi per evitare danni ancora peggiori a Bologna città; a Borgo Panigale l'acqua ha già invaso parzialmente alcune abitazioni. Situazione critica anche a Castel Maggiore dove alcune vie sono allagate e si sta predisponendo il piano di evacuazione, con tanto di presenza dell'esercito. In via precauzionale è stata chiusa la strada provinciale 3 Trasversale di pianura da Funo di Argelato a San Giovanni in Persiceto, inoltre chiuso l'imbocco da Calderara verso la Trasversale sulla Sp 18. Tutta la popolazione residente nel raggio di 500 metri dall'argine del Reno nella bassa bolognese è stata messa in allerta perché potrebbe essere necessaria l'evacuazione.
Problemi anche a Sasso Marconi con locali allagamenti, così come a Casaecchio di Reno. Alcune evacuazioni sono in atto anche a Calderara di Reno. I vigili del fuoco stanno intervenendo in particolare nelle zone Borgo Panigale e Zanardi di Bologna, Vergato e Castel Maggiore.
GELICIDIO SU PIACENTINO - L'aumento delle temperature in quota ha favorito il fenomeno del gelicidio o della pioggia ghiacciata sulle valli piacentine e marginalmente anche su quelle parmensi. Un blackout nella notte ha colpito la zona della Valboreca e dell'alta Valnure. L'intervento dei tecnici per il guasto è stato rallentato dalle pessime condizioni delle strade. Decine gli interventi per liberare alcune provinciali da rami e alberi crollati sotto il peso della pioggia ghiacciata.
Altre piogge nelle prossime ore - Ulteriori piogge sono attese nelle prossime ore sull'Emilia Romagna, fino a domenica pomeriggio, ma le precipitazioni tenderanno ad essere via via meno intense e con calo della quota neve sin verso i 1100-1300m grazie a una diminuzione delle temperature, contestualmente ad una attenuazione dello Scirocco.
Problemi anche a Sasso Marconi con locali allagamenti, così come a Casaecchio di Reno. Alcune evacuazioni sono in atto anche a Calderara di Reno. I vigili del fuoco stanno intervenendo in particolare nelle zone Borgo Panigale e Zanardi di Bologna, Vergato e Castel Maggiore.
GELICIDIO SU PIACENTINO - L'aumento delle temperature in quota ha favorito il fenomeno del gelicidio o della pioggia ghiacciata sulle valli piacentine e marginalmente anche su quelle parmensi. Un blackout nella notte ha colpito la zona della Valboreca e dell'alta Valnure. L'intervento dei tecnici per il guasto è stato rallentato dalle pessime condizioni delle strade. Decine gli interventi per liberare alcune provinciali da rami e alberi crollati sotto il peso della pioggia ghiacciata.
Altre piogge nelle prossime ore - Ulteriori piogge sono attese nelle prossime ore sull'Emilia Romagna, fino a domenica pomeriggio, ma le precipitazioni tenderanno ad essere via via meno intense e con calo della quota neve sin verso i 1100-1300m grazie a una diminuzione delle temperature, contestualmente ad una attenuazione dello Scirocco.
CRONACA METEO: PERTURBAZIONE CON PIOGGE, TEMPORALI E DAMA BIANCA IN COLLINA
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2019 ore 16:00
Rientra lentamente l'emergenza neve sulle Alpi con la riapertura della A22 e dopo le ore 14.00 anche dell'ultimo tratto della strada statale 12 del Brennero, quello tra colle Isarco e il valico di confine ma si registrano ancora problemi a causa di alcune slavine, una in particolare avvenuta questa mattina nella provincia di Sondrio ha costretto alla chiusura la strada statale 36 "del Lago di Como e dello Spluga" tra Madesimo e la località Montespluga (dal km 137,300 al km 147). In Trentino Una valanga staccatasi dalla parete del Piz Ciavazes è finita sulla strada del Passo Sella bloccando alcuni turisti russi, prontamente soccorsi. Sempre in Trentino si registra purtroppo una vittima, un anziano rimasto schiacciato dalla propria auto, probabilmente slittata per il peso della neve a Terlano, un paese poco distante da Bolzano.
Permane intanto lo stato di criticità su diverse zone dell'Emilia Romagna a causa delle piogge intense. Particolarmente critica la situazione nella bassa Bolognese dove il fiume Reno ha rotto gli argini a Castel Maggiore, l'abitato di Argelato è ancora completamente sott'acqua. Lo comunica il Sindaco Claudia Muzic che sollecita un maggiore e rapido intervento da parte della Protezione Civile. Nel comune sono state evacuate all'incirca 300 persone che restano tutt'ora lontane dalle proprie abitazioni.
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2019 ore 10:40
ITALIA OSTAGGIO DEL MALTEMPO, ANCORA PIOGGIA E NEVE - La perturbazione intensa di venerdì 1 ha isolato un vortice ciclonico ancora attivo sull'Italia, responsabile di maltempo con nubifragi, temporali e neve. Nelle ultime ore nuove precipitazioni hanno interessato diverse regioni d'Italia da Nord a Sud, in particolare Nordest e tirreniche. Punte ulteriori di oltre 30mm si registrano su Prealpi veneto-friulane, dove l'accumulo complessivo da venerdì supera picchi di 150-200mm. Ulteriori nevicate stanno interessando le Alpi, specie centro-orientali, con quota scesa fin verso i 600-1000m ( anche più in basso sulle Dolomiti ), a quote lievemente superiori sulle Prealpi. Gli accumuli sono importanti con in genere oltre 40-50cm dai 1300-1500m, oltre un metro dai 1600-1800m. Il pericolo valanghe resta elevato (4 su un massimo di 5) su tutto l'arco alpino nelle prossime ore, prestare massima attenzione! Residue nevicate stanno interessando cuneese e torinese, dopo la neve a tratti intensa di ieri, ma con quota in rialzo a 500-700m.
Nel frattempo le temperature iniziano a diminuire anche al Centro sud dopo ilforte scirocco che ha portato tra l'altro l'acqua alta a Venezia fino a 113cm e temperature da piena Primavera al Sud: nonostante questo si registrano già all'alba punte di oltre 15-16°C sul Salento.
RIAPERTA L'AUTOSTRADA DEL BRENNERO - Dopo la chiusura durata diverse ore, tantissimi disagi e una giornata da incubo per centinaia di automobilisti, la situazione torna alla normalità in Trentino Alto Adige dove la corsia nord dell'autostrada del Brennero è stata riaperta grazie all'intervento della Protezione Civile. La causa, oltre alla valanga sull'autostrada, è stata indotta anche dal mancato rispetto delle norme di sicurezza con numerosi camion non attrezzati per la neve.
INCIDENTI IN PIEMONTE E VENETO, dopo le forti nevicate delle ultime ore. A passo Pordoi cinque sciatori sono usciti illesi dopo essere stati travolti da una valanga. A Isola d'Asti un automobilista di 58 anni è morto dopo essere stato travolto dalla propria vettura, che stava cercando di disincagliare dalla neve. Nel Bellunese, i vigili del fuoco sono intervenuti lungo la strada regionale per la caduta di un grosso masso di circa quattro metri cubi, che ha schiacciato un'auto parcheggiata in prossimità della strada e sfiorato delle abitazioni.
ESONDAZIONE RENO A BOLOGNA, 10 PERSONE ALL'OSPEDALE PER IPOTERMIA - Nel frattempo sono 10 le persone ricoverate all'ospedale per ipotermia a seguito dell'esondazione del Reno tra Castelmaggiore e Argelato, con le campagne totalmente allagate per evitare danni anche peggiori nel capoluogo emiliano. Tra loro anche 6 carabinieri giunti in soccorso agli abitanti della zona durante le procedure di evacuazione. Per fortuna nessuno è grave. L'esondazione del Reno ha costretto 280 persone ad abbandonare le proprie abitazioni.
SITUAZIONE CRITICA ANCHE IN TOSCANA - Le forti piogge delle ultime 72 ore, che hanno scaricato anche oltre 250mm sulle Apuane, hanno creato disagi e dissesti idrogeologici anche in Toscana. A Livorno la piena fiume Cecina allaga le campagne, una donna è stata salvata ; frane si sono avute in Versilia, con coinvolgimento di Riomagno, frazione di Seravezza ed evacuazione di 5 famiglie. A causa dell'innalzamento del livello dell'Arno è stato chiuso a Firenze il ponte Vespucci, progettato dall'ingegner Riccardo Morandi. Nel Pisano, le piene maggiori si sono sviluppate lungo il corso del Serchio, ma c'è attenzione anche sui fiumi Ombrone Pistoiese e Bisenzio.
NEL LAZIO Chiusi gli accessi alle banchine del Tevere a Roma, con il superamento della prima soglia di attenzione del livello del fiume Aniene.
IN CAMPANIA la Protezione civile ha diramato una nuova allerta meteo per il rischio di frane e allagamenti: la situazione è particolarmente critica per l'esondazione del Sarno in alcuni tratti, che ha provocato allagamenti di case e danni alle aziende agricole.
METEO PROSSIME ORE - Residue precipitazioni al Nord, più incisive sull'alto Triveneto, nevose dai 600-1000m, in generale attenuazione tra pomeriggio e sera eccetto ancora qualche fenomeno sull'Emilia Romagna. Piogge e rovesci sparsi anche al Centro sud, specie sulle tirreniche e Sardegna dove non si escludono locali temporali, pur alternati a schiarite, più ampie e frequenti sulle adriatiche fino al pomeriggio. Torna la neve sull'Appennino centrale oltre i 1000-1500m.
Aggiornamento 2 FEBBRAIO 2019 ore 11:05
DALLA NEVE ALLA PIOGGIA IN PIANURA PADANA - Nella giornata di venerdì 1 FEBBRAIO il transito di un'intensa perturbazione pilotata da una depressione attiva sulla Francia ha determinato il ritorno della neve al Nord Italia, anche in pianura su Piemonte, Lombardia centro-occidentale e parte dell'Emilia. Dal pomeriggio, tuttavia, i fiocchi hanno ceduto gradualmente il passo alla pioggia a partire da Mantovano, Bresciano e Cremonese per effetto di un richiamo d'aria calda in quota in seno alle correnti meridionali. Sacche d'aria fredda nei bassi strati hanno resistito per qualche ora in più nell'hinterland di Milano e nell'estremo Nordovest.
In Piemonte si registrano 2-3 cm di neve a Torino, Novara e Vercelli e fino ai 10-20 cm tra Verbania e l'alto Novarese; la perturbazione ha riservato i massimi effetti nell'altopiano sudoccidentale, con oltre 30 cm di neve a Cuneo e 50 cm poco più a nord della città. In Lombardia manto nevoso fino ai 18-20 cm sul Varesotto, prossimo ai 10 cm nell'Ovest Brianza e nell'intorno dei 2-4 cm tra Bergamo e Brescia.
NEVE COPIOSA SULLE ALPI - Autentiche bufere di neve interessano da ieri le Alpi. Si registrano disagi alla circolazione stradale e ferroviaria a Bardonecchia, in Val di Susa, dove sono caduti 70 cm di neve. Situazione analoga a Sestriere, sulle Cozie. Nevicate copiose anche e soprattutto sulle Dolomiti e sull'Arco Alpino Centro-Orientale, con oltre un metro di neve fresca a partire dai 1.500 m.
CHIUSA L'AUTOSTRADA DEL BRENNERO - Come riportano le agenzie di stampa, l'Autostrada del Brennero è chiusa in direzione nord tra Chiusa e Vipiteno per mezzi pesanti bloccati. Si è formata una coda di 12 chilometri e il servizio strade ha difficoltà a raggiungere i mezzi intraversati. La statale del Brennero è attualmente bloccata in due punti, a Mules e tra Vipiteno e il confine di stato. Bloccata anche la statale della Val Venosta a Gomagoi.
MALTEMPO AL CENTRO, MOLTO MITE AL SUD - Giornata di spiccata instabilità anche sulle regioni del Centro per l'afflusso di miti ed umide correnti sudoccidentali che convogliano nubi e precipitazioni lungo la fascia tirrenica. In Toscana il maltempo ha assunto carattere di eccezionalità in Garfagnana, ove si registrano fino a 300 mm di pioggia in 24 ore. Nubi e rovesci seguitano ad interessare anche Umbria, Lazio, nord Campania e Sardegna, con nevicate a quote di media montagna, in calo fino ai 900/1000 m entro fine giornata sull'Appennino Tosco-Emiliano.
Temperature decisamente superiori alle medie stagionali sulle estreme regioni meridionali, con massime che a metà giornata supereranno i 20°C in alcune località della Calabria e i 22/23°C in Sicilia a Palermo, nel messinese tirrenico e nella Piana di Catania. Qui la copertura nuvolosa tenderà a farsi più compatta tra il pomeriggio e le ore serali, dando luogo a qualche piovasco.
Aggiornamento 1 FEBBRAIO 2019 ore 10:30
Continua a nevicare su praticamente tutto il Nordovest, ad eccezione della costa ligure dove la neve resta relegata all'entroterra, seppur a quote molto basse. Nevica copiosamente a Cuneo, dove sino ad ora sono caduti circa 10/15cm di neve fresca. Chiuse le scuole nel Cuneese, per le difficoltà di collegamento con i paesi montani e collinari limitrofi. Nevica a Torino città, dove gli accumuli non sono consistenti e non si segnala alcuna criticità.
Nevica su tutto l'arco alpino con intensità in aumento anche su quello centro-orientale. Gli accumuli di neve fresca oscillano intorno ai 30cm intorno a 1500m da inizio evento su quello occidentale, un po' meno su quello orientale ma con l'intensificazione dei fenomeni sta crescendo velocemente lo spessore di neve fresca.
CRONACA METEO, PRIME NEVICATE SU PARTE DEL NORD, SITUAZIONE ORE 8,35. Verso l'alba le precipitazioni hanno preso vigore per l'ingresso della parte più attiva della perturbazione a partire dal Piemonte, con neve fino in pianura su tutti i settori piemontesi da Torino, Cuneo, Vercelli, Novara e in Lombardia. Nevica fino in pianura, a tratti anche con moderata/forte intensità, su province di Varese, Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, neve anche nell'hinterland milanese ma con fiocchi che hanno gradualmente conquistato Milano città. Si segnalano i primi accumuli a partire dai 200-300m, per ora con qualche centimetro, ma in rapido aumento. Prime nevicate anche nella bergamasca e in generale diffusione su gran parte delle Alpi, dove finora le precipitazioni sono risultate spesso deboli e intermittenti. Nevicate a tratti si sono avute anche in Emilia, da Piacenza fino a Bologna, mentre più ad Est prevale la pioggia in pianura.
Nevica anche sull'entroterra ligure tra Savonese e Genovese a partire da quote basse, tanto che per l'allerta neve oggi molte scuole dei paesi dell'entroterra sono rimaste chiuse e il Presidente della Regione Liguria, Toti, raccomanda di spostarsi con i propri mezzi se non per assoluta necessità.
Il MALTEMPO nel contempo ha investito anche le regioni centrali e parte del Sud con precipitazioni soprattutto lungo il versante tirrenico.
NEVE NELLE PROSSIME ORE AL NORDOVEST, COPIOSA SULLE ALPI - Venerdì si entra nel vivo del peggioramento indotto dalla perturbazione atlantica, con nevicate fino in pianura su Piemonte, Lombardia centro-occidentale, inizialmente anche Emilia occidentale; passaggio a pioggia sulle pianure del Nordest. Neve anche sulla Liguria interna, a tratti qualche fiocco misto a pioggia su Genova ovest e Savona; rischio invece gelicidio sull'Appennino genovese, spezzino e alessandrino sud-orientale nella seconda parte della giornata. Neve dunque in città come Torino, Cuneo, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli, Pavia, Varese, Como, Lecco, Milano, Bergamo, inizialmente anche Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Brescia ( ma qui rapido passaggio a pioggia in mattinata ); rischio gelicidio su Appennino picentino e parmense entro il pomeriggio. Neve fino al fondovalle sulle Alpi quindi Sondrio, Trento, Bolzano, Belluno, Aosta. Tra tardo pomeriggio e la serata graduale passaggio a pioggia anche sulla Lombardia centro-occidentale a partire da Est, mentre sul Piemonte i fiocchi dovrebbero resistere in pianura fino ad esaurimento delle precipitazioni. Sabato l'aria fredda sarà definitivamente erosa in Valpadana, con solo pioggia in pianura e nei fondovalle alpini, neve mediamente oltre i 600-1100m.
ACCUMULI PREVISTI - In generale sulle Alpi le nevicate saranno copiose ed abbondanti, con oltre mezzo metro dai 1000m di quota, fino a un metro dai 1500-1800m; da segnalare tuttavia il passaggio a pioggia sulle Prealpi da Brescia verso Est fino a 1100-1400m. Sulle pianure piemontesi si stimano accumuli variabili tra i 5 e i 15cm, superiori dalle quote collinari specie tra astigiano, alessandrino e cuneese. Per quanto riguarda la Lombardia anche qui accumuli variabili tra i 5 e i 15cm, superiori sul varesotto. A Milano accumuli variabili tra i 5 e i 10cm nell'hinterland, anche inferiori in centro. Seguite tutti gli aggiornamenti, previsione delicata e in ulteriore fase di analisi! Ecco intanto una panoramica della situazione.
Aggiornamento 31 GENNAIO 2019 ore 10:30
NEVE FINO IN PIANURA SULLA TOSCANA - Rovesci di neve in queste ore interessano la Toscana a tratti anche in pianura. Nevicate si segnalano a Siena ( qui a tratti intense ), Pistoia, Prato, Firenze, Lucca e Arezzo. Prestare attenzione alla circolazione. Le nevicate dovrebbero proseguire fino al primo pomeriggio per poi lasciare spazio alla pioggia almeno in pianura. Sensibile rialzo della quota neve e dello zero termico a fine giornata. Da segnalare nevicate anche in Umbria specie settori a confine con la Toscana.
CRONACA METEO DIRETTA, NEVE AL CENTRO ANCHE IN COLLINA, ANCORA FIOCCHI A SIENA - Tra la serata di ieri e la nottata una perturbazione ha attraversato buona parte dell'Italia portando precipitazioni anche al Centro, che sono risultate nevose a bassa quota. Neve in collina su Umbria, Lazio, a tratti Marche e Abruzzo, mediamente dai 300-400m ma a quote prossime la bassa collina o la pianura sulla Toscana: proprio Siena è interessata in queste ore da una seconda nevicata dopo quella piuttosto intensa di ieri. Neve anche a Firenze, Montalcino e Montepulciano. Fiocchi anche a Perugia, Orvieto, fino in collina sulle province di Frosinone e Rieti, con Anagni imbiancata, ma anche sui Colli di Roma ( bianca Rocca Priora ). Rovesci di neve a tratti intensi si sono inoltre avuti nella notte sull'Appennino in particolare nei settori a confine tra Lazio e Abruzzo ( bella nevicata da Avezzano ).
NEVE ANCHE IN EMILIA ROMAGNA, A TRATTI FIN SULLA COSTA, 5CM A BOLOGNA - La neve ha raggiunto dalla serata di ieri anche l'Emilia con nevicate da Piacenza a Parma, Modena, Reggio e Bologna, pioggia mista a neve a Ferrara. Accumuli anche fino a 4-5cm si sono avuti su Bologna, superiori su Modena, fino a 10cm sulle aree pedecollinari. Neve che a tratti ha raggiunto anche la Romagna e in particolare Forlì, Imola, a tratti la costa sul riminese e in generale sul ravennate, neve anche a Comacchio.
ALTRO MALTEMPO IN ARRIVO, NEVE AL NORD - Nelle prossime ore una nuova intensa perturbazione riporterà condizioni di maltempo al Nord e tirreniche, con neve anche in pianura al Nordovest, sino al fondovalle sulle Alpi, a tratti mista a pioggia entro la notte sulle pianure del Nordest ma qui in netto rialzo da domani mattina. Quota neve in deciso rialzo anche sulle regioni del Centrosud per ingresso di venti meridionali.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2019 ore 12:00
Peggioramento in atto sulle regioni tirreniche con precipitazioni più consistenti, in questo momento, sulla Toscana centrale e nevicate fino a bassa quota. Neve su Siena, oltre che sulle colline e sulle valli, nei dintorni della città, a partire dai 200/250 metri di quota con attecchimento al suolo. Ancora fiocchi in Lombardia e in Emilia, nel Piacentino, con fenomeni che tendono tuttavia ad indebolirsi. Piogge insistenti sul Levante Ligure e in Versilia con nevicate in Appennino. Precipitazioni in ingresso dal mare anche sul Lazio con pioggia su Roma e nel Viterbese.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2019 ore 8:00
Pilotata da un canale depressionario tra Francia e Mar Ligure una nuova perturbazione ha raggiunto l'Italia nella notte con fenomeni che hanno conquistato parte del Nordovest, alto Tirreno e Sardegna. Si tratta di piogge sparse che fino ad ora si sono risultate più frequenti sul Levante Ligure, con accumuli pluviometrici che sfiorano all'alba i 20mm in prossimità del promontorio di Portofino, mentre nell'immediato entroterra le basse temperature permettono alla neve di cadere a quote molto basse seppur debolmente, già dai 100/200m.
Anche i fenomeni sparsi che interessano le zone dell'alto Tirreno risultano nevosi a quote molto basse, con fiocchi fino in pianura sull'entroterra dell'alta Toscana, seppur di debole intensità. Neve o pioggia mista a neve sulle pianure tra Piemonte orientale, ovest Lombardia e ed ovest Emilia. Piogge sparse interessano inoltre la Sardegna, dove la neve cade mediamente dai 600/800m. Qualche isolato piovasco tra Calabria tirrenica e Messinese completa il quadro di inizio giornata.
PROSSIME ORE. In giornata qualche fenomeno sparso raggiungerà il Triveneto, specie le zone alpine dove i fiocchi cadranno dai 100/300m. Fenomeni in esaurimento invece al Nordovest e Sardegna con tendenza a schiarite, ad eccezione del Levante Ligure dove la neve cadrà sull'entroterra a quote molto basse. Fenomeni più estesi sull'Emilia Romagna con neve sull'Appennino dai 100/300m ma in serata localmente anche in pianura. Fenomeni più organizzati attesi lungo il versante tirrenico, dapprima su quello centro-settentrionale ma entro sera anche su quello meridionale con neve dai 300/600m, fino a 600/900m sulla dorsale meridionale. Fenomeni più sporadici sul versante adriatico, con solo qualche sconfinamento serale.
28 GENNAIO 2019: Pilotata da un minimo in approfondimento sull'Italia centro-settentrionale una perturbazione provenuta dal Nord Europa è in azione sulle nostre regioni. Su quelle settentrionali il tempo è comunque in fase di progressivo miglioramento, ma tra la sera di domenica e la mattina di lunedì il fronte ha dato luogo ad alcune nevicate fino a bassa quota, accumulando un paio di centimetri in Brianza, ma fino a 5/10cm sul fondovalle di Trento, 10/15cm a Belluno.
Sempre nella giornata di domenica 27 si sono avuti anche episodi di pioggia congelantesi sui fondovalle dell'Appennino Emiliano, specie tra le colline parmensi e quelle reggiane, a causa della temperatura prossima o inferiore allo zero nei bassi strati che ha provocato l'insidiosissimo fenomeno del gelicidio. Si sono verificati inoltre alcuni temporali sulla dorsale tosco-emiliana, che nella mattinata di lunedì 28 ritroviamo su tratti di Toscana ed Umbria, oltre che sulla costa tirrenica dell'alta Calabria.
I fenomeni in avvio di settimana interessano un po' tutta la fascia tirrenica dello Stivale, seppur con sconfinamenti a Marche, Abruzzo e Molise, con accumuli pluviometrici fino a 30mm dalla mezzanotte in Campania nel Parco Nazionale del Taburno, mentre la neve sulla dorsale appenninica cade dai 600/900m del settore centrale, fino ai 1000/1300m di quello meridionale.
PROSSIME ORE. Ancora qualche rovescio o temporale in mattinata al Sud peninsulare e sul Messinese, in miglioramento dal pomeriggio. L'instabilità si concentrerà invece tra coste venete, Romagna, medio Adriatico, Umbria, Lazio (specie interno), tratti della Campania, con neve in calo dai 900 ai 300m della dorsale centro-settentrionale, dai 1300 ai 900m su quella meridionale. Tende a peggiorare in giornata in Sardegna con piogge e rovesci, nevosi dagli 800m e fenomeni che entro fine giornata raggiungeranno la Sicilia occidentale.
TENDENZA MARTEDI' 29. Ancora a tratti instabile su adriatiche centro-meridionali e Meridione con piogge e neve sulla dorsale dai 600/1000m, tempo migliore sul resto d'Italia con ampie schiarite, ma tra sera e notte peggiora a partire da Nordovest e Sardegna con piogge in arrivo e neve a quote basse.
Rientra lentamente l'emergenza neve sulle Alpi con la riapertura della A22 e dopo le ore 14.00 anche dell'ultimo tratto della strada statale 12 del Brennero, quello tra colle Isarco e il valico di confine ma si registrano ancora problemi a causa di alcune slavine, una in particolare avvenuta questa mattina nella provincia di Sondrio ha costretto alla chiusura la strada statale 36 "del Lago di Como e dello Spluga" tra Madesimo e la località Montespluga (dal km 137,300 al km 147). In Trentino Una valanga staccatasi dalla parete del Piz Ciavazes è finita sulla strada del Passo Sella bloccando alcuni turisti russi, prontamente soccorsi. Sempre in Trentino si registra purtroppo una vittima, un anziano rimasto schiacciato dalla propria auto, probabilmente slittata per il peso della neve a Terlano, un paese poco distante da Bolzano.
Permane intanto lo stato di criticità su diverse zone dell'Emilia Romagna a causa delle piogge intense. Particolarmente critica la situazione nella bassa Bolognese dove il fiume Reno ha rotto gli argini a Castel Maggiore, l'abitato di Argelato è ancora completamente sott'acqua. Lo comunica il Sindaco Claudia Muzic che sollecita un maggiore e rapido intervento da parte della Protezione Civile. Nel comune sono state evacuate all'incirca 300 persone che restano tutt'ora lontane dalle proprie abitazioni.
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2019 ore 10:40
ITALIA OSTAGGIO DEL MALTEMPO, ANCORA PIOGGIA E NEVE - La perturbazione intensa di venerdì 1 ha isolato un vortice ciclonico ancora attivo sull'Italia, responsabile di maltempo con nubifragi, temporali e neve. Nelle ultime ore nuove precipitazioni hanno interessato diverse regioni d'Italia da Nord a Sud, in particolare Nordest e tirreniche. Punte ulteriori di oltre 30mm si registrano su Prealpi veneto-friulane, dove l'accumulo complessivo da venerdì supera picchi di 150-200mm. Ulteriori nevicate stanno interessando le Alpi, specie centro-orientali, con quota scesa fin verso i 600-1000m ( anche più in basso sulle Dolomiti ), a quote lievemente superiori sulle Prealpi. Gli accumuli sono importanti con in genere oltre 40-50cm dai 1300-1500m, oltre un metro dai 1600-1800m. Il pericolo valanghe resta elevato (4 su un massimo di 5) su tutto l'arco alpino nelle prossime ore, prestare massima attenzione! Residue nevicate stanno interessando cuneese e torinese, dopo la neve a tratti intensa di ieri, ma con quota in rialzo a 500-700m.
Nel frattempo le temperature iniziano a diminuire anche al Centro sud dopo ilforte scirocco che ha portato tra l'altro l'acqua alta a Venezia fino a 113cm e temperature da piena Primavera al Sud: nonostante questo si registrano già all'alba punte di oltre 15-16°C sul Salento.
RIAPERTA L'AUTOSTRADA DEL BRENNERO - Dopo la chiusura durata diverse ore, tantissimi disagi e una giornata da incubo per centinaia di automobilisti, la situazione torna alla normalità in Trentino Alto Adige dove la corsia nord dell'autostrada del Brennero è stata riaperta grazie all'intervento della Protezione Civile. La causa, oltre alla valanga sull'autostrada, è stata indotta anche dal mancato rispetto delle norme di sicurezza con numerosi camion non attrezzati per la neve.
INCIDENTI IN PIEMONTE E VENETO, dopo le forti nevicate delle ultime ore. A passo Pordoi cinque sciatori sono usciti illesi dopo essere stati travolti da una valanga. A Isola d'Asti un automobilista di 58 anni è morto dopo essere stato travolto dalla propria vettura, che stava cercando di disincagliare dalla neve. Nel Bellunese, i vigili del fuoco sono intervenuti lungo la strada regionale per la caduta di un grosso masso di circa quattro metri cubi, che ha schiacciato un'auto parcheggiata in prossimità della strada e sfiorato delle abitazioni.
ESONDAZIONE RENO A BOLOGNA, 10 PERSONE ALL'OSPEDALE PER IPOTERMIA - Nel frattempo sono 10 le persone ricoverate all'ospedale per ipotermia a seguito dell'esondazione del Reno tra Castelmaggiore e Argelato, con le campagne totalmente allagate per evitare danni anche peggiori nel capoluogo emiliano. Tra loro anche 6 carabinieri giunti in soccorso agli abitanti della zona durante le procedure di evacuazione. Per fortuna nessuno è grave. L'esondazione del Reno ha costretto 280 persone ad abbandonare le proprie abitazioni.
SITUAZIONE CRITICA ANCHE IN TOSCANA - Le forti piogge delle ultime 72 ore, che hanno scaricato anche oltre 250mm sulle Apuane, hanno creato disagi e dissesti idrogeologici anche in Toscana. A Livorno la piena fiume Cecina allaga le campagne, una donna è stata salvata ; frane si sono avute in Versilia, con coinvolgimento di Riomagno, frazione di Seravezza ed evacuazione di 5 famiglie. A causa dell'innalzamento del livello dell'Arno è stato chiuso a Firenze il ponte Vespucci, progettato dall'ingegner Riccardo Morandi. Nel Pisano, le piene maggiori si sono sviluppate lungo il corso del Serchio, ma c'è attenzione anche sui fiumi Ombrone Pistoiese e Bisenzio.
NEL LAZIO Chiusi gli accessi alle banchine del Tevere a Roma, con il superamento della prima soglia di attenzione del livello del fiume Aniene.
IN CAMPANIA la Protezione civile ha diramato una nuova allerta meteo per il rischio di frane e allagamenti: la situazione è particolarmente critica per l'esondazione del Sarno in alcuni tratti, che ha provocato allagamenti di case e danni alle aziende agricole.
METEO PROSSIME ORE - Residue precipitazioni al Nord, più incisive sull'alto Triveneto, nevose dai 600-1000m, in generale attenuazione tra pomeriggio e sera eccetto ancora qualche fenomeno sull'Emilia Romagna. Piogge e rovesci sparsi anche al Centro sud, specie sulle tirreniche e Sardegna dove non si escludono locali temporali, pur alternati a schiarite, più ampie e frequenti sulle adriatiche fino al pomeriggio. Torna la neve sull'Appennino centrale oltre i 1000-1500m.
Aggiornamento 2 FEBBRAIO 2019 ore 11:05
DALLA NEVE ALLA PIOGGIA IN PIANURA PADANA - Nella giornata di venerdì 1 FEBBRAIO il transito di un'intensa perturbazione pilotata da una depressione attiva sulla Francia ha determinato il ritorno della neve al Nord Italia, anche in pianura su Piemonte, Lombardia centro-occidentale e parte dell'Emilia. Dal pomeriggio, tuttavia, i fiocchi hanno ceduto gradualmente il passo alla pioggia a partire da Mantovano, Bresciano e Cremonese per effetto di un richiamo d'aria calda in quota in seno alle correnti meridionali. Sacche d'aria fredda nei bassi strati hanno resistito per qualche ora in più nell'hinterland di Milano e nell'estremo Nordovest.
In Piemonte si registrano 2-3 cm di neve a Torino, Novara e Vercelli e fino ai 10-20 cm tra Verbania e l'alto Novarese; la perturbazione ha riservato i massimi effetti nell'altopiano sudoccidentale, con oltre 30 cm di neve a Cuneo e 50 cm poco più a nord della città. In Lombardia manto nevoso fino ai 18-20 cm sul Varesotto, prossimo ai 10 cm nell'Ovest Brianza e nell'intorno dei 2-4 cm tra Bergamo e Brescia.
NEVE COPIOSA SULLE ALPI - Autentiche bufere di neve interessano da ieri le Alpi. Si registrano disagi alla circolazione stradale e ferroviaria a Bardonecchia, in Val di Susa, dove sono caduti 70 cm di neve. Situazione analoga a Sestriere, sulle Cozie. Nevicate copiose anche e soprattutto sulle Dolomiti e sull'Arco Alpino Centro-Orientale, con oltre un metro di neve fresca a partire dai 1.500 m.
CHIUSA L'AUTOSTRADA DEL BRENNERO - Come riportano le agenzie di stampa, l'Autostrada del Brennero è chiusa in direzione nord tra Chiusa e Vipiteno per mezzi pesanti bloccati. Si è formata una coda di 12 chilometri e il servizio strade ha difficoltà a raggiungere i mezzi intraversati. La statale del Brennero è attualmente bloccata in due punti, a Mules e tra Vipiteno e il confine di stato. Bloccata anche la statale della Val Venosta a Gomagoi.
MALTEMPO AL CENTRO, MOLTO MITE AL SUD - Giornata di spiccata instabilità anche sulle regioni del Centro per l'afflusso di miti ed umide correnti sudoccidentali che convogliano nubi e precipitazioni lungo la fascia tirrenica. In Toscana il maltempo ha assunto carattere di eccezionalità in Garfagnana, ove si registrano fino a 300 mm di pioggia in 24 ore. Nubi e rovesci seguitano ad interessare anche Umbria, Lazio, nord Campania e Sardegna, con nevicate a quote di media montagna, in calo fino ai 900/1000 m entro fine giornata sull'Appennino Tosco-Emiliano.
Temperature decisamente superiori alle medie stagionali sulle estreme regioni meridionali, con massime che a metà giornata supereranno i 20°C in alcune località della Calabria e i 22/23°C in Sicilia a Palermo, nel messinese tirrenico e nella Piana di Catania. Qui la copertura nuvolosa tenderà a farsi più compatta tra il pomeriggio e le ore serali, dando luogo a qualche piovasco.
Aggiornamento 1 FEBBRAIO 2019 ore 10:30
Continua a nevicare su praticamente tutto il Nordovest, ad eccezione della costa ligure dove la neve resta relegata all'entroterra, seppur a quote molto basse. Nevica copiosamente a Cuneo, dove sino ad ora sono caduti circa 10/15cm di neve fresca. Chiuse le scuole nel Cuneese, per le difficoltà di collegamento con i paesi montani e collinari limitrofi. Nevica a Torino città, dove gli accumuli non sono consistenti e non si segnala alcuna criticità.
Nevica su tutto l'arco alpino con intensità in aumento anche su quello centro-orientale. Gli accumuli di neve fresca oscillano intorno ai 30cm intorno a 1500m da inizio evento su quello occidentale, un po' meno su quello orientale ma con l'intensificazione dei fenomeni sta crescendo velocemente lo spessore di neve fresca.
CRONACA METEO, PRIME NEVICATE SU PARTE DEL NORD, SITUAZIONE ORE 8,35. Verso l'alba le precipitazioni hanno preso vigore per l'ingresso della parte più attiva della perturbazione a partire dal Piemonte, con neve fino in pianura su tutti i settori piemontesi da Torino, Cuneo, Vercelli, Novara e in Lombardia. Nevica fino in pianura, a tratti anche con moderata/forte intensità, su province di Varese, Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, neve anche nell'hinterland milanese ma con fiocchi che hanno gradualmente conquistato Milano città. Si segnalano i primi accumuli a partire dai 200-300m, per ora con qualche centimetro, ma in rapido aumento. Prime nevicate anche nella bergamasca e in generale diffusione su gran parte delle Alpi, dove finora le precipitazioni sono risultate spesso deboli e intermittenti. Nevicate a tratti si sono avute anche in Emilia, da Piacenza fino a Bologna, mentre più ad Est prevale la pioggia in pianura.
Nevica anche sull'entroterra ligure tra Savonese e Genovese a partire da quote basse, tanto che per l'allerta neve oggi molte scuole dei paesi dell'entroterra sono rimaste chiuse e il Presidente della Regione Liguria, Toti, raccomanda di spostarsi con i propri mezzi se non per assoluta necessità.
Il MALTEMPO nel contempo ha investito anche le regioni centrali e parte del Sud con precipitazioni soprattutto lungo il versante tirrenico.
NEVE NELLE PROSSIME ORE AL NORDOVEST, COPIOSA SULLE ALPI - Venerdì si entra nel vivo del peggioramento indotto dalla perturbazione atlantica, con nevicate fino in pianura su Piemonte, Lombardia centro-occidentale, inizialmente anche Emilia occidentale; passaggio a pioggia sulle pianure del Nordest. Neve anche sulla Liguria interna, a tratti qualche fiocco misto a pioggia su Genova ovest e Savona; rischio invece gelicidio sull'Appennino genovese, spezzino e alessandrino sud-orientale nella seconda parte della giornata. Neve dunque in città come Torino, Cuneo, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli, Pavia, Varese, Como, Lecco, Milano, Bergamo, inizialmente anche Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Brescia ( ma qui rapido passaggio a pioggia in mattinata ); rischio gelicidio su Appennino picentino e parmense entro il pomeriggio. Neve fino al fondovalle sulle Alpi quindi Sondrio, Trento, Bolzano, Belluno, Aosta. Tra tardo pomeriggio e la serata graduale passaggio a pioggia anche sulla Lombardia centro-occidentale a partire da Est, mentre sul Piemonte i fiocchi dovrebbero resistere in pianura fino ad esaurimento delle precipitazioni. Sabato l'aria fredda sarà definitivamente erosa in Valpadana, con solo pioggia in pianura e nei fondovalle alpini, neve mediamente oltre i 600-1100m.
ACCUMULI PREVISTI - In generale sulle Alpi le nevicate saranno copiose ed abbondanti, con oltre mezzo metro dai 1000m di quota, fino a un metro dai 1500-1800m; da segnalare tuttavia il passaggio a pioggia sulle Prealpi da Brescia verso Est fino a 1100-1400m. Sulle pianure piemontesi si stimano accumuli variabili tra i 5 e i 15cm, superiori dalle quote collinari specie tra astigiano, alessandrino e cuneese. Per quanto riguarda la Lombardia anche qui accumuli variabili tra i 5 e i 15cm, superiori sul varesotto. A Milano accumuli variabili tra i 5 e i 10cm nell'hinterland, anche inferiori in centro. Seguite tutti gli aggiornamenti, previsione delicata e in ulteriore fase di analisi! Ecco intanto una panoramica della situazione.
Aggiornamento 31 GENNAIO 2019 ore 10:30
NEVE FINO IN PIANURA SULLA TOSCANA - Rovesci di neve in queste ore interessano la Toscana a tratti anche in pianura. Nevicate si segnalano a Siena ( qui a tratti intense ), Pistoia, Prato, Firenze, Lucca e Arezzo. Prestare attenzione alla circolazione. Le nevicate dovrebbero proseguire fino al primo pomeriggio per poi lasciare spazio alla pioggia almeno in pianura. Sensibile rialzo della quota neve e dello zero termico a fine giornata. Da segnalare nevicate anche in Umbria specie settori a confine con la Toscana.
CRONACA METEO DIRETTA, NEVE AL CENTRO ANCHE IN COLLINA, ANCORA FIOCCHI A SIENA - Tra la serata di ieri e la nottata una perturbazione ha attraversato buona parte dell'Italia portando precipitazioni anche al Centro, che sono risultate nevose a bassa quota. Neve in collina su Umbria, Lazio, a tratti Marche e Abruzzo, mediamente dai 300-400m ma a quote prossime la bassa collina o la pianura sulla Toscana: proprio Siena è interessata in queste ore da una seconda nevicata dopo quella piuttosto intensa di ieri. Neve anche a Firenze, Montalcino e Montepulciano. Fiocchi anche a Perugia, Orvieto, fino in collina sulle province di Frosinone e Rieti, con Anagni imbiancata, ma anche sui Colli di Roma ( bianca Rocca Priora ). Rovesci di neve a tratti intensi si sono inoltre avuti nella notte sull'Appennino in particolare nei settori a confine tra Lazio e Abruzzo ( bella nevicata da Avezzano ).
NEVE ANCHE IN EMILIA ROMAGNA, A TRATTI FIN SULLA COSTA, 5CM A BOLOGNA - La neve ha raggiunto dalla serata di ieri anche l'Emilia con nevicate da Piacenza a Parma, Modena, Reggio e Bologna, pioggia mista a neve a Ferrara. Accumuli anche fino a 4-5cm si sono avuti su Bologna, superiori su Modena, fino a 10cm sulle aree pedecollinari. Neve che a tratti ha raggiunto anche la Romagna e in particolare Forlì, Imola, a tratti la costa sul riminese e in generale sul ravennate, neve anche a Comacchio.
ALTRO MALTEMPO IN ARRIVO, NEVE AL NORD - Nelle prossime ore una nuova intensa perturbazione riporterà condizioni di maltempo al Nord e tirreniche, con neve anche in pianura al Nordovest, sino al fondovalle sulle Alpi, a tratti mista a pioggia entro la notte sulle pianure del Nordest ma qui in netto rialzo da domani mattina. Quota neve in deciso rialzo anche sulle regioni del Centrosud per ingresso di venti meridionali.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2019 ore 12:00
Peggioramento in atto sulle regioni tirreniche con precipitazioni più consistenti, in questo momento, sulla Toscana centrale e nevicate fino a bassa quota. Neve su Siena, oltre che sulle colline e sulle valli, nei dintorni della città, a partire dai 200/250 metri di quota con attecchimento al suolo. Ancora fiocchi in Lombardia e in Emilia, nel Piacentino, con fenomeni che tendono tuttavia ad indebolirsi. Piogge insistenti sul Levante Ligure e in Versilia con nevicate in Appennino. Precipitazioni in ingresso dal mare anche sul Lazio con pioggia su Roma e nel Viterbese.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2019 ore 8:00
Pilotata da un canale depressionario tra Francia e Mar Ligure una nuova perturbazione ha raggiunto l'Italia nella notte con fenomeni che hanno conquistato parte del Nordovest, alto Tirreno e Sardegna. Si tratta di piogge sparse che fino ad ora si sono risultate più frequenti sul Levante Ligure, con accumuli pluviometrici che sfiorano all'alba i 20mm in prossimità del promontorio di Portofino, mentre nell'immediato entroterra le basse temperature permettono alla neve di cadere a quote molto basse seppur debolmente, già dai 100/200m.
Anche i fenomeni sparsi che interessano le zone dell'alto Tirreno risultano nevosi a quote molto basse, con fiocchi fino in pianura sull'entroterra dell'alta Toscana, seppur di debole intensità. Neve o pioggia mista a neve sulle pianure tra Piemonte orientale, ovest Lombardia e ed ovest Emilia. Piogge sparse interessano inoltre la Sardegna, dove la neve cade mediamente dai 600/800m. Qualche isolato piovasco tra Calabria tirrenica e Messinese completa il quadro di inizio giornata.
PROSSIME ORE. In giornata qualche fenomeno sparso raggiungerà il Triveneto, specie le zone alpine dove i fiocchi cadranno dai 100/300m. Fenomeni in esaurimento invece al Nordovest e Sardegna con tendenza a schiarite, ad eccezione del Levante Ligure dove la neve cadrà sull'entroterra a quote molto basse. Fenomeni più estesi sull'Emilia Romagna con neve sull'Appennino dai 100/300m ma in serata localmente anche in pianura. Fenomeni più organizzati attesi lungo il versante tirrenico, dapprima su quello centro-settentrionale ma entro sera anche su quello meridionale con neve dai 300/600m, fino a 600/900m sulla dorsale meridionale. Fenomeni più sporadici sul versante adriatico, con solo qualche sconfinamento serale.
28 GENNAIO 2019: Pilotata da un minimo in approfondimento sull'Italia centro-settentrionale una perturbazione provenuta dal Nord Europa è in azione sulle nostre regioni. Su quelle settentrionali il tempo è comunque in fase di progressivo miglioramento, ma tra la sera di domenica e la mattina di lunedì il fronte ha dato luogo ad alcune nevicate fino a bassa quota, accumulando un paio di centimetri in Brianza, ma fino a 5/10cm sul fondovalle di Trento, 10/15cm a Belluno.
Sempre nella giornata di domenica 27 si sono avuti anche episodi di pioggia congelantesi sui fondovalle dell'Appennino Emiliano, specie tra le colline parmensi e quelle reggiane, a causa della temperatura prossima o inferiore allo zero nei bassi strati che ha provocato l'insidiosissimo fenomeno del gelicidio. Si sono verificati inoltre alcuni temporali sulla dorsale tosco-emiliana, che nella mattinata di lunedì 28 ritroviamo su tratti di Toscana ed Umbria, oltre che sulla costa tirrenica dell'alta Calabria.
I fenomeni in avvio di settimana interessano un po' tutta la fascia tirrenica dello Stivale, seppur con sconfinamenti a Marche, Abruzzo e Molise, con accumuli pluviometrici fino a 30mm dalla mezzanotte in Campania nel Parco Nazionale del Taburno, mentre la neve sulla dorsale appenninica cade dai 600/900m del settore centrale, fino ai 1000/1300m di quello meridionale.
PROSSIME ORE. Ancora qualche rovescio o temporale in mattinata al Sud peninsulare e sul Messinese, in miglioramento dal pomeriggio. L'instabilità si concentrerà invece tra coste venete, Romagna, medio Adriatico, Umbria, Lazio (specie interno), tratti della Campania, con neve in calo dai 900 ai 300m della dorsale centro-settentrionale, dai 1300 ai 900m su quella meridionale. Tende a peggiorare in giornata in Sardegna con piogge e rovesci, nevosi dagli 800m e fenomeni che entro fine giornata raggiungeranno la Sicilia occidentale.
TENDENZA MARTEDI' 29. Ancora a tratti instabile su adriatiche centro-meridionali e Meridione con piogge e neve sulla dorsale dai 600/1000m, tempo migliore sul resto d'Italia con ampie schiarite, ma tra sera e notte peggiora a partire da Nordovest e Sardegna con piogge in arrivo e neve a quote basse.
CRONACA METEO: DAMA BIANCA SU ALCUNE ZONE DEL NORD. DAMINI IN PIEMONTE E LOMBARDIA
Aggiornamento 26 GENNAIO 2019 ore 8:00
Comandata da un profondo vortice ormai spostatosi sulla Grecia la perturbazione che per alcuni giorni ha provocato maltempo su gran parte d'Italia sta concentrando i suoi ultimi fenomeni al Sud. Sul resto dello Stivale invece il tempo è nettamente migliorato ed ampie schiarite si sono impossessate delle regioni centro-settentrionali, anche se i rasserenamenti notturni hanno favorito temperature minime piuttosto rigide al Centro-Nord. Sotto zero infatti la Pianura Padana ma anche alcune zone del Centro Italia. Segnaliamo quindi -7°C alla Malpensa e Verona, -5°C a Ferrara e Brescia, -4°C a Piacenza, -3°C a Torino, Bolzano e Firenze, -1°C a Frontone (PU).
Gli ultimi fenomeni legati al fronte agiscono invece al Sud, distribuendo piogge e rovesci sparsi che interessano più direttamente il nord della Sicilia e tratti di Calabria e Puglia, ma con accumuli pluviometrici che non superano la decina di millimetri dalla mezzanotte. L'aria fredda che affluisce all'interno del vortice di bassa pressione mantiene basse le temperature anche al Sud, tanto che le precipitazioni in forma nevosa sono cadute fino a quote collinari sulla dorsale meridionale, intorno a 300/500m, 800m in Sicilia. Le nevicate si sono comunque decisamente attenuate rispetto alla giornata di giovedì, quando molte zone del Sud Italia si sono ritrovate in condizioni di maltempo con abbondanti nevicate cadute fino a quote relativamente basse, con accumuli fino a 50cm in Basilicata a quote poco inferiori ai 1000m.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata i fenomeni tenderanno ad attenuarsi progressivamente anche al Sud, seppur gli ultimi rovesci si attarderanno su Sicilia, Calabria e Basilicata, inizialmente possibili anche in Puglia. Limite neve intorno ai 400/500m sulla dorsale peninsulare, fino a 800m in Sicilia. In serata esaurimento dei fenomeni. Sul resto d'Italia bel tempo prevalente, salvo addensamenti sulle Alpi confinali con qualche fiocco in Alto Adige.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2019 ore 15:00
Il maltempo nelle ultime ore sta causando grossi disagi in Basilicata ma anche sulla vicina Puglia: sono esondati il fiume Basento e il torrente Cavone. Allagate le strade provinciali in direzione di Palazzo San Gervasio e Genzano di Lucania. A Pomarico una frana ha sfiorato delle abitazioni. Caduti fino a 50mm di pioggia tra la provincia di Bari, le Murge e l'alto corso del Bradano. Continua a nevicare a partire dai 600-800m sull'Appennino meridionale, oltre i 1000m in Calabria e sulla Sicilia.
CICLONE MEDITERRANEO IN AZIONE AL SUD - Il profondo vortice ciclonico nelle ultime ore si è portato verso lo Ionio, determinando condizioni di marcata instabilità su buona parte del Sud. L'aria artica, che ha accompagnato il peggioramento, ha favorito nevicate fino a quote collinari sulla dorsale appenninica meridionale, con fiocchi dai 600m in Campania e sulla Daunia. Un'abbondante nevicata ha colpito la città di Potenza, dove sono caduti nella notte fino a 32cm! Sul comparto siciliano invece i fiocchi sono arrivati a interessare città come Enna, Caltanissetta e Ragusa. Sul medio versante adriatico, tra i Monti Sibillini e l'Abruzzo, la neve si è spinta fin verso i 400-500m (mista a Sulmona). In Sardegna, a seguito delle bufere che giovedì 24 sono imperversate sulle aree interne dell'Isola, specificatamente il Nuorese, la situazione sta migliorando.
Emergenza neve nel sud della provincia di Salerno: in azione nel Vallo di Diano gli spazzaneve della protezione civile, dove sono state chiuse le scuole a Caggiano per problemi di sicurezza alla viabilità.
RISVEGLIO GELIDO AL NORDOVEST - Soprattutto sulle aree interessate dalla nevicata di mercoledì sera-notte, con valori minimi registrati fino a -8°C sulle province meridionali piemontesi (Asti, Cuneo, Alessandria), anche inferiori ai -10°C nel Monferrato. Minime tra -4 e -6°C su ampie zone della pianura lombarda ed emiliana occidentale. Freddo pungente anche al Nordest: valori fino a -15°C sulle Dolomiti (Brunico, Dobbiaco, Santo Stefano di Cadore), Asiago -13°C.
TENDENZA METEO PROSSIME ORE - La circolazione depressionaria si muoverà lentamente verso est, diretta sulla Grecia, ma continuerà a interessare soprattutto i settori peninsulari del Sud esposti all'Adriatico. Nuove precipitazioni colpiranno soprattutto Puglia, Basilicata, Calabria settentrionale (Pollino) e nord Sicilia, con temporali e nevicate a partire dai 500 metri (dagli 800m sul comparto siciliano). Precipitazioni, seppur meno intense, attese anche tra Molise e Abruzzo con neve in calo fino a 200-300m in tarda serata.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 17:40
CRONACA METEO DIRETTA, NEVE E DISAGI TRA LIGURIA E PIEMONTE - Sta prendendo vita il ciclone mediterraneo sulla Sardegna e da esso si alimenta una perturbazione che in queste ore sta interessando parte del Nordovest e centrali tirreniche. Neve copiosa su entroterra ligure e basso Piemonte, in particolare tra savonese, genovese occidentale e astigiano, con accumuli anche di 40cm in Appennino (Vara Superiore); a tratti la neve si è spinta fin sulla Riviera centrale sotto i colpi della tramontana scura con vera e propria bufera a Genova con temporale di neve e tracollo termico su valori prossimi allo 0°C, disagi in città specie nei quartieri Ovest. Neve anche su Langhe, specie tra Asti e Alessandria; fiocchi anche a Torino ma qui con neve debole. Forti disagi si stanno registrando sulle tratte appenniniche tra Liguria e Piemonte in particolare su A7, A26 e A21 tra Asti e Voghera con circolazione a tratti bloccata dalle ingenti nevicate, prestare attenzione!
Deboli nevicate hanno raggiunto anche l'Appennino emiliano occidentale a tratti la pianura emiliana più occidentale, nonchè la Lombardia sud-occidentale in particolare tra pavese e lodigiano ( Pavia imbiancata ), ma qui con al più una sbiancata; fiocchi segnalati anche a Milano. Nel frattempo stanno esaurendosi le nevicate tra Veneto e Friui Venezia Giulia, che dalla scorsa notte hanno prodotto locali imbiancate fin sulla spiaggia e accumuli più consistenti proprio sulla Venezia Giulia, con fiocchi da Rovigo a Padova, Treviso, Pordenone, Udine, Grado e Trieste.
NEVE IN COLLINA SU TOSCANA, LAZIO E UMBRIA - Nel frattempo peggiora anche al Centro con nuove precipitazion in particolare tra Toscana, Umbria e alto Lazio, dove sta nevicando mediamente dai 500m ( fenomeni comunque irregolari ),ma anche più in basso sul comparto toscano settentrionale ( fiocchi a Pistoia, fin sul fondovalle in Lunigiana ). Anche qui prestare massima attenzione, possibili disagi alla circolazione nelle tratte appenniniche verso l'Emilia. Da segnalare rovesci di neve anche in Sardegna mediamente dai 700-900m.
PROSSIME ORE NEVE SU PARTE DEL NORD, IN COLLINA AL CENTRO - Fino a stanotte ancora neve a tratti copiosa sulla Liguria interna, ma a tratti fin sulla Riviera centrale, nonchè sul basso Piemonte. deboli nevicate o nevischio potrà risalire anche il medio Piemonte, la pianura lombarda ma senza accumuli se non tra pavese e lodigiano. Neve debole anche sull'Emilia specie da Bologna verso ovest, mista a pioggia o in collina sulla Romagna; qualche fiocco non escluso ancora sul basso Veneto, mentre sul resto del Nordest i fenomeni tenderanno ad esaurirsi definitivamente.
Fenomeni sparsi in avanzamento al Centro con neve in collina tra Toscana, Umbria e alte Marche, oltre 500-800m sul resto del Centro; neve in calo sin verso i 400-600m in Sardegna. Qualche rovesio anche al Sud in primis sulla Campania, nevoso sotto i 1000m, così come sulla Sicilia, dove si potranno avere anche temporali entro la notte e neve sotto i 900-1000m. Previsioni in fase di aggiornamento, continuate a seguirci.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 8:15
Una saccatura in discesa dal Mare del Nord sta accompagnando una perturbazione responsabile di un incremento dell'instabilità su parte delle regioni centro-settentrionali, con piogge in intensificazione e nevicate che raggiungono anche le quote pianeggianti o costiere. Al Nord spolverata nella notte sulle pianure di Friuli e Veneto ma con la neve che è caduta fino a Trieste, anche fitta nella serata di martedì 22, seppur senza accumuli di rilievo. Spolverata nella notte anche a Padova.
Al Nordovest intensificazione dei fenomeni in Liguria tra Savonese e Genovese dove piove con temperature piuttosto basse e poco superiori allo zero e la neve che cade sull'entroterra già a partire dai 200m circa.
Il richiamo di correnti umide dal Tirreno che precedono la discesa del fronte dalla Francia sta innescando alcuni fenomeni su Toscana, Sardegna e Lazio, nel primo caso con qualche fiocco che cade già a partire dai 200m circa, seppur si tratti di precipitazioni piuttosto deboli, che comunque hanno contribuito ad imbiancare il Senese. Qualche fenomeno segnalato inoltre tra Umbria e Marche, nevoso a quote molto basse, fino in pianura. Un po' di instabilità è presente al Sud, sul basso versante tirrenico, alle prese con alcuni rovesci su Campania, Calabria e Lucania
PROSSIME ORE. La giornata risulterà grigia su gran parte del Nord con deboli fenomeni all'estremo Nordest, in attenuazione in serata e nevosi comunque fino in pianura, precipitazioni in graduale intensificazione invece al Nordovest ed Emilia con neve anche in pianura, specie sul basso Piemonte. Al Centro instabile sul versante tirrenico e Sardegna con piogge e rovesci che assumeranno carattere nevoso dai 500/600m sull'isola, dai 300/500m, a tratti più in basso sulle zone interne toscane; qualche fenomeno in sconfinamento alle zone interne adriatiche. Al Sud a tratti instabile sul versante tirrenico e Sicilia con qualche fenomeno più frequente in serata, asciutto con schiarite anche ampie su quelli adriatico e ionico.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2019 ore 16:30
Continua il maltempo invernale su gran parte del Centro-Sud ma anche dell'Emilia Romagna durante il pomeriggio di martedì. Oltre alla Romagna imbiancata si segnala qualche fiocco avvistato a Bologna città. Neve sulle Marche a bassa quota ma anche in Toscana, zona quest'ultima in cui si inizia a registrare qualche disagio nella circolazione stradale. Nell'alta Valle del Savio, al Passo dei Mandrioli, le nevicate i 10/15cm di neve caduti hanno fatto scattare l'obbligo di transito con pneumatici invernali o catene. In alternativa la Polizia Stradale consiglia di percorrere l'A1 per valicare l'Appennino verso sud.
E' leggermente risalito il limite neve sul Lazio ed anche le precipitazioni hanno subito un'attenuazione nel pomeriggio, dopo che i fiocchi avevano raggiunto gli abitati di Viterbo e Rieti in mattinata. Nel frattempo si segnalano fenomeni che hanno assunto carattere temporalesco sul Salento.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2019 ore 11:00
Nella prima parte della mattinata la perturbazione ha guadagnato alcuni chilometri verso nord ed ha risalito parte della Romagna dando luogo a nevicate che in molti casi hanno imbiancato anche le spiagge. Neve quindi a Rimini e imbiancate anche le spiagge di Cervia, Cesenatico e Bellaria. Continua a nevicare a bassa quota sulle Marche, ma anche sulla bassa Toscana e alto Lazio, nel Viterbese.
Nel frattempo una linea temporalesca ha raggiunto il basso Tirreno innescando rovesci dalla Campania alla Calabria, fino al Messinese.
AGGIORNAMENTO 22 GENNAIO 2019 ore 8:30
Si sta approfondendo un vortice di bassa pressione in corrispondenza dell'Italia centro-meridionale intorno a cui ruota un sistema perturbato piuttosto attivo su parte delle nostre regioni. Sono quelle del Centro-Sud ad essere direttamente coinvolte e qui il maltempo si sta facendo sentire con piogge e fenomeni anche temporaleschi. In particolare si segnala l'ennesima giornata di maltempo sulle Marche con neve a bassa quota e fiocchi che cadono fino a 100/300m delle zone più a nord ai 400/600m di quelle a sud. Nevica anche oggi quindi a Urbino, ma fiocchi più a sud fino a Macerata. Fiocchi che anche oggi sconfinano a nord sulla Romagna, a partire dai 100/150m.
Fiocchi a partire dai 500/700m in Abruzzo con accumuli fino a 5/10cm a L'Aquila, mentre sul versante tirrenico è il Lazio la regione del Centro più coinvolta, con rovesci che hanno accumulato fino a 30mm sul Pontino. Nevica a bassa quota anche sull'alto Lazio, tanto che i fiocchi hanno fatto la loro comparsa all'alba di oggi (martedì) fino a Viterbo.
Piogge e temporali anche al Sud peninsulare, su Campania e Puglia, con accumuli fino a 30mm dalla mezzanotte sul Salernitano, con neve sulla dorsale dagli 800/900m. Instabile anche in Sardegna con rovesci e neve anche oggi dagli 800/900m.
PROSSIME ORE. Bel tempo su buona parte del Nord salvo addensamenti sulle coste adriatiche e sulla bassa Emilia, qui con qualche pioggia o nevicata dai 100m ma a tratti anche in pianura. Insisterà il maltempo al Centro, seppur con tendenza ad attenuazione dei fenomeni in Abruzzo. Ancora neve sulla dorsale dai 300/500m del settore tosco-umbro-marchigiano, ai 600/1000m della dorsale meridionale, con il tempo che si manterrà instabile un po' su tutto il Sud peninsulare. Qualche rovescio ancora in Sardegna.
19 GENNAIO 2019: Risveglio freddo e uggioso al Nord Italia. Tra la tarda nottata e le prime luci del giorno brevi nevicate hanno interessato l'alto Piemonte e le Prealpi Lombarde. Rovesci di neve a falde larghe, fortemente legati all'orografia alpina, hanno imbiancato alcune località delle Valli di Lanzo, del Biellese, del Varesotto e del Comasco. Il video in allegato, inviatoci da un lettore, ci giunge dal comune di Olgiate Comasco (CO).
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata le condizioni atmosferiche permarranno improntate al transito di una diffusa copertura nuvolosa, ma le precipitazioni tenderanno ad esaurirsi ovunque. Temperature pienamente invernali per l'afflusso di aria fredda nei bassi strati con massime non superiori ai 5/6°C.
Comandata da un profondo vortice ormai spostatosi sulla Grecia la perturbazione che per alcuni giorni ha provocato maltempo su gran parte d'Italia sta concentrando i suoi ultimi fenomeni al Sud. Sul resto dello Stivale invece il tempo è nettamente migliorato ed ampie schiarite si sono impossessate delle regioni centro-settentrionali, anche se i rasserenamenti notturni hanno favorito temperature minime piuttosto rigide al Centro-Nord. Sotto zero infatti la Pianura Padana ma anche alcune zone del Centro Italia. Segnaliamo quindi -7°C alla Malpensa e Verona, -5°C a Ferrara e Brescia, -4°C a Piacenza, -3°C a Torino, Bolzano e Firenze, -1°C a Frontone (PU).
Gli ultimi fenomeni legati al fronte agiscono invece al Sud, distribuendo piogge e rovesci sparsi che interessano più direttamente il nord della Sicilia e tratti di Calabria e Puglia, ma con accumuli pluviometrici che non superano la decina di millimetri dalla mezzanotte. L'aria fredda che affluisce all'interno del vortice di bassa pressione mantiene basse le temperature anche al Sud, tanto che le precipitazioni in forma nevosa sono cadute fino a quote collinari sulla dorsale meridionale, intorno a 300/500m, 800m in Sicilia. Le nevicate si sono comunque decisamente attenuate rispetto alla giornata di giovedì, quando molte zone del Sud Italia si sono ritrovate in condizioni di maltempo con abbondanti nevicate cadute fino a quote relativamente basse, con accumuli fino a 50cm in Basilicata a quote poco inferiori ai 1000m.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata i fenomeni tenderanno ad attenuarsi progressivamente anche al Sud, seppur gli ultimi rovesci si attarderanno su Sicilia, Calabria e Basilicata, inizialmente possibili anche in Puglia. Limite neve intorno ai 400/500m sulla dorsale peninsulare, fino a 800m in Sicilia. In serata esaurimento dei fenomeni. Sul resto d'Italia bel tempo prevalente, salvo addensamenti sulle Alpi confinali con qualche fiocco in Alto Adige.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2019 ore 15:00
Il maltempo nelle ultime ore sta causando grossi disagi in Basilicata ma anche sulla vicina Puglia: sono esondati il fiume Basento e il torrente Cavone. Allagate le strade provinciali in direzione di Palazzo San Gervasio e Genzano di Lucania. A Pomarico una frana ha sfiorato delle abitazioni. Caduti fino a 50mm di pioggia tra la provincia di Bari, le Murge e l'alto corso del Bradano. Continua a nevicare a partire dai 600-800m sull'Appennino meridionale, oltre i 1000m in Calabria e sulla Sicilia.
CICLONE MEDITERRANEO IN AZIONE AL SUD - Il profondo vortice ciclonico nelle ultime ore si è portato verso lo Ionio, determinando condizioni di marcata instabilità su buona parte del Sud. L'aria artica, che ha accompagnato il peggioramento, ha favorito nevicate fino a quote collinari sulla dorsale appenninica meridionale, con fiocchi dai 600m in Campania e sulla Daunia. Un'abbondante nevicata ha colpito la città di Potenza, dove sono caduti nella notte fino a 32cm! Sul comparto siciliano invece i fiocchi sono arrivati a interessare città come Enna, Caltanissetta e Ragusa. Sul medio versante adriatico, tra i Monti Sibillini e l'Abruzzo, la neve si è spinta fin verso i 400-500m (mista a Sulmona). In Sardegna, a seguito delle bufere che giovedì 24 sono imperversate sulle aree interne dell'Isola, specificatamente il Nuorese, la situazione sta migliorando.
Emergenza neve nel sud della provincia di Salerno: in azione nel Vallo di Diano gli spazzaneve della protezione civile, dove sono state chiuse le scuole a Caggiano per problemi di sicurezza alla viabilità.
RISVEGLIO GELIDO AL NORDOVEST - Soprattutto sulle aree interessate dalla nevicata di mercoledì sera-notte, con valori minimi registrati fino a -8°C sulle province meridionali piemontesi (Asti, Cuneo, Alessandria), anche inferiori ai -10°C nel Monferrato. Minime tra -4 e -6°C su ampie zone della pianura lombarda ed emiliana occidentale. Freddo pungente anche al Nordest: valori fino a -15°C sulle Dolomiti (Brunico, Dobbiaco, Santo Stefano di Cadore), Asiago -13°C.
TENDENZA METEO PROSSIME ORE - La circolazione depressionaria si muoverà lentamente verso est, diretta sulla Grecia, ma continuerà a interessare soprattutto i settori peninsulari del Sud esposti all'Adriatico. Nuove precipitazioni colpiranno soprattutto Puglia, Basilicata, Calabria settentrionale (Pollino) e nord Sicilia, con temporali e nevicate a partire dai 500 metri (dagli 800m sul comparto siciliano). Precipitazioni, seppur meno intense, attese anche tra Molise e Abruzzo con neve in calo fino a 200-300m in tarda serata.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 17:40
CRONACA METEO DIRETTA, NEVE E DISAGI TRA LIGURIA E PIEMONTE - Sta prendendo vita il ciclone mediterraneo sulla Sardegna e da esso si alimenta una perturbazione che in queste ore sta interessando parte del Nordovest e centrali tirreniche. Neve copiosa su entroterra ligure e basso Piemonte, in particolare tra savonese, genovese occidentale e astigiano, con accumuli anche di 40cm in Appennino (Vara Superiore); a tratti la neve si è spinta fin sulla Riviera centrale sotto i colpi della tramontana scura con vera e propria bufera a Genova con temporale di neve e tracollo termico su valori prossimi allo 0°C, disagi in città specie nei quartieri Ovest. Neve anche su Langhe, specie tra Asti e Alessandria; fiocchi anche a Torino ma qui con neve debole. Forti disagi si stanno registrando sulle tratte appenniniche tra Liguria e Piemonte in particolare su A7, A26 e A21 tra Asti e Voghera con circolazione a tratti bloccata dalle ingenti nevicate, prestare attenzione!
Deboli nevicate hanno raggiunto anche l'Appennino emiliano occidentale a tratti la pianura emiliana più occidentale, nonchè la Lombardia sud-occidentale in particolare tra pavese e lodigiano ( Pavia imbiancata ), ma qui con al più una sbiancata; fiocchi segnalati anche a Milano. Nel frattempo stanno esaurendosi le nevicate tra Veneto e Friui Venezia Giulia, che dalla scorsa notte hanno prodotto locali imbiancate fin sulla spiaggia e accumuli più consistenti proprio sulla Venezia Giulia, con fiocchi da Rovigo a Padova, Treviso, Pordenone, Udine, Grado e Trieste.
NEVE IN COLLINA SU TOSCANA, LAZIO E UMBRIA - Nel frattempo peggiora anche al Centro con nuove precipitazion in particolare tra Toscana, Umbria e alto Lazio, dove sta nevicando mediamente dai 500m ( fenomeni comunque irregolari ),ma anche più in basso sul comparto toscano settentrionale ( fiocchi a Pistoia, fin sul fondovalle in Lunigiana ). Anche qui prestare massima attenzione, possibili disagi alla circolazione nelle tratte appenniniche verso l'Emilia. Da segnalare rovesci di neve anche in Sardegna mediamente dai 700-900m.
PROSSIME ORE NEVE SU PARTE DEL NORD, IN COLLINA AL CENTRO - Fino a stanotte ancora neve a tratti copiosa sulla Liguria interna, ma a tratti fin sulla Riviera centrale, nonchè sul basso Piemonte. deboli nevicate o nevischio potrà risalire anche il medio Piemonte, la pianura lombarda ma senza accumuli se non tra pavese e lodigiano. Neve debole anche sull'Emilia specie da Bologna verso ovest, mista a pioggia o in collina sulla Romagna; qualche fiocco non escluso ancora sul basso Veneto, mentre sul resto del Nordest i fenomeni tenderanno ad esaurirsi definitivamente.
Fenomeni sparsi in avanzamento al Centro con neve in collina tra Toscana, Umbria e alte Marche, oltre 500-800m sul resto del Centro; neve in calo sin verso i 400-600m in Sardegna. Qualche rovesio anche al Sud in primis sulla Campania, nevoso sotto i 1000m, così come sulla Sicilia, dove si potranno avere anche temporali entro la notte e neve sotto i 900-1000m. Previsioni in fase di aggiornamento, continuate a seguirci.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 8:15
Una saccatura in discesa dal Mare del Nord sta accompagnando una perturbazione responsabile di un incremento dell'instabilità su parte delle regioni centro-settentrionali, con piogge in intensificazione e nevicate che raggiungono anche le quote pianeggianti o costiere. Al Nord spolverata nella notte sulle pianure di Friuli e Veneto ma con la neve che è caduta fino a Trieste, anche fitta nella serata di martedì 22, seppur senza accumuli di rilievo. Spolverata nella notte anche a Padova.
Al Nordovest intensificazione dei fenomeni in Liguria tra Savonese e Genovese dove piove con temperature piuttosto basse e poco superiori allo zero e la neve che cade sull'entroterra già a partire dai 200m circa.
Il richiamo di correnti umide dal Tirreno che precedono la discesa del fronte dalla Francia sta innescando alcuni fenomeni su Toscana, Sardegna e Lazio, nel primo caso con qualche fiocco che cade già a partire dai 200m circa, seppur si tratti di precipitazioni piuttosto deboli, che comunque hanno contribuito ad imbiancare il Senese. Qualche fenomeno segnalato inoltre tra Umbria e Marche, nevoso a quote molto basse, fino in pianura. Un po' di instabilità è presente al Sud, sul basso versante tirrenico, alle prese con alcuni rovesci su Campania, Calabria e Lucania
PROSSIME ORE. La giornata risulterà grigia su gran parte del Nord con deboli fenomeni all'estremo Nordest, in attenuazione in serata e nevosi comunque fino in pianura, precipitazioni in graduale intensificazione invece al Nordovest ed Emilia con neve anche in pianura, specie sul basso Piemonte. Al Centro instabile sul versante tirrenico e Sardegna con piogge e rovesci che assumeranno carattere nevoso dai 500/600m sull'isola, dai 300/500m, a tratti più in basso sulle zone interne toscane; qualche fenomeno in sconfinamento alle zone interne adriatiche. Al Sud a tratti instabile sul versante tirrenico e Sicilia con qualche fenomeno più frequente in serata, asciutto con schiarite anche ampie su quelli adriatico e ionico.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2019 ore 16:30
Continua il maltempo invernale su gran parte del Centro-Sud ma anche dell'Emilia Romagna durante il pomeriggio di martedì. Oltre alla Romagna imbiancata si segnala qualche fiocco avvistato a Bologna città. Neve sulle Marche a bassa quota ma anche in Toscana, zona quest'ultima in cui si inizia a registrare qualche disagio nella circolazione stradale. Nell'alta Valle del Savio, al Passo dei Mandrioli, le nevicate i 10/15cm di neve caduti hanno fatto scattare l'obbligo di transito con pneumatici invernali o catene. In alternativa la Polizia Stradale consiglia di percorrere l'A1 per valicare l'Appennino verso sud.
E' leggermente risalito il limite neve sul Lazio ed anche le precipitazioni hanno subito un'attenuazione nel pomeriggio, dopo che i fiocchi avevano raggiunto gli abitati di Viterbo e Rieti in mattinata. Nel frattempo si segnalano fenomeni che hanno assunto carattere temporalesco sul Salento.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2019 ore 11:00
Nella prima parte della mattinata la perturbazione ha guadagnato alcuni chilometri verso nord ed ha risalito parte della Romagna dando luogo a nevicate che in molti casi hanno imbiancato anche le spiagge. Neve quindi a Rimini e imbiancate anche le spiagge di Cervia, Cesenatico e Bellaria. Continua a nevicare a bassa quota sulle Marche, ma anche sulla bassa Toscana e alto Lazio, nel Viterbese.
Nel frattempo una linea temporalesca ha raggiunto il basso Tirreno innescando rovesci dalla Campania alla Calabria, fino al Messinese.
AGGIORNAMENTO 22 GENNAIO 2019 ore 8:30
Si sta approfondendo un vortice di bassa pressione in corrispondenza dell'Italia centro-meridionale intorno a cui ruota un sistema perturbato piuttosto attivo su parte delle nostre regioni. Sono quelle del Centro-Sud ad essere direttamente coinvolte e qui il maltempo si sta facendo sentire con piogge e fenomeni anche temporaleschi. In particolare si segnala l'ennesima giornata di maltempo sulle Marche con neve a bassa quota e fiocchi che cadono fino a 100/300m delle zone più a nord ai 400/600m di quelle a sud. Nevica anche oggi quindi a Urbino, ma fiocchi più a sud fino a Macerata. Fiocchi che anche oggi sconfinano a nord sulla Romagna, a partire dai 100/150m.
Fiocchi a partire dai 500/700m in Abruzzo con accumuli fino a 5/10cm a L'Aquila, mentre sul versante tirrenico è il Lazio la regione del Centro più coinvolta, con rovesci che hanno accumulato fino a 30mm sul Pontino. Nevica a bassa quota anche sull'alto Lazio, tanto che i fiocchi hanno fatto la loro comparsa all'alba di oggi (martedì) fino a Viterbo.
Piogge e temporali anche al Sud peninsulare, su Campania e Puglia, con accumuli fino a 30mm dalla mezzanotte sul Salernitano, con neve sulla dorsale dagli 800/900m. Instabile anche in Sardegna con rovesci e neve anche oggi dagli 800/900m.
PROSSIME ORE. Bel tempo su buona parte del Nord salvo addensamenti sulle coste adriatiche e sulla bassa Emilia, qui con qualche pioggia o nevicata dai 100m ma a tratti anche in pianura. Insisterà il maltempo al Centro, seppur con tendenza ad attenuazione dei fenomeni in Abruzzo. Ancora neve sulla dorsale dai 300/500m del settore tosco-umbro-marchigiano, ai 600/1000m della dorsale meridionale, con il tempo che si manterrà instabile un po' su tutto il Sud peninsulare. Qualche rovescio ancora in Sardegna.
19 GENNAIO 2019: Risveglio freddo e uggioso al Nord Italia. Tra la tarda nottata e le prime luci del giorno brevi nevicate hanno interessato l'alto Piemonte e le Prealpi Lombarde. Rovesci di neve a falde larghe, fortemente legati all'orografia alpina, hanno imbiancato alcune località delle Valli di Lanzo, del Biellese, del Varesotto e del Comasco. Il video in allegato, inviatoci da un lettore, ci giunge dal comune di Olgiate Comasco (CO).
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata le condizioni atmosferiche permarranno improntate al transito di una diffusa copertura nuvolosa, ma le precipitazioni tenderanno ad esaurirsi ovunque. Temperature pienamente invernali per l'afflusso di aria fredda nei bassi strati con massime non superiori ai 5/6°C.
METEO ITALIA: CICLONE MEDITERRANEO IN ARRIVO CON VENTI TEMPESTOSI E MAREGGIATE
Aggiornamento 24 GENNAIO 2019 ore 17:30
CICLONE MEDITERRANEO: MALTEMPO AL CENTRO-SUD, SOLE AL NORD - Un profondo vortice depressionario insiste tra Sardegna e Sicilia portando condizioni di maltempo estese sulle regioni centro-meridionali. Mentre al Nord domina il sole, scendendo di latitudine, troviamo nubi già piuttosto estese tra Marche, Umbria e Lazio con ventilazione sostenuta di Grecale. In Abruzzo rovesci di pioggia stanno interessando il litorale pescarese e il Chietino, nevica sull'Appennino teramano al di sopra dei 700 metri di quota. Il Sud peninsulare è invece alle prese con rovesci di pioggia, temporali e nevicate in Appennino.
SUD ALLE PRESE CON MALTEMPO: ROVESCI DI PIOGGIA E TEMPORALI - Acquazzoni intensi hanno interessato nelle ultime ore l'Arcipelago campano, colpendo in particolare l'isola di Procida. Rovesci di pioggia anche su Napoli, Pozzuoli. Temporali in Puglia tra Andria, Barletta e Bari, in Basilicata dove un nucleo risale dal Mar Ionio verso l'interno. In Sicilia dove il tempo risulta estremamente instabile e in continua evoluzione: temporali sul Messinese, qualche schiarita temporanea sul Catanese, altri nuclei in risalita dal Canale di Sicilia portano rovesci di pioggia sulle aree occidentali. Nevica sulla dorsale appenninica meridionale tra gli 800 e i 1000 metri di quota.
IN SARDEGNA NEVE ABBONDANTE IN COLLINA - La Sardegna è investita, sin dal mattino, da correnti da NE sui settori nordorientali, da NORD su quelli sudoccidentali con raffiche anche superiori agli 80 km/h. Le nubi più consistenti si ammassano sui rilievi centrali dell'Isola, in particolare tra Sassarese, Gallura e Nuorese, portando nevicate anche abbondanti a quote collinari, al di sopra dei 4-500 metri.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 10:10
IMPORTANTE AGGIORNAMENTO METEO: IMPULSO POLARE RAGGIUNGE L'ITALIA, PROFONDO CICLONE MEDITERRANEO IN FORMAZIONE TRA MERCOLEDÌ 23 E GIOVEDÌ 24 - Un intenso impulso polare proveniente dalla Groenlandia sta ormai approdando ad Ovest dell'arco alpino italiano, dopo aver attraversato le Isole Britanniche e la Francia causando diffuse nevicate a quote molto basse, imbiancando anche la città di Parigi. L'aria molto fredda in quota di origine polare-marittima che caratterizza questo impulso freddo, si getterà sul Mediterraneo centro-occidentale nel corso di mercoledì 23, dando vita ad una profonda circolazione depressionaria il cui minimo di bassa pressione potrebbe raggiungere valori davvero notevoli nella giornata di giovedì, talora anche sotto i 980 hPa, probabilmente tra la Sardegna e il Tirreno centrale (la cui esatta posizione non è ancora ben inquadrata nel dettaglio dai modelli fisico-matematici).
Si tratterà di una classica configurazione che determinerà condizioni di marcato maltempo su diverse regioni d'Italia, dando origine anche venti a tratti tempestosi sui nostri mari e sulle Isole Maggiori, dove si attendono raffiche di Ponente e Maestrale superiori ai 100 km/h. Le temperature subiranno inoltre un generale calo con freddo in decisa accentuazione, specie al Centronord, anche se non si tratterà di gelo come per esempio avvenuto tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo dello scorso anno. La massa d'aria che sta approdando sul Mediterraneo - come detto - non è di origine continentale bensì polare, tanto che provenendo dalla Groenlandia e attraversando porzioni di terra e di mare in Europa, verrà smorzata parzialmente la sua caratteristica fredda. In ogni caso la neve riuscirà a cadere in collina se non a tratti in pianura su alcune zone.
MALTEMPO CON PIOGGE, TEMPORALI E NEVE ANCHE IN PIANURA - Mercoledì 23 nuove piogge e rovesci sparsi avanzeranno in primis su Liguria, Sardegna poi Toscana, Lazio, Umbria e Campania a partire dalle coste; entro fine giornata fenomeni attesi anche su basso Tirreno e Sicilia a partire da Ovest. Neve fino a quote di bassa collina sull'alta Toscana, entro sera anche sulla Sardegna. Precipitazioni sparse inoltre tra Emilia Romagna e Marche, specie settentrionali, con neve in collina (a tratti ancora in pianura sull'Emilia), mentre dall'Abruzzo alla Puglia e sul comparto ionico si avrà una pausa più soleggiata, in attesa di un nuovo peggioramento a fine giornata tra Abruzzo, Molise e alta Puglia.
Marginale coinvolgimento anche del Nord con nevicate sparse fino in pianura specie su basso Piemonte ed entroterra ligure, ma a tratti interessamento anche della Riviera specie tra Savona e Genova; qualche debole nevicata anche sul Triveneto fino in pianura. Entro sera qualche fiocco di neve potrà risalire anche la restante pianura piemontese e lombarda; nevicate più incisive e fitte sono attese tra Cuneese, Astigiano, Alessandrino e Oltrepo Pavese, nonché sullo spartiacque appenninico ligure, dove a tratti potrebbero risultare anche copiose.
Giovedì 24 il maltempo tenderà poi a concentrarsi sulle regioni adriatiche, al Sud e sulle Isole Maggiori, dove ci attendiamo i fenomeni più intensi e localmente a carattere temporalesco; precipitazioni in graduale attenuazione invece su Toscana e alto Lazio, ampie schiarite al Nord specie dal pomeriggio. Neve talora copiosa sull'Appennino centro-meridionale mediamente oltre i 500-1.000 metri, così come in Sicilia, ma a tratti più in basso su Sardegna, alta Toscana e Marche; residue nevicate in collina o a tratti ancora in pianura su Emilia Romagna, Cuneese ed entroterra ligure (specie versante padano), in esaurimento entro la mattinata. Venerdì 25 il maltempo interesserà ancora inizialmente il Sud e il medio Adriatico, attenuandosi poi progressivamente.
N.B.: La previsione risulta ancora piuttosto complessa in quanto le precipitazioni saranno direttamente legate all'esatta collocazione del vortice ciclonico sul Mediterraneo, dunque i bollettini potranno subire ulteriori aggiornamenti e sostanziale modifiche anche nel breve termine.
METEO WEEKEND 26-27, POSSIBILE NUOVO PEGGIORAMENTO AL NORD DOMENICA 27 - Sabato 26 il ciclone mediterraneo si sposterà gradualmente sullo Ionio e sul Mar Egeo, causando ancora piogge e rovesci su Abruzzo, Molise, Puglia e nord Sicilia, con neve a quote di medio-bassa montagna, ma con precipitazioni che tenderanno ad esaurirsi in giornata. Attenzione però, perché domenica 27 è atteso un possibile nuovo peggioramento a partire dalle regioni settentrionali, con un nuovo impulso di aria fredda in quota che potrebbe favorire nevicate nuovamente a quote basse specie al Nordest e al Centro.
Aggiornamento 21 GENNAIO 2019 ore 18:10
In settimana l'evoluzione meteo si farà decisamente dinamica sul Mediterraneo, a causa dell'arrivo di impulsi di aria fredda dal circolo polare artico. Quando queste correnti si tuffano sul nostro bacino la conseguenza più diretta è sempre la formazione di una profonda depressione in grado di portare forte maltempo sull'Italia. Già nella giornata di lunedì 21 assistiamo alla formazione di un primo vortice intorno allo Stivale, ma quello che ci preoccupa maggiormente è il ciclone mediterraneo di metà settimana, che comincerà a formarsi mercoledì 23 e si esprimerà soprattutto giovedì 24.
E' una previsione a 2-3 giorni e quindi ha una attendibilità medio alta, per questo va assolutamente rimarcata perché la possibilità di avere condizioni di acuto maltempo legate ai forti venti e alle condizioni dei mari è più che concreta. Dunque dopo la ciclogenesi di lunedì un successivo impulso freddo polare dal nord Europa formerà una profonda depressione nella giornata di mercoledì 23. Il tempo peggiorerà sensibilmente su tutta l'Italia nell'arco della giornata e i venti si disporranno a rotazione ciclonica attorno al minimo che andrà formandosi verso sera. Giovedì 24 giornata di forte maltempo a causa del ciclone mediterraneo con venti di tempesta che ruoteranno attorno ad un minimo approssimativamente sul Tirreno centrale.
Forte Maestrale colpirà la Sardegna con tendenza a provenienza da nord-nordest, forte Libeccio sferzerà la Sicilia e le regioni meridionali tirreniche, teso Scirocco sfilerà lungo lo Ionio e il medio basso Adriatico e infine forte Grecale soffierà su alto Adriatico e la Liguria. Le raffiche potrebbero superare sulle Isole Maggiori e le regioni tirreniche anche i 100-110km/h. Venti forti interesseranno anche le zone appenniniche dove avremo possibili bufere di neve fino a quote molto basse soprattutto al Centro Nord. In conseguenza di questi venti anche i mari saranno tutti molto mossi agitati con possibili burrasche e mareggiate lungo le coste esposte di Sardegna, Sicilia e regioni meridionali in genere.
POSSIBILE RECORD DI PRESSIONE. Il ciclone, così profondo tanto che dovrebbe raggiungere valori barici di 972hPa giovedì 24 mattina intorno alla Sardegna, potrebbe rappresentare quasi un record di pressione per l'Italia, confrontandolo con alcuni dati della SMI secondo cui il record di 'bassa pressione' sarebbe stato raggiunto il 2 dicembre 1976 con un valore di 971,7hPa.
20 GENNAIO 2019: Nell'arco dei prossimi giorni l'evoluzione meteo si farà decisamente più dinamica in area mediterranea per l'arrivo di impulsi di aria fredda dal circolo polare artico. Quando queste correnti si tuffano sul nostro bacino la conseguenza più diretta è sempre la formazione di una profonda depressione in grado di portare forte maltempo sull'Italia. Già nella giornata di lunedì 21 assisteremo all'evoluzione di un primo vortice ma quello che ci preoccupa maggiormente è il ciclone mediterraneo di metà settimana che comincerà a formarsi nella giornata di mercoledì 23 e si esprimerà soprattutto giovedì 24.
E' una previsione a 3-4 giorni e quindi ha una attendibilità medio alta, per questo va assolutamente rimarcata perché la possibilità di avere condizioni di acuto maltempo legate ai forti venti e alle condizioni dei mari è più che concreta. Dunque dopo la ciclogenesi di lunedì 21 un successivo impulso freddo polare dal nord Europa formerà una profonda depressione nella giornata di mercoledì 23. Il tempo peggiorerà sensibilmente su tutta l'Italia nell'arco della giornata e i venti si disporranno a rotazione ciclonica attorno al minimo che andrà formandosi verso sera. Giovedì 24 giornata di forte maltempo a causa del ciclone mediterraneo con venti di tempesta che ruoteranno attorno ad un minimo approssimativamente sul Tirreno centrale.
Forte maestrale colpirà la Sardegna, forte libeccio sferzerà sulla Sicilia e le regioni meridionali tirreniche, teso scirocco sfilerà lungo lo Ionio e il medio basso Adriatico e infine forte grecale sarà sull'alto Adriatico e la Liguria. Le raffiche potrebbero superare sulle Isole Maggiori e le regioni tirreniche anche i 100/110km/h. Venti forti interesseranno anche le zone appenniniche dove avremo possibili bufere di neve fino a quote molto basse soprattutto al Centro Nord. In conseguenza di questi venti anche i mari saranno tutti molto mossi agitati con possibili burrasche e mareggiate lungo le coste esposte di Sardegna, Sicilia e regioni meridionali in genere.
CICLONE MEDITERRANEO: MALTEMPO AL CENTRO-SUD, SOLE AL NORD - Un profondo vortice depressionario insiste tra Sardegna e Sicilia portando condizioni di maltempo estese sulle regioni centro-meridionali. Mentre al Nord domina il sole, scendendo di latitudine, troviamo nubi già piuttosto estese tra Marche, Umbria e Lazio con ventilazione sostenuta di Grecale. In Abruzzo rovesci di pioggia stanno interessando il litorale pescarese e il Chietino, nevica sull'Appennino teramano al di sopra dei 700 metri di quota. Il Sud peninsulare è invece alle prese con rovesci di pioggia, temporali e nevicate in Appennino.
SUD ALLE PRESE CON MALTEMPO: ROVESCI DI PIOGGIA E TEMPORALI - Acquazzoni intensi hanno interessato nelle ultime ore l'Arcipelago campano, colpendo in particolare l'isola di Procida. Rovesci di pioggia anche su Napoli, Pozzuoli. Temporali in Puglia tra Andria, Barletta e Bari, in Basilicata dove un nucleo risale dal Mar Ionio verso l'interno. In Sicilia dove il tempo risulta estremamente instabile e in continua evoluzione: temporali sul Messinese, qualche schiarita temporanea sul Catanese, altri nuclei in risalita dal Canale di Sicilia portano rovesci di pioggia sulle aree occidentali. Nevica sulla dorsale appenninica meridionale tra gli 800 e i 1000 metri di quota.
IN SARDEGNA NEVE ABBONDANTE IN COLLINA - La Sardegna è investita, sin dal mattino, da correnti da NE sui settori nordorientali, da NORD su quelli sudoccidentali con raffiche anche superiori agli 80 km/h. Le nubi più consistenti si ammassano sui rilievi centrali dell'Isola, in particolare tra Sassarese, Gallura e Nuorese, portando nevicate anche abbondanti a quote collinari, al di sopra dei 4-500 metri.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 10:10
IMPORTANTE AGGIORNAMENTO METEO: IMPULSO POLARE RAGGIUNGE L'ITALIA, PROFONDO CICLONE MEDITERRANEO IN FORMAZIONE TRA MERCOLEDÌ 23 E GIOVEDÌ 24 - Un intenso impulso polare proveniente dalla Groenlandia sta ormai approdando ad Ovest dell'arco alpino italiano, dopo aver attraversato le Isole Britanniche e la Francia causando diffuse nevicate a quote molto basse, imbiancando anche la città di Parigi. L'aria molto fredda in quota di origine polare-marittima che caratterizza questo impulso freddo, si getterà sul Mediterraneo centro-occidentale nel corso di mercoledì 23, dando vita ad una profonda circolazione depressionaria il cui minimo di bassa pressione potrebbe raggiungere valori davvero notevoli nella giornata di giovedì, talora anche sotto i 980 hPa, probabilmente tra la Sardegna e il Tirreno centrale (la cui esatta posizione non è ancora ben inquadrata nel dettaglio dai modelli fisico-matematici).
Si tratterà di una classica configurazione che determinerà condizioni di marcato maltempo su diverse regioni d'Italia, dando origine anche venti a tratti tempestosi sui nostri mari e sulle Isole Maggiori, dove si attendono raffiche di Ponente e Maestrale superiori ai 100 km/h. Le temperature subiranno inoltre un generale calo con freddo in decisa accentuazione, specie al Centronord, anche se non si tratterà di gelo come per esempio avvenuto tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo dello scorso anno. La massa d'aria che sta approdando sul Mediterraneo - come detto - non è di origine continentale bensì polare, tanto che provenendo dalla Groenlandia e attraversando porzioni di terra e di mare in Europa, verrà smorzata parzialmente la sua caratteristica fredda. In ogni caso la neve riuscirà a cadere in collina se non a tratti in pianura su alcune zone.
MALTEMPO CON PIOGGE, TEMPORALI E NEVE ANCHE IN PIANURA - Mercoledì 23 nuove piogge e rovesci sparsi avanzeranno in primis su Liguria, Sardegna poi Toscana, Lazio, Umbria e Campania a partire dalle coste; entro fine giornata fenomeni attesi anche su basso Tirreno e Sicilia a partire da Ovest. Neve fino a quote di bassa collina sull'alta Toscana, entro sera anche sulla Sardegna. Precipitazioni sparse inoltre tra Emilia Romagna e Marche, specie settentrionali, con neve in collina (a tratti ancora in pianura sull'Emilia), mentre dall'Abruzzo alla Puglia e sul comparto ionico si avrà una pausa più soleggiata, in attesa di un nuovo peggioramento a fine giornata tra Abruzzo, Molise e alta Puglia.
Marginale coinvolgimento anche del Nord con nevicate sparse fino in pianura specie su basso Piemonte ed entroterra ligure, ma a tratti interessamento anche della Riviera specie tra Savona e Genova; qualche debole nevicata anche sul Triveneto fino in pianura. Entro sera qualche fiocco di neve potrà risalire anche la restante pianura piemontese e lombarda; nevicate più incisive e fitte sono attese tra Cuneese, Astigiano, Alessandrino e Oltrepo Pavese, nonché sullo spartiacque appenninico ligure, dove a tratti potrebbero risultare anche copiose.
Giovedì 24 il maltempo tenderà poi a concentrarsi sulle regioni adriatiche, al Sud e sulle Isole Maggiori, dove ci attendiamo i fenomeni più intensi e localmente a carattere temporalesco; precipitazioni in graduale attenuazione invece su Toscana e alto Lazio, ampie schiarite al Nord specie dal pomeriggio. Neve talora copiosa sull'Appennino centro-meridionale mediamente oltre i 500-1.000 metri, così come in Sicilia, ma a tratti più in basso su Sardegna, alta Toscana e Marche; residue nevicate in collina o a tratti ancora in pianura su Emilia Romagna, Cuneese ed entroterra ligure (specie versante padano), in esaurimento entro la mattinata. Venerdì 25 il maltempo interesserà ancora inizialmente il Sud e il medio Adriatico, attenuandosi poi progressivamente.
N.B.: La previsione risulta ancora piuttosto complessa in quanto le precipitazioni saranno direttamente legate all'esatta collocazione del vortice ciclonico sul Mediterraneo, dunque i bollettini potranno subire ulteriori aggiornamenti e sostanziale modifiche anche nel breve termine.
METEO WEEKEND 26-27, POSSIBILE NUOVO PEGGIORAMENTO AL NORD DOMENICA 27 - Sabato 26 il ciclone mediterraneo si sposterà gradualmente sullo Ionio e sul Mar Egeo, causando ancora piogge e rovesci su Abruzzo, Molise, Puglia e nord Sicilia, con neve a quote di medio-bassa montagna, ma con precipitazioni che tenderanno ad esaurirsi in giornata. Attenzione però, perché domenica 27 è atteso un possibile nuovo peggioramento a partire dalle regioni settentrionali, con un nuovo impulso di aria fredda in quota che potrebbe favorire nevicate nuovamente a quote basse specie al Nordest e al Centro.
Aggiornamento 21 GENNAIO 2019 ore 18:10
In settimana l'evoluzione meteo si farà decisamente dinamica sul Mediterraneo, a causa dell'arrivo di impulsi di aria fredda dal circolo polare artico. Quando queste correnti si tuffano sul nostro bacino la conseguenza più diretta è sempre la formazione di una profonda depressione in grado di portare forte maltempo sull'Italia. Già nella giornata di lunedì 21 assistiamo alla formazione di un primo vortice intorno allo Stivale, ma quello che ci preoccupa maggiormente è il ciclone mediterraneo di metà settimana, che comincerà a formarsi mercoledì 23 e si esprimerà soprattutto giovedì 24.
E' una previsione a 2-3 giorni e quindi ha una attendibilità medio alta, per questo va assolutamente rimarcata perché la possibilità di avere condizioni di acuto maltempo legate ai forti venti e alle condizioni dei mari è più che concreta. Dunque dopo la ciclogenesi di lunedì un successivo impulso freddo polare dal nord Europa formerà una profonda depressione nella giornata di mercoledì 23. Il tempo peggiorerà sensibilmente su tutta l'Italia nell'arco della giornata e i venti si disporranno a rotazione ciclonica attorno al minimo che andrà formandosi verso sera. Giovedì 24 giornata di forte maltempo a causa del ciclone mediterraneo con venti di tempesta che ruoteranno attorno ad un minimo approssimativamente sul Tirreno centrale.
Forte Maestrale colpirà la Sardegna con tendenza a provenienza da nord-nordest, forte Libeccio sferzerà la Sicilia e le regioni meridionali tirreniche, teso Scirocco sfilerà lungo lo Ionio e il medio basso Adriatico e infine forte Grecale soffierà su alto Adriatico e la Liguria. Le raffiche potrebbero superare sulle Isole Maggiori e le regioni tirreniche anche i 100-110km/h. Venti forti interesseranno anche le zone appenniniche dove avremo possibili bufere di neve fino a quote molto basse soprattutto al Centro Nord. In conseguenza di questi venti anche i mari saranno tutti molto mossi agitati con possibili burrasche e mareggiate lungo le coste esposte di Sardegna, Sicilia e regioni meridionali in genere.
POSSIBILE RECORD DI PRESSIONE. Il ciclone, così profondo tanto che dovrebbe raggiungere valori barici di 972hPa giovedì 24 mattina intorno alla Sardegna, potrebbe rappresentare quasi un record di pressione per l'Italia, confrontandolo con alcuni dati della SMI secondo cui il record di 'bassa pressione' sarebbe stato raggiunto il 2 dicembre 1976 con un valore di 971,7hPa.
20 GENNAIO 2019: Nell'arco dei prossimi giorni l'evoluzione meteo si farà decisamente più dinamica in area mediterranea per l'arrivo di impulsi di aria fredda dal circolo polare artico. Quando queste correnti si tuffano sul nostro bacino la conseguenza più diretta è sempre la formazione di una profonda depressione in grado di portare forte maltempo sull'Italia. Già nella giornata di lunedì 21 assisteremo all'evoluzione di un primo vortice ma quello che ci preoccupa maggiormente è il ciclone mediterraneo di metà settimana che comincerà a formarsi nella giornata di mercoledì 23 e si esprimerà soprattutto giovedì 24.
E' una previsione a 3-4 giorni e quindi ha una attendibilità medio alta, per questo va assolutamente rimarcata perché la possibilità di avere condizioni di acuto maltempo legate ai forti venti e alle condizioni dei mari è più che concreta. Dunque dopo la ciclogenesi di lunedì 21 un successivo impulso freddo polare dal nord Europa formerà una profonda depressione nella giornata di mercoledì 23. Il tempo peggiorerà sensibilmente su tutta l'Italia nell'arco della giornata e i venti si disporranno a rotazione ciclonica attorno al minimo che andrà formandosi verso sera. Giovedì 24 giornata di forte maltempo a causa del ciclone mediterraneo con venti di tempesta che ruoteranno attorno ad un minimo approssimativamente sul Tirreno centrale.
Forte maestrale colpirà la Sardegna, forte libeccio sferzerà sulla Sicilia e le regioni meridionali tirreniche, teso scirocco sfilerà lungo lo Ionio e il medio basso Adriatico e infine forte grecale sarà sull'alto Adriatico e la Liguria. Le raffiche potrebbero superare sulle Isole Maggiori e le regioni tirreniche anche i 100/110km/h. Venti forti interesseranno anche le zone appenniniche dove avremo possibili bufere di neve fino a quote molto basse soprattutto al Centro Nord. In conseguenza di questi venti anche i mari saranno tutti molto mossi agitati con possibili burrasche e mareggiate lungo le coste esposte di Sardegna, Sicilia e regioni meridionali in genere.
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Aggiornamento 26 GENNAIO 2019 ore 8:00
Comandata da un profondo vortice ormai spostatosi sulla Grecia la perturbazione che per alcuni giorni ha provocato maltempo su gran parte d'Italia sta concentrando i suoi ultimi fenomeni al Sud. Sul resto dello Stivale invece il tempo è nettamente migliorato ed ampie schiarite si sono impossessate delle regioni centro-settentrionali, anche se i rasserenamenti notturni hanno favorito temperature minime piuttosto rigide al Centro-Nord. Sotto zero infatti la Pianura Padana ma anche alcune zone del Centro Italia. Segnaliamo quindi -7°C alla Malpensa e Verona, -5°C a Ferrara e Brescia, -4°C a Piacenza, -3°C a Torino, Bolzano e Firenze, -1°C a Frontone (PU).
Gli ultimi fenomeni legati al fronte agiscono invece al Sud, distribuendo piogge e rovesci sparsi che interessano più direttamente il nord della Sicilia e tratti di Calabria e Puglia, ma con accumuli pluviometrici che non superano la decina di millimetri dalla mezzanotte. L'aria fredda che affluisce all'interno del vortice di bassa pressione mantiene basse le temperature anche al Sud, tanto che le precipitazioni in forma nevosa sono cadute fino a quote collinari sulla dorsale meridionale, intorno a 300/500m, 800m in Sicilia. Le nevicate si sono comunque decisamente attenuate rispetto alla giornata di giovedì, quando molte zone del Sud Italia si sono ritrovate in condizioni di maltempo con abbondanti nevicate cadute fino a quote relativamente basse, con accumuli fino a 50cm in Basilicata a quote poco inferiori ai 1000m.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata i fenomeni tenderanno ad attenuarsi progressivamente anche al Sud, seppur gli ultimi rovesci si attarderanno su Sicilia, Calabria e Basilicata, inizialmente possibili anche in Puglia. Limite neve intorno ai 400/500m sulla dorsale peninsulare, fino a 800m in Sicilia. In serata esaurimento dei fenomeni. Sul resto d'Italia bel tempo prevalente, salvo addensamenti sulle Alpi confinali con qualche fiocco in Alto Adige.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2019 ore 15:00
Il maltempo nelle ultime ore sta causando grossi disagi in Basilicata ma anche sulla vicina Puglia: sono esondati il fiume Basento e il torrente Cavone. Allagate le strade provinciali in direzione di Palazzo San Gervasio e Genzano di Lucania. A Pomarico una frana ha sfiorato delle abitazioni. Caduti fino a 50mm di pioggia tra la provincia di Bari, le Murge e l'alto corso del Bradano. Continua a nevicare a partire dai 600-800m sull'Appennino meridionale, oltre i 1000m in Calabria e sulla Sicilia.
CICLONE MEDITERRANEO IN AZIONE AL SUD - Il profondo vortice ciclonico nelle ultime ore si è portato verso lo Ionio, determinando condizioni di marcata instabilità su buona parte del Sud. L'aria artica, che ha accompagnato il peggioramento, ha favorito nevicate fino a quote collinari sulla dorsale appenninica meridionale, con fiocchi dai 600m in Campania e sulla Daunia. Un'abbondante nevicata ha colpito la città di Potenza, dove sono caduti nella notte fino a 32cm! Sul comparto siciliano invece i fiocchi sono arrivati a interessare città come Enna, Caltanissetta e Ragusa. Sul medio versante adriatico, tra i Monti Sibillini e l'Abruzzo, la neve si è spinta fin verso i 400-500m (mista a Sulmona). In Sardegna, a seguito delle bufere che giovedì 24 sono imperversate sulle aree interne dell'Isola, specificatamente il Nuorese, la situazione sta migliorando.
Emergenza neve nel sud della provincia di Salerno: in azione nel Vallo di Diano gli spazzaneve della protezione civile, dove sono state chiuse le scuole a Caggiano per problemi di sicurezza alla viabilità.
RISVEGLIO GELIDO AL NORDOVEST - Soprattutto sulle aree interessate dalla nevicata di mercoledì sera-notte, con valori minimi registrati fino a -8°C sulle province meridionali piemontesi (Asti, Cuneo, Alessandria), anche inferiori ai -10°C nel Monferrato. Minime tra -4 e -6°C su ampie zone della pianura lombarda ed emiliana occidentale. Freddo pungente anche al Nordest: valori fino a -15°C sulle Dolomiti (Brunico, Dobbiaco, Santo Stefano di Cadore), Asiago -13°C.
TENDENZA METEO PROSSIME ORE - La circolazione depressionaria si muoverà lentamente verso est, diretta sulla Grecia, ma continuerà a interessare soprattutto i settori peninsulari del Sud esposti all'Adriatico. Nuove precipitazioni colpiranno soprattutto Puglia, Basilicata, Calabria settentrionale (Pollino) e nord Sicilia, con temporali e nevicate a partire dai 500 metri (dagli 800m sul comparto siciliano). Precipitazioni, seppur meno intense, attese anche tra Molise e Abruzzo con neve in calo fino a 200-300m in tarda serata.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 17:40
CRONACA METEO DIRETTA, NEVE E DISAGI TRA LIGURIA E PIEMONTE - Sta prendendo vita il ciclone mediterraneo sulla Sardegna e da esso si alimenta una perturbazione che in queste ore sta interessando parte del Nordovest e centrali tirreniche. Neve copiosa su entroterra ligure e basso Piemonte, in particolare tra savonese, genovese occidentale e astigiano, con accumuli anche di 40cm in Appennino (Vara Superiore); a tratti la neve si è spinta fin sulla Riviera centrale sotto i colpi della tramontana scura con vera e propria bufera a Genova con temporale di neve e tracollo termico su valori prossimi allo 0°C, disagi in città specie nei quartieri Ovest. Neve anche su Langhe, specie tra Asti e Alessandria; fiocchi anche a Torino ma qui con neve debole. Forti disagi si stanno registrando sulle tratte appenniniche tra Liguria e Piemonte in particolare su A7, A26 e A21 tra Asti e Voghera con circolazione a tratti bloccata dalle ingenti nevicate, prestare attenzione!
Deboli nevicate hanno raggiunto anche l'Appennino emiliano occidentale a tratti la pianura emiliana più occidentale, nonchè la Lombardia sud-occidentale in particolare tra pavese e lodigiano ( Pavia imbiancata ), ma qui con al più una sbiancata; fiocchi segnalati anche a Milano. Nel frattempo stanno esaurendosi le nevicate tra Veneto e Friui Venezia Giulia, che dalla scorsa notte hanno prodotto locali imbiancate fin sulla spiaggia e accumuli più consistenti proprio sulla Venezia Giulia, con fiocchi da Rovigo a Padova, Treviso, Pordenone, Udine, Grado e Trieste.
NEVE IN COLLINA SU TOSCANA, LAZIO E UMBRIA - Nel frattempo peggiora anche al Centro con nuove precipitazion in particolare tra Toscana, Umbria e alto Lazio, dove sta nevicando mediamente dai 500m ( fenomeni comunque irregolari ),ma anche più in basso sul comparto toscano settentrionale ( fiocchi a Pistoia, fin sul fondovalle in Lunigiana ). Anche qui prestare massima attenzione, possibili disagi alla circolazione nelle tratte appenniniche verso l'Emilia. Da segnalare rovesci di neve anche in Sardegna mediamente dai 700-900m.
PROSSIME ORE NEVE SU PARTE DEL NORD, IN COLLINA AL CENTRO - Fino a stanotte ancora neve a tratti copiosa sulla Liguria interna, ma a tratti fin sulla Riviera centrale, nonchè sul basso Piemonte. deboli nevicate o nevischio potrà risalire anche il medio Piemonte, la pianura lombarda ma senza accumuli se non tra pavese e lodigiano. Neve debole anche sull'Emilia specie da Bologna verso ovest, mista a pioggia o in collina sulla Romagna; qualche fiocco non escluso ancora sul basso Veneto, mentre sul resto del Nordest i fenomeni tenderanno ad esaurirsi definitivamente.
Fenomeni sparsi in avanzamento al Centro con neve in collina tra Toscana, Umbria e alte Marche, oltre 500-800m sul resto del Centro; neve in calo sin verso i 400-600m in Sardegna. Qualche rovesio anche al Sud in primis sulla Campania, nevoso sotto i 1000m, così come sulla Sicilia, dove si potranno avere anche temporali entro la notte e neve sotto i 900-1000m. Previsioni in fase di aggiornamento, continuate a seguirci.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 8:15
Una saccatura in discesa dal Mare del Nord sta accompagnando una perturbazione responsabile di un incremento dell'instabilità su parte delle regioni centro-settentrionali, con piogge in intensificazione e nevicate che raggiungono anche le quote pianeggianti o costiere. Al Nord spolverata nella notte sulle pianure di Friuli e Veneto ma con la neve che è caduta fino a Trieste, anche fitta nella serata di martedì 22, seppur senza accumuli di rilievo. Spolverata nella notte anche a Padova.
Al Nordovest intensificazione dei fenomeni in Liguria tra Savonese e Genovese dove piove con temperature piuttosto basse e poco superiori allo zero e la neve che cade sull'entroterra già a partire dai 200m circa.
Il richiamo di correnti umide dal Tirreno che precedono la discesa del fronte dalla Francia sta innescando alcuni fenomeni su Toscana, Sardegna e Lazio, nel primo caso con qualche fiocco che cade già a partire dai 200m circa, seppur si tratti di precipitazioni piuttosto deboli, che comunque hanno contribuito ad imbiancare il Senese. Qualche fenomeno segnalato inoltre tra Umbria e Marche, nevoso a quote molto basse, fino in pianura. Un po' di instabilità è presente al Sud, sul basso versante tirrenico, alle prese con alcuni rovesci su Campania, Calabria e Lucania
PROSSIME ORE. La giornata risulterà grigia su gran parte del Nord con deboli fenomeni all'estremo Nordest, in attenuazione in serata e nevosi comunque fino in pianura, precipitazioni in graduale intensificazione invece al Nordovest ed Emilia con neve anche in pianura, specie sul basso Piemonte. Al Centro instabile sul versante tirrenico e Sardegna con piogge e rovesci che assumeranno carattere nevoso dai 500/600m sull'isola, dai 300/500m, a tratti più in basso sulle zone interne toscane; qualche fenomeno in sconfinamento alle zone interne adriatiche. Al Sud a tratti instabile sul versante tirrenico e Sicilia con qualche fenomeno più frequente in serata, asciutto con schiarite anche ampie su quelli adriatico e ionico.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2019 ore 16:30
Continua il maltempo invernale su gran parte del Centro-Sud ma anche dell'Emilia Romagna durante il pomeriggio di martedì. Oltre alla Romagna imbiancata si segnala qualche fiocco avvistato a Bologna città. Neve sulle Marche a bassa quota ma anche in Toscana, zona quest'ultima in cui si inizia a registrare qualche disagio nella circolazione stradale. Nell'alta Valle del Savio, al Passo dei Mandrioli, le nevicate i 10/15cm di neve caduti hanno fatto scattare l'obbligo di transito con pneumatici invernali o catene. In alternativa la Polizia Stradale consiglia di percorrere l'A1 per valicare l'Appennino verso sud.
E' leggermente risalito il limite neve sul Lazio ed anche le precipitazioni hanno subito un'attenuazione nel pomeriggio, dopo che i fiocchi avevano raggiunto gli abitati di Viterbo e Rieti in mattinata. Nel frattempo si segnalano fenomeni che hanno assunto carattere temporalesco sul Salento.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2019 ore 11:00
Nella prima parte della mattinata la perturbazione ha guadagnato alcuni chilometri verso nord ed ha risalito parte della Romagna dando luogo a nevicate che in molti casi hanno imbiancato anche le spiagge. Neve quindi a Rimini e imbiancate anche le spiagge di Cervia, Cesenatico e Bellaria. Continua a nevicare a bassa quota sulle Marche, ma anche sulla bassa Toscana e alto Lazio, nel Viterbese.
Nel frattempo una linea temporalesca ha raggiunto il basso Tirreno innescando rovesci dalla Campania alla Calabria, fino al Messinese.
AGGIORNAMENTO 22 GENNAIO 2019 ore 8:30
Si sta approfondendo un vortice di bassa pressione in corrispondenza dell'Italia centro-meridionale intorno a cui ruota un sistema perturbato piuttosto attivo su parte delle nostre regioni. Sono quelle del Centro-Sud ad essere direttamente coinvolte e qui il maltempo si sta facendo sentire con piogge e fenomeni anche temporaleschi. In particolare si segnala l'ennesima giornata di maltempo sulle Marche con neve a bassa quota e fiocchi che cadono fino a 100/300m delle zone più a nord ai 400/600m di quelle a sud. Nevica anche oggi quindi a Urbino, ma fiocchi più a sud fino a Macerata. Fiocchi che anche oggi sconfinano a nord sulla Romagna, a partire dai 100/150m.
Fiocchi a partire dai 500/700m in Abruzzo con accumuli fino a 5/10cm a L'Aquila, mentre sul versante tirrenico è il Lazio la regione del Centro più coinvolta, con rovesci che hanno accumulato fino a 30mm sul Pontino. Nevica a bassa quota anche sull'alto Lazio, tanto che i fiocchi hanno fatto la loro comparsa all'alba di oggi (martedì) fino a Viterbo.
Piogge e temporali anche al Sud peninsulare, su Campania e Puglia, con accumuli fino a 30mm dalla mezzanotte sul Salernitano, con neve sulla dorsale dagli 800/900m. Instabile anche in Sardegna con rovesci e neve anche oggi dagli 800/900m.
PROSSIME ORE. Bel tempo su buona parte del Nord salvo addensamenti sulle coste adriatiche e sulla bassa Emilia, qui con qualche pioggia o nevicata dai 100m ma a tratti anche in pianura. Insisterà il maltempo al Centro, seppur con tendenza ad attenuazione dei fenomeni in Abruzzo. Ancora neve sulla dorsale dai 300/500m del settore tosco-umbro-marchigiano, ai 600/1000m della dorsale meridionale, con il tempo che si manterrà instabile un po' su tutto il Sud peninsulare. Qualche rovescio ancora in Sardegna.
19 GENNAIO 2019: Risveglio freddo e uggioso al Nord Italia. Tra la tarda nottata e le prime luci del giorno brevi nevicate hanno interessato l'alto Piemonte e le Prealpi Lombarde. Rovesci di neve a falde larghe, fortemente legati all'orografia alpina, hanno imbiancato alcune località delle Valli di Lanzo, del Biellese, del Varesotto e del Comasco. Il video in allegato, inviatoci da un lettore, ci giunge dal comune di Olgiate Comasco (CO).
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata le condizioni atmosferiche permarranno improntate al transito di una diffusa copertura nuvolosa, ma le precipitazioni tenderanno ad esaurirsi ovunque. Temperature pienamente invernali per l'afflusso di aria fredda nei bassi strati con massime non superiori ai 5/6°C.
Comandata da un profondo vortice ormai spostatosi sulla Grecia la perturbazione che per alcuni giorni ha provocato maltempo su gran parte d'Italia sta concentrando i suoi ultimi fenomeni al Sud. Sul resto dello Stivale invece il tempo è nettamente migliorato ed ampie schiarite si sono impossessate delle regioni centro-settentrionali, anche se i rasserenamenti notturni hanno favorito temperature minime piuttosto rigide al Centro-Nord. Sotto zero infatti la Pianura Padana ma anche alcune zone del Centro Italia. Segnaliamo quindi -7°C alla Malpensa e Verona, -5°C a Ferrara e Brescia, -4°C a Piacenza, -3°C a Torino, Bolzano e Firenze, -1°C a Frontone (PU).
Gli ultimi fenomeni legati al fronte agiscono invece al Sud, distribuendo piogge e rovesci sparsi che interessano più direttamente il nord della Sicilia e tratti di Calabria e Puglia, ma con accumuli pluviometrici che non superano la decina di millimetri dalla mezzanotte. L'aria fredda che affluisce all'interno del vortice di bassa pressione mantiene basse le temperature anche al Sud, tanto che le precipitazioni in forma nevosa sono cadute fino a quote collinari sulla dorsale meridionale, intorno a 300/500m, 800m in Sicilia. Le nevicate si sono comunque decisamente attenuate rispetto alla giornata di giovedì, quando molte zone del Sud Italia si sono ritrovate in condizioni di maltempo con abbondanti nevicate cadute fino a quote relativamente basse, con accumuli fino a 50cm in Basilicata a quote poco inferiori ai 1000m.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata i fenomeni tenderanno ad attenuarsi progressivamente anche al Sud, seppur gli ultimi rovesci si attarderanno su Sicilia, Calabria e Basilicata, inizialmente possibili anche in Puglia. Limite neve intorno ai 400/500m sulla dorsale peninsulare, fino a 800m in Sicilia. In serata esaurimento dei fenomeni. Sul resto d'Italia bel tempo prevalente, salvo addensamenti sulle Alpi confinali con qualche fiocco in Alto Adige.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2019 ore 15:00
Il maltempo nelle ultime ore sta causando grossi disagi in Basilicata ma anche sulla vicina Puglia: sono esondati il fiume Basento e il torrente Cavone. Allagate le strade provinciali in direzione di Palazzo San Gervasio e Genzano di Lucania. A Pomarico una frana ha sfiorato delle abitazioni. Caduti fino a 50mm di pioggia tra la provincia di Bari, le Murge e l'alto corso del Bradano. Continua a nevicare a partire dai 600-800m sull'Appennino meridionale, oltre i 1000m in Calabria e sulla Sicilia.
CICLONE MEDITERRANEO IN AZIONE AL SUD - Il profondo vortice ciclonico nelle ultime ore si è portato verso lo Ionio, determinando condizioni di marcata instabilità su buona parte del Sud. L'aria artica, che ha accompagnato il peggioramento, ha favorito nevicate fino a quote collinari sulla dorsale appenninica meridionale, con fiocchi dai 600m in Campania e sulla Daunia. Un'abbondante nevicata ha colpito la città di Potenza, dove sono caduti nella notte fino a 32cm! Sul comparto siciliano invece i fiocchi sono arrivati a interessare città come Enna, Caltanissetta e Ragusa. Sul medio versante adriatico, tra i Monti Sibillini e l'Abruzzo, la neve si è spinta fin verso i 400-500m (mista a Sulmona). In Sardegna, a seguito delle bufere che giovedì 24 sono imperversate sulle aree interne dell'Isola, specificatamente il Nuorese, la situazione sta migliorando.
Emergenza neve nel sud della provincia di Salerno: in azione nel Vallo di Diano gli spazzaneve della protezione civile, dove sono state chiuse le scuole a Caggiano per problemi di sicurezza alla viabilità.
RISVEGLIO GELIDO AL NORDOVEST - Soprattutto sulle aree interessate dalla nevicata di mercoledì sera-notte, con valori minimi registrati fino a -8°C sulle province meridionali piemontesi (Asti, Cuneo, Alessandria), anche inferiori ai -10°C nel Monferrato. Minime tra -4 e -6°C su ampie zone della pianura lombarda ed emiliana occidentale. Freddo pungente anche al Nordest: valori fino a -15°C sulle Dolomiti (Brunico, Dobbiaco, Santo Stefano di Cadore), Asiago -13°C.
TENDENZA METEO PROSSIME ORE - La circolazione depressionaria si muoverà lentamente verso est, diretta sulla Grecia, ma continuerà a interessare soprattutto i settori peninsulari del Sud esposti all'Adriatico. Nuove precipitazioni colpiranno soprattutto Puglia, Basilicata, Calabria settentrionale (Pollino) e nord Sicilia, con temporali e nevicate a partire dai 500 metri (dagli 800m sul comparto siciliano). Precipitazioni, seppur meno intense, attese anche tra Molise e Abruzzo con neve in calo fino a 200-300m in tarda serata.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 17:40
CRONACA METEO DIRETTA, NEVE E DISAGI TRA LIGURIA E PIEMONTE - Sta prendendo vita il ciclone mediterraneo sulla Sardegna e da esso si alimenta una perturbazione che in queste ore sta interessando parte del Nordovest e centrali tirreniche. Neve copiosa su entroterra ligure e basso Piemonte, in particolare tra savonese, genovese occidentale e astigiano, con accumuli anche di 40cm in Appennino (Vara Superiore); a tratti la neve si è spinta fin sulla Riviera centrale sotto i colpi della tramontana scura con vera e propria bufera a Genova con temporale di neve e tracollo termico su valori prossimi allo 0°C, disagi in città specie nei quartieri Ovest. Neve anche su Langhe, specie tra Asti e Alessandria; fiocchi anche a Torino ma qui con neve debole. Forti disagi si stanno registrando sulle tratte appenniniche tra Liguria e Piemonte in particolare su A7, A26 e A21 tra Asti e Voghera con circolazione a tratti bloccata dalle ingenti nevicate, prestare attenzione!
Deboli nevicate hanno raggiunto anche l'Appennino emiliano occidentale a tratti la pianura emiliana più occidentale, nonchè la Lombardia sud-occidentale in particolare tra pavese e lodigiano ( Pavia imbiancata ), ma qui con al più una sbiancata; fiocchi segnalati anche a Milano. Nel frattempo stanno esaurendosi le nevicate tra Veneto e Friui Venezia Giulia, che dalla scorsa notte hanno prodotto locali imbiancate fin sulla spiaggia e accumuli più consistenti proprio sulla Venezia Giulia, con fiocchi da Rovigo a Padova, Treviso, Pordenone, Udine, Grado e Trieste.
NEVE IN COLLINA SU TOSCANA, LAZIO E UMBRIA - Nel frattempo peggiora anche al Centro con nuove precipitazion in particolare tra Toscana, Umbria e alto Lazio, dove sta nevicando mediamente dai 500m ( fenomeni comunque irregolari ),ma anche più in basso sul comparto toscano settentrionale ( fiocchi a Pistoia, fin sul fondovalle in Lunigiana ). Anche qui prestare massima attenzione, possibili disagi alla circolazione nelle tratte appenniniche verso l'Emilia. Da segnalare rovesci di neve anche in Sardegna mediamente dai 700-900m.
PROSSIME ORE NEVE SU PARTE DEL NORD, IN COLLINA AL CENTRO - Fino a stanotte ancora neve a tratti copiosa sulla Liguria interna, ma a tratti fin sulla Riviera centrale, nonchè sul basso Piemonte. deboli nevicate o nevischio potrà risalire anche il medio Piemonte, la pianura lombarda ma senza accumuli se non tra pavese e lodigiano. Neve debole anche sull'Emilia specie da Bologna verso ovest, mista a pioggia o in collina sulla Romagna; qualche fiocco non escluso ancora sul basso Veneto, mentre sul resto del Nordest i fenomeni tenderanno ad esaurirsi definitivamente.
Fenomeni sparsi in avanzamento al Centro con neve in collina tra Toscana, Umbria e alte Marche, oltre 500-800m sul resto del Centro; neve in calo sin verso i 400-600m in Sardegna. Qualche rovesio anche al Sud in primis sulla Campania, nevoso sotto i 1000m, così come sulla Sicilia, dove si potranno avere anche temporali entro la notte e neve sotto i 900-1000m. Previsioni in fase di aggiornamento, continuate a seguirci.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2019 ore 8:15
Una saccatura in discesa dal Mare del Nord sta accompagnando una perturbazione responsabile di un incremento dell'instabilità su parte delle regioni centro-settentrionali, con piogge in intensificazione e nevicate che raggiungono anche le quote pianeggianti o costiere. Al Nord spolverata nella notte sulle pianure di Friuli e Veneto ma con la neve che è caduta fino a Trieste, anche fitta nella serata di martedì 22, seppur senza accumuli di rilievo. Spolverata nella notte anche a Padova.
Al Nordovest intensificazione dei fenomeni in Liguria tra Savonese e Genovese dove piove con temperature piuttosto basse e poco superiori allo zero e la neve che cade sull'entroterra già a partire dai 200m circa.
Il richiamo di correnti umide dal Tirreno che precedono la discesa del fronte dalla Francia sta innescando alcuni fenomeni su Toscana, Sardegna e Lazio, nel primo caso con qualche fiocco che cade già a partire dai 200m circa, seppur si tratti di precipitazioni piuttosto deboli, che comunque hanno contribuito ad imbiancare il Senese. Qualche fenomeno segnalato inoltre tra Umbria e Marche, nevoso a quote molto basse, fino in pianura. Un po' di instabilità è presente al Sud, sul basso versante tirrenico, alle prese con alcuni rovesci su Campania, Calabria e Lucania
PROSSIME ORE. La giornata risulterà grigia su gran parte del Nord con deboli fenomeni all'estremo Nordest, in attenuazione in serata e nevosi comunque fino in pianura, precipitazioni in graduale intensificazione invece al Nordovest ed Emilia con neve anche in pianura, specie sul basso Piemonte. Al Centro instabile sul versante tirrenico e Sardegna con piogge e rovesci che assumeranno carattere nevoso dai 500/600m sull'isola, dai 300/500m, a tratti più in basso sulle zone interne toscane; qualche fenomeno in sconfinamento alle zone interne adriatiche. Al Sud a tratti instabile sul versante tirrenico e Sicilia con qualche fenomeno più frequente in serata, asciutto con schiarite anche ampie su quelli adriatico e ionico.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2019 ore 16:30
Continua il maltempo invernale su gran parte del Centro-Sud ma anche dell'Emilia Romagna durante il pomeriggio di martedì. Oltre alla Romagna imbiancata si segnala qualche fiocco avvistato a Bologna città. Neve sulle Marche a bassa quota ma anche in Toscana, zona quest'ultima in cui si inizia a registrare qualche disagio nella circolazione stradale. Nell'alta Valle del Savio, al Passo dei Mandrioli, le nevicate i 10/15cm di neve caduti hanno fatto scattare l'obbligo di transito con pneumatici invernali o catene. In alternativa la Polizia Stradale consiglia di percorrere l'A1 per valicare l'Appennino verso sud.
E' leggermente risalito il limite neve sul Lazio ed anche le precipitazioni hanno subito un'attenuazione nel pomeriggio, dopo che i fiocchi avevano raggiunto gli abitati di Viterbo e Rieti in mattinata. Nel frattempo si segnalano fenomeni che hanno assunto carattere temporalesco sul Salento.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2019 ore 11:00
Nella prima parte della mattinata la perturbazione ha guadagnato alcuni chilometri verso nord ed ha risalito parte della Romagna dando luogo a nevicate che in molti casi hanno imbiancato anche le spiagge. Neve quindi a Rimini e imbiancate anche le spiagge di Cervia, Cesenatico e Bellaria. Continua a nevicare a bassa quota sulle Marche, ma anche sulla bassa Toscana e alto Lazio, nel Viterbese.
Nel frattempo una linea temporalesca ha raggiunto il basso Tirreno innescando rovesci dalla Campania alla Calabria, fino al Messinese.
AGGIORNAMENTO 22 GENNAIO 2019 ore 8:30
Si sta approfondendo un vortice di bassa pressione in corrispondenza dell'Italia centro-meridionale intorno a cui ruota un sistema perturbato piuttosto attivo su parte delle nostre regioni. Sono quelle del Centro-Sud ad essere direttamente coinvolte e qui il maltempo si sta facendo sentire con piogge e fenomeni anche temporaleschi. In particolare si segnala l'ennesima giornata di maltempo sulle Marche con neve a bassa quota e fiocchi che cadono fino a 100/300m delle zone più a nord ai 400/600m di quelle a sud. Nevica anche oggi quindi a Urbino, ma fiocchi più a sud fino a Macerata. Fiocchi che anche oggi sconfinano a nord sulla Romagna, a partire dai 100/150m.
Fiocchi a partire dai 500/700m in Abruzzo con accumuli fino a 5/10cm a L'Aquila, mentre sul versante tirrenico è il Lazio la regione del Centro più coinvolta, con rovesci che hanno accumulato fino a 30mm sul Pontino. Nevica a bassa quota anche sull'alto Lazio, tanto che i fiocchi hanno fatto la loro comparsa all'alba di oggi (martedì) fino a Viterbo.
Piogge e temporali anche al Sud peninsulare, su Campania e Puglia, con accumuli fino a 30mm dalla mezzanotte sul Salernitano, con neve sulla dorsale dagli 800/900m. Instabile anche in Sardegna con rovesci e neve anche oggi dagli 800/900m.
PROSSIME ORE. Bel tempo su buona parte del Nord salvo addensamenti sulle coste adriatiche e sulla bassa Emilia, qui con qualche pioggia o nevicata dai 100m ma a tratti anche in pianura. Insisterà il maltempo al Centro, seppur con tendenza ad attenuazione dei fenomeni in Abruzzo. Ancora neve sulla dorsale dai 300/500m del settore tosco-umbro-marchigiano, ai 600/1000m della dorsale meridionale, con il tempo che si manterrà instabile un po' su tutto il Sud peninsulare. Qualche rovescio ancora in Sardegna.
19 GENNAIO 2019: Risveglio freddo e uggioso al Nord Italia. Tra la tarda nottata e le prime luci del giorno brevi nevicate hanno interessato l'alto Piemonte e le Prealpi Lombarde. Rovesci di neve a falde larghe, fortemente legati all'orografia alpina, hanno imbiancato alcune località delle Valli di Lanzo, del Biellese, del Varesotto e del Comasco. Il video in allegato, inviatoci da un lettore, ci giunge dal comune di Olgiate Comasco (CO).
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata le condizioni atmosferiche permarranno improntate al transito di una diffusa copertura nuvolosa, ma le precipitazioni tenderanno ad esaurirsi ovunque. Temperature pienamente invernali per l'afflusso di aria fredda nei bassi strati con massime non superiori ai 5/6°C.
CRONACA METEO: ROVESCI DI DAMA BIANCA DALLE MARCHE ALLA PUGLIA. BUFERE IN ABBRUZZO
Aggiornamento 15 GENNAIO 2019 ore 10:45
Si attenuano le nevicate sul Molise, dopo che sono proseguite ancora in mattinata lasciando al suolo 30cm di fresca a Campobasso, oltre 150cm a Capracotta. La situazione rimane comunque difficile nei paesi montani dove la circolazione stradale subisce forti disagi, anche a causa del ghiaccio formatosi in seguito alle temperature sotto zero. Qualche pioggia segnalata sull'alta Puglia con debole neve dai 600m. In Sicilia è il settore centro-orientale ad essere interessato dai fenomeni, comunque indeboliti nelle ultime ore e carattere nevoso dai 500m circa.
Aggiornamento 15 GENNAIO 2019 ore 10:30
SITUAZIONE. Una perturbazione orchestrata da un minimo di pressione ormai sull'Egeo sta agendo su parte delle regioni meridionali e sul medio adriatico, con piogge ed anche qualche temporale. Fenomeni più intensi si registrano in Abruzzo, dove l'aria fredda che affluisce dai Balcani favorisce anche nevicate a bassa quota, a partire dai 300/400m. Situazione simile nel Molise, dove i fiocchi cadono dai 400m circa. Più a sud qualche pioggia tra Campania interna, Basilicata e Sicilia orientale. Si segnalano però forti temporali nevosi che nella notte hanno impegnato la Daunia, con accumuli di neve fresca anche di 20cm a 800m di quota. Rovesci molto intensi nella notte hanno impegnato in Sicilia il Messinese, provocando allagamenti sia in città che in provincia e trasformando alcune strade in torrenti a causa del malfunzionamento dei tombini.
Sul resto d'Italia la situazione è decisamente migliore, grazie all'allontanamento del fronte verso sud. Anche sui confini alpini le nevicate abbondanti degli ultimi giorni si sono attenuate. Ma in Alto Adige ora è il pericolo valanghe a preoccupare, pari a 5 (molto forte) nella scala che va da 1 a 5. Già nella giornata di lunedì una grande valanga si è staccata in località Anterselva, isolando la parte alta del paese.
PROSSIME ORE. In giornata i fenomeni tenderanno ad attenuarsi al Sud, dopo che gli ultimi avranno interessato fino al mattino le zone interne di Abruzzo, Molise, Puglia centro-settentrionale, Campania, Lucania e alta Calabria, con neve a quote collinari. Nel corso del pomeriggio subentro di graduali schiarite, fino a cieli sereni in serata. Bel tempo prevalente sul resto d'Italia, con qualche velatura a o strato alto in transito al Nord.
Aggiornamento 15 GENNAIO 2019 ore 8:00
Continua ad affluire aria di origine artica sull'Italia con conseguenze diverse a seconda delle zone. Al Centro-Nord il tempo è più asciutto con schiarite prevalenti, ma le temperature sono molto rigide e diffusamente sotto zero ad inizio giornata con valori scesi all'alba fino a -7°C alla Malpensa, -5°C ad Arezzo e Perugia, sotto zero anche la Sardegna con -1°C a Cagliari. Il freddo interessa comunque anche il Sud tanto che a Cosenza la minima è scesa fino a -7°C.
Al Sud ma anche sul basso Abruzzo è la neve il fenomeno principale, abbondante in Appennino ma con fiocchi che si sono spinti fin sulle coste del Reggino, in particolare a Condofuri. Fiocchi segnalati inoltre a Napoli, Reggio Calabria e in Sicilia su Palermitano e Messinese, accumuli su Termini Imerese, ma imbiancata anche la spiaggia di Cefalù, Taormina. Fiocchi anche a Ragusa.
Situazione difficile sull'Appennino Molisano, dove si segnalano accumuli di fresca che raggiungono ormai i 150cm a Capracotta. Alcuni paesi sono isolati per la troppa neve caduta e sono raggiungibili soltanto con il gatto delle nevi dei Vigili del Fuoco di Agnone. In Sicilia nevica sulle zone dell'entroterra fino in pianura, mentre sulle zone di montagna notevoli sono gli accumuli di fresca, come a Enna dove il manto di neve raggiunge i 60cm.
PROSSIME ORE. Al Nord qualche fiocco sulle Alpi di confine, altrove più soleggiato. Al Centro nubi in aumento in Toscana, tra pomeriggio e sera anche su Umbria e Lazio, in Sardegna qualche piovasco sul versante occidentale. Variabile sull'Adriatico centrale con solo qualche fiocco in Abruzzo, qualche pioggia su Sicilia settentrionale con neve già dai 100m, spiccata variabilità altrove con qualche pioggia su Puglia e Calabria ionica ma con limite neve in rialzo a 700m sul Gargano.
Aggiornamento 14 GENNAIO 2019 ore 16:30
Passano le ore e il fronte in azione sul Meridione inizia a mollare la presa da nord, con i fenomeni che insistono ormai solo su Puglia, Lucania, Calabria ed est Sicilia, anche con qualche temporale sul Gargano e sul Messinese, mentre sull'Appennino la neve cade oltre i 1100/1300m. Più a nord i cieli si sono liberati, ma sulle Alpi confinali le correnti settentrionali continuano ad addossare nubi e nevicate, in particolare sul confine franco-svizzero e tra il settore retico e quello alto atesino.
Nel Trentino sudorientale si segnalano invece incidenti per gelicidio. Coinvolta soprattutto la Valsugana e la Strada Statale 47, dove a causa della pioggia ghiacciata sulla sede stradale si è verificato in mattinata un tamponamento a catena che ha coinvolto 30 veicoli provocando 18 feriti, di cui 5 gravi, e la temporanea chiusura della strada, riaperta poi intorno alle 13.
Sui confini alto atesini invece le nevicate abbondanti delle ultime ore hanno fatto salire il pericolo valanghe fino al grado 5 (molto forte) nella scala che va da 1 a 5, tanto che per motivi di sicurezza è stata chiusa la Vallelunga da Curon in poi.
Sulla Pianura Padana centro-occidentale invece il fohn ha fatto schizzare verso l'alto le temperature, con punte di 16°C a Milano e Bergamo, 15°C a Torino.
PROSSIME ORE. In giornata la perturbazione abbandonerà gradualmente le regioni centrali per concentrarsi al Sud, con piogge e rovesci più intensi sulla Calabria tirrenica che coinvolgeranno anche parte della Sicilia, specie il Messinese. In serata fenomeni in attenuazione anche con alcune schiarite, salvo un po' di instabilità che si attarderà in Puglia. Quota neve sui 1200m sulla dorsale, in calo a 1000m in serata. Bello sul resto d'Italia salvo addensamenti e neve sulle Alpi confinali dagli 800/1000m con qualche fiocco ancora in sconfinamento al versante sud. Ancora venti sostenuti di Maestrale, specie su Tirreno ed isole con raffiche che potranno toccare i 100km/h.
Aggiornamento 14 GENNAIO 2019 ore 10:00
Provenuta dal Nord Atlantico una perturbazione sta attraversando parte dello Stivale con effetti diversi a seconda delle zone. Le correnti settentrionali addossano i fenomeni ai versanti esteri delle Alpi con nevicate che a tratti riescono però a sfondare verso il settore meridionale alpino. Accumuli di fresca che raggiungono i 30/50cm in Valle Aurina (Alto Adige), 40cm a Livigno. Asciutto il resto del Nord, sottovento alle Alpi con schiarite prevalenti, mentre i fenomeni si ripresentano al Centro-Sud peninsulare con piogge e rovesci su Lazio, Umbria, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata e Puglia.
I fenomeni più intensi interessano la Campania, mentre sulla dorsale appenninica la neve cade a partire dai 1100/1200m del settore laziale-abruzzese, ai 1400m di quello campano-lucano. Si segnalano inoltre i forti venti di Maestrale che stanno soffiando su parte dell'Italia, in particolare sulla Sardegna dove si è raggiunta una raffica di quasi 140km/h nel Cagliaritano.
Aggiornamento 13 GENNAIO 2019 ore 21:00
La circolazione depressionaria che nella giornata di ieri ha portato ancora piogge e nevicate fino a quote basse su molte regioni del centro-sud si sta ora rapidamente spostando verso la Grecia, lasciando spazio libero ad una momentanea rimonta anticiclonica.
SCUOLE CHIUSE IN ABRUZZO, PIOGGIA E NEVE IN SICILIA - Nel corso della notte residue nevicate fino a quote molto basse hanno interessato Chietino, Vastese e alcune aree del Molise; in alcuni comuni della zona stamani le scuole sono rimaste chiuse, malgrado i fenomeni siano oramai definitivamente cessati da qualche ora.
Nelle ultime ore il maltempo si è concentrato soprattutto in Sicilia: le piogge hanno colpito in particolar modo la costa tirrenica (palermitano e milazzese), con la neve che è tornata ad imbiancare Nebrodi, Sicani e Madonie al di sopra dei 400/500 metri. Rovesci di moderata intensità stanno insistendo anche sul Siracusano, dove gli accumuli precipitativi hanno raggiunto localmente i 20 mm.
PROSSIME ORE - Le piogge dovrebbero lasciare l'isola entro le prime ore del pomeriggio, lasciando spazio così spazio a schiarite sempre più ampie. Sul resto del Paese nelle prossime ore avremo ovunque condizioni di tempo stabile e soleggiato, con variabilità residua che insisterà solamente lungo le regioni del versante adriatico. In serata nuovo aumento della nuvolosità sulla Sardegna, con piovaschi possibili nel corso della notte, e sui settori alpini di confine, dove sono attese deboli nevicate al di sopra dei 800/1000 metri. Temperature stazionarie al nord, in lieve rialzo al centro sud.
Aggiornamento 12 GENNAIO 2019 ore 11:50
La circolazione depressionaria che nella giornata di ieri ha portato ancora piogge e nevicate fino a quote basse su molte regioni del centro-sud si sta ora rapidamente spostando verso la Grecia, lasciando spazio libero ad una momentanea rimonta anticiclonica.
SCUOLE CHIUSE IN ABRUZZO, PIOGGIA E NEVE IN SICILIA - Nel corso della notte residue nevicate fino a quote molto basse hanno interessato Chietino, Vastese e alcune aree del Molise; in alcuni comuni della zona stamani le scuole sono rimaste chiuse, malgrado i fenomeni siano oramai definitivamente cessati da qualche ora.
Nelle ultime ore il maltempo si è concentrato soprattutto in Sicilia: le piogge hanno colpito in particolar modo la costa tirrenica (palermitano e milazzese), con la neve che è tornata ad imbiancare Nebrodi, Sicani e Madonie al di sopra dei 400/500 metri. Rovesci di moderata intensità stanno insistendo anche sul Siracusano, dove gli accumuli precipitativi hanno raggiunto localmente i 20 mm.
PROSSIME ORE - Le piogge dovrebbero lasciare l'isola entro le prime ore del pomeriggio, lasciando spazio così spazio a schiarite sempre più ampie. Sul resto del Paese nelle prossime ore avremo ovunque condizioni di tempo stabile e soleggiato, con variabilità residua che insisterà solamente lungo le regioni del versante adriatico. In serata nuovo aumento della nuvolosità sulla Sardegna, con piovaschi possibili nel corso della notte, e sui settori alpini di confine, dove sono attese deboli nevicate al di sopra dei 800/1000 metri. Temperature stazionarie al nord, in lieve rialzo al centro sud.
Aggiornamento 11 GENNAIO 2019 ore 14:00
Passano le ore e continua ad imperversare l'instabilità sul versante adriatico dello Stivale. A metà giornata sono giunti anche alcuni temporali sulla costa molisana, mentre rovesci di pioggia si scaricano sul basso Abruzzo con accumuli pluviometrici che superano anche i 20mm dalla mezzanotte, mentre sulle zone interne la neve cade sai 200/300m.
Neve anche sulle zone interne marchigiane da quote di bassa collina, con sconfinamenti all'Umbria nella zona di Assisi.
Aggiornamento 11 GENNAIO 2019 ore 9:00
Sta raggiungendo il culmine la seconda irruzione artica del 2019 ed è sull'Adriatico che si concentrano le masse di aria fredda in discesa dalle latitudini settentrionali. Sono in corso nevicate che raggiungono localmente quote di pianura tra basse Marche ed Abruzzo, alle prese con piogge sulle coste ma con fenomeni che si trasformano in neve inoltrandosi verso l'interno, già a quote pianeggianti.
In Abruzzo la neve è caduta a quote di pianura o di bassa collina su Teramano, Pescarese e Chietino, tanto che i sindaci di alcuni comuni hanno deciso per la chiusura delle scuole oggi, venerdì, a Penne e Città Sant'Angelo. Scuole chiuse venerdì 11 gennaio anche a Chieti e Provincia. Neve anche tra Molise e alta Puglia, ma mediamente oltre i 300m.
Sul resto d'Italia si segnala qualche rovescio su Sardegna orientale e nord Sicilia, ma è il freddo pungente ad accomunare un po' tutte le regioni, con la colonnina diffusamente sotto zero al Centro-Nord ma e su tratti del Sud. Minime fino a -7° registrate nei dintorni di Parma, tra -4 e -1° sul resto della Pianura Padana. Al Centro si toccano i -5° a Firenze, -3° a Frosinone, in Campania -1° a Grazzanise nel Casertano, -1° anche nel Salento, a Lecce.
Nella notte la neve è caduta anche in Umbria fino a quote di pianura, con rovesci brevi ma di una certa intensità hanno interessato infatti il Perugino lasciando al suolo giusto qualche centimetro di neve.
Aggiornamento 10 GENNAIO 2019 ore 11:30
FREDDO E NEVE SUL VERSANTE ADRIATICO. Il peggioramento di matrice artica è in azione dalla serata di mercoledì 9 su gran parte delle regioni del Centrosud. Tra la sera e la notte precipitazioni sparse hanno colpito le regioni del versante adriatico: rovesci di graupel hanno interessato le località costiere di Marche e Abruzzo ma localmente anche la Romagna, comprese le città di Ancona e Forlì. La neve è caduta al di sopra dei 200/300 metri, imbiancando le colline dell'ascolano e del teramano. Precipitazioni nevose hanno interessato anche L'Aquila, mentre città come Teramo e Lanciano si sono risvegliate con una leggera coltre bianca su auto e tetti.
NEVE SU CALABRIA, BASILICATA, SARDEGNA. Anche le regioni meridionali stanno facendo i conti con quest'ondata di freddo artico. In Calabria la neve è caduta nel corso nella serata e in nottata fino a quote di media collina, interessando sopratutto i versanti tirrenici del cosentino (Pollino e Valle dell'Esaro) e dall'alba anche in pianura nella Valle del Crati. Imbiancate anche le città di Rende e Cosenza, dove le scuole questa mattina sono rimaste chiuse. Nevicate moderate hanno colpito anche la Basilicata, in particolare il Potentino: sul capoluogo sono caduti circa 10 centimetri di neve. La neve è caduta anche in provincia di Nuoro fino a quote collinari, provocando qualche disagio sulle strade.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2019 ore 12:30
Insiste il maltempo al Centro-Sud e si intensifica su Abruzzo e basso versante tirrenico. Si abbassa la quota neve sull'Appennino meridionale in corrispondenza dei fenomeni più intensi, come avvenuto a Potenza imbiancata fino a 800m. Salgono gli accumuli pluviometrici sulla Calabria tirrenica, con valori che a metà giornata si superano i 60mm sul Cosentino. Piogge anche sull'ovest della Sardegna con neve a quote collinari. Al Nord persiste la nebbia sulla pianura padano-veneta, mentre dalle Alpi di confine i fiocchi riescono localmente a sconfinare più a sud sul versante meridionale alpino.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2019 ore 8:30
Con l'approfondimento di un minimo di pressione in corrispondenza del Sud peninsulare il tempo è andato peggiorando sulle regioni centro-meridionali, per l'azione di una perturbazione che sta portando piogge che fino ad ora hanno impegnato soprattutto il versante tirrenico. Maggiormente interessata dai fenomeni è la Calabria: dalla mezzanotte si raggiungono accumuli pluviometrici di oltre 50mm sul Cosentino. Piogge in intensificazione dall'alba anche tra Abruzzo e Molise e sulla Sicilia sudorientale. Sulla dorsale appenninica è tornata la neve dalla notte, mediamente oltre i 1000m.
Ma la neve cade anche sui confini alpini, a causa di una perturbazione in discesa dal Nord Europa e sospinta da aria fredda di origine artica. Sul versante padano delle Alpi invece si registrano alcune raffiche di fohn che scendono lungo le valli e che sfociano in alcuni sbocchi vallivi tra Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia. Laddove il fohn non arriva hanno vita facile le nebbie, protagoniste all'alba di oggi, mercoledì 9, su buona parte della Pianura Padana, specie sull'Emilia Romagna, che si manifesta anche con temperature sotto zero dando luogo al fenomeno della cosiddetta 'neve chimica'.
PROSSIME ORE. La perturbazione insisterà al Sud e sul medio Adriatico con piogge e rovesci che tenderanno però ad attenuarsi sul versante tirrenico peninsulare. Instabile con piogge e rovesci anche su nord Sicilia e Sardegna settentrionale. Limite neve in calo in giornata per l'ingresso dell'aria fredda dalle latitudini settentrionali, fino a 200/500m sul medio Adriatico, 500/800m sulla dorsale meridionale e in Sardegna. Più stabile sui settori centro-settentrionali tirrenici e sulla Pianura Padana ma con nebbie che potranno insistere anche fino a sera sul Veneto.
Aggiornamento 6 GENNAIO 2019 ore 11:30
SITUAZIONE. Non si è ancora del tutto esaurita la fase di maltempo invernale che ha coinvolto parte d'Italia ed i suoi ultimi effetti sono ancora avvertibili su parte delle regioni meridionali, dove sono in atto alcuni rovesci sparsi. In particolare si segnalano quelli che stanno coinvolgendo la Puglia intorno al Gargano e alla Daunia, anche con locali temporali, dove qualche sparuto fiocco di neve riesce a cadere a quote collinari. Alle prese con una locale instabilità la Sicilia con alcuni rovesci sul Messinese e sulle zone interne, a carattere nevoso dai 900m e alcuni fenomeni che sconfinano al Reggino. Rimangono comunque i notevoli accumuli di neve fino a bassa quota che fino a ieri, sabato 5, si sono concentrati al Sud e sulla dorsale del medio-basso Adriatico.
Sul resto d'Italia il tempo è più stabile a parte alcuni addensamenti sui confini alpini centro-orientali, ma le temperature nei bassi strati rimangono ancora piuttosto basse ed in molti casi sotto zero. In Pianura Padana si registrano -5°C a Verona e -6°C a Ferrara, al Centro -4°C ad Arezzo e -3°C a Firenze.
PROSSIME ORE. Addensamenti persisteranno sui confini alpini con qualche fiocco su quelli alto atesini, bello sul resto del Nord con alcune raffiche di fohn al Nordovest. Al Centro nubi in aumento sull'Adriatico con ritorno di alcune piogge in Abruzzo e neve dai 700m, meglio altrove. Al Sud instabile su Puglia, dorsale e Calabria ionica con qualche rovescio nevoso dai 700/1000m.
Aggiornamento 5 GENNAIO 2019 ore 15:00
Si attenuano le nevicate sul Molise, dopo che sono proseguite ancora in mattinata lasciando al suolo 30cm di fresca a Campobasso, oltre 150cm a Capracotta. La situazione rimane comunque difficile nei paesi montani dove la circolazione stradale subisce forti disagi, anche a causa del ghiaccio formatosi in seguito alle temperature sotto zero. Qualche pioggia segnalata sull'alta Puglia con debole neve dai 600m. In Sicilia è il settore centro-orientale ad essere interessato dai fenomeni, comunque indeboliti nelle ultime ore e carattere nevoso dai 500m circa.
Aggiornamento 5 GENNAIO 2019 ore 10:50
Continua ad affluire aria di origine artica sull'Italia con conseguenze diverse a seconda delle zone. Al Centro-Nord il tempo è più asciutto con schiarite prevalenti, ma le temperature sono molto rigide e diffusamente sotto zero ad inizio giornata con valori scesi all'alba fino a -7°C alla Malpensa, -5°C ad Arezzo e Perugia, sotto zero anche la Sardegna con -1°C a Cagliari. Il freddo interessa comunque anche il Sud tanto che a Cosenza la minima è scesa fino a -7°C.
Al Sud ma anche sul basso Abruzzo è la neve il fenomeno principale, abbondante in Appennino ma con fiocchi che si sono spinti fin sulle coste del Reggino, in particolare a Condofuri. Fiocchi segnalati inoltre a Napoli, Reggio Calabria e in Sicilia su Palermitano e Messinese, accumuli su Termini Imerese, ma imbiancata anche la spiaggia di Cefalù.
A Canicattì (AG) accumuli di neve durante la serata e in particolar modo nella nottata di 7/8 cm di coltre bianca.
Situazione difficile sull'Appennino Molisano, dove si segnalano accumuli di fresca che raggiungono ormai i 150cm a Capracotta. Alcuni paesi sono isolati per la troppa neve caduta e sono raggiungibili soltanto con il gatto delle nevi dei Vigili del Fuoco di Agnone. In Sicilia nevica sulle zone dell'entroterra fino in pianura, mentre sulle zone di montagna notevoli sono gli accumuli di fresca, come a Enna dove il manto di neve raggiunge i 60cm.
PROSSIME ORE. Al Nord qualche fiocco sulle Alpi di confine, altrove più soleggiato. Al Centro nubi in aumento in Toscana, tra pomeriggio e sera anche su Umbria e Lazio, in Sardegna qualche piovasco sul versante occidentale. Variabile sull'Adriatico centrale con solo qualche fiocco in Abruzzo, qualche pioggia su Sicilia settentrionale con neve già dai 100m, spiccata variabilità altrove con qualche pioggia su Puglia e Calabria ionica ma con limite neve in rialzo a 700m sul Gargano.
AGGIORNAMENTO 4 GENNAIO 2019 ore 10:00
Continua a nevicare sull'Adriatico, dalla Romagna alla Puglia, anche se non in modo regolare ed omogeneo. Fiocchi infatti sul Riminese, mentre sulle Marche sono le zone interne a venire imbiancate. In Abruzzo deboli piogge interessano la fascia costiera, mentre sull'interno la neve cade oltre i 100/300m tra Teramano e Chietino, fino in pianura sulle zone più interne. Situazione simile nel Molise, mentre in Puglia la neve si è temporaneamente trasformata in pioggia sulla costa salentina, dove la temperatura è salita seppur di poco sopra zero. In Sicilia nevica su Madonie, Nebrodi, Peloritani e zona etnea già a partire da quote molto basse, oltre soli 100m ma con fiocchi anche a Taormina e a tratti a Palermo.
Aggiornamento 4 GENNAIO 2019 ore 8:00
E' giunta nel pieno l'irruzione artica che ha conquistato l'Italia e sta facendo sprofondare le temperature su valori abbondantemente sotto le medie. I fenomeni si concentrano sull'Adriatico, dalle Marche alla Puglia e, date le basse temperature determinate dall'ingresso di masse di aria artica, le precipitazioni riescono ad assumere carattere nevoso a quote molto basse, addirittura fin sulle spiagge.
I fiocchi sino caduti nella notte fin sul Riminese, mentre sono state imbiancate le spiagge di Senigallia grazie a rovesci di neve tonda che nell'immediato entroterra hanno consentito l'accumulo di qualche centimetro. Nella notte rovesci di neve hanno interessato in Abruzzo la zona di Pescara. Nevicate consistenti interessano l'entroterra con coinvolgimento dell'Aquilano, dove nella notte sono caduti 10cm di fresca. Abbondanti nevicate nel Molise con accumuli anche superiori al metro oltre i 1500m.
Scendendo più a sud troviamo neve anche sulla costa pugliese, con i fiocchi che si sono spinti fin sul Salento interessando città come Bari, Brindisi e Lecce, proprio su quest'ultima lasciando al suolo 10cm. Fiocchi che sono sconfinati alla Campania cadendo su Benevento e Avellino, ma alcuni anche nel Napoletano, Casertano e Salernitano tanto che è stata imbiancata la zona vesuviana. Interessata da nevicate anche la Basilicata, fin sulla costa. Rientra nell'area di maltempo la Sicilia, dove sono stati imbiancanti diversi centri montani delle Madonie. Arrivati i primi rovesci mattutini e anche la neve a Monreale! Durante i primi rovesci, segnalati anche i primi fiocchi in mezzo alla pioggia a Palermo centro.
Situazione più stabile sul versante tirrenico dello Stivale ma le temperature hanno subito un brusco abbassamento dappertutto con valori minimi scesi fino a -7° a Ferrara e Novara, -6° a Udine e Malpensa, -7° nell'Aretino, -5° a Firenze, mentre sulle Alpi orientali si è scesi fino a -13°n alla Paganella (2100m).
PROSSIME ORE. Proseguiranno per gran parte della giornata le nevicate sull'Adriatico, anche fin sulla costa tra Abruzzo e Puglia, mentre i fenomeni tenderanno ad attenuarsi sulle Marche. Neve sulla dorsale con fenomeni che si intensificheranno in Calabria dove si abbasseranno fin verso i 200/400m, ma nella non esclusi alcuni fiocchi anche sulle coste ioniche. Instabile in Sicilia, specie settentrionale, con neve in calo fino a 100/300m in serata. Stabile sul resto d'Italia salvo addensamenti e nevischio sui confini alto atesini.
Aggiornamento 3 DICEMBRE 2019 ore 16:25
La neve ha ormai raggiunto in queste ore anche le quote pianeggianti e in diverse situazioni i litorali, nevicate seppur a tratti e senza accumuli significativi vengono segnalate dall'Abruzzo al Salento con fiocchi a Pescara, Vasto, Termoli, Bari, Brindisi, Lecce e persino a Santa Maria di Leuca. Nevicate abbondanti interessano invece le zone interne di Abruzzo, Molise, Puglia, segnatamente al Foggiano e al subappennino Dauno fino alle Murge dove si sono sviluppati persino dei temporali nevosi, neve abbondante anche in Basilicata soprattutto la provincia di Matera. Accumuli notevoli in provincia dell'Aquila, Chieti, Isernia e Campobasso dove il manto nevoso fresco raggiunge mediamente i 25-30cm ma con punte di oltre mezzo metro dai 1000m tra alto Sangro, Majella e Gran Sasso; pesanti accumuli a Capracotta letteralmente sommersa da un metro di neve. Le località sciistiche di Roccaraso e Rivisondoli sono quasi irraggiungibili.
Neve anche in Campania tra Benevento, Avellino, Caserta. A caserta città non si segnalano accumuli, in provincia invece si e anche a Caserta vecchia una temporanea spolverata. Nel beneventano la neve sta cadendo a tratti con leggeri accumuli anche nella città di Benevento, mentre sull'alto Sannio soprattutto al confine con il Molise il manto nevoso raggiunge e supera in diverse situazioni anche i 20cm. Neve da sfondamento poi a Napoli città con fiocchi soprattutto nella provincia orientale e una leggera imbiancata del Vesuvio, neve a tratti anche a Salerno fin sulla costa ma senza accumuli. Temporali e neve anche tra Calabria e Sicilia, a quote molto basse sull'alta Calabria ionica e la Sila Greca, ancora in collina ma con quota neve in calo repentino sulla Sicilia dove sono state registrate anche delle grandinate.
METEO DIRETTA, E' ARRIVATO IL GRANDE FREDDO, NEVE SU ADRIATICHE E SUD, BUFERE IN ABRUZZO - Nelle ultime ore l'irruzione artica che ha portato il gelo su Europa centro-orientale ha raggiunto anche l'Italia, dove le temperature sono in sensibile calo. Rovesci di neve si sono avuti a quote collinari sulle adriatiche dalle Marche alla Puglia: neve più abbondante tra l'Abruzzo e l'alto Sangro molisano dove si registra anche oltre mezzo metro dai 1000m di quota come a Roccaraso. Vere e proprie bufere imperversano sull'Appennino abruzzese, dal Gran Sasso, alla Marsica e Majella. Fiocchi anche in località come Teramo, Chieti, l'Aquila ( qui circa 10 cm ), Sulmona, aree interne del Vastese, Campobasso; qualche rovescio di neve pure sulle Marche, specie meridionali e in particolare sull'ascolano. Da segnalare neve anche su Gargano, Daunia e Murge, con fiocchi ad Altamura. Qualche locale nevicata da sfondamento ha interessato anche Umbria sud-orientale, in primis l'area di Norcia, nonchè l'Appennino laziale e la Campania soprattutto interna: fiocchi ad Avellino e Benevento, ma anche sul casertano, così come sul reatino. Rovesci di neve in modo molto localizzato hanno interessato pure Basilicata, con bella nevicata a Matera e Potenza, la Calabria, in particolare l'area della Sila e l'Aspromonte, e la Sicilia, soprattutto tirrenica. Su Calabria e Sicilia la quota neve si attesta in genere sui 500-700m, fiocchi segnalati anche a Piazza Armerina.
Le ferrovie hanno attivato la fase dei piani neve e gelo su alcune linee ferroviarie di Marche, Abruzzo, Puglia, Molise e Campania. In queste regioni i servizi regionali, si legge in una nota, saranno ridotti mediamente del 30% per forte vento che potrebbe aggravare la situazione con particolari accumuli di neve.
Le temperature stanno come detto calando rapidamente: sull'Appennino centro-settentrionale le temperature oscillano mediamente tra i -3°C e i -6°C a 1000m, fino a -8/-10°C a 1500m, inferiori dai 2000m. Brusco calo termico anche sulle Alpi, sebbene il freddo sia parzialmente smorzato dall'effetto favonico. I venti di foehn si sono fatti sentire in particolare su Alpi e Nordovest dove nella scorsa notte si sono avute ancora raffiche di oltre 100km/h, in particolare vallate alpine e zona laghi lombardi. Venti in deciso rinforzo anche al Centrosud dove soffia teso Grecale, Tramontana e Maestrale, con raffiche di oltre 60-70km/h in particolare su coste e basso Tirreno.
METEO ITALIA PROSSIME ORE - Rovesci di neve fino in collina tra Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, in calo sino in pianura dalla sera, Salento incluso. Sempre a fine giornata nuovi rovesci di neve sparsi tenderanno a risalire Marche, marginalmente Romagna; parziale sfondamento su Umbria orientale e Appennino laziale. Qualche nevicata anche sulla Campania interna, in occasionale sconfinamento alla costa entro la notte. Rovesci di neve in collina anche sull'alta Calabria jonica e il comparto meridionale, nonchè sulla Sicilia centro-settentrionale. Tra le varie città a rischio neve segnaliamo Rimini, Pesaro, Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Pescara, Sulmona, l'Aquila, Chieti, Vasto, Campobasso, Termoli. Entro venerdì neve anche Foggia, Bari, Lecce, Brindisi, possibile pure ad Avellino, Benevento, Potenza, Matera; fiocchi non esclusi nella notte tra giovedì e venerdì anche a Salerno, Caserta e Napoli. Sempre tra giovedì notte e venerdì mattina sarà possibile neve a tratti anche a Crotone. Nel corso di venerdì pioggia mista a neve non esclusa anche tra Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria durante i fenomeni più intensi. Qualche fiocco da sfondamento potrà interessare anche Perugia, ma senza accumuli particolari. Freddo ma secco altrove. Venerdì 4 gennaio apice del freddo con altra neve su adriatiche e Sud, anche in pianura.
AGGIORNAMENTO 3 GENNAIO 2019 ore 11:00
Quota neve in repentino calo lungo l'Adriatico e sulle zone interne dell'Appennino, in queste ultime ore i fiocchi cadono fin sulle coste abruzzesi e molisane seppur senza accumuli, per il momento. Nevicate abbondanti anche a carattere di bufera continuano ad interessare le interne abruzzesi e il Molise con addirittura dei temporali nevosi. Accumuli già importanti in provincia dell'Aquila, Chieti, Isernia e Campobasso dove il manto nevoso fresco raggiunge e localmente supera anche i 25-30cm. Neve da sfondamento anche in Campania, i fiocchi hanno raggiunto anche Avellino, Caserta e a tratti persino la provincia orientale di Napoli con fiocchi avvistati anche nelle zone alte della città. Neve abbondante in Basilicata nel Potentino e nel Materano, neve anche in Puglia sulle Murge baresi e tarantine, neve in Calabria sulla Sila greca fino a quote molto basse. In sicilia temporali grandinigeni e neve dai 900-1000m.
3 GENNAIO 2019: METEO DIRETTA, ARRIVA IL FREDDO, NEVE SU ADRIATICHE E SUD, BUFERE IN ABRUZZO - Nelle ultime ore l'irruzione artica che ha portato il gelo su Europa centro-orientale ha raggiunto anche l'Italia, dove le temperature sono in sensibile calo. Rovesci di neve si sono avuti a quote collinari sulle adriatiche dalle Marche alla Puglia: neve più abbondante tra l'Abruzzo e l'alto Sangro molisano dove si registra anche oltre mezzo metro dai 1000m di quota come a Roccaraso. Vere e proprie bufere imperversano sull'Appennino abruzzese, dal Gran Sasso, alla Marsica e Majella. Fiocchi anche in località come Teramo, Chieti, l'Aquila ( qui circa 10 cm ), Sulmona, aree interne del Vastese, Campobasso; qualche rovescio di neve pure sulle Marche, specie meridionali e in particolare sull'ascolano. Da segnalare neve anche su Gargano, Daunia e Murge, con fiocchi ad Altamura. Qualche locale nevicata da sfondamento ha interessato anche Umbria sud-orientale, in primis l'area di Norcia, nonchè l'Appennino laziale e la Campania soprattutto interna: fiocchi ad Avellino e Benevento, ma anche sul casertano, così come sul reatino. Rovesci di neve in modo molto localizzato hanno interessato pure Basilicata, con bella nevicata a Matera e Potenza, la Calabria, in particolare l'area della Sila e l'Aspromonte, e la Sicilia, soprattutto tirrenica. Su Calabria e Sicilia la quota neve si attesta in genere sui 500-700m, fiocchi segnalati anche a Piazza Armerina.
Le ferrovie hanno attivato la fase dei piani neve e gelo su alcune linee ferroviarie di Marche, Abruzzo, Puglia, Molise e Campania. In queste regioni i servizi regionali, si legge in una nota, saranno ridotti mediamente del 30% per forte vento che potrebbe aggravare la situazione con particolari accumuli di neve.
Le temperature stanno come detto calando rapidamente: sull'Appennino centro-settentrionale le temperature oscillano mediamente tra i -3°C e i -6°C a 1000m, fino a -8/-10°C a 1500m, inferiori dai 2000m. Brusco calo termico anche sulle Alpi, sebbene il freddo sia parzialmente smorzato dall'effetto favonico. I venti di foehn si sono fatti sentire in particolare su Alpi e Nordovest dove nella scorsa notte si sono avute ancora raffiche di oltre 100km/h, in particolare vallate alpine e zona laghi lombardi. Venti in deciso rinforzo anche al Centrosud dove soffia teso Grecale, Tramontana e Maestrale, con raffiche di oltre 60-70km/h in particolare su coste e basso Tirreno.
METEO ITALIA PROSSIME ORE - Rovesci di neve fino in collina tra Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, in calo sino in pianura dalla sera, Salento incluso. Sempre a fine giornata nuovi rovesci di neve sparsi tenderanno a risalire Marche, marginalmente Romagna; parziale sfondamento su Umbria orientale e Appennino laziale. Qualche nevicata anche sulla Campania interna, in occasionale sconfinamento alla costa entro la notte. Rovesci di neve in collina anche sull'alta Calabria jonica e il comparto meridionale, nonchè sulla Sicilia centro-settentrionale. Tra le varie città a rischio neve segnaliamo Rimini, Pesaro, Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Pescara, Sulmona, l'Aquila, Chieti, Vasto, Campobasso, Termoli. Entro venerdì neve anche Foggia, Bari, Lecce, Brindisi, possibile pure ad Avellino, Benevento, Potenza, Matera; fiocchi non esclusi nella notte tra giovedì e venerdì anche a Salerno, Caserta e Napoli. Sempre tra giovedì notte e venerdì mattina sarà possibile neve a tratti anche a Crotone. Nel corso di venerdì pioggia mista a neve non esclusa anche tra Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria durante i fenomeni più intensi. Qualche fiocco da sfondamento potrà interessare anche Perugia, ma senza accumuli particolari. Freddo ma secco altrove. Venerdì 4 gennaio apice del freddo con altra neve su adriatiche e Sud, anche in pianura.
Si attenuano le nevicate sul Molise, dopo che sono proseguite ancora in mattinata lasciando al suolo 30cm di fresca a Campobasso, oltre 150cm a Capracotta. La situazione rimane comunque difficile nei paesi montani dove la circolazione stradale subisce forti disagi, anche a causa del ghiaccio formatosi in seguito alle temperature sotto zero. Qualche pioggia segnalata sull'alta Puglia con debole neve dai 600m. In Sicilia è il settore centro-orientale ad essere interessato dai fenomeni, comunque indeboliti nelle ultime ore e carattere nevoso dai 500m circa.
Aggiornamento 15 GENNAIO 2019 ore 10:30
SITUAZIONE. Una perturbazione orchestrata da un minimo di pressione ormai sull'Egeo sta agendo su parte delle regioni meridionali e sul medio adriatico, con piogge ed anche qualche temporale. Fenomeni più intensi si registrano in Abruzzo, dove l'aria fredda che affluisce dai Balcani favorisce anche nevicate a bassa quota, a partire dai 300/400m. Situazione simile nel Molise, dove i fiocchi cadono dai 400m circa. Più a sud qualche pioggia tra Campania interna, Basilicata e Sicilia orientale. Si segnalano però forti temporali nevosi che nella notte hanno impegnato la Daunia, con accumuli di neve fresca anche di 20cm a 800m di quota. Rovesci molto intensi nella notte hanno impegnato in Sicilia il Messinese, provocando allagamenti sia in città che in provincia e trasformando alcune strade in torrenti a causa del malfunzionamento dei tombini.
Sul resto d'Italia la situazione è decisamente migliore, grazie all'allontanamento del fronte verso sud. Anche sui confini alpini le nevicate abbondanti degli ultimi giorni si sono attenuate. Ma in Alto Adige ora è il pericolo valanghe a preoccupare, pari a 5 (molto forte) nella scala che va da 1 a 5. Già nella giornata di lunedì una grande valanga si è staccata in località Anterselva, isolando la parte alta del paese.
PROSSIME ORE. In giornata i fenomeni tenderanno ad attenuarsi al Sud, dopo che gli ultimi avranno interessato fino al mattino le zone interne di Abruzzo, Molise, Puglia centro-settentrionale, Campania, Lucania e alta Calabria, con neve a quote collinari. Nel corso del pomeriggio subentro di graduali schiarite, fino a cieli sereni in serata. Bel tempo prevalente sul resto d'Italia, con qualche velatura a o strato alto in transito al Nord.
Aggiornamento 15 GENNAIO 2019 ore 8:00
Continua ad affluire aria di origine artica sull'Italia con conseguenze diverse a seconda delle zone. Al Centro-Nord il tempo è più asciutto con schiarite prevalenti, ma le temperature sono molto rigide e diffusamente sotto zero ad inizio giornata con valori scesi all'alba fino a -7°C alla Malpensa, -5°C ad Arezzo e Perugia, sotto zero anche la Sardegna con -1°C a Cagliari. Il freddo interessa comunque anche il Sud tanto che a Cosenza la minima è scesa fino a -7°C.
Al Sud ma anche sul basso Abruzzo è la neve il fenomeno principale, abbondante in Appennino ma con fiocchi che si sono spinti fin sulle coste del Reggino, in particolare a Condofuri. Fiocchi segnalati inoltre a Napoli, Reggio Calabria e in Sicilia su Palermitano e Messinese, accumuli su Termini Imerese, ma imbiancata anche la spiaggia di Cefalù, Taormina. Fiocchi anche a Ragusa.
Situazione difficile sull'Appennino Molisano, dove si segnalano accumuli di fresca che raggiungono ormai i 150cm a Capracotta. Alcuni paesi sono isolati per la troppa neve caduta e sono raggiungibili soltanto con il gatto delle nevi dei Vigili del Fuoco di Agnone. In Sicilia nevica sulle zone dell'entroterra fino in pianura, mentre sulle zone di montagna notevoli sono gli accumuli di fresca, come a Enna dove il manto di neve raggiunge i 60cm.
PROSSIME ORE. Al Nord qualche fiocco sulle Alpi di confine, altrove più soleggiato. Al Centro nubi in aumento in Toscana, tra pomeriggio e sera anche su Umbria e Lazio, in Sardegna qualche piovasco sul versante occidentale. Variabile sull'Adriatico centrale con solo qualche fiocco in Abruzzo, qualche pioggia su Sicilia settentrionale con neve già dai 100m, spiccata variabilità altrove con qualche pioggia su Puglia e Calabria ionica ma con limite neve in rialzo a 700m sul Gargano.
Aggiornamento 14 GENNAIO 2019 ore 16:30
Passano le ore e il fronte in azione sul Meridione inizia a mollare la presa da nord, con i fenomeni che insistono ormai solo su Puglia, Lucania, Calabria ed est Sicilia, anche con qualche temporale sul Gargano e sul Messinese, mentre sull'Appennino la neve cade oltre i 1100/1300m. Più a nord i cieli si sono liberati, ma sulle Alpi confinali le correnti settentrionali continuano ad addossare nubi e nevicate, in particolare sul confine franco-svizzero e tra il settore retico e quello alto atesino.
Nel Trentino sudorientale si segnalano invece incidenti per gelicidio. Coinvolta soprattutto la Valsugana e la Strada Statale 47, dove a causa della pioggia ghiacciata sulla sede stradale si è verificato in mattinata un tamponamento a catena che ha coinvolto 30 veicoli provocando 18 feriti, di cui 5 gravi, e la temporanea chiusura della strada, riaperta poi intorno alle 13.
Sui confini alto atesini invece le nevicate abbondanti delle ultime ore hanno fatto salire il pericolo valanghe fino al grado 5 (molto forte) nella scala che va da 1 a 5, tanto che per motivi di sicurezza è stata chiusa la Vallelunga da Curon in poi.
Sulla Pianura Padana centro-occidentale invece il fohn ha fatto schizzare verso l'alto le temperature, con punte di 16°C a Milano e Bergamo, 15°C a Torino.
PROSSIME ORE. In giornata la perturbazione abbandonerà gradualmente le regioni centrali per concentrarsi al Sud, con piogge e rovesci più intensi sulla Calabria tirrenica che coinvolgeranno anche parte della Sicilia, specie il Messinese. In serata fenomeni in attenuazione anche con alcune schiarite, salvo un po' di instabilità che si attarderà in Puglia. Quota neve sui 1200m sulla dorsale, in calo a 1000m in serata. Bello sul resto d'Italia salvo addensamenti e neve sulle Alpi confinali dagli 800/1000m con qualche fiocco ancora in sconfinamento al versante sud. Ancora venti sostenuti di Maestrale, specie su Tirreno ed isole con raffiche che potranno toccare i 100km/h.
Aggiornamento 14 GENNAIO 2019 ore 10:00
Provenuta dal Nord Atlantico una perturbazione sta attraversando parte dello Stivale con effetti diversi a seconda delle zone. Le correnti settentrionali addossano i fenomeni ai versanti esteri delle Alpi con nevicate che a tratti riescono però a sfondare verso il settore meridionale alpino. Accumuli di fresca che raggiungono i 30/50cm in Valle Aurina (Alto Adige), 40cm a Livigno. Asciutto il resto del Nord, sottovento alle Alpi con schiarite prevalenti, mentre i fenomeni si ripresentano al Centro-Sud peninsulare con piogge e rovesci su Lazio, Umbria, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata e Puglia.
I fenomeni più intensi interessano la Campania, mentre sulla dorsale appenninica la neve cade a partire dai 1100/1200m del settore laziale-abruzzese, ai 1400m di quello campano-lucano. Si segnalano inoltre i forti venti di Maestrale che stanno soffiando su parte dell'Italia, in particolare sulla Sardegna dove si è raggiunta una raffica di quasi 140km/h nel Cagliaritano.
Aggiornamento 13 GENNAIO 2019 ore 21:00
La circolazione depressionaria che nella giornata di ieri ha portato ancora piogge e nevicate fino a quote basse su molte regioni del centro-sud si sta ora rapidamente spostando verso la Grecia, lasciando spazio libero ad una momentanea rimonta anticiclonica.
SCUOLE CHIUSE IN ABRUZZO, PIOGGIA E NEVE IN SICILIA - Nel corso della notte residue nevicate fino a quote molto basse hanno interessato Chietino, Vastese e alcune aree del Molise; in alcuni comuni della zona stamani le scuole sono rimaste chiuse, malgrado i fenomeni siano oramai definitivamente cessati da qualche ora.
Nelle ultime ore il maltempo si è concentrato soprattutto in Sicilia: le piogge hanno colpito in particolar modo la costa tirrenica (palermitano e milazzese), con la neve che è tornata ad imbiancare Nebrodi, Sicani e Madonie al di sopra dei 400/500 metri. Rovesci di moderata intensità stanno insistendo anche sul Siracusano, dove gli accumuli precipitativi hanno raggiunto localmente i 20 mm.
PROSSIME ORE - Le piogge dovrebbero lasciare l'isola entro le prime ore del pomeriggio, lasciando spazio così spazio a schiarite sempre più ampie. Sul resto del Paese nelle prossime ore avremo ovunque condizioni di tempo stabile e soleggiato, con variabilità residua che insisterà solamente lungo le regioni del versante adriatico. In serata nuovo aumento della nuvolosità sulla Sardegna, con piovaschi possibili nel corso della notte, e sui settori alpini di confine, dove sono attese deboli nevicate al di sopra dei 800/1000 metri. Temperature stazionarie al nord, in lieve rialzo al centro sud.
Aggiornamento 12 GENNAIO 2019 ore 11:50
La circolazione depressionaria che nella giornata di ieri ha portato ancora piogge e nevicate fino a quote basse su molte regioni del centro-sud si sta ora rapidamente spostando verso la Grecia, lasciando spazio libero ad una momentanea rimonta anticiclonica.
SCUOLE CHIUSE IN ABRUZZO, PIOGGIA E NEVE IN SICILIA - Nel corso della notte residue nevicate fino a quote molto basse hanno interessato Chietino, Vastese e alcune aree del Molise; in alcuni comuni della zona stamani le scuole sono rimaste chiuse, malgrado i fenomeni siano oramai definitivamente cessati da qualche ora.
Nelle ultime ore il maltempo si è concentrato soprattutto in Sicilia: le piogge hanno colpito in particolar modo la costa tirrenica (palermitano e milazzese), con la neve che è tornata ad imbiancare Nebrodi, Sicani e Madonie al di sopra dei 400/500 metri. Rovesci di moderata intensità stanno insistendo anche sul Siracusano, dove gli accumuli precipitativi hanno raggiunto localmente i 20 mm.
PROSSIME ORE - Le piogge dovrebbero lasciare l'isola entro le prime ore del pomeriggio, lasciando spazio così spazio a schiarite sempre più ampie. Sul resto del Paese nelle prossime ore avremo ovunque condizioni di tempo stabile e soleggiato, con variabilità residua che insisterà solamente lungo le regioni del versante adriatico. In serata nuovo aumento della nuvolosità sulla Sardegna, con piovaschi possibili nel corso della notte, e sui settori alpini di confine, dove sono attese deboli nevicate al di sopra dei 800/1000 metri. Temperature stazionarie al nord, in lieve rialzo al centro sud.
Aggiornamento 11 GENNAIO 2019 ore 14:00
Passano le ore e continua ad imperversare l'instabilità sul versante adriatico dello Stivale. A metà giornata sono giunti anche alcuni temporali sulla costa molisana, mentre rovesci di pioggia si scaricano sul basso Abruzzo con accumuli pluviometrici che superano anche i 20mm dalla mezzanotte, mentre sulle zone interne la neve cade sai 200/300m.
Neve anche sulle zone interne marchigiane da quote di bassa collina, con sconfinamenti all'Umbria nella zona di Assisi.
Aggiornamento 11 GENNAIO 2019 ore 9:00
Sta raggiungendo il culmine la seconda irruzione artica del 2019 ed è sull'Adriatico che si concentrano le masse di aria fredda in discesa dalle latitudini settentrionali. Sono in corso nevicate che raggiungono localmente quote di pianura tra basse Marche ed Abruzzo, alle prese con piogge sulle coste ma con fenomeni che si trasformano in neve inoltrandosi verso l'interno, già a quote pianeggianti.
In Abruzzo la neve è caduta a quote di pianura o di bassa collina su Teramano, Pescarese e Chietino, tanto che i sindaci di alcuni comuni hanno deciso per la chiusura delle scuole oggi, venerdì, a Penne e Città Sant'Angelo. Scuole chiuse venerdì 11 gennaio anche a Chieti e Provincia. Neve anche tra Molise e alta Puglia, ma mediamente oltre i 300m.
Sul resto d'Italia si segnala qualche rovescio su Sardegna orientale e nord Sicilia, ma è il freddo pungente ad accomunare un po' tutte le regioni, con la colonnina diffusamente sotto zero al Centro-Nord ma e su tratti del Sud. Minime fino a -7° registrate nei dintorni di Parma, tra -4 e -1° sul resto della Pianura Padana. Al Centro si toccano i -5° a Firenze, -3° a Frosinone, in Campania -1° a Grazzanise nel Casertano, -1° anche nel Salento, a Lecce.
Nella notte la neve è caduta anche in Umbria fino a quote di pianura, con rovesci brevi ma di una certa intensità hanno interessato infatti il Perugino lasciando al suolo giusto qualche centimetro di neve.
Aggiornamento 10 GENNAIO 2019 ore 11:30
FREDDO E NEVE SUL VERSANTE ADRIATICO. Il peggioramento di matrice artica è in azione dalla serata di mercoledì 9 su gran parte delle regioni del Centrosud. Tra la sera e la notte precipitazioni sparse hanno colpito le regioni del versante adriatico: rovesci di graupel hanno interessato le località costiere di Marche e Abruzzo ma localmente anche la Romagna, comprese le città di Ancona e Forlì. La neve è caduta al di sopra dei 200/300 metri, imbiancando le colline dell'ascolano e del teramano. Precipitazioni nevose hanno interessato anche L'Aquila, mentre città come Teramo e Lanciano si sono risvegliate con una leggera coltre bianca su auto e tetti.
NEVE SU CALABRIA, BASILICATA, SARDEGNA. Anche le regioni meridionali stanno facendo i conti con quest'ondata di freddo artico. In Calabria la neve è caduta nel corso nella serata e in nottata fino a quote di media collina, interessando sopratutto i versanti tirrenici del cosentino (Pollino e Valle dell'Esaro) e dall'alba anche in pianura nella Valle del Crati. Imbiancate anche le città di Rende e Cosenza, dove le scuole questa mattina sono rimaste chiuse. Nevicate moderate hanno colpito anche la Basilicata, in particolare il Potentino: sul capoluogo sono caduti circa 10 centimetri di neve. La neve è caduta anche in provincia di Nuoro fino a quote collinari, provocando qualche disagio sulle strade.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2019 ore 12:30
Insiste il maltempo al Centro-Sud e si intensifica su Abruzzo e basso versante tirrenico. Si abbassa la quota neve sull'Appennino meridionale in corrispondenza dei fenomeni più intensi, come avvenuto a Potenza imbiancata fino a 800m. Salgono gli accumuli pluviometrici sulla Calabria tirrenica, con valori che a metà giornata si superano i 60mm sul Cosentino. Piogge anche sull'ovest della Sardegna con neve a quote collinari. Al Nord persiste la nebbia sulla pianura padano-veneta, mentre dalle Alpi di confine i fiocchi riescono localmente a sconfinare più a sud sul versante meridionale alpino.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2019 ore 8:30
Con l'approfondimento di un minimo di pressione in corrispondenza del Sud peninsulare il tempo è andato peggiorando sulle regioni centro-meridionali, per l'azione di una perturbazione che sta portando piogge che fino ad ora hanno impegnato soprattutto il versante tirrenico. Maggiormente interessata dai fenomeni è la Calabria: dalla mezzanotte si raggiungono accumuli pluviometrici di oltre 50mm sul Cosentino. Piogge in intensificazione dall'alba anche tra Abruzzo e Molise e sulla Sicilia sudorientale. Sulla dorsale appenninica è tornata la neve dalla notte, mediamente oltre i 1000m.
Ma la neve cade anche sui confini alpini, a causa di una perturbazione in discesa dal Nord Europa e sospinta da aria fredda di origine artica. Sul versante padano delle Alpi invece si registrano alcune raffiche di fohn che scendono lungo le valli e che sfociano in alcuni sbocchi vallivi tra Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia. Laddove il fohn non arriva hanno vita facile le nebbie, protagoniste all'alba di oggi, mercoledì 9, su buona parte della Pianura Padana, specie sull'Emilia Romagna, che si manifesta anche con temperature sotto zero dando luogo al fenomeno della cosiddetta 'neve chimica'.
PROSSIME ORE. La perturbazione insisterà al Sud e sul medio Adriatico con piogge e rovesci che tenderanno però ad attenuarsi sul versante tirrenico peninsulare. Instabile con piogge e rovesci anche su nord Sicilia e Sardegna settentrionale. Limite neve in calo in giornata per l'ingresso dell'aria fredda dalle latitudini settentrionali, fino a 200/500m sul medio Adriatico, 500/800m sulla dorsale meridionale e in Sardegna. Più stabile sui settori centro-settentrionali tirrenici e sulla Pianura Padana ma con nebbie che potranno insistere anche fino a sera sul Veneto.
Aggiornamento 6 GENNAIO 2019 ore 11:30
SITUAZIONE. Non si è ancora del tutto esaurita la fase di maltempo invernale che ha coinvolto parte d'Italia ed i suoi ultimi effetti sono ancora avvertibili su parte delle regioni meridionali, dove sono in atto alcuni rovesci sparsi. In particolare si segnalano quelli che stanno coinvolgendo la Puglia intorno al Gargano e alla Daunia, anche con locali temporali, dove qualche sparuto fiocco di neve riesce a cadere a quote collinari. Alle prese con una locale instabilità la Sicilia con alcuni rovesci sul Messinese e sulle zone interne, a carattere nevoso dai 900m e alcuni fenomeni che sconfinano al Reggino. Rimangono comunque i notevoli accumuli di neve fino a bassa quota che fino a ieri, sabato 5, si sono concentrati al Sud e sulla dorsale del medio-basso Adriatico.
Sul resto d'Italia il tempo è più stabile a parte alcuni addensamenti sui confini alpini centro-orientali, ma le temperature nei bassi strati rimangono ancora piuttosto basse ed in molti casi sotto zero. In Pianura Padana si registrano -5°C a Verona e -6°C a Ferrara, al Centro -4°C ad Arezzo e -3°C a Firenze.
PROSSIME ORE. Addensamenti persisteranno sui confini alpini con qualche fiocco su quelli alto atesini, bello sul resto del Nord con alcune raffiche di fohn al Nordovest. Al Centro nubi in aumento sull'Adriatico con ritorno di alcune piogge in Abruzzo e neve dai 700m, meglio altrove. Al Sud instabile su Puglia, dorsale e Calabria ionica con qualche rovescio nevoso dai 700/1000m.
Aggiornamento 5 GENNAIO 2019 ore 15:00
Si attenuano le nevicate sul Molise, dopo che sono proseguite ancora in mattinata lasciando al suolo 30cm di fresca a Campobasso, oltre 150cm a Capracotta. La situazione rimane comunque difficile nei paesi montani dove la circolazione stradale subisce forti disagi, anche a causa del ghiaccio formatosi in seguito alle temperature sotto zero. Qualche pioggia segnalata sull'alta Puglia con debole neve dai 600m. In Sicilia è il settore centro-orientale ad essere interessato dai fenomeni, comunque indeboliti nelle ultime ore e carattere nevoso dai 500m circa.
Aggiornamento 5 GENNAIO 2019 ore 10:50
Continua ad affluire aria di origine artica sull'Italia con conseguenze diverse a seconda delle zone. Al Centro-Nord il tempo è più asciutto con schiarite prevalenti, ma le temperature sono molto rigide e diffusamente sotto zero ad inizio giornata con valori scesi all'alba fino a -7°C alla Malpensa, -5°C ad Arezzo e Perugia, sotto zero anche la Sardegna con -1°C a Cagliari. Il freddo interessa comunque anche il Sud tanto che a Cosenza la minima è scesa fino a -7°C.
Al Sud ma anche sul basso Abruzzo è la neve il fenomeno principale, abbondante in Appennino ma con fiocchi che si sono spinti fin sulle coste del Reggino, in particolare a Condofuri. Fiocchi segnalati inoltre a Napoli, Reggio Calabria e in Sicilia su Palermitano e Messinese, accumuli su Termini Imerese, ma imbiancata anche la spiaggia di Cefalù.
A Canicattì (AG) accumuli di neve durante la serata e in particolar modo nella nottata di 7/8 cm di coltre bianca.
Situazione difficile sull'Appennino Molisano, dove si segnalano accumuli di fresca che raggiungono ormai i 150cm a Capracotta. Alcuni paesi sono isolati per la troppa neve caduta e sono raggiungibili soltanto con il gatto delle nevi dei Vigili del Fuoco di Agnone. In Sicilia nevica sulle zone dell'entroterra fino in pianura, mentre sulle zone di montagna notevoli sono gli accumuli di fresca, come a Enna dove il manto di neve raggiunge i 60cm.
PROSSIME ORE. Al Nord qualche fiocco sulle Alpi di confine, altrove più soleggiato. Al Centro nubi in aumento in Toscana, tra pomeriggio e sera anche su Umbria e Lazio, in Sardegna qualche piovasco sul versante occidentale. Variabile sull'Adriatico centrale con solo qualche fiocco in Abruzzo, qualche pioggia su Sicilia settentrionale con neve già dai 100m, spiccata variabilità altrove con qualche pioggia su Puglia e Calabria ionica ma con limite neve in rialzo a 700m sul Gargano.
AGGIORNAMENTO 4 GENNAIO 2019 ore 10:00
Continua a nevicare sull'Adriatico, dalla Romagna alla Puglia, anche se non in modo regolare ed omogeneo. Fiocchi infatti sul Riminese, mentre sulle Marche sono le zone interne a venire imbiancate. In Abruzzo deboli piogge interessano la fascia costiera, mentre sull'interno la neve cade oltre i 100/300m tra Teramano e Chietino, fino in pianura sulle zone più interne. Situazione simile nel Molise, mentre in Puglia la neve si è temporaneamente trasformata in pioggia sulla costa salentina, dove la temperatura è salita seppur di poco sopra zero. In Sicilia nevica su Madonie, Nebrodi, Peloritani e zona etnea già a partire da quote molto basse, oltre soli 100m ma con fiocchi anche a Taormina e a tratti a Palermo.
Aggiornamento 4 GENNAIO 2019 ore 8:00
E' giunta nel pieno l'irruzione artica che ha conquistato l'Italia e sta facendo sprofondare le temperature su valori abbondantemente sotto le medie. I fenomeni si concentrano sull'Adriatico, dalle Marche alla Puglia e, date le basse temperature determinate dall'ingresso di masse di aria artica, le precipitazioni riescono ad assumere carattere nevoso a quote molto basse, addirittura fin sulle spiagge.
I fiocchi sino caduti nella notte fin sul Riminese, mentre sono state imbiancate le spiagge di Senigallia grazie a rovesci di neve tonda che nell'immediato entroterra hanno consentito l'accumulo di qualche centimetro. Nella notte rovesci di neve hanno interessato in Abruzzo la zona di Pescara. Nevicate consistenti interessano l'entroterra con coinvolgimento dell'Aquilano, dove nella notte sono caduti 10cm di fresca. Abbondanti nevicate nel Molise con accumuli anche superiori al metro oltre i 1500m.
Scendendo più a sud troviamo neve anche sulla costa pugliese, con i fiocchi che si sono spinti fin sul Salento interessando città come Bari, Brindisi e Lecce, proprio su quest'ultima lasciando al suolo 10cm. Fiocchi che sono sconfinati alla Campania cadendo su Benevento e Avellino, ma alcuni anche nel Napoletano, Casertano e Salernitano tanto che è stata imbiancata la zona vesuviana. Interessata da nevicate anche la Basilicata, fin sulla costa. Rientra nell'area di maltempo la Sicilia, dove sono stati imbiancanti diversi centri montani delle Madonie. Arrivati i primi rovesci mattutini e anche la neve a Monreale! Durante i primi rovesci, segnalati anche i primi fiocchi in mezzo alla pioggia a Palermo centro.
Situazione più stabile sul versante tirrenico dello Stivale ma le temperature hanno subito un brusco abbassamento dappertutto con valori minimi scesi fino a -7° a Ferrara e Novara, -6° a Udine e Malpensa, -7° nell'Aretino, -5° a Firenze, mentre sulle Alpi orientali si è scesi fino a -13°n alla Paganella (2100m).
PROSSIME ORE. Proseguiranno per gran parte della giornata le nevicate sull'Adriatico, anche fin sulla costa tra Abruzzo e Puglia, mentre i fenomeni tenderanno ad attenuarsi sulle Marche. Neve sulla dorsale con fenomeni che si intensificheranno in Calabria dove si abbasseranno fin verso i 200/400m, ma nella non esclusi alcuni fiocchi anche sulle coste ioniche. Instabile in Sicilia, specie settentrionale, con neve in calo fino a 100/300m in serata. Stabile sul resto d'Italia salvo addensamenti e nevischio sui confini alto atesini.
Aggiornamento 3 DICEMBRE 2019 ore 16:25
La neve ha ormai raggiunto in queste ore anche le quote pianeggianti e in diverse situazioni i litorali, nevicate seppur a tratti e senza accumuli significativi vengono segnalate dall'Abruzzo al Salento con fiocchi a Pescara, Vasto, Termoli, Bari, Brindisi, Lecce e persino a Santa Maria di Leuca. Nevicate abbondanti interessano invece le zone interne di Abruzzo, Molise, Puglia, segnatamente al Foggiano e al subappennino Dauno fino alle Murge dove si sono sviluppati persino dei temporali nevosi, neve abbondante anche in Basilicata soprattutto la provincia di Matera. Accumuli notevoli in provincia dell'Aquila, Chieti, Isernia e Campobasso dove il manto nevoso fresco raggiunge mediamente i 25-30cm ma con punte di oltre mezzo metro dai 1000m tra alto Sangro, Majella e Gran Sasso; pesanti accumuli a Capracotta letteralmente sommersa da un metro di neve. Le località sciistiche di Roccaraso e Rivisondoli sono quasi irraggiungibili.
Neve anche in Campania tra Benevento, Avellino, Caserta. A caserta città non si segnalano accumuli, in provincia invece si e anche a Caserta vecchia una temporanea spolverata. Nel beneventano la neve sta cadendo a tratti con leggeri accumuli anche nella città di Benevento, mentre sull'alto Sannio soprattutto al confine con il Molise il manto nevoso raggiunge e supera in diverse situazioni anche i 20cm. Neve da sfondamento poi a Napoli città con fiocchi soprattutto nella provincia orientale e una leggera imbiancata del Vesuvio, neve a tratti anche a Salerno fin sulla costa ma senza accumuli. Temporali e neve anche tra Calabria e Sicilia, a quote molto basse sull'alta Calabria ionica e la Sila Greca, ancora in collina ma con quota neve in calo repentino sulla Sicilia dove sono state registrate anche delle grandinate.
METEO DIRETTA, E' ARRIVATO IL GRANDE FREDDO, NEVE SU ADRIATICHE E SUD, BUFERE IN ABRUZZO - Nelle ultime ore l'irruzione artica che ha portato il gelo su Europa centro-orientale ha raggiunto anche l'Italia, dove le temperature sono in sensibile calo. Rovesci di neve si sono avuti a quote collinari sulle adriatiche dalle Marche alla Puglia: neve più abbondante tra l'Abruzzo e l'alto Sangro molisano dove si registra anche oltre mezzo metro dai 1000m di quota come a Roccaraso. Vere e proprie bufere imperversano sull'Appennino abruzzese, dal Gran Sasso, alla Marsica e Majella. Fiocchi anche in località come Teramo, Chieti, l'Aquila ( qui circa 10 cm ), Sulmona, aree interne del Vastese, Campobasso; qualche rovescio di neve pure sulle Marche, specie meridionali e in particolare sull'ascolano. Da segnalare neve anche su Gargano, Daunia e Murge, con fiocchi ad Altamura. Qualche locale nevicata da sfondamento ha interessato anche Umbria sud-orientale, in primis l'area di Norcia, nonchè l'Appennino laziale e la Campania soprattutto interna: fiocchi ad Avellino e Benevento, ma anche sul casertano, così come sul reatino. Rovesci di neve in modo molto localizzato hanno interessato pure Basilicata, con bella nevicata a Matera e Potenza, la Calabria, in particolare l'area della Sila e l'Aspromonte, e la Sicilia, soprattutto tirrenica. Su Calabria e Sicilia la quota neve si attesta in genere sui 500-700m, fiocchi segnalati anche a Piazza Armerina.
Le ferrovie hanno attivato la fase dei piani neve e gelo su alcune linee ferroviarie di Marche, Abruzzo, Puglia, Molise e Campania. In queste regioni i servizi regionali, si legge in una nota, saranno ridotti mediamente del 30% per forte vento che potrebbe aggravare la situazione con particolari accumuli di neve.
Le temperature stanno come detto calando rapidamente: sull'Appennino centro-settentrionale le temperature oscillano mediamente tra i -3°C e i -6°C a 1000m, fino a -8/-10°C a 1500m, inferiori dai 2000m. Brusco calo termico anche sulle Alpi, sebbene il freddo sia parzialmente smorzato dall'effetto favonico. I venti di foehn si sono fatti sentire in particolare su Alpi e Nordovest dove nella scorsa notte si sono avute ancora raffiche di oltre 100km/h, in particolare vallate alpine e zona laghi lombardi. Venti in deciso rinforzo anche al Centrosud dove soffia teso Grecale, Tramontana e Maestrale, con raffiche di oltre 60-70km/h in particolare su coste e basso Tirreno.
METEO ITALIA PROSSIME ORE - Rovesci di neve fino in collina tra Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, in calo sino in pianura dalla sera, Salento incluso. Sempre a fine giornata nuovi rovesci di neve sparsi tenderanno a risalire Marche, marginalmente Romagna; parziale sfondamento su Umbria orientale e Appennino laziale. Qualche nevicata anche sulla Campania interna, in occasionale sconfinamento alla costa entro la notte. Rovesci di neve in collina anche sull'alta Calabria jonica e il comparto meridionale, nonchè sulla Sicilia centro-settentrionale. Tra le varie città a rischio neve segnaliamo Rimini, Pesaro, Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Pescara, Sulmona, l'Aquila, Chieti, Vasto, Campobasso, Termoli. Entro venerdì neve anche Foggia, Bari, Lecce, Brindisi, possibile pure ad Avellino, Benevento, Potenza, Matera; fiocchi non esclusi nella notte tra giovedì e venerdì anche a Salerno, Caserta e Napoli. Sempre tra giovedì notte e venerdì mattina sarà possibile neve a tratti anche a Crotone. Nel corso di venerdì pioggia mista a neve non esclusa anche tra Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria durante i fenomeni più intensi. Qualche fiocco da sfondamento potrà interessare anche Perugia, ma senza accumuli particolari. Freddo ma secco altrove. Venerdì 4 gennaio apice del freddo con altra neve su adriatiche e Sud, anche in pianura.
AGGIORNAMENTO 3 GENNAIO 2019 ore 11:00
Quota neve in repentino calo lungo l'Adriatico e sulle zone interne dell'Appennino, in queste ultime ore i fiocchi cadono fin sulle coste abruzzesi e molisane seppur senza accumuli, per il momento. Nevicate abbondanti anche a carattere di bufera continuano ad interessare le interne abruzzesi e il Molise con addirittura dei temporali nevosi. Accumuli già importanti in provincia dell'Aquila, Chieti, Isernia e Campobasso dove il manto nevoso fresco raggiunge e localmente supera anche i 25-30cm. Neve da sfondamento anche in Campania, i fiocchi hanno raggiunto anche Avellino, Caserta e a tratti persino la provincia orientale di Napoli con fiocchi avvistati anche nelle zone alte della città. Neve abbondante in Basilicata nel Potentino e nel Materano, neve anche in Puglia sulle Murge baresi e tarantine, neve in Calabria sulla Sila greca fino a quote molto basse. In sicilia temporali grandinigeni e neve dai 900-1000m.
3 GENNAIO 2019: METEO DIRETTA, ARRIVA IL FREDDO, NEVE SU ADRIATICHE E SUD, BUFERE IN ABRUZZO - Nelle ultime ore l'irruzione artica che ha portato il gelo su Europa centro-orientale ha raggiunto anche l'Italia, dove le temperature sono in sensibile calo. Rovesci di neve si sono avuti a quote collinari sulle adriatiche dalle Marche alla Puglia: neve più abbondante tra l'Abruzzo e l'alto Sangro molisano dove si registra anche oltre mezzo metro dai 1000m di quota come a Roccaraso. Vere e proprie bufere imperversano sull'Appennino abruzzese, dal Gran Sasso, alla Marsica e Majella. Fiocchi anche in località come Teramo, Chieti, l'Aquila ( qui circa 10 cm ), Sulmona, aree interne del Vastese, Campobasso; qualche rovescio di neve pure sulle Marche, specie meridionali e in particolare sull'ascolano. Da segnalare neve anche su Gargano, Daunia e Murge, con fiocchi ad Altamura. Qualche locale nevicata da sfondamento ha interessato anche Umbria sud-orientale, in primis l'area di Norcia, nonchè l'Appennino laziale e la Campania soprattutto interna: fiocchi ad Avellino e Benevento, ma anche sul casertano, così come sul reatino. Rovesci di neve in modo molto localizzato hanno interessato pure Basilicata, con bella nevicata a Matera e Potenza, la Calabria, in particolare l'area della Sila e l'Aspromonte, e la Sicilia, soprattutto tirrenica. Su Calabria e Sicilia la quota neve si attesta in genere sui 500-700m, fiocchi segnalati anche a Piazza Armerina.
Le ferrovie hanno attivato la fase dei piani neve e gelo su alcune linee ferroviarie di Marche, Abruzzo, Puglia, Molise e Campania. In queste regioni i servizi regionali, si legge in una nota, saranno ridotti mediamente del 30% per forte vento che potrebbe aggravare la situazione con particolari accumuli di neve.
Le temperature stanno come detto calando rapidamente: sull'Appennino centro-settentrionale le temperature oscillano mediamente tra i -3°C e i -6°C a 1000m, fino a -8/-10°C a 1500m, inferiori dai 2000m. Brusco calo termico anche sulle Alpi, sebbene il freddo sia parzialmente smorzato dall'effetto favonico. I venti di foehn si sono fatti sentire in particolare su Alpi e Nordovest dove nella scorsa notte si sono avute ancora raffiche di oltre 100km/h, in particolare vallate alpine e zona laghi lombardi. Venti in deciso rinforzo anche al Centrosud dove soffia teso Grecale, Tramontana e Maestrale, con raffiche di oltre 60-70km/h in particolare su coste e basso Tirreno.
METEO ITALIA PROSSIME ORE - Rovesci di neve fino in collina tra Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, in calo sino in pianura dalla sera, Salento incluso. Sempre a fine giornata nuovi rovesci di neve sparsi tenderanno a risalire Marche, marginalmente Romagna; parziale sfondamento su Umbria orientale e Appennino laziale. Qualche nevicata anche sulla Campania interna, in occasionale sconfinamento alla costa entro la notte. Rovesci di neve in collina anche sull'alta Calabria jonica e il comparto meridionale, nonchè sulla Sicilia centro-settentrionale. Tra le varie città a rischio neve segnaliamo Rimini, Pesaro, Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Pescara, Sulmona, l'Aquila, Chieti, Vasto, Campobasso, Termoli. Entro venerdì neve anche Foggia, Bari, Lecce, Brindisi, possibile pure ad Avellino, Benevento, Potenza, Matera; fiocchi non esclusi nella notte tra giovedì e venerdì anche a Salerno, Caserta e Napoli. Sempre tra giovedì notte e venerdì mattina sarà possibile neve a tratti anche a Crotone. Nel corso di venerdì pioggia mista a neve non esclusa anche tra Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria durante i fenomeni più intensi. Qualche fiocco da sfondamento potrà interessare anche Perugia, ma senza accumuli particolari. Freddo ma secco altrove. Venerdì 4 gennaio apice del freddo con altra neve su adriatiche e Sud, anche in pianura.
CRONACA METEO: PERTURBAZIONE IN CORSO CON PIOGGE, TEMPORALI E DAMA BIANCA A BASSA QUOTA. EVOLUZIONE
Aggiornamento 20 DICEMBRE 2018 ore 8:00
CRONACA METEO, NEVE SU PARTE DEL NORD - La neve è arrivata fino in pianura su parte delle regioni settentrionali, anche se non in modo omogeneo. Le precipitazioni, dopo aver interessato il Nordovest risultando spesso nevose, si sono portate poi sul Nordest ma con pioggia prevalente in pianura. Neve invece sin sui fondovalle alpini. Gli accumuli in pianura sono risultati modesti o nulli in virtù di temperature di poco superiori allo 0°C in gran parte dei casi, imbiancate invece le aree collinari. In particolare:
PIEMONTE, NEVE SU GRAN PARTE DELLE PIANURE, ANCHE A TORINO. NEVE SU INTERNE LIGURI- La neve ha raggiunto diffusamente la pianura piemontese complice un cuscino freddo più robusto, con leggera imbiancata a Torino, Alba, Asti, neve più copiosa nel cuneese con oltre 15cm nelle valli. Nevicate hanno interessato anche le interne liguri in genere dai 300-600m di quota, con pioggia invece lungo la Riviera.
LOMBARDIA, NEVE A BERGAMO, SONDRIO, VARESE, ALLE PORTE DI MILANO - In Lombardia non è invece nevicato ovunque. La neve ha fatto la sua comparsa tra varesotto, comasco, lecchese e in generale in Brianza, oltre che su Bergamo e provincia con imbiancate in genere dai 300-500m di quota. Neve a tratti anche tra pavese e lodigiano, oltre ovviamente che sui fondovalle alpini con fiocchi a Sondrio. Pioggia prevalente invece a Milano centro, con neve a tratti mista a pioggia nell'hinterland; pioggia prevalente in pianura anche tra bresciano e mantovano.
LA SITUAZIONE SUL TRIVENETO, NEVE SOPRATTUTTO IN TRENTINO, DISAGI - Nevicate hanno raggiunto anche il Trentino Alto Adige sino al fondovalle, in particolare la zona tra Rovereto e Trento che risultano imbiancate; fiocchi anche a Bolzano. Si segnalano disagi sulle strade, in particolare a Passo San Giovanni un camion finito di traverso per neve ha bloccato il traffico, con le operazioni di rimozione del mezzo assai complicate, tanto che agli automobilisti in coda è stato distribuito del the caldo. Neve anche fin sui fondovalle alpini di Veneto e Friuli con fiocchi a Belluno e sulla Carnia, a tratti misti a pioggia pure sull'alto vicentino; pioggia prevalente invece sulle restanti pianure.
NEVE A TRATTI IN EMILIA, SPECIE TRA MODENA E OVEST BOLOGNA - Ulteriori nevicate a tratti hanno interessato anche la pianura emiliana occidentale, dal piacentino al modenese, con fiocchi misti a pioggia segnalati anche a Bologna. Neve bagnata a tratti mista a pioggia segnalata durante i rovesci più intensi anche tra ferrarese, ravennate e forlivese.
PREVISIONI: nelle prossime ore residue precipitazioni interesseranno il Nordest, in particolare, Dolomiti, Veneto orientale e Friuli Venezia Giulia, nevose dai 200-400m ma in esaurimento entro il pomeriggio. Già asciutto al Nordovest con nubi basse sulle pianure e maggiori aperture sulle Alpi. Dalla sera tornano nebbie in Valpadana.
Aggiornamento 18 DICEMBRE 2018 ore 12:15
SITUAZIONE. La perturbazione di inizio settimana sta generando ormai gli ultimi fenomeni sulle estreme regioni meridionali, mentre sul resto d'Italia è tornata la stabilità. Nella notte appena trascorsa piogge e rovesci si sono attardati su Salento, bassa Calabria e Sicilia, lasciando nei pluviometri fino a 50mm di pioggia dalla mezzanotte nel Brindisino. Le temperature sono calate anche al Sud e sulle zone di montagna è tornata la neve ha fatto la sua comparsa fin verso i 1200m in Sicilia e Calabria.
Situazione nettamente migliorata invece al Centro-Nord, anche se sulla Val Padana è tornata protagonista la nebbia che risulta anche fitta su alcune aree di campagna tra Piemonte orientale e settori occidentali di Emilia e Lombardia. Nebbia che in molto casi si presenta con temperature sottozero sulla Val Padana, in particolare in Emilia, con punte di -6° a Parma ma addirittura -8° agli sbocchi dell'Appennino Modenese e diffuse gelate. Freddo anche su buona parte del Centro con valori sottozero in Toscana (-3° Firenze).
PROSSIME ORE. Entro la mattinata si esauriranno le piogge sul Salento ed anche le eventuali residue tra bassa Calabria e nordest Sicilia con schiarite sempre più ampie nel corso della giornata. Sul resto d'Italia tempo stabile e soleggiato, salvo alcune nebbie o foschie dense che potranno resistere anche di giorno lungo il corso occidentale del Po. Nel corso del pomeriggio però nubi in aumento in Liguria e successivamente sul resto del Nordovest, per l'avvicinamento di una nuova perturbazione dall'Atlantico. Prime pioviggini tra sera e notte sul Genovese, con nevischio sull'entroterra dai 900m.
Aggiornamento 17 DICEMBRE 2018 ore 16:00
La perturbazione si concentra nel pomeriggio al Centro-Sud ed interessa ancora le Marche con nevicate a bassa quota ed accumuli di fresca che già sopra i 500m di quota superano anche i 30cm, come nel subappennino Anconetano. La pioggia si è fatta battente tra basso Abruzzo e Molise che sconfinano al Foggiano, mentre più a sud i temporali hanno raggiunto il Salento con accumuli pluviometrici che in breve tempo hanno superato i 20mm. In Abruzzo, nel Teramano, la neve si sta abbassando di quota ed imbianca ormai dai 400/500 metri.
Sul lato tirrenico ci si è messo anche il vento a creare disagi, come sta accadendo in Campania dove le forti raffiche impediscono i collegamenti marittimi tra Napoli e Capri. Vento forte anche in Sardegna, spazzata da un terso Maestrale con raffiche di oltre 80km/h sul Golfo di Orosei, oltre ai rovesci di pioggia che impegnano soprattutto le aree centro-settentrionali della regione.
Temporali al Sud anche tra Sicilia e Calabria con accumuli pluviometrici che superano i 30mm sulla Sila.
Aggiornamento 17 DICEMBRE 2018 ore 13:
Si attenuano ulteriormente le nevicate in Emilia Romagna, con i fiocchi che cadano deboli sull'Appennino. Non si segnalano disagi particolari nella circolazione stradale, a parte qualche rallentamento sul tratto appenninico della A1 Bologna - Firenze, comunque sotto controllo. Alcune scuole tuttavia sono rimasta chiuse oggi, lunedì, sulle località montane dell'Appennino Romagnolo.
Continua il maltempo invece tra Marche ed Umbria con neve a bassa quota. Imbiancato il valico di Colfiorito che collega l'Umbria alle Marche dove sono entrati in azione i mezzi spazzaneve e spargi sale dell'Anas. I disagi maggiori riguardano però l'entroterra marchigiano, tanto che le scuole di Urbino, Tolentino e San Severino Marche. La neve cade sulle zone terremotate, come ad Arquata del Tronto. Disagi nella circolazione ferroviaria lungo la linea Fabriano - Macerata dove ben due volte in mattinata è stata necessaria la chiusura a causa della caduta di alberi lungo i binari, per il peso della neve.
Fiocchi che hanno raggiunto anche la Toscana dai 300/500m di quota lungo il confine con l'Umbria. Piogge e rovesci si segnalano poi in Sardegna, entroterra laziale, Abruzzo e Molise con neve sulle zone appenniniche fino a bassa quota e piogge e temporali infine che dalla Calabria stanno raggiungendo il nord della Sicilia, localmente anche la Puglia.
Aggiornamento 17 DICEMBRE 2018 ore 10:30
Proseguono le nevicate su parte dell'Emilia, anche se con intensità ridotta rispetto alla notte trascorsa. I fiocchi cadono deboli lungo la Via Emilia tra Modena e Forlì con temperature comprese tra 0 e +1°C. Anche la viabilità è tornata regolare su tutti i tratti autostradale, salvo alcuni rallentamenti tra Modena e Carpi dove sono ancora in azione i mezzi spazzaneve, concentrati sul triangolo Modena - Bologna - Mirandola. Sulle zone interne appenniniche la neve è caduta generosa, con accumuli di fresca intorno a 20/30cm sui valichi della dorsale tosco-emiliana.
Il maltempo insiste tra Umbria e Marche con piogge costanti ed accumuli pluviometrici che superano i 30mm dalla mezzanotte. Anche in questo caso la neve cade fino a bassa quota, a tratti fino in pianura sulle zone interne tra Pesaro e Ancona, dai 200/400m tra Maceratese e Ascolano. Neve a Urbino, dove oggi (lunedì) le scuole sono rimaste chiuse. Disagi sulla linea ferroviaria Fabriano Macerata a causa delle caduta di un albero sotto il peso della neve che ha interrotto il traffico tra San Severino Marche e Tolentino.
Maltempo sul Sud peninsulare con piogge e temporali che dalla Campania si sono spinti fino alla Calabria tirrenica e qualche fenomeno che è riuscito a spingersi fino alla Puglia, interessando più direttamente la Murgia Tarantina, coinvolgendo anche la Basilicata.
PROSSIME ORE. Piogge e rovesci sparsi al Sud anche a sfondo temporalesco, con quota neve inizialmente elevata, in calo a 800-1200m a fine giornata, anche a quote inferiori tra Molise e nord Puglia. Rovesci anche al Centro, che tenderanno a concentrarsi sulle adriatiche, con neve in collina tra Toscana, Umbria, fino in pianura su Marche interne, oltre 500-1000m altrove. Al Nord residue deboli nevicate a tratti fino in pianura su Emilia Romagna, ultimi fenomeni su basso Veneto ma in esaurimento.
Aggiornamento 15 DICEMBRE 2018 ore 10:05
Nel corso delle ultime ore il vortice ciclonico responsabile delle cattive condizioni meteo che hanno interessato un po' tutta l'Italia si è spostato verso sudest. Attualmente il minimo si trova all'incirca sullo Ionio, restano quindi sotto scacco le regioni dell'estremo sud dove piove ancora a tratti abbondante con temporali e grandinate anche violente che hanno interessato la Calabria meridionale e parte della Sicilia, soprattutto il messinese.
Esposte anche le regioni del medio Adriatico dove comunque i fenomeni sono nel complesso deboli. Nevica tuttavia fino a quote collinari, anche al di sotto dei 500m lungo l'Appennino marchigiano e Abruzzese e fino al Molise con neve a Campobasso. Sul resto della Penisola le condizioni sono buone o discrete con cieli sereni al Nord e sulle regioni centrali tirreniche. Tra gli accumuli più significativi della notte si segnalano 25mm nel brindisino, 16mm nel Palermitano e 14mm nel frusinate. Per quanto riguarda le temperature, i cieli limpidi e l'assenza di vento unitamente alla presenza di aria fredda al suolo hanno fatto scivolare i termometrimolti gradi sottozero in Val padana e nelle valli interne della Toscana e del Lazio con valori scesi fino a -7° nella provincia di Reggio Emilia e di Parma. Molto freddo anche in Montagna soprattutto nel Veneto con punte di -12° ad Asiago a 1000m. Il richiamo di venti di scirocco ha invece tenuto alte le temperature al sud con valori minimi anche sopra media, minime fino a 14° in provincia di Reggio Calabria e Messina.
PREVISIONI PROSSIME ORE: L'evoluzione del minimo ciclonico in graduale allontanamento verso la Grecia continuerà a richiamare aria molto fredda dall'Europa orientale verso le regioni centro settentrionali mentre nel contempo una perturbazione atlantica si avvicinerà progressivamente da ovest. Giornata di transizione quindi questa di Sabato per il centro nord con tempo buono salvo una residua nuvolosità che interesserà il medio Adriatico e l'Appennino centrale con eventuali deboli nevicate fin sotto i 500m ma con fenomeni in rapido esaurimento per il pomeriggio. Al sud invece avremo ancora qualche pioggia e qualche nevicata che sull'Appennino campano e molisano potrà scendere anche sotto ai 600-700m. In nottata mentre il tempo migliorerà completamente al Sud, nubi sempre più spesse si addenseranno al Nordovest garantendo le prime nevicate fino a bassa quota in Piemonte.
Aggiornamento 14 DICEMBRE 2018 ore 15:30
Mentre continua nevicare a quote molto basse in Romagna, con gli accumuli che intorno ai 1000m di quota oscillano sui 10/15cm, il maltempo prosegue sulle regioni centrali e il limite neve inizia ad abbassarsi sull'Appennino centrale. I fiocchi infatti hanno raggiunto l'Aquila imbiancando la città e il limite neve varia tra 800 e 1000m. Accumuli pluviometrici che iniziano ad essere rilevanti a quote più basse, con punte di quasi 60mm dalla mezzanotte sul Viterbese. Neve dai 600m sulle alture dell'Umbria.
Contemporaneamente la perturbazione inizia ad allargare il suo raggio d'azione verso sud, tanto che le piogge hanno raggiunto il Molise e la Campania, fino al Napoletano.
Aggiornamento 14 DICEMBRE 2018 ore 12:00
Nevica ancora sulla Romagna, anche fino a 150m di altitudine, fiocchi segnalati alle spalle di Rimini fino a 100m di quota, mentre schiarisce sul resto dell'Emilia con belle schiarite. La neve caduta sull'Appennino consentirà, a partire da domani (sabato) la riapertura ufficiale degli impianti sciistici sul comprensorio del Monte Cimone.
Il maltempo insiste al Centro, anche in questo caso con neve localmente a bassa quota, come nelle Marche dovi i fiocchi si spingono fin vero i 400m di quota sulle vallate appenniniche.
Piogge diffuse interessano Sardegna, Lazio ed Abruzzo con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte superano i 45mm sul Frusinate. Neve sulle alture appenniniche del Lazio con i fiocchi che cadono fino ad Amatrice.
Aggiornamento 14 DICEMBRE 2018 ore 8:30
Una profonda depressione si è impadronita del Mediterraneo centrale con un minimo di 1005hPa in spostamento dalla Sardegna verso la Tunisia. Dal suo centro si diparte una perturbazione che si concentra soprattutto sulle regioni centrali, dove innesca condizioni di maltempo a tratti anche intenso. Ma con il suo ramo periferico riesce a sconfinare a Campania e alta Puglia, con fenomeni anche temporaleschi, e alla Romagna, dove riesce a generare nevicate anche a quote pianeggianti.
Su gran parte del Settentrione il tempo è stabile e le temperature si mantengono rigide (sulle Alpi si segnalano -13° a Vipiteno, -12° a Gressoney, -11° a Madesimo). Situazione opposta però sulla Romagna, dove nevica fino in pianura: fiocchi all'alba fino a Cesena e neve asciutta sulle alture appenniniche. Neve che interessa anche le regioni centrali, mediamente dai 500/800m sulle valli tosco-umbre e marchigiane con fiocchi segnalati fin sul Monte Amiata, tra Grossetano e Senese.
Piogge e rovesci anche intensi si scaricano sul Lazio, con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono i 30mm nel Frusinate. Fenomeni intensi segnalati inoltre in Sardegna, in particolare sull'Oristanese, in realtà alle prese con un secondo impulso perturbato, diverso da quello in azione sulle regioni peninsulari. Fenomeni che si spingono all'Abruzzo, dove però il limite neve risulta più elevato ed i fiocchi imbiancano a partire dai 1400m circa.
Più a sud i fenomeni arrivano ad interessare la Campania, dove risultano anche temporaleschi nelle prime ore del mattino, sconfinando a Molise e alta Puglia ma con minore intensità.
PROSSIME ORE. Bello al Nord e fenomeni in graduale attenuazione sulla Romagna. Al Centro schiarite in Toscana e nubi estese altrove con piogge e rovesci diffusi e a tratti intensi su Sardegna e Lazio, dove non è escluso qualche temporale; neve in Appennino dai 1200/1500m, 500/700m sulle zone marchigiane. Al Sud la perturbazione si limiterà a colpire Campania, Molise ed alta Puglia con piogge e rovesci anche temporaleschi sul lato tirrenico. Sulle altre regioni invece il clima si manterrà più asciutto con schiarite per gran parte della giornata, ma in serata è atteso un peggioramento su Sicilia, Calabria e Salento con piogge ed anche temporali.
Aggiornamento 13 DICEMBRE 2018 ore 17:30
Al Nord la perturbazione rimane molto debole, come era nelle attese, ma riesce lo stesso a scaricare un po' di neve fin sul basso Piemonte spolverando le Langhe. Più ad est qualche pioggia interessa Romagna e coste venete.
Prosegue l'instabilità sulle regioni centro-meridionali tirreniche con piogge e rovesci nel pomeriggio si sono concentrati tra Lazio e Calabria ma sono riusciti a sconfinare fino al basso versante adriatico, raggiungendo la Puglia. In Toscana i fenomeni si sono ormai attenuati, dopo che nel corso della giornata la neve è riuscita ad abbassarsi fino a 400m sull'Aretino, accumulando fino a 10cm di fresca oltre i 700m.
Aggiornamento 13 DICEMBRE 2018 ore 11:00
FIOCCHI A BOLOGNA. La parte più settentrionale della perturbazione riesce a produrre alcuni fenomeni fin sull'Emilia Romagna, dove le basse temperature al suolo permettono ai fiocchi di cadere a tratti anche a quote di pianura. Fiocchi bagnati segnalati infatti a Bologna e dintorni, fino a Modenese e Faentino, asciutti in Appennino dove la neve continua ad accumularsi. Pioggia invece sulle zone orientali dell'Emilia, così come sul Veneto sudorientale. Neve fino a 400m in Toscana sulle colline senesi.
13 DICEMBRE 2018 ore 8:00
Orchestrata da una depressione in approfondimento sul Mediterraneo centro-occidentale una perturbazione sta interessando l'Italia e coinvolge più direttamente le regioni centro-meridionali. Qualche fenomeno di debole intensità sconfina alla regioni settentrionali interessando basso Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e coste dell'alto Adriatico, con la neve che grazie alle basse temperature riesce a cadere a bassa quota, a tratti anche in pianura. Nella notte i fiocchi hanno raggiunto anche il litorale veneto, con una breve nevicata a Jesolo. Ancora molto freddo sulle Alpi, con punte di -11° in Alto Adige già a 800m di quota.
La perturbazione agisce più direttamente sulle regioni centro-meridionali con piogge e rovesci che assumono anche carattere temporalesco sul settore basso tirrenico. Più coinvolta la Sicilia con i temporali che interessano il litorale settentrionale nella zona del Palermitano. Fenomeni più deboli e sparsi sul resto del Centro-Sud ma con la neve che riesce a cadere fino a quote basse sulla dorsale centro-settentrionale, dai 300/400m sulle valli tosco-umbre-marchigiane. La neve ha imbiancato così località come Perugia, in Umbria, oltre che l'Aquila, in Abruzzo.
Segnalate nevicate fin su alcuni dei principali tratti autostradali appenninici:neve sulla A 24 tra Tagliacozzo e San Gabriele, fiocchi che nella notte hanno raggiunto anche il bivio A25/A24 Roma-Teramo e Avezzano. Nevischio nella notte sulla A1 tra Chiusi e Orvieto.
PROSSIME ORE. La perturbazione continuerà ad agire sulle regioni centro-meridionali, in particolare sul versante tirrenico ma anche sul Salento, con piogge e rovesci che però si attenueranno tra il pomeriggio e la sera. Quota neve in rialzo sulla dorsale centrale fino a 800/1300m, ad eccezione del settore tosco-emiliano dove i fiocchi riusciranno a cadere fino a 200/400m. Seppur in forma debole ed isolata alcuni fenomeni riusciranno a sconfinare a tratti del Nord, coinvolgendo ancora Liguria, basso Piemonte, Emilia e localmente le coste venete. Fenomeni più intensi sull'estremo Sud peninsulare, tra Calabria e Salento, ma in attenuazione dal pomeriggio/sera. Entro sera però nuovo peggioramento a partire dalla Sardegna verso le peninsulari tirreniche, per l'arrivo della seconda perturbazione da ovest.
CRONACA METEO, NEVE SU PARTE DEL NORD - La neve è arrivata fino in pianura su parte delle regioni settentrionali, anche se non in modo omogeneo. Le precipitazioni, dopo aver interessato il Nordovest risultando spesso nevose, si sono portate poi sul Nordest ma con pioggia prevalente in pianura. Neve invece sin sui fondovalle alpini. Gli accumuli in pianura sono risultati modesti o nulli in virtù di temperature di poco superiori allo 0°C in gran parte dei casi, imbiancate invece le aree collinari. In particolare:
PIEMONTE, NEVE SU GRAN PARTE DELLE PIANURE, ANCHE A TORINO. NEVE SU INTERNE LIGURI- La neve ha raggiunto diffusamente la pianura piemontese complice un cuscino freddo più robusto, con leggera imbiancata a Torino, Alba, Asti, neve più copiosa nel cuneese con oltre 15cm nelle valli. Nevicate hanno interessato anche le interne liguri in genere dai 300-600m di quota, con pioggia invece lungo la Riviera.
LOMBARDIA, NEVE A BERGAMO, SONDRIO, VARESE, ALLE PORTE DI MILANO - In Lombardia non è invece nevicato ovunque. La neve ha fatto la sua comparsa tra varesotto, comasco, lecchese e in generale in Brianza, oltre che su Bergamo e provincia con imbiancate in genere dai 300-500m di quota. Neve a tratti anche tra pavese e lodigiano, oltre ovviamente che sui fondovalle alpini con fiocchi a Sondrio. Pioggia prevalente invece a Milano centro, con neve a tratti mista a pioggia nell'hinterland; pioggia prevalente in pianura anche tra bresciano e mantovano.
LA SITUAZIONE SUL TRIVENETO, NEVE SOPRATTUTTO IN TRENTINO, DISAGI - Nevicate hanno raggiunto anche il Trentino Alto Adige sino al fondovalle, in particolare la zona tra Rovereto e Trento che risultano imbiancate; fiocchi anche a Bolzano. Si segnalano disagi sulle strade, in particolare a Passo San Giovanni un camion finito di traverso per neve ha bloccato il traffico, con le operazioni di rimozione del mezzo assai complicate, tanto che agli automobilisti in coda è stato distribuito del the caldo. Neve anche fin sui fondovalle alpini di Veneto e Friuli con fiocchi a Belluno e sulla Carnia, a tratti misti a pioggia pure sull'alto vicentino; pioggia prevalente invece sulle restanti pianure.
NEVE A TRATTI IN EMILIA, SPECIE TRA MODENA E OVEST BOLOGNA - Ulteriori nevicate a tratti hanno interessato anche la pianura emiliana occidentale, dal piacentino al modenese, con fiocchi misti a pioggia segnalati anche a Bologna. Neve bagnata a tratti mista a pioggia segnalata durante i rovesci più intensi anche tra ferrarese, ravennate e forlivese.
PREVISIONI: nelle prossime ore residue precipitazioni interesseranno il Nordest, in particolare, Dolomiti, Veneto orientale e Friuli Venezia Giulia, nevose dai 200-400m ma in esaurimento entro il pomeriggio. Già asciutto al Nordovest con nubi basse sulle pianure e maggiori aperture sulle Alpi. Dalla sera tornano nebbie in Valpadana.
Aggiornamento 18 DICEMBRE 2018 ore 12:15
SITUAZIONE. La perturbazione di inizio settimana sta generando ormai gli ultimi fenomeni sulle estreme regioni meridionali, mentre sul resto d'Italia è tornata la stabilità. Nella notte appena trascorsa piogge e rovesci si sono attardati su Salento, bassa Calabria e Sicilia, lasciando nei pluviometri fino a 50mm di pioggia dalla mezzanotte nel Brindisino. Le temperature sono calate anche al Sud e sulle zone di montagna è tornata la neve ha fatto la sua comparsa fin verso i 1200m in Sicilia e Calabria.
Situazione nettamente migliorata invece al Centro-Nord, anche se sulla Val Padana è tornata protagonista la nebbia che risulta anche fitta su alcune aree di campagna tra Piemonte orientale e settori occidentali di Emilia e Lombardia. Nebbia che in molto casi si presenta con temperature sottozero sulla Val Padana, in particolare in Emilia, con punte di -6° a Parma ma addirittura -8° agli sbocchi dell'Appennino Modenese e diffuse gelate. Freddo anche su buona parte del Centro con valori sottozero in Toscana (-3° Firenze).
PROSSIME ORE. Entro la mattinata si esauriranno le piogge sul Salento ed anche le eventuali residue tra bassa Calabria e nordest Sicilia con schiarite sempre più ampie nel corso della giornata. Sul resto d'Italia tempo stabile e soleggiato, salvo alcune nebbie o foschie dense che potranno resistere anche di giorno lungo il corso occidentale del Po. Nel corso del pomeriggio però nubi in aumento in Liguria e successivamente sul resto del Nordovest, per l'avvicinamento di una nuova perturbazione dall'Atlantico. Prime pioviggini tra sera e notte sul Genovese, con nevischio sull'entroterra dai 900m.
Aggiornamento 17 DICEMBRE 2018 ore 16:00
La perturbazione si concentra nel pomeriggio al Centro-Sud ed interessa ancora le Marche con nevicate a bassa quota ed accumuli di fresca che già sopra i 500m di quota superano anche i 30cm, come nel subappennino Anconetano. La pioggia si è fatta battente tra basso Abruzzo e Molise che sconfinano al Foggiano, mentre più a sud i temporali hanno raggiunto il Salento con accumuli pluviometrici che in breve tempo hanno superato i 20mm. In Abruzzo, nel Teramano, la neve si sta abbassando di quota ed imbianca ormai dai 400/500 metri.
Sul lato tirrenico ci si è messo anche il vento a creare disagi, come sta accadendo in Campania dove le forti raffiche impediscono i collegamenti marittimi tra Napoli e Capri. Vento forte anche in Sardegna, spazzata da un terso Maestrale con raffiche di oltre 80km/h sul Golfo di Orosei, oltre ai rovesci di pioggia che impegnano soprattutto le aree centro-settentrionali della regione.
Temporali al Sud anche tra Sicilia e Calabria con accumuli pluviometrici che superano i 30mm sulla Sila.
Aggiornamento 17 DICEMBRE 2018 ore 13:
Si attenuano ulteriormente le nevicate in Emilia Romagna, con i fiocchi che cadano deboli sull'Appennino. Non si segnalano disagi particolari nella circolazione stradale, a parte qualche rallentamento sul tratto appenninico della A1 Bologna - Firenze, comunque sotto controllo. Alcune scuole tuttavia sono rimasta chiuse oggi, lunedì, sulle località montane dell'Appennino Romagnolo.
Continua il maltempo invece tra Marche ed Umbria con neve a bassa quota. Imbiancato il valico di Colfiorito che collega l'Umbria alle Marche dove sono entrati in azione i mezzi spazzaneve e spargi sale dell'Anas. I disagi maggiori riguardano però l'entroterra marchigiano, tanto che le scuole di Urbino, Tolentino e San Severino Marche. La neve cade sulle zone terremotate, come ad Arquata del Tronto. Disagi nella circolazione ferroviaria lungo la linea Fabriano - Macerata dove ben due volte in mattinata è stata necessaria la chiusura a causa della caduta di alberi lungo i binari, per il peso della neve.
Fiocchi che hanno raggiunto anche la Toscana dai 300/500m di quota lungo il confine con l'Umbria. Piogge e rovesci si segnalano poi in Sardegna, entroterra laziale, Abruzzo e Molise con neve sulle zone appenniniche fino a bassa quota e piogge e temporali infine che dalla Calabria stanno raggiungendo il nord della Sicilia, localmente anche la Puglia.
Aggiornamento 17 DICEMBRE 2018 ore 10:30
Proseguono le nevicate su parte dell'Emilia, anche se con intensità ridotta rispetto alla notte trascorsa. I fiocchi cadono deboli lungo la Via Emilia tra Modena e Forlì con temperature comprese tra 0 e +1°C. Anche la viabilità è tornata regolare su tutti i tratti autostradale, salvo alcuni rallentamenti tra Modena e Carpi dove sono ancora in azione i mezzi spazzaneve, concentrati sul triangolo Modena - Bologna - Mirandola. Sulle zone interne appenniniche la neve è caduta generosa, con accumuli di fresca intorno a 20/30cm sui valichi della dorsale tosco-emiliana.
Il maltempo insiste tra Umbria e Marche con piogge costanti ed accumuli pluviometrici che superano i 30mm dalla mezzanotte. Anche in questo caso la neve cade fino a bassa quota, a tratti fino in pianura sulle zone interne tra Pesaro e Ancona, dai 200/400m tra Maceratese e Ascolano. Neve a Urbino, dove oggi (lunedì) le scuole sono rimaste chiuse. Disagi sulla linea ferroviaria Fabriano Macerata a causa delle caduta di un albero sotto il peso della neve che ha interrotto il traffico tra San Severino Marche e Tolentino.
Maltempo sul Sud peninsulare con piogge e temporali che dalla Campania si sono spinti fino alla Calabria tirrenica e qualche fenomeno che è riuscito a spingersi fino alla Puglia, interessando più direttamente la Murgia Tarantina, coinvolgendo anche la Basilicata.
PROSSIME ORE. Piogge e rovesci sparsi al Sud anche a sfondo temporalesco, con quota neve inizialmente elevata, in calo a 800-1200m a fine giornata, anche a quote inferiori tra Molise e nord Puglia. Rovesci anche al Centro, che tenderanno a concentrarsi sulle adriatiche, con neve in collina tra Toscana, Umbria, fino in pianura su Marche interne, oltre 500-1000m altrove. Al Nord residue deboli nevicate a tratti fino in pianura su Emilia Romagna, ultimi fenomeni su basso Veneto ma in esaurimento.
Aggiornamento 15 DICEMBRE 2018 ore 10:05
Nel corso delle ultime ore il vortice ciclonico responsabile delle cattive condizioni meteo che hanno interessato un po' tutta l'Italia si è spostato verso sudest. Attualmente il minimo si trova all'incirca sullo Ionio, restano quindi sotto scacco le regioni dell'estremo sud dove piove ancora a tratti abbondante con temporali e grandinate anche violente che hanno interessato la Calabria meridionale e parte della Sicilia, soprattutto il messinese.
Esposte anche le regioni del medio Adriatico dove comunque i fenomeni sono nel complesso deboli. Nevica tuttavia fino a quote collinari, anche al di sotto dei 500m lungo l'Appennino marchigiano e Abruzzese e fino al Molise con neve a Campobasso. Sul resto della Penisola le condizioni sono buone o discrete con cieli sereni al Nord e sulle regioni centrali tirreniche. Tra gli accumuli più significativi della notte si segnalano 25mm nel brindisino, 16mm nel Palermitano e 14mm nel frusinate. Per quanto riguarda le temperature, i cieli limpidi e l'assenza di vento unitamente alla presenza di aria fredda al suolo hanno fatto scivolare i termometrimolti gradi sottozero in Val padana e nelle valli interne della Toscana e del Lazio con valori scesi fino a -7° nella provincia di Reggio Emilia e di Parma. Molto freddo anche in Montagna soprattutto nel Veneto con punte di -12° ad Asiago a 1000m. Il richiamo di venti di scirocco ha invece tenuto alte le temperature al sud con valori minimi anche sopra media, minime fino a 14° in provincia di Reggio Calabria e Messina.
PREVISIONI PROSSIME ORE: L'evoluzione del minimo ciclonico in graduale allontanamento verso la Grecia continuerà a richiamare aria molto fredda dall'Europa orientale verso le regioni centro settentrionali mentre nel contempo una perturbazione atlantica si avvicinerà progressivamente da ovest. Giornata di transizione quindi questa di Sabato per il centro nord con tempo buono salvo una residua nuvolosità che interesserà il medio Adriatico e l'Appennino centrale con eventuali deboli nevicate fin sotto i 500m ma con fenomeni in rapido esaurimento per il pomeriggio. Al sud invece avremo ancora qualche pioggia e qualche nevicata che sull'Appennino campano e molisano potrà scendere anche sotto ai 600-700m. In nottata mentre il tempo migliorerà completamente al Sud, nubi sempre più spesse si addenseranno al Nordovest garantendo le prime nevicate fino a bassa quota in Piemonte.
Aggiornamento 14 DICEMBRE 2018 ore 15:30
Mentre continua nevicare a quote molto basse in Romagna, con gli accumuli che intorno ai 1000m di quota oscillano sui 10/15cm, il maltempo prosegue sulle regioni centrali e il limite neve inizia ad abbassarsi sull'Appennino centrale. I fiocchi infatti hanno raggiunto l'Aquila imbiancando la città e il limite neve varia tra 800 e 1000m. Accumuli pluviometrici che iniziano ad essere rilevanti a quote più basse, con punte di quasi 60mm dalla mezzanotte sul Viterbese. Neve dai 600m sulle alture dell'Umbria.
Contemporaneamente la perturbazione inizia ad allargare il suo raggio d'azione verso sud, tanto che le piogge hanno raggiunto il Molise e la Campania, fino al Napoletano.
Aggiornamento 14 DICEMBRE 2018 ore 12:00
Nevica ancora sulla Romagna, anche fino a 150m di altitudine, fiocchi segnalati alle spalle di Rimini fino a 100m di quota, mentre schiarisce sul resto dell'Emilia con belle schiarite. La neve caduta sull'Appennino consentirà, a partire da domani (sabato) la riapertura ufficiale degli impianti sciistici sul comprensorio del Monte Cimone.
Il maltempo insiste al Centro, anche in questo caso con neve localmente a bassa quota, come nelle Marche dovi i fiocchi si spingono fin vero i 400m di quota sulle vallate appenniniche.
Piogge diffuse interessano Sardegna, Lazio ed Abruzzo con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte superano i 45mm sul Frusinate. Neve sulle alture appenniniche del Lazio con i fiocchi che cadono fino ad Amatrice.
Aggiornamento 14 DICEMBRE 2018 ore 8:30
Una profonda depressione si è impadronita del Mediterraneo centrale con un minimo di 1005hPa in spostamento dalla Sardegna verso la Tunisia. Dal suo centro si diparte una perturbazione che si concentra soprattutto sulle regioni centrali, dove innesca condizioni di maltempo a tratti anche intenso. Ma con il suo ramo periferico riesce a sconfinare a Campania e alta Puglia, con fenomeni anche temporaleschi, e alla Romagna, dove riesce a generare nevicate anche a quote pianeggianti.
Su gran parte del Settentrione il tempo è stabile e le temperature si mantengono rigide (sulle Alpi si segnalano -13° a Vipiteno, -12° a Gressoney, -11° a Madesimo). Situazione opposta però sulla Romagna, dove nevica fino in pianura: fiocchi all'alba fino a Cesena e neve asciutta sulle alture appenniniche. Neve che interessa anche le regioni centrali, mediamente dai 500/800m sulle valli tosco-umbre e marchigiane con fiocchi segnalati fin sul Monte Amiata, tra Grossetano e Senese.
Piogge e rovesci anche intensi si scaricano sul Lazio, con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono i 30mm nel Frusinate. Fenomeni intensi segnalati inoltre in Sardegna, in particolare sull'Oristanese, in realtà alle prese con un secondo impulso perturbato, diverso da quello in azione sulle regioni peninsulari. Fenomeni che si spingono all'Abruzzo, dove però il limite neve risulta più elevato ed i fiocchi imbiancano a partire dai 1400m circa.
Più a sud i fenomeni arrivano ad interessare la Campania, dove risultano anche temporaleschi nelle prime ore del mattino, sconfinando a Molise e alta Puglia ma con minore intensità.
PROSSIME ORE. Bello al Nord e fenomeni in graduale attenuazione sulla Romagna. Al Centro schiarite in Toscana e nubi estese altrove con piogge e rovesci diffusi e a tratti intensi su Sardegna e Lazio, dove non è escluso qualche temporale; neve in Appennino dai 1200/1500m, 500/700m sulle zone marchigiane. Al Sud la perturbazione si limiterà a colpire Campania, Molise ed alta Puglia con piogge e rovesci anche temporaleschi sul lato tirrenico. Sulle altre regioni invece il clima si manterrà più asciutto con schiarite per gran parte della giornata, ma in serata è atteso un peggioramento su Sicilia, Calabria e Salento con piogge ed anche temporali.
Aggiornamento 13 DICEMBRE 2018 ore 17:30
Al Nord la perturbazione rimane molto debole, come era nelle attese, ma riesce lo stesso a scaricare un po' di neve fin sul basso Piemonte spolverando le Langhe. Più ad est qualche pioggia interessa Romagna e coste venete.
Prosegue l'instabilità sulle regioni centro-meridionali tirreniche con piogge e rovesci nel pomeriggio si sono concentrati tra Lazio e Calabria ma sono riusciti a sconfinare fino al basso versante adriatico, raggiungendo la Puglia. In Toscana i fenomeni si sono ormai attenuati, dopo che nel corso della giornata la neve è riuscita ad abbassarsi fino a 400m sull'Aretino, accumulando fino a 10cm di fresca oltre i 700m.
Aggiornamento 13 DICEMBRE 2018 ore 11:00
FIOCCHI A BOLOGNA. La parte più settentrionale della perturbazione riesce a produrre alcuni fenomeni fin sull'Emilia Romagna, dove le basse temperature al suolo permettono ai fiocchi di cadere a tratti anche a quote di pianura. Fiocchi bagnati segnalati infatti a Bologna e dintorni, fino a Modenese e Faentino, asciutti in Appennino dove la neve continua ad accumularsi. Pioggia invece sulle zone orientali dell'Emilia, così come sul Veneto sudorientale. Neve fino a 400m in Toscana sulle colline senesi.
13 DICEMBRE 2018 ore 8:00
Orchestrata da una depressione in approfondimento sul Mediterraneo centro-occidentale una perturbazione sta interessando l'Italia e coinvolge più direttamente le regioni centro-meridionali. Qualche fenomeno di debole intensità sconfina alla regioni settentrionali interessando basso Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e coste dell'alto Adriatico, con la neve che grazie alle basse temperature riesce a cadere a bassa quota, a tratti anche in pianura. Nella notte i fiocchi hanno raggiunto anche il litorale veneto, con una breve nevicata a Jesolo. Ancora molto freddo sulle Alpi, con punte di -11° in Alto Adige già a 800m di quota.
La perturbazione agisce più direttamente sulle regioni centro-meridionali con piogge e rovesci che assumono anche carattere temporalesco sul settore basso tirrenico. Più coinvolta la Sicilia con i temporali che interessano il litorale settentrionale nella zona del Palermitano. Fenomeni più deboli e sparsi sul resto del Centro-Sud ma con la neve che riesce a cadere fino a quote basse sulla dorsale centro-settentrionale, dai 300/400m sulle valli tosco-umbre-marchigiane. La neve ha imbiancato così località come Perugia, in Umbria, oltre che l'Aquila, in Abruzzo.
Segnalate nevicate fin su alcuni dei principali tratti autostradali appenninici:neve sulla A 24 tra Tagliacozzo e San Gabriele, fiocchi che nella notte hanno raggiunto anche il bivio A25/A24 Roma-Teramo e Avezzano. Nevischio nella notte sulla A1 tra Chiusi e Orvieto.
PROSSIME ORE. La perturbazione continuerà ad agire sulle regioni centro-meridionali, in particolare sul versante tirrenico ma anche sul Salento, con piogge e rovesci che però si attenueranno tra il pomeriggio e la sera. Quota neve in rialzo sulla dorsale centrale fino a 800/1300m, ad eccezione del settore tosco-emiliano dove i fiocchi riusciranno a cadere fino a 200/400m. Seppur in forma debole ed isolata alcuni fenomeni riusciranno a sconfinare a tratti del Nord, coinvolgendo ancora Liguria, basso Piemonte, Emilia e localmente le coste venete. Fenomeni più intensi sull'estremo Sud peninsulare, tra Calabria e Salento, ma in attenuazione dal pomeriggio/sera. Entro sera però nuovo peggioramento a partire dalla Sardegna verso le peninsulari tirreniche, per l'arrivo della seconda perturbazione da ovest.
CRONACA METEO: ITALIA SPAZZATA VIA DA FORTI VENTI DI MAESTRALE. DAMA BIANCA SULLE ALPI, MALTEMPO AL SUD
Aggiornamento 13 DICEMBRE 2018 ore 11:00
FIOCCHI A BOLOGNA. La parte più settentrionale della perturbazione riesce a produrre alcuni fenomeni fin sull'Emilia Romagna, dove le basse temperature al suolo permettono ai fiocchi di cadere a tratti anche a quote di pianura. Fiocchi bagnati segnalati infatti a Bologna e dintorni, fino a Modenese e Faentino, asciutti in Appennino dove la neve continua ad accumularsi. Pioggia invece sulle zone orientali dell'Emilia, così come sul Veneto sudorientale. Neve fino a 400m in Toscana sulle colline senesi.
Aggiornamento 13 DICEMBRE 2018 ore 8:00
Orchestrata da una depressione in approfondimento sul Mediterraneo centro-occidentale una perturbazione sta interessando l'Italia e coinvolge più direttamente le regioni centro-meridionali. Qualche fenomeno di debole intensità sconfina alla regioni settentrionali interessando basso Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e coste dell'alto Adriatico, con la neve che grazie alle basse temperature riesce a cadere a bassa quota, a tratti anche in pianura. Nella notte i fiocchi hanno raggiunto anche il litorale veneto, con una breve nevicata a Jesolo. Ancora molto freddo sulle Alpi, con punte di -11°C in Alto Adige già a 800m di quota.
La perturbazione agisce più direttamente sulle regioni centro-meridionali con piogge e rovesci che assumono anche carattere temporalesco sul settore basso tirrenico. Più coinvolta la Sicilia con i temporali che interessano il litorale settentrionale nella zona del Palermitano. Fenomeni più deboli e sparsi sul resto del Centro-Sud ma con la neve che riesce a cadere fino a quote basse sulla dorsale centro-settentrionale, dai 300/400m sulle valli tosco-umbre-marchigiane. La neve ha imbiancato così località come Perugia, in Umbria, oltre che l'Aquila, in Abruzzo.
Segnalate nevicate fin su alcuni dei principali tratti autostradali appenninici:neve sulla A 24 tra Tagliacozzo e San Gabriele, fiocchi che nella notte hanno raggiunto anche il bivio A25/A24 Roma-Teramo e Avezzano. Nevischio nella notte sulla A1 tra Chiusi e Orvieto.
PROSSIME ORE. La perturbazione continuerà ad agire sulle regioni centro-meridionali, in particolare sul versante tirrenico ma anche sul Salento, con piogge e rovesci che però si attenueranno tra il pomeriggio e la sera. Quota neve in rialzo sulla dorsale centrale fino a 800/1300m, ad eccezione del settore tosco-emiliano dove i fiocchi riusciranno a cadere fino a 200/400m. Seppur in forma debole ed isolata alcuni fenomeni riusciranno a sconfinare a tratti del Nord, coinvolgendo ancora Liguria, basso Piemonte, Emilia e localmente le coste venete. Fenomeni più intensi sull'estremo Sud peninsulare, tra Calabria e Salento, ma in attenuazione dal pomeriggio/sera. Entro sera però nuovo peggioramento a partire dalla Sardegna verso le peninsulari tirreniche, per l'arrivo della seconda perturbazione da ovest.
Aggiornamento 12 DICEMBRE 2018 ore 12:10
SITUAZIONE. Mentre il gelo è piombato al Centro-Nord con le temperature minime che sono scese anche sotto zero, una nuova perturbazione si prepara ad entrare in azione da ovest. Segnaliamo innanzitutto valori minimi che sulle Alpi sono stati veramente bassi, con punte di -22° a Livigno (SO), -13° a Dobbiaco (BZ), -11° ad Asiago (VI), -12° a Valtournenche (AO). Anche la Val Padana e alcune pianure interne del Centro hanno subito un notevole raffreddamento, con valori fino a -2° a Torino, -3° alla Malpensa, -5° a Ferrara, -4° a Firenze. L'instabilità invece è in netta attenuazione rispetto a martedì, ma da ovest una nuova perturbazione sta per raggiungere l'Italia e lo farò entro la prossima notte.
PROSSIME ORE. Orchestrata da una depressione che dall'Atlantico si inoltrerà fino al Mediterraneo centro-occidentale la perturbazione determinerà un aumento della nuvolosità in giornata su Liguria e regioni tirreniche, in successiva estensione all'Emilia Romagna meridionale e a quelle adriatiche, scartando invece il resto del Nord. Prime piogge entro sera su Levante Ligure, isole maggiori e basso Tirreno,in intensificazione nella notte e in estensione ai rimanenti settori tirrenici. Date le basse temperature la neve è attesa sulla dorsale fino a quote collinari sulla dorsale tosco-emiliana, dai 700/800m sulla dorsale centrale, fino a 1200m su quella calabrese. Nella notte qualche fiocco possibile sulle Alpi Marittime e locali piovaschi fin sulle coste venete, dell'Emilia Romagna e delle alte Marche. Bello invece sul resto del Nord.
Aggiornamento 11 DICEMBRE 2018 ore 12:30
Situazione in temporaneo miglioramento in mattinata su buona parte del basso Adriatico, ma a inizio giornata c'è stato ancora spazio per altri episodi di instabilità con neve caduta a quote molto basse in Puglia. Nella Murgia interna, ad Altamura, la neve si è spinta fino a 400m di quota imbiancando. In occasione dei temporali sul Gargano i fiocchi sono scesi fino a 500m con la neve che ha imbiancato i Monti Foggiani spingendosi fino a San Marco in Lamis, mentre sul Monte Sant'Angelo si sono depositati circa 5cm di neve fresca.
Situazione che è andata parzialmente migliorando nel corso della mattinata, anche se dall'Adriatico nuovi impulsi instabili hanno raggiunto il Gargano in tarda mattinata. Anche sul resto del Sud l'instabilità iniziale ha lasciato spazio ad una variabilità, mentre sul resto d'Italia è il bel tempo a prevalere.
Aggiornamento 11 DICEMBRE 2018 ore 10:50
SITUAZIONE. Dal Nord Europa continua l'afflusso di aria fredda di estrazione artica e le temperature si abbassano su tutta Italia, ma i fenomeni si stanno concentrando al Sud e sulle centrali adriatiche. Piogge e temporali si scaricano lungo il versante adriatico dall'Abruzzo alla Puglia, ma sulle alture i fenomeni si trasformano in neve già da quote ormai piuttosto basse, mediamente dai 700/1000m. Sul Gargano però i fenomeni intensi e temporaleschi hanno favorito la caduta dei fiocchi fino a 500/600m. Neve nella notte anche sulla Campania interna dai 700/800m.
Sul versante opposto piogge e qualche temporale interessano la Calabria e a tratti ancora il Messinese. Anche in questo caso li fenomeni si trasformano in neve con i fiocchi che imbiancano la Sila dai 1000m di quota. Segnalato inoltre qualche fiocco fino a Potenza.
PROSSIME ORE. Ancora un po' di instabilità insisterà al Sud sul basso versante adriatico con piogge e rovesci che si attarderanno in Puglia, tempo variabile sul resto del Meridione con qualche pioggia sulla Sicilia settentrionale. Sul resto d'Italia sarà il bel tempo a prevalere con cieli sereni o poco nuvolosi, salvo qualche addensamento in Sardegna.
MERCOLEDI'. Nubi in aumento sulle regioni tirreniche per l'avanzata di una perturbazione dal Mediterraneo occidentale con piogge entro sera al Centro-Sud in estensione dal versante tirrenico a quello adriatico. Neve sulla dorsale dagli 800/1100m, a tratti più in basso su quella emiliana occidentale, più elevata su quella calabrese. Meglio sul resto del Nord salvo qualche disturbo su Liguria, basso Piemonte ed Emilia.
Aggiornamento 10 DICEMBRE 2018 ore 12:00
Il maltempo si concentra al Sud nella mattinata di lunedì 10, in particolare in Puglia, presa di mira da temporali e grandinate. A Monopoli, nel Barese, un temporale particolarmente violento si è scatenato all'improvviso in mattinata accompagnato da grandine anche intensa. Il fenomeno è stato di breve durata, non più dei una decina di minuti, ma abbastanza forte da creare disagi ed anche alcuni danni all'agricoltura.
Sul versante opposto, quello tirrenico, si segnalano altri temporali che insistono da inizio giornata tra bassa Calabria e Messinese con accumuli pluviometrici che superano anche i 30mm su Reggino e Vibonese.
10 DICEMBRE 2018: SITUAZIONE. Da nord a sud il Maestrale continua ad essere protagonista sull'Italia, innescato da una vasta area depressionaria che dalla Scandinavia si spinge fin verso i Balcani e fa affluire aria fredda richiamata dall'Artico. Gli effetti sulla nostra Penisola sono diversi, a seconda delle zone. Al Nord un fronte freddo in discesa dall'Europa settentrionale si addossa all'arco alpino favorendo nevicate soprattutto sulle zone di confine, ma con fiocchi che riescono anche a sfondare verso il versante italiano trasportati dalle raffiche di vento, come sta accadendo al Nordovest.
Sotto forma di bufere la neve riesce a raggiungere gran parte della Valle d'Aosta fino al Piemonte, interessando le valli torinesi e il Verbano, con limite pioggia/neve sui 1100/1200m. Fiocchi anche sui confini tra Lombardia e Svizzera dai 1000/1100m, su quelli alto atesini dai 700/800m con raffiche di vento fino a 80km/h, mentre il resto del Nord rimane sottovento all'arco alpino con i cieli che restano sereni.
Maestrale sostenuto su tutti i bacini che bagnano lo Stivale con mareggiate sulle coste occidentali della Sardegna e diversi collegamenti marittimi cancellati. Nel Cagliaritano si segnalano anche allagamenti.
Mareggiate anche in Toscana. La burrasca di Maestrale sta creando disagi in Campania: da domenica pomeriggio Capri è isolata e nessun traghetto esce dal porto a causa delle avverse condizioni meteo.
All'estremo Sud il Maestrale provoca anche tempo instabile, come sta accadendo tra bassa Calabria e Messinese, dove sono in corso rovesci e temporali. In Sicilia il forte Maestrale ha causato danni a Palermo, dove alcuni alberi e cartelloni sono stati divelti cadendo sulle auto in sosta e danneggiandole. In Calabria il Maestrale tempestoso ha provocato danni nel Reggino, dove un pino marittimo secolare è caduto nella zona del lungomare Falcomatà, paralizzando il traffico. Si segnalano danni anche nel Catanzarese.
PROSSIME ORE. Acquazzoni diffusi sin dal mattino tra Nord Sicilia, bassa Calabria e coste adriatiche pugliesi, soleggiato e ventoso al Centro-Nord. Tra pomeriggio e sera aria fredda in arrivo da Nordest favorirà rovesci tra basse Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e interne campane, con possibili temporali sulle coste molisane e pugliesi. Neve su Appennino meridionale fin verso gli 800 metri tra sera e notte; asciutto e ventoso altrove con residue nevicate sui crinali di confine tra Val d'Aosta e Dolomiti, in calo fino a quote collinari nel Sudtirol.
FIOCCHI A BOLOGNA. La parte più settentrionale della perturbazione riesce a produrre alcuni fenomeni fin sull'Emilia Romagna, dove le basse temperature al suolo permettono ai fiocchi di cadere a tratti anche a quote di pianura. Fiocchi bagnati segnalati infatti a Bologna e dintorni, fino a Modenese e Faentino, asciutti in Appennino dove la neve continua ad accumularsi. Pioggia invece sulle zone orientali dell'Emilia, così come sul Veneto sudorientale. Neve fino a 400m in Toscana sulle colline senesi.
Aggiornamento 13 DICEMBRE 2018 ore 8:00
Orchestrata da una depressione in approfondimento sul Mediterraneo centro-occidentale una perturbazione sta interessando l'Italia e coinvolge più direttamente le regioni centro-meridionali. Qualche fenomeno di debole intensità sconfina alla regioni settentrionali interessando basso Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e coste dell'alto Adriatico, con la neve che grazie alle basse temperature riesce a cadere a bassa quota, a tratti anche in pianura. Nella notte i fiocchi hanno raggiunto anche il litorale veneto, con una breve nevicata a Jesolo. Ancora molto freddo sulle Alpi, con punte di -11°C in Alto Adige già a 800m di quota.
La perturbazione agisce più direttamente sulle regioni centro-meridionali con piogge e rovesci che assumono anche carattere temporalesco sul settore basso tirrenico. Più coinvolta la Sicilia con i temporali che interessano il litorale settentrionale nella zona del Palermitano. Fenomeni più deboli e sparsi sul resto del Centro-Sud ma con la neve che riesce a cadere fino a quote basse sulla dorsale centro-settentrionale, dai 300/400m sulle valli tosco-umbre-marchigiane. La neve ha imbiancato così località come Perugia, in Umbria, oltre che l'Aquila, in Abruzzo.
Segnalate nevicate fin su alcuni dei principali tratti autostradali appenninici:neve sulla A 24 tra Tagliacozzo e San Gabriele, fiocchi che nella notte hanno raggiunto anche il bivio A25/A24 Roma-Teramo e Avezzano. Nevischio nella notte sulla A1 tra Chiusi e Orvieto.
PROSSIME ORE. La perturbazione continuerà ad agire sulle regioni centro-meridionali, in particolare sul versante tirrenico ma anche sul Salento, con piogge e rovesci che però si attenueranno tra il pomeriggio e la sera. Quota neve in rialzo sulla dorsale centrale fino a 800/1300m, ad eccezione del settore tosco-emiliano dove i fiocchi riusciranno a cadere fino a 200/400m. Seppur in forma debole ed isolata alcuni fenomeni riusciranno a sconfinare a tratti del Nord, coinvolgendo ancora Liguria, basso Piemonte, Emilia e localmente le coste venete. Fenomeni più intensi sull'estremo Sud peninsulare, tra Calabria e Salento, ma in attenuazione dal pomeriggio/sera. Entro sera però nuovo peggioramento a partire dalla Sardegna verso le peninsulari tirreniche, per l'arrivo della seconda perturbazione da ovest.
Aggiornamento 12 DICEMBRE 2018 ore 12:10
SITUAZIONE. Mentre il gelo è piombato al Centro-Nord con le temperature minime che sono scese anche sotto zero, una nuova perturbazione si prepara ad entrare in azione da ovest. Segnaliamo innanzitutto valori minimi che sulle Alpi sono stati veramente bassi, con punte di -22° a Livigno (SO), -13° a Dobbiaco (BZ), -11° ad Asiago (VI), -12° a Valtournenche (AO). Anche la Val Padana e alcune pianure interne del Centro hanno subito un notevole raffreddamento, con valori fino a -2° a Torino, -3° alla Malpensa, -5° a Ferrara, -4° a Firenze. L'instabilità invece è in netta attenuazione rispetto a martedì, ma da ovest una nuova perturbazione sta per raggiungere l'Italia e lo farò entro la prossima notte.
PROSSIME ORE. Orchestrata da una depressione che dall'Atlantico si inoltrerà fino al Mediterraneo centro-occidentale la perturbazione determinerà un aumento della nuvolosità in giornata su Liguria e regioni tirreniche, in successiva estensione all'Emilia Romagna meridionale e a quelle adriatiche, scartando invece il resto del Nord. Prime piogge entro sera su Levante Ligure, isole maggiori e basso Tirreno,in intensificazione nella notte e in estensione ai rimanenti settori tirrenici. Date le basse temperature la neve è attesa sulla dorsale fino a quote collinari sulla dorsale tosco-emiliana, dai 700/800m sulla dorsale centrale, fino a 1200m su quella calabrese. Nella notte qualche fiocco possibile sulle Alpi Marittime e locali piovaschi fin sulle coste venete, dell'Emilia Romagna e delle alte Marche. Bello invece sul resto del Nord.
Aggiornamento 11 DICEMBRE 2018 ore 12:30
Situazione in temporaneo miglioramento in mattinata su buona parte del basso Adriatico, ma a inizio giornata c'è stato ancora spazio per altri episodi di instabilità con neve caduta a quote molto basse in Puglia. Nella Murgia interna, ad Altamura, la neve si è spinta fino a 400m di quota imbiancando. In occasione dei temporali sul Gargano i fiocchi sono scesi fino a 500m con la neve che ha imbiancato i Monti Foggiani spingendosi fino a San Marco in Lamis, mentre sul Monte Sant'Angelo si sono depositati circa 5cm di neve fresca.
Situazione che è andata parzialmente migliorando nel corso della mattinata, anche se dall'Adriatico nuovi impulsi instabili hanno raggiunto il Gargano in tarda mattinata. Anche sul resto del Sud l'instabilità iniziale ha lasciato spazio ad una variabilità, mentre sul resto d'Italia è il bel tempo a prevalere.
Aggiornamento 11 DICEMBRE 2018 ore 10:50
SITUAZIONE. Dal Nord Europa continua l'afflusso di aria fredda di estrazione artica e le temperature si abbassano su tutta Italia, ma i fenomeni si stanno concentrando al Sud e sulle centrali adriatiche. Piogge e temporali si scaricano lungo il versante adriatico dall'Abruzzo alla Puglia, ma sulle alture i fenomeni si trasformano in neve già da quote ormai piuttosto basse, mediamente dai 700/1000m. Sul Gargano però i fenomeni intensi e temporaleschi hanno favorito la caduta dei fiocchi fino a 500/600m. Neve nella notte anche sulla Campania interna dai 700/800m.
Sul versante opposto piogge e qualche temporale interessano la Calabria e a tratti ancora il Messinese. Anche in questo caso li fenomeni si trasformano in neve con i fiocchi che imbiancano la Sila dai 1000m di quota. Segnalato inoltre qualche fiocco fino a Potenza.
PROSSIME ORE. Ancora un po' di instabilità insisterà al Sud sul basso versante adriatico con piogge e rovesci che si attarderanno in Puglia, tempo variabile sul resto del Meridione con qualche pioggia sulla Sicilia settentrionale. Sul resto d'Italia sarà il bel tempo a prevalere con cieli sereni o poco nuvolosi, salvo qualche addensamento in Sardegna.
MERCOLEDI'. Nubi in aumento sulle regioni tirreniche per l'avanzata di una perturbazione dal Mediterraneo occidentale con piogge entro sera al Centro-Sud in estensione dal versante tirrenico a quello adriatico. Neve sulla dorsale dagli 800/1100m, a tratti più in basso su quella emiliana occidentale, più elevata su quella calabrese. Meglio sul resto del Nord salvo qualche disturbo su Liguria, basso Piemonte ed Emilia.
Aggiornamento 10 DICEMBRE 2018 ore 12:00
Il maltempo si concentra al Sud nella mattinata di lunedì 10, in particolare in Puglia, presa di mira da temporali e grandinate. A Monopoli, nel Barese, un temporale particolarmente violento si è scatenato all'improvviso in mattinata accompagnato da grandine anche intensa. Il fenomeno è stato di breve durata, non più dei una decina di minuti, ma abbastanza forte da creare disagi ed anche alcuni danni all'agricoltura.
Sul versante opposto, quello tirrenico, si segnalano altri temporali che insistono da inizio giornata tra bassa Calabria e Messinese con accumuli pluviometrici che superano anche i 30mm su Reggino e Vibonese.
10 DICEMBRE 2018: SITUAZIONE. Da nord a sud il Maestrale continua ad essere protagonista sull'Italia, innescato da una vasta area depressionaria che dalla Scandinavia si spinge fin verso i Balcani e fa affluire aria fredda richiamata dall'Artico. Gli effetti sulla nostra Penisola sono diversi, a seconda delle zone. Al Nord un fronte freddo in discesa dall'Europa settentrionale si addossa all'arco alpino favorendo nevicate soprattutto sulle zone di confine, ma con fiocchi che riescono anche a sfondare verso il versante italiano trasportati dalle raffiche di vento, come sta accadendo al Nordovest.
Sotto forma di bufere la neve riesce a raggiungere gran parte della Valle d'Aosta fino al Piemonte, interessando le valli torinesi e il Verbano, con limite pioggia/neve sui 1100/1200m. Fiocchi anche sui confini tra Lombardia e Svizzera dai 1000/1100m, su quelli alto atesini dai 700/800m con raffiche di vento fino a 80km/h, mentre il resto del Nord rimane sottovento all'arco alpino con i cieli che restano sereni.
Maestrale sostenuto su tutti i bacini che bagnano lo Stivale con mareggiate sulle coste occidentali della Sardegna e diversi collegamenti marittimi cancellati. Nel Cagliaritano si segnalano anche allagamenti.
Mareggiate anche in Toscana. La burrasca di Maestrale sta creando disagi in Campania: da domenica pomeriggio Capri è isolata e nessun traghetto esce dal porto a causa delle avverse condizioni meteo.
All'estremo Sud il Maestrale provoca anche tempo instabile, come sta accadendo tra bassa Calabria e Messinese, dove sono in corso rovesci e temporali. In Sicilia il forte Maestrale ha causato danni a Palermo, dove alcuni alberi e cartelloni sono stati divelti cadendo sulle auto in sosta e danneggiandole. In Calabria il Maestrale tempestoso ha provocato danni nel Reggino, dove un pino marittimo secolare è caduto nella zona del lungomare Falcomatà, paralizzando il traffico. Si segnalano danni anche nel Catanzarese.
PROSSIME ORE. Acquazzoni diffusi sin dal mattino tra Nord Sicilia, bassa Calabria e coste adriatiche pugliesi, soleggiato e ventoso al Centro-Nord. Tra pomeriggio e sera aria fredda in arrivo da Nordest favorirà rovesci tra basse Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e interne campane, con possibili temporali sulle coste molisane e pugliesi. Neve su Appennino meridionale fin verso gli 800 metri tra sera e notte; asciutto e ventoso altrove con residue nevicate sui crinali di confine tra Val d'Aosta e Dolomiti, in calo fino a quote collinari nel Sudtirol.
CRONACA METEO: MALTEMPO IN SICILIA, ESONDA UN TORRENTE NEL MESSINESE
Aggiornamento 28 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
Sono le regioni adriatiche centro-meridionali e buona parte del Sud a ritrovarsi ancora una volta sotto piogge e fenomeni localmente temporaleschi che in alcuni casi hanno dato luogo a locali allagamenti. E' il caso innanzitutto della Sicilia, coinvolta nel suo settore settentrionale tirrenico. Nella serata di martedì un temporale ha mandato in tilt Palermo e provocato allagamenti che hanno costretto alla chiusura di alcune strade cittadine. Si tratta del terzo giorno di fila in cui la città viene colta da temporali abbastanza intensi da provocare disagi e la mattina di mercoledì non è da meno, anche se i fenomeni all'alba si sono spostati più ad est ed hanno raggiunto il confine con il Messinese, anche a carattere grandinigeno.
Gli accumuli sul Palermitano dalla mezzanotte superano i 50mm, ma vanno segnalate anche le prime nevicate che nella serata di martedì 27 hanno raggiunto l'Etna, specie nel suo versante nord.
L'instabilità si estende verso la Calabria raggiungendo il Reggino, anche se con fenomeni più deboli ed isolati, e coinvolge inoltre il medio-versante adriatico con qualche scroscio intermittente distribuito in modo irregolare dall'Abruzzo alla Puglia.
PROSSIME ORE. Nel mirino dell'instabilità per gran parte del giorno sarà il medio-basso versante adriatico, dove insisteranno rovesci sparsi più frequenti in Puglia e nevosi oltre gli 800/1000m, ma in attenuazione in serata. Instabilità intermittente sulla Sicilia settentrionale con qualche fenomeno a tratti temporalesco, in attenuazione serale. Sul resto d'Italia tempo più stabile con cieli sereni o poco nuvolosi.
Aggiornamento 27 NOVEMBRE 2018 ore 15:30
Continua l'azione del vortice ciclonico al Centrosud, con il baricentro in evoluzione verso il medio-basso Adriatico. Piogge e rovesci sparsi stanno interessando gran parte del Centrosud, con neve sulla dorsale adriatica mediamente oltre i 1300-1500m. La nota saliente riguarda il vento che soffia anche tempestoso di Tramontana e Maestrale sempre al Centrosud. Raffiche di oltre 90-100km/h si registrano sulla Sardegna, specie sud-orientale, Sicilia, specie Eolie e sulla Calabria con difficoltià nei collegamenti con le Isole Minori e mari in burrasca. Venti sostenuti anche lungo il versante Adraitico, con raffiche di oltre 60-70km/h sul Salento e fino a 50-60km/h tra Marche, Abruzzo e Molise.
Aggiornamento 27 NOVEMBRE 2018 ore 13:00
Il vortice di bassa pressione arrivato in nottata continua la sua evoluzione verso levante coinvolgendo il medio basso Adriatico e le regioni del basso Tirreno. Accumuli importanti vengono registrati sulla Calabria con 95mm nel Cosentino, fino a 60mm nel Potentino, locali accumuli fino a 30-40mm anche tra la Puglia settentrionale, il Molise e l'Abruzzo nel Pescarese e nel Chietino. Deboli fenomeni interessano invece la Campania dopo gli accumuli fino a 25mm della notte. Ultimi piovaschi sulla Sardegna con accumuli fino a 25mm sul Sassarese. Situazione migliore sul resto della Penisola con sole prevalente sulla Toscana e buona parte del Nord con la sola eccezione dell'Emilia Romagna, sopravento alle correnti da est con nubi a ridosso dell'Appennino e qualche debole fenomeno.
Intanto, l'evoluzione del minimo ha richiamato correnti più fredde da est che hanno determinato un primo calo termico a partire dalle regioni adriatiche con quota neve in abbassamento. In queste ore nevica lungo tutto l'Appennino abruzzese e molisano a quote comprese tra i 1300 e i 1400m (neve scesa fino a 1200m in mattinata) con accumuli freschi tra 10 e 15cm. Attorno al minimo hanno ruotato venti forti , le raffiche più intense fino a 80/90km/h su Sardegna, Sicilia e basso Tirreno. Mar di Sardegna, Tirreno meridionale e Stretto di Sicilia risultano agitati o molto agitati con onde alte fino a 5-6 metri e locali mareggiate sulle coste esposte.
PREVISIONI PROSSIME ORE: Lo spostamento del minimo verso est determinerà un miglioramento delle condizioni del tempo sul medio alto Adriatico e sulla Campania mentre piogge e rovesci anche temporaleschi insisteranno sulle regioni del basso Tirreno e lungo l'Adriatico. Fenomeni abbondanti sono attesi tra Molise, Puglia, Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale. Fenomeni deboli interesseranno ancora l'Abruzzo. Nevicate sono ancora attese in Appennino, specie versanti est con accumuli non superiori ai 5m, la quota neve si abbasserà ulteriormente fino ai 700-800m in Abruzzo e Molise. Attenzione anche ai venti che risulteranno ancora forti sul mesio basso Adriatico e basso Tirreno con raffiche fino a 80km/h.
Aggiornamento 26 NOVEMBRE 2018 ore 16:45
Il maltempo si è gradualmente attenuato in giornata al Centro-Sud con ampie schiarite che hanno conquistato il versante adriatico. I fenomeni più importanti si sono concentrati in Calabria ed in particolare sul Cosentino, tanto che sulle zone interne si sono registrati accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 100mm.
Nel frattempo un fronte di instabilità ha raggiunto da ovest la Sardegna, innescando altre piogge o rovesci, ma nel caso dell'isola gli accumuli più rilevanti spettano sempre al Cagliaritano con valori intorno alla trentina di millimetri.
Aggiornamento 26 NOVEMBRE 2018 ore 8:00
Dopo la domenica 25 che è stata caratterizzata da episodi di estrema instabilità che hanno interessato il Centro-Sud, anche con alcuni fenomeni tornadici tra Calabria e Puglia, la nuova settimana inizia anch'essa con il maltempo su molte delle nostre regioni. Le più coinvolte ancora una volta sono quelle centro-meridionali, dove proseguono piogge e qualche temporale.
Qualche piovasco sparso si attarda anche sul Triveneto, ma di deboli intensità. Al Centro si segnalano alcuni rovesci tra Toscana e Lazio, con accumuli pluviometrici fino a 25mm sui Colli Albani. Piogge e rovesci anche in Campania e sulla Calabria centro-settentrionale con locali fenomeni temporaleschi sul Cilento, locali fenomeni in sconfinamento al Golfo di Taranto.
Rovesci interessano la Puglia con fenomeni anche temporaleschi in scorrimento verso l'Adriatico, mentre nuove piogge raggiungono da ovest la Sardegna concentrandosi soprattutto sul Cagliaritano.
PROSSIME ORE. Fenomeni deboli attesi sul Triveneto tra Veneto e Friuli con qualche fiocco dai 1300m, nubi e qualche pioggia tra Levante Ligure e Toscana, instabile al Sud con piogge e temporali che si intensificheranno soprattutto in serata sulla Calabria e poi sul Salento, a sfondo spesso temporalesco. Piogge e rovesci sulla Sardegna, in ulteriore intensificazione entro sera con fenomeni più insistenti sul versante occidentale.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2018 ore 16:20
VIOLENTO TORNADO A CROTONE - Il vortice ha colpito poco dopo mezzogiorno la provincia di Crotone interessando soprattutto la zona Nord nel tratto che va da Cropani a Rocca di Neto. Per fortuna il tornado si è mantenuto lontano dai centri urbani principali interessando soprattutto le zone periferiche, ciò nonostante ci sarebbero diversi feriti, non si conosce ancora il numero preciso e numerosi danni, anche gravi con tetti scoperchiati e alberi abbattuti.
Devastato il centro commerciale Le Spighe. Gravi danni anche tra Botricello e Cropani Marina, con alberi sradicati e piombati sulla SS106. E' il secondo tornado che si abbatte in quella zona in una settimana appena 5 giorni fa un pericolosi vortice si era formato a Cutro!. Il sistema di bassa pressione responsabile del maltempo, nelle prossime ore rinnoverà rovesci e temporali sparsi ancora sulla Calabria, prestare attenzione!
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2018 ore 8:30
Una nuova perturbazione sta interessando l'Italia, pilotata da una depressione che dal Tirreno si sta dirigendo verso lo Stivale. Sono le regioni centro-meridionali le dirette interessate da questa nuova fase di maltempo, mentre quelle settentrionali si tengono più a nord rispetto al raggio d'azione del fronte, salvo qualche pioggia che sconfina alla Romagna. Da Toscana e Marche verso sud la nuvolosità è compatta e dà luogo a piogge e rovesci che risultano intensi sul Lazio, con accumuli pluviometrici di oltre 70mm sui Colli Albani.
Proprio sul Pontino le intense precipitazioni hanno provocato l'apertura di una voragine sulla strada nella zona di Terracina, coinvolgendo un'auto in transito. Il conducente risulta al momento disperso e sono in corso le ricerche da parte dei Vigili del Fuoco.
Sul resto d'Italia si segnalano le piogge su Sardegna, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo per le regioni del Centro, mentre al Sud i fenomeni si concentrano prevalentemente sui settori ionici della Calabria e sulla Sicilia centro-orientale, con locale coinvolgimento anche del Salento. Sul Messinese tirrenico si concentrano i fenomeni più intensi con punte di 70mm di accumulo sui Monti Peloritani.
PROSSIME ORE. Il maltempo insisterà al Centro-Sud per tutta la giornata con piogge e rovesci anche intensi su Lazio, Campania e alta Calabria tirrenica, con fenomeni in sconfinamento entro sera al Messinese. Cieli chiusi sul versante adriatico ma con fenomeni meno intensi e più probabili in Puglia. Al Nord la perturbazione riuscirà a risalire agguantando i settori centro-orientali dell'Emilia Romagna ma anche le coste venete e friulane. In Sardegna invece è atteso un nuovo peggioramento in serata per l'arrivo di un'altra perturbazione da ovest carica di piogge e temporali.
Aggiornamento 21 NOVEMBRE 2018 ore 15:30
Sono proseguiti nel corso del mattino gli effetti della nuova perturbazione al Nordovest, con i fenomeni ad essa legati che si sono attenuati in Sardegna ma intensificati anche sulle regioni tirreniche. Sulle Alpi il limite neve è risalito parzialmente, dai 900m circa del mattino fino ai 1200/1300m del pomeriggio, un po' più basso solo sulle Alpi Marittime. Gli accumuli pluviometrici non vanno comunque oltre i 18mm della Sardegna, raggiunti nel Nuorese, mentre al Nordovest risultano inferiori.
Nel frattempo però la perturbazione ha agguantato il versante tirrenico centro-settentrionale, dove sono riprese le piogge ed anche qualche temporale sulle coste laziali.
Aggiornamento 21 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
SITUAZIONE. La perturbazione di martedì 20 ha ormai esaurito i suoi effetti sull'Italia, pesanti su alcune regioni, soprattutto al Centro-Sud dove si sono avuti anche tornado, trombe marine e grandinate localmente intense. La giornata di mercoledì 21 vede una tregua del maltempo su gran parte delle regioni, ma da ovest una nuova perturbazione sta già entrando in azione sulle regioni più occidentali. Questa comporta una ripresa delle prime deboli piogge sull'estremo Nordovest, tra Piemonte e Ponente Ligure, ma anche alcuni rovesci sull'Imperiese. Sulle Alpi occidentali primi fiocchi legati al nuovo fronte a partire dagli 800/900m di quota.
PROSSIME ORE. La nuova perturbazione risulterà più debole di quella precedente elimiterà i suoi effetti alle regioni tirreniche e al Nordovest. Piogge sparse quindi sono attese su Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria, specie di Ponente, in estensione in serata a Lombardia e centro-ovest Emilia e in contemporanea attenuazione da ovest. Neve in rialzo fino a 1300/1600m. Piogge in attenuazione dal pomeriggio in Sardegna, ma in intensificazione su tutte le regioni tirreniche peninsulari, anche con qualche temporale entro sera su Campania e Calabria. Altrove tempo più asciutto con maggiori schiarite su adriatiche e ioniche.
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2018 ore 21:20
CRONACA METEO, FORTI TEMPORALI AL SUD, ALLAGAMENTI - Mentre sul Nord Italia è arrivato l'Inverno con freddo e neve a quote basse, il Centrosud è stato interessato da rovesci e temporali anche di forte intensità con locali allagamenti e disagi. Allagamenti in particolare sulla Campania, con oltre 100mm sulla provincia di Salerno dove tra l'altro si è verificata una tromba marina imponente; picchi di oltre 100mm si registrano anche in Calabria.
TROMBE D'ARIA IN CALABRIA E PUGLIA - Una tromba d'aria si è verificata questa mattina sulla Calabria jonica in particolare tra le province di Catanzaro e Crotone. Si segnalano alberi caduti, alcuni tetti scoperchiati ed è rimasto anche investito anche un treno regionale, partito da Catanzaro e diretto a Sibari con alcuni feriti lievi. A causa del maltempo resta sospesa dalle 7.30 la circolazione ferroviaria fra Botricello e Cutro sulla linea Catanzaro- Crotone.
Sempre in mattinata si è verificato un secondo tornado che ha colpito il Salento, precisamente la zona di Casarano-Taurisiano, provocando diversi danni tra cui guardrail divelti, alberi abbattuti e anche qualche ferito, trasportato in ambulanza negli ospedali più vicini.
PREVISIONI PROSSIME ORE: ancora rovesci fino a questa sera ma tuttavia in genere meno intensi e più localizzati, il grosso del maltempo dovrebbe essere passato. Domani tregua ma sarà breve, dal pomeriggio arriva qualche nuovo rovescio o temporale sui versanti tirrenici.
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2018 ore 15:55
CRONACA METEO, FORTI TEMPORALI AL SUD, ALLAGAMENTI - Mentre sul Nord Italia è arrivato l'Inverno con freddo e neve a quote basse, il Centrosud è stato interessato da rovesci e temporali anche di forte intensità con locali allagamenti e disagi. Allagamenti in particolare sulla Campania, con oltre 100mm sulla provincia di Salerno dove tra l'altro si è verificata una tromba marina imponente; picchi di oltre 100mm si registrano anche in Calabria.
TROMBE D'ARIA IN CALABRIA E PUGLIA - Una tromba d'aria si è verificata questa mattina sulla Calabria jonica in particolare tra le province di Catanzaro e Crotone. Si segnalano alberi caduti, alcuni tetti scoperchiati ed è rimasto anche investito anche un treno regionale, partito da Catanzaro e diretto a Sibari con alcuni feriti lievi. A causa del maltempo resta sospesa dalle 7.30 la circolazione ferroviaria fra Botricello e Cutro sulla linea Catanzaro- Crotone.
Sempre in mattinata si è verificato un secondo tornado che ha colpito il Salento, precisamente la zona di Casarano-Taurisiano, provocando diversi danni tra cui guardrail divelti, alberi abbattuti e anche qualche ferito, trasportato in ambulanza negli ospedali più vicini.
PREVISIONI PROSSIME ORE: ancora rovesci fino a questa sera ma tuttavia in genere meno intensi e più localizzati, il grosso del maltempo dovrebbe essere passato. Domani tregua ma sarà breve, dal pomeriggio arriva qualche nuovo rovescio o temporale sui versanti tirrenici.
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2018 ore 15:30
Il maltempo si sta concentrando sulle regioni centrali, in particolare tra bassa Toscana, Umbria e Lazio dove per tutta la mattina e primo pomeriggio si sono scaricati rovesci e temporali. Gli accumuli pluviometrici raggiungono i 50mm su Grossetano e Senese nelle ultime 12 ore, 60mm nel Lazio sul Viterbese ma anche sul Pontino, mentre piogge battenti si scaricano sull'Umbria. Le piogge proseguono però anche sulla Romagna, dove gli accumuli raggiungono localmente i 40mm dalla mezzanotte.
Sul resto d'Italia si segnala qualche temporale in Campania, sul Salento e in Sicilia sulla zona etnea, mentre altrove i fenomeni hanno subito un'attenuazione dopo la forte instabilità del mattino. Una tromba marina è stata avvistata in Campania sul Salernitano, proprio in prossimità della costa.
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2018 ore 10:35
Orchestrata da una depressione in approfondimento sul Mediterraneo centrale ed alimentata da aria fredda affluita dall'Europa nordorientale una perturbazione interessa gran parte d'Italia con condizioni di maltempo a tratti anche intenso.
Al Nord sono soprattutto le regioni centro-orientali ad essere interessate dal maltempo, dopo che nella serata di lunedì i fenomeni hanno coinvolto ancora il Nordovest con nevicate a quote molto basse in Piemonte e fiocchi che a tratti si sono spinti fino in città a Torino, misti a pioggia. Ora i fenomeni si stanno concentrando tra Triveneto ed Emilia Romagna con neve a quote molto basse, già a partire dai 100m.
Nevica asciutto invece sull'Appennino Emiliano, con accumuli anche di 10cm. Pioggia e freddo sul resto del Nordest con fenomeni che si concentrano in particolare tra Friuli e costa veneta e quota neve sui 300/400m, ma fiocchi fino sul fondovalle segnalati sulla Carnia, misti a pioggia a Belluno. In Lombardia imbiancate le Prealpi a partire dai 400m di quota.
Al Centro-Sud il clima inizia gradualmente ad addolcirsi e la quota neve sale, ma il maltempo coinvolge gran parte delle regioni con fenomeni anche temporaleschi. In Campania si segnalano accumuli pluviometrici fino a 130mm dalla serata di lunedì sul Casertano, mentre veri e propri nubifragi hanno interessato l'Avellinese dove le strade si sono trasformate in fiumi causando forti rallentamenti al traffico.
Forte maltempo anche sul Cilento e in Calabria su Crotonese e Cosentino con piogge e temporali che si sono scaricati soprattutto sul versante ionico e che dall'alba si stanno scaricando fin su gran parte della Puglia. In mattinata un forte colpo di vento ha coinvolto il treno regionale da Catanzaro diretto a Sibari, a causa di alcuni alberi caduti sulla linea ferroviaria, provocando alcuni feriti non gravi.
PROSSIME ORE. Maltempo in graduale attenuazione al Nord, dopo le ultime piogge che si attarderanno fino al pomeriggio sul Friuli, fino a sera sulla Romagna. Al Centro maltempo su bassa Toscana e Umbria con piogge e temporali in estensione al Lazio e qualche fenomeno in sconfinamento alle interne adriatiche. Al Sud coinvolte soprattutto bassa Campania, Calabria, Lucania e Puglia con fenomeni anche temporaleschi; più isolati sulla Sicilia ionica. Il resto della settimana si preannuncia variabile tra pause asciutte e nuove perturbazioni.
Aggiornamento 19 NOVEMBRE 2018 ore 17:00
Il fronte principale associato alla saccatura presente sul Mediterraneo occidentale ha raggiunto pienamente la Sardegna e le regioni centro meridionali tirreniche accompagnato da una crescente ventilazione meridionale. Piogge abbondanti hanno interessato l'isola con apporti pluviometrici compresi tra i 35 e i 55mm con punte di 60mm nel Cagliaritano. Fenomeni abbondanti anche sull'area tirrenica con 30-35mm tra Lazio, Campania e Calabria, punte di 35mm nel Cosentino. Altrove fenomeni generalmente più deboli, sporadici su Medio alto Adriatico e Val Padana centro orientale. Per quanto riguarda le temperature massime registrate nelle principali città, si segnalano valori piuttosto bassi al Nord. Torino con una massima di 5°C, Milano con 7°C, Bologna 6°C, Venezia 8°C. Sul resto della Penisola valori quasi sempre sopra i 10°C sulla costa e leggermente inferiori all'interno. Tra le più miti Palermo con 21°C, Messina e Reggio Calabria con 20°C.
Aggiornamento 19 NOVEMBRE 2018 ore 14:30
Nevicate deboli/moderate stanno interessando le Alpi centro-occidentali dalla mattinata, mediamente sopra i 500-700 metri ma con episodi di pioggia mista a neve o neve bagnata fin verso i settori di fondovalle e di medio-bassa collina, in particolare tra Torinese, Canavese, Biellese e Verbano.
Aggiornamento 19 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
CRONACA ULTIME ORE: Aria fredda proveniente dalla Russia continua ad affluire verso l'Italia settentrionale e parte delle regioni centrali mentre sulle Isole Maggiori ed al Sud, l'irruzione di stampo invernale tende ad attenuarsi per l'arrivo di masse d'aria più miti da ovest che stanno già portando i primi temporali sulla Sardegna e sul basso Tirreno, sull'Isola a scopo precauzionale sono state chiuse le scuole. Qualche pioggia a carattere debole è presente anche sull'alto Adriatico mentre deboli nevicate interessano le Alpi orientali. Per il resto si segnalano nubi sparse di poco conto in aumento da ovest con qualche banco di nebbia sulla Val padana centro orientale. Le temperature minime di questa notte sono ulteriormente diminuite al Nord con valori in pianura molto bassi e non rari valori negativi seppur di poco nel Piacentino, nel Vicentino e nel Parmense ma localmente anche nel Padovano. Milano e Torino si sono fermate a 2°C. Valori diffusamente negativi in montagna con punte di -8°C a 2000m. Al centro valori generalmente positivi ma quasi ovunque inferiori ai 5°C con punte di 1-2°C nel Fiorentino, solo nell'Aquilano sfiorato lo zero. Roma ha avuto una minima di 6°C. Clima ancora abbastanza mite al Sud con 15-16°C tra la Sicilia e la Calabria. Per quanto riguarda i venti, c'è stata una generale attenuazione della ventilazione al Centro-Sud mentre al Nord si registrano ancora raffiche di Bora sul Triestino di 70km/h.
METEO PROSSIME ORE : Il flusso di aria fredda rinvigorirà una depressione già presente sul Mediterraneo occidentale richiamandola verso l'Italia. Il tempo peggiorerà ulteriormente a partire da ovest con fenomeni abbondanti sulla Sardegna verso le regioni peninsulari dove sono attesi anche temporali di una certa consistenza, in particolare tra Lazio e Campania. I cieli tenderanno a chiudersi maggiormente anche al Nord e stante la massa d'aria fredda ancora presente i fenomeni assumeranno carattere nevoso fino a quote collinari (400-600m). In serata fenomeni abbondanti anche sull'alto Adriatico specie tra Marche ed Emilia Romagna con nevicate copiose sull'Appennino emiliano dai 600-900m ma con quota neve in abbassamento in nottata fino a quote di bassa collina. Le temperature saranno in ulteriore calo al Nord, in generale lieve aumento altrove per la rotazione dei venti che al Centro Sud proverranno tutti dai quadranti meridionali tra Sud e SE con moderata intensità.
Aggiornamento 18 NOVEMBRE 2018 ore 15:00
SITUAZIONE : L'arrivo dell'aria fredda dalla Russia ha determinato un drastico calo delle temperature un po' su tutta la Penisola, la diminuzione è stata più marcata sulle zone che hanno avuto cieli sereni con una maggiore dispersione di calore durante la notte. I valori più bassi sulla Val padana dove a tratti si è scesi persino sotto zero. E' il caso di alcune località del Piacentino, del Parmense, del Vicentino e del Trevigiano con minime fino a -1°C. Fredde anche le città principali, solo 4°C di minima a Torino, 3°C a Milano e Bergamo, 4°C a Bologna, 5°C a Venezia. La diminuzione è stata più contenuta al Centro soprattutto lungo il versante adriatico a causa di una copertura nuvolosa piuttosto compatta associata anche a qualche debole pioggia, le località più fredde di questa mattina sull'Abruzzo con solo 8°C a Pescara. Roma e Firenze hanno segnato una minima di 7°C. Più mite il Sud e le Isole maggiori dove si arriva fino ai 15°C della Calabria. Da segnalare anche i venti forti settentrionali con raffiche di Bora sul Triestino fino a 118km/h.
METEO PROSSIME ORE: l'ingresso di nuovi impulsi di aria fredda provenienti dalla Russia manterrà attiva una circolazione di bassa pressione sui bacini meridionali, responsabile di tempo instabile sulle regioni del Sud specie Adriatico e Sicilia e in parte ancora sulla Sardegna mentre al Centro e al Nord il tempo sarà migliore, fatta eccezione per degli annuvolamenti che persisteranno su basso Piemonte, Emilia Romagna e medio Adriatico ma con fenomeni che tenderanno ad attenuarsi. In nottata più nubi e qualche fenomeno sparso interesseranno il Nord a partire da triveneto ed Emilia Romagna con neve fino a 700-800m. Le temperature saranno in ulteriore calo, specie al Nord e sul medio Adriatico. I venti rimarranno forti dai quadranti orientali con mari tutti molto mossi.
Aggiornamento 17 NOVEMBRE 2018 ore 8:00
SITUAZIONE. Le prime piogge, innescate dai primi refoli di aria più fredda che affluisce dalla Penisola Balcanica, su Sicilia meridionale, sono già in azione su bassa Calabria, al largo della Sardegna nordorientale e tra basso Abruzzo e Molise. Si tratta di fenomeni perlopiù deboli, anche se localmente è in atto qualche isolato fenomeno temporalesco al largo dell'Agrigentino e della Calabria tirrenica. In mattinata le piogge sono proseguite in Sicilia sul versante ionico anche intensamente, provocando l'esondazione di un torrente nel Messinese ionico. Da segnalare rovesci e temporali anche forti sul Salento, con trombe marine sui litorali.
PROSSIME ORE. In giornata continuerà ad intensificarsi l'afflusso di correnti orientali provenienti dai Balcani e determinerà annuvolamenti in intensificazione sui versanti esposti, innanzitutto su quelli adriatici. Qualche pioggia attesa sull'Abruzzo, specie interno, in serata alcuni fenomeni possibili anche sulla dorsale romagnola. Sempre verso sera primi deboli fenomeni sul Piemonte occidentale, a causa dell'effetto stau esercitato dalla barriera alpine verso le correnti in arrivo da est. Al Sud qualche piovasco verso la Puglia e la bassa Calabria, rovesci più organizzati già in giornata in Sicilia sulle zone centro-orientali. Non esclusi isolati rovesci nel pomeriggio-sera fin anche sul basso Lazio.
Aggiornamento 16 NOVEMBRE 2018 ore 19:40
LIVE, MALTEMPO A CATANIA. GRANDINE E ALLAGAMENTI - Dopo il messinese ionico della tarda mattinata con un nubifragio che ha interessato Giarre e Taormina, un violento temporale ha interessato Catania questo pomeriggio. Una pioggia battente ha imperversato sulla città etnea dove la pioggia è stata abbondante. Il temporale è stato accompagnato da una fitta grandinata; in pochissimo tempo le strade si sono trasformate in veri e propri fiumi con numerosi tombini saltati per la pioggia caduta in poco tempo. Numerose gli automobilisti in panne. Diversi mezzi parcheggiati sono stati sommersi dall'acqua. Stessa sorte toccata anche a Siracusa. Nel corso delle prossime ore la situazione andrà via via migliorando sui settori ionici dopo gli ultimi fenomeni specie sul siracusano mentre alcuni rovesci anche temporaleschi sui settori tirrenici.
16 NOVEMBRE 2018: MALTEMPO SICILIA. Le correnti orientali che iniziano ad affluire sull'Italia hanno già innescato fenomeni di instabilità forte, seppur a carattere molto localizzato. E' il caso della Sicilia, colpita già dalla notte e per tutto il mattino da piogge e rovesci che si sono concentrati sul versante ionico. Sul Messinese ionico, tra Taormina e Giardini Naxos, i forti rovesci hanno provocato l'esondazione del torrente Sirina in prossimità della foce, con l'impeto delle acque che è riuscito addirittura a trascinare un'automobile verso il mare. I vigili accorsi sul posto hanno fatto rimuovere tutte le altre auto parcheggiate in zona per consentire l'ingresso dei pompieri giunti d'urgenza da Messina.
EVOLUZIONE METEO PREVISTA. In giornata il maltempo insisterà sulla Sicilia ionica e nuovi rovesci sono attesi nel pomeriggio anche a carattere temporalesco. Piogge anche su gran parte delle zone centro-orientali dell'isola, specie sulle aree interne. Nel corso della serata invece si assisterà ad una certa attenuazione dei fenomeni, destinati a protrarsi invece sulle zone centro-occidentali della regione.
Sono le regioni adriatiche centro-meridionali e buona parte del Sud a ritrovarsi ancora una volta sotto piogge e fenomeni localmente temporaleschi che in alcuni casi hanno dato luogo a locali allagamenti. E' il caso innanzitutto della Sicilia, coinvolta nel suo settore settentrionale tirrenico. Nella serata di martedì un temporale ha mandato in tilt Palermo e provocato allagamenti che hanno costretto alla chiusura di alcune strade cittadine. Si tratta del terzo giorno di fila in cui la città viene colta da temporali abbastanza intensi da provocare disagi e la mattina di mercoledì non è da meno, anche se i fenomeni all'alba si sono spostati più ad est ed hanno raggiunto il confine con il Messinese, anche a carattere grandinigeno.
Gli accumuli sul Palermitano dalla mezzanotte superano i 50mm, ma vanno segnalate anche le prime nevicate che nella serata di martedì 27 hanno raggiunto l'Etna, specie nel suo versante nord.
L'instabilità si estende verso la Calabria raggiungendo il Reggino, anche se con fenomeni più deboli ed isolati, e coinvolge inoltre il medio-versante adriatico con qualche scroscio intermittente distribuito in modo irregolare dall'Abruzzo alla Puglia.
PROSSIME ORE. Nel mirino dell'instabilità per gran parte del giorno sarà il medio-basso versante adriatico, dove insisteranno rovesci sparsi più frequenti in Puglia e nevosi oltre gli 800/1000m, ma in attenuazione in serata. Instabilità intermittente sulla Sicilia settentrionale con qualche fenomeno a tratti temporalesco, in attenuazione serale. Sul resto d'Italia tempo più stabile con cieli sereni o poco nuvolosi.
Aggiornamento 27 NOVEMBRE 2018 ore 15:30
Continua l'azione del vortice ciclonico al Centrosud, con il baricentro in evoluzione verso il medio-basso Adriatico. Piogge e rovesci sparsi stanno interessando gran parte del Centrosud, con neve sulla dorsale adriatica mediamente oltre i 1300-1500m. La nota saliente riguarda il vento che soffia anche tempestoso di Tramontana e Maestrale sempre al Centrosud. Raffiche di oltre 90-100km/h si registrano sulla Sardegna, specie sud-orientale, Sicilia, specie Eolie e sulla Calabria con difficoltià nei collegamenti con le Isole Minori e mari in burrasca. Venti sostenuti anche lungo il versante Adraitico, con raffiche di oltre 60-70km/h sul Salento e fino a 50-60km/h tra Marche, Abruzzo e Molise.
Aggiornamento 27 NOVEMBRE 2018 ore 13:00
Il vortice di bassa pressione arrivato in nottata continua la sua evoluzione verso levante coinvolgendo il medio basso Adriatico e le regioni del basso Tirreno. Accumuli importanti vengono registrati sulla Calabria con 95mm nel Cosentino, fino a 60mm nel Potentino, locali accumuli fino a 30-40mm anche tra la Puglia settentrionale, il Molise e l'Abruzzo nel Pescarese e nel Chietino. Deboli fenomeni interessano invece la Campania dopo gli accumuli fino a 25mm della notte. Ultimi piovaschi sulla Sardegna con accumuli fino a 25mm sul Sassarese. Situazione migliore sul resto della Penisola con sole prevalente sulla Toscana e buona parte del Nord con la sola eccezione dell'Emilia Romagna, sopravento alle correnti da est con nubi a ridosso dell'Appennino e qualche debole fenomeno.
Intanto, l'evoluzione del minimo ha richiamato correnti più fredde da est che hanno determinato un primo calo termico a partire dalle regioni adriatiche con quota neve in abbassamento. In queste ore nevica lungo tutto l'Appennino abruzzese e molisano a quote comprese tra i 1300 e i 1400m (neve scesa fino a 1200m in mattinata) con accumuli freschi tra 10 e 15cm. Attorno al minimo hanno ruotato venti forti , le raffiche più intense fino a 80/90km/h su Sardegna, Sicilia e basso Tirreno. Mar di Sardegna, Tirreno meridionale e Stretto di Sicilia risultano agitati o molto agitati con onde alte fino a 5-6 metri e locali mareggiate sulle coste esposte.
PREVISIONI PROSSIME ORE: Lo spostamento del minimo verso est determinerà un miglioramento delle condizioni del tempo sul medio alto Adriatico e sulla Campania mentre piogge e rovesci anche temporaleschi insisteranno sulle regioni del basso Tirreno e lungo l'Adriatico. Fenomeni abbondanti sono attesi tra Molise, Puglia, Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale. Fenomeni deboli interesseranno ancora l'Abruzzo. Nevicate sono ancora attese in Appennino, specie versanti est con accumuli non superiori ai 5m, la quota neve si abbasserà ulteriormente fino ai 700-800m in Abruzzo e Molise. Attenzione anche ai venti che risulteranno ancora forti sul mesio basso Adriatico e basso Tirreno con raffiche fino a 80km/h.
Aggiornamento 26 NOVEMBRE 2018 ore 16:45
Il maltempo si è gradualmente attenuato in giornata al Centro-Sud con ampie schiarite che hanno conquistato il versante adriatico. I fenomeni più importanti si sono concentrati in Calabria ed in particolare sul Cosentino, tanto che sulle zone interne si sono registrati accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 100mm.
Nel frattempo un fronte di instabilità ha raggiunto da ovest la Sardegna, innescando altre piogge o rovesci, ma nel caso dell'isola gli accumuli più rilevanti spettano sempre al Cagliaritano con valori intorno alla trentina di millimetri.
Aggiornamento 26 NOVEMBRE 2018 ore 8:00
Dopo la domenica 25 che è stata caratterizzata da episodi di estrema instabilità che hanno interessato il Centro-Sud, anche con alcuni fenomeni tornadici tra Calabria e Puglia, la nuova settimana inizia anch'essa con il maltempo su molte delle nostre regioni. Le più coinvolte ancora una volta sono quelle centro-meridionali, dove proseguono piogge e qualche temporale.
Qualche piovasco sparso si attarda anche sul Triveneto, ma di deboli intensità. Al Centro si segnalano alcuni rovesci tra Toscana e Lazio, con accumuli pluviometrici fino a 25mm sui Colli Albani. Piogge e rovesci anche in Campania e sulla Calabria centro-settentrionale con locali fenomeni temporaleschi sul Cilento, locali fenomeni in sconfinamento al Golfo di Taranto.
Rovesci interessano la Puglia con fenomeni anche temporaleschi in scorrimento verso l'Adriatico, mentre nuove piogge raggiungono da ovest la Sardegna concentrandosi soprattutto sul Cagliaritano.
PROSSIME ORE. Fenomeni deboli attesi sul Triveneto tra Veneto e Friuli con qualche fiocco dai 1300m, nubi e qualche pioggia tra Levante Ligure e Toscana, instabile al Sud con piogge e temporali che si intensificheranno soprattutto in serata sulla Calabria e poi sul Salento, a sfondo spesso temporalesco. Piogge e rovesci sulla Sardegna, in ulteriore intensificazione entro sera con fenomeni più insistenti sul versante occidentale.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2018 ore 16:20
VIOLENTO TORNADO A CROTONE - Il vortice ha colpito poco dopo mezzogiorno la provincia di Crotone interessando soprattutto la zona Nord nel tratto che va da Cropani a Rocca di Neto. Per fortuna il tornado si è mantenuto lontano dai centri urbani principali interessando soprattutto le zone periferiche, ciò nonostante ci sarebbero diversi feriti, non si conosce ancora il numero preciso e numerosi danni, anche gravi con tetti scoperchiati e alberi abbattuti.
Devastato il centro commerciale Le Spighe. Gravi danni anche tra Botricello e Cropani Marina, con alberi sradicati e piombati sulla SS106. E' il secondo tornado che si abbatte in quella zona in una settimana appena 5 giorni fa un pericolosi vortice si era formato a Cutro!. Il sistema di bassa pressione responsabile del maltempo, nelle prossime ore rinnoverà rovesci e temporali sparsi ancora sulla Calabria, prestare attenzione!
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2018 ore 8:30
Una nuova perturbazione sta interessando l'Italia, pilotata da una depressione che dal Tirreno si sta dirigendo verso lo Stivale. Sono le regioni centro-meridionali le dirette interessate da questa nuova fase di maltempo, mentre quelle settentrionali si tengono più a nord rispetto al raggio d'azione del fronte, salvo qualche pioggia che sconfina alla Romagna. Da Toscana e Marche verso sud la nuvolosità è compatta e dà luogo a piogge e rovesci che risultano intensi sul Lazio, con accumuli pluviometrici di oltre 70mm sui Colli Albani.
Proprio sul Pontino le intense precipitazioni hanno provocato l'apertura di una voragine sulla strada nella zona di Terracina, coinvolgendo un'auto in transito. Il conducente risulta al momento disperso e sono in corso le ricerche da parte dei Vigili del Fuoco.
Sul resto d'Italia si segnalano le piogge su Sardegna, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo per le regioni del Centro, mentre al Sud i fenomeni si concentrano prevalentemente sui settori ionici della Calabria e sulla Sicilia centro-orientale, con locale coinvolgimento anche del Salento. Sul Messinese tirrenico si concentrano i fenomeni più intensi con punte di 70mm di accumulo sui Monti Peloritani.
PROSSIME ORE. Il maltempo insisterà al Centro-Sud per tutta la giornata con piogge e rovesci anche intensi su Lazio, Campania e alta Calabria tirrenica, con fenomeni in sconfinamento entro sera al Messinese. Cieli chiusi sul versante adriatico ma con fenomeni meno intensi e più probabili in Puglia. Al Nord la perturbazione riuscirà a risalire agguantando i settori centro-orientali dell'Emilia Romagna ma anche le coste venete e friulane. In Sardegna invece è atteso un nuovo peggioramento in serata per l'arrivo di un'altra perturbazione da ovest carica di piogge e temporali.
Aggiornamento 21 NOVEMBRE 2018 ore 15:30
Sono proseguiti nel corso del mattino gli effetti della nuova perturbazione al Nordovest, con i fenomeni ad essa legati che si sono attenuati in Sardegna ma intensificati anche sulle regioni tirreniche. Sulle Alpi il limite neve è risalito parzialmente, dai 900m circa del mattino fino ai 1200/1300m del pomeriggio, un po' più basso solo sulle Alpi Marittime. Gli accumuli pluviometrici non vanno comunque oltre i 18mm della Sardegna, raggiunti nel Nuorese, mentre al Nordovest risultano inferiori.
Nel frattempo però la perturbazione ha agguantato il versante tirrenico centro-settentrionale, dove sono riprese le piogge ed anche qualche temporale sulle coste laziali.
Aggiornamento 21 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
SITUAZIONE. La perturbazione di martedì 20 ha ormai esaurito i suoi effetti sull'Italia, pesanti su alcune regioni, soprattutto al Centro-Sud dove si sono avuti anche tornado, trombe marine e grandinate localmente intense. La giornata di mercoledì 21 vede una tregua del maltempo su gran parte delle regioni, ma da ovest una nuova perturbazione sta già entrando in azione sulle regioni più occidentali. Questa comporta una ripresa delle prime deboli piogge sull'estremo Nordovest, tra Piemonte e Ponente Ligure, ma anche alcuni rovesci sull'Imperiese. Sulle Alpi occidentali primi fiocchi legati al nuovo fronte a partire dagli 800/900m di quota.
PROSSIME ORE. La nuova perturbazione risulterà più debole di quella precedente elimiterà i suoi effetti alle regioni tirreniche e al Nordovest. Piogge sparse quindi sono attese su Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria, specie di Ponente, in estensione in serata a Lombardia e centro-ovest Emilia e in contemporanea attenuazione da ovest. Neve in rialzo fino a 1300/1600m. Piogge in attenuazione dal pomeriggio in Sardegna, ma in intensificazione su tutte le regioni tirreniche peninsulari, anche con qualche temporale entro sera su Campania e Calabria. Altrove tempo più asciutto con maggiori schiarite su adriatiche e ioniche.
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2018 ore 21:20
CRONACA METEO, FORTI TEMPORALI AL SUD, ALLAGAMENTI - Mentre sul Nord Italia è arrivato l'Inverno con freddo e neve a quote basse, il Centrosud è stato interessato da rovesci e temporali anche di forte intensità con locali allagamenti e disagi. Allagamenti in particolare sulla Campania, con oltre 100mm sulla provincia di Salerno dove tra l'altro si è verificata una tromba marina imponente; picchi di oltre 100mm si registrano anche in Calabria.
TROMBE D'ARIA IN CALABRIA E PUGLIA - Una tromba d'aria si è verificata questa mattina sulla Calabria jonica in particolare tra le province di Catanzaro e Crotone. Si segnalano alberi caduti, alcuni tetti scoperchiati ed è rimasto anche investito anche un treno regionale, partito da Catanzaro e diretto a Sibari con alcuni feriti lievi. A causa del maltempo resta sospesa dalle 7.30 la circolazione ferroviaria fra Botricello e Cutro sulla linea Catanzaro- Crotone.
Sempre in mattinata si è verificato un secondo tornado che ha colpito il Salento, precisamente la zona di Casarano-Taurisiano, provocando diversi danni tra cui guardrail divelti, alberi abbattuti e anche qualche ferito, trasportato in ambulanza negli ospedali più vicini.
PREVISIONI PROSSIME ORE: ancora rovesci fino a questa sera ma tuttavia in genere meno intensi e più localizzati, il grosso del maltempo dovrebbe essere passato. Domani tregua ma sarà breve, dal pomeriggio arriva qualche nuovo rovescio o temporale sui versanti tirrenici.
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2018 ore 15:55
CRONACA METEO, FORTI TEMPORALI AL SUD, ALLAGAMENTI - Mentre sul Nord Italia è arrivato l'Inverno con freddo e neve a quote basse, il Centrosud è stato interessato da rovesci e temporali anche di forte intensità con locali allagamenti e disagi. Allagamenti in particolare sulla Campania, con oltre 100mm sulla provincia di Salerno dove tra l'altro si è verificata una tromba marina imponente; picchi di oltre 100mm si registrano anche in Calabria.
TROMBE D'ARIA IN CALABRIA E PUGLIA - Una tromba d'aria si è verificata questa mattina sulla Calabria jonica in particolare tra le province di Catanzaro e Crotone. Si segnalano alberi caduti, alcuni tetti scoperchiati ed è rimasto anche investito anche un treno regionale, partito da Catanzaro e diretto a Sibari con alcuni feriti lievi. A causa del maltempo resta sospesa dalle 7.30 la circolazione ferroviaria fra Botricello e Cutro sulla linea Catanzaro- Crotone.
Sempre in mattinata si è verificato un secondo tornado che ha colpito il Salento, precisamente la zona di Casarano-Taurisiano, provocando diversi danni tra cui guardrail divelti, alberi abbattuti e anche qualche ferito, trasportato in ambulanza negli ospedali più vicini.
PREVISIONI PROSSIME ORE: ancora rovesci fino a questa sera ma tuttavia in genere meno intensi e più localizzati, il grosso del maltempo dovrebbe essere passato. Domani tregua ma sarà breve, dal pomeriggio arriva qualche nuovo rovescio o temporale sui versanti tirrenici.
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2018 ore 15:30
Il maltempo si sta concentrando sulle regioni centrali, in particolare tra bassa Toscana, Umbria e Lazio dove per tutta la mattina e primo pomeriggio si sono scaricati rovesci e temporali. Gli accumuli pluviometrici raggiungono i 50mm su Grossetano e Senese nelle ultime 12 ore, 60mm nel Lazio sul Viterbese ma anche sul Pontino, mentre piogge battenti si scaricano sull'Umbria. Le piogge proseguono però anche sulla Romagna, dove gli accumuli raggiungono localmente i 40mm dalla mezzanotte.
Sul resto d'Italia si segnala qualche temporale in Campania, sul Salento e in Sicilia sulla zona etnea, mentre altrove i fenomeni hanno subito un'attenuazione dopo la forte instabilità del mattino. Una tromba marina è stata avvistata in Campania sul Salernitano, proprio in prossimità della costa.
Aggiornamento 20 NOVEMBRE 2018 ore 10:35
Orchestrata da una depressione in approfondimento sul Mediterraneo centrale ed alimentata da aria fredda affluita dall'Europa nordorientale una perturbazione interessa gran parte d'Italia con condizioni di maltempo a tratti anche intenso.
Al Nord sono soprattutto le regioni centro-orientali ad essere interessate dal maltempo, dopo che nella serata di lunedì i fenomeni hanno coinvolto ancora il Nordovest con nevicate a quote molto basse in Piemonte e fiocchi che a tratti si sono spinti fino in città a Torino, misti a pioggia. Ora i fenomeni si stanno concentrando tra Triveneto ed Emilia Romagna con neve a quote molto basse, già a partire dai 100m.
Nevica asciutto invece sull'Appennino Emiliano, con accumuli anche di 10cm. Pioggia e freddo sul resto del Nordest con fenomeni che si concentrano in particolare tra Friuli e costa veneta e quota neve sui 300/400m, ma fiocchi fino sul fondovalle segnalati sulla Carnia, misti a pioggia a Belluno. In Lombardia imbiancate le Prealpi a partire dai 400m di quota.
Al Centro-Sud il clima inizia gradualmente ad addolcirsi e la quota neve sale, ma il maltempo coinvolge gran parte delle regioni con fenomeni anche temporaleschi. In Campania si segnalano accumuli pluviometrici fino a 130mm dalla serata di lunedì sul Casertano, mentre veri e propri nubifragi hanno interessato l'Avellinese dove le strade si sono trasformate in fiumi causando forti rallentamenti al traffico.
Forte maltempo anche sul Cilento e in Calabria su Crotonese e Cosentino con piogge e temporali che si sono scaricati soprattutto sul versante ionico e che dall'alba si stanno scaricando fin su gran parte della Puglia. In mattinata un forte colpo di vento ha coinvolto il treno regionale da Catanzaro diretto a Sibari, a causa di alcuni alberi caduti sulla linea ferroviaria, provocando alcuni feriti non gravi.
PROSSIME ORE. Maltempo in graduale attenuazione al Nord, dopo le ultime piogge che si attarderanno fino al pomeriggio sul Friuli, fino a sera sulla Romagna. Al Centro maltempo su bassa Toscana e Umbria con piogge e temporali in estensione al Lazio e qualche fenomeno in sconfinamento alle interne adriatiche. Al Sud coinvolte soprattutto bassa Campania, Calabria, Lucania e Puglia con fenomeni anche temporaleschi; più isolati sulla Sicilia ionica. Il resto della settimana si preannuncia variabile tra pause asciutte e nuove perturbazioni.
Aggiornamento 19 NOVEMBRE 2018 ore 17:00
Il fronte principale associato alla saccatura presente sul Mediterraneo occidentale ha raggiunto pienamente la Sardegna e le regioni centro meridionali tirreniche accompagnato da una crescente ventilazione meridionale. Piogge abbondanti hanno interessato l'isola con apporti pluviometrici compresi tra i 35 e i 55mm con punte di 60mm nel Cagliaritano. Fenomeni abbondanti anche sull'area tirrenica con 30-35mm tra Lazio, Campania e Calabria, punte di 35mm nel Cosentino. Altrove fenomeni generalmente più deboli, sporadici su Medio alto Adriatico e Val Padana centro orientale. Per quanto riguarda le temperature massime registrate nelle principali città, si segnalano valori piuttosto bassi al Nord. Torino con una massima di 5°C, Milano con 7°C, Bologna 6°C, Venezia 8°C. Sul resto della Penisola valori quasi sempre sopra i 10°C sulla costa e leggermente inferiori all'interno. Tra le più miti Palermo con 21°C, Messina e Reggio Calabria con 20°C.
Aggiornamento 19 NOVEMBRE 2018 ore 14:30
Nevicate deboli/moderate stanno interessando le Alpi centro-occidentali dalla mattinata, mediamente sopra i 500-700 metri ma con episodi di pioggia mista a neve o neve bagnata fin verso i settori di fondovalle e di medio-bassa collina, in particolare tra Torinese, Canavese, Biellese e Verbano.
Aggiornamento 19 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
CRONACA ULTIME ORE: Aria fredda proveniente dalla Russia continua ad affluire verso l'Italia settentrionale e parte delle regioni centrali mentre sulle Isole Maggiori ed al Sud, l'irruzione di stampo invernale tende ad attenuarsi per l'arrivo di masse d'aria più miti da ovest che stanno già portando i primi temporali sulla Sardegna e sul basso Tirreno, sull'Isola a scopo precauzionale sono state chiuse le scuole. Qualche pioggia a carattere debole è presente anche sull'alto Adriatico mentre deboli nevicate interessano le Alpi orientali. Per il resto si segnalano nubi sparse di poco conto in aumento da ovest con qualche banco di nebbia sulla Val padana centro orientale. Le temperature minime di questa notte sono ulteriormente diminuite al Nord con valori in pianura molto bassi e non rari valori negativi seppur di poco nel Piacentino, nel Vicentino e nel Parmense ma localmente anche nel Padovano. Milano e Torino si sono fermate a 2°C. Valori diffusamente negativi in montagna con punte di -8°C a 2000m. Al centro valori generalmente positivi ma quasi ovunque inferiori ai 5°C con punte di 1-2°C nel Fiorentino, solo nell'Aquilano sfiorato lo zero. Roma ha avuto una minima di 6°C. Clima ancora abbastanza mite al Sud con 15-16°C tra la Sicilia e la Calabria. Per quanto riguarda i venti, c'è stata una generale attenuazione della ventilazione al Centro-Sud mentre al Nord si registrano ancora raffiche di Bora sul Triestino di 70km/h.
METEO PROSSIME ORE : Il flusso di aria fredda rinvigorirà una depressione già presente sul Mediterraneo occidentale richiamandola verso l'Italia. Il tempo peggiorerà ulteriormente a partire da ovest con fenomeni abbondanti sulla Sardegna verso le regioni peninsulari dove sono attesi anche temporali di una certa consistenza, in particolare tra Lazio e Campania. I cieli tenderanno a chiudersi maggiormente anche al Nord e stante la massa d'aria fredda ancora presente i fenomeni assumeranno carattere nevoso fino a quote collinari (400-600m). In serata fenomeni abbondanti anche sull'alto Adriatico specie tra Marche ed Emilia Romagna con nevicate copiose sull'Appennino emiliano dai 600-900m ma con quota neve in abbassamento in nottata fino a quote di bassa collina. Le temperature saranno in ulteriore calo al Nord, in generale lieve aumento altrove per la rotazione dei venti che al Centro Sud proverranno tutti dai quadranti meridionali tra Sud e SE con moderata intensità.
Aggiornamento 18 NOVEMBRE 2018 ore 15:00
SITUAZIONE : L'arrivo dell'aria fredda dalla Russia ha determinato un drastico calo delle temperature un po' su tutta la Penisola, la diminuzione è stata più marcata sulle zone che hanno avuto cieli sereni con una maggiore dispersione di calore durante la notte. I valori più bassi sulla Val padana dove a tratti si è scesi persino sotto zero. E' il caso di alcune località del Piacentino, del Parmense, del Vicentino e del Trevigiano con minime fino a -1°C. Fredde anche le città principali, solo 4°C di minima a Torino, 3°C a Milano e Bergamo, 4°C a Bologna, 5°C a Venezia. La diminuzione è stata più contenuta al Centro soprattutto lungo il versante adriatico a causa di una copertura nuvolosa piuttosto compatta associata anche a qualche debole pioggia, le località più fredde di questa mattina sull'Abruzzo con solo 8°C a Pescara. Roma e Firenze hanno segnato una minima di 7°C. Più mite il Sud e le Isole maggiori dove si arriva fino ai 15°C della Calabria. Da segnalare anche i venti forti settentrionali con raffiche di Bora sul Triestino fino a 118km/h.
METEO PROSSIME ORE: l'ingresso di nuovi impulsi di aria fredda provenienti dalla Russia manterrà attiva una circolazione di bassa pressione sui bacini meridionali, responsabile di tempo instabile sulle regioni del Sud specie Adriatico e Sicilia e in parte ancora sulla Sardegna mentre al Centro e al Nord il tempo sarà migliore, fatta eccezione per degli annuvolamenti che persisteranno su basso Piemonte, Emilia Romagna e medio Adriatico ma con fenomeni che tenderanno ad attenuarsi. In nottata più nubi e qualche fenomeno sparso interesseranno il Nord a partire da triveneto ed Emilia Romagna con neve fino a 700-800m. Le temperature saranno in ulteriore calo, specie al Nord e sul medio Adriatico. I venti rimarranno forti dai quadranti orientali con mari tutti molto mossi.
Aggiornamento 17 NOVEMBRE 2018 ore 8:00
SITUAZIONE. Le prime piogge, innescate dai primi refoli di aria più fredda che affluisce dalla Penisola Balcanica, su Sicilia meridionale, sono già in azione su bassa Calabria, al largo della Sardegna nordorientale e tra basso Abruzzo e Molise. Si tratta di fenomeni perlopiù deboli, anche se localmente è in atto qualche isolato fenomeno temporalesco al largo dell'Agrigentino e della Calabria tirrenica. In mattinata le piogge sono proseguite in Sicilia sul versante ionico anche intensamente, provocando l'esondazione di un torrente nel Messinese ionico. Da segnalare rovesci e temporali anche forti sul Salento, con trombe marine sui litorali.
PROSSIME ORE. In giornata continuerà ad intensificarsi l'afflusso di correnti orientali provenienti dai Balcani e determinerà annuvolamenti in intensificazione sui versanti esposti, innanzitutto su quelli adriatici. Qualche pioggia attesa sull'Abruzzo, specie interno, in serata alcuni fenomeni possibili anche sulla dorsale romagnola. Sempre verso sera primi deboli fenomeni sul Piemonte occidentale, a causa dell'effetto stau esercitato dalla barriera alpine verso le correnti in arrivo da est. Al Sud qualche piovasco verso la Puglia e la bassa Calabria, rovesci più organizzati già in giornata in Sicilia sulle zone centro-orientali. Non esclusi isolati rovesci nel pomeriggio-sera fin anche sul basso Lazio.
Aggiornamento 16 NOVEMBRE 2018 ore 19:40
LIVE, MALTEMPO A CATANIA. GRANDINE E ALLAGAMENTI - Dopo il messinese ionico della tarda mattinata con un nubifragio che ha interessato Giarre e Taormina, un violento temporale ha interessato Catania questo pomeriggio. Una pioggia battente ha imperversato sulla città etnea dove la pioggia è stata abbondante. Il temporale è stato accompagnato da una fitta grandinata; in pochissimo tempo le strade si sono trasformate in veri e propri fiumi con numerosi tombini saltati per la pioggia caduta in poco tempo. Numerose gli automobilisti in panne. Diversi mezzi parcheggiati sono stati sommersi dall'acqua. Stessa sorte toccata anche a Siracusa. Nel corso delle prossime ore la situazione andrà via via migliorando sui settori ionici dopo gli ultimi fenomeni specie sul siracusano mentre alcuni rovesci anche temporaleschi sui settori tirrenici.
16 NOVEMBRE 2018: MALTEMPO SICILIA. Le correnti orientali che iniziano ad affluire sull'Italia hanno già innescato fenomeni di instabilità forte, seppur a carattere molto localizzato. E' il caso della Sicilia, colpita già dalla notte e per tutto il mattino da piogge e rovesci che si sono concentrati sul versante ionico. Sul Messinese ionico, tra Taormina e Giardini Naxos, i forti rovesci hanno provocato l'esondazione del torrente Sirina in prossimità della foce, con l'impeto delle acque che è riuscito addirittura a trascinare un'automobile verso il mare. I vigili accorsi sul posto hanno fatto rimuovere tutte le altre auto parcheggiate in zona per consentire l'ingresso dei pompieri giunti d'urgenza da Messina.
EVOLUZIONE METEO PREVISTA. In giornata il maltempo insisterà sulla Sicilia ionica e nuovi rovesci sono attesi nel pomeriggio anche a carattere temporalesco. Piogge anche su gran parte delle zone centro-orientali dell'isola, specie sulle aree interne. Nel corso della serata invece si assisterà ad una certa attenuazione dei fenomeni, destinati a protrarsi invece sulle zone centro-occidentali della regione.
CRONACA METEO: ARRIVANO LE PRIME PIOGGE CHE DARANNO IL LA' AL CORPOSO PEGGIORAMENTO
Aggiornamento 11 NOVEMBRE 2018 ore 10:00
Mentre una vecchia perturbazione abbandona l'estremo Sud dell'Italia, coinvolgendo ancora il versante ionico della Sicilia, una nuova sta entrando in azione sulle regioni settentrionali e dà luogo a qualche pioggia sparsa che coinvolge non solo la Pianura Padana, ma anche l'alta Toscana. Non si tratta comunque di una perturbazione intensa come le precedenti, ma di un impulso di instabilità che distribuisce una nuvolosità diffusa e poco produttiva.
Deboli piogge o pioviggini interessano infatti in modo sparso le regioni settentrionali, senza far registrare accumuli pluviometrici di rilievo. Fenomeni un po' più persistenti interessano solo l'alta Toscana, direttamente esposta al flusso in quota da sudovest che interessa il Nord Italia, con piogge e rovesci che dalla mezzanotte hanno fatto registrare accumuli pluviometrici fino a quasi 20mm su Versilia, Garfagnana e Lunigiana.
Sulle regioni centro-meridionali è tornato a prevalere il bel tempo, pur con qualche foschia o nube bassa nelle valli appenniniche, ma all'estremo Sud si avverte ancora l'influenza di una vecchia perturbazione, quella che ha recentemente portato condizioni di maltempo anche intenso in Sicilia. Qualche rovescio si attarda infatti sul versante ionico, specie su quello della Sicilia.
PROSSIME ORE. La nuova perturbazione agirà al Nord determinando una nuvolosità diffusa ma solo qualche pioggia o pioviggine, con fenomeni più frequenti su Spezzino, alto Piemonte, Lombardia ed ovest Emilia, qualche schiarita invece su Ponente Ligure e Alpi orientali. Piogge sull'alta Toscana ma condizioni più soleggiate sul resto delle regioni centrali così come su gran parte del Sud. Solo sui settori ionici di Calabria e Sicilia è atteso ancora qualche rovescio, in definitivo assorbimento entro sera.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2018 ore 15:45
Oltre che in Liguria, la pioggia continua a cadere anche in Sicilia, con coinvolgimento soprattutto dei settori meridionale ed orientale, dove in giornata si sono avuti fenomeni anche a carattere di temporale. Sull'isola, per il pericolo di smottamenti innescati dalle piogge incessanti, è stata chiusa la strada statale delle Solfare dal chilometro 7,200 al chilometro 21,000 tra a Sommatino e Ravanusa. Spiega l'Anas. "Il traffico è deviato con indicazioni sul posto".
PROSSIME ORE. Qualche pioggia al Nordovest, in intensificazione in serata su Valle d'Aosta, alto Piemonte e alta Lombardia; rovesci in Liguria tra Genovese e Spezzino, in graduale attenuazione in giornata, qualche pioggia sull'ovest dell'Emilia; tempo migliore sul resto del Nord. Qualche pioggia sulla Sardegna orientale, tempo migliore sul Centro peninsulare su gran parte del Sud, ma l'instabilità insisterà in Sicilia con piogge e temporali a tratti intensi in spostamento dal Trapanese verso l'Agrigentino ed entro sera anche al versante ionico.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2018 ore 12:30
La situazione non è particolarmente mutata nel corso del mattino, con le piogge che insistono sul settore centrale della Liguria e all'estremo Sud su parte della Sicilia meridionale. Ma è sulla zona di Genova che si registrano nuovi disagi, a causa di allagamenti che rallentano la circolazione sul tratto autostradale della A7 tra Sampierdarena e il bivio con l'A12. Vigili del Fuoco al lavoro invece in centro città per rimuovere alcuni alberi resi pericolanti dalle abbondanti piogge dell'ultimo periodo.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
Infiltrazioni di aria umida ed instabile dall'Atlantico continuano a raggiungere il Mediterraneo centrale, mantenendo attiva una circolazione depressionaria ad ovest dell'Italia che, seppur poco strutturata, riesce a a provocare piogge ed anche alcuni temporali sulle zone più occidentali, anche di una certa intensità.
Maltempo in Sicilia con diffusi temporali che dal mare raggiungono il Trapanese dove gli accumuli pluviometrici toccano localmente i 100mm sulle zone interne, 40mm su parte dell'Agrigentino con l'instabilità che avanza a fatica verso est senza interessare il resto della regione. Proprio sul Trapanese le abbondanti piogge hanno provocato lo straripamento del torrente Mazaro a Mazara del Vallo. Qui le zone basse della città sono state allagate costringendo alcuni abitanti a raggiungere i piani alti delle loro abitazioni. Numerosi gli interventi dei Vigili del Fuoco.
Piogge in Liguria, anche oggi, sabato, alle prese con piogge e rovesci che si stanno concentrando soprattutto sulle aree centrali della regione. Scrosci di pioggia battente perseverano infatti sul Genovese, con accumuli pluviometrici che nelle ultime 24 ore raggiungono gli 80mm. Proprio sul Genovese si registrano i danni maggiori dovuti al maltempo, dopo quelli di venerdì ad alcune linee ferroviarie ed il cedimento di una parte della Piazzetta Piumetti a Portofino. I fenomeni sconfinano al Tortonese in Piemonte, al Pavese in Lombardia ed al Piacentino in Emilia, ma con minore intensità.
PROSSIME ORE. Qualche pioggia al Nordovest, in intensificazione in serata su Valle d'Aosta, alto Piemonte e alta Lombardia; rovesci in Liguria tra Genovese e Spezzino, in graduale attenuazione in giornata, qualche pioggia sull'ovest dell'Emilia; tempo migliore sul resto del Nord. Qualche pioggia sulla Sardegna orientale, tempo migliore sul Centro peninsulare su gran parte del Sud, ma l'instabilità insisterà in Sicilia con piogge e temporali a tratti intensi in spostamento dal Trapanese verso l'Agrigentino ed entro sera anche al versante ionico.
Aggiornamento 9 NOVEMBRE 2018 ore 10:00
Le regioni di Nordovest e buona parte della Lombardia continuano ad essere interessati da un flusso di correnti umide meridionali associato ad una saccatura atlantica in azione sull'Europa occidentale. Le piogge non sono state forti tra Piemonte e Lombardia dove gli accumuli massimi registrati dalla mezzanotte si sono attestati tra 5-10mm mentre in Liguria ci sono stati fenomeni anche abbondanti tra la provincia di Savona e quella di Genova con punte di quasi 60mm a Rapallo.
Il resto del Nord risente di una nuvolosità piuttosto sterile che non sta portando fenomeni unitamente a qualche nebbia sulle pianure venete ed emiliane. Nuvolosità sterile e nessun fenomeno anche lungo la costa centrali tirrenica e sulla Sardegna mentre il resto della Penisola continua a beneficiare di un campo di alta pressione che ha portato cieli sereni nel corso della notte.
Per quanto riguarda le temperature, la copertura dei cieli ha mantenuto le minime ancora piuttosto miti su buona parte del Nord con valori fino a 15° in Liguria. Locali fenomeni di inversione hanno invece tenuto i termometri più bassi sulla Valpadana con minime fino a 6° sul Bolognese. Minime nel complesso miti anche sulle regioni centro meridionali, raramente inferiori ai 10° con punte di 18° sul Golfo di Taranto.
Previsione prossime ore - La saccatura atlantica presente sull'Europa occidentale continuerà a penalizzare il Nordovest e in particolare la Liguria dove sono attesi fenomeni ancora abbondanti, anche a sfondo temporalesco. Nel contempo dal flusso perturbato principale si sgancerà un piccolo minimo di bassa pressione che si muoverà verso la Sardegna portando le prime piogge in serata. Sul resto d'Italia le condizioni del tempo resteranno caratterizzate dall'anticiclone con sole prevalente. Il clima sarà generalmente mite per tutti con temperature sopra media, escluso nelle zone soggette al maltempo dove i valori saranno quasi in linea col periodo.
Aggiornamento 7 NOVEMBRE 2018 ore 10:00
Il maltempo si è finalmente attenuato al Nordovest, dopo le piogge incessanti degli ultimi giorni che hanno portato all'esondazione di molti corsi d'acqua, tra cui il Po. Nella serata di ieri allagamenti hanno interessato in Piemonte la Val Susa anche con alcuni smottamenti del terreno, tanto che oggi, mercoledì, alcune chiuse resteranno chiuse.
Nella vicina Val Chisone l'omonimo corso d'acqua ha raggiunto martedì sera il livello di guardia, anche se nella notte la sua portata è tornata a decrescere lentamente.
Disagi anche nel Verbano a causa di numerosi allagamenti che si sono verificati nella serata di martedì tra Domodossola e Villadossola. Il Lago Maggiore continua a crescere dopo aver abbondantemente superato il livello di guardia e il suo livello questa mattina si è portato a meno di mezzo metro dalla soglia di pericolo.
Disagi si sono avuti in Valle d'Aosta in seguito alle abbondanti precipitazioni degli ultimi giorni. Isolata la Valgrisenche per una frana. 'Domani faremo dei sopralluoghi con i tecnici regionali per valutare gli interventi di bonifica. La strada rimarrà per il momento chiusa durante la notte'. Ha riferito il Sindaco di Arvier, Mauro Lucianaz. 'La Valgrisenche rimane al momento isolata. La situazione è tranquilla. Gli abitanti che si trovavano a valle sono stati quasi tutti avvisati', spiega il Sindaco Riccardo Moret.
Quanto al Po l'onda di piena ha attraversato nella serata di martedì il centro di Torino e nella mattinata di mercoledì sta continuando a calare gradualmente. Ora si è spostata più a valle e ha ormai superato anche l'Alessandrino.
Intanto il maltempo si sta spostando più a sud con piogge e qualche temporale che hanno interessato le regioni tirreniche, dalla Toscana fino alla Campania, ma con fenomeni tutto sommato deboli che non hanno dato luogo ad alcuna criticità.
PROSSIME ORE. Al Nord temporaneo miglioramento al Nordovest, mentre qualche pioggia o rovescio interesserà il settore lombardo-veneto e il Friuli, specie a ridosso delle zone montuose. In serata nuove piogge in arrivo sulle Alpi occidentali. Altrove si prevede qualche pioggia in Toscana, in attenuazione in serata; un po' di instabilità sul basso Tirreno con fenomeni in spostamento verso il Salento entro sera, anche temporaleschi.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2018 ore 12:00
A causa di una frana sul versante francese è stato temporaneamente chiuso in mattinata il Tunnel del Tenda che collega il Cuneese con la Francia, nelle Alpi Marittime.
Il traffico è stato deviato sull'A6 Torino-Savona e sull'A10 Genova-Ventimiglia. Successivamente è stato riaperto, ma rimane chiuso in Francia il tratto tra Breil e Fontan.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2018 ore 9:15
Alle porte di Torino inizia ad esondare il Po, a Pancalieri, nella zona di Carmagnola quasi al confine con la Provincia di Cuneo, dove il fiume ha invaso la strada. Nelle valli di Lanzo si registrano alcune frane, una a Balangero e l'altra a Monasterolo, con coinvolgimento della strada. Nel frattempo è stata riaperta la SP589 tra Staffardaa e Barge, nel Cuneese, chiusa nella notte per l'esondazione del Ghiandone.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2018 ore 8:00
Il maltempo non dà tregua al Nord per una depressione che rimane attiva ad ovest dell'Italia pilotando una perturbazione che provoca altre piogge diffuse sulle regioni settentrionali. I fenomeni più intensi interessano il Nordovest e soprattutto il Piemonte a ridosso dell'arco alpino. Sul Canavese solo dalla mezzanotte accumuli di oltre 80mm, che sommati a quelli di inizio settimana superano i 200mm. Situazione simile nel Verbano, dove è facile superare i 200mm di accumulo pluviometrico nelle ultime 48 ore. Tanta pioggia anche in Valle d'Aosta con il settore sudorientale che risulta il più coinvolto.
Cresce di conseguenza il livello dei corsi d'acqua. Preoccupa il Po che sta incrementando la sua portata di ora in ora ed ha ormai raggiunto il livello di guardia a Torino. Verso il livello di guardia anche Orco, Stura, Chisone e Sesia, che dalle Alpi confluiscono poi nel Po. Strettamente monitorato il Lago Maggiore, che nella notte ha superato il livello di guardia. Esondato nella notte il Ghiandone, in Provincia di Cuneo e chiusa la SP589 tra Staffarda e Barge che transita nella stessa zona.
Piove anche sul resto della Val Padana a nord del Po, con maggior frequenza sul settore dolomitico: in Trentino accumuli pluviometrici dalla mezzanotte anche superiori a 40mm. La neve invece cade a quote piuttosto elevate, a causa del mite respiro di Scirocco che relega i fiocchi oltre i 2300/2400m.
Sul resto d'Italia poco da segnalare, se non qualche piovasco sparso su Toscana, Lazio e Sardegna.
PROSSIME ORE. Le piogge al Nord continueranno ad interessare prevalentemente le zone alpine e quelle dell'alta Pianura Padana, ad eccezione del Nordovest , dove il coinvolgimento sarà dell'intero settore. Soprattutto dal pomeriggio, quando piogge battenti si concentreranno su Ponente Ligure, Piemonte centro-occidentale e Valle d'Aosta, in spostamento in serata su Levante Ligure, alto Piemonte, ovest Emilia e coste Toscane, anche con intensità forte. Piogge e qualche temporale dal pomeriggio-sera fino in Sardegna.
Aggiornamento 5 NOVEMBRE 2018 ore 18:00
Il maltempo concentra la sua azione soprattutto al Nord. Da ieri sera pioggia incessante su diverse regioni soprattutto Lombardia, Emilia Romagna e Triveneto ma accumuli importanti anche sul Piemonte settentrionale. Dalla mezzanotte punte di 85mm che sommati a quelli delle precedenti 24 ore raggiungono e superano i 120-140mm. La situazione è critica soprattutto nel Bellunese.
Aggiornamento 5 NOVEMBRE 2018 ore 17:00
Eloquenti le immagini satellitari su scala europea, aria fredda continua a scorrere verso il comparto occidentale, fucina di perturbazioni destinate a muoversi poi verso l'Italia in un letto di correnti miti. Intanto al Sud, fatta eccezione per la Campania e la Puglia centro meridionale, è tornato un po' di sole dopo i nubifragi del weekend, responsabili come purtroppo sappiamo di 12 vittime in Sicilia. Resta invece l'emergenza al Nord vuoi per le pregresse condizioni di maltempo dell'ultimo periodo che per le piogge cadute nelle ultime 24 ore. Bersaglio del maltempo Piemonte settentrionale, Lombardia, Triveneto ed Emilia. Gli accumuli più significativi dalla mezzanotte in provincia di Trento con 85mm raggiunti a Capanna Sinel. Punte di 60-70mm nel Cremonese e nel Veronese, fino a 50-60mm nel Bergamasco e sul Verbano. La pioggia che continua a cadere ininterrotta da giorni ha gonfiato i bacini idrografici di tutti i fiumi. Piove anche sulle regioni centrali e in particolare sul Lazio sopratutto sulla provincia di Roma don 33mm caduti dalla mezzanotte.
Sorvegliato speciale il Po in Emilia Romagna tra Reggio Emilia e Ferrara, in particolare tra Brescello e Boretto. La piena per il momento è sotto controllo, siamo all'incirca a 5-6mila metri cubi al secondo poco più della metà della sua piena storica ma resta l'allerta arancione su tutta la regione almeno per le prossime 12-24 ore. I danni per i temporali ed il vento ammontano a diverse decine di milioni di euro, chiesto dal Governatore Stefano Bonaccini lo stato di emergenza.
In lombardia la piena del Po scorre senza danni nel Pavese ma si registrano numerosi problemi per allagamenti tra la provincia di Bergamo e quella di Cremona dove gli accumuli dalla mezzanotte sfiorano i 50-60mm. Potrebbe essere stato causato dal maltempo ma ci saranno accertamenti, l'incidente che all'alba ha visto coinvolta un'auto a Dalmine con una vittima.
In Veneto la situazione resta particolarmente critica nel Bellunese dove si è recato il direttore della protezione civile Angelo Borrelli per un sopralluogo. Le piogge di stanotte hanno colpito soprattutto il Veronese con accumuli fino a 65mm tra Zevio e Legnago e 70mm nella provincia di Rovigo. Anche qui l'allerta arancione è stata prolungata per tutta la giornata di lunedì. Situazione analoga nel Trentino dove gli accumuli dalla mezzanotte hanno raggiunto i 60mm in provincia di Trento.
Piogge e temporali si sono invece attenuati sul resto della Penisola ma il bilancio è pesante al Sud. In Sicilia nel Palermitano dove il nubifragio ha colpito tra Sabato e Domenica il numero delle vittime è salito a 10. 9 morti a Casteldaccia per l'esondazione del fiume Milicia, una vittima a Vicari per l'esondazione del fiume San Leonardo che ha travolto un auto con due conducenti che erano stati dati per dispersi, purtroppo per uno dei due non c'è stato nulla da fare. Due morti anche Cammarata nell'Agrigentino, una coppia di giovani tedeschi a bordo di un'auto travolti e uccisi da un torrente esondato nei pressi di Cammarata. L'auto è stata trovata nel torrente. Si cerca ancora un disperso nella zona di Corleone.
Frane e allagamenti anche in Calabria soprattutto lungo i versanti ionici. Particolarmente colpita la provincia di Reggio Calabria e quella di Catanzares0. A Bagaladi (RC) esonda il torrente Prisco travolgendo diverse auto parcheggiate e trascinandole per alcune centinaia di metri, per fortuna non ci sono sono state gravi conseguenze perché non c'era nessuno a bordo.
Piogge abbondanti anche in Puglia soprattutto nelle Murge tarantine, a Martina Franca sfiorati i 100mm con disagi e allagamenti.
Intanto i controlli effettuati sul patrimonio arboreo italiano rivelano i dati dell'ondata di maltempo di fine Ottobre. I venti distruttivi e i temporali avrebbero distrutto 14 milioni di alberi. Non esistono precedenti storici.
Previsioni prossime ore - Il maltempo continuerà ad interessare le regioni centro settentrionali. Piogge e rovesci colpiranno soprattutto la fascia tirrenica tra Toscana e Lazio e poi il Nord, in particolare il Triveneto e il Piemonte occidentale. Attesi ulteriori accumuli fino a 20-30mm. Qualche pioggia in esaurimento anche sulla Campania e la Puglia. Le piogge allentano la presa invece sulla Sardegna e il resto delle regioni del Sud dove sono attese ampie schiarite nel corso della giornata.
Aggiornamento 4 NOVEMBRE 2018 ore 15:00
La nuova perturbazione che dalla serata di sabato ha investito la Sicilia si è spinta verso est ed ha raggiunto le regioni centro-meridionali tirreniche. Forte maltempo sta investendo domenica la Calabria con piogge e temporali anche intensi che stanno provocando allagamenti. Come nel Reggino, dove il fiume Budello a Gioia Tauro rischia di esondare da un moneto all'altro. Piogge intense anche su Campania, Lazio e dorsale appenninica, ma con sconfinamenti a tratti del versante adriatico. Piogge e rovesci infine su Nordovest e Sardegna.
Aggiornamento 4 NOVEMBRE 2018 ore 10:00
Il maltempo non concede tregua in Italia a causa di una depressione che continua a stazionare ad ovest dello Stivale e a condizionare il tempo sulle nostre regioni inviando impulsi perturbati che attraversano la Penisola. L'ultimo di questi ha lasciato un segno indelebile e tragico in Sicilia, proprio nella serata di sabato. Le nuove piogge e i forti temporali ad esso legati hanno coinvolto direttamente le zone occidentali dell'isola, colpendo duro tra Palermitano e Trapanese.
Proprio nel Palermitano l'esondazione del fiume Milicia ha provocato la morte di 10 persone, invadendo un'abitazione in Contrada Cavallaro a Casteldaccia. Il livello dell'acqua è salito in breve tempo facendo annegare tutte le persone presenti in quel momento. Due si sono salvati uscendo casualmente pochi minuti prima del tragico fatto per eseguire delle commissioni. Una terza persona è riuscita a lanciare l'allarme uscendo di casa e aggrappandosi a un albero subito prima che la casa venisse travolta dalla furia delle acque. Per gli altri non c'è stato niente da fare e sono morti annegati all'interno dell'abitazione, invasa in pochi minuti dall'acqua che ha raggiunto il soffitto. Un'altra vittima a Vicari, sempre nel Palermitano, il cui corpo è stato recuperato nella notte dopo che sabato sera era stato dato per disperso in prossimità di un distributore di benzina. Le piogge battenti hanno interessato l'ovest della Sicilia per buona parte della giornata di sabato, provocando allagamenti anche nel centro di Palermo.
Le piogge hanno raggiunto anche il resto dell'isola e la Calabria, mentre altri fenomeni hanno interessato anche le regioni tirreniche centro-meridionali, ma senza conseguenza.
PROSSIME ORE. Piogge e temporali anche forti interesseranno in giornata le regioni tirreniche centro-meridionali, dalla Toscana alla Calabria, per poi estendersi tra il pomeriggio e olla sera al versante adriatico dove risulteranno però parzialmente attenuati. Piogge in arrivo anche sull'Emilia Romagna e al Nordovest con fenomeni che si intensificheranno i serata e tenderanno a coinvolgere un po' tutto il Nord Italia ad eccezione dell'estremo Nordest.
Aggiornamento 3 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
Non cambia granché la situazione generale sull'Italia, dove il tempo rimane influenzato da una depressione che staziona tra il Mediterraneo centro-occidentale e il Nord Africa richiamando correnti umide ed instabili che si dirigono verso lo Stivale. A farne le spese in questo momento è soprattutto la Sicilia, alle prese con piogge e temporali giunti dalla Tunisia che colpiscono soprattutto il settore occidentale.
Rovesci e temporali hanno messo a dura prova venerdì il settore occidentale, provocando l'esondazione di alcuni corsi d'acqua nel Palermitano e mettendo a rischio la vita di due agricoltori scomparsi durante i lavori in una zona agricola a Castronovo (PA), successivamente ritrovati. Si registrano danni anche nell'Agrigentino e nel Trapanese, dove alcune strade sono state chiuse per allagamenti.
Anche sul resto d'Italia imperversa il maltempo, specie al Centro tra Lazio, Marche ed Abruzzo, con coinvolgimento di alta Campania e Molise, dove sono ripresi piogge e rovesci. Al Nord correnti orientali nei bassi strati, richiamate dalla depressione afro-mediterranea, provocano piogge sulle zone occidentali specie su Piemonte e Ponente Ligure, con la neve che cade sulle Alpi oltre i 1800/2000m. Migliora invece la situazione al Nordest, dopo le piogge alluvionali che hanno colpito negli ultimi giorni Veneto e Friuli VG.
PROSSIME ORE. Poche piogge al Nord, concentrate inizialmente su Piemonte occidentale e verso sera anche sul settore lombardo-veneto. Qualche pioggia al Centro, debole e più frequente sulle coste laziali ma in attenuazione in giornata, mentre al Sud sarà la Sicilia a subire le condizioni più instabili con piogge e temporali sul settore occidentale, anche forti e in estensione solo in serata verso est al resto della regione.
Aggiornamento 2 NOVEMBRE 2018 ore 16
Il maltempo insiste al Nordest e Centro-Sud a causa della perturbazione pilotata dalla depressione sul Tirreno che ha investito lo Stivale. Fenomeni anche intensi sul Friuli dove gli accumuli pluviometrici superano i 60mm dalla mezzanotte sul Goriziano. Proprio Vento e Friuli sono fra le regioni che contano i maggiori danni dall'ondata di maltempo che insiste da giorni, seppur con minore intensità rispetto ad in inizio settimana. In particolare Carnia e Cadore sono i settori più colpiti. Nella Carnia le abbondanti piogge hanno danneggiato case, divelto alberi e costretto gli abitanti a provvedere da soli per tamponare i danni causati dal maltempo. Alcuni comuni sono rimasti isolati e senza corrente elettrica. Situazione altrettanto drammatica nel vicino Cadore, in Veneto, alle prese con le nuove piogge che hanno innescato ulteriori smottamenti.
Aggiornamento 2 NOVEMBRE 2018 ore 13:30
Gran parte d'Italia continua a ritrovarsi in condizioni di maltempo, anche se senza fenomeni particolarmente intensi, salvo casi locali. Ma le piogge che vanno ad aggiungersi a quelle cadute in abbondanza nel corso della settimana hanno rappresentato in alcune situazioni la goccia che ha fatto traboccare il vaso, a causa dei terreni saturi di acqua. Come è successo in Veneto nell'Agordino (BL), dove le ulteriori piogge hanno provocato un'importante frana che ha bloccato la strada che collega Cencenighe con Agordo, isolando diversi comuni.
Piogge anche al Centro-Sud con fenomeni insistenti in Sicilia con situazioni critiche nell'Agrigentino dove si sono avuti pesanti allagamenti.
Aggiornamento 2 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
Anche oggi, venerdì 2, buona parte d'Italia è alle prese con condizioni di maltempo a tratti marcato a causa di una perturbazione che interessa contemporaneamente gran parte delle nostre regioni. Piogge e rovesci così sul Triveneto e l'Emilia Romagna per le regioni settentrionali, anche se non di intensità particolarmente elevata ma interessano zone che hanno appena fatto i conti con la pesante ondata di maltempo, i cui terreni sono ancora saturi e a rischio smottamenti.
Piogge e rovesci quindi soprattutto nel Friuli con accumuli pluviometrici fino a 40mm sul Goriziano. Rovesci in Emilia Romagna e al Nordovest e accumuli che sfiorano i 30mm in Piemonte sul Verbano. Ma è sul Centro Italia che sono in atto i fenomeni più intensi con le piogge concentrate tra Lazio, Abruzzo, Molise interno e alta Campania, anche a sfondo temporalesco. Sul Viterbese gli accumuli dalla mezzanotte raggiungono già i 50mm, mentre a Roma la situazione è critica in alcune zone, dopo gli allagamenti che hanno caratterizzato la giornata di giovedì per i quali è stato necessario chiudere alcuni sottopassi allagati o ricoperti da detriti.
Maltempo e disagi anche in Sicilia, oggi (venerdì 2) interessata dal ramo più meridionale della stessa perturbazione in azione al Centro Italia, con piogge e temporali che da Trapanese, Palermitano e Agrigentino avanzano verso est e accumuli che superano localmente i 30mm dalla mezzanotte. Piogge che vanno ad aggiungersi alle abbondanti piogge di giovedì che hanno provocato allagamenti nel Palermitano, a causa dei quali alcune auto sono rimaste bloccate nei sottopassi della Circonvallazione, bloccate da mezzo metro di acqua.
PROSSIME ORE. Maltempo su buona parte d'Italia, in particolare al Nord su Levante Ligure, Lombardia e Triveneto con piogge e temporali che entro sera si estenderanno gradualmente al Nordovest. Al Centro fenomeni anche intensi su Lazio ed Abruzzo, in attenuazione in serata ma in contemporanea intensificazione sulla Toscana dove diverranno anche forti. Qualche temporale anche in Sardegna, ma in attenuazione. Al Sud piogge e temporali concentrati su Sicilia e Campania, anche intensi sull'isola, ma con coinvolgimento anche di Molise e alta Puglia.
Aggiornamento 31 OTTOBRE 2018 ore 12:00
Una nuova perturbazione sta entrando in azione da ovest e determina già la ripresa del maltempo sulle regioni più occidentali. I fenomeni si stanno intensificando al Nordovest con le piogge che bagnano Liguria di Ponente e buona parte del Piemonte. Gli accumuli pluviometrici del nuovo peggioramento sono al momento esigui, ma vanno ad interessare le zone su cui si è appena conclusa una pesantissima ondata di maltempo che ha lasciato le ferite ancora aperte, come in questo caso soprattutto la Liguria.
Il flusso da sud che precede l'ingresso della nuova perturbazione trasporta correnti miti ma umide verso la Sicilia innescando alcuni piovaschi sul settore centro-orientale dell'isola. Sul resto d'Italia la situazione è al momento tranquilla, ma nel corso della giornata si andrà verso un ulteriore peggioramento.
PROSSIME ORE. La nuova perturbazione tenderà ad intensificarsi al Nordovest con piogge che diverranno diffuse su Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e si estenderanno in giornata a gran parte della Lombardia e a fine giornata a Trentino, Alto Adige e alto Veneto. Neve sulle Alpi da quota 1200/1600m al Nordovest, superiore altrove. Peggiora in giornata in Sardegna con fenomeni che entro sera raggiungeranno anche le zone tirreniche centro-settentrionali. Piogge in Sicilia in estensione a Calabria, Lucania e in serata qualche pioviggine fin sulla Puglia.
Aggiornamento 30 OTTOBRE 2018 ore 10:55
La giornata di lunedì 29 ottobre 2018 resterà negli annali della meteorologia come il giorno in cui la furia di un ciclone si abbatté sull'Italia. Un'evoluzione davvero atipica che i modelli meteorologici hanno stentato a riconoscere se non nelle immediate 24-48 ore precedenti agli eventi. Di fatto le condizioni che si sono verificate da Nord a Sud hanno avuto dell'incredibile e soprattutto per quanto riguarda i venti hanno segnato diversi record assoluti. Possiamo affermare senza timore di essere smentiti o di aver fatto sensazionalismo che gli effetti sul territorio sono stati pari a quelli di un uragano tropicale di categoria 2.
La storia d'Italia è piena di eventi tracici legati alle piogge, numerose le alluvioni anche recenti come quella di Livorno del Settembre 2017 o quella della Sardegna del Novembre 2016 ma le alluvioni sono un fenomeno abbastanza localizzato e vengono ricordate col nome delle città che colpiscono. Come definire invece l'evento che ha colpito l'Italia intera nella giornata di lunedì. Il ciclone del 29 Ottobre sembra il termine più appropriato. Un ciclone tropicale ha due caratteristiche, i fortissimi venti e le piogge alluvionali che lo accompagnano, nessuna delle due è mancata!
Partiamo dai venti distruttivi che sono stati responsabili di 7 vittime, 3 nel Lazio, 1 in Liguria, 2 nel Veneto e 1 in Campania. Venti che come dicevamo hanno soffiato con la forza di un uragano di categoria 2. Lo scirocco ha dominato l'Italia con raffiche che hanno superato i 150km/h. Venti al suolo, lungo le coste e non già alle alte quote alpine dove è più normale che vi siano. In Liguria l'anemometro di Marina di Loano ha registrato una punta di 180km/h mentre a Follonica in Toscana è stata rilevata una raffica di 171 km/h, sono record assoluti. Ma d'altra parte per rendersi conto dell'eccezionalità basta andare a guardare gli alberi abbattuti da Nord a Sud. Oltre 3500 chiamate ai vigili del fuoco per rami o alberi spezzati e purtroppo 6 delle 7 vittime sono state tutte causate dalla caduta di alberi o rami sulle automobili.
I venti tempestosi hanno reso i mari grossi o molto grossi con criticità in tutti i principali porti. Le mareggiate hanno invaso ristoranti, edifici, linee ferroviarie come a Genova e costretto alla chiusura dei collegamenti con le isole Maggiori e degli arcipelaghi.
La mareggiata che ha colpito la costa tirrenica non aveva simili precedenti dal lontano 1987. Il flusso di scirocco lungo l'Adriatico ha sollevato il livello marino sulla Laguna di Venezia fino a 156cm, la quarta acqua alta più grande della storia da quando sono cominciati i rilevamenti nel 1923. A scopo precauzionale è stata evacuata persino piazza San Marco.
In molti casi i venti si sono associati alle piogge, intense, alluvionali che hanno imperversato soprattutto sulle regioni settentrionali ma non solo. Nell'arco di due giorni tra domenica e lunedì gli accumuli raggiunti sulle zone alpine e prealpine di Lombardia e Veneto hanno superato talora i 400-450mm, Nel Bellunese persino i 500mm. Proprio nel Bellunese la situazione è particolarmente critica a causa degli smottamenti, nottata al buio per 110mila persone rimaste senza corrente. Stessa situazione per 40mila persone in Toscana. In Friuli è crollato un ponte sul torrente Degano, lungo la SS 465. Ci sono poi le piene dei fiumi Adige, Piave, Tagliamento, Brenta, Isonzo oltre a quelle del Brembo, Avisio, Brenta e Levico. Il Piave ha raggiunto i 9.44metri a Ponte di Piave ed è secondo solo al 1966.
Nelle città oltre ai disastri per i forti venti, la pioggia ha causato le solite criticità, strade chiuse, sottopassi allagati, scantinati e primi piani invasi dalle Acque e questo non solo al Nord ma anche sul resto d'Italia Soprattutto lungo il Tirreno e localmente anche sull'Adriatico come in provincia di Foggia. L'enorme quantità di pioggia caduta in pianura è stata neve sulle Alpi alle quote più elevate, fino a 2 metro di neve fresca.
Aggiornamento 29 OTTOBRE 2018 ore 10:25
Una nuova e particolarmente intensa perturbazione sta aggredendo lo Stivale a partire dal Nordovest ma con fenomeni in rapida estensione verso est. Praticamente tutto lo Stivale è sotto il maltempo, ma la situazione più critica al momento è in Veneto. L'Adige è cresciuto da 70 a 400 cm nelle ultime 24 ore, con la portata del fiume che è salita da 155 a 1127 metri cubi al secondo. Scuole chiuse oggi praticamente in tutta la regione ad eccezione delle provincie di Treviso e Verona. Esondati Avisio, Brenta e Levico.
Situazione critica nel Friuli, anche in questo caso con molte scuole che rimarranno chiuse, esondazioni, smottamenti e cadute di alberi che hanno provocato alcuni black out nella giornata di domenica. Il maltempo ha raggiunto anche l'Emilia Romagna mentre nella mattinata di lunedì inizia a concedere una tregua in Lombardia, grazie all'allontanamento della prima perturbazione verso est.
La nuova perturbazione distribuisce piogge diffuse nella mattinata di lunedì 29 al Nordovest con piogge dalla Liguria di Ponente al Piemonte e la Valle d'Aosta e la neve che cade sulle Alpi dai 1800m circa. Scuole chiuse in Piemonte nell'Alessandrino, a causa delle forti piogge di domenica e le nuove previste per lunedì 29.
Scuole chiuse in tutta la Liguria ad eccezione dei comuni di Spotorno e Albisola. Chiusa l'Aurelia ad Arenzano fino a fine ondata di maltempo, una frana a Voltri ha richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco, mentre quattro famiglie sono state sfollate a Staglieno a causa di uno smottamento. Si segnala inoltre il forte vento che soffia sulla costa ha sradicato alberi e fatto crollare cartelloni. Nel porto di Genova il forte vento mette in difficoltà le navi che fanno manovra.
Piogge anche al Centro-Sud, in particolare su Lazio e Campania ma con fenomeni che sconfinano a tratti fin su Marche e Abruzzo. Nel frattempo si è attenuato il maltempo sul versante ionico, anche se rimane critica la situazione soprattutto sulla Sila, dove domenica sono caduti fino a 360mm di pioggia in 24 ore. Maltempo anche in Sardegna, per il fronte che ha raggiunto l'isola a partire dal versante occidentale provocando temporali e grandine, come successo ad Alghero.
Scuole chiuse oggi nel Livornese e Grossetano. Nella giornata di domenica 28 il forte vento ha provocato ingenti danni anche in Puglia, a Manduria crollati alcuni tratti di mura su auto parcheggiate e sradicati cartelloni, come testimoniano le immagini qui sotto.
PROSSIME ORE. Maltempo al Nord con piogge abbondanti e persistenti in Liguria e a ridosso dell'arco alpino, in estensione entro sera a basso Veneto ed Emilia Romagna e neve sulle Alpi oltre 2000/2400m ma in calo in serata fino a 1500/1700m. Maltempo diffuso anche al Centro-Sud e Sardegna con piogge e temporali soprattutto sul versante tirrenico peninsulare, ma ad eccezione di Puglia, ioniche e sud Sicilia dove rimarrà asciutto.
Aggiornamento 28 OTTOBRE 2018 ore 10:00
LIGURIA. La perturbazione è entrata nel vivo e il tempo su gran parte delle regioni settentrionali ha subito un drastico deterioramento già nel corso di sabato 27, per le piogge battenti ed intense che stanno interessando alcune regioni. Tra cui la Liguria, con gli accumuli pluviometrici che raggiungono ormai i 200mm nell'entroterra genovese. Proprio nella zona di Genova vengono costantemente monitorati i corsi d'acqua per l'elevato rischio di esondazioni, tra cui Bisagno, Polcevera e Fereggiano, il primo dei quali ha subito un sensibile innalzamento nella serata di sabato e si è avvicinato ai livelli di guardia, tanto che nelle aree circostanti si sono registrati alcuni allagamenti con ripercussioni sul traffico. Nella serata di sabato 27 una frana è caduta a Genova in Via Struppa, provocando la chiusura della strada in entrambe le direzioni. Il forte vento da sud, inoltre, sta provocando problemi alle navi che cercano di entrare nel porto di Genova.
PIEMONTE. Piogge intense anche sul versante piemontese, in primis sull'Alessandrino, dove verso il confine ligure gli accumuli pluviometrici da inizio evento superano i 160mm, così come sull'alto Piemonte, nel Verbano, dove si toccano i 180mm. Tutti valori comunque destinati ad aumentare rapidamente, viste le precipitazioni in corso. Sulle Alpi oltre i 1800/2000m è stata la neve la protagonista, con il primo strato di fresca della stagione che oltre i 2500m oscilla intorno a 30cm. Fiocchi scesi fino a 1600m sulla Val Formazza.
LOMBARDIA. Sott'acqua anche la Lombardia, segnatamente in prossimità dell'arco alpino, dove continua a piovere intensamente e gli accumuli solo fino ad ora raggiungono i 160mm in Valtellina, picchi locali di 250/300mm sulle Alpi Orobie. Cresce vistosamente il corso dei fiumi, con il Brembo che all'alba di domenica si è portato sopra i 400mc/s alla stazione di rilevamento di Ponte Briolo. In quota invece la neve è caduta copiosa oltre i 1800/2000m, tanto che è stata disposta la chiusura del Passo dello Stelvio, dove sono caduti già circa 50cm.
TRENTINO, VENETO. Forte maltempo anche sulle Alpi orientali, con accumuli pluviometrici di 160-170mm su Carnia, Dolomiti e Trentino, anche in questo caso in costante aumento per via della prosecuzione delle precipitazioni. Nel Bellunese le scuole rimarranno chiuse lunedì, proprio a causa delle avverse condizioni meteorologiche.
Sul resto d'Italia il tempo è in peggioramento, ma le condizioni non sono critiche come al Nord. Piogge interessano le zone interne del versante tirrenico tra Toscana e Lazio fino alla dorsale, l'ovest della Sardegna, la Calabria e la Sicilia ionica. Particolarmente intense le piogge che stanno interessando parte della Sicilia, con accumuli che raggiungono i 100mm sul Messinese ionico.
PROSSIME ORE. Diffuso maltempo su Lombardia e Triveneto, in attenuazione in serata da ovest, perturbato anche al Nordovest ma con i fenomeni che si attenueranno temporaneamente nelle ore centrali del giorno, per poi tornare ad intensificarsi in serata. Maltempo sulle regioni tirreniche con piogge anche forti, destinate a sconfinare alle regioni adriatiche. Piogge anche su ovest Sardegna, Campania e Calabria.
Aggiornamento 27 OTTOBRE 2018 ore 16:30
Nel corso della giornata di sabato 27 il maltempo è andato intensificandosi sulle regioni settentrionali, le più esposte in questa prima fase perturbata all'azione delle correnti instabili che soffiano dal quadrante meridionale. Piogge anche battenti si segnalano sulle zone montuose della Lombardia, con accumuli pluviometrici che sfiorano i 100mm dalla mezzanotte sulle valli bergamasche. Maltempo deciso anche in Friuli sulle zone alpine, con valori fino a 110mm sulle Giulia. Non si registrano al momento criticità rilevanti, ma il livello di alcuni corsi d'acqua inizia a crescere e viene costantemente monitorato in previsione dei fenomeni destinati ad intensificarsi ulteriormente su gran parte del Settentrione.
PROSSIME ORE. Sensibile peggioramento al Nord, anche se non tutte le regioni verranno coinvolte dalle piogge legate alla nuova perturbazione. Fenomeni che diverranno intensi sulla Liguria, specie in serata tra Genovese e Imperiese, diffusi e persistenti anche su alta Lombardia, alto Veneto, Trentino, Alto Adige e alto Friuli. Neve per il momento a quote medio-alte sulle Alpi, intorno a 2000/2200m, salvo qualche fiocco fino a 1500m sui confini alto atesini. Asciutti bassa Lombardia, basso Veneto, gran parte dell'Emilia, Romagna e basso Friuli. Sul resto d'Italia solo qualche pioggia in serata su ovest Sardegna e dorsale appenninica.
27 OTTOBRE 2018: Tempo in netto peggioramento sulle regioni settentrionali, a causa dell'approfondimento di una depressione sul Golfo di Genova che manovra un'intensa perturbazione già entrata in azione al Nord con i primi rovesci di pioggia. Nella notte i fenomeni hanno interessato buona parte del Nord, in particolare Liguria, Lombardia e alto Veneto, con accumuli pluviometrici che sulle valli bergamasche superano i 20mm. Rovesci che hanno raggiunto anche l'alta Toscana, segnatamente le zone interne appenniniche, con punte di 40mm di accumulo pluviometrico sull'Appennino Pistoiese. Intanto si sono innescate raffiche di Garbino su Cesenate, Riminese e Pesarese, con la colonnina di mercurio salita a 18/20°C.
PROSSIME ORE. Si va verso un sensibile peggioramento al Nord, anche se non tutte le regioni verranno coinvolte dalle piogge legate alla nuova perturbazione. Fenomeni che diverranno intensi sulla Liguria, specie in serata tra Genovese e Imperiese, diffusi e persistenti anche su alta Lombardia, alto Veneto, Trentino, Alto Adige e alto Friuli. Neve per il momento a quote medio-alte sulle Alpi, intorno a 2000/2200m, salvo qualche fiocco fino a 1500m sui confini alto atesini. Asciutti bassa Lombardia, basso Veneto, gran parte dell'Emilia, Romagna e basso Friuli. Sul resto d'Italia solo qualche pioggia in serata su ovest Sardegna e dorsale appenninica.
Mentre una vecchia perturbazione abbandona l'estremo Sud dell'Italia, coinvolgendo ancora il versante ionico della Sicilia, una nuova sta entrando in azione sulle regioni settentrionali e dà luogo a qualche pioggia sparsa che coinvolge non solo la Pianura Padana, ma anche l'alta Toscana. Non si tratta comunque di una perturbazione intensa come le precedenti, ma di un impulso di instabilità che distribuisce una nuvolosità diffusa e poco produttiva.
Deboli piogge o pioviggini interessano infatti in modo sparso le regioni settentrionali, senza far registrare accumuli pluviometrici di rilievo. Fenomeni un po' più persistenti interessano solo l'alta Toscana, direttamente esposta al flusso in quota da sudovest che interessa il Nord Italia, con piogge e rovesci che dalla mezzanotte hanno fatto registrare accumuli pluviometrici fino a quasi 20mm su Versilia, Garfagnana e Lunigiana.
Sulle regioni centro-meridionali è tornato a prevalere il bel tempo, pur con qualche foschia o nube bassa nelle valli appenniniche, ma all'estremo Sud si avverte ancora l'influenza di una vecchia perturbazione, quella che ha recentemente portato condizioni di maltempo anche intenso in Sicilia. Qualche rovescio si attarda infatti sul versante ionico, specie su quello della Sicilia.
PROSSIME ORE. La nuova perturbazione agirà al Nord determinando una nuvolosità diffusa ma solo qualche pioggia o pioviggine, con fenomeni più frequenti su Spezzino, alto Piemonte, Lombardia ed ovest Emilia, qualche schiarita invece su Ponente Ligure e Alpi orientali. Piogge sull'alta Toscana ma condizioni più soleggiate sul resto delle regioni centrali così come su gran parte del Sud. Solo sui settori ionici di Calabria e Sicilia è atteso ancora qualche rovescio, in definitivo assorbimento entro sera.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2018 ore 15:45
Oltre che in Liguria, la pioggia continua a cadere anche in Sicilia, con coinvolgimento soprattutto dei settori meridionale ed orientale, dove in giornata si sono avuti fenomeni anche a carattere di temporale. Sull'isola, per il pericolo di smottamenti innescati dalle piogge incessanti, è stata chiusa la strada statale delle Solfare dal chilometro 7,200 al chilometro 21,000 tra a Sommatino e Ravanusa. Spiega l'Anas. "Il traffico è deviato con indicazioni sul posto".
PROSSIME ORE. Qualche pioggia al Nordovest, in intensificazione in serata su Valle d'Aosta, alto Piemonte e alta Lombardia; rovesci in Liguria tra Genovese e Spezzino, in graduale attenuazione in giornata, qualche pioggia sull'ovest dell'Emilia; tempo migliore sul resto del Nord. Qualche pioggia sulla Sardegna orientale, tempo migliore sul Centro peninsulare su gran parte del Sud, ma l'instabilità insisterà in Sicilia con piogge e temporali a tratti intensi in spostamento dal Trapanese verso l'Agrigentino ed entro sera anche al versante ionico.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2018 ore 12:30
La situazione non è particolarmente mutata nel corso del mattino, con le piogge che insistono sul settore centrale della Liguria e all'estremo Sud su parte della Sicilia meridionale. Ma è sulla zona di Genova che si registrano nuovi disagi, a causa di allagamenti che rallentano la circolazione sul tratto autostradale della A7 tra Sampierdarena e il bivio con l'A12. Vigili del Fuoco al lavoro invece in centro città per rimuovere alcuni alberi resi pericolanti dalle abbondanti piogge dell'ultimo periodo.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
Infiltrazioni di aria umida ed instabile dall'Atlantico continuano a raggiungere il Mediterraneo centrale, mantenendo attiva una circolazione depressionaria ad ovest dell'Italia che, seppur poco strutturata, riesce a a provocare piogge ed anche alcuni temporali sulle zone più occidentali, anche di una certa intensità.
Maltempo in Sicilia con diffusi temporali che dal mare raggiungono il Trapanese dove gli accumuli pluviometrici toccano localmente i 100mm sulle zone interne, 40mm su parte dell'Agrigentino con l'instabilità che avanza a fatica verso est senza interessare il resto della regione. Proprio sul Trapanese le abbondanti piogge hanno provocato lo straripamento del torrente Mazaro a Mazara del Vallo. Qui le zone basse della città sono state allagate costringendo alcuni abitanti a raggiungere i piani alti delle loro abitazioni. Numerosi gli interventi dei Vigili del Fuoco.
Piogge in Liguria, anche oggi, sabato, alle prese con piogge e rovesci che si stanno concentrando soprattutto sulle aree centrali della regione. Scrosci di pioggia battente perseverano infatti sul Genovese, con accumuli pluviometrici che nelle ultime 24 ore raggiungono gli 80mm. Proprio sul Genovese si registrano i danni maggiori dovuti al maltempo, dopo quelli di venerdì ad alcune linee ferroviarie ed il cedimento di una parte della Piazzetta Piumetti a Portofino. I fenomeni sconfinano al Tortonese in Piemonte, al Pavese in Lombardia ed al Piacentino in Emilia, ma con minore intensità.
PROSSIME ORE. Qualche pioggia al Nordovest, in intensificazione in serata su Valle d'Aosta, alto Piemonte e alta Lombardia; rovesci in Liguria tra Genovese e Spezzino, in graduale attenuazione in giornata, qualche pioggia sull'ovest dell'Emilia; tempo migliore sul resto del Nord. Qualche pioggia sulla Sardegna orientale, tempo migliore sul Centro peninsulare su gran parte del Sud, ma l'instabilità insisterà in Sicilia con piogge e temporali a tratti intensi in spostamento dal Trapanese verso l'Agrigentino ed entro sera anche al versante ionico.
Aggiornamento 9 NOVEMBRE 2018 ore 10:00
Le regioni di Nordovest e buona parte della Lombardia continuano ad essere interessati da un flusso di correnti umide meridionali associato ad una saccatura atlantica in azione sull'Europa occidentale. Le piogge non sono state forti tra Piemonte e Lombardia dove gli accumuli massimi registrati dalla mezzanotte si sono attestati tra 5-10mm mentre in Liguria ci sono stati fenomeni anche abbondanti tra la provincia di Savona e quella di Genova con punte di quasi 60mm a Rapallo.
Il resto del Nord risente di una nuvolosità piuttosto sterile che non sta portando fenomeni unitamente a qualche nebbia sulle pianure venete ed emiliane. Nuvolosità sterile e nessun fenomeno anche lungo la costa centrali tirrenica e sulla Sardegna mentre il resto della Penisola continua a beneficiare di un campo di alta pressione che ha portato cieli sereni nel corso della notte.
Per quanto riguarda le temperature, la copertura dei cieli ha mantenuto le minime ancora piuttosto miti su buona parte del Nord con valori fino a 15° in Liguria. Locali fenomeni di inversione hanno invece tenuto i termometri più bassi sulla Valpadana con minime fino a 6° sul Bolognese. Minime nel complesso miti anche sulle regioni centro meridionali, raramente inferiori ai 10° con punte di 18° sul Golfo di Taranto.
Previsione prossime ore - La saccatura atlantica presente sull'Europa occidentale continuerà a penalizzare il Nordovest e in particolare la Liguria dove sono attesi fenomeni ancora abbondanti, anche a sfondo temporalesco. Nel contempo dal flusso perturbato principale si sgancerà un piccolo minimo di bassa pressione che si muoverà verso la Sardegna portando le prime piogge in serata. Sul resto d'Italia le condizioni del tempo resteranno caratterizzate dall'anticiclone con sole prevalente. Il clima sarà generalmente mite per tutti con temperature sopra media, escluso nelle zone soggette al maltempo dove i valori saranno quasi in linea col periodo.
Aggiornamento 7 NOVEMBRE 2018 ore 10:00
Il maltempo si è finalmente attenuato al Nordovest, dopo le piogge incessanti degli ultimi giorni che hanno portato all'esondazione di molti corsi d'acqua, tra cui il Po. Nella serata di ieri allagamenti hanno interessato in Piemonte la Val Susa anche con alcuni smottamenti del terreno, tanto che oggi, mercoledì, alcune chiuse resteranno chiuse.
Nella vicina Val Chisone l'omonimo corso d'acqua ha raggiunto martedì sera il livello di guardia, anche se nella notte la sua portata è tornata a decrescere lentamente.
Disagi anche nel Verbano a causa di numerosi allagamenti che si sono verificati nella serata di martedì tra Domodossola e Villadossola. Il Lago Maggiore continua a crescere dopo aver abbondantemente superato il livello di guardia e il suo livello questa mattina si è portato a meno di mezzo metro dalla soglia di pericolo.
Disagi si sono avuti in Valle d'Aosta in seguito alle abbondanti precipitazioni degli ultimi giorni. Isolata la Valgrisenche per una frana. 'Domani faremo dei sopralluoghi con i tecnici regionali per valutare gli interventi di bonifica. La strada rimarrà per il momento chiusa durante la notte'. Ha riferito il Sindaco di Arvier, Mauro Lucianaz. 'La Valgrisenche rimane al momento isolata. La situazione è tranquilla. Gli abitanti che si trovavano a valle sono stati quasi tutti avvisati', spiega il Sindaco Riccardo Moret.
Quanto al Po l'onda di piena ha attraversato nella serata di martedì il centro di Torino e nella mattinata di mercoledì sta continuando a calare gradualmente. Ora si è spostata più a valle e ha ormai superato anche l'Alessandrino.
Intanto il maltempo si sta spostando più a sud con piogge e qualche temporale che hanno interessato le regioni tirreniche, dalla Toscana fino alla Campania, ma con fenomeni tutto sommato deboli che non hanno dato luogo ad alcuna criticità.
PROSSIME ORE. Al Nord temporaneo miglioramento al Nordovest, mentre qualche pioggia o rovescio interesserà il settore lombardo-veneto e il Friuli, specie a ridosso delle zone montuose. In serata nuove piogge in arrivo sulle Alpi occidentali. Altrove si prevede qualche pioggia in Toscana, in attenuazione in serata; un po' di instabilità sul basso Tirreno con fenomeni in spostamento verso il Salento entro sera, anche temporaleschi.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2018 ore 12:00
A causa di una frana sul versante francese è stato temporaneamente chiuso in mattinata il Tunnel del Tenda che collega il Cuneese con la Francia, nelle Alpi Marittime.
Il traffico è stato deviato sull'A6 Torino-Savona e sull'A10 Genova-Ventimiglia. Successivamente è stato riaperto, ma rimane chiuso in Francia il tratto tra Breil e Fontan.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2018 ore 9:15
Alle porte di Torino inizia ad esondare il Po, a Pancalieri, nella zona di Carmagnola quasi al confine con la Provincia di Cuneo, dove il fiume ha invaso la strada. Nelle valli di Lanzo si registrano alcune frane, una a Balangero e l'altra a Monasterolo, con coinvolgimento della strada. Nel frattempo è stata riaperta la SP589 tra Staffardaa e Barge, nel Cuneese, chiusa nella notte per l'esondazione del Ghiandone.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2018 ore 8:00
Il maltempo non dà tregua al Nord per una depressione che rimane attiva ad ovest dell'Italia pilotando una perturbazione che provoca altre piogge diffuse sulle regioni settentrionali. I fenomeni più intensi interessano il Nordovest e soprattutto il Piemonte a ridosso dell'arco alpino. Sul Canavese solo dalla mezzanotte accumuli di oltre 80mm, che sommati a quelli di inizio settimana superano i 200mm. Situazione simile nel Verbano, dove è facile superare i 200mm di accumulo pluviometrico nelle ultime 48 ore. Tanta pioggia anche in Valle d'Aosta con il settore sudorientale che risulta il più coinvolto.
Cresce di conseguenza il livello dei corsi d'acqua. Preoccupa il Po che sta incrementando la sua portata di ora in ora ed ha ormai raggiunto il livello di guardia a Torino. Verso il livello di guardia anche Orco, Stura, Chisone e Sesia, che dalle Alpi confluiscono poi nel Po. Strettamente monitorato il Lago Maggiore, che nella notte ha superato il livello di guardia. Esondato nella notte il Ghiandone, in Provincia di Cuneo e chiusa la SP589 tra Staffarda e Barge che transita nella stessa zona.
Piove anche sul resto della Val Padana a nord del Po, con maggior frequenza sul settore dolomitico: in Trentino accumuli pluviometrici dalla mezzanotte anche superiori a 40mm. La neve invece cade a quote piuttosto elevate, a causa del mite respiro di Scirocco che relega i fiocchi oltre i 2300/2400m.
Sul resto d'Italia poco da segnalare, se non qualche piovasco sparso su Toscana, Lazio e Sardegna.
PROSSIME ORE. Le piogge al Nord continueranno ad interessare prevalentemente le zone alpine e quelle dell'alta Pianura Padana, ad eccezione del Nordovest , dove il coinvolgimento sarà dell'intero settore. Soprattutto dal pomeriggio, quando piogge battenti si concentreranno su Ponente Ligure, Piemonte centro-occidentale e Valle d'Aosta, in spostamento in serata su Levante Ligure, alto Piemonte, ovest Emilia e coste Toscane, anche con intensità forte. Piogge e qualche temporale dal pomeriggio-sera fino in Sardegna.
Aggiornamento 5 NOVEMBRE 2018 ore 18:00
Il maltempo concentra la sua azione soprattutto al Nord. Da ieri sera pioggia incessante su diverse regioni soprattutto Lombardia, Emilia Romagna e Triveneto ma accumuli importanti anche sul Piemonte settentrionale. Dalla mezzanotte punte di 85mm che sommati a quelli delle precedenti 24 ore raggiungono e superano i 120-140mm. La situazione è critica soprattutto nel Bellunese.
Aggiornamento 5 NOVEMBRE 2018 ore 17:00
Eloquenti le immagini satellitari su scala europea, aria fredda continua a scorrere verso il comparto occidentale, fucina di perturbazioni destinate a muoversi poi verso l'Italia in un letto di correnti miti. Intanto al Sud, fatta eccezione per la Campania e la Puglia centro meridionale, è tornato un po' di sole dopo i nubifragi del weekend, responsabili come purtroppo sappiamo di 12 vittime in Sicilia. Resta invece l'emergenza al Nord vuoi per le pregresse condizioni di maltempo dell'ultimo periodo che per le piogge cadute nelle ultime 24 ore. Bersaglio del maltempo Piemonte settentrionale, Lombardia, Triveneto ed Emilia. Gli accumuli più significativi dalla mezzanotte in provincia di Trento con 85mm raggiunti a Capanna Sinel. Punte di 60-70mm nel Cremonese e nel Veronese, fino a 50-60mm nel Bergamasco e sul Verbano. La pioggia che continua a cadere ininterrotta da giorni ha gonfiato i bacini idrografici di tutti i fiumi. Piove anche sulle regioni centrali e in particolare sul Lazio sopratutto sulla provincia di Roma don 33mm caduti dalla mezzanotte.
Sorvegliato speciale il Po in Emilia Romagna tra Reggio Emilia e Ferrara, in particolare tra Brescello e Boretto. La piena per il momento è sotto controllo, siamo all'incirca a 5-6mila metri cubi al secondo poco più della metà della sua piena storica ma resta l'allerta arancione su tutta la regione almeno per le prossime 12-24 ore. I danni per i temporali ed il vento ammontano a diverse decine di milioni di euro, chiesto dal Governatore Stefano Bonaccini lo stato di emergenza.
In lombardia la piena del Po scorre senza danni nel Pavese ma si registrano numerosi problemi per allagamenti tra la provincia di Bergamo e quella di Cremona dove gli accumuli dalla mezzanotte sfiorano i 50-60mm. Potrebbe essere stato causato dal maltempo ma ci saranno accertamenti, l'incidente che all'alba ha visto coinvolta un'auto a Dalmine con una vittima.
In Veneto la situazione resta particolarmente critica nel Bellunese dove si è recato il direttore della protezione civile Angelo Borrelli per un sopralluogo. Le piogge di stanotte hanno colpito soprattutto il Veronese con accumuli fino a 65mm tra Zevio e Legnago e 70mm nella provincia di Rovigo. Anche qui l'allerta arancione è stata prolungata per tutta la giornata di lunedì. Situazione analoga nel Trentino dove gli accumuli dalla mezzanotte hanno raggiunto i 60mm in provincia di Trento.
Piogge e temporali si sono invece attenuati sul resto della Penisola ma il bilancio è pesante al Sud. In Sicilia nel Palermitano dove il nubifragio ha colpito tra Sabato e Domenica il numero delle vittime è salito a 10. 9 morti a Casteldaccia per l'esondazione del fiume Milicia, una vittima a Vicari per l'esondazione del fiume San Leonardo che ha travolto un auto con due conducenti che erano stati dati per dispersi, purtroppo per uno dei due non c'è stato nulla da fare. Due morti anche Cammarata nell'Agrigentino, una coppia di giovani tedeschi a bordo di un'auto travolti e uccisi da un torrente esondato nei pressi di Cammarata. L'auto è stata trovata nel torrente. Si cerca ancora un disperso nella zona di Corleone.
Frane e allagamenti anche in Calabria soprattutto lungo i versanti ionici. Particolarmente colpita la provincia di Reggio Calabria e quella di Catanzares0. A Bagaladi (RC) esonda il torrente Prisco travolgendo diverse auto parcheggiate e trascinandole per alcune centinaia di metri, per fortuna non ci sono sono state gravi conseguenze perché non c'era nessuno a bordo.
Piogge abbondanti anche in Puglia soprattutto nelle Murge tarantine, a Martina Franca sfiorati i 100mm con disagi e allagamenti.
Intanto i controlli effettuati sul patrimonio arboreo italiano rivelano i dati dell'ondata di maltempo di fine Ottobre. I venti distruttivi e i temporali avrebbero distrutto 14 milioni di alberi. Non esistono precedenti storici.
Previsioni prossime ore - Il maltempo continuerà ad interessare le regioni centro settentrionali. Piogge e rovesci colpiranno soprattutto la fascia tirrenica tra Toscana e Lazio e poi il Nord, in particolare il Triveneto e il Piemonte occidentale. Attesi ulteriori accumuli fino a 20-30mm. Qualche pioggia in esaurimento anche sulla Campania e la Puglia. Le piogge allentano la presa invece sulla Sardegna e il resto delle regioni del Sud dove sono attese ampie schiarite nel corso della giornata.
Aggiornamento 4 NOVEMBRE 2018 ore 15:00
La nuova perturbazione che dalla serata di sabato ha investito la Sicilia si è spinta verso est ed ha raggiunto le regioni centro-meridionali tirreniche. Forte maltempo sta investendo domenica la Calabria con piogge e temporali anche intensi che stanno provocando allagamenti. Come nel Reggino, dove il fiume Budello a Gioia Tauro rischia di esondare da un moneto all'altro. Piogge intense anche su Campania, Lazio e dorsale appenninica, ma con sconfinamenti a tratti del versante adriatico. Piogge e rovesci infine su Nordovest e Sardegna.
Aggiornamento 4 NOVEMBRE 2018 ore 10:00
Il maltempo non concede tregua in Italia a causa di una depressione che continua a stazionare ad ovest dello Stivale e a condizionare il tempo sulle nostre regioni inviando impulsi perturbati che attraversano la Penisola. L'ultimo di questi ha lasciato un segno indelebile e tragico in Sicilia, proprio nella serata di sabato. Le nuove piogge e i forti temporali ad esso legati hanno coinvolto direttamente le zone occidentali dell'isola, colpendo duro tra Palermitano e Trapanese.
Proprio nel Palermitano l'esondazione del fiume Milicia ha provocato la morte di 10 persone, invadendo un'abitazione in Contrada Cavallaro a Casteldaccia. Il livello dell'acqua è salito in breve tempo facendo annegare tutte le persone presenti in quel momento. Due si sono salvati uscendo casualmente pochi minuti prima del tragico fatto per eseguire delle commissioni. Una terza persona è riuscita a lanciare l'allarme uscendo di casa e aggrappandosi a un albero subito prima che la casa venisse travolta dalla furia delle acque. Per gli altri non c'è stato niente da fare e sono morti annegati all'interno dell'abitazione, invasa in pochi minuti dall'acqua che ha raggiunto il soffitto. Un'altra vittima a Vicari, sempre nel Palermitano, il cui corpo è stato recuperato nella notte dopo che sabato sera era stato dato per disperso in prossimità di un distributore di benzina. Le piogge battenti hanno interessato l'ovest della Sicilia per buona parte della giornata di sabato, provocando allagamenti anche nel centro di Palermo.
Le piogge hanno raggiunto anche il resto dell'isola e la Calabria, mentre altri fenomeni hanno interessato anche le regioni tirreniche centro-meridionali, ma senza conseguenza.
PROSSIME ORE. Piogge e temporali anche forti interesseranno in giornata le regioni tirreniche centro-meridionali, dalla Toscana alla Calabria, per poi estendersi tra il pomeriggio e olla sera al versante adriatico dove risulteranno però parzialmente attenuati. Piogge in arrivo anche sull'Emilia Romagna e al Nordovest con fenomeni che si intensificheranno i serata e tenderanno a coinvolgere un po' tutto il Nord Italia ad eccezione dell'estremo Nordest.
Aggiornamento 3 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
Non cambia granché la situazione generale sull'Italia, dove il tempo rimane influenzato da una depressione che staziona tra il Mediterraneo centro-occidentale e il Nord Africa richiamando correnti umide ed instabili che si dirigono verso lo Stivale. A farne le spese in questo momento è soprattutto la Sicilia, alle prese con piogge e temporali giunti dalla Tunisia che colpiscono soprattutto il settore occidentale.
Rovesci e temporali hanno messo a dura prova venerdì il settore occidentale, provocando l'esondazione di alcuni corsi d'acqua nel Palermitano e mettendo a rischio la vita di due agricoltori scomparsi durante i lavori in una zona agricola a Castronovo (PA), successivamente ritrovati. Si registrano danni anche nell'Agrigentino e nel Trapanese, dove alcune strade sono state chiuse per allagamenti.
Anche sul resto d'Italia imperversa il maltempo, specie al Centro tra Lazio, Marche ed Abruzzo, con coinvolgimento di alta Campania e Molise, dove sono ripresi piogge e rovesci. Al Nord correnti orientali nei bassi strati, richiamate dalla depressione afro-mediterranea, provocano piogge sulle zone occidentali specie su Piemonte e Ponente Ligure, con la neve che cade sulle Alpi oltre i 1800/2000m. Migliora invece la situazione al Nordest, dopo le piogge alluvionali che hanno colpito negli ultimi giorni Veneto e Friuli VG.
PROSSIME ORE. Poche piogge al Nord, concentrate inizialmente su Piemonte occidentale e verso sera anche sul settore lombardo-veneto. Qualche pioggia al Centro, debole e più frequente sulle coste laziali ma in attenuazione in giornata, mentre al Sud sarà la Sicilia a subire le condizioni più instabili con piogge e temporali sul settore occidentale, anche forti e in estensione solo in serata verso est al resto della regione.
Aggiornamento 2 NOVEMBRE 2018 ore 16
Il maltempo insiste al Nordest e Centro-Sud a causa della perturbazione pilotata dalla depressione sul Tirreno che ha investito lo Stivale. Fenomeni anche intensi sul Friuli dove gli accumuli pluviometrici superano i 60mm dalla mezzanotte sul Goriziano. Proprio Vento e Friuli sono fra le regioni che contano i maggiori danni dall'ondata di maltempo che insiste da giorni, seppur con minore intensità rispetto ad in inizio settimana. In particolare Carnia e Cadore sono i settori più colpiti. Nella Carnia le abbondanti piogge hanno danneggiato case, divelto alberi e costretto gli abitanti a provvedere da soli per tamponare i danni causati dal maltempo. Alcuni comuni sono rimasti isolati e senza corrente elettrica. Situazione altrettanto drammatica nel vicino Cadore, in Veneto, alle prese con le nuove piogge che hanno innescato ulteriori smottamenti.
Aggiornamento 2 NOVEMBRE 2018 ore 13:30
Gran parte d'Italia continua a ritrovarsi in condizioni di maltempo, anche se senza fenomeni particolarmente intensi, salvo casi locali. Ma le piogge che vanno ad aggiungersi a quelle cadute in abbondanza nel corso della settimana hanno rappresentato in alcune situazioni la goccia che ha fatto traboccare il vaso, a causa dei terreni saturi di acqua. Come è successo in Veneto nell'Agordino (BL), dove le ulteriori piogge hanno provocato un'importante frana che ha bloccato la strada che collega Cencenighe con Agordo, isolando diversi comuni.
Piogge anche al Centro-Sud con fenomeni insistenti in Sicilia con situazioni critiche nell'Agrigentino dove si sono avuti pesanti allagamenti.
Aggiornamento 2 NOVEMBRE 2018 ore 11:00
Anche oggi, venerdì 2, buona parte d'Italia è alle prese con condizioni di maltempo a tratti marcato a causa di una perturbazione che interessa contemporaneamente gran parte delle nostre regioni. Piogge e rovesci così sul Triveneto e l'Emilia Romagna per le regioni settentrionali, anche se non di intensità particolarmente elevata ma interessano zone che hanno appena fatto i conti con la pesante ondata di maltempo, i cui terreni sono ancora saturi e a rischio smottamenti.
Piogge e rovesci quindi soprattutto nel Friuli con accumuli pluviometrici fino a 40mm sul Goriziano. Rovesci in Emilia Romagna e al Nordovest e accumuli che sfiorano i 30mm in Piemonte sul Verbano. Ma è sul Centro Italia che sono in atto i fenomeni più intensi con le piogge concentrate tra Lazio, Abruzzo, Molise interno e alta Campania, anche a sfondo temporalesco. Sul Viterbese gli accumuli dalla mezzanotte raggiungono già i 50mm, mentre a Roma la situazione è critica in alcune zone, dopo gli allagamenti che hanno caratterizzato la giornata di giovedì per i quali è stato necessario chiudere alcuni sottopassi allagati o ricoperti da detriti.
Maltempo e disagi anche in Sicilia, oggi (venerdì 2) interessata dal ramo più meridionale della stessa perturbazione in azione al Centro Italia, con piogge e temporali che da Trapanese, Palermitano e Agrigentino avanzano verso est e accumuli che superano localmente i 30mm dalla mezzanotte. Piogge che vanno ad aggiungersi alle abbondanti piogge di giovedì che hanno provocato allagamenti nel Palermitano, a causa dei quali alcune auto sono rimaste bloccate nei sottopassi della Circonvallazione, bloccate da mezzo metro di acqua.
PROSSIME ORE. Maltempo su buona parte d'Italia, in particolare al Nord su Levante Ligure, Lombardia e Triveneto con piogge e temporali che entro sera si estenderanno gradualmente al Nordovest. Al Centro fenomeni anche intensi su Lazio ed Abruzzo, in attenuazione in serata ma in contemporanea intensificazione sulla Toscana dove diverranno anche forti. Qualche temporale anche in Sardegna, ma in attenuazione. Al Sud piogge e temporali concentrati su Sicilia e Campania, anche intensi sull'isola, ma con coinvolgimento anche di Molise e alta Puglia.
Aggiornamento 31 OTTOBRE 2018 ore 12:00
Una nuova perturbazione sta entrando in azione da ovest e determina già la ripresa del maltempo sulle regioni più occidentali. I fenomeni si stanno intensificando al Nordovest con le piogge che bagnano Liguria di Ponente e buona parte del Piemonte. Gli accumuli pluviometrici del nuovo peggioramento sono al momento esigui, ma vanno ad interessare le zone su cui si è appena conclusa una pesantissima ondata di maltempo che ha lasciato le ferite ancora aperte, come in questo caso soprattutto la Liguria.
Il flusso da sud che precede l'ingresso della nuova perturbazione trasporta correnti miti ma umide verso la Sicilia innescando alcuni piovaschi sul settore centro-orientale dell'isola. Sul resto d'Italia la situazione è al momento tranquilla, ma nel corso della giornata si andrà verso un ulteriore peggioramento.
PROSSIME ORE. La nuova perturbazione tenderà ad intensificarsi al Nordovest con piogge che diverranno diffuse su Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e si estenderanno in giornata a gran parte della Lombardia e a fine giornata a Trentino, Alto Adige e alto Veneto. Neve sulle Alpi da quota 1200/1600m al Nordovest, superiore altrove. Peggiora in giornata in Sardegna con fenomeni che entro sera raggiungeranno anche le zone tirreniche centro-settentrionali. Piogge in Sicilia in estensione a Calabria, Lucania e in serata qualche pioviggine fin sulla Puglia.
Aggiornamento 30 OTTOBRE 2018 ore 10:55
La giornata di lunedì 29 ottobre 2018 resterà negli annali della meteorologia come il giorno in cui la furia di un ciclone si abbatté sull'Italia. Un'evoluzione davvero atipica che i modelli meteorologici hanno stentato a riconoscere se non nelle immediate 24-48 ore precedenti agli eventi. Di fatto le condizioni che si sono verificate da Nord a Sud hanno avuto dell'incredibile e soprattutto per quanto riguarda i venti hanno segnato diversi record assoluti. Possiamo affermare senza timore di essere smentiti o di aver fatto sensazionalismo che gli effetti sul territorio sono stati pari a quelli di un uragano tropicale di categoria 2.
La storia d'Italia è piena di eventi tracici legati alle piogge, numerose le alluvioni anche recenti come quella di Livorno del Settembre 2017 o quella della Sardegna del Novembre 2016 ma le alluvioni sono un fenomeno abbastanza localizzato e vengono ricordate col nome delle città che colpiscono. Come definire invece l'evento che ha colpito l'Italia intera nella giornata di lunedì. Il ciclone del 29 Ottobre sembra il termine più appropriato. Un ciclone tropicale ha due caratteristiche, i fortissimi venti e le piogge alluvionali che lo accompagnano, nessuna delle due è mancata!
Partiamo dai venti distruttivi che sono stati responsabili di 7 vittime, 3 nel Lazio, 1 in Liguria, 2 nel Veneto e 1 in Campania. Venti che come dicevamo hanno soffiato con la forza di un uragano di categoria 2. Lo scirocco ha dominato l'Italia con raffiche che hanno superato i 150km/h. Venti al suolo, lungo le coste e non già alle alte quote alpine dove è più normale che vi siano. In Liguria l'anemometro di Marina di Loano ha registrato una punta di 180km/h mentre a Follonica in Toscana è stata rilevata una raffica di 171 km/h, sono record assoluti. Ma d'altra parte per rendersi conto dell'eccezionalità basta andare a guardare gli alberi abbattuti da Nord a Sud. Oltre 3500 chiamate ai vigili del fuoco per rami o alberi spezzati e purtroppo 6 delle 7 vittime sono state tutte causate dalla caduta di alberi o rami sulle automobili.
I venti tempestosi hanno reso i mari grossi o molto grossi con criticità in tutti i principali porti. Le mareggiate hanno invaso ristoranti, edifici, linee ferroviarie come a Genova e costretto alla chiusura dei collegamenti con le isole Maggiori e degli arcipelaghi.
La mareggiata che ha colpito la costa tirrenica non aveva simili precedenti dal lontano 1987. Il flusso di scirocco lungo l'Adriatico ha sollevato il livello marino sulla Laguna di Venezia fino a 156cm, la quarta acqua alta più grande della storia da quando sono cominciati i rilevamenti nel 1923. A scopo precauzionale è stata evacuata persino piazza San Marco.
In molti casi i venti si sono associati alle piogge, intense, alluvionali che hanno imperversato soprattutto sulle regioni settentrionali ma non solo. Nell'arco di due giorni tra domenica e lunedì gli accumuli raggiunti sulle zone alpine e prealpine di Lombardia e Veneto hanno superato talora i 400-450mm, Nel Bellunese persino i 500mm. Proprio nel Bellunese la situazione è particolarmente critica a causa degli smottamenti, nottata al buio per 110mila persone rimaste senza corrente. Stessa situazione per 40mila persone in Toscana. In Friuli è crollato un ponte sul torrente Degano, lungo la SS 465. Ci sono poi le piene dei fiumi Adige, Piave, Tagliamento, Brenta, Isonzo oltre a quelle del Brembo, Avisio, Brenta e Levico. Il Piave ha raggiunto i 9.44metri a Ponte di Piave ed è secondo solo al 1966.
Nelle città oltre ai disastri per i forti venti, la pioggia ha causato le solite criticità, strade chiuse, sottopassi allagati, scantinati e primi piani invasi dalle Acque e questo non solo al Nord ma anche sul resto d'Italia Soprattutto lungo il Tirreno e localmente anche sull'Adriatico come in provincia di Foggia. L'enorme quantità di pioggia caduta in pianura è stata neve sulle Alpi alle quote più elevate, fino a 2 metro di neve fresca.
Aggiornamento 29 OTTOBRE 2018 ore 10:25
Una nuova e particolarmente intensa perturbazione sta aggredendo lo Stivale a partire dal Nordovest ma con fenomeni in rapida estensione verso est. Praticamente tutto lo Stivale è sotto il maltempo, ma la situazione più critica al momento è in Veneto. L'Adige è cresciuto da 70 a 400 cm nelle ultime 24 ore, con la portata del fiume che è salita da 155 a 1127 metri cubi al secondo. Scuole chiuse oggi praticamente in tutta la regione ad eccezione delle provincie di Treviso e Verona. Esondati Avisio, Brenta e Levico.
Situazione critica nel Friuli, anche in questo caso con molte scuole che rimarranno chiuse, esondazioni, smottamenti e cadute di alberi che hanno provocato alcuni black out nella giornata di domenica. Il maltempo ha raggiunto anche l'Emilia Romagna mentre nella mattinata di lunedì inizia a concedere una tregua in Lombardia, grazie all'allontanamento della prima perturbazione verso est.
La nuova perturbazione distribuisce piogge diffuse nella mattinata di lunedì 29 al Nordovest con piogge dalla Liguria di Ponente al Piemonte e la Valle d'Aosta e la neve che cade sulle Alpi dai 1800m circa. Scuole chiuse in Piemonte nell'Alessandrino, a causa delle forti piogge di domenica e le nuove previste per lunedì 29.
Scuole chiuse in tutta la Liguria ad eccezione dei comuni di Spotorno e Albisola. Chiusa l'Aurelia ad Arenzano fino a fine ondata di maltempo, una frana a Voltri ha richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco, mentre quattro famiglie sono state sfollate a Staglieno a causa di uno smottamento. Si segnala inoltre il forte vento che soffia sulla costa ha sradicato alberi e fatto crollare cartelloni. Nel porto di Genova il forte vento mette in difficoltà le navi che fanno manovra.
Piogge anche al Centro-Sud, in particolare su Lazio e Campania ma con fenomeni che sconfinano a tratti fin su Marche e Abruzzo. Nel frattempo si è attenuato il maltempo sul versante ionico, anche se rimane critica la situazione soprattutto sulla Sila, dove domenica sono caduti fino a 360mm di pioggia in 24 ore. Maltempo anche in Sardegna, per il fronte che ha raggiunto l'isola a partire dal versante occidentale provocando temporali e grandine, come successo ad Alghero.
Scuole chiuse oggi nel Livornese e Grossetano. Nella giornata di domenica 28 il forte vento ha provocato ingenti danni anche in Puglia, a Manduria crollati alcuni tratti di mura su auto parcheggiate e sradicati cartelloni, come testimoniano le immagini qui sotto.
PROSSIME ORE. Maltempo al Nord con piogge abbondanti e persistenti in Liguria e a ridosso dell'arco alpino, in estensione entro sera a basso Veneto ed Emilia Romagna e neve sulle Alpi oltre 2000/2400m ma in calo in serata fino a 1500/1700m. Maltempo diffuso anche al Centro-Sud e Sardegna con piogge e temporali soprattutto sul versante tirrenico peninsulare, ma ad eccezione di Puglia, ioniche e sud Sicilia dove rimarrà asciutto.
Aggiornamento 28 OTTOBRE 2018 ore 10:00
LIGURIA. La perturbazione è entrata nel vivo e il tempo su gran parte delle regioni settentrionali ha subito un drastico deterioramento già nel corso di sabato 27, per le piogge battenti ed intense che stanno interessando alcune regioni. Tra cui la Liguria, con gli accumuli pluviometrici che raggiungono ormai i 200mm nell'entroterra genovese. Proprio nella zona di Genova vengono costantemente monitorati i corsi d'acqua per l'elevato rischio di esondazioni, tra cui Bisagno, Polcevera e Fereggiano, il primo dei quali ha subito un sensibile innalzamento nella serata di sabato e si è avvicinato ai livelli di guardia, tanto che nelle aree circostanti si sono registrati alcuni allagamenti con ripercussioni sul traffico. Nella serata di sabato 27 una frana è caduta a Genova in Via Struppa, provocando la chiusura della strada in entrambe le direzioni. Il forte vento da sud, inoltre, sta provocando problemi alle navi che cercano di entrare nel porto di Genova.
PIEMONTE. Piogge intense anche sul versante piemontese, in primis sull'Alessandrino, dove verso il confine ligure gli accumuli pluviometrici da inizio evento superano i 160mm, così come sull'alto Piemonte, nel Verbano, dove si toccano i 180mm. Tutti valori comunque destinati ad aumentare rapidamente, viste le precipitazioni in corso. Sulle Alpi oltre i 1800/2000m è stata la neve la protagonista, con il primo strato di fresca della stagione che oltre i 2500m oscilla intorno a 30cm. Fiocchi scesi fino a 1600m sulla Val Formazza.
LOMBARDIA. Sott'acqua anche la Lombardia, segnatamente in prossimità dell'arco alpino, dove continua a piovere intensamente e gli accumuli solo fino ad ora raggiungono i 160mm in Valtellina, picchi locali di 250/300mm sulle Alpi Orobie. Cresce vistosamente il corso dei fiumi, con il Brembo che all'alba di domenica si è portato sopra i 400mc/s alla stazione di rilevamento di Ponte Briolo. In quota invece la neve è caduta copiosa oltre i 1800/2000m, tanto che è stata disposta la chiusura del Passo dello Stelvio, dove sono caduti già circa 50cm.
TRENTINO, VENETO. Forte maltempo anche sulle Alpi orientali, con accumuli pluviometrici di 160-170mm su Carnia, Dolomiti e Trentino, anche in questo caso in costante aumento per via della prosecuzione delle precipitazioni. Nel Bellunese le scuole rimarranno chiuse lunedì, proprio a causa delle avverse condizioni meteorologiche.
Sul resto d'Italia il tempo è in peggioramento, ma le condizioni non sono critiche come al Nord. Piogge interessano le zone interne del versante tirrenico tra Toscana e Lazio fino alla dorsale, l'ovest della Sardegna, la Calabria e la Sicilia ionica. Particolarmente intense le piogge che stanno interessando parte della Sicilia, con accumuli che raggiungono i 100mm sul Messinese ionico.
PROSSIME ORE. Diffuso maltempo su Lombardia e Triveneto, in attenuazione in serata da ovest, perturbato anche al Nordovest ma con i fenomeni che si attenueranno temporaneamente nelle ore centrali del giorno, per poi tornare ad intensificarsi in serata. Maltempo sulle regioni tirreniche con piogge anche forti, destinate a sconfinare alle regioni adriatiche. Piogge anche su ovest Sardegna, Campania e Calabria.
Aggiornamento 27 OTTOBRE 2018 ore 16:30
Nel corso della giornata di sabato 27 il maltempo è andato intensificandosi sulle regioni settentrionali, le più esposte in questa prima fase perturbata all'azione delle correnti instabili che soffiano dal quadrante meridionale. Piogge anche battenti si segnalano sulle zone montuose della Lombardia, con accumuli pluviometrici che sfiorano i 100mm dalla mezzanotte sulle valli bergamasche. Maltempo deciso anche in Friuli sulle zone alpine, con valori fino a 110mm sulle Giulia. Non si registrano al momento criticità rilevanti, ma il livello di alcuni corsi d'acqua inizia a crescere e viene costantemente monitorato in previsione dei fenomeni destinati ad intensificarsi ulteriormente su gran parte del Settentrione.
PROSSIME ORE. Sensibile peggioramento al Nord, anche se non tutte le regioni verranno coinvolte dalle piogge legate alla nuova perturbazione. Fenomeni che diverranno intensi sulla Liguria, specie in serata tra Genovese e Imperiese, diffusi e persistenti anche su alta Lombardia, alto Veneto, Trentino, Alto Adige e alto Friuli. Neve per il momento a quote medio-alte sulle Alpi, intorno a 2000/2200m, salvo qualche fiocco fino a 1500m sui confini alto atesini. Asciutti bassa Lombardia, basso Veneto, gran parte dell'Emilia, Romagna e basso Friuli. Sul resto d'Italia solo qualche pioggia in serata su ovest Sardegna e dorsale appenninica.
27 OTTOBRE 2018: Tempo in netto peggioramento sulle regioni settentrionali, a causa dell'approfondimento di una depressione sul Golfo di Genova che manovra un'intensa perturbazione già entrata in azione al Nord con i primi rovesci di pioggia. Nella notte i fenomeni hanno interessato buona parte del Nord, in particolare Liguria, Lombardia e alto Veneto, con accumuli pluviometrici che sulle valli bergamasche superano i 20mm. Rovesci che hanno raggiunto anche l'alta Toscana, segnatamente le zone interne appenniniche, con punte di 40mm di accumulo pluviometrico sull'Appennino Pistoiese. Intanto si sono innescate raffiche di Garbino su Cesenate, Riminese e Pesarese, con la colonnina di mercurio salita a 18/20°C.
PROSSIME ORE. Si va verso un sensibile peggioramento al Nord, anche se non tutte le regioni verranno coinvolte dalle piogge legate alla nuova perturbazione. Fenomeni che diverranno intensi sulla Liguria, specie in serata tra Genovese e Imperiese, diffusi e persistenti anche su alta Lombardia, alto Veneto, Trentino, Alto Adige e alto Friuli. Neve per il momento a quote medio-alte sulle Alpi, intorno a 2000/2200m, salvo qualche fiocco fino a 1500m sui confini alto atesini. Asciutti bassa Lombardia, basso Veneto, gran parte dell'Emilia, Romagna e basso Friuli. Sul resto d'Italia solo qualche pioggia in serata su ovest Sardegna e dorsale appenninica.
CRONACA METEO: GRANDINATA IERI SERA SU ROMA, DAMA BIANCA IN APPENNINO; LUNEDI' 22 DI MALTEMPO AL SUD
Aggiornamento 23 OTTOBRE 2018 ore 13:20
FORTE MALTEMPO INSISTE SULLA CALABRIA, ALLAGAMENTI: Dopo gli allagamenti causati dalle forti piogge sulle Murge tarantine e nel Salento dove sono gli accumuli hanno localmente superato i 150mm, nelle ultime ore i fenomeni si sono concentrati sulla Calabria e sulla Sicilia settentrionale. Dalla mezzanotte particolarmente colpita la provincia ionica di Cosenza tra Rossano e Corigliano con accumuli fino a 135mm.
Estesi allagamenti nei centri abitati e criticità nelle zone collinari a causa del ruscellamento. Completamente allagato il lungomare di Schiavonea. L'acqua ha invaso alcune strade nelle località Toscano e Vespucci, raggiungendo anche i piani inferiori di alcuni fabbricati. I Vigili del Fuoco sono intervenuti per soccorrere invalidi o anziani, impossibilitati a lasciare le loro case a causa dell'acqua. Pesanti allagamenti anche a Crotone. Questa la situazione:
La protezione civile ha mantenuto il livello di allerta rossa per le prossime 12 ore a causa del rischio di frane ed ulteriori inondazioni. Piogge importanti si stanno verificando anche sul Crotonese con accumuli fino a 60mm ma non si registrano particolari criticità in città, qualche frana viene invece segnalata nelle zone di montagna a San Nicola dell'Alto. Rovesci e temporali soprattutto in mattinata hanno colpito anche la Sicilia settentrionale tra palermitano e Messinese con accumuli fino a 60mm a Bagheria (Pa) e 50mm a Torre faro (Me).
Aggiornamento 23 OTTOBRE 2018 ore 10:15
Il vortice di bassa pressione che ha portato forti condizioni di maltempo sul medio Adriatico e gran parte del Sud si è spostato gradualmente sull'area ionica concentrando la sua azione tra la Sicilia, la Calabria e la Puglia. Il tempo è decisamente migliorato sul martoriato Abruzzo e la zona di Pescara dove sono caduti fino a 220mm di pioggia nell'arco di sole 24 ore, praticamente più del doppio della precipitazione che dovrebbe cadere sulla zona nell'intero mese di Ottobre. Piogge e temporali hanno insistito invece nella notte sul basso Adriatico e lo ionio cumulando fino a 150mm e oltre sul Salento. La situazione:
Abruzzo - Dopo 24 ore di pioggia ininterrotta il maltempo si è attenuato ma l'eredità lasciata dalla pioggia è pesante. Il sindaco di Pescara ha deciso in via precauzionale di lasciare ancora le scuole chiuse per la giornata odierna mentre in città si registrano numerose criticità tra sottopassi allagati e alberi caduti. A causa della quantità di pioggia, oltre 220mm l'ingrossamento del fiume e il superamento dei livelli di guardia ha fatto scattare l'allarme e l'immediata chiusura delle golene. La situazione è ancora critica a Francavilla dove nella giornata di ieri si è sfiorata la tragedia. Una donna intrappolata nella sua auto dall'acqua è stata fortunatamente e prontamente salvata da alcune persone.
Il maltempo si sposta più a sud - Il centro di bassa pressione si è mosso in nottata verso l'area ionica liberando gradualmente dal maltempo le regioni del medio Adriatico e la Campania, piogge e temporali hanno continuato ad interessare la Puglia soprattutto il Salento, il Metaponto, la Calabria ionica e buona parte della Sicilia. Numerose le criticità in Puglia dal Tarantino al Leccese, sulle Murge tarantine in particolare a Ginosa, dove sono caduti oltre 100mm di pioggia l'acqua ha formato delle vere e proprie cascate:
Gli accumuli maggiori nella provincia di Lecce, superati i 150mm a Galatina con numerosi allagamenti nel centro abitato. Molte segnazioni anche fra Tricase e la frazione di Depressa, Andrano, Alessano, Corsano, Diso, Ortelle, dove si sono verificati allagamenti in abitazioni e scantinati. Criticità anche nella stessa Lecce, nella zona industriale, nei pressi della Metro, una ragazza è stata estratta da un'auto in panne, bloccata sotto l'acqua scrosciante, che si stava pericolosamente alzando di livello.
Campania - Dopo i nubifragi di ieri nelle isole del Golfo, soprattutto sull'isola di Capri la situazione è andata rapidamente migliorando nella notte, le piogge hanno insistito ancora nella zona del Sannio cumulando fino a 90mm nella provincia di Benevento ma il peggio ormai è passato.
Calabria - Piogge e temporali insistono in queste ore sulla fascia ionica seppur senza particolari criticità, la zona era già stata colpita recentemente (la scorsa settimana) da piogge alluvionali. Gli accumuli maggiori tra Sibari e Corigliano Calabro con punte di 50mm dalla mezzanotte. Il maltempo si è invece attenuato sull'area tirrenica che si trova ormai sottovento con precipitazioni deboli ed in graduale esaurimento.
Sicilia - Dopo gli ingenti accumuli di ieri soprattutto sulle zone orientali (cumulati fino a 70mm) la situazione è parzialmente migliorata. Restano ancora sotto scacco la fascia tirrenica e il sudest dell'Isola, piove ancora soprattutto sul Palermitano e messinese con accumuli dalla mezzanotte fino a 15-20mm.
Previsioni prossime ore - il vortice di bassa pressione si sposterà ulteriormente verso sud portando il suo minimo sul Mar Libico. Il tempo migliorerà ulteriormente su Abruzzo, Molise e Campania, poi dal pomeriggio anche tutta la Puglia compreso il Salento. Avremo ancora temporali invece sulla Calabria e la Sicilia soprattutto la Calabria ionica e la Sicilia settentrionale dove permane lo stato di attenzione. In particolare sulla Calabria ionica i fenomeni potrebbero risultare ancora a tratti moderati o forti con accumuli stimati fino a 30-40mm. Della Sicilia sarà soprattutto il Messinese a risentire dell'instabilità. Entro la fine della giornata il maltempo si attenuerà completamente anche su queste zone.
22 OTTOBRE 2018: CRONACA METEO - VORTICE FREDDO AL SUD, TEMPORALI E NUBIFRAGI SU MOLTE REGIONI - Il Vortice freddo dai Balcani che ha fatto il suo ingresso tra il pomeriggio e la sera di domenica 21 (violenta grandinata su Roma, forti venti su Milano guardate i video!) si muove rapidamente verso il Sud Italia dove oggi porterà maltempo diffuso con ulteriori piogge, temporali e locali nubifragi. Temperature in crollo sotto la spinta di freddi venti di grecale.
Nella notte forti precipitazioni hanno interessato l'Abruzzo e in Appennino è arrivata la prima neve fino a 1200 m (fino a 20-40 cm oltre i 1500 m in provincia di Teramo). Piogge e temporali hanno raggiunto inoltre raggiunto Campania, Calabria, Molise e nord della Puglia. A Napoli segnaliamo scuole chiuse a causa dei temporali della notte e dei possibili nuovi acquazzoni e temporali previsti nelle prossime ore. Nubifragi e danni anche sul Lazio.
PROSSIME ORE - Condizioni di spiccata instabilità continueranno ad interessare basso Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Piogge, rovesci e locali temporali si concentreranno in particolare tra Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia mentre sulle restanti regioni schiarite e pause asciutte si alterneranno a improvvisi acquazzoni e temporali, anche di forte intensità. Tra sera e notte un'ulteriore intensificazioni dei fenomeni, con temporali anche intensi e nubifragi è attesa su alcune zone di Calabria e Sicilia (seguiranno ulteriori aggiornamenti).
Sul resto della Penisola, tempo in rapido miglioramento con ampie schiarite già in atto su tutto il Nord Italia, il medio-alto Tirreno. Sardegna e nel corso della giornata anche su Umbria e Marche. Risveglio con aria molto frizzante al Nord, le minime infatti hanno toccato i 5 gradi sulle pianure di Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia e gelate anche intense sono in atto nelle vallate alpine (0°C a Cortina d'Ampezzo, -4°C a Brunico in Val Pusteria, -4°C a San Martino di Castrozza).
FORTE MALTEMPO INSISTE SULLA CALABRIA, ALLAGAMENTI: Dopo gli allagamenti causati dalle forti piogge sulle Murge tarantine e nel Salento dove sono gli accumuli hanno localmente superato i 150mm, nelle ultime ore i fenomeni si sono concentrati sulla Calabria e sulla Sicilia settentrionale. Dalla mezzanotte particolarmente colpita la provincia ionica di Cosenza tra Rossano e Corigliano con accumuli fino a 135mm.
Estesi allagamenti nei centri abitati e criticità nelle zone collinari a causa del ruscellamento. Completamente allagato il lungomare di Schiavonea. L'acqua ha invaso alcune strade nelle località Toscano e Vespucci, raggiungendo anche i piani inferiori di alcuni fabbricati. I Vigili del Fuoco sono intervenuti per soccorrere invalidi o anziani, impossibilitati a lasciare le loro case a causa dell'acqua. Pesanti allagamenti anche a Crotone. Questa la situazione:
La protezione civile ha mantenuto il livello di allerta rossa per le prossime 12 ore a causa del rischio di frane ed ulteriori inondazioni. Piogge importanti si stanno verificando anche sul Crotonese con accumuli fino a 60mm ma non si registrano particolari criticità in città, qualche frana viene invece segnalata nelle zone di montagna a San Nicola dell'Alto. Rovesci e temporali soprattutto in mattinata hanno colpito anche la Sicilia settentrionale tra palermitano e Messinese con accumuli fino a 60mm a Bagheria (Pa) e 50mm a Torre faro (Me).
Aggiornamento 23 OTTOBRE 2018 ore 10:15
Il vortice di bassa pressione che ha portato forti condizioni di maltempo sul medio Adriatico e gran parte del Sud si è spostato gradualmente sull'area ionica concentrando la sua azione tra la Sicilia, la Calabria e la Puglia. Il tempo è decisamente migliorato sul martoriato Abruzzo e la zona di Pescara dove sono caduti fino a 220mm di pioggia nell'arco di sole 24 ore, praticamente più del doppio della precipitazione che dovrebbe cadere sulla zona nell'intero mese di Ottobre. Piogge e temporali hanno insistito invece nella notte sul basso Adriatico e lo ionio cumulando fino a 150mm e oltre sul Salento. La situazione:
Abruzzo - Dopo 24 ore di pioggia ininterrotta il maltempo si è attenuato ma l'eredità lasciata dalla pioggia è pesante. Il sindaco di Pescara ha deciso in via precauzionale di lasciare ancora le scuole chiuse per la giornata odierna mentre in città si registrano numerose criticità tra sottopassi allagati e alberi caduti. A causa della quantità di pioggia, oltre 220mm l'ingrossamento del fiume e il superamento dei livelli di guardia ha fatto scattare l'allarme e l'immediata chiusura delle golene. La situazione è ancora critica a Francavilla dove nella giornata di ieri si è sfiorata la tragedia. Una donna intrappolata nella sua auto dall'acqua è stata fortunatamente e prontamente salvata da alcune persone.
Il maltempo si sposta più a sud - Il centro di bassa pressione si è mosso in nottata verso l'area ionica liberando gradualmente dal maltempo le regioni del medio Adriatico e la Campania, piogge e temporali hanno continuato ad interessare la Puglia soprattutto il Salento, il Metaponto, la Calabria ionica e buona parte della Sicilia. Numerose le criticità in Puglia dal Tarantino al Leccese, sulle Murge tarantine in particolare a Ginosa, dove sono caduti oltre 100mm di pioggia l'acqua ha formato delle vere e proprie cascate:
Gli accumuli maggiori nella provincia di Lecce, superati i 150mm a Galatina con numerosi allagamenti nel centro abitato. Molte segnazioni anche fra Tricase e la frazione di Depressa, Andrano, Alessano, Corsano, Diso, Ortelle, dove si sono verificati allagamenti in abitazioni e scantinati. Criticità anche nella stessa Lecce, nella zona industriale, nei pressi della Metro, una ragazza è stata estratta da un'auto in panne, bloccata sotto l'acqua scrosciante, che si stava pericolosamente alzando di livello.
Campania - Dopo i nubifragi di ieri nelle isole del Golfo, soprattutto sull'isola di Capri la situazione è andata rapidamente migliorando nella notte, le piogge hanno insistito ancora nella zona del Sannio cumulando fino a 90mm nella provincia di Benevento ma il peggio ormai è passato.
Calabria - Piogge e temporali insistono in queste ore sulla fascia ionica seppur senza particolari criticità, la zona era già stata colpita recentemente (la scorsa settimana) da piogge alluvionali. Gli accumuli maggiori tra Sibari e Corigliano Calabro con punte di 50mm dalla mezzanotte. Il maltempo si è invece attenuato sull'area tirrenica che si trova ormai sottovento con precipitazioni deboli ed in graduale esaurimento.
Sicilia - Dopo gli ingenti accumuli di ieri soprattutto sulle zone orientali (cumulati fino a 70mm) la situazione è parzialmente migliorata. Restano ancora sotto scacco la fascia tirrenica e il sudest dell'Isola, piove ancora soprattutto sul Palermitano e messinese con accumuli dalla mezzanotte fino a 15-20mm.
Previsioni prossime ore - il vortice di bassa pressione si sposterà ulteriormente verso sud portando il suo minimo sul Mar Libico. Il tempo migliorerà ulteriormente su Abruzzo, Molise e Campania, poi dal pomeriggio anche tutta la Puglia compreso il Salento. Avremo ancora temporali invece sulla Calabria e la Sicilia soprattutto la Calabria ionica e la Sicilia settentrionale dove permane lo stato di attenzione. In particolare sulla Calabria ionica i fenomeni potrebbero risultare ancora a tratti moderati o forti con accumuli stimati fino a 30-40mm. Della Sicilia sarà soprattutto il Messinese a risentire dell'instabilità. Entro la fine della giornata il maltempo si attenuerà completamente anche su queste zone.
22 OTTOBRE 2018: CRONACA METEO - VORTICE FREDDO AL SUD, TEMPORALI E NUBIFRAGI SU MOLTE REGIONI - Il Vortice freddo dai Balcani che ha fatto il suo ingresso tra il pomeriggio e la sera di domenica 21 (violenta grandinata su Roma, forti venti su Milano guardate i video!) si muove rapidamente verso il Sud Italia dove oggi porterà maltempo diffuso con ulteriori piogge, temporali e locali nubifragi. Temperature in crollo sotto la spinta di freddi venti di grecale.
Nella notte forti precipitazioni hanno interessato l'Abruzzo e in Appennino è arrivata la prima neve fino a 1200 m (fino a 20-40 cm oltre i 1500 m in provincia di Teramo). Piogge e temporali hanno raggiunto inoltre raggiunto Campania, Calabria, Molise e nord della Puglia. A Napoli segnaliamo scuole chiuse a causa dei temporali della notte e dei possibili nuovi acquazzoni e temporali previsti nelle prossime ore. Nubifragi e danni anche sul Lazio.
PROSSIME ORE - Condizioni di spiccata instabilità continueranno ad interessare basso Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Piogge, rovesci e locali temporali si concentreranno in particolare tra Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia mentre sulle restanti regioni schiarite e pause asciutte si alterneranno a improvvisi acquazzoni e temporali, anche di forte intensità. Tra sera e notte un'ulteriore intensificazioni dei fenomeni, con temporali anche intensi e nubifragi è attesa su alcune zone di Calabria e Sicilia (seguiranno ulteriori aggiornamenti).
Sul resto della Penisola, tempo in rapido miglioramento con ampie schiarite già in atto su tutto il Nord Italia, il medio-alto Tirreno. Sardegna e nel corso della giornata anche su Umbria e Marche. Risveglio con aria molto frizzante al Nord, le minime infatti hanno toccato i 5 gradi sulle pianure di Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia e gelate anche intense sono in atto nelle vallate alpine (0°C a Cortina d'Ampezzo, -4°C a Brunico in Val Pusteria, -4°C a San Martino di Castrozza).
CRONACA MALTEMPO: FORTI PIOGGE E TEMPORALI CON RISCHIO NUBIFRAGI TRA SICILIA E CALABRIA. DETTAGLI
Aggiornamento 19 OTTOBRE 2018 ore 11:30
ALLUVIONE A CATANIA - Situazioni critiche si registrano al confine tra Catanese e Siracusano, soprattutto sulle zone di Francofonte, Lentini e Sigonella, dove le piogge intense hanno provocato estesi allagamenti costringendo molti residenti a rifugiarsi sui tetti delle loro abitazioni. Sono dovuti entrare in azione gli elicotteri dei Vigili del Fuoco, della Marina Militare e dei Pompieri della Regione Campania per mettere in salvo le persone. Altri rifugiati sui tetti hanno invece rifiutato l'intervento dall'alto con gli elicotteri, pretendendo l'invio dei mezzi da terra, nonostante le condizioni avverse.
Aggiornamento 19 OTTOBRE 2018 ore 10:20
Condizioni di forte maltempo interessano dalla sera di ieri (giovedì 18) praticamente l'intera Sicilia, a causa della risalita di correnti umide e fortemente instabili dal Nord Africa e dal basso Mediterraneo. Le ultime ore sull'isola sono state caratterizzate da rovesci e temporali spesso di forte intensità e a carattere di nubifragio che hanno provocato diversi allagamenti durante la notte. Gli accumuli pluviometrici parlano chiaro: si raggiungono punte di 230mm nelle zone interne del Catanese, di cui la metà caduti in sole tre ore durante la notte.
Le zone più colpite dall'ondata di maltempo sono Ramacca, Palagonia, Scordia e Agira nell'Ennese, a causa degli allagamenti sia nelle case che nelle attività commerciali. Alcune strade risultano interrotte: un tratto della SS417, Catania-Gela, in territorio di Mineo, la statale 385 di Palagonia, e la SS280, Catania-Enna. Alcuni veicoli sono stati trascinati dalla potenza dell'acqua, tra questi anche un camion dei Vigili del Fuoco nella zona di Piana. I quattro componenti della squadra sono rimasti bloccati per oltre tre ore dall'acqua alta circa un metro e mezzo vicino il parco archeologico di Palikè, in territorio di Mineo, e sono stati soccorsi da poco da altri colleghi.
Qualche fenomeno è sconfinato fino alla bassa Calabria, ma di intensità decisamente più attenuata, mentre sono andate esaurendosi le ultime piogge in Sardegna. Sul resto d'Italia il tempo è opposto, all'insegna della stabilità grazie all'alta pressione che si sta continuando ad espandersi dall'Atlantico e dall'Europa occidentale verso il cuore del Continente, inglobando così almeno 3/4 dello Stivale, pur con la presenza di alcune nebbie o nubi basse su Val Padana e regioni adriatiche.
PROSSIME ORE. Piogge e temporali insisteranno per parte della giornata in Sicilia sul versante ionico, ma inizieranno ad attenuarsi nel pomeriggio fino ad esaurirsi definitivamente entro sera. Poco da dire per il resto d'Italia, dove la giornata trascorrerà all'insegna della stabilità e del bel tempo prevalente.
Aggiornamento 18 OTTOBRE 2018 ore 16:00
E' sulle isole maggiori che si concentra ancora una volta il maltempo nella giornata di oggi, giovedì, alle prese con la risalita di masse d'aria umida ed instabile dal Nord Africa e dal basso Mediterraneo. In Sardegna anche la mattinata è trascorsa all'insegna dell'instabilità con piogge e temporali che hanno interessato Cagliaritano, versante tirrenico e Sassarese, scartando in pratica tutto il versante occidentale. Gli accumuli pluviometrici superano ormai i 90mm sul Sassarese, valori inferiori sulle altre zone sarde interessate dall'instabilità, ma con disagi che non hanno risparmiato il Cagliaritano dove si sono avuti nuovi allagamenti e ripercussioni sul traffico, complici anche le abbondanti piogge dei giorni scorsi.
Altri temporali sono in risalita dal Canale e dal Mar di Sicilia e raggiungono proprio l'ovest della Sicilia coinvolgendo più direttamente il Trapanese, anche se il grosso dei fenomeni si scarica in mare aperto. Qualche temporale sparso in ogni caso interessa a macchia di leopardo anche il resto della regione. Tempo più stabile sul resto d'Italia, nonostante qualche addensamento sterile persista su basso Piemonte, regioni adriatiche e Calabria.
PROSSIME ORE. Ancora qualche pioggia in Sardegna, specie sul settore meridionale, su quello tirrenico e sul Sassarese. Qualche rovescio anche in Sicilia, a tratti temporalesco.Alcuni addensamenti su basso Piemonte, Emilia Romagna e regioni adriatiche in genere, ma senza fenomeni di rilievo. Sul resto d'Italia tempo stabile e generalmente soleggiato.
Aggiornamento 18 OTTOBRE 2018 ore 10:00
Mentre sul resto d'Italia le condizioni atmosferiche si sono ormai stabilizzate, pur con una certa nuvolosità che persiste su Val Padana e regioni del versante adriatico, in Sardegna continua una fase di marcata instabilità che, seppur a più riprese, si protrae da giorni. Da una depressione sulla Tunisia si sta innalzando un fronte temporalesco che ha raggiunto l'isola con un nuovo carico di fenomeni a tratti anche intensi che nelle ultime 24 ore hanno provocato accumuli pluviometrici fino a 45mm sulle zone interne del Sassarese, ma vengono coinvolti anche il versante tirrenico e il Cagliaritano. I fenomeni vanno ad aggiungersi a quelli già insistenti degli ultimi giorni che hanno reso il terreno saturo. Solo nel tardo pomeriggio di ieri (mercoledì) acquazzoni hanno interessato il Cagliaritano, creando qualche problema alla circolazione stradale.
Sul resto d'Italia invece la situazione risulta più stabile grazie al graduale rinforzo di un campo di alta pressione sull'Europa centrale. Va segnalata soltanto qualche pioggia sparsa sul basso Piemonte, segnatamente sulle valli del Cuneese.
PROSSIME ORE. Piogge e rovesci anche temporaleschi in Sardegna, specie sul settore meridionale, su quello tirrenico e sul Sassarese. Qualche rovescio in arrivo in giornata anche in Sicilia. Sul resto d'Italia condizioni più stabili, pur con alcuni addensamenti su basso Piemonte, Emilia Romagna e regioni adriatiche in genere, possibile qualche goccia sulle valli cuneesi. Sul resto d'Italia tempo stabile e generalmente soleggiato.
Aggiornamento 17 OTTOBRE 2018 ore 15:10
In mattinata piogge hanno interessato il tacco dello Stivale e si sono concentrate soprattutto sulle aree affacciate al Golfo di Taranto e sul Metaponto. Piogge anche intense dunque sulla Basilicata che, sommate a quelle dei giorni scorsi, hanno creato non pochi disagi provocando allagamenti piuttosto diffusi. Interessato il Materano con allagamenti importanti sulla strada provinciale Cavonica che risulta impraticabile all'altezza della masseria Tucci, impedendo la circolazione da e per Stigliano e Craco (fonte: Comune di Stigliano).
Forti piogge sono tornate ad intensificarsi in Sardegna, con un nucleo temporalesco che risale dal basso Mediterraneo investendo direttamente il Cagliaritano. Nelle ultime 24 ore si registrano accumuli pluviometrici fino a 60mm sul Nuorese, la maggior parte dei quali concentrati nella notte. Qualche pioggia inoltre in Sicilia nella zona etnea, in Calabria sul settore ionico ( piogge a tratti intense sul catanzarese con locali allagamenti ), sulle coste tirreniche centro-settentrionali, alto adriatiche e sul basso Piemonte.
PROSSIME ORE. Proseguirà l'instabilità sul Tirreno, con piogge e temporali soprattutto su Toscana e Lazio nel pomeriggio, qualche fenomeno sparso anche sull'Appennino Meridionale con locale interessamento della Calabria ionica. A tratti instabile sulle coste adriatiche settentrionali, da quelle friulane a quelle romagnole. Qualche temporale infine in Sardegna su Sassarese, versante tirrenico e sul Cagliaritano.
Aggiornamento 17 OTTOBRE 2018 ore 11:00
Nelle ultime ore il maltempo è tornato ad intensificarsi su parte dell'Italia e in alcuni casi si sono avute piogge anche di forte intensità e a carattere di nubifragio che hanno provocato nuovamente disagi e allagamenti. Da ieri sera (martedì 17) forti rovesci si sono susseguiti sulla Romagna con accumuli fino a 120mm ai piedi dell'Appennino, a Villa Verrucchio, nei pressi di San Marino, dove si sono registrati alcuni allagamenti. Non è stato da meno il resto della Romagna, con valori di accumulo fino a 70mm sulla costa, a Bellaria e allagamenti a Rimini.
Un nucleo di aria instabile provenuto dal Tirreno ha colpito anche Liguria, Toscana ma soprattutto il Lazio, con fenomeni che tra la notte e l'alba si sono concentrati sul Viterbese, specie lungo la costa.
Da segnalare inoltre il maltempo sulla Sardegna che nella notte ha colpito soprattutto il versante tirrenico e il Sassarese, sempre legato al nucleo instabile in risalita sul Tirreno, responsabile di accumuli pluviometrici oltre 50mm dalla mezzanotte sul Golfo di Orosei.
PROSSIME ORE. Proseguirà l'instabilità sul Tirreno, con piogge e temporali soprattutto su Toscana e Lazio nel pomeriggio, qualche fenomeno sparso anche sull'Appennino Meridionale con locale interessamento della Calabria ionica. A tratti instabile sulle coste adriatiche settentrionali, da quelle friulane a quelle romagnole. Qualche temporale infine in Sardegna su Sassarese e versante tirrenico, in serata anche sul Cagliaritano.
Aggiornamento 17 OTTOBRE 2018 ore 8:30
Nelle ultime ore il maltempo è tornato ad intensificarsi su parte dell'Italia e in alcuni casi si sono avute piogge anche di forte intensità e a carattere di nubifragio che hanno provocato nuovamente disagi e allagamenti. Da ieri sera (martedì) forti rovesci si sono susseguiti sulla Romagna con accumuli fino a 120mm ai piedi dell'Appennino, a Villa Verrucchio, nei pressi di San Marino, dove si sono registrati alcuni allagamenti. Non è stato da meno il resto della Romagna, con valori di accumulo fino a 70mm sulla costa, a Bellaria e allagamenti a Rimini.
Un nucleo di aria instabile provenuto dal Tirreno ha colpito anche Liguria, Toscana ma soprattutto il Lazio, con fenomeni che tra la notte e l'alba si sono concentrati sul Viterbese, specie lungo la costa.
Da segnalare inoltre il maltempo sulla Sardegna che nella notte ha colpito soprattutto il versante tirrenico e il Sassarese, sempre legato al nucleo instabile in risalita sul Tirreno, responsabile di accumuli pluviometrici oltre 50mm dalla mezzanotte sul Golfo di Orosei. Rovesci al primo mattino anche sulla Basilicata, specie sul Materano.
Aggiornamento 15 OTTOBRE 2018 ore 10:00
Non concede tregua il forte maltempo che si sta accanendo sulle regioni meridionali, innescato da una perturbazione che dallo Ionio si sviluppa verso nord, fino ad agguantare lo Stivale a partire dalle regioni del Sud. In Sicilia i fenomeni più intensi si sono concentrati sulle zone orientali, con accumuli pluviometrici che nelle ultime 24 ore toccano i 230mm sul Messinese tirrenico, dove si segnalano alcuni allagamenti. Disagi segnalati inoltre sul Ragusano, a causa di allagamenti che hanno coinvolto in particolare la zona di Scicli.
A Rosolini, nel Siracusano, 33 persone sono rimaste intrappolate all'interno di un ristorante, a causa di una colata di fango che ha invaso la strada trascinando alcune automobili. Il gruppo di persone ha chiesto l'intervento dei soccorsi attraverso i social network, specificando anche che sarebbe servito inviare un elicottero.
Colpita da episodi di maltempo intenso la Calabria, più direttamente il versante ionico e il settore meridionale. A Catanzaro il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, a scopo precauzionale. A partire da domenica il cumulo delle precipitazioni in Calabria raggiunge punte di 213mm a Chiaravalle, 204mm a Platì, 175mm a San Luca, 148mm a Santa Caterina dello Ionio, 150mm a Cortale 150mm, 157mm a Santa Cristina d'Aspromonte. Si segnalano allagamenti a inoltre a Lamezia Terme. Il maltempo non si limita agli estremi settori meridionali ma raggiunge anche regioni più a nord come la Basilicata, Puglia, Molise e fino all'Abruzzo, dove comunque i fenomeni risultano di minore intensità.
Per quanto riguarda il resto d'Italia si segnalano deboli piogge in Sardegna e sul Piemonte occidentale, mentre altrove il tempo si mantiene più stabile. In giornata proseguirà l'instabilità all'estremo Sud, anche se inizieranno progressivamente ad attenuarsi i fenomeni.
14 OTTOBRE 2018: NUBIFRAGI SU SICILIA E CALABRIA - Conferme per l'ondata di maltempo attesa sulle estreme regioni meridionali ma in particolare su Sicilia e Calabria dove i fenomeni potrebbero risultare intensi e anche abbondanti. Piogge, temporali e locali nubifragi sono attesi sulle province di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa, in particolare a partire dalle ore pomeridiane e serali quando è previsto un ulteriore peggioramento Coinvolto anche lo Ionio reggino ma entro lunedì mattina gran parte della Calabria in particolare i versanti ionici potrebbero vedere fenomeni intensi. Qualche pioggia, sempre lunedì 15, prevista anche su Basilicata, Puglia, Cilento e Sardegna orientale.
TEMPO INSTABILE ANCHE IN SETTIMANA - Nei giorni a seguire la situazione rimarrà ancora piuttosto instabile; altre fasi piovose sono attese per Sicilia e Calabria a causa di inserimenti di aree depressionarie.
ALLUVIONE A CATANIA - Situazioni critiche si registrano al confine tra Catanese e Siracusano, soprattutto sulle zone di Francofonte, Lentini e Sigonella, dove le piogge intense hanno provocato estesi allagamenti costringendo molti residenti a rifugiarsi sui tetti delle loro abitazioni. Sono dovuti entrare in azione gli elicotteri dei Vigili del Fuoco, della Marina Militare e dei Pompieri della Regione Campania per mettere in salvo le persone. Altri rifugiati sui tetti hanno invece rifiutato l'intervento dall'alto con gli elicotteri, pretendendo l'invio dei mezzi da terra, nonostante le condizioni avverse.
Aggiornamento 19 OTTOBRE 2018 ore 10:20
Condizioni di forte maltempo interessano dalla sera di ieri (giovedì 18) praticamente l'intera Sicilia, a causa della risalita di correnti umide e fortemente instabili dal Nord Africa e dal basso Mediterraneo. Le ultime ore sull'isola sono state caratterizzate da rovesci e temporali spesso di forte intensità e a carattere di nubifragio che hanno provocato diversi allagamenti durante la notte. Gli accumuli pluviometrici parlano chiaro: si raggiungono punte di 230mm nelle zone interne del Catanese, di cui la metà caduti in sole tre ore durante la notte.
Le zone più colpite dall'ondata di maltempo sono Ramacca, Palagonia, Scordia e Agira nell'Ennese, a causa degli allagamenti sia nelle case che nelle attività commerciali. Alcune strade risultano interrotte: un tratto della SS417, Catania-Gela, in territorio di Mineo, la statale 385 di Palagonia, e la SS280, Catania-Enna. Alcuni veicoli sono stati trascinati dalla potenza dell'acqua, tra questi anche un camion dei Vigili del Fuoco nella zona di Piana. I quattro componenti della squadra sono rimasti bloccati per oltre tre ore dall'acqua alta circa un metro e mezzo vicino il parco archeologico di Palikè, in territorio di Mineo, e sono stati soccorsi da poco da altri colleghi.
Qualche fenomeno è sconfinato fino alla bassa Calabria, ma di intensità decisamente più attenuata, mentre sono andate esaurendosi le ultime piogge in Sardegna. Sul resto d'Italia il tempo è opposto, all'insegna della stabilità grazie all'alta pressione che si sta continuando ad espandersi dall'Atlantico e dall'Europa occidentale verso il cuore del Continente, inglobando così almeno 3/4 dello Stivale, pur con la presenza di alcune nebbie o nubi basse su Val Padana e regioni adriatiche.
PROSSIME ORE. Piogge e temporali insisteranno per parte della giornata in Sicilia sul versante ionico, ma inizieranno ad attenuarsi nel pomeriggio fino ad esaurirsi definitivamente entro sera. Poco da dire per il resto d'Italia, dove la giornata trascorrerà all'insegna della stabilità e del bel tempo prevalente.
Aggiornamento 18 OTTOBRE 2018 ore 16:00
E' sulle isole maggiori che si concentra ancora una volta il maltempo nella giornata di oggi, giovedì, alle prese con la risalita di masse d'aria umida ed instabile dal Nord Africa e dal basso Mediterraneo. In Sardegna anche la mattinata è trascorsa all'insegna dell'instabilità con piogge e temporali che hanno interessato Cagliaritano, versante tirrenico e Sassarese, scartando in pratica tutto il versante occidentale. Gli accumuli pluviometrici superano ormai i 90mm sul Sassarese, valori inferiori sulle altre zone sarde interessate dall'instabilità, ma con disagi che non hanno risparmiato il Cagliaritano dove si sono avuti nuovi allagamenti e ripercussioni sul traffico, complici anche le abbondanti piogge dei giorni scorsi.
Altri temporali sono in risalita dal Canale e dal Mar di Sicilia e raggiungono proprio l'ovest della Sicilia coinvolgendo più direttamente il Trapanese, anche se il grosso dei fenomeni si scarica in mare aperto. Qualche temporale sparso in ogni caso interessa a macchia di leopardo anche il resto della regione. Tempo più stabile sul resto d'Italia, nonostante qualche addensamento sterile persista su basso Piemonte, regioni adriatiche e Calabria.
PROSSIME ORE. Ancora qualche pioggia in Sardegna, specie sul settore meridionale, su quello tirrenico e sul Sassarese. Qualche rovescio anche in Sicilia, a tratti temporalesco.Alcuni addensamenti su basso Piemonte, Emilia Romagna e regioni adriatiche in genere, ma senza fenomeni di rilievo. Sul resto d'Italia tempo stabile e generalmente soleggiato.
Aggiornamento 18 OTTOBRE 2018 ore 10:00
Mentre sul resto d'Italia le condizioni atmosferiche si sono ormai stabilizzate, pur con una certa nuvolosità che persiste su Val Padana e regioni del versante adriatico, in Sardegna continua una fase di marcata instabilità che, seppur a più riprese, si protrae da giorni. Da una depressione sulla Tunisia si sta innalzando un fronte temporalesco che ha raggiunto l'isola con un nuovo carico di fenomeni a tratti anche intensi che nelle ultime 24 ore hanno provocato accumuli pluviometrici fino a 45mm sulle zone interne del Sassarese, ma vengono coinvolti anche il versante tirrenico e il Cagliaritano. I fenomeni vanno ad aggiungersi a quelli già insistenti degli ultimi giorni che hanno reso il terreno saturo. Solo nel tardo pomeriggio di ieri (mercoledì) acquazzoni hanno interessato il Cagliaritano, creando qualche problema alla circolazione stradale.
Sul resto d'Italia invece la situazione risulta più stabile grazie al graduale rinforzo di un campo di alta pressione sull'Europa centrale. Va segnalata soltanto qualche pioggia sparsa sul basso Piemonte, segnatamente sulle valli del Cuneese.
PROSSIME ORE. Piogge e rovesci anche temporaleschi in Sardegna, specie sul settore meridionale, su quello tirrenico e sul Sassarese. Qualche rovescio in arrivo in giornata anche in Sicilia. Sul resto d'Italia condizioni più stabili, pur con alcuni addensamenti su basso Piemonte, Emilia Romagna e regioni adriatiche in genere, possibile qualche goccia sulle valli cuneesi. Sul resto d'Italia tempo stabile e generalmente soleggiato.
Aggiornamento 17 OTTOBRE 2018 ore 15:10
In mattinata piogge hanno interessato il tacco dello Stivale e si sono concentrate soprattutto sulle aree affacciate al Golfo di Taranto e sul Metaponto. Piogge anche intense dunque sulla Basilicata che, sommate a quelle dei giorni scorsi, hanno creato non pochi disagi provocando allagamenti piuttosto diffusi. Interessato il Materano con allagamenti importanti sulla strada provinciale Cavonica che risulta impraticabile all'altezza della masseria Tucci, impedendo la circolazione da e per Stigliano e Craco (fonte: Comune di Stigliano).
Forti piogge sono tornate ad intensificarsi in Sardegna, con un nucleo temporalesco che risale dal basso Mediterraneo investendo direttamente il Cagliaritano. Nelle ultime 24 ore si registrano accumuli pluviometrici fino a 60mm sul Nuorese, la maggior parte dei quali concentrati nella notte. Qualche pioggia inoltre in Sicilia nella zona etnea, in Calabria sul settore ionico ( piogge a tratti intense sul catanzarese con locali allagamenti ), sulle coste tirreniche centro-settentrionali, alto adriatiche e sul basso Piemonte.
PROSSIME ORE. Proseguirà l'instabilità sul Tirreno, con piogge e temporali soprattutto su Toscana e Lazio nel pomeriggio, qualche fenomeno sparso anche sull'Appennino Meridionale con locale interessamento della Calabria ionica. A tratti instabile sulle coste adriatiche settentrionali, da quelle friulane a quelle romagnole. Qualche temporale infine in Sardegna su Sassarese, versante tirrenico e sul Cagliaritano.
Aggiornamento 17 OTTOBRE 2018 ore 11:00
Nelle ultime ore il maltempo è tornato ad intensificarsi su parte dell'Italia e in alcuni casi si sono avute piogge anche di forte intensità e a carattere di nubifragio che hanno provocato nuovamente disagi e allagamenti. Da ieri sera (martedì 17) forti rovesci si sono susseguiti sulla Romagna con accumuli fino a 120mm ai piedi dell'Appennino, a Villa Verrucchio, nei pressi di San Marino, dove si sono registrati alcuni allagamenti. Non è stato da meno il resto della Romagna, con valori di accumulo fino a 70mm sulla costa, a Bellaria e allagamenti a Rimini.
Un nucleo di aria instabile provenuto dal Tirreno ha colpito anche Liguria, Toscana ma soprattutto il Lazio, con fenomeni che tra la notte e l'alba si sono concentrati sul Viterbese, specie lungo la costa.
Da segnalare inoltre il maltempo sulla Sardegna che nella notte ha colpito soprattutto il versante tirrenico e il Sassarese, sempre legato al nucleo instabile in risalita sul Tirreno, responsabile di accumuli pluviometrici oltre 50mm dalla mezzanotte sul Golfo di Orosei.
PROSSIME ORE. Proseguirà l'instabilità sul Tirreno, con piogge e temporali soprattutto su Toscana e Lazio nel pomeriggio, qualche fenomeno sparso anche sull'Appennino Meridionale con locale interessamento della Calabria ionica. A tratti instabile sulle coste adriatiche settentrionali, da quelle friulane a quelle romagnole. Qualche temporale infine in Sardegna su Sassarese e versante tirrenico, in serata anche sul Cagliaritano.
Aggiornamento 17 OTTOBRE 2018 ore 8:30
Nelle ultime ore il maltempo è tornato ad intensificarsi su parte dell'Italia e in alcuni casi si sono avute piogge anche di forte intensità e a carattere di nubifragio che hanno provocato nuovamente disagi e allagamenti. Da ieri sera (martedì) forti rovesci si sono susseguiti sulla Romagna con accumuli fino a 120mm ai piedi dell'Appennino, a Villa Verrucchio, nei pressi di San Marino, dove si sono registrati alcuni allagamenti. Non è stato da meno il resto della Romagna, con valori di accumulo fino a 70mm sulla costa, a Bellaria e allagamenti a Rimini.
Un nucleo di aria instabile provenuto dal Tirreno ha colpito anche Liguria, Toscana ma soprattutto il Lazio, con fenomeni che tra la notte e l'alba si sono concentrati sul Viterbese, specie lungo la costa.
Da segnalare inoltre il maltempo sulla Sardegna che nella notte ha colpito soprattutto il versante tirrenico e il Sassarese, sempre legato al nucleo instabile in risalita sul Tirreno, responsabile di accumuli pluviometrici oltre 50mm dalla mezzanotte sul Golfo di Orosei. Rovesci al primo mattino anche sulla Basilicata, specie sul Materano.
Aggiornamento 15 OTTOBRE 2018 ore 10:00
Non concede tregua il forte maltempo che si sta accanendo sulle regioni meridionali, innescato da una perturbazione che dallo Ionio si sviluppa verso nord, fino ad agguantare lo Stivale a partire dalle regioni del Sud. In Sicilia i fenomeni più intensi si sono concentrati sulle zone orientali, con accumuli pluviometrici che nelle ultime 24 ore toccano i 230mm sul Messinese tirrenico, dove si segnalano alcuni allagamenti. Disagi segnalati inoltre sul Ragusano, a causa di allagamenti che hanno coinvolto in particolare la zona di Scicli.
A Rosolini, nel Siracusano, 33 persone sono rimaste intrappolate all'interno di un ristorante, a causa di una colata di fango che ha invaso la strada trascinando alcune automobili. Il gruppo di persone ha chiesto l'intervento dei soccorsi attraverso i social network, specificando anche che sarebbe servito inviare un elicottero.
Colpita da episodi di maltempo intenso la Calabria, più direttamente il versante ionico e il settore meridionale. A Catanzaro il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, a scopo precauzionale. A partire da domenica il cumulo delle precipitazioni in Calabria raggiunge punte di 213mm a Chiaravalle, 204mm a Platì, 175mm a San Luca, 148mm a Santa Caterina dello Ionio, 150mm a Cortale 150mm, 157mm a Santa Cristina d'Aspromonte. Si segnalano allagamenti a inoltre a Lamezia Terme. Il maltempo non si limita agli estremi settori meridionali ma raggiunge anche regioni più a nord come la Basilicata, Puglia, Molise e fino all'Abruzzo, dove comunque i fenomeni risultano di minore intensità.
Per quanto riguarda il resto d'Italia si segnalano deboli piogge in Sardegna e sul Piemonte occidentale, mentre altrove il tempo si mantiene più stabile. In giornata proseguirà l'instabilità all'estremo Sud, anche se inizieranno progressivamente ad attenuarsi i fenomeni.
14 OTTOBRE 2018: NUBIFRAGI SU SICILIA E CALABRIA - Conferme per l'ondata di maltempo attesa sulle estreme regioni meridionali ma in particolare su Sicilia e Calabria dove i fenomeni potrebbero risultare intensi e anche abbondanti. Piogge, temporali e locali nubifragi sono attesi sulle province di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa, in particolare a partire dalle ore pomeridiane e serali quando è previsto un ulteriore peggioramento Coinvolto anche lo Ionio reggino ma entro lunedì mattina gran parte della Calabria in particolare i versanti ionici potrebbero vedere fenomeni intensi. Qualche pioggia, sempre lunedì 15, prevista anche su Basilicata, Puglia, Cilento e Sardegna orientale.
TEMPO INSTABILE ANCHE IN SETTIMANA - Nei giorni a seguire la situazione rimarrà ancora piuttosto instabile; altre fasi piovose sono attese per Sicilia e Calabria a causa di inserimenti di aree depressionarie.
MALTEMPO SARDEGNA: NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI, CRITICITA' SU CAGLIARI E CAPOTERRA. SITUAZIONE E PREVISIONI
Aggiornamento 10 OTTOBRE 2018 ore 15.00
L'emergenza maltempo si estende anche alla provincia dell'Ogliastra ma le criticità maggiori restano nel cagliaritano soprattutto nella zona di Capoterra dove dalla mezzanotte sono caduti oltre 200 mm di pioggia con punte di 300mm all'interno. Esondato anche il rio Quirra. La Protezione civile regionale ha emesso un nuovo avviso per alto rischio idrogeologico nell'Iglesiente, Campidano e sul bacino Flumendosa-Flumineddu.
Molte strade restano chiuse, anche la statale 195 Sulcitana. Criticità nell'aeroporto di Elmas dove a causa di una tempesta di fulmini non si sono potuti effettuare i rifornimenti agli aerei con pesanti ritardi nei voli. Sempre nel Cagliaritano quattro persone sono state soccorse dai vigili del fuoco a causa delle abitazioni circondate da oltre un metro di acqua, due a Uta e due a San vito. Le scuole resteranno chiuse anche nella giornata di giovedì 11.
Aggiornamento 10 OTTOBRE 2018 ore 13:00
MALTEMPO E CRITICITA' TRA CAPOTERRA E CAGLIARI - Forti piogge e temporali continuano ad interessare il cagliaritano e in particolare la zona di Capoterra dove il sindaco annuncia che "a causa del peggioramento delle condizioni meteo stiamo chiudendo tutti i ponti che attraversano il Rio Santa Lucia. Massima attenzione negli spostamenti." Il fiume, all'altezza della foce, ha raggiunto la piena. Rovesci e temporali sparsi continuano ad interessare anche il resto dell'Isola.
ALTRI TEMPORALI NELLE PROSSIME ORE: purtroppo piogge e temporali anche forti continueranno a colpire la Sardegna fino a giovedì mattina compreso con accumuli particolarmente abbondanti proprio su Cagliari e provincia nonché su Ogliastra e Quirra. Prestare massima attenzione!
10 OTTOBRE 2018: Sardegna nella morsa del maltempo - I forti temporali che da stanotte stanno colpendo l'isola hanno provocato molti disagi in particolar modo sui settori meridionali e orientali: Sarrabus e Ogliastra in primis. Nel cagliaritano i sindaci hanno deciso di chiudere le scuole stante le forti piogge che localmente dalla mezzanotte hanno già accumulato 150 mm nella zona di Capoterra; punte vicine ai 190/200 mm anche nel comune di San Vito. Numerose gli allagamenti e gli interventi dei vigili del fuoco: la strada statale 195 e la bretella da Cagliari verso Pula è stata chiusa per ore nel corso della notte, mentre a Uta i Vigili del Fuoco sono intervenuti con mezzi anfibi per soccorrere una famiglia intrappola dall'acqua che raggiungeva il metro d'altezza. Numerosi gli interventi anche a San Vito, San Priamo e Castiadas per auto intrappolate dall'acqua che ha invaso i sottopassaggi e le strade. La Statale 125, dal chilometro 30 al 47, tra Burcei e San Priamo, è impraticabile a causa di allagamenti e detriti. Discorso analogo lungo la 125 var dal km 98 al 102 nella zona di Tertenia.
PREVISIONI - Il maltempo continuerà a farsi sentire per tutta la giornata sui settori meridionali e orientali dell'isola con piogge localmente anche di forte intensità tra Ogliastra e Costa Rei. Nel corso della sera-notte ulteriore intensificazione dei fenomeni con temporali anche intensi in arrivo da SO. Giovedì il maltempo insisterà al mattino sui settori orientali ma con tendenza a miglioramento entro la serata su tutti i settori.
L'emergenza maltempo si estende anche alla provincia dell'Ogliastra ma le criticità maggiori restano nel cagliaritano soprattutto nella zona di Capoterra dove dalla mezzanotte sono caduti oltre 200 mm di pioggia con punte di 300mm all'interno. Esondato anche il rio Quirra. La Protezione civile regionale ha emesso un nuovo avviso per alto rischio idrogeologico nell'Iglesiente, Campidano e sul bacino Flumendosa-Flumineddu.
Molte strade restano chiuse, anche la statale 195 Sulcitana. Criticità nell'aeroporto di Elmas dove a causa di una tempesta di fulmini non si sono potuti effettuare i rifornimenti agli aerei con pesanti ritardi nei voli. Sempre nel Cagliaritano quattro persone sono state soccorse dai vigili del fuoco a causa delle abitazioni circondate da oltre un metro di acqua, due a Uta e due a San vito. Le scuole resteranno chiuse anche nella giornata di giovedì 11.
Aggiornamento 10 OTTOBRE 2018 ore 13:00
MALTEMPO E CRITICITA' TRA CAPOTERRA E CAGLIARI - Forti piogge e temporali continuano ad interessare il cagliaritano e in particolare la zona di Capoterra dove il sindaco annuncia che "a causa del peggioramento delle condizioni meteo stiamo chiudendo tutti i ponti che attraversano il Rio Santa Lucia. Massima attenzione negli spostamenti." Il fiume, all'altezza della foce, ha raggiunto la piena. Rovesci e temporali sparsi continuano ad interessare anche il resto dell'Isola.
ALTRI TEMPORALI NELLE PROSSIME ORE: purtroppo piogge e temporali anche forti continueranno a colpire la Sardegna fino a giovedì mattina compreso con accumuli particolarmente abbondanti proprio su Cagliari e provincia nonché su Ogliastra e Quirra. Prestare massima attenzione!
10 OTTOBRE 2018: Sardegna nella morsa del maltempo - I forti temporali che da stanotte stanno colpendo l'isola hanno provocato molti disagi in particolar modo sui settori meridionali e orientali: Sarrabus e Ogliastra in primis. Nel cagliaritano i sindaci hanno deciso di chiudere le scuole stante le forti piogge che localmente dalla mezzanotte hanno già accumulato 150 mm nella zona di Capoterra; punte vicine ai 190/200 mm anche nel comune di San Vito. Numerose gli allagamenti e gli interventi dei vigili del fuoco: la strada statale 195 e la bretella da Cagliari verso Pula è stata chiusa per ore nel corso della notte, mentre a Uta i Vigili del Fuoco sono intervenuti con mezzi anfibi per soccorrere una famiglia intrappola dall'acqua che raggiungeva il metro d'altezza. Numerosi gli interventi anche a San Vito, San Priamo e Castiadas per auto intrappolate dall'acqua che ha invaso i sottopassaggi e le strade. La Statale 125, dal chilometro 30 al 47, tra Burcei e San Priamo, è impraticabile a causa di allagamenti e detriti. Discorso analogo lungo la 125 var dal km 98 al 102 nella zona di Tertenia.
PREVISIONI - Il maltempo continuerà a farsi sentire per tutta la giornata sui settori meridionali e orientali dell'isola con piogge localmente anche di forte intensità tra Ogliastra e Costa Rei. Nel corso della sera-notte ulteriore intensificazione dei fenomeni con temporali anche intensi in arrivo da SO. Giovedì il maltempo insisterà al mattino sui settori orientali ma con tendenza a miglioramento entro la serata su tutti i settori.
CRONACA METEO: MALTEMPO AL SUD CON NUBIFRAGI E TEMPORALI. ALLUVIONE E VITTIME IN CALABRIA
Aggiornamento 9 OTTOBRE 2018 ore 10:00
SITUAZIONE. Da un'area depressionaria centrata sulla Spagna si snoda una perturbazione che con il suo ramo più orientale è ancora in grado di coinvolgere la Sardegna, dove all'alba di martedì sono in azione piogge e temporali. Colpito principalmente il settore meridionale della regione, dal Cagliaritano all'Oristanese, mentre rimane asciutto il resto dell'isola. Seppur localizzati altri fenomeni interessando inoltre le coste ioniche di Sicilia e Calabria, provocate da infiltrazioni di correnti umide dal quadrante orientale, in afflusso lungo il bordo inferiore dell'alta pressione posizionata sull'Europa centro-orientale. Sul resto d'Italia il tempo è invece stabile.
PROSSIME ORE. In giornata ancora qualche pioggia è attesa sul sud della Sardegna, ma sarà dalla prossima sera/notte che i fenomeni subiranno un'intensificazione, con rovesci e temporali concentrati sul comparto meridionale. Qualche temporale nel pomeriggio sulle zone interne della Sicilia e qua e là lungo la dorsale appenninica centro-meridionale, dal settore laziale-abruzzese fino a quello calabrese, in attenuazione in serata. Tra sera e notte peggiora al Nordovest con le prime piogge in arrivo sul Piemonte per l'avvicinamento di una perturbazione da ovest.
Aggiornamento 7 OTTOBRE 2018 ore 11:00
CRONACA ULTIME ORE - Il vortice depressionario risalito verso Nord e posizionatosi sul Tirreno centro-settentrionale, ha determinato piogge diffuse nelle ultime 24 ore al Centronord, in particolar modo sulle regioni di Nordest e sul versante tirrenico: proprio sul Lazio si sono registrati gli accumuli pluviometrici più significativi, con punte anche superiori ai 70 millimetri sul Viterbese, così come in provincia di Roma nella zona di Ostia e Velletri, dove tra l'altro si segnala anche una tromba d'aria che ha causato alcuni danni per le forti raffiche di vento. Inoltre un nubifragio si è abbattuto - nella serata di sabato 6 ottobre - nell'area di Napoli, con accumuli superiori ai 60 millimetri di pioggia con anche numerosi allagamenti. Al Nord l'area maggiormente interessata dalle piogge è stata quella del Triveneto, specie tra medio-basso Veneto e Friuli Venezia Giulia, qui con accumuli medi di 30-40 millimetri, localmente anche verso i 50 millimetri; altrove piogge deboli o al più moderate.
PREVISIONI PROSSIME ORE - Anche nella giornata di domenica 7 ottobre si avrà diffusa nuvolosità su molte regioni della Penisola, con precipitazioni più probabili sui settori occidentali. La circolazione depressionaria sul Tirreno centrale si unirà infatti ad un secondo vortice ciclonico in quota in discesa dal Nord Europa, il quale andrà isolandosi sulla Francia, favorendo in tal modo un richiamo di aria umida e mite dai quadranti meridionali sull'Italia. Piogge già in mattinata sulle regioni tirreniche centro-meridionali e sull'Umbria, con locali rovesci o temporali in Campania; residui piovaschi anche tra Veneto e Friuli; maggiori schiarite altrove. Nel pomeriggio-sera peggiora al Nordovest, Sardegna settentrionale e medio-basso versante adriatico, con piogge localmente intense su Ponente ligure ma con rovesci attesi anche tra Abruzzo, Molise e Puglia. Locali temporali sono altresì possibili su zone interne di Calabria e Sicilia, qui con possibili sconfinamenti fin sulle coste ioniche. Migliora altrove, specie al Nordest, Romagna e tra Toscana, Umbria e Lazio.
Aggiornamento 6 OTTOBRE 2018 ore 11:00
Rimane attivo un vortice di bassa pressione sul Mediterraneo centrale che nelle ultime ore si è collocato in prossimità della Corsica. Intorno al suo centro si sviluppa una perturbazione che innalzato il suo raggio d'azione, dalle regioni meridionali che ha coinvolto nel corso di venerdì, fino al Nord. I fenomeni più importanti hanno interessato ancora una volta il versante ionico dello Stivale, dove la situazione rimane critica per l'abbondanza delle precipitazioni degli ultimi giorni. Nella notte piogge e temporali si sono ancora una volta concentrati sulla Calabria ionica, ma hanno raggiunto la Basilicata e la Puglia, con il clou dei fenomeni temporaleschi collocato sul Golfo di Taranto.
Nella serata di venerdì 5 altri allagamenti hanno interessato il Catanzarese, a causa di un nuovo impulso instabile e temporalesco provenuto dallo Ionio. Poi i temporali si sono estesi al Metaponto e nella notte alla Puglia occidentale, specie sul Tarantino e sul Salento.
Risalendo verso nord il fronte ha ha coinvolto la Campania e il Lazio con piogge e temporali ed accumuli pluviometrici di quasi 50mm dalla mezzanotte sul Lido di Ostia. Nubi e piogge sparse hanno raggiunto anche Toscana, interne abruzzesi, Umbria e regioni settentrionali, seppur con fenomeni più deboli che si sono concentrati lungo la Val Padana scartando invece l'arco alpino.
PROSSIME ORE. Al Nord cieli nuvolosi con piogge sparse su Triveneto ed Emilia Romagna e fenomeni a tratti intensi sul Friuli, nuvoloso al Nordovest con qualche pioggia isolata s Piemonte occidentale ed ovest Val d'Aosta. Instabilità diffusa con piogge e temporali che dal versante tirrenico cercheranno di estendersi a quello adriatico, senza però raggiungere le coste. Ultime piogge fino al pomeriggio in Sardegna, poi tende a rasserenare. Al Sud ancora qualche pioggia sulle regioni ioniche, ma in graduale miglioramento, rovesci e qualche temporale su Campania e alta Puglia dove migliorerà in serata, ampie schiarite in Sicilia, specie meridionale.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 17:00
SITUAZIONE ANCORA CRITICA IN CALABRIA. Mentre le piogge continuano a interessare il versante ionico della regione, anche con qualche temporale, proseguono le ricerche della terza persona coinvolta nell'incidente di questa mattina, venerdì, nel Lametino, dove hanno perso la vita due persone. Un ponte è crollato sulla strada provinciale 19 nel comune di Curinga, a causa del forte maltempo. Nel Vibonese il lago artificiale Angitola sta tracimando per la troppa pioggia ricevuta ed allagando le aree circostanti. Numerose frane stanno interessando le zone tra Maierato e Monterosso e bloccato alcuni ospiti all'interno di un agriturismo. A Cirò Marina, nel Crotonese, gli accumuli pluviometrici dalla mezzanotte hanno superato i 200mm e provocato ingenti allagamenti, tra cui un canile. I Vigili del Fuoco sono intervenuti mettendo in salvo 250 animali.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 15:00
NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI IN SARDEGNA E CROTONESE. Continua a piovere intensamente anche in Sardegna, in particolare sulla parte orientale dell'Isola, tra Ogliastra e Costa Smeralda. Allagamenti e disagi si segnalano anche in centro a Olbia, con accumuli che localmente raggiungono gli 80 mm. Numerosi e intensi temporali continuano a interessare la Calabria ionica, dove in particolare si segnalano allagamenti a Crotone, a seguito di accumuli che sfiorano i 150 mm nella zone con punte di 200 mm a Cirò Marina.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 13:00
DUE VITTIME E UN DISPERSO IN CALABRIA. Proseguono le ricerche della terza persona che viaggiava nell'auto inghiottita nel torrente nella zona di Lamezia, esondato in seguito alle piogge alluvionali che stanno colpendo da più ore la Calabria. Oltre la Calabria piogge intense stanno interessando la Puglia ( accumuli fino a oltre 70mm nel tarantino), e la Sardegna, specie orientale con picchi di oltre 50mm nell'Ogliastra.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 11.45
MALTEMPO IN CALABRIA DANNI NELLA LOCRIDE, CROLLA PONTE NEL LAMETINO - La forte ondata di maltempo delle ultime ore in Calabria ha colpito quasi tutte le Province. Diversi danni si contano nella Locride dove il violento temporale della notte è stato accompagnato da forti raffiche di vento. I problemi maggiori si segnalano a Siderno: alberi sradicati, cartelloni distrutti e perfino un camping distrutto dalle impetuose raffiche di vento e dalla pioggia violenta. E' crollato UN ponte nel lametino, nel comune di Curinga. L'ondata di maltempo che continua ad imperversare sulla Calabria ha provocato numerose frane.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 10:50
MALTEMPO CALABRIA, DUE VITTIME - Purtroppo giungono notizie di due vittime in provincia di Lamezia Terme: si tratta di una mamma e di un bimbo, due dei tre dispersi; si cerca ancora l'altro bimbo. Le vittime sono state ritrovate nel letto di un torrente nei comuni di San Pietro a Maida e San Pietro Lametino.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 10:50
MALTEMPO CALABRIA, DUE VITTIME - Purtroppo giungono notizie di due vittime in provincia di Lamezia Terme: si tratta di una mamma e di un bimbo, due dei tre dispersi; si cerca ancora l'altro bimbo. Le vittime sono state ritrovate nel letto di un torrente nei comuni di San Pietro a Maida e San Pietro Lametino.
Si prospetta un'altra giornata da bollino nero per il Sud Italia e le isole maggiori, ancora alle prese con gli effetti devastanti di una depressione mediterranea lenta a morire, che oggi, venerdì mattina, si trova tra Sardegna, Tunisia e Sicilia. Intorno al suo centro ruotano impulsi fortemente instabili che hanno scaricato forti temporali in Sicilia, nonostante nella notte appena trascorsa sia andati verso un'attenuazione del maltempo, ma fino alla serata di venerdì il maltempo ha insistito sul settore orientale mettendo in ginocchio soprattutto la città di Catania, dove oggi le scuole rimarranno chiuse.
Forti temporali si sono scaricati nella notte in Calabria, soprattutto sul versante ionico e sul Catanzarese, ma anche sulle zone interne con accumuli che in alcuni settori superano i 250mm nelle ultime ore. Ne sono conseguite esondazioni di alcuni corsi d'acqua e frane, mentre in alcuni casi anche l'intervento dei Vigili del Fuoco è stato rallentato dalle condizioni delle strade. Segnalate inoltre forti raffiche di vento innescate dai violenti temporali che hanno sradicato alcuni albero nella Locride. Ma intenso maltempo è riuscito a coinvolgere giovedì 4 sera il versante tirrenico della Calabria, soprattutto Lamezia e Vibo, dove un violento temporale ha messo in ginocchio la città provocando importanti allagamenti che hanno paralizzato la viabilità in alcune zone e provocato l'innalzamento del livello dell'acqua nei sottopassi. Problemi anche con le linee telefoniche e i collegamenti a internet, chiuso l'aeroporto di Lamezia.
NUBIFRAGI ANCHE SU PUGLIA E BASILICATA - I temporali non hanno risparmiato Basilicata e Puglia, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte raggiungono i 65mm nel Tarantino. Allagamenti segnalati a Bari con forti disagi nella circolazione privata ma anche all'interno dei mezzi pubblici, invasi dall'acqua piovana. In forma più debole i fenomeni si sono estesi a Molise e Abruzzo. Anche la Sardegna non è uscita indenne da questa nuova ondata di maltempo, tanto che nella notte forti rovesci e temporali si sono scaricati soprattutto sul versante tirrenico ma anche sul Sassarese, con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono già i 60mm.
PROSSIME ORE. Sarà un'altra giornata da bollino nero per il Meridione, con piogge e temporali che insisteranno su Sicilia ionica e Calabria, specie tirrenica, forte maltempo con temporali inoltre su Campania, Basilicata e Puglia (specie centro-settentrionale), qualche temporale anche sul Molise. Temporali anche forti in Sardegna con qualche fenomeno che oggi raggiungerà il Lazio e l'Abruzzo interno. Tempo migliore sul resto del Centro, in prevalenza soleggiato al Nord.
Aggiornamento 4 OTTOBRE 2018 ore 11:00
Non si placa l'ondata di maltempo che sta coinvolgendo le isole maggiori e il Sud peninsulare, orchestrata da una depressione che dal Tirreno si è portata mercoledì sul Nord Africa, in particolare sulla Tunisia. Dal suo centro si innalza un fronte che risalendo verso nord investe le nostre regioni meridionali. I fenomeni hanno concesso una tregua sulla Sicilia, bersagliata mercoledì da temporali violenti che hanno coinvolto gran parte dell'isola ma che si sono accaniti soprattutto sul versante ionico. Catania è stata allagata e moltissimi sono stati i disagi provocati dalla forte pioggia. Molte auto sono rimaste intrappolate nelle strade invase dalla pioggia, mentre cumuli di rifiuti che non sono stati raccolti sono stati trasportati dalla corrente lungo le strade. Pesanti allagamenti anche a Palermo.
Non è da meno la Sardegna, dove solo nella notte altri 40mm abbondanti di pioggia si sono accumulati quelli di mercoledì sulla Coste Rei, nel Cagliaritano. Anche in questo caso la situazione è in alcuni punti critica per gli allagamenti. Nel pomeriggio di mercoledì 3, inoltre, un fulmine ha colpito e ferito gravemente due escursionisti sul Monte Urpinu, nel Cagliaritano, che avevano cercato riparo sotto un albero durante il forte temporale.
Piogge e temporali anche su Calabria, Basilicata e soprattutto in Puglia, interessata da nuovi fenomeni all'alba di giovedì tra Tavoliere e Daunia, dopo quelli di forte instabilità che si sono scaricati nella giornata di mercoledì e che hanno causato importanti allagamenti, come accaduto a Trani.
PROSSIME ORE. In Sardegna temporali ancora in mattinata sul versante tirrenico, poi attenuazione dei fenomeni. In Sicilia tregua dei fenomeni al mattino, poi entro il pomeriggio ripresa dei temporali in risalita dal Nord Africa e fenomeni a tratti violenti su Agrigentino e costa ionica, in propagazione verso sera alla Calabria. Temporali in Puglia, specie centro-settentrionale, e Basilicata, in attenuazione nel pomeriggio/sera. Qualche fenomeno al pomeriggio tra Abruzzo e basso Lazio, mentre sul resto del Centro Italia e al Nord prevarrà il bel tempo.
Aggiornamento 3 OTTOBRE 2018 ore 11:00
Mentre al Centro-Nord sta rimontando l'alta pressione in espansione dal Centro Europa, il vortice depressionario responsabile dell'ondata di maltempo autunnale si sta spostando sempre più a sud, ormai in prossimità della Tunisia. Di conseguenza anche il maltempo concede una tregua sulle nostre regioni centro-settentrionali, mentre si sta concentrando al Sud dove anche nelle ultime ore si sono avuti piogge e temporali anche intensi che hanno provocato anche alcuni allagamenti.
Coinvolta la Sicilia, specie il versante ionico, con temporali localmente intensi ed accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte superano i 20mm sul Siracusano. Temporali che hanno raggiunto la Calabria, coinvolgendo Reggino e settore ionico, ma anche la Basilicata e la Puglia, alle prese sin da ieri da fenomeni intensi e allagamenti.
PROSSIME ORE. Attesi fenomeni anche intensi su Calabria, specie ionica, Basilicata, Puglia centro-meridionale, con temporali a tratti violenti. Fenomeni che tenderanno in giornata ad attenuarsi su Lucania e Puglia, ma insisteranno invece sulla Calabria fino a fine giornata. Temporali inoltre sulla Sicilia ionica, anche se nel pomeriggio è atteso un generale coinvolgimento del resto dell'isola, con fenomeni che tenderanno ad attenuarsi solo a fine giornata. Qualche temporali in arrivo infine in Sardegna, segnatamente tra Cagliaritano e versante tirrenico. Sul resto d'Italia tempo più stabile.
Aggiornamento 2 OTTOBRE 2018 ore 11:25
Il tempo è andato migliorando su parte del Nord, dopo le piogge e i temporali di lunedì 1 e la neve che ha fatto la sua comparsa sulle Alpi localmente anche al di sotto dei 2000m. Le schiarite notturne hanno innescato però la formazione di banchi di nebbia sulle pianure occidentali e temperature minime decisamente autunnali, con valori fino a +6° sulla Val Padana occidentale e gelate notturne sulle conche alpine anche al di sotto dei 1500m.
Ma l'Emilia è ancora alle prese con l'instabilità e con fenomeni che sono risultati a tratti intensi nella notte e all'alba sulle zone orientali, tanto che sul Ravennate sono stati anche superati i 50mm di accumulo pluviometrici dalla mezzanotte.
Nella notte piogge hanno bagnato Toscana, alto Lazio e Sardegna centro-settentrionale, anche con alcuni temporali risultati più insistenti sul Sassarese, mentre si sono attenuati i fenomeni sulle regioni centrali adriatiche, a parte qualche scroscio isolato che ancora insiste all'alba di oggi, martedì 2, sulla costa marchigiana.
Una linea temporalesca ha raggiunto le regioni meridionali con l'instabilità che si è intensificata all'alba su Sicilia, Calabria tirrenica, parte della Campania e della Puglia. Fenomeni piuttosto intensi si sono portati dal Nord Africa verso l'Agrigentino, scorrendo sul Mar di Sicilia.
PROSSIME ORE. Tempo in ulteriore miglioramento su tutto il Nord, compresa l'Emilia, anche se verso sera qualche nube innocua raggiungerà i confini alpini. Graduali schiarite dal pomeriggio sulle centrali tirreniche, locali scrosci o temporali sulle zone interne di Marche e Abruzzo. Alle prese con l'instabilità Sud e isole maggiori con piogge e temporali che risulteranno più intensi su Sicilia, Calabria, Lucania e Salento.
Aggiornamento 1 OTTOBRE 2018 ore 16:00
MALTEMPO AL NORD CON NEVE SULLE ALPI, TEMPORALI AL CENTRO E CAMPANIA - Segnalati nuovi temporali su Piemonte orientale ma anche sul Cuneese con accumuli che sull'Alessandrino superano i 40mm. Temporali piuttosto intensi si scaricano inoltre in Liguria sull'Imperiese (impressionante grandinata ad Alassio, vedi sotto ) ma anche sullo Spezzino e sull'alta Toscana, mentre sulle Alpi continua a nevicare dai 2000m circa. Temporali sparsi sul Centro Italia, ma anche tra Molise e alta Campania, con nubifragio a Cassandrino (NA), dove si sono avuti pesanti allagamenti con le strade trasformatesi in corsi d'acqua. Venti forti in Liguria con raffiche di Tramontana fino a 80km/h e Bora a 60km/h sul Triestino.
Aggiornamento 1 OTTOBRE 2018 ore 14:00
PIOGGE AL NORD, NEVE SULLE ALPI, TEMPORALI AL CENTRO - Un vortice ciclonico sta approfondendosi proprio in queste ore al Nord dove il tempo è in peggioramento. Sono in atto precipitazioni diffuse, a tratti intense e a carattere temporalesco; segnalati temporali forti su Liguria di Ponente e Levante, in particolare su imperiese con grandine ad Alassio; pioggia a tratti battente tra Piemonte e Lombardia. Su Alpi e Prealpi è tornata la neve mediamente oltre i 1800-2200m, localmente più in basso durante i rovesci più intensi. Locali rovesci e temporali hanno interessato a macchia di leopardo anche il Centro. Da segnalare inoltre il rinforzo del vento in particolare sulla Liguria dove la tramontana soffia con raffiche di 70/80km/h, ma è imminente l'ingresso della bora sull'alto Adriatico.
METEO ITALIA, PROSSIME ORE CON ROVESCI E TEMPORALI, ECCO DOVE - Le regioni settentrionali saranno le più coinvolte da rovesci e temporali sparsi nelle prossime ore con fenomeni anche intensi entro sera specie su basso Piemonte, Liguria e Nordest. Coinvolto anche il Centro con acquazzoni e temporali sparsi in marcia da Ovest verso Est: a differenza delle regioni settentrionali, quelle centrali vedranno fenomeni molto più localizzati e alternati a maggiori spazi assolati, eccetto che sull'alta Toscana dove tenderanno ad essere più intensi e diffusi entro fine giornata. In attesa il Sud con sole prevalente eccetto che tra Molise, alta Campania e Gargano dove sarà possibile qualche piovasco o breve rovescio. Le regioni meridionali verranno più direttamente coinvolte dalla giornata di martedì. Venti in rinforzo a rotazione ciclonica.
TORNA UN PO' DI NEVE SULLE ALPI - L'arrivo di aria più fredda dal Nord Europa favorirà un calo della quota neve sulle Alpi con fiocchi sin sotto i 2000m soprattutto sulle Alpi centro-orientali. Entro la notte neve a tratti sin verso i 1500-1700m su Trentino Alto Adige, Dolomiti e Alpi Carniche, così come sull'Appennino emiliano.
1 OTTOBRE 2018: Una perturbazione è riuscita a scalfire il campo di alta pressione che proteggeva l'Europa centro-meridionale e l'Italia innescando un peggioramento del tempo che ha preso forma a partire dalla serata di domenica 30 SETTEMBRE sulle regioni nordoccidentali. Piogge e rovesci sparsi si sono estesi dal Nordovest verso il Triveneto con accumuli pluviometrici che comunque hanno stentato a superare i 20mm, mentre sulle Alpi occidentali la neve ha fatto la sua comparsa fino a 2200m circa.
Nella sua estensione verso levante il fronte è riuscito a coinvolgere anche la Toscana, specie nel settore centro-settentrionale, con fenomeni che nella notte sono risultati più insistenti tra Lucchesia e Fiorentino, dove gli accumuli pluviometrici hanno localmente superato i 20mm. Qualche rovescio infine ha raggiunto anche la Sardegna occidentale.
PROSSIME ORE. Piogge in intensificazione soprattutto dal pomeriggio al Nord con fenomeni che diverranno più intensi su Triveneto ed Emilia, anche temporaleschi, mentre al Nordovest inizieranno ad affermarsi graduali schiarite. Nevicate sono attese sulle Alpi, in calo fino a 1500m in serata su quelle orientali. Al Centro instabilità su Sardegna e regioni tirreniche con piogge e qualche temporale in estensione al versante adriatico, mentre ampie schiarite interverranno da ovest in giornata. Tende a peggiorare anche su parte del Sud con piogge e qualche temporale dal pomeriggio/sera sulla Campania in estensione alla Calabria tirrenica.
5 OTTOBRE 2018: Si prospetta un'altra giornata da bollino nero per il Sud Italia e le isole maggiori, ancora alle prese con gli effetti devastanti di una depressione mediterranea lenta a morire, che oggi, venerdì mattina, si trova tra Sardegna, Tunisia e Sicilia. Intorno al suo centro ruotano impulsi fortemente instabili che hanno scaricato forti temporali in Sicilia, nonostante nella notte appena trascorsa sia andati verso un'attenuazione del maltempo, ma fino alla serata di venerdì il maltempo ha insistito sul settore orientale mettendo in ginocchio soprattutto la città di Catania, dove oggi le scuole rimarranno chiuse.
Forti temporali si sono scaricati nella notte in Calabria, soprattutto sul versante ionico e sul Catanzarese, ma anche sulle zone interne con accumuli che in alcuni settori superano i 250mm nelle ultime ore. Ne sono conseguite esondazioni di alcuni corsi d'acqua e frane, mentre in alcuni casi anche l'intervento dei Vigili del Fuoco è stato rallentato dalle condizioni delle strade. Segnalate inoltre forti raffiche di vento innescate dai violenti temporali che hanno sradicato alcuni albero nella Locride. Ma intenso maltempo è riuscito a coinvolgere giovedì 4 sera il versante tirrenico della Calabria, soprattutto Lamezia e Vibo, dove un violento temporale ha messo in ginocchio la città provocando importanti allagamenti che hanno paralizzato la viabilità in alcune zone e provocato l'innalzamento del livello dell'acqua nei sottopassi. Problemi anche con le linee telefoniche e i collegamenti a internet, chiuso l'aeroporto di Lamezia.
NUBIFRAGI ANCHE SU PUGLIA E BASILICATA - I temporali non hanno risparmiato Basilicata e Puglia, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte raggiungono i 65mm nel Tarantino. Allagamenti segnalati a Bari con forti disagi nella circolazione privata ma anche all'interno dei mezzi pubblici, invasi dall'acqua piovana. In forma più debole i fenomeni si sono estesi a Molise e Abruzzo. Anche la Sardegna non è uscita indenne da questa nuova ondata di maltempo, tanto che nella notte forti rovesci e temporali si sono scaricati soprattutto sul versante tirrenico ma anche sul Sassarese, con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono già i 60mm.
PROSSIME ORE. Sarà un'altra giornata da bollino nero per il Meridione, con piogge e temporali che insisteranno su Sicilia ionica e Calabria, specie tirrenica, forte maltempo con temporali inoltre su Campania, Basilicata e Puglia (specie centro-settentrionale), qualche temporale anche sul Molise. Temporali anche forti in Sardegna con qualche fenomeno che oggi raggiungerà il Lazio e l'Abruzzo interno. Tempo migliore sul resto del Centro, in prevalenza soleggiato al Nord.
SITUAZIONE. Da un'area depressionaria centrata sulla Spagna si snoda una perturbazione che con il suo ramo più orientale è ancora in grado di coinvolgere la Sardegna, dove all'alba di martedì sono in azione piogge e temporali. Colpito principalmente il settore meridionale della regione, dal Cagliaritano all'Oristanese, mentre rimane asciutto il resto dell'isola. Seppur localizzati altri fenomeni interessando inoltre le coste ioniche di Sicilia e Calabria, provocate da infiltrazioni di correnti umide dal quadrante orientale, in afflusso lungo il bordo inferiore dell'alta pressione posizionata sull'Europa centro-orientale. Sul resto d'Italia il tempo è invece stabile.
PROSSIME ORE. In giornata ancora qualche pioggia è attesa sul sud della Sardegna, ma sarà dalla prossima sera/notte che i fenomeni subiranno un'intensificazione, con rovesci e temporali concentrati sul comparto meridionale. Qualche temporale nel pomeriggio sulle zone interne della Sicilia e qua e là lungo la dorsale appenninica centro-meridionale, dal settore laziale-abruzzese fino a quello calabrese, in attenuazione in serata. Tra sera e notte peggiora al Nordovest con le prime piogge in arrivo sul Piemonte per l'avvicinamento di una perturbazione da ovest.
Aggiornamento 7 OTTOBRE 2018 ore 11:00
CRONACA ULTIME ORE - Il vortice depressionario risalito verso Nord e posizionatosi sul Tirreno centro-settentrionale, ha determinato piogge diffuse nelle ultime 24 ore al Centronord, in particolar modo sulle regioni di Nordest e sul versante tirrenico: proprio sul Lazio si sono registrati gli accumuli pluviometrici più significativi, con punte anche superiori ai 70 millimetri sul Viterbese, così come in provincia di Roma nella zona di Ostia e Velletri, dove tra l'altro si segnala anche una tromba d'aria che ha causato alcuni danni per le forti raffiche di vento. Inoltre un nubifragio si è abbattuto - nella serata di sabato 6 ottobre - nell'area di Napoli, con accumuli superiori ai 60 millimetri di pioggia con anche numerosi allagamenti. Al Nord l'area maggiormente interessata dalle piogge è stata quella del Triveneto, specie tra medio-basso Veneto e Friuli Venezia Giulia, qui con accumuli medi di 30-40 millimetri, localmente anche verso i 50 millimetri; altrove piogge deboli o al più moderate.
PREVISIONI PROSSIME ORE - Anche nella giornata di domenica 7 ottobre si avrà diffusa nuvolosità su molte regioni della Penisola, con precipitazioni più probabili sui settori occidentali. La circolazione depressionaria sul Tirreno centrale si unirà infatti ad un secondo vortice ciclonico in quota in discesa dal Nord Europa, il quale andrà isolandosi sulla Francia, favorendo in tal modo un richiamo di aria umida e mite dai quadranti meridionali sull'Italia. Piogge già in mattinata sulle regioni tirreniche centro-meridionali e sull'Umbria, con locali rovesci o temporali in Campania; residui piovaschi anche tra Veneto e Friuli; maggiori schiarite altrove. Nel pomeriggio-sera peggiora al Nordovest, Sardegna settentrionale e medio-basso versante adriatico, con piogge localmente intense su Ponente ligure ma con rovesci attesi anche tra Abruzzo, Molise e Puglia. Locali temporali sono altresì possibili su zone interne di Calabria e Sicilia, qui con possibili sconfinamenti fin sulle coste ioniche. Migliora altrove, specie al Nordest, Romagna e tra Toscana, Umbria e Lazio.
Aggiornamento 6 OTTOBRE 2018 ore 11:00
Rimane attivo un vortice di bassa pressione sul Mediterraneo centrale che nelle ultime ore si è collocato in prossimità della Corsica. Intorno al suo centro si sviluppa una perturbazione che innalzato il suo raggio d'azione, dalle regioni meridionali che ha coinvolto nel corso di venerdì, fino al Nord. I fenomeni più importanti hanno interessato ancora una volta il versante ionico dello Stivale, dove la situazione rimane critica per l'abbondanza delle precipitazioni degli ultimi giorni. Nella notte piogge e temporali si sono ancora una volta concentrati sulla Calabria ionica, ma hanno raggiunto la Basilicata e la Puglia, con il clou dei fenomeni temporaleschi collocato sul Golfo di Taranto.
Nella serata di venerdì 5 altri allagamenti hanno interessato il Catanzarese, a causa di un nuovo impulso instabile e temporalesco provenuto dallo Ionio. Poi i temporali si sono estesi al Metaponto e nella notte alla Puglia occidentale, specie sul Tarantino e sul Salento.
Risalendo verso nord il fronte ha ha coinvolto la Campania e il Lazio con piogge e temporali ed accumuli pluviometrici di quasi 50mm dalla mezzanotte sul Lido di Ostia. Nubi e piogge sparse hanno raggiunto anche Toscana, interne abruzzesi, Umbria e regioni settentrionali, seppur con fenomeni più deboli che si sono concentrati lungo la Val Padana scartando invece l'arco alpino.
PROSSIME ORE. Al Nord cieli nuvolosi con piogge sparse su Triveneto ed Emilia Romagna e fenomeni a tratti intensi sul Friuli, nuvoloso al Nordovest con qualche pioggia isolata s Piemonte occidentale ed ovest Val d'Aosta. Instabilità diffusa con piogge e temporali che dal versante tirrenico cercheranno di estendersi a quello adriatico, senza però raggiungere le coste. Ultime piogge fino al pomeriggio in Sardegna, poi tende a rasserenare. Al Sud ancora qualche pioggia sulle regioni ioniche, ma in graduale miglioramento, rovesci e qualche temporale su Campania e alta Puglia dove migliorerà in serata, ampie schiarite in Sicilia, specie meridionale.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 17:00
SITUAZIONE ANCORA CRITICA IN CALABRIA. Mentre le piogge continuano a interessare il versante ionico della regione, anche con qualche temporale, proseguono le ricerche della terza persona coinvolta nell'incidente di questa mattina, venerdì, nel Lametino, dove hanno perso la vita due persone. Un ponte è crollato sulla strada provinciale 19 nel comune di Curinga, a causa del forte maltempo. Nel Vibonese il lago artificiale Angitola sta tracimando per la troppa pioggia ricevuta ed allagando le aree circostanti. Numerose frane stanno interessando le zone tra Maierato e Monterosso e bloccato alcuni ospiti all'interno di un agriturismo. A Cirò Marina, nel Crotonese, gli accumuli pluviometrici dalla mezzanotte hanno superato i 200mm e provocato ingenti allagamenti, tra cui un canile. I Vigili del Fuoco sono intervenuti mettendo in salvo 250 animali.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 15:00
NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI IN SARDEGNA E CROTONESE. Continua a piovere intensamente anche in Sardegna, in particolare sulla parte orientale dell'Isola, tra Ogliastra e Costa Smeralda. Allagamenti e disagi si segnalano anche in centro a Olbia, con accumuli che localmente raggiungono gli 80 mm. Numerosi e intensi temporali continuano a interessare la Calabria ionica, dove in particolare si segnalano allagamenti a Crotone, a seguito di accumuli che sfiorano i 150 mm nella zone con punte di 200 mm a Cirò Marina.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 13:00
DUE VITTIME E UN DISPERSO IN CALABRIA. Proseguono le ricerche della terza persona che viaggiava nell'auto inghiottita nel torrente nella zona di Lamezia, esondato in seguito alle piogge alluvionali che stanno colpendo da più ore la Calabria. Oltre la Calabria piogge intense stanno interessando la Puglia ( accumuli fino a oltre 70mm nel tarantino), e la Sardegna, specie orientale con picchi di oltre 50mm nell'Ogliastra.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 11.45
MALTEMPO IN CALABRIA DANNI NELLA LOCRIDE, CROLLA PONTE NEL LAMETINO - La forte ondata di maltempo delle ultime ore in Calabria ha colpito quasi tutte le Province. Diversi danni si contano nella Locride dove il violento temporale della notte è stato accompagnato da forti raffiche di vento. I problemi maggiori si segnalano a Siderno: alberi sradicati, cartelloni distrutti e perfino un camping distrutto dalle impetuose raffiche di vento e dalla pioggia violenta. E' crollato UN ponte nel lametino, nel comune di Curinga. L'ondata di maltempo che continua ad imperversare sulla Calabria ha provocato numerose frane.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 10:50
MALTEMPO CALABRIA, DUE VITTIME - Purtroppo giungono notizie di due vittime in provincia di Lamezia Terme: si tratta di una mamma e di un bimbo, due dei tre dispersi; si cerca ancora l'altro bimbo. Le vittime sono state ritrovate nel letto di un torrente nei comuni di San Pietro a Maida e San Pietro Lametino.
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2018 ore 10:50
MALTEMPO CALABRIA, DUE VITTIME - Purtroppo giungono notizie di due vittime in provincia di Lamezia Terme: si tratta di una mamma e di un bimbo, due dei tre dispersi; si cerca ancora l'altro bimbo. Le vittime sono state ritrovate nel letto di un torrente nei comuni di San Pietro a Maida e San Pietro Lametino.
Si prospetta un'altra giornata da bollino nero per il Sud Italia e le isole maggiori, ancora alle prese con gli effetti devastanti di una depressione mediterranea lenta a morire, che oggi, venerdì mattina, si trova tra Sardegna, Tunisia e Sicilia. Intorno al suo centro ruotano impulsi fortemente instabili che hanno scaricato forti temporali in Sicilia, nonostante nella notte appena trascorsa sia andati verso un'attenuazione del maltempo, ma fino alla serata di venerdì il maltempo ha insistito sul settore orientale mettendo in ginocchio soprattutto la città di Catania, dove oggi le scuole rimarranno chiuse.
Forti temporali si sono scaricati nella notte in Calabria, soprattutto sul versante ionico e sul Catanzarese, ma anche sulle zone interne con accumuli che in alcuni settori superano i 250mm nelle ultime ore. Ne sono conseguite esondazioni di alcuni corsi d'acqua e frane, mentre in alcuni casi anche l'intervento dei Vigili del Fuoco è stato rallentato dalle condizioni delle strade. Segnalate inoltre forti raffiche di vento innescate dai violenti temporali che hanno sradicato alcuni albero nella Locride. Ma intenso maltempo è riuscito a coinvolgere giovedì 4 sera il versante tirrenico della Calabria, soprattutto Lamezia e Vibo, dove un violento temporale ha messo in ginocchio la città provocando importanti allagamenti che hanno paralizzato la viabilità in alcune zone e provocato l'innalzamento del livello dell'acqua nei sottopassi. Problemi anche con le linee telefoniche e i collegamenti a internet, chiuso l'aeroporto di Lamezia.
NUBIFRAGI ANCHE SU PUGLIA E BASILICATA - I temporali non hanno risparmiato Basilicata e Puglia, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte raggiungono i 65mm nel Tarantino. Allagamenti segnalati a Bari con forti disagi nella circolazione privata ma anche all'interno dei mezzi pubblici, invasi dall'acqua piovana. In forma più debole i fenomeni si sono estesi a Molise e Abruzzo. Anche la Sardegna non è uscita indenne da questa nuova ondata di maltempo, tanto che nella notte forti rovesci e temporali si sono scaricati soprattutto sul versante tirrenico ma anche sul Sassarese, con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono già i 60mm.
PROSSIME ORE. Sarà un'altra giornata da bollino nero per il Meridione, con piogge e temporali che insisteranno su Sicilia ionica e Calabria, specie tirrenica, forte maltempo con temporali inoltre su Campania, Basilicata e Puglia (specie centro-settentrionale), qualche temporale anche sul Molise. Temporali anche forti in Sardegna con qualche fenomeno che oggi raggiungerà il Lazio e l'Abruzzo interno. Tempo migliore sul resto del Centro, in prevalenza soleggiato al Nord.
Aggiornamento 4 OTTOBRE 2018 ore 11:00
Non si placa l'ondata di maltempo che sta coinvolgendo le isole maggiori e il Sud peninsulare, orchestrata da una depressione che dal Tirreno si è portata mercoledì sul Nord Africa, in particolare sulla Tunisia. Dal suo centro si innalza un fronte che risalendo verso nord investe le nostre regioni meridionali. I fenomeni hanno concesso una tregua sulla Sicilia, bersagliata mercoledì da temporali violenti che hanno coinvolto gran parte dell'isola ma che si sono accaniti soprattutto sul versante ionico. Catania è stata allagata e moltissimi sono stati i disagi provocati dalla forte pioggia. Molte auto sono rimaste intrappolate nelle strade invase dalla pioggia, mentre cumuli di rifiuti che non sono stati raccolti sono stati trasportati dalla corrente lungo le strade. Pesanti allagamenti anche a Palermo.
Non è da meno la Sardegna, dove solo nella notte altri 40mm abbondanti di pioggia si sono accumulati quelli di mercoledì sulla Coste Rei, nel Cagliaritano. Anche in questo caso la situazione è in alcuni punti critica per gli allagamenti. Nel pomeriggio di mercoledì 3, inoltre, un fulmine ha colpito e ferito gravemente due escursionisti sul Monte Urpinu, nel Cagliaritano, che avevano cercato riparo sotto un albero durante il forte temporale.
Piogge e temporali anche su Calabria, Basilicata e soprattutto in Puglia, interessata da nuovi fenomeni all'alba di giovedì tra Tavoliere e Daunia, dopo quelli di forte instabilità che si sono scaricati nella giornata di mercoledì e che hanno causato importanti allagamenti, come accaduto a Trani.
PROSSIME ORE. In Sardegna temporali ancora in mattinata sul versante tirrenico, poi attenuazione dei fenomeni. In Sicilia tregua dei fenomeni al mattino, poi entro il pomeriggio ripresa dei temporali in risalita dal Nord Africa e fenomeni a tratti violenti su Agrigentino e costa ionica, in propagazione verso sera alla Calabria. Temporali in Puglia, specie centro-settentrionale, e Basilicata, in attenuazione nel pomeriggio/sera. Qualche fenomeno al pomeriggio tra Abruzzo e basso Lazio, mentre sul resto del Centro Italia e al Nord prevarrà il bel tempo.
Aggiornamento 3 OTTOBRE 2018 ore 11:00
Mentre al Centro-Nord sta rimontando l'alta pressione in espansione dal Centro Europa, il vortice depressionario responsabile dell'ondata di maltempo autunnale si sta spostando sempre più a sud, ormai in prossimità della Tunisia. Di conseguenza anche il maltempo concede una tregua sulle nostre regioni centro-settentrionali, mentre si sta concentrando al Sud dove anche nelle ultime ore si sono avuti piogge e temporali anche intensi che hanno provocato anche alcuni allagamenti.
Coinvolta la Sicilia, specie il versante ionico, con temporali localmente intensi ed accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte superano i 20mm sul Siracusano. Temporali che hanno raggiunto la Calabria, coinvolgendo Reggino e settore ionico, ma anche la Basilicata e la Puglia, alle prese sin da ieri da fenomeni intensi e allagamenti.
PROSSIME ORE. Attesi fenomeni anche intensi su Calabria, specie ionica, Basilicata, Puglia centro-meridionale, con temporali a tratti violenti. Fenomeni che tenderanno in giornata ad attenuarsi su Lucania e Puglia, ma insisteranno invece sulla Calabria fino a fine giornata. Temporali inoltre sulla Sicilia ionica, anche se nel pomeriggio è atteso un generale coinvolgimento del resto dell'isola, con fenomeni che tenderanno ad attenuarsi solo a fine giornata. Qualche temporali in arrivo infine in Sardegna, segnatamente tra Cagliaritano e versante tirrenico. Sul resto d'Italia tempo più stabile.
Aggiornamento 2 OTTOBRE 2018 ore 11:25
Il tempo è andato migliorando su parte del Nord, dopo le piogge e i temporali di lunedì 1 e la neve che ha fatto la sua comparsa sulle Alpi localmente anche al di sotto dei 2000m. Le schiarite notturne hanno innescato però la formazione di banchi di nebbia sulle pianure occidentali e temperature minime decisamente autunnali, con valori fino a +6° sulla Val Padana occidentale e gelate notturne sulle conche alpine anche al di sotto dei 1500m.
Ma l'Emilia è ancora alle prese con l'instabilità e con fenomeni che sono risultati a tratti intensi nella notte e all'alba sulle zone orientali, tanto che sul Ravennate sono stati anche superati i 50mm di accumulo pluviometrici dalla mezzanotte.
Nella notte piogge hanno bagnato Toscana, alto Lazio e Sardegna centro-settentrionale, anche con alcuni temporali risultati più insistenti sul Sassarese, mentre si sono attenuati i fenomeni sulle regioni centrali adriatiche, a parte qualche scroscio isolato che ancora insiste all'alba di oggi, martedì 2, sulla costa marchigiana.
Una linea temporalesca ha raggiunto le regioni meridionali con l'instabilità che si è intensificata all'alba su Sicilia, Calabria tirrenica, parte della Campania e della Puglia. Fenomeni piuttosto intensi si sono portati dal Nord Africa verso l'Agrigentino, scorrendo sul Mar di Sicilia.
PROSSIME ORE. Tempo in ulteriore miglioramento su tutto il Nord, compresa l'Emilia, anche se verso sera qualche nube innocua raggiungerà i confini alpini. Graduali schiarite dal pomeriggio sulle centrali tirreniche, locali scrosci o temporali sulle zone interne di Marche e Abruzzo. Alle prese con l'instabilità Sud e isole maggiori con piogge e temporali che risulteranno più intensi su Sicilia, Calabria, Lucania e Salento.
Aggiornamento 1 OTTOBRE 2018 ore 16:00
MALTEMPO AL NORD CON NEVE SULLE ALPI, TEMPORALI AL CENTRO E CAMPANIA - Segnalati nuovi temporali su Piemonte orientale ma anche sul Cuneese con accumuli che sull'Alessandrino superano i 40mm. Temporali piuttosto intensi si scaricano inoltre in Liguria sull'Imperiese (impressionante grandinata ad Alassio, vedi sotto ) ma anche sullo Spezzino e sull'alta Toscana, mentre sulle Alpi continua a nevicare dai 2000m circa. Temporali sparsi sul Centro Italia, ma anche tra Molise e alta Campania, con nubifragio a Cassandrino (NA), dove si sono avuti pesanti allagamenti con le strade trasformatesi in corsi d'acqua. Venti forti in Liguria con raffiche di Tramontana fino a 80km/h e Bora a 60km/h sul Triestino.
Aggiornamento 1 OTTOBRE 2018 ore 14:00
PIOGGE AL NORD, NEVE SULLE ALPI, TEMPORALI AL CENTRO - Un vortice ciclonico sta approfondendosi proprio in queste ore al Nord dove il tempo è in peggioramento. Sono in atto precipitazioni diffuse, a tratti intense e a carattere temporalesco; segnalati temporali forti su Liguria di Ponente e Levante, in particolare su imperiese con grandine ad Alassio; pioggia a tratti battente tra Piemonte e Lombardia. Su Alpi e Prealpi è tornata la neve mediamente oltre i 1800-2200m, localmente più in basso durante i rovesci più intensi. Locali rovesci e temporali hanno interessato a macchia di leopardo anche il Centro. Da segnalare inoltre il rinforzo del vento in particolare sulla Liguria dove la tramontana soffia con raffiche di 70/80km/h, ma è imminente l'ingresso della bora sull'alto Adriatico.
METEO ITALIA, PROSSIME ORE CON ROVESCI E TEMPORALI, ECCO DOVE - Le regioni settentrionali saranno le più coinvolte da rovesci e temporali sparsi nelle prossime ore con fenomeni anche intensi entro sera specie su basso Piemonte, Liguria e Nordest. Coinvolto anche il Centro con acquazzoni e temporali sparsi in marcia da Ovest verso Est: a differenza delle regioni settentrionali, quelle centrali vedranno fenomeni molto più localizzati e alternati a maggiori spazi assolati, eccetto che sull'alta Toscana dove tenderanno ad essere più intensi e diffusi entro fine giornata. In attesa il Sud con sole prevalente eccetto che tra Molise, alta Campania e Gargano dove sarà possibile qualche piovasco o breve rovescio. Le regioni meridionali verranno più direttamente coinvolte dalla giornata di martedì. Venti in rinforzo a rotazione ciclonica.
TORNA UN PO' DI NEVE SULLE ALPI - L'arrivo di aria più fredda dal Nord Europa favorirà un calo della quota neve sulle Alpi con fiocchi sin sotto i 2000m soprattutto sulle Alpi centro-orientali. Entro la notte neve a tratti sin verso i 1500-1700m su Trentino Alto Adige, Dolomiti e Alpi Carniche, così come sull'Appennino emiliano.
1 OTTOBRE 2018: Una perturbazione è riuscita a scalfire il campo di alta pressione che proteggeva l'Europa centro-meridionale e l'Italia innescando un peggioramento del tempo che ha preso forma a partire dalla serata di domenica 30 SETTEMBRE sulle regioni nordoccidentali. Piogge e rovesci sparsi si sono estesi dal Nordovest verso il Triveneto con accumuli pluviometrici che comunque hanno stentato a superare i 20mm, mentre sulle Alpi occidentali la neve ha fatto la sua comparsa fino a 2200m circa.
Nella sua estensione verso levante il fronte è riuscito a coinvolgere anche la Toscana, specie nel settore centro-settentrionale, con fenomeni che nella notte sono risultati più insistenti tra Lucchesia e Fiorentino, dove gli accumuli pluviometrici hanno localmente superato i 20mm. Qualche rovescio infine ha raggiunto anche la Sardegna occidentale.
PROSSIME ORE. Piogge in intensificazione soprattutto dal pomeriggio al Nord con fenomeni che diverranno più intensi su Triveneto ed Emilia, anche temporaleschi, mentre al Nordovest inizieranno ad affermarsi graduali schiarite. Nevicate sono attese sulle Alpi, in calo fino a 1500m in serata su quelle orientali. Al Centro instabilità su Sardegna e regioni tirreniche con piogge e qualche temporale in estensione al versante adriatico, mentre ampie schiarite interverranno da ovest in giornata. Tende a peggiorare anche su parte del Sud con piogge e qualche temporale dal pomeriggio/sera sulla Campania in estensione alla Calabria tirrenica.
5 OTTOBRE 2018: Si prospetta un'altra giornata da bollino nero per il Sud Italia e le isole maggiori, ancora alle prese con gli effetti devastanti di una depressione mediterranea lenta a morire, che oggi, venerdì mattina, si trova tra Sardegna, Tunisia e Sicilia. Intorno al suo centro ruotano impulsi fortemente instabili che hanno scaricato forti temporali in Sicilia, nonostante nella notte appena trascorsa sia andati verso un'attenuazione del maltempo, ma fino alla serata di venerdì il maltempo ha insistito sul settore orientale mettendo in ginocchio soprattutto la città di Catania, dove oggi le scuole rimarranno chiuse.
Forti temporali si sono scaricati nella notte in Calabria, soprattutto sul versante ionico e sul Catanzarese, ma anche sulle zone interne con accumuli che in alcuni settori superano i 250mm nelle ultime ore. Ne sono conseguite esondazioni di alcuni corsi d'acqua e frane, mentre in alcuni casi anche l'intervento dei Vigili del Fuoco è stato rallentato dalle condizioni delle strade. Segnalate inoltre forti raffiche di vento innescate dai violenti temporali che hanno sradicato alcuni albero nella Locride. Ma intenso maltempo è riuscito a coinvolgere giovedì 4 sera il versante tirrenico della Calabria, soprattutto Lamezia e Vibo, dove un violento temporale ha messo in ginocchio la città provocando importanti allagamenti che hanno paralizzato la viabilità in alcune zone e provocato l'innalzamento del livello dell'acqua nei sottopassi. Problemi anche con le linee telefoniche e i collegamenti a internet, chiuso l'aeroporto di Lamezia.
NUBIFRAGI ANCHE SU PUGLIA E BASILICATA - I temporali non hanno risparmiato Basilicata e Puglia, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte raggiungono i 65mm nel Tarantino. Allagamenti segnalati a Bari con forti disagi nella circolazione privata ma anche all'interno dei mezzi pubblici, invasi dall'acqua piovana. In forma più debole i fenomeni si sono estesi a Molise e Abruzzo. Anche la Sardegna non è uscita indenne da questa nuova ondata di maltempo, tanto che nella notte forti rovesci e temporali si sono scaricati soprattutto sul versante tirrenico ma anche sul Sassarese, con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono già i 60mm.
PROSSIME ORE. Sarà un'altra giornata da bollino nero per il Meridione, con piogge e temporali che insisteranno su Sicilia ionica e Calabria, specie tirrenica, forte maltempo con temporali inoltre su Campania, Basilicata e Puglia (specie centro-settentrionale), qualche temporale anche sul Molise. Temporali anche forti in Sardegna con qualche fenomeno che oggi raggiungerà il Lazio e l'Abruzzo interno. Tempo migliore sul resto del Centro, in prevalenza soleggiato al Nord.
METEO. CICLONE MEDITERRANEO IN POSSIBILE FORMAZIONE. DETTAGLI
Aggiornamento 30 SETTEMBRE 2018 ore 9:55
L'arrivo del ciclone mediterraneo in Grecia ha giustificato in pieno l'allerta meteo che le autorità locali avevano lanciato. E' stata una vera e propria tempesta quasi unica nel suo genere, il Medicane ha portato venti fortissimi, superiori ai 100km/h con mareggiate lungo tutta la costa, soprattutto del Peloponneso e piogge intense, causa di numerose alluvioni lampo. I danni non hanno risparmiato nemmeno la regione di Atene.
Zorba, così è stato chiamato, fin da Sabato mattina ha sferzato sul Peloponneso, ha abbattuto linee elettriche e centinaia di alberi e in serata ha fatto piombare nel buio migliaia di persone nella città di Pylos. Le mareggiate lungo la costa hanno affondato imbarcazioni nei porti, distrutto infrastrutture, ristoranti e fatto ingenti danni a diverse abitazioni, nonché alle strale, che sono state chiuse a scopo precauzionale.
Dopo essersi abbattuto sul Peloponneso il ciclone è risalito verso la regione dell'Attica e Atene con i venti leggermente attenuati ma accompagnato da forti piogge che hanno causato numerose alluvioni lampo.
Nella mattinata di Domenica il ciclone ha portato il suo minimo sull'Egeo colpendo in particolar modo la Grecia orientale. Ancora sotto scacco la Tessalia , l'Attica e l'Eubea dove si segnalano piogge intense e allagamenti mentre sul Peloponneso la situazione è andata gradualmente migliorando. Un alluvione lampo ha colpito anche Corinto. Ad Atene sono caduti oltre 100mm di pioggia nelle ultime 36 ore.
Aggiornamento 29 SETTEMBRE 2018 ore 16:05
Il ciclone mediterraneo ha raggiunto il Peloponneso dove ha fatto landafall questa mattina sulle coste della Grecia. Proprio in queste ore il ciclone si è andato intensificando ulteriormente dal momento che il suo centro si temporaneamente spostato sul mare. La struttura appare isolata dal resto della circolazione in quota. Appare infatti una struttura quasi simmetrica con un occhio che fa capolinea tra i cirri. Il minimo dovrebbe essere sceso sotto i 987 hPa di pressione con raffiche di vento che raggiungono i 40 nodi.
Il ciclone con caratteristiche simil tropicali insisterà sulla zona e porterà piogge torrenziali, venti forti e intense mareggiate. Sono quindi possibili smottamenti e/o esondazioni in particolare tra Peloponneso sud-orientale, Attica e Tessaglia. Coinvolte anche Creta, Cicladi, Grecia e poi parte della Turchia.
Aggiornamento 29 SETTEMBRE 2018 ore 9:40
Cronaca di una tempesta - l'Italia del Sud e in particolare le coste ioniche della Sicilia e della Calabria meridionale hanno risentito in modo ragguardevole dell'avvicinamento del ciclone mediterraneo che nella giornata di ieri si è approfondito sul Mar Libico. I venti molto intensi che hanno ruotato attorno al minimo hanno prodotto intense mareggiate che hanno fatto molti danni.
Più che i venti, localmente anche forti con punte di 80/90km/h sono state le mareggiate a creare i maggiori problemi. Le onde e il rialzo del livello marino causato dalla bassa pressione hanno fatto molti danni lungo tutta la costa ionica e in particolare sul Catanese, Siracusano e sul messinese. Un intero lido è stato portato via dalle onde a Roccalumera (Me) mentre le acque della mareggiata hanno invaso il centro abitato di Marzamemi (Sr). Danni ingenti anche a Sampieri nel Ragusano e ad Aci Castello, Aci Trezza e Capo Mulini nel Catanese.
In alcuni casi come a Santa Teresa è stato necessario deviare il traffico stradale dalle zone litorali verso l'interno a causa dei massi e della sabbia scagliata dalle onde sulla carreggiata. Molti danni anche sulla Calabria meridionale ionica soprattutto nella zona della Locride dove le onde hanno distrutto diverse imbarcazioni.
Aggiornamento 27 SETTEMBRE 2018 ore 17:25
Primo step della nascita del ciclone mediterraneo o 'medicane'; proprio in queste ore si sta verificando la formazione de minimo di bassa pressione a largo di Bengasi, sul Golfo libico con l'attività temporalesca che si va organizzando attorno al vortice. Parte dell'aria fredda, in discesa sul bordo orientale dell'anticiclone, ha infatti raggiunto il Mediterraneo orientale e tende ad inoltrarsi verso il Nord Africa. Da qui la pronta risposta di una massa d'aria più calda in uscita dal deserto.
I medicanes sono rari, capitano 1 o 2 volte l'anno, preferibilmente nei mese di Settembre, Ottobre e Novembre quando l'acqua del Mar Mediterraneo è relativamente calda e contribuisce al sostentamento del vortice.
Il ciclone è previsto maturare nella giornata di venerdì per via dell'apporto di vorticità ciclonica. Si muoverà inizialmente verso Nord ovest, quel che basti per lambire i versanti orientali di Sicilia e Calabria con qualche fenomeno ed un rinforzo della ventilazione. Questo step a dire il vero necessita di conferme stante l'evoluzione ancora incerta.
Rimane tuttavia Grecia, Creta e poi la Turchia il vero obiettivo del ciclone. Tra venerdì 28 e sabato 29 dovrebbe infatti raggiungere la categoria di un vortice con caratteristiche tropicali (Tropical Like Cyclone) come lo vedono diverse simulazioni numeriche. In tal frangente è infatti previsto il passaggio verso il cuore caldo.
Piogge molto intense e venti di burrasca con raffiche superiori ai 130 km/h sono previsti su queste zone del Mediterraneo orientale dove tra l'altro sono anche attese forti mareggiate.
26 SETTEMBRE 2018: POSSIBILE CICLONE MEDITERRANEO - E' attesa la formazione di un profondo minimo di bassa pressione sull'Egeo tra giovedì e venerdì nel momento in cui una saccatura dal nord Europa entrerà sul Mediterraneo. Diversi modelli numerici sono piuttosto concordi nel prevedere una classica 'ciclogenesi esplosiva', come viene definita in gergo tecnico, stante il brusco quanto repentino calo della pressione atmosferica al suolo.
L'energica saccatura, sul bordo orientale dell'anticiclone, si allungherà verso il Nord Africa dove andrà formando un minimo di bassa pressione termico sulla Libia. Tale minimo si porterà poi verso il mare dove si approfondirà rapidamente. Tra venerdì 28 e sabato 29 il ciclone raggiungerebbe il massimo sviluppo; è proprio in questa fase che il vortice potrebbe assumere caratteristiche di ciclone sub tropicale. ll diagramma di fase mostrerebbe infatti l'evoluzione verso un ciclone a cuore caldo.
LE AREE PIU' COINVOLTE - Le aree più interessate sarebbero la Grecia e le Isole circostanti. Qui il ciclone è atteso portare intense precipitazioni ma anche venti forti fino a 50 nodi. successivamente si porterebbe verso la Turchia prima di intraprendere il suo viaggio verso il Mar Nero. Rimane però anche qualche 'fascio di possibilità' che il vortice possa accostare i versanti orientali di Sicilia e Calabria ma questa probabilità appare piuttosto bassa.
L'arrivo del ciclone mediterraneo in Grecia ha giustificato in pieno l'allerta meteo che le autorità locali avevano lanciato. E' stata una vera e propria tempesta quasi unica nel suo genere, il Medicane ha portato venti fortissimi, superiori ai 100km/h con mareggiate lungo tutta la costa, soprattutto del Peloponneso e piogge intense, causa di numerose alluvioni lampo. I danni non hanno risparmiato nemmeno la regione di Atene.
Zorba, così è stato chiamato, fin da Sabato mattina ha sferzato sul Peloponneso, ha abbattuto linee elettriche e centinaia di alberi e in serata ha fatto piombare nel buio migliaia di persone nella città di Pylos. Le mareggiate lungo la costa hanno affondato imbarcazioni nei porti, distrutto infrastrutture, ristoranti e fatto ingenti danni a diverse abitazioni, nonché alle strale, che sono state chiuse a scopo precauzionale.
Dopo essersi abbattuto sul Peloponneso il ciclone è risalito verso la regione dell'Attica e Atene con i venti leggermente attenuati ma accompagnato da forti piogge che hanno causato numerose alluvioni lampo.
Nella mattinata di Domenica il ciclone ha portato il suo minimo sull'Egeo colpendo in particolar modo la Grecia orientale. Ancora sotto scacco la Tessalia , l'Attica e l'Eubea dove si segnalano piogge intense e allagamenti mentre sul Peloponneso la situazione è andata gradualmente migliorando. Un alluvione lampo ha colpito anche Corinto. Ad Atene sono caduti oltre 100mm di pioggia nelle ultime 36 ore.
Aggiornamento 29 SETTEMBRE 2018 ore 16:05
Il ciclone mediterraneo ha raggiunto il Peloponneso dove ha fatto landafall questa mattina sulle coste della Grecia. Proprio in queste ore il ciclone si è andato intensificando ulteriormente dal momento che il suo centro si temporaneamente spostato sul mare. La struttura appare isolata dal resto della circolazione in quota. Appare infatti una struttura quasi simmetrica con un occhio che fa capolinea tra i cirri. Il minimo dovrebbe essere sceso sotto i 987 hPa di pressione con raffiche di vento che raggiungono i 40 nodi.
Il ciclone con caratteristiche simil tropicali insisterà sulla zona e porterà piogge torrenziali, venti forti e intense mareggiate. Sono quindi possibili smottamenti e/o esondazioni in particolare tra Peloponneso sud-orientale, Attica e Tessaglia. Coinvolte anche Creta, Cicladi, Grecia e poi parte della Turchia.
Aggiornamento 29 SETTEMBRE 2018 ore 9:40
Cronaca di una tempesta - l'Italia del Sud e in particolare le coste ioniche della Sicilia e della Calabria meridionale hanno risentito in modo ragguardevole dell'avvicinamento del ciclone mediterraneo che nella giornata di ieri si è approfondito sul Mar Libico. I venti molto intensi che hanno ruotato attorno al minimo hanno prodotto intense mareggiate che hanno fatto molti danni.
Più che i venti, localmente anche forti con punte di 80/90km/h sono state le mareggiate a creare i maggiori problemi. Le onde e il rialzo del livello marino causato dalla bassa pressione hanno fatto molti danni lungo tutta la costa ionica e in particolare sul Catanese, Siracusano e sul messinese. Un intero lido è stato portato via dalle onde a Roccalumera (Me) mentre le acque della mareggiata hanno invaso il centro abitato di Marzamemi (Sr). Danni ingenti anche a Sampieri nel Ragusano e ad Aci Castello, Aci Trezza e Capo Mulini nel Catanese.
In alcuni casi come a Santa Teresa è stato necessario deviare il traffico stradale dalle zone litorali verso l'interno a causa dei massi e della sabbia scagliata dalle onde sulla carreggiata. Molti danni anche sulla Calabria meridionale ionica soprattutto nella zona della Locride dove le onde hanno distrutto diverse imbarcazioni.
Aggiornamento 27 SETTEMBRE 2018 ore 17:25
Primo step della nascita del ciclone mediterraneo o 'medicane'; proprio in queste ore si sta verificando la formazione de minimo di bassa pressione a largo di Bengasi, sul Golfo libico con l'attività temporalesca che si va organizzando attorno al vortice. Parte dell'aria fredda, in discesa sul bordo orientale dell'anticiclone, ha infatti raggiunto il Mediterraneo orientale e tende ad inoltrarsi verso il Nord Africa. Da qui la pronta risposta di una massa d'aria più calda in uscita dal deserto.
I medicanes sono rari, capitano 1 o 2 volte l'anno, preferibilmente nei mese di Settembre, Ottobre e Novembre quando l'acqua del Mar Mediterraneo è relativamente calda e contribuisce al sostentamento del vortice.
Il ciclone è previsto maturare nella giornata di venerdì per via dell'apporto di vorticità ciclonica. Si muoverà inizialmente verso Nord ovest, quel che basti per lambire i versanti orientali di Sicilia e Calabria con qualche fenomeno ed un rinforzo della ventilazione. Questo step a dire il vero necessita di conferme stante l'evoluzione ancora incerta.
Rimane tuttavia Grecia, Creta e poi la Turchia il vero obiettivo del ciclone. Tra venerdì 28 e sabato 29 dovrebbe infatti raggiungere la categoria di un vortice con caratteristiche tropicali (Tropical Like Cyclone) come lo vedono diverse simulazioni numeriche. In tal frangente è infatti previsto il passaggio verso il cuore caldo.
Piogge molto intense e venti di burrasca con raffiche superiori ai 130 km/h sono previsti su queste zone del Mediterraneo orientale dove tra l'altro sono anche attese forti mareggiate.
26 SETTEMBRE 2018: POSSIBILE CICLONE MEDITERRANEO - E' attesa la formazione di un profondo minimo di bassa pressione sull'Egeo tra giovedì e venerdì nel momento in cui una saccatura dal nord Europa entrerà sul Mediterraneo. Diversi modelli numerici sono piuttosto concordi nel prevedere una classica 'ciclogenesi esplosiva', come viene definita in gergo tecnico, stante il brusco quanto repentino calo della pressione atmosferica al suolo.
L'energica saccatura, sul bordo orientale dell'anticiclone, si allungherà verso il Nord Africa dove andrà formando un minimo di bassa pressione termico sulla Libia. Tale minimo si porterà poi verso il mare dove si approfondirà rapidamente. Tra venerdì 28 e sabato 29 il ciclone raggiungerebbe il massimo sviluppo; è proprio in questa fase che il vortice potrebbe assumere caratteristiche di ciclone sub tropicale. ll diagramma di fase mostrerebbe infatti l'evoluzione verso un ciclone a cuore caldo.
LE AREE PIU' COINVOLTE - Le aree più interessate sarebbero la Grecia e le Isole circostanti. Qui il ciclone è atteso portare intense precipitazioni ma anche venti forti fino a 50 nodi. successivamente si porterebbe verso la Turchia prima di intraprendere il suo viaggio verso il Mar Nero. Rimane però anche qualche 'fascio di possibilità' che il vortice possa accostare i versanti orientali di Sicilia e Calabria ma questa probabilità appare piuttosto bassa.
METEO ITALIA: INSIDIOSO VORTICE MEDITERRANEO IN GESTAZIONE. QUALI CONSEGUENZE?
Aggiornamento 21 SETTEMBRE 2018 ore 10:00
CRONACA METEO ITALIA, IL VORTICE INSISTE AL CENTROSUD, LOCALI DISAGI - Nelle ultime 24 ore rovesci e temporali localizzati ma intensi hanno interessato parte del Centro, Sud ma soprattutto le Isole Maggiori, per l'azione del vortice mediterraneo centrato sul Tirreno centro-meridionale. Non sono mancati locali disagi, allagamenti e smottamenti: allagamenti in particolare nel palermitano, nella zona di Partanna, con traffico in tilt. Problemi anche sul reggino, in particolare nell'autostrada a Reggio Calabria in direzione nord all'altezza dello svincolo di Gallico. A causa della caduta di alcuni massi probabilmente a causa della forte pioggia che ha colpito la città nelle scorse ore, 4 auto sono rimaste coinvolte e hanno avuto danni.
ALTRI TEMPORALI NELLE PROSSIME ORE, ECCO DOVE - Rovesci e temporali sparsi sono ancora attesi nelle prossime ore su Sardegna, Sicilia, al Sud ( specie a ridosso dell'Appennino ), ma localmente anche al Centro, in particolare tra Lazio, Abruzzo e basse Marche. Saranno possibili ancora una volta locali nubifragi o comunque fenomeni di forte intensità, stante anche la persistenza di aria calda e umida, in particolare tra Sicilia e Calabria. Soleggiato altrove ma con tendenza ad aumento della nuvolosità al Nord a fine giornata, per un fronte in discesa dal Centro Europa che potrà produrre qualche precipitazione sulle Alpi entro la notte.
TEMPERATURE - Senza particolari variazioni, clima sempre caldo e piuttosto afoso specie al Centronord, dove si potranno superare picchi di 29-30°C.
Aggiornamento 20 SETTEMBRE 2018 ore 15:20
CRONACA METEO, VORTICE IN AZIONE AL CENTROSUD - Come nelle attese rovesci e temporali sparsi sono in atto e in ulteriore formazione su diverse aree del Centrosud, per l'azione del vortice ciclonico attivo sul cuore del Tirreno centrale. I fenomeni più intensi li ritroviamo su Sicilia, specie orientale, con picchi di oltre 70mm sul catanese, ma temporali localmente intensi non risparmiano Calabria, specie interna, Basilicata e localmente anche Puglia, specie interna, Molise, Abruzzo, Marche, Umbria, bassa Toscana e Lazio. Ulteriori piogge e temporali anche sulla Sardegna, specie orientale, dopo i disagi per nubifragi della scorsa notte che hanno colpito in particolare il cagliaritano.
PROSSIME ORE ROVESCI E TEMPORALI ANCHE FORTI, PREVISIONI - Nelle prossime ore instabilità in nuova accentuazione dell'instabilità su gran parte del Centrosud e Isole Maggiori con rovesci e temporali sparsi. I fenomeni saranno molto localizzati ma a tratti di forte intensità, con nubifragi non esclusi. Le aree più a rischio: Sardegna, specie orientale, Sicilia e più in generale Sud Italia, Lazio e Abruzzo, in particolar modo a ridosso dell'Appennino. Ai margini basse Marche, Umbria e Toscana sud-orientale con fenomeni decisamente più occasionali. Tempo invece stabile al Nord. Da segnalare anche venti a tratti forti a rotazione ciclonica sul Tirreno, sui Canali tra le Isole Maggiori e in Sardegna, specie orientale, qui con mari molto mossi o localmente agitati.
VORTICE INSISTE ANCHE VENERDI' 21 - Anche la giornata di venerdì 21 il vortice ciclonico mediterraneo sarà in azione, pur in fase di lento indebolimento e spostamento verso Sud. Avremo dunque nuova instabiltà grossomodo nelle stesse zone: piogge e temporali anche forti in primis su Sicilia e Sardegna, ma localmente anche al Sud peninsulare e tra Lazio e Abruzzo, sebbene qui l'instabilità sarà soprattutto diurna e con maggiore frequenza di temporali a ridosso dell'Appennino. Qualche fugace fenomeno anche tra Marche, Umbria e Toscana meridionale. Soleggiato al Nord, sebbene tra sera e notte si addosserà un fronte dal Nord Europa sulle Alpi, con nubi in aumento e qualche debole precipitazione.
CLIMA SEMPRE CALDO - Le temperture si manterranno generalmente superiori alle medie del periodo con clima caldo e piuttosto afoso, con massime in genere tra 25°C e 30°C, punte persino superiori al Nord e Toscana interna.
Aggiornamento 19 SETTEMBRE 2018 ore 10:30
INSIDIOSO VORTICE - Nel corso dei prossimi giorni un insidioso vortice di bassa pressione, ben strutturato a tutte le quote, si scaverà sul Tirreno portando locale maltempo su parte delle nostre regioni centro meridionali nonché una sostenuta ventilazione a rotazione ciclonica che spazzerà dapprima il Tirreno e poi la Sardegna. Resterà ai margini l'Italia settentrionale che godrà di tempo più stabile e soleggiato grazie alla protezione di un ponte altopressiorio proteso dall'Europa occidentale sin verso gli Stati danubiani.
MERCOLEDI' 19 il centro di bassa pressione si scaverà sul medio Tirreno, orchestrando numerosi rovesci e temporali che interesseranno la Sardegna, parte del Lazio e della Campania. Nel contempo nubi irregolari attraverseranno le restanti regioni centro meridionali con possibilità di fenomeni in sviluppo diurno su dorsale, interne toscane, Murge, Sicilia centro settentrionale in sconfinamento qua e là a coste del medio-basso Adriatico. Meglio al Nord seppur con qualche isolato fenomeno pomeridiano su Alpi e Prealpi.
GIOVEDI' 20 il vortice si porterà ulteriormente verso la Sardegna che sarà penalizzata da rovesci e temporali, localmente anche di forte intensità, in particolar modo sui settori orientali e meridionali, quelli maggiormente esposti alla sostenuta ventilazione da E-NE. Il vortice si farà sentire anche in Sicilia con rovesci e temporali in transito nonché marginalmente anche tra Lazio, Campania e medio Adriatico. Nuovi temporali si formeranno nel pomeriggio sulla dorsale centro meridionale sconfinando su Adriatiche e nord Ioniche.
VENERDI' 21 il vortice insisterà tra le Isole maggiori perdendo gradualmente energia mentre scivolerà verso il Nord Africa. Riuscirà tuttavia a rinnovare spiccata instabilità tra Sardegna, specie orientale, e Sicilia nonché nel corso del pomeriggio su dorsale centro meridionale e zone limitrofe. Ancora discreto al Nord anche se già entro fine giornata un fronte si addosserà alle Alpi, portando un parziale aumento delle nubi e primi fenomeni sui settori di confine.
TENDENZA WEEKEND 22-23 - Il vortice lascerà definitivamente le Isole maggiori, interessate ancora sabato da qualche isolato fenomeno. Nel frattempo il fronte giunto al Nord scivolerà verso i Balcani portando qualche temporale o pioggia su Alpi e Nordest sabato nonché domenica su ER e medio Adriatico.
18 SETTEMBRE 2018: Nonostante la presenza di un campo anticiclonico sul Mediterraneo centro-occidentale, sul finire di settimana potrebbe concretizzarsi una particolare dinamica meteorologica proprio in territorio italiano. Anche se con modalità e traiettorie un po' diverse, la gran parte dei modelli fisico-matematici a scala globale, propongono la formazione di una circolazione depressionaria locale proprio sul Mediterraneo, la quale potrebbe portare maltempo su alcune zone della Penisola.
Quello che a priori non possiamo conoscere - e che andrà valutato nel corso delle osservazioni e dei prossimi aggiornamenti modellistici - è quanto sarà intensa questa depressione e dove si concentrerà. Tenuto conto che in questo periodo dell'anno in uscita dalla stagione estiva, le temperature superficiali del Mediterraneo risultano piuttosto elevate (e in alcune zone rasentano anche i 30°C), non si può escludere che questo futuro vortice ciclonico possa assumere le fattezze di quello che in gergo viene ormai comunemente chiamato "Medicane", ovvero una depressione mediterranea organizzata sullo stile delle depressioni tropicali che sferzano l'Atlantico, il Pacifico e l'Oceano Indiano.
La posizione del vortice sarà meridionale, compatibilmente con le zone in cui il sistema troverebbe la maggiore energia data dalle temperature marine superficiali. Il nostro modello di riferimento la vede collocata tra la Sardegna sud-orientale e la Sicilia occidentale con genesi di approfondimento tra i giorni 20 e 21 Settembre, ma in particolare nel corso di venerdì 21 Settembre. Non è escluso, tuttavia, essendo ancora lontani temporalmente dall'evento, che il vortice si collochi in posizione diversa dalle ultime simulazioni modellistiche. Trattandosi di una depressione con estensione areale piuttosto limitata, non possiamo al momento dire con precisione quali saranno le zone della Penisola a risentire maggiormente dei suoi effetti, ma in generale la sua evoluzione, ad oggi, riguarderà prevalentemente le Isole Maggiori e parte del Sud.
CRONACA METEO ITALIA, IL VORTICE INSISTE AL CENTROSUD, LOCALI DISAGI - Nelle ultime 24 ore rovesci e temporali localizzati ma intensi hanno interessato parte del Centro, Sud ma soprattutto le Isole Maggiori, per l'azione del vortice mediterraneo centrato sul Tirreno centro-meridionale. Non sono mancati locali disagi, allagamenti e smottamenti: allagamenti in particolare nel palermitano, nella zona di Partanna, con traffico in tilt. Problemi anche sul reggino, in particolare nell'autostrada a Reggio Calabria in direzione nord all'altezza dello svincolo di Gallico. A causa della caduta di alcuni massi probabilmente a causa della forte pioggia che ha colpito la città nelle scorse ore, 4 auto sono rimaste coinvolte e hanno avuto danni.
ALTRI TEMPORALI NELLE PROSSIME ORE, ECCO DOVE - Rovesci e temporali sparsi sono ancora attesi nelle prossime ore su Sardegna, Sicilia, al Sud ( specie a ridosso dell'Appennino ), ma localmente anche al Centro, in particolare tra Lazio, Abruzzo e basse Marche. Saranno possibili ancora una volta locali nubifragi o comunque fenomeni di forte intensità, stante anche la persistenza di aria calda e umida, in particolare tra Sicilia e Calabria. Soleggiato altrove ma con tendenza ad aumento della nuvolosità al Nord a fine giornata, per un fronte in discesa dal Centro Europa che potrà produrre qualche precipitazione sulle Alpi entro la notte.
TEMPERATURE - Senza particolari variazioni, clima sempre caldo e piuttosto afoso specie al Centronord, dove si potranno superare picchi di 29-30°C.
Aggiornamento 20 SETTEMBRE 2018 ore 15:20
CRONACA METEO, VORTICE IN AZIONE AL CENTROSUD - Come nelle attese rovesci e temporali sparsi sono in atto e in ulteriore formazione su diverse aree del Centrosud, per l'azione del vortice ciclonico attivo sul cuore del Tirreno centrale. I fenomeni più intensi li ritroviamo su Sicilia, specie orientale, con picchi di oltre 70mm sul catanese, ma temporali localmente intensi non risparmiano Calabria, specie interna, Basilicata e localmente anche Puglia, specie interna, Molise, Abruzzo, Marche, Umbria, bassa Toscana e Lazio. Ulteriori piogge e temporali anche sulla Sardegna, specie orientale, dopo i disagi per nubifragi della scorsa notte che hanno colpito in particolare il cagliaritano.
PROSSIME ORE ROVESCI E TEMPORALI ANCHE FORTI, PREVISIONI - Nelle prossime ore instabilità in nuova accentuazione dell'instabilità su gran parte del Centrosud e Isole Maggiori con rovesci e temporali sparsi. I fenomeni saranno molto localizzati ma a tratti di forte intensità, con nubifragi non esclusi. Le aree più a rischio: Sardegna, specie orientale, Sicilia e più in generale Sud Italia, Lazio e Abruzzo, in particolar modo a ridosso dell'Appennino. Ai margini basse Marche, Umbria e Toscana sud-orientale con fenomeni decisamente più occasionali. Tempo invece stabile al Nord. Da segnalare anche venti a tratti forti a rotazione ciclonica sul Tirreno, sui Canali tra le Isole Maggiori e in Sardegna, specie orientale, qui con mari molto mossi o localmente agitati.
VORTICE INSISTE ANCHE VENERDI' 21 - Anche la giornata di venerdì 21 il vortice ciclonico mediterraneo sarà in azione, pur in fase di lento indebolimento e spostamento verso Sud. Avremo dunque nuova instabiltà grossomodo nelle stesse zone: piogge e temporali anche forti in primis su Sicilia e Sardegna, ma localmente anche al Sud peninsulare e tra Lazio e Abruzzo, sebbene qui l'instabilità sarà soprattutto diurna e con maggiore frequenza di temporali a ridosso dell'Appennino. Qualche fugace fenomeno anche tra Marche, Umbria e Toscana meridionale. Soleggiato al Nord, sebbene tra sera e notte si addosserà un fronte dal Nord Europa sulle Alpi, con nubi in aumento e qualche debole precipitazione.
CLIMA SEMPRE CALDO - Le temperture si manterranno generalmente superiori alle medie del periodo con clima caldo e piuttosto afoso, con massime in genere tra 25°C e 30°C, punte persino superiori al Nord e Toscana interna.
Aggiornamento 19 SETTEMBRE 2018 ore 10:30
INSIDIOSO VORTICE - Nel corso dei prossimi giorni un insidioso vortice di bassa pressione, ben strutturato a tutte le quote, si scaverà sul Tirreno portando locale maltempo su parte delle nostre regioni centro meridionali nonché una sostenuta ventilazione a rotazione ciclonica che spazzerà dapprima il Tirreno e poi la Sardegna. Resterà ai margini l'Italia settentrionale che godrà di tempo più stabile e soleggiato grazie alla protezione di un ponte altopressiorio proteso dall'Europa occidentale sin verso gli Stati danubiani.
MERCOLEDI' 19 il centro di bassa pressione si scaverà sul medio Tirreno, orchestrando numerosi rovesci e temporali che interesseranno la Sardegna, parte del Lazio e della Campania. Nel contempo nubi irregolari attraverseranno le restanti regioni centro meridionali con possibilità di fenomeni in sviluppo diurno su dorsale, interne toscane, Murge, Sicilia centro settentrionale in sconfinamento qua e là a coste del medio-basso Adriatico. Meglio al Nord seppur con qualche isolato fenomeno pomeridiano su Alpi e Prealpi.
GIOVEDI' 20 il vortice si porterà ulteriormente verso la Sardegna che sarà penalizzata da rovesci e temporali, localmente anche di forte intensità, in particolar modo sui settori orientali e meridionali, quelli maggiormente esposti alla sostenuta ventilazione da E-NE. Il vortice si farà sentire anche in Sicilia con rovesci e temporali in transito nonché marginalmente anche tra Lazio, Campania e medio Adriatico. Nuovi temporali si formeranno nel pomeriggio sulla dorsale centro meridionale sconfinando su Adriatiche e nord Ioniche.
VENERDI' 21 il vortice insisterà tra le Isole maggiori perdendo gradualmente energia mentre scivolerà verso il Nord Africa. Riuscirà tuttavia a rinnovare spiccata instabilità tra Sardegna, specie orientale, e Sicilia nonché nel corso del pomeriggio su dorsale centro meridionale e zone limitrofe. Ancora discreto al Nord anche se già entro fine giornata un fronte si addosserà alle Alpi, portando un parziale aumento delle nubi e primi fenomeni sui settori di confine.
TENDENZA WEEKEND 22-23 - Il vortice lascerà definitivamente le Isole maggiori, interessate ancora sabato da qualche isolato fenomeno. Nel frattempo il fronte giunto al Nord scivolerà verso i Balcani portando qualche temporale o pioggia su Alpi e Nordest sabato nonché domenica su ER e medio Adriatico.
18 SETTEMBRE 2018: Nonostante la presenza di un campo anticiclonico sul Mediterraneo centro-occidentale, sul finire di settimana potrebbe concretizzarsi una particolare dinamica meteorologica proprio in territorio italiano. Anche se con modalità e traiettorie un po' diverse, la gran parte dei modelli fisico-matematici a scala globale, propongono la formazione di una circolazione depressionaria locale proprio sul Mediterraneo, la quale potrebbe portare maltempo su alcune zone della Penisola.
Quello che a priori non possiamo conoscere - e che andrà valutato nel corso delle osservazioni e dei prossimi aggiornamenti modellistici - è quanto sarà intensa questa depressione e dove si concentrerà. Tenuto conto che in questo periodo dell'anno in uscita dalla stagione estiva, le temperature superficiali del Mediterraneo risultano piuttosto elevate (e in alcune zone rasentano anche i 30°C), non si può escludere che questo futuro vortice ciclonico possa assumere le fattezze di quello che in gergo viene ormai comunemente chiamato "Medicane", ovvero una depressione mediterranea organizzata sullo stile delle depressioni tropicali che sferzano l'Atlantico, il Pacifico e l'Oceano Indiano.
La posizione del vortice sarà meridionale, compatibilmente con le zone in cui il sistema troverebbe la maggiore energia data dalle temperature marine superficiali. Il nostro modello di riferimento la vede collocata tra la Sardegna sud-orientale e la Sicilia occidentale con genesi di approfondimento tra i giorni 20 e 21 Settembre, ma in particolare nel corso di venerdì 21 Settembre. Non è escluso, tuttavia, essendo ancora lontani temporalmente dall'evento, che il vortice si collochi in posizione diversa dalle ultime simulazioni modellistiche. Trattandosi di una depressione con estensione areale piuttosto limitata, non possiamo al momento dire con precisione quali saranno le zone della Penisola a risentire maggiormente dei suoi effetti, ma in generale la sua evoluzione, ad oggi, riguarderà prevalentemente le Isole Maggiori e parte del Sud.
CRONACA METEO: LOCALI NUBIFRAGI AL NORD E BASSO TIRRENO. ALTRI TEMPORALI IN GIORNATA
Aggiornamento 20 SETTEMBRE 2018 ore 12:10
CRONACA METEO, VORTICE MEDITERRANEO IN AZIONE, ALLAGAMENTI IN SARDEGNA - Come nelle attese un vortice ciclonico è andato approfondendosi nel cuore del Tirreno, dove da diverse ore sono in azione ammassi temporaleschi molto intensi. Intorno al minimo di bassa pressione posizionato sul Tirreno centro-meridionale ruotano sistemi nuvolosi che interessano soprattutto Isole Maggiori, dove si sono avuti rovesci e temporali sparsi. Disagi in particolare in Sardegna con allagamenti in particolare sulla zona di Oristano e sul cagliaritano. Intanto ieri notte paura a Sarroch presso la raffineria della Saras, dove a causa del nubifragio abbattutosi nella zona, nel reparto denominato Sarlux è divampato un incendio di grossa portata. Fenomeni non hanno risparmiato anche parte del Centrosud, in particolare tra Lazio e Abruzzo (pioggia a Roma). Da segnalare inoltre reiterato maltempo anche sul Nord Africa con situazioni alluvionali.
PROSSIME ORE ROVESCI E TEMPORALI ANCHE FORTI, PREVISIONI - Nelle prossime ore instabilità in nuova accentuazione dell'instabilità su gran parte del Centrosud e Isole Maggiori con rovesci e temporali sparsi. I fenomeni saranno molto localizzati ma a tratti di forte intensità, con nubifragi non esclusi. Le aree più a rischio: Sardegna, specie orientale, Sicilia e più in generale Sud Italia, Lazio e Abruzzo, in particolar modo a ridosso dell'Appennino. Ai margini basse Marche, Umbria e Toscana sud-orientale con fenomeni decisamente più occasionali. Tempo invece stabile al Nord. Da segnalare anche venti a tratti forti a rotazione ciclonica sul Tirreno, sui Canali tra le Isole Maggiori e in Sardegna, specie orientale, qui con mari molto mossi o localmente agitati.
VORTICE INSISTE ANCHE VENERDI' 21 - Anche la giornata di venerdì 21 il vortice ciclonico mediterraneo sarà in azione, pur in fase di lento indebolimento e spostamento verso Sud. Avremo dunque nuova instabilità grossomodo nelle stesse zone: piogge e temporali anche forti in primis su Sicilia e Sardegna, ma localmente anche al Sud peninsulare e tra Lazio e Abruzzo, sebbene qui l'instabilità sarà soprattutto diurna e con maggiore frequenza di temporali a ridosso dell'Appennino. Qualche fugace fenomeno anche tra Marche, Umbria e Toscana meridionale. Soleggiato al Nord, sebbene tra sera e notte si addosserà un fronte dal Nord Europa sulle Alpi, con nubi in aumento e qualche debole precipitazione.
CLIMA SEMPRE CALDO - Le temperture si manterranno generalmente superiori alle medie del periodo con clima caldo e piuttosto afoso, con massime in genere tra 25°C e 30°C, punte persino superiori al Nord e Toscana interna.
Aggiornamento 19 SETTEMBRE 2018 ore 16:00
La depressione in formazione sul medio-basso tirreno ha contemporaneamente alimentato una vasta area instabile e temporalesca sul mare che dal largo si è spinta fino alle isole e alle corrispondenti coste peninsulari, e innescato diversi temporali diurni sulla dorsale appenninica centro-meridionale.
In particolare nel mezzo del medio-basso Tirreno si sono scaricati temporali anche intensi ed accompagnati da una diffusa attività elettrica con fenomeni che si sono estesi sia alla Sardegna che alla Sicilia. Nel primo caso i fenomeni più intensi hanno interessato il Nuorese, dove gli accumuli pluviometrici da inizio giornata superano i 60mm. Proprio nella zona di Nuoro giungono preoccupazioni per la vendemmia del Cannonau, che in alcuni casi potrebbe risultare parzialmente compromessa proprio dalle continue precipitazioni avutesi in estate e negli ultimi giorni. La regione era già stata interessata da nubifragi nella notte scorsa, in particolare sul Cagliaritano, dove si sono avuti danni e allagamenti nel comune di Sarroch.
In Sicilia piogge e temporali hanno coinvolto a macchia di leopardo un po' tutta la regione, ma gli accumuli più importanti si sono avuti nell'Agrigentino, dove in alcuni casi si superano i 30mm.
Sull'Appennino è il settore centro-meridionale quello più bersagliato dai fenomeni di oggi, mercoledì. In particolare in Umbria gli accumuli superano localmente i 25mm (Ternano), ma i fenomeni si spingono verso sud fino a Gargano, Lucania e Aspromonte.
PROSSIME ORE. L'approfondimento di un'area depressionaria sul medio-basso Tirreno continuerà a mantenere attivi i temporali non solo in mare aperto, ma anche sul Lazio, specie centro-meridionale, con fenomeni anche intensi entro sera sulla costa del Pontino. L'instabilità pomeridiana proseguirà su Abruzzo e basse Marche, centro-est Sicilia e bassa Calabria, Sardegna interna e tirrenica, con altri temporali che proseguiranno anche per parte della serata. Situazione più tranquilla al Nord, dove solo qualche fenomeno isolato si formerà su Alpi occidentali, Prealpi lombardo-venete e rilievi friulani.
Aggiornamento 19 SETTEMBRE 2018 ore 12:00
SITUAZIONE. Non è bastato il pomeriggio-sera di ieri, martedì 18, durante il quale parte delle regioni centro-settentrionali si sono ritrovate alle prese con temporali anche di forte intensità che hanno provocato allagamenti e disagi. Nella notte un'area depressionaria in gestazione sul medio-basso Tirreno ha innescato fenomeni di instabilità tra la Sardegna e le corrispondenti coste peninsulari. Temporali hanno interessato in particolare il Cagliaritano, dove si sono avute numerose fulminazioni ed accumuli pluviometrici di oltre 20mm sul Cagliaritano.
Temporali nella notte sul Lazio centrale, compresa Roma. Ma è stato soprattutto sulla costa che si sono avuti i fenomeni più intensi, con accumuli anche superiori ai 20mm sul Lido di Ostia, anche se è al largo del Tirreno centrale che sono in corso i temporali più intensi con numerosissime fulminazioni ed alcuni fenomeni che si spingono fin sulla costa orientale della Corsica.
Nella notte un nubifragio ha interessato il Piemonte, in particolare il Torinese, con il temporale che ha prodotto accumuli pluviometrici fino a una ventina di millimetri proprio nel centro di Torino.
PROSSIME ORE. L'approfondimento di un'area depressionaria sul medio-basso Tirreno continuerà a mantenere attivi i temporali non solo in mare aperto, ma anche sul Lazio, specie centro-meridionale, con fenomeni anche intensi entro sera sul Pontino. Instabilità in intensificazione dal pomeriggio anche su Abruzzo e basse Marche, nordest Sicilia e bassa Calabria, Sardegna interna e tirrenica. Situazione più tranquilla al Nord, dove solo qualche fenomeno isolato si formerà nel pomeriggio sulle Alpi occidentali, Prealpi lombardo-venete e rilievi friulani.
Aggiornamento 18 SETTEMBRE 2018 ore 16:00
Già in mattinata la Sardegna è stata attraversata da temporali che hanno assunto anche carattere di forte intensità, anche se spesso di breve durata. Le situazione più rilevanti sul profilo precipitativo hanno interessato l'Oristanese, dove gli accumuli hanno localmente superato i 20mm e si sono avuti alcuni allagamenti.
Dal pomeriggio invece altri temporali hanno preso forma in prossimità delle Alpi e dell'Appennino, dopo quelli anche intensi che hanno coinvolto parte dell'alta Lombardia. Nelle ore diurne temporali sulle Alpi orientali, Prealpi e a tratti fin sulla pianura veneta. Temporali inoltre su Spezzino interno e dorsale tosco-emiliana con accumuli fino a 30mm sul Modenese.
Temporali sparsi in formazione poi su Umbria e zone interne di Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, alta Puglia e alta Campania e infine anche su quelle della Sicilia.
PROSSIME ORE. Al Nord fenomeni più organizzati in prossimità delle Alpi, specie centro-orientali, con locali sconfinamenti serali all'alta pianure lombardo-veneta. Temporali lungo le zone interne del Centro Italia, specie sul Lazio dove potranno risultare anche intensi e con locali sconfinamenti alla costa, ma in attenuazione in serata. Qualche temporale ancora sul nord della Sardegna, Puglia interna e Sicilia orientale.
Aggiornamento 18 SETTEMBRE 2018 ore 12:00
SITUAZIONE. Le ore tardo pomeridiane e serali di lunedì hanno prodotto temporali anche di forte intensità a livello locale. Presa di mira l'Emilia Romagna dove diversi sono stati gli allagamenti, come accaduto a Ferrara dove si segnala la caduta di alcuni alberi, alcuni allagamenti in città e raffiche di oltre 50km/h che hanno accompagnato i temporali. Forti temporali anche a Bologna con allagamenti nella zona dell'aeroporto.
In Piemonte è il Verbano la zona alle prese con i fenomeni più instabili. Qui nuovi temporali si sono sviluppati all'alba, con ulteriori accumuli pluviometrici che localmente raggiungono i 25mm lungo il Lago Maggiore, mentre temporali all'alba interessano Lombardia orientale e Veneto occidentale.
Pesanti allagamenti si registrano al Centro in seguito ai forti fenomeni che si sono scaricati tra il pomeriggio e la sera di lunedì, in particolare su Toscana interna, Umbria, Marche ed Abruzzo. A Perugia nel tardo pomeriggio di lunedì i fenomeni hanno assunto carattere grandinigeno e di forte intensità, tanto che alcuni prati sono stati rivestiti di uno strato bianco che ricordava la neve.
PROSSIME ORE. Nonostante le presenza di un vasto campo di alta pressione sull'Europa centro-meridionale l'Italia rimane esposta ad infiltrazioni umide occidentali che riattiveranno nelle prossime ore fenomeni di instabilità anche forti. Al Nord temporali sparsi al mattino già in Lombardia, ma dal pomeriggio fenomeni più organizzati attesi in prossimità delle Alpi, specie centro-orientali, con locali sconfinamenti all'alta pianure lombardo-veneta. Temporali lungo le zone interne del Centro Italia, specie sul Lazio dove potranno risultare anche intensi e con locali sconfinamenti alla costa. Qualche temporale sul nord della Sardegna, Puglia interna e Sicilia orientale.
Aggiornamento 15 SETTEMBRE 2018 ore 16:00
SITUAZIONE. Lievi infiltrazioni di aria umida ed instabile hanno coinvolto il Nordest nella notte appena trascorsa, innescando condizioni di instabilità localmente anche marcata. Il Veneto ha subito i fenomeni più significativi, con temporali battenti che hanno prodotto accumuli pluviometrici fino a quasi 60mm sull'alto Vicentino. Interessato dagli intensi fenomeni anche il basso Veneto fino al confine con l'Emilia, tanto che tra Rodigino e Ferrarese gli accumuli pluviometrici notturni superano in alcuni casi i 60mm. Al primo mattino i temporali hanno raggiunto le zone costiere, specie il Veneziano.
PROSSIME ORE. Lentamente, nel corso del mattino, i fenomeni in atto sul Veneto andranno attenuandosi, ma dal pomeriggio nuove celle temporalesche si organizzeranno in prossimità dei rilievi alpini, specie centro-orientali, con fenomeni che si concentreranno soprattutto sulla fascia prealpina, ma tra il tardo pomeriggio e la sera non è escluso qualche nuovo sconfinamento alla pianura veneta. Temporali diurni interesseranno in modo sparso anche le Alpi Liguri e la dorsale appenninica, dalla Liguria fino alla Calabria, passando anche per la zona etnea e localmente l'entroterra salentino, con i fenomeni più rilevanti che si scaricheranno sul settore tosco-emiliano e su quello campano-calabrese.
Aggiornamento 14 SETTEMBRE 2018 ore 13:15
CRONACA METEO DIRETTA, PRIMI TEMPORALI IN ATTO - Una circolazione blandamente ciclonica in quota sta determinando la formazione di nuovi focolai temporaleschi proprio in queste ore. Primi fenomeni in atto su Salento, Calabria, specie rilievi verso il versante ionico, Sicilia, Alpi, Prealpi, Lessini e Appennino.
TEMPORALI E ACQUAZZONI NELLE PROSSIME ORE, AREE PIU' A RISCHIO - Alpi e Prealpi, specie centro-orientali, Appennino tutto ma in particolare il comparto tosco-emiliano, abruzzese, molisano, campano-lucano, calabrese. Locali rovesci o temporali anche su Puglia, specie Salento, poi Sicilia, specie sud-orientale ed entro sera occasionali acquazzoni e temporali non esclusi anche sulla Valpadana, soprattutto tra Lombardia orientale, Emilia e Triveneto. I fenomeni saranno assai localizzati ma a tratti intensi e accompagnati anche da grandine.
14 SETTEMBRE 2018: Il caldo anomalo che negli ultimi giorni sta interessando molte regioni è stato un serbatoio di instabilità non appena l'alta pressione ha perso alcuni colpi, consentendo giovedì l'ingresso di correnti più umide ed instabili verso l'Italia. Dopo i primi localizzati temporali dell'alba, tra il pomeriggio e la serata di giovedì diverse celle temporalesche si gonfiate soprattutto al Nord e sul basso versante tirrenico.
I temporali si sono generati nel pomeriggio in prossimità delle zone alpine centro-occidentali, ma nelle ore serali si sono letteralmente staccati dai rilievi e portati verso parte delle pianure piemontesi e lombarde e sensibilmente intensificati. In particolare in Piemtonte hanno attraversato il Canavese da nord a sud fino a raggiungere Torino. Nubifragi e alcuni allagamenti hanno interessato la cintura nord del capoluogo piemontese, mentre la città è rimasta praticamente spaccata in due: violenti temporali sull'area nord e praticamente asciutto su quella sud. I fenomeni si sono successivamente spostati verso il basso Piemonte, sconfinando alla pianura lombarda e anche alla Liguria, ma con intensità più debole.
Anche sul basso versante tirrenico si sono avuti diversi temporali, dalla Campania meridionale fino alla Sicilia. Ma quelli più intensi si sono scaricati in Calabria ed hanno colpito in particolare il Vibonese, con temporali accompagnati da numerose fulminazioni, mentre una tromba marina è stata avvistata di fronte alla costa tirrenica del Cosentino.
PROSSIME ORE. In giornata nuovi temporali si formeranno in prossimità dell'arco alpino e risulteranno più frequenti ed intensi su quello centro-orientale. Locali sconfinamenti serale attesi sulle pianure lombardo-venete e su tratti di quelle friulane. Temporali nel pomeriggio anche sulla dorsale centro-meridionale, dal settore laziale-abruzzese fino all'Aspromonte, anche intensi sull'entroterra campano. Qualche temporale infine in Sicilia sulla zona etnea e in Puglia sull'entroterra salentino.
CRONACA METEO, VORTICE MEDITERRANEO IN AZIONE, ALLAGAMENTI IN SARDEGNA - Come nelle attese un vortice ciclonico è andato approfondendosi nel cuore del Tirreno, dove da diverse ore sono in azione ammassi temporaleschi molto intensi. Intorno al minimo di bassa pressione posizionato sul Tirreno centro-meridionale ruotano sistemi nuvolosi che interessano soprattutto Isole Maggiori, dove si sono avuti rovesci e temporali sparsi. Disagi in particolare in Sardegna con allagamenti in particolare sulla zona di Oristano e sul cagliaritano. Intanto ieri notte paura a Sarroch presso la raffineria della Saras, dove a causa del nubifragio abbattutosi nella zona, nel reparto denominato Sarlux è divampato un incendio di grossa portata. Fenomeni non hanno risparmiato anche parte del Centrosud, in particolare tra Lazio e Abruzzo (pioggia a Roma). Da segnalare inoltre reiterato maltempo anche sul Nord Africa con situazioni alluvionali.
PROSSIME ORE ROVESCI E TEMPORALI ANCHE FORTI, PREVISIONI - Nelle prossime ore instabilità in nuova accentuazione dell'instabilità su gran parte del Centrosud e Isole Maggiori con rovesci e temporali sparsi. I fenomeni saranno molto localizzati ma a tratti di forte intensità, con nubifragi non esclusi. Le aree più a rischio: Sardegna, specie orientale, Sicilia e più in generale Sud Italia, Lazio e Abruzzo, in particolar modo a ridosso dell'Appennino. Ai margini basse Marche, Umbria e Toscana sud-orientale con fenomeni decisamente più occasionali. Tempo invece stabile al Nord. Da segnalare anche venti a tratti forti a rotazione ciclonica sul Tirreno, sui Canali tra le Isole Maggiori e in Sardegna, specie orientale, qui con mari molto mossi o localmente agitati.
VORTICE INSISTE ANCHE VENERDI' 21 - Anche la giornata di venerdì 21 il vortice ciclonico mediterraneo sarà in azione, pur in fase di lento indebolimento e spostamento verso Sud. Avremo dunque nuova instabilità grossomodo nelle stesse zone: piogge e temporali anche forti in primis su Sicilia e Sardegna, ma localmente anche al Sud peninsulare e tra Lazio e Abruzzo, sebbene qui l'instabilità sarà soprattutto diurna e con maggiore frequenza di temporali a ridosso dell'Appennino. Qualche fugace fenomeno anche tra Marche, Umbria e Toscana meridionale. Soleggiato al Nord, sebbene tra sera e notte si addosserà un fronte dal Nord Europa sulle Alpi, con nubi in aumento e qualche debole precipitazione.
CLIMA SEMPRE CALDO - Le temperture si manterranno generalmente superiori alle medie del periodo con clima caldo e piuttosto afoso, con massime in genere tra 25°C e 30°C, punte persino superiori al Nord e Toscana interna.
Aggiornamento 19 SETTEMBRE 2018 ore 16:00
La depressione in formazione sul medio-basso tirreno ha contemporaneamente alimentato una vasta area instabile e temporalesca sul mare che dal largo si è spinta fino alle isole e alle corrispondenti coste peninsulari, e innescato diversi temporali diurni sulla dorsale appenninica centro-meridionale.
In particolare nel mezzo del medio-basso Tirreno si sono scaricati temporali anche intensi ed accompagnati da una diffusa attività elettrica con fenomeni che si sono estesi sia alla Sardegna che alla Sicilia. Nel primo caso i fenomeni più intensi hanno interessato il Nuorese, dove gli accumuli pluviometrici da inizio giornata superano i 60mm. Proprio nella zona di Nuoro giungono preoccupazioni per la vendemmia del Cannonau, che in alcuni casi potrebbe risultare parzialmente compromessa proprio dalle continue precipitazioni avutesi in estate e negli ultimi giorni. La regione era già stata interessata da nubifragi nella notte scorsa, in particolare sul Cagliaritano, dove si sono avuti danni e allagamenti nel comune di Sarroch.
In Sicilia piogge e temporali hanno coinvolto a macchia di leopardo un po' tutta la regione, ma gli accumuli più importanti si sono avuti nell'Agrigentino, dove in alcuni casi si superano i 30mm.
Sull'Appennino è il settore centro-meridionale quello più bersagliato dai fenomeni di oggi, mercoledì. In particolare in Umbria gli accumuli superano localmente i 25mm (Ternano), ma i fenomeni si spingono verso sud fino a Gargano, Lucania e Aspromonte.
PROSSIME ORE. L'approfondimento di un'area depressionaria sul medio-basso Tirreno continuerà a mantenere attivi i temporali non solo in mare aperto, ma anche sul Lazio, specie centro-meridionale, con fenomeni anche intensi entro sera sulla costa del Pontino. L'instabilità pomeridiana proseguirà su Abruzzo e basse Marche, centro-est Sicilia e bassa Calabria, Sardegna interna e tirrenica, con altri temporali che proseguiranno anche per parte della serata. Situazione più tranquilla al Nord, dove solo qualche fenomeno isolato si formerà su Alpi occidentali, Prealpi lombardo-venete e rilievi friulani.
Aggiornamento 19 SETTEMBRE 2018 ore 12:00
SITUAZIONE. Non è bastato il pomeriggio-sera di ieri, martedì 18, durante il quale parte delle regioni centro-settentrionali si sono ritrovate alle prese con temporali anche di forte intensità che hanno provocato allagamenti e disagi. Nella notte un'area depressionaria in gestazione sul medio-basso Tirreno ha innescato fenomeni di instabilità tra la Sardegna e le corrispondenti coste peninsulari. Temporali hanno interessato in particolare il Cagliaritano, dove si sono avute numerose fulminazioni ed accumuli pluviometrici di oltre 20mm sul Cagliaritano.
Temporali nella notte sul Lazio centrale, compresa Roma. Ma è stato soprattutto sulla costa che si sono avuti i fenomeni più intensi, con accumuli anche superiori ai 20mm sul Lido di Ostia, anche se è al largo del Tirreno centrale che sono in corso i temporali più intensi con numerosissime fulminazioni ed alcuni fenomeni che si spingono fin sulla costa orientale della Corsica.
Nella notte un nubifragio ha interessato il Piemonte, in particolare il Torinese, con il temporale che ha prodotto accumuli pluviometrici fino a una ventina di millimetri proprio nel centro di Torino.
PROSSIME ORE. L'approfondimento di un'area depressionaria sul medio-basso Tirreno continuerà a mantenere attivi i temporali non solo in mare aperto, ma anche sul Lazio, specie centro-meridionale, con fenomeni anche intensi entro sera sul Pontino. Instabilità in intensificazione dal pomeriggio anche su Abruzzo e basse Marche, nordest Sicilia e bassa Calabria, Sardegna interna e tirrenica. Situazione più tranquilla al Nord, dove solo qualche fenomeno isolato si formerà nel pomeriggio sulle Alpi occidentali, Prealpi lombardo-venete e rilievi friulani.
Aggiornamento 18 SETTEMBRE 2018 ore 16:00
Già in mattinata la Sardegna è stata attraversata da temporali che hanno assunto anche carattere di forte intensità, anche se spesso di breve durata. Le situazione più rilevanti sul profilo precipitativo hanno interessato l'Oristanese, dove gli accumuli hanno localmente superato i 20mm e si sono avuti alcuni allagamenti.
Dal pomeriggio invece altri temporali hanno preso forma in prossimità delle Alpi e dell'Appennino, dopo quelli anche intensi che hanno coinvolto parte dell'alta Lombardia. Nelle ore diurne temporali sulle Alpi orientali, Prealpi e a tratti fin sulla pianura veneta. Temporali inoltre su Spezzino interno e dorsale tosco-emiliana con accumuli fino a 30mm sul Modenese.
Temporali sparsi in formazione poi su Umbria e zone interne di Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, alta Puglia e alta Campania e infine anche su quelle della Sicilia.
PROSSIME ORE. Al Nord fenomeni più organizzati in prossimità delle Alpi, specie centro-orientali, con locali sconfinamenti serali all'alta pianure lombardo-veneta. Temporali lungo le zone interne del Centro Italia, specie sul Lazio dove potranno risultare anche intensi e con locali sconfinamenti alla costa, ma in attenuazione in serata. Qualche temporale ancora sul nord della Sardegna, Puglia interna e Sicilia orientale.
Aggiornamento 18 SETTEMBRE 2018 ore 12:00
SITUAZIONE. Le ore tardo pomeridiane e serali di lunedì hanno prodotto temporali anche di forte intensità a livello locale. Presa di mira l'Emilia Romagna dove diversi sono stati gli allagamenti, come accaduto a Ferrara dove si segnala la caduta di alcuni alberi, alcuni allagamenti in città e raffiche di oltre 50km/h che hanno accompagnato i temporali. Forti temporali anche a Bologna con allagamenti nella zona dell'aeroporto.
In Piemonte è il Verbano la zona alle prese con i fenomeni più instabili. Qui nuovi temporali si sono sviluppati all'alba, con ulteriori accumuli pluviometrici che localmente raggiungono i 25mm lungo il Lago Maggiore, mentre temporali all'alba interessano Lombardia orientale e Veneto occidentale.
Pesanti allagamenti si registrano al Centro in seguito ai forti fenomeni che si sono scaricati tra il pomeriggio e la sera di lunedì, in particolare su Toscana interna, Umbria, Marche ed Abruzzo. A Perugia nel tardo pomeriggio di lunedì i fenomeni hanno assunto carattere grandinigeno e di forte intensità, tanto che alcuni prati sono stati rivestiti di uno strato bianco che ricordava la neve.
PROSSIME ORE. Nonostante le presenza di un vasto campo di alta pressione sull'Europa centro-meridionale l'Italia rimane esposta ad infiltrazioni umide occidentali che riattiveranno nelle prossime ore fenomeni di instabilità anche forti. Al Nord temporali sparsi al mattino già in Lombardia, ma dal pomeriggio fenomeni più organizzati attesi in prossimità delle Alpi, specie centro-orientali, con locali sconfinamenti all'alta pianure lombardo-veneta. Temporali lungo le zone interne del Centro Italia, specie sul Lazio dove potranno risultare anche intensi e con locali sconfinamenti alla costa. Qualche temporale sul nord della Sardegna, Puglia interna e Sicilia orientale.
Aggiornamento 15 SETTEMBRE 2018 ore 16:00
SITUAZIONE. Lievi infiltrazioni di aria umida ed instabile hanno coinvolto il Nordest nella notte appena trascorsa, innescando condizioni di instabilità localmente anche marcata. Il Veneto ha subito i fenomeni più significativi, con temporali battenti che hanno prodotto accumuli pluviometrici fino a quasi 60mm sull'alto Vicentino. Interessato dagli intensi fenomeni anche il basso Veneto fino al confine con l'Emilia, tanto che tra Rodigino e Ferrarese gli accumuli pluviometrici notturni superano in alcuni casi i 60mm. Al primo mattino i temporali hanno raggiunto le zone costiere, specie il Veneziano.
PROSSIME ORE. Lentamente, nel corso del mattino, i fenomeni in atto sul Veneto andranno attenuandosi, ma dal pomeriggio nuove celle temporalesche si organizzeranno in prossimità dei rilievi alpini, specie centro-orientali, con fenomeni che si concentreranno soprattutto sulla fascia prealpina, ma tra il tardo pomeriggio e la sera non è escluso qualche nuovo sconfinamento alla pianura veneta. Temporali diurni interesseranno in modo sparso anche le Alpi Liguri e la dorsale appenninica, dalla Liguria fino alla Calabria, passando anche per la zona etnea e localmente l'entroterra salentino, con i fenomeni più rilevanti che si scaricheranno sul settore tosco-emiliano e su quello campano-calabrese.
Aggiornamento 14 SETTEMBRE 2018 ore 13:15
CRONACA METEO DIRETTA, PRIMI TEMPORALI IN ATTO - Una circolazione blandamente ciclonica in quota sta determinando la formazione di nuovi focolai temporaleschi proprio in queste ore. Primi fenomeni in atto su Salento, Calabria, specie rilievi verso il versante ionico, Sicilia, Alpi, Prealpi, Lessini e Appennino.
TEMPORALI E ACQUAZZONI NELLE PROSSIME ORE, AREE PIU' A RISCHIO - Alpi e Prealpi, specie centro-orientali, Appennino tutto ma in particolare il comparto tosco-emiliano, abruzzese, molisano, campano-lucano, calabrese. Locali rovesci o temporali anche su Puglia, specie Salento, poi Sicilia, specie sud-orientale ed entro sera occasionali acquazzoni e temporali non esclusi anche sulla Valpadana, soprattutto tra Lombardia orientale, Emilia e Triveneto. I fenomeni saranno assai localizzati ma a tratti intensi e accompagnati anche da grandine.
14 SETTEMBRE 2018: Il caldo anomalo che negli ultimi giorni sta interessando molte regioni è stato un serbatoio di instabilità non appena l'alta pressione ha perso alcuni colpi, consentendo giovedì l'ingresso di correnti più umide ed instabili verso l'Italia. Dopo i primi localizzati temporali dell'alba, tra il pomeriggio e la serata di giovedì diverse celle temporalesche si gonfiate soprattutto al Nord e sul basso versante tirrenico.
I temporali si sono generati nel pomeriggio in prossimità delle zone alpine centro-occidentali, ma nelle ore serali si sono letteralmente staccati dai rilievi e portati verso parte delle pianure piemontesi e lombarde e sensibilmente intensificati. In particolare in Piemtonte hanno attraversato il Canavese da nord a sud fino a raggiungere Torino. Nubifragi e alcuni allagamenti hanno interessato la cintura nord del capoluogo piemontese, mentre la città è rimasta praticamente spaccata in due: violenti temporali sull'area nord e praticamente asciutto su quella sud. I fenomeni si sono successivamente spostati verso il basso Piemonte, sconfinando alla pianura lombarda e anche alla Liguria, ma con intensità più debole.
Anche sul basso versante tirrenico si sono avuti diversi temporali, dalla Campania meridionale fino alla Sicilia. Ma quelli più intensi si sono scaricati in Calabria ed hanno colpito in particolare il Vibonese, con temporali accompagnati da numerose fulminazioni, mentre una tromba marina è stata avvistata di fronte alla costa tirrenica del Cosentino.
PROSSIME ORE. In giornata nuovi temporali si formeranno in prossimità dell'arco alpino e risulteranno più frequenti ed intensi su quello centro-orientale. Locali sconfinamenti serale attesi sulle pianure lombardo-venete e su tratti di quelle friulane. Temporali nel pomeriggio anche sulla dorsale centro-meridionale, dal settore laziale-abruzzese fino all'Aspromonte, anche intensi sull'entroterra campano. Qualche temporale infine in Sicilia sulla zona etnea e in Puglia sull'entroterra salentino.
CRONACA METEO: PIOGGE E TEMPORALI RAGGIUNGONO IL NORD, ATTENZIONE A MILANO E TORINO. LA SITUAZIONE
Aggiornamento 7 SETTEMBRE 2018 ore 15:45
Nel corso del pomeriggio è stato un fiorire di temporali sulle regioni del centro e sul Molise, fenomeni intensi, a carattere di nubifragio si sono sviluppati come celle isolate sulle zone interne delle Marche, Abruzzo e Molise. Tanta acqua in brevissimo tempo accompagnata anche da grandine e forti raffiche di vento hanno provocato allagamenti tra Urbania e Fermignano nel pesarese e nel maceratese tra Macerata e Fermo. Peggioramento del tempo anche sulla Sardegna, dove la nuvolosità è andata aumentando, fino a cieli coperti sul cagliaritano, associati a deboli piogge.
Aggiornamento 7 SETTEMBRE 2018 ore 14.45
Forti temporali hanno interessato nel primo pomeriggio il Salento orientale con precipitazioni abbondanti, che localmente hanno superato gli 80 mm in poco tempo. Per la precisione vengono segnati 85 mm a Santa Cesarea terme, 55 mm a Cerfignano. Il tutto accompagnato da forti venti di downbrust che hanno localmente divelto cartelli, pali dell'elettricità e spezzato i rami degli alberi. Colpita anche la fascia costiera meridionale del brindisino: a Lendinuso le forti raffiche di vento hanno sollevato alcuni gazebi di un bar, spezzato rami e divelto un palo della pubblica illuminazione. A Mesaghe si segnalano allagamenti che hanno costretto l'intervento dei vigili del fuoco.
Intensi temporali stanno altresì interessando Marche, Abruzzo, e Molise con fenomeni localmente di forte intensità ( con grandinate e colpi di vento) sui settori sub-appenninici in sconfinamento anche sulle coste.
Aggiornamento 7 SETTEMBRE 2018 ore 11:20
Nel corso della notte e delle ultime ore a seguito del calo di pressione, aria più fresca e instabile si è infiltrata sul Centro-Nord Italia, causando un peggioramento del tempo. Forti temporali, a carattere di nubifragio hanno interessato l'alto Lazio, con cumulata fino a 60 mm a Tarquinia. L'ammasso temporalesco si è poi propagato verso Sud, coinvolgendo anche il litorale romano e la Capitale diretto verso la Campania. Piogge hanno interessato la Lombardia, in estensione in queste ultime ore al Veneto, dove si sono intensificate. Nuovi temporali all'alba si sono originati sul Mar Ligure con interessamento della Versilia e del Levante ligure.
VENETO - Nuovi disagi nel trevigiano, dove la situazione si mantiene critica a causa della fragilità degli argini rotti dalla piena di sabato e all'elevato livello delle falde. Nuovi allagamenti hanno interessato i paesi di Arbizzano, Santa Maria di Negrar e Poiano.
LAZIO - a seguito del forte temporale allagato il lungomare di Torvaianica , il livello dell'acqua è salito fino a 80cm intorno alle 7 del mattino e ha causato 4 km di coda. Molteplici le chiamate dei vigili del fuoco ad aiutare gli automobilisti in panne.
PIEMONTE - Giovedì 6 sera un violento nubifragio aveva interessato Alba e le aree collinari, causando allagamenti e danni alla coltivazione di nocciole. Grandine e pioggia intensa su Bra, Dronero e Cuneo.
PREVISIONE PROSSIME ORE - il tempo si manterrà instabile su gran parte delle regioni italiane, con acquazzoni e temporali a carattere sparso, localmente di forte intensità, in particolare su Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo. Il tempo migliore è atteso su Calabria, Sicilia, Sardegna ed estremo Nord Ovest.
Aggiornamento 4 SETTEMBRE 2018 ore 16:00
SITUAZIONE. La depressione responsabile dei recenti fenomeni di instabilità anche marcata su parte d'Italia si sta allontanando verso i Balcani, ma è ancora in grado di dar luogo a locali fenomeni di marcata instabilità. Nel pomeriggio di lunedì non sono mancati temporali i temporali su Triveneto, Emilia Romagna e regioni dell'alto Adriatico. Nel Trevigiano i fenomeni hanno assunto anche carattere grandinigeno, così come successo su alcune zone delle Marche.
Sul Tirreno centro-meridionale nel tardo pomeriggio di lunedì 3 una tromba marina si è formata poco al largo dell'isola di Capri, fortunatamente senza conseguenze.
Con l'esaurimento degli ultimi fenomeni nella serata di lunedì, la notte è trascorsa più tranquilla, salvo una cella temporalesca incanalata nel letto di correnti occidentali che ha raggiunto le Bocche di Bonifacio interessando il nord della Sardegna. Notte che tra l'altro è risultata piuttosto fresca al Centro-Nord, specie sui fondovalle alpini, con minime scese fino a 10°C ad Aosta, 11°C a Bolzano. Si segnalano inoltre minime fino a 14°C a Novara e Frosinone.
PROSSIME ORE. Nonostante il rinforzo dell'alta pressione ancora qualche fenomeno di instabilità temporalesca è atteso nelle prossime ore su parte del Centro-Nord. In modo isolato in prossimità delle Alpi centro-orientali, un po' più frequente invece lungo la dorsale appenninica centro-settentrionale, dal settore emiliano a quello umbro-marchigiano con locali sconfinamenti alla costa adriatica. Nuovi temporali raggiungeranno da ovest la Sardegna in giornata.
Aggiornamento 4 SETTEMBRE 2018 ore 10:00
SITUAZIONE. La depressione responsabile dei recenti fenomeni di instabilità anche marcata su parte d'Italia si sta allontanando verso i Balcani, ma è ancora in grado di dar luogo a locali fenomeni di marcata instabilità. Nel pomeriggio di lunedì non sono mancati temporali i temporali su Triveneto, Emilia Romagna e regioni dell'alto Adriatico. Nel Trevigiano i fenomeni hanno assunto anche carattere grandinigeno, così come successo su alcune zone delle Marche.
Sul Tirreno centro-meridionale nel tardo pomeriggio di lunedì una tromba marina si è formata poco al largo dell'isola di Capri, fortunatamente senza conseguenze.
Con l'esaurimento degli ultimi fenomeni nella serata di lunedì, la notte è trascorsa più tranquilla, salvo una cella temporalesca incanalata nel letto di correnti occidentali che ha raggiunto le Bocche di Bonifacio interessando il nord della Sardegna. Notte che tra l'altro è risultata piuttosto fresca al Centro-Nord, specie sui fondovalle alpini, con minime scese fino a 10° ad Aosta, 11° a Bolzano. Si segnalano inoltre minime fino a 14° a Novara e Frosinone.
PROSSIME ORE. Nonostante il rinforzo dell'alta pressione ancora qualche fenomeno di instabilità temporalesca è atteso nelle prossime ore su parte del Centro-Nord. In modo isolato in prossimità delle Alpi centro-orientali, un po' più frequente invece lungo la dorsale appenninica centro-settentrionale, dal settore emiliano a quello umbro-marchigiano con locali sconfinamenti alla costa adriatica. Nuovi temporali raggiungeranno da ovest la Sardegna in giornata.
Aggiornamento 3 SETTEMBRE 2018 ore 11:00
La saccatura di bassa pressione quasi stazionaria sul Nord Italia è la causa dei fenomeni fortemente instabili che si sviluppano in queste ore su parte dello Stivale. Molte le regioni coinvolte, specie quelle centro-settentrionali, bersagliate nel pomeriggio-sera di domenica 2 da fenomeni anche di forte intensità. A partire dall'Abruzzo, dove nel pomeriggio si è scatenato l'inferno. Un temporale con intensa grandinata si è scatenato sul Pescarese creando diversi disagi, con alcune auto hanno visto i loro parabrezza andare in frantumi per l'enorme grandine.
Situazione molto simile nelle Marche, dove il forte temporale sviluppatosi nel pomeriggio ha dato luogo a intense grandinate a Civitanova (MC). I Vigili del Fuoco hanno dovuto effettuare diversi interventi non solo nel Maceratese, ma anche nel Fermano e a Jesi, in due casi anche salvando due automobilisti rimasti intrappolati in un sottopasso allagato. Coinvolte anche l'Emilia orientale e la Romagna.
Sul lato opposto dello Stivale si segnala una tromba marina avvistata domenica pomeriggio al largo del Pontino, tra Ventotene e Ischia. tra il tardo pomeriggio e la sera di domenica piogge e temporali si sono scaricati in Piemonte assumendo localmente carattere di nubifragio. I fenomeni si sono poi spinti verso la Liguria, sconfinando al settore di Levante e dissipandosi sull'alta Toscana.
PROSSIME ORE. Qualche temporale sull'alta Toscana, specie costiera, in esaurimento del pomeriggio. Dal pomeriggio invece nuovi temporali si formeranno in prossimità dell'arco alpino con locali sconfinamenti alle pianure lombardo-venete. Temporali attesi anche sulla dorsale emiliana con locali sconfinamenti alle adiacenti pianure.
Aggiornamento 2 SETTEMBRE 2018 ore 8:30
Nella serata di sabato 1 SETTEMBRE piogge e temporali di forte intensità hanno interessato parte delle regioni settentrionali, concentrandosi soprattutto sul Veneto. In particolare la zona di Verona è stata colpita da un vero e proprio nubifragio che è degenerato in un'alluvione lampo a causa dell'esondazione del torrente Progno che ha allagato molte zone della città. Le situazioni più critiche si sono avute tra Pedemonte e Santa Maria di Negrar, dove sono caduti fino a 170mm di pioggia e sono stati sommersi diversi box al cui interno erano parcheggiate alcune auto. Allagate anche diverse zone di Parona, con auto sommerse dall'acqua. I Vigili del Fuoco hanno passato la notte cercando di svuotare scantinati e garage dall'acqua, ma i disagi in città e dintorni sono ancora notevoli. Rischio esondazioni nella zona di Negrar, in Valpolicella, dove i corsi d'acqua vengono costantemente monitorati.
Piogge e temporali anche in Lombardia con allagamenti nel Bresciano, alcuni temporali inoltre sull'Emilia Romagna, anche se al mattino di domenica la situazione è in miglioramento.
Nella serata di sabato 1 forti temporali hanno interessato la Campania, in particolare la zona di Napoli e il Salernitano, anche in questo caso con alcuni allagamenti che hanno coinvolto la zona di Agropoli.
Tempo a tratti instabile sulle regioni centrali nella mattinata di domenica con alcuni temporali sulla costa toscana, nelle Marche interne e localmente sull'Agro Pontino. Già nel pomeriggio di sabato 1 a Jesi un nubifragio ha provocato alcuni allagamenti, coinvolgendo anche la zona del Pronto Soccorso; nella mattinata di domenica 2 sono ripresi rovesci anche intensi che hanno accumulato in poco più di un'ora una ventina di millimetri.
PROSSIME ORE. In giornata nuovi temporali si formeranno al Nord in prossimità delle zone alpine, in particolare nel pomeriggio, con sconfinamenti serali alle zone di pianura verso il Piemonte. Temporali anche sull'Appennino Emiliano con sconfinamenti serali alle adiacenti pianure. Temporali inoltre sulle zone interne del Centro Italia che diverranno anche intensi tra Marche e Abruzzo, con frequenti sconfinamenti alle coste. Qualche temporale nel pomeriggio possibile anche tra Molise e Gargano.
Aggiornamento 1 SETTEMBRE 2018 ore 8:30
E' ufficialmente iniziato l'autunno meteorologico, scandito dal passaggio di una perturbazione che sta producendo i suoi effetti anche in Italia con un fronte che scorre sui cieli delle regioni centro-settentrionali spingendosi fino alla Campania. Piogge e temporali dalla serata di venerdì si sono concentrate su est Piemonte, Levante Ligure, Lombardia, Triveneto e parte dell'Emilia, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte superano i 40mm nel Friuli.
Il ramo meridionale dello stesso fronte ha attraversato le regioni centrali spingendosi dalle prime ore dell'alba fino alla Campania, risultando comunque più attivi sul versante tirrenico. Temporali anche di forte intensità si sono scaricati infatti tra la Capitale e il Frusinate, con accumuli pluviometrici fino a 30mm. Coinvolta dall'alba di sabato l'alta Campania con piogge e temporali sconfinati a Molise e basso Abruzzo.
PROSSIME ORE. Il fronte insisterà in giornata sul Nordest con temporali a macchia di leopardo, a tratti anche intensi in serata tra est Emilia e basso Veneto. Contemporaneamente il fronte si estenderà verso ovest fino al Piemonte, specie al Cuneese, con alcuni sconfinamenti al Ponente Ligure. Qualche temporale in giornata atteso su Toscana settentrionale ed interna con sconfinamenti alle Marche. I temporali presenti sul basso Tirreno si estenderanno a tutta la Campania risultando anche a tratti forti, esaurendosi nel pomeriggio ma con alcuni sconfinamenti all'alta Puglia.
31 AGOSTO 2018: CRONACA METEO, ARRIVATI FORTI TEMPORALI SU PARTE DEL NORD - Come nelle attese il peggioramento si è concretizzato sulle regioni settentrionali, raggiunte dalla parte avanzata di una saccatura in discesa dal Nord Europa. Per ora le precipitazioni più intense, anche a carattere temporalesco, si sono concentrate tra medio-alto Piemonte e medio-alta Lombardia, con marginale interessamento del Nordest ( in particolare il comparto alpino ). Punte di oltre 60-80mm si registrano sulle province di Como, Varese, Verbania; forti temporali anche tra Novara, Vercelli e a nordovest di Milano.
METEO PROSSIME ORE - Nelle prossime ore attendiamo rovesci e temporali soprattutto tra Piemonte e Lombardia, con qualche fenomeno sparso anche sul resto del Nord. Nel pomeriggio ancora molte nubi e locali piogge o rovesci sulle Alpi, occasionali acquazzoni o temporali in Valpadana dove tuttavia non mancheranno aperture, specie a sud del Po. Recrudescenza dell'instabilità tra sera e notte, quando farà il suo ingresso il vortice ciclonico vero e proprio, con rovesci e temporali diffusi anche in Valpadana e sulla Liguria. ATTENZIONE: saranno possibili fenomeni localmente intensi, a carattere di nubifragio, o grandinate e improvvise raffiche di vento. Possibili picchi complessivi di oltre 60-70mm su Alpi, alto Piemonte, alta Lombardia, isolatamente anche in Liguria e Valpadana in caso di nubifragi. Temperature in calo specie serale.
IN ATTESA IL CENTROSUD - Il tempo si manterrà invece in prevalenza soleggiato al Centrosud pur co qualche nube di passaggio. Farà eccezione la medio-alta Toscana, dove avremo maggiore nuvolosità con anche qualche occasionale precipitazione possibile, mentre i consueti e locali focolai temporaleschi pomeridiani potranno prendere vita lungo l'Appennino. Al Centro e su parte del Sud il peggioramento è atteso soprattutto nel weekend 1.2 SETTEMBRE.
Nel corso del pomeriggio è stato un fiorire di temporali sulle regioni del centro e sul Molise, fenomeni intensi, a carattere di nubifragio si sono sviluppati come celle isolate sulle zone interne delle Marche, Abruzzo e Molise. Tanta acqua in brevissimo tempo accompagnata anche da grandine e forti raffiche di vento hanno provocato allagamenti tra Urbania e Fermignano nel pesarese e nel maceratese tra Macerata e Fermo. Peggioramento del tempo anche sulla Sardegna, dove la nuvolosità è andata aumentando, fino a cieli coperti sul cagliaritano, associati a deboli piogge.
Aggiornamento 7 SETTEMBRE 2018 ore 14.45
Forti temporali hanno interessato nel primo pomeriggio il Salento orientale con precipitazioni abbondanti, che localmente hanno superato gli 80 mm in poco tempo. Per la precisione vengono segnati 85 mm a Santa Cesarea terme, 55 mm a Cerfignano. Il tutto accompagnato da forti venti di downbrust che hanno localmente divelto cartelli, pali dell'elettricità e spezzato i rami degli alberi. Colpita anche la fascia costiera meridionale del brindisino: a Lendinuso le forti raffiche di vento hanno sollevato alcuni gazebi di un bar, spezzato rami e divelto un palo della pubblica illuminazione. A Mesaghe si segnalano allagamenti che hanno costretto l'intervento dei vigili del fuoco.
Intensi temporali stanno altresì interessando Marche, Abruzzo, e Molise con fenomeni localmente di forte intensità ( con grandinate e colpi di vento) sui settori sub-appenninici in sconfinamento anche sulle coste.
Aggiornamento 7 SETTEMBRE 2018 ore 11:20
Nel corso della notte e delle ultime ore a seguito del calo di pressione, aria più fresca e instabile si è infiltrata sul Centro-Nord Italia, causando un peggioramento del tempo. Forti temporali, a carattere di nubifragio hanno interessato l'alto Lazio, con cumulata fino a 60 mm a Tarquinia. L'ammasso temporalesco si è poi propagato verso Sud, coinvolgendo anche il litorale romano e la Capitale diretto verso la Campania. Piogge hanno interessato la Lombardia, in estensione in queste ultime ore al Veneto, dove si sono intensificate. Nuovi temporali all'alba si sono originati sul Mar Ligure con interessamento della Versilia e del Levante ligure.
VENETO - Nuovi disagi nel trevigiano, dove la situazione si mantiene critica a causa della fragilità degli argini rotti dalla piena di sabato e all'elevato livello delle falde. Nuovi allagamenti hanno interessato i paesi di Arbizzano, Santa Maria di Negrar e Poiano.
LAZIO - a seguito del forte temporale allagato il lungomare di Torvaianica , il livello dell'acqua è salito fino a 80cm intorno alle 7 del mattino e ha causato 4 km di coda. Molteplici le chiamate dei vigili del fuoco ad aiutare gli automobilisti in panne.
PIEMONTE - Giovedì 6 sera un violento nubifragio aveva interessato Alba e le aree collinari, causando allagamenti e danni alla coltivazione di nocciole. Grandine e pioggia intensa su Bra, Dronero e Cuneo.
PREVISIONE PROSSIME ORE - il tempo si manterrà instabile su gran parte delle regioni italiane, con acquazzoni e temporali a carattere sparso, localmente di forte intensità, in particolare su Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo. Il tempo migliore è atteso su Calabria, Sicilia, Sardegna ed estremo Nord Ovest.
Aggiornamento 4 SETTEMBRE 2018 ore 16:00
SITUAZIONE. La depressione responsabile dei recenti fenomeni di instabilità anche marcata su parte d'Italia si sta allontanando verso i Balcani, ma è ancora in grado di dar luogo a locali fenomeni di marcata instabilità. Nel pomeriggio di lunedì non sono mancati temporali i temporali su Triveneto, Emilia Romagna e regioni dell'alto Adriatico. Nel Trevigiano i fenomeni hanno assunto anche carattere grandinigeno, così come successo su alcune zone delle Marche.
Sul Tirreno centro-meridionale nel tardo pomeriggio di lunedì 3 una tromba marina si è formata poco al largo dell'isola di Capri, fortunatamente senza conseguenze.
Con l'esaurimento degli ultimi fenomeni nella serata di lunedì, la notte è trascorsa più tranquilla, salvo una cella temporalesca incanalata nel letto di correnti occidentali che ha raggiunto le Bocche di Bonifacio interessando il nord della Sardegna. Notte che tra l'altro è risultata piuttosto fresca al Centro-Nord, specie sui fondovalle alpini, con minime scese fino a 10°C ad Aosta, 11°C a Bolzano. Si segnalano inoltre minime fino a 14°C a Novara e Frosinone.
PROSSIME ORE. Nonostante il rinforzo dell'alta pressione ancora qualche fenomeno di instabilità temporalesca è atteso nelle prossime ore su parte del Centro-Nord. In modo isolato in prossimità delle Alpi centro-orientali, un po' più frequente invece lungo la dorsale appenninica centro-settentrionale, dal settore emiliano a quello umbro-marchigiano con locali sconfinamenti alla costa adriatica. Nuovi temporali raggiungeranno da ovest la Sardegna in giornata.
Aggiornamento 4 SETTEMBRE 2018 ore 10:00
SITUAZIONE. La depressione responsabile dei recenti fenomeni di instabilità anche marcata su parte d'Italia si sta allontanando verso i Balcani, ma è ancora in grado di dar luogo a locali fenomeni di marcata instabilità. Nel pomeriggio di lunedì non sono mancati temporali i temporali su Triveneto, Emilia Romagna e regioni dell'alto Adriatico. Nel Trevigiano i fenomeni hanno assunto anche carattere grandinigeno, così come successo su alcune zone delle Marche.
Sul Tirreno centro-meridionale nel tardo pomeriggio di lunedì una tromba marina si è formata poco al largo dell'isola di Capri, fortunatamente senza conseguenze.
Con l'esaurimento degli ultimi fenomeni nella serata di lunedì, la notte è trascorsa più tranquilla, salvo una cella temporalesca incanalata nel letto di correnti occidentali che ha raggiunto le Bocche di Bonifacio interessando il nord della Sardegna. Notte che tra l'altro è risultata piuttosto fresca al Centro-Nord, specie sui fondovalle alpini, con minime scese fino a 10° ad Aosta, 11° a Bolzano. Si segnalano inoltre minime fino a 14° a Novara e Frosinone.
PROSSIME ORE. Nonostante il rinforzo dell'alta pressione ancora qualche fenomeno di instabilità temporalesca è atteso nelle prossime ore su parte del Centro-Nord. In modo isolato in prossimità delle Alpi centro-orientali, un po' più frequente invece lungo la dorsale appenninica centro-settentrionale, dal settore emiliano a quello umbro-marchigiano con locali sconfinamenti alla costa adriatica. Nuovi temporali raggiungeranno da ovest la Sardegna in giornata.
Aggiornamento 3 SETTEMBRE 2018 ore 11:00
La saccatura di bassa pressione quasi stazionaria sul Nord Italia è la causa dei fenomeni fortemente instabili che si sviluppano in queste ore su parte dello Stivale. Molte le regioni coinvolte, specie quelle centro-settentrionali, bersagliate nel pomeriggio-sera di domenica 2 da fenomeni anche di forte intensità. A partire dall'Abruzzo, dove nel pomeriggio si è scatenato l'inferno. Un temporale con intensa grandinata si è scatenato sul Pescarese creando diversi disagi, con alcune auto hanno visto i loro parabrezza andare in frantumi per l'enorme grandine.
Situazione molto simile nelle Marche, dove il forte temporale sviluppatosi nel pomeriggio ha dato luogo a intense grandinate a Civitanova (MC). I Vigili del Fuoco hanno dovuto effettuare diversi interventi non solo nel Maceratese, ma anche nel Fermano e a Jesi, in due casi anche salvando due automobilisti rimasti intrappolati in un sottopasso allagato. Coinvolte anche l'Emilia orientale e la Romagna.
Sul lato opposto dello Stivale si segnala una tromba marina avvistata domenica pomeriggio al largo del Pontino, tra Ventotene e Ischia. tra il tardo pomeriggio e la sera di domenica piogge e temporali si sono scaricati in Piemonte assumendo localmente carattere di nubifragio. I fenomeni si sono poi spinti verso la Liguria, sconfinando al settore di Levante e dissipandosi sull'alta Toscana.
PROSSIME ORE. Qualche temporale sull'alta Toscana, specie costiera, in esaurimento del pomeriggio. Dal pomeriggio invece nuovi temporali si formeranno in prossimità dell'arco alpino con locali sconfinamenti alle pianure lombardo-venete. Temporali attesi anche sulla dorsale emiliana con locali sconfinamenti alle adiacenti pianure.
Aggiornamento 2 SETTEMBRE 2018 ore 8:30
Nella serata di sabato 1 SETTEMBRE piogge e temporali di forte intensità hanno interessato parte delle regioni settentrionali, concentrandosi soprattutto sul Veneto. In particolare la zona di Verona è stata colpita da un vero e proprio nubifragio che è degenerato in un'alluvione lampo a causa dell'esondazione del torrente Progno che ha allagato molte zone della città. Le situazioni più critiche si sono avute tra Pedemonte e Santa Maria di Negrar, dove sono caduti fino a 170mm di pioggia e sono stati sommersi diversi box al cui interno erano parcheggiate alcune auto. Allagate anche diverse zone di Parona, con auto sommerse dall'acqua. I Vigili del Fuoco hanno passato la notte cercando di svuotare scantinati e garage dall'acqua, ma i disagi in città e dintorni sono ancora notevoli. Rischio esondazioni nella zona di Negrar, in Valpolicella, dove i corsi d'acqua vengono costantemente monitorati.
Piogge e temporali anche in Lombardia con allagamenti nel Bresciano, alcuni temporali inoltre sull'Emilia Romagna, anche se al mattino di domenica la situazione è in miglioramento.
Nella serata di sabato 1 forti temporali hanno interessato la Campania, in particolare la zona di Napoli e il Salernitano, anche in questo caso con alcuni allagamenti che hanno coinvolto la zona di Agropoli.
Tempo a tratti instabile sulle regioni centrali nella mattinata di domenica con alcuni temporali sulla costa toscana, nelle Marche interne e localmente sull'Agro Pontino. Già nel pomeriggio di sabato 1 a Jesi un nubifragio ha provocato alcuni allagamenti, coinvolgendo anche la zona del Pronto Soccorso; nella mattinata di domenica 2 sono ripresi rovesci anche intensi che hanno accumulato in poco più di un'ora una ventina di millimetri.
PROSSIME ORE. In giornata nuovi temporali si formeranno al Nord in prossimità delle zone alpine, in particolare nel pomeriggio, con sconfinamenti serali alle zone di pianura verso il Piemonte. Temporali anche sull'Appennino Emiliano con sconfinamenti serali alle adiacenti pianure. Temporali inoltre sulle zone interne del Centro Italia che diverranno anche intensi tra Marche e Abruzzo, con frequenti sconfinamenti alle coste. Qualche temporale nel pomeriggio possibile anche tra Molise e Gargano.
Aggiornamento 1 SETTEMBRE 2018 ore 8:30
E' ufficialmente iniziato l'autunno meteorologico, scandito dal passaggio di una perturbazione che sta producendo i suoi effetti anche in Italia con un fronte che scorre sui cieli delle regioni centro-settentrionali spingendosi fino alla Campania. Piogge e temporali dalla serata di venerdì si sono concentrate su est Piemonte, Levante Ligure, Lombardia, Triveneto e parte dell'Emilia, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte superano i 40mm nel Friuli.
Il ramo meridionale dello stesso fronte ha attraversato le regioni centrali spingendosi dalle prime ore dell'alba fino alla Campania, risultando comunque più attivi sul versante tirrenico. Temporali anche di forte intensità si sono scaricati infatti tra la Capitale e il Frusinate, con accumuli pluviometrici fino a 30mm. Coinvolta dall'alba di sabato l'alta Campania con piogge e temporali sconfinati a Molise e basso Abruzzo.
PROSSIME ORE. Il fronte insisterà in giornata sul Nordest con temporali a macchia di leopardo, a tratti anche intensi in serata tra est Emilia e basso Veneto. Contemporaneamente il fronte si estenderà verso ovest fino al Piemonte, specie al Cuneese, con alcuni sconfinamenti al Ponente Ligure. Qualche temporale in giornata atteso su Toscana settentrionale ed interna con sconfinamenti alle Marche. I temporali presenti sul basso Tirreno si estenderanno a tutta la Campania risultando anche a tratti forti, esaurendosi nel pomeriggio ma con alcuni sconfinamenti all'alta Puglia.
31 AGOSTO 2018: CRONACA METEO, ARRIVATI FORTI TEMPORALI SU PARTE DEL NORD - Come nelle attese il peggioramento si è concretizzato sulle regioni settentrionali, raggiunte dalla parte avanzata di una saccatura in discesa dal Nord Europa. Per ora le precipitazioni più intense, anche a carattere temporalesco, si sono concentrate tra medio-alto Piemonte e medio-alta Lombardia, con marginale interessamento del Nordest ( in particolare il comparto alpino ). Punte di oltre 60-80mm si registrano sulle province di Como, Varese, Verbania; forti temporali anche tra Novara, Vercelli e a nordovest di Milano.
METEO PROSSIME ORE - Nelle prossime ore attendiamo rovesci e temporali soprattutto tra Piemonte e Lombardia, con qualche fenomeno sparso anche sul resto del Nord. Nel pomeriggio ancora molte nubi e locali piogge o rovesci sulle Alpi, occasionali acquazzoni o temporali in Valpadana dove tuttavia non mancheranno aperture, specie a sud del Po. Recrudescenza dell'instabilità tra sera e notte, quando farà il suo ingresso il vortice ciclonico vero e proprio, con rovesci e temporali diffusi anche in Valpadana e sulla Liguria. ATTENZIONE: saranno possibili fenomeni localmente intensi, a carattere di nubifragio, o grandinate e improvvise raffiche di vento. Possibili picchi complessivi di oltre 60-70mm su Alpi, alto Piemonte, alta Lombardia, isolatamente anche in Liguria e Valpadana in caso di nubifragi. Temperature in calo specie serale.
IN ATTESA IL CENTROSUD - Il tempo si manterrà invece in prevalenza soleggiato al Centrosud pur co qualche nube di passaggio. Farà eccezione la medio-alta Toscana, dove avremo maggiore nuvolosità con anche qualche occasionale precipitazione possibile, mentre i consueti e locali focolai temporaleschi pomeridiani potranno prendere vita lungo l'Appennino. Al Centro e su parte del Sud il peggioramento è atteso soprattutto nel weekend 1.2 SETTEMBRE.
METEO CRONACA: PRIMI TEMPORALI AL NORDOVEST, TEMPO IN SENSIBILE PEGGIORAMENTO. SITUAZIONE E PREVISIONI
Aggiornamento 26 AGOSTO 2018 ore 16:00
Il minimo di pressione collegato con la perturbazione giunta dalla Scandinavia si sposta sull'alto Adriatico e il fronte tende a traslare verso i Balcani. Ma è ancora in grado di influenzare il tempo su parte d'Italia, in particolare sul medio Adriatico e localmente sul basso Tirreno, con piogge e temporali che si concentrano in particolar modo sull'Abruzzo, con coinvolgimento soprattutto del litorale vastese. Qualche rovescio o temporale in atto anche su Marche, Umbria e Lazio, oltre che qua e là sul basso Tirreno sulle coste della Calabria. Netto miglioramento invece al Nordovest con cieli sereni e tersi.
Aggiornamento 26 AGOSTO 2018 ore 12:00
La perturbazione giunta dalla Scandinavia si è concentrata nelle ultime ore sul Triveneto, in Emilia e su parte delle regioni centrali, dando luogo a condizioni di maltempo con fenomeni a tratti anche violenti. Nella serata di sabato 25 un nubifragio si è scaricato su Genova tanto che è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco per alcuni allagamenti in città e smottamenti verificatisi nel primo entroterra, ma fortunatamente non si sono avute ripercussioni sul letto del Polcevera, dove sono in corso i lavori di rimozione del Ponte Morandi.
Il maltempo nella notte si è concentrato su Triveneto ed Emilia Romagna con piogge e temporali anche intensi, soprattutto in Friuli, dove gli accumuli pluviometrici su alcune zone del Pordenonese raggiungono i 60mm, concentrati in poche decine di minuti. La neve è scesa sulle Alpi orientali localmente anche sotto i 1200m. Allagamenti nella serata di sabato in Romagna per un forte nubifragio.
Al Nordovest invece sono già subentrate ampie schiarite, che hanno provocato però un calo delle temperature minime, scese anche fino a 11°C nel Torinese, in montagna si segnalano minime fino a 6°C a Bardonecchia (1300m), in Valle d'Aosta 1°C a 1700m sulle vallate meridionali. Al Centro Italia il fronte si è spinto fin su Toscana, Umbria e Marche, anche se con fenomeni meno intensi.
PROSSIME ORE. La perturbazione scandinava mollerà gradualmente la presa al Nordest dove i fenomeni si attenueranno e giungeranno graduali schiarite (già in atto al Nordovest), poi toccherà anche all'Emilia Romagna andare verso un miglioramento nel pomeriggio, mentre il fronte si concentrerà sul medio versante adriatico con piogge e temporali a tratti forti che raggiungeranno anche l'alta Puglia in serata. Sul resto del Sud qualche pioggia in arrivo sulle regioni basso tirreniche.
Aggiornamento 25 AGOSTO 2018 ore 11:00
Come nelle attese la perturbazione pilotata dalla vasta depressione presente sulla Scandinavia ha raggiunto lo Stivale a partire dalle regioni settentrionali, con piogge e temporali anche di forte intensità. E' rimasto in ombra pluviometrica praticamente tutto il Nordovest, ma dalla Lombardia verso est si è assistito a fenomeni localmente violenti sulle aree alpine e su quelle pianeggianti in prossimità di esse.
In Lombardia si segnalano rovesci e temporali che hanno preso di mira Varesotto, Lecchese, alto Milanese, Brianza, Prealpi bergamasche e bresciane, con accumuli pluviometrici fino a 50mm nella notte. Fenomeni intensi non hanno risparmiato tratti delle Alpi orientali, in particolare il Trentino, ma anche l'alta pianura vicentina e le Venezie. A secco il resto del Nord, ad eccezione del Levante Ligure.
Il fronte si è velocemente esteso all'alta Toscana, innescando forti acquazzoni che hanno prodotto accumuli pluviometrici fino a 70mm sulla Versilia. Situazione d'attesa sul resto d'Italia, ma all'estremo Sud è ancora in vita la residua circolazione instabile causa dei nubifragi degli ultimi giorni, con piogge e temporali su nord Sicilia, bassa Calabria e tratti della Puglia e nuovi allagamenti all'alba sul Messinese.
PROSSIME ORE. La perturbazione agirà al Nord su Lombardia e Triveneto con piogge e temporali anche forti, specie in serata, quando si propagheranno a parte del Piemonte e all'Emilia Romagna. Al Centro temporali nel pomeriggio sulla Toscana interna, come su gran parte della dorsale appenninica e fenomeni in locale sconfinamento serale alla costa marchigiana. Al Sud piogge e qualche temporale su Messinese, bassa Calabria e Salento, al pomeriggio anche sulle zone interne peninsulari ma fenomeni in generale attenuazione in serata.
Aggiornamento 24 AGOSTO 2018 ore 11:00
NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI IN SICILIA
Tra tutte le regioni quella più colpita dall'instabilità delle ultime ore è la Sicilia, alle prese con forti temporali che hanno coinvolto soprattutto il Palermitano nella giornata di giovedì 23. Le piogge in zona sono proseguite anche tra sera e notte, ma fortunatamente la loro intensità è diminuita. Non è bastato però per alleviare i disagi che si sono verificati. La zona di Mondello è quella che ha subito i danni più rilevanti. Gli accumuli pluviometrici superano in alcune stazioni i 60mm nelle ultime 24 ore, troppo per i corsi d'acqua, la cui manutenzione lascia a desiderare, che sono esondati in alcuni punti trascinandosi dietro detriti e rifiuti e accumulandoli per strada. Diversi allagamenti segnalati in zona a strade scantinati. Interessate anche la zona nord di Palermo, Partanna, Valdesi, Sferracavallo e l'autostrada Palermo-Mazara del Vallo.
TEMPORALI ANCHE SUL RESTO D'ITALIA
I temporali del pomeriggio-sera di giovedì non hanno risparmiato la Sardegna e altre zone d'Italia, specie lungo la dorsale appenninica e a ridosso dell'arco alpino. Un forte temporale nella serata di giovedì ha raggiunto Roma coinvolgendo soprattutto la zona a sud della città, con numerose fulminazioni che si sono viste nitidamente anche dal litorale.
Maltempo anche su parte del Nord nella serata di giovedì, in particolare nel Varesotto e a Biella, sull'alto Piemonte, dove un forte temporale intorno alle ore 22 si è scaricato sulla città accompagnato da intense e numerose fulminazioni. Un fulmine è caduto sul tetto della filatura Caligaris a Valdengo innescando un incendio che ha coinvolto l'intera struttura. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.
METEO PROSSIME ORE
Sicilia ancora nel mirino dei temporali, con fenomeni che si intensificheranno nel corso del mattino sulla sponda settentrionale dell'isola concentrandosi in giornata soprattutto tra Trapanese e Palermitano. Temporali dal pomeriggio sulla dorsale appenninica centro-meridionale, specie sul settore calabrese, con sconfinamenti alla costa tirrenica. Al Nord peggioramento tra pomeriggio e sera sulle Alpi, specie centro-orientali, con piogge e temporali che in serata sconfineranno a gran parte delle pianure, specie a nord del Po.
Aggiornamento 20 AGOSTO 2018 ore 16:30
Anche nel pomeriggio di oggi, lunedì 20, diffusi temporali si sono innescati in prossimità dell'arco alpino ma soprattutto al Centro-Sud, seguendo la dorsale appenninica dalla Toscana fino alla Calabria. In Abruzzo, a L'Aquila, anche oggi si è scaricato un intenso temporale che in alcune decine di minuti ha scaricato oltre 40mm di pioggia, facendo scendere il termometro da 24 a 18°C. Temporali anche nell'entroterra laziale che si sono spinti fino a lambire parte delle coste centro-meridionali, mentre una decisa grandinata ha interessato i settori nordorientali di Roma, con chicchi grandi come noci e temperatura crollata in mezz'ora da 36 a 23°C, creando diversi disagi alla circolazione per la caduta di alberi.
Temporali e locali grandinate inoltre su gran parte di Campania, Calabria e Basilicata, con frequenti sconfinamenti alle coste tirreniche. Temporali con grandine inoltre in Puglia nel Foggiano, in Sardegna su parte dell'entroterra con sconfinamenti alle coste occidentali ed accumuli pluviometrici anche di una quarantina di millimetri sul Sassarese. A Ferrandina, nel Materano, diversi alberi sono caduti sulla SS407, sradicati dalle forti raffiche di vento e dalle piogge torrenziali.
Aggiornamento 20 AGOSTO 2018 ore 8:30
Dal pomeriggio inoltrato di domenica 19 fino all'alba di oggi, lunedì 20, diversi sono stati gli episodi temporaleschi anche di forte intensità che si sono scaricati su buona parte del Centro-Sud Italia, isole comprese. A partire dai nubifragi accompagnati da grandine in Abruzzo sull'Aquilano, così come nel Matese (Molise). Proprio a L'Aquila domenica pomeriggio si è scatenato un violento temporale che ha provocato ingenti allagamenti a strade, sottopassi e scantinati, tanto che per far fronte alla situazione si è dovuti intervenire con tre pompe idrovore per abbassare il livello dell'acqua sulle strade ed è stato aperto il COC, Centro Operativo Comunale.
A Campitello Matese (CB) il forte temporale è stato accompagnato da un'intensa grandinata che ha ricoperto strade e prati di bianco, tanto da creare un paesaggio che ricordava la stagione invernale.
In serata poi i fenomeni sulla dorsale peninsulare si sono attenuati, ma sono proseguiti invece sulle isole maggiori, soprattutto in Sicilia, in particolare sul versante settentrionale dell'isola affacciato al Tirreno. Nel Palermitano per tutta la notte si sono susseguiti temporali anche di forte intensità, con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono i 60mm nella zona di Cefalù.
PROSSIME ORE. La Sicilia continuerà ad essere interessata da temporali, che nel pomeriggio si concentreranno sulle zone interne risultando localmente anche intensi, con sconfinamenti alla costa ionica. Temporali inoltre sulle zone interne sarde, con sconfinamenti alla costa occidentale e a quella meridionale. Temporali diffusi si innescheranno dal pomeriggio lungo la dorsale appenninica dal settore laziale-abruzzese verso sud, anche forti su Campania, Lucania e Calabria, con frequente interessamento delle coste tirreniche. Qualche fenomeno atteso sulla Puglia interna. Temporali diurni infine sull'arco alpino, con sconfinamenti alle Prealpi lombardo-venete e trentine.
Aggiornamento 17 AGOSTO 2018 ore 17:05
Alta giornata caratterizzata da spiccata instabilità su gran parte delle regioni del Centro-Sud Italia, con numerose celle temporalesche che stanno interessando tutta la dorsale appenninica dalle basse Marche alla Calabria e i settori interni di Sicilia e Sardegna; acquazzoni fin verso le coste del Salento (punte di 20-30mm in zona Gallipoli e Santa Maria di Leuca), Crotonese, Reggino, Catanese, Messinese, Cagliaritano, Nuorese ed entroterra di Olbia-Tempio. Intenso temporale con grandine anche a Roma, dove si registrano anche punte di 50mm di pioggia in pieno centro; segnalate forti raffiche di vento discendenti dalle nubi temporalesche, con locali disagi; inoltre, altri temporali stanno interessando la Ciociaria, dove anche qui si sono già raggiunti fino a 30mm di pioggia.
Aggiornamento 15 AGOSTO 2018 ore 16:30
L'instabilità si concentra sulle regioni centro-meridionali e nelle ore pomeridiane della giornata di Ferragosto si registrano diversi temporali, anche forti, che interessano soprattutto Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Lucania, Sicilia ed entroterra sardo. In Abruzzo nel Chietino i forti temporali che si sono sviluppati dal pomeriggio hanno provocato allagamenti e sono stati accompagnati da grandine anche di grandi dimensioni. Fenomeni sconfinati al Lazio e tuoni fino alla Capitale.
La perturbazione non ha risparmiato il basso versante adriatico, con diffusi temporali che si sono scaricati in Puglia rovinando il pomeriggio di Ferragosto e colpendo soprattutto la zona di Bari, dove in poche decine di minuti gli accumuli pluviometrici hanno superato localmente i 40mm.
Bersagliata dai temporali la Sicilia, specie tra Messinese e Catanese, con violenti fenomeni anche grandinigeni ed accumuli pluviometrici di oltre 40mm alle pendici dell'Etna e sulla costa tirrenica del Messinese, accompagnate da forti raffiche di vento e chicchi di grandine talmente insistenti che sono riusciti in molti casi ad inoltrarsi all'interno delle abitazioni.
PROSSIME ORE. Temporali su Marche e Abruzzo oltre che sulla Puglia con fenomeni anche di forte intensità, ma tendendo ad attenuarsi su tutto l'Adriatico entro sera. Nel pomeriggio però riusciranno a sconfinare dall'Abruzzo al Lazio, specie centro-meridionale e interno, mentre i fenomeni in atto sul basso Tirreno sconfineranno rapidamente alla Calabria ionica e in Sicilia al Catanese, attenuandosi temporaneamente in serata, seguiti da una possibile recrudescenza nella notte su nord Sicilia e bassa Calabria tirrenica.
Aggiornamento 15 AGOSTO 2018 ore 12:00
SITUAZIONE. La perturbazione si concentra al Centro-Sud e al Nord il tempo è in miglioramento, ad eccezione però degli ultimi temporali che stanno ancora interessando la Romagna con fenomeni che risultano anche intensi sul Ravennate, dove gli accumuli pluviometrici dalla mezzanotte riescono localmente a superare i 50mm.
Il grosso del maltempo è dunque al Centro-Sud, con piogge e temporali che si sono spostati nella notte dal Lazio alle regioni meridionali tirreniche ed accumuli pluviometrici di oltre 20mm nella zona intorno a Roma, oltre 25mm in Sicilia sulla costa tirrenica del Messinese. Dopo gli alberi caduti nel pomeriggio di martedì a Roma, sradicati dalle raffiche di vento, è toccato anche al Frusinate subire alcuni danni per la caduta di alcune strutture mobili crollate sotto le raffiche di vento a Veroli e Ferentino, sempre in provincia di Frosinone. Poi nella notte la recrudescenza dei fenomeni e il loro spostamento verso Campania, Calabria e nord Sicilia.
Altri temporali interessano all'alba di Ferragosto la costa settentrionale pugliese in Sardegna la Costa Smeralda, ma si tratta di fenomeni più deboli ed isolati.
PROSSIME ORE. I temporali in atto sulla Romagna scivoleranno rapidamente verso Marche e Abruzzo e altrettanto velocemente si porteranno fino alla Puglia con fenomeni anche di forte intensità, ma tendendo ad attenuarsi su tutto l'Adriatico entro sera. Nel pomeriggio però riusciranno a sconfinare dall'Abruzzo al Lazio, specie centro-meridionale e interno, mentre i fenomeni in atto sul basso Tirreno sconfineranno rapidamente alla Calabria ionica e in Sicilia al Catanese, attenuandosi temporaneamente in serata, seguiti da una possibile recrudescenza nella notte su nord Sicilia e bassa Calabria tirrenica.
Aggiornamento 14 AGOSTO 2018 ore 11:50
FORTI TEMPORALI SU LIGURIA E TOSCANA - nelle ultime ore la perturbazione che ieri è risultata attiva sulle regioni settentrionali si sta propagando anche su quelle centrali. Nella notte e al primo mattino temporali anche di forte intensità hanno interessato la Liguria e la Toscana, con cumulate fino a 30-50mm. Le aree più interessate sono state la Lunigiana, il Livornese, l'Elba, la Maremma toscana, Savonese, Cinque Terre e Spezzino. Proprio sul savonese si sono raggiunti picchi fino a 100mm in breve tempo nelle località Albissola Marina e Quiliano. Delle piogge hanno anche interessato il Friuli, l'Umbria e l'alto Lazio. Nel frattempo la nuvolosità è aumentata anche su Romagna e Marche, dove si segnalano i primi rovesci. I temporali hanno raggiunto anche l'alto viterbese, con cumulate fino a 40 mm a Bolsena.
PREVISIONE PROSSIME ORE - nelle prossime ore l'instabilità dilagherà su tutto il Centro, Emilia Romagna e Triveneto con sviluppo di temporali entro il pomeriggio che potranno risultare intensi, accompagnati da forti raffiche di vento e locali grandinate. Qualche fenomeno possibile anche su Alpi piemontesi e lombarde con marginale interessamento delle pianure adiacenti. Il fronte temporalesco si estenderà entro sera anche sulle regioni meridionali e sulla Sardegna anche qui con fenomeni a tratti forti. Entro fine giornata si completerà così il Break dell'Estate accompagnato da una generale rinfrescata. Ai fenomeni temporaleschi sarà accompagnato anche un sensibile calo delle temperature e avranno il beneficio di smorzare l'afa persistente ormai da giorni.
13 AGOSTO 2018: Nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 i primi temporali prefrontali hanno già iniziato a scaricarsi su alcune zone del Nordovest, in particolare in Piemonte sulle zone settentrionali, tra Canavese, Biellese, Verbano e Novarese, in Liguria sul Genovese, dove dall'alba è in corso un temporale che ha già scaricato oltre 20mm di pioggia sulla zona ovest della città. Contemporaneamente le prime piogge legate al fronte vero e proprio iniziano a bagnare le Alpi occidentali al confine con la Francia.
Ma anche nel pomeriggio di ieri si è assistito a locali fenomeni di instabilità al Nord, con forti temporali in Lombardia su Milano e Cremona, dove si sono scaricati intensi fenomeni accompagnati localmente da grandine, colpi di vento e downburst, anche se dalla sera si sono esauriti.
Temporali sparsi hanno coinvolto nel pomeriggio di domenica anche l'Emilia e qua e là la dorsale centro-meridionale, anche in questo caso con esaurimento dei fenomeni verso sera.
PROSSIME ORE. Attenzione centrata sull'evoluzione per oggi, a causa dell'attesa perturbazione che sta facendo il suo ingresso in Italia a partire dal Nordovest. Già nel corso del mattino le piogge andranno intensificandosi a partire dalle Alpi occidentali, con rovesci e temporali che dal pomeriggio risulteranno anche intensi dapprima su Valle d'Aosta e ovest Piemonte, poi su alto Piemonte e centro-nord Lombardia. In serata peggiora anche su parte del Triveneto, con fenomeni anche intensi su Trentino, Alto Adige, alto Veneto e Friuli. La perturbazione non raggiungerà il Centro-Sud, dove il tempo rimarrà più soleggiato, a parte qualche locale temporale pomeridiano o preserale su dorsale centrale e zone interne delle isole maggiori.
Il minimo di pressione collegato con la perturbazione giunta dalla Scandinavia si sposta sull'alto Adriatico e il fronte tende a traslare verso i Balcani. Ma è ancora in grado di influenzare il tempo su parte d'Italia, in particolare sul medio Adriatico e localmente sul basso Tirreno, con piogge e temporali che si concentrano in particolar modo sull'Abruzzo, con coinvolgimento soprattutto del litorale vastese. Qualche rovescio o temporale in atto anche su Marche, Umbria e Lazio, oltre che qua e là sul basso Tirreno sulle coste della Calabria. Netto miglioramento invece al Nordovest con cieli sereni e tersi.
Aggiornamento 26 AGOSTO 2018 ore 12:00
La perturbazione giunta dalla Scandinavia si è concentrata nelle ultime ore sul Triveneto, in Emilia e su parte delle regioni centrali, dando luogo a condizioni di maltempo con fenomeni a tratti anche violenti. Nella serata di sabato 25 un nubifragio si è scaricato su Genova tanto che è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco per alcuni allagamenti in città e smottamenti verificatisi nel primo entroterra, ma fortunatamente non si sono avute ripercussioni sul letto del Polcevera, dove sono in corso i lavori di rimozione del Ponte Morandi.
Il maltempo nella notte si è concentrato su Triveneto ed Emilia Romagna con piogge e temporali anche intensi, soprattutto in Friuli, dove gli accumuli pluviometrici su alcune zone del Pordenonese raggiungono i 60mm, concentrati in poche decine di minuti. La neve è scesa sulle Alpi orientali localmente anche sotto i 1200m. Allagamenti nella serata di sabato in Romagna per un forte nubifragio.
Al Nordovest invece sono già subentrate ampie schiarite, che hanno provocato però un calo delle temperature minime, scese anche fino a 11°C nel Torinese, in montagna si segnalano minime fino a 6°C a Bardonecchia (1300m), in Valle d'Aosta 1°C a 1700m sulle vallate meridionali. Al Centro Italia il fronte si è spinto fin su Toscana, Umbria e Marche, anche se con fenomeni meno intensi.
PROSSIME ORE. La perturbazione scandinava mollerà gradualmente la presa al Nordest dove i fenomeni si attenueranno e giungeranno graduali schiarite (già in atto al Nordovest), poi toccherà anche all'Emilia Romagna andare verso un miglioramento nel pomeriggio, mentre il fronte si concentrerà sul medio versante adriatico con piogge e temporali a tratti forti che raggiungeranno anche l'alta Puglia in serata. Sul resto del Sud qualche pioggia in arrivo sulle regioni basso tirreniche.
Aggiornamento 25 AGOSTO 2018 ore 11:00
Come nelle attese la perturbazione pilotata dalla vasta depressione presente sulla Scandinavia ha raggiunto lo Stivale a partire dalle regioni settentrionali, con piogge e temporali anche di forte intensità. E' rimasto in ombra pluviometrica praticamente tutto il Nordovest, ma dalla Lombardia verso est si è assistito a fenomeni localmente violenti sulle aree alpine e su quelle pianeggianti in prossimità di esse.
In Lombardia si segnalano rovesci e temporali che hanno preso di mira Varesotto, Lecchese, alto Milanese, Brianza, Prealpi bergamasche e bresciane, con accumuli pluviometrici fino a 50mm nella notte. Fenomeni intensi non hanno risparmiato tratti delle Alpi orientali, in particolare il Trentino, ma anche l'alta pianura vicentina e le Venezie. A secco il resto del Nord, ad eccezione del Levante Ligure.
Il fronte si è velocemente esteso all'alta Toscana, innescando forti acquazzoni che hanno prodotto accumuli pluviometrici fino a 70mm sulla Versilia. Situazione d'attesa sul resto d'Italia, ma all'estremo Sud è ancora in vita la residua circolazione instabile causa dei nubifragi degli ultimi giorni, con piogge e temporali su nord Sicilia, bassa Calabria e tratti della Puglia e nuovi allagamenti all'alba sul Messinese.
PROSSIME ORE. La perturbazione agirà al Nord su Lombardia e Triveneto con piogge e temporali anche forti, specie in serata, quando si propagheranno a parte del Piemonte e all'Emilia Romagna. Al Centro temporali nel pomeriggio sulla Toscana interna, come su gran parte della dorsale appenninica e fenomeni in locale sconfinamento serale alla costa marchigiana. Al Sud piogge e qualche temporale su Messinese, bassa Calabria e Salento, al pomeriggio anche sulle zone interne peninsulari ma fenomeni in generale attenuazione in serata.
Aggiornamento 24 AGOSTO 2018 ore 11:00
NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI IN SICILIA
Tra tutte le regioni quella più colpita dall'instabilità delle ultime ore è la Sicilia, alle prese con forti temporali che hanno coinvolto soprattutto il Palermitano nella giornata di giovedì 23. Le piogge in zona sono proseguite anche tra sera e notte, ma fortunatamente la loro intensità è diminuita. Non è bastato però per alleviare i disagi che si sono verificati. La zona di Mondello è quella che ha subito i danni più rilevanti. Gli accumuli pluviometrici superano in alcune stazioni i 60mm nelle ultime 24 ore, troppo per i corsi d'acqua, la cui manutenzione lascia a desiderare, che sono esondati in alcuni punti trascinandosi dietro detriti e rifiuti e accumulandoli per strada. Diversi allagamenti segnalati in zona a strade scantinati. Interessate anche la zona nord di Palermo, Partanna, Valdesi, Sferracavallo e l'autostrada Palermo-Mazara del Vallo.
TEMPORALI ANCHE SUL RESTO D'ITALIA
I temporali del pomeriggio-sera di giovedì non hanno risparmiato la Sardegna e altre zone d'Italia, specie lungo la dorsale appenninica e a ridosso dell'arco alpino. Un forte temporale nella serata di giovedì ha raggiunto Roma coinvolgendo soprattutto la zona a sud della città, con numerose fulminazioni che si sono viste nitidamente anche dal litorale.
Maltempo anche su parte del Nord nella serata di giovedì, in particolare nel Varesotto e a Biella, sull'alto Piemonte, dove un forte temporale intorno alle ore 22 si è scaricato sulla città accompagnato da intense e numerose fulminazioni. Un fulmine è caduto sul tetto della filatura Caligaris a Valdengo innescando un incendio che ha coinvolto l'intera struttura. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.
METEO PROSSIME ORE
Sicilia ancora nel mirino dei temporali, con fenomeni che si intensificheranno nel corso del mattino sulla sponda settentrionale dell'isola concentrandosi in giornata soprattutto tra Trapanese e Palermitano. Temporali dal pomeriggio sulla dorsale appenninica centro-meridionale, specie sul settore calabrese, con sconfinamenti alla costa tirrenica. Al Nord peggioramento tra pomeriggio e sera sulle Alpi, specie centro-orientali, con piogge e temporali che in serata sconfineranno a gran parte delle pianure, specie a nord del Po.
Aggiornamento 20 AGOSTO 2018 ore 16:30
Anche nel pomeriggio di oggi, lunedì 20, diffusi temporali si sono innescati in prossimità dell'arco alpino ma soprattutto al Centro-Sud, seguendo la dorsale appenninica dalla Toscana fino alla Calabria. In Abruzzo, a L'Aquila, anche oggi si è scaricato un intenso temporale che in alcune decine di minuti ha scaricato oltre 40mm di pioggia, facendo scendere il termometro da 24 a 18°C. Temporali anche nell'entroterra laziale che si sono spinti fino a lambire parte delle coste centro-meridionali, mentre una decisa grandinata ha interessato i settori nordorientali di Roma, con chicchi grandi come noci e temperatura crollata in mezz'ora da 36 a 23°C, creando diversi disagi alla circolazione per la caduta di alberi.
Temporali e locali grandinate inoltre su gran parte di Campania, Calabria e Basilicata, con frequenti sconfinamenti alle coste tirreniche. Temporali con grandine inoltre in Puglia nel Foggiano, in Sardegna su parte dell'entroterra con sconfinamenti alle coste occidentali ed accumuli pluviometrici anche di una quarantina di millimetri sul Sassarese. A Ferrandina, nel Materano, diversi alberi sono caduti sulla SS407, sradicati dalle forti raffiche di vento e dalle piogge torrenziali.
Aggiornamento 20 AGOSTO 2018 ore 8:30
Dal pomeriggio inoltrato di domenica 19 fino all'alba di oggi, lunedì 20, diversi sono stati gli episodi temporaleschi anche di forte intensità che si sono scaricati su buona parte del Centro-Sud Italia, isole comprese. A partire dai nubifragi accompagnati da grandine in Abruzzo sull'Aquilano, così come nel Matese (Molise). Proprio a L'Aquila domenica pomeriggio si è scatenato un violento temporale che ha provocato ingenti allagamenti a strade, sottopassi e scantinati, tanto che per far fronte alla situazione si è dovuti intervenire con tre pompe idrovore per abbassare il livello dell'acqua sulle strade ed è stato aperto il COC, Centro Operativo Comunale.
A Campitello Matese (CB) il forte temporale è stato accompagnato da un'intensa grandinata che ha ricoperto strade e prati di bianco, tanto da creare un paesaggio che ricordava la stagione invernale.
In serata poi i fenomeni sulla dorsale peninsulare si sono attenuati, ma sono proseguiti invece sulle isole maggiori, soprattutto in Sicilia, in particolare sul versante settentrionale dell'isola affacciato al Tirreno. Nel Palermitano per tutta la notte si sono susseguiti temporali anche di forte intensità, con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono i 60mm nella zona di Cefalù.
PROSSIME ORE. La Sicilia continuerà ad essere interessata da temporali, che nel pomeriggio si concentreranno sulle zone interne risultando localmente anche intensi, con sconfinamenti alla costa ionica. Temporali inoltre sulle zone interne sarde, con sconfinamenti alla costa occidentale e a quella meridionale. Temporali diffusi si innescheranno dal pomeriggio lungo la dorsale appenninica dal settore laziale-abruzzese verso sud, anche forti su Campania, Lucania e Calabria, con frequente interessamento delle coste tirreniche. Qualche fenomeno atteso sulla Puglia interna. Temporali diurni infine sull'arco alpino, con sconfinamenti alle Prealpi lombardo-venete e trentine.
Aggiornamento 17 AGOSTO 2018 ore 17:05
Alta giornata caratterizzata da spiccata instabilità su gran parte delle regioni del Centro-Sud Italia, con numerose celle temporalesche che stanno interessando tutta la dorsale appenninica dalle basse Marche alla Calabria e i settori interni di Sicilia e Sardegna; acquazzoni fin verso le coste del Salento (punte di 20-30mm in zona Gallipoli e Santa Maria di Leuca), Crotonese, Reggino, Catanese, Messinese, Cagliaritano, Nuorese ed entroterra di Olbia-Tempio. Intenso temporale con grandine anche a Roma, dove si registrano anche punte di 50mm di pioggia in pieno centro; segnalate forti raffiche di vento discendenti dalle nubi temporalesche, con locali disagi; inoltre, altri temporali stanno interessando la Ciociaria, dove anche qui si sono già raggiunti fino a 30mm di pioggia.
Aggiornamento 15 AGOSTO 2018 ore 16:30
L'instabilità si concentra sulle regioni centro-meridionali e nelle ore pomeridiane della giornata di Ferragosto si registrano diversi temporali, anche forti, che interessano soprattutto Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Lucania, Sicilia ed entroterra sardo. In Abruzzo nel Chietino i forti temporali che si sono sviluppati dal pomeriggio hanno provocato allagamenti e sono stati accompagnati da grandine anche di grandi dimensioni. Fenomeni sconfinati al Lazio e tuoni fino alla Capitale.
La perturbazione non ha risparmiato il basso versante adriatico, con diffusi temporali che si sono scaricati in Puglia rovinando il pomeriggio di Ferragosto e colpendo soprattutto la zona di Bari, dove in poche decine di minuti gli accumuli pluviometrici hanno superato localmente i 40mm.
Bersagliata dai temporali la Sicilia, specie tra Messinese e Catanese, con violenti fenomeni anche grandinigeni ed accumuli pluviometrici di oltre 40mm alle pendici dell'Etna e sulla costa tirrenica del Messinese, accompagnate da forti raffiche di vento e chicchi di grandine talmente insistenti che sono riusciti in molti casi ad inoltrarsi all'interno delle abitazioni.
PROSSIME ORE. Temporali su Marche e Abruzzo oltre che sulla Puglia con fenomeni anche di forte intensità, ma tendendo ad attenuarsi su tutto l'Adriatico entro sera. Nel pomeriggio però riusciranno a sconfinare dall'Abruzzo al Lazio, specie centro-meridionale e interno, mentre i fenomeni in atto sul basso Tirreno sconfineranno rapidamente alla Calabria ionica e in Sicilia al Catanese, attenuandosi temporaneamente in serata, seguiti da una possibile recrudescenza nella notte su nord Sicilia e bassa Calabria tirrenica.
Aggiornamento 15 AGOSTO 2018 ore 12:00
SITUAZIONE. La perturbazione si concentra al Centro-Sud e al Nord il tempo è in miglioramento, ad eccezione però degli ultimi temporali che stanno ancora interessando la Romagna con fenomeni che risultano anche intensi sul Ravennate, dove gli accumuli pluviometrici dalla mezzanotte riescono localmente a superare i 50mm.
Il grosso del maltempo è dunque al Centro-Sud, con piogge e temporali che si sono spostati nella notte dal Lazio alle regioni meridionali tirreniche ed accumuli pluviometrici di oltre 20mm nella zona intorno a Roma, oltre 25mm in Sicilia sulla costa tirrenica del Messinese. Dopo gli alberi caduti nel pomeriggio di martedì a Roma, sradicati dalle raffiche di vento, è toccato anche al Frusinate subire alcuni danni per la caduta di alcune strutture mobili crollate sotto le raffiche di vento a Veroli e Ferentino, sempre in provincia di Frosinone. Poi nella notte la recrudescenza dei fenomeni e il loro spostamento verso Campania, Calabria e nord Sicilia.
Altri temporali interessano all'alba di Ferragosto la costa settentrionale pugliese in Sardegna la Costa Smeralda, ma si tratta di fenomeni più deboli ed isolati.
PROSSIME ORE. I temporali in atto sulla Romagna scivoleranno rapidamente verso Marche e Abruzzo e altrettanto velocemente si porteranno fino alla Puglia con fenomeni anche di forte intensità, ma tendendo ad attenuarsi su tutto l'Adriatico entro sera. Nel pomeriggio però riusciranno a sconfinare dall'Abruzzo al Lazio, specie centro-meridionale e interno, mentre i fenomeni in atto sul basso Tirreno sconfineranno rapidamente alla Calabria ionica e in Sicilia al Catanese, attenuandosi temporaneamente in serata, seguiti da una possibile recrudescenza nella notte su nord Sicilia e bassa Calabria tirrenica.
Aggiornamento 14 AGOSTO 2018 ore 11:50
FORTI TEMPORALI SU LIGURIA E TOSCANA - nelle ultime ore la perturbazione che ieri è risultata attiva sulle regioni settentrionali si sta propagando anche su quelle centrali. Nella notte e al primo mattino temporali anche di forte intensità hanno interessato la Liguria e la Toscana, con cumulate fino a 30-50mm. Le aree più interessate sono state la Lunigiana, il Livornese, l'Elba, la Maremma toscana, Savonese, Cinque Terre e Spezzino. Proprio sul savonese si sono raggiunti picchi fino a 100mm in breve tempo nelle località Albissola Marina e Quiliano. Delle piogge hanno anche interessato il Friuli, l'Umbria e l'alto Lazio. Nel frattempo la nuvolosità è aumentata anche su Romagna e Marche, dove si segnalano i primi rovesci. I temporali hanno raggiunto anche l'alto viterbese, con cumulate fino a 40 mm a Bolsena.
PREVISIONE PROSSIME ORE - nelle prossime ore l'instabilità dilagherà su tutto il Centro, Emilia Romagna e Triveneto con sviluppo di temporali entro il pomeriggio che potranno risultare intensi, accompagnati da forti raffiche di vento e locali grandinate. Qualche fenomeno possibile anche su Alpi piemontesi e lombarde con marginale interessamento delle pianure adiacenti. Il fronte temporalesco si estenderà entro sera anche sulle regioni meridionali e sulla Sardegna anche qui con fenomeni a tratti forti. Entro fine giornata si completerà così il Break dell'Estate accompagnato da una generale rinfrescata. Ai fenomeni temporaleschi sarà accompagnato anche un sensibile calo delle temperature e avranno il beneficio di smorzare l'afa persistente ormai da giorni.
13 AGOSTO 2018: Nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 i primi temporali prefrontali hanno già iniziato a scaricarsi su alcune zone del Nordovest, in particolare in Piemonte sulle zone settentrionali, tra Canavese, Biellese, Verbano e Novarese, in Liguria sul Genovese, dove dall'alba è in corso un temporale che ha già scaricato oltre 20mm di pioggia sulla zona ovest della città. Contemporaneamente le prime piogge legate al fronte vero e proprio iniziano a bagnare le Alpi occidentali al confine con la Francia.
Ma anche nel pomeriggio di ieri si è assistito a locali fenomeni di instabilità al Nord, con forti temporali in Lombardia su Milano e Cremona, dove si sono scaricati intensi fenomeni accompagnati localmente da grandine, colpi di vento e downburst, anche se dalla sera si sono esauriti.
Temporali sparsi hanno coinvolto nel pomeriggio di domenica anche l'Emilia e qua e là la dorsale centro-meridionale, anche in questo caso con esaurimento dei fenomeni verso sera.
PROSSIME ORE. Attenzione centrata sull'evoluzione per oggi, a causa dell'attesa perturbazione che sta facendo il suo ingresso in Italia a partire dal Nordovest. Già nel corso del mattino le piogge andranno intensificandosi a partire dalle Alpi occidentali, con rovesci e temporali che dal pomeriggio risulteranno anche intensi dapprima su Valle d'Aosta e ovest Piemonte, poi su alto Piemonte e centro-nord Lombardia. In serata peggiora anche su parte del Triveneto, con fenomeni anche intensi su Trentino, Alto Adige, alto Veneto e Friuli. La perturbazione non raggiungerà il Centro-Sud, dove il tempo rimarrà più soleggiato, a parte qualche locale temporale pomeridiano o preserale su dorsale centrale e zone interne delle isole maggiori.
CRONACA METEO: NUBIFRAGI, GRANDINE E FORTI RAFFICHE DI VENTO AL NORD. SITUAZIONE E PREVISIONI
Aggiornamento 10 AGOSTO 2018 ore 11:00
Il parziale cedimento dell'alta pressione ha permesso il passaggio di un rapido fronte tra il pomeriggio di giovedì 9 e la notte su venerdì 10 sul Nord Italia. I primi fenomeni si sono attivati al Nordovest, con piogge e temporali che non hanno risparmiato nemmeno la costa ligure di Ponente e si sono gradualmente estesi verso est coinvolgendo un po' tutte le regioni. I primi disagi sono giunti nel tardo pomeriggio nel basso Piemonte, a causa di un violento temporale nell'Astigiano che ha provocato una rapida piena del fiume Belbo, oltre a colate di fango sulle strade, per accumuli pluviometrici anche superiori a 100mm in un'ora.
Poi il fulcro del maltempo ha raggiunto l'Emilia Romagna coinvolgendo soprattutto le zone lungo il Po ma anche il bolognese. Forti temporali si sono scaricati sul Ferrarese in serata, con downburst nella zone di Cento, grandine e diversi allagamenti.
Diffusi temporali hanno interessato anche la Lombardia, Veneto e Trentino, solo dalla mezzanotte accumulati quasi 50mm di pioggia nel Lecchese.
PROSSIME ORE. Il fronte si allontana verso levante, ma al suo seguito è attesa una nuova formazione di temporali pomeridiani qua e là su parte d'Italia, in particolare in prossimità delle zone alpine con locali sconfinamenti alla Pianura Padana centro-orientale. Temporali diurni attesi anche sulla dorsale appenninica, specie laziale-abruzzese, campano-lucano e Daunia. Possibili temporali infine sulle zone interne delle isole, specie sarde.
Aggiornamento 8 AGOSTO 2018 ore 10:00
Tra il pomeriggio e la sera di martedì 7 si sono sviluppati nuovi fenomeni temporaleschi su parte dell'Italia che sono risultati localmente di forte intensità. In particolare temporali anche forti e grandinigeni hanno coinvolto nel tardo pomeriggio la dorsale centrale, soprattutto tra Toscana ed Umbria. Qui si sono avuti fenomeni molto intensi a carattere locale, con un violento downburst nei dintorni di Firenze e conseguenti cadute di alberi, allagamenti nel centro della città e numerosi interventi dei Vigili del Fuoco per ripristinare le situazioni più gravi.
Poco dopo i fenomeni più instabili si sono attivati al Nordovest. Qui infiltrazioni di aria umida dall'Europa occidentale hanno dato vita ad una serata di rovesci localmente violenti su alto Piemonte, Valle d'Aosta meridionale e settore nordoccidentale lombardo, con piogge e temporali accompagnati da raffiche di vento e diverse fulminazioni.
PROSSIME ORE. Pausa in mattinata, ma dal pomeriggio è attesa la consueta formazione di rovesci e temporali sparsi sulle zone di montagna con interessamento dell'arco alpino, dove si svilupperanno fenomeni sparsi e locali sconfinamenti serali alle pianure piemontesi e lombardo-venete. Temporali pomeridiani su gran parte della dorsale appenninica con sconfinamenti all'entroterra laziale. Coinvolte dall'instabilità diurna anche le isole maggiori, con temporali attesi soprattutto sulle zone interne.
Aggiornamento 7 AGOSTO 2018 ore 20:20
Come di consueto dal pomeriggio si sono attivati diversi temporali su gran parte delle zone interne dell'Italia. Non tanto in prossimità dell'arco alpino, dove si è avuto solo qualche focolaio sparso, un po' più frequente su Prealpi Venete e adiacenti pianure. Ma soprattutto sulla dorsale appenninica, con rovesci e temporali anche grandinigeni sul settore emiliano e sconfinamenti alla pianura tra Parma e Reggio.
Temporali anche su interne toscane, Umbria, interne marchigiane, laziali ed abruzzesi, con accumuli anche oltre 20mm in alcune decine di minuti. Qualche temporale sulla dorsale meridionale, ma in Sardegna si sono sviluppati temporali anche forti sulle zone interne con sconfinamenti al Cagliaritano e alle coste occidentali ed accumuli localmente superiori a 30mm.
PROSSIME ORE. Qualche temporale al Nord tra Alpi e alta Pianura Padana, in esaurimento dalla notte, rovesci e temporali residui lungo la dorsale appenninica con fenomeni più frequenti su quella centro-settentrionale, ma anche in questo caso entro il sopraggiungere della notte andranno esaurendosi. Temporali in Sardegnain graduale attenuazione entro la notte, ad eccezione di qualche residuo fenomeno che insisterà sul Cagliaritano. Variabilità in Sicilia con qualche pioggia sul settore occidentale.
Aggiornamento 7 AGOSTO 2018 ore 11:00
Nel corso del pomeriggio di lunedì 6 intensi temporali si sono attivati a partire dall'arco alpino, dando luogo anche a nubifragi. Uno di questi si è scatenato in Valle d'Aosta ed ha provocato una gigantesca frana non lontano da Courmayeur, alle pendici del Monte Bianco. Un importante smottamento ha provocato l'esondazione di un torrente in Val Ferret attivando una colata di detriti che ha inghiottito diverse auto, tra cui quella in cui si trovavano due turisti milanesi che hanno perso la vita.
Contemporaneamente altri temporali si sono spinti verso la pianura piemontese e hanno dato luogo a violente grandinate a Torino, dove alcune strade sono state allagate e sono caduti chicchi di grandine di dimensione di alcuni centimetri.
Altri temporali hanno interessato anche il resto dell'arco alpino fino al settore veneto, ma è dalla tarda serata di lunedì 6 che nuovi fenomeni di una certa intensità hanno preso consistenza tra Piemonte e Lombardia. In questo caso si sono avuti temporali e acquazzoni dal Canavese, Biellese e Verbano verso est, fino a Comasco e Lecchese, dove in poche decine di minuti gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto i 50mm. Forti temporali anche più ad est, fino alle valli bergamasche, ma con accumuli più contenuti e fenomeni che hanno subito un generale esaurimento nella notte.
PROSSIME ORE. Dopo la tregua in corso in mattinata, nuovi temporali si attiveranno dal pomeriggio. Fenomeni attesi sull'arco alpino a partire da quello occidentale in Valle d'Aosta, ma anche sulle vallate orientali lombarde, Trentino, Alto Adige e Dolomiti venete. Attesi sconfinamenti entro sera in pianura, specie su Piemonte e Veneto. Temporali previsti inoltre sull'Appennino centro-settentrionale, dal settore tosco-emiliano a quello laziale-abruzzese e più a sud tra Campania e Daunia. Possibili focolai temporaleschi su Sila e Salento. Attenzione alla Sardegna, dove sono previsti intensi temporali sulle zone interne con frequenti sconfinamenti alla costa occidentale. Fenomeni isolati, infine, sulle zone interne della Sicilia settentrionale.
Aggiornamento 5 AGOSTO 2018 ore 16.30
Forti temporali in Sicilia si sono sviluppati sin dalle prime ore pomeridiane, colpite un po' tutte le province interne con accumuli medi tra 25 e 30mm. Un vero e proprio nubifragio si è abbattuto poi tra Nisseno ed Ennese, con picchi superiori ai 60 mm. Fenomeni sono spesso sforati sulla costa in particolare quella settentrionale tra Palermo e Messina e quella ionica tra Catania e Siracusa. Alle porte di Palermo violento acquazzone ed allagamenti a Bagheria.
Molti temporali si sono formati anche sulla Calabria, la Basilicata, il Salento, la Campania meridionale e la Sardegna. Gli accumuli più consistenti sul Leccese con 26mm caduti a Gallipoli, altrove piogge comprese tra 5 e 10mm.
Situazione più tranquilla sul resto d'Italia con qualche temporale formatosi a ridosso delle Alpi, soprattutto occidentali con accumuli generalmente modesti sul versante italiano, il grosso era caduto in nottata.
Aggiornamento 5 AGOSTO 2018 ore 10:00
SITUAZIONE. Già nel tardo pomeriggio di sabato 4 intensi fenomeni hanno coinvolto parte delle isole maggiori, con temporali e nubifragi che si sono scaricati sulle zone interne della Sicilia ma anche al largo dell'isola, tanto che una grossa tromba marina è stata avvistata sull'isola di Pantelleria.
A più riprese anche la Sardegna è stata coinvolta da fenomeni anche violenti che hanno provocato disagi e allagamenti nel Cagliaritano, coinvolto nella serata di sabato da forti temporali e nubifragi che hanno trasformato alcune strade del centro della città in corsi d'acqua, accompagnati da colpi di vento.
I fenomeni hanno dato una temporanea tregua in tarda serata, ma nella notte su domenica sono ripresi anche con una certa insistenza, a causa di una cella temporalesca provenuta dal medio Tirreno che ha preso nuovamente di mira il settore meridionale dell'isola, fino all'alba.
Nella serata di sabato temporali diffusi hanno interessato inoltre parte delle zone alpine e prealpine e nella notte si sono estesi verso sud alle zone di pianura con coinvolgimento soprattutto del settore lombardo e locali sconfinamenti all'Emilia occidentale. Particolarmente colpita la zona prealpina lecchese, con accumuli pluviometrici che in alcune decine di minuti hanno raggiunto e localmente superato i 50mm, mentre fenomeni meno intensi sono sconfinati verso est a Trentino ed alto Veneto, verso ovest al Piemonte.
PROSSIME ORE. Sin dal mattino altri temporali insisteranno sul sud della Sardegna risultando anche violenti sul Cagliaritano, con sconfinamenti verso nord a parte del resto dell''isola. In giornata temporali a tratti intensi interesseranno inoltre la Sicilia, Calabria e Campania, con sconfinamenti alla costa tirrenica peninsulare. Temporali diurni attesi poi sulle zone interne della Puglia, in Basilicata e lungo la dorsale centrale, con sconfinamenti alle coste del basso Lazio. Instabilità pomeridiana piuttosto diffusa in prossimità delle zone alpine, con temporali e sconfinamenti entro sera a tratti delle pianure piemontesi e lombarde.
Aggiornamento 4 AGOSTO 2018 ore 11:00
SITUAZIONE. Dopo i forti temporali che ieri pomeriggio si sono scatenati al Centro-Sud colpendo in particolare i Castelli Romani, il Materano, Casertano, Ternano, l'Irpinia, Potentino, Catanzarese, Salento (qui con tornado a Casarano) ed entroterra siracusano, provocando anche alcuni danni, in serata la situazione di criticità è rientrata e i fenomeni si sono esauriti.
Nuovi temporali hanno preso forma però in prossimità dell'arco alpino e si sono spinti nella notte verso le adiacenti zone di pianura, risultando a tratti violenti sul settore lombardo. Sulle valli bresciane e bergamasche si registrano accumuli pluviometrici dalla mezzanotte che sfiorano localmente i 60mm, ma fenomeni abbastanza intensi hanno coinvolto anche l'alto Piemonte. Questi poi si sono spinti verso le adiacenti pianure, dissipandosi progressivamente nella loro discesa verso sud, a parte qualche fenomeno più intenso sul settore lombardo.
Non è bastato però per smorzare il caldo e l'afa che regnano di notte in pianura, mantenendo così le temperature minime ben superiori a 20°C in pianura da Nord a Sud. E intanto, proprio per le condizioni climatiche dell'ultimo periodo, si registranoalcune conseguenze nell'agricoltura, come nel Bresciano, dove i bovini risultano stressati al punto da non riuscire più a produrre le normali quantità di latte.
E dal primo mattino nuovi temporali stanno già aggredendo la costa tirrenica della Sardegna.
PREVISIONI. Si intensificheranno rapidamente i temporali in Sardegna divenendo già in mattinata diffusi e localmente violenti, specie sulle zone interne, attenuandosi poi dalla sera. Sul resto d'Italia nuovi temporali dal pomeriggio sull'arco alpino e sulle Prealpi con isolati sconfinamenti alle adiacenti pianure. Ma sarà soprattutto lungo la dorsale centro-meridionale che si svilupperanno i temporali più organizzati, dal settore umbro-laziale fino all'Aspromonte, ma anche sul Salento ed in Sicilia sull'entroterra, con frequenti sconfinamenti entro sera alla costa peninsulare tirrenica.
Aggiornamento 28 LUGLIO 2018 ore 17:00
Dopo la tregua del mattino nuovi temporali stanno prendendo forma nel corso del pomeriggio in prossimità delle zone alpine e di quelle appenniniche. Primi focolai dunque su Prealpi trentine e venete, oltre che sui confini friulani, qualche fenomeno in formazione anche sul Piemonte più occidentale. Ma al Nord è soprattutto sulla dorsale emiliana centro-occidentale che si stanno sviluppando i temporali più intensi, specie sull'Appennino Piacentino e su quello Parmense, dove localmente si registrano accumuli di 30mm. Si segnalano alcuni sconfinamenti in Lombardia all'Oltrepò Pavese e in Piemonte al Tortonese.
Qualche tuono sui Monti Sabatini fino alle porte di Roma e sul Frusinate, ma è sulla dorsale meridionale che si stanno innescando i temporali più forti. Tuona in maniera piuttosto decisa infatti sul Molise occidentale e Campania più interna, focolai temporaleschi inoltre in Basilicata e qua e là sulle zone interne della Puglia e sulla Sila.
Aggiornamento 27 LUGLIO 2018 ore 10:20
L'ultima ondata temporalesca che ha coinvolto l'Italia si è formata nel corso del pomeriggio di giovedì 26, si è intensificata con il passare delle ore ed è sfociata nella notte in fenomeni anche violenti e accompagnati da nubifragi che si sono scaricati su gran parte delle regioni nordoccidentali. Nella serata di ieri importanti celle temporalesche si sono gonfiate tra alto Piemonte e alta Lombardia e si sono successivamente estese verso sud, sospinte da un flusso di correnti settentrionali.
Al confine tra Piemonte e Lombardia si sono scatenati veri e propri nubifragi innescati da temporali localmente violenti, grandinigeni e accompagnati da colpi di vento. Un'autentica tempesta di fulmini è stata ben avvertita nel Novarese, al confine con la Lombardia, mentre un downburst si è scaricato a Galliate.
Poi i temporali si sono ulteriormente estesi verso sud e hanno coinvolto l'ovest dell'Emilia e il basso Piemonte. Sono risultati particolarmente attivi su parte dell'Astigiano, dove in poche decine di minuti si sono accumulati quasi 50mm di pioggia. Successivamente si sono ulteriormente portati più a sud, fino a valicare l'Appennino Ligure nella notte sconfinando alla costa.
Sul resto d'Italia si segnalano i residui temporali sull'Appennino laziale-abruzzese formatisi nel pomeriggio di giovedì ed esauritisi in serata, oltre a qualche temporale notturno nella notte sulla Calabria tirrenica.
PROSSIME ORE. Nuovi temporali dal pomeriggio in prossimità delle zone alpine con sconfinamenti preserali alla pianura piemontese. Temporali pomeridiani inoltre sull'Appennino Ligure e su quello occidentale dell'Emilia (localmente fin sulle aree adiacenti pianeggianti), ma soprattutto sulla dorsale meridionale con rovesci e temporali a tratti intensi sui settori molisani, campani, lucani, oltre che sulle zone interne della Puglia, in estensione a gran parte di beneventano, avellinese e casertano, localmente anche di forte intensità.
Aggiornamento 26 LUGLIO 2018 ore 11:00
Dal pomeriggio di mercoledì 25 i primi temporali hanno cominciato a generarsi in prossimità dei rilievi e, ora dopo ora, si sono gonfiati al punto che su alcune zone hanno assunto carattere di forte intensità dando luogo a grandinate e locali nubifragi. In particolare i fenomeni più importanti hanno colpito nella serata di mercoledì buona parte dell'arco alpino, con fenomeni intensi tra Alpi piemontesi e Valle d'Aosta, poi esauriti nella notte.
Poco dopo è toccato alle vallate lombarde orientali ricevere fenomeni di rilievo, con un breve ma intenso temporale in Valcamonica che in circa mezz'ora ha prodotto accumuli pluviometrici di oltre 20mm. Fenomeni che successivamente sono sconfinati alla pianura lombarda e dissolti in prossimità del Po. Contemporaneamente altri temporali localmente violenti hanno interessato le Prealpi venete sconfinando a pianure e costa.
Scendendo verso sud si segnalano i forti temporali che nella notte si sono scaricati sulla Calabria, coinvolgendo più direttamente il versante tirrenico. Proprio in Calabria, alle con i temporali per buona parte della giornata, una tromba marina è stata avvistata nel pomeriggio di mercoledì poco al largo di Palmì, in Provincia di Reggio Calabria.
PROSSIME ORE. Sarà soprattutto a partire dal pomeriggio di oggi, giovedì, che assisteremo alla formazione di nuovi temporali sulle Alpi occidentali, ma anche sul settore lombardo-veneto e su quello friulano, con sconfinamenti frequenti alla Pianura Padana e coinvolgimento anche dell'Emilia Romagna. Interessata gran parte della dorsale appenninica con fenomeni a tratti forti e grandinigeni tra Toscana, Umbria e Lazio, ma soprattutto in Calabria.
Aggiornamento 23 LUGLIO 2018 ore 16:30
Dalle ore pomeridiane la perturbazione si è concentrata sulle regioni meridionali ed in particolare sulla Puglia, dando vita ad autentici nubifragi. Temporali di forte intensità si sono scaricati sulle zone centro-settentrionali della regione, spesso a carattere grandinigeno con chicchi talmente grandi che hanno letteralmente distrutto i parabrezza di alcune automobili. A Canosa di Puglia (BT) si sono avuti importanti allagamenti con le strade che si sono rapidamente trasformate in torrenti in piena e in pochi minuti i pluviometri della zona hanno raccolto quasi 50mm di accumulo pluviometrico. Qui una persona è stata salvata da alcuni passanti e strappata alla furia delle acque mentre era rimasta intrappolata sotto un'auto.
Nel frattempo si è riattivata una certa instabilità sul medio versante adriatico, a causa dell'ingresso di correnti settentrionali più fresche al seguito del fronte. Temporali sparsi si segnalano su dorsale marchigiana, Abruzzo e Molise, con alcuni sconfinamenti all'entroterra laziale. Particolarmente violenti i fenomeni nell'entroterra molisano: a Cercemaggiore (CB) strada allagate a causa degli intensi temporali e nubifragi, con alcune strade diventate cascate.
Aggiornamento 23 LUGLIO 2018 ore 11:30
La perturbazione continua a marciare verso sud lungo lo Stivale e ha ormai definitivamente abbandonato le regioni settentrionali. Si sta concentrando invece al Centro-Sud colpendo dalle Marche fino all'alta Puglia, con temporali anche intensi segnalati sulla zona del Gargano. Sul versante tirrenico tocca alla Campania ricevere i fenomeni più intensi, dalla costa fino all'entroterra al confine con Molise e Puglia.
La parte più avanzata del fronte raggiunge l'estremo Sud Italia, con rovesci e qualche temporale sparso tra Sicilia orientale e bassa Calabria, ma si tratta di fenomeni molto più blandi.
Aggiornamento 23 LUGLIO 2018 ore 8:30
Inserita in un canale depressionario centrato sulla Penisola Balcanica una perturbazione sta attraversando l'Italia e dopo aver interessato le regioni settentrionali si sta portando sul centro dello Stivale. Ne sono conseguiti piogge e temporali anche di forte intensità che nella notte si sono scaricati sulle regioni settentrionali, in particolare sul settore lombardo-veneto e su quello emiliano, con accumuli pluviometrici che hanno superato i 50mm e toccato i 60mm sul Delta del Po. Allagamenti segnalati sulla costa emiliana, in particolare sul Ravennate, dove nella serata di domenica si sono scaricati intensi temporali con ripercussioni sul Lido di Dante.
Flagellato da forti temporali domenica sera il Veneto, con nubifragi sul Padovano che hanno causato diversi allagamenti e black out, accompagnati da grossi chicchi di grandine sulla zona di Prato di Valle. Il maltempo ha portato alla cancellazione di molti voli allo scalo di Treviso, a causa dell'impossibilità di atterraggio dovuta ai forti temporali presenti nell'area.
Successivamente i fenomeni si sono estesi alle regioni centrali accanendosi su Toscana, Umbria e Marche ed assumendo anche carattere violento e grandinigeno, provocando nubifragi e locali allagamenti. Notevoli gli accumuli pluviometrici in Toscana, alle porte di Firenze, dove si toccano localmente i 60mm, mentre sull'Elba fenomeni ancora più intensi hanno favorito accumuli di 120mm dalla serata di domenica. Dall'alba di intensi temporali hanno raggiunto Lazio, Marche, Umbria e localmente Abruzzo innescando un nubifragio ad Ancona preceduto da numerose scariche di fulmini nella notte.
PROSSIME ORE. Il fronte si porterà velocemente verso il Sud in giornata, favorendo un miglioramento su gran parte delle regioni centro-settentrionali, salvo una recrudescenza dei fenomeni nel pomeriggio sulle Prealpi lombardo-venete. Temporali fino al primo pomeriggio su Marche, Abruzzo e basso Lazio, a tratti anche intensi ma tendenti ad esaurirsi entro sera. Piogge e rovesci temporaleschi anche violenti si concentreranno invece al Sud tra Puglia centro-settentrionale, Lucania, Campania e alta Calabria, ma risparmieranno bassa Calabria e Sicilia, fuori dal raggio d'azione della perturbazione.
Aggiornamento 22 LUGLIO 2018 ore 9:00
CRONACA METEO ITALIA, SABATO ALTRI NUBIFRAGI - Il Nord Italia continua a risentire della circolazione di aria umida alla base di condizioni di diffusa instabilità. Nella serata di sabato altri temporali hanno coinvolto in particolare il Nord Est risultando anche di forte intensità. Violenti temporali hanno interessato in particolare il Veneto con nubifragi tra padovano, rodigino e veneziano, accompagnati da vento e grandine. Un centinai io di interventi dei vigili del fuoco a Padova coinvolto da un violentissimo temporale; il vento ha sradicato alberi in gran parte della la città e nelle zone limitrofe, segnalati allagamenti in provincia.
Temporali hanno coinvolto l'imperiese e la zona di Forlì. Grandinate e nubifragi lungo l'appennino tosco emiliano. Nelle primissime ore del pomeriggio sono giunte segnalazioni di trombe marine dalle Cinque Terre (Corniglia e Vernazza) e dalla Versilia (Forte dei Marmi), su quest'ultima località il vortice ha investito anche la spiaggia con qualche danno.
Sul resto d'Italia c'è da segnalare il caldo con le minime elevate al Centro Sud e punte fino a 30°C sul Palermitano. Alle ore 01,00 il termometro su Palermo, complice i venti di Scirocco, si approssimava ai 35°C.
PREVISIONI METEO DOMENICA 22 - inizialmente buono su gran parte della Penisola salvo per nuvolosità sulle Tirreniche; la modesta instabilità sulla Calabia si andrà attenuando mentre qualche fenomeno è atteso in Toscana già in mattinata. Dal pomeriggio-sera sviluppo di temporali sui rilievi alpini e prealpini per l'approssimarsi di un nuovo impulso instabile con coinvolgimento anche delle pianure del Nord in modo irregolare. Fenomeni a tratti forti. Instabilità pomeridiana che si 'accenderà' sull'Appennino con interessamento anche del medio Adriatico. Nella notte peggiora al Centro. Picco del caldo atteso al Centro Sud con massime elevate soprattutto su Sicilia e Calabria con picchi fino a 40°C se non superiori sul catanese interno.
Aggiornamento 21 LUGLIO 2018 ore 12:00
Continua il Nord Italia a risentire delle condizioni di instabilità legate ad un cedimento della cupola anticiclonica. Rovesci e temporali interesseranno qua e là la Lombardia, la Liguria, il Trentino Alto Adige ed il Veneto. Nelle ultime ore temporali hanno interessato in particolare la Riviera di Levante, tra Genova e La Spezia con accumuli fino a 80mm. Il maltempo ha interessato Varese; una pianta è crollata in strada distruggendo un'auto. Per cause ancora in fase di accertamento una voragine di circa quattro metri di profondità si è aperta nel manto stradale ai lati della piazza.
Al Centro Italia c'è da segnalare il passaggio di un una nuvolosità medio alta e stratiforme con qualche goccia di pioggia tra Toscana, Umbria e Marche.
CRONACA METEO ITALIA - Una nuova ondata di maltempo al Nord si è abbattuta a partire dalla serata di venerdì 20 ad opera di una perturbazione in arrivo dalla Francia. Forti temporali, veri e propri nubifragi hanno interessato diverse zone, con intensa attività elettrica e grandine. Gli accumuli maggiori tra biellese, alessandrino, pavese e lodigiano (accumuli fino a 100mm) nonchè su alte pianure e prealpi lombarde (70-80mm). Fino a Un violento temporale ha interessato Monza e Brianza attorno alle ore 20; il fenomeno è stato caratterizzato da una fitta grandinata che ha imbiancato le strade di Vimercate. Alberi sradicati ad Arcore, rami caduti in provincia di Udine e Pordenone. Danni nell'astigiano. Violenti acquazzoni e grandine nella bergamasca, coinvolte in particolare la Val Seriana e la valle Imagna. Disagi sulla strada tra Clusone e Villa d'Igna ricoperti di detriti e terriccio portati dall'acqua. Nubifragi anche in Veneto e Piemonte dove una forte grandinata ha colpito Mondovì. Nelle ultime ore temporali stanno interessando la Riviera di Levante, tra Genova e La Spezia. Accumuli fino a 80mm.
METEO SABATO 21 ITALIA - Nelle prossime ore c'è da attendersi ancora altra instabilità al Nord con rovesci e temporali che saranno inizialmente più frequenti su alte pianure e Prealpi; in serata più diffusi e anche forti localmente sulle basse pianure. Non sono da escludersi locali nubifragi. Lambita anche l'Alta Toscana. Sul resto d'Italia sole prevalente e clima decisamente caldo, specie al Sud dove sono possibili picchi di temperatura di 36-38°C.
Il parziale cedimento dell'alta pressione ha permesso il passaggio di un rapido fronte tra il pomeriggio di giovedì 9 e la notte su venerdì 10 sul Nord Italia. I primi fenomeni si sono attivati al Nordovest, con piogge e temporali che non hanno risparmiato nemmeno la costa ligure di Ponente e si sono gradualmente estesi verso est coinvolgendo un po' tutte le regioni. I primi disagi sono giunti nel tardo pomeriggio nel basso Piemonte, a causa di un violento temporale nell'Astigiano che ha provocato una rapida piena del fiume Belbo, oltre a colate di fango sulle strade, per accumuli pluviometrici anche superiori a 100mm in un'ora.
Poi il fulcro del maltempo ha raggiunto l'Emilia Romagna coinvolgendo soprattutto le zone lungo il Po ma anche il bolognese. Forti temporali si sono scaricati sul Ferrarese in serata, con downburst nella zone di Cento, grandine e diversi allagamenti.
Diffusi temporali hanno interessato anche la Lombardia, Veneto e Trentino, solo dalla mezzanotte accumulati quasi 50mm di pioggia nel Lecchese.
PROSSIME ORE. Il fronte si allontana verso levante, ma al suo seguito è attesa una nuova formazione di temporali pomeridiani qua e là su parte d'Italia, in particolare in prossimità delle zone alpine con locali sconfinamenti alla Pianura Padana centro-orientale. Temporali diurni attesi anche sulla dorsale appenninica, specie laziale-abruzzese, campano-lucano e Daunia. Possibili temporali infine sulle zone interne delle isole, specie sarde.
Aggiornamento 8 AGOSTO 2018 ore 10:00
Tra il pomeriggio e la sera di martedì 7 si sono sviluppati nuovi fenomeni temporaleschi su parte dell'Italia che sono risultati localmente di forte intensità. In particolare temporali anche forti e grandinigeni hanno coinvolto nel tardo pomeriggio la dorsale centrale, soprattutto tra Toscana ed Umbria. Qui si sono avuti fenomeni molto intensi a carattere locale, con un violento downburst nei dintorni di Firenze e conseguenti cadute di alberi, allagamenti nel centro della città e numerosi interventi dei Vigili del Fuoco per ripristinare le situazioni più gravi.
Poco dopo i fenomeni più instabili si sono attivati al Nordovest. Qui infiltrazioni di aria umida dall'Europa occidentale hanno dato vita ad una serata di rovesci localmente violenti su alto Piemonte, Valle d'Aosta meridionale e settore nordoccidentale lombardo, con piogge e temporali accompagnati da raffiche di vento e diverse fulminazioni.
PROSSIME ORE. Pausa in mattinata, ma dal pomeriggio è attesa la consueta formazione di rovesci e temporali sparsi sulle zone di montagna con interessamento dell'arco alpino, dove si svilupperanno fenomeni sparsi e locali sconfinamenti serali alle pianure piemontesi e lombardo-venete. Temporali pomeridiani su gran parte della dorsale appenninica con sconfinamenti all'entroterra laziale. Coinvolte dall'instabilità diurna anche le isole maggiori, con temporali attesi soprattutto sulle zone interne.
Aggiornamento 7 AGOSTO 2018 ore 20:20
Come di consueto dal pomeriggio si sono attivati diversi temporali su gran parte delle zone interne dell'Italia. Non tanto in prossimità dell'arco alpino, dove si è avuto solo qualche focolaio sparso, un po' più frequente su Prealpi Venete e adiacenti pianure. Ma soprattutto sulla dorsale appenninica, con rovesci e temporali anche grandinigeni sul settore emiliano e sconfinamenti alla pianura tra Parma e Reggio.
Temporali anche su interne toscane, Umbria, interne marchigiane, laziali ed abruzzesi, con accumuli anche oltre 20mm in alcune decine di minuti. Qualche temporale sulla dorsale meridionale, ma in Sardegna si sono sviluppati temporali anche forti sulle zone interne con sconfinamenti al Cagliaritano e alle coste occidentali ed accumuli localmente superiori a 30mm.
PROSSIME ORE. Qualche temporale al Nord tra Alpi e alta Pianura Padana, in esaurimento dalla notte, rovesci e temporali residui lungo la dorsale appenninica con fenomeni più frequenti su quella centro-settentrionale, ma anche in questo caso entro il sopraggiungere della notte andranno esaurendosi. Temporali in Sardegnain graduale attenuazione entro la notte, ad eccezione di qualche residuo fenomeno che insisterà sul Cagliaritano. Variabilità in Sicilia con qualche pioggia sul settore occidentale.
Aggiornamento 7 AGOSTO 2018 ore 11:00
Nel corso del pomeriggio di lunedì 6 intensi temporali si sono attivati a partire dall'arco alpino, dando luogo anche a nubifragi. Uno di questi si è scatenato in Valle d'Aosta ed ha provocato una gigantesca frana non lontano da Courmayeur, alle pendici del Monte Bianco. Un importante smottamento ha provocato l'esondazione di un torrente in Val Ferret attivando una colata di detriti che ha inghiottito diverse auto, tra cui quella in cui si trovavano due turisti milanesi che hanno perso la vita.
Contemporaneamente altri temporali si sono spinti verso la pianura piemontese e hanno dato luogo a violente grandinate a Torino, dove alcune strade sono state allagate e sono caduti chicchi di grandine di dimensione di alcuni centimetri.
Altri temporali hanno interessato anche il resto dell'arco alpino fino al settore veneto, ma è dalla tarda serata di lunedì 6 che nuovi fenomeni di una certa intensità hanno preso consistenza tra Piemonte e Lombardia. In questo caso si sono avuti temporali e acquazzoni dal Canavese, Biellese e Verbano verso est, fino a Comasco e Lecchese, dove in poche decine di minuti gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto i 50mm. Forti temporali anche più ad est, fino alle valli bergamasche, ma con accumuli più contenuti e fenomeni che hanno subito un generale esaurimento nella notte.
PROSSIME ORE. Dopo la tregua in corso in mattinata, nuovi temporali si attiveranno dal pomeriggio. Fenomeni attesi sull'arco alpino a partire da quello occidentale in Valle d'Aosta, ma anche sulle vallate orientali lombarde, Trentino, Alto Adige e Dolomiti venete. Attesi sconfinamenti entro sera in pianura, specie su Piemonte e Veneto. Temporali previsti inoltre sull'Appennino centro-settentrionale, dal settore tosco-emiliano a quello laziale-abruzzese e più a sud tra Campania e Daunia. Possibili focolai temporaleschi su Sila e Salento. Attenzione alla Sardegna, dove sono previsti intensi temporali sulle zone interne con frequenti sconfinamenti alla costa occidentale. Fenomeni isolati, infine, sulle zone interne della Sicilia settentrionale.
Aggiornamento 5 AGOSTO 2018 ore 16.30
Forti temporali in Sicilia si sono sviluppati sin dalle prime ore pomeridiane, colpite un po' tutte le province interne con accumuli medi tra 25 e 30mm. Un vero e proprio nubifragio si è abbattuto poi tra Nisseno ed Ennese, con picchi superiori ai 60 mm. Fenomeni sono spesso sforati sulla costa in particolare quella settentrionale tra Palermo e Messina e quella ionica tra Catania e Siracusa. Alle porte di Palermo violento acquazzone ed allagamenti a Bagheria.
Molti temporali si sono formati anche sulla Calabria, la Basilicata, il Salento, la Campania meridionale e la Sardegna. Gli accumuli più consistenti sul Leccese con 26mm caduti a Gallipoli, altrove piogge comprese tra 5 e 10mm.
Situazione più tranquilla sul resto d'Italia con qualche temporale formatosi a ridosso delle Alpi, soprattutto occidentali con accumuli generalmente modesti sul versante italiano, il grosso era caduto in nottata.
Aggiornamento 5 AGOSTO 2018 ore 10:00
SITUAZIONE. Già nel tardo pomeriggio di sabato 4 intensi fenomeni hanno coinvolto parte delle isole maggiori, con temporali e nubifragi che si sono scaricati sulle zone interne della Sicilia ma anche al largo dell'isola, tanto che una grossa tromba marina è stata avvistata sull'isola di Pantelleria.
A più riprese anche la Sardegna è stata coinvolta da fenomeni anche violenti che hanno provocato disagi e allagamenti nel Cagliaritano, coinvolto nella serata di sabato da forti temporali e nubifragi che hanno trasformato alcune strade del centro della città in corsi d'acqua, accompagnati da colpi di vento.
I fenomeni hanno dato una temporanea tregua in tarda serata, ma nella notte su domenica sono ripresi anche con una certa insistenza, a causa di una cella temporalesca provenuta dal medio Tirreno che ha preso nuovamente di mira il settore meridionale dell'isola, fino all'alba.
Nella serata di sabato temporali diffusi hanno interessato inoltre parte delle zone alpine e prealpine e nella notte si sono estesi verso sud alle zone di pianura con coinvolgimento soprattutto del settore lombardo e locali sconfinamenti all'Emilia occidentale. Particolarmente colpita la zona prealpina lecchese, con accumuli pluviometrici che in alcune decine di minuti hanno raggiunto e localmente superato i 50mm, mentre fenomeni meno intensi sono sconfinati verso est a Trentino ed alto Veneto, verso ovest al Piemonte.
PROSSIME ORE. Sin dal mattino altri temporali insisteranno sul sud della Sardegna risultando anche violenti sul Cagliaritano, con sconfinamenti verso nord a parte del resto dell''isola. In giornata temporali a tratti intensi interesseranno inoltre la Sicilia, Calabria e Campania, con sconfinamenti alla costa tirrenica peninsulare. Temporali diurni attesi poi sulle zone interne della Puglia, in Basilicata e lungo la dorsale centrale, con sconfinamenti alle coste del basso Lazio. Instabilità pomeridiana piuttosto diffusa in prossimità delle zone alpine, con temporali e sconfinamenti entro sera a tratti delle pianure piemontesi e lombarde.
Aggiornamento 4 AGOSTO 2018 ore 11:00
SITUAZIONE. Dopo i forti temporali che ieri pomeriggio si sono scatenati al Centro-Sud colpendo in particolare i Castelli Romani, il Materano, Casertano, Ternano, l'Irpinia, Potentino, Catanzarese, Salento (qui con tornado a Casarano) ed entroterra siracusano, provocando anche alcuni danni, in serata la situazione di criticità è rientrata e i fenomeni si sono esauriti.
Nuovi temporali hanno preso forma però in prossimità dell'arco alpino e si sono spinti nella notte verso le adiacenti zone di pianura, risultando a tratti violenti sul settore lombardo. Sulle valli bresciane e bergamasche si registrano accumuli pluviometrici dalla mezzanotte che sfiorano localmente i 60mm, ma fenomeni abbastanza intensi hanno coinvolto anche l'alto Piemonte. Questi poi si sono spinti verso le adiacenti pianure, dissipandosi progressivamente nella loro discesa verso sud, a parte qualche fenomeno più intenso sul settore lombardo.
Non è bastato però per smorzare il caldo e l'afa che regnano di notte in pianura, mantenendo così le temperature minime ben superiori a 20°C in pianura da Nord a Sud. E intanto, proprio per le condizioni climatiche dell'ultimo periodo, si registranoalcune conseguenze nell'agricoltura, come nel Bresciano, dove i bovini risultano stressati al punto da non riuscire più a produrre le normali quantità di latte.
E dal primo mattino nuovi temporali stanno già aggredendo la costa tirrenica della Sardegna.
PREVISIONI. Si intensificheranno rapidamente i temporali in Sardegna divenendo già in mattinata diffusi e localmente violenti, specie sulle zone interne, attenuandosi poi dalla sera. Sul resto d'Italia nuovi temporali dal pomeriggio sull'arco alpino e sulle Prealpi con isolati sconfinamenti alle adiacenti pianure. Ma sarà soprattutto lungo la dorsale centro-meridionale che si svilupperanno i temporali più organizzati, dal settore umbro-laziale fino all'Aspromonte, ma anche sul Salento ed in Sicilia sull'entroterra, con frequenti sconfinamenti entro sera alla costa peninsulare tirrenica.
Aggiornamento 28 LUGLIO 2018 ore 17:00
Dopo la tregua del mattino nuovi temporali stanno prendendo forma nel corso del pomeriggio in prossimità delle zone alpine e di quelle appenniniche. Primi focolai dunque su Prealpi trentine e venete, oltre che sui confini friulani, qualche fenomeno in formazione anche sul Piemonte più occidentale. Ma al Nord è soprattutto sulla dorsale emiliana centro-occidentale che si stanno sviluppando i temporali più intensi, specie sull'Appennino Piacentino e su quello Parmense, dove localmente si registrano accumuli di 30mm. Si segnalano alcuni sconfinamenti in Lombardia all'Oltrepò Pavese e in Piemonte al Tortonese.
Qualche tuono sui Monti Sabatini fino alle porte di Roma e sul Frusinate, ma è sulla dorsale meridionale che si stanno innescando i temporali più forti. Tuona in maniera piuttosto decisa infatti sul Molise occidentale e Campania più interna, focolai temporaleschi inoltre in Basilicata e qua e là sulle zone interne della Puglia e sulla Sila.
Aggiornamento 27 LUGLIO 2018 ore 10:20
L'ultima ondata temporalesca che ha coinvolto l'Italia si è formata nel corso del pomeriggio di giovedì 26, si è intensificata con il passare delle ore ed è sfociata nella notte in fenomeni anche violenti e accompagnati da nubifragi che si sono scaricati su gran parte delle regioni nordoccidentali. Nella serata di ieri importanti celle temporalesche si sono gonfiate tra alto Piemonte e alta Lombardia e si sono successivamente estese verso sud, sospinte da un flusso di correnti settentrionali.
Al confine tra Piemonte e Lombardia si sono scatenati veri e propri nubifragi innescati da temporali localmente violenti, grandinigeni e accompagnati da colpi di vento. Un'autentica tempesta di fulmini è stata ben avvertita nel Novarese, al confine con la Lombardia, mentre un downburst si è scaricato a Galliate.
Poi i temporali si sono ulteriormente estesi verso sud e hanno coinvolto l'ovest dell'Emilia e il basso Piemonte. Sono risultati particolarmente attivi su parte dell'Astigiano, dove in poche decine di minuti si sono accumulati quasi 50mm di pioggia. Successivamente si sono ulteriormente portati più a sud, fino a valicare l'Appennino Ligure nella notte sconfinando alla costa.
Sul resto d'Italia si segnalano i residui temporali sull'Appennino laziale-abruzzese formatisi nel pomeriggio di giovedì ed esauritisi in serata, oltre a qualche temporale notturno nella notte sulla Calabria tirrenica.
PROSSIME ORE. Nuovi temporali dal pomeriggio in prossimità delle zone alpine con sconfinamenti preserali alla pianura piemontese. Temporali pomeridiani inoltre sull'Appennino Ligure e su quello occidentale dell'Emilia (localmente fin sulle aree adiacenti pianeggianti), ma soprattutto sulla dorsale meridionale con rovesci e temporali a tratti intensi sui settori molisani, campani, lucani, oltre che sulle zone interne della Puglia, in estensione a gran parte di beneventano, avellinese e casertano, localmente anche di forte intensità.
Aggiornamento 26 LUGLIO 2018 ore 11:00
Dal pomeriggio di mercoledì 25 i primi temporali hanno cominciato a generarsi in prossimità dei rilievi e, ora dopo ora, si sono gonfiati al punto che su alcune zone hanno assunto carattere di forte intensità dando luogo a grandinate e locali nubifragi. In particolare i fenomeni più importanti hanno colpito nella serata di mercoledì buona parte dell'arco alpino, con fenomeni intensi tra Alpi piemontesi e Valle d'Aosta, poi esauriti nella notte.
Poco dopo è toccato alle vallate lombarde orientali ricevere fenomeni di rilievo, con un breve ma intenso temporale in Valcamonica che in circa mezz'ora ha prodotto accumuli pluviometrici di oltre 20mm. Fenomeni che successivamente sono sconfinati alla pianura lombarda e dissolti in prossimità del Po. Contemporaneamente altri temporali localmente violenti hanno interessato le Prealpi venete sconfinando a pianure e costa.
Scendendo verso sud si segnalano i forti temporali che nella notte si sono scaricati sulla Calabria, coinvolgendo più direttamente il versante tirrenico. Proprio in Calabria, alle con i temporali per buona parte della giornata, una tromba marina è stata avvistata nel pomeriggio di mercoledì poco al largo di Palmì, in Provincia di Reggio Calabria.
PROSSIME ORE. Sarà soprattutto a partire dal pomeriggio di oggi, giovedì, che assisteremo alla formazione di nuovi temporali sulle Alpi occidentali, ma anche sul settore lombardo-veneto e su quello friulano, con sconfinamenti frequenti alla Pianura Padana e coinvolgimento anche dell'Emilia Romagna. Interessata gran parte della dorsale appenninica con fenomeni a tratti forti e grandinigeni tra Toscana, Umbria e Lazio, ma soprattutto in Calabria.
Aggiornamento 23 LUGLIO 2018 ore 16:30
Dalle ore pomeridiane la perturbazione si è concentrata sulle regioni meridionali ed in particolare sulla Puglia, dando vita ad autentici nubifragi. Temporali di forte intensità si sono scaricati sulle zone centro-settentrionali della regione, spesso a carattere grandinigeno con chicchi talmente grandi che hanno letteralmente distrutto i parabrezza di alcune automobili. A Canosa di Puglia (BT) si sono avuti importanti allagamenti con le strade che si sono rapidamente trasformate in torrenti in piena e in pochi minuti i pluviometri della zona hanno raccolto quasi 50mm di accumulo pluviometrico. Qui una persona è stata salvata da alcuni passanti e strappata alla furia delle acque mentre era rimasta intrappolata sotto un'auto.
Nel frattempo si è riattivata una certa instabilità sul medio versante adriatico, a causa dell'ingresso di correnti settentrionali più fresche al seguito del fronte. Temporali sparsi si segnalano su dorsale marchigiana, Abruzzo e Molise, con alcuni sconfinamenti all'entroterra laziale. Particolarmente violenti i fenomeni nell'entroterra molisano: a Cercemaggiore (CB) strada allagate a causa degli intensi temporali e nubifragi, con alcune strade diventate cascate.
Aggiornamento 23 LUGLIO 2018 ore 11:30
La perturbazione continua a marciare verso sud lungo lo Stivale e ha ormai definitivamente abbandonato le regioni settentrionali. Si sta concentrando invece al Centro-Sud colpendo dalle Marche fino all'alta Puglia, con temporali anche intensi segnalati sulla zona del Gargano. Sul versante tirrenico tocca alla Campania ricevere i fenomeni più intensi, dalla costa fino all'entroterra al confine con Molise e Puglia.
La parte più avanzata del fronte raggiunge l'estremo Sud Italia, con rovesci e qualche temporale sparso tra Sicilia orientale e bassa Calabria, ma si tratta di fenomeni molto più blandi.
Aggiornamento 23 LUGLIO 2018 ore 8:30
Inserita in un canale depressionario centrato sulla Penisola Balcanica una perturbazione sta attraversando l'Italia e dopo aver interessato le regioni settentrionali si sta portando sul centro dello Stivale. Ne sono conseguiti piogge e temporali anche di forte intensità che nella notte si sono scaricati sulle regioni settentrionali, in particolare sul settore lombardo-veneto e su quello emiliano, con accumuli pluviometrici che hanno superato i 50mm e toccato i 60mm sul Delta del Po. Allagamenti segnalati sulla costa emiliana, in particolare sul Ravennate, dove nella serata di domenica si sono scaricati intensi temporali con ripercussioni sul Lido di Dante.
Flagellato da forti temporali domenica sera il Veneto, con nubifragi sul Padovano che hanno causato diversi allagamenti e black out, accompagnati da grossi chicchi di grandine sulla zona di Prato di Valle. Il maltempo ha portato alla cancellazione di molti voli allo scalo di Treviso, a causa dell'impossibilità di atterraggio dovuta ai forti temporali presenti nell'area.
Successivamente i fenomeni si sono estesi alle regioni centrali accanendosi su Toscana, Umbria e Marche ed assumendo anche carattere violento e grandinigeno, provocando nubifragi e locali allagamenti. Notevoli gli accumuli pluviometrici in Toscana, alle porte di Firenze, dove si toccano localmente i 60mm, mentre sull'Elba fenomeni ancora più intensi hanno favorito accumuli di 120mm dalla serata di domenica. Dall'alba di intensi temporali hanno raggiunto Lazio, Marche, Umbria e localmente Abruzzo innescando un nubifragio ad Ancona preceduto da numerose scariche di fulmini nella notte.
PROSSIME ORE. Il fronte si porterà velocemente verso il Sud in giornata, favorendo un miglioramento su gran parte delle regioni centro-settentrionali, salvo una recrudescenza dei fenomeni nel pomeriggio sulle Prealpi lombardo-venete. Temporali fino al primo pomeriggio su Marche, Abruzzo e basso Lazio, a tratti anche intensi ma tendenti ad esaurirsi entro sera. Piogge e rovesci temporaleschi anche violenti si concentreranno invece al Sud tra Puglia centro-settentrionale, Lucania, Campania e alta Calabria, ma risparmieranno bassa Calabria e Sicilia, fuori dal raggio d'azione della perturbazione.
Aggiornamento 22 LUGLIO 2018 ore 9:00
CRONACA METEO ITALIA, SABATO ALTRI NUBIFRAGI - Il Nord Italia continua a risentire della circolazione di aria umida alla base di condizioni di diffusa instabilità. Nella serata di sabato altri temporali hanno coinvolto in particolare il Nord Est risultando anche di forte intensità. Violenti temporali hanno interessato in particolare il Veneto con nubifragi tra padovano, rodigino e veneziano, accompagnati da vento e grandine. Un centinai io di interventi dei vigili del fuoco a Padova coinvolto da un violentissimo temporale; il vento ha sradicato alberi in gran parte della la città e nelle zone limitrofe, segnalati allagamenti in provincia.
Temporali hanno coinvolto l'imperiese e la zona di Forlì. Grandinate e nubifragi lungo l'appennino tosco emiliano. Nelle primissime ore del pomeriggio sono giunte segnalazioni di trombe marine dalle Cinque Terre (Corniglia e Vernazza) e dalla Versilia (Forte dei Marmi), su quest'ultima località il vortice ha investito anche la spiaggia con qualche danno.
Sul resto d'Italia c'è da segnalare il caldo con le minime elevate al Centro Sud e punte fino a 30°C sul Palermitano. Alle ore 01,00 il termometro su Palermo, complice i venti di Scirocco, si approssimava ai 35°C.
PREVISIONI METEO DOMENICA 22 - inizialmente buono su gran parte della Penisola salvo per nuvolosità sulle Tirreniche; la modesta instabilità sulla Calabia si andrà attenuando mentre qualche fenomeno è atteso in Toscana già in mattinata. Dal pomeriggio-sera sviluppo di temporali sui rilievi alpini e prealpini per l'approssimarsi di un nuovo impulso instabile con coinvolgimento anche delle pianure del Nord in modo irregolare. Fenomeni a tratti forti. Instabilità pomeridiana che si 'accenderà' sull'Appennino con interessamento anche del medio Adriatico. Nella notte peggiora al Centro. Picco del caldo atteso al Centro Sud con massime elevate soprattutto su Sicilia e Calabria con picchi fino a 40°C se non superiori sul catanese interno.
Aggiornamento 21 LUGLIO 2018 ore 12:00
Continua il Nord Italia a risentire delle condizioni di instabilità legate ad un cedimento della cupola anticiclonica. Rovesci e temporali interesseranno qua e là la Lombardia, la Liguria, il Trentino Alto Adige ed il Veneto. Nelle ultime ore temporali hanno interessato in particolare la Riviera di Levante, tra Genova e La Spezia con accumuli fino a 80mm. Il maltempo ha interessato Varese; una pianta è crollata in strada distruggendo un'auto. Per cause ancora in fase di accertamento una voragine di circa quattro metri di profondità si è aperta nel manto stradale ai lati della piazza.
Al Centro Italia c'è da segnalare il passaggio di un una nuvolosità medio alta e stratiforme con qualche goccia di pioggia tra Toscana, Umbria e Marche.
CRONACA METEO ITALIA - Una nuova ondata di maltempo al Nord si è abbattuta a partire dalla serata di venerdì 20 ad opera di una perturbazione in arrivo dalla Francia. Forti temporali, veri e propri nubifragi hanno interessato diverse zone, con intensa attività elettrica e grandine. Gli accumuli maggiori tra biellese, alessandrino, pavese e lodigiano (accumuli fino a 100mm) nonchè su alte pianure e prealpi lombarde (70-80mm). Fino a Un violento temporale ha interessato Monza e Brianza attorno alle ore 20; il fenomeno è stato caratterizzato da una fitta grandinata che ha imbiancato le strade di Vimercate. Alberi sradicati ad Arcore, rami caduti in provincia di Udine e Pordenone. Danni nell'astigiano. Violenti acquazzoni e grandine nella bergamasca, coinvolte in particolare la Val Seriana e la valle Imagna. Disagi sulla strada tra Clusone e Villa d'Igna ricoperti di detriti e terriccio portati dall'acqua. Nubifragi anche in Veneto e Piemonte dove una forte grandinata ha colpito Mondovì. Nelle ultime ore temporali stanno interessando la Riviera di Levante, tra Genova e La Spezia. Accumuli fino a 80mm.
METEO SABATO 21 ITALIA - Nelle prossime ore c'è da attendersi ancora altra instabilità al Nord con rovesci e temporali che saranno inizialmente più frequenti su alte pianure e Prealpi; in serata più diffusi e anche forti localmente sulle basse pianure. Non sono da escludersi locali nubifragi. Lambita anche l'Alta Toscana. Sul resto d'Italia sole prevalente e clima decisamente caldo, specie al Sud dove sono possibili picchi di temperatura di 36-38°C.
CRONACA METEO: FORTI TEMPORALI SULLE ALPI, NUBIFRAGI NELLA NOTTE IN PIEMONTE CON UNA VITTIMA. SITUAZIONE E PREVISIONI
Aggiornamento 16 LUGLIO 2018 ore 17:00
Continuano ad estendersi verso est i temporali sulle regioni settentrionali, con fenomeni che si sono decisamente intensificati su Emilia Romagna e Lombardia centro-meridionale, sconfinando al basso Veneto. I fenomeni si presentano spesso di forte intensità e grandinigeni, accompagnati da numerose fulminazioni, provocando allagamenti.
Nel frattempo proseguono i temporali anche forti su basso Piemonte e Liguria, con un'intensa grandinata avvenuta nel primo pomeriggio a Savona ed accumuli pluviometrici di quasi 80mm a Quiliano.
Nel basso Piemonte situazione critica nell'Alessandrino dove i forti temporali hanno provocato l'intasamento di molti tombini che hanno provocato il danneggiamento di diverse auto, alcune delle quali trascinate dalla forza dell'acqua. Gravi conseguenze soprattutto a Valenza, regione San Giovanni, di fronte al Palazzetto dello Sport e la sede della Pro Loco, in via Camurati, tra l'ingresso del parcheggio delle scuole e quello dei giardini pubblici.
Aggiornamento 16 LUGLIO 2018 ore 15:00
Nelle primissime ore del pomeriggio un violento nubifragio ha colpito l'Alessandrino, 100 mm si segnalano a Valenza Po, 50 mm nel Capoluogo: le temperature sono calate fino a 19°C. Le forti e intense piogge hanno provocato anche una improvvisa piena del fiume Tanaro ad Alessandria [video] su cortese segnalazione di Mauro. Forti temporali in atto anche nel savonese fin sulla costa, accumuli di pioggia fino a 70 mm a Albissola Marina (SV). I fenomeni si stanno spostando verso Lombardia, Emilia Romagna e Veneto: allerta per queste regioni nelle prossime ore.
LIVE, NUBIFRAGI NELLA NOTTE AL NORD, ORA NUOVI TEMPORALI IN ATTO - Scorsa notte con temporali anche violenti al Nord in particolare tra Lombardia, Trentino e Veneto con locali sconfinamenti all'Emilia settentrionale, tra Ferrarese e Delta del Po. Gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto in breve tempo i 50mm su Bresciano e Veronese, mentre i fenomeni temporaleschi sono stati accompagnati da intense raffiche di vento che nel Rodigino hanno superato i 100km/h. Segnalati alcuni allagamenti su alto Vicentino, Bresciano e Veronese. In queste ore nuovi rovesci e temporali stanno raggiungendo l'Italia da Ovest e per ora in particolare il Nordovest, dove sono in atto precipitazioni anche intense tra basso Piemonte e Liguria. Qualche pioggia anche su Sardegna e alto Lazio ma per ora di debole intensità.
RISCHIO NUBIFRAGI E TEMPORALI NELLE PROSSIME 36 ORE - Dalla Francia infatti si sta avvicinando una perturbazione che ha già innescato rovesci e temporali anche forti sul Nordovest a partire da Liguria e Piemonte, in estensione nelle prossime ore anche al Nordest; possibili locali grandinate e violenti colpi di vento improvvisi.Attenzione particolare ai settori lungo il Po, Liguria, Emilia Romagna e al basso Veneto, dove il rischio nubifragi sarà più elevato. Prime piogge anche al Centro in particolare su Sardegna, parte di Lazio e Toscana, ma qui il grosso è atteso dalla sera con temporali localmente forti tra Toscana, Umbria e Lazio, anche a Roma e Firenze, in sconfinamento a Marche ed Abruzzo.
Domani invece sarà la volta del Sud, Abruzzo, con rovesci e temporali sparsi, occasionali anche su Lazio, specie meridionale, e Marche. Migliora invece al Nord. Temperature in generale calo.
Aggiornamento 16 LUGLIO 2018 ore 10:00
SITUAZIONE. I primi temporali dell'ultima serie si sono attivati già nel tardo pomeriggio di domenica 15, coinvolgendo parte delle regioni settentrionali. Ma è stato tra la sera e la notte che si è assistito al proliferare dei fenomeni più intensi, con importanti celle temporalesche che hanno interessato Lombardia, Trentino e Veneto con locali sconfinamenti all'Emilia settentrionale, tra Ferrarese e Delta del Po. Gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto in breve tempo i 50mm su Bresciano e Veronese, mentre i fenomeni temporaleschi sono stati accompagnati da intense raffiche di vento che nel Rodigino hanno superato i 100km/h. Segnalati alcuni allagamenti su alto Vicentino, Bresciano e Veronese.
PROSSIME ORE. Breve tregua all'alba, anche se ben presto nuovi temporali torneranno a visitare con prepotenza parte del Nord e non solo. Dalla Francia infatti si sta avvicinando una perturbazione che sta scalfendo l'alta pressione fino a ieri presente sul Mediterraneo centrale e su buona parte d'Italia. Primi temporali già al mattino in Lombardia sulla Brianza, dal pomeriggio/sera piogge e temporali si innescheranno al Nordovest e alto settore lombardo-veneto, a tratti grandinigeni e accompagnati da nubifragi e colpi di vento, con fenomeni in estensione a Emilia Romagna e Friuli. In serata tendenza a miglioramento a partire dalle Alpi, ma contemporaneo peggioramento su parte del Centro con temporali localmente forti tra bassa Toscana, Umbria e Lazio, in sconfinamento a Marche ed Abruzzo. Tutto accompagnato da un calo termico a partire dal Nord.
Aggiornamento 15 LUGLIO 2018 ore 10:00
SITUAZIONE. Dal pomeriggio di sabato 14 diverse celle temporalesche si sono innescate sulle regioni settentrionali e nel loro movimento da ovest verso est stanno dando luogo agli ultimi fenomeni ad inizio giornata sul Friuli. Questi sono dovuti al posizionamento dell'alta pressione sul Mediterraneo centrale che ingloba le nostre regioni centro-meridionali, dove il tempo è stabile e fa molto caldo, mentre lascia scoperte quelle settentrionali, soggette così al passaggio di alcuni impulsi instabili in scorrimento da ovest ad est. I temporali dell'ultimo impulso hanno coinvolto nella notte soprattutto la Provincia di Trento e in Veneto il Bellunese, ma anche l'Emilia Romagna nella serata di sabato è stata interessata da temporali a tratti violenti e localmente grandinigeni sull'Appennino Parmense.
PROSSIME ORE. Nel pomeriggio si riattiveranno le condizioni di instabilità sui rilievi del Triveneto con nuovi rovesci e temporali che sconfineranno rapidamente a tratti della pianura veneta. Intanto dalla Francia è già in arrivo l'ennesimo impulso di instabilità diretto verso il Nord Italia e nel pomeriggio raggiungerà le Alpi occidentali innescando altri temporali destinati a Piemonte, Valle d'Aosta ed entro sera a Liguria centro-orientale, Lombardia ed Emilia, con fenomeni che potranno localmente assumere carattere di forte intensità generando locali grandinate e nubifragi. Al Centro-Sud prevalenza di bel tempo e caldo intenso, salvo qualche focolaio temporalesco diurno sulla dorsale abruzzese e molisana.
Aggiornamento 12 LUGLIO 2018 ore 16:10
MALTEMPO SU PARTE DELLA LIGURIA - Dopo i rovesci e temporali anche forti di ieri, oggi si è replicato in Liguria. La regione infatti rimane interessata da una circolazione blandamente ciclonica, quanto basta tuttavia ad innescare rovesci e temporali localmente intensi. E' quanto successo dalla tarda mattinata sul Tigullio, dove si è verificato un nubifragio che ha scaricato fino a oltre 90mm ( al Porto di Lavagna ), con allagamenti e disagi.
Le forti piogge hanno provocato disagi in particolare proprio a Lavagna dove il torrente Barassi sarebbe esondato in diversi punti. Sottopassi allagati, così come negozi e ristoranti, hanno richiesto l'intervento di diverse squadre di Vigili del Fuoco. Disagi seppur minori anche nei comuni di Chiavari, a Rapallo e a Santa Margherita.
METEO PROSSIME ORE - Residui locali rovesci fino alla prima serata ma in esaurimento entro la notte, pur con della nuvolosità sparsa. Venerdì giornata più tranquilla con sole alternato a locali annuvolamenti; qualche temporale o rovescio ancora possibile sulle aree interne entro il pomeriggio, ma meno intenso e diffuso rispetto a giovedì.
Aggiornamento 11 LUGLIO 2018 ore 11:00
PIOGGE E TEMPORALI IN ATTO AL NORD - Il Nord Italia è interessato da una circolazione ciclonica centrata sulla Germania colma di aria più fresca, che fin da ieri sera ha innescato rovesci e temporali localmente anche di forte intensità anche in Pianura padana e fin sulla riviera ligure e in Versilia, con fenomeni che proseguono anche in questa mattina in un contesto di cieli molto nuvolosi. Si segnalano accumuli superiori ai 50 mm sia in pianura padana che sulla Liguria con punte di 100-130mm dalla mezzanotte nell'immediato entroterra del genovese orientale.
METEO PROSSIME ORE - Nel corso della mattina i rovesci insisteranno ancora sul Levante ligure, mentre sul resto del Nord insisterà una spiccata variabilità con cieli spesso nuvoloso ma con fenomeni più isolati. Al Centro Sud tempo inizialmente buono, salvo per qualche nuvola sulle aree tirreniche. Tra pomeriggio e sera tuttavia si accentua l'instabilità tra Toscana orientale, Romagna, alte Marche e Umbria settentrionale. Al Sud la giornata trascorrerà all'insegna del bel tempo e del clima estivo. Tra tarda sera e notte nuovi acquazzoni interesseranno le aree pedemontane piemontesi e localmente le vicine pianure.
TENDENZA GIOVEDI' 12 - Anche la giornata successiva sarà condizionata dall'area ciclonica sulle regioni del Nord, dove il tempo rimarrà ancora imbronciato con molte nubi e qualche piovasco a inizio giornata e la possibilità di nuovi temporali tra tardo pomeriggio e sera. Meglio al Centro Sud seppur con passaggio nuvolosi sulle regioni tirreniche tra Toscana, Umbria, Lazio e Campania, specie a ridosso dell'Appennino.
Aggiornamento 9 LUGLIO 2018 ore 16:00
CRONACA METEO, TEMPORALI DOMENICA AL NORDEST. Infiltrazioni umide e instabili dai quadranti settentrionali continuano a raggiungere l'Italia, scorrendo lungo il perimetro destro dell'alta pressione che ingloba l'Europa occidentale e che si spinge fino a lambire il Mediterraneo e l'Italia. Ne sono conseguiti temporali anche intensi nella serata di ieri che hanno coinvolto parte del Triveneto, in particolare la fascia costiera del Veneto, Veneziano in primis, ma anche zone limitrofe. Si è trattato di fenomeni violenti ed anche grandinigeni originatesi in territorio friulano e discesi poi verso sud lungo la costa veneta, con sconfinamenti in tarda serata all'Emilia orientale, con precipitazioni che si sono esaurite nella notte.
PROSSIME ORE. Tregua in mattinata, ma ben presto nuovi temporali si attiveranno ancora una volta sulle regioni settentrionali. Nel pomeriggio i primi isolati fenomeni si attiveranno lungo le Alpi occidentali, sull'entroterra ligure fino al confine con Emilia e Toscana. Poi in serata si intensificheranno e si estenderanno alla fascia prealpina lombardo-veneta, con qualche sconfinamento alla pianura piemontese. Ma saranno soprattutto le pianure lombardo-venete a subire gli sconfinamenti più frequenti, che poi si porteranno fin sulla pianura emiliana. Sul resto della Penisola prevalenza di bel tempo salvo, qualche temporale isolato sulle zone interne della Calabria, in dissolvimento entro sera.
Aggiornamento 5 LUGLIO 2018 ore 10:00
UOVI ACQUAZZONI E TEMPORALI AL NORD - Prosegue la fase instabile e fresca sulle nostre regioni settentrionali ancora ai margini dell'anticiclone nordafricano, che dal canto suo rinnova invece clima estivo e bel tempo su gran parte del centro sud Italia. Nuovi intensi rovesci e temporali hanno interessato nella serata di ieri ed a seguire in nottata il medio-alto Piemonte, la Lombardia centro- settentrionale e in maniere più marginale anche il TAA e il Veneto settentrionale. Fenomeni che localmente sono risultati anche di forte intensità, accompagnati di intensa fulminazione, colpi di vento e grandinate. Chicchi di grandine delle dimensioni di ciliegie hanno colpito in nottata alcune zone del milanese, tra cui Basiano e Garbagnate M.se, ma anche nel varesotto. Il forte vento ha scoperchiato una palazzina a Pozzo d'Adda, danneggiando i tetti di numerosi altri edifici. Lamiere e calcinacci sono finiti in strada, sulle auto in sosta. A Milano il Seveso è esondato nella notte scorsa alle 3 e 10 e alle ore 6 e 15 è rientrato sotto i livelli.
Particolarmente colpita anche l'area del basso Monferrato in Piemonte, tra le province di Asti e di Alessandria: la stazione meteorologica di Arpa Piemonte nel comune di Serralunga di Crea (AL) ha rilevato ben 64mm di pioggia in 3 ore, dopo i 60mm di ieri. Notevoli gli allagamenti in zona, con numerosi disagi alla viabilità.
Nel torinese, più precisamente nei pressi di Rivoli - allo sbocco della Valle di Susa - nubifragi e notevoli grandinate hanno colpito la città e le aree limitrofe, in particolare tra Nichelino, La Loggia, Moncalieri e Beinasco, dove la grandine ha raggiunto dimensioni come palline da golf.
Di spicco gli accumuli registrati in Lombardia dalla mezzanotte: 85 mm a Corbetta (MI), 86 mm a Crosio della Valle (VA), 75 mm a Ceriano (MB), 72mm a Malnate (VA), 66 mm a Villasanta (MB), 63 mm a Gemonio (VA), 60 mm a Nova Milanese (MB), 40 mm a Treviglio (BG). Anche in Piemonte dalla mezzanotte accumulati sino a 56 mm a Muzzano (BI), 20mm a Nichelino (TO); 50 mm a Sorino (NO), 44 a Borgomanero (NO).
PROSSIME ORE - temporali e rovesci continueranno a penalizzare nelle prossime ore il medio-alto Triveneto nonché parte del Piemonte, della Lombardia e dell'Emilia. Nel corso del pomeriggio, poi, nuovi acquazzoni e temporali si svilupperanno su Alpi e Prealpi nonché localmente anche su Val Padana e dorsale settentrionale. Possibili ancora fenomeni localmente di moderata o forte intensità. Migliorerà, infine, entro fine giornata.
Aggiornamento 4 LUGLIO 2018 ore 11:00
Passata la paura si procede con le operazioni di pulizia e messa in sicurezza delle strade e degli scantinati interessati ieri dalla furia dell'acqua e del fango. Un temporale di tipo "autorigenerante" ha colpito la zona a cominciare dalle 15 e fino alle 17.30. L'acqua ha invaso il centro di Moena nel tardo pomeriggio alimentata anche dall'esondazione del rio Costalunga. Smottamenti si sono registrati anche lungo la circonvallazione di Moena, provocando il blocco della circolazione. Le immagini radar della Protezione civile del Trentino hanno evidenziato un raggio di 6 chilometri sopra l'abitato di Moena, in cui si sono concentrate le precipitazioni con circa 130 millimetri di pioggia. Il temporale in generale ha investito un'area di circa 150 chilometri. La nota del Comune di Moena fa sapere che "Si procede con un censimento delle priorità e delle strutture più critiche. Purtroppo i punti interessati sono molti". Nel frattempo la Protezione Civile ha allestito un campo di accoglienza presso il campo sportivo di Moena al fine di garantire un eventuale riparo per la notte. Gli sfollati, dopo aver cenato presso un albergo, sono stati ospitati nella Scuola di Moena. Il personale Servizio Bacini montani della Provincia autonoma di Trento sta operando all'interno del territorio colpito, anche con l'ausilio di 2 escavatori, presso i due ponti a Moena sul rio Costalunga (le arcate delle due strutture risultano in parte ostruite), mentre un terzo escavatore sta operando in corrispondenza della confluenza tra il torrente Avisio ed il rio Costalunga. Sul rio Barbide a Soraga è stata attivata la briglia filtrante con il trattenimento di materiale solido. Il Servizio Prevenzione rischi ha inviato sul posto tre idrovore da 6000 - 9000 litri al minuto.
L'ondata di maltempo, che nei giorni scorsi aveva dapprima colpito il Piemonte causando allagamenti e una vittima nel torinese, tra il pomeriggio e la serata di ieri si è spostata al Nordest, in particolar modo in Trentino Alto Adige con violenti temporali e acquazzoni. Anche in Lombardia i fenomeni sono risultati localmente intensi, accompagnati da colpi di vento e grandinate. La situazione più critica nella Valli di Fiemme e Fassa: a Moena un violento temporale ha scaricato al suolo forti piogge e una eccezionale grandinata che in alcuni punti ha toccato i 10 cm. Il torrente che attraversa la città ha rotto gli argini trasformando le strade della città in veri e propri fiumi di acqua, fango e detriti. Almeno 50 persone tra Moena e il Passo San Pellegrino sono state evacuate dalle proprie abitazioni. In tutta la regione ieri sono caduti più di 3300 fulmini mentre il vento ha localmente superato i 100 km/h, sfiorando gli 80 km/h anche a Merano. Il vento ha così sradicato numerosi alberi, uno dei quali ha investito un automobilista a Merano. L'eccezionale ondata di maltempo ha portato anche alla chiusura di diverse strade in Trentino. La statale 48, circonvallazione di Moena chiusa; Statale 346 del passo San Pellegrino. Risulta isolato il rifugio Taramelli in Val Monzoni, a Pozzo di Fassa. La struttura ospita 13 persone tra escursionisti e personale. E' stato potenziato il presidio ospedaliero di Cavalese in forma cautelativa, nonché è stata potenziata la presenza sul territorio della polizia e dei carabinieri, come spiega la Protezione civile trentina.
Come accennato colpita duramente anche la Lombardia. A Como una debole tromba d'aria si è abbattuta nel tardo pomeriggio sul ramo lecchese del Lago di Como: tre persone che in quei momenti si trovavano in acqua, due su un catamarano e una col surf, sono state date per disperse ma sono poi riuscite a raggiungere la riva spaventate ma incolumi. Ci sono volute decine di minuti con ricerche nel lago con onde alte e impiego di unità di soccorso, prima di concludere che i dispersi erano in salvo e non c'erano altre persone in difficoltà. Grandinate hanno colpito l'hinterland di Milano, la Brianza, Lecco e provincia. Gli acquazzoni così improvvisi e intensi hanno causato disagi e danni: nelle zone est della provincia di Milano, ad esempio, si sono verificati allagamenti e rami di alberi si sono spezzati a causa del forte vento. Bloccata la linea ferrovia tra Ponte San Pietro e Lecco nel bergamasco.
Di spicco gli accumuli pluviometrici registrati ieri: 141mm a Moena, 133mm ad Arceto, 113mm a Pessano con Bornago, 68mm a Veniano, 65mm a Lazzate, 62mm a Carimate, 55mm a Mariano Comense, 52mm a Modena, Albinea e San Giovanni in Croce, 50mm a Padergnone, 49mm a Bondeno, Lomazzo e San Gervasio Bresciano, 47mm a Gonzaga, 46mm a Ceriano Laghetto, 40mm a Predazzo, 33mm a Cortina d'Ampezzo.
Nelle prime ore del mattino i temporali e gli acquazzoni si sono poi spostati verso Sud investendo la Liguria centro orientale, la Toscana nordoccidentale e parte dell'Emilia con fenomeni localmente anche di moderata o forte intensità.
Prossime ore - In mattinata i temporali e i rovesci continueranno ad interessare parte della Toscana, dell'Emilia orientale e localmente anche la Romagna interna e il Triveneto. Nel pomeriggio i fenomeni si concentreranno soprattutto su Alpi, TAA; FVG ma anche lungo la dorsale appenninica. Attenzione che in serata un nuovo impulso instabile porterà rovesci e temporali, anche forti, dapprima sulle Alpi centro occidentali e successivamente su Piemonte, Lombardia e ER settentrionale.
3 LUGLIO 2018: SITUAZIONE. Diverse celle temporalesche si sono generate nella serata di lunedì sull'arco alpino occidentale ed intensificate nel corso della notte propagandosi alle pianure e coinvolgendo il medio-alto Piemonte. Si è assistito così ad una notte particolarmente instabile a Torino e provincia, con violenti temporali accompagnati da intense fulminazioni che in poche decine di minuti hanno provocato nubifragi e allagamenti, e accumuli pluviometrici in alcune zone fino a 50mm. A causa del nubifragio che ha colpito la zona a nordovest del capoluogo una persona ha perso la vita a Feletto Canavese, annegando in un sottopasso mentre cercava di transitare con la propria auto.
PROSSIME ORE. Nel corso della notte i nubifragi si sono esauriti e la giornata è iniziata stabile su tutta Italia, anche se non mancano alcuni addensamenti mattutini. Attenzione però, poiché a nord dell'arco alpino sono già presenti nuovi temporali e nel corso del pomeriggio tutte le Alpi torneranno a vedersela con rovesci e temporali sparsi, con qualche fenomeno atteso anche sulla dorsale appenninica centro-settentrionale. In serata i fenomeni tenderanno a sconfinare diffusamente alla Pianura Padana, risultando anche forti sul settore lombardo-veneto e sull'Emilia.
Continuano ad estendersi verso est i temporali sulle regioni settentrionali, con fenomeni che si sono decisamente intensificati su Emilia Romagna e Lombardia centro-meridionale, sconfinando al basso Veneto. I fenomeni si presentano spesso di forte intensità e grandinigeni, accompagnati da numerose fulminazioni, provocando allagamenti.
Nel frattempo proseguono i temporali anche forti su basso Piemonte e Liguria, con un'intensa grandinata avvenuta nel primo pomeriggio a Savona ed accumuli pluviometrici di quasi 80mm a Quiliano.
Nel basso Piemonte situazione critica nell'Alessandrino dove i forti temporali hanno provocato l'intasamento di molti tombini che hanno provocato il danneggiamento di diverse auto, alcune delle quali trascinate dalla forza dell'acqua. Gravi conseguenze soprattutto a Valenza, regione San Giovanni, di fronte al Palazzetto dello Sport e la sede della Pro Loco, in via Camurati, tra l'ingresso del parcheggio delle scuole e quello dei giardini pubblici.
Aggiornamento 16 LUGLIO 2018 ore 15:00
Nelle primissime ore del pomeriggio un violento nubifragio ha colpito l'Alessandrino, 100 mm si segnalano a Valenza Po, 50 mm nel Capoluogo: le temperature sono calate fino a 19°C. Le forti e intense piogge hanno provocato anche una improvvisa piena del fiume Tanaro ad Alessandria [video] su cortese segnalazione di Mauro. Forti temporali in atto anche nel savonese fin sulla costa, accumuli di pioggia fino a 70 mm a Albissola Marina (SV). I fenomeni si stanno spostando verso Lombardia, Emilia Romagna e Veneto: allerta per queste regioni nelle prossime ore.
LIVE, NUBIFRAGI NELLA NOTTE AL NORD, ORA NUOVI TEMPORALI IN ATTO - Scorsa notte con temporali anche violenti al Nord in particolare tra Lombardia, Trentino e Veneto con locali sconfinamenti all'Emilia settentrionale, tra Ferrarese e Delta del Po. Gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto in breve tempo i 50mm su Bresciano e Veronese, mentre i fenomeni temporaleschi sono stati accompagnati da intense raffiche di vento che nel Rodigino hanno superato i 100km/h. Segnalati alcuni allagamenti su alto Vicentino, Bresciano e Veronese. In queste ore nuovi rovesci e temporali stanno raggiungendo l'Italia da Ovest e per ora in particolare il Nordovest, dove sono in atto precipitazioni anche intense tra basso Piemonte e Liguria. Qualche pioggia anche su Sardegna e alto Lazio ma per ora di debole intensità.
RISCHIO NUBIFRAGI E TEMPORALI NELLE PROSSIME 36 ORE - Dalla Francia infatti si sta avvicinando una perturbazione che ha già innescato rovesci e temporali anche forti sul Nordovest a partire da Liguria e Piemonte, in estensione nelle prossime ore anche al Nordest; possibili locali grandinate e violenti colpi di vento improvvisi.Attenzione particolare ai settori lungo il Po, Liguria, Emilia Romagna e al basso Veneto, dove il rischio nubifragi sarà più elevato. Prime piogge anche al Centro in particolare su Sardegna, parte di Lazio e Toscana, ma qui il grosso è atteso dalla sera con temporali localmente forti tra Toscana, Umbria e Lazio, anche a Roma e Firenze, in sconfinamento a Marche ed Abruzzo.
Domani invece sarà la volta del Sud, Abruzzo, con rovesci e temporali sparsi, occasionali anche su Lazio, specie meridionale, e Marche. Migliora invece al Nord. Temperature in generale calo.
Aggiornamento 16 LUGLIO 2018 ore 10:00
SITUAZIONE. I primi temporali dell'ultima serie si sono attivati già nel tardo pomeriggio di domenica 15, coinvolgendo parte delle regioni settentrionali. Ma è stato tra la sera e la notte che si è assistito al proliferare dei fenomeni più intensi, con importanti celle temporalesche che hanno interessato Lombardia, Trentino e Veneto con locali sconfinamenti all'Emilia settentrionale, tra Ferrarese e Delta del Po. Gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto in breve tempo i 50mm su Bresciano e Veronese, mentre i fenomeni temporaleschi sono stati accompagnati da intense raffiche di vento che nel Rodigino hanno superato i 100km/h. Segnalati alcuni allagamenti su alto Vicentino, Bresciano e Veronese.
PROSSIME ORE. Breve tregua all'alba, anche se ben presto nuovi temporali torneranno a visitare con prepotenza parte del Nord e non solo. Dalla Francia infatti si sta avvicinando una perturbazione che sta scalfendo l'alta pressione fino a ieri presente sul Mediterraneo centrale e su buona parte d'Italia. Primi temporali già al mattino in Lombardia sulla Brianza, dal pomeriggio/sera piogge e temporali si innescheranno al Nordovest e alto settore lombardo-veneto, a tratti grandinigeni e accompagnati da nubifragi e colpi di vento, con fenomeni in estensione a Emilia Romagna e Friuli. In serata tendenza a miglioramento a partire dalle Alpi, ma contemporaneo peggioramento su parte del Centro con temporali localmente forti tra bassa Toscana, Umbria e Lazio, in sconfinamento a Marche ed Abruzzo. Tutto accompagnato da un calo termico a partire dal Nord.
Aggiornamento 15 LUGLIO 2018 ore 10:00
SITUAZIONE. Dal pomeriggio di sabato 14 diverse celle temporalesche si sono innescate sulle regioni settentrionali e nel loro movimento da ovest verso est stanno dando luogo agli ultimi fenomeni ad inizio giornata sul Friuli. Questi sono dovuti al posizionamento dell'alta pressione sul Mediterraneo centrale che ingloba le nostre regioni centro-meridionali, dove il tempo è stabile e fa molto caldo, mentre lascia scoperte quelle settentrionali, soggette così al passaggio di alcuni impulsi instabili in scorrimento da ovest ad est. I temporali dell'ultimo impulso hanno coinvolto nella notte soprattutto la Provincia di Trento e in Veneto il Bellunese, ma anche l'Emilia Romagna nella serata di sabato è stata interessata da temporali a tratti violenti e localmente grandinigeni sull'Appennino Parmense.
PROSSIME ORE. Nel pomeriggio si riattiveranno le condizioni di instabilità sui rilievi del Triveneto con nuovi rovesci e temporali che sconfineranno rapidamente a tratti della pianura veneta. Intanto dalla Francia è già in arrivo l'ennesimo impulso di instabilità diretto verso il Nord Italia e nel pomeriggio raggiungerà le Alpi occidentali innescando altri temporali destinati a Piemonte, Valle d'Aosta ed entro sera a Liguria centro-orientale, Lombardia ed Emilia, con fenomeni che potranno localmente assumere carattere di forte intensità generando locali grandinate e nubifragi. Al Centro-Sud prevalenza di bel tempo e caldo intenso, salvo qualche focolaio temporalesco diurno sulla dorsale abruzzese e molisana.
Aggiornamento 12 LUGLIO 2018 ore 16:10
MALTEMPO SU PARTE DELLA LIGURIA - Dopo i rovesci e temporali anche forti di ieri, oggi si è replicato in Liguria. La regione infatti rimane interessata da una circolazione blandamente ciclonica, quanto basta tuttavia ad innescare rovesci e temporali localmente intensi. E' quanto successo dalla tarda mattinata sul Tigullio, dove si è verificato un nubifragio che ha scaricato fino a oltre 90mm ( al Porto di Lavagna ), con allagamenti e disagi.
Le forti piogge hanno provocato disagi in particolare proprio a Lavagna dove il torrente Barassi sarebbe esondato in diversi punti. Sottopassi allagati, così come negozi e ristoranti, hanno richiesto l'intervento di diverse squadre di Vigili del Fuoco. Disagi seppur minori anche nei comuni di Chiavari, a Rapallo e a Santa Margherita.
METEO PROSSIME ORE - Residui locali rovesci fino alla prima serata ma in esaurimento entro la notte, pur con della nuvolosità sparsa. Venerdì giornata più tranquilla con sole alternato a locali annuvolamenti; qualche temporale o rovescio ancora possibile sulle aree interne entro il pomeriggio, ma meno intenso e diffuso rispetto a giovedì.
Aggiornamento 11 LUGLIO 2018 ore 11:00
PIOGGE E TEMPORALI IN ATTO AL NORD - Il Nord Italia è interessato da una circolazione ciclonica centrata sulla Germania colma di aria più fresca, che fin da ieri sera ha innescato rovesci e temporali localmente anche di forte intensità anche in Pianura padana e fin sulla riviera ligure e in Versilia, con fenomeni che proseguono anche in questa mattina in un contesto di cieli molto nuvolosi. Si segnalano accumuli superiori ai 50 mm sia in pianura padana che sulla Liguria con punte di 100-130mm dalla mezzanotte nell'immediato entroterra del genovese orientale.
METEO PROSSIME ORE - Nel corso della mattina i rovesci insisteranno ancora sul Levante ligure, mentre sul resto del Nord insisterà una spiccata variabilità con cieli spesso nuvoloso ma con fenomeni più isolati. Al Centro Sud tempo inizialmente buono, salvo per qualche nuvola sulle aree tirreniche. Tra pomeriggio e sera tuttavia si accentua l'instabilità tra Toscana orientale, Romagna, alte Marche e Umbria settentrionale. Al Sud la giornata trascorrerà all'insegna del bel tempo e del clima estivo. Tra tarda sera e notte nuovi acquazzoni interesseranno le aree pedemontane piemontesi e localmente le vicine pianure.
TENDENZA GIOVEDI' 12 - Anche la giornata successiva sarà condizionata dall'area ciclonica sulle regioni del Nord, dove il tempo rimarrà ancora imbronciato con molte nubi e qualche piovasco a inizio giornata e la possibilità di nuovi temporali tra tardo pomeriggio e sera. Meglio al Centro Sud seppur con passaggio nuvolosi sulle regioni tirreniche tra Toscana, Umbria, Lazio e Campania, specie a ridosso dell'Appennino.
Aggiornamento 9 LUGLIO 2018 ore 16:00
CRONACA METEO, TEMPORALI DOMENICA AL NORDEST. Infiltrazioni umide e instabili dai quadranti settentrionali continuano a raggiungere l'Italia, scorrendo lungo il perimetro destro dell'alta pressione che ingloba l'Europa occidentale e che si spinge fino a lambire il Mediterraneo e l'Italia. Ne sono conseguiti temporali anche intensi nella serata di ieri che hanno coinvolto parte del Triveneto, in particolare la fascia costiera del Veneto, Veneziano in primis, ma anche zone limitrofe. Si è trattato di fenomeni violenti ed anche grandinigeni originatesi in territorio friulano e discesi poi verso sud lungo la costa veneta, con sconfinamenti in tarda serata all'Emilia orientale, con precipitazioni che si sono esaurite nella notte.
PROSSIME ORE. Tregua in mattinata, ma ben presto nuovi temporali si attiveranno ancora una volta sulle regioni settentrionali. Nel pomeriggio i primi isolati fenomeni si attiveranno lungo le Alpi occidentali, sull'entroterra ligure fino al confine con Emilia e Toscana. Poi in serata si intensificheranno e si estenderanno alla fascia prealpina lombardo-veneta, con qualche sconfinamento alla pianura piemontese. Ma saranno soprattutto le pianure lombardo-venete a subire gli sconfinamenti più frequenti, che poi si porteranno fin sulla pianura emiliana. Sul resto della Penisola prevalenza di bel tempo salvo, qualche temporale isolato sulle zone interne della Calabria, in dissolvimento entro sera.
Aggiornamento 5 LUGLIO 2018 ore 10:00
UOVI ACQUAZZONI E TEMPORALI AL NORD - Prosegue la fase instabile e fresca sulle nostre regioni settentrionali ancora ai margini dell'anticiclone nordafricano, che dal canto suo rinnova invece clima estivo e bel tempo su gran parte del centro sud Italia. Nuovi intensi rovesci e temporali hanno interessato nella serata di ieri ed a seguire in nottata il medio-alto Piemonte, la Lombardia centro- settentrionale e in maniere più marginale anche il TAA e il Veneto settentrionale. Fenomeni che localmente sono risultati anche di forte intensità, accompagnati di intensa fulminazione, colpi di vento e grandinate. Chicchi di grandine delle dimensioni di ciliegie hanno colpito in nottata alcune zone del milanese, tra cui Basiano e Garbagnate M.se, ma anche nel varesotto. Il forte vento ha scoperchiato una palazzina a Pozzo d'Adda, danneggiando i tetti di numerosi altri edifici. Lamiere e calcinacci sono finiti in strada, sulle auto in sosta. A Milano il Seveso è esondato nella notte scorsa alle 3 e 10 e alle ore 6 e 15 è rientrato sotto i livelli.
Particolarmente colpita anche l'area del basso Monferrato in Piemonte, tra le province di Asti e di Alessandria: la stazione meteorologica di Arpa Piemonte nel comune di Serralunga di Crea (AL) ha rilevato ben 64mm di pioggia in 3 ore, dopo i 60mm di ieri. Notevoli gli allagamenti in zona, con numerosi disagi alla viabilità.
Nel torinese, più precisamente nei pressi di Rivoli - allo sbocco della Valle di Susa - nubifragi e notevoli grandinate hanno colpito la città e le aree limitrofe, in particolare tra Nichelino, La Loggia, Moncalieri e Beinasco, dove la grandine ha raggiunto dimensioni come palline da golf.
Di spicco gli accumuli registrati in Lombardia dalla mezzanotte: 85 mm a Corbetta (MI), 86 mm a Crosio della Valle (VA), 75 mm a Ceriano (MB), 72mm a Malnate (VA), 66 mm a Villasanta (MB), 63 mm a Gemonio (VA), 60 mm a Nova Milanese (MB), 40 mm a Treviglio (BG). Anche in Piemonte dalla mezzanotte accumulati sino a 56 mm a Muzzano (BI), 20mm a Nichelino (TO); 50 mm a Sorino (NO), 44 a Borgomanero (NO).
PROSSIME ORE - temporali e rovesci continueranno a penalizzare nelle prossime ore il medio-alto Triveneto nonché parte del Piemonte, della Lombardia e dell'Emilia. Nel corso del pomeriggio, poi, nuovi acquazzoni e temporali si svilupperanno su Alpi e Prealpi nonché localmente anche su Val Padana e dorsale settentrionale. Possibili ancora fenomeni localmente di moderata o forte intensità. Migliorerà, infine, entro fine giornata.
Aggiornamento 4 LUGLIO 2018 ore 11:00
Passata la paura si procede con le operazioni di pulizia e messa in sicurezza delle strade e degli scantinati interessati ieri dalla furia dell'acqua e del fango. Un temporale di tipo "autorigenerante" ha colpito la zona a cominciare dalle 15 e fino alle 17.30. L'acqua ha invaso il centro di Moena nel tardo pomeriggio alimentata anche dall'esondazione del rio Costalunga. Smottamenti si sono registrati anche lungo la circonvallazione di Moena, provocando il blocco della circolazione. Le immagini radar della Protezione civile del Trentino hanno evidenziato un raggio di 6 chilometri sopra l'abitato di Moena, in cui si sono concentrate le precipitazioni con circa 130 millimetri di pioggia. Il temporale in generale ha investito un'area di circa 150 chilometri. La nota del Comune di Moena fa sapere che "Si procede con un censimento delle priorità e delle strutture più critiche. Purtroppo i punti interessati sono molti". Nel frattempo la Protezione Civile ha allestito un campo di accoglienza presso il campo sportivo di Moena al fine di garantire un eventuale riparo per la notte. Gli sfollati, dopo aver cenato presso un albergo, sono stati ospitati nella Scuola di Moena. Il personale Servizio Bacini montani della Provincia autonoma di Trento sta operando all'interno del territorio colpito, anche con l'ausilio di 2 escavatori, presso i due ponti a Moena sul rio Costalunga (le arcate delle due strutture risultano in parte ostruite), mentre un terzo escavatore sta operando in corrispondenza della confluenza tra il torrente Avisio ed il rio Costalunga. Sul rio Barbide a Soraga è stata attivata la briglia filtrante con il trattenimento di materiale solido. Il Servizio Prevenzione rischi ha inviato sul posto tre idrovore da 6000 - 9000 litri al minuto.
L'ondata di maltempo, che nei giorni scorsi aveva dapprima colpito il Piemonte causando allagamenti e una vittima nel torinese, tra il pomeriggio e la serata di ieri si è spostata al Nordest, in particolar modo in Trentino Alto Adige con violenti temporali e acquazzoni. Anche in Lombardia i fenomeni sono risultati localmente intensi, accompagnati da colpi di vento e grandinate. La situazione più critica nella Valli di Fiemme e Fassa: a Moena un violento temporale ha scaricato al suolo forti piogge e una eccezionale grandinata che in alcuni punti ha toccato i 10 cm. Il torrente che attraversa la città ha rotto gli argini trasformando le strade della città in veri e propri fiumi di acqua, fango e detriti. Almeno 50 persone tra Moena e il Passo San Pellegrino sono state evacuate dalle proprie abitazioni. In tutta la regione ieri sono caduti più di 3300 fulmini mentre il vento ha localmente superato i 100 km/h, sfiorando gli 80 km/h anche a Merano. Il vento ha così sradicato numerosi alberi, uno dei quali ha investito un automobilista a Merano. L'eccezionale ondata di maltempo ha portato anche alla chiusura di diverse strade in Trentino. La statale 48, circonvallazione di Moena chiusa; Statale 346 del passo San Pellegrino. Risulta isolato il rifugio Taramelli in Val Monzoni, a Pozzo di Fassa. La struttura ospita 13 persone tra escursionisti e personale. E' stato potenziato il presidio ospedaliero di Cavalese in forma cautelativa, nonché è stata potenziata la presenza sul territorio della polizia e dei carabinieri, come spiega la Protezione civile trentina.
Come accennato colpita duramente anche la Lombardia. A Como una debole tromba d'aria si è abbattuta nel tardo pomeriggio sul ramo lecchese del Lago di Como: tre persone che in quei momenti si trovavano in acqua, due su un catamarano e una col surf, sono state date per disperse ma sono poi riuscite a raggiungere la riva spaventate ma incolumi. Ci sono volute decine di minuti con ricerche nel lago con onde alte e impiego di unità di soccorso, prima di concludere che i dispersi erano in salvo e non c'erano altre persone in difficoltà. Grandinate hanno colpito l'hinterland di Milano, la Brianza, Lecco e provincia. Gli acquazzoni così improvvisi e intensi hanno causato disagi e danni: nelle zone est della provincia di Milano, ad esempio, si sono verificati allagamenti e rami di alberi si sono spezzati a causa del forte vento. Bloccata la linea ferrovia tra Ponte San Pietro e Lecco nel bergamasco.
Di spicco gli accumuli pluviometrici registrati ieri: 141mm a Moena, 133mm ad Arceto, 113mm a Pessano con Bornago, 68mm a Veniano, 65mm a Lazzate, 62mm a Carimate, 55mm a Mariano Comense, 52mm a Modena, Albinea e San Giovanni in Croce, 50mm a Padergnone, 49mm a Bondeno, Lomazzo e San Gervasio Bresciano, 47mm a Gonzaga, 46mm a Ceriano Laghetto, 40mm a Predazzo, 33mm a Cortina d'Ampezzo.
Nelle prime ore del mattino i temporali e gli acquazzoni si sono poi spostati verso Sud investendo la Liguria centro orientale, la Toscana nordoccidentale e parte dell'Emilia con fenomeni localmente anche di moderata o forte intensità.
Prossime ore - In mattinata i temporali e i rovesci continueranno ad interessare parte della Toscana, dell'Emilia orientale e localmente anche la Romagna interna e il Triveneto. Nel pomeriggio i fenomeni si concentreranno soprattutto su Alpi, TAA; FVG ma anche lungo la dorsale appenninica. Attenzione che in serata un nuovo impulso instabile porterà rovesci e temporali, anche forti, dapprima sulle Alpi centro occidentali e successivamente su Piemonte, Lombardia e ER settentrionale.
3 LUGLIO 2018: SITUAZIONE. Diverse celle temporalesche si sono generate nella serata di lunedì sull'arco alpino occidentale ed intensificate nel corso della notte propagandosi alle pianure e coinvolgendo il medio-alto Piemonte. Si è assistito così ad una notte particolarmente instabile a Torino e provincia, con violenti temporali accompagnati da intense fulminazioni che in poche decine di minuti hanno provocato nubifragi e allagamenti, e accumuli pluviometrici in alcune zone fino a 50mm. A causa del nubifragio che ha colpito la zona a nordovest del capoluogo una persona ha perso la vita a Feletto Canavese, annegando in un sottopasso mentre cercava di transitare con la propria auto.
PROSSIME ORE. Nel corso della notte i nubifragi si sono esauriti e la giornata è iniziata stabile su tutta Italia, anche se non mancano alcuni addensamenti mattutini. Attenzione però, poiché a nord dell'arco alpino sono già presenti nuovi temporali e nel corso del pomeriggio tutte le Alpi torneranno a vedersela con rovesci e temporali sparsi, con qualche fenomeno atteso anche sulla dorsale appenninica centro-settentrionale. In serata i fenomeni tenderanno a sconfinare diffusamente alla Pianura Padana, risultando anche forti sul settore lombardo-veneto e sull'Emilia.
CRONACA METEO: TORNADO AD ASIAGO. NUBIFRAGI E GRANDINE AL NORD
Aggiornamento 26 GIUGNO 2018 ore 16:00
Sono andate attenuandosi le condizioni di instabilità di inizio giornata al Sud. I cieli sono rimasti in gran parte nuvolosi su praticamente l'intero Meridione, ma i fenomeni hanno subito una notevole riduzione nel corso del pomeriggio in Puglia, dopo i nubifragi di questa mattina a Bari. Fenomeni in netta attenuazione anche in Sicilia con schiarite, specie sul settore meridionale, dopo i temporali di questa mattina e addirittura una tromba marina avvistata a Trapani.
In compenso qualche rovescio si è attivato sulla Lucania e in Calabria, specie sul settore ionico. Si segnalano le temperature molto basse nei valori massimi nelle zone interessate dal maltempo a causa dell'afflusso di aria fresca settentrionale diretta verso la depressione ionica. Non si è andati oltre i 21° a Bari, 22° a Lecce, 23° a Brindisi e Lamezia Terme, 24° a Messina.
Aggiornamento 26 GIUGNO 2018 ore 10:35
SITUAZIONE. Alimentata dalla discesa di correnti fresche settentrionali un'area depressionaria si è posizionata sullo Ionio e orchestra un'intensa perturbazione responsabile di condizioni di maltempo anche marcato che nelle ultime ore hanno interessato parte del Sud. In particolare sono stati coinvolti Sicilia e Puglia, con forti rovesci di pioggia che nella serata di ieri si sono scaricati sul Messinese e nubifragi che nella mattinata di oggi, martedì, si accaniscono sulla Puglia, specie sul Salento.
Dopo le piogge di ieri sera fenomeni temporaleschi si sono riattivati all'alba in Sicilia, coinvolgendo direttamente il versante settentrionale, esposto alle correnti da nord che convergono verso il centro della depressione. Si sono attivati così diffusi temporali lungo l'entroterra settentrionale, dal Trapanese al Messinese, con coinvolgimento a tratti anche delle zone costiere ed anche una tromba marina avvistata in mattinata al largo di Trapani.
In Puglia sta transitando il fronte principale legato alla depressione ionica,foriero di piogge e temporali anche intensi e temperature che sembrano più autunnali che estive ovunque inferiori a 20°C. Particolarmente colpito il Salento, dove si registrano alcuni allagamenti. Interessata da nubifragi anche Bari, dove alcune strade sono diventate torrenti, mentre il palagiustizia rischia di venire allagato come già successo la settimana scorsa sempre a causa delle abbondanti piogge. I fenomeni sconfinano alla Basilicata e alla costa ionica della Calabria, anche se con intensità più attenuata.
PROSSIME ORE. Dal tardo mattino si attenueranno i fenomeni sulla Puglia mentre si sposteranno in Basilicata e soprattutto sulla Calabria, interessando soprattutto il versante ionico. Anche in Sicilia è prevista ben presto un'attenuazione dei fenomeni, ma entro sera nuovi temporali si dirigeranno dal basso Tirreno verso il Messinese. Tempo più stabile sul resto d'Italia.
Aggiornamento 25 GIUGNO 2018 ore 14:00
Mentre va migliorando la situazione in Sicilia, dopo i violenti nubifragi della mattinata e le nevicate che hanno imbiancato la cima dell'Etna, nuovi temporali anche di forte intensità si sono sviluppati dal pomeriggio su buona parte delle regioni centrali. In particolare il fronte temporalesco si è spostato dalla Romagna, dove in mattinata ha originato anche alcune trombe marine, a Toscana, Umbria, Lazio e interne marchigiane ed abruzzesi. Gli accumuli pluviometrici iniziano a divenire importanti e superano localmente i 30mm sulle zone interne toscane e laziali, mentre sulla costa del basso Lazio si assiste ai primi sconfinamenti dei fenomeni sul mare.
Nel frattempo nuovi temporali su sono generati sulle zone interne della Sardegna, specie del versante tirrenico, con i primi sconfinamenti verso sud al Cagliaritano. E' stata dunque solo una breve pausa quella del mattino, dopo i nubifragi della notte che si sono concentrati proprio sul Cagliaritano provocando diffusi allagamenti.
Segnaliamo inoltre un temporale che si è formato sull'entroterra genovese e che in breve tempo si è portato sul mare, iniziando poi a dissolversi, oltre a focolai temporaleschi sull'alta Campania.
Aggiornamento 25 GIUGNO 2018 ore 10:15
Con il flusso settentrionale incanalato dal Nord Europa verso il Mediterraneo centrale si è attivata una nuova fase a tratti instabile su parte dell'Italia, caratterizzata da fenomeni a frequente sfondo temporalesco ed anche di forte intensità. In Sardegna la giornata di domenica 24 è stata segnata da pesanti temporali che si sono scatenati sulle zone interne e che sono sconfinati al sud dell'isola, causando importanti allagamenti nel Cagliaritano. Nella zona di Pirri le strade si sono rapidamente trasformate in fiumi, con il livello dell'acqua che ha raggiunto alcune decine di centimetri. Alcuni automobilisti sono stati soccorsi, bloccati con le loro auto tra strade e sottopassi allagati. Nella notte tuttavia la situazione è andata stabilizzandosi e il maltempo ha lasciato spazio alle schiarite, anche se ora è il momento di contare i danni.
In Sicilia la mattinata di lunedì 25 si apre invece all'insegna del forte maltempo, con piogge e temporali anche violenti che agiscono su quasi tutto il territorio ad esclusione solo della costa trapanese. Gli accumuli pluviometrici raggiungono localmente i 90mm nel Palermitano, a causa di un violento temporale scaricatosi di notte. Nubifragi segnalati in mattinata nel Messinese, a Milazzo. Gli stessi fenomeni si spingono verso est fino a raggiungere la bassa Calabria.
Sul resto d'Italia si segnala un nuovo fronte in discesa dal Nord Europa che ha raggiunto il Triveneto, innescando rovesci e temporali su Friuli e Veneto e fenomeni che ormai sconfinano all'Emilia, tra Ferrarese e Delta del Po.
PROSSIME ORE. Il nuovo fronte che ha raggiunto il Nordest provocherà ancora un po' di instabilità su Triveneto, est Emilia e parte della Lombardia con temporali che si esauriranno tra il pomeriggio e la sera, ma che contemporaneamente si attiveranno nel pomeriggio sulle regioni centrali interessando Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo interno, con sconfinamenti serali alla costa tirrenica. Nuovi temporali nel pomeriggio anche in Sardegna, specie tra il versante tirrenico interno e il Cagliaritano. Si attenueranno solo dal pomeriggio i fenomeni tra Sicilia orientale e bassa Calabria.
Aggiornamento 23 GIUGNO 2018 ore 10:20
SITUAZIONE. Nel corso di venerdì 22 una perturbazione è scivolata da nord a sud lungo il versante adriatico dello stivale, determinando condizioni di forte instabilità. Temporali anche intensi hanno spazzato tra il pomeriggio e la sera le regioni orientali della Penisola, dalle Marche fino alla Puglia, con fenomeni spesso di forte intensità. In Abruzzo è stato colpito soprattutto il Chietino, dove si sono avuti allagamenti e strade invase dall'acqua. A Lanciano l'altezza dell'acqua ha raggiunti addirittura il metro in alcune zone, allagando garage e scantinati e provocando alcuni smottamenti a Penne.
Proseguendo verso sud il fronte ha colpito successivamente Molise e Puglia con rovesci e temporali spesso di forte intensità, in particolare sull'area garganica, anche in questo caso causando allagamenti di strade e scantinati.
Nel mattino di sabato 23 la parte finale del fronte sta lasciando il Salento con gli ultimi temporali diretti ormai verso il Canale d'Otranto, ma l'aria che segue il fronte ha caratteristiche decisamente frizzanti ed ha determinato un ridimensionamento delle temperature che si è avvertito soprattutto sull'arco alpino orientale. Registrate minime fino a 1°C alla Paganella (7°C la minima di venerdì), 3°C alò Passo Rolle contro i 9°C di venerdì 22.
PROSSIME ORE. Il maltempo concederà una tregua in mattinata, ma ben presto torneranno a formarsi locali temporali innescati dal flusso fresco settentrionale che ha ormai conquistato l'Italia. Attesi i fenomeni, anche se ben più localizzati rispetto a ieri, su Lazio interno con alcuni sconfinamenti alla costa, specie pontina, su bassa Calabria e nordest Sicilia. Qualche fenomeno isolato interesserà nel pomeriggio anche le Prealpi centro-orientali e le Alpi Marittime.
Aggiornamento 22 GIUGNO 2018 ore 10:15
SITUAZIONE. Dopo i fenomeni di instabilità del pomeriggio di giovedì 21, è stata la volta dei primi temporali legati al fronte in discesa dal Nord Europa che nella notte hanno raggiunto parte del Triveneto, innescando fenomeni a tratti di forte intensità, specie su Trevigiano e alto Veneziano, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono localmente gli 80mm lungo la pedemontana. Rovesci diffusi interessano inoltre il Friuli, mentre a carattere più isolato alcuni focolai iniziano a sconfinare anche più a sud all'Emilia Romagna. Il resto dello Stivale rimane in attesa e in condizioni più stabili, a parte qualche temporale in azione sul basso Tirreno, che raggiunge le Eolie e lambisce la costa messinese.
PROSSIME ORE. Il fronte proseguirà la sua corsa verso sud innescando rovesci e temporali soprattutto lungo l'Adriatico, con fenomeni anche violenti nel pomeriggio sulle Marche in estensione ad Umbria e Abruzzo, entro sera anche a Molise e Puglia centro-settentrionale. Alcuni sconfinamenti sono attesi fino alla Toscana interna, ma sul versante tirrenico la situazione è destinata a rimanere tendenzialmente più stabile. Al Nord qualche temporale nel pomeriggio sulla Lombardia orientale e la sera sul basso Piemonte.
Aggiornamento 20 GIUGNO 2018 ore 16:00
Forte temporale con grandine a Roma nel primo pomeriggio (accumuli di 40 mm a Tivoli) ma sono già in atto delle schiarite; temporali in spostamento sull'Alto Lazio e la Maremma. Qua e là celle temporalesche intense anche in Puglia: punte di 40 mm sui Monti della Daunia e in Salento, nubifragio con grandine in provincia di Bari. Fenomeni in atto anche su Campania, accumuli di 30 mm Castellammare. Nuovi temporali in formazione anche su Molise e Basilicata.
Temporale in arrivo a Montalto di Castro, nella Maremma viterbese preceduto da una impressionante shelf cloud (in foto): accumuli fino a 40-60 mm.
CRONACA , TEMPORALI E NUBIFRAGI FLAGELLANO IL CENTRO-SUD - Ancora una giornata molto instabile su diverse aree d'Italia, alle prese con l'ennesima circolazione ciclonica che dopo aver portato temporali e nubifragi al Nord, ora sposta il suo raggio d'azione al Centrosud. Colpite particolarmente duro l'Emilia Romagna e le Marche con nubifragi, danni e allagamenti. Situazione particolarmente critica questa mattina ad Ancona, dove un violento temporale marittimo ha scaricato in poco tempo picchi di oltre 40mm, allagando la città: recuperate delle persone che stavano per annegare con la propria auto in un sottopasso. Forti temporali anche sull'Emilia Romagna con picchi vicini ai 100mm tra imolese e faentino, violento temporale grandinigeno a Bologna.
Nel frattempo numerosi temporali hanno preso vita anche al Sud interessando in particolare la Campania, Napoli inclusa, Basilicata, Puglia, Molise, ma occasionalmente anche Calabria e Sicilia. Temporali pure sull'Abruzzo e in formazione in modo localizzato tra Toscana Umbria e Lazio. Si registrano, per ora, punte di oltre 20-30mm su province di Bari, Benevento, fino a 20mm anche a Napoli. Al Nord la situazione va invece migliorando dopo una mattinata dal sapore autunnale sul Nordest e ancora qualche locale piovasco.
METEO PROSSIME ORE, ANCORA FORTI TEMPORALI, ECCO DOVE - Nel corso del giorno escalation temporalesca su buona parte delle regioni del Centro-Sud in particolare su zone interne della Sardegna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e nord della Sicilia con fenomeni anche di forte intensità e locali grandinate. Acquazzoni e temporali interesseranno Roma, Latina, Frosinone, Pescara, l'Aquila, Teramo, Chieti e più a sud Napoli, Cosenza, Palermo.
Migliora al Nordovest e Triveneto con schiarite ampie nel corso della giornata, in estensione entro sera a Emilia-Romagna, Toscana e Marche. In serata attenuazione dei fenomeni anche altrove, eccetto sui versanti ionici della Penisola e in particolare sulla Puglia dove potranno insiste ancora acquazzoni e temporali.
Aggiornamento 18 GIUGNO 21018 ore 16:30
Nel corso del pomeriggio i temporali hanno subito una netta intensificazione su buona parte della dorsale appenninica, specie centro-meridionale. Ma è soprattutto il Calabria che si sono visti i fenomeni più importanti, con temporali che dall'Appennino si sono gonfiati sconfinando a molti tratti costieri, specie tirrenici.Allagamenti segnalati a Lamezia Terme in seguito a un forte temporale che ha rivestito alcune strade della città di una ventina di centimetri d'acqua, dopo gli allagamenti del mattino nel Vibonese.
I temporali non hanno risparmiato la Sicilia nella zona etnea e sui Monti Iblei, oltre a Campania e Lazio, in questi ultimi casi con frequenti sconfinamenti alle coste. Temporali inoltre su Lucania e confine pugliese, qualche focolaio anche sul Salento e sull'entroterra sardo. Vanno segnalati inoltre altri focolai temporaleschi al Nord, in particolare sulle Prealpi Venete ed in Liguria sulla zona di Genova, con fenomeni che dall'entroterra hanno raggiunto il mare. Si segnalano anche organizzati temporali sul Lazio, tra cui uno piuttosto violento a Roma che ha causato anche allagamenti in piena città.
Aggiornamento 18 GIUGNO 2018 ore 12:00
Temporali in intensificazione al Sud. Con il passare delle ore va aumentando l'instabilità diurna lungo la dorsale appenninica meridionale, tanto che i primi temporali di calore si stanno innescando sull'entroterra pugliese (Foggiano), quello lucano, campano e sulla Calabria, con alcuni sconfinamenti alla costa nella zona tirrenica tra Reggino e Vibonese. Altri temporali più sparsi si snodano lungo la restante dorsale appenninica, tra Abruzzo e Marche, ma ora dopo ora si attende un'ulteriore aumento dell'attività temporalesca diurna, specie sull'Appennino Meridionale.
Aggiornamento 18 GIUGNO 2018 ore 11:25
SITUAZIONE. Si è appena insediata sull'Italia ma mostra già alcuni segni di debolezza l'alta pressione delle Azzorre estesasi dall'Atlantico verso il Mediterraneo centrale. Lungo il suo fianco destro, infatti, si concretizzano infiltrazioni di aria umida dal quadrante settentrionale responsabili di alcuni temporali che tra la notte e l'alba di oggi, lunedì, hanno interessato parte dello Stivale. Al Nord rovesci e temporali si sono concentrati sul Piemonte occidentale ed in particolare sulle valli cuneesi, dove localmente gli accumuli pluviometrici superano i 20mm. Temporali anche al Nordest con fenomeni diffusi all'alba sul Veneto in sconfinamento all'Emilia ed accumuli anche oltre i 30mm sul Vicentino.
Infine è nuovamente il Sud alle prese con gli stessi fenomeni di instabilità della parte finale della settimana scorsa, con temporali che insistono sulla bassa Calabria tirrenica, dopo i rovesci particolarmente violenti di domenica, accompagnati anche da una tromba d'acqua nei pressi di Bagnara Calabra (RC).
PROSSIME ORE. Tenderanno ad esaurirsi i temporali sulla Pianura Padana e sulle valli cuneesi, pur con locale breve interessamento della Liguria nell'Imperiese, ma nel pomeriggio nuovi fenomeni si innescheranno tra Prealpi lombardo-venete e Trentino, anche se di moderata intensità, grazie al continuo rinforzo dell'alta pressione. Locali fenomeni possibili sul Levante Ligure, in Toscana tra Pisano e Lucchesia. Situazione più instabile invece al Sud, con temporali attesi sul versante tirrenico e su Lucania e Puglia, a tratti intensi sulle zone interne tra bassa Campania e alta Calabria ed in locale sconfinamento alle coste. Qualche temporale diurno anche sulla zona etnea e sulle zone interne del basso Lazio.
Aggiornamento 17 GIUGNO 2018 ore 16:00
MALTEMPO ALL'ESTREMO SUD. Il centro di bassa pressione che in settimana ha interessato il Centro-Nord Italia si è ora portato verso la Grecia ed ha ancora influenzato il tempo sulle nostre regioni meridionali dove si sono avuti fenomeni a tratti fortemente instabili con temporali e allagamenti. In particolare nella giornata di sabato ripetuti rovesci si sono localizzati sulla bassa Calabria, responsabili addirittura di alcuni smottamenti del terreno nel Reggino. Interessate dai fenomeni più intensi la frazione Salice Calabro di Reggio Calabria, Scilla e Villa San Giovanni. Una frana ha interessato il territorio di Salice, dove sono state danneggiate alcune autovetture, e nei pressi del lungomare di Scilla, dove è straripato il torrente Giorno.
A Scilla il rio che solca il vallone del Livorno è esondato e ha invaso l'abitato di Scilla con una colata di fango e detriti che si sono propagati fino al lungo mare, costringendo Vigili del Fuoco, Carabinieri e Protezione Civile a numerosi interventi.
Il maltempo sta continuando ad interessare nelle prime ore di domenica la bassa Calabria, con fenomeni anche temporaleschi soprattutto sul versante tirrenico. Nella giornata di sabato una tromba marina è stata avvistata sul versante tirrenico del Messinese, presso la località di San Saba. Si segnalano inoltre altri temporali che si sono organizzati sul Canale d'Otranto e che stanno lambendo il Salento.
PROSSIME ORE. Nuovi temporali a tratti anche intensi interesseranno nel pomeriggio il Salento e soprattutto le regioni centro-meridionali tirreniche, organizzandosi sulle zone interne e sconfinando alla costa, per poi attenuarsi in serata. Temporali attesi inoltre sulle Alpi centro-occidentali con sconfinamenti serali alla pianura piemontese e a quella lombardo-veneta.
Aggiornamento 15 GIUGNO 2018 ore 16:30
Sicilia e Puglia nel mirino dei temporali anche nel pomeriggio. Su queste due regioni si manifestano i fenomeni pomeridiani più rilevanti, dopo il maltempo che ha già colpito duro in mattinata. In particolare in Puglia l'entroterra di Bari ha subito ulteriori fenomeni con accumuli pluviometrici totali che superano localmente i 70mm, anche se col passare delle ore pomeridiane questi si sono attenuati lasciando spazio a schiarite a partire dalla costa. In compenso è sul Salento che si sono avuti nuovi temporali localmente forti, come accaduto nel Leccese dove in pochi minuti un forte rovescio ha accumulato oltre 50mm di acqua con allagamenti a Taurisano.
In Sicilia praticamente l'intero comparto centro-orientale ha dovuto fare i conti con rovesci e temporali anche nel pomeriggio. Si contano accumuli di oltre 70mm sul Messinese tirrenico (Mistretta), ma fenomeni più deboli sono sconfinati alla costa meridionale e a quella ionica.
Da segnalare inoltre temporali diurni sull'Appennino Calabrese, entroterra sardo, campano, lucano, abruzzese e laziale, con accumuli di oltre 20mm sul Frusinate.
Aggiornamento 15 GIUGNO 2018 ore 12:00
Il maltempo durante la mattinata si è concentrato soprattutto su Puglia e Sicilia, con temporali violenti, nubifragi e grandinate. In Puglia intensi fenomeni sono cominciati sin dalle prime ore del mattino, con un nubifragio che si è scaricato sul Barese provocando diversi allagamenti a strade, sottopassi ed anche al Palagiustizia Nazariantz. Accumulati in poche ore fino a 66mm di pioggia sul Barese, segnalate inoltre code nei tratti della tangenziale causate dal rallentamento dei veicoli per la forte pioggia. Mattinata turbolenta anche nel Salento, dove si sono susseguiti alcuni rovesci di pioggia, anche se la situazione e decisamente migliore rispetto a Bari.
Il versante settentrionale della Sicilia è stato interessato da temporali a macchia di leopardo, a tratti anche molto intensi, come successo nel Palermitano dove un violento nubifragio ha accumulato in poco tempo fino a 65mm di pioggia. Forte instabilità inoltre sul Messinese, segnatamente sul versante tirrenico.
Aggiornamento 15 GIUGNO 2018 ore 11:05
FORTI TEMPORALI AL SUD, NUBIFRAGIO A BARI - La depressione responsabile della lunga fase di maltempo che nell'ultimo periodo si è accanita al Centro-Nord si è ora concentrata soprattutto sulle regioni meridionali, dando luogo a condizioni di instabilità anche marcata. In particolare da ieri (giovedì) violenti temporali seguitano ad abbattersi in Puglia, colpendo nello specifico Foggiano, barese e settore garganico, oltre al Salento. Particolarmente critica la situazione sul Tavoliere delle Puglia, dove i temporali che giungono dall'Adriatico verso la terra ferma insistono ad intermittenza da ormai 24 ore con accumuli pluviometrici anche superiori a 80mm. Un fulmine nella notte è caduto nel centro di Foggia, creando un potente boato. Un'automobile è andata a fuoco, anche se risulta difficile attribuire la causa alla caduta del fulmine.
Violento nubifragio anche a Bari, con temperatura crollata a 16°C e picchi di 60mm di accumulo pluviometrico in alcune decine di minuti. Disagi in tutto il capoluogo e soprattutto nel Palagiustizia che è stato sgomberato oggi in via precauzionale poiché pioveva all'interno. Molte le chiamate ai Vigili del Fuoco per allagamenti: traffico in tilt soprattutto nei sottopassi allagati; problemi anche sulla tangenziale e nel traffico ferroviario locale.
Temporali a tratti intensi si spingono da giovedì verso l'entroterra, sconfinando alla Campania interna e alla Basilicata. Ma anche il Salento è alle prese con fenomeni di forte instabilità caratterizzati da acquazzoni e temporali. Nel pomeriggio di ieri un'evidente tromba marina è stata avvistata al largo delle coste leccesi.
Maltempo inoltre sul nord della Sicilia, esposto ad un flusso instabile da Nord che pesca aria umida dal basso Tirreno. Temporali infatti hanno coinvolto nella notte Messinese tirrenico ma soprattutto il Palermitano, tanto che nella notte un forte rovescio ha accumulato in breve tempo una quarantina di millimetri di pioggia.
PROSSIME ORE. Stabile su gran parte del Centro-Nord salvo qualche focolaio temporalesco diurno su Ovest Piemonte e Prealpi lombardo-venete, temporali diurni più organizzati tra interne abruzzesi e laziali, temporali a tratti intensi su Puglia, Campania interna, Basilicata e Calabria ma tendenti ad attenuarsi da Nord tra pomeriggio e sera. In Sicilia temporali sul versante settentrionale, tendenti a sconfinare a quello ionico.
Aggiornamento 14 GIUGNO 2018 ore 16:00
Forte temporale con grandine a Roma nel primo pomeriggio (accumuli di 40 mm a Tivoli) ma sono già in atto delle schiarite; temporali in spostamento sull'Alto Lazio e la Maremma. Qua e là celle temporalesche intense anche in Puglia: punte di 40 mm sui Monti della Daunia e in Salento, nubifragio con grandine in provincia di Bari. Fenomeni in atto anche su Campania, accumuli di 30 mm Castellammare. Nuovi temporali in formazione anche su Molise e Basilicata.
CRONACA, TEMPORALI E NUBIFRAGI FLAGELLANO IL CENTRO-SUD - Ancora una giornata molto instabile su diverse aree d'Italia, alle prese con l'ennesima circolazione ciclonica che dopo aver portato temporali e nubifragi al Nord, ora sposta il suo raggio d'azione al Centrosud. Colpite particolarmente duro l'Emilia Romagna e le Marche con nubifragi, danni e allagamenti. Situazione particolarmente critica questa mattina ad Ancona, dove un violento temporale marittimo ha scaricato in poco tempo picchi di oltre 40mm, allagando la città: recuperate delle persone che stavano per annegare con la propria auto in un sottopasso. Forti temporali anche sull'Emilia Romagna con picchi vicini ai 100mm tra imolese e faentino, violento temporale grandinigeno a Bologna.
Nel frattempo numerosi temporali hanno preso vita anche al Sud interessando in particolare la Campania, Napoli inclusa, Basilicata, Puglia, Molise, ma occasionalmente anche Calabria e Sicilia. Temporali pure sull'Abruzzo e in formazione in modo localizzato tra Toscana Umbria e Lazio. Si registrano, per ora, punte di oltre 20-30mm su province di Bari, Benevento, fino a 20mm anche a Napoli. Al Nord la situazione va invece migliorando dopo una mattinata dal sapore autunnale sul Nordest e ancora qualche locale piovasco.
METEO PROSSIME ORE, ANCORA FORTI TEMPORALI, ECCO DOVE - Nel corso del giorno escalation temporalesca su buona parte delle regioni del Centro-Sud in particolare su zone interne della Sardegna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e nord della Sicilia con fenomeni anche di forte intensità e locali grandinate. Acquazzoni e temporali interesseranno Roma, Latina, Frosinone, Pescara, l'Aquila, Teramo, Chieti e più a sud Napoli, Cosenza, Palermo.
Migliora al Nordovest e Triveneto con schiarite ampie nel corso della giornata, in estensione entro sera a Emilia-Romagna, Toscana e Marche. In serata attenuazione dei fenomeni anche altrove, eccetto sui versanti ionici della Penisola e in particolare sulla Puglia dove potranno insiste ancora acquazzoni e temporali.
Aggiornamento 14 GIUGNO 2018 ore 10:35
Situazione - Risveglio autunnale sul Triveneto ed Emilia-Romagna, in particolare su quest'ultima sono ancora in atto temporali anche forti sulle coste romagnole con locali allagamenti e disagi; si segnalano tra forlivese e faentino accumuli che sfiorano i 90mm, ma anche su ravennate e appennino bolognese punte fino a 50 mm. Una grandinata è segnalata a Bologna.
Un vortice ciclonico posizionato sul basso Tirreno sta inviando un fronte temporalesco verso le coste in particolare tra basso Lazio, Campania e alta Calabria; temporali in atto anche sul Gargano.
Seguiranno aggiornamenti.
Prossime ore - Nel corso del giorno escalation temporalesca su buona parte delle regioni del Centro-Sud in particolare su zone interne della Sardegna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e nord della Sicilia con fenomeni anche di forte intensità e locali grandinate. Acquazzoni e temporali interesseranno Roma, Latina, Frosinone, Pescara, l'Aquila, Teramo, Chieti e più a sud Napoli, Cosenza, Palermo.
Migliora al Nordovest e Triveneto con schiarite ampie nel corso della giornata, in estensione entro sera a Emilia-Romagna, Toscana e Marche. In serata attenuazione dei fenomeni anche altrove, eccetto sui versanti ionici della Penisola e in particolare sulla Puglia dove potranno insiste ancora acquazzoni e temporali.
Aggiornamento 13 GIUGNO 2018 ore 10:00
TEMPORALI ANCHE FORTI E GRANDINIGENI AL NORD - Il maltempo continua a penalizzare le nostre regioni centro settentrionali dello Stivale con rovesci e temporali, localmente anche di moderata o forte intensità, responsabili di locali allagamenti e disagi. Colpa di una circolazione di bassa pressione ben attiva tra la Corsica e la Liguria. Lungo il suo bordo settentrionali rovesci e temporali hanno continuato a interessare buona parte delle regioni settentrionali in particolar modo quelle di Nordovest e il Triveneto. Fenomeni intensi hanno interessato soprattutto il basso milanese, il Pavese nordorientale, lodigiano e cremonese occidentale con accumuli dalla mezzanotte tra 40 e 50 mm.
Nella serata di ieri disagi sul Basso Garda, specie tra Desenzano, Moniga, Padenghe. Acqua alta nelle strade, poi progressivamente riassorbita, ma tante chiamata ai Vigili del Fuoco che nel corso della serata hanno attivato numerose squadre al lavoro dal distaccamento di Desenzano, come pure da quello di Castiglione delle Stiviere. Molte le richieste di soccorso anche dall'area compresa tra il Garda e la città, oltre che per scantinati sommersi anche per alberi caduti.
FORTI PIOGGE ANCHE IN TOSCANA - Allo stesso tempo altri acquazzoni e temporali hanno raggiunto le Tirreniche centro settentrionali con fenomeni localmente anche intensi in Toscana; accumulati sino a 75 mm sull'Isola d'Elba, 50 mm sulle Apuane. Nella provincia di Arezzo, in particolar modo nel territorio di Cortona, sono stati oltre 50 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco che hanno anche soccorso tre automobili rimasti in panne con l'auto a causa di allagamenti in strada.
PRIMI DISTURBI AL SUD - Lungo il bordo meridionale della depressione, in seno a correnti umide sudoccidentale, un fronte instabile si è spinto verso Sud portando piogge e qualche temporale anche su Campania, Sicilia e parte delle Tirreniche meridionali.
PREVISIONI PROSSIME ORE - Nel corso della mattinata rovesci e temporali continueranno ad interessare la Toscana, localmente anche di forte intensità, così come Piemonte, Lombardia, TAA e localmente anche Veneto e FVG. Qualche fenomeno raggiungerà anche la Sicilia e parte del basso versante tirrenico. Nel pomeriggio l'instabilità continuerà a penalizzare le regioni di Nordest così come Sardegna, Toscana, Umbria e Adriatiche centrali, mentre fenomeni più localizzati coinvolgeranno Sicilia e regioni di Nordovest. In serata le piogge e i temporali raggiungeranno le Tirreniche centro meridionali interessando ancora la Val Padana centro orientale e adriatiche centrali.
Aggiornamento 12 GIUGNO 2018 ore 17:30
Pomeriggio all'insegna dei temporali su parte del Nord, anche di forte intensità. Dopi i settori settentrionali lombardo-veneti è toccato a quelli meridionali ma soprattutto all'Emilia. In quest'ultimo caso i fenomeni più intensi si sono concentrati sul Modenese, con grandinate e fenomeni di downburst accompagnati quindi da intense raffiche di vento, oltre che da gradine.
Temporali localmente intensi hanno interessato inoltre l'alto Piemonte, dal Torinese settentrionale fino al Biellese, ma anche in Lombardia il Varesotto, fino alle porte di Milano Nord. Si segnalano infine temporali diurni su parte del Centro Italia, tra Toscana interna, Umbria e Marche, con sconfinamento fino al Riminese.
Aggiornamento 12 GIUGNO 2018 ore 15:00
In mattinata violenti temporali si sono concentrati in Lombardia, a ridosso delle Alpi. Particolarmente coinvolte le zone prealpine di Bergamo e Brescia dove in breve tempo gli accumuli pluviometrici hanno sfiorato i 90mm nel Bresciano, ma accumuli importanti si registrano anche in Brianz, dove temporali anche grandinigeni hanno accumulato quasi 70mm di acqua. Proprio nel Bresciano si sono avute le conseguenze peggiori con situazioni critiche: in Valsabbia si sono avuti allagamenti e straripamenti di alcuni corsi d'acqua, con le strade di Odolo, Vestone e Preseglie che sono state completamente trasformate in torrenti pieni di detriti, mentre i Vigili del Fuoco sono impegnati in numerosi interventi per i frequenti allagamenti che hanno coinvolto gli scantinati.
Temporali e grandine hanno però varcato il confine interessando così il Veneto, con pesanti allagamenti in Valbelluna e chicchi grandi dimensioni, come palline da tennis che hanno provocato ingenti danni ad automobili, sfondando parabrezza e carrozzerie.
Temporali si sono inoltre generati sul Friuli e in Emilia con grandinate tra Modenese e Reggiano, ma anche in Piemonte, con coinvolgimento soprattutto della fascia pedemontana sia occidentale che settentrionale. Celle temporalesche di estensione più ridotta hanno preso forma poi su parte delle Marche, con temporali e grandine sulla costa anconetana.
Aggiornamento 12 GIUGNO 2018 ore 8:35
SITUAZIONE. La linea temporalesca che ieri (lunedì 11) è transitata sulle regioni settentrionali ha prodotto fenomeni sparsi a macchia di leopardo, localmente risultati di forte intensità. In particolare è sul settore emiliano si sono avuti i fenomeni più importanti, con un forte temporale avvenuto tra Modenese, Bolognese e Ferrarese meridionale. Sulla fascia preappenninica della regione il forte temporale ha scaricato in poche decine di minuti oltre 20mm di pioggia, con fenomeni che hanno assunto a tratti carattere grandinigeno.
Nella notte appena trascorsa è sopravvissuta una certa instabilità ai fenomeni di lunedì, concentrata ancora una volta sulle regioni settentrionali ed in particolare in prossimità delle Alpi, tra Piemonte e Lombardia, ma al momento non si segnalano fenomeni di intensità particolare.
PROSSIME ORE. Nel pomeriggio una nuova linea temporalesca verrà a formarsi in prossimità dell'arco alpino, con fenomeni che entro sera sconfineranno diffusamente alla pianura padano-veneta portandosi a tratti anche a sud del Po e raggiungendo l'Emilia. Temporali sono attesi sconfinare inoltre dalle Alpi occidentali alla pianura piemontese. Sul resto d'Italia poche variazioni, se non qualche isolati temporale diurno sulle zone marchigiane.
Aggiornamento 11 GIUGNO 2018 ore 10:20
SITUAZIONE. E' durato poco il promontorio di alta pressione che ha favorito un weekend stabile ed estivo su gran parte d'Italia. L'alta pressione è già in affanno e dall'Atlantico una perturbazione si sta aprendo un varco puntando l'Italia, dove sono già in corso le prime piogge sul Nordovest. In particolare i fenomeni stanno interessando il Piemonte occidentale con alcuni temporali sul Torinese, anche grandinigeni sul Pinerolese, coinvolto anche l'estremo Ponente Ligure con alcuni rovesci, ma il ramo più meridionale del fronte si allunga fino alla Sardegna dove sta producendo qualche scroscio sul Sassarese. Sul resto d'Italia invece resiste il bel tempo, grazie alla permanenza dell'alta pressione.
PROSSIME ORE. Tempo in ulteriore peggioramento al Nord a causa della perturbazione che avanzerà verso Levante coinvolgendo soprattutto l'arco alpino dove in giornata sono attesi fenomeni anche temporaleschi, in locale sconfinamento in serata alla Val Padana ma prevalentemente sulle zone a nord del Po. Stabile ed estivo sul resto d'Italia, seppur con sole offuscato da veli e strati alti, migliora rapidamente anche in Sardegna.
Aggiornamento 9 GIUGNO 2018 ore 8:30
CRONACA METEO NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI AL CENTRO - insiste ancora sulla nostra Penisola la circolazione di bassa pressione, con perno ora sull'Adriatico, responsabile dell'ondata di maltempo degli ultimi giorni. Ulteriori temporali nella serata di ieri sono sviluppati nelle zone interne del Centro interessando in particolare Toscana, Lazio nonché Marche ed Abruzzo con fenomeni anche intensi. Allagamenti di strade e scantinati si sono verificati a L'Aquila, nel reatino e vicino Firenze. Un torrente è esondato nei pressi di Scandicci. Una frana ha invece interessato la frazione di Lisciano nel comune di Rieti.
CALDO E INCENDI IN SICILIA - Forti raffiche di vento di Maestrale hanno inoltre imperversato al Sud, specie tra Calabria e Sicilia. Il vento ed il clima secco hanno inoltre alimentato una serie di roghi nelle province di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa. Oltre 300 gli interventi dei vigili del fuoco. Per motivi precauzionali sono stati evacuati oltre 700 persone di un villaggio turistico.
Meteo sabato 9: una residua instabilità si avrà sul basso versante tirrenico e nelle interne del Centro con qualche acquazzone o temporale. Altrove ci sarà una maggiore presenza di sole eccetto per qualche fenomeno su Alpi, Prealpi orientali e nord dorsale, residui fenomeni al mattino sulle Marche. Temperature in lieve aumento al Centro Nord, in calo al Sud. Venti in attenuazione.
Aggiornamento 8 GIUGNO 2018 ore 14:30
In mattinata il versante adriatico centrale è stato bersagliato da piogge e temporali che spesso hanno assunto carattere di forte intensità, in particolare tra Marche e Abruzzo. Come mostrato dai satelliti a nostra disposizione sul settore marchigiano si sono avuti diversi nubifragi, sia sulle zone interne che sulla costa, ma soprattutto è stato comparto settentrionale della regione ad aver subito le condizioni più perturbate. A Senigallia (AN) accumulati in breve tempo fino a 65mm di pioggia, da cui sono conseguiti allagamenti in alcune zone della città. Vengono costantemente monitorati i livelli dei fossi Crocifisso, Sant'Angelo e Giustizia, anche se la situazione al momento è sotto controllo.
In Emilia Romagna la costa è stata a lungo minacciata dalla stessa cella temporalesca che si stava innalzando dalle Marche, ma il grosso dei fenomeni si è scaricato in mare. Tuttavia nel primo pomeriggio un temporale anche piuttosto violento si è scaricato sul Ferrarese, seppur di breve durata, dopo le ingenti precipitazioni di questa notte che hanno provocato molti allagamenti.
Si segnalano inoltre alcuni rovesci sul resto delle zone interne dell'Italia centrale, oltre che sul basso Piemonte e a ridosso delle Alpi occidentali, dopo la frana che giovedì si è staccata in Val Susa mettendo in ginocchio Bussoleno (TO), dove oggi la situazione sta tornando lentamente sotto controllo. In particolare sul Cuneese si segnalano allagamenti a Mondovì.
PROSSIME ORE. Nuovi temporali si stanno genereranno sull'arco alpino e coinvolgeranno soprattutto quello centro-occidentale ma in parte anche il Friuli. Temporali inoltre sulla dorsale appenninica centro-settentrionale, specie su Toscana, Marche e Abruzzo, con fenomeni in frequente sconfinamento alla costa adriatica, a tratti di forte intensità, con coinvolgimento anche della Puglia garganica. Qualche rovescio anche in Sardegna, specie interna. In serata gradualmente i fenomeni tenderanno ad attenuarsi, salvo qualche strascico sulle regioni adriatiche centro-settentrionali. Sul resto d'Italia tempo più stabile.
Aggiornamento 8 GIUGNO 2018 ore 12:00
Una nuova perturbazione provenuta dal Tirreno ha raggiunto nella notte il Centro-Nord Italia dando luogo ad una fase di maltempo anche acuta, a distanza moto ravvicinata da quella precedente. Già nel pomeriggio di giovedì, infatti, si è assistito a fenomeni localmente violenti sulle regioni settentrionali, responsabili di pesanti allagamenti nel Padovano e di importanti smottamenti nella Val Susa.
Dalla tarda serata di ieri una linea temporalesca ben organizzata si è arcuata dalle regioni centrali alla Pianura Padana, riattivando fenomeni diffusi e a tratti intensi. Forti temporali hanno raggiunto la Lombardia e il Veneto con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono i 50/60mm tra Mantovano e Rodigino, mentre allagamenti si segnalano nella zona di Bergamo. Situazione simile nel Varesotto, dove tra sera e notte il maltempo si è notevolmente intensificato interessando soprattutto l'area di Cuveglio, dove i piani bassi di alcune abitazioni sono stati invasi dall'acqua. Nella stessa zona una frana è caduta sulla strada a Casalzuigno, interrompendo la circolazione.
Nel Padovano, già giovedì colpito da violenti temporali e nubifragi, una nuova ondata di maltempo si è scatenata nella notte accompagnata da forte pioggia, raffiche di vento, tuoni e fulmini. Ripercussioni si sono avute sul traffico a causa della caduta di diversi rami e alberi sulla sede stradale della Tangenziale Ovest, creando lunghe code proprio nell'ora di punta del primo mattino.
In Emilia Romagna gli intensi fenomeni hanno provocato allagamenti tra Modenese e Ferrarese. Gli accumuli pluviometrici, solo dalla mezzanotte, toccano in alcune zone del Bolognese i 70mm e superano i 100mm su tratti del Ferrarese, mentre si segnalano allagamenti nella notte sull'A13 Bologna Padova.
La stessa linea temporalesca ha coinvolto quindi le regioni centrali con temporali intensi su Umbria e Marche ed accumuli fino a 40mm dalla mezzanotte nel Perugino, dopo i temporali che già nella giornata di giovedì 7 avevano colpito le Marche anche pesantemente nella zona dei Sibillini.
PROSSIME ORE. In mattinata la linea temporalesca agirà ancora sul Triveneto con gli ultimi temporali in allontanamento verso nord. Nel pomeriggio però nuovi temporali si genereranno sull'arco alpino, coinvolgendo soprattutto quello centro-occidentale e quello friulano. Temporali anche sulla dorsale appenninica centro-settentrionale, specie su Toscana, Marche e Abruzzo, con fenomeni in sconfinamento alla costa adriatica.
Aggiornamento 7 GIUGNO 2018 ore 10:00
L'Italia rimane da un lungo periodo priva di una zona di alta pressione in grado di riportare tempo stabile e le condizioni affinché si sviluppino sistemi temporaleschi rimangono sempre quelle ideali. Tra il pomeriggio-sera di mercoledì 6 e il mattino di giovedì 7 è stato il Nord Italia ad essere bersagliato da nuovi temporali che localmente sono risultati anche intensi e grandinigeni.
In Piemonte fenomeni intensi anche a carattere di nubifragio hanno interessato mercoledì pomeriggio il Biellese ma soprattutto il Torinese, ma si sono protratti anche durante la notte nella zona del Canavese, in quest'ultimo caso con accumuli pluviometrici di circa 25mm solo nella notte che diventano 80mm sommati a quelli del giorno precedente. Allagamenti hanno interessato verso sera parte della Provincia di Torino, sia per l'esondazione di alcuni corsi d'acqua secondari che per il malfunzionamento di diversi tombini.
Fenomeni intensi nella notte anche su Friuli e Veneto, in particolare su Padovano e Trevigiano, dove solo dalla mezzanotte si registrano accumuli pluviometrici di quasi 30mm. Mentre la mattinata di giovedì inizia caratterizzata da nuove piogge e rovesci che stanno raggiungendo la Sardegna.
PROSSIME ORE. Instabilità diurna interesserà nuovamente gran parte delle zone alpine con fenomeni temporaleschi sparsi, soprattutto su Prealpi lombardo-venete e Friuli ma con sconfinamenti serali fino alla pianura veneta. Temporali pomeridiani anche tra Marche e Abruzzo, specie interni. La perturbazione proveniente dalla Sardegna innescherà poi un ulteriore peggioramento in serata al Nord, con fenomeni che diverranno anche intensi su Nordovest, Lombardia ed Emilia. Qualche rovescio anche in Toscana.
Aggiornamento 5 GIUGNO 2018 ore 20:40
Anche nel pomeriggio di oggi, martedì 5, temporali localmente di forte intensità si sono sviluppati su parte dell'Italia. In primis sul Friuli VG, specie nella zona di Udine, a partire dalle ore 14 in alcune decine di minuti gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto punte di oltre 50mm. Gli ingenti quantitativi d'acqua caduti sono stati causa di alcuni incidenti, a Manzano, a Lumignacco, a Chiasiellis e a Mortegliano. Si segnalano inoltre allagamenti di scantinati, cadute di rami e alberi. I fenomeni temporaleschi si sono successivamente spostati verso ovest, raggiungendo Dolomiti venete e Alto Adige.
Temporali anche lungo l'Appennino, in particolare tra Marche e Abruzzo, Molise e Gargano. I fenomeni più intensi si sono scaricati sull'Aquilano, con accumuli di quasi 30mm in poco tempo.
Aggiornamento 5 GIUGNO 2018 ore 8:55
Nonostante la nebbia in Val Padana sia la cosa più normale del mondo, la maggior parte delle presone che oggi hanno assistito al fenomeno saranno rimaste incredule. Non tanto per i banchi di nebbia che hanno accompagnato il risveglio su molte zone di pianura piemontesi e lombarde, quanto per il periodo del'anno in cui questi si sono manifestati. Siamo a giugno, a estate meteorologica ormai avviata, non in pieno inverno!
Ma oggi la nebbia padana è tornata ad appoggiarsi al suolo come in una delle più classiche mattinate di gennaio. Questo sia a causa delle abbondanti e ripetute piogge dell'ultimo periodo che hanno impregnato il terreno, sia per le aperture del cielo avvenute nella notte, che hanno favorito l'irraggiamento notturno, il conseguente raffreddamento del suolo e la formazione della nebbia.
Nebbia che in alcuni casi è risultata piuttosto spessa nella campagna torinese, riducendo la visibilità a poche decine di metri. Banchi di nebbia più o meno densi hanno avvolto la pianura verso est, passando il confine lombardo e conservandosi fino alla Brianza. In ogni caso per il sole di giugno sarà uno scherzo dissolverla in poche decine di minuti.
Aggiornamento 4 GIUGNO 2018 ore 17:45
Pomeriggio molto instabile soprattutto sul Nord Italia, dove i temporali hanno assunto localmente carattere di forte intensità, come successo ad Asiago dove è stato avvistato anche un tornado intorno alle ore 13, in particolare tra Asiago e Gallio. Si segnalano inoltre raffiche di vento molto intense e grandinate tra bassa Lombardia ed Emilia, specie lungo il corso del Po e nella zona di Parma ma anche a Reggio Emilia. Nuovamente colpito il Ferrarese, dopo il forte temporale del primo pomeriggio, con il secondo forte episodio sul settore orientale dalle 17 e coinvolgimento anche del Ravennate interno.
Aggiornamento 4 GIUGNO 2018 ore 14:00
Tra la mattinata e il primo pomeriggio il fulcro dell'instabilità si è spostato tra Emilia, Triveneto, Piemonte e Liguria. Dopo il forte temporale che ha interessato il Ferrarese e Rodigino la stessa cella temporalesca si è addossata alle pedemontana veneta e lombarda orientale e corrispondente fascia prealpina, generando violenti fenomeni anche grandinigeni che hanno determinato accumuli pluviometrici anche oltre i 60mm ad Asiago, ma coinvolgendo verso ovest anche la zona del Garda.
In Piemonte invece le piogge si sono concentrate soprattutto su Cuneese e Torinese occidentale, con accumuli pluviometrici fino a circa 40mm.
4 GIUGNO 2018: Una nuova perturbazione sta entrando in azione sulle regioni settentrionali e su quelle tirreniche, con ripresa del maltempo. Piove infatti al Nordovest e in Lombardia con fenomeni che risultano a tratti già intensi sul Ponente Ligure e in Lombardia, che a tratti hanno già assunto carattere temporalesco ed accumuli pluviometrici che superano i 30mm tra Cremonese e Bresciano, dove all'alba di oggi è transitato un primo impulso di instabilità accompagnato da temporali. Resiste invece il bel tempo al Nordest, mentre la stessa perturbazione ha agguantato nelle prime ore del mattino le regioni centrali tirreniche, con i primi rovesci sul Lazio.
In Emilia un forte temporale si è sviluppato in tarda mattinata sul Ferrarese, sconfinando verso il Vento fino ad interessare anche il Rodigino, accompagnato da numerosissime fulminazioni ed accumuli pluviometrici che in poche decine di minuti hanno localmente superato i 30mm.
Qualche pioggia anche su Toscana, Umbria, Abruzzo interno e localmente sull'alta Campania, mentre altrove resiste il bel tempo.
PROSSIME ORE. L'instabilità si concentrerà al Nord con piogge e temporali soprattutto in Piemonte e a ridosso dell'arco alpino, ma attenzione perché anche sulla pianura lombardo-veneta in serata potranno manifestarsi fenomeni localmente forti, compresa l'Emilia Romagna. Tempo in miglioramento invece al Centro, con fenomeni in attenuazione e ultime piogge solo sull'alta Toscana, in gran parte soleggiato al Sud salvo qualche fenomeno diurno sulla dorsale.
Sono andate attenuandosi le condizioni di instabilità di inizio giornata al Sud. I cieli sono rimasti in gran parte nuvolosi su praticamente l'intero Meridione, ma i fenomeni hanno subito una notevole riduzione nel corso del pomeriggio in Puglia, dopo i nubifragi di questa mattina a Bari. Fenomeni in netta attenuazione anche in Sicilia con schiarite, specie sul settore meridionale, dopo i temporali di questa mattina e addirittura una tromba marina avvistata a Trapani.
In compenso qualche rovescio si è attivato sulla Lucania e in Calabria, specie sul settore ionico. Si segnalano le temperature molto basse nei valori massimi nelle zone interessate dal maltempo a causa dell'afflusso di aria fresca settentrionale diretta verso la depressione ionica. Non si è andati oltre i 21° a Bari, 22° a Lecce, 23° a Brindisi e Lamezia Terme, 24° a Messina.
Aggiornamento 26 GIUGNO 2018 ore 10:35
SITUAZIONE. Alimentata dalla discesa di correnti fresche settentrionali un'area depressionaria si è posizionata sullo Ionio e orchestra un'intensa perturbazione responsabile di condizioni di maltempo anche marcato che nelle ultime ore hanno interessato parte del Sud. In particolare sono stati coinvolti Sicilia e Puglia, con forti rovesci di pioggia che nella serata di ieri si sono scaricati sul Messinese e nubifragi che nella mattinata di oggi, martedì, si accaniscono sulla Puglia, specie sul Salento.
Dopo le piogge di ieri sera fenomeni temporaleschi si sono riattivati all'alba in Sicilia, coinvolgendo direttamente il versante settentrionale, esposto alle correnti da nord che convergono verso il centro della depressione. Si sono attivati così diffusi temporali lungo l'entroterra settentrionale, dal Trapanese al Messinese, con coinvolgimento a tratti anche delle zone costiere ed anche una tromba marina avvistata in mattinata al largo di Trapani.
In Puglia sta transitando il fronte principale legato alla depressione ionica,foriero di piogge e temporali anche intensi e temperature che sembrano più autunnali che estive ovunque inferiori a 20°C. Particolarmente colpito il Salento, dove si registrano alcuni allagamenti. Interessata da nubifragi anche Bari, dove alcune strade sono diventate torrenti, mentre il palagiustizia rischia di venire allagato come già successo la settimana scorsa sempre a causa delle abbondanti piogge. I fenomeni sconfinano alla Basilicata e alla costa ionica della Calabria, anche se con intensità più attenuata.
PROSSIME ORE. Dal tardo mattino si attenueranno i fenomeni sulla Puglia mentre si sposteranno in Basilicata e soprattutto sulla Calabria, interessando soprattutto il versante ionico. Anche in Sicilia è prevista ben presto un'attenuazione dei fenomeni, ma entro sera nuovi temporali si dirigeranno dal basso Tirreno verso il Messinese. Tempo più stabile sul resto d'Italia.
Aggiornamento 25 GIUGNO 2018 ore 14:00
Mentre va migliorando la situazione in Sicilia, dopo i violenti nubifragi della mattinata e le nevicate che hanno imbiancato la cima dell'Etna, nuovi temporali anche di forte intensità si sono sviluppati dal pomeriggio su buona parte delle regioni centrali. In particolare il fronte temporalesco si è spostato dalla Romagna, dove in mattinata ha originato anche alcune trombe marine, a Toscana, Umbria, Lazio e interne marchigiane ed abruzzesi. Gli accumuli pluviometrici iniziano a divenire importanti e superano localmente i 30mm sulle zone interne toscane e laziali, mentre sulla costa del basso Lazio si assiste ai primi sconfinamenti dei fenomeni sul mare.
Nel frattempo nuovi temporali su sono generati sulle zone interne della Sardegna, specie del versante tirrenico, con i primi sconfinamenti verso sud al Cagliaritano. E' stata dunque solo una breve pausa quella del mattino, dopo i nubifragi della notte che si sono concentrati proprio sul Cagliaritano provocando diffusi allagamenti.
Segnaliamo inoltre un temporale che si è formato sull'entroterra genovese e che in breve tempo si è portato sul mare, iniziando poi a dissolversi, oltre a focolai temporaleschi sull'alta Campania.
Aggiornamento 25 GIUGNO 2018 ore 10:15
Con il flusso settentrionale incanalato dal Nord Europa verso il Mediterraneo centrale si è attivata una nuova fase a tratti instabile su parte dell'Italia, caratterizzata da fenomeni a frequente sfondo temporalesco ed anche di forte intensità. In Sardegna la giornata di domenica 24 è stata segnata da pesanti temporali che si sono scatenati sulle zone interne e che sono sconfinati al sud dell'isola, causando importanti allagamenti nel Cagliaritano. Nella zona di Pirri le strade si sono rapidamente trasformate in fiumi, con il livello dell'acqua che ha raggiunto alcune decine di centimetri. Alcuni automobilisti sono stati soccorsi, bloccati con le loro auto tra strade e sottopassi allagati. Nella notte tuttavia la situazione è andata stabilizzandosi e il maltempo ha lasciato spazio alle schiarite, anche se ora è il momento di contare i danni.
In Sicilia la mattinata di lunedì 25 si apre invece all'insegna del forte maltempo, con piogge e temporali anche violenti che agiscono su quasi tutto il territorio ad esclusione solo della costa trapanese. Gli accumuli pluviometrici raggiungono localmente i 90mm nel Palermitano, a causa di un violento temporale scaricatosi di notte. Nubifragi segnalati in mattinata nel Messinese, a Milazzo. Gli stessi fenomeni si spingono verso est fino a raggiungere la bassa Calabria.
Sul resto d'Italia si segnala un nuovo fronte in discesa dal Nord Europa che ha raggiunto il Triveneto, innescando rovesci e temporali su Friuli e Veneto e fenomeni che ormai sconfinano all'Emilia, tra Ferrarese e Delta del Po.
PROSSIME ORE. Il nuovo fronte che ha raggiunto il Nordest provocherà ancora un po' di instabilità su Triveneto, est Emilia e parte della Lombardia con temporali che si esauriranno tra il pomeriggio e la sera, ma che contemporaneamente si attiveranno nel pomeriggio sulle regioni centrali interessando Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo interno, con sconfinamenti serali alla costa tirrenica. Nuovi temporali nel pomeriggio anche in Sardegna, specie tra il versante tirrenico interno e il Cagliaritano. Si attenueranno solo dal pomeriggio i fenomeni tra Sicilia orientale e bassa Calabria.
Aggiornamento 23 GIUGNO 2018 ore 10:20
SITUAZIONE. Nel corso di venerdì 22 una perturbazione è scivolata da nord a sud lungo il versante adriatico dello stivale, determinando condizioni di forte instabilità. Temporali anche intensi hanno spazzato tra il pomeriggio e la sera le regioni orientali della Penisola, dalle Marche fino alla Puglia, con fenomeni spesso di forte intensità. In Abruzzo è stato colpito soprattutto il Chietino, dove si sono avuti allagamenti e strade invase dall'acqua. A Lanciano l'altezza dell'acqua ha raggiunti addirittura il metro in alcune zone, allagando garage e scantinati e provocando alcuni smottamenti a Penne.
Proseguendo verso sud il fronte ha colpito successivamente Molise e Puglia con rovesci e temporali spesso di forte intensità, in particolare sull'area garganica, anche in questo caso causando allagamenti di strade e scantinati.
Nel mattino di sabato 23 la parte finale del fronte sta lasciando il Salento con gli ultimi temporali diretti ormai verso il Canale d'Otranto, ma l'aria che segue il fronte ha caratteristiche decisamente frizzanti ed ha determinato un ridimensionamento delle temperature che si è avvertito soprattutto sull'arco alpino orientale. Registrate minime fino a 1°C alla Paganella (7°C la minima di venerdì), 3°C alò Passo Rolle contro i 9°C di venerdì 22.
PROSSIME ORE. Il maltempo concederà una tregua in mattinata, ma ben presto torneranno a formarsi locali temporali innescati dal flusso fresco settentrionale che ha ormai conquistato l'Italia. Attesi i fenomeni, anche se ben più localizzati rispetto a ieri, su Lazio interno con alcuni sconfinamenti alla costa, specie pontina, su bassa Calabria e nordest Sicilia. Qualche fenomeno isolato interesserà nel pomeriggio anche le Prealpi centro-orientali e le Alpi Marittime.
Aggiornamento 22 GIUGNO 2018 ore 10:15
SITUAZIONE. Dopo i fenomeni di instabilità del pomeriggio di giovedì 21, è stata la volta dei primi temporali legati al fronte in discesa dal Nord Europa che nella notte hanno raggiunto parte del Triveneto, innescando fenomeni a tratti di forte intensità, specie su Trevigiano e alto Veneziano, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono localmente gli 80mm lungo la pedemontana. Rovesci diffusi interessano inoltre il Friuli, mentre a carattere più isolato alcuni focolai iniziano a sconfinare anche più a sud all'Emilia Romagna. Il resto dello Stivale rimane in attesa e in condizioni più stabili, a parte qualche temporale in azione sul basso Tirreno, che raggiunge le Eolie e lambisce la costa messinese.
PROSSIME ORE. Il fronte proseguirà la sua corsa verso sud innescando rovesci e temporali soprattutto lungo l'Adriatico, con fenomeni anche violenti nel pomeriggio sulle Marche in estensione ad Umbria e Abruzzo, entro sera anche a Molise e Puglia centro-settentrionale. Alcuni sconfinamenti sono attesi fino alla Toscana interna, ma sul versante tirrenico la situazione è destinata a rimanere tendenzialmente più stabile. Al Nord qualche temporale nel pomeriggio sulla Lombardia orientale e la sera sul basso Piemonte.
Aggiornamento 20 GIUGNO 2018 ore 16:00
Forte temporale con grandine a Roma nel primo pomeriggio (accumuli di 40 mm a Tivoli) ma sono già in atto delle schiarite; temporali in spostamento sull'Alto Lazio e la Maremma. Qua e là celle temporalesche intense anche in Puglia: punte di 40 mm sui Monti della Daunia e in Salento, nubifragio con grandine in provincia di Bari. Fenomeni in atto anche su Campania, accumuli di 30 mm Castellammare. Nuovi temporali in formazione anche su Molise e Basilicata.
Temporale in arrivo a Montalto di Castro, nella Maremma viterbese preceduto da una impressionante shelf cloud (in foto): accumuli fino a 40-60 mm.
CRONACA , TEMPORALI E NUBIFRAGI FLAGELLANO IL CENTRO-SUD - Ancora una giornata molto instabile su diverse aree d'Italia, alle prese con l'ennesima circolazione ciclonica che dopo aver portato temporali e nubifragi al Nord, ora sposta il suo raggio d'azione al Centrosud. Colpite particolarmente duro l'Emilia Romagna e le Marche con nubifragi, danni e allagamenti. Situazione particolarmente critica questa mattina ad Ancona, dove un violento temporale marittimo ha scaricato in poco tempo picchi di oltre 40mm, allagando la città: recuperate delle persone che stavano per annegare con la propria auto in un sottopasso. Forti temporali anche sull'Emilia Romagna con picchi vicini ai 100mm tra imolese e faentino, violento temporale grandinigeno a Bologna.
Nel frattempo numerosi temporali hanno preso vita anche al Sud interessando in particolare la Campania, Napoli inclusa, Basilicata, Puglia, Molise, ma occasionalmente anche Calabria e Sicilia. Temporali pure sull'Abruzzo e in formazione in modo localizzato tra Toscana Umbria e Lazio. Si registrano, per ora, punte di oltre 20-30mm su province di Bari, Benevento, fino a 20mm anche a Napoli. Al Nord la situazione va invece migliorando dopo una mattinata dal sapore autunnale sul Nordest e ancora qualche locale piovasco.
METEO PROSSIME ORE, ANCORA FORTI TEMPORALI, ECCO DOVE - Nel corso del giorno escalation temporalesca su buona parte delle regioni del Centro-Sud in particolare su zone interne della Sardegna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e nord della Sicilia con fenomeni anche di forte intensità e locali grandinate. Acquazzoni e temporali interesseranno Roma, Latina, Frosinone, Pescara, l'Aquila, Teramo, Chieti e più a sud Napoli, Cosenza, Palermo.
Migliora al Nordovest e Triveneto con schiarite ampie nel corso della giornata, in estensione entro sera a Emilia-Romagna, Toscana e Marche. In serata attenuazione dei fenomeni anche altrove, eccetto sui versanti ionici della Penisola e in particolare sulla Puglia dove potranno insiste ancora acquazzoni e temporali.
Aggiornamento 18 GIUGNO 21018 ore 16:30
Nel corso del pomeriggio i temporali hanno subito una netta intensificazione su buona parte della dorsale appenninica, specie centro-meridionale. Ma è soprattutto il Calabria che si sono visti i fenomeni più importanti, con temporali che dall'Appennino si sono gonfiati sconfinando a molti tratti costieri, specie tirrenici.Allagamenti segnalati a Lamezia Terme in seguito a un forte temporale che ha rivestito alcune strade della città di una ventina di centimetri d'acqua, dopo gli allagamenti del mattino nel Vibonese.
I temporali non hanno risparmiato la Sicilia nella zona etnea e sui Monti Iblei, oltre a Campania e Lazio, in questi ultimi casi con frequenti sconfinamenti alle coste. Temporali inoltre su Lucania e confine pugliese, qualche focolaio anche sul Salento e sull'entroterra sardo. Vanno segnalati inoltre altri focolai temporaleschi al Nord, in particolare sulle Prealpi Venete ed in Liguria sulla zona di Genova, con fenomeni che dall'entroterra hanno raggiunto il mare. Si segnalano anche organizzati temporali sul Lazio, tra cui uno piuttosto violento a Roma che ha causato anche allagamenti in piena città.
Aggiornamento 18 GIUGNO 2018 ore 12:00
Temporali in intensificazione al Sud. Con il passare delle ore va aumentando l'instabilità diurna lungo la dorsale appenninica meridionale, tanto che i primi temporali di calore si stanno innescando sull'entroterra pugliese (Foggiano), quello lucano, campano e sulla Calabria, con alcuni sconfinamenti alla costa nella zona tirrenica tra Reggino e Vibonese. Altri temporali più sparsi si snodano lungo la restante dorsale appenninica, tra Abruzzo e Marche, ma ora dopo ora si attende un'ulteriore aumento dell'attività temporalesca diurna, specie sull'Appennino Meridionale.
Aggiornamento 18 GIUGNO 2018 ore 11:25
SITUAZIONE. Si è appena insediata sull'Italia ma mostra già alcuni segni di debolezza l'alta pressione delle Azzorre estesasi dall'Atlantico verso il Mediterraneo centrale. Lungo il suo fianco destro, infatti, si concretizzano infiltrazioni di aria umida dal quadrante settentrionale responsabili di alcuni temporali che tra la notte e l'alba di oggi, lunedì, hanno interessato parte dello Stivale. Al Nord rovesci e temporali si sono concentrati sul Piemonte occidentale ed in particolare sulle valli cuneesi, dove localmente gli accumuli pluviometrici superano i 20mm. Temporali anche al Nordest con fenomeni diffusi all'alba sul Veneto in sconfinamento all'Emilia ed accumuli anche oltre i 30mm sul Vicentino.
Infine è nuovamente il Sud alle prese con gli stessi fenomeni di instabilità della parte finale della settimana scorsa, con temporali che insistono sulla bassa Calabria tirrenica, dopo i rovesci particolarmente violenti di domenica, accompagnati anche da una tromba d'acqua nei pressi di Bagnara Calabra (RC).
PROSSIME ORE. Tenderanno ad esaurirsi i temporali sulla Pianura Padana e sulle valli cuneesi, pur con locale breve interessamento della Liguria nell'Imperiese, ma nel pomeriggio nuovi fenomeni si innescheranno tra Prealpi lombardo-venete e Trentino, anche se di moderata intensità, grazie al continuo rinforzo dell'alta pressione. Locali fenomeni possibili sul Levante Ligure, in Toscana tra Pisano e Lucchesia. Situazione più instabile invece al Sud, con temporali attesi sul versante tirrenico e su Lucania e Puglia, a tratti intensi sulle zone interne tra bassa Campania e alta Calabria ed in locale sconfinamento alle coste. Qualche temporale diurno anche sulla zona etnea e sulle zone interne del basso Lazio.
Aggiornamento 17 GIUGNO 2018 ore 16:00
MALTEMPO ALL'ESTREMO SUD. Il centro di bassa pressione che in settimana ha interessato il Centro-Nord Italia si è ora portato verso la Grecia ed ha ancora influenzato il tempo sulle nostre regioni meridionali dove si sono avuti fenomeni a tratti fortemente instabili con temporali e allagamenti. In particolare nella giornata di sabato ripetuti rovesci si sono localizzati sulla bassa Calabria, responsabili addirittura di alcuni smottamenti del terreno nel Reggino. Interessate dai fenomeni più intensi la frazione Salice Calabro di Reggio Calabria, Scilla e Villa San Giovanni. Una frana ha interessato il territorio di Salice, dove sono state danneggiate alcune autovetture, e nei pressi del lungomare di Scilla, dove è straripato il torrente Giorno.
A Scilla il rio che solca il vallone del Livorno è esondato e ha invaso l'abitato di Scilla con una colata di fango e detriti che si sono propagati fino al lungo mare, costringendo Vigili del Fuoco, Carabinieri e Protezione Civile a numerosi interventi.
Il maltempo sta continuando ad interessare nelle prime ore di domenica la bassa Calabria, con fenomeni anche temporaleschi soprattutto sul versante tirrenico. Nella giornata di sabato una tromba marina è stata avvistata sul versante tirrenico del Messinese, presso la località di San Saba. Si segnalano inoltre altri temporali che si sono organizzati sul Canale d'Otranto e che stanno lambendo il Salento.
PROSSIME ORE. Nuovi temporali a tratti anche intensi interesseranno nel pomeriggio il Salento e soprattutto le regioni centro-meridionali tirreniche, organizzandosi sulle zone interne e sconfinando alla costa, per poi attenuarsi in serata. Temporali attesi inoltre sulle Alpi centro-occidentali con sconfinamenti serali alla pianura piemontese e a quella lombardo-veneta.
Aggiornamento 15 GIUGNO 2018 ore 16:30
Sicilia e Puglia nel mirino dei temporali anche nel pomeriggio. Su queste due regioni si manifestano i fenomeni pomeridiani più rilevanti, dopo il maltempo che ha già colpito duro in mattinata. In particolare in Puglia l'entroterra di Bari ha subito ulteriori fenomeni con accumuli pluviometrici totali che superano localmente i 70mm, anche se col passare delle ore pomeridiane questi si sono attenuati lasciando spazio a schiarite a partire dalla costa. In compenso è sul Salento che si sono avuti nuovi temporali localmente forti, come accaduto nel Leccese dove in pochi minuti un forte rovescio ha accumulato oltre 50mm di acqua con allagamenti a Taurisano.
In Sicilia praticamente l'intero comparto centro-orientale ha dovuto fare i conti con rovesci e temporali anche nel pomeriggio. Si contano accumuli di oltre 70mm sul Messinese tirrenico (Mistretta), ma fenomeni più deboli sono sconfinati alla costa meridionale e a quella ionica.
Da segnalare inoltre temporali diurni sull'Appennino Calabrese, entroterra sardo, campano, lucano, abruzzese e laziale, con accumuli di oltre 20mm sul Frusinate.
Aggiornamento 15 GIUGNO 2018 ore 12:00
Il maltempo durante la mattinata si è concentrato soprattutto su Puglia e Sicilia, con temporali violenti, nubifragi e grandinate. In Puglia intensi fenomeni sono cominciati sin dalle prime ore del mattino, con un nubifragio che si è scaricato sul Barese provocando diversi allagamenti a strade, sottopassi ed anche al Palagiustizia Nazariantz. Accumulati in poche ore fino a 66mm di pioggia sul Barese, segnalate inoltre code nei tratti della tangenziale causate dal rallentamento dei veicoli per la forte pioggia. Mattinata turbolenta anche nel Salento, dove si sono susseguiti alcuni rovesci di pioggia, anche se la situazione e decisamente migliore rispetto a Bari.
Il versante settentrionale della Sicilia è stato interessato da temporali a macchia di leopardo, a tratti anche molto intensi, come successo nel Palermitano dove un violento nubifragio ha accumulato in poco tempo fino a 65mm di pioggia. Forte instabilità inoltre sul Messinese, segnatamente sul versante tirrenico.
Aggiornamento 15 GIUGNO 2018 ore 11:05
FORTI TEMPORALI AL SUD, NUBIFRAGIO A BARI - La depressione responsabile della lunga fase di maltempo che nell'ultimo periodo si è accanita al Centro-Nord si è ora concentrata soprattutto sulle regioni meridionali, dando luogo a condizioni di instabilità anche marcata. In particolare da ieri (giovedì) violenti temporali seguitano ad abbattersi in Puglia, colpendo nello specifico Foggiano, barese e settore garganico, oltre al Salento. Particolarmente critica la situazione sul Tavoliere delle Puglia, dove i temporali che giungono dall'Adriatico verso la terra ferma insistono ad intermittenza da ormai 24 ore con accumuli pluviometrici anche superiori a 80mm. Un fulmine nella notte è caduto nel centro di Foggia, creando un potente boato. Un'automobile è andata a fuoco, anche se risulta difficile attribuire la causa alla caduta del fulmine.
Violento nubifragio anche a Bari, con temperatura crollata a 16°C e picchi di 60mm di accumulo pluviometrico in alcune decine di minuti. Disagi in tutto il capoluogo e soprattutto nel Palagiustizia che è stato sgomberato oggi in via precauzionale poiché pioveva all'interno. Molte le chiamate ai Vigili del Fuoco per allagamenti: traffico in tilt soprattutto nei sottopassi allagati; problemi anche sulla tangenziale e nel traffico ferroviario locale.
Temporali a tratti intensi si spingono da giovedì verso l'entroterra, sconfinando alla Campania interna e alla Basilicata. Ma anche il Salento è alle prese con fenomeni di forte instabilità caratterizzati da acquazzoni e temporali. Nel pomeriggio di ieri un'evidente tromba marina è stata avvistata al largo delle coste leccesi.
Maltempo inoltre sul nord della Sicilia, esposto ad un flusso instabile da Nord che pesca aria umida dal basso Tirreno. Temporali infatti hanno coinvolto nella notte Messinese tirrenico ma soprattutto il Palermitano, tanto che nella notte un forte rovescio ha accumulato in breve tempo una quarantina di millimetri di pioggia.
PROSSIME ORE. Stabile su gran parte del Centro-Nord salvo qualche focolaio temporalesco diurno su Ovest Piemonte e Prealpi lombardo-venete, temporali diurni più organizzati tra interne abruzzesi e laziali, temporali a tratti intensi su Puglia, Campania interna, Basilicata e Calabria ma tendenti ad attenuarsi da Nord tra pomeriggio e sera. In Sicilia temporali sul versante settentrionale, tendenti a sconfinare a quello ionico.
Aggiornamento 14 GIUGNO 2018 ore 16:00
Forte temporale con grandine a Roma nel primo pomeriggio (accumuli di 40 mm a Tivoli) ma sono già in atto delle schiarite; temporali in spostamento sull'Alto Lazio e la Maremma. Qua e là celle temporalesche intense anche in Puglia: punte di 40 mm sui Monti della Daunia e in Salento, nubifragio con grandine in provincia di Bari. Fenomeni in atto anche su Campania, accumuli di 30 mm Castellammare. Nuovi temporali in formazione anche su Molise e Basilicata.
CRONACA, TEMPORALI E NUBIFRAGI FLAGELLANO IL CENTRO-SUD - Ancora una giornata molto instabile su diverse aree d'Italia, alle prese con l'ennesima circolazione ciclonica che dopo aver portato temporali e nubifragi al Nord, ora sposta il suo raggio d'azione al Centrosud. Colpite particolarmente duro l'Emilia Romagna e le Marche con nubifragi, danni e allagamenti. Situazione particolarmente critica questa mattina ad Ancona, dove un violento temporale marittimo ha scaricato in poco tempo picchi di oltre 40mm, allagando la città: recuperate delle persone che stavano per annegare con la propria auto in un sottopasso. Forti temporali anche sull'Emilia Romagna con picchi vicini ai 100mm tra imolese e faentino, violento temporale grandinigeno a Bologna.
Nel frattempo numerosi temporali hanno preso vita anche al Sud interessando in particolare la Campania, Napoli inclusa, Basilicata, Puglia, Molise, ma occasionalmente anche Calabria e Sicilia. Temporali pure sull'Abruzzo e in formazione in modo localizzato tra Toscana Umbria e Lazio. Si registrano, per ora, punte di oltre 20-30mm su province di Bari, Benevento, fino a 20mm anche a Napoli. Al Nord la situazione va invece migliorando dopo una mattinata dal sapore autunnale sul Nordest e ancora qualche locale piovasco.
METEO PROSSIME ORE, ANCORA FORTI TEMPORALI, ECCO DOVE - Nel corso del giorno escalation temporalesca su buona parte delle regioni del Centro-Sud in particolare su zone interne della Sardegna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e nord della Sicilia con fenomeni anche di forte intensità e locali grandinate. Acquazzoni e temporali interesseranno Roma, Latina, Frosinone, Pescara, l'Aquila, Teramo, Chieti e più a sud Napoli, Cosenza, Palermo.
Migliora al Nordovest e Triveneto con schiarite ampie nel corso della giornata, in estensione entro sera a Emilia-Romagna, Toscana e Marche. In serata attenuazione dei fenomeni anche altrove, eccetto sui versanti ionici della Penisola e in particolare sulla Puglia dove potranno insiste ancora acquazzoni e temporali.
Aggiornamento 14 GIUGNO 2018 ore 10:35
Situazione - Risveglio autunnale sul Triveneto ed Emilia-Romagna, in particolare su quest'ultima sono ancora in atto temporali anche forti sulle coste romagnole con locali allagamenti e disagi; si segnalano tra forlivese e faentino accumuli che sfiorano i 90mm, ma anche su ravennate e appennino bolognese punte fino a 50 mm. Una grandinata è segnalata a Bologna.
Un vortice ciclonico posizionato sul basso Tirreno sta inviando un fronte temporalesco verso le coste in particolare tra basso Lazio, Campania e alta Calabria; temporali in atto anche sul Gargano.
Seguiranno aggiornamenti.
Prossime ore - Nel corso del giorno escalation temporalesca su buona parte delle regioni del Centro-Sud in particolare su zone interne della Sardegna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e nord della Sicilia con fenomeni anche di forte intensità e locali grandinate. Acquazzoni e temporali interesseranno Roma, Latina, Frosinone, Pescara, l'Aquila, Teramo, Chieti e più a sud Napoli, Cosenza, Palermo.
Migliora al Nordovest e Triveneto con schiarite ampie nel corso della giornata, in estensione entro sera a Emilia-Romagna, Toscana e Marche. In serata attenuazione dei fenomeni anche altrove, eccetto sui versanti ionici della Penisola e in particolare sulla Puglia dove potranno insiste ancora acquazzoni e temporali.
Aggiornamento 13 GIUGNO 2018 ore 10:00
TEMPORALI ANCHE FORTI E GRANDINIGENI AL NORD - Il maltempo continua a penalizzare le nostre regioni centro settentrionali dello Stivale con rovesci e temporali, localmente anche di moderata o forte intensità, responsabili di locali allagamenti e disagi. Colpa di una circolazione di bassa pressione ben attiva tra la Corsica e la Liguria. Lungo il suo bordo settentrionali rovesci e temporali hanno continuato a interessare buona parte delle regioni settentrionali in particolar modo quelle di Nordovest e il Triveneto. Fenomeni intensi hanno interessato soprattutto il basso milanese, il Pavese nordorientale, lodigiano e cremonese occidentale con accumuli dalla mezzanotte tra 40 e 50 mm.
Nella serata di ieri disagi sul Basso Garda, specie tra Desenzano, Moniga, Padenghe. Acqua alta nelle strade, poi progressivamente riassorbita, ma tante chiamata ai Vigili del Fuoco che nel corso della serata hanno attivato numerose squadre al lavoro dal distaccamento di Desenzano, come pure da quello di Castiglione delle Stiviere. Molte le richieste di soccorso anche dall'area compresa tra il Garda e la città, oltre che per scantinati sommersi anche per alberi caduti.
FORTI PIOGGE ANCHE IN TOSCANA - Allo stesso tempo altri acquazzoni e temporali hanno raggiunto le Tirreniche centro settentrionali con fenomeni localmente anche intensi in Toscana; accumulati sino a 75 mm sull'Isola d'Elba, 50 mm sulle Apuane. Nella provincia di Arezzo, in particolar modo nel territorio di Cortona, sono stati oltre 50 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco che hanno anche soccorso tre automobili rimasti in panne con l'auto a causa di allagamenti in strada.
PRIMI DISTURBI AL SUD - Lungo il bordo meridionale della depressione, in seno a correnti umide sudoccidentale, un fronte instabile si è spinto verso Sud portando piogge e qualche temporale anche su Campania, Sicilia e parte delle Tirreniche meridionali.
PREVISIONI PROSSIME ORE - Nel corso della mattinata rovesci e temporali continueranno ad interessare la Toscana, localmente anche di forte intensità, così come Piemonte, Lombardia, TAA e localmente anche Veneto e FVG. Qualche fenomeno raggiungerà anche la Sicilia e parte del basso versante tirrenico. Nel pomeriggio l'instabilità continuerà a penalizzare le regioni di Nordest così come Sardegna, Toscana, Umbria e Adriatiche centrali, mentre fenomeni più localizzati coinvolgeranno Sicilia e regioni di Nordovest. In serata le piogge e i temporali raggiungeranno le Tirreniche centro meridionali interessando ancora la Val Padana centro orientale e adriatiche centrali.
Aggiornamento 12 GIUGNO 2018 ore 17:30
Pomeriggio all'insegna dei temporali su parte del Nord, anche di forte intensità. Dopi i settori settentrionali lombardo-veneti è toccato a quelli meridionali ma soprattutto all'Emilia. In quest'ultimo caso i fenomeni più intensi si sono concentrati sul Modenese, con grandinate e fenomeni di downburst accompagnati quindi da intense raffiche di vento, oltre che da gradine.
Temporali localmente intensi hanno interessato inoltre l'alto Piemonte, dal Torinese settentrionale fino al Biellese, ma anche in Lombardia il Varesotto, fino alle porte di Milano Nord. Si segnalano infine temporali diurni su parte del Centro Italia, tra Toscana interna, Umbria e Marche, con sconfinamento fino al Riminese.
Aggiornamento 12 GIUGNO 2018 ore 15:00
In mattinata violenti temporali si sono concentrati in Lombardia, a ridosso delle Alpi. Particolarmente coinvolte le zone prealpine di Bergamo e Brescia dove in breve tempo gli accumuli pluviometrici hanno sfiorato i 90mm nel Bresciano, ma accumuli importanti si registrano anche in Brianz, dove temporali anche grandinigeni hanno accumulato quasi 70mm di acqua. Proprio nel Bresciano si sono avute le conseguenze peggiori con situazioni critiche: in Valsabbia si sono avuti allagamenti e straripamenti di alcuni corsi d'acqua, con le strade di Odolo, Vestone e Preseglie che sono state completamente trasformate in torrenti pieni di detriti, mentre i Vigili del Fuoco sono impegnati in numerosi interventi per i frequenti allagamenti che hanno coinvolto gli scantinati.
Temporali e grandine hanno però varcato il confine interessando così il Veneto, con pesanti allagamenti in Valbelluna e chicchi grandi dimensioni, come palline da tennis che hanno provocato ingenti danni ad automobili, sfondando parabrezza e carrozzerie.
Temporali si sono inoltre generati sul Friuli e in Emilia con grandinate tra Modenese e Reggiano, ma anche in Piemonte, con coinvolgimento soprattutto della fascia pedemontana sia occidentale che settentrionale. Celle temporalesche di estensione più ridotta hanno preso forma poi su parte delle Marche, con temporali e grandine sulla costa anconetana.
Aggiornamento 12 GIUGNO 2018 ore 8:35
SITUAZIONE. La linea temporalesca che ieri (lunedì 11) è transitata sulle regioni settentrionali ha prodotto fenomeni sparsi a macchia di leopardo, localmente risultati di forte intensità. In particolare è sul settore emiliano si sono avuti i fenomeni più importanti, con un forte temporale avvenuto tra Modenese, Bolognese e Ferrarese meridionale. Sulla fascia preappenninica della regione il forte temporale ha scaricato in poche decine di minuti oltre 20mm di pioggia, con fenomeni che hanno assunto a tratti carattere grandinigeno.
Nella notte appena trascorsa è sopravvissuta una certa instabilità ai fenomeni di lunedì, concentrata ancora una volta sulle regioni settentrionali ed in particolare in prossimità delle Alpi, tra Piemonte e Lombardia, ma al momento non si segnalano fenomeni di intensità particolare.
PROSSIME ORE. Nel pomeriggio una nuova linea temporalesca verrà a formarsi in prossimità dell'arco alpino, con fenomeni che entro sera sconfineranno diffusamente alla pianura padano-veneta portandosi a tratti anche a sud del Po e raggiungendo l'Emilia. Temporali sono attesi sconfinare inoltre dalle Alpi occidentali alla pianura piemontese. Sul resto d'Italia poche variazioni, se non qualche isolati temporale diurno sulle zone marchigiane.
Aggiornamento 11 GIUGNO 2018 ore 10:20
SITUAZIONE. E' durato poco il promontorio di alta pressione che ha favorito un weekend stabile ed estivo su gran parte d'Italia. L'alta pressione è già in affanno e dall'Atlantico una perturbazione si sta aprendo un varco puntando l'Italia, dove sono già in corso le prime piogge sul Nordovest. In particolare i fenomeni stanno interessando il Piemonte occidentale con alcuni temporali sul Torinese, anche grandinigeni sul Pinerolese, coinvolto anche l'estremo Ponente Ligure con alcuni rovesci, ma il ramo più meridionale del fronte si allunga fino alla Sardegna dove sta producendo qualche scroscio sul Sassarese. Sul resto d'Italia invece resiste il bel tempo, grazie alla permanenza dell'alta pressione.
PROSSIME ORE. Tempo in ulteriore peggioramento al Nord a causa della perturbazione che avanzerà verso Levante coinvolgendo soprattutto l'arco alpino dove in giornata sono attesi fenomeni anche temporaleschi, in locale sconfinamento in serata alla Val Padana ma prevalentemente sulle zone a nord del Po. Stabile ed estivo sul resto d'Italia, seppur con sole offuscato da veli e strati alti, migliora rapidamente anche in Sardegna.
Aggiornamento 9 GIUGNO 2018 ore 8:30
CRONACA METEO NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI AL CENTRO - insiste ancora sulla nostra Penisola la circolazione di bassa pressione, con perno ora sull'Adriatico, responsabile dell'ondata di maltempo degli ultimi giorni. Ulteriori temporali nella serata di ieri sono sviluppati nelle zone interne del Centro interessando in particolare Toscana, Lazio nonché Marche ed Abruzzo con fenomeni anche intensi. Allagamenti di strade e scantinati si sono verificati a L'Aquila, nel reatino e vicino Firenze. Un torrente è esondato nei pressi di Scandicci. Una frana ha invece interessato la frazione di Lisciano nel comune di Rieti.
CALDO E INCENDI IN SICILIA - Forti raffiche di vento di Maestrale hanno inoltre imperversato al Sud, specie tra Calabria e Sicilia. Il vento ed il clima secco hanno inoltre alimentato una serie di roghi nelle province di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa. Oltre 300 gli interventi dei vigili del fuoco. Per motivi precauzionali sono stati evacuati oltre 700 persone di un villaggio turistico.
Meteo sabato 9: una residua instabilità si avrà sul basso versante tirrenico e nelle interne del Centro con qualche acquazzone o temporale. Altrove ci sarà una maggiore presenza di sole eccetto per qualche fenomeno su Alpi, Prealpi orientali e nord dorsale, residui fenomeni al mattino sulle Marche. Temperature in lieve aumento al Centro Nord, in calo al Sud. Venti in attenuazione.
Aggiornamento 8 GIUGNO 2018 ore 14:30
In mattinata il versante adriatico centrale è stato bersagliato da piogge e temporali che spesso hanno assunto carattere di forte intensità, in particolare tra Marche e Abruzzo. Come mostrato dai satelliti a nostra disposizione sul settore marchigiano si sono avuti diversi nubifragi, sia sulle zone interne che sulla costa, ma soprattutto è stato comparto settentrionale della regione ad aver subito le condizioni più perturbate. A Senigallia (AN) accumulati in breve tempo fino a 65mm di pioggia, da cui sono conseguiti allagamenti in alcune zone della città. Vengono costantemente monitorati i livelli dei fossi Crocifisso, Sant'Angelo e Giustizia, anche se la situazione al momento è sotto controllo.
In Emilia Romagna la costa è stata a lungo minacciata dalla stessa cella temporalesca che si stava innalzando dalle Marche, ma il grosso dei fenomeni si è scaricato in mare. Tuttavia nel primo pomeriggio un temporale anche piuttosto violento si è scaricato sul Ferrarese, seppur di breve durata, dopo le ingenti precipitazioni di questa notte che hanno provocato molti allagamenti.
Si segnalano inoltre alcuni rovesci sul resto delle zone interne dell'Italia centrale, oltre che sul basso Piemonte e a ridosso delle Alpi occidentali, dopo la frana che giovedì si è staccata in Val Susa mettendo in ginocchio Bussoleno (TO), dove oggi la situazione sta tornando lentamente sotto controllo. In particolare sul Cuneese si segnalano allagamenti a Mondovì.
PROSSIME ORE. Nuovi temporali si stanno genereranno sull'arco alpino e coinvolgeranno soprattutto quello centro-occidentale ma in parte anche il Friuli. Temporali inoltre sulla dorsale appenninica centro-settentrionale, specie su Toscana, Marche e Abruzzo, con fenomeni in frequente sconfinamento alla costa adriatica, a tratti di forte intensità, con coinvolgimento anche della Puglia garganica. Qualche rovescio anche in Sardegna, specie interna. In serata gradualmente i fenomeni tenderanno ad attenuarsi, salvo qualche strascico sulle regioni adriatiche centro-settentrionali. Sul resto d'Italia tempo più stabile.
Aggiornamento 8 GIUGNO 2018 ore 12:00
Una nuova perturbazione provenuta dal Tirreno ha raggiunto nella notte il Centro-Nord Italia dando luogo ad una fase di maltempo anche acuta, a distanza moto ravvicinata da quella precedente. Già nel pomeriggio di giovedì, infatti, si è assistito a fenomeni localmente violenti sulle regioni settentrionali, responsabili di pesanti allagamenti nel Padovano e di importanti smottamenti nella Val Susa.
Dalla tarda serata di ieri una linea temporalesca ben organizzata si è arcuata dalle regioni centrali alla Pianura Padana, riattivando fenomeni diffusi e a tratti intensi. Forti temporali hanno raggiunto la Lombardia e il Veneto con accumuli pluviometrici che solo dalla mezzanotte raggiungono i 50/60mm tra Mantovano e Rodigino, mentre allagamenti si segnalano nella zona di Bergamo. Situazione simile nel Varesotto, dove tra sera e notte il maltempo si è notevolmente intensificato interessando soprattutto l'area di Cuveglio, dove i piani bassi di alcune abitazioni sono stati invasi dall'acqua. Nella stessa zona una frana è caduta sulla strada a Casalzuigno, interrompendo la circolazione.
Nel Padovano, già giovedì colpito da violenti temporali e nubifragi, una nuova ondata di maltempo si è scatenata nella notte accompagnata da forte pioggia, raffiche di vento, tuoni e fulmini. Ripercussioni si sono avute sul traffico a causa della caduta di diversi rami e alberi sulla sede stradale della Tangenziale Ovest, creando lunghe code proprio nell'ora di punta del primo mattino.
In Emilia Romagna gli intensi fenomeni hanno provocato allagamenti tra Modenese e Ferrarese. Gli accumuli pluviometrici, solo dalla mezzanotte, toccano in alcune zone del Bolognese i 70mm e superano i 100mm su tratti del Ferrarese, mentre si segnalano allagamenti nella notte sull'A13 Bologna Padova.
La stessa linea temporalesca ha coinvolto quindi le regioni centrali con temporali intensi su Umbria e Marche ed accumuli fino a 40mm dalla mezzanotte nel Perugino, dopo i temporali che già nella giornata di giovedì 7 avevano colpito le Marche anche pesantemente nella zona dei Sibillini.
PROSSIME ORE. In mattinata la linea temporalesca agirà ancora sul Triveneto con gli ultimi temporali in allontanamento verso nord. Nel pomeriggio però nuovi temporali si genereranno sull'arco alpino, coinvolgendo soprattutto quello centro-occidentale e quello friulano. Temporali anche sulla dorsale appenninica centro-settentrionale, specie su Toscana, Marche e Abruzzo, con fenomeni in sconfinamento alla costa adriatica.
Aggiornamento 7 GIUGNO 2018 ore 10:00
L'Italia rimane da un lungo periodo priva di una zona di alta pressione in grado di riportare tempo stabile e le condizioni affinché si sviluppino sistemi temporaleschi rimangono sempre quelle ideali. Tra il pomeriggio-sera di mercoledì 6 e il mattino di giovedì 7 è stato il Nord Italia ad essere bersagliato da nuovi temporali che localmente sono risultati anche intensi e grandinigeni.
In Piemonte fenomeni intensi anche a carattere di nubifragio hanno interessato mercoledì pomeriggio il Biellese ma soprattutto il Torinese, ma si sono protratti anche durante la notte nella zona del Canavese, in quest'ultimo caso con accumuli pluviometrici di circa 25mm solo nella notte che diventano 80mm sommati a quelli del giorno precedente. Allagamenti hanno interessato verso sera parte della Provincia di Torino, sia per l'esondazione di alcuni corsi d'acqua secondari che per il malfunzionamento di diversi tombini.
Fenomeni intensi nella notte anche su Friuli e Veneto, in particolare su Padovano e Trevigiano, dove solo dalla mezzanotte si registrano accumuli pluviometrici di quasi 30mm. Mentre la mattinata di giovedì inizia caratterizzata da nuove piogge e rovesci che stanno raggiungendo la Sardegna.
PROSSIME ORE. Instabilità diurna interesserà nuovamente gran parte delle zone alpine con fenomeni temporaleschi sparsi, soprattutto su Prealpi lombardo-venete e Friuli ma con sconfinamenti serali fino alla pianura veneta. Temporali pomeridiani anche tra Marche e Abruzzo, specie interni. La perturbazione proveniente dalla Sardegna innescherà poi un ulteriore peggioramento in serata al Nord, con fenomeni che diverranno anche intensi su Nordovest, Lombardia ed Emilia. Qualche rovescio anche in Toscana.
Aggiornamento 5 GIUGNO 2018 ore 20:40
Anche nel pomeriggio di oggi, martedì 5, temporali localmente di forte intensità si sono sviluppati su parte dell'Italia. In primis sul Friuli VG, specie nella zona di Udine, a partire dalle ore 14 in alcune decine di minuti gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto punte di oltre 50mm. Gli ingenti quantitativi d'acqua caduti sono stati causa di alcuni incidenti, a Manzano, a Lumignacco, a Chiasiellis e a Mortegliano. Si segnalano inoltre allagamenti di scantinati, cadute di rami e alberi. I fenomeni temporaleschi si sono successivamente spostati verso ovest, raggiungendo Dolomiti venete e Alto Adige.
Temporali anche lungo l'Appennino, in particolare tra Marche e Abruzzo, Molise e Gargano. I fenomeni più intensi si sono scaricati sull'Aquilano, con accumuli di quasi 30mm in poco tempo.
Aggiornamento 5 GIUGNO 2018 ore 8:55
Nonostante la nebbia in Val Padana sia la cosa più normale del mondo, la maggior parte delle presone che oggi hanno assistito al fenomeno saranno rimaste incredule. Non tanto per i banchi di nebbia che hanno accompagnato il risveglio su molte zone di pianura piemontesi e lombarde, quanto per il periodo del'anno in cui questi si sono manifestati. Siamo a giugno, a estate meteorologica ormai avviata, non in pieno inverno!
Ma oggi la nebbia padana è tornata ad appoggiarsi al suolo come in una delle più classiche mattinate di gennaio. Questo sia a causa delle abbondanti e ripetute piogge dell'ultimo periodo che hanno impregnato il terreno, sia per le aperture del cielo avvenute nella notte, che hanno favorito l'irraggiamento notturno, il conseguente raffreddamento del suolo e la formazione della nebbia.
Nebbia che in alcuni casi è risultata piuttosto spessa nella campagna torinese, riducendo la visibilità a poche decine di metri. Banchi di nebbia più o meno densi hanno avvolto la pianura verso est, passando il confine lombardo e conservandosi fino alla Brianza. In ogni caso per il sole di giugno sarà uno scherzo dissolverla in poche decine di minuti.
Aggiornamento 4 GIUGNO 2018 ore 17:45
Pomeriggio molto instabile soprattutto sul Nord Italia, dove i temporali hanno assunto localmente carattere di forte intensità, come successo ad Asiago dove è stato avvistato anche un tornado intorno alle ore 13, in particolare tra Asiago e Gallio. Si segnalano inoltre raffiche di vento molto intense e grandinate tra bassa Lombardia ed Emilia, specie lungo il corso del Po e nella zona di Parma ma anche a Reggio Emilia. Nuovamente colpito il Ferrarese, dopo il forte temporale del primo pomeriggio, con il secondo forte episodio sul settore orientale dalle 17 e coinvolgimento anche del Ravennate interno.
Aggiornamento 4 GIUGNO 2018 ore 14:00
Tra la mattinata e il primo pomeriggio il fulcro dell'instabilità si è spostato tra Emilia, Triveneto, Piemonte e Liguria. Dopo il forte temporale che ha interessato il Ferrarese e Rodigino la stessa cella temporalesca si è addossata alle pedemontana veneta e lombarda orientale e corrispondente fascia prealpina, generando violenti fenomeni anche grandinigeni che hanno determinato accumuli pluviometrici anche oltre i 60mm ad Asiago, ma coinvolgendo verso ovest anche la zona del Garda.
In Piemonte invece le piogge si sono concentrate soprattutto su Cuneese e Torinese occidentale, con accumuli pluviometrici fino a circa 40mm.
4 GIUGNO 2018: Una nuova perturbazione sta entrando in azione sulle regioni settentrionali e su quelle tirreniche, con ripresa del maltempo. Piove infatti al Nordovest e in Lombardia con fenomeni che risultano a tratti già intensi sul Ponente Ligure e in Lombardia, che a tratti hanno già assunto carattere temporalesco ed accumuli pluviometrici che superano i 30mm tra Cremonese e Bresciano, dove all'alba di oggi è transitato un primo impulso di instabilità accompagnato da temporali. Resiste invece il bel tempo al Nordest, mentre la stessa perturbazione ha agguantato nelle prime ore del mattino le regioni centrali tirreniche, con i primi rovesci sul Lazio.
In Emilia un forte temporale si è sviluppato in tarda mattinata sul Ferrarese, sconfinando verso il Vento fino ad interessare anche il Rodigino, accompagnato da numerosissime fulminazioni ed accumuli pluviometrici che in poche decine di minuti hanno localmente superato i 30mm.
Qualche pioggia anche su Toscana, Umbria, Abruzzo interno e localmente sull'alta Campania, mentre altrove resiste il bel tempo.
PROSSIME ORE. L'instabilità si concentrerà al Nord con piogge e temporali soprattutto in Piemonte e a ridosso dell'arco alpino, ma attenzione perché anche sulla pianura lombardo-veneta in serata potranno manifestarsi fenomeni localmente forti, compresa l'Emilia Romagna. Tempo in miglioramento invece al Centro, con fenomeni in attenuazione e ultime piogge solo sull'alta Toscana, in gran parte soleggiato al Sud salvo qualche fenomeno diurno sulla dorsale.
CRONACA METEO: VIOLENTI TEMPORALI E NUBIFRAGI AL NORDOVEST. ALLAGAMENTI NELLA BERGAMASCA
Aggiornamento 31 MAGGIO 2018 ore 8:55
Ancora una volta il Nord bersagliato dal maltempo, già la serata di ieri era stata accompagnata da forti temporali con accumuli fino a 100mm tra Lodigiano e Piacentino poi una brevissima tregua e in nottata nuovi violenti nubifragi si sono abbattuti in particolare tra l'alto Piemonte e l'alta Lombardia con accumuli localmente superiori ai 40mm e spesso accompagnati da grandinate.
Epicentro del maltempo alto Torinese, Verbano, Novarese e Varesotto. Forte grandinata nel Varesotto con chicchi grossi come palline da golf, la tempesta di ghiaccio ha danneggiato centinaia di automobili, tetti e negozi mentre la pioggia ha allagato numerose abitazioni.
Intanto è ancora chiusa la strada statale 36 dello Spluga e quindi restano isolati i 1500 abitanti dei due centri turistici di Madesimo e Campodolcino dopo la frana di 5000 metri cubi caduta nella zona. Meno colpito dal maltempo il resto del settentrione con accumuli inferiori ai 10mm in Trentino e solo localmente superiori ai 15mm nel Trevigiano.
Aggiornamento 30 MAGGIO 2018 ore 8:40
L'assenza di una distinta area di alta pressione mantiene l'Italia esposta alla formazione di continui temporali sparsi un po' su tutta Italia e a tratti anche di forte intensità. Nel pomeriggio-sera di ieri forti temporali si sono scaricati in Abruzzo colpendo soprattutto l'Altipiano delle Cinquemiglia, dove un'intensa grandinata in poche decine di minuti ha ricoperto strade, tetti e automobili imbiancando il paesaggio come dopo una nevicata invernale, con chicchi di grandi dimensioni. Forti temporali hanno interessato inoltre parte dell'Emilia, con fenomeni intensi nella zona di Bologna Casalecchio, dove l'intensità dei fenomeni ha provocato danni a strade e sottopassi rendendo crotica la circolazione per gravi ripercussioni sul traffico.
La giornata di mercoledì 30 invece vede la concentrazione dei fenomeni sul versante opposto dell'Appennino, con una grande cella temporalesca in azione sull'entroterra laziale. Temporali anche forti interessano la zona ad est di Roma e si estendono verso sud fino al Frusinate, con accumuli pluviometrici che oscillano tra 25 e 30mm.
Situazione più tranquilla sul resto d'Italia, salvo piogge tra basse Marche e alta Puglia, passando ancora per l'Abruzzo. Qualche pioggia anche al Nordovest, con fenomeni che nel pomeriggio tenderanno ad intensificarsi su molte regioni.
PROSSIME ORE. Nel pomeriggio attesi rovesci sulle Alpi, specie centro-orientali, con temporali in sconfinamento alla pianura lombardo-veneta a tratti anche forti. Temporali anche sulla dorsale settentrionale e pianura emiliana occidentale, così come lungo gran parte della dorsale appenninica dalla Toscana fino all'entroterra campano-lucano.
Aggiornamento 29 MAGGIO 2018 ore 16:20
Nel pomeriggio nuovi temporali si sono sviluppati a ridosso delle Alpi orientali, in particolare sulle Prealpi Venete e friulane, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono i 30/40mm, con locali sconfinamenti dei fenomeni alla costa veneta. Contemporaneamente altri temporali si sono formati sulla dorsale appenninica centrale, tra Abruzzo e Molise, con locale sconfinamento alla costa, specie al Vastese. Fenomeni isolati sulla dorsale meridionale, esauriti invece al Nordovest, dove fino a questa mattina sono state in atto piogge battenti fino a coinvolgere la Lombardia. Anche il livello dei corsi d'acqua ha invertito la propria tendenza ed è tornato a diminuire.
Aggiornamento 29 MAGGIO 2018 ore 10:40
Nella notte appena trascorsa nuove abbondanti piogge si sono scaricate al Nord concentrandosi sulle alte pianure in prossimità dell'arco alpino. Si è trattato di fenomeni abbondanti e continui, tanto che hanno interessato più direttamente alto Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino e alto Veneto, sospinte da un flusso meridionale in quota pilotato dalla depressione sull'Europa occidentale.
Accumuli abbondanti sull'alto Torinese con punte che solo dalla mezzanotte hanno raggiunto i 40mm nella zona del Canavese, che diventano un'ottantina considerando le ultime 24 ore. Piogge intense anche in Lombardia con punte di 40/50mm nella notte sulla pedemontana dal Varesotto al Bresciano, così come in Veneto nel Bellunese, 30/40mm anche in Trentino.
Intanto le piogge di questa notte unite a quelle comunque abbondanti dell'ultimo periodo stanno contribuendo ad un innalzamento del livello di alcuni corsi d'acqua, in primis in Piemonte, come l'Orco nel Canavese, ma anche la Dora all'uscita dalla Valle d'Aosta verso il Piemonte. In crescita anche il Sesia e il Ticino, ma la situazione rimane al momento ovunque sotto controllo.
PROSSIME ORE. Breve pausa maltempo in giornata al Nord salvo qualche fenomeno residuo a ridosso delle Alpi orientali e schiarite su buona parte del resto d'Italia. Ma nel pomeriggio però nuovi temporali si formeranno su Alpi, Prealpi e Appennino con locali sconfinamenti alle pianure.
28 MAGGIO 2018: Temporali particolarmente intensi hanno iniziato a svilupparsi nella sera di domenica a ridosso delle Alpi lombarde e del Trentino Alto Adige. La pedemontana lombarda ha ricevuto vere e proprie bombe d'acqua, tra Varese, Como e Lecco, con temporali e nubifragi che in poche decine di minuti sono riusciti ad accumulare anche 70mm di pioggia (San Pellegrino Terme). Esondazioni si registrano in Val Serina, tanto che la strada provinciale è rimasta bloccata all'altezza di Algua per i detriti che hanno invaso la carreggiata. Allagamenti e smottamenti anche in Val Brembana all'alba di lunedì, per un altro nubifragio che in pochi minuti ha mandato in tilt i tombini e provocato allagamenti.
Nella notte i fenomeni intensi si sono estesi fino al Piemonte, coinvolgendo soprattutto Verbano, Novarese, Vercellese e Astigiano, fino a lambire il Torinese orientale, dove a cavallo della mezzanotte si sono scatenati forti temporali anche grandinigeni che hanno accumulato fino a 90mm di pioggia in qualche ora.
PROSSIME ORE. Nuovi temporali sono attesi al Nordovest, in particolare tra pomeriggio e sera, con coinvolgimento delle zone pianeggianti di Piemonte, Lombardia ed ovest Emilia. Temporali attesi inoltre lungo la dorsale appenninica, a tratti forti, come tra Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Lucania, ma con fenomeni in attenuazione nel corso della serata. Peggiora contemporaneamente anche in Sardegna.
Ancora una volta il Nord bersagliato dal maltempo, già la serata di ieri era stata accompagnata da forti temporali con accumuli fino a 100mm tra Lodigiano e Piacentino poi una brevissima tregua e in nottata nuovi violenti nubifragi si sono abbattuti in particolare tra l'alto Piemonte e l'alta Lombardia con accumuli localmente superiori ai 40mm e spesso accompagnati da grandinate.
Epicentro del maltempo alto Torinese, Verbano, Novarese e Varesotto. Forte grandinata nel Varesotto con chicchi grossi come palline da golf, la tempesta di ghiaccio ha danneggiato centinaia di automobili, tetti e negozi mentre la pioggia ha allagato numerose abitazioni.
Intanto è ancora chiusa la strada statale 36 dello Spluga e quindi restano isolati i 1500 abitanti dei due centri turistici di Madesimo e Campodolcino dopo la frana di 5000 metri cubi caduta nella zona. Meno colpito dal maltempo il resto del settentrione con accumuli inferiori ai 10mm in Trentino e solo localmente superiori ai 15mm nel Trevigiano.
Aggiornamento 30 MAGGIO 2018 ore 8:40
L'assenza di una distinta area di alta pressione mantiene l'Italia esposta alla formazione di continui temporali sparsi un po' su tutta Italia e a tratti anche di forte intensità. Nel pomeriggio-sera di ieri forti temporali si sono scaricati in Abruzzo colpendo soprattutto l'Altipiano delle Cinquemiglia, dove un'intensa grandinata in poche decine di minuti ha ricoperto strade, tetti e automobili imbiancando il paesaggio come dopo una nevicata invernale, con chicchi di grandi dimensioni. Forti temporali hanno interessato inoltre parte dell'Emilia, con fenomeni intensi nella zona di Bologna Casalecchio, dove l'intensità dei fenomeni ha provocato danni a strade e sottopassi rendendo crotica la circolazione per gravi ripercussioni sul traffico.
La giornata di mercoledì 30 invece vede la concentrazione dei fenomeni sul versante opposto dell'Appennino, con una grande cella temporalesca in azione sull'entroterra laziale. Temporali anche forti interessano la zona ad est di Roma e si estendono verso sud fino al Frusinate, con accumuli pluviometrici che oscillano tra 25 e 30mm.
Situazione più tranquilla sul resto d'Italia, salvo piogge tra basse Marche e alta Puglia, passando ancora per l'Abruzzo. Qualche pioggia anche al Nordovest, con fenomeni che nel pomeriggio tenderanno ad intensificarsi su molte regioni.
PROSSIME ORE. Nel pomeriggio attesi rovesci sulle Alpi, specie centro-orientali, con temporali in sconfinamento alla pianura lombardo-veneta a tratti anche forti. Temporali anche sulla dorsale settentrionale e pianura emiliana occidentale, così come lungo gran parte della dorsale appenninica dalla Toscana fino all'entroterra campano-lucano.
Aggiornamento 29 MAGGIO 2018 ore 16:20
Nel pomeriggio nuovi temporali si sono sviluppati a ridosso delle Alpi orientali, in particolare sulle Prealpi Venete e friulane, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono i 30/40mm, con locali sconfinamenti dei fenomeni alla costa veneta. Contemporaneamente altri temporali si sono formati sulla dorsale appenninica centrale, tra Abruzzo e Molise, con locale sconfinamento alla costa, specie al Vastese. Fenomeni isolati sulla dorsale meridionale, esauriti invece al Nordovest, dove fino a questa mattina sono state in atto piogge battenti fino a coinvolgere la Lombardia. Anche il livello dei corsi d'acqua ha invertito la propria tendenza ed è tornato a diminuire.
Aggiornamento 29 MAGGIO 2018 ore 10:40
Nella notte appena trascorsa nuove abbondanti piogge si sono scaricate al Nord concentrandosi sulle alte pianure in prossimità dell'arco alpino. Si è trattato di fenomeni abbondanti e continui, tanto che hanno interessato più direttamente alto Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino e alto Veneto, sospinte da un flusso meridionale in quota pilotato dalla depressione sull'Europa occidentale.
Accumuli abbondanti sull'alto Torinese con punte che solo dalla mezzanotte hanno raggiunto i 40mm nella zona del Canavese, che diventano un'ottantina considerando le ultime 24 ore. Piogge intense anche in Lombardia con punte di 40/50mm nella notte sulla pedemontana dal Varesotto al Bresciano, così come in Veneto nel Bellunese, 30/40mm anche in Trentino.
Intanto le piogge di questa notte unite a quelle comunque abbondanti dell'ultimo periodo stanno contribuendo ad un innalzamento del livello di alcuni corsi d'acqua, in primis in Piemonte, come l'Orco nel Canavese, ma anche la Dora all'uscita dalla Valle d'Aosta verso il Piemonte. In crescita anche il Sesia e il Ticino, ma la situazione rimane al momento ovunque sotto controllo.
PROSSIME ORE. Breve pausa maltempo in giornata al Nord salvo qualche fenomeno residuo a ridosso delle Alpi orientali e schiarite su buona parte del resto d'Italia. Ma nel pomeriggio però nuovi temporali si formeranno su Alpi, Prealpi e Appennino con locali sconfinamenti alle pianure.
28 MAGGIO 2018: Temporali particolarmente intensi hanno iniziato a svilupparsi nella sera di domenica a ridosso delle Alpi lombarde e del Trentino Alto Adige. La pedemontana lombarda ha ricevuto vere e proprie bombe d'acqua, tra Varese, Como e Lecco, con temporali e nubifragi che in poche decine di minuti sono riusciti ad accumulare anche 70mm di pioggia (San Pellegrino Terme). Esondazioni si registrano in Val Serina, tanto che la strada provinciale è rimasta bloccata all'altezza di Algua per i detriti che hanno invaso la carreggiata. Allagamenti e smottamenti anche in Val Brembana all'alba di lunedì, per un altro nubifragio che in pochi minuti ha mandato in tilt i tombini e provocato allagamenti.
Nella notte i fenomeni intensi si sono estesi fino al Piemonte, coinvolgendo soprattutto Verbano, Novarese, Vercellese e Astigiano, fino a lambire il Torinese orientale, dove a cavallo della mezzanotte si sono scatenati forti temporali anche grandinigeni che hanno accumulato fino a 90mm di pioggia in qualche ora.
PROSSIME ORE. Nuovi temporali sono attesi al Nordovest, in particolare tra pomeriggio e sera, con coinvolgimento delle zone pianeggianti di Piemonte, Lombardia ed ovest Emilia. Temporali attesi inoltre lungo la dorsale appenninica, a tratti forti, come tra Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Lucania, ma con fenomeni in attenuazione nel corso della serata. Peggiora contemporaneamente anche in Sardegna.
CRONACA METEO: SARDEGNA FORTEMENTE COLPITA DAL MALTEMPO CON ALLAGAMENTO, SMOTTAMENTI, SCUOLE E STRADE CHIUSE
Aggiornamento 23 MAGGIO 2018 ore 15:30
L'instabilità che insiste sulla nostra penisola coinvolge direttamente il versante adriatico, dall'Emilia al Salento. In mattinata un nubifragio si è scaricato sulla costa marchigiana scaricando in alcune decine di minuti fino a 40mm di pioggia a Fano (PU), mandando in tilt il traffico cittadino. Alcuni tombini che non riuscivano a ricevere l'acqua piovana hanno provocato l'allagamento dei sottopassi ferroviari che portano al lido, paralizzando tratti della città.
In Emilia Romagna nuovi temporali hanno interessato a macchia di leopardo le zone di pianura, con accumuli pluviometrici di una trentina di millimetri nella zona di Parma e in quella di Comacchio.
Temporali sparsi segnalati inoltre lungo la dorsale appenninica centro-meridionale, specie tra Abruzzo e Molise, ma anche sul Salento, dove i fenomeni sconfinano fino al mare.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2018 ore 8:40
Già martedì 22 l'instabilità ha colpito duramente diverse zone dello Stivale creando non pochi problemi. Poi i fenomeni sono proseguiti anche durante la notte, aggravando ulteriormente la situazione su alcuni settori d'Italia. In seguito ai forti temporali di ieri pomeriggio-sera si sono verificati allagamenti in Emilia Romagna, in particolare tra Forlivese e Cesenate, dove gli accumuli pluviometrici hanno superano localmente i 60mm. Non lontano avvistato un funnel (Gambulaga - RE), mentre il nubifragio che ha interessato Forlì ha allagato molte zone agricole fuori città.
Accumuli importanti nel pomeriggio-sera di martedì anche sull'Appennino tra Lazio e Abruzzo, con quasi 50mm nel Frusinate. Poi rovesci e temporali si sono diretti verso la costa e transitano verso est hanno interessato e interessano tutt'ora gran parte del litorale dalla Romagna al Gargano. Situazione critica nel pomeriggio di martedì 22 nelle Marche a Senigallia, dove una colata di fango ha invaso la strada provocando una serie di tamponamenti a catena. Nella notte piogge battenti hanno continuato a coinvolgere le Marche, con altri 60mm di accumulo pluviometrico ad Ancona.
Piogge battenti hanno interessato inoltre l'Umbria, dopo quelle di martedì, accumulando quasi 50mm di acqua nel Ternano, così come la Puglia garganica dove solo nella notte si sono accumulati fino a 35mm a Torremaggiore (FG).
PROSSIME ORE. Si inizieranno a scorgere i primi segnali di un cambiamento, in meglio, dopo questo lunghissimo periodo di instabilità. Al Nord ampi spazi di sereno caratterizzeranno buona parte della giornata, anche se nel pomeriggio sulle Alpi si intensificheranno altri rovesci e temporali che potranno sconfinare a tratti della pianura lombardo-veneta. Miglioramento anche sulle coste tirreniche e sole prevalente sulle isole maggiori. Sul medio-basso Adriatico, dorsale in genere e Campania ancora instabile con piogge e temporali. Tra sera e notte generale attenuazione dei fenomeni.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2018 ore 16:10
Continua l'azione della bassa pressione centrata tra Tirreno e Corisca, con tempo molto instabile su gran parte della Penisola. Nelle ultime ore rovesci e temporali anche forti e con grandine hanno interessato la Puglia, colpendo in particolare foggiano, Gargano, appennino molisano. Locali rovesci e temporali hanno colpito anche Romagna, regioni del Centro e la Campania in particolare il casertano; fenomeni anche intensi e abbondanti in particolare su lucchesia ( punte vicine ai 50mm ), ravennate e forlivese ( punte di 50-60mm ), anconetano ( fino a 36mm ), ma anche il cuneese, dove si sfiorano i 60mm.
Le temperature sono calate anche sensibilmente su diverse aree del Centronord: in particolare sulla Valpadana le massime sono rimaste diffusamente al di sotto dei 20-22°C, così come su alta Toscana e Marche, ma anche buona parte della Sardegna; punte di 25-26°C si sono invece registrate tra Lazio e Abruzzo. Più caldo invece al Sud con picchi di 32°C sul messinese tirrenico, fino a 30°C su cosentino, termolese, leccese, fino a 28°C sul casertano.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2018 ore 13:00
Mattinata all'insegna delle piogge battenti su buona parte del Nord, in particolare al Nordovest e sull'Emilia Romagna. Lungo il corso del Po, nel tratti emiliano, raggiunti accumuli pluviometrici di quasi 40mm (Mirandola). Ma anche il basso Piemonte non è stato da meno, con 40mm di accumulo pluviometrico sulle vallate cuneesi; il contesto climatico è quasi autunnale e tutt'altro che tipco di maggio, con temperature che alle ore 13 spaziano tra i 16 e i 19°C. Per il Centro Italia si segnalano piogge diffuse in Toscana, con accumuli ormai verso i 30mm dalla mezzanotte nella Lucchesia.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2018 ore 8:35
Le piogge e i temporali che si sono intensificati dal pomeriggio di lunedì 21 sono proseguiti anche durante la notte su gran parte del Nord e in Toscana. Temporali anche intensi ed accumuli che in poche decine minuti hanno raggiunto in alcuni casi i 40/50mm hanno caratterizzato il pomeriggio-sera di lunedì 21, come in Emilia sull'Appennino Parmense e in Toscana sul bacino del Serchio in provincia di Lucca o nella stessa Firenze, dove nel pomeriggio un forte temporale si è sviluppato poco ad est della città.
Alcuni problemi si sono avuti in Umbria, dove nel pomeriggio di lunedì frequenti sono stati i temporali, alcuni anche forti, che hanno provocato allagamenti in alcune aree. Nella zona di Monte Cucco un uomo è stato colpito da un fulmine mentre cercava funghi ed è stato soccorso dal Soccorso alpino e speleologico dell'Umbria, Vigili del Fuoco e 118.
Si segnalano inoltre piogge continue anche sulla Liguria centro-occidentale, mentre sul resto d'Italia la situazione risulta al momento più tranquilla, dopo i temporali che tra il pomeriggio e la sera di lunedì si sono scaricati su sull'Appennino Molisano, sulla Daunia e sulla Lucania. Solo qualche pioggia segnalata a inizio giornata su bassa Campania, alta Basilicata e Daunia.
PROSSIME ORE. Nel pomeriggio di oggi saranno di nuovo frequenti gli episodi di instabilità temporalesca che si attiveranno su gran parte dello Stivale. Al Nord, dopo le piogge che in mattinata bagneranno la Val Padana si assisterà nel pomeriggio a temporali sparsi sulle Alpi e sulla dorsale emiliana, con sconfinamento dei fenomeni alla pianura emiliana. Temporali anche su gran parte della dorsale appenninica centro-meridionale, in frequente sconfinamento alle coste adriatiche.
Aggiornamento 21 MAGGIO 2018 ore 8:50
Nel pomeriggio di domenica 20 temporali a tratti forti hanno interessato buona parte del Centro-Nord e si sono concentrati in particolare su pianura lombarda, ovest Emilia, Cuneese e pedemontana veneta. Rovesci e temporali pomeridiani hanno interessato inoltre le zone interne dello Spezzino, della Toscana, Umbria, centro-nord Lazio, entroterra marchigiano ed abruzzese e della Sardegna, con accumuli pluviometrici localmente rilevanti e punte di 20/25mm in poche decine di minuti su entroterra ligure di Levante e del Lazio. Senza contare i rovesci che in giornata hanno coinvolto anche la Lombardia, soprattutto nella fascia occidentale pianeggiante verso il Piemonte, su Lomellina e Varesotto, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono 25mm.
Sulla tangenziale Ovest di Milano all'alba di oggi, lunedì 21, erano presenti ben 18km di coda a causa di una chiusura dovuta al maltempo dei giorni precedenti. Intanto la nuova settimana inizia all'insegna delle piogge che interessano la Sardegna in modo battente sul settore centro-meridionale, a causa di una perturbazione in avvicinamento dal Mediterraneo occidentale. La stessa coinvolge il Nordovest con piogge sulla fascia alpina del Piemonte.
PROSSIME ORE. Ma in giornata la situazione è destinata a peggiorare: la perturbazione attraverserà tutta la Sardegna e si dirigerà verso il Tirreno puntando lo Stivale ed innescando, dal pomeriggio, fenomeni di diffusa instabilità lungo la dorsale appenninica con rovesci e temporali anche forti, specie in Toscana. Instabilità in aumento anche al Nord, specie su Levante Ligure e in prossimità delle Alpi, con piogge e temporali in sconfinamento serale a tratti della pianura lombarda e di quella piemontese.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2018 ore 8:30
Qualche scroscio caduto già al mattino sabato 19 in Piemonte, ma è stato nel corso del pomeriggio che si è assistito al grosso. Imponenti nubi temporalesche si sono sviluppate sul Cuneese, dando luogo a temporali che sono risultati anche violenti poco prima dell'ora di cena, in particolare sull'Albese, con un vero e proprio nubifragio che si è abbattuto su Bra, dove in pochi minuti si sono accumulati oltre 50mm di pioggia. Diverse chiamate ai Vigili del Fuoco che sono dovuti intervenire da Alba, Racconigi, Sommariva Bosco fino a sera inoltrata per liberare scantinati e garage completamente allagati. Qualche tombino, saltando, ha completamente allagato le strade circostanti creando non pochi disagi alla circolazione.
Altri temporali si sono contemporaneamente sviluppati sulle Prealpi lombardo-venete, mentre su Varesotto e Comasco le piogge sono proseguite per tutta la notte e all'alba di domenica si registrano già accumuli pluviometrici di una ventina di millimetri. Qualche temporale ha interessato la dorsale tosco-emiliana e quella abruzzese, ma a carattere più isolato.
PROSSIME ORE. Tempo in peggioramento al Nord con piogge che proseguiranno per buona parte della giornata al Nordovest, specie in prossimità delle zone alpine e nuovi temporali sul Cuneese, ma fenomeni temporaleschi attesi dal pomeriggio sul restante arco alpino e sulla fascia prealpina. Coinvolta la dorsale ligure di Levante e quella tosco-emiliana, pianura emiliana occidentale, così come tra Umbria ed entroterra laziale. Qualche pioggia anche su nord Sicilia.
Aggiornamento 18 MAGGIO 2018 ore 8:45
GRANDINATE IN EMILIA. Come di consueto in questi giorni anche il pomeriggio di giovedì è stato favorevole alla formazione di rovesci e temporali localmente violenti in prossimità delle zone alpine e appenniniche, successivamente spostatisi verso le vicine pianure. Al Nord si segnalano soprattutto i temporali che dall'Appennino Emiliano si sono spinti verso la corrispondente pianura, investendo in particolare il Ravennate con grandinate e nubifragi. A Lugo (RA) accumulati in poche decine di minuti oltre 50mm di pioggia, mentre altri violenti temporali hanno interessato l'Appennino, con intense grandinate che hanno rivestito di bianco il Monte Cimone.
TEMPORALI AL CENTRO. Temporali hanno coinvolto inoltre un po' tutta la fascia prealpina, sconfinando alle pianure lombardo-venete, oltre che il Piemonte. Lungo la dorsale appenninica centrale fenomeni temporaleschi sparsi si sono sviluppati sul settore toscano, su quello umbro-marchigiano, laziale ed abruzzese, in quest'ultimo caso con sconfinamenti fino alla costa. Isolati fin su Molise e Puglia garganica. Si segnalano accumuli fino a 25mm in un'orta circa a Valentano, nel Viterbese.
PIOGGE AL SUD. La mattinata di venerdì 18 vede invece un miglioramento delle condizioni al Centro-Nord dove sono ovunque cessati i fenomeni, salvo un po' di instabilità poco al largo del medio Adriatico, ma un peggioramento al Sud alle prese con una perturbazione in risalita dal Nord Africa che distribuisce piogge e rovesci sparsi, soprattutto in Calabria.
PROSSIME ORE. Le piogge in atto al Sud non saranno particolarmente intense e risulteranno un po' più frequenti in Calabria, esaurendosi ovunque in serata. Al Centro-Nord si riattiverà dal pomeriggio l'ormai consueta attività convettiva, con formazione di temporali sparsi su Alpi e Prealpi con locali sconfinamenti serali a pianura piemontese e veneta, qualcuno anche sulla dorsale ma più frequente sul settore abruzzese.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2018 ore 11:10
Il vortice depressionario che ha conquistato il Mediterraneo centrale a inizio settimana si sta spostando verso il comparto settentrionale balcanico e lentamente colmando. Ma ha lasciato in eredità sull'Italia una frescura fuori stagione che si è avvertita soprattutto questa mattina all'alba, complici le schiarite notturne, con valori che su alcune località dell'arco alpino sono tornati addirittura sotto zero.
Proprio per l'arco alpino si segnalano minime fino a -1° a 1000m sull'Altopiano di Asiago e a San Martino di Castrozza (1400m), 0° al Passo Rolle (2000m), Livigno e alla Presolana (1645m), +1° a Cortina d'Ampezzo. Fresco anche in pianura e sui fondovalle con minime di 8° ad Aosta e Bolzano, 10° a Torino.
Fresco al Centro Italia con minime fino a 9° nel basso Ferrarese e a Pescara, 11° ad Ancona, 12° a Viterbo, mentre sull'Appennino si segnalano 0° sul Monte Cimone (2000m).
Non da meno il Sud, dove questa mattina all'alba si è scesi fino a 5° a Trevico, 1100m nell'Avellinese, 6° sul Gargano a Monte Sant'Angelo (800m), 7° a Foggia e a Grazzanise (CE), 11° a Vieste, ma anche su località poste più a sud il fresco si è fatto sentire, con punte di 13° a Reggio Calabria e Pantelleria.
PROSSIMI GIORNI. Mentre le massime torneranno lentamente a risalire, pur rimanendo sotto le medie stagionali, il recupero dei valori minimi risulterà più lento e al primo mattino avvertiremo ancora per qualche giorno una certa frescura;
GIOVEDI' 17. Lo spostamento della depressione verso l'Europa centrale favorirà un ulteriore recupero delle temperature, specie al Centro-Sud, ma con valori ancora di qualche grado inferiori alle medie, in particolare al primo mattino. Al Nord attese minime tra 11 e 14°C, massime tra 20 e 23°C, al Centro minime tra 10 e 14°, massime tra 20 e 22° con punte di 23° in Sardegna, al Sud minime tra 14 e 16°, massime tra 20 e 22°C.
VENERDI' 18. Il nocciolo depressionario si allontana ulteriormente verso nordest, ma sull'Italia lascia in eredità temperature ancora frizzanti al primo mattino, inferiori alle medie del periodo, mentre qualche grado verrà recuperato nei massimi, specie al Centro-Sud. Al Nord attese minime tra 10 e 15°C, massime tra 20 e 24°C, al Centro e Sardegna minime tra 11 e 14°, massime tra 21 e 23°, al Sud minime tra 14 e 17°, massime tra 21 e 23°C.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2018 ore 15:20
Il nocciolo di bassa pressione che si è isolato con le prime ore della nuova settimana sul Mediterraneo centrale si posiziona oggi in corrispondenza dell'alto Tirreno. Intorno al suo centro si muovo impulsi fortemente instabili, uno dei quali lunedì pomeriggio si è concentrato sulle regioni centrali dando luogo a piogge e temporali anche violenti sul versante adriatico. In particolare in Abruzzo si sono scatenati veri e propri nubifragi, come nella zona di Pescara, dove numerosi sono stati gli allagamenti.
Nella notte invece l'aria fredda che ruota intorno al vortice ha raggiunto anche le Alpi orientali, dove la neve che ieri è caduta a quote basse per il periodo sul settore occidentale. Fiocchi caduti sul settore dolomitico questa notte fino a 1500/1700m, poco più in alto sulle Alpi lombarde.
Ma la neve non è solo una realtà alpina, bensì anche la dorsale toscana nel primo mattino di oggi vede fiocchi scendere fin verso i 1700/1800, come sta accadendo sulla vetta del Mote Amiata (1730m), tra Grossetano e Senese, ma anche nel Frusinate, tanto che Montecatino è stata imbiancata da quota 1700/1800m.
Sul resto d'Italia si segnalano temporali in arrivo da Ovest verso la Sardegna, rovesci su Lazio, Toscana, Umbria ma anche all'estremo Sud, sui versanti ionici di Sicilia e Calabria, qua e là anche sulla dorsale meridionale. Il calo delle temperature ha permesso alla neve di fare nuovamente la sua comparsa anche sulle vette del Gennargentu dove nella notte le vette sono state imbiancate.
GARE INTERROTTE A ROMA - Giornata complicata anche al Foro Italico per gli Internazionali Bnl d'Italia di tennis. Teloni sui campi del Foro Italico, a causa della pioggia che si sta abbattendo su Roma sono state temporaneamente sospese tutte le partite agli Internazionali Bnl d'Italia. In avvio di mattinata, l'unico match che aveva preso il via era stato quello tra Sara Errani e l'ungherese Timea Babos, fermo sul punteggio di 2-1 per l'azzurra al primo set. Al momento la pioggia non cessa a smettere sulla Capitale, si attendono nuove comunicazioni da parte degli organizzatori.
PROSSIME ORE. Tempo instabile sull'arco alpino con fenomeni in intensificazione diurna e neve dai 1500/1800m, qualche temporale in transito sul Triveneto, più asciutto al Nordovest. Piogge e temporali sparsi in intensificazione al Centro-Sud, specie zone interne, in sconfinamento al versante adriatico anche fino alle coste, specie tra Marche, Abruzzo, Molise e alta Puglia, ma localmente anche sul versante campano. Instabile in Sardegna, meglio in Sicilia.
Aggiornamento 14 MAGGIO 2018 ore 11:25
TORNA LA NEVE SULLE ALPI. Un vortice depressionario di origine atlantica si è spinto dalla Francia al Mediterraneo centrale posizionandosi in queste ore tra Costa Azzurra e Liguria e accompagnando una perturbazione che agisce sull'Italia centro-settentrionale. L'aria fredda che alimenta il vortice ha determinato un brusco calo delle temperature, tanto da permettere alla neve di tornare ad imbiancare le Alpi a quote basse per il periodo. Ricoperte da uno strato di circa 20cm oltre i 1800m le zona oltre i 1800m tra Piemonte e Valle d'Aosta, ma fiocchi che si sono spinti anche fino a 1300/1400m e a tratti a quote inferiori, 1000-1200m su Alpi marittime, 1700-2000m tra alto Piemonte e Lombardia, a quote superiori sulle Alpi orientali. Domenica sera a Sestriere la neve ha imbiancato come in una giornata di pieno inverno.
ACQUAZZONI IN PIANURA. Tra il pomeriggio e la sera di domenica 13 temporali anche violenti ed accumuli pluviometrici a tratti superiori a 20mm solo dalla mezzanotte su alto Piemonte e Prealpi lombarde, mentre allagamenti si segnalano in Veneto sul Trevisano. Nella mattinata di lunedì 14 forti rovesci di pioggia ancora in Veneto con accumuli pluviometrici locali di 40mm sul Vicentino.
La neve ha raggiunto anche la dorsale appenninica, con fiocchi che imbiancano i rilievi dell'Emilia occidentale oltre i 1500m dove si è depositato al suolo fino ad ora uno strato di qualche centimetro, fiocchi dai 1200m sulle Alpi Liguri.
PROSSIME ORE. Nella giornata di lunedì 14 l'instabilità continuerà a farsi sentire al Nord, specie a ridosso delle Alpi, ma rovesci e qualche temporale sono attesi anche sulle aree pianeggianti tra Piemonte, Lombardia ed Emilia. Il limite neve sulle Alpi tornerà a salire nelle ore diurne, assestandosi intorno a quota 2000m, ma a tratti ancora sui 1500m sulle Alpi piemontesi occidentali. Tempo instabile anche sulle regioni centrali tirreniche e in Sardegna, meglio sul resto d'Italia pur con qualche sconfinamento dei fenomeni in serata all'Abruzzo.
Aggiornamento 12 MAGGIO 2018 ore 8:45
FORTI TEMPORALI E NUBIFRAGI, CRONACA- Le condizioni di instabilità continuano ad interessare la nostra Penisola. La mancanza di una solida alta pressione, le infiltrazioni di aria fresca in quota ed il riscaldamento solare sono alla base della formazione di attività temporalesca durante le ore pomeridiane e serali. Le zone più coinvolte sono in genere i rilievi e le pianure prospicienti.
ALLAGAMENTI NEL VERONESE, DISAGI IN MOLISE - Nella giornata di venerdì 11 Maggio altre precipitazioni si sono dunque riproposte su parte delle nostre Regioni. Le precipitazioni più intense anche attraverso veri e propri nubifragi hanno interessato in particolare il veronese.La zona più colpita è tra Castel D'Azzago e Legnago dove si segnalano diversi allagamenti. Forti grandinate nel rodigino. Sul resto del Nord temporali anche intensi su mantovano, ferrarese, novarese e vercellese. Al Centro Sud un forte temporale è avvenuto nella zona di Campobasso. Fulmini, pioggia battente e grandinate hanno mandato in tilt la circolazione ed hanno creato disagi anche a pedoni e ciclisti giunti nel capoluogo. I Vigili del Fuoco hanno effettuato molti interventi per allagamenti in garage e scantinati, mentre molte strade della zona sono rimaste impercorribili per la quantità di acqua e detriti. Temporali anche nelle interne campane, in Sila e in Basilicata.
SABATO 12 TRA SOLE E QUALCHE TEMPORALE, DOMENICA 13 PERTURBAZIONE - Nel frattempo avanza la perturbazione che domenica 13 raggiungerà l'Italia portando una nuova fase di maltempo. E' già in azione sulla Francia dove causerà piogge e temporali anche intensi. L'aria fredda al suo seguito porterà un abbassamento delle temperature sull'Europa occidentale, da domenica sera il termometro inizierà a scendere anche sulla nostra Penisola. Sabato 12 sarà una giornata di attesa con un tempo nel complesso discreto salvo per un po' di variabilità sulle Tirreniche. Al pomeriggio si rinnova la consueta attività temporalesca seppur in maniera meno frequente rispetti ai giorni scorsi su Alpi, prealpi e dorsale centro meridionale.
Aggiornamento 11 MAGGIO 2018 ore 9:00
SITUAZIONE. Pur in assenza di perturbazioni vere e proprie in transito sul Mediterraneo lo sbilanciamento dell'alta pressione sull'Europa nordorientale continua a favorire infiltrazioni di correnti in quota da nordest, potenzialmente instabili, che si manifestano soprattutto nelle ore pomeridiane in prossimità dei rilievi, sconfinando poi alle vicine zone di pianura. E' quanto successo ancora nel pomeriggio di giovedì 10, quando soprattutto lungo i rilievi appenninici si sono sviluppate imponenti nubi cumuliformi che hanno dato luogo a diversi temporali, alcuni dei quali particolarmente violenti.
LAZIO. Qui è stata la zona ad est di Roma quella maggiormente colpita dai temporali pomeridiani di giovedì, in particolare a Tivoli, dove in poche decine di minuti si sono accumulati fino a 80mm di pioggia. Intorno alle 17,30 si è scatenato l'inferno e in un'ora le strade si sono trasformate in torrenti bloccando la circolazione fin nelle zone centrali della città. Allagato, inoltre, lo svincolo stradale di Ponte Lugano che collega la Tiburtina con via Maremmana Inferiore e l'A24 con traffico in tilt ed auto in panne.
MARCHE. A Fabriano nel pomeriggio di ieri, Giovedì 10, tra le 14 e le 15, si è scatenato un violento nubifragio che ha causato allagamenti a scantinati e reso inagibile la scuola Aldo Moro per infiltrazioni di acqua dal soffitto. Ne sono conseguiti altri disagi, sia alla circolazione stradale per alcuni tombini intasati, ma anche alle connessioni internet.
ABRUZZO. Problemi simili a l'Aquila, dove nel primo po,meriggio un forte temporale ha coinvolto soprattutto la zone est della città, provocando in pochi minuti diversi allagamenti, in particolare sulla strada statale 17, all'altezza di via della Polveriera, invasa da un fiume d'acqua e detriti.
ALTROVE qualche temporale inoltre su interne toscane e liguri, nonché sulle Prealpi occidentali lombarde. Si segnalano inoltre focolai temporaleschi violenti e grandinigeni sulla Pianura Padana orientale in prossimità del Delta del Po, ma molto localizzati e di breve durata. Temporali infine in Puglia sulla Daunia.
PROSSIME ORE. Tra il tardo mattino e il primo pomeriggio si intensificheranno le nubi cumuliformi lungo i rilievi alpini ed appenninici, sfociando ben presto in nuovi temporali di calore che interesseranno soprattutto al Nord l'arco alpino centro-occidentale, sconfinando in serata a parte della pianura piemontese. Temporali anche sulla dorsale emiliana, con locali sconfinamenti alle pianure centro- occidentali. Lungo il resto della dorsale attesi numerosi temporali con qualche sconfinamento agli entroterra toscano e laziale.
Aggiornamento 10 MAGGIO 2018 ore 11:00
SITUAZIONE. Nel corso del pomeriggio di mercoledì 9 è stato un proliferare di intense nubi temporalesche lungo i rilievi alpini e appenninici, sfociate anche in fenomeni particolarmente violenti, dopo quelli che continuano a susseguirsi in molti casi da inizio settimana. Tutto a causa dello sbilanciamento dell'alta pressione sull'Europa centro-settentrionale, sotto la quale scorrono correnti da nordest instabili che raggiungono il Mediterraneo e innescano intensi fenomeni di instabilità in prossimità dei rilievi e successivamente sconfinano alle vicine pianure.
NORD. Nella serata di ieri una linea frontale ha preso forma in prossimità delle Alpi e si è diretta successivamente verso la Pianura Padana, con traiettoria nordest-sudovest, innescando una serie di temporali dalla Lombardia al Piemonte anche accompagnati da forti grandinate. Un vero e proprio nubifragio accompagnato da grandine si è scatenato mercoledì verso le 18,30 a nord di Milano, in particolare Legnano (MI), trasformando in breve tempo le strade in fiumi di ghiaccio e accumulando in meno di un'ora fino a 100mm di acqua. Il traffico è rimasto bloccato in più zone, tombini scoppiati e sottopassi allagati hanno messo a dura prova il centralino dei Vigili del Fuoco per liberare automobilisti bloccati e liberare scantinati.
I fenomeni si sono rapidamente estesi al Piemonte accompagnati da temporali a tratti violenti tra Novarese e Vercellese, mentre nella notte si sono concentrati sul Piemonte occidentale. Altri temporali si sono scaricati nel tardo pomeriggio di mercoledì in Emilia, risultando a tratti grandinigeni, soprattutto tra Ferrarese, Rodigino e basso Ravennate.
APPENNINO. Dalla dorsale appenninica i temporali che si sono generati nel pomeriggio si sono portati verso le vicine zone dell'entroterra, specie tirrenico, con fenomeni spesso violenti e anche in questo caso grandinigeni. Violenti temporali hanno coinvolto quindi entroterra toscano, Umbria e Lazio, fino a Roma, dove un altro albero è caduto, il terzo in 24 ore. Si è trattato di un albero di 20 metri un cedro libanese in uno spazio pubblico di piazza delle Finanze, fortunatamente senza causare feriti. Altri temporali generatisi lungo la dorsale appenninica meridionale sono risultati localmente intensi, come nella Sila, dove alcune strade sono state ricoperte di grandine.
PROSSIME ORE. La giornata odierna sarà molto simile a quella di ieri e nel pomeriggio lungo Alpi e Appennino sarà un fiorire di minacciose nubi temporalesche, con fenomeni che tenderanno poi a sconfinare alla Pianura Padana, specie al Piemonte, ma anche a gran parte delle zone adiacenti all'Appennino. Temporali attesi anche sulle zone interne della Sardegna.
Aggiornamento 9 MAGGIO 2018 ore 16:20
Dopo la breve tregua del mattino nel pomeriggio è ripresa, come da previsione, l'attività temporalesca diurna che ha preso forma lungo gran parte delle zone montuose, dalle Alpi all'Appennino. Temporali infatti si sono generati su Dolomiti friulane, Trentino, Alto Adige, Prealpi lombarde e a ridosso delle Alpi piemontesi, con alcuni sconfinamenti a Bergamasco, Milanese e Torinese. In Emilia i temporali generatisi sull'Appennino hanno interessato anche tratti pianeggianti, come Parma, ma soprattutto Ferrarese e Ravennate, in questi ultimi casi anche grandinigeni, con sconfinamenti verso ovest al Levante Ligure.
Temporali anche lungo praticamente tutta la dorsale appenninica centro-meridionale, con accumuli pluviometrici fino a 35mm sul Perugino, 30mm nel Brindisino. Temporali diurni infine sulla dorsale calabro-lucana, specie sulla Sila.
Aggiornamento 9 MAGGIO 2018 ore 8:30
SITUAZIONE. L'alta pressione rimane sbilanciata sull'Europa centro-settentrionale e lungo il fianco inferiore prosegue l'afflusso di correnti nordorientali che innescano condizioni di instabilità anche marcata sull'Italia, con piogge, rovesci anche temporaleschi e grandinigeni responsabili di alcune situazioni critiche in giro per lo Stivale. Numerosi infatti sono stati gli allagamenti e le esondazioni nelle ultime ore, con condizioni anche molto critiche.
TOSCANA. Prime fra tutte la Toscana, dove nella notte è proseguito ancora qualche fenomeno tra Lucchesia e Pisano, anche se di intensità trascurabile. E' stato soprattutto nel pomeriggio-sera di martedì che si è scatenato l'inferno su alcune provincie, ancora nel Senese, a Torrita, dove un forte nubifragio ha provocato l'esondazione del torrente Segavene costringendo all'evacuazione di un a famiglia a Sinalunga, la cui abitazione era minacciata dalle acque. Esondato anche il torrente Galegno in località Amorosa nella cittadina della valdichiana senese. Ripercussione anche sulla circolazione ferroviaria, con interruzioni e ritardi fra Montepulciano e Sinalunga.
LAZIO. Colpito nel pomeriggio soprattutto l'Orvietano, dove nel pomeriggio di martedì si sono avuti temporali violenti con allagamenti dei campi e acqua e fango che si sono riversati sulle strade. La situazione più critica si è registrata in prossimità del ponte della funicolare, dove è stata segnalata una crepa lungo un pilone che sorregge il ponte dalla quale continuava a defluire molto acqua. Di conseguenza è stata chiusa per alcune ore la funicolare.
NORD. Nella notte una nuova linea temporalesca ha attraversato parte del Nord Italia da est ad ovest e da Lombardia e Veneto ha raggiunto il Piemonte con una serie di rovesci e temporali che si sono concentrati soprattutto a sud della regione, con accumuli pluviometrici che in poche ora hanno raggiunto i 45mm nel Cuneese a Robilante. I temporali hanno poi valicato l'Appennino sfociando sulla Liguria, anche in questo caso con fenomeni a tratti violenti ed accumuli fino a 50mm sul Genovese. Tra Varesotto e Verbano nella serata di martedì si sono avute nuove grandinate, dopo i violenti episodi, con strade e scantinati allagati.
SUD. Nel pomeriggio di mercoledì anche parte del Sud è stato interessato da temporali anche di forte intensità. In particolare tra Benevento e Foggia, con diverse strade provinciali che sono rimaste bloccate per alcune ore a causa di fango e detriti. Per ripristinare la viabilità sono intervenuti mezzi spazzaneve che hanno provveduto a spalare il fango. A Bovino un fulmine è caduto nei pressi del castello danneggiando apparecchiature elettriche e impianti di climatizzazione con danni alle strutture ricettive della zona. Messo a dura prova inoltre il Salento, dove nel pomeriggio di ieri si sono scaricati temporali con grandine ed anche una tromba d'aria. Contemporaneamente la zona è stata colpita da una tempesta di fulmini, fortunatamente senza conseguenze, anche si i Vigili del Fuoco hanno dovuto eseguire diversi interventi.
PROSSIME ORE. Breve tregua in mattinata, salvo rovesci tra basso Piemonte, Liguria e alta Toscana. Nel pomeriggio l'instabilità tornerà ad intensificarsi a ridosso dell'arco alpino e lungo la dorsale appenninica, con piogge e temporali anche intensi che potranno nuovamente coinvolgere il Salento, oltre alla zona etnea in Sicilia e all'entroterra sardo. Possibili locali sconfinamenti a tratti delle coste peninsulari tirreniche del Sud.
Aggiornamento 8 MAGGIO 2018 ore 15:30
SI 'RIACCENDE' L'INSTABILITA', TEMPORALI IN FORMAZIONE - In queste ore nuovi rovesci e focolai temporaleschi stanno prendendo vita in particolare su Alpi, Appennino e al Sud, complice anche una blanda circolazione ciclonica centrata sul Tirreno. Temporali in particolare su Puglia, Basilicata, Nord Calabria, Campania, basso Lazio, ma in formazione pure su Alpi, specie dolomiti, Appennino ligure, toscano, colline toscane, dorsale laziale e abruzzese; nubi e piogge anche in Sardegna.
METEO PROSSIME ORE, FENOMENI ANCHE INTENSI, RISCHIO GRANDINE - Fino alla prossima notte instabilità marcata su diverse regioni con rovesci e temporali anche intensi, localmente a carattere di nubifragio o accompagnati da grandine. Le zone più a rischio sono dal pomeriggio Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo interno, Campania, Molise interno, Puglia, Basilicata, medio-alta Calabria, Sardegna, Alpi, Prealpi e zone pedemontane dal Piemonte al Friuli; isolati fenomeni non esclusi anche in Sicilia. Tra sera e notte attenzione a fenomeni intensificazione e discesa dalle Alpi anche sulla Valpadana, specie Piemonte, Lombardia, ovest Emilia, alto Veneto e Friuli.
CITTA' COINVOLTE - Tra le principali città coinvolte da rovesci e temporali entro stanotte con maggiore probabilità vi sono Torino, Genova, Varese, Como, Lecco, Milano, Bergamo, Brescia, Verona, Pordenone, Udine, Trento, Firenze, Arezzo, Grosseto, Perugia, Terni, Viterbo, Roma, Frosinone, Rieti, l'Aquila, Caserta, Napoli, Benevento, Potenza, Bari, Olbia, Cagliari.
Aggiornamento 8 MAGGIO 2018 ore 10:00
CRONACA METEO, ITALIA BERSAGLIO DI NUBIFRAGI E FORTI TEMPORALI - Alta pressione rimane sbilanciata sull'Europa centro-settentrionale lasciando l'Italia e in generale il Mediterraneo scoperti ad impulsi instabili responsabili di rovesci e temporali anche forti. Nelle ultime 24 ore i fenomeni più intensi hanno colpito in particolare le regioni tirreniche con nubifragio a Roma nord e danni alla stazione di Prima Porta; forte temporale a Torino con allagamenti. Da segnalare inoltre ancore piogge sulla Sardegna, bersagliata a più riprese dal maltempo negli ultimi giorni, con diversi dissesti idrogeologici e frane: una di queste ha causato il deragliamento parziale del treno regionale 3956 Cagliari-Olbia, sultratto tra Bonorva e Torralba, nel Sassarese. Da segnalare inoltre sempre ieri nubifragi e allagamenti anche nel Sannio.
METEO PROSSIME ORE, ALTRI ACQUAZZONI E TEMPORALI - Il tempo si manterrà instabile anche oggi su gran parte della Penisola con innesco di nuovi rovesci e temporali sparsi. Entro il pomeriggio interessate soprattutto Alpi, Prealpi, pedemontane, Liguria, Appennino tutto, Puglia, Basilicata, Sardegna, in estensione a tutte le tirreniche dalla Toscana alla Campania ( fenomeni sporadici in Calabria, poco o nulla in Sicilia ). Entro sera rovesci e temporali avanzeranno anche sulla Valpadana in particolare tra Piemonte, Lombardia, ma anche su alto Veneto, Friuli, zona Garda. Rischio fenomeni intensi con locali nubifragi o grandinate accompagnate da violente raffiche di vento. A rischio temporale molte delle principali città tra cui Torino, Milano, Bergamo, Genova, Firenze, Perugia, Roma, Frosinone, Napoli, Caserta, Bari. Situazione estremamente dinamica.
Aggiornamento 7 MAGGIO 2018 ore 9:15
SITUAZIONE - Sull'Europa centro-settentrionale insiste un campo di alta pressione, dove lungo il suo bordo meridionale continuano a scorrere correnti orientali, responsabili di una moderata instabilità sull'Italia, specie nelle ore diurne e in prossimità delle aree montuose. Dal pomeriggio-sera di domenica 6 una serie di temporali ha colpito infatti i rilievi del Nord, con sconfinamenti verso le zone pedemontane di Friuli VG, Veneto, Lombardia e Piemonte.
FORTE GRANDINATA TRA ALTO VARESOTTO E VERBANO - Da segnalare soprattutto l'intensa grandinata che ha investito l'alto Varesotto e il Verbano nelle ultime ore di domenica, dove di fatto sono caduti quasi 30cm di ghiaccio localmente sulle strade, tanto da intrappolare gli automobilisti. Decine le richieste di soccorso per allagamenti, frane e piante cadute sulla sede stradale. Cremenaga e Germignaga le località più colpite dalla grandine, dove un fiume di ghiaccio ha invaso l'area creando accumuli anche oltre mezzo metro nelle zone più depresse: il fiume di grandine che si è così creato ha persino sfondato l'ingresso di una villetta invadendone le stanze. Utilizzati i mezzi sgombraneve per liberare le strade, con lavoro dei Vigili del Fuoco durato tutta la notte.
PROSSIME ORE - Temporali in queste ore si stanno esaurendo sul basso Piemonte, dove son caduti fino a 80mm sull'Astigiano, con locali allagamenti. L'instabilità tornerà ad aumentare dal pomeriggio su tutta la dorsale appenninica, con sviluppo di acquazzoni e temporali in moto verso le aree tirreniche, fin sulle coste. Fenomeni saranno inoltre possibili sulla Sardegna interna e ancora una volta sull'arco alpino, ma anche e soprattutto tra Cuneese e Torinese.
Aggiornamento 6 MAGGIO 2018 ore 10:00
Rimane ancora attiva la circolazione depressionaria sul Mediterraneo centrale, responsabile di fenomeni di instabilità che a tratti sono risultati intensi su parte d'Italia. Il pomeriggio di sabato ne è la dimostrazione, caratterizzato da diversi rovesci o temporali che si sono scaricati su molte zone, creando anche diversi disagi.
In Piemonte altre piogge sono cadute nella notte, soprattutto a ridosso delle zone alpine, con accumuli fino a 20mm nelle vallate al confine tra le provincie di Cuneo e Torino, che sommati ai giorni precedenti portano a valori complessivi di oltre 200mm. Il tunnel del Colle di Tenda rimane chiuso anche oggi per allagamenti provocati dalle forti piogge degli ultimi giorni. L'Anas fa sapere che 'La falda interna all'ammasso roccioso del col di Tenda ha subito un eccezionale aumento di livello, raggiungendo e sormontando la quota delle due gallerie. Il fenomeno è in fase di riduzione e, appena possibile, nel tunnel storico sarà fatto un accurato accertamento, propedeutico all'apertura'.
In Sardegna le abbondanti piogge degli ultimi giorni hanno provocato diversi disagi: a Bosa (OR) una enorme quantità d'acqua è fuoriuscita da un canale tombato allagando l'intero paese e costringendo i Vigili del Fuoco a continui interventi. Le abbondanti piogge della settimana, inoltre, hanno contribuito a riempire gli invasi delle dighe nella regione per quasi l'80% della loro capienza, aumentando in un giorno di 31 milioni di metri cubi, mentre nell'Oristanese una ragazza è rimasta intrappolata all'interno della propria auto a causa di un allagamento sabato.
Forti temporali hanno interessato nel pomeriggio di sabato le zone interne del Centro Italia, in particolare l'Abruzzo, dove si sono avuti allagamenti ed esondazioni, in particolare in Abruzzo nel Chietino. A Tornarecchio (CH) le strade sono state allagate da fiumi di acqua e fango, provocati da nubifragi e grandinate.
PROSSIME ORE. L'instabilità si ripresenterà soprattutto nel pomeriggio di oggi sulle zone interne appenniniche, in particolare tra Abruzzo, Umbria e Lazio, con sconfinamenti alla costa tirrenica. Attesi temporali pomeridiani anche sulla dorsale meridionale, sulle zone interne delle isole, specie in Sardegna, qualche fenomeno possibile anche sull'Appennini Ligure, ma temporali diurni interesseranno inoltre le zone prealpine.
Aggiornamento 4 MAGGIO 2018 ore 9:35
Il vortice mediterraneo che da giorni staziona intorno all'Italia è responsabile di diffuse condizioni di maltempo a fasi alterne su molte regioni, in particolare al Centro-Nord e Sardegna che sono le zone più coinvolte.
NORD. La pioggia battente che interessa il Piemonte ha favorito accumuli pluviometrici solo dalla mezzanotte di oltre 60mm sulle vallate cuneesi che, sommate a quelle delle 24 ore precedenti, raddoppiano toccando i 120m. E proprio nel Cuneese alcuni corsi d'acqua iniziano ad ingrossarsi, tra tutti il Tanaro che nella zona di Mondovì ha superato all'alba il livello di guardia, mentre in giornata è atteso un innalzamento anche del Po nella zona di Carignano, poco prima del suo ingresso a Torino. Piove anche su gran parte dei restanti settori del Nord Italia, specie a nord del Po, mentre fenomeni sporadici o assenti interessano l'Emilia Romagna.
CENTRO. Anche le regioni del Centro Italia sono alle prese con frequenti condizioni di maltempo, in particolare il versante adriatico, già giovedì 3 coinvolto da piogge intense. Piogge e rovesci si sono spostati sulle Marche mentre in Abruzzo, nonostante una loro attenuazione, si registrano allagamenti allagamenti in scantinati e sottopassi, come a Pescara, Teramo e Montesilvano, tanto che i Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire per risolvere diverse situazioni.
SARDEGNA. In Sardegna continua il maltempo, seppur a chiazza di leopardo, e nella notte si sono accumulati altri 30mm di pioggia nel Cagliaritano, mentre sul resto dell'isola la situazione è andata relativamente migliorando, tanto che la regione la Protezione Civile ha abbassato il livello di allerta da rosso ad arancione. E' stata provvidenziale giovedì la chiusura della strada statale 200 che collega Castelsardo con Lu Bagnu. Nella serata di ieri infatti un grosso masso si è staccato dal versante cadendo sulla carreggiata, fortunatamente senza veicoli in transito.
PROSSIME ORE. Al Nord l'instabilità si concentrerà soprattutto in prossimità delle zone alpine e appenniniche, al Centro-Sud lungo la dorsale, dove sono attesi fenomeni anche temporaleschi nel pomeriggio in locale sconfinamento alle coste tirreniche. Stessa sorte per la Sardegna, con rovesci e temporali pomeridiani che dall'interno cercheranno di sconfinare a tratti costieri, specie occidentali.
Aggiornamento 3 MAGGIO 2018 ore 15:30
Il vortice depressionario in queste ore sta generando un proliferare di temporali, in particolare tra Pesaro e Ancona; moderati sulle zone sub-costiere pescaresi e sulla costa dei Trabocchi (Vasto) ma anche forti e diffusi sul Gran Sasso, l'entroterra casertano e il Matese, ove dalla mezzanotte si sono registrati picchi superiori ai 100/120mm. Si segnala lo sviluppo di temporali, ancora piuttosto localizzati, tra frusinate e castelli romani, previsti in probabile successiva intensificazione nelle prossime ore. Per la situazione sulla Sardegna, regione duramente colpita dal maltempo nelle scorse 48 ore, ove riscontriamo numerose frane e smottamenti
Aggiornamento 3 MAGGIO 2018 ore 12:30
Il ciclone mediterraneo è ancora in piena azione sull'Italia con il vortice centrato sulla Sicilia. Tempo dunque instabile o perturbato su gran parte d'Italia con piogge e temporali su diverse regioni. Colpita particolarmente duro la Sardegna dove piove da oltre due giorni con picchi prossimi ai 200mm, allagamenti e locali esondazioni. Ma forti rovesci e temporali non hanno risparmiato neppure Sicilia, Campania, Puglia, Molise e Abruzzo. Alberi abbattuti dal vento nel messinese, dove le raffiche hanno raggiunto gli 80km/h; allagamenti si segnalano invece in Puglia in particolare a Manfredonia. In Abruzzo si registrano picchii di oltre 50mm e continua a piovere a tratti intensamente. Piogge sparse anche sul resto del Centro, specie Marche, nonchè tra Emilia Romagna e Nordovest. Nelle prossime ore la perturbazione collegata al vortice risalirà ulteriormente l'Adriatico portando un peggioramento più incisivo anche al Nord a partire dal Nordest. Rovesci e temporali frequenti sono inoltre attesi anche tra Toscana, Umbria e Lazio, oltre che sulle adriatiche.
L'insidioso vortice mediterraneo, denominato Solveig dall'Università di Berlino, nel corso delle ultime ore si è ulteriormente approfondito sul Tirreno meridionale, raggiungendo valori barici di ben 995 mb! Attorno al centro depressionario si è così arcuata un'intensa perturbazione ricca di rovesci e temporali che gradualmente si è spinta verso nordest, portando un peggioramento del tempo su gran parte dell'Italia centro meridionale. Ma è soprattutto in Sardegna che il ciclone ha colpito più duramente portando piogge record in molte zone dell'isola, in particolar modo sui settori orientali con punte in 48 ore prossime ai 160/180 mm, circa un quarto della pioggia che solitamente cade nell'intero anno solare. Numerosi i disagi con strade allagate, scuole chiuse e allerta 3 ancora attiva.
Come accennato prima il fronte perturbato nel corso delle ultime ore si è ulteriormente spinto verso nord rinnovando così rovesci e temporali lungo il medio-basso versante adriatico e parte delle regioni tirreniche centro settentrionali, mentre la propaggine più settentrionale ha lambito le regioni settentrionali, svegliatesi con cieli nuvolosi o molti nuvolosi e piogge sparse, in particolar modo su Emilia-Romagna e a ridosso dell'arco alpino e prealpino. Dalla mezzanotte sono caduti al suolo sino a 15 mm nel materano, tra 15 e 20 mm tra foggiano ed Abruzzo meridionale, 20-25 mm sull'alto Piemonte.
L'inteso vortice ha altresì generato una sostenuta ventilazione a rotazione ciclonica con raffiche sino a 85/90 km/h tra campidano e cagliaritano, 70/75 km/h su palermitano, Pantelleria, Lampedusa, 60 km/h a Messina, 65 km/h nel tarantino.
METEO OGGI - Il maltempo proseguirà nel corso della giornata con ancora rovesci e temporali che da est torneranno ad investire la Sardegna risultando a tratti di forte intensità. Fenomeni localmente moderato o sostenuti sono altresì attesi anche su Campania, regioni centrali, Piemonte occidentale, fascia prealpina, pedemontane e alta Val Padana.
SINO ALLERTA 3 ROSSA - La protezione civile ha così emesso un Livello di allerta 3 (rosso) oggi per alcune zone della Sardegna (Gallura, Bacino del Tirso e Montevecchio), Allerta 2 ( arancione) per le restanti zone della Sardegna così come su Abruzzo, bassa Calabria Ionica e Messinese, Livello 1 (giallo) per il restante Sud, Adriatiche, Emilia Romagna, basso Lazio e Cuneese.
3 MAGGIO 2018: Tutta colpa di un vortice ciclonico che tra mercoledì 2 e giovedì 3 si è portato dal Nord Africa verso il basso Tirreno, pilotando una perturbazione che ha interessato la Sardegna con forti piogge, ma con maltempo che sta interessando anche altre zone d'Italia. In particolare è stato il settore nordorientale dell'isola ad aver subito i fenomeni più intensi, tra Olbia e Orosei. A Siniscola (NU), dove in media a maggio cadono 36mm di pioggia, ne sono caduti in due giorni più di 160. Ma anche il resto dell'isola, da nord a sud e da ovest ad est, è stato coinvolto da forte maltempo.
A poco distanza la diga di Torpè è talmente piena che sta tracimando, portando a valle milioni di metri cubi d'acqua, anche a causa del non completamento dei lavori in seguito all'alluvione di cinque anni fa.
Mercoledì 2 a causa delle forti piogge un gruppo di pastori è rimasto bloccato nella zona di Noragugume, nel Marghine, per l'esondazione di un fiume ed è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco di Macomer per prestare soccorso. A Budoni (OT) uno smottamento ha interessato la strada provinciale 61 Atzara-Belvì, nel Mandrolisai, investendo anche alcune abitazioni e i Vigili del Fuoco stanno eseguendo dei controlli per verificarne la stabilità. Sempre mercoledì 2 a causa dell'esondazione del fiume Tirso è stata chiusa la strada statale 131 Diramazione Centrale Nuorese, con conseguenti deviazioni al Km 13,000 in direzione Nuoro e al Km 26,000 in direzione Abbasanta.
Oggi, giovedì 3, molte scuole rimarranno chiuse a Olbia, Loiri, Arzachena, Golfo Aranci, Tempio, Monti, Palau, La Maddalena, Calangianus, Sant'Antonio, Buddusò, Alà dei sardi, Trinità, Aglientu e Luras. Il Sindaco di Olbia Settimo Nizzi ha riferito che 'La situazione è costantemente monitorata in tutta la città, ma, vista la criticità indicata sul bollettino meteo, è fondamentale la collaborazione di tutti per prevenire eventuali situazioni critiche'.
PROSSIME ORE. Anche nella giornata di oggi si prevedono altri episodi di maltempo in Sardegna, con un impulso instabile che transiterà da est ad ovest colpendo il versante tirrenico e attraversando l'isola fino a sfociare sul Mar di Sardegna entro sera. Nell'occasione si avranno altre piogge e rovesci anche temporaleschi, localmente di forte intensità.
L'instabilità che insiste sulla nostra penisola coinvolge direttamente il versante adriatico, dall'Emilia al Salento. In mattinata un nubifragio si è scaricato sulla costa marchigiana scaricando in alcune decine di minuti fino a 40mm di pioggia a Fano (PU), mandando in tilt il traffico cittadino. Alcuni tombini che non riuscivano a ricevere l'acqua piovana hanno provocato l'allagamento dei sottopassi ferroviari che portano al lido, paralizzando tratti della città.
In Emilia Romagna nuovi temporali hanno interessato a macchia di leopardo le zone di pianura, con accumuli pluviometrici di una trentina di millimetri nella zona di Parma e in quella di Comacchio.
Temporali sparsi segnalati inoltre lungo la dorsale appenninica centro-meridionale, specie tra Abruzzo e Molise, ma anche sul Salento, dove i fenomeni sconfinano fino al mare.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2018 ore 8:40
Già martedì 22 l'instabilità ha colpito duramente diverse zone dello Stivale creando non pochi problemi. Poi i fenomeni sono proseguiti anche durante la notte, aggravando ulteriormente la situazione su alcuni settori d'Italia. In seguito ai forti temporali di ieri pomeriggio-sera si sono verificati allagamenti in Emilia Romagna, in particolare tra Forlivese e Cesenate, dove gli accumuli pluviometrici hanno superano localmente i 60mm. Non lontano avvistato un funnel (Gambulaga - RE), mentre il nubifragio che ha interessato Forlì ha allagato molte zone agricole fuori città.
Accumuli importanti nel pomeriggio-sera di martedì anche sull'Appennino tra Lazio e Abruzzo, con quasi 50mm nel Frusinate. Poi rovesci e temporali si sono diretti verso la costa e transitano verso est hanno interessato e interessano tutt'ora gran parte del litorale dalla Romagna al Gargano. Situazione critica nel pomeriggio di martedì 22 nelle Marche a Senigallia, dove una colata di fango ha invaso la strada provocando una serie di tamponamenti a catena. Nella notte piogge battenti hanno continuato a coinvolgere le Marche, con altri 60mm di accumulo pluviometrico ad Ancona.
Piogge battenti hanno interessato inoltre l'Umbria, dopo quelle di martedì, accumulando quasi 50mm di acqua nel Ternano, così come la Puglia garganica dove solo nella notte si sono accumulati fino a 35mm a Torremaggiore (FG).
PROSSIME ORE. Si inizieranno a scorgere i primi segnali di un cambiamento, in meglio, dopo questo lunghissimo periodo di instabilità. Al Nord ampi spazi di sereno caratterizzeranno buona parte della giornata, anche se nel pomeriggio sulle Alpi si intensificheranno altri rovesci e temporali che potranno sconfinare a tratti della pianura lombardo-veneta. Miglioramento anche sulle coste tirreniche e sole prevalente sulle isole maggiori. Sul medio-basso Adriatico, dorsale in genere e Campania ancora instabile con piogge e temporali. Tra sera e notte generale attenuazione dei fenomeni.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2018 ore 16:10
Continua l'azione della bassa pressione centrata tra Tirreno e Corisca, con tempo molto instabile su gran parte della Penisola. Nelle ultime ore rovesci e temporali anche forti e con grandine hanno interessato la Puglia, colpendo in particolare foggiano, Gargano, appennino molisano. Locali rovesci e temporali hanno colpito anche Romagna, regioni del Centro e la Campania in particolare il casertano; fenomeni anche intensi e abbondanti in particolare su lucchesia ( punte vicine ai 50mm ), ravennate e forlivese ( punte di 50-60mm ), anconetano ( fino a 36mm ), ma anche il cuneese, dove si sfiorano i 60mm.
Le temperature sono calate anche sensibilmente su diverse aree del Centronord: in particolare sulla Valpadana le massime sono rimaste diffusamente al di sotto dei 20-22°C, così come su alta Toscana e Marche, ma anche buona parte della Sardegna; punte di 25-26°C si sono invece registrate tra Lazio e Abruzzo. Più caldo invece al Sud con picchi di 32°C sul messinese tirrenico, fino a 30°C su cosentino, termolese, leccese, fino a 28°C sul casertano.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2018 ore 13:00
Mattinata all'insegna delle piogge battenti su buona parte del Nord, in particolare al Nordovest e sull'Emilia Romagna. Lungo il corso del Po, nel tratti emiliano, raggiunti accumuli pluviometrici di quasi 40mm (Mirandola). Ma anche il basso Piemonte non è stato da meno, con 40mm di accumulo pluviometrico sulle vallate cuneesi; il contesto climatico è quasi autunnale e tutt'altro che tipco di maggio, con temperature che alle ore 13 spaziano tra i 16 e i 19°C. Per il Centro Italia si segnalano piogge diffuse in Toscana, con accumuli ormai verso i 30mm dalla mezzanotte nella Lucchesia.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2018 ore 8:35
Le piogge e i temporali che si sono intensificati dal pomeriggio di lunedì 21 sono proseguiti anche durante la notte su gran parte del Nord e in Toscana. Temporali anche intensi ed accumuli che in poche decine minuti hanno raggiunto in alcuni casi i 40/50mm hanno caratterizzato il pomeriggio-sera di lunedì 21, come in Emilia sull'Appennino Parmense e in Toscana sul bacino del Serchio in provincia di Lucca o nella stessa Firenze, dove nel pomeriggio un forte temporale si è sviluppato poco ad est della città.
Alcuni problemi si sono avuti in Umbria, dove nel pomeriggio di lunedì frequenti sono stati i temporali, alcuni anche forti, che hanno provocato allagamenti in alcune aree. Nella zona di Monte Cucco un uomo è stato colpito da un fulmine mentre cercava funghi ed è stato soccorso dal Soccorso alpino e speleologico dell'Umbria, Vigili del Fuoco e 118.
Si segnalano inoltre piogge continue anche sulla Liguria centro-occidentale, mentre sul resto d'Italia la situazione risulta al momento più tranquilla, dopo i temporali che tra il pomeriggio e la sera di lunedì si sono scaricati su sull'Appennino Molisano, sulla Daunia e sulla Lucania. Solo qualche pioggia segnalata a inizio giornata su bassa Campania, alta Basilicata e Daunia.
PROSSIME ORE. Nel pomeriggio di oggi saranno di nuovo frequenti gli episodi di instabilità temporalesca che si attiveranno su gran parte dello Stivale. Al Nord, dopo le piogge che in mattinata bagneranno la Val Padana si assisterà nel pomeriggio a temporali sparsi sulle Alpi e sulla dorsale emiliana, con sconfinamento dei fenomeni alla pianura emiliana. Temporali anche su gran parte della dorsale appenninica centro-meridionale, in frequente sconfinamento alle coste adriatiche.
Aggiornamento 21 MAGGIO 2018 ore 8:50
Nel pomeriggio di domenica 20 temporali a tratti forti hanno interessato buona parte del Centro-Nord e si sono concentrati in particolare su pianura lombarda, ovest Emilia, Cuneese e pedemontana veneta. Rovesci e temporali pomeridiani hanno interessato inoltre le zone interne dello Spezzino, della Toscana, Umbria, centro-nord Lazio, entroterra marchigiano ed abruzzese e della Sardegna, con accumuli pluviometrici localmente rilevanti e punte di 20/25mm in poche decine di minuti su entroterra ligure di Levante e del Lazio. Senza contare i rovesci che in giornata hanno coinvolto anche la Lombardia, soprattutto nella fascia occidentale pianeggiante verso il Piemonte, su Lomellina e Varesotto, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono 25mm.
Sulla tangenziale Ovest di Milano all'alba di oggi, lunedì 21, erano presenti ben 18km di coda a causa di una chiusura dovuta al maltempo dei giorni precedenti. Intanto la nuova settimana inizia all'insegna delle piogge che interessano la Sardegna in modo battente sul settore centro-meridionale, a causa di una perturbazione in avvicinamento dal Mediterraneo occidentale. La stessa coinvolge il Nordovest con piogge sulla fascia alpina del Piemonte.
PROSSIME ORE. Ma in giornata la situazione è destinata a peggiorare: la perturbazione attraverserà tutta la Sardegna e si dirigerà verso il Tirreno puntando lo Stivale ed innescando, dal pomeriggio, fenomeni di diffusa instabilità lungo la dorsale appenninica con rovesci e temporali anche forti, specie in Toscana. Instabilità in aumento anche al Nord, specie su Levante Ligure e in prossimità delle Alpi, con piogge e temporali in sconfinamento serale a tratti della pianura lombarda e di quella piemontese.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2018 ore 8:30
Qualche scroscio caduto già al mattino sabato 19 in Piemonte, ma è stato nel corso del pomeriggio che si è assistito al grosso. Imponenti nubi temporalesche si sono sviluppate sul Cuneese, dando luogo a temporali che sono risultati anche violenti poco prima dell'ora di cena, in particolare sull'Albese, con un vero e proprio nubifragio che si è abbattuto su Bra, dove in pochi minuti si sono accumulati oltre 50mm di pioggia. Diverse chiamate ai Vigili del Fuoco che sono dovuti intervenire da Alba, Racconigi, Sommariva Bosco fino a sera inoltrata per liberare scantinati e garage completamente allagati. Qualche tombino, saltando, ha completamente allagato le strade circostanti creando non pochi disagi alla circolazione.
Altri temporali si sono contemporaneamente sviluppati sulle Prealpi lombardo-venete, mentre su Varesotto e Comasco le piogge sono proseguite per tutta la notte e all'alba di domenica si registrano già accumuli pluviometrici di una ventina di millimetri. Qualche temporale ha interessato la dorsale tosco-emiliana e quella abruzzese, ma a carattere più isolato.
PROSSIME ORE. Tempo in peggioramento al Nord con piogge che proseguiranno per buona parte della giornata al Nordovest, specie in prossimità delle zone alpine e nuovi temporali sul Cuneese, ma fenomeni temporaleschi attesi dal pomeriggio sul restante arco alpino e sulla fascia prealpina. Coinvolta la dorsale ligure di Levante e quella tosco-emiliana, pianura emiliana occidentale, così come tra Umbria ed entroterra laziale. Qualche pioggia anche su nord Sicilia.
Aggiornamento 18 MAGGIO 2018 ore 8:45
GRANDINATE IN EMILIA. Come di consueto in questi giorni anche il pomeriggio di giovedì è stato favorevole alla formazione di rovesci e temporali localmente violenti in prossimità delle zone alpine e appenniniche, successivamente spostatisi verso le vicine pianure. Al Nord si segnalano soprattutto i temporali che dall'Appennino Emiliano si sono spinti verso la corrispondente pianura, investendo in particolare il Ravennate con grandinate e nubifragi. A Lugo (RA) accumulati in poche decine di minuti oltre 50mm di pioggia, mentre altri violenti temporali hanno interessato l'Appennino, con intense grandinate che hanno rivestito di bianco il Monte Cimone.
TEMPORALI AL CENTRO. Temporali hanno coinvolto inoltre un po' tutta la fascia prealpina, sconfinando alle pianure lombardo-venete, oltre che il Piemonte. Lungo la dorsale appenninica centrale fenomeni temporaleschi sparsi si sono sviluppati sul settore toscano, su quello umbro-marchigiano, laziale ed abruzzese, in quest'ultimo caso con sconfinamenti fino alla costa. Isolati fin su Molise e Puglia garganica. Si segnalano accumuli fino a 25mm in un'orta circa a Valentano, nel Viterbese.
PIOGGE AL SUD. La mattinata di venerdì 18 vede invece un miglioramento delle condizioni al Centro-Nord dove sono ovunque cessati i fenomeni, salvo un po' di instabilità poco al largo del medio Adriatico, ma un peggioramento al Sud alle prese con una perturbazione in risalita dal Nord Africa che distribuisce piogge e rovesci sparsi, soprattutto in Calabria.
PROSSIME ORE. Le piogge in atto al Sud non saranno particolarmente intense e risulteranno un po' più frequenti in Calabria, esaurendosi ovunque in serata. Al Centro-Nord si riattiverà dal pomeriggio l'ormai consueta attività convettiva, con formazione di temporali sparsi su Alpi e Prealpi con locali sconfinamenti serali a pianura piemontese e veneta, qualcuno anche sulla dorsale ma più frequente sul settore abruzzese.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2018 ore 11:10
Il vortice depressionario che ha conquistato il Mediterraneo centrale a inizio settimana si sta spostando verso il comparto settentrionale balcanico e lentamente colmando. Ma ha lasciato in eredità sull'Italia una frescura fuori stagione che si è avvertita soprattutto questa mattina all'alba, complici le schiarite notturne, con valori che su alcune località dell'arco alpino sono tornati addirittura sotto zero.
Proprio per l'arco alpino si segnalano minime fino a -1° a 1000m sull'Altopiano di Asiago e a San Martino di Castrozza (1400m), 0° al Passo Rolle (2000m), Livigno e alla Presolana (1645m), +1° a Cortina d'Ampezzo. Fresco anche in pianura e sui fondovalle con minime di 8° ad Aosta e Bolzano, 10° a Torino.
Fresco al Centro Italia con minime fino a 9° nel basso Ferrarese e a Pescara, 11° ad Ancona, 12° a Viterbo, mentre sull'Appennino si segnalano 0° sul Monte Cimone (2000m).
Non da meno il Sud, dove questa mattina all'alba si è scesi fino a 5° a Trevico, 1100m nell'Avellinese, 6° sul Gargano a Monte Sant'Angelo (800m), 7° a Foggia e a Grazzanise (CE), 11° a Vieste, ma anche su località poste più a sud il fresco si è fatto sentire, con punte di 13° a Reggio Calabria e Pantelleria.
PROSSIMI GIORNI. Mentre le massime torneranno lentamente a risalire, pur rimanendo sotto le medie stagionali, il recupero dei valori minimi risulterà più lento e al primo mattino avvertiremo ancora per qualche giorno una certa frescura;
GIOVEDI' 17. Lo spostamento della depressione verso l'Europa centrale favorirà un ulteriore recupero delle temperature, specie al Centro-Sud, ma con valori ancora di qualche grado inferiori alle medie, in particolare al primo mattino. Al Nord attese minime tra 11 e 14°C, massime tra 20 e 23°C, al Centro minime tra 10 e 14°, massime tra 20 e 22° con punte di 23° in Sardegna, al Sud minime tra 14 e 16°, massime tra 20 e 22°C.
VENERDI' 18. Il nocciolo depressionario si allontana ulteriormente verso nordest, ma sull'Italia lascia in eredità temperature ancora frizzanti al primo mattino, inferiori alle medie del periodo, mentre qualche grado verrà recuperato nei massimi, specie al Centro-Sud. Al Nord attese minime tra 10 e 15°C, massime tra 20 e 24°C, al Centro e Sardegna minime tra 11 e 14°, massime tra 21 e 23°, al Sud minime tra 14 e 17°, massime tra 21 e 23°C.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2018 ore 15:20
Il nocciolo di bassa pressione che si è isolato con le prime ore della nuova settimana sul Mediterraneo centrale si posiziona oggi in corrispondenza dell'alto Tirreno. Intorno al suo centro si muovo impulsi fortemente instabili, uno dei quali lunedì pomeriggio si è concentrato sulle regioni centrali dando luogo a piogge e temporali anche violenti sul versante adriatico. In particolare in Abruzzo si sono scatenati veri e propri nubifragi, come nella zona di Pescara, dove numerosi sono stati gli allagamenti.
Nella notte invece l'aria fredda che ruota intorno al vortice ha raggiunto anche le Alpi orientali, dove la neve che ieri è caduta a quote basse per il periodo sul settore occidentale. Fiocchi caduti sul settore dolomitico questa notte fino a 1500/1700m, poco più in alto sulle Alpi lombarde.
Ma la neve non è solo una realtà alpina, bensì anche la dorsale toscana nel primo mattino di oggi vede fiocchi scendere fin verso i 1700/1800, come sta accadendo sulla vetta del Mote Amiata (1730m), tra Grossetano e Senese, ma anche nel Frusinate, tanto che Montecatino è stata imbiancata da quota 1700/1800m.
Sul resto d'Italia si segnalano temporali in arrivo da Ovest verso la Sardegna, rovesci su Lazio, Toscana, Umbria ma anche all'estremo Sud, sui versanti ionici di Sicilia e Calabria, qua e là anche sulla dorsale meridionale. Il calo delle temperature ha permesso alla neve di fare nuovamente la sua comparsa anche sulle vette del Gennargentu dove nella notte le vette sono state imbiancate.
GARE INTERROTTE A ROMA - Giornata complicata anche al Foro Italico per gli Internazionali Bnl d'Italia di tennis. Teloni sui campi del Foro Italico, a causa della pioggia che si sta abbattendo su Roma sono state temporaneamente sospese tutte le partite agli Internazionali Bnl d'Italia. In avvio di mattinata, l'unico match che aveva preso il via era stato quello tra Sara Errani e l'ungherese Timea Babos, fermo sul punteggio di 2-1 per l'azzurra al primo set. Al momento la pioggia non cessa a smettere sulla Capitale, si attendono nuove comunicazioni da parte degli organizzatori.
PROSSIME ORE. Tempo instabile sull'arco alpino con fenomeni in intensificazione diurna e neve dai 1500/1800m, qualche temporale in transito sul Triveneto, più asciutto al Nordovest. Piogge e temporali sparsi in intensificazione al Centro-Sud, specie zone interne, in sconfinamento al versante adriatico anche fino alle coste, specie tra Marche, Abruzzo, Molise e alta Puglia, ma localmente anche sul versante campano. Instabile in Sardegna, meglio in Sicilia.
Aggiornamento 14 MAGGIO 2018 ore 11:25
TORNA LA NEVE SULLE ALPI. Un vortice depressionario di origine atlantica si è spinto dalla Francia al Mediterraneo centrale posizionandosi in queste ore tra Costa Azzurra e Liguria e accompagnando una perturbazione che agisce sull'Italia centro-settentrionale. L'aria fredda che alimenta il vortice ha determinato un brusco calo delle temperature, tanto da permettere alla neve di tornare ad imbiancare le Alpi a quote basse per il periodo. Ricoperte da uno strato di circa 20cm oltre i 1800m le zona oltre i 1800m tra Piemonte e Valle d'Aosta, ma fiocchi che si sono spinti anche fino a 1300/1400m e a tratti a quote inferiori, 1000-1200m su Alpi marittime, 1700-2000m tra alto Piemonte e Lombardia, a quote superiori sulle Alpi orientali. Domenica sera a Sestriere la neve ha imbiancato come in una giornata di pieno inverno.
ACQUAZZONI IN PIANURA. Tra il pomeriggio e la sera di domenica 13 temporali anche violenti ed accumuli pluviometrici a tratti superiori a 20mm solo dalla mezzanotte su alto Piemonte e Prealpi lombarde, mentre allagamenti si segnalano in Veneto sul Trevisano. Nella mattinata di lunedì 14 forti rovesci di pioggia ancora in Veneto con accumuli pluviometrici locali di 40mm sul Vicentino.
La neve ha raggiunto anche la dorsale appenninica, con fiocchi che imbiancano i rilievi dell'Emilia occidentale oltre i 1500m dove si è depositato al suolo fino ad ora uno strato di qualche centimetro, fiocchi dai 1200m sulle Alpi Liguri.
PROSSIME ORE. Nella giornata di lunedì 14 l'instabilità continuerà a farsi sentire al Nord, specie a ridosso delle Alpi, ma rovesci e qualche temporale sono attesi anche sulle aree pianeggianti tra Piemonte, Lombardia ed Emilia. Il limite neve sulle Alpi tornerà a salire nelle ore diurne, assestandosi intorno a quota 2000m, ma a tratti ancora sui 1500m sulle Alpi piemontesi occidentali. Tempo instabile anche sulle regioni centrali tirreniche e in Sardegna, meglio sul resto d'Italia pur con qualche sconfinamento dei fenomeni in serata all'Abruzzo.
Aggiornamento 12 MAGGIO 2018 ore 8:45
FORTI TEMPORALI E NUBIFRAGI, CRONACA- Le condizioni di instabilità continuano ad interessare la nostra Penisola. La mancanza di una solida alta pressione, le infiltrazioni di aria fresca in quota ed il riscaldamento solare sono alla base della formazione di attività temporalesca durante le ore pomeridiane e serali. Le zone più coinvolte sono in genere i rilievi e le pianure prospicienti.
ALLAGAMENTI NEL VERONESE, DISAGI IN MOLISE - Nella giornata di venerdì 11 Maggio altre precipitazioni si sono dunque riproposte su parte delle nostre Regioni. Le precipitazioni più intense anche attraverso veri e propri nubifragi hanno interessato in particolare il veronese.La zona più colpita è tra Castel D'Azzago e Legnago dove si segnalano diversi allagamenti. Forti grandinate nel rodigino. Sul resto del Nord temporali anche intensi su mantovano, ferrarese, novarese e vercellese. Al Centro Sud un forte temporale è avvenuto nella zona di Campobasso. Fulmini, pioggia battente e grandinate hanno mandato in tilt la circolazione ed hanno creato disagi anche a pedoni e ciclisti giunti nel capoluogo. I Vigili del Fuoco hanno effettuato molti interventi per allagamenti in garage e scantinati, mentre molte strade della zona sono rimaste impercorribili per la quantità di acqua e detriti. Temporali anche nelle interne campane, in Sila e in Basilicata.
SABATO 12 TRA SOLE E QUALCHE TEMPORALE, DOMENICA 13 PERTURBAZIONE - Nel frattempo avanza la perturbazione che domenica 13 raggiungerà l'Italia portando una nuova fase di maltempo. E' già in azione sulla Francia dove causerà piogge e temporali anche intensi. L'aria fredda al suo seguito porterà un abbassamento delle temperature sull'Europa occidentale, da domenica sera il termometro inizierà a scendere anche sulla nostra Penisola. Sabato 12 sarà una giornata di attesa con un tempo nel complesso discreto salvo per un po' di variabilità sulle Tirreniche. Al pomeriggio si rinnova la consueta attività temporalesca seppur in maniera meno frequente rispetti ai giorni scorsi su Alpi, prealpi e dorsale centro meridionale.
Aggiornamento 11 MAGGIO 2018 ore 9:00
SITUAZIONE. Pur in assenza di perturbazioni vere e proprie in transito sul Mediterraneo lo sbilanciamento dell'alta pressione sull'Europa nordorientale continua a favorire infiltrazioni di correnti in quota da nordest, potenzialmente instabili, che si manifestano soprattutto nelle ore pomeridiane in prossimità dei rilievi, sconfinando poi alle vicine zone di pianura. E' quanto successo ancora nel pomeriggio di giovedì 10, quando soprattutto lungo i rilievi appenninici si sono sviluppate imponenti nubi cumuliformi che hanno dato luogo a diversi temporali, alcuni dei quali particolarmente violenti.
LAZIO. Qui è stata la zona ad est di Roma quella maggiormente colpita dai temporali pomeridiani di giovedì, in particolare a Tivoli, dove in poche decine di minuti si sono accumulati fino a 80mm di pioggia. Intorno alle 17,30 si è scatenato l'inferno e in un'ora le strade si sono trasformate in torrenti bloccando la circolazione fin nelle zone centrali della città. Allagato, inoltre, lo svincolo stradale di Ponte Lugano che collega la Tiburtina con via Maremmana Inferiore e l'A24 con traffico in tilt ed auto in panne.
MARCHE. A Fabriano nel pomeriggio di ieri, Giovedì 10, tra le 14 e le 15, si è scatenato un violento nubifragio che ha causato allagamenti a scantinati e reso inagibile la scuola Aldo Moro per infiltrazioni di acqua dal soffitto. Ne sono conseguiti altri disagi, sia alla circolazione stradale per alcuni tombini intasati, ma anche alle connessioni internet.
ABRUZZO. Problemi simili a l'Aquila, dove nel primo po,meriggio un forte temporale ha coinvolto soprattutto la zone est della città, provocando in pochi minuti diversi allagamenti, in particolare sulla strada statale 17, all'altezza di via della Polveriera, invasa da un fiume d'acqua e detriti.
ALTROVE qualche temporale inoltre su interne toscane e liguri, nonché sulle Prealpi occidentali lombarde. Si segnalano inoltre focolai temporaleschi violenti e grandinigeni sulla Pianura Padana orientale in prossimità del Delta del Po, ma molto localizzati e di breve durata. Temporali infine in Puglia sulla Daunia.
PROSSIME ORE. Tra il tardo mattino e il primo pomeriggio si intensificheranno le nubi cumuliformi lungo i rilievi alpini ed appenninici, sfociando ben presto in nuovi temporali di calore che interesseranno soprattutto al Nord l'arco alpino centro-occidentale, sconfinando in serata a parte della pianura piemontese. Temporali anche sulla dorsale emiliana, con locali sconfinamenti alle pianure centro- occidentali. Lungo il resto della dorsale attesi numerosi temporali con qualche sconfinamento agli entroterra toscano e laziale.
Aggiornamento 10 MAGGIO 2018 ore 11:00
SITUAZIONE. Nel corso del pomeriggio di mercoledì 9 è stato un proliferare di intense nubi temporalesche lungo i rilievi alpini e appenninici, sfociate anche in fenomeni particolarmente violenti, dopo quelli che continuano a susseguirsi in molti casi da inizio settimana. Tutto a causa dello sbilanciamento dell'alta pressione sull'Europa centro-settentrionale, sotto la quale scorrono correnti da nordest instabili che raggiungono il Mediterraneo e innescano intensi fenomeni di instabilità in prossimità dei rilievi e successivamente sconfinano alle vicine pianure.
NORD. Nella serata di ieri una linea frontale ha preso forma in prossimità delle Alpi e si è diretta successivamente verso la Pianura Padana, con traiettoria nordest-sudovest, innescando una serie di temporali dalla Lombardia al Piemonte anche accompagnati da forti grandinate. Un vero e proprio nubifragio accompagnato da grandine si è scatenato mercoledì verso le 18,30 a nord di Milano, in particolare Legnano (MI), trasformando in breve tempo le strade in fiumi di ghiaccio e accumulando in meno di un'ora fino a 100mm di acqua. Il traffico è rimasto bloccato in più zone, tombini scoppiati e sottopassi allagati hanno messo a dura prova il centralino dei Vigili del Fuoco per liberare automobilisti bloccati e liberare scantinati.
I fenomeni si sono rapidamente estesi al Piemonte accompagnati da temporali a tratti violenti tra Novarese e Vercellese, mentre nella notte si sono concentrati sul Piemonte occidentale. Altri temporali si sono scaricati nel tardo pomeriggio di mercoledì in Emilia, risultando a tratti grandinigeni, soprattutto tra Ferrarese, Rodigino e basso Ravennate.
APPENNINO. Dalla dorsale appenninica i temporali che si sono generati nel pomeriggio si sono portati verso le vicine zone dell'entroterra, specie tirrenico, con fenomeni spesso violenti e anche in questo caso grandinigeni. Violenti temporali hanno coinvolto quindi entroterra toscano, Umbria e Lazio, fino a Roma, dove un altro albero è caduto, il terzo in 24 ore. Si è trattato di un albero di 20 metri un cedro libanese in uno spazio pubblico di piazza delle Finanze, fortunatamente senza causare feriti. Altri temporali generatisi lungo la dorsale appenninica meridionale sono risultati localmente intensi, come nella Sila, dove alcune strade sono state ricoperte di grandine.
PROSSIME ORE. La giornata odierna sarà molto simile a quella di ieri e nel pomeriggio lungo Alpi e Appennino sarà un fiorire di minacciose nubi temporalesche, con fenomeni che tenderanno poi a sconfinare alla Pianura Padana, specie al Piemonte, ma anche a gran parte delle zone adiacenti all'Appennino. Temporali attesi anche sulle zone interne della Sardegna.
Aggiornamento 9 MAGGIO 2018 ore 16:20
Dopo la breve tregua del mattino nel pomeriggio è ripresa, come da previsione, l'attività temporalesca diurna che ha preso forma lungo gran parte delle zone montuose, dalle Alpi all'Appennino. Temporali infatti si sono generati su Dolomiti friulane, Trentino, Alto Adige, Prealpi lombarde e a ridosso delle Alpi piemontesi, con alcuni sconfinamenti a Bergamasco, Milanese e Torinese. In Emilia i temporali generatisi sull'Appennino hanno interessato anche tratti pianeggianti, come Parma, ma soprattutto Ferrarese e Ravennate, in questi ultimi casi anche grandinigeni, con sconfinamenti verso ovest al Levante Ligure.
Temporali anche lungo praticamente tutta la dorsale appenninica centro-meridionale, con accumuli pluviometrici fino a 35mm sul Perugino, 30mm nel Brindisino. Temporali diurni infine sulla dorsale calabro-lucana, specie sulla Sila.
Aggiornamento 9 MAGGIO 2018 ore 8:30
SITUAZIONE. L'alta pressione rimane sbilanciata sull'Europa centro-settentrionale e lungo il fianco inferiore prosegue l'afflusso di correnti nordorientali che innescano condizioni di instabilità anche marcata sull'Italia, con piogge, rovesci anche temporaleschi e grandinigeni responsabili di alcune situazioni critiche in giro per lo Stivale. Numerosi infatti sono stati gli allagamenti e le esondazioni nelle ultime ore, con condizioni anche molto critiche.
TOSCANA. Prime fra tutte la Toscana, dove nella notte è proseguito ancora qualche fenomeno tra Lucchesia e Pisano, anche se di intensità trascurabile. E' stato soprattutto nel pomeriggio-sera di martedì che si è scatenato l'inferno su alcune provincie, ancora nel Senese, a Torrita, dove un forte nubifragio ha provocato l'esondazione del torrente Segavene costringendo all'evacuazione di un a famiglia a Sinalunga, la cui abitazione era minacciata dalle acque. Esondato anche il torrente Galegno in località Amorosa nella cittadina della valdichiana senese. Ripercussione anche sulla circolazione ferroviaria, con interruzioni e ritardi fra Montepulciano e Sinalunga.
LAZIO. Colpito nel pomeriggio soprattutto l'Orvietano, dove nel pomeriggio di martedì si sono avuti temporali violenti con allagamenti dei campi e acqua e fango che si sono riversati sulle strade. La situazione più critica si è registrata in prossimità del ponte della funicolare, dove è stata segnalata una crepa lungo un pilone che sorregge il ponte dalla quale continuava a defluire molto acqua. Di conseguenza è stata chiusa per alcune ore la funicolare.
NORD. Nella notte una nuova linea temporalesca ha attraversato parte del Nord Italia da est ad ovest e da Lombardia e Veneto ha raggiunto il Piemonte con una serie di rovesci e temporali che si sono concentrati soprattutto a sud della regione, con accumuli pluviometrici che in poche ora hanno raggiunto i 45mm nel Cuneese a Robilante. I temporali hanno poi valicato l'Appennino sfociando sulla Liguria, anche in questo caso con fenomeni a tratti violenti ed accumuli fino a 50mm sul Genovese. Tra Varesotto e Verbano nella serata di martedì si sono avute nuove grandinate, dopo i violenti episodi, con strade e scantinati allagati.
SUD. Nel pomeriggio di mercoledì anche parte del Sud è stato interessato da temporali anche di forte intensità. In particolare tra Benevento e Foggia, con diverse strade provinciali che sono rimaste bloccate per alcune ore a causa di fango e detriti. Per ripristinare la viabilità sono intervenuti mezzi spazzaneve che hanno provveduto a spalare il fango. A Bovino un fulmine è caduto nei pressi del castello danneggiando apparecchiature elettriche e impianti di climatizzazione con danni alle strutture ricettive della zona. Messo a dura prova inoltre il Salento, dove nel pomeriggio di ieri si sono scaricati temporali con grandine ed anche una tromba d'aria. Contemporaneamente la zona è stata colpita da una tempesta di fulmini, fortunatamente senza conseguenze, anche si i Vigili del Fuoco hanno dovuto eseguire diversi interventi.
PROSSIME ORE. Breve tregua in mattinata, salvo rovesci tra basso Piemonte, Liguria e alta Toscana. Nel pomeriggio l'instabilità tornerà ad intensificarsi a ridosso dell'arco alpino e lungo la dorsale appenninica, con piogge e temporali anche intensi che potranno nuovamente coinvolgere il Salento, oltre alla zona etnea in Sicilia e all'entroterra sardo. Possibili locali sconfinamenti a tratti delle coste peninsulari tirreniche del Sud.
Aggiornamento 8 MAGGIO 2018 ore 15:30
SI 'RIACCENDE' L'INSTABILITA', TEMPORALI IN FORMAZIONE - In queste ore nuovi rovesci e focolai temporaleschi stanno prendendo vita in particolare su Alpi, Appennino e al Sud, complice anche una blanda circolazione ciclonica centrata sul Tirreno. Temporali in particolare su Puglia, Basilicata, Nord Calabria, Campania, basso Lazio, ma in formazione pure su Alpi, specie dolomiti, Appennino ligure, toscano, colline toscane, dorsale laziale e abruzzese; nubi e piogge anche in Sardegna.
METEO PROSSIME ORE, FENOMENI ANCHE INTENSI, RISCHIO GRANDINE - Fino alla prossima notte instabilità marcata su diverse regioni con rovesci e temporali anche intensi, localmente a carattere di nubifragio o accompagnati da grandine. Le zone più a rischio sono dal pomeriggio Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo interno, Campania, Molise interno, Puglia, Basilicata, medio-alta Calabria, Sardegna, Alpi, Prealpi e zone pedemontane dal Piemonte al Friuli; isolati fenomeni non esclusi anche in Sicilia. Tra sera e notte attenzione a fenomeni intensificazione e discesa dalle Alpi anche sulla Valpadana, specie Piemonte, Lombardia, ovest Emilia, alto Veneto e Friuli.
CITTA' COINVOLTE - Tra le principali città coinvolte da rovesci e temporali entro stanotte con maggiore probabilità vi sono Torino, Genova, Varese, Como, Lecco, Milano, Bergamo, Brescia, Verona, Pordenone, Udine, Trento, Firenze, Arezzo, Grosseto, Perugia, Terni, Viterbo, Roma, Frosinone, Rieti, l'Aquila, Caserta, Napoli, Benevento, Potenza, Bari, Olbia, Cagliari.
Aggiornamento 8 MAGGIO 2018 ore 10:00
CRONACA METEO, ITALIA BERSAGLIO DI NUBIFRAGI E FORTI TEMPORALI - Alta pressione rimane sbilanciata sull'Europa centro-settentrionale lasciando l'Italia e in generale il Mediterraneo scoperti ad impulsi instabili responsabili di rovesci e temporali anche forti. Nelle ultime 24 ore i fenomeni più intensi hanno colpito in particolare le regioni tirreniche con nubifragio a Roma nord e danni alla stazione di Prima Porta; forte temporale a Torino con allagamenti. Da segnalare inoltre ancore piogge sulla Sardegna, bersagliata a più riprese dal maltempo negli ultimi giorni, con diversi dissesti idrogeologici e frane: una di queste ha causato il deragliamento parziale del treno regionale 3956 Cagliari-Olbia, sultratto tra Bonorva e Torralba, nel Sassarese. Da segnalare inoltre sempre ieri nubifragi e allagamenti anche nel Sannio.
METEO PROSSIME ORE, ALTRI ACQUAZZONI E TEMPORALI - Il tempo si manterrà instabile anche oggi su gran parte della Penisola con innesco di nuovi rovesci e temporali sparsi. Entro il pomeriggio interessate soprattutto Alpi, Prealpi, pedemontane, Liguria, Appennino tutto, Puglia, Basilicata, Sardegna, in estensione a tutte le tirreniche dalla Toscana alla Campania ( fenomeni sporadici in Calabria, poco o nulla in Sicilia ). Entro sera rovesci e temporali avanzeranno anche sulla Valpadana in particolare tra Piemonte, Lombardia, ma anche su alto Veneto, Friuli, zona Garda. Rischio fenomeni intensi con locali nubifragi o grandinate accompagnate da violente raffiche di vento. A rischio temporale molte delle principali città tra cui Torino, Milano, Bergamo, Genova, Firenze, Perugia, Roma, Frosinone, Napoli, Caserta, Bari. Situazione estremamente dinamica.
Aggiornamento 7 MAGGIO 2018 ore 9:15
SITUAZIONE - Sull'Europa centro-settentrionale insiste un campo di alta pressione, dove lungo il suo bordo meridionale continuano a scorrere correnti orientali, responsabili di una moderata instabilità sull'Italia, specie nelle ore diurne e in prossimità delle aree montuose. Dal pomeriggio-sera di domenica 6 una serie di temporali ha colpito infatti i rilievi del Nord, con sconfinamenti verso le zone pedemontane di Friuli VG, Veneto, Lombardia e Piemonte.
FORTE GRANDINATA TRA ALTO VARESOTTO E VERBANO - Da segnalare soprattutto l'intensa grandinata che ha investito l'alto Varesotto e il Verbano nelle ultime ore di domenica, dove di fatto sono caduti quasi 30cm di ghiaccio localmente sulle strade, tanto da intrappolare gli automobilisti. Decine le richieste di soccorso per allagamenti, frane e piante cadute sulla sede stradale. Cremenaga e Germignaga le località più colpite dalla grandine, dove un fiume di ghiaccio ha invaso l'area creando accumuli anche oltre mezzo metro nelle zone più depresse: il fiume di grandine che si è così creato ha persino sfondato l'ingresso di una villetta invadendone le stanze. Utilizzati i mezzi sgombraneve per liberare le strade, con lavoro dei Vigili del Fuoco durato tutta la notte.
PROSSIME ORE - Temporali in queste ore si stanno esaurendo sul basso Piemonte, dove son caduti fino a 80mm sull'Astigiano, con locali allagamenti. L'instabilità tornerà ad aumentare dal pomeriggio su tutta la dorsale appenninica, con sviluppo di acquazzoni e temporali in moto verso le aree tirreniche, fin sulle coste. Fenomeni saranno inoltre possibili sulla Sardegna interna e ancora una volta sull'arco alpino, ma anche e soprattutto tra Cuneese e Torinese.
Aggiornamento 6 MAGGIO 2018 ore 10:00
Rimane ancora attiva la circolazione depressionaria sul Mediterraneo centrale, responsabile di fenomeni di instabilità che a tratti sono risultati intensi su parte d'Italia. Il pomeriggio di sabato ne è la dimostrazione, caratterizzato da diversi rovesci o temporali che si sono scaricati su molte zone, creando anche diversi disagi.
In Piemonte altre piogge sono cadute nella notte, soprattutto a ridosso delle zone alpine, con accumuli fino a 20mm nelle vallate al confine tra le provincie di Cuneo e Torino, che sommati ai giorni precedenti portano a valori complessivi di oltre 200mm. Il tunnel del Colle di Tenda rimane chiuso anche oggi per allagamenti provocati dalle forti piogge degli ultimi giorni. L'Anas fa sapere che 'La falda interna all'ammasso roccioso del col di Tenda ha subito un eccezionale aumento di livello, raggiungendo e sormontando la quota delle due gallerie. Il fenomeno è in fase di riduzione e, appena possibile, nel tunnel storico sarà fatto un accurato accertamento, propedeutico all'apertura'.
In Sardegna le abbondanti piogge degli ultimi giorni hanno provocato diversi disagi: a Bosa (OR) una enorme quantità d'acqua è fuoriuscita da un canale tombato allagando l'intero paese e costringendo i Vigili del Fuoco a continui interventi. Le abbondanti piogge della settimana, inoltre, hanno contribuito a riempire gli invasi delle dighe nella regione per quasi l'80% della loro capienza, aumentando in un giorno di 31 milioni di metri cubi, mentre nell'Oristanese una ragazza è rimasta intrappolata all'interno della propria auto a causa di un allagamento sabato.
Forti temporali hanno interessato nel pomeriggio di sabato le zone interne del Centro Italia, in particolare l'Abruzzo, dove si sono avuti allagamenti ed esondazioni, in particolare in Abruzzo nel Chietino. A Tornarecchio (CH) le strade sono state allagate da fiumi di acqua e fango, provocati da nubifragi e grandinate.
PROSSIME ORE. L'instabilità si ripresenterà soprattutto nel pomeriggio di oggi sulle zone interne appenniniche, in particolare tra Abruzzo, Umbria e Lazio, con sconfinamenti alla costa tirrenica. Attesi temporali pomeridiani anche sulla dorsale meridionale, sulle zone interne delle isole, specie in Sardegna, qualche fenomeno possibile anche sull'Appennini Ligure, ma temporali diurni interesseranno inoltre le zone prealpine.
Aggiornamento 4 MAGGIO 2018 ore 9:35
Il vortice mediterraneo che da giorni staziona intorno all'Italia è responsabile di diffuse condizioni di maltempo a fasi alterne su molte regioni, in particolare al Centro-Nord e Sardegna che sono le zone più coinvolte.
NORD. La pioggia battente che interessa il Piemonte ha favorito accumuli pluviometrici solo dalla mezzanotte di oltre 60mm sulle vallate cuneesi che, sommate a quelle delle 24 ore precedenti, raddoppiano toccando i 120m. E proprio nel Cuneese alcuni corsi d'acqua iniziano ad ingrossarsi, tra tutti il Tanaro che nella zona di Mondovì ha superato all'alba il livello di guardia, mentre in giornata è atteso un innalzamento anche del Po nella zona di Carignano, poco prima del suo ingresso a Torino. Piove anche su gran parte dei restanti settori del Nord Italia, specie a nord del Po, mentre fenomeni sporadici o assenti interessano l'Emilia Romagna.
CENTRO. Anche le regioni del Centro Italia sono alle prese con frequenti condizioni di maltempo, in particolare il versante adriatico, già giovedì 3 coinvolto da piogge intense. Piogge e rovesci si sono spostati sulle Marche mentre in Abruzzo, nonostante una loro attenuazione, si registrano allagamenti allagamenti in scantinati e sottopassi, come a Pescara, Teramo e Montesilvano, tanto che i Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire per risolvere diverse situazioni.
SARDEGNA. In Sardegna continua il maltempo, seppur a chiazza di leopardo, e nella notte si sono accumulati altri 30mm di pioggia nel Cagliaritano, mentre sul resto dell'isola la situazione è andata relativamente migliorando, tanto che la regione la Protezione Civile ha abbassato il livello di allerta da rosso ad arancione. E' stata provvidenziale giovedì la chiusura della strada statale 200 che collega Castelsardo con Lu Bagnu. Nella serata di ieri infatti un grosso masso si è staccato dal versante cadendo sulla carreggiata, fortunatamente senza veicoli in transito.
PROSSIME ORE. Al Nord l'instabilità si concentrerà soprattutto in prossimità delle zone alpine e appenniniche, al Centro-Sud lungo la dorsale, dove sono attesi fenomeni anche temporaleschi nel pomeriggio in locale sconfinamento alle coste tirreniche. Stessa sorte per la Sardegna, con rovesci e temporali pomeridiani che dall'interno cercheranno di sconfinare a tratti costieri, specie occidentali.
Aggiornamento 3 MAGGIO 2018 ore 15:30
Il vortice depressionario in queste ore sta generando un proliferare di temporali, in particolare tra Pesaro e Ancona; moderati sulle zone sub-costiere pescaresi e sulla costa dei Trabocchi (Vasto) ma anche forti e diffusi sul Gran Sasso, l'entroterra casertano e il Matese, ove dalla mezzanotte si sono registrati picchi superiori ai 100/120mm. Si segnala lo sviluppo di temporali, ancora piuttosto localizzati, tra frusinate e castelli romani, previsti in probabile successiva intensificazione nelle prossime ore. Per la situazione sulla Sardegna, regione duramente colpita dal maltempo nelle scorse 48 ore, ove riscontriamo numerose frane e smottamenti
Aggiornamento 3 MAGGIO 2018 ore 12:30
Il ciclone mediterraneo è ancora in piena azione sull'Italia con il vortice centrato sulla Sicilia. Tempo dunque instabile o perturbato su gran parte d'Italia con piogge e temporali su diverse regioni. Colpita particolarmente duro la Sardegna dove piove da oltre due giorni con picchi prossimi ai 200mm, allagamenti e locali esondazioni. Ma forti rovesci e temporali non hanno risparmiato neppure Sicilia, Campania, Puglia, Molise e Abruzzo. Alberi abbattuti dal vento nel messinese, dove le raffiche hanno raggiunto gli 80km/h; allagamenti si segnalano invece in Puglia in particolare a Manfredonia. In Abruzzo si registrano picchii di oltre 50mm e continua a piovere a tratti intensamente. Piogge sparse anche sul resto del Centro, specie Marche, nonchè tra Emilia Romagna e Nordovest. Nelle prossime ore la perturbazione collegata al vortice risalirà ulteriormente l'Adriatico portando un peggioramento più incisivo anche al Nord a partire dal Nordest. Rovesci e temporali frequenti sono inoltre attesi anche tra Toscana, Umbria e Lazio, oltre che sulle adriatiche.
L'insidioso vortice mediterraneo, denominato Solveig dall'Università di Berlino, nel corso delle ultime ore si è ulteriormente approfondito sul Tirreno meridionale, raggiungendo valori barici di ben 995 mb! Attorno al centro depressionario si è così arcuata un'intensa perturbazione ricca di rovesci e temporali che gradualmente si è spinta verso nordest, portando un peggioramento del tempo su gran parte dell'Italia centro meridionale. Ma è soprattutto in Sardegna che il ciclone ha colpito più duramente portando piogge record in molte zone dell'isola, in particolar modo sui settori orientali con punte in 48 ore prossime ai 160/180 mm, circa un quarto della pioggia che solitamente cade nell'intero anno solare. Numerosi i disagi con strade allagate, scuole chiuse e allerta 3 ancora attiva.
Come accennato prima il fronte perturbato nel corso delle ultime ore si è ulteriormente spinto verso nord rinnovando così rovesci e temporali lungo il medio-basso versante adriatico e parte delle regioni tirreniche centro settentrionali, mentre la propaggine più settentrionale ha lambito le regioni settentrionali, svegliatesi con cieli nuvolosi o molti nuvolosi e piogge sparse, in particolar modo su Emilia-Romagna e a ridosso dell'arco alpino e prealpino. Dalla mezzanotte sono caduti al suolo sino a 15 mm nel materano, tra 15 e 20 mm tra foggiano ed Abruzzo meridionale, 20-25 mm sull'alto Piemonte.
L'inteso vortice ha altresì generato una sostenuta ventilazione a rotazione ciclonica con raffiche sino a 85/90 km/h tra campidano e cagliaritano, 70/75 km/h su palermitano, Pantelleria, Lampedusa, 60 km/h a Messina, 65 km/h nel tarantino.
METEO OGGI - Il maltempo proseguirà nel corso della giornata con ancora rovesci e temporali che da est torneranno ad investire la Sardegna risultando a tratti di forte intensità. Fenomeni localmente moderato o sostenuti sono altresì attesi anche su Campania, regioni centrali, Piemonte occidentale, fascia prealpina, pedemontane e alta Val Padana.
SINO ALLERTA 3 ROSSA - La protezione civile ha così emesso un Livello di allerta 3 (rosso) oggi per alcune zone della Sardegna (Gallura, Bacino del Tirso e Montevecchio), Allerta 2 ( arancione) per le restanti zone della Sardegna così come su Abruzzo, bassa Calabria Ionica e Messinese, Livello 1 (giallo) per il restante Sud, Adriatiche, Emilia Romagna, basso Lazio e Cuneese.
3 MAGGIO 2018: Tutta colpa di un vortice ciclonico che tra mercoledì 2 e giovedì 3 si è portato dal Nord Africa verso il basso Tirreno, pilotando una perturbazione che ha interessato la Sardegna con forti piogge, ma con maltempo che sta interessando anche altre zone d'Italia. In particolare è stato il settore nordorientale dell'isola ad aver subito i fenomeni più intensi, tra Olbia e Orosei. A Siniscola (NU), dove in media a maggio cadono 36mm di pioggia, ne sono caduti in due giorni più di 160. Ma anche il resto dell'isola, da nord a sud e da ovest ad est, è stato coinvolto da forte maltempo.
A poco distanza la diga di Torpè è talmente piena che sta tracimando, portando a valle milioni di metri cubi d'acqua, anche a causa del non completamento dei lavori in seguito all'alluvione di cinque anni fa.
Mercoledì 2 a causa delle forti piogge un gruppo di pastori è rimasto bloccato nella zona di Noragugume, nel Marghine, per l'esondazione di un fiume ed è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco di Macomer per prestare soccorso. A Budoni (OT) uno smottamento ha interessato la strada provinciale 61 Atzara-Belvì, nel Mandrolisai, investendo anche alcune abitazioni e i Vigili del Fuoco stanno eseguendo dei controlli per verificarne la stabilità. Sempre mercoledì 2 a causa dell'esondazione del fiume Tirso è stata chiusa la strada statale 131 Diramazione Centrale Nuorese, con conseguenti deviazioni al Km 13,000 in direzione Nuoro e al Km 26,000 in direzione Abbasanta.
Oggi, giovedì 3, molte scuole rimarranno chiuse a Olbia, Loiri, Arzachena, Golfo Aranci, Tempio, Monti, Palau, La Maddalena, Calangianus, Sant'Antonio, Buddusò, Alà dei sardi, Trinità, Aglientu e Luras. Il Sindaco di Olbia Settimo Nizzi ha riferito che 'La situazione è costantemente monitorata in tutta la città, ma, vista la criticità indicata sul bollettino meteo, è fondamentale la collaborazione di tutti per prevenire eventuali situazioni critiche'.
PROSSIME ORE. Anche nella giornata di oggi si prevedono altri episodi di maltempo in Sardegna, con un impulso instabile che transiterà da est ad ovest colpendo il versante tirrenico e attraversando l'isola fino a sfociare sul Mar di Sardegna entro sera. Nell'occasione si avranno altre piogge e rovesci anche temporaleschi, localmente di forte intensità.
CRONACA METEO: MALTEMPO DALLA SARDEGNA ALLE REGIONI ADRIATICHE. SITUAZIONE E PROSPETTIVE
9 APRILE 2018: NOTTE PERTURBATA IN SARDEGNA. Tutto secondo le previsioni. Un'intensa perturbazione pilotata da un minimo di pressione sul Tirreno centrale ha attraversato nella notte la Sardegna dove ha dato luogo a condizioni di maltempo, con piogge anche intense ed accumuli pluviometrici che hanno raggiunto i 30mm nel Nuorese in poche ore, accompagnate da raffiche di vento che hanno superato i 60km/h. Non sono ancora chiare le cause dell'incidente avvenuto a Cagliari alle 23,30 di ieri. Forse a causa della pioggia un muro è crollato in via Bainsizza danneggiando una tubatura ed innescando una fuga di gas.
MALTEMPO VERSO LE TIRRENICHE. Nella notte i fenomeni hanno comunque abbandonato la Sardegna e raggiunto le regioni peninsulari a partire dal versante tirrenico. Anche in questo caso si sono avute piogge in rinforzo su Campania, Lazio, Toscana e regioni di Nordovest, che rapidamente hanno raggiunto le zone appenniniche e l'Emilia. I fenomeni più intensi hanno interessato il basso Piemonte, con 40mm di accumulo pluviometrico a Cuneo dal pomeriggio di ieri.
ALPI. Sulle Alpi occidentali è tornata la neve, fino a 1100m sulle Alpi Marittime, 1400m sulle Alpi Cozie, fino a 1700m su alto Piemonte e Valle d'Aosta, con accumuli di circa 10cm oltre i 2000m sulle valli cuneesi.
VENTI IN SICILIA. Nella notte forti venti hanno spazzato la Sicilia, con raffiche di Scirocco che hanno sfiorato i 110km/h sulla costa tirrenica del Messinese, 80km/h nell'entroterra palermitano. Si segnalano inoltre raffiche fino a 100km/h nel Lazio a Ostia.
PROSSIME ORE. La perturbazione insisterà al Nordovest e si estenderà anche al Triveneto, coinvolgendo dal pomeriggio soprattutto le zone pedemontane e alpine, ma con neve solo dai 2000m circa. Piogge e temporali si estenderanno dalle regioni centrali tirreniche alle interne adriatiche con qualche sconfinamento alla costa marchigiana. Poco coinvolte le regioni meridionali con tempo in prevalenza asciutto ma non sempre soleggiato, per nubi in transito soprattutto tra Campania, Molise, nord Puglia e al più solo isolati piovaschi. In Sardegna ultime piogge al mattino sul settore settentrionale, poi giornata soleggiata.
MALTEMPO VERSO LE TIRRENICHE. Nella notte i fenomeni hanno comunque abbandonato la Sardegna e raggiunto le regioni peninsulari a partire dal versante tirrenico. Anche in questo caso si sono avute piogge in rinforzo su Campania, Lazio, Toscana e regioni di Nordovest, che rapidamente hanno raggiunto le zone appenniniche e l'Emilia. I fenomeni più intensi hanno interessato il basso Piemonte, con 40mm di accumulo pluviometrico a Cuneo dal pomeriggio di ieri.
ALPI. Sulle Alpi occidentali è tornata la neve, fino a 1100m sulle Alpi Marittime, 1400m sulle Alpi Cozie, fino a 1700m su alto Piemonte e Valle d'Aosta, con accumuli di circa 10cm oltre i 2000m sulle valli cuneesi.
VENTI IN SICILIA. Nella notte forti venti hanno spazzato la Sicilia, con raffiche di Scirocco che hanno sfiorato i 110km/h sulla costa tirrenica del Messinese, 80km/h nell'entroterra palermitano. Si segnalano inoltre raffiche fino a 100km/h nel Lazio a Ostia.
PROSSIME ORE. La perturbazione insisterà al Nordovest e si estenderà anche al Triveneto, coinvolgendo dal pomeriggio soprattutto le zone pedemontane e alpine, ma con neve solo dai 2000m circa. Piogge e temporali si estenderanno dalle regioni centrali tirreniche alle interne adriatiche con qualche sconfinamento alla costa marchigiana. Poco coinvolte le regioni meridionali con tempo in prevalenza asciutto ma non sempre soleggiato, per nubi in transito soprattutto tra Campania, Molise, nord Puglia e al più solo isolati piovaschi. In Sardegna ultime piogge al mattino sul settore settentrionale, poi giornata soleggiata.
CRONACA METEO: MALTEMPO IN SICILIA
Aggiornamento 25 MARZO 2018 ore 17:00
Mentre il vasto sistema temporalesco dal Crotonese tende a traslare verso la Puglia, emergono i primi effetti della violenta ondata di maltempo che si è abbattuta in mattinata sulla Sicilia. Gli accumuli pluviometrici più elevati si sono registrati nell'Agrigentino, con picchi prossimi ai 70 litri per ogni metro quadrato di superficie in poche ore (quantitativo di pioggia medio di un intero mese invernale). Ma le conseguenze maggiori le ha subito il comparto orientale dell'Isola, a causa del fronte temporalesco in risalita dallo Stretto di Sicilia. Oltre a rovesci anche a regime di nubifragio e grandinate, i temporali hanno generato autentici "colpi di vento" (raffiche impetuose dagli effetti simili ad una tromba d'aria) che si sono abbattuti tra Ragusa e Siracusa: diversi i danni: distrutta una cantina secolare a Pachino, divelte diverse serre agricole nei pressi di Rosolini e addirittura il tetto di un casolare di campagna a Melilli; nella statale che conduce a Marzameni è crollato un muro perimetrale che si è riversato sulla strada (per fortuna senza conseguenze). A Ragusa intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza il tetto di un condominio. Danni, smottamenti e allagamenti sono segnalati anche in provincia di Palermo e Trapani. Sullo Stretto di Messina, infine, è stata avvista una tromba marina, dissoltasi immediatamente al contatto con la costa nord della città peloritana.
25 MARZO 2018: Entra nel vivo la perturbazione di domenica che sta investendo le regioni meridionali. Pilotata da un vortice di bassa pressione posizionato sul tacco dello Stivale ha intensificato i suoi effetti su tutto il Sud Italia e dal primo pomeriggio ha innescato una linea temporalesca ben marcata che dalla Sicilia orientale sta risalendo la Calabria con fenomeni anche di forte intensità.
Fino ad ora ha scaricato fino a 40mm di pioggia sul Trapanese, mentre in quota i fenomeni hanno assunto carattere nevoso con oltre un metro di fresca sulle Madonie e grandinate su tratti della costa settentrionale. Tanta neve anche sull'Etna. Forti temporali hanno raggiunto la Calabria a partire dal Reggino con nevicate sulle vette della Sila, dove però il limite pioggia/neve risulta in rialzo a causa dell'afflusso di correnti più miti dal Nord Africa, intorno a 1300m. Le piogge hanno raggiunto anche Basilicata e Puglia.
Mentre il vasto sistema temporalesco dal Crotonese tende a traslare verso la Puglia, emergono i primi effetti della violenta ondata di maltempo che si è abbattuta in mattinata sulla Sicilia. Gli accumuli pluviometrici più elevati si sono registrati nell'Agrigentino, con picchi prossimi ai 70 litri per ogni metro quadrato di superficie in poche ore (quantitativo di pioggia medio di un intero mese invernale). Ma le conseguenze maggiori le ha subito il comparto orientale dell'Isola, a causa del fronte temporalesco in risalita dallo Stretto di Sicilia. Oltre a rovesci anche a regime di nubifragio e grandinate, i temporali hanno generato autentici "colpi di vento" (raffiche impetuose dagli effetti simili ad una tromba d'aria) che si sono abbattuti tra Ragusa e Siracusa: diversi i danni: distrutta una cantina secolare a Pachino, divelte diverse serre agricole nei pressi di Rosolini e addirittura il tetto di un casolare di campagna a Melilli; nella statale che conduce a Marzameni è crollato un muro perimetrale che si è riversato sulla strada (per fortuna senza conseguenze). A Ragusa intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza il tetto di un condominio. Danni, smottamenti e allagamenti sono segnalati anche in provincia di Palermo e Trapani. Sullo Stretto di Messina, infine, è stata avvista una tromba marina, dissoltasi immediatamente al contatto con la costa nord della città peloritana.
25 MARZO 2018: Entra nel vivo la perturbazione di domenica che sta investendo le regioni meridionali. Pilotata da un vortice di bassa pressione posizionato sul tacco dello Stivale ha intensificato i suoi effetti su tutto il Sud Italia e dal primo pomeriggio ha innescato una linea temporalesca ben marcata che dalla Sicilia orientale sta risalendo la Calabria con fenomeni anche di forte intensità.
Fino ad ora ha scaricato fino a 40mm di pioggia sul Trapanese, mentre in quota i fenomeni hanno assunto carattere nevoso con oltre un metro di fresca sulle Madonie e grandinate su tratti della costa settentrionale. Tanta neve anche sull'Etna. Forti temporali hanno raggiunto la Calabria a partire dal Reggino con nevicate sulle vette della Sila, dove però il limite pioggia/neve risulta in rialzo a causa dell'afflusso di correnti più miti dal Nord Africa, intorno a 1300m. Le piogge hanno raggiunto anche Basilicata e Puglia.
MALTEMPO LIVE: VORTICE FREDDO SULL'ITALIA, DAMA BIANCA ANCHE IN PIANURA AL NORDEST, A BOLOGNA, VENEZIA, PADOVA E TREVISO. SITUAZIONE E PREVISIONi
Aggiornamento 23 MARZO 2018 ore 9:20
NEVE A BASSA QUOTA AL SUD. Il vortice presente sulle regioni meridionali continua a venire alimentato dall'aria fredda richiamata dall'Europa orientale che affluisce sul tacco dello Stivale mantenendo le temperature molto basse per il periodo. I fenomeni assumono così carattere nevoso fino a quote molto basse, quasi pianeggianti sul versante adriatico. Questa mattina i fiocchi hanno raggiunto addirittura il Foggiano, ma anche la Murgia Tarantina a quote di bassa collina. Nevicate copiose invece spostandosi sui Monti Dauni e sull'entroterra della Campania, dove si superano i 30cm a 500m. Nevicate intense sulla Basilicata, con lo strato di fresca che a Potenza oscilla intorno al mezzo metro causando disagi nella circolazione stradale. Chiuse infatti alcune strada che collegano con la Calabria.
GELATE AL CENTRO-NORD. La situazione risulta più stabile al Centro-Nord, dove si avverte l'influenza di un promontorio anticiclonico in espansione dalla Francia. Seppur esile contribuisce a mantenere i cieli sgombri da nuvolosità significativa, a parte alcuni disturbi limitati all'Abruzzo. L'aria fredda però si è fatta sentire nelle ore notturne, con la colonnina che si è portata intorno a 0°C anche in pianura, laddove sono prevalse le schiarite, favorendo così alcune gelate nonostante la primavera sia ormai iniziata. Toccati ben -3°C a Novara e alla Malpensa, -2° nella zona di Gorizia, -1° a Grosseto, 0° a Bologna, Arezzo e Grazzanise (CE).
PROSSIME ORE. La perturbazione insisterà al Sud con una residua instabilità che si attarderà sul basso Adriatico provocando qualche piovasco o locale temporale su Abruzzo, Molise e alta Puglia, localmente anche tra bassa Calabria e Messinese. Fiocchi attesi dai 400/600m, fino a 800m sui rilievi calabri. Più soleggiato sul resto d'Italia, pur con qualche isolato rovescio in Sardegna.
Aggiornamento 22 MARZO 2018 ore 16:35
Nevica dai 300-500m tra Molise, Puglia centro-settentrionale, Lucania, Campania. Neve in atto in località come Potenza, Matera, Altamura, Cassano Murge, Spinazzola, Minervino, Faeto, Monte Sant'Angelo, Campobasso. Fiocchi anche a Mercogliano, a tratti ad Avellino.
Continua l'azione dell'intensa perturbazione che sta interessando il Sud Italia con episodi di maltempo anche forte e di stampo invernale. L'aria fredda che affluisce dall'Europa orientale infatti mantiene eccezionalmente basso il limite delle nevicate, tanto che i fiocchi cadono fino a 400 sulla dorsale campana, molisana, lucana e in Puglia, 1000m in Calabria, 600m circa sui rilievi sardi, ma in generale durante i fenomeni più intensi la neve è scesa ancora più in basso.
Si segnalano disagi a causa della neve nel Salernitano con Vallo di Diano, Alburni e Tanagro che sono stati interessati da fitte nevicate in mattinata e dove le scuole rimangono chiuse. Problemi nella viabilità a Caggiano sulla ex Strada Statale 19 ter e sulla Strada Provinciale 344 Isca-Pantanelle. Sull'A2 la Polizia Stradale effettua controlli agli ingressi per impedire a chi è sprovvisto di catene o di pneumatici invernali di poter accedere. Nel Potentino lo spessore di neve fresca ha superato i 20cm.
Disagi anche nella circolazione ferroviaria: da questa mattina è in funzione il piano neve emergenza grave sulla linea Potenza - Metaponto (Matera), tra Grassano (Matera) e Potenza. Sulla linea Potenza - Metaponto la circolazione è stata interrotta per consentire ai tecnici di effettuare degli accertamenti sul funzionamento dell'energia elettrica. Circolazione sospesa inoltre sulla linea Potenza - Battipaglia.
Anche in Sardegna situazione simile, con transito consentito solo ai veicoli muniti di catene sulle strade nel Nuorese e sulla Ss 389, Nuoro-Lanusei, oltre che sull'Altopiano di Campeda sulla statale 131 "Carlo Felice" che collega Cagliari a Sassari. Rallentamenti sulla Strada Provinciale 7 Fonni-Desulo all'altezza di Donnortei-Bruncuspina, a causa delle nevicate di questa mattina.
Quanti agli accumuli pluviometrici si segnalano dalla mezzanotte punte di quasi 50mm in Puglia in provincia di Bari, 40mm in Sardegna nell'Oristanese, 45mm in Sicilia nel Siracusano, dove comunque i fenomeni hanno subito un'attenuazione.
Aggiornamento 22 MARZO 2018 ore 10:00
LIVE, MALTEMPO AL SUD E ISOLE, NEVE A QUOTE BASSE - Come nelle attese l'ennesimo vortice ciclonico sta interessando questa volta Sud, Sicilia e Sardegna con nubi, piogge e rovesci diffusi, localmente anche intensi. Dalla mezzanotte si registrano punte di oltre 20-25mm su Sicilia settentroinale ed orientale, bassa Campania e Puglia centrale in particolare sul barese. Il richiamo di aria fredda sta determinando oltre a un netto calo termico anche neve a quote molto basse: nevica fino a 300-600m di quota tra Molise, medio-alta Puglia, Lucania e Campania. Neve sulla Daunia, ad Avellino e Campobasso, neve copiosa in Basilcata e in particolare proprio a Potenza ( fino a 15 cm per ora, una delle nevicate marzoline più intense degli ultimi anni ), neve sul Gargano. Neve per ora invece mediamente oltre i 900-1200m tra Calabria e Sicilia, a tratti più in basso durante i rovesci più intensi. Nevica anche sui rilievi della Sardegna fin verso i 600m.
VENTI FORTI E MARI AGITATI, TANTI DANNI IN CALABRIA - I venti si mantengono molto intensi a causa della presenza del ciclone, in rotazione tra Grecale, Tramontana e Maestrale, con raffiche di 50/60km/h non solo al Centrosud ma anche al Nord, in particolare su triestino e Ponente Ligure. Raffiche da Nord anche di oltre 70km/h sulla Sardegna specie orientale. Intanto si fa la conta dei danni delle violente mareggiate che ieri hanno colpito il basso Tirreno: in particolare tra Maratea e cosentino tirrenico il mare è letteralmente entrato nei porti, strade e persino case prospicienti alla costa, provocando tanti danni e anche interruzioni di strade. Tra i comuni più colpiti Fuscaldo marina, Paola, San Lucido, Amantea, Torremezzo, Gizzeria Lido, Nocera Terinese, Belvedere Marittimo, Scalea, Cetraro. In alcuni casi le onde riescono a spingersi fin sulle strade interne dei paesi, trascinando detriti con significative ripercussioni sul drenaggio delle acque.
MIGLIORA AL NORD MA CLIMA MOLTO FREDDO - Nel frattempo torna a splendere il sole al Nord ma anche in Toscana, pur con clima particolarmente rigido. Locali gelate si sono avute fino in pianura al Nord, ma in montagna il clima risulta particolarmente gelido, con minime fino a -12/-13°C a 1300-1500m sulle Dolomiti, -11°C ad Asiago, ben -20°C a Livigno.
METEO PROSSIME ORE - Perturbato al Sud con piogge diffuse e locali temporali, più intensi tra Sicilia e Calabria, nonchè sulla Puglia centrale, con possibili grandinate. Neve a quote collinari tra Campania, Lucania, Puglia, neve anche sulle Murge entro sera; fiocchi in collina pure in Molise ma qui i fenomeni saranno più deboli. Tra Calabria e Sicilia quota neve in calo sin verso i 700-1000m, ma non esclusi a tratti più in basso durante i rovesci più intensi. Qualche fiocco di neve in collina anche in Abruzzo, specie meridionale, e sui Sibillini. Venti in ulteriore rinforzo tra Grecale e Maestrale con raffiche di oltre 70/80km/h al Sud e mari agitati. Sole prevalente al Nord , Toscana, alto Lazio, ancora variabilità sulle Marche.
Aggiornamento 21 MARZO 2018 ore 10:45
ANCORA INVERNO SULL'ITALIA - L'intenso vortice mediterraneo, nel corso delle ultime ore, si è gradualmente portato sulle nostre regioni centro meridionali, rinnovando ancora condizioni di maltempo in molte parti dello Stivale. L'intensa perturbazione, ricca di rovesci e temporali, nel corso della sera-notte ha abbandonato le regioni meridionali, richiamando tuttavia a se tese correnti occidentali che hanno rinnovato nubi e precipitazioni sul basso versante tirrenico e parte delle Isole maggiori. Il maltempo si è, invece, concentrato attorno al centro depressionario con fenomeni di moderata intensità tra Lazio, Campania e medio Adriatico, ove si raggiungono i 30 mm nel frusinate dalla mezzanotte, 20 mm nel napoletano e Cilento, 10-15 mm nel pescarese. Allo stesso tempo il vortice depressionaria ha favorito l'espansione verso Sud del freddo giunto nei giorni scorsi dall'Europa nord-orientale, permettendo così alla neve di scendere sin verso i 600 metri in Sardegna, 400/500 metri tra Abruzzo, Molise e Lazio.
NEVE A BASSA QUOTA - Lungo il suo bordo settentrionale le nubi hanno interessato in maniera più decisa nella serata di ieri il Nordovest e l'Emilia Romagna con rovesci di neve che a tratti si sono spinti sino a bassa quota o in pianura con accumuli a partire dai 150/300 mt a ridosso della dorsale emiliano-romagnola, delle Prealpi e pedemontana lombarda così come sul Piemonte occidentale e meridionale. La neve si è così spinta sino a Bergamo, Cuneo, Lecco, frammista alla pioggia a Rimini, Alessandria, Milano e Pavia. Anche nella Marche la neve ha raggiunto i 300/400 metri, imbiancata Macerata, localmente più in basso nell'urbinate; 300/700 m sulle interne toscane e sul monte Amiata. Accumuli sino a 20 cm a San Marino. Neve anche a l'Aquila, Campobasso e purtroppo pure nelle zone terremotate.
VENTI FORTI - Il profondo vortice ha altresì generato intensi venti, oltre i 100 km/h sulla Sardegna meridionale (Ponente), 90 km/h sul Ponente ligure (Tramontana), 70/80 km/h sull'alto Adriatico (Bora) con raffiche sino a 97 km/h a Trieste, 79 km/h a Fano.
Cresce nel frattempo il Tevere. Secondo gli ultimi dati il livello idrometrico ha raggiunto i 9 metri, poco al di sotto della piena ordinaria (fissata a 10 metri). Le piogge delle prossime ore potrebbero far salire ulteriormente il livello delle acque, che rimane quindi sotto osservazione.
PROSSIME ORE: in mattinata ancora precipitazioni sparse interesseranno la Romagna, il medio Adriatico, l'alta Puglia, il medio-basso Lazio, le Tirreniche meridionali e localmente la Sardegna e la Sicilia occidentale con fiocchi sino a 300/400 m tra Appennino romagnolo e alto Abruzzo, 500/900 m tra Abruzzo meridionale e Lucania. Entro sera il maltempo si estenderà anche a restante Sicilia, Ioniche e basso versante Adriatico con neve in calo sin verso i 200/500m tra Abruzzo e Lucania. Migliorerà invece al Nord e sul medio-alto versante tirrenico con rasserenamenti via via più ampi.
Aggiornamento 19 MARZO 2018 ore 15:30
Prosegue l'azione del vortice ciclonico sull'Italia con rovesci sparsi e qualche temporale che stannno interessando anche il Centrosud, in particolare Marche, Umbria, Lazio, Campania, localmente anche Calabria, Lucania e Puglia. Sull'Appennino centro-settentrionale nevica mediamente oltre 1000-1500m, a tratti più in basso durante i rovesci più intensi; si segnalano punte di oltre 30mm sul Lazio. Per quanto riguarda il Nord insistono nubi e fenomeni sparsi, ormai essenzialmente piovosi in pianura; da segnalare punte di 28-30mm tra alto veneziano e trevigiano, dove si sono avute le nevicate più consistenti questa mattina ( con accumuli fino a 6-9cm ). Da segnalare anche temporali in formazione tra Alpi Marittime, Ponente Ligure e cuneese. Nota saliente le temperature, che in giornata non hanno superato i 4-6°C su gran parte della Valpadana, con punte superiori giusto sul Piemonte occidentale e sulle vallate alpine, quindi ben al di sotto della media!
Aggiornamento 19 MARZO 2018 ore 12:20
Nelle ultime ore pioggia mista a neve a tratti solo sull'Emilia e in particolare tra Bologna e Modena; definitivo passaggio a pioggia invece in Veneto con attenuazione graduale delle precipitazioni. Precipitazioni sparse insistono invece al Centr in particolare sul Lazio e tra Toscana, Umbria e Marche, qui con neve a tratti fin sotto i 900-1000m.
19 MARZO 2018: MALTEMPO LIVE, NEVE A TRATTI IN PIANURA SUL NORDEST, NEVE A BOLOGNA, VENEZIA, TREVISO, PADOVA - Ennesimo vortice ciclonico in azione sull'Italia richiama parte dell'aria fredda affluita nei giorni scorsi, sotto tesi venti di bora sul Nordest dove nevica a quote collinari ma a tratti anche in pianura. Nevica in Emilia in particolare tra Emilia e Bologna, neve a tratti anche su Mantova e pianura veneta, in particolare sull'alta costa veneziana: imbiancata Jesolo, Mestre, fiocchi a Caorle, neve a tratti in generale tra Venezia, Padova e Treviso, in alcuni casi accompagnata da bora forte con locali imbiancate ma accumuli in genere irrisori. Neve pure sul litorale friulano e a tratti anche su Trieste e Udine. Nelle scorse ore brevi nevicate hanno interessato anche Reggio Emilia e Parma dove tuttavia la precipitazione è girata in pioggia. Non si segnalano accumuli particolari in pianura per ora. Raffiche di bora oltre 50/60 km/h sferzano le coste dell'alto Adriatico, superiori su Trieste. Al Nordovest molte nubi ma poche precipitazioni, in genere deboli piogge o pioviggini. Da segnalare tanta neve dalla serata di ieri sull'Appennino emiliano con accumuli di mezzo metro di neve fresca dai 1000-1200m di quota.
ROVESCI AL CENTROSUD, TEMPORALE A ROMA - Nel frattempo il Centrosud sperimenta ancora condizioni di marcata instabilità con piogge e rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco in particolare sul Lazio, ma pure tra Toscana, Umbria e Marche; temporale anche a Roma. Nevica a quote collinari sull'alta Toscana a confine con l'Emilia, a quote superiori altrove. Qualche pioggia interessa anche l'estremo Sud.
PREVISIONI PROSSIME ORE - Molto nuvoloso o coperto al Nord con precipitazioni sparse soprattutto sul Nordest, nevose in collina o a tratti anche in pianura tra Emilia e Veneto ma con definitivo passaggio a pioggia entro il pomeriggio. Precipitazioni molto deboli e localizzate invece sul Nordovest salvo qualche rovescio più incisivo non escluso tra Alpi Marittime e Ponente Ligure. Instabilità ancora marcata al Centrosud con piogge sparse e qualche temporale in particolare sulle regioni tirreniche e Marche; quota neve in calo fin verso i 500-700m tra Toscana, Umbria e Marche, anche inferiore su Montefeltro e Urbinate. Nella notte nuova perturbazione da Ovest si avvicina alla Sardegna.
NEVE A BASSA QUOTA AL SUD. Il vortice presente sulle regioni meridionali continua a venire alimentato dall'aria fredda richiamata dall'Europa orientale che affluisce sul tacco dello Stivale mantenendo le temperature molto basse per il periodo. I fenomeni assumono così carattere nevoso fino a quote molto basse, quasi pianeggianti sul versante adriatico. Questa mattina i fiocchi hanno raggiunto addirittura il Foggiano, ma anche la Murgia Tarantina a quote di bassa collina. Nevicate copiose invece spostandosi sui Monti Dauni e sull'entroterra della Campania, dove si superano i 30cm a 500m. Nevicate intense sulla Basilicata, con lo strato di fresca che a Potenza oscilla intorno al mezzo metro causando disagi nella circolazione stradale. Chiuse infatti alcune strada che collegano con la Calabria.
GELATE AL CENTRO-NORD. La situazione risulta più stabile al Centro-Nord, dove si avverte l'influenza di un promontorio anticiclonico in espansione dalla Francia. Seppur esile contribuisce a mantenere i cieli sgombri da nuvolosità significativa, a parte alcuni disturbi limitati all'Abruzzo. L'aria fredda però si è fatta sentire nelle ore notturne, con la colonnina che si è portata intorno a 0°C anche in pianura, laddove sono prevalse le schiarite, favorendo così alcune gelate nonostante la primavera sia ormai iniziata. Toccati ben -3°C a Novara e alla Malpensa, -2° nella zona di Gorizia, -1° a Grosseto, 0° a Bologna, Arezzo e Grazzanise (CE).
PROSSIME ORE. La perturbazione insisterà al Sud con una residua instabilità che si attarderà sul basso Adriatico provocando qualche piovasco o locale temporale su Abruzzo, Molise e alta Puglia, localmente anche tra bassa Calabria e Messinese. Fiocchi attesi dai 400/600m, fino a 800m sui rilievi calabri. Più soleggiato sul resto d'Italia, pur con qualche isolato rovescio in Sardegna.
Aggiornamento 22 MARZO 2018 ore 16:35
Nevica dai 300-500m tra Molise, Puglia centro-settentrionale, Lucania, Campania. Neve in atto in località come Potenza, Matera, Altamura, Cassano Murge, Spinazzola, Minervino, Faeto, Monte Sant'Angelo, Campobasso. Fiocchi anche a Mercogliano, a tratti ad Avellino.
Continua l'azione dell'intensa perturbazione che sta interessando il Sud Italia con episodi di maltempo anche forte e di stampo invernale. L'aria fredda che affluisce dall'Europa orientale infatti mantiene eccezionalmente basso il limite delle nevicate, tanto che i fiocchi cadono fino a 400 sulla dorsale campana, molisana, lucana e in Puglia, 1000m in Calabria, 600m circa sui rilievi sardi, ma in generale durante i fenomeni più intensi la neve è scesa ancora più in basso.
Si segnalano disagi a causa della neve nel Salernitano con Vallo di Diano, Alburni e Tanagro che sono stati interessati da fitte nevicate in mattinata e dove le scuole rimangono chiuse. Problemi nella viabilità a Caggiano sulla ex Strada Statale 19 ter e sulla Strada Provinciale 344 Isca-Pantanelle. Sull'A2 la Polizia Stradale effettua controlli agli ingressi per impedire a chi è sprovvisto di catene o di pneumatici invernali di poter accedere. Nel Potentino lo spessore di neve fresca ha superato i 20cm.
Disagi anche nella circolazione ferroviaria: da questa mattina è in funzione il piano neve emergenza grave sulla linea Potenza - Metaponto (Matera), tra Grassano (Matera) e Potenza. Sulla linea Potenza - Metaponto la circolazione è stata interrotta per consentire ai tecnici di effettuare degli accertamenti sul funzionamento dell'energia elettrica. Circolazione sospesa inoltre sulla linea Potenza - Battipaglia.
Anche in Sardegna situazione simile, con transito consentito solo ai veicoli muniti di catene sulle strade nel Nuorese e sulla Ss 389, Nuoro-Lanusei, oltre che sull'Altopiano di Campeda sulla statale 131 "Carlo Felice" che collega Cagliari a Sassari. Rallentamenti sulla Strada Provinciale 7 Fonni-Desulo all'altezza di Donnortei-Bruncuspina, a causa delle nevicate di questa mattina.
Quanti agli accumuli pluviometrici si segnalano dalla mezzanotte punte di quasi 50mm in Puglia in provincia di Bari, 40mm in Sardegna nell'Oristanese, 45mm in Sicilia nel Siracusano, dove comunque i fenomeni hanno subito un'attenuazione.
Aggiornamento 22 MARZO 2018 ore 10:00
LIVE, MALTEMPO AL SUD E ISOLE, NEVE A QUOTE BASSE - Come nelle attese l'ennesimo vortice ciclonico sta interessando questa volta Sud, Sicilia e Sardegna con nubi, piogge e rovesci diffusi, localmente anche intensi. Dalla mezzanotte si registrano punte di oltre 20-25mm su Sicilia settentroinale ed orientale, bassa Campania e Puglia centrale in particolare sul barese. Il richiamo di aria fredda sta determinando oltre a un netto calo termico anche neve a quote molto basse: nevica fino a 300-600m di quota tra Molise, medio-alta Puglia, Lucania e Campania. Neve sulla Daunia, ad Avellino e Campobasso, neve copiosa in Basilcata e in particolare proprio a Potenza ( fino a 15 cm per ora, una delle nevicate marzoline più intense degli ultimi anni ), neve sul Gargano. Neve per ora invece mediamente oltre i 900-1200m tra Calabria e Sicilia, a tratti più in basso durante i rovesci più intensi. Nevica anche sui rilievi della Sardegna fin verso i 600m.
VENTI FORTI E MARI AGITATI, TANTI DANNI IN CALABRIA - I venti si mantengono molto intensi a causa della presenza del ciclone, in rotazione tra Grecale, Tramontana e Maestrale, con raffiche di 50/60km/h non solo al Centrosud ma anche al Nord, in particolare su triestino e Ponente Ligure. Raffiche da Nord anche di oltre 70km/h sulla Sardegna specie orientale. Intanto si fa la conta dei danni delle violente mareggiate che ieri hanno colpito il basso Tirreno: in particolare tra Maratea e cosentino tirrenico il mare è letteralmente entrato nei porti, strade e persino case prospicienti alla costa, provocando tanti danni e anche interruzioni di strade. Tra i comuni più colpiti Fuscaldo marina, Paola, San Lucido, Amantea, Torremezzo, Gizzeria Lido, Nocera Terinese, Belvedere Marittimo, Scalea, Cetraro. In alcuni casi le onde riescono a spingersi fin sulle strade interne dei paesi, trascinando detriti con significative ripercussioni sul drenaggio delle acque.
MIGLIORA AL NORD MA CLIMA MOLTO FREDDO - Nel frattempo torna a splendere il sole al Nord ma anche in Toscana, pur con clima particolarmente rigido. Locali gelate si sono avute fino in pianura al Nord, ma in montagna il clima risulta particolarmente gelido, con minime fino a -12/-13°C a 1300-1500m sulle Dolomiti, -11°C ad Asiago, ben -20°C a Livigno.
METEO PROSSIME ORE - Perturbato al Sud con piogge diffuse e locali temporali, più intensi tra Sicilia e Calabria, nonchè sulla Puglia centrale, con possibili grandinate. Neve a quote collinari tra Campania, Lucania, Puglia, neve anche sulle Murge entro sera; fiocchi in collina pure in Molise ma qui i fenomeni saranno più deboli. Tra Calabria e Sicilia quota neve in calo sin verso i 700-1000m, ma non esclusi a tratti più in basso durante i rovesci più intensi. Qualche fiocco di neve in collina anche in Abruzzo, specie meridionale, e sui Sibillini. Venti in ulteriore rinforzo tra Grecale e Maestrale con raffiche di oltre 70/80km/h al Sud e mari agitati. Sole prevalente al Nord , Toscana, alto Lazio, ancora variabilità sulle Marche.
Aggiornamento 21 MARZO 2018 ore 10:45
ANCORA INVERNO SULL'ITALIA - L'intenso vortice mediterraneo, nel corso delle ultime ore, si è gradualmente portato sulle nostre regioni centro meridionali, rinnovando ancora condizioni di maltempo in molte parti dello Stivale. L'intensa perturbazione, ricca di rovesci e temporali, nel corso della sera-notte ha abbandonato le regioni meridionali, richiamando tuttavia a se tese correnti occidentali che hanno rinnovato nubi e precipitazioni sul basso versante tirrenico e parte delle Isole maggiori. Il maltempo si è, invece, concentrato attorno al centro depressionario con fenomeni di moderata intensità tra Lazio, Campania e medio Adriatico, ove si raggiungono i 30 mm nel frusinate dalla mezzanotte, 20 mm nel napoletano e Cilento, 10-15 mm nel pescarese. Allo stesso tempo il vortice depressionaria ha favorito l'espansione verso Sud del freddo giunto nei giorni scorsi dall'Europa nord-orientale, permettendo così alla neve di scendere sin verso i 600 metri in Sardegna, 400/500 metri tra Abruzzo, Molise e Lazio.
NEVE A BASSA QUOTA - Lungo il suo bordo settentrionale le nubi hanno interessato in maniera più decisa nella serata di ieri il Nordovest e l'Emilia Romagna con rovesci di neve che a tratti si sono spinti sino a bassa quota o in pianura con accumuli a partire dai 150/300 mt a ridosso della dorsale emiliano-romagnola, delle Prealpi e pedemontana lombarda così come sul Piemonte occidentale e meridionale. La neve si è così spinta sino a Bergamo, Cuneo, Lecco, frammista alla pioggia a Rimini, Alessandria, Milano e Pavia. Anche nella Marche la neve ha raggiunto i 300/400 metri, imbiancata Macerata, localmente più in basso nell'urbinate; 300/700 m sulle interne toscane e sul monte Amiata. Accumuli sino a 20 cm a San Marino. Neve anche a l'Aquila, Campobasso e purtroppo pure nelle zone terremotate.
VENTI FORTI - Il profondo vortice ha altresì generato intensi venti, oltre i 100 km/h sulla Sardegna meridionale (Ponente), 90 km/h sul Ponente ligure (Tramontana), 70/80 km/h sull'alto Adriatico (Bora) con raffiche sino a 97 km/h a Trieste, 79 km/h a Fano.
Cresce nel frattempo il Tevere. Secondo gli ultimi dati il livello idrometrico ha raggiunto i 9 metri, poco al di sotto della piena ordinaria (fissata a 10 metri). Le piogge delle prossime ore potrebbero far salire ulteriormente il livello delle acque, che rimane quindi sotto osservazione.
PROSSIME ORE: in mattinata ancora precipitazioni sparse interesseranno la Romagna, il medio Adriatico, l'alta Puglia, il medio-basso Lazio, le Tirreniche meridionali e localmente la Sardegna e la Sicilia occidentale con fiocchi sino a 300/400 m tra Appennino romagnolo e alto Abruzzo, 500/900 m tra Abruzzo meridionale e Lucania. Entro sera il maltempo si estenderà anche a restante Sicilia, Ioniche e basso versante Adriatico con neve in calo sin verso i 200/500m tra Abruzzo e Lucania. Migliorerà invece al Nord e sul medio-alto versante tirrenico con rasserenamenti via via più ampi.
Aggiornamento 19 MARZO 2018 ore 15:30
Prosegue l'azione del vortice ciclonico sull'Italia con rovesci sparsi e qualche temporale che stannno interessando anche il Centrosud, in particolare Marche, Umbria, Lazio, Campania, localmente anche Calabria, Lucania e Puglia. Sull'Appennino centro-settentrionale nevica mediamente oltre 1000-1500m, a tratti più in basso durante i rovesci più intensi; si segnalano punte di oltre 30mm sul Lazio. Per quanto riguarda il Nord insistono nubi e fenomeni sparsi, ormai essenzialmente piovosi in pianura; da segnalare punte di 28-30mm tra alto veneziano e trevigiano, dove si sono avute le nevicate più consistenti questa mattina ( con accumuli fino a 6-9cm ). Da segnalare anche temporali in formazione tra Alpi Marittime, Ponente Ligure e cuneese. Nota saliente le temperature, che in giornata non hanno superato i 4-6°C su gran parte della Valpadana, con punte superiori giusto sul Piemonte occidentale e sulle vallate alpine, quindi ben al di sotto della media!
Aggiornamento 19 MARZO 2018 ore 12:20
Nelle ultime ore pioggia mista a neve a tratti solo sull'Emilia e in particolare tra Bologna e Modena; definitivo passaggio a pioggia invece in Veneto con attenuazione graduale delle precipitazioni. Precipitazioni sparse insistono invece al Centr in particolare sul Lazio e tra Toscana, Umbria e Marche, qui con neve a tratti fin sotto i 900-1000m.
19 MARZO 2018: MALTEMPO LIVE, NEVE A TRATTI IN PIANURA SUL NORDEST, NEVE A BOLOGNA, VENEZIA, TREVISO, PADOVA - Ennesimo vortice ciclonico in azione sull'Italia richiama parte dell'aria fredda affluita nei giorni scorsi, sotto tesi venti di bora sul Nordest dove nevica a quote collinari ma a tratti anche in pianura. Nevica in Emilia in particolare tra Emilia e Bologna, neve a tratti anche su Mantova e pianura veneta, in particolare sull'alta costa veneziana: imbiancata Jesolo, Mestre, fiocchi a Caorle, neve a tratti in generale tra Venezia, Padova e Treviso, in alcuni casi accompagnata da bora forte con locali imbiancate ma accumuli in genere irrisori. Neve pure sul litorale friulano e a tratti anche su Trieste e Udine. Nelle scorse ore brevi nevicate hanno interessato anche Reggio Emilia e Parma dove tuttavia la precipitazione è girata in pioggia. Non si segnalano accumuli particolari in pianura per ora. Raffiche di bora oltre 50/60 km/h sferzano le coste dell'alto Adriatico, superiori su Trieste. Al Nordovest molte nubi ma poche precipitazioni, in genere deboli piogge o pioviggini. Da segnalare tanta neve dalla serata di ieri sull'Appennino emiliano con accumuli di mezzo metro di neve fresca dai 1000-1200m di quota.
ROVESCI AL CENTROSUD, TEMPORALE A ROMA - Nel frattempo il Centrosud sperimenta ancora condizioni di marcata instabilità con piogge e rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco in particolare sul Lazio, ma pure tra Toscana, Umbria e Marche; temporale anche a Roma. Nevica a quote collinari sull'alta Toscana a confine con l'Emilia, a quote superiori altrove. Qualche pioggia interessa anche l'estremo Sud.
PREVISIONI PROSSIME ORE - Molto nuvoloso o coperto al Nord con precipitazioni sparse soprattutto sul Nordest, nevose in collina o a tratti anche in pianura tra Emilia e Veneto ma con definitivo passaggio a pioggia entro il pomeriggio. Precipitazioni molto deboli e localizzate invece sul Nordovest salvo qualche rovescio più incisivo non escluso tra Alpi Marittime e Ponente Ligure. Instabilità ancora marcata al Centrosud con piogge sparse e qualche temporale in particolare sulle regioni tirreniche e Marche; quota neve in calo fin verso i 500-700m tra Toscana, Umbria e Marche, anche inferiore su Montefeltro e Urbinate. Nella notte nuova perturbazione da Ovest si avvicina alla Sardegna.
MALTEMPO IN CAMPANIA: ENORME TORNADO COLPISCE CASERTA. 15 FERITI E GRAVI DANNI
Aggiornamento 12 MARZO 2018 ore 22:00
Pronto soccorso dell'ospedale di Caserta preso letteralmente d'assalto in seguito al tornado che ha travolto la zona a sud di Caserta, tra San Nicola la Strada, Capodrise, Maddaloni, Recale e Marcianise. Al momento diverse ambulanze sono giunte presso il nosocomio Sant'Anna e San Sebastiano. Sarebbero almeno una quindicina i feriti con 4 casi gravi giunti presso la struttura di via Tescione in codice rosso. Dieci i feriti registrati tra Recale, Macerata Campania e Capodrise in seguito ad incidenti stradali. Uno si è verificato nella zona del cimitero di Capodrise con due auto che si sono ribaltate finendo fuori strada.
12 MARZO 2018: Sono veramente impressionanti le immagini di questo video amatoriale filmato nei pressi di Caserta. Un violento temporale con grandine e forte vento ha scatenato addirittura la formazione di un tornado (in attesa di conferme si ipotizza un F2 a causa dei danni) intorno alle 19.00 circa. L'imbuto reso visibile dalle scariche dei fulmini è veramente pauroso. Sembrano scene provenienti da un documentario americano e invece siamo in Italia. I danni più ingenti sembrano essersi verificati a San Nicola la Strada in particolare in viale Carlo III dove è l'insegna di Burger King si è letteralmente piegata a causa del forte vento finendo su alcune automobili in sosta.
All'interno della stessa area parcheggio un camion vela si è ribaltato per il vento finendo sulla ringhiera che circonda la zona. Sempre nella zona di viale Carlo III alcuni balconi sono letteralmente volati via, con le ringhiere che sono state divelte dal vento. Danni enormi sono stati registrati anche al distributore di benzina dell'Agip con danni alla tettoia ed agli erogatori di carburante. Alberi caduti sulle auto in sosta nella zona del Parco Speranzas dove la ringhiera che delimita il plesso residenziale è volata via sotto la forza del vento. Problemi sono segnalati anche in autostrada con pezzi delle case vicine piovuti sulla carreggiata.
Pronto soccorso dell'ospedale di Caserta preso letteralmente d'assalto in seguito al tornado che ha travolto la zona a sud di Caserta, tra San Nicola la Strada, Capodrise, Maddaloni, Recale e Marcianise. Al momento diverse ambulanze sono giunte presso il nosocomio Sant'Anna e San Sebastiano. Sarebbero almeno una quindicina i feriti con 4 casi gravi giunti presso la struttura di via Tescione in codice rosso. Dieci i feriti registrati tra Recale, Macerata Campania e Capodrise in seguito ad incidenti stradali. Uno si è verificato nella zona del cimitero di Capodrise con due auto che si sono ribaltate finendo fuori strada.
12 MARZO 2018: Sono veramente impressionanti le immagini di questo video amatoriale filmato nei pressi di Caserta. Un violento temporale con grandine e forte vento ha scatenato addirittura la formazione di un tornado (in attesa di conferme si ipotizza un F2 a causa dei danni) intorno alle 19.00 circa. L'imbuto reso visibile dalle scariche dei fulmini è veramente pauroso. Sembrano scene provenienti da un documentario americano e invece siamo in Italia. I danni più ingenti sembrano essersi verificati a San Nicola la Strada in particolare in viale Carlo III dove è l'insegna di Burger King si è letteralmente piegata a causa del forte vento finendo su alcune automobili in sosta.
All'interno della stessa area parcheggio un camion vela si è ribaltato per il vento finendo sulla ringhiera che circonda la zona. Sempre nella zona di viale Carlo III alcuni balconi sono letteralmente volati via, con le ringhiere che sono state divelte dal vento. Danni enormi sono stati registrati anche al distributore di benzina dell'Agip con danni alla tettoia ed agli erogatori di carburante. Alberi caduti sulle auto in sosta nella zona del Parco Speranzas dove la ringhiera che delimita il plesso residenziale è volata via sotto la forza del vento. Problemi sono segnalati anche in autostrada con pezzi delle case vicine piovuti sulla carreggiata.
PERICOLO GELICIDIO: AUTOSTRADE ANCORA CHIUSE
Aggiornamento 2 MARZO 2018 ore 12:00
Autostrade per l'Italia comunica che alle ore 11:40 sono state completamente riaperte le autostrade A1 Milano-Napoli, A14 Bologna-Taranto e A13 Bologna-Padova, chiuse in precedenza a causa di un eccezionale fenomeno di pioggia gelata in atto dalla tarda serata di ieri. Nei tratti interessati sono in atto le ultime operazioni di navettaggio (Safety Car) effettuate con le pattuglie della Polizia Stradale e i mezzi operativi di Autostrade per l'Italia.
La transitabilità in sicurezza del piano viabile è stata completamente ripristinata grazie all'incessante lavoro di oltre 500 mezzi operativi, tuttavia si invitano gli utenti in viaggio verso i tratti interessati ad utilizzare la massima prudenza, informandosi costantemente sulle condizioni meteo e di viabilità prima di partire e durante il viaggio.
AGGIORNATO TRENITALIA: Dalle prime ore di stamani, e dal momento in cui il gestore della rete RFI ha sospeso la circolazione per il fenomeno del gelicidio, che sta rendendo indisponibili alcune linee ferroviarie liguri e tutte quelle intorno al nodo di Genova, Trenitalia ha attivato servizi su strada sostitutivi, con pullman già mobilitati dal giorno precedente, e potenziato i presidi di assistenza nelle stazioni coinvolte.
I bus sono presenti su tutte le tratte ferroviarie dove la circolazione è interrotta: tra Genova e Voghera, tra Genova e Alessandria, tra Genova e Savona, tra Genova e Aqui. Il loro utilizzo è comunque reso problematico per le condizioni di strade e autostrade dove la circolazione veicolare è particolarmente difficoltosa per la presenza di ghiaccio sull'asfalto.
2 MARZO 2018: Dopo il gran freddo e la neve ora il pericolo si chiama "gelicidio" o ancora meglio pioggia congelantesi. Un vero e proprio incubo per la circolazione, sai per il traffico su strada che su quello ferroviario. Un rialzo delle temperature in quota e la persistenza di aria fredda nei bassi strati ha portata alla formazione di questo fenomeno, che ha ricoperto di uno strato di ghiaccio molte zone tra l'alta Toscana, le alte Marche, l'Umbria, Emilia orientale, Romagna e le interne liguri di Levante, in particolare la Val Vara.
AUTOSTRADE CHIUSE - L'autostrada A1 è stata chiusa in entrambe le direzioni da Milano a Sasso Marconi, poco dopo a Bologna in direzione sud. Già in mattinata erano stati chiusi alcuni tratti delle autostrade in Emilia Romagna. Le chiusure, oltre alla A1, riguardano anche A13, A14 e il raccordo A1-A14 Bologna-Casalecchio, in entrambe le direzioni di marcia. I tratti al momento chiusi sono:
- A1 Milano-Napoli tra il bivio per la A58 Tangenziale est esterna di Milano e Sasso Marconi in entrambe le direzioni. Nel dettaglio: tra Bivio A1/A58 e Terre di Canossa - Campegine; tra Parma e Bivio A1-Variante.
- A14 Bologna-Taranto tra Bologna San Lazzaro e Cattolica in entrambe le direzioni
- Diramazione di Ravenna intero tratto
- Raccordo di Bologna Casalecchio l'intero tratto
- A13 Bologna-Padova tra bivio A14 e Ferrara Sud
PRESTARE MASSIMA ATTENZIONE ALLA GUIDA
PREVISIONI PROSSIME ORE - Il rischio gelicidio rimarrà alto almeno sino al primo pomeriggio in gran parte dell'Emilia Romagna, specie centro orientale, Levante Ligure interno, (Bolognese, Imolese, Ferrarese, Modenese e Romagna interna), sul basso Veneto (area Rovigo) e in mattinata tra alte Marche e interne settentrionale toscane.
STOP TRENI - Per quanto riguarda i treni, circolazione ferroviaria sospesa sulle linee Genova-Milano, Genova-Torino, Genova-Savona e Parma-La Spezia a causa del gelo che ha ghiacciato le linee di alimentazione elettrica. In Emilia Romagna e in Veneto i treni in transito sono inferiori all'80%. Garantito tuttavia il 100 per cento dei treni ad alta velocità.
MAXI TAMPONAMENTO IN A14 NELLA TARDA SERATA DI IERI - Proprio il gelicidio ha causato un maxi-tamponamento in A14 pochi chilometri prima del casello di Forlì in direzione sud: sei i veicoli coinvolti, tra i quali due camion, e sei anche i feriti, fortunatamente nessuno dei quali in gravi condizioni. Pesanti le conseguenze sulla viabilità con lunghissime coda di mezzi costretti allo stop.
Autostrade per l'Italia comunica che alle ore 11:40 sono state completamente riaperte le autostrade A1 Milano-Napoli, A14 Bologna-Taranto e A13 Bologna-Padova, chiuse in precedenza a causa di un eccezionale fenomeno di pioggia gelata in atto dalla tarda serata di ieri. Nei tratti interessati sono in atto le ultime operazioni di navettaggio (Safety Car) effettuate con le pattuglie della Polizia Stradale e i mezzi operativi di Autostrade per l'Italia.
La transitabilità in sicurezza del piano viabile è stata completamente ripristinata grazie all'incessante lavoro di oltre 500 mezzi operativi, tuttavia si invitano gli utenti in viaggio verso i tratti interessati ad utilizzare la massima prudenza, informandosi costantemente sulle condizioni meteo e di viabilità prima di partire e durante il viaggio.
AGGIORNATO TRENITALIA: Dalle prime ore di stamani, e dal momento in cui il gestore della rete RFI ha sospeso la circolazione per il fenomeno del gelicidio, che sta rendendo indisponibili alcune linee ferroviarie liguri e tutte quelle intorno al nodo di Genova, Trenitalia ha attivato servizi su strada sostitutivi, con pullman già mobilitati dal giorno precedente, e potenziato i presidi di assistenza nelle stazioni coinvolte.
I bus sono presenti su tutte le tratte ferroviarie dove la circolazione è interrotta: tra Genova e Voghera, tra Genova e Alessandria, tra Genova e Savona, tra Genova e Aqui. Il loro utilizzo è comunque reso problematico per le condizioni di strade e autostrade dove la circolazione veicolare è particolarmente difficoltosa per la presenza di ghiaccio sull'asfalto.
2 MARZO 2018: Dopo il gran freddo e la neve ora il pericolo si chiama "gelicidio" o ancora meglio pioggia congelantesi. Un vero e proprio incubo per la circolazione, sai per il traffico su strada che su quello ferroviario. Un rialzo delle temperature in quota e la persistenza di aria fredda nei bassi strati ha portata alla formazione di questo fenomeno, che ha ricoperto di uno strato di ghiaccio molte zone tra l'alta Toscana, le alte Marche, l'Umbria, Emilia orientale, Romagna e le interne liguri di Levante, in particolare la Val Vara.
AUTOSTRADE CHIUSE - L'autostrada A1 è stata chiusa in entrambe le direzioni da Milano a Sasso Marconi, poco dopo a Bologna in direzione sud. Già in mattinata erano stati chiusi alcuni tratti delle autostrade in Emilia Romagna. Le chiusure, oltre alla A1, riguardano anche A13, A14 e il raccordo A1-A14 Bologna-Casalecchio, in entrambe le direzioni di marcia. I tratti al momento chiusi sono:
- A1 Milano-Napoli tra il bivio per la A58 Tangenziale est esterna di Milano e Sasso Marconi in entrambe le direzioni. Nel dettaglio: tra Bivio A1/A58 e Terre di Canossa - Campegine; tra Parma e Bivio A1-Variante.
- A14 Bologna-Taranto tra Bologna San Lazzaro e Cattolica in entrambe le direzioni
- Diramazione di Ravenna intero tratto
- Raccordo di Bologna Casalecchio l'intero tratto
- A13 Bologna-Padova tra bivio A14 e Ferrara Sud
PRESTARE MASSIMA ATTENZIONE ALLA GUIDA
PREVISIONI PROSSIME ORE - Il rischio gelicidio rimarrà alto almeno sino al primo pomeriggio in gran parte dell'Emilia Romagna, specie centro orientale, Levante Ligure interno, (Bolognese, Imolese, Ferrarese, Modenese e Romagna interna), sul basso Veneto (area Rovigo) e in mattinata tra alte Marche e interne settentrionale toscane.
STOP TRENI - Per quanto riguarda i treni, circolazione ferroviaria sospesa sulle linee Genova-Milano, Genova-Torino, Genova-Savona e Parma-La Spezia a causa del gelo che ha ghiacciato le linee di alimentazione elettrica. In Emilia Romagna e in Veneto i treni in transito sono inferiori all'80%. Garantito tuttavia il 100 per cento dei treni ad alta velocità.
MAXI TAMPONAMENTO IN A14 NELLA TARDA SERATA DI IERI - Proprio il gelicidio ha causato un maxi-tamponamento in A14 pochi chilometri prima del casello di Forlì in direzione sud: sei i veicoli coinvolti, tra i quali due camion, e sei anche i feriti, fortunatamente nessuno dei quali in gravi condizioni. Pesanti le conseguenze sulla viabilità con lunghissime coda di mezzi costretti allo stop.
METEO ITALIA, EMERGENZA DAMA BIANCA: ROMA E' BIANCA! QUASI TUTTO IL LAZIO È RICOPERTO DI DAMA BIANCA
26 FEBBRAIO 2018: NEVE ROMA - Durante la notte una fitta nevicata ha imbiancato la città eterna, Roma è meravigliosamente bianca. Dopo le piogge della sera, l'aria polare dalla Siberia ha raggiunto il Lazio, come una lame gelida, ha fatto precipitare rapidamente le temperature a 0°, dopo che nel pomeriggio si registravano 12°C sulla Capitale. Come previsto, una fitta nevicata ha imbiancato la città, dagli alberi, al Colosseo, ai Fori imperiali, alle strade. In centro città sono caduti circa 5-10 cm. Disagi sulla circolazione stradale ma soprattutto ferroviara, quest'ultima è fortemente rallentata, a tratti ferma, nel nodo di Roma.
Attenzione al ghiaccio - la temperatura all'alba è di poco inferiore allo zero, il fondo stradale è perciò ghiacciato. Massima attenzione per chi si deve mettersi in viaggio. Nel corso del mattino smetterà di nevicare, durante il pomeriggio uscirà il sole con rialzo termico e neve che comincerà a fondere. Crediamo tuttavia che il manto nevoso, possa resistere e poi ghiacciare nella notte di lunedì 26.
Nella notte è nevicato su quasi tutto il Lazio, da Civitavecchia, Ladispoli, Lido di Ostia, Viterbo, Rieti, Frosinone. Nelle prossime ore le nevicate si concentreranno sul basso Lazio risultando anche moderate in particolare in Ciociara. Qualche fiocco non è escluso anche su Formia e Golfo di Gaeta.
Sul Lazio centro-settentrionale si sono registrati mediamente accumuli tra 7 e 13 cm sulla città di Roma, il viterbese si aggira tra gli 8/10 cm del litorale e 15 cm del capoluogo. L'area dei Sabatini risulta ben colpita dalle precipitazioni con punte anche superiori ai 20 cm. Anche sul reatino accumuli mediamente tra 10 e 15 cm.
Attenzione al ghiaccio - la temperatura all'alba è di poco inferiore allo zero, il fondo stradale è perciò ghiacciato. Massima attenzione per chi si deve mettersi in viaggio. Nel corso del mattino smetterà di nevicare, durante il pomeriggio uscirà il sole con rialzo termico e neve che comincerà a fondere. Crediamo tuttavia che il manto nevoso, possa resistere e poi ghiacciare nella notte di lunedì 26.
Nella notte è nevicato su quasi tutto il Lazio, da Civitavecchia, Ladispoli, Lido di Ostia, Viterbo, Rieti, Frosinone. Nelle prossime ore le nevicate si concentreranno sul basso Lazio risultando anche moderate in particolare in Ciociara. Qualche fiocco non è escluso anche su Formia e Golfo di Gaeta.
Sul Lazio centro-settentrionale si sono registrati mediamente accumuli tra 7 e 13 cm sulla città di Roma, il viterbese si aggira tra gli 8/10 cm del litorale e 15 cm del capoluogo. L'area dei Sabatini risulta ben colpita dalle precipitazioni con punte anche superiori ai 20 cm. Anche sul reatino accumuli mediamente tra 10 e 15 cm.
LIVE MALTEMPO: ADRIATICHE E SUD CON DAMA BIANCA ANCHE A BASSA QUOTA
Aggiornamento 3 MARZO 2018 ore 15:00
CESSANO LE NEVICATE AL NORDOVEST. Situazione in miglioramento al Nordovest e precipitazioni esaurite, dopo le diffuse nevicate che al mattino si sono spinte fino a quote pianeggianti. La neve in alcuni momenti è caduta con notevole intensità sulla pianura piemontese, compreso il capoluogo della regione. I fiocchi in alcuni momenti hanno imbiancato gran parte delle strade anche nel centro di Torino, grazie alla temperatura che non ha superato gli zero gradi durante la precipitazione. Non sono segnalate comunque situazioni di disagio, ad eccezione dell'Alessandrino dove, complice anche il gelicidio, è stata chiusa per alcune ore l'A26 tra Ovada e la bretella Predosa-Bettole.
NEVE A MILANO MA ANCHE UNA VITTIMA. La perturbazione ha coinvolto la Lombardia con diffuse nevicate fino in pianura in mattinata. Neve anche a Milano, imbiancata, dove purtroppo un uomo è scivolato sul suolo ghiacciato battendo la testa e perdendo la vita.
FINE DEL GELICIDIO IN EMILIA. Con il trascorrere del mattino la temperatura è risalita sopra lo zero praticamente su tutta la pianura emiliana, dove a inizio giornata anche oggi il gelicidio ha causato diversi problemi alla circolazione stradale e ferroviaria. Ad eccezione delle provincie occidentali (Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia) dove la neve è riuscita quasi sempre a raggiungere la pianura, sulle zone centro-orientali la pioggia caduta con temperature negative si è trasformata in gelicidio, congelando al contato con il suolo. Sono stati chiusi tratti autostradali dell'A1 Milano-Napoli tra Reggio Emilia ed il bivio per la A14 Bologna-Taranto e l'A14 Bologna-Taranto tra il bivio per la A1 e Bologna Borgo Panigale. In tarda mattinata tutte le autostrade della regione sono state riaperte. Ora la pioggia e le temperature positive hanno sciolto il ghiaccio consentendo alla circolazione di tornare alla normalità.
PIOGGE AL CENTRO-SUD. Intanto piove su gran parte del Centro-Sud peninsulare e sono in atto anche alcuni temporali tra Toscana, Lazio ed Umbria, ma in questo caso le temperature hanno subito un considerevole rialzo negli ultimi giorni, impedendo la formazione del gelicidio e relegando le nevicate in Appennino. Piogge comunque considerevoli, con accumuli pluviometrici di una trentina di millimetri nella Lucchesia e nel Viterbese.
Aggiornamento 3 MARZO 2018 ore 10:30
NUOVA PERTURBAZIONE. Da un'ampia circolazione depressionaria presente sull'Europa occidentale si snodano a ripetizioni perturbazioni dirette verso il Mediterraneo centrale e l'Italia. Dopo quella di ieri una nuova sta entrando in azione sulla nostra penisola e determina un peggioramento dalle prime ore della giornata su gran parte del Nord, sulle regioni tirreniche ed in Sardegna.
Nei bassi strati della Pianura Padana è duro a morire il pesante cuscino di aria fredda ereditato dall'irruzione gelida siberiana che ha caratterizzato la settimana e le temperature si mantengono in molti casi pari o inferiori allo zero, mentre a quote superiori si avverte il netto riscaldamento in atto innescato dal mite respiro di correnti di Libeccio che risalgono lungo il bordo destro della depressione. Ne conseguono nuovi episodi di gelicidio che interessano parte del Nord, dove piove con temperature sotto zero.
ANCORA GELICIDIO IN EMILIA. Tanto che sono stati temporaneamente chiusi alcuni tratti autostradali delle rete emiliana, ora riaperti, dopo i gravi problemi accaduti ieri per lo stesso motivo. Questa mattina è stata chiusa l'A1 Milano-Napoli tra Reggio Emilia ed il bivio per la A14 Bologna-Taranto in entrambe le direzioni. Chiusa anche l'A14 Bologna-Taranto tra il bivio per la A1 e Bologna Borgo Panigale in entrambe le direzioni. Pioggia congelantesi anche verso la costa della Romagna.
NEVE AL NORDOVEST. Nevica dalle prime ore del mattino anche in Piemonte da Torino verso sud, con temperature che si mantengono sotto zero sia in pianura che in quota. Un primo strato bianco inizia a depositarsi sui tetti del capoluogo piemontese, sopra quello formatosi in seguito alla nevicata di venerdì. Neve anche su tratti delle pianure lombarde.
Neve e gelicidio anche sull'entroterra ligure, fin verso i 400m sulla Provincia di Savona, oltre i 1000/1200m altrove. Sulla costa invece piove con decisione in particolare tra Genovese e Ponente, con accumuli pluviometrici oltre 30mm dalla mezzanotte ad est di Genova. La perturbazione sta interessando anche le regioni tirreniche, specie centrali, e le isole maggiori. Per gelicidio chiusa anche l'A26 Genova Voltri-Gravellona Toce tra il bivio per la A10 Genova-Savona ed il bivio per A21 Torino-Brescia, in entrambe le direzioni.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata il fronte si sposterà verso est e le piogge si estenderanno alle regioni adriatiche centrali e a tutte quelle meridionali con fenomeni anche temporaleschi tra Toscana e Lazio, mentre sulla dorsale centro-settentrionale la neve cadrà oltre i 1300/1800m. Al Nord i fenomeni si estenderanno verso il Triveneto, con pioggia mista a neve sulla pianura lombarda, pioggia su quella veneta. Anche il gelicidio in atto in EMilia lascerà spazio alla pioggia, con le centrali e più miti della giornata. I fenomeni tenderanno contemporaneamente ad attenuarsi al Nordovest.
Aggiornamento 2 MARZO 2018 ore 17:00
La perturbazione ha mollato la presa all'estremo Nordovest, dopo le nevicate fino in pianura che questa mattina hanno nuovamente imbiancato il Piemonte. Ora i primi squarci di sole fanno capolino tra le nubi tra Piemonte e Liguria, salvo gli ultimi fiocchi tra Verbano e Novarese. Le nevicate non sono state intense, ma le basse temperature con cui sono caduti i fiocchi hanno favorito accumuli anche di 20cm di fresca sulle alture del Canavese, intorno ai 1000m di quota.
In Lombardia invece il fronte è ancora in azione e scarica nevicate sparse fino in pianura, a tratti miste a pioggia, di debole intensità. Fiocchi bagnati che si inoltrano verso sud in Emilia lungo il Po, e verso est in Veneto con fiocchi anche a Verona.
Proprio in Emilia è ancora presente un po' di gelicidio lungo il Delta del Po e sulla Romagna, a tratti anche sulle vallate appenniniche. Ma niente in confronto alle ore drammatiche di questa mattina, quando per la pioggia congelantesi sono stati chiusi diversi tratti autostradali, anche in seguito a maxi tamponamenti. La situazione ora è risolta su tutta la rete autostradale, grazie all'intervento di 500 mezzi operativi e all'aumento delle temperature diurne che hanno favorito la fusione delle lastre di ghiaccio.
Persistono però problemi all'aeroporto di Bologna dove sono terminate le scorte dei liquidi antigelo e de-icing, con forti ritardi nelle partenze. L'aeroporto comunica che «Le operazioni di deghiacciamento riprenderanno regolarmente dopo l'avvenuta consegna del liquido - lo scalo rimane regolarmente aperto, ma potrebbero verificarsi nuovi ritardi e cancellazioni di voli fino al ripristino delle scorte».
I problemi però interessano ancora alcune linee ferroviarie. 200 tecnici della RFI stanno operando al fine di liberare dal ghiaccio le linee elettriche nella zona di Genova. A causa del gelicidio infatti si erano formate colate di ghiaccio sui cavi elettrici, che impedivano la distribuzione dell'energia. Pertanto la circolazione è ancora sospesa sulle linee Genova-Savona, Genova-Torino, Genova-Milano, Parma-La Spezia, oltre che sulla Cuneo-Limone, con ripercussioni su buona parte del Nord Italia dove si sono accumulati ritardi importanti.
Nel Centro Italia intanto i fenomeni hanno assunto anche carattere temporalesco, specie tra Toscana interna, Umbria e Marche, con accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 60mm nella Lucchesia, 40mm nell'Aretino, 55mm nel Ternano.
Aggiornamento 2 MARZO 2018 ore 13:00
RIAPERTE LE AUTOSTRADE SOGGETTE AL GELICIDIO DEL MATTINO. Dopo il pericolosissimo fenomeno del gelicidio formatosi in mattinata su molte autostrade del Nord, in particolare sui tratti emiliani, la situazione sta tornando alla normalità, sia grazie all'intervento degli operatori, sia grazie al rialzo termico che sta avvenendo verso le ore centrali del giorno. Tutti tratti autostradali chiusi in mattinata sono stati riaperti. La società autostrade fa sapere, attraverso il sito internet, che "Come noto, la pioggia gelata non può essere contrastata con le operazioni di salatura del manto stradale, che su questi tratti si stanno ripetendo ininterrottamente da oltre 48 ore. La chiusura è pertanto l'unico provvedimento a garanzia della sicurezza e viene attuata con le modalità e nei tempi previsti dai piani neve vigenti."
NEVE SU PIEMONTE E LOMBARDIA. Nel frattempo continua a nevicare sulle zone di pianura in Piemonte e Lombardia. A Torino, dopo una breve pausa a metà mattinata, i fiocchi hanno ripreso a cadere anche nel centro della città, ma con temperatura che ormai si oscilla intorno agli zero gradi. Nevica in particolare su Cuneese e alto Piemonte, mentre sul basso Piemonte i fenomeno sono ormai in esaurimento. In Lombardia nevica anche a Milano (massima intensità tra le 10 e le 11) e in molte altre provincie, ma anche in questo caso il rialzo termico di metà giornata rende in molti casi la neve umida e i fiocchi trovano più difficoltà ad attaccare al suolo, salvo che durante le precipitazioni più intense. Fiocchi che sconfinano anche in Emilia al Piacentino.
GELICIDIO. Nonostante la riapertura delle autostrade il fenomeno della pioggia congelantesi al suolo interessa ancora alcune zone dell'Emilia, in particolare tratti dell'asse Bologna- Comacchio - Rimini, dove laddove la temperatura stenta a superare gli 0°C, così come alcune vallate appenniniche. Allo stesso modo qualche fenomeno di gelicidio persiste su altri fondovalle dell'Appennino marchigiano.
Aggiornamento 2 MARZO 2018 ore 10:05
SITUAZIONE. Tempo nuovamente in peggioramento su buona parte d'Italia a causa dell'ingresso di un'altra perturbazione pilotata dalla vasta depressione sull'Europa occidentale, che sta ormai avendo la meglio sull'irruzione gelida siberiana che ha caratterizzato la settimana. L'aria fredda ereditata nei giorni scorsi rimane però adagiata al suolo e sta favorendo la ripresa delle nevicate al Nordovest, fino in pianura.
Nevica infatti in Piemonte e Lombardia, con temperature che si mantengono sotto zero e permettono ai fiocchi di attaccare immediatamente al suolo. Neve a tratti mista a pioggia in Liguria, come a Genova, ma sull'immediato entroterra è segnalato gelicidio sulla zona del Passo dei Giovi. Nevica sull'A7 Serravalle-Genova tra Serravalle Scrivia e Genova Bolzaneto. Nevica anche in Lombardia, Milano compresa, dove la temperatura oscilla intorno a -1°C.
In Emilia invece la colonna d'aria sovrastante ha subito un notevole riscaldamento in quota, tanto che i fiocchi si sciolgono in pioggia. Ma proseguendo la loro caduta incontrano nuovamente temperature sotto zero nelle zone prossime al suolo, ereditate dalla recente irruzione siberiana, e formano così il fenomeno del gelicidio. Insidiosissima la situazione su molte strade e autostrade della regione, tanto che è stata chiusa l'A14 a causa di un maxi tamponamento provocato dal gelicidio a pochi chilometri da Forlì. Sei veicoli sono rimasti coinvolti tra cui anche due Tir, con sei feriti. I lunghi incolonnamenti che ne sono conseguiti hanno portato alla chiusura del tratto autostradale. Su quel tratto il gelicidio si fino a Cattolica. Gelicidio anche su alcuni tratti dei fondovalle appenninici marchigiani.
Sempre a causa del gelicidio sono stati chiusi altri tratti autostradali: A1 Milano-Napoli tra Fine Complanare di Piacenza e Sasso Marconi, la Diramazione di Ravenna per l'intero tratto, il Raccordo di Bologna Casalecchio, il tratto dell'A13 Bologna-Padova tra il bivio A14 e Ferrara Sud.
Al Centro-Sud invece piove, specie sul versante tirrenico peninsulare con fenomeni più intensi sull'alta Toscana, con accumuli pluviometrici che nelle ultime 24 ore raggiungono i 30mm a ridosso dell'Appennino Pistoiese.
PROSSIME ORE. I fenomeni in atto al Nord si estenderanno verso est fino al Triveneto, con neve spesso fino in pianura, a tratti mista a pioggia sul Veneto. Proseguirà invece il gelicidio sull'Emilia, almeno fino al pomeriggio. Schiarite entro sera invece al Nordovest. Piogge sparse al Centro, anche intervallate da temporanee schiarite, qualche pioggia sul Sud peninsulare, specie versante tirrenico, poco o parzialmente nuvoloso sulle isole maggiori.
Aggiornamento 1 MARZO 2018 ore 12:00
Continua il maltempo su gran parte della Penisola, in particolare al Centro-Nord, dove le basse temperature permettono alla neve di cadere fino a quote di pianura o a tratti anche sulle coste.
Al Nord proseguono nevicate in Piemonte, in particolare sul Cuneese sia in montagna che in pianura. Sulle valli delle Alpi Marittime lo strato di neve fresca che cade da ieri ha raggiunto i 40cm, in pianura circa 10cm. Qualche centimetro anche a Torino, con strade imbiancate a causa della temperatura sotto zero durante la nevicata.
In Liguria la neve ha imbiancato anche Ventimiglia. Al confine con la Francia il transito dei mezzi pesanti è stato interdetto alla frontiera e dirottato verso il Traforo del Frejus, mentre sia a Sanremo che a Ventimiglia è vietata la circolazione dei mezzi a due ruote. A Genova i fiocchi sono stati accompagnati da forti raffiche di Tramontana che hanno sfiorato i 100km/h, tanto che sono state chiuse le attività del terminal portuale Vte, mentre all'aeroporto Colombo sono stati cancellati due voli.
In Lombardia nevica su gran parte del territorio, anche se debolmente, ma in queste ore i fiocchi si sono fatti nuovamente fitti nella zona di Bergamo. In Val Seriana e Val Brembana sono in atto numerosi rallentamenti, a causa del ghiaccio e della neve presenti sulle sedi stradali, con alcune auto finite fuori strada.
Nevica su gran parte dell'Emilia Romagna, in modo continuo a Bologna, sull'A1, con traffico rallentato. Code segnalate anche nel tratto bolognese della A 14. Le prefetture dell'Emilia-Romagna hanno disposto un nuovo stop ai mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate dalle 22 di ieri.
Continua a nevicare in Veneto fino in pianura dove, nonostante lo spessore esiguo della neve fresca, le basse temperature provocano la formazione di ghiaccio sulle strade con due incidenti avvenuti in mattinata e quattro feriti, di cui uno grave, sulla Triestina in direzione Jesolo. Attenzione entro la notte pericolo gelicidio su alcune zone , qui i dettagli:
In Toscana, a causa del gelicidio, è stato chiuso un lungo tratto della A 1 in Val di Chiana, tra Arezzo e Montepulciano. Gelicidio esteso segnalato anche a Orciano Pisano. Qui il rialzo delle temperature in quota e la conservazione delle sacche fredde sotto zero in pianura ha provocato la trasformazione della neve in pioggia, ma anche il congelamento delle gocce una volta appoggiatesi al suolo, con la conseguente formazione di insidiosissime lastre di ghiaccio. A Firenze invece la neve ha lasciato spazio alla pioggia proprio intorno alle ore 12, dopo gli 8/10cm di neve caduti fino al mattino che rappresentano la seconda nevicata più tardiva dopo il 1987.
Gelicidio anche in alcune zone dell'alto Lazio, in particolare nel Viterbese, mentre in Umbria lo stesso fenomeno è stato sostituito dalla pioggia con temperature sopra lo zero. Nevica invece nelle Marche, a tratti fin sulla costa.
ATTENZIONE al gelicidio che nelle prossime ore potrà diventare un insidioso protagonista su alcune aree del Centro-Nord, in particolare tra Romagna e Marche, laddove continuerà a piovere con temperature sotto zero nei bassi strati, a causa della persistenza delle sacche di aria fredda.
Al Sud soffiano forti venti meridionali che trasportano aria molto mite dal Nord Africa e che hanno fatto innalzare la colonnina fino a 22° a Palermo, complici anche i venti di caduta dai rilievi retrostanti.
Aggiornamento 1 MARZO 2018 ore 10:55
E' ARRIVATA LA NEVE AL NORD, FIOCCHI DA GENOVA, TORINO A MILANO, BOLOGNA - Come nelle attese è arrivata la perturbazione atlantica che sta portando nevicate fino in pianura su gran parte del Nord; per ora interessato soprattutto il Nordovest. Le nevicate risultano in genere deboli, al più a tratti moderate, ma stante le temperature diffusamente sottozero gli accumuli risultano facili, per quanto modesti con diffuse imbiancate. Nevica e attacca in particolare su Piemonte, Liguria fino alla Riviera da Imperia a Savona, Genova, La Spezia, qui con accumuli di 5/10cm; neve anche in Lombardia, Emilia Romagna, con fiocchi da Milano a Bologna, Rimini, nevica anche tra Ferrarese e il Veneto in particolare centro-meridionale con fiocchi a Verona, Padova, Rovigo e Venezia.
NEVE ANCHE AL CENTRO FIN SULLA COSTA, TOSCANA BIANCA, BREVE FIOCCATA A ROMA - La neve ha raggiunto anche le pianure del Centro stante le temperature molto basse fin sulla costa, in particolare in Toscana, quasi tutta bianca con accumuli localmente anche di 5cm in pianura. Nevica a tratti moderato su gran parte della Regione con fiocchi da Firenze a Grosseto, imbiancata anche la costa di Livorno, Pisa, la Versilia con 0°C, fiocchi su Elba e Giglio. In particolare si segnalano accumuli di 5cm a Firenze centro, 10cm a Lucca, 5cm circa a Pistoia. Neve nella scorsa notte anche sul Lazio con fiocchi nuovamente a Roma (misti a pioggia ) ieri sera, poi Frosinone, Viterbo, Rieti. Locali nevicate si spingono inoltre tra Umbria, Marche e Abruzzo fin sulla costa. Tuttavia nelle ultime ore iniziano a formarsi i primi fenomeni di gelicidio, laddove la colonna d'aria si scalda oltre una certa quota passando a temperatura sopra zero e permettendo la fusione dei fiocchi in pioggia, mentre rimane sotto zero nei bassi strati, congelando le gocce che cadono al suolo. E' il caso di Perugia, in Umbria, e di Frosinone, nel Lazio, in Toscana nell'Aretino e in alcune zone del Senese.
FIOCCHI SU PARTE DEL SUD, A NAPOLI, BARI E COSENZA IN NOTTATA - Locali nevicate hanno nuovamente interessato anche il Sud, in particolare la Campania fin sulle pianure interne con breve spolverata anche sulle zone alte di Napoli nella tarda serata di ieri, poi la neve si è trasformata rapidamente in pioggia; neve pure su Lucania, medio alta Puglia e nord della Calabria con fiocchi a Bari e Cosenza.
GELO SU GRAN PARTE D'ITALIA, ECCEZIONE LA SICILIA CON PUNTE DI 20°C - Gran parte d'Italia questa notte è rimasta sottozero anche in pianura in particolare su tutto il Nord, ma anche il Centro, specie Toscana e su Campania interna, Basilicata, medio-alta Puglia. I valori spaziano mediamente tra -3°C e 1°C. Valori già in deciso aumento tra basso Lazio e coste campane, oltre che su bassa Calabria, Sardegna ma soprattutto Sicilia dove i venti di Scirocco hanno fatto impennare le temperature: tra Palermo e Messina lungo la linea di costa si registravano già picchi di 19°C alle 4:00 del mattino! Le temperature saranno destinate ulteriormente ad aumentare specie da Lazio e Abruzzo in giù.
METEO PROSSIME ORE - Deboli nevicate fino in pianura al Nord, a tratti moderate sull'Emilia Romagna dove avremo gli accumuli maggiori. Neve in pianura anche su alta Toscana ( qui accumuli a tratti superiori agli 8cm ), nord Umbria, alte Marche, graduale passaggio a pioggia in pianura altrove.
Aggiornamento 28 FEBBRAIO 2018 ore 14:00
VENETO. E' stata una mattinata movimentata su buona parte dell'Adriatico, a causa dei rovesci di neve che in modo sparso si sono susseguiti sulla costa veneta, su quella marchigiana e in Puglia. Superano di poco lo zero le temperature sulla Laguna Veneta (+1,8°C a Venezia Lido), grazie anche alla comparsa di qualche schiarita, dopo le nevicate di inizio giornata.
MARCHE. Nelle Marche sono proseguiti i rovesci di neve fin sulla costa per buona parte della mattinata, successivamente attenuatisi. Ad Ancona anche domani (1° marzo) le scuole resteranno chiuse. Si raccomanda inoltre a tutti gli automobilisti e ai pedoni di prestare attenzione al ghiaccio e alla neve presenti sulle strade e di limitare il più possibile gli spostamenti in auto, solo in caso di effettiva necessità.
PUGLIA. In Puglia è stata la zona del Gargano la più colpita, con accumuli di neve fresca fino a mezzo metro sul versante nord e coivolgimento anche del Molise, 20cm sulla zona di Vieste. Situazione critica a Vico del Gargano, dove i Vigili del Fuoco sono impossibilitati ad intervenire nei soccorsi a causa della neve che li tiene bloccati in caserma. In molte abitazioni della zona mancano acqua e corrente elettriche e le strade sono impercorribili.
LIGURIA. Proseguono le deboli nevicate sull'entroterra di Ponente con fiocchi a tratti fin sulla coste e coinvolgimento anche della Provincia di Genova. Al momento non si segnalano disagi particolari ma vista la probabile intensificazione dei fenomeni tra oggi e giovedì domani le scuole rimarranno molto probabilmente chiuse in tutta o quasi la Liguria, stando a quanto ha anticipato il Governatore Toti.
Aggiornamento 28 FEBBRAIO 2018 ore 10:25
NEVE A VENEZIA. Le gelide correnti siberiane riescono ancora a raggiungere le regioni adriatiche provocando tempo a tratti instabile su quelle settentrionali e regalando un'insolita nevicata anche sulla Laguna Veneta. Questa mattina infatti Venezia si è risvegliata sotto una coltre di 5cm di neve, così come anche Chioggia e Sottomarina dove si registrano accumuli fino a 10cm, dopo che i primi fiocchi sono iniziati a cadere durante la notte.
FIOCCHI SULL'ADRIATICO. Qualche spruzzata di neve interessa l'Adriatico anche più a sud con alcuni fiocchi ancora sulle Marche, ma anche tra Abruzzo, Molise e Gargano. La scorsa notte a Vieste accumulati 10cm di neve sul litorale, punte di 40/50cm a Vico del Gargano. Sul resto d'Italia l'aria gelida nei giorni scorsi dalla Siberia si sta depositando nei bassi strati e ha provocato minime davvero basse su gran parte d'Italia, compreso il Sud.
GELO. Si segnalano infatti punte di -10° alla Malpensa, -9° a Novara ma anche a Grosseto, -8° a Bologna e Viterbo, -7° a Firenze e Frosinone, -6° a Torino, Ancona e Roma Ciampino, -5° a Gioia del Colle, -4° a Foggia e Fiumicino, -3° a Lecce, -2° a Bari. In quota si segnalano punte di -20°C a 1500m sulle Alpi, -23°C a Dobbiaco, -27°C a Livigno. Gelido anche nelle aree terremotate, dove la colonnina è scesa parecchi gradi sotto lo zero con punte di -16°C a Visso e Amatrice.
NEVE IN LIGURIA. Intanto una nuova perturbazione si sta avvicinando da ovest e determinerà nei prossimi giorni una netta inversione di tendenza rispetto al clima gelido degli ultimi giorni. L'aria più mite in arrivo dal medio Atlantico e dal Mediterraneo occidentale inizia già a determinare un peggioramento sulla Liguria, dove le basse temperature permettono alla neve di cadere tra Savona e Genova, fin sulla costa, dove le temperature non raggiungono gli zero.
PROSSIME ORE. La perturbazione in arrivo da ovest determinerà un aumento della nuvolosità anche sul resto del Nordovest con la comparsa di nevicate tra pomeriggio e sera in Piemonte e Valle d'Aosta, oltre che in Liguria. Neve in serata anche su ovest Lombardia, ovest Emilia e coste della Toscana. Piogge entro sera anche su Campania e Calabria tirrenica. Altrove fenomeni in rapido esaurimento sull'Adriatico e qualche schiarita, ma entro sera nubi in estensione a Triveneto e regioni adriatiche, con clima asciutto.
Aggiornamento 26 FEBBRAIO 2018 ore 16:45
Nel corso delle ultime 24 ore il gelido Buran ha continuato a discendere la Penisola, dopo le nevicate delle regioni settentrionali è toccato al centro e da stamattina anche a buona parte del sud. La situazione:
Nord: Dopo le nevicate della giornata di Domenica 25 è tornato in gran parte il sereno sulle regioni settentrionali, addensamenti insistono solo sulla Romagna con qualche debole nevicata che interessa ancora il forlivese e il riminese ma si tratta di fenomeni nel complesso deboli. Residui addensamenti anche sul Piemonte ma senza più fenomeni incisivi dopo le abbondanti nevicate di ieri sera. A causa dei cieli sereni e della copertura nevosa le temperature sono precipitate.
Termometri sino a -5/-7°C in pianura tra Piemonte e Lombardia, fino a -9/-10° sulle pianure Venete. In montagna valori fino a -17°C sono stati registrati sull'altopiano di Asiago. Le massime si sono invece attestate su valori di poco superiori allo zero in pianura 1/2° con l'unica eccezione del Friuli dove la giornata è stata di ghiaccio per diverse zone soprattutto per Trieste che non è andata oltre i -4°C.
Centro: Hanno fatto il giro del mondo le immagini di Roma con la neve, non accadeva dal Febbraio 2012. Gli accumuli in città hanno raggiunto i 10cm di spessore creando non pochi problemi alla circolazione. Unico disagio che non c'è stato quello delle scuole che sono rimaste chiuse grazie a un provvedimento preso dal comune nella giornata di ieri. Scuole chiude in mattinata invece a Perugia.
Neve non solo su Roma naturalmente, nella notte è nevicato anche a Civitavecchia, Ladispoli, Ostia, unica eccezione le coste meridionali, come Formia e Gaeta dove è nevicato leggermente in mattinata. Neve abbondante anche tra Marche, Umbria e Abruzzo fin sulla costa ad Ancona e Pescara. Anche qui accumuli tra 10 e 15cm sui litorali e punte di 20/25cm nelle zone più interne già alla quota di 200/300m. Le temperature massime sono rimaste molto basse ovunque e comprese tra 0/1°C lungo l'Adriatico dove continua tutt'ora a nevicare e 2/5°C sul Tirreno dove i fenomeni si sono invece attenuati.
Sud: Situazione particolarmente critica in Campania dove la neve ha fatto la sua comparsa fino in pianura nel tardo mattino cogliendo di sorpresa chi aveva inizialmente visto solo pioggia. La neve ha imbiancato abbondantemente le zone collinari di Napoli presentandosi dal tardo mattino fin sul lungomare. Abbondanti nevicate in tutta la provincia specie quella settentrionale con accumuli fino a qualche centimetro. Disagi si sono avuti sulle zone alte a causa degli accumuli e del ghiaccio. Sempre a causa del gelo e della neve problemi all'aeroporto di Capodichino dove alcuni voli sono stati cancellati.
Molta neve nelle province interne tra Caserta, Benevento e Avellino dove è nevicato anche in città. Accumuli mediamente intorno a 15/20cm con punte di 35 cm nell'alto Sannio e nell'alto casertano dove continua debolmente a nevicare. Neve a bassissima quota anche nel Salernitano, imbiancate le zone attorno la città e la costiera amalfitana, accumuli fino a 30cm nel Cilento interno.
Neve abbondante anche nel Molise e sulla Puglia settentrionale nel Foggiano e a Foggia città, nel pomeriggio fiocchi misti a neve anche su Bari. Le temperature massime si sono mantenute molto basse tra Campania, Molise e Gargano con valori tra 2/5° sull'Adriatico e 4/7° sul Tirreno ma zero gradi già a 300/400m di quota. Neve a tratti anche in Basilicata ma a quote più collinari. Più a Sud tra Calabria, Sicilia e Salento sono prevalse le piogge, abbondanti nel Salento con punte di 40mm nel Leccese.
Aggiornamento 26 FEBBRAIO 2018 ore 10:45
L'irruzione di aria artica siberiana ha conquistato entro le prime ore del mattino tutte le regioni centrali, nella notte è nevicato su quasi tutto il Lazio, ha imbiancato anche a civitavecchia, ladispoli, ostia, unica eccezione le coste meridionali, come formia e gaeta. A Roma nevicata importante con accumuli al suolo intorno ai 10 cm anche in centro, ma localmente fino a 15-20 cm subito fuori città, non accadeva dal Febbraio del 2012. Ieri sera neve anche sull'isola d'Elba, Piombino, Castiglione della Pescaia, Grosseto.
Nevicate abbondanti in mattinata anche tra Marche e Abruzzo fin sulla costa, neve ad Ancona e Pescara con accumuli fino a 10-15cm.
In queste ore il fronte di aria fredda ha raggiunto anche la Campania dove si registrano nevicate abbondanti tra le province di Caserta, Avellino e Benevento fino a quote molto basse. Neve anche sulle zone collinari della città di Napoli con una leggera imbiancata e parecchi disagi alla circolazione.
Le temperature restano molto basse ovunque. Al nord dove in gran parte i cieli sono stati sereni eccetto che sulla Romagna si sono toccate minime di -5° nel Torinese e di -7° nel Varesotto. a 1000m ben -17° ad Asiago. Sottozero le coste adriatiche dai -2° di Ancona agli 0° di Pescara. Gelo anche sulla costa tirrenica a Roma la temperatura resta ancorata attorno allo zero e ha ripreso da poco a nevicare.
Aggiornamento 25 FEBBRAIO 2018 ore 13:00
Inizia ad intensificarsi l'irruzione siberiana sull'Italia e le temperature continuano a diminuire su gran parte delle regioni centro-settentrionali, mentre fiocchi sparsi seguitano ad interessare la Pianura Padana ma anche Toscana e Marche a quote molto basse, a tratti fino in pianura. Fiocchi quindi su Piemonte, bassa Lombardia, Veneto e soprattutto Emilia Romagna, con temperature che alle 13 stentano a superare gli zero gradi, mantenendosi spesso al di sotto.
Nevica sull'entroterra ligure con fiocchi che a tratti si spingono fin sulla costa genovese, trasportati da intense raffiche di vento da Nord fino a 60km/h.
Neve in Toscana sulle zone interne, anche sui fondovalle e a quote pianeggianti (Siena e Arezzo), piogge sparse invece verso le località costiere dove la colonnina riesce a spingersi fino a +4/+5°C. Nevischio sui fondovalle umbri, pioggia mista a neve sulle coste marchigiane.
Ancora all'asciutto gran parte del restante settore centro-meridionale dell'Italia, ad eccezione di Sicilia e Calabria dove sta transitando un fronte instabile che scarica piogge e anche qualche temporale risultato più attivo sul Palermitano, dove da inizio giornata si registrano accumuli pluviometrici di quasi 25mm.
Aggiornamento 25 FEBBRAIO 2018 ore 8:35
I primi refoli di aria fredda di origine siberiana stanno iniziando a raggiungere l'Italia a partire dalle regioni più settentrionali. Non ci troviamo ancora di fronte alla situazione in atto sui vicini paesi della ex Jugoslavia, alle prese con bufere di vento e neve fino in pianura, ma dalla porta della Bora stanno irrompendo venti orientali freddi con raffiche che hanno raggiunto i 120km/h a Trieste. Iniziano a calare le temperature a partire dall'estremo Nordest, con colonnina scesa fino a -3° a Trieste, -8°C a Tarvisio.
FIOCCHI SU PIANURA PADANA. Il flusso freddo orientale risale la Pianura Padana distribuendo un tappeto di nubi foriere di nevicate sparse. Fiocchi infatti sulla bassa Lombardia, a tratti in Veneto, su gran parte dell'Emilia con neve mista a pioggia sulla costa riminese. Fiocchi che interessano anche la dorsale appenninica settentrionale a quote molto basse, dai 200/300m l'Appennino marchigiano con neve a Urbino e pioggia mista a neve a Macerata. Qualche fiocco sconfina anche alle zone interne della Toscana dai 200/300m di quota, mentre sulla dorsale abruzzese e molisana il limite pioggia/nerve risale fino a 500/800m.
Tempo migliore sul versante tirrenico e al Sud, salvo un peggioramento che sta interessando le isole maggiori con temporali soprattutto in Sicilia che si dirigono verso la Calabria, ma in questo la neve non cade che al di sopra dei 1200m.
PROSSIME ORE. Schiarite avanzeranno dal Triveneto verso ovest, favorite dall'ingresso di un teso e gelido flusso orientale. Resisteranno però gli ultimi fenomeni su pedemontane alpine e Piemonte, con neve fino in pianura. Piogge in intensificazione su gran parte delle regioni centro-meridionali, con quota neve in calo fino in pianura su Marche, Umbria e gran parte dell'Abruzzo. Temporali al Sud tra nord Sicilia, Calabria e Salento e quota neve in calo fino a 500m sulla Lucania, 900m in Calabria.
Aggiornamento 23 FEBBRAIO 2018 ore 12:30
SITUAZIONE GENERALE. Intorno al vortice presente sul Mediterraneo centrale ruotano impulsi perturbati che agiscono su gran parte d'Italia determinando frequenti condizioni di maltempo, in particolare al Nord e su parte del Sud, mentre al Centro sono Abruzzo e Lazio alle prese con i fenomeni più intensi. Ma al Nord le basse temperature permettono alla neve di cadere in molti casi fino in pianura, mentre il limite pioggia-neve risulta più elevato al Centro-Sud.
PIEMONTE. Nevica su gran parte del settore centro-meridionale del Piemonte, da Torino in giù, in particolare sul Cuneese, con 15 cm alle porte della città. Neve sull'A6 Torino Savona tra Fossano e Savona.
La strada che percorre la Val Vermenagna e che collega il Cuneese con la Francia attraverso il Colle del Tenda è stata chiusa già da giovedì e lo rimarrà fino a lunedì. Non è garantita infatti la pulizia sul versante francese, lungo la Valle del Roia. Nevica anche a Torino, con i fiocchi che iniziano ad imbiancare i tetti del Centro città, imbiancato l'Astigiano.
LOMBARDIA. Sono in atto deboli nevicate sulla A1 Milano-Napoli tra il bivio per la Direttissima ed Aglio. Neve mista a pioggia segnalata a Milano, fino al confine con il Piemonte, fiocchi anche su Bresciano e Bergamasco, oltre che sul Comasco. Nella Bergamasca il fondo stradale sdrucciolevole per la neve caduta ha provocato alcuni incidenti, non gravi. Tamponamenti a catena si segnalano infatti a Bonate sopra in galleria, sulla statale 42 a Endine, a Treviglio in via Montegrappa. Disagi nella circolazione ferroviaria: sono rimasti in stazione all'alba di oggi due treni diretti dalla zona di Bergamo a Milano Centrale e uno diretto a Porta Garibaldi.
Nevica sull'Emilia Romagna tra Piacenza e Parma, con fiocchi che hanno imbiancato anche Bologna. Sul resto della Pianura Padana è la pioggia a prevalere, ma all'alba i fiocchi sono riusciti ad imbiancare anche la spiaggia di Jesolo, in Veneto.
Al Sud sono in atto temporali in risalita da sud che investono in primis la Sicilia, dove piogge e temporali hanno favorito accumuli pluviometrici fino a 40mm sulle zone interne del Trapanese.
PROSSIME ORE. Ancora maltempo al Nord, ma con neve a bassa quota o di pianura solo su basso Piemonte ed Emilia, a tratti mista sulla pianura lombarda. Il maltempo si estenderà a tutto il Centro-Sud con piogge in generale intensificazione e fenomeni anche temporaleschi su Sicilia e Calabria. Quota neve tra 1000 e 1500m, a tratti inferiore sulla dorsale toscana.
Aggiornamento 22 FEBBRAIO 2018 ore 16:30
NEVE A BASSA QUOTA AL NORD. La perturbazione pilotata dal vortice sul Sud Italia continua ad interessare le regioni settentrionali con piogge sparse e nevicate a bassa quota. In particolare è in Emilia Romagna che la neve è caduta a bassa quota, con fiocchi a tratti anche in pianura sulle zone prossime agli sbocchi delle vallate appenniniche. Qualche fiocco si è spinto in mattinata fino alle porte di Parma, mentre altri hanno fatto la loro comparsa tra Reggiano, Bolognese, Cesenate e Imolese, successivamente tramutatisi in pioggia.
In Appennino la neve è caduta più abbondante creando disagi nella circolazione, in particolare sul settore romagnolo, dove sono caduti fino a 30cm di neve. Sull'Appennino Bolognese, in quota, lo strato di fresca oscilla tra i 40 e i 60cm. Ferrovie dello Stato ha attivato il piano di emergenza neve su tutta la fascia appenninica, dove comunque al momento non si segnalano disagi.
CENTRO ITALIA. Piogge e rovesci interessano il Centro Italia, con neve in Appennino a quote piuttosto basse sulla dorsale tosco-marchigiana dai 300/500m, a tratti anche più in basso nel Montefeltro. Piogge tra Lazio e Abruzzo che vanno intensificandosi proprio in queste ore sul versante tirrenico, ma in quota la neve cade a quote più elevate, dai 1000/1200m.
SUD, VIOLENTO TEMPORALE IN SICILIA. Anche sulle regioni meridionali la perturbazione ha lasciato il segno, in particolare in Sicilia, bersagliata oggi da temporali localmente violenti. In particolare è stato il versante ionico a risentirne, a causa di un forte temporale poco dopo le ore 12 che si è scaricato tra Ragusano e Siracusano, accompagnato da una violenta grandinata con chicchi di quasi un centimetro che hanno rivestito di bianco il suolo e imbiancato anche l'autostrada tra Noto e Rosolini.
Aggiornamento 22 FEBBRAIO 2018 ore 11:00
MALTEMPO LIVE, VORTICE SULL'ITALIA - circolazione ciclonica recidiva sull'Italia con nuovo vortice che alimenta una perturbazione al Nord e parte del Centro e un secondo sistema nuvoloso che da Sardegna e Sicilia punta verso il Centrosud. Rovesci e temporali stanno puntando infatti la Sicilia, piove anche in Sardegna con nevicate dai 600-800m. Qualche fenomeno localizzato anche sul resto del Sud e gran parte del Centro ma per ora debole e con anche delle aperture. Il succitato fronte occluso invece si adagia sul Nord coinvolgendo anche Marche specie settentrionali e Toscana. Qui le precipitazioni risultano più diffuse e localmente anche importanti, specie tra Marche e Romagna dove nelle ultime ore si registrano picchi di 30mm. Nel frattempo ritroviamo sostenuti venti a rotazione ciclonica con forte bora sull'alto Adriatico: a Trieste toccate raffiche di 130km/h.
NEVE A BASSA QUOTA, ANCHE IN PIANURA IN EMILIA ROMAGNA - L'interazione con l'aria fredda in ingresso da Nordest sta determinando nevicate fino a quote collinari al Nord, Toscana, alte Marche laddove ci sono precipitazioni, se non a tratti in pianura sull'Emilia Romagna in particolare a ridosso dell'Appennino. Neve in città come Bologna, Forlì, Cesena, Imola, a tratti misti a pioggia in pianura anche tra modenese e parmense; accumuli già significativi si registrano sulla dorsale emiliana e romagnola dai 300-400m, disagi alla circolazione autostradale nella tratta appenninica tra Bologna e Firenze con mezzi antineve in azione. Neve anche in località come Montepulciano e Urbino. Da segnalare anche temporali nell'anconetano.
METEO PROSSIME ORE - Il vortice ciclonico continuerà ad interessare l'Italia: al Nord molte nubi e precipitazioni sparse, più incisive sull'Emilia Romagna con neve in collina o a tratti in pianura, in parziale attenuazione diurna e in nuova intensificazione a fine giornata specie sulla Romagna. Fenomeni più deboli e localizzati sul resto del Nord con fiocchi in collina: poco o nulla sulle Alpi. Nel frattempo il fronte attivo tra Sardegna e Sicilia si porterà gradualmente verso il Centrosud rinnovando piogge e rovesci sparsi da Ovest verso Est; possibili anche temporali di una certa intensità specie su versanti tirrenici e Sicilia. Neve oltre i 300-600m tra Toscana, Umbria e Marche, oltre 700-1000m su resto del Centro e Sardegna, oltre 1000-1500m al Sud. Temperature in calo al Nord, stabili o in lieve aumento al Centrosud. Venti sostenuti a rotazione ciclonica, bora forte sull'alto Adriatico. Mari mossi o molto mossi.
21 FEBBRAIO 2018: Una depressione centrata sul Sud Italia richiama aria fredda dall'Europa nordorientale che investe lo Stivale e orchestra una perturbazione foriera di piogge su Emilia centro-orientale, regioni adriatiche e gran parte del Meridione. Le masse di aria fredda causano l'abbassamento del limite delle nevicate, con fiocchi che cadono a quote collinari.
In particolare tra dorsale romagnola e marchigiana la neve cade a partire dai 300 m di quota, fiocchi misti a pioggia in Umbria sulla zona di Perugia. Alcune nevicate sparse interessano inoltre la restante dorsale dal settore laziale-abruzzese a quello lucano a quote superiori a 600/900m. In pianura si segnalano fenomeni piovosi, con quelli più intensi che interessano il settore costiero tra Marche e Abruzzo dove al confine tra le due regioni si sfiorano i 30mm di accumulo dalla mezzanotte. Alcuni deboli fiocchi misti a pioggia si spingono fin verso quota 500m in Puglia sul Gargano.
CESSANO LE NEVICATE AL NORDOVEST. Situazione in miglioramento al Nordovest e precipitazioni esaurite, dopo le diffuse nevicate che al mattino si sono spinte fino a quote pianeggianti. La neve in alcuni momenti è caduta con notevole intensità sulla pianura piemontese, compreso il capoluogo della regione. I fiocchi in alcuni momenti hanno imbiancato gran parte delle strade anche nel centro di Torino, grazie alla temperatura che non ha superato gli zero gradi durante la precipitazione. Non sono segnalate comunque situazioni di disagio, ad eccezione dell'Alessandrino dove, complice anche il gelicidio, è stata chiusa per alcune ore l'A26 tra Ovada e la bretella Predosa-Bettole.
NEVE A MILANO MA ANCHE UNA VITTIMA. La perturbazione ha coinvolto la Lombardia con diffuse nevicate fino in pianura in mattinata. Neve anche a Milano, imbiancata, dove purtroppo un uomo è scivolato sul suolo ghiacciato battendo la testa e perdendo la vita.
FINE DEL GELICIDIO IN EMILIA. Con il trascorrere del mattino la temperatura è risalita sopra lo zero praticamente su tutta la pianura emiliana, dove a inizio giornata anche oggi il gelicidio ha causato diversi problemi alla circolazione stradale e ferroviaria. Ad eccezione delle provincie occidentali (Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia) dove la neve è riuscita quasi sempre a raggiungere la pianura, sulle zone centro-orientali la pioggia caduta con temperature negative si è trasformata in gelicidio, congelando al contato con il suolo. Sono stati chiusi tratti autostradali dell'A1 Milano-Napoli tra Reggio Emilia ed il bivio per la A14 Bologna-Taranto e l'A14 Bologna-Taranto tra il bivio per la A1 e Bologna Borgo Panigale. In tarda mattinata tutte le autostrade della regione sono state riaperte. Ora la pioggia e le temperature positive hanno sciolto il ghiaccio consentendo alla circolazione di tornare alla normalità.
PIOGGE AL CENTRO-SUD. Intanto piove su gran parte del Centro-Sud peninsulare e sono in atto anche alcuni temporali tra Toscana, Lazio ed Umbria, ma in questo caso le temperature hanno subito un considerevole rialzo negli ultimi giorni, impedendo la formazione del gelicidio e relegando le nevicate in Appennino. Piogge comunque considerevoli, con accumuli pluviometrici di una trentina di millimetri nella Lucchesia e nel Viterbese.
Aggiornamento 3 MARZO 2018 ore 10:30
NUOVA PERTURBAZIONE. Da un'ampia circolazione depressionaria presente sull'Europa occidentale si snodano a ripetizioni perturbazioni dirette verso il Mediterraneo centrale e l'Italia. Dopo quella di ieri una nuova sta entrando in azione sulla nostra penisola e determina un peggioramento dalle prime ore della giornata su gran parte del Nord, sulle regioni tirreniche ed in Sardegna.
Nei bassi strati della Pianura Padana è duro a morire il pesante cuscino di aria fredda ereditato dall'irruzione gelida siberiana che ha caratterizzato la settimana e le temperature si mantengono in molti casi pari o inferiori allo zero, mentre a quote superiori si avverte il netto riscaldamento in atto innescato dal mite respiro di correnti di Libeccio che risalgono lungo il bordo destro della depressione. Ne conseguono nuovi episodi di gelicidio che interessano parte del Nord, dove piove con temperature sotto zero.
ANCORA GELICIDIO IN EMILIA. Tanto che sono stati temporaneamente chiusi alcuni tratti autostradali delle rete emiliana, ora riaperti, dopo i gravi problemi accaduti ieri per lo stesso motivo. Questa mattina è stata chiusa l'A1 Milano-Napoli tra Reggio Emilia ed il bivio per la A14 Bologna-Taranto in entrambe le direzioni. Chiusa anche l'A14 Bologna-Taranto tra il bivio per la A1 e Bologna Borgo Panigale in entrambe le direzioni. Pioggia congelantesi anche verso la costa della Romagna.
NEVE AL NORDOVEST. Nevica dalle prime ore del mattino anche in Piemonte da Torino verso sud, con temperature che si mantengono sotto zero sia in pianura che in quota. Un primo strato bianco inizia a depositarsi sui tetti del capoluogo piemontese, sopra quello formatosi in seguito alla nevicata di venerdì. Neve anche su tratti delle pianure lombarde.
Neve e gelicidio anche sull'entroterra ligure, fin verso i 400m sulla Provincia di Savona, oltre i 1000/1200m altrove. Sulla costa invece piove con decisione in particolare tra Genovese e Ponente, con accumuli pluviometrici oltre 30mm dalla mezzanotte ad est di Genova. La perturbazione sta interessando anche le regioni tirreniche, specie centrali, e le isole maggiori. Per gelicidio chiusa anche l'A26 Genova Voltri-Gravellona Toce tra il bivio per la A10 Genova-Savona ed il bivio per A21 Torino-Brescia, in entrambe le direzioni.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata il fronte si sposterà verso est e le piogge si estenderanno alle regioni adriatiche centrali e a tutte quelle meridionali con fenomeni anche temporaleschi tra Toscana e Lazio, mentre sulla dorsale centro-settentrionale la neve cadrà oltre i 1300/1800m. Al Nord i fenomeni si estenderanno verso il Triveneto, con pioggia mista a neve sulla pianura lombarda, pioggia su quella veneta. Anche il gelicidio in atto in EMilia lascerà spazio alla pioggia, con le centrali e più miti della giornata. I fenomeni tenderanno contemporaneamente ad attenuarsi al Nordovest.
Aggiornamento 2 MARZO 2018 ore 17:00
La perturbazione ha mollato la presa all'estremo Nordovest, dopo le nevicate fino in pianura che questa mattina hanno nuovamente imbiancato il Piemonte. Ora i primi squarci di sole fanno capolino tra le nubi tra Piemonte e Liguria, salvo gli ultimi fiocchi tra Verbano e Novarese. Le nevicate non sono state intense, ma le basse temperature con cui sono caduti i fiocchi hanno favorito accumuli anche di 20cm di fresca sulle alture del Canavese, intorno ai 1000m di quota.
In Lombardia invece il fronte è ancora in azione e scarica nevicate sparse fino in pianura, a tratti miste a pioggia, di debole intensità. Fiocchi bagnati che si inoltrano verso sud in Emilia lungo il Po, e verso est in Veneto con fiocchi anche a Verona.
Proprio in Emilia è ancora presente un po' di gelicidio lungo il Delta del Po e sulla Romagna, a tratti anche sulle vallate appenniniche. Ma niente in confronto alle ore drammatiche di questa mattina, quando per la pioggia congelantesi sono stati chiusi diversi tratti autostradali, anche in seguito a maxi tamponamenti. La situazione ora è risolta su tutta la rete autostradale, grazie all'intervento di 500 mezzi operativi e all'aumento delle temperature diurne che hanno favorito la fusione delle lastre di ghiaccio.
Persistono però problemi all'aeroporto di Bologna dove sono terminate le scorte dei liquidi antigelo e de-icing, con forti ritardi nelle partenze. L'aeroporto comunica che «Le operazioni di deghiacciamento riprenderanno regolarmente dopo l'avvenuta consegna del liquido - lo scalo rimane regolarmente aperto, ma potrebbero verificarsi nuovi ritardi e cancellazioni di voli fino al ripristino delle scorte».
I problemi però interessano ancora alcune linee ferroviarie. 200 tecnici della RFI stanno operando al fine di liberare dal ghiaccio le linee elettriche nella zona di Genova. A causa del gelicidio infatti si erano formate colate di ghiaccio sui cavi elettrici, che impedivano la distribuzione dell'energia. Pertanto la circolazione è ancora sospesa sulle linee Genova-Savona, Genova-Torino, Genova-Milano, Parma-La Spezia, oltre che sulla Cuneo-Limone, con ripercussioni su buona parte del Nord Italia dove si sono accumulati ritardi importanti.
Nel Centro Italia intanto i fenomeni hanno assunto anche carattere temporalesco, specie tra Toscana interna, Umbria e Marche, con accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 60mm nella Lucchesia, 40mm nell'Aretino, 55mm nel Ternano.
Aggiornamento 2 MARZO 2018 ore 13:00
RIAPERTE LE AUTOSTRADE SOGGETTE AL GELICIDIO DEL MATTINO. Dopo il pericolosissimo fenomeno del gelicidio formatosi in mattinata su molte autostrade del Nord, in particolare sui tratti emiliani, la situazione sta tornando alla normalità, sia grazie all'intervento degli operatori, sia grazie al rialzo termico che sta avvenendo verso le ore centrali del giorno. Tutti tratti autostradali chiusi in mattinata sono stati riaperti. La società autostrade fa sapere, attraverso il sito internet, che "Come noto, la pioggia gelata non può essere contrastata con le operazioni di salatura del manto stradale, che su questi tratti si stanno ripetendo ininterrottamente da oltre 48 ore. La chiusura è pertanto l'unico provvedimento a garanzia della sicurezza e viene attuata con le modalità e nei tempi previsti dai piani neve vigenti."
NEVE SU PIEMONTE E LOMBARDIA. Nel frattempo continua a nevicare sulle zone di pianura in Piemonte e Lombardia. A Torino, dopo una breve pausa a metà mattinata, i fiocchi hanno ripreso a cadere anche nel centro della città, ma con temperatura che ormai si oscilla intorno agli zero gradi. Nevica in particolare su Cuneese e alto Piemonte, mentre sul basso Piemonte i fenomeno sono ormai in esaurimento. In Lombardia nevica anche a Milano (massima intensità tra le 10 e le 11) e in molte altre provincie, ma anche in questo caso il rialzo termico di metà giornata rende in molti casi la neve umida e i fiocchi trovano più difficoltà ad attaccare al suolo, salvo che durante le precipitazioni più intense. Fiocchi che sconfinano anche in Emilia al Piacentino.
GELICIDIO. Nonostante la riapertura delle autostrade il fenomeno della pioggia congelantesi al suolo interessa ancora alcune zone dell'Emilia, in particolare tratti dell'asse Bologna- Comacchio - Rimini, dove laddove la temperatura stenta a superare gli 0°C, così come alcune vallate appenniniche. Allo stesso modo qualche fenomeno di gelicidio persiste su altri fondovalle dell'Appennino marchigiano.
Aggiornamento 2 MARZO 2018 ore 10:05
SITUAZIONE. Tempo nuovamente in peggioramento su buona parte d'Italia a causa dell'ingresso di un'altra perturbazione pilotata dalla vasta depressione sull'Europa occidentale, che sta ormai avendo la meglio sull'irruzione gelida siberiana che ha caratterizzato la settimana. L'aria fredda ereditata nei giorni scorsi rimane però adagiata al suolo e sta favorendo la ripresa delle nevicate al Nordovest, fino in pianura.
Nevica infatti in Piemonte e Lombardia, con temperature che si mantengono sotto zero e permettono ai fiocchi di attaccare immediatamente al suolo. Neve a tratti mista a pioggia in Liguria, come a Genova, ma sull'immediato entroterra è segnalato gelicidio sulla zona del Passo dei Giovi. Nevica sull'A7 Serravalle-Genova tra Serravalle Scrivia e Genova Bolzaneto. Nevica anche in Lombardia, Milano compresa, dove la temperatura oscilla intorno a -1°C.
In Emilia invece la colonna d'aria sovrastante ha subito un notevole riscaldamento in quota, tanto che i fiocchi si sciolgono in pioggia. Ma proseguendo la loro caduta incontrano nuovamente temperature sotto zero nelle zone prossime al suolo, ereditate dalla recente irruzione siberiana, e formano così il fenomeno del gelicidio. Insidiosissima la situazione su molte strade e autostrade della regione, tanto che è stata chiusa l'A14 a causa di un maxi tamponamento provocato dal gelicidio a pochi chilometri da Forlì. Sei veicoli sono rimasti coinvolti tra cui anche due Tir, con sei feriti. I lunghi incolonnamenti che ne sono conseguiti hanno portato alla chiusura del tratto autostradale. Su quel tratto il gelicidio si fino a Cattolica. Gelicidio anche su alcuni tratti dei fondovalle appenninici marchigiani.
Sempre a causa del gelicidio sono stati chiusi altri tratti autostradali: A1 Milano-Napoli tra Fine Complanare di Piacenza e Sasso Marconi, la Diramazione di Ravenna per l'intero tratto, il Raccordo di Bologna Casalecchio, il tratto dell'A13 Bologna-Padova tra il bivio A14 e Ferrara Sud.
Al Centro-Sud invece piove, specie sul versante tirrenico peninsulare con fenomeni più intensi sull'alta Toscana, con accumuli pluviometrici che nelle ultime 24 ore raggiungono i 30mm a ridosso dell'Appennino Pistoiese.
PROSSIME ORE. I fenomeni in atto al Nord si estenderanno verso est fino al Triveneto, con neve spesso fino in pianura, a tratti mista a pioggia sul Veneto. Proseguirà invece il gelicidio sull'Emilia, almeno fino al pomeriggio. Schiarite entro sera invece al Nordovest. Piogge sparse al Centro, anche intervallate da temporanee schiarite, qualche pioggia sul Sud peninsulare, specie versante tirrenico, poco o parzialmente nuvoloso sulle isole maggiori.
Aggiornamento 1 MARZO 2018 ore 12:00
Continua il maltempo su gran parte della Penisola, in particolare al Centro-Nord, dove le basse temperature permettono alla neve di cadere fino a quote di pianura o a tratti anche sulle coste.
Al Nord proseguono nevicate in Piemonte, in particolare sul Cuneese sia in montagna che in pianura. Sulle valli delle Alpi Marittime lo strato di neve fresca che cade da ieri ha raggiunto i 40cm, in pianura circa 10cm. Qualche centimetro anche a Torino, con strade imbiancate a causa della temperatura sotto zero durante la nevicata.
In Liguria la neve ha imbiancato anche Ventimiglia. Al confine con la Francia il transito dei mezzi pesanti è stato interdetto alla frontiera e dirottato verso il Traforo del Frejus, mentre sia a Sanremo che a Ventimiglia è vietata la circolazione dei mezzi a due ruote. A Genova i fiocchi sono stati accompagnati da forti raffiche di Tramontana che hanno sfiorato i 100km/h, tanto che sono state chiuse le attività del terminal portuale Vte, mentre all'aeroporto Colombo sono stati cancellati due voli.
In Lombardia nevica su gran parte del territorio, anche se debolmente, ma in queste ore i fiocchi si sono fatti nuovamente fitti nella zona di Bergamo. In Val Seriana e Val Brembana sono in atto numerosi rallentamenti, a causa del ghiaccio e della neve presenti sulle sedi stradali, con alcune auto finite fuori strada.
Nevica su gran parte dell'Emilia Romagna, in modo continuo a Bologna, sull'A1, con traffico rallentato. Code segnalate anche nel tratto bolognese della A 14. Le prefetture dell'Emilia-Romagna hanno disposto un nuovo stop ai mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate dalle 22 di ieri.
Continua a nevicare in Veneto fino in pianura dove, nonostante lo spessore esiguo della neve fresca, le basse temperature provocano la formazione di ghiaccio sulle strade con due incidenti avvenuti in mattinata e quattro feriti, di cui uno grave, sulla Triestina in direzione Jesolo. Attenzione entro la notte pericolo gelicidio su alcune zone , qui i dettagli:
In Toscana, a causa del gelicidio, è stato chiuso un lungo tratto della A 1 in Val di Chiana, tra Arezzo e Montepulciano. Gelicidio esteso segnalato anche a Orciano Pisano. Qui il rialzo delle temperature in quota e la conservazione delle sacche fredde sotto zero in pianura ha provocato la trasformazione della neve in pioggia, ma anche il congelamento delle gocce una volta appoggiatesi al suolo, con la conseguente formazione di insidiosissime lastre di ghiaccio. A Firenze invece la neve ha lasciato spazio alla pioggia proprio intorno alle ore 12, dopo gli 8/10cm di neve caduti fino al mattino che rappresentano la seconda nevicata più tardiva dopo il 1987.
Gelicidio anche in alcune zone dell'alto Lazio, in particolare nel Viterbese, mentre in Umbria lo stesso fenomeno è stato sostituito dalla pioggia con temperature sopra lo zero. Nevica invece nelle Marche, a tratti fin sulla costa.
ATTENZIONE al gelicidio che nelle prossime ore potrà diventare un insidioso protagonista su alcune aree del Centro-Nord, in particolare tra Romagna e Marche, laddove continuerà a piovere con temperature sotto zero nei bassi strati, a causa della persistenza delle sacche di aria fredda.
Al Sud soffiano forti venti meridionali che trasportano aria molto mite dal Nord Africa e che hanno fatto innalzare la colonnina fino a 22° a Palermo, complici anche i venti di caduta dai rilievi retrostanti.
Aggiornamento 1 MARZO 2018 ore 10:55
E' ARRIVATA LA NEVE AL NORD, FIOCCHI DA GENOVA, TORINO A MILANO, BOLOGNA - Come nelle attese è arrivata la perturbazione atlantica che sta portando nevicate fino in pianura su gran parte del Nord; per ora interessato soprattutto il Nordovest. Le nevicate risultano in genere deboli, al più a tratti moderate, ma stante le temperature diffusamente sottozero gli accumuli risultano facili, per quanto modesti con diffuse imbiancate. Nevica e attacca in particolare su Piemonte, Liguria fino alla Riviera da Imperia a Savona, Genova, La Spezia, qui con accumuli di 5/10cm; neve anche in Lombardia, Emilia Romagna, con fiocchi da Milano a Bologna, Rimini, nevica anche tra Ferrarese e il Veneto in particolare centro-meridionale con fiocchi a Verona, Padova, Rovigo e Venezia.
NEVE ANCHE AL CENTRO FIN SULLA COSTA, TOSCANA BIANCA, BREVE FIOCCATA A ROMA - La neve ha raggiunto anche le pianure del Centro stante le temperature molto basse fin sulla costa, in particolare in Toscana, quasi tutta bianca con accumuli localmente anche di 5cm in pianura. Nevica a tratti moderato su gran parte della Regione con fiocchi da Firenze a Grosseto, imbiancata anche la costa di Livorno, Pisa, la Versilia con 0°C, fiocchi su Elba e Giglio. In particolare si segnalano accumuli di 5cm a Firenze centro, 10cm a Lucca, 5cm circa a Pistoia. Neve nella scorsa notte anche sul Lazio con fiocchi nuovamente a Roma (misti a pioggia ) ieri sera, poi Frosinone, Viterbo, Rieti. Locali nevicate si spingono inoltre tra Umbria, Marche e Abruzzo fin sulla costa. Tuttavia nelle ultime ore iniziano a formarsi i primi fenomeni di gelicidio, laddove la colonna d'aria si scalda oltre una certa quota passando a temperatura sopra zero e permettendo la fusione dei fiocchi in pioggia, mentre rimane sotto zero nei bassi strati, congelando le gocce che cadono al suolo. E' il caso di Perugia, in Umbria, e di Frosinone, nel Lazio, in Toscana nell'Aretino e in alcune zone del Senese.
FIOCCHI SU PARTE DEL SUD, A NAPOLI, BARI E COSENZA IN NOTTATA - Locali nevicate hanno nuovamente interessato anche il Sud, in particolare la Campania fin sulle pianure interne con breve spolverata anche sulle zone alte di Napoli nella tarda serata di ieri, poi la neve si è trasformata rapidamente in pioggia; neve pure su Lucania, medio alta Puglia e nord della Calabria con fiocchi a Bari e Cosenza.
GELO SU GRAN PARTE D'ITALIA, ECCEZIONE LA SICILIA CON PUNTE DI 20°C - Gran parte d'Italia questa notte è rimasta sottozero anche in pianura in particolare su tutto il Nord, ma anche il Centro, specie Toscana e su Campania interna, Basilicata, medio-alta Puglia. I valori spaziano mediamente tra -3°C e 1°C. Valori già in deciso aumento tra basso Lazio e coste campane, oltre che su bassa Calabria, Sardegna ma soprattutto Sicilia dove i venti di Scirocco hanno fatto impennare le temperature: tra Palermo e Messina lungo la linea di costa si registravano già picchi di 19°C alle 4:00 del mattino! Le temperature saranno destinate ulteriormente ad aumentare specie da Lazio e Abruzzo in giù.
METEO PROSSIME ORE - Deboli nevicate fino in pianura al Nord, a tratti moderate sull'Emilia Romagna dove avremo gli accumuli maggiori. Neve in pianura anche su alta Toscana ( qui accumuli a tratti superiori agli 8cm ), nord Umbria, alte Marche, graduale passaggio a pioggia in pianura altrove.
Aggiornamento 28 FEBBRAIO 2018 ore 14:00
VENETO. E' stata una mattinata movimentata su buona parte dell'Adriatico, a causa dei rovesci di neve che in modo sparso si sono susseguiti sulla costa veneta, su quella marchigiana e in Puglia. Superano di poco lo zero le temperature sulla Laguna Veneta (+1,8°C a Venezia Lido), grazie anche alla comparsa di qualche schiarita, dopo le nevicate di inizio giornata.
MARCHE. Nelle Marche sono proseguiti i rovesci di neve fin sulla costa per buona parte della mattinata, successivamente attenuatisi. Ad Ancona anche domani (1° marzo) le scuole resteranno chiuse. Si raccomanda inoltre a tutti gli automobilisti e ai pedoni di prestare attenzione al ghiaccio e alla neve presenti sulle strade e di limitare il più possibile gli spostamenti in auto, solo in caso di effettiva necessità.
PUGLIA. In Puglia è stata la zona del Gargano la più colpita, con accumuli di neve fresca fino a mezzo metro sul versante nord e coivolgimento anche del Molise, 20cm sulla zona di Vieste. Situazione critica a Vico del Gargano, dove i Vigili del Fuoco sono impossibilitati ad intervenire nei soccorsi a causa della neve che li tiene bloccati in caserma. In molte abitazioni della zona mancano acqua e corrente elettriche e le strade sono impercorribili.
LIGURIA. Proseguono le deboli nevicate sull'entroterra di Ponente con fiocchi a tratti fin sulla coste e coinvolgimento anche della Provincia di Genova. Al momento non si segnalano disagi particolari ma vista la probabile intensificazione dei fenomeni tra oggi e giovedì domani le scuole rimarranno molto probabilmente chiuse in tutta o quasi la Liguria, stando a quanto ha anticipato il Governatore Toti.
Aggiornamento 28 FEBBRAIO 2018 ore 10:25
NEVE A VENEZIA. Le gelide correnti siberiane riescono ancora a raggiungere le regioni adriatiche provocando tempo a tratti instabile su quelle settentrionali e regalando un'insolita nevicata anche sulla Laguna Veneta. Questa mattina infatti Venezia si è risvegliata sotto una coltre di 5cm di neve, così come anche Chioggia e Sottomarina dove si registrano accumuli fino a 10cm, dopo che i primi fiocchi sono iniziati a cadere durante la notte.
FIOCCHI SULL'ADRIATICO. Qualche spruzzata di neve interessa l'Adriatico anche più a sud con alcuni fiocchi ancora sulle Marche, ma anche tra Abruzzo, Molise e Gargano. La scorsa notte a Vieste accumulati 10cm di neve sul litorale, punte di 40/50cm a Vico del Gargano. Sul resto d'Italia l'aria gelida nei giorni scorsi dalla Siberia si sta depositando nei bassi strati e ha provocato minime davvero basse su gran parte d'Italia, compreso il Sud.
GELO. Si segnalano infatti punte di -10° alla Malpensa, -9° a Novara ma anche a Grosseto, -8° a Bologna e Viterbo, -7° a Firenze e Frosinone, -6° a Torino, Ancona e Roma Ciampino, -5° a Gioia del Colle, -4° a Foggia e Fiumicino, -3° a Lecce, -2° a Bari. In quota si segnalano punte di -20°C a 1500m sulle Alpi, -23°C a Dobbiaco, -27°C a Livigno. Gelido anche nelle aree terremotate, dove la colonnina è scesa parecchi gradi sotto lo zero con punte di -16°C a Visso e Amatrice.
NEVE IN LIGURIA. Intanto una nuova perturbazione si sta avvicinando da ovest e determinerà nei prossimi giorni una netta inversione di tendenza rispetto al clima gelido degli ultimi giorni. L'aria più mite in arrivo dal medio Atlantico e dal Mediterraneo occidentale inizia già a determinare un peggioramento sulla Liguria, dove le basse temperature permettono alla neve di cadere tra Savona e Genova, fin sulla costa, dove le temperature non raggiungono gli zero.
PROSSIME ORE. La perturbazione in arrivo da ovest determinerà un aumento della nuvolosità anche sul resto del Nordovest con la comparsa di nevicate tra pomeriggio e sera in Piemonte e Valle d'Aosta, oltre che in Liguria. Neve in serata anche su ovest Lombardia, ovest Emilia e coste della Toscana. Piogge entro sera anche su Campania e Calabria tirrenica. Altrove fenomeni in rapido esaurimento sull'Adriatico e qualche schiarita, ma entro sera nubi in estensione a Triveneto e regioni adriatiche, con clima asciutto.
Aggiornamento 26 FEBBRAIO 2018 ore 16:45
Nel corso delle ultime 24 ore il gelido Buran ha continuato a discendere la Penisola, dopo le nevicate delle regioni settentrionali è toccato al centro e da stamattina anche a buona parte del sud. La situazione:
Nord: Dopo le nevicate della giornata di Domenica 25 è tornato in gran parte il sereno sulle regioni settentrionali, addensamenti insistono solo sulla Romagna con qualche debole nevicata che interessa ancora il forlivese e il riminese ma si tratta di fenomeni nel complesso deboli. Residui addensamenti anche sul Piemonte ma senza più fenomeni incisivi dopo le abbondanti nevicate di ieri sera. A causa dei cieli sereni e della copertura nevosa le temperature sono precipitate.
Termometri sino a -5/-7°C in pianura tra Piemonte e Lombardia, fino a -9/-10° sulle pianure Venete. In montagna valori fino a -17°C sono stati registrati sull'altopiano di Asiago. Le massime si sono invece attestate su valori di poco superiori allo zero in pianura 1/2° con l'unica eccezione del Friuli dove la giornata è stata di ghiaccio per diverse zone soprattutto per Trieste che non è andata oltre i -4°C.
Centro: Hanno fatto il giro del mondo le immagini di Roma con la neve, non accadeva dal Febbraio 2012. Gli accumuli in città hanno raggiunto i 10cm di spessore creando non pochi problemi alla circolazione. Unico disagio che non c'è stato quello delle scuole che sono rimaste chiuse grazie a un provvedimento preso dal comune nella giornata di ieri. Scuole chiude in mattinata invece a Perugia.
Neve non solo su Roma naturalmente, nella notte è nevicato anche a Civitavecchia, Ladispoli, Ostia, unica eccezione le coste meridionali, come Formia e Gaeta dove è nevicato leggermente in mattinata. Neve abbondante anche tra Marche, Umbria e Abruzzo fin sulla costa ad Ancona e Pescara. Anche qui accumuli tra 10 e 15cm sui litorali e punte di 20/25cm nelle zone più interne già alla quota di 200/300m. Le temperature massime sono rimaste molto basse ovunque e comprese tra 0/1°C lungo l'Adriatico dove continua tutt'ora a nevicare e 2/5°C sul Tirreno dove i fenomeni si sono invece attenuati.
Sud: Situazione particolarmente critica in Campania dove la neve ha fatto la sua comparsa fino in pianura nel tardo mattino cogliendo di sorpresa chi aveva inizialmente visto solo pioggia. La neve ha imbiancato abbondantemente le zone collinari di Napoli presentandosi dal tardo mattino fin sul lungomare. Abbondanti nevicate in tutta la provincia specie quella settentrionale con accumuli fino a qualche centimetro. Disagi si sono avuti sulle zone alte a causa degli accumuli e del ghiaccio. Sempre a causa del gelo e della neve problemi all'aeroporto di Capodichino dove alcuni voli sono stati cancellati.
Molta neve nelle province interne tra Caserta, Benevento e Avellino dove è nevicato anche in città. Accumuli mediamente intorno a 15/20cm con punte di 35 cm nell'alto Sannio e nell'alto casertano dove continua debolmente a nevicare. Neve a bassissima quota anche nel Salernitano, imbiancate le zone attorno la città e la costiera amalfitana, accumuli fino a 30cm nel Cilento interno.
Neve abbondante anche nel Molise e sulla Puglia settentrionale nel Foggiano e a Foggia città, nel pomeriggio fiocchi misti a neve anche su Bari. Le temperature massime si sono mantenute molto basse tra Campania, Molise e Gargano con valori tra 2/5° sull'Adriatico e 4/7° sul Tirreno ma zero gradi già a 300/400m di quota. Neve a tratti anche in Basilicata ma a quote più collinari. Più a Sud tra Calabria, Sicilia e Salento sono prevalse le piogge, abbondanti nel Salento con punte di 40mm nel Leccese.
Aggiornamento 26 FEBBRAIO 2018 ore 10:45
L'irruzione di aria artica siberiana ha conquistato entro le prime ore del mattino tutte le regioni centrali, nella notte è nevicato su quasi tutto il Lazio, ha imbiancato anche a civitavecchia, ladispoli, ostia, unica eccezione le coste meridionali, come formia e gaeta. A Roma nevicata importante con accumuli al suolo intorno ai 10 cm anche in centro, ma localmente fino a 15-20 cm subito fuori città, non accadeva dal Febbraio del 2012. Ieri sera neve anche sull'isola d'Elba, Piombino, Castiglione della Pescaia, Grosseto.
Nevicate abbondanti in mattinata anche tra Marche e Abruzzo fin sulla costa, neve ad Ancona e Pescara con accumuli fino a 10-15cm.
In queste ore il fronte di aria fredda ha raggiunto anche la Campania dove si registrano nevicate abbondanti tra le province di Caserta, Avellino e Benevento fino a quote molto basse. Neve anche sulle zone collinari della città di Napoli con una leggera imbiancata e parecchi disagi alla circolazione.
Le temperature restano molto basse ovunque. Al nord dove in gran parte i cieli sono stati sereni eccetto che sulla Romagna si sono toccate minime di -5° nel Torinese e di -7° nel Varesotto. a 1000m ben -17° ad Asiago. Sottozero le coste adriatiche dai -2° di Ancona agli 0° di Pescara. Gelo anche sulla costa tirrenica a Roma la temperatura resta ancorata attorno allo zero e ha ripreso da poco a nevicare.
Aggiornamento 25 FEBBRAIO 2018 ore 13:00
Inizia ad intensificarsi l'irruzione siberiana sull'Italia e le temperature continuano a diminuire su gran parte delle regioni centro-settentrionali, mentre fiocchi sparsi seguitano ad interessare la Pianura Padana ma anche Toscana e Marche a quote molto basse, a tratti fino in pianura. Fiocchi quindi su Piemonte, bassa Lombardia, Veneto e soprattutto Emilia Romagna, con temperature che alle 13 stentano a superare gli zero gradi, mantenendosi spesso al di sotto.
Nevica sull'entroterra ligure con fiocchi che a tratti si spingono fin sulla costa genovese, trasportati da intense raffiche di vento da Nord fino a 60km/h.
Neve in Toscana sulle zone interne, anche sui fondovalle e a quote pianeggianti (Siena e Arezzo), piogge sparse invece verso le località costiere dove la colonnina riesce a spingersi fino a +4/+5°C. Nevischio sui fondovalle umbri, pioggia mista a neve sulle coste marchigiane.
Ancora all'asciutto gran parte del restante settore centro-meridionale dell'Italia, ad eccezione di Sicilia e Calabria dove sta transitando un fronte instabile che scarica piogge e anche qualche temporale risultato più attivo sul Palermitano, dove da inizio giornata si registrano accumuli pluviometrici di quasi 25mm.
Aggiornamento 25 FEBBRAIO 2018 ore 8:35
I primi refoli di aria fredda di origine siberiana stanno iniziando a raggiungere l'Italia a partire dalle regioni più settentrionali. Non ci troviamo ancora di fronte alla situazione in atto sui vicini paesi della ex Jugoslavia, alle prese con bufere di vento e neve fino in pianura, ma dalla porta della Bora stanno irrompendo venti orientali freddi con raffiche che hanno raggiunto i 120km/h a Trieste. Iniziano a calare le temperature a partire dall'estremo Nordest, con colonnina scesa fino a -3° a Trieste, -8°C a Tarvisio.
FIOCCHI SU PIANURA PADANA. Il flusso freddo orientale risale la Pianura Padana distribuendo un tappeto di nubi foriere di nevicate sparse. Fiocchi infatti sulla bassa Lombardia, a tratti in Veneto, su gran parte dell'Emilia con neve mista a pioggia sulla costa riminese. Fiocchi che interessano anche la dorsale appenninica settentrionale a quote molto basse, dai 200/300m l'Appennino marchigiano con neve a Urbino e pioggia mista a neve a Macerata. Qualche fiocco sconfina anche alle zone interne della Toscana dai 200/300m di quota, mentre sulla dorsale abruzzese e molisana il limite pioggia/nerve risale fino a 500/800m.
Tempo migliore sul versante tirrenico e al Sud, salvo un peggioramento che sta interessando le isole maggiori con temporali soprattutto in Sicilia che si dirigono verso la Calabria, ma in questo la neve non cade che al di sopra dei 1200m.
PROSSIME ORE. Schiarite avanzeranno dal Triveneto verso ovest, favorite dall'ingresso di un teso e gelido flusso orientale. Resisteranno però gli ultimi fenomeni su pedemontane alpine e Piemonte, con neve fino in pianura. Piogge in intensificazione su gran parte delle regioni centro-meridionali, con quota neve in calo fino in pianura su Marche, Umbria e gran parte dell'Abruzzo. Temporali al Sud tra nord Sicilia, Calabria e Salento e quota neve in calo fino a 500m sulla Lucania, 900m in Calabria.
Aggiornamento 23 FEBBRAIO 2018 ore 12:30
SITUAZIONE GENERALE. Intorno al vortice presente sul Mediterraneo centrale ruotano impulsi perturbati che agiscono su gran parte d'Italia determinando frequenti condizioni di maltempo, in particolare al Nord e su parte del Sud, mentre al Centro sono Abruzzo e Lazio alle prese con i fenomeni più intensi. Ma al Nord le basse temperature permettono alla neve di cadere in molti casi fino in pianura, mentre il limite pioggia-neve risulta più elevato al Centro-Sud.
PIEMONTE. Nevica su gran parte del settore centro-meridionale del Piemonte, da Torino in giù, in particolare sul Cuneese, con 15 cm alle porte della città. Neve sull'A6 Torino Savona tra Fossano e Savona.
La strada che percorre la Val Vermenagna e che collega il Cuneese con la Francia attraverso il Colle del Tenda è stata chiusa già da giovedì e lo rimarrà fino a lunedì. Non è garantita infatti la pulizia sul versante francese, lungo la Valle del Roia. Nevica anche a Torino, con i fiocchi che iniziano ad imbiancare i tetti del Centro città, imbiancato l'Astigiano.
LOMBARDIA. Sono in atto deboli nevicate sulla A1 Milano-Napoli tra il bivio per la Direttissima ed Aglio. Neve mista a pioggia segnalata a Milano, fino al confine con il Piemonte, fiocchi anche su Bresciano e Bergamasco, oltre che sul Comasco. Nella Bergamasca il fondo stradale sdrucciolevole per la neve caduta ha provocato alcuni incidenti, non gravi. Tamponamenti a catena si segnalano infatti a Bonate sopra in galleria, sulla statale 42 a Endine, a Treviglio in via Montegrappa. Disagi nella circolazione ferroviaria: sono rimasti in stazione all'alba di oggi due treni diretti dalla zona di Bergamo a Milano Centrale e uno diretto a Porta Garibaldi.
Nevica sull'Emilia Romagna tra Piacenza e Parma, con fiocchi che hanno imbiancato anche Bologna. Sul resto della Pianura Padana è la pioggia a prevalere, ma all'alba i fiocchi sono riusciti ad imbiancare anche la spiaggia di Jesolo, in Veneto.
Al Sud sono in atto temporali in risalita da sud che investono in primis la Sicilia, dove piogge e temporali hanno favorito accumuli pluviometrici fino a 40mm sulle zone interne del Trapanese.
PROSSIME ORE. Ancora maltempo al Nord, ma con neve a bassa quota o di pianura solo su basso Piemonte ed Emilia, a tratti mista sulla pianura lombarda. Il maltempo si estenderà a tutto il Centro-Sud con piogge in generale intensificazione e fenomeni anche temporaleschi su Sicilia e Calabria. Quota neve tra 1000 e 1500m, a tratti inferiore sulla dorsale toscana.
Aggiornamento 22 FEBBRAIO 2018 ore 16:30
NEVE A BASSA QUOTA AL NORD. La perturbazione pilotata dal vortice sul Sud Italia continua ad interessare le regioni settentrionali con piogge sparse e nevicate a bassa quota. In particolare è in Emilia Romagna che la neve è caduta a bassa quota, con fiocchi a tratti anche in pianura sulle zone prossime agli sbocchi delle vallate appenniniche. Qualche fiocco si è spinto in mattinata fino alle porte di Parma, mentre altri hanno fatto la loro comparsa tra Reggiano, Bolognese, Cesenate e Imolese, successivamente tramutatisi in pioggia.
In Appennino la neve è caduta più abbondante creando disagi nella circolazione, in particolare sul settore romagnolo, dove sono caduti fino a 30cm di neve. Sull'Appennino Bolognese, in quota, lo strato di fresca oscilla tra i 40 e i 60cm. Ferrovie dello Stato ha attivato il piano di emergenza neve su tutta la fascia appenninica, dove comunque al momento non si segnalano disagi.
CENTRO ITALIA. Piogge e rovesci interessano il Centro Italia, con neve in Appennino a quote piuttosto basse sulla dorsale tosco-marchigiana dai 300/500m, a tratti anche più in basso nel Montefeltro. Piogge tra Lazio e Abruzzo che vanno intensificandosi proprio in queste ore sul versante tirrenico, ma in quota la neve cade a quote più elevate, dai 1000/1200m.
SUD, VIOLENTO TEMPORALE IN SICILIA. Anche sulle regioni meridionali la perturbazione ha lasciato il segno, in particolare in Sicilia, bersagliata oggi da temporali localmente violenti. In particolare è stato il versante ionico a risentirne, a causa di un forte temporale poco dopo le ore 12 che si è scaricato tra Ragusano e Siracusano, accompagnato da una violenta grandinata con chicchi di quasi un centimetro che hanno rivestito di bianco il suolo e imbiancato anche l'autostrada tra Noto e Rosolini.
Aggiornamento 22 FEBBRAIO 2018 ore 11:00
MALTEMPO LIVE, VORTICE SULL'ITALIA - circolazione ciclonica recidiva sull'Italia con nuovo vortice che alimenta una perturbazione al Nord e parte del Centro e un secondo sistema nuvoloso che da Sardegna e Sicilia punta verso il Centrosud. Rovesci e temporali stanno puntando infatti la Sicilia, piove anche in Sardegna con nevicate dai 600-800m. Qualche fenomeno localizzato anche sul resto del Sud e gran parte del Centro ma per ora debole e con anche delle aperture. Il succitato fronte occluso invece si adagia sul Nord coinvolgendo anche Marche specie settentrionali e Toscana. Qui le precipitazioni risultano più diffuse e localmente anche importanti, specie tra Marche e Romagna dove nelle ultime ore si registrano picchi di 30mm. Nel frattempo ritroviamo sostenuti venti a rotazione ciclonica con forte bora sull'alto Adriatico: a Trieste toccate raffiche di 130km/h.
NEVE A BASSA QUOTA, ANCHE IN PIANURA IN EMILIA ROMAGNA - L'interazione con l'aria fredda in ingresso da Nordest sta determinando nevicate fino a quote collinari al Nord, Toscana, alte Marche laddove ci sono precipitazioni, se non a tratti in pianura sull'Emilia Romagna in particolare a ridosso dell'Appennino. Neve in città come Bologna, Forlì, Cesena, Imola, a tratti misti a pioggia in pianura anche tra modenese e parmense; accumuli già significativi si registrano sulla dorsale emiliana e romagnola dai 300-400m, disagi alla circolazione autostradale nella tratta appenninica tra Bologna e Firenze con mezzi antineve in azione. Neve anche in località come Montepulciano e Urbino. Da segnalare anche temporali nell'anconetano.
METEO PROSSIME ORE - Il vortice ciclonico continuerà ad interessare l'Italia: al Nord molte nubi e precipitazioni sparse, più incisive sull'Emilia Romagna con neve in collina o a tratti in pianura, in parziale attenuazione diurna e in nuova intensificazione a fine giornata specie sulla Romagna. Fenomeni più deboli e localizzati sul resto del Nord con fiocchi in collina: poco o nulla sulle Alpi. Nel frattempo il fronte attivo tra Sardegna e Sicilia si porterà gradualmente verso il Centrosud rinnovando piogge e rovesci sparsi da Ovest verso Est; possibili anche temporali di una certa intensità specie su versanti tirrenici e Sicilia. Neve oltre i 300-600m tra Toscana, Umbria e Marche, oltre 700-1000m su resto del Centro e Sardegna, oltre 1000-1500m al Sud. Temperature in calo al Nord, stabili o in lieve aumento al Centrosud. Venti sostenuti a rotazione ciclonica, bora forte sull'alto Adriatico. Mari mossi o molto mossi.
21 FEBBRAIO 2018: Una depressione centrata sul Sud Italia richiama aria fredda dall'Europa nordorientale che investe lo Stivale e orchestra una perturbazione foriera di piogge su Emilia centro-orientale, regioni adriatiche e gran parte del Meridione. Le masse di aria fredda causano l'abbassamento del limite delle nevicate, con fiocchi che cadono a quote collinari.
In particolare tra dorsale romagnola e marchigiana la neve cade a partire dai 300 m di quota, fiocchi misti a pioggia in Umbria sulla zona di Perugia. Alcune nevicate sparse interessano inoltre la restante dorsale dal settore laziale-abruzzese a quello lucano a quote superiori a 600/900m. In pianura si segnalano fenomeni piovosi, con quelli più intensi che interessano il settore costiero tra Marche e Abruzzo dove al confine tra le due regioni si sfiorano i 30mm di accumulo dalla mezzanotte. Alcuni deboli fiocchi misti a pioggia si spingono fin verso quota 500m in Puglia sul Gargano.
CRONACA METEO: MALTEMPO VERSO IL SUD, DAMA BIANCA SUL LAZIO, ANCHE ALLE PORTE DI ROMA
Aggiornamento 15 FEBBRAIO 2018 ore 9:15
ULTIMI FENOMENI ALL'ESTREMO SUD. Ci sono ancora Salento, Calabria e Sicilia alle prese con i residui dell'ondata di maltempo causata dall'intensa perturbazione che ieri ha interessato buona parte del Centro-Sud, causando nevicate a quote molto basse con fiocchi che hanno fatto la loro comparsa addirittura alle porte di Roma. Questa mattina gli ultimi fenomeni stanno interessando l'estremo Sud dell'Italia, in particolare rovesci agiscono in Calabria sul Reggino, in Sicilia sul Messinese e in Puglia sul Salento.
NEVE A BASSA QUOTA. In Sicilia nevica dagli 800m sui Monti Nebrodi e sull'Etna, in Puglia i rovesci nella notte sono stati insistenti nel Salento, con accumuli pluviometrici fino a 27mm sul Leccese. Disagi ieri sera sulla Salerno Reggio Calabria a causa della neve. La neve mercoledì non ha risparmiato la Basilicata, imbiancando Potenza.
Interessata anche la Campania mercoledì, con il Vesuvio imbiancato dai 700m di quota e creando numerosi disagi nella circolazione stradale. Un pullman sprovvisto di pneumatici da neve è rimasto bloccato a quota 1000m nel comune di Ercolano ed è dovuta intervenire la Protezione Civile. Freddo e neve anche sul Monte Epomeo, zona alta dell'isola di Ischia.
FIOCCHI SU OVEST ALPI, MOLTO FREDDO. Sul resto d'Italia il tempo è più stabile, ad eccezione dell'arco alpino occidentale che sta venendo raggiunto da una debole perturbazione foriera di qualche nevicata lungo i confini con la Francia e la Svizzera. Sole e qualche velatura sul resto del Centro-Nord, ma clima freddo con temperature che questa mattina all'alba sono scese fino a -5°C a Milano Malpensa e Arezzo. Gelido sulle Dolomiti con punte di -16°C a Brunico (800m), -18° Dobbiaco (1200m).
PROSSIME ORE. Qualche disturbo Su Alpi, Liguria e Sardegna per il passaggio della debole perturbazione appena descritta, locali pioviggini sul Levante Ligure e spruzzate di neve sulle Alpi dai 600m sul settore centro-orientale. Sul resto d'Italia più soleggiato, salvo residua variabilità su Sicilia, Calabria e Salento.
Aggiornamento 14 FEBBRAIO 2018 ore 15:50
La perturbazione molla ormai la presa sul Lazio, dove rimangono in atto gli ultimi fenomeni sul Frusinate, nevosi a bassa quota. Il maltempo si concentra nel pomeriggio su Sicilia, Calabria e Basilicata, oltre che su buona parte della Campania, seppur in quest'ultimo caso i fenomeni inizino ad attenuarsi sulle aree settentrionali della regione.
La neve ha imbiancato il Vesuvio fino a 600m di quota, fiocchi misti a pioggia fin sulla città di Avellino e fiocchi sconfinati ai rilievi molisani. Sulla costa della Campania si sono avuti rovesci e temporali che hanno coinvolto soprattutto la zona di Napoli, con accumuli pluviometrici di una ventina di millimetri a Procida. Neve anche in Basilicata, mediamente dai 500m: imbiancata Potenza, mentre fitte nevicate stanno interessando le zone montuose del Pollino con accumuli di circa 5cm a 1000m di quota.
Piogge e temporali hanno raggiunto dal basso Tirreno la Calabria con quota neve un po' più elevata sulle zone di montagna, al momento intorno a 800/900m. Il fronte non ha risparmiato la Sicilia dove la quota neve è scesa nel corso della giornata, portandosi fino a 900/1000m sulle Madonie. Piogge e temporali hanno attraversato comunque tutta la regione, concentrando i fenomeni più intensi sul versante ionico con accumuli pluviometrici fino a 40mm sulle zone interne di Ragusano e Siracusano.
14 FEBBRAIO 2018: Pilotata da un minimo in spostamento lungo il medio-basso Tirreno una perturbazione sta interessando più direttamente parte delle isole maggiori, Lazio e Campania, con piogge e qualche temporale. L'aria fredda proveniente dal Nord Europa e diretta verso il centro della depressione determina condizioni climatiche decisamente invernali anche sulle regioni centro-meridionali, favorendo così alcune nevicate a bassa quota.
LAZIO. In particolare in mattinata fiocchi di neve segnalati a Villa di Valle, neve anche sui Castelli Romani con Rocca Priora sotto una fitta nevicata che ha già lasciato al suolo uno strato di 3/5cm rivestendo tetti e prati, deboli pioviggini invece a Roma, anche se sulla parte Ovest verso la costa è stato segnalato qualche fiocco misto a neve. Fiocchi a Velletri, Marino, Rocca di Papa e nella zona dei Campi di Annibale e alcuni disagi nella circolazione per le cattive condizioni di alcune strade. Neve anche nei dintorni di Latina, frusinate, Agropontino, Circeo e zona Liri mediamente oltre 100-300m, con fiocchi a Frosinone città.
CAMPANIA. In mattinata i fenomeni hanno gradualmente raggiunto la Campania, anche con alcuni temporali che dal mare si sono portati verso la costa. Anche in questo caso le basse temperature favoriscono la caduta di alcuni fiocchi di neve fino a quote collinari, intorno a 500m, ma in calo durante i rovesci più intensi.
ISOLE. Tempo instabile inoltre sulle isole maggiori, con alcuni rovesci temporaleschi in Sardegna dove la neve è stata segnalata a partire dai 600/700m di quota, oltre i 1000m sulla Sicilia, dove i fenomeni si sono estesi nel corso del mattino dalle zone occidentali verso est, lasciando al suolo fino a 20mm di accumulo pluviometrico sul Palermitano.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata la perturbazione abbandonerà il Lazio e la Sardegna dove subentreranno ampie schiarite in estensione da nord a sud, mentre si concentrerà sulle regioni meridionali con piogge e temporali su Sicilia, Calabria, Basilicata e marginalmente la Puglia. Tendenza ad attenuazione dei fenomeni in Campania. Neve dai 500m della Campania ai 900m della Sicilia.
ULTIMI FENOMENI ALL'ESTREMO SUD. Ci sono ancora Salento, Calabria e Sicilia alle prese con i residui dell'ondata di maltempo causata dall'intensa perturbazione che ieri ha interessato buona parte del Centro-Sud, causando nevicate a quote molto basse con fiocchi che hanno fatto la loro comparsa addirittura alle porte di Roma. Questa mattina gli ultimi fenomeni stanno interessando l'estremo Sud dell'Italia, in particolare rovesci agiscono in Calabria sul Reggino, in Sicilia sul Messinese e in Puglia sul Salento.
NEVE A BASSA QUOTA. In Sicilia nevica dagli 800m sui Monti Nebrodi e sull'Etna, in Puglia i rovesci nella notte sono stati insistenti nel Salento, con accumuli pluviometrici fino a 27mm sul Leccese. Disagi ieri sera sulla Salerno Reggio Calabria a causa della neve. La neve mercoledì non ha risparmiato la Basilicata, imbiancando Potenza.
Interessata anche la Campania mercoledì, con il Vesuvio imbiancato dai 700m di quota e creando numerosi disagi nella circolazione stradale. Un pullman sprovvisto di pneumatici da neve è rimasto bloccato a quota 1000m nel comune di Ercolano ed è dovuta intervenire la Protezione Civile. Freddo e neve anche sul Monte Epomeo, zona alta dell'isola di Ischia.
FIOCCHI SU OVEST ALPI, MOLTO FREDDO. Sul resto d'Italia il tempo è più stabile, ad eccezione dell'arco alpino occidentale che sta venendo raggiunto da una debole perturbazione foriera di qualche nevicata lungo i confini con la Francia e la Svizzera. Sole e qualche velatura sul resto del Centro-Nord, ma clima freddo con temperature che questa mattina all'alba sono scese fino a -5°C a Milano Malpensa e Arezzo. Gelido sulle Dolomiti con punte di -16°C a Brunico (800m), -18° Dobbiaco (1200m).
PROSSIME ORE. Qualche disturbo Su Alpi, Liguria e Sardegna per il passaggio della debole perturbazione appena descritta, locali pioviggini sul Levante Ligure e spruzzate di neve sulle Alpi dai 600m sul settore centro-orientale. Sul resto d'Italia più soleggiato, salvo residua variabilità su Sicilia, Calabria e Salento.
Aggiornamento 14 FEBBRAIO 2018 ore 15:50
La perturbazione molla ormai la presa sul Lazio, dove rimangono in atto gli ultimi fenomeni sul Frusinate, nevosi a bassa quota. Il maltempo si concentra nel pomeriggio su Sicilia, Calabria e Basilicata, oltre che su buona parte della Campania, seppur in quest'ultimo caso i fenomeni inizino ad attenuarsi sulle aree settentrionali della regione.
La neve ha imbiancato il Vesuvio fino a 600m di quota, fiocchi misti a pioggia fin sulla città di Avellino e fiocchi sconfinati ai rilievi molisani. Sulla costa della Campania si sono avuti rovesci e temporali che hanno coinvolto soprattutto la zona di Napoli, con accumuli pluviometrici di una ventina di millimetri a Procida. Neve anche in Basilicata, mediamente dai 500m: imbiancata Potenza, mentre fitte nevicate stanno interessando le zone montuose del Pollino con accumuli di circa 5cm a 1000m di quota.
Piogge e temporali hanno raggiunto dal basso Tirreno la Calabria con quota neve un po' più elevata sulle zone di montagna, al momento intorno a 800/900m. Il fronte non ha risparmiato la Sicilia dove la quota neve è scesa nel corso della giornata, portandosi fino a 900/1000m sulle Madonie. Piogge e temporali hanno attraversato comunque tutta la regione, concentrando i fenomeni più intensi sul versante ionico con accumuli pluviometrici fino a 40mm sulle zone interne di Ragusano e Siracusano.
14 FEBBRAIO 2018: Pilotata da un minimo in spostamento lungo il medio-basso Tirreno una perturbazione sta interessando più direttamente parte delle isole maggiori, Lazio e Campania, con piogge e qualche temporale. L'aria fredda proveniente dal Nord Europa e diretta verso il centro della depressione determina condizioni climatiche decisamente invernali anche sulle regioni centro-meridionali, favorendo così alcune nevicate a bassa quota.
LAZIO. In particolare in mattinata fiocchi di neve segnalati a Villa di Valle, neve anche sui Castelli Romani con Rocca Priora sotto una fitta nevicata che ha già lasciato al suolo uno strato di 3/5cm rivestendo tetti e prati, deboli pioviggini invece a Roma, anche se sulla parte Ovest verso la costa è stato segnalato qualche fiocco misto a neve. Fiocchi a Velletri, Marino, Rocca di Papa e nella zona dei Campi di Annibale e alcuni disagi nella circolazione per le cattive condizioni di alcune strade. Neve anche nei dintorni di Latina, frusinate, Agropontino, Circeo e zona Liri mediamente oltre 100-300m, con fiocchi a Frosinone città.
CAMPANIA. In mattinata i fenomeni hanno gradualmente raggiunto la Campania, anche con alcuni temporali che dal mare si sono portati verso la costa. Anche in questo caso le basse temperature favoriscono la caduta di alcuni fiocchi di neve fino a quote collinari, intorno a 500m, ma in calo durante i rovesci più intensi.
ISOLE. Tempo instabile inoltre sulle isole maggiori, con alcuni rovesci temporaleschi in Sardegna dove la neve è stata segnalata a partire dai 600/700m di quota, oltre i 1000m sulla Sicilia, dove i fenomeni si sono estesi nel corso del mattino dalle zone occidentali verso est, lasciando al suolo fino a 20mm di accumulo pluviometrico sul Palermitano.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata la perturbazione abbandonerà il Lazio e la Sardegna dove subentreranno ampie schiarite in estensione da nord a sud, mentre si concentrerà sulle regioni meridionali con piogge e temporali su Sicilia, Calabria, Basilicata e marginalmente la Puglia. Tendenza ad attenuazione dei fenomeni in Campania. Neve dai 500m della Campania ai 900m della Sicilia.
MALTEMPO E NUBIFRAGI IN SICILIA. PUNTE DI 150MM A CASTELVETRANO NEL TRAPANESE. EVOLUZIONE
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2018 ore 15.00
Il maltempo continua a imperversare sulla Sicilia occidentale con accumuli pluviometrici che raggiungono picchi di 150mm nel Trapanese, a Castelvetrano dove la situazione è difficile. Le strade sono diventate fiumi e nella zona industriale diverse auto sono rimaste semi sommerse dall'acqua. Problemi e criticità anche a Partanna (non lontano da Castelvetrano con 130mm) e a Mazara del Vallo dove sono caduti quasi 100mm di pioggia da stamattina, qui piani bassi, scantinati e sottopassi si sono allagati con numerosi interventi dei Vigili del Fuoco. Nella zona di Tonnarella è stato necessario l'utilizzo delle pompe idrovore. I pompieri hanno anche aiutato alcuni automobilisti ad uscire dalle loro vetture rimaste impantanate. Disagi segnalati anche a Trapani città dove sono caduti 63mm di pioggia. Il fronte temporalesco nelle ultime ore si è esteso anche al resto dell'Isola e fenomeni a tratti abbondanti riguardano anche le province centro orientali in particolare la zona etnea dove si registrano precipitazioni fino a 40mm.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2018 ore 9.00
Un profondo vortice di bassa pressione con un minimo in prossimità della sardegna sta portando forti temporali sulla Sicilia occidentale, segnatamente Trapanese, Agrigentino e Palermitano. In poche ore caduti fino a 74mm. I problemi maggiori a Mazara del Vallo con allagamenti di scantinati di abitazioni e di strade che si sono verificati nella notte. E' in particolare dai residenti nella zona di Tonnarella che, a partire dalle 5 circa, sono giunte numerose telefonate ai vigili del fuoco impegnati anche con l'ausilio delle idrovore. Problemi segnalati anche a Trapani città dove sono caduti 52mm in poco meno di due ore, 40mm invece a Marsala. Segnalati problemi anche per i forti venti, i collegamenti son l'isola di Ustica da Palermo sono stati interrotti per le condizioni proibitive del mare.
6 FEBBRAIO 2018: Nel corso delle prossime ore il fronte temporalesco si sposterà gradualmente verso est-nordest lasciando il Trapanese e interessando il resto dell'Isola con rovesci e temporali a carattere sparso seppur in forma meno intensa, solo in serata si assisterà ad un miglioramento più netto da ovest con fenomeni residui tra interne, Messinese e Catanese. Da segnalare anche i venti che continueranno a soffiare forti dai quadranti meridionali con locali mareggiate sulle coste esposte. I mari restano agitati.
AGGIORNAMENTI - Su alcune stazioni del basso Trapanese sono stati superati i 100 mm di accumulo pluviometrico.
Il maltempo continua a imperversare sulla Sicilia occidentale con accumuli pluviometrici che raggiungono picchi di 150mm nel Trapanese, a Castelvetrano dove la situazione è difficile. Le strade sono diventate fiumi e nella zona industriale diverse auto sono rimaste semi sommerse dall'acqua. Problemi e criticità anche a Partanna (non lontano da Castelvetrano con 130mm) e a Mazara del Vallo dove sono caduti quasi 100mm di pioggia da stamattina, qui piani bassi, scantinati e sottopassi si sono allagati con numerosi interventi dei Vigili del Fuoco. Nella zona di Tonnarella è stato necessario l'utilizzo delle pompe idrovore. I pompieri hanno anche aiutato alcuni automobilisti ad uscire dalle loro vetture rimaste impantanate. Disagi segnalati anche a Trapani città dove sono caduti 63mm di pioggia. Il fronte temporalesco nelle ultime ore si è esteso anche al resto dell'Isola e fenomeni a tratti abbondanti riguardano anche le province centro orientali in particolare la zona etnea dove si registrano precipitazioni fino a 40mm.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2018 ore 9.00
Un profondo vortice di bassa pressione con un minimo in prossimità della sardegna sta portando forti temporali sulla Sicilia occidentale, segnatamente Trapanese, Agrigentino e Palermitano. In poche ore caduti fino a 74mm. I problemi maggiori a Mazara del Vallo con allagamenti di scantinati di abitazioni e di strade che si sono verificati nella notte. E' in particolare dai residenti nella zona di Tonnarella che, a partire dalle 5 circa, sono giunte numerose telefonate ai vigili del fuoco impegnati anche con l'ausilio delle idrovore. Problemi segnalati anche a Trapani città dove sono caduti 52mm in poco meno di due ore, 40mm invece a Marsala. Segnalati problemi anche per i forti venti, i collegamenti son l'isola di Ustica da Palermo sono stati interrotti per le condizioni proibitive del mare.
6 FEBBRAIO 2018: Nel corso delle prossime ore il fronte temporalesco si sposterà gradualmente verso est-nordest lasciando il Trapanese e interessando il resto dell'Isola con rovesci e temporali a carattere sparso seppur in forma meno intensa, solo in serata si assisterà ad un miglioramento più netto da ovest con fenomeni residui tra interne, Messinese e Catanese. Da segnalare anche i venti che continueranno a soffiare forti dai quadranti meridionali con locali mareggiate sulle coste esposte. I mari restano agitati.
AGGIORNAMENTI - Su alcune stazioni del basso Trapanese sono stati superati i 100 mm di accumulo pluviometrico.
MALTEMPO LIVE: DAMA BIANCA IN EMILIA ROMAGNA, A BOLOGNA; IN COLLINA TRA TOSCANA E MARCHE. PIOGGIA E GRANDINE AL CENTROSUD
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2018 ore 15:00
Nel corso delle ultime ore le abbondanti nevicate che fin dal mattino avevano interessato l'Emilia Romagna, fino in pianura si stanno gradualmente attenuando. Le precipitazioni che stanno cadendo in forma più debole hanno favorito un leggero rialzo termico in quota, tanto è bastato perché la neve su Bologna e in molte altre città si trasformasse in pioggia, continua invece a nevicare in Appennino fino a quote molto basse con accumuli importanti, compresi tra i 20-30cm dell'appennino Bolognese e Modenese fino ai 40cm di quello Forlivese.
Nevica a quote collinari (400-700m) tra Toscana, Umbria e Marche con accumuli fino a 40cm nel Perugino e nel Pesarese oltre i 900-1000m, brevi nevicate anche a quote molto basse come ad Arezzo ma subito trasformatesi in pioggia nelle prime ore del pomeriggio. Altrove tra Lazio e Abruzzo la quota nevicate si attesta sugli 800-1000m. L'ingresso dell'aria più fredda sta inoltre determinando dei temporali localmente accompagnati da grandinate com'è il caso di queste ore tra Grossetano e Viterbese.
Piogge e venti forti al sud, piogge abbondanti sulle zone tirreniche e sull'appennino occidentale con punte di 50mm su Campania e Basilicata. La neve cade a quote piuttosto elevate, solo tra Campania e Molise ha fatto la sua comparsa sotto i 1500m. Le raffiche di vento hanno localmente superato i 200km/h sull'appennino molisano oltre i 1000m di quota.
3 FEBBRAIO 2018: MALTEMPO LIVE, NEVE A BOLOGNA, FIOCCHI A TRATTI IN PIANURA SUL NORDEST - La perturbazione giunta ieri è seguita da aria decisamente più fredda dal Nord Europa che ha dato vita a un vortice ciclonico al Centronord. Nordest ancora sotto il maltempo con precipitazioni diffuse e quota neve in repentino calo, a quote collinari se non a tratti in pianura sull'Emilia Romagna: nevica a tratti in modo fitto a Bologna con temperature in avvicinamento allo 0°C; neve a tratti anche a Modena, Reggio Emilia; nevica a Imola e Faenza. Nevicate copiose stanno interessando inoltre l'Appennino emiliano-romagnolo con accumuli già significativi a partire dalle quote collinari. Prestare massima attenzione alla guida, sul bolognese nevicherà almeno fino al pomeriggio.
NEVE IN COLLINA IN TOSCANA E MARCHE - Anche in Toscana la quota neve sta calando rapidamente, con ingresso dell'aria fredda, con fiocchi anche a quote collinari. In particolare sui settori toscani centrali nevica fino a 250-300m, specie sul Chianti, neve anche a Volterra. Nelle prossime ore nevicate non escluse fino a 200m anche sull'aretino con fiocchi possibili ad Arezzo. Quota neve in repentino calo anche nelle Marche, nevica fino a 100-200m nell'entroterra pesarese-urbinate. Possibili disagi alla circolazione nelle prossime ore sulle tratte appenniniche, prestare attenzione alla guida!
TEMPORALI, VENTO E GRANDINE AL CENTROSUD - Nel frattempo il Centrosud è stato spazzato dalla perturbazione principale che ha colpito in modo particolare Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Campania con piogge e temporali insolitamente diffusi, anche accompagnati da intense grandinate; si registrano picchi localmente superiori ai 30-40mm. Locali piogge e rovesci hanno interessato anche le Isole Maggiori, sebbene in misura minore, poco o nulla invece sulle regioni di Sudest e in generale al Nordovest, attualmente ai margini dell'azione ciclonica. Da segnalare inoltre venti anche molto forti e locali disagi, raffiche 70-80km/h si sono avute al Centrosud se non superiori tra Sardegna e Sicilia con mareggiate; venti forti anche in Appenino.
METEO PROSSIME ORE: il vortice evolverà lentamente verso Adriatico e Balcani. Ancora piogge sul Nordest con neve in collina o in pianura sull'Emilia Romagna, specie tra modenese, bolognese, forlivese e riminese. Fiocchi a tratti in pianura non esclusi anche sul Veneto.
Molto instabile al Centro con piogge e rovesci sparsi, localmente a sfondo temporalesco, con neve in calo fin verso i 300-500m in giornata tra Toscana, Umbria e Marche; entro sera fiocchi non esclusi a tratti fino in pianura sul Montefeltro e fin sulla costa pesarese. Neve in calo sin verso i 400-700m anche tra Lazio e Abruzzo in serata.
Per quanto infine riguarda il Sud piogge sparse sono attese specie tra Campania e Calabria, anche in Sicilia; fenomeni più scarsi sul basso versante adriatico. Locali rovesci anche in Sardegna, specie occidentale, con neve fin sotto i 700-1000m.
Nel corso delle ultime ore le abbondanti nevicate che fin dal mattino avevano interessato l'Emilia Romagna, fino in pianura si stanno gradualmente attenuando. Le precipitazioni che stanno cadendo in forma più debole hanno favorito un leggero rialzo termico in quota, tanto è bastato perché la neve su Bologna e in molte altre città si trasformasse in pioggia, continua invece a nevicare in Appennino fino a quote molto basse con accumuli importanti, compresi tra i 20-30cm dell'appennino Bolognese e Modenese fino ai 40cm di quello Forlivese.
Nevica a quote collinari (400-700m) tra Toscana, Umbria e Marche con accumuli fino a 40cm nel Perugino e nel Pesarese oltre i 900-1000m, brevi nevicate anche a quote molto basse come ad Arezzo ma subito trasformatesi in pioggia nelle prime ore del pomeriggio. Altrove tra Lazio e Abruzzo la quota nevicate si attesta sugli 800-1000m. L'ingresso dell'aria più fredda sta inoltre determinando dei temporali localmente accompagnati da grandinate com'è il caso di queste ore tra Grossetano e Viterbese.
Piogge e venti forti al sud, piogge abbondanti sulle zone tirreniche e sull'appennino occidentale con punte di 50mm su Campania e Basilicata. La neve cade a quote piuttosto elevate, solo tra Campania e Molise ha fatto la sua comparsa sotto i 1500m. Le raffiche di vento hanno localmente superato i 200km/h sull'appennino molisano oltre i 1000m di quota.
3 FEBBRAIO 2018: MALTEMPO LIVE, NEVE A BOLOGNA, FIOCCHI A TRATTI IN PIANURA SUL NORDEST - La perturbazione giunta ieri è seguita da aria decisamente più fredda dal Nord Europa che ha dato vita a un vortice ciclonico al Centronord. Nordest ancora sotto il maltempo con precipitazioni diffuse e quota neve in repentino calo, a quote collinari se non a tratti in pianura sull'Emilia Romagna: nevica a tratti in modo fitto a Bologna con temperature in avvicinamento allo 0°C; neve a tratti anche a Modena, Reggio Emilia; nevica a Imola e Faenza. Nevicate copiose stanno interessando inoltre l'Appennino emiliano-romagnolo con accumuli già significativi a partire dalle quote collinari. Prestare massima attenzione alla guida, sul bolognese nevicherà almeno fino al pomeriggio.
NEVE IN COLLINA IN TOSCANA E MARCHE - Anche in Toscana la quota neve sta calando rapidamente, con ingresso dell'aria fredda, con fiocchi anche a quote collinari. In particolare sui settori toscani centrali nevica fino a 250-300m, specie sul Chianti, neve anche a Volterra. Nelle prossime ore nevicate non escluse fino a 200m anche sull'aretino con fiocchi possibili ad Arezzo. Quota neve in repentino calo anche nelle Marche, nevica fino a 100-200m nell'entroterra pesarese-urbinate. Possibili disagi alla circolazione nelle prossime ore sulle tratte appenniniche, prestare attenzione alla guida!
TEMPORALI, VENTO E GRANDINE AL CENTROSUD - Nel frattempo il Centrosud è stato spazzato dalla perturbazione principale che ha colpito in modo particolare Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Campania con piogge e temporali insolitamente diffusi, anche accompagnati da intense grandinate; si registrano picchi localmente superiori ai 30-40mm. Locali piogge e rovesci hanno interessato anche le Isole Maggiori, sebbene in misura minore, poco o nulla invece sulle regioni di Sudest e in generale al Nordovest, attualmente ai margini dell'azione ciclonica. Da segnalare inoltre venti anche molto forti e locali disagi, raffiche 70-80km/h si sono avute al Centrosud se non superiori tra Sardegna e Sicilia con mareggiate; venti forti anche in Appenino.
METEO PROSSIME ORE: il vortice evolverà lentamente verso Adriatico e Balcani. Ancora piogge sul Nordest con neve in collina o in pianura sull'Emilia Romagna, specie tra modenese, bolognese, forlivese e riminese. Fiocchi a tratti in pianura non esclusi anche sul Veneto.
Molto instabile al Centro con piogge e rovesci sparsi, localmente a sfondo temporalesco, con neve in calo fin verso i 300-500m in giornata tra Toscana, Umbria e Marche; entro sera fiocchi non esclusi a tratti fino in pianura sul Montefeltro e fin sulla costa pesarese. Neve in calo sin verso i 400-700m anche tra Lazio e Abruzzo in serata.
Per quanto infine riguarda il Sud piogge sparse sono attese specie tra Campania e Calabria, anche in Sicilia; fenomeni più scarsi sul basso versante adriatico. Locali rovesci anche in Sardegna, specie occidentale, con neve fin sotto i 700-1000m.
MALTEMPO LIVE: FORTE MALTEMPO AL NORDOVEST
Aggiornamento 10 GENNAIO 2018 ore 11:00
Gli ultimi fenomeni si sono attardati fino a martedì sera sulle Alpi centro-orientali, ma ormai la perturbazione responsabile di questa pesante ondata di maltempo stava definitivamente abbandonando il Nord Italia per spostarsi verso sud. Ha lasciato il segno, soprattutto al Nordovest, tra abbondanti nevicate, valanghe, isolamento di alcuni paesi, piogge abbondanti e smottamenti, tanto che in molte zone la situazione è tutt'altro che tornata alla normalità.
In Piemonte i maggiori disagi si sono avuti soprattutto sulle valli torinesi, dove sono caduti fino a 2 metri di neve fresca a quote superiori a 2000m. Sestriere è rimasta isolata per più di un giorno per la troppo neve caduta. Al momento sono presenti circa un migliaio di persone, tra residenti e lavoratori stagionali, quando in questo periodo, grazie alla stagione sciistica, si conterebbero normalmente circa 10 mila presenze.
Dopo la valanga che ha travolto un edificio, senza fortunatamente provocare feriti, il rischio viene ora dai cornicioni e dai tetti, colmi di neve, che possono staccarsi e cadere. E' molto elevato il rischio valanghe è pari a 4 su tutto il territorio piemontese occidentale (sulla scala 1-5) ed è probabile che avvengano altri distacchi di valanghe, anche se non necessariamente dovranno raggiungere gli abitati.
Il limite delle nevicate si è mantenuto piuttosto elevato per la stagione, a causa del mite respiro dello Scirocco, foriero però di abbondanti precipitazioni. Dalle stazioni di media montagna in giù è stata infatti la pioggia a caratterizzare il tempo degli ultimi giorni, con frane e fiumi ingrossati. I fenomeni, che hanno assunto anche un insolito carattere temporalesco vista la stagione, sono stati accompagnati da raffiche di vento e hanno provocato smottamenti, cadute di alberi e danneggiato un'abitazione nelle Valli di Lanzo. Il comune più coinvolto è stato quello di Ceres.
Nell'alto Piemonte Macugnaga (Verbano) è ancora isolata per il rischio valanghe. Ci sono alcune valanghe che potrebbero cadere da un moneto all'altro, spiega il Sindaco Stefano Corsi. Le scuole rimarranno chiuse fino a giovedì, per evitare di far correre il rischio di essere travolti da distacchi di neve durante gli spostamenti.
Forti nevicate hanno interessato anche il versante francese delle Alpi. In Val d'Isere la situazione è molto simile a quella del versante italiano. Metri di neve caduti oltre i 2000m di quota, forte pericolo valanghe e auto sepolte.
Situazione decisamente critica anche in Valle d'Aosta, dove fino a martedì 9 sera erano sette le zone ancora isolate per valanghe o per il pericolo della loro caduta: Valgrisenche, Val di Rhemes, Valsavarenche, Val di Cogne, Cervinia, Gressoney e Champoluc. Anche in questo caso la neve fresca caduta in quota oscilla tra 150 e 200cm a quote superiori a 2000m. Le prime riaperture delle strade sono attese però già oggi nel corso della mattinata, grazie all'intenso lavoro dei tecnici per bonificare le sedi stradali. Il rischio valanghe è pari a 4 (forte) in tutta la regione.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2018 ore 16:00
PIEMONTE. Rimangono solo deboli fenomeni in atto sulle Alpi occidentali, ma la viabilità resta critica sulle zone di montagna a causa delle intense nevicate degli ultimi giorni. Nel Nordovest d'Italia da ieri sono caduti più di diecimila fulmini generando veri e propri temporali di neve in montagna, mentre l manto fresco si è ormai assestato intorno ai 2 metri di spessore oltre i 2000m di quota. Sestriere rimane isolata e i collegamenti tra le altre località vicine e il fondovalle difficili. Oltre al pericolo valanghe ora preoccupa anche l'enorme quantità di neve accumulatasi sui tetti delle case, che rischia di cadere sui passanti. Molti edifici sono stati quindi transennati dalla polizia locale. A Sansicario (TO) la neve sulla strada e alcuni alberi caduti su di essa ha rallentato un'ambulanza in soccorso di una persona che è deceduta prima di arrivare all'ospedale di Susa. Nevica ancora nel Verbano, con Macugnaga isolata da quest mattina a scopo precauzionale per il rischio di caduta valanghe sulla strada.
VALLE D'AOSTA. In Valle d'Aosta iniziano ora a verificarsi diversi problemi con l'energia elettrica e con le linee telefoniche fisse e mobili. 882 utenze sono rimaste senza corrente. Solo in Valsavarenche più di 500 risultano scollegate, le altre in Val di Rhemes, Perreres (nei pressi di Breuil-Cervinia), Torgnon, Fontainemore, Morgex e La Thuile. Rimangono isolati Cervinia, Champoluc, Cogne, Valsavarenche, Val di Rhemes, Valgrisenche e Gressoney.
SMOTTAMENTI NEL NORDEST. In Alto Adige una frana ha invaso la linea ferroviaria della Val Venosta, a causa delle piogge intense a bassa quota. Smottamenti e allagamenti anche nel Bellunese, nella zona del Feltrino. Piogge allagamenti in Friuli nel Pordenonese dove dalla mezzanotte i pluviometri hanno raccolto fino a 130mm di acqua. Ne sono conseguiti allagamenti in Valcellina, dove il fiume Cellina lambiscono ormai la carreggiata.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2018 ore 13:15
NEVE IN ESAURIMENTO SU OVEST PIEMONTE MA SITUAZIONE CRITICA. L'intensa perturbazione inizia a mollare la presa sul Piemonte occidentale, dove oltre i 2000m di quota sono caduti circa due metri di neve fresca da inizio evento. I continui lavori di bonifica delle strade hanno permesso la riapertura della strada provinciale che collega Sestriere a Cesana, oltre alla provinciale 169 di Prali e la 170 di Massello, chiuse lunedì sera a scopo precauzionale. Sono in corso i lavori per la riapertura della provinciale 236 della Stazione Alpina di Sauze d'Oulx. Il peso della neve ha creato danni al Villaggio Olimpico di Sestriere, rompendo i vetri del semiinterrato per la pressione sulle finestre, nonostante la presenza dei doppi vetri. Pertanto un centinaio di persone sono state evacuate. Rimane però molto alto il pericolo di caduta valanghe, dopo quella che ieri sera ha travolto un edificio a Sestriere.
Nelle Valli di Lanzo sono state chiuse le strade di accesso per Balme (TO), a causa del pericolo di caduta valanghe. Nel Verbano è stata chiusa la strada di collegamento con Macugnaga, per pericolo valanghe.
PIOGGIA BATTENTE E SMOTTAMENTI A VALLE. Più a valle è stata la pioggia battente a creare disagi, accompagnata tra l'altro da temporali fuori stagione che hanno interessato il Torinese fino a notte. Si segnalano infatti alcuni smottamenti nel Pinerolese, a Perosa Argentina, dove è stato evacuato un edificio per una frana incombente.
E' cresciuto notevolmente il livello dei corsi d'acqua, laddove le precipitazioni sono state in forma piovosa. Intorno alla Valsusa tutti i torrenti si sono ingrossati per poi affluire nel Po, il cui livello è stato in costante crescita per tutta la notte, arrivando ai margini della passeggiata vicino al Ponte Isabella, a Torino.
VALLE D'AOSTA, 7 COMUNI ISOLATI. Nevicate copiose e temporali hanno interessato per tutta la notte la Valle d'Aosta, in particolare i settori meridionali e orientali. Nella notte il limite delle nevicate si è abbassato mediamente fin verso i 1200m, dove fino a lunedì pomeriggio era la pioggia a prevalere. In quota gli accumuli di neve fresca sono ingenti, circa 2 metri a quote superiori a 2000m.
Restano isolate per caduta valanghe i comuni di Cervinia, Champoluc, Cogne, Rhemes Notre Dame, Valsavarenche e Valgrisenche e anche diverse frazioni all'interno degli stessi comuni, dove si lavora per pulire le sedi stradali. Nel frattempo una nuova valanga è caduta ieri sera nei pressi di Gressoney, isolando il comune.
PEGGIORA VERSO IL NORDEST. Nel frattempo la perturbazione ha iniziato ad aggredire il settore centro-orientale del Nord Italia, concentrandosi soprattutto a ridosso dell'arco alpino dalla Lombardia al Triveneto. Il limite delle nevicate oscilla mediamente tra 1200 e 1500m, mentre gli accumuli pluviometrici più rilevanti raggiungono i 100mm dalla mezzanotte nel Friuli, in provincia di Pordenone. Non si registrano al momento situazioni particolarmente critiche, se non alcuni smottamenti e allagamenti avvenuti nel Bellunese.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2018 ore 9:55
E' proseguita per tutta la notte l'ondata di maltempo che ha coinvolto il Nordovest ma che nella notte ha raggiunto anche le regioni nordorientali dove nevica oltre i 1200/1500m. Piogge e temporali hanno provocato allagamenti nelle zone di bassa montagna del Nordovest, al di sotto del limite delle nevicate, mentre in quota le nevicate sono state molto abbondanti, tanto che si segnalano diverse valanghe tra Piemonte e Valle d'Aosta e l'isolamento di molti paesi.
PIEMONTE. La situazione più critica è a Sestriere, dove le abbondanti nevicate hanno provocato il distacco di una valanga ieri sera che ha colpito un edificio irrompendo all'interno dei corridoi, fortunatamente senza provocare feriti ma causando danni alla struttura portante. Sono state evacuate 29 persone che erano all'interno dell'edificio.
Le scuole oggi a Sestriere rimarranno chiuse e i collegamenti con Torino sono interrotti. Interrotti anche i collegamenti con la vicina Cesana.
Le abbondanti precipitazioni delle ultime ore hanno fatto crescere il pericolo valanghe anche nell'alto Piemonte, tanto che nel Vercellese sono state chiuse a scopo precauzionale due strade in Valsesia. Si tratta della Provinciale 10 Rimasco-Rima e della Comunale della Val Vogna.
VALLE D'AOSTA. La situazione è critica in Valle d'Aosta dove continua a nevicare su praticamente tutta la regione, soprattutto sulle vallate meridionali e su quelle orientali. Cervinia è isolata da ieri per il pericolo valanghe. Isolate anche Champoluc, Cogne, Val di Rhemes, Valsavarenche e Valgrisenche. Nella notte il limite neve si è abbassato rispetto alla giornata di ieri ed è sceso sotto i 1500m e gli accumuli oltre i 2500m raggiungono ormai i 2 metri nelle zone più esposte. Il pericolo valanghe all'interno della regione è altissimo e nelle zone a sud e a est è pari a 5 (molto forte), ovvero il massimo della scala.
TEMPORALI FUORI STAGIONE - Numerosi quanto insoliti temporali fuori stagione hanno colpito Liguria, Piemonte poi anche la Lombardia occidentale, addirittura con locali intense grandinate, in particolare tra comasco e lecchese. Una situazione più tipica estiva che invernale!
MALTEMPO AL NORDEST. La perturbazione si è gradualmente estesa a Lombardia e Nordest e nella notte e ha coinvolto Trentino Alto Adige e Veneto con nevicate oltre i 1200/1500m, quota neve leggermente superiore sui rilievi friulani. Si segnalano accumuli pluviometrici intorno a 70mm sulle Prealpi Vicentine, 60mm nel Pordenonese.
NEVE ABBONDANTE ANCHE IN FRANCIA. La perturbazione non ha risparmiato nemmeno il versante francese delle Alpi con abbondanti nevicate nell'alta Savoia. Ecco la situazione a Tignes, dove il pericolo valanghe da ieri è molto elevato.
8 GENNAIO 2018: Orchestrata da una depressione tra Penisola Iberica e Mediterraneo centro-occidentale un'intensa perturbazione continua ad interessare l'Italia nordoccidentale con condizioni di maltempo anche intenso. Piogge battenti infatti su gran parte del Piemonte, in particolare sulle aree a ridosso delle Alpi, ma anche sulla Liguria di Ponente e in Valle d'Aosta. Mentre in montagna nevica abbondantemente, anche se a quote medie a causa del richiamo di correnti miti di Scirocco.
PIEMONTE. Su alcune zone del Piemonte occidentale gli accumuli pluviometrici raggiungono i 150mm da ieri, come nelle valli torinesi, ma i fenomeni sono intensi su tutta la fascia pedemontana. La neve cade oltre i 1200/1400m, a quote leggermente inferiori sulle valli cuneesi dove i fiocchi si spingono fin verso quota 1000m. Iniziano ad essere considerevoli gli accumuli di neve fresca in montagna, con circa 50cm oltre i 2000m sulle valli torinesi. A causa del maltempo e delle nevicate rimarranno chiuse oggi le scuole a Sestriere, Pragelato e Fenestrelle.
VALLE D'AOSTA. Il maltempo è intenso anche in Valle d'Aosta, specie sulle zone orientali e meridionali della regione, dove le abbondanti piogge nelle ultime 24 ore hanno fatto registrare accumuli pluviometrici intorno a 50/60mm. La neve cade mediamente oltre i 1500m, con accumuli di fresca che oltre i 2000m superano i 50cm, con punte di 80cm nell'alta Valle di Champorcher.
LIGURIA. E' il settore di Ponente a risentire del maltempo più intenso, anche se fino ad ora le piogge non sono ancora state particolarmente abbondanti. Si segnala però il forte vento di Scirocco con raffiche fino a 80km/h nella notte ad Arma di Taggia, nell'Imperiese. A causa del maltempo previsto molti uffici e scuole del Savonese occidentale rimarranno chiusi dalle 14 di oggi.
PREVISIONI. Il maltempo proseguirà per tutta la giornata al Nordovest e si intensificherà ulteriormente, tanto che sono previsti fenomeni abbondanti sul Piemonte occidentale e possibili temporali in serata su Cuneese e Liguria di Ponente. Limite neve oscillante tra 1200 e 1500m. In giornata i fenomeni inizieranno ad estendersi verso est fino a raggiungere il Triveneto con un po' di neve sulle Alpi oltre i 1700m. Sul resto d'Italia tempo più stabile e clima molto mite con punte di 23/24°C in Sicilia, seppur con cieli a tratti nuvolosi per nubi alte e stratificate. In serata qualche pioggia in arrivo su Toscana, Lazio e Sardegna.
Gli ultimi fenomeni si sono attardati fino a martedì sera sulle Alpi centro-orientali, ma ormai la perturbazione responsabile di questa pesante ondata di maltempo stava definitivamente abbandonando il Nord Italia per spostarsi verso sud. Ha lasciato il segno, soprattutto al Nordovest, tra abbondanti nevicate, valanghe, isolamento di alcuni paesi, piogge abbondanti e smottamenti, tanto che in molte zone la situazione è tutt'altro che tornata alla normalità.
In Piemonte i maggiori disagi si sono avuti soprattutto sulle valli torinesi, dove sono caduti fino a 2 metri di neve fresca a quote superiori a 2000m. Sestriere è rimasta isolata per più di un giorno per la troppo neve caduta. Al momento sono presenti circa un migliaio di persone, tra residenti e lavoratori stagionali, quando in questo periodo, grazie alla stagione sciistica, si conterebbero normalmente circa 10 mila presenze.
Dopo la valanga che ha travolto un edificio, senza fortunatamente provocare feriti, il rischio viene ora dai cornicioni e dai tetti, colmi di neve, che possono staccarsi e cadere. E' molto elevato il rischio valanghe è pari a 4 su tutto il territorio piemontese occidentale (sulla scala 1-5) ed è probabile che avvengano altri distacchi di valanghe, anche se non necessariamente dovranno raggiungere gli abitati.
Il limite delle nevicate si è mantenuto piuttosto elevato per la stagione, a causa del mite respiro dello Scirocco, foriero però di abbondanti precipitazioni. Dalle stazioni di media montagna in giù è stata infatti la pioggia a caratterizzare il tempo degli ultimi giorni, con frane e fiumi ingrossati. I fenomeni, che hanno assunto anche un insolito carattere temporalesco vista la stagione, sono stati accompagnati da raffiche di vento e hanno provocato smottamenti, cadute di alberi e danneggiato un'abitazione nelle Valli di Lanzo. Il comune più coinvolto è stato quello di Ceres.
Nell'alto Piemonte Macugnaga (Verbano) è ancora isolata per il rischio valanghe. Ci sono alcune valanghe che potrebbero cadere da un moneto all'altro, spiega il Sindaco Stefano Corsi. Le scuole rimarranno chiuse fino a giovedì, per evitare di far correre il rischio di essere travolti da distacchi di neve durante gli spostamenti.
Forti nevicate hanno interessato anche il versante francese delle Alpi. In Val d'Isere la situazione è molto simile a quella del versante italiano. Metri di neve caduti oltre i 2000m di quota, forte pericolo valanghe e auto sepolte.
Situazione decisamente critica anche in Valle d'Aosta, dove fino a martedì 9 sera erano sette le zone ancora isolate per valanghe o per il pericolo della loro caduta: Valgrisenche, Val di Rhemes, Valsavarenche, Val di Cogne, Cervinia, Gressoney e Champoluc. Anche in questo caso la neve fresca caduta in quota oscilla tra 150 e 200cm a quote superiori a 2000m. Le prime riaperture delle strade sono attese però già oggi nel corso della mattinata, grazie all'intenso lavoro dei tecnici per bonificare le sedi stradali. Il rischio valanghe è pari a 4 (forte) in tutta la regione.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2018 ore 16:00
PIEMONTE. Rimangono solo deboli fenomeni in atto sulle Alpi occidentali, ma la viabilità resta critica sulle zone di montagna a causa delle intense nevicate degli ultimi giorni. Nel Nordovest d'Italia da ieri sono caduti più di diecimila fulmini generando veri e propri temporali di neve in montagna, mentre l manto fresco si è ormai assestato intorno ai 2 metri di spessore oltre i 2000m di quota. Sestriere rimane isolata e i collegamenti tra le altre località vicine e il fondovalle difficili. Oltre al pericolo valanghe ora preoccupa anche l'enorme quantità di neve accumulatasi sui tetti delle case, che rischia di cadere sui passanti. Molti edifici sono stati quindi transennati dalla polizia locale. A Sansicario (TO) la neve sulla strada e alcuni alberi caduti su di essa ha rallentato un'ambulanza in soccorso di una persona che è deceduta prima di arrivare all'ospedale di Susa. Nevica ancora nel Verbano, con Macugnaga isolata da quest mattina a scopo precauzionale per il rischio di caduta valanghe sulla strada.
VALLE D'AOSTA. In Valle d'Aosta iniziano ora a verificarsi diversi problemi con l'energia elettrica e con le linee telefoniche fisse e mobili. 882 utenze sono rimaste senza corrente. Solo in Valsavarenche più di 500 risultano scollegate, le altre in Val di Rhemes, Perreres (nei pressi di Breuil-Cervinia), Torgnon, Fontainemore, Morgex e La Thuile. Rimangono isolati Cervinia, Champoluc, Cogne, Valsavarenche, Val di Rhemes, Valgrisenche e Gressoney.
SMOTTAMENTI NEL NORDEST. In Alto Adige una frana ha invaso la linea ferroviaria della Val Venosta, a causa delle piogge intense a bassa quota. Smottamenti e allagamenti anche nel Bellunese, nella zona del Feltrino. Piogge allagamenti in Friuli nel Pordenonese dove dalla mezzanotte i pluviometri hanno raccolto fino a 130mm di acqua. Ne sono conseguiti allagamenti in Valcellina, dove il fiume Cellina lambiscono ormai la carreggiata.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2018 ore 13:15
NEVE IN ESAURIMENTO SU OVEST PIEMONTE MA SITUAZIONE CRITICA. L'intensa perturbazione inizia a mollare la presa sul Piemonte occidentale, dove oltre i 2000m di quota sono caduti circa due metri di neve fresca da inizio evento. I continui lavori di bonifica delle strade hanno permesso la riapertura della strada provinciale che collega Sestriere a Cesana, oltre alla provinciale 169 di Prali e la 170 di Massello, chiuse lunedì sera a scopo precauzionale. Sono in corso i lavori per la riapertura della provinciale 236 della Stazione Alpina di Sauze d'Oulx. Il peso della neve ha creato danni al Villaggio Olimpico di Sestriere, rompendo i vetri del semiinterrato per la pressione sulle finestre, nonostante la presenza dei doppi vetri. Pertanto un centinaio di persone sono state evacuate. Rimane però molto alto il pericolo di caduta valanghe, dopo quella che ieri sera ha travolto un edificio a Sestriere.
Nelle Valli di Lanzo sono state chiuse le strade di accesso per Balme (TO), a causa del pericolo di caduta valanghe. Nel Verbano è stata chiusa la strada di collegamento con Macugnaga, per pericolo valanghe.
PIOGGIA BATTENTE E SMOTTAMENTI A VALLE. Più a valle è stata la pioggia battente a creare disagi, accompagnata tra l'altro da temporali fuori stagione che hanno interessato il Torinese fino a notte. Si segnalano infatti alcuni smottamenti nel Pinerolese, a Perosa Argentina, dove è stato evacuato un edificio per una frana incombente.
E' cresciuto notevolmente il livello dei corsi d'acqua, laddove le precipitazioni sono state in forma piovosa. Intorno alla Valsusa tutti i torrenti si sono ingrossati per poi affluire nel Po, il cui livello è stato in costante crescita per tutta la notte, arrivando ai margini della passeggiata vicino al Ponte Isabella, a Torino.
VALLE D'AOSTA, 7 COMUNI ISOLATI. Nevicate copiose e temporali hanno interessato per tutta la notte la Valle d'Aosta, in particolare i settori meridionali e orientali. Nella notte il limite delle nevicate si è abbassato mediamente fin verso i 1200m, dove fino a lunedì pomeriggio era la pioggia a prevalere. In quota gli accumuli di neve fresca sono ingenti, circa 2 metri a quote superiori a 2000m.
Restano isolate per caduta valanghe i comuni di Cervinia, Champoluc, Cogne, Rhemes Notre Dame, Valsavarenche e Valgrisenche e anche diverse frazioni all'interno degli stessi comuni, dove si lavora per pulire le sedi stradali. Nel frattempo una nuova valanga è caduta ieri sera nei pressi di Gressoney, isolando il comune.
PEGGIORA VERSO IL NORDEST. Nel frattempo la perturbazione ha iniziato ad aggredire il settore centro-orientale del Nord Italia, concentrandosi soprattutto a ridosso dell'arco alpino dalla Lombardia al Triveneto. Il limite delle nevicate oscilla mediamente tra 1200 e 1500m, mentre gli accumuli pluviometrici più rilevanti raggiungono i 100mm dalla mezzanotte nel Friuli, in provincia di Pordenone. Non si registrano al momento situazioni particolarmente critiche, se non alcuni smottamenti e allagamenti avvenuti nel Bellunese.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2018 ore 9:55
E' proseguita per tutta la notte l'ondata di maltempo che ha coinvolto il Nordovest ma che nella notte ha raggiunto anche le regioni nordorientali dove nevica oltre i 1200/1500m. Piogge e temporali hanno provocato allagamenti nelle zone di bassa montagna del Nordovest, al di sotto del limite delle nevicate, mentre in quota le nevicate sono state molto abbondanti, tanto che si segnalano diverse valanghe tra Piemonte e Valle d'Aosta e l'isolamento di molti paesi.
PIEMONTE. La situazione più critica è a Sestriere, dove le abbondanti nevicate hanno provocato il distacco di una valanga ieri sera che ha colpito un edificio irrompendo all'interno dei corridoi, fortunatamente senza provocare feriti ma causando danni alla struttura portante. Sono state evacuate 29 persone che erano all'interno dell'edificio.
Le scuole oggi a Sestriere rimarranno chiuse e i collegamenti con Torino sono interrotti. Interrotti anche i collegamenti con la vicina Cesana.
Le abbondanti precipitazioni delle ultime ore hanno fatto crescere il pericolo valanghe anche nell'alto Piemonte, tanto che nel Vercellese sono state chiuse a scopo precauzionale due strade in Valsesia. Si tratta della Provinciale 10 Rimasco-Rima e della Comunale della Val Vogna.
VALLE D'AOSTA. La situazione è critica in Valle d'Aosta dove continua a nevicare su praticamente tutta la regione, soprattutto sulle vallate meridionali e su quelle orientali. Cervinia è isolata da ieri per il pericolo valanghe. Isolate anche Champoluc, Cogne, Val di Rhemes, Valsavarenche e Valgrisenche. Nella notte il limite neve si è abbassato rispetto alla giornata di ieri ed è sceso sotto i 1500m e gli accumuli oltre i 2500m raggiungono ormai i 2 metri nelle zone più esposte. Il pericolo valanghe all'interno della regione è altissimo e nelle zone a sud e a est è pari a 5 (molto forte), ovvero il massimo della scala.
TEMPORALI FUORI STAGIONE - Numerosi quanto insoliti temporali fuori stagione hanno colpito Liguria, Piemonte poi anche la Lombardia occidentale, addirittura con locali intense grandinate, in particolare tra comasco e lecchese. Una situazione più tipica estiva che invernale!
MALTEMPO AL NORDEST. La perturbazione si è gradualmente estesa a Lombardia e Nordest e nella notte e ha coinvolto Trentino Alto Adige e Veneto con nevicate oltre i 1200/1500m, quota neve leggermente superiore sui rilievi friulani. Si segnalano accumuli pluviometrici intorno a 70mm sulle Prealpi Vicentine, 60mm nel Pordenonese.
NEVE ABBONDANTE ANCHE IN FRANCIA. La perturbazione non ha risparmiato nemmeno il versante francese delle Alpi con abbondanti nevicate nell'alta Savoia. Ecco la situazione a Tignes, dove il pericolo valanghe da ieri è molto elevato.
8 GENNAIO 2018: Orchestrata da una depressione tra Penisola Iberica e Mediterraneo centro-occidentale un'intensa perturbazione continua ad interessare l'Italia nordoccidentale con condizioni di maltempo anche intenso. Piogge battenti infatti su gran parte del Piemonte, in particolare sulle aree a ridosso delle Alpi, ma anche sulla Liguria di Ponente e in Valle d'Aosta. Mentre in montagna nevica abbondantemente, anche se a quote medie a causa del richiamo di correnti miti di Scirocco.
PIEMONTE. Su alcune zone del Piemonte occidentale gli accumuli pluviometrici raggiungono i 150mm da ieri, come nelle valli torinesi, ma i fenomeni sono intensi su tutta la fascia pedemontana. La neve cade oltre i 1200/1400m, a quote leggermente inferiori sulle valli cuneesi dove i fiocchi si spingono fin verso quota 1000m. Iniziano ad essere considerevoli gli accumuli di neve fresca in montagna, con circa 50cm oltre i 2000m sulle valli torinesi. A causa del maltempo e delle nevicate rimarranno chiuse oggi le scuole a Sestriere, Pragelato e Fenestrelle.
VALLE D'AOSTA. Il maltempo è intenso anche in Valle d'Aosta, specie sulle zone orientali e meridionali della regione, dove le abbondanti piogge nelle ultime 24 ore hanno fatto registrare accumuli pluviometrici intorno a 50/60mm. La neve cade mediamente oltre i 1500m, con accumuli di fresca che oltre i 2000m superano i 50cm, con punte di 80cm nell'alta Valle di Champorcher.
LIGURIA. E' il settore di Ponente a risentire del maltempo più intenso, anche se fino ad ora le piogge non sono ancora state particolarmente abbondanti. Si segnala però il forte vento di Scirocco con raffiche fino a 80km/h nella notte ad Arma di Taggia, nell'Imperiese. A causa del maltempo previsto molti uffici e scuole del Savonese occidentale rimarranno chiusi dalle 14 di oggi.
PREVISIONI. Il maltempo proseguirà per tutta la giornata al Nordovest e si intensificherà ulteriormente, tanto che sono previsti fenomeni abbondanti sul Piemonte occidentale e possibili temporali in serata su Cuneese e Liguria di Ponente. Limite neve oscillante tra 1200 e 1500m. In giornata i fenomeni inizieranno ad estendersi verso est fino a raggiungere il Triveneto con un po' di neve sulle Alpi oltre i 1700m. Sul resto d'Italia tempo più stabile e clima molto mite con punte di 23/24°C in Sicilia, seppur con cieli a tratti nuvolosi per nubi alte e stratificate. In serata qualche pioggia in arrivo su Toscana, Lazio e Sardegna.
METEO SICILIA: FORTE VENTO, DANNI E ALBERI ABBATTUTI. CHIUSO TRATTO DELL'A18
4 GENNAIO 2018: MALTEMPO, FORTE VENTO IN SICILIA - Come nelle attese è arrivato il maltempo anche in Sicilia, in particolare per quanto riguarda il vento, che ha spazzato l'Isola con raffiche di Ponente e Maestrale anche di 70-80km/h. Le zone più esposte sono state il versante tirrenico e il catanese, con danni da Palermo a Catania. Tanto spavento per alcuni pazienti per il crollo del tetto al reparto O.B.I. (Osservazione breve intensiva) dell'ospedale Garibaldi, sempre a Catania. Nella frazione di Sarro a Zafferana Etnea diverse persone sono rimaste bloccate all'interno di un albergo a causa di un albero che è caduto lungo la strada e ha trascinato con sé anche i cavi dell'elettricità. A Palermo il forte vento ha abbattuto diversi cartelloni pubblicitari; vigili del fuoco in azione per mettere in sicurezza le strade. Dirottati inoltre alcuni voli da Catania a Palermo.
ALBERI SU A18, TRATTO AUTOSTRADALE CHIUSO - tratto chiuso causa presenza di alberi sulla carreggiata nel tratto compreso tra Svincolo Fiumefreddo (Km. 46) e Svincolo Acireale (Km. 69) in direzione Catania.
METEO SICILIA, ANCORA FORTE VENTO NELLE PROSSIME ORE - Nuvolosità irregolare di passaggio da Nordovest verso Sudest, con qualche piovasco possibile essenzialmente sul versante tirrenico, in primis messinese. Venti ancora forti tra Ponente e Maestrale con raffiche di oltre 60-70km/h su trapanese e versante tirrenico tutto. Mari agitati o anche grossi, con possibili difficoltà nei collegamenti con le Isole Minori. Anche venerdì 5 venti tesi da Ovest-Nordovest fino al pomeriggio, poi in graduale attenuazione e rotazione da Sud.
ALBERI SU A18, TRATTO AUTOSTRADALE CHIUSO - tratto chiuso causa presenza di alberi sulla carreggiata nel tratto compreso tra Svincolo Fiumefreddo (Km. 46) e Svincolo Acireale (Km. 69) in direzione Catania.
METEO SICILIA, ANCORA FORTE VENTO NELLE PROSSIME ORE - Nuvolosità irregolare di passaggio da Nordovest verso Sudest, con qualche piovasco possibile essenzialmente sul versante tirrenico, in primis messinese. Venti ancora forti tra Ponente e Maestrale con raffiche di oltre 60-70km/h su trapanese e versante tirrenico tutto. Mari agitati o anche grossi, con possibili difficoltà nei collegamenti con le Isole Minori. Anche venerdì 5 venti tesi da Ovest-Nordovest fino al pomeriggio, poi in graduale attenuazione e rotazione da Sud.
MALTEMPO LIVE: IL MALTEMPO ENTRA NEL VIVO CON PIOGGIA E DAMA BIANCA. SITUAZIONE E PREVISIONE
Aggiornamento 28 DICEMBRE 2017 ore 10:20
LIVE, VORTICE FREDDO IN AZIONE, PIOGGIA E NEVE A QUOTE BASSE - La perturbazione giunta ieri ha portato condizioni di maltempo talora severo in particolare al Nord e sulle centrali tirreniche, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati picchi locali di oltre 80-100mm ( in particolare su Prealpi friulane e Lazio ). Nevicate copiose hanno inoltre interessato le Alpi, specie centro-orientali, mediamente oltre 800-1200m. Questo fronte è ora seguito da un vortice freddo che in queste ore sta attraversando il Centro, rinnovando marcata instabilità su diverse zone della Penisola. Nelle ultime ore rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco hanno colpito il Centro e la Campania, con locali grandinate e tracollo delle temperature. Nevica mediamente dai 500-800m, ma a tratti più in basso durante i rovesci più intensi con fiocchi che si sono spinti fino alle porte di Viterbo; neve anche sui Colli Romani, come a Rocca Priora e sulle colline toscane, come a Montalcino. Da segnalare inoltre nevicate anche a l'Aquila ed Avezzano, in Abruzzo. Residue precipitazioni stanno interessando infine il Nordest, nevose mediament dai 400-700m.
METEO ITALIA PROSSIME ORE - Nelle prossime ore il vortice freddo attraverserà le regioni centrali coinvolgendo anche il Sud, la Sardegna e le regioni di Nord Est. I settori più penalizzati saranno quelli tirrenici, appenninici, Marche e Romagna, dove sono attesi fenomeni anche a carattere temporalesco e grandinigeno, con limite della neve a quote collinari, fiocchi possibili fino a 300-400m nel momento di maggiore intensità. Le precipitazioni potranno assumere carattere nevoso nelle città di Perugia, l'Aquila, Avezzano, Urbino, Fabriano, Campobasso, Norcia e Potenza. Non si prevedono tuttavia accumuli rilevanti sotto i 700m, fino a 10 cm al di sopra dei 900-1100m.
Il maltempo nel corso del giorno si sposterà verso le regioni adriatiche e su quelle meridionali, con limite della neve in calo fino a 500-800 su Campania, Molise, Lucania e alta Calabria. Possibilità di temporali anche grandinigeni. Nel frattempo la situazione andrà migliorando al Nord, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna, con schiarite sempre più ampie. Il minimo depressionario richiamerà forti venti di Maestrale su Sardegna e medio-basso Tirreno con conseguente mare grosso. Possibile difficoltà nel collegamento con le Isole minori di Campania e Sicilia. Sull'Adriatico ventilazione moderata settentrionale, tesa di Libeccio su basso adriatico e Ionio.
Aggiornamento 27 DICEMBRE 2017 ore 15:45
ROVESCI SUL SETTORE LOMBARDO-VENETO. La perturbazione atlantica continua a spostarsi verso est, tanto che sulle estreme regioni nordoccidentali sono già in fase di esaurimento i fenomeni ad essa legati. Persiste e si intensifica invece sul resto del Settentrione con i fenomeni più intensi che interessano i settori lombardo-veneti e quelli friulani, specie a ridosso dell'arco alpino. Gli accumuli pluviometrici superano ormai i 40mm dalla mezzanotte nelle provincie di Pordenone e Udine.
TANTA NEVE SULLE ALPI. Sulle Alpi continua a nevicare, mediamente oltre i 600/800m, ma a tratti anche più in basso o addirittura a quote praticamente pianeggianti nel Verbano durante i fenomeni più intensi. Neve a bassa quota segnalata inoltre nelle colline del basso Piemonte, come nell'Alessandrino. Il manto di neve fresca sulle Prealpi lombarde tocca i 20/25cm a 1000m di quota, 40/50cm a 1500m.
MALTEMPO IN LIGURIA. In Liguria i fenomeni cominciano ad attenuarsi a Ponente, ma proseguono tra Genovese e Spezzino anche con una certa intensità, tanto che gli accumuli superano localmente i 60mm dalla mezzanotte sull'entroterra genovese. Cresce il livello dei corsi d'acqua, tra cui Entella, Magra e Vara che restano sorvegliati speciali, anche se fino ad ora la situazione è sotto controllo.
Nevica anche sui rilievi liguri, in Val d'Aveto, con oltre 30cm di neve fresca che consente l'apertura della stagione sciistica nel comprensorio di Santo Stefano.
FORTE GRANDINATA A ROMA. In Sardegna i fenomeni più intensi si sono ora spostati sul versante orientale, mentre sulle regioni tirreniche il maltempo continua a bersagliare Toscana, Lazio ed Umbria, con fenomeni a tratti temporaleschi e di forte intensità, come avvenuto a Roma. Nella capitale una violenta grandinata ha provocato la caduta di alberi e rami in alcune zone della città, oltre a qualche allagamento. Un albero di grandi dimensioni è caduto sulla Via Flaminia in direzione Terni all'altezza del km.53,900. Sulla dorsale appenninica nevica oltre i 1000/1200m su settore tosco-emiliano, fino a 1400m circa sulla dorsale centrale.
Aggiornamento 27 DICEMBRE 2017 ore 12:45
NEVE IN MONTAGNA. La perturbazione giunta dall'Atlantica continua ad avanzare verso est e il tempo sull'Italia sta subendo un ulteriore peggioramento. L'arco alpino è interessato da nevicate che dalla Valle d'Aosta orientale e dall'alto Piemonte si estendono fino al Friuli, con limite pioggia-neve che oscilla intorno ai 600m di quota. Qualche fiocco anche a Cuneo e sulla collina di Torino, imbiancato il Varesotto fino a300m di quota, ma sul resto della pianura invece è la pioggia a dettar legge,con accumuli pluviometrici anche oltre i 30mm dalla mezzanotte sul Varesotto.
SMOTTAMENTI IN LIGURIA. In Liguria le piogge insistenti hanno provocato alcuni smottamenti tra Genova e La Spezia, ma a situazione rimane sotto controllo. Neve anche sui rilievi liguri del Genovese, con 30cm di fresca al Passo del Tomarlo (1485m), che mette in comunicazione la Provincia di Genova con con quelle di Parma e Piacenza.
PIOGGE SU SARDEGNA E TIRRENICHE. Piogge insistenti sulle regioni tirreniche centrali e in Umbria con fenomeni che nelle ultime ore si sono fatti insistenti soprattutto nel Lazio,tanto che nel Viterbese si superano localmente i 40mm di accumulo dalla mezzanotte. Sulle dorsale appenninica la neve cade oltre i 1300/1500m. Piogge battenti inoltre in Sardegna con accumuli che sul Sassarese hanno superato i 90mm. Rimangono invece all'asciutto le regioni adriatiche, riparate dalla dorsale appenninica,e il Sud, non ancora raggiunto dal fronte. Si segnala infine il vento forte da Sudovest con raffiche anche oltre 80kmh sul Tirreno.
27 DICEMBRE 2017: PERTURBAZIONE ATLANTICA. Pilotata da un vortice di bassa pressione che va approfondendosi sulla Francia una perturbazione atlantica sta generando un peggioramento al Nord, dove piogge e rovesci avanzano da ovest ad est interessando gran parte delle regioni, ad eccezione dei settori orientali che si affacciano all'Adriatico. I fenomeni più intensi interessano fino ad ora la Liguria centrale, con gli accumuli che superano localmente i 40mm sul Genovese.
NEVE A QUOTE COLLINARI. Ma sulle Alpi le basse temperature dell'ultimo periodo stanno favorendo nevicate a quote pressoché collinari. Nevica infatti a partire da quota 600m in Piemonte, a tratti fino 400m sul Verbano. Nevica, seppur più debolmente, anche sull'arco alpino centro-orientale da quota 600/800m, seppur in nottata qualche fiocco sia riuscito ad imbiancare la conca di Bolzano a quote ancora inferiori.
MALTEMPO SUL TIRRENO. Gli effetti della stessa perturbazione si estendono più a sud lungo il Tirreno, con interessamento della Sardegna dove sono giù caduti oltre 50mm di pioggia sul Sassarese. Piogge e rovesci segnalati dalla Toscana fino alla Campania con neve sulle rispettive zone appenniniche dai 1400m di quota, fino a 1200m sulla dorsale tosco-emiliana occidentale. Gli accumuli più importanti interessano fino ad ora la Versilia, con punte di oltre 70mm in 24 ore.
PREVISIONI. La perturbazione avanzerà verso est intensificandosi in giornata provocando precipitazioni diffuse su tutto l'arco alpino e prealpino centro-orientale con quota neve sui 600/800m, a tratti più in alto sulle Prealpi lombarde. Tenderanno invece ad attenuarsi i fenomeni al Nordovest e Sardegna, dove in serata giungeranno alcune schiarite. Fenomeni diffusi e intensi invece sulle aree tirreniche, in particolare al pomeriggio sul Lazio e in serata su Campania e Sicilia. Sul corrispondente versante adriatico i fenomeni saranno decisamente più deboli, a tratti assenti lungo le coste centrali, riparate dall'Appennino, dove la quota neve continuerà ad oscillare tra 1200 e 1400m.
LIVE, VORTICE FREDDO IN AZIONE, PIOGGIA E NEVE A QUOTE BASSE - La perturbazione giunta ieri ha portato condizioni di maltempo talora severo in particolare al Nord e sulle centrali tirreniche, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati picchi locali di oltre 80-100mm ( in particolare su Prealpi friulane e Lazio ). Nevicate copiose hanno inoltre interessato le Alpi, specie centro-orientali, mediamente oltre 800-1200m. Questo fronte è ora seguito da un vortice freddo che in queste ore sta attraversando il Centro, rinnovando marcata instabilità su diverse zone della Penisola. Nelle ultime ore rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco hanno colpito il Centro e la Campania, con locali grandinate e tracollo delle temperature. Nevica mediamente dai 500-800m, ma a tratti più in basso durante i rovesci più intensi con fiocchi che si sono spinti fino alle porte di Viterbo; neve anche sui Colli Romani, come a Rocca Priora e sulle colline toscane, come a Montalcino. Da segnalare inoltre nevicate anche a l'Aquila ed Avezzano, in Abruzzo. Residue precipitazioni stanno interessando infine il Nordest, nevose mediament dai 400-700m.
METEO ITALIA PROSSIME ORE - Nelle prossime ore il vortice freddo attraverserà le regioni centrali coinvolgendo anche il Sud, la Sardegna e le regioni di Nord Est. I settori più penalizzati saranno quelli tirrenici, appenninici, Marche e Romagna, dove sono attesi fenomeni anche a carattere temporalesco e grandinigeno, con limite della neve a quote collinari, fiocchi possibili fino a 300-400m nel momento di maggiore intensità. Le precipitazioni potranno assumere carattere nevoso nelle città di Perugia, l'Aquila, Avezzano, Urbino, Fabriano, Campobasso, Norcia e Potenza. Non si prevedono tuttavia accumuli rilevanti sotto i 700m, fino a 10 cm al di sopra dei 900-1100m.
Il maltempo nel corso del giorno si sposterà verso le regioni adriatiche e su quelle meridionali, con limite della neve in calo fino a 500-800 su Campania, Molise, Lucania e alta Calabria. Possibilità di temporali anche grandinigeni. Nel frattempo la situazione andrà migliorando al Nord, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna, con schiarite sempre più ampie. Il minimo depressionario richiamerà forti venti di Maestrale su Sardegna e medio-basso Tirreno con conseguente mare grosso. Possibile difficoltà nel collegamento con le Isole minori di Campania e Sicilia. Sull'Adriatico ventilazione moderata settentrionale, tesa di Libeccio su basso adriatico e Ionio.
Aggiornamento 27 DICEMBRE 2017 ore 15:45
ROVESCI SUL SETTORE LOMBARDO-VENETO. La perturbazione atlantica continua a spostarsi verso est, tanto che sulle estreme regioni nordoccidentali sono già in fase di esaurimento i fenomeni ad essa legati. Persiste e si intensifica invece sul resto del Settentrione con i fenomeni più intensi che interessano i settori lombardo-veneti e quelli friulani, specie a ridosso dell'arco alpino. Gli accumuli pluviometrici superano ormai i 40mm dalla mezzanotte nelle provincie di Pordenone e Udine.
TANTA NEVE SULLE ALPI. Sulle Alpi continua a nevicare, mediamente oltre i 600/800m, ma a tratti anche più in basso o addirittura a quote praticamente pianeggianti nel Verbano durante i fenomeni più intensi. Neve a bassa quota segnalata inoltre nelle colline del basso Piemonte, come nell'Alessandrino. Il manto di neve fresca sulle Prealpi lombarde tocca i 20/25cm a 1000m di quota, 40/50cm a 1500m.
MALTEMPO IN LIGURIA. In Liguria i fenomeni cominciano ad attenuarsi a Ponente, ma proseguono tra Genovese e Spezzino anche con una certa intensità, tanto che gli accumuli superano localmente i 60mm dalla mezzanotte sull'entroterra genovese. Cresce il livello dei corsi d'acqua, tra cui Entella, Magra e Vara che restano sorvegliati speciali, anche se fino ad ora la situazione è sotto controllo.
Nevica anche sui rilievi liguri, in Val d'Aveto, con oltre 30cm di neve fresca che consente l'apertura della stagione sciistica nel comprensorio di Santo Stefano.
FORTE GRANDINATA A ROMA. In Sardegna i fenomeni più intensi si sono ora spostati sul versante orientale, mentre sulle regioni tirreniche il maltempo continua a bersagliare Toscana, Lazio ed Umbria, con fenomeni a tratti temporaleschi e di forte intensità, come avvenuto a Roma. Nella capitale una violenta grandinata ha provocato la caduta di alberi e rami in alcune zone della città, oltre a qualche allagamento. Un albero di grandi dimensioni è caduto sulla Via Flaminia in direzione Terni all'altezza del km.53,900. Sulla dorsale appenninica nevica oltre i 1000/1200m su settore tosco-emiliano, fino a 1400m circa sulla dorsale centrale.
Aggiornamento 27 DICEMBRE 2017 ore 12:45
NEVE IN MONTAGNA. La perturbazione giunta dall'Atlantica continua ad avanzare verso est e il tempo sull'Italia sta subendo un ulteriore peggioramento. L'arco alpino è interessato da nevicate che dalla Valle d'Aosta orientale e dall'alto Piemonte si estendono fino al Friuli, con limite pioggia-neve che oscilla intorno ai 600m di quota. Qualche fiocco anche a Cuneo e sulla collina di Torino, imbiancato il Varesotto fino a300m di quota, ma sul resto della pianura invece è la pioggia a dettar legge,con accumuli pluviometrici anche oltre i 30mm dalla mezzanotte sul Varesotto.
SMOTTAMENTI IN LIGURIA. In Liguria le piogge insistenti hanno provocato alcuni smottamenti tra Genova e La Spezia, ma a situazione rimane sotto controllo. Neve anche sui rilievi liguri del Genovese, con 30cm di fresca al Passo del Tomarlo (1485m), che mette in comunicazione la Provincia di Genova con con quelle di Parma e Piacenza.
PIOGGE SU SARDEGNA E TIRRENICHE. Piogge insistenti sulle regioni tirreniche centrali e in Umbria con fenomeni che nelle ultime ore si sono fatti insistenti soprattutto nel Lazio,tanto che nel Viterbese si superano localmente i 40mm di accumulo dalla mezzanotte. Sulle dorsale appenninica la neve cade oltre i 1300/1500m. Piogge battenti inoltre in Sardegna con accumuli che sul Sassarese hanno superato i 90mm. Rimangono invece all'asciutto le regioni adriatiche, riparate dalla dorsale appenninica,e il Sud, non ancora raggiunto dal fronte. Si segnala infine il vento forte da Sudovest con raffiche anche oltre 80kmh sul Tirreno.
27 DICEMBRE 2017: PERTURBAZIONE ATLANTICA. Pilotata da un vortice di bassa pressione che va approfondendosi sulla Francia una perturbazione atlantica sta generando un peggioramento al Nord, dove piogge e rovesci avanzano da ovest ad est interessando gran parte delle regioni, ad eccezione dei settori orientali che si affacciano all'Adriatico. I fenomeni più intensi interessano fino ad ora la Liguria centrale, con gli accumuli che superano localmente i 40mm sul Genovese.
NEVE A QUOTE COLLINARI. Ma sulle Alpi le basse temperature dell'ultimo periodo stanno favorendo nevicate a quote pressoché collinari. Nevica infatti a partire da quota 600m in Piemonte, a tratti fino 400m sul Verbano. Nevica, seppur più debolmente, anche sull'arco alpino centro-orientale da quota 600/800m, seppur in nottata qualche fiocco sia riuscito ad imbiancare la conca di Bolzano a quote ancora inferiori.
MALTEMPO SUL TIRRENO. Gli effetti della stessa perturbazione si estendono più a sud lungo il Tirreno, con interessamento della Sardegna dove sono giù caduti oltre 50mm di pioggia sul Sassarese. Piogge e rovesci segnalati dalla Toscana fino alla Campania con neve sulle rispettive zone appenniniche dai 1400m di quota, fino a 1200m sulla dorsale tosco-emiliana occidentale. Gli accumuli più importanti interessano fino ad ora la Versilia, con punte di oltre 70mm in 24 ore.
PREVISIONI. La perturbazione avanzerà verso est intensificandosi in giornata provocando precipitazioni diffuse su tutto l'arco alpino e prealpino centro-orientale con quota neve sui 600/800m, a tratti più in alto sulle Prealpi lombarde. Tenderanno invece ad attenuarsi i fenomeni al Nordovest e Sardegna, dove in serata giungeranno alcune schiarite. Fenomeni diffusi e intensi invece sulle aree tirreniche, in particolare al pomeriggio sul Lazio e in serata su Campania e Sicilia. Sul corrispondente versante adriatico i fenomeni saranno decisamente più deboli, a tratti assenti lungo le coste centrali, riparate dall'Appennino, dove la quota neve continuerà ad oscillare tra 1200 e 1400m.
CRONACA METEO: TEMPORALI, GRANDINE E DAMA BIANCA A BASSA QUOTA SUL CENTRO ITALIA
6 DICEMBRE 2017: Un minimo di pressione si è scavato nella giornata di oggi all'altezza delle regioni centrali e dal suo centro si è dipartito un sistema frontale che ha agguantato direttamente le regioni dell'Italia centrale innescando condizioni di forte instabilità. Le condizioni sono andate peggiorando tra il tardo mattino e il primo pomeriggio quando dalla Toscana piogge e temporali hanno cominciato a spostarsi verso la dorsale appenninica per poi raggiungere il versante adriatico.
ESONDAZIONI IN UMBRIA, GRANDINE NELL'ANCONETANO. In Umbria i fenomeni sono stati così intensi da provocare l'esondazione del fiume Nera, in Val Nerina, allagando una vasta porzione di territorio tra Piedipaterno a Vallo di Nera. L'aria fredda che alimenta il vortice di bassa pressione ha determinato inoltre un brusco abbassamento della temperature e del limite pioggia-neve. I fenomeni che hanno raggiunto il versante adriatico, anche sotto forma di intenso temporale sul settore marchigiano, hanno innescato grandinate fin sulla costa di Ancona, imbiancando il paesaggio e provocando un sensibile e repentino abbassamento della temperatura. Va però notato come il maltempo si sia concentrato soprattutto sulla periferia nord di Ancona, mentre in centro città non si sono quasi avvertiti gli effetti del temporale.
NEVE A QUOTE COLLINARI. Sulle zone appenniniche la precipitazione ha assunto carattere nevoso fino a circa 600m di quota sulle Marche. tra 800 e 900m in Umbria.
ESONDAZIONI IN UMBRIA, GRANDINE NELL'ANCONETANO. In Umbria i fenomeni sono stati così intensi da provocare l'esondazione del fiume Nera, in Val Nerina, allagando una vasta porzione di territorio tra Piedipaterno a Vallo di Nera. L'aria fredda che alimenta il vortice di bassa pressione ha determinato inoltre un brusco abbassamento della temperature e del limite pioggia-neve. I fenomeni che hanno raggiunto il versante adriatico, anche sotto forma di intenso temporale sul settore marchigiano, hanno innescato grandinate fin sulla costa di Ancona, imbiancando il paesaggio e provocando un sensibile e repentino abbassamento della temperatura. Va però notato come il maltempo si sia concentrato soprattutto sulla periferia nord di Ancona, mentre in centro città non si sono quasi avvertiti gli effetti del temporale.
NEVE A QUOTE COLLINARI. Sulle zone appenniniche la precipitazione ha assunto carattere nevoso fino a circa 600m di quota sulle Marche. tra 800 e 900m in Umbria.
FOCUS MALTEMPO: ALLERTA ROSSA PER LIGURIA E ALTA TOSCANA, PUNTE OLTRE I 200mm
Aggiornamento 12 DICEMBRE 2017 ore 15:30
LIGURIA. Sono cessate le precipitazioni e con esse anche l'allerta su tutte le aree, ma 13 mila persone sono rimaste senza elettricità tra le provincie di Genova e Savona. Passato il maltempo si iniziano a contare i danni e a cercare di ripristinare ciò che le piogge e le mareggiate hanno distrutto. Ingenti danni si riscontrano infatti sul litorale a Riva Trigoso (Sestri Levante), dove la mareggiata ha eroso la spiaggia e la base del muraglione che protegge la strada delle gallerie Riva-Moneglia. Sempre in Provincia di Genova, a Vesima, l'asfalto dell'Aurelia ha ceduto sotto la forza delle onde. A Voltri la mareggiata ha distrutto una decina di casette dei pescatori. Le buone notizie giungono dai livelli dei fiumi. E' infatti calata notevolmente la portata di Entella, Magra e Vara, dopo la notte di stretta osservazione.
TOSCANA. Proseguono le piogge sulla regione, anche se con intensità diminuita rispetto alle ultime ore. Nel frattempo però tre famiglie sono state evacuate a Dicomano, nel Fiorentino, a causa del forte vento che ha danneggiato i tetti delle loro case. Una persona ha abbandonato la propria abitazione per un grosso albero che rischiava di cadere sul tetto, a Firenzuola, in località Pietramala. Ad Arezzo il forte vento ha scoperchiato il tetto di un magazzino finendo sui binari della ferrovia e bloccando la circolazione dei treni. Nella Lucchesia è esondato il Serchio in seguito alle abbondanti piogge. In Garfagnana alcune frazioni sono rimaste isolate a causa di una frana che ha interrotto la circolazione stradale. A Firenze un muro di contenimento è crollato su alcune auto parcheggiate, distruggendole.
EMILIA. Nonostante l'esaurimento delle piogge rimane critica la situazione in Emilia Romagna. Nel Reggiano, tra Lentigione e Brescello, l'esondazione del fiume Enza ha costretto all'evacuazione oltre un migliaio di persone, anche con l'ausilio di un elicottero. E' stata inoltre interrotta la circolazione sulla strada Statale 63. Rimane sotto osservazione il torrente Parma, che sta provocando alcuni allagamenti a Colorno. A Campogalliano, nel Modenese, l'esondazione del fiume Secchia ha allagato alcune strade mettendo in pericolo la vita di due persone e di alcuni animali che si trovavano in prossimità dell'argine, salvati dall'intervento dei Vigili del Fuoco.
Aggiornamento 12 DICEMBRE 2017 ore 9:45
La perturbazione ha ormai abbandonato la Liguria ma insiste in Toscana nelle prime ore della giornata di martedì 12. La quantità di pioggia caduta è dal confine con la Francia verso est è impressionante. In alcune zone i pluviometri hanno raccolto anche 450mm di acqua tra Spezzino orientale, Versilia e Lunigiana e i livelli dei fiumi sono cresciuti sensibilmente, in alcuni casi tracimando. A questo si sommano i venti tempestosi che soffiano dal mare verso la costa, responsabili di estese mareggiate.
LIGURIA. Partendo da Ponente si segnalano venti forti e mareggiate al confine con la Francia, tanto che è stato chiuso il valico con la Francia a Ponte San Ludovico. A causa delle forti piogge ventitrè famiglie sono state sfollate dalla zona rossa del Comune di Ceriana, nell'entroterra di Sanremo, per il rischio frane. Nella zona di Genova è straripato ieri sera l'Entella, alimentato dagli affluenti Lavagna e Sturla che ricevono le acque dalle zone circostanti. L'ingente quantità d'acqua nel corso del fiume ha avuto però difficoltà a sfociare i mare, a causa della mareggiata che ostacolava il deflusso delle acque.
Nello Spezzino il Magra ha superato ieri sera il livello di guardia in seguito alle abbondanti piogge cadute sull'entroterra, per poi rientrare qualche ora dopo ma rimanendo sempre su livelli molto elevati. Alcune famiglie che abitavano nell'alveo del corso d'acqua sono state evacuate. Nel comune di Borghetto Vara alcuni residenti sono stati evacuati dalle loro abitazioni per il rischio di smottamenti del terreno. Altre venti persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni per il rischio di esondazione del torrente Parmignola.
TOSCANA. La zone più settentrionale, tra Versilia, Garfagnana e Lunigiana è quella più colpita dall'ondata di maltempo. Piogge molto abbondanti in 24 ore sono riuscite a portare alcuni pluviometri della zona a quota 250mm. Nella zona di Massa Carrara desta preoccupazione il Frigido, che potrebbe esondare da un momento all'altro. La Protezione Civile è all'opera in zona e tiene costantemente sotto controllo il livello del corso d'acqua. Nella Lucchesia si segnala l'esondazione del Serchio, all'altezza di Borgo a Mozzano, dopo che per l'inter giornata di ieri ha ricevuto un abbondante quantitativo di pioggia.
EMILIA. Il fiume Enza ha rotto gli argini a Lentiglione, nella zona di Reggio Emilia. Alcune famiglie che vivono in golena sono state evacuate con i gommoni. A Colorno è stato attivato il Coc e sono state chiuse la piazza, il ponte e in via precauzionale le scuole. Nella stessa zona anche il torrente Baganza ha aumentato notevolmente la propria portata nel tratto cittadino, a causa della portata del Torrente Parma che ne rallenta il deflusso a valle.
PROSSIME ORE. La situazione è già migliorata in Liguria e le precipitazioni si sono ormai esaurite lasciando spazio a qualche schiarita, anche se in serata alcuni addensamenti torneranno ad intensificarsi sullo Spezzino dove non è escluso qualche isolato e debole piovasco. Ultime piogge al Nordest, specie verso le coste, in esaurimento. Al Centro ancora qualche pioggia interesserà la Toscana, anche se in graduale attenuazione nel corso della giornata. Contemporaneamente i fenomeni si estenderanno alle restanti regioni centrali, mentre al Sud prevarrà il bel tempo. Ventilazione ancora sostenuta da Sudovest sui nostri bacini, che si manterranno molto mossi o agitati.
11 DICEMBRE 2017: TRENO FERMO PER ORE IN LIGURIA - La perturbazione atlantica che ha investito le nostre regioni centro settentrionali ha creato non pochi disagi. In Liguria un treno è rimasto bloccato per ore, sulla linea ferroviaria tra Milano e Nizza per un guasto legato al gelo sui binari e sulla linea elettrica ( fenomeno del "gelicidio"). A bordo c'erano circa 400 persone, distribuite in sette carrozze: durante la lunga sosta forzata, sono state tutte radunate negli unici quattro vagoni in cui il riscaldamento funzionava. Il convoglio è ripartito solo alle 21, dopo uno stop di quattro ore. Proprio in Liguria resta alto il livello di attenzione anche nella giornata odierna.
ALLERTA ROSSA IN LIGURIA - La Protezione Civile Regionale della Liguria ha diffuso, infatti, l'Allerta meteo Rossa (la più alta) per piogge diffuse e temporali su tutto il Levante, da Portofino fino alla Spezia. L'Allerta arancione (media) nel Ponente dalle 9 alle 23.59 di oggi. Allerta Gialla (la più bassa) nell'estremo Ponente (Imperiese). Chiuse le scuole di ogni grado nelle zone interessate dall'allerta massima ma anche nel Tigullio, Savona e nell'imperiese.
DATI - Dalla mezzanotte già caduti oltre 50 mm nell'entroterra genovese, tra 20-30 lungo la costa. Le basse temperature hanno inoltre determinato il fenomeno del "gelicidio", congelamento istantaneo dell'acqua a contatto con temperature negative, nell'entroterra, specie quello savonese.
EVOLUZIONE PROSSIME ORE - Nel corso della giornata piogge forti, anche a carattere di rovescio o temporale, interesseranno soprattutto il Levente ligure con accumuli che entro fine giornata fino a 250/300 mm sui rilievi del genovese orientale. Previste punte sino a 200 mm anche sulle Alpi marittime, 120/150 mm sulla dorsale savonese. Sulla riviera accumuli diffusamente oltre i 50 mm con punte locali di 80/100 mm. Il tutto accompagnato da forti venti meridionali che nel pomeriggio si intensificheranno con raffiche prossime ai 90/100 km/h, generando mareggiate e rendendo ancora più critico il deflusso di fiumi e torrenti in mare.
RINVIATA GENOA-ATALANTA - Il Commissario della Lega Serie A Carlo Tavecchio, considerata l'allerta meteo arancione sulla città di Genova diramata per lunedì 11 dicembre, ha disposto il rinvio di 24 ore della partita Genoa-Atalanta. L'incontro, inizialmente programmato per lunedì 11 dicembre alle ore 19.00, si disputerà quindi il 12 dicembre alla stessa ora.
ALLERTA ROSSA ANCHE IN TOSCANA - il maltempo colpirà duro anche sul comparto nordoccidentale dalla Toscana. La Protezione civile ha infatti emesso un codice rosso per Versilia e Lucchesia dove le scuole di ogni ordine rimangono chiuse. Sono attesi forti precipitazioni e rischio idrogeologico su Valdarno inferiore, Versilia e Reno e su tutti i bacini del Serchio, Bisenzio e Ombrone in Toscana. Le scuole restano chiuse anche a Livorno e Pisa. Previsti accumuli sino a 150/180 mm in Lunigiana, al confine con la Liguria. Punte di 150 mm anche su Garfagnana e Alpi Apuane, 50 mm in Versialia.
LIGURIA. Sono cessate le precipitazioni e con esse anche l'allerta su tutte le aree, ma 13 mila persone sono rimaste senza elettricità tra le provincie di Genova e Savona. Passato il maltempo si iniziano a contare i danni e a cercare di ripristinare ciò che le piogge e le mareggiate hanno distrutto. Ingenti danni si riscontrano infatti sul litorale a Riva Trigoso (Sestri Levante), dove la mareggiata ha eroso la spiaggia e la base del muraglione che protegge la strada delle gallerie Riva-Moneglia. Sempre in Provincia di Genova, a Vesima, l'asfalto dell'Aurelia ha ceduto sotto la forza delle onde. A Voltri la mareggiata ha distrutto una decina di casette dei pescatori. Le buone notizie giungono dai livelli dei fiumi. E' infatti calata notevolmente la portata di Entella, Magra e Vara, dopo la notte di stretta osservazione.
TOSCANA. Proseguono le piogge sulla regione, anche se con intensità diminuita rispetto alle ultime ore. Nel frattempo però tre famiglie sono state evacuate a Dicomano, nel Fiorentino, a causa del forte vento che ha danneggiato i tetti delle loro case. Una persona ha abbandonato la propria abitazione per un grosso albero che rischiava di cadere sul tetto, a Firenzuola, in località Pietramala. Ad Arezzo il forte vento ha scoperchiato il tetto di un magazzino finendo sui binari della ferrovia e bloccando la circolazione dei treni. Nella Lucchesia è esondato il Serchio in seguito alle abbondanti piogge. In Garfagnana alcune frazioni sono rimaste isolate a causa di una frana che ha interrotto la circolazione stradale. A Firenze un muro di contenimento è crollato su alcune auto parcheggiate, distruggendole.
EMILIA. Nonostante l'esaurimento delle piogge rimane critica la situazione in Emilia Romagna. Nel Reggiano, tra Lentigione e Brescello, l'esondazione del fiume Enza ha costretto all'evacuazione oltre un migliaio di persone, anche con l'ausilio di un elicottero. E' stata inoltre interrotta la circolazione sulla strada Statale 63. Rimane sotto osservazione il torrente Parma, che sta provocando alcuni allagamenti a Colorno. A Campogalliano, nel Modenese, l'esondazione del fiume Secchia ha allagato alcune strade mettendo in pericolo la vita di due persone e di alcuni animali che si trovavano in prossimità dell'argine, salvati dall'intervento dei Vigili del Fuoco.
Aggiornamento 12 DICEMBRE 2017 ore 9:45
La perturbazione ha ormai abbandonato la Liguria ma insiste in Toscana nelle prime ore della giornata di martedì 12. La quantità di pioggia caduta è dal confine con la Francia verso est è impressionante. In alcune zone i pluviometri hanno raccolto anche 450mm di acqua tra Spezzino orientale, Versilia e Lunigiana e i livelli dei fiumi sono cresciuti sensibilmente, in alcuni casi tracimando. A questo si sommano i venti tempestosi che soffiano dal mare verso la costa, responsabili di estese mareggiate.
LIGURIA. Partendo da Ponente si segnalano venti forti e mareggiate al confine con la Francia, tanto che è stato chiuso il valico con la Francia a Ponte San Ludovico. A causa delle forti piogge ventitrè famiglie sono state sfollate dalla zona rossa del Comune di Ceriana, nell'entroterra di Sanremo, per il rischio frane. Nella zona di Genova è straripato ieri sera l'Entella, alimentato dagli affluenti Lavagna e Sturla che ricevono le acque dalle zone circostanti. L'ingente quantità d'acqua nel corso del fiume ha avuto però difficoltà a sfociare i mare, a causa della mareggiata che ostacolava il deflusso delle acque.
Nello Spezzino il Magra ha superato ieri sera il livello di guardia in seguito alle abbondanti piogge cadute sull'entroterra, per poi rientrare qualche ora dopo ma rimanendo sempre su livelli molto elevati. Alcune famiglie che abitavano nell'alveo del corso d'acqua sono state evacuate. Nel comune di Borghetto Vara alcuni residenti sono stati evacuati dalle loro abitazioni per il rischio di smottamenti del terreno. Altre venti persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni per il rischio di esondazione del torrente Parmignola.
TOSCANA. La zone più settentrionale, tra Versilia, Garfagnana e Lunigiana è quella più colpita dall'ondata di maltempo. Piogge molto abbondanti in 24 ore sono riuscite a portare alcuni pluviometri della zona a quota 250mm. Nella zona di Massa Carrara desta preoccupazione il Frigido, che potrebbe esondare da un momento all'altro. La Protezione Civile è all'opera in zona e tiene costantemente sotto controllo il livello del corso d'acqua. Nella Lucchesia si segnala l'esondazione del Serchio, all'altezza di Borgo a Mozzano, dopo che per l'inter giornata di ieri ha ricevuto un abbondante quantitativo di pioggia.
EMILIA. Il fiume Enza ha rotto gli argini a Lentiglione, nella zona di Reggio Emilia. Alcune famiglie che vivono in golena sono state evacuate con i gommoni. A Colorno è stato attivato il Coc e sono state chiuse la piazza, il ponte e in via precauzionale le scuole. Nella stessa zona anche il torrente Baganza ha aumentato notevolmente la propria portata nel tratto cittadino, a causa della portata del Torrente Parma che ne rallenta il deflusso a valle.
PROSSIME ORE. La situazione è già migliorata in Liguria e le precipitazioni si sono ormai esaurite lasciando spazio a qualche schiarita, anche se in serata alcuni addensamenti torneranno ad intensificarsi sullo Spezzino dove non è escluso qualche isolato e debole piovasco. Ultime piogge al Nordest, specie verso le coste, in esaurimento. Al Centro ancora qualche pioggia interesserà la Toscana, anche se in graduale attenuazione nel corso della giornata. Contemporaneamente i fenomeni si estenderanno alle restanti regioni centrali, mentre al Sud prevarrà il bel tempo. Ventilazione ancora sostenuta da Sudovest sui nostri bacini, che si manterranno molto mossi o agitati.
11 DICEMBRE 2017: TRENO FERMO PER ORE IN LIGURIA - La perturbazione atlantica che ha investito le nostre regioni centro settentrionali ha creato non pochi disagi. In Liguria un treno è rimasto bloccato per ore, sulla linea ferroviaria tra Milano e Nizza per un guasto legato al gelo sui binari e sulla linea elettrica ( fenomeno del "gelicidio"). A bordo c'erano circa 400 persone, distribuite in sette carrozze: durante la lunga sosta forzata, sono state tutte radunate negli unici quattro vagoni in cui il riscaldamento funzionava. Il convoglio è ripartito solo alle 21, dopo uno stop di quattro ore. Proprio in Liguria resta alto il livello di attenzione anche nella giornata odierna.
ALLERTA ROSSA IN LIGURIA - La Protezione Civile Regionale della Liguria ha diffuso, infatti, l'Allerta meteo Rossa (la più alta) per piogge diffuse e temporali su tutto il Levante, da Portofino fino alla Spezia. L'Allerta arancione (media) nel Ponente dalle 9 alle 23.59 di oggi. Allerta Gialla (la più bassa) nell'estremo Ponente (Imperiese). Chiuse le scuole di ogni grado nelle zone interessate dall'allerta massima ma anche nel Tigullio, Savona e nell'imperiese.
DATI - Dalla mezzanotte già caduti oltre 50 mm nell'entroterra genovese, tra 20-30 lungo la costa. Le basse temperature hanno inoltre determinato il fenomeno del "gelicidio", congelamento istantaneo dell'acqua a contatto con temperature negative, nell'entroterra, specie quello savonese.
EVOLUZIONE PROSSIME ORE - Nel corso della giornata piogge forti, anche a carattere di rovescio o temporale, interesseranno soprattutto il Levente ligure con accumuli che entro fine giornata fino a 250/300 mm sui rilievi del genovese orientale. Previste punte sino a 200 mm anche sulle Alpi marittime, 120/150 mm sulla dorsale savonese. Sulla riviera accumuli diffusamente oltre i 50 mm con punte locali di 80/100 mm. Il tutto accompagnato da forti venti meridionali che nel pomeriggio si intensificheranno con raffiche prossime ai 90/100 km/h, generando mareggiate e rendendo ancora più critico il deflusso di fiumi e torrenti in mare.
RINVIATA GENOA-ATALANTA - Il Commissario della Lega Serie A Carlo Tavecchio, considerata l'allerta meteo arancione sulla città di Genova diramata per lunedì 11 dicembre, ha disposto il rinvio di 24 ore della partita Genoa-Atalanta. L'incontro, inizialmente programmato per lunedì 11 dicembre alle ore 19.00, si disputerà quindi il 12 dicembre alla stessa ora.
ALLERTA ROSSA ANCHE IN TOSCANA - il maltempo colpirà duro anche sul comparto nordoccidentale dalla Toscana. La Protezione civile ha infatti emesso un codice rosso per Versilia e Lucchesia dove le scuole di ogni ordine rimangono chiuse. Sono attesi forti precipitazioni e rischio idrogeologico su Valdarno inferiore, Versilia e Reno e su tutti i bacini del Serchio, Bisenzio e Ombrone in Toscana. Le scuole restano chiuse anche a Livorno e Pisa. Previsti accumuli sino a 150/180 mm in Lunigiana, al confine con la Liguria. Punte di 150 mm anche su Garfagnana e Alpi Apuane, 50 mm in Versialia.
METEO ITALIA: IN ARRIVO DAMATE SINO IN PIANURA NELLE PROSSIME ORE AL NORD. DETTAGLI
Aggiornamento 11 DICEMBRE ore 17:30
GELICIDIO AL NORD. E' il gelicidio il fenomeno più rilevante della giornata, legato all'ondata di maltempo che sta investendo più direttamente le regioni settentrionali. La pioggia che cade con temperature prossime o inferiori allo zero che si riscontrano su parte delle pianure e dei fondovalle e quelle superiori allo zero alle quote superiori stanno generando il gelicidio, ovvero la formazione di lastre di ghiaccio sulle strade, sulle automobili, sui rami degli alberi, su tutte le superfici che le gocce di pioggia incontrano quando cadono a terra, dette vetrone.
TRAFFICO IN TILT TRA PIEMONTE E LIGURIA. Per questo motivo il traffico è in tilt su molte arterie stradali e autostradali del Nord, nonchè sulle linee ferroviarie. Coinvolte in particolare l'A6 Torino-Savona, A26 Gravellona Toce-Genova e A7 Milano-Genova. Sulla complanare di Savona è chiuso il bivio per la A6 Torino-Savona da tutte le provenienze, chiusi i tratti tra il bivio con la A10 e Ceva verso Torino e tra Mondovì ed il bivio con la A10 in carreggiata opposta. Nevica intensamente invece sul Cuneese, fino in pianura. Neve anche sui rilievi alessandrini al confine con la Liguria. La neve si è intensificata anche a Torino, nel pomeriggio, con temperature leggermente superiore allo zero (+0,5°C), senza però creare alcun disagio particolare nel centro della città. In Valle d'Aosta, dopo le intense nevicate di domenica che hanno coinvolto soprattutto il settore centro-occidentale della regione, una slavina ha invaso la strada nella zona di La Saxe (Courmayeur) e la circolazione è interrotta. Chiusa la circolazione per pericolo valanghe anche su alcune arterie regionali: a Rhemes-Saint-Georges, a Valsavarenche e a Courmayeur.
In Liguria chiusa la SP29 direzione da Savona ad Altare, SP12 dal km 7 al km 25, SP52 verso Calizzano, SP582 per ghiaccio ultimi 5 km verso Garessio. Per quel che riguarda le linee ferroviarie si segnalano le chiusure del nodo di Torino tra Torino Lingotto e Porta Nuova, in direzione Genova. Chiusa la linea Savona - San Giuseppe di Cairo, traffico sospeso sulle linee Genova-Milano e Genova-Torino (via Mignanego) tra Ronco e Arquata Scrivia. Sospeso il traffico inoltre sulle linee Genova-Acqui Terme e Genova-Busalla-Arquata.
GELICIDIO SU CENTRO-OVEST EMILIA. Situazione simile anche in Emilia Romagna, dove il gelicidio non accenna a diminuire tra Piacenza e Reggio Emilia e sui relativi fondovalle appenninici. Circolazione rallentata sulla linea ferroviaria Bologna-Prato. Gelicidio anche su tratti della Val d'Adige a partire da Bolzano, dove piove con -1°C. Forti rallentamenti si segnalano al Brennero.
VENTI TEMPESTOSI IN APPENNINO. Soffia inoltre un vento tempestoso sui valichi appenninici tosco-emiliani, con raffiche diffusamente superiori a 100km/h tra il Monte Cimone e l'Abetone. Si segnalano anche piogge abbondanti in Liguria e Toscana, con accumuli che dalla mezzanotte toccano i 250mm sulla Lucchesia.
Aggiornamento 11 DICEMBRE 2017 ore 8:30
80cm IN VALLE D'AOSTA. Le intense nevicate di domenica hanno subito una notevole attenuazione sull'arco alpino occidentale, dopo che gli accumuli di fresca hanno localmente superato gli 80cm sulla Valle d'Aosta occidentale verso la zona del Monte Bianco. Sale però il pericolo valanghe, tanto che alcune strade secondarie nella zona di Courmayeur sono state chiuse al traffico a scopo precauzionale. Ora è l'arco alpino centro-orientale a vedere una graduale intensificazione delle nevicate, fino a quote basse.
La circolazione stradale sulle arterie principali della Valle d'Aosta è rimasta critica fino alla tarda serata di domenica, con lunghe code sia sull'A5 che sulla Strada Statale della Valle d'Aosta a causa delle presenza di neve e dell'intenso traffico di rientro dopo il Ponte dell'Immacolata.
Gravi disagi anche sull'entroterra ligure, dove un treno Eurocity Thello provenuto dal Veneto è rimasto bloccato per circa 4 ore causa di un guasto alla linea elettrica dovuto al freddo.
Aggiornamento 11 DICEMBRE 2017 ore 5:00
Le precipitazioni si sono attenuate sulle pianure del Nord, con definitivo passaggio a pioggia su quelle del Nordest e Lombardia orientale. Ancora poco o nulla sulla Lombardia occidentale con solo pioviggine nel milanese, e pure il Piemonte risulta in gran parte in ombra pluviometrica. Ancora gelicidio o pioggia ghiacciata a tratti in atto sull'Emilia, in particolare aree pedemontane tra Bologna, Reggio, Parma e Piacenza, con serio pericolo alla circolazione stradale. Per contro piove in modo più deciso tra Liguria e alta Toscana, con picchi anche di oltre 100mm sulle Apuane nelle ultime 36 ore.
LUNEDI' 11 RESIDUA NEVE AL MATTINO, POI PIOGGIA - Al mattino ancora neve a tratti in pianura tra Piemonte e nordovest Lombardia ( in particolare varesotto, comasco, lecchese ), passaggio a pioggia altrove; ancora gelicidio possibile tra ovest Emilia e basso Piemonte. Dal pomeriggio quote neve in netto rialzo ovunque, oltre 1500-1800m entro sera ( se non persino superiori sul Nordest ), resiste a quote più basse su alto Piemonte, varesotto, fin sotto i 1000m sull'Ossola.
TEMPESTE DI VENTO SULLE ALPI - Attenzione al vento, che soffierà molto forte in quota, con vere e proprie tempeste di vento sulle Alpi; raffiche di oltre 100-120km/h sono infatti attese dai 2000m di quota.
10 DICEMBRE 2017: NEVE ENTRO DOMENICA 10 SERA SU PARTE DEL NORD - Perturbazione in arrivo con neve entro domenica 10 sera/notte anche in pianura su Lombardia, medio-alto Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giuliia; pioggia mista a neve su coste, rodigino, mantovano. Pioggia ghiacciata o gelicidio tra Emilia occidentale, basso Piemonte, in particolare su aree pedemontane e vallate appenniniche retrostanti; pioggia in Liguria. In una prima fase neve fino in pianura anche tra Emilia occidentale. Neve sulle Alpi fino al fondovalle, anche intensa fino a sera sulla Valle d'Aosta ma qui poi in graduale attenuazione notturna. Fiocchi dunque possibili in città come Milano, Bergamo, Brescia, Vicenza, Padova, Pordenone, Udine. A rischio gelicidio o pioggia ghiacciata invece alessandrino, pavese, piacentino e parmense in particolare sull'area pedecollinare. Da segnalare neve inizialmente a quote basse anche sull'alta Toscana, ma con quota in netto e rapido aumento.
LUNEDI' 11 RESIDUA NEVE AL MATTINO, POI PIOGGIA - Al mattino ancora neve a tratti in pianura tra Piemonte e nordovest Lombardia ( in particolare varesotto, comasco, lecchese ), passaggio a pioggia altrove; ancora gelicidio possibile tra ovest Emilia e basso Piemonte. Dal pomeriggio quote neve in netto rialzo ovunque, oltre 1500-1800m entro sera ( se non persino superiori sul Nordest ), resiste a quote più basse su alto Piemonte, varesotto, fin sotto i 1000m sull'Ossola.
ACCUMULI - Accumuli mediamente tra 5 e 10cm tra bergamasco, Brianza, comasco, varesotto, tra 0 e 5cm altrove. In generale accumuli fino a 10-20cm oltre i 300-400m sulle aree pedemontane tra Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia, fino a 40-50cm dai 1000-1500m, fino a 1 metro di neve sulle Orobie oltre i 2000-2200m, prima del passaggio a pioggia.
TEMPESTE DI VENTO SULLE ALPI - Attenzione al vento, che soffierà molto forte in quota, con vere e proprie tempeste di vento sulle Alpi; raffiche di oltre 100-120km/h sono infatti attese dai 2000m di quota.
GELICIDIO AL NORD. E' il gelicidio il fenomeno più rilevante della giornata, legato all'ondata di maltempo che sta investendo più direttamente le regioni settentrionali. La pioggia che cade con temperature prossime o inferiori allo zero che si riscontrano su parte delle pianure e dei fondovalle e quelle superiori allo zero alle quote superiori stanno generando il gelicidio, ovvero la formazione di lastre di ghiaccio sulle strade, sulle automobili, sui rami degli alberi, su tutte le superfici che le gocce di pioggia incontrano quando cadono a terra, dette vetrone.
TRAFFICO IN TILT TRA PIEMONTE E LIGURIA. Per questo motivo il traffico è in tilt su molte arterie stradali e autostradali del Nord, nonchè sulle linee ferroviarie. Coinvolte in particolare l'A6 Torino-Savona, A26 Gravellona Toce-Genova e A7 Milano-Genova. Sulla complanare di Savona è chiuso il bivio per la A6 Torino-Savona da tutte le provenienze, chiusi i tratti tra il bivio con la A10 e Ceva verso Torino e tra Mondovì ed il bivio con la A10 in carreggiata opposta. Nevica intensamente invece sul Cuneese, fino in pianura. Neve anche sui rilievi alessandrini al confine con la Liguria. La neve si è intensificata anche a Torino, nel pomeriggio, con temperature leggermente superiore allo zero (+0,5°C), senza però creare alcun disagio particolare nel centro della città. In Valle d'Aosta, dopo le intense nevicate di domenica che hanno coinvolto soprattutto il settore centro-occidentale della regione, una slavina ha invaso la strada nella zona di La Saxe (Courmayeur) e la circolazione è interrotta. Chiusa la circolazione per pericolo valanghe anche su alcune arterie regionali: a Rhemes-Saint-Georges, a Valsavarenche e a Courmayeur.
In Liguria chiusa la SP29 direzione da Savona ad Altare, SP12 dal km 7 al km 25, SP52 verso Calizzano, SP582 per ghiaccio ultimi 5 km verso Garessio. Per quel che riguarda le linee ferroviarie si segnalano le chiusure del nodo di Torino tra Torino Lingotto e Porta Nuova, in direzione Genova. Chiusa la linea Savona - San Giuseppe di Cairo, traffico sospeso sulle linee Genova-Milano e Genova-Torino (via Mignanego) tra Ronco e Arquata Scrivia. Sospeso il traffico inoltre sulle linee Genova-Acqui Terme e Genova-Busalla-Arquata.
GELICIDIO SU CENTRO-OVEST EMILIA. Situazione simile anche in Emilia Romagna, dove il gelicidio non accenna a diminuire tra Piacenza e Reggio Emilia e sui relativi fondovalle appenninici. Circolazione rallentata sulla linea ferroviaria Bologna-Prato. Gelicidio anche su tratti della Val d'Adige a partire da Bolzano, dove piove con -1°C. Forti rallentamenti si segnalano al Brennero.
VENTI TEMPESTOSI IN APPENNINO. Soffia inoltre un vento tempestoso sui valichi appenninici tosco-emiliani, con raffiche diffusamente superiori a 100km/h tra il Monte Cimone e l'Abetone. Si segnalano anche piogge abbondanti in Liguria e Toscana, con accumuli che dalla mezzanotte toccano i 250mm sulla Lucchesia.
Aggiornamento 11 DICEMBRE 2017 ore 8:30
80cm IN VALLE D'AOSTA. Le intense nevicate di domenica hanno subito una notevole attenuazione sull'arco alpino occidentale, dopo che gli accumuli di fresca hanno localmente superato gli 80cm sulla Valle d'Aosta occidentale verso la zona del Monte Bianco. Sale però il pericolo valanghe, tanto che alcune strade secondarie nella zona di Courmayeur sono state chiuse al traffico a scopo precauzionale. Ora è l'arco alpino centro-orientale a vedere una graduale intensificazione delle nevicate, fino a quote basse.
La circolazione stradale sulle arterie principali della Valle d'Aosta è rimasta critica fino alla tarda serata di domenica, con lunghe code sia sull'A5 che sulla Strada Statale della Valle d'Aosta a causa delle presenza di neve e dell'intenso traffico di rientro dopo il Ponte dell'Immacolata.
Gravi disagi anche sull'entroterra ligure, dove un treno Eurocity Thello provenuto dal Veneto è rimasto bloccato per circa 4 ore causa di un guasto alla linea elettrica dovuto al freddo.
Aggiornamento 11 DICEMBRE 2017 ore 5:00
Le precipitazioni si sono attenuate sulle pianure del Nord, con definitivo passaggio a pioggia su quelle del Nordest e Lombardia orientale. Ancora poco o nulla sulla Lombardia occidentale con solo pioviggine nel milanese, e pure il Piemonte risulta in gran parte in ombra pluviometrica. Ancora gelicidio o pioggia ghiacciata a tratti in atto sull'Emilia, in particolare aree pedemontane tra Bologna, Reggio, Parma e Piacenza, con serio pericolo alla circolazione stradale. Per contro piove in modo più deciso tra Liguria e alta Toscana, con picchi anche di oltre 100mm sulle Apuane nelle ultime 36 ore.
LUNEDI' 11 RESIDUA NEVE AL MATTINO, POI PIOGGIA - Al mattino ancora neve a tratti in pianura tra Piemonte e nordovest Lombardia ( in particolare varesotto, comasco, lecchese ), passaggio a pioggia altrove; ancora gelicidio possibile tra ovest Emilia e basso Piemonte. Dal pomeriggio quote neve in netto rialzo ovunque, oltre 1500-1800m entro sera ( se non persino superiori sul Nordest ), resiste a quote più basse su alto Piemonte, varesotto, fin sotto i 1000m sull'Ossola.
TEMPESTE DI VENTO SULLE ALPI - Attenzione al vento, che soffierà molto forte in quota, con vere e proprie tempeste di vento sulle Alpi; raffiche di oltre 100-120km/h sono infatti attese dai 2000m di quota.
10 DICEMBRE 2017: NEVE ENTRO DOMENICA 10 SERA SU PARTE DEL NORD - Perturbazione in arrivo con neve entro domenica 10 sera/notte anche in pianura su Lombardia, medio-alto Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giuliia; pioggia mista a neve su coste, rodigino, mantovano. Pioggia ghiacciata o gelicidio tra Emilia occidentale, basso Piemonte, in particolare su aree pedemontane e vallate appenniniche retrostanti; pioggia in Liguria. In una prima fase neve fino in pianura anche tra Emilia occidentale. Neve sulle Alpi fino al fondovalle, anche intensa fino a sera sulla Valle d'Aosta ma qui poi in graduale attenuazione notturna. Fiocchi dunque possibili in città come Milano, Bergamo, Brescia, Vicenza, Padova, Pordenone, Udine. A rischio gelicidio o pioggia ghiacciata invece alessandrino, pavese, piacentino e parmense in particolare sull'area pedecollinare. Da segnalare neve inizialmente a quote basse anche sull'alta Toscana, ma con quota in netto e rapido aumento.
LUNEDI' 11 RESIDUA NEVE AL MATTINO, POI PIOGGIA - Al mattino ancora neve a tratti in pianura tra Piemonte e nordovest Lombardia ( in particolare varesotto, comasco, lecchese ), passaggio a pioggia altrove; ancora gelicidio possibile tra ovest Emilia e basso Piemonte. Dal pomeriggio quote neve in netto rialzo ovunque, oltre 1500-1800m entro sera ( se non persino superiori sul Nordest ), resiste a quote più basse su alto Piemonte, varesotto, fin sotto i 1000m sull'Ossola.
ACCUMULI - Accumuli mediamente tra 5 e 10cm tra bergamasco, Brianza, comasco, varesotto, tra 0 e 5cm altrove. In generale accumuli fino a 10-20cm oltre i 300-400m sulle aree pedemontane tra Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia, fino a 40-50cm dai 1000-1500m, fino a 1 metro di neve sulle Orobie oltre i 2000-2200m, prima del passaggio a pioggia.
TEMPESTE DI VENTO SULLE ALPI - Attenzione al vento, che soffierà molto forte in quota, con vere e proprie tempeste di vento sulle Alpi; raffiche di oltre 100-120km/h sono infatti attese dai 2000m di quota.
METEO ITALIA: TRA VENERDI' 1 NOVEMBRE E IL WEEKEND 2-3 DICEMBRE VORTICE FREDDO, CON PIOGGIA E DAMA BIANCA. DETTAGLI
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2017 ore 19:30
NEVE SU OVEST PIEMONTE. E' sul Piemonte occidentale che si stanno verificando le precipitazioni più rilevanti, a carattere nevoso fino in pianura. Nevica infatti su tutta la fascia alpina dal settore delle Graie fino alle Marittime e Liguri, con fiocchi fino a quote di fondovalle e pianeggianti. In quota gli accumuli di neve fresca raggiungono i 15cm a circa 1500m sulle valli cuneesi, mentre sui fondovalle la strato di neve nuova oscilla intorno a 5cm. I fenomeni diventano sempre meno consistenti spostandosi verso est, con soltanto alcune pioviggini che hanno bagnato per ora Torino. Qualche debole nevicata anche sul Piemonte sudorientale.
FENOMENI IN ATTENUAZIONE IN LIGURIA. Si sono attenuati i fenomeni in su gran parte della Liguria, dopo la mattinata particolarmente movimentata. Qualche pioggia solo sull'Imperiese, con neve sulle colline dell'entroterra mediamente oltre i 300m di quota. Sul resto del Nord condizioni più asciutte, ad eccezione di alcuni rovesci sull'Emilia orientale in prossimità del Delta del Po.
Sul resto d'Italia si segnalano ancora piogge e temporali in Sardegna, prevalentemente occidentale, e le ultime piogge sul Sud peninsulare tra Calabria, Basilicata e Puglia.
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2017 ore 13:00
ANCORA NEVE AL NORDOVEST. Continua il maltempo al Nordovest, dove insiste la perturbazione orchestrata dalla circolazione depressionaria tra Corsica e Sardegna. In mattinata sono proseguite le precipitazioni in Piemonte, soprattutto sulle Alpi occidentali, dove ulteriori apporti di neve fresca si sono aggiunti a quelli caduti nella notte. Oltre i 1500m di quota lo spessore totale di neve prodotto dalla perturbazione supera i 60cm sulle vallate cuneesi con punte di 80cm in Valle Po, intorno a 40/50cm sulle valli torinesi. Ma la neve è caduta anche a quote molto più basse, spesso fino in pianura. Chiusi i collegamenti stradali con la Francia attraverso i valichi del Tenda e della Maddalena.
Sulla collina torinese il manto bianco oscilla tra 15 e 20cm, mentre sul capoluogo la neve della notte è mutata in debole pioggia nel corso del mattino.
LIGURIA E VALLE D'AOSTA. Neve anche sull'entroterra ligure di Ponente con coinvolgimento dell'A6, senza conseguenze sul traffico. La neve ha raggiunto inoltre la Valle d'Aosta fino a quote basse, imbiancando il capoluogo regionale e lasciando al suolo uno strato di 15/20cm in quota sul settore sudorientale, fino a 25cm nell'alta valle di Champorcher.
CENTRO-SUD. Fiocchi anche sulla dorsale tosco-emiliana e su quella marchigiana a quote collinari e in Sardegna oltre i 700m. Le regioni meridionali sono rimaste interessate da piogge e rovesci sparsi e alcuni temporali che hanno raggiunto le coste occidentali della Sicilia e localmente quelle dell'alta Calabria tirrenica.
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2017 ore 11:00
NEVICA IN PIEMONTE - La formazione del vortice freddo tra Ligure e Corsica ha intensificato le nevicate nel corso della notte sul Piemonte soprattutto meridionale ed occidentale. Colpita in primis la provincia di Cuneo, con neve copiosa in città e accumuli anche di oltre mezzo metro dai 900-1000m di quota; ben imbiancata anche Torino ( circa 5 cm al suolo ), dove la pioggia iniziale ha lasciato posto alla neve, con accumuli anche di oltre 10cm dalle quote collinari della provincia. Neve anche ad Alba ed Alessandria. Qualche disagio alla circolazione in particolare sulla Torino-Savona.
NEVE ANCHE IN LIGURIA ED EMILIA A BASSA QUOTA, POCO O NULLA SUL RESTO DEL NORD - Nevicate talora copiose hanno interessato anche l'entroterra ligure, in particolare quello savonese; pioggia prevalente sulla Riviera, battuta da raffiche di tramontana scura anche superiori ai 60-70km/h, in particolare sui settori di Ponente. Da segnalare nella giornata di ieri dei rovesci temporaleschi che hanno favorito la comparsa della neve anche a Savona e i quartieri Ovest di Genova, nonchè la tromba d'aria a Sanremo. In nottata deboli nevicate hanno interessato anche l'Emilia a quote collinari se non a tratti fin sulle pedemontane, in particolare piacentino, parmense e reggiano. Fiocchi a tratti anche nel pavese, mentre sul resto del Nord i fenomeni sono risultati scarsi se non del tutto assenti, con anche temperature superiori e al più piogge in pianura.
METEO PROSSIME ORE - Nelle prossime ore ancora nevicate a tratti consistenti sul cuneese, più deboli su resto del Piemonte occidentale e meridionale, in particolare torinese, ma in via di esaurimento dal pomeriggio. Precipitazioni anche sulla Liguria di Ponente, poco o nulla su quella di Levante, nevose sull'entroterra, nonchè residue deboli precipitazioni anche sull'Emilia soprattutto a ridosso dell'Appennino, nevose a bassa quota, anche qui in esaurimento. Entro fine giornata miglioramento ovunque salvo ancora qualche fenomeno sulla Romagna, piovoso.
Aggiornamento 3 DICEMBRE 2017 ore 8:00
PRIMI FIOCCHI IN PIEMONTE. Nel corso della mattinata i primi deboli fiocchi hanno fatto la loro comparsa in modo sparso sulla pianura piemontese, tendendo a concentrarsi soprattutto sul basso Piemonte, sule Alpi occidentali e sulla adiacente fascia pedemontana, fino a quote pianeggianti, imbiancando Cuneo città. Sulle valli cuneesi e torinesi meridionali lo spessore di fresca raggiunge già i 5-10cm dai 500m.
NEVE IN LIGURIA. La neve non ha risparmiato l'entroterra ligure, in particolare tra Savonese e Genovese, con qualche centimetro di fresca che imbianca il paesaggio a partire da quote di bassa collina, ma fiocchi che a tratti hanno raggiunto anche la costa tra Genova e Savona durante i fenomeni più intensi, imbiancando la spiaggia di Voltri.
TROMBA MARINA A SANREMO. In tarda mattinata una serie di trombe marine sono state avvistate poco al largo di Sanremo, sulla Riviera Ligure di Ponente, con coinvolgimento poco prima dell'ora di pranzo della zona centrale dove era presente un nutrito traffico di automobili e scooter, nonché di passanti, scatenando il panico. Il fenomeno è durato un minuto, quanto è bastato per scaraventare a terra scooter parcheggiati. Alcune persone sono state costrette ad aggrapparsi ai pali per resistere alla furia del veto. Numerosi danni a bar e ristoranti della zona.
NEVE SULL'APPENNINO EMILIANO. La perturbazione ha abbracciato anche la dorsale appenninica emiliana a quote molto basse, anche di fondovalle. I fenomeni sono stati circoscritti all'Appennino Bolognese e a quello Modenese, mentre sulle adiacenti pianure piove con temperature poco superiori allo zero. In alcuni tratti della pedemontana appenninica tuttavia la pioggia si è da poco trasformata in neve oltre i 100/200m, come nella zona di Bologna. Qualche fiocco infine anche sull'entroterra toscano al confine con l'Emilia.
PIOGGE AL SUD E SARDEGNA. Il minimo in prossimità della Corsica richiama un teso flusso umido e instabile occidentale verso la Sardegna, con temporali che dal mare raggiungono la costa tra Sassari e Oristano, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono i 15mm. Il Meridione invece è ancora alle prese con un vecchio sistema frontale che scarica piogge diffuse tra Sicilia orientale, Calabria e localmente Basilicata, con la neve che cade sulla dorsale calabrese oltre i 1400m. I fenomeni più intensi hanno interessato soprattutto il Messinese tirrenico, dove gli accumuli dalla mezzanotte superano i 25mm.
PROSSIME ORE. Tra pomeriggio e sera i fenomeni si intensificheranno al Nord, in particolare al Nordovest, dove la neve cadrà a quote, spesso pianeggianti su Piemonte ed Emilia occidentale, mentre pioviggini sparse interesseranno il Nordest. In Sardegna è previste un'intensificazione dei fenomeni soprattutto sul versante occidentale, con temporali e neve in calo sull'entroterra fino a 900m. Variabilità asciutta al Centro, mentre al Sud andranno gradualmente attenuandosi i fenomeni seppur con qualche pioggia ancora sull'estremo Sud peninsulare e debole neve dai 1300/1400m.
Aggiornamento 1 DICEMBRE 2017 ore 13:25
NEVE NELLE PROSSIME ORE SU PARTE DEL NORD, ECCO DOVE - Tempo in graduale peggioramento al Nord per la discesa di un vortice freddo dalla Francia che darà origine a un minimo di bassa pressione sul Ligure e in evoluzione verso il Centrosud nel weekend 2-3. Fino alla prima serata precipitazioni per lo più deboli e intermittenti in risalita su Nordovest, Trentino e Veneto; qualche rovescio più incisivo su Liguria e alta Toscana dove non si escludono occasionali temporali. In questa fase fiocchi a quote collinari o a tratti in pianura su Piemonte, a tratti anche su entroterra ligure e con fiocchi non esclusi tra Savona e Genova durante i rovesci più intensi.
Tra sera e notte precipitazioni più diffuse tra Emilia occidentale, pavese, Piemonte occidentale e meridionale, nevose anche in pianura; neve anche sull'entroterra ligure, con fiocchi misti a pioggia non esclusi anche sulla Riviera tra Genova e Savona. Neve in intensificazione in città come Torino ma soprattutto Cuneo; fiocchi anche ad Asti, Alessandria, Pavia, Piacenza, Parma, Reggio Emilia Poco o nulla sul resto del Nord con al più pioviggini o qualche fiocco misto a pioggia in pianura sulla Lombardia occidentale, in particolare tra milanese, Brianza, comasco, varesotto.
Sabato 2 mattina ancora nevicate a tratti fino in pianura su Piemonte sud-occidentale, Emilia occidentale a ridosso dell'Appennino ( poco o nulla lungo il Po ), entroterra ligure, specie occidentale, residui sul pavese; tra pomeriggio e sera fenomeni in esaurimento.
ACCUMULI PREVISTI: Fino a 5-10cm in pianura sul torinese, 20-30cm su cuneese ed entroterra ligure savonese, 2-5cm in pianura tra astigiano, alessandrino, pavese, piacentino e parmense, anche superiori a ridosso dell'Appennino. Solo tracce sull'alto Piemonte, poco o nulla altrove.
1 DICEMBRE 2017: SITUAZIONE GENERALE - Saccatura artica dilaga sull'Europa dove è in atto un massiccio afflusso di aria fredda da oltre il Circolo Polare Artico. Le propaggini di questa saccatura raggiungono il Mediterraneo centrale, dove alimentano una perturbazione ancora attiva al Sud, ma nelle prossime ore darà vita a un nuovo vortice dalle caratteristiche fredde sul Ligure, in movimento verso il Centrosud nel weekend 2-3. Si rinnovano così condizioni di tempo instabile o perturbato con pioggia, venti forti e neve a quote basse se non a tratti in pianura su parte del Nord. Ecco alla luce degli ultimi aggiornamenti le previsioni meteo per i prossimi giorni sull'Italia:
METEO VENERDI' 1 - Ancora piogge sparse al Sud ad eccezione di alta Campania, Nord Puglia, Molise, con neve in calo fin sotto i 1500m a fine giornata. Qualche rovescio o temporale sparso in arrivo anche in Sardegna tra pomeriggio e sera; breve tregua soleggiata sul resto del Centro salvo qualche fenomeno su medio-alta Toscana, nevoso anche in collina. Nubi in aumento al Nord con precipitazioni sparse entro fine giornata, nevose a tratti in pianura su parte del Nordovest.
TENDENZA WEEKEND 2-3 - Sabato 2 molto instabile o perturbato al Centro con piogge e rovesci sparsi in graduale estensione verso il Sud a partire dai versanti tirrenici; fenomeni più intensi tra bassa Toscana, Lazio, Campania, Calabria tirrenica e Sicilia. Neve in genere dai 700-1200m al Centro, oltre 1000-1500m al Sud. Precipitazioni anche su Piemonte, Liguria, Emilia, a tratti nevose in pianura, nubi ma asciutto sul resto del Nord con aperture a partire dalle Alpi. Domenica 3 ancora instabile al Sud e medio versante Adriatico con piogge e rovesci sparsi, nevosi fin sotto i 900-1000m su versanti adriatici. Residui deboli fenomeni su centrali tirreniche al mattino ma migliora; sole prevalente al Nord. Temperature in generale calo al Centrosud, in aumento nei massimi al Nord ma con gelate nottetempo anche in pianura.
NEVE SU OVEST PIEMONTE. E' sul Piemonte occidentale che si stanno verificando le precipitazioni più rilevanti, a carattere nevoso fino in pianura. Nevica infatti su tutta la fascia alpina dal settore delle Graie fino alle Marittime e Liguri, con fiocchi fino a quote di fondovalle e pianeggianti. In quota gli accumuli di neve fresca raggiungono i 15cm a circa 1500m sulle valli cuneesi, mentre sui fondovalle la strato di neve nuova oscilla intorno a 5cm. I fenomeni diventano sempre meno consistenti spostandosi verso est, con soltanto alcune pioviggini che hanno bagnato per ora Torino. Qualche debole nevicata anche sul Piemonte sudorientale.
FENOMENI IN ATTENUAZIONE IN LIGURIA. Si sono attenuati i fenomeni in su gran parte della Liguria, dopo la mattinata particolarmente movimentata. Qualche pioggia solo sull'Imperiese, con neve sulle colline dell'entroterra mediamente oltre i 300m di quota. Sul resto del Nord condizioni più asciutte, ad eccezione di alcuni rovesci sull'Emilia orientale in prossimità del Delta del Po.
Sul resto d'Italia si segnalano ancora piogge e temporali in Sardegna, prevalentemente occidentale, e le ultime piogge sul Sud peninsulare tra Calabria, Basilicata e Puglia.
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2017 ore 13:00
ANCORA NEVE AL NORDOVEST. Continua il maltempo al Nordovest, dove insiste la perturbazione orchestrata dalla circolazione depressionaria tra Corsica e Sardegna. In mattinata sono proseguite le precipitazioni in Piemonte, soprattutto sulle Alpi occidentali, dove ulteriori apporti di neve fresca si sono aggiunti a quelli caduti nella notte. Oltre i 1500m di quota lo spessore totale di neve prodotto dalla perturbazione supera i 60cm sulle vallate cuneesi con punte di 80cm in Valle Po, intorno a 40/50cm sulle valli torinesi. Ma la neve è caduta anche a quote molto più basse, spesso fino in pianura. Chiusi i collegamenti stradali con la Francia attraverso i valichi del Tenda e della Maddalena.
Sulla collina torinese il manto bianco oscilla tra 15 e 20cm, mentre sul capoluogo la neve della notte è mutata in debole pioggia nel corso del mattino.
LIGURIA E VALLE D'AOSTA. Neve anche sull'entroterra ligure di Ponente con coinvolgimento dell'A6, senza conseguenze sul traffico. La neve ha raggiunto inoltre la Valle d'Aosta fino a quote basse, imbiancando il capoluogo regionale e lasciando al suolo uno strato di 15/20cm in quota sul settore sudorientale, fino a 25cm nell'alta valle di Champorcher.
CENTRO-SUD. Fiocchi anche sulla dorsale tosco-emiliana e su quella marchigiana a quote collinari e in Sardegna oltre i 700m. Le regioni meridionali sono rimaste interessate da piogge e rovesci sparsi e alcuni temporali che hanno raggiunto le coste occidentali della Sicilia e localmente quelle dell'alta Calabria tirrenica.
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2017 ore 11:00
NEVICA IN PIEMONTE - La formazione del vortice freddo tra Ligure e Corsica ha intensificato le nevicate nel corso della notte sul Piemonte soprattutto meridionale ed occidentale. Colpita in primis la provincia di Cuneo, con neve copiosa in città e accumuli anche di oltre mezzo metro dai 900-1000m di quota; ben imbiancata anche Torino ( circa 5 cm al suolo ), dove la pioggia iniziale ha lasciato posto alla neve, con accumuli anche di oltre 10cm dalle quote collinari della provincia. Neve anche ad Alba ed Alessandria. Qualche disagio alla circolazione in particolare sulla Torino-Savona.
NEVE ANCHE IN LIGURIA ED EMILIA A BASSA QUOTA, POCO O NULLA SUL RESTO DEL NORD - Nevicate talora copiose hanno interessato anche l'entroterra ligure, in particolare quello savonese; pioggia prevalente sulla Riviera, battuta da raffiche di tramontana scura anche superiori ai 60-70km/h, in particolare sui settori di Ponente. Da segnalare nella giornata di ieri dei rovesci temporaleschi che hanno favorito la comparsa della neve anche a Savona e i quartieri Ovest di Genova, nonchè la tromba d'aria a Sanremo. In nottata deboli nevicate hanno interessato anche l'Emilia a quote collinari se non a tratti fin sulle pedemontane, in particolare piacentino, parmense e reggiano. Fiocchi a tratti anche nel pavese, mentre sul resto del Nord i fenomeni sono risultati scarsi se non del tutto assenti, con anche temperature superiori e al più piogge in pianura.
METEO PROSSIME ORE - Nelle prossime ore ancora nevicate a tratti consistenti sul cuneese, più deboli su resto del Piemonte occidentale e meridionale, in particolare torinese, ma in via di esaurimento dal pomeriggio. Precipitazioni anche sulla Liguria di Ponente, poco o nulla su quella di Levante, nevose sull'entroterra, nonchè residue deboli precipitazioni anche sull'Emilia soprattutto a ridosso dell'Appennino, nevose a bassa quota, anche qui in esaurimento. Entro fine giornata miglioramento ovunque salvo ancora qualche fenomeno sulla Romagna, piovoso.
Aggiornamento 3 DICEMBRE 2017 ore 8:00
PRIMI FIOCCHI IN PIEMONTE. Nel corso della mattinata i primi deboli fiocchi hanno fatto la loro comparsa in modo sparso sulla pianura piemontese, tendendo a concentrarsi soprattutto sul basso Piemonte, sule Alpi occidentali e sulla adiacente fascia pedemontana, fino a quote pianeggianti, imbiancando Cuneo città. Sulle valli cuneesi e torinesi meridionali lo spessore di fresca raggiunge già i 5-10cm dai 500m.
NEVE IN LIGURIA. La neve non ha risparmiato l'entroterra ligure, in particolare tra Savonese e Genovese, con qualche centimetro di fresca che imbianca il paesaggio a partire da quote di bassa collina, ma fiocchi che a tratti hanno raggiunto anche la costa tra Genova e Savona durante i fenomeni più intensi, imbiancando la spiaggia di Voltri.
TROMBA MARINA A SANREMO. In tarda mattinata una serie di trombe marine sono state avvistate poco al largo di Sanremo, sulla Riviera Ligure di Ponente, con coinvolgimento poco prima dell'ora di pranzo della zona centrale dove era presente un nutrito traffico di automobili e scooter, nonché di passanti, scatenando il panico. Il fenomeno è durato un minuto, quanto è bastato per scaraventare a terra scooter parcheggiati. Alcune persone sono state costrette ad aggrapparsi ai pali per resistere alla furia del veto. Numerosi danni a bar e ristoranti della zona.
NEVE SULL'APPENNINO EMILIANO. La perturbazione ha abbracciato anche la dorsale appenninica emiliana a quote molto basse, anche di fondovalle. I fenomeni sono stati circoscritti all'Appennino Bolognese e a quello Modenese, mentre sulle adiacenti pianure piove con temperature poco superiori allo zero. In alcuni tratti della pedemontana appenninica tuttavia la pioggia si è da poco trasformata in neve oltre i 100/200m, come nella zona di Bologna. Qualche fiocco infine anche sull'entroterra toscano al confine con l'Emilia.
PIOGGE AL SUD E SARDEGNA. Il minimo in prossimità della Corsica richiama un teso flusso umido e instabile occidentale verso la Sardegna, con temporali che dal mare raggiungono la costa tra Sassari e Oristano, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono i 15mm. Il Meridione invece è ancora alle prese con un vecchio sistema frontale che scarica piogge diffuse tra Sicilia orientale, Calabria e localmente Basilicata, con la neve che cade sulla dorsale calabrese oltre i 1400m. I fenomeni più intensi hanno interessato soprattutto il Messinese tirrenico, dove gli accumuli dalla mezzanotte superano i 25mm.
PROSSIME ORE. Tra pomeriggio e sera i fenomeni si intensificheranno al Nord, in particolare al Nordovest, dove la neve cadrà a quote, spesso pianeggianti su Piemonte ed Emilia occidentale, mentre pioviggini sparse interesseranno il Nordest. In Sardegna è previste un'intensificazione dei fenomeni soprattutto sul versante occidentale, con temporali e neve in calo sull'entroterra fino a 900m. Variabilità asciutta al Centro, mentre al Sud andranno gradualmente attenuandosi i fenomeni seppur con qualche pioggia ancora sull'estremo Sud peninsulare e debole neve dai 1300/1400m.
Aggiornamento 1 DICEMBRE 2017 ore 13:25
NEVE NELLE PROSSIME ORE SU PARTE DEL NORD, ECCO DOVE - Tempo in graduale peggioramento al Nord per la discesa di un vortice freddo dalla Francia che darà origine a un minimo di bassa pressione sul Ligure e in evoluzione verso il Centrosud nel weekend 2-3. Fino alla prima serata precipitazioni per lo più deboli e intermittenti in risalita su Nordovest, Trentino e Veneto; qualche rovescio più incisivo su Liguria e alta Toscana dove non si escludono occasionali temporali. In questa fase fiocchi a quote collinari o a tratti in pianura su Piemonte, a tratti anche su entroterra ligure e con fiocchi non esclusi tra Savona e Genova durante i rovesci più intensi.
Tra sera e notte precipitazioni più diffuse tra Emilia occidentale, pavese, Piemonte occidentale e meridionale, nevose anche in pianura; neve anche sull'entroterra ligure, con fiocchi misti a pioggia non esclusi anche sulla Riviera tra Genova e Savona. Neve in intensificazione in città come Torino ma soprattutto Cuneo; fiocchi anche ad Asti, Alessandria, Pavia, Piacenza, Parma, Reggio Emilia Poco o nulla sul resto del Nord con al più pioviggini o qualche fiocco misto a pioggia in pianura sulla Lombardia occidentale, in particolare tra milanese, Brianza, comasco, varesotto.
Sabato 2 mattina ancora nevicate a tratti fino in pianura su Piemonte sud-occidentale, Emilia occidentale a ridosso dell'Appennino ( poco o nulla lungo il Po ), entroterra ligure, specie occidentale, residui sul pavese; tra pomeriggio e sera fenomeni in esaurimento.
ACCUMULI PREVISTI: Fino a 5-10cm in pianura sul torinese, 20-30cm su cuneese ed entroterra ligure savonese, 2-5cm in pianura tra astigiano, alessandrino, pavese, piacentino e parmense, anche superiori a ridosso dell'Appennino. Solo tracce sull'alto Piemonte, poco o nulla altrove.
1 DICEMBRE 2017: SITUAZIONE GENERALE - Saccatura artica dilaga sull'Europa dove è in atto un massiccio afflusso di aria fredda da oltre il Circolo Polare Artico. Le propaggini di questa saccatura raggiungono il Mediterraneo centrale, dove alimentano una perturbazione ancora attiva al Sud, ma nelle prossime ore darà vita a un nuovo vortice dalle caratteristiche fredde sul Ligure, in movimento verso il Centrosud nel weekend 2-3. Si rinnovano così condizioni di tempo instabile o perturbato con pioggia, venti forti e neve a quote basse se non a tratti in pianura su parte del Nord. Ecco alla luce degli ultimi aggiornamenti le previsioni meteo per i prossimi giorni sull'Italia:
METEO VENERDI' 1 - Ancora piogge sparse al Sud ad eccezione di alta Campania, Nord Puglia, Molise, con neve in calo fin sotto i 1500m a fine giornata. Qualche rovescio o temporale sparso in arrivo anche in Sardegna tra pomeriggio e sera; breve tregua soleggiata sul resto del Centro salvo qualche fenomeno su medio-alta Toscana, nevoso anche in collina. Nubi in aumento al Nord con precipitazioni sparse entro fine giornata, nevose a tratti in pianura su parte del Nordovest.
TENDENZA WEEKEND 2-3 - Sabato 2 molto instabile o perturbato al Centro con piogge e rovesci sparsi in graduale estensione verso il Sud a partire dai versanti tirrenici; fenomeni più intensi tra bassa Toscana, Lazio, Campania, Calabria tirrenica e Sicilia. Neve in genere dai 700-1200m al Centro, oltre 1000-1500m al Sud. Precipitazioni anche su Piemonte, Liguria, Emilia, a tratti nevose in pianura, nubi ma asciutto sul resto del Nord con aperture a partire dalle Alpi. Domenica 3 ancora instabile al Sud e medio versante Adriatico con piogge e rovesci sparsi, nevosi fin sotto i 900-1000m su versanti adriatici. Residui deboli fenomeni su centrali tirreniche al mattino ma migliora; sole prevalente al Nord. Temperature in generale calo al Centrosud, in aumento nei massimi al Nord ma con gelate nottetempo anche in pianura.
MALTEMPO LIVE: VORTICE IN AZIONE CON PIOGGE E DAMA BIANCA. SITUAZIONE E PROSPETTIVE
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2017 ore 9:35
SITUAZIONE - In seno alla saccatura artica che ingloba gran parte d'Europa, ha preso vita un vortice di bassa pressione attualmente posizionato tra Corsica e Sardegna. Il tempo è così peggiorato su parte del Nord e in particolare al Nordovest, con nevicate anche in pianura sul Piemonte, mentre piogge e temporali hanno colpito la Sardegna con neve a tratti fin verso i 600-800m.
METEO SABATO 2 - Al Nord nubi diffuse con residue precipitazioni su Emilia Romagna, pavese, Piemonte e Liguria, nevose in collina a ridosso della pedemontana emiliana, in pianura su Piemonte ed entroterra ligure savonese. Al Centro piogge e rovesci sulla Sardegna, nevosi dai 500-700m in parziale attenuazione dal pomeriggio; deboli piogge anche su Marche, Abruzzo e Appennino entro sera, con neve dagli 800-1200m. Piogge in risalita serale anche sul Lazio, in prevalenza asciutto su Toscana salvo qualche fenomeno sui settori confinali e sulle coste, rovesci possibili sull'Arcipelago. Al Sud generale instabilità con rovesci sparsi alternati a schiarite, fenomeni più incisivi dalla sera; neve in calo fino a 1000-1400m a fine giornata.
METEO DOMENICA 3 - Ancora instabile al Sud con locali piogge o temporali, neve dai 900-1300m; più asciutto e soleggiato su versanti ionici e Sicilia sud-orientale. Fenomeni sparsi anche su Abruzzo, più occasionalmente Lazio con neve oltre 800-1000m, residui su Marche, Umbria e Sardegna in esaurimento. Torna il sole al Nord e Toscana.
VENTI - Venti in rinforzo a rotazione ciclonica, spesso moderati o a tratti forti di Libeccio sui mari meridionali, sabato 2 forte Maestrale in Sardegna, Tramontana sul Ligure e bora sull'alto Adriatico, con raffiche anche di oltre 80-90km/h in particolare su triestino, savonese e sui settori sardi. Mari molto mossi o agitati.
TEMPERATURE - In generale calo, anche al Centrosud; in aumento i massimi al Nord domenica ma con clima freddo. Forti gelate al Centronord anche in pianura da domenica 3 e nei giorni successivi.
30 NOVEMBRE 2017: QUALCHE FIOCCO SU EST ALPI. Il Mediterraneo centrale è ormai sede di una vasta circolazione di bassa pressione alimentata da un getto di aia molto fredda in discesa direttamente dalle latitudini artiche e dal suo centro si dipartono sistemi nuvolosi che transitano sulla nostra penisola. Al Nord è su Emilia Romagna e Triveneto che si stanno manifestando precipitazioni a carattere nevoso a quote piuttosto basse. Fiocchi si spingono fino a 300/400m tra Dolomiti venete e friulane, anche se i fenomeni risultano generalmente di debole intensità.
NEVE IN EMILIA DAI 600M. Rovesci più consistenti interessano invece la dorsale emiliana e la Romagna, dove il limite pioggia-neve è invece un po' più elevato e si aggira intorno a quota 600m e nella notte è caduto uno strato di neve fresca intorno ai 10cm a 1000m di quota. Qualche fiocco anche sul versante toscano della dorsale e alcuni rovesci sul Grossetano, dove i fenomeni si manifestano in forma di temporale.
MALTEMPO SUL BASSO TIRRENO. Al Sud invece sta transitando il fronte principale della perturbazione che sta coinvolgendo più direttamente il versante tirrenico della dello Stivale, con piogge e rovesci che sconfinano fino all'entroterra pugliese settentrionale. In Campania tra la notte e il mattino la pioggia è stata a tratti battente, tanto che sul Salernitano gli accumuli pluviometrici raggiungono anche i 40mm. Proprio in provincia di Salerno le scuole oggi rimarranno chiuse per il maltempo a scopo preventivo.
EVOLUZIONE METEO. Nelle prossime ore l'area di instabilità presente al Nordest tenderà a spostarsi verso levante con alcuni fiocco ancora sulle Alpi confinali di Veneto e Friuli oltre i 300/400m. Al Centro qualche rovescio si sposterà dalla Toscana interna verso l'entroterra adriatico, specie marchigiano, con fiocchi dai 1000m, mentre si esauriranno rapidamente i fenomeni sulla dorsale emiliana e sulla Romagna con schiarite in arrivo. Al Sud piogge e temporali si concentreranno tra Sicilia settentrionale, Calabria tirrenica e bassa Campania, tralasciando i versanti adriatico e ionico dove saranno molto più attenuati e non mancheranno le schiarite.
SITUAZIONE - In seno alla saccatura artica che ingloba gran parte d'Europa, ha preso vita un vortice di bassa pressione attualmente posizionato tra Corsica e Sardegna. Il tempo è così peggiorato su parte del Nord e in particolare al Nordovest, con nevicate anche in pianura sul Piemonte, mentre piogge e temporali hanno colpito la Sardegna con neve a tratti fin verso i 600-800m.
METEO SABATO 2 - Al Nord nubi diffuse con residue precipitazioni su Emilia Romagna, pavese, Piemonte e Liguria, nevose in collina a ridosso della pedemontana emiliana, in pianura su Piemonte ed entroterra ligure savonese. Al Centro piogge e rovesci sulla Sardegna, nevosi dai 500-700m in parziale attenuazione dal pomeriggio; deboli piogge anche su Marche, Abruzzo e Appennino entro sera, con neve dagli 800-1200m. Piogge in risalita serale anche sul Lazio, in prevalenza asciutto su Toscana salvo qualche fenomeno sui settori confinali e sulle coste, rovesci possibili sull'Arcipelago. Al Sud generale instabilità con rovesci sparsi alternati a schiarite, fenomeni più incisivi dalla sera; neve in calo fino a 1000-1400m a fine giornata.
METEO DOMENICA 3 - Ancora instabile al Sud con locali piogge o temporali, neve dai 900-1300m; più asciutto e soleggiato su versanti ionici e Sicilia sud-orientale. Fenomeni sparsi anche su Abruzzo, più occasionalmente Lazio con neve oltre 800-1000m, residui su Marche, Umbria e Sardegna in esaurimento. Torna il sole al Nord e Toscana.
VENTI - Venti in rinforzo a rotazione ciclonica, spesso moderati o a tratti forti di Libeccio sui mari meridionali, sabato 2 forte Maestrale in Sardegna, Tramontana sul Ligure e bora sull'alto Adriatico, con raffiche anche di oltre 80-90km/h in particolare su triestino, savonese e sui settori sardi. Mari molto mossi o agitati.
TEMPERATURE - In generale calo, anche al Centrosud; in aumento i massimi al Nord domenica ma con clima freddo. Forti gelate al Centronord anche in pianura da domenica 3 e nei giorni successivi.
30 NOVEMBRE 2017: QUALCHE FIOCCO SU EST ALPI. Il Mediterraneo centrale è ormai sede di una vasta circolazione di bassa pressione alimentata da un getto di aia molto fredda in discesa direttamente dalle latitudini artiche e dal suo centro si dipartono sistemi nuvolosi che transitano sulla nostra penisola. Al Nord è su Emilia Romagna e Triveneto che si stanno manifestando precipitazioni a carattere nevoso a quote piuttosto basse. Fiocchi si spingono fino a 300/400m tra Dolomiti venete e friulane, anche se i fenomeni risultano generalmente di debole intensità.
NEVE IN EMILIA DAI 600M. Rovesci più consistenti interessano invece la dorsale emiliana e la Romagna, dove il limite pioggia-neve è invece un po' più elevato e si aggira intorno a quota 600m e nella notte è caduto uno strato di neve fresca intorno ai 10cm a 1000m di quota. Qualche fiocco anche sul versante toscano della dorsale e alcuni rovesci sul Grossetano, dove i fenomeni si manifestano in forma di temporale.
MALTEMPO SUL BASSO TIRRENO. Al Sud invece sta transitando il fronte principale della perturbazione che sta coinvolgendo più direttamente il versante tirrenico della dello Stivale, con piogge e rovesci che sconfinano fino all'entroterra pugliese settentrionale. In Campania tra la notte e il mattino la pioggia è stata a tratti battente, tanto che sul Salernitano gli accumuli pluviometrici raggiungono anche i 40mm. Proprio in provincia di Salerno le scuole oggi rimarranno chiuse per il maltempo a scopo preventivo.
EVOLUZIONE METEO. Nelle prossime ore l'area di instabilità presente al Nordest tenderà a spostarsi verso levante con alcuni fiocco ancora sulle Alpi confinali di Veneto e Friuli oltre i 300/400m. Al Centro qualche rovescio si sposterà dalla Toscana interna verso l'entroterra adriatico, specie marchigiano, con fiocchi dai 1000m, mentre si esauriranno rapidamente i fenomeni sulla dorsale emiliana e sulla Romagna con schiarite in arrivo. Al Sud piogge e temporali si concentreranno tra Sicilia settentrionale, Calabria tirrenica e bassa Campania, tralasciando i versanti adriatico e ionico dove saranno molto più attenuati e non mancheranno le schiarite.
MALTEMPO SALENTO: I DANNI CAUSATI DAL CICLONE MEDITERRANEO TRASFORMATOSI IN TEMPESTA TROPICALE
19 NOVEMBRE 2017: Il ciclone mediterraneo, attualmente sulla Grecia ma che tra venerdì e sabato ha insistito sullo Ionio, ha provocato qualche danno al suo passaggio in particolare verso il Salento. Venti impetuosi, con raffiche superiori ai 100-120km/h e piogge abbondanti hanno interessato tutta la fascia ionica: in particolare l'area di Santa Maria di Leuca è stata particolarmente investita dal maltempo, con numerosi alberi caduti per il forte vento e qualche allagamento, oltre a mareggiate lungo i tratti costieri più esposti.
Un tratto della ferrovia nei pressi di Presicce si è allagato, così come a Scorrano la vora che raccoglie le acque piovane è straripata: gli accumuli pluviometrici nell'arco delle ultime 48-60 ore hanno superato talora anche i 200/250mm sulla penisola salentina, con decine di interventi da parte dei vigili del fuoco per liberate scantinati e abitazioni allagate, nonché per rimuovere o mettere in sicurezza alberi pericolanti o abbattuti dalle forti raffiche di vento.
Un tratto della ferrovia nei pressi di Presicce si è allagato, così come a Scorrano la vora che raccoglie le acque piovane è straripata: gli accumuli pluviometrici nell'arco delle ultime 48-60 ore hanno superato talora anche i 200/250mm sulla penisola salentina, con decine di interventi da parte dei vigili del fuoco per liberate scantinati e abitazioni allagate, nonché per rimuovere o mettere in sicurezza alberi pericolanti o abbattuti dalle forti raffiche di vento.
MALTEMPO LIVE: PIOGGIA, DAMA BIANCA IN COLLINA E BURRASCHE DI VENTO. SITUAZIONE E PREVISIONI
Aggiornamento 16 NOVEMBRE 2017 ore 10:00
Condizioni di forte maltempo stanno caratterizzando l'Abruzzo ormai da oltre 24-36 ore. Gli accumuli complessivi di pioggia, segnatamente sulle province di Pescara, Chieti e Teramo, hanno superato agevolmente i 200 mm, provocando di conseguenza alcune problematiche.
La strada statale Adriatica, in particolare tra Silvi e Pineto, è rimasta allagata su alcuni tratti. Contemporaneamente è stata superata la soglia di allarme del fiume Saline (immagine sotto), con diversi allagamenti a Montesilvano dove sono stati chiusi alcuni sottopassi e parte del lungomare.
Nel teramano, a Silvi, ha ceduto una parte del belvedere in seguito ad una frana. In prossimità di Cellino Attanasio una donna è rimasta intrappolata nella sua auto, impossibilitata a proseguire a causa di alcuni smottamenti che hanno bloccato la Ss 81 Piceno-Aprutina. La donna è stata prontamente messa in salvo dai vigili del fuoco.
PREVISIONI PER OGGI Giovedì 16
Lo scenario di oggi vedrà ancora l'Abruzzo come zona clou del maltempo, soprattutto nella sua porzione più meridionale. Piogge anche intense un po' per tutto l'arco del giorno, seppur meno incisive - per fortuna - rispetto alle ultime 24 ore. Anche sul Molise attesa una fase di intenso maltempo: a tal proposito, la Protezione Civile ha emesso un avviso di "allerta arancione" per criticità idrogeologica su parte delle zone costiere e lungo i rilievi del matese. Sui versanti appenninici esposti non mancheranno nevicate copiose, in genere oltre i 1600-1800m.
Anche il resto del Sud vedrà una nuova giornata di nubi e piogge, le quali avranno particolare incisività sulla Puglia (porzione settentrionale in primis), e a seguire anche tra Campania, Basilicata e Calabria (su quest'ultima soprattutto il versante ionico a partire dalla serata).
Tempo invece decisamente buono al Nord e versanti tirrenici centrali, oltre che sulla Sardegna. Sole prevalente e maggior stabilità rispetto al Meridione.
Ventilazione ancora sostenuta da Nord e NE su gran parte delle regioni meridionali, in particolar modo lungo le coste. Nel complesso, tuttavia, le raffiche di vento saranno in graduale indebolimento rispetto agli ultimi 2-3 giorni. Anche a Trieste, dopo 4 giorni di Bora particolarmente tesa e superiore ai 100-120 km/h, è attesa una progressiva diminuzione del vento. Mari ancora mossi o molto mossi al Centrosud.
Seguiranno aggiornamenti in giornata sulla situazione maltempo.
Aggiornamento 15 NOVEMBRE 2017 ore 9:25
SITUAZIONE. Prosegue l'attività del vortice di bassa pressione sull'Italia, oggi spostatosi sulle nostre regioni meridionali. Verso il suo centro affluiscono intense correnti nordorientali che alimentano un fronte responsabile di condizioni di maltempo su gran parte del versante adriatico. In particolare il clou dei fenomeni coinvolge il medio versante adriatico, tra Romagna e Abruzzo.
FORTI PIOGGE IN ABRUZZO. Ed è proprio su quest'ultima regione che stanno avvenendo i fenomeni più intensi. Solo dalla mezzanotte superati in alcuni casi i 100mm con punte superiori a 150mm a Roseto degli Abruzzi. Oggi molte scuole sono rimaste chiuse a causa del maltempo, mentre l'energia elettrica in alcuni va a singhiozzo, mentre a Pescara vige il divieto di transito nei sottopassi. Sull'entroterra appenninico nevica, ma a quote superiori rispetto agli ultimi giorni, con i fiocchi che cadono dai 1300m della zona del Gran Sasso ai 1600m della Maiella.
La Protezione Civile monitora costantemente la situazione dei bacini del Pescara e dei due fiumi Tordino e Vomano, che rischiano di esondare.
Piove diffusamente anche tra Marche e Romagna ma con intensità decisamente minore e non si registrano criticità. Piogge e qualche temporale hanno coinvolto il resto dell'Adriatico centro-meridionale, fino al Salento, oltre a tratti di Lazio e Campania. Coinvolte dall'instabilità infine le isole maggiori, con piogge e qualche temporale.
VENTI TESI. Il vortice innesca inoltre una tesa ventilazione di Grecale su almeno due terzi dello Stivale. Raffiche di Bora fino a 113km/h a Trieste, dopo il vento forte che nella serata di ieri ha costretto i Vigili del Fuoco a numerosi interventi, tra cui quello nel Parco di Miramare dove un grosso ramo spezzatosi da un albero è caduto rovinosamente sul tetto delle Scuderie del complesso del Castello.
PREVISIONI PER OGGI. Al Nord piogge intermittenti sulla Romagna con neve dai 1200/1300m, altrove tempo più soleggiato salvo alcuni addensamenti su coste venete e Friuli. Al Centro maltempo sul versante adriatico con piogge e rovesci anche intensi che inizieranno ad attenuarsi in giornata sull'Abruzzo ma si intensificheranno sulle Marche. In serata nuove piogge sulla costa abruzzese. Limite neve sui 1400/1700m. Qualche pioggia al mattino sulle tirreniche, in graduale miglioramento. Piogge su Sardegna orientale. Al Sud tempo variabile con alcune schiarite alternate ad addensamenti, in intensificazione su est Sicilia, Calabria e Salento. Venti ovunque tesi o forti, prevalentemente da ENE.
Aggiornamento 14 NOVEMBRE 2017 ore 9:20
NEVE SU DORSALE CENTRALE. E' migliorata la situazione in Emilia Romagna, dopo le nevicate che ieri hanno raggiunto buona parte delle zone di pianura. Qualche fenomeno interessa ancora la dorsale romagnola ma il grosso dei fenomeni è ora concentrato sulla dorsale centrale. Nevica sui rilievi marchigiani e su quelli tosco-umbri a partire da quota 700/900m, 1200m sulla dorsale laziale-abruzzese. Sulla costa marchigiana i fenomeni intensi della notte hanno accumulato già oltre 70mm dalla mezzanotte sul Fermano.
MALTEMPO AL SUD. La parte più avanzata della perturbazione ha agguantato il Sud Italia con maltempo in intensificazione e piogge e rovesci anche temporaleschi un po' su tutte le regioni, soprattutto sul Salento. Coinvolta anche la Sardegna, con i maggiori fenomeni che si concentrano sul Sassarese dove gli accumuli superano i 15mm. L'aria fredda che affluisce all'interno del vortice ha causato l'abbassamento della quota neve sull'isola, con i fiocchi che cadono fino a 800m circa sui rilievi del Gennargentu.
VENTI sempre molto sostenuti intorno al minimo di bassa pressione, con raffiche tese su gran parte d'Italia. Da inizio giornata le più intense hanno spazzato la zona tra il Levante Ligure e l'alta Toscana, raggiungendo punte di 110-120km/h da NE.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata le condizioni si manterranno stabili al Nord, salvo residui deboli fenomeni sulla Romagna con alcuni fiocchi dai 700/1000m. Tempo decisamente più instabile al Centro con fenomeni soprattutto sul versante adriatico, dove insisteranno piogge diffuse e abbondanti in particolare in Abruzzo con neve dai 1000/1300m. Asciutto con qualche apertura sulle tirreniche. Instabile in Sardegna con piogge più frequenti sul versante tirrenico. Al Sud chiuso con piogge e temporali soprattutto su Calabria ionica e Puglia e neve sulla dorsale campano-lucana dai 1200/1400m.
Aggiornamento 13 NOVEMBRE 2017 ore 16:00
Non si attenuano le nevicate che stanno interessando parte dell'Emilia Romagna, con i fiocchi che cadono fino in pianura tra Bologna e Faenza. Sul capoluogo emiliano lo strato di neve fresca raggiunge in alcuni casi i 10cm, ma sull'Appennino gli accumuli superano localmente il mezzo metro in quota, come sulla zona del Cimone.
Nevica anche sul versante toscano dell'Appennino, mediamente a quote superiori ai 500m. Nevicate copiose interessano infatti l'Appennino Pistoiese con circa 30cm di neve fresca dagli 800m.
Nevica inoltre sulla rete autostradale intorno al capoluogo emiliano, oltre che sui valichi appenninici dove si segnalano forti criticità e traffico completamente bloccato sulla A 14. Il traffico risulta bloccato in entrambe le direzioni tra Pavullo e Serramazzoni, in provincia di Modena a causa di un mezzo pesante finito fuori strada.
Da segnalare inoltre allagamenti sulle e violente mareggiate sulle coste romagnole, con criticità nel ravennate, dove si sono raggiunti picchi di oltre 80-90mm. Allagamenti a Ponte del Castello, Ravenna, dove alcuni fossi stanno tracimando.
Aggiornamento 13 NOVEMBRE 2017 ore 12:30
Continua a nevicare fino in pianura sulle zone centro-orientali dell'Emilia Romagna. Nevica intensamente sulla A1 Panoramica tra Rioveggio ed Aglio e sulla A14 Bologna-Taranto tra Imola e Forlì. Il capoluogo emiliano è ormai ricoperto da uno strato di neve fresca di circa 5cm, mentre sulle zone appenniniche si sono accumulate decine di centimetri.
Nevica sulla A1 Milano-Napoli, tra Modena Sud e Rioveggio, su tutta la A1 Direttissima, sulla A14 Bologna-Taranto, tra il bivio con la A1 Milano-Napoli ed Imola e tra Forlì e Cesena Nord. Il sito autostrade.it riporta le seguenti indicazioni: 'Per agevolare l'azione dei mezzi antineve è in atto il divieto temporaneo di circolazione per i mezzi con massa a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate su tutta la A1 Panoramica e sulla A14 Bologna-Taranto tra Imola e Forlì e ne è temporaneamente interdetto l'accesso presso i caselli di Castel San Pietro e Cesena Nord. I mezzi pesanti vengono accumulati in carreggiata sull' A1 Milano-Napoli tra il Bivio per la A22 Brennero-Modena e Modena Sud verso Bologna e sull' A14 tra Rimini Nord e Cesena Nord verso Bologna.
A seguito della regolazione del traffico si segnalano sulla A1 Milano-Napoli 6 km di coda tra Firenze Impruneta ed il bivio con la A11 Firenze-Pisa nord verso Bologna.
A chi viaggia tra Firenze e Bologna si consiglia di percorrere la A1 Direttissima'. Fiocchi misti a pioggia sono caduti anche sul Ferrarese, dove la temperatura si è abbassata fino 1,5°C in mattinata.
Aggiornamento 13 NOVEMBRE 2017 ore 10:30
NEVE IN EMILIA. La neve ha iniziato a cadere su parte della pianura emiliana, lungo la via Emilia tra Bologna e Faenza, dove la temperatura è scesa ormai tra 0 e 1°C permettendo ai fiocchi di imbiancare il suolo. Nevica anche sulla A1 Bologna - Firenze tra Sasso Marconi e Rioveggio, oltre che sulla Panoramica e sulla Direttissima e tra Bologna San Lazzaro e il bivio con la diramazione per Ravenna. Neve segnalata inoltre sulla A 23 Udine -Tarvisio tra Pontebba e il confine di stato. Fiocchi segnalati anche sulla A 22 Modena Brenero, tra Vipiteno e il confine di stato.
13 NOVEMBRE 2017: Un profondo minimo di bassa pressione si è scavato all'altezza dell'Italia centrale ed intorno al suo centro si sviluppa un'intensa perturbazione che ha aggredito gran parte d'Italia con fenomeni di maltempo anche intensi. L'aria fredda che affluisce dalle latitudini nord europee e alimenta il vortice di bassa pressione ha determinato un brusco calo delle temperature, con la quota neve che si è abbassata fino a quote collinari sulla dorsale tosco-emiliana e sulle Alpi orientali.
NEVE IN COLLINA SULLA DORSALE SETTENTRIONALE. La parte più attiva della perturbazione interessa al momento Triveneto ed Emilia Romagna, con piogge intese e neve fino a 500m circa, a tratti fino a 300/400m tra Modenese, Bolognese, Romagna e Montefeltro. Accumuli pluviometrici oltre 50mm si registrano in Friuli nel Goriziano dalla mezzanotte, oltre 30mm sull'Emilia orientale e sulla Romagna.
La perturbazione raggiunge anche le regioni centrali e la Sardegna con piogge e temporali sparsi che con la loro parte più avanzata si spingono fino alla Campania e alla Sicilia occidentale, mentre al Nordovest stanno già subentrando ampie schiarite.
VENTI OLTRE 100KM/H. La presenza del minimo di pressione sull'Italia attiva forti venti a rotazione ciclonica, con raffiche settentrionali che hanno raggiunto i 100km/h sulla costa ligure e in Sardegna, 112km/h in Toscana nel Pisano.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata la perturbazione allenterà la presa al Nord ad eccezione dell'Emilia Romagna, dove sono attese precipitazioni intese e nevose fino a quote basse, con possibili fiocchi anche a Bologna. Maltempo che proseguirà su gran parte del Centro-Sud con fenomeni che si concentreranno soprattutto su Calabria e Puglia, risultando anche temporaleschi. Fenomeni più contenuti invece sul medio versante adriatico, sottovento alla dorsale appenninica. Ventilazione sempre molto sostenuta a rotazione ciclonica, con raffiche oltre 100km/h sui bacini settentrionali e sui canali delle isole maggiori.
Condizioni di forte maltempo stanno caratterizzando l'Abruzzo ormai da oltre 24-36 ore. Gli accumuli complessivi di pioggia, segnatamente sulle province di Pescara, Chieti e Teramo, hanno superato agevolmente i 200 mm, provocando di conseguenza alcune problematiche.
La strada statale Adriatica, in particolare tra Silvi e Pineto, è rimasta allagata su alcuni tratti. Contemporaneamente è stata superata la soglia di allarme del fiume Saline (immagine sotto), con diversi allagamenti a Montesilvano dove sono stati chiusi alcuni sottopassi e parte del lungomare.
Nel teramano, a Silvi, ha ceduto una parte del belvedere in seguito ad una frana. In prossimità di Cellino Attanasio una donna è rimasta intrappolata nella sua auto, impossibilitata a proseguire a causa di alcuni smottamenti che hanno bloccato la Ss 81 Piceno-Aprutina. La donna è stata prontamente messa in salvo dai vigili del fuoco.
PREVISIONI PER OGGI Giovedì 16
Lo scenario di oggi vedrà ancora l'Abruzzo come zona clou del maltempo, soprattutto nella sua porzione più meridionale. Piogge anche intense un po' per tutto l'arco del giorno, seppur meno incisive - per fortuna - rispetto alle ultime 24 ore. Anche sul Molise attesa una fase di intenso maltempo: a tal proposito, la Protezione Civile ha emesso un avviso di "allerta arancione" per criticità idrogeologica su parte delle zone costiere e lungo i rilievi del matese. Sui versanti appenninici esposti non mancheranno nevicate copiose, in genere oltre i 1600-1800m.
Anche il resto del Sud vedrà una nuova giornata di nubi e piogge, le quali avranno particolare incisività sulla Puglia (porzione settentrionale in primis), e a seguire anche tra Campania, Basilicata e Calabria (su quest'ultima soprattutto il versante ionico a partire dalla serata).
Tempo invece decisamente buono al Nord e versanti tirrenici centrali, oltre che sulla Sardegna. Sole prevalente e maggior stabilità rispetto al Meridione.
Ventilazione ancora sostenuta da Nord e NE su gran parte delle regioni meridionali, in particolar modo lungo le coste. Nel complesso, tuttavia, le raffiche di vento saranno in graduale indebolimento rispetto agli ultimi 2-3 giorni. Anche a Trieste, dopo 4 giorni di Bora particolarmente tesa e superiore ai 100-120 km/h, è attesa una progressiva diminuzione del vento. Mari ancora mossi o molto mossi al Centrosud.
Seguiranno aggiornamenti in giornata sulla situazione maltempo.
Aggiornamento 15 NOVEMBRE 2017 ore 9:25
SITUAZIONE. Prosegue l'attività del vortice di bassa pressione sull'Italia, oggi spostatosi sulle nostre regioni meridionali. Verso il suo centro affluiscono intense correnti nordorientali che alimentano un fronte responsabile di condizioni di maltempo su gran parte del versante adriatico. In particolare il clou dei fenomeni coinvolge il medio versante adriatico, tra Romagna e Abruzzo.
FORTI PIOGGE IN ABRUZZO. Ed è proprio su quest'ultima regione che stanno avvenendo i fenomeni più intensi. Solo dalla mezzanotte superati in alcuni casi i 100mm con punte superiori a 150mm a Roseto degli Abruzzi. Oggi molte scuole sono rimaste chiuse a causa del maltempo, mentre l'energia elettrica in alcuni va a singhiozzo, mentre a Pescara vige il divieto di transito nei sottopassi. Sull'entroterra appenninico nevica, ma a quote superiori rispetto agli ultimi giorni, con i fiocchi che cadono dai 1300m della zona del Gran Sasso ai 1600m della Maiella.
La Protezione Civile monitora costantemente la situazione dei bacini del Pescara e dei due fiumi Tordino e Vomano, che rischiano di esondare.
Piove diffusamente anche tra Marche e Romagna ma con intensità decisamente minore e non si registrano criticità. Piogge e qualche temporale hanno coinvolto il resto dell'Adriatico centro-meridionale, fino al Salento, oltre a tratti di Lazio e Campania. Coinvolte dall'instabilità infine le isole maggiori, con piogge e qualche temporale.
VENTI TESI. Il vortice innesca inoltre una tesa ventilazione di Grecale su almeno due terzi dello Stivale. Raffiche di Bora fino a 113km/h a Trieste, dopo il vento forte che nella serata di ieri ha costretto i Vigili del Fuoco a numerosi interventi, tra cui quello nel Parco di Miramare dove un grosso ramo spezzatosi da un albero è caduto rovinosamente sul tetto delle Scuderie del complesso del Castello.
PREVISIONI PER OGGI. Al Nord piogge intermittenti sulla Romagna con neve dai 1200/1300m, altrove tempo più soleggiato salvo alcuni addensamenti su coste venete e Friuli. Al Centro maltempo sul versante adriatico con piogge e rovesci anche intensi che inizieranno ad attenuarsi in giornata sull'Abruzzo ma si intensificheranno sulle Marche. In serata nuove piogge sulla costa abruzzese. Limite neve sui 1400/1700m. Qualche pioggia al mattino sulle tirreniche, in graduale miglioramento. Piogge su Sardegna orientale. Al Sud tempo variabile con alcune schiarite alternate ad addensamenti, in intensificazione su est Sicilia, Calabria e Salento. Venti ovunque tesi o forti, prevalentemente da ENE.
Aggiornamento 14 NOVEMBRE 2017 ore 9:20
NEVE SU DORSALE CENTRALE. E' migliorata la situazione in Emilia Romagna, dopo le nevicate che ieri hanno raggiunto buona parte delle zone di pianura. Qualche fenomeno interessa ancora la dorsale romagnola ma il grosso dei fenomeni è ora concentrato sulla dorsale centrale. Nevica sui rilievi marchigiani e su quelli tosco-umbri a partire da quota 700/900m, 1200m sulla dorsale laziale-abruzzese. Sulla costa marchigiana i fenomeni intensi della notte hanno accumulato già oltre 70mm dalla mezzanotte sul Fermano.
MALTEMPO AL SUD. La parte più avanzata della perturbazione ha agguantato il Sud Italia con maltempo in intensificazione e piogge e rovesci anche temporaleschi un po' su tutte le regioni, soprattutto sul Salento. Coinvolta anche la Sardegna, con i maggiori fenomeni che si concentrano sul Sassarese dove gli accumuli superano i 15mm. L'aria fredda che affluisce all'interno del vortice ha causato l'abbassamento della quota neve sull'isola, con i fiocchi che cadono fino a 800m circa sui rilievi del Gennargentu.
VENTI sempre molto sostenuti intorno al minimo di bassa pressione, con raffiche tese su gran parte d'Italia. Da inizio giornata le più intense hanno spazzato la zona tra il Levante Ligure e l'alta Toscana, raggiungendo punte di 110-120km/h da NE.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata le condizioni si manterranno stabili al Nord, salvo residui deboli fenomeni sulla Romagna con alcuni fiocchi dai 700/1000m. Tempo decisamente più instabile al Centro con fenomeni soprattutto sul versante adriatico, dove insisteranno piogge diffuse e abbondanti in particolare in Abruzzo con neve dai 1000/1300m. Asciutto con qualche apertura sulle tirreniche. Instabile in Sardegna con piogge più frequenti sul versante tirrenico. Al Sud chiuso con piogge e temporali soprattutto su Calabria ionica e Puglia e neve sulla dorsale campano-lucana dai 1200/1400m.
Aggiornamento 13 NOVEMBRE 2017 ore 16:00
Non si attenuano le nevicate che stanno interessando parte dell'Emilia Romagna, con i fiocchi che cadono fino in pianura tra Bologna e Faenza. Sul capoluogo emiliano lo strato di neve fresca raggiunge in alcuni casi i 10cm, ma sull'Appennino gli accumuli superano localmente il mezzo metro in quota, come sulla zona del Cimone.
Nevica anche sul versante toscano dell'Appennino, mediamente a quote superiori ai 500m. Nevicate copiose interessano infatti l'Appennino Pistoiese con circa 30cm di neve fresca dagli 800m.
Nevica inoltre sulla rete autostradale intorno al capoluogo emiliano, oltre che sui valichi appenninici dove si segnalano forti criticità e traffico completamente bloccato sulla A 14. Il traffico risulta bloccato in entrambe le direzioni tra Pavullo e Serramazzoni, in provincia di Modena a causa di un mezzo pesante finito fuori strada.
Da segnalare inoltre allagamenti sulle e violente mareggiate sulle coste romagnole, con criticità nel ravennate, dove si sono raggiunti picchi di oltre 80-90mm. Allagamenti a Ponte del Castello, Ravenna, dove alcuni fossi stanno tracimando.
Aggiornamento 13 NOVEMBRE 2017 ore 12:30
Continua a nevicare fino in pianura sulle zone centro-orientali dell'Emilia Romagna. Nevica intensamente sulla A1 Panoramica tra Rioveggio ed Aglio e sulla A14 Bologna-Taranto tra Imola e Forlì. Il capoluogo emiliano è ormai ricoperto da uno strato di neve fresca di circa 5cm, mentre sulle zone appenniniche si sono accumulate decine di centimetri.
Nevica sulla A1 Milano-Napoli, tra Modena Sud e Rioveggio, su tutta la A1 Direttissima, sulla A14 Bologna-Taranto, tra il bivio con la A1 Milano-Napoli ed Imola e tra Forlì e Cesena Nord. Il sito autostrade.it riporta le seguenti indicazioni: 'Per agevolare l'azione dei mezzi antineve è in atto il divieto temporaneo di circolazione per i mezzi con massa a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate su tutta la A1 Panoramica e sulla A14 Bologna-Taranto tra Imola e Forlì e ne è temporaneamente interdetto l'accesso presso i caselli di Castel San Pietro e Cesena Nord. I mezzi pesanti vengono accumulati in carreggiata sull' A1 Milano-Napoli tra il Bivio per la A22 Brennero-Modena e Modena Sud verso Bologna e sull' A14 tra Rimini Nord e Cesena Nord verso Bologna.
A seguito della regolazione del traffico si segnalano sulla A1 Milano-Napoli 6 km di coda tra Firenze Impruneta ed il bivio con la A11 Firenze-Pisa nord verso Bologna.
A chi viaggia tra Firenze e Bologna si consiglia di percorrere la A1 Direttissima'. Fiocchi misti a pioggia sono caduti anche sul Ferrarese, dove la temperatura si è abbassata fino 1,5°C in mattinata.
Aggiornamento 13 NOVEMBRE 2017 ore 10:30
NEVE IN EMILIA. La neve ha iniziato a cadere su parte della pianura emiliana, lungo la via Emilia tra Bologna e Faenza, dove la temperatura è scesa ormai tra 0 e 1°C permettendo ai fiocchi di imbiancare il suolo. Nevica anche sulla A1 Bologna - Firenze tra Sasso Marconi e Rioveggio, oltre che sulla Panoramica e sulla Direttissima e tra Bologna San Lazzaro e il bivio con la diramazione per Ravenna. Neve segnalata inoltre sulla A 23 Udine -Tarvisio tra Pontebba e il confine di stato. Fiocchi segnalati anche sulla A 22 Modena Brenero, tra Vipiteno e il confine di stato.
13 NOVEMBRE 2017: Un profondo minimo di bassa pressione si è scavato all'altezza dell'Italia centrale ed intorno al suo centro si sviluppa un'intensa perturbazione che ha aggredito gran parte d'Italia con fenomeni di maltempo anche intensi. L'aria fredda che affluisce dalle latitudini nord europee e alimenta il vortice di bassa pressione ha determinato un brusco calo delle temperature, con la quota neve che si è abbassata fino a quote collinari sulla dorsale tosco-emiliana e sulle Alpi orientali.
NEVE IN COLLINA SULLA DORSALE SETTENTRIONALE. La parte più attiva della perturbazione interessa al momento Triveneto ed Emilia Romagna, con piogge intese e neve fino a 500m circa, a tratti fino a 300/400m tra Modenese, Bolognese, Romagna e Montefeltro. Accumuli pluviometrici oltre 50mm si registrano in Friuli nel Goriziano dalla mezzanotte, oltre 30mm sull'Emilia orientale e sulla Romagna.
La perturbazione raggiunge anche le regioni centrali e la Sardegna con piogge e temporali sparsi che con la loro parte più avanzata si spingono fino alla Campania e alla Sicilia occidentale, mentre al Nordovest stanno già subentrando ampie schiarite.
VENTI OLTRE 100KM/H. La presenza del minimo di pressione sull'Italia attiva forti venti a rotazione ciclonica, con raffiche settentrionali che hanno raggiunto i 100km/h sulla costa ligure e in Sardegna, 112km/h in Toscana nel Pisano.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata la perturbazione allenterà la presa al Nord ad eccezione dell'Emilia Romagna, dove sono attese precipitazioni intese e nevose fino a quote basse, con possibili fiocchi anche a Bologna. Maltempo che proseguirà su gran parte del Centro-Sud con fenomeni che si concentreranno soprattutto su Calabria e Puglia, risultando anche temporaleschi. Fenomeni più contenuti invece sul medio versante adriatico, sottovento alla dorsale appenninica. Ventilazione sempre molto sostenuta a rotazione ciclonica, con raffiche oltre 100km/h sui bacini settentrionali e sui canali delle isole maggiori.
METEO: PARTE DEL SUD SOTTO IL MALTEMPO. NUBIFRAGI IN SICILIA. SITUAZIONE E PREVISIONI
10 NOVEMBRE 2017: Rovesci temporaleschi stanno interessando parte della Campania tirrenica. Altre forti precipitazioni in risalita dallo Ionio si dirigono verso Reggino e Locride. Nel frattempo in Sicilia si sono raggiunti picchi di 60 mm nel Ragusano.
MALTEMPO SICILIA, ALLAGAMENTI E CRITICITÀ' - Strade trasformate in veri e propri fiumi in pieno centro a Catania, piogge e temporali incessanti sul settore sud-orientale della Sicilia. Mentre vi scriviamo sono ancora in atto forti precipitazioni tra Ragusano e Siracusano. Nell'area si segnalano violente grandinate, allagamenti e diverse criticità; interessata anche la città di Ragusa e tutto l'hinterland. Il sindaco di Vittoria ha disposto la chiusura delle scuole: la zona è assediata da acquazzoni, frequenti fulminazioni e forti raffiche di vento ormai da alcune ore e i quantitativi pioggia si apprestano a superare la soglia dei 50mm. La grandine sta causando grossi danni alla serre. Notevoli disagi alla viabilità, molte le auto rimaste in panne. Il fronte temporalesco è giunto nella notte sulle province occidentali e ha poi rapidamente attraversato gran parte della Sicilia, dando luogo ad autentici nubifragi su diverse aree. Oltre 30 mm son caduti a Bagheria, nei pressi di Palermo, punte di 40 mm anche in provincia di Caltanissetta. Al momento invece, come previsto, il clou dei fenomeni si è spostato ad Est e sul settore occidentale c'è spazio anche per qualche timida e temporanea schiarita.
PRIME PIOGGE ANCHE IN CALABRIA - Il tempo è peggiorato anche in Calabria sebbene con fenomeni per ora non particolarmente incisivi, salvo piogge più significative sul reggino. Sul resto del Sud l'azione ciclonica risulta invece debole, con nubi irregolari e precipitazioni isolate.
LE PREVISIONI METEO PER IL SUD PER LE PROSSIME ORE - Secondo le nostre previsioni in effetti i fenomeni sul settore orientale della Sicilia sono destinati ad insistere anche nelle prossime ore e dar luogo ancora a locali nubifragi. Possibili accumuli pluviometrici davvero ingenti lungo le coste ioniche e sui rilievi esposti, soprattutto dalla sera e poi nel corso della notte, in successivo spostamento verso la Calabria. Tra venerdì sera e prime ore di sabato non si escludono piogge localmente intense e a carattere temporalesco in particolare sulla Calabria ionica e successivamente anche sul Salento; fenomeni scarsi e in genere più deboli sul resto del Sud.
MALTEMPO SICILIA, ALLAGAMENTI E CRITICITÀ' - Strade trasformate in veri e propri fiumi in pieno centro a Catania, piogge e temporali incessanti sul settore sud-orientale della Sicilia. Mentre vi scriviamo sono ancora in atto forti precipitazioni tra Ragusano e Siracusano. Nell'area si segnalano violente grandinate, allagamenti e diverse criticità; interessata anche la città di Ragusa e tutto l'hinterland. Il sindaco di Vittoria ha disposto la chiusura delle scuole: la zona è assediata da acquazzoni, frequenti fulminazioni e forti raffiche di vento ormai da alcune ore e i quantitativi pioggia si apprestano a superare la soglia dei 50mm. La grandine sta causando grossi danni alla serre. Notevoli disagi alla viabilità, molte le auto rimaste in panne. Il fronte temporalesco è giunto nella notte sulle province occidentali e ha poi rapidamente attraversato gran parte della Sicilia, dando luogo ad autentici nubifragi su diverse aree. Oltre 30 mm son caduti a Bagheria, nei pressi di Palermo, punte di 40 mm anche in provincia di Caltanissetta. Al momento invece, come previsto, il clou dei fenomeni si è spostato ad Est e sul settore occidentale c'è spazio anche per qualche timida e temporanea schiarita.
PRIME PIOGGE ANCHE IN CALABRIA - Il tempo è peggiorato anche in Calabria sebbene con fenomeni per ora non particolarmente incisivi, salvo piogge più significative sul reggino. Sul resto del Sud l'azione ciclonica risulta invece debole, con nubi irregolari e precipitazioni isolate.
LE PREVISIONI METEO PER IL SUD PER LE PROSSIME ORE - Secondo le nostre previsioni in effetti i fenomeni sul settore orientale della Sicilia sono destinati ad insistere anche nelle prossime ore e dar luogo ancora a locali nubifragi. Possibili accumuli pluviometrici davvero ingenti lungo le coste ioniche e sui rilievi esposti, soprattutto dalla sera e poi nel corso della notte, in successivo spostamento verso la Calabria. Tra venerdì sera e prime ore di sabato non si escludono piogge localmente intense e a carattere temporalesco in particolare sulla Calabria ionica e successivamente anche sul Salento; fenomeni scarsi e in genere più deboli sul resto del Sud.
MALTEMPO LIVE: GIA' 300mm IN LIGURIA. SITUAZIONE E PROSPETTIVE
Aggiornamento 7 NOVEMBRE 2017 ore 13:00
FINO A 100MM IN EMILIA. Continua il maltempo su buona parte del Nord Italia, orchestrato dal vortice che ora si trova sul medio Tirreno. Il ramo della perturbazione che si sviluppa lungo il bordo settentrionale della depressione interessa Liguria, Val Padana e Friuli con piogge che risultano più abbondanti sull'Emilia Romagna. Qui gli accumuli pluviometrici superano localmente i 100mm sul Ravennate. Proprio a Ravenna si registrano numerosi allagamenti, con il maltempo che ha costretto alla chiusura di una scuola.
NEVE SU APPENNINO TOSCO-EMILIANO. Sull'Appennino Tosco-Emiliano è la neve la protagonista, con fiocchi che si spingono fin verso i 1000m sul versante padano occidentale, mentre sul Monte Cimone lo spessore di fresca oscilla intorno al mezzo metro.
UN METRO SULLE ALPI MARITTIME. Continua il maltempo anche sulle Alpi Marittime e sul basso Piemonte, interessati dal ramo più occidentale dello stesso fronte. Qui in montagna lo spessore di fresca raggiunge il metro e oltre i 2000m si va verso i 110cm, tanto che il comprensorio sciistico di Prato Nevoso ha deciso l'apertura anticipata degli impianti fissando la data di sabato 18 novembre.
ACQUA ALTA A VENEZIA. I venti tesi che soffiano dal mare verso la costa hanno provocato il fenomeno dell'acqua alta a Venezia, con marea di 115cm e conseguente allagamento di Piazza San Marco. Nel Friuli sono riprese le piogge, con il limite delle nevicate che oscilla tra 900 e 1200m.
TEMPORALI AL CENTRO ITALIA. Il ramo della perturbazione che si diparte a sud del centro di bassa pressione si è portato dal Tirreno centrale verso le coste dell'Italia centrale e le adiacenti zone interne, scaricando piogge e temporali tra Lazio e Campania, con fenomeni che in poche ore hanno raggiunto i 15mm di accumulo pluviometrico sul Frusinate. Piogge e temporali che non hanno risparmiato la Sardegna, soprattutto le zone centro-occidentali della regione, mentre sui rilievi del Gennargentu la neve ha fatto la sua comparsa fino a 1000/1200m.
VORTICE SUL TIRRENO. Il vortice di bassa pressione che ha raggiunto l'Italia si trova ora centrato sul Tirreno centrale e intorno al suo centro ruota un'intensa perturbazione responsabile di diffuse condizioni di maltempo sulla Pianura Padana, in particolare sull'Emilia Romagna, dove nella notte si sono avute piogge battenti con accumuli pluviometrici che al momento superano i 50mm sul Ravennate. Piogge intense interessano anche aree più settentrionali della Pianura Padana, sconfinando a bassa Lombardia e Veneto centro-meridionale.
NEVE IN APPENNINO. E se a quote di pianura piove in montagna, sull'Appennino Settentrionale, nevica copiosamente con i fiocchi che scendono fino a 1000m di quota sulle zone centro-occidentali, 1300m su quelle orientali, con accumuli di neve fresca che toccano i 40cm tra Cimone e Abetone.
OLTRE 1 METRO SULLE ALPI MARITTIME. La parte più avanzata verso ovest della stessa perturbazione sta interessando anche il basso Piemonte, con nuovi episodi di maltempo dopo quelli intensi di lunedì. Piove soprattutto sul Cuneese, anche in questo con neve sulle zone di montagna, intorno a quota 1000m. A quote più elevate il manto di neve fresca raggiunge uno spessore notevole, con più di un metro sulle Alpi Marittime a 2000m.
TEMPORALI TRA SARDEGNA E MEDIO TIRRENO. Nel frattempo lungo il bordo meridionale del vortice sul Tirreno si sviluppa un altro sistema frontale che dalla Sardegna si spinge verso le regioni centrali tirreniche, accompagnato da piogge e fenomeni anche temporaleschi sulle coste laziali, ma più a sud anche l'ovest della Sicilia.
PROSSIME ORE. Il fronte in azione al Nord insisterà sull'Emilia Romagna con altre piogge e rovesci fino a sera, a tratti anche intesi sulle zone orientali,ma fenomeni sparsi sono attesi su tutto il Nord, nevosi sulle Alpi dai 1500/1600m, a quote inferiori sull'ovest Piemonte. Tempo diffusamente instabile anche sulle centrali tirreniche con piogge e temporali che raggiungeranno tutto i basso Tirreno e buona parte della Sicilia. Qualche fiocco anche in Sardegna oltre i 1500m. Fenomeni più sporadici sulle regioni adriatiche e su quelle ioniche, anche con qualche schiarita.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2017 ore 18:00
110MM IN FRIULI. Continua il maltempo al Nord a causa della presenza del minimo di pressione ormai sulla Corsica. Dl suo centro si diparte una perturbazione che nel pomeriggio porta fenomeni soprattutto al Nordovest e in Emilia Romagna, seppur le piogge interessino anche parte della Lombardi e del Friuli. E' proprio in Friuli che registrano i maggiori accumuli pluviometrici dalla mezzanotte, con punte di 110mm a Udine, sebbene la parte si sia concentrata in mattinata. Accumuli superiori sulle Prealpi Carniche occidentali, tanto che a Cordovado è stata scoperchiata una casa per la troppa pioggia.
80CM DI NEVE SULLE ALPI MARITTIME. Al Nordovest gli accumuli sono inferiori e raggiungono i 50mm sulle Alpi Marittime. Ma in questo caso sono le nevicate l'evento più rilevante, con i fiocchi che in mattinata sono caduti fino a Cuneo città e con la quota neve che oscilla comunque intorno a 800/1000m. A 2000m di quota sulle vallate cuneesi il manto di neve fresca raggiunge gli 80cm, 60cm sul comprensorio sciistico di Limone Piemonte. Disagi nella circolazione stradale in Valle Stura e a Mondovì sulla strada del Colle di Nava, dove è avvenuto anche un incidente. Nevica anche sul versante francese del Col di Tenda, fino ai 900m di Vievola. Si segnalano inoltre 40/50cm di fresca a 2000m sulle vallate torinesi, circa 40cm alla stessa quota tra alto Piemonte e Valle d'Aosta.
PIOGGIA BATTENTE IN EMILIA. Pioggia che si è intensificata anche in Emilia Romagna, con accumuli pluviometrico che si portano intorno a 30/35mm a ridosso dell'Appennino occidentale. E proprio sull'Appennino Emiliano la quota neve risulta in calo, con fiocchi che scendono fino a 1300m.
NEVE A 700M SUL TARVISIANO. Dopo una breve tregua il maltempo ha ripreso ad interessare gran parte delle regioni settentrionali, a causa del posizionamento del vortice di bassa pressione tra Mar Ligure e Corsica. La perturbazione che si avvita intorno al centro depressionario sta risalendo le regioni settentrionali muovendosi a est verso ovest. Fenomeni intensi interessano il Friuli VG, soprattutto la parte orientale, con piogge battenti ed accumuli fino a 80mm a Udine. La neve cade intorno a quota 700/900m, con fiocchi che imbiancano il Tarvisiano.
Nel frattempo gli accumuli totali di neve fresca sulle Dolomiti in genere oscillano intorno ai 50/60cm a 2000m di quota tra Trentino orientale e Dolomiti Bellunesi.Punte anche di un metro oltre i 2500m. La neve è caduta comunque su tutto l'arco alpino. In Lombardia il manto fresco oscilla intorno a 30/40cm a 2000m.
FIOCCHI A 700M SUL CUNEESE. In Piemonte 40cm oltre i 2000m sul Verbano, 20/30cm in Valle d'Aosta alla stessa quota, mentre sul Piemonte occidentale si toccano i 60cm. In questo caso il limite delle nevicate si sta abbassando notevolmente nelle ultime ore e i fiocchi cadono fino a 700m sul Cuneese, a tratti misti a pioggia fin su Cuneo città. Qui i fenomeni delle ultime ore hanno provocato anche la temporanea chiusura della strada del Colle di Tenda che collega con la Francia, a causa per un Tir che si è intraversato sul versante francese. La Strada Statale 21 del Colle della Maddalena rimane chiusa al traffico per la presenza di mezzi pesanti intraversati sulla carreggiata.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata i fenomeni insisteranno soprattutto al Nordovest, mentre inizieranno ad attenuarsi dal pomeriggio al Nordest anche con qualche schiarita sull'arco alpino centrale. In serata però ripresa dei fenomeni a partire dal Friuli con neve oltre i 1200/1600m. Proseguiranno per gran parte della giornata i fenomeni sul basso Piemonte e in Emilia Romagna anche intensi a ridosso dei rilievi alpini e appenninici, nevosi dagli 800/1000m. Sull'Appennino Emiliano quota neve sui 1200/1400m,in leggero calo in serata.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2017 ore 10:00
MALTEMPO AL SUD. Dal vortice di bassa pressione che nelle ultime ore ha raggiunto il Mediterraneo centrale si è dipartita un'intensa perturbazione che ha raggiunto anche il Sud Italia tra la fine delle settimana e l'inizio di quella nuova. Dopo il Centro-Nord infatti le piogge sono arrivate in grande stile sulle nostre regioni meridionali, accompagnate da rovesci anche temporaleschi a tratti di forte intensità. Fino ad ora è stato risparmiato soltanto il Salento, mentre altrove è stato un susseguirsi di piogge e temporali che hanno favorito accumuli pluviometrici di oltre 60mm in Campania ai piedi del Vesuvio.
ALLAGAMENTI IN CAMPANIA E CALABRIA. Sfiorata la tragedia a Torre del Greco (NA), dove per la pioggia sono stati allagati alcuni sottopassi e la forza dell'acqua mista al fango stava per risucchiare alcune automobili. Piogge battenti e temporali anche tra Calabria e Sicilia con accumuli di oltre 40mm in prossimità dello Stretto. Diversi quartieri di Reggio Calabria sono stati allagati nei pressi dello Stadio Granillo, dove il traffico viene deviato ed è in corso l'intervento dei Vigili del Fuoco per gestire la situazione.
In Sicilia i temporali hanno si sono spostati da ovest ad est interessando l'intera regione e coinvolgendo soprattutto Trapanese, Palermitano, Agrigentino con accumuli di oltre 30mm a Monreale (PA).
PROSSIME ORE. Il fronte che sta attraversando il Sud Italia continuerà a spostarsi da ovest ad est, tanto che sono già in atto le schiarite sulla Sicilia, mentre i fenomeni interesseranno in mattinata le regioni peninsulari con i temporali che in giornata raggiungeranno anche il Salento, esaurendosi in serata. A breve distanza però giungerà un nuovo fronte dal basso Tirreno che innescherà la ripresa del maltempo entro sera a partire da Sicilia e Campania, con piogge e temporali in rapida estensione a tutte le restanti regioni peninsulari, risultando più deboli però sulla Calabria ionica.
Aggiornamento 5 NOVEMBRE 2017 ore 14:50
Mentre il vortice di bassa pressione si colloca sul Mar Ligure la perturbazione che si diparte dal suo centro continua a conquistare varie regioni dell'Italia. Dal Nordovest le piogge si sono estese sia verso est al Triveneto e all'Emilia Romagna, sia verso sud a quelle centrali, segnatamente tirreniche. Resta invece in attesa il Sud, dove il sole continua a prevalere.
SMOTTAMENTI IN LIGURIA. In Liguria proseguono le piogge intense, anche se meno battenti rispetto alle prime ore della giornata. Nell'entroterra savonese confinante con quello genovese gli accumuli pluviometrici raggiungono in alcune zone addirittura i 365mm. Si segnalano frane e smottamenti anche in prossimità della costa per le forti piogge. Una frana ha infatti costretto alla temporanea chiusura il tratto dell'Aurelia che collega Savona a Finale, all'altezza di Capo Noli.
NEVE SULLE ALPI. Sulle Alpi continua a nevicare e il limite pioggia/neve si è abbassato nelle ultime ore, fino a 1400/1600m sulle zone occidentali con accumuli intorno a 20cm oltre i 2000m, anche se localmente i fiocchi sono riusciti a spingersi fino a 1000m sulle Alpi Marittime. Il maltempo ha raggiunto Emilia Romagna e Triveneto con il passaggio di piogge e temporali, anche se gli accumuli risultano al momento inferiori rispetto al Nordovest. Mentre le prime schiarite si affacciano in queste ore sui confini alpini più occidentali, la neve ha cominciato ad imbiancare anche le Alpi orientali, a quote prossime ai 2000m.
PEGGIORA AL CENTRO. Contemporaneamente la perturbazione ha agguantato il Centro Italia, con piogge e temporali fino a Toscana, Umbria, Lazio e dorsale marchigiana e abruzzese. Gli accumuli più consistenti in questo caso riguardano la Toscana, dove nel Senese si toccano punte di 120mm dalla mezzanotte. Resta in attesa il Sud, dove resiste il bel tempo. I venti risultano in ulteriore intensificazione, proprio per l'approfondimento del minimo di pressione sul Golfo di Genova. Raffiche da Sud oltre 100km/h sulle coste toscane e sulla dorsale umbra.
5 NOVEMBRE 2017: STOP SICCITA'. Con l'ingresso dell'attesa perturbazione atlantica sul Mediterraneo centrale è definitivamente terminato il lungo periodo anticiclonico ed estremamente siccitoso sull'Italia nordoccidentale. La pioggia è tornata in grande stile, accompagnata da rovesci anche intensi che si susseguono dalla tarda serata di ieri, anche a carattere temporalesco e di forte intensità.
325mm IN LIGURIA. E' in Liguria che nella notte si sono scaricati i fenomeni più intensi, regione colpita da violenti temporali in movimento da Ponente a Levante che hanno agito soprattutto tra Savonese e Genovese, arrivando ad accumulare in alcune zone fino a ben 325mm di pioggia in circa 10 ore sulle zone dell'entroterra. Piogge consistenti anche in Piemonte, con punte di circa 70mm sul basso Alessandrino, non lontano dal confine ligure.
NEVE SULLE ALPI. L'aria più fredda che spinge il fronte in azione sull'Italia sta determinando un abbassamento del limite pioggia/neve sulle Alpi occidentali, dove i fiocchi cadono ormai fino a circa 1700m sulle vallate cuneesi e torinesi, 1800/1900m in Valle d'Aosta. Oltre i 2500m sulle Alpi occidentali lo spessore di fresca raggiunge i 20cm.
PIOGGE FINO IN SARDEGNA. I fenomeni hanno raggiunto nella notte anche l'alta Lombardia e l'Emilia occidentale, così come la Sardegna, con i temporali che hanno raggiunto il versante occidentale dell'isola. Qualche pioggia anche in Friuli, mentre il resto d'Italia rimane in attesa. Da segnalare i venti, in deciso rinforzo intorno all'Italia per l'approfondimento del minimo di pressione al momento sulla Costa Azzurra, con raffiche fino a 70km/h sulle coste liguri e toscane.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata la perturbazione evolverà gradualmente verso sudest raggiungendo in giornata il Triveneto e le regioni centrali tirreniche, sconfinando entro sera alle centrali adriatiche e alla Campania. Attesi fenomeni anche intensi sulle alte pianure lombardo-venete, Trentino, Friuli e tra Toscana e Lazio, mentre inizieranno ad attenuarsi invece al Nordovest. Entro la notte neve in calo fin verso i 700-1200 m sulle Alpi occidentali, ancora a quote superiori su quelle orientali.
FINO A 100MM IN EMILIA. Continua il maltempo su buona parte del Nord Italia, orchestrato dal vortice che ora si trova sul medio Tirreno. Il ramo della perturbazione che si sviluppa lungo il bordo settentrionale della depressione interessa Liguria, Val Padana e Friuli con piogge che risultano più abbondanti sull'Emilia Romagna. Qui gli accumuli pluviometrici superano localmente i 100mm sul Ravennate. Proprio a Ravenna si registrano numerosi allagamenti, con il maltempo che ha costretto alla chiusura di una scuola.
NEVE SU APPENNINO TOSCO-EMILIANO. Sull'Appennino Tosco-Emiliano è la neve la protagonista, con fiocchi che si spingono fin verso i 1000m sul versante padano occidentale, mentre sul Monte Cimone lo spessore di fresca oscilla intorno al mezzo metro.
UN METRO SULLE ALPI MARITTIME. Continua il maltempo anche sulle Alpi Marittime e sul basso Piemonte, interessati dal ramo più occidentale dello stesso fronte. Qui in montagna lo spessore di fresca raggiunge il metro e oltre i 2000m si va verso i 110cm, tanto che il comprensorio sciistico di Prato Nevoso ha deciso l'apertura anticipata degli impianti fissando la data di sabato 18 novembre.
ACQUA ALTA A VENEZIA. I venti tesi che soffiano dal mare verso la costa hanno provocato il fenomeno dell'acqua alta a Venezia, con marea di 115cm e conseguente allagamento di Piazza San Marco. Nel Friuli sono riprese le piogge, con il limite delle nevicate che oscilla tra 900 e 1200m.
TEMPORALI AL CENTRO ITALIA. Il ramo della perturbazione che si diparte a sud del centro di bassa pressione si è portato dal Tirreno centrale verso le coste dell'Italia centrale e le adiacenti zone interne, scaricando piogge e temporali tra Lazio e Campania, con fenomeni che in poche ore hanno raggiunto i 15mm di accumulo pluviometrico sul Frusinate. Piogge e temporali che non hanno risparmiato la Sardegna, soprattutto le zone centro-occidentali della regione, mentre sui rilievi del Gennargentu la neve ha fatto la sua comparsa fino a 1000/1200m.
VORTICE SUL TIRRENO. Il vortice di bassa pressione che ha raggiunto l'Italia si trova ora centrato sul Tirreno centrale e intorno al suo centro ruota un'intensa perturbazione responsabile di diffuse condizioni di maltempo sulla Pianura Padana, in particolare sull'Emilia Romagna, dove nella notte si sono avute piogge battenti con accumuli pluviometrici che al momento superano i 50mm sul Ravennate. Piogge intense interessano anche aree più settentrionali della Pianura Padana, sconfinando a bassa Lombardia e Veneto centro-meridionale.
NEVE IN APPENNINO. E se a quote di pianura piove in montagna, sull'Appennino Settentrionale, nevica copiosamente con i fiocchi che scendono fino a 1000m di quota sulle zone centro-occidentali, 1300m su quelle orientali, con accumuli di neve fresca che toccano i 40cm tra Cimone e Abetone.
OLTRE 1 METRO SULLE ALPI MARITTIME. La parte più avanzata verso ovest della stessa perturbazione sta interessando anche il basso Piemonte, con nuovi episodi di maltempo dopo quelli intensi di lunedì. Piove soprattutto sul Cuneese, anche in questo con neve sulle zone di montagna, intorno a quota 1000m. A quote più elevate il manto di neve fresca raggiunge uno spessore notevole, con più di un metro sulle Alpi Marittime a 2000m.
TEMPORALI TRA SARDEGNA E MEDIO TIRRENO. Nel frattempo lungo il bordo meridionale del vortice sul Tirreno si sviluppa un altro sistema frontale che dalla Sardegna si spinge verso le regioni centrali tirreniche, accompagnato da piogge e fenomeni anche temporaleschi sulle coste laziali, ma più a sud anche l'ovest della Sicilia.
PROSSIME ORE. Il fronte in azione al Nord insisterà sull'Emilia Romagna con altre piogge e rovesci fino a sera, a tratti anche intesi sulle zone orientali,ma fenomeni sparsi sono attesi su tutto il Nord, nevosi sulle Alpi dai 1500/1600m, a quote inferiori sull'ovest Piemonte. Tempo diffusamente instabile anche sulle centrali tirreniche con piogge e temporali che raggiungeranno tutto i basso Tirreno e buona parte della Sicilia. Qualche fiocco anche in Sardegna oltre i 1500m. Fenomeni più sporadici sulle regioni adriatiche e su quelle ioniche, anche con qualche schiarita.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2017 ore 18:00
110MM IN FRIULI. Continua il maltempo al Nord a causa della presenza del minimo di pressione ormai sulla Corsica. Dl suo centro si diparte una perturbazione che nel pomeriggio porta fenomeni soprattutto al Nordovest e in Emilia Romagna, seppur le piogge interessino anche parte della Lombardi e del Friuli. E' proprio in Friuli che registrano i maggiori accumuli pluviometrici dalla mezzanotte, con punte di 110mm a Udine, sebbene la parte si sia concentrata in mattinata. Accumuli superiori sulle Prealpi Carniche occidentali, tanto che a Cordovado è stata scoperchiata una casa per la troppa pioggia.
80CM DI NEVE SULLE ALPI MARITTIME. Al Nordovest gli accumuli sono inferiori e raggiungono i 50mm sulle Alpi Marittime. Ma in questo caso sono le nevicate l'evento più rilevante, con i fiocchi che in mattinata sono caduti fino a Cuneo città e con la quota neve che oscilla comunque intorno a 800/1000m. A 2000m di quota sulle vallate cuneesi il manto di neve fresca raggiunge gli 80cm, 60cm sul comprensorio sciistico di Limone Piemonte. Disagi nella circolazione stradale in Valle Stura e a Mondovì sulla strada del Colle di Nava, dove è avvenuto anche un incidente. Nevica anche sul versante francese del Col di Tenda, fino ai 900m di Vievola. Si segnalano inoltre 40/50cm di fresca a 2000m sulle vallate torinesi, circa 40cm alla stessa quota tra alto Piemonte e Valle d'Aosta.
PIOGGIA BATTENTE IN EMILIA. Pioggia che si è intensificata anche in Emilia Romagna, con accumuli pluviometrico che si portano intorno a 30/35mm a ridosso dell'Appennino occidentale. E proprio sull'Appennino Emiliano la quota neve risulta in calo, con fiocchi che scendono fino a 1300m.
NEVE A 700M SUL TARVISIANO. Dopo una breve tregua il maltempo ha ripreso ad interessare gran parte delle regioni settentrionali, a causa del posizionamento del vortice di bassa pressione tra Mar Ligure e Corsica. La perturbazione che si avvita intorno al centro depressionario sta risalendo le regioni settentrionali muovendosi a est verso ovest. Fenomeni intensi interessano il Friuli VG, soprattutto la parte orientale, con piogge battenti ed accumuli fino a 80mm a Udine. La neve cade intorno a quota 700/900m, con fiocchi che imbiancano il Tarvisiano.
Nel frattempo gli accumuli totali di neve fresca sulle Dolomiti in genere oscillano intorno ai 50/60cm a 2000m di quota tra Trentino orientale e Dolomiti Bellunesi.Punte anche di un metro oltre i 2500m. La neve è caduta comunque su tutto l'arco alpino. In Lombardia il manto fresco oscilla intorno a 30/40cm a 2000m.
FIOCCHI A 700M SUL CUNEESE. In Piemonte 40cm oltre i 2000m sul Verbano, 20/30cm in Valle d'Aosta alla stessa quota, mentre sul Piemonte occidentale si toccano i 60cm. In questo caso il limite delle nevicate si sta abbassando notevolmente nelle ultime ore e i fiocchi cadono fino a 700m sul Cuneese, a tratti misti a pioggia fin su Cuneo città. Qui i fenomeni delle ultime ore hanno provocato anche la temporanea chiusura della strada del Colle di Tenda che collega con la Francia, a causa per un Tir che si è intraversato sul versante francese. La Strada Statale 21 del Colle della Maddalena rimane chiusa al traffico per la presenza di mezzi pesanti intraversati sulla carreggiata.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata i fenomeni insisteranno soprattutto al Nordovest, mentre inizieranno ad attenuarsi dal pomeriggio al Nordest anche con qualche schiarita sull'arco alpino centrale. In serata però ripresa dei fenomeni a partire dal Friuli con neve oltre i 1200/1600m. Proseguiranno per gran parte della giornata i fenomeni sul basso Piemonte e in Emilia Romagna anche intensi a ridosso dei rilievi alpini e appenninici, nevosi dagli 800/1000m. Sull'Appennino Emiliano quota neve sui 1200/1400m,in leggero calo in serata.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2017 ore 10:00
MALTEMPO AL SUD. Dal vortice di bassa pressione che nelle ultime ore ha raggiunto il Mediterraneo centrale si è dipartita un'intensa perturbazione che ha raggiunto anche il Sud Italia tra la fine delle settimana e l'inizio di quella nuova. Dopo il Centro-Nord infatti le piogge sono arrivate in grande stile sulle nostre regioni meridionali, accompagnate da rovesci anche temporaleschi a tratti di forte intensità. Fino ad ora è stato risparmiato soltanto il Salento, mentre altrove è stato un susseguirsi di piogge e temporali che hanno favorito accumuli pluviometrici di oltre 60mm in Campania ai piedi del Vesuvio.
ALLAGAMENTI IN CAMPANIA E CALABRIA. Sfiorata la tragedia a Torre del Greco (NA), dove per la pioggia sono stati allagati alcuni sottopassi e la forza dell'acqua mista al fango stava per risucchiare alcune automobili. Piogge battenti e temporali anche tra Calabria e Sicilia con accumuli di oltre 40mm in prossimità dello Stretto. Diversi quartieri di Reggio Calabria sono stati allagati nei pressi dello Stadio Granillo, dove il traffico viene deviato ed è in corso l'intervento dei Vigili del Fuoco per gestire la situazione.
In Sicilia i temporali hanno si sono spostati da ovest ad est interessando l'intera regione e coinvolgendo soprattutto Trapanese, Palermitano, Agrigentino con accumuli di oltre 30mm a Monreale (PA).
PROSSIME ORE. Il fronte che sta attraversando il Sud Italia continuerà a spostarsi da ovest ad est, tanto che sono già in atto le schiarite sulla Sicilia, mentre i fenomeni interesseranno in mattinata le regioni peninsulari con i temporali che in giornata raggiungeranno anche il Salento, esaurendosi in serata. A breve distanza però giungerà un nuovo fronte dal basso Tirreno che innescherà la ripresa del maltempo entro sera a partire da Sicilia e Campania, con piogge e temporali in rapida estensione a tutte le restanti regioni peninsulari, risultando più deboli però sulla Calabria ionica.
Aggiornamento 5 NOVEMBRE 2017 ore 14:50
Mentre il vortice di bassa pressione si colloca sul Mar Ligure la perturbazione che si diparte dal suo centro continua a conquistare varie regioni dell'Italia. Dal Nordovest le piogge si sono estese sia verso est al Triveneto e all'Emilia Romagna, sia verso sud a quelle centrali, segnatamente tirreniche. Resta invece in attesa il Sud, dove il sole continua a prevalere.
SMOTTAMENTI IN LIGURIA. In Liguria proseguono le piogge intense, anche se meno battenti rispetto alle prime ore della giornata. Nell'entroterra savonese confinante con quello genovese gli accumuli pluviometrici raggiungono in alcune zone addirittura i 365mm. Si segnalano frane e smottamenti anche in prossimità della costa per le forti piogge. Una frana ha infatti costretto alla temporanea chiusura il tratto dell'Aurelia che collega Savona a Finale, all'altezza di Capo Noli.
NEVE SULLE ALPI. Sulle Alpi continua a nevicare e il limite pioggia/neve si è abbassato nelle ultime ore, fino a 1400/1600m sulle zone occidentali con accumuli intorno a 20cm oltre i 2000m, anche se localmente i fiocchi sono riusciti a spingersi fino a 1000m sulle Alpi Marittime. Il maltempo ha raggiunto Emilia Romagna e Triveneto con il passaggio di piogge e temporali, anche se gli accumuli risultano al momento inferiori rispetto al Nordovest. Mentre le prime schiarite si affacciano in queste ore sui confini alpini più occidentali, la neve ha cominciato ad imbiancare anche le Alpi orientali, a quote prossime ai 2000m.
PEGGIORA AL CENTRO. Contemporaneamente la perturbazione ha agguantato il Centro Italia, con piogge e temporali fino a Toscana, Umbria, Lazio e dorsale marchigiana e abruzzese. Gli accumuli più consistenti in questo caso riguardano la Toscana, dove nel Senese si toccano punte di 120mm dalla mezzanotte. Resta in attesa il Sud, dove resiste il bel tempo. I venti risultano in ulteriore intensificazione, proprio per l'approfondimento del minimo di pressione sul Golfo di Genova. Raffiche da Sud oltre 100km/h sulle coste toscane e sulla dorsale umbra.
5 NOVEMBRE 2017: STOP SICCITA'. Con l'ingresso dell'attesa perturbazione atlantica sul Mediterraneo centrale è definitivamente terminato il lungo periodo anticiclonico ed estremamente siccitoso sull'Italia nordoccidentale. La pioggia è tornata in grande stile, accompagnata da rovesci anche intensi che si susseguono dalla tarda serata di ieri, anche a carattere temporalesco e di forte intensità.
325mm IN LIGURIA. E' in Liguria che nella notte si sono scaricati i fenomeni più intensi, regione colpita da violenti temporali in movimento da Ponente a Levante che hanno agito soprattutto tra Savonese e Genovese, arrivando ad accumulare in alcune zone fino a ben 325mm di pioggia in circa 10 ore sulle zone dell'entroterra. Piogge consistenti anche in Piemonte, con punte di circa 70mm sul basso Alessandrino, non lontano dal confine ligure.
NEVE SULLE ALPI. L'aria più fredda che spinge il fronte in azione sull'Italia sta determinando un abbassamento del limite pioggia/neve sulle Alpi occidentali, dove i fiocchi cadono ormai fino a circa 1700m sulle vallate cuneesi e torinesi, 1800/1900m in Valle d'Aosta. Oltre i 2500m sulle Alpi occidentali lo spessore di fresca raggiunge i 20cm.
PIOGGE FINO IN SARDEGNA. I fenomeni hanno raggiunto nella notte anche l'alta Lombardia e l'Emilia occidentale, così come la Sardegna, con i temporali che hanno raggiunto il versante occidentale dell'isola. Qualche pioggia anche in Friuli, mentre il resto d'Italia rimane in attesa. Da segnalare i venti, in deciso rinforzo intorno all'Italia per l'approfondimento del minimo di pressione al momento sulla Costa Azzurra, con raffiche fino a 70km/h sulle coste liguri e toscane.
PROSSIME ORE. Nel corso della giornata la perturbazione evolverà gradualmente verso sudest raggiungendo in giornata il Triveneto e le regioni centrali tirreniche, sconfinando entro sera alle centrali adriatiche e alla Campania. Attesi fenomeni anche intensi sulle alte pianure lombardo-venete, Trentino, Friuli e tra Toscana e Lazio, mentre inizieranno ad attenuarsi invece al Nordovest. Entro la notte neve in calo fin verso i 700-1200 m sulle Alpi occidentali, ancora a quote superiori su quelle orientali.
CRONACA METEO SICILIA: NUBIFRAGI TRA LAMPEDUSA, RAGUSANO E SIRACUSANO
Aggiornamento 5 OTTOBRE 2017 ore 10:11
L'intensa ondata di maltempo che da giorni sta colpendo la Sicilia proseguirà anche nella giornata odierna con precipitazioni ancora localmente di moderata o forte intensità, accompagnate da colpi di venti e possibili grandinate. Il vortice depressionario, ancora ben attivo sul Mare di Sicilia, nel corso della giornata si muoverà lentamente verso lo Ionio meridionale, favorendo così un miglioramento solo entro fine giornata.
Nel dettaglio: in mattinata altri rovesci sono attesi sui settori centro meridionali, localmente anche moderati o intensi su agrigentino, ragusano e siracusano. Nel pomeriggio il maltempo si concentrerà soprattutto sui settori centro occidentali dell'Isola con precipitazioni anche temporalesche tra trapanese, palermitano, agrigentino, Madonie ed Etna. In serata la situazione andrà finalmente migliorando con ultime precipitazioni tra agrigentino e palermitano. In nottata, infine, stante la rotazione dei venti dai quadranti settentrionali-nordoccidentali, migliorerà sui settori centro meridionali mentre insisteranno locali piovaschi sul comparto tirrenico dell'Isola.
FORTI PIOGGE STAMANI - Nella prima parte di stamani un autentico nubifragio si è abbattuto nella zona di Santa Croce Camerina, con accumuli pluviometrici che, secondo i dati SIAS, hanno superato i 120 mm in poco più di due ore.
Di spicco i quasi 220 mm di Gela e i 120 mm di Ciane.
4 OTTOBRE 2017: TEMPORALI SUL MAR DI SICILIA. Un'area depressionaria situata in prossimità della Tunisia alimenta una zona di marcata instabilità che sta interessando direttamente il Mar di Sicilia, con nubifragi e temporali sullo specchio di mare che divide la nostra isola dal Nord Africa e fenomeni che si estendono verso nord fino a toccare il litorale agrigentino, il Ragusano e il Siracusano, risalendo in parte verso l'interno.
Allagamenti segnalati già da martedì 3 pomeriggio in Provincia di Siracusa, in particolare a San Corrado fuori le mura, qualche chilometro nell'entroterra ionico, come testimoniano le seguenti immagini:
Una vasta cella temporalesca nella notte si è spostata da ovest ad est lungo il Mare di Sicilia e nella mattinata di mercoledì 4 si concentra sul comparto sudorientale dell'isola, con piogge e temporali a tratti violenti e accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte raggiungono i 30mm.
LAMPEDUSA: INTERROTTO IL CONCERTO DI BAGLIONI. Ieri sera è stato sospeso il concerto di Baglioni in programma a Lampedusa proprio a causa del maltempo. L'evento era incorso sul grande molo della stazione marittima Cavallo Bianco, ma giunto al decimo brano è stato interrotto.
PREVISIONE. Nella giornata di mercoledì 4 piogge e temporali anche di forte intensità proseguiranno sul comparto sudorientale della Sicilia, pur con sconfinamenti più a nord ma di minore intensità. In serata comunque è attesa una temporanea attenuazione dei fenomeni salvo gli ultimi spot sul versante ionico. Ma nella notte un nuovo impulso di instabilità proveniente dal Canale di Sicilia riattiverà rovesci e temporali che interesseranno soprattutto il versante sud dell'isola, transitando anche su Lampedusa. L'instabilità si protrarrà per buona parte della giornata di giovedì 5, lasciando spazio entro sera a parziali schiarite in arrivo da ovest.
L'intensa ondata di maltempo che da giorni sta colpendo la Sicilia proseguirà anche nella giornata odierna con precipitazioni ancora localmente di moderata o forte intensità, accompagnate da colpi di venti e possibili grandinate. Il vortice depressionario, ancora ben attivo sul Mare di Sicilia, nel corso della giornata si muoverà lentamente verso lo Ionio meridionale, favorendo così un miglioramento solo entro fine giornata.
Nel dettaglio: in mattinata altri rovesci sono attesi sui settori centro meridionali, localmente anche moderati o intensi su agrigentino, ragusano e siracusano. Nel pomeriggio il maltempo si concentrerà soprattutto sui settori centro occidentali dell'Isola con precipitazioni anche temporalesche tra trapanese, palermitano, agrigentino, Madonie ed Etna. In serata la situazione andrà finalmente migliorando con ultime precipitazioni tra agrigentino e palermitano. In nottata, infine, stante la rotazione dei venti dai quadranti settentrionali-nordoccidentali, migliorerà sui settori centro meridionali mentre insisteranno locali piovaschi sul comparto tirrenico dell'Isola.
FORTI PIOGGE STAMANI - Nella prima parte di stamani un autentico nubifragio si è abbattuto nella zona di Santa Croce Camerina, con accumuli pluviometrici che, secondo i dati SIAS, hanno superato i 120 mm in poco più di due ore.
Di spicco i quasi 220 mm di Gela e i 120 mm di Ciane.
4 OTTOBRE 2017: TEMPORALI SUL MAR DI SICILIA. Un'area depressionaria situata in prossimità della Tunisia alimenta una zona di marcata instabilità che sta interessando direttamente il Mar di Sicilia, con nubifragi e temporali sullo specchio di mare che divide la nostra isola dal Nord Africa e fenomeni che si estendono verso nord fino a toccare il litorale agrigentino, il Ragusano e il Siracusano, risalendo in parte verso l'interno.
Allagamenti segnalati già da martedì 3 pomeriggio in Provincia di Siracusa, in particolare a San Corrado fuori le mura, qualche chilometro nell'entroterra ionico, come testimoniano le seguenti immagini:
Una vasta cella temporalesca nella notte si è spostata da ovest ad est lungo il Mare di Sicilia e nella mattinata di mercoledì 4 si concentra sul comparto sudorientale dell'isola, con piogge e temporali a tratti violenti e accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte raggiungono i 30mm.
LAMPEDUSA: INTERROTTO IL CONCERTO DI BAGLIONI. Ieri sera è stato sospeso il concerto di Baglioni in programma a Lampedusa proprio a causa del maltempo. L'evento era incorso sul grande molo della stazione marittima Cavallo Bianco, ma giunto al decimo brano è stato interrotto.
PREVISIONE. Nella giornata di mercoledì 4 piogge e temporali anche di forte intensità proseguiranno sul comparto sudorientale della Sicilia, pur con sconfinamenti più a nord ma di minore intensità. In serata comunque è attesa una temporanea attenuazione dei fenomeni salvo gli ultimi spot sul versante ionico. Ma nella notte un nuovo impulso di instabilità proveniente dal Canale di Sicilia riattiverà rovesci e temporali che interesseranno soprattutto il versante sud dell'isola, transitando anche su Lampedusa. L'instabilità si protrarrà per buona parte della giornata di giovedì 5, lasciando spazio entro sera a parziali schiarite in arrivo da ovest.
FORTE MALTEMPO SI ABBATTE AL CENTRONORD: 7 VITTIME IN TOSCANA, NUBIFRAGIO A ROMA
24 SETTEMBRE 2017: MALTEMPO AL CENTRONORD, NUBIFRAGI, ALLAGAMENTI, 7 VITTIME IN TOSCANA - Come nelle attese è arrivata l'intensa perturbazione che nelle ultime ore ha colpito il Centronord con piogge e temporali dapprima sul Nordovest, in estensione successiva a Nordest, Sardegna, Toscana, Lazio, Umbria. Non sono mancati fenomeni violenti con locali nubifragi e allagamenti, in particolare tra Liguria, Toscana, dove si sono avuti picchi di oltre 100-150mm. E' emergenza a Livorno e provincia dove sono caduti fino a 250mm con raffiche da uragano di ben 170km/h! E' alluvione con purtroppo ben 7 vittime e ancora 1 disperso. Il sindaco ha dichiarato che "la città è devastata" Si segnalano interruzioni a strade e linee ferroviarie. Allagamenti, alberi abbattuti anche sul pisano: chiusi alcuni tratti dell'Aurelia, due feriti sul litorale. Sono centinaia le telefonate ricevute dalla sala operativa dei vigili del fuoco. Forti temporali e disagi anche in Versilia.
FORTI PIOGGE ANCHE AL NORD - Nelle ultime ore recrudescenza del maltempo anche in Lombardia, dove piove forte in particolare tra bergamasco e Brianza con picchi di oltre 80mm e allagamenti. Piogge e temporali a tratti intensi pure sul Nordest, dalla Romagna al Friuli Venezia Giulia in particolare su quest'ultima, con punte di oltre 70mm. Piogge e temporali hanno investito con decisione anche Marche, Abruzzo e Molise, primi focolai temporaleschi pure al Sud specie tra Campania e Nord Puglia.
SITUAZIONE CRITICA ANCHE NEL LAZIO, NUBIFRAGIO A ROMA - Il maltempo sta colpendo con forza anche il Lazio dove sono in atto forti piogge e temporali, localmente a carattere di nubifragio. Già picchi di oltre 100mm sul litorale romano, fino a 124mm sui Castelli ma la situazione è critica anche a Roma dove sono caduti fino a 70-80mm e piove ancora: nubifragi con blackout elettrici. Si segnalano chiusure di diverse strade e anche alcuni tratti della metropolitana: chiusa per danni da maltempo la fermata della metro A Lepanto, Ottaviano e Repubblica. Sbarrati anche alcuni ingressi delle stazioni metro di Colli Albani, Arco di Travertino e Furio Camillo.
FORTI PIOGGE E ALLAGAMENTI ANCHE IN LIGURIA, NEVE SULLE ALPI - Il maltempo ha colpito duro anche in Liguria con punte di oltre 60-70mm da ieri sera e locali allagamenti e disagi. In particolare tra Portofino e Rapallo sono caduti fino a 50mm in mezz'ora, mentre l'Arpal ha registrato circa 3500 fulmini in 6 ore. Anche qui i temporali sono stati accompagnati da venti localmente violenti, con raffiche di oltre 70-80km/h. Nel frattempo è tornato a nevicare fin sotto i 2000m sulle Alpi di confine, neve anche a Livigno. In queste ore piogge e temporali intensi stanno avanzando anche su Umbria e Lazio, oltre che sul Nordest.
MALTEMPO NELLE PROSSIME ORE, ATTENZIONE A LAZIO, ABRUZZO, UMBRIA, NORDEST - La perturbazione evolverà gradualmente verso Levante portando piogge e temporali anche forti soprattutto su Nordest e centrali tirreniche, ma diffusi anche tra Marche e Abruzzo: attenzione particolare a Umbria e Lazio dove sono attesi nubifragi con picchi locali di oltre 70-80mm e locali allagamenti; a rischio anche Roma. Piogge forti possibili pure tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. In giornata temporali e nubifragi abborderanno pure la Campania a partire dal settore settentrionale, nella notte poi attenzione alla Sicilia anche qui con rischio fenomeni violenti. Piogge e temporali sparsi anche sul medio versante adriatico, sebbene in genere meno intensi e diffusi, in attesa invece il resto del Sud peninsulare. Per quanto infine riguarda il Nordovest è attesa una graduale attenuazione delle piogge a partire dai settori più occidentali.
FORTI PIOGGE ANCHE AL NORD - Nelle ultime ore recrudescenza del maltempo anche in Lombardia, dove piove forte in particolare tra bergamasco e Brianza con picchi di oltre 80mm e allagamenti. Piogge e temporali a tratti intensi pure sul Nordest, dalla Romagna al Friuli Venezia Giulia in particolare su quest'ultima, con punte di oltre 70mm. Piogge e temporali hanno investito con decisione anche Marche, Abruzzo e Molise, primi focolai temporaleschi pure al Sud specie tra Campania e Nord Puglia.
SITUAZIONE CRITICA ANCHE NEL LAZIO, NUBIFRAGIO A ROMA - Il maltempo sta colpendo con forza anche il Lazio dove sono in atto forti piogge e temporali, localmente a carattere di nubifragio. Già picchi di oltre 100mm sul litorale romano, fino a 124mm sui Castelli ma la situazione è critica anche a Roma dove sono caduti fino a 70-80mm e piove ancora: nubifragi con blackout elettrici. Si segnalano chiusure di diverse strade e anche alcuni tratti della metropolitana: chiusa per danni da maltempo la fermata della metro A Lepanto, Ottaviano e Repubblica. Sbarrati anche alcuni ingressi delle stazioni metro di Colli Albani, Arco di Travertino e Furio Camillo.
FORTI PIOGGE E ALLAGAMENTI ANCHE IN LIGURIA, NEVE SULLE ALPI - Il maltempo ha colpito duro anche in Liguria con punte di oltre 60-70mm da ieri sera e locali allagamenti e disagi. In particolare tra Portofino e Rapallo sono caduti fino a 50mm in mezz'ora, mentre l'Arpal ha registrato circa 3500 fulmini in 6 ore. Anche qui i temporali sono stati accompagnati da venti localmente violenti, con raffiche di oltre 70-80km/h. Nel frattempo è tornato a nevicare fin sotto i 2000m sulle Alpi di confine, neve anche a Livigno. In queste ore piogge e temporali intensi stanno avanzando anche su Umbria e Lazio, oltre che sul Nordest.
MALTEMPO NELLE PROSSIME ORE, ATTENZIONE A LAZIO, ABRUZZO, UMBRIA, NORDEST - La perturbazione evolverà gradualmente verso Levante portando piogge e temporali anche forti soprattutto su Nordest e centrali tirreniche, ma diffusi anche tra Marche e Abruzzo: attenzione particolare a Umbria e Lazio dove sono attesi nubifragi con picchi locali di oltre 70-80mm e locali allagamenti; a rischio anche Roma. Piogge forti possibili pure tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. In giornata temporali e nubifragi abborderanno pure la Campania a partire dal settore settentrionale, nella notte poi attenzione alla Sicilia anche qui con rischio fenomeni violenti. Piogge e temporali sparsi anche sul medio versante adriatico, sebbene in genere meno intensi e diffusi, in attesa invece il resto del Sud peninsulare. Per quanto infine riguarda il Nordovest è attesa una graduale attenuazione delle piogge a partire dai settori più occidentali.
MALTEMPO IN SICILIA: ALLAGAMENTI A SIRACUSA; ALTRI ACQUAZZONI FINO A SABATO 30
28 SETTEMBRE 2017: MALTEMPO SICILIA, ALLAGAMENTI A SIRACUSA - Rovesci e temporali da qualche giorno interessano in modo sparso l'Isola, per una bassa pressione in movimento dal basso Tirreno verso lo Ionio. Colpito particolarmente duro il siracusano verso l'alba, con violento temporale, picchi di oltre 35mm in poco tempo e allagamenti anche pesanti su alcune zone di Siracusa per problemi della rete fognaria al deflusso delle acque. La situazione è anche critica, in particolare su piazza Euripide e via Augusta che all'alba si è trasformata in un fiume in piena.
METEO SICILIA, ANCORA QUALCHE TEMPORALE MA IL PEGGIO E' PASSATO - Nelle prossime ore si manterrà attiva una certa instabilità ma essenzialmente sul comparto orientale dell'Isola, con possibilità per qualche nuovo rovescio o breve temporale. Una situazione di stallo che si protrarrà fino a sabato compreso, determinando ancora qualche rovescio o temporale più probabile tra messinese, catanese e siracusano; poco o nulla sul resto dell'Isola.
METEO SICILIA, ANCORA QUALCHE TEMPORALE MA IL PEGGIO E' PASSATO - Nelle prossime ore si manterrà attiva una certa instabilità ma essenzialmente sul comparto orientale dell'Isola, con possibilità per qualche nuovo rovescio o breve temporale. Una situazione di stallo che si protrarrà fino a sabato compreso, determinando ancora qualche rovescio o temporale più probabile tra messinese, catanese e siracusano; poco o nulla sul resto dell'Isola.
MALTEMPO TOSCANA: ALLUVIONE A LIVORNO, 6 VITTIME E 3 DISPERSI. ALLAGAMENTI E DISAGI
10 SETTEMBRE 2917: NUBIFRAGI IN TOSCANA, ALLUVIONE A LIVORNO, 6 VITTIME - Colpita particolarmente duro dal maltempo la Toscana dalla scorsa serata. Situazione molto critica a Livorno e provincia dove nella notte si sono scatenati intensi temporali, giunti dal mare e accompagnati da violente raffiche di vento. Registrati picchi di 250mm in poche ore con diffusi allagamenti in città, frane e smottamenti sulle colline retrostanti. Alla pioggia torrenziale si aggiungono raffiche di vento da uragano, fino a 170km/h! la situazione più critica nei quartieri di Collinaia e Ardenza e Montenero, per l'esondazione di alcuni dei torrenti cittadini e il fango che ha invaso gli scantinati delle case. Si segnalano purtroppo ben 6 vittime e 3 dispersi. Si segnalano interruzioni a strade e linee ferroviarie. Allagamenti, alberi abbattuti anche sul pisano: chiusi alcuni tratti dell'Aurelia, due feriti sul litorale. Sono centinaia le telefonate ricevute dalla sala operativa dei vigili del fuoco. Forti temporali e disagi anche in Versilia.
MALTEMPO LAZIO: NUBIFRAGIO A ROMA, BLACKOUT E METROPOLITANA CHIUSA. TEMPORALI FINO A STASERA. DETTAGLI
10 SETTEMBRE 2017: AVVISO METEO FORTE MALTEMPO PER IL LAZIO - Una forte perturbazione atlantica nella giornata di domenica interesserà il Lazio. La formazione di un minimo di bassa pressione sul Tirreno esalterà la fenomenologia, che potrà risultare particolarmente intensa. In particolare tra mattino e pomeriggio piogge e temporali diffusi con rischio nubifragi tra viterbese, reatino e romano: non esclusi picchi superiori agli 80-100mm in poche ore e allagamenti possibili tra Viterbo, Roma, Rieti e disagi. Nella seconda parte della giornata forti temporali guadagneranno in modo più deciso anche il Lazio meridionale con rischio nubifragi anche nel frusinate e in generale nell'Agropontino. Prestare attenzione alla guida. A rischio forte maltempo dunque anche la partita LAZIO-MILAN, non esclusi disagi. Già ora si registrano picchi di oltre 100mm sul litorale romano.
NUBIFRAGI IN ATTO A ROMA CON PIOGGIA MOLTO FORTE, LOCALI BLACKOUT ELETTRICI PER ELEVATA FULMINAZIONE. Si segnalano numerosi allagamenti, chiusura di strade e anche di alcuni tratti della metropolitana. Chiusa per danni da maltempo la fermata della metro A Lepanto, Ottaviano e Repubblica. Sbarrati anche alcuni ingressi delle stazioni metro di Colli Albani, Arco di Travertino e Furio Camillo. Sul litorale in provincia di Latina è già stata cancellata una corsa del traghetto LazioMar Formia-Ventotene. Nella Tuscia (Viterbo) è stato chiuso un tratto della strada Vetrallese per alberi su carreggiata.
Tra sera e notte attesi nuovi fenomeni sebbene in genere meno intensi. Temperature in calo a partire da Nord con clima più autunnale, venti tra Scirocco e Libeccio con mari mossi o molto mossi. ATTENZIONE: SITUAZIONE MOLTO DELICATA, AGGIORNAMENTI CONTINUI.
Anche lunedì 11 vedrà tempo molto instabile con ulteriori rovesci e temporali sparsi; il maltempo inizierà ad allentare la presa da martedì con progressivo rialzo della pressione.
NUBIFRAGI IN ATTO A ROMA CON PIOGGIA MOLTO FORTE, LOCALI BLACKOUT ELETTRICI PER ELEVATA FULMINAZIONE. Si segnalano numerosi allagamenti, chiusura di strade e anche di alcuni tratti della metropolitana. Chiusa per danni da maltempo la fermata della metro A Lepanto, Ottaviano e Repubblica. Sbarrati anche alcuni ingressi delle stazioni metro di Colli Albani, Arco di Travertino e Furio Camillo. Sul litorale in provincia di Latina è già stata cancellata una corsa del traghetto LazioMar Formia-Ventotene. Nella Tuscia (Viterbo) è stato chiuso un tratto della strada Vetrallese per alberi su carreggiata.
Tra sera e notte attesi nuovi fenomeni sebbene in genere meno intensi. Temperature in calo a partire da Nord con clima più autunnale, venti tra Scirocco e Libeccio con mari mossi o molto mossi. ATTENZIONE: SITUAZIONE MOLTO DELICATA, AGGIORNAMENTI CONTINUI.
Anche lunedì 11 vedrà tempo molto instabile con ulteriori rovesci e temporali sparsi; il maltempo inizierà ad allentare la presa da martedì con progressivo rialzo della pressione.
FORTE MALTEMPO SI ABBATTE AL CENTRONORD. 6 VITTIME IN TOSCANA. NUBIFRAGIO A ROMA
10 SETTEMBRE 2017: MALTEMPO AL CENTRONORD, NUBIFRAGI, ALLAGAMENTI, 6 VITTIME IN TOSCANA - Come nelle attese è arrivata l'intensa perturbazione che nelle ultime ore ha colpito il Centronord con piogge e temporali dapprima sul Nordovest, in estensione successiva a Nordest, Sardegna, Toscana, Lazio, Umbria. Non sono mancati fenomeni violenti con locali nubifragi e allagamenti, in particolare tra Liguria, Toscana, dove si sono avuti picchi di oltre 100-150mm. E' emergenza a Livorno e provincia dove sono caduti fino a 250mm con raffiche da uragano di ben 170km/h! E' alluvione con purtroppo ben 6 vittime e ancora 3 dispersi. Si segnalano interruzioni a strade e linee ferroviarie. Allagamenti, alberi abbattuti anche sul pisano: chiusi alcuni tratti dell'Aurelia, due feriti sul litorale. Sono centinaia le telefonate ricevute dalla sala operativa dei vigili del fuoco. Forti temporali e disagi anche in Versilia.
SITUAZIONE CRITICA ANCHE NEL LAZIO, NUBIFRAGIO A ROMA - Il maltempo sta colpendo con forza anche il Lazio dove sono in atto forti piogge e temporali, localmente a carattere di nubifragio. Già picchi di oltre 40-50mm si segnalano nel viterbese ma la situazione è critica anche a Roma, colpito da un violenti nubifragio con blackout elettrici. Si segnalano chiusure di diverse strade e anche alcuni tratti della metropolitana: chiusa per danni da maltempo la fermata della metro A Lepanto, Ottaviano e Repubblica. Sbarrati anche alcuni ingressi delle stazioni metro di Colli Albani, Arco di Travertino e Furio Camillo.
FORTI PIOGGE E ALLAGAMENTI ANCHE IN LIGURIA, NEVE SULLE ALPI - Il maltempo ha colpito duro anche in Liguria con punte di oltre 60-70mm da ieri sera e locali allagamenti e disagi. In particolare tra Portofino e Rapallo sono caduti fino a 50mm in mezz'ora, mentre l'Arpal ha registrato circa 3500 fulmini in 6 ore. Anche qui i temporali sono stati accompagnati da venti localmente violenti, con raffiche di oltre 70-80km/h. Nel frattempo è tornato a nevicare fin sotto i 2000m sulle Alpi di confine, neve anche a Livigno. In queste ore piogge e temporali intensi stanno avanzando anche su Umbria e Lazio, oltre che sul Nordest.
MALTEMPO NELLE PROSSIME ORE, ATTENZIONE A LAZIO, UMBRIA, NORDEST - La perturbazione evolverà gradualmente verso Levante portando piogge e temporali anche forti soprattutto su Nordest e centrali tirreniche: attenzione particolare a Umbria e Lazio dove sono attesi nubifragi con picchi locali di oltre 70-80mm e locali allagamenti; a rischio anche Roma. Piogge forti possibili pure tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. In giornata temporali e nubifragi abborderanno pure la Campania a partire dal settore settentrionale, nella notte poi attenzione alla Sicilia anche qui con rischio fenomeni violenti. Piogge e temporali sparsi anche sul medio versante adriatico, sebbene in genere meno intensi e diffusi, in attesa invece il resto del Sud peninsulare. Per quanto infine riguarda il Nordovest è attesa una graduale attenuazione delle piogge a partire dai settori più occidentali.
SITUAZIONE CRITICA ANCHE NEL LAZIO, NUBIFRAGIO A ROMA - Il maltempo sta colpendo con forza anche il Lazio dove sono in atto forti piogge e temporali, localmente a carattere di nubifragio. Già picchi di oltre 40-50mm si segnalano nel viterbese ma la situazione è critica anche a Roma, colpito da un violenti nubifragio con blackout elettrici. Si segnalano chiusure di diverse strade e anche alcuni tratti della metropolitana: chiusa per danni da maltempo la fermata della metro A Lepanto, Ottaviano e Repubblica. Sbarrati anche alcuni ingressi delle stazioni metro di Colli Albani, Arco di Travertino e Furio Camillo.
FORTI PIOGGE E ALLAGAMENTI ANCHE IN LIGURIA, NEVE SULLE ALPI - Il maltempo ha colpito duro anche in Liguria con punte di oltre 60-70mm da ieri sera e locali allagamenti e disagi. In particolare tra Portofino e Rapallo sono caduti fino a 50mm in mezz'ora, mentre l'Arpal ha registrato circa 3500 fulmini in 6 ore. Anche qui i temporali sono stati accompagnati da venti localmente violenti, con raffiche di oltre 70-80km/h. Nel frattempo è tornato a nevicare fin sotto i 2000m sulle Alpi di confine, neve anche a Livigno. In queste ore piogge e temporali intensi stanno avanzando anche su Umbria e Lazio, oltre che sul Nordest.
MALTEMPO NELLE PROSSIME ORE, ATTENZIONE A LAZIO, UMBRIA, NORDEST - La perturbazione evolverà gradualmente verso Levante portando piogge e temporali anche forti soprattutto su Nordest e centrali tirreniche: attenzione particolare a Umbria e Lazio dove sono attesi nubifragi con picchi locali di oltre 70-80mm e locali allagamenti; a rischio anche Roma. Piogge forti possibili pure tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. In giornata temporali e nubifragi abborderanno pure la Campania a partire dal settore settentrionale, nella notte poi attenzione alla Sicilia anche qui con rischio fenomeni violenti. Piogge e temporali sparsi anche sul medio versante adriatico, sebbene in genere meno intensi e diffusi, in attesa invece il resto del Sud peninsulare. Per quanto infine riguarda il Nordovest è attesa una graduale attenuazione delle piogge a partire dai settori più occidentali.
CRONACA METEO: PERTURBAZIONE IN TRANSITO SULL'ITALIA, TEMPORALI AL CENTRO E NORDEST, DAMA BIANCA SULLE ALPI
Aggiornamento 3 SETTEMBRE 2017 ore 10:35
SITUAZIONE - Vortice ciclonico in azione da ieri sull'Italia e responsabile di rovesci e temporali anche forti su diverse regioni. Nelle ultime 24 ore colpiti in particolare Nordest ( sospetto tornado nel trevigiano ), Lombardia ( allagamenti nel bergamasco ), ma anche Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Molise, Puglia e Lucania. Temporali localmente intensi e accompagnati da raffiche di vento si sono riproposti al Centrosud nelle ultime ore, colpendo nella notte anche Roma. Si segnalano locali allagamenti e qualche albero abbattuto. Nel frattempo le temperature sono crollate per ora soprattutto al Centronord, con minime fin verso i 9-10°C al Nordovest, in genere tra 12°C e 15°C altrove; più caldo per ora al Sud ma anche qui è previsto un deciso calo termico. La neve è tornata ad interessare le Alpi fin sotto i 2000m, ma anche le quote alte dell'Appennino, fin verso i 2300-2400m.
PREVISIONI PROSSIME ORE - Circolazione ciclonica ancora centrata tra Adriatico e Balcani responsabile di nuovi rovesci e temporali sparsi su alcune zone: interessate in particolare le regioni adriatiche dalla Romagna al Molise, più sporadicamente la Puglia, con precipitazioni distribuite in modo localizzato ma anche intense. Residui fenomeni sul Nordest, nevosi fin verso i 1700-2000m sulle Alpi ma in esaurimento, salvo qualche nuovo focolaio temporalesco pomeridiano su Prealpi, relative pedemontane e in generale sul Friuli Venezia Giulia. Occasionali fenomeni possibili anche sul basso Tirreno in particolare tra bassa Campania, Lucania tirrenica, Calabria tirrenica. Poco o nulla altrove.
TEMPERATURE IN CALO ANCHE AL SUD, VENTOSO - Il calo termico si farà sentire anche al Sud con perdita anche di oltre 6-8°C. Da segnalare venti sostenuti settentrionali, con Maestrale anche forte tra le Isole Maggiori e il basso Tirreno; mari mossi o molto mossi, fino ad agitati tra Sicilia, Sardegna.
Aggiornamento 2 SETTEMBRE 2017 ore 12:40
Un violento nubifragio ha interessato la città di Bergamo nelle prime ore del mattino, dove nel giro di un'ora sono caduti fino a 100mm di pioggia, la stessa quantità che è precipitata nell'intero mese di Luglio. Il forte temporale ha provocato disagi alla circolazione stradale a causa degli allagamenti accorsi su diverse via di comunicazione. Problemi sono segnalati anche all'aeroporto di Orio al Serio, dove l'acqua ha invaso l'area arrivi dello scalo e quella di riconsegna dei bagagli. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Alcuni voli hanno subito ritardi.
Con l'ingresso dell'aria fredda è giunta la prima neve dell'Autunno sulle Alpi, scesa fino alla quota di 2000m. I fiocchi hanno raggiunto paesi come Livigno, lasciando al suolo un sottile velo bianco. Accumuli più importanti oltre i 2500m. Guarda le previsioni per le Alpi.
1 SETTEMBRE 2017: La perturbazione che ha raggiunto l'Italia dalle prime ore ore della giornata ha dato i suoi effetti sulle regioni centro-settentrionali, con piogge, temporali anche violenti e addirittura la comparsa della neve sulle Alpi ad alta quota.
TEMPORALI AL NORD E PRIMI FIOCCHI AD ALTA QUOTA. Al Nord piogge temporali hanno attraversato Lombardia e Nordest innescando temporali anche violenti, i cui accumuli pluviometrici hanno raggiunto i 50mm sulla pedemontana friulana. Contemporaneamente i primi sbuffi di aria fredda che affluiscono dalle latitudini settentrionali hanno provocato un abbassamento delle temperature in quota e del limite delle nevicate, con i fiocchi che hanno imbiancato il Passo dello Stelvio in Lombardia.
NUBIFRAGI SULLE CENTRALI TIRRENICHE. Il fronte perturbato ha raggiunto il Centro Italia concentrando i suoi effetti soprattutto sul versante tirrenico. Piogge e temporali anche violenti si sono scaricati oggi tra Toscana e Lazio, favorendo accumuli pluviometrici ingenti sul Grossetano, dove i pluviometri sono riusciti a raccogliere in 12 ore fino a 250mm. Si registrano allagamenti di scantinati e condizioni critiche nel traffico. Nel Lazio temporali e nubifragi si sono scaricati fino al primo pomeriggio di oggi. Un nubifragio ha interessato la zona di Roma, tanto che sul vicino tratto costiero gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto in poche ore i 55mm. Ancora immune al momento il Sud Italia, salvo qualche rovescio sconfinato ad alta Campania e alta Puglia.
SITUAZIONE - Vortice ciclonico in azione da ieri sull'Italia e responsabile di rovesci e temporali anche forti su diverse regioni. Nelle ultime 24 ore colpiti in particolare Nordest ( sospetto tornado nel trevigiano ), Lombardia ( allagamenti nel bergamasco ), ma anche Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Molise, Puglia e Lucania. Temporali localmente intensi e accompagnati da raffiche di vento si sono riproposti al Centrosud nelle ultime ore, colpendo nella notte anche Roma. Si segnalano locali allagamenti e qualche albero abbattuto. Nel frattempo le temperature sono crollate per ora soprattutto al Centronord, con minime fin verso i 9-10°C al Nordovest, in genere tra 12°C e 15°C altrove; più caldo per ora al Sud ma anche qui è previsto un deciso calo termico. La neve è tornata ad interessare le Alpi fin sotto i 2000m, ma anche le quote alte dell'Appennino, fin verso i 2300-2400m.
PREVISIONI PROSSIME ORE - Circolazione ciclonica ancora centrata tra Adriatico e Balcani responsabile di nuovi rovesci e temporali sparsi su alcune zone: interessate in particolare le regioni adriatiche dalla Romagna al Molise, più sporadicamente la Puglia, con precipitazioni distribuite in modo localizzato ma anche intense. Residui fenomeni sul Nordest, nevosi fin verso i 1700-2000m sulle Alpi ma in esaurimento, salvo qualche nuovo focolaio temporalesco pomeridiano su Prealpi, relative pedemontane e in generale sul Friuli Venezia Giulia. Occasionali fenomeni possibili anche sul basso Tirreno in particolare tra bassa Campania, Lucania tirrenica, Calabria tirrenica. Poco o nulla altrove.
TEMPERATURE IN CALO ANCHE AL SUD, VENTOSO - Il calo termico si farà sentire anche al Sud con perdita anche di oltre 6-8°C. Da segnalare venti sostenuti settentrionali, con Maestrale anche forte tra le Isole Maggiori e il basso Tirreno; mari mossi o molto mossi, fino ad agitati tra Sicilia, Sardegna.
Aggiornamento 2 SETTEMBRE 2017 ore 12:40
Un violento nubifragio ha interessato la città di Bergamo nelle prime ore del mattino, dove nel giro di un'ora sono caduti fino a 100mm di pioggia, la stessa quantità che è precipitata nell'intero mese di Luglio. Il forte temporale ha provocato disagi alla circolazione stradale a causa degli allagamenti accorsi su diverse via di comunicazione. Problemi sono segnalati anche all'aeroporto di Orio al Serio, dove l'acqua ha invaso l'area arrivi dello scalo e quella di riconsegna dei bagagli. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Alcuni voli hanno subito ritardi.
Con l'ingresso dell'aria fredda è giunta la prima neve dell'Autunno sulle Alpi, scesa fino alla quota di 2000m. I fiocchi hanno raggiunto paesi come Livigno, lasciando al suolo un sottile velo bianco. Accumuli più importanti oltre i 2500m. Guarda le previsioni per le Alpi.
1 SETTEMBRE 2017: La perturbazione che ha raggiunto l'Italia dalle prime ore ore della giornata ha dato i suoi effetti sulle regioni centro-settentrionali, con piogge, temporali anche violenti e addirittura la comparsa della neve sulle Alpi ad alta quota.
TEMPORALI AL NORD E PRIMI FIOCCHI AD ALTA QUOTA. Al Nord piogge temporali hanno attraversato Lombardia e Nordest innescando temporali anche violenti, i cui accumuli pluviometrici hanno raggiunto i 50mm sulla pedemontana friulana. Contemporaneamente i primi sbuffi di aria fredda che affluiscono dalle latitudini settentrionali hanno provocato un abbassamento delle temperature in quota e del limite delle nevicate, con i fiocchi che hanno imbiancato il Passo dello Stelvio in Lombardia.
NUBIFRAGI SULLE CENTRALI TIRRENICHE. Il fronte perturbato ha raggiunto il Centro Italia concentrando i suoi effetti soprattutto sul versante tirrenico. Piogge e temporali anche violenti si sono scaricati oggi tra Toscana e Lazio, favorendo accumuli pluviometrici ingenti sul Grossetano, dove i pluviometri sono riusciti a raccogliere in 12 ore fino a 250mm. Si registrano allagamenti di scantinati e condizioni critiche nel traffico. Nel Lazio temporali e nubifragi si sono scaricati fino al primo pomeriggio di oggi. Un nubifragio ha interessato la zona di Roma, tanto che sul vicino tratto costiero gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto in poche ore i 55mm. Ancora immune al momento il Sud Italia, salvo qualche rovescio sconfinato ad alta Campania e alta Puglia.
CRONACA METEO: TEMPORALI FORTI AL NORD, DANNI NEL VARESOTTO
Aggiornamento 20 AGOSTO 2017 ore 8:55
Forti temporali si sono abbattuti ieri su parte del Nord Italia, in particolar modo tra Lombardia e Triveneto. Dopo i danni di venerdì, chehanno interessato soprattutto il varesotto, nella serata di ieri la pioggia, il forte vento e la gradine hanno colpito soprattutto la provincia di Padova. Localmente i chicchi di ghiaccio hanno raggiunto anche dimensioni di alcuni centimetri. Colpiti duramente anche le zone del conselvano e del monselicense, dove la grandine ha causato danni alle colture e ai vigneti, prossimi alla vendemmia. La Coldiretti ha fatto sapere che la grandine, tra Veneto e Lombardia, ha provocato ingenti danni a vigneti e colture che, associate ai fenomeni di maltempo e siccità, supererebbero i due miliardi di euro. Pioggia intensa e forti venti si sono abbattuti anche su Verona e provincia, mentre altre zone della regione sono state interessate da fenomeni più modesti. L'effetto positivo e' stato quella di un ricambio rapido dell'aria e un abbassamento delle temperature, dopo un'ennesima giornata molto calda e afosa.
Interessata dal maltempo anche la Toscana - Forti venti hanno spazzato nel tardo pomeriggio di ieri l'Aretino, in particolare la frazione di Soci, nel comune di Bibbiena. Le forti raffiche hanno divelto tegole, comignoli, rami e sradicato piante, provocando danni e allagamenti. Sul posto diverse squadre dei vigili del fuoco anche da Arezzo, da Siena e da Firenze. Pioggia forte e qualche danno anche nel resto della vallata del Casentino e ad Arezzo ma senza le criticità registrate nella zona di Bibbiena.
19 AGOSTO 2017: La perturbazione giunta nella serata di ieri al Nord ha portato con sé rovesci e temporali localmente anche di forte intensità che hanno colpito duramente soprattutto tra alto Piemonte medio-alta Lombardia e Alto Adige.
Più nel dettaglio un violento nubifragio si è abbattuto ieri sera nel Varesotto causando diversi danni. Le forti precipitazioni sono state accompagnate da intense raffiche di vento che hanno sradicato diversi alberi. Uno di questo è caduto sulla provinciale del lago invadendo entrambe le carreggiate. Numerose le segnalazioni giunte ai vigili del fuoco soprattutto per allagamenti e tetti scoperchiati. In viale Belforte e a Giubiano i tetti di alcuni condomini sono stati gravemente danneggiati, mentre numerosi alberi sono caduti sulle strade, come ad esempio a Buguggiate, Malnate, Capolago, viale Borri verso Lozza, via Sanvito Silvestro. A Cantellosono caduti più alberi che hanno colpito anche due auto in sosta. Un albero è caduto anche nel parcheggio di fronte all'Ippodromo di Varese. Diversi i black-out segnalati, in particolare nella fascia del lago di Varese e in città. A causa dei black outper tutta la serata è mancata l'energia elettrica alla centrale della Bevera, nell'impianto gestito da Aspem.
I forti temporali hanno lasciato al suolo accumuli oltre i 50 mm nel novarese, 45-50 mm anche nel lecchese e 25-30 mm sulle Orobie. Di spicco il rain rate registrato ieri dalla stazione di Lecco, ben 542 mm/h.
Nel corso delle prossime altri rovesci e temporali interesseranno il Nordest ma anche parte del Nordovest
Forti temporali si sono abbattuti ieri su parte del Nord Italia, in particolar modo tra Lombardia e Triveneto. Dopo i danni di venerdì, chehanno interessato soprattutto il varesotto, nella serata di ieri la pioggia, il forte vento e la gradine hanno colpito soprattutto la provincia di Padova. Localmente i chicchi di ghiaccio hanno raggiunto anche dimensioni di alcuni centimetri. Colpiti duramente anche le zone del conselvano e del monselicense, dove la grandine ha causato danni alle colture e ai vigneti, prossimi alla vendemmia. La Coldiretti ha fatto sapere che la grandine, tra Veneto e Lombardia, ha provocato ingenti danni a vigneti e colture che, associate ai fenomeni di maltempo e siccità, supererebbero i due miliardi di euro. Pioggia intensa e forti venti si sono abbattuti anche su Verona e provincia, mentre altre zone della regione sono state interessate da fenomeni più modesti. L'effetto positivo e' stato quella di un ricambio rapido dell'aria e un abbassamento delle temperature, dopo un'ennesima giornata molto calda e afosa.
Interessata dal maltempo anche la Toscana - Forti venti hanno spazzato nel tardo pomeriggio di ieri l'Aretino, in particolare la frazione di Soci, nel comune di Bibbiena. Le forti raffiche hanno divelto tegole, comignoli, rami e sradicato piante, provocando danni e allagamenti. Sul posto diverse squadre dei vigili del fuoco anche da Arezzo, da Siena e da Firenze. Pioggia forte e qualche danno anche nel resto della vallata del Casentino e ad Arezzo ma senza le criticità registrate nella zona di Bibbiena.
19 AGOSTO 2017: La perturbazione giunta nella serata di ieri al Nord ha portato con sé rovesci e temporali localmente anche di forte intensità che hanno colpito duramente soprattutto tra alto Piemonte medio-alta Lombardia e Alto Adige.
Più nel dettaglio un violento nubifragio si è abbattuto ieri sera nel Varesotto causando diversi danni. Le forti precipitazioni sono state accompagnate da intense raffiche di vento che hanno sradicato diversi alberi. Uno di questo è caduto sulla provinciale del lago invadendo entrambe le carreggiate. Numerose le segnalazioni giunte ai vigili del fuoco soprattutto per allagamenti e tetti scoperchiati. In viale Belforte e a Giubiano i tetti di alcuni condomini sono stati gravemente danneggiati, mentre numerosi alberi sono caduti sulle strade, come ad esempio a Buguggiate, Malnate, Capolago, viale Borri verso Lozza, via Sanvito Silvestro. A Cantellosono caduti più alberi che hanno colpito anche due auto in sosta. Un albero è caduto anche nel parcheggio di fronte all'Ippodromo di Varese. Diversi i black-out segnalati, in particolare nella fascia del lago di Varese e in città. A causa dei black outper tutta la serata è mancata l'energia elettrica alla centrale della Bevera, nell'impianto gestito da Aspem.
I forti temporali hanno lasciato al suolo accumuli oltre i 50 mm nel novarese, 45-50 mm anche nel lecchese e 25-30 mm sulle Orobie. Di spicco il rain rate registrato ieri dalla stazione di Lecco, ben 542 mm/h.
Nel corso delle prossime altri rovesci e temporali interesseranno il Nordest ma anche parte del Nordovest
METEO: PARTE DEL NORD SOTTO NUBIFRAGI E GRANDINE. ALTRI TEMPORALI IN ARRIVO
Aggiornamento 11 AGOSTO 2017 ore 8:50
VIOLENTI TEMPORALI COLPISCONO IL NORDEST E TOSCANA - Pomeriggio e serata movimentata in Toscana e al Nordest. Un intenso ammasso temporalesco, nel corso del pomeriggio di ieri, dopo aver colpito la Toscana specie settentrionale (forte temporale a Firenze con punte di oltre 30mm in meno di un'ora ), si è ulteriormente rinvigorito portandosi rapidamente sul Nordest. Temporali anche forti hanno così spazzato Emilia specie orientale, Romagna, Veneto, per poi spingersi verso il Friuli Venezia Giulia, inseriti in quello che viene definito un MCS ( Mesoscale Convective System ). Un secondo cluster temporalesco sempre piuttosto intenso si è poi sviluppato tra Lombardia centro-orientale e Trentino Alto Adige con grandinate localmente di grandi dimensioni.
FORTI VENTI - Raffiche di vento particolarmente violente hanno accompagnato i temporali specie tra riminese, cesenate, forlivese, ravennate, gran parte della costa veneta e il Friuli con punte sino a 122 km/h a Osoppo, 116 kM7h a Passo Pramollo, 81.7 km/h a Cividale. Punte di 132.5 km a Forlì, 115 km/h a Faenza, 108 km/h a Bagnacavallo e 106 km/h a Chioggia.
VENETO - i forti temporali hanno creato forti disagi soprattutto nel veneziano, specie tra Jesolo e Punta Sabbioni, dove i vigili del fuoco sono intervenuti per liberare le strade dagli alberi e dai cartelli abbattuti. Sradicate le tende di un campeggio a Cavallino, mentre numerosi pini sono caduti tra Rosolina, Porto Viro e Albarella. A Jesolo 6 grossi alberi hanno travolto due auto, a San Donà di Piave il forte vento ha danneggiato le abitazioni mentre un grosso albero si è abbattuto sul pronto soccorso a Portogruaro. Paura anche a Venezia: le forti raffiche di vento hanno sradicato un'edicola. Un fulmine si è abbattuto sulla chiesa di San Zulian, a pochi passi da San Marco. La circolazione ferroviaria è stata interrotta dalle 16.20 di giovedì 10 sino a tarda sera per il maltempo tra le stazioni di S.Stino di Livenza e Portogruaro sulla linea Venezia/Trieste. Sul litorale polesano, tra Albarella e Rosolina, le forti raffiche di vento hanno divelto pali elettrici, alberi e automobili e interrotto le linee telefoniche. Una casa ha preso fuoco a Rivà di Ariano, per fortuna senza vittime: gli occupanti sono scappati in tempo.
EMILIA ROMAGNA- Le forti raffiche di vento hanno interessato soprattutto l'Emilia. Al cimitero di Forlì sono stati sradicati e sono caduti sulle tombe, in città con i tronchi e le chiome hanno occupato l'intera larghezza di alcune strade. In città è crollata a terra anche una gru, fortunatamente senza provocare feriti. Situazione analoga a Faenza e Bologna. A Ravenna la tempesta ha causando problemi alla viabilità, anche sulla statale Romea fino ai lidi ferraresi, e black out a Lugo e Marina di Ravenna.
TRENTINO AA - In Trentino Alto Adige violente grandinate hanno interessato Bolzano, dopo aver colpito diverse zone, fra cui San Genesio e la Bassa Atesina. Numerosi gli interventi dei VGF nel capoluogo a causa di allagamenti a negozi e cantine.
LOMBARDIA- Una fortissimo temporale si è abbattuto nel Bresciano causando danni soprattutto nella zona della Franciacorta e del lago di Iseo. A Iseo le forti raffiche hanno divelto il tetto di un'abitazione. Non ci sono stati feriti. A Monticelli Brunati un automobilista è uscito illeso dalla sua vettura schiacciata da un albero.
Aggiornamento 10 AGOSTO 2017 ore 17:00
SITUAZIONE METEO IN ITALIA - L'anticiclone africano si sgonfia a partire dalle Regioni settentrionali per il sopraggiungere di un nucleo di aria fresca al seguito di una perturbazione. Il calo termico, dopo il Nord Italia, interesserà via via il resto della Penisola; entro sabato 12 sarà infatti spazzato via anche al Sud dai venti più freschi di Maestrale. Ci saranno anche dei temporali: vediamo le zone più coinvolte dai fenomeni.
TEMPORALI TRA GIOVEDI' 10 E VENERDI' 11. Temporali interesseranno soprattutto il Nord, in particolare Alpi, Prealpi, alte pianure (anche di forte intensità associati a locali grandinate possibili o raffiche di vento ) e, a carattere più isolato, anche il resto della Valpadana, la Liguria e la Romagna; venerdì però il nucleo più fresco in quota, che sprofonderà in Valpandana, aumenterà la possibilità temporalesca anche su questa zone dove i fenomeni diverranno più diffusi. Celle temporalesche potranno interessare altresì Sardegna, parte della Toscana, la dorsale centrale, fino sconfinare a Romagna ed alte Marche.
Aggiornamento 9 AGOSTO 2017 ore 14:30
FOCUS NORD, QUALCHE NUOVO TEMPORALE NELLE PROSSIME ORE, ANCHE FORTE - Il vortice di bassa pressione centrato tra Inghilterra e Francia continuerà a pilotare umide e instabili correnti atlantiche sul Nord Italia, in scorrimento lungo il bordo dell'anticiclone africano che manterrà le posizioni al Centrosud. Qualche nuovo rovescio o temporale è così atteso tra pomeriggio e sera in particolare su Alpi, Prealpi, medio-alto Piemonte, ma localmente anche sul Nordest, in particolare tra Emilia orientale, Veneto; isolati fenomeni non esclusi sulla Romagna. Attenzione ancora una volta a zona alpina, prealpina e pedemontana, dove saranno possibili fenomeni localmente intensi accompagnati da grandine o improvvise raffiche di vento, ma più isolatamente anche su medio Piemonte, Veneto, ferrarese e Friuli Venezia Giulia entro fine giornata.
9 AGOSTO 2017: FORTI TEMPORALI SU PARTE DEL NORD, NUBIFRAGI E GRANDINATE - Come nelle attese temporali localmente forti hanno interessato parte del Nord, specie il settore alpino e prealpino. Colpite in modo particolare Valle d'Aosta, alto Piemonte e alta Lombardia dove soprattutto dal tardo pomeriggio di ieri si sono avuti locali nubifragi e grandinate anche di grosse dimensioni. Esondazioni e danni si registrano in Valle d'Aosta in particolare in Valtournenche e a Ollomont dove è stato evacuato un campeggio. Tra Verbano e Ossola si sono registrati nelle ultime 24 ore picchi di oltre 100-120mm, anche superiori sul Canton Ticino: la Svizzera ha sperimentato infatti temporali particolarmente intensi. Soprattutto dalla serata di ieri celle temporalesche intense e grandinigene hanno colpito la Lombardia e segnatamente zona Laghi, settore alpino e più marginalmente prealpino, con grandine anche di grosse dimensioni e violente raffiche di vento: in tal senso colpito particolarmente duro il lecchese e la Val Brembana. Qualche fenomeno ha raggiunto anche i rilievi del Nordest, in particolare il Trentino Alto Adige, ma per ora risultando meno intenso e più localizzato.
ALTRI TEMPORALI IN ARRIVO NELLE PROSSIME ORE - Il vortice di bassa pressione centrato tra Inghilterra e Francia continuerà a pilotare umide e instabili correnti atlantiche sul Nord Italia, in scorrimento lungo il bordo dell'anticiclone africano che manterrà le posizioni al Centrosud. Qualche nuovo rovescio o temporale è così atteso tra pomeriggio e sera in particolare su Alpi, Prealpi, medio-alto Piemonte, ma localmente anche sul Nordest, in particolare tra Emilia orientale, Veneto; isolati fenomeni non esclusi sulla Romagna. In mattinata qualche rovescio ancora possibile su Liguria di Levante, locali temporali tra nord Lombardia e alto Piemonte.
VIOLENTI TEMPORALI COLPISCONO IL NORDEST E TOSCANA - Pomeriggio e serata movimentata in Toscana e al Nordest. Un intenso ammasso temporalesco, nel corso del pomeriggio di ieri, dopo aver colpito la Toscana specie settentrionale (forte temporale a Firenze con punte di oltre 30mm in meno di un'ora ), si è ulteriormente rinvigorito portandosi rapidamente sul Nordest. Temporali anche forti hanno così spazzato Emilia specie orientale, Romagna, Veneto, per poi spingersi verso il Friuli Venezia Giulia, inseriti in quello che viene definito un MCS ( Mesoscale Convective System ). Un secondo cluster temporalesco sempre piuttosto intenso si è poi sviluppato tra Lombardia centro-orientale e Trentino Alto Adige con grandinate localmente di grandi dimensioni.
FORTI VENTI - Raffiche di vento particolarmente violente hanno accompagnato i temporali specie tra riminese, cesenate, forlivese, ravennate, gran parte della costa veneta e il Friuli con punte sino a 122 km/h a Osoppo, 116 kM7h a Passo Pramollo, 81.7 km/h a Cividale. Punte di 132.5 km a Forlì, 115 km/h a Faenza, 108 km/h a Bagnacavallo e 106 km/h a Chioggia.
VENETO - i forti temporali hanno creato forti disagi soprattutto nel veneziano, specie tra Jesolo e Punta Sabbioni, dove i vigili del fuoco sono intervenuti per liberare le strade dagli alberi e dai cartelli abbattuti. Sradicate le tende di un campeggio a Cavallino, mentre numerosi pini sono caduti tra Rosolina, Porto Viro e Albarella. A Jesolo 6 grossi alberi hanno travolto due auto, a San Donà di Piave il forte vento ha danneggiato le abitazioni mentre un grosso albero si è abbattuto sul pronto soccorso a Portogruaro. Paura anche a Venezia: le forti raffiche di vento hanno sradicato un'edicola. Un fulmine si è abbattuto sulla chiesa di San Zulian, a pochi passi da San Marco. La circolazione ferroviaria è stata interrotta dalle 16.20 di giovedì 10 sino a tarda sera per il maltempo tra le stazioni di S.Stino di Livenza e Portogruaro sulla linea Venezia/Trieste. Sul litorale polesano, tra Albarella e Rosolina, le forti raffiche di vento hanno divelto pali elettrici, alberi e automobili e interrotto le linee telefoniche. Una casa ha preso fuoco a Rivà di Ariano, per fortuna senza vittime: gli occupanti sono scappati in tempo.
EMILIA ROMAGNA- Le forti raffiche di vento hanno interessato soprattutto l'Emilia. Al cimitero di Forlì sono stati sradicati e sono caduti sulle tombe, in città con i tronchi e le chiome hanno occupato l'intera larghezza di alcune strade. In città è crollata a terra anche una gru, fortunatamente senza provocare feriti. Situazione analoga a Faenza e Bologna. A Ravenna la tempesta ha causando problemi alla viabilità, anche sulla statale Romea fino ai lidi ferraresi, e black out a Lugo e Marina di Ravenna.
TRENTINO AA - In Trentino Alto Adige violente grandinate hanno interessato Bolzano, dopo aver colpito diverse zone, fra cui San Genesio e la Bassa Atesina. Numerosi gli interventi dei VGF nel capoluogo a causa di allagamenti a negozi e cantine.
LOMBARDIA- Una fortissimo temporale si è abbattuto nel Bresciano causando danni soprattutto nella zona della Franciacorta e del lago di Iseo. A Iseo le forti raffiche hanno divelto il tetto di un'abitazione. Non ci sono stati feriti. A Monticelli Brunati un automobilista è uscito illeso dalla sua vettura schiacciata da un albero.
Aggiornamento 10 AGOSTO 2017 ore 17:00
SITUAZIONE METEO IN ITALIA - L'anticiclone africano si sgonfia a partire dalle Regioni settentrionali per il sopraggiungere di un nucleo di aria fresca al seguito di una perturbazione. Il calo termico, dopo il Nord Italia, interesserà via via il resto della Penisola; entro sabato 12 sarà infatti spazzato via anche al Sud dai venti più freschi di Maestrale. Ci saranno anche dei temporali: vediamo le zone più coinvolte dai fenomeni.
TEMPORALI TRA GIOVEDI' 10 E VENERDI' 11. Temporali interesseranno soprattutto il Nord, in particolare Alpi, Prealpi, alte pianure (anche di forte intensità associati a locali grandinate possibili o raffiche di vento ) e, a carattere più isolato, anche il resto della Valpadana, la Liguria e la Romagna; venerdì però il nucleo più fresco in quota, che sprofonderà in Valpandana, aumenterà la possibilità temporalesca anche su questa zone dove i fenomeni diverranno più diffusi. Celle temporalesche potranno interessare altresì Sardegna, parte della Toscana, la dorsale centrale, fino sconfinare a Romagna ed alte Marche.
Aggiornamento 9 AGOSTO 2017 ore 14:30
FOCUS NORD, QUALCHE NUOVO TEMPORALE NELLE PROSSIME ORE, ANCHE FORTE - Il vortice di bassa pressione centrato tra Inghilterra e Francia continuerà a pilotare umide e instabili correnti atlantiche sul Nord Italia, in scorrimento lungo il bordo dell'anticiclone africano che manterrà le posizioni al Centrosud. Qualche nuovo rovescio o temporale è così atteso tra pomeriggio e sera in particolare su Alpi, Prealpi, medio-alto Piemonte, ma localmente anche sul Nordest, in particolare tra Emilia orientale, Veneto; isolati fenomeni non esclusi sulla Romagna. Attenzione ancora una volta a zona alpina, prealpina e pedemontana, dove saranno possibili fenomeni localmente intensi accompagnati da grandine o improvvise raffiche di vento, ma più isolatamente anche su medio Piemonte, Veneto, ferrarese e Friuli Venezia Giulia entro fine giornata.
9 AGOSTO 2017: FORTI TEMPORALI SU PARTE DEL NORD, NUBIFRAGI E GRANDINATE - Come nelle attese temporali localmente forti hanno interessato parte del Nord, specie il settore alpino e prealpino. Colpite in modo particolare Valle d'Aosta, alto Piemonte e alta Lombardia dove soprattutto dal tardo pomeriggio di ieri si sono avuti locali nubifragi e grandinate anche di grosse dimensioni. Esondazioni e danni si registrano in Valle d'Aosta in particolare in Valtournenche e a Ollomont dove è stato evacuato un campeggio. Tra Verbano e Ossola si sono registrati nelle ultime 24 ore picchi di oltre 100-120mm, anche superiori sul Canton Ticino: la Svizzera ha sperimentato infatti temporali particolarmente intensi. Soprattutto dalla serata di ieri celle temporalesche intense e grandinigene hanno colpito la Lombardia e segnatamente zona Laghi, settore alpino e più marginalmente prealpino, con grandine anche di grosse dimensioni e violente raffiche di vento: in tal senso colpito particolarmente duro il lecchese e la Val Brembana. Qualche fenomeno ha raggiunto anche i rilievi del Nordest, in particolare il Trentino Alto Adige, ma per ora risultando meno intenso e più localizzato.
ALTRI TEMPORALI IN ARRIVO NELLE PROSSIME ORE - Il vortice di bassa pressione centrato tra Inghilterra e Francia continuerà a pilotare umide e instabili correnti atlantiche sul Nord Italia, in scorrimento lungo il bordo dell'anticiclone africano che manterrà le posizioni al Centrosud. Qualche nuovo rovescio o temporale è così atteso tra pomeriggio e sera in particolare su Alpi, Prealpi, medio-alto Piemonte, ma localmente anche sul Nordest, in particolare tra Emilia orientale, Veneto; isolati fenomeni non esclusi sulla Romagna. In mattinata qualche rovescio ancora possibile su Liguria di Levante, locali temporali tra nord Lombardia e alto Piemonte.
NON SOLO CALDO RECORD: NUBIFRAGIO A CORTINA CON 1 VITTIMA
5 AGOSTO 2017: CALDO RECORD DA NORD A SUD - L'anticiclone africano che da giorni staziona sull'Italia sta determinando una delle più forti ondate di calore di sempre sulla nostra Penisola, per estensione e durata e ha fatto schizzare la colonnina di mercurio su valori record in diverse città d'Italia da Nord a Sud. In particolare venerdì 4 Agosto valori punte fino a 43-44°C si sono toccati nell'entroterra marchigiano. Molte stazioni meteorologiche hanno raggiunto i 40°C e hanno superato i record di temperatura massima più alta. Tra le città over 40°C si segnalano Frosinone e Catania con 42°C, Pescara, Foggia, Alghero e Ferrara con 41°C e Firenze e Bologna con 40°C (per il capoluogo emiliano si tratta del record assoluto di temperatura).
NUBIFRAGIO E UN MORTO A CORTINA - Non solo caldo record ma anche forti temporali sulle Alpi. Le aree più settentrionali della Penisola si trovano nella zona di contrasto tra l'aria rovente nord-africana e quella più temperata oceanica. Questo determina la genesi di temporali in transito sull'arco alpino, che già nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 hanno raggiunto anche i versanti italiani. A Cortina d'Ampezzo un forte rovescio di oltre 20mm ha creato molti disagi e purtroppo anche una vittima, travolta con la sua auto sotto una colata di detriti. La strada è stata interrotta dal fango in diversi punti e diversi garage e scantinati sono stati allagati.
NUBIFRAGIO E UN MORTO A CORTINA - Non solo caldo record ma anche forti temporali sulle Alpi. Le aree più settentrionali della Penisola si trovano nella zona di contrasto tra l'aria rovente nord-africana e quella più temperata oceanica. Questo determina la genesi di temporali in transito sull'arco alpino, che già nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 hanno raggiunto anche i versanti italiani. A Cortina d'Ampezzo un forte rovescio di oltre 20mm ha creato molti disagi e purtroppo anche una vittima, travolta con la sua auto sotto una colata di detriti. La strada è stata interrotta dal fango in diversi punti e diversi garage e scantinati sono stati allagati.
METEO: MALTEMPO IN ATTO SU ALCUNE REGIONI. PRIMI NUBIFRAGI AL NORD
Aggiornamento 25 LUGLIO 2017 ore 15:50
MALTEMPO, VIOLENTI TEMPORALI AL CENTRO, SPIAGGIA GROTTAMMARE IMBIANCATA - Nelle ultime ore come nelle attese rovesci e temporali anche di forte intensità hanno preso vita al Centro Italia colpendo con particolare violenza basse Marche e Abruzzo. Qui si segnalano manifestazioni temporalesche talora violente con grandinate, forti raffiche di vento e in qualche caso black-out elettrici, alberi abbattuti. Davvero suggestivo il paesaggio a Grottammare, con la spiaggia completamente imbiancata come se fosse nevicato. Le temperature sono crollate in pieno pomeriggio anche sotto i 20°C, a testimonianza della potenza dei fenomeni. Tra fermano e teramano registrati picchi pluviometrici anche di oltre 30-40mm in meno di due ore. Temporali localmente forti hanno interessato anche Toscana, Umbria e Lazio, in particolare viterbese, ternano, amiatino e la zona delle Colline Metallifere.
TEMPORALI IN MARCIA VERSO IL SUD - Forti rovesci e temporali sono in atto anche su Molise e Puglia garganica, entro sera sparsi possibili anche tra Campania, Basilicata, Puglia centrale, più sporadicamente sul resto del Sud entro la notte.
FOCOLAI TEMPORALESCHI ANCHE SUL NORDEST - Nuovi focolai temporaleschi hanno preso vita anche su parte del Nordest e in particolare su Trentino e rilievi del Veneto, zona Iseo.
METEO PROSSIME ORE: Nelle prossime ore rovesci e temporali anche forti insisteranno al Centro colpendo in particolare Appennino, versante adriatico, poi verso il Sud ma soprattutto Molise e alta Puglia, più occasionalmente altrove. Qualche rovescio o temporale potrà sconfinare anche sulle pianure del Nordest, poi nuovamente verso la Romagna.
Aggiornamento 24 LUGLIO 2017 ore 17:00
Dal tardo mattino e nel corso del pomeriggio nuove formazioni temporalesche si sono sviluppate tra Lombardia, Emilia e Triveneto, investendo in modo particolare le province di Bergamo, Brescia, Lodi, Cremona e Mantova, nonché Piacenza (60mm in città), Ferrara, Rovigo, Vicenza, Padova, Treviso e Venezia. Localmente ci sono state grandinate e forti raffiche di vento (raffiche prossime ai 100km/h), con qualche danno e allagamento, ma la nota saliente è stata soprattutto la rinfrescata che ha interessato molte zone della Valpadana centro-orientale.
Il calo termico su questi settori è stato considerevole, con valori che sono scesi anche sotto i 20°C sulle pianure venete. Ovviamente laddove non è piovuto le temperature sono rimaste alte, ma i tassi di umidità stanno gradualmente scendendo. La neve ha fatto inoltre la sua comparsa al Passo dello Stelvio intorno all'ora di pranzo. Al Centro rovesci temporaleschi si sono sviluppati in modo particolare tra le zone interne senesi e l'Umbria, in movimento verso le basse Marche, con locali nubifragi e accumuli anche prossimi ai 40mm sull'Amiatino.
24 LUGLIO 2017: Primi segnali del peggioramento imminente ci sono già stati su alcune regioni del Nord, dove nella notte è iniziato a piovere, talora violentemente. Locali nubifragi hanno investito la zona del Garda e tutta la fascia prealpina orientale a cavallo tra est Lombardia, Veneto e Friuli tra la notte e le prime luci dell'alba (picchi fino a 60mm su Bellunese, Bresciano e isolatamente verso il Lago Maggiore). Grandinate sono state segnalate nel Vicentino, con danni a Schio, come dimostrano le foto qui sotto. Qualche breve e rapido piovasco prefrontale si è inoltre avuto sulle regioni centrali, tra Toscana, Umbria e Lazio, diretto verso il Medio Adriatico, ma sono solo le prime avvisaglie. Ecco invece come si è risvegliata la città di Udine:
TENDENZA - Nelle prossime ore altri fenomeni temporaleschi si andranno generando sulle pianure del Nord, specie quelle centro-orientali, in estensione alla Romagna entro sera. Localmente le precipitazioni potranno essere di forte intensità, in modo particolare sul Triveneto. Qualche nuovo fenomeno potrà interessare le regioni del Centro, dove l'instabilità si farà sentire in modo particolare tra martedì e mercoledì sui settori appenninici e adriatici.
MALTEMPO, VIOLENTI TEMPORALI AL CENTRO, SPIAGGIA GROTTAMMARE IMBIANCATA - Nelle ultime ore come nelle attese rovesci e temporali anche di forte intensità hanno preso vita al Centro Italia colpendo con particolare violenza basse Marche e Abruzzo. Qui si segnalano manifestazioni temporalesche talora violente con grandinate, forti raffiche di vento e in qualche caso black-out elettrici, alberi abbattuti. Davvero suggestivo il paesaggio a Grottammare, con la spiaggia completamente imbiancata come se fosse nevicato. Le temperature sono crollate in pieno pomeriggio anche sotto i 20°C, a testimonianza della potenza dei fenomeni. Tra fermano e teramano registrati picchi pluviometrici anche di oltre 30-40mm in meno di due ore. Temporali localmente forti hanno interessato anche Toscana, Umbria e Lazio, in particolare viterbese, ternano, amiatino e la zona delle Colline Metallifere.
TEMPORALI IN MARCIA VERSO IL SUD - Forti rovesci e temporali sono in atto anche su Molise e Puglia garganica, entro sera sparsi possibili anche tra Campania, Basilicata, Puglia centrale, più sporadicamente sul resto del Sud entro la notte.
FOCOLAI TEMPORALESCHI ANCHE SUL NORDEST - Nuovi focolai temporaleschi hanno preso vita anche su parte del Nordest e in particolare su Trentino e rilievi del Veneto, zona Iseo.
METEO PROSSIME ORE: Nelle prossime ore rovesci e temporali anche forti insisteranno al Centro colpendo in particolare Appennino, versante adriatico, poi verso il Sud ma soprattutto Molise e alta Puglia, più occasionalmente altrove. Qualche rovescio o temporale potrà sconfinare anche sulle pianure del Nordest, poi nuovamente verso la Romagna.
Aggiornamento 24 LUGLIO 2017 ore 17:00
Dal tardo mattino e nel corso del pomeriggio nuove formazioni temporalesche si sono sviluppate tra Lombardia, Emilia e Triveneto, investendo in modo particolare le province di Bergamo, Brescia, Lodi, Cremona e Mantova, nonché Piacenza (60mm in città), Ferrara, Rovigo, Vicenza, Padova, Treviso e Venezia. Localmente ci sono state grandinate e forti raffiche di vento (raffiche prossime ai 100km/h), con qualche danno e allagamento, ma la nota saliente è stata soprattutto la rinfrescata che ha interessato molte zone della Valpadana centro-orientale.
Il calo termico su questi settori è stato considerevole, con valori che sono scesi anche sotto i 20°C sulle pianure venete. Ovviamente laddove non è piovuto le temperature sono rimaste alte, ma i tassi di umidità stanno gradualmente scendendo. La neve ha fatto inoltre la sua comparsa al Passo dello Stelvio intorno all'ora di pranzo. Al Centro rovesci temporaleschi si sono sviluppati in modo particolare tra le zone interne senesi e l'Umbria, in movimento verso le basse Marche, con locali nubifragi e accumuli anche prossimi ai 40mm sull'Amiatino.
24 LUGLIO 2017: Primi segnali del peggioramento imminente ci sono già stati su alcune regioni del Nord, dove nella notte è iniziato a piovere, talora violentemente. Locali nubifragi hanno investito la zona del Garda e tutta la fascia prealpina orientale a cavallo tra est Lombardia, Veneto e Friuli tra la notte e le prime luci dell'alba (picchi fino a 60mm su Bellunese, Bresciano e isolatamente verso il Lago Maggiore). Grandinate sono state segnalate nel Vicentino, con danni a Schio, come dimostrano le foto qui sotto. Qualche breve e rapido piovasco prefrontale si è inoltre avuto sulle regioni centrali, tra Toscana, Umbria e Lazio, diretto verso il Medio Adriatico, ma sono solo le prime avvisaglie. Ecco invece come si è risvegliata la città di Udine:
TENDENZA - Nelle prossime ore altri fenomeni temporaleschi si andranno generando sulle pianure del Nord, specie quelle centro-orientali, in estensione alla Romagna entro sera. Localmente le precipitazioni potranno essere di forte intensità, in modo particolare sul Triveneto. Qualche nuovo fenomeno potrà interessare le regioni del Centro, dove l'instabilità si farà sentire in modo particolare tra martedì e mercoledì sui settori appenninici e adriatici.
CRONACA MALTEMPO: FORTI TEMPORALI E NUBIFRAGI LUNGO LE ADRIATICHE, DALLA ROMAGNA ALLA PUGLIA
14 LUGLIO 2017: FORTI TEMPORALI DALLA ROMAGNA ALLA PUGLIA - Come nelle attese temporali e rovesci, dopo aver colpito parte del Nord provocando danni anche considerevoli, hanno interessato le regioni adriatiche e più marginalmente Toscana e Umbria. La presenza di aria molto calda e umida ha favorito fenomeni localmente intensi con grandinate, improvvise raffiche di vento e anche qualche nubifragio. Punte di 30-50mm si sono registrate su forlivese ma anche parmense, pesarese, vastese.
Non sono mancate grandinate e allagamenti, come nel caso di Fermignano. Notevole l'attività elettrica e in alcuni casi anche alberi abbattuti dal forte vento: tratto chiuso nel pomeriggio della A25 per albero caduto sulla carreggiata tra i caselli di Chieti e Manoppello. Forti temporali dopo aver interessato Romagna, Marche e Abruzzo hanno colpito poi anche Molise e medio-alta Puglia, specie Gargano.
Nel frattempo a seguito dei temporali le temperature sono crollate anche di 8-10°C, passando dai 28-30°C del tardo mattino-primo pomeriggio ai 20-23°C di queste ore, in particolare sulla fascia sub-appenninIca, la più colpita.
Non sono mancate grandinate e allagamenti, come nel caso di Fermignano. Notevole l'attività elettrica e in alcuni casi anche alberi abbattuti dal forte vento: tratto chiuso nel pomeriggio della A25 per albero caduto sulla carreggiata tra i caselli di Chieti e Manoppello. Forti temporali dopo aver interessato Romagna, Marche e Abruzzo hanno colpito poi anche Molise e medio-alta Puglia, specie Gargano.
Nel frattempo a seguito dei temporali le temperature sono crollate anche di 8-10°C, passando dai 28-30°C del tardo mattino-primo pomeriggio ai 20-23°C di queste ore, in particolare sulla fascia sub-appenninIca, la più colpita.
FOCUS CALDO AFRICANO: PUNTE OLTRE I 40°C AL SUD, SINO A 34/36°C AL CENTRO E IN EMILIA ROMAGNA
Aggiornamento 12 LUGLIO 2017 ore 16:45
SUD E SARDEGNA NELLA MORSA DEL CALDO AFRICANO, POMERIGGIO ROVENTE! - Abbiamo ormai raggiunto il picco di questa intensa ondata di calore africana al Sud e sulle Isole, che in queste ore stanno registrando temperature davvero notevoli. Il traguardo dei 40°C è stato raggiunto dalla Sardegna alla Puglia: in Sicilia raggiunti picchi di 45-46°C tra ennese e Piana di Catania, picchi di 40-41°C nell'entroterra palermitano. 40°C raggiunti anche in Sardegna, in particolare tra Campidano e Iglesiente, in Calabria specie su reggino e cosentino, in Puglia sia sul Salento che sul foggiano; punte di 38°C anche in Basilicata, qualche grado in meno invece in Campania ma con caldo comunque intenso. Gran caldo anche in Appennino con valori fino a 32-34°C a 1000m, oltre 26-27°C a 1500m: Campobasso ha sfiorato 35-36°C!.
Ecco alcune delle massime registrate nel pomeriggio: Catania 43°C, Reggio Calabria 41°C, Cosenza 40°C, Foggia, 40°C, Lecce 40°C, Iglesias 40°C, Caltanissetta 39°C, Catanzaro 39°C, Francavilla 39°C, Cerignola 39°C, Cagliari 38°C, Olbia 38°C, Cefalù 37°C, Matera 37°C. Sui settori costieri la canicola è stata parzialmente smorzata dalle brezze, tuttavia le temperature massime sono riuscite comunque a raggiungere punte di 35-36°C come nel caso di Bari.
QUANTO DURERA'? - Domani, Giovedì 13, ancora gran caldo su tutto il Sud e Sardegna, con ancora picchi di 37-40°C, anche se sul versante adriatico si inizierà a perdere qualche grado. Il calo termico più apprezzabile avverrà tuttavia nel weekend 15-16, con l'arrivo di venti da Nord, in particolare tra Puglia, Molise e Basilicata, ma anche sul basso versante tirrenico.
10 LUGLIO 2017: APICE DEL CALDO AL SUD - Sino a giovedì 13 ci attendono temperature davvero elevate in molte località delle nostre regioni meridionali, colpa di roventi masse d'aria nord africane che a più riprese si porteranno sul comparto meridionale dello Stivale. I termometri torneranno così a superare i 35°C su Isole maggiori, Calabria, Basilicata e Puglia, con punte massime sino a 40/42°C sul Catanese, 39/40°C sul Tavoliere, 37/38°C su Materano, Murge, Salento, Cosentino, Palermitano, Ennese e Campidano.
CALDO ANCHE SU CENTRO ED EMILIA ROMAGNA - Seppur più ai margini il caldo si farà sentire anche al Centro in particolar modo tra Umbria e Marche, ove localmente mercoledì 12 di potranno raggiungere i 36-37°C così come giovedì tra romano e viterbese. Altrove valori compresi tra 32-34°C. Da segnalare massime sino a 34-36°C anche in Emilia Romagna.
Da venerdì 14 e ancora più nel weekend 15-16 l'ingresso di correnti più fresche da Nord porteranno un lieve refrigerio con temperature in diminuzione. Domenica 16 i picchi massimi non andranno oltre i 32-34°C sulle Isole maggiori, 30-32°C sulle Peninsulari meridionali.
SUD E SARDEGNA NELLA MORSA DEL CALDO AFRICANO, POMERIGGIO ROVENTE! - Abbiamo ormai raggiunto il picco di questa intensa ondata di calore africana al Sud e sulle Isole, che in queste ore stanno registrando temperature davvero notevoli. Il traguardo dei 40°C è stato raggiunto dalla Sardegna alla Puglia: in Sicilia raggiunti picchi di 45-46°C tra ennese e Piana di Catania, picchi di 40-41°C nell'entroterra palermitano. 40°C raggiunti anche in Sardegna, in particolare tra Campidano e Iglesiente, in Calabria specie su reggino e cosentino, in Puglia sia sul Salento che sul foggiano; punte di 38°C anche in Basilicata, qualche grado in meno invece in Campania ma con caldo comunque intenso. Gran caldo anche in Appennino con valori fino a 32-34°C a 1000m, oltre 26-27°C a 1500m: Campobasso ha sfiorato 35-36°C!.
Ecco alcune delle massime registrate nel pomeriggio: Catania 43°C, Reggio Calabria 41°C, Cosenza 40°C, Foggia, 40°C, Lecce 40°C, Iglesias 40°C, Caltanissetta 39°C, Catanzaro 39°C, Francavilla 39°C, Cerignola 39°C, Cagliari 38°C, Olbia 38°C, Cefalù 37°C, Matera 37°C. Sui settori costieri la canicola è stata parzialmente smorzata dalle brezze, tuttavia le temperature massime sono riuscite comunque a raggiungere punte di 35-36°C come nel caso di Bari.
QUANTO DURERA'? - Domani, Giovedì 13, ancora gran caldo su tutto il Sud e Sardegna, con ancora picchi di 37-40°C, anche se sul versante adriatico si inizierà a perdere qualche grado. Il calo termico più apprezzabile avverrà tuttavia nel weekend 15-16, con l'arrivo di venti da Nord, in particolare tra Puglia, Molise e Basilicata, ma anche sul basso versante tirrenico.
10 LUGLIO 2017: APICE DEL CALDO AL SUD - Sino a giovedì 13 ci attendono temperature davvero elevate in molte località delle nostre regioni meridionali, colpa di roventi masse d'aria nord africane che a più riprese si porteranno sul comparto meridionale dello Stivale. I termometri torneranno così a superare i 35°C su Isole maggiori, Calabria, Basilicata e Puglia, con punte massime sino a 40/42°C sul Catanese, 39/40°C sul Tavoliere, 37/38°C su Materano, Murge, Salento, Cosentino, Palermitano, Ennese e Campidano.
CALDO ANCHE SU CENTRO ED EMILIA ROMAGNA - Seppur più ai margini il caldo si farà sentire anche al Centro in particolar modo tra Umbria e Marche, ove localmente mercoledì 12 di potranno raggiungere i 36-37°C così come giovedì tra romano e viterbese. Altrove valori compresi tra 32-34°C. Da segnalare massime sino a 34-36°C anche in Emilia Romagna.
Da venerdì 14 e ancora più nel weekend 15-16 l'ingresso di correnti più fresche da Nord porteranno un lieve refrigerio con temperature in diminuzione. Domenica 16 i picchi massimi non andranno oltre i 32-34°C sulle Isole maggiori, 30-32°C sulle Peninsulari meridionali.
CRONACA: BRUCIA LA SICILIA ORIENTALE, AUTOSTRADE IN TILT. FIAMME ANCHE IN TOSCANA
3 LUGLIO 2017: FIAMME SULLA SICILIA ORIENTALE. Seppur diminuite le temperature di inizio luglio rispetto a quelle di fine giugno, in Sicilia continua a fare molto caldo. Domenica 2 la massima alla stazione di Catania Sigonella è stata di 36°C, contro i 44°C toccati sul finire di giugno. Valori comunque molto elevati che, se sommati alla siccità e al clima secco e ventoso di questo periodo, contribuiscono allo sviluppo dei numerosi incendi che stanno mettendo in ginocchio la Sicilia orientale, tra il Catanese e Caltagirone.
INVERSIONE DI MARCIA IN AUTOSTRADA. Addirittura sulla A18 gli automobilisti, dopo aver notato colonne di fumo che invadevano la carreggiata e le fiamme che scendevano minacciose dalla vicine colline, hanno deciso autonomamente diinvertire la rotta in autostrada e procedere nel senso opposto. Per un'ora è stata chiusa la circolazione nel tratto tra Giardini Naxos e Roccalumera, per consentire alla Polizia di far tornare alla normalità la situazione.
BRUCIA ANCHE LA TOSCANA. Ma non scherza nemmeno la Toscana sul fronte incendi. Nella giornata di domenica 2 è stato evacuato un campeggio nel Grossetano, nei pressi di Castiglione della Pescaia. Le fiamme stavano lambendo le pareti della struttura e i turisti, circa 800, sono stati costretti ad allontanarsi. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno provato ad arginare l'incendio.
Incendi in Toscana, situazione resta critica - Situazione sempre più preoccupante in Toscana dove la siccità è ormai un problema evidente ( come in tante altre regioni d'Italia ) ma con l'aggravante degli incendi. Le colline di Castiglione della Pescaia continuano a bruciare, con ben 10 punti di innesto degli incendi. Altro incendio si segnala a Marina di Grosseto, dietro il ristorante Magnificat, e un alro ancora a Pomonte dove sta bruciando un ettaro di bosco. Sei le squadre di comando di Grosseto in azione con 9 automezzi, mentre i Canadair lavorano incessantemente facendo la spola dal mare. Richiamate sul posto anche le squadre dei Vigili del Fuoco di Livorno, Pisa e Siena. I venti anche tesi di brezza complicano la situazione ostacolando le operazioni di contenimento delle fiamme, nelle quali sono impegnati anche volontari.
METEO TOSCANA - Purtroppo le previsioni meteo non sono certo favorevoli alla situazione, nei prossimi giorni tutta la Toscana sarà interessata da un campo anticiclonico con tanto sole ma soprattutto caldo in aumento, specie da giovedì 6 quando sarà anche particolarmente afoso lungo le coste e sulle pianure interne durante le ore serali. Per ora di pioggia neanche l'ombra neppure nel medio-lungo termine, se non relegata a sporadici temporali diurni peraltro più probabili sui settori appenninici.
INVERSIONE DI MARCIA IN AUTOSTRADA. Addirittura sulla A18 gli automobilisti, dopo aver notato colonne di fumo che invadevano la carreggiata e le fiamme che scendevano minacciose dalla vicine colline, hanno deciso autonomamente diinvertire la rotta in autostrada e procedere nel senso opposto. Per un'ora è stata chiusa la circolazione nel tratto tra Giardini Naxos e Roccalumera, per consentire alla Polizia di far tornare alla normalità la situazione.
BRUCIA ANCHE LA TOSCANA. Ma non scherza nemmeno la Toscana sul fronte incendi. Nella giornata di domenica 2 è stato evacuato un campeggio nel Grossetano, nei pressi di Castiglione della Pescaia. Le fiamme stavano lambendo le pareti della struttura e i turisti, circa 800, sono stati costretti ad allontanarsi. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno provato ad arginare l'incendio.
Incendi in Toscana, situazione resta critica - Situazione sempre più preoccupante in Toscana dove la siccità è ormai un problema evidente ( come in tante altre regioni d'Italia ) ma con l'aggravante degli incendi. Le colline di Castiglione della Pescaia continuano a bruciare, con ben 10 punti di innesto degli incendi. Altro incendio si segnala a Marina di Grosseto, dietro il ristorante Magnificat, e un alro ancora a Pomonte dove sta bruciando un ettaro di bosco. Sei le squadre di comando di Grosseto in azione con 9 automezzi, mentre i Canadair lavorano incessantemente facendo la spola dal mare. Richiamate sul posto anche le squadre dei Vigili del Fuoco di Livorno, Pisa e Siena. I venti anche tesi di brezza complicano la situazione ostacolando le operazioni di contenimento delle fiamme, nelle quali sono impegnati anche volontari.
METEO TOSCANA - Purtroppo le previsioni meteo non sono certo favorevoli alla situazione, nei prossimi giorni tutta la Toscana sarà interessata da un campo anticiclonico con tanto sole ma soprattutto caldo in aumento, specie da giovedì 6 quando sarà anche particolarmente afoso lungo le coste e sulle pianure interne durante le ore serali. Per ora di pioggia neanche l'ombra neppure nel medio-lungo termine, se non relegata a sporadici temporali diurni peraltro più probabili sui settori appenninici.
METEO: ACUTO DEL CALDO AFRICANO AL SUD, TEMPERATURE CON PUNTE DI 38/43°C!
Aggiornamento 30 GIUGNO 2017 ore 15:30
L'ondata di caldo africano raggiunge il suo apice sulla Sicilia e la Calabria con temperature da forno. Dopo un Giovedì 29 che ha visto le massime segnare valori fino a 43° nell'entroterra catanese, la giornata di oggi si presenta persino peggiore con valori ben superiori ai 40° persino sulla costa tirrenica tra Palermo e Messina. Record per alcune località delle due province, non per i capoluoghi. Messina si ferma infatti ai 35° contro un record di 40° del Giugno del 1982 e Palermo a 35.3° contro un record di 38.8 di Giugno del 1975.
Raggiunti però i 41.8° a Cefalù, i 43.8° a Piraino, 43° a Falcone, 41.5 a Termini Imerese, 43 a Barcellona Pozzo di Gotto che sono dei record per il mese di Giugno. Sono valori amplificati dal vento di caduta dalle Madonie che scende verso la costa tirrenica comprimendosi e riscaldandosi ulteriormente. Permangono per altro per la seconda giornata consecutiva i 43° dell'entroterra catanese e i 42° del Siracusano con 42.5° a Lentini. Anche la Calabria scotta, raggiunti i 40° a Cosenza con 41,5° a Rende, la seconda più alta dopo i 41.7 del Giugno 1957, 40° a Cittanova, 38° a Lamezia terme. Poco meno in Puglia che si ferma ai 37° di Lecce.
28 GIUGNO 2017: CALDO AFRICANO AL SUD PUNTE DI OLTRE 38-43°C - Mercoledì 28 primo acuto dell'ondata di caldo africano al Sud e Sicilia: il flusso rovente dal Nord Africa viene infatti intensificato dalla circolazione ciclonica in approfondimento sull'Europa centro-occidentale. Già alle ore 14 di mercoledì 28 si registravano punte di 40-41°C sulle aree interne della Sicilia con picchi di 43°C sul catanese, ma nel pomeriggio si potranno raggiungere punte di 37-38°C anche tra Calabria, Basilicata e Puglia, con punte prossime ai 40°C sul tavoliere pugliese. Meno caldo lungo le coste e in generale sulla Campania, ma con sensazione di afa particolarmente accentuata, tanto che le temperature percepite arrivano a superare comunque i 38-40°C in diverse località di mare. Molto caldo e afoso anche in Sardegna, con picchi di 38-39°C sui versanti orientali dell'Isola.
GIOVEDI' 29 il caldo si mantiene intenso in particolare su Puglia adriatica, Basilicata, Calabria ionica e Sicilia centro-orientale con punte di oltre 36-37°C fino ancora a 40°C sulle interne dell'Isola. Si smorza invece la canicola sui versanti tirrenici di Sicilia, Calabria e sulla Campania. Temperature in calo anche al Centro.
VENERDI' 30 NUOVO PICCO DEL CALDO - Secondo gli ultimi aggiornamenti anche venerdì 30 si potrebbe avere una ulteriore recrudescenza del caldo africano, richiamato da una seconda perturbazione in transito al Centronord. Si potrebbero così ancora raggiungere picchi di 38-40°C tra Puglia, Calabria, Basilicata, se non addirittura superiori in Sicilia, specie tirrenica e catanese. Per un calo termico dovremo attendere sabato 1 LUGLIO ma soprattutto domenica 2 LUGLIO.
CALDO MA MENO INTENSO AL CENTRO - Il caldo canicolare proseguirà sino a giovedì 29 con massime che potrebbero ancora raggiungere i 30/32°C e punte superiori nelle giornata di mercoledì 28 sui versanti adriatici centrali per venti di Garbino. Giovedì 29 le temperature scenderanno sotto i 30°C sulle Tirreniche, entro sabato anche sulle Adriatiche.
L'ondata di caldo africano raggiunge il suo apice sulla Sicilia e la Calabria con temperature da forno. Dopo un Giovedì 29 che ha visto le massime segnare valori fino a 43° nell'entroterra catanese, la giornata di oggi si presenta persino peggiore con valori ben superiori ai 40° persino sulla costa tirrenica tra Palermo e Messina. Record per alcune località delle due province, non per i capoluoghi. Messina si ferma infatti ai 35° contro un record di 40° del Giugno del 1982 e Palermo a 35.3° contro un record di 38.8 di Giugno del 1975.
Raggiunti però i 41.8° a Cefalù, i 43.8° a Piraino, 43° a Falcone, 41.5 a Termini Imerese, 43 a Barcellona Pozzo di Gotto che sono dei record per il mese di Giugno. Sono valori amplificati dal vento di caduta dalle Madonie che scende verso la costa tirrenica comprimendosi e riscaldandosi ulteriormente. Permangono per altro per la seconda giornata consecutiva i 43° dell'entroterra catanese e i 42° del Siracusano con 42.5° a Lentini. Anche la Calabria scotta, raggiunti i 40° a Cosenza con 41,5° a Rende, la seconda più alta dopo i 41.7 del Giugno 1957, 40° a Cittanova, 38° a Lamezia terme. Poco meno in Puglia che si ferma ai 37° di Lecce.
28 GIUGNO 2017: CALDO AFRICANO AL SUD PUNTE DI OLTRE 38-43°C - Mercoledì 28 primo acuto dell'ondata di caldo africano al Sud e Sicilia: il flusso rovente dal Nord Africa viene infatti intensificato dalla circolazione ciclonica in approfondimento sull'Europa centro-occidentale. Già alle ore 14 di mercoledì 28 si registravano punte di 40-41°C sulle aree interne della Sicilia con picchi di 43°C sul catanese, ma nel pomeriggio si potranno raggiungere punte di 37-38°C anche tra Calabria, Basilicata e Puglia, con punte prossime ai 40°C sul tavoliere pugliese. Meno caldo lungo le coste e in generale sulla Campania, ma con sensazione di afa particolarmente accentuata, tanto che le temperature percepite arrivano a superare comunque i 38-40°C in diverse località di mare. Molto caldo e afoso anche in Sardegna, con picchi di 38-39°C sui versanti orientali dell'Isola.
GIOVEDI' 29 il caldo si mantiene intenso in particolare su Puglia adriatica, Basilicata, Calabria ionica e Sicilia centro-orientale con punte di oltre 36-37°C fino ancora a 40°C sulle interne dell'Isola. Si smorza invece la canicola sui versanti tirrenici di Sicilia, Calabria e sulla Campania. Temperature in calo anche al Centro.
VENERDI' 30 NUOVO PICCO DEL CALDO - Secondo gli ultimi aggiornamenti anche venerdì 30 si potrebbe avere una ulteriore recrudescenza del caldo africano, richiamato da una seconda perturbazione in transito al Centronord. Si potrebbero così ancora raggiungere picchi di 38-40°C tra Puglia, Calabria, Basilicata, se non addirittura superiori in Sicilia, specie tirrenica e catanese. Per un calo termico dovremo attendere sabato 1 LUGLIO ma soprattutto domenica 2 LUGLIO.
CALDO MA MENO INTENSO AL CENTRO - Il caldo canicolare proseguirà sino a giovedì 29 con massime che potrebbero ancora raggiungere i 30/32°C e punte superiori nelle giornata di mercoledì 28 sui versanti adriatici centrali per venti di Garbino. Giovedì 29 le temperature scenderanno sotto i 30°C sulle Tirreniche, entro sabato anche sulle Adriatiche.
MALTEMPO AL NORD ITALIA: GRANDINATE, ALLAGAMENTI, SMOTTAMENTI E FORTE VENTO TRA LOMBARDIA E VENETO
Aggiornamento 29 GIUGNO 2017 ore 9:15
SITUAZIONE. Non ha dato tregua la perturbazione che da mercoledì 28 sta agendo sul Nord Italia con una pesante ondata di maltempo. Nella notte i fenomeni si sono attardati tra la fascia prealpina lombarda, Trentino, Veneto centro-settentrionale e Friuli, con altre piogge e temporali che sono andati ad aggiungersi a quelli di ieri, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte hanno raggiunto i 70mm nel Goriziano. Piogge intense hanno interessato anche l'Emilia Romagna e la Toscana.
UDINE. La situazione più critica però è nel Friuli, dove il maltempo non concede soste nemmeno nella mattinata di giovedì 29. Già nel pomeriggio-sera di mercoledì 28 a Udine e provincia i centralino dei Vigili del fuoco è stato bersagliato da innumerevoli chiamate a causa di tetti scoperchiati a alberi sradicati e caduti in strada. A San Giorgio di Nogaro il danneggiamento di alcuni pali della luce ha provocato l'interruzione della corrente elettrica. La costa è stata spazzata da forti venti meridionali che hanno sradicato alberi a Lignano, creando disagi alla circolazione. Alcuni corsi d'acqua sono esondati, come a Buttrio, dove il Rio Rivolo straripando ha allagato gli scantinati di diverse abitazioni.
TRIESTE. Nella serata di mercoledì 28 un forte temporale si è scaricato a Trieste, provocando allagamenti e la caduta di alberi,mentre le raffiche di vento hanno raggiunto i 100km/h.
EMILIA. Forti temporali da ieri pomeriggio hanno interessato anche l'Emilia Romagna. Nel Reggiano è stata segnalata una tromba d'aria, in particolare nella frazione di Villa Rotta di Luzzara, che ha scoperchiato alcune stalle e causato danni all'agricoltura locale. Un nubifragio che si è abbattuto su Ravenna è stato accompagnato da forti raffiche di vento che hanno sradicato antenne trascinandole sulle strade per diversi metri.
TOSCANA. Il flusso umido e perturbato provenuto da sudovest ha coinvolto anche la Toscana, dove le piogge e i temporali sono stati particolarmente violenti. Nel territorio toscano si contano 4000 fulminazioni avvenute durante la fase di maltempo. Nel pomeriggio di mercoledì a Empoli un albero è caduto su un'automobile, schiacciandone la parte posteriore e miracolando il conducente. Tetti scoperchiati e alberi caduti in Valbisenzio, in provincia di Prato, nel Massese e nel Pisano.
PREVISIONI. Fenomeni di instabilità proseguiranno anche nella giornata di oggi, con piogge e rovesci su buona parte del Friuli almeno fino al pomeriggio, mentre altri temporali si svilupperanno su gran parte dell'arco alpino in giornata, sconfinando localmente in serata all'alta Pianura Padana. Andrà meglio invece sul resto d'Italia, a parte piogge residui rovesci che in mattinata si attarderanno tra Toscana, Umbria e interne marchigiane.
Aggiornamento 28 GIUGNO 2017 ore 16:25
VIOLENTI TEMPORALI AL NORD, TORNADO E GRANDINATE - Dopo la prima passata della scorsa notte che ha provocato nubifragi su alcune aree del Nordovest, ora si entra nel vivo del peggioramento con numerosi temporali che si stanno innescando un pò su tutto il Nord Italia. Molti di questi risultano forti e accompagnati da grandine, raffiche di vento e alcuni casi anche supercelle. E infatti si è verificato un tornado a Mortara, nel Pavese, ripreso nel video a corredo dell'articolo. Segnalazioni di numerose grandinate comunque arrivano dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, passando per Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, in alcuni casi anche di grosse dimensioni in particolare nel modenese, udinese e milanese.
Forti piogge e nubifragi oltre alla zona Laghi lombardi e alto Piemonte ( dove si superano picchi di 130-140mm ) hanno interessato anche l'Appennino toscano, con picchi di oltre 40mm, le Prealpi Giulie e l'Udinese, con punte di oltre 80mm. Punte locali di oltre 30mm si registrano anche sulla Liguria. Nel frattempo qualche rovescio o temporale interessa anche il resto del Centro, Roma inclusa.
Temporali più forti e diffusi si sono avuti in Toscana, in particolare tra Garfagnana e Lunigiana dove si sono registrate violente raffiche di vento con danni nella Valbisenzio. Avviso meteo per forti temporali almeno fino a tutta stasera.
Aggiornamento 28 GIUGNO 2017 ore 9:45
FORTI TEMPORALI NELLA NOTTE TRA PIEMONTE, LOMBARDIA E CANTON TICINO - Come nelle attese è arrivata una prima, intensa, passata temporalesca su parte del Nordovest nella scorsa notte. Un cluster temporalesco molto intenso ha preso vita in particolare sul Piemonte centrale, per poi espandersi verso Nordest interessando alto Piemonte, Canton Ticino, zona Laghi Lombardia e la Valtellina entro l'alba. Gli accumuli sono davvero impressionanti, con picchi di oltre 120mm sul lecchese, oltre 100mm sul comasco e addirittura una punta di 146mm sul varesotto a confine con la Svizzera. In poche ore è caduta più pioggia di quella che si attende mediamente in un mese.
ALLAGAMENTI E DISAGI - Inevitabili gli allagamenti, che sono risultati diffusi in particolare sul territorio cantonale ma anche tra comasco, varesotto e lecchese. Interrotta la circolazione ferroviaria tra Chiasso e Como, mentre è stata chiusa per quasi un'ora l'autostrada A2 in direzione Nord, con inevitabili disagi al traffico. Risultano inoltre chiuse la strada cantonale tra Maroggia e Arogno, in entrambe le direzioni, così come la strada cantonale tra Capolago e Porto Ceresio, bloccata da allagamenti tra Brusino Arsizio e la dogana, nonché via ai Monti e via Monte Brè a Locarno e la strada tra Morbio Inferiore e Morbio Superiore. Per quanto riguarda la Lombardia si segnalano disagi alla circolazione dei treni sulla Laveno Fn-Milano Cadorna e sulla Como - Milano: la circolazione dei treni tra le stazioni di Como San Giovanni e Albate Camerlata è sospesa. Allagamenti inoltre sulla strada tra Ponte di Vedano e Gurone, ma diversi alberi abbattuti e sottopassi allagati si segnalano tra varesotto e comasco.
GRANDINE, VENTO E DANNI ANCHE NEL TORINESE - Duramente colpita anche Torino e provincia nella giornata di ieri con grandinate di grosse dimensioni, forti raffiche di vento, alberi divelti e locali allagamenti. Situazione più critica nella zona di Moncalieri e la zona a Sud della provincia. Anche i mezzi pubblici, a seguito dei violenti temporali, subiscono deviazioni o limitazioni di percorso.
ALTRI TEMPORALI NELLE PROSSIME ORE - L'allerta meteo rimane elevata per tutta oggi, sono infatti previsti ulteriori temporali anche forti su tutto il Nordovest, ma attenzione particolare ancora una volta a medio-alto Piemonte, Lombardia e naturalmente a tutta la zona alpina. Non esclusi ulteriori nubifragi con locali allagamenti o esondazioni.
25 GIUGNO 2017: FORTE MALTEMPO TRA LOMBARDIA E VENETO - I temporali che in mattinata hanno interessato Lombardia e Veneto hanno creato diversi disagi. Una forte grandinata si è abbattuta in mattinata nel trevigiano dove son cadute vere e proprie palle di ghiaccio. Secondo Coldiretti il maltempo ha interessato tutta la pedemontana da Valdobbiadene, Miane a Follina fino a Conegliano con danni a colture e frutteti. Danni ai camper in sosta negli agricampeggi, serre di ortaggi e fiori divelte, campi di mais distrutti, vigneti di Prosecco rovinati.
Molte le chiamate ai vigili del fuoco impegnati da questa mattina nelle province di Belluno, Treviso e Vicenza: circa 130 le chiamate di soccorso per frane, smottamenti e alberi su sede stradale e allagamenti. A Vicenza squadre del comando a Cismon del Grappa per il recupero di un pullman rimasto bloccato in un sottopasso allagato. Altre squadre dei pompieri a Enego per detriti che ha interrotto la circolazione tra il settimo e l'ottavo tornante, più altri smottamenti sempre nella zona. Numerose chiamate anche per alberi pericolanti su sede stradale nei comuni: Bassano, Cartigliano, Rossano, Zugliano, Schio, Arsiero, Torre Belvicino, Valli del Pasubio. A Belluno i vigili del fuoco sono stati impegnati per una serie d'interventi che riguardano il taglio piante, allagamenti e smottamenti in tutta la provincia, particolarmente colpita la Valbelluna. Duramente colpito anche la zona di Vittorio Veneto mentre si cerca un disperso nel territorio di Recoaro.
Una tromba d'aria si è abbattuta nella provincia di Brescia. A Monticelli Brusati, in Franciacorta, il tetto della palestra del paese è stato scoperchiato mentre a Castenedolo il vento ha sradicato da terra gli stand di una gara ciclistica. Sempre nello stesso paese sono caduti alcuni alberi, ma non si registrano feriti
SITUAZIONE. Non ha dato tregua la perturbazione che da mercoledì 28 sta agendo sul Nord Italia con una pesante ondata di maltempo. Nella notte i fenomeni si sono attardati tra la fascia prealpina lombarda, Trentino, Veneto centro-settentrionale e Friuli, con altre piogge e temporali che sono andati ad aggiungersi a quelli di ieri, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte hanno raggiunto i 70mm nel Goriziano. Piogge intense hanno interessato anche l'Emilia Romagna e la Toscana.
UDINE. La situazione più critica però è nel Friuli, dove il maltempo non concede soste nemmeno nella mattinata di giovedì 29. Già nel pomeriggio-sera di mercoledì 28 a Udine e provincia i centralino dei Vigili del fuoco è stato bersagliato da innumerevoli chiamate a causa di tetti scoperchiati a alberi sradicati e caduti in strada. A San Giorgio di Nogaro il danneggiamento di alcuni pali della luce ha provocato l'interruzione della corrente elettrica. La costa è stata spazzata da forti venti meridionali che hanno sradicato alberi a Lignano, creando disagi alla circolazione. Alcuni corsi d'acqua sono esondati, come a Buttrio, dove il Rio Rivolo straripando ha allagato gli scantinati di diverse abitazioni.
TRIESTE. Nella serata di mercoledì 28 un forte temporale si è scaricato a Trieste, provocando allagamenti e la caduta di alberi,mentre le raffiche di vento hanno raggiunto i 100km/h.
EMILIA. Forti temporali da ieri pomeriggio hanno interessato anche l'Emilia Romagna. Nel Reggiano è stata segnalata una tromba d'aria, in particolare nella frazione di Villa Rotta di Luzzara, che ha scoperchiato alcune stalle e causato danni all'agricoltura locale. Un nubifragio che si è abbattuto su Ravenna è stato accompagnato da forti raffiche di vento che hanno sradicato antenne trascinandole sulle strade per diversi metri.
TOSCANA. Il flusso umido e perturbato provenuto da sudovest ha coinvolto anche la Toscana, dove le piogge e i temporali sono stati particolarmente violenti. Nel territorio toscano si contano 4000 fulminazioni avvenute durante la fase di maltempo. Nel pomeriggio di mercoledì a Empoli un albero è caduto su un'automobile, schiacciandone la parte posteriore e miracolando il conducente. Tetti scoperchiati e alberi caduti in Valbisenzio, in provincia di Prato, nel Massese e nel Pisano.
PREVISIONI. Fenomeni di instabilità proseguiranno anche nella giornata di oggi, con piogge e rovesci su buona parte del Friuli almeno fino al pomeriggio, mentre altri temporali si svilupperanno su gran parte dell'arco alpino in giornata, sconfinando localmente in serata all'alta Pianura Padana. Andrà meglio invece sul resto d'Italia, a parte piogge residui rovesci che in mattinata si attarderanno tra Toscana, Umbria e interne marchigiane.
Aggiornamento 28 GIUGNO 2017 ore 16:25
VIOLENTI TEMPORALI AL NORD, TORNADO E GRANDINATE - Dopo la prima passata della scorsa notte che ha provocato nubifragi su alcune aree del Nordovest, ora si entra nel vivo del peggioramento con numerosi temporali che si stanno innescando un pò su tutto il Nord Italia. Molti di questi risultano forti e accompagnati da grandine, raffiche di vento e alcuni casi anche supercelle. E infatti si è verificato un tornado a Mortara, nel Pavese, ripreso nel video a corredo dell'articolo. Segnalazioni di numerose grandinate comunque arrivano dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, passando per Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, in alcuni casi anche di grosse dimensioni in particolare nel modenese, udinese e milanese.
Forti piogge e nubifragi oltre alla zona Laghi lombardi e alto Piemonte ( dove si superano picchi di 130-140mm ) hanno interessato anche l'Appennino toscano, con picchi di oltre 40mm, le Prealpi Giulie e l'Udinese, con punte di oltre 80mm. Punte locali di oltre 30mm si registrano anche sulla Liguria. Nel frattempo qualche rovescio o temporale interessa anche il resto del Centro, Roma inclusa.
Temporali più forti e diffusi si sono avuti in Toscana, in particolare tra Garfagnana e Lunigiana dove si sono registrate violente raffiche di vento con danni nella Valbisenzio. Avviso meteo per forti temporali almeno fino a tutta stasera.
Aggiornamento 28 GIUGNO 2017 ore 9:45
FORTI TEMPORALI NELLA NOTTE TRA PIEMONTE, LOMBARDIA E CANTON TICINO - Come nelle attese è arrivata una prima, intensa, passata temporalesca su parte del Nordovest nella scorsa notte. Un cluster temporalesco molto intenso ha preso vita in particolare sul Piemonte centrale, per poi espandersi verso Nordest interessando alto Piemonte, Canton Ticino, zona Laghi Lombardia e la Valtellina entro l'alba. Gli accumuli sono davvero impressionanti, con picchi di oltre 120mm sul lecchese, oltre 100mm sul comasco e addirittura una punta di 146mm sul varesotto a confine con la Svizzera. In poche ore è caduta più pioggia di quella che si attende mediamente in un mese.
ALLAGAMENTI E DISAGI - Inevitabili gli allagamenti, che sono risultati diffusi in particolare sul territorio cantonale ma anche tra comasco, varesotto e lecchese. Interrotta la circolazione ferroviaria tra Chiasso e Como, mentre è stata chiusa per quasi un'ora l'autostrada A2 in direzione Nord, con inevitabili disagi al traffico. Risultano inoltre chiuse la strada cantonale tra Maroggia e Arogno, in entrambe le direzioni, così come la strada cantonale tra Capolago e Porto Ceresio, bloccata da allagamenti tra Brusino Arsizio e la dogana, nonché via ai Monti e via Monte Brè a Locarno e la strada tra Morbio Inferiore e Morbio Superiore. Per quanto riguarda la Lombardia si segnalano disagi alla circolazione dei treni sulla Laveno Fn-Milano Cadorna e sulla Como - Milano: la circolazione dei treni tra le stazioni di Como San Giovanni e Albate Camerlata è sospesa. Allagamenti inoltre sulla strada tra Ponte di Vedano e Gurone, ma diversi alberi abbattuti e sottopassi allagati si segnalano tra varesotto e comasco.
GRANDINE, VENTO E DANNI ANCHE NEL TORINESE - Duramente colpita anche Torino e provincia nella giornata di ieri con grandinate di grosse dimensioni, forti raffiche di vento, alberi divelti e locali allagamenti. Situazione più critica nella zona di Moncalieri e la zona a Sud della provincia. Anche i mezzi pubblici, a seguito dei violenti temporali, subiscono deviazioni o limitazioni di percorso.
ALTRI TEMPORALI NELLE PROSSIME ORE - L'allerta meteo rimane elevata per tutta oggi, sono infatti previsti ulteriori temporali anche forti su tutto il Nordovest, ma attenzione particolare ancora una volta a medio-alto Piemonte, Lombardia e naturalmente a tutta la zona alpina. Non esclusi ulteriori nubifragi con locali allagamenti o esondazioni.
25 GIUGNO 2017: FORTE MALTEMPO TRA LOMBARDIA E VENETO - I temporali che in mattinata hanno interessato Lombardia e Veneto hanno creato diversi disagi. Una forte grandinata si è abbattuta in mattinata nel trevigiano dove son cadute vere e proprie palle di ghiaccio. Secondo Coldiretti il maltempo ha interessato tutta la pedemontana da Valdobbiadene, Miane a Follina fino a Conegliano con danni a colture e frutteti. Danni ai camper in sosta negli agricampeggi, serre di ortaggi e fiori divelte, campi di mais distrutti, vigneti di Prosecco rovinati.
Molte le chiamate ai vigili del fuoco impegnati da questa mattina nelle province di Belluno, Treviso e Vicenza: circa 130 le chiamate di soccorso per frane, smottamenti e alberi su sede stradale e allagamenti. A Vicenza squadre del comando a Cismon del Grappa per il recupero di un pullman rimasto bloccato in un sottopasso allagato. Altre squadre dei pompieri a Enego per detriti che ha interrotto la circolazione tra il settimo e l'ottavo tornante, più altri smottamenti sempre nella zona. Numerose chiamate anche per alberi pericolanti su sede stradale nei comuni: Bassano, Cartigliano, Rossano, Zugliano, Schio, Arsiero, Torre Belvicino, Valli del Pasubio. A Belluno i vigili del fuoco sono stati impegnati per una serie d'interventi che riguardano il taglio piante, allagamenti e smottamenti in tutta la provincia, particolarmente colpita la Valbelluna. Duramente colpito anche la zona di Vittorio Veneto mentre si cerca un disperso nel territorio di Recoaro.
Una tromba d'aria si è abbattuta nella provincia di Brescia. A Monticelli Brusati, in Franciacorta, il tetto della palestra del paese è stato scoperchiato mentre a Castenedolo il vento ha sradicato da terra gli stand di una gara ciclistica. Sempre nello stesso paese sono caduti alcuni alberi, ma non si registrano feriti
LIGURIA: CALDO INTENSO SABATO 17 GIUGNO, BATTUTO IL RECORD DI GIUGNO
18 GIUGNO 2017: Caldo record nel pomeriggio di sabato 17 giugno per la Liguria di Ponente, dove tra Genova ovest e Savona, fino ad Albenga, sono state registrate lungo la costa temperature massime superiori ai 35°C! Stiamo parlando di valori anche oltre i 10 gradi rispetto alle normali medie del periodo (che dovrebbero aggirarsi sui 24/25°C per il mese di giugno). La causa va ricercata nella massa d'aria, già di per sé molto calda in Pianura Padana, che è scesa verso la Riviera ligure centro-occidentale attraverso moderati venti di tramontana, riscaldandosi ulteriormente (effetto foehn) tanto da raggiungere valori termici davvero insoliti per la costa.
La stessa stazione meteo AM di Genova - Sestri Ponente ha ufficialmente battuto il proprio record di caldo, che per giugno era di 34°C (1987) con il valore ora aggiornato a 35.6°C! Si tratta della temperatura più calda per giugno almeno dal 1928, da quando è in funzione la stazione meteo.
La stessa stazione meteo AM di Genova - Sestri Ponente ha ufficialmente battuto il proprio record di caldo, che per giugno era di 34°C (1987) con il valore ora aggiornato a 35.6°C! Si tratta della temperatura più calda per giugno almeno dal 1928, da quando è in funzione la stazione meteo.
MALTEMPO NORD: TORNADO IN LOMBARDIA TRA CREMONA E BRESCIA, GRANDINE, NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI
7 GIUGNO 2017: VIOLENTI TEMPORALI AL NORD, TORNADO IN LOMBARDIA, DANNI - Forti temporali hanno colpito il Nord Italia nella giornata di martedì 6 Giugno con la Valpadana, che per un giorno si è travestita da 'Tornado Alley'. Diverse supercelle hanno interessato in particolare la pianura lombarda: due tornado tra le provincie di Cremona e Brescia hanno provocato diversi danni, tetti scoperchiati, alberi sradicati; forti temporali hanno colpito anche la Brianza e il lecchese.
VIOLENTE GRANDINATE, NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI - Proprio su Lecco un violento nubifragio ha provocato diversi allagamenti e chiusura di strade, anche in direzione della Valtellina: i vigili del fuoco sono stati impegnati in corso Carlo Alberto per soccorrere un'automobilista rimasta bloccata nell'acqua sotto il ponte della ferrovia. Il sottopasso è stato chiuso. Allagate anche le gallerie della strada statale 36 da Abbadia in direzione Lecco, e la Lecco Ballabio in direzione nord. Violente grandinate hanno interessato anche il milanese, la Brianza, con chicchi anche di 4-5 cm di diametro. Sull'alta Lombardia si registrano picchi di oltre 60-80mm; temporali anche sul Piemonte ma soprattutto settentrionale.
FORTI TEMPORALI ANCHE SUL NORDEST - Rovesci e temporali localmente violenti non hanno risparmiato neanche il Nordest, in particolare il Friuli Venezia Giulia dove si registrano picchi di oltre 80-100mm, con allagamenti e danni in particolare tra i comuni di Mortegliano, Lavariano, Pavia, Perserano e San Vito al Tagliamento; situazione difficile anche a Codroipo e Udine con diverse strade allagate. A Palmanova un fulmine ha colpito un cimitero incendiando i cipressi. In serata piogge e temporali si sono formati anche tra Veneto e Trentino Alto Adige.
VIOLENTE GRANDINATE, NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI - Proprio su Lecco un violento nubifragio ha provocato diversi allagamenti e chiusura di strade, anche in direzione della Valtellina: i vigili del fuoco sono stati impegnati in corso Carlo Alberto per soccorrere un'automobilista rimasta bloccata nell'acqua sotto il ponte della ferrovia. Il sottopasso è stato chiuso. Allagate anche le gallerie della strada statale 36 da Abbadia in direzione Lecco, e la Lecco Ballabio in direzione nord. Violente grandinate hanno interessato anche il milanese, la Brianza, con chicchi anche di 4-5 cm di diametro. Sull'alta Lombardia si registrano picchi di oltre 60-80mm; temporali anche sul Piemonte ma soprattutto settentrionale.
FORTI TEMPORALI ANCHE SUL NORDEST - Rovesci e temporali localmente violenti non hanno risparmiato neanche il Nordest, in particolare il Friuli Venezia Giulia dove si registrano picchi di oltre 80-100mm, con allagamenti e danni in particolare tra i comuni di Mortegliano, Lavariano, Pavia, Perserano e San Vito al Tagliamento; situazione difficile anche a Codroipo e Udine con diverse strade allagate. A Palmanova un fulmine ha colpito un cimitero incendiando i cipressi. In serata piogge e temporali si sono formati anche tra Veneto e Trentino Alto Adige.
METEO: MALTEMPO A ROMA, NUBIFRAGI D ALLAGAMENTI. SITUAZIONE E PREVISIONI
20 MAGGIO 2017: Ondata di maltempo a Roma; nella notte appena passata la CAPITALE è stata coinvolta da un forte temporale con caratteristiche di nubifragio. Le zone più colpite sono state: Boccea, Magliana, Portuense, Valle Aurelia, Prati. Pioggia battente anche nella parte Est della città, anche in quella Sud.
Diverse strade e scantinati sono stati allagati dal fortunale che in alcune zone ha scaricato fino a 100mm in poche ore. Allagata via Gregorio VII che è rimasta senza luce. Ad Ostia un pino marittimo è crollato a causa delle piogge della notte scorsa. Nella caduta ha coinvolto un muro di cinta di un'abitazione. Moltissime le chiamate giunte ai centralini dei Vigili del Fuoco e della Polizia. Anche al Foro Italico, dove si stavano svolgendo gli Internazionali di tennis le partite sono state sospese con un fuggi fuggi degli spettatori.
NUOVI FORTI TEMPORALI IN MATTINATA. Nel corso della mattinata dopo una breve tregua nuovi temporali hanno interessato la CITTA' ETERNA. Alla pioggia si è aggiunta anche la grandine. Le forti piogge hanno inoltre provocato la chiusura della stazione Lucio Sestio della metro A. I treni transitano senza fermarsi. un albero è caduto su un furgone in circonvallazione Gianicolense facendo due feriti lievi, trasportati all'ospedale San Camillo.
PREVISIONI METEO ROMA. Il tempo sarà ancora instabile nelle prossime ore col rischio di rovesci e temporali su gran parte del Lazio. Da domenica 21 la situazione andrà via via migliorando con una prevalenza di sole.
Diverse strade e scantinati sono stati allagati dal fortunale che in alcune zone ha scaricato fino a 100mm in poche ore. Allagata via Gregorio VII che è rimasta senza luce. Ad Ostia un pino marittimo è crollato a causa delle piogge della notte scorsa. Nella caduta ha coinvolto un muro di cinta di un'abitazione. Moltissime le chiamate giunte ai centralini dei Vigili del Fuoco e della Polizia. Anche al Foro Italico, dove si stavano svolgendo gli Internazionali di tennis le partite sono state sospese con un fuggi fuggi degli spettatori.
NUOVI FORTI TEMPORALI IN MATTINATA. Nel corso della mattinata dopo una breve tregua nuovi temporali hanno interessato la CITTA' ETERNA. Alla pioggia si è aggiunta anche la grandine. Le forti piogge hanno inoltre provocato la chiusura della stazione Lucio Sestio della metro A. I treni transitano senza fermarsi. un albero è caduto su un furgone in circonvallazione Gianicolense facendo due feriti lievi, trasportati all'ospedale San Camillo.
PREVISIONI METEO ROMA. Il tempo sarà ancora instabile nelle prossime ore col rischio di rovesci e temporali su gran parte del Lazio. Da domenica 21 la situazione andrà via via migliorando con una prevalenza di sole.
CRONACA METEO: TEMPORALI SULLE REGIONI ORIENTALI. CRITICITA' IN ROMAGNA CON GRAVE INCIDENTE
9 MAGGIO 2017: SITUAZIONE. Un sistema frontale attraversa l'Italia da nord verso sud risultando più attivo sul versante orientale dello Stivale. Nelle prime ore della giornata piogge battenti hanno colpito in particolare la Romagna e sull'Emilia orientale.
FINO A 90mm IN ROMAGNA: sull'Emilia orientale e sulla Romagna i fenomeni hanno assunto anche carattere temporalesco risultando di forte intensità, soprattutto sul Riminese, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono localmente i 90mm. Proprio la pioggia battente ed il fondo stradale viscido hanno provocato un incidente in mattinata sulla Marecchiese, nel tratto di Pietracuta, all'altezza dell'incrocio con San Leo. Tre persone sono rimaste ferite, di cui una in modo grave.
TEMPORALI SU ALTA VAL PADANA E MEDIO ADRIATICO: tra il tardo mattino e il primo pomeriggio imponenti celle temporalesche si sono formate inoltre sulla pedemontana alpina centro-orientale, spostandosi verso sud verso le pianure lombarde orientali, venete e friulane. Contemporaneamente l'instabilità ha conquistato anche le regioni del medio versante adriatico, con rovesci e temporali che si sono sviluppati su Marche e Abruzzo, sconfinando a tratti alla costa e accumulando oltre 30mm sul Maceratese.
EVOLUZIONE PER LE PROSSIME ORE: altri acquazzoni e temporali a carattere sparso sono attesi localmente sulle pianure del Nord e in modo più diffuso lungo la dorsale appenninica, con sconfinamento anche su adriatiche, Basilicata, interne di Toscana, Lazio e Campania e più sporadicamente sulla Calabria.
Non esclusi fenomeni localmente intenti e accompagni da grandine, in particolare a ridosso dell'Appennino. Entro stanotte esaurimento dei fenomeni ovunque con parziali schiarite.
FINO A 90mm IN ROMAGNA: sull'Emilia orientale e sulla Romagna i fenomeni hanno assunto anche carattere temporalesco risultando di forte intensità, soprattutto sul Riminese, dove gli accumuli pluviometrici raggiungono localmente i 90mm. Proprio la pioggia battente ed il fondo stradale viscido hanno provocato un incidente in mattinata sulla Marecchiese, nel tratto di Pietracuta, all'altezza dell'incrocio con San Leo. Tre persone sono rimaste ferite, di cui una in modo grave.
TEMPORALI SU ALTA VAL PADANA E MEDIO ADRIATICO: tra il tardo mattino e il primo pomeriggio imponenti celle temporalesche si sono formate inoltre sulla pedemontana alpina centro-orientale, spostandosi verso sud verso le pianure lombarde orientali, venete e friulane. Contemporaneamente l'instabilità ha conquistato anche le regioni del medio versante adriatico, con rovesci e temporali che si sono sviluppati su Marche e Abruzzo, sconfinando a tratti alla costa e accumulando oltre 30mm sul Maceratese.
EVOLUZIONE PER LE PROSSIME ORE: altri acquazzoni e temporali a carattere sparso sono attesi localmente sulle pianure del Nord e in modo più diffuso lungo la dorsale appenninica, con sconfinamento anche su adriatiche, Basilicata, interne di Toscana, Lazio e Campania e più sporadicamente sulla Calabria.
Non esclusi fenomeni localmente intenti e accompagni da grandine, in particolare a ridosso dell'Appennino. Entro stanotte esaurimento dei fenomeni ovunque con parziali schiarite.
CRONACA METEO: MALTEMPO AL NORDOVEST. PIOGGE BATTENTI E ABBONDANTI DAMATE BIANCHE SULLE ALPI
Aggiornamento 26 MARZO 2017 ore 10:50
Dalla depressione presente da giorni sulla Penisola Iberica si è dipartita un'altra perturbazione che si è diretta verso l'Italia e ha dato vita ad un'ondata di maltempo che da ieri sera si è scaricata soprattutto al Nordovest. Piogge, rovesci e temporali hanno interessato soprattutto Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia, specie occidentale, con fenomeni anche grandinigeni.
Si registrano accumuli pluviometrici che in 24 ore hanno raggiunto i 40mm a ridosso dell'arco alpino occidentale, con punte di 50mm sul Verbano. Oltre i 1400m le precipitazioni hanno assunta carattere nevoso e in alcuni casi si è avuto a che fare con nevicate anche intense. A quote superiori a 2000m, laddove la neve è caduta più asciutta, gli accumuli di fresca questa notte hanno superato i 50cm tra Valle d'Aosta e alto Piemonte. Se si sommano alle nevicate degli ultimi giorni si registrano accumuli totali che toccano il metro tra valli torinesi, Valle d'Aosta sudorientale e Verbano.
Domenica 26 - Nelle prossime ore il maltempo subirà una netta attenuazione al Nordovest, con le piogge che tenderanno ad esaurirsi già in mattinata. Ma contemporaneamente una nuova perturbazione, questa volta proveniente da nordest, determinerà l'ennesimo peggioramento, con piogge e rovesci che dal Triveneto si estenderanno verso ovest, ma anche verso sud coinvolgendo il versante adriatico fino al Gargano.
24 MARZO 2017: SITUAZIONE. Orchestrata da una profonda e strutturata depressione collocata sulla Penisola Iberica una perturbazione insiste da più di 24 ore sull'Italia nordoccidentale, determinando condizioni di diffuso maltempo. Piove abbondantemente in pianura e sulle coste ligure, specie di Ponente, mentre sulle Alpi i fenomeni assumono carattere nevoso oltre i 1400/1500m, quota in cui la consistenza della neve è decisamente primaverile. Ma a quote superiori il manto di fresca supera il mezzo metro.
PIOGGE SU LIGURIA E PIEMONTE. A bassa quota si parla di pioggia, anche abbondante, che insiste in Liguria soprattutto sul Savonese. Qui, solo nelle ultime 12 ore, i pluviometri toccano picchi di 60mm, mentre sul resto della regione i valori sono inferiori. Piogge diffuse anche sulla pianura piemontese e a ridosso dell'arco alpino. Si segnalano valori fino a 140mm nelle ultime 24 ore sul Canavese, intorno a 100mm sul Verbano.
TANTA NEVE IN MONTAGNA. Quella che è mancata in avvio di inverno sembra volersi concentrare tutta in avvio di primavera. Il limite pioggia-neve oscilla intorno ai 1400m tra Piemonte e Valle d'Aosta, quota in cui gli accumuli sono ancora contenuti a causa della qualità primaverile della nevicata. Ma basta salire qualche centinaio di metri e il paesaggio muta drasticamente. Sulle vallate meridionali della Valle d'Aosta oltre i 2000m si supera il mezzo metro nelle ultime 24 ore. Poco più a sud, sul Canavese a 2500m manto fresco fino a 70cm, mentre lo spessore si riduce procedendo verso le Alpi Cozie e Marittime.
Dalla depressione presente da giorni sulla Penisola Iberica si è dipartita un'altra perturbazione che si è diretta verso l'Italia e ha dato vita ad un'ondata di maltempo che da ieri sera si è scaricata soprattutto al Nordovest. Piogge, rovesci e temporali hanno interessato soprattutto Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia, specie occidentale, con fenomeni anche grandinigeni.
Si registrano accumuli pluviometrici che in 24 ore hanno raggiunto i 40mm a ridosso dell'arco alpino occidentale, con punte di 50mm sul Verbano. Oltre i 1400m le precipitazioni hanno assunta carattere nevoso e in alcuni casi si è avuto a che fare con nevicate anche intense. A quote superiori a 2000m, laddove la neve è caduta più asciutta, gli accumuli di fresca questa notte hanno superato i 50cm tra Valle d'Aosta e alto Piemonte. Se si sommano alle nevicate degli ultimi giorni si registrano accumuli totali che toccano il metro tra valli torinesi, Valle d'Aosta sudorientale e Verbano.
Domenica 26 - Nelle prossime ore il maltempo subirà una netta attenuazione al Nordovest, con le piogge che tenderanno ad esaurirsi già in mattinata. Ma contemporaneamente una nuova perturbazione, questa volta proveniente da nordest, determinerà l'ennesimo peggioramento, con piogge e rovesci che dal Triveneto si estenderanno verso ovest, ma anche verso sud coinvolgendo il versante adriatico fino al Gargano.
24 MARZO 2017: SITUAZIONE. Orchestrata da una profonda e strutturata depressione collocata sulla Penisola Iberica una perturbazione insiste da più di 24 ore sull'Italia nordoccidentale, determinando condizioni di diffuso maltempo. Piove abbondantemente in pianura e sulle coste ligure, specie di Ponente, mentre sulle Alpi i fenomeni assumono carattere nevoso oltre i 1400/1500m, quota in cui la consistenza della neve è decisamente primaverile. Ma a quote superiori il manto di fresca supera il mezzo metro.
PIOGGE SU LIGURIA E PIEMONTE. A bassa quota si parla di pioggia, anche abbondante, che insiste in Liguria soprattutto sul Savonese. Qui, solo nelle ultime 12 ore, i pluviometri toccano picchi di 60mm, mentre sul resto della regione i valori sono inferiori. Piogge diffuse anche sulla pianura piemontese e a ridosso dell'arco alpino. Si segnalano valori fino a 140mm nelle ultime 24 ore sul Canavese, intorno a 100mm sul Verbano.
TANTA NEVE IN MONTAGNA. Quella che è mancata in avvio di inverno sembra volersi concentrare tutta in avvio di primavera. Il limite pioggia-neve oscilla intorno ai 1400m tra Piemonte e Valle d'Aosta, quota in cui gli accumuli sono ancora contenuti a causa della qualità primaverile della nevicata. Ma basta salire qualche centinaio di metri e il paesaggio muta drasticamente. Sulle vallate meridionali della Valle d'Aosta oltre i 2000m si supera il mezzo metro nelle ultime 24 ore. Poco più a sud, sul Canavese a 2500m manto fresco fino a 70cm, mentre lo spessore si riduce procedendo verso le Alpi Cozie e Marittime.
CRONACA METEO: FORTE PERTURBAZIONE SULL'ITALIA CON TEMPORALI, DAMA BIANCA E VENTI OLTRE I 100 KM/h!
7 MARZO 2017: Pilotata da un profondo vortice di 995hPa posizionato questa mattina sull'Adriatico un'intensa perturbazione ha attraversato da nord a sud l'Italia e tra ieri pomeriggio e questa notte ha lasciato il segno su molte regioni.
NEVE SULLE ALPI, TROMBA D'ARIA A CUNEO. A cominciare dal Piemonte, dove nel pomeriggio di lunedì forti temporali e raffiche di vento hanno coinvolto il Cuneese innescando una tromba d'aria e provocando la caduta di alberi a Chiusa di Pesio. Diverse auto sono state danneggiate dalla caduta di tegole dai tetti. Sulle Alpi è la neve a far cronaca, in particolare sui settori di confine occidentali. In Valle d'Aosta oltre i 2000m sono caduti circa 40cm di neve fresca sul confine franco-svizzero.
GRANDINE E DANNI IN TOSCANA. Forti temporali lunedì 6 sera hanno attraversato l'Emilia Romagna e si sono rapidamente estesi alla Toscana, con accumuli pluviometrici oltre 80mm sulla Lucchesia, con diversi allagamenti. Le abbondanti piogge hanno causato il crollo di un muro della Villa medicea di Poggio a Caiano, in provincia di Prato, danneggiando alcuni veicoli che sostavano in zona. A Cecina una forte grandinata si è scaricata lunedì 6 sera, provocando anche in questo caso diversi allagamenti e imbiancando alcune zone.
NEVE A 800M SULL'APPENNINO. L'aria fredda nord atlantica che spinge il fronte verso sud ha innescato un brusco abbassamento delle temperature nella notte sul Centro Italia, tanto che il limite delle nevicate è sceso questa mattina fino a 800/900m tra Umbria e Marche.
VENTI OLTRE 100KM/H. La presenza del profondo vortice ha innescato inoltre venti impetuosi, con raffiche di Maestrale fino a 112km/n in Sardegna sulle Bocche di Bonifacio, 120km/h a Procida (NA) e 118km/h sui colli del Viterbese.
NEVE SULLE ALPI, TROMBA D'ARIA A CUNEO. A cominciare dal Piemonte, dove nel pomeriggio di lunedì forti temporali e raffiche di vento hanno coinvolto il Cuneese innescando una tromba d'aria e provocando la caduta di alberi a Chiusa di Pesio. Diverse auto sono state danneggiate dalla caduta di tegole dai tetti. Sulle Alpi è la neve a far cronaca, in particolare sui settori di confine occidentali. In Valle d'Aosta oltre i 2000m sono caduti circa 40cm di neve fresca sul confine franco-svizzero.
GRANDINE E DANNI IN TOSCANA. Forti temporali lunedì 6 sera hanno attraversato l'Emilia Romagna e si sono rapidamente estesi alla Toscana, con accumuli pluviometrici oltre 80mm sulla Lucchesia, con diversi allagamenti. Le abbondanti piogge hanno causato il crollo di un muro della Villa medicea di Poggio a Caiano, in provincia di Prato, danneggiando alcuni veicoli che sostavano in zona. A Cecina una forte grandinata si è scaricata lunedì 6 sera, provocando anche in questo caso diversi allagamenti e imbiancando alcune zone.
NEVE A 800M SULL'APPENNINO. L'aria fredda nord atlantica che spinge il fronte verso sud ha innescato un brusco abbassamento delle temperature nella notte sul Centro Italia, tanto che il limite delle nevicate è sceso questa mattina fino a 800/900m tra Umbria e Marche.
VENTI OLTRE 100KM/H. La presenza del profondo vortice ha innescato inoltre venti impetuosi, con raffiche di Maestrale fino a 112km/n in Sardegna sulle Bocche di Bonifacio, 120km/h a Procida (NA) e 118km/h sui colli del Viterbese.
CRONACA ITALIA: MALTEMPO E NUBIFRAGI AL SUD, STRARIPAMENTI IN TOSCANA, VENTI DI BURRASCA
6 FEBBRAIO 2017: MALTEMPO AL CENTRO-SUD ED EMILIA. La perturbazione pilotata dal profondo minimo di pressione posizionato sull'Italia centrale sta determinando condizioni di maltempo su buona parte dello Stivale, a partire dall'Emilia Romagna, dove continua a piovere in modo battente dall'Appennino verso il Modenese.
PIENE IN TOSCANA. Piogge anche in Toscana dove gli accumuli pluviometrici delle ultime 24 ore raggiungono in alcuni casi i 70mm. Si registrano numerose piene dei corsi d'acqua, in particolare vengono tenuti sotto osservazione Ombrone e Bisenzio, che hanno superato il secondo livello di guardia.
NUBIFRAGIO E VENTO FORTE A PALERMO. In mattinata il maltempo ha colpito duro anche al Sud ed in particolare a Palermo, dove si è scaricato un nubifragio che ha provocato diversi allagamenti nelle strade cittadine . Diverse richieste di soccorso sono giunte alla centrali dei Vigili del fuoco, impegnati per alcuni sradicamenti di alberi e la caduta di cornicioni. Alle forti piogge si sono affiancati impetuosi venti nel Palermitano che hanno reso difficili i collegamenti con le isole.
SITUAZIONE DIFFICILE IN SARDEGNA. L'ondata di maltempo non ha risparmiato la Sardegna, interessata da ieri da piogge intense e forti venti che hanno costretto i Vigili del Fuoco a numerosi interventi a Carbonia, Iglesias e Sanluri perla caduta di cartelloni pubblicitari, alberi e cavi elettrici. Le forti raffiche di Maestrale che spazzano l'isola con punte di 100km/h e oltre hanno provocato inoltre alcune mareggiate sulla costa occidentale.
PIENE IN TOSCANA. Piogge anche in Toscana dove gli accumuli pluviometrici delle ultime 24 ore raggiungono in alcuni casi i 70mm. Si registrano numerose piene dei corsi d'acqua, in particolare vengono tenuti sotto osservazione Ombrone e Bisenzio, che hanno superato il secondo livello di guardia.
NUBIFRAGIO E VENTO FORTE A PALERMO. In mattinata il maltempo ha colpito duro anche al Sud ed in particolare a Palermo, dove si è scaricato un nubifragio che ha provocato diversi allagamenti nelle strade cittadine . Diverse richieste di soccorso sono giunte alla centrali dei Vigili del fuoco, impegnati per alcuni sradicamenti di alberi e la caduta di cornicioni. Alle forti piogge si sono affiancati impetuosi venti nel Palermitano che hanno reso difficili i collegamenti con le isole.
SITUAZIONE DIFFICILE IN SARDEGNA. L'ondata di maltempo non ha risparmiato la Sardegna, interessata da ieri da piogge intense e forti venti che hanno costretto i Vigili del Fuoco a numerosi interventi a Carbonia, Iglesias e Sanluri perla caduta di cartelloni pubblicitari, alberi e cavi elettrici. Le forti raffiche di Maestrale che spazzano l'isola con punte di 100km/h e oltre hanno provocato inoltre alcune mareggiate sulla costa occidentale.
CRONACA METEO: DAMA BIANCA SUL LIVIGNASCO, ALMENO 15cm CADUTI DURANTE LA NOTTE
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2017 ore 17:15
Grazie alle perturbazioni atlantiche è tornata finalmente la neve sulle Alpi. Ne è già caduta una discreta quantità con le precipitazioni delle ultime ore alle alte quote, considerando la prolungata assenza nelle ultime settimane: accumulati mediamente oltre 20cm sui rilievi tra alto Piemonte e Lombardia a partire dai 1500m, con limite della neve sceso fin verso i 900/1200m sull'Ossola, a quote superiori altrove. I fiocchi si sono spinti fino a 1000m anche sulle Alpi Orobie.
EVOLUZIONE - Nelle prime ore di sabato 4 un altro fugace passaggio perturbato attraverserà tutto l'arco alpino, con nevicate che potranno raggiungere i 600/800m su Piemonte e Valle d'Aosta, i 900/1200m su Lombardia e Triveneto. Domenica 5 pomeriggio giungerà un nuovo fronte atlantico con un altro modesto carico di neve sempre a partire dagli 800/1000m o occasionalmente anche più in basso a ovest.
ACCUMULI - Saranno variabili, un po' più consistenti sui settori meridionali esposti alle correnti di libeccio; i maggiori quantitativi si avranno dai 1300/1500m sulle Alpi Retiche e le Orobie. Sommando i vari peggioramenti, fino all'inizio della nuova settimana 6-12, sull'arco alpino centrale si potrà arrivare fino a 40/50cm di neve fresca oltre i 1600m, anche 70cm dai 2000m sempre sugli stessi settori.
1 FEBBRAIO 2017: PICCOLO CENTRO DI BASSA PRESSIONE SU CENTRO EUROPA. All'interno dell'immenso campo di alta pressione che staziona da lungo tempo sul continente si è creato un piccolo strappo, rappresentato da una goccia di aria fredda in quota che alimenta una piccola saccatura di bassa pressione centrata in queste ore tra Austria e Repubblica Ceca. Dal suo centro si diparte un sistema frontale che spinge verso sud la nuvolosità facendola impattare lungi i crinali alpini di confine.
FINO A 15CM SUL LIVIGNASCO. In particolare tra Lombardia e Alto Adige è da ieri sera che la neve riesce a cadere con una certa insistenza, soprattutto considerata la scarsità di precipitazioni registrate da inizio inverno. Lo spessore di neve fresca raggiunge circa 15cm nel Livignasco, con il limite delle nevicate che si attesta intorno a quota 1200m. A Livigno (1866m) la temperature minima è scesa a -1,8°C. Verso est nevica anche in Valfurva Passando, mentre oltrepassando il confine lombardo qualche fiocco si spinge fin sulla Val Senales, ma di minore intensità.
PREVISIONI. Con il passare delle ore la situazione andrà migliorando e le nevicate subiranno una decisa attenuazione in giornata, tanto che sono attesa alcune schiarite.
Grazie alle perturbazioni atlantiche è tornata finalmente la neve sulle Alpi. Ne è già caduta una discreta quantità con le precipitazioni delle ultime ore alle alte quote, considerando la prolungata assenza nelle ultime settimane: accumulati mediamente oltre 20cm sui rilievi tra alto Piemonte e Lombardia a partire dai 1500m, con limite della neve sceso fin verso i 900/1200m sull'Ossola, a quote superiori altrove. I fiocchi si sono spinti fino a 1000m anche sulle Alpi Orobie.
EVOLUZIONE - Nelle prime ore di sabato 4 un altro fugace passaggio perturbato attraverserà tutto l'arco alpino, con nevicate che potranno raggiungere i 600/800m su Piemonte e Valle d'Aosta, i 900/1200m su Lombardia e Triveneto. Domenica 5 pomeriggio giungerà un nuovo fronte atlantico con un altro modesto carico di neve sempre a partire dagli 800/1000m o occasionalmente anche più in basso a ovest.
ACCUMULI - Saranno variabili, un po' più consistenti sui settori meridionali esposti alle correnti di libeccio; i maggiori quantitativi si avranno dai 1300/1500m sulle Alpi Retiche e le Orobie. Sommando i vari peggioramenti, fino all'inizio della nuova settimana 6-12, sull'arco alpino centrale si potrà arrivare fino a 40/50cm di neve fresca oltre i 1600m, anche 70cm dai 2000m sempre sugli stessi settori.
1 FEBBRAIO 2017: PICCOLO CENTRO DI BASSA PRESSIONE SU CENTRO EUROPA. All'interno dell'immenso campo di alta pressione che staziona da lungo tempo sul continente si è creato un piccolo strappo, rappresentato da una goccia di aria fredda in quota che alimenta una piccola saccatura di bassa pressione centrata in queste ore tra Austria e Repubblica Ceca. Dal suo centro si diparte un sistema frontale che spinge verso sud la nuvolosità facendola impattare lungi i crinali alpini di confine.
FINO A 15CM SUL LIVIGNASCO. In particolare tra Lombardia e Alto Adige è da ieri sera che la neve riesce a cadere con una certa insistenza, soprattutto considerata la scarsità di precipitazioni registrate da inizio inverno. Lo spessore di neve fresca raggiunge circa 15cm nel Livignasco, con il limite delle nevicate che si attesta intorno a quota 1200m. A Livigno (1866m) la temperature minima è scesa a -1,8°C. Verso est nevica anche in Valfurva Passando, mentre oltrepassando il confine lombardo qualche fiocco si spinge fin sulla Val Senales, ma di minore intensità.
PREVISIONI. Con il passare delle ore la situazione andrà migliorando e le nevicate subiranno una decisa attenuazione in giornata, tanto che sono attesa alcune schiarite.
ABBRUZZO: ELICOTTERO DEL 118 PRECIPITA NELL'ACQUILANO. NEI DINTORNI NUBI BASSE E SCARSA VISIBILITA'. SEI LE VITTIME
24 GENNAIO 2017: Nel corso di un intervento finalizzato a soccorrere uno sciatore rimasto ferito sulle piste del comprensorio di Campo Felice, nell'Aquilano, un elicottero del 118 è precipitato rovinosamente al suolo sul Monte Cefalone, nei pressi di Lucoli, provocando la morte delle sei persone presenti a bordo. L'incidente potrebbe essere stato provocato dalla scarsa visibilità presente in quel momento nella zona e dal vento, condizioni che hanno reso difficile le manovre del velivolo.
'I soccorritori sono a 500 metri di distanza dal velivolo, che si trova più in basso rispetto alla loro posizione, in un canalone, e stanno cercando di raggiungerlo. L'elicottero è distrutto.' (Fonte Ansa.it). Ecco il video con gli ultimi aggiornamenti:
PREVISIONI. Un flusso di correnti orientali continua a provocare annuvolamenti sull'Aquilano e nei dintorni e la situazione non migliorerà nel corso della giornata di oggi, con la temperatura che a 1500m non supererà gli 0°C. Le condizioni inizieranno a migliorare gradualmente da domani con l'ingresso di schiarite sempre più ampie e maggiori occasioni di sole sono attese anche per i giorni successivi.
'I soccorritori sono a 500 metri di distanza dal velivolo, che si trova più in basso rispetto alla loro posizione, in un canalone, e stanno cercando di raggiungerlo. L'elicottero è distrutto.' (Fonte Ansa.it). Ecco il video con gli ultimi aggiornamenti:
PREVISIONI. Un flusso di correnti orientali continua a provocare annuvolamenti sull'Aquilano e nei dintorni e la situazione non migliorerà nel corso della giornata di oggi, con la temperatura che a 1500m non supererà gli 0°C. Le condizioni inizieranno a migliorare gradualmente da domani con l'ingresso di schiarite sempre più ampie e maggiori occasioni di sole sono attese anche per i giorni successivi.
CRONACA METEO: FRANE E ALLUVIONI IN SICILIA, FORTI PIOGGE IN CALABRIA
Aggiornamento 25 GENNAIO 2017 ore 13:00
La perturbazione che sta colpendo parte del Sud Italia non ha risparmiato nemmeno questa mattina la Calabria, dove sono proseguiti le piogge ed i rovesci che hanno colpito in particolare le aree centro-settentrionali della regione, dove in 36 ore sono caduti dai 150 ai 200 mm. Nel frattempo, a causa dell'ingrossamento dei corsi d'acqua, sono state evacuate a scopo precauzionale alcune famiglie nel Reggino, a Melito Porto Salvo.
Altre evacuazioni nel Catanzarese, a Sorbo San Basile, dove una frana ha eroso il terreno nei dintorni di un palazzo. Chiusa la linea ferroviaria tra Lamezia Terme e Catanzaro Lido, sostituita da un servizio di autobus. E sulla Sila la neve imbianca oltre i 1000m di quota. I fenomeni proseguiranno per tutto il giorno, anche se in misura sempre più attenuata.
Aggiornamento 24 GENNAIO 2017 ore 8:45
Durante la notte appena trascorsa non si è placato il maltempo in Calabria, dove sono proseguite le piogge a tratti anche battenti. Solo dalla mezzanotte accumulati oltre 30mm a Soverato, sul versante ionico, e nella Sila. Ma il maltempo interessa un po' tutta la regione e le conseguenze si registrano nell'intero territorio. Lunedì 23 sera è stato chiuso per alcune ore l'aeroporto di Reggio Calabria e il traffico aereo è stato deviato su quello di Lamezia Terme. Sempre ieri una strada è sprofondata nel Catanzarese a Girifalco per una frana, mentre nella zona di Caulonia diverse crepe si sono aperte su un ponte che attraversa la fiumara Allaro. Oggi le scuole rimarranno chiuse a Catanzaro, a causa del maltempo.
In Sicilia è finalmente tornato il sole, salvo gli ultimi addensamenti sul Messinese.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2017 ore 16:00
Piogge torrenziali interessano la Calabria ionica, specie la Locride e le Serre, tra Reggio Calabria, vibonese e Catanzaro. Gli accumuli hanno superaro i 200-220 mm e si registrano allagamenti soprattutto nella valle dello Stilaro. In molte località sono esondati fiumi e torrenti e molti sono gli automobilisti rimasti intrappolati nell'acqua e nel fango. La protezione civile ha invitato i residenti delle zone più colpite a rimanere nei piani alti e non muoversi da casa. Intanto arrivano alcune immagini dell'alluvione che ha colpito Modica (RG) nella notte scorsa, dove ora fortunatamente le condizioni meteo sono migliorate.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2017 ore 11:00
Forti piogge stanno cadendo incessantemente in Calabria: su alcune località del reggino, in 12 ore, sono caduti oltre 200 millilitri di pioggia. Alcune famiglie hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni nelle frazioni di Melito Porto Salvo, dopo che il torrente Tuccio ha rotto un argine. Sorvegliato speciale il fiume Budello, a Gioia Tauro, che per due volte ha superato il livello di guardia e che in passato è esondato più volte. A preoccupare è anche la Locride, viste le alluvioni che hanno indebolito il territorio nel 2015 e nel 2016.
23 GENNAIO 2017: ALLAGAMENTI E UNA VITTIMA IN SICILIA - Nel corso della notte condizioni di forte maltempo hanno imperversato su gran parte della Sicilia. Nel Palermitano a Castronovo di Sicilia si registra una vittima: era a bordo di un auto con altre tre persone che è stata travolta da un torrente esondato. Nella giornata di domenica 22 Sciacca è stata colpita da un violento nubifragio con accumuli intorno ai 150 mm che hanno causato frane allagamenti e un fulmine caduto in pieno centro. Molti corsi d'acqua si sono ingrossati anche a causa della neve presente nell'entroterra che con l'aumento delle temperature si è sciolta contribuendo a ingrossare tutti i corsi d'acqua. Da questa notte piove molto forte sulla Sicilia ionica con accumuli totali che hanno raggiunto i 200 mm. Il maltempo ha iniziato a picchiare anche in Calabria che nelle prossime ore sarà la regioni più colpita. Gli accumuli da ieri hanno già superato i 100 mm sull'Aspromonte e fino a 50 mm sulle coste ioniche. Oggi le scuole rimarranno chiuse in molto comuni di Sicilia e Calabria.
LE PREVISIONI - Nella giornata di lunedì 23 Gennaio il sistema nuvoloso porterà piogge e temporali che potranno risultare anche forti e persistenti dapprima su Sicilia orientale e sul reggino ionico e poi si stenderanno a locride, catanzarese e successivamente a crotonese. I fenomeni potranno risultare abbondanti, in particolare a ridosso dei rilievi di Aspromonte, Serre e Sila Piccola. In serata piogge forti anche sul Metaponto.
La perturbazione che sta colpendo parte del Sud Italia non ha risparmiato nemmeno questa mattina la Calabria, dove sono proseguiti le piogge ed i rovesci che hanno colpito in particolare le aree centro-settentrionali della regione, dove in 36 ore sono caduti dai 150 ai 200 mm. Nel frattempo, a causa dell'ingrossamento dei corsi d'acqua, sono state evacuate a scopo precauzionale alcune famiglie nel Reggino, a Melito Porto Salvo.
Altre evacuazioni nel Catanzarese, a Sorbo San Basile, dove una frana ha eroso il terreno nei dintorni di un palazzo. Chiusa la linea ferroviaria tra Lamezia Terme e Catanzaro Lido, sostituita da un servizio di autobus. E sulla Sila la neve imbianca oltre i 1000m di quota. I fenomeni proseguiranno per tutto il giorno, anche se in misura sempre più attenuata.
Aggiornamento 24 GENNAIO 2017 ore 8:45
Durante la notte appena trascorsa non si è placato il maltempo in Calabria, dove sono proseguite le piogge a tratti anche battenti. Solo dalla mezzanotte accumulati oltre 30mm a Soverato, sul versante ionico, e nella Sila. Ma il maltempo interessa un po' tutta la regione e le conseguenze si registrano nell'intero territorio. Lunedì 23 sera è stato chiuso per alcune ore l'aeroporto di Reggio Calabria e il traffico aereo è stato deviato su quello di Lamezia Terme. Sempre ieri una strada è sprofondata nel Catanzarese a Girifalco per una frana, mentre nella zona di Caulonia diverse crepe si sono aperte su un ponte che attraversa la fiumara Allaro. Oggi le scuole rimarranno chiuse a Catanzaro, a causa del maltempo.
In Sicilia è finalmente tornato il sole, salvo gli ultimi addensamenti sul Messinese.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2017 ore 16:00
Piogge torrenziali interessano la Calabria ionica, specie la Locride e le Serre, tra Reggio Calabria, vibonese e Catanzaro. Gli accumuli hanno superaro i 200-220 mm e si registrano allagamenti soprattutto nella valle dello Stilaro. In molte località sono esondati fiumi e torrenti e molti sono gli automobilisti rimasti intrappolati nell'acqua e nel fango. La protezione civile ha invitato i residenti delle zone più colpite a rimanere nei piani alti e non muoversi da casa. Intanto arrivano alcune immagini dell'alluvione che ha colpito Modica (RG) nella notte scorsa, dove ora fortunatamente le condizioni meteo sono migliorate.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2017 ore 11:00
Forti piogge stanno cadendo incessantemente in Calabria: su alcune località del reggino, in 12 ore, sono caduti oltre 200 millilitri di pioggia. Alcune famiglie hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni nelle frazioni di Melito Porto Salvo, dopo che il torrente Tuccio ha rotto un argine. Sorvegliato speciale il fiume Budello, a Gioia Tauro, che per due volte ha superato il livello di guardia e che in passato è esondato più volte. A preoccupare è anche la Locride, viste le alluvioni che hanno indebolito il territorio nel 2015 e nel 2016.
23 GENNAIO 2017: ALLAGAMENTI E UNA VITTIMA IN SICILIA - Nel corso della notte condizioni di forte maltempo hanno imperversato su gran parte della Sicilia. Nel Palermitano a Castronovo di Sicilia si registra una vittima: era a bordo di un auto con altre tre persone che è stata travolta da un torrente esondato. Nella giornata di domenica 22 Sciacca è stata colpita da un violento nubifragio con accumuli intorno ai 150 mm che hanno causato frane allagamenti e un fulmine caduto in pieno centro. Molti corsi d'acqua si sono ingrossati anche a causa della neve presente nell'entroterra che con l'aumento delle temperature si è sciolta contribuendo a ingrossare tutti i corsi d'acqua. Da questa notte piove molto forte sulla Sicilia ionica con accumuli totali che hanno raggiunto i 200 mm. Il maltempo ha iniziato a picchiare anche in Calabria che nelle prossime ore sarà la regioni più colpita. Gli accumuli da ieri hanno già superato i 100 mm sull'Aspromonte e fino a 50 mm sulle coste ioniche. Oggi le scuole rimarranno chiuse in molto comuni di Sicilia e Calabria.
LE PREVISIONI - Nella giornata di lunedì 23 Gennaio il sistema nuvoloso porterà piogge e temporali che potranno risultare anche forti e persistenti dapprima su Sicilia orientale e sul reggino ionico e poi si stenderanno a locride, catanzarese e successivamente a crotonese. I fenomeni potranno risultare abbondanti, in particolare a ridosso dei rilievi di Aspromonte, Serre e Sila Piccola. In serata piogge forti anche sul Metaponto.
METEO SICILIA: FORTE MALTEMPO CON RISCHIO NUBIFRAGI! TANTA DAMA BIANCA SULL'ETNA
22 GENNAIO 2017: FORTE MALTEMPO IN SICILIA - L'intensa perturbazione ha raggiunto la Sicilia dove sono in atto le prime precipitazioni anche a carattere temporalesco tra agrigentino e trapanese. Il sistema nuvoloso, associato ad un minimo di bassa pressione afro mediterraneo, si muoverà verso levante ma subirà un rallentamento per la formazione di un secondo minimo al suolo. Questo potrebbe comportare precipitazioni intense e persistenti tra la il pomeriggio-sera di domenica 22 e la prima parte di lunedì 23.
RISCHIO NUBIFRAGI, TANTA NEVE SULL'ETNA - Temporali anche intensi accompagnati da grandine coinvolgeranno trapanese, agrigentino, nisseno e si porteranno successivamente verso ragusano e siracusano. Le precipitazioni sulle Ioniche, indotte dal forte vento di Scirocco, tenderanno così ad intensificarsi nel momento in cui arriverà la parte più attiva del fronte e risulteranno abbondanti in particolare a ridosso dei rilievi etnei e dei Peloritani. Proprio sull'Etna sono attese abbondanti nevicate con circa 200cm di accumulo oltre i 2000m di quota. Potrebbe trattarsi della nevicata più intensa di questa stagione!
I venti saranno forti tra Scirocco e Levante con mareggiate sui tratti esposti. Lunedì 23 avanzeranno le schiarite da ovest ma nella prima parte del giorno continueranno ad insistere le precipitazioni ancora sulle zone Ioniche, specie tra catanese e messinese.
RISCHIO NUBIFRAGI, TANTA NEVE SULL'ETNA - Temporali anche intensi accompagnati da grandine coinvolgeranno trapanese, agrigentino, nisseno e si porteranno successivamente verso ragusano e siracusano. Le precipitazioni sulle Ioniche, indotte dal forte vento di Scirocco, tenderanno così ad intensificarsi nel momento in cui arriverà la parte più attiva del fronte e risulteranno abbondanti in particolare a ridosso dei rilievi etnei e dei Peloritani. Proprio sull'Etna sono attese abbondanti nevicate con circa 200cm di accumulo oltre i 2000m di quota. Potrebbe trattarsi della nevicata più intensa di questa stagione!
I venti saranno forti tra Scirocco e Levante con mareggiate sui tratti esposti. Lunedì 23 avanzeranno le schiarite da ovest ma nella prima parte del giorno continueranno ad insistere le precipitazioni ancora sulle zone Ioniche, specie tra catanese e messinese.
CRONACA METEO: DAMA BIANCA SU QUASI TUTTO IL CENTRO. HOTEL RIGOPIANO SOMMERSO DA UNA SLAVINA, SI TEMONO VITTIME
Aggiornamento 20 GENNAIO 2017 ore 8:50
I soccorritori continuano a lavorare in condizioni disperate. Si aggrava il bilancio delle vittime della slavina all'hotel Rigopiano, che sarebbero almeno 4, con ancora 25 dispersi. Continua a piovere/nevicare sul medio-basso versante adriatico, dall'Abruzzo alla Puglia, con fiocchi di neve mediamente dai 500m, ma almeno con intensità minore rispetto ai giorni scorsi. Il maltempo infatti allenterà la presa da oggi e darà qualche giorno di tregua a queste martoriate zone. Da segnalare tanti disagi anche sulle aree terremotate tra Marche, Umbria e reatino, anch'esse colpite da nevicate e temperature molto rigide.
1000 PERSONE ISOLATE DA QUATTRO GIORNI A VALLE CASTELLANA. In particolare si segnala una situazione particolarmente critica a Valle Castellana, piccolo borgo ai piedi del settore settentrionale del Gran Sasso - versante teramano, al confine con le Marche. Da lunedì 16 gennaio circa un migliaio di persone sono bloccate nel paese da una serie di valanghe cadute sulle strade che collegano con i fondovalle. Non c'è luce, non c'è acqua e non funzionano più i collegamenti telefonici. I soccorritori stanno cercando di raggiungere la località con l'ausilio di una turbina dell'Esercito, che si è rotta. Ora una seconda turbina è entrata in azione, ma la meta è ancora è ancora lontana.
PRATI DI TIVO ISOLATA. Situazione simile a Prati di Tivo, località sciistica del Gran Sasso in Provincia di Teramo, a 1450m. Qui circa 4 metri di neve fresca hanno di fatto isolato il paese, ormai da quattro giorni. Non c'è più l'energia elettrica e servono urgentemente alcuni medicinali.
BORA A TRIESTE. Situazione molto difficile anche a Trieste, dove la forte bora dei giorni scorsi, con raffiche fino a oltre 140km/h, ha causato due vittime e una cinquantina di feriti, oltre molti danni.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 18:00
Sono ancora una trentina i dispersi all'hotel Rigopiano. Secondo fonti non ufficiali oltre i 22 ospiti registrati ci sarebbero anche altre persone al momento della slavina. I soccorritori continuano a lavorare in condizioni disperate. L'arrivo delle unità cinofili e dei mezzi pesanti di soccorso ha permesso di velocizzare le operazioni anche se ormai si teme non ci siano più superstiti. La procura di Pescara ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 15:00
Altri due corpi, dopo quello recuperato stamattina, sono stati estratti dalle macerie dell'hotel Rigopiano. Lo si apprende da fonti dei Carabinieri secondo le quali un'altra persona sarebbe stata individuata ma non ancora recuperata. Le vittime salirebbero dunque a tre. Secondo i geologi è stata un'enorme colata di detriti che ha acquisito forza per la pressione della neve abbondante a travolgere e spazzare via l'hotel.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 14:00
E' proseguito per tutta la notte e in questa mattina lo sciame sismico tra Aquilano e reatino con circa un centinaio di scosse di minore intensità e di magnitudo inferiore al tre. La situazione rimane critica poiché è difficile verificare la presenza di crolli e feriti nelle diverse località a causa della neve abbondante presente sulle strade. L'emergenza più importante è quella dell'Hotel Rigopiano.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 16.40
Si segnalano crolli a Capitignano e Campotosto con alcuni feriti. A Campotosto è crollato il tetto del municipio. Una slavina si sarebbe staccata a causa delle scosse colpendo il paese di Ortolano, frazione del comune di Campotosto. Moltissime persone delle aree epicentrali sono fuggite di casa affrontando condizioni meteo proibitive a causa delle forti nevicate. "Siamo in una situazione apocalittica". Sono parole del sindaco di Montereale (L'Aquila), Massimiliano Giorgi. Il paese, spiega il primo cittadino, e' assediato da un metro di neve. Nelle frazioni più in alto l'altezza del manto nevoso raggiunge anche il metro e mezzo.
Non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità: la successione di quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell'arco di tre ore "è un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si manifestato". Lo ha detto all'ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell'Ingv.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 14:40
Una nuova forte scossa è stata avvertita alle ore 14:34 in Abruzzo in provincia dell'Aquila. Epicentro tra Colle Paganica, Barete e Cagnano Amiterno molto vicino alle precedenti tre ma più a Sud, magnitudo stimata dall'ingv 5.1 quindi energeticamente simile alle precedenti, profondità leggermente superiore 12km. Innumerevoli anche gli eventi di magnitudo compreso tra 3 e 4 con almeno 6 scosse di magnitudo superiore a 4.0
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 11.30
Nuove fortissime scosse di terremoto continuano a verificarsi in Abruzzo dopo l'evento delle 10.24 di stamattina di magnitudo 5.3. Una nuova fortissima scossa è stata avvertita alle 11.14 di magnitudo 5.4 seguita da una terza violenta scossa alle 11.26 di magnitudo simile, 5.3 e da un 4.1 alle 11.48. Gli epicentri sono più o meno vicini in prossimità di Montereale e non lontani da Amatrice, solo 10km. C'è comunque una certa distanza dagli epicentri dei terremoti di Agosto e di Ottobre. Questi ultimi sono abbastanza più a sud ad una ventina di chilometri dall'epicentro del terremoto del 24 Agosto e a ben 45km di distanza dall'epicentro del terremoto del 26 Ottobre. Si tratta quindi plausibilmente dell'attivazione di un nuovo sistema di faglie. Le scosse sono state avvertite distintamente in Umbria, Marche, Lazio, Molise e alta Campania. Evacuato metrò a Roma. Chiusi tutti i caselli dell'A24, stop a treni in Abruzzo.
18 GENNAIO 2017: Un'intensa scossa di terremoto ha colpito le regioni centrali questa mattina attorno alle 10.20, di magnitudo 5.3 gradi Richter con epicentro in prossimità di Amatrice, a Montereale (AQ) a 9.2km di profondità. Avvertito su tutto il Centro Italia, il sisma è stato sentito distintamente tra Lazio, Abruzzo e Marche. La scossa è stata avvertita anche a Roma, molto forte nel Pescarese e lungo la costa marchigiana, fino al Foggiano. La situazione in quell'area è resa ancora più difficile dalle forti nevicate in atto, che stanno imperversando nelle ultime ore su tutto l'Aquilano. Seguiranno aggiornamenti.
I soccorritori continuano a lavorare in condizioni disperate. Si aggrava il bilancio delle vittime della slavina all'hotel Rigopiano, che sarebbero almeno 4, con ancora 25 dispersi. Continua a piovere/nevicare sul medio-basso versante adriatico, dall'Abruzzo alla Puglia, con fiocchi di neve mediamente dai 500m, ma almeno con intensità minore rispetto ai giorni scorsi. Il maltempo infatti allenterà la presa da oggi e darà qualche giorno di tregua a queste martoriate zone. Da segnalare tanti disagi anche sulle aree terremotate tra Marche, Umbria e reatino, anch'esse colpite da nevicate e temperature molto rigide.
1000 PERSONE ISOLATE DA QUATTRO GIORNI A VALLE CASTELLANA. In particolare si segnala una situazione particolarmente critica a Valle Castellana, piccolo borgo ai piedi del settore settentrionale del Gran Sasso - versante teramano, al confine con le Marche. Da lunedì 16 gennaio circa un migliaio di persone sono bloccate nel paese da una serie di valanghe cadute sulle strade che collegano con i fondovalle. Non c'è luce, non c'è acqua e non funzionano più i collegamenti telefonici. I soccorritori stanno cercando di raggiungere la località con l'ausilio di una turbina dell'Esercito, che si è rotta. Ora una seconda turbina è entrata in azione, ma la meta è ancora è ancora lontana.
PRATI DI TIVO ISOLATA. Situazione simile a Prati di Tivo, località sciistica del Gran Sasso in Provincia di Teramo, a 1450m. Qui circa 4 metri di neve fresca hanno di fatto isolato il paese, ormai da quattro giorni. Non c'è più l'energia elettrica e servono urgentemente alcuni medicinali.
BORA A TRIESTE. Situazione molto difficile anche a Trieste, dove la forte bora dei giorni scorsi, con raffiche fino a oltre 140km/h, ha causato due vittime e una cinquantina di feriti, oltre molti danni.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 18:00
Sono ancora una trentina i dispersi all'hotel Rigopiano. Secondo fonti non ufficiali oltre i 22 ospiti registrati ci sarebbero anche altre persone al momento della slavina. I soccorritori continuano a lavorare in condizioni disperate. L'arrivo delle unità cinofili e dei mezzi pesanti di soccorso ha permesso di velocizzare le operazioni anche se ormai si teme non ci siano più superstiti. La procura di Pescara ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 15:00
Altri due corpi, dopo quello recuperato stamattina, sono stati estratti dalle macerie dell'hotel Rigopiano. Lo si apprende da fonti dei Carabinieri secondo le quali un'altra persona sarebbe stata individuata ma non ancora recuperata. Le vittime salirebbero dunque a tre. Secondo i geologi è stata un'enorme colata di detriti che ha acquisito forza per la pressione della neve abbondante a travolgere e spazzare via l'hotel.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 14:00
E' proseguito per tutta la notte e in questa mattina lo sciame sismico tra Aquilano e reatino con circa un centinaio di scosse di minore intensità e di magnitudo inferiore al tre. La situazione rimane critica poiché è difficile verificare la presenza di crolli e feriti nelle diverse località a causa della neve abbondante presente sulle strade. L'emergenza più importante è quella dell'Hotel Rigopiano.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 16.40
Si segnalano crolli a Capitignano e Campotosto con alcuni feriti. A Campotosto è crollato il tetto del municipio. Una slavina si sarebbe staccata a causa delle scosse colpendo il paese di Ortolano, frazione del comune di Campotosto. Moltissime persone delle aree epicentrali sono fuggite di casa affrontando condizioni meteo proibitive a causa delle forti nevicate. "Siamo in una situazione apocalittica". Sono parole del sindaco di Montereale (L'Aquila), Massimiliano Giorgi. Il paese, spiega il primo cittadino, e' assediato da un metro di neve. Nelle frazioni più in alto l'altezza del manto nevoso raggiunge anche il metro e mezzo.
Non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità: la successione di quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell'arco di tre ore "è un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si manifestato". Lo ha detto all'ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell'Ingv.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 14:40
Una nuova forte scossa è stata avvertita alle ore 14:34 in Abruzzo in provincia dell'Aquila. Epicentro tra Colle Paganica, Barete e Cagnano Amiterno molto vicino alle precedenti tre ma più a Sud, magnitudo stimata dall'ingv 5.1 quindi energeticamente simile alle precedenti, profondità leggermente superiore 12km. Innumerevoli anche gli eventi di magnitudo compreso tra 3 e 4 con almeno 6 scosse di magnitudo superiore a 4.0
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 11.30
Nuove fortissime scosse di terremoto continuano a verificarsi in Abruzzo dopo l'evento delle 10.24 di stamattina di magnitudo 5.3. Una nuova fortissima scossa è stata avvertita alle 11.14 di magnitudo 5.4 seguita da una terza violenta scossa alle 11.26 di magnitudo simile, 5.3 e da un 4.1 alle 11.48. Gli epicentri sono più o meno vicini in prossimità di Montereale e non lontani da Amatrice, solo 10km. C'è comunque una certa distanza dagli epicentri dei terremoti di Agosto e di Ottobre. Questi ultimi sono abbastanza più a sud ad una ventina di chilometri dall'epicentro del terremoto del 24 Agosto e a ben 45km di distanza dall'epicentro del terremoto del 26 Ottobre. Si tratta quindi plausibilmente dell'attivazione di un nuovo sistema di faglie. Le scosse sono state avvertite distintamente in Umbria, Marche, Lazio, Molise e alta Campania. Evacuato metrò a Roma. Chiusi tutti i caselli dell'A24, stop a treni in Abruzzo.
18 GENNAIO 2017: Un'intensa scossa di terremoto ha colpito le regioni centrali questa mattina attorno alle 10.20, di magnitudo 5.3 gradi Richter con epicentro in prossimità di Amatrice, a Montereale (AQ) a 9.2km di profondità. Avvertito su tutto il Centro Italia, il sisma è stato sentito distintamente tra Lazio, Abruzzo e Marche. La scossa è stata avvertita anche a Roma, molto forte nel Pescarese e lungo la costa marchigiana, fino al Foggiano. La situazione in quell'area è resa ancora più difficile dalle forti nevicate in atto, che stanno imperversando nelle ultime ore su tutto l'Aquilano. Seguiranno aggiornamenti.
CRONACA METEO MALTEMPO AL CENTRO ITALIA: COINVOLTE SOPRATTUTTO LE TIRRENICHE CON TEMPORALI, GRANDINE, DAMA BIANCA E FORTE VENTO
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 15:00
Altri due corpi, dopo quello recuperato stamattina, sono stati estratti dalle macerie dell'hotel Rigopiano. Lo si apprende da fonti dei Carabinieri secondo le quali un'altra persona sarebbe stata individuata ma non ancora recuperata. Le vittime salirebbero dunque a tre. Secondo i geologi è stata un'enorme colata di detriti che ha acquisito forza per la pressione della neve abbondante a travolgere e spazzare via l'hotel.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 12:00
Proseguono le scosse di assestamento sull'Appennino abruzzese e le nevicate sulle aree interne, specie sul chietino. In Abruzzo sono ancora novantamila le persone senza corrente elettrica. E' stata tratta in salvo la persona dispersa a Campotosto, mentre proseguono i soccorsi all'Hotel Rigopiano, dove si lavora senza sosta per estrarre le persone dalle macerie della struttura. Al momento è stata già estratta una vittima.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 9:30
EMERGENZA MALTEMPO E TERREMOTO IN ABRUZZO. La situazione rimane drammatica in Abruzzo, interessato dalle 4 scosse di magnitudo superiore a 5 della giornata di mercoledì che sono andate a sommarsi alla neve e alle alluvioni che interessano tutto il territorio. In particolare la situazione più critica è quella dell'Hotel Rigopiano, in provincia di Pescara, che è stato travolto nel tardo pomeriggio di mercoledì da una slavina mentre ospitava circa una ventina di persone; i soccorsi sono partiti immediatamente ma raggiungere il luogo risulta molto problematico per la presenza di oltre 2 metri di neve sulla strada, e il soccorso alpino ha dovuto proseguire con gli sci e ha raggiunto la struttura solo alle 4.30 di mattina. Attualmente due persone sono state tratte in salvo ma ci sono numerosi dispersi all'interno della struttura parzialmente crollata per la slavina, e probabilmente anche dei morti. Nel frattempo è esondato il Pescara con allagamenti diffusi e tratti della A24 chiusi. Sempre in Abruzzo nel teramano un uomo è morto nelle macerie della sua stalla a Valle Castagno, crollata in seguito alle scosse di terremoto. Alcune frazioni dei paesi montani tra teramano, aquilano e chietino tra cui Campotosto, in cui risulta un disperso, risultano ancora isolate a causa dell'abbondante nevicata e di alcune slavine che hanno interrotto le strade e alcuni tetti delle abitazioni sono crollati per il peso della neve. A valle invece il fiume Pescara ha rotto gli argini ed è esondato in alcuni punti.
PIOGGE E NEVICATE ANCHE AL SUD. Intanto il maltempo continua ad interessare anche le altre regioni del Sud in particolare Calabria, Basilicata, medio-alta Puglia, Molise, Campania specie interna con piogge, temporali e nevicate mediamente fin verso i 400-700m, anche più in basso nelle Marche. Va un pò meglio sulle Isole che tuttavia continuano a fare i conti con i danni causati dal maltempo.
METEO PROSSIME ORE. Nel corso delle prossime ore sono attese purtroppo nuove nevicate a partire da quote collinari tra Abruzzo e Molise che non favoriranno l'azione dei mezzi di soccorso; la pioggia prevarrà a quote inferiori e lungo la costa. Migliora gradualmente a partire dalle Marche con fenomeni in esaurimento entro sera. Altri fenomeni sono attesi anche tra Puglia, Basilicata e interne Campane e Calabria. Ultimi residui fenomeni anche sulla Sardegna orientale, sarà invece asciutto sul resto d'Italia con ampie schiarite al Nord.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 16:00
L'Abruzzo resta al momento la regione in assoluto più colpita dalla fase di maltempo. Precipitazioni sono ancora in atto in questi istanti, e non si prevedono sostanziali modifiche almeno fino a domani. Sia stanotte che domattina, infatti, nuove nevicate andranno ad interessare le aree interne oltre i 300-400m di quota. Stessa situazione attesa anche sul Molise. L'accumulo di neve è ormai in alcuni casi talmente elevato da determinare un incremento del rischio di valanghe.
Situazione più tranquilla nel resto d'Italia, seppur con ancora qualche fenomeno ormai in via di esaurimento.
Nel frattempo i venti nord-orientali continuano a soffiare con insistenza su gran parte delle regioni del Centrosud. Ma anche parte del Nord (segnatamente Liguria, Romagna e Friuli Venezia Giulia) sta registrando ventilazione decisamente robusta. A Trieste, per il secondo giorno consecutivo sono stati superati i 140 km/h di raffica massima. La Bora quest'oggi ha toccato il picco di 143 km/h; bora che da questa sera-notte è prevista in lento indebolimento.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 13:00
Situazione al momento ancora critica su gran parte dell'Abruzzo. Oltre alle problematiche legate alle innumerevoli scosse sismiche, proseguono le condizioni di forte maltempo. Nelle zone interne la neve cade in maniera copiosa e incessante. Su alcune località intorno ai 1500 metri di quota si è superato il metro e mezzo di neve. Spostandosi verso la costa prevale la pioggia, anche in città come Teramo dove la grande nevicata pare ormai terminata, ma il problema sono ora gli allagamenti e le esondazioni dovute sia alle ingenti e continue piogge sia alla fusione del manto nevoso caduto a quote basse: allagamenti anche pesanti si segnalano proprio tra teramano, pescarese e chietino ( nell'immagine sopra Collecorvino, termano ). Riportiamo di seguito un paio di webcam dalle zone abruzzesi più colpite.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 11:10
Situazione ancora critica in Abruzzo a causa del maltempo. Se a Chieti la neve è stata sostituita dalla pioggia, a quote superiori ai 400m continua a nevicare bene. Questa notte altri 30cm di accumulo che hanno fatto salire il manto fino a 1 metro e mezzo in diversi comuni dove l'emergenza si è aggravata. Soppressi anche numerosi treni sulla tratta Termoli Sulmona. Restano senza elettricità e senza riscaldamento ancora 87mila persone, migliorata comunque la situazione rispetto a ieri quando le utenze erano circa 300mila. Intanto le forti piogge cumulate negli ultimi giorni sulle pianure hanno gonfiato a dismisura gli alvei fluviali, il Pescara fiume omonimo della città è esondato alle 5 di stamattina costringendo la chiusura delle golene e di alcune strade per precauzione. Allagamenti si segnalano un po' in tutto il territorio.
TERREMOTO NELL'AQUILANO - Una forte scossa di terremoto, tra l'altro, è stata avvertita nel corso della mattinata su tutto il Centro Italia, di magnitudo 5.3° Richter a cavallo tra Abruzzo e Lazio (epicentro Montereale - AQ). Nelle prossime ore la neve proseguirà a scendere su tutta l'area, in maniera abbondante, in attenuazione solo nella seconda parte di giovedì ed entro venerdì mattina.
Neve anche nelle Marche, mediamente sopra i 300-400m con accumuli importanti oltre il metro sopra i 1000m di quota. Neve anche in Umbria nelle zone terremotate dove in nottata ci sono state vere e proprie bufere, l'altezza della neve a Ussita ha raggiunto il metro, i disagi sono numerosi.
Neve anche in Sardegna a quote più elevate di ieri, a Nuoro il manto accumulato si sta gradualmente sciogliendo con la pioggia. Una sorpresa invece per i Siciliani di Ragusa che questa mattina si sono svegliati con la città imbiancata dopo una piccola tormenta nella notte.
Nevica bene anche in Campania e in Molise a quote intorno 300-400m in Campania con delle criticità sulla A16 e 600-700m in Molise con neve anche a Campobasso. Gli accumuli nella provincia di Avellino al di sopra dei 700-800m superano il mezzo metro. Da oltre due settimane il Vesuvio appare ammantato da una bella coltre bianca.
Nelle ultime ore una forte nevicata sulla città di Benevento ha fatto andare in tilt la viabilità con la città completamente paralizzata.
Aggiornamento 17 GENNAIO 2017 ore 13:00
L'insidioso vortice di bassa pressione presente sull'area tirrenica continua a favorire spiccate condizioni di maltempo sulle regioni centro meridionali. Due minimi presenti al suolo, uno in prossimità della Sardegna e un altro vicino alla Campania stanno alimentando in queste ore numerosi fronti temporaleschi mentre una nuvolosità meno compatta interessa l'Adriatico.
Nel corso della mattinata il maltempo si è quindi attenuato temporaneamente sull'Abruzzo dopo le abbondanti nevicate che hanno cumulato su Chieti e provincia fino a oltre 1 metro di neve mentre è peggiorato sulla Sardegna, l'area tirrenica e la fascia ionica con temporali che sono risultati nevosi fino a bassa quota in Sardegna. Neve abbondante a Nuoro, imbiancata anche Sassari. Grandine sulla Calabria ionica, abbondante nella Locride e ancora neve, tanta neve sui rilievi della Sila. Neve anche in Sicilia fino a quote collinari e a tratti ancora sulla Campania con temporali su Napoli e Salerno. Nel contempo si sono chiusi i cieli delle Marche e dell'Emilia Romagna con deboli nevicate fino a bassa quota nelle Marche e fino in piano in Romagna come il caso di Forli. Debole neve anche a Firenze e a Pistoia.01:
In questo quadro di emergenza pioggia e neve il Nord si inserisce con un'emergenza completamente diversa, quella della siccità e degli incendi. La mancanza di precipitazioni importanti da mesi e i venti asciutti e secchi hanno alimentato numerosi incendi dolosi in Liguria fin dalla giornata di ieri Lunedì. Notte di paura a Genova circondata dalle fiamme che hanno costretto le autorità anche a chiudere l'autostrada A12. vigili del fuoco sono ancora al lavoro e mentre la situazione è migliorata sul ponente, sul levante persiste una grave emergenza.
Aggiornamento 17 GENNAIO 2017 ore 10:45
Si aggrava ulteriormente la situazione di emergenza causata dalla neve in Abruzzo. Tra le province di Teramo, Pescara e Chieti nella notte sono caduti altri 40mm di precipitazione che tradotti in centimetri di neve equivalgono ad una quarantina di centimetri. Già nella giornata di ieri a Chieti si erano raggiunti i 60-80cm, con le ulteriori nevicate di stanotte, cadute a bassissima quota, il manto nevoso ha raggiunto e localmente superato il metro di altezza.
Segnalati diversi Blackout (quasi 200mila utenze) a causa della neve caduta sulle linee elettriche e interruzioni del riscaldamento mentre la società autostrade per delle cattive condizioni meteo ha disposto la parziale chiusura di alcuni tratti della A16 e della A24 dove continua a nevicare. Le scuole restano chiuse in città come in quasi tutti i comuni della provincia. Nevica bene anche a l'Aquila, unica città in cui fino ad ora non si erano verificati accumuli importanti. Imbiancata anche la costa, Montesilvano stamattina si è svegliata ricoperta da un sottile strato di neve. Neve coreografica anche a Firenze e Pistoia sebbene senza accumuli salvo che più in quota. Neve anche in Umbria soprattutto nella zona orientale.
Rovesci di neve non hanno risparmiato neanche la Sardegna, fino a quote molto basse, a tratti di bassa collina se non fin sulle pianure interne del comparto settentrionale ed orientale: la neve ha raggiunto Sassari, ben imbiancata Nuoro.
E intanto continua a far molto freddo su tutta l'Italia con temperature sottozero stamattina su quasi tutta la pianura Padana e le zone interne del Centro. Raggiunta una minima di -10° a Verona, -4° a Torino, -3° a Milano mentre torna alla normalità la laguna di Venezia che nei giorni scorsi risultava completamente gelata come un'immensa pista di pattinaggio. A trieste una bora violenta spazza tutta la città con raffiche che hanno raggiunto i 141km/h.
Aggiornamento 16 GENNAIO 2017 ore 13.30
Continua a nevicare incessantemente in Abruzzo, in particolare tra le province di Pescara e Chieti a quote molto basse comprese tra i 100 e 300m ma a tratti fin sulla costa o in prossimità della costa come a Vasto. Il manto nevoso a Chieti ha ormai superato i 60cm sfiorando il metro in alcune zone periferiche e le condizioni non sono destinate a migliorare nelle prossime ore perché il vortice ciclonico posizionato sul Tirreno continuerà a richiamare aria umida dal mare favorendo nuove nevicate, forti, che andranno ad aggiungersi alla neve esistente. Attualmente la situazione ha già raggiunto delle criticità notevoli. Ferme tutte le linee di autobus nella città e chiusi alcuni uffici pubblici del capoluogo. Chiuse le scuole come anche in altri comuni da Villamagna, Orsogna, a Ripa Teatina, Miglianico, Francavilla al mare. Alberi caduti, black out e interruzione del riscaldamento in alcuni quartieri.
Aggiornamento 16 GENNAIO 2017 ore 9:00
Una profonda depressione centrata sul Tirreno meridionale e alimentata da correnti molto fredde provenienti dal Nord Europa ha continuato a portare maltempo sulle regioni italiane centro meridionali per tutta la notte. Piogge, rovesci e temporali ma soprattutto nevicate, fino a quote molto basse, localmente prossime al piano hanno interessato un po' tutte le regioni. Le precipitazioni maggiori su medio Adriatico e lungo l'area tirrenica tra Campania, Calabria e Sicilia. Caduti fino a 75mm in Abruzzo nel Pescarese e oltre 40mm nel Chietino, mm che diventano centimetri di neve a pochissima distanza dalla costa dove lo scenario cambia rapidamente già da quote molto basse.
Nevica ancora lungo l'Adriatico a quote variabili dai 500m della Puglia ai 300m del Molise, fino ai 100-200m dell'Abruzzo e delle Marche con fiocchi che a tratti raggiungono anche la costa. Accumuli importanti nel Chietino da dove arrivano le foto più sensazionali. A 500m di altitudine il manto nevoso fresco supera abbondantemente il mezzo metro con punte di 70-80cm. una situazione simile anche nelle Marche nel Pesarese e nel Molise nella provincia di Campobasso.
Tanta neve anche in Campania e in Basilicata con accumuli fino a 35-40cm in Irpinia e nel Potentino. Neve abbondante anche sui rilievi della Calabria e della Sicilia a quote anche di bassa collina durante la scorsa notte. I mezzi spargisale lavorano senza sosta per garantire la viabilità che a tratti ieri sera in Campania è stata interrotta temporaneamente sull'Autostrada A16 a causa delle forti nevicate.
Nevicate così abbondanti al centro-sud non si vedevano dal Febbraio del 2012 e in alcune zone bisogna tornare indietro fino al mese di Febbraio del 2003.
Aggiornamento 15 GENNAIO 2017 ore 13:05
SITUAZIONE - Vortice di bassa pressione in approfondimento sul Tirreno causa peggioramento al Centrosud e sulle Isole Maggiori, con piogge e nevicate a bassa quota per interazione con aria fredda in ingresso dai Balcani. Nevica a quote molto basse sulla Campania, a tratti fin sulle pianure interne, con imbiancate Avellino, Benevento, il Cilento fino alle quote collinari. Neve fin verso i 400-500m anche tra alta Calabria e Basilicata, con fiocchi questa mattina nel cosentino, a quote lievemente più elevate sulla Sicilia. Proprio Sicilia e Sardegna sono bersaglio di rovesci e temporali localmente grandinigeni, con neve in collina anche sui settori sardi ( fiocchi pure a Nuoro ). Precipitazioni che si stanno organizzando pure lungo i versanti adriatici, nevose a quote collinari, mentre Emilia orientale e Romagna hanno visto dei rovesci nevosi fino in pianura, in particolare imolese e ravennate; fiocchi di neve anche su Bologna. Poco o nulla invece su Toscana, Umbria e Lazio, dove i secchi venti di grecale hanno inibito le precipitazioni.
METEO PROSSIME ORE - Instabilità persistente su tutto il Sud e Isole con piogge e rovesci sparsi, localmente a sfondo temporalesco, nevosi fino a quote collinari tra Campania, Basilicata, Molise, alta Puglia, a tratti sotto gli 800-1000m anche tra Calabria, Sicilia e Sardegna durante i fenomeni più intensi. Fiocchi di neve possibili fino al fondovalle su Campania interna e Molise. Peggioramento via via più significativo in arrivo anche per il medio versante adriatico con neve fin verso le pianure interne di Romagna, Marche e Abruzzo; pioggia prevalente sulla costa o al più a tratti fiocchi misti a pioggia nei fenomeni intensi. Qualche nevicata possibile anche su Umbria, specie orientale, Toscana orientale, deboli e occasionali precipitazioni sul basso Lazio, nevose a quote basse.
Aggiornamento 15 GENNAIO 2017 ore 10:00
Nella scorsa notte residui fenomeni hanno interessato il Nordest a carattere nevoso anche in pianura specie sui settori costieri: neve da Lignano Sabbiadoro a Venezia, Chioggia; imbiancato tutto l'alto veneziano. Qualche sorpresa ieri sera anche sul Lazio, con precipitazioni che hanno assunto carattere nevoso a quote collinari ma a tratti mista a pioggia anche in pianura tra le provincie di Viterbo e Roma, Tolfa imbiancata, fiocchi anche sulla parte nord della Capitale. I rovesci si sono poi portati al Sud, assumendo carattere nevoso fin sotto i 1000m. Il tempo al Centronord è migliorato questa mattina ma con clima freddo e forti gelate in pianura. Fanno eccezione le coste del medio versante adriatico, lambite dal vortice freddo sul mare che sta producendo occasionali precipitazioni, nevose a quote molto basse, a tratti in pianura.
14 GENNAIO 2017: Rovesci nevosi sul Vento orientale nel corso del pomeriggio, che hanno ben presto raggiunto la costa veneziana, per l'ingresso dell'aria artica che accompagna il peggioramento di queste ore. Caduti un paio di centimetri a Venezia città, mentre lungo i litorali si segnalano temporali di neve (Jesolo, Cavallino). Fiocchi segnalati anche a Ferrara e Padova, mentre nelle prossime ore potrà raggiungere il Friuli Venezia Giulia e in parte la Romagna.
Pilotata da un minimo di 1000hPa in approfondimento in prossimità dell'Emilia Romagna un'intensa perturbazione giunta dal Nord Europa interessa più direttamente le regioni centrali ed in particolare quelle del versante tirrenico, esposte ai forti venti occidentali che accompagnano il fronte.
TOSCANA. Abbondanti piogge ,a anche fenomeni grandinigeni interessano la Toscana, dove nelle ultime 24 ore gli accumuli pluviometrici superano localmente i 100mm. Nevicate segnalate sulle zone appenniniche inizialmente oltre gli 800m circa ma con quota neve in rapido abbassamento con l'ingresso dell'aria fredda fino a 200/300m sulla zona dell'Abetone. Forti venti occidentali spazzano la costa con raffiche che sfiorano i 90km/h. Proprio a causa del forte vento una nave mercantile ha rotto gli ormeggi e si è arenata sugli scogli, nella zona di Livorno.
LAZIO. La perturbazione ha raggiunto anche il Lazio dove sono in corso piogge e rovesci abbondanti, raffiche di vento occidentale oltre 60km/k. Gli accumuli pluviometrici superano i 35mm sul Viterbese, oscillano intorno a 30mm a Roma. Nevica anche sulla dorsale laziale con limite pioggia-neve ormai sotto i 1000m.
MARCHE UMBRIA ABRUZZO. Piogge abbondanti per tutto il giorno anche in Umbria con accumuli fino a 90mm sul Perugino e neve in abbassamento sulla dorsale a 500/700m. Quota nei sui 500/700m anche sull'Appennino Marchigiano e su quello umbro dove piuttosto abbondanti sono state le precipitazioni con accumuli fino a 50mm sull'Aquilano. Pochi fenomeni invece sulle coste adriatiche, sottovento all'Appennino, con il Garbino che al mattino ha innalzato la colonnina fin verso i 15° sulle coste.
NORDEST. Va segnalata ancora la situazione al Nordest, dopo gli eventi della notte e del mattino, con le nevicate che cadono oltre i 100/200m su Trentino, Veneto e Friuli, ma a tratti anche in pianura. Il gelicidio si è trasformato in pioggia invece sulle pianure dell'Emilia Romagna grazie alle temperature che sono diventate positive, mentre abbondanti nevicate interessano la dorsale appenninica. Nelle prossime ore possibili fiocchi anche in pianura tra Est Emilia e Romagna.
PREVISIONI. Entro sera la perturbazione raggiungerà Sicilia e regioni meridionali tirreniche con piogge e temporali, mentre il maltempo tenderà ad attenuarsi al Centro Italia, pur con la persistenza di qualche fenomeno sul versante adriatico, fino all'Emilia Romagna. L'ingresso dell'aria fredda al seguito del fronte favorirà inoltre nevicate anche a quote pianeggianti tra Emilia Romagna e Veneto.
Altri due corpi, dopo quello recuperato stamattina, sono stati estratti dalle macerie dell'hotel Rigopiano. Lo si apprende da fonti dei Carabinieri secondo le quali un'altra persona sarebbe stata individuata ma non ancora recuperata. Le vittime salirebbero dunque a tre. Secondo i geologi è stata un'enorme colata di detriti che ha acquisito forza per la pressione della neve abbondante a travolgere e spazzare via l'hotel.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 12:00
Proseguono le scosse di assestamento sull'Appennino abruzzese e le nevicate sulle aree interne, specie sul chietino. In Abruzzo sono ancora novantamila le persone senza corrente elettrica. E' stata tratta in salvo la persona dispersa a Campotosto, mentre proseguono i soccorsi all'Hotel Rigopiano, dove si lavora senza sosta per estrarre le persone dalle macerie della struttura. Al momento è stata già estratta una vittima.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2017 ore 9:30
EMERGENZA MALTEMPO E TERREMOTO IN ABRUZZO. La situazione rimane drammatica in Abruzzo, interessato dalle 4 scosse di magnitudo superiore a 5 della giornata di mercoledì che sono andate a sommarsi alla neve e alle alluvioni che interessano tutto il territorio. In particolare la situazione più critica è quella dell'Hotel Rigopiano, in provincia di Pescara, che è stato travolto nel tardo pomeriggio di mercoledì da una slavina mentre ospitava circa una ventina di persone; i soccorsi sono partiti immediatamente ma raggiungere il luogo risulta molto problematico per la presenza di oltre 2 metri di neve sulla strada, e il soccorso alpino ha dovuto proseguire con gli sci e ha raggiunto la struttura solo alle 4.30 di mattina. Attualmente due persone sono state tratte in salvo ma ci sono numerosi dispersi all'interno della struttura parzialmente crollata per la slavina, e probabilmente anche dei morti. Nel frattempo è esondato il Pescara con allagamenti diffusi e tratti della A24 chiusi. Sempre in Abruzzo nel teramano un uomo è morto nelle macerie della sua stalla a Valle Castagno, crollata in seguito alle scosse di terremoto. Alcune frazioni dei paesi montani tra teramano, aquilano e chietino tra cui Campotosto, in cui risulta un disperso, risultano ancora isolate a causa dell'abbondante nevicata e di alcune slavine che hanno interrotto le strade e alcuni tetti delle abitazioni sono crollati per il peso della neve. A valle invece il fiume Pescara ha rotto gli argini ed è esondato in alcuni punti.
PIOGGE E NEVICATE ANCHE AL SUD. Intanto il maltempo continua ad interessare anche le altre regioni del Sud in particolare Calabria, Basilicata, medio-alta Puglia, Molise, Campania specie interna con piogge, temporali e nevicate mediamente fin verso i 400-700m, anche più in basso nelle Marche. Va un pò meglio sulle Isole che tuttavia continuano a fare i conti con i danni causati dal maltempo.
METEO PROSSIME ORE. Nel corso delle prossime ore sono attese purtroppo nuove nevicate a partire da quote collinari tra Abruzzo e Molise che non favoriranno l'azione dei mezzi di soccorso; la pioggia prevarrà a quote inferiori e lungo la costa. Migliora gradualmente a partire dalle Marche con fenomeni in esaurimento entro sera. Altri fenomeni sono attesi anche tra Puglia, Basilicata e interne Campane e Calabria. Ultimi residui fenomeni anche sulla Sardegna orientale, sarà invece asciutto sul resto d'Italia con ampie schiarite al Nord.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 16:00
L'Abruzzo resta al momento la regione in assoluto più colpita dalla fase di maltempo. Precipitazioni sono ancora in atto in questi istanti, e non si prevedono sostanziali modifiche almeno fino a domani. Sia stanotte che domattina, infatti, nuove nevicate andranno ad interessare le aree interne oltre i 300-400m di quota. Stessa situazione attesa anche sul Molise. L'accumulo di neve è ormai in alcuni casi talmente elevato da determinare un incremento del rischio di valanghe.
Situazione più tranquilla nel resto d'Italia, seppur con ancora qualche fenomeno ormai in via di esaurimento.
Nel frattempo i venti nord-orientali continuano a soffiare con insistenza su gran parte delle regioni del Centrosud. Ma anche parte del Nord (segnatamente Liguria, Romagna e Friuli Venezia Giulia) sta registrando ventilazione decisamente robusta. A Trieste, per il secondo giorno consecutivo sono stati superati i 140 km/h di raffica massima. La Bora quest'oggi ha toccato il picco di 143 km/h; bora che da questa sera-notte è prevista in lento indebolimento.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 13:00
Situazione al momento ancora critica su gran parte dell'Abruzzo. Oltre alle problematiche legate alle innumerevoli scosse sismiche, proseguono le condizioni di forte maltempo. Nelle zone interne la neve cade in maniera copiosa e incessante. Su alcune località intorno ai 1500 metri di quota si è superato il metro e mezzo di neve. Spostandosi verso la costa prevale la pioggia, anche in città come Teramo dove la grande nevicata pare ormai terminata, ma il problema sono ora gli allagamenti e le esondazioni dovute sia alle ingenti e continue piogge sia alla fusione del manto nevoso caduto a quote basse: allagamenti anche pesanti si segnalano proprio tra teramano, pescarese e chietino ( nell'immagine sopra Collecorvino, termano ). Riportiamo di seguito un paio di webcam dalle zone abruzzesi più colpite.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2017 ore 11:10
Situazione ancora critica in Abruzzo a causa del maltempo. Se a Chieti la neve è stata sostituita dalla pioggia, a quote superiori ai 400m continua a nevicare bene. Questa notte altri 30cm di accumulo che hanno fatto salire il manto fino a 1 metro e mezzo in diversi comuni dove l'emergenza si è aggravata. Soppressi anche numerosi treni sulla tratta Termoli Sulmona. Restano senza elettricità e senza riscaldamento ancora 87mila persone, migliorata comunque la situazione rispetto a ieri quando le utenze erano circa 300mila. Intanto le forti piogge cumulate negli ultimi giorni sulle pianure hanno gonfiato a dismisura gli alvei fluviali, il Pescara fiume omonimo della città è esondato alle 5 di stamattina costringendo la chiusura delle golene e di alcune strade per precauzione. Allagamenti si segnalano un po' in tutto il territorio.
TERREMOTO NELL'AQUILANO - Una forte scossa di terremoto, tra l'altro, è stata avvertita nel corso della mattinata su tutto il Centro Italia, di magnitudo 5.3° Richter a cavallo tra Abruzzo e Lazio (epicentro Montereale - AQ). Nelle prossime ore la neve proseguirà a scendere su tutta l'area, in maniera abbondante, in attenuazione solo nella seconda parte di giovedì ed entro venerdì mattina.
Neve anche nelle Marche, mediamente sopra i 300-400m con accumuli importanti oltre il metro sopra i 1000m di quota. Neve anche in Umbria nelle zone terremotate dove in nottata ci sono state vere e proprie bufere, l'altezza della neve a Ussita ha raggiunto il metro, i disagi sono numerosi.
Neve anche in Sardegna a quote più elevate di ieri, a Nuoro il manto accumulato si sta gradualmente sciogliendo con la pioggia. Una sorpresa invece per i Siciliani di Ragusa che questa mattina si sono svegliati con la città imbiancata dopo una piccola tormenta nella notte.
Nevica bene anche in Campania e in Molise a quote intorno 300-400m in Campania con delle criticità sulla A16 e 600-700m in Molise con neve anche a Campobasso. Gli accumuli nella provincia di Avellino al di sopra dei 700-800m superano il mezzo metro. Da oltre due settimane il Vesuvio appare ammantato da una bella coltre bianca.
Nelle ultime ore una forte nevicata sulla città di Benevento ha fatto andare in tilt la viabilità con la città completamente paralizzata.
Aggiornamento 17 GENNAIO 2017 ore 13:00
L'insidioso vortice di bassa pressione presente sull'area tirrenica continua a favorire spiccate condizioni di maltempo sulle regioni centro meridionali. Due minimi presenti al suolo, uno in prossimità della Sardegna e un altro vicino alla Campania stanno alimentando in queste ore numerosi fronti temporaleschi mentre una nuvolosità meno compatta interessa l'Adriatico.
Nel corso della mattinata il maltempo si è quindi attenuato temporaneamente sull'Abruzzo dopo le abbondanti nevicate che hanno cumulato su Chieti e provincia fino a oltre 1 metro di neve mentre è peggiorato sulla Sardegna, l'area tirrenica e la fascia ionica con temporali che sono risultati nevosi fino a bassa quota in Sardegna. Neve abbondante a Nuoro, imbiancata anche Sassari. Grandine sulla Calabria ionica, abbondante nella Locride e ancora neve, tanta neve sui rilievi della Sila. Neve anche in Sicilia fino a quote collinari e a tratti ancora sulla Campania con temporali su Napoli e Salerno. Nel contempo si sono chiusi i cieli delle Marche e dell'Emilia Romagna con deboli nevicate fino a bassa quota nelle Marche e fino in piano in Romagna come il caso di Forli. Debole neve anche a Firenze e a Pistoia.01:
In questo quadro di emergenza pioggia e neve il Nord si inserisce con un'emergenza completamente diversa, quella della siccità e degli incendi. La mancanza di precipitazioni importanti da mesi e i venti asciutti e secchi hanno alimentato numerosi incendi dolosi in Liguria fin dalla giornata di ieri Lunedì. Notte di paura a Genova circondata dalle fiamme che hanno costretto le autorità anche a chiudere l'autostrada A12. vigili del fuoco sono ancora al lavoro e mentre la situazione è migliorata sul ponente, sul levante persiste una grave emergenza.
Aggiornamento 17 GENNAIO 2017 ore 10:45
Si aggrava ulteriormente la situazione di emergenza causata dalla neve in Abruzzo. Tra le province di Teramo, Pescara e Chieti nella notte sono caduti altri 40mm di precipitazione che tradotti in centimetri di neve equivalgono ad una quarantina di centimetri. Già nella giornata di ieri a Chieti si erano raggiunti i 60-80cm, con le ulteriori nevicate di stanotte, cadute a bassissima quota, il manto nevoso ha raggiunto e localmente superato il metro di altezza.
Segnalati diversi Blackout (quasi 200mila utenze) a causa della neve caduta sulle linee elettriche e interruzioni del riscaldamento mentre la società autostrade per delle cattive condizioni meteo ha disposto la parziale chiusura di alcuni tratti della A16 e della A24 dove continua a nevicare. Le scuole restano chiuse in città come in quasi tutti i comuni della provincia. Nevica bene anche a l'Aquila, unica città in cui fino ad ora non si erano verificati accumuli importanti. Imbiancata anche la costa, Montesilvano stamattina si è svegliata ricoperta da un sottile strato di neve. Neve coreografica anche a Firenze e Pistoia sebbene senza accumuli salvo che più in quota. Neve anche in Umbria soprattutto nella zona orientale.
Rovesci di neve non hanno risparmiato neanche la Sardegna, fino a quote molto basse, a tratti di bassa collina se non fin sulle pianure interne del comparto settentrionale ed orientale: la neve ha raggiunto Sassari, ben imbiancata Nuoro.
E intanto continua a far molto freddo su tutta l'Italia con temperature sottozero stamattina su quasi tutta la pianura Padana e le zone interne del Centro. Raggiunta una minima di -10° a Verona, -4° a Torino, -3° a Milano mentre torna alla normalità la laguna di Venezia che nei giorni scorsi risultava completamente gelata come un'immensa pista di pattinaggio. A trieste una bora violenta spazza tutta la città con raffiche che hanno raggiunto i 141km/h.
Aggiornamento 16 GENNAIO 2017 ore 13.30
Continua a nevicare incessantemente in Abruzzo, in particolare tra le province di Pescara e Chieti a quote molto basse comprese tra i 100 e 300m ma a tratti fin sulla costa o in prossimità della costa come a Vasto. Il manto nevoso a Chieti ha ormai superato i 60cm sfiorando il metro in alcune zone periferiche e le condizioni non sono destinate a migliorare nelle prossime ore perché il vortice ciclonico posizionato sul Tirreno continuerà a richiamare aria umida dal mare favorendo nuove nevicate, forti, che andranno ad aggiungersi alla neve esistente. Attualmente la situazione ha già raggiunto delle criticità notevoli. Ferme tutte le linee di autobus nella città e chiusi alcuni uffici pubblici del capoluogo. Chiuse le scuole come anche in altri comuni da Villamagna, Orsogna, a Ripa Teatina, Miglianico, Francavilla al mare. Alberi caduti, black out e interruzione del riscaldamento in alcuni quartieri.
Aggiornamento 16 GENNAIO 2017 ore 9:00
Una profonda depressione centrata sul Tirreno meridionale e alimentata da correnti molto fredde provenienti dal Nord Europa ha continuato a portare maltempo sulle regioni italiane centro meridionali per tutta la notte. Piogge, rovesci e temporali ma soprattutto nevicate, fino a quote molto basse, localmente prossime al piano hanno interessato un po' tutte le regioni. Le precipitazioni maggiori su medio Adriatico e lungo l'area tirrenica tra Campania, Calabria e Sicilia. Caduti fino a 75mm in Abruzzo nel Pescarese e oltre 40mm nel Chietino, mm che diventano centimetri di neve a pochissima distanza dalla costa dove lo scenario cambia rapidamente già da quote molto basse.
Nevica ancora lungo l'Adriatico a quote variabili dai 500m della Puglia ai 300m del Molise, fino ai 100-200m dell'Abruzzo e delle Marche con fiocchi che a tratti raggiungono anche la costa. Accumuli importanti nel Chietino da dove arrivano le foto più sensazionali. A 500m di altitudine il manto nevoso fresco supera abbondantemente il mezzo metro con punte di 70-80cm. una situazione simile anche nelle Marche nel Pesarese e nel Molise nella provincia di Campobasso.
Tanta neve anche in Campania e in Basilicata con accumuli fino a 35-40cm in Irpinia e nel Potentino. Neve abbondante anche sui rilievi della Calabria e della Sicilia a quote anche di bassa collina durante la scorsa notte. I mezzi spargisale lavorano senza sosta per garantire la viabilità che a tratti ieri sera in Campania è stata interrotta temporaneamente sull'Autostrada A16 a causa delle forti nevicate.
Nevicate così abbondanti al centro-sud non si vedevano dal Febbraio del 2012 e in alcune zone bisogna tornare indietro fino al mese di Febbraio del 2003.
Aggiornamento 15 GENNAIO 2017 ore 13:05
SITUAZIONE - Vortice di bassa pressione in approfondimento sul Tirreno causa peggioramento al Centrosud e sulle Isole Maggiori, con piogge e nevicate a bassa quota per interazione con aria fredda in ingresso dai Balcani. Nevica a quote molto basse sulla Campania, a tratti fin sulle pianure interne, con imbiancate Avellino, Benevento, il Cilento fino alle quote collinari. Neve fin verso i 400-500m anche tra alta Calabria e Basilicata, con fiocchi questa mattina nel cosentino, a quote lievemente più elevate sulla Sicilia. Proprio Sicilia e Sardegna sono bersaglio di rovesci e temporali localmente grandinigeni, con neve in collina anche sui settori sardi ( fiocchi pure a Nuoro ). Precipitazioni che si stanno organizzando pure lungo i versanti adriatici, nevose a quote collinari, mentre Emilia orientale e Romagna hanno visto dei rovesci nevosi fino in pianura, in particolare imolese e ravennate; fiocchi di neve anche su Bologna. Poco o nulla invece su Toscana, Umbria e Lazio, dove i secchi venti di grecale hanno inibito le precipitazioni.
METEO PROSSIME ORE - Instabilità persistente su tutto il Sud e Isole con piogge e rovesci sparsi, localmente a sfondo temporalesco, nevosi fino a quote collinari tra Campania, Basilicata, Molise, alta Puglia, a tratti sotto gli 800-1000m anche tra Calabria, Sicilia e Sardegna durante i fenomeni più intensi. Fiocchi di neve possibili fino al fondovalle su Campania interna e Molise. Peggioramento via via più significativo in arrivo anche per il medio versante adriatico con neve fin verso le pianure interne di Romagna, Marche e Abruzzo; pioggia prevalente sulla costa o al più a tratti fiocchi misti a pioggia nei fenomeni intensi. Qualche nevicata possibile anche su Umbria, specie orientale, Toscana orientale, deboli e occasionali precipitazioni sul basso Lazio, nevose a quote basse.
Aggiornamento 15 GENNAIO 2017 ore 10:00
Nella scorsa notte residui fenomeni hanno interessato il Nordest a carattere nevoso anche in pianura specie sui settori costieri: neve da Lignano Sabbiadoro a Venezia, Chioggia; imbiancato tutto l'alto veneziano. Qualche sorpresa ieri sera anche sul Lazio, con precipitazioni che hanno assunto carattere nevoso a quote collinari ma a tratti mista a pioggia anche in pianura tra le provincie di Viterbo e Roma, Tolfa imbiancata, fiocchi anche sulla parte nord della Capitale. I rovesci si sono poi portati al Sud, assumendo carattere nevoso fin sotto i 1000m. Il tempo al Centronord è migliorato questa mattina ma con clima freddo e forti gelate in pianura. Fanno eccezione le coste del medio versante adriatico, lambite dal vortice freddo sul mare che sta producendo occasionali precipitazioni, nevose a quote molto basse, a tratti in pianura.
14 GENNAIO 2017: Rovesci nevosi sul Vento orientale nel corso del pomeriggio, che hanno ben presto raggiunto la costa veneziana, per l'ingresso dell'aria artica che accompagna il peggioramento di queste ore. Caduti un paio di centimetri a Venezia città, mentre lungo i litorali si segnalano temporali di neve (Jesolo, Cavallino). Fiocchi segnalati anche a Ferrara e Padova, mentre nelle prossime ore potrà raggiungere il Friuli Venezia Giulia e in parte la Romagna.
Pilotata da un minimo di 1000hPa in approfondimento in prossimità dell'Emilia Romagna un'intensa perturbazione giunta dal Nord Europa interessa più direttamente le regioni centrali ed in particolare quelle del versante tirrenico, esposte ai forti venti occidentali che accompagnano il fronte.
TOSCANA. Abbondanti piogge ,a anche fenomeni grandinigeni interessano la Toscana, dove nelle ultime 24 ore gli accumuli pluviometrici superano localmente i 100mm. Nevicate segnalate sulle zone appenniniche inizialmente oltre gli 800m circa ma con quota neve in rapido abbassamento con l'ingresso dell'aria fredda fino a 200/300m sulla zona dell'Abetone. Forti venti occidentali spazzano la costa con raffiche che sfiorano i 90km/h. Proprio a causa del forte vento una nave mercantile ha rotto gli ormeggi e si è arenata sugli scogli, nella zona di Livorno.
LAZIO. La perturbazione ha raggiunto anche il Lazio dove sono in corso piogge e rovesci abbondanti, raffiche di vento occidentale oltre 60km/k. Gli accumuli pluviometrici superano i 35mm sul Viterbese, oscillano intorno a 30mm a Roma. Nevica anche sulla dorsale laziale con limite pioggia-neve ormai sotto i 1000m.
MARCHE UMBRIA ABRUZZO. Piogge abbondanti per tutto il giorno anche in Umbria con accumuli fino a 90mm sul Perugino e neve in abbassamento sulla dorsale a 500/700m. Quota nei sui 500/700m anche sull'Appennino Marchigiano e su quello umbro dove piuttosto abbondanti sono state le precipitazioni con accumuli fino a 50mm sull'Aquilano. Pochi fenomeni invece sulle coste adriatiche, sottovento all'Appennino, con il Garbino che al mattino ha innalzato la colonnina fin verso i 15° sulle coste.
NORDEST. Va segnalata ancora la situazione al Nordest, dopo gli eventi della notte e del mattino, con le nevicate che cadono oltre i 100/200m su Trentino, Veneto e Friuli, ma a tratti anche in pianura. Il gelicidio si è trasformato in pioggia invece sulle pianure dell'Emilia Romagna grazie alle temperature che sono diventate positive, mentre abbondanti nevicate interessano la dorsale appenninica. Nelle prossime ore possibili fiocchi anche in pianura tra Est Emilia e Romagna.
PREVISIONI. Entro sera la perturbazione raggiungerà Sicilia e regioni meridionali tirreniche con piogge e temporali, mentre il maltempo tenderà ad attenuarsi al Centro Italia, pur con la persistenza di qualche fenomeno sul versante adriatico, fino all'Emilia Romagna. L'ingresso dell'aria fredda al seguito del fronte favorirà inoltre nevicate anche a quote pianeggianti tra Emilia Romagna e Veneto.
CRONACA METEO: VAL PADANA IN TILT, TRA DAMA BIANCA E GELICIDIO
13 GENNAIO 2017: NEVE E GELICIDIO. La perturbazione provenuta dal Nord Europa ha interessato nella notte le regioni settentrionali con precipitazioni sparse, in prevalenza di debole o moderata intensità. Ma non è stata l'intensità dei fenomeni a creare disagi, bensì la loro qualità. Le basse temperature presenti al suolo, in gran parte sotto zero, hanno fatto si che in molti casi i fiocchi di neve raggiungessero la pianura, come è successo sulla fascia pedemontana alpina ma anche sulla pianura del Triveneto. E dove i fiocchi non sono riusciti a raggiungere il suolo, sciogliendosi prima, si è avuto il fenomeno della pioggia congelantesi, ovvero del gelicidio.
TEMPORANEAMENTE CHIUSA PER NEVE LA MILANO VARESE. Nella notte è stato temporaneamente chiuso per neve il tratto di autostrada tra Milano e Varese, dove in breve tempo si sono accumulati fino a 10cm di neve oltre i 300/400m. Neve nella notte anche sulla Brescia Padova con accumuli di circa 5 cm.
GELICIDIO IN LOMBARDIA. In Lombardia, a parte la neve che ha imbiancato la fascia pedemontana, è stato l'insidiosissimo fenomeno del gelicidio a prevalere, laddove la pioggia non è riuscita a scalzare il cuscinetto freddo adagiato nei bassi strati. A Milano la temperatura è scesa fino a -1° nella notte, ma non è bastato a far si che nevicasse e le gocce di pioggia si sono congelate una volta toccato il suolo creando il vetrone, ovvero lastre di ghiaccio pericolose sia per la circolazione stradale che per i pedoni.
GELICIDIO ANCHE IN PIEMONTE ED EMILIA nella notte, su tratti della periferia di Torino ma anche sulla collina, dove la pioggia o la pioviggine è caduta con temperature comprese tra 0 e -2°. Gelicidio segnalato inoltre in Emilia tra Parma e Forlì, dove la pioggia cade con temperature tra 0 e -1° e crea diverse code e rallentamenti lungo i tratti autostradali della regione. Nevica abbondantemente invece sull'Appennino Emiliano oltre i 1300/1500m.
TEMPORANEAMENTE CHIUSA PER NEVE LA MILANO VARESE. Nella notte è stato temporaneamente chiuso per neve il tratto di autostrada tra Milano e Varese, dove in breve tempo si sono accumulati fino a 10cm di neve oltre i 300/400m. Neve nella notte anche sulla Brescia Padova con accumuli di circa 5 cm.
GELICIDIO IN LOMBARDIA. In Lombardia, a parte la neve che ha imbiancato la fascia pedemontana, è stato l'insidiosissimo fenomeno del gelicidio a prevalere, laddove la pioggia non è riuscita a scalzare il cuscinetto freddo adagiato nei bassi strati. A Milano la temperatura è scesa fino a -1° nella notte, ma non è bastato a far si che nevicasse e le gocce di pioggia si sono congelate una volta toccato il suolo creando il vetrone, ovvero lastre di ghiaccio pericolose sia per la circolazione stradale che per i pedoni.
GELICIDIO ANCHE IN PIEMONTE ED EMILIA nella notte, su tratti della periferia di Torino ma anche sulla collina, dove la pioggia o la pioviggine è caduta con temperature comprese tra 0 e -2°. Gelicidio segnalato inoltre in Emilia tra Parma e Forlì, dove la pioggia cade con temperature tra 0 e -1° e crea diverse code e rallentamenti lungo i tratti autostradali della regione. Nevica abbondantemente invece sull'Appennino Emiliano oltre i 1300/1500m.
CRONACA METEO: TEMPESTA DELLA BEFANA CON DAMA BIANCA!
Aggiornamento 11 GENNAIO 2017 ore 9:00
L'irruzione di aria artica lascia l'Italia con una pesante eredità di neve e di gelo. Mentre sono in atto ancora delle nevicate lungo l'Adriatico, specialmente al Sud, la situazione volge almeno dal punto di vista delle precipitazioni verso un miglioramento. Non nevica più al Nord anche se i cieli restano nuvolosi e la neve cade in forma debole a tratti solo su Molise, Puglia e Calabria, localmente ancora fino al piano e fin sulla costa a causa delle temperature molto basse. Questa notte è nevicato ancora a Cosenza e a Catanzaro. Piove invece in Sicilia dove c'è stato un sensibile rialzo termico dopo il freddo e la neve dei giorni scorsi. Qui la neve cade solo in Collina. Stessa situazione in Sardegna. C'è il sole invece sulle regioni tirreniche.
Il quadro termico delle minime di stanotte è davvero ragguardevole, praticamente al di fuori delle Isole Maggiori tutta l'Italia è sottozero da Nord a Sud con valori fino a -15° a 1000m al Nord come ad Asiago. La pianura Padana è un'immensa pista di pattinaggio con valori che vanno dai -10° della prvincia di Udine fino ai -3° della Provincia di Torino. Tra i capoluoghi di provincia spiccano i -7° di Venezia e Trieste. Non va meglio sulle regioni centrali con i -5° di latina ed i -4° di Roma Ciampino e al Sud con -2° a Lecce e 0° a Napoli.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2017 ore 16:30
SITUAZIONE. Le correnti settentrionali che pescano l'aria gelida dai Balcani e si arricchiscono di umidità transitando sull'Adriatico continuano a raggiungere Abruzzo, Molise e Puglia innescando nuove nevicate a quote molto basse, anche se di intensità attenuata rispetto ai giorni precedenti, a tratti fin sulle coste pugliesi. Si è alzata invece di qualche grado la temperatura su Abruzzo e Molise, dove questa mattina è stata la pioggia a prevalere a quote pianeggianti e sui litorali.
ABRUZZO. Qualche pioggia ha interessato ancora l'Abruzzo costiero, tra Pescara e Vasto, con la neve che è caduta oltre i 100/200m. Nuove deboli nevicate si sono sommate a quelle dei giorni scorsi sulle zone interne appenniniche, con il manto di fresca che in alcune località della Majella supera il metro e mezzo.
PUGLIA. Intanto il freddo e le basse temperature stanno creando ulteriori disagio sulle strade della Puglia, consolidando lo strato di neve e ghiaccio ed ostacolando la pulizia delle sedi stradali delle Murge. La neve sta creando ancora disagi in alcune località pugliesi che rimangono senza corrente elettrica. I tecnici sono infatti impossibilitati ad intervenire in alcune zone irraggiungibili, come a Canosa e Santeramo.
MOLISE. Sulle zone interne del Molise il pericolo maggiore è rappresentato dall'enorme quantità di neve e ghiaccio presente sui tetti di alcune abitazioni che raggiunge il metro e mezzo e che rischia di cadere sui marciapiedi. La neve è caduta anche sulle zone interne della Campania e sulla Basilicata, seppur in forma debole.
Aggiornamento 9 gnnaio 2017 ORE 13:45
ANCORA NEVE TRA ABRUZZO, MOLISE E CAMPANIA - GELO QUASI OVUNQUE
Un nuovo impulso freddo ed instabile provenuto dai Balcani determina la ripresa delle precipitazioni sul medio-basso versante adriatico, con fenomeni che grazie alle basse temperature risultano nevosi a quote pianeggianti. Le avverse condizioni meteo e le abbondanti nevicate degli ultimi giorni hanno spinto i sindaci di alcuni comuni a tenere le scuole chiuse fino a mercoledì nel Chietino, oggi anche a Pescara. Nel Molise invece saranno gli uffici pubblici a rimanere chiusi per neve nella giornata di oggi (Provincia di Campobasso). Fiocchi questa mattina anche nella zona appenninica lungo il confine con la Campania. Nonostante la situazione difficile è stata riaperta la strada SS17 per Roccaraso.
Dove non è la neve protagonista lo sono le temperature. Oggi minime da brivido su gran parte d'Italia, questi alcuni valori: Malpensa -10°C, Brescia -8°, Torino, Bologna e Ferrara -7° , Firenze -6°, Lamezia Terme e Latina -4°, Lecce -3°, Roma e Santa Maria di Leuca -2°, Napoli -1°.
Aggiornamento 8 GENNAIO 2017 ore 11:00
EMERGENZA NEVE TRA MOLISE E PUGLIA - Il grosso del maltempo al Sud e sull'Abruzzo sta iniziando ad allentare la presa, con precipitazioni via via più deboli rispetto alla giornata di ieri. Si sono avute comunque ulteriori nevicate su Abruzzo, Molise, ma soprattutto sulla Puglia, nonchè Basilicata, Campania interna, bassa Calabria e Sicilia specie tirrenica, fin sul mare. In alcuni casi è vera e propria emergenza neve, in particolare tra Molise, Lucania e Puglia dove i paesi all'interno vivono in alcuni casi condizioni di forte disagio, restando isolati e senza luce: sulle alte Murge gli accumuli superano anche il metro di neve già dai 400m di quota, situazione molto difficile nella zona di Altamura, Santeramo in Colle, sepolti dalla neve. Paesaggi siberiani sul Salento, dove in alcuni casi si superano i 20-30cm e sono ben imbiancate le coste più meridionali. Neve che ha raggiunto anche Bari, con chiusura del relativo Aeroporto. Sul Molise si superano i 150cm dai 700-800m, fino a oltre 2 metri dai 2000m in su.
NEVE ANCHE IN CAMPANIA, SICILIA, BASSA CALABRIA - Imbiancate anche diverse località della Campania, specie interna, ma fiocchi hanno raggiunto anche località come Agropoli, Paestum, Salerno imbiancata così come Avellino e Benevento. In Calabria nevicate eccezionali sulla Locride, con spiagge imbiancate come non accadeva da decenni, neve anche Reggio Calabria e Crotone, imbiancata Cirò Marina. Tanta neve anche in Sicilia, con neve anche a Messina e persino ad Acireale, Giarre, zone dove la neve è molto rara; imbiancata anche Taormina. Accumuli notevoli tra Peloritani, Nebrodi e Madonie, dove localmente si raggiunge anche il metro di neve dai 1000m di quota ( accumuli molto irregolari ).
GELO SULLE ZONE TERREMOTATE - Ha smesso di nevicare sulle zone terremotate di Umbria e Lazio, dove tuttavia ora il vero problema risulta il gelo, con minime abbondantemente sottozero: -12°C a Visso, -13°C a Castelluccio di Norcia, -10°C ad Amatrice.
FREDDO OVUNQUE, FONTANE DI ROMA GHIACCIATE, EMERGENZA SENZATETTO - Il freddo non risparmia nessuno, con diffuse gelate questa mattina da Nord a Sud: sulla Valpadana anche stamattina punte di -7/-8°C, fino a -10°C tra Veneto e Friuli; punte di -7/-8°C anche nelle aree interne di Toscana, Umbria e Marche, fino a -4°C nell'hinterland di Roma, dove le fontane si stanno ghiacciando. Gelo in Appennino, con punte di -10/-11°C a 1000m, -14/-15°C a 1500m, -17°C sulla Sila a 1800m di quota. E' emergenza senzatetto, il freddo ha ucciso almeno 6 persone.
Aggiornamento 7 GENNAIO 2017 ore 15:45
SITUAZIONE CRITICA MA FENOMENI IN ATTENUAZIONE. Inizia a mostrare i primi segnali di attenuazione la tempesta artica che ha invaso l'Italia, nonostante le nevicate ancora in corso e le clima polare che attanaglia l'Italia intera. Abruzzo e Molise sono ancora alle prese con nevicate e raffiche di veto che provocano bufere, ma l'intensità dei fenomeni ha iniziato a ridursi rispetto a questa mattina e alla giornata dell'Epifania. Parziali schiarite hanno raggiunto l'Abruzzo settentrionale e quello costiero, mentre qualche squarcio di sole ha raggiunto anche il Meridione.
IMBIANCATE LE EOLIE. Nevicate sparse interessano tuttavia ancora zone interne dell'Abruzzo meridionale, Puglia, Lucania, rilievi calabresi e zone interne della Sicilia settentrionale, fino a quote pianeggianti e spesso anche sui litorali. Rinviata per neve la partita di calcio Pescara Fiorentina, chiusi l'aeroporto di Pescara e la SS17 che porta verso alcune località sciistiche abruzzesi. La neve è ha imbiancato questa mattina le isole Eolie.
GHIACCIATE LE FONTANE DI ROMA. Situazione critica anche nel Molise, tanto che il sindaco di Campobasso ha invitato i cittadini a non uscire di casa e Trenitalia si è trovata costretta a cancellare 12 su 18 corse tra Campobasso e Venafro. Le temperature precipitate in tutta Italia nelle ultime ore sono scese sotto zero anche su buona parte del Centro-Sud, tanto che questa mattina il ghiaccio è riuscito ad avvolgere anche le fontane di Roma.
Aggiornamento 7 GENNAIO 2016 ore 11:00
MALTEMPO, BUFERE DI NEVE CONTINUE DALL'ABRUZZO ALLA PUGLIA, SITUAZIONE CRITICA - E' stata una notte 'siberiana' sui versanti adriatici, raggiunti dall'apice dell'irruzione gelida dalla Russia. Vere e proprie bufere di neve hanno colpito Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata fin sulla costa, con nevicate accompagnate da raffiche di grecale talora superiori ai 100km/h sul Molise e in quota sull'Appennino. Imbiancate quasi tutte le città da Teramo e Pescara in giù fin sulla punta più meridionale del Salento, Gallipoli e Otranto comprese: nevica a Santa Maria di Leuca con 0°C , neve anche a Lecce, Taranto, Brindisi, Bari, Foggia, Matera. Accumuli che ormai superano anche i 50-60cm sulle alte Murge, materano, potentino oltre 1 metro a Campobasso, tra la zona della Majella e sul Molise si superano anche i 150-200cm di neve dai 1000-1300m, con strade sepolte e paesi isolati. Non mancano i black out elettrici indotti dal forte vento. Inevitabili disagi alla circolazione, tratti autostradali appenninici chiusi, mezzi spargisale in piena azione. Forti disagi sulle tutte le tratte autostradali della Puglia.
NEVE ANCHE SU CAMPANIA, CALABRIA E SICILIA, FINO ALLA SPIAGGIA - Rovesci di neve hanno sfondato anche sulla Campania, interessando soprattutto i settori interni, ma a tratti anche la costa: fino a oltre 10cm tra Benevento e Avellino, imbiancata anche a Salerno, fiocchi pure a Napoli e Caserta. Sulla Calabria neve soprattutto su reggino, Locride, Aspromonte, Piana di Gioia, parte settentrionale del crotonese: neve a Reggio Calabria, Gioia Tauro, Locri, Crotone, imbiancata anche Siderno, bufere di neve sull'Aspromonte con oltre mezzo metro a Gambarie. Situazione difficile anche su alcune della Sicilia, battute da temporali nevosi: la neve ha raggiunto località in cui non si vedeva dal lontano 88; imbiancata Aci Reale, Taormina, neve anche a Noto, Agrigento, oltre ovviamente Enna, Caltanissetta. Qualche fiocco anche a Catania; fiocchi anche a Brancaleone. Imbiancata pure Messina, neve a tratti a Palermo, con accumuli consistenti sulle colline retrostanti. Su Madonie, Nebrodi e Peloritani gli accumuli superano localmente il mezzo metro dai 500-600m. Anche qui segnalati locali black out elettrici e disagi al traffico. Da segnalare infine neve anche su Eolie e Ustica, fiocchi a Capri.
FIOCCHI ANCHE SU MARCHE, BASSO LAZIO, GELO OVUNQUE - Qualche nevicata ha ancora interessato le Marche, specie meridionali e si è spinta fin sul basso Lazio oltre ovviamente alla dorsale. Gelo al Centronord con minime abbondantemente sottozero ovunque: punte di -8/-10°C si registrano sulla Valpadana e sulla Toscana interna, -3°C in Versilia. Gelo intenso su Alpi ed Appennino. Sulle Alpi orientali fino a -12/-14°C a 1000m, -20°C ad Asiago, -17°C a Tarvisio.
Prossime ore - ancora rovesci di neve su Abruzzo e al Sud fino in pianura, in solo parziale attenuazione notturna. Altrove asciutto ma freddo.
Aggiornamento 6 GENNAIO 2016 ore 18:00
Continua a nevicare a tratti intensamente su Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, alta Calabria ionica, bassa Calabria, Sicilia, specie tirrenica; nelle ultime ore nuove nevicate hanno sfondato anche sulla Campania, specie beneventano. L'ulteriore calo delle temperature ha favorito il calo della quota neve fin sul mare quasi ovunque. La neve ha raggiunto Messina le spiagge relativa, a tratti Palermo, Reggio Calabria e provincia, Cirò, poi Locride. Neve a tratti si è spinta in pianura persino sulla Sicilia meridionale, a tratti tra agrigentino, siracusano, ragusano. Neve segnalata anche a Crotone, Palmi, Gioia Tauro. Neve che è tornata ad interessare nelle ultime ore Benevento, nevischio segnalato a Caserta e Napoli, oltre che Avellino. Gli accumuli ormai superano localmente i 40-50cm su Madonie, Nebrodi, Peloritani già dai 600-800m di quota. Temporali anche nevosi sulla costa tirrenica.
Neve che continua a cadere a tratti copiosa su Puglia, Basilicata, Molise interno: si superano ormai localmente i 50-60cm tra alte Murge, materano, potentino, oltre 70-80cm dagli 800-1000m sul Molise ( si supera il metro ormai a Capracotta), oltre 60cm sul chietino dai 500m, oltre un metro e mezzo in quota sulla Majella. Tra i comuni più colpiti segnaliamo Altamura, Matera, Gravina in Puglia, Faeto, Capracotta, Campobasso ma ce ne sono molti altri. Neve anche a Bari, Lecce, Brindisi, Otranto, Santa Maria di Leuca. Tanti disagi alla circolazione, black out elettrici anche per il vento, che soffia forte da Nord-Nordest con raffiche di oltre 70-80km/h, oltre 100km/h registrati a Termoli; mari in burrasca.
Fa molto freddo ovunque, gelido su Alpi ed Appennino, con punte di -10°C a 1000m, fino a -15°C a 1500m. Nella prossima notte sono attese forti gelate al Centronord, con valori prossimi ai -8/-10°C anche in pianura!
Aggiornamento 6 GENNAIO 2017 ore 15:45
ANCORA NEVE SULLE COSTE TRA ABRUZZO E MOLISE. Continuano a scendere le temperature sull'Italia centro-meridionale, durante l'irruzione gelida dalle latitudini settentrionali che si sta riversando sulla nostra penisola. Le nevicate più intense si concentrano nel pomeriggio della Befana tra Abruzzo e Molise, accompagnate da raffiche di vento che fanno assumere alle precipitazioni carattere di bufera.
OLTRE UN METRO IN APPENNINO. Nevica quindi dalla costa pescarese a quella molisana, anche se qualche fiocco riesce a spingersi verso sud fino al litorale pugliese. Sulle località di montagna oltre i 1000m gli accumuli di neve fresca superano localmente il metro da inizio evento perturbato, come nel caso del Molise.
Nonostante le condizioni meteo avverse i tecnici FS sono riusciti a ripristinare la circolazione ferroviaria tra Falconara e Senigallia, dopo che in mattinata era stata interrotta per la rottura di un cavo elettrico.
FIOCCHI SULLO STRETTO. Nel frattempo qualche fiocco di neve granulosa è riuscito a raggiungere anche lo Stretto di Messina e il Reggino, pur con temperatura di qualche grado sopra zero.
Aggiornamento 6 GENNAIO 2017 ore 12:00
NEVE A CANICATTI CON ACCUMULI DI OLTRE 30cm!
Aggiornamento 6 GENNAIO 2017 ore 11:30
SITUAZIONE CRITICA IN ABRUZZO, MOLISE, PUGLIA, BASILICATA, NORD SICILIA. Continua a nevicare a tratti intensamente e a carattere di temporale lungo il versante adriatico, in particolare tra basse Marche, Abruzzo, Molise, Puglia tutta, Basilicata. Situazione critica sui settori interni di Abruzzo, Molise, dove la neve supera ormai localmente il mezzo metro dai 500-700m di quota. Accumuli anche di oltre 30-40cm su alcune zone delle Murge, in particolare Altamura, ma anche potentino e materano, con locali black out elettrici e inevitabili disagi alla circolazione. Imbiancate città dove la neve è un evento raro come Gallipoli e Otranto, neve anche a Taranto oltre ovviamente che Bari, Foggia. Neve anche a Termoli, Pescara.
Il tutto viene accompagnato da forti venti di grecale che fanno assumere alla neve carattere di bufera specie sulle zone interne. Neve che interessa a tratti anche la Campania specie interna, qualche fiocco è arrivato anche a Napoli città. Coinvolta solo in parte la Calabria con rovesci di neve che per ora interessano soprattutto reggino, Aspromonte e alta Calabria jonica. Maltempo in atto sulla Sicilia specie tirrenica, con rovesci e temporali, neve fino a quote collinari, imbiancate le colline di Palermo e e neve a tratti anche in città; è nevicato pesino a Ustica. Imbiancata pure Enna. Su quasi tutto il Sud peninsulare non si superano i 2-3°C, in Sicilia i 6-7°C persino sulle coste. Le temperature saranno comunque in ulteriore calo nelle prossime ore con altri rovesci di neve.
6 GENNAIO 2017: E' ARRIVATO IL GELO RUSSO, NEVE FINO IN PIANURA SU ADRIATICHE E SUD - Come nelle attese l'ulteriore spinta del gelo russo sull'Italia ha favorito un calo della quota neve fino in pianura anche al Sud, oltre che sul medio versante adriatico. Rovesci di neve anche a carattere di bufera e localmente a sfondo temporalesco hanno così colpito in particolare Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, ma a tratti anche Marche, Umbria, Campania, specie interna, la Calabria ma in particolar modo quella meridionale ( reggino, Aspromonte ). Rovesci e temporali anche di forte intensità hanno inoltre raggiunto la Sicilia, specie tirrenica, dove sta già nevicando a quote collinari. Il tutto accompagnato da venti forti di grecale con raffiche anche di oltre 70-80km/h su coste adriatiche, dalla Romagna alla Puglia, Sardegna, basso Tirreno, raffiche anche superiori in Appennino con episodi di scaccianeve o veri e propri blizzard in particolare sul versante adriatico, con anche dei black out elettrici.
ACCUMULI LOCALMENTE IMPORTANTI, OLTRE MEZZO METRO TRA ABRUZZO E MOLISE, NEVE DA ANCONA, PESCARA, BARI, LECCE, OTRANTO, IN COLLINA IN SICILIA - Se le coste adriatiche risultano imbiancate a tratti, accumuli anche importanti interessano l'Appennino retrostante in particolare tra Abruzzo e Molise, dove si superano anche i 30-40cm dalle quote collinari, oltre mezzo metro dai 700-1000m ( almeno mezzo metro di neve a Campobasso con temporali nevosi ). Mezzo metro di neve e oltre anche sulla Basilicata e in particolare sul potentino, rovesci di neve su tutta la Puglia con accumuli anche di oltre 20-30cm sulle Murge; neve anche a Lecce, Brindisi, Bari, imbiancata persino Otranto. Per quanto riguarda la Campania le nevicate più consistenti hanno interessato le interne appenniniche in particolare Irpinia, Matese, Sannio, Fortore con accumuli anche di oltre 20-30cm. Sulla Calabria il grosso delle nevicate ha per ora interessato il reggino e l'Aspromonte, con oltre 20cm a Gambarie, neve anche su Sila e Pollino. Consideriamo che tutti questi accumuli sono in aumento, per via delle nevicate ancora in corso. In Sicilia più colpita la parte tirrenica con rovesci di neve fino in collina su Val di Mazara, Gibellina, Madonie, Nebrodi, ennese, Peloritani ed Etna; imbiancata Enna, temporali su Messina, Palermo e Trapani con anche episodi di grandine e a tratti neve tonda, temperature in picchiata. Un pò di neve si è vista infine anche in Toscana e Romagna, in particolare su aretino, Casentino e cesenate.
VENTO FORTE E TRACOLLO TERMICO - Le temperature sono crollate ovunque, freddo intenso da Nord a Sud: sulle Alpi punte di -18°C a 1800-2000m, sulla dorsale adriatica fino a -9/-10°C a 1000m, -15°C a 1500m. Gelate su quasi tutta la Valpadana ma anche sulle aree interne del Centrosud fino in pianura, con punte di -7/-8°C in pianura sul Nordest. Gelo sulle Alpi orientali con punte di -10°C a Cortina d'Ampezzo, -16°C ad Arabba, ben -15°C ad Asiago.
ROMA, CADE ALBERO PER FORTE VENTO, AEREO FUORI PISTA A LINATE - Il forte vento si è fatto sentire anche sul Lazio, a Roma caduto un albero con una donna ferita. Un ultraleggero è finito fuori pista a Milano Linate, probabilmente per il forte vento.
PREVISIONI METEO EPIFANIA - Rovesci di neve su medio Adriatico e Sud fino in pianura, in Sicilia in collina ma a tratti fin sulla costa, specie tirrenica; più coinvolta nord Sicilia, bassa Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Campania interna; fiocchi non esclusi anche a Napoli. Domani ancora nevicate al Sud fino in pianura.
L'irruzione di aria artica lascia l'Italia con una pesante eredità di neve e di gelo. Mentre sono in atto ancora delle nevicate lungo l'Adriatico, specialmente al Sud, la situazione volge almeno dal punto di vista delle precipitazioni verso un miglioramento. Non nevica più al Nord anche se i cieli restano nuvolosi e la neve cade in forma debole a tratti solo su Molise, Puglia e Calabria, localmente ancora fino al piano e fin sulla costa a causa delle temperature molto basse. Questa notte è nevicato ancora a Cosenza e a Catanzaro. Piove invece in Sicilia dove c'è stato un sensibile rialzo termico dopo il freddo e la neve dei giorni scorsi. Qui la neve cade solo in Collina. Stessa situazione in Sardegna. C'è il sole invece sulle regioni tirreniche.
Il quadro termico delle minime di stanotte è davvero ragguardevole, praticamente al di fuori delle Isole Maggiori tutta l'Italia è sottozero da Nord a Sud con valori fino a -15° a 1000m al Nord come ad Asiago. La pianura Padana è un'immensa pista di pattinaggio con valori che vanno dai -10° della prvincia di Udine fino ai -3° della Provincia di Torino. Tra i capoluoghi di provincia spiccano i -7° di Venezia e Trieste. Non va meglio sulle regioni centrali con i -5° di latina ed i -4° di Roma Ciampino e al Sud con -2° a Lecce e 0° a Napoli.
Aggiornamento 9 GENNAIO 2017 ore 16:30
SITUAZIONE. Le correnti settentrionali che pescano l'aria gelida dai Balcani e si arricchiscono di umidità transitando sull'Adriatico continuano a raggiungere Abruzzo, Molise e Puglia innescando nuove nevicate a quote molto basse, anche se di intensità attenuata rispetto ai giorni precedenti, a tratti fin sulle coste pugliesi. Si è alzata invece di qualche grado la temperatura su Abruzzo e Molise, dove questa mattina è stata la pioggia a prevalere a quote pianeggianti e sui litorali.
ABRUZZO. Qualche pioggia ha interessato ancora l'Abruzzo costiero, tra Pescara e Vasto, con la neve che è caduta oltre i 100/200m. Nuove deboli nevicate si sono sommate a quelle dei giorni scorsi sulle zone interne appenniniche, con il manto di fresca che in alcune località della Majella supera il metro e mezzo.
PUGLIA. Intanto il freddo e le basse temperature stanno creando ulteriori disagio sulle strade della Puglia, consolidando lo strato di neve e ghiaccio ed ostacolando la pulizia delle sedi stradali delle Murge. La neve sta creando ancora disagi in alcune località pugliesi che rimangono senza corrente elettrica. I tecnici sono infatti impossibilitati ad intervenire in alcune zone irraggiungibili, come a Canosa e Santeramo.
MOLISE. Sulle zone interne del Molise il pericolo maggiore è rappresentato dall'enorme quantità di neve e ghiaccio presente sui tetti di alcune abitazioni che raggiunge il metro e mezzo e che rischia di cadere sui marciapiedi. La neve è caduta anche sulle zone interne della Campania e sulla Basilicata, seppur in forma debole.
Aggiornamento 9 gnnaio 2017 ORE 13:45
ANCORA NEVE TRA ABRUZZO, MOLISE E CAMPANIA - GELO QUASI OVUNQUE
Un nuovo impulso freddo ed instabile provenuto dai Balcani determina la ripresa delle precipitazioni sul medio-basso versante adriatico, con fenomeni che grazie alle basse temperature risultano nevosi a quote pianeggianti. Le avverse condizioni meteo e le abbondanti nevicate degli ultimi giorni hanno spinto i sindaci di alcuni comuni a tenere le scuole chiuse fino a mercoledì nel Chietino, oggi anche a Pescara. Nel Molise invece saranno gli uffici pubblici a rimanere chiusi per neve nella giornata di oggi (Provincia di Campobasso). Fiocchi questa mattina anche nella zona appenninica lungo il confine con la Campania. Nonostante la situazione difficile è stata riaperta la strada SS17 per Roccaraso.
Dove non è la neve protagonista lo sono le temperature. Oggi minime da brivido su gran parte d'Italia, questi alcuni valori: Malpensa -10°C, Brescia -8°, Torino, Bologna e Ferrara -7° , Firenze -6°, Lamezia Terme e Latina -4°, Lecce -3°, Roma e Santa Maria di Leuca -2°, Napoli -1°.
Aggiornamento 8 GENNAIO 2017 ore 11:00
EMERGENZA NEVE TRA MOLISE E PUGLIA - Il grosso del maltempo al Sud e sull'Abruzzo sta iniziando ad allentare la presa, con precipitazioni via via più deboli rispetto alla giornata di ieri. Si sono avute comunque ulteriori nevicate su Abruzzo, Molise, ma soprattutto sulla Puglia, nonchè Basilicata, Campania interna, bassa Calabria e Sicilia specie tirrenica, fin sul mare. In alcuni casi è vera e propria emergenza neve, in particolare tra Molise, Lucania e Puglia dove i paesi all'interno vivono in alcuni casi condizioni di forte disagio, restando isolati e senza luce: sulle alte Murge gli accumuli superano anche il metro di neve già dai 400m di quota, situazione molto difficile nella zona di Altamura, Santeramo in Colle, sepolti dalla neve. Paesaggi siberiani sul Salento, dove in alcuni casi si superano i 20-30cm e sono ben imbiancate le coste più meridionali. Neve che ha raggiunto anche Bari, con chiusura del relativo Aeroporto. Sul Molise si superano i 150cm dai 700-800m, fino a oltre 2 metri dai 2000m in su.
NEVE ANCHE IN CAMPANIA, SICILIA, BASSA CALABRIA - Imbiancate anche diverse località della Campania, specie interna, ma fiocchi hanno raggiunto anche località come Agropoli, Paestum, Salerno imbiancata così come Avellino e Benevento. In Calabria nevicate eccezionali sulla Locride, con spiagge imbiancate come non accadeva da decenni, neve anche Reggio Calabria e Crotone, imbiancata Cirò Marina. Tanta neve anche in Sicilia, con neve anche a Messina e persino ad Acireale, Giarre, zone dove la neve è molto rara; imbiancata anche Taormina. Accumuli notevoli tra Peloritani, Nebrodi e Madonie, dove localmente si raggiunge anche il metro di neve dai 1000m di quota ( accumuli molto irregolari ).
GELO SULLE ZONE TERREMOTATE - Ha smesso di nevicare sulle zone terremotate di Umbria e Lazio, dove tuttavia ora il vero problema risulta il gelo, con minime abbondantemente sottozero: -12°C a Visso, -13°C a Castelluccio di Norcia, -10°C ad Amatrice.
FREDDO OVUNQUE, FONTANE DI ROMA GHIACCIATE, EMERGENZA SENZATETTO - Il freddo non risparmia nessuno, con diffuse gelate questa mattina da Nord a Sud: sulla Valpadana anche stamattina punte di -7/-8°C, fino a -10°C tra Veneto e Friuli; punte di -7/-8°C anche nelle aree interne di Toscana, Umbria e Marche, fino a -4°C nell'hinterland di Roma, dove le fontane si stanno ghiacciando. Gelo in Appennino, con punte di -10/-11°C a 1000m, -14/-15°C a 1500m, -17°C sulla Sila a 1800m di quota. E' emergenza senzatetto, il freddo ha ucciso almeno 6 persone.
Aggiornamento 7 GENNAIO 2017 ore 15:45
SITUAZIONE CRITICA MA FENOMENI IN ATTENUAZIONE. Inizia a mostrare i primi segnali di attenuazione la tempesta artica che ha invaso l'Italia, nonostante le nevicate ancora in corso e le clima polare che attanaglia l'Italia intera. Abruzzo e Molise sono ancora alle prese con nevicate e raffiche di veto che provocano bufere, ma l'intensità dei fenomeni ha iniziato a ridursi rispetto a questa mattina e alla giornata dell'Epifania. Parziali schiarite hanno raggiunto l'Abruzzo settentrionale e quello costiero, mentre qualche squarcio di sole ha raggiunto anche il Meridione.
IMBIANCATE LE EOLIE. Nevicate sparse interessano tuttavia ancora zone interne dell'Abruzzo meridionale, Puglia, Lucania, rilievi calabresi e zone interne della Sicilia settentrionale, fino a quote pianeggianti e spesso anche sui litorali. Rinviata per neve la partita di calcio Pescara Fiorentina, chiusi l'aeroporto di Pescara e la SS17 che porta verso alcune località sciistiche abruzzesi. La neve è ha imbiancato questa mattina le isole Eolie.
GHIACCIATE LE FONTANE DI ROMA. Situazione critica anche nel Molise, tanto che il sindaco di Campobasso ha invitato i cittadini a non uscire di casa e Trenitalia si è trovata costretta a cancellare 12 su 18 corse tra Campobasso e Venafro. Le temperature precipitate in tutta Italia nelle ultime ore sono scese sotto zero anche su buona parte del Centro-Sud, tanto che questa mattina il ghiaccio è riuscito ad avvolgere anche le fontane di Roma.
Aggiornamento 7 GENNAIO 2016 ore 11:00
MALTEMPO, BUFERE DI NEVE CONTINUE DALL'ABRUZZO ALLA PUGLIA, SITUAZIONE CRITICA - E' stata una notte 'siberiana' sui versanti adriatici, raggiunti dall'apice dell'irruzione gelida dalla Russia. Vere e proprie bufere di neve hanno colpito Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata fin sulla costa, con nevicate accompagnate da raffiche di grecale talora superiori ai 100km/h sul Molise e in quota sull'Appennino. Imbiancate quasi tutte le città da Teramo e Pescara in giù fin sulla punta più meridionale del Salento, Gallipoli e Otranto comprese: nevica a Santa Maria di Leuca con 0°C , neve anche a Lecce, Taranto, Brindisi, Bari, Foggia, Matera. Accumuli che ormai superano anche i 50-60cm sulle alte Murge, materano, potentino oltre 1 metro a Campobasso, tra la zona della Majella e sul Molise si superano anche i 150-200cm di neve dai 1000-1300m, con strade sepolte e paesi isolati. Non mancano i black out elettrici indotti dal forte vento. Inevitabili disagi alla circolazione, tratti autostradali appenninici chiusi, mezzi spargisale in piena azione. Forti disagi sulle tutte le tratte autostradali della Puglia.
NEVE ANCHE SU CAMPANIA, CALABRIA E SICILIA, FINO ALLA SPIAGGIA - Rovesci di neve hanno sfondato anche sulla Campania, interessando soprattutto i settori interni, ma a tratti anche la costa: fino a oltre 10cm tra Benevento e Avellino, imbiancata anche a Salerno, fiocchi pure a Napoli e Caserta. Sulla Calabria neve soprattutto su reggino, Locride, Aspromonte, Piana di Gioia, parte settentrionale del crotonese: neve a Reggio Calabria, Gioia Tauro, Locri, Crotone, imbiancata anche Siderno, bufere di neve sull'Aspromonte con oltre mezzo metro a Gambarie. Situazione difficile anche su alcune della Sicilia, battute da temporali nevosi: la neve ha raggiunto località in cui non si vedeva dal lontano 88; imbiancata Aci Reale, Taormina, neve anche a Noto, Agrigento, oltre ovviamente Enna, Caltanissetta. Qualche fiocco anche a Catania; fiocchi anche a Brancaleone. Imbiancata pure Messina, neve a tratti a Palermo, con accumuli consistenti sulle colline retrostanti. Su Madonie, Nebrodi e Peloritani gli accumuli superano localmente il mezzo metro dai 500-600m. Anche qui segnalati locali black out elettrici e disagi al traffico. Da segnalare infine neve anche su Eolie e Ustica, fiocchi a Capri.
FIOCCHI ANCHE SU MARCHE, BASSO LAZIO, GELO OVUNQUE - Qualche nevicata ha ancora interessato le Marche, specie meridionali e si è spinta fin sul basso Lazio oltre ovviamente alla dorsale. Gelo al Centronord con minime abbondantemente sottozero ovunque: punte di -8/-10°C si registrano sulla Valpadana e sulla Toscana interna, -3°C in Versilia. Gelo intenso su Alpi ed Appennino. Sulle Alpi orientali fino a -12/-14°C a 1000m, -20°C ad Asiago, -17°C a Tarvisio.
Prossime ore - ancora rovesci di neve su Abruzzo e al Sud fino in pianura, in solo parziale attenuazione notturna. Altrove asciutto ma freddo.
Aggiornamento 6 GENNAIO 2016 ore 18:00
Continua a nevicare a tratti intensamente su Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, alta Calabria ionica, bassa Calabria, Sicilia, specie tirrenica; nelle ultime ore nuove nevicate hanno sfondato anche sulla Campania, specie beneventano. L'ulteriore calo delle temperature ha favorito il calo della quota neve fin sul mare quasi ovunque. La neve ha raggiunto Messina le spiagge relativa, a tratti Palermo, Reggio Calabria e provincia, Cirò, poi Locride. Neve a tratti si è spinta in pianura persino sulla Sicilia meridionale, a tratti tra agrigentino, siracusano, ragusano. Neve segnalata anche a Crotone, Palmi, Gioia Tauro. Neve che è tornata ad interessare nelle ultime ore Benevento, nevischio segnalato a Caserta e Napoli, oltre che Avellino. Gli accumuli ormai superano localmente i 40-50cm su Madonie, Nebrodi, Peloritani già dai 600-800m di quota. Temporali anche nevosi sulla costa tirrenica.
Neve che continua a cadere a tratti copiosa su Puglia, Basilicata, Molise interno: si superano ormai localmente i 50-60cm tra alte Murge, materano, potentino, oltre 70-80cm dagli 800-1000m sul Molise ( si supera il metro ormai a Capracotta), oltre 60cm sul chietino dai 500m, oltre un metro e mezzo in quota sulla Majella. Tra i comuni più colpiti segnaliamo Altamura, Matera, Gravina in Puglia, Faeto, Capracotta, Campobasso ma ce ne sono molti altri. Neve anche a Bari, Lecce, Brindisi, Otranto, Santa Maria di Leuca. Tanti disagi alla circolazione, black out elettrici anche per il vento, che soffia forte da Nord-Nordest con raffiche di oltre 70-80km/h, oltre 100km/h registrati a Termoli; mari in burrasca.
Fa molto freddo ovunque, gelido su Alpi ed Appennino, con punte di -10°C a 1000m, fino a -15°C a 1500m. Nella prossima notte sono attese forti gelate al Centronord, con valori prossimi ai -8/-10°C anche in pianura!
Aggiornamento 6 GENNAIO 2017 ore 15:45
ANCORA NEVE SULLE COSTE TRA ABRUZZO E MOLISE. Continuano a scendere le temperature sull'Italia centro-meridionale, durante l'irruzione gelida dalle latitudini settentrionali che si sta riversando sulla nostra penisola. Le nevicate più intense si concentrano nel pomeriggio della Befana tra Abruzzo e Molise, accompagnate da raffiche di vento che fanno assumere alle precipitazioni carattere di bufera.
OLTRE UN METRO IN APPENNINO. Nevica quindi dalla costa pescarese a quella molisana, anche se qualche fiocco riesce a spingersi verso sud fino al litorale pugliese. Sulle località di montagna oltre i 1000m gli accumuli di neve fresca superano localmente il metro da inizio evento perturbato, come nel caso del Molise.
Nonostante le condizioni meteo avverse i tecnici FS sono riusciti a ripristinare la circolazione ferroviaria tra Falconara e Senigallia, dopo che in mattinata era stata interrotta per la rottura di un cavo elettrico.
FIOCCHI SULLO STRETTO. Nel frattempo qualche fiocco di neve granulosa è riuscito a raggiungere anche lo Stretto di Messina e il Reggino, pur con temperatura di qualche grado sopra zero.
Aggiornamento 6 GENNAIO 2017 ore 12:00
NEVE A CANICATTI CON ACCUMULI DI OLTRE 30cm!
Aggiornamento 6 GENNAIO 2017 ore 11:30
SITUAZIONE CRITICA IN ABRUZZO, MOLISE, PUGLIA, BASILICATA, NORD SICILIA. Continua a nevicare a tratti intensamente e a carattere di temporale lungo il versante adriatico, in particolare tra basse Marche, Abruzzo, Molise, Puglia tutta, Basilicata. Situazione critica sui settori interni di Abruzzo, Molise, dove la neve supera ormai localmente il mezzo metro dai 500-700m di quota. Accumuli anche di oltre 30-40cm su alcune zone delle Murge, in particolare Altamura, ma anche potentino e materano, con locali black out elettrici e inevitabili disagi alla circolazione. Imbiancate città dove la neve è un evento raro come Gallipoli e Otranto, neve anche a Taranto oltre ovviamente che Bari, Foggia. Neve anche a Termoli, Pescara.
Il tutto viene accompagnato da forti venti di grecale che fanno assumere alla neve carattere di bufera specie sulle zone interne. Neve che interessa a tratti anche la Campania specie interna, qualche fiocco è arrivato anche a Napoli città. Coinvolta solo in parte la Calabria con rovesci di neve che per ora interessano soprattutto reggino, Aspromonte e alta Calabria jonica. Maltempo in atto sulla Sicilia specie tirrenica, con rovesci e temporali, neve fino a quote collinari, imbiancate le colline di Palermo e e neve a tratti anche in città; è nevicato pesino a Ustica. Imbiancata pure Enna. Su quasi tutto il Sud peninsulare non si superano i 2-3°C, in Sicilia i 6-7°C persino sulle coste. Le temperature saranno comunque in ulteriore calo nelle prossime ore con altri rovesci di neve.
6 GENNAIO 2017: E' ARRIVATO IL GELO RUSSO, NEVE FINO IN PIANURA SU ADRIATICHE E SUD - Come nelle attese l'ulteriore spinta del gelo russo sull'Italia ha favorito un calo della quota neve fino in pianura anche al Sud, oltre che sul medio versante adriatico. Rovesci di neve anche a carattere di bufera e localmente a sfondo temporalesco hanno così colpito in particolare Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, ma a tratti anche Marche, Umbria, Campania, specie interna, la Calabria ma in particolar modo quella meridionale ( reggino, Aspromonte ). Rovesci e temporali anche di forte intensità hanno inoltre raggiunto la Sicilia, specie tirrenica, dove sta già nevicando a quote collinari. Il tutto accompagnato da venti forti di grecale con raffiche anche di oltre 70-80km/h su coste adriatiche, dalla Romagna alla Puglia, Sardegna, basso Tirreno, raffiche anche superiori in Appennino con episodi di scaccianeve o veri e propri blizzard in particolare sul versante adriatico, con anche dei black out elettrici.
ACCUMULI LOCALMENTE IMPORTANTI, OLTRE MEZZO METRO TRA ABRUZZO E MOLISE, NEVE DA ANCONA, PESCARA, BARI, LECCE, OTRANTO, IN COLLINA IN SICILIA - Se le coste adriatiche risultano imbiancate a tratti, accumuli anche importanti interessano l'Appennino retrostante in particolare tra Abruzzo e Molise, dove si superano anche i 30-40cm dalle quote collinari, oltre mezzo metro dai 700-1000m ( almeno mezzo metro di neve a Campobasso con temporali nevosi ). Mezzo metro di neve e oltre anche sulla Basilicata e in particolare sul potentino, rovesci di neve su tutta la Puglia con accumuli anche di oltre 20-30cm sulle Murge; neve anche a Lecce, Brindisi, Bari, imbiancata persino Otranto. Per quanto riguarda la Campania le nevicate più consistenti hanno interessato le interne appenniniche in particolare Irpinia, Matese, Sannio, Fortore con accumuli anche di oltre 20-30cm. Sulla Calabria il grosso delle nevicate ha per ora interessato il reggino e l'Aspromonte, con oltre 20cm a Gambarie, neve anche su Sila e Pollino. Consideriamo che tutti questi accumuli sono in aumento, per via delle nevicate ancora in corso. In Sicilia più colpita la parte tirrenica con rovesci di neve fino in collina su Val di Mazara, Gibellina, Madonie, Nebrodi, ennese, Peloritani ed Etna; imbiancata Enna, temporali su Messina, Palermo e Trapani con anche episodi di grandine e a tratti neve tonda, temperature in picchiata. Un pò di neve si è vista infine anche in Toscana e Romagna, in particolare su aretino, Casentino e cesenate.
VENTO FORTE E TRACOLLO TERMICO - Le temperature sono crollate ovunque, freddo intenso da Nord a Sud: sulle Alpi punte di -18°C a 1800-2000m, sulla dorsale adriatica fino a -9/-10°C a 1000m, -15°C a 1500m. Gelate su quasi tutta la Valpadana ma anche sulle aree interne del Centrosud fino in pianura, con punte di -7/-8°C in pianura sul Nordest. Gelo sulle Alpi orientali con punte di -10°C a Cortina d'Ampezzo, -16°C ad Arabba, ben -15°C ad Asiago.
ROMA, CADE ALBERO PER FORTE VENTO, AEREO FUORI PISTA A LINATE - Il forte vento si è fatto sentire anche sul Lazio, a Roma caduto un albero con una donna ferita. Un ultraleggero è finito fuori pista a Milano Linate, probabilmente per il forte vento.
PREVISIONI METEO EPIFANIA - Rovesci di neve su medio Adriatico e Sud fino in pianura, in Sicilia in collina ma a tratti fin sulla costa, specie tirrenica; più coinvolta nord Sicilia, bassa Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Campania interna; fiocchi non esclusi anche a Napoli. Domani ancora nevicate al Sud fino in pianura.
CRONACA METEO: ARRIVA LA DAMA BIANCA SULLE ADRIATICHE. TRACOLLO TERMICO E FORTI RAFFICHE DI VENTO
Aggiornamento 5 GENNAIO 2017 ore 16:30
Continua ad intensificarsi la perturbazione sospinta da aria gelida di estrazione artica e le prime regioni a farne le spese sono le adriatiche e il Sud. Il limite delle nevicate continua ad abbassarsi su tutta Italia e tocca ormai quote pianeggianti sulle Marche, intorno ai 100/200m sull'Abruzzo ed in Umbria e Molise, 300/400m tra Puglia, Lucania e Campania interna.
Gli accumuli di neve fresca sulle zone interne raggiungo i 20 cm su alcune località in quota su Marche e Abruzzo, grazie anche ai temporali nevosi che si sono scaricati nella prima parte delle giornata. Temporali che stanno interessando anche la costa abruzzese, in particolare Pescara, dove la quota neve si sta abbassando repentinamente fino a mischiarsi alla pioggia.
Durante i fenomeni temporaleschi la neve è riuscita a cadere anche sulle coste della Romagna nella giornata di oggi, in particolare tra Rimini e Riccione. Imbiancato anche il Vesuvio fino a 200/300m di quota, anche se nelle ultime ore i fenomeni si sono attenuati.
Temporale nevoso tra Rimini e Riccione.
Aggiornamento 5 GENNAIO 2017 ore 12:00
Quota neve in drastico calo al Sud, bufere di neve sulla Campania interna, Basilicata, quota neve in calo anche in Abruzzo, Molise, nord Puglia fino in collina, altri temporali nevosi si avvicinano alle Marche sfiorando la Romagna. Accumuli anche di oltre 10-15cm si segnalano sulle aree interne adriatiche, campane, lucane già a partire dalle quote collinari; forte temporale a anche a Napoli questa mattina. Forte vento fa assumere carattere di bufera alla neve nei tratti appenninici. TEMPORALI DI NEVE SI SEGNALANO DA RIMINI A PESCARA. Disagi al traffico e diversi blackout elettrici: La potenza-melfi è semi paralizzata. Neve anche a Matera. Per ora quota neve più elevata tra Calabria e Sicilia ma in rapido calo nelle prossime ore.
5 GENNAIO 2016: ARRIVANO LE PRIME NEVICATE SULLE ADRIATICHE, TEMPORALI E BLACKOUT. L'aria fredda che affluisce dall'Artico sta determinando un brusco abbassamento delle temperature su buona parte d'Italia, ma le regioni più esposte al maltempo sono quelle adriatiche, dove la quota neve sta scendendo repentinamente a partire da nord e su Marche e Abruzzo è ormai prossima ai 200m, ma a tratti anche sin sulla costa nelle Marche, colpita da veri e propri temporali di neve! Non si hanno ancora accumuli significativi, ma i fenomeni si presentano anche in forma temporalesca sulla fascia costiera con locali grandinate. Non mancano anche locali black out elettrici in particolare sull'Abruzzo. Il limite delle nevicate sale verso i 600m in Puglia, dove il peggioramento ha preso piede a partire dal Gargano, sulla cui cima cadono i primi fiocchi. Da segnalare anche maltempo in avanzamento al Sud, per ora colpita soprattutto la Campania, con rovsesci e temporali, anche qui calo della neve a quote collinari: nevica ad Avellino, sul Vomero e Vesuviano, forte temporale a Napoli. Da segnalare anche veloci rovesci di neve che hanno interessato il veneziano fin sulla costa: imbiancata jesolo.
FORTE VENTO E INCENDI AL NORD. Le regioni settentrionali rimangono invece protette dalla barriera alpina e gli effetti del peggioramento si manifestano semplicemente con addensamenti sui confini alpini associati a locali nevicate da sfondamento accompagnato dal vento e da condizioni di bel tempo ma ventoso in pianura, soprattutto al Nordovest, con raffiche di oltre 80km/h agli sbocchi vallivi del Torinese, picchi vicini ai 200km/h dai 2000m sulle Alpi di confine lombarde, piemontesi ( madesimo colmenetta a 2200m vento a 190km ). Il vento e il secco di questo periodo alimentano però gli incendi, come in Lombardia nella Valchiavenna, dove un focolaio innescato volontariamente nella notte di capodanno ha ripreso vigore con l'insorgere del vento.
TEMPERATURE IN PICCHIATA SULLE ALPI. L'aria gelida che affluisce dall'Artico sta facendo crollare le temperature sull'arco alpino, con punte di -21° ai 3500m del Plateau Rosa, in Valle d'Aosta, -24°a 3400m sulle vette dell'Alto Adige.
Continua ad intensificarsi la perturbazione sospinta da aria gelida di estrazione artica e le prime regioni a farne le spese sono le adriatiche e il Sud. Il limite delle nevicate continua ad abbassarsi su tutta Italia e tocca ormai quote pianeggianti sulle Marche, intorno ai 100/200m sull'Abruzzo ed in Umbria e Molise, 300/400m tra Puglia, Lucania e Campania interna.
Gli accumuli di neve fresca sulle zone interne raggiungo i 20 cm su alcune località in quota su Marche e Abruzzo, grazie anche ai temporali nevosi che si sono scaricati nella prima parte delle giornata. Temporali che stanno interessando anche la costa abruzzese, in particolare Pescara, dove la quota neve si sta abbassando repentinamente fino a mischiarsi alla pioggia.
Durante i fenomeni temporaleschi la neve è riuscita a cadere anche sulle coste della Romagna nella giornata di oggi, in particolare tra Rimini e Riccione. Imbiancato anche il Vesuvio fino a 200/300m di quota, anche se nelle ultime ore i fenomeni si sono attenuati.
Temporale nevoso tra Rimini e Riccione.
Aggiornamento 5 GENNAIO 2017 ore 12:00
Quota neve in drastico calo al Sud, bufere di neve sulla Campania interna, Basilicata, quota neve in calo anche in Abruzzo, Molise, nord Puglia fino in collina, altri temporali nevosi si avvicinano alle Marche sfiorando la Romagna. Accumuli anche di oltre 10-15cm si segnalano sulle aree interne adriatiche, campane, lucane già a partire dalle quote collinari; forte temporale a anche a Napoli questa mattina. Forte vento fa assumere carattere di bufera alla neve nei tratti appenninici. TEMPORALI DI NEVE SI SEGNALANO DA RIMINI A PESCARA. Disagi al traffico e diversi blackout elettrici: La potenza-melfi è semi paralizzata. Neve anche a Matera. Per ora quota neve più elevata tra Calabria e Sicilia ma in rapido calo nelle prossime ore.
5 GENNAIO 2016: ARRIVANO LE PRIME NEVICATE SULLE ADRIATICHE, TEMPORALI E BLACKOUT. L'aria fredda che affluisce dall'Artico sta determinando un brusco abbassamento delle temperature su buona parte d'Italia, ma le regioni più esposte al maltempo sono quelle adriatiche, dove la quota neve sta scendendo repentinamente a partire da nord e su Marche e Abruzzo è ormai prossima ai 200m, ma a tratti anche sin sulla costa nelle Marche, colpita da veri e propri temporali di neve! Non si hanno ancora accumuli significativi, ma i fenomeni si presentano anche in forma temporalesca sulla fascia costiera con locali grandinate. Non mancano anche locali black out elettrici in particolare sull'Abruzzo. Il limite delle nevicate sale verso i 600m in Puglia, dove il peggioramento ha preso piede a partire dal Gargano, sulla cui cima cadono i primi fiocchi. Da segnalare anche maltempo in avanzamento al Sud, per ora colpita soprattutto la Campania, con rovsesci e temporali, anche qui calo della neve a quote collinari: nevica ad Avellino, sul Vomero e Vesuviano, forte temporale a Napoli. Da segnalare anche veloci rovesci di neve che hanno interessato il veneziano fin sulla costa: imbiancata jesolo.
FORTE VENTO E INCENDI AL NORD. Le regioni settentrionali rimangono invece protette dalla barriera alpina e gli effetti del peggioramento si manifestano semplicemente con addensamenti sui confini alpini associati a locali nevicate da sfondamento accompagnato dal vento e da condizioni di bel tempo ma ventoso in pianura, soprattutto al Nordovest, con raffiche di oltre 80km/h agli sbocchi vallivi del Torinese, picchi vicini ai 200km/h dai 2000m sulle Alpi di confine lombarde, piemontesi ( madesimo colmenetta a 2200m vento a 190km ). Il vento e il secco di questo periodo alimentano però gli incendi, come in Lombardia nella Valchiavenna, dove un focolaio innescato volontariamente nella notte di capodanno ha ripreso vigore con l'insorgere del vento.
TEMPERATURE IN PICCHIATA SULLE ALPI. L'aria gelida che affluisce dall'Artico sta facendo crollare le temperature sull'arco alpino, con punte di -21° ai 3500m del Plateau Rosa, in Valle d'Aosta, -24°a 3400m sulle vette dell'Alto Adige.
CRONACA METEO: RISVEGLIO INVERNALE AL SUD. DAMA BIANCA A QUOTE BASSE
Aggiornamento 30 DICEMBRE 2016 ore 16:25
Continua la fase di maltempo su parte del Sud, segnatamente il versante Adriatico, la Calabria e Sicilia orientale.
La neve cade sempre a bassa quota, con le correnti fredde da NE che mantengono la loro piena attività. Ecco qualche accumulo nevoso aggiornato a poco fa riguardante la Sila, la zona per ora maggiormente interessata: 50 cm a Lorica e 30 cm a San Giovanni in Fiore, 25 cm a Savelli e fino a 60 cm sui Monti Toppali.
Continua a nevicare anche sui Nebrodi, in Sicilia; a Messina vento freddo da NE e pioggia a tratti mista a neve bagnata (gragnola).
I venti si mantengono sostenuti da Nord e NE su tutto il Meridione. Lungo la fascia adriatica e ionica le raffiche medie finora registrate sono sui 40-50 km/h, mentre in Sila i picchi sono fin sui 60-70 km/h: in loco si stanno quindi verificando bufere di neve a tutti gli effetti.
Aggiornamento 30 DICEMBRE 2016 ore 9:45
FREDDO E NEVE A BASSA QUOTA AL SUD. L'aria fredda continua a scorrere sulle regioni meridionali e sul medio versante adriatico anche in queste ultime ore, continuando a determinare locali rovesci nevosi anche fino a quote basse. Ieri è stato segnalato graupel persino a Reggio Calabria e Messina, mentre fiocchi di neve hanno interessato Cosenza e Catanzaro, con anche una spolverata sul capoluogo durante la notte; sui rilievi calabresi sono caduti fino a 50 cm di neve fresca sulla Sila oltre i 1200m (Lorica), e una decina in Aspromonte. In Abruzzo nevica debolmente a partire dai 400-500m su Maiella e Marsica, mentre tra Murge e Molise i fiocchi si sono spinti a 300/400m, occasionalmente a quote più basse sul Foggiano, con una lieve spolverata anche ad Alberobello, Cisternino, Mottola e Martina Franca; imbiancate anche Potenza e Campobasso. Qualche locale episodio nevoso si segnala anche sui Nebrodi in Sicilia, fino a 200-300 metri di altezza, mentre delle virghe nevose ieri hanno sconfinato in Campania fin verso il Vesuvio.
VENTI FORTI E MARI AGITATI. Si segnalano inoltre ancora venti sostenuta da Bora e/o Grecale con raffiche superiori ai 50/60 Km/h a Trieste, in Sardegna e al Sud. Per il forte vento e il mare agitato sono ancora sospesi i collegamenti con le Isole Eolie.
LE PREVISIONI PER LE PROSSIME ORE. Nelle prossime ore qualche rovescio nevoso potrà insistere tra mattina e pomeriggio tra Abruzzo meridionale, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria ionica, area dello Stretto e Sicilia settentrionale. Stante l'aria molto fredda presente in quota gli eventuali rovesci potranno risultare nevosi fino a quote basse, prossime alla pianura. Il tempo comunque tende a migliorare anche al Sud, ed entro la notte è atteso un generale esaurimento dei fenomeni.
29 DICEMBRE 2016: NEVE A BASSA QUOTA A L SUD - L'aria fredda dai Balcani è puntualmente arrivata. Nel corso della notte il fronte di irruzione polare ha raggiunto la nostra Penisola determinando un brusco raffreddamento. Sono in particolare la regioni del Sud quelle più coinvolte da pioggia, vento, freddo e neve a quote molto basse. Si tratta di fenomeni irregolari e in genere deboli, per via della mancanza di una vera e propria perturbazione ben strutturata, salvo casi localizzati in cui agiscono temporali in particolare sull'alta Calabria. Spolverata di neve si segnala in Puglia nella zona dei Trulli ( Alberobello ), neve in Basilicata ( specie potentino e Lagonegrese ), interne Campane, Nebrodi, Aspromonte e sulla Sila specie Greca. Imbiancata Potenza, leggera imbianca anche a Mottola (Ta), Martina Franca (Ta) e bassa Irpinia. Neve a pure Gambarie d'Aspromonte, fiocchi a Catanzaro.
VENTI FORTI E MARI IN BURRASCA - L'irruzione fredda è inoltre accompagnata da venti forti di Grecale e Tramontana con raffiche che hanno raggiunto gli 80 km/h. A causa delle condizioni meteo avverse per il forte vento ed il mare in burrasca sono state sospese le corse Milazzo-Eolie e Trapani-Egadi.
TENDENZA METEO - Nelle prossime ore ci sarà ancora occasione per delle precipitazioni irregolari, domani la situazione tenderà a migliorare per via dello spostamento verso levante della bassa pressione che sta portando la neve anche ad Atene.
Continua la fase di maltempo su parte del Sud, segnatamente il versante Adriatico, la Calabria e Sicilia orientale.
La neve cade sempre a bassa quota, con le correnti fredde da NE che mantengono la loro piena attività. Ecco qualche accumulo nevoso aggiornato a poco fa riguardante la Sila, la zona per ora maggiormente interessata: 50 cm a Lorica e 30 cm a San Giovanni in Fiore, 25 cm a Savelli e fino a 60 cm sui Monti Toppali.
Continua a nevicare anche sui Nebrodi, in Sicilia; a Messina vento freddo da NE e pioggia a tratti mista a neve bagnata (gragnola).
I venti si mantengono sostenuti da Nord e NE su tutto il Meridione. Lungo la fascia adriatica e ionica le raffiche medie finora registrate sono sui 40-50 km/h, mentre in Sila i picchi sono fin sui 60-70 km/h: in loco si stanno quindi verificando bufere di neve a tutti gli effetti.
Aggiornamento 30 DICEMBRE 2016 ore 9:45
FREDDO E NEVE A BASSA QUOTA AL SUD. L'aria fredda continua a scorrere sulle regioni meridionali e sul medio versante adriatico anche in queste ultime ore, continuando a determinare locali rovesci nevosi anche fino a quote basse. Ieri è stato segnalato graupel persino a Reggio Calabria e Messina, mentre fiocchi di neve hanno interessato Cosenza e Catanzaro, con anche una spolverata sul capoluogo durante la notte; sui rilievi calabresi sono caduti fino a 50 cm di neve fresca sulla Sila oltre i 1200m (Lorica), e una decina in Aspromonte. In Abruzzo nevica debolmente a partire dai 400-500m su Maiella e Marsica, mentre tra Murge e Molise i fiocchi si sono spinti a 300/400m, occasionalmente a quote più basse sul Foggiano, con una lieve spolverata anche ad Alberobello, Cisternino, Mottola e Martina Franca; imbiancate anche Potenza e Campobasso. Qualche locale episodio nevoso si segnala anche sui Nebrodi in Sicilia, fino a 200-300 metri di altezza, mentre delle virghe nevose ieri hanno sconfinato in Campania fin verso il Vesuvio.
VENTI FORTI E MARI AGITATI. Si segnalano inoltre ancora venti sostenuta da Bora e/o Grecale con raffiche superiori ai 50/60 Km/h a Trieste, in Sardegna e al Sud. Per il forte vento e il mare agitato sono ancora sospesi i collegamenti con le Isole Eolie.
LE PREVISIONI PER LE PROSSIME ORE. Nelle prossime ore qualche rovescio nevoso potrà insistere tra mattina e pomeriggio tra Abruzzo meridionale, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria ionica, area dello Stretto e Sicilia settentrionale. Stante l'aria molto fredda presente in quota gli eventuali rovesci potranno risultare nevosi fino a quote basse, prossime alla pianura. Il tempo comunque tende a migliorare anche al Sud, ed entro la notte è atteso un generale esaurimento dei fenomeni.
29 DICEMBRE 2016: NEVE A BASSA QUOTA A L SUD - L'aria fredda dai Balcani è puntualmente arrivata. Nel corso della notte il fronte di irruzione polare ha raggiunto la nostra Penisola determinando un brusco raffreddamento. Sono in particolare la regioni del Sud quelle più coinvolte da pioggia, vento, freddo e neve a quote molto basse. Si tratta di fenomeni irregolari e in genere deboli, per via della mancanza di una vera e propria perturbazione ben strutturata, salvo casi localizzati in cui agiscono temporali in particolare sull'alta Calabria. Spolverata di neve si segnala in Puglia nella zona dei Trulli ( Alberobello ), neve in Basilicata ( specie potentino e Lagonegrese ), interne Campane, Nebrodi, Aspromonte e sulla Sila specie Greca. Imbiancata Potenza, leggera imbianca anche a Mottola (Ta), Martina Franca (Ta) e bassa Irpinia. Neve a pure Gambarie d'Aspromonte, fiocchi a Catanzaro.
VENTI FORTI E MARI IN BURRASCA - L'irruzione fredda è inoltre accompagnata da venti forti di Grecale e Tramontana con raffiche che hanno raggiunto gli 80 km/h. A causa delle condizioni meteo avverse per il forte vento ed il mare in burrasca sono state sospese le corse Milazzo-Eolie e Trapani-Egadi.
TENDENZA METEO - Nelle prossime ore ci sarà ancora occasione per delle precipitazioni irregolari, domani la situazione tenderà a migliorare per via dello spostamento verso levante della bassa pressione che sta portando la neve anche ad Atene.
METEO: CALDO ANOMALO E INCENDI AL NORDOVEST. A MILANO 20°C: E' ECORD!
28 DICEMBRE 2016: CALDO RECORD PER DICEMBRE
La giornata di martedì 27 dicembre, ha fatto registrare temperature decisamente anomale per il mese in corso. Siamo nel periodo statisticamente più freddo dell'anno, coincidente con l'ultima decade di dicembre e la prima decade di gennaio. Ma l'afflusso di una massa d'aria particolarmente mite ha reso il clima pienamente primaverile su molte zone del Nord-Italia, segnatamente il Nordovest.
In Lombardia hanno fatto il loro ingresso i venti di föhn: il termometro è schizzato a 19-20°C a Varese, Como, Lecco e Milano. Il capoluogo lombardo ha fatto registrare il record assoluto per il mese di dicembre in centro città. Ma anche città come Bergamo e Brescia si sono spinte fino a 18-19°C. Proprio a Bergamo è stato battuto il record del 1967, con la massima odierna di 19°C.
Quest'oggi, record di temperatura a Milano: 20°C
La Liguria ha assaporato un pomeriggio tipico del mese di Aprile, con temperature fino a 20-21°C tra Savona e Genova; anche in questo caso una grossa mano l'hanno data i venti di Tramontana che - seppur deboli - hanno favorito il riscaldamento dell'aria lungo la riviera.
In Piemonte si sono registrate temperature diffusamente sui 17-19°C, da Domodossola, a Novara e da Torino fino alle vallate alpine (18°C a Susa).
Non fa eccezione la Valle d'Aosta, con il fondovalle che per il terzo giorno consecutivo si è portato sui 15-17°C, seppur non raggiungendo i valori incredibilmente elevati del pomeriggio di Natale (Aosta 20°C).
E per finire anche Veneto e Trentino Alto Adige: anche qui il föhn ha fatto il suo ingresso, e le temperature si sono portate sui 16-17°C lungo la Val d'Adige, ed anche lungo la pedemontana veronese e vicentina si sono toccate punte di 18°C.
Sulle Alpi le temperature sono calate solo leggermente rispetto ai valori altissimi dei due giorni precedenti. Tuttavia a causa dei vento forti e del clima secco, si sono sviluppati alcuni incendi boschivi. Sui 1000 metri i 10-12°C si sono raggiunti agevolmente anche martedì 27, con lo zero termico che si mantiene attorno ai 3000 metri di quota. Soltanto a partire da oggi, mercoledì 28, si avrà una diminuzione più decisa, a causa dell'approssimarsi di una massa d'aria più fredda da Nordest. Entro fine anno si ritornerà su temperature tipiche di questo periodo.
La giornata di martedì 27 dicembre, ha fatto registrare temperature decisamente anomale per il mese in corso. Siamo nel periodo statisticamente più freddo dell'anno, coincidente con l'ultima decade di dicembre e la prima decade di gennaio. Ma l'afflusso di una massa d'aria particolarmente mite ha reso il clima pienamente primaverile su molte zone del Nord-Italia, segnatamente il Nordovest.
In Lombardia hanno fatto il loro ingresso i venti di föhn: il termometro è schizzato a 19-20°C a Varese, Como, Lecco e Milano. Il capoluogo lombardo ha fatto registrare il record assoluto per il mese di dicembre in centro città. Ma anche città come Bergamo e Brescia si sono spinte fino a 18-19°C. Proprio a Bergamo è stato battuto il record del 1967, con la massima odierna di 19°C.
Quest'oggi, record di temperatura a Milano: 20°C
La Liguria ha assaporato un pomeriggio tipico del mese di Aprile, con temperature fino a 20-21°C tra Savona e Genova; anche in questo caso una grossa mano l'hanno data i venti di Tramontana che - seppur deboli - hanno favorito il riscaldamento dell'aria lungo la riviera.
In Piemonte si sono registrate temperature diffusamente sui 17-19°C, da Domodossola, a Novara e da Torino fino alle vallate alpine (18°C a Susa).
Non fa eccezione la Valle d'Aosta, con il fondovalle che per il terzo giorno consecutivo si è portato sui 15-17°C, seppur non raggiungendo i valori incredibilmente elevati del pomeriggio di Natale (Aosta 20°C).
E per finire anche Veneto e Trentino Alto Adige: anche qui il föhn ha fatto il suo ingresso, e le temperature si sono portate sui 16-17°C lungo la Val d'Adige, ed anche lungo la pedemontana veronese e vicentina si sono toccate punte di 18°C.
Sulle Alpi le temperature sono calate solo leggermente rispetto ai valori altissimi dei due giorni precedenti. Tuttavia a causa dei vento forti e del clima secco, si sono sviluppati alcuni incendi boschivi. Sui 1000 metri i 10-12°C si sono raggiunti agevolmente anche martedì 27, con lo zero termico che si mantiene attorno ai 3000 metri di quota. Soltanto a partire da oggi, mercoledì 28, si avrà una diminuzione più decisa, a causa dell'approssimarsi di una massa d'aria più fredda da Nordest. Entro fine anno si ritornerà su temperature tipiche di questo periodo.
CRONACA METEO: FORTE MALTEMPO SULLA SARDEGNA ORIENTALE, PUNTE DI 300mm
20 DICEMBRE 2016: SITUAZIONE. Pilotata da un profondo vortice di 1005hPa posizionato sul Mar di Sardegna una perturbazione mediterranea si sta inarcando intorno all'isola, interessando direttamente il versante orientale, esposto al flusso di correnti umide ed instabili che soffiano da ESE. Forti piogge impattano così su gran parte del settore tirrenico con fenomeni che assumono anche carattere temporalesco.
PUNTE DI 300MM. Si registrano accumuli pluviometrici fino a 300mm da ieri sull'Ogliastra, valori intorno a 100/150mm su gran parte del restante settore orientale sardo, mentre sul lato occidentale dell'isola il maltempo è molto più attenuato e localmente nella notte si sono registrate solo pioviggini.
RISCHIO ESONDAZIONI. Rimane elevata l'allerta sulla Sardegna tirrenica per il rischio di esondazioni e smottamenti, visto che il maltempo proseguirà almeno fino a questa sera, anche se con fenomeni a intermittenza. Nella notte infatti sono esondati alcuni corsi d'acqua secondari nel Nuorese, tanto che sono state chiuse la Strada Provinciale 50 e la Statale 129.
PUNTE DI 300MM. Si registrano accumuli pluviometrici fino a 300mm da ieri sull'Ogliastra, valori intorno a 100/150mm su gran parte del restante settore orientale sardo, mentre sul lato occidentale dell'isola il maltempo è molto più attenuato e localmente nella notte si sono registrate solo pioviggini.
RISCHIO ESONDAZIONI. Rimane elevata l'allerta sulla Sardegna tirrenica per il rischio di esondazioni e smottamenti, visto che il maltempo proseguirà almeno fino a questa sera, anche se con fenomeni a intermittenza. Nella notte infatti sono esondati alcuni corsi d'acqua secondari nel Nuorese, tanto che sono state chiuse la Strada Provinciale 50 e la Statale 129.
CRONACA METEO: DAMA BIANCA FINO IN PIANURA AL NORDOVEST
Aggiornamento 19 DICEMBRE 2916 ore 10:00
FIOCCHI SU TORINO. Sta prendendo piede il previsto peggioramento del tempo al Nordovest, dove le basse temperature presenti al suolo permettono alla neve di cadere spesso fino a quote pianeggianti. E' il caso del Piemonte, dove dall'alba di oggi cadono i primi fiocchi su Torinese, Cuneese e Astigiano. Nevica anche a Torino, con un sottile strato di neve fresca che ha rapidamente rivestito i tetti delle case fino in centro città. Nevica anche sull'entroterra ligure centrale alle spalle di Genova, in particolare lungo la A 7 e la A 26 che conducono in Piemonte.
19 DICEMBRE 2016: PREVISIONE PROSSIME ORE. I fenomeni tenderanno ad intensificarsi con il passare del tempo e la neve continuerà a cadere fino in pianura su Torinese e Cuneese, mentre sull'alto Piemonte i fiocchi si trasformeranno in pioggia. Il passaggio da neve a pioggia sulle rimanenti zone pianeggianti del Piemonte avverrà domattina, ad eccezione del Cuneese, dove continuerà a cadere la neve.
FIOCCHI SU TORINO. Sta prendendo piede il previsto peggioramento del tempo al Nordovest, dove le basse temperature presenti al suolo permettono alla neve di cadere spesso fino a quote pianeggianti. E' il caso del Piemonte, dove dall'alba di oggi cadono i primi fiocchi su Torinese, Cuneese e Astigiano. Nevica anche a Torino, con un sottile strato di neve fresca che ha rapidamente rivestito i tetti delle case fino in centro città. Nevica anche sull'entroterra ligure centrale alle spalle di Genova, in particolare lungo la A 7 e la A 26 che conducono in Piemonte.
19 DICEMBRE 2016: PREVISIONE PROSSIME ORE. I fenomeni tenderanno ad intensificarsi con il passare del tempo e la neve continuerà a cadere fino in pianura su Torinese e Cuneese, mentre sull'alto Piemonte i fiocchi si trasformeranno in pioggia. Il passaggio da neve a pioggia sulle rimanenti zone pianeggianti del Piemonte avverrà domattina, ad eccezione del Cuneese, dove continuerà a cadere la neve.
METEO: ARRIVA LA DAMA BIANCA AL NORDOVEST FINO A BASSA QUOTA
Aggiornamento 20 DICEMBREE 2016 ore 16:15
PIOGGE BATTENTI AL NORDOVEST. Non da tregua la perturbazione da ieri in azione da ieri al Nordovest, dove proseguono incessanti le piogge ma anche le nevicate in montagna. Il limite pioggia-neve si è innalzato fino a 600/700m sulle Alpi Liguri e Marittime, tanto che a Cuneo città la neve si è ormai trasformata in pioggia. Quota neve intorno agli 800/1000m sull'alto Piemonte, 700/900m in Valle d'Aosta.
FINO A 80cm SULLE ALPI OCCIDENTALI. Lo spessore di neve fresca inizia a diventare importante sull'arco alpino: circa 60/80cm a 1500m sul Cuneese. fino a 80cm sul Torinese. Neve meno intensa in Valle d'Aosta, dove il fronte ha trovato un po' di fatica a sfondare i massicci, con punte di 40cm sulla valle di Champorcher.
Aggiornamento 20 DICEMBRE 2016 ore 9:10
SITUAZIONE. Pilotata da un profondo vortice di 1005hPa posizionato in prossimità della Sardegna la perturbazione mediterranea continua a determinare condizioni di maltempo al Nordovest con piogge battenti su Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta che nella notte si sono estese fino ad Emilia Romagna ed ovest Lombardia. La neve che ieri ad intermittenza cadeva fino a quote pianeggianti sul Piemonte si è ora trasformata in pioggia, ad eccezione del Cuneese, dove resiste il cuscinetto di aria fredda incollato nei bassi strati che permette alla neve di cadere ancora fino al piano.
NEVE SUL CUNEESE. Numerosi disagi si sono verificati ieri, Lunedì 19, proprio sul Cuneese a causa della neve, con due incidenti che hanno coinvolto i mezzi pesanti, uno sul Colle Calizzano, nei pressi di Garessio, l'altro sulla Bovesana. A Cuneo città il manto di neve fresca oscilla intorno ai 15cm. Nevicate più consistenti in quota, con accumuli intorno ai 20/30cm sulle Alpi Marittime. Neve anche sull'entroterra ligure, tra Savonese e Genovese.
PIOGGIA SULLE ALTRE PIANURE. La neve si è trasformata in pioggia sul resto della pianura del Piemonte, a causa dell'innalzamento delle temperature. fino a 1000/1200m sull'alto Piemonte, dove il manto fresco raggiunge i 40cm. Nevicate di una certa consistenza hanno interessato anche la Valle d'Aosta sudorientale, con accumuli di 30cm sulla valle di Champorcher.
LE PREVISIONI. Nelle prossime ore continuerà a nevicare fino a bassa quota tra cuneese, Langhe e Appennino savonese, e a tratti anche sul fondovalle aostano. La quota neve sarà comunque in graduale aumento. Sulle Alpi marittime oltre gli 800-1000 metri gli accumuli potranno risultare anche abbondanti.
18 DICEMBRE 2016: La combinazione tra il vortice depressionario (minimo tra Sardegna e Baleari) e l'aria fredda precedentemente affluita al Nord in questi giorni, favorirà condizioni ottimali per nevicate fino a quote basse al Nordovest. Da lunedì 19 pomeriggio e fino a mercoledì 21 la neve cadrà abbondante sulle Alpi occidentali e l'Appennino ligure savonese.
FIOCCHI FINO IN PIANURA - In particolare Asti, Torino, Alessandria e Cuneo, anche copiosa su quest'ultima. Sul Piemonte orientale e la Lombardia la neve cadrà a quote collinari, a partire dai 500/600m ma occasionalmente anche più in basso; qui i fenomeni saranno decisamente meno intensi. All'asciutto il Triveneto, con qualche debole episodio solo sul basso Trentino.
ACCUMULI - Non escluso fino a un metro di neve fresca sulle Alpi piemontesi a partire dagli 800/1000m a fine evento, ma anche sulla Valle d'Aosta. Prevista un'abbondante nevicata a Cuneo, con accumuli intorno ai 20cm o anche superiori. Spolverata a Torino città, qualche centimetro sull'Astigiano, fiocchi fino in pianura tra Alessandria e Pavia ma con accumuli irrisori. Sull'entroterra savonese attesi fino a 30-40cm a quote collinari. Su ovest Lombardia possibili fino a 20-30cm dai 1000m (Varesotto).
PIOGGE BATTENTI AL NORDOVEST. Non da tregua la perturbazione da ieri in azione da ieri al Nordovest, dove proseguono incessanti le piogge ma anche le nevicate in montagna. Il limite pioggia-neve si è innalzato fino a 600/700m sulle Alpi Liguri e Marittime, tanto che a Cuneo città la neve si è ormai trasformata in pioggia. Quota neve intorno agli 800/1000m sull'alto Piemonte, 700/900m in Valle d'Aosta.
FINO A 80cm SULLE ALPI OCCIDENTALI. Lo spessore di neve fresca inizia a diventare importante sull'arco alpino: circa 60/80cm a 1500m sul Cuneese. fino a 80cm sul Torinese. Neve meno intensa in Valle d'Aosta, dove il fronte ha trovato un po' di fatica a sfondare i massicci, con punte di 40cm sulla valle di Champorcher.
Aggiornamento 20 DICEMBRE 2016 ore 9:10
SITUAZIONE. Pilotata da un profondo vortice di 1005hPa posizionato in prossimità della Sardegna la perturbazione mediterranea continua a determinare condizioni di maltempo al Nordovest con piogge battenti su Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta che nella notte si sono estese fino ad Emilia Romagna ed ovest Lombardia. La neve che ieri ad intermittenza cadeva fino a quote pianeggianti sul Piemonte si è ora trasformata in pioggia, ad eccezione del Cuneese, dove resiste il cuscinetto di aria fredda incollato nei bassi strati che permette alla neve di cadere ancora fino al piano.
NEVE SUL CUNEESE. Numerosi disagi si sono verificati ieri, Lunedì 19, proprio sul Cuneese a causa della neve, con due incidenti che hanno coinvolto i mezzi pesanti, uno sul Colle Calizzano, nei pressi di Garessio, l'altro sulla Bovesana. A Cuneo città il manto di neve fresca oscilla intorno ai 15cm. Nevicate più consistenti in quota, con accumuli intorno ai 20/30cm sulle Alpi Marittime. Neve anche sull'entroterra ligure, tra Savonese e Genovese.
PIOGGIA SULLE ALTRE PIANURE. La neve si è trasformata in pioggia sul resto della pianura del Piemonte, a causa dell'innalzamento delle temperature. fino a 1000/1200m sull'alto Piemonte, dove il manto fresco raggiunge i 40cm. Nevicate di una certa consistenza hanno interessato anche la Valle d'Aosta sudorientale, con accumuli di 30cm sulla valle di Champorcher.
LE PREVISIONI. Nelle prossime ore continuerà a nevicare fino a bassa quota tra cuneese, Langhe e Appennino savonese, e a tratti anche sul fondovalle aostano. La quota neve sarà comunque in graduale aumento. Sulle Alpi marittime oltre gli 800-1000 metri gli accumuli potranno risultare anche abbondanti.
18 DICEMBRE 2016: La combinazione tra il vortice depressionario (minimo tra Sardegna e Baleari) e l'aria fredda precedentemente affluita al Nord in questi giorni, favorirà condizioni ottimali per nevicate fino a quote basse al Nordovest. Da lunedì 19 pomeriggio e fino a mercoledì 21 la neve cadrà abbondante sulle Alpi occidentali e l'Appennino ligure savonese.
FIOCCHI FINO IN PIANURA - In particolare Asti, Torino, Alessandria e Cuneo, anche copiosa su quest'ultima. Sul Piemonte orientale e la Lombardia la neve cadrà a quote collinari, a partire dai 500/600m ma occasionalmente anche più in basso; qui i fenomeni saranno decisamente meno intensi. All'asciutto il Triveneto, con qualche debole episodio solo sul basso Trentino.
ACCUMULI - Non escluso fino a un metro di neve fresca sulle Alpi piemontesi a partire dagli 800/1000m a fine evento, ma anche sulla Valle d'Aosta. Prevista un'abbondante nevicata a Cuneo, con accumuli intorno ai 20cm o anche superiori. Spolverata a Torino città, qualche centimetro sull'Astigiano, fiocchi fino in pianura tra Alessandria e Pavia ma con accumuli irrisori. Sull'entroterra savonese attesi fino a 30-40cm a quote collinari. Su ovest Lombardia possibili fino a 20-30cm dai 1000m (Varesotto).
ALLERTA METEO LIGURIA E PIEMONTE: FORTE MALTEMPO CON ALLAGAMENTI ED EVACUAZIONI
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 16:00
Tempo in generale miglioramento nelle ultime ore su Piemonte e Liguria, dove, nelle aree interessato dalle piogge alluvionali, non piove più da alcune ore. Il livello dei fiumi Tanaro e Bormida è in calo, mentre continua a salire quello del Po (fino a 6-7 metri sopra lo zero idrometrico tra il Piemonte e Piacenza). Proprio a Torino la piena del Po ha provocato l'incidente tra due battelli, Valentino e Valentina e l'affondamento di uno di essi, durante le operazioni di recupero. La piena del Po dovrebbe transitare tra questa sera e questa notte. Complessivamente il bilancio dell'ondata di maltempo è di circa 400 sfollati e un disperso.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 8:30
Notte di apprensione in Liguria per gli abitanti dei Comuni della Valle d'Arroscia, nell'Imperiese, e per quelli di Albenga, minacciati dalla piena del Centa che ha provocato diversi allagamenti per fortuna di lieve entità. I livelli dei corsi d'acqua, fanno sapere i previsori di Arpal, l'Agenzia regionale per l'ambiente della Liguria, sono in calo nell'Imperiese, nel Savonese e in Valbormida dove ieri ci sono stati i danni maggiori. In Piemonte dopo l'emergenza di ieri sera, il Tanaro è tornato a salire anche ad Alba e dintorni, alcuni ponti sono stati chiusi. A Torino preoccupa il Po, salito un metro sopra il livello di pericolo (quota 5,5 metri ai Murazzi), ma anche alcuni suoi affluenti come il Chisola, lo Stura di Lanzo, la Dora Riparia. Il torrente Bormida ha superato il livello di guardia nell'alessandrino. Squadre di soccorritori sono in azione a Perosa Argentina, a pochi chilometri dal capoluogo piemontese, dove una persona risulta dispersa in località Clot di Ciampiano. Il disperso potrebbe essere stato trascinato via dal torrente Chisone in piena. Complessivamente sono circa 400 gli sfollati, 250 nel cuneese e 150 nel torinese.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 18:00
E' esondato anche il fiume Bormida in più punti a Saliceto e il fiume Tanaro a Ceva. A Mondovì sono stati chiusi la maggior parte dei ponti della città. Ad Alba è stato chiuso lo stabilimento Ferrero e i cittadini sono stati invitati a non spostarsi e a rimanere in casa durante le ore serali. Nel frattempo alle 19 è prevista la riunione del COM (centro operativo misto) che deciderà su eventuali altri provvedimenti. Gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto picchi di 200 mm dalla mezzanotte sia sulle Alpi marittime al confine tra Liguria e Piemonte sia tra Val Chisone e Val di Susa. In molti comuni del cuneese domani le scuole resteranno chiuse, mentre si segnala anche la chiusura della strada statale 28 del Colle di Nava da Garessio fino al confine con la Liguria.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 16:00
Nelle ultime ore si è registrata una lieve diminuzione del livello del fiume Tanaro a Garessio ed Ormai, mentre più a valle il livello continua ad aumentare. Si segnalano disagi alla circolazione sia stradale che ferroviaria. La linea ferroviaria Torino-Savona è interrotta per una frana tra Sale Langhe e Saliceto, è sospesa la circolazione anche sulla linea Alessandria-Savona tra Acqui Terme e San di Giuseppe di Cairo; anche l'autostrada Torino-Savona è chiusa tra Altare e Millesimo per lo sbandamento di un camion. Il Bormida è esondato in più punti a Saliceto, mentre in Liguria il fiume Centa sta provocando i primi allagamenti ad Albenga. Ad Alba è in corso l'evacuazione di un campo nomadi e si sta decidendo per la chiusura dei ponti.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 13:00
Nubifragi e temporali continuano a interessare Ponente Ligure e Piemonte, in particolare entroterra savonese e imperiese, cuneese e torinese occidentale. Accumuli di pioggia in rapida crescita, si segnalano già punte oltre i 150 mm dalla mezzanotte su entroterra imperiese e savonese, valli di Lanzo e val Susa. Con essi si stanno gonfiando tutti i torrenti e corsi d'acqua tra savonese e imperiese. Ad Albenga preoccupano i torrenti Neva e Arroscia. In Piemonte è critica la situazione in Alta Val Tanaro, a Garessio il fiume sta tracimando sul ponte dividendo il due la cittadina. Meno critica la situazione del Fiume Bormida attualmente in piena ordinaria. Si segnalano i primi dissesti idrogeologici: nel paese di Ormea si è aperta una voragine che ha inghiottito un auto. A Pamparato è esondato il torrente Casotto. Sono a rischio tracimazione tutti i principali affluenti del Tanaro: Corsaglia, Mongia ed Ellero A causa di frane o tracimazioni di torrenti alcuni comuni e frazioni si trovano già isolati, come Cenova nel comune di Rezzo. Anche nel torinese a seguito della segnalazione di criticità del Torrente Chisone e del perdurare della perturbazione, la popolazione che abita nelle aree di possibili esondazioni si sta preparando a una possibile evacuazione.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 11:40
SITUAZIONE, IL MALTEMPO SI INTENSIFICA AL NORDOVEST, GIA' PRIME CRITICITA' ED ESONDAZIONI - Si è isolata una circolazione ciclonica sulla Spagna che rinnova condizioni di maltempo sul Nordovest, già messo a dura prova da oltre 6 giorni di pioggia ininterrotta. Continua infatti a piovere tra Liguria di Ponente e Piemonte occidentale, dove la situazione è già critica e il territorio è saturo. Il Tanaro è esondato a Garessio (CN) dove non accadeva dal 1994: il fiume è oltre i 4.5 metri sopra lo 0 idrometrico. Chiusa la SS.28 tra Ormea e Nava; allagamenti su tutta la Valle Tanaro. Per il Sindaco di Ormea la situazione in loco è peggiore del 1994. Sono in crescita anche l'Arroja e il Centa. Le scuole rimarranno chiuse per tutta la giornata odierna nelle province di Imperia, Savona e parte di quella di Genova e sono stati annullati molti mercati.
MASSIMA ALLERTA SU PIEMONTE E LIGURIA, RISCHIO ALLUVIONE - Anche gli ultimissimi aggiornamenti confermano per le prossime ore piogge forti e persistenti su Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e tra pomeriggio e sera anche sulla Lombardia. Attenzione particolare a Liguria centro-occidentale, Piemonte meridionale e occidentale dove si potranno accumulare ulteriori picchi di oltre 200-250mm, che aggiunti a quelli caduti nei scorsi giorni potrebbero portare ad un bilancio complessivo di oltre 400-500mm. Attenzione particolare alle provincie di Cuneo, Asti, Torino, Biella, Verbania, Genova ovest e Savona, dove non si escludono criticità idrogeologiche e locali esondazioni.
STATO DI ATTENZIONE PER I FIUMI - Tra i fiumi che potrebbero creare maggiori problemi il Tanaro, Bormida, Stura, Stura di Lanzo; attesa inoltre la piena del Po.Prestare massima prudenza. La neve cadrà sempre a quote elevate sulle Alpi, mediamente dai 1800-2000m di quota.
VENERDI' 25 ANCORA PIOGGE ABBONDANTI specie in mattinata, poi il maltempo inizierà gradualmente ad allentare la presa con fenomeni in progressiva attenuazione. Entrerà inoltre aria gradualmente più fredda con quota neve in calo fin verso i 1500-1700m entro fine giornata. Sempre tra giovedì notte e venerdì il tempo peggiorerà anche al Centrosud e Nordest, con fenomeni localmente intensi in particolare sulle ioniche.
Aggiornamento 22 NOVEMBRE 2016 ore 15:00
Continua piovere incessantemente sul Nordovest ma in particolare sulla Liguria, dove si registrano picchi di ben 470mm in Valle Stura! Notevoli anche gli oltre 245mm registrati a Masone, 300mm a Fabbriche, 200mm a Crevari, qui con scuole chiuse in via precauzionale; scuole chiuse anche a Camporone e Ceranesi. Problemi per il maltempo nei collegamenti sulla Genova- Acqui: circolazione rallentata con treni in ritardo; sgomberate due abitazioni in via Costa d'Erca e via delle Fabbriche, un'altra in via del Voltino, colpita da un fulmine, dove si è sviluppato un incendio. Il Coc (Centro Operativo Comunale), si è riunito a mezzanotte e mezzo di oggi al Matitone e ha messo in atto le azioni previste dal Piano comunale di emergenza per la gestione del rischio meteo-idrogeologico.
Aggiornamento 22 NOVEMBRE 2016 ore 11:20
MALTEMPO ENTRA NEL VIVO SU LIGURIA E PIEMONTE, GIA' PICCHI DI OLTRE 300MM - Il maltempo è andato ulteriormente intensificandosi nelle scorse ore sul Nordovest, battuto da pioggia battente e localmente molto abbondante. Situazione già critica in particolare sulla Liguria, dove si registrano locali dissesti idro-geologici e allagamenti: in Valle Stura sono caduti ben 320mm di pioggia in 4 ore! Tre famiglie sono state evacuate in Costa d'Erca e via Fabbriche, nonchè per un incendio provocato da un fulmine in via Votlino. A Ventimiglia un migrante è disperso: sarebbe stato travolto dalle acque del fiume Roja. Da segnalare inoltre frane nell'Imperiese dove sono state chiuse alcune strade. Due smottamenti si sono verificati anche tra Perinaldo e Vallebona. Il Coc (Centro Operativo Comunale) di Genova si è riunito alle ore 00.30 e ha messo in atto le azioni previste per la gestione del rischio meteo-idrogeologico.
E proprio in queste ore è in atto un pericoloso temporale auto-rigenerante su Genova dove piove intensamente e solamente dalla mezzanotte si registrano già punte di oltre 30-40mm. Da segnalare anche punte di oltre 100mm nelle ultime 36 ore sulle Alpi Marittime. Tanta pioggia anche su Piemonte e Lombardia nord occidentale, sebbene per ora con accumuli generalmente inferiori alla Liguria, mentre la neve sulle Alpi cade solo a quote elevate, a tratti fin verso i 1700-1800m tra Piemonte e Valle d'Aosta occidentale.
21 NOVEMBRE 2016: ALLERTA METEO NELLE PROSSIME ORE PER LA LIGURIA - Sarà la regione più a rischio nelle prossime ore e in particolare il genovese dove in giornata saranno possibili piogge intense e persistenti, con allagamenti non esclusi. Entro la prossima notte il grosso delle piogge tenderà ad interessare in modo più diretto il Savonese; piogge anche sul resto della regione ma in genere più deboli e intermittenti. Venti forti di Scirocco sui settori centrali e di Levante, da Nordest sul Ponente.
PIEMONTE FASE PIU' CRITICA GIOVEDI' 24 - Le piogge interesseranno in modo persistente anche il Piemonte dove tuttavia risulteranno in genere meno intense. Su questa regione la fase più critica è attesa giovedì prossimo, quando la parte più attiva della perturbazione potrebbe scaricare quantitativi notevoli di pioggia soprattutto sul Piemonte occidentale, con picchi di 150mm in meno di 24 ore. Seguiranno importanti aggiornamenti.
Tempo in generale miglioramento nelle ultime ore su Piemonte e Liguria, dove, nelle aree interessato dalle piogge alluvionali, non piove più da alcune ore. Il livello dei fiumi Tanaro e Bormida è in calo, mentre continua a salire quello del Po (fino a 6-7 metri sopra lo zero idrometrico tra il Piemonte e Piacenza). Proprio a Torino la piena del Po ha provocato l'incidente tra due battelli, Valentino e Valentina e l'affondamento di uno di essi, durante le operazioni di recupero. La piena del Po dovrebbe transitare tra questa sera e questa notte. Complessivamente il bilancio dell'ondata di maltempo è di circa 400 sfollati e un disperso.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 8:30
Notte di apprensione in Liguria per gli abitanti dei Comuni della Valle d'Arroscia, nell'Imperiese, e per quelli di Albenga, minacciati dalla piena del Centa che ha provocato diversi allagamenti per fortuna di lieve entità. I livelli dei corsi d'acqua, fanno sapere i previsori di Arpal, l'Agenzia regionale per l'ambiente della Liguria, sono in calo nell'Imperiese, nel Savonese e in Valbormida dove ieri ci sono stati i danni maggiori. In Piemonte dopo l'emergenza di ieri sera, il Tanaro è tornato a salire anche ad Alba e dintorni, alcuni ponti sono stati chiusi. A Torino preoccupa il Po, salito un metro sopra il livello di pericolo (quota 5,5 metri ai Murazzi), ma anche alcuni suoi affluenti come il Chisola, lo Stura di Lanzo, la Dora Riparia. Il torrente Bormida ha superato il livello di guardia nell'alessandrino. Squadre di soccorritori sono in azione a Perosa Argentina, a pochi chilometri dal capoluogo piemontese, dove una persona risulta dispersa in località Clot di Ciampiano. Il disperso potrebbe essere stato trascinato via dal torrente Chisone in piena. Complessivamente sono circa 400 gli sfollati, 250 nel cuneese e 150 nel torinese.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 18:00
E' esondato anche il fiume Bormida in più punti a Saliceto e il fiume Tanaro a Ceva. A Mondovì sono stati chiusi la maggior parte dei ponti della città. Ad Alba è stato chiuso lo stabilimento Ferrero e i cittadini sono stati invitati a non spostarsi e a rimanere in casa durante le ore serali. Nel frattempo alle 19 è prevista la riunione del COM (centro operativo misto) che deciderà su eventuali altri provvedimenti. Gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto picchi di 200 mm dalla mezzanotte sia sulle Alpi marittime al confine tra Liguria e Piemonte sia tra Val Chisone e Val di Susa. In molti comuni del cuneese domani le scuole resteranno chiuse, mentre si segnala anche la chiusura della strada statale 28 del Colle di Nava da Garessio fino al confine con la Liguria.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 16:00
Nelle ultime ore si è registrata una lieve diminuzione del livello del fiume Tanaro a Garessio ed Ormai, mentre più a valle il livello continua ad aumentare. Si segnalano disagi alla circolazione sia stradale che ferroviaria. La linea ferroviaria Torino-Savona è interrotta per una frana tra Sale Langhe e Saliceto, è sospesa la circolazione anche sulla linea Alessandria-Savona tra Acqui Terme e San di Giuseppe di Cairo; anche l'autostrada Torino-Savona è chiusa tra Altare e Millesimo per lo sbandamento di un camion. Il Bormida è esondato in più punti a Saliceto, mentre in Liguria il fiume Centa sta provocando i primi allagamenti ad Albenga. Ad Alba è in corso l'evacuazione di un campo nomadi e si sta decidendo per la chiusura dei ponti.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 13:00
Nubifragi e temporali continuano a interessare Ponente Ligure e Piemonte, in particolare entroterra savonese e imperiese, cuneese e torinese occidentale. Accumuli di pioggia in rapida crescita, si segnalano già punte oltre i 150 mm dalla mezzanotte su entroterra imperiese e savonese, valli di Lanzo e val Susa. Con essi si stanno gonfiando tutti i torrenti e corsi d'acqua tra savonese e imperiese. Ad Albenga preoccupano i torrenti Neva e Arroscia. In Piemonte è critica la situazione in Alta Val Tanaro, a Garessio il fiume sta tracimando sul ponte dividendo il due la cittadina. Meno critica la situazione del Fiume Bormida attualmente in piena ordinaria. Si segnalano i primi dissesti idrogeologici: nel paese di Ormea si è aperta una voragine che ha inghiottito un auto. A Pamparato è esondato il torrente Casotto. Sono a rischio tracimazione tutti i principali affluenti del Tanaro: Corsaglia, Mongia ed Ellero A causa di frane o tracimazioni di torrenti alcuni comuni e frazioni si trovano già isolati, come Cenova nel comune di Rezzo. Anche nel torinese a seguito della segnalazione di criticità del Torrente Chisone e del perdurare della perturbazione, la popolazione che abita nelle aree di possibili esondazioni si sta preparando a una possibile evacuazione.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 11:40
SITUAZIONE, IL MALTEMPO SI INTENSIFICA AL NORDOVEST, GIA' PRIME CRITICITA' ED ESONDAZIONI - Si è isolata una circolazione ciclonica sulla Spagna che rinnova condizioni di maltempo sul Nordovest, già messo a dura prova da oltre 6 giorni di pioggia ininterrotta. Continua infatti a piovere tra Liguria di Ponente e Piemonte occidentale, dove la situazione è già critica e il territorio è saturo. Il Tanaro è esondato a Garessio (CN) dove non accadeva dal 1994: il fiume è oltre i 4.5 metri sopra lo 0 idrometrico. Chiusa la SS.28 tra Ormea e Nava; allagamenti su tutta la Valle Tanaro. Per il Sindaco di Ormea la situazione in loco è peggiore del 1994. Sono in crescita anche l'Arroja e il Centa. Le scuole rimarranno chiuse per tutta la giornata odierna nelle province di Imperia, Savona e parte di quella di Genova e sono stati annullati molti mercati.
MASSIMA ALLERTA SU PIEMONTE E LIGURIA, RISCHIO ALLUVIONE - Anche gli ultimissimi aggiornamenti confermano per le prossime ore piogge forti e persistenti su Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e tra pomeriggio e sera anche sulla Lombardia. Attenzione particolare a Liguria centro-occidentale, Piemonte meridionale e occidentale dove si potranno accumulare ulteriori picchi di oltre 200-250mm, che aggiunti a quelli caduti nei scorsi giorni potrebbero portare ad un bilancio complessivo di oltre 400-500mm. Attenzione particolare alle provincie di Cuneo, Asti, Torino, Biella, Verbania, Genova ovest e Savona, dove non si escludono criticità idrogeologiche e locali esondazioni.
STATO DI ATTENZIONE PER I FIUMI - Tra i fiumi che potrebbero creare maggiori problemi il Tanaro, Bormida, Stura, Stura di Lanzo; attesa inoltre la piena del Po.Prestare massima prudenza. La neve cadrà sempre a quote elevate sulle Alpi, mediamente dai 1800-2000m di quota.
VENERDI' 25 ANCORA PIOGGE ABBONDANTI specie in mattinata, poi il maltempo inizierà gradualmente ad allentare la presa con fenomeni in progressiva attenuazione. Entrerà inoltre aria gradualmente più fredda con quota neve in calo fin verso i 1500-1700m entro fine giornata. Sempre tra giovedì notte e venerdì il tempo peggiorerà anche al Centrosud e Nordest, con fenomeni localmente intensi in particolare sulle ioniche.
Aggiornamento 22 NOVEMBRE 2016 ore 15:00
Continua piovere incessantemente sul Nordovest ma in particolare sulla Liguria, dove si registrano picchi di ben 470mm in Valle Stura! Notevoli anche gli oltre 245mm registrati a Masone, 300mm a Fabbriche, 200mm a Crevari, qui con scuole chiuse in via precauzionale; scuole chiuse anche a Camporone e Ceranesi. Problemi per il maltempo nei collegamenti sulla Genova- Acqui: circolazione rallentata con treni in ritardo; sgomberate due abitazioni in via Costa d'Erca e via delle Fabbriche, un'altra in via del Voltino, colpita da un fulmine, dove si è sviluppato un incendio. Il Coc (Centro Operativo Comunale), si è riunito a mezzanotte e mezzo di oggi al Matitone e ha messo in atto le azioni previste dal Piano comunale di emergenza per la gestione del rischio meteo-idrogeologico.
Aggiornamento 22 NOVEMBRE 2016 ore 11:20
MALTEMPO ENTRA NEL VIVO SU LIGURIA E PIEMONTE, GIA' PICCHI DI OLTRE 300MM - Il maltempo è andato ulteriormente intensificandosi nelle scorse ore sul Nordovest, battuto da pioggia battente e localmente molto abbondante. Situazione già critica in particolare sulla Liguria, dove si registrano locali dissesti idro-geologici e allagamenti: in Valle Stura sono caduti ben 320mm di pioggia in 4 ore! Tre famiglie sono state evacuate in Costa d'Erca e via Fabbriche, nonchè per un incendio provocato da un fulmine in via Votlino. A Ventimiglia un migrante è disperso: sarebbe stato travolto dalle acque del fiume Roja. Da segnalare inoltre frane nell'Imperiese dove sono state chiuse alcune strade. Due smottamenti si sono verificati anche tra Perinaldo e Vallebona. Il Coc (Centro Operativo Comunale) di Genova si è riunito alle ore 00.30 e ha messo in atto le azioni previste per la gestione del rischio meteo-idrogeologico.
E proprio in queste ore è in atto un pericoloso temporale auto-rigenerante su Genova dove piove intensamente e solamente dalla mezzanotte si registrano già punte di oltre 30-40mm. Da segnalare anche punte di oltre 100mm nelle ultime 36 ore sulle Alpi Marittime. Tanta pioggia anche su Piemonte e Lombardia nord occidentale, sebbene per ora con accumuli generalmente inferiori alla Liguria, mentre la neve sulle Alpi cade solo a quote elevate, a tratti fin verso i 1700-1800m tra Piemonte e Valle d'Aosta occidentale.
21 NOVEMBRE 2016: ALLERTA METEO NELLE PROSSIME ORE PER LA LIGURIA - Sarà la regione più a rischio nelle prossime ore e in particolare il genovese dove in giornata saranno possibili piogge intense e persistenti, con allagamenti non esclusi. Entro la prossima notte il grosso delle piogge tenderà ad interessare in modo più diretto il Savonese; piogge anche sul resto della regione ma in genere più deboli e intermittenti. Venti forti di Scirocco sui settori centrali e di Levante, da Nordest sul Ponente.
PIEMONTE FASE PIU' CRITICA GIOVEDI' 24 - Le piogge interesseranno in modo persistente anche il Piemonte dove tuttavia risulteranno in genere meno intense. Su questa regione la fase più critica è attesa giovedì prossimo, quando la parte più attiva della perturbazione potrebbe scaricare quantitativi notevoli di pioggia soprattutto sul Piemonte occidentale, con picchi di 150mm in meno di 24 ore. Seguiranno importanti aggiornamenti.
METEO ITALIA: MALTEMPO SU SICILIA E CALABRIA, LE PIOGGE PROSEGUONO SULLE IONICHE
25 NOVEMBRE 2016: Situazione critica a causa del maltempo su diverse zone della Sicilia e della Calabria e se la pioggia si è attenuata fin da ieri sera sulla martoriata provincia di Agrigento e di Messina dove sono caduti fino a 200mm in poche ore, i temporali hanno insistito per tutta la notte sulla Calabria ionica aggiungendo agli accumuli eccezionali della giornata di ieri ancora altra pioggia con punte sulla Locride di 400mm. Il dissesto maggiore nella provincia di Agrigento a Ribera, comune rimasto praticamente isolato a causa dello straripamento dei fiumi Magazzolo e Verdura. Tutto questo avviene dopo le piogge alluvionali che hanno interessato il Nord Ovest.
A sciacca l'alluvione ha causato un disperso, un uomo di 60 anni la cui auto è stata ritrovata nel pomeriggio in località Muciare, nell'alveo di un torrente con l'abitacolo vuoto. Si ipotizza che lo sventurato sia stato travolto da una frana e trascinato dalla furia delle acque. Pesanti problemi per la circolazione a causa delle numerose strade chiuse o addirittura divelte dalle alluvioni, le statali 115 e 386 sono impraticabili.
La circolazione ferroviaria è stata sospesa sulla linea Palermo-Agrigento, tra le stazioni di Roccapalumba e Agrigento, per l'allagamento dei binari della stazione di Castronovo. Nel messinese ionico la situazione più critica tra Giardini Naxos, Taormina e Letojanni, a Letojanni non si hanno più notizie di un commerciante di 70 anni. Un altro disperso è stato segnalato a Giardini Naxos.
In Calabria la situazione peggiore è nella Locride, le fiumare che solcano quel tratto della costa che scende dai monti sono diventate dei fiumi in piena travolgendo ogni cosa. Molti danni per le inondazioni a Bianco, Locri, Ardore, Bovalino e Bivongi. Strade impraticabili, sottopassi allagati e persino in tratto della ferrovia divelto. Piogge torrenziali e situazione difficile anche nel Crotonese.
A Roccabernarda le fiumare sono straripate allagando diverse abitazioni. Anche a Crotone città diverse strade sono fine sott'acqua mettendo in difficoltà gli automobilisti. Nelle ultime ore le condizioni meteo sono migliorate anche sulla Locride mentre continua a piovere sul Catanzarese e sul Crotonese ma la situazione nelle prossime ore migliorerà anche su queste province.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 16:30
ALLAGAMENTI ANCHE A CROTONE, PUNTE DI OLTRE 250MM IN SICILIA - Il maltempo continua e colpire duramente Sicilia nord orientale e Calabria specie jonica dove si stanno registrando picchi pluviometrici notevoli: sul messinese jonico nelle ultime 24 ore si superano i 260mm, su agrigentino invece i 145mm. Punte di oltre 150-170mm anche in Calabria e in particolare sulla zona dell Sila e sulla Locride. Allagamenti ed esondazioni anche pesanti si sono avuti proprio nella Locride ma anche a Crotone, oltre che a Sciacca, Ribera e sul messinese jonico: situazione molto critica in queste ore nella zona di Antillo, Nizza di Sicilia dove sono caduti fino a oltre 100mm in tre ore! Locali allagamenti e disagi anche su messinese tirrenico, palermitano; scuole chiuse in diversi comuni.
MASSIMA ALLERTA METEO NEL MESSINESE, REGGINO E CALABRIA JONICA - Nelle prossime ore infatti proseguirà il maltempo con temporali e nubifragi ancora possibili su queste zone, non esclusi ulteriori picchi di oltre 100-150mm e possibili dissesti idrogeologici. Prestare attenzione!
MALTEMPO ANCHE SUL RESTO DEL CENTROSUD - Piogge e temporali non hanno risparmiato neppure il resto del Centrosud in particolare Lazio e Campania, con temporali a Roma e Napoli, piogge in intensificazione nelle prossime ore anche sulla Puglia, specie Salento.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 13:00
ALLUVIONE LAMPO A SCIACCA. Situazione molto difficile nell'agrigentino, diffusi allagamenti tra Sciacca e Ribera con esondazione dei torrenti, strade trasformate in fiumi e traffico a tratti paralizzato. Preoccupa in particolare il fiume Verdura che rischia di esondare da un momento all'altro. La statale 115 e le strade interne che collegano Ribera con Bivona e con Caltabellotta sono allagate; scuole chiuse anche a Licata in via precauzionale. La Coldiretti Sicilia annuncia che "Smottamenti, muretti di contenimento sono franati, allagamenti stanno devastando le arterie per raggiungere le aziende agricole". Situazione difficile anche nel palermitano con local allagamenti nelle strade in particolare nella zona di Castronovo di Sicilia, Prizzi e Lercara Friddi. Il Sindaco di Sciacca ha invitato i cittadini a non spostarsi se non per estrema necessità.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 8:45
FORTE MALTEMPO IN ITALIA - La forte ondata di maltempo che sta interessando il Nord Ovest si muove ora verso le altre regioni del Centro Sud. Essa è causata da una circolazione di bassa pressione presente sul Mediterraneo occidentale, piuttosto lenta nella sua evoluzione e costretta a perdere energia sul posto.
METEO VENERDI' 25, PIOGGE E TEMPORALI, RISCHIO NUBIFRAGI - Ancora maltempo su gran parte d'Italia con piogge ed acquazzoni diffusi, meno intensi sui settori adriatici. Temporali al Sud anche forti tra Calabria, Sicilia e Puglia. Sui versanti Ionici di Calabria e Sicilia, nonchè sulla Sicilia meridionale saranno possibili precipitazioni COPIOSE E PERSISTENTI CON RISCHIO NUBIFRAGI. Già in queste ultime ore si stanno registrando delle criticità- Tendenza ad una graduale attenuazione delle precipitazioni nella seconda parte della giornata eccetto che sull'estremo Sud. Temperature in calo. Venti tesi tra Scirocco e Libeccio.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 11:00
Continua a piovere incessantemente sulla Sicilia meridionale e la Calabria ionica. La situazione è particolarmente critica nella zona della Locride (Reggio Calabria) dove dalla mezzanotte sono caduti fino a oltre 300mm di pioggia, accumuli fino a 130mm anche nell'agrigentino dove è stata segnalata anche una tromba d'aria.
I sindaci di molti comuni della locride hanno chiuso le scuole mentre le autorità stanno provvedendo a mettere in sicurezza la circolazione. la SS106 è chiusa tra Brancaleone e Bianco. Traffico rallentato ad Ardore per straripamenti. Traffico ferroviario sospeso tra Ferruzzano e Bovalino. Si segnalano molti allagamenti anche a Crotone mentre ad Africo un giovane che si stava recando al lavoro con la propria auto è stato travolto dalle acque del torrente in piena, riuscendo per fortuna a salvarsi grazie all'aiuto di tre persone, qui il video.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 20:00
Puntuale come da previsione il maltempo è arrivato anche al Sud. Particolarmente colpite la Sicilia meridionale e la fascia ionica calabrese con accumuli pluviometrici importanti su tutte le province. Raggiunti e superati localmente i 150mm di pioggia sulle province di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone con punte superiori a ridosso dei rilievi dell'Aspromonte e della Sila. Situazione particolarmente critica nella Locride con numerosi allagamenti. Non va meglio per il Trapanese e l'Agrigentino con accumuli fino a 50mm sulla costa e oltre 70mm appena all'interno come il caso di Caltabellotta. Il fronte temporalesco non mollerà la presa nelle prossime ore rincarando la dose, attese ancora piogge forti soprattutto sulla Sicilia nord orientali e la Calabria ionica almeno fino a stasera mentre già in mattinata migliorerà su Trapanese e Agrigentino. Allerta meteo quindi ancora per la provincia ionica di Messina, Reggio Calabria, Catanzaro e Cotone. Ci terremo aggiornati.
21 NOVEMBRE 2016: PIOGGE SUI SETTORI IONICI DI CALABRIA E SICILIA - Continuerà a piovere sulle estreme regioni meridionali con particolare riferimento ai settori ionici di Calabria e Sicilia. Questo a causa della presenza di una circolazione di bassa pressione presente sullo Ionio e che porterà ancora piogge e rovesci anche temporaleschi. I fenomeni sono 'esaltati' dagli effetti orografici e talora potranno risultare anche intensi localmente su locride, catanzarese, catanese, siracusano, specie a ridosso dei rilievi. I venti saranno a tratti moderati da Levante e i mari si presenteranno mossi o anche molto mossi.
Da notare come la bassa pressione continui ad essere rifornita da vapore proveniente dalla Libia. Esso rappresenta una seconda sorgente di energia per la perturbazione in arrivo sul Nord Italia. Tale perturbazione è attesa raggiungere le Regioni meridionali da giovedì 24.
A sciacca l'alluvione ha causato un disperso, un uomo di 60 anni la cui auto è stata ritrovata nel pomeriggio in località Muciare, nell'alveo di un torrente con l'abitacolo vuoto. Si ipotizza che lo sventurato sia stato travolto da una frana e trascinato dalla furia delle acque. Pesanti problemi per la circolazione a causa delle numerose strade chiuse o addirittura divelte dalle alluvioni, le statali 115 e 386 sono impraticabili.
La circolazione ferroviaria è stata sospesa sulla linea Palermo-Agrigento, tra le stazioni di Roccapalumba e Agrigento, per l'allagamento dei binari della stazione di Castronovo. Nel messinese ionico la situazione più critica tra Giardini Naxos, Taormina e Letojanni, a Letojanni non si hanno più notizie di un commerciante di 70 anni. Un altro disperso è stato segnalato a Giardini Naxos.
In Calabria la situazione peggiore è nella Locride, le fiumare che solcano quel tratto della costa che scende dai monti sono diventate dei fiumi in piena travolgendo ogni cosa. Molti danni per le inondazioni a Bianco, Locri, Ardore, Bovalino e Bivongi. Strade impraticabili, sottopassi allagati e persino in tratto della ferrovia divelto. Piogge torrenziali e situazione difficile anche nel Crotonese.
A Roccabernarda le fiumare sono straripate allagando diverse abitazioni. Anche a Crotone città diverse strade sono fine sott'acqua mettendo in difficoltà gli automobilisti. Nelle ultime ore le condizioni meteo sono migliorate anche sulla Locride mentre continua a piovere sul Catanzarese e sul Crotonese ma la situazione nelle prossime ore migliorerà anche su queste province.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 16:30
ALLAGAMENTI ANCHE A CROTONE, PUNTE DI OLTRE 250MM IN SICILIA - Il maltempo continua e colpire duramente Sicilia nord orientale e Calabria specie jonica dove si stanno registrando picchi pluviometrici notevoli: sul messinese jonico nelle ultime 24 ore si superano i 260mm, su agrigentino invece i 145mm. Punte di oltre 150-170mm anche in Calabria e in particolare sulla zona dell Sila e sulla Locride. Allagamenti ed esondazioni anche pesanti si sono avuti proprio nella Locride ma anche a Crotone, oltre che a Sciacca, Ribera e sul messinese jonico: situazione molto critica in queste ore nella zona di Antillo, Nizza di Sicilia dove sono caduti fino a oltre 100mm in tre ore! Locali allagamenti e disagi anche su messinese tirrenico, palermitano; scuole chiuse in diversi comuni.
MASSIMA ALLERTA METEO NEL MESSINESE, REGGINO E CALABRIA JONICA - Nelle prossime ore infatti proseguirà il maltempo con temporali e nubifragi ancora possibili su queste zone, non esclusi ulteriori picchi di oltre 100-150mm e possibili dissesti idrogeologici. Prestare attenzione!
MALTEMPO ANCHE SUL RESTO DEL CENTROSUD - Piogge e temporali non hanno risparmiato neppure il resto del Centrosud in particolare Lazio e Campania, con temporali a Roma e Napoli, piogge in intensificazione nelle prossime ore anche sulla Puglia, specie Salento.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 13:00
ALLUVIONE LAMPO A SCIACCA. Situazione molto difficile nell'agrigentino, diffusi allagamenti tra Sciacca e Ribera con esondazione dei torrenti, strade trasformate in fiumi e traffico a tratti paralizzato. Preoccupa in particolare il fiume Verdura che rischia di esondare da un momento all'altro. La statale 115 e le strade interne che collegano Ribera con Bivona e con Caltabellotta sono allagate; scuole chiuse anche a Licata in via precauzionale. La Coldiretti Sicilia annuncia che "Smottamenti, muretti di contenimento sono franati, allagamenti stanno devastando le arterie per raggiungere le aziende agricole". Situazione difficile anche nel palermitano con local allagamenti nelle strade in particolare nella zona di Castronovo di Sicilia, Prizzi e Lercara Friddi. Il Sindaco di Sciacca ha invitato i cittadini a non spostarsi se non per estrema necessità.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 8:45
FORTE MALTEMPO IN ITALIA - La forte ondata di maltempo che sta interessando il Nord Ovest si muove ora verso le altre regioni del Centro Sud. Essa è causata da una circolazione di bassa pressione presente sul Mediterraneo occidentale, piuttosto lenta nella sua evoluzione e costretta a perdere energia sul posto.
METEO VENERDI' 25, PIOGGE E TEMPORALI, RISCHIO NUBIFRAGI - Ancora maltempo su gran parte d'Italia con piogge ed acquazzoni diffusi, meno intensi sui settori adriatici. Temporali al Sud anche forti tra Calabria, Sicilia e Puglia. Sui versanti Ionici di Calabria e Sicilia, nonchè sulla Sicilia meridionale saranno possibili precipitazioni COPIOSE E PERSISTENTI CON RISCHIO NUBIFRAGI. Già in queste ultime ore si stanno registrando delle criticità- Tendenza ad una graduale attenuazione delle precipitazioni nella seconda parte della giornata eccetto che sull'estremo Sud. Temperature in calo. Venti tesi tra Scirocco e Libeccio.
Aggiornamento 25 NOVEMBRE 2016 ore 11:00
Continua a piovere incessantemente sulla Sicilia meridionale e la Calabria ionica. La situazione è particolarmente critica nella zona della Locride (Reggio Calabria) dove dalla mezzanotte sono caduti fino a oltre 300mm di pioggia, accumuli fino a 130mm anche nell'agrigentino dove è stata segnalata anche una tromba d'aria.
I sindaci di molti comuni della locride hanno chiuso le scuole mentre le autorità stanno provvedendo a mettere in sicurezza la circolazione. la SS106 è chiusa tra Brancaleone e Bianco. Traffico rallentato ad Ardore per straripamenti. Traffico ferroviario sospeso tra Ferruzzano e Bovalino. Si segnalano molti allagamenti anche a Crotone mentre ad Africo un giovane che si stava recando al lavoro con la propria auto è stato travolto dalle acque del torrente in piena, riuscendo per fortuna a salvarsi grazie all'aiuto di tre persone, qui il video.
Aggiornamento 24 NOVEMBRE 2016 ore 20:00
Puntuale come da previsione il maltempo è arrivato anche al Sud. Particolarmente colpite la Sicilia meridionale e la fascia ionica calabrese con accumuli pluviometrici importanti su tutte le province. Raggiunti e superati localmente i 150mm di pioggia sulle province di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone con punte superiori a ridosso dei rilievi dell'Aspromonte e della Sila. Situazione particolarmente critica nella Locride con numerosi allagamenti. Non va meglio per il Trapanese e l'Agrigentino con accumuli fino a 50mm sulla costa e oltre 70mm appena all'interno come il caso di Caltabellotta. Il fronte temporalesco non mollerà la presa nelle prossime ore rincarando la dose, attese ancora piogge forti soprattutto sulla Sicilia nord orientali e la Calabria ionica almeno fino a stasera mentre già in mattinata migliorerà su Trapanese e Agrigentino. Allerta meteo quindi ancora per la provincia ionica di Messina, Reggio Calabria, Catanzaro e Cotone. Ci terremo aggiornati.
21 NOVEMBRE 2016: PIOGGE SUI SETTORI IONICI DI CALABRIA E SICILIA - Continuerà a piovere sulle estreme regioni meridionali con particolare riferimento ai settori ionici di Calabria e Sicilia. Questo a causa della presenza di una circolazione di bassa pressione presente sullo Ionio e che porterà ancora piogge e rovesci anche temporaleschi. I fenomeni sono 'esaltati' dagli effetti orografici e talora potranno risultare anche intensi localmente su locride, catanzarese, catanese, siracusano, specie a ridosso dei rilievi. I venti saranno a tratti moderati da Levante e i mari si presenteranno mossi o anche molto mossi.
Da notare come la bassa pressione continui ad essere rifornita da vapore proveniente dalla Libia. Esso rappresenta una seconda sorgente di energia per la perturbazione in arrivo sul Nord Italia. Tale perturbazione è attesa raggiungere le Regioni meridionali da giovedì 24.
CRONACA: MALTEMPO SU DIVERSE REGIONI, ALLAGAMENTI IN SICILIA E TOSCANA CON PUNTE DI 100-200mm
19 NOVEMBRE 2016: CRONACA, FORTE MALTEMPO COLPISCE DIVERSE REGIONI D'ITALIA - Come nelle attese è tornato a piovere localmente forte sull'Italia per duplice azione: depressione sul Nord Africa che penalizza le estreme regioni meridionali e perturbazione in discesa dal Nord Europa che nelle ultime ore ha colpito in modo particolare Nord, centrali tirreniche e Sardegna.
ALLAGAMENTI IN SICILIA, ALLUVIONE A LICATA - La Sicilia tra le regioni più colpite dove non sono mancati fenomeni intensi e locali criticità: allagamenti si segnalano sull'agrigentino e in particolare a Licata, dove in tre ore sono caduti 80mm di pioggia con le strade trasformate in veri e propri fiumi d'acqua. Punte di 100mm si segnalano anche sul messinese.
ALLAGAMENTI ANCHE IN TOSCANA - Particolarmente colpita anche la Toscana con picchi di ben 200mm registrati sulle Apuane, allagamenti si sono avuti su lucchesia e pisano con fiumi in piena; esondazioni di torrenti si segnalano invece nel pistoiese: si tratta del Rio Toto e Piscina nei comuni di Uzzano e Buggiano.
FORTI PIOGGE SUL NORDEST - Piove forte a tratti anche sul Nordest in particolare tra Emilia, Veneto e Friiuli dove si superano picchi di 40-50mm, fino a sfiorare i 70mm su dorsale emiliana e Prealpi friulane, qui in rapido aumento. Punte di oltre 40mm si segnalano anche su Lombardia e Levante Ligure.
NEVE SULLE ALPI A QUOTE ELEVATE - Nevica sull'arco alpino ma a quote elevate, in genere oltre i 1700-2000m, a quote più basse invece tra Alpi Retiche e alto Piemonte.
METEO PROSSIME ORE - Ancora piogge e rovesci tra Sicilia, Sardegna, Calabria, centrali tirreniche e Nordest, solo occasionali su medio-basso versante adriatico. Tendenza a tempo più asciutto sul Nordovest.
ALLAGAMENTI IN SICILIA, ALLUVIONE A LICATA - La Sicilia tra le regioni più colpite dove non sono mancati fenomeni intensi e locali criticità: allagamenti si segnalano sull'agrigentino e in particolare a Licata, dove in tre ore sono caduti 80mm di pioggia con le strade trasformate in veri e propri fiumi d'acqua. Punte di 100mm si segnalano anche sul messinese.
ALLAGAMENTI ANCHE IN TOSCANA - Particolarmente colpita anche la Toscana con picchi di ben 200mm registrati sulle Apuane, allagamenti si sono avuti su lucchesia e pisano con fiumi in piena; esondazioni di torrenti si segnalano invece nel pistoiese: si tratta del Rio Toto e Piscina nei comuni di Uzzano e Buggiano.
FORTI PIOGGE SUL NORDEST - Piove forte a tratti anche sul Nordest in particolare tra Emilia, Veneto e Friiuli dove si superano picchi di 40-50mm, fino a sfiorare i 70mm su dorsale emiliana e Prealpi friulane, qui in rapido aumento. Punte di oltre 40mm si segnalano anche su Lombardia e Levante Ligure.
NEVE SULLE ALPI A QUOTE ELEVATE - Nevica sull'arco alpino ma a quote elevate, in genere oltre i 1700-2000m, a quote più basse invece tra Alpi Retiche e alto Piemonte.
METEO PROSSIME ORE - Ancora piogge e rovesci tra Sicilia, Sardegna, Calabria, centrali tirreniche e Nordest, solo occasionali su medio-basso versante adriatico. Tendenza a tempo più asciutto sul Nordovest.
CRONACA METEO: MALTEMPO IN ATTO CON ROVESCI E TEMPORALI AL CENTRONORD, DAMA BIANCA SOTTO I 1000m
Aggiornamento 12 NOVEMBRE 2016 ore 9:10
FINO A 70MM DI PIOGGIA SUL RIMINESE. E' arrivata l'attesa perturbazione sulle regioni adriatiche e con essa l'ondata di maltempo che ha coinvolto Romagna, Marche e zone limitrofe. Pilotata da un vortice di 1010hPa che si dirige verso la ex Jugoslavia la perturbazione ha scaricato piogge e rovesci anche intensi nella notte, con accumuli pluviometrici che tra ieri e questa mattina raggiungono i 70mm sul Riminese. Il maltempo ha creato disagi ieri sera nella circolazione stradale sulla riviera Romagnola, mandando il traffico in tilt e causando alcuni incidenti, fortunatamente senza conseguenze.
PIOVE SULLE ZONE TERREMOTATE. La stessa perturbazione ha agito anche più a sud, estendendosi tra la notte e l'alba fino a Marche e parte di Umbria e Lazio, con piogge meno intense ma con fenomeni che hanno raggiunto le aree coinvolte dai recenti eventi sismici. Qui però le basse temperature innescate dall'afflusso di aria fredda che ha caratterizzato l'ultima settimana ha permesso alla neve di cadere a quote via via più basse sulle alture appenniniche.
NEVE SULL'APPENNINO SETTENTRIONALE. La neve ha iniziato ad imbiancare l'Appennino settentrionale sin da ieri, con fiocchi fin verso i 1200m sulla dorsale tosco-emiliana, scesi nella notte a tratti anche al di sotto degli 800m verso il confine con le Marche. Lo spessore di fresca supera i 10cm oltre i 1200m sull'Appennino romagnolo. Nella notte il maltempo ha esteso la sua azione più a sud e la neve ha iniziato ad imbiancare la dorsale appenninica fin su Marche, Umbria e alto Lazio. Dalle prime ore della mattinata di oggi è iniziato a nevicare ad Amatrice, con la neve che sta imbiancando dai 1000m. Fiocchi attesi nelle prossime ore anche tra Sibillini e Reatino fino a circa 600/800m.
11 NOVEMBRE 2016: Un impulso freddo sta attraversando le regioni centro-settentrionali, determinando un peggioramento soprattutto su Emilia Romagna, Triveneto e Centro Italia. Acquazzoni e qualche temporale hanno investito nell'arco del giorno in modo particolare Toscana, Romagna e Marche, con accumuli fino a 20mm, ma localmente sono caduti fino a 30/40mm d'acqua proprio in corrispondenza delle aree terremotate. Qualche fenomeno anche sulla Lombardia, seppur di lieve entità, mentre al Sud sono stati investiti soprattutto i versanti tirrenici (fino a 15-20mm su Campania e Cosentino).
NEVE FINO A 700m - Nevicate sparse hanno imbiancato la Valle d'Aosta, localmente anche fino a 600m di quota in alcune valli della regione, dagli 800/1000m sull'arco alpino centro-orientale ma si è trattato di fenomeni deboli, al più moderati, che hanno accumulato fino a 10/15cm a 2000m.
EVOLUZIONE - Nelle prossime ore la genesi di un minimo di bassa pressione sull'Adriatico favorirà il richiamo di correnti più fredde in quota da NE, con limite della neve in sensibile calo sulla dorsale romagnola-marchigiana, e fiocchi che potranno raggiungere i 700m di quota, occasionalmente anche più in basso durante i rovesci particolarmente intensi. Sabato 12 residuo maltempo investirà ancora il Medio Adriatico e il basso Tirreno, in via di miglioramento.
FINO A 70MM DI PIOGGIA SUL RIMINESE. E' arrivata l'attesa perturbazione sulle regioni adriatiche e con essa l'ondata di maltempo che ha coinvolto Romagna, Marche e zone limitrofe. Pilotata da un vortice di 1010hPa che si dirige verso la ex Jugoslavia la perturbazione ha scaricato piogge e rovesci anche intensi nella notte, con accumuli pluviometrici che tra ieri e questa mattina raggiungono i 70mm sul Riminese. Il maltempo ha creato disagi ieri sera nella circolazione stradale sulla riviera Romagnola, mandando il traffico in tilt e causando alcuni incidenti, fortunatamente senza conseguenze.
PIOVE SULLE ZONE TERREMOTATE. La stessa perturbazione ha agito anche più a sud, estendendosi tra la notte e l'alba fino a Marche e parte di Umbria e Lazio, con piogge meno intense ma con fenomeni che hanno raggiunto le aree coinvolte dai recenti eventi sismici. Qui però le basse temperature innescate dall'afflusso di aria fredda che ha caratterizzato l'ultima settimana ha permesso alla neve di cadere a quote via via più basse sulle alture appenniniche.
NEVE SULL'APPENNINO SETTENTRIONALE. La neve ha iniziato ad imbiancare l'Appennino settentrionale sin da ieri, con fiocchi fin verso i 1200m sulla dorsale tosco-emiliana, scesi nella notte a tratti anche al di sotto degli 800m verso il confine con le Marche. Lo spessore di fresca supera i 10cm oltre i 1200m sull'Appennino romagnolo. Nella notte il maltempo ha esteso la sua azione più a sud e la neve ha iniziato ad imbiancare la dorsale appenninica fin su Marche, Umbria e alto Lazio. Dalle prime ore della mattinata di oggi è iniziato a nevicare ad Amatrice, con la neve che sta imbiancando dai 1000m. Fiocchi attesi nelle prossime ore anche tra Sibillini e Reatino fino a circa 600/800m.
11 NOVEMBRE 2016: Un impulso freddo sta attraversando le regioni centro-settentrionali, determinando un peggioramento soprattutto su Emilia Romagna, Triveneto e Centro Italia. Acquazzoni e qualche temporale hanno investito nell'arco del giorno in modo particolare Toscana, Romagna e Marche, con accumuli fino a 20mm, ma localmente sono caduti fino a 30/40mm d'acqua proprio in corrispondenza delle aree terremotate. Qualche fenomeno anche sulla Lombardia, seppur di lieve entità, mentre al Sud sono stati investiti soprattutto i versanti tirrenici (fino a 15-20mm su Campania e Cosentino).
NEVE FINO A 700m - Nevicate sparse hanno imbiancato la Valle d'Aosta, localmente anche fino a 600m di quota in alcune valli della regione, dagli 800/1000m sull'arco alpino centro-orientale ma si è trattato di fenomeni deboli, al più moderati, che hanno accumulato fino a 10/15cm a 2000m.
EVOLUZIONE - Nelle prossime ore la genesi di un minimo di bassa pressione sull'Adriatico favorirà il richiamo di correnti più fredde in quota da NE, con limite della neve in sensibile calo sulla dorsale romagnola-marchigiana, e fiocchi che potranno raggiungere i 700m di quota, occasionalmente anche più in basso durante i rovesci particolarmente intensi. Sabato 12 residuo maltempo investirà ancora il Medio Adriatico e il basso Tirreno, in via di miglioramento.
CRONACA METEO ITALIA: MALTEMPO AL CENTRONORD, PUNTE DI 100mm TRA LIGURIA E TOSCANA. VENTI FORTI. 27°C IN SARDEGNA
Aggiornamento 7 NOVEMBRE 2016 ore 9:50
TORNADO A ROMA - un tornado ha colpito nel pomeriggio di domenica la periferia nord di Roma, precisamente le località di Ladispoli e Cesano (Osteria Nuova). Impressionante il cono vorticoso, che per diversi minuti ha seminato il panico colpendo alcune aree abitate. Ingenti i danni, anche strutturali agli edifici: purtroppo ci sono state due vittime e diversi feriti, proprio per il crollo di una parte di abitazione, investita in pieno dal vortice.
ARNO IN PIENA - l'ondata di maltempo, oltre al Lazio, ha colpito soprattutto la Toscana. Caduti in 48 ore picchi locali di 300mm sulla Garfagnana, mediamente fino a 150-200mm sul resto della dorsale settentrionale e circa 100-150mm su Senese e Aretino. Crollato un solaio a Siena nella residenza universitaria per la forte pioggia, l'Arno in piena ha superato la soglia dei 4 metri a Firenze.
NEVE SULLE ALPI - l'ingresso di aria fredda sull'arco alpino nella serata di domenica 6 ha provocato un repentino calo della quota neve tra Lombardia e Triveneto, con fiocchi che si sono spinti anche al di sotto dei 1000m. Imbiancate Cortina d'Ampezzo, Tarvisio, Vipiteno, Canazei, Madonna di Campiglio, Ponte di Legno, Aprica.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2016 ore 8:00
L'intensa depressione che sta interessando gran parte dell'Europa centro-meridionale continua a portare i suoi effetti anche su buona parte dell'Italia.
Oltre alla neve caduta su buona parte delle Alpi nella giornata di ieri Sabato 5, sono da segnalare gli elevati accumuli di pioggia che nelle ultime 12-24 ore hanno interessato in particolar modo la Liguria orientale e l'alta Toscana. Valori pluviometrici oltre i 100 mm su molte di queste zone, con punte anche superiori ai 150 mm su Lunigiana e Garfagnana, segnatamente sulle località a ridosso dei monti. All'Abetone (PT) si sono raggiunti quasi i 200mm! Temporali nelle ultime ore anche a Siena e dintorni, con accumuli di 40-60 mm.
Da precisare che non si registrano particolari criticità, in quanto la pioggia è comunque caduta nell'arco di diverse ore. Situazione paragonabile a quella delle Prealpi Giulie, dove nelle ultime 24-36 ore sono caduti in media 100-150mm (con picchi anche in questo caso di 200mm), ma con situazione totalmente sotto controllo.
VENTI FORTI
Venti forti di Libeccio e in parte anche di Scirocco stanno soffiando intensamente su quasi tutte le coste della Penisola, comprese le Isole Maggiori. Ma non solo: anche lungo l'Appennino si registrano raffiche decisamente sostenute, superiori ai 70-100 kmh, e sarà così per buona parte della giornata.
Le coste tirreniche, sarde occidentali e ioniche sono quelle maggiormente esposte, e qualche mareggiata non è da escludersi nelle prossime ore. Da queste mappe potete consultare la situazione attesa nelle prossime ore.
AL NORD 10°C, AL SUD QUASI A 25°C
La Valpadana rimane ben fresca rispetto al resto d'Italia: questa mattina le temperature non vanno oltre i 9-10°C. Al Centrosud situazione invece molto più mite: temperature diffusamente tra 15°C e 20°C, ma con punte anche superiori. Palermo questa mattina si è svegliata con 23°C e vento teso di Scirocco. Ma anche le coste tra basse Marche ed Abruzzo hanno a che fare con valori superiori ai 20°C, così come la bassa Sardegna.
5 NOVEMBRE 2016: Puntuale come da previsioni è arrivato il maltempo sull'Italia centro settentrionale. Una perturbazione molto intensa associata all'evoluzione di una profonda saccatura atlantica alimentata da aria fredda proveniente dal Mar di Norvegia che ha richiamato sul Mediterraneo intense correnti umide di scirocco. Bersaglio principale del maltempo la fascia tirrenica settentrionale, particolarmente vulnerabile alle correnti provenienti da Sud. Accumuli pluviometrici importanti e ancora provvisori fino a 90-100mm tra Levante ligure, alta Toscana e Appennino Tosco-Emiliano. Al momento non si segnalano particolari disagi ma nelle prossime ore sono attese ancora piogge anche intense.
La pioggia interessa diffusamente anche il resto del Nord con accumuli pluviometrici abbondanti sulla Lombardia nord orientale ed il Triveneto dove si raggiungono picchi di 40-50mm specie nel Vicentino. L'abbassamento delle temperature per l'arrivo dell'aria più fredda ha inoltre portato la prima neve della stagione sulle Alpi a quote medie comprese trai 1400-1600m ma a tratti fin sotto i 1200-1300m sul Piemonte (approfondimento qui). Poco penalizzate le restanti regioni centrali con qualche debole pioggia sul Lazio e sull'Umbria con accumuli fino a 10mm nelle zone colpite dal terremoto.
Poco o per nulla interessato il Sud e le Isole Maggiori con nuvolosità variabile in Campania e sole prevalente altrove. Qui le correnti si sono presentate in curvatura anticiclonica e lo scirocco ha favorito un netto rialzo delle temperature con punte massime di 27° in Sardegna, 25° in Sicilia, 23° in Campania e Puglia. Sempre per quanto riguarda i venti, si segnalano venti molto forti sull'Appennino Tosco Emiliano con punte di 100km/h sul Cimone.
TORNADO A ROMA - un tornado ha colpito nel pomeriggio di domenica la periferia nord di Roma, precisamente le località di Ladispoli e Cesano (Osteria Nuova). Impressionante il cono vorticoso, che per diversi minuti ha seminato il panico colpendo alcune aree abitate. Ingenti i danni, anche strutturali agli edifici: purtroppo ci sono state due vittime e diversi feriti, proprio per il crollo di una parte di abitazione, investita in pieno dal vortice.
ARNO IN PIENA - l'ondata di maltempo, oltre al Lazio, ha colpito soprattutto la Toscana. Caduti in 48 ore picchi locali di 300mm sulla Garfagnana, mediamente fino a 150-200mm sul resto della dorsale settentrionale e circa 100-150mm su Senese e Aretino. Crollato un solaio a Siena nella residenza universitaria per la forte pioggia, l'Arno in piena ha superato la soglia dei 4 metri a Firenze.
NEVE SULLE ALPI - l'ingresso di aria fredda sull'arco alpino nella serata di domenica 6 ha provocato un repentino calo della quota neve tra Lombardia e Triveneto, con fiocchi che si sono spinti anche al di sotto dei 1000m. Imbiancate Cortina d'Ampezzo, Tarvisio, Vipiteno, Canazei, Madonna di Campiglio, Ponte di Legno, Aprica.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2016 ore 8:00
L'intensa depressione che sta interessando gran parte dell'Europa centro-meridionale continua a portare i suoi effetti anche su buona parte dell'Italia.
Oltre alla neve caduta su buona parte delle Alpi nella giornata di ieri Sabato 5, sono da segnalare gli elevati accumuli di pioggia che nelle ultime 12-24 ore hanno interessato in particolar modo la Liguria orientale e l'alta Toscana. Valori pluviometrici oltre i 100 mm su molte di queste zone, con punte anche superiori ai 150 mm su Lunigiana e Garfagnana, segnatamente sulle località a ridosso dei monti. All'Abetone (PT) si sono raggiunti quasi i 200mm! Temporali nelle ultime ore anche a Siena e dintorni, con accumuli di 40-60 mm.
Da precisare che non si registrano particolari criticità, in quanto la pioggia è comunque caduta nell'arco di diverse ore. Situazione paragonabile a quella delle Prealpi Giulie, dove nelle ultime 24-36 ore sono caduti in media 100-150mm (con picchi anche in questo caso di 200mm), ma con situazione totalmente sotto controllo.
VENTI FORTI
Venti forti di Libeccio e in parte anche di Scirocco stanno soffiando intensamente su quasi tutte le coste della Penisola, comprese le Isole Maggiori. Ma non solo: anche lungo l'Appennino si registrano raffiche decisamente sostenute, superiori ai 70-100 kmh, e sarà così per buona parte della giornata.
Le coste tirreniche, sarde occidentali e ioniche sono quelle maggiormente esposte, e qualche mareggiata non è da escludersi nelle prossime ore. Da queste mappe potete consultare la situazione attesa nelle prossime ore.
AL NORD 10°C, AL SUD QUASI A 25°C
La Valpadana rimane ben fresca rispetto al resto d'Italia: questa mattina le temperature non vanno oltre i 9-10°C. Al Centrosud situazione invece molto più mite: temperature diffusamente tra 15°C e 20°C, ma con punte anche superiori. Palermo questa mattina si è svegliata con 23°C e vento teso di Scirocco. Ma anche le coste tra basse Marche ed Abruzzo hanno a che fare con valori superiori ai 20°C, così come la bassa Sardegna.
5 NOVEMBRE 2016: Puntuale come da previsioni è arrivato il maltempo sull'Italia centro settentrionale. Una perturbazione molto intensa associata all'evoluzione di una profonda saccatura atlantica alimentata da aria fredda proveniente dal Mar di Norvegia che ha richiamato sul Mediterraneo intense correnti umide di scirocco. Bersaglio principale del maltempo la fascia tirrenica settentrionale, particolarmente vulnerabile alle correnti provenienti da Sud. Accumuli pluviometrici importanti e ancora provvisori fino a 90-100mm tra Levante ligure, alta Toscana e Appennino Tosco-Emiliano. Al momento non si segnalano particolari disagi ma nelle prossime ore sono attese ancora piogge anche intense.
La pioggia interessa diffusamente anche il resto del Nord con accumuli pluviometrici abbondanti sulla Lombardia nord orientale ed il Triveneto dove si raggiungono picchi di 40-50mm specie nel Vicentino. L'abbassamento delle temperature per l'arrivo dell'aria più fredda ha inoltre portato la prima neve della stagione sulle Alpi a quote medie comprese trai 1400-1600m ma a tratti fin sotto i 1200-1300m sul Piemonte (approfondimento qui). Poco penalizzate le restanti regioni centrali con qualche debole pioggia sul Lazio e sull'Umbria con accumuli fino a 10mm nelle zone colpite dal terremoto.
Poco o per nulla interessato il Sud e le Isole Maggiori con nuvolosità variabile in Campania e sole prevalente altrove. Qui le correnti si sono presentate in curvatura anticiclonica e lo scirocco ha favorito un netto rialzo delle temperature con punte massime di 27° in Sardegna, 25° in Sicilia, 23° in Campania e Puglia. Sempre per quanto riguarda i venti, si segnalano venti molto forti sull'Appennino Tosco Emiliano con punte di 100km/h sul Cimone.
CRONACA METEO: FORTE MALTEMPO AL NORD CON DAMA BIANCA SULLE ALPI OCCIDENTALI. 32°C IN SICILIA!
Aggiornamento 15 OTTOBRE 2016 ore 11:20
Nel corso delle ultime ore temporali anche di forte intensità si sono verificati sull'Abruzzo. I fenomeni sono stati accompagnati da grandine grossa. La zona più coinvolta è stata il chietino dove la grandine ha mandato in frantumi i vetri delle macchine. Nelle prossime ore il fronte di temporale si porterà verso il Molise. Un temporale ha interessato anche Napoli.
Aggiornamento 15 OTTOBRE 2016 ore 8.00
l'Intenso fronte atlantico che ieri ha portato forte maltempo sulle regioni di nordovest si è diretto tra il pomeriggio e la serata di ieri, Venerdì 14, verso est interessando più direttamente interne toscane, Umbria, Marche, Abruzzo, Appennino Romagnolo e infine nordest. Le piogge più intense sulla Toscana segnatamente alle province di Pistoia e Grosseto con cumuli fino alla mezzanotte di oltre 90mm, piogge intense anche lungo l'Appennino Emiliano Romagnolo e sulla provincia di Terni con punte di 70-80mm, fino a 40mm in provincia di Macerata nelle Marche, 33mm nella provincia dell'Aquila.
Venti ancora molto forti: Lo scirocco ha continuato ad interessare in nottata con particolare intensità le regioni meridionali facendo molti danni lungo le linee costiere. Raggiunti gli 80km/h a Messina e nel napoletano dove si segnalano anche molti alberi abbattuti dalle raffiche più intense. a Roma un albero è caduto su uno scuolabus in via Ercole Marelli, in zona Torre Gaia, alla periferia di Roma ferendo, per fortuna in modo non grave tre persone tra cui una bambina.
Quota neve in netto rialzo: Lo zero termico a causa dello scirocco è schizzato letteralmente superando in mattinata i 2000m, ieri era si atttestava ancora finoa 1500m sulle Alpi occidentali dove si sono avute le nevicate più abbondanti.
Temperature da piena estate al Sud: Termometri alle stelle sulle regioni meridionali a causa dello scirocco. La colonnina di mercurio è rimasta ancorata fino a ieri sera attorno ai 30-31° su molte località della Sicilia nord orientale, specie il messinese, solo in nottata si è avuta una diminuzione pur restando le minime della notte ancora intorno ai 26° sul messinese tirrenico. Palermo con i suoi 34°c di ieri non riesce comunque a superare il record assoluto di temperatura massima registrata il 26 ottobre del 1999 quando il capoluogo siciliano raggiunse i 37°c.
Aggiornamento 14 OTTOBRE 2016 ore 17.00
Un imponente fronte temporalesco sta attraversando da ovest ad est il centro-nord. L'apice del maltempo ha colpito il levante ligure da Genova Nervi fino al Tigullio con nubifragi che hanno approcciato la costa tra le 12 e le 14. A creare danni è stato il vento che ha raggiunto raffiche di rara violenza, ben oltre i 100km/h. In particolare si segnalano raffiche 150km/h a Bargagli paese, 114km/h a Nervi, 122km/h a Camogli paese, 130km/h Monte di Portofino. Si segnalano numerosi danni alle strutture e tendoni dei paesi affacciati alla costa, compresa Portofino. Rami spezzati, alberi caduti, strutture divelte un po' ovunque, segnalati danni alle barche ormeggiate e pure alla rete ferroviaria. Fortunatamente, nonostante la violenza dei fenomeni, per ora non si segnalano feriti. Sul fronte degli accumuli di pioggia non si segnalano per ora criticità, essi sono compresi tra 50 e 100 mm su levante ligure e versilia.
L'intenso fronte temporalesco si è poi spostato rapidamente su Piemonte e Lombardia anche qui con violenti acquazzoni, vento intenso e temporali che hanno interessato, in modo inusuale per la stagione, anche le zone montane. La quota neve sulle Alpi sta schizzando fin oltre i 3000 m.
Nuovi intensi temporali sono in formazione su Corsica e Alto Tirreno e sono attesi nelle prossime ore sulle coste di Toscana e Lazio dove sono in atto forti venti di scirocco sulla costa.
Sul resto dell'Italia situazione tranquilla con scirocco in azione e clima estivo con temperature tra 24 e 30°C. Scirocco molto caldo su Palermo con massima di ben 35°C.
14 ottobre 2016: Sospinta da un intenso flusso di correnti di Scirocco una perturbazione ha raggiunto le regioni settentrionali dando vita ad un'ondata di maltempo che si sta scaricando sulle regioni settentrionali. Piogge battenti e temporali hanno interessato Nordovest, Emilia, Lombardia e Veneto.
MALTEMPO E VENTO AL NORD. In Liguria le forti raffiche di vento da sudest oltre 100km/h hanno provocato lo sradicamento di alcuni alberi nella zona di Genova e si sono alternate a scrosci di pioggia intermittenti fino all'alba, con alcuni temporali localizzati che hanno prodotto accumuli di oltre 70mm a Lavagna, mentre su zone limitrofe le piogge sono state meno consistenti. In mattinata comunque le precipitazioni sono divenute più omogenee ed intense su tutta la Riviera di Ponente, con frequenti temporali.
NEVE SULLE ALPI OCCIDENTALI. Piogge e temporali anche sul resto del Nord, con accumuli pluviometrici di quasi 40mm in Emilia sul Ferrarese. Sulle Alpi occidentali è arrivata la neve, anche abbondante oltre i 1500m con lo spessore di fresca che raggiunge già i 30cm sul Piemonte occidentale. Sul basso Piemonte addirittura i fiocchi si sono spinti a quote molto basse, imbiancando le zone alle porte di Cuneo.
ESTATE AL SUD, 32° A PALERMO. Le piogge si sono spinte fin sulla Toscana, specie settentrionale, ma sul resto del Centro-Sud il tempo è risultato più variabile con schiarite anche ampie sulle regioni meridionali. Ma soprattutto sono le temperature a far cronaca, impennatesi nelle ultime ore proprio a causa dell'intenso Scirocco che pesca l'aria calda dall'entroterra nord africano. Sul versante tirrenico dello Stivale e in Puglia si superano diffusamente i 25°, ma in Sicilia si sono raggiunti addirittura i 32° sul Palermitano con lo Scirocco fino a 80km/h. Le raffiche di vento da sudest hanno provocato inoltre alcune mareggiate in Sardegna sulle coste esposte, come successo nel Cagliaritano.
Nel corso delle ultime ore temporali anche di forte intensità si sono verificati sull'Abruzzo. I fenomeni sono stati accompagnati da grandine grossa. La zona più coinvolta è stata il chietino dove la grandine ha mandato in frantumi i vetri delle macchine. Nelle prossime ore il fronte di temporale si porterà verso il Molise. Un temporale ha interessato anche Napoli.
Aggiornamento 15 OTTOBRE 2016 ore 8.00
l'Intenso fronte atlantico che ieri ha portato forte maltempo sulle regioni di nordovest si è diretto tra il pomeriggio e la serata di ieri, Venerdì 14, verso est interessando più direttamente interne toscane, Umbria, Marche, Abruzzo, Appennino Romagnolo e infine nordest. Le piogge più intense sulla Toscana segnatamente alle province di Pistoia e Grosseto con cumuli fino alla mezzanotte di oltre 90mm, piogge intense anche lungo l'Appennino Emiliano Romagnolo e sulla provincia di Terni con punte di 70-80mm, fino a 40mm in provincia di Macerata nelle Marche, 33mm nella provincia dell'Aquila.
Venti ancora molto forti: Lo scirocco ha continuato ad interessare in nottata con particolare intensità le regioni meridionali facendo molti danni lungo le linee costiere. Raggiunti gli 80km/h a Messina e nel napoletano dove si segnalano anche molti alberi abbattuti dalle raffiche più intense. a Roma un albero è caduto su uno scuolabus in via Ercole Marelli, in zona Torre Gaia, alla periferia di Roma ferendo, per fortuna in modo non grave tre persone tra cui una bambina.
Quota neve in netto rialzo: Lo zero termico a causa dello scirocco è schizzato letteralmente superando in mattinata i 2000m, ieri era si atttestava ancora finoa 1500m sulle Alpi occidentali dove si sono avute le nevicate più abbondanti.
Temperature da piena estate al Sud: Termometri alle stelle sulle regioni meridionali a causa dello scirocco. La colonnina di mercurio è rimasta ancorata fino a ieri sera attorno ai 30-31° su molte località della Sicilia nord orientale, specie il messinese, solo in nottata si è avuta una diminuzione pur restando le minime della notte ancora intorno ai 26° sul messinese tirrenico. Palermo con i suoi 34°c di ieri non riesce comunque a superare il record assoluto di temperatura massima registrata il 26 ottobre del 1999 quando il capoluogo siciliano raggiunse i 37°c.
Aggiornamento 14 OTTOBRE 2016 ore 17.00
Un imponente fronte temporalesco sta attraversando da ovest ad est il centro-nord. L'apice del maltempo ha colpito il levante ligure da Genova Nervi fino al Tigullio con nubifragi che hanno approcciato la costa tra le 12 e le 14. A creare danni è stato il vento che ha raggiunto raffiche di rara violenza, ben oltre i 100km/h. In particolare si segnalano raffiche 150km/h a Bargagli paese, 114km/h a Nervi, 122km/h a Camogli paese, 130km/h Monte di Portofino. Si segnalano numerosi danni alle strutture e tendoni dei paesi affacciati alla costa, compresa Portofino. Rami spezzati, alberi caduti, strutture divelte un po' ovunque, segnalati danni alle barche ormeggiate e pure alla rete ferroviaria. Fortunatamente, nonostante la violenza dei fenomeni, per ora non si segnalano feriti. Sul fronte degli accumuli di pioggia non si segnalano per ora criticità, essi sono compresi tra 50 e 100 mm su levante ligure e versilia.
L'intenso fronte temporalesco si è poi spostato rapidamente su Piemonte e Lombardia anche qui con violenti acquazzoni, vento intenso e temporali che hanno interessato, in modo inusuale per la stagione, anche le zone montane. La quota neve sulle Alpi sta schizzando fin oltre i 3000 m.
Nuovi intensi temporali sono in formazione su Corsica e Alto Tirreno e sono attesi nelle prossime ore sulle coste di Toscana e Lazio dove sono in atto forti venti di scirocco sulla costa.
Sul resto dell'Italia situazione tranquilla con scirocco in azione e clima estivo con temperature tra 24 e 30°C. Scirocco molto caldo su Palermo con massima di ben 35°C.
14 ottobre 2016: Sospinta da un intenso flusso di correnti di Scirocco una perturbazione ha raggiunto le regioni settentrionali dando vita ad un'ondata di maltempo che si sta scaricando sulle regioni settentrionali. Piogge battenti e temporali hanno interessato Nordovest, Emilia, Lombardia e Veneto.
MALTEMPO E VENTO AL NORD. In Liguria le forti raffiche di vento da sudest oltre 100km/h hanno provocato lo sradicamento di alcuni alberi nella zona di Genova e si sono alternate a scrosci di pioggia intermittenti fino all'alba, con alcuni temporali localizzati che hanno prodotto accumuli di oltre 70mm a Lavagna, mentre su zone limitrofe le piogge sono state meno consistenti. In mattinata comunque le precipitazioni sono divenute più omogenee ed intense su tutta la Riviera di Ponente, con frequenti temporali.
NEVE SULLE ALPI OCCIDENTALI. Piogge e temporali anche sul resto del Nord, con accumuli pluviometrici di quasi 40mm in Emilia sul Ferrarese. Sulle Alpi occidentali è arrivata la neve, anche abbondante oltre i 1500m con lo spessore di fresca che raggiunge già i 30cm sul Piemonte occidentale. Sul basso Piemonte addirittura i fiocchi si sono spinti a quote molto basse, imbiancando le zone alle porte di Cuneo.
ESTATE AL SUD, 32° A PALERMO. Le piogge si sono spinte fin sulla Toscana, specie settentrionale, ma sul resto del Centro-Sud il tempo è risultato più variabile con schiarite anche ampie sulle regioni meridionali. Ma soprattutto sono le temperature a far cronaca, impennatesi nelle ultime ore proprio a causa dell'intenso Scirocco che pesca l'aria calda dall'entroterra nord africano. Sul versante tirrenico dello Stivale e in Puglia si superano diffusamente i 25°, ma in Sicilia si sono raggiunti addirittura i 32° sul Palermitano con lo Scirocco fino a 80km/h. Le raffiche di vento da sudest hanno provocato inoltre alcune mareggiate in Sardegna sulle coste esposte, come successo nel Cagliaritano.
METEO ALPI: SPRUZZATE DI DAMA BIANCA FIN SOTTO I 1500m NEI PROSSIMI GIORNI
Aggiornamento 12 OTTOBRE 2016 ore 11:00
Nella giornata di ieri, Martedì 11, la perturbazione in arrivo dal Tirreno unitamente all'ingresso di aria fredda dai Balcani ha favorito nevicate a quote medie anche sull'Appennino centro-settentrionale. Fiocchi bianchi hanno raggiunto i 1300-1400m su dorsale emiliana e romagnola, fino a 1400-1600m su quella marchigiana e abruzzese. E' tornata così la neve su Cimone, Gran Sasso, Sibillini, neve a Campo Imperatore e pure ai Prati di Tivo. I rasserenamenti della scorsa notte hanno poi favorito un deciso calo delle temperature minime, con locali gelate che hanno interessato le valli fin verso i 900-1000m, valori di 3-4°C sul fondovalle.
Nei prossimi giorni però è previsto un sensibile rialzo delle temperature per l'arrivo di venti di Scirocco, con impennata termica entro venerdì' 14 quando le temperature a 2000m potranno superare i 10-12°C!
Aggiornamento 10 OTTOBRE 2016 ore 17:15
In arrivo un abbondante carico di neve sull'arco alpino da metà settimana: la discesa di masse d'aria fredda dalla Russia nei giorni scorsi, a cui si affiancheranno umide correnti in arrivo dall'Atlantico, sarà alla base di un marcato peggioramento su tutto il Centronord tra giovedì 13 e venerdì 14, con nevicate abbondanti sulle Alpi occidentali. Inizierà a nevicare a partire dai rilievi piemontesi mercoledì 12 sera-notte, con limite dai 1500m; questo sarà destinato a calare fin verso i 1000m nel corso di giovedì sul Cuneese grazie all'intensità dei fenomeni e all'ulteriore richiamo di aria fredda da Est.
NORDOVEST PIU' COLPITO - Sul resto delle Alpi piemontesi e valdostane la neve si potrà osservare a partire dai 1200/1500m nel corso di giovedì, oltre i 1400/1600m sui settori centro-orientali ma qui i fenomeni saranno nettamente più blandi e intermittenti. Più a Est infatti le precipitazioni saranno abbondanti solo venerdì 14, quando però il flusso sarà teso sciroccale, provocando un generale aumento termico e della quota neve, fin oltre i 2000m sul Triveneto. A fine evento potrebbero cadere sulle Alpi Marittime (l'area con i fenomeni più intensi) anche 20-40cm dai 1500m; fino a 30-50cm oltre i 1600/1800m sul resto del Nordovest.
Aggiornamento 10 OTTOBRE 2016 ore 11:45
TORNA LA NEVE SULLE ALPI. Non si è fatta attendere quest'anno la prima neve sulle Alpi nelle principali località di montagna. Come previsto, l'aria fredda giunta nei giorni precedenti ha consentito ai fiocchi di neve di cadere fino a quote relativamente basse per la prima parte del mese di Ottobre.
FIOCCHI FINO A 1100 METRI. Si è trattato di nevicate generalmente di debole intensità e non su tutto l'arco alpino, tuttavia in alcune aree, e in particolare in Lombardia, sono caduti anche oltre 20 cm a 2000 metri. I fiocchi si sono spinti fin verso i 1100-1200 metri tra Alpi Orobie, Lepontine e Retiche, imbiancando località come Madesimo, Livigno, Foppolo e Madonna di Campiglio.
DA GIOVEDI' 13 ALTRA NEVE IN ARRIVO. Nelle prossime ore qualche spruzzata di neve è attesa anche sull'Appennino emiliano, mentre sulle Alpi il clima continuerà a rimanere piuttosto freddo con gelate nelle ore notturne fin verso i 1000m. Da giovedì è attesa una nuova perturbazione che porterà altre nevicate ma contemporaneamente anche un rialzo delle temperature.
9 OTTOBRE 2016: FREDDO QUASI INVERNALE E DEBOLI NEVICATE SULLE ALPI - Temperature sotto la medie nei prossimi giorni sulle Alpi, raggiunte da correnti fredde dalla Russia con clima quasi invernale. Nelle ore notturne infatti si potranno avere gelate localmente sotto i 1000-1200m laddove prevarranno le aperture, mentre di giorno lo zero termico potrà mantenersi sotto i 2000m, specie sulle Alpi centro-orientali. Non solo freddo ma anche spruzzate di neve, già nelle prossime ore deboli nevicate potranno aversi mediamente dai 1500-1800m di quota sul comparto centro orientale. Lunedì 10 ancora qualche fiocco di neve a tratti fin verso i 1200-1400m al mattino ma si tratterà di fenomeni sporadici. Martedì 11 occasionali brevi nevicate potranno invece interessare le Alpi occidentali, al mattino dai 1000-1200m ma in rialzo. Da confermare invece nevicate decisamente più abbondanti giovedì 13, quando potrebbe arrivare una perturbazione più intensa con quota neve inizialmente sui 1300-1600m ma in progressivo rialzo.
SPRUZZATE DI NEVE ANCHE IN APPENNINO - L'aria fredda raggiungerà anche l'Appennino settentrionale, tanto che lunedì 10 si potranno avere spruzzate di neve sul comparto tosco-emiliano fin verso i 1300-1500m.
CRONACA METEO ITALIA: FORTE TEMPORALE A OSTIA CON ALLAGAMENTI E TROMBA MARINA. TEMPORALI ANCHE IN CAMPANIA
Aggiornamento 7 OTTOBRE 2016 ore 16:15
MALTEMPO AL CENTRO-SUD. Il maltempo si è spostato sulle regioni centro-meridionali dello Stivale ed in particolare su quelle affacciate al versante tirrenico, compresa la Sicilia. Piogge intense hanno interessato anche parte del Centro Italia, con circa 90mm di accumulo nella notte sulle basse Marche, ma con piogge e rovesci che hanno coinvolto anche il rispettivo versante tirrenico.
PIOGGE E TEMPORALI SU BASSO TIRRENICHE E PUGLIA. Il grosso del maltempo in mattinata e nel primo pomeriggio ha interessato il Sud, con piogge e frequenti temporali che sul versante adriatico si sono scaricati in particolare sulla medio-bassa Puglia. Ma è stato soprattutto il versante tirrenico a ricevere i fenomeni più abbondanti, con punte di oltre 60mm sul Salernitano.
TROMBA D'ARIA A NAPOLI. Verso mezzogiorno una tromba d'aria è stata notata tra il Napoletano e il Casertano, nella zona di Frattaminore, che trascinava con sé molti degli oggetti trovati lungo il suo percorso. Sempre nella zona si segnalano sradicamenti di alberi, di tende da sole e di antenne della televisione, provocati dalle forti raffiche di vento.
TEMPORALI ANCHE IN SICILIA. Il maltempo non ha risparmiato Sicilia e Calabria, a causa del passaggio di un fronte nordovest verso sudest che ha innescato diversi temporali sui versanti tirrenici, con accumuli pluviometrici fino a circa 30mm sul Cosentino.
Aggiornamento 7 OTTOBRE 2016 ore 10:00
ALLAGAMENTI A NETTUNO. La perturbazione che sta attraversando l'Italia, dopo aver portato fenomeni e temporali intensi già nella giornata di ieri, Giovedì 6, nel corso della notte si è nuovamente intensificata con forti temporali e allagamenti soprattutto in alcune zone di Lazio e Toscana. Tra le situazioni più critiche si segnalano quelle di Nettuno (Latina), dove dalle 23 si è scatenato un vero e proprio nubifragio, che ha sommerso con circa mezzo metro d'acqua gran parte delle strade cittadine, paralizzando la circolazione e facendo saltare parecchi tombini. Forti piogge hanno interessato anche l'isola d'Elba, dove sono caduti 70/80 mm. Nuovi temporali sono in corso questa mattina, Venerdì 7, su tutto il Lazio, compresa la città di Roma. Nuove piogge sono cadute anche sul versante adriatico tra Marche ed Abruzzo, seppur a carattere più debole. Attualmente temporali e rovesci sono i corso soprattutto in Campania (oltre 40 mm sul Salernitano), Calabria settentrionale, Puglia centrale e Basilicata e nel corso delle prossime ore toccheranno anche le coste di Calabria e Sicilia tirrenica.
6 OTTOBRE 2016: FORTE TEMPORALE A OSTIA. Nel tardo mattino di oggi (giovedì 6) una perturbazione provenuta dal Tirreno ha raggiunto le coste laziali e si è accanita in particolare sulla zona litoranea nei pressi di Roma. Un forte temporale si è scaricato infatti sulla zona di Ostia, creando in pochi minuti numerosi disagi. Allagamenti segnalati in centro. Auto sommerse dall'acqua si segnalano a Tor San Lorenzo, poco a sud della Capitale, situazione simile a Torvaianica, dove il livello dell'acqua caduta ha raggiunto in alcuni casi l'altezza del finestrino delle auto..
TROMBA MARINA AL LARGO DI OSTIA. Tutto ciò mentre al largo si poteva ben osservare una spettacolare tromba marina che fortunatamente non si è avvicinata più di tanto alla costa. Un'altra tromba marina è stata contemporaneamente avvistata sulle acqua davanti a Fiumicino.
PIOGGE E TEMPORALI ANCHE IN CAMPANIA. La perturbazione ha agito più a sud raggiungendo la Campania con piogge e temporali a tratti forti a Napoli e sul Casertano, così come buona parte delle regioni centrali. Piogge dunque su parte della Toscana, in Umbria, così come su Marche, Romagna e Abruzzo, anche se i fenomeni sono risultati più deboli.
NUOVO MALTEMPO IN ARRIVO. Attenzione, poichè entro la prossima notte un nuovo fronte perturbato è previsto arrivare dal Tirreno, diretto ancora una volta verso le regioni tirreniche centro-meridionali, con fenomeni anche intensi che sconfineranno al rispettivo versante adriatico.
MALTEMPO AL CENTRO-SUD. Il maltempo si è spostato sulle regioni centro-meridionali dello Stivale ed in particolare su quelle affacciate al versante tirrenico, compresa la Sicilia. Piogge intense hanno interessato anche parte del Centro Italia, con circa 90mm di accumulo nella notte sulle basse Marche, ma con piogge e rovesci che hanno coinvolto anche il rispettivo versante tirrenico.
PIOGGE E TEMPORALI SU BASSO TIRRENICHE E PUGLIA. Il grosso del maltempo in mattinata e nel primo pomeriggio ha interessato il Sud, con piogge e frequenti temporali che sul versante adriatico si sono scaricati in particolare sulla medio-bassa Puglia. Ma è stato soprattutto il versante tirrenico a ricevere i fenomeni più abbondanti, con punte di oltre 60mm sul Salernitano.
TROMBA D'ARIA A NAPOLI. Verso mezzogiorno una tromba d'aria è stata notata tra il Napoletano e il Casertano, nella zona di Frattaminore, che trascinava con sé molti degli oggetti trovati lungo il suo percorso. Sempre nella zona si segnalano sradicamenti di alberi, di tende da sole e di antenne della televisione, provocati dalle forti raffiche di vento.
TEMPORALI ANCHE IN SICILIA. Il maltempo non ha risparmiato Sicilia e Calabria, a causa del passaggio di un fronte nordovest verso sudest che ha innescato diversi temporali sui versanti tirrenici, con accumuli pluviometrici fino a circa 30mm sul Cosentino.
Aggiornamento 7 OTTOBRE 2016 ore 10:00
ALLAGAMENTI A NETTUNO. La perturbazione che sta attraversando l'Italia, dopo aver portato fenomeni e temporali intensi già nella giornata di ieri, Giovedì 6, nel corso della notte si è nuovamente intensificata con forti temporali e allagamenti soprattutto in alcune zone di Lazio e Toscana. Tra le situazioni più critiche si segnalano quelle di Nettuno (Latina), dove dalle 23 si è scatenato un vero e proprio nubifragio, che ha sommerso con circa mezzo metro d'acqua gran parte delle strade cittadine, paralizzando la circolazione e facendo saltare parecchi tombini. Forti piogge hanno interessato anche l'isola d'Elba, dove sono caduti 70/80 mm. Nuovi temporali sono in corso questa mattina, Venerdì 7, su tutto il Lazio, compresa la città di Roma. Nuove piogge sono cadute anche sul versante adriatico tra Marche ed Abruzzo, seppur a carattere più debole. Attualmente temporali e rovesci sono i corso soprattutto in Campania (oltre 40 mm sul Salernitano), Calabria settentrionale, Puglia centrale e Basilicata e nel corso delle prossime ore toccheranno anche le coste di Calabria e Sicilia tirrenica.
6 OTTOBRE 2016: FORTE TEMPORALE A OSTIA. Nel tardo mattino di oggi (giovedì 6) una perturbazione provenuta dal Tirreno ha raggiunto le coste laziali e si è accanita in particolare sulla zona litoranea nei pressi di Roma. Un forte temporale si è scaricato infatti sulla zona di Ostia, creando in pochi minuti numerosi disagi. Allagamenti segnalati in centro. Auto sommerse dall'acqua si segnalano a Tor San Lorenzo, poco a sud della Capitale, situazione simile a Torvaianica, dove il livello dell'acqua caduta ha raggiunto in alcuni casi l'altezza del finestrino delle auto..
TROMBA MARINA AL LARGO DI OSTIA. Tutto ciò mentre al largo si poteva ben osservare una spettacolare tromba marina che fortunatamente non si è avvicinata più di tanto alla costa. Un'altra tromba marina è stata contemporaneamente avvistata sulle acqua davanti a Fiumicino.
PIOGGE E TEMPORALI ANCHE IN CAMPANIA. La perturbazione ha agito più a sud raggiungendo la Campania con piogge e temporali a tratti forti a Napoli e sul Casertano, così come buona parte delle regioni centrali. Piogge dunque su parte della Toscana, in Umbria, così come su Marche, Romagna e Abruzzo, anche se i fenomeni sono risultati più deboli.
NUOVO MALTEMPO IN ARRIVO. Attenzione, poichè entro la prossima notte un nuovo fronte perturbato è previsto arrivare dal Tirreno, diretto ancora una volta verso le regioni tirreniche centro-meridionali, con fenomeni anche intensi che sconfineranno al rispettivo versante adriatico.
ARRIVATA LA DAMA BIANCA SULL'ETNA!
27 SETTEMBRE 2016: Il maltempo che da giorni sta interessando la Sicilia, non ha portato solo rovesci e temporali ma anche la prima neve stagionale sulla regione sicula. Una lieve coltre bianca, per la precisione un paio di centimetri, ha infatti ricoperto la vetta dell'Etna, la montagna più alta della Sicilia, che con i suoi 3329 m domina tutti dall'alto. La coltre bianca si è spinta sin verso i 2900-3000 metri circa ricoprendo le rocce vulcaniche come ben si vede dalle foto postate su Facebook dall'utente Laura Currò.
Secondo le nostre previsioni nuove nevicate potrebbero interessare nelle prossime ore, ma anche domani, Mercoledì 28, e dopodomani, Giovedì 29, l'Etna con accumuli sin verso i 2900-3000 metri.
Secondo le nostre previsioni nuove nevicate potrebbero interessare nelle prossime ore, ma anche domani, Mercoledì 28, e dopodomani, Giovedì 29, l'Etna con accumuli sin verso i 2900-3000 metri.
FORTE MALTEMPO SULLA SICILIA ORIENTALE: ALLUVIONE A SIRACUSA. NUBIFRAGIO A CATANIA FORTE MALTEMPO SULLA SICILIA ORIENTALE: ALLUVIONE A SIRACUSA. NUBIFRAGIO A CATANIA
Aggiornamento 26 SETTEMBRE 2016 ore 9:10
L'ondata di forte maltempo che ha colpito la Sicilia tra la giornata di ieri Domenica 25 Settembre e parte di stanotte ha allentato la presa sul settore ionico concedendo qualche schiarita anche ampia ma restano i disagi legati agli allagamenti ed agli smottamenti e nel pomeriggio di oggi sono attesi altri temporali. Purtroppo l'estremo Sud non è nuovo a questo genere di situazioni nel mese di Settembre e qualche volta già dalla fine di Agosto e quest'anno non è andata diversamente. I problemi più grossi si registrano nel Siracusano dove le autorità hanno disposto per oggi Lunedì 26 Settembre la chiusura cautelativa della scuole. Restano chiuse anche molte strade a causa dei sottopassi ancora invasi dall'acqua. Tra ieri Domenica 25 e stanotte sono caduti oltre 110mm di pioggia in tutta la provincia.
Situazione meno grave nel Catanese seppur con disagi nei comuni etnei dove le precipitazioni hanno superato anche i 120mm, è il caso di Aci Trezza dove si sono raggiunte punte di 127mm tra ieri e stanotte. Nel Catanese le scuole restano aperte ma diverse strade dell'hinterland sono state chiuse per smottamenti e piccole frane. A Catania città le precipitazioni sono state comprese tra 70 e 80mm. Dall'inizio del mese di Settembre nella provincia di Catania sono caduti oltre 350mm di pioggia, più di un terzo della pioggia caduta da Gennaio 2016. Piogge a tratti moderate hanno interessato anche il messinese ionico e il palermitano con punte di 30-40mm.
Il vortice africano ha portato qualche pioggia anche sulla Calabria ionica ma con accumuli modesti raramente superiori ai 10-15mm nella Locride. Piogge modeste anche in Sardegna dopo i nubifragi che nella giornata di Sabato 24 avevano colpito il Nuorese, soprattutto la zona di Macomer con frane e allagamenti.
25 SETTEMBRE 2016: Un insidioso vortice ciclonico nord africano è il responsabile delle forti condizioni di maltempo che stanno interessando dalle prime ore di stamattina la Sicilia orientale. Rovesci e temporali stanno insistendo soprattutto nella zona di Siracusa dove dalla mezzanotte cono caduti fino a 100mm di pioggia. Pesanti allagamenti nella zona centrale della città con numerosi danni e disagi. Maltempo anche nel catanese con accumuli fino a 50mm nella zona industriale di Catania, anche qui con allagamenti e strade come fiumi.
Nel corso delle prossime ore la Sicilia continuerà ad essere interessata da piogge e temporali, soprattutto sulla zona orientale, non si escludono quindi ancora fenomeni localmente forti sulle province di Catania e Siracusa ma anche sul messinese ionico dove resta l'allerta Meteo. Un parziale miglioramento sulle zone colpite dall'alluvione è previsto solo stanotte e per le prime ore di oggi, Domenica 26, ma nelle zone interne dell'isola anche domani, Lunedi' 27, pomeriggio sono attesi temporali di moderata intensità.
L'ondata di forte maltempo che ha colpito la Sicilia tra la giornata di ieri Domenica 25 Settembre e parte di stanotte ha allentato la presa sul settore ionico concedendo qualche schiarita anche ampia ma restano i disagi legati agli allagamenti ed agli smottamenti e nel pomeriggio di oggi sono attesi altri temporali. Purtroppo l'estremo Sud non è nuovo a questo genere di situazioni nel mese di Settembre e qualche volta già dalla fine di Agosto e quest'anno non è andata diversamente. I problemi più grossi si registrano nel Siracusano dove le autorità hanno disposto per oggi Lunedì 26 Settembre la chiusura cautelativa della scuole. Restano chiuse anche molte strade a causa dei sottopassi ancora invasi dall'acqua. Tra ieri Domenica 25 e stanotte sono caduti oltre 110mm di pioggia in tutta la provincia.
Situazione meno grave nel Catanese seppur con disagi nei comuni etnei dove le precipitazioni hanno superato anche i 120mm, è il caso di Aci Trezza dove si sono raggiunte punte di 127mm tra ieri e stanotte. Nel Catanese le scuole restano aperte ma diverse strade dell'hinterland sono state chiuse per smottamenti e piccole frane. A Catania città le precipitazioni sono state comprese tra 70 e 80mm. Dall'inizio del mese di Settembre nella provincia di Catania sono caduti oltre 350mm di pioggia, più di un terzo della pioggia caduta da Gennaio 2016. Piogge a tratti moderate hanno interessato anche il messinese ionico e il palermitano con punte di 30-40mm.
Il vortice africano ha portato qualche pioggia anche sulla Calabria ionica ma con accumuli modesti raramente superiori ai 10-15mm nella Locride. Piogge modeste anche in Sardegna dopo i nubifragi che nella giornata di Sabato 24 avevano colpito il Nuorese, soprattutto la zona di Macomer con frane e allagamenti.
25 SETTEMBRE 2016: Un insidioso vortice ciclonico nord africano è il responsabile delle forti condizioni di maltempo che stanno interessando dalle prime ore di stamattina la Sicilia orientale. Rovesci e temporali stanno insistendo soprattutto nella zona di Siracusa dove dalla mezzanotte cono caduti fino a 100mm di pioggia. Pesanti allagamenti nella zona centrale della città con numerosi danni e disagi. Maltempo anche nel catanese con accumuli fino a 50mm nella zona industriale di Catania, anche qui con allagamenti e strade come fiumi.
Nel corso delle prossime ore la Sicilia continuerà ad essere interessata da piogge e temporali, soprattutto sulla zona orientale, non si escludono quindi ancora fenomeni localmente forti sulle province di Catania e Siracusa ma anche sul messinese ionico dove resta l'allerta Meteo. Un parziale miglioramento sulle zone colpite dall'alluvione è previsto solo stanotte e per le prime ore di oggi, Domenica 26, ma nelle zone interne dell'isola anche domani, Lunedi' 27, pomeriggio sono attesi temporali di moderata intensità.
TERREMOTO ITALIA: FORTISSIMA SCOSSA TRA RIETI ED ASCOLI PICENO. AVVERTITA ANCHE A ROMA E NAPOLI
Aggiornamento 16 OTTOBRE 2016 ore 12:30
Una nuova forte scossa di terremoto è stata avvertita alle 11.32 ora locale nelle province di Perugia, Ascoli e Rieti. Una scossa molto forte di magnitudo 4.1 a soli 9.6 km di profondità, quindi molto energetica, nettamente avvertita. L'epicentro di questo nuovo terremoto a 7km di distanza da Norcia, 9km di distanza da Arquata del tronto e 8.2km di distanza da Accumoli. Al momento non si conoscono gli effetti di questo sisma ma la paura è stata tanta.
15 SETTEMBRE 2016: Nuove scosse nella notte, fino a 4.1 di magnitudo - Continua a tremare la terra al Centro con nuova intensificazione dello sciame sismico. Nella scorsa notte si sono infatti avute altre 4 scosse di magnitudo superiore alla 3, sempre nella zona tra Amatrice e Norcia. Una di 4.1 a una profondità di 9.7 km ad Amatrice, poi una di 3.2 ancora ad Amatrice alle 3:20 ad una profondità di 9.3km; verso le 5:30 si sono inoltre avute due scosse a Norcia, di magnitudo 3.1 e 3.3 sempre a una profondità intorno ai 10km.
Aggiornamento 31 AGOSTO 2016 ore 15:00
Non è un semplice terremoto quello che ha colpito duramente tra Lazio, Umbria e Marche. Il sisma di magnitudo 6.0 avvenuto alle ore 03:36 italiane del 24 agosto ha smosso un intero sistema di faglie. Lo dimostrano gli oltre 3000 terremoti successivi registrati nell'area. Un'area molto vasta che copre una lunghezza di oltre 100km dalla provincia di Macerata a quella dell'Aquila. Gli epicentri di quelle che vengono erroneamente chiamate scosse di assestamento sono ben allineati secondo la direzione NNO-SSE la direzione che seguono le faglie sismogenetiche della zona.
Quello che si è verificato è una sorta di effetto a cascata. L'energia liberata durante l'evento principale del 24 Agosto ha destabilizzato anche i sistemi di faglie minori che hanno cominciato a liberare l'energia che avevano accumulato nel tempo. Si tenga presente che la magnitudo che rappresenta l'energia liberata da un terremoto è in scala logaritmica il che significa che un terremoto di magnitudo 3.0 è 10 volte meno energetico di un terremoto di magnitudo 4.0 e 100 volte meno forte di un terremoto di magnitudo 5.0.
Con questi presupposti, se le scosse di terremoto che hanno interessato l'area dal 24 Agosto fino ad oggi 31 Agosto fossero semplici scosse di assestamento, avrebbero dovuto liberare un'energia complessiva minore di quella dell'evento principale, invece non è così. Le scosse di magnitudo superiore al 3.0 sono state centinaia e migliaia quelle di terremoti con magnitudo superiore al 2.0 senza contare gli eventi con magnitudo superiore al 4.0. Se sommiamo tutta l'energia liberatasi dopo l'evento del 24 Agosto ci rendiamo conto che è come se si fossero verificati almeno altri due eventi di magnitudo 6.0.
Una fortuna: l'energia successiva a quel primo evento si è liberata in modo frammentario attraverso le miriadi di scosse minori distribuendosi su una direzione più ampia, questo ha limitato gli ulteriori danni. Una sfortuna invece che non possiamo conoscere a priori gli stati tensionali all'interno della crosta nell'area soggetta a questi movimenti, va da se che l'energia che si continua a sprigionare da questi terremoti potrebbe favorire nuove scosse anche intense in zone diverse da quelle del primo evento.
Aggiornamento 27 AGOSTO 2016 ore 7:30 - Continua senza tregua lo sciame sismico al Centro Italia, con ulteriori scosse talora anche di magnitudo superiore alla 3. L'ultima intensa è stata di 4.0 alle 3:52 con epicentro nell'ascolano e a una profondità di circa 8km. Nel frattempo si aggrava purtroppo ulteriormente il bilancio delle vittime, 283 al momento accertate. Si continua a scavare con la macchina dei soccorsi che lavora a pieno regime: sono state salvate ben 238 persone.
Aggiornamento 26 AGOSTO 2016 ore 13:00 - Continua a tremare la terra sulle regioni del Centro Italia, dove lo sciame sismico risulta ancora molto attivo tra Lazio, Marche e Umbria. Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.8 è stata infatti registrata questa mattina alle ore 6.28 dai sismografi a una profondità di circa 11km presso Amatrice (RI). Il nuovo terremoto, ben avvertito da tutta la popolazione locale, dai soccorritori e dai giornalisti presenti sul luogo, non fa altro che aumentare il nervosismo e la paura in questa zona ormai tanto martoriata. Il bilancio delle vittime purtroppo è salito a 267, delle quali 207 ad Amatrice, 49 ad Arquata e 11 ad Accumoli. I feriti circa 387, mentre le persone estratte vive dalle macerie sono salite a 238.
Aggiornamento 26 AGOSTO 2016 ore 10:00 - SCOSSA MAGNITUDO 6.0: Vittime accertate oltre 200, decine i dispersi; devastate Amatrice, Pescara del Tronto, Accumoli, Arquata del Tronto.
Aggiornamento 25 AGOSTO ore 15:00 - La terra continua a tremare al Centro, nuova scossa di 4.3 ad Amatrice registrata alle 14:36, dopo quella di 4.5 registrata all'alba. Lo sciame risulta molto attivo e non si escludono nuove scosse nelle prossime ore. Il bilancio provvisorio ma ufficiale delle vittime è per ora di 241: la Prefettura di Ascoli ha infatti rivisto il dato per la zona di Arquata riducendolo da 57 a 46 deceduti. Ad Amatrice i deceduti sono 184; 11 ad Accumoli, mentre sono 270 le persone ferite ricoverate in ospedale. Ad ora sono state estratte dalle macerie 215 persone dai Vigili del Fuoco.
Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime causato dalla violenta scossa di terremoto che ieri ha colpito il Centro Italia. Al momento, ma purtroppo resta ancora un bilancio provvisorio, le vittime accertate sarebbero 247, ma molte sono ancora le persone intrappolate sotto le macerie.
25 AGOSTO 2016 ore 8:00 - Nel frattempo la terra continua a tremare - nella notte i sismografi hanno registrato almeno altri 60 scosse, la più intensa quella delle 5:17 di magnitudo 4.5 con epicentro tra Accumoli e Arquata, le città più colpite assieme ad Amatrice.
Secondo le parole del sindaco di Amatrice "cresce il numero dei morti, ad Amatrice siamo già a oltre 200", mentre salgono a 190 le vittime nel Reatino e 57 quelle nell'Ascolano. Nel contempo vengono allestiti i primi centri di accoglienza: un centinaio di sfollati si sono sistemati nel centro di accoglienza allestito dalla Protezione civile ad Accumoli, nel Reatino. Nel campo sono al lavoro 80 volontari, che garantiscono i servizi di assistenza alla popolazione colpita. Altri due centri sono in corso di allestimento.
24 AGOSTO 2016: ULTIMA ORA ORE 18:00 - Sale a oltre 80 il bilancio delle vittime accertate, tra loro purtroppo anche bambini. 53 delle vittime tra Amatrice ed Accumoli, mentre sono 20 i morti accertati dalla Protezione civile delle Marche. Al Pronto soccorso di Ascoli e di San Benedetto del Tronto sono arrivati almeno 81 feriti, di cui 7 in gravi condizioni, 153 sono ricoverati nelle strutture del Lazio. Purtroppo data la drammaticità della situazione e il numero elevato di dispersi e persone sotto le macerie, questo bilancio si potrebbe ulteriormente aggravare nelle prossime ore.
ULTIMA ORA ORE 16:00 - Sale a 73 il bilancio delle vittime accertate, tra loro purtroppo anche bambini. 53 delle vittime tra Amatrice ed Accumoli, mentre sono 20 i morti accertati dalla Protezione civile delle Marche. Al Pronto soccorso di Ascoli e di San Benedetto del Tronto sono arrivati almeno 81 feriti, di cui 7 in gravi condizioni, 153 sono ricoverati nelle strutture del Lazio. Purtroppo data la drammaticità della situazione e il numero elevato di dispersi e persone sotto le macerie, questo bilancio si potrebbe ulteriormente aggravare nelle prossime ore.
ULTIMA ORA ORE 14:15 - SCIAME SISMICO IN ATTO, NUOVA FORTE SCOSSA di magnitudo 4.7 registrata ad una profondità di 8.4 km con epicentro questa volta poco più a Nord, a Norcia, seguita subito dopo da una nuova scossa di 3.5. Sciame sismico in atto, altre scosse probabili nelle prossime ore. Dalle 3:36 ora della prima violenta scossa, se ne sono susseguite altre 100.
TERREMOTO AL CENTRO, AGGIORNAMENTO - Sale il numero delle vittime, con un bilancio provvisorio a 38 e tutte nei comuni più devastanti dal violento sisma della scorsa notte e dove si registrano i maggiori crolli e la situazione più drammatica: Accumoli, Amatrice, Pescara del Tronto, e Arquata del Tronto. Sono decine i dispersi e si scava ancora sotto le macerie per recuperare anche le persone ferite; il bilancio potrebbe dunque essere purtroppo solo provvisorio. A Pescara del Tronto sono in corso anche le ricerche di due bimbe, bloccate sotto le macerie, mentre proprio da qui arriva almeno una buona notizia: due bimbi di 4 e 7 anni sono stati estratti vivi dalle macerie. La nonna li aveva fatti infilare insieme a lei sotto al letto. La donna è viva ma ancora bloccata. Nel paese ci sono intanto gli agenti del Corpo forestale che hanno già estratto decine di persone. Ad Accumoli intanto il sindaco Stefano Petrucci dichiara che "nessuna casa è agibile" e che "serve urgentemente una tendopoli.
Ad Accumoli, Amatrice e Posta, nel reatino e a Pescara del Tronto, frazione di Arquata si registrano i danni più gravi: distrutta la chiesa di Amatrice, inagibile l'ospedale Grifoni: medici e infermieri hanno allestito un punto di primo soccorso all'aperto. Evacuato l'ospedale di Amandola, gravemente danneggiato. I viglili del fuoco parlano di danni anche a Gualdo e Mogliano nel Maceratese. Il violento sisma è stato avvertito in tutto il Centro Italia ma in parte anche in Romagna e al Sud, da Rimini a Roma e Napoli. Si segnala inoltre una frana distaccatasi sulla parete Est del Corno del Gran Sasso.
LA SEQUENZA DELLE SCOSSE - Dopo la scossa principale di magnitudo 6 e profondità 4 km, registrata alle 3:36 con epicentro a 2 km da Accumoli e a 10 km da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti), oltre 50 scosse di assestamento si sono susseguite, molte oltre magnitudo 2, ben cinque di magnitudo oltre 4, 2 di queste di magnitudo superiore a 5.
TERREMOTO ITALIA ORE 5.10: Secondo il sindaco di Amatrice, in provincia di Rieti "Mezzo paese non c'è più e c'è gente sotto le macerie". Si cerca di portare i primi soccorsi ma non c'è luce. Nelle Marche il terremoto ha provocato crolli 'a macchia di leopardo' in tre province: Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
24 AGOSTO 2016: Dopo la scossa principale di magnitudo 6, registrata alle 3:36 con epicentro a 2 km da Accumoli e a 10 km da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti), oltre 50 scosse di assestamento si sono susseguite, molte oltre magnitudo 2, ben cinque di magnitudo oltre 4, 2 di queste di magnitudo superiore a 5.
Le vittime sarebbero almeno 22, ma è un bilancio provvisorio che potrebbe purtroppo aggravarsi dati i dispersi. Secondo fonti locali almeno 10 morti vengono segnalati a Pescara del Tronto, 11 ad Arquata del Tronto, mentre altri cinque sono stati estratti dalle macerie a Amatrice, dove metà del paese è distrutto. E' proprio il sindaco a lanciare l'allarme: molte strade restano bloccate dalle macerie, l'ospedale è inagibile e metà delle case sono danneggiate e molte crollate. Situazione grave anche ad Accumoli, dove al momento si registra la prima vittima mentre un'intera famiglia ( madre, padre e due piccoli) è ancora sotto le macerie e non da segni di vita.
Secondo il capo del capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio questo terremoto "è paragonabile, per intensità, a quello dell'Aquila". Nel frattempo è stato mobilitato l'Esercito per far fronte all'emergenza. Una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma.
TERREMOTO ITALIA ORE 5.10: Secondo il sindaco di Amatrice, in provincia di Rieti "Mezzo paese non c'è più e c'è gente sotto le macerie". Si cerca di portare i primi soccorsi ma non c'è luce. Nelle Marche il terremoto ha provocato crolli 'a macchia di leopardo' in tre province: Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
TERREMOTO ITALIA ORE 4.40: La forte scossa di terremoto che ha interessato l'alto reatino ha provocato diversi crolli. Interessato soprattutto Amatrice dove sono crollati i palazzi del centro ma crolli sono segnalati anche ad Arquata del Tronto. Danni a Castelluccio con crolli segnalati anche a Norcia. Da notare che la scossa dell'Aquila di 7 anni fa aveva un ipocentro a 8.8km di profondità, pertanto facile immaginare i danni provocati dal sisma odierno con ipocentro a soli 4km. Una seconda forte scossa alle 4.32 di 5.1 Richter e ipocentro a 9km. Il capo del Dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio ha convocato il Comitato operativo.
TERREMOTO ITALIA, ORE 04.10: Una fortissima scossa di terremoto è stata registrata alle 3.36 tra le province di Rieti e Ascoli Piceno. L'epicentro di 6.0 della scala Richter è stato individuato nell'alto reatino, nel comune di Accumoli, a soli 4 chilometri di profondità. La scossa è stata avvertita anche a Roma e in tutto il Centro Italia, fino a Napoli e Bari. Paura anche lungo tutto la costa adriatica da Rimini
Una nuova forte scossa di terremoto è stata avvertita alle 11.32 ora locale nelle province di Perugia, Ascoli e Rieti. Una scossa molto forte di magnitudo 4.1 a soli 9.6 km di profondità, quindi molto energetica, nettamente avvertita. L'epicentro di questo nuovo terremoto a 7km di distanza da Norcia, 9km di distanza da Arquata del tronto e 8.2km di distanza da Accumoli. Al momento non si conoscono gli effetti di questo sisma ma la paura è stata tanta.
15 SETTEMBRE 2016: Nuove scosse nella notte, fino a 4.1 di magnitudo - Continua a tremare la terra al Centro con nuova intensificazione dello sciame sismico. Nella scorsa notte si sono infatti avute altre 4 scosse di magnitudo superiore alla 3, sempre nella zona tra Amatrice e Norcia. Una di 4.1 a una profondità di 9.7 km ad Amatrice, poi una di 3.2 ancora ad Amatrice alle 3:20 ad una profondità di 9.3km; verso le 5:30 si sono inoltre avute due scosse a Norcia, di magnitudo 3.1 e 3.3 sempre a una profondità intorno ai 10km.
Aggiornamento 31 AGOSTO 2016 ore 15:00
Non è un semplice terremoto quello che ha colpito duramente tra Lazio, Umbria e Marche. Il sisma di magnitudo 6.0 avvenuto alle ore 03:36 italiane del 24 agosto ha smosso un intero sistema di faglie. Lo dimostrano gli oltre 3000 terremoti successivi registrati nell'area. Un'area molto vasta che copre una lunghezza di oltre 100km dalla provincia di Macerata a quella dell'Aquila. Gli epicentri di quelle che vengono erroneamente chiamate scosse di assestamento sono ben allineati secondo la direzione NNO-SSE la direzione che seguono le faglie sismogenetiche della zona.
Quello che si è verificato è una sorta di effetto a cascata. L'energia liberata durante l'evento principale del 24 Agosto ha destabilizzato anche i sistemi di faglie minori che hanno cominciato a liberare l'energia che avevano accumulato nel tempo. Si tenga presente che la magnitudo che rappresenta l'energia liberata da un terremoto è in scala logaritmica il che significa che un terremoto di magnitudo 3.0 è 10 volte meno energetico di un terremoto di magnitudo 4.0 e 100 volte meno forte di un terremoto di magnitudo 5.0.
Con questi presupposti, se le scosse di terremoto che hanno interessato l'area dal 24 Agosto fino ad oggi 31 Agosto fossero semplici scosse di assestamento, avrebbero dovuto liberare un'energia complessiva minore di quella dell'evento principale, invece non è così. Le scosse di magnitudo superiore al 3.0 sono state centinaia e migliaia quelle di terremoti con magnitudo superiore al 2.0 senza contare gli eventi con magnitudo superiore al 4.0. Se sommiamo tutta l'energia liberatasi dopo l'evento del 24 Agosto ci rendiamo conto che è come se si fossero verificati almeno altri due eventi di magnitudo 6.0.
Una fortuna: l'energia successiva a quel primo evento si è liberata in modo frammentario attraverso le miriadi di scosse minori distribuendosi su una direzione più ampia, questo ha limitato gli ulteriori danni. Una sfortuna invece che non possiamo conoscere a priori gli stati tensionali all'interno della crosta nell'area soggetta a questi movimenti, va da se che l'energia che si continua a sprigionare da questi terremoti potrebbe favorire nuove scosse anche intense in zone diverse da quelle del primo evento.
Aggiornamento 27 AGOSTO 2016 ore 7:30 - Continua senza tregua lo sciame sismico al Centro Italia, con ulteriori scosse talora anche di magnitudo superiore alla 3. L'ultima intensa è stata di 4.0 alle 3:52 con epicentro nell'ascolano e a una profondità di circa 8km. Nel frattempo si aggrava purtroppo ulteriormente il bilancio delle vittime, 283 al momento accertate. Si continua a scavare con la macchina dei soccorsi che lavora a pieno regime: sono state salvate ben 238 persone.
Aggiornamento 26 AGOSTO 2016 ore 13:00 - Continua a tremare la terra sulle regioni del Centro Italia, dove lo sciame sismico risulta ancora molto attivo tra Lazio, Marche e Umbria. Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.8 è stata infatti registrata questa mattina alle ore 6.28 dai sismografi a una profondità di circa 11km presso Amatrice (RI). Il nuovo terremoto, ben avvertito da tutta la popolazione locale, dai soccorritori e dai giornalisti presenti sul luogo, non fa altro che aumentare il nervosismo e la paura in questa zona ormai tanto martoriata. Il bilancio delle vittime purtroppo è salito a 267, delle quali 207 ad Amatrice, 49 ad Arquata e 11 ad Accumoli. I feriti circa 387, mentre le persone estratte vive dalle macerie sono salite a 238.
Aggiornamento 26 AGOSTO 2016 ore 10:00 - SCOSSA MAGNITUDO 6.0: Vittime accertate oltre 200, decine i dispersi; devastate Amatrice, Pescara del Tronto, Accumoli, Arquata del Tronto.
Aggiornamento 25 AGOSTO ore 15:00 - La terra continua a tremare al Centro, nuova scossa di 4.3 ad Amatrice registrata alle 14:36, dopo quella di 4.5 registrata all'alba. Lo sciame risulta molto attivo e non si escludono nuove scosse nelle prossime ore. Il bilancio provvisorio ma ufficiale delle vittime è per ora di 241: la Prefettura di Ascoli ha infatti rivisto il dato per la zona di Arquata riducendolo da 57 a 46 deceduti. Ad Amatrice i deceduti sono 184; 11 ad Accumoli, mentre sono 270 le persone ferite ricoverate in ospedale. Ad ora sono state estratte dalle macerie 215 persone dai Vigili del Fuoco.
Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime causato dalla violenta scossa di terremoto che ieri ha colpito il Centro Italia. Al momento, ma purtroppo resta ancora un bilancio provvisorio, le vittime accertate sarebbero 247, ma molte sono ancora le persone intrappolate sotto le macerie.
25 AGOSTO 2016 ore 8:00 - Nel frattempo la terra continua a tremare - nella notte i sismografi hanno registrato almeno altri 60 scosse, la più intensa quella delle 5:17 di magnitudo 4.5 con epicentro tra Accumoli e Arquata, le città più colpite assieme ad Amatrice.
Secondo le parole del sindaco di Amatrice "cresce il numero dei morti, ad Amatrice siamo già a oltre 200", mentre salgono a 190 le vittime nel Reatino e 57 quelle nell'Ascolano. Nel contempo vengono allestiti i primi centri di accoglienza: un centinaio di sfollati si sono sistemati nel centro di accoglienza allestito dalla Protezione civile ad Accumoli, nel Reatino. Nel campo sono al lavoro 80 volontari, che garantiscono i servizi di assistenza alla popolazione colpita. Altri due centri sono in corso di allestimento.
24 AGOSTO 2016: ULTIMA ORA ORE 18:00 - Sale a oltre 80 il bilancio delle vittime accertate, tra loro purtroppo anche bambini. 53 delle vittime tra Amatrice ed Accumoli, mentre sono 20 i morti accertati dalla Protezione civile delle Marche. Al Pronto soccorso di Ascoli e di San Benedetto del Tronto sono arrivati almeno 81 feriti, di cui 7 in gravi condizioni, 153 sono ricoverati nelle strutture del Lazio. Purtroppo data la drammaticità della situazione e il numero elevato di dispersi e persone sotto le macerie, questo bilancio si potrebbe ulteriormente aggravare nelle prossime ore.
ULTIMA ORA ORE 16:00 - Sale a 73 il bilancio delle vittime accertate, tra loro purtroppo anche bambini. 53 delle vittime tra Amatrice ed Accumoli, mentre sono 20 i morti accertati dalla Protezione civile delle Marche. Al Pronto soccorso di Ascoli e di San Benedetto del Tronto sono arrivati almeno 81 feriti, di cui 7 in gravi condizioni, 153 sono ricoverati nelle strutture del Lazio. Purtroppo data la drammaticità della situazione e il numero elevato di dispersi e persone sotto le macerie, questo bilancio si potrebbe ulteriormente aggravare nelle prossime ore.
ULTIMA ORA ORE 14:15 - SCIAME SISMICO IN ATTO, NUOVA FORTE SCOSSA di magnitudo 4.7 registrata ad una profondità di 8.4 km con epicentro questa volta poco più a Nord, a Norcia, seguita subito dopo da una nuova scossa di 3.5. Sciame sismico in atto, altre scosse probabili nelle prossime ore. Dalle 3:36 ora della prima violenta scossa, se ne sono susseguite altre 100.
TERREMOTO AL CENTRO, AGGIORNAMENTO - Sale il numero delle vittime, con un bilancio provvisorio a 38 e tutte nei comuni più devastanti dal violento sisma della scorsa notte e dove si registrano i maggiori crolli e la situazione più drammatica: Accumoli, Amatrice, Pescara del Tronto, e Arquata del Tronto. Sono decine i dispersi e si scava ancora sotto le macerie per recuperare anche le persone ferite; il bilancio potrebbe dunque essere purtroppo solo provvisorio. A Pescara del Tronto sono in corso anche le ricerche di due bimbe, bloccate sotto le macerie, mentre proprio da qui arriva almeno una buona notizia: due bimbi di 4 e 7 anni sono stati estratti vivi dalle macerie. La nonna li aveva fatti infilare insieme a lei sotto al letto. La donna è viva ma ancora bloccata. Nel paese ci sono intanto gli agenti del Corpo forestale che hanno già estratto decine di persone. Ad Accumoli intanto il sindaco Stefano Petrucci dichiara che "nessuna casa è agibile" e che "serve urgentemente una tendopoli.
Ad Accumoli, Amatrice e Posta, nel reatino e a Pescara del Tronto, frazione di Arquata si registrano i danni più gravi: distrutta la chiesa di Amatrice, inagibile l'ospedale Grifoni: medici e infermieri hanno allestito un punto di primo soccorso all'aperto. Evacuato l'ospedale di Amandola, gravemente danneggiato. I viglili del fuoco parlano di danni anche a Gualdo e Mogliano nel Maceratese. Il violento sisma è stato avvertito in tutto il Centro Italia ma in parte anche in Romagna e al Sud, da Rimini a Roma e Napoli. Si segnala inoltre una frana distaccatasi sulla parete Est del Corno del Gran Sasso.
LA SEQUENZA DELLE SCOSSE - Dopo la scossa principale di magnitudo 6 e profondità 4 km, registrata alle 3:36 con epicentro a 2 km da Accumoli e a 10 km da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti), oltre 50 scosse di assestamento si sono susseguite, molte oltre magnitudo 2, ben cinque di magnitudo oltre 4, 2 di queste di magnitudo superiore a 5.
TERREMOTO ITALIA ORE 5.10: Secondo il sindaco di Amatrice, in provincia di Rieti "Mezzo paese non c'è più e c'è gente sotto le macerie". Si cerca di portare i primi soccorsi ma non c'è luce. Nelle Marche il terremoto ha provocato crolli 'a macchia di leopardo' in tre province: Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
24 AGOSTO 2016: Dopo la scossa principale di magnitudo 6, registrata alle 3:36 con epicentro a 2 km da Accumoli e a 10 km da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti), oltre 50 scosse di assestamento si sono susseguite, molte oltre magnitudo 2, ben cinque di magnitudo oltre 4, 2 di queste di magnitudo superiore a 5.
Le vittime sarebbero almeno 22, ma è un bilancio provvisorio che potrebbe purtroppo aggravarsi dati i dispersi. Secondo fonti locali almeno 10 morti vengono segnalati a Pescara del Tronto, 11 ad Arquata del Tronto, mentre altri cinque sono stati estratti dalle macerie a Amatrice, dove metà del paese è distrutto. E' proprio il sindaco a lanciare l'allarme: molte strade restano bloccate dalle macerie, l'ospedale è inagibile e metà delle case sono danneggiate e molte crollate. Situazione grave anche ad Accumoli, dove al momento si registra la prima vittima mentre un'intera famiglia ( madre, padre e due piccoli) è ancora sotto le macerie e non da segni di vita.
Secondo il capo del capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio questo terremoto "è paragonabile, per intensità, a quello dell'Aquila". Nel frattempo è stato mobilitato l'Esercito per far fronte all'emergenza. Una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma.
TERREMOTO ITALIA ORE 5.10: Secondo il sindaco di Amatrice, in provincia di Rieti "Mezzo paese non c'è più e c'è gente sotto le macerie". Si cerca di portare i primi soccorsi ma non c'è luce. Nelle Marche il terremoto ha provocato crolli 'a macchia di leopardo' in tre province: Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
TERREMOTO ITALIA ORE 4.40: La forte scossa di terremoto che ha interessato l'alto reatino ha provocato diversi crolli. Interessato soprattutto Amatrice dove sono crollati i palazzi del centro ma crolli sono segnalati anche ad Arquata del Tronto. Danni a Castelluccio con crolli segnalati anche a Norcia. Da notare che la scossa dell'Aquila di 7 anni fa aveva un ipocentro a 8.8km di profondità, pertanto facile immaginare i danni provocati dal sisma odierno con ipocentro a soli 4km. Una seconda forte scossa alle 4.32 di 5.1 Richter e ipocentro a 9km. Il capo del Dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio ha convocato il Comitato operativo.
TERREMOTO ITALIA, ORE 04.10: Una fortissima scossa di terremoto è stata registrata alle 3.36 tra le province di Rieti e Ascoli Piceno. L'epicentro di 6.0 della scala Richter è stato individuato nell'alto reatino, nel comune di Accumoli, a soli 4 chilometri di profondità. La scossa è stata avvertita anche a Roma e in tutto il Centro Italia, fino a Napoli e Bari. Paura anche lungo tutto la costa adriatica da Rimini
CRONACA METEO: NETTO PEGGIORAMENTO SU NORDOVEST E SARDEGNA. PIOGGE E TEMPORALI DALLA NOTTE
Aggiornamento 17 SETTEMBRE 2016 ore 9:30
Nella serata di venerdì 16 il maltempo ha raggiunto anche le regioni meridionali colpendo soprattutto in Campania. Un forte temporale si è scaricato su Napoli, provocando allagamenti in scantinati e negozi. Particolarmente interessata la zona a nordovest del capoluogo campano, con alcune strade che sono state invase dall'acqua. La situazione si è fatta critica a Marano, dove Corso Mediterraneo si è trasformato in un fiume. Strade invase da acqua e spazzatura. Allagamenti anche a San Rocco e nella zona dei Camaldoli. Situazione simile anche a Pozzuoli.
Contemporaneamente il fronte si è spinto al versante adriatico, dando luogo a piogge e temporali anche su Abruzzo, Molise e alta Puglia, ma con il passare delle ore i fenomeni si sono gradualmente esauriti.
Aggiornamento 16 SETTEMBRE 2016 ore 16:00
Qualche schiarita interessa solo Nordovest e Sardegna, oltre naturalmente il Sud, fuori dal raggio d'azione della perturbazione. Per il resto la nuvolosità è estesa e compatta e ha prodotto altri rovesci e temporali anche intensi che dalle centrali tirreniche sono sconfinati ad Emilia Romagna e parte del Triveneto.
A ROMA ALBERO CADE SU BUS. Probabilmente sono state le intense piogge del tardo mattino a sradicare e a far crollare un albero su un autobus che transitava in via Tiburtina, a Roma, provocando 5 feriti anche se in modo lieve. Sempre nella Capitale si segnalano diversi allagamenti e molti corsi d'acqua vengono costantemente monitorati per il rischio di esondazioni.
FORTI PIOGGE SU EMILIA, EST VENETO E FRIULI. Il getto da sudovest ha spinto nubi e piogge verso nordest facendole sconfinare all'Emilia Romagna e a parte delle pianure venete (specie orientali) e del Friuli. Dopo aver insistito sulla Toscana interna (accumuli fino a 130 a Montepiano - PO-) il maltempo è riuscito a scaricarsi in Emilia con alcuni temporali nel primo pomeriggio sul Piacentino e con piogge ben più organizzate su Reggiano, Bolognese, Ferrarese, Ravennate e parte della Romagna, con accumuli pluviometrici fino a 75mm sulle zone appenniniche.
Alcuni temporali infine hanno raggiunto la pianura lombarda.
Aggiornamento 16 SETTEMBRE ore 11:30
PIOGGIA BATTENTE SULLE ZONE TERREMOTATE. La perturbazione provenuta dal Tirreno si sta spostando verso oriente e nel corso della mattinata si è portata dalle zone costiere di Toscana e Lazio verso quelle interne del Centro Italia. Nella sua traiettoria ovest-est non ha risparmiato le zone coinvolte dal sisma di fine agosto, dove è iniziato a piovere con una certa insistenza e nel corso della mattinata gli accumuli pluviometrici hanno già raggiunto i 20mm tra Amatrice e Accumoli.
SCOSSA DI MAGNITUDO 2. Non lontano, nella zona di Norcia in Umbria, dopo le scosse di ieri altre di magnitudo 2.0 sono state rilevate dall'INGV. Si è comunque trattato di scosse piuttosto deboli che non sono state avvertite dalla maggior parte della popolazione.
ESONDA IL MARTA. Dopo la piena dell'alba, che ha costretto i Vigili del Fuoco ad intervenire con l'elicottero per salvare una persona rimasta intrappolata con la sua auto nelle acque del torrente, il Mantra ha rotto gli argini tra Tuscania e Tarquinia, in località Giove, ed è esondato.
PIOGGIA BATTENTE SU BASSO LAZIO, ALTA TOSCANA ED EMILIA. Intanto la perturbazione, spostandosi verso est, si è scissa in due tronconi. Uno dei quali si è concentrato sul Lazio centrale e meridionale fino alla Campania, bagnando anche la Capitale con accumuli che superano i 20mm su alcune zone periferiche. Più a nord l'altro ramo della perturbazione si è spinto dall'alta Toscana all'Emilia, interessando soprattutto le aree centro-orientali della regione con accumuli in poche ore di oltre 40mm sul Bolognese. Allagamenti segnalati anche in Toscana nella zona di Pistoia.
Aggiornamento 16 SETTEMBRE 2016 ore 10:20
Una saccatura atlantica si è ormai incuneata all'interno dell'alta pressione da giorni presente sull'Europa centrale e meridionale, spaccandola in due e conquistandosi un'importante fetta del continente che dal Mare del Nord si spinge fino al Mediterraneo centrale. Dal suo centro si diparte una perturbazione che interessa anche parte dell'Italia, con un nuovo carico di piogge e temporali attivi da questa notte sul versante occidentale.
NUCLEO DEL MALTEMPO SU TOSCANA E LAZIO. Spostandosi dalla Sardegna verso est la perturbazione ha rapidamente agguantato le regioni centrali tirreniche della penisola, investendo soprattutto bassa Toscana e alto Lazio con un ulteriore carico di piogge e temporali anche violenti che hanno prodotto accumuli pluviometrici di circa 70mm sul Grossetano, 60mm sul Viterbese.
UOMO SALVATO DA FIUME IN PIENA. Nel Viterbese questa mattina un uomo è stato salvato dai Vigili del Fuoco che sono intervenuti in elicottero per recuperarlo dalle acque del fiume Marta che, esondando, ha trascinato l'auto su cui viaggiava nel tratto tra Tuscania e Tarquinia. L'auto su cui viaggiava si è fermata poco prima delle rapide che avrebbero caratterizzato il seguente corso del torrente.
GIOVEDI' 15 SERA TEMPORALI ANCHE AL NORD. Prima dell'ingresso del fronte perturbato già descritto, il Nord e stato alle prese con un altro nucleo temporalesco.Ieri sera piogge e temporali si sono mossi dalla pedemontana piemontese verso quella lombarda, dove si sono intensificati fino a divenire forti, tanto che in alcune decine di minuti la pioggia ha raggiunto i 70mm di accumulo in Brianza e causa diversi allagamenti a Monza.
PREVISIONI PESSIME PER IL CENTRO ITALIA. Nelle prossime ore la perturbazione acquisterà ulteriore energia sulle regioni centrali e imperverserà su Toscana e Lazio con fenomeni anche molto intensi che insisteranno per buona parte della giornata sconfinando a Emilia Romagna, Umbria, marche e Lazio.
Aggiornamento 15 SETTEMBRE 2016 ore 15:40
Dopo aver interessato il Nordovest e la Sardegna il fronte si è spostato verso est e ha raggiunto dal pomeriggio il Triveneto ma anche buona parte delle regioni centrali, specie tirreniche. Rovesci e temporali hanno coinvolto soprattutto le zone pedemontane alpine centro-orientali ed in particolare il settore lombardo-veneto, dove gli accumuli toccano i 45-50mm.
ALPINISTI BLOCCATI DALLA NEVE SUL CERVINO. Sulle Alpi è tornata la neve, seppur a quote ancora molto elevate, ma in abbondanza. Una cordata di nove alpinisti è rimasta bloccata sul Cervino sorpresa da una bufera di neve alla Capanna Carrel (3830m) e sono in attesa che l'elicottero del 118 trovi una finestra di schiarite per potersi alzare in volo e andare a soccorrerli.
NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI NEL VENEZIANO. Nella zona di Venezia in tarda mattinata si è scaricato un forte nubifragio che ha provocato il crollo di alcuni alberi e ha allagato diverse strade sul Miranese, costringendo i Vigili del Fuoco a numerosi interventi, mentre un fulmine avrebbe fatto scattare l'allarme antincendio alla scuola primaria del centro.
CROLLA MURO A GENOVA. A Genova un muraglione è crollato in mattinata probabilmente per le forti piogge e alcune famiglie hanno dovuto evacuare le loro abitazioni perchè inagibili.
PIOGGE VERSO IL CENTRO ITALIA. I temporali hanno raggiunto in mattinata anche le zone interne del Centro Italia, spingendosi dalle coste tirreniche verso est fin verso lo spartiacque appenninico, anche se si è trattato di fenomeni più deboli.
15 SETTEMBRE 2016: Dopo i primi segnali pre-frontali di ieri sera, caratterizzati da alcune celle temporalesche che si sono formate sulla pianura piemontese, la perturbazione vera e propria è giunta su parte delle regioni occidentali italiane nel corso della notte.
NOTTE TEMPORALESCA SU NORDOVEST E SARDEGNA. Già nella tarda serata di mercoledì 14 la parte più avanzata della perturbazione ha raggiunto la Sardegna, innescando piogge e temporali a partire dalle zone occidentali. Quasi contemporaneamente il ramo più settentrionale del fronte ha dato i suoi primi frutti sulle Alpi occidentali, con piogge e temporali che nel corso della notte hanno agguantato tutto il Nordovest e attraversato la Sardegna da ovest ad est, con le prime schiarite all'alba sulla costa occidentale.
OLTRE 100MM IN LIGURIA. Accumuli pluviometrici notevoli sul Piemonte, con punte superiori a 75mm sul Monferrato e sull'alta Val Tanaro, 60mm sul Pinerolose. Piogge intense anche in Liguria, in particolare sul settore centro-occidentale, con accumuli in poche ore fino a 70mm sull'entroterra imperiese, punte superiori a 100mm sul Genovese orientale. Valori inferiori in Sardegna, con punte di 30mm sul Nuorese.
PREVISIONE PROSSIME ORE. Con la sua parte più avanzata verso est la perturbazione ha dato luogo a piogge e a qualche temporale anche su Lombardia, ovest Emilia e coste toscane e laziali, ma nelle prossime ore è atteso un peggioramento anche su Triveneto, Emilia e zone interne marchigiane e abruzzesi, anche se i fenomeni risulteranno più contenuti. Subentrerà invece un regime di variabilità sulle zone occidentali, con schiarite alternate ad annuvolamenti e rovesci a carattere intermittente su Nordovest, Sardegna e centrali tirreniche.
Nella serata di venerdì 16 il maltempo ha raggiunto anche le regioni meridionali colpendo soprattutto in Campania. Un forte temporale si è scaricato su Napoli, provocando allagamenti in scantinati e negozi. Particolarmente interessata la zona a nordovest del capoluogo campano, con alcune strade che sono state invase dall'acqua. La situazione si è fatta critica a Marano, dove Corso Mediterraneo si è trasformato in un fiume. Strade invase da acqua e spazzatura. Allagamenti anche a San Rocco e nella zona dei Camaldoli. Situazione simile anche a Pozzuoli.
Contemporaneamente il fronte si è spinto al versante adriatico, dando luogo a piogge e temporali anche su Abruzzo, Molise e alta Puglia, ma con il passare delle ore i fenomeni si sono gradualmente esauriti.
Aggiornamento 16 SETTEMBRE 2016 ore 16:00
Qualche schiarita interessa solo Nordovest e Sardegna, oltre naturalmente il Sud, fuori dal raggio d'azione della perturbazione. Per il resto la nuvolosità è estesa e compatta e ha prodotto altri rovesci e temporali anche intensi che dalle centrali tirreniche sono sconfinati ad Emilia Romagna e parte del Triveneto.
A ROMA ALBERO CADE SU BUS. Probabilmente sono state le intense piogge del tardo mattino a sradicare e a far crollare un albero su un autobus che transitava in via Tiburtina, a Roma, provocando 5 feriti anche se in modo lieve. Sempre nella Capitale si segnalano diversi allagamenti e molti corsi d'acqua vengono costantemente monitorati per il rischio di esondazioni.
FORTI PIOGGE SU EMILIA, EST VENETO E FRIULI. Il getto da sudovest ha spinto nubi e piogge verso nordest facendole sconfinare all'Emilia Romagna e a parte delle pianure venete (specie orientali) e del Friuli. Dopo aver insistito sulla Toscana interna (accumuli fino a 130 a Montepiano - PO-) il maltempo è riuscito a scaricarsi in Emilia con alcuni temporali nel primo pomeriggio sul Piacentino e con piogge ben più organizzate su Reggiano, Bolognese, Ferrarese, Ravennate e parte della Romagna, con accumuli pluviometrici fino a 75mm sulle zone appenniniche.
Alcuni temporali infine hanno raggiunto la pianura lombarda.
Aggiornamento 16 SETTEMBRE ore 11:30
PIOGGIA BATTENTE SULLE ZONE TERREMOTATE. La perturbazione provenuta dal Tirreno si sta spostando verso oriente e nel corso della mattinata si è portata dalle zone costiere di Toscana e Lazio verso quelle interne del Centro Italia. Nella sua traiettoria ovest-est non ha risparmiato le zone coinvolte dal sisma di fine agosto, dove è iniziato a piovere con una certa insistenza e nel corso della mattinata gli accumuli pluviometrici hanno già raggiunto i 20mm tra Amatrice e Accumoli.
SCOSSA DI MAGNITUDO 2. Non lontano, nella zona di Norcia in Umbria, dopo le scosse di ieri altre di magnitudo 2.0 sono state rilevate dall'INGV. Si è comunque trattato di scosse piuttosto deboli che non sono state avvertite dalla maggior parte della popolazione.
ESONDA IL MARTA. Dopo la piena dell'alba, che ha costretto i Vigili del Fuoco ad intervenire con l'elicottero per salvare una persona rimasta intrappolata con la sua auto nelle acque del torrente, il Mantra ha rotto gli argini tra Tuscania e Tarquinia, in località Giove, ed è esondato.
PIOGGIA BATTENTE SU BASSO LAZIO, ALTA TOSCANA ED EMILIA. Intanto la perturbazione, spostandosi verso est, si è scissa in due tronconi. Uno dei quali si è concentrato sul Lazio centrale e meridionale fino alla Campania, bagnando anche la Capitale con accumuli che superano i 20mm su alcune zone periferiche. Più a nord l'altro ramo della perturbazione si è spinto dall'alta Toscana all'Emilia, interessando soprattutto le aree centro-orientali della regione con accumuli in poche ore di oltre 40mm sul Bolognese. Allagamenti segnalati anche in Toscana nella zona di Pistoia.
Aggiornamento 16 SETTEMBRE 2016 ore 10:20
Una saccatura atlantica si è ormai incuneata all'interno dell'alta pressione da giorni presente sull'Europa centrale e meridionale, spaccandola in due e conquistandosi un'importante fetta del continente che dal Mare del Nord si spinge fino al Mediterraneo centrale. Dal suo centro si diparte una perturbazione che interessa anche parte dell'Italia, con un nuovo carico di piogge e temporali attivi da questa notte sul versante occidentale.
NUCLEO DEL MALTEMPO SU TOSCANA E LAZIO. Spostandosi dalla Sardegna verso est la perturbazione ha rapidamente agguantato le regioni centrali tirreniche della penisola, investendo soprattutto bassa Toscana e alto Lazio con un ulteriore carico di piogge e temporali anche violenti che hanno prodotto accumuli pluviometrici di circa 70mm sul Grossetano, 60mm sul Viterbese.
UOMO SALVATO DA FIUME IN PIENA. Nel Viterbese questa mattina un uomo è stato salvato dai Vigili del Fuoco che sono intervenuti in elicottero per recuperarlo dalle acque del fiume Marta che, esondando, ha trascinato l'auto su cui viaggiava nel tratto tra Tuscania e Tarquinia. L'auto su cui viaggiava si è fermata poco prima delle rapide che avrebbero caratterizzato il seguente corso del torrente.
GIOVEDI' 15 SERA TEMPORALI ANCHE AL NORD. Prima dell'ingresso del fronte perturbato già descritto, il Nord e stato alle prese con un altro nucleo temporalesco.Ieri sera piogge e temporali si sono mossi dalla pedemontana piemontese verso quella lombarda, dove si sono intensificati fino a divenire forti, tanto che in alcune decine di minuti la pioggia ha raggiunto i 70mm di accumulo in Brianza e causa diversi allagamenti a Monza.
PREVISIONI PESSIME PER IL CENTRO ITALIA. Nelle prossime ore la perturbazione acquisterà ulteriore energia sulle regioni centrali e imperverserà su Toscana e Lazio con fenomeni anche molto intensi che insisteranno per buona parte della giornata sconfinando a Emilia Romagna, Umbria, marche e Lazio.
Aggiornamento 15 SETTEMBRE 2016 ore 15:40
Dopo aver interessato il Nordovest e la Sardegna il fronte si è spostato verso est e ha raggiunto dal pomeriggio il Triveneto ma anche buona parte delle regioni centrali, specie tirreniche. Rovesci e temporali hanno coinvolto soprattutto le zone pedemontane alpine centro-orientali ed in particolare il settore lombardo-veneto, dove gli accumuli toccano i 45-50mm.
ALPINISTI BLOCCATI DALLA NEVE SUL CERVINO. Sulle Alpi è tornata la neve, seppur a quote ancora molto elevate, ma in abbondanza. Una cordata di nove alpinisti è rimasta bloccata sul Cervino sorpresa da una bufera di neve alla Capanna Carrel (3830m) e sono in attesa che l'elicottero del 118 trovi una finestra di schiarite per potersi alzare in volo e andare a soccorrerli.
NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI NEL VENEZIANO. Nella zona di Venezia in tarda mattinata si è scaricato un forte nubifragio che ha provocato il crollo di alcuni alberi e ha allagato diverse strade sul Miranese, costringendo i Vigili del Fuoco a numerosi interventi, mentre un fulmine avrebbe fatto scattare l'allarme antincendio alla scuola primaria del centro.
CROLLA MURO A GENOVA. A Genova un muraglione è crollato in mattinata probabilmente per le forti piogge e alcune famiglie hanno dovuto evacuare le loro abitazioni perchè inagibili.
PIOGGE VERSO IL CENTRO ITALIA. I temporali hanno raggiunto in mattinata anche le zone interne del Centro Italia, spingendosi dalle coste tirreniche verso est fin verso lo spartiacque appenninico, anche se si è trattato di fenomeni più deboli.
15 SETTEMBRE 2016: Dopo i primi segnali pre-frontali di ieri sera, caratterizzati da alcune celle temporalesche che si sono formate sulla pianura piemontese, la perturbazione vera e propria è giunta su parte delle regioni occidentali italiane nel corso della notte.
NOTTE TEMPORALESCA SU NORDOVEST E SARDEGNA. Già nella tarda serata di mercoledì 14 la parte più avanzata della perturbazione ha raggiunto la Sardegna, innescando piogge e temporali a partire dalle zone occidentali. Quasi contemporaneamente il ramo più settentrionale del fronte ha dato i suoi primi frutti sulle Alpi occidentali, con piogge e temporali che nel corso della notte hanno agguantato tutto il Nordovest e attraversato la Sardegna da ovest ad est, con le prime schiarite all'alba sulla costa occidentale.
OLTRE 100MM IN LIGURIA. Accumuli pluviometrici notevoli sul Piemonte, con punte superiori a 75mm sul Monferrato e sull'alta Val Tanaro, 60mm sul Pinerolose. Piogge intense anche in Liguria, in particolare sul settore centro-occidentale, con accumuli in poche ore fino a 70mm sull'entroterra imperiese, punte superiori a 100mm sul Genovese orientale. Valori inferiori in Sardegna, con punte di 30mm sul Nuorese.
PREVISIONE PROSSIME ORE. Con la sua parte più avanzata verso est la perturbazione ha dato luogo a piogge e a qualche temporale anche su Lombardia, ovest Emilia e coste toscane e laziali, ma nelle prossime ore è atteso un peggioramento anche su Triveneto, Emilia e zone interne marchigiane e abruzzesi, anche se i fenomeni risulteranno più contenuti. Subentrerà invece un regime di variabilità sulle zone occidentali, con schiarite alternate ad annuvolamenti e rovesci a carattere intermittente su Nordovest, Sardegna e centrali tirreniche.
CRONACA METEO: INIZIO SETTIMANA 5-11 PERTURBATO AL CENTROSUD. TANTA PIOGGIA PURTROPPO SULLE ZONE TERREMOTATE
Aggiornamento 10 SETTEMBRE 2016 ore 20:45
MALTEMPO AL CENTRO SUD, ALLAGAMENTI E DISAGI - Non accenna a diminuire l'ondata di maltempo che sta interessando le regioni centro meridionali da alcuni giorni. Anche oggi, sabato 10 Settembre, si sono verificate piogge intense e numerosi temporali anche di forte intensità. La regione più interessata ancora una volta è la Puglia dove in alcune zone gli accumuli hanno superato i 200mm da inizio evento. Dopo i nubifragi di ieri oggi un violento temporale ha colpito il brindisino. La circolazione dei treni e' stata interrotta sulla linea Lecce-Bari. In mattinata si erano allagati i binari piu' a sud, tra le stazioni di Squinzano (Lecce) e San Pietro Vernotico (Brindisi), ma anche i binari della linea ferroviaria Foggia-Potenza, tra Ascoli Satriano e Candela. Un forte temporale ha colpito Bari nel primo pomeriggio. Nel Foggiano alcune aziende agricole sono sott'acqua con centinaia di ettari di terreno sommersi. Violento temporale anche a Roma dove un giovane di 29 anni e un uomo di 44 sono stati colpiti da un fulmine all'interno di un parco.
PREVISIONI METEO - Altre precipitazioni sono attese al Sud anche nella giornata di domenica 11. Da lunedì 12 i fenomeni, seppur presenti, tenderanno ad attenuarsi.
Aggiornamento 10 SETTEMBRE 2016 ore 8:05
CONTINUA L'ONDATA DI MALTEMPO AL SUD - A causa da un vortice di bassa pressione presente sui mari meridionali. Piogge e temporali stanno imperversando da alcuni giorni. La Puglia è la regione più colpita dalla inusuale ondata di maltempo con accumuli anche di 200mm da inizio evento. Un uomo è morto questo pomeriggio nel foggiano, a San Severo, trascinato via con la sua auto dall'acqua e dal fango. Un nubifragio si è abbattuto sulla zona nel corso del pomeriggio, provocando allagamenti lampo e la chiusura di molti tratti stradali.
Disagi per allagamenti anche lungo la strada statale 16 'Adriatica' e sulla statale 89 'Garganica'. A Molfetta si è reso necessario l'utilizzo dell'autospurgo per rimuovere fango e acqua da un sottopasso; circolazione dei treni in tilt sulla linea Bari-Foggia. Rovesci e temporali proseguiranno anche nel corso del weekend 10-11, interessando ancora una volta la Puglia ma anche buona parte del Sud peninsulare
Aggiornamento 8 SETTEMBRE 2016 ore 9:45
VORTICE DI BASSA PRESSIONE AL SUD. E' ancora fermo sull'Italia meridionale il vortice di bassa pressione intorno a cui ruotano impulsi di instabilità anche intensi, che nelle ultime 24 ore sono risultati particolarmente violenti in Calabria ma soprattutto in Sicilia. I temporali si sono accesi già nella mattinata di mercoledì 7 sull'ovest della Sicilia e sono avanzati verso est legandosi con altri temporali che si stavano generando sul Messinese.
ALLAGAMENTI NEL SIRACUSANO. Poi la vasta zona temporalesca che è venuta a crearsi si è mossa verso est ed ha raggiunto il versante ionico dell'isola, dando luogo a forti temporali che hanno provocato allagamenti estesi sul Siracusano. In particolare Villaggio Miano, nel primo entroterra, è stato sommerso dal fango. Danni anche nella città di Siracusa, dove si sono avuti colate di fango e allagamenti con alcune strade ricoperte da circa 50cm di acqua. (Video di seguito).
FORTI TEMPORALI ANCHE IN CALABRIA E PUGLIA. Nel pomeriggio di mercoledì 7 diverse celle temporalesche si sono generate sulla Calabria, in alcuni casi proseguiti anche durante la notte e la mattinata odierna, come a Soverato nel Cosentino. Solo dalla mezzanotte gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto i 25mm, proseguendo anche nella mattinata di giovedì (oggi) su gran parte del versante ionico. L'area temporalesca, ruotando intorno alla depressione, sta risalendo il Sud Italia verso nord dal versante adriatico. E i temporali hanno raggiunto in mattinata anche la Puglia, risultando intensi soprattutto sul Salento.
PREVISIONI. La permanenza dell'area di bassa pressione tra il Sud Italia e la Grecia sarà causa di altri episodi di maltempo sulle nostre regioni meridionali, almeno fino alla fine della settimana, anche se giorno dopo giorno i fenomeni risulteranno via via più attenuati, specie sulla Sicilia.
6 SETTEMBRE 2016: PRIME PIOGGE LUNEDI' 5 POMERIGGIO. Il tempo è andato peggiorando lunedì pomeriggio a partire dalle regioni centrali adriatiche, quando il fronte provenuto da nord a iniziato a scorrere lungo l'Adriatico. Piogge battenti non hanno risparmiato Marche, Abruzzo e zone interne laziali, che con il passare delle ore si sono portate più a sud coinvolgendo anche le regioni meridionali con fenomeni a tratti temporaleschi.
PASSERELLE DI LEGNO NELLE TENDOPOLI. Nella tendopoli di Acquasanta Terme, nell'Ascolano, sono state sistemate delle assi in legno per terra a causa della pioggia, per facilitare gli spostamenti tra le tende. Nel frattempo la Protezione Civile ha lavorato per pulire gli scarichi dei tombini e rinforzare i canali di scolo, anche in previsione delle piogge dei prossimi giorni.
ALLAGAMENTI NEL TERAMANO. Sulle aree costiere delle basse Marche la pioggia ha provocato alcuni allagamenti e in poche ore ha accumulato fino a 50mm di acqua nella giornata di lunedì, come si può notare dai seguenti video, girati rispettivamente ad Alba Adriatica e Giulianova, nel Teramano.
TEMPORALI LA NOTTE AL SUD. In serata il fronte si è portato sulle regioni meridionali con temporali diffusi che sono sconfinati alle coste tirreniche della Campania e che nella notte si sono portati fin sulla Calabria, favorendo accumuli pluviometrici fino a 40mm in sole due ore nel Cosentino.
MALTEMPO AL CENTRO SUD, ALLAGAMENTI E DISAGI - Non accenna a diminuire l'ondata di maltempo che sta interessando le regioni centro meridionali da alcuni giorni. Anche oggi, sabato 10 Settembre, si sono verificate piogge intense e numerosi temporali anche di forte intensità. La regione più interessata ancora una volta è la Puglia dove in alcune zone gli accumuli hanno superato i 200mm da inizio evento. Dopo i nubifragi di ieri oggi un violento temporale ha colpito il brindisino. La circolazione dei treni e' stata interrotta sulla linea Lecce-Bari. In mattinata si erano allagati i binari piu' a sud, tra le stazioni di Squinzano (Lecce) e San Pietro Vernotico (Brindisi), ma anche i binari della linea ferroviaria Foggia-Potenza, tra Ascoli Satriano e Candela. Un forte temporale ha colpito Bari nel primo pomeriggio. Nel Foggiano alcune aziende agricole sono sott'acqua con centinaia di ettari di terreno sommersi. Violento temporale anche a Roma dove un giovane di 29 anni e un uomo di 44 sono stati colpiti da un fulmine all'interno di un parco.
PREVISIONI METEO - Altre precipitazioni sono attese al Sud anche nella giornata di domenica 11. Da lunedì 12 i fenomeni, seppur presenti, tenderanno ad attenuarsi.
Aggiornamento 10 SETTEMBRE 2016 ore 8:05
CONTINUA L'ONDATA DI MALTEMPO AL SUD - A causa da un vortice di bassa pressione presente sui mari meridionali. Piogge e temporali stanno imperversando da alcuni giorni. La Puglia è la regione più colpita dalla inusuale ondata di maltempo con accumuli anche di 200mm da inizio evento. Un uomo è morto questo pomeriggio nel foggiano, a San Severo, trascinato via con la sua auto dall'acqua e dal fango. Un nubifragio si è abbattuto sulla zona nel corso del pomeriggio, provocando allagamenti lampo e la chiusura di molti tratti stradali.
Disagi per allagamenti anche lungo la strada statale 16 'Adriatica' e sulla statale 89 'Garganica'. A Molfetta si è reso necessario l'utilizzo dell'autospurgo per rimuovere fango e acqua da un sottopasso; circolazione dei treni in tilt sulla linea Bari-Foggia. Rovesci e temporali proseguiranno anche nel corso del weekend 10-11, interessando ancora una volta la Puglia ma anche buona parte del Sud peninsulare
Aggiornamento 8 SETTEMBRE 2016 ore 9:45
VORTICE DI BASSA PRESSIONE AL SUD. E' ancora fermo sull'Italia meridionale il vortice di bassa pressione intorno a cui ruotano impulsi di instabilità anche intensi, che nelle ultime 24 ore sono risultati particolarmente violenti in Calabria ma soprattutto in Sicilia. I temporali si sono accesi già nella mattinata di mercoledì 7 sull'ovest della Sicilia e sono avanzati verso est legandosi con altri temporali che si stavano generando sul Messinese.
ALLAGAMENTI NEL SIRACUSANO. Poi la vasta zona temporalesca che è venuta a crearsi si è mossa verso est ed ha raggiunto il versante ionico dell'isola, dando luogo a forti temporali che hanno provocato allagamenti estesi sul Siracusano. In particolare Villaggio Miano, nel primo entroterra, è stato sommerso dal fango. Danni anche nella città di Siracusa, dove si sono avuti colate di fango e allagamenti con alcune strade ricoperte da circa 50cm di acqua. (Video di seguito).
FORTI TEMPORALI ANCHE IN CALABRIA E PUGLIA. Nel pomeriggio di mercoledì 7 diverse celle temporalesche si sono generate sulla Calabria, in alcuni casi proseguiti anche durante la notte e la mattinata odierna, come a Soverato nel Cosentino. Solo dalla mezzanotte gli accumuli pluviometrici hanno raggiunto i 25mm, proseguendo anche nella mattinata di giovedì (oggi) su gran parte del versante ionico. L'area temporalesca, ruotando intorno alla depressione, sta risalendo il Sud Italia verso nord dal versante adriatico. E i temporali hanno raggiunto in mattinata anche la Puglia, risultando intensi soprattutto sul Salento.
PREVISIONI. La permanenza dell'area di bassa pressione tra il Sud Italia e la Grecia sarà causa di altri episodi di maltempo sulle nostre regioni meridionali, almeno fino alla fine della settimana, anche se giorno dopo giorno i fenomeni risulteranno via via più attenuati, specie sulla Sicilia.
6 SETTEMBRE 2016: PRIME PIOGGE LUNEDI' 5 POMERIGGIO. Il tempo è andato peggiorando lunedì pomeriggio a partire dalle regioni centrali adriatiche, quando il fronte provenuto da nord a iniziato a scorrere lungo l'Adriatico. Piogge battenti non hanno risparmiato Marche, Abruzzo e zone interne laziali, che con il passare delle ore si sono portate più a sud coinvolgendo anche le regioni meridionali con fenomeni a tratti temporaleschi.
PASSERELLE DI LEGNO NELLE TENDOPOLI. Nella tendopoli di Acquasanta Terme, nell'Ascolano, sono state sistemate delle assi in legno per terra a causa della pioggia, per facilitare gli spostamenti tra le tende. Nel frattempo la Protezione Civile ha lavorato per pulire gli scarichi dei tombini e rinforzare i canali di scolo, anche in previsione delle piogge dei prossimi giorni.
ALLAGAMENTI NEL TERAMANO. Sulle aree costiere delle basse Marche la pioggia ha provocato alcuni allagamenti e in poche ore ha accumulato fino a 50mm di acqua nella giornata di lunedì, come si può notare dai seguenti video, girati rispettivamente ad Alba Adriatica e Giulianova, nel Teramano.
TEMPORALI LA NOTTE AL SUD. In serata il fronte si è portato sulle regioni meridionali con temporali diffusi che sono sconfinati alle coste tirreniche della Campania e che nella notte si sono portati fin sulla Calabria, favorendo accumuli pluviometrici fino a 40mm in sole due ore nel Cosentino.
CRONACA METEO: NUBIFRAGIO A ROMA CON DISAGI E ALLAGAMENTI!
31 AGOSTO 2016: NUBIFRAGIO SU ROMA, DISAGI E ALLAGAMENTI - In tarda mattinata direttamente dal mare un intenso ammasso temporalesco ha raggiunto Roma e provincia con un violento temporale proprio sulla Capitale. Picchi pluviometrici prossimi ai 60-70mm hanno interessato il litorale Sud, il più colpito, mentre a Roma centro sono cadute punte di oltre 20-30mm in un'ora; pioggia dunque molto forte ma anche violente raffiche di vento.
Inevitabili i danni e i disagi: numerosi allagamenti si sono avute con traffico in tilt sia sul GRA che sulla Tirburtina e Ardeatina. Problemi si sono avuti alla circolazione: chiusa temporaneamente e poi riaperta la stazione San Giovanni. Disagi a Colli Albani dove i passeggeri hanno avuto difficoltà a uscire dalla stazione. Mentre forti rallentamenti si registrano sulle linee 763 e 764. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco. Diversi anche gli alberi caduti e rami spezzati dal vento in particolare nella zona EUR. A tutto questo si sono aggiunti alcuni incidenti stradali e tamponamenti.
In seguito alle forti precipitazioni atmosferiche di questa mattina, la Protezione Civile di Roma Capitale si è immediatamente attivata con il supporto delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile. Un volo Ryanair, proveniente da Dublino, previsto in atterraggio a Ciampino alle 10.55 è stato invece fatto atterrare all'aeroporto di Fiumicino a causa delle condizioni di scarsa visibilità, per il maltempo.
Inevitabili i danni e i disagi: numerosi allagamenti si sono avute con traffico in tilt sia sul GRA che sulla Tirburtina e Ardeatina. Problemi si sono avuti alla circolazione: chiusa temporaneamente e poi riaperta la stazione San Giovanni. Disagi a Colli Albani dove i passeggeri hanno avuto difficoltà a uscire dalla stazione. Mentre forti rallentamenti si registrano sulle linee 763 e 764. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco. Diversi anche gli alberi caduti e rami spezzati dal vento in particolare nella zona EUR. A tutto questo si sono aggiunti alcuni incidenti stradali e tamponamenti.
In seguito alle forti precipitazioni atmosferiche di questa mattina, la Protezione Civile di Roma Capitale si è immediatamente attivata con il supporto delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile. Un volo Ryanair, proveniente da Dublino, previsto in atterraggio a Ciampino alle 10.55 è stato invece fatto atterrare all'aeroporto di Fiumicino a causa delle condizioni di scarsa visibilità, per il maltempo.
CRONACA METEO: FORTI TEMPORALI DA IERI SERA AL NORD. ALLAGAMENTI A TORINO
30 AGOSTO 2016: E' arrivata l'attesa perturbazione che ha colpito sin dalla serata di lunedì il Nordovest, in particolare l'alto Piemonte, con un forte temporale che si è generato tra Torino nord e le valli del Gran Paradiso, raggiungendo intorno alle ore 22 il capoluogo. Proprio su Torino si è scatenato un inferno di grandine e fulmini che in poco tempo ha accumulato 70-80mm di acqua, provocando allagamenti e la caduta di alcuni alberi.
Poi i temporali si sono estesi al resto del Piemonte, concentrandosi soprattutto sul Verbano, dove si contano 85mm di accumulo pluviometrico. Nella notte i temporali hanno guadagnato terreno verso est raggiungendo Lombardia, alto Veneto (specie Dolomiti) e Friuli, con fenomeni a tratti intensi, anche se non si segnalano criticità particolari.
Poi i temporali si sono estesi al resto del Piemonte, concentrandosi soprattutto sul Verbano, dove si contano 85mm di accumulo pluviometrico. Nella notte i temporali hanno guadagnato terreno verso est raggiungendo Lombardia, alto Veneto (specie Dolomiti) e Friuli, con fenomeni a tratti intensi, anche se non si segnalano criticità particolari.
CRONACA ITALIA: FORTI TEMPORALI SI ABBATTONO AL NORD. TROMBA D'ARIA SABATO 20 IN EMILIA
21 AGOSTO 2016: La perturbazione provenuta dalla Francia ha dato luogo a fenomeni instabili e a tratti violenti ieri al Nord, con i primi temporali che si sono scaricati già nel pomeriggio al Nordovest. Ma il clou dell'evento si è avuto dal pomeriggio inoltrato, con l'avanzamento del fronte verso est. Forti temporali hanno preso forma in Emilia nel Modenese, fino a ridosso del retrostante Appennino, mentre una tromba d'aria si è formata nel Reggiano e si è spostata verso est.
Un capannone è stato scoperchiato dalla tromba d'aria a Bagnolo, zona nord di Reggio. Chicchi di grandine di grandi dimensioni sono caduti tra San Cesario, Castelnuovo e Spilamberto, nel Modenese: alberi spezzati, danni ad automobili e allagamenti.
Nella notte i temporali si sono spostati verso est coinvolgendo il Triveneto ed in particolare il Padovano, la zona di Udinese e di Gorizia, con accumuli pluviometrici che in breve tempo hanno sfiorato localmente i 20mm.
Un capannone è stato scoperchiato dalla tromba d'aria a Bagnolo, zona nord di Reggio. Chicchi di grandine di grandi dimensioni sono caduti tra San Cesario, Castelnuovo e Spilamberto, nel Modenese: alberi spezzati, danni ad automobili e allagamenti.
Nella notte i temporali si sono spostati verso est coinvolgendo il Triveneto ed in particolare il Padovano, la zona di Udinese e di Gorizia, con accumuli pluviometrici che in breve tempo hanno sfiorato localmente i 20mm.
CRONACA METEO: FORTI TEMPORALI SUL NORD ITALIA, DANNI PER PIOGGIA E VENTO
Aggiornamento 10 AGOSTO 2016 ore 13:45
CRONACA, TEMPORALI AL NORD - Come nelle attese la perturbazione ha raggiunto il Nord Italia portando rovesci e temporali anche di forte intensità dalla scorsa notte. Stamattina il grosso dei fenomeni lo ritroviamo sul Nordest, mentre sul Nordovest va migliorando salvo residui fenomeni in Liguria. Qualche disagio si è registrato sa Chiavari (GE), dove un breve ma intenso temporale ha provocato alcuni allagamenti. Punte di oltre 50-60mm si sono registrati in particolare su Prealpi bresciane, zona Garda, Trentino, Prealpi venete e sul genovese orientale; accumuli in deciso aumento anche sul Friuli Venezia Giulia. Entro il pomeriggio temporali localmente intensi interesseranno anche Toscana, specie settentrionale e orientale, Romagna, Umbria, specie settentrionale e Marche; tra sera e notte primi fenomeni anche tra Abruzzo, Molise.
TORNA LA NEVE SULLE ALPI CENTRO-ORIENTALI - L'arrivo di aria più fredda dal Nord Europa ha determinato un tracollo termico con il ritorno della neve sulle Alpi centro-orientali mediamente oltre i 2400-2500m, ma a tratti fin sotto i 2200m in particolare sull'Alto Adige.
Aggiornamento 7 AGOSTO 2016 ore 9:30
SABATO 7 TEMPORALI AL CENTRO. Per tutta la giornata di sabato la perturbazione ha coinvolto più direttamente le regioni centrali, in particolare le zone interne della Toscana, l'Umbria e le Marche, dove ha scaricato piogge e temporali accompagnati anche da grandinate e lasciando al suolo oltre 60mm di acqua nell'Aretino.
CRITICITA' IN PUGLIA. Nel tardo pomeriggio di ieri la perturbazione è avanzata verso le regioni meridionali e ha coinvolto la Puglia con episodi di forte instabilità, temporali e grandinate. Particolarmente colpito il comune di Barletta, dove l'elicottero dei Vigili del Fuoco si è dovuto alzare in volo per soccorrere due persone. Ad Acquaviva delle Fonti si sono registrati diversi allagamenti nelle strade che hanno creato disagi nella circolazione,mentre la gradine ha provocato alcuni danni all'agricoltura locale.
ALBA TEMPORALESCA AL SUD. Oggi il fronte perturbato si è spostato più a sud, accanendosi tra Calabria, Basilicata e Puglia. Un forte temporale è scoppiato verso l'alba in Calabria nel Reggino ed in poche ore h già accumulato circa 50mm di pioggia. I temporali nella notte sono riusciti ad estendersi fino al litorale settentrionale della Sicilia.
Aggiornamento 5 AGOSTO 2016 ore 16:40
TEMPORALI IN MARCIA DA OVEST AD EST. L'attesa perturbazione atlantica sta attraversando le regioni settentrionali da ovest ad est e sta scaricando piogge e temporali sulle regioni settentrionali con fenomeni che sono risultati anche forti sulle Prealpi lombarde. Si tratta del primo break estivo del mese di agosto, con la bella stagione che si prende una pausa breve ma dai connotati quasi autunnali, per poi ripartire in tempi rapidi. Dopo aver raggiunto nelle prime ore della giornata il Nordovest il fronte ha proseguito la sua marcia verso est e ha scaricato piogge e temporali diffusi sulla pianura lombardo-veneta e a ridosso delle rispettive zone alpine.
ACCUMULI FINO A 90MM E NEVE IN ALTA MONTAGNA. Si segnalano accumuli pluviometrici fino a 90mm nel Lecchese, oltre 80mm a Sondrio, 50mm a Milanoma anche nel Vicentino. Piogge e temporali anche intensi non hanno risparmiato Trentino, Alto Adige e pedemontane friulane e con intensità minore anche est Piemonte, basso Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Nel Trevigiano i temporali di oggi hanno causato la caduta di alberi e cornicioni nelle zone di Conegliano, Pieve di Soligo, Montello, richiedendo numerosi interventi dei Vigili del Fuoco. Vento molto forte sul varesotto. Nel video seguente la grandinata di oggi pomeriggio in Piemonte nel Biellese.
NEVE ALLO STELVIO. L'aria fresca nord atlantica che spinge il fronte ha innescato inoltre un brusco calo delle temperature sull'arco alpino, tanto che la neve è caduta a tratti anche al di sotto dei 2500m, imbiancando il Passo dello Stelvio.
TROMBE D'ARIA A MARINA DI PISA. La coda della perturbazione si è inoltrata fino alle regioni centrali e si è mostrata particolarmente attiva lungo parte del litorale toscano. A Marina di Pisa tre trombe d'aria si sono abbattute in mattinata durante un temporale, una delle quali ha causato danni a uno stabilimento balneare e ad un asilo.
Aggiornamento 1 AGOSTO 2016 ore 9:40
Il parziale cedimento della struttura di alta pressione da giorni presente sul Mediterraneo centrale ha permesso alcune infiltrazioni di correnti più umide ed instabili di origine atlantica che tra la serata di ieri e la notte appena trascorsa sono sfociate in diverse imponenti celle temporalesche che hanno attraversato le regioni settentrionali da ovest ad est, con fenomeni anche di forte intensità.
I temporali si sono generati nel tardo pomeriggio di domenica sul Piemonte occidentale e hanno assunto ben presto carattere di forte intensità sul settore centro-meridionale della regione, dove si sono avuti nubifragi, allagamenti e disagi nella circolazione stradale, proprio durante il rientro verso le città.
Le celle temporalesche si sono rapidamente spostate verso est transitando sulla Lombardia e coinvolgendo soprattutto i settori di pianura e generando accumuli che in poco tempo hanno superato i 60mm sulle zone occidentali. Nella notte il fronte temporalesco ha raggiunto l'Adriatico e si è concentrato in mattinata tra il Delta del Po e la Romagna.
31 LUGLIO 2016: VIOLENTI TEMPORALI COLPISCONO IL NORD - Già ieri sera i primi intensi fenomeni hanno interessato Alpi e Prealpi soprattutto orientali, con temporali anche accompagnati da grandine e intense raffiche di vento in particolare tra Trentino e Dolomiti venete. Questa mattina, Domenica 31, poco prima dell'alba nuovi temporali anche violenti sono avanzati di gran carriere dal Piemonte verso la Lombardia, colpendo in particolar modo le alte pianure, le pedemontane e la fascia prealpina dove si sono avute vere e proprie tempeste di pioggia e vento.
In particolare tra Brianza, lecchese e bergamasco si sono avuti i fenomeni più violenti con picchi pluviometrici anche di oltre 90-100mm in meno di due ore ( stiamo parlando dell'accumulo di un mese! ); a questo si sono accompagnate raffiche di vento prossime ai 90-100km/h con punte che hanno sfiorato persino i 130km/h. Numerosi allagamenti e decine di alberi abbattuti dal vento si segnalano in particolare nella provincia di Bergamo, dove sono al lavoro i Vigili del Fuoco. Treno fermo a Ponte per albero caduto sui binari, mentre una gru è caduta sulla casa a Dalmine. Diversi anche i black out elettrici. Numerosi danni anche in Brianza e in particolare nel meratese con alberi abbattuti e tegole volate via.
Nelle ore successive i temporali hanno guadagnato terreno anche su Trentino Alto Adige, medio-alto Veneto, risultando intensi in particolare tra Lessini, zona Garda e basso Trentino in generale.
CRONACA, TEMPORALI AL NORD - Come nelle attese la perturbazione ha raggiunto il Nord Italia portando rovesci e temporali anche di forte intensità dalla scorsa notte. Stamattina il grosso dei fenomeni lo ritroviamo sul Nordest, mentre sul Nordovest va migliorando salvo residui fenomeni in Liguria. Qualche disagio si è registrato sa Chiavari (GE), dove un breve ma intenso temporale ha provocato alcuni allagamenti. Punte di oltre 50-60mm si sono registrati in particolare su Prealpi bresciane, zona Garda, Trentino, Prealpi venete e sul genovese orientale; accumuli in deciso aumento anche sul Friuli Venezia Giulia. Entro il pomeriggio temporali localmente intensi interesseranno anche Toscana, specie settentrionale e orientale, Romagna, Umbria, specie settentrionale e Marche; tra sera e notte primi fenomeni anche tra Abruzzo, Molise.
TORNA LA NEVE SULLE ALPI CENTRO-ORIENTALI - L'arrivo di aria più fredda dal Nord Europa ha determinato un tracollo termico con il ritorno della neve sulle Alpi centro-orientali mediamente oltre i 2400-2500m, ma a tratti fin sotto i 2200m in particolare sull'Alto Adige.
Aggiornamento 7 AGOSTO 2016 ore 9:30
SABATO 7 TEMPORALI AL CENTRO. Per tutta la giornata di sabato la perturbazione ha coinvolto più direttamente le regioni centrali, in particolare le zone interne della Toscana, l'Umbria e le Marche, dove ha scaricato piogge e temporali accompagnati anche da grandinate e lasciando al suolo oltre 60mm di acqua nell'Aretino.
CRITICITA' IN PUGLIA. Nel tardo pomeriggio di ieri la perturbazione è avanzata verso le regioni meridionali e ha coinvolto la Puglia con episodi di forte instabilità, temporali e grandinate. Particolarmente colpito il comune di Barletta, dove l'elicottero dei Vigili del Fuoco si è dovuto alzare in volo per soccorrere due persone. Ad Acquaviva delle Fonti si sono registrati diversi allagamenti nelle strade che hanno creato disagi nella circolazione,mentre la gradine ha provocato alcuni danni all'agricoltura locale.
ALBA TEMPORALESCA AL SUD. Oggi il fronte perturbato si è spostato più a sud, accanendosi tra Calabria, Basilicata e Puglia. Un forte temporale è scoppiato verso l'alba in Calabria nel Reggino ed in poche ore h già accumulato circa 50mm di pioggia. I temporali nella notte sono riusciti ad estendersi fino al litorale settentrionale della Sicilia.
Aggiornamento 5 AGOSTO 2016 ore 16:40
TEMPORALI IN MARCIA DA OVEST AD EST. L'attesa perturbazione atlantica sta attraversando le regioni settentrionali da ovest ad est e sta scaricando piogge e temporali sulle regioni settentrionali con fenomeni che sono risultati anche forti sulle Prealpi lombarde. Si tratta del primo break estivo del mese di agosto, con la bella stagione che si prende una pausa breve ma dai connotati quasi autunnali, per poi ripartire in tempi rapidi. Dopo aver raggiunto nelle prime ore della giornata il Nordovest il fronte ha proseguito la sua marcia verso est e ha scaricato piogge e temporali diffusi sulla pianura lombardo-veneta e a ridosso delle rispettive zone alpine.
ACCUMULI FINO A 90MM E NEVE IN ALTA MONTAGNA. Si segnalano accumuli pluviometrici fino a 90mm nel Lecchese, oltre 80mm a Sondrio, 50mm a Milanoma anche nel Vicentino. Piogge e temporali anche intensi non hanno risparmiato Trentino, Alto Adige e pedemontane friulane e con intensità minore anche est Piemonte, basso Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Nel Trevigiano i temporali di oggi hanno causato la caduta di alberi e cornicioni nelle zone di Conegliano, Pieve di Soligo, Montello, richiedendo numerosi interventi dei Vigili del Fuoco. Vento molto forte sul varesotto. Nel video seguente la grandinata di oggi pomeriggio in Piemonte nel Biellese.
NEVE ALLO STELVIO. L'aria fresca nord atlantica che spinge il fronte ha innescato inoltre un brusco calo delle temperature sull'arco alpino, tanto che la neve è caduta a tratti anche al di sotto dei 2500m, imbiancando il Passo dello Stelvio.
TROMBE D'ARIA A MARINA DI PISA. La coda della perturbazione si è inoltrata fino alle regioni centrali e si è mostrata particolarmente attiva lungo parte del litorale toscano. A Marina di Pisa tre trombe d'aria si sono abbattute in mattinata durante un temporale, una delle quali ha causato danni a uno stabilimento balneare e ad un asilo.
Aggiornamento 1 AGOSTO 2016 ore 9:40
Il parziale cedimento della struttura di alta pressione da giorni presente sul Mediterraneo centrale ha permesso alcune infiltrazioni di correnti più umide ed instabili di origine atlantica che tra la serata di ieri e la notte appena trascorsa sono sfociate in diverse imponenti celle temporalesche che hanno attraversato le regioni settentrionali da ovest ad est, con fenomeni anche di forte intensità.
I temporali si sono generati nel tardo pomeriggio di domenica sul Piemonte occidentale e hanno assunto ben presto carattere di forte intensità sul settore centro-meridionale della regione, dove si sono avuti nubifragi, allagamenti e disagi nella circolazione stradale, proprio durante il rientro verso le città.
Le celle temporalesche si sono rapidamente spostate verso est transitando sulla Lombardia e coinvolgendo soprattutto i settori di pianura e generando accumuli che in poco tempo hanno superato i 60mm sulle zone occidentali. Nella notte il fronte temporalesco ha raggiunto l'Adriatico e si è concentrato in mattinata tra il Delta del Po e la Romagna.
31 LUGLIO 2016: VIOLENTI TEMPORALI COLPISCONO IL NORD - Già ieri sera i primi intensi fenomeni hanno interessato Alpi e Prealpi soprattutto orientali, con temporali anche accompagnati da grandine e intense raffiche di vento in particolare tra Trentino e Dolomiti venete. Questa mattina, Domenica 31, poco prima dell'alba nuovi temporali anche violenti sono avanzati di gran carriere dal Piemonte verso la Lombardia, colpendo in particolar modo le alte pianure, le pedemontane e la fascia prealpina dove si sono avute vere e proprie tempeste di pioggia e vento.
In particolare tra Brianza, lecchese e bergamasco si sono avuti i fenomeni più violenti con picchi pluviometrici anche di oltre 90-100mm in meno di due ore ( stiamo parlando dell'accumulo di un mese! ); a questo si sono accompagnate raffiche di vento prossime ai 90-100km/h con punte che hanno sfiorato persino i 130km/h. Numerosi allagamenti e decine di alberi abbattuti dal vento si segnalano in particolare nella provincia di Bergamo, dove sono al lavoro i Vigili del Fuoco. Treno fermo a Ponte per albero caduto sui binari, mentre una gru è caduta sulla casa a Dalmine. Diversi anche i black out elettrici. Numerosi danni anche in Brianza e in particolare nel meratese con alberi abbattuti e tegole volate via.
Nelle ore successive i temporali hanno guadagnato terreno anche su Trentino Alto Adige, medio-alto Veneto, risultando intensi in particolare tra Lessini, zona Garda e basso Trentino in generale.
INCENDI IN CAMPANIA E LAZIO: BRUCIA IL VESUVIO, ROGHI A CAPRI E A SUDEST DI ROMA
21 LUGLIO 2016: LA CAMPANIA BRUCIA - Situazione critica sul fronte degli incendi in Campania ormai da qualche giorno. Numerosi roghi interessano in particolare la zona del Vesuvio ma anche Capri: a due passi dai celebri Faraglioni, il costone che sovrasta il sentiero del Pizzolungo è stato interessato da più focolai. Le fiamme sembravano inizialmente sedate ma poi sono divampati nuovi roghi. Incendi hanno interessato anche il Parco del Vesuvio e la pineta di Terzigno. Le colonne di fumo hanno allertato i residenti e solo l'intervento della Forestale attraverso anche gli elicotteri ha evitato il peggio. In tutti questi casi si pensa all'origine dolosa, come sottolinea Antonio Gallozzi, direttore Legambiente Campania: "Davanti alle fiamme che in questi ultimi giorni colpiscono aree della Regione, dal Vesuvio all'isola di Capri, ci risulta difficile credere alla favola dell'autocombustione. Troppe coincidenze, troppe fiamme".
ROGHI ANCHE SUL LAZIO: gli incendi hanno interessato la provincia di Roma, in particolare la zona di Castel Romano, dove lo scorso 18 Luglio sono bruciati 10 ettari di terreno. La situazione è stata tanto critica da costringere la chiusura della strada Pontina SR148, una strada molto trafficata dai vacanzieri soprattutto in Estate. In particolare ai bordi delle strade si sono sviluppati dei roghi che hanno costretto all'intervento anche i Canadair, bloccando di fatto tutta la zona a Sudest di Roma.
ROGHI ANCHE SUL LAZIO: gli incendi hanno interessato la provincia di Roma, in particolare la zona di Castel Romano, dove lo scorso 18 Luglio sono bruciati 10 ettari di terreno. La situazione è stata tanto critica da costringere la chiusura della strada Pontina SR148, una strada molto trafficata dai vacanzieri soprattutto in Estate. In particolare ai bordi delle strade si sono sviluppati dei roghi che hanno costretto all'intervento anche i Canadair, bloccando di fatto tutta la zona a Sudest di Roma.
CRONACA MALTEMPO: TEMPORALI BERSAGLIANO IL NORD. DANNI IN PIEMONTE
Aggiornamento 16 LUGLIO 2016 ore 8:25
FREDDO E MALTEMPO NEL CUORE DELL'ESTATE - Una vera e propria offensiva nord atlantica ha messo ko l'anticiclone dando un brusco altolà all'Estate italiana, per quanto temporaneo. Nelle ultime ore piogge e temporali hanno colpito in particolar modo le adriatiche e il Sud Italia. I fenomeni più intensi si sono avuti soprattutto sulle adriatiche, colpite da veri e propri nubifragi con picchi fino a 120-130mm di pioggia.
SITUAZIONE PIU' CRITICA TRA ABRUZZO, MOLISE E GARGANO - Il grosso del maltempo dopo aver colpito Marche e Romagna con allagamenti, si è portato più a Sud interessando Abruzzo, Molise e Puglia, specie garganica. Si sono avuti numerosi allagamenti e situazioni critiche: in particolare tra Giulianova, Pineto, Montesilvano, Francavilla, ma anche a Cologna spiaggia dove si sono avuti attimi di paura per improvvisi quanto grossi allagamenti specie nei sottopassi; a Pescara è stato attivato il centro operativo comunale e naturalmente rinviata la notte bianca prevista ieri sera. Criticità anche sul Gargano con strade allagate e turisti allontanati dai campeggi: le zone più colpite sono quelle tra Rodi, Vico del Gargano, Cagnano Varano e San Nicandro. I disagi più gravi sono stati registrati in alcuni camping sulla litoranea per Rodi, dove le tende sono state spazzate via dall'acqua. Esondato il torrente Romondato.
FREDDO, NEVE SULL'APPENNINO - Il tracollo termico si è fatto sentire in tutta Italia dove le temperature minime risultano diffusamente inferiori alle medie del periodo. Valori fino a 12-14°C si sono registrati in pianura al Nord, fino a 14-18°C al Centro, qualcosa in più al Sud; freddo in montagna con 0°C a Livigno, 2°C ad Asiago. Il calo termico ha inoltre favorito il ritorno della neve persino in Appennino, in particolare sui massicci abruzzesi fiocchi bianchi si son spinti a tratti fin verso i 2200-2300m; innevati Gran Sasso e Majella.
FORTE VENTO - Il tutto è stato accompagnato da forti venti di Tramontana, Grecale o Maestrale con raffiche anche di oltre 70km/h al Centrosud. Diversi i disagi segnalati per rami spezzati in particolare sulla Toscana ma anche lungo le adriatiche.
Aggiornamento 15 LUGLIO 2016 ore 13:45
MALTEMPO. La perturbazione allenta la presa su Romagna e alta Marche dove l'intensità delle precipitazioni si è attenuata nel corso del mattino, ma il maltempo ha lasciato il segno. Allagamenti si sono verificati nel Riminese, soprattutto nei garage e negli scantinati, dove l'acqua è salita di diversi centimetri. Il forte vento ha provocato una mareggiata che si è portata via il Boaby, il nuovo parco acquatico inaugurato una settimana. Il pluviometro a Riccione ha raccolto più di 150mm di pioggia.
Anche sul settore settentrionale delle Marche, dall'Anconetano al Pesarese, il maltempo si è attenuato nelle ultime ore, mentre prosegue più a sud sconfinando a Umbria e Abruzzo settentrionale, dove sono in atto fenomeni anche temporaleschie gli accumuli superano i 60mm. Nelle Marche alcuni sottopassaggi e seminterrati sono stati allagati fra Marina di Montemarciano e Gabella, in provincia di Ancona. In Umbria è stata sfiorata la tragedia a causa del maltempo che ha provocato la caduta di un albero su un'auto in movimento, ma il conducente fortunatamente è rimasto illeso.
TEMPERATURE IN FORTE CALO E VENTI FORTI. Le correnti fredde da nord hanno provocato una sensibile diminuzione delle temperature, tanto che nelle zone interessate dal maltempo i valori delle ore 13 non superano i 22-24° in Romagna,20° tra Marche e Abruzzo. Ma fa fresco anche sulla Val Padana centro-orientale, dove splende il sole ma le temperature oscillano mediamente tra i 23 e i 25°. Sulle pianure interne di Toscana e Lazio la colonnina non supera i 18-20° su molte località. Le raffiche di vento da nord hanno toccato i 95km/h sul litorale marchigiano, con gran parte della costa adriatica centro-settentrionale coinvolta dalla mareggiata.
Aggiornamento 15 LUGLIO 2016 ore 9:15
E' entrata in azione nella notte l'attesa perturbazione sospinta da un flusso di correnti fresche settentrionali che ha raggiunto Emilia orientale, Romagna e tutto il versante centrale adriatico fino all'Abruzzo, ma con frequenti sconfinamenti verso ovest alle zone interne toscane e all'Umbria. I fenomeni associati si sono presentati con una notevole intensità, accompagnati da forti rovesci di pioggia, violenti temporali e colpi di vento.
OLTRE 140MM IN ROMAGNA. Il maltempo è iniziato quasi di colpo durante la notte e nel giro di pochi minuti si è intensificato sensibilmente sulla Romagna, estendendosi rapidamente verso sud e raggiungendo le Marche. Intorno alle 3 di questa notte la Riviera Romagnola è stata investita dalle prime forti piogge che sono proseguite fino al mattino accumulando in alcune zone di Riccione circa 140mm di acqua, mentre dall'Adriatico raffiche di vento settentrionale soffiavano fino a 80km/h.
SCONFINAMENTI A MARCHE, INTERNE TOSCANE E UMBRIA. Rapidamente il maltempo si è esteso verso sud valicando i confini appenninici e raggiungendo le zone più interne della Toscana con piogge e temporali che poi hanno raggiunto anche Marche, Umbria ed infine l'Abruzzo. In questi casi gli accumuli pluviometrici risultano al momento più contenuti e toccano i 60mm del Pesarese. Si segnalano però forti venti settentrionali le cui raffiche hanno toccato i 95km/h sul porto di Fano.
Aggiornamento 14 LUGLIO 2016 ore 13:35
Un violento temporale ha colpito Arezzo nella giornata di mercoledì 13. Notevoli i disagi causati soprattutto dalla raffiche del temporale che hanno superato gli 80 km/h, sradicando alberi e scoperchiando anche dei tetti.
Aggiornamento 13 LUGLIO 2016 ore 13:20
L'alta pressione responsabile dell'ondata di caldo sta iniziando a cedere sotto la spinta del flusso atlantico che si abbassa di latitudine e valica le Alpi. Ne conseguono frequenti formazioni temporalesche che si stanno spostando da ovest verso est coinvolgendo direttamente Lombardia e Triveneto, in particolare le aree a nord del Po e i settore pedemontani alpini.
LOMBARDIA. In mattinata forti temporali si sono scaricati sulla Lombardia, in particolare sulla Brianza e su Prealpi e pedemontane bergamasche, accompagnati da grossi chicchi di grandine e colpi di vento che hanno creato disagi nella circolazione stradale ed anche alcuni allagamenti. In poco tempo si sono accumulati fino a 51mm in Brianza, 54mm sulle basse valli bergamasche. Nel video qui sotto il temporale ripreso da Andrea Cortinovis da Peia, nelle basse valli bergamasche.
VENETO. Il fronte temporalesco si è esteso rapidamente verso est raggiungendo il Triveneto e nel corso del mattino altri forti temporali hanno interessato il Veneto. Fenomeni piuttosto violenti hanno impegnato il Bellunese, con temporali anche grandinigeni ed accumuli pluviometrici di 40mm in poco più di mezz'ora.
TRENTINO E FRIULI. Temporali non hanno risparmiato il resto delle regioni nordorientali, con alcuni temporali in mattinata in Trentino sull'alto Garda (accumuli fino a 28mm) ed altri in Friuli lungo il confine austriaco, fino al Tarvisiano (accumuli sui 15-20mm).
Aggiornamento 12 LUGLIO 2016 ore 13:50
RISCHIO GRANDINE IN AUMENTO NELLE PROSSIME ORE - Temporali attesi nelle prossime ore al Nord anche di forte intensità, stante l'accumulo di aria molto calda e umida in questi giorni sul Catino Padano. E proprio l'aria calda e umida favorisce correnti ascensionali più forti, proprio quelle correnti che alimentano la formazione dei temporali, in quanto in tali condizioni le masse d'aria risultano più leggere e salgono verso l'alto con maggiore facilità. Una spinta ascensionale più forte favorisce inoltre un maggiore accrescimento dei chicchi di grandine all'interno della nube temporalesca, che dunque hanno il tempo di farsi più grossi prima di cadere al suolo sotto il loro stesso peso. Per tale motivo le grandinate più violente e i chicchi di dimensioni maggiori si hanno sulle pianure piuttosto che in montagna e durante le giornate afose.
LE AREE PIU' SOGGETTE NELLE PROSSIME ORE - La Valpadana ma soprattutto i settori a nord del Po quindi Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, in primis tutti i settori pedemontani dove sarà maggiore il rischio di grandine di grosse dimensioni. A seguire anche Liguria, Alpi e Prealpi: attenzione si tratterà comunque di fenomeni assai localizzati. Poco al Centrosud se non sui settori appenninici, dove si attendono isolati temporali di calore.
12 LUGLIO 2016 ore 8:45
L'alta pressione inizia a mostrare i primi segni di cedimento al Nord e favorisce infiltrazioni di aria umida e più instabile dall'Atlantico. Nel tardo pomeriggio di ieri, Lunedì 11, temporali si sono formati sulle Alpi occidentali del Piemonte e si sono diretti rapidamente verso la pianura, coinvolgendo soprattutto le aree centro-settentrionali ed orientali della regione. Un forte temporale si è scaricato ieri sera proprio nel Novarese, dove ha provocato danni al tetto di un edificio, sradicandone una parte e scaraventandola sulla strada vicino alle auto parcheggiate.
Il temporale del Novarese è stato accompagnato da colpi di vento e grandinate, tanto che sono stati registrati rallentamenti pesanti nella circolazione e sradicati alcuni alberi caduti poi sulle strade, costringendo alla chiusura la strada provinciale della Valsesia 299. Il temporale si è successivamente trasferito verso il settore lombardo-veneto, accanendosi soprattutto sulle pedemontane vicentine e trevigiane, con accumuli fino a 27mm in poche ore a Bassano del Grappa.
Nella notte un altro impulso temporalesco si è formato ancora una volta sulle Alpi occidentali ed ha raggiunto il Piemonte pianeggiante prima dell'alba, proseguendo la sua marcia verso est e raggiungendo rapidamente la Lombardia. Va segnalato che i fenomeni sono rimasti relegati prevalentemente a nord del Po, mentre la bassa Pianura Padana è rimasta sempre all'asciutto.
FREDDO E MALTEMPO NEL CUORE DELL'ESTATE - Una vera e propria offensiva nord atlantica ha messo ko l'anticiclone dando un brusco altolà all'Estate italiana, per quanto temporaneo. Nelle ultime ore piogge e temporali hanno colpito in particolar modo le adriatiche e il Sud Italia. I fenomeni più intensi si sono avuti soprattutto sulle adriatiche, colpite da veri e propri nubifragi con picchi fino a 120-130mm di pioggia.
SITUAZIONE PIU' CRITICA TRA ABRUZZO, MOLISE E GARGANO - Il grosso del maltempo dopo aver colpito Marche e Romagna con allagamenti, si è portato più a Sud interessando Abruzzo, Molise e Puglia, specie garganica. Si sono avuti numerosi allagamenti e situazioni critiche: in particolare tra Giulianova, Pineto, Montesilvano, Francavilla, ma anche a Cologna spiaggia dove si sono avuti attimi di paura per improvvisi quanto grossi allagamenti specie nei sottopassi; a Pescara è stato attivato il centro operativo comunale e naturalmente rinviata la notte bianca prevista ieri sera. Criticità anche sul Gargano con strade allagate e turisti allontanati dai campeggi: le zone più colpite sono quelle tra Rodi, Vico del Gargano, Cagnano Varano e San Nicandro. I disagi più gravi sono stati registrati in alcuni camping sulla litoranea per Rodi, dove le tende sono state spazzate via dall'acqua. Esondato il torrente Romondato.
FREDDO, NEVE SULL'APPENNINO - Il tracollo termico si è fatto sentire in tutta Italia dove le temperature minime risultano diffusamente inferiori alle medie del periodo. Valori fino a 12-14°C si sono registrati in pianura al Nord, fino a 14-18°C al Centro, qualcosa in più al Sud; freddo in montagna con 0°C a Livigno, 2°C ad Asiago. Il calo termico ha inoltre favorito il ritorno della neve persino in Appennino, in particolare sui massicci abruzzesi fiocchi bianchi si son spinti a tratti fin verso i 2200-2300m; innevati Gran Sasso e Majella.
FORTE VENTO - Il tutto è stato accompagnato da forti venti di Tramontana, Grecale o Maestrale con raffiche anche di oltre 70km/h al Centrosud. Diversi i disagi segnalati per rami spezzati in particolare sulla Toscana ma anche lungo le adriatiche.
Aggiornamento 15 LUGLIO 2016 ore 13:45
MALTEMPO. La perturbazione allenta la presa su Romagna e alta Marche dove l'intensità delle precipitazioni si è attenuata nel corso del mattino, ma il maltempo ha lasciato il segno. Allagamenti si sono verificati nel Riminese, soprattutto nei garage e negli scantinati, dove l'acqua è salita di diversi centimetri. Il forte vento ha provocato una mareggiata che si è portata via il Boaby, il nuovo parco acquatico inaugurato una settimana. Il pluviometro a Riccione ha raccolto più di 150mm di pioggia.
Anche sul settore settentrionale delle Marche, dall'Anconetano al Pesarese, il maltempo si è attenuato nelle ultime ore, mentre prosegue più a sud sconfinando a Umbria e Abruzzo settentrionale, dove sono in atto fenomeni anche temporaleschie gli accumuli superano i 60mm. Nelle Marche alcuni sottopassaggi e seminterrati sono stati allagati fra Marina di Montemarciano e Gabella, in provincia di Ancona. In Umbria è stata sfiorata la tragedia a causa del maltempo che ha provocato la caduta di un albero su un'auto in movimento, ma il conducente fortunatamente è rimasto illeso.
TEMPERATURE IN FORTE CALO E VENTI FORTI. Le correnti fredde da nord hanno provocato una sensibile diminuzione delle temperature, tanto che nelle zone interessate dal maltempo i valori delle ore 13 non superano i 22-24° in Romagna,20° tra Marche e Abruzzo. Ma fa fresco anche sulla Val Padana centro-orientale, dove splende il sole ma le temperature oscillano mediamente tra i 23 e i 25°. Sulle pianure interne di Toscana e Lazio la colonnina non supera i 18-20° su molte località. Le raffiche di vento da nord hanno toccato i 95km/h sul litorale marchigiano, con gran parte della costa adriatica centro-settentrionale coinvolta dalla mareggiata.
Aggiornamento 15 LUGLIO 2016 ore 9:15
E' entrata in azione nella notte l'attesa perturbazione sospinta da un flusso di correnti fresche settentrionali che ha raggiunto Emilia orientale, Romagna e tutto il versante centrale adriatico fino all'Abruzzo, ma con frequenti sconfinamenti verso ovest alle zone interne toscane e all'Umbria. I fenomeni associati si sono presentati con una notevole intensità, accompagnati da forti rovesci di pioggia, violenti temporali e colpi di vento.
OLTRE 140MM IN ROMAGNA. Il maltempo è iniziato quasi di colpo durante la notte e nel giro di pochi minuti si è intensificato sensibilmente sulla Romagna, estendendosi rapidamente verso sud e raggiungendo le Marche. Intorno alle 3 di questa notte la Riviera Romagnola è stata investita dalle prime forti piogge che sono proseguite fino al mattino accumulando in alcune zone di Riccione circa 140mm di acqua, mentre dall'Adriatico raffiche di vento settentrionale soffiavano fino a 80km/h.
SCONFINAMENTI A MARCHE, INTERNE TOSCANE E UMBRIA. Rapidamente il maltempo si è esteso verso sud valicando i confini appenninici e raggiungendo le zone più interne della Toscana con piogge e temporali che poi hanno raggiunto anche Marche, Umbria ed infine l'Abruzzo. In questi casi gli accumuli pluviometrici risultano al momento più contenuti e toccano i 60mm del Pesarese. Si segnalano però forti venti settentrionali le cui raffiche hanno toccato i 95km/h sul porto di Fano.
Aggiornamento 14 LUGLIO 2016 ore 13:35
Un violento temporale ha colpito Arezzo nella giornata di mercoledì 13. Notevoli i disagi causati soprattutto dalla raffiche del temporale che hanno superato gli 80 km/h, sradicando alberi e scoperchiando anche dei tetti.
Aggiornamento 13 LUGLIO 2016 ore 13:20
L'alta pressione responsabile dell'ondata di caldo sta iniziando a cedere sotto la spinta del flusso atlantico che si abbassa di latitudine e valica le Alpi. Ne conseguono frequenti formazioni temporalesche che si stanno spostando da ovest verso est coinvolgendo direttamente Lombardia e Triveneto, in particolare le aree a nord del Po e i settore pedemontani alpini.
LOMBARDIA. In mattinata forti temporali si sono scaricati sulla Lombardia, in particolare sulla Brianza e su Prealpi e pedemontane bergamasche, accompagnati da grossi chicchi di grandine e colpi di vento che hanno creato disagi nella circolazione stradale ed anche alcuni allagamenti. In poco tempo si sono accumulati fino a 51mm in Brianza, 54mm sulle basse valli bergamasche. Nel video qui sotto il temporale ripreso da Andrea Cortinovis da Peia, nelle basse valli bergamasche.
VENETO. Il fronte temporalesco si è esteso rapidamente verso est raggiungendo il Triveneto e nel corso del mattino altri forti temporali hanno interessato il Veneto. Fenomeni piuttosto violenti hanno impegnato il Bellunese, con temporali anche grandinigeni ed accumuli pluviometrici di 40mm in poco più di mezz'ora.
TRENTINO E FRIULI. Temporali non hanno risparmiato il resto delle regioni nordorientali, con alcuni temporali in mattinata in Trentino sull'alto Garda (accumuli fino a 28mm) ed altri in Friuli lungo il confine austriaco, fino al Tarvisiano (accumuli sui 15-20mm).
Aggiornamento 12 LUGLIO 2016 ore 13:50
RISCHIO GRANDINE IN AUMENTO NELLE PROSSIME ORE - Temporali attesi nelle prossime ore al Nord anche di forte intensità, stante l'accumulo di aria molto calda e umida in questi giorni sul Catino Padano. E proprio l'aria calda e umida favorisce correnti ascensionali più forti, proprio quelle correnti che alimentano la formazione dei temporali, in quanto in tali condizioni le masse d'aria risultano più leggere e salgono verso l'alto con maggiore facilità. Una spinta ascensionale più forte favorisce inoltre un maggiore accrescimento dei chicchi di grandine all'interno della nube temporalesca, che dunque hanno il tempo di farsi più grossi prima di cadere al suolo sotto il loro stesso peso. Per tale motivo le grandinate più violente e i chicchi di dimensioni maggiori si hanno sulle pianure piuttosto che in montagna e durante le giornate afose.
LE AREE PIU' SOGGETTE NELLE PROSSIME ORE - La Valpadana ma soprattutto i settori a nord del Po quindi Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, in primis tutti i settori pedemontani dove sarà maggiore il rischio di grandine di grosse dimensioni. A seguire anche Liguria, Alpi e Prealpi: attenzione si tratterà comunque di fenomeni assai localizzati. Poco al Centrosud se non sui settori appenninici, dove si attendono isolati temporali di calore.
12 LUGLIO 2016 ore 8:45
L'alta pressione inizia a mostrare i primi segni di cedimento al Nord e favorisce infiltrazioni di aria umida e più instabile dall'Atlantico. Nel tardo pomeriggio di ieri, Lunedì 11, temporali si sono formati sulle Alpi occidentali del Piemonte e si sono diretti rapidamente verso la pianura, coinvolgendo soprattutto le aree centro-settentrionali ed orientali della regione. Un forte temporale si è scaricato ieri sera proprio nel Novarese, dove ha provocato danni al tetto di un edificio, sradicandone una parte e scaraventandola sulla strada vicino alle auto parcheggiate.
Il temporale del Novarese è stato accompagnato da colpi di vento e grandinate, tanto che sono stati registrati rallentamenti pesanti nella circolazione e sradicati alcuni alberi caduti poi sulle strade, costringendo alla chiusura la strada provinciale della Valsesia 299. Il temporale si è successivamente trasferito verso il settore lombardo-veneto, accanendosi soprattutto sulle pedemontane vicentine e trevigiane, con accumuli fino a 27mm in poche ore a Bassano del Grappa.
Nella notte un altro impulso temporalesco si è formato ancora una volta sulle Alpi occidentali ed ha raggiunto il Piemonte pianeggiante prima dell'alba, proseguendo la sua marcia verso est e raggiungendo rapidamente la Lombardia. Va segnalato che i fenomeni sono rimasti relegati prevalentemente a nord del Po, mentre la bassa Pianura Padana è rimasta sempre all'asciutto.
ALPI: TORNA LA DAMA BIANCA FIN SOTTO I 2000m, TRACOLLO TERMICO
14 LUGLIO 2016: Sulle Alpi è tornata la neve fin sotto i 2000m - Evento possibile ma comunque piuttosto raro a Luglio, è tornata la neve sulle Alpi alle quote medie, proprio nel cuore dell'Estate. La scorsa notte infatti il comparto alpino è stato raggiunto da aria decisamente più fresca di matrice nord atlantica che ha fatto abbassare sensibilmente le temperature, anche di oltre 10°C rispetto ai giorni scorsi. E' tornato così a nevicare fin verso i 2000-2200m sui settori di confine ( Alpi Retiche, Alto Adige ) ma a tratti anche più in basso durante i fenomeni più intensi, come è capitato a Livigno che stamattina si è risvegliata in uno scenario invernale con circa 3-4cm di neve al suolo ( fino a oltre 10cm al di sopra dei 2200m ).
Le temperature minime hanno raggiunto valori decisamente bassi per il periodo: 0°C a Livigno, 3°C ad Arabba ( 1600m ), 4°C al Passo del Tonale, 5°C a Dobbiaco, Canazei, Passo del Brennero ( 1200-1400m ), 6°C a Bormio.
METEO ALPI - Oggi, giovedì 14, ancora qualche rovescio possibile, ma in genere localizzato eccetto che su Alpi Marittime e cuneese dove in serata i fenomeni potranno risultare più diffusi e intensi. Da domani alta pressione in rinforzo e temperature in aumento
Le temperature minime hanno raggiunto valori decisamente bassi per il periodo: 0°C a Livigno, 3°C ad Arabba ( 1600m ), 4°C al Passo del Tonale, 5°C a Dobbiaco, Canazei, Passo del Brennero ( 1200-1400m ), 6°C a Bormio.
METEO ALPI - Oggi, giovedì 14, ancora qualche rovescio possibile, ma in genere localizzato eccetto che su Alpi Marittime e cuneese dove in serata i fenomeni potranno risultare più diffusi e intensi. Da domani alta pressione in rinforzo e temperature in aumento
MALTEMPO ITALIA: BERGAMO ALLAGATA CON 100-110 mm DI ACQUA IN POCHE ORE. DISAGI A OSPEDALE E AEROPORTO
27 GIUGNO 2016: Strade come fiumi, cantine e interrati allagati, acqua nelle corsie dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII, traffico in tilt. E' il bilancio del violento nubifragio che nella serata di ieri si è abbattuto tra le province di Monza-Brianza e Bergamo, colpendo soprattutto il capoluogo bergamasco. In poco più di 2 ore sono caduti ben 100-110mm di pioggia che hanno reso le strade come veri e propri fiumi. In alcuni punti l'acqua ha raggiunto i 30-40 cm così che i tombini non sono più riusciti a far defluire la pioggia.
Come accennato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo le infiltrazioni hanno causato il cedimento di una parte della copertura della Torre 7, con conseguente evacuamento del reparto di Psichiatria. Allagata in parte anche la Hospital Street mentre nei sotterranei l'acqua ha raggiunto i 10 cm. Anche all'aeroporto di Orio al Serio in parte allagata la sala d'attesa senza tuttavia disagi eccessivi. Molte le strade allagate, tra cui via XX Settembre, con blackout elettrico in diversi quartieri della città e numerosi i sottopassi chiusi. Evacuato anche l'Uci di Curno mentre una 40 di auto sono rimaste bloccate nel parcheggio della funicolare di San Virgilio. Numerosi anche gli incidenti stradali e gli alberi abbattuti delle intense folate di vento che hanno accompagnato il nubifragio. Non solo Bergamo: altri forti temporali hanno interessato varesotto, mantovano, ferrarese, biellese, torinese e verbano. La situazione meteo prevede una tregua fino a mercoledì, poi possibili nuovi temporali.
Come accennato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo le infiltrazioni hanno causato il cedimento di una parte della copertura della Torre 7, con conseguente evacuamento del reparto di Psichiatria. Allagata in parte anche la Hospital Street mentre nei sotterranei l'acqua ha raggiunto i 10 cm. Anche all'aeroporto di Orio al Serio in parte allagata la sala d'attesa senza tuttavia disagi eccessivi. Molte le strade allagate, tra cui via XX Settembre, con blackout elettrico in diversi quartieri della città e numerosi i sottopassi chiusi. Evacuato anche l'Uci di Curno mentre una 40 di auto sono rimaste bloccate nel parcheggio della funicolare di San Virgilio. Numerosi anche gli incidenti stradali e gli alberi abbattuti delle intense folate di vento che hanno accompagnato il nubifragio. Non solo Bergamo: altri forti temporali hanno interessato varesotto, mantovano, ferrarese, biellese, torinese e verbano. La situazione meteo prevede una tregua fino a mercoledì, poi possibili nuovi temporali.
METEO, INIZIA IL GRANDE CALDO AL SUD: SICILIA PROIETTATA VERSO I 40°-45C!
Aggiornamento 17 GIUGNO 2016 ore 9:00
Forte Scirocco e mareggiate - E' stato un giovedì 16 'estremo' sull'Italia; la perturbazione che ha portato forte maltempo al Nord ha richiamato venti di Scirocco insolitamente forti per il periodo, con raffiche anche di oltre 70-80km/h sulla Sicilia, superiori ai 50km/h anche lungo le adriatiche. E proprio le spiagge adriatiche sono state tra le più penalizzate dai venti di Scirocco, in particolare tra Marche, Romagna, Veneto e Friuli, raggiunte dalle cosiddette 'onde lunghe', sollecitate dai venti sciroccali sull'Adriatico.
Si tratta delle onde peggiori, in quanto vengono alimentate da molto al largo e giungono quindi sulla costa piene di energia. Di fatto le onde hanno invaso numerose spiagge allagando le file di ombrelloni ( in genere fino alla 3-4 fila ), da Ancona verso Nord; colpite in particolare Jesolo, Bibione, Sottomarina, lidi ferraresi, Cattolica, Rimini. Ingenti i successivi lavori degli stabilimenti balneari per ripristinare la normalità. Si tratta di un evento davvero raro per il periodo, più consono ai mesi autunnali.
Da segnalare inoltre l'acqua alta a Venezia, con la marea che ha raggiunto i 115-120cm; un evento eccezionale. Una marea tanto sostenuta si sarebbe verificata solo un'altra volta a Giugno dal 1872 ad oggi, nel 2002.
Aliscafo si ribalta a Stromboli - Attimi di paura a bordo dell'aliscafo 'Masaccio' che durante la fase di ormeggio si è arenato nel porto di Stromboli per poi parzialmente affondare sotto i colpi dello Scirocco. I 117 passeggeri e i sei uomini dell'equipaggio sono stati fatti sbarcare attraverso le zattere di salvataggio e con l' aiuto dei natanti di alcuni abitanti dell'isola che hanno prestato immediato soccorso alle persone a bordo
Aggiornamento 16 GIUGNO 2016 ore 13:00
Continua a salire la colonnina di mercurio in Sicilia, dove si raggiungono localmente i 42°. E' sempre Palermo la località più rovente dell'isola: alla stazione di Villagrazia, nel primo entroterra, si registrano ben 42,7°, fino a 44°C a Monreale, ma valori intorno o superiori a 40° interessano un po' tutto il Palermitano, complici i venti di caduta dai rilievi retrostanti, le cui raffiche superano i 70km/h.
Il vento e il caldo secco favoriscono inoltre la formazione di alcuni incendi tra Palermo e Messina, con le fiamme che hanno raggiunto tratti dell'A 20 costringendo alla chiusura dell'autostrada tra Buonfornello e Cefalù. Ci sono inoltre delle evacuazioni: sgomberato un hotel a Buonformello e un asilo a Monreale, evacuate quattro abitazioni a Monreale.
16 GIUGNO 2016: Si è innalzata da Algeria orientale, Tunisia e Libia occidentale l'onda di aria calda che ha raggiunto le regioni meridionali dello Stivale e che sta dando luogo ad un giovedì 16 di fuoco soprattutto in Sicilia. Sull'isola questa notte la colonnina non è scesa sotto i 31° su alcune zone del versante orientale, come a Comiso, nel Ragusano.
Col passare delle ore la colonnina si è impennata a Palermo, con la stazione di Capaci che al primo mattino segna già 38,9°, complice un intenso vento di caduta dai rilievi retrostanti che ha iniziato a soffiare nella notte riscaldando ulteriormente le zone a bassa quota del Palermitano. I venti ed il caldo alimentano poi degli incendi che sono divampati nei pressi di Cefalù, sull'A20 Messina-Palermo.
Forte Scirocco e mareggiate - E' stato un giovedì 16 'estremo' sull'Italia; la perturbazione che ha portato forte maltempo al Nord ha richiamato venti di Scirocco insolitamente forti per il periodo, con raffiche anche di oltre 70-80km/h sulla Sicilia, superiori ai 50km/h anche lungo le adriatiche. E proprio le spiagge adriatiche sono state tra le più penalizzate dai venti di Scirocco, in particolare tra Marche, Romagna, Veneto e Friuli, raggiunte dalle cosiddette 'onde lunghe', sollecitate dai venti sciroccali sull'Adriatico.
Si tratta delle onde peggiori, in quanto vengono alimentate da molto al largo e giungono quindi sulla costa piene di energia. Di fatto le onde hanno invaso numerose spiagge allagando le file di ombrelloni ( in genere fino alla 3-4 fila ), da Ancona verso Nord; colpite in particolare Jesolo, Bibione, Sottomarina, lidi ferraresi, Cattolica, Rimini. Ingenti i successivi lavori degli stabilimenti balneari per ripristinare la normalità. Si tratta di un evento davvero raro per il periodo, più consono ai mesi autunnali.
Da segnalare inoltre l'acqua alta a Venezia, con la marea che ha raggiunto i 115-120cm; un evento eccezionale. Una marea tanto sostenuta si sarebbe verificata solo un'altra volta a Giugno dal 1872 ad oggi, nel 2002.
Aliscafo si ribalta a Stromboli - Attimi di paura a bordo dell'aliscafo 'Masaccio' che durante la fase di ormeggio si è arenato nel porto di Stromboli per poi parzialmente affondare sotto i colpi dello Scirocco. I 117 passeggeri e i sei uomini dell'equipaggio sono stati fatti sbarcare attraverso le zattere di salvataggio e con l' aiuto dei natanti di alcuni abitanti dell'isola che hanno prestato immediato soccorso alle persone a bordo
Aggiornamento 16 GIUGNO 2016 ore 13:00
Continua a salire la colonnina di mercurio in Sicilia, dove si raggiungono localmente i 42°. E' sempre Palermo la località più rovente dell'isola: alla stazione di Villagrazia, nel primo entroterra, si registrano ben 42,7°, fino a 44°C a Monreale, ma valori intorno o superiori a 40° interessano un po' tutto il Palermitano, complici i venti di caduta dai rilievi retrostanti, le cui raffiche superano i 70km/h.
Il vento e il caldo secco favoriscono inoltre la formazione di alcuni incendi tra Palermo e Messina, con le fiamme che hanno raggiunto tratti dell'A 20 costringendo alla chiusura dell'autostrada tra Buonfornello e Cefalù. Ci sono inoltre delle evacuazioni: sgomberato un hotel a Buonformello e un asilo a Monreale, evacuate quattro abitazioni a Monreale.
16 GIUGNO 2016: Si è innalzata da Algeria orientale, Tunisia e Libia occidentale l'onda di aria calda che ha raggiunto le regioni meridionali dello Stivale e che sta dando luogo ad un giovedì 16 di fuoco soprattutto in Sicilia. Sull'isola questa notte la colonnina non è scesa sotto i 31° su alcune zone del versante orientale, come a Comiso, nel Ragusano.
Col passare delle ore la colonnina si è impennata a Palermo, con la stazione di Capaci che al primo mattino segna già 38,9°, complice un intenso vento di caduta dai rilievi retrostanti che ha iniziato a soffiare nella notte riscaldando ulteriormente le zone a bassa quota del Palermitano. I venti ed il caldo alimentano poi degli incendi che sono divampati nei pressi di Cefalù, sull'A20 Messina-Palermo.
TEMPORALI PROSSIME ORE
Aggiornamento 17 GIUGNO 2016 ore 8:50
E' proseguita fino a notte inoltrata la nuova ondata di maltempo che da ieri pomeriggio ha colpito duro in Piemonte e Lombardia. Nemmeno il tempo per smaltire gli effetti dei temporali e delle grandinate dei giorni precedenti che una nuova intensa fase temporalesca si è accanita sull'alto Piemonte, in particolare sul Verbano, e sulla Lombardia nordoccidentale in prossimità dei rilievi alpini.
PIEMONTE. Da ieri accumulati fino a 145mm di pioggia nella Val d'Ossola, mentre il Lago Maggiore continua a crescere e si è avvicinato questa mattina ai livelli di guardia. Costantemente monitorati il Toce e tutti i suoi affluenti per il notevole incremento di portata nelle ultime ore, anche se questa mattina è tornato a splendere il sole.
LOMBARDIA. E' qui che si sono registrati i maggiori disagi per il maltempo. In Valchiavenna, fino a questa notte, accumulati 128mm di acqua a Madesimo. 120mm a Maccagno (VA), sulla sponda destra del Lago Maggiore, ma temporali, nubifragi e grandinate hanno impegnato tutta la Lombardia dalle Alpi alle alte pianure, specie occidentali. In Brianza alcuni alberi caduti hanno invaso le carreggiate, mentre le forti piogge hanno causato allagamenti, cadute di tegole dai tetti, tombini saltati e allagamenti di molti sottopassi.
In Val Brembana (BG) le piogge incessanti hanno provocato un pericoloso innalzamento del Brembo, costringendo alla chiusura di molti ponti nella serata di ieri. Nel frattempo il corso d'acqua in piena è riuscito a portarsi via alcune strade secondarie collocate nelle immediate vicinanze.
TORNA IL SOLE. Questa mattina finalmente è tornato a splendere il sole su tutte le zone che sono state coinvolte da questa pesante ondata di maltempo e gli ultimi fenomeni si esauriti nel corso della notte.
Aggiornamento 16 GIUGNO 2016 ore 14:25
Rovesci e temporali anche di forte intensità, localmente con grandine, sono previsti interessare il Nord Italia nel corso delle prossime ore. Le precipitazioni, in marcia da ovest verso est, coinvolgeranno dapprima Alpi occidentali e Piemonte e si e estenderanno a quelle orientali e localmente anche su alta Val padana, Levante ligure ed alto Adriatico. Peggiora in Toscana con fenomeni solo dalla sera quando si estenderanno ad Umbria ed Alto Lazio. Strati in transito invece al Sud.
Aggiornamento 15 GIUGNO 2016 ore 8:40
Dopo i pesanti episodi di maltempo che lunedì 13 hanno messo in ginocchio parte delle regioni settentrionali un nuovo impulso di instabilità ha attraversato ieri il Nord Italia da ovest ad est, accanendosi ancora una volta soprattutto su gran parte della Lombardia, dove già 24 ore prima il maltempo aveva colpito duro.
FORTI TEMPORALI DA IERI POMERIGGIO. Martedì 14 pomeriggio rovesci e temporali si sono sviluppati sul Piemonte orientale e si sono estesi velocemente verso est divenendo molto intensi ieri sera su Prealpi e pedemontane lombarde, specie tra Varesotto, Lecchese e Brianza, dove in poche ore gli accumuli pluviometrici hanno toccato localmente i 105mm. I forti temporali si sono estesi nella notte alla Lombardia orientale fino al Mantovano, ma contemporaneamente hanno interessato Veneto e Friuli, specie le zone pedemontane.
INGENTI DANNI ALL'AGRICOLTURA. La Coldiretti segnala ingenti danni al settore agricolo, a causa delle grandinate che hanno distrutto molti raccolti, tra cui ciliegi e vigneti, ma anche alcune serre. Si segnalano inoltre frane e smottamenti sulle Prealpi bergamasche, oltre ad allagamenti di numerosi scantinati. Una donna è rimasta intrappolata nella sua auto a Entratico (BG) dopo essere stata bloccata dallacaduta di sue alberi che le hanno bloccato la strada. E' stata estratta dai Vigili del Fuoco prima che la strada franasse.
Aggiornamento 14 GIUGNO 2016 ore 10:25
VIOLENTI TEMPORALI COLPISCONO IL NORD LUNEDI' 13 SERA - Da ieri sera rovesci e temporali anche di forte intensità si sono abbattuti al Nord, innescandosi dapprima su Alpi, Prealpi, per poi scendere verso le pianure. I fenomeni sono risultati localmente violenti accompagnati da grandine e anche a carattere di nubifragio. Colpiti soprattutto medio-alta Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino. Temporali di particolare violenza si sono abbattuti sul bergamasco, dapprima sulle vallate, poi anche a Bergamo città, imbiancata dalla grandine. Nella notte nuovi temporali anche forti hanno colpito anche Brianza, Milano, il bresciano, poi trasferendosi alla pianura veneta, specie veronese; grandine segnalata a Cuneo.
Situazione particolarmente critica tra la Val Cavallina, Sebino e Val Seriana: numerose le frane e gli allagamenti, ma in particolare nella località di Foresto Sparso, dove le esondazioni hanno trasformato le strade in veri e propri fiumi. Sulla zona sono caduti picchi d'acqua impressionanti, con picchi di oltre 100mm in 20 minuti: a Bergamo città caduti oltre 40mm in meno di un'ora. Allagati scantinati e seminterrati.
Forti disagi vengono segnalati anche sul comparto orientale della Valtellina e la zona settentrionale del Lago di Como-Lecco. Strade bloccate, allagamenti, alberi abbattuti e sfollati hanno interessato la zona di Verceia dove ieri sono caduti sino a 140 mm, più di 60 mm in una sola ora (21-22).
13 GIUGNO 2016: Altro pomeriggio e sera-notte temporaleschi su molte regioni d'Italia. Al Nord non mancheranno acquazzoni e temporali tra le ore 16 e le 19 sulle pedemontane e le alte pianure del Triveneto e del Bresciano, mentre dalle ore 21 fino a notte inoltrata i temporali potranno guadagnare le pianure del Nordovest e comunque un po' tutti i settori situati a nord del Po.
Al Centro temporali sparsi, localmente anche con grandine di piccole dimensioni, tra interne toscane e laziali, nonché sulla dorsale appenninica abruzzese specie dalle ore 16 alle 22.
Al Sud acquazzoni e temporali sui settori interni di Campania, Molise e Lucania, nonché sulla Puglia tra Murge e settori costieri dalle ore 15 alle 20.
E' proseguita fino a notte inoltrata la nuova ondata di maltempo che da ieri pomeriggio ha colpito duro in Piemonte e Lombardia. Nemmeno il tempo per smaltire gli effetti dei temporali e delle grandinate dei giorni precedenti che una nuova intensa fase temporalesca si è accanita sull'alto Piemonte, in particolare sul Verbano, e sulla Lombardia nordoccidentale in prossimità dei rilievi alpini.
PIEMONTE. Da ieri accumulati fino a 145mm di pioggia nella Val d'Ossola, mentre il Lago Maggiore continua a crescere e si è avvicinato questa mattina ai livelli di guardia. Costantemente monitorati il Toce e tutti i suoi affluenti per il notevole incremento di portata nelle ultime ore, anche se questa mattina è tornato a splendere il sole.
LOMBARDIA. E' qui che si sono registrati i maggiori disagi per il maltempo. In Valchiavenna, fino a questa notte, accumulati 128mm di acqua a Madesimo. 120mm a Maccagno (VA), sulla sponda destra del Lago Maggiore, ma temporali, nubifragi e grandinate hanno impegnato tutta la Lombardia dalle Alpi alle alte pianure, specie occidentali. In Brianza alcuni alberi caduti hanno invaso le carreggiate, mentre le forti piogge hanno causato allagamenti, cadute di tegole dai tetti, tombini saltati e allagamenti di molti sottopassi.
In Val Brembana (BG) le piogge incessanti hanno provocato un pericoloso innalzamento del Brembo, costringendo alla chiusura di molti ponti nella serata di ieri. Nel frattempo il corso d'acqua in piena è riuscito a portarsi via alcune strade secondarie collocate nelle immediate vicinanze.
TORNA IL SOLE. Questa mattina finalmente è tornato a splendere il sole su tutte le zone che sono state coinvolte da questa pesante ondata di maltempo e gli ultimi fenomeni si esauriti nel corso della notte.
Aggiornamento 16 GIUGNO 2016 ore 14:25
Rovesci e temporali anche di forte intensità, localmente con grandine, sono previsti interessare il Nord Italia nel corso delle prossime ore. Le precipitazioni, in marcia da ovest verso est, coinvolgeranno dapprima Alpi occidentali e Piemonte e si e estenderanno a quelle orientali e localmente anche su alta Val padana, Levante ligure ed alto Adriatico. Peggiora in Toscana con fenomeni solo dalla sera quando si estenderanno ad Umbria ed Alto Lazio. Strati in transito invece al Sud.
Aggiornamento 15 GIUGNO 2016 ore 8:40
Dopo i pesanti episodi di maltempo che lunedì 13 hanno messo in ginocchio parte delle regioni settentrionali un nuovo impulso di instabilità ha attraversato ieri il Nord Italia da ovest ad est, accanendosi ancora una volta soprattutto su gran parte della Lombardia, dove già 24 ore prima il maltempo aveva colpito duro.
FORTI TEMPORALI DA IERI POMERIGGIO. Martedì 14 pomeriggio rovesci e temporali si sono sviluppati sul Piemonte orientale e si sono estesi velocemente verso est divenendo molto intensi ieri sera su Prealpi e pedemontane lombarde, specie tra Varesotto, Lecchese e Brianza, dove in poche ore gli accumuli pluviometrici hanno toccato localmente i 105mm. I forti temporali si sono estesi nella notte alla Lombardia orientale fino al Mantovano, ma contemporaneamente hanno interessato Veneto e Friuli, specie le zone pedemontane.
INGENTI DANNI ALL'AGRICOLTURA. La Coldiretti segnala ingenti danni al settore agricolo, a causa delle grandinate che hanno distrutto molti raccolti, tra cui ciliegi e vigneti, ma anche alcune serre. Si segnalano inoltre frane e smottamenti sulle Prealpi bergamasche, oltre ad allagamenti di numerosi scantinati. Una donna è rimasta intrappolata nella sua auto a Entratico (BG) dopo essere stata bloccata dallacaduta di sue alberi che le hanno bloccato la strada. E' stata estratta dai Vigili del Fuoco prima che la strada franasse.
Aggiornamento 14 GIUGNO 2016 ore 10:25
VIOLENTI TEMPORALI COLPISCONO IL NORD LUNEDI' 13 SERA - Da ieri sera rovesci e temporali anche di forte intensità si sono abbattuti al Nord, innescandosi dapprima su Alpi, Prealpi, per poi scendere verso le pianure. I fenomeni sono risultati localmente violenti accompagnati da grandine e anche a carattere di nubifragio. Colpiti soprattutto medio-alta Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino. Temporali di particolare violenza si sono abbattuti sul bergamasco, dapprima sulle vallate, poi anche a Bergamo città, imbiancata dalla grandine. Nella notte nuovi temporali anche forti hanno colpito anche Brianza, Milano, il bresciano, poi trasferendosi alla pianura veneta, specie veronese; grandine segnalata a Cuneo.
Situazione particolarmente critica tra la Val Cavallina, Sebino e Val Seriana: numerose le frane e gli allagamenti, ma in particolare nella località di Foresto Sparso, dove le esondazioni hanno trasformato le strade in veri e propri fiumi. Sulla zona sono caduti picchi d'acqua impressionanti, con picchi di oltre 100mm in 20 minuti: a Bergamo città caduti oltre 40mm in meno di un'ora. Allagati scantinati e seminterrati.
Forti disagi vengono segnalati anche sul comparto orientale della Valtellina e la zona settentrionale del Lago di Como-Lecco. Strade bloccate, allagamenti, alberi abbattuti e sfollati hanno interessato la zona di Verceia dove ieri sono caduti sino a 140 mm, più di 60 mm in una sola ora (21-22).
13 GIUGNO 2016: Altro pomeriggio e sera-notte temporaleschi su molte regioni d'Italia. Al Nord non mancheranno acquazzoni e temporali tra le ore 16 e le 19 sulle pedemontane e le alte pianure del Triveneto e del Bresciano, mentre dalle ore 21 fino a notte inoltrata i temporali potranno guadagnare le pianure del Nordovest e comunque un po' tutti i settori situati a nord del Po.
Al Centro temporali sparsi, localmente anche con grandine di piccole dimensioni, tra interne toscane e laziali, nonché sulla dorsale appenninica abruzzese specie dalle ore 16 alle 22.
Al Sud acquazzoni e temporali sui settori interni di Campania, Molise e Lucania, nonché sulla Puglia tra Murge e settori costieri dalle ore 15 alle 20.
CRONACA METEO: PIOGGE E TEMPORALI AL CENTRONORD CON FENOMENI VIOLENTI ED ALLAGAMENTI
Aggiornamento 10 GIUGNO 2016 ore 11:00
L'Italia rimane esposta ad un flusso di correnti nordoccidentali in quota che hanno esteso verso sud i fenomeni di instabilità, caratterizzati da diffusi temporali. Ieri sera rovesci e temporali si sono spinti, come ormai di consueto, dalla fascia prealpina verso la Pianura Padana e hanno raggiunto il basso Piemonte sconfinando alla Liguria.
TEMPORALI FORTI IN EMILIA ROMAGNA. Altri verso l'Emilia Romagna, in particolare sul Ravennate, dove nella notte violenti fenomeni hanno comportato accumuli pluviometrici fino a 42mm in poche ore. Forte temporale anche sul Pesarese con allagamenti a Marotta.
FORTE TEMPORALE IERI A GROSSETO. Ma è al Centro-Sud che si sono scatenati i fenomeni più importanti. Fino a ieri sera rovesci e temporali hanno imperversato sulla dorsale appenninica e hanno sconfinato al versante tirrenico dilagando in Toscana e provocando danni. Un forte temporale si è scaricato nel tardo pomeriggio di ieri sulla Maremma, accompagnato da grossi chicchi di grandine che hanno addirittura imbiancato alcune zone di Grosseto.
Fino a sera sono rimasti inagibili i sottopassi di Grosseto, ma allagamenti hanno interessato anche il centro storico della città. Il Sindaco ha invitato i cittadini a non uscire di casa e ha disposto la chiusura delle scuole oggi, per verificare che non vi siano stati danni alle strutture.
TROMBA D'ARIA NEL FOGGIANO. Il maltempo, come anticipato, si è spinto fino al Sud, tanto che i temporali sviluppatisi sull'Appennino si sono estesi alla Puglia, scaricando grandinate e causando addirittura la formazione di una tromba d'aria ieri nel Foggiano. Il fenomeno comunque si è dissolto dopo pochi minuti e non si sono avute conseguenze.
9 GIUGNO 2016: Incanalata in un flusso di correnti in quota nordoccidentali una linea temporalesca ha attraversato buona parte del Nord Italia questa notte, dando luogo a piogge e temporali anche intensi e accompagnati da grandine e intense fulminazioni.
PRIMI TEMPORALI NELLA NOTTE. Già nella serata di mercoledì diverse celle temporalesche si sono organizzate sulla Pianura Padana da ovest ad est, transitando in Piemonte su Torinese e Cuneese e regalando una spettacolare tempesta di fulmini che ha illuminato a giorno il cielo del capoluogo, come si può osservare dal video inserito qui sotto. Nel corso delle ore notturne forti temporali si sono portati dalla pianura lombardo-veneta all'Emilia, favorendo accumuli pluviometrici fino a 50mm sul Ferrarese.
ALBA TEMPORALESCA AL CENTRO. Nel giro di poche ore il fronte temporalesco si è portato più a sud raggiungendo buona parte delle regioni centrali. In particolare sono state coinvolte Marche, Toscana e Lazio, dove la mattinata è iniziata all'insegna di temporali anche violenti che hanno favorito accumuli pluviometrici fino a 47mm nell'Urbinate e provocato alcuni allagamenti stradali nella zona di Civitavecchia.
L'Italia rimane esposta ad un flusso di correnti nordoccidentali in quota che hanno esteso verso sud i fenomeni di instabilità, caratterizzati da diffusi temporali. Ieri sera rovesci e temporali si sono spinti, come ormai di consueto, dalla fascia prealpina verso la Pianura Padana e hanno raggiunto il basso Piemonte sconfinando alla Liguria.
TEMPORALI FORTI IN EMILIA ROMAGNA. Altri verso l'Emilia Romagna, in particolare sul Ravennate, dove nella notte violenti fenomeni hanno comportato accumuli pluviometrici fino a 42mm in poche ore. Forte temporale anche sul Pesarese con allagamenti a Marotta.
FORTE TEMPORALE IERI A GROSSETO. Ma è al Centro-Sud che si sono scatenati i fenomeni più importanti. Fino a ieri sera rovesci e temporali hanno imperversato sulla dorsale appenninica e hanno sconfinato al versante tirrenico dilagando in Toscana e provocando danni. Un forte temporale si è scaricato nel tardo pomeriggio di ieri sulla Maremma, accompagnato da grossi chicchi di grandine che hanno addirittura imbiancato alcune zone di Grosseto.
Fino a sera sono rimasti inagibili i sottopassi di Grosseto, ma allagamenti hanno interessato anche il centro storico della città. Il Sindaco ha invitato i cittadini a non uscire di casa e ha disposto la chiusura delle scuole oggi, per verificare che non vi siano stati danni alle strutture.
TROMBA D'ARIA NEL FOGGIANO. Il maltempo, come anticipato, si è spinto fino al Sud, tanto che i temporali sviluppatisi sull'Appennino si sono estesi alla Puglia, scaricando grandinate e causando addirittura la formazione di una tromba d'aria ieri nel Foggiano. Il fenomeno comunque si è dissolto dopo pochi minuti e non si sono avute conseguenze.
9 GIUGNO 2016: Incanalata in un flusso di correnti in quota nordoccidentali una linea temporalesca ha attraversato buona parte del Nord Italia questa notte, dando luogo a piogge e temporali anche intensi e accompagnati da grandine e intense fulminazioni.
PRIMI TEMPORALI NELLA NOTTE. Già nella serata di mercoledì diverse celle temporalesche si sono organizzate sulla Pianura Padana da ovest ad est, transitando in Piemonte su Torinese e Cuneese e regalando una spettacolare tempesta di fulmini che ha illuminato a giorno il cielo del capoluogo, come si può osservare dal video inserito qui sotto. Nel corso delle ore notturne forti temporali si sono portati dalla pianura lombardo-veneta all'Emilia, favorendo accumuli pluviometrici fino a 50mm sul Ferrarese.
ALBA TEMPORALESCA AL CENTRO. Nel giro di poche ore il fronte temporalesco si è portato più a sud raggiungendo buona parte delle regioni centrali. In particolare sono state coinvolte Marche, Toscana e Lazio, dove la mattinata è iniziata all'insegna di temporali anche violenti che hanno favorito accumuli pluviometrici fino a 47mm nell'Urbinate e provocato alcuni allagamenti stradali nella zona di Civitavecchia.
CRONACA ITALIA: PIOGGE INTENSE SU PARTE DEL NORD, ALLAGAMENTI IN LIGURIA
Aggiornamento 4 GIUGNO 2016 ore 13:10
Questa mattina una tornado ha colpito la zona di Sottomarina, in Provincia di Venezia, poco distante da Chioggia. Il vortice è arrivato dal mare, inoltrandosi poi sulla spiaggia dove ha provocato diversi danni dapprima agli stabilimenti balneari, poi anche a due campeggi. Ancora difficile stabilire l'entità dei danni. Ci sarebbero inoltre due feriti ma da confermare. Sul posto squadre dei vigili del fuoco, della capitaneria di porto, carabinieri, polizia e un nucleo della protezione civile.
Nel frattempo, al largo dell'Adriatico, si stavano scaricando diffusi temporali anche di forte intensità, sospinti verso l'Istria dal flusso di correnti occidentali presente in quota. Ma in giornata altri rovesci e temporali anche intensi potranno interessare la costa veneta giungendo dall'entroterra.
4 GIUGNO 2016: Nonostante l'assenza di una perturbazione vera e propria il tempo su gran parte del Nord Italia rimane molto instabile, soprattutto nelle ore diurne. Questo a causa di una blanda circolazione di bassa pressione che rimane ancora attiva sull'Europa centrale che favorisce la formazione di addensamenti estesi al Nord con piogge e rovesci che già questa mattina bagnano il Nordovest e soprattutto la Lombardia.
FORTI PIOGGE IN LOMBARDIA. Si contano dalla mezzanotte accumuli fino a 40/50mm su Comasco e Lecchese, ma con punte di 67mm proprio a Como città, dove nelle ultime 48 ore il cumulo totale tocca i 100mm. Piogge e rovesci interessano anche il Piemonte nordorientale, in prossimità del confine lombardo, mentre al Nordest e in Emilia la nuvolosità irregolare non produce fenomeni di rilievo.
ALLAGAMENTI IN LIGURIA. Situazione critica invece in Liguria, specie sul Levante, dove piogge e rovesci anche di forte intensità hanno creato diversi disagi sulla circolazione ferroviaria a causa di allagamenti che ieri hanno interrotto il collegamento verso le Cinque Terre, anche se ieri sera la circolazione è stata ripristinata. Alcune strade sono state chiuse nel Levante Ligure per frane e smottamenti dovuti alle abbondanti piogge degli ultimi giorni.
PIOGGE SULL'ALTA TOSCANA. Il maltempo si spinge fino alla Toscana, anche in questo caso con piogge e rovesci che interessano in particolare il settore più settentrionale ed accumuli nell'ordine dei 50mm nelle ultime 24 ore.
Questa mattina una tornado ha colpito la zona di Sottomarina, in Provincia di Venezia, poco distante da Chioggia. Il vortice è arrivato dal mare, inoltrandosi poi sulla spiaggia dove ha provocato diversi danni dapprima agli stabilimenti balneari, poi anche a due campeggi. Ancora difficile stabilire l'entità dei danni. Ci sarebbero inoltre due feriti ma da confermare. Sul posto squadre dei vigili del fuoco, della capitaneria di porto, carabinieri, polizia e un nucleo della protezione civile.
Nel frattempo, al largo dell'Adriatico, si stavano scaricando diffusi temporali anche di forte intensità, sospinti verso l'Istria dal flusso di correnti occidentali presente in quota. Ma in giornata altri rovesci e temporali anche intensi potranno interessare la costa veneta giungendo dall'entroterra.
4 GIUGNO 2016: Nonostante l'assenza di una perturbazione vera e propria il tempo su gran parte del Nord Italia rimane molto instabile, soprattutto nelle ore diurne. Questo a causa di una blanda circolazione di bassa pressione che rimane ancora attiva sull'Europa centrale che favorisce la formazione di addensamenti estesi al Nord con piogge e rovesci che già questa mattina bagnano il Nordovest e soprattutto la Lombardia.
FORTI PIOGGE IN LOMBARDIA. Si contano dalla mezzanotte accumuli fino a 40/50mm su Comasco e Lecchese, ma con punte di 67mm proprio a Como città, dove nelle ultime 48 ore il cumulo totale tocca i 100mm. Piogge e rovesci interessano anche il Piemonte nordorientale, in prossimità del confine lombardo, mentre al Nordest e in Emilia la nuvolosità irregolare non produce fenomeni di rilievo.
ALLAGAMENTI IN LIGURIA. Situazione critica invece in Liguria, specie sul Levante, dove piogge e rovesci anche di forte intensità hanno creato diversi disagi sulla circolazione ferroviaria a causa di allagamenti che ieri hanno interrotto il collegamento verso le Cinque Terre, anche se ieri sera la circolazione è stata ripristinata. Alcune strade sono state chiuse nel Levante Ligure per frane e smottamenti dovuti alle abbondanti piogge degli ultimi giorni.
PIOGGE SULL'ALTA TOSCANA. Il maltempo si spinge fino alla Toscana, anche in questo caso con piogge e rovesci che interessano in particolare il settore più settentrionale ed accumuli nell'ordine dei 50mm nelle ultime 24 ore.
FOCUS DAMA BIANCA SULLE ALPI: FINO A 13000m IN LOMBARDIA
Aggiornamento 23 MAGGIO 2016 ore 16:30
La genesi di una circolazione depressionaria proprio sopra le regioni settentrionali sta determinando in queste ore il richiamo di aria piuttosto fredda in quota. Ciò determina rovesci nevosi sulle Alpi centrali a quote insolitamente basse per la stagione, ben al di sotto dei 2000m. Per esempio sta nevicando fin verso i 1200-1400m tra Lombardia e Trentino, come nel caso di Ponte di Legno, Bormio, Madonna di Campiglio e Madesimo. Neve stamani anche a Courmayeur, in Valle d'Aosta. Nelle prossime ore la neve potrebbe interessare anche il Trentino orientale fino a quote inferiori ai 1500m, mentre altrove sul resto del Nordest il limite rimarrà intorno ai 1700-1800m ma comunque in leggero calo anche qui.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2016 ore 12:45
La perturbazione giunta nella notte continua ad agire sull'arco alpino coinvolgendo soprattutto il settore centro-occidentale. L'aria fredda che spinge il fronte verso est sta determinando un continuo abbassamento del limite pioggia-neve anche sulle Alpi centrali. In Lombardia infatti i fiocchi si spingono fin verso i 1500m sulle valli occidentali, mentre rimane un po' più elevato su quelle orientali e ancor di più su Alto Adige, Trentino e Dolomiti Venete.
In Valle d'Aosta fiocchi fino a 1300m, mentre oltre i 2000m si contano accumuli di 20/30cm di fresca, che diventano di 40cm a 2500m sulle vallate più orientali al cospetto del Monte Rosa. In Piemonte è stato interessato dalle nevicate soprattutto il settore alpino settentrionale, dal Canavese al Verbano, mentre le Alpi Cozie e Marittime hanno visto accumuli molto meno significativi e a quote superiori.
Aggiornamento 23 MAGIO 2016 ore 8:10
L'intensa perturbazione atlantica che ieri ha attraversato la Francia ha raggiunto dalla serata di ieri l'estremo Nordovest dell'Italia, con un peggioramento che nella notte si è intensificato ed esteso verso est fino a coinvolgere l'arco alpino lombardo-veneto e il Trentino Alto Adige. L'aria fredda nord atlantica che spinge il fronte ha determinato un brusco calo delle temperature e del limite pioggia-neve, tanto che in Valle d'Aosta i paesaggi sono imbiancati fino a 1500m.
E se in montagna nevica, in pianura sono piogge e temporali ad aprire la settimana su Piemonte, alta Lombardia, entroterra ligure di Levante e sul Veneto occidentale, con qualche scroscio che si spinge fin sull'Emilia settentrionale.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2016 ore 10:50
LUNEDI' 23 TORNA LA NEVE SULLE ALPI. Maggio si conferma un mese caratterizzato da frequenti sbalzi di temperatura. L'arrivo della prossima perturbazione, a inizio settimana, sarà accompagnato da un nuovo calo delle temperature e dal ritorno della neve sulle Alpi.
NEVICATE ANCHE SOTTO I 1500 METRI. Fin dalla notte tra Domenica 22 e Lunedì 23 infatti la neve comincerà a far la sua comparsa sull'arco alpino occidentale a quote superiori ai 2000 metri. Entro la mattina l'ingresso dell'aria più fredda consentirà nevicate fin sotto i 1500 metri sui settori alpini di confine, intorno ai 1500-1800 metri altrove. Sono attesi accumuli anche superiori ai 30-40 cm oltre i 2000 metri soprattutto tra Val d'Aosta, Verbano-Cusio-Ossola, Alpi lombarde e Alto Adige.
MIGLIORA MARTEDI' 24 .Il tempo migliorerà rapidamente dal tardo pomeriggio a partire dalle Alpi occidentale consentendo il ritorno del sole già nella giornata di Martedì 24.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2016 ore 9:30
NEVE DI FINE MAGGIO SULLE ALPI. Nonostante il calendario avanzato, stamattina le Alpi si sono svegliate ammantate di bianco fino a quote piuttosto basse per il periodo e con temperature piuttosto frizzanti. Nella giornata di Giovedì infatti la neve è riuscita a spingersi fin sotto i 2000 metri su buona parte dell'arco alpino, ma tra alto Piemonte e Lombardia anche fin sotto i 1500 metri.
TORNA IL SOLE NEL WEEKEND 21-22. In particolare la neve ha imbiancato località come Madesimo, Livigno e Santa Caterina Valfurva, mentre a quote più elevate, come al passo dello Stelvio, la nevicata ha assunto proporzioni più consistenti, con accumuli anche superiori ai 30 cm. Non si tratta comunque di un evento eccezionale per il mese di Maggio, che anche nel recente passato ha visto nevicate anche a quote più basse. Il tempo nel frattempo è rapidamente migliorato e il weekend si preannuncia in prevalenza soleggiato e decisamente più mite.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 13:00
La perturbazione che sta agendo al Nord dalle prime ore della giornata continua ad interessare le Alpi con nevicate a quote davvero insolite per il periodo. E' in Lombardia che i fiocchi stupiscono di più, sia per intensità che per la quota fino a cui cadono. Nevica infatti anche fino a 1300m, mentre oltre i 2000m lo spessore raggiunge localmente i 10cm, anche se si tratta di accumuli piuttosto pesanti.
Forti nevicate in atto ai 2700m del Passo dello Stelvio, mentre in Alto Adige e in Trentino il limite delle nevicate è più elevato e oscilla intorno ai 1600/1700m, così come in Veneto. Nel frattempo, estendendosi verso est, il fronte ha raggiunto anche i rilievi alpini più orientali, ma qui la quota neve è molto più alta e sulle Alpi friulane è la pioggia a prevalere.
Sulle Alpi occidentali invece l'allontanamento della perturbazione verso est ha favorito l'ingresso di parziali schiarite, dopo che nella notte i fiocchi hanno imbiancato i confini svizzeri della Valle d'Aosta fin verso i 1600m. Ma attenzione alle celle temporalesche che si stanno formando sulle Alpi Marittime, perchè da esse potrebbe scaturire nelle prossime ore qualche nevicata intorno a quota 1700/1900m.
19 MAGGIO 2016: Ha fatto il suo ingresso ieri sera sulle Alpi occidentali la perturbazione attesa dall'Atlantico, pilotata da un vortice di bassa pressione che ha raggiunto l'Italia nordoccidentale. L'aria fredda nordatlantica che spinge il fronte sta determinando un brusco abbassamento delle temperature e della quota neve, tanto che sulle Alpi lombarde i fiocchi imbiancano fino a 1500m in Valchiavenna, a tratti più in basso in corrispondenza dei fenomeni più intensi. Gli accumuli di fresca non vanno comunque oltre i 5-10cm oltre i 2000m.
Limite neve che si mantiene leggermente più elevato sulla fascia prealpina lombarda, mentre i fiocchi cadono anche sui rilievi del Trentino Alto Adige e del Veneto, anche se meno intensamente e a quote più elevate, fino a 1800m circa sulle Dolomiti Venete.
Nella notte il fronte ha scaricato qualche fiocco di neve fin sull'alta Valle d'Aosta lungo il confine svizzero, con fenomeni che hanno lambito il Piemonte più settentrionale.
La genesi di una circolazione depressionaria proprio sopra le regioni settentrionali sta determinando in queste ore il richiamo di aria piuttosto fredda in quota. Ciò determina rovesci nevosi sulle Alpi centrali a quote insolitamente basse per la stagione, ben al di sotto dei 2000m. Per esempio sta nevicando fin verso i 1200-1400m tra Lombardia e Trentino, come nel caso di Ponte di Legno, Bormio, Madonna di Campiglio e Madesimo. Neve stamani anche a Courmayeur, in Valle d'Aosta. Nelle prossime ore la neve potrebbe interessare anche il Trentino orientale fino a quote inferiori ai 1500m, mentre altrove sul resto del Nordest il limite rimarrà intorno ai 1700-1800m ma comunque in leggero calo anche qui.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2016 ore 12:45
La perturbazione giunta nella notte continua ad agire sull'arco alpino coinvolgendo soprattutto il settore centro-occidentale. L'aria fredda che spinge il fronte verso est sta determinando un continuo abbassamento del limite pioggia-neve anche sulle Alpi centrali. In Lombardia infatti i fiocchi si spingono fin verso i 1500m sulle valli occidentali, mentre rimane un po' più elevato su quelle orientali e ancor di più su Alto Adige, Trentino e Dolomiti Venete.
In Valle d'Aosta fiocchi fino a 1300m, mentre oltre i 2000m si contano accumuli di 20/30cm di fresca, che diventano di 40cm a 2500m sulle vallate più orientali al cospetto del Monte Rosa. In Piemonte è stato interessato dalle nevicate soprattutto il settore alpino settentrionale, dal Canavese al Verbano, mentre le Alpi Cozie e Marittime hanno visto accumuli molto meno significativi e a quote superiori.
Aggiornamento 23 MAGIO 2016 ore 8:10
L'intensa perturbazione atlantica che ieri ha attraversato la Francia ha raggiunto dalla serata di ieri l'estremo Nordovest dell'Italia, con un peggioramento che nella notte si è intensificato ed esteso verso est fino a coinvolgere l'arco alpino lombardo-veneto e il Trentino Alto Adige. L'aria fredda nord atlantica che spinge il fronte ha determinato un brusco calo delle temperature e del limite pioggia-neve, tanto che in Valle d'Aosta i paesaggi sono imbiancati fino a 1500m.
E se in montagna nevica, in pianura sono piogge e temporali ad aprire la settimana su Piemonte, alta Lombardia, entroterra ligure di Levante e sul Veneto occidentale, con qualche scroscio che si spinge fin sull'Emilia settentrionale.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2016 ore 10:50
LUNEDI' 23 TORNA LA NEVE SULLE ALPI. Maggio si conferma un mese caratterizzato da frequenti sbalzi di temperatura. L'arrivo della prossima perturbazione, a inizio settimana, sarà accompagnato da un nuovo calo delle temperature e dal ritorno della neve sulle Alpi.
NEVICATE ANCHE SOTTO I 1500 METRI. Fin dalla notte tra Domenica 22 e Lunedì 23 infatti la neve comincerà a far la sua comparsa sull'arco alpino occidentale a quote superiori ai 2000 metri. Entro la mattina l'ingresso dell'aria più fredda consentirà nevicate fin sotto i 1500 metri sui settori alpini di confine, intorno ai 1500-1800 metri altrove. Sono attesi accumuli anche superiori ai 30-40 cm oltre i 2000 metri soprattutto tra Val d'Aosta, Verbano-Cusio-Ossola, Alpi lombarde e Alto Adige.
MIGLIORA MARTEDI' 24 .Il tempo migliorerà rapidamente dal tardo pomeriggio a partire dalle Alpi occidentale consentendo il ritorno del sole già nella giornata di Martedì 24.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2016 ore 9:30
NEVE DI FINE MAGGIO SULLE ALPI. Nonostante il calendario avanzato, stamattina le Alpi si sono svegliate ammantate di bianco fino a quote piuttosto basse per il periodo e con temperature piuttosto frizzanti. Nella giornata di Giovedì infatti la neve è riuscita a spingersi fin sotto i 2000 metri su buona parte dell'arco alpino, ma tra alto Piemonte e Lombardia anche fin sotto i 1500 metri.
TORNA IL SOLE NEL WEEKEND 21-22. In particolare la neve ha imbiancato località come Madesimo, Livigno e Santa Caterina Valfurva, mentre a quote più elevate, come al passo dello Stelvio, la nevicata ha assunto proporzioni più consistenti, con accumuli anche superiori ai 30 cm. Non si tratta comunque di un evento eccezionale per il mese di Maggio, che anche nel recente passato ha visto nevicate anche a quote più basse. Il tempo nel frattempo è rapidamente migliorato e il weekend si preannuncia in prevalenza soleggiato e decisamente più mite.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 13:00
La perturbazione che sta agendo al Nord dalle prime ore della giornata continua ad interessare le Alpi con nevicate a quote davvero insolite per il periodo. E' in Lombardia che i fiocchi stupiscono di più, sia per intensità che per la quota fino a cui cadono. Nevica infatti anche fino a 1300m, mentre oltre i 2000m lo spessore raggiunge localmente i 10cm, anche se si tratta di accumuli piuttosto pesanti.
Forti nevicate in atto ai 2700m del Passo dello Stelvio, mentre in Alto Adige e in Trentino il limite delle nevicate è più elevato e oscilla intorno ai 1600/1700m, così come in Veneto. Nel frattempo, estendendosi verso est, il fronte ha raggiunto anche i rilievi alpini più orientali, ma qui la quota neve è molto più alta e sulle Alpi friulane è la pioggia a prevalere.
Sulle Alpi occidentali invece l'allontanamento della perturbazione verso est ha favorito l'ingresso di parziali schiarite, dopo che nella notte i fiocchi hanno imbiancato i confini svizzeri della Valle d'Aosta fin verso i 1600m. Ma attenzione alle celle temporalesche che si stanno formando sulle Alpi Marittime, perchè da esse potrebbe scaturire nelle prossime ore qualche nevicata intorno a quota 1700/1900m.
19 MAGGIO 2016: Ha fatto il suo ingresso ieri sera sulle Alpi occidentali la perturbazione attesa dall'Atlantico, pilotata da un vortice di bassa pressione che ha raggiunto l'Italia nordoccidentale. L'aria fredda nordatlantica che spinge il fronte sta determinando un brusco abbassamento delle temperature e della quota neve, tanto che sulle Alpi lombarde i fiocchi imbiancano fino a 1500m in Valchiavenna, a tratti più in basso in corrispondenza dei fenomeni più intensi. Gli accumuli di fresca non vanno comunque oltre i 5-10cm oltre i 2000m.
Limite neve che si mantiene leggermente più elevato sulla fascia prealpina lombarda, mentre i fiocchi cadono anche sui rilievi del Trentino Alto Adige e del Veneto, anche se meno intensamente e a quote più elevate, fino a 1800m circa sulle Dolomiti Venete.
Nella notte il fronte ha scaricato qualche fiocco di neve fin sull'alta Valle d'Aosta lungo il confine svizzero, con fenomeni che hanno lambito il Piemonte più settentrionale.
DIRETTA MALTEMPO
Aggiornamento 24 MAGGIO 2016 ore 8:45
La perturbazione in queste ore sta esaurendo i suoi effetti sull'Italia con gli ultimi fenomeni tra la notte e questa mattina al Nord Est, Marche ed Abruzzo. La quota neve è scesa fin verso i 1200-1400 metri anche sulle Alpi orientali. Nella giornata di ieri si segnalano danni causati dai temporali in Lombardia. Il tornado tra Milano e Pavia ha scoperchiato il tetto di una fabbrica nei pressi di Landriano, mentre un fulmine ha colpito un appartamento a Capriate San Gervasio (BG) incenerendo una stanza.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2016 ore 16:30
La fase più attiva del peggioramento si è ora spostata sul Nordest, con temporali localmente forti ed episodi di grandine seppur di piccole dimensioni che stanno interessando Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nuove celle temporalesche, anche se ormai più isolate, interessano le aree tra Milano e Pavia e tra Mantova e Rovigo. Una di queste ha sviluppato un breve Tornado che ha toccato il suolo ed è stato fotografato da diverse angolazioni. Un evento sicuramente notevole! Venti freddi settentrionali hanno fatto il loro ingresso tra Piemonte, Lombardia e Liguria.
In concomitanza coi temporali la temperature è scesa fino a 10-11°C in pieno pomeriggio! Nel frattempo proseguono anche le nevicate sulle Alpi fino a quote decisamente basse per fine Maggio: i fiocchi si sono spinti fin sui 1200-1400metri tra Lombardia e Trentino Alto Adige.
Vi mostriamo nel frattempo una fotografia di una tromba marina ripresa qualche ora fa nei pressi di Santa Margherita Ligure.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2016 ore 13:00
Forti temporali stanno interessando gran parte della Lombardia, accompagnati da grandinate e colpi, in movimento verso il Veneto e l'Emilia Romagna. La grandine è caduta anche nelle principali città come, Milano, Bergamo, Brescia e Mantova. In montagna la neve è scesa fin sotto i 1500 metri con fiocchi anche a Madesimo e Livigno. Piogge e temporali sparsi anche in Piemonte e Val d'Aosta, seppur con tendenza ad attenuazione dei fenomeni a partire da Ovest. In Liguria alcuni temporali hanno colpito il tratto di costa compreso tra Savona e Genova, con la grandine che ha imbiancato anche alcuni quartieri della città della Lanterna, dove la temperatura è scesa sotto i 10°C. Violento temporale anche a Verona, con temperature crollata a 10°C, poi verso tutta la pianura veneta e nelle prossime ore anche friulana.
Accompagnata da un nocciolo di bassa pressione di 1010hPa posizionato tra Piemonte, Liguria ed ovest Emilia un'intensa perturbazione sta interessando buona parte delle regioni settentrionali, ma anche l'alta Toscana. Fenomeni a carattere di rovescio si stanno scaricando in particolare su altro Piemonte, ovest Emilia, buona parte della Lombardia e pianure venete, ma alcuni temporali impegnano anche gli entroterra di Genova e La Spezia. Un forte temporale si sta scaricando su Milano proprio a metà mattinata.
Mentre in montagna è tornata la neve, a bassa quota il maltempo sta dando luogo ad accumuli pluviometrici significativi, con punte di 28/30mm sul Verbano, 50mm sulla Valle d'Aosta centro-orientale, 35mm in Lombardia sulle valli bergamasche. Spostandosi verso est la perturbazione ha raggiunto la pianura veneta dove sono in corso i primi rovesci, ma gli accumuli non risultano ancora significativi.
Le piogge hanno conquistato anche la Toscana, specie settentrionale, ma anche in questo caso si superano a stento i 10mm di accumulo.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2016 ore 8:40
L'intensa perturbazione atlantica che ieri ha attraversato la Francia ha raggiunto dalla serata di ieri l'estremo Nordovest dell'Italia, con un peggioramento che nella notte si è intensificato ed esteso verso est fino a coinvolgere l'arco alpino lombardo-veneto e il Trentino Alto Adige. L'aria fredda nord atlantica che spinge il fronte ha determinato un brusco calo delle temperature e del limite pioggia-neve, tanto che in Valle d'Aosta i paesaggi sono imbiancati fino a 1500m.
E se in montagna nevica, in pianura sono piogge e temporali ad aprire la settimana su Piemonte, alta Lombardia, entroterra ligure di Levante e sul Veneto occidentale, con qualche scroscio che si spinge fin sull'Emilia settentrionale.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2016 ore 16:50
Meteo Puglia: l'ondata di maltempo in azione in queste ore sul medio Adriatico ed al Sud, sta colpendo intensamente anche la Puglia. In particolare nel corso della mattinata forti temporali hanno interessato i comuni a Nord del capoluogo, tra Terlizzi, Molfetta e Corato segnalati nubifragi e grandinate sulla strada statale 16, dove si sono registrate code e disagi per allagamenti.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2016 ore 16:20
Nel primo pomeriggio il fronte nel suo lento movimento verso levante ha lambito Bari città con pioggia a tratti intensa, ma il clou si è poi verificato nell'entroterra sud-orientale, tra Putignano e Castellana Grotte con allagamenti importanti nei centri abitati, picchi pluviometrici di 45 mm ed una forte grandinata responsabile di danni alle colture, è già allarme purtroppo per il raccolto locale delle ciliegie.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 16:30
Prosegue il maltempo su gran parte del Centronord. Piogge e temporali diffusi su Liguria, gran parte della Lombardia e su tutto il Nordest. Temporali localmente anche forti, come nel caso della Toscana, dove una robusta grandinata è stata segnalata a Pisa (foto sotto), e nel contempo è stata ripresa anche una Tromba marina.
Oltre ai temporali si segnalano anche temperature decisamente fresche per il periodo: pensate che su buona parte del Nord in pieno pomeriggio non si superano i 12-14°C ! Le zone più fredde sono la pedemontana lombarda, veneta, friulana ed emiliana.
Accumuli complessivi in alcuni casi oltre i 50mm, come nel caso della Lombardia e del Levante ligure. Sulle Alpi centrali la neve è caduta in modo abbondante oltre i 2000 metri (fino a 30-40 cm), ma si è fatta vedere fin sui 1200-1400 metri (Madesimo e Foppolo imbiancate).
Venti in rinforzo da Nord e NE, specie sulla riviera ligure e sull'alto adriatico. Nel frattempo gli acquazzoni e i temporali si stanno spostando gradualmente verso Sudest, interessando Umbria e Marche e successivamente si estenderanno sul resto delle regioni centrali, mentre da Nordovest è atteso un miglioramento a partire da Piemonte e Valle d'Aosta. Tempo ancora stabile e con sole prevalente al Sud.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 13:20
MALTEMPO SU LOMBARDIA ED EST LIGURIA. Continua ad evolvere verso est e verso sud la perturbazione che dalle prime ore della giornata ha raggiunto le regioni settentrionali a partire dal Nordovest. In mattinata le piogge sono state battenti tra Liguria di Levante, ovest Emilia e Lombardia, ma contemporaneamente si sono estese al resto del Settentrione assumendo spesso forma temporalesca.
Diffusi temporali proprio lungo il corso centro-occidentale del Po e sulla Riviera di Levante, con accumuli fino a 90mm sull'entroterra al confine tra Genovese e Spezzino.
TEMPORALI SU CUNEESE E PONENTE LIGURE. Si contano accumuli fino a 70mm sulle Prealpi bergamasche e si registrano allagamenti in pianura tra Milano e il Bresciano. In tarda mattinata temporali a tratti forti si sono sviluppati sul Cuneese e sull'entroterra ligure di Ponente. Piogge più deboli interessano la pianura padano-veneta salvo alcuni temporali sull'alto Triveneto.
PIOGGE RAGGIUNGONO TOSCANA. Intanto la perturbazione si è estesa contemporaneamente verso sud raggiungendo la Toscana con temporali sulle provincie settentrionali ed accumuli intorno a 45mm sul Massese in poche ore.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 9:30
Una perturbazione atlantica giunta ieri sera sull'estremo Nordovest si sta estendendo verso est agguantando progressivamente gran parte delle regioni settentrionali, dove sono in atto piogge e rovesci anche temporaleschi. Dopo aver interessato nella notte l'alto Piemonte il grosso del maltempo agisce questa mattina tra Piemonte orientale e Lombardia, con rovesci e temporali ed accumuli pluviometrici fino a 56mm nel Novarese.
Piogge battenti anche sulle Prealpi lombarde con accumuli fini a 45/50mm tra Lecchese, Comasco e Varesotto, mentre in quota la neve cade fin verso i 1500m. I forti accumuli della notte hanno portato alcuni corsi d'acqua verso i livelli di guardia, specialmente nell'hinterland di Milano dove il Seveso rischia di esondare.
Procedendo verso est il maltempo è stato meno intenso e le piogge sempre più deboli, così come nel cuore della Pianura Padana dove c'è stato spazio per alcune schiarite, ad eccezione di qualche rovescio tra bassa Lombardia ed ovest Emilia.
Maltempo invece sulla Liguria di Levante, alle prese con piogge e temporali tra Genovese e Spezzino con accumuli fino a 15mm sull'entroterra.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 9:10
Ha fatto il suo ingresso ieri sera sulle Alpi occidentali la perturbazione attesa dall'Atlantico, pilotata da un vortice di bassa pressione che ha raggiunto l'Italia nordoccidentale. L'aria fredda nordatlantica che spinge il fronte sta determinando un brusco abbassamento delle temperature e della quota neve, tanto che sulle Alpi lombarde i fiocchi imbiancano fino a 1500m in Valchiavenna, a tratti più in basso in corrispondenza dei fenomeni più intensi. Gli accumuli di fresca non vanno comunque oltre i 5-10cm oltre i 2000m.
Limite neve che si mantiene leggermente più elevato sulla fascia prealpina lombarda, mentre i fiocchi cadono anche sui rilievi del Trentino Alto Adige e del Veneto, anche se meno intensamente e a quote più elevate, fino a 1800m circa sulle Dolomiti Venete.
Nella notte il fronte ha scaricato qualche fiocco di neve fin sull'alta Valle d'Aosta lungo il confine svizzero, con fenomeni che hanno lambito il Piemonte più settentrionale.
Aggiornamento 17 MAGGIO 2016 ore 9:00
Rovesci nevosi in queste ore stanno imbiancando l'Appennino centrale a quote anche inferiori ai 2000m, con fiocchi che si sono spinti fino a 1600-1700m, come dimostrano le immagini che arrivano da Campocatino (FR) e dagli impianti sciistici di Ovindoli (AQ). Si tratta di un rapido impulso instabile che è giunto all'interno di un flusso fresco settentrionale; le intense precipitazioni e l'aria fredda in quota hanno consentito alla neve di scendere fino a quote piuttosto basse per il periodo.
Nelle prossime ore il sistema nuvoloso lascerà spazio a qualche schiarita, ma ancora acquazzoni e temporali torneranno a ripresentarsi nel corso del pomeriggio, con quota neve in rialzo ma sempre attorno ai 1900-2000m.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2016 ore 10:00
E' stato un weekend 14-15 molto movimentato quello appena trascorso su alcune zone d'Italia. Dopo che sabato 14 violenti temporali si sono scaricati al Nord e sulle regioni tirreniche, anche la domenica ha visto situazioni critiche. Di nuovo al Nord, ed in particolare tra Triveneto ed Emilia Romagna, si sono scaricati temporali anche violenti che hanno provocato allagamenti ed anche una vittima.
In Friuli un atleta che stava partecipando al Trail dei tre castelli, una competizione sportiva che si svolge sulle montagne intorno a Gemona, è stato sorpreso da un temporale durante la gara e colpito da un fulmine che non gli ha lasciato scampo. Il temporale, che si è successivamente gonfiato sulla pianura veneta scendendo contemporaneamente verso l'Emilia, ha scaricato forti piogge sulla zona di Ferrara causando allagamenti nella zona della stazione e mandando in tilt il traffico.
Nel pomeriggio di domenica 15 una lunga scia di temporali si è sviluppata lungo la dorsale appenninica, proseguita fino a sera inoltrata e sconfinata verso sud fino a buona parte della Puglia.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2016 ore 8:50
SITUAZIONE - L'Italia rimane inserita in una circolazione moderatamente ciclonica che fa capo ad un vortice attivo sul Centro-Nord Europa interessato da aria decisamente fredda per il periodo e di matrice artica. Il tempo si manterrà dunque variabile sulla nostra Penisola con occasione anche oggi per qualche acquazzone o temporale sparso, specie durante le ore pomeridiane.
LE AREE PIU' A RISCHIO ACQUAZZONI E TEMPORALI - In primis Alpi centro-orientali, Prealpi e l'Appennino. Ma più in generale locali rovesci o temporali sono attesi su aree interne di Toscana, Lazio, poi Umbria, Campania, Puglia interna, Basilicata, più occasionalmente nord Calabria. Entro fine giornata fenomeni sparsi tenderanno ad estendersi anche su medio versante Adriatico tra Marche, Abruzzo e Molise, nonchè sulla Valpadana centro-orientale in particolare tra bresciano, medio-alto Veneto e Friuli.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2016 ore 12:40
Nelle prossime ore si accentuerà l'instabilità su diverse zone d'Italia, a causa di aria fresca in quota che - grazie al soleggiamento diurno - porrà le basi per lo sviluppo di acquazzoni e temporali, così come accaduto sabato su molte aree del Nord Italia ma non solo.
NORD: colpita gran parte della Valpadana centro-orientale, da Bresciano-Mantovano verso il Friuli Venezia Giulia, pianura emiliana compresa. L'elevato gradiente termico verticale favorirà anche la grandine, attesa in corrispondenza dei fenomeni più intensi. Interessata solo marginalmente la Liguria e la Romagna, dove in serata potrà transitare qualche acquazzone.
CENTRO: maggiormente interessati i settori interni; dapprima i focolai temporaleschi si attiveranno sulla dorsale appenninica, sconfinando poi alla costa abruzzese e delle basse Marche. Verranno inoltre colpite le interne toscane, l'Umbria e il Lazio, con possibile coinvolgimento della Capitale entro le ore serali. Anche in questo caso possibilità di grandine in corrispondenza dei fenomeni più intensi, seppur localizzati.
SUD: maggior rischio temporali lungo la dorsale appenninica, tra Molise e Puglia, con locali sconfinamenti verso la costa.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2016 ore 9:25
Una depressione si è posizionata nelle ultime 24 ore sull'Italia centro-settentrionale e dal suo centro si è dipartita una perturbazione che ha dato luogo a fenomeni di forte instabilità dal pomeriggio-sera di ieri (sabato) su molte regioni dello Stivale. Al Nord il fronte ha impegnato gran parte delle regioni, con acquazzoni e temporali anche di forte intensità che si sono staccati dalle zone alpine e diretti verso la Pianura Padana.
FORTI TEMPORALI AL NORD. Già dal pomeriggio di ieri forti fenomeni si sono scaricati sul Piemonte, specie orientale e meridionale, fin verso l'entroterra ligure ma con sconfinamenti anche sulla costa. Sulla Pianura padano-veneta rovesci e temporali accompagnati da grandinate hanno caratterizzato il pomeriggio-sera di sabato 14 con il passaggio di forti temporali spesso grandinigeni che si sono inoltrati fin verso la Romagna ed accumuli pluviometrici che in poche ore hanno raggiunto gli 80mm sulla pianura veneta. Accumuli di grandine di alcuni centimetri hanno rivestito il centro di alcune città, tra cui Torino e Brescia.
TEMPORALI ANCHE SUL MEDIO-BASSO TIRRENO. Il fronte che si è dipartito dalla depressione ha coinvolto le regioni centrali con piogge e temporali che si sono concentrati soprattutto tra Lazio e Campania, generando accumuli pluviometrici fino a 40mm in poco tempo ieri sera e fenomeni che si sono spinti nelle ore successive fino alla Calabria tirrenica, dove si sono avuti frequenti episodi grandinigeni.
Oggi il maltempo si è decisamente attenuato e si segnalano solo piogge residue sulle regioni tirreniche centro-meridionali e qualcuna in Toscana, mentre al Nord ampi spazi soleggiati si alternano ad addensamenti pressoché sterili sulle zone dell'Emilia. In attesa delle ore pomeridiane, quando le celle temporalesche si riattiveranno soprattutto sulle Prealpi lombardo-venete e su buona parte della dorsale appenninica.
La situazione meteo rimane instabile, anche oggi potranno verificarsi temporali con possibile grandine.
Aggiornamento 13 MAGGIO 2016 ore 10:30
Maltempo in Italia. L'ondata di maltempo che sta interessando l'Italia, una volta raggiunto il suo apice, inizia la sua parabola discendente. Tuttavia la circolazione di bassa pressione che attraversa molte Nazioni d'Europa, continuerà ad influenzare il tempo in ITALIA ancora per un paio di giorni tanto che anche il weekend 14-15 risulterà instabile e con temperature in calo.
VENERDI' 13. Ancora piogge sparse e rovesci su Alpi e FVG, tempo all'insegna della variabilità altrove con locali acquazzoni o temporali su Valpadana, centrali tirreniche e Sardegna; sole prevalente al Sud e Adriatiche. Temperature stazionarie in lieve aumento
Aggiornamento 12 MAGGIO 2016 ore 10:20
La circolazione di bassa pressione Yekaterina (nome ufficiale datogli dall'Università di Berlino) ha posizionato in mattinata il suo minimo proprio in corrispondenza delle nostre regioni settentrionali. Il fronte principale associato al vortice ha interessato l'Italia da Sud a Nord a cominciare dalla Sicilia occidentale in nottata dove ha scaricato fino a 52mm di pioggia nel Palermitano con 31mm in città. Piogge forti hanno interessato poi il Veneto fino alle prime ore del giorno con accumuli importanti nel Vicentino dove si sono raggiunti i 70mm e la Lombardia soprattutto le zone prealpine con punte di 43mm nel Varesotto e nel Bresciano. Caduta anche la neve sulle Alpi a quote relativamente basse per il periodo. Imbiancata anche Livigno.
Non è andata meglio per il Lazio con temporali soprattutto nel reatino e sulla provincia di Roma con accumuli fino a 54mm, 35 nel Frusinate. Ma questi sono solo i valori più alti delle precipitazioni che non sono mancate anche sul resto della Penisola. Piogge abbondanti hanno interessato anche l'Emilia con 30mm nel Modenese e l'Abruzzo con 20mm nell'Aquilano. Poco o per nulla interessate dal maltempo Marche orientali, Puglia, Sardegna e Sicilia sud orientale.
Maggio mostra il suo volto più instabile e decisamente più fresco. Le temperature sono sotto le medie su gran parte della Penisola. Eccedono un po' rispetto alle medie solo all'estremo sud a causa dei venti di Scirocco. All'alba solo 12-14° in Pianura Padana e nelle valli interne del Centro. 21° nel Ragusano.
Aggiornamento 11 MAGGIO 2016 ore 15:30
MALTEMPO AL NORD, INTENSO AD OVEST. Passano le ore e continuano a salire gli accumuli di pioggia sul Nord Italia, alle prese con un'ondata di maltempo innescata dal passaggio di un'intensa perturbazione in movimento dalle regioni nordoccidentali verso est. In Piemonte, Tra Canavese e Biellese, si registrano punte di 75/80mm da ieri sera.
In Valle d'Aosta si raggiungono i 40mm tra lo sbocco sulla pianura piemontese e la Valle di Champorcher, intorno ai 20/25mm sulle vallate meridionali della regione. In Liguria punte di 70mm sull'entroterra savonese. Sale inoltre il livello dei corsi d'acqua minori, che rimane comunque sotto controllo.
Il maltempo ha conquistato Lombardia e Triveneto con piogge che risultano più insistenti in prossimità delle aree alpine ed accumuli fino a 60mm sul Comasco, 50mm sulle valli bergamasche, mentre non si superano i 30mm sulle Prealpi venete.
NUBI PIU' FRATTE SUL RESTO D'ITALIA. Sul resto d'Italia le condizioni sono migliori, pur con la presenza di una certa nuvolosità al Centro da cui scaturisce qualche pioggia in Sardegna, mentre al Sud il sereno è solcato da alcuni temporali in transito dalla Campania verso Lucania e alto Salento.
CALDO E SABBIA IN SICILIA, PUNTE DI 31°. E' il caldo il fenomeno più rilevante oggi al Sud, grazie alla risalita di correnti nordafricane che sporcano i cieli di sabbia del deserto su Sicilia ed estremo Sud peninsulare e favoriscono al raggiungimento di temperature molto elevate in alcuni casi, con punte di 31° su Ragusano e Messinese tirrenico.
Aggiornamento 11 MAGGIO 2016 ore 12:30
Continua a piovere sulle regioni settentrionali mentre la perturbazione che dalle prime ore della giornata ha aggredito il Nordovest ha ormai esteso i suoi effetti al resto del Nord Italia, fino a Triveneto ed Emilia Romagna.
FORTI PIOGGE SU PIEMONTE E LIGURIA. Gli accumuli più ingenti si registrano sull'alto Piemonte, in particolare tra Canavese e Biellese, dove si toccano punte di 65mm, mentre inizia a salire la portata dei corsi d'acqua anche se la situazione rimane sotto controllo.
Le piogge hanno subito una netta intensificazione in mattinata fin sulla Lombardia, specie sulle zone a ridosso delle Alpi, con accumuli intorno ai 40mm sul Varesotto. Piogge intense anche in Liguria, con alcuni fenomeni che si sono estese fino allo Spezzino, ma il grosso del maltempo ha coinvolto in mattinata il ponente scaricando fino a 70mm sul Savonese.
MEGLIO SUL RESTO D'ITALIA. Situazione migliore sul resto d'Italia, con cieli offuscati da stratificazioni alte salvo alcuni addensamenti su ovest Sardegna, alta Toscana, Basilicata e Puglia dove si registrano alcuni piovaschi o locali temporali sul Salento.
CALDO IN SICILIA - In Sicilia è praticamente estate, specie sul comparto tirrenico dove agiscono in venti di caduta sciroccali. In particolare tra palermitano e messinese si toccano punte di 30-31°C!
Aggiornamento 11 MAGGIO 2016 ore 9:45
Pilotata da una depressione in avvicinamento dalla Penisola Iberica un'intensa perturbazione sta transitando sulle regioni di Nordovest dando luogo da ieri sera a piogge intense che bagnano Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. I fenomeni si estendono verso est a Lombardia ed ovest Emilia, ma risultano decisamente più attenuati. Verso sud le piogge si distendono lungo il versante tirrenico fino alla Campania, anche in questo caso generalmente deboli, pur con qualche fenomeno temporalesco sul Napoletano.
11 MAGGIO 2016: MALTEMPO INTENSO AL NORDOVEST. Ma è al Nordovest che si stanno scaricando le piogge più abbondanti, tanto che in Piemonte si raggiungono punte prossime ai 30mm da ieri sera sul Cuneese.
Piogge intense e rovesci non risparmiano la Liguria, in particolare la Riviera di Ponente e le rispettive zone interne, con fenomeni che hanno subito una decisa intensificazione in avvio di mattinata sul Savonese, dove l'accumulo totale raggiunge da ieri sera i 55mm.
Piogge continue sulla Valle d'Aosta, specie sulle zone sudorientali, con punte di 20mm al confine con il Piemonte e limite delle nevicate oltre i 2100/2300m, così come sulle Alpi piemontesi.
QUALCHE PIOGGIA SU TIRRENICHE. Nel suo movimento verso est il fronte ha raggiunto le regioni centrali, ma le piogge sono limitate al versante tirrenico dalla Toscana alla Campania e i fenomeni risultano di intensità ancora contenuta, pur con qualche temporale sul Napoletano. Nubi medio-alte e stratificate invece sul versante adriatico, con clima asciutto.
SABBIA DEL DESERTO AL SUD. Sul resto del Sud il bel tempo è disturbato da qualche sottile velatura, ma è evidente un richiamo di sabbia del deserto dall'entroterra nord africano che offusca i cieli dei canali delle isole, del basso Tirreno e fino allo Ionio, interessando soprattutto la Sicilia.
La perturbazione in queste ore sta esaurendo i suoi effetti sull'Italia con gli ultimi fenomeni tra la notte e questa mattina al Nord Est, Marche ed Abruzzo. La quota neve è scesa fin verso i 1200-1400 metri anche sulle Alpi orientali. Nella giornata di ieri si segnalano danni causati dai temporali in Lombardia. Il tornado tra Milano e Pavia ha scoperchiato il tetto di una fabbrica nei pressi di Landriano, mentre un fulmine ha colpito un appartamento a Capriate San Gervasio (BG) incenerendo una stanza.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2016 ore 16:30
La fase più attiva del peggioramento si è ora spostata sul Nordest, con temporali localmente forti ed episodi di grandine seppur di piccole dimensioni che stanno interessando Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nuove celle temporalesche, anche se ormai più isolate, interessano le aree tra Milano e Pavia e tra Mantova e Rovigo. Una di queste ha sviluppato un breve Tornado che ha toccato il suolo ed è stato fotografato da diverse angolazioni. Un evento sicuramente notevole! Venti freddi settentrionali hanno fatto il loro ingresso tra Piemonte, Lombardia e Liguria.
In concomitanza coi temporali la temperature è scesa fino a 10-11°C in pieno pomeriggio! Nel frattempo proseguono anche le nevicate sulle Alpi fino a quote decisamente basse per fine Maggio: i fiocchi si sono spinti fin sui 1200-1400metri tra Lombardia e Trentino Alto Adige.
Vi mostriamo nel frattempo una fotografia di una tromba marina ripresa qualche ora fa nei pressi di Santa Margherita Ligure.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2016 ore 13:00
Forti temporali stanno interessando gran parte della Lombardia, accompagnati da grandinate e colpi, in movimento verso il Veneto e l'Emilia Romagna. La grandine è caduta anche nelle principali città come, Milano, Bergamo, Brescia e Mantova. In montagna la neve è scesa fin sotto i 1500 metri con fiocchi anche a Madesimo e Livigno. Piogge e temporali sparsi anche in Piemonte e Val d'Aosta, seppur con tendenza ad attenuazione dei fenomeni a partire da Ovest. In Liguria alcuni temporali hanno colpito il tratto di costa compreso tra Savona e Genova, con la grandine che ha imbiancato anche alcuni quartieri della città della Lanterna, dove la temperatura è scesa sotto i 10°C. Violento temporale anche a Verona, con temperature crollata a 10°C, poi verso tutta la pianura veneta e nelle prossime ore anche friulana.
Accompagnata da un nocciolo di bassa pressione di 1010hPa posizionato tra Piemonte, Liguria ed ovest Emilia un'intensa perturbazione sta interessando buona parte delle regioni settentrionali, ma anche l'alta Toscana. Fenomeni a carattere di rovescio si stanno scaricando in particolare su altro Piemonte, ovest Emilia, buona parte della Lombardia e pianure venete, ma alcuni temporali impegnano anche gli entroterra di Genova e La Spezia. Un forte temporale si sta scaricando su Milano proprio a metà mattinata.
Mentre in montagna è tornata la neve, a bassa quota il maltempo sta dando luogo ad accumuli pluviometrici significativi, con punte di 28/30mm sul Verbano, 50mm sulla Valle d'Aosta centro-orientale, 35mm in Lombardia sulle valli bergamasche. Spostandosi verso est la perturbazione ha raggiunto la pianura veneta dove sono in corso i primi rovesci, ma gli accumuli non risultano ancora significativi.
Le piogge hanno conquistato anche la Toscana, specie settentrionale, ma anche in questo caso si superano a stento i 10mm di accumulo.
Aggiornamento 23 MAGGIO 2016 ore 8:40
L'intensa perturbazione atlantica che ieri ha attraversato la Francia ha raggiunto dalla serata di ieri l'estremo Nordovest dell'Italia, con un peggioramento che nella notte si è intensificato ed esteso verso est fino a coinvolgere l'arco alpino lombardo-veneto e il Trentino Alto Adige. L'aria fredda nord atlantica che spinge il fronte ha determinato un brusco calo delle temperature e del limite pioggia-neve, tanto che in Valle d'Aosta i paesaggi sono imbiancati fino a 1500m.
E se in montagna nevica, in pianura sono piogge e temporali ad aprire la settimana su Piemonte, alta Lombardia, entroterra ligure di Levante e sul Veneto occidentale, con qualche scroscio che si spinge fin sull'Emilia settentrionale.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2016 ore 16:50
Meteo Puglia: l'ondata di maltempo in azione in queste ore sul medio Adriatico ed al Sud, sta colpendo intensamente anche la Puglia. In particolare nel corso della mattinata forti temporali hanno interessato i comuni a Nord del capoluogo, tra Terlizzi, Molfetta e Corato segnalati nubifragi e grandinate sulla strada statale 16, dove si sono registrate code e disagi per allagamenti.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2016 ore 16:20
Nel primo pomeriggio il fronte nel suo lento movimento verso levante ha lambito Bari città con pioggia a tratti intensa, ma il clou si è poi verificato nell'entroterra sud-orientale, tra Putignano e Castellana Grotte con allagamenti importanti nei centri abitati, picchi pluviometrici di 45 mm ed una forte grandinata responsabile di danni alle colture, è già allarme purtroppo per il raccolto locale delle ciliegie.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 16:30
Prosegue il maltempo su gran parte del Centronord. Piogge e temporali diffusi su Liguria, gran parte della Lombardia e su tutto il Nordest. Temporali localmente anche forti, come nel caso della Toscana, dove una robusta grandinata è stata segnalata a Pisa (foto sotto), e nel contempo è stata ripresa anche una Tromba marina.
Oltre ai temporali si segnalano anche temperature decisamente fresche per il periodo: pensate che su buona parte del Nord in pieno pomeriggio non si superano i 12-14°C ! Le zone più fredde sono la pedemontana lombarda, veneta, friulana ed emiliana.
Accumuli complessivi in alcuni casi oltre i 50mm, come nel caso della Lombardia e del Levante ligure. Sulle Alpi centrali la neve è caduta in modo abbondante oltre i 2000 metri (fino a 30-40 cm), ma si è fatta vedere fin sui 1200-1400 metri (Madesimo e Foppolo imbiancate).
Venti in rinforzo da Nord e NE, specie sulla riviera ligure e sull'alto adriatico. Nel frattempo gli acquazzoni e i temporali si stanno spostando gradualmente verso Sudest, interessando Umbria e Marche e successivamente si estenderanno sul resto delle regioni centrali, mentre da Nordovest è atteso un miglioramento a partire da Piemonte e Valle d'Aosta. Tempo ancora stabile e con sole prevalente al Sud.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 13:20
MALTEMPO SU LOMBARDIA ED EST LIGURIA. Continua ad evolvere verso est e verso sud la perturbazione che dalle prime ore della giornata ha raggiunto le regioni settentrionali a partire dal Nordovest. In mattinata le piogge sono state battenti tra Liguria di Levante, ovest Emilia e Lombardia, ma contemporaneamente si sono estese al resto del Settentrione assumendo spesso forma temporalesca.
Diffusi temporali proprio lungo il corso centro-occidentale del Po e sulla Riviera di Levante, con accumuli fino a 90mm sull'entroterra al confine tra Genovese e Spezzino.
TEMPORALI SU CUNEESE E PONENTE LIGURE. Si contano accumuli fino a 70mm sulle Prealpi bergamasche e si registrano allagamenti in pianura tra Milano e il Bresciano. In tarda mattinata temporali a tratti forti si sono sviluppati sul Cuneese e sull'entroterra ligure di Ponente. Piogge più deboli interessano la pianura padano-veneta salvo alcuni temporali sull'alto Triveneto.
PIOGGE RAGGIUNGONO TOSCANA. Intanto la perturbazione si è estesa contemporaneamente verso sud raggiungendo la Toscana con temporali sulle provincie settentrionali ed accumuli intorno a 45mm sul Massese in poche ore.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 9:30
Una perturbazione atlantica giunta ieri sera sull'estremo Nordovest si sta estendendo verso est agguantando progressivamente gran parte delle regioni settentrionali, dove sono in atto piogge e rovesci anche temporaleschi. Dopo aver interessato nella notte l'alto Piemonte il grosso del maltempo agisce questa mattina tra Piemonte orientale e Lombardia, con rovesci e temporali ed accumuli pluviometrici fino a 56mm nel Novarese.
Piogge battenti anche sulle Prealpi lombarde con accumuli fini a 45/50mm tra Lecchese, Comasco e Varesotto, mentre in quota la neve cade fin verso i 1500m. I forti accumuli della notte hanno portato alcuni corsi d'acqua verso i livelli di guardia, specialmente nell'hinterland di Milano dove il Seveso rischia di esondare.
Procedendo verso est il maltempo è stato meno intenso e le piogge sempre più deboli, così come nel cuore della Pianura Padana dove c'è stato spazio per alcune schiarite, ad eccezione di qualche rovescio tra bassa Lombardia ed ovest Emilia.
Maltempo invece sulla Liguria di Levante, alle prese con piogge e temporali tra Genovese e Spezzino con accumuli fino a 15mm sull'entroterra.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2016 ore 9:10
Ha fatto il suo ingresso ieri sera sulle Alpi occidentali la perturbazione attesa dall'Atlantico, pilotata da un vortice di bassa pressione che ha raggiunto l'Italia nordoccidentale. L'aria fredda nordatlantica che spinge il fronte sta determinando un brusco abbassamento delle temperature e della quota neve, tanto che sulle Alpi lombarde i fiocchi imbiancano fino a 1500m in Valchiavenna, a tratti più in basso in corrispondenza dei fenomeni più intensi. Gli accumuli di fresca non vanno comunque oltre i 5-10cm oltre i 2000m.
Limite neve che si mantiene leggermente più elevato sulla fascia prealpina lombarda, mentre i fiocchi cadono anche sui rilievi del Trentino Alto Adige e del Veneto, anche se meno intensamente e a quote più elevate, fino a 1800m circa sulle Dolomiti Venete.
Nella notte il fronte ha scaricato qualche fiocco di neve fin sull'alta Valle d'Aosta lungo il confine svizzero, con fenomeni che hanno lambito il Piemonte più settentrionale.
Aggiornamento 17 MAGGIO 2016 ore 9:00
Rovesci nevosi in queste ore stanno imbiancando l'Appennino centrale a quote anche inferiori ai 2000m, con fiocchi che si sono spinti fino a 1600-1700m, come dimostrano le immagini che arrivano da Campocatino (FR) e dagli impianti sciistici di Ovindoli (AQ). Si tratta di un rapido impulso instabile che è giunto all'interno di un flusso fresco settentrionale; le intense precipitazioni e l'aria fredda in quota hanno consentito alla neve di scendere fino a quote piuttosto basse per il periodo.
Nelle prossime ore il sistema nuvoloso lascerà spazio a qualche schiarita, ma ancora acquazzoni e temporali torneranno a ripresentarsi nel corso del pomeriggio, con quota neve in rialzo ma sempre attorno ai 1900-2000m.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2016 ore 10:00
E' stato un weekend 14-15 molto movimentato quello appena trascorso su alcune zone d'Italia. Dopo che sabato 14 violenti temporali si sono scaricati al Nord e sulle regioni tirreniche, anche la domenica ha visto situazioni critiche. Di nuovo al Nord, ed in particolare tra Triveneto ed Emilia Romagna, si sono scaricati temporali anche violenti che hanno provocato allagamenti ed anche una vittima.
In Friuli un atleta che stava partecipando al Trail dei tre castelli, una competizione sportiva che si svolge sulle montagne intorno a Gemona, è stato sorpreso da un temporale durante la gara e colpito da un fulmine che non gli ha lasciato scampo. Il temporale, che si è successivamente gonfiato sulla pianura veneta scendendo contemporaneamente verso l'Emilia, ha scaricato forti piogge sulla zona di Ferrara causando allagamenti nella zona della stazione e mandando in tilt il traffico.
Nel pomeriggio di domenica 15 una lunga scia di temporali si è sviluppata lungo la dorsale appenninica, proseguita fino a sera inoltrata e sconfinata verso sud fino a buona parte della Puglia.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2016 ore 8:50
SITUAZIONE - L'Italia rimane inserita in una circolazione moderatamente ciclonica che fa capo ad un vortice attivo sul Centro-Nord Europa interessato da aria decisamente fredda per il periodo e di matrice artica. Il tempo si manterrà dunque variabile sulla nostra Penisola con occasione anche oggi per qualche acquazzone o temporale sparso, specie durante le ore pomeridiane.
LE AREE PIU' A RISCHIO ACQUAZZONI E TEMPORALI - In primis Alpi centro-orientali, Prealpi e l'Appennino. Ma più in generale locali rovesci o temporali sono attesi su aree interne di Toscana, Lazio, poi Umbria, Campania, Puglia interna, Basilicata, più occasionalmente nord Calabria. Entro fine giornata fenomeni sparsi tenderanno ad estendersi anche su medio versante Adriatico tra Marche, Abruzzo e Molise, nonchè sulla Valpadana centro-orientale in particolare tra bresciano, medio-alto Veneto e Friuli.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2016 ore 12:40
Nelle prossime ore si accentuerà l'instabilità su diverse zone d'Italia, a causa di aria fresca in quota che - grazie al soleggiamento diurno - porrà le basi per lo sviluppo di acquazzoni e temporali, così come accaduto sabato su molte aree del Nord Italia ma non solo.
NORD: colpita gran parte della Valpadana centro-orientale, da Bresciano-Mantovano verso il Friuli Venezia Giulia, pianura emiliana compresa. L'elevato gradiente termico verticale favorirà anche la grandine, attesa in corrispondenza dei fenomeni più intensi. Interessata solo marginalmente la Liguria e la Romagna, dove in serata potrà transitare qualche acquazzone.
CENTRO: maggiormente interessati i settori interni; dapprima i focolai temporaleschi si attiveranno sulla dorsale appenninica, sconfinando poi alla costa abruzzese e delle basse Marche. Verranno inoltre colpite le interne toscane, l'Umbria e il Lazio, con possibile coinvolgimento della Capitale entro le ore serali. Anche in questo caso possibilità di grandine in corrispondenza dei fenomeni più intensi, seppur localizzati.
SUD: maggior rischio temporali lungo la dorsale appenninica, tra Molise e Puglia, con locali sconfinamenti verso la costa.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2016 ore 9:25
Una depressione si è posizionata nelle ultime 24 ore sull'Italia centro-settentrionale e dal suo centro si è dipartita una perturbazione che ha dato luogo a fenomeni di forte instabilità dal pomeriggio-sera di ieri (sabato) su molte regioni dello Stivale. Al Nord il fronte ha impegnato gran parte delle regioni, con acquazzoni e temporali anche di forte intensità che si sono staccati dalle zone alpine e diretti verso la Pianura Padana.
FORTI TEMPORALI AL NORD. Già dal pomeriggio di ieri forti fenomeni si sono scaricati sul Piemonte, specie orientale e meridionale, fin verso l'entroterra ligure ma con sconfinamenti anche sulla costa. Sulla Pianura padano-veneta rovesci e temporali accompagnati da grandinate hanno caratterizzato il pomeriggio-sera di sabato 14 con il passaggio di forti temporali spesso grandinigeni che si sono inoltrati fin verso la Romagna ed accumuli pluviometrici che in poche ore hanno raggiunto gli 80mm sulla pianura veneta. Accumuli di grandine di alcuni centimetri hanno rivestito il centro di alcune città, tra cui Torino e Brescia.
TEMPORALI ANCHE SUL MEDIO-BASSO TIRRENO. Il fronte che si è dipartito dalla depressione ha coinvolto le regioni centrali con piogge e temporali che si sono concentrati soprattutto tra Lazio e Campania, generando accumuli pluviometrici fino a 40mm in poco tempo ieri sera e fenomeni che si sono spinti nelle ore successive fino alla Calabria tirrenica, dove si sono avuti frequenti episodi grandinigeni.
Oggi il maltempo si è decisamente attenuato e si segnalano solo piogge residue sulle regioni tirreniche centro-meridionali e qualcuna in Toscana, mentre al Nord ampi spazi soleggiati si alternano ad addensamenti pressoché sterili sulle zone dell'Emilia. In attesa delle ore pomeridiane, quando le celle temporalesche si riattiveranno soprattutto sulle Prealpi lombardo-venete e su buona parte della dorsale appenninica.
La situazione meteo rimane instabile, anche oggi potranno verificarsi temporali con possibile grandine.
Aggiornamento 13 MAGGIO 2016 ore 10:30
Maltempo in Italia. L'ondata di maltempo che sta interessando l'Italia, una volta raggiunto il suo apice, inizia la sua parabola discendente. Tuttavia la circolazione di bassa pressione che attraversa molte Nazioni d'Europa, continuerà ad influenzare il tempo in ITALIA ancora per un paio di giorni tanto che anche il weekend 14-15 risulterà instabile e con temperature in calo.
VENERDI' 13. Ancora piogge sparse e rovesci su Alpi e FVG, tempo all'insegna della variabilità altrove con locali acquazzoni o temporali su Valpadana, centrali tirreniche e Sardegna; sole prevalente al Sud e Adriatiche. Temperature stazionarie in lieve aumento
Aggiornamento 12 MAGGIO 2016 ore 10:20
La circolazione di bassa pressione Yekaterina (nome ufficiale datogli dall'Università di Berlino) ha posizionato in mattinata il suo minimo proprio in corrispondenza delle nostre regioni settentrionali. Il fronte principale associato al vortice ha interessato l'Italia da Sud a Nord a cominciare dalla Sicilia occidentale in nottata dove ha scaricato fino a 52mm di pioggia nel Palermitano con 31mm in città. Piogge forti hanno interessato poi il Veneto fino alle prime ore del giorno con accumuli importanti nel Vicentino dove si sono raggiunti i 70mm e la Lombardia soprattutto le zone prealpine con punte di 43mm nel Varesotto e nel Bresciano. Caduta anche la neve sulle Alpi a quote relativamente basse per il periodo. Imbiancata anche Livigno.
Non è andata meglio per il Lazio con temporali soprattutto nel reatino e sulla provincia di Roma con accumuli fino a 54mm, 35 nel Frusinate. Ma questi sono solo i valori più alti delle precipitazioni che non sono mancate anche sul resto della Penisola. Piogge abbondanti hanno interessato anche l'Emilia con 30mm nel Modenese e l'Abruzzo con 20mm nell'Aquilano. Poco o per nulla interessate dal maltempo Marche orientali, Puglia, Sardegna e Sicilia sud orientale.
Maggio mostra il suo volto più instabile e decisamente più fresco. Le temperature sono sotto le medie su gran parte della Penisola. Eccedono un po' rispetto alle medie solo all'estremo sud a causa dei venti di Scirocco. All'alba solo 12-14° in Pianura Padana e nelle valli interne del Centro. 21° nel Ragusano.
Aggiornamento 11 MAGGIO 2016 ore 15:30
MALTEMPO AL NORD, INTENSO AD OVEST. Passano le ore e continuano a salire gli accumuli di pioggia sul Nord Italia, alle prese con un'ondata di maltempo innescata dal passaggio di un'intensa perturbazione in movimento dalle regioni nordoccidentali verso est. In Piemonte, Tra Canavese e Biellese, si registrano punte di 75/80mm da ieri sera.
In Valle d'Aosta si raggiungono i 40mm tra lo sbocco sulla pianura piemontese e la Valle di Champorcher, intorno ai 20/25mm sulle vallate meridionali della regione. In Liguria punte di 70mm sull'entroterra savonese. Sale inoltre il livello dei corsi d'acqua minori, che rimane comunque sotto controllo.
Il maltempo ha conquistato Lombardia e Triveneto con piogge che risultano più insistenti in prossimità delle aree alpine ed accumuli fino a 60mm sul Comasco, 50mm sulle valli bergamasche, mentre non si superano i 30mm sulle Prealpi venete.
NUBI PIU' FRATTE SUL RESTO D'ITALIA. Sul resto d'Italia le condizioni sono migliori, pur con la presenza di una certa nuvolosità al Centro da cui scaturisce qualche pioggia in Sardegna, mentre al Sud il sereno è solcato da alcuni temporali in transito dalla Campania verso Lucania e alto Salento.
CALDO E SABBIA IN SICILIA, PUNTE DI 31°. E' il caldo il fenomeno più rilevante oggi al Sud, grazie alla risalita di correnti nordafricane che sporcano i cieli di sabbia del deserto su Sicilia ed estremo Sud peninsulare e favoriscono al raggiungimento di temperature molto elevate in alcuni casi, con punte di 31° su Ragusano e Messinese tirrenico.
Aggiornamento 11 MAGGIO 2016 ore 12:30
Continua a piovere sulle regioni settentrionali mentre la perturbazione che dalle prime ore della giornata ha aggredito il Nordovest ha ormai esteso i suoi effetti al resto del Nord Italia, fino a Triveneto ed Emilia Romagna.
FORTI PIOGGE SU PIEMONTE E LIGURIA. Gli accumuli più ingenti si registrano sull'alto Piemonte, in particolare tra Canavese e Biellese, dove si toccano punte di 65mm, mentre inizia a salire la portata dei corsi d'acqua anche se la situazione rimane sotto controllo.
Le piogge hanno subito una netta intensificazione in mattinata fin sulla Lombardia, specie sulle zone a ridosso delle Alpi, con accumuli intorno ai 40mm sul Varesotto. Piogge intense anche in Liguria, con alcuni fenomeni che si sono estese fino allo Spezzino, ma il grosso del maltempo ha coinvolto in mattinata il ponente scaricando fino a 70mm sul Savonese.
MEGLIO SUL RESTO D'ITALIA. Situazione migliore sul resto d'Italia, con cieli offuscati da stratificazioni alte salvo alcuni addensamenti su ovest Sardegna, alta Toscana, Basilicata e Puglia dove si registrano alcuni piovaschi o locali temporali sul Salento.
CALDO IN SICILIA - In Sicilia è praticamente estate, specie sul comparto tirrenico dove agiscono in venti di caduta sciroccali. In particolare tra palermitano e messinese si toccano punte di 30-31°C!
Aggiornamento 11 MAGGIO 2016 ore 9:45
Pilotata da una depressione in avvicinamento dalla Penisola Iberica un'intensa perturbazione sta transitando sulle regioni di Nordovest dando luogo da ieri sera a piogge intense che bagnano Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. I fenomeni si estendono verso est a Lombardia ed ovest Emilia, ma risultano decisamente più attenuati. Verso sud le piogge si distendono lungo il versante tirrenico fino alla Campania, anche in questo caso generalmente deboli, pur con qualche fenomeno temporalesco sul Napoletano.
11 MAGGIO 2016: MALTEMPO INTENSO AL NORDOVEST. Ma è al Nordovest che si stanno scaricando le piogge più abbondanti, tanto che in Piemonte si raggiungono punte prossime ai 30mm da ieri sera sul Cuneese.
Piogge intense e rovesci non risparmiano la Liguria, in particolare la Riviera di Ponente e le rispettive zone interne, con fenomeni che hanno subito una decisa intensificazione in avvio di mattinata sul Savonese, dove l'accumulo totale raggiunge da ieri sera i 55mm.
Piogge continue sulla Valle d'Aosta, specie sulle zone sudorientali, con punte di 20mm al confine con il Piemonte e limite delle nevicate oltre i 2100/2300m, così come sulle Alpi piemontesi.
QUALCHE PIOGGIA SU TIRRENICHE. Nel suo movimento verso est il fronte ha raggiunto le regioni centrali, ma le piogge sono limitate al versante tirrenico dalla Toscana alla Campania e i fenomeni risultano di intensità ancora contenuta, pur con qualche temporale sul Napoletano. Nubi medio-alte e stratificate invece sul versante adriatico, con clima asciutto.
SABBIA DEL DESERTO AL SUD. Sul resto del Sud il bel tempo è disturbato da qualche sottile velatura, ma è evidente un richiamo di sabbia del deserto dall'entroterra nord africano che offusca i cieli dei canali delle isole, del basso Tirreno e fino allo Ionio, interessando soprattutto la Sicilia.
DIRETTA MALTEMPO ED EMERGENZA A GENOVA: LA MAREA NERA SI RIVERSA IN MARE SOSPINTA DALLA PIENA DEL POLCEVERA
Aggiornamento 25 APRILE 2016 ore 9:40
Accompagnata da aria fredda di origine artica un'area di bassa pressione si sta portando verso il basso Adriatico, pilotando una perturbazione che ha provocato condizioni di maltempo anche questa notte intorno alle region centrali. I fenomeni hanno coinvolto anche la bassa Pianura Padana, specie le zone prossime all'Appennino Emiliano, con accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 25mm sull'Appennino Modenese.
L'aria fredda che sta spingendo il fronte verso sud ha determinato inoltre un abbassamento delle temperature e del limite delle nevicate, tanto che i fiocchi sono scesi fino a 700-800m sulla dorsale emiliana.
Sull'Appennino a quota 2000m la colonnina è scesa fino a -6°C, come testimonia la stazione del Monte Cimone posta a 2160m. Fenomeni e maltempo sono in atto anche sulla dorsale centrale, tra Marche, Abruzzo, Umbria e zone interne di Toscana e Lazio, dove la neve di fine aprile imbianca fino a circa 900m. Nelle ultime ore fiocchi fino alle porte de L'Aquila!
Dove non nevica piove e fa freddo, come su interne laziali e Campania, anche se al momento non si registrano particolari problemi. La situazione è invece nettamente migliorata in Toscana, dopo i pesanti disagi di ieri dovuti al maltempo. Oggi il livello dei corsi d'acqua è rientrato nei limiti di guardia laddove ieri si era eccessivamente innalzato.
Le piogge legate alla perturbazione sospinta correnti di origine artica si sono estese verso sud fino alla Calabria tirrenica, mentre al Nord i cieli risultano ormai sgombri dalla nuvolosità anche se il clima risulta piuttosto frizzante, tanto che la minima è scesa fino a 0° alla Malpensa.
Aggiornamento 24 APRILE 2016 ore 13:00
ESONDAZIONI E SMOTTAMENTI IN TOSCANA. Il maltempo continua ad interessare la Toscana, anche se nel corso della mattinata i fenomeni hanno subito una temporanea attenuazione. La situazione a livello regionale rimane comunque complicata, sia a causa dell'innalzamento dei livelli di alcuni corsi d'acqua, sia per le frane che hanno coinvolto le zone della Val d'Arno, tra La Serra e Montopoli.
Nella notte i Vigili del Fuoco sono stati impegnati nel salvataggio di 7 persone che viaggiavano a bordo di un fuoristrada cercando di guadare un corso d'acqua a San Donato, in Val d'Elsa, rischiando di venire trascinati dalla corrente. Un altro intervento è stato effettuato nella zona di Peccioli (PI) per salvare una ragazza rimasta bloccata con la sua automobile per l'esondazione di un rio.
TEMPORALI VERSO IL LAZIO. Ora i temporali si sono intensificati anche sul Lazio, tanto che sul Frusinate si raggiungono accumuli pluviometrici fino a 30mm dalla mezzanotte. Piogge abbondanti anche su Umbria e Marche, specie interne, con accumuli fino a 36mm nel Perugino.
Piogge e temporali nel frattempo hanno raggiunto le regioni tirreniche meridionali, in particolare la Campania, con tuoni e fulmini sull'entroterra napoletano.
PIOGGE SU TRIVENETO ED EMILIA. Infine la situazione al Nord, dove le piogge continuano a bagnare Friuli, Veneto orientale, est Emilia e Romagna, specie l'entroterra ravennate e il Bolognese con accumuli che superano i 20mm a ridosso dell'Appennino.
Aggiornamento 24 APRILE 2016 ore 8:50
L'aria fredda di origine artica sta valicando in queste ore l'arco alpino e generando una depressione sul Nord Italia, dal cui centro si diparte un'intensa perturbazione che sta interessando più direttamente le regioni centrali, in particolare la Toscana, ma con fenomeni di una certa rilevanza che si scaricano anche su Emilia Romagna, Umbria, Marche e regioni tirreniche centro-meridionali.
ALLAGAMENTI IN TOSCANA. In Toscana solo nella notte sono caduti fino a 100m sulle provincie di Pisa, Firenze e Siena, ma se si considera l'accumulo totale da inizio perturbazione, ovvero da ieri mattina, si toccano punte di 170mm in Val d'Arno,120mm nel Senese. Nel frattempo l'aria più fredda che inizia ad affluire da nord sta abbassando il limite delle nevicate, con i primi fiocchi che iniziano ad imbiancare le vette dell'Appennino Tosco-Emiliano fin verso i 2000m.
Segnalati allagamenti sull'Empolese con il traffico che è andato in tilt ieri sera, mentre si registra il superamento del primo livello di guardia del fiume Elsa che questa mattina all'alba ha raggiunto il livello di 3,5 metri all'idrometro di Ponte a Elsa.
TANTA ACQUA SU UMBRIA E INTERNO MARCHE. Piogge battenti anche su Umbria e interne marchigiane, mentre l'instabilità ha raggiunto anche le regioni del basso Tirreno, con rovesci e alcuni temporali su basso Lazio, Campania e Calabria tirrenica.
IERI SERA TEMPORALI IN LOMBARDIA. Da segnalare inoltre i temporali anche forti che ieri sera hanno interessato la Lombardia, con una linea di instabilità estesa dal Comasco al Bergamasco che si è spostata verso sud attraversando quasi tutta la regione e scaricando acquazzoni accompagnati da frequenti fulminazioni, con fenomeni che si sono spinti fin verso il Lodigiano. Si è tratta comunque di un passaggio rapido, con accumuli pluviometrici nell'ordine dei 10mm.
23 APRILE 2016: L'emergenza a Genova dovuta all'incidente avvenuto domenica scorsa nell'impianto Ilpom a Busalla (paese dell'entroterra) non è ancora cessata. Anzi. La situazione si è complicata da questa notte, a causa delle piogge e dei temporali che si sono scaricati sull'entroterra ligure che hanno innalzato il livello dei corsi d'acqua, tra cui anche quello del torrente Polcevera, direttamente coinvolto dalla fuoriuscita di greggio dalla raffineria di petrolio.
Le dighe di contenimento che sono state costruite appositamente in questi giorni per contenere il deflusso del petrolio verso il mare hanno ceduto sotto la spinta della corrente, mentre altre sono state appositamente aperte per evitare ulteriori complicazioni. La marea nera era già sfociata in mare aperto ma ora si teme che un ulteriore carico possa riversarsi in mare, allargando la chiazza oleosa che oggi arriva a toccare la Riviera di Ponente in prossimità della costa di Loano (SV).
'La situazione è complicata, non sappiamo quanto greggio potrà finire in mare. La Capitaneria di porto è riunita per l'emergenza ed ha dichiarato lo stato di emergenza locale'. Queste le parole dell'Assessore Comunale alla Protezione Civile, Gianni Crivello.
Accompagnata da aria fredda di origine artica un'area di bassa pressione si sta portando verso il basso Adriatico, pilotando una perturbazione che ha provocato condizioni di maltempo anche questa notte intorno alle region centrali. I fenomeni hanno coinvolto anche la bassa Pianura Padana, specie le zone prossime all'Appennino Emiliano, con accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 25mm sull'Appennino Modenese.
L'aria fredda che sta spingendo il fronte verso sud ha determinato inoltre un abbassamento delle temperature e del limite delle nevicate, tanto che i fiocchi sono scesi fino a 700-800m sulla dorsale emiliana.
Sull'Appennino a quota 2000m la colonnina è scesa fino a -6°C, come testimonia la stazione del Monte Cimone posta a 2160m. Fenomeni e maltempo sono in atto anche sulla dorsale centrale, tra Marche, Abruzzo, Umbria e zone interne di Toscana e Lazio, dove la neve di fine aprile imbianca fino a circa 900m. Nelle ultime ore fiocchi fino alle porte de L'Aquila!
Dove non nevica piove e fa freddo, come su interne laziali e Campania, anche se al momento non si registrano particolari problemi. La situazione è invece nettamente migliorata in Toscana, dopo i pesanti disagi di ieri dovuti al maltempo. Oggi il livello dei corsi d'acqua è rientrato nei limiti di guardia laddove ieri si era eccessivamente innalzato.
Le piogge legate alla perturbazione sospinta correnti di origine artica si sono estese verso sud fino alla Calabria tirrenica, mentre al Nord i cieli risultano ormai sgombri dalla nuvolosità anche se il clima risulta piuttosto frizzante, tanto che la minima è scesa fino a 0° alla Malpensa.
Aggiornamento 24 APRILE 2016 ore 13:00
ESONDAZIONI E SMOTTAMENTI IN TOSCANA. Il maltempo continua ad interessare la Toscana, anche se nel corso della mattinata i fenomeni hanno subito una temporanea attenuazione. La situazione a livello regionale rimane comunque complicata, sia a causa dell'innalzamento dei livelli di alcuni corsi d'acqua, sia per le frane che hanno coinvolto le zone della Val d'Arno, tra La Serra e Montopoli.
Nella notte i Vigili del Fuoco sono stati impegnati nel salvataggio di 7 persone che viaggiavano a bordo di un fuoristrada cercando di guadare un corso d'acqua a San Donato, in Val d'Elsa, rischiando di venire trascinati dalla corrente. Un altro intervento è stato effettuato nella zona di Peccioli (PI) per salvare una ragazza rimasta bloccata con la sua automobile per l'esondazione di un rio.
TEMPORALI VERSO IL LAZIO. Ora i temporali si sono intensificati anche sul Lazio, tanto che sul Frusinate si raggiungono accumuli pluviometrici fino a 30mm dalla mezzanotte. Piogge abbondanti anche su Umbria e Marche, specie interne, con accumuli fino a 36mm nel Perugino.
Piogge e temporali nel frattempo hanno raggiunto le regioni tirreniche meridionali, in particolare la Campania, con tuoni e fulmini sull'entroterra napoletano.
PIOGGE SU TRIVENETO ED EMILIA. Infine la situazione al Nord, dove le piogge continuano a bagnare Friuli, Veneto orientale, est Emilia e Romagna, specie l'entroterra ravennate e il Bolognese con accumuli che superano i 20mm a ridosso dell'Appennino.
Aggiornamento 24 APRILE 2016 ore 8:50
L'aria fredda di origine artica sta valicando in queste ore l'arco alpino e generando una depressione sul Nord Italia, dal cui centro si diparte un'intensa perturbazione che sta interessando più direttamente le regioni centrali, in particolare la Toscana, ma con fenomeni di una certa rilevanza che si scaricano anche su Emilia Romagna, Umbria, Marche e regioni tirreniche centro-meridionali.
ALLAGAMENTI IN TOSCANA. In Toscana solo nella notte sono caduti fino a 100m sulle provincie di Pisa, Firenze e Siena, ma se si considera l'accumulo totale da inizio perturbazione, ovvero da ieri mattina, si toccano punte di 170mm in Val d'Arno,120mm nel Senese. Nel frattempo l'aria più fredda che inizia ad affluire da nord sta abbassando il limite delle nevicate, con i primi fiocchi che iniziano ad imbiancare le vette dell'Appennino Tosco-Emiliano fin verso i 2000m.
Segnalati allagamenti sull'Empolese con il traffico che è andato in tilt ieri sera, mentre si registra il superamento del primo livello di guardia del fiume Elsa che questa mattina all'alba ha raggiunto il livello di 3,5 metri all'idrometro di Ponte a Elsa.
TANTA ACQUA SU UMBRIA E INTERNO MARCHE. Piogge battenti anche su Umbria e interne marchigiane, mentre l'instabilità ha raggiunto anche le regioni del basso Tirreno, con rovesci e alcuni temporali su basso Lazio, Campania e Calabria tirrenica.
IERI SERA TEMPORALI IN LOMBARDIA. Da segnalare inoltre i temporali anche forti che ieri sera hanno interessato la Lombardia, con una linea di instabilità estesa dal Comasco al Bergamasco che si è spostata verso sud attraversando quasi tutta la regione e scaricando acquazzoni accompagnati da frequenti fulminazioni, con fenomeni che si sono spinti fin verso il Lodigiano. Si è tratta comunque di un passaggio rapido, con accumuli pluviometrici nell'ordine dei 10mm.
23 APRILE 2016: L'emergenza a Genova dovuta all'incidente avvenuto domenica scorsa nell'impianto Ilpom a Busalla (paese dell'entroterra) non è ancora cessata. Anzi. La situazione si è complicata da questa notte, a causa delle piogge e dei temporali che si sono scaricati sull'entroterra ligure che hanno innalzato il livello dei corsi d'acqua, tra cui anche quello del torrente Polcevera, direttamente coinvolto dalla fuoriuscita di greggio dalla raffineria di petrolio.
Le dighe di contenimento che sono state costruite appositamente in questi giorni per contenere il deflusso del petrolio verso il mare hanno ceduto sotto la spinta della corrente, mentre altre sono state appositamente aperte per evitare ulteriori complicazioni. La marea nera era già sfociata in mare aperto ma ora si teme che un ulteriore carico possa riversarsi in mare, allargando la chiazza oleosa che oggi arriva a toccare la Riviera di Ponente in prossimità della costa di Loano (SV).
'La situazione è complicata, non sappiamo quanto greggio potrà finire in mare. La Capitaneria di porto è riunita per l'emergenza ed ha dichiarato lo stato di emergenza locale'. Queste le parole dell'Assessore Comunale alla Protezione Civile, Gianni Crivello.
DAMA BIANCA APPENNINO 25 APRILE 2016: ECCO TUTTE LE FOTO!
Aggiornamento 2 MAGGIO 2016 ore 9:50
Maggio ha riportato la neve sull'arco alpino anche quote piuttosto basse per la stagione. Il vortice che è transitato nella giornata di Domenica 1 Maggio sul Nord Italia ha consentito nevicate su buona parte delle Alpi, ma soprattutto su quelle occidentali, dove, a tratti i fiocchi si sono spinti fin verso i 1000 metri. Sono dunque tornate a imbiancarsi località montane come Cogne, Macugnaga, Sestriere, Madesimo, Livigno e Santa Caterina Valfurva. Gli accumuli più consistenti si sono registrati tra Val d'Aosta, Alpi Cozie e Marittime, dove intorno ai 2000 metri sono caduti fino a 40-50 cm di neve fresca. Un po' di neve è caduta anche sull'arco alpino orientale seppur in modo meno abbondante.
Tempo in miglioramento nelle prossime ore. Attualmente il vortice depressionario si sta spostando verso l'Adriatico e i Balcani e il tempo torna a migliorare a partire dalle Alpi occidentali, mentre nubi e residui fiocchi di neve si attardano sul comparto orientale.
Aggiornamento 27 APRILE 2016 ore 16:35
NEVICA SULLE ALPI ORIENTALI FIN SOTTO I 1000M - Il Nordest viene lambito da una perturbazione accompagnata da aria decisamente fredda per il periodo. Nevica di conseguenza a quote basse, con fiocchi fin verso i 600-700m sull'Alto Adige, inizialmente oltre i 900-1200m su Dolomiti, Carnia e tarvisiano ma quota in calo nelle ultime ore anche qui sin verso i 600-700m se non localmente a quote inferiori durante i rovesci più intensi. Imbiancate Ortisei, Canazei, Brunico, Dobbiaco, Moena, Cortina d'Ampezzo, Arabba. Nelle ultime ore la pioggia ha lasciato spazio alla neve anche in località come Forni di Sopra e Tarvisio: proprio le Prealpi friulane ed il tarvisiano sono in queste ore interessate datemporali nevosi! Gli accumuli superano localmente i 10-15cm a partire dai 1300-1500m.
Nevica anche sulla tratta finale dell'autostrada del Brennero, tra Bressanone e Vipiteno, ma senza particolari disagi alla circolazione. Qualche rovescio di neve fin sotto i 1000-1200m interessa ancora le Alpi lombarde orientali, mentre sul comparto occidentale il tempo è nettamente migliorato con ampi rasserenamenti.
26 APRILE 2016: Carrellata di immagini della nevicata tardiva che lo scorso 25 Aprile ha imbiancato l'Appennino fin sotto i 1000m di quota, da nord a sud specie lungo il versante adriatico. La neve infatti ha fatto la sua comparsa su città come L'Aquila, Campobasso, Potenza imbiancandole a tratti; accumuli fino a 5-10cm sono stati registrati oltre i 1300m sull'Abruzzo interno e sul Molise, ma fiocchi di neve a quote basse per la stagione hanno interessato anche Marche, Emilia Romagna, la dorsale laziale e quella campana, oltre alla Basilicata e all'alta Calabria.
Dopo la neve è stato il freddo a farsi sentire stamane, con punte fino a -6°C a Roccaraso e Rocca di Mezzo, -13.8°C a 1250m sull'altopiano delle Cinque Miglia, -9.4°C a Passo Godi (1560m), in Abruzzo.
Maggio ha riportato la neve sull'arco alpino anche quote piuttosto basse per la stagione. Il vortice che è transitato nella giornata di Domenica 1 Maggio sul Nord Italia ha consentito nevicate su buona parte delle Alpi, ma soprattutto su quelle occidentali, dove, a tratti i fiocchi si sono spinti fin verso i 1000 metri. Sono dunque tornate a imbiancarsi località montane come Cogne, Macugnaga, Sestriere, Madesimo, Livigno e Santa Caterina Valfurva. Gli accumuli più consistenti si sono registrati tra Val d'Aosta, Alpi Cozie e Marittime, dove intorno ai 2000 metri sono caduti fino a 40-50 cm di neve fresca. Un po' di neve è caduta anche sull'arco alpino orientale seppur in modo meno abbondante.
Tempo in miglioramento nelle prossime ore. Attualmente il vortice depressionario si sta spostando verso l'Adriatico e i Balcani e il tempo torna a migliorare a partire dalle Alpi occidentali, mentre nubi e residui fiocchi di neve si attardano sul comparto orientale.
Aggiornamento 27 APRILE 2016 ore 16:35
NEVICA SULLE ALPI ORIENTALI FIN SOTTO I 1000M - Il Nordest viene lambito da una perturbazione accompagnata da aria decisamente fredda per il periodo. Nevica di conseguenza a quote basse, con fiocchi fin verso i 600-700m sull'Alto Adige, inizialmente oltre i 900-1200m su Dolomiti, Carnia e tarvisiano ma quota in calo nelle ultime ore anche qui sin verso i 600-700m se non localmente a quote inferiori durante i rovesci più intensi. Imbiancate Ortisei, Canazei, Brunico, Dobbiaco, Moena, Cortina d'Ampezzo, Arabba. Nelle ultime ore la pioggia ha lasciato spazio alla neve anche in località come Forni di Sopra e Tarvisio: proprio le Prealpi friulane ed il tarvisiano sono in queste ore interessate datemporali nevosi! Gli accumuli superano localmente i 10-15cm a partire dai 1300-1500m.
Nevica anche sulla tratta finale dell'autostrada del Brennero, tra Bressanone e Vipiteno, ma senza particolari disagi alla circolazione. Qualche rovescio di neve fin sotto i 1000-1200m interessa ancora le Alpi lombarde orientali, mentre sul comparto occidentale il tempo è nettamente migliorato con ampi rasserenamenti.
26 APRILE 2016: Carrellata di immagini della nevicata tardiva che lo scorso 25 Aprile ha imbiancato l'Appennino fin sotto i 1000m di quota, da nord a sud specie lungo il versante adriatico. La neve infatti ha fatto la sua comparsa su città come L'Aquila, Campobasso, Potenza imbiancandole a tratti; accumuli fino a 5-10cm sono stati registrati oltre i 1300m sull'Abruzzo interno e sul Molise, ma fiocchi di neve a quote basse per la stagione hanno interessato anche Marche, Emilia Romagna, la dorsale laziale e quella campana, oltre alla Basilicata e all'alta Calabria.
Dopo la neve è stato il freddo a farsi sentire stamane, con punte fino a -6°C a Roccaraso e Rocca di Mezzo, -13.8°C a 1250m sull'altopiano delle Cinque Miglia, -9.4°C a Passo Godi (1560m), in Abruzzo.
DIRETTA METEO: VORTICE SUL TIRRENO, MALTEMPO AL CENTROSUD CON PIOGGE E TEMPORALI SOPRATTUTTO SU SARDEGNA E MARCHE
Aggiornamento 23 MARZO 2016 ore 16:32
Il vortice di bassa pressione sul Mediterraneo continua a penalizzare le regioni centro-meridionali e quelle insulari con rovesci e temporali piuttosto diffusi. Il tempo sta comunque migliorando in Sardegna, dove i rovesci e i temporali della notte hanno accumulato fino a 70 mm sul Sassarese.
Il movimento antiorario della perturbazione intorno al vortice continua a pilotare correnti orientali molto instabili sul settore centrale adriatico, con piogge e temporali che continuano a imperversare tra Abruzzo e Marche, dove si segnalano i disagi maggiori. Nell'ascolano, dove sono caduti quasi 100 mm in poche ore, rimane alta l'allerta maltempo, con diverse strade allagate e chiuse, e auto ribaltate a causa del fondo stradale reso viscido dalla pioggia.
Continua a piovere anche nel maceratese, dove si segnalano diversi allagamenti in cantine, garage e sulla rete viaria. Le scuole sono rimaste chiuse nel fermano, a Casette d'Ete e Porto San Elpidio. Nel pomeriggio è esondato il fiume Chienti nel Maceratese, tra Morrovalle e Montecosaro, mentre rimangono costantemente monitorati l'Aspio e il Misa nell'Anconetano. Nel Fermano si registrano alcuni smottamenti del terreno. Si segnalano inoltre nevicate sulla relativa dorsale oltre i 600-700 metri.
I fenomeni sconfinano verso ovest fino a Toscana e Umbria con qualche pioggia più frequente sul grossetano. Nelle ultime ore piogge e temporali stanno interessando anche il Lazio meridionale, Campania, Lucania e Puglia, con fenomeni anche intensi tra materano e barese. Il vortice di bassa pressione produce anche una forte ventilazione ciclonica con raffiche che raggiungono anche i 100 km/h sul litorale molisano.
Aggiornamento 23 MARZO 2016 ore 16:25
Il vortice di bassa pressione centrato sul basso Tirreno sta avvolgendo attorno a sè un'enorme quantità di sabbia del deserto sahariano. Non si tratta - come dimensione - della tipica sabbia che si può ritrovare sulla terraferma. Nel processo di trasporto avviene infatti una selezione "meccanica", che permette solo alle particelle estremamente fini di rimanere sospese in troposfera. Di fatto si parla di polvere sahariana in sospensione, che questa mattina sta coprendo i cieli di moltissime aree del Centrosud, dall'Abruzzo al Lazio, dalla Puglia alla Campania. Ieri è stato il turno della Sicilia, che quest'oggi invece sta registrando cieli più limpidi a causa dell'ingresso di aria più secca insieme alle precipitazioni temporalesche delle ultime ore.
In alcuni settori del meridione le precipitazioni previste per le prossime ore tenderanno a "riversare" questa polvere sabbiosa al suolo; polvere che andrà a ricoprire qualunque cosa, mentre il cielo gradualmente tornerà ad essere più limpido. Ecco l'immagine satellitare delle 11 di stamattina, che mette in evidenza la grande quantità di sabbia che si "avvolge" attorno al vortice di bassa pressione, seguendo i venti in media troposfera.
Per chiudere ecco un'immagine per certi versi eccezionale. Siamo allo Zoo Safari di Fasano (Brindisi), in un'atmosfera surreale a causa della colorazione data dalla sabbia in sospensione. In primo piano compare un orso polare. L'orso polare e la sabbia del deserto: due aspetti lontani "anni luce" tra loro e presenti contemporaneamente in questo scatto (l'Orso crediamo non sia proprio felice della cosa).
23 MARZO 2016: Un vortice mediterraneo si è formato ad ovest dell'Italia con un minimo di pressione di 985hPa sul medio-basso Tirreno, alimentato da aria fredda in discesa dal Nord Europa. Intorno ad esso ruota una perturbazione che sta interessando le regioni centro-meridionali e quelle insulari con rovesci e temporali che nella notte sulla Sardegna hanno accumulato fino a 63mm di acqua sul Sassarese, 36mm sul Nuorese.
Il movimento antiorario della perturbazione intorno al vortice ha determinato un ritorno di correnti orientali molto instabili sul settore centrale adriatico, con piogge e temporali che nella notte si sono concentrati in particolare sulle Marche, dove si contano accumuli fino a 73mm sull'Ascolano, ma si segnalano 63mm fin in Abruzzo sul Teramano. I fenomeni sconfinano verso ovest a Toscana e Umbria con fenomeni più frequenti sul Grossetano, dove si superano localmente i 30mm da ieri sera.Chiusa per allagamento nelle Marche la superstrada 77, allagamenti a Macerata.
Il ramo meridionale del fronte si muove invece da ovest verso est sul Tirreno centro-meridionale e sta raggiungendo Sicilia, Campania e Calabria con i primi temporali, mentre il basso versante adriatico rimane al momento in attesa del peggioramento e i cieli sono offuscati dalla risalita di nubi alte e stratificate al cui interno scorre anche sabbia richiamata dalle zone desertiche del Nord Africa. Proprio ieri sera il vento forte meridionale ha dato luogo ad una tempesta di sabbia su alcune zone della Sicilia, ed in particolare sul Catanese.
I venti soffiano impetuosi in senso antiorario intorno al profondo vortice ciclonico con raffiche superiori a 100km/h sul Catanese, 85km/h sul litorale molisano.
Il vortice di bassa pressione sul Mediterraneo continua a penalizzare le regioni centro-meridionali e quelle insulari con rovesci e temporali piuttosto diffusi. Il tempo sta comunque migliorando in Sardegna, dove i rovesci e i temporali della notte hanno accumulato fino a 70 mm sul Sassarese.
Il movimento antiorario della perturbazione intorno al vortice continua a pilotare correnti orientali molto instabili sul settore centrale adriatico, con piogge e temporali che continuano a imperversare tra Abruzzo e Marche, dove si segnalano i disagi maggiori. Nell'ascolano, dove sono caduti quasi 100 mm in poche ore, rimane alta l'allerta maltempo, con diverse strade allagate e chiuse, e auto ribaltate a causa del fondo stradale reso viscido dalla pioggia.
Continua a piovere anche nel maceratese, dove si segnalano diversi allagamenti in cantine, garage e sulla rete viaria. Le scuole sono rimaste chiuse nel fermano, a Casette d'Ete e Porto San Elpidio. Nel pomeriggio è esondato il fiume Chienti nel Maceratese, tra Morrovalle e Montecosaro, mentre rimangono costantemente monitorati l'Aspio e il Misa nell'Anconetano. Nel Fermano si registrano alcuni smottamenti del terreno. Si segnalano inoltre nevicate sulla relativa dorsale oltre i 600-700 metri.
I fenomeni sconfinano verso ovest fino a Toscana e Umbria con qualche pioggia più frequente sul grossetano. Nelle ultime ore piogge e temporali stanno interessando anche il Lazio meridionale, Campania, Lucania e Puglia, con fenomeni anche intensi tra materano e barese. Il vortice di bassa pressione produce anche una forte ventilazione ciclonica con raffiche che raggiungono anche i 100 km/h sul litorale molisano.
Aggiornamento 23 MARZO 2016 ore 16:25
Il vortice di bassa pressione centrato sul basso Tirreno sta avvolgendo attorno a sè un'enorme quantità di sabbia del deserto sahariano. Non si tratta - come dimensione - della tipica sabbia che si può ritrovare sulla terraferma. Nel processo di trasporto avviene infatti una selezione "meccanica", che permette solo alle particelle estremamente fini di rimanere sospese in troposfera. Di fatto si parla di polvere sahariana in sospensione, che questa mattina sta coprendo i cieli di moltissime aree del Centrosud, dall'Abruzzo al Lazio, dalla Puglia alla Campania. Ieri è stato il turno della Sicilia, che quest'oggi invece sta registrando cieli più limpidi a causa dell'ingresso di aria più secca insieme alle precipitazioni temporalesche delle ultime ore.
In alcuni settori del meridione le precipitazioni previste per le prossime ore tenderanno a "riversare" questa polvere sabbiosa al suolo; polvere che andrà a ricoprire qualunque cosa, mentre il cielo gradualmente tornerà ad essere più limpido. Ecco l'immagine satellitare delle 11 di stamattina, che mette in evidenza la grande quantità di sabbia che si "avvolge" attorno al vortice di bassa pressione, seguendo i venti in media troposfera.
Per chiudere ecco un'immagine per certi versi eccezionale. Siamo allo Zoo Safari di Fasano (Brindisi), in un'atmosfera surreale a causa della colorazione data dalla sabbia in sospensione. In primo piano compare un orso polare. L'orso polare e la sabbia del deserto: due aspetti lontani "anni luce" tra loro e presenti contemporaneamente in questo scatto (l'Orso crediamo non sia proprio felice della cosa).
23 MARZO 2016: Un vortice mediterraneo si è formato ad ovest dell'Italia con un minimo di pressione di 985hPa sul medio-basso Tirreno, alimentato da aria fredda in discesa dal Nord Europa. Intorno ad esso ruota una perturbazione che sta interessando le regioni centro-meridionali e quelle insulari con rovesci e temporali che nella notte sulla Sardegna hanno accumulato fino a 63mm di acqua sul Sassarese, 36mm sul Nuorese.
Il movimento antiorario della perturbazione intorno al vortice ha determinato un ritorno di correnti orientali molto instabili sul settore centrale adriatico, con piogge e temporali che nella notte si sono concentrati in particolare sulle Marche, dove si contano accumuli fino a 73mm sull'Ascolano, ma si segnalano 63mm fin in Abruzzo sul Teramano. I fenomeni sconfinano verso ovest a Toscana e Umbria con fenomeni più frequenti sul Grossetano, dove si superano localmente i 30mm da ieri sera.Chiusa per allagamento nelle Marche la superstrada 77, allagamenti a Macerata.
Il ramo meridionale del fronte si muove invece da ovest verso est sul Tirreno centro-meridionale e sta raggiungendo Sicilia, Campania e Calabria con i primi temporali, mentre il basso versante adriatico rimane al momento in attesa del peggioramento e i cieli sono offuscati dalla risalita di nubi alte e stratificate al cui interno scorre anche sabbia richiamata dalle zone desertiche del Nord Africa. Proprio ieri sera il vento forte meridionale ha dato luogo ad una tempesta di sabbia su alcune zone della Sicilia, ed in particolare sul Catanese.
I venti soffiano impetuosi in senso antiorario intorno al profondo vortice ciclonico con raffiche superiori a 100km/h sul Catanese, 85km/h sul litorale molisano.
METEO: MALTEMPO AL CENTROSUD TRA MARTEDI' 22 E MERCOLEDI' 23 CON VORTICE MEDITERRANEO
Aggiornamento 23 MARZO 2016 ore 16:15
GIOVEDI' 24 ANCORA PIOGGE AL CENTRO SUD - Il maltempo che nelle ultime ore ha colpito soprattutto il medio Adriatico continuerà ad insistere al Centro Sud anche nella giornata di giovedì 24; tuttavia il vortice di bassa pressione che si è formato sul Mediterraneo tenderà piano piano a perdere energia. Piogge sparse impegneranno ancora medio versante Adriatico, basso Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Nord Sicilia. Sul basso Tirreno non si esclude qualche temporale, anche con episodi di grandine. Piovaschi ci saranno sulla Puglia nella prima parte del giorno ma saranno in attenuazione. Andrà meglio sul resto d'Italia con una prevalenza di sole.
ARIA PIU' FREDDA, NEVE IN APPENNINO - Lo spostamento del vortice verso levante richiamerà aria più fredda dal Nord Europa sotto forma di venti di Grecale e Maestrale. Esse allontaneranno il caldo Scirocco, responsabile della impennata elle temperature al Sud e sulla Sicilia e della sabbia rossa dal deserto del Sahara. Le temperature subiranno così un ulteriore diminuzione; questo causerà inoltre un abbassamento della quota neve con i fiocchi che sull'appennino potranno raggiungere gli 800-900m sull'appennino centrale.
MODESTA ALTA PRESSIONE IN ARRIVO - Venerdì 25 qualche residuo fenomeno potrà ancora aversi tra Calabria e Sicilia in via di attenuazione. Sul resto d'Italia tempo nel complesso discreto grazie ad un timido anticiclone che tenderà ad interessare la Penisola fino alla prima parte di domenica di Pasqua, eccetto per una variabilità nella giornata di sabato sul medio e basso versante adriatico. Le temperature torneranno così ad aumentare riportandosi nelle medie tipiche del periodo. L'evoluzione meteo per Pasqua inizia a delinarsi ma per il momento rimane 'avvolta' da un po' di incertezza.
Aggiornamento 22 MARZO 2016 ore 17;45
Torna il maltempo in ITALIA. Il ritiro dell'alta pressione dal Mediterraneo sta determinando un nuovo cambiamento del tempo su molte zone d'Italia. Saranno soprattutto le regioni del Centro Sud ad essere più penalizzate dall'intensa perturbazione afro mediterranea che tra martedì 22 e mercoledì 23 porterà precipitazioni diffuse, anche intense tra basse Marche ed alto Abruzzo, nonché temporali sulle Tirreniche e con grandine. Il Nord invece risulterà ai margini del peggioramento con un tempo variabile e con qualche fenomeno solo a ridosso dei rilievi, Ovest Piemonte e Romagna. Tornerà la neve in Appennino, anche sotto i 1000m tra Marche ed Abruzzo.
Venti anche forti e mareggiate. L'ondata di maltempo sarà inoltre accompagnata da forti venti a rotazione ciclonica con raffiche che potranno raggiungere gli 80-100 km/h al Centro Sud con mareggiate sui tratti esposti.
Tracollo termico in 48 ore. Altra caratteristica del peggioramento sarà il brusco ribaltamento termico. La massa d'aria calda richiamata dalla bassa pressione e che determina valori quasti estivi al Sud e sulla Sicilia con punte fino a 28/30°C sarà sostituita da mercoledì da quella più fredda in arrivo dal Nord Europa. Le temperature subiranno così un calo generale ma che sarà più evidente al Centro Sud anche superiore ai 10 gradi.
Migliora da giovedì 24. Da giovedì 24 il maltempo tenderà ad attenuarsi seppur permarranno ancora condizioni di instabilità al Sud e sul medio adriatico. Tra venerdì 25 e sabato 26 il tempo risulterà in gran parte soleggiato salvo per qualche disturbo al Nord e Toscana.
21 MARZO 2016: TORNA IL MALTEMPO IN ITALIA - La Settimana Santa 21-27 sarà caratterizzata dal passaggio di un intenso vortice mediterraneo che avrà come obiettivo le regioni del Centro Sud. Qui ci saranno piogge, acquazzoni, temporali ma anche forti venti e mareggiate.
CENTRO SUD PIU' COLPITO - Dopo i primi segnali del cambiamento in avvio di settimana, l'ondata di maltempo tenderà ad intensificarsi tra martedì 22 e mercoledì 23. In tal frangente sarà in piena azione il vortice di bassa pressione e l'annessa perturbazione. Il maltempo interesserà soprattutto le regioni del Centro Sud e la Sardegna con fenomeni diffusi, talora anche intensi tra Marche ed Abruzzo. Temporali anche con grandine saranno possibili sulle coste tirreniche. Il Nord Italia sarà ai margini con qualche pioggia su Friuli, Romagna, Piemonte e prealpi in genere. Soffieranno inoltre venti forti a rotazione ciclonica con mareggiate sui tratti esposti.
VENTI FORTI, QUASI ESTATE SULLA SICILIA - Al Centro Sud il forte Scirocco porterà i termometri su valori miti, addirittura quasi estivi sulla Sicilia. Entro mercoledì ci sarà un brusco calo delle temperature anche di 10°C col ritorno delle neve in appennino anche sotto i 1000m.
MALTEMPO IN ATTENUZIONE DA GIOVEDI' 24 - Ancora piogge potranno ancora verificarsi al Sud e sul medio Adriatico giovedì 24 ma saranno in via di attenuazione. Ci sarà invece una prevalenza di sole altrove.
GIOVEDI' 24 ANCORA PIOGGE AL CENTRO SUD - Il maltempo che nelle ultime ore ha colpito soprattutto il medio Adriatico continuerà ad insistere al Centro Sud anche nella giornata di giovedì 24; tuttavia il vortice di bassa pressione che si è formato sul Mediterraneo tenderà piano piano a perdere energia. Piogge sparse impegneranno ancora medio versante Adriatico, basso Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Nord Sicilia. Sul basso Tirreno non si esclude qualche temporale, anche con episodi di grandine. Piovaschi ci saranno sulla Puglia nella prima parte del giorno ma saranno in attenuazione. Andrà meglio sul resto d'Italia con una prevalenza di sole.
ARIA PIU' FREDDA, NEVE IN APPENNINO - Lo spostamento del vortice verso levante richiamerà aria più fredda dal Nord Europa sotto forma di venti di Grecale e Maestrale. Esse allontaneranno il caldo Scirocco, responsabile della impennata elle temperature al Sud e sulla Sicilia e della sabbia rossa dal deserto del Sahara. Le temperature subiranno così un ulteriore diminuzione; questo causerà inoltre un abbassamento della quota neve con i fiocchi che sull'appennino potranno raggiungere gli 800-900m sull'appennino centrale.
MODESTA ALTA PRESSIONE IN ARRIVO - Venerdì 25 qualche residuo fenomeno potrà ancora aversi tra Calabria e Sicilia in via di attenuazione. Sul resto d'Italia tempo nel complesso discreto grazie ad un timido anticiclone che tenderà ad interessare la Penisola fino alla prima parte di domenica di Pasqua, eccetto per una variabilità nella giornata di sabato sul medio e basso versante adriatico. Le temperature torneranno così ad aumentare riportandosi nelle medie tipiche del periodo. L'evoluzione meteo per Pasqua inizia a delinarsi ma per il momento rimane 'avvolta' da un po' di incertezza.
Aggiornamento 22 MARZO 2016 ore 17;45
Torna il maltempo in ITALIA. Il ritiro dell'alta pressione dal Mediterraneo sta determinando un nuovo cambiamento del tempo su molte zone d'Italia. Saranno soprattutto le regioni del Centro Sud ad essere più penalizzate dall'intensa perturbazione afro mediterranea che tra martedì 22 e mercoledì 23 porterà precipitazioni diffuse, anche intense tra basse Marche ed alto Abruzzo, nonché temporali sulle Tirreniche e con grandine. Il Nord invece risulterà ai margini del peggioramento con un tempo variabile e con qualche fenomeno solo a ridosso dei rilievi, Ovest Piemonte e Romagna. Tornerà la neve in Appennino, anche sotto i 1000m tra Marche ed Abruzzo.
Venti anche forti e mareggiate. L'ondata di maltempo sarà inoltre accompagnata da forti venti a rotazione ciclonica con raffiche che potranno raggiungere gli 80-100 km/h al Centro Sud con mareggiate sui tratti esposti.
Tracollo termico in 48 ore. Altra caratteristica del peggioramento sarà il brusco ribaltamento termico. La massa d'aria calda richiamata dalla bassa pressione e che determina valori quasti estivi al Sud e sulla Sicilia con punte fino a 28/30°C sarà sostituita da mercoledì da quella più fredda in arrivo dal Nord Europa. Le temperature subiranno così un calo generale ma che sarà più evidente al Centro Sud anche superiore ai 10 gradi.
Migliora da giovedì 24. Da giovedì 24 il maltempo tenderà ad attenuarsi seppur permarranno ancora condizioni di instabilità al Sud e sul medio adriatico. Tra venerdì 25 e sabato 26 il tempo risulterà in gran parte soleggiato salvo per qualche disturbo al Nord e Toscana.
21 MARZO 2016: TORNA IL MALTEMPO IN ITALIA - La Settimana Santa 21-27 sarà caratterizzata dal passaggio di un intenso vortice mediterraneo che avrà come obiettivo le regioni del Centro Sud. Qui ci saranno piogge, acquazzoni, temporali ma anche forti venti e mareggiate.
CENTRO SUD PIU' COLPITO - Dopo i primi segnali del cambiamento in avvio di settimana, l'ondata di maltempo tenderà ad intensificarsi tra martedì 22 e mercoledì 23. In tal frangente sarà in piena azione il vortice di bassa pressione e l'annessa perturbazione. Il maltempo interesserà soprattutto le regioni del Centro Sud e la Sardegna con fenomeni diffusi, talora anche intensi tra Marche ed Abruzzo. Temporali anche con grandine saranno possibili sulle coste tirreniche. Il Nord Italia sarà ai margini con qualche pioggia su Friuli, Romagna, Piemonte e prealpi in genere. Soffieranno inoltre venti forti a rotazione ciclonica con mareggiate sui tratti esposti.
VENTI FORTI, QUASI ESTATE SULLA SICILIA - Al Centro Sud il forte Scirocco porterà i termometri su valori miti, addirittura quasi estivi sulla Sicilia. Entro mercoledì ci sarà un brusco calo delle temperature anche di 10°C col ritorno delle neve in appennino anche sotto i 1000m.
MALTEMPO IN ATTENUZIONE DA GIOVEDI' 24 - Ancora piogge potranno ancora verificarsi al Sud e sul medio Adriatico giovedì 24 ma saranno in via di attenuazione. Ci sarà invece una prevalenza di sole altrove.
MALTEMPO SUL PIEMONTE OCCIDENTALE CON DAMATE BIANCHE ABBONDANTI SULLE ALPI
17 MARZO 2016: Il maltempo si è concentrato nella notte sul Piemonte occidentale ed in particolare ha coinvolto Torinese e Cuneese con gli accumuli di pioggia da inizio evento perturbato raggiungono ormai i 47mm sul capoluogo regionale, 45mm a Cuneo. Le nevicate che ieri sono cadute fino a quote pianeggianti si sono trasformate in pioggia, prima sulle zone del Torinese, poi in nottata anche su quelle cuneesi, ma in montagna lo strato di fresca raggiunge spessori notevoli.
Sulle Alpi Marittime la neve fresca caduta dall'inizio della perturbazione raggiunge i 70/80cm oltre i 1500m, 30/50cm sulle valli olimpiche, 50/70cm sulle valli dell'alto Torinese, 60/80cm sul Verbano, dove i fenomeni sono cessati già tra la sera e la notte.
La neve è caduta abbondante anche sull'entroterra ligure di Ponente con 80cm di accumulo sul Monte Settepani, a 1375m nel Savonese, dove i fenomeni si sono ormai esauriti. La nevicata ha faticato a sfondare in Valle d'Aosta e si è limitata ad imbiancare le vallate meridionali, in particolare quelli sudorientali e la Valle di Champorcher dove i fenomeni si sono esauriti ieri sera lasciando al suolo circa 40cm di neve fresca a 1500m.
Sulle Alpi Marittime la neve fresca caduta dall'inizio della perturbazione raggiunge i 70/80cm oltre i 1500m, 30/50cm sulle valli olimpiche, 50/70cm sulle valli dell'alto Torinese, 60/80cm sul Verbano, dove i fenomeni sono cessati già tra la sera e la notte.
La neve è caduta abbondante anche sull'entroterra ligure di Ponente con 80cm di accumulo sul Monte Settepani, a 1375m nel Savonese, dove i fenomeni si sono ormai esauriti. La nevicata ha faticato a sfondare in Valle d'Aosta e si è limitata ad imbiancare le vallate meridionali, in particolare quelli sudorientali e la Valle di Champorcher dove i fenomeni si sono esauriti ieri sera lasciando al suolo circa 40cm di neve fresca a 1500m.
METEO ITALIA: GIOVEDI' 17 FORTI TEMPORALI AL SUD. MIGLIORA IL TEMPO ALTROVE
Aggiornamento 17 MARZO 2016 ore 9:15
Piogge e temporali continueranno ad interessare parte dell'Italia fino a venerdì 18. Saranno però le regioni del centro sud ad essere maggiormente penalizzate dalla circolazione di bassa pressione che tenderà lentamente a colmarsi.
Giovedì 17 piogge e rovesci bagneranno le regioni centro meridionali , risultando intensi e temporaleschi su Calabria Ionica, Basilicata e Puglia centro meridionali. Neve sulla dorsale sopra i 1000/1300m i quota. Andrà meglio sul resto della Penisola con una prevalenza di sole, eccetto per addensamenti con qualche residui fenomeno sul basso Piemonte.
Venerdì 18 la pressione aumenterà. Il bel tempo sarà una caratteristica del Nord Italia e delle centrali Tirreniche. Al Sud e sul medio Adriatico ci saranno ancora delle precipitazioni sparse in via di attenuazione dall'Abruzzo. Temporali ancora possibili sulla Puglia. Qualche rovescio anche sulla Sardegna. Le temperature tenderanno ad aumentare specie al Centro Nord.
Buone notizie invece per il weekend 19-20, che sarà caratterizzato da un aumento della pressione atmosferica, con conseguente fase stabile su ampie zone della Penisola e sole prevalente. Le temperature in tal frangente aumenteranno anche sensibilmente nei valori massimi, raggiungendo punte talora superiori ai 18°C sulle pianure del Nord.
15 MARZO 2016: TEMPO INSTABILE E FREDDO - L'Italia dovrà fare i conti per alcuni giorni con una circolazione di bassa pressione che si svilupperà sul Mediterraneo in relazione alla discesa di un nucleo freddo dalla Russia. Mercoledì 16 sarà la giornata peggiore perchè il maltempo interesserà molte delle nostre regioni d'Italia con neve fino in pianura al Nord Ovest. Il maltempo poi si andrà concentrando al Centro Sud dove si avranno piogge, acquazzoni ma anche nevicate in appennino; al Nord si avrà un lento miglioramento.
POSSIBILI NUBIFRAGI SULLE IONICHE- Tra mercoledì 16 notte e giovedì 17 c'è anche da segnalare un' 'aggravante' per il le estreme regioni meridionali. Una 'piuma' di aria instabile dal Nord Africa raggiungerà dapprima la Sicilia orientale e poi risalirà verso lo Ionio fino a portarsi sulla Puglia. Su queste zone sono attese manifestazioni temporalesche di tipo marittimo, anche di forte intensità. Le piogge tenderanno ad interessare anche il medio versante Adriatico e la Sardegna. Al Nord ci sarà una prevalenza di sole.
MIGLIORA ENTRO IL WEEKEND 19-20 - Venerdì 18 il brutto tempo limitato al Sud mentre altrove l'aumento della pressione atmosferica porterà un deciso miglioramento del tempo, preludio ad un weekend 19-20 delle Palme in compagnia del sole con temperature in aumento ovunque.
Aggiornamento 17 MARZO 2016 ore 16:00
Continua a piovere in Calabria mentre nel frattempo il grosso del maltempo si sposta verso Basilicata e Puglia. In Calabria si registrano i disagi maggiori in termini di allagamenti, frane ed incidenti. Due fratelli sono morti nel catanzarese perchè la loro auto a causa di un incidente è caduta in un torrente in piena. Il catanzarese assieme al crotonese è tra le province più coinvolte dai nubifragi, anche accompagnati da forti raffiche di vento e grandine. Disagi anche nel vibonese e sul cosentino specie ionico. Il forte vento ha inoltre sradicato alcuni alberi in provincia di Crotone.
Aggiornamento 17 MARZO 2016 ore 12:00
Continua l'ondata di maltempo al Sud dove le precipitazioni risultano intense e localmente abbondanti. Danni e disagi vengono segnalati soprattutto in Calabria; è in particolare il Catanzarese la zona più colpita da veri e propri nubifragi. Gli accumuli superano gli 80mm dalla mezzanotte a Catanzaro città. Le abbondanti piogge non hanno risparmiato le province di Cosenza e Crotone. Centinaia di segnalazioni e di richieste di soccorso sono pervenute a Vigili del Fuoco, Protezione Civile e altre autorità locali per allagamenti e piccole frane (foto gentilmente concessa da Salvatore Lia)
Tanta neve sta cadendo in Sila sopra i 1200m
Da una depressione che si è formata sui bacini ad ovest dell'Italia si è dipartita una perturbazione che ha raggiunto il tacco dello Stivale, innescando condizioni di maltempo con piogge e rovesci anche temporaleschi. Ieri sera forti temporali hanno interessato l'est della Sicilia, con accumuli fino a 70mm sul Siracusano e fenomeni che si sono manifestati anche in forma grandinigena.
Ora il maltempo ha abbandonato la Sicilia e si è concentrato sulla fascia peninsulare. In particolare fenomeni intensi si sono scaricati ed interessano tuttora la Calabria, con temporali anche violenti che dal versante ionico si sono propagati verso l'interno fino a sconfinare al versante tirrenico, coinvolgendo soprattutto le provincie di Catanzaro e Crotone con accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 40mm. Sui rilievi della Calabria la neve cade oltre i 1200m circa con accumuli sulla Sila di circa 5/10cm.
Maltempo che ha raggiunto anche Basilicata e Puglia, seppur con fenomeni meno intensi, ad eccezione del Potentino dove gli accumuli pluviometrici raggiungono i 20mm, mentre la neve cade oltre i 1200m sul Pollino. Vanno segnalati però altri temporali che dal Golfo di Taranto stanno puntando il litorale pugliese.
Piogge e temporali continueranno ad interessare parte dell'Italia fino a venerdì 18. Saranno però le regioni del centro sud ad essere maggiormente penalizzate dalla circolazione di bassa pressione che tenderà lentamente a colmarsi.
Giovedì 17 piogge e rovesci bagneranno le regioni centro meridionali , risultando intensi e temporaleschi su Calabria Ionica, Basilicata e Puglia centro meridionali. Neve sulla dorsale sopra i 1000/1300m i quota. Andrà meglio sul resto della Penisola con una prevalenza di sole, eccetto per addensamenti con qualche residui fenomeno sul basso Piemonte.
Venerdì 18 la pressione aumenterà. Il bel tempo sarà una caratteristica del Nord Italia e delle centrali Tirreniche. Al Sud e sul medio Adriatico ci saranno ancora delle precipitazioni sparse in via di attenuazione dall'Abruzzo. Temporali ancora possibili sulla Puglia. Qualche rovescio anche sulla Sardegna. Le temperature tenderanno ad aumentare specie al Centro Nord.
Buone notizie invece per il weekend 19-20, che sarà caratterizzato da un aumento della pressione atmosferica, con conseguente fase stabile su ampie zone della Penisola e sole prevalente. Le temperature in tal frangente aumenteranno anche sensibilmente nei valori massimi, raggiungendo punte talora superiori ai 18°C sulle pianure del Nord.
15 MARZO 2016: TEMPO INSTABILE E FREDDO - L'Italia dovrà fare i conti per alcuni giorni con una circolazione di bassa pressione che si svilupperà sul Mediterraneo in relazione alla discesa di un nucleo freddo dalla Russia. Mercoledì 16 sarà la giornata peggiore perchè il maltempo interesserà molte delle nostre regioni d'Italia con neve fino in pianura al Nord Ovest. Il maltempo poi si andrà concentrando al Centro Sud dove si avranno piogge, acquazzoni ma anche nevicate in appennino; al Nord si avrà un lento miglioramento.
POSSIBILI NUBIFRAGI SULLE IONICHE- Tra mercoledì 16 notte e giovedì 17 c'è anche da segnalare un' 'aggravante' per il le estreme regioni meridionali. Una 'piuma' di aria instabile dal Nord Africa raggiungerà dapprima la Sicilia orientale e poi risalirà verso lo Ionio fino a portarsi sulla Puglia. Su queste zone sono attese manifestazioni temporalesche di tipo marittimo, anche di forte intensità. Le piogge tenderanno ad interessare anche il medio versante Adriatico e la Sardegna. Al Nord ci sarà una prevalenza di sole.
MIGLIORA ENTRO IL WEEKEND 19-20 - Venerdì 18 il brutto tempo limitato al Sud mentre altrove l'aumento della pressione atmosferica porterà un deciso miglioramento del tempo, preludio ad un weekend 19-20 delle Palme in compagnia del sole con temperature in aumento ovunque.
Aggiornamento 17 MARZO 2016 ore 16:00
Continua a piovere in Calabria mentre nel frattempo il grosso del maltempo si sposta verso Basilicata e Puglia. In Calabria si registrano i disagi maggiori in termini di allagamenti, frane ed incidenti. Due fratelli sono morti nel catanzarese perchè la loro auto a causa di un incidente è caduta in un torrente in piena. Il catanzarese assieme al crotonese è tra le province più coinvolte dai nubifragi, anche accompagnati da forti raffiche di vento e grandine. Disagi anche nel vibonese e sul cosentino specie ionico. Il forte vento ha inoltre sradicato alcuni alberi in provincia di Crotone.
Aggiornamento 17 MARZO 2016 ore 12:00
Continua l'ondata di maltempo al Sud dove le precipitazioni risultano intense e localmente abbondanti. Danni e disagi vengono segnalati soprattutto in Calabria; è in particolare il Catanzarese la zona più colpita da veri e propri nubifragi. Gli accumuli superano gli 80mm dalla mezzanotte a Catanzaro città. Le abbondanti piogge non hanno risparmiato le province di Cosenza e Crotone. Centinaia di segnalazioni e di richieste di soccorso sono pervenute a Vigili del Fuoco, Protezione Civile e altre autorità locali per allagamenti e piccole frane (foto gentilmente concessa da Salvatore Lia)
Tanta neve sta cadendo in Sila sopra i 1200m
Da una depressione che si è formata sui bacini ad ovest dell'Italia si è dipartita una perturbazione che ha raggiunto il tacco dello Stivale, innescando condizioni di maltempo con piogge e rovesci anche temporaleschi. Ieri sera forti temporali hanno interessato l'est della Sicilia, con accumuli fino a 70mm sul Siracusano e fenomeni che si sono manifestati anche in forma grandinigena.
Ora il maltempo ha abbandonato la Sicilia e si è concentrato sulla fascia peninsulare. In particolare fenomeni intensi si sono scaricati ed interessano tuttora la Calabria, con temporali anche violenti che dal versante ionico si sono propagati verso l'interno fino a sconfinare al versante tirrenico, coinvolgendo soprattutto le provincie di Catanzaro e Crotone con accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 40mm. Sui rilievi della Calabria la neve cade oltre i 1200m circa con accumuli sulla Sila di circa 5/10cm.
Maltempo che ha raggiunto anche Basilicata e Puglia, seppur con fenomeni meno intensi, ad eccezione del Potentino dove gli accumuli pluviometrici raggiungono i 20mm, mentre la neve cade oltre i 1200m sul Pollino. Vanno segnalati però altri temporali che dal Golfo di Taranto stanno puntando il litorale pugliese.
METEO ITALIA: MERCOLEDI' 16 TORNA LA DAMA BIANCA AL NORD FINO A BASSA QUOTA IN PIEMONTE
Aggiornamento 16 MARZO 2016 ore 16:00
La perturbazione giunta da nordest si sta concentrando sulle nostre regioni nordoccidentali dove, accompagnata dall'aria fredda nord europea, riesce a produrre nevicate fino a quote pianeggianti sul Piemonte occidentale. Nevica da diverse ore a Torino, ma si tratta di neve molto bagnata e che riesce a produrre un minimo accumulo soltanto sulle superfici più fredde (tetti, prati), mentre lungo le strade non si registrano accumuli. Continua a nevicare anche a Cuneo, dove al momento ci sono circa 10-15 cm di neve al suolo. Proprio in queste ore si sono intensificati i fenomeni lungo l'autostrada A6 Torino-Savona: neve intensa sul tratto appenninico con presenza di mezzi spalaneve. Viabilità più tranquilla sulla A33 Asti-Cuneo.
Accumuli nevosi importanti su alcune zone delle Alpi occidentali: in Valsesia fino a 50-60 cm in poche ore oltre i 700m!
Anche su altri settori delle Alpi occidentali la precipitazione è in forma nevosa fin da quote di fondovalle e gli accumuli di neve fresca oltre i 1500m notte raggiungono da questa notte i 35cm sul Verbano, 20cm sulle valli dell'alto Torinese, 10/15cm su Val Susa e Via Lattea, 15cm sulle valli del Cuneese.
Neve anche sull'entroterra ligure di Ponente con 30cm a 1300m sul Monte Settepani (SV). Più a nord il fronte fatica ancora a sfondare sulla Valle d'Aosta e i fenomeni si concentrano sul settore sudorientale, in particolare sulla Valle do Champorcher dove il manto fresco oscilla intorno ai 15cm.
Fenomeni in attenuazione infine sulle Alpi lombarde, con le nevicate che rimangono relegate alle valli più occidentali, mentre sulle Alpi orientali sono subentrate le schiarite.
Aggiornamento 16 MARZO 2016 ore 8:30
LIVE, NEVE A QUOTE BASSE AL NORDOVEST, FIOCCHI A CUNEO E TORINO - Come nelle attese è giunto nella notte il nucleo freddo retrogrado da Est, che in queste ore sta determinando precipitazioni diffuse al Nordovest, nevose mediamente dai 300-400m sul Piemonte, ma a tratti più in basso su cuneese e torinese: nevica a Cuneo e Torino. Precipitazioni anche sulla Lombardia, che tendono però a concentrarsi sul comparto occidentale, così come su ovest Emilia, con quota neve mediamente dai 400-600m. Migliora lentamente invece sul Nordest dove le precipitazioni si sono avute essenzialmente ieri sera, anche in questo caso nevose mediamente dai 400-600m di quota. Il tutto viene accompagnato da sostenuta ventilazione orientale sulla Valpadana, con bora a Trieste dove le raffiche superano i 50km/h.
Gli accumuli nevosi sono in rapido aumento sull'alto Piemonte, dove già si registrano fino a 30cm dai 1200m sulla bassa Val d'Ossola, 5-10cm sui 700-800m sul resto del Piemonte ma in crescita. Sulla Lombardia da segnalare i maggiori accumuli sulle Prealpi bergamasche con accumuli di 15-20cm dai 1000-1200m. Le temperature sono calate in modo netto soprattutto sul Nordovest e in montagna, dove si sono persi anche oltre 8-10°C.
PREVISIONI - Nelle prossime ore maltempo al Nordovest con precipitazioni più diffuse ed insistenti sul Piemonte occidentale, che perdureranno fino a notte; neve in collina, fino in pianura su cuneese, a tratti anche su torinese. Piogge e rovesci frequenti anche sul Ponente Ligure. Residui deboli fenomeni invece sulla Lombardia occidentale, così come sull'Emilia Romagna in particolare a ridosso dell'Appennino, con neve mediamente dai 500m. Migliora al Nordest sebbene con della nuvolosità irregolare.
Aggiornamento 14 MARZO 2016 ore 17:00
NUCLEO FREDDO RETROGRADO IN ARRIVO AL NORD - Lungo il bordo dell'anticiclone sbilanciato sul Nord Europa venti più freddi dalla Russia muoveranno in moto retrogrado verso l'Europa centrale, accompagnando un impulso diretto anche sul Nord Italia. Martedì rapido aumento delle nubi ad iniziare dal Nordest con primi deboli fenomeni, in intensificazione e trasferimento al Nordovest entro la notte. Le precipitazioni saranno non uniformi ma distribuite in modo molto irregolare ( alcune zone rimarranno probabilmente all'asciutto ); i rovesci più incisivi sono comunque attesi su Prealpi, pedemontane e sul Piemonte, dove i fenomeni insisteranno per gran parte di mercoledì.
Meteo Italia: neve a bassa quota in arrivo al Nord
NEVE A QUOTE BASSE - Nella notte tra martedì 15 e mercoledì' 16 irromperà aria più fredda da Est sulla Valpadana ( valori fino a -4/-5°C a 1500m ) con brusca flessione termica. Questo determinerà un netto calo della quota neve, mediamente dai 400-700m, ma anche più in basso sul Piemonte occidentale e sull'entroterra savonese. Neve che torna dunque ad interessare Cuneo, a tratti mista pioggia non esclusa anche a Torino. Nel frattempo migliorerà gradualmente al Nordest con schiarite in avanzamento dal Friuli Venezia Giulia. Il tutto verrà accompagnato da venti anche sostenuti da Est sulla Pianura Padana.
Il peggioramento sarà veloce, giovedì 17 il tempo torna a migliorare con rialzo della pressione. Nel frattempo piogge e rovesci sparsi indugeranno ancora al Centrosud.
13 MARZO 2016: A META' SETTIMANA IMPULSO FREDDO DAI BALCANI - Durante la settimana 14-20 l'Italia rimarrà ancora esposta a correnti fredde provenienti dai Balcani. Approfittando della palude barica presente sul Mediterraneo, un nocciolo di aria fredda proveniente direttamente dalla Russia scivolerà sul bordo meridionale dell'anticiclone presente sull'Europa settentrionale ed investirà in pieno l'Italia nel corso della giornata di Mercoledì 16. Questo determinerà da martedì 15 sera un nuovo peggioramento sulla nostra penisola, che assumerà ancora connotati pienamente invernali sulle regioni settentrionali.
MERCOLEDI' 16 NEVE IN COLLINA AL NORD - Nel dettaglio il tempo tornerà a peggiorare repentinamente a partire dal Triveneto martedì 15 sera, con precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio, in trasferimento al Nordovest entro mercoledì mattina. Inizialmente i fenomeni assumeranno carattere piovoso anche in montagna, ma l'ingresso dell'aria fredda nel corso della notte permetterà un rapido calo della quota neve. In Piemonte mercoledì 16 mattina la quota neve scenderà fin verso i 300-400 metri, favorito da precipitazioni che indugeranno per gran parte della giornata di Mercoledì 16, mentre sul resto del Nord il tempo tornerà già in prevalenza asciutto. La neve potrà così tornare a fare la suo comparsa fino a bassa quota su buona parte dell'arco alpino occidentale, con anche discreti apporti oltre i 1000 metri. Una nevicata è dunque attesa anche a Cuneo, mentre a Torino i fiocchi potrebbero tornare a farsi vedere per l'ultima volta in questa stagione, seppur misti a pioggia.
La perturbazione giunta da nordest si sta concentrando sulle nostre regioni nordoccidentali dove, accompagnata dall'aria fredda nord europea, riesce a produrre nevicate fino a quote pianeggianti sul Piemonte occidentale. Nevica da diverse ore a Torino, ma si tratta di neve molto bagnata e che riesce a produrre un minimo accumulo soltanto sulle superfici più fredde (tetti, prati), mentre lungo le strade non si registrano accumuli. Continua a nevicare anche a Cuneo, dove al momento ci sono circa 10-15 cm di neve al suolo. Proprio in queste ore si sono intensificati i fenomeni lungo l'autostrada A6 Torino-Savona: neve intensa sul tratto appenninico con presenza di mezzi spalaneve. Viabilità più tranquilla sulla A33 Asti-Cuneo.
Accumuli nevosi importanti su alcune zone delle Alpi occidentali: in Valsesia fino a 50-60 cm in poche ore oltre i 700m!
Anche su altri settori delle Alpi occidentali la precipitazione è in forma nevosa fin da quote di fondovalle e gli accumuli di neve fresca oltre i 1500m notte raggiungono da questa notte i 35cm sul Verbano, 20cm sulle valli dell'alto Torinese, 10/15cm su Val Susa e Via Lattea, 15cm sulle valli del Cuneese.
Neve anche sull'entroterra ligure di Ponente con 30cm a 1300m sul Monte Settepani (SV). Più a nord il fronte fatica ancora a sfondare sulla Valle d'Aosta e i fenomeni si concentrano sul settore sudorientale, in particolare sulla Valle do Champorcher dove il manto fresco oscilla intorno ai 15cm.
Fenomeni in attenuazione infine sulle Alpi lombarde, con le nevicate che rimangono relegate alle valli più occidentali, mentre sulle Alpi orientali sono subentrate le schiarite.
Aggiornamento 16 MARZO 2016 ore 8:30
LIVE, NEVE A QUOTE BASSE AL NORDOVEST, FIOCCHI A CUNEO E TORINO - Come nelle attese è giunto nella notte il nucleo freddo retrogrado da Est, che in queste ore sta determinando precipitazioni diffuse al Nordovest, nevose mediamente dai 300-400m sul Piemonte, ma a tratti più in basso su cuneese e torinese: nevica a Cuneo e Torino. Precipitazioni anche sulla Lombardia, che tendono però a concentrarsi sul comparto occidentale, così come su ovest Emilia, con quota neve mediamente dai 400-600m. Migliora lentamente invece sul Nordest dove le precipitazioni si sono avute essenzialmente ieri sera, anche in questo caso nevose mediamente dai 400-600m di quota. Il tutto viene accompagnato da sostenuta ventilazione orientale sulla Valpadana, con bora a Trieste dove le raffiche superano i 50km/h.
Gli accumuli nevosi sono in rapido aumento sull'alto Piemonte, dove già si registrano fino a 30cm dai 1200m sulla bassa Val d'Ossola, 5-10cm sui 700-800m sul resto del Piemonte ma in crescita. Sulla Lombardia da segnalare i maggiori accumuli sulle Prealpi bergamasche con accumuli di 15-20cm dai 1000-1200m. Le temperature sono calate in modo netto soprattutto sul Nordovest e in montagna, dove si sono persi anche oltre 8-10°C.
PREVISIONI - Nelle prossime ore maltempo al Nordovest con precipitazioni più diffuse ed insistenti sul Piemonte occidentale, che perdureranno fino a notte; neve in collina, fino in pianura su cuneese, a tratti anche su torinese. Piogge e rovesci frequenti anche sul Ponente Ligure. Residui deboli fenomeni invece sulla Lombardia occidentale, così come sull'Emilia Romagna in particolare a ridosso dell'Appennino, con neve mediamente dai 500m. Migliora al Nordest sebbene con della nuvolosità irregolare.
Aggiornamento 14 MARZO 2016 ore 17:00
NUCLEO FREDDO RETROGRADO IN ARRIVO AL NORD - Lungo il bordo dell'anticiclone sbilanciato sul Nord Europa venti più freddi dalla Russia muoveranno in moto retrogrado verso l'Europa centrale, accompagnando un impulso diretto anche sul Nord Italia. Martedì rapido aumento delle nubi ad iniziare dal Nordest con primi deboli fenomeni, in intensificazione e trasferimento al Nordovest entro la notte. Le precipitazioni saranno non uniformi ma distribuite in modo molto irregolare ( alcune zone rimarranno probabilmente all'asciutto ); i rovesci più incisivi sono comunque attesi su Prealpi, pedemontane e sul Piemonte, dove i fenomeni insisteranno per gran parte di mercoledì.
Meteo Italia: neve a bassa quota in arrivo al Nord
NEVE A QUOTE BASSE - Nella notte tra martedì 15 e mercoledì' 16 irromperà aria più fredda da Est sulla Valpadana ( valori fino a -4/-5°C a 1500m ) con brusca flessione termica. Questo determinerà un netto calo della quota neve, mediamente dai 400-700m, ma anche più in basso sul Piemonte occidentale e sull'entroterra savonese. Neve che torna dunque ad interessare Cuneo, a tratti mista pioggia non esclusa anche a Torino. Nel frattempo migliorerà gradualmente al Nordest con schiarite in avanzamento dal Friuli Venezia Giulia. Il tutto verrà accompagnato da venti anche sostenuti da Est sulla Pianura Padana.
Il peggioramento sarà veloce, giovedì 17 il tempo torna a migliorare con rialzo della pressione. Nel frattempo piogge e rovesci sparsi indugeranno ancora al Centrosud.
13 MARZO 2016: A META' SETTIMANA IMPULSO FREDDO DAI BALCANI - Durante la settimana 14-20 l'Italia rimarrà ancora esposta a correnti fredde provenienti dai Balcani. Approfittando della palude barica presente sul Mediterraneo, un nocciolo di aria fredda proveniente direttamente dalla Russia scivolerà sul bordo meridionale dell'anticiclone presente sull'Europa settentrionale ed investirà in pieno l'Italia nel corso della giornata di Mercoledì 16. Questo determinerà da martedì 15 sera un nuovo peggioramento sulla nostra penisola, che assumerà ancora connotati pienamente invernali sulle regioni settentrionali.
MERCOLEDI' 16 NEVE IN COLLINA AL NORD - Nel dettaglio il tempo tornerà a peggiorare repentinamente a partire dal Triveneto martedì 15 sera, con precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio, in trasferimento al Nordovest entro mercoledì mattina. Inizialmente i fenomeni assumeranno carattere piovoso anche in montagna, ma l'ingresso dell'aria fredda nel corso della notte permetterà un rapido calo della quota neve. In Piemonte mercoledì 16 mattina la quota neve scenderà fin verso i 300-400 metri, favorito da precipitazioni che indugeranno per gran parte della giornata di Mercoledì 16, mentre sul resto del Nord il tempo tornerà già in prevalenza asciutto. La neve potrà così tornare a fare la suo comparsa fino a bassa quota su buona parte dell'arco alpino occidentale, con anche discreti apporti oltre i 1000 metri. Una nevicata è dunque attesa anche a Cuneo, mentre a Torino i fiocchi potrebbero tornare a farsi vedere per l'ultima volta in questa stagione, seppur misti a pioggia.
VALANGA IN VAL PUSTERIA, ALTO ADIGE: COINVOLTI MOLTI SCIATORI
13 MARZO 2016: Una grossa slavina si è staccata dal Monte Nevoso (3358 m s.l.m.), propagandosi verso la Val Aurina, in Alto Adige sulle Alpi Pusteresi. Quindici gli escursionisti coinvolti, sei i morti, dei quali cinque italiani, otto le persone illese estratte dalla neve. Al momento della valanga gli sciatori si sarebbe trovati ad una quota di circa 3000m. La valanga è stata causata dalle abbondanti nevicate dei giorni scorsi che hanno causato un accumulo di neve fresca su uno strato di neve più dura e vecchia. Si è quindi formato il fenomeno del sovraccarico nevoso con il scivolamento della neve fresca appoggiata su quella vecchia.
FORTE MALTEMPO ALL'ESTREMO SUD CON PIOGGE E TEMPORALI SU SICILIA, BASSA CALABRIA E SALENTO
Aggiornamento 17 MARZO 2016 ore 16:00
Continua a piovere in Calabria mentre nel frattempo il grosso del maltempo si sposta verso Basilicata e Puglia. In Calabria si registrano i disagi maggiori in termini di allagamenti, frane ed incidenti. Due fratelli sono morti nel catanzarese perchè la loro auto a causa di un incidente è caduta in un torrente in piena. Il catanzarese assieme al crotonese è tra le province più coinvolte dai nubifragi, anche accompagnati da forti raffiche di vento e grandine. Disagi anche nel vibonese e sul cosentino. Il forte vento ha inoltre sradicato alcuni alberi in provincia di Crotone.
Aggiornamento 17 MARZO 2016 ore 12:00
Continua l'ondata di maltempo al Sud dove le precipitazioni risultano intense e localmente abbondanti. Danni e disagi vengono segnalati sorpattuto in Calabria; è in particolare il Catanzarese la zona più colpita da veri e prori nubifragi. Gli accumuli superano gli 80mm dalla mezzanotte a Catanzaro città. Le abbondanti piogge non hanno risparmiato le province di Cosenza e Crotone. Centinaia di segnalazioni e di richieste di soccorso sono pervenute a Vigili del Fuoco, Protezione Civile e altre autorità locali per allagamenti e piccole frane (foto gentilmente concessa da Salvatore Lia)
Tanta neve sta cadendo in Sila sopra i 1200m
Da una depressione che si è formata sui bacini ad ovest dell'Italia si è dipartita una perturbazione che ha raggiunto il tacco dello Stivale, innescando condizioni di maltempo con piogge e rovesci anche temporaleschi. Ieri sera forti temporali hanno interessato l'est della Sicilia, con accumuli fino a 70mm sul Siracusano e fenomeni che si sono manifestati anche in forma grandinigena.
Ora il maltempo ha abbandonato la Sicilia e si è concentrato sulla fascia peninsulare. In particolare fenomeni intensi si sono scaricati ed interessano tuttora la Calabria, con temporali anche violenti che dal versante ionico si sono propagati verso l'interno fino a sconfinare al versante tirrenico, coinvolgendo soprattutto le provincie di Catanzaro e Crotone con accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 40mm. Sui rilievi della Calabria la neve cade oltre i 1200m circa con accumuli sulla Sila di circa 5/10cm.
Maltempo che ha raggiunto anche Basilicata e Puglia, seppur con fenomeni meno intensi, ad eccezione del Potentino dove gli accumuli pluviometrici raggiungono i 20mm, mentre la neve cade oltre i 1200m sul Pollino. Vanno segnalati però altritemporali che dal Golfo di Taranto stanno puntando il litorale pugliese.
Aggiornamento 12 MARZO 2016 ore 8:40
L'università di Berlino lo ha ribattezzato DORIS, un vortice tutto Mediterraneo che ha le fattezze di un mini ciclone. Annidatosi tra la Sicilia e lo Ionio meridionale sta scaricando la sua energia soprattutto sulla provincia orientale siciliana e sulla Calabria ionica con accumuli abbondanti su Messinese, Catanese, Crotonese dove si sfiorano localmente i 70mm considerando le ultime 36 ore. Punte di 50mm anche nel Palermitano. Va un po' meglio invece sulla Sardegna dopo le piogge ed i temporali che avevano portato nella giornata di ieri accumuli fino a 40mm tra Ogliastra e Cagliaritano.
I fenomeni per lo più a carattere di rovescio o di temporale sono stati accompagnati in diversi casi da forti raffiche di vento e grandinate e in quota sui rilievi appenninici è caduta la neve, abbondante sull'Etna, le Madonie e la Sila con accumuli freschi in quota fino a 60cm sull'Etna e 40cm sulla Sila.
La perturbazione più avanzata associata al minimo ha raggiunto anche la Puglia, la Basilicata e la Campania ma i fenomeni sono decisamente meno importanti, le punte massime sul Salento con 20mm nel Brindisino. Qui da segnalare sono soprattutto i forti venti orientali che hanno raggiunto i 60km/h con punte di 80km/h sull'Appennino campano lucano.
11 MARZO 2016: INTENSA PERTURBAZIONE AL SUD. Un minimo depressionario di 1005hPa si è posizionato tra Tunisia e Canale di Sicilia, alimentato da aria fredda che affluisce dal Nord Europa. Dal suo centro si diparte un'intensa perturbazione che ha agguantato la Sicilia, dove la giornata è cominciata all'insegna del forte maltempo per il passaggio di rovesci e temporali diffusi che stanno risalendo la regione verso est-nordest.
ALLAGAMENTI IN SICILIA. Si segnalano allagamenti sulla costa dell'Agrigentino, in particolare a Licata, mentre il grosso dei fenomeni si sta estendendo fino al versante ionico con traiettoria ovest sudovest - est nordest. Gli accumuli pluviometrici superano già i 40mm sulla zona di Enna, i 30mm a Riesi nella provincia di Caltanissetta. La neve si sta abbassando di quota sulle zone interne montuose, con fiocchi bagnati fino a 1100m sulle Madonie.
TEMPORALI SU BASSA CALABRIA E SALENTO. Nel frattempo il fronte ha raggiunto la bassa Calabria generando temporali diffusi sul Reggino con accumuli pluviometrici che sfiorano i 20mm sulla zona dello Stretto. Temporali anche sul basso Salento, in risalita dal Leccese verso il Brindisino.
Continua a piovere in Calabria mentre nel frattempo il grosso del maltempo si sposta verso Basilicata e Puglia. In Calabria si registrano i disagi maggiori in termini di allagamenti, frane ed incidenti. Due fratelli sono morti nel catanzarese perchè la loro auto a causa di un incidente è caduta in un torrente in piena. Il catanzarese assieme al crotonese è tra le province più coinvolte dai nubifragi, anche accompagnati da forti raffiche di vento e grandine. Disagi anche nel vibonese e sul cosentino. Il forte vento ha inoltre sradicato alcuni alberi in provincia di Crotone.
Aggiornamento 17 MARZO 2016 ore 12:00
Continua l'ondata di maltempo al Sud dove le precipitazioni risultano intense e localmente abbondanti. Danni e disagi vengono segnalati sorpattuto in Calabria; è in particolare il Catanzarese la zona più colpita da veri e prori nubifragi. Gli accumuli superano gli 80mm dalla mezzanotte a Catanzaro città. Le abbondanti piogge non hanno risparmiato le province di Cosenza e Crotone. Centinaia di segnalazioni e di richieste di soccorso sono pervenute a Vigili del Fuoco, Protezione Civile e altre autorità locali per allagamenti e piccole frane (foto gentilmente concessa da Salvatore Lia)
Tanta neve sta cadendo in Sila sopra i 1200m
Da una depressione che si è formata sui bacini ad ovest dell'Italia si è dipartita una perturbazione che ha raggiunto il tacco dello Stivale, innescando condizioni di maltempo con piogge e rovesci anche temporaleschi. Ieri sera forti temporali hanno interessato l'est della Sicilia, con accumuli fino a 70mm sul Siracusano e fenomeni che si sono manifestati anche in forma grandinigena.
Ora il maltempo ha abbandonato la Sicilia e si è concentrato sulla fascia peninsulare. In particolare fenomeni intensi si sono scaricati ed interessano tuttora la Calabria, con temporali anche violenti che dal versante ionico si sono propagati verso l'interno fino a sconfinare al versante tirrenico, coinvolgendo soprattutto le provincie di Catanzaro e Crotone con accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a 40mm. Sui rilievi della Calabria la neve cade oltre i 1200m circa con accumuli sulla Sila di circa 5/10cm.
Maltempo che ha raggiunto anche Basilicata e Puglia, seppur con fenomeni meno intensi, ad eccezione del Potentino dove gli accumuli pluviometrici raggiungono i 20mm, mentre la neve cade oltre i 1200m sul Pollino. Vanno segnalati però altritemporali che dal Golfo di Taranto stanno puntando il litorale pugliese.
Aggiornamento 12 MARZO 2016 ore 8:40
L'università di Berlino lo ha ribattezzato DORIS, un vortice tutto Mediterraneo che ha le fattezze di un mini ciclone. Annidatosi tra la Sicilia e lo Ionio meridionale sta scaricando la sua energia soprattutto sulla provincia orientale siciliana e sulla Calabria ionica con accumuli abbondanti su Messinese, Catanese, Crotonese dove si sfiorano localmente i 70mm considerando le ultime 36 ore. Punte di 50mm anche nel Palermitano. Va un po' meglio invece sulla Sardegna dopo le piogge ed i temporali che avevano portato nella giornata di ieri accumuli fino a 40mm tra Ogliastra e Cagliaritano.
I fenomeni per lo più a carattere di rovescio o di temporale sono stati accompagnati in diversi casi da forti raffiche di vento e grandinate e in quota sui rilievi appenninici è caduta la neve, abbondante sull'Etna, le Madonie e la Sila con accumuli freschi in quota fino a 60cm sull'Etna e 40cm sulla Sila.
La perturbazione più avanzata associata al minimo ha raggiunto anche la Puglia, la Basilicata e la Campania ma i fenomeni sono decisamente meno importanti, le punte massime sul Salento con 20mm nel Brindisino. Qui da segnalare sono soprattutto i forti venti orientali che hanno raggiunto i 60km/h con punte di 80km/h sull'Appennino campano lucano.
11 MARZO 2016: INTENSA PERTURBAZIONE AL SUD. Un minimo depressionario di 1005hPa si è posizionato tra Tunisia e Canale di Sicilia, alimentato da aria fredda che affluisce dal Nord Europa. Dal suo centro si diparte un'intensa perturbazione che ha agguantato la Sicilia, dove la giornata è cominciata all'insegna del forte maltempo per il passaggio di rovesci e temporali diffusi che stanno risalendo la regione verso est-nordest.
ALLAGAMENTI IN SICILIA. Si segnalano allagamenti sulla costa dell'Agrigentino, in particolare a Licata, mentre il grosso dei fenomeni si sta estendendo fino al versante ionico con traiettoria ovest sudovest - est nordest. Gli accumuli pluviometrici superano già i 40mm sulla zona di Enna, i 30mm a Riesi nella provincia di Caltanissetta. La neve si sta abbassando di quota sulle zone interne montuose, con fiocchi bagnati fino a 1100m sulle Madonie.
TEMPORALI SU BASSA CALABRIA E SALENTO. Nel frattempo il fronte ha raggiunto la bassa Calabria generando temporali diffusi sul Reggino con accumuli pluviometrici che sfiorano i 20mm sulla zona dello Stretto. Temporali anche sul basso Salento, in risalita dal Leccese verso il Brindisino.
FOCUS DAMA BIANCA A QUOTE BASSE NORD EST E MARCHE. DETTAGLI
Aggiornamento 7 MARZO 2016 ore 16:00
Torna a peggiorare nel corso di martedì 8 Marzo, Festa della Donna, con neve sino in collina su parte del Nord, alta Toscana. Fredde correnti "scivoleranno" dalla vasta depressione presente sul Nord Europa verso il Mediterraneo centrale, favorendo così la formazione di un centro di bassa pressione tra Ligure e Corsica, nonché un abbassamento del limite delle nevicate.
Già nel corso delle prossime ore nuove nevicate sono tuttavia attese sulla dorsale tosco-emiliana ma mediamente oltre gli 800-1.000 metri. Martedì mattina i fenomeni interesseranno oltre che la dorsale tosco-emiliana anche il basso Piemonte e la Liguria. Proprio su quest'ultime i fiocchi di neve si spingeranno localmente sin verso i 200-400 metri, mentre tra Toscana ed Emilia Romagna resteranno confinati oltre i 400-700 metri, con qualche fiocco frammisto alla pioggia anche più in basso tra Lunigiana, Garfagnana e Appennino pistoiese. Quota neve destinata a scendere nel corso della serata sulla dorsale emiliana, stante l'ingresso di aria più fredda e l'intensificazione dei fenomeni, con fiocchi destinate così a raggiungere i 300-400 metri di quota. Non è da escludersi che durante eventuali manifestazioni temporalesche fiocchi di neve mista a pioggia o graupel possano spingersi temporaneamente a tratti a quote anche più basse.
Nevicate previste nella serata 8 Marzo
Fiocchi di neve attesi martedì anche sulle colline dell'Oltrepò pavese, inizialmente sin verso i 300-400 metri, in rialzo poi nel pomeriggio oltre i 500-600 metri,. a quote collinari pure tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Possibili accumuli fino a 20-30cm sopra i 1.000 metri, fino a 5-10cm dai 500 metri.
Aggiornamento 6 MARZO 2016 ore 10:10
NEVONE SULLE ALPI - Con il passaggio della perturbazione che ha attraversato le regioni settentrionali per le Alpi è stata l'occasione per un nuovo carico di neve, con accumuli importanti che ieri hanno interessato il settore occidentale e nella notte quello orientale, dove i fiocchi in alcuni casi stanno ancora cadendo. Sulle Alpi occidentali l'accumulo di neve fresca è stato di circa 40cm tra vallate cuneesi e torinesi, ma con punte di 70cm sulle Alpi Liguri (versante piemontese). Mezzo metro sull'alto Piemonte, 20/30cm sulla Valle d'Aosta orientale.
Su zone impervie della Lombardia nordoccidentale che declina sul Lago di Como ci sono alcune frazioni che sono sepolte da uno strato di neve fresca di di circa 60/70cm. Mezzo metro sul resto delle Alpi lombarde. La neve è caduta fino a quote molto basse ieri al Nordovest, imbiancando molte zone di pianura in Piemonte e localmente anche la Lombardia occidentale.
Sulle Dolomiti il manto fresco oscilla intorno ai 50cm e ha provocato numerosi disagi, tanto che ieri pomeriggio un escursionista sul Matajur è stato salvato dal soccorso alpino dopo essere rimasto intrappolato dalla bufera di vento e neve che imperversava sulla zona. Nella notte temporali nevosi si sono scaricati sulle Dolomiti venete, lasciando al suolo uno strato di circa 40cm a Cortina d'Ampezzo. Si raggiungono punte di 60cm sulla Carnia, a Piancavallo. Deboli nevicate sono ancora in atto sul settore dolomitico, mentre sulle Alpi centro-occidentali sono ormai ampie schiarite a prevalere, in paesaggi mozzafiato tra cieli blu e vette innevate.
Aggiornamento 4 MARZO 2016 ore 17:05
Sabato 5 di maltempo al Nordovest, con abbondanti nevicate fino a quote collinari, se non a tratti al piano sul Piemonte. Al mattino la neve cadrà copiosa a partire dai 300-400m su interne savonesi, Piemonte, Valle d'Aosta, Varesotto, alto Lario, Valchiavenna e Valtellina; potrà nevicare anche più in basso sul comparto piemontese, fino in pianura alle porte di Torino e sull'Astigiano. Forti nevicate attese sulle Alpi fino a fondovalle, dai 700-800m su Prealpi lombarde e Orobie, con accumuli anche considerevoli.
Dal pomeriggio i fenomeni andranno esaurendosi a partire da basso Piemonte e Ponente ligure, mentre in Lombardia la neve proseguirà a cadere abbondante su tutta l'area alpina e prealpina, con vere e proprie bufere sulle vette; qui il limite delle nevicate rimarrà pressoché stazionario, ancora a tratti fino a fondovalle in Valtellina, in graduale rialzo fino a 500-600m sul Varesotto e l'alto Lario.
ACCUMULI - prossimi ai 50-60cm di neve fresca in poche ore oltre i 1500m di quota. Circa 20-30cm dagli 800-1000 metri. Neve a Cuneo (fino a 10cm), Asti e Varese (fino a 5cm), Torino e Sondrio (0-2cm).
Aggiornamento 4 MARZO 2016 ore 8:50
La perturbazione in arrivo da Venerdì notte porterà nuove abbondanti nevicate su gran parte delle Alpi e sull'Appennino settentrionale durante la giornata di Sabato 5, che andranno ad incrementare il manto nevoso caduto nei giorni precedenti. La perturbazione infatti sarà infatti piuttosto veloce ma molto incisiva.
Tra la notte di Venerdì 4 e la mattina di Sabato 5 nevicate moderate/forti sono attese su tutte le Alpi centro-occidentali a quote generalmente superiori ai 400-600 metri, ma a tratti fino in pianura non esclusa sul Piemonte e sul varesotto, in collina sull'entroterra ligure a confine con i settori piemontesi. Fiocchi dunque possibili anche in città come Torino, Asti, Varese, oltre ovviamente che Cuneo e Domodossola. I fenomeni saranno più intensi sulle Alpi marittime (nella notte) e sui rilievi tra alto Piemonte ed Lombardia nord-occidentale (in mattinata); neve anche sull'Appennino ligure ma a quote generalmente più alte. Nel corso del giorno le nevicate più intense si sposteranno verso le Dolomiti e le Alpi orientali con quota intorno ai 600-900 metri, mentre tenderanno ad attenuarsi a partire dal comparto occidentale. In serata le nevicate tenderanno ad esaurirsi un po' ovunque, anche se sulle Alpi orientali potrà continuare a nevicare, seppur debolmente, anche nella giornata di Domenica.
Nel complesso potranno cadere fino a 50/60 cm di neve fresca in poco più di 12 ore oltre i 1200-1500 metri su gran parte dell'arco alpino, con punte anche superiori sulle Alpi marittime, Lepontine, Orobie e Dolomiti. Gli accumuli saranno ovviamente inferiori a quote più basse, dove, nelle zone più esposte ai fenomeni, potranno cadere circa 20-30 cm tra gli 800 e 1000 metri.
2 MARZO 2016: L'impulso instabile che colpirà l'Italia da questa sera sarà accompagnato da aria decisamente più fredda a tutte le quote, che seppur ostacolata dall'arco alpino, riuscirà parzialmente a sfondare sul Nord Italia. Temporali ed acquazzoni saranno quindi accompagnati da un sensibile calo delle temperature e di conseguenze anche della quota neve, che, laddove insisteranno i fenomeni, potrà spingersi fino a quote molto basse.
Giovedì 3 mattina infatti sono attesi rovesci di neve a quote collinari tra Veneto, Emilia orientale, Romagna, ed entro il pomeriggio anche sulle Marche settentrionali. Durante i rovesci più intensi non sono esclusi fiocchi fino a quote pianeggianti in particolare tra veneziano, padovano, rodigino, ferrarese, bolognese e colline romagnole; gli accumuli saranno comunque assenti in pianura, mentre oltre i 100-150 metri è possibile una lieve spruzzata, con accumuli che saliranno fin verso i 5-10 cm a quote intorno ai 400-500 metri (saranno imbiancate anche località come San Marino e Urbino). Gli accumuli potranno localmente anche essere superiori sull'appennino bolognese, romagnolo e Montefeltro, dove i fenomeni insisteranno per gran parte del pomeriggio. In serata è atteso un rapido miglioramento a partire da Nord.
Torna a peggiorare nel corso di martedì 8 Marzo, Festa della Donna, con neve sino in collina su parte del Nord, alta Toscana. Fredde correnti "scivoleranno" dalla vasta depressione presente sul Nord Europa verso il Mediterraneo centrale, favorendo così la formazione di un centro di bassa pressione tra Ligure e Corsica, nonché un abbassamento del limite delle nevicate.
Già nel corso delle prossime ore nuove nevicate sono tuttavia attese sulla dorsale tosco-emiliana ma mediamente oltre gli 800-1.000 metri. Martedì mattina i fenomeni interesseranno oltre che la dorsale tosco-emiliana anche il basso Piemonte e la Liguria. Proprio su quest'ultime i fiocchi di neve si spingeranno localmente sin verso i 200-400 metri, mentre tra Toscana ed Emilia Romagna resteranno confinati oltre i 400-700 metri, con qualche fiocco frammisto alla pioggia anche più in basso tra Lunigiana, Garfagnana e Appennino pistoiese. Quota neve destinata a scendere nel corso della serata sulla dorsale emiliana, stante l'ingresso di aria più fredda e l'intensificazione dei fenomeni, con fiocchi destinate così a raggiungere i 300-400 metri di quota. Non è da escludersi che durante eventuali manifestazioni temporalesche fiocchi di neve mista a pioggia o graupel possano spingersi temporaneamente a tratti a quote anche più basse.
Nevicate previste nella serata 8 Marzo
Fiocchi di neve attesi martedì anche sulle colline dell'Oltrepò pavese, inizialmente sin verso i 300-400 metri, in rialzo poi nel pomeriggio oltre i 500-600 metri,. a quote collinari pure tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Possibili accumuli fino a 20-30cm sopra i 1.000 metri, fino a 5-10cm dai 500 metri.
Aggiornamento 6 MARZO 2016 ore 10:10
NEVONE SULLE ALPI - Con il passaggio della perturbazione che ha attraversato le regioni settentrionali per le Alpi è stata l'occasione per un nuovo carico di neve, con accumuli importanti che ieri hanno interessato il settore occidentale e nella notte quello orientale, dove i fiocchi in alcuni casi stanno ancora cadendo. Sulle Alpi occidentali l'accumulo di neve fresca è stato di circa 40cm tra vallate cuneesi e torinesi, ma con punte di 70cm sulle Alpi Liguri (versante piemontese). Mezzo metro sull'alto Piemonte, 20/30cm sulla Valle d'Aosta orientale.
Su zone impervie della Lombardia nordoccidentale che declina sul Lago di Como ci sono alcune frazioni che sono sepolte da uno strato di neve fresca di di circa 60/70cm. Mezzo metro sul resto delle Alpi lombarde. La neve è caduta fino a quote molto basse ieri al Nordovest, imbiancando molte zone di pianura in Piemonte e localmente anche la Lombardia occidentale.
Sulle Dolomiti il manto fresco oscilla intorno ai 50cm e ha provocato numerosi disagi, tanto che ieri pomeriggio un escursionista sul Matajur è stato salvato dal soccorso alpino dopo essere rimasto intrappolato dalla bufera di vento e neve che imperversava sulla zona. Nella notte temporali nevosi si sono scaricati sulle Dolomiti venete, lasciando al suolo uno strato di circa 40cm a Cortina d'Ampezzo. Si raggiungono punte di 60cm sulla Carnia, a Piancavallo. Deboli nevicate sono ancora in atto sul settore dolomitico, mentre sulle Alpi centro-occidentali sono ormai ampie schiarite a prevalere, in paesaggi mozzafiato tra cieli blu e vette innevate.
Aggiornamento 4 MARZO 2016 ore 17:05
Sabato 5 di maltempo al Nordovest, con abbondanti nevicate fino a quote collinari, se non a tratti al piano sul Piemonte. Al mattino la neve cadrà copiosa a partire dai 300-400m su interne savonesi, Piemonte, Valle d'Aosta, Varesotto, alto Lario, Valchiavenna e Valtellina; potrà nevicare anche più in basso sul comparto piemontese, fino in pianura alle porte di Torino e sull'Astigiano. Forti nevicate attese sulle Alpi fino a fondovalle, dai 700-800m su Prealpi lombarde e Orobie, con accumuli anche considerevoli.
Dal pomeriggio i fenomeni andranno esaurendosi a partire da basso Piemonte e Ponente ligure, mentre in Lombardia la neve proseguirà a cadere abbondante su tutta l'area alpina e prealpina, con vere e proprie bufere sulle vette; qui il limite delle nevicate rimarrà pressoché stazionario, ancora a tratti fino a fondovalle in Valtellina, in graduale rialzo fino a 500-600m sul Varesotto e l'alto Lario.
ACCUMULI - prossimi ai 50-60cm di neve fresca in poche ore oltre i 1500m di quota. Circa 20-30cm dagli 800-1000 metri. Neve a Cuneo (fino a 10cm), Asti e Varese (fino a 5cm), Torino e Sondrio (0-2cm).
Aggiornamento 4 MARZO 2016 ore 8:50
La perturbazione in arrivo da Venerdì notte porterà nuove abbondanti nevicate su gran parte delle Alpi e sull'Appennino settentrionale durante la giornata di Sabato 5, che andranno ad incrementare il manto nevoso caduto nei giorni precedenti. La perturbazione infatti sarà infatti piuttosto veloce ma molto incisiva.
Tra la notte di Venerdì 4 e la mattina di Sabato 5 nevicate moderate/forti sono attese su tutte le Alpi centro-occidentali a quote generalmente superiori ai 400-600 metri, ma a tratti fino in pianura non esclusa sul Piemonte e sul varesotto, in collina sull'entroterra ligure a confine con i settori piemontesi. Fiocchi dunque possibili anche in città come Torino, Asti, Varese, oltre ovviamente che Cuneo e Domodossola. I fenomeni saranno più intensi sulle Alpi marittime (nella notte) e sui rilievi tra alto Piemonte ed Lombardia nord-occidentale (in mattinata); neve anche sull'Appennino ligure ma a quote generalmente più alte. Nel corso del giorno le nevicate più intense si sposteranno verso le Dolomiti e le Alpi orientali con quota intorno ai 600-900 metri, mentre tenderanno ad attenuarsi a partire dal comparto occidentale. In serata le nevicate tenderanno ad esaurirsi un po' ovunque, anche se sulle Alpi orientali potrà continuare a nevicare, seppur debolmente, anche nella giornata di Domenica.
Nel complesso potranno cadere fino a 50/60 cm di neve fresca in poco più di 12 ore oltre i 1200-1500 metri su gran parte dell'arco alpino, con punte anche superiori sulle Alpi marittime, Lepontine, Orobie e Dolomiti. Gli accumuli saranno ovviamente inferiori a quote più basse, dove, nelle zone più esposte ai fenomeni, potranno cadere circa 20-30 cm tra gli 800 e 1000 metri.
2 MARZO 2016: L'impulso instabile che colpirà l'Italia da questa sera sarà accompagnato da aria decisamente più fredda a tutte le quote, che seppur ostacolata dall'arco alpino, riuscirà parzialmente a sfondare sul Nord Italia. Temporali ed acquazzoni saranno quindi accompagnati da un sensibile calo delle temperature e di conseguenze anche della quota neve, che, laddove insisteranno i fenomeni, potrà spingersi fino a quote molto basse.
Giovedì 3 mattina infatti sono attesi rovesci di neve a quote collinari tra Veneto, Emilia orientale, Romagna, ed entro il pomeriggio anche sulle Marche settentrionali. Durante i rovesci più intensi non sono esclusi fiocchi fino a quote pianeggianti in particolare tra veneziano, padovano, rodigino, ferrarese, bolognese e colline romagnole; gli accumuli saranno comunque assenti in pianura, mentre oltre i 100-150 metri è possibile una lieve spruzzata, con accumuli che saliranno fin verso i 5-10 cm a quote intorno ai 400-500 metri (saranno imbiancate anche località come San Marino e Urbino). Gli accumuli potranno localmente anche essere superiori sull'appennino bolognese, romagnolo e Montefeltro, dove i fenomeni insisteranno per gran parte del pomeriggio. In serata è atteso un rapido miglioramento a partire da Nord.
METEO ITALIA: FRONTE ARTICO IN ARRIVO CON TEMPORALI DI DAMA BIANCA, GRANDINE E DAMA BIANCA IN COLLINA!
Aggiornamento 5 MARZO 2016 ore 15:30
Il maltempo è in decisa attenuazione al Nordovest, dopo che è stato messo in ginocchio fino a questa mattina per le forti piogge ma soprattutto per le nevicate che hanno raggiunto le quote pianeggianti e l'entroterra ligure di Ponente. E' stata riaperta al traffico pesante l'A6 Torino Savona, ora percorribile in entrambe le direzioni. Le nevicate si sono attenuate sulle Alpi occidentali così come sulle pianure del Piemonte. Ora il grosso delle perturbazione è entrato in azione su Lombardia e Triveneto, dove le piogge si sono fatte battenti. Il fiume Seveso è esondato in più punti di Milano
Piove intensamente tra Lombardia ed Emilia nordoccidentale dove si contano fino ad ora accumuli fino a 50/60mm. Piogge battenti anche su alto Veneto e Friuli con accumuli che in poche ore hanno raggiunto i 27mm sull'alto Vicentino. E intantonevica sulle Alpi centrali ed orientali fino a quote collinari, tanto che fiocchi bagnati stanno raggiungendo la conca di Bolzano.
Il maltempo si è esteso fino alle regioni centro-settentrionali tirreniche coinvolgendo Toscana e Lazio, dove hanno fatto comparsa alcune piogge sparse che risultano più persistenti sulla Versilia, con raffiche di Scirocco che spazzano le coste. Neve sulla dorsale tosco-emiliana in abbassamento fino a 1500m.
Segnaliamo infine che la coda del fronte perturbato ha toccato la Sardegna scaricando alcuni temporali sul versante nordoccidentale, in particoare sul Sassarese.
Aggiornamento 5 MARZO 2016 ore 12:30
La perturbazione continua ad agire sulle regioni settentrionali e la situazione va aggravandosi. La neve che cade copiosa sull'entroterra ligure ha portato al blocco del traffico sulla Provinciale 29 che passa dal Colle di Cadibona. I mezzi pesanti sono stati filtrati all'ingresso dell'A6 Torino Savona a causa della neve e sono stati dirottati sulla Provinciale 29, provocandone il blocco.
Le ultimissime immagini radar mostrano però una riduzione dei fenomeni sul Piemonte sudoccidentale, dove la perturbazione è ormai in fase di indebolimento. Anche sulla Riviera Ligure di Ponente le piogge sono in attenuazione, ma si stanno intensificando tra Genovese e Spezzino dove sono in atto temporali. Gli accumuli pluviometrici raggiungono i 160mm sull'entroterra genovese, sfiorano i 100mm a Savona. Segnalato anche vento forte sulla Riviera con punte di 100km/h a Capo Mele.
Piogge intense anche al confine tra Piemonte e Lombardia dove sono in atto rovesci anche forti e misti a neve, come nel Vercellese o anche più a sud verso la Lomellina. Accumuli fino a 40mm sul Novarese, 56mm sul Pavese, 40/50mm sul Varesotto.Piogge anche su alto Veneto e Friuli, ma al momento più deboli. Intanto la perturbazione si muove verso la Toscana.
Aggiornamento 5 MARZO 2016 ore: 11:30
Come nelle attese è giunta la perturbazione orchestrata da una saccatura di bassa pressione in approfondimento sulla Francia che sta dando luogo a condizioni di maltempo al Nordovest ma con fenomeni che si estendono anche a Lombardia e al resto dell'arco alpino.
Precipitazioni diffuse interessano Piemonte e Liguria con la NEVE che cade fino in pianura su gran parte del Piemonte, imbiancando Torino con fiocchi comunque un po' pesanti e umidi. Nevica copiosamente a Cuneo, dove lo strato di neve fresca raggiunge già uno spessore di circa 15cm. Nevica sulle Langhe e sul Monferrato con almeno 15cm di fresca. Imbiancate parte delle pianure orientali del Piemonte, ma anche Malpensa e Varese.
Sulle vallate alpine la nevicata è intensa e su quelle cuneesi e torinesi il manto di fresca raggiunge i 30/40cm, tanto che da ieri sera è chiuso al traffico il Tunnel del Tenda che collega l'Italia con la Francia.
Nevica in Valle d'Aosta ed in particolare sulle vallate orientali della regione con la neve fresca che raggiunge i 15/20cm e fiocchi pesanti che cadono fin sul capoluogo. Nevicate più deboli si spingono verso est lungo l'arco alpino, fino alle Dolomiti venete e trentine.
In Liguria piove intensamente sulla riviera di Ponente e sul Genovese, con accumuli pluviometrici che da ieri sera toccano i 120mm sull'entroterra genovese e oscillano intorno ai 60mm sul Savonese. Nevica sulle strade di collegamento tra Liguria e Piemonte, sia sulla A6 Torino Savona che sulla A26 Torino Genova, con la neve fresca che raggiunge i 40cm sul Savonese.
Le piogge hanno raggiunto anche Lombardia ed ovest Emilia, ma in questo caso i fenomeni risultano più deboli e gli accumuli più importanti si registrano sulla zona di Milano, dove si toccano i 20mm.
Aggiornamento 5 MARZO 2016 ore 10:50
AFFONDO ARTICO SUL MEDITERRANEO, TORNA IL MALTEMPO - Una nuova perturbazione fredda in discesa dal Nord Europa scaverà una depressione sull'Italia e porterà maltempo nel weekend 5-6 con piogge, temporali, nevicate e vento forte
PIOGGE E TEMPORALI ANCHE FORTI - Sabato colpito soprattutto Nord e centrali tirreniche con fenomeni anche intensi e picchi di oltre 80-100mm. Domenica 6 rovesci e temporali sparsi soprattutto al Centrosud e Nordest.
BUFERE DI NEVE SULLE ALPI, NEVE ANCHE IN APPENNINO - Sabato 5 forti nevicate su Alpi e Prealpi oltre 500-900m, a quote più basse sul Nordovest a tratti anche in pianura sul Piemonte. Previsto localmente oltre mezzo metro dai 1000-1300m, oltre 1 metro dai 1800-2000m. Neve anche su Appennino entro domenica 6, oltre 900-1300m su quello centro-settentrionale.
VENTO FORTE - Sabato 5 teso Scirocco, domenica 6 Libeccio od Ostro, dalla sera Maestrale sulla Sardegna. Raffiche di oltre 70-80km/h e mari molto mossi o agitati.
Ecco cosa sta accadendo - Un nocciolo di aria fredda in discesa su Francia e Valle del Rodano scaverà una insidiosa ansa ciclonica che richiamerà tese e molto umide correnti meridionali sull'Italia. Maltempo intenso sabato soprattutto al Nord, Toscana con piogge e temporali anche intensi; su versanti sud alpini, Prealpi, pedemontane, Liguria e alta Toscana i fenomeni più abbondanti con picchi anche di oltre 100mm. Pienone di neve sulle Alpi con ulteriori apporti anche di oltre mezzo metro dai 1200-1500m in particolare su Orobie, Dolomiti, Carnia, Lepontine, Marittime, Ossola. Peggiora anche sul resto del Centro e Sardegna con rovesci e temporali specie tra Toscana e Lazio; in attesa il Sud con primi fenomeni dalla sera su Campania e Molise. Domenica 6 si scaverà una depressione sul Nord Italia che alimenterà marcata instabilità su tutto il Centrosud e anche al Nordest, con rovesci sparsi, qualche temporale. Maggiori spazi assolati al Nordovest ma con qualche nuovo rovescio o temporale possibile entro sera. Anche la prossima settimana vedrà tempo spesso instabile, specie nella prima parte, con nuove perturbazioni.
Aggiornamento 4 MARZO 2016 ore 7:45
WEEKEND 5-6, NUOVO MALTEMPO - L'Italia continuerà a rimanere il bersaglio di nuovi nuclei freddi e instabili in arrivo dal Nord Atlantico. Venerdì 4 breve tregua ma entro il weekend 5-6 ci attende una nuova ondata di maltempo. Saranno soprattutto le regioni centro-settentrionali a essere più penalizzate dalla nuova perturbazione, in modo particolare il Nordovest. I primi segnali si avranno già venerdì 4 sera tra Piemonte, Liguria e Lombardia occidentale, con piogge e rovesci in intensificazione. Sabato le piogge conquisteranno anche Toscana, Lazio e regioni di Nordest, mentre abbondanti fenomeni continueranno a colpire la Liguria, dove non si esclude anche qualche temporale, nonché il Piemonte e le Prealpi lombarde. In attesa il resto del Paese, seppur con tendenza al peggioramento sabato sera su basso Tirreno, medio Adriatico e Puglia.
TANTA NEVE IN ARRIVO SULLE ALPI - La neve cadrà anche abbondante sulle Alpi fino a quote collinari su Piemonte, Valle d'Aosta, alta Lombardia, mediamente oltre i 400-600m. Neve sulle Alpi orientali sopra i 600-800m, mentre sull'Appennino settentrionale la quota neve sarà superiore ai 1200-1300m. Temperature in sensibile calo specie al Nordovest, con massime non oltre i 5°C su città come Torino, Aosta, Trento e Bolzano. Ad accompagnare il fronte ci sarà un sensibile rinforzo dei venti di Libeccio, seguiti poi dal Maestrale. Domenica 6 ci sarà tempo ancora un po' instabile su Nordest, Sardegna, regioni tirreniche e Sud con acquazzoni e rovesci nevosi dai 1000-1300m sulla dorsale.
Aggiornamento 3 MARZO 2016 ore 8:50
PREVISIONI DI PIOGGIA E NEVE AL CENTRO SUD - La perturbazione giunta nella notte tende a muoversi velocemente verso le regioni del Centro Sud, inseguita da impetuosi venti di Maestrale nonché da un generale abbassamento delle temperature. Ad accompagnare la perturbazione anche un profondo vortice di bassa pressione che si è generato sull'alto Adriatico e attorno al quale si arcua la perturbazione. Il TEMPO di giovedì 3 sarà all'insegna del MALTEMPO al Centro Sud con piogge e rovesci ma anche dei temporali con episodi di grandine. Il basso Tirreno sarà più esposto a fenomeni anche di forte intensità. Il tutto verrà accompagnato da un deciso rinforzo della Tramontana e del Maestrale, con raffiche prossime agli 80-100 km/h su Tirreno e Sardegna e da un netto calo delle temperature.
NEVE IN APPENNINO FINO IN COLLINA. Torna la neve sull'Appennino, fin verso i 600-1000 m su quello centrale, a quote inferiori tra Toscana nord orientale e Marche, oltre 1000-130 0m sull'Appennino meridionale. Qui la neve dovrebbe subire un calo nella serata quando i fiocchi potrebbero scender fin verso gli 800 m specie durante i fenomeni più intensi. Il maltempo si avrà anche al Nordest, con neve fino in collina al mattino, in graduale attenuazione; bello al Nordovest dove i venti più secchi da Nord porteranno un deciso miglioramento. Venerdì il miglioramento si estenderà a molte altre regioni.
COSA STA ACCADENDO. Nelle battute finali l'inverno in Europa ha un sussulto d'orgoglio. Dopo una prima parte sottotono il vortice polare ora è più debole e consente alle fredde correnti polari di spingersi con facilità verso Sud. Questo è poi consentito dall'alta pressione che è defilata in atlantico. Nuovi peggioramenti sono attesi nella prima decade di Marzo. La Primavera meteorologica partita il 1° di Marzo è iniziata con un tempo piuttosto capriccioso; del resto Marzo ha mostrato spesso un volto invernale per cui tale situazione non deve destare meraviglia.
Aggiornamento 2 MARZO 2016 ore 16:25
PERTURBAZIONE ARTICA IMMINENTE - Fronte freddo ormai in procinto di raggiungere l'Italia, pilotata da un vortice freddo posizionato sulle Isole Britanniche. Valicherà le Alpi nelle prossime ore e attraverserà tutta la Penisola entro giovedì 3.
PIOGGE, TEMPORALI, VENTO FORTE - Prime precipitazioni sulle Alpi, in estensione entro mercoledì notte al resto del Nord con locali temporali, grandinate, colpi di vento; peggiora anche sulle tirreniche con rovesci e temporali a partire dalla Toscana. Giovedì fenomeni in estensione al Centrosud, più intensi sulle tirreniche; migliora al Nordovest. Venti forti di Tramontana e Maestrale.
NEVE A QUOTE BASSE - Nevicate in calo fin verso i 500-700m, sulle Alpi, in collina giovedì mattina su Triveneto, Emilia Romagna, Marche, in calo a 400-800m su Appennino centrale, oltre 1000-1300m su quello meridionale.
MAGGIORI DETTAGLI - Il fronte freddo in arrivo dal Nord Europa scaverà un minimo di pressione sulla Valpadana, che evolverà in un vortice in spostamento verso l'alto Adriatico. Più colpite in serata Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, meno il Piemonte occidentale ed il Ponente Ligure. Tracollo termico nella notte, quota neve in calo sui 500-700m sulle Alpi, ma a tratti più in basso durante i rovesci più intensi con locali episodi di neve tonda non esclusi anche sulla Valpadana; possibili temporali di neve sulle Prealpi. Prime piogge e temporali nel frattempo abborderanno le tirreniche. Giovedì 3 la bassa pressione presente sull'alto Adriatico piloterà il fronte freddo verso il Centrosud che verrà spazzato da rovesci, temporali, localmente intensi e grandinigeni. Il tutto verrà accompagnato da un deciso rinforzo della tramontana e del maestrale, con raffiche prossime agli 80-100km/h su Tirreno e Sardegna, e da un netto calo termico. Torna la neve sull'Appennino, fin verso i 600-1000m su quello centrale, a quote inferiori tra Toscana nord orientale e Marche, oltre 1000-1300m sull'Appennino meridionale. Maltempo anche al Nordest, con neve fino in collina al mattino, in graduale attenuazione; bello al Nordovest.
2 MARZO 2016: Perturbazione fredda in arrivo, vortice ciclonico su Venezia - Fronte freddo in discesa dal Nord Europa e collegato ad una depressione sulle Isole Britanniche raggiungerà la nostra Penisola da mercoledì sera, attraversandola giovedì e scavando un vortice ciclonico a Venezia, su valori anche inferiori ai 995hPa.
Mercoledì 2 sera/notte TEMPORALI al Nord - Prime precipitazioni nelle prossime ore sulle Alpi, in estensione tra sera e notte a Prealpi e Valpadana, dove potranno assumere carattere temporalesco localmente anche con grandine e raffiche di vento. Più colpite Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, meno il Piemonte occidentale ed il Ponente Ligure. Tracollo termico nella notte, quota neve in calo sui 500-700m sulle Alpi, ma a tratti più in basso sulla Valpadana con locali episodi di neve tonda non esclusi nei rovesci più intensi; temporali di neve sulle Prealpi. Prime piogge e temporali nel frattempo abborderanno le tirreniche.
Giovedì 3 MALTEMPO verso il Centrosud - Il vortice su Venezia piloterà il fronte freddo verso il Centrosud che verrà spazzato da rovesci, temporali, localmente intensi e grandinigeni, accompagnati da un deciso rinforzo della tramontana e del maestrale e un netto calo termico; torna la neve sull'Appennino fin sotto i 1000m. Maltempo anche al Nordest, in graduale attenuazione, migliora al Nordovest.
NEVE A QUOTE MOLTO BASSE su Nordest e Marche - Giovedì 3 mattina rovesci di neve in collina tra Veneto, Emilia orientale, Romagna ed entro il primo pomeriggio anche sulle alte Marche. Non esclusi fiocchi a tratti fino in pianura durante i rovesci più intensi, in particolare tra veneziano, padovano, rodigino, ferrarese, modenese, bolognese e Romagna interna.
Il maltempo è in decisa attenuazione al Nordovest, dopo che è stato messo in ginocchio fino a questa mattina per le forti piogge ma soprattutto per le nevicate che hanno raggiunto le quote pianeggianti e l'entroterra ligure di Ponente. E' stata riaperta al traffico pesante l'A6 Torino Savona, ora percorribile in entrambe le direzioni. Le nevicate si sono attenuate sulle Alpi occidentali così come sulle pianure del Piemonte. Ora il grosso delle perturbazione è entrato in azione su Lombardia e Triveneto, dove le piogge si sono fatte battenti. Il fiume Seveso è esondato in più punti di Milano
Piove intensamente tra Lombardia ed Emilia nordoccidentale dove si contano fino ad ora accumuli fino a 50/60mm. Piogge battenti anche su alto Veneto e Friuli con accumuli che in poche ore hanno raggiunto i 27mm sull'alto Vicentino. E intantonevica sulle Alpi centrali ed orientali fino a quote collinari, tanto che fiocchi bagnati stanno raggiungendo la conca di Bolzano.
Il maltempo si è esteso fino alle regioni centro-settentrionali tirreniche coinvolgendo Toscana e Lazio, dove hanno fatto comparsa alcune piogge sparse che risultano più persistenti sulla Versilia, con raffiche di Scirocco che spazzano le coste. Neve sulla dorsale tosco-emiliana in abbassamento fino a 1500m.
Segnaliamo infine che la coda del fronte perturbato ha toccato la Sardegna scaricando alcuni temporali sul versante nordoccidentale, in particoare sul Sassarese.
Aggiornamento 5 MARZO 2016 ore 12:30
La perturbazione continua ad agire sulle regioni settentrionali e la situazione va aggravandosi. La neve che cade copiosa sull'entroterra ligure ha portato al blocco del traffico sulla Provinciale 29 che passa dal Colle di Cadibona. I mezzi pesanti sono stati filtrati all'ingresso dell'A6 Torino Savona a causa della neve e sono stati dirottati sulla Provinciale 29, provocandone il blocco.
Le ultimissime immagini radar mostrano però una riduzione dei fenomeni sul Piemonte sudoccidentale, dove la perturbazione è ormai in fase di indebolimento. Anche sulla Riviera Ligure di Ponente le piogge sono in attenuazione, ma si stanno intensificando tra Genovese e Spezzino dove sono in atto temporali. Gli accumuli pluviometrici raggiungono i 160mm sull'entroterra genovese, sfiorano i 100mm a Savona. Segnalato anche vento forte sulla Riviera con punte di 100km/h a Capo Mele.
Piogge intense anche al confine tra Piemonte e Lombardia dove sono in atto rovesci anche forti e misti a neve, come nel Vercellese o anche più a sud verso la Lomellina. Accumuli fino a 40mm sul Novarese, 56mm sul Pavese, 40/50mm sul Varesotto.Piogge anche su alto Veneto e Friuli, ma al momento più deboli. Intanto la perturbazione si muove verso la Toscana.
Aggiornamento 5 MARZO 2016 ore: 11:30
Come nelle attese è giunta la perturbazione orchestrata da una saccatura di bassa pressione in approfondimento sulla Francia che sta dando luogo a condizioni di maltempo al Nordovest ma con fenomeni che si estendono anche a Lombardia e al resto dell'arco alpino.
Precipitazioni diffuse interessano Piemonte e Liguria con la NEVE che cade fino in pianura su gran parte del Piemonte, imbiancando Torino con fiocchi comunque un po' pesanti e umidi. Nevica copiosamente a Cuneo, dove lo strato di neve fresca raggiunge già uno spessore di circa 15cm. Nevica sulle Langhe e sul Monferrato con almeno 15cm di fresca. Imbiancate parte delle pianure orientali del Piemonte, ma anche Malpensa e Varese.
Sulle vallate alpine la nevicata è intensa e su quelle cuneesi e torinesi il manto di fresca raggiunge i 30/40cm, tanto che da ieri sera è chiuso al traffico il Tunnel del Tenda che collega l'Italia con la Francia.
Nevica in Valle d'Aosta ed in particolare sulle vallate orientali della regione con la neve fresca che raggiunge i 15/20cm e fiocchi pesanti che cadono fin sul capoluogo. Nevicate più deboli si spingono verso est lungo l'arco alpino, fino alle Dolomiti venete e trentine.
In Liguria piove intensamente sulla riviera di Ponente e sul Genovese, con accumuli pluviometrici che da ieri sera toccano i 120mm sull'entroterra genovese e oscillano intorno ai 60mm sul Savonese. Nevica sulle strade di collegamento tra Liguria e Piemonte, sia sulla A6 Torino Savona che sulla A26 Torino Genova, con la neve fresca che raggiunge i 40cm sul Savonese.
Le piogge hanno raggiunto anche Lombardia ed ovest Emilia, ma in questo caso i fenomeni risultano più deboli e gli accumuli più importanti si registrano sulla zona di Milano, dove si toccano i 20mm.
Aggiornamento 5 MARZO 2016 ore 10:50
AFFONDO ARTICO SUL MEDITERRANEO, TORNA IL MALTEMPO - Una nuova perturbazione fredda in discesa dal Nord Europa scaverà una depressione sull'Italia e porterà maltempo nel weekend 5-6 con piogge, temporali, nevicate e vento forte
PIOGGE E TEMPORALI ANCHE FORTI - Sabato colpito soprattutto Nord e centrali tirreniche con fenomeni anche intensi e picchi di oltre 80-100mm. Domenica 6 rovesci e temporali sparsi soprattutto al Centrosud e Nordest.
BUFERE DI NEVE SULLE ALPI, NEVE ANCHE IN APPENNINO - Sabato 5 forti nevicate su Alpi e Prealpi oltre 500-900m, a quote più basse sul Nordovest a tratti anche in pianura sul Piemonte. Previsto localmente oltre mezzo metro dai 1000-1300m, oltre 1 metro dai 1800-2000m. Neve anche su Appennino entro domenica 6, oltre 900-1300m su quello centro-settentrionale.
VENTO FORTE - Sabato 5 teso Scirocco, domenica 6 Libeccio od Ostro, dalla sera Maestrale sulla Sardegna. Raffiche di oltre 70-80km/h e mari molto mossi o agitati.
Ecco cosa sta accadendo - Un nocciolo di aria fredda in discesa su Francia e Valle del Rodano scaverà una insidiosa ansa ciclonica che richiamerà tese e molto umide correnti meridionali sull'Italia. Maltempo intenso sabato soprattutto al Nord, Toscana con piogge e temporali anche intensi; su versanti sud alpini, Prealpi, pedemontane, Liguria e alta Toscana i fenomeni più abbondanti con picchi anche di oltre 100mm. Pienone di neve sulle Alpi con ulteriori apporti anche di oltre mezzo metro dai 1200-1500m in particolare su Orobie, Dolomiti, Carnia, Lepontine, Marittime, Ossola. Peggiora anche sul resto del Centro e Sardegna con rovesci e temporali specie tra Toscana e Lazio; in attesa il Sud con primi fenomeni dalla sera su Campania e Molise. Domenica 6 si scaverà una depressione sul Nord Italia che alimenterà marcata instabilità su tutto il Centrosud e anche al Nordest, con rovesci sparsi, qualche temporale. Maggiori spazi assolati al Nordovest ma con qualche nuovo rovescio o temporale possibile entro sera. Anche la prossima settimana vedrà tempo spesso instabile, specie nella prima parte, con nuove perturbazioni.
Aggiornamento 4 MARZO 2016 ore 7:45
WEEKEND 5-6, NUOVO MALTEMPO - L'Italia continuerà a rimanere il bersaglio di nuovi nuclei freddi e instabili in arrivo dal Nord Atlantico. Venerdì 4 breve tregua ma entro il weekend 5-6 ci attende una nuova ondata di maltempo. Saranno soprattutto le regioni centro-settentrionali a essere più penalizzate dalla nuova perturbazione, in modo particolare il Nordovest. I primi segnali si avranno già venerdì 4 sera tra Piemonte, Liguria e Lombardia occidentale, con piogge e rovesci in intensificazione. Sabato le piogge conquisteranno anche Toscana, Lazio e regioni di Nordest, mentre abbondanti fenomeni continueranno a colpire la Liguria, dove non si esclude anche qualche temporale, nonché il Piemonte e le Prealpi lombarde. In attesa il resto del Paese, seppur con tendenza al peggioramento sabato sera su basso Tirreno, medio Adriatico e Puglia.
TANTA NEVE IN ARRIVO SULLE ALPI - La neve cadrà anche abbondante sulle Alpi fino a quote collinari su Piemonte, Valle d'Aosta, alta Lombardia, mediamente oltre i 400-600m. Neve sulle Alpi orientali sopra i 600-800m, mentre sull'Appennino settentrionale la quota neve sarà superiore ai 1200-1300m. Temperature in sensibile calo specie al Nordovest, con massime non oltre i 5°C su città come Torino, Aosta, Trento e Bolzano. Ad accompagnare il fronte ci sarà un sensibile rinforzo dei venti di Libeccio, seguiti poi dal Maestrale. Domenica 6 ci sarà tempo ancora un po' instabile su Nordest, Sardegna, regioni tirreniche e Sud con acquazzoni e rovesci nevosi dai 1000-1300m sulla dorsale.
Aggiornamento 3 MARZO 2016 ore 8:50
PREVISIONI DI PIOGGIA E NEVE AL CENTRO SUD - La perturbazione giunta nella notte tende a muoversi velocemente verso le regioni del Centro Sud, inseguita da impetuosi venti di Maestrale nonché da un generale abbassamento delle temperature. Ad accompagnare la perturbazione anche un profondo vortice di bassa pressione che si è generato sull'alto Adriatico e attorno al quale si arcua la perturbazione. Il TEMPO di giovedì 3 sarà all'insegna del MALTEMPO al Centro Sud con piogge e rovesci ma anche dei temporali con episodi di grandine. Il basso Tirreno sarà più esposto a fenomeni anche di forte intensità. Il tutto verrà accompagnato da un deciso rinforzo della Tramontana e del Maestrale, con raffiche prossime agli 80-100 km/h su Tirreno e Sardegna e da un netto calo delle temperature.
NEVE IN APPENNINO FINO IN COLLINA. Torna la neve sull'Appennino, fin verso i 600-1000 m su quello centrale, a quote inferiori tra Toscana nord orientale e Marche, oltre 1000-130 0m sull'Appennino meridionale. Qui la neve dovrebbe subire un calo nella serata quando i fiocchi potrebbero scender fin verso gli 800 m specie durante i fenomeni più intensi. Il maltempo si avrà anche al Nordest, con neve fino in collina al mattino, in graduale attenuazione; bello al Nordovest dove i venti più secchi da Nord porteranno un deciso miglioramento. Venerdì il miglioramento si estenderà a molte altre regioni.
COSA STA ACCADENDO. Nelle battute finali l'inverno in Europa ha un sussulto d'orgoglio. Dopo una prima parte sottotono il vortice polare ora è più debole e consente alle fredde correnti polari di spingersi con facilità verso Sud. Questo è poi consentito dall'alta pressione che è defilata in atlantico. Nuovi peggioramenti sono attesi nella prima decade di Marzo. La Primavera meteorologica partita il 1° di Marzo è iniziata con un tempo piuttosto capriccioso; del resto Marzo ha mostrato spesso un volto invernale per cui tale situazione non deve destare meraviglia.
Aggiornamento 2 MARZO 2016 ore 16:25
PERTURBAZIONE ARTICA IMMINENTE - Fronte freddo ormai in procinto di raggiungere l'Italia, pilotata da un vortice freddo posizionato sulle Isole Britanniche. Valicherà le Alpi nelle prossime ore e attraverserà tutta la Penisola entro giovedì 3.
PIOGGE, TEMPORALI, VENTO FORTE - Prime precipitazioni sulle Alpi, in estensione entro mercoledì notte al resto del Nord con locali temporali, grandinate, colpi di vento; peggiora anche sulle tirreniche con rovesci e temporali a partire dalla Toscana. Giovedì fenomeni in estensione al Centrosud, più intensi sulle tirreniche; migliora al Nordovest. Venti forti di Tramontana e Maestrale.
NEVE A QUOTE BASSE - Nevicate in calo fin verso i 500-700m, sulle Alpi, in collina giovedì mattina su Triveneto, Emilia Romagna, Marche, in calo a 400-800m su Appennino centrale, oltre 1000-1300m su quello meridionale.
MAGGIORI DETTAGLI - Il fronte freddo in arrivo dal Nord Europa scaverà un minimo di pressione sulla Valpadana, che evolverà in un vortice in spostamento verso l'alto Adriatico. Più colpite in serata Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, meno il Piemonte occidentale ed il Ponente Ligure. Tracollo termico nella notte, quota neve in calo sui 500-700m sulle Alpi, ma a tratti più in basso durante i rovesci più intensi con locali episodi di neve tonda non esclusi anche sulla Valpadana; possibili temporali di neve sulle Prealpi. Prime piogge e temporali nel frattempo abborderanno le tirreniche. Giovedì 3 la bassa pressione presente sull'alto Adriatico piloterà il fronte freddo verso il Centrosud che verrà spazzato da rovesci, temporali, localmente intensi e grandinigeni. Il tutto verrà accompagnato da un deciso rinforzo della tramontana e del maestrale, con raffiche prossime agli 80-100km/h su Tirreno e Sardegna, e da un netto calo termico. Torna la neve sull'Appennino, fin verso i 600-1000m su quello centrale, a quote inferiori tra Toscana nord orientale e Marche, oltre 1000-1300m sull'Appennino meridionale. Maltempo anche al Nordest, con neve fino in collina al mattino, in graduale attenuazione; bello al Nordovest.
2 MARZO 2016: Perturbazione fredda in arrivo, vortice ciclonico su Venezia - Fronte freddo in discesa dal Nord Europa e collegato ad una depressione sulle Isole Britanniche raggiungerà la nostra Penisola da mercoledì sera, attraversandola giovedì e scavando un vortice ciclonico a Venezia, su valori anche inferiori ai 995hPa.
Mercoledì 2 sera/notte TEMPORALI al Nord - Prime precipitazioni nelle prossime ore sulle Alpi, in estensione tra sera e notte a Prealpi e Valpadana, dove potranno assumere carattere temporalesco localmente anche con grandine e raffiche di vento. Più colpite Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, meno il Piemonte occidentale ed il Ponente Ligure. Tracollo termico nella notte, quota neve in calo sui 500-700m sulle Alpi, ma a tratti più in basso sulla Valpadana con locali episodi di neve tonda non esclusi nei rovesci più intensi; temporali di neve sulle Prealpi. Prime piogge e temporali nel frattempo abborderanno le tirreniche.
Giovedì 3 MALTEMPO verso il Centrosud - Il vortice su Venezia piloterà il fronte freddo verso il Centrosud che verrà spazzato da rovesci, temporali, localmente intensi e grandinigeni, accompagnati da un deciso rinforzo della tramontana e del maestrale e un netto calo termico; torna la neve sull'Appennino fin sotto i 1000m. Maltempo anche al Nordest, in graduale attenuazione, migliora al Nordovest.
NEVE A QUOTE MOLTO BASSE su Nordest e Marche - Giovedì 3 mattina rovesci di neve in collina tra Veneto, Emilia orientale, Romagna ed entro il primo pomeriggio anche sulle alte Marche. Non esclusi fiocchi a tratti fino in pianura durante i rovesci più intensi, in particolare tra veneziano, padovano, rodigino, ferrarese, modenese, bolognese e Romagna interna.
DIRETTA METEO: MALTEMPO IN INTENSIFICAZIONE!
Aggiornamento 9 MARZO 2016 ore 17:35
Nel corso della giornata piogge, acquazzoni e qualche temporale hanno continuato ad interessare gran parte dell'Italia centrale e parte del Sud, per via del vortice di bassa pressione presente sul Tirreno. Si segnalano in particolare acquazzoni temporaleschi pomeridiani sul Tavoliere delle Puglie, dove sono caduti circa 10-15 mm. Anche Roma è stata lambita da altri rovesci che, in totale, hanno scaricato fino a 30 mm sul basso Lazio.
Nubi e qualche pioggia hanno impegnato ancora anche l'Emilia Romagna, mentre le regioni più settentrionali hanno beneficiato di maggiori schiarite, specie in prossimità di Alpi e Prealpi. Ampie schiarite e tempo asciutto anche su Sicilia meridionale e Salento. Nel frattempo la neve ha continuato a cadere sull'Appennino centro-settentrionale, dove sulla dorsale emiliana si sono accumulati fino a 30 cm a 700/800 metri nell'arco di 24 ore. Il clima infatti continua a rimanere piuttosto fresco con valori quasi ovunque inferiori ai 15 gradi, spesso anche al di sotto dei 10 gradi.
Una depressione si sta scavando in prossimità dell'Italia centrale, alimentata da aria fredda in discesa dal Nord Europa. Intorno ad essa si muove una perturbazione che provoca maltempo con piogge sparse su Triveneto ed Emilia e qualche fenomeno che si spinge verso ovest fin sul Piemonte orientale. Le piogge più insistenti hanno bagnato nella notte la pianura friulana, ma all'alba si sono concentrate sull'Emilia.
Anche al Centro le piogge hanno coinvolto gran parte delle regioni, in particolare il Lazio, con gli accumuli pluviometrici che in alcune zone a sud di Roma sfiorano i 20mm. Piogge che si sono spinte fin su Campania, ovest Sicilia e Sardegna occidentale, settore quest'ultimo dove i fenomeni hanno assunto anche carattere temporalesco.
L'aria fredda che alimenta la depressione sull'Italia mantiene basse le temperature,soprattutto al Nord, tanto che la neve è caduta a bassa quota sulle Alpi friulane, ma soprattutto sulla dorsale settentrionale imbiancando fino a 400/500m, ma a tratti fino a 200m sul versante emiliano tra ieri sera e questa mattina, con il manto di fresca che tocca i 20/30cm oltre i 600m di quota. Quota neve che raggiunge i 1000m sulla dorsale centrale, fino a 1200m su quella campana.
Aggiornamento 8 MARZO 2016 ore 13:00
Piogge sparse continuano a interessare Emilia Romagna, pianure venete e regioni tirreniche, a tratti anche le Isole Maggiori con accumuli fino a 10-15mm dalla mezzanotte, oltre i 20mm sull'alta Toscana. L'aspetto più rilevante è comunque dato dalle nevicate, che son risultate anche copiose sulla dorsale tosco-emiliana e hanno guadagnato a tratti le quote collinari (fiocchi dai 400-500m, reale accumulo dai 600m). Caduti fino a 20cm di neve fresca oltre i 1200-1400m di quota, circa 10cm dai 900-1000m sempre sull'Appennino settentrionale.
Aggiornamento 8 MARZO 2016 ore 8:00
Nuova fase di maltempo sull'Italia a causa della formazione di un minimo di bassa pressione sul mar Ligure alimentato da aria fredda in parte proveniente dalla Francia e in parte in ingresso dalla porta della Bora. Questo ennesimo peggioramento ha tutte le caratteristiche di un inverno tardivo piuttosto che di un inizio primavera. Per ora gli accumuli non sono sicuramente l'aspetto più interessante. Mediamente le precipitazioni sono ancora deboli. Ci sono anche dei temporali in atto sulla Liguria centro orientale e il Triestino ma l'aspetto più significativo sono le temperature e le quote delle nevicate.
Molto vicino allo zero il triangolo padano con minime sottozero al Nordovest e sull'alta Lombardia stante anche i cieli localmente sereni della notte. Freddo anche sulla costa ligure e dell'alta Toscana ma in generale a causa dei rovesci un po' su tutto il lato tirrenico fino al Lazio. E poi le nevicate, a quote piuttosto basse per il periodo su Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio e Appennino. Si va dai 300-400m di Liguria e alta Toscana fino ai 500-600m di Emilia Romagna, Umbria e Lazio. Pioggia e neve in montagna anche in Campania ma a quote superiori ai 900-1000m. Sul resto della Penisola, specie estremo Sud e versanti adriatici, tempo migliore sebbene con rovesci in arrivo tra la Sicilia settentrionale e il basso versante tirrenico.
Aggiornamento 7 MARZO 2016 ore 16:05
Rimane attiva una circolazione depressionaria intorno all'Italia da cui si dipartono umide ed instabili correnti occidentali che attraversano lo Stivale e provocano addensamenti e qualche pioggia o rovescio sparso. In particolare è al Nordest che piove con maggior frequenza, con accumuli fino a 12mm sul Vicentino, mentre sulle Dolomiti cade la neve a partire dagli 800m circa.
Addensamenti irregolari impegnano inoltre Centro, basso Tirreno e Sardegna, con qualche pioggia o locale temporale specie tra Toscana e Lazio, ma anche sulla Liguria. Qualche fiocco cade sulla dorsale appenninica, dagli 800m del settore settentrionale fino ai 1300m della Sila.
Temporali infine sulla Calabria ionica, diretti verso la Puglia ed in particolare il Salento, mentre maggiori schiarite interessano il restante settore della Puglia.
Il sole bacia invece gli estremi occidentali e splende su Piemonte, Valle d'Aosta e ovest Lombardia, anche se le temperature si mantengono rigide e non superano i 9à a Torino, 7° a Milano e Verona, 6° a Ferrara.
Aggiornamento 7 MARZO 2016 ore 8:30
Un veloce fronte in transito con traiettoria nordovest-sudest sta attraversando lo Stivale e impegna le regioni nordorientali e parte del Centro-Sud con addensamenti e fenomeni sparsi, anche a carattere di rovescio. Sulle regioni di Nordest le basse temperature permettono ai fiocchi di cadere dai 500/600m di quota, spolverando Dolomiti Venete e Carnia. Schiarite ampie invece al Nordovest, con i rasserenamenti notturni che hanno provocato un calo delle temperature minime con punte di -6° a Cuneo Levaldigi.
Al Centro-Sud si segnala qualche rovescio sulla costa toscana, oltre che sull'entroterra laziale e sul litorale abruzzese, a tratti anche temporalesco, mentre sulla dorsale appenninica qualche fiocco di neve cade dai 700/900m.
Al Sud la nuvolosità risulta più compatta sul versante tirrenico, con piogge sparse soprattutto su Campania, Calabria tirrenica e nord Sicilia ed accumuli fino a 7mm sul Napoletano. I fenomeni risultano al momento più deboli sul basso versante adriatico, anche con qualche schiarita in Puglia, dopo la grandinata che ieri si è scaricata su Bari.
Aggiornamento 7 MARZO 2016 ore 8:40
Un veloce fronte in transito con traiettoria nordovest-sudest sta attraversando lo Stivale e impegna le regioni nordorientali e parte del Centro-Sud con addensamenti e fenomeni sparsi, anche a carattere di rovescio. Sulle regioni di Nordest le basse temperature permettono ai fiocchi di cadere dai 500/600m di quota, spolverando Dolomiti Venete e Carnia. Schiarite ampie invece al Nordovest, con i rasserenamenti notturni che hanno provocato un calo delle temperature minime con punte di -6° a Cuneo Levaldigi.
Al Centro-Sud si segnala qualche rovescio sulla costa toscana, oltre che sull'entroterra laziale e sul litorale abruzzese, a tratti anche temporalesco, mentre sulla dorsale appenninica qualche fiocco di neve cade dai 700/900m.
Al Sud la nuvolosità risulta più compatta sul versante tirrenico, con piogge sparse soprattutto su Campania, Calabria tirrenica e nord Sicilia ed accumuli fino a 7mm sul Napoletano. I fenomeni risultano al momento più deboli sul basso versante adriatico, anche con qualche schiarita in Puglia, dopo la grandinata che ieri si è scaricata su Bari.
Aggiornamento 5 MARZO 2016 ore 5:25
E' entrata in azione la nuova perturbazione sull'Italia. Durante la notte le prime precipitazioni hanno coinvolto soprattutto le regioni di Nord Ovest, Piemonte, Liguria, Val d'Aosta e Lombardia in primis, risultando localmente anche intense ed abbondanti. Sulla Liguria alcuni temporali hanno interessato il Ponente e il genovese, scaricando in poche ore più di 70/80 mm tra Savona e Genova.
Nevica sui rilievi a quote intorno ai 600-700 m, anche più in basso nelle aree interessate dai fenomeni più intensi, come il varesotto e il Verbano-Cusio Ossola, dove i fiocchi raggiungono anche il fondovalle, e nel cuneese, dove ha iniziato a nevicare anche sul capoluogo. Tuttavia le temperature sono in ulteriore calo ed entro la mattinata la neve potrà fare la sua comparsa anche fino a quote pianeggianti su alcune zone del Piemonte.
Qualche fenomeno ha raggiunto anche Toscana ed Emilia, mentre al Nord Est il peggioramento entrerà nel vivo durante le prossime ore. Ampie aperture e tempo asciutto caratterizzano il tempo delle regioni centro-meridionali.
Aggiornamento 4 MARZO 2016 ore 8:50
Il vortice ciclonico freddo che ieri ha portato nevicate fino a bassissima quota al Nord con episodi fino in pianura sulla Romagna si è centrato in mattinata poco a est del promontorio del Gargano in Puglia continuando ad alimentare una certa instabilità sulle regioni del medio e basso versante adriatico e del basso Tirreno. Attualmente sono in atto ancora dei temporali tra la Sicilia settentrionale e la bassa Calabria con accumuli fino a 27mm sul Messinese con qualche disagio in città e fino a 15mm sul Catanzarese, non oltre i 5-7mm in genere sull'Adriatico con residui temporali sul salento.
I rovesci temporaleschi hanno favorito ancora delle nevicate fino a quote di bassa Collina lungo l'Adriatico e non solo, neve fino a 600m è caduta anche sulla Calabria soprattutto nel Cosentino. In nottata qualche ultimo episodio anche al di sotto dei 400m sulle Marche e sulla Romagna ma ora la situazione è in rapido miglioramento. Decisamente basse le temperature di questa mattina un po' su tutto il territorio ma in particolare in pianura al nord con punte di -3° nell'Astigiano, fino a -10° a 2000m sulle Alpi.
Un ultimo accenno infine ai venti, forti di maestrale che stanno accompagnando l'evoluzione del vortice. Le punte massime in nottata sulla Sardegna e il basso Tirreno con raffiche fino a 92km/h nel Cagliaritano, 86km/h a Soverato sulla Calabria ionica e 80km/h sul Golfo di Napoli.
Aggiornamento 3 MARZO 2016 ore 16:30
VORTICE CICLONICO IN AZIONE SULL''ITALIA - Il vortice è posizionato sull'Adriatico centrale su valori anche inferiori ai 995hPa e tiene sotto scacco gran parte della Penisola con rovesci, temporali, grandinate, forte vento e neve a quote basse.
MALTEMPO CON ALLAGAMENTI SUL NORDEST, NEVE SULLA ROMAGNA - Tra le regioni più colpite quelle del Nordest con forti piogge in pianura e allagamenti, in particolare tra Friuli e veneziano dove intensi temporali hanno scaricato punte di oltre 80mm. Neve abbondante sulle Alpi orientali mediamente dai 600-800m di quota con oltre mezzo metro sulle Prealpi Carniche, fino a 30-40cm dai 1000-1200m sui rilievi del Veneto. Neve che si è spinta a quote molto basse a tratti fino in pianura in particolare sulla Romagna, con fiocchi a Rimini, Cesenatico, Ravenna, Forlì, pur misti a pioggia; neve mista a pioggia in mattinata anche sull'alto veneziano, con fiocchi a Caorle.
FORTI TEMPORALI CON GRANDINE AL CENTRO, NEVE A BASSA QUOTA, DUE VITTIME A ROMA - Rovesci e temporali diffusi hanno interessato anche il Centro, con netto calo delle temperature e numerosi episodi di graupel e grandine. Tra le zone più colpite proprio Roma, dove dopo i forti temporali della mattinata che hanno causato purtroppo due vittime per il forte vento ( albero abbattuto su auto ), altri temporali grandinigeni si sono riproposti nel pomeriggio; imbiancate le zone dei Castelli Romani in particolare Albano Laziale. Numerosi temporali interessano comunque il Lazio con temperature che crollano anche a 4-5°C in pianura durante i fenomeni più intensi ( come Frosinone ). Rovesci e temporali avanzano anche sul Lazio, piogge diffuse tra Toscana interna, Umbria e Marche, con quota neve in calo sin verso i 600-800m, anche più in basso sulle alte Marche con fiocchi fin quasi sulla costa sul pesarese. Neve anche all'Aquila.
PASSATA DI PIOGGE E TEMPORALI ANCHE AL SUD - Il fronte legato al vortice ha attraversato anche il Sud portando una passata di rovesci e temporali anche su queste regioni, seguiti da nuovi temporali post frontali tra Campania e Calabria, specie tirrenica. Maggiori schiarite invece su medio-alta Puglia e Basilicata ionica con tempo più asciutto.
VENTO FORTE, OLTRE 100KM/H SULLA SARDEGNA E SUL NORDOVEST - A tutto questo si aggiungono anche venti forti dapprima di Ponente poi di Maestrale e Tramontana, con raffiche fino a 120-130km/h sulla Sardegna, oltre 70-80km/h tra Toscana e Lazio, 50-60km/h sul resto del Centrosud. Foehn sul Nordovest con raffiche fino a 100km/h sulle Alpi occidentali e sull'alto Lario.
Aggiornamento 3 MARZO 2016 ore 10:30
Incanalato nel flusso nord atlantico un vortice di bassa pressione si è portato in queste ore all'altezza dell'Emilia Romagna con un minimo di 995hPa. Intorno al suo centro ruota un'attiva perturbazione che ha dato luogo a condizioni di diffusa instabilità al Nordest con piogge e rovesci anche temporaleschi, ma anche nevicate a quote molto basse sull'Emilia Romagna, dove i fiocchi imbiancano a quote basse, fino a 100m sull'Appennino Emiliano ma con fiocchi misti a pioggia tra Bolognese e Ferrarese, a metà mattinata anche sul litorale veneziano settentrionale.
Gli accumuli pluviometrici raggiungono dalla mezzanotte fino a 35/40mm tra Modena e Parma, 30mm sul bolognese, inferiori sul resto dell'Emilia. Accumuli importanti anche sul Triveneto, specie tra alte pianure e Prealpi, con punte di 40mm sul Vicentino, 37mm sull'alto Trevigiano, 48mm in Friuli sul Pordenonese, mentre sulle Alpi orientali la neve cade oltre i 200/400m. Gli accumuli di neve fresca variano tra i 20 e i 40mm sulla Carnia oltre i 1000m con punte di mezzo metro oltre i 1500m, ma proseguiranno nelle prossime ore, mentre oscillano tra i 5 e 15mm sulle Dolomiti trentine e venete.
La stessa perturbazione ha interessato anche le regioni centrali con piogge e rovesci sparsi più frequenti sulle zone interne e nevicate sulla dorsale oltre i 600/900m, ma i fenomeni più attivi si sono scaricati sulle regioni del medio-basso Tirreno, direttamente esposte ad un intenso flusso instabile da nordovest che agisce lungo il bordo meridionale del centro di bassa pressione.
Si contano infatti accumuli fino a 21mm sul Frusinate, 19mm in Campania nel Salernitano, dove si sono avuti alcuni temporali. La parte più meridionale del fronte ha raggiunto Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale con qualche pioggia, dopo aver abbandonato la Sardegna dove nella notte le piogge hanno coinvolto soprattutto il settore centro-occidentale dell'isola.
Oltre al maltempo è anche il vento a far cronaca, per le raffiche di Maestrale che hanno toccato i 100km/h in Sardegna e soprattutto per aver sradicato un albero nei pressi di Roma, durante un temporale all'alba di oggi, che cadendo ha investito un'auto uccidendo le due persone che si trovavano al suo interno.
Aggiornamento 29 FEBBRAIO 2016 ore 20:30
Una valanga è caduta poco prima di mezzogiorno in val di Fassa, sopra Canazei (Trentino). La massa nevosa, con un fronte di un centinaio di metri, ha interessato un'area solitamente utilizzata dagli scialpinisti al di sotto del tracciato della cabinovia Belvedere. Tre gli sciatori coinvolti: uno è riuscito a uscire da solo, altri due, rimasti sepolti, sono stati recuperati dai soccorritori giunti con due elicotteri e trasportati al pronto soccorso degli ospedali di Bolzano e Trento. Il pericolo valanghe è molto alto su tutto l'arco alpino, dopo le abbondanti nevicate delle ultime ore e il conseguente rialzo termico: in particolare sul versante piemontese il grado è 4 (forte) ma anche sulle Dolomiti venete e nelle valli Gardena e Fassa, appunto in Trentino Alto Adige. Grado 3, marcato, sul resto delle Alpi.
Allagamenti si segnalano inoltre sul Piacentino, a seguito delle forti piogge delle ultime 48 ore, che hanno fatto innalzare il livello di fiumi e torrenti: in particolare alcuni straripamenti vengono segnalati a Carpaneto Piacentino, desta molta preoccupazione la piena del fiume Secchia, mai stata così elevata dal 2009. Chiuso il ponte di Bomporto, sulla provinciale Carpi-Ravarino. A Carpi la piena è attesa nel corso del pomeriggio e fino alla tarda serata odierna.
Aggiornamento 29 FEBBRAIO 2016 ore 8:40
E' stata una domenica 28 ed una nottata di maltempo su gran parte della nostra Penisola, colpita duramente dal profondo vortice di bassa pressione che scavatosi in prossimità della Corsica ha raggiunto valori di ben 988-989 mb. Oltre alle forti piogge, che hanno interessato soprattutto le Tirreniche e le regioni settentrionali, è stato soprattutto il forte vento a causare i maggiori danni.
Il bilancio al momento resta fermo a 5 morti e un bambino ferito. Nel dettaglio un 51enne nel Reggino e altre due persone nel casertano sono decedute dopo che un albero si è abbattuto sulle proprie auto. A Verona un 50enne è annegato nel fiume Tione e a Macerata un'altra persona è deceduta dopo la che sua auto è finita in un torrente in piena. Sempre in Calabria un albero è finito su un bambino di otto anni provocandogli un trauma cranico e varie fratture. Restano chiuse per oggi le scuole a Reggio Calabria e Cosenza.
Forti piogge al Nord. Se il vento ha causato i danni soprattutto al Centro Sud al Nord le forti piogge hanno causato il deragliamento di un treno nel Biellese, tra Cossato e Rovasenda, a causa di una frana. I 13 passeggeri, rimasti illesi, sono stati accompagnati dai soccorritori alla stazione di Cossato. L'incidente ha provocato l'interruzione della circolazione ferroviaria sulla linea, lungo la quale è stato allestito un servizio bus sostitutivo.
Intense nevicate hanno interessato l'arco alpino in particolar modo il Piemonte, dove si segnalano accumuli oltre il metro al confine con la Francia, disagi alla circolazione nel Cuneese. In Valle Stura un tir di traverso lungo la carreggiata ha bloccato il traffico per oltre un'ora e sono stati una quarantina gli interventi compiuti dai vigili del fuoco. Numerosi gli alberi spezzati dal peso della neve e le auto fuoristrada, soprattutto nelle zone di Saluzzo e Bra. Neve anche sul resto del Piemonte, dalla Valle di Susa al nord della regione, così come in Val Bormida. Alberi si sono abbattuti sulle strade bloccando la circolazione tra San Giuseppe di Cairo e Cengio, tra Dego e Giusvalla e Pontinvrea, tra Murialdo e Calizzano e tra Altare e Mallare. A Roccavignale e Pianissolo diverse abitazioni sono rimaste al buio a causa della caduta di alberi che hanno danneggiato i cavi della linee elettriche. Diversi anche gli incidenti stradali a causa dell'asfalto viscido.
Come dicevamo il vento ha soffiato con forza di uragano su gran parte del Centro Sud Italia superando localmente i 100 km/h. In Calabria gli anemometri hanno registrato raffiche sino a 139 km/h a Savelli, 135 km/h a Cosenza, 113 km/h a Reggio Calabria, 78 km/h a Lamezia, 65 km/h a Crotone. In Sicilia toccati a 123 km/h a San Pier Niceto, 103 km/h a Barcellona Pozzo di Goto, 92 km/h a Saponara, 88 km/h a Messina, 81 km7H a Palermo. In Basilicata 80 km/h a Venosa, mentre in Puglia i 90 km/h a Gallipoli, 87 km/h a Gioia del Colle, 81 km/h a Vieste, 79 km/h a Bitritto, 78 km/h a Vico del Gargano, 70 km/h a Bari, 65 km/h a Lecce. Forte vento anche tra Campania e Lazio: 148 km/h a Capaccio, 116 km/h a Napoli, 102 km/h a Torre Annunziata, 98km/h a Anacapri, 68 km/h ad Avellino, 105 km/h a Guarcino, 80 km/h a Latina, 78 km/h a Roma. Nelle prossime ore il maltempo continuerà a sferzare l'Italia a causa del vortice di bassa pressione che continuerà a portare diffuso maltempo sulla Penisola.
Aggiornamento 27 FEBBRAIO 2016 ore 15:
Si sta intensificando la perturbazione che ha abbordato l'Italia dalle prime ore di sabato e le piogge si sono ormai estese dal Nordovest fino al Triveneto e all'Emilia, anche se di deboli intensità. Pioggia continua sul basso Piemonte con accumuli fino a 10/15mm tra Cuneese, basso Torinese e Liguria di Ponente ma con la neve che cade a bassa quota raggiungendo Cuneo città e gli entroterra savonese e imperiese oltre i 500/700m. Cade la neve sull'arco alpino settentrionale ma con intensità ancora piuttosto debole.
Nel mirino del maltempo sono le regioni centro-settentrionali tirreniche con rovesci anche temporaleschi in Toscana ed accumuli pluviometrici dalla mezzanotte intorno a 20-40mm sulle aree centro-meridionali ma con punte di 80mm tra Senese e Grossetano, dove si segnalano già alcune situazioni critiche per smottamenti del terreno avvenuti in mattinata. Nevicate sono segnalate sulla dorsale tosco-emiliana oltre i 900/1200m.
Coinvolto dal maltempo anche il Lazio, specie nel settore settentrionale, con accumuli che superano localmente i 30mm nel Viterbese, mentre fenomeni più deboli si estendono verso est raggiungendo Umbria e zone interne marchigiane.
Nubi estese rivestono inoltre i cieli della Sardegna, ma i fenomeni sono ancora molto deboli e soltanto alcune pioviggini interessano il versante occidentale, mentre sulle regioni centro-meridionali adriatiche e al Sud i cieli sono offuscati da velature e stratificazioni alte.
Aggiornamento 27 FEBBRAIO 2016 ore 8:30
E' iniziato l'annunciato peggioramento ad opera di un'intensa perturbazione orchestrata da un vortice di bassa pressione in approfondimento sulla Penisola Iberica settentrionale. Le piogge hanno già conquistato Nordovest, regioni centro-settentrionali tirreniche e l'Emilia Romagna, anche se per il momento si tratta di fenomeni ancora contenuti, ad eccezione di bassa Toscana e alto Lazio dove si segnalano già i primi temporali.
26 FEBBRAIO 2016: Sulle regioni settentrionali i fenomeni assumono carattere nevoso sulle zone alpine occidentali a partire da quote collinari, con fiocchi che imbiancano già a partire dai 600m, mentre gli accumuli pluviometrici non superano ancora i 10mm al Nordovest. Valori più importanti invece sulla Toscana dove i rovesci anche temporaleschi hanno accumulato fino ad ora circa 15mm, ma con punte locali fino a 40mm sul Grossetano.
Segnalate inoltre deboli nevicate sull'Appennino Tosco Emiliano, con fiocchi fino a700m sul settore più settentrionale. Rimane in attesa del peggioramento il Nordest, mentre sulle regioni meridionali è il sole a prevalere, seppur offuscato da velature e stratificazioni alte.
Nel corso della giornata piogge, acquazzoni e qualche temporale hanno continuato ad interessare gran parte dell'Italia centrale e parte del Sud, per via del vortice di bassa pressione presente sul Tirreno. Si segnalano in particolare acquazzoni temporaleschi pomeridiani sul Tavoliere delle Puglie, dove sono caduti circa 10-15 mm. Anche Roma è stata lambita da altri rovesci che, in totale, hanno scaricato fino a 30 mm sul basso Lazio.
Nubi e qualche pioggia hanno impegnato ancora anche l'Emilia Romagna, mentre le regioni più settentrionali hanno beneficiato di maggiori schiarite, specie in prossimità di Alpi e Prealpi. Ampie schiarite e tempo asciutto anche su Sicilia meridionale e Salento. Nel frattempo la neve ha continuato a cadere sull'Appennino centro-settentrionale, dove sulla dorsale emiliana si sono accumulati fino a 30 cm a 700/800 metri nell'arco di 24 ore. Il clima infatti continua a rimanere piuttosto fresco con valori quasi ovunque inferiori ai 15 gradi, spesso anche al di sotto dei 10 gradi.
Una depressione si sta scavando in prossimità dell'Italia centrale, alimentata da aria fredda in discesa dal Nord Europa. Intorno ad essa si muove una perturbazione che provoca maltempo con piogge sparse su Triveneto ed Emilia e qualche fenomeno che si spinge verso ovest fin sul Piemonte orientale. Le piogge più insistenti hanno bagnato nella notte la pianura friulana, ma all'alba si sono concentrate sull'Emilia.
Anche al Centro le piogge hanno coinvolto gran parte delle regioni, in particolare il Lazio, con gli accumuli pluviometrici che in alcune zone a sud di Roma sfiorano i 20mm. Piogge che si sono spinte fin su Campania, ovest Sicilia e Sardegna occidentale, settore quest'ultimo dove i fenomeni hanno assunto anche carattere temporalesco.
L'aria fredda che alimenta la depressione sull'Italia mantiene basse le temperature,soprattutto al Nord, tanto che la neve è caduta a bassa quota sulle Alpi friulane, ma soprattutto sulla dorsale settentrionale imbiancando fino a 400/500m, ma a tratti fino a 200m sul versante emiliano tra ieri sera e questa mattina, con il manto di fresca che tocca i 20/30cm oltre i 600m di quota. Quota neve che raggiunge i 1000m sulla dorsale centrale, fino a 1200m su quella campana.
Aggiornamento 8 MARZO 2016 ore 13:00
Piogge sparse continuano a interessare Emilia Romagna, pianure venete e regioni tirreniche, a tratti anche le Isole Maggiori con accumuli fino a 10-15mm dalla mezzanotte, oltre i 20mm sull'alta Toscana. L'aspetto più rilevante è comunque dato dalle nevicate, che son risultate anche copiose sulla dorsale tosco-emiliana e hanno guadagnato a tratti le quote collinari (fiocchi dai 400-500m, reale accumulo dai 600m). Caduti fino a 20cm di neve fresca oltre i 1200-1400m di quota, circa 10cm dai 900-1000m sempre sull'Appennino settentrionale.
Aggiornamento 8 MARZO 2016 ore 8:00
Nuova fase di maltempo sull'Italia a causa della formazione di un minimo di bassa pressione sul mar Ligure alimentato da aria fredda in parte proveniente dalla Francia e in parte in ingresso dalla porta della Bora. Questo ennesimo peggioramento ha tutte le caratteristiche di un inverno tardivo piuttosto che di un inizio primavera. Per ora gli accumuli non sono sicuramente l'aspetto più interessante. Mediamente le precipitazioni sono ancora deboli. Ci sono anche dei temporali in atto sulla Liguria centro orientale e il Triestino ma l'aspetto più significativo sono le temperature e le quote delle nevicate.
Molto vicino allo zero il triangolo padano con minime sottozero al Nordovest e sull'alta Lombardia stante anche i cieli localmente sereni della notte. Freddo anche sulla costa ligure e dell'alta Toscana ma in generale a causa dei rovesci un po' su tutto il lato tirrenico fino al Lazio. E poi le nevicate, a quote piuttosto basse per il periodo su Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio e Appennino. Si va dai 300-400m di Liguria e alta Toscana fino ai 500-600m di Emilia Romagna, Umbria e Lazio. Pioggia e neve in montagna anche in Campania ma a quote superiori ai 900-1000m. Sul resto della Penisola, specie estremo Sud e versanti adriatici, tempo migliore sebbene con rovesci in arrivo tra la Sicilia settentrionale e il basso versante tirrenico.
Aggiornamento 7 MARZO 2016 ore 16:05
Rimane attiva una circolazione depressionaria intorno all'Italia da cui si dipartono umide ed instabili correnti occidentali che attraversano lo Stivale e provocano addensamenti e qualche pioggia o rovescio sparso. In particolare è al Nordest che piove con maggior frequenza, con accumuli fino a 12mm sul Vicentino, mentre sulle Dolomiti cade la neve a partire dagli 800m circa.
Addensamenti irregolari impegnano inoltre Centro, basso Tirreno e Sardegna, con qualche pioggia o locale temporale specie tra Toscana e Lazio, ma anche sulla Liguria. Qualche fiocco cade sulla dorsale appenninica, dagli 800m del settore settentrionale fino ai 1300m della Sila.
Temporali infine sulla Calabria ionica, diretti verso la Puglia ed in particolare il Salento, mentre maggiori schiarite interessano il restante settore della Puglia.
Il sole bacia invece gli estremi occidentali e splende su Piemonte, Valle d'Aosta e ovest Lombardia, anche se le temperature si mantengono rigide e non superano i 9à a Torino, 7° a Milano e Verona, 6° a Ferrara.
Aggiornamento 7 MARZO 2016 ore 8:30
Un veloce fronte in transito con traiettoria nordovest-sudest sta attraversando lo Stivale e impegna le regioni nordorientali e parte del Centro-Sud con addensamenti e fenomeni sparsi, anche a carattere di rovescio. Sulle regioni di Nordest le basse temperature permettono ai fiocchi di cadere dai 500/600m di quota, spolverando Dolomiti Venete e Carnia. Schiarite ampie invece al Nordovest, con i rasserenamenti notturni che hanno provocato un calo delle temperature minime con punte di -6° a Cuneo Levaldigi.
Al Centro-Sud si segnala qualche rovescio sulla costa toscana, oltre che sull'entroterra laziale e sul litorale abruzzese, a tratti anche temporalesco, mentre sulla dorsale appenninica qualche fiocco di neve cade dai 700/900m.
Al Sud la nuvolosità risulta più compatta sul versante tirrenico, con piogge sparse soprattutto su Campania, Calabria tirrenica e nord Sicilia ed accumuli fino a 7mm sul Napoletano. I fenomeni risultano al momento più deboli sul basso versante adriatico, anche con qualche schiarita in Puglia, dopo la grandinata che ieri si è scaricata su Bari.
Aggiornamento 7 MARZO 2016 ore 8:40
Un veloce fronte in transito con traiettoria nordovest-sudest sta attraversando lo Stivale e impegna le regioni nordorientali e parte del Centro-Sud con addensamenti e fenomeni sparsi, anche a carattere di rovescio. Sulle regioni di Nordest le basse temperature permettono ai fiocchi di cadere dai 500/600m di quota, spolverando Dolomiti Venete e Carnia. Schiarite ampie invece al Nordovest, con i rasserenamenti notturni che hanno provocato un calo delle temperature minime con punte di -6° a Cuneo Levaldigi.
Al Centro-Sud si segnala qualche rovescio sulla costa toscana, oltre che sull'entroterra laziale e sul litorale abruzzese, a tratti anche temporalesco, mentre sulla dorsale appenninica qualche fiocco di neve cade dai 700/900m.
Al Sud la nuvolosità risulta più compatta sul versante tirrenico, con piogge sparse soprattutto su Campania, Calabria tirrenica e nord Sicilia ed accumuli fino a 7mm sul Napoletano. I fenomeni risultano al momento più deboli sul basso versante adriatico, anche con qualche schiarita in Puglia, dopo la grandinata che ieri si è scaricata su Bari.
Aggiornamento 5 MARZO 2016 ore 5:25
E' entrata in azione la nuova perturbazione sull'Italia. Durante la notte le prime precipitazioni hanno coinvolto soprattutto le regioni di Nord Ovest, Piemonte, Liguria, Val d'Aosta e Lombardia in primis, risultando localmente anche intense ed abbondanti. Sulla Liguria alcuni temporali hanno interessato il Ponente e il genovese, scaricando in poche ore più di 70/80 mm tra Savona e Genova.
Nevica sui rilievi a quote intorno ai 600-700 m, anche più in basso nelle aree interessate dai fenomeni più intensi, come il varesotto e il Verbano-Cusio Ossola, dove i fiocchi raggiungono anche il fondovalle, e nel cuneese, dove ha iniziato a nevicare anche sul capoluogo. Tuttavia le temperature sono in ulteriore calo ed entro la mattinata la neve potrà fare la sua comparsa anche fino a quote pianeggianti su alcune zone del Piemonte.
Qualche fenomeno ha raggiunto anche Toscana ed Emilia, mentre al Nord Est il peggioramento entrerà nel vivo durante le prossime ore. Ampie aperture e tempo asciutto caratterizzano il tempo delle regioni centro-meridionali.
Aggiornamento 4 MARZO 2016 ore 8:50
Il vortice ciclonico freddo che ieri ha portato nevicate fino a bassissima quota al Nord con episodi fino in pianura sulla Romagna si è centrato in mattinata poco a est del promontorio del Gargano in Puglia continuando ad alimentare una certa instabilità sulle regioni del medio e basso versante adriatico e del basso Tirreno. Attualmente sono in atto ancora dei temporali tra la Sicilia settentrionale e la bassa Calabria con accumuli fino a 27mm sul Messinese con qualche disagio in città e fino a 15mm sul Catanzarese, non oltre i 5-7mm in genere sull'Adriatico con residui temporali sul salento.
I rovesci temporaleschi hanno favorito ancora delle nevicate fino a quote di bassa Collina lungo l'Adriatico e non solo, neve fino a 600m è caduta anche sulla Calabria soprattutto nel Cosentino. In nottata qualche ultimo episodio anche al di sotto dei 400m sulle Marche e sulla Romagna ma ora la situazione è in rapido miglioramento. Decisamente basse le temperature di questa mattina un po' su tutto il territorio ma in particolare in pianura al nord con punte di -3° nell'Astigiano, fino a -10° a 2000m sulle Alpi.
Un ultimo accenno infine ai venti, forti di maestrale che stanno accompagnando l'evoluzione del vortice. Le punte massime in nottata sulla Sardegna e il basso Tirreno con raffiche fino a 92km/h nel Cagliaritano, 86km/h a Soverato sulla Calabria ionica e 80km/h sul Golfo di Napoli.
Aggiornamento 3 MARZO 2016 ore 16:30
VORTICE CICLONICO IN AZIONE SULL''ITALIA - Il vortice è posizionato sull'Adriatico centrale su valori anche inferiori ai 995hPa e tiene sotto scacco gran parte della Penisola con rovesci, temporali, grandinate, forte vento e neve a quote basse.
MALTEMPO CON ALLAGAMENTI SUL NORDEST, NEVE SULLA ROMAGNA - Tra le regioni più colpite quelle del Nordest con forti piogge in pianura e allagamenti, in particolare tra Friuli e veneziano dove intensi temporali hanno scaricato punte di oltre 80mm. Neve abbondante sulle Alpi orientali mediamente dai 600-800m di quota con oltre mezzo metro sulle Prealpi Carniche, fino a 30-40cm dai 1000-1200m sui rilievi del Veneto. Neve che si è spinta a quote molto basse a tratti fino in pianura in particolare sulla Romagna, con fiocchi a Rimini, Cesenatico, Ravenna, Forlì, pur misti a pioggia; neve mista a pioggia in mattinata anche sull'alto veneziano, con fiocchi a Caorle.
FORTI TEMPORALI CON GRANDINE AL CENTRO, NEVE A BASSA QUOTA, DUE VITTIME A ROMA - Rovesci e temporali diffusi hanno interessato anche il Centro, con netto calo delle temperature e numerosi episodi di graupel e grandine. Tra le zone più colpite proprio Roma, dove dopo i forti temporali della mattinata che hanno causato purtroppo due vittime per il forte vento ( albero abbattuto su auto ), altri temporali grandinigeni si sono riproposti nel pomeriggio; imbiancate le zone dei Castelli Romani in particolare Albano Laziale. Numerosi temporali interessano comunque il Lazio con temperature che crollano anche a 4-5°C in pianura durante i fenomeni più intensi ( come Frosinone ). Rovesci e temporali avanzano anche sul Lazio, piogge diffuse tra Toscana interna, Umbria e Marche, con quota neve in calo sin verso i 600-800m, anche più in basso sulle alte Marche con fiocchi fin quasi sulla costa sul pesarese. Neve anche all'Aquila.
PASSATA DI PIOGGE E TEMPORALI ANCHE AL SUD - Il fronte legato al vortice ha attraversato anche il Sud portando una passata di rovesci e temporali anche su queste regioni, seguiti da nuovi temporali post frontali tra Campania e Calabria, specie tirrenica. Maggiori schiarite invece su medio-alta Puglia e Basilicata ionica con tempo più asciutto.
VENTO FORTE, OLTRE 100KM/H SULLA SARDEGNA E SUL NORDOVEST - A tutto questo si aggiungono anche venti forti dapprima di Ponente poi di Maestrale e Tramontana, con raffiche fino a 120-130km/h sulla Sardegna, oltre 70-80km/h tra Toscana e Lazio, 50-60km/h sul resto del Centrosud. Foehn sul Nordovest con raffiche fino a 100km/h sulle Alpi occidentali e sull'alto Lario.
Aggiornamento 3 MARZO 2016 ore 10:30
Incanalato nel flusso nord atlantico un vortice di bassa pressione si è portato in queste ore all'altezza dell'Emilia Romagna con un minimo di 995hPa. Intorno al suo centro ruota un'attiva perturbazione che ha dato luogo a condizioni di diffusa instabilità al Nordest con piogge e rovesci anche temporaleschi, ma anche nevicate a quote molto basse sull'Emilia Romagna, dove i fiocchi imbiancano a quote basse, fino a 100m sull'Appennino Emiliano ma con fiocchi misti a pioggia tra Bolognese e Ferrarese, a metà mattinata anche sul litorale veneziano settentrionale.
Gli accumuli pluviometrici raggiungono dalla mezzanotte fino a 35/40mm tra Modena e Parma, 30mm sul bolognese, inferiori sul resto dell'Emilia. Accumuli importanti anche sul Triveneto, specie tra alte pianure e Prealpi, con punte di 40mm sul Vicentino, 37mm sull'alto Trevigiano, 48mm in Friuli sul Pordenonese, mentre sulle Alpi orientali la neve cade oltre i 200/400m. Gli accumuli di neve fresca variano tra i 20 e i 40mm sulla Carnia oltre i 1000m con punte di mezzo metro oltre i 1500m, ma proseguiranno nelle prossime ore, mentre oscillano tra i 5 e 15mm sulle Dolomiti trentine e venete.
La stessa perturbazione ha interessato anche le regioni centrali con piogge e rovesci sparsi più frequenti sulle zone interne e nevicate sulla dorsale oltre i 600/900m, ma i fenomeni più attivi si sono scaricati sulle regioni del medio-basso Tirreno, direttamente esposte ad un intenso flusso instabile da nordovest che agisce lungo il bordo meridionale del centro di bassa pressione.
Si contano infatti accumuli fino a 21mm sul Frusinate, 19mm in Campania nel Salernitano, dove si sono avuti alcuni temporali. La parte più meridionale del fronte ha raggiunto Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale con qualche pioggia, dopo aver abbandonato la Sardegna dove nella notte le piogge hanno coinvolto soprattutto il settore centro-occidentale dell'isola.
Oltre al maltempo è anche il vento a far cronaca, per le raffiche di Maestrale che hanno toccato i 100km/h in Sardegna e soprattutto per aver sradicato un albero nei pressi di Roma, durante un temporale all'alba di oggi, che cadendo ha investito un'auto uccidendo le due persone che si trovavano al suo interno.
Aggiornamento 29 FEBBRAIO 2016 ore 20:30
Una valanga è caduta poco prima di mezzogiorno in val di Fassa, sopra Canazei (Trentino). La massa nevosa, con un fronte di un centinaio di metri, ha interessato un'area solitamente utilizzata dagli scialpinisti al di sotto del tracciato della cabinovia Belvedere. Tre gli sciatori coinvolti: uno è riuscito a uscire da solo, altri due, rimasti sepolti, sono stati recuperati dai soccorritori giunti con due elicotteri e trasportati al pronto soccorso degli ospedali di Bolzano e Trento. Il pericolo valanghe è molto alto su tutto l'arco alpino, dopo le abbondanti nevicate delle ultime ore e il conseguente rialzo termico: in particolare sul versante piemontese il grado è 4 (forte) ma anche sulle Dolomiti venete e nelle valli Gardena e Fassa, appunto in Trentino Alto Adige. Grado 3, marcato, sul resto delle Alpi.
Allagamenti si segnalano inoltre sul Piacentino, a seguito delle forti piogge delle ultime 48 ore, che hanno fatto innalzare il livello di fiumi e torrenti: in particolare alcuni straripamenti vengono segnalati a Carpaneto Piacentino, desta molta preoccupazione la piena del fiume Secchia, mai stata così elevata dal 2009. Chiuso il ponte di Bomporto, sulla provinciale Carpi-Ravarino. A Carpi la piena è attesa nel corso del pomeriggio e fino alla tarda serata odierna.
Aggiornamento 29 FEBBRAIO 2016 ore 8:40
E' stata una domenica 28 ed una nottata di maltempo su gran parte della nostra Penisola, colpita duramente dal profondo vortice di bassa pressione che scavatosi in prossimità della Corsica ha raggiunto valori di ben 988-989 mb. Oltre alle forti piogge, che hanno interessato soprattutto le Tirreniche e le regioni settentrionali, è stato soprattutto il forte vento a causare i maggiori danni.
Il bilancio al momento resta fermo a 5 morti e un bambino ferito. Nel dettaglio un 51enne nel Reggino e altre due persone nel casertano sono decedute dopo che un albero si è abbattuto sulle proprie auto. A Verona un 50enne è annegato nel fiume Tione e a Macerata un'altra persona è deceduta dopo la che sua auto è finita in un torrente in piena. Sempre in Calabria un albero è finito su un bambino di otto anni provocandogli un trauma cranico e varie fratture. Restano chiuse per oggi le scuole a Reggio Calabria e Cosenza.
Forti piogge al Nord. Se il vento ha causato i danni soprattutto al Centro Sud al Nord le forti piogge hanno causato il deragliamento di un treno nel Biellese, tra Cossato e Rovasenda, a causa di una frana. I 13 passeggeri, rimasti illesi, sono stati accompagnati dai soccorritori alla stazione di Cossato. L'incidente ha provocato l'interruzione della circolazione ferroviaria sulla linea, lungo la quale è stato allestito un servizio bus sostitutivo.
Intense nevicate hanno interessato l'arco alpino in particolar modo il Piemonte, dove si segnalano accumuli oltre il metro al confine con la Francia, disagi alla circolazione nel Cuneese. In Valle Stura un tir di traverso lungo la carreggiata ha bloccato il traffico per oltre un'ora e sono stati una quarantina gli interventi compiuti dai vigili del fuoco. Numerosi gli alberi spezzati dal peso della neve e le auto fuoristrada, soprattutto nelle zone di Saluzzo e Bra. Neve anche sul resto del Piemonte, dalla Valle di Susa al nord della regione, così come in Val Bormida. Alberi si sono abbattuti sulle strade bloccando la circolazione tra San Giuseppe di Cairo e Cengio, tra Dego e Giusvalla e Pontinvrea, tra Murialdo e Calizzano e tra Altare e Mallare. A Roccavignale e Pianissolo diverse abitazioni sono rimaste al buio a causa della caduta di alberi che hanno danneggiato i cavi della linee elettriche. Diversi anche gli incidenti stradali a causa dell'asfalto viscido.
Come dicevamo il vento ha soffiato con forza di uragano su gran parte del Centro Sud Italia superando localmente i 100 km/h. In Calabria gli anemometri hanno registrato raffiche sino a 139 km/h a Savelli, 135 km/h a Cosenza, 113 km/h a Reggio Calabria, 78 km/h a Lamezia, 65 km/h a Crotone. In Sicilia toccati a 123 km/h a San Pier Niceto, 103 km/h a Barcellona Pozzo di Goto, 92 km/h a Saponara, 88 km/h a Messina, 81 km7H a Palermo. In Basilicata 80 km/h a Venosa, mentre in Puglia i 90 km/h a Gallipoli, 87 km/h a Gioia del Colle, 81 km/h a Vieste, 79 km/h a Bitritto, 78 km/h a Vico del Gargano, 70 km/h a Bari, 65 km/h a Lecce. Forte vento anche tra Campania e Lazio: 148 km/h a Capaccio, 116 km/h a Napoli, 102 km/h a Torre Annunziata, 98km/h a Anacapri, 68 km/h ad Avellino, 105 km/h a Guarcino, 80 km/h a Latina, 78 km/h a Roma. Nelle prossime ore il maltempo continuerà a sferzare l'Italia a causa del vortice di bassa pressione che continuerà a portare diffuso maltempo sulla Penisola.
Aggiornamento 27 FEBBRAIO 2016 ore 15:
Si sta intensificando la perturbazione che ha abbordato l'Italia dalle prime ore di sabato e le piogge si sono ormai estese dal Nordovest fino al Triveneto e all'Emilia, anche se di deboli intensità. Pioggia continua sul basso Piemonte con accumuli fino a 10/15mm tra Cuneese, basso Torinese e Liguria di Ponente ma con la neve che cade a bassa quota raggiungendo Cuneo città e gli entroterra savonese e imperiese oltre i 500/700m. Cade la neve sull'arco alpino settentrionale ma con intensità ancora piuttosto debole.
Nel mirino del maltempo sono le regioni centro-settentrionali tirreniche con rovesci anche temporaleschi in Toscana ed accumuli pluviometrici dalla mezzanotte intorno a 20-40mm sulle aree centro-meridionali ma con punte di 80mm tra Senese e Grossetano, dove si segnalano già alcune situazioni critiche per smottamenti del terreno avvenuti in mattinata. Nevicate sono segnalate sulla dorsale tosco-emiliana oltre i 900/1200m.
Coinvolto dal maltempo anche il Lazio, specie nel settore settentrionale, con accumuli che superano localmente i 30mm nel Viterbese, mentre fenomeni più deboli si estendono verso est raggiungendo Umbria e zone interne marchigiane.
Nubi estese rivestono inoltre i cieli della Sardegna, ma i fenomeni sono ancora molto deboli e soltanto alcune pioviggini interessano il versante occidentale, mentre sulle regioni centro-meridionali adriatiche e al Sud i cieli sono offuscati da velature e stratificazioni alte.
Aggiornamento 27 FEBBRAIO 2016 ore 8:30
E' iniziato l'annunciato peggioramento ad opera di un'intensa perturbazione orchestrata da un vortice di bassa pressione in approfondimento sulla Penisola Iberica settentrionale. Le piogge hanno già conquistato Nordovest, regioni centro-settentrionali tirreniche e l'Emilia Romagna, anche se per il momento si tratta di fenomeni ancora contenuti, ad eccezione di bassa Toscana e alto Lazio dove si segnalano già i primi temporali.
26 FEBBRAIO 2016: Sulle regioni settentrionali i fenomeni assumono carattere nevoso sulle zone alpine occidentali a partire da quote collinari, con fiocchi che imbiancano già a partire dai 600m, mentre gli accumuli pluviometrici non superano ancora i 10mm al Nordovest. Valori più importanti invece sulla Toscana dove i rovesci anche temporaleschi hanno accumulato fino ad ora circa 15mm, ma con punte locali fino a 40mm sul Grossetano.
Segnalate inoltre deboli nevicate sull'Appennino Tosco Emiliano, con fiocchi fino a700m sul settore più settentrionale. Rimane in attesa del peggioramento il Nordest, mentre sulle regioni meridionali è il sole a prevalere, seppur offuscato da velature e stratificazioni alte.
METEO ALPI: MALTEMPO NEL WEEKEND 27-28 CON COPIOSA DAMA BIANCA!
Aggiornamento 29 FEBBRAIO 2016 ore 15:20
Una valanga è caduta poco prima di mezzogiorno in val di Fassa, sopra Canazei (Trentino). La massa nevosa, con un fronte di un centinaio di metri, ha interessato un'area solitamente utilizzata dagli scialpinisti al di sotto del tracciato della cabinovia Belvedere. Tre gli sciatori coinvolti: uno è riuscito a uscire da solo, altri due, rimasti sepolti, sono stati recuperati dai soccorritori giunti con due elicotteri e trasportati al pronto soccorso degli ospedali di Bolzano e Trento. Il pericolo valanghe è molto alto su tutto l'arco alpino, dopo le abbondanti nevicate delle ultime ore e il conseguente rialzo termico: in particolare sul versante piemontese il grado è 4 (forte) ma anche sulle Dolomiti venete e nelle valli Gardena e Fassa, appunto in Trentino Alto Adige. Grado 3, marcato, sul resto delle Alpi.
Allagamenti si segnalano inoltre sul Piacentino, a seguito delle forti piogge delle ultime 48 ore, che hanno fatto innalzare il livello di fiumi e torrenti: in particolare alcuni straripamenti vengono segnalati a Carpaneto Piacentino, ma desta molta preoccupazione la piena del fiume Secchia, mai stata così elevata dal 2009. Chiuso il ponte di Bomporto, sulla provinciale Carpi-Ravarino. A Carpi la piena è attesa nel corso del pomeriggio e fino alla tarda serata odierna.
Aggiornamento 28 FEBBRAIO 2016 ore 13:00
Le nevicate si concentrano sul settore settentrionale delle Alpi, mentre su quello piemontese occidentale e su quello valdostano i fenomeni sono in temporanea attenuazione, mentre a bassa quota la neve si è ormai trasformata in pioggia fino a 600/700m. Nevica quindi sul Verbano nell'alto Piemonte, ma anche sulle Alpi lombarde oltre i 1300m, sulle Dolomiti trentine e venete oltre i 1000/1300m e su quelle friulane dai 900m.
Si contano fino ad ora accumuli di 80cm a 1500m sul Verbano, 60/80cm sulle Dolomiti trentine e venete, 50cm sulle Alpi friulane. E intanto sale rapidamente il pericolo valanghe sull'arco alpino con rischio 4 (forte) su Alpi piemontesi, Prealpi Venete, Trentino, Carnia e Giulia, in una scala che va da 1 a 5.
Le nevicate proseguiranno nel corso di domenica 28 ma inizieranno ad attenuarsi gradualmente, ad eccezione dei settori prealpino veneti, trentini e delle Alpi Marittime, dove è prevista in serata una recrudescenza delle nevicate con fenomeni che diverranno anche intensi almeno fino a domattina.
Aggiornamento 28 FEBBRAIO 2016 ore 8:00
Un intenso flusso di Scirocco sta spazzando l'Italia da sud a nord accompagnando una perturbazione che agisce sulle regioni settentrionali, in Sardegna e su quelle centro-settentrionali tirreniche dando luogo a condizioni di maltempo. Al Nordovest le basse temperature unite all'azione del maltempo hanno dato luogo a nevicate fino a bassa quota tra Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria imbiancando fin sul fondovalle ad Aosta.
Proprio in Valle d'Aosta si registrano importanti accumuli di neve fresca, con punte di 50cm caduti nella notte sulle vallate sudorientali. Nevicate abbondanti anche in Piemonte occidentale, dove i fenomeni si sono concentrati soprattutto nella giornata di ieri accumulando mezzo metro sulle Alpi Marittime. Ma la neve si è spine fin sull'entroterra ligure di Ponente, cadendo fino a quote basse sull'entroterra savonese e su quello imperiese, a tratti a 300m.
Tanta neve anche sulle Alpi centro-orientali con accumuli fino a 40 cm nella notte appena trascorsa a 1500m sul Trentino e sulla Carnia, 15cm a Cortina d'Ampezzo. Sulle Prealpi la quota neve è invece in rialzo, oltre i 1200-1400m.
Aggiornamento 26 FEBBRAIO 2016 ore 16:10
Intenso peggioramento in arrivo nel corso del weekend sull'Italia: si andrà approfondendo un'area depressionaria che determinerà condizioni di marcato maltempo al Nord Ovest. Cadrà la neve in Piemonte fin verso quote collinari tra Alpi occidentali, Cuneese e Langhe nel corso di sabato; fiocchi che tra la sera e la notte su domenica 28, al passaggio del fronte, potranno mostrarsi fino a 300-400 metri, localmente anche più in basso durante i rovesci più intensi. Accumuli fino a 50cm sono previsti su Cuneese, entroterra savonese e Langhe a partire dai 600-700m di quota; circa 20/30cm previsti a Cuneo città, 10cm ad Aosta.
Nel corso di domenica 28 l'intenso maltempo proseguirà un po' per tutto il giorno al Nord Ovest, con nevicate che risulteranno abbondanti solo in montagna, oltre i 1000m di quota, ancora in collina tra Cuneese e interne liguri, seppur con limite qui in graduale risalita entro il pomeriggio.
Aggiornamento 25 FEBBRAIO 2016 ore 17:51
La profonda depressione che sta per formarsi sulla Penisola Iberica si sposterà lentamente nel week end verso l'Italia e dal suo centro si dipartirà un'intensa perturbazione e poi a un vortice ciclonico responsabile di 72 ore di maltempo sull'arco alpino con tanta neve.
Maltempo in intensificazione sabato, neve a quote collinari al Nordovest - Sabato 27 il centro depressionario stazionerà in prossimità dei Pirenei e innescherà un flusso di correnti umide sciroccali sull'Italia che impatteranno soprattutto sulle Alpi occidentali. Le nevicate si intensificheranno soprattutto in serata sul settore piemontese occidentale, sud della Valle d'Aosta e bassa Val d'Ossola, con neve in collina, ma misti a pioggia potrebbero spingersi fino alle porte di Torino ( neve abbondante a Cuneo). Anche sul resto dell'arco alpino i fenomeni inizieranno ad intensificarsi verso fine giornata, risultando più frequenti sulla fascia prealpina con limite pioggia-neve sugli 800/1000m.
Domenica 28 di maltempo su tutto l'arco alpino. Fiocchi anche lunedì 29 - Domenica 28 sarà un'altra giornata perturbata ma con fenomeni in temporanea attenuazione sul basso Piemonte, mentre si concentreranno sulle Alpi centro-orientali insistendo ancora una volta sulla fascia prealpina.In serata però si andrà verso un nuovo peggioramento anche sensibile sulle Alpi occidentali, dove le nevicate si attenueranno solo nel corso di lunedì. Sulle Alpi centro-orientali i fenomeni più intensi interesseranno Dolomiti trentine, venete e Carnia, proseguendo anche lunedì 29. La quota neve si innalzerà ovunque domenica a causa del continuo afflusso di correnti miti di Scirocco fino a 1200/1600m nella notte, ad eccezione delle Alpi Marittime dove continuerà a cadere fino a 600/700m. Attesi accumuli importanti sulle Alpi occidentali, oltre mezzo metro dai 1200-1500m, ma in generale lungo l'arco alpino fino ad oltre 1 metro dai 1800-2000m di quota.
Neve anche su Appennino Settentrionale - L'ondata di maltempo non sarà foriera di nevicate soltanto sulle Alpi, ma anche la dorsale settentrionale vedrà i fiocchi già a partire da sabato 27. Nevicate sono attese sui rilievi tosco-emiliani inizialmente oltre i 700/100m, ma con quota neve in aumento.
23 FEBBRAIO 2016: METEO ALPI, NEVE COPIOSA NEL WEEKEND 27-28 - Con l'intenso peggioramento atteso nel weekend 27-28 si prospettano due giorni di neve abbondante sulle nostre Alpi. Il profondo vortice ciclonico richiamerà correnti molto umide di Scirocco che impatteranno sull'arco alpino scaricando ingenti quantità di neve in genere dalle quote medie, ma anche fino in collina sul Piemonte, almeno in una prima fase. Stando alle carte odierne sono attesi accumuli complessivi anche di oltre mezzo metro di neve dai 1400-1500m ( pure a quote più basse sulle Alpi occidentali ), ben oltre 1 metro dai 1800m di quota. Le nevicate più abbondanti sono comunque attese sui versanti sud alpini, meno sull'Alto Adige. Neve a bassa quota anche sulla Liguria di Ponente, ed in particolare sull'entroterra savonese dove in una prima fase i fiocchi di neve potranno scendere fin sui 500-600m.
NEVE ANCHE SUL NORD APPENNINO - Se da un lato saranno le Alpi ad essere soggette alle precipitazioni più insistenti, non mancheranno fenomeni a tratti copiosi anche sull'Appennino settentrionale. Il settore tosco-emiliano riceverà parecchia neve soprattutto sui versanti sud-occidentali, maggiormente esposti alle correnti meridionali; ma in una seconda fase - dominata da venti orientali nei bassi strati - anche i versanti nord-orientali della dorsale settentrionale beneficeranno di precipitazioni degne di nota. Inizialmente la quota neve si assesterà sui 600-1100m, tendente poi a salire gradualmente; entro domenica 28 la ritroveremo oltre i 1200-1400m.
Avvicinandosi all'evento l'incertezza a livello generale tende a calare, ma è pur vero che per quanto riguarda i dettagli è inevitabile dover attendere le 24-36 ore antecedenti ai fenomeni più intensi, dato che distribuzione delle nevicate dipenderà dall'esatta traiettoria del vortice di bassa pressione, abbastanza delineata ma soggetta ancora a qualche modifica. Questa potrebbe comunque essere una occasione ghiottissima per fare il pieno di neve proprio nella fase conclusiva dell'Inverno, soprattutto sulle regioni di Nordovest sulle quali pesa il periodo siccitoso, solo parzialmente ridotto nell'attuale mese di febbraio.
Si tratta comunque di una situazione ancora da definire bene, dato che mancano diversi giorni ma soprattutto tutta l'entità e la distribuzione delle nevicate dipenderà dall'esatta traiettoria del vortice di bassa pressione. Questa potrebbe comunque essere una occasione ghiottissima per fare il pieno di neve proprio nella fase conclusiva dell'Inverno. D'altra parte sarà un peggioramento più di stampo autunnale che veramente invernale e le nevicate più copiose sulle Alpi si hanno di fatto nei mesi autunnali.
Una valanga è caduta poco prima di mezzogiorno in val di Fassa, sopra Canazei (Trentino). La massa nevosa, con un fronte di un centinaio di metri, ha interessato un'area solitamente utilizzata dagli scialpinisti al di sotto del tracciato della cabinovia Belvedere. Tre gli sciatori coinvolti: uno è riuscito a uscire da solo, altri due, rimasti sepolti, sono stati recuperati dai soccorritori giunti con due elicotteri e trasportati al pronto soccorso degli ospedali di Bolzano e Trento. Il pericolo valanghe è molto alto su tutto l'arco alpino, dopo le abbondanti nevicate delle ultime ore e il conseguente rialzo termico: in particolare sul versante piemontese il grado è 4 (forte) ma anche sulle Dolomiti venete e nelle valli Gardena e Fassa, appunto in Trentino Alto Adige. Grado 3, marcato, sul resto delle Alpi.
Allagamenti si segnalano inoltre sul Piacentino, a seguito delle forti piogge delle ultime 48 ore, che hanno fatto innalzare il livello di fiumi e torrenti: in particolare alcuni straripamenti vengono segnalati a Carpaneto Piacentino, ma desta molta preoccupazione la piena del fiume Secchia, mai stata così elevata dal 2009. Chiuso il ponte di Bomporto, sulla provinciale Carpi-Ravarino. A Carpi la piena è attesa nel corso del pomeriggio e fino alla tarda serata odierna.
Aggiornamento 28 FEBBRAIO 2016 ore 13:00
Le nevicate si concentrano sul settore settentrionale delle Alpi, mentre su quello piemontese occidentale e su quello valdostano i fenomeni sono in temporanea attenuazione, mentre a bassa quota la neve si è ormai trasformata in pioggia fino a 600/700m. Nevica quindi sul Verbano nell'alto Piemonte, ma anche sulle Alpi lombarde oltre i 1300m, sulle Dolomiti trentine e venete oltre i 1000/1300m e su quelle friulane dai 900m.
Si contano fino ad ora accumuli di 80cm a 1500m sul Verbano, 60/80cm sulle Dolomiti trentine e venete, 50cm sulle Alpi friulane. E intanto sale rapidamente il pericolo valanghe sull'arco alpino con rischio 4 (forte) su Alpi piemontesi, Prealpi Venete, Trentino, Carnia e Giulia, in una scala che va da 1 a 5.
Le nevicate proseguiranno nel corso di domenica 28 ma inizieranno ad attenuarsi gradualmente, ad eccezione dei settori prealpino veneti, trentini e delle Alpi Marittime, dove è prevista in serata una recrudescenza delle nevicate con fenomeni che diverranno anche intensi almeno fino a domattina.
Aggiornamento 28 FEBBRAIO 2016 ore 8:00
Un intenso flusso di Scirocco sta spazzando l'Italia da sud a nord accompagnando una perturbazione che agisce sulle regioni settentrionali, in Sardegna e su quelle centro-settentrionali tirreniche dando luogo a condizioni di maltempo. Al Nordovest le basse temperature unite all'azione del maltempo hanno dato luogo a nevicate fino a bassa quota tra Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria imbiancando fin sul fondovalle ad Aosta.
Proprio in Valle d'Aosta si registrano importanti accumuli di neve fresca, con punte di 50cm caduti nella notte sulle vallate sudorientali. Nevicate abbondanti anche in Piemonte occidentale, dove i fenomeni si sono concentrati soprattutto nella giornata di ieri accumulando mezzo metro sulle Alpi Marittime. Ma la neve si è spine fin sull'entroterra ligure di Ponente, cadendo fino a quote basse sull'entroterra savonese e su quello imperiese, a tratti a 300m.
Tanta neve anche sulle Alpi centro-orientali con accumuli fino a 40 cm nella notte appena trascorsa a 1500m sul Trentino e sulla Carnia, 15cm a Cortina d'Ampezzo. Sulle Prealpi la quota neve è invece in rialzo, oltre i 1200-1400m.
Aggiornamento 26 FEBBRAIO 2016 ore 16:10
Intenso peggioramento in arrivo nel corso del weekend sull'Italia: si andrà approfondendo un'area depressionaria che determinerà condizioni di marcato maltempo al Nord Ovest. Cadrà la neve in Piemonte fin verso quote collinari tra Alpi occidentali, Cuneese e Langhe nel corso di sabato; fiocchi che tra la sera e la notte su domenica 28, al passaggio del fronte, potranno mostrarsi fino a 300-400 metri, localmente anche più in basso durante i rovesci più intensi. Accumuli fino a 50cm sono previsti su Cuneese, entroterra savonese e Langhe a partire dai 600-700m di quota; circa 20/30cm previsti a Cuneo città, 10cm ad Aosta.
Nel corso di domenica 28 l'intenso maltempo proseguirà un po' per tutto il giorno al Nord Ovest, con nevicate che risulteranno abbondanti solo in montagna, oltre i 1000m di quota, ancora in collina tra Cuneese e interne liguri, seppur con limite qui in graduale risalita entro il pomeriggio.
Aggiornamento 25 FEBBRAIO 2016 ore 17:51
La profonda depressione che sta per formarsi sulla Penisola Iberica si sposterà lentamente nel week end verso l'Italia e dal suo centro si dipartirà un'intensa perturbazione e poi a un vortice ciclonico responsabile di 72 ore di maltempo sull'arco alpino con tanta neve.
Maltempo in intensificazione sabato, neve a quote collinari al Nordovest - Sabato 27 il centro depressionario stazionerà in prossimità dei Pirenei e innescherà un flusso di correnti umide sciroccali sull'Italia che impatteranno soprattutto sulle Alpi occidentali. Le nevicate si intensificheranno soprattutto in serata sul settore piemontese occidentale, sud della Valle d'Aosta e bassa Val d'Ossola, con neve in collina, ma misti a pioggia potrebbero spingersi fino alle porte di Torino ( neve abbondante a Cuneo). Anche sul resto dell'arco alpino i fenomeni inizieranno ad intensificarsi verso fine giornata, risultando più frequenti sulla fascia prealpina con limite pioggia-neve sugli 800/1000m.
Domenica 28 di maltempo su tutto l'arco alpino. Fiocchi anche lunedì 29 - Domenica 28 sarà un'altra giornata perturbata ma con fenomeni in temporanea attenuazione sul basso Piemonte, mentre si concentreranno sulle Alpi centro-orientali insistendo ancora una volta sulla fascia prealpina.In serata però si andrà verso un nuovo peggioramento anche sensibile sulle Alpi occidentali, dove le nevicate si attenueranno solo nel corso di lunedì. Sulle Alpi centro-orientali i fenomeni più intensi interesseranno Dolomiti trentine, venete e Carnia, proseguendo anche lunedì 29. La quota neve si innalzerà ovunque domenica a causa del continuo afflusso di correnti miti di Scirocco fino a 1200/1600m nella notte, ad eccezione delle Alpi Marittime dove continuerà a cadere fino a 600/700m. Attesi accumuli importanti sulle Alpi occidentali, oltre mezzo metro dai 1200-1500m, ma in generale lungo l'arco alpino fino ad oltre 1 metro dai 1800-2000m di quota.
Neve anche su Appennino Settentrionale - L'ondata di maltempo non sarà foriera di nevicate soltanto sulle Alpi, ma anche la dorsale settentrionale vedrà i fiocchi già a partire da sabato 27. Nevicate sono attese sui rilievi tosco-emiliani inizialmente oltre i 700/100m, ma con quota neve in aumento.
23 FEBBRAIO 2016: METEO ALPI, NEVE COPIOSA NEL WEEKEND 27-28 - Con l'intenso peggioramento atteso nel weekend 27-28 si prospettano due giorni di neve abbondante sulle nostre Alpi. Il profondo vortice ciclonico richiamerà correnti molto umide di Scirocco che impatteranno sull'arco alpino scaricando ingenti quantità di neve in genere dalle quote medie, ma anche fino in collina sul Piemonte, almeno in una prima fase. Stando alle carte odierne sono attesi accumuli complessivi anche di oltre mezzo metro di neve dai 1400-1500m ( pure a quote più basse sulle Alpi occidentali ), ben oltre 1 metro dai 1800m di quota. Le nevicate più abbondanti sono comunque attese sui versanti sud alpini, meno sull'Alto Adige. Neve a bassa quota anche sulla Liguria di Ponente, ed in particolare sull'entroterra savonese dove in una prima fase i fiocchi di neve potranno scendere fin sui 500-600m.
NEVE ANCHE SUL NORD APPENNINO - Se da un lato saranno le Alpi ad essere soggette alle precipitazioni più insistenti, non mancheranno fenomeni a tratti copiosi anche sull'Appennino settentrionale. Il settore tosco-emiliano riceverà parecchia neve soprattutto sui versanti sud-occidentali, maggiormente esposti alle correnti meridionali; ma in una seconda fase - dominata da venti orientali nei bassi strati - anche i versanti nord-orientali della dorsale settentrionale beneficeranno di precipitazioni degne di nota. Inizialmente la quota neve si assesterà sui 600-1100m, tendente poi a salire gradualmente; entro domenica 28 la ritroveremo oltre i 1200-1400m.
Avvicinandosi all'evento l'incertezza a livello generale tende a calare, ma è pur vero che per quanto riguarda i dettagli è inevitabile dover attendere le 24-36 ore antecedenti ai fenomeni più intensi, dato che distribuzione delle nevicate dipenderà dall'esatta traiettoria del vortice di bassa pressione, abbastanza delineata ma soggetta ancora a qualche modifica. Questa potrebbe comunque essere una occasione ghiottissima per fare il pieno di neve proprio nella fase conclusiva dell'Inverno, soprattutto sulle regioni di Nordovest sulle quali pesa il periodo siccitoso, solo parzialmente ridotto nell'attuale mese di febbraio.
Si tratta comunque di una situazione ancora da definire bene, dato che mancano diversi giorni ma soprattutto tutta l'entità e la distribuzione delle nevicate dipenderà dall'esatta traiettoria del vortice di bassa pressione. Questa potrebbe comunque essere una occasione ghiottissima per fare il pieno di neve proprio nella fase conclusiva dell'Inverno. D'altra parte sarà un peggioramento più di stampo autunnale che veramente invernale e le nevicate più copiose sulle Alpi si hanno di fatto nei mesi autunnali.
METEO ITALIA: TEMPERATURE DA PRIMAVERA INOLTRATA AL SUD CON PUNTE DI 25°C!
Aggiornamento 16 FEBBRAIO 2016 ore 16:30
E' uno strano ed anomalo inverno che...non c'è. Tra super anticicloni e masse d'aria calde l'inverno 2015-16 in ITALIA si mostra decisamente sottotono. A conferma di questo anche i peggioramenti degli ultimi periodi che hanno più le sembianze autunnali o primaverili fuorché invernali. I primi giorni della settimana iniziano con un'Italia 'spaccata' in due sul fronte meteo. Piogge e qualche temporale al Centro Nord con neve sulle Alpi sopra i 1000m. Il Sud, ed in particolare Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, risente di un flusso di correnti calde dal Nord Africa con temperature 'pazze' per il periodo in cui ci troviamo.
Lunedì 15 sono stati raggiunti i 23/24°C al Sud ma è molto probabile che oggi si possa replicare con qualche località che potrebbe addirittura superare la soglia dei 25°C. Le temperature già di primo mattino raggiungono i 20°C. Questo è il risultato di una bassa pressione nel cuore del Mediterraneo centrale che da una parte pescherà dell'aria più fredda dal Nord Atlantico, dall'altra richiamerà masse d'aria di diversa natura verso il Sud Italia sotto forma di venti di Scirocco. Giovedì 18 è atteso però un peggioramento con annesso calo termico.
Non è finita qui. Nel fine settimana la situazione andrà migliorando sul fronte piogge, non su quello termico dove un promontorio anticiclonico a matrice africana porterà temperature decisamente miti questa volta un po'su tutta l'Italia.
15 FEBBRAIO 2016: Italia divisa in due sul fronte meteo Il Nord ed il Centro Italia saranno alle prese con piogge, qualche temporale e con temperature nel complesso consone al periodo in cui ci troviamo. Il Sud e la Sicilia invece risentiranno di un flusso più caldo e secco di Scirocco; qui invece le condizioni meteo saranno all'insegna del tempo stabile e soleggiato. In pratica una situazione opposta. Questo è dovuto alla presenza di una circolazione di bassa pressione nel cuore del Mediterraneo che divide l'Italia in due sul fronte del tempo e delle temperature.
Temperature inusuali per il periodo. Temperature fino a 25°C si stanno registrando in Puglia. Ma questo caldo fuori stagione si vivrà anche dnei prossimi giorni quando molte località di Calabria, Sicilia, Puglia potranno raggiungere picchi simili. Insomma un febbraio che si mostra anomalo. Sulle regioni settentrionali le massime oscilleranno invece tra 7 e 11°C. Il divario Nord-Sud potrebbe essere anche di 15°C se il confronto viene fatto con l'estremo Nord Ovest!
Da metà settimana calo termico. Con l'arrivo di aria più fresca le temperature si abbasseranno di qualche grado pur rimanendo ancora su valori sopra le medie.
E' uno strano ed anomalo inverno che...non c'è. Tra super anticicloni e masse d'aria calde l'inverno 2015-16 in ITALIA si mostra decisamente sottotono. A conferma di questo anche i peggioramenti degli ultimi periodi che hanno più le sembianze autunnali o primaverili fuorché invernali. I primi giorni della settimana iniziano con un'Italia 'spaccata' in due sul fronte meteo. Piogge e qualche temporale al Centro Nord con neve sulle Alpi sopra i 1000m. Il Sud, ed in particolare Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, risente di un flusso di correnti calde dal Nord Africa con temperature 'pazze' per il periodo in cui ci troviamo.
Lunedì 15 sono stati raggiunti i 23/24°C al Sud ma è molto probabile che oggi si possa replicare con qualche località che potrebbe addirittura superare la soglia dei 25°C. Le temperature già di primo mattino raggiungono i 20°C. Questo è il risultato di una bassa pressione nel cuore del Mediterraneo centrale che da una parte pescherà dell'aria più fredda dal Nord Atlantico, dall'altra richiamerà masse d'aria di diversa natura verso il Sud Italia sotto forma di venti di Scirocco. Giovedì 18 è atteso però un peggioramento con annesso calo termico.
Non è finita qui. Nel fine settimana la situazione andrà migliorando sul fronte piogge, non su quello termico dove un promontorio anticiclonico a matrice africana porterà temperature decisamente miti questa volta un po'su tutta l'Italia.
15 FEBBRAIO 2016: Italia divisa in due sul fronte meteo Il Nord ed il Centro Italia saranno alle prese con piogge, qualche temporale e con temperature nel complesso consone al periodo in cui ci troviamo. Il Sud e la Sicilia invece risentiranno di un flusso più caldo e secco di Scirocco; qui invece le condizioni meteo saranno all'insegna del tempo stabile e soleggiato. In pratica una situazione opposta. Questo è dovuto alla presenza di una circolazione di bassa pressione nel cuore del Mediterraneo che divide l'Italia in due sul fronte del tempo e delle temperature.
Temperature inusuali per il periodo. Temperature fino a 25°C si stanno registrando in Puglia. Ma questo caldo fuori stagione si vivrà anche dnei prossimi giorni quando molte località di Calabria, Sicilia, Puglia potranno raggiungere picchi simili. Insomma un febbraio che si mostra anomalo. Sulle regioni settentrionali le massime oscilleranno invece tra 7 e 11°C. Il divario Nord-Sud potrebbe essere anche di 15°C se il confronto viene fatto con l'estremo Nord Ovest!
Da metà settimana calo termico. Con l'arrivo di aria più fresca le temperature si abbasseranno di qualche grado pur rimanendo ancora su valori sopra le medie.
METEO: PERTURBAZIONI IN SERIE. NUOVO MALTEMPO MARTEDI' 9 CON ALTRA PIOGGIA E DAMA BIANCA SULLE ALPI
Aggiornamento 13 FEBBRAIO 2016 ore 9:00
L'intenso fronte nord atlantico che fino a ieri sera ha portato maltempo sulle regioni centro settentrionali con nevicate fino a quote molto basse sulle Alpi, si è spostato in nottata verso il meridione portando piogge abbondanti e locali temporali soprattutto sul versante tirrenico. Attualmente la parte più intensa della perturbazione sta transitando tra la Calabria e la Sicilia mentre in Campania si sta aprendo già qualche schiarite da nord.
La giornata di Sabato 13 si apre dunque all'insegna del tempo buono o discreto al Nord ed al Centro dopo le abbondanti precipitazioni della seconda parte di ieri Venerdì 12. Particolarmente penalizzata era stata la Toscana con accumuli tra 40 e 70mm sul settore settentrionale che hanno causato la piena del Rio Rapecchio con numerosi disagi sulla linea ferroviaria tra Lucca, Firenze e Pistoia. Piogge a tratti moderate anche sul Lazio con punte di 25mm sulla provincia di Roma. Piogge deboli al Nord con accumuli in pianura non superiori a 10-15mm e neve fino a 400m sulle Alpi, gli accumuli maggiori in Valle d'Aosta con 15-20cm ad Aosta e fino a 40cm a Courmayeur, pochi centimetri invece altrove e sulle Prealpi. Attualmente qualche fiocco continua a cadere sulle Dolomiti ma il tempo è in miglioramento.
Al Sud continua invece a piovere dopo gli abbondanti rovesci della notte che hanno scaricato fino a40mm nel Salernitano e fino a 25-30mm nel Cosentino e nel Potentino ma la situazione sta migliorando in Campania a partire dai settori settentrionali. Meno piogge in Sicilia con punte di 15mm su Palermitano e Catanese. Fenomeni poco significativi sull'Adriatico. Da segnalare al meridione anche i forti venti di libeccio con raffiche fino a 80km/h a Palermo e 70km/h sul Salento.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 12:00
La perturbazione sta entrando in azione portando un peggioramento al Nord e tirreniche. Nelle prossime ore i fenomeni risulteranno più intensi ed abbondanti su Liguria di Levate, Emilia, Nordest e regioni tirreniche in generale a fine giornata, qui con anche temporali; fenomeni più blandi sul medio-basso versante adriatico e sul Piemonte più occidentale. Venti ancora una volta sostenuti o forti di Libeccio su Tirreno e Sardegna, da Sud sull'Adriatico, tramontana sulla Liguria per la notte.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 10:30
Nuova perturbazione imminente - Nel via vai di perturbazioni atlantiche che interesserà l'Italia nei prossimi 7 giorni una piuttosto intensa e rapida è attesa venerdì 12. Piogge e rovesci avanzeranno da Ovest iniziando ad interessare Nordovest, centrali tirreniche e Sardegna per poi estendersi verso Est entro sera. I fenomeni risulteranno più intensi ed abbondanti su Liguria di Levate, Emilia, Nordest e regioni tirreniche in generale a fine giornata, qui con anche temporali; fenomeni più blandi sul medio-basso versante adriatico e sul Piemonte più occidentale. Venti ancora una volta sostenuti o forti di Libeccio su Tirreno e Sardegna, da Sud sull'Adriatico, tramontana sulla Liguria per la notte.
NEVE A BASSA QUOTA AL NORD - La perturbazione darà origine ad un minimo di bassa pressione sulla Valpadana, che richiamerà aria più temporaneamente più fredda sulle regioni settentrionali. Neve a quote collinari è così attesa su basso Piemonte, entroterra ligure, entro fine giornata anche su pavese, Ovest Emilia, in calo a 400-600m sulle Alpi centro-orientali a fine giornata. Si tratterà comunque di fenomeni in genere deboli, più incisivi giusto tra Levante Ligure, Emilia,m bassa Lombardia, medio-basso Veneto, e Friiuli Venezia Giulia.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO ore 8:35
Si è aperta una fase decisamente più dinamica e piovosa sull'Italia grazie all'arretramento dell'alta pressione, che consente il transito delle perturbazioni atlantiche anche sul Mediterraneo. Esse vengono orchestrate da una vasta circolazione ciclonica fredda in fase di insediamento sull'Europa nord occidentale. Questa situazione si protrarrà anche nei prossimi 7 giorni, con almeno 4 fronti entro il weekend 13-14. Chiusura con il botto la prossima settimana per la formazione di un vortice ciclonico mediterraneo i cui effetti sono ancora in fase di valutazione ma con rischio di forte maltempo al Centronord.
Le regioni che riceveranno piogge più abbondanti nei prossimi giorni - Levante Ligure, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Calabria specie tirrenica, Sicilia, Friuli Venezia Giulia.
Precipitazioni frequenti anche su Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia Romagna, alte Marche, Sardegna
Piogge in genere più modeste ed occasionali invece su Ponente Ligure, Piemonte soprattutto occidentale, Valle d'Aosta a parte i settori di confine, basse Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata.
PRECISAZIONE: Sul Nordovest potrebbero arrivare però piogge decisamente più significative con il vortice atteso nella prossima settimana. Seguiranno importanti aggiornamenti.
Aggiornamento 11 FEBBRAIO 2016 ore 10:30
Sarà maltempo reiterato; pioggia, neve e vento ad oltranza sull'Italia. Nei prossimi giorni l'Italia sarà attraversata da una serie di perturbazioni che prolungheranno le condizioni di maltempo in Italia. L'alta pressione infatti si ritirerà in pieno Atlantico consentendo a diverse perturbazioni di scorrazzare non solo sull'Europa centro-settentrionale ma questa volta anche sul Mediterraneo. Il tutto verrà pilotato da una vasta circolazione ciclonica fredda che ingloberà il centro nord Europa. In seno a essa prenderanno vita diversi vortici di bassa pressione, alcuni dei quali destinati a noi.
Nei prossimi 7 giorni sono così attese altre perturbazioni che coinvolgeranno in particolare le regioni del Centrosud. Le piogge più intense riguarderanno Tirreniche, Marche e Triveneto. Piogge, rovesci e anche temporali si alterneranno a parentesi più asciutte e soleggiate, con venti ancora a tratti sostenuti ora di Libeccio, ora di Ponente e Maestrale; la neve cadrà sull'Appennino a quote medio-alte. Il Nord Italia sarà più ai margini anche se non si esclude qualche fenomeno in transito. Un peggioramento più marcato potrà aversi tra domenica 14 e martedì 16.
Trattandosi di perturbazioni atlantiche non farai mai particolarmente freddo, anzi il clima sarà a tratti mite.
Fino a quando durerà questa nuova fase instabile? Probabilmente almeno fino al 17-18 Febbraio quando si raggiungerà l'apice del maltempo. La situazione resta tuttavia assai dinamica ed evolutiva, soggetta quindi a repentini cambiamenti. Seguite tutti gli aggiornamenti!
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 16:20
Sarà maltempo reiterato; pioggia, neve e vento ad oltranza sull'Italia. Nei prossimi giorni l'Italia sarà attraversata da una serie di perturbazioni che prolungheranno le condizioni di maltempo in Italia. L'alta pressione infatti si ritirerà in pieno Atlantico consentendo a diverse perturbazioni di scorrazzare non solo sull'Europa centro-settentrionale ma questa volta anche sul Mediterraneo. Il tutto verrà orchestrato da una vasta circolazione ciclonica fredda che ingloberà tutta l'area scandinava, Isole Britanniche, Islanda, allungando i suoi tentacoli periodicamente anche sull'Europa centrale. In seno a essa prenderanno vita diversi vortici di bassa pressione, alcuni dei quali destinati a noi.
Nei prossimi 7 giorni sono così attese altre perturbazioni che coinvolgeranno in particolare le regioni del Centrosud. Le piogge più intense riguarderanno Tirreniche, Marche e Triveneto. Piogge, rovesci e anche temporali si alterneranno a parentesi più asciutte e soleggiate, con venti ancora a tratti sostenuti ora di Libeccio, ora di Ponente e Maestrale; la neve cadrà sull'Appennino a quote medio-alte. Il Nord Italia sarà più ai margini anche se non si esclude qualche fenomeno in transito. Un peggioramento più marcato potrà aversi tra domenica 14 e martedì 16.
Trattandosi di perturbazioni atlantiche non farai mai particolarmente freddo, anzi il clima sarà a tratti mite.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 15.30
Continua l'evoluzione del vortice di bassa pressione formatosi in seguito all'ingresso sul bacino centrale del Mediterraneo di correnti più fredde di matrice nord atlantica. Attualmente mentre vi scriviamo il fronte freddo associato al minimo, ben visibile sull'alto Adriatico, stra transitando sulle regioni centrali a suon di rovesci e temporali spesso accompagnati da forti raffiche di vento e da grandinate. Penalizzati Umbria, Lazio e Abruzzo con rovesci intensi di grandine a Perugia e Roma con una temperatura crollata nella Capitale fino a +4.5°c durante il fenomeno, all'incirca alle ore 12. Grandinate si segnalano anche ad Assisi e Pesaro.
Come pioggia Caduti dalla mezzanotte fino a 54mm nell'Aquilano, 40mm nel Perugino, 35mm nel Frusinate. Disagi anche per i forti venti, durante il rovescio temporalesco a Ciampino si sono sfiorati i 90km/h di raffica, 95km/h a Terni e all'Aquila. Forte vento segnalato anche in Toscana; a Firenze è stato chiuso il giardino dei Boboli. Disagi all'aeroporto di Peretola per voli cancellati. Si segnalano inoltre rami spezzati in città. Fermi i traghetti in partenza da Livorno.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 9:00
Nel corso di mercoledì 10 il tempo andrà velocemente migliorando al Nord, salvo le ultime piogge attese all'estremo settore di Nord Est con fiocchi di neve sotto i 1000m. Il maltempo invece si concentrerà al Centro Sud con rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco, specie nella prima parte della giornata; da segnalare inoltre il ritorno della neve in Appennino dai 1000-1300m. Entro sera con lo spostamento della veloce perturbazione è atteso un generale miglioramento con i cieli che torneranno in prevalenza sereni quasi ovunque. In nottata però un nuovo veloce sistema nuvoloso potrà determinare qualche fenomeno tra bassa Toscana, Lazio e Campania.
L'ondata di maltempo è inoltre accompagnata da forti venti di Ponente e Maestrale con raffiche anche di 80-100km/h sui versanti tirrenici e in Appennino. Mareggiate inoltre sono attese sulle coste esposte, con onde anche di 5-7 metri sul Tirreno e possibili difficoltà nei collegamenti con le isole minori.
E' una situazione piuttosto dinamica. La porta dell'Atlantico rimane aperta e questo consente alle perturbazioni di raggiungere con facilità il Mediterraneo determinando tempo a tratti instabili o perturbato con temperature nel complesso nelle medie tipiche del periodo. Il tutto verrà orchestrato da una vasta circolazione ciclonica fredda che ingloberà tutta l'area scandinava, Isole Britanniche, Islanda, allungando i suoi tentacoli periodicamente anche sull'Europa centrale. In seno ad essa prenderanno vita diversi vortici di bassa pressione, alcuni dei quali destinati a noi.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 8.30
E' una vera e propria burrasca di vento quella in atto sull'Italia, accompagnata in diversi casi soprattutto sulle regioni centrali da pioggia abbondante. Le allerte diramate nei giorni scorsi per il pericolo di forti raffiche non hanno tradito le aspettative. Quasi senza alcuna eccezione l'intero territorio è stato spazzato da venti fortissimi come raramente si vedono. Venti di libeccio o di Ostro hanno preceduto la perturbazione che adesso sta transitando sulle regioni meridionali mentre venti occidentali o nord occidentali la stanno seguendo con il cielo che è tornato sereno su gran parte delle regioni centrali e settentrionali.
Sardegna, Umbria, Marche, Toscana e Campania le regioni più penalizzate dai venti. Raffiche fino a140km/h hanno interessato i colli attorno Perugia, 107 km/h nella provincia di Pisa, 106km/h a Fabriano nelle Marche, 101km/h lungo la costa livornese, 100km/h sulle Isole del Golfo di Napoli. Da segnalare anche 95km/h nell'Aquilano e nel Potentino e 90km/h nel Nuorese. Conseguenza più che naturale anche i Mari agitati con mareggiate in corso attorno alla Sardegna e lungo la costa tirrenica dalla Toscana fino alla Campania con e interruzione nei collegamenti con le Isole Maggiori e minori. la Protezione Civile del Comune di Livorno ha deciso di sperimentare per la prima volta unala barriera "Nettuno" paradetriti con buoni risultati.
Friuli, Umbria, Abruzzo e Lazio le regioni più penalizzate dalle piogge. La perturbazione ha abbandonato quasi del tutto le regioni centro settentrionali con un minimo orografico sull'Alto Adriatico che sta ancora portando delle piogge sul Friuli mentre il Sud è ancora molto nuvoloso seppur con fenomeni non particolarmente rilevanti. Dalla mezzanotte punte di 50mm nel Frusinate, 45mm l'Aquilano, 30mm nella provincia orientale di Roma, 25mm nella provincia settentrionale di Udine. Per la giornata odierna sono attesi ancora venti forti occidentali sulle regioni centrali soprattutto tirreniche dalla Toscana alla Campania mentre ritroveremo ancora forte libeccio all'estremo sudsoprattutto sul Salento. I venti tenderanno ad attenuarsi soltanto stasera.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2016 ore 18:10
Piogge in decisa intensificazione in queste ore sulle regioni di Nord Ovest, per l'avanzata del peggioramento nordatlantico, che proprio tra sera e notte porterà i maggiori fenomeni al Settentrione e sulla Toscana, ma poi anche sul resto del Centro e mercoledì al Sud. Finora son caduti mediamente circa 10-15mm, con punte superiori ai 20mm sulle Prealpi lombarde e fino a 40-50mm sull'entroterra genovese.
Nevica anche intensamente sulle Alpi centrali e su quelle Marittime, con accumuli freschi nelle ultime ore fino a 20cm dai 1500-1700m; la quota neve attualmente si attesta sui 1000-1200m. Il vento spira dai quadranti meridionali e si sta velocemente intensificando, con raffiche già prossime ai 100km/h sul mar Ligure (Capo Mele), e moto ondoso in netto peggioramento.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2016 ore 16:00
La fase di maltempo entrerà nel vivo nel corso delle prossime ore sull'Italia. La pressione è in diminuzione su tutta l'Italia e nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 si formerà un minimo di bassa pressione sulla Valpadana, che causerà un sensibile aumento della ventilazione.
Una caratteristica importante del peggioramento sarà quindi il vento forte che raggiungerà l'intensità massima nelle prime ore di mercoledì 10. Forti raffiche spazzeranno un po' tutta la Penisola, dapprima di Libeccio o Ponente e in seguito di Maestrale e Tramontana. Il vento soffierà sostenuto sulle Alpi, dove sui crinali si potranno raggiungere anche i 100 Km/h; un aumento della ventilazione è atteso entro la mattina di mercoledì anche sulla Valpadana con raffiche oltre i 40/50 Km/h tra Lombardia, Emilia Romagna e basso Veneto, quando la perturbazione tenderà ad allontanarsi verso o Balcani. Al centro la Toscana verrà spazzata da intensi venti di ponente che potranno raggiungere i 70/80 Km/h sulla costa livornese e fino a 100 Km/h sui crinali appenninici. Nel corso di Mercoledì 10 anche la Sardegna e le coste di Lazio e Campania saranno soggette ad una sostenuta ventilazione occidentale, mentre su Ionio e basso Adriatico il vento di Libeccio raggiungerà raffiche di 60/70 Km/h.
I mari di conseguenza aumenteranno il proprio moto ondoso fino a divenire molto mossi o agitati. Il rischio di mareggiate sarà maggiore sulle coste esposte, dunque sui litorali tirrenici, di Corsica e Sardegna. Attenzione in modo particolare alle coste toscane dove l'altezza delle onde potrà superare i 3-4 metri, con punte fino a 5-6 metri sul litorale livornese.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2016 ore 10:25
E' imminente una nuova ondata di maltempo al Nord e Tirreniche, con piogge e rovesci anche abbondanti dalla serata, specie su Liguria orientale, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Lazio. Attesi apporti pluviometrici anche di oltre 80mm tra Lunigiana e Garfagnana, nonché sulla fascia prealpina e pedemontana del Nord. Non esclusi anche dei temporali notturni; è infatti atteso un nocciolo di aria gelida a 500hPa di quasi -35°C sopra la Val Padana entro mercoledì 10 mattina, che potrebbe scaturire qualche tuono. I fenomeni risulteranno scarsi o quasi assenti invece su Piemonte sudoccidentale, Ponente Ligure, coste del medio-basso Adriatico, estremo Sud e Sicilia. La neve sulle Alpi cadrà mediamente oltre i 900-1200m, in calo notturno.
Nel corso di mercoledì 10 il tempo andrà velocemente migliorando al Nord, salvo le ultime piogge attese all'estremo NE con fiocchi di neve sotto i 1000m. Rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco invece al Centrosud, specie nella prima parte della giornata; da segnalare inoltre il ritorno della neve in Appennino dai 1000-1300m. Entro sera tuttavia i cieli si rassereneranno quasi ovunque.
ALLERTA VENTO, raffiche a 100km/h! - Attenzione al vento che soffierà forte o molto forte, dapprima da Libeccio, poi da Ponente e Maestrale, con raffiche anche di 80-100km/h sui versanti tirrenici e in Appennino. Spazzata anche la Val Padana centro-orientale nella prima parte di mercoledì 10. Mareggiate inoltre sono attese sulle coste esposte, con onde anche di 5-7 metri sul Tirreno e possibili difficoltà nei collegamenti con le isole minori.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 17:25
Da giovedì 11 al prossimo weekend 13-14 sono così attese ben altre 3 perturbazioni, la cui traiettoria risulta ancora piuttosto incerta, ma a quanto pare con maggiore coinvolgimento del Centrosud, in primis le regioni tirreniche
Maltempo reiterato, pioggia, neve e vento ad oltranza sull'Italia - Una nuova perturbazione sta facendo il suo ingresso sull'Italia e porterà nuovo maltempo specie al Nord e tirreniche, con venti anche tempestosi e raffiche di 80-100km/h. Ma non sarà finita qui, perchè anche nei prossimi giorni avremo a che fare con reiterate condizioni di maltempo. L'alta pressione infatti si ritirerà in pieno Atlantico consentendo a diverse perturbazioni di scorrazzare non solo sull'Europa centro-settentrionale ma questa volta anche sul Mediterraneo. Il tutto verrà orchestrato da una vasta circolazione ciclonica fredda che ingloberà tutta l'area scandinava, Isole Britanniche, Islanda, allungando i suoi tentacoli periodicamente anche sull'Europa centrale. In seno ad essa prenderanno vita diversi vortici di bassa pressione, alcuni dei quali destinati a noi.
Da giovedì 11 al prossimo weekend 13/14 sono così attese ben altre 3 perturbazioni, la cui traiettoria risulta ancora piuttosto incerta, ma a quanto pare con maggiore coinvolgimento del Centrosud, in primis le regioni tirreniche. Piogge, rovesci e anche temporali si alterneranno a parentesi più asciutte e soleggiate, con venti ancora a tratti sostenuti ora di Libeccio, ora di Ponente e Maestrale; neve sull'Appennino a quote medio-alte. Nord più ai margini dell'azione ciclonica, anche se entro il prossimo weekend si dovrebbe avere un maggiore coinvolgimento con nuove piogge e nevicate sulle Alpi, reiterate con tutta probabilità anche nella prossima settimana, almeno nella prima parte. In ogni caso l'estremo Nordovest rimarrà spesso piuttosto in ombra con assenza di precipitazioni significative ( al più deboli piogge o pioviggini), in particolare su Piemonte occidentale e Ponente Ligure. Su queste aree al momento non si risolverà, se non in parte, il problema della siccità che affligge il Nordovest ormai dallo scorso Novembre.
Trattandosi di perturbazioni atlantiche non farai mai particolarmente freddo, anzi il clima sarà a tratti mite.
Fino a quando durerà questa nuova fase instabile? Probabilmente almeno fino al 17-18 Febbraio. La situazione resta tuttavia assai dinamica ed evolutiva, soggetta quindi a repentini cambiamenti. Seguite tutti gli aggiornamenti!
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 16:00
Nuova intensa perturbazione atlantica in arrivo - Martedì 9 porterà maltempo al Nord e tirreniche con piogge e rovesci anche abbondanti, specie su Levante Ligure, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio. Attesi ulteriori apporti anche di oltre 80mm tra Liguria di Levante, alta Toscana, fascia prealpina e pedemontana in genere, Venezia Giulia; saranno inoltre possibili temporali lungo i versanti tirrenici e sulla Sardegna. Fenomeni scarsi o assenti invece su Piemonte sud-occidentale e Ponente Ligure, medio-basso Adriatico, Sud e Sicilia ( qualche piovasco in più sulla Campania ). Neve sulle Alpi mediamente oltre 900-1300m
Mercoledì 10- Rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco al Centrosud, specie su tirreniche e nella prima parte della giornata, torna la neve sull'Appennino oltre 1000-1400m in calo. Migliora al Nord salvo residue piogge o rovesci su estremo Nordest e nevicate su Alpi di confine e orientali oltre 600-1000m in calo. Migliora quasi ovunque a fine giornata.
ALLERTA: TEMPESTA DI VENTO! - Attenzione al vento che soffierà forte o molto forte specie da martedì sera e tutto mercoledì, dapprima da Libeccio, poi da Ponente e Maestrale, con raffiche anche di 80-100km/h al Centrosud; spazzata dai venti da Ovest anche la Valpadana mercoledì 10. Mareggiate sulle coste specie tirreniche, possibili difficoltà nei collegamenti con le Isole minori. Onde anche di oltre 6-7 metri sul Tirreno.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 15:40
Anticiclone in ritirata, perturbazioni fino a metà mese. La perturbazione che sta esaurendo in queste ore i suoi effetti sull'Italia risulterà solo l'apripista di una serie di fronti atlantici, che nel corso dei prossimi giorni impegneranno le nostre regioni. Il vortice d'Islanda, infatti, ha spostato il suo baricentro più a Sud, allontanando l'anticiclone dal Vecchio Continente, e fino almeno a metà Febbraio, sfornerà una serie di perturbazioni dirette verso l'Europa centro-meridionale
Tra martedì 9 grasso e mercoledì 10 nuova perturbazione sull'Italia con piogge, forte vento e neve anche su Alpi ed Appennino. Ma non è finita: subito dietro un'altra perturbazione punterà la nostra Penisola venerdì con effetti ancora da valutare. Con tutta probabilità verrà coinvolto soprattutto il Centrosud, specie tirreniche, ma più marginalmente anche il Nord.
Trend secco ribaltato, instabilità ad oltranza. Anche il prossimo weekend 13-14 risulterà spesso instabile e proporrà nuovi spunti piovosi su gran parte dello Stivale, con il rischio concreto che anche l'inizio della settimana successiva risulti caratterizzato dal maltempo, a causa della formazione di nuovi vortici di bassa pressione nel bacino del Mediterraneo, con modalità ancora da definire. Tuttavia, considerata l'assenza del vero freddo invernale, escludiamo la possibilità di nevicate fino in pianura, anche se al Nord localmente i fiocchi potranno spingersi fin verso quote collinari.
Per le necessarie conferme e maggiori dettagli vi invitiamo dunque a seguire tutti i prossimi aggiornamenti e le previsioni aggiornate.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 13:35
Sarà una settimana all'insegna del maltempo, per una serie di perturbazioni in arrivo sull'Italia. Una vasta area depressionaria centrata sul Mare del Nord coinvolgerà difatti mezza Europa, provocando un sensibile rinforzo dei venti anche sul Mediterraneo, grazie alla posizione defilata dell'anticiclone.
Un'accesa ventilazione interesserà dunque la nostra Penisola tra martedì 9 e mercoledì 10, quando è previsto l'arrivo di una nuova perturbazione. In particolare nelle prime ore di mercoledì una massa d'aria più fredda si addosserà alle Alpi, provocando una rapida caduta della pressione al suolo in Val Padana. Questo causerà forti venti che spazzeranno l'intera Penisola, dapprima di Libeccio e Ponente, poi di Maestrale e Tramontana. Sarà ventoso anche sulla stessa Pianura Padana, con raffiche fino a 40-50km/h nella prima parte di mercoledì su Lombardia, Emilia Romagna e basso Veneto, che seguiranno la perturbazione in veloce fuga verso i Balcani.
FORTI VENTI E MAREGGIATE. Nello specifico martedì soffieranno venti dai quadranti meridionali ovunque, annunciando l'arrivo del nuovo peggioramento. Il Libeccio soffierà teso sulle Tirreniche, in Liguria e sulla Sardegna con raffiche fino a 60-80km/h. Il vento da SO tenderà poi ad intensificarsi anche sullo Ionio e sul basso Adriatico con punte di 50-70km/h. Nella notte su mercoledì ci sarà un ulteriore intensificazione della ventilazione tra Libeccio e Ponente con le raffiche che spazzeranno le coste tirreniche fino a 80-100km/h.
Il mare a causa del forte vento aumenterà la sua collera fino a divenire molto agitato o grosso, con mareggiate anche intense sui tratti esposti; battute in modo particolare le coste toscane e laziali, con onde alte 3-4 metri, ma punte superiori ai 5 metri non escluse su Livornese e Versilia! Potranno essere difficoltosi i collegamenti marittimi con le isole minori, in particolare tra Ligure e medio-alto Tirreno.
Il vento sarà forte infine anche sulla dorsale appenninica, dapprima quella centro-settentrionale, poi anche su quella meridionale con raffiche di Ponente a oltre 60-70km/h.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 14:00:
Un nuovo sensibile peggioramento del tempo è atteso in Italia tra martedì 9 e mercoledì 10 dopo una breve tregua. La porta dell'Atlantico rimane aperta per l'inserimento di una nuova perturbazione, pilotata da una energica bassa pressione centrata sull'Islanda.
Altra pioggia e neve sulle Alpi. La perturbazione velocemente raggiungerà l'Italia sotto la spinta di un poderoso vento in quota che attraverserà l'Europa occidentale. L'aria fredda che impatterà contro la barrira alpina determinerà una rapida diminuzione della pressione in Valpadana con la formazione di un minimo barico sottovento le Alpi. In un primo momento saranno interessate le regioni settentrionali e quelle del versante tirrenico con nuove piogge ed acquazzoni mentre la neve tornerà a cadere sulle Alpi in maniera anche abbondante sopra gli 800-1200m. Mercoledì 10 con lo spostamento del minimo verso sud est piogge e temporali raggiungeranno il Sud e le regioni del versante Adriatico mentre altrove ci sarà un miglioramento.
Forti venti e mari in burrasca. La caratteristica di questa nuova ondata di maltempo sarà il forte vento di Libeccio e Ponente che spazzerà la Penisola con raffiche anche superiori agli 800/100 km/h sulle coste tirreniche. Le temperature subiranno una generale diminuzione.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 12:15
Carnevale riporta la pioggia in Italia. Almeno fino a metà mese l'Italia sarà crocevia di perturbazioni in arrivo dal Nord Atlantico responsabili di tanta pioggia e di nevicate abbondante sulle Alpi. Almeno tre le perturbazioni che sono attese nel corso dei prossimi 10 giorni. La prima è già in azione sulla nostra Penisola. Si tratta di una intensa perturbazione che dalla Francia attraverserà la Penisola tra domenica 7 e lunedì 8 con effetti più importanti al Nord e sulle regioni tirreniche. Una seconda è attesa a metà settimana, infine la terza tra giovedì 11 e venerdì 12. E poi forse altre ancora...
Da un eccesso all'altro. Dopo che l'anticiclone ha in pratica condizionato la prima parte dell'inverno con assenza di precipitazioni ma anche con temperature decisamente miti su molte Nazioni d'Europa, adesso la stagione cambia marcia. Non arriverà il freddo vero, quello rimane lontano, confinato sempre alle latitudini settentrionali. L'Italia invece sarà raggiunta da masse d'aria più fresca che, entrando nel Mediterraneo, si caricheranno di energia. In pratica si tratta di peggioramenti più autunnali che invernali.
Via l'anticiclone. Il motivo è da ricercarsi nell'anticiclone che sposta la sua roccaforte lontano dall'Italia. Si attivano così gli 'scambi meridiani' (le masse d'aria fredde scendono dal polo e quelle calde salgono dalle latitudini sub tropicali) attraverso quelle saccature e promontori, lente nei loro movimenti, capaci di determinare rispettivamente reiterate situazioni di pioggia o sole. All'Italia adesso toccherà la prima situazione.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 9:25
L'attesissima perturbazione atlantica ha fatto il suo ingresso sull'Italia nella notte e ha dato vita ad un peggioramento sulle regioni settentrionali. Piogge e rovesci sparsi si sono rapidamente estesi dal Nordovest al Nordest, conquistando anche l'alta Toscana. Ma i fenomeni più importanti si sono scaricati fino ad ora sulle regioni dell'Italia nordoccidentale ed in particolare in Liguria. Nel Genovese la notte è stata caratterizzata da piogge battenti che hanno accumulato fino a 69mm nelle zone alte della città.
Sullo Spezzino si contano accumuli fino a 19mm sulle zone interne, ma piogge di una certa consistenza si sono spinte fino all'alta Toscana, dalla Versilia all'Appennino Pistoiese, scaricando mediamente tra i 10 e i 20mm ma con punte di 50mm sulla zona di Massa.
Piogge sparse hanno finalmente raggiunto la Pianura Padana, reduce da un periodo di sconfortante siccità che si protraeva da mesi soprattutto in Piemonte. Non si tratta di fenomeni abbondanti fino ad ora, ma almeno piove! Accumuli per ora di soli 3mm a Torino, ma si toccano già 12mm sul Verbano, 18mm sul basso Alessandrino.
Piogge insistenti per tutta la notte su parte della Lombardia, specie occidentale, con accumuli di15mm a Milano, fino a 20mm su Varesotto e Comasco, mentre fenomeni più deboli hanno bagnato le pianure orientali lombarde o sono risultate quasi del tutto assenti sul settore sudorientale della regione, con valori inferiori al millimetro sul Mantovano.
Deboli piogge sparse si sono spinte fino al Triveneto ma in questo caso gli accumuli sono molto bassi, così come sull'Emilia Romagna dove qualche pioggia ha fatto la sua comparsa solo sulle zone più settentrionali.
E intanto nevica sull'arco alpino ma anche sull'entroterra ligure, con fiocchi fino a 600m sulle zone interne del Savonese, neve intorno a 600/800m sul resto delle Alpi con quota neve fino a 1000/1100m sulle Prealpi centro-orientali.
6 FEBBRAIO 2016: Nuova ondata di maltempo in settimana 8-14 per l'arrivo di perturbazioni in serie. Questo è permesso dall'anticiclone che si mette in disparte e da una intensa circolazione di bassa pressione che interesserà il centro Nord Europa anche con venti al limite di tempesta. Tuttavia una accesa ventilazione interesserà anche la nostra Penisola, in particolare tra martedì e mercoledì quando è prevista l'arrivo di una seconda perturbazione dal nord Atlantico.
Bassa pressione in Valpadana- L'aria fredda che si addosserà alle Alpi, al seguito della seconda perturbazione, provocherà una rapida caduta della pressione al suolo in Valpadana; questo causerà forti venti che spazzeranno la Penisola, dapprima di Libeccio e Ponente, poi di Maestrale e Tramontana.
Forti venti e mareggiate. Martedì 9 soffieranno venti dai quadranti meridionali ovunque ed annunceranno l'arrivo del nuovo peggioramento. Nello specifico il Libeccio soffierà teso sulle Tirreniche e sulla Sardegna con raffiche fino a 60-80 km/h. Il vento da SO tenderà poi ad intensificarsi anche sullo Ionio mentre sull'Adriatico girerà a Scirocco con punte di 50-70 km/h. Nella notte su mercoledì 10 ci sarà un ulteriore intensificazione della ventilazione tra Libeccio e Ponente con le raffiche che spazzeranno le coste tirreniche fino a 80-100 km/h. Vento forte anche sulla dorsale specie settentrionale. Mercoledì 10 invece sarà poi la volta del teso Maestrale che seguirà la perturbazione in veloce fuga verso i Balcani. Il mare a causa del forte vento aumenterà la sua collera fino a divenire agitato o grosso con mareggiate anche intense sui tratti esposti.
L'intenso fronte nord atlantico che fino a ieri sera ha portato maltempo sulle regioni centro settentrionali con nevicate fino a quote molto basse sulle Alpi, si è spostato in nottata verso il meridione portando piogge abbondanti e locali temporali soprattutto sul versante tirrenico. Attualmente la parte più intensa della perturbazione sta transitando tra la Calabria e la Sicilia mentre in Campania si sta aprendo già qualche schiarite da nord.
La giornata di Sabato 13 si apre dunque all'insegna del tempo buono o discreto al Nord ed al Centro dopo le abbondanti precipitazioni della seconda parte di ieri Venerdì 12. Particolarmente penalizzata era stata la Toscana con accumuli tra 40 e 70mm sul settore settentrionale che hanno causato la piena del Rio Rapecchio con numerosi disagi sulla linea ferroviaria tra Lucca, Firenze e Pistoia. Piogge a tratti moderate anche sul Lazio con punte di 25mm sulla provincia di Roma. Piogge deboli al Nord con accumuli in pianura non superiori a 10-15mm e neve fino a 400m sulle Alpi, gli accumuli maggiori in Valle d'Aosta con 15-20cm ad Aosta e fino a 40cm a Courmayeur, pochi centimetri invece altrove e sulle Prealpi. Attualmente qualche fiocco continua a cadere sulle Dolomiti ma il tempo è in miglioramento.
Al Sud continua invece a piovere dopo gli abbondanti rovesci della notte che hanno scaricato fino a40mm nel Salernitano e fino a 25-30mm nel Cosentino e nel Potentino ma la situazione sta migliorando in Campania a partire dai settori settentrionali. Meno piogge in Sicilia con punte di 15mm su Palermitano e Catanese. Fenomeni poco significativi sull'Adriatico. Da segnalare al meridione anche i forti venti di libeccio con raffiche fino a 80km/h a Palermo e 70km/h sul Salento.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 12:00
La perturbazione sta entrando in azione portando un peggioramento al Nord e tirreniche. Nelle prossime ore i fenomeni risulteranno più intensi ed abbondanti su Liguria di Levate, Emilia, Nordest e regioni tirreniche in generale a fine giornata, qui con anche temporali; fenomeni più blandi sul medio-basso versante adriatico e sul Piemonte più occidentale. Venti ancora una volta sostenuti o forti di Libeccio su Tirreno e Sardegna, da Sud sull'Adriatico, tramontana sulla Liguria per la notte.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 10:30
Nuova perturbazione imminente - Nel via vai di perturbazioni atlantiche che interesserà l'Italia nei prossimi 7 giorni una piuttosto intensa e rapida è attesa venerdì 12. Piogge e rovesci avanzeranno da Ovest iniziando ad interessare Nordovest, centrali tirreniche e Sardegna per poi estendersi verso Est entro sera. I fenomeni risulteranno più intensi ed abbondanti su Liguria di Levate, Emilia, Nordest e regioni tirreniche in generale a fine giornata, qui con anche temporali; fenomeni più blandi sul medio-basso versante adriatico e sul Piemonte più occidentale. Venti ancora una volta sostenuti o forti di Libeccio su Tirreno e Sardegna, da Sud sull'Adriatico, tramontana sulla Liguria per la notte.
NEVE A BASSA QUOTA AL NORD - La perturbazione darà origine ad un minimo di bassa pressione sulla Valpadana, che richiamerà aria più temporaneamente più fredda sulle regioni settentrionali. Neve a quote collinari è così attesa su basso Piemonte, entroterra ligure, entro fine giornata anche su pavese, Ovest Emilia, in calo a 400-600m sulle Alpi centro-orientali a fine giornata. Si tratterà comunque di fenomeni in genere deboli, più incisivi giusto tra Levante Ligure, Emilia,m bassa Lombardia, medio-basso Veneto, e Friiuli Venezia Giulia.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO ore 8:35
Si è aperta una fase decisamente più dinamica e piovosa sull'Italia grazie all'arretramento dell'alta pressione, che consente il transito delle perturbazioni atlantiche anche sul Mediterraneo. Esse vengono orchestrate da una vasta circolazione ciclonica fredda in fase di insediamento sull'Europa nord occidentale. Questa situazione si protrarrà anche nei prossimi 7 giorni, con almeno 4 fronti entro il weekend 13-14. Chiusura con il botto la prossima settimana per la formazione di un vortice ciclonico mediterraneo i cui effetti sono ancora in fase di valutazione ma con rischio di forte maltempo al Centronord.
Le regioni che riceveranno piogge più abbondanti nei prossimi giorni - Levante Ligure, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Calabria specie tirrenica, Sicilia, Friuli Venezia Giulia.
Precipitazioni frequenti anche su Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia Romagna, alte Marche, Sardegna
Piogge in genere più modeste ed occasionali invece su Ponente Ligure, Piemonte soprattutto occidentale, Valle d'Aosta a parte i settori di confine, basse Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata.
PRECISAZIONE: Sul Nordovest potrebbero arrivare però piogge decisamente più significative con il vortice atteso nella prossima settimana. Seguiranno importanti aggiornamenti.
Aggiornamento 11 FEBBRAIO 2016 ore 10:30
Sarà maltempo reiterato; pioggia, neve e vento ad oltranza sull'Italia. Nei prossimi giorni l'Italia sarà attraversata da una serie di perturbazioni che prolungheranno le condizioni di maltempo in Italia. L'alta pressione infatti si ritirerà in pieno Atlantico consentendo a diverse perturbazioni di scorrazzare non solo sull'Europa centro-settentrionale ma questa volta anche sul Mediterraneo. Il tutto verrà pilotato da una vasta circolazione ciclonica fredda che ingloberà il centro nord Europa. In seno a essa prenderanno vita diversi vortici di bassa pressione, alcuni dei quali destinati a noi.
Nei prossimi 7 giorni sono così attese altre perturbazioni che coinvolgeranno in particolare le regioni del Centrosud. Le piogge più intense riguarderanno Tirreniche, Marche e Triveneto. Piogge, rovesci e anche temporali si alterneranno a parentesi più asciutte e soleggiate, con venti ancora a tratti sostenuti ora di Libeccio, ora di Ponente e Maestrale; la neve cadrà sull'Appennino a quote medio-alte. Il Nord Italia sarà più ai margini anche se non si esclude qualche fenomeno in transito. Un peggioramento più marcato potrà aversi tra domenica 14 e martedì 16.
Trattandosi di perturbazioni atlantiche non farai mai particolarmente freddo, anzi il clima sarà a tratti mite.
Fino a quando durerà questa nuova fase instabile? Probabilmente almeno fino al 17-18 Febbraio quando si raggiungerà l'apice del maltempo. La situazione resta tuttavia assai dinamica ed evolutiva, soggetta quindi a repentini cambiamenti. Seguite tutti gli aggiornamenti!
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 16:20
Sarà maltempo reiterato; pioggia, neve e vento ad oltranza sull'Italia. Nei prossimi giorni l'Italia sarà attraversata da una serie di perturbazioni che prolungheranno le condizioni di maltempo in Italia. L'alta pressione infatti si ritirerà in pieno Atlantico consentendo a diverse perturbazioni di scorrazzare non solo sull'Europa centro-settentrionale ma questa volta anche sul Mediterraneo. Il tutto verrà orchestrato da una vasta circolazione ciclonica fredda che ingloberà tutta l'area scandinava, Isole Britanniche, Islanda, allungando i suoi tentacoli periodicamente anche sull'Europa centrale. In seno a essa prenderanno vita diversi vortici di bassa pressione, alcuni dei quali destinati a noi.
Nei prossimi 7 giorni sono così attese altre perturbazioni che coinvolgeranno in particolare le regioni del Centrosud. Le piogge più intense riguarderanno Tirreniche, Marche e Triveneto. Piogge, rovesci e anche temporali si alterneranno a parentesi più asciutte e soleggiate, con venti ancora a tratti sostenuti ora di Libeccio, ora di Ponente e Maestrale; la neve cadrà sull'Appennino a quote medio-alte. Il Nord Italia sarà più ai margini anche se non si esclude qualche fenomeno in transito. Un peggioramento più marcato potrà aversi tra domenica 14 e martedì 16.
Trattandosi di perturbazioni atlantiche non farai mai particolarmente freddo, anzi il clima sarà a tratti mite.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 15.30
Continua l'evoluzione del vortice di bassa pressione formatosi in seguito all'ingresso sul bacino centrale del Mediterraneo di correnti più fredde di matrice nord atlantica. Attualmente mentre vi scriviamo il fronte freddo associato al minimo, ben visibile sull'alto Adriatico, stra transitando sulle regioni centrali a suon di rovesci e temporali spesso accompagnati da forti raffiche di vento e da grandinate. Penalizzati Umbria, Lazio e Abruzzo con rovesci intensi di grandine a Perugia e Roma con una temperatura crollata nella Capitale fino a +4.5°c durante il fenomeno, all'incirca alle ore 12. Grandinate si segnalano anche ad Assisi e Pesaro.
Come pioggia Caduti dalla mezzanotte fino a 54mm nell'Aquilano, 40mm nel Perugino, 35mm nel Frusinate. Disagi anche per i forti venti, durante il rovescio temporalesco a Ciampino si sono sfiorati i 90km/h di raffica, 95km/h a Terni e all'Aquila. Forte vento segnalato anche in Toscana; a Firenze è stato chiuso il giardino dei Boboli. Disagi all'aeroporto di Peretola per voli cancellati. Si segnalano inoltre rami spezzati in città. Fermi i traghetti in partenza da Livorno.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 9:00
Nel corso di mercoledì 10 il tempo andrà velocemente migliorando al Nord, salvo le ultime piogge attese all'estremo settore di Nord Est con fiocchi di neve sotto i 1000m. Il maltempo invece si concentrerà al Centro Sud con rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco, specie nella prima parte della giornata; da segnalare inoltre il ritorno della neve in Appennino dai 1000-1300m. Entro sera con lo spostamento della veloce perturbazione è atteso un generale miglioramento con i cieli che torneranno in prevalenza sereni quasi ovunque. In nottata però un nuovo veloce sistema nuvoloso potrà determinare qualche fenomeno tra bassa Toscana, Lazio e Campania.
L'ondata di maltempo è inoltre accompagnata da forti venti di Ponente e Maestrale con raffiche anche di 80-100km/h sui versanti tirrenici e in Appennino. Mareggiate inoltre sono attese sulle coste esposte, con onde anche di 5-7 metri sul Tirreno e possibili difficoltà nei collegamenti con le isole minori.
E' una situazione piuttosto dinamica. La porta dell'Atlantico rimane aperta e questo consente alle perturbazioni di raggiungere con facilità il Mediterraneo determinando tempo a tratti instabili o perturbato con temperature nel complesso nelle medie tipiche del periodo. Il tutto verrà orchestrato da una vasta circolazione ciclonica fredda che ingloberà tutta l'area scandinava, Isole Britanniche, Islanda, allungando i suoi tentacoli periodicamente anche sull'Europa centrale. In seno ad essa prenderanno vita diversi vortici di bassa pressione, alcuni dei quali destinati a noi.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 8.30
E' una vera e propria burrasca di vento quella in atto sull'Italia, accompagnata in diversi casi soprattutto sulle regioni centrali da pioggia abbondante. Le allerte diramate nei giorni scorsi per il pericolo di forti raffiche non hanno tradito le aspettative. Quasi senza alcuna eccezione l'intero territorio è stato spazzato da venti fortissimi come raramente si vedono. Venti di libeccio o di Ostro hanno preceduto la perturbazione che adesso sta transitando sulle regioni meridionali mentre venti occidentali o nord occidentali la stanno seguendo con il cielo che è tornato sereno su gran parte delle regioni centrali e settentrionali.
Sardegna, Umbria, Marche, Toscana e Campania le regioni più penalizzate dai venti. Raffiche fino a140km/h hanno interessato i colli attorno Perugia, 107 km/h nella provincia di Pisa, 106km/h a Fabriano nelle Marche, 101km/h lungo la costa livornese, 100km/h sulle Isole del Golfo di Napoli. Da segnalare anche 95km/h nell'Aquilano e nel Potentino e 90km/h nel Nuorese. Conseguenza più che naturale anche i Mari agitati con mareggiate in corso attorno alla Sardegna e lungo la costa tirrenica dalla Toscana fino alla Campania con e interruzione nei collegamenti con le Isole Maggiori e minori. la Protezione Civile del Comune di Livorno ha deciso di sperimentare per la prima volta unala barriera "Nettuno" paradetriti con buoni risultati.
Friuli, Umbria, Abruzzo e Lazio le regioni più penalizzate dalle piogge. La perturbazione ha abbandonato quasi del tutto le regioni centro settentrionali con un minimo orografico sull'Alto Adriatico che sta ancora portando delle piogge sul Friuli mentre il Sud è ancora molto nuvoloso seppur con fenomeni non particolarmente rilevanti. Dalla mezzanotte punte di 50mm nel Frusinate, 45mm l'Aquilano, 30mm nella provincia orientale di Roma, 25mm nella provincia settentrionale di Udine. Per la giornata odierna sono attesi ancora venti forti occidentali sulle regioni centrali soprattutto tirreniche dalla Toscana alla Campania mentre ritroveremo ancora forte libeccio all'estremo sudsoprattutto sul Salento. I venti tenderanno ad attenuarsi soltanto stasera.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2016 ore 18:10
Piogge in decisa intensificazione in queste ore sulle regioni di Nord Ovest, per l'avanzata del peggioramento nordatlantico, che proprio tra sera e notte porterà i maggiori fenomeni al Settentrione e sulla Toscana, ma poi anche sul resto del Centro e mercoledì al Sud. Finora son caduti mediamente circa 10-15mm, con punte superiori ai 20mm sulle Prealpi lombarde e fino a 40-50mm sull'entroterra genovese.
Nevica anche intensamente sulle Alpi centrali e su quelle Marittime, con accumuli freschi nelle ultime ore fino a 20cm dai 1500-1700m; la quota neve attualmente si attesta sui 1000-1200m. Il vento spira dai quadranti meridionali e si sta velocemente intensificando, con raffiche già prossime ai 100km/h sul mar Ligure (Capo Mele), e moto ondoso in netto peggioramento.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2016 ore 16:00
La fase di maltempo entrerà nel vivo nel corso delle prossime ore sull'Italia. La pressione è in diminuzione su tutta l'Italia e nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 si formerà un minimo di bassa pressione sulla Valpadana, che causerà un sensibile aumento della ventilazione.
Una caratteristica importante del peggioramento sarà quindi il vento forte che raggiungerà l'intensità massima nelle prime ore di mercoledì 10. Forti raffiche spazzeranno un po' tutta la Penisola, dapprima di Libeccio o Ponente e in seguito di Maestrale e Tramontana. Il vento soffierà sostenuto sulle Alpi, dove sui crinali si potranno raggiungere anche i 100 Km/h; un aumento della ventilazione è atteso entro la mattina di mercoledì anche sulla Valpadana con raffiche oltre i 40/50 Km/h tra Lombardia, Emilia Romagna e basso Veneto, quando la perturbazione tenderà ad allontanarsi verso o Balcani. Al centro la Toscana verrà spazzata da intensi venti di ponente che potranno raggiungere i 70/80 Km/h sulla costa livornese e fino a 100 Km/h sui crinali appenninici. Nel corso di Mercoledì 10 anche la Sardegna e le coste di Lazio e Campania saranno soggette ad una sostenuta ventilazione occidentale, mentre su Ionio e basso Adriatico il vento di Libeccio raggiungerà raffiche di 60/70 Km/h.
I mari di conseguenza aumenteranno il proprio moto ondoso fino a divenire molto mossi o agitati. Il rischio di mareggiate sarà maggiore sulle coste esposte, dunque sui litorali tirrenici, di Corsica e Sardegna. Attenzione in modo particolare alle coste toscane dove l'altezza delle onde potrà superare i 3-4 metri, con punte fino a 5-6 metri sul litorale livornese.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2016 ore 10:25
E' imminente una nuova ondata di maltempo al Nord e Tirreniche, con piogge e rovesci anche abbondanti dalla serata, specie su Liguria orientale, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Lazio. Attesi apporti pluviometrici anche di oltre 80mm tra Lunigiana e Garfagnana, nonché sulla fascia prealpina e pedemontana del Nord. Non esclusi anche dei temporali notturni; è infatti atteso un nocciolo di aria gelida a 500hPa di quasi -35°C sopra la Val Padana entro mercoledì 10 mattina, che potrebbe scaturire qualche tuono. I fenomeni risulteranno scarsi o quasi assenti invece su Piemonte sudoccidentale, Ponente Ligure, coste del medio-basso Adriatico, estremo Sud e Sicilia. La neve sulle Alpi cadrà mediamente oltre i 900-1200m, in calo notturno.
Nel corso di mercoledì 10 il tempo andrà velocemente migliorando al Nord, salvo le ultime piogge attese all'estremo NE con fiocchi di neve sotto i 1000m. Rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco invece al Centrosud, specie nella prima parte della giornata; da segnalare inoltre il ritorno della neve in Appennino dai 1000-1300m. Entro sera tuttavia i cieli si rassereneranno quasi ovunque.
ALLERTA VENTO, raffiche a 100km/h! - Attenzione al vento che soffierà forte o molto forte, dapprima da Libeccio, poi da Ponente e Maestrale, con raffiche anche di 80-100km/h sui versanti tirrenici e in Appennino. Spazzata anche la Val Padana centro-orientale nella prima parte di mercoledì 10. Mareggiate inoltre sono attese sulle coste esposte, con onde anche di 5-7 metri sul Tirreno e possibili difficoltà nei collegamenti con le isole minori.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 17:25
Da giovedì 11 al prossimo weekend 13-14 sono così attese ben altre 3 perturbazioni, la cui traiettoria risulta ancora piuttosto incerta, ma a quanto pare con maggiore coinvolgimento del Centrosud, in primis le regioni tirreniche
Maltempo reiterato, pioggia, neve e vento ad oltranza sull'Italia - Una nuova perturbazione sta facendo il suo ingresso sull'Italia e porterà nuovo maltempo specie al Nord e tirreniche, con venti anche tempestosi e raffiche di 80-100km/h. Ma non sarà finita qui, perchè anche nei prossimi giorni avremo a che fare con reiterate condizioni di maltempo. L'alta pressione infatti si ritirerà in pieno Atlantico consentendo a diverse perturbazioni di scorrazzare non solo sull'Europa centro-settentrionale ma questa volta anche sul Mediterraneo. Il tutto verrà orchestrato da una vasta circolazione ciclonica fredda che ingloberà tutta l'area scandinava, Isole Britanniche, Islanda, allungando i suoi tentacoli periodicamente anche sull'Europa centrale. In seno ad essa prenderanno vita diversi vortici di bassa pressione, alcuni dei quali destinati a noi.
Da giovedì 11 al prossimo weekend 13/14 sono così attese ben altre 3 perturbazioni, la cui traiettoria risulta ancora piuttosto incerta, ma a quanto pare con maggiore coinvolgimento del Centrosud, in primis le regioni tirreniche. Piogge, rovesci e anche temporali si alterneranno a parentesi più asciutte e soleggiate, con venti ancora a tratti sostenuti ora di Libeccio, ora di Ponente e Maestrale; neve sull'Appennino a quote medio-alte. Nord più ai margini dell'azione ciclonica, anche se entro il prossimo weekend si dovrebbe avere un maggiore coinvolgimento con nuove piogge e nevicate sulle Alpi, reiterate con tutta probabilità anche nella prossima settimana, almeno nella prima parte. In ogni caso l'estremo Nordovest rimarrà spesso piuttosto in ombra con assenza di precipitazioni significative ( al più deboli piogge o pioviggini), in particolare su Piemonte occidentale e Ponente Ligure. Su queste aree al momento non si risolverà, se non in parte, il problema della siccità che affligge il Nordovest ormai dallo scorso Novembre.
Trattandosi di perturbazioni atlantiche non farai mai particolarmente freddo, anzi il clima sarà a tratti mite.
Fino a quando durerà questa nuova fase instabile? Probabilmente almeno fino al 17-18 Febbraio. La situazione resta tuttavia assai dinamica ed evolutiva, soggetta quindi a repentini cambiamenti. Seguite tutti gli aggiornamenti!
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 16:00
Nuova intensa perturbazione atlantica in arrivo - Martedì 9 porterà maltempo al Nord e tirreniche con piogge e rovesci anche abbondanti, specie su Levante Ligure, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio. Attesi ulteriori apporti anche di oltre 80mm tra Liguria di Levante, alta Toscana, fascia prealpina e pedemontana in genere, Venezia Giulia; saranno inoltre possibili temporali lungo i versanti tirrenici e sulla Sardegna. Fenomeni scarsi o assenti invece su Piemonte sud-occidentale e Ponente Ligure, medio-basso Adriatico, Sud e Sicilia ( qualche piovasco in più sulla Campania ). Neve sulle Alpi mediamente oltre 900-1300m
Mercoledì 10- Rovesci sparsi anche a sfondo temporalesco al Centrosud, specie su tirreniche e nella prima parte della giornata, torna la neve sull'Appennino oltre 1000-1400m in calo. Migliora al Nord salvo residue piogge o rovesci su estremo Nordest e nevicate su Alpi di confine e orientali oltre 600-1000m in calo. Migliora quasi ovunque a fine giornata.
ALLERTA: TEMPESTA DI VENTO! - Attenzione al vento che soffierà forte o molto forte specie da martedì sera e tutto mercoledì, dapprima da Libeccio, poi da Ponente e Maestrale, con raffiche anche di 80-100km/h al Centrosud; spazzata dai venti da Ovest anche la Valpadana mercoledì 10. Mareggiate sulle coste specie tirreniche, possibili difficoltà nei collegamenti con le Isole minori. Onde anche di oltre 6-7 metri sul Tirreno.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 15:40
Anticiclone in ritirata, perturbazioni fino a metà mese. La perturbazione che sta esaurendo in queste ore i suoi effetti sull'Italia risulterà solo l'apripista di una serie di fronti atlantici, che nel corso dei prossimi giorni impegneranno le nostre regioni. Il vortice d'Islanda, infatti, ha spostato il suo baricentro più a Sud, allontanando l'anticiclone dal Vecchio Continente, e fino almeno a metà Febbraio, sfornerà una serie di perturbazioni dirette verso l'Europa centro-meridionale
Tra martedì 9 grasso e mercoledì 10 nuova perturbazione sull'Italia con piogge, forte vento e neve anche su Alpi ed Appennino. Ma non è finita: subito dietro un'altra perturbazione punterà la nostra Penisola venerdì con effetti ancora da valutare. Con tutta probabilità verrà coinvolto soprattutto il Centrosud, specie tirreniche, ma più marginalmente anche il Nord.
Trend secco ribaltato, instabilità ad oltranza. Anche il prossimo weekend 13-14 risulterà spesso instabile e proporrà nuovi spunti piovosi su gran parte dello Stivale, con il rischio concreto che anche l'inizio della settimana successiva risulti caratterizzato dal maltempo, a causa della formazione di nuovi vortici di bassa pressione nel bacino del Mediterraneo, con modalità ancora da definire. Tuttavia, considerata l'assenza del vero freddo invernale, escludiamo la possibilità di nevicate fino in pianura, anche se al Nord localmente i fiocchi potranno spingersi fin verso quote collinari.
Per le necessarie conferme e maggiori dettagli vi invitiamo dunque a seguire tutti i prossimi aggiornamenti e le previsioni aggiornate.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 13:35
Sarà una settimana all'insegna del maltempo, per una serie di perturbazioni in arrivo sull'Italia. Una vasta area depressionaria centrata sul Mare del Nord coinvolgerà difatti mezza Europa, provocando un sensibile rinforzo dei venti anche sul Mediterraneo, grazie alla posizione defilata dell'anticiclone.
Un'accesa ventilazione interesserà dunque la nostra Penisola tra martedì 9 e mercoledì 10, quando è previsto l'arrivo di una nuova perturbazione. In particolare nelle prime ore di mercoledì una massa d'aria più fredda si addosserà alle Alpi, provocando una rapida caduta della pressione al suolo in Val Padana. Questo causerà forti venti che spazzeranno l'intera Penisola, dapprima di Libeccio e Ponente, poi di Maestrale e Tramontana. Sarà ventoso anche sulla stessa Pianura Padana, con raffiche fino a 40-50km/h nella prima parte di mercoledì su Lombardia, Emilia Romagna e basso Veneto, che seguiranno la perturbazione in veloce fuga verso i Balcani.
FORTI VENTI E MAREGGIATE. Nello specifico martedì soffieranno venti dai quadranti meridionali ovunque, annunciando l'arrivo del nuovo peggioramento. Il Libeccio soffierà teso sulle Tirreniche, in Liguria e sulla Sardegna con raffiche fino a 60-80km/h. Il vento da SO tenderà poi ad intensificarsi anche sullo Ionio e sul basso Adriatico con punte di 50-70km/h. Nella notte su mercoledì ci sarà un ulteriore intensificazione della ventilazione tra Libeccio e Ponente con le raffiche che spazzeranno le coste tirreniche fino a 80-100km/h.
Il mare a causa del forte vento aumenterà la sua collera fino a divenire molto agitato o grosso, con mareggiate anche intense sui tratti esposti; battute in modo particolare le coste toscane e laziali, con onde alte 3-4 metri, ma punte superiori ai 5 metri non escluse su Livornese e Versilia! Potranno essere difficoltosi i collegamenti marittimi con le isole minori, in particolare tra Ligure e medio-alto Tirreno.
Il vento sarà forte infine anche sulla dorsale appenninica, dapprima quella centro-settentrionale, poi anche su quella meridionale con raffiche di Ponente a oltre 60-70km/h.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 14:00:
Un nuovo sensibile peggioramento del tempo è atteso in Italia tra martedì 9 e mercoledì 10 dopo una breve tregua. La porta dell'Atlantico rimane aperta per l'inserimento di una nuova perturbazione, pilotata da una energica bassa pressione centrata sull'Islanda.
Altra pioggia e neve sulle Alpi. La perturbazione velocemente raggiungerà l'Italia sotto la spinta di un poderoso vento in quota che attraverserà l'Europa occidentale. L'aria fredda che impatterà contro la barrira alpina determinerà una rapida diminuzione della pressione in Valpadana con la formazione di un minimo barico sottovento le Alpi. In un primo momento saranno interessate le regioni settentrionali e quelle del versante tirrenico con nuove piogge ed acquazzoni mentre la neve tornerà a cadere sulle Alpi in maniera anche abbondante sopra gli 800-1200m. Mercoledì 10 con lo spostamento del minimo verso sud est piogge e temporali raggiungeranno il Sud e le regioni del versante Adriatico mentre altrove ci sarà un miglioramento.
Forti venti e mari in burrasca. La caratteristica di questa nuova ondata di maltempo sarà il forte vento di Libeccio e Ponente che spazzerà la Penisola con raffiche anche superiori agli 800/100 km/h sulle coste tirreniche. Le temperature subiranno una generale diminuzione.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 12:15
Carnevale riporta la pioggia in Italia. Almeno fino a metà mese l'Italia sarà crocevia di perturbazioni in arrivo dal Nord Atlantico responsabili di tanta pioggia e di nevicate abbondante sulle Alpi. Almeno tre le perturbazioni che sono attese nel corso dei prossimi 10 giorni. La prima è già in azione sulla nostra Penisola. Si tratta di una intensa perturbazione che dalla Francia attraverserà la Penisola tra domenica 7 e lunedì 8 con effetti più importanti al Nord e sulle regioni tirreniche. Una seconda è attesa a metà settimana, infine la terza tra giovedì 11 e venerdì 12. E poi forse altre ancora...
Da un eccesso all'altro. Dopo che l'anticiclone ha in pratica condizionato la prima parte dell'inverno con assenza di precipitazioni ma anche con temperature decisamente miti su molte Nazioni d'Europa, adesso la stagione cambia marcia. Non arriverà il freddo vero, quello rimane lontano, confinato sempre alle latitudini settentrionali. L'Italia invece sarà raggiunta da masse d'aria più fresca che, entrando nel Mediterraneo, si caricheranno di energia. In pratica si tratta di peggioramenti più autunnali che invernali.
Via l'anticiclone. Il motivo è da ricercarsi nell'anticiclone che sposta la sua roccaforte lontano dall'Italia. Si attivano così gli 'scambi meridiani' (le masse d'aria fredde scendono dal polo e quelle calde salgono dalle latitudini sub tropicali) attraverso quelle saccature e promontori, lente nei loro movimenti, capaci di determinare rispettivamente reiterate situazioni di pioggia o sole. All'Italia adesso toccherà la prima situazione.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 9:25
L'attesissima perturbazione atlantica ha fatto il suo ingresso sull'Italia nella notte e ha dato vita ad un peggioramento sulle regioni settentrionali. Piogge e rovesci sparsi si sono rapidamente estesi dal Nordovest al Nordest, conquistando anche l'alta Toscana. Ma i fenomeni più importanti si sono scaricati fino ad ora sulle regioni dell'Italia nordoccidentale ed in particolare in Liguria. Nel Genovese la notte è stata caratterizzata da piogge battenti che hanno accumulato fino a 69mm nelle zone alte della città.
Sullo Spezzino si contano accumuli fino a 19mm sulle zone interne, ma piogge di una certa consistenza si sono spinte fino all'alta Toscana, dalla Versilia all'Appennino Pistoiese, scaricando mediamente tra i 10 e i 20mm ma con punte di 50mm sulla zona di Massa.
Piogge sparse hanno finalmente raggiunto la Pianura Padana, reduce da un periodo di sconfortante siccità che si protraeva da mesi soprattutto in Piemonte. Non si tratta di fenomeni abbondanti fino ad ora, ma almeno piove! Accumuli per ora di soli 3mm a Torino, ma si toccano già 12mm sul Verbano, 18mm sul basso Alessandrino.
Piogge insistenti per tutta la notte su parte della Lombardia, specie occidentale, con accumuli di15mm a Milano, fino a 20mm su Varesotto e Comasco, mentre fenomeni più deboli hanno bagnato le pianure orientali lombarde o sono risultate quasi del tutto assenti sul settore sudorientale della regione, con valori inferiori al millimetro sul Mantovano.
Deboli piogge sparse si sono spinte fino al Triveneto ma in questo caso gli accumuli sono molto bassi, così come sull'Emilia Romagna dove qualche pioggia ha fatto la sua comparsa solo sulle zone più settentrionali.
E intanto nevica sull'arco alpino ma anche sull'entroterra ligure, con fiocchi fino a 600m sulle zone interne del Savonese, neve intorno a 600/800m sul resto delle Alpi con quota neve fino a 1000/1100m sulle Prealpi centro-orientali.
6 FEBBRAIO 2016: Nuova ondata di maltempo in settimana 8-14 per l'arrivo di perturbazioni in serie. Questo è permesso dall'anticiclone che si mette in disparte e da una intensa circolazione di bassa pressione che interesserà il centro Nord Europa anche con venti al limite di tempesta. Tuttavia una accesa ventilazione interesserà anche la nostra Penisola, in particolare tra martedì e mercoledì quando è prevista l'arrivo di una seconda perturbazione dal nord Atlantico.
Bassa pressione in Valpadana- L'aria fredda che si addosserà alle Alpi, al seguito della seconda perturbazione, provocherà una rapida caduta della pressione al suolo in Valpadana; questo causerà forti venti che spazzeranno la Penisola, dapprima di Libeccio e Ponente, poi di Maestrale e Tramontana.
Forti venti e mareggiate. Martedì 9 soffieranno venti dai quadranti meridionali ovunque ed annunceranno l'arrivo del nuovo peggioramento. Nello specifico il Libeccio soffierà teso sulle Tirreniche e sulla Sardegna con raffiche fino a 60-80 km/h. Il vento da SO tenderà poi ad intensificarsi anche sullo Ionio mentre sull'Adriatico girerà a Scirocco con punte di 50-70 km/h. Nella notte su mercoledì 10 ci sarà un ulteriore intensificazione della ventilazione tra Libeccio e Ponente con le raffiche che spazzeranno le coste tirreniche fino a 80-100 km/h. Vento forte anche sulla dorsale specie settentrionale. Mercoledì 10 invece sarà poi la volta del teso Maestrale che seguirà la perturbazione in veloce fuga verso i Balcani. Il mare a causa del forte vento aumenterà la sua collera fino a divenire agitato o grosso con mareggiate anche intense sui tratti esposti.
DAMA BIANCA SULLE ALPI: ECCO QUANDO E QUANTA POTREBBE FARNE
Aggiornamento 17 FEBBRAIO 2016 ore 9:20
Pilotata da una depressione sul Tirreno una nuova perturbazione sta risalendo la Pianura Padana da est ad ovest e genera condizioni di maltempo sulle regioni settentrionali. Nella notte il fronte perturbato ha coinvolto soprattutto Lombardia, Emilia e Nordest, mentre al Nordovest si è assistito ad una decisa attenuazione dei fenomeni, dopo le piogge di ieri legate al primo fronte che ha attraversato da est ad ovest la Pianura Padana.
Si contano accumuli pluviometrici intorno ai 30/40mm da ieri sera sulla pedemontana veneta e sulle Prealpi Carniche. Accumuli inferiori in Lombardia con fenomeni più deboli sulle zone alpine, sporadici o del tutto assenti sulle aree più settentrionali prossime al confine svizzero. Intanto sulle Alpi è tornata la neve anche a quote collinari, intorno a 400/600m tra Trentino, Veneto e Friuli, ma a tratti fino a 300m sui fondovalle della Carnia nei fenomeni più intensi.
Lo strato di neve fresca sulle Alpi Carniche oscilla intorno a i 25/30cm a 900m con punte di 30/40cm oltre i 1500m.
Non è stata risparmiata dal maltempo l'Emilia Romagna dove nella notte si sono scaricati piogge e rovesci diffusi che si protraggono anche in queste ore impegnando più direttamente Piacentino e Reggiano. Ma nella notte piogge battenti hanno impegnato in particolare la fascia pedemontana appenninica dove gli accumuli superano localmente i 50mm da ieri sera.
Proprio sull'Appennino Emiliano si segnalano nevicate diffuse anche a quote basse, a tratti fino a 300m sul settore più occidentale. Accumuli importanti in quota, con punte di ben 70/80cm di neve fresca da ieri sul comprensorio sciistico del Monte Cimone.
Aggiornamento 16 FEBBRAIO 2016 ore 10:00:
Nevica a quote basse su parte del Nord, a tratti sotto i 700m. In particolare nevica sull'Appennino emiliano fin verso i 600-800m, ma localmente più in basso su dorsale modenese, parmense e reggiana; accumuli anche di oltre 30-40cm si registrano al di sopra degli 800-900m. Neve anche sull'entroterra ligure e sul basso Piemonte mediamente dai 700-800m, sull'alta Toscana dagli 800-1000m di quote. Nevicate in atto anche sulle Alpi orientali mediamente dai 900-1200m, a quote più basse sul tarvisiano ( neve a Tarvisio paese ).
NELLE PROSSIME ORE ulteriori nevicate sono attese sull'Appennino emiliano oltre 600-900m, a quote più elevate su quello romagnolo, ma in generale calo fin verso i 400-600m entro fine giornata per ingresso di aria più fredda. Deboli nevicate attese anche tra basso Piemonte, entroterra ligure mediamente oltre 600-800m, ancora su alta Toscana oltre 1000-1200m. Neve anche sulle Alpi orientali, più abbondanti a fine giornata tra Dolomiti venete, Carnia e Tarvisiano, mediamente oltre 700-900m; nevicate più deboli su Trentino Alto Adige mediamente oltre i 900-1000m ( localmente più in basso sulla Val d'Adige ). Poco o nulla su Alpi Retiche, alto Piemonte e Valle d'Aosta ( al più nevischio ).
Aggiornamento 15 FEBBRAIO 2016 ore 14:00
Una nuovo fronte perturbato, legato al vortice presente sul Mediterraneo, risale verso le regioni del Nord Italia e porterà un nuovo peggioramento nel corso delle prossime ore, che risulterà più attivo nella giornata di Martedì 16 Febbraio.
Tornerà quindi a nevicare sulle Alpi e l'Appennino settentrionale, specie sul versante emiliano. Gli accumuli, nel complesso, non saranno particolarmente abbonanti e la quota neve si assesterà intorno agli 800-1100 metri, più in basso solo tra Alpi marittime ed Appennino savonese, dove i fiocchi potranno localmente raggiungere anche i 400-500 metri. Sul resto dell'Appennino la quota neve risulterà invece decisamente più alta. I fenomeni proseguiranno fino alla giornata di Mercoledì sulle Alpi orientali, specie Alpi carniche, dove oltre i 1300-1500 m potranno cadere fino a 20-30 cm. Gli accumuli saranno simili a quote oltre i 1000 metri sulle Alpi marittime, saranno invece scarsi o del tutto assenti sulle Alpi settentrionali tra Val'd'Aosta, alto Piemonte e Alpi Lepontine.
Anche nei giorni successivi qualche nuova nevicata potrebbe tornare a fare visita alle Alpi, anche se l'evoluzione rimane molto incerta e suscettibile a variazioni anche a breve termine.
Aggiornamento 14 FEBBRAIO 2016 ore 14:00
Torna a nevicare lunedì 15 su parte dei rilievi alpini e sulla dorsale settentrionale, visto il reiterato maltempo che domina sul Mediterraneo centrale, con un vortice alimentato da fredde correnti di natura artica in discesa su Francia e Spagna. In particolare la neve cadrà lunedì 15 sulle Alpi centro-orientali ma questa volta a quote più elevate, inizialmente dai 1200-1400m in calo serale fin verso i 1000m. Sarà invece la dorsale appenninica settentrionale ad osservare nevicate più significative dal pomeriggio-sera, specie i settori emiliani con limite in ribasso fino a 800-1000m, dai 1200m sulla dorsale toscana.
Altra neve è poi attesa nel corso di martedì 16, sempre sull'Appennino settentrionale e localmente anche sulle Alpi cuneesi, con limite che questa volta potrebbe risultare più basso a fine giornata, ma si necessita di ulteriori aggiornamenti. Tutti i dettagli nella sezione meteo Italia e consultando le mappe di precipitazione.
Aggiornamento 14 FEBBRAIO 2016 ore 10:55
Nuova ondata di maltempo domenica 14 sull'Italia, con nevicate anche a quote collinari. Sin dal mattino nevicherà debolmente un po' su tutti i rilievi, poi entro il primo pomeriggio saranno soprattutto le Alpi centro-orientali a ricevere i maggiori quantitativi: quasi saltato invece il Piemonte occidentale.
Particolare attenzione dovrà essere prestata alla quota neve, che potrebbe rivelarsi anche piuttosto bassa tra Prealpi lombarde, Trentino e fondovalle bellunese; potrebbe nevicare fino a quote collinari, a partire dai 500 m ma con reale accumulo oltre i 700 m. Al Nord Est limite poi in rialzo fino ai 700-900 m, anche sopra i 1000 m sui settori prealpini.
Potranno cadere fino a 10 cm dai 1000 m su Orobie, Prealpi lombarde e Dolomiti. Circa 10-15 cm sopra i 1200 m su Prealpi venete e Carnia, ma superiore ai 20 cm dai 1400 m; decisamente minore l'accumulo sull'Alto Adige, anche inferiore ai 5 cm oltre i 1000 m.
Inverno decisamente movimentato in questo Febbraio; l'anticiclone, che ora è in disparte, consente l'inserimento delle perturbazioni dal Nord Atlantico, responsabili di reiterate ondate di maltempo in Italia. Tutto questo è causato da un'ampia circolazione di bassa pressione sul Centro-Nord Europa alimentata da correnti artiche, che estende la propria influenza fin sul Mediterraneo. I peggioramenti saranno veloci sebbene con accumuli localmente abbondanti.
Aggiornamento 12 febbraio 2016 ore 16:20:
La nuova perturbazione sta entrando da Ovest e sta determinando un peggioramento al Nord e centrali tirreniche. Piogge e rovesci avanzano su Nordovest, Sardegna e Toscana, estendendosi nelle prossime ore anche a Nordest e medio-basso versante tirrenico, qui anche con rovesci intensi e a carattere temporalesco; fenomeni in estensione anche sulle Marche.
NEVICA A QUOTE BASSE AL NORD - Come nelle attese nevica a quote basse al Nordovest, anche in collina tra Piemonte, oltrepo' Pavese, ovest Emilia ed entroterra Ligure, mediamente oltre 500-800m sul resto del Nord ma con quota in calo nelle prossime ore. Neve a Cuneo ed Aosta, nelle prossime ore fiocchi misti a pioggia non esclusi anche in pianura tra astigiano, alessandrino, pavese, piacentino, lodigiano e sui fondovalle liguri. Nevica anche sull'Appennino toscano, mediamente dagli 800-1000m ma in calo nelle prossime ore.
Nel frattempo rinforzano i venti tra Scirocco e Libeccio rispettivamente su Adriatico e Tirreno/Sardegna, con raffiche attese anche di oltre 70km/h in serata.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 12:00
NEVE A BASSA QUOTA AL NORD - La perturbazione darà origine ad un minimo di bassa pressione sulla Valpadana, che richiamerà aria più temporaneamente più fredda sulle regioni settentrionali. Neve a quote collinari è così attesa su basso Piemonte, entroterra ligure, entro fine giornata anche su pavese, Ovest Emilia, in calo a 400-600m sul resto del Nord. Si tratterà comunque di fenomeni in genere deboli, più incisivi giusto tra Levante Ligure, Emilia,m bassa Lombardia, medio-basso Veneto, e Friiuli Venezia Giulia.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 9:00
SITUAZIONE ED EVOLUZIONE - La rapida perturbazione attesa nelle prossime ore porterà un po' di neve fino a bassa quota su alcune regioni del Nord. Il fronte atlantico scorrerà infatti molto rapidamente sopra aria ancora relativamente fredda e secca, affluita in precedenza dopo il transito dell'ultima perturbazione. Le condizioni saranno dunque favorevoli a fenomeni nevosi anche a quote basse, in particolare laddove gli accumuli saranno superiori. La traiettoria del fronte non sarà comunque propizia ad accumuli abbondanti sul Nord Italia, ad eccezione di Liguria, basso Piemonte (alessandrino in particolare), Emilia e bassa Lombardia, dove i quantitativi totali potranno invece raggiungere e superare i 7-10 mm.
La neve cadrà dunque mediamente a quote collinari, oltre i 300-400 metri, ma nelle aree sopracitate non si esclude qualche episodio di neve bagnata a tratti fin verso la pianura, seppur senza accumulo:città come Alessandria, Asti, Cuneo, Piacenza, Pavia, Lodi, Parma, potrebbero dunque vedere qualche fiocco misto a pioggia. La situazione risulta comunque ancora piuttosto incerta e soggetta a possibili cambiamenti anche dell'ultima ora: per aggiornamenti consultate le previsioni.
Aggiornamento 11 FEBBRAIO 2016 ore 9:25
Veloce perturbazione stra transitando sull'Italia interessando Sud e parte del Centro. Precipitazioni sparse si segnalano sulle regioni meridionali, specie settori tirrenici, con neve sull'Appennino ma a quote elevate ( fin sotto i 1000m solo sul Molise ). Marginalmente coinvolto anche il Centro ed in particolare Lazio ed Abruzzo; su quest'ultima regione la neve si spinge a quote decisamente più basse, con fiocchi localmente sin verso i 500-700m: neve in località come l'Aquila, Avezzano, Pescasseroli, ma anche a Cittareale. Imbiancate sotto i 1000m anche alcune località tra Sibillini, Umbria, ma il tempo è in rapido miglioramento. Miglioramento che nelle prossime ore si estenderà a gran parte del Centrosud, mentre al Nord splende già il sole: qui forti gelate hanno interessato le Alpi con punte inferiori ai -10°C a 1400-1500m, -7/-8°C a 1000m; -20°C a Livigno.
Tuttavia in serata si avvicinerà rapido un nuovo fronte nuvoloso da Ovest che coinvolgerà soprattutto il Centro, est Emilia, Romagna, estremo Nordest con nuovi deboli fenomeni ( più incisivi giusto sulla Toscana ); neve che potrà interessare l'Appennino tosco-emiliano localmente sin sotto i 600-800m, a quote più elevate altrove. Rovesci in arrivo anche sulla Sardegna entro sera. Sui restanti settori nubi in aumento ma scarsi fenomeni.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 9:00
L'energica perturbazione transitata tra martedì 9 e mercoledì 10 mattino sul Nord Italia, ha consentito altre abbondanti nevicate sull'arco alpino. I fenomeni sono risultati a tratti anche intensi e sotto forma di rovesci nevosi, e durante la notte, con l'ingresso dell'aria più fredda in quota, si sono sviluppati anche dei temporali, che nelle ultime ore stanno ancora interessando le Alpi orientali.
Gli accumuli maggiori si sono registrati sulle Alpi centrali, in particolare tra Lombardia e Trentino, dove la neve ha imbiancato a partire dagli 800 m, con qualche locale sconfinamento anche più in basso durante i rovesci più intensi e sul finire della perturbazione. Si segnalano quantitativi di circa 40-50 cm a 2000 metri su Alpi Orobie, Lepontine e Retiche, 25-30 cm nelle maggior località montane come Livigno, Madesimo, Santa Caterina Valfurva e Madonna di Campiglio. Buoni quantitativi si sono registrati anche su dolomiti venete, Alpi carniche e Alpi marittime con accumuli intorno ai 20-25 cm oltre i 1500 metri.
Grazie alle due perturbazioni transitate nell'arco di due giorni le Alpi hanno fatto il pieno di neve fresca, risollevando le sorti di una stagione che era fin qui risultata completamente deludente e sembrava ormai totalmente compromessa. Gli accumuli complessivi raggiungono attualmente i 100-150 cm di altezza oltre i 2000 metri e con la possibilità che altre neve torni a far visita alle Alpi nel corso dei prossimi giorni.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2016 ore 8:00
Febbraio riporta la neve in montagna. La perturbazione transitata tra Domenica 7 e Lunedì 8 ha finalmente portato una svolta nella stagione invernale sulle Alpi. Apporti nevosi consistenti hanno infatti risollevato la sorte di questa stagione, dopo la totale assenza di neve tra l'Autunno e la prima parte dell'Inverno.
Altre nevicate su Alpi ed Appennino in settimana. Una serie di perturbazioni atlantiche porterà ancora nevicate a partire da Martedì. Il fronte in transito tra martedì 9 e mercoledì 10 favorirà ulteriori apporti a partire generalmente dai 1000 metri sulle Alpi, fino a 30-50 cm oltre i 1500 m, specie tra Orobie, Dolomiti e Alpi carniche. La neve cadrà anche sull'Appennino centro-settentrionale, seppur a quote un po' più alte, generalmente oltre i 1500 m, con quota in graduale calo nella giornata di Mercoledì 10. Una successiva perturbazione, seppur con tempistiche e modalità ancora da definire, potrà inoltre rimpinguare il bottino nevoso tra giovedì 11 e venerdì 12. Questa volta i fiocchi potrebbe cadere anche a quote un po' più basse, fin verso i 400-500 metri sulle Alpi e intorno ai 1000 metri sull'Appennino centro-settentrionale. Altre occasioni, infine, non mancheranno anche per il weekend e la prossima settimana.
Attesi accumuli importanti oltre i 2000 metri. Entro il fine settimana, dunque, con un pizzico di fortuna, i nostri monti potranno essere ricoperti da un buon manto nevoso, che complessivamente potrebbe raggiungere altezze intorno a 150/200 cm oltre i 2000 metri di quota sulle Alpi, e intorno ai 50/80 cm sull'Appennino centro-settentrionale, quantitativi quasi insperati solo pochi giorni fa...
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 9:20
Come nelle attese è tornata la neve sulle Alpi, localmente anche abbondante. La quota neve si è attestata mediamente sui 700-1000m, a tratti più in basso sulle vallate più strette ed in generale su Piemonte e varesotto ( fiocchi fin sotto i 500m su cuneese, Valsesia, alto Ticino, Ossola, varesotto ); neve anche a Cuneo. Sulle Prealpi è invece nevicato a quote più elevate, mediamente oltre i 1100-1400m.
Gli accumuli più significativi si sono avuti su Alpi Marittime, Lepontine, alto Piemonte e Valchiavenna, con accumuli fino a 70-80cm dai 1500m di quota, fino a 1 metro oltre i 2000m. Altrove accumuli generalmente inferiori, fino a 30-40cm sulle Dolomiti meridionali oltre i 1700-1800m, e sul Trentino dai 1500-1600m di quota, decisamente più modesti sull'Alto Adige.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 16:35
Come da previsione continua a nevicare sull'arco alpino e i fenomeni si stanno intensificando sul settore centro-occidentale. A partire dalle Alpi occidentali dove si segnalano nevicate copiose sul settore marittimo con accumuli che toccano ormai i 30cm in cime alle piste di Limone Piemonte, circa 25cm sul comprensorio del Mondolè Ski, e fiocchi che ad intermittenza si spingono fino a Cuneo città. Sulle valli olimpiche la nevicata rimane un po' più avara con circa 10cm di accumulo. Neve più generosa invece sull'alto Piemonte con fiocchi che nei rovesci più intensi riescono ancora a raggiungere il fondovalle (neve bagnata a Domodossola) accumulando in quota fino a 30cm a Macugnaga (VB).
Segnalata ancora neve sull'entroterra ligure di Ponente, in particolare sull'A6 TO SV tra Mondovì e Altare.
In Valle d'Aosta le nevicate hanno finalmente conquistato tutta la regione, dopo che per la prima parte della giornata erano rimaste relegate al settore sudorientale. Ora tutta la Vallée è sotto una fitta nevicata, anche se gli accumuli più importanti rimangono sul settore sudorientale, ed in particolare sulla Valle di Champorcher, dove il manto fresco tocca i 45cm oltre i 2000m.
Nevica copiosamente sui rilievi lombardi con fiocchi che sulle zone occidentali della regione riescono ancora a spingersi fino a bassa quota grazie ai rovesci intensi, tanto che rimangono imbiancate località a circa 500m sul Varesotto. Il limite neve sale verso i 1000m sulle Prealpi centrali, ma oltre i 2000m gli accumuli sono nell'ordine dei 40cm.
La perturbazione temporeggia invece sul settore dolomitico, dove fino al momento le nevicate risultano ancora deboli e gli accumuli contenuti con spessori che non superano i 10/15cm. Nevica ancora debolmente sulle Alpi friulane a partire dai 1000m di quota, con accumuli che non superano i 5cm sui rilievi della Carnia.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 12:35
La perturbazione sta entrando nel vivo sull'arco alpino e i fenomeni vanno intensificandosi. Continua a nevicare in Piemonte con accumuli di fresca fino a 25cm sulle Alpi Marittime, dove i fiocchi si spingono fino a quote basse, a tratti fino a Cuneo misti a pioggia. 15-20cm su Canavese e Val d'Ossola con neve dai 600/800m.
In Valle d'Aosta è interessato soprattutto il settore sudorientale, con uno spessore che tocca i 30cm a Champorcher e limite pioggia-neve sugli 800m. Alpi lombarde sotto la neve che cade anche copiosa e a tratti a quote basse durante i fenomeni più intensi, fino a 500m sul Varesotto. Accumulati fino ad ora circa 30cm a 1500m sulla Val Brembana, come a Madesimo.
I fenomeni si stanno intensificando anche su Trentino e Prealpi Venete dove nevica oltre i 1100m con circa 15cm a San Martino di Castrozza, 10/15cm a Madonna di Campiglio, mentre i fenomeni sono al momento più deboli in Alto Adige. Nevica oltre i 1000/1100m in Veneto ma a quote inferiori sulle Dolomiti più settentrionali.
Neve in Friuli oltre i 1100/1200m, a quote inferiori sul confine austriaco ma al momento i fenomeni sono ancora generalmente deboli.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 9:55
LIVE METEO: Torna a nevicare copiosamente sulle Alpi - Come nelle attese nevicate diffuse stanno interessando l'arco alpino e nelle prossime ore saranno in intensificazione. Nevica mediamente oltre 800-1000m, ma a tratti fin verso i 600-700m in particolare su Piemonte, Val d'Adige, Dolomiti e Carnia; nevica anche sull'entroterra savonese fin verso i 600m. Imbiancata l'Aprica, oltre 25cm a Madesimo, neve anche ad Alagna Valsesia, Limone Piemonte, Macugnaga, Canazei, San Martino di Castrozza, Arabba, Cortina d'Ampezzo, Agordo, Forni di Sopra. Localmente durante i rovesci più intensi la neve riesce a spingersi sin verso i 500m come a Cuneo, su valli del varesotto eValsesia. Sulle Prealpi centro-orientali quota neve lievemente più elevata, intorno ai 1000-1100m, così come sulle Alpi Carniche in Friuli
Nevica anche sulle valli torinesi, con solo qualche centimetro fino ad ora tra Sestriere, Bardonecchia e Salice d'Ulzio. Nevica debolmente in Valle d'Aosta per il momento, salvo che sul settore sudorientale con accumuli di 10cm a Champorcher.
PREVISIONI: nelle prossime ore neve copiosa su tutte le Alpi, più intensa sul comparto centro-occidentale fino al pomeriggio, in serata il grosso si sposta sulle Alpi orientali; non esclusa neve bagnata anche nel pomeriggio a Cuneo. Entro sera tuttavia si attende un lieve rialzo della quota neve venti più miti da Sud, in genere oltre 1000-1300m, ma localmente più in basso sulle vallate alpine più strette e riparate dai venti di Scirocco, e la tendenza ad attenuazione dei fenomeni sulle Alpi occidentali dove subentreranno le prime schiarite.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2016 ore 13:00
NEVE IMMINENTE SULLE ALPI, ANCHE ABBONDANTE - Entro sabato 6 notte prime nevicate in arrivo sulle Alpi centro-occidentali mediamente oltre 800-1200m ed in genere di debole intensità.
Il grosso delle nevicate è atteso tuttavia domenica 7, tra mattino e pomeriggio soprattutto sulle Alpi occidentali, dalla sera i fenomeni più abbondanti interessano quelle orientali. Neve anche copiosa con intensità da moderata a forte soprattutto su Ossola, Orobie, basso Trentino, Dolomiti, Carnia ed in generale tutta la fascia prealpina. Quota neve mediamente oltre 900-1300m, ma localmente più in basso durante i rovesci più intensi. Fiocchi possibili a tratti fin verso i 600-700m sul Piemonte, ma anche Val d'Adige, vallate dolomitiche, Cadore-Carnia. Neve dunque in località come Madesimo, Aprica, Madonna di Campiglio, San Martino, Canazei, Cortina d'Ampezzo; fiocchi non esclusi anche a Cuneo.
Accumuli finalmente abbondanti: oltre i 2000m di quota si potrà accumulare oltre 1 metro di neve fresca; fino ad oltre mezzo metro oltre i 1600-1700m.
E non è finita: dopo una breve tregua lunedì, con residue nevicate sulle Alpi orientali, arriva un nuovo carico di neve martedì per una seconda perturbazione atlantica.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2016 ore 14:20
Tra Sabato 6 pomeriggio e Domenica 7 arriva una energica perturbazione per le Alpi, con finalmente le prime nevicate significative di una stagione assai avara di precipitazioni. Il fronte inizierà ad interessare le Alpi occidentali da sabato 6 pomeriggio con prime nevicate mediamente oltre 900-1300m Ma sarà soprattutto Domenica 7 che la neve cadrà anche abbondante su tutto l'arco alpino almeno fino alla sera, quando subentrerà un miglioramento dalle Alpi occidentali.
Quota neve inizialmente sui 1000-1300m sulle Alpi occidentali, 600-1000m su quelle occidentali, ma in progressivo lieve rialzo durante la giornata ( anche se sulle vallate più strette e durante i rovesci più intensi fiocchi bianchi potranno cadere anche a quote inferiori ). Sono attesi discreti accumuli soprattutto su Alpi Lepontine, retiche, orobiche, carniche e Dolomiti; attesi accumuli oltre 50-60cm dai 1700-1800m, anche 1 metro al di sopra dei 2000m, fino a 150cm sopra i 2500m. mentre altrove e a quote più basse i quantitativi saranno inferiori. Si tratta sicuramente di una ghiotta occasione per una discreta scorta di neve fresca in vista dell'ultima parte della stagione, dopo un annata decisamente sfavorevole per tutte le nostre montagne.
Durante la prossima settimana, inoltre, si potenzierà un intenso flusso di correnti atlantiche sull'Europa centrale che piloterà altri fronti sulle Alpi, e dunque consentirà occasioni per ulteriori nevicate.
Aggiornamento 4 FEBBRAIO 2016 ore 17:10
Tra Sabato 6 e Domenica 7 un fronte perturbato legato ad un energico vortice depressionario sull'Atlantico interesserà le nostre regioni del Nord favorendo l'arrivo della neve sulle Alpi. La perturbazione sarà piuttosto incisiva e coinvolgerà rapidamente tutto l'arco alpino a iniziare da Ovest nel corso della seconda parte della giornata di Sabato 6 Febbraio. Ma sarà soprattutto Domenica 7 che la neve cadrà, localmente anche abbondante, su tutto l'arco alpino almeno fino alla sera, quando subentrerà un miglioramento dalle Alpi occidentali.
La quota neve si assesterà intorno ai 1000-1300 metri su gran parte dell'arco alpino, anche se in alcune vallate più strette e riparate non si escludono fiocchi fin verso i 600-800 metri. Sono attesi discreti accumuli soprattutto su Alpi Lepontine, retiche, orobiche, carniche e Dolomiti, dove oltre i 1500-1800 metri potranno cadere circa 40-60 cm di neve fresca, mentre altrove e a quote più basse i quantitativi saranno inferiori. Si tratta sicuramente di una ghiotta occasione per una discreta scorta di neve fresca in vista dell'ultima parte della stagione, dopo un annata decisamente sfavorevole per tutte le nostre montagne.
Durante la prossima settimana, inoltre, si potenzierà un intenso flusso di correnti atlantiche sull'Europa centrale che piloterà altri fronti sulle Alpi, e dunque consentirà occasioni per ulteriori nevicate, soprattutto sui settori di confine.
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2016 ore 16:35
Nel weekend 6/7 una perturbazione atlantica abborderà l'Italia e le Alpi favorendo nevicate in montagna a quote medie. Rispetto alle precedenti emissioni modellistiche, tuttavia, la perturbazione dovrebbe risultare meno incisiva e più veloce. La neve cadrà sul comparto alpino a partire da quello centro-occidentale dalla seconda parte della giornata di Sabato 6 Febbraio, mentre Domenica 7 i fenomeni più importanti entro il pomeriggio si sposteranno verso le Alpi orientali, mentre da Ovest le nevicate tenderanno ad esaurirsi e lasciare spazio ad un miglioramento.
La quota neve si assesterà intorno ai 1000-1300 metri su gran parte dell'arco alpino, anche se in alcune vallate più strette e riparate non si escludono fiocchi fin verso i 700-800 metri. Sono attesi discreti accumuli soprattutto su Alpi lepontine, orobiche, Dolomiti e carniche, dove oltre i 1500-1800 metri potranno cadere intornio ai 30-40 cm di neve fresca, mentre altrove e a quote più basse i quantitativi inferiori.
Aggiornamento lunedì 1 FEBBRAIO 2016 ore10:40
In settimana arriva la neve sulle Alpi. Una prima veloce passata instabile è prevista per il 3-4 Febbraio ma con effetti soprattutto sulle Alpi più orientali, dove con buona probabilità tornerà un po' di neve oltre i 1200/1500m, in calo localmente fin sotto i 1000-1200m a fine evento, con accumuli indicativamente sui 10-15 cm; si tratterà perlopiù di una rapida parentesi, con il Nord Ovest che verrà quasi del tutto saltato da questo primo peggioramento.
Situazione invece che si farà più interessante nei giorni a seguire: infatti nel corso del weekend di Carnevale (6-7 Febbraio), una vasta area depressionaria centrata sulla Gran Bretagna richiamerebbe intense correnti di Libeccio/Ostro sull'arco alpino. Nevicate abbondanti interesserebbero questa volta le Alpi specie centrali, ma a seguire anche le Dolomiti. Quota neve mediamente dai 1200/1400m ma inizialmente sulle regioni di Nordovest anche al di sotto dei 1000m, comunque in rialzo nel corso di domenica.
Considerata l'intensità della perturbazione che viene vista ad oggi dalle emissioni modellistiche, su alcune zone alpine potrebbero addirittura cadere oltre 80-100 cm di neve fresca al di sopra dei 1800/2000m, in particolare sui versanti meridionali più esposti alle correnti da Sud. Una vera boccata d'ossigeno per le nostre montagne. Mancano ancora diversi giorni, pertanto seguiranno ulteriori aggiornamenti per quantificare meglio l'entità delle precipitazioni ma soprattutto le varie quote neve.
29 GENNAIO 2016: Inizia a intravedersi un periodo più movimentato per la neve sulle Alpi, con l'inizio di Febbraio. Difatti in vista dei giorni 3 e 4 (mercoledì 3 e giovedì 4) un fronte nordatlantico attraverserà le regioni settentrionali; un minimo di bassa pressione si andrà così formando sulla Val Padana centrale, in rapido movimento verso l'Adriatico. Ciò favorirà nevicate a tratti copiose sulle Alpi centro-orientali, con neve a partire dai 900/1200m, in calo fin sotto i 700/800m nel corso di giovedì 4 ma con fenomeni che andranno esaurendosi. Oltre 20-30cm sono attesi sopra i 1200/1500m a fine evento; verrà molto probabilmente saltato il Nord Ovest.
Tuttavia non sembra essere finita qui: nel corso del weekend di Carnevale (6-7 Febbraio), una vasta area depressionaria centrata sulla Gran Bretagna richiamerebbe intense correnti di Libeccio sull'arco alpino. Nevicate abbondanti interesserebbero questa volta le Alpi centro-occidentali, ma a seguire anche le Dolomiti. Limite delle neve intorno agli 800/1000m su Lombardia e Nordest, in rialzo; quota inferiore sul Piemonte. In alcune zone potrebbe addirittura cadere oltre 1 metro di neve fresca al di sopra dei 1500/2000m, una vera boccata d'ossigeno per le nostre montagne. Data la distanza temporale dall'evento, si rimanda ai prossimi aggiornamenti per definire con certezza l'entità e la distribuzione dei fenomeni nevosi.
Da segnalare inoltre un po' di neve in arrivo oltralpe questa domenica 31 Gennaio, ma a quote elevate (1500/1800m); più interessati in questo caso saranno i settori valdostani, le Alpi Retiche e i crinali dell'Alto Adige.
Pilotata da una depressione sul Tirreno una nuova perturbazione sta risalendo la Pianura Padana da est ad ovest e genera condizioni di maltempo sulle regioni settentrionali. Nella notte il fronte perturbato ha coinvolto soprattutto Lombardia, Emilia e Nordest, mentre al Nordovest si è assistito ad una decisa attenuazione dei fenomeni, dopo le piogge di ieri legate al primo fronte che ha attraversato da est ad ovest la Pianura Padana.
Si contano accumuli pluviometrici intorno ai 30/40mm da ieri sera sulla pedemontana veneta e sulle Prealpi Carniche. Accumuli inferiori in Lombardia con fenomeni più deboli sulle zone alpine, sporadici o del tutto assenti sulle aree più settentrionali prossime al confine svizzero. Intanto sulle Alpi è tornata la neve anche a quote collinari, intorno a 400/600m tra Trentino, Veneto e Friuli, ma a tratti fino a 300m sui fondovalle della Carnia nei fenomeni più intensi.
Lo strato di neve fresca sulle Alpi Carniche oscilla intorno a i 25/30cm a 900m con punte di 30/40cm oltre i 1500m.
Non è stata risparmiata dal maltempo l'Emilia Romagna dove nella notte si sono scaricati piogge e rovesci diffusi che si protraggono anche in queste ore impegnando più direttamente Piacentino e Reggiano. Ma nella notte piogge battenti hanno impegnato in particolare la fascia pedemontana appenninica dove gli accumuli superano localmente i 50mm da ieri sera.
Proprio sull'Appennino Emiliano si segnalano nevicate diffuse anche a quote basse, a tratti fino a 300m sul settore più occidentale. Accumuli importanti in quota, con punte di ben 70/80cm di neve fresca da ieri sul comprensorio sciistico del Monte Cimone.
Aggiornamento 16 FEBBRAIO 2016 ore 10:00:
Nevica a quote basse su parte del Nord, a tratti sotto i 700m. In particolare nevica sull'Appennino emiliano fin verso i 600-800m, ma localmente più in basso su dorsale modenese, parmense e reggiana; accumuli anche di oltre 30-40cm si registrano al di sopra degli 800-900m. Neve anche sull'entroterra ligure e sul basso Piemonte mediamente dai 700-800m, sull'alta Toscana dagli 800-1000m di quote. Nevicate in atto anche sulle Alpi orientali mediamente dai 900-1200m, a quote più basse sul tarvisiano ( neve a Tarvisio paese ).
NELLE PROSSIME ORE ulteriori nevicate sono attese sull'Appennino emiliano oltre 600-900m, a quote più elevate su quello romagnolo, ma in generale calo fin verso i 400-600m entro fine giornata per ingresso di aria più fredda. Deboli nevicate attese anche tra basso Piemonte, entroterra ligure mediamente oltre 600-800m, ancora su alta Toscana oltre 1000-1200m. Neve anche sulle Alpi orientali, più abbondanti a fine giornata tra Dolomiti venete, Carnia e Tarvisiano, mediamente oltre 700-900m; nevicate più deboli su Trentino Alto Adige mediamente oltre i 900-1000m ( localmente più in basso sulla Val d'Adige ). Poco o nulla su Alpi Retiche, alto Piemonte e Valle d'Aosta ( al più nevischio ).
Aggiornamento 15 FEBBRAIO 2016 ore 14:00
Una nuovo fronte perturbato, legato al vortice presente sul Mediterraneo, risale verso le regioni del Nord Italia e porterà un nuovo peggioramento nel corso delle prossime ore, che risulterà più attivo nella giornata di Martedì 16 Febbraio.
Tornerà quindi a nevicare sulle Alpi e l'Appennino settentrionale, specie sul versante emiliano. Gli accumuli, nel complesso, non saranno particolarmente abbonanti e la quota neve si assesterà intorno agli 800-1100 metri, più in basso solo tra Alpi marittime ed Appennino savonese, dove i fiocchi potranno localmente raggiungere anche i 400-500 metri. Sul resto dell'Appennino la quota neve risulterà invece decisamente più alta. I fenomeni proseguiranno fino alla giornata di Mercoledì sulle Alpi orientali, specie Alpi carniche, dove oltre i 1300-1500 m potranno cadere fino a 20-30 cm. Gli accumuli saranno simili a quote oltre i 1000 metri sulle Alpi marittime, saranno invece scarsi o del tutto assenti sulle Alpi settentrionali tra Val'd'Aosta, alto Piemonte e Alpi Lepontine.
Anche nei giorni successivi qualche nuova nevicata potrebbe tornare a fare visita alle Alpi, anche se l'evoluzione rimane molto incerta e suscettibile a variazioni anche a breve termine.
Aggiornamento 14 FEBBRAIO 2016 ore 14:00
Torna a nevicare lunedì 15 su parte dei rilievi alpini e sulla dorsale settentrionale, visto il reiterato maltempo che domina sul Mediterraneo centrale, con un vortice alimentato da fredde correnti di natura artica in discesa su Francia e Spagna. In particolare la neve cadrà lunedì 15 sulle Alpi centro-orientali ma questa volta a quote più elevate, inizialmente dai 1200-1400m in calo serale fin verso i 1000m. Sarà invece la dorsale appenninica settentrionale ad osservare nevicate più significative dal pomeriggio-sera, specie i settori emiliani con limite in ribasso fino a 800-1000m, dai 1200m sulla dorsale toscana.
Altra neve è poi attesa nel corso di martedì 16, sempre sull'Appennino settentrionale e localmente anche sulle Alpi cuneesi, con limite che questa volta potrebbe risultare più basso a fine giornata, ma si necessita di ulteriori aggiornamenti. Tutti i dettagli nella sezione meteo Italia e consultando le mappe di precipitazione.
Aggiornamento 14 FEBBRAIO 2016 ore 10:55
Nuova ondata di maltempo domenica 14 sull'Italia, con nevicate anche a quote collinari. Sin dal mattino nevicherà debolmente un po' su tutti i rilievi, poi entro il primo pomeriggio saranno soprattutto le Alpi centro-orientali a ricevere i maggiori quantitativi: quasi saltato invece il Piemonte occidentale.
Particolare attenzione dovrà essere prestata alla quota neve, che potrebbe rivelarsi anche piuttosto bassa tra Prealpi lombarde, Trentino e fondovalle bellunese; potrebbe nevicare fino a quote collinari, a partire dai 500 m ma con reale accumulo oltre i 700 m. Al Nord Est limite poi in rialzo fino ai 700-900 m, anche sopra i 1000 m sui settori prealpini.
Potranno cadere fino a 10 cm dai 1000 m su Orobie, Prealpi lombarde e Dolomiti. Circa 10-15 cm sopra i 1200 m su Prealpi venete e Carnia, ma superiore ai 20 cm dai 1400 m; decisamente minore l'accumulo sull'Alto Adige, anche inferiore ai 5 cm oltre i 1000 m.
Inverno decisamente movimentato in questo Febbraio; l'anticiclone, che ora è in disparte, consente l'inserimento delle perturbazioni dal Nord Atlantico, responsabili di reiterate ondate di maltempo in Italia. Tutto questo è causato da un'ampia circolazione di bassa pressione sul Centro-Nord Europa alimentata da correnti artiche, che estende la propria influenza fin sul Mediterraneo. I peggioramenti saranno veloci sebbene con accumuli localmente abbondanti.
Aggiornamento 12 febbraio 2016 ore 16:20:
La nuova perturbazione sta entrando da Ovest e sta determinando un peggioramento al Nord e centrali tirreniche. Piogge e rovesci avanzano su Nordovest, Sardegna e Toscana, estendendosi nelle prossime ore anche a Nordest e medio-basso versante tirrenico, qui anche con rovesci intensi e a carattere temporalesco; fenomeni in estensione anche sulle Marche.
NEVICA A QUOTE BASSE AL NORD - Come nelle attese nevica a quote basse al Nordovest, anche in collina tra Piemonte, oltrepo' Pavese, ovest Emilia ed entroterra Ligure, mediamente oltre 500-800m sul resto del Nord ma con quota in calo nelle prossime ore. Neve a Cuneo ed Aosta, nelle prossime ore fiocchi misti a pioggia non esclusi anche in pianura tra astigiano, alessandrino, pavese, piacentino, lodigiano e sui fondovalle liguri. Nevica anche sull'Appennino toscano, mediamente dagli 800-1000m ma in calo nelle prossime ore.
Nel frattempo rinforzano i venti tra Scirocco e Libeccio rispettivamente su Adriatico e Tirreno/Sardegna, con raffiche attese anche di oltre 70km/h in serata.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 12:00
NEVE A BASSA QUOTA AL NORD - La perturbazione darà origine ad un minimo di bassa pressione sulla Valpadana, che richiamerà aria più temporaneamente più fredda sulle regioni settentrionali. Neve a quote collinari è così attesa su basso Piemonte, entroterra ligure, entro fine giornata anche su pavese, Ovest Emilia, in calo a 400-600m sul resto del Nord. Si tratterà comunque di fenomeni in genere deboli, più incisivi giusto tra Levante Ligure, Emilia,m bassa Lombardia, medio-basso Veneto, e Friiuli Venezia Giulia.
Aggiornamento 12 FEBBRAIO 2016 ore 9:00
SITUAZIONE ED EVOLUZIONE - La rapida perturbazione attesa nelle prossime ore porterà un po' di neve fino a bassa quota su alcune regioni del Nord. Il fronte atlantico scorrerà infatti molto rapidamente sopra aria ancora relativamente fredda e secca, affluita in precedenza dopo il transito dell'ultima perturbazione. Le condizioni saranno dunque favorevoli a fenomeni nevosi anche a quote basse, in particolare laddove gli accumuli saranno superiori. La traiettoria del fronte non sarà comunque propizia ad accumuli abbondanti sul Nord Italia, ad eccezione di Liguria, basso Piemonte (alessandrino in particolare), Emilia e bassa Lombardia, dove i quantitativi totali potranno invece raggiungere e superare i 7-10 mm.
La neve cadrà dunque mediamente a quote collinari, oltre i 300-400 metri, ma nelle aree sopracitate non si esclude qualche episodio di neve bagnata a tratti fin verso la pianura, seppur senza accumulo:città come Alessandria, Asti, Cuneo, Piacenza, Pavia, Lodi, Parma, potrebbero dunque vedere qualche fiocco misto a pioggia. La situazione risulta comunque ancora piuttosto incerta e soggetta a possibili cambiamenti anche dell'ultima ora: per aggiornamenti consultate le previsioni.
Aggiornamento 11 FEBBRAIO 2016 ore 9:25
Veloce perturbazione stra transitando sull'Italia interessando Sud e parte del Centro. Precipitazioni sparse si segnalano sulle regioni meridionali, specie settori tirrenici, con neve sull'Appennino ma a quote elevate ( fin sotto i 1000m solo sul Molise ). Marginalmente coinvolto anche il Centro ed in particolare Lazio ed Abruzzo; su quest'ultima regione la neve si spinge a quote decisamente più basse, con fiocchi localmente sin verso i 500-700m: neve in località come l'Aquila, Avezzano, Pescasseroli, ma anche a Cittareale. Imbiancate sotto i 1000m anche alcune località tra Sibillini, Umbria, ma il tempo è in rapido miglioramento. Miglioramento che nelle prossime ore si estenderà a gran parte del Centrosud, mentre al Nord splende già il sole: qui forti gelate hanno interessato le Alpi con punte inferiori ai -10°C a 1400-1500m, -7/-8°C a 1000m; -20°C a Livigno.
Tuttavia in serata si avvicinerà rapido un nuovo fronte nuvoloso da Ovest che coinvolgerà soprattutto il Centro, est Emilia, Romagna, estremo Nordest con nuovi deboli fenomeni ( più incisivi giusto sulla Toscana ); neve che potrà interessare l'Appennino tosco-emiliano localmente sin sotto i 600-800m, a quote più elevate altrove. Rovesci in arrivo anche sulla Sardegna entro sera. Sui restanti settori nubi in aumento ma scarsi fenomeni.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2016 ore 9:00
L'energica perturbazione transitata tra martedì 9 e mercoledì 10 mattino sul Nord Italia, ha consentito altre abbondanti nevicate sull'arco alpino. I fenomeni sono risultati a tratti anche intensi e sotto forma di rovesci nevosi, e durante la notte, con l'ingresso dell'aria più fredda in quota, si sono sviluppati anche dei temporali, che nelle ultime ore stanno ancora interessando le Alpi orientali.
Gli accumuli maggiori si sono registrati sulle Alpi centrali, in particolare tra Lombardia e Trentino, dove la neve ha imbiancato a partire dagli 800 m, con qualche locale sconfinamento anche più in basso durante i rovesci più intensi e sul finire della perturbazione. Si segnalano quantitativi di circa 40-50 cm a 2000 metri su Alpi Orobie, Lepontine e Retiche, 25-30 cm nelle maggior località montane come Livigno, Madesimo, Santa Caterina Valfurva e Madonna di Campiglio. Buoni quantitativi si sono registrati anche su dolomiti venete, Alpi carniche e Alpi marittime con accumuli intorno ai 20-25 cm oltre i 1500 metri.
Grazie alle due perturbazioni transitate nell'arco di due giorni le Alpi hanno fatto il pieno di neve fresca, risollevando le sorti di una stagione che era fin qui risultata completamente deludente e sembrava ormai totalmente compromessa. Gli accumuli complessivi raggiungono attualmente i 100-150 cm di altezza oltre i 2000 metri e con la possibilità che altre neve torni a far visita alle Alpi nel corso dei prossimi giorni.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2016 ore 8:00
Febbraio riporta la neve in montagna. La perturbazione transitata tra Domenica 7 e Lunedì 8 ha finalmente portato una svolta nella stagione invernale sulle Alpi. Apporti nevosi consistenti hanno infatti risollevato la sorte di questa stagione, dopo la totale assenza di neve tra l'Autunno e la prima parte dell'Inverno.
Altre nevicate su Alpi ed Appennino in settimana. Una serie di perturbazioni atlantiche porterà ancora nevicate a partire da Martedì. Il fronte in transito tra martedì 9 e mercoledì 10 favorirà ulteriori apporti a partire generalmente dai 1000 metri sulle Alpi, fino a 30-50 cm oltre i 1500 m, specie tra Orobie, Dolomiti e Alpi carniche. La neve cadrà anche sull'Appennino centro-settentrionale, seppur a quote un po' più alte, generalmente oltre i 1500 m, con quota in graduale calo nella giornata di Mercoledì 10. Una successiva perturbazione, seppur con tempistiche e modalità ancora da definire, potrà inoltre rimpinguare il bottino nevoso tra giovedì 11 e venerdì 12. Questa volta i fiocchi potrebbe cadere anche a quote un po' più basse, fin verso i 400-500 metri sulle Alpi e intorno ai 1000 metri sull'Appennino centro-settentrionale. Altre occasioni, infine, non mancheranno anche per il weekend e la prossima settimana.
Attesi accumuli importanti oltre i 2000 metri. Entro il fine settimana, dunque, con un pizzico di fortuna, i nostri monti potranno essere ricoperti da un buon manto nevoso, che complessivamente potrebbe raggiungere altezze intorno a 150/200 cm oltre i 2000 metri di quota sulle Alpi, e intorno ai 50/80 cm sull'Appennino centro-settentrionale, quantitativi quasi insperati solo pochi giorni fa...
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 9:20
Come nelle attese è tornata la neve sulle Alpi, localmente anche abbondante. La quota neve si è attestata mediamente sui 700-1000m, a tratti più in basso sulle vallate più strette ed in generale su Piemonte e varesotto ( fiocchi fin sotto i 500m su cuneese, Valsesia, alto Ticino, Ossola, varesotto ); neve anche a Cuneo. Sulle Prealpi è invece nevicato a quote più elevate, mediamente oltre i 1100-1400m.
Gli accumuli più significativi si sono avuti su Alpi Marittime, Lepontine, alto Piemonte e Valchiavenna, con accumuli fino a 70-80cm dai 1500m di quota, fino a 1 metro oltre i 2000m. Altrove accumuli generalmente inferiori, fino a 30-40cm sulle Dolomiti meridionali oltre i 1700-1800m, e sul Trentino dai 1500-1600m di quota, decisamente più modesti sull'Alto Adige.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 16:35
Come da previsione continua a nevicare sull'arco alpino e i fenomeni si stanno intensificando sul settore centro-occidentale. A partire dalle Alpi occidentali dove si segnalano nevicate copiose sul settore marittimo con accumuli che toccano ormai i 30cm in cime alle piste di Limone Piemonte, circa 25cm sul comprensorio del Mondolè Ski, e fiocchi che ad intermittenza si spingono fino a Cuneo città. Sulle valli olimpiche la nevicata rimane un po' più avara con circa 10cm di accumulo. Neve più generosa invece sull'alto Piemonte con fiocchi che nei rovesci più intensi riescono ancora a raggiungere il fondovalle (neve bagnata a Domodossola) accumulando in quota fino a 30cm a Macugnaga (VB).
Segnalata ancora neve sull'entroterra ligure di Ponente, in particolare sull'A6 TO SV tra Mondovì e Altare.
In Valle d'Aosta le nevicate hanno finalmente conquistato tutta la regione, dopo che per la prima parte della giornata erano rimaste relegate al settore sudorientale. Ora tutta la Vallée è sotto una fitta nevicata, anche se gli accumuli più importanti rimangono sul settore sudorientale, ed in particolare sulla Valle di Champorcher, dove il manto fresco tocca i 45cm oltre i 2000m.
Nevica copiosamente sui rilievi lombardi con fiocchi che sulle zone occidentali della regione riescono ancora a spingersi fino a bassa quota grazie ai rovesci intensi, tanto che rimangono imbiancate località a circa 500m sul Varesotto. Il limite neve sale verso i 1000m sulle Prealpi centrali, ma oltre i 2000m gli accumuli sono nell'ordine dei 40cm.
La perturbazione temporeggia invece sul settore dolomitico, dove fino al momento le nevicate risultano ancora deboli e gli accumuli contenuti con spessori che non superano i 10/15cm. Nevica ancora debolmente sulle Alpi friulane a partire dai 1000m di quota, con accumuli che non superano i 5cm sui rilievi della Carnia.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 12:35
La perturbazione sta entrando nel vivo sull'arco alpino e i fenomeni vanno intensificandosi. Continua a nevicare in Piemonte con accumuli di fresca fino a 25cm sulle Alpi Marittime, dove i fiocchi si spingono fino a quote basse, a tratti fino a Cuneo misti a pioggia. 15-20cm su Canavese e Val d'Ossola con neve dai 600/800m.
In Valle d'Aosta è interessato soprattutto il settore sudorientale, con uno spessore che tocca i 30cm a Champorcher e limite pioggia-neve sugli 800m. Alpi lombarde sotto la neve che cade anche copiosa e a tratti a quote basse durante i fenomeni più intensi, fino a 500m sul Varesotto. Accumulati fino ad ora circa 30cm a 1500m sulla Val Brembana, come a Madesimo.
I fenomeni si stanno intensificando anche su Trentino e Prealpi Venete dove nevica oltre i 1100m con circa 15cm a San Martino di Castrozza, 10/15cm a Madonna di Campiglio, mentre i fenomeni sono al momento più deboli in Alto Adige. Nevica oltre i 1000/1100m in Veneto ma a quote inferiori sulle Dolomiti più settentrionali.
Neve in Friuli oltre i 1100/1200m, a quote inferiori sul confine austriaco ma al momento i fenomeni sono ancora generalmente deboli.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2016 ore 9:55
LIVE METEO: Torna a nevicare copiosamente sulle Alpi - Come nelle attese nevicate diffuse stanno interessando l'arco alpino e nelle prossime ore saranno in intensificazione. Nevica mediamente oltre 800-1000m, ma a tratti fin verso i 600-700m in particolare su Piemonte, Val d'Adige, Dolomiti e Carnia; nevica anche sull'entroterra savonese fin verso i 600m. Imbiancata l'Aprica, oltre 25cm a Madesimo, neve anche ad Alagna Valsesia, Limone Piemonte, Macugnaga, Canazei, San Martino di Castrozza, Arabba, Cortina d'Ampezzo, Agordo, Forni di Sopra. Localmente durante i rovesci più intensi la neve riesce a spingersi sin verso i 500m come a Cuneo, su valli del varesotto eValsesia. Sulle Prealpi centro-orientali quota neve lievemente più elevata, intorno ai 1000-1100m, così come sulle Alpi Carniche in Friuli
Nevica anche sulle valli torinesi, con solo qualche centimetro fino ad ora tra Sestriere, Bardonecchia e Salice d'Ulzio. Nevica debolmente in Valle d'Aosta per il momento, salvo che sul settore sudorientale con accumuli di 10cm a Champorcher.
PREVISIONI: nelle prossime ore neve copiosa su tutte le Alpi, più intensa sul comparto centro-occidentale fino al pomeriggio, in serata il grosso si sposta sulle Alpi orientali; non esclusa neve bagnata anche nel pomeriggio a Cuneo. Entro sera tuttavia si attende un lieve rialzo della quota neve venti più miti da Sud, in genere oltre 1000-1300m, ma localmente più in basso sulle vallate alpine più strette e riparate dai venti di Scirocco, e la tendenza ad attenuazione dei fenomeni sulle Alpi occidentali dove subentreranno le prime schiarite.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2016 ore 13:00
NEVE IMMINENTE SULLE ALPI, ANCHE ABBONDANTE - Entro sabato 6 notte prime nevicate in arrivo sulle Alpi centro-occidentali mediamente oltre 800-1200m ed in genere di debole intensità.
Il grosso delle nevicate è atteso tuttavia domenica 7, tra mattino e pomeriggio soprattutto sulle Alpi occidentali, dalla sera i fenomeni più abbondanti interessano quelle orientali. Neve anche copiosa con intensità da moderata a forte soprattutto su Ossola, Orobie, basso Trentino, Dolomiti, Carnia ed in generale tutta la fascia prealpina. Quota neve mediamente oltre 900-1300m, ma localmente più in basso durante i rovesci più intensi. Fiocchi possibili a tratti fin verso i 600-700m sul Piemonte, ma anche Val d'Adige, vallate dolomitiche, Cadore-Carnia. Neve dunque in località come Madesimo, Aprica, Madonna di Campiglio, San Martino, Canazei, Cortina d'Ampezzo; fiocchi non esclusi anche a Cuneo.
Accumuli finalmente abbondanti: oltre i 2000m di quota si potrà accumulare oltre 1 metro di neve fresca; fino ad oltre mezzo metro oltre i 1600-1700m.
E non è finita: dopo una breve tregua lunedì, con residue nevicate sulle Alpi orientali, arriva un nuovo carico di neve martedì per una seconda perturbazione atlantica.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2016 ore 14:20
Tra Sabato 6 pomeriggio e Domenica 7 arriva una energica perturbazione per le Alpi, con finalmente le prime nevicate significative di una stagione assai avara di precipitazioni. Il fronte inizierà ad interessare le Alpi occidentali da sabato 6 pomeriggio con prime nevicate mediamente oltre 900-1300m Ma sarà soprattutto Domenica 7 che la neve cadrà anche abbondante su tutto l'arco alpino almeno fino alla sera, quando subentrerà un miglioramento dalle Alpi occidentali.
Quota neve inizialmente sui 1000-1300m sulle Alpi occidentali, 600-1000m su quelle occidentali, ma in progressivo lieve rialzo durante la giornata ( anche se sulle vallate più strette e durante i rovesci più intensi fiocchi bianchi potranno cadere anche a quote inferiori ). Sono attesi discreti accumuli soprattutto su Alpi Lepontine, retiche, orobiche, carniche e Dolomiti; attesi accumuli oltre 50-60cm dai 1700-1800m, anche 1 metro al di sopra dei 2000m, fino a 150cm sopra i 2500m. mentre altrove e a quote più basse i quantitativi saranno inferiori. Si tratta sicuramente di una ghiotta occasione per una discreta scorta di neve fresca in vista dell'ultima parte della stagione, dopo un annata decisamente sfavorevole per tutte le nostre montagne.
Durante la prossima settimana, inoltre, si potenzierà un intenso flusso di correnti atlantiche sull'Europa centrale che piloterà altri fronti sulle Alpi, e dunque consentirà occasioni per ulteriori nevicate.
Aggiornamento 4 FEBBRAIO 2016 ore 17:10
Tra Sabato 6 e Domenica 7 un fronte perturbato legato ad un energico vortice depressionario sull'Atlantico interesserà le nostre regioni del Nord favorendo l'arrivo della neve sulle Alpi. La perturbazione sarà piuttosto incisiva e coinvolgerà rapidamente tutto l'arco alpino a iniziare da Ovest nel corso della seconda parte della giornata di Sabato 6 Febbraio. Ma sarà soprattutto Domenica 7 che la neve cadrà, localmente anche abbondante, su tutto l'arco alpino almeno fino alla sera, quando subentrerà un miglioramento dalle Alpi occidentali.
La quota neve si assesterà intorno ai 1000-1300 metri su gran parte dell'arco alpino, anche se in alcune vallate più strette e riparate non si escludono fiocchi fin verso i 600-800 metri. Sono attesi discreti accumuli soprattutto su Alpi Lepontine, retiche, orobiche, carniche e Dolomiti, dove oltre i 1500-1800 metri potranno cadere circa 40-60 cm di neve fresca, mentre altrove e a quote più basse i quantitativi saranno inferiori. Si tratta sicuramente di una ghiotta occasione per una discreta scorta di neve fresca in vista dell'ultima parte della stagione, dopo un annata decisamente sfavorevole per tutte le nostre montagne.
Durante la prossima settimana, inoltre, si potenzierà un intenso flusso di correnti atlantiche sull'Europa centrale che piloterà altri fronti sulle Alpi, e dunque consentirà occasioni per ulteriori nevicate, soprattutto sui settori di confine.
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2016 ore 16:35
Nel weekend 6/7 una perturbazione atlantica abborderà l'Italia e le Alpi favorendo nevicate in montagna a quote medie. Rispetto alle precedenti emissioni modellistiche, tuttavia, la perturbazione dovrebbe risultare meno incisiva e più veloce. La neve cadrà sul comparto alpino a partire da quello centro-occidentale dalla seconda parte della giornata di Sabato 6 Febbraio, mentre Domenica 7 i fenomeni più importanti entro il pomeriggio si sposteranno verso le Alpi orientali, mentre da Ovest le nevicate tenderanno ad esaurirsi e lasciare spazio ad un miglioramento.
La quota neve si assesterà intorno ai 1000-1300 metri su gran parte dell'arco alpino, anche se in alcune vallate più strette e riparate non si escludono fiocchi fin verso i 700-800 metri. Sono attesi discreti accumuli soprattutto su Alpi lepontine, orobiche, Dolomiti e carniche, dove oltre i 1500-1800 metri potranno cadere intornio ai 30-40 cm di neve fresca, mentre altrove e a quote più basse i quantitativi inferiori.
Aggiornamento lunedì 1 FEBBRAIO 2016 ore10:40
In settimana arriva la neve sulle Alpi. Una prima veloce passata instabile è prevista per il 3-4 Febbraio ma con effetti soprattutto sulle Alpi più orientali, dove con buona probabilità tornerà un po' di neve oltre i 1200/1500m, in calo localmente fin sotto i 1000-1200m a fine evento, con accumuli indicativamente sui 10-15 cm; si tratterà perlopiù di una rapida parentesi, con il Nord Ovest che verrà quasi del tutto saltato da questo primo peggioramento.
Situazione invece che si farà più interessante nei giorni a seguire: infatti nel corso del weekend di Carnevale (6-7 Febbraio), una vasta area depressionaria centrata sulla Gran Bretagna richiamerebbe intense correnti di Libeccio/Ostro sull'arco alpino. Nevicate abbondanti interesserebbero questa volta le Alpi specie centrali, ma a seguire anche le Dolomiti. Quota neve mediamente dai 1200/1400m ma inizialmente sulle regioni di Nordovest anche al di sotto dei 1000m, comunque in rialzo nel corso di domenica.
Considerata l'intensità della perturbazione che viene vista ad oggi dalle emissioni modellistiche, su alcune zone alpine potrebbero addirittura cadere oltre 80-100 cm di neve fresca al di sopra dei 1800/2000m, in particolare sui versanti meridionali più esposti alle correnti da Sud. Una vera boccata d'ossigeno per le nostre montagne. Mancano ancora diversi giorni, pertanto seguiranno ulteriori aggiornamenti per quantificare meglio l'entità delle precipitazioni ma soprattutto le varie quote neve.
29 GENNAIO 2016: Inizia a intravedersi un periodo più movimentato per la neve sulle Alpi, con l'inizio di Febbraio. Difatti in vista dei giorni 3 e 4 (mercoledì 3 e giovedì 4) un fronte nordatlantico attraverserà le regioni settentrionali; un minimo di bassa pressione si andrà così formando sulla Val Padana centrale, in rapido movimento verso l'Adriatico. Ciò favorirà nevicate a tratti copiose sulle Alpi centro-orientali, con neve a partire dai 900/1200m, in calo fin sotto i 700/800m nel corso di giovedì 4 ma con fenomeni che andranno esaurendosi. Oltre 20-30cm sono attesi sopra i 1200/1500m a fine evento; verrà molto probabilmente saltato il Nord Ovest.
Tuttavia non sembra essere finita qui: nel corso del weekend di Carnevale (6-7 Febbraio), una vasta area depressionaria centrata sulla Gran Bretagna richiamerebbe intense correnti di Libeccio sull'arco alpino. Nevicate abbondanti interesserebbero questa volta le Alpi centro-occidentali, ma a seguire anche le Dolomiti. Limite delle neve intorno agli 800/1000m su Lombardia e Nordest, in rialzo; quota inferiore sul Piemonte. In alcune zone potrebbe addirittura cadere oltre 1 metro di neve fresca al di sopra dei 1500/2000m, una vera boccata d'ossigeno per le nostre montagne. Data la distanza temporale dall'evento, si rimanda ai prossimi aggiornamenti per definire con certezza l'entità e la distribuzione dei fenomeni nevosi.
Da segnalare inoltre un po' di neve in arrivo oltralpe questa domenica 31 Gennaio, ma a quote elevate (1500/1800m); più interessati in questo caso saranno i settori valdostani, le Alpi Retiche e i crinali dell'Alto Adige.
METEO CALABRIA: ANCORA MALTEMPO, RISCHIO DAMA BIANCA A COSENZA
Aggiornamento 20 GENNAIO 2016 ore 9:45
Il maltempo in Calabria si attenua. La perturbazione che ha portato la neve su mezza regione anche a quote molto basse si sposta verso levante e la Calabria inizia a vedere l'uscita dal tunnel. Odissea sul tratto autostradale della A3 Salerno-Reggio Calabria.Centinaia di automobilisti sono rimasti bloccati per moltissime ore a causa della neve che ha letteralmente paralizzato il traffico. Per far fronte all'emergenza l'autostrada è stata chiusa in entrambe le direzioni tra i caselli di Falerna e Cosenza ed è intervenuta anche la Protezione Civile, a causa di alcuni veicoli sprovvisti di pneumatici da neve che sono rimasti intraversati. Nel corso della notte però la circolazione è stata ripristinata.
Neve e freddo anche sul resto della Regione. Accumuli anche a Catanzaro e Cosenza dove sono stati imbiancati i tetti delle case, ma una spolverata è giunta fin sulla Locride. Le nevicate sono state copiose sui rilievi della Sila, dell'Aspromonte e sul Pollino, dove ieri sono caduti fino a 70 centimetri.
A causa delle recenti nevicate alcune scuole oggi rimarranno chiuse, ed in particolare nei comuni di Cosenza e Catanzaro. La situazione questa mattina è comunque in miglioramento e le ultime piogge stanno per esaurirsi sul Reggino, mentre su alcuni tratti costieri della regione stanno intervenendo parziali schiarite.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2016 ore 16:25
Una nuova perturbazione sta colpendo il Sud in particolare Sicilia, Calabria, bassa Campania, con fenomeni in movimento verso Basilicata e bassa Puglia. La nota saliente riguarda soprattutto la neve, in particolare sulla Calabria, dove sta nevicando a quote collinari ma a tratti anche in pianura. Le precipitazioni in intensificazione nelle ultime ore unitamente alla presenza dell'aria fredda giunta nei giorni scorsi sta favorendo copiose nevicate in particolare a Cosenza e in tutta la Valle del Crati, ma con neve in collina su gran parte della Regione, dalla Locride verso Nord. Neve a tratti anche a Catanzaro, qualche fiocco misto a pioggia segnalato persino a Crotone: a Cosenza si superano i 10 cm di accumulo. Neve a tratti copiosa ovviamente anche su Aspromonte, Sila, Pollino con temperature abbondantemente sottozero; pioggia prevalente sulle coste ma con temperature basse, appena 3°C a Lamezia Terme, 2°C a Crotone. Numerosi disagi per neve e ghiaccio sulle strade specie sui tratti appenninici.
Qualche nevicata fino al livello del mare ha interessato anche la Campania, in particolare l'Arcipelago ed il Cilento: fiocchi di neve questa mattina persino su Capri, Sorrento, Anacapri, pur senza accumulo. Napoli ha avuto la sua occasione ma è stata in gran parte saltata dai fenomeni, anche se stamattina sono stati segnalati fiocchi sul Vomero. In Sicilia sta invece affluendo aria progressivamente più mite con quota neve in rialzo oltre i 900-1200m. Nelle prossime ore attese nevicate a quote basse se non in pianura anche sulla Basilicata, con fiocchi previsti anche a Matera.
19 GENNAIO 2016: Calabria, ancora maltempo sulla regione a causa dell'arrivo di una nuova perturbazione associata alla formazione di un vortice ciclonico sul Tirreno. Le condizioni meteo saranno in peggioramento nelle prossime ore con fenomeni soprattutto nella seconda parte della giornata. Date le temperature molto basse c'è un concreto rischio di neve nella città di Cosenza mentre il rialzo termico sul settore meridionale della regione favorirà nevicate, abbondanti, a quote collinari.
Meteo Calabria, ancora maltempo neve abbondante in montagna fino a quote relativamente basse
Nel corso dei giorni successivi ancora qualche disturbo, specie tra mercoledì 21 e giovedì 22 ma con fenomeni più modesti ed in un contesto climatico meno freddo. Poi nel weekend 24/25 nuovo calo delle temperature per un impulso balcanico ma dall'entrante settimana il clima tenderà a mitigarsi.
Il maltempo in Calabria si attenua. La perturbazione che ha portato la neve su mezza regione anche a quote molto basse si sposta verso levante e la Calabria inizia a vedere l'uscita dal tunnel. Odissea sul tratto autostradale della A3 Salerno-Reggio Calabria.Centinaia di automobilisti sono rimasti bloccati per moltissime ore a causa della neve che ha letteralmente paralizzato il traffico. Per far fronte all'emergenza l'autostrada è stata chiusa in entrambe le direzioni tra i caselli di Falerna e Cosenza ed è intervenuta anche la Protezione Civile, a causa di alcuni veicoli sprovvisti di pneumatici da neve che sono rimasti intraversati. Nel corso della notte però la circolazione è stata ripristinata.
Neve e freddo anche sul resto della Regione. Accumuli anche a Catanzaro e Cosenza dove sono stati imbiancati i tetti delle case, ma una spolverata è giunta fin sulla Locride. Le nevicate sono state copiose sui rilievi della Sila, dell'Aspromonte e sul Pollino, dove ieri sono caduti fino a 70 centimetri.
A causa delle recenti nevicate alcune scuole oggi rimarranno chiuse, ed in particolare nei comuni di Cosenza e Catanzaro. La situazione questa mattina è comunque in miglioramento e le ultime piogge stanno per esaurirsi sul Reggino, mentre su alcuni tratti costieri della regione stanno intervenendo parziali schiarite.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2016 ore 16:25
Una nuova perturbazione sta colpendo il Sud in particolare Sicilia, Calabria, bassa Campania, con fenomeni in movimento verso Basilicata e bassa Puglia. La nota saliente riguarda soprattutto la neve, in particolare sulla Calabria, dove sta nevicando a quote collinari ma a tratti anche in pianura. Le precipitazioni in intensificazione nelle ultime ore unitamente alla presenza dell'aria fredda giunta nei giorni scorsi sta favorendo copiose nevicate in particolare a Cosenza e in tutta la Valle del Crati, ma con neve in collina su gran parte della Regione, dalla Locride verso Nord. Neve a tratti anche a Catanzaro, qualche fiocco misto a pioggia segnalato persino a Crotone: a Cosenza si superano i 10 cm di accumulo. Neve a tratti copiosa ovviamente anche su Aspromonte, Sila, Pollino con temperature abbondantemente sottozero; pioggia prevalente sulle coste ma con temperature basse, appena 3°C a Lamezia Terme, 2°C a Crotone. Numerosi disagi per neve e ghiaccio sulle strade specie sui tratti appenninici.
Qualche nevicata fino al livello del mare ha interessato anche la Campania, in particolare l'Arcipelago ed il Cilento: fiocchi di neve questa mattina persino su Capri, Sorrento, Anacapri, pur senza accumulo. Napoli ha avuto la sua occasione ma è stata in gran parte saltata dai fenomeni, anche se stamattina sono stati segnalati fiocchi sul Vomero. In Sicilia sta invece affluendo aria progressivamente più mite con quota neve in rialzo oltre i 900-1200m. Nelle prossime ore attese nevicate a quote basse se non in pianura anche sulla Basilicata, con fiocchi previsti anche a Matera.
19 GENNAIO 2016: Calabria, ancora maltempo sulla regione a causa dell'arrivo di una nuova perturbazione associata alla formazione di un vortice ciclonico sul Tirreno. Le condizioni meteo saranno in peggioramento nelle prossime ore con fenomeni soprattutto nella seconda parte della giornata. Date le temperature molto basse c'è un concreto rischio di neve nella città di Cosenza mentre il rialzo termico sul settore meridionale della regione favorirà nevicate, abbondanti, a quote collinari.
Meteo Calabria, ancora maltempo neve abbondante in montagna fino a quote relativamente basse
Nel corso dei giorni successivi ancora qualche disturbo, specie tra mercoledì 21 e giovedì 22 ma con fenomeni più modesti ed in un contesto climatico meno freddo. Poi nel weekend 24/25 nuovo calo delle temperature per un impulso balcanico ma dall'entrante settimana il clima tenderà a mitigarsi.
METEO: ITALIA NELLA MORSA DEL FREDDO POLARE. TEMPERATURE RIGIDE!
19 GENNAIO 2016: Dopo il freddo risveglio di lunedì 18, con valori scesi sono a -7°C sulle pianure del Nord, anche stanotte e domattina i termometri si riporteranno diffusamente sotto lo zero sia al Nord che al centro Sud. Ma vediamo più nel dettaglio quali valori potremmo registrare tra poco:
Aosta -3°C, Cuneo -9, Alessandria -1, Genova 5, Cremona -3, Milano 0, Mantova -2, Bolzano -5, Verona -1, Venezia -3, Treviso -3, Belluno -7, Udine -4, Piacenza -3, Modena -4, Bologna -3, Rimini 0.
Spostandoci a Centro: Firenze -2, Arezzo -3, Grosseto 0, Perugia -2, Ancona -1, Macerata -3, Pescara -3, l'Aquila -8, Roma 1, Frosinone -2, Viterbo 0, Campobasso -4.
Al Sud: Benevento -3, Napoli 4, Foggia -1, Lecce 0, Bari 3, Potenza -5, Cosenza -2, Lamezia 1, Crotone 2, Enna 1, Nuoro 5.
L'ondata di FREDDO in ITALIA è causata dalla discesa di una massa d'aria artica sul bordo orientale dell'anticiclone in atlantico. L'inverno così si è movimentato dopo una prima parte decisamente sottotono per via di un'anticiclone che ha mantenuto l'INVERNO lontano dall'ITALIA. Adesso per qualche giorno le TEMPERATURE in ITALIA saranno più consone al periodo in cui ci troviamo.
Aosta -3°C, Cuneo -9, Alessandria -1, Genova 5, Cremona -3, Milano 0, Mantova -2, Bolzano -5, Verona -1, Venezia -3, Treviso -3, Belluno -7, Udine -4, Piacenza -3, Modena -4, Bologna -3, Rimini 0.
Spostandoci a Centro: Firenze -2, Arezzo -3, Grosseto 0, Perugia -2, Ancona -1, Macerata -3, Pescara -3, l'Aquila -8, Roma 1, Frosinone -2, Viterbo 0, Campobasso -4.
Al Sud: Benevento -3, Napoli 4, Foggia -1, Lecce 0, Bari 3, Potenza -5, Cosenza -2, Lamezia 1, Crotone 2, Enna 1, Nuoro 5.
L'ondata di FREDDO in ITALIA è causata dalla discesa di una massa d'aria artica sul bordo orientale dell'anticiclone in atlantico. L'inverno così si è movimentato dopo una prima parte decisamente sottotono per via di un'anticiclone che ha mantenuto l'INVERNO lontano dall'ITALIA. Adesso per qualche giorno le TEMPERATURE in ITALIA saranno più consone al periodo in cui ci troviamo.
E' ARRIVATO L'INVERNO AL CENTROSUD. DAMA BIANCA A QUOTE BASSE SU ADRIATICHE E SICILIA
17 GENNAIO 2016: L'aria gelida che dai Balcani punta il Mediterraneo centrale e l'Italia sta alimentando un profondo minimo di pressione tra lo Ionio e la Grecia, intorno a cui si sviluppa una perturbazione che sta interessando le nostre regioni meridionali e parte di quelle adriatiche. Coadiuvata da correnti molto fredde che soffiano dai Balcani sta producendo fenomeni anche temporaleschi in Sicilia e nevicate a quote molto basse sul versante adriatico.
Da questa notte temporali a tratti di forte intensità si stanno scaricando sul versante settentrionale della Sicilia, con accumuli pluviometrici intorno ai 10/15mm dal Palermitano al Messinese, ma localmente superiori, mentre sulle alture retrostanti è arrivata la neve a quote anche piuttosto basse. Nevica infatti dalle Madonie all'Etna mediamente oltre i 600m.
Ma è sullo Stivale che la neve cade a quote ancora più basse. Il versante adriatico della penisola risulta infatti direttamente esposto al flusso freddo nordorientale e raccoglie le gelide correnti balcaniche che provocano una nuvolosità a tratti compatta lungo l'Appennino, dalle Marche fino a Puglia e Lucania. Sono segnalati infatti rovesci di neve a quote molto basse o anche pianeggianti con fenomeni che fino ad ora hanno interessato la dorsale marchigiana meridionale, quella abruzzese, molisana, le zone più interne dell'Appennino Campano, la Lucania, ma anche la Puglia fino alle Murge.
Non si riscontrano situazioni di accumuli importanti, ma i rovesci di neve sono scesi fino a quote molto basse e i fiocchi hanno fatto la loro comparsa a tratti fin sul litorale abruzzese meridionale, nella zona di Vasto, ma ha imbiancato l'entroterra fino a quote pianeggianti. Sul Molise la neve cade a carattere di bufera a Campobasso, accompagnata da tese raffiche di vento da nordest, con temperatura di -4°. Ma la neve cade su tutto l'entroterra molisano fino a quote a tratti pianeggianti, risparmiando solo il litorale dove la temperatura si mantiene troppo elevata (7° a Termoli).
In Puglia la neve ha imbiancato il Gargano oltre i 300/400m, ma anche le Murge hanno visto la prima nevicata dell'anno fino a quote prossime ai 500m. Imbiancato anche l'Appennino Lucano e la fascia più interna di quello campano, mentre un po' di neve ha interessato Sila e Aspromonte oltre i 300/400m
Da questa notte temporali a tratti di forte intensità si stanno scaricando sul versante settentrionale della Sicilia, con accumuli pluviometrici intorno ai 10/15mm dal Palermitano al Messinese, ma localmente superiori, mentre sulle alture retrostanti è arrivata la neve a quote anche piuttosto basse. Nevica infatti dalle Madonie all'Etna mediamente oltre i 600m.
Ma è sullo Stivale che la neve cade a quote ancora più basse. Il versante adriatico della penisola risulta infatti direttamente esposto al flusso freddo nordorientale e raccoglie le gelide correnti balcaniche che provocano una nuvolosità a tratti compatta lungo l'Appennino, dalle Marche fino a Puglia e Lucania. Sono segnalati infatti rovesci di neve a quote molto basse o anche pianeggianti con fenomeni che fino ad ora hanno interessato la dorsale marchigiana meridionale, quella abruzzese, molisana, le zone più interne dell'Appennino Campano, la Lucania, ma anche la Puglia fino alle Murge.
Non si riscontrano situazioni di accumuli importanti, ma i rovesci di neve sono scesi fino a quote molto basse e i fiocchi hanno fatto la loro comparsa a tratti fin sul litorale abruzzese meridionale, nella zona di Vasto, ma ha imbiancato l'entroterra fino a quote pianeggianti. Sul Molise la neve cade a carattere di bufera a Campobasso, accompagnata da tese raffiche di vento da nordest, con temperatura di -4°. Ma la neve cade su tutto l'entroterra molisano fino a quote a tratti pianeggianti, risparmiando solo il litorale dove la temperatura si mantiene troppo elevata (7° a Termoli).
In Puglia la neve ha imbiancato il Gargano oltre i 300/400m, ma anche le Murge hanno visto la prima nevicata dell'anno fino a quote prossime ai 500m. Imbiancato anche l'Appennino Lucano e la fascia più interna di quello campano, mentre un po' di neve ha interessato Sila e Aspromonte oltre i 300/400m
DIRETTA METEO: MALTEMPO E FREDDO AL SUD E ADRIATICHE. DAMA BIANCA IN ABBASSAMENTO. ECCO COSA STA SUCCEDENDO
Aggiornamento 20 GENNAIO 2O16 ore: 10:45
L'aria gelida, dopo aver fatto irruzione da nordest nei giorni scorsi, si sta ora depositando al suolo e le temperature minime rispondono con un ulteriore calo nei bassi strati dal Nord al Sud Italia.
A Milano Malpensa questa mattina all'alba la colonnina è scesa fino a -10°, così come in Piemonte sulla pianura torinese settentrionale dove si sono raggiunti i -9,8° (Front Canavese). Gelido il fondovalle del Trentino Alto Adige con -8,2° a Bolzano e -7° a Trento. Sul resto della Pianura Padana si segnalano -7° a Brescia e Novara, -6° a Torino, ma valori diffusamente sotto zero interessano praticamente tutta la pianura del Nord Italia. Sulle Alpi spiccano i -11,9° di Livigno (comunque in netto rialzo rispetto ai -24,3° di ieri mattina), -13,1° a San Martino di Castrozza (TN), -16° al Plateau Rosa (3488m), -22,9° alla Capanna Margherita (4560m) sul Monte Rosa.
Minime gelide anche al Centro con punte di -6° in Toscana (Firenze e Arezzo) ma anche a Perugia, -4° a Pescara, -3° ad Ancona. E sull'Appennino si è andati ancora più giù, toccando valori di -10° all'Aquila, -20° a Roccaraso (AQ). Sotto zero anche la Capitale con -1° a Fiumicino.
Freddo anche al Sud ed in Sardegna con punte di -4° a Foggia, +2° a Napoli, +3° a Cagliari.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2016 ore 8:25
FREDDO INTENSO DA NORD A SUD - Risveglio gelido come nelle attese questa mattina su gran parte dello Stivale, con temperature sottozero da Nord a Sud. Gelo sulla Valpadana dove le minime spaziano tra in genere tra -3°C e -8/-9°C; fino a ben -10°C a Malpensa. Tra le varie città segnaliamo-8°C a Reggio Emilia, -7°C a Padova e Brescia, -6°C a Udine, Pordenone e Verona, -5°C a Bergamo, -4°C a Milano, -3°C a Torino, -2°C a Rimini. Gran freddo anche al Centro: -7°C a Fabriano, -6°C Ascoli ed Arezzo, -5°C a Perugia, -3°C a Teramo e Viterbo, Pescara -2°C; Roma intorno a 0°C e 1°C ma con cielo coperto. Per quanto riguarda il Sud segnaliamo i -3°C Foggia, -2°C/-3°C sulle Murge pugliesi e a Matera, Cosenza 0°C.
GELO INTENSO SU ALPI ED APPENNINO - Sull'altopiano delle Cinque Miglia a 1200m sull'aquilano si sono toccati i -25°C, -20°C a Roccaraso, in generale sull'Appennino le temperature a 1000m spaziano tra i -6°C ed i -10°C a seconda delle valli; -8°C all'Aquila. Per quanto riguarda Alpi segnaliamo -20°C a Livigno e Santa Caterina Valfurva -16°C ad Asiago, Madonna di Campiglio e Dobbiaco, -13°C a Cortina d'Ampezzo.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2016 ore 11:50
o sbuffo gelido balcanico continua a sferzare le regioni meridionali e parte delle adriatiche, dove il clima è ormai piombato in inverno pieno. La neve è caduta ancora sulle zone più interne dell'Appennino Campano, su quello molisano, su tratti della Lucania, ma si è spinta fino a quote più basse. Questa mattina all'alba i fiocchi sono caduti sulle Murge ma anche su tratti del litorale abruzzese, a Pescara, e addirittura in Basilicata sulla costa metapontina.
L'aria gelida che affluisce da nordest ha infatti comportato un ulteriore brusco abbassamento delle temperature che anche su molte aree costiere del Meridione si avvicinano agli zero gradi, favorendo così la caduta di neve. Gli accumuli di neve fresca nelle ultimissime ore non sono comunque importanti e oscillano nell'ordine dei pochi centimetri sulle aree di pianura, poco superiori sui rilievi delle zone interne.
L'instabilità innescata dall'afflusso gelido nordorientale si è spinta fin sulla Sicilia, con piogge temporali sul settore nordorientale, soprattutto tra Palermitano orientale, Messinese e parte del Catanese, con accumuli pluviometrici fino a 12mm. Anche in Sicilia l'aria fredda ha consentito alla neve di cadere fino a quote molto basse, già a partire dai 200m.
Imbiancate le zone interne dell'isola con neve su Madonie, Nebrodi, Peloritani e zona etnea ed accumuli fino a 10cm oltre i 500m. Il maltempo è accompagnato da forti raffiche di Tramontana conraffiche che raggiungono i 90km/h sulla costa molisana, 70km/h sul Palermitano, 60km/h sullo Stretto di Messina. Imbiancate anche le Isole Eolie.
In Calabria la neve ha imbiancato le quote collinari. Abbondanti nevicate si sono avute in Aspromonte e nell'area Grecanica. Nella foto la neve che è caduta a Bova.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2016 ore 7:45
L'ondata di freddo ha raggiunto il suo apice proprio nel corso delle ultime ore con temperature diffusamente sotto zero gradi da Nord a Sud.
Gelo al Nord non solo in quota ma anche in Val Padana, compici i cieli sereni che hanno favorito un forte irraggiamento notturno. Valori che in pianura sono scesi sino a -6/-7°C: -7°C a Aviano, -6°C a Cuneo, Piacenza, Malpensa e Udine, -5°C a Parma e Bolzano, -4°C a Ferrara, -3°C a Milano, Bergamo, Verona, -2°C a Brescia, Bologna e Rimini. Gelo in quota con valori scesi sino a -22/-25°C a 3000m. Tra le principali località -18°C a Cervinia, -15°C a Ollomont, -16°C a Champorcher, -18°C a Cogne, -16°C a Gressoney, -21°C a Alpe Devero, -20°C a Formazza, -24°C a Capanna Margherita, -18°C a Sauze Cesena, -15°C a Bardonecchia, -12°C a Limone Piemonte, -26°C a Livigno, -15°C a Madesimo, -21°C a Santa Caterina, -18°C a Pinzolo, -18°C a Pian Fedaia, -17°C al Tonale, -16°C a Moena, -24°C a Cima Libera, -22°C a Predoi, -17°C a Corno Renon, -16°C a Dobbiaco, -19°C a Tures, -20°C a Solda, -11°C a Tarvisio, -12°C al Cimone.
Al Centro -5°C a Arezzo, Grosseto e Perugia, -3°C a Firenze, Viterbo, Guidonia, -1°C a Roma, -7°C a L'aquila, -6°C a Campobasso, -9°C a Capracotta, -13°C a Terminillo, -10°C a Colfiorito, -4°C a Castel di Sangro, -1°C a Alghero e Olbia, -5°C a Sadali.
Al Sud -5°C a Potenza, -4°C a Trevico, -4°C a Monte Sant'Angelo, -2°C a Miglionico, -8°C a Monte Scuro, -9°C sull'Etna, -4°C a Cosenza, -3°C a Enna, -2°C a Noci, 0°C a Lamezia, -1°C a Caltanisetta.
Aggiornamento 18 GENNAIO ore 7:00
Continua la nostra Penisola ad essere interessata dall'irruzione di aria gelida che dall'alta Russia ha raggiunto il Mediterraneo centrale e l'Itali; essa sta facendo sentire i suoi effetti soprattutto sul versante adriatico della penisola, ma anche su gran parte delle regioni meridionali. Il brusco calo delle temperature innescato dalle masse di aria gelida che provengono da nordest ha contribuito all'abbassamento del limite pioggia-neve, con i fiocchi che hanno fatto la loro comparsa a quote molto basse e a tratti anche in pianura.
MARCHE: La situazione si fa dinamica già dal settore adriatico centrale, con le Marche alle prese con addensamenti e rovesci soprattutto sulle zone interne centro-meridionali ma con la neve che ha fatto la sua comparsa in mattinata lungo l'A 14 tra Cattolica e Fano, senza conseguenze. Neve sulla dorsale umbro-marchigiana con temperature sotto zero e raffiche di vento da nordest, ma accumuli comunque contenuti.
ABRUZZO: Una nuvolosità piuttosto compatta interessa l'Abruzzo con nevicate intermittenti che si intensificano soprattutto a ridosso della dorsale appenninica, ma i fiocchi hanno fatto la loro comparsa anche sulla costa, senza lasciare il segno. Sulle alture appenniniche invece il manto di neve fresca ha raggiunto i 50 centimetri oltre i 1000m, favorito anche da raffiche di vento di Tramontana o Grecale e da temperature molto basse, con -8° questa mattina a Campo Imperatore.
MOLISE: Il flusso freddo e instabile da nordest ha agguantato il Molise dove le condizioni sono pienamente invernali e la neve cade fino a quote molto basse e in Appennino raggiunge uno spessore di circa 20 centimetri nella zona di Campobasso. A complicare la situazione sono state anche alcune scosse sismiche che hanno fatto tremare la regione nella notte tra sabato e domenica, fortunatamente senza provocare danni.
PUGLIA: Anche in Puglia l'irruzione fredda da nordest ha fatto piombare la regione in inverno pieno con una domenica fortemente instabile e rovesci anche temporaleschi sulle zone interne del Tarantino. La neve ha imbiancato il Gargano ma anche le Murge oltre i 400m, senza però creare disagi alla circolazione stradale.
BASILICATA: Domenica molto instabile anche in Basilicata con fenomeni che hanno assunto localmente carattere temporalesco nel pomeriggio sulle zone interne e neve a quote decisamente basse, fino a 300/400m.
CAMPANIA: Mentre le coste e le adiacenti pianure interne hanno beneficiato delle schiarite grazie al riparo offerto dalla dorsale appenninica, le zone interne della Campania hanno fatto i conti con nubi, colpi di vento e nevicate fino a quote basse. Neve quindi sull'Appennino Campano fino a quote praticamente pianeggianti, con accumuli di fresca di una decina di centimetri sulle vette.
CALABRIA: Il flusso freddo ed instabile da nordest ha dato vita ad una domenica nuvolosa soprattutto sulle zone interne appenniniche, con freddo e nevicate a quote collinari tra Sila e Aspromonte e accumuli di neve fresca fino a 15 centimetri a Camigliatello, comprensorio sciistico della Sila. Tanta neve a Gambarie d'Aspromonte. Il termometro in Sila è scesa fino a -10°C.
Neve a Canicattì (AG)
SICILIA: Correnti fredde e instabili settentrionali spazzano da questa mattina l'isola e hanno generato fenomeni di diffusa instabilità sul versante tirrenico, con temporali a tratti sulla costa, specie tra Palermitano e Messinese. Sulle zone interne la neve è caduta a quote basse, imbiancando Madonie, Nebrodi, Peloritani ed Etna dai 300/500m, ma con spruzzate di neve anche sulle vette di Stromboli, nelle Eolie. Fiocchi di neve alle porte di Catania.
L'ondata di maltempo è stata accompagnata da forti venti da nordest che hanno spazzato l'Adriatico e che sul basso Tirreno sono provenuti da nord-nordovest, responsabili di un sensibile aumento del moto ondoso ma anche di bufere di neve laddove le temperature sono state sufficientemente basse. Forte vento e moto ondoso hanno bloccato i collegamenti marittimi con le Eolie, con i traghetti rimasti ormeggiati nei porti. Da segnalare anche qualche fiocco che nel pomeriggio ha raggiunto la Capitale, ma senza lasciar traccia.
17 GENNAIO 2016: Un nucleo di aria molto fredda proveniente dalla Scandinavia e dall'alta Russia ha fatto irruzione sul Mediterraneo centrale e sta generando un minimo di pressione tra Mar Ionio e coste elleniche, mentre un altro secondario si sta organizzando sul basso Tirreno. Intorno a tali aree depressionarie si sviluppa una perturbazione che sta coinvolgendo gran parte delle regioni meridionali e del medio basso versante adriatico, foriera di tempo instabile o perturbato.
Una linea temporalesca sta raggiungendo le coste centro-meridionali tirreniche con rovesci anche temporaleschi tra basso Lazio e Campania, qualcuno anche tra Calabria e nord della Sicilia. Nubi estese e rovesci interessano poi il basso versante adriatico e a tratti quello ionico, ma al momento è tra bassa Calabria tirrenica e nordest della Sicilia che si registrano i fenomeni più intensi.
Si segnalano infatti accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a circa 30mm sul Messinese tirrenico, 42mm sul Reggino. Accumuli fino ad ora inferiori sul basso Adriatico e sulle zone interne dell'Appennino Meridionale, ma la continua diminuzione delle temperature innescata dall'ingresso del nucleo di aria fredda da nordest sta favorendo un abbassamento del limite pioggia-neve.
Nevica infatti sulla Sila e sull'Aspromonte mediamente oltre i 1000/1200m, qualche fiocco anche sulla dorsale campano-lucana fino a 800m. Un po' di neve sta interessando inoltre le alture del Gargano, con fiocchi oltre gli 800m. Procedendo verso nord i fenomeni si fanno più sporadici ma il freddo più pungente, accompagnato da raffiche di vento settentrionali anche fino a 50-60km/h sul litorale marchigiano.
Deboli nevicate interessano il versante adriatico della dorsale appenninica marchigiana e di quella abruzzese oltre i 600/700m, mentre sulle zone costiere tra Marche e Abruzzo le temperature diurne stentano a superare gli 8°.
Forte instabilità anche in Sardegna dove la spinta delle correnti settentrionali si sta avvertendo soprattutto sulle aree settentrionali e occidentali dell'isola con piogge e temporali che fino ad ora hanno accumulato fino a 60mm tra Sassarese e Bocche di Bonifacio, punte di 70/80mm sull'Iglesiente. E nell'entroterra la neve ha fatto la sua comparsa anche fino a 500/700m.
L'aria gelida, dopo aver fatto irruzione da nordest nei giorni scorsi, si sta ora depositando al suolo e le temperature minime rispondono con un ulteriore calo nei bassi strati dal Nord al Sud Italia.
A Milano Malpensa questa mattina all'alba la colonnina è scesa fino a -10°, così come in Piemonte sulla pianura torinese settentrionale dove si sono raggiunti i -9,8° (Front Canavese). Gelido il fondovalle del Trentino Alto Adige con -8,2° a Bolzano e -7° a Trento. Sul resto della Pianura Padana si segnalano -7° a Brescia e Novara, -6° a Torino, ma valori diffusamente sotto zero interessano praticamente tutta la pianura del Nord Italia. Sulle Alpi spiccano i -11,9° di Livigno (comunque in netto rialzo rispetto ai -24,3° di ieri mattina), -13,1° a San Martino di Castrozza (TN), -16° al Plateau Rosa (3488m), -22,9° alla Capanna Margherita (4560m) sul Monte Rosa.
Minime gelide anche al Centro con punte di -6° in Toscana (Firenze e Arezzo) ma anche a Perugia, -4° a Pescara, -3° ad Ancona. E sull'Appennino si è andati ancora più giù, toccando valori di -10° all'Aquila, -20° a Roccaraso (AQ). Sotto zero anche la Capitale con -1° a Fiumicino.
Freddo anche al Sud ed in Sardegna con punte di -4° a Foggia, +2° a Napoli, +3° a Cagliari.
Aggiornamento 19 GENNAIO 2016 ore 8:25
FREDDO INTENSO DA NORD A SUD - Risveglio gelido come nelle attese questa mattina su gran parte dello Stivale, con temperature sottozero da Nord a Sud. Gelo sulla Valpadana dove le minime spaziano tra in genere tra -3°C e -8/-9°C; fino a ben -10°C a Malpensa. Tra le varie città segnaliamo-8°C a Reggio Emilia, -7°C a Padova e Brescia, -6°C a Udine, Pordenone e Verona, -5°C a Bergamo, -4°C a Milano, -3°C a Torino, -2°C a Rimini. Gran freddo anche al Centro: -7°C a Fabriano, -6°C Ascoli ed Arezzo, -5°C a Perugia, -3°C a Teramo e Viterbo, Pescara -2°C; Roma intorno a 0°C e 1°C ma con cielo coperto. Per quanto riguarda il Sud segnaliamo i -3°C Foggia, -2°C/-3°C sulle Murge pugliesi e a Matera, Cosenza 0°C.
GELO INTENSO SU ALPI ED APPENNINO - Sull'altopiano delle Cinque Miglia a 1200m sull'aquilano si sono toccati i -25°C, -20°C a Roccaraso, in generale sull'Appennino le temperature a 1000m spaziano tra i -6°C ed i -10°C a seconda delle valli; -8°C all'Aquila. Per quanto riguarda Alpi segnaliamo -20°C a Livigno e Santa Caterina Valfurva -16°C ad Asiago, Madonna di Campiglio e Dobbiaco, -13°C a Cortina d'Ampezzo.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2016 ore 11:50
o sbuffo gelido balcanico continua a sferzare le regioni meridionali e parte delle adriatiche, dove il clima è ormai piombato in inverno pieno. La neve è caduta ancora sulle zone più interne dell'Appennino Campano, su quello molisano, su tratti della Lucania, ma si è spinta fino a quote più basse. Questa mattina all'alba i fiocchi sono caduti sulle Murge ma anche su tratti del litorale abruzzese, a Pescara, e addirittura in Basilicata sulla costa metapontina.
L'aria gelida che affluisce da nordest ha infatti comportato un ulteriore brusco abbassamento delle temperature che anche su molte aree costiere del Meridione si avvicinano agli zero gradi, favorendo così la caduta di neve. Gli accumuli di neve fresca nelle ultimissime ore non sono comunque importanti e oscillano nell'ordine dei pochi centimetri sulle aree di pianura, poco superiori sui rilievi delle zone interne.
L'instabilità innescata dall'afflusso gelido nordorientale si è spinta fin sulla Sicilia, con piogge temporali sul settore nordorientale, soprattutto tra Palermitano orientale, Messinese e parte del Catanese, con accumuli pluviometrici fino a 12mm. Anche in Sicilia l'aria fredda ha consentito alla neve di cadere fino a quote molto basse, già a partire dai 200m.
Imbiancate le zone interne dell'isola con neve su Madonie, Nebrodi, Peloritani e zona etnea ed accumuli fino a 10cm oltre i 500m. Il maltempo è accompagnato da forti raffiche di Tramontana conraffiche che raggiungono i 90km/h sulla costa molisana, 70km/h sul Palermitano, 60km/h sullo Stretto di Messina. Imbiancate anche le Isole Eolie.
In Calabria la neve ha imbiancato le quote collinari. Abbondanti nevicate si sono avute in Aspromonte e nell'area Grecanica. Nella foto la neve che è caduta a Bova.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2016 ore 7:45
L'ondata di freddo ha raggiunto il suo apice proprio nel corso delle ultime ore con temperature diffusamente sotto zero gradi da Nord a Sud.
Gelo al Nord non solo in quota ma anche in Val Padana, compici i cieli sereni che hanno favorito un forte irraggiamento notturno. Valori che in pianura sono scesi sino a -6/-7°C: -7°C a Aviano, -6°C a Cuneo, Piacenza, Malpensa e Udine, -5°C a Parma e Bolzano, -4°C a Ferrara, -3°C a Milano, Bergamo, Verona, -2°C a Brescia, Bologna e Rimini. Gelo in quota con valori scesi sino a -22/-25°C a 3000m. Tra le principali località -18°C a Cervinia, -15°C a Ollomont, -16°C a Champorcher, -18°C a Cogne, -16°C a Gressoney, -21°C a Alpe Devero, -20°C a Formazza, -24°C a Capanna Margherita, -18°C a Sauze Cesena, -15°C a Bardonecchia, -12°C a Limone Piemonte, -26°C a Livigno, -15°C a Madesimo, -21°C a Santa Caterina, -18°C a Pinzolo, -18°C a Pian Fedaia, -17°C al Tonale, -16°C a Moena, -24°C a Cima Libera, -22°C a Predoi, -17°C a Corno Renon, -16°C a Dobbiaco, -19°C a Tures, -20°C a Solda, -11°C a Tarvisio, -12°C al Cimone.
Al Centro -5°C a Arezzo, Grosseto e Perugia, -3°C a Firenze, Viterbo, Guidonia, -1°C a Roma, -7°C a L'aquila, -6°C a Campobasso, -9°C a Capracotta, -13°C a Terminillo, -10°C a Colfiorito, -4°C a Castel di Sangro, -1°C a Alghero e Olbia, -5°C a Sadali.
Al Sud -5°C a Potenza, -4°C a Trevico, -4°C a Monte Sant'Angelo, -2°C a Miglionico, -8°C a Monte Scuro, -9°C sull'Etna, -4°C a Cosenza, -3°C a Enna, -2°C a Noci, 0°C a Lamezia, -1°C a Caltanisetta.
Aggiornamento 18 GENNAIO ore 7:00
Continua la nostra Penisola ad essere interessata dall'irruzione di aria gelida che dall'alta Russia ha raggiunto il Mediterraneo centrale e l'Itali; essa sta facendo sentire i suoi effetti soprattutto sul versante adriatico della penisola, ma anche su gran parte delle regioni meridionali. Il brusco calo delle temperature innescato dalle masse di aria gelida che provengono da nordest ha contribuito all'abbassamento del limite pioggia-neve, con i fiocchi che hanno fatto la loro comparsa a quote molto basse e a tratti anche in pianura.
MARCHE: La situazione si fa dinamica già dal settore adriatico centrale, con le Marche alle prese con addensamenti e rovesci soprattutto sulle zone interne centro-meridionali ma con la neve che ha fatto la sua comparsa in mattinata lungo l'A 14 tra Cattolica e Fano, senza conseguenze. Neve sulla dorsale umbro-marchigiana con temperature sotto zero e raffiche di vento da nordest, ma accumuli comunque contenuti.
ABRUZZO: Una nuvolosità piuttosto compatta interessa l'Abruzzo con nevicate intermittenti che si intensificano soprattutto a ridosso della dorsale appenninica, ma i fiocchi hanno fatto la loro comparsa anche sulla costa, senza lasciare il segno. Sulle alture appenniniche invece il manto di neve fresca ha raggiunto i 50 centimetri oltre i 1000m, favorito anche da raffiche di vento di Tramontana o Grecale e da temperature molto basse, con -8° questa mattina a Campo Imperatore.
MOLISE: Il flusso freddo e instabile da nordest ha agguantato il Molise dove le condizioni sono pienamente invernali e la neve cade fino a quote molto basse e in Appennino raggiunge uno spessore di circa 20 centimetri nella zona di Campobasso. A complicare la situazione sono state anche alcune scosse sismiche che hanno fatto tremare la regione nella notte tra sabato e domenica, fortunatamente senza provocare danni.
PUGLIA: Anche in Puglia l'irruzione fredda da nordest ha fatto piombare la regione in inverno pieno con una domenica fortemente instabile e rovesci anche temporaleschi sulle zone interne del Tarantino. La neve ha imbiancato il Gargano ma anche le Murge oltre i 400m, senza però creare disagi alla circolazione stradale.
BASILICATA: Domenica molto instabile anche in Basilicata con fenomeni che hanno assunto localmente carattere temporalesco nel pomeriggio sulle zone interne e neve a quote decisamente basse, fino a 300/400m.
CAMPANIA: Mentre le coste e le adiacenti pianure interne hanno beneficiato delle schiarite grazie al riparo offerto dalla dorsale appenninica, le zone interne della Campania hanno fatto i conti con nubi, colpi di vento e nevicate fino a quote basse. Neve quindi sull'Appennino Campano fino a quote praticamente pianeggianti, con accumuli di fresca di una decina di centimetri sulle vette.
CALABRIA: Il flusso freddo ed instabile da nordest ha dato vita ad una domenica nuvolosa soprattutto sulle zone interne appenniniche, con freddo e nevicate a quote collinari tra Sila e Aspromonte e accumuli di neve fresca fino a 15 centimetri a Camigliatello, comprensorio sciistico della Sila. Tanta neve a Gambarie d'Aspromonte. Il termometro in Sila è scesa fino a -10°C.
Neve a Canicattì (AG)
SICILIA: Correnti fredde e instabili settentrionali spazzano da questa mattina l'isola e hanno generato fenomeni di diffusa instabilità sul versante tirrenico, con temporali a tratti sulla costa, specie tra Palermitano e Messinese. Sulle zone interne la neve è caduta a quote basse, imbiancando Madonie, Nebrodi, Peloritani ed Etna dai 300/500m, ma con spruzzate di neve anche sulle vette di Stromboli, nelle Eolie. Fiocchi di neve alle porte di Catania.
L'ondata di maltempo è stata accompagnata da forti venti da nordest che hanno spazzato l'Adriatico e che sul basso Tirreno sono provenuti da nord-nordovest, responsabili di un sensibile aumento del moto ondoso ma anche di bufere di neve laddove le temperature sono state sufficientemente basse. Forte vento e moto ondoso hanno bloccato i collegamenti marittimi con le Eolie, con i traghetti rimasti ormeggiati nei porti. Da segnalare anche qualche fiocco che nel pomeriggio ha raggiunto la Capitale, ma senza lasciar traccia.
17 GENNAIO 2016: Un nucleo di aria molto fredda proveniente dalla Scandinavia e dall'alta Russia ha fatto irruzione sul Mediterraneo centrale e sta generando un minimo di pressione tra Mar Ionio e coste elleniche, mentre un altro secondario si sta organizzando sul basso Tirreno. Intorno a tali aree depressionarie si sviluppa una perturbazione che sta coinvolgendo gran parte delle regioni meridionali e del medio basso versante adriatico, foriera di tempo instabile o perturbato.
Una linea temporalesca sta raggiungendo le coste centro-meridionali tirreniche con rovesci anche temporaleschi tra basso Lazio e Campania, qualcuno anche tra Calabria e nord della Sicilia. Nubi estese e rovesci interessano poi il basso versante adriatico e a tratti quello ionico, ma al momento è tra bassa Calabria tirrenica e nordest della Sicilia che si registrano i fenomeni più intensi.
Si segnalano infatti accumuli pluviometrici dalla mezzanotte fino a circa 30mm sul Messinese tirrenico, 42mm sul Reggino. Accumuli fino ad ora inferiori sul basso Adriatico e sulle zone interne dell'Appennino Meridionale, ma la continua diminuzione delle temperature innescata dall'ingresso del nucleo di aria fredda da nordest sta favorendo un abbassamento del limite pioggia-neve.
Nevica infatti sulla Sila e sull'Aspromonte mediamente oltre i 1000/1200m, qualche fiocco anche sulla dorsale campano-lucana fino a 800m. Un po' di neve sta interessando inoltre le alture del Gargano, con fiocchi oltre gli 800m. Procedendo verso nord i fenomeni si fanno più sporadici ma il freddo più pungente, accompagnato da raffiche di vento settentrionali anche fino a 50-60km/h sul litorale marchigiano.
Deboli nevicate interessano il versante adriatico della dorsale appenninica marchigiana e di quella abruzzese oltre i 600/700m, mentre sulle zone costiere tra Marche e Abruzzo le temperature diurne stentano a superare gli 8°.
Forte instabilità anche in Sardegna dove la spinta delle correnti settentrionali si sta avvertendo soprattutto sulle aree settentrionali e occidentali dell'isola con piogge e temporali che fino ad ora hanno accumulato fino a 60mm tra Sassarese e Bocche di Bonifacio, punte di 70/80mm sull'Iglesiente. E nell'entroterra la neve ha fatto la sua comparsa anche fino a 500/700m.
ALLUVIONE CALABRIA: ALLAGAMENTI E AUTO TRASCINATE!
Aggiornamento 12 AGOSTO 2015 ore 15:00
Nonostante la pioggia continua a cadere, al momento, non si segnalano danni alle persone anche se i danni causati dalla furia dell'acqua restano ingenti. Caduti al momento ben 190 mm a Corigliano Calabro.
Evacuati in mattinata gli ospiti di un campeggio, mentre alcune famiglie a monte della strada crollata sono state fate evacuare dalla loro abitazioni. Alcune frazioni di Rossano restano al momento isolate: contrada Momena, contrada Fossa, contrada Pantano Martucci, contrada Acqua del Fico, contrada Ciminata. Gravi disagi soprattutto nella zona di Rossano, dove più di 10.000 persone sono senza energia elettrica. Sul lungomare di Rossano sono arrivate le ruspe per la rimozione di cassonetti e oggetti di grandi dimensioni che ostruiscono le arterie.
Allestiti centri di raccolta e attivate linee di soccorso- Sono stati attivati due centri di raccolta e accoglienza nei due palazzetti dello sport di viale Sant'Angelo e via Candiano. Sono attive due linee, con apposito operatore, presso gli uffici del centro Com della Protezione Civile, raggiungibili allo 0983.516141 e 0983.516138, ai quali chiamare esclusivamente per le emergenze e richieste di soccorso.
Disagi sulla tratta Sibari-Crotone - allagamento vengono segnalati nella stazione di Corigliano nonché un guasto al sistema di telecomando dei treni nei pressi di Cariati.
Critica la situazione anche nel catanzarese - Strade e scantinati allagati anche nella provincia di Catanzaro, in particolar modo a Simeri Mare, mentre numerose fogne sono saltate lungo la costa ionica. A Catanzaro, il temporale ha rotto una condotta dell'acquedotto e sulle strade si sono depositati acqua e pietrisco.
Chiesto lo stato di emergenza - "E' mia intenzione chiedere al governo nazionale lo stato d'emergenza per la situazione drammatica che si è determinata". Così il Presidente della Calabria, Mario Oliverio, dopo i danni provocati dal nubifragio delle scorse ore. "Sono vicino e solidale - ha detto - alle popolazioni colpite dal maltempo. Ora è necessario fare una verifica più puntuale dei danni".
Criticità anche in Basilicata - La circolazione dei treni è sospesa dalle ore 22.30 di martedì sera sulla linea Potenza-Foggia. Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana, intervenute sul posto, sono a lavoro per ripristinare le normali condizioni di circolazione. Limitati a Rocchetta undici treni regionali della relazione Foggia-Rionero.
12 AGOSTO 2015: Il maltempo si è accanito tra la notte e la mattinata odierna sulla Calabria ionica settentrionale, investita da forti temporali e rovesci. La forte pioggia, caduta incessante nella notte a ridosso della costa ionica cosentina, specie tra Rossano Calabro e Corigliano con accumuli che localmente toccano i 150/160 mm, ha provocato allagamenti di case e strade.
Le strade sono diventate torrenti in piena che hanno trascinato auto, ammassandole nella zona del lungomare Sant'Angelo. Danneggiato anche il centro con una strada storica che è crollata. Migliaia le chiamate ai vigili del fuoco, impegnati in numerose operazione di soccorso e di salvataggio di automobilisti bloccati nelle loro auto; allertati anche i tecnici del Comune e della Protezione Civile. A Catanzaro, il temporale ha provocato la rottura di una condotta dell'acquedotto che ha provocato il depositarsi su alcune strade di acqua e pietrisco. Anche in questo caso sono intervenuti i vigili del fuoco.
Aggiornamento 12 AGOSTO 2015 ore 9:15
Ancora forti temporali al Sud - Il vortice di bassa pressione sta trasferendosi dal basso Tirreno verso lo Ionio proprio in queste ore e mantiene condizioni di marcata instabilità sulle nostre regioni meridionali. Rovesci e temporali sparsi si sono così riproposti in particolare su Puglia, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia. Non sono mancati ancora fenomeni localmente intensi specie tra Salento, tarantino, Metaponto ed in generale lungo la Calabria jonica e la Sicilia tirrenica; in queste aree dalla mezzanotte si sono registrati ulteriori apporti anche di oltre 15mm. L'allerta meteo rimane elevata nelle prossime ore al Sud ed in particolare sull'area ionica, dove si rischiano nuovi nubifragi con locali allagamenti o dissesti idrogeologici, seguiranno eventualmente aggiornamenti.
Aggiornamento 11 AGOSTO 2015 ore 9:20
Il vortice di bassa pressione nato ieri sul Tirreno settentrionale ha raggiunto anche il Sud posizionando il suo Minimo a ovest della Sardegna. Nel mirino del maltempo soprattutto basso Lazio e Campania con accumuli consistenti dalla mezzanotte. Caduti fino a 62mm a Tivoli in provincia di Roma, 45mm a Sora nel Frusinate, 43mm a Procida nel Golfo di Napoli. E purtroppo da segnalare anche una vittima, nel Salernitano a Marina di Camerota, un ragazzo di 27 anni di Napoli ha perso la vita a causa di una roccia che si è staccata da un costone durante un violento nubifragio.
Il tempo è migliorato invece sulla Toscana dopo i nubifragi di ieri, migliora anche su Sardegna e medio Adriatico dove in nottata è piovuto ancora a tratti abbondante con accumuli fino a 30mm. Graduale ritorno alla normalità per le zone colpite dai nubifragi di ieri tra marina di Carrara e la costa Livornese nonchè sulla provincia marittima di Roma. Fuori dal maltempo invece tutto il Nord con qualche residuo addensamento solo sul Piemonte occidentale ed il Friuli.
E finalmente un pò di fresco dopo le temperature roventi di questi ultimi giorni! Sulle regioni settentrionali eccetto che in Liguria e sul Triestino dove le minime sono rimaste intorno ai 23/25°, stamattina raramente si sono raggiunti i 20° in Pianura con Brescia la più fresca a 17°. Situazione analoga al Centro e sulla Campania con valori mattutini raramente superiori ai 20°. Resiste qualche valore elevato al Sud grazie al venti meridionali che hanno preceduto la perturbazione. Tra le più calde di notte Gela, Trapani e Santa maria di leuca con 27° e tassi di umidità anche piuttosto elevati.
Aggiornamento 10 AGOSTO 2015 ore 17:00
Il maltempo che in mattinata aveva portato forti temporali al Nordovest e sulla Lombardia con punte di oltre 100mm si è spostato verso l'Emilia Romagna, le centrali tirreniche e l'entroterra adriatico. L'arrivo della perturbazione nelle ore più calde della giornata è combaciato con la fascia giornaliera a maggiore energia termo convettiva, testimoniata dall'intensità dei fenomeni, tutti temporaleschi e tutti forti.
Caduti 80mm di pioggia nell'entroterra Pesarese in un unico temporale di 30 minuti, 60mm nel Maceratese, oltre 50mm su Livornese, Fiorentino, Viterbese e provincia di Roma. Segnalate anche molte grandinate e persino un tornado. Generalmente in italia preferiamo parlare di tornado solo quando i vortici toccano terra e non il mare ma tecnicamente sono la stessa cosa. Il Lazio oggi non si è fatto mancare nessuno dei due tipi, una tromba marina spettacolare, molto intensa ha interessato la zona di Civitavecchia mentre un vero e proprio tornado si è formato a Tarquinia nel viterbese, probabilmente un f1.
Fortunatamente i vortici hanno esaurito la propria energia in zone disabitate senza provocare danni. Molti allagamenti invece per le forti piogge con locali episodi di flash flood in Toscana e Lazio, vasti allagamenti per esempio a Civitavecchia. Ancora in attesa il Sud tirrenico mentre la Sicilia, la Calabria e la Puglia hanno risentito ancora una di una certa termo convettività diurna rincarata dal calo barico. Forti rovesci si sono abbattuti sul Palermitano ed il Messinese nonchè sul Catanese ed il Brindisino con punte di 55mm a Martina Franca sulle Murge.
Nonostante la pioggia continua a cadere, al momento, non si segnalano danni alle persone anche se i danni causati dalla furia dell'acqua restano ingenti. Caduti al momento ben 190 mm a Corigliano Calabro.
Evacuati in mattinata gli ospiti di un campeggio, mentre alcune famiglie a monte della strada crollata sono state fate evacuare dalla loro abitazioni. Alcune frazioni di Rossano restano al momento isolate: contrada Momena, contrada Fossa, contrada Pantano Martucci, contrada Acqua del Fico, contrada Ciminata. Gravi disagi soprattutto nella zona di Rossano, dove più di 10.000 persone sono senza energia elettrica. Sul lungomare di Rossano sono arrivate le ruspe per la rimozione di cassonetti e oggetti di grandi dimensioni che ostruiscono le arterie.
Allestiti centri di raccolta e attivate linee di soccorso- Sono stati attivati due centri di raccolta e accoglienza nei due palazzetti dello sport di viale Sant'Angelo e via Candiano. Sono attive due linee, con apposito operatore, presso gli uffici del centro Com della Protezione Civile, raggiungibili allo 0983.516141 e 0983.516138, ai quali chiamare esclusivamente per le emergenze e richieste di soccorso.
Disagi sulla tratta Sibari-Crotone - allagamento vengono segnalati nella stazione di Corigliano nonché un guasto al sistema di telecomando dei treni nei pressi di Cariati.
Critica la situazione anche nel catanzarese - Strade e scantinati allagati anche nella provincia di Catanzaro, in particolar modo a Simeri Mare, mentre numerose fogne sono saltate lungo la costa ionica. A Catanzaro, il temporale ha rotto una condotta dell'acquedotto e sulle strade si sono depositati acqua e pietrisco.
Chiesto lo stato di emergenza - "E' mia intenzione chiedere al governo nazionale lo stato d'emergenza per la situazione drammatica che si è determinata". Così il Presidente della Calabria, Mario Oliverio, dopo i danni provocati dal nubifragio delle scorse ore. "Sono vicino e solidale - ha detto - alle popolazioni colpite dal maltempo. Ora è necessario fare una verifica più puntuale dei danni".
Criticità anche in Basilicata - La circolazione dei treni è sospesa dalle ore 22.30 di martedì sera sulla linea Potenza-Foggia. Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana, intervenute sul posto, sono a lavoro per ripristinare le normali condizioni di circolazione. Limitati a Rocchetta undici treni regionali della relazione Foggia-Rionero.
12 AGOSTO 2015: Il maltempo si è accanito tra la notte e la mattinata odierna sulla Calabria ionica settentrionale, investita da forti temporali e rovesci. La forte pioggia, caduta incessante nella notte a ridosso della costa ionica cosentina, specie tra Rossano Calabro e Corigliano con accumuli che localmente toccano i 150/160 mm, ha provocato allagamenti di case e strade.
Le strade sono diventate torrenti in piena che hanno trascinato auto, ammassandole nella zona del lungomare Sant'Angelo. Danneggiato anche il centro con una strada storica che è crollata. Migliaia le chiamate ai vigili del fuoco, impegnati in numerose operazione di soccorso e di salvataggio di automobilisti bloccati nelle loro auto; allertati anche i tecnici del Comune e della Protezione Civile. A Catanzaro, il temporale ha provocato la rottura di una condotta dell'acquedotto che ha provocato il depositarsi su alcune strade di acqua e pietrisco. Anche in questo caso sono intervenuti i vigili del fuoco.
Aggiornamento 12 AGOSTO 2015 ore 9:15
Ancora forti temporali al Sud - Il vortice di bassa pressione sta trasferendosi dal basso Tirreno verso lo Ionio proprio in queste ore e mantiene condizioni di marcata instabilità sulle nostre regioni meridionali. Rovesci e temporali sparsi si sono così riproposti in particolare su Puglia, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia. Non sono mancati ancora fenomeni localmente intensi specie tra Salento, tarantino, Metaponto ed in generale lungo la Calabria jonica e la Sicilia tirrenica; in queste aree dalla mezzanotte si sono registrati ulteriori apporti anche di oltre 15mm. L'allerta meteo rimane elevata nelle prossime ore al Sud ed in particolare sull'area ionica, dove si rischiano nuovi nubifragi con locali allagamenti o dissesti idrogeologici, seguiranno eventualmente aggiornamenti.
Aggiornamento 11 AGOSTO 2015 ore 9:20
Il vortice di bassa pressione nato ieri sul Tirreno settentrionale ha raggiunto anche il Sud posizionando il suo Minimo a ovest della Sardegna. Nel mirino del maltempo soprattutto basso Lazio e Campania con accumuli consistenti dalla mezzanotte. Caduti fino a 62mm a Tivoli in provincia di Roma, 45mm a Sora nel Frusinate, 43mm a Procida nel Golfo di Napoli. E purtroppo da segnalare anche una vittima, nel Salernitano a Marina di Camerota, un ragazzo di 27 anni di Napoli ha perso la vita a causa di una roccia che si è staccata da un costone durante un violento nubifragio.
Il tempo è migliorato invece sulla Toscana dopo i nubifragi di ieri, migliora anche su Sardegna e medio Adriatico dove in nottata è piovuto ancora a tratti abbondante con accumuli fino a 30mm. Graduale ritorno alla normalità per le zone colpite dai nubifragi di ieri tra marina di Carrara e la costa Livornese nonchè sulla provincia marittima di Roma. Fuori dal maltempo invece tutto il Nord con qualche residuo addensamento solo sul Piemonte occidentale ed il Friuli.
E finalmente un pò di fresco dopo le temperature roventi di questi ultimi giorni! Sulle regioni settentrionali eccetto che in Liguria e sul Triestino dove le minime sono rimaste intorno ai 23/25°, stamattina raramente si sono raggiunti i 20° in Pianura con Brescia la più fresca a 17°. Situazione analoga al Centro e sulla Campania con valori mattutini raramente superiori ai 20°. Resiste qualche valore elevato al Sud grazie al venti meridionali che hanno preceduto la perturbazione. Tra le più calde di notte Gela, Trapani e Santa maria di leuca con 27° e tassi di umidità anche piuttosto elevati.
Aggiornamento 10 AGOSTO 2015 ore 17:00
Il maltempo che in mattinata aveva portato forti temporali al Nordovest e sulla Lombardia con punte di oltre 100mm si è spostato verso l'Emilia Romagna, le centrali tirreniche e l'entroterra adriatico. L'arrivo della perturbazione nelle ore più calde della giornata è combaciato con la fascia giornaliera a maggiore energia termo convettiva, testimoniata dall'intensità dei fenomeni, tutti temporaleschi e tutti forti.
Caduti 80mm di pioggia nell'entroterra Pesarese in un unico temporale di 30 minuti, 60mm nel Maceratese, oltre 50mm su Livornese, Fiorentino, Viterbese e provincia di Roma. Segnalate anche molte grandinate e persino un tornado. Generalmente in italia preferiamo parlare di tornado solo quando i vortici toccano terra e non il mare ma tecnicamente sono la stessa cosa. Il Lazio oggi non si è fatto mancare nessuno dei due tipi, una tromba marina spettacolare, molto intensa ha interessato la zona di Civitavecchia mentre un vero e proprio tornado si è formato a Tarquinia nel viterbese, probabilmente un f1.
Fortunatamente i vortici hanno esaurito la propria energia in zone disabitate senza provocare danni. Molti allagamenti invece per le forti piogge con locali episodi di flash flood in Toscana e Lazio, vasti allagamenti per esempio a Civitavecchia. Ancora in attesa il Sud tirrenico mentre la Sicilia, la Calabria e la Puglia hanno risentito ancora una di una certa termo convettività diurna rincarata dal calo barico. Forti rovesci si sono abbattuti sul Palermitano ed il Messinese nonchè sul Catanese ed il Brindisino con punte di 55mm a Martina Franca sulle Murge.
VORTICE SUL TIRRENO, FORTI TEMPORALI AL NORD E PARTE DEL CENTRO, DA 0 A 100mm IN POCHI CHILOMETRI!
10 AGOSTO 2015: Un nucleo di aria fredda di matrice nord Atlantica è riuscito a bucare la lunga fascia di alta pressione estesa dalla Spagna alla Russia penetrando nel Mediterraneo. Il contrasto con la massa d'aria caldo umida preesistente è stato esplosivo, immediata la risposta dell'atmosfera che ha prodotto numerose cellule temporalesche molto intense su gran parte del Nordovest, la Lombardia e parte delle regioni centrali tirreniche soprattutto l'alta Toscana.
Ingenti gli accumuli a carattere locale con punte di 70mm in Liguria tra Savonese e alto Genovese e 100/120mm tra Piemonte e Lombardia soprattutto Varesotto e Milanese. Ma la caratteristica principale di questi temporali è che risultano particolarmente intensi su aree di piccole dimensioni. Si passa da 0 mm a 100mm in pochi chilometri.
Ancora in attesa il sud che fa i conti con i danni dei temporali di ieri pomeriggio/sera soprattutto in Campania dove si sono verificati veri e propri nubifragi con grandinate e colpi di vento nell'entroterra casertano e napoletano con punte di oltre 100mm.
Ingenti gli accumuli a carattere locale con punte di 70mm in Liguria tra Savonese e alto Genovese e 100/120mm tra Piemonte e Lombardia soprattutto Varesotto e Milanese. Ma la caratteristica principale di questi temporali è che risultano particolarmente intensi su aree di piccole dimensioni. Si passa da 0 mm a 100mm in pochi chilometri.
Ancora in attesa il sud che fa i conti con i danni dei temporali di ieri pomeriggio/sera soprattutto in Campania dove si sono verificati veri e propri nubifragi con grandinate e colpi di vento nell'entroterra casertano e napoletano con punte di oltre 100mm.
RECORD DI FULMINI IN TOSCANA: 800 MILA NEGLI ULTIMI 15 ANNI!
6 AGOSTO 2015: Vi siete mai chiesti quali sono le regioni italiane più bersagliate dai temporali? Scorrendo i dati annuali raccolti dal CESI negli ultimi 15 anni, il primato spetta alla Toscana con ben 808.395 fulmini, seguita dal Piemonte con 706.665 e il Lazio con 658.815 fulminazioni.
Analizzando questo 2015 si registra un netto calo rispetto allo scorso anno: nei primi sei mesi sono caduti 408.831 fulmini. Siamo decisamente lontani dal 2000 quando sul nostro Paese caddero ben 3.2 milioni o dal 2013, quando si registrarono ben 1.7 milioni di fulmini. Nonostante il calo nazionale il Piemonte ha registrato un incremento rispetto allo scorso anno con ben 96mila fulmini tra gennaio e luglio ( +134%) così come il TAA che con 25mila fulmini circa ha registrato un +163%. La regione più arida il Molise con solo 2mila fulmini in questi primi sei mesi.
Il mese maggiormente interessato da questo fenomeno in media è settembre seguito da agosto e luglio.
Analizzando questo 2015 si registra un netto calo rispetto allo scorso anno: nei primi sei mesi sono caduti 408.831 fulmini. Siamo decisamente lontani dal 2000 quando sul nostro Paese caddero ben 3.2 milioni o dal 2013, quando si registrarono ben 1.7 milioni di fulmini. Nonostante il calo nazionale il Piemonte ha registrato un incremento rispetto allo scorso anno con ben 96mila fulmini tra gennaio e luglio ( +134%) così come il TAA che con 25mila fulmini circa ha registrato un +163%. La regione più arida il Molise con solo 2mila fulmini in questi primi sei mesi.
Il mese maggiormente interessato da questo fenomeno in media è settembre seguito da agosto e luglio.
MEDITERRANEO MAI COSI' CALDO, PERICOLO FENOMENI ESTREMI SEMPRE PIU' ELEVATO!
28 LUGLIO 2015: Qualcuno tra i meno giovani si ricorderà senz'altro com'era il primo approccio con l'acqua del mare. Quando le temperature superficiali erano attorno ai 21/23° si provava effettivamente un certo fastidio nell'entrare in acqua ma oggi non è più così. Da una ventina di anni, ma in particolare a partire da quella famosa estate del 2003, le temperature del Mediterraneo sono aumentate costantemente fino a raggiungere valori superiori alle medie fino a 6/8° in più.
Ormai possiamo tranquillamente parlare di bacino tropicale. L'unica differenza con i mari dei tropici sta nel fatto che ai tropici le temperature sono costantemente elevate mentre il Mediterraneo in inverno si raffredda.
Le conseguenze di un surriscaldamento del mediterraneo sono e saranno tutt'altro che piacevoli. Se pensate che la temperatura di innesco di un uragano parte da un minimo di 26° allora capirete quanta energia potrebbe fornire all'atmosfera una superficie marina dove localmente si superano anche i 30° con valori superiori ai 26° anche all'inizio dell'Autunno quando iniziano i primi scambi termici importanti tra alte e basse latitudini. Quindi non parliamo solo di temporali ma di sistemi di bassa pressione organizzati molto somiglianti a degli uragani tropicali.
I Cicloni mediterranei sono fenomeni ben conosciuti e studiati e diventati sempre più frequenti nell'ultimo ventennio, delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere. Il mese incriminato è quello di Settembre dove la probabilità che si formino è più elevata ma TLC (Tropical Like Cyclon) sono possibili anche negli altri mesi dell'anno soprattutto autunnali. Normalmente si formano nelle porzioni più ampie del nostro bacino ma non di rado hanno interessato anche zone con una superficie marina minore come l'alto Adriatico.
Tra i cicloni mediterranei più intensi della storia recente ricordiamo: "Celeno" del Gennaio 1995 con una pressione barometrica raggiunta di 975hPa, "Cornelia e Samir" dell'Ottobre 1996 che scaricarono fino a 480mm di pioggia in Calabria, "Karima" Settembre 2003 con accumuli fino a 514mm di pioggia a Siracusa, "Marco, Sara e Zeo" rispettivamente Ottobre e Dicembre 2005 con accumuli di 236mm tra Catania e Siracusa.
Ormai possiamo tranquillamente parlare di bacino tropicale. L'unica differenza con i mari dei tropici sta nel fatto che ai tropici le temperature sono costantemente elevate mentre il Mediterraneo in inverno si raffredda.
Le conseguenze di un surriscaldamento del mediterraneo sono e saranno tutt'altro che piacevoli. Se pensate che la temperatura di innesco di un uragano parte da un minimo di 26° allora capirete quanta energia potrebbe fornire all'atmosfera una superficie marina dove localmente si superano anche i 30° con valori superiori ai 26° anche all'inizio dell'Autunno quando iniziano i primi scambi termici importanti tra alte e basse latitudini. Quindi non parliamo solo di temporali ma di sistemi di bassa pressione organizzati molto somiglianti a degli uragani tropicali.
I Cicloni mediterranei sono fenomeni ben conosciuti e studiati e diventati sempre più frequenti nell'ultimo ventennio, delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere. Il mese incriminato è quello di Settembre dove la probabilità che si formino è più elevata ma TLC (Tropical Like Cyclon) sono possibili anche negli altri mesi dell'anno soprattutto autunnali. Normalmente si formano nelle porzioni più ampie del nostro bacino ma non di rado hanno interessato anche zone con una superficie marina minore come l'alto Adriatico.
Tra i cicloni mediterranei più intensi della storia recente ricordiamo: "Celeno" del Gennaio 1995 con una pressione barometrica raggiunta di 975hPa, "Cornelia e Samir" dell'Ottobre 1996 che scaricarono fino a 480mm di pioggia in Calabria, "Karima" Settembre 2003 con accumuli fino a 514mm di pioggia a Siracusa, "Marco, Sara e Zeo" rispettivamente Ottobre e Dicembre 2005 con accumuli di 236mm tra Catania e Siracusa.
CRONACA ITALIA: FORTI TEMPORALI AL SUD E SICILIA. ALLAGAMENTI!
8 AGOSTO 2015: Forti temporali hanno interessato nelle ultime ore le nostre regioni meridionali, in qualche caso si è trattato di veri e propri nubifragi accompagnati da grandine e raffiche di vento. Nel tarantino si segnalano allagamenti mentre nell'area di metaponto il vento forte ha sradicato alcuni alberi. In Sicilia gli accumuli maggiori hanno riguardato i versanti orientali ed in particolare la zona Etna. Forti temporali anche in Calabria, specie nel reggino. Temporali anche in Campania in particolare sul salernitano.
Sono gli effetti dei temporali di calore che si generano durante le ore centrali del giorno sulla dorsale. L'innesco è causato da infiltrazioni di aria fresca in quota su una zona calda ed umida presente al suolo. Nel corso della tarda serata, a parte qualche focolaio temporalesco in mare, la situazione andrà migliorando per poi riprendere nuovamente domani nel corso del pomeriggio. A San Vito la colata di fango e acqua ha invaso garage e scantinati raggiungendo l'altezza di un metro, provocando anche una fuga di gas in seguito alla rottura di una tubatura di metano; danneggiati anche gli impianti di sci. A Cortina ulteriori disagi della viabilità li ha creati un camion ribaltato che ha bloccato la Circonvallazione. In via eccezionale il traffico è stato deviato in Corso Italia.
Previsioni - nel prossimi giorni il rinforzo dell'alta pressione confinerà la possibilità di temporali sulle vette alpine, con rari sconfinamenti verso valle. Aumenterà invece la possibilità di fenomeni temporaleschi anche intensi nel fine settimana, in particolare nella giornata di Domenica 9.
Sono gli effetti dei temporali di calore che si generano durante le ore centrali del giorno sulla dorsale. L'innesco è causato da infiltrazioni di aria fresca in quota su una zona calda ed umida presente al suolo. Nel corso della tarda serata, a parte qualche focolaio temporalesco in mare, la situazione andrà migliorando per poi riprendere nuovamente domani nel corso del pomeriggio. A San Vito la colata di fango e acqua ha invaso garage e scantinati raggiungendo l'altezza di un metro, provocando anche una fuga di gas in seguito alla rottura di una tubatura di metano; danneggiati anche gli impianti di sci. A Cortina ulteriori disagi della viabilità li ha creati un camion ribaltato che ha bloccato la Circonvallazione. In via eccezionale il traffico è stato deviato in Corso Italia.
Previsioni - nel prossimi giorni il rinforzo dell'alta pressione confinerà la possibilità di temporali sulle vette alpine, con rari sconfinamenti verso valle. Aumenterà invece la possibilità di fenomeni temporaleschi anche intensi nel fine settimana, in particolare nella giornata di Domenica 9.
FORTE TEMPORALE SUL CADORE: FRANE, UN DISPERSO, ISOLATA PER ORE CORTINA
Aggiornamento 5 AGOSTO 2015 ore 9:35
Il bilancio del maltempo che ha interessato il Cadore nella notte di Martedì 4 si aggrava: sono 3 le vittime. Ritrovato il corpo senza vita del turista polacco, travolto dalla colata di fango e detriti mentre si trovava nella propria auto. I vigili del fuoco proprio durante la sua ricerca hanno rinvenuto altri due corpi senza vita sempre nel torrente Rusecco; per ora non è nota l'identità.
5 AGOSTO 2015: Un violento temporale si scatenato nella tarda serata di Martedì 4 sulla Valle del Boite e sul Cadore; a seguito della grande quantità di acqua caduta si sono innescati almeno quattro grandi smottamenti che hanno travolto tre auto. Due di queste erano vuote, in una invece c'era una coppia di turisti polacchi, uno dei quali risulta tutt'ora disperso.
Chiusa per ore la statale di Alemagna e la regionale 48 delle Dolomiti, tra Auronzo e Misurina, lasciando fino a tarda serata isolata anche Cortina d'Ampezzo. Colpito il centro di Borca con una colata di fango e detriti che ha invaso la piazza provocando ingenti danni a negozi e abitazioni. A Cancia scattata la procedura di emergenza con cittadini chiusi in casa e saliti sui piani alti.
A San Vito la colata di fango e acqua ha invaso garage e scantinati raggiungendo l'altezza di un metro, provocando anche una fuga di gas in seguito alla rottura di una tubatura di metano; danneggiati anche gli impianti di sci. A Cortina ulteriori disagi della viabilità li ha creati un camion ribaltato che ha bloccato la Circonvallazione. In via eccezionale il traffico è stato deviato in Corso Italia.
Previsioni - nel prossimi giorni il rinforzo dell'alta pressione confinerà la possibilità di temporali sulle vette alpine, con rari sconfinamenti verso valle. Aumenterà invece la possibilità di fenomeni temporaleschi anche intensi nel fine settimana, in particolare nella giornata di Domenica 9.
Il bilancio del maltempo che ha interessato il Cadore nella notte di Martedì 4 si aggrava: sono 3 le vittime. Ritrovato il corpo senza vita del turista polacco, travolto dalla colata di fango e detriti mentre si trovava nella propria auto. I vigili del fuoco proprio durante la sua ricerca hanno rinvenuto altri due corpi senza vita sempre nel torrente Rusecco; per ora non è nota l'identità.
5 AGOSTO 2015: Un violento temporale si scatenato nella tarda serata di Martedì 4 sulla Valle del Boite e sul Cadore; a seguito della grande quantità di acqua caduta si sono innescati almeno quattro grandi smottamenti che hanno travolto tre auto. Due di queste erano vuote, in una invece c'era una coppia di turisti polacchi, uno dei quali risulta tutt'ora disperso.
Chiusa per ore la statale di Alemagna e la regionale 48 delle Dolomiti, tra Auronzo e Misurina, lasciando fino a tarda serata isolata anche Cortina d'Ampezzo. Colpito il centro di Borca con una colata di fango e detriti che ha invaso la piazza provocando ingenti danni a negozi e abitazioni. A Cancia scattata la procedura di emergenza con cittadini chiusi in casa e saliti sui piani alti.
A San Vito la colata di fango e acqua ha invaso garage e scantinati raggiungendo l'altezza di un metro, provocando anche una fuga di gas in seguito alla rottura di una tubatura di metano; danneggiati anche gli impianti di sci. A Cortina ulteriori disagi della viabilità li ha creati un camion ribaltato che ha bloccato la Circonvallazione. In via eccezionale il traffico è stato deviato in Corso Italia.
Previsioni - nel prossimi giorni il rinforzo dell'alta pressione confinerà la possibilità di temporali sulle vette alpine, con rari sconfinamenti verso valle. Aumenterà invece la possibilità di fenomeni temporaleschi anche intensi nel fine settimana, in particolare nella giornata di Domenica 9.
MEDITERRANEO MAI COSI' CALDO, PERICOLO FENOMENI ESTREMI SEMPRE PIU' ELEVATO!
28 LUGLIO 2015: Qualcuno tra i meno giovani si ricorderà senz'altro com'era il primo approccio con l'acqua del mare. Quando le temperature superficiali erano attorno ai 21/23° si provava effettivamente un certo fastidio nell'entrare in acqua ma oggi non è più così. Da una ventina di anni, ma in particolare a partire da quella famosa estate del 2003, le temperature del Mediterraneo sono aumentate costantemente fino a raggiungere valori superiori alle medie fino a 6/8° in più.
Ormai possiamo tranquillamente parlare di bacino tropicale. L'unica differenza con i mari dei tropici sta nel fatto che ai tropici le temperature sono costantemente elevate mentre il Mediterraneo in inverno si raffredda.
Le conseguenze di un surriscaldamento del mediterraneo sono e saranno tutt'altro che piacevoli. Se pensate che la temperatura di innesco di un uragano parte da un minimo di 26° allora capirete quanta energia potrebbe fornire all'atmosfera una superficie marina dove localmente si superano anche i 30° con valori superiori ai 26° anche all'inizio dell'Autunno quando iniziano i primi scambi termici importanti tra alte e basse latitudini. Quindi non parliamo solo di temporali ma di sistemi di bassa pressione organizzati molto somiglianti a degli uragani tropicali.
I Cicloni mediterranei sono fenomeni ben conosciuti e studiati e diventati sempre più frequenti nell'ultimo ventennio, delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere. Il mese incriminato è quello di Settembre dove la probabilità che si formino è più elevata ma TLC (Tropical Like Cyclon) sono possibili anche negli altri mesi dell'anno soprattutto autunnali. Normalmente si formano nelle porzioni più ampie del nostro bacino ma non di rado hanno interessato anche zone con una superficie marina minore come l'alto Adriatico.
Tra i cicloni mediterranei più intensi della storia recente ricordiamo: "Celeno" del Gennaio 1995 con una pressione barometrica raggiunta di 975hPa, "Cornelia e Samir" dell'Ottobre 1996 che scaricarono fino a 480mm di pioggia in Calabria, "Karima" Settembre 2003 con accumuli fino a 514mm di pioggia a Siracusa, "Marco, Sara e Zeo" rispettivamente Ottobre e Dicembre 2005 con accumuli di 236mm tra Catania e Siracusa.
Ormai possiamo tranquillamente parlare di bacino tropicale. L'unica differenza con i mari dei tropici sta nel fatto che ai tropici le temperature sono costantemente elevate mentre il Mediterraneo in inverno si raffredda.
Le conseguenze di un surriscaldamento del mediterraneo sono e saranno tutt'altro che piacevoli. Se pensate che la temperatura di innesco di un uragano parte da un minimo di 26° allora capirete quanta energia potrebbe fornire all'atmosfera una superficie marina dove localmente si superano anche i 30° con valori superiori ai 26° anche all'inizio dell'Autunno quando iniziano i primi scambi termici importanti tra alte e basse latitudini. Quindi non parliamo solo di temporali ma di sistemi di bassa pressione organizzati molto somiglianti a degli uragani tropicali.
I Cicloni mediterranei sono fenomeni ben conosciuti e studiati e diventati sempre più frequenti nell'ultimo ventennio, delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere. Il mese incriminato è quello di Settembre dove la probabilità che si formino è più elevata ma TLC (Tropical Like Cyclon) sono possibili anche negli altri mesi dell'anno soprattutto autunnali. Normalmente si formano nelle porzioni più ampie del nostro bacino ma non di rado hanno interessato anche zone con una superficie marina minore come l'alto Adriatico.
Tra i cicloni mediterranei più intensi della storia recente ricordiamo: "Celeno" del Gennaio 1995 con una pressione barometrica raggiunta di 975hPa, "Cornelia e Samir" dell'Ottobre 1996 che scaricarono fino a 480mm di pioggia in Calabria, "Karima" Settembre 2003 con accumuli fino a 514mm di pioggia a Siracusa, "Marco, Sara e Zeo" rispettivamente Ottobre e Dicembre 2005 con accumuli di 236mm tra Catania e Siracusa.
MARI CALDISSIMI, LA TEMPERATURA DEL TIRRENO SUPERA I 30°C!
21 LUGLIO 2015: L'intensa e prolungata ondata di calore di questo Luglio 2015 sta influendo molto anche sulla temperatura superficiale dell'acqua di tutti i mari italiani. Il Mediterraneo risulta già caldissimo, su livelli di temperatura che solitamente si raggiungono soltanto a fine Agosto! L'acqua dei mari è già ovunque mediamente compresa tra 25 e 29°C, ma con punte anche fino a 31°C al largo del Tirreno centro-meridionale... valori paragonabili al mar dei Caraibi!
Un mare così caldo è certamente un vantaggio per vacanzieri e bagnanti, ma d'altro lato favorisce il proliferare di alghe, batteri e microrganismi, nonché un potenziale rischio per fenomeni violenti durante la stagione autunnale. Osservando inoltre il confronto termico con lo scorso anno, intorno alle metà del mese, si poteva già evincere una temperatura mediamente più alta di 3/4 gradi rispetto al 2014, quando l'acqua superficiale non superava i 25°C.
Un mare così caldo è certamente un vantaggio per vacanzieri e bagnanti, ma d'altro lato favorisce il proliferare di alghe, batteri e microrganismi, nonché un potenziale rischio per fenomeni violenti durante la stagione autunnale. Osservando inoltre il confronto termico con lo scorso anno, intorno alle metà del mese, si poteva già evincere una temperatura mediamente più alta di 3/4 gradi rispetto al 2014, quando l'acqua superficiale non superava i 25°C.
CRONACA: ROVESCI E FORTI TEMPORALI SU TOSCANA E NORDEST; AUTUNNO AL NORDOVEST
2 AGOSTO 2015: Forti temporali su parte del Centronord - La perturbazione giunta ieri dalla Francia ha attraversato il Centronord portando in alcuni casi eventi anche estremi come quello accaduto a Firenze. Rovesci e temporali diffusi hanno interessato in particolare la medio-alta Toscana, dove a prescindere da Firenze si sono registrati accumuli anche di oltre 50mm e forti raffiche di vento, in particolare tra livornese, Valdarno, Mugello. Attività elettrica intensa ha accompagnato i temporali con circa 40.000 scariche. Gli ammassi temporaleschi toscani si sono poi trasferiti verso il Nordest interessando in modo particolare la Romagna e il basso Veneto anche qui con vento localmente forte; piogge significative la scorsa notte anche sul resto del Nordest, in particolare sul Friuli Venezia Giulia. Non sono mancati inoltre rovesci e temporali localmente intensi su Marche, Abruzzo ed Appennino umbro.
Piogge pure sul Nordovest dove praticamente è sceso l'autunno, con massime che diffusamente non hanno superato i 18/20°C tra Lombardia occidentale e Piemonte e precipitazioni in genere di debole al più moderata intensità.
Piogge pure sul Nordovest dove praticamente è sceso l'autunno, con massime che diffusamente non hanno superato i 18/20°C tra Lombardia occidentale e Piemonte e precipitazioni in genere di debole al più moderata intensità.
TORNADO FIRENZE!
Aggiornamento 3 AGOSTO 2015 ore 9:15
Maltempo Firenze, la città prova a tornare alla normalità - Si continuano a contare i danni del violento nubifragio che si è abbattuto su Firenze sabato 1 sera e che ha scaricato picchi anche di 140mm con raffiche di vento superiori ai 130km/h. I danni maggiori nella zona Sud con numerosi alberi abbattuti case danneggiate o scoperchiate, danni anche alle auto e acquedotti in tilt. Ripristinata la circolazione ferroviaria dai tecnici di Rfi dopo i pesanti danni su diverse tratte che collegano Roma con Firenze. Ad ora continuano le operazioni di ripristino e pulizia delle aree della città danneggiata. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dovrebbe oggi firmare la dichiarazione dello stato di emergenza.
Si stima oltre 1 milione di euro di danni. Oltre ad alcune abitazioni gravemente lesionate, vi sono lesioni anche agli impianti sportivi di Bellariva, Coverciano e Firenze Sud; chiusi i parchi dell'Anconella e dell'Albereta, nonchè il cimitero del Pino.
Ma è stata davvero una tromba d'aria? Molto probabilmente no, si è trattato di vento comunque particolarmente violento ma di quello che viene definito downbrust ovvero fronte di raffiche lineari collegate all'arrivo del temporale e non venti vorticosi. Gli alberi ad esempio sono tutti abbattuti nella stessa direzione e non sono spogli della propria chioma, come ad esempio si è evidenziato nel tornado della riviera del Brenta. Non per questo però l'evento non è stato violento e le conseguenze in alcuni casi devastanti e simili al tornado, stiamo infatti parlando di raffiche anche superiori ai 100km/h!
Aggiornamento 2 AGOSTO 2015 ore 8:00
Nubifragio Firenze, alcuni dati: il violento nubifragio che ha colpito nella serata di ieri Firenze ha scaricato fino ad oltre 50-100mm in città con picchi anche di 140mm in due ore. Raffiche di vento notevoli si sono registrate in particolare nella zona Sud, fino a 138km/h nella zona tra Coverciano, Bellariva, Anconella. Anche l'attività elettrica è stata particolarmente significativa: l'ammasso temporalesco che ieri ha colpito la Toscana ha scaricato al suolo circa 40.000 fulmini.
1 AGOSTO 2015: Violento maltempo in Toscana colpita da forti temporali. Un nubifragio ha interessato Firenze con pioggia, grandine e forti raffiche di vento. Particolarmente colpita la zona sud della città. Si segnalano diversi allagamenti e cadute di alberi. I treni sono fermi a causa di un guasto alla linea elettrica aerea, tra le stazioni di Campo di Marte e di Rovezzano. L'Arno si è alzato di livello.
Maltempo Firenze, la città prova a tornare alla normalità - Si continuano a contare i danni del violento nubifragio che si è abbattuto su Firenze sabato 1 sera e che ha scaricato picchi anche di 140mm con raffiche di vento superiori ai 130km/h. I danni maggiori nella zona Sud con numerosi alberi abbattuti case danneggiate o scoperchiate, danni anche alle auto e acquedotti in tilt. Ripristinata la circolazione ferroviaria dai tecnici di Rfi dopo i pesanti danni su diverse tratte che collegano Roma con Firenze. Ad ora continuano le operazioni di ripristino e pulizia delle aree della città danneggiata. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dovrebbe oggi firmare la dichiarazione dello stato di emergenza.
Si stima oltre 1 milione di euro di danni. Oltre ad alcune abitazioni gravemente lesionate, vi sono lesioni anche agli impianti sportivi di Bellariva, Coverciano e Firenze Sud; chiusi i parchi dell'Anconella e dell'Albereta, nonchè il cimitero del Pino.
Ma è stata davvero una tromba d'aria? Molto probabilmente no, si è trattato di vento comunque particolarmente violento ma di quello che viene definito downbrust ovvero fronte di raffiche lineari collegate all'arrivo del temporale e non venti vorticosi. Gli alberi ad esempio sono tutti abbattuti nella stessa direzione e non sono spogli della propria chioma, come ad esempio si è evidenziato nel tornado della riviera del Brenta. Non per questo però l'evento non è stato violento e le conseguenze in alcuni casi devastanti e simili al tornado, stiamo infatti parlando di raffiche anche superiori ai 100km/h!
Aggiornamento 2 AGOSTO 2015 ore 8:00
Nubifragio Firenze, alcuni dati: il violento nubifragio che ha colpito nella serata di ieri Firenze ha scaricato fino ad oltre 50-100mm in città con picchi anche di 140mm in due ore. Raffiche di vento notevoli si sono registrate in particolare nella zona Sud, fino a 138km/h nella zona tra Coverciano, Bellariva, Anconella. Anche l'attività elettrica è stata particolarmente significativa: l'ammasso temporalesco che ieri ha colpito la Toscana ha scaricato al suolo circa 40.000 fulmini.
1 AGOSTO 2015: Violento maltempo in Toscana colpita da forti temporali. Un nubifragio ha interessato Firenze con pioggia, grandine e forti raffiche di vento. Particolarmente colpita la zona sud della città. Si segnalano diversi allagamenti e cadute di alberi. I treni sono fermi a causa di un guasto alla linea elettrica aerea, tra le stazioni di Campo di Marte e di Rovezzano. L'Arno si è alzato di livello.
DIRETTA METEO: 40°C DELLA SICILIA AI 25°C DI CUNEO; FORTI TEMPORALI AL CENTRO
31 LUGLIO 2015: Sicilia nella morsa del gran caldo - L'anticiclone nord-africano continua a sospingere aria molto calda dal deserto sahariano in direzione del Sud Italia con picchi di calore registrati sull'Isola. Le massime odierne hanno raggiunto punte prossime ai 40°C sul palermitano, ma picchi superiori sono stati registrati su catanese, siracusano ed ennese.
Fresche correnti atlantiche al Nord-Ovest hanno favorito invece un clima decisamente gradevole, specie sul Piemonte con massime di 25°C a Cuneo e 26°C a Torino.
Temporali a tratti intensi tra grossetano, viterbese e ternano - Il contrasto tra la massa d'aria calda nord-africana con quella più fresca ed umida atlantica, unita al riscaldamento diurno, ha innescato intensi fenomeni temporaleschi su Umbria, bassa Toscana e alto Lazio, spesso accompagnati da grandinate e raffiche di vento.
Fresche correnti atlantiche al Nord-Ovest hanno favorito invece un clima decisamente gradevole, specie sul Piemonte con massime di 25°C a Cuneo e 26°C a Torino.
Temporali a tratti intensi tra grossetano, viterbese e ternano - Il contrasto tra la massa d'aria calda nord-africana con quella più fresca ed umida atlantica, unita al riscaldamento diurno, ha innescato intensi fenomeni temporaleschi su Umbria, bassa Toscana e alto Lazio, spesso accompagnati da grandinate e raffiche di vento.
INCENDI IN SARDEGNA: CASE EVACUATE, GENTE FUGGE IN SPIAGGIA
29 LUGLIO 2015: Divampano gli incendi in Sardegna. Un grosso incendio si è sviluppato tra San Teodoro e Porto Istana e si è portato a ridosso delle spiagge. Gli abitanti sono stati fatti allontanare dalle proprie abitazioni riversandosi sulle spiagge. Sono ingenti i danni riportati dalle abitazioni lambite dal rogo, in alcuni casi sono state distrutte recinzioni e tettoie in legna Evacuati alcuni Hotels mentre è stata chiusa a tratti la statale 125 che collega Olbia a San Teodoro. Gli incendi sono alimentati dal forte vento di Maestrale e dal clima piuttosto secco.
BOLLE IL MEDITERRANEO: TEMPERATURE FINO A 31°C!
23 LUGLIO 2015: Continua a 'bollire' il Mediterraneo con temperature più consone ai Paesi Caraibici. Mediamente i valori oscillano tra 25 e 26°C; sono molti gradi sopra la media del periodo, fino a 5°C. Il Tirreno ed il Nord Adriatico raggiungono temperature eccezionali con punte fino a 31°C.
Questa è la conseguenza dell'ondata di calore che grava sul Mediterraneo da 25 giorni. Il calore latente di evaporazione e l'energia termica saranno dunque a disposizione per eventuali fenomeni di precipitazione intensa.
Questa è la conseguenza dell'ondata di calore che grava sul Mediterraneo da 25 giorni. Il calore latente di evaporazione e l'energia termica saranno dunque a disposizione per eventuali fenomeni di precipitazione intensa.
GRAN CALDO E SOLLEONE, RAGGIUNTI I 40°C REALI IN PUGLIA, SFIORATI I 50°C PERCEPITI IN CAMPANIA
Aggiornamento 23 LUGLIO 2015 ore 9:15
Temporali di calore hanno interessato gran parte delle zone interne ed appenniniche nella giornata di mercoledì 22. Sono conseguenze dell'interferenza tra l'aria molto calda al suolo e refoli di aria più fresca in quota. I fenomeni sono risultati anche abbondanti, sotto forma di veri ed improvvisi nubifragi. Tra le zone più coinvolte: frusinate, romano, cagliaritano, e fiorentino. I fenomeni sono stati accompagnati anche da grandine, localmente di grossa dimensione, e raffiche di vento. I temporali non hanno risparmiato anche l'arco alpino, specie occidentale, i rilievi dell'Abruzzo, della Calabria e della Sicilia. Gli eventi sono stati alla base poi di un temporaneo refrigerio.
Aggiornamento 22 LUGLIO 2015 ore 15:45
Continua a far notizia il gran caldo di questi giorni, tanti giorni, troppi persino per il periodo che statisticamente è quello con le temperature medie più alte di tutto l'anno. L'Italia entra nel segno del Leone (domani) con temperature eccezionalmente elevate. Si comincia dai valori minimi di questa notte che hanno sfondato parecchi record al Nord, 29.5° a Trieste, 28.8 a Milano Brera, 28.6 a Milano Cadorna, 28° nel Vicentino e nel Savonese. Al Centro 27° a Giulianova Marche, 28° a Rieti, 28° a Roma est. Al sud 29° a Taranto, 31° a Crotone, 30.4° a Barletta, 28° a Messina.
Per le massime si segnalano 39° a Ferrata, Marina di Ginosa, Grottaglie, Foggia. 38° a Firenze, 37° ad Arezzo e Bari. A complicare la situazione l'umidità dell'aria che continua a crescere. Raggiunti valori estremi di temperatura percepita nel casertano con 54° di indice di calore a Grazzanise per 36°c ed una UR del 70%, 47° percepiti poi a Latina, 46° a Punta Marina di Ravenna, 45° nelle isole del Golfo di Napoli. Elencarle tutte sarebbe davvero lungo.
Dal punto di vista meteo invece, si segnala lo sviluppo di numerosi temporali di calore tardo pomeridiani sulle Alpi ma soprattutto sull'Appennino e sulle interne delle Isole Maggiori, temporali che localmente sono risultati anche forti. Caduti fino a 30-40mm di pioggia in Abruzzo e Umbria, 20mm in Calabria, 15mm in Sicilia, 10mm in Sardegna. Repentino il crollo delle temperature nelle zone temporalesche, l'Aquila ha perso 12°c in mezz'ora!
21 LUGLIO 2015: A differenza dell'anno scorso, quest'anno l'Italia è entrata nei giorni del Solleone con tutte le carte in regola. Il periodo statisticamente più caldo dell'anno, quando il Sole si trova nella costellazione del Leone, approssimativamente dal 15/20 Luglio fino a 15/20 Agosto ci sta regalando temperature roventi e la situazione si protrae ormai da oltre un mese. A parte qualche temporale di calore sviluppatosi più che altro in Sardegna, e raramente lungo l'Appennino e sulle Alpi non c'è davvero nulla da segnalare sotto il profilo meteorologico, piuttosto invece quello climatico ha parecchio da raccontarci:
Oggi le massime fanno segnare il valore italiano ufficiale più alto dall'inizio dell'estate, ben 40° raggiunti in Puglia a Marina di Ginosa, 39° a Foggia e 39° anche a Verona. Da segnalare ma da stazioni non ufficiali 42,6° a Catenanuova nell'Ennese e 40° a Luzzi nel Cosentino. Il resto d'Italia si contende valori dai 33 ai 38°, inferiori ai 32° solo sulla Liguria, a tratti sulla costa campana e adriatica ed in Sicilia.
Ma anche laddove i termometri non raggiungono valori ragguardevoli c'è l'afa, elevatissima a far percepire temperature eccessive. Oggi il primato dell'afa va a Grazzanise nel casertano con 48° percepiti, ma temperature percepite ben oltre i 40° sono state registrate anche in Pianura Padana, Toscana, Lazio, Calabria e Sicilia. Molto caldo anche in montagna con 28-30° a 1000m sulle Alpi orientali e ben 33° in Valle d'Aosta (29° a Cogne a 1600m), punte di 22° a 2000m e 14° a 3200m. Se avete la possibilità e/o la voglia di andarvi a cercare un po di fresco vero (18/20°), dovrete arrampicarvi sulle Alpi ben oltre i 2000m ...
Anche chi si trova al mare e spera di poter contare su un tuffo rinfrescante, troverà ad accoglierlo temperature marine superficiali davvero da record. 30° sul Tirreno meridionale, 29° sul medio e alto Adriatico, 28° sul Tirreno centro settentrionale. Un vero Brodo !
Temporali di calore hanno interessato gran parte delle zone interne ed appenniniche nella giornata di mercoledì 22. Sono conseguenze dell'interferenza tra l'aria molto calda al suolo e refoli di aria più fresca in quota. I fenomeni sono risultati anche abbondanti, sotto forma di veri ed improvvisi nubifragi. Tra le zone più coinvolte: frusinate, romano, cagliaritano, e fiorentino. I fenomeni sono stati accompagnati anche da grandine, localmente di grossa dimensione, e raffiche di vento. I temporali non hanno risparmiato anche l'arco alpino, specie occidentale, i rilievi dell'Abruzzo, della Calabria e della Sicilia. Gli eventi sono stati alla base poi di un temporaneo refrigerio.
Aggiornamento 22 LUGLIO 2015 ore 15:45
Continua a far notizia il gran caldo di questi giorni, tanti giorni, troppi persino per il periodo che statisticamente è quello con le temperature medie più alte di tutto l'anno. L'Italia entra nel segno del Leone (domani) con temperature eccezionalmente elevate. Si comincia dai valori minimi di questa notte che hanno sfondato parecchi record al Nord, 29.5° a Trieste, 28.8 a Milano Brera, 28.6 a Milano Cadorna, 28° nel Vicentino e nel Savonese. Al Centro 27° a Giulianova Marche, 28° a Rieti, 28° a Roma est. Al sud 29° a Taranto, 31° a Crotone, 30.4° a Barletta, 28° a Messina.
Per le massime si segnalano 39° a Ferrata, Marina di Ginosa, Grottaglie, Foggia. 38° a Firenze, 37° ad Arezzo e Bari. A complicare la situazione l'umidità dell'aria che continua a crescere. Raggiunti valori estremi di temperatura percepita nel casertano con 54° di indice di calore a Grazzanise per 36°c ed una UR del 70%, 47° percepiti poi a Latina, 46° a Punta Marina di Ravenna, 45° nelle isole del Golfo di Napoli. Elencarle tutte sarebbe davvero lungo.
Dal punto di vista meteo invece, si segnala lo sviluppo di numerosi temporali di calore tardo pomeridiani sulle Alpi ma soprattutto sull'Appennino e sulle interne delle Isole Maggiori, temporali che localmente sono risultati anche forti. Caduti fino a 30-40mm di pioggia in Abruzzo e Umbria, 20mm in Calabria, 15mm in Sicilia, 10mm in Sardegna. Repentino il crollo delle temperature nelle zone temporalesche, l'Aquila ha perso 12°c in mezz'ora!
21 LUGLIO 2015: A differenza dell'anno scorso, quest'anno l'Italia è entrata nei giorni del Solleone con tutte le carte in regola. Il periodo statisticamente più caldo dell'anno, quando il Sole si trova nella costellazione del Leone, approssimativamente dal 15/20 Luglio fino a 15/20 Agosto ci sta regalando temperature roventi e la situazione si protrae ormai da oltre un mese. A parte qualche temporale di calore sviluppatosi più che altro in Sardegna, e raramente lungo l'Appennino e sulle Alpi non c'è davvero nulla da segnalare sotto il profilo meteorologico, piuttosto invece quello climatico ha parecchio da raccontarci:
Oggi le massime fanno segnare il valore italiano ufficiale più alto dall'inizio dell'estate, ben 40° raggiunti in Puglia a Marina di Ginosa, 39° a Foggia e 39° anche a Verona. Da segnalare ma da stazioni non ufficiali 42,6° a Catenanuova nell'Ennese e 40° a Luzzi nel Cosentino. Il resto d'Italia si contende valori dai 33 ai 38°, inferiori ai 32° solo sulla Liguria, a tratti sulla costa campana e adriatica ed in Sicilia.
Ma anche laddove i termometri non raggiungono valori ragguardevoli c'è l'afa, elevatissima a far percepire temperature eccessive. Oggi il primato dell'afa va a Grazzanise nel casertano con 48° percepiti, ma temperature percepite ben oltre i 40° sono state registrate anche in Pianura Padana, Toscana, Lazio, Calabria e Sicilia. Molto caldo anche in montagna con 28-30° a 1000m sulle Alpi orientali e ben 33° in Valle d'Aosta (29° a Cogne a 1600m), punte di 22° a 2000m e 14° a 3200m. Se avete la possibilità e/o la voglia di andarvi a cercare un po di fresco vero (18/20°), dovrete arrampicarvi sulle Alpi ben oltre i 2000m ...
Anche chi si trova al mare e spera di poter contare su un tuffo rinfrescante, troverà ad accoglierlo temperature marine superficiali davvero da record. 30° sul Tirreno meridionale, 29° sul medio e alto Adriatico, 28° sul Tirreno centro settentrionale. Un vero Brodo !
DIRETTA METEO: ITALIA AL FORNO, SFIORATI I 40°C IN MOLTE REGIONI!
Aggiornamento 17 LUGLIO 2015 ore 16:40
L'intensa e duratura ondata di caldo di questo bollente mese di Luglio sta dando il meglio di sé (o peggio, a seconda dei punti di vista): proprio in queste ore sono stati raggiunti 39°C in almeno sei regioni del Paese (Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Umbria ed Emilia Romagna)! Punta di 40°C a Catenanuova e Rende, rispettivamente in provincia di Enna e Cosenza. Le altre aree bollenti a quota 39°C sono le province di Foggia, Taranto, Caserta e Benevento, Terni, Forlì-Cesena e Ravenna. Molto caldo anche in Appennino, con L'Aquila a 35°C e Sulmona a 38°C.
Valori diffusi intorno ai 36/38°C su tutta la Val Padana centrale, la piana fiorentina-pratese, il Maceratese e la pianura laziale; nelle grandi città si boccheggia. Caldo afoso sulle coste, con valori medi attorno ai31/33°C ma tassi di umidità che si mantengono elevati anche durante le ore centrali della giornata.
Nel frattempo qualche temporale di calore è scoppiato sull'arco alpino centro-occidentale e sul Trentino AA, portando solo un effimero refrigerio in quota. Oggi tuttavia sono stati registrati 4°C a Capanna Margherita, a 4500 metri nel gruppo del Monte Rosa, ma ieri sfiorati ben 7°C!
Aggiornamento 16 LUGLIO 2015 ore 19:00
Caduti in pochissime ore fino a oltre 150mm di pioggia a Visso, paese situato a 600m nell'entroterra maceratese sui Monti Sibillini (Marche). Allagamenti lampo hanno interessato la cittadina, dove l'acqua in alcuni punti ha superato il mezzo metro d'altezza; si noti a tal proposito la foto sottostante, dove si notano i muri listati dall'acqua. Si spalano fango e detriti: a causa della forte pioggia si è sviluppata una frana che ha ostruito una delle strade di accesso.
16 LUGLIO 2015: L'Italia sta entrando nella fase più acuta di questa nuova fiammata africana, lo dimostrano i valori di temperatura massimi registrati che in molte località sfiorano i 40°, parliamo delle temperature reali perché se ci affianchiamo gli alti tassi di umidità , le temperature percepite raggiungono in qualche caso anche i 50°.
Alcune regioni sono state interamente "grigliate", una fra tutte l'Emilia Romagna dove mediamente le massime si sono mantenute intorno ai 36° con punte di 39° a San Giorgio Piacentino, 38° a Imola e Ferrara. Alla griglia anche Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia con punte di39° nel Salento, 38° nel Fiorentino, Pratese, Pisano, Ternano, Casertano, Beneventano. Raggiunti i 38° anche in Calabria nel Cosentino. Le regioni mediamente meno calde Liguria, Sicilia e Abruzzo.
Dal punto di vista meteorologico, si segnalano invece dei temporali che nelle ore pomeridiane si sono sviluppati a ridosso delle Alpi ma soprattutto in Appenino. Temporali che nei luoghi di originesi sono dimostrati anche molto intensi come quello che ha colpito i monti Sibillini dove sono caduti fino a oltre 150mm di pioggia in poche ore. Locali forti temporali anche nel basso Aquilano e in provincia di Urbino. Più modesti quelli che hanno interessato Trentino e Dolomiti Venete con punte di 15-20mm.
L'intensa e duratura ondata di caldo di questo bollente mese di Luglio sta dando il meglio di sé (o peggio, a seconda dei punti di vista): proprio in queste ore sono stati raggiunti 39°C in almeno sei regioni del Paese (Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Umbria ed Emilia Romagna)! Punta di 40°C a Catenanuova e Rende, rispettivamente in provincia di Enna e Cosenza. Le altre aree bollenti a quota 39°C sono le province di Foggia, Taranto, Caserta e Benevento, Terni, Forlì-Cesena e Ravenna. Molto caldo anche in Appennino, con L'Aquila a 35°C e Sulmona a 38°C.
Valori diffusi intorno ai 36/38°C su tutta la Val Padana centrale, la piana fiorentina-pratese, il Maceratese e la pianura laziale; nelle grandi città si boccheggia. Caldo afoso sulle coste, con valori medi attorno ai31/33°C ma tassi di umidità che si mantengono elevati anche durante le ore centrali della giornata.
Nel frattempo qualche temporale di calore è scoppiato sull'arco alpino centro-occidentale e sul Trentino AA, portando solo un effimero refrigerio in quota. Oggi tuttavia sono stati registrati 4°C a Capanna Margherita, a 4500 metri nel gruppo del Monte Rosa, ma ieri sfiorati ben 7°C!
Aggiornamento 16 LUGLIO 2015 ore 19:00
Caduti in pochissime ore fino a oltre 150mm di pioggia a Visso, paese situato a 600m nell'entroterra maceratese sui Monti Sibillini (Marche). Allagamenti lampo hanno interessato la cittadina, dove l'acqua in alcuni punti ha superato il mezzo metro d'altezza; si noti a tal proposito la foto sottostante, dove si notano i muri listati dall'acqua. Si spalano fango e detriti: a causa della forte pioggia si è sviluppata una frana che ha ostruito una delle strade di accesso.
16 LUGLIO 2015: L'Italia sta entrando nella fase più acuta di questa nuova fiammata africana, lo dimostrano i valori di temperatura massimi registrati che in molte località sfiorano i 40°, parliamo delle temperature reali perché se ci affianchiamo gli alti tassi di umidità , le temperature percepite raggiungono in qualche caso anche i 50°.
Alcune regioni sono state interamente "grigliate", una fra tutte l'Emilia Romagna dove mediamente le massime si sono mantenute intorno ai 36° con punte di 39° a San Giorgio Piacentino, 38° a Imola e Ferrara. Alla griglia anche Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia con punte di39° nel Salento, 38° nel Fiorentino, Pratese, Pisano, Ternano, Casertano, Beneventano. Raggiunti i 38° anche in Calabria nel Cosentino. Le regioni mediamente meno calde Liguria, Sicilia e Abruzzo.
Dal punto di vista meteorologico, si segnalano invece dei temporali che nelle ore pomeridiane si sono sviluppati a ridosso delle Alpi ma soprattutto in Appenino. Temporali che nei luoghi di originesi sono dimostrati anche molto intensi come quello che ha colpito i monti Sibillini dove sono caduti fino a oltre 150mm di pioggia in poche ore. Locali forti temporali anche nel basso Aquilano e in provincia di Urbino. Più modesti quelli che hanno interessato Trentino e Dolomiti Venete con punte di 15-20mm.
TORNADO SULLA RIVIERA DEL BRENTA: CAUSE SCATENANTI
10 LUGLIO 2015: Nel pomeriggio di Mercoledì 8 Luglio 2015, gran parte del Veneto è stato interessato da un episodio di severo maltempo con rovinose grandinate tra vicentino ed alto padovano, mentre un violento tornado si è abbattuto poco ad Ovest di Venezia, sulla Riviera del Brenta. Dopo moltissimi giorni all'insegna dell'alta pressione nord africana con temperature elevate e tassi di umidità alle stelle, l'approssimarsi di fronte freddo atlantico ha favorito la genesi di un isolato ma potente temporale sull'alta pianura veneta.
Le condizioni di partenza al suolo erano a dir poco ESPLOSIVE: valori di temperatura diffusamente intorno ai 33-35°C, temperature di rugiada al mattino di 26-27° lungo la costa veneziana, CAPE (energia potenziale disponibile alla convezione) oltre 3000-4000 J/kg indice di possibili temporali severi.
Un mix esplosivo che ai primi refoli di aria fresca in quota ha dato la miccia al notevole carburante presente nei bassi strati. Le condizioni presenti hanno quindi rapidamente degenerato la cella convettiva del vicentino, in una pericolosissima supercella tornadica che nell'entroterra veneziano ha dato il peggio di sé poco dopo le 17. Una zona, quella del Veneto centrale, già nota in passato ad eventi vorticosi, ove spesso si crea una stretta CONVERGENZA CICLONICA di venti al suolo al passaggio di saccature atlantiche, tra Scirocco mite ed umido dal mare con aria più secca e fresca in arrivo da pianure interne e rilievi alpini. Quest'aspetto, insieme ovviamente a molti altri, è fondamentale ed il più importante nella genesi di temporali aventi rotazione antioraria al loro interno e in grado quindi a sviluppare fenomeni vorticosi.
Intorno alle 17.30 ha preso quindi vita una breve ma violentissima tromba d'aria che ha lasciato una lunga scia di distruzione tra i comuni di Pianiga, Dolo e Mira, per poi dissiparsi in prossimità della costa.
Un evento non nuovo per la pianura veneta centro-orientale come detto. Basti pensare al tornado di Venezia del settembre 1970, o ai più recenti episodi di Salboro (PD) nel luglio 2008 e Riese Pio X (TV) nel giugno 2009 entrambi classificati come EF3. Una situazione quindi che anche in futuro non è da escludere possa riproporsi con la medesima intensità, a maggior ragione se i periodi estivi continueranno ad essere contraddistinti dall'invadenza sulla nostra Penisola dell'anticiclone nord africano.
Le condizioni di partenza al suolo erano a dir poco ESPLOSIVE: valori di temperatura diffusamente intorno ai 33-35°C, temperature di rugiada al mattino di 26-27° lungo la costa veneziana, CAPE (energia potenziale disponibile alla convezione) oltre 3000-4000 J/kg indice di possibili temporali severi.
Un mix esplosivo che ai primi refoli di aria fresca in quota ha dato la miccia al notevole carburante presente nei bassi strati. Le condizioni presenti hanno quindi rapidamente degenerato la cella convettiva del vicentino, in una pericolosissima supercella tornadica che nell'entroterra veneziano ha dato il peggio di sé poco dopo le 17. Una zona, quella del Veneto centrale, già nota in passato ad eventi vorticosi, ove spesso si crea una stretta CONVERGENZA CICLONICA di venti al suolo al passaggio di saccature atlantiche, tra Scirocco mite ed umido dal mare con aria più secca e fresca in arrivo da pianure interne e rilievi alpini. Quest'aspetto, insieme ovviamente a molti altri, è fondamentale ed il più importante nella genesi di temporali aventi rotazione antioraria al loro interno e in grado quindi a sviluppare fenomeni vorticosi.
Intorno alle 17.30 ha preso quindi vita una breve ma violentissima tromba d'aria che ha lasciato una lunga scia di distruzione tra i comuni di Pianiga, Dolo e Mira, per poi dissiparsi in prossimità della costa.
Un evento non nuovo per la pianura veneta centro-orientale come detto. Basti pensare al tornado di Venezia del settembre 1970, o ai più recenti episodi di Salboro (PD) nel luglio 2008 e Riese Pio X (TV) nel giugno 2009 entrambi classificati come EF3. Una situazione quindi che anche in futuro non è da escludere possa riproporsi con la medesima intensità, a maggior ragione se i periodi estivi continueranno ad essere contraddistinti dall'invadenza sulla nostra Penisola dell'anticiclone nord africano.
TORNADO VENEZIA: CI SONO VITTIME!
Aggiornamento 9 LUGLIO 2015 ore 9:00
E' stato un violento temporale a supercella quello che ha colpito il Veneziano e in particolar modo la Riviera del Brenta nel pomeriggio di Mercoledì 8 Luglio intorno alle ore 17.30. Un tornado, classificato molto probabilmente come EF3 se non addirittura EF4 (si attendono conferme) ha investito gli abitati di Dolo, Mira, Sambruson e Cazzago di Pianiga. Il bilancio è stato molto pesante: un morto e 30 feriti, di cui alcuni in condizioni gravi. Scoperchiati moltissimi tetti, danneggiate seriamente alcune abitazioni ed abbattuti numerosi alberi: auto rovesciate, molte finite sul vicino fiume Brenta.
Quasi letteralmente rasa al suolo una villa veneta settecentesca (Villa Fini), come possiamo osservare nel confronto fotografico che vi proponiamo. La furia dei venti ha piegato alcuni tralicci dell'alta tensione, provocando l'interruzione della corrente elettrica. I tornado non sono poi così rari sulla pianura veneta durante la stagione estiva, ma per ritrovare un evento quasi paragonabile a quello di ieri bisogna risalire al rovinoso tornado di Venezia (EF4) del Settembre 1970, che provocò 36 morti.
Aggiornamento 8 LUGLIO 2015 ore 23:00
Il bilancio del tornado a Venezia di mercoledì 8 è pesante: un morto ed una trentina di feriti di cui alcuni gravi. La vittima è un uomo di 63 anni la cui macchina è stata colpita da un traliccio. L'incidente è avvenuto a San Bruson di Dolo (Venezia). Numerosi i feriti ed ingenti i danni ad abitazioni ed automobili. E' stata una tromba d'aria devastante che in pochi minuti ha causato danni per milioni di euro. Tra le località più colpite San bruson di Dolo, Pianiga, Cazzago di Pianiga e Mira. Tutto questo è stato causato dal passaggio di una perturbazione temporalesca che ha colpito il Nord Est.
8 LUGLIO 2015: Si fa sempre più pesante il bilancio del tornado nel veneziano tra Dolo e Mira di questo pomeriggio; le notizie che ci giungono 'parlano' di una vittima. Ancora non si conosce l'identità della persona.L'incidente è avvenuto a San Bruson di Dolo (Venezia). Numerosi i feriti ed ingenti i danni ad abitazioni ed automobili. Ci sarebbero diverse case che sono state scoperchiate. Si segnalano anche alberi abbattuti che hanno sollevato l'asfalto con le radici. E' stata una tromba d'aria devastante che in pochi minuti ha causato danni per milioni di euro. Tra le località più colpite San bruson di Dolo, Pianiga, Cazzago di Pianiga e Mira.
Tutto questo è stato causato dal passaggio di una perturbazione temporalesca che ha colpito il Nord Est. Nei prossimi aggiornamenti maggiori dettagli.
E' stato un violento temporale a supercella quello che ha colpito il Veneziano e in particolar modo la Riviera del Brenta nel pomeriggio di Mercoledì 8 Luglio intorno alle ore 17.30. Un tornado, classificato molto probabilmente come EF3 se non addirittura EF4 (si attendono conferme) ha investito gli abitati di Dolo, Mira, Sambruson e Cazzago di Pianiga. Il bilancio è stato molto pesante: un morto e 30 feriti, di cui alcuni in condizioni gravi. Scoperchiati moltissimi tetti, danneggiate seriamente alcune abitazioni ed abbattuti numerosi alberi: auto rovesciate, molte finite sul vicino fiume Brenta.
Quasi letteralmente rasa al suolo una villa veneta settecentesca (Villa Fini), come possiamo osservare nel confronto fotografico che vi proponiamo. La furia dei venti ha piegato alcuni tralicci dell'alta tensione, provocando l'interruzione della corrente elettrica. I tornado non sono poi così rari sulla pianura veneta durante la stagione estiva, ma per ritrovare un evento quasi paragonabile a quello di ieri bisogna risalire al rovinoso tornado di Venezia (EF4) del Settembre 1970, che provocò 36 morti.
Aggiornamento 8 LUGLIO 2015 ore 23:00
Il bilancio del tornado a Venezia di mercoledì 8 è pesante: un morto ed una trentina di feriti di cui alcuni gravi. La vittima è un uomo di 63 anni la cui macchina è stata colpita da un traliccio. L'incidente è avvenuto a San Bruson di Dolo (Venezia). Numerosi i feriti ed ingenti i danni ad abitazioni ed automobili. E' stata una tromba d'aria devastante che in pochi minuti ha causato danni per milioni di euro. Tra le località più colpite San bruson di Dolo, Pianiga, Cazzago di Pianiga e Mira. Tutto questo è stato causato dal passaggio di una perturbazione temporalesca che ha colpito il Nord Est.
8 LUGLIO 2015: Si fa sempre più pesante il bilancio del tornado nel veneziano tra Dolo e Mira di questo pomeriggio; le notizie che ci giungono 'parlano' di una vittima. Ancora non si conosce l'identità della persona.L'incidente è avvenuto a San Bruson di Dolo (Venezia). Numerosi i feriti ed ingenti i danni ad abitazioni ed automobili. Ci sarebbero diverse case che sono state scoperchiate. Si segnalano anche alberi abbattuti che hanno sollevato l'asfalto con le radici. E' stata una tromba d'aria devastante che in pochi minuti ha causato danni per milioni di euro. Tra le località più colpite San bruson di Dolo, Pianiga, Cazzago di Pianiga e Mira.
Tutto questo è stato causato dal passaggio di una perturbazione temporalesca che ha colpito il Nord Est. Nei prossimi aggiornamenti maggiori dettagli.
DIRETTA METEO: TEMPORALI SULLE ALPI, GRANDINE NEL VICENTINO, CALDO INTENSO AL CENTRO!
Aggiornamento 9 LUGLIO 2015 ore 17:00
Caldo e afa non mollano la presa sulle regioni centro meridionali mentre al Nord dopo il passaggio della perturbazione che ha causato il disastro del Veneziano, le temperature sono crollate e assieme alle temperature è scesa anche l'umidità dell'aria.
I picchi termici per quanto riguarda i valori reali sono stati registrati sulla Sicilia interna con 40° nell'Ennese, subito dopo 38.8° nel Grossetano in Toscana, 37° nel Leccese, 35° nel Ternano. Il quadro climatico relativo alle temperature percepite vede invece in testa la Toscana con 45° percepiti sempre nel Grossetano, seguono i 43° percepiti del Brindisino e del Casertano, 42° in provincia di Latina e di Pisa.
La situazione termica è invece tornata alla normalità al Nord. Su tutte le regioni settentrionali i valori reali di temperatura hanno raramente superato i 30° mantenendosi per lo più al di sotto. Anche considerando la temperatura percepita valori mediamente intorno ai 30° o inferiori su tutto il Nord eccetto che sulla Liguria dove la persistenza di umidità elevata nei bassi strati e in prossimità del mare ha fatto salire gli indici di calore fino a 34-35° con una punta estrema di 44°percepiti a La Spezia a causa di una temperatura reale di 34.4° associata al 68% di u.r.
8 LUGLIO 2015: Durante la giornata odierna la coda di una perturbazione atlantica ha lambito le Alpi determinando temporali in transito fin dal mattino su gran parte dell'arco alpino, da Val d'Aosta, alto Piemonte, Alpi lombarde e orientali e dolomiti.
I fenomeni sono risultati particolarmente intensi su Valtellina, pedemontana vicentina e trevigiana, con grandine anche di grosse dimensioni e accumuli fino a 50 mm. Altrove l'alta pressione ha favorito una giornata ancora in prevalenza soleggiata, eccetto che sulla Liguria, dove si sono formate nubi basse lungo le coste.
Ancora una volta il caldo è risultato intenso, specialmente in Emilia romagna e regioni centrali, dove si sono raggiunti i 38°C nel forlivese e maceratese per venti di garbino, con caldo intenso anche sulle coste, fino a 36°C ad Ancona e 34°C a Pescara, mentre una prima lieve diminuzione ha interessato le regioni settentrionali, pur con clima ancora molto afoso.
Caldo e afa non mollano la presa sulle regioni centro meridionali mentre al Nord dopo il passaggio della perturbazione che ha causato il disastro del Veneziano, le temperature sono crollate e assieme alle temperature è scesa anche l'umidità dell'aria.
I picchi termici per quanto riguarda i valori reali sono stati registrati sulla Sicilia interna con 40° nell'Ennese, subito dopo 38.8° nel Grossetano in Toscana, 37° nel Leccese, 35° nel Ternano. Il quadro climatico relativo alle temperature percepite vede invece in testa la Toscana con 45° percepiti sempre nel Grossetano, seguono i 43° percepiti del Brindisino e del Casertano, 42° in provincia di Latina e di Pisa.
La situazione termica è invece tornata alla normalità al Nord. Su tutte le regioni settentrionali i valori reali di temperatura hanno raramente superato i 30° mantenendosi per lo più al di sotto. Anche considerando la temperatura percepita valori mediamente intorno ai 30° o inferiori su tutto il Nord eccetto che sulla Liguria dove la persistenza di umidità elevata nei bassi strati e in prossimità del mare ha fatto salire gli indici di calore fino a 34-35° con una punta estrema di 44°percepiti a La Spezia a causa di una temperatura reale di 34.4° associata al 68% di u.r.
8 LUGLIO 2015: Durante la giornata odierna la coda di una perturbazione atlantica ha lambito le Alpi determinando temporali in transito fin dal mattino su gran parte dell'arco alpino, da Val d'Aosta, alto Piemonte, Alpi lombarde e orientali e dolomiti.
I fenomeni sono risultati particolarmente intensi su Valtellina, pedemontana vicentina e trevigiana, con grandine anche di grosse dimensioni e accumuli fino a 50 mm. Altrove l'alta pressione ha favorito una giornata ancora in prevalenza soleggiata, eccetto che sulla Liguria, dove si sono formate nubi basse lungo le coste.
Ancora una volta il caldo è risultato intenso, specialmente in Emilia romagna e regioni centrali, dove si sono raggiunti i 38°C nel forlivese e maceratese per venti di garbino, con caldo intenso anche sulle coste, fino a 36°C ad Ancona e 34°C a Pescara, mentre una prima lieve diminuzione ha interessato le regioni settentrionali, pur con clima ancora molto afoso.
CLIMA AFRICANO: INDICI DI CALORE FINO A 50°C, FOCOLAI TEMPORALESCHI SU ALPI E APPENNINI
7 LUGLIO 2015: Ancora una giornata in compagnia dell'anticiclone africano, sarà l'ultima di questa prima fase per le regioni settentrionali mentre caldo e afa salvo una breve pausa continueranno ad oltranza al centro ed al Sud. Ormai l'insistenza della massa d'aria calda a tutte le quote da giorni e le temperature sempre più elevate stanno favorendo accumuli di umidità quasi da record e non solo in prossimità della costa a causa del mare ma anche in Pianura e nelle valli del Centro.
E' una situazione davvero estrema, anche oggi come ieri si sono sfiorati indici di calore di 46/48° in Pianura al Nord nel Torinese, Milanese, Ferrarese e Modenese con qualche caso estremo anche al Sud come nel Casertano dove la stazione di Grazzanise ha toccato i 51° percepiti attorno a mezzogiorno. Caldo estremo anche nelle zone interne del centro con 45° percepiti nel Fiorentino, 47° nell'entroterra litorale romano e a Latina. 43° percepiti anche a Roma e Napoli.
Il clima migliore paradossalmente all'estremo sud, proprio a conferma del fatto che non è solo colpa della latitudine. Le temperature reali più basse tra Sicilia, Calabria ionica e Salento, la più fresca d'Italia ancora Enna con 27°. Mentre le massime reali più elevate spettano a Ferrara, Foggia e Decimomannu con 37°
Il gran caldo associato alla forte umidità è stato anche la causa della formazione di alcune cellule temporalesche pomeridiane a ridosso dei rilievi, sia alpini che appenninici con piovaschi anche moderati come nel caso dell'Aquilano dove sono caduti fino a 30mm di pioggia in un'ora. Nelle prossime ore la convezione forzata continuerà ed altri temporali si svilupperanno almeno fino a sera inoltrata.
E' una situazione davvero estrema, anche oggi come ieri si sono sfiorati indici di calore di 46/48° in Pianura al Nord nel Torinese, Milanese, Ferrarese e Modenese con qualche caso estremo anche al Sud come nel Casertano dove la stazione di Grazzanise ha toccato i 51° percepiti attorno a mezzogiorno. Caldo estremo anche nelle zone interne del centro con 45° percepiti nel Fiorentino, 47° nell'entroterra litorale romano e a Latina. 43° percepiti anche a Roma e Napoli.
Il clima migliore paradossalmente all'estremo sud, proprio a conferma del fatto che non è solo colpa della latitudine. Le temperature reali più basse tra Sicilia, Calabria ionica e Salento, la più fresca d'Italia ancora Enna con 27°. Mentre le massime reali più elevate spettano a Ferrara, Foggia e Decimomannu con 37°
Il gran caldo associato alla forte umidità è stato anche la causa della formazione di alcune cellule temporalesche pomeridiane a ridosso dei rilievi, sia alpini che appenninici con piovaschi anche moderati come nel caso dell'Aquilano dove sono caduti fino a 30mm di pioggia in un'ora. Nelle prossime ore la convezione forzata continuerà ed altri temporali si svilupperanno almeno fino a sera inoltrata.
EGUAGLIATI O SUPERATI I RECORD DI TEMPERATURA MINIMA AL NORDOVEST!
7 LUGLIO 2015: Su gran parte del Nord-Italia l'ultima notte ha assunto connotati pienamente tropicali. La massa d'aria calda di origine africana ha raggiunto il suo apice e su alcune città si sono eguagliati o addirittura superati i record di temperatura minima notturna.
A Milano-Brera la minima più alta di sempre è di 27.6, e questa notte sono stati toccati i 27.8°C ! Su altri quartieri della città si sono eguagliati i valori minimi dell'eccezionale ondata di caldo dell'Agosto 2003.
A Torino il record secolare è di 26.3°C, e questa notte diverse stazioni hanno registrato valori tra 26°C e 27°C.
Da questo punto di vista si tratta a tutti gli effetti di un'ondata di caldo di proporzioni storiche, per di più considerando gli elevatissimi tassi di umidità.
A Milano-Brera la minima più alta di sempre è di 27.6, e questa notte sono stati toccati i 27.8°C ! Su altri quartieri della città si sono eguagliati i valori minimi dell'eccezionale ondata di caldo dell'Agosto 2003.
A Torino il record secolare è di 26.3°C, e questa notte diverse stazioni hanno registrato valori tra 26°C e 27°C.
Da questo punto di vista si tratta a tutti gli effetti di un'ondata di caldo di proporzioni storiche, per di più considerando gli elevatissimi tassi di umidità.
SOLE E GRAN CALDO AFOSO: INDICI DI CALORE RECORD, SUPERATI I 50°C PERCEPITI A FERRARA!
6 LUGLIO 2015: L'ennesima giornata in compagnia dell'alta pressione sub tropicale ha fatto registrare dei valori eccezionalmente elevati di temperatura percepita. Nemmeno nell'estate del 2003 che fu mediamente torrida al Nord si raggiunsero tali picchi. Certo negli annali della meteorologia non si potrà segnare un indice di calore, dato dalla combinazione della temperatura dell'aria sommata agli alti tassi di umidità ma andatelo a raccontare agli abitanti di Ferrara che oggi con 38.8° di temperatura reale ed una umidità relativa del 52% ha raggiunto un Heat index (temperatura percepita dal corpo) pari a 52°!!!
Caldo estremo sull'Italia picchi di 38.8° a Ferrara indici di calore superiori ai 50° percepiti
Ma non è stata solo la città estense a soffrire il gran caldo afoso di oggi, indici di calore prossimi ai 50° si sono registrati anche nell'alto Torinese come a Bussoleno, punte di 45/46° nel Milanese, Modenese, Veronese, Pavese.
Non è andata tanto meglio sulle regioni centrali con 43° percepiti nel Fiorentino, nel Grossetano, in provincia di latina. 40° e oltre tra Napoli e Caserta, insomma sarebbe davvero lungo elencarle tutte. Diciamo che è stata una giornata rovente quasi per tutti. Si sono salvate solo le coste del basso Adriatico e dello Ionio con valori percepiti non superiori ai 30/32°. I valori assoluti di temperatura più alti, a Ferrara con 38.8 ed a Decimomannu nel Cagliaritano con 38°c, la temperatura più fresca reale è stata invece registrata sul capoluogo di provincia più alto d'Italia, ad Enna con 26°.
Dal punto di vista meteorologico ben poco da segnalare se non qualche isolata cellula temporalesca che nelle ore pomeridiane si è sviluppata sul Monte Rosa, le Dolomiti Venete e l'Umbria ma senza nemmeno fenomeni significativi.
Caldo estremo sull'Italia picchi di 38.8° a Ferrara indici di calore superiori ai 50° percepiti
Ma non è stata solo la città estense a soffrire il gran caldo afoso di oggi, indici di calore prossimi ai 50° si sono registrati anche nell'alto Torinese come a Bussoleno, punte di 45/46° nel Milanese, Modenese, Veronese, Pavese.
Non è andata tanto meglio sulle regioni centrali con 43° percepiti nel Fiorentino, nel Grossetano, in provincia di latina. 40° e oltre tra Napoli e Caserta, insomma sarebbe davvero lungo elencarle tutte. Diciamo che è stata una giornata rovente quasi per tutti. Si sono salvate solo le coste del basso Adriatico e dello Ionio con valori percepiti non superiori ai 30/32°. I valori assoluti di temperatura più alti, a Ferrara con 38.8 ed a Decimomannu nel Cagliaritano con 38°c, la temperatura più fresca reale è stata invece registrata sul capoluogo di provincia più alto d'Italia, ad Enna con 26°.
Dal punto di vista meteorologico ben poco da segnalare se non qualche isolata cellula temporalesca che nelle ore pomeridiane si è sviluppata sul Monte Rosa, le Dolomiti Venete e l'Umbria ma senza nemmeno fenomeni significativi.
CALDO INTENSO E AFA ALLE STELLE, PUNTE DI 38°C IN TOSCANA, TEMPERATURE PERCEPITE DI OLTRE 40°C!
3 LUGLIO 2015: L'ennesima giornata in compagnia dell'anticiclone sub tropicale africano sta per concludersi e il protagonista assoluto per la gran parte della penisola con l'eccezione di poche zone che sono andate soggette a temporali, è il gran caldo. Caldo supportato in molte regioni anche da elevati tassi di umidità che hanno fatto salire la temperatura percepita ben oltre i 40°.
Ma vediamo prima nel dettaglio le regioni e le località che hanno fatto segnare i valori reali più elevati. In vetta alla classifica la Toscana con 38° raggiunti nel Fiorentino. Subito dopo Lombardia, Piemonte e veneto con 37° nel Veronese, 36° nel Milanese e nel Torinese. Gran caldo anche in Umbria e nel lazio con punte di 36° in provincia di Terni. Fino a 35° in Emilia Romagna, 34° in Friuli, Sardegna, Puglia e Campania.
La situazione cambia di poco se esaminiamo le temperature percepite, quelle cioè causate dalla combinazione caldo/afa. Anche in questo caso è capolista la Toscana con 43° percepiti nel fiorentino e nel Grossetano ma entra in classifica la Liguria con ben 43° percepiti a La Spezia a causa dei suoi 32° di Massima associati con una umidità relativa del 79%. Si segnala poi di nuovo la Lombardia con 43° percepiti nel Milanese, l'Umbria con 41° percepiti nel Ternano, 40° nel Torinese e nell'Alessandrino.
Ma vediamo prima nel dettaglio le regioni e le località che hanno fatto segnare i valori reali più elevati. In vetta alla classifica la Toscana con 38° raggiunti nel Fiorentino. Subito dopo Lombardia, Piemonte e veneto con 37° nel Veronese, 36° nel Milanese e nel Torinese. Gran caldo anche in Umbria e nel lazio con punte di 36° in provincia di Terni. Fino a 35° in Emilia Romagna, 34° in Friuli, Sardegna, Puglia e Campania.
La situazione cambia di poco se esaminiamo le temperature percepite, quelle cioè causate dalla combinazione caldo/afa. Anche in questo caso è capolista la Toscana con 43° percepiti nel fiorentino e nel Grossetano ma entra in classifica la Liguria con ben 43° percepiti a La Spezia a causa dei suoi 32° di Massima associati con una umidità relativa del 79%. Si segnala poi di nuovo la Lombardia con 43° percepiti nel Milanese, l'Umbria con 41° percepiti nel Ternano, 40° nel Torinese e nell'Alessandrino.
VIOLENTI TEMPORALI POMERIDIANI TRA LOMBARDIA E TRIVENETO, QUALCUNO ANCHE SUL LAZIO
3 LUGLIO 2015: E' stato proprio l'eccessivo calore, la causa della formazione nel pomeriggio di diversi ammassi temporaleschi molto intensi sulle Alpi ma localmente anche sugli Appennini. Una gigantesca cellula auto rigenerante si in particolare si è sviluppata nel primo pomeriggio sul Trentino e si è poi propagata successivamente sia verso il Veneto ed il Friuli che verso la Lombardia.
Una reazione a catena sostanzialmente come le pedine del domino, l'umidità scaricata a terra dal primo temporale ha fatto da combustibile per generare quelli successivi e via via il fronte temporalesco ha conquistato porzioni sempre più ampie di territorio. La stessa cosa ma in misura minore è accaduta anche sul Piemonte occidentale e sul Lazio.
Epicentro del maltempo la Valsugana colpita da piogge violente e anche grandinate che hanno cumulato fino a 150mm in poche ore. Accumuli abbondanti anche nel Bresciano, Pordenonese, e Bellunese con punte di 35mm , 28mm nel Vicentino, 27mm a Cave nella provincia orientale di Roma.
Una reazione a catena sostanzialmente come le pedine del domino, l'umidità scaricata a terra dal primo temporale ha fatto da combustibile per generare quelli successivi e via via il fronte temporalesco ha conquistato porzioni sempre più ampie di territorio. La stessa cosa ma in misura minore è accaduta anche sul Piemonte occidentale e sul Lazio.
Epicentro del maltempo la Valsugana colpita da piogge violente e anche grandinate che hanno cumulato fino a 150mm in poche ore. Accumuli abbondanti anche nel Bresciano, Pordenonese, e Bellunese con punte di 35mm , 28mm nel Vicentino, 27mm a Cave nella provincia orientale di Roma.
CALDO: NOTTI "TROPICALI" SULLA VALPADANA
3 LUGLIO 2015: Saranno notti 'tropicali' sulla Valpadana - La Pianura Padana infatti accumulerà calore giorno dopo giorno, calore che sempre più difficilmente riuscirà a smaltire con l'irraggiamento notturno. Durante le ore serali, tra le 20 e le 22, le temperature potranno ancora superare i 30°C in particolare nei grandi centri urbani e nei settori lungo il Po, specie tra Emilia e Lombardia. Nel corso della notte le temperature invece potranno non riuscire a scendere sotto i 22/23°C, in particolare da Domenica 5, quando è previsto il picco del caldo, con minime in città anche sui 25/27°C se non persino superiori a Milano. Gli elevati tassi di umidità serali faranno percepire temperature ben più elevate, anche oltre i 35°C, con afa dunque alle stelle.
Ad aggravare ulteriormente le situazione ci penseranno i locali temporali di calore serali, che potranno colpire in modo assai isolato anche la pianura specie lombardo-piemontese, ma laddove non colpiranno potranno produrre un aumento delle nubi stratiformi che inibiranno ulteriormente l'abbassamento delle temperature e aumenteranno i tassi di umidità. La fascia oraria in cui si rischia di stare peggio sarà sicuramente quella che va dalle 20 alla mezzanotte, quando la Valpadana si trasformerà in una sorta di conca tropicale.
Ad aggravare ulteriormente le situazione ci penseranno i locali temporali di calore serali, che potranno colpire in modo assai isolato anche la pianura specie lombardo-piemontese, ma laddove non colpiranno potranno produrre un aumento delle nubi stratiformi che inibiranno ulteriormente l'abbassamento delle temperature e aumenteranno i tassi di umidità. La fascia oraria in cui si rischia di stare peggio sarà sicuramente quella che va dalle 20 alla mezzanotte, quando la Valpadana si trasformerà in una sorta di conca tropicale.
DIRETTA METEO: ANCORA TEMPORALI E GRANDINATE AL NORD, PIOVASCHI AL CENTRO, SOLE E CALDO AL SUD
Aggiornamento 17 GIUGNO 2015 ore 15:25
Era solo una questione di ore ma sapevamo che il maltempo che da ieri sera e fino a stamattina ha colpito le regioni centro settentrionali, si sarebbe spostato al Sud. Così è stato è già a partire dal tardo mattino i primi temporali si sono abbattuti sulla Campania, scaricati in un solo singolo rovescio di meno di un ora 20mm di pioggia a Napoli che ha mandato in tilt le stazioni delle metropolitane e la circolazione su molte strade. Nubifragi poi nella zona montuosa del beneventano con veri e proprio fiumi d'acqua a Campoli del Monte Taburno.
Poi forti temporali hanno colpito la Puglia tra le province di Foggia e a Nord di bari scaricando su foggia ben 52mm di pioggia, avvistato anche un piccolo tornado e anche in questo caso si sono verificati allagamenti e problemi alla circolazione. Poi è toccato alla Calabria, alla Basilicata ed al Salento con forti temporali nel crotonese e grandinate nelle zone appenniniche della Sila, accumuli fino 25mm tra materano e Tarantino, 17mm nel Leccese.
Il tempo è solo parzialmente migliorato sulle regioni centrali perché rovesci e temporali hanno continuato a mostrarsi intensi tra lazio e Abruzzo. Dalla mezzanotte si sono cumulati fino a 52mm di pioggia a Marino e 38 ad Albano Laziale nella provincia di Roma, 40mm nel Chietino in Abruzzo e la situazione è ancora in piena evoluzione perchè proprio mentre vi scriviamo nuove cellule temporalesche stanno nascendo.
Un generale crollo delle temperature ha accompagnato l'arrivo del maltempo anche al Sud mentre i maggiori rasserenamenti hanno favorito aumenti al nord, tanto che la situazione termica sull'Italia elle prime ore del pomeriggio era capovolta rispetto a ieri. I valori più elevati a Bari con 34° prima dell'arrivo del temporale poi crollata a 23°. I valori più freschi ad Arezzo e Bologna con 21°.
Aggiornamento 17 GIUGNO 2015 ore 8:50
Una nuova fase di maltempo, più generalizzato sta conquistando la penisola. Già a partire da ieri sera intorno alle 20.00 fenomeni abbondanti hanno interessato ancor una volta la Liguria soprattutto il Savonese dove sono caduto 20-25mm di pioggia ed è stata avvistata anche una tromba d'aria a Varazze.
Poi in nottata forti temporali si sono verificati sul Triveneto, l'Emilia Romagna e il medio Adriatico, in particolare tra Marche e Romagna con punte di 50-60mm tra Riminese, Pesarese e Anconetano. Forti piogge anche in Friuli con 50mm sulla provincia di Pordenone. Nelle prime ore del giorno intorno alle 6.00 un forte temporale ha interessato anche la provincia meridionale della Capitale con accumuli fino a 35mm a Marino.
E poi un po a macchia, temporali su Sardegna, Toscana, Umbria, Abruzzo. In queste ore importanti temporali si stanno sviluppando anche tra basso Lazio e Campania con obiettivo la provincia di Latina, Caserta e Napoli. Si salva solo l'estremo sud e nemmeno tutto perché qualche piovasco si è avuto anche sulla Puglia.
Deciso il calo termico che ha accompagnato i fenomeni al Centro ed al Nord, le temperature sono scese fino a 15° in Pianura Padana e sulle Marche settentrionali. 16-17° su Toscana, Umbria e Abruzzo. Resiste il caldo al Sud ma è questione di ore, la minima più elevata quella di Crotone con 25°.
15 GIUGNO 2015: Ancora temporali al Nord dopo un inizio giornata abbastanza buono, temporali anche forti e localmente accompagnati da grandinate come nel caso della Bergamasca. Un lungo fronte perturbato che si staglia dalla Penisola Iberica fino alle pianure centrali della Russia e che costituisce il bordo meridionale dell'anticiclone delle Azzorre decentrato sull'Europa nord occidentale. Accumuli importanti soprattutto in Veneto con punte di 40mm nel Trevigiano.
A fare i conti del maltempo anche gran parte delle regioni centrali e la Sardegna ma più in mattinata con fenomeni abbondanti in Toscana dove sono caduti fino a 40-50mm di pioggia tra Lucchesia e Pistoiese e moderati sull'Umbria con 30mm nel Ternano. Piogge anche sulle Marche e nel Lazio con punte di 20mm nel Frusinate e 18mm nel Pesarese e Maceratese,
Ancora in attesa il Sud che avrà la sua razione di pioggia Mercoledì 17, qui a parte qualche nube medio alta transitata tra Campania, Molise e Puglia in mattinata, il tempo è stato buono. Buono e caldo con massime che hanno raggiunto i 35° in Sicilia nel Siracusano e in Calabria nel Cosentino, fino a 34° poi a Lecce, 33° Bari e Taranto. La massima più fresca quella di Bolzano con 23°.
Era solo una questione di ore ma sapevamo che il maltempo che da ieri sera e fino a stamattina ha colpito le regioni centro settentrionali, si sarebbe spostato al Sud. Così è stato è già a partire dal tardo mattino i primi temporali si sono abbattuti sulla Campania, scaricati in un solo singolo rovescio di meno di un ora 20mm di pioggia a Napoli che ha mandato in tilt le stazioni delle metropolitane e la circolazione su molte strade. Nubifragi poi nella zona montuosa del beneventano con veri e proprio fiumi d'acqua a Campoli del Monte Taburno.
Poi forti temporali hanno colpito la Puglia tra le province di Foggia e a Nord di bari scaricando su foggia ben 52mm di pioggia, avvistato anche un piccolo tornado e anche in questo caso si sono verificati allagamenti e problemi alla circolazione. Poi è toccato alla Calabria, alla Basilicata ed al Salento con forti temporali nel crotonese e grandinate nelle zone appenniniche della Sila, accumuli fino 25mm tra materano e Tarantino, 17mm nel Leccese.
Il tempo è solo parzialmente migliorato sulle regioni centrali perché rovesci e temporali hanno continuato a mostrarsi intensi tra lazio e Abruzzo. Dalla mezzanotte si sono cumulati fino a 52mm di pioggia a Marino e 38 ad Albano Laziale nella provincia di Roma, 40mm nel Chietino in Abruzzo e la situazione è ancora in piena evoluzione perchè proprio mentre vi scriviamo nuove cellule temporalesche stanno nascendo.
Un generale crollo delle temperature ha accompagnato l'arrivo del maltempo anche al Sud mentre i maggiori rasserenamenti hanno favorito aumenti al nord, tanto che la situazione termica sull'Italia elle prime ore del pomeriggio era capovolta rispetto a ieri. I valori più elevati a Bari con 34° prima dell'arrivo del temporale poi crollata a 23°. I valori più freschi ad Arezzo e Bologna con 21°.
Aggiornamento 17 GIUGNO 2015 ore 8:50
Una nuova fase di maltempo, più generalizzato sta conquistando la penisola. Già a partire da ieri sera intorno alle 20.00 fenomeni abbondanti hanno interessato ancor una volta la Liguria soprattutto il Savonese dove sono caduto 20-25mm di pioggia ed è stata avvistata anche una tromba d'aria a Varazze.
Poi in nottata forti temporali si sono verificati sul Triveneto, l'Emilia Romagna e il medio Adriatico, in particolare tra Marche e Romagna con punte di 50-60mm tra Riminese, Pesarese e Anconetano. Forti piogge anche in Friuli con 50mm sulla provincia di Pordenone. Nelle prime ore del giorno intorno alle 6.00 un forte temporale ha interessato anche la provincia meridionale della Capitale con accumuli fino a 35mm a Marino.
E poi un po a macchia, temporali su Sardegna, Toscana, Umbria, Abruzzo. In queste ore importanti temporali si stanno sviluppando anche tra basso Lazio e Campania con obiettivo la provincia di Latina, Caserta e Napoli. Si salva solo l'estremo sud e nemmeno tutto perché qualche piovasco si è avuto anche sulla Puglia.
Deciso il calo termico che ha accompagnato i fenomeni al Centro ed al Nord, le temperature sono scese fino a 15° in Pianura Padana e sulle Marche settentrionali. 16-17° su Toscana, Umbria e Abruzzo. Resiste il caldo al Sud ma è questione di ore, la minima più elevata quella di Crotone con 25°.
15 GIUGNO 2015: Ancora temporali al Nord dopo un inizio giornata abbastanza buono, temporali anche forti e localmente accompagnati da grandinate come nel caso della Bergamasca. Un lungo fronte perturbato che si staglia dalla Penisola Iberica fino alle pianure centrali della Russia e che costituisce il bordo meridionale dell'anticiclone delle Azzorre decentrato sull'Europa nord occidentale. Accumuli importanti soprattutto in Veneto con punte di 40mm nel Trevigiano.
A fare i conti del maltempo anche gran parte delle regioni centrali e la Sardegna ma più in mattinata con fenomeni abbondanti in Toscana dove sono caduti fino a 40-50mm di pioggia tra Lucchesia e Pistoiese e moderati sull'Umbria con 30mm nel Ternano. Piogge anche sulle Marche e nel Lazio con punte di 20mm nel Frusinate e 18mm nel Pesarese e Maceratese,
Ancora in attesa il Sud che avrà la sua razione di pioggia Mercoledì 17, qui a parte qualche nube medio alta transitata tra Campania, Molise e Puglia in mattinata, il tempo è stato buono. Buono e caldo con massime che hanno raggiunto i 35° in Sicilia nel Siracusano e in Calabria nel Cosentino, fino a 34° poi a Lecce, 33° Bari e Taranto. La massima più fresca quella di Bolzano con 23°.
MALTEMPO AL CENTRONORD, VARESOTTO NEL MIRINO, FORTI TEMPORALI OLTRE 150mm CON GRANDINE GROSSA COME NOCI
14 GIUGNO 2015: Era nelle attese e purtroppo non ha tradito le aspettative, un'intensa ondata di maltempo si è abbattuta sulle regioni settentrionali e sulla Toscana. Nel mirino dei forti temporali soprattutto le zone alpine e prealpine tra Piemonte e Lombardia con un particolare accanimento sulla provincia di Varese dove un temporale auto-rigenerantisi ha scaricato all'incirca dalle 6 di stamattina e fino all'attuale, quantitativi di pioggia superiori ai 150mm. Frane, smottamenti e allagamenti in tutta la provincia e danni ingenti per la Grandine che ha raggiunto le dimensioni di noci in molte zone come a Castronno e Carnago!
Forti temporali anche su Torinese, Novarese, Trentino e Veneto con punte di 70mm sul Novarese, temporali la cui energia è in larga parte derivata dall'acceso contrasto tra le correnti fresche nord atlantiche ed il fronte sub tropicale che sta portando temperature estive con punte di 30/32° al Centro sud. Penalizzata anche la Toscana, unica regione del Centro ad aver risentito del Maltempo con fenomeni abbondanti sulla provincia di Livorno dove si superano i 20mm.
Per il resto sole, sole e qualche velatura e come detto con temperature decisamente estive. Così mentre sulle zone colpite dal maltempo, in particolare sulla Lombardia, i termometri restano ancorati tra i 15 ed i 17°, sul resto d'italia, ma localmente anche al Nord in Emilia Romagna per il Garbino, si toccano tranquillamente i 31° come a Rimini. Le punte più alte comunque al Sud, alle ore 12.00 32° a Lamezia Terme in Calabria e nel Trapanese ad Alcamo.
Forti temporali anche su Torinese, Novarese, Trentino e Veneto con punte di 70mm sul Novarese, temporali la cui energia è in larga parte derivata dall'acceso contrasto tra le correnti fresche nord atlantiche ed il fronte sub tropicale che sta portando temperature estive con punte di 30/32° al Centro sud. Penalizzata anche la Toscana, unica regione del Centro ad aver risentito del Maltempo con fenomeni abbondanti sulla provincia di Livorno dove si superano i 20mm.
Per il resto sole, sole e qualche velatura e come detto con temperature decisamente estive. Così mentre sulle zone colpite dal maltempo, in particolare sulla Lombardia, i termometri restano ancorati tra i 15 ed i 17°, sul resto d'italia, ma localmente anche al Nord in Emilia Romagna per il Garbino, si toccano tranquillamente i 31° come a Rimini. Le punte più alte comunque al Sud, alle ore 12.00 32° a Lamezia Terme in Calabria e nel Trapanese ad Alcamo.
CRONACA CALDO: PUNTE FINO A 34°C AL NORD E TOSCANA, 32°C SULLE COSTE VENETE
Aggiornamento 12 GIUGNO 2015 ore 9:30
Una perturbazione atlantica associata alla circolazione ciclonica presente da alcuni giorni sul Golfo di Biscaglia, ha raggiunto le regioni più occidentali della penisola. Si tratta di un fronte apripista come viene chiamato in gergo, ha il compito di favorire un primo calo barico che agevolerà poi l'ingresso di impulsi instabili più forti in serata.
I fenomeni, anche a sfondo temporalesco, per il momento non sono particolarmente importanti a dispetto di una copertura piuttosto estesa, gli accumuli più significativi tra Torinese e Biellese con punte di 8-10mm e sulla Sardegna centro settentrionale con punte massime di 5-8mm. Sul resto della penisola, un campo di alta pressione di matrice sub tropicale impedisce l'avanzata del fronte ed al Centro Sud eccetto qualche velatura o stratificazione sarà una giornata ancora buona o discreta.
Sotto il profilo termico, non vi sono particolari anomalie da segnalare. A parte la Sardegna, raggiunta per prima dal fronte caldo che ha preceduto i temporali, i valori minimi della notte sono abbastanza in linea con le medie. Il capoluogo più caldo di notte Cagliari con 24.3°
Aggiornamento 10 GIUGNO 2015 ore 9:30
Nel corso delle ultime ore la parte più avanzata di una perturbazione associata ad un vortice sul Golfo di Biscaglia che sta portando forte maltempo sulla Spagna settentrionale e la Francia occidentale,ha raggiunto il Piemonte e la Lombardia innescando specie in prossimità dei settori alpini e prealpini ma localmente anche sulle pianure dei piovaschi a carattere sparso.
Le piogge sono cominciate già in nottata e gli accumuli sono risultati moderati sulla Lombardia con punte di 21mm nel Milanese e 20mm nel Varesotto,13mm nel Cremonese. Poco meno in Piemonte con 12mm nel Verbano, 6mm nel Biellese e 3mm nel Torinese.
Sul resto della Penisola avanza l'anticiclone sub tropicale richiamato proprio dal vortice iberico ed il tempo si presenta soleggiato dopo i forti temporali che nel pomeriggio sera di ieri hanno creato diversi problemi in Campania soprattutto nel Napoletano. Dal punto di vista termico non si segnalano particolari anomalie, i valori minimi rientrano generalmente nelle medie stagionali, qualche scarto positivo solo sulla Calabria ionica dove si sono raggiunti i 24° e sul Triveneto con 21-22°. Il capoluogo più fresco della notte Frosinone con 13°
Aggiornamento 8 GIUGNO 2015 ore 10:00
Nuovi temporali sono scoppiati a partire dal pomeriggio di Domenica 7 sulla dorsale appenninica centro-meridionale e sulle regioni di Nord Ovest, qui interessando soprattutto i rilievi (fino a 70mm su Prealpi lombarde ed Orobie). Nel corso della notte comunque i fenomeni si sono trasferiti anche alle pianure lombarde, tra Bergamo e Milano, nonché in parte sul Torinese, dove nelle valli occidentali della provincia un nubifragio ha fatto accumulare fino a 60mm in poche ore. Numerosissime le fulminazioni che hanno interessato l'alta Lombardia nella serata di Domenica 7.
Al Sud è stata la Campania la regione più colpita, con punte fino a 50mm nella seconda metà di ieri e violente grandinate tra le province di Avellino, Caserta e Benevento. Acquazzoni anche tra Calabria tirrenica e Sicilia; sulle interne siciliane in queste ultime ore fenomeni temporaleschi stanno colpendo in particolare l'area di Caltanissetta (15mm). Nuovi temporali sono attesi nel corso della giornata su Alpi, Appennino e basso Tirreno.
Aggiornamento 7 GIUGNO 2015 ore 8:45
L'alta pressione nelle ultime ore sta favorendo l'ingresso di infiltrazioni più fresche nordorientali in quota. Il mix tra l'aria più instabile e le alte temperature presenti sul territorio è stato esplosivo a partire da Sabato 6 pomeriggio, specie sui rilievi alpini ed appenninici meridionali, dove si sono verificati temporali anche di forte intensità, accompagnati localmente da grandine e pioggia battente. Caduti oltre 60mm a Trento città, dove si sono verificati degli allagamenti. Grandine in Valsugana che ha danneggiato le colture a Caldonazzo; smottamenti in Val di Fassa. Circa 50mm caduti sulle interne siciliane, a Corleone (PA); 30mm sulla Calabria tirrenica. Temporali con grandine anche in provincia di Roma.
Non solo l'Italia è stata interessata dai temporali pomeridiani, ma anche la Svizzera è stata colpita da forti grandinate, come quella che ha imbiancato lo stadio di Berna, qui sotto.
Nel corso della notte poi, altri temporali sono andati rigenerandosi tra la Val Padana occidentale e le Alpi piemontesi, scaricando in poche ore fino a 30mm a Torino città e quasi 60mm nell'ovest Torinese, 50mm sulle interne savonesi, 15mm a sud di Milano. Nuovi temporali sono attesi dal pomeriggio odierno su tutti i rilievi, in possibile sconfinamento serale verso le alte pianure padane e le coste del basso Tirreno.
Aggiornamento 5 GIUGNO ORE 15:50
Prosegue il dominio dell'alta pressione su gran parte della Penisola, segnatamente il Centro-Nord dove prevale il sole e con clima molto caldo e afoso. Attualmente le temperature sono ben oltre i 30°C su diverse regioni, con punte di 33/34°C in Valpadana e sulla fascia tirrenica.
Nel dettaglio abbiamo 33°C a Milano, 32°C a Bologna, 34°C a Firenze e 33°C a Roma. Più fresco il medio-basso Adriatico ed il Sud, dove si fanno sentire gli effetti di blandi venti orientali e le temperature non vanno oltre i 29-30°C. Proprio queste infiltrazioni più fresche vanno ad originare instabilità termoconvettiva tra Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia dove in queste ore si stanno verificando temporali sparsi, i quali andranno poi ad esaurirsi entro la serata.
Anche sulle Alpi i cieli sono solcati dai classici cumuli ad evoluzione diurna, ma al momento la robustezza dell'anticiclone non permette lo sviluppo di temporali, che al più si presenteranno in modo molto isolato tra il tardo pomeriggio e la primissima serata. Il caldo si fa sentire anche in quota: sempre sull'arco alpino le temperature a 1500 metri hanno quasi ovunque superato i 20°C e lo zero termico ha toccato quota 4000 metri.
5 GIUNGO 2015: Il caldo delle ultime ore sta picchiando duro soprattutto al Nord e Toscana, con valori fino a 34/35°C su pianure e fondovalle nel corso del pomeriggio. I massimi anticiclonici, proprio in corrispondenza tra Francia e Stati alpini, hanno favorito temperature insolitamente alte fin sulle coste, in particolare tra Veneto e FVG, dove l'assenza delle brezze ha determinato valori fino a 32/33°C su località come Venezia, Jesolo, Bibione e Lignano Sabbiadoro.
Temperature altrove diffusamente comprese tra 33 e 34°C sul resto della Val Padana e sulla piana fiorentina, con locali punte fino a 35°C sulle pedemontane venete e a Firenze città. Caldo più attenuato sul resto d'Italia, con qualche temporale sui rilievi e a tratti fin sull'area costiera del basso Tirreno.
Una perturbazione atlantica associata alla circolazione ciclonica presente da alcuni giorni sul Golfo di Biscaglia, ha raggiunto le regioni più occidentali della penisola. Si tratta di un fronte apripista come viene chiamato in gergo, ha il compito di favorire un primo calo barico che agevolerà poi l'ingresso di impulsi instabili più forti in serata.
I fenomeni, anche a sfondo temporalesco, per il momento non sono particolarmente importanti a dispetto di una copertura piuttosto estesa, gli accumuli più significativi tra Torinese e Biellese con punte di 8-10mm e sulla Sardegna centro settentrionale con punte massime di 5-8mm. Sul resto della penisola, un campo di alta pressione di matrice sub tropicale impedisce l'avanzata del fronte ed al Centro Sud eccetto qualche velatura o stratificazione sarà una giornata ancora buona o discreta.
Sotto il profilo termico, non vi sono particolari anomalie da segnalare. A parte la Sardegna, raggiunta per prima dal fronte caldo che ha preceduto i temporali, i valori minimi della notte sono abbastanza in linea con le medie. Il capoluogo più caldo di notte Cagliari con 24.3°
Aggiornamento 10 GIUGNO 2015 ore 9:30
Nel corso delle ultime ore la parte più avanzata di una perturbazione associata ad un vortice sul Golfo di Biscaglia che sta portando forte maltempo sulla Spagna settentrionale e la Francia occidentale,ha raggiunto il Piemonte e la Lombardia innescando specie in prossimità dei settori alpini e prealpini ma localmente anche sulle pianure dei piovaschi a carattere sparso.
Le piogge sono cominciate già in nottata e gli accumuli sono risultati moderati sulla Lombardia con punte di 21mm nel Milanese e 20mm nel Varesotto,13mm nel Cremonese. Poco meno in Piemonte con 12mm nel Verbano, 6mm nel Biellese e 3mm nel Torinese.
Sul resto della Penisola avanza l'anticiclone sub tropicale richiamato proprio dal vortice iberico ed il tempo si presenta soleggiato dopo i forti temporali che nel pomeriggio sera di ieri hanno creato diversi problemi in Campania soprattutto nel Napoletano. Dal punto di vista termico non si segnalano particolari anomalie, i valori minimi rientrano generalmente nelle medie stagionali, qualche scarto positivo solo sulla Calabria ionica dove si sono raggiunti i 24° e sul Triveneto con 21-22°. Il capoluogo più fresco della notte Frosinone con 13°
Aggiornamento 8 GIUGNO 2015 ore 10:00
Nuovi temporali sono scoppiati a partire dal pomeriggio di Domenica 7 sulla dorsale appenninica centro-meridionale e sulle regioni di Nord Ovest, qui interessando soprattutto i rilievi (fino a 70mm su Prealpi lombarde ed Orobie). Nel corso della notte comunque i fenomeni si sono trasferiti anche alle pianure lombarde, tra Bergamo e Milano, nonché in parte sul Torinese, dove nelle valli occidentali della provincia un nubifragio ha fatto accumulare fino a 60mm in poche ore. Numerosissime le fulminazioni che hanno interessato l'alta Lombardia nella serata di Domenica 7.
Al Sud è stata la Campania la regione più colpita, con punte fino a 50mm nella seconda metà di ieri e violente grandinate tra le province di Avellino, Caserta e Benevento. Acquazzoni anche tra Calabria tirrenica e Sicilia; sulle interne siciliane in queste ultime ore fenomeni temporaleschi stanno colpendo in particolare l'area di Caltanissetta (15mm). Nuovi temporali sono attesi nel corso della giornata su Alpi, Appennino e basso Tirreno.
Aggiornamento 7 GIUGNO 2015 ore 8:45
L'alta pressione nelle ultime ore sta favorendo l'ingresso di infiltrazioni più fresche nordorientali in quota. Il mix tra l'aria più instabile e le alte temperature presenti sul territorio è stato esplosivo a partire da Sabato 6 pomeriggio, specie sui rilievi alpini ed appenninici meridionali, dove si sono verificati temporali anche di forte intensità, accompagnati localmente da grandine e pioggia battente. Caduti oltre 60mm a Trento città, dove si sono verificati degli allagamenti. Grandine in Valsugana che ha danneggiato le colture a Caldonazzo; smottamenti in Val di Fassa. Circa 50mm caduti sulle interne siciliane, a Corleone (PA); 30mm sulla Calabria tirrenica. Temporali con grandine anche in provincia di Roma.
Non solo l'Italia è stata interessata dai temporali pomeridiani, ma anche la Svizzera è stata colpita da forti grandinate, come quella che ha imbiancato lo stadio di Berna, qui sotto.
Nel corso della notte poi, altri temporali sono andati rigenerandosi tra la Val Padana occidentale e le Alpi piemontesi, scaricando in poche ore fino a 30mm a Torino città e quasi 60mm nell'ovest Torinese, 50mm sulle interne savonesi, 15mm a sud di Milano. Nuovi temporali sono attesi dal pomeriggio odierno su tutti i rilievi, in possibile sconfinamento serale verso le alte pianure padane e le coste del basso Tirreno.
Aggiornamento 5 GIUGNO ORE 15:50
Prosegue il dominio dell'alta pressione su gran parte della Penisola, segnatamente il Centro-Nord dove prevale il sole e con clima molto caldo e afoso. Attualmente le temperature sono ben oltre i 30°C su diverse regioni, con punte di 33/34°C in Valpadana e sulla fascia tirrenica.
Nel dettaglio abbiamo 33°C a Milano, 32°C a Bologna, 34°C a Firenze e 33°C a Roma. Più fresco il medio-basso Adriatico ed il Sud, dove si fanno sentire gli effetti di blandi venti orientali e le temperature non vanno oltre i 29-30°C. Proprio queste infiltrazioni più fresche vanno ad originare instabilità termoconvettiva tra Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia dove in queste ore si stanno verificando temporali sparsi, i quali andranno poi ad esaurirsi entro la serata.
Anche sulle Alpi i cieli sono solcati dai classici cumuli ad evoluzione diurna, ma al momento la robustezza dell'anticiclone non permette lo sviluppo di temporali, che al più si presenteranno in modo molto isolato tra il tardo pomeriggio e la primissima serata. Il caldo si fa sentire anche in quota: sempre sull'arco alpino le temperature a 1500 metri hanno quasi ovunque superato i 20°C e lo zero termico ha toccato quota 4000 metri.
5 GIUNGO 2015: Il caldo delle ultime ore sta picchiando duro soprattutto al Nord e Toscana, con valori fino a 34/35°C su pianure e fondovalle nel corso del pomeriggio. I massimi anticiclonici, proprio in corrispondenza tra Francia e Stati alpini, hanno favorito temperature insolitamente alte fin sulle coste, in particolare tra Veneto e FVG, dove l'assenza delle brezze ha determinato valori fino a 32/33°C su località come Venezia, Jesolo, Bibione e Lignano Sabbiadoro.
Temperature altrove diffusamente comprese tra 33 e 34°C sul resto della Val Padana e sulla piana fiorentina, con locali punte fino a 35°C sulle pedemontane venete e a Firenze città. Caldo più attenuato sul resto d'Italia, con qualche temporale sui rilievi e a tratti fin sull'area costiera del basso Tirreno.
DIRETTA MALTEMPO: ANCORA ROVESCI E TEMPORALI AL SUD CON MOLTI DISAGI, SOLE AL CENTRONORD
28 MAGGIO 2015: L'alta pressione delle Azzorre ha ormai conquistato l'Italia centro settentrionale mettendo fine all'ondata di maltempo che ieri aveva creato molto disagi soprattutto nella provincia di Roma a causa di forti nubifragi e grandinate. Manca ancora all'appello il Sud interessato dal transito in quota di un nucleo di aria fredda che ha continuato ad alimentare una forte instabilità atmosferica.
Rovesci e temporali anche forti si sono susseguiti fin da ieri sera tra il Messinese ed il Vibonese con accumuli di pioggia importanti, fino ai 50mm con punte di 80mm a Gioia Tauro e con diversi disagi. Il maggiore ha riguardato la linea ferroviaria tra Paola e Reggio Calabria a causa di un movimento franoso che ha riversato alberi e terra sui binari interrompendo la circolazione in ambo le direzioni per oltre 2 ore. Isolate poi una ventina di persone nel comune di Filadelfia per una frana che ha interrotto la Statale 19. In queste ultime ore la situazione è decisamente migliorata, dei piovaschi ma a carattere breve e non intenso vengono segnalati sulla Calabria ionica mentre sui versanti tirrenici non piove più.
Dal punto di vista termico, massime in rialzo al centro nord sebbene ancora leggermente sotto le medie stagionali. I valori più elevati in Sardegna con 28° nel Cagliaritano, a seguire Cremonese, Fiorentino e Grossetano dove si sono raggiunti i 27°. Resta parecchio sotto le medie invece il quadro termico al Sud e sul medio Adriatico con valori massimi raramente superiori ai 20-21°, Le massime più basse registrate a Bari e Gela con 19°.
Rovesci e temporali anche forti si sono susseguiti fin da ieri sera tra il Messinese ed il Vibonese con accumuli di pioggia importanti, fino ai 50mm con punte di 80mm a Gioia Tauro e con diversi disagi. Il maggiore ha riguardato la linea ferroviaria tra Paola e Reggio Calabria a causa di un movimento franoso che ha riversato alberi e terra sui binari interrompendo la circolazione in ambo le direzioni per oltre 2 ore. Isolate poi una ventina di persone nel comune di Filadelfia per una frana che ha interrotto la Statale 19. In queste ultime ore la situazione è decisamente migliorata, dei piovaschi ma a carattere breve e non intenso vengono segnalati sulla Calabria ionica mentre sui versanti tirrenici non piove più.
Dal punto di vista termico, massime in rialzo al centro nord sebbene ancora leggermente sotto le medie stagionali. I valori più elevati in Sardegna con 28° nel Cagliaritano, a seguire Cremonese, Fiorentino e Grossetano dove si sono raggiunti i 27°. Resta parecchio sotto le medie invece il quadro termico al Sud e sul medio Adriatico con valori massimi raramente superiori ai 20-21°, Le massime più basse registrate a Bari e Gela con 19°.
MALTEMPO IN CALABRIA: FORTI TEMPORALI, DISAGI ED ALLAGAMENTI!
28 MAGGIO 2015: Ondata di maltempo in Calabria dove dalla notte si susseguono acquazzoni e temporali In particolare i settori più coinvolti sono quelli tirrenici tra vibonese, Serre e piana di Gioia Tauro dove i fenomeni hanno assunto carattere di forte intensità. Un movimento franoso ha interessato la rete ferroviaria tra Eccellente e Vibo Valentia.
Continuerà ancora a piovere nelle prossime ore, seppur in maniera irregolare e non continua non solo in Calabria ma anche sulla Sicilia, specie sul messinese e sulle interne. Un miglioramento a partire da venerdì 29 col ritorno dell'alta pressione.
Continuerà ancora a piovere nelle prossime ore, seppur in maniera irregolare e non continua non solo in Calabria ma anche sulla Sicilia, specie sul messinese e sulle interne. Un miglioramento a partire da venerdì 29 col ritorno dell'alta pressione.
GRANDINE SU ROMA: VIOLENTO TEMPORALE CON OLTRE 40mm!
27 MAGGIO 2015: Roma, violento temporale con grandine, imbiancati alcuni quartieri - Come nelle attese forti temporali si sono innescati sul Lazio e hanno raggiunto anche la Capitale nelle ultime ore, dove è in atto anche una intensa grandinata oltre a piogge a tratti molto intense. Alcuni quartieri a Nord della città sono stai letteralmente imbiancati dalla grandine come se fosse neve tra cui quello di San Giovanni. Si registrano accumuli notevoli: fino a 61mm a Roma Largo Preneste, 52mm a Roma Nomentana, 33mm a Roma Ardeatina; non sonbo mancati locali allagamenti e disagi. Forti temporali stanno interessando comunque anche il resto del Lazio, in particolare frusinate e Ciociaria anche qui con locali grandinate.
La temperature a Roma è crollata fino a 14-15°C durante l'evento. Nelle prossime ore rovesci e temporali dovrebbero spingersi più verso la costa, abbandonando gradualmente Roma. Miglioramento previsto per la serata.
La temperature a Roma è crollata fino a 14-15°C durante l'evento. Nelle prossime ore rovesci e temporali dovrebbero spingersi più verso la costa, abbandonando gradualmente Roma. Miglioramento previsto per la serata.
MALTEMPO MARCHE: NUBIFRAGI E ALLAGAMENTI, TROMBA D'ARIA NEL MACERATESE
27 MAGGIO 2015: Forte maltempo nelle Marche - La regione è stata colpita da intensi rovesci e temporali anche nelle ultime 24 ore, a causa della discesa di un nuovo impulso instabile dal Nord Atlantico. Si sono avuti anche nubifragi e disagi, in particolare tra Marotta e Fano dove nella scors notte in un'ora sono caduti ben 70mm di pioggia ( accumulo notevole in così poco tempo ), allagando diverse strade e abitazioni. Tanti i disagi e gli interventi dei vigili del fuoco di Fano, con allagamenti anche di scuole e alberghi. Sotto controllo il torrente Arzilla e nella zona si registrano le maggiori criticità per allagamenti. Nella giornata di martedì un forti temporali un pò su tutta la Regione, con anche tromba d'aria nel maceratese. Le Marche sono risultate tra le regioni più duramente colpite dal maltempo negli ultimi giorni, tanto che nelle ultime 72 ore si sono accumulati localmente picchi di oltre 150mm.
Previsioni: mercoledì 27 ancora instabile ma con fenomeni che tenderanno a concentrarsi sulle aree interne, abbandonando progressivamente le coste con schiarite via via più ampie. Giovedì' 28 residua variabilità ma con scarsi fenomeni e tempo in ulteriore miglioramento, grazie al ritorno dell'alta pressione delle Azzorre.
Previsioni: mercoledì 27 ancora instabile ma con fenomeni che tenderanno a concentrarsi sulle aree interne, abbandonando progressivamente le coste con schiarite via via più ampie. Giovedì' 28 residua variabilità ma con scarsi fenomeni e tempo in ulteriore miglioramento, grazie al ritorno dell'alta pressione delle Azzorre.
MALTEMPO NORD: FORTI TEMPORALI MARTEDI' 26, VIOLENTA GRANDINATA A BERGAMO
27 MAGGIO 2015: Martedì 26 sera di forti temporali al Nord -La nuova saccatura giunta ieri ha innescato rovesci e temporali anche violenti sul Nord Italia in particolare dapprima soprattutto sul Nordest, ma con estensione dei fenomeni anche al Nordest. Non sono mancati nubifragi, allagamenti e violente grandinate, con picchi anche di oltre 40-50mm: tra le aree più colpite la Valpadana orientale, specie basso Veneto, Emilia, ma anche la pianura e pedemontana lombarda. Un violento temporale ha interessato in particolare la città di Bergamo martedì 26 sera; in alcuni quartieri la città è stata letteralmente imbiancata dalla grandine come se fosse neve. Violento temporale sempre martedì sera anche tra la zona est di Bologna e l'imolese con picchi di 50-60mm in meno di dure ore. Forti temporali pure nel veneziano, con tromba marina sulla Laguna. Nella notte altri forti rovesci hanno interessato la Valpadana ed in particolare l'area del Delta del Po.
Previsioni: mercoledì 27 tempo in graduale miglioramento salvo residue piogge al mattino tra Emilia Romagna, alto Adriatico e Levante Ligure. Nel pomeriggio più sole ma con occasionali brevi rovesci nuovamente possibili su Prealpi, Alpi retrostanti, pedemontane, ma non intensi come quelli di ieri.
Previsioni: mercoledì 27 tempo in graduale miglioramento salvo residue piogge al mattino tra Emilia Romagna, alto Adriatico e Levante Ligure. Nel pomeriggio più sole ma con occasionali brevi rovesci nuovamente possibili su Prealpi, Alpi retrostanti, pedemontane, ma non intensi come quelli di ieri.
MALTEMPO MARCHE: ALLAGAMENTI E FRANE, SUPERATI I 100mm!
23 MAGGIO 2015: La forte ondata di maltempo che nella giornata di Sabato ha interessato le Marche ha provocato allegamenti, frane e disagi alla circolazione stradale. Considerevoli sono stati gli apporti pluviometrici, accumuli diffusi di 70 mm, ma con punte locali che hanno superato i 100mm.
A causa delle piogge torrenziali è stato chiuso il Casello autostradale dell'A14 di Ancona Sud, successivamente riaperto nella notte. A Senigallia paura per il fiume Misa, l'onda di piena è passata nella notte, raggiungendo i massimi livelli di guardia; nella città si sono avuti allagamenti nei quartieri a Sud della città a causa di un forte temporale.
Criticità per allagamenti si sono avute anche a Cupramontana, Tre Castelli, Corinaldo, Loreto, Camerano e Osimo. Strade chiuse a Camerano e Cingoli per frana. Situazione critica ieri anche a San Benedetto dove strade, sottopassi, scantinati e negozi sono allagati. Sulle zone interne numerose sono state le frane che hanno costretto la chiusura di alcuni tratti stradali soprattutto nel fermano: una enorme valanga di fango e terriccio si è abbattuta a Piane Chienti.
La portata di tutti i corsi d'acqua dopo aver raggiunto livelli di guardia nel corso della notte è tornata a calare, grazie anche alla pausa concessa dal tempo: Domenica mattina ha smesso di piovere. In Appennino le temperature si mantengono piuttosto basse per il periodo, nella giornata di ieri la neve è caduta fino alla quota di 1500m, imbiancando le vette.
A causa delle piogge torrenziali è stato chiuso il Casello autostradale dell'A14 di Ancona Sud, successivamente riaperto nella notte. A Senigallia paura per il fiume Misa, l'onda di piena è passata nella notte, raggiungendo i massimi livelli di guardia; nella città si sono avuti allagamenti nei quartieri a Sud della città a causa di un forte temporale.
Criticità per allagamenti si sono avute anche a Cupramontana, Tre Castelli, Corinaldo, Loreto, Camerano e Osimo. Strade chiuse a Camerano e Cingoli per frana. Situazione critica ieri anche a San Benedetto dove strade, sottopassi, scantinati e negozi sono allagati. Sulle zone interne numerose sono state le frane che hanno costretto la chiusura di alcuni tratti stradali soprattutto nel fermano: una enorme valanga di fango e terriccio si è abbattuta a Piane Chienti.
La portata di tutti i corsi d'acqua dopo aver raggiunto livelli di guardia nel corso della notte è tornata a calare, grazie anche alla pausa concessa dal tempo: Domenica mattina ha smesso di piovere. In Appennino le temperature si mantengono piuttosto basse per il periodo, nella giornata di ieri la neve è caduta fino alla quota di 1500m, imbiancando le vette.
CRONACA ITALIA: TROMBE D'ARIA E UNA VITTIMA AL NORD, CADUTI QUASI 70.000 FULMINI!
22 MAGGIO 2015: Il maltempo che negli ultimi giorni ha interessato il Nord-Italia ha portato numerosi temporali, con caduta di grandine e persino la formazione di Tornado.
Oltre ai disagi consueti provocati dagli intensi fenomeni temporaleschi, anche il forte vento in alcuni casi ha recato problemi ed in Piemonte anche una vittima purtroppo: si tratta di un uomo di 45 anni, rimasto schiacciato nella sua auto dalla caduta di un albero già pericolante dopo i temporali delle ore precedenti. L'incidente è avvenuto a Vintebbio, sulla strada che collega Gattinara a Serravalle Sesia (VC).
Anche la neve è tornata a scendere al di sotto dei 2000 metri su gran parte dell'Arco Alpino, ed in alcuni casi in modo anche abbondante. Questa è Livigno (SO), imbiancata dopo un'intensa nevicata avvenuta tra Mercoledì 20 e Giovedì 21.
I numerosi fenomeni temporaleschi che hanno colpito il Centro-Nord Italia da Martedì 19 a ieri hanno scaricato tantissimi fulmini: nell'arco dei 3 giorni sono state registrate circa 70.000 fulminazioni!
Ora il maltempo si sposterà verso SE, specie sulla fascia adriatica. Migliorerà invece al Nordovest, con ritorno del sole e rialzo termico.
Oltre ai disagi consueti provocati dagli intensi fenomeni temporaleschi, anche il forte vento in alcuni casi ha recato problemi ed in Piemonte anche una vittima purtroppo: si tratta di un uomo di 45 anni, rimasto schiacciato nella sua auto dalla caduta di un albero già pericolante dopo i temporali delle ore precedenti. L'incidente è avvenuto a Vintebbio, sulla strada che collega Gattinara a Serravalle Sesia (VC).
Anche la neve è tornata a scendere al di sotto dei 2000 metri su gran parte dell'Arco Alpino, ed in alcuni casi in modo anche abbondante. Questa è Livigno (SO), imbiancata dopo un'intensa nevicata avvenuta tra Mercoledì 20 e Giovedì 21.
I numerosi fenomeni temporaleschi che hanno colpito il Centro-Nord Italia da Martedì 19 a ieri hanno scaricato tantissimi fulmini: nell'arco dei 3 giorni sono state registrate circa 70.000 fulminazioni!
Ora il maltempo si sposterà verso SE, specie sulla fascia adriatica. Migliorerà invece al Nordovest, con ritorno del sole e rialzo termico.
DIRETTA MALTEMPO: TEMPORALI SU PARTE DEL SUD, ALPI E PREALPI CON PUNTE DI 30mm!
Aggiornamento 22 MAGGIO 2015 ore 18:00
L'ondata di maltempo ha colpito duramente Romagna e Marche nelle ultime ore, dove son caduti localmente fino a 80/100mm dalla mezzanotte sull'entroterra di Pesaro, Ancona e Fermo. Fino a 40/70mm invece tra le province di Rimini, Ravenna e Forlì Cesena: accumuli comunque destinati ad aumentare nelle prossime ore. Mareggiate lungo le coste più esposte ai venti di NE. Cade abbondante la neve sul Monte Cimone, così come dai 1500m su tutto l'Appennino marchigiano. Temporali con grandine hanno coinvolto inoltre Abruzzo, Molise, Umbria e Lazio.
Nelle prossime ore purtroppo la situazione non sarà destinata a migliorare: la posizione del minimo depressionario in quota, in prossimità dell'Adriatico centrale, e la convergenza dei venti al suolo potranno favorire fenomeni anche copiosi e diffusi su tutte le aree interne delle Marche nel corso della notte, ma non esclusi locali nubifragi anche lungo la costa compresa tra Fermo, Ancona e Pesaro. Le precipitazioni andranno esaurendosi nella seconda metà di Sabato, seppur molto lentamente, con note di instabilità anche nella giornata di Domenica.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2015 ore 8:45
Dopo aver interessato per alcuni giorni il Nord-Italia, ora il maltempo si sposta lentamente verso SE, concentrandosi in particolare sulla fascia adriatica. Al momento le zone più colpite sono la Romagna e le Marche, dove dalla mezzanotte sono caduti fino a 50 mm di pioggia. E, fatto più importante, la pioggia è prevista cadere in modo insistente per tutta la giornata odierna, specie sul territorio marchigiano dove entro la serata si potrebbero raggiungere e superare i 100 mm.
Oltre alla pioggia, sono da segnalare i forti venti da NE che stanno interessando tutta la fascia costiera dalla Romagna all'Abruzzo, con raffiche che hanno superato i 50 km/h, fino a 70 km/h sulla costa romagnola tra Cervia e Cattolica. Anche in questo caso, si prevede un'attenuazione del fenomeno solo a partire da questa sera-notte. Il tempo invece si presenta buono sulle Isole Maggiori e sulla fascia tirrenica, ed è in miglioramento anche al Nordovest.
Aggiornamento 21 MAGGIO 2015 ore 15:30
Nel corso delle ultime ore il vortice Erik (nome dell'Università di Berlino) si è ulteriormente approfondito grazie all'apporto di altra aria fredda in arrivo dalla Francia. Con un perno sul Mar Ligure ha continuato a risucchiare correnti umide e miti dal Mare Adriatico verso la Pianura padana nutrendo con sempre maggiore decisione la formazione di cellule temporalesche.Temporali che se stamattina si limitavano ad interessare la Liguria ed i settori alpini e prealpini, ora stanno diffondendosi anche sui settori di pianura a partire dal Veneto e l'Emilia Romagna sarà l'obiettivo principale di questi temporali nelle prossime ore.
Fenomeni a tratti intensi con punte di 30mm in Liguria e lungo le Prealpi e spesso grandinigeni,una grandinata ha interessato anche Milano, e accompagnati come nel caso della Laguna Venetaanche da una Tromba d'aria che si è mantenuta al largo dell'isola Pellestrina. E poi la neve che in mattinata è caduta abbondante su Alpi e Prealpi fino a quote relativamente basse per la stagione con accumuli superiori ai 20cm a 1800m.
L'instabilità è andata poi crescendo anche sulla Toscana soprattutto settentrionale e sulle Marche con accumuli fino a 30mm nel Fiorentino. Altrove il tempo è stato più clemente con qualche pioggia a carattere debole che ha interessato il Sud attraversato da una nuvolosità prefrontale abbastanza innocua.
Dal punto di vista termico si segnalano diffuse anomalie negative nei valori massimi della giornata. Solo Salento, Calabria e Sicilia si sono mantenuti entro le medie, persino a tratti superiori sulla Sicilia sud orientale dove si sono raggiunti i 32° nel Ragusano. Gli scarti negativi sono nell'ordine dei 10-12° in meno su Piemonte, Alpi, Prealpi e alte pianure Lombardo Venete, 6-8° in meno sulla fascia tirrenica e la Sardegna, 2-5° in meno su quella Adriatica. Tra i capoluoghi più freschi di oggi si segnala Cuneo con 12° e Bolzano con 16°.
Aggiornamento 21 MAGGIO 2015 ore 10:00
Nuova fase di maltempo per l'italia, dopo le perturbazioni intense che hanno interessato il Nord ora la circolazione cambia e diventa ciclonica a livello locale grazie alla formazione di un minimo che si è centrato in queste ore sul Mar Ligure.
Il vortice ben visibile dalle immagini satellitari sta alimentando una moderata instabilità sulle regioni settentrionali con piogge abbondanti e dei temporali su Nordovest e settore alpini dove tra l'altro nevica a quote decisamente basse per la stagione. Gli accumuli più importanti dalla mezzanotte su Friuli, alto Piemonte e Liguria centrale con punte di 20-25mm. Sul resto del Nord prevalgono schiarite ma attenzione, nelle prossime 12-24 ore il minimo scivolerà verso sudest e il fronte occluso del vortice picchierà duro sull'Emilia Romagna con forti fenomeni.
Il fronte più meridionale associato al minimo sta invece interessando con piogge deboli le regioni meridionali ed il medio Adriatico ma le vorticità sono ancora piuttosto basse. Qualche temporale si è verificato solo al largo della costa marchigiana. Ampie schiarite sulle regioni centrali, che si trovano per ora in una sorta di occhio del ciclone.
Dal punto di vista termico, si segnalano, manco a dirlo, valori di temperatura generalmente sotto le medie stagionali. Minime basse, Bologna tra le più fredde con soli 8°, la più mite Messina con 20°. Attualmente mentre vi scriviamo si registrano valori superiori ai 20° soltanto sul Medio Alto Adriatico, per questioni favoniche ed all'estremo sud tra Sicilia, Calabria e Salento. Le punte più miti nel Ragusano con 26°
Aggiornamento 20 MAGGIO 2015 ore 16:30
Le regioni settentrionali continuano a rientrare nel mirino del maltempo. Rovesci, temporali,grandinate e nevicate a quote relativamente basse per la stagione non danno tregua ai settori alpini e prealpini ma a tratti anche sui settori di Pianura. Raggiunti dalla mezzanotte accumuli fino a 90mm sulle Orobie. Non va meglio per il Trentino con punte di 50mm sul Bellunese, analoga situazione sulla Valtellina con 40-50mm. E poi la neve mediamente intorno ai 1500-1600m ma con puntate fino a 1200m sul Brennero con vere e proprie bufere sopra i 2000m.
Tutta colpa di una saccatura nord atlantica alimentata da aria fredda proveniente dalla Groenlandia distesa in direzione SW-NE dalla Francia alla Scandinavia. I contrasti maggiori a ridosso dei rilievi alpini e prealpini dove la componente orografica si sovrappone a quella frontale. Ed ecco che i fenomeni diventano forti e insistenti. Piogge moderate stanno comunque interessando a tratti anche i settori di pianura soprattutto il Torinese, il Milanese ed il Vicentino con punte di 25-30mm e non mancano anche delle grandinate come a Torino. Inoltre mentre vi scriviamo altri temporali imponenti si stanno sviluppando sul Piemonte fino al Cuneese ed all'Alessandrino. Una situazione in continua evoluzione.
Sul resto della Penisola andirivieni di nubi irregolari senza fenomeni salvo qualche piovasco anche temporalesco sulla Toscana settentrionale con punte di 28mm sul Pisano. Bel tempo solo al Sud dove il sole non ha avuto rivali. Dal punto di vista termico tra gli estremi di oggi si segnalano 32° ad Amendola nel Foggiano contro i 14° di Bolzano.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2015 ore 9:20
Ancora una mattinata temporalesca al Nord soprattutto tra Alpi e Prealpi centro orientali. Il nuovo fronte atlantico giunto dalla Francia si sta gradualmente insinuando sul Mediterraneo e le regioni settentrionali come sempre accade in questi casi, pagano lo scotto di trovarsi lungo la linea di maggiore convergenza delle correnti.
Cosi dopo il violento temporale grandinigeno a supercella che ieri sera ha colpito il Veneto tra Verona e Vicenza con un possibile tornado avvistato a Vicenza, stamattina tocca di nuovo alla Lombardia con accumuli importanti tra Varesotto, Lecchese e Bergamasco e punte di 50mm sulle Prealpi Bergamasche nella stazione di Colere a 1050 metri slm cumulando con le piogge di ieri circa 60-70mm totali (per il momento).
Le basse temperature hanno inoltre favorito nevicate sulle Alpi fino a quote relativamente basse per la stagione, imbiancata Livigno. Piogge deboli interessano anche il Nordovest tra basso Piemonte e Liguria orientale ma con accumuli non particolarmente significativi.
Intanto una nuvolosità medio alta prefrontale interessa la Sardegna un po' tutte le regioni centrali e qualche pioggia, sempre debole sta cadendo sull'alta Toscana con punte di 7mm nella provincia di Massa Carrara. Ben poco da segnalare più a Sud se non la resistenza del campo di alta pressione che sta determinando ancora cieli per lo più sereni con qualche innocua stratificazione.
Dal punto di vista termico, permane una generale omeotermia nei valori minimi della notte con scarti minimi tra Nord e Sud, 17° a Genova come a Palermo, 16° a Milano come a Roma. Gli estremi della notte 22° a Termoli, 11° a Malpensa.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2015 ore 12:00
Nel corso della giornata odierna una nuova perturbazione atlantica associata ad una profonda saccatura centrata sul Mare del Nord ha raggiunto le regioni settentrionali a cominciare dai settori alpini e prealpini.
I primi fenomeni anche moderati con punte di 25-30mm hanno interessato in mattinata alta Lombardia e Trentino poi nel corso del pomeriggio cellule temporalesche più efficienti si sono organizzate tra il Piemonte e la Lombardia con forti rovesci tra alto Torinese, Biellese, Verbano e Varesotto e punte superiori ai 50-55mm.
E' una situazione in evoluzione che vedrà un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche su buona parte del resto del Nord nelle prossime ore. Al contrario invece la situazione al Sud è andata decisamente migliorando. Il vortice che ha causato i nubifragi sulla Sicilia di 2 giorni fa si è gradualmente ritirato verso lo Ionio influendo marginalmente solo la Calabria dove sono ancora in atto dei rovesci ma con accumuli scarsi. Il bel tempo è tornato anche sulla Puglia dove in nottata un fronte temporalesco ha accumulato fino a 20mm di pioggia tra Barese e Brindisino
Poco da segnalare sul resto d'Italia se non una modesta attività cumuliforme pomeridiana a ridosso dell'Appennino centrale tra Lazio e Abruzzo con qualche temporale di calore, accompagnato da fenomeni modesti. Dal punto di vista termico, restano sotto le medie Sicilia orientale e Calabria ionica e Salento dove le massime hanno scarti negativi rispetto alla norma fino a 5-6° in meno. Sotto media anche in Nordovest con 3-5° in meno sulla Liguria. Da segnalare invece scarti positivi su Sardegna e medio Adriatico con valori anche superiori ai 30°. Il capoluogo più caldo Chieti con 32°, quello più fresco Genova con 19°.
19 MAGGIO 2015: Nelle ultime ore moderata instabilità si è ripresentata sulle regioni meridionali ancora marginalmente coinvolte dal recidivo vortice sullo Ionio in fase di definitivo indebolimento; qualche acquazzone o temporale si è ripresentato in particolare sulla Puglia, colpite sia Bari che Brindisi all'alba, ma anche la Calabria soprattutto ionica.
Qualche nuovo rovescio o temporale si è ripresentato inoltre dalla scorsa notte anche su Alpi, Prealpi ed occasionalmente sulle pedemontane e sulle pianure lombarde occidentali e piemontesi. I fenomeni sono risultati localmente anche di una certa intensità in particolare sulle Prealpi lombarde e sul varesotto dove si sono registrati picchi di oltre 30mm. Tutto questo a causa di infiltrazioni umide atlantiche che precedono l'arrivo di una lunga e piuttosto intensa perturbazione ormai appena oltralpe e responsabile del peggioramento atteso nelle prossime ore al Nord.
L'ondata di maltempo ha colpito duramente Romagna e Marche nelle ultime ore, dove son caduti localmente fino a 80/100mm dalla mezzanotte sull'entroterra di Pesaro, Ancona e Fermo. Fino a 40/70mm invece tra le province di Rimini, Ravenna e Forlì Cesena: accumuli comunque destinati ad aumentare nelle prossime ore. Mareggiate lungo le coste più esposte ai venti di NE. Cade abbondante la neve sul Monte Cimone, così come dai 1500m su tutto l'Appennino marchigiano. Temporali con grandine hanno coinvolto inoltre Abruzzo, Molise, Umbria e Lazio.
Nelle prossime ore purtroppo la situazione non sarà destinata a migliorare: la posizione del minimo depressionario in quota, in prossimità dell'Adriatico centrale, e la convergenza dei venti al suolo potranno favorire fenomeni anche copiosi e diffusi su tutte le aree interne delle Marche nel corso della notte, ma non esclusi locali nubifragi anche lungo la costa compresa tra Fermo, Ancona e Pesaro. Le precipitazioni andranno esaurendosi nella seconda metà di Sabato, seppur molto lentamente, con note di instabilità anche nella giornata di Domenica.
Aggiornamento 22 MAGGIO 2015 ore 8:45
Dopo aver interessato per alcuni giorni il Nord-Italia, ora il maltempo si sposta lentamente verso SE, concentrandosi in particolare sulla fascia adriatica. Al momento le zone più colpite sono la Romagna e le Marche, dove dalla mezzanotte sono caduti fino a 50 mm di pioggia. E, fatto più importante, la pioggia è prevista cadere in modo insistente per tutta la giornata odierna, specie sul territorio marchigiano dove entro la serata si potrebbero raggiungere e superare i 100 mm.
Oltre alla pioggia, sono da segnalare i forti venti da NE che stanno interessando tutta la fascia costiera dalla Romagna all'Abruzzo, con raffiche che hanno superato i 50 km/h, fino a 70 km/h sulla costa romagnola tra Cervia e Cattolica. Anche in questo caso, si prevede un'attenuazione del fenomeno solo a partire da questa sera-notte. Il tempo invece si presenta buono sulle Isole Maggiori e sulla fascia tirrenica, ed è in miglioramento anche al Nordovest.
Aggiornamento 21 MAGGIO 2015 ore 15:30
Nel corso delle ultime ore il vortice Erik (nome dell'Università di Berlino) si è ulteriormente approfondito grazie all'apporto di altra aria fredda in arrivo dalla Francia. Con un perno sul Mar Ligure ha continuato a risucchiare correnti umide e miti dal Mare Adriatico verso la Pianura padana nutrendo con sempre maggiore decisione la formazione di cellule temporalesche.Temporali che se stamattina si limitavano ad interessare la Liguria ed i settori alpini e prealpini, ora stanno diffondendosi anche sui settori di pianura a partire dal Veneto e l'Emilia Romagna sarà l'obiettivo principale di questi temporali nelle prossime ore.
Fenomeni a tratti intensi con punte di 30mm in Liguria e lungo le Prealpi e spesso grandinigeni,una grandinata ha interessato anche Milano, e accompagnati come nel caso della Laguna Venetaanche da una Tromba d'aria che si è mantenuta al largo dell'isola Pellestrina. E poi la neve che in mattinata è caduta abbondante su Alpi e Prealpi fino a quote relativamente basse per la stagione con accumuli superiori ai 20cm a 1800m.
L'instabilità è andata poi crescendo anche sulla Toscana soprattutto settentrionale e sulle Marche con accumuli fino a 30mm nel Fiorentino. Altrove il tempo è stato più clemente con qualche pioggia a carattere debole che ha interessato il Sud attraversato da una nuvolosità prefrontale abbastanza innocua.
Dal punto di vista termico si segnalano diffuse anomalie negative nei valori massimi della giornata. Solo Salento, Calabria e Sicilia si sono mantenuti entro le medie, persino a tratti superiori sulla Sicilia sud orientale dove si sono raggiunti i 32° nel Ragusano. Gli scarti negativi sono nell'ordine dei 10-12° in meno su Piemonte, Alpi, Prealpi e alte pianure Lombardo Venete, 6-8° in meno sulla fascia tirrenica e la Sardegna, 2-5° in meno su quella Adriatica. Tra i capoluoghi più freschi di oggi si segnala Cuneo con 12° e Bolzano con 16°.
Aggiornamento 21 MAGGIO 2015 ore 10:00
Nuova fase di maltempo per l'italia, dopo le perturbazioni intense che hanno interessato il Nord ora la circolazione cambia e diventa ciclonica a livello locale grazie alla formazione di un minimo che si è centrato in queste ore sul Mar Ligure.
Il vortice ben visibile dalle immagini satellitari sta alimentando una moderata instabilità sulle regioni settentrionali con piogge abbondanti e dei temporali su Nordovest e settore alpini dove tra l'altro nevica a quote decisamente basse per la stagione. Gli accumuli più importanti dalla mezzanotte su Friuli, alto Piemonte e Liguria centrale con punte di 20-25mm. Sul resto del Nord prevalgono schiarite ma attenzione, nelle prossime 12-24 ore il minimo scivolerà verso sudest e il fronte occluso del vortice picchierà duro sull'Emilia Romagna con forti fenomeni.
Il fronte più meridionale associato al minimo sta invece interessando con piogge deboli le regioni meridionali ed il medio Adriatico ma le vorticità sono ancora piuttosto basse. Qualche temporale si è verificato solo al largo della costa marchigiana. Ampie schiarite sulle regioni centrali, che si trovano per ora in una sorta di occhio del ciclone.
Dal punto di vista termico, si segnalano, manco a dirlo, valori di temperatura generalmente sotto le medie stagionali. Minime basse, Bologna tra le più fredde con soli 8°, la più mite Messina con 20°. Attualmente mentre vi scriviamo si registrano valori superiori ai 20° soltanto sul Medio Alto Adriatico, per questioni favoniche ed all'estremo sud tra Sicilia, Calabria e Salento. Le punte più miti nel Ragusano con 26°
Aggiornamento 20 MAGGIO 2015 ore 16:30
Le regioni settentrionali continuano a rientrare nel mirino del maltempo. Rovesci, temporali,grandinate e nevicate a quote relativamente basse per la stagione non danno tregua ai settori alpini e prealpini ma a tratti anche sui settori di Pianura. Raggiunti dalla mezzanotte accumuli fino a 90mm sulle Orobie. Non va meglio per il Trentino con punte di 50mm sul Bellunese, analoga situazione sulla Valtellina con 40-50mm. E poi la neve mediamente intorno ai 1500-1600m ma con puntate fino a 1200m sul Brennero con vere e proprie bufere sopra i 2000m.
Tutta colpa di una saccatura nord atlantica alimentata da aria fredda proveniente dalla Groenlandia distesa in direzione SW-NE dalla Francia alla Scandinavia. I contrasti maggiori a ridosso dei rilievi alpini e prealpini dove la componente orografica si sovrappone a quella frontale. Ed ecco che i fenomeni diventano forti e insistenti. Piogge moderate stanno comunque interessando a tratti anche i settori di pianura soprattutto il Torinese, il Milanese ed il Vicentino con punte di 25-30mm e non mancano anche delle grandinate come a Torino. Inoltre mentre vi scriviamo altri temporali imponenti si stanno sviluppando sul Piemonte fino al Cuneese ed all'Alessandrino. Una situazione in continua evoluzione.
Sul resto della Penisola andirivieni di nubi irregolari senza fenomeni salvo qualche piovasco anche temporalesco sulla Toscana settentrionale con punte di 28mm sul Pisano. Bel tempo solo al Sud dove il sole non ha avuto rivali. Dal punto di vista termico tra gli estremi di oggi si segnalano 32° ad Amendola nel Foggiano contro i 14° di Bolzano.
Aggiornamento 20 MAGGIO 2015 ore 9:20
Ancora una mattinata temporalesca al Nord soprattutto tra Alpi e Prealpi centro orientali. Il nuovo fronte atlantico giunto dalla Francia si sta gradualmente insinuando sul Mediterraneo e le regioni settentrionali come sempre accade in questi casi, pagano lo scotto di trovarsi lungo la linea di maggiore convergenza delle correnti.
Cosi dopo il violento temporale grandinigeno a supercella che ieri sera ha colpito il Veneto tra Verona e Vicenza con un possibile tornado avvistato a Vicenza, stamattina tocca di nuovo alla Lombardia con accumuli importanti tra Varesotto, Lecchese e Bergamasco e punte di 50mm sulle Prealpi Bergamasche nella stazione di Colere a 1050 metri slm cumulando con le piogge di ieri circa 60-70mm totali (per il momento).
Le basse temperature hanno inoltre favorito nevicate sulle Alpi fino a quote relativamente basse per la stagione, imbiancata Livigno. Piogge deboli interessano anche il Nordovest tra basso Piemonte e Liguria orientale ma con accumuli non particolarmente significativi.
Intanto una nuvolosità medio alta prefrontale interessa la Sardegna un po' tutte le regioni centrali e qualche pioggia, sempre debole sta cadendo sull'alta Toscana con punte di 7mm nella provincia di Massa Carrara. Ben poco da segnalare più a Sud se non la resistenza del campo di alta pressione che sta determinando ancora cieli per lo più sereni con qualche innocua stratificazione.
Dal punto di vista termico, permane una generale omeotermia nei valori minimi della notte con scarti minimi tra Nord e Sud, 17° a Genova come a Palermo, 16° a Milano come a Roma. Gli estremi della notte 22° a Termoli, 11° a Malpensa.
Aggiornamento 19 MAGGIO 2015 ore 12:00
Nel corso della giornata odierna una nuova perturbazione atlantica associata ad una profonda saccatura centrata sul Mare del Nord ha raggiunto le regioni settentrionali a cominciare dai settori alpini e prealpini.
I primi fenomeni anche moderati con punte di 25-30mm hanno interessato in mattinata alta Lombardia e Trentino poi nel corso del pomeriggio cellule temporalesche più efficienti si sono organizzate tra il Piemonte e la Lombardia con forti rovesci tra alto Torinese, Biellese, Verbano e Varesotto e punte superiori ai 50-55mm.
E' una situazione in evoluzione che vedrà un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche su buona parte del resto del Nord nelle prossime ore. Al contrario invece la situazione al Sud è andata decisamente migliorando. Il vortice che ha causato i nubifragi sulla Sicilia di 2 giorni fa si è gradualmente ritirato verso lo Ionio influendo marginalmente solo la Calabria dove sono ancora in atto dei rovesci ma con accumuli scarsi. Il bel tempo è tornato anche sulla Puglia dove in nottata un fronte temporalesco ha accumulato fino a 20mm di pioggia tra Barese e Brindisino
Poco da segnalare sul resto d'Italia se non una modesta attività cumuliforme pomeridiana a ridosso dell'Appennino centrale tra Lazio e Abruzzo con qualche temporale di calore, accompagnato da fenomeni modesti. Dal punto di vista termico, restano sotto le medie Sicilia orientale e Calabria ionica e Salento dove le massime hanno scarti negativi rispetto alla norma fino a 5-6° in meno. Sotto media anche in Nordovest con 3-5° in meno sulla Liguria. Da segnalare invece scarti positivi su Sardegna e medio Adriatico con valori anche superiori ai 30°. Il capoluogo più caldo Chieti con 32°, quello più fresco Genova con 19°.
19 MAGGIO 2015: Nelle ultime ore moderata instabilità si è ripresentata sulle regioni meridionali ancora marginalmente coinvolte dal recidivo vortice sullo Ionio in fase di definitivo indebolimento; qualche acquazzone o temporale si è ripresentato in particolare sulla Puglia, colpite sia Bari che Brindisi all'alba, ma anche la Calabria soprattutto ionica.
Qualche nuovo rovescio o temporale si è ripresentato inoltre dalla scorsa notte anche su Alpi, Prealpi ed occasionalmente sulle pedemontane e sulle pianure lombarde occidentali e piemontesi. I fenomeni sono risultati localmente anche di una certa intensità in particolare sulle Prealpi lombarde e sul varesotto dove si sono registrati picchi di oltre 30mm. Tutto questo a causa di infiltrazioni umide atlantiche che precedono l'arrivo di una lunga e piuttosto intensa perturbazione ormai appena oltralpe e responsabile del peggioramento atteso nelle prossime ore al Nord.
FORTI TEMPORALI CON GRANDINE TRA VERONA E VICENZA MARTEDI' 19 SERA
20 MAGGIO 2015: Un violento temporale si è abbattuto nella serata di Martedì 19 in Veneto, tra le province di Verona e Vicenza. Colpita soprattutto la pianura veronese, la Lessinia, i monti Berici e la Valle dell'Agno, con grandinate e raffiche di vento. Accumulati fin oltre 60mm in poche ore sulla Valle dell'Astico. Eccezionale grandinata nella zona di Lavagno, Chiampo ed Arzignano. Eloquente lo scatto radar delle ore 21.30, che mostra come la singola cella temporalesca (supercella) fosse caratterizzata da ben due echi ad uncino. Nelle prossime ore le condizioni meteo tenderanno a peggiorare sensibilmente su tutto il Nord Italia, per l'approfondirsi di una circolazione depressionaria sul nostro Paese, con moderata fase di maltempo e nuovi rovesci o temporali sparsi che proseguiranno almeno fino alle porte del weekend.
MALTEMPO SICILIA: DOMENICA 17 IN ARRIVO PIOGGE E TEMPORALI ANCHE FORTI
Aggiornamento 18 MAGGIO 2015 ore 9:30
La recente ondata di maltempo ha determinato danni e disagi sulla Sicilia. Picchi complessivi di oltre 130mm sono stati registrati sul palermitano, dove tra l'altro si sono avute locali frane, allagamenti e disagi. Si segnala il crollo di un contro soffitto di un centro commerciale a Palermo, mentre anche problemi sulla SS 285 in prossimità di Caccamo per piccole frane; ci sono stati anche locali blackout elettrici. Una tromba d'aria ha inoltre colpito la zona di Racalbuto, in provincia di Agrigento.
Aggiornamento 17 MAGGIO 2015 ore 12:15
Sicilia nell'occhio del ciclone, e non è solo un gioco di parole per parlare del maltempo che sta colpendo l'Isola. Il vortice ciclonico "Carlo" che ha portato forti temporali Venerdì 15 al Nord ha trovato nuova energia alle basse latitudini grazie ai notevoli contrasti termici tra le correnti fresche nord atlantiche in arrivo e l'aria piuttosto calda preesistente ed ha posizionato il suo "occhio" proprio in corrispondenza della Sicilia.
Forti temporali anche grandinigeni per lo più di matrice orografica si sono formati a ridosso della catena montuosa dei Monti Sicani, proprio alle spalle di Palermo riversando ingenti quantitativi di pioggia su tutta l'area palermitana, in particolare immediatamente ad est e ad ovest del Capoluogo. Superati i 90mm a Bagheria, oltre 70mm a Cinisi e fino a 40mm nel Centro di Palermo.
Piogge cadute in poche ore che stanno causando enormi disagi alla circolazione per i numerosi allagamenti. In via Imera e in via Colonna Rotta a Palermo due automobilisti sono stati soccorsi e liberati dai vigili del fuoco perché le loro auto erano rimaste sommerse dall'acqua. Stessa situazione in via Messina Marine con numerose auto rimaste bloccate da più di mezzo metro di acqua. Cancellati per il maltempo anche i voli principali dall'aeroporto di Punta Raisi. C'è stato inoltre un crollo delle temperature, alle 12,00 Palermo segnava solo 14°, un valore da pieno inverno per la città!!! 21° in meno rispetto a Venerdì quanto la massima fu di 35°!!
In queste ore polizia municipale e vigili del fuoco stanno facendo il possibile per soccorrere quanti avessero bisogno di aiuto ma la pioggia continua a cadere incessante.
16 MAGGIO 2015: Un'ondata di maltempo è prevista interessare la Sicilia nella giornata di domenica. Sarà la conseguenza dell'arrivo di un nucleo di aria fredda che dal Ligure si porterà verso la Sardegna e la Sicilia.
Dopo le avvisaglie del sabato 16 con i primi fenomeni sarà domenica che piogge e temporali si accaniranno sulla Sicilia. I fenomeni alimentati da una parte dall'aria calda di estrazione nord africana e da quella più fredda da Ovest si organizzeranno lungo una linea che attraverserà la Sicilia con direttrice NO-SE. Le precipitazioni potrebbero risultare intense, anche accompagnati da grandine e raffiche di vento. Non si escludono nubifragi in particolare su palermitano e nisseno.
La recente ondata di maltempo ha determinato danni e disagi sulla Sicilia. Picchi complessivi di oltre 130mm sono stati registrati sul palermitano, dove tra l'altro si sono avute locali frane, allagamenti e disagi. Si segnala il crollo di un contro soffitto di un centro commerciale a Palermo, mentre anche problemi sulla SS 285 in prossimità di Caccamo per piccole frane; ci sono stati anche locali blackout elettrici. Una tromba d'aria ha inoltre colpito la zona di Racalbuto, in provincia di Agrigento.
Aggiornamento 17 MAGGIO 2015 ore 12:15
Sicilia nell'occhio del ciclone, e non è solo un gioco di parole per parlare del maltempo che sta colpendo l'Isola. Il vortice ciclonico "Carlo" che ha portato forti temporali Venerdì 15 al Nord ha trovato nuova energia alle basse latitudini grazie ai notevoli contrasti termici tra le correnti fresche nord atlantiche in arrivo e l'aria piuttosto calda preesistente ed ha posizionato il suo "occhio" proprio in corrispondenza della Sicilia.
Forti temporali anche grandinigeni per lo più di matrice orografica si sono formati a ridosso della catena montuosa dei Monti Sicani, proprio alle spalle di Palermo riversando ingenti quantitativi di pioggia su tutta l'area palermitana, in particolare immediatamente ad est e ad ovest del Capoluogo. Superati i 90mm a Bagheria, oltre 70mm a Cinisi e fino a 40mm nel Centro di Palermo.
Piogge cadute in poche ore che stanno causando enormi disagi alla circolazione per i numerosi allagamenti. In via Imera e in via Colonna Rotta a Palermo due automobilisti sono stati soccorsi e liberati dai vigili del fuoco perché le loro auto erano rimaste sommerse dall'acqua. Stessa situazione in via Messina Marine con numerose auto rimaste bloccate da più di mezzo metro di acqua. Cancellati per il maltempo anche i voli principali dall'aeroporto di Punta Raisi. C'è stato inoltre un crollo delle temperature, alle 12,00 Palermo segnava solo 14°, un valore da pieno inverno per la città!!! 21° in meno rispetto a Venerdì quanto la massima fu di 35°!!
In queste ore polizia municipale e vigili del fuoco stanno facendo il possibile per soccorrere quanti avessero bisogno di aiuto ma la pioggia continua a cadere incessante.
16 MAGGIO 2015: Un'ondata di maltempo è prevista interessare la Sicilia nella giornata di domenica. Sarà la conseguenza dell'arrivo di un nucleo di aria fredda che dal Ligure si porterà verso la Sardegna e la Sicilia.
Dopo le avvisaglie del sabato 16 con i primi fenomeni sarà domenica che piogge e temporali si accaniranno sulla Sicilia. I fenomeni alimentati da una parte dall'aria calda di estrazione nord africana e da quella più fredda da Ovest si organizzeranno lungo una linea che attraverserà la Sicilia con direttrice NO-SE. Le precipitazioni potrebbero risultare intense, anche accompagnati da grandine e raffiche di vento. Non si escludono nubifragi in particolare su palermitano e nisseno.
AL SUD INVECE GIORNATA BOLLENTE CON PUNTE DI 37°C!
15 MAGGIO 2015: Mentre al Nord sono in atto forti temporali con tracollo termico, al Sud un forte e secco vento di scirocco, richiamato proprio dalla perturbazione al Nord e rovente come il Ghibli africano ha invece soffiato fino a 80km/h portando temperature più che estive.
Le temperature sono risultate sopra le medie del periodo anche di oltre 10-15°C, specie laddove all'aria calda si è aggiunto l'effetto favonico indotto dai rilievi e quindi in primis su Sicilia tirrenica e Calabria tirrenica. Segnaliamo quelle più significative: 37° a Lamezia Terme, 37° a Rende nel Cosentino, 37° anche a Saponara Marittima e Barecellona Pozzo di Gotto nel Messinese. 35° a Palermo centro, 35° ad Augusta e Siracusa, 34° a Barletta e Cerignola, 33°C a Cefalù, 32°C a Brindisi e Foggia, 31°C a Catanzaro, 30°C a Caserta, 29°C a Napoli. E questo mentre un forte temporale a Torino faceva precipitare i termometri fino a 10°.
Le temperature sono risultate sopra le medie del periodo anche di oltre 10-15°C, specie laddove all'aria calda si è aggiunto l'effetto favonico indotto dai rilievi e quindi in primis su Sicilia tirrenica e Calabria tirrenica. Segnaliamo quelle più significative: 37° a Lamezia Terme, 37° a Rende nel Cosentino, 37° anche a Saponara Marittima e Barecellona Pozzo di Gotto nel Messinese. 35° a Palermo centro, 35° ad Augusta e Siracusa, 34° a Barletta e Cerignola, 33°C a Cefalù, 32°C a Brindisi e Foggia, 31°C a Catanzaro, 30°C a Caserta, 29°C a Napoli. E questo mentre un forte temporale a Torino faceva precipitare i termometri fino a 10°.
DIRETTA MALTEMPO ITALIA: FORTI PIOGGE E GRANDINATE PER IL CICLONE "FEROX", OLTRE 100mm SUL BIELLESE
Aggiornamento 17 MAGGIO 2015 ore 8:45
Com'era nelle attese il vortice ciclonico Carlo responsabile dell'ondata di maltempo di Venerdì 15 al Nord si è spostato verso le estreme regioni meridionali posizionando il suo minimo in prossimità della Sicilia. Forti rovesci e temporali localmente anche grandinigeni vengono segnalati soprattutto nel Palermitano con punte superiori ai 50mm anche in prossimità della costa. Più asciutto il settore meridionale ed orientale dell'Isola ma in giornata un po' tutte le province saranno interessate.
Sul resto della Penisola i cieli sono abbastanza sgombri di nubi fatta eccezione per una nuvolosità più compatta tra la Sardegna e la fascia meridionale tirrenica tra Campania e Calabria ma che non sta portando fenomeni rilevanti salvo occasionali sulla Sardegna orientale. E' tornato il sereno anche al Nord dopo gli ultimi piovaschi che tra la tarda serata di ieri e questa notte avevano interessato Bergamasco e Bresciano con accumuli fino a 7mm. Un temporale moderato con intense fulminazioni ha interessato anche il golfo di Napoli.
Dal punto di vista termico, c'è una generale uniformità climatica sull'Italia, e questo a causa del vortice che ha rimescolato l'aria. I valori minimi della notte differiscono poco da Nord a Sud. Sulla Pianura Padana 13-16° esattamente come sulla Sicilia settentrionale. Un po in disparte la Sardegna che ha ricevuto una razione di aria fredda più consistente, qui ritroviamo minime fino a 9° ad Alghero e nel Cagliaritano. Segnaliamo infine venti ancora forti con punte di 90km/h a Porto Torres e 50-70km/h su Genovese e Catanese.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2015 ore 15:00
La giornata odierna ha visto il lento spostamento del minimo associato al vortice "Carlo" dal Tirreno settentrionale verso il Mar di Sardegna dove si trova in queste ore. Il campo barico in recupero al Nord ha favorito un generale miglioramento del tempo con gli ultimi fenomeni al mattino che si sono attardati sul basso piemonte e l'Emilia romagna ed una debole instabilità convettiva diurna che si è nuovamente manifestata sul Triveneto. Nel complesso comunque accumuli ridotti, non paragonabili a quelli raggiunti ieri (oltre 150mm).
Il centro di azione della perturbazione si è cosi portato verso le regioni centro meridionali, non tutte, favorendo delle piogge e degli isolati temporali a carattere intermittente con accumuli generalmente modesti, mai oltre i 10mm. Le zone più interessate dai fenomeni, le Marche, l'Abruzzo, il basso Lazio, l'alta Campania e la Sardegna. Praticamente all'asciutto i restanti settori e quasi tutta la Sicilia dove forti rovesci e temporali sono attesi domani quando il minimo troverà nuova forza.
Dal punto di vista termico, scambio di ruoli tra Nord e Sud sebbene non con gli estremi di ieri (37° a Lamezia contro 16° di Bolzano). Stavolta le regioni settentrionali fanno registrare i valori massimi più elevati con punte anche di 28° a Bolzano e sulla Pianura Veneta mentre al Sud non si superano i 26-27 ma con 19° a Palermo, 16° meno di ieri e 23° a Lamezia, 14° meno di ieri.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2015 ore 9:00
Dopo aver dato il massimo di se al Nord, il ciclone Carlo in forma assai indebolita con un occhio in prossimità della Sardegna occidentale ha raggiunto anche il resto d'Italia. La perturbazione più avanzata associata al minimo ormai in colmamento si è portata verso le regioni del medio Adriatico, la Sardegna e parte del Meridione mentre il fronte occluso sta causando ancora qualche pioggia sulle regioni settentrionali, segnatamente al basso Piemonte e l'Emilia Romagna.
Ma il grosso del maltempo è alle spalle, i contrasti termici dopo l'ingresso delle correnti fresche nord Atlantiche non sono più accesi ed i fenomeni risultano per la gran parte deboli. Tra gli accumuli più significativi dalla mezzanotte si segnalano 12mm tra Pavese e Alessandrino, 8mm sul Frusinate e 5mm su Parmense e Riminese. Sono accumuli decisamente meno ingenti di quelli registrati ieri con le punte di 150mm sul Varesotto.
E purtroppo c'è da segnalare anche una vittima in questa ondata di maltempo, un uomo è morto a Sona un comune della provincia di Verona perchè colpito da un fulmine. Gli addetti del 118 chiamati dagli abitanti locali hanno trovato il corpo ormai senza vita del 60enne riverso sulla strada nei pressi di una boscaglia ed i tentativi di rianimarlo sono stati inutili.
Intanto l'ingresso dell'aria fresca dalla Francia ha fatto crollare i termometri anche al Sud, dove lo ricordiamo ieri si sono registrate punte di 37°. Un calo netto fino a 16-17° in meno ha interessato Sicilia e Calabria. Solo 18° a Palermo contro i 35° di ieri, 20° a Lamezia contro i 37° di ieri. Le temperature più basse della mattinata in pianura al Nord, 11° a Torino, 12° a Milano e Piacenza.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2015 ore 15:00
E' una giornata che a lungo ricorderemo quella di oggi Venerdì 15 maggio 2015. L'Italia è letteralmente spaccata in due da climi diametralmente opposti. Al Nord violenti temporali, grandinate storiche e neve che sulle Alpi occidentali è scesa fino a 1500m di quota o inferiori con temperature autunnali. Al Sud forte scirocco e temperature che invece hanno raggiunto i 37° in Calabria. Ma facciamo il punto della situazione.
Il ciclone responsabile si chiama Carlo, nome affibbiatogli dall'Università di Berlino, è arrivato dalla Francia ed è scivolato sul Mediterraneo stamattina formando un minimo ancor più profondo sul Mar Ligure. Da quella posizione ha continuato a richiamare aria fredda nord Atlantica dalla valle del Rodano mettendola in contatto con il fronte sub tropicale che dalle basse latitudini africane stava risalendo verso nord. Il contatto esplosivo ha generato e sta generando tutt'ora imponenti ammassi temporaleschi con moti convettivi interni intensissimi tanto che la Grandine possiamo dire che sia stato il fenomeno prevalente.
Violente grandinate hanno colpito soprattutto il Torinese con accumuli storici a Lanzo Torinese dove si riferisce il video sotto. Grandine copiosa a tratti grossa come noci anche a Bibiana, poi ancora tra Varese e Milano. Danni inoltre per gli alberi abbattuti dai forti venti temporaleschi a Monza,sottopassi allagati e strade statali chiuse per precauzione. Le piogge più intense si sono verificate nel Biellese con punte di 115mm e nel Varesotto con punte di 140mm a Besozzo, accumuli ancora provvisori. E c'è poi la neve scesa mediamente fino a 1600-1800m sulle Alpi centro occidentali ma localmente arrivata fino a 1200m di quota. Un Venerdì nero potremmo dire.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2015 ore 12:15
Il maltempo continua a flagellare Alpi e Prealpi con forti fenomeni tra Piemonte e Lombardia. Superati i 115mm sul Biellese, fino a 80mm sul Varesotto, 70mm nel Verbano, oltre 60mm nel Torinese e nel Trentino, tutti quantitativi destinati ad aumentare nel corso delle prossime ore quando i fenomeni raggiungeranno anche le Pianure.
Con un minimo sul Ligure il ciclone Carlo continua a risucchiare aria fredda nord atlantica dalla Valle del Rodano e ad alimentare la costruzione di imponenti cellule temporalesche a ridosso dei settori alpini e prealpini soprattutto centro occidentali Lo scontro sta generando fenomeni estremi, primo fra tutti la grandine che sta colpendo in particolare il Torinese dove localmente gli accumuli al suolo raggiungono i 10cm. Cade anche la neve fino a quote relativamente basse per il periodo lungo i confini, continua a fioccare a Livigno. Intanto vengono segnalati i primi disagi stradali per le forti piogge, chiuso preventivamente un tratto della SS394 in provincia di Varese.
Piove anche in Liguria e sulla Toscana settentrionale ma con accumuli generalmente inferiori ai 15mm. Sul resto d'Italia si alternano nubi medio alta stratificate e sole con temperature estive al Sudper il passaggio del ramo caldo della perturbazione, pensate ben 36° a Barcellona Pozzo di Gotto nel Messinese, 35° a Palermo città ed a Pizzo Calabro, 34° a Catania centro. Tutti valori incrementati anche da una componente favonica delle correnti.
15 MAGGIO 2015: L'università di Berlino lo ha ribattezzato Ferox, è un ciclone arrivato dalla Francia che in queste ultime ore si sta approfondendo sul Mar Ligure con geopotenziali che già raggiungono i 1002 hPa. Associato al vortice un intenso fronte perturbato ha colpito in particolar modo le regioni settentrionali con forte maltempo su Alpi e Prealpi.
Superati i 100mm di pioggia sull'alto Piemonte nel Biellese, una forte grandinata seguita da intense piogge ha interessato il comune di Rivoli nel Torinese. Picchi di oltre 50mm nel Trentino, oltre 30mm sull'alta Lombardia ed è una situazione del tutto provvisoria. Nevica inoltre sui confini alpini fino a 1800m con neve anche a Livigno. Qualche pioggia anche in Liguria soprattutto tra Genovese e Spezzino con punte di 14mm sull'alto Genovese. Fenomeni deboli sulle Pianure settentrionali ma il grosso arriverà nel pomeriggio quando il fronte scenderà verso sud.
Sul resto della penisola ben poco da segnalare, eccetto qualche sporadico fenomeno sulla Toscana settentrionale il clima è asciutto con qualche nube sulla fascia centrale tirrenica e qualche velatura al Sud, sole prevalente su Sicilia e Calabria.
Dal punto di vista termico segnaliamo temperature autunnali sulle Prealpi Piemontesi. Già alla quota di 400/500m non si va oltre gli 11°. al contrario all'estremo sud in Sicilia già si toccano punte di 34° nel Palermitano e di 30° tra Messinese e Catanese.
Com'era nelle attese il vortice ciclonico Carlo responsabile dell'ondata di maltempo di Venerdì 15 al Nord si è spostato verso le estreme regioni meridionali posizionando il suo minimo in prossimità della Sicilia. Forti rovesci e temporali localmente anche grandinigeni vengono segnalati soprattutto nel Palermitano con punte superiori ai 50mm anche in prossimità della costa. Più asciutto il settore meridionale ed orientale dell'Isola ma in giornata un po' tutte le province saranno interessate.
Sul resto della Penisola i cieli sono abbastanza sgombri di nubi fatta eccezione per una nuvolosità più compatta tra la Sardegna e la fascia meridionale tirrenica tra Campania e Calabria ma che non sta portando fenomeni rilevanti salvo occasionali sulla Sardegna orientale. E' tornato il sereno anche al Nord dopo gli ultimi piovaschi che tra la tarda serata di ieri e questa notte avevano interessato Bergamasco e Bresciano con accumuli fino a 7mm. Un temporale moderato con intense fulminazioni ha interessato anche il golfo di Napoli.
Dal punto di vista termico, c'è una generale uniformità climatica sull'Italia, e questo a causa del vortice che ha rimescolato l'aria. I valori minimi della notte differiscono poco da Nord a Sud. Sulla Pianura Padana 13-16° esattamente come sulla Sicilia settentrionale. Un po in disparte la Sardegna che ha ricevuto una razione di aria fredda più consistente, qui ritroviamo minime fino a 9° ad Alghero e nel Cagliaritano. Segnaliamo infine venti ancora forti con punte di 90km/h a Porto Torres e 50-70km/h su Genovese e Catanese.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2015 ore 15:00
La giornata odierna ha visto il lento spostamento del minimo associato al vortice "Carlo" dal Tirreno settentrionale verso il Mar di Sardegna dove si trova in queste ore. Il campo barico in recupero al Nord ha favorito un generale miglioramento del tempo con gli ultimi fenomeni al mattino che si sono attardati sul basso piemonte e l'Emilia romagna ed una debole instabilità convettiva diurna che si è nuovamente manifestata sul Triveneto. Nel complesso comunque accumuli ridotti, non paragonabili a quelli raggiunti ieri (oltre 150mm).
Il centro di azione della perturbazione si è cosi portato verso le regioni centro meridionali, non tutte, favorendo delle piogge e degli isolati temporali a carattere intermittente con accumuli generalmente modesti, mai oltre i 10mm. Le zone più interessate dai fenomeni, le Marche, l'Abruzzo, il basso Lazio, l'alta Campania e la Sardegna. Praticamente all'asciutto i restanti settori e quasi tutta la Sicilia dove forti rovesci e temporali sono attesi domani quando il minimo troverà nuova forza.
Dal punto di vista termico, scambio di ruoli tra Nord e Sud sebbene non con gli estremi di ieri (37° a Lamezia contro 16° di Bolzano). Stavolta le regioni settentrionali fanno registrare i valori massimi più elevati con punte anche di 28° a Bolzano e sulla Pianura Veneta mentre al Sud non si superano i 26-27 ma con 19° a Palermo, 16° meno di ieri e 23° a Lamezia, 14° meno di ieri.
Aggiornamento 16 MAGGIO 2015 ore 9:00
Dopo aver dato il massimo di se al Nord, il ciclone Carlo in forma assai indebolita con un occhio in prossimità della Sardegna occidentale ha raggiunto anche il resto d'Italia. La perturbazione più avanzata associata al minimo ormai in colmamento si è portata verso le regioni del medio Adriatico, la Sardegna e parte del Meridione mentre il fronte occluso sta causando ancora qualche pioggia sulle regioni settentrionali, segnatamente al basso Piemonte e l'Emilia Romagna.
Ma il grosso del maltempo è alle spalle, i contrasti termici dopo l'ingresso delle correnti fresche nord Atlantiche non sono più accesi ed i fenomeni risultano per la gran parte deboli. Tra gli accumuli più significativi dalla mezzanotte si segnalano 12mm tra Pavese e Alessandrino, 8mm sul Frusinate e 5mm su Parmense e Riminese. Sono accumuli decisamente meno ingenti di quelli registrati ieri con le punte di 150mm sul Varesotto.
E purtroppo c'è da segnalare anche una vittima in questa ondata di maltempo, un uomo è morto a Sona un comune della provincia di Verona perchè colpito da un fulmine. Gli addetti del 118 chiamati dagli abitanti locali hanno trovato il corpo ormai senza vita del 60enne riverso sulla strada nei pressi di una boscaglia ed i tentativi di rianimarlo sono stati inutili.
Intanto l'ingresso dell'aria fresca dalla Francia ha fatto crollare i termometri anche al Sud, dove lo ricordiamo ieri si sono registrate punte di 37°. Un calo netto fino a 16-17° in meno ha interessato Sicilia e Calabria. Solo 18° a Palermo contro i 35° di ieri, 20° a Lamezia contro i 37° di ieri. Le temperature più basse della mattinata in pianura al Nord, 11° a Torino, 12° a Milano e Piacenza.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2015 ore 15:00
E' una giornata che a lungo ricorderemo quella di oggi Venerdì 15 maggio 2015. L'Italia è letteralmente spaccata in due da climi diametralmente opposti. Al Nord violenti temporali, grandinate storiche e neve che sulle Alpi occidentali è scesa fino a 1500m di quota o inferiori con temperature autunnali. Al Sud forte scirocco e temperature che invece hanno raggiunto i 37° in Calabria. Ma facciamo il punto della situazione.
Il ciclone responsabile si chiama Carlo, nome affibbiatogli dall'Università di Berlino, è arrivato dalla Francia ed è scivolato sul Mediterraneo stamattina formando un minimo ancor più profondo sul Mar Ligure. Da quella posizione ha continuato a richiamare aria fredda nord Atlantica dalla valle del Rodano mettendola in contatto con il fronte sub tropicale che dalle basse latitudini africane stava risalendo verso nord. Il contatto esplosivo ha generato e sta generando tutt'ora imponenti ammassi temporaleschi con moti convettivi interni intensissimi tanto che la Grandine possiamo dire che sia stato il fenomeno prevalente.
Violente grandinate hanno colpito soprattutto il Torinese con accumuli storici a Lanzo Torinese dove si riferisce il video sotto. Grandine copiosa a tratti grossa come noci anche a Bibiana, poi ancora tra Varese e Milano. Danni inoltre per gli alberi abbattuti dai forti venti temporaleschi a Monza,sottopassi allagati e strade statali chiuse per precauzione. Le piogge più intense si sono verificate nel Biellese con punte di 115mm e nel Varesotto con punte di 140mm a Besozzo, accumuli ancora provvisori. E c'è poi la neve scesa mediamente fino a 1600-1800m sulle Alpi centro occidentali ma localmente arrivata fino a 1200m di quota. Un Venerdì nero potremmo dire.
Aggiornamento 15 MAGGIO 2015 ore 12:15
Il maltempo continua a flagellare Alpi e Prealpi con forti fenomeni tra Piemonte e Lombardia. Superati i 115mm sul Biellese, fino a 80mm sul Varesotto, 70mm nel Verbano, oltre 60mm nel Torinese e nel Trentino, tutti quantitativi destinati ad aumentare nel corso delle prossime ore quando i fenomeni raggiungeranno anche le Pianure.
Con un minimo sul Ligure il ciclone Carlo continua a risucchiare aria fredda nord atlantica dalla Valle del Rodano e ad alimentare la costruzione di imponenti cellule temporalesche a ridosso dei settori alpini e prealpini soprattutto centro occidentali Lo scontro sta generando fenomeni estremi, primo fra tutti la grandine che sta colpendo in particolare il Torinese dove localmente gli accumuli al suolo raggiungono i 10cm. Cade anche la neve fino a quote relativamente basse per il periodo lungo i confini, continua a fioccare a Livigno. Intanto vengono segnalati i primi disagi stradali per le forti piogge, chiuso preventivamente un tratto della SS394 in provincia di Varese.
Piove anche in Liguria e sulla Toscana settentrionale ma con accumuli generalmente inferiori ai 15mm. Sul resto d'Italia si alternano nubi medio alta stratificate e sole con temperature estive al Sudper il passaggio del ramo caldo della perturbazione, pensate ben 36° a Barcellona Pozzo di Gotto nel Messinese, 35° a Palermo città ed a Pizzo Calabro, 34° a Catania centro. Tutti valori incrementati anche da una componente favonica delle correnti.
15 MAGGIO 2015: L'università di Berlino lo ha ribattezzato Ferox, è un ciclone arrivato dalla Francia che in queste ultime ore si sta approfondendo sul Mar Ligure con geopotenziali che già raggiungono i 1002 hPa. Associato al vortice un intenso fronte perturbato ha colpito in particolar modo le regioni settentrionali con forte maltempo su Alpi e Prealpi.
Superati i 100mm di pioggia sull'alto Piemonte nel Biellese, una forte grandinata seguita da intense piogge ha interessato il comune di Rivoli nel Torinese. Picchi di oltre 50mm nel Trentino, oltre 30mm sull'alta Lombardia ed è una situazione del tutto provvisoria. Nevica inoltre sui confini alpini fino a 1800m con neve anche a Livigno. Qualche pioggia anche in Liguria soprattutto tra Genovese e Spezzino con punte di 14mm sull'alto Genovese. Fenomeni deboli sulle Pianure settentrionali ma il grosso arriverà nel pomeriggio quando il fronte scenderà verso sud.
Sul resto della penisola ben poco da segnalare, eccetto qualche sporadico fenomeno sulla Toscana settentrionale il clima è asciutto con qualche nube sulla fascia centrale tirrenica e qualche velatura al Sud, sole prevalente su Sicilia e Calabria.
Dal punto di vista termico segnaliamo temperature autunnali sulle Prealpi Piemontesi. Già alla quota di 400/500m non si va oltre gli 11°. al contrario all'estremo sud in Sicilia già si toccano punte di 34° nel Palermitano e di 30° tra Messinese e Catanese.
DIRETTA METEO: TEMPORALI SULLE ALPI, 40°C IN SICILIA!
Aggiornamento 10 MAGGIO 2015 ore 17:20
Acquazzoni e temporali stanno interessando nelle ultime ore alcune zone del Sud Italia. Colpita in particolare la Basilicata, le Murge e la Calabria settentrionale; gli scrosci di pioggia anche di forte intensità (oltre 50mm segnalati nel materano) sono accompagnati da intensa fulminazione e grandine. Le precipitazioni, spinte dal vento in quota coinvolgono anche le coste dell'alto Ionio cosentino e del tarantino. Attività temporalesca anche sui rilievi della Campania e qua e là anche sulla dorsale centrale. Questo succede perchè le regioni meridionali sono attraversate da un nucleo di aria fresca dal Nord Atlantico. Sul resto d'Italia situazione più stabile.
Aggiornamento 9 MAGGIO 2015 ore 17:00
Nel corso delle ultime ore un fronte di instabilità associato ad una blanda circolazione di bassa pressione sulla Francia, ha scavalcato l'arco alpino e con la complicità del riscaldamento diurno e dell'umidità richiamata dalla Val Padana ha trovato energia sufficiente per produrre una serie di cellule temporalesche che si sono organizzate in particolare su Prealpi e alte pianure.
I fenomeni più abbondanti che sono risultati localmente anche a carattere grandinigeno,(un'intensa grandinata ha interessato anche la stazione di plateau Rosa) hanno interessato l'alto Torinese, Novarese Varesotto e Bergamasco con punte di 30mm ma in queste ore nuove cellule si stanno sviluppando anche verso la Pianura padana centro orientale tra Alessandrino, Pavese e Piacentino, in moto verso NE. Situazione stazionaria sul resto della penisola con sole e qualche addensamento medio alto stratificato in transito tra le regioni centrali e la Sardegna.
Dal punto di vista termico, si segnalano massime fino a 31° in Sicilia con punte di 33-35° nell'Ennese, 30-31° anche nel Cosentino e nel Tarantino, 29° a Foggia così come nel Veronese. I valori più bassi lungo la costa ligure a causa dei venti meridionali e delle nubi marittime, la città più fresca Genova con 19°.
6 MAGGIO 2015: Temporali anche intensi hanno interessato le Alpi, in particolare l'alta Lombardia dove i fenomeni si sono spinti fin sulle Prealpi, per la coda di una perturbazione in transito sull'Europa centrale. Non sono mancate locali grandinate e accumuli superiori ai 15-20mm in particolare tra comasco e lecchese. Nelle prossime ore questi temporali guadagneranno anche le Alpi orientali, risultando anche qui localmente forti, con marginale interessamento anche delle pianure venete e del Friuli Venezia Giulia in generale. Strati di passaggio anche al Centro dove tuttavia non si segnalano particolari fenomeni; nota saliente la nebbia anche fitta che questa mattina interessava Emilia orientale, Romagna e a tratti anche le coste di Marche ed Abruzzo, in particolare su pescarese e riminese.
In queste ore il Sud sta invece sperimentando l'apice di questa ondata di calore, con punte anche di oltre 35°C sulle aree interne fino a sfiorare se non raggiungere i 38-40°C tra Calabria e Sicilia. Punte di 40°C si registrano in particolare nell'ennese; caldo anche al Centro con punte di oltre 30°C su interne di Lazio, Abruzzo e Marche. Gran caldo anche in Appennino con punte di 30°C a 1000m su quello meridionale, fino a 26-27°C a 1500m! Stiamo parlando di temperature sopra la media anche di oltre 13-14°C. Il gran caldo va invece smorzandosi sulla Sardegna che non sta più registrando i valori particolarmente elevati di ieri.
Acquazzoni e temporali stanno interessando nelle ultime ore alcune zone del Sud Italia. Colpita in particolare la Basilicata, le Murge e la Calabria settentrionale; gli scrosci di pioggia anche di forte intensità (oltre 50mm segnalati nel materano) sono accompagnati da intensa fulminazione e grandine. Le precipitazioni, spinte dal vento in quota coinvolgono anche le coste dell'alto Ionio cosentino e del tarantino. Attività temporalesca anche sui rilievi della Campania e qua e là anche sulla dorsale centrale. Questo succede perchè le regioni meridionali sono attraversate da un nucleo di aria fresca dal Nord Atlantico. Sul resto d'Italia situazione più stabile.
Aggiornamento 9 MAGGIO 2015 ore 17:00
Nel corso delle ultime ore un fronte di instabilità associato ad una blanda circolazione di bassa pressione sulla Francia, ha scavalcato l'arco alpino e con la complicità del riscaldamento diurno e dell'umidità richiamata dalla Val Padana ha trovato energia sufficiente per produrre una serie di cellule temporalesche che si sono organizzate in particolare su Prealpi e alte pianure.
I fenomeni più abbondanti che sono risultati localmente anche a carattere grandinigeno,(un'intensa grandinata ha interessato anche la stazione di plateau Rosa) hanno interessato l'alto Torinese, Novarese Varesotto e Bergamasco con punte di 30mm ma in queste ore nuove cellule si stanno sviluppando anche verso la Pianura padana centro orientale tra Alessandrino, Pavese e Piacentino, in moto verso NE. Situazione stazionaria sul resto della penisola con sole e qualche addensamento medio alto stratificato in transito tra le regioni centrali e la Sardegna.
Dal punto di vista termico, si segnalano massime fino a 31° in Sicilia con punte di 33-35° nell'Ennese, 30-31° anche nel Cosentino e nel Tarantino, 29° a Foggia così come nel Veronese. I valori più bassi lungo la costa ligure a causa dei venti meridionali e delle nubi marittime, la città più fresca Genova con 19°.
6 MAGGIO 2015: Temporali anche intensi hanno interessato le Alpi, in particolare l'alta Lombardia dove i fenomeni si sono spinti fin sulle Prealpi, per la coda di una perturbazione in transito sull'Europa centrale. Non sono mancate locali grandinate e accumuli superiori ai 15-20mm in particolare tra comasco e lecchese. Nelle prossime ore questi temporali guadagneranno anche le Alpi orientali, risultando anche qui localmente forti, con marginale interessamento anche delle pianure venete e del Friuli Venezia Giulia in generale. Strati di passaggio anche al Centro dove tuttavia non si segnalano particolari fenomeni; nota saliente la nebbia anche fitta che questa mattina interessava Emilia orientale, Romagna e a tratti anche le coste di Marche ed Abruzzo, in particolare su pescarese e riminese.
In queste ore il Sud sta invece sperimentando l'apice di questa ondata di calore, con punte anche di oltre 35°C sulle aree interne fino a sfiorare se non raggiungere i 38-40°C tra Calabria e Sicilia. Punte di 40°C si registrano in particolare nell'ennese; caldo anche al Centro con punte di oltre 30°C su interne di Lazio, Abruzzo e Marche. Gran caldo anche in Appennino con punte di 30°C a 1000m su quello meridionale, fino a 26-27°C a 1500m! Stiamo parlando di temperature sopra la media anche di oltre 13-14°C. Il gran caldo va invece smorzandosi sulla Sardegna che non sta più registrando i valori particolarmente elevati di ieri.
FORTI TEMPORALI IN PIEMONTE IERI SERA: CHICCHI DI GRANDINE FINO A 5/6 cm DI DIAMETRO!
7 MAGGIO 2015: Durante la prima serata di ieri, Mercoledì 6 Maggio, due distinte celle temporalesche si sono sviluppate in Piemonte, interessando le province di Torino, Asti e Biella. Hanno mostrato connotati decisamente notevoli, soprattutto per quanto riguarda la caduta di grandine. Il temporale che ha interessato il biellese ha infatti generato chicchi di dimensioni pazzesche in relazione alla stagione: fino a 5/6 cm di diametro!
Poco dopo le 18.00 si è sviluppato il primo temporale, poco ad Est della città di Torino. E' velocemente cresciuto, intensificandosi. Ha portato un po' di grandine, seppur di piccole dimensioni, e lentamente si è mosso verso S/E.
In seguito si è generato un nuovo temporale, poco più a Nord; anch'esso si è velocemente intensificato muovendosi verso Ivrea e Biella, quindi verso N/E, assumendo una traiettoria decisamente differente rispetto al primo temporale. Ed è stata proprio questa cella temporalesca che ha sviluppato chicchi di grandine di dimensioni inusuali per la stagione: sono caduti chicchi di circa 5/6 cm di diametro, grossomodo le dimensioni di un'albicocca.
Mentre il primo temporale stava ormai esaurendosi sulle colline astigiane, il secondo ha continuato la sua breve corsa verso N/E, per poi indebolirsi e dissiparsi poco prima delle 21. Le lunghe incudini di questi due temporali si sono spinte fino in Lombardia, grazie alle veloci correnti in alta quota che le hanno velocemente "stirate" verso Est per oltre 100 km.
Poco dopo le 18.00 si è sviluppato il primo temporale, poco ad Est della città di Torino. E' velocemente cresciuto, intensificandosi. Ha portato un po' di grandine, seppur di piccole dimensioni, e lentamente si è mosso verso S/E.
In seguito si è generato un nuovo temporale, poco più a Nord; anch'esso si è velocemente intensificato muovendosi verso Ivrea e Biella, quindi verso N/E, assumendo una traiettoria decisamente differente rispetto al primo temporale. Ed è stata proprio questa cella temporalesca che ha sviluppato chicchi di grandine di dimensioni inusuali per la stagione: sono caduti chicchi di circa 5/6 cm di diametro, grossomodo le dimensioni di un'albicocca.
Mentre il primo temporale stava ormai esaurendosi sulle colline astigiane, il secondo ha continuato la sua breve corsa verso N/E, per poi indebolirsi e dissiparsi poco prima delle 21. Le lunghe incudini di questi due temporali si sono spinte fino in Lombardia, grazie alle veloci correnti in alta quota che le hanno velocemente "stirate" verso Est per oltre 100 km.
CALDO AFRICANO: E' RECORD IN SARDEGNA, RAGGIUNTI I 38°C A DECIMOMANNU!
5 MAGGIO 2015: L'ondata di caldo africano ha raggiunto il suo massimo: in Sardegna è record per Maggio! Registrati +38°C(precisamente 37.7°C) a Decimomannu, un valore superiore al record storico risalente al 1994 di ben +1.6 °C. L'aria molto calda e secca proveniente dall'entroterra sahariano si è fatta sentire anche sul resto del Sud e parte del Centro, con punte di +35°C a Caserta e Catania, +34°C a Cosenza e Foggia, +33°C a l'Aquila e Trapani.
Differenze notevoli invece sulle zone costiere dove il mare ancora piuttosto fresco ha favorito l'innesco delle brezze marine, che hanno avuto il merito di mantenere le temperature su valori decisamente più bassi, anche 10°C in meno rispetto al vicino entroterra.
Differenze notevoli invece sulle zone costiere dove il mare ancora piuttosto fresco ha favorito l'innesco delle brezze marine, che hanno avuto il merito di mantenere le temperature su valori decisamente più bassi, anche 10°C in meno rispetto al vicino entroterra.
MALTEMPO SICILIA: DAMA BIANCA DI PRIMAVERA FINO A QUOTE BASSE
8 APRILE 2015: Ondata di maltempo sulla Sicilia nelle ultime ore a causa di un nucleo di aria polare in discesa dal Nord Europa e che ha determinato una situazione simil invernale. Piogge, acquazzoni e nevicate hanno coinvolto la regione. L'elemento caratteristico è risultato il vento freddo e la neve che è tornata a quote basse per il periodo. Nevicate in qualche caso sotto forma di bufera hanno interessato i rilievi di Nebrodi, Peloritani ed Etna. Fiocchi ad Enna. Non sono mancati episodi di gragnola o neve tonda. Le temperature con l'arrivo della Tramontana e del Grecale hanno subito una sensibile diminuzione. Nelle prossime ore sono attesi fenomeni sparsi specialmente sui versanti esposti a Nord. Un miglioramento più palese a partire da giovedì 9 quando è atteso un sensibile rialzo delle temperature.
DAMA BIANCA ABRUZZO: CADUTO FINO A MEZZO METRO SULLA MAIELLA
8 APRILE 2015: La neve è caduta abbondante tra Abruzzo e Molise nella giornata di Martedì 7, a seguito dell'incursione di aria fredda nordorientale proveniente dai Balcani. Le gelide correnti balcaniche hanno infatti favorito estese nevicate soprattutto sull'Appennino compreso tra Marsica, Maiella e l'alta valle del Sangro, raggiungendo quote quasi collinari. Imbiancate località a 500/700m come Pizzoli, la stessa L'Aquila, Campobasso, Isernia e Caramanico Terme, a tratti anche più in basso sul comparto chietino, mentre sopra i 1000m sono stati registrati accumuli fino a 20/40cm di neve fresca (Campo di Giove, Roccacaramanico, Rocca Pia, Rivisondoli...), anche superiori sopra i 1500m.
Si scia ancora infatti nei principali comprensori sciistici abruzzesi! Nei prossimi giorni tuttavia le temperature torneranno a salire, per l'affermarsi di un campo di alta pressione sul Mediterraneo.
Si scia ancora infatti nei principali comprensori sciistici abruzzesi! Nei prossimi giorni tuttavia le temperature torneranno a salire, per l'affermarsi di un campo di alta pressione sul Mediterraneo.
METEO SICILIA: MALTEMPO, FORTI PIOGGE E TEMPORALI DA OVEST VERSO EST
Aggiornamento 17 MARZO 2015 ore 13:30
Sicilia, il maltempo sta colpendo duramente l'Isola con una serie di temporali serrati che dal settore occidentale si stanno trasferendo gradualmente al settore orientale e questo mentre sulla fascia ionica settentrionale già piove pesantemente da ieri.
Un fronte temporalesco (Squall Line) ha conquistato l'Isola in mattinata a partire dal Trapanese con temporali e grandinate, 55mm sono caduti in poche ore a Mazara del Vallo, poi è stata la volta dell'agrigentino, anche qui con accumuli fino a 40-50mm e numerose grandinate come a Menfi dove sono caduti 38mm di pioggia in poco più di un ora.
Adesso è sotto forti temporali tutta la provincia di Caltanissetta e il basso Agrigentino con punte di 40mm. Nel contempo e per tutt'altra genesi, legata prevalentemente a fenomeni da Stau, continua a piovere abbondantemente su tutta la provincia nord orientale dal messinese ionico alla provincia di Catania. Già ieri nelle zone pedemontane etnee erano caduti dai 60 ai 90mm di pioggia che sommati agli oltre 40-60mm caduti dalla mezzanotte fanno raggiungere punte di 150mm a Linguaglossa e 100mm a Zafferana. Catania città per il momento è ferma a poco meno di 40mm.
Ma il peggio deve ancora arrivare, quando la squall line in azione sul settore centrale raggiungerà il settore nord orientale, stasera, altre piogge interesseranno tutta la provincia di Catania ed il Messinese orientale. Resta quindi lo stato di allerta in particolare per l'alto Catanese dove si potrebbero tranquillamente superare i 200mm. Solo in nottata ci sarà un miglioramento.
Aggiornamento 17 MARZO 2015 ore 11:20
Allerta meteo Sicilia - Entra nel vivo l'ondata di maltempo sulla Sicilia, con rovesci e temporali anche di forte intensità in movimento da Ovest verso Est; solamente dalla mezzanotte si registrano già accumuli anche superiori ai 40-50mm in particolare su trapanese e catanese. Nelle prossime ore ancora allerta meteo per tutta l'Isola a causa di possibili temporali violento o nubifragi, con picchi pluviometrici che localmente potranno superare gli 80-100mm e rischio allagamenti o dissesti idrogeologici. Il tutto accompagnato da sostenuti venti di Levante e Scirocco con mari molto mossi o agitati.
Nella giornata di mercoledì 18 ancora variabilità ma il grosso sarà ormai alle spalle con tempo ancora variabile associato a nubi irregolari e schiarite ma scarsi fenomeni; qualche pioggia sarà più probabile tra catanese e siracusano. Le temperature saranno in aumento e i venti in graduale attenuazione, in attesa di un ulteriore miglioramento per la giornata di giovedì.
17 MARZO 2015: Ondata di maltempo in Sicilia a causa di una intensa perturbazione giunta in avvio di settimana. Il clou del maltempo sarà nella giornata di martedì 17 quando i fenomeni potranno risultare anche intensi. In particolare la linea di temporali, muovendosi da ovest verso est, interesserà dapprima trapanese e agrigentino per poi estendersi anche a palermitano e resto della regione. Possibili grandinate e raffiche di vento!
In serata i fenomeni più intensi si concentreranno sui versanti ionici, specie su Peloritani, messinese e zona Etna. Non si escludono anche accumuli di 100mm in 48 ore. Rovesci moderati anche sul messinese tirrenico. Il tutto sarà accompagnato da forti venti di Scirocco. Un miglioramento è atteso dai settori occidentali.
Sicilia, il maltempo sta colpendo duramente l'Isola con una serie di temporali serrati che dal settore occidentale si stanno trasferendo gradualmente al settore orientale e questo mentre sulla fascia ionica settentrionale già piove pesantemente da ieri.
Un fronte temporalesco (Squall Line) ha conquistato l'Isola in mattinata a partire dal Trapanese con temporali e grandinate, 55mm sono caduti in poche ore a Mazara del Vallo, poi è stata la volta dell'agrigentino, anche qui con accumuli fino a 40-50mm e numerose grandinate come a Menfi dove sono caduti 38mm di pioggia in poco più di un ora.
Adesso è sotto forti temporali tutta la provincia di Caltanissetta e il basso Agrigentino con punte di 40mm. Nel contempo e per tutt'altra genesi, legata prevalentemente a fenomeni da Stau, continua a piovere abbondantemente su tutta la provincia nord orientale dal messinese ionico alla provincia di Catania. Già ieri nelle zone pedemontane etnee erano caduti dai 60 ai 90mm di pioggia che sommati agli oltre 40-60mm caduti dalla mezzanotte fanno raggiungere punte di 150mm a Linguaglossa e 100mm a Zafferana. Catania città per il momento è ferma a poco meno di 40mm.
Ma il peggio deve ancora arrivare, quando la squall line in azione sul settore centrale raggiungerà il settore nord orientale, stasera, altre piogge interesseranno tutta la provincia di Catania ed il Messinese orientale. Resta quindi lo stato di allerta in particolare per l'alto Catanese dove si potrebbero tranquillamente superare i 200mm. Solo in nottata ci sarà un miglioramento.
Aggiornamento 17 MARZO 2015 ore 11:20
Allerta meteo Sicilia - Entra nel vivo l'ondata di maltempo sulla Sicilia, con rovesci e temporali anche di forte intensità in movimento da Ovest verso Est; solamente dalla mezzanotte si registrano già accumuli anche superiori ai 40-50mm in particolare su trapanese e catanese. Nelle prossime ore ancora allerta meteo per tutta l'Isola a causa di possibili temporali violento o nubifragi, con picchi pluviometrici che localmente potranno superare gli 80-100mm e rischio allagamenti o dissesti idrogeologici. Il tutto accompagnato da sostenuti venti di Levante e Scirocco con mari molto mossi o agitati.
Nella giornata di mercoledì 18 ancora variabilità ma il grosso sarà ormai alle spalle con tempo ancora variabile associato a nubi irregolari e schiarite ma scarsi fenomeni; qualche pioggia sarà più probabile tra catanese e siracusano. Le temperature saranno in aumento e i venti in graduale attenuazione, in attesa di un ulteriore miglioramento per la giornata di giovedì.
17 MARZO 2015: Ondata di maltempo in Sicilia a causa di una intensa perturbazione giunta in avvio di settimana. Il clou del maltempo sarà nella giornata di martedì 17 quando i fenomeni potranno risultare anche intensi. In particolare la linea di temporali, muovendosi da ovest verso est, interesserà dapprima trapanese e agrigentino per poi estendersi anche a palermitano e resto della regione. Possibili grandinate e raffiche di vento!
In serata i fenomeni più intensi si concentreranno sui versanti ionici, specie su Peloritani, messinese e zona Etna. Non si escludono anche accumuli di 100mm in 48 ore. Rovesci moderati anche sul messinese tirrenico. Il tutto sarà accompagnato da forti venti di Scirocco. Un miglioramento è atteso dai settori occidentali.
DIRETTA METEO: PERTURBAZIONE IN AZIONE SULL'ITALIA, ECCO LA SITUAZIONE
Aggiornamento 17 MARZO 2015 ore 8:00
L'area di bassa pressione scavatasi sul Mediterraneo continua a favorire diffuse condizioni di maltempo sull'Italia. Le condizioni meteorologiche sono migliorate sulla Sardegna dopo gli apporti pluviometrici intensi della giornata di ieri che hanno visto punte di 125mm sulla costa orientale a Orosei e di oltre 90mm sul Cagliaritano e l'Ogliastra con molti disagi per i grandi centri urbani.
In queste ore sono in atto invece dei forti temporali sulla provincia di Trapani con apporti pluviometrici fino a 50mm a Mazara del Vallo. Caduti fino a 35mm anche nel Catanese che cumulati con i quantitativi di ieri fanno raggiungere punte di oltre 90mm sulla zona etnea. il maltempo insiste anche al Nordovest con ulteriori quantitativi di pioggia in pianura e di neve sulle Alpi mediamente sopra gli 800-1000m anche se localmente fino a 700m. Superati i 70mm sul Cuneese con quasi 1 metro di neve fresca in quota, fino a 60mm su Torinese, Vercellese e Novarese, nelle prossime ore sulle Alpi occidentali sarà molto alto il pericolo valanghe.
Meno pioggia da stamattina ma pur sempre brutto tempo sulla fascia tirrenica centrale dalla Toscana alla Campania con accumuli nelle ultime 36 ore fino a 60mm in Umbria e 50mm in Toscana, 35-40mm sul Lazio. Fenomeni assenti o deboli sul Triveneto e la fascia adriatica dove prevalgono le schiarite.
Dal punto di vista termico, minime leggermente sotto media al Nordovest, in media al Centro, leggermente sopra media all'Estremo sud. I valori più bassi in Pianura al Nord con 5° a Cuneo e 6° a Piacenza e Torino, quelli più miti sulla Sicilia con 14° a Palermo e 13° a Messina.
Aggiornamento 16 MARZO 2015 ore 16:00
Il vortice di bassa pressione che nella giornata di ieri si è formato nei pressi della Sardegna,continua la sua evoluzione ostacolato nella sua prosecuzione naturale verso est da un robusto campo di alta pressione che dal Nord Europa si è disteso fino al Mediterraneo centro orientale.
E' per questo motivo che il fronte perturbato associato al minimo si mantiene semi stazionario insistendo particolarmente sull'Isola di Sardegna e sulle regioni nord occidentali dove si registrano quantitativi di pioggia molto significativi. In sardegna tra Cagliaritano e Ogliastra si sono ormai raggiunti gli 80mm, fino a 60mm sul Nuorese e sul Medio Campidano, segnalati molti allagamenti seppur senza criticità particolari nelle principali città come a Cagliari.
Allagamenti anche in Piemonte soprattutto nel Novarese dove si superano i 50mm. Fenomeni moderati su Liguria specie nel Savonese, su Emilia orientale, basso Veneto e Romagna con punte di 27mm, piogge meno significative sul resto del Nord dove non si superano i 10mm.
Il maltempo non ha risparmiato poi le regioni centrali con accumuli moderati su Toscana, Umbria e Lazio e punte di 25-30mm. Fino a 12mm nelle Marche.
Taglio netto più ad est con un fronte non attivo che ha riservato poche nubi per il medio basso Adriatico ed il Sud peninsulare e scarsissimi fenomeni, per ora. Discorso diverso per la Sicilia, che trovandosi più ad ovest ha risentito maggiormente dell'area perturbata. Caduti fino a di 18-20mm nel Palermitano e nell'Ennese.
E intanto le basse temperature al Nord continuano a favorire le nevicate, la dama bianca cade abbondante sulle Alpi occidentali, stamattina fino a 500-60mm in Piemonte con 5cm freschi caduti a Cuneo, poi risalita fino a 900-1000m, oltre i 1500m in Lombardia. Accumuli freschi importanti sopra i 1500-1800m soprattutto nel Cuneese dove si raggiungono i 70-80cm, fino a 20-30cm freschi intorni ai 1000-1200m.
Dal punto di vista climatico, fino a 15° di scarto tra Nord e Sud. Raggiunti i 22° in Sardegna nel Cagliaritano ed a Brindisi, 20° in Sicilia nel palermitano. Solo 4° di massima a Cuneo, 6° a Piacenza. Si segnalano infine forti venti di scirocco al Sud con punte di 85km/h a Trapani.
Aggiornamento 16 MARZO 2015 ore 9:20
Maltempo soprattutto al Centronord, punte di 50mm in Sardegna - La perturbazione giunta ieri e collegata ad un minimo di bassa pressione posizionato ad Ovest della Sardegna interessa ora pienamente il Centronord, dove ritroviamo nubi e estese e frequenti piogge. I fenomeni risultano in genere di debole/moderata intensità ma localmente più intensi: gli accumuli maggiori li ritroviamo sul Nordovest, con picchi pluviometrici anche di oltre 30-40mm sul Piemonte, nonchè sulla Sardegna, con punte di oltre 40-50mm sul cagliaritano. Piogge significative hanno interessato a tratti anche Toscana, Umbria, Romagna, Emilia orientale e basso Veneto; pochi o nulli invece i fenomeni su estremo Nordest ma anche sulla Lombardia centrale.
Ai margini anche ll Sud Italia con al più qualche pioggia per ora su Campania, Molise e Sicilia, mentre sull'angolo sudorientale del Paese resistono ancora delle belle schiarite. Qui però domina lo Scirocco, con raffiche anche di oltre 60-70km/ in particolare sulla Sicilia, dove già in prima mattinata si superano punte di 16-18°C. Da segnalare vento forte di Tramontana anche sull Ponente Ligure, dove il maltempo è andato parzialmente attenuandosi.
Una nota infine sulla neve, che è tornata a cadere sulle Alpi occidentali fin verso i 400-700m, mediamente oltre i 900-1200m altrove. Le nevicate più consistenti hanno interessato il Piemonte, con accumuli anche di oltre 20-30cm oltre i 1300-1500m, anche superiori sul Cuneese dove la neve si è spinta fin su Cuneo imbiancando la città.
Aggiornamento 15 MARZO 2015 ore 13:00
L'università di Berlino non ha dato un nome al vortice ciclonico neo formatosi sul mediterraneo con un minimo tra il Golfo del Leone e la Sardegna, ma i suoi effetti sono e saranno tutt'altro che trascurabili per l'Italia.
Dopo l'assaggio di primavera dei giorni scorsi è infatti tornato l'inverno. Pioggia e temperature in calo stanno interessando tutto il nordovest dove i fenomeni si stanno intensificando, in particolare sul Piemonte occidentale ed il ponente ligure.
A causa del calo termico nevica anche bene sopra i 700-800m con neve scesa fino a 500m,imbiancata anche Cuneo. Accumuli provvisori mostrano il grosso delle precipitazioni tra le province di Torino, Cuneo e Savona con punte di 22mm di pioggia. Per quanto riguarda la neve invece siamo attorno ai 10-15cm freschi sopra i 1000m.
Con un minimo vicino la Sardegna, naturalmente l'isola non poteva essere risparmiata, precpitazioni moderate interessano infatti tutte le province sud orientali con accumuli fino a 15-20mm tra Cagliaritano e Ogliastra. Piove poco ed a tratti invece sulla fascia tirrenica dalla Toscana fino alla Campania con accumuli poco significativi, la punta massima sull'Elba con 10mm.
Tempo buono o discreto sul resto della Penisola con sole pieno o quasi, mentre vi scriviamo, sul Triveneto, l'Emilia Romagna e la Sicilia. Poche velature sulle Adriatiche mentre qualche nube bassa alimentata dallo scirocco sta addossandosi alle coste ioniche.
Dal punto di vista termico, l'arrivo del maltempo ha fatto piombare giù i termometri anche di 10°e più al nordovest rispetto a Venerdì. E' proprio inverno sul Piemonte dove alle ore 13 non si superavano i 4° a Cuneo ed i 7° a Torino, solo 8° poi a Imperia. Al contrario lo scirocco ha fatto salire le temperature in Sicilia fino a 19° nel Palermitano.
15 MARZO 2015: Domenica 15 che inizia in compagnia delle nubi su molte parti della nostra Penisola. Colpa di un'intensa perturbazione atlantica che nel corso delle ultime ore ha raggiunto la nostra Penisola dalla Francia, arcuandosi attorno al vortice di bassa pressione scavatosi sul Mare di Sardegna. Il fronte perturbato, dopo aver attraversato la Sardegna, portando piogge e temporali, si è spinto verso le Tirreniche andando così ad interessare la medio-alta Campania, il Lazio e la Toscana occidentale, mentre velature e stratificazione si sono spinte nel contempo su verso le regioni del medio Adriatico e parte del Meridione con qualche goccia di pioggia su interne abruzzesi, Metaponto, interne trapanesi, palermitane e catanesi.
La propaggine più settentrionale del fronte ha, invece, raggiunto le regioni di Nordovest portando piogge e rovesci tra Liguria occidentale e Piemonte con fenomeni anche di moderata-forte intensità sull'Imperiese e Savonese, dove la neve si spinta sin verso i 700-800m sulle Alpi Marittime. Qualche piovasco è riuscito a raggiungere anche la dorsale emiliana, mentre schiarite hanno resistito sul basso triveneto e la Romagna.
Dal punto di vista termico temperature in calo laddove sono prevalse le schiarite con valori di 2°C a Rimini, Ancona, Gioia del Colle e Brindisi, 3°C a Lecce e Firenze, 4°C a Catania, Pescara e Perugia. Punte sino a 10-13°C, invece, tra Sardegna, Tirreniche e Liguria.
Da segnalare venti tesi sino a 50-60 km/h di Levante sulla Sardegna.
L'area di bassa pressione scavatasi sul Mediterraneo continua a favorire diffuse condizioni di maltempo sull'Italia. Le condizioni meteorologiche sono migliorate sulla Sardegna dopo gli apporti pluviometrici intensi della giornata di ieri che hanno visto punte di 125mm sulla costa orientale a Orosei e di oltre 90mm sul Cagliaritano e l'Ogliastra con molti disagi per i grandi centri urbani.
In queste ore sono in atto invece dei forti temporali sulla provincia di Trapani con apporti pluviometrici fino a 50mm a Mazara del Vallo. Caduti fino a 35mm anche nel Catanese che cumulati con i quantitativi di ieri fanno raggiungere punte di oltre 90mm sulla zona etnea. il maltempo insiste anche al Nordovest con ulteriori quantitativi di pioggia in pianura e di neve sulle Alpi mediamente sopra gli 800-1000m anche se localmente fino a 700m. Superati i 70mm sul Cuneese con quasi 1 metro di neve fresca in quota, fino a 60mm su Torinese, Vercellese e Novarese, nelle prossime ore sulle Alpi occidentali sarà molto alto il pericolo valanghe.
Meno pioggia da stamattina ma pur sempre brutto tempo sulla fascia tirrenica centrale dalla Toscana alla Campania con accumuli nelle ultime 36 ore fino a 60mm in Umbria e 50mm in Toscana, 35-40mm sul Lazio. Fenomeni assenti o deboli sul Triveneto e la fascia adriatica dove prevalgono le schiarite.
Dal punto di vista termico, minime leggermente sotto media al Nordovest, in media al Centro, leggermente sopra media all'Estremo sud. I valori più bassi in Pianura al Nord con 5° a Cuneo e 6° a Piacenza e Torino, quelli più miti sulla Sicilia con 14° a Palermo e 13° a Messina.
Aggiornamento 16 MARZO 2015 ore 16:00
Il vortice di bassa pressione che nella giornata di ieri si è formato nei pressi della Sardegna,continua la sua evoluzione ostacolato nella sua prosecuzione naturale verso est da un robusto campo di alta pressione che dal Nord Europa si è disteso fino al Mediterraneo centro orientale.
E' per questo motivo che il fronte perturbato associato al minimo si mantiene semi stazionario insistendo particolarmente sull'Isola di Sardegna e sulle regioni nord occidentali dove si registrano quantitativi di pioggia molto significativi. In sardegna tra Cagliaritano e Ogliastra si sono ormai raggiunti gli 80mm, fino a 60mm sul Nuorese e sul Medio Campidano, segnalati molti allagamenti seppur senza criticità particolari nelle principali città come a Cagliari.
Allagamenti anche in Piemonte soprattutto nel Novarese dove si superano i 50mm. Fenomeni moderati su Liguria specie nel Savonese, su Emilia orientale, basso Veneto e Romagna con punte di 27mm, piogge meno significative sul resto del Nord dove non si superano i 10mm.
Il maltempo non ha risparmiato poi le regioni centrali con accumuli moderati su Toscana, Umbria e Lazio e punte di 25-30mm. Fino a 12mm nelle Marche.
Taglio netto più ad est con un fronte non attivo che ha riservato poche nubi per il medio basso Adriatico ed il Sud peninsulare e scarsissimi fenomeni, per ora. Discorso diverso per la Sicilia, che trovandosi più ad ovest ha risentito maggiormente dell'area perturbata. Caduti fino a di 18-20mm nel Palermitano e nell'Ennese.
E intanto le basse temperature al Nord continuano a favorire le nevicate, la dama bianca cade abbondante sulle Alpi occidentali, stamattina fino a 500-60mm in Piemonte con 5cm freschi caduti a Cuneo, poi risalita fino a 900-1000m, oltre i 1500m in Lombardia. Accumuli freschi importanti sopra i 1500-1800m soprattutto nel Cuneese dove si raggiungono i 70-80cm, fino a 20-30cm freschi intorni ai 1000-1200m.
Dal punto di vista climatico, fino a 15° di scarto tra Nord e Sud. Raggiunti i 22° in Sardegna nel Cagliaritano ed a Brindisi, 20° in Sicilia nel palermitano. Solo 4° di massima a Cuneo, 6° a Piacenza. Si segnalano infine forti venti di scirocco al Sud con punte di 85km/h a Trapani.
Aggiornamento 16 MARZO 2015 ore 9:20
Maltempo soprattutto al Centronord, punte di 50mm in Sardegna - La perturbazione giunta ieri e collegata ad un minimo di bassa pressione posizionato ad Ovest della Sardegna interessa ora pienamente il Centronord, dove ritroviamo nubi e estese e frequenti piogge. I fenomeni risultano in genere di debole/moderata intensità ma localmente più intensi: gli accumuli maggiori li ritroviamo sul Nordovest, con picchi pluviometrici anche di oltre 30-40mm sul Piemonte, nonchè sulla Sardegna, con punte di oltre 40-50mm sul cagliaritano. Piogge significative hanno interessato a tratti anche Toscana, Umbria, Romagna, Emilia orientale e basso Veneto; pochi o nulli invece i fenomeni su estremo Nordest ma anche sulla Lombardia centrale.
Ai margini anche ll Sud Italia con al più qualche pioggia per ora su Campania, Molise e Sicilia, mentre sull'angolo sudorientale del Paese resistono ancora delle belle schiarite. Qui però domina lo Scirocco, con raffiche anche di oltre 60-70km/ in particolare sulla Sicilia, dove già in prima mattinata si superano punte di 16-18°C. Da segnalare vento forte di Tramontana anche sull Ponente Ligure, dove il maltempo è andato parzialmente attenuandosi.
Una nota infine sulla neve, che è tornata a cadere sulle Alpi occidentali fin verso i 400-700m, mediamente oltre i 900-1200m altrove. Le nevicate più consistenti hanno interessato il Piemonte, con accumuli anche di oltre 20-30cm oltre i 1300-1500m, anche superiori sul Cuneese dove la neve si è spinta fin su Cuneo imbiancando la città.
Aggiornamento 15 MARZO 2015 ore 13:00
L'università di Berlino non ha dato un nome al vortice ciclonico neo formatosi sul mediterraneo con un minimo tra il Golfo del Leone e la Sardegna, ma i suoi effetti sono e saranno tutt'altro che trascurabili per l'Italia.
Dopo l'assaggio di primavera dei giorni scorsi è infatti tornato l'inverno. Pioggia e temperature in calo stanno interessando tutto il nordovest dove i fenomeni si stanno intensificando, in particolare sul Piemonte occidentale ed il ponente ligure.
A causa del calo termico nevica anche bene sopra i 700-800m con neve scesa fino a 500m,imbiancata anche Cuneo. Accumuli provvisori mostrano il grosso delle precipitazioni tra le province di Torino, Cuneo e Savona con punte di 22mm di pioggia. Per quanto riguarda la neve invece siamo attorno ai 10-15cm freschi sopra i 1000m.
Con un minimo vicino la Sardegna, naturalmente l'isola non poteva essere risparmiata, precpitazioni moderate interessano infatti tutte le province sud orientali con accumuli fino a 15-20mm tra Cagliaritano e Ogliastra. Piove poco ed a tratti invece sulla fascia tirrenica dalla Toscana fino alla Campania con accumuli poco significativi, la punta massima sull'Elba con 10mm.
Tempo buono o discreto sul resto della Penisola con sole pieno o quasi, mentre vi scriviamo, sul Triveneto, l'Emilia Romagna e la Sicilia. Poche velature sulle Adriatiche mentre qualche nube bassa alimentata dallo scirocco sta addossandosi alle coste ioniche.
Dal punto di vista termico, l'arrivo del maltempo ha fatto piombare giù i termometri anche di 10°e più al nordovest rispetto a Venerdì. E' proprio inverno sul Piemonte dove alle ore 13 non si superavano i 4° a Cuneo ed i 7° a Torino, solo 8° poi a Imperia. Al contrario lo scirocco ha fatto salire le temperature in Sicilia fino a 19° nel Palermitano.
15 MARZO 2015: Domenica 15 che inizia in compagnia delle nubi su molte parti della nostra Penisola. Colpa di un'intensa perturbazione atlantica che nel corso delle ultime ore ha raggiunto la nostra Penisola dalla Francia, arcuandosi attorno al vortice di bassa pressione scavatosi sul Mare di Sardegna. Il fronte perturbato, dopo aver attraversato la Sardegna, portando piogge e temporali, si è spinto verso le Tirreniche andando così ad interessare la medio-alta Campania, il Lazio e la Toscana occidentale, mentre velature e stratificazione si sono spinte nel contempo su verso le regioni del medio Adriatico e parte del Meridione con qualche goccia di pioggia su interne abruzzesi, Metaponto, interne trapanesi, palermitane e catanesi.
La propaggine più settentrionale del fronte ha, invece, raggiunto le regioni di Nordovest portando piogge e rovesci tra Liguria occidentale e Piemonte con fenomeni anche di moderata-forte intensità sull'Imperiese e Savonese, dove la neve si spinta sin verso i 700-800m sulle Alpi Marittime. Qualche piovasco è riuscito a raggiungere anche la dorsale emiliana, mentre schiarite hanno resistito sul basso triveneto e la Romagna.
Dal punto di vista termico temperature in calo laddove sono prevalse le schiarite con valori di 2°C a Rimini, Ancona, Gioia del Colle e Brindisi, 3°C a Lecce e Firenze, 4°C a Catania, Pescara e Perugia. Punte sino a 10-13°C, invece, tra Sardegna, Tirreniche e Liguria.
Da segnalare venti tesi sino a 50-60 km/h di Levante sulla Sardegna.
MALTEMPO ITALIA: CICLONE ANTON, FORTI PIOGGE AL CENTRO CON DAMA BIANCA A BASSA QUOTA, VENTI FINO A 150 KM/h
Aggiornamento 12 MARZO 2015 ore 7:40
Come ampiamente annunciato nei giorni scorsi, un nuovo fronte freddo pilotato da forti venti di grecale è arrivato in nottata sulle regioni del medio Adriatico ed al Meridione portando piogge a tratti abbondanti ed un brusco calo delle temperature che ha favorito il ritorno della neve in Appennino fino a quote collinari.
I primi fenomeni hanno interessato in nottata Romagna e Marche con accumuli non molto significativi mentre il grosso si è diretto verso l'Abruzzo con fenomeni anche temporaleschi ed accumuli fino a 30mm nel Chietino, è nevicato fino a 700-800m, localmente anche più in basso,con accumuli freschi fino a 20-25cm già al di sopra dei 900m. Fenomeni moderati anche nel Pescarese con punte di 25mm e nel Teramano con 22mm.
Nubi e fenomeni hanno poi raggiunto anche se per ora con apporti precipitativi inferiori basso Lazio, Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria. Nevica in Appennino molisano e campano fino a 600-700m neve anche a Campobasso. Pur trattandosi di un fronte balcanico la pioggia è riuscita a raggiungere anche le Isole del Golfo di Napoli. A condire il tutto i forti venti di grecale con punte di 90km/h su Umbria, Basso Lazio, Puglia e Campania.
Situazione opposta al Nord e sulle regioni centrali tirreniche, dove l'alta pressione ha mantenuto condizioni di stabilità con tempo buono, al più con qualche foschia o banco di nebbia sul Basso Piemonte tra Torino, Cuneo e Alessandria.
Dal punto di vista termico, si segnala un calo dei valori minimi della notte in Pianura Padana e lungo le regioni Adriatiche. Minime scese fino a 0° a Piacenza e 2° a Bologna. 2° anche a Chieti. I valori più miti sulla Sicilia occidentale con 13° a Trapani.
Aggiornamento 11 MARZO 2015 ore 8:00
Nel corso delle ultime ore l'ostica circolazione di bassa pressione, presente da giorni sulle nostre regioni meridionali, si è ulteriormente allontana verso la Grecia e l'Egeo, riuscendo tuttavia ad alimentare un secondo vortice sulla Penisola Balcanica. Quest'ultimo ha così orchestrato una fronte che ha interessato ancora una volta le regioni del basso versante Adriatico ma anche al Calabria e la Sicilia settentrionale, portando piogge e locali temporali soprattutto su trapanese, palermitano, messinese e lametino.
Nel contempo una perturbazione in transito sui Paesi danubiani è riuscita con la sua coda a lambire il Settentrionale, portando annuvolamenti più compatti sulle Alpi centro orientali nonché strati e velature su restanti settori. Nel contempo ha richiamato a sé correnti da SO sul Ligure, foriere di addensamenti tra Liguria, NO Toscana e Piemonte.
Dal punto di vista termico temperature ancora sotto media al Centro Sud con valori alle 8 circa di 0°C a Arezzo, 1°C a Rimini, 2°C a Grosseto, Ancona, Campobasso e Perugia, 3°C a Viterbo e Urbe, 5°C a Lecce e Decimomannu.
Aggiornamento 10 MARZO 2015 ore 10:30
Nel corso delle ultime ore la situazione sull'Italia non ha visto variazioni significative, sulle regioni centro settentrionali l'alta pressione delle Azzorre ha portato sole e temperature nel complesso miti anche se non pienamente primaverili in diversi casi, mentre al Sud l'insistenza di una circolazione orientale associata ad un minimo sullo Ionio ha alimentato ancora frequenti episodi di instabilità sulla Sicilia orientale, la Calabria ionica e la Puglia salentina con clima molto fresco.
Nel complesso però i fenomeni si sono ridotti di intensità, gli accumuli più significativi tra Catanese e Siracusano con punte di 10-12mm. Il tempo è stato a tratti nuvoloso o molto nuvoloso anche sul medio Adriatico, in Campania e sul Basso Lazio, ad est per l'influenza diretta da stau delle correnti balcaniche, sulle tirreniche per 'interazione tra l'aria fresca da est e le correnti più umide occidentali che sono riuscite ad infiltrarsi verso le zone interne, qui però non ci sono stati fenomeni significativi.
Dal punto di vista termico, degli aumenti hanno interessato i settori di Pianura settentrionali, la Sardegna e le regioni centrali tirreniche con valori che rientrano nelle medie stagionali. Discorso diverso sul medio Adriatico ed al Sud dove le massime risultato al di sotto delle medie stagionali. Le province più miti Trieste e Firenze con 18°, quelle più fresche Ancona, Brindisi e Foggia con 10°.
Aggiornamento 10 MARZO 2015 ore 8:00
Prosegue l'azione della circolazione di bassa pressione, che seppur in allontanamento sullo Ionio, rinnova ancora condizioni di tempo instabile sulle nostre estreme regioni meridionali. Nubi e fenomeni hanno così interessato la Sicilia centro orientale e la Calabria ionica mentre annuvolamenti sparsi sono sconfinati sul basso versante tirrenico senza però portare fenomeni degni di nota.
La depressione ha nel contempo mantenuto attiva una circolazione di grecale in Adriatico, che scorrendo lungo il bordo meridionale dell'alta pressione presente sull'Europa centrale ha rinnovato frequenti annuvolamenti tra basse Marche, Abruzzo, Molise, alta Puglia, dorsale campana e nord Lucania con al più qualche isolato ed effimero fenomeno.
Altrove ha dominare è stata l'alta pressione che ha così rinnovato condizioni di tempo stabile e soleggiato, eccezion fatta per qualche velatura in transito.
Dal punto di vista termico valori in linea o leggermente al di sotto un po' su tutto lo Stivale con valori di -2°C a Cuneo, -1°C ad Arezzo, 0°C a Bolzano, 1°C a Pisa, Malpensa, Verona e Udine, 2°C a Decimomannu, Bologna, Ferrara, Ancona e Ferrara, 3°C a lecce, Grazzanise e Venezia.
Aggiornamento 9 MARZO 2015 ore 11:20
L'area di bassa pressione che si è scavata alle latitudini tra lo Stretto di Sicilia e lo Ionio continua ad alimentare una spiccata instabilità a tratti perturbata sulle estreme regioni meridionali. Particolarmente interessata da piogge e rovesci la Sicilia orientale e la Calabria meridionale dove i fenomeni hanno assunto anche carattere moderato.
Dalla mezzanotte caduti fino a 30mm nel Catanese e nel Siracusano, 20-25mm tra Catanzarese e provincia di Reggio Calabria. Qualche isolato piovasco anche sul Salento. Fenomeni che date le temperature ancora piuttosto basse sono stati nevosi in montagna fino a 1100-1300m con accumuli freschi fino a 20-25cm su Sila, Aspromonte ed Etna.
Le correnti orientali richiamate dal minimo ionico hanno mantenuto attiva una certa nuvolosità da stau anche lungo i versanti adriatici e sulla Sardegna orientale con qualche locale pioviggine a ridosso della costa ed ancora qualche fiocco in montagna dove gli accumuli nevosi degli ultimi giorni sono davvero impressionanti, oltre 1 metro in Abruzzo con punte di 2 metri in quota
Fino a 2 metri di neve fresca a Capracotta in Molise a 1400m slm, un record di accumulo nelle 24 ore, superato a quanto sembra il precedente del 1956. La gente è dovuta uscire di casa dalle finestre dei primi piani!
Intanto il sole splende incontrastato o quasi sulle regioni settentrionali e la fascia tirrenica centrale fino alla Campania dove le temperature hanno fatto registrare degli aumenti. Raggiunti a mezzogiorno i 16° a latina, 15° in Liguria, sulla costa campana e nel palermitano. I valori più bassi in Pianura al Nord. Piacenza con 6° la città più fredda.
Aggiornamento 8 MARZO 2015 ore 10:10
Si attenua l'ondata di maltempo ma piove ancora al Sud - Le regioni meridionali sono infatti ancora alle prese con una circolazione di bassa pressione ben radicata sullo Ionio e responsabile di nubi irregolari con piogge e rovesci sparsi in particolare tra Calabria e Sicilia, specie tirrenica. I fenomeni risultano a tratti anche di una certa intensità sulla Calabria jonica, mentre nevica mediamente oltre i 900-1000m con neve anche abbondante sulla Sila. Residui deboli fenomeni nevosi anche a bassa quota interessano la Basilicata, mentre ha smesso di piovere su gran parte di Puglia, Molise e Campania, con anche delle belle aperture. Tempo in miglioramento anche sull'Abruzzo, sebbene persista una certa nuvolosità, mentre sul resto del Paese prevale il bel tempo con cieli diffusamente sereni al Nord grazie all'alta pressione in rinforzo sull'Europa centrale.
Dopo il maltempo si contano i danni; bilancio grave - Le regioni del Centrosud devono ora fronteggiare i danni in alcuni casi seri causati dal maltempo, con migliaia di persone che restano ancora senza energia elettrica o acqua e diversi comuni sepolti dalla neve sull'Appennino. Migliaia di persone risultano ancora senza luce in particolare in Toscana, Marche ma soprattutto in Abruzzo dove oltre alla luce manca anche l'acqua per circa 20.000 utenze. Proprio la Toscana potrebbe chiedere lo stato di calamità naturale; secondo Coldiretti, i danni all'agricoltura e al settore florovivaistico ammontano a 300 milioni di euro.
Tantissima neve su Abruzzo e Molise, valanga nell'ascolano - Come detto è caduta molta neve sull'Appennino in particolare tra Abruzzo e Molise, dove sono caduti fino a 2 metri di neve oltre i 1400-1500m. Nei vari comuni appenninici i mezzi sono all'opera sulle strade invase da frane e smottamenti, con rimozione anche degli alberi caduti per il peso della neve e per il forte vento. A Capracotta sono caduti 2 metri di neve, ma diversi comuni sono sepolti anche sull'area della Majella, Marsica. Da segnalare inoltre una valanga nell'ascolano, che ha isolato una decina di persone a Foce di Montemonaco.
Aggiornamento 7 MARZO 2015 ore 10:30
Appennino abruzzese e molisano sepolto dalla neve- Le bufere di neve delle ultime 48 ore hanno scaricato accumuli di neve notevoli su Abruzzo e Molise, in particolare su massicci appenninici maggiormente esposti ai forti venti di grecale che hanno soffiato con raffiche anche superiori agli 80-90km/h. Al di sopra dei 1000-1200m si registrano accumuli localmente anche superiori al metro, che diventano anche 2-3 al di sopra dei 1600-1800m; tantissima neve si registra in particolare su area del Gran Sasso, Majella e Matese, dove localmente si superano i 2 metri anche quote inferiori ai 1500m. Altrettanto tanti i disagi nelle ultime ore, dalla circolazione stradale, autostradale ai vari black out elettrici; la neve ha imbiancato anche fin sotto i 500m. Nevicate talora abbondanti hanno interessato anche le basse Marche ed in particolare i Sibillini, dove tuttavia il tempo è in lento miglioramento.
Neve abbondante anche nella zona di San Giovanni in Fiore, Sila Grande Neve abbondante ha interessato anche la Basilicata, con accumuli anche di oltre mezzo metro già a partire dagli 800-1000m in particolare sul potentino ed in generale sul Pollino, e continua a nevicare sebbene meno intensamente e a carattere intermittente, con fiocchi in genere oltre i 600-700m. Neve che ha interessato a tratti anche l'Appennino campano, in particolare il l'alto Sannio e l'Irpinia, nonchè la dorsale calabrese; in particolare sulla Sila sono previste nevicate talora copiose nel weekend, in particolare sulla Sila Greca.
Aggiornamento 7 MARZO 2015 ore 8:00
Perde lentamente energia il vortice di bassa pressione Anton, che seppur in allontanamento verso lo Ionio sta ancora rinnovando condizioni di maltempo sulle regioni meridionali, parte del Isole e del medio adriatico. Tese correnti di Tramontana continuato a soffiare decise sul basso Adriatico rinnovando cosi molte nubi e precipitazioni sparse tra Puglia Basilicata, dorsale campana e Calabria settentrionale con apporti che dalla mezzanotte faticano tuttavia a toccare i 5-10 mm.
Il grecale si è, invece, parzialmente smorzato sul medio-alto Adriatico riuscendo tuttavia a mantenere viva una spiccata nuvolosità tra Marche, Abruzzo e dorsale laziale con ancora qualche isolato fenomeno sull'Abruzzo centro orientale, specie a ridosso dei massicci, con fenomeni nevosi sino a quote di bassa collina.
Le correnti di Tramontana-Grecale sono state avvertite anche sulla Sardegna orientale e la Sicilia con nubi e locali piogge che hanno interessato i settori tirrenici ma anche il comparto sudorientale della Sicilia.
È andata decisamente meglio al Nord, ove l'alta pressione ha rinnovato condizioni di tempo stabile e soleggiato, eccezion fatta per locali velature o stratificazioni, nonché clima fresco con valori alle 8 circa di -1°C a Malpensa, -2°C a Piacenza, Parma, Udine e Bolzano, 1°C a Cuneo, 2°C a Bologna, Bergamo e Verona. Discreto anche sulle Tirreniche centro settentrionali, sottovento la dorsale appenninica e quindi favorite da ampi spazi soleggiati.
Come accennato il vento ha soffiato ancora deciso al Centro Sud con raffiche di Grecale-Tramontana sino a 75-85 km/h sulla dorsale centro settentrionale, 60-65 km/h sulle coste della Romagna, della Marche settentrionali e del Molise, 50-55 km/h su Puglia, Basilicata orientale ed interne tirreniche, 60 km/h anche su Campidano e Ogliastra.
Aggiornamento 6 MARZO 2015 ore 8:00
Nel corso delle ultime ore il ciclone Anton responsabile delle severe condizioni di maltempo di ieri, ha allentato la morsa sulle regioni centrali dove i fenomeni si sono ridotti di intensità e si sono isolati al solo versante adriatico. In nottata la neve ha raggiunto quote molto basse su Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio. Fiocchi a Tivoli e in generale sui Castelli romani, neve a Sora, Ferentino, Perugia, Orvieto, Foligno, Todi. Neve anche a Isernia e naturalmente a L'Aquila e Campobasso.
In queste ore invece il maltempo si sta concentrando sulle regioni meridionali grazie ad un doppio minimo tra il basso Tirreno ed il Golfo di Taranto. Le regioni più colpite Molise, Puglia, Basilicata e nord Sicilia. Accumuli fino a 40mm sulle Murge Baresi e sul Materano. Neve abbondante sull'Appennino molisano, campano lucano e sulla Calabria fino a quote di medio bassa collina, intorno 500-600m tra Molise e Campania, 600-700m tra Basilicata e Calabria, oltre i 700m in Sicilia dove piove soprattutto lato tirrenico con punte di 12mm su Palermitano e Messinese.
Il tutto condito da venti ancora forti o molto forti. Sfiorati in Sardegna a Capo Bellavista i 130km/h, 85km/h a Viterbo e Ancona, 80km/h a Olbia e Fiumicino, 75km/h a Bari. Venti responsabili anche della Tragedia sfiorata in Val Gardena a causa di un albero che si è abbattuto su una funivia gettando nel panico 200 persone, per fortuna tutte tratte in salvo. E sempre il vento responsabile del 3° morto di questa ondata di maltempo, un anziano a Buscate in provincia di Milano, avrebbe perso il controllo della sua bicicletta a causa delle forti raffiche finendo sul cofano di un auto che lo ha investito.
E l'arrivo dell'aria fredda ha fatto scendere i termometri anche al sud con una ulteriore diminuzione anche al Centro Nord, soprattutto in Pianura Padana dove grazie ai cieli sereni e i venti più deboli le minime sono finite nuovamente sottozero. Ben -4° la minima di Cuneo, -1 a Piacenza e Vercelli, 0° a Bologna. I capoluoghi più miti Olbia con 10° e Reggio Calabria assieme a Messina con 9°.
Aggiornamento 5 MARZO 2015 ore 15:40
Italia centro meridionale alle prese con un vero e proprio ciclone extra tropicale. Anton secondo la scala Saffir-Simpson è classificabile come uragano di categoria 1 dato che i venti hanno raggiunto raffiche di 81mph (Miglia all'ora) che equivalgono a 150km/h. Ma non sono stati solo i venti a causare gli enormi danni in diverse regioni ma anche le piogge intense a tratti alluvionali con fiumi in piena e pericoli di esondazione tutt'ora in corso.
Epicentro del maltempo Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e basso Lazio con criticità elevate in Toscana, Umbria e nelle Marche. Particolarmente colpita la Versilia dove i venti violenti hanno sradicato migliaia di alberi distrutto centinaia di tetti e provocato mareggiate lungo tutta la costa.A Camaiore un paese in provincia di Lucca Il campanile della chiesa di Santa Croce è stato divelto dal vento ed è andato a conficcarsi nel tetto di una vicina abitazione.
Situazione critica anche per la circolazione stradale, chiusi interi tratti di autostrada, segnalati numerosi incidenti per tir finiti fuori strada a causa del vento.
Oltre ai danni materiali purtroppo si contano anche due vittime. Un uomo nella provincia di Lucca, colpito da un masso ed una donna in provincia di Pesaro, schiacciata da un albero abbattuto dal vento. Poi numerosi feriti, persino tra i vigili del fuoco intervenuti per rimuovere rami e alberi dalle strade.
Intanto le piogge fortissime hanno ingrossato tutti bacini. Rientrato l'allerta per Senigallia e la piena del Misa, resta alto lo stato di attenzione tra basse Marche e Toscana ma in queste ore si temono esondazioni anche in Abruzzo dove dalla mezzanotte in provincia di Chieti sono caduti più di 115mm di pioggia. Allagata Pescara, esondato il fiume Feltrino mentre si va Verso la soglia di allarme per i fiumi Piomba, Saline, Fino, Feltrino, Aventino, Sinello, Alento, Foro, Sagittario e Tordino nel Teramano.
E ultimo problema non trascurabile, la neve abbondante con vere e proprie bufere che si stanno abbattendo lungo tutto l'Appennino centrale dalle quote basse delle Marche fino a quelle medio basse di Abruzzo, Molise e Lazio. Caduto oltre 1 metro di neve fresca in quota sopra i 1400m in Abruzzo ma accumuli superiori ai 50-60cm freschi fin anche tra 600 e 800m nel Pesarese. Neve anche a Campobasso. Nelle prossime ore la quota neve si abbasserà rapidamente anche tra Campania,Basilicata e resto del Sud
Ultima nota il repentino calo termico innescato dall'irruzione dell'aria polare, scese di oltre 10° le temperature sull'Italia centrale soprattutto lato Adriatico, attualmente non si va sopra i 4° di Chieti ed i 5° di Pescara mentre in Sicilia si raggiungono punte di 15° nel Messinese.
Aggiornamento 5 MARZO 2015 ore 11:30
Si aggrava ulteriormente il maltempo sull'Italia centro meridionale a causa del ciclone Anton. Continua a piovere forte sul medio alto Adriatico sull'Umbria e sul Lazio. Superati i 90mm nel Chietino,oltre 80mm nel Perugino, 60mm nel Maceratese e Frusinate, sopra i 50mm tra Viterbese e provincia di Roma e Latina.
Il maltempo fa anche due vittime: Un automobilista è morto a Ponte a Moriano (Lucca) travolto da un masso mentre stava percorrendo la via Lodovica, la strada che collega Lucca alla Garfagnana, una donna è morta a Urbino, schiacciata da un albero caduto per le fortissime raffiche di vento. Ed il forte vento che ha soffiato con raffiche fino a 150km/h in Toscana è anche la causa dei danni gravissimiche ha subito l'autodromo del Mugello. Chiusi per precauzione anche diversi tratti di autostrada.
Tragedia sfiorata invece a Napoli per una gigantesca frana che ha travolto otto automobili, per fortuna nella zona al momento del crollo non c'era nessun passante.
Molti disagi anche per le abbondanti nevicate che stanno cadendo in Appennino fino a quote molto basse, sommersi i comuni collinari del Chietino con accumuli fino a 50cm e oltre già dai 600-700m di quota. Caduti fino a 80cm freschi sopra i 1000-1200m. La neve cade fin sotto i 300m sulle alture del Pesarese, neve fino a 300m anche in Abruzzo nel Teramano e nelle prossime ore le precipitazioni si intensificheranno ulteriormente. Resta alto lo stato di Allerta meteo su Marche, Abruzzo, basso Lazio.
5 MARZO 2015: Il ciclone Anton, questo è il nome che gli è stato dato dall'Univesità di Berlino, non si sta risparmiando sull'Italia. Con un minimo di 1002 hp tra Bassa Toscana e alto Lazio il sistema vorticoso sta portando forte maltempo e venti tempestosi su gran parte della Penisola ad eccezione del Nord Italia dove i fenomeni si sono attenuati già nell'arco della notte con la sole esclusione dell'Emilia Romagna.
Particolarmente colpiti medio alto Adriatico, Umbria e Toscana con accumuli pluviometrici fino a 65mm nel Perugino, 55mm nel Fiorentino e oltre 45mm su Anconetano, Maceratese, Teramano e Chietino. Situazione critica a Senigallia dove è sorvegliato speciale il fiume Misa, già protagonista dell'alluvione di Maggio 2014. Le scuole sono state chiuse precauzionalmente, chiusa anche la circolazione stradale nel centro storico. Onda di piena prevista per le h 10:00. Nell'entroterra laneve ha raggiunto anche le città di Teramo ed Ascoli Piceno, seppur senza particolari accumuli. Bufere in Appennino.
Chiusi alcuni tratti dell'Autostrada Pistoia Firenze per i forti venti, le raffiche di tramontana hanno raggiunto alle 6.20 di stamattina i 150km/h all'aeroporto di Firenze!. Burrasca sulle coste marchigiane.
Piogge moderate a tratti forti anche sull'Emilia Romagna dove continua a piovere con accumuli fino a 50mm nel Ferrarese e 35mm nel Forlivese. Accumuli abbondanti anche sul Lazio con 35-40mm sulla provincia di Viterbo, Roma e Latina.
E l'ingresso della tramontana, come detto violenta, ha causato anche un abbassamento repentino delle temperature che ha fatto precipitare la quota neve. Nevicate abbondanti sulle Marche e l'Appennino Tosco Emiliano fin verso i 300-400m, anche meno di 300n nel Pesarese. In Abruzzo 600-800m in discesa, 800m anche in Sardegna e nel Lazio.
Dal punto di vista termico, netto divario tra nord e Sud a causa dei venti. Sulla Sicilia, la fascia ionica ed il Salento le minime non sono scese sotto i 12-13° con punte di 14° a Reggio Calabria e Catania. Freddo invece in Emilia Romagna con 1° a Piacenza e 3° a Parma.
Come ampiamente annunciato nei giorni scorsi, un nuovo fronte freddo pilotato da forti venti di grecale è arrivato in nottata sulle regioni del medio Adriatico ed al Meridione portando piogge a tratti abbondanti ed un brusco calo delle temperature che ha favorito il ritorno della neve in Appennino fino a quote collinari.
I primi fenomeni hanno interessato in nottata Romagna e Marche con accumuli non molto significativi mentre il grosso si è diretto verso l'Abruzzo con fenomeni anche temporaleschi ed accumuli fino a 30mm nel Chietino, è nevicato fino a 700-800m, localmente anche più in basso,con accumuli freschi fino a 20-25cm già al di sopra dei 900m. Fenomeni moderati anche nel Pescarese con punte di 25mm e nel Teramano con 22mm.
Nubi e fenomeni hanno poi raggiunto anche se per ora con apporti precipitativi inferiori basso Lazio, Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria. Nevica in Appennino molisano e campano fino a 600-700m neve anche a Campobasso. Pur trattandosi di un fronte balcanico la pioggia è riuscita a raggiungere anche le Isole del Golfo di Napoli. A condire il tutto i forti venti di grecale con punte di 90km/h su Umbria, Basso Lazio, Puglia e Campania.
Situazione opposta al Nord e sulle regioni centrali tirreniche, dove l'alta pressione ha mantenuto condizioni di stabilità con tempo buono, al più con qualche foschia o banco di nebbia sul Basso Piemonte tra Torino, Cuneo e Alessandria.
Dal punto di vista termico, si segnala un calo dei valori minimi della notte in Pianura Padana e lungo le regioni Adriatiche. Minime scese fino a 0° a Piacenza e 2° a Bologna. 2° anche a Chieti. I valori più miti sulla Sicilia occidentale con 13° a Trapani.
Aggiornamento 11 MARZO 2015 ore 8:00
Nel corso delle ultime ore l'ostica circolazione di bassa pressione, presente da giorni sulle nostre regioni meridionali, si è ulteriormente allontana verso la Grecia e l'Egeo, riuscendo tuttavia ad alimentare un secondo vortice sulla Penisola Balcanica. Quest'ultimo ha così orchestrato una fronte che ha interessato ancora una volta le regioni del basso versante Adriatico ma anche al Calabria e la Sicilia settentrionale, portando piogge e locali temporali soprattutto su trapanese, palermitano, messinese e lametino.
Nel contempo una perturbazione in transito sui Paesi danubiani è riuscita con la sua coda a lambire il Settentrionale, portando annuvolamenti più compatti sulle Alpi centro orientali nonché strati e velature su restanti settori. Nel contempo ha richiamato a sé correnti da SO sul Ligure, foriere di addensamenti tra Liguria, NO Toscana e Piemonte.
Dal punto di vista termico temperature ancora sotto media al Centro Sud con valori alle 8 circa di 0°C a Arezzo, 1°C a Rimini, 2°C a Grosseto, Ancona, Campobasso e Perugia, 3°C a Viterbo e Urbe, 5°C a Lecce e Decimomannu.
Aggiornamento 10 MARZO 2015 ore 10:30
Nel corso delle ultime ore la situazione sull'Italia non ha visto variazioni significative, sulle regioni centro settentrionali l'alta pressione delle Azzorre ha portato sole e temperature nel complesso miti anche se non pienamente primaverili in diversi casi, mentre al Sud l'insistenza di una circolazione orientale associata ad un minimo sullo Ionio ha alimentato ancora frequenti episodi di instabilità sulla Sicilia orientale, la Calabria ionica e la Puglia salentina con clima molto fresco.
Nel complesso però i fenomeni si sono ridotti di intensità, gli accumuli più significativi tra Catanese e Siracusano con punte di 10-12mm. Il tempo è stato a tratti nuvoloso o molto nuvoloso anche sul medio Adriatico, in Campania e sul Basso Lazio, ad est per l'influenza diretta da stau delle correnti balcaniche, sulle tirreniche per 'interazione tra l'aria fresca da est e le correnti più umide occidentali che sono riuscite ad infiltrarsi verso le zone interne, qui però non ci sono stati fenomeni significativi.
Dal punto di vista termico, degli aumenti hanno interessato i settori di Pianura settentrionali, la Sardegna e le regioni centrali tirreniche con valori che rientrano nelle medie stagionali. Discorso diverso sul medio Adriatico ed al Sud dove le massime risultato al di sotto delle medie stagionali. Le province più miti Trieste e Firenze con 18°, quelle più fresche Ancona, Brindisi e Foggia con 10°.
Aggiornamento 10 MARZO 2015 ore 8:00
Prosegue l'azione della circolazione di bassa pressione, che seppur in allontanamento sullo Ionio, rinnova ancora condizioni di tempo instabile sulle nostre estreme regioni meridionali. Nubi e fenomeni hanno così interessato la Sicilia centro orientale e la Calabria ionica mentre annuvolamenti sparsi sono sconfinati sul basso versante tirrenico senza però portare fenomeni degni di nota.
La depressione ha nel contempo mantenuto attiva una circolazione di grecale in Adriatico, che scorrendo lungo il bordo meridionale dell'alta pressione presente sull'Europa centrale ha rinnovato frequenti annuvolamenti tra basse Marche, Abruzzo, Molise, alta Puglia, dorsale campana e nord Lucania con al più qualche isolato ed effimero fenomeno.
Altrove ha dominare è stata l'alta pressione che ha così rinnovato condizioni di tempo stabile e soleggiato, eccezion fatta per qualche velatura in transito.
Dal punto di vista termico valori in linea o leggermente al di sotto un po' su tutto lo Stivale con valori di -2°C a Cuneo, -1°C ad Arezzo, 0°C a Bolzano, 1°C a Pisa, Malpensa, Verona e Udine, 2°C a Decimomannu, Bologna, Ferrara, Ancona e Ferrara, 3°C a lecce, Grazzanise e Venezia.
Aggiornamento 9 MARZO 2015 ore 11:20
L'area di bassa pressione che si è scavata alle latitudini tra lo Stretto di Sicilia e lo Ionio continua ad alimentare una spiccata instabilità a tratti perturbata sulle estreme regioni meridionali. Particolarmente interessata da piogge e rovesci la Sicilia orientale e la Calabria meridionale dove i fenomeni hanno assunto anche carattere moderato.
Dalla mezzanotte caduti fino a 30mm nel Catanese e nel Siracusano, 20-25mm tra Catanzarese e provincia di Reggio Calabria. Qualche isolato piovasco anche sul Salento. Fenomeni che date le temperature ancora piuttosto basse sono stati nevosi in montagna fino a 1100-1300m con accumuli freschi fino a 20-25cm su Sila, Aspromonte ed Etna.
Le correnti orientali richiamate dal minimo ionico hanno mantenuto attiva una certa nuvolosità da stau anche lungo i versanti adriatici e sulla Sardegna orientale con qualche locale pioviggine a ridosso della costa ed ancora qualche fiocco in montagna dove gli accumuli nevosi degli ultimi giorni sono davvero impressionanti, oltre 1 metro in Abruzzo con punte di 2 metri in quota
Fino a 2 metri di neve fresca a Capracotta in Molise a 1400m slm, un record di accumulo nelle 24 ore, superato a quanto sembra il precedente del 1956. La gente è dovuta uscire di casa dalle finestre dei primi piani!
Intanto il sole splende incontrastato o quasi sulle regioni settentrionali e la fascia tirrenica centrale fino alla Campania dove le temperature hanno fatto registrare degli aumenti. Raggiunti a mezzogiorno i 16° a latina, 15° in Liguria, sulla costa campana e nel palermitano. I valori più bassi in Pianura al Nord. Piacenza con 6° la città più fredda.
Aggiornamento 8 MARZO 2015 ore 10:10
Si attenua l'ondata di maltempo ma piove ancora al Sud - Le regioni meridionali sono infatti ancora alle prese con una circolazione di bassa pressione ben radicata sullo Ionio e responsabile di nubi irregolari con piogge e rovesci sparsi in particolare tra Calabria e Sicilia, specie tirrenica. I fenomeni risultano a tratti anche di una certa intensità sulla Calabria jonica, mentre nevica mediamente oltre i 900-1000m con neve anche abbondante sulla Sila. Residui deboli fenomeni nevosi anche a bassa quota interessano la Basilicata, mentre ha smesso di piovere su gran parte di Puglia, Molise e Campania, con anche delle belle aperture. Tempo in miglioramento anche sull'Abruzzo, sebbene persista una certa nuvolosità, mentre sul resto del Paese prevale il bel tempo con cieli diffusamente sereni al Nord grazie all'alta pressione in rinforzo sull'Europa centrale.
Dopo il maltempo si contano i danni; bilancio grave - Le regioni del Centrosud devono ora fronteggiare i danni in alcuni casi seri causati dal maltempo, con migliaia di persone che restano ancora senza energia elettrica o acqua e diversi comuni sepolti dalla neve sull'Appennino. Migliaia di persone risultano ancora senza luce in particolare in Toscana, Marche ma soprattutto in Abruzzo dove oltre alla luce manca anche l'acqua per circa 20.000 utenze. Proprio la Toscana potrebbe chiedere lo stato di calamità naturale; secondo Coldiretti, i danni all'agricoltura e al settore florovivaistico ammontano a 300 milioni di euro.
Tantissima neve su Abruzzo e Molise, valanga nell'ascolano - Come detto è caduta molta neve sull'Appennino in particolare tra Abruzzo e Molise, dove sono caduti fino a 2 metri di neve oltre i 1400-1500m. Nei vari comuni appenninici i mezzi sono all'opera sulle strade invase da frane e smottamenti, con rimozione anche degli alberi caduti per il peso della neve e per il forte vento. A Capracotta sono caduti 2 metri di neve, ma diversi comuni sono sepolti anche sull'area della Majella, Marsica. Da segnalare inoltre una valanga nell'ascolano, che ha isolato una decina di persone a Foce di Montemonaco.
Aggiornamento 7 MARZO 2015 ore 10:30
Appennino abruzzese e molisano sepolto dalla neve- Le bufere di neve delle ultime 48 ore hanno scaricato accumuli di neve notevoli su Abruzzo e Molise, in particolare su massicci appenninici maggiormente esposti ai forti venti di grecale che hanno soffiato con raffiche anche superiori agli 80-90km/h. Al di sopra dei 1000-1200m si registrano accumuli localmente anche superiori al metro, che diventano anche 2-3 al di sopra dei 1600-1800m; tantissima neve si registra in particolare su area del Gran Sasso, Majella e Matese, dove localmente si superano i 2 metri anche quote inferiori ai 1500m. Altrettanto tanti i disagi nelle ultime ore, dalla circolazione stradale, autostradale ai vari black out elettrici; la neve ha imbiancato anche fin sotto i 500m. Nevicate talora abbondanti hanno interessato anche le basse Marche ed in particolare i Sibillini, dove tuttavia il tempo è in lento miglioramento.
Neve abbondante anche nella zona di San Giovanni in Fiore, Sila Grande Neve abbondante ha interessato anche la Basilicata, con accumuli anche di oltre mezzo metro già a partire dagli 800-1000m in particolare sul potentino ed in generale sul Pollino, e continua a nevicare sebbene meno intensamente e a carattere intermittente, con fiocchi in genere oltre i 600-700m. Neve che ha interessato a tratti anche l'Appennino campano, in particolare il l'alto Sannio e l'Irpinia, nonchè la dorsale calabrese; in particolare sulla Sila sono previste nevicate talora copiose nel weekend, in particolare sulla Sila Greca.
Aggiornamento 7 MARZO 2015 ore 8:00
Perde lentamente energia il vortice di bassa pressione Anton, che seppur in allontanamento verso lo Ionio sta ancora rinnovando condizioni di maltempo sulle regioni meridionali, parte del Isole e del medio adriatico. Tese correnti di Tramontana continuato a soffiare decise sul basso Adriatico rinnovando cosi molte nubi e precipitazioni sparse tra Puglia Basilicata, dorsale campana e Calabria settentrionale con apporti che dalla mezzanotte faticano tuttavia a toccare i 5-10 mm.
Il grecale si è, invece, parzialmente smorzato sul medio-alto Adriatico riuscendo tuttavia a mantenere viva una spiccata nuvolosità tra Marche, Abruzzo e dorsale laziale con ancora qualche isolato fenomeno sull'Abruzzo centro orientale, specie a ridosso dei massicci, con fenomeni nevosi sino a quote di bassa collina.
Le correnti di Tramontana-Grecale sono state avvertite anche sulla Sardegna orientale e la Sicilia con nubi e locali piogge che hanno interessato i settori tirrenici ma anche il comparto sudorientale della Sicilia.
È andata decisamente meglio al Nord, ove l'alta pressione ha rinnovato condizioni di tempo stabile e soleggiato, eccezion fatta per locali velature o stratificazioni, nonché clima fresco con valori alle 8 circa di -1°C a Malpensa, -2°C a Piacenza, Parma, Udine e Bolzano, 1°C a Cuneo, 2°C a Bologna, Bergamo e Verona. Discreto anche sulle Tirreniche centro settentrionali, sottovento la dorsale appenninica e quindi favorite da ampi spazi soleggiati.
Come accennato il vento ha soffiato ancora deciso al Centro Sud con raffiche di Grecale-Tramontana sino a 75-85 km/h sulla dorsale centro settentrionale, 60-65 km/h sulle coste della Romagna, della Marche settentrionali e del Molise, 50-55 km/h su Puglia, Basilicata orientale ed interne tirreniche, 60 km/h anche su Campidano e Ogliastra.
Aggiornamento 6 MARZO 2015 ore 8:00
Nel corso delle ultime ore il ciclone Anton responsabile delle severe condizioni di maltempo di ieri, ha allentato la morsa sulle regioni centrali dove i fenomeni si sono ridotti di intensità e si sono isolati al solo versante adriatico. In nottata la neve ha raggiunto quote molto basse su Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio. Fiocchi a Tivoli e in generale sui Castelli romani, neve a Sora, Ferentino, Perugia, Orvieto, Foligno, Todi. Neve anche a Isernia e naturalmente a L'Aquila e Campobasso.
In queste ore invece il maltempo si sta concentrando sulle regioni meridionali grazie ad un doppio minimo tra il basso Tirreno ed il Golfo di Taranto. Le regioni più colpite Molise, Puglia, Basilicata e nord Sicilia. Accumuli fino a 40mm sulle Murge Baresi e sul Materano. Neve abbondante sull'Appennino molisano, campano lucano e sulla Calabria fino a quote di medio bassa collina, intorno 500-600m tra Molise e Campania, 600-700m tra Basilicata e Calabria, oltre i 700m in Sicilia dove piove soprattutto lato tirrenico con punte di 12mm su Palermitano e Messinese.
Il tutto condito da venti ancora forti o molto forti. Sfiorati in Sardegna a Capo Bellavista i 130km/h, 85km/h a Viterbo e Ancona, 80km/h a Olbia e Fiumicino, 75km/h a Bari. Venti responsabili anche della Tragedia sfiorata in Val Gardena a causa di un albero che si è abbattuto su una funivia gettando nel panico 200 persone, per fortuna tutte tratte in salvo. E sempre il vento responsabile del 3° morto di questa ondata di maltempo, un anziano a Buscate in provincia di Milano, avrebbe perso il controllo della sua bicicletta a causa delle forti raffiche finendo sul cofano di un auto che lo ha investito.
E l'arrivo dell'aria fredda ha fatto scendere i termometri anche al sud con una ulteriore diminuzione anche al Centro Nord, soprattutto in Pianura Padana dove grazie ai cieli sereni e i venti più deboli le minime sono finite nuovamente sottozero. Ben -4° la minima di Cuneo, -1 a Piacenza e Vercelli, 0° a Bologna. I capoluoghi più miti Olbia con 10° e Reggio Calabria assieme a Messina con 9°.
Aggiornamento 5 MARZO 2015 ore 15:40
Italia centro meridionale alle prese con un vero e proprio ciclone extra tropicale. Anton secondo la scala Saffir-Simpson è classificabile come uragano di categoria 1 dato che i venti hanno raggiunto raffiche di 81mph (Miglia all'ora) che equivalgono a 150km/h. Ma non sono stati solo i venti a causare gli enormi danni in diverse regioni ma anche le piogge intense a tratti alluvionali con fiumi in piena e pericoli di esondazione tutt'ora in corso.
Epicentro del maltempo Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e basso Lazio con criticità elevate in Toscana, Umbria e nelle Marche. Particolarmente colpita la Versilia dove i venti violenti hanno sradicato migliaia di alberi distrutto centinaia di tetti e provocato mareggiate lungo tutta la costa.A Camaiore un paese in provincia di Lucca Il campanile della chiesa di Santa Croce è stato divelto dal vento ed è andato a conficcarsi nel tetto di una vicina abitazione.
Situazione critica anche per la circolazione stradale, chiusi interi tratti di autostrada, segnalati numerosi incidenti per tir finiti fuori strada a causa del vento.
Oltre ai danni materiali purtroppo si contano anche due vittime. Un uomo nella provincia di Lucca, colpito da un masso ed una donna in provincia di Pesaro, schiacciata da un albero abbattuto dal vento. Poi numerosi feriti, persino tra i vigili del fuoco intervenuti per rimuovere rami e alberi dalle strade.
Intanto le piogge fortissime hanno ingrossato tutti bacini. Rientrato l'allerta per Senigallia e la piena del Misa, resta alto lo stato di attenzione tra basse Marche e Toscana ma in queste ore si temono esondazioni anche in Abruzzo dove dalla mezzanotte in provincia di Chieti sono caduti più di 115mm di pioggia. Allagata Pescara, esondato il fiume Feltrino mentre si va Verso la soglia di allarme per i fiumi Piomba, Saline, Fino, Feltrino, Aventino, Sinello, Alento, Foro, Sagittario e Tordino nel Teramano.
E ultimo problema non trascurabile, la neve abbondante con vere e proprie bufere che si stanno abbattendo lungo tutto l'Appennino centrale dalle quote basse delle Marche fino a quelle medio basse di Abruzzo, Molise e Lazio. Caduto oltre 1 metro di neve fresca in quota sopra i 1400m in Abruzzo ma accumuli superiori ai 50-60cm freschi fin anche tra 600 e 800m nel Pesarese. Neve anche a Campobasso. Nelle prossime ore la quota neve si abbasserà rapidamente anche tra Campania,Basilicata e resto del Sud
Ultima nota il repentino calo termico innescato dall'irruzione dell'aria polare, scese di oltre 10° le temperature sull'Italia centrale soprattutto lato Adriatico, attualmente non si va sopra i 4° di Chieti ed i 5° di Pescara mentre in Sicilia si raggiungono punte di 15° nel Messinese.
Aggiornamento 5 MARZO 2015 ore 11:30
Si aggrava ulteriormente il maltempo sull'Italia centro meridionale a causa del ciclone Anton. Continua a piovere forte sul medio alto Adriatico sull'Umbria e sul Lazio. Superati i 90mm nel Chietino,oltre 80mm nel Perugino, 60mm nel Maceratese e Frusinate, sopra i 50mm tra Viterbese e provincia di Roma e Latina.
Il maltempo fa anche due vittime: Un automobilista è morto a Ponte a Moriano (Lucca) travolto da un masso mentre stava percorrendo la via Lodovica, la strada che collega Lucca alla Garfagnana, una donna è morta a Urbino, schiacciata da un albero caduto per le fortissime raffiche di vento. Ed il forte vento che ha soffiato con raffiche fino a 150km/h in Toscana è anche la causa dei danni gravissimiche ha subito l'autodromo del Mugello. Chiusi per precauzione anche diversi tratti di autostrada.
Tragedia sfiorata invece a Napoli per una gigantesca frana che ha travolto otto automobili, per fortuna nella zona al momento del crollo non c'era nessun passante.
Molti disagi anche per le abbondanti nevicate che stanno cadendo in Appennino fino a quote molto basse, sommersi i comuni collinari del Chietino con accumuli fino a 50cm e oltre già dai 600-700m di quota. Caduti fino a 80cm freschi sopra i 1000-1200m. La neve cade fin sotto i 300m sulle alture del Pesarese, neve fino a 300m anche in Abruzzo nel Teramano e nelle prossime ore le precipitazioni si intensificheranno ulteriormente. Resta alto lo stato di Allerta meteo su Marche, Abruzzo, basso Lazio.
5 MARZO 2015: Il ciclone Anton, questo è il nome che gli è stato dato dall'Univesità di Berlino, non si sta risparmiando sull'Italia. Con un minimo di 1002 hp tra Bassa Toscana e alto Lazio il sistema vorticoso sta portando forte maltempo e venti tempestosi su gran parte della Penisola ad eccezione del Nord Italia dove i fenomeni si sono attenuati già nell'arco della notte con la sole esclusione dell'Emilia Romagna.
Particolarmente colpiti medio alto Adriatico, Umbria e Toscana con accumuli pluviometrici fino a 65mm nel Perugino, 55mm nel Fiorentino e oltre 45mm su Anconetano, Maceratese, Teramano e Chietino. Situazione critica a Senigallia dove è sorvegliato speciale il fiume Misa, già protagonista dell'alluvione di Maggio 2014. Le scuole sono state chiuse precauzionalmente, chiusa anche la circolazione stradale nel centro storico. Onda di piena prevista per le h 10:00. Nell'entroterra laneve ha raggiunto anche le città di Teramo ed Ascoli Piceno, seppur senza particolari accumuli. Bufere in Appennino.
Chiusi alcuni tratti dell'Autostrada Pistoia Firenze per i forti venti, le raffiche di tramontana hanno raggiunto alle 6.20 di stamattina i 150km/h all'aeroporto di Firenze!. Burrasca sulle coste marchigiane.
Piogge moderate a tratti forti anche sull'Emilia Romagna dove continua a piovere con accumuli fino a 50mm nel Ferrarese e 35mm nel Forlivese. Accumuli abbondanti anche sul Lazio con 35-40mm sulla provincia di Viterbo, Roma e Latina.
E l'ingresso della tramontana, come detto violenta, ha causato anche un abbassamento repentino delle temperature che ha fatto precipitare la quota neve. Nevicate abbondanti sulle Marche e l'Appennino Tosco Emiliano fin verso i 300-400m, anche meno di 300n nel Pesarese. In Abruzzo 600-800m in discesa, 800m anche in Sardegna e nel Lazio.
Dal punto di vista termico, netto divario tra nord e Sud a causa dei venti. Sulla Sicilia, la fascia ionica ed il Salento le minime non sono scese sotto i 12-13° con punte di 14° a Reggio Calabria e Catania. Freddo invece in Emilia Romagna con 1° a Piacenza e 3° a Parma.
MALTEMPO ABRUZZO: GASDOTTO IN FIAMME, BUFERE DI DAMA BIANCA IN APPENNINO, METEO PROSSIME ORE
6 MARZO 2015: Pineto - Una condotta del gas è esplosa a Multignano, nel comune di Pineto, in Abruzzo. Fiamme altissime visibili a chilometri di distanza e tre forti boati hanno spaventato la popolazione e gli automobilisti che stavano percorrendo il tratto dell'A14 che passa non lontano dal luogo dell'esplosione. Tre feriti dei quali due lievi.
All'origine dello scoppio una frana che avrebbe provocato la caduta di un traliccio della corrente sulla condotta. Nelle ultime 24 ore forti piogge hanno infatti interessato tutto l'Abruzzo, con accumuli che hanno anche superato i 120mm.
Bufere di neve e vento - la situazione nella notte e prime ore del mattino è stata critica anche in Appennino, dove a causa di una violenta bufera di neve e vento sono stati chiusi i tratti della A25 tra la Valle Peligna e la Marsica e l'A24 tra l'Aquila Ovest e Colledara. Il vento che ha raggiunto i 140 km/h accompagnato dalla fitta nevicata ha ridotto la visibilità a pochi metri. I tratti autostradali sono poi stati riaperti in tarda mattinata.
LE PREVISIONI - nelle prossime ore l'Abruzzo continuerà ad essere interessato da tese/forti correnti di Grecale a tutte le quote, con venti fino a 60-70 km/h lungo le coste, fino a 80 km/h a 1000-1500m, anche oltre i 100 km/h tra i 2000 e i 3000m. Buone notizie per quanto riguarda la pioggia, questa non cadrà più lungo le coste, mentre sui rilievi Appenninici continuerà a nevicare, seppur con intensità minore rispetto a Venerdì.
All'origine dello scoppio una frana che avrebbe provocato la caduta di un traliccio della corrente sulla condotta. Nelle ultime 24 ore forti piogge hanno infatti interessato tutto l'Abruzzo, con accumuli che hanno anche superato i 120mm.
Bufere di neve e vento - la situazione nella notte e prime ore del mattino è stata critica anche in Appennino, dove a causa di una violenta bufera di neve e vento sono stati chiusi i tratti della A25 tra la Valle Peligna e la Marsica e l'A24 tra l'Aquila Ovest e Colledara. Il vento che ha raggiunto i 140 km/h accompagnato dalla fitta nevicata ha ridotto la visibilità a pochi metri. I tratti autostradali sono poi stati riaperti in tarda mattinata.
LE PREVISIONI - nelle prossime ore l'Abruzzo continuerà ad essere interessato da tese/forti correnti di Grecale a tutte le quote, con venti fino a 60-70 km/h lungo le coste, fino a 80 km/h a 1000-1500m, anche oltre i 100 km/h tra i 2000 e i 3000m. Buone notizie per quanto riguarda la pioggia, questa non cadrà più lungo le coste, mentre sui rilievi Appenninici continuerà a nevicare, seppur con intensità minore rispetto a Venerdì.
METEO PALERMO, SICILIA: PIOGGIA, VENTO E CLIMA FREDDO PER IL PERIODO
6 MARZO 2015: PALERMO - Maltempo quasi invernale sulla Sicilia tirrenica con piogge e rovesci tra Palermo e Messina, con temperature anche sotto i 10 gradi lungo la costa. Sta nevicando infatti dagli 800m sulle Madonie; tutta colpa del vortice ciclonico andatosi a formare nel corso di Giovedì sul Tirreno ed ora posizionato proprio tra Sicilia e Calabria. Nelle prossime ore continueranno ad insistere acquazzoni sparsi e qualche temporale, questa volta anche sulla Sicilia ionica e solo a tratti su quella meridionale, con nevicate sui rilievi mediamente oltre gli 800/1200m. Anche il weekend rimarrà contrassegnato da una moderata instabilità e dal clima freddo per il periodo, con piogge alternate a schiarite, nonché rovesci di neve attorno ai 900/1000m.
Al minimo depressionario sono inoltre associati forti venti a rotazione ciclonica, che localmente hanno raggiunto raffiche di 60-80km/h e continueranno a soffiare intensamente anche nei prossimi giorni dai quadranti settentrionali.
Al minimo depressionario sono inoltre associati forti venti a rotazione ciclonica, che localmente hanno raggiunto raffiche di 60-80km/h e continueranno a soffiare intensamente anche nei prossimi giorni dai quadranti settentrionali.
MALTEMPO TOSCANA, FIRENZE: BUFERE DI VENTO, UN MORTO. METEO PROSSIME ORE
5 MARZO 2015: La forte ondata di maltempo in Toscana si è tradotta in bufere di vento che hanno spazzato l'intera regione nel corso della notte e nelle prime ore del mattino, causando moltissimi danni e perfino un morto. I problemi maggiori si segnalano sulle province settentrionali, tra Lucca, Pistoia, Prato e Firenze, con numerosi alberi abbattuti, cartelloni stradali divelti, pali della luce piegati e calcinacci fatti volare dal vento.
La bufera, con raffiche di vento che hanno raggiunto punte ufficiali di 160km/h a Passo del Giogo (Mugello) e quasi 130km/h in pianura a Sesto Fiorentino (FI), ha danneggiato sensibilmente l'autodromo del Mugello, mentre a Borgo a Mozzano (Lucca) un uomo è morto colpito da un masso, mentre viaggiava con la sua auto. Le forti raffiche di vento hanno fatto crollare una porzione delle mura storiche della città di Prato; centinaia gli alberi caduti in Versilia, con una decina di feriti. Scuole rimaste chiuse in Lucchesia.
Nelle prossime ore i venti sulla Toscana continueranno a soffiare ancora intensamente tra Grecale e Tramontana, almeno fino a Venerdì compreso. Poi nel weekend la situazione andrà normalizzandosi, ma il contesto continuerà comunque ad essere ventoso anche in vista della prossima settimana, per il persistere di moderati venti da NE.
La bufera, con raffiche di vento che hanno raggiunto punte ufficiali di 160km/h a Passo del Giogo (Mugello) e quasi 130km/h in pianura a Sesto Fiorentino (FI), ha danneggiato sensibilmente l'autodromo del Mugello, mentre a Borgo a Mozzano (Lucca) un uomo è morto colpito da un masso, mentre viaggiava con la sua auto. Le forti raffiche di vento hanno fatto crollare una porzione delle mura storiche della città di Prato; centinaia gli alberi caduti in Versilia, con una decina di feriti. Scuole rimaste chiuse in Lucchesia.
Nelle prossime ore i venti sulla Toscana continueranno a soffiare ancora intensamente tra Grecale e Tramontana, almeno fino a Venerdì compreso. Poi nel weekend la situazione andrà normalizzandosi, ma il contesto continuerà comunque ad essere ventoso anche in vista della prossima settimana, per il persistere di moderati venti da NE.
CICLOGENESI "RAPIDA" SUL MEDITERRANEO ALLA BASE DI FORTE MALTEMPO
5 MARZO 2015: E' una ondata di maltempo intensa la cui caratteristica è il forte vento. La cronaca riporta i danni generati dalle violente raffiche di vento.
Questa situazione è causata dall'approfondimento di un intenso vortice di bassa pressione sul Mediterraneo, uno dei tanti che nel semestre invernale popola i nostri mari. Solo che questo risulta piuttosto vigoroso. Secondo la nomenclatura scientifica la caduta di pressione di circa 20 hPa in meno di 24 ore fanno catalogare il vortice come Ciclogenesi Rapida (o esplosiva oppure Bomb).
Queste energiche circolazioni cicloniche, non proprio rare, si formano nel ramo ascendente della corrente a getto, laddove l'energia è massima (left exit). I fronti presentano una netta distinzione tra caldo e freddo. Nella fase di occlusione il vortice può subire un ulteriore approfondimento, specie quando l'asse di saccatura ruota il suo asse in senso antiorario. Hanno una durata più lunga per l'interazione 'aria-mare', ulteriore contributo al loro sviluppo.
Altro elemento caratteristico è l'intrusione di aria stratosferica. Al vento sinottico dovuto alla differenza di pressione si somma il contributo dovuto a quanto rapidamente scende la pressione. Da qui i forti venti al limite di tempesta.
Questa situazione è causata dall'approfondimento di un intenso vortice di bassa pressione sul Mediterraneo, uno dei tanti che nel semestre invernale popola i nostri mari. Solo che questo risulta piuttosto vigoroso. Secondo la nomenclatura scientifica la caduta di pressione di circa 20 hPa in meno di 24 ore fanno catalogare il vortice come Ciclogenesi Rapida (o esplosiva oppure Bomb).
Queste energiche circolazioni cicloniche, non proprio rare, si formano nel ramo ascendente della corrente a getto, laddove l'energia è massima (left exit). I fronti presentano una netta distinzione tra caldo e freddo. Nella fase di occlusione il vortice può subire un ulteriore approfondimento, specie quando l'asse di saccatura ruota il suo asse in senso antiorario. Hanno una durata più lunga per l'interazione 'aria-mare', ulteriore contributo al loro sviluppo.
Altro elemento caratteristico è l'intrusione di aria stratosferica. Al vento sinottico dovuto alla differenza di pressione si somma il contributo dovuto a quanto rapidamente scende la pressione. Da qui i forti venti al limite di tempesta.
PIOVOSITA' ECCEZIONALE IN SICILIA!
28 FEBBRAIO 2015: Per 14 giorni ha piovuto ininterrottamente causando disagi, frane e smottamenti!!!
DIRETTA METEO: STA DAMANDO A PARMA E PIACENZA, BORA FINO A 120 KM/h A TRIESTE
Aggiornamento 11 FEBBRAIO 2015 ore 7:40
Il vasto e robusto campo di alte pressioni Gabriela, così come denominato dall'Università di Berlino, nel corso delle ultime ore si è ulteriormente rafforzato sull'Europa centrale, espandendo il suo raggio d'azione verso la nostra Penisola, determinando così condizioni di tempo stabile un po' su tutto il Paese. La sua azione ha così ulteriormente smorzato i forti venti settentrionali che ancora investivano le regioni meridioni, allontanando ulteriormente verso l'Egeo la fredda ed ostiaca circolazione di bassa pressione dei giorni scorsi.
L'alta pressione ha così determinato cieli sereni o poco nuvolosi su tute il Centro Nord Italia, Sardegna compresa, eccezion fatta per locali foschie o banchi di nebbia in Valpadana e nelle vallate tosco-umbro. Le residue correnti di Maestrale-Tramontana che ancora soffiano sulle regioni meridionali hanno, invece, mantenuto in vita annuvolamenti tra Molise, Puglia, dorsale campano-lucana, Calabria e Sicilia settentrionale con al più qualche isolato e breve fenomeno a ridosso della dorsale meridionale e dei rilievi siculi settentrionali.
L'azione congiunta di cieli sereni e neve al suolo ha mantenuto le temperature ancora su valori freddi al Nord come testimoniano i -6°C di parma, -3°C di Brescia, Piacenza e Malpensa, -5°C di Cuneo, -2°C di Traviso, Udine, Bolzano e Milano, -1°C a Bologna, Rimini e Ferrara. -1°C anche ad Arezzo e Firenze, 1°C a Pescara e Frosinone, 3°C a Catania, Alghero e Cagliari.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2015 ore 13:30
L'impulso di aria gelida che ha portato neve fin sul basso Ionio ha ormai lasciato la Penisola, al suo seguito correnti meno fredde, non più capaci di portare nevicate a bassa quota, determinano ancora dei disturbi lungo le regioni del medio basso versante Adriatico, sulla Calabria e sulla Sicilia settentrionale ma con accumuli generalmente inferiori ai 5-10mm.
Le ultime nevicate interessano in forma debole l'Appennino meridionale intorno 800-1000m, a tratti ancora un po di nevischio su quello centrale in Abruzzo, ma il grosso è caduto nella giornata di ieri con accumuli totali che ormai raggiungono in quota in Abruzzo, pensate, anche i 4 metri di altezza! Uno spessore così elevato da rendere altrettanto elevato il rischio di Valanghe anche in ragione del rialzo termico repentino che si sta verificando in quota.
Il sole splende invece al Nord, sulla Sardegna e la gran parte della regioni centrali fino alla Campania con temperature fin anche miti grazie alla massa d'aria nuova che viene direttamente dall'alta pressione sub tropicale delle Azzorre alla conquista di tutta l'Europa centro occidentale.
Un rialzo netto ha interessato i valori massimi di tutta la fascia occidentale e non solo, discreti aumenti anche al Nord soprattutto Alpi e Prealpi. Resta un po freddo il settore padano grazie alla neve ancora diffusamente presente, proprio in Emilia si registrano le massime più basse d'Italia, solo 4° a Parma, la maggiore penalizzata dalla neve dei giorni scorsi. Viceversa si toccano i 16° in Valtellina come in Sardegna e sulla costa laziale.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2015 ore 7:45
Nel corso delle ultime ore l'irruzione di aria gelida che ha portato la neve al Sud fin sulle coste, ha preso definitivamente la strada della Grecia avvolgendosi attorno ad un vortice di bassa pressione che sta portando la neve fin sulla città di Istanbul. Una nuvolosità irregolare con fenomeni per altro isolati e non più nevosi a bassa quota ma solo in collina sta interessando Puglia, Basilicata, Calabria e nord Sicilia. Delle nevicate si segnalano nel Potentino e sui rilievi calabresi mentre piove nel Foggiano e nel messinese nonchè nel Barese.
Intanto le regioni centro settentrionali sono state raggiunte dalla matrice più mite in quota dell'anticiclone delle Azzorre che ha i suoi massimi sulle Isole Britanniche ma nei bassi strati le inversioni termiche e l'aria fredda della passata irruzione unitamente ai cieli sereni ed alla copertura nevosa (riflettente) ancora diffusamente presente soprattutto in Emilia, hanno mantenuto i termometri molto bassi.
Così in Pianura Padana le minime hanno toccato valori gelidi, -9° a Parma, -5° a Milano, -4° a Udine.Minime diffusamente sottozero anche al Centro seppur di poco e sull'Appennino meridionale mentre sulle coste siciliane orientali si sono raggiunti valori davvero bassi, solo 1° a Catania e 2° nella solitamente mite Siracusa. I valori più miti invece in Liguria e sulla Sicilia occidentale. 11° a Trapani.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2015 ore 12:45
La veloce irruzione artica continentale che sta investendo il Sud Italia ha provocato nevicate sparse fino a quote pianeggianti tra Abruzzo, Molise, Puglia, Lucania e Calabria. La neve si è spinta inoltre dalla dorsale appenninica fino alle zone interne della Campania e sul Frusinate orientale, con fiocchi che hanno raggiunto Caserta ma si sono quasi spinti fino a Salerno nella prima mattinata ed in queste ore anche a Napoli ed aree limitrofe! Neve coreografica, ma senza accumulo, è stata inoltre segnalata a Crotone, Pescara, Termoli e in quasi tutte le località pianeggianti della Puglia. Bufere di neve invece tra Maiella, Marsica e dorsale molisana, con oltre 20/30cm caduti a partire dai 1000 metri.
L'ondata di freddo è arrivata puntuale anche in Calabria, con neve su gran parte della Regione fino a quote molto basse. Fiocchi fin sulla Piana di Gioia Tauro, a Tropea e dai 300m sulla Locride; fiocchi anche a Crotone, mentre sono imbiancate Vibo Valentia e Palmi. A Gambarie d'Aspromonte caduti40cm di neve fresca. In Sicilia più colpiti i settori tirrenici, con piogge e rovesci nevosi fin verso quote collinari (4°C a Messina stamane).
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2015 ore 7:40
Nel corso delle ultime ore il robusto e campo di alte pressioni, padrone dell'Europa nordoccidentale, ha continuato ad espandersi verso le nostre regioni settentrionali, favorendo così condizioni di bel tempo su tutto il Nordovest ma anche sul medio-alto versante tirrenico con cieli in prevalenza sereni e temperature sotto le medie del periodo con gelate non solo in montagna ma anche in pianura.
I rasserenamenti, uniti alla neve al suolo e all'ingresso di correnti più fresche settentrionali, hanno fatto scendere le temperature stamani sino a -10°C a Parma, -7°C a Piacenza, Cuneo e Cremona, -5°C a Brescia, -6°C a Bologna, Mantova e Udine, -4°C a Treviso e Malpensa, -3°C a Bergamo e Ferrara, -2°C a Venezia, 0°C a Firenze, Grosseto e Viterbo, 1°C a Roma e Frosinone.
Nel contempo lungo il bordo orientale dell'alta pressione gelide correnti di estrazione artica si sono spinte sin sui Balcani, dilagando nel contempo anche sull'Adriatico sotto forma di tese-forti correnti di Grecale-Tramontana che da un lato hanno spinto un fronte verso Sud dall'altra hanno fatto scendere sensibilmente le temperature.
Piogge e temporali, nonché nevicate sino a bassa quote hanno interessato dapprima tra la serata e la notte la Romagna e la Marche e poi in successione Abruzzo, Puglia, Basilicata e interne campane. La neve i è così gradualmente spinta sempre più in basso raggiungendo le coste dell'Abruzzo centro meridionale, ma anche quelle baresi e foggiane. Fiocchi vengono segnalati ora a Francavilla al Mare, Amendola, Barletta, Terlizzi Castellana Grotte, Brindisi.
Il maltempo ha nel frattempo investito anche il basso versante tirrenico con piogge diffuse tra medio-bassa Calabria e Sicilia, specie centro settentrione, ivi con nevicate sui rilievi centro settentrionali sino a quote di bassa collina.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2015 ore 8:00
Un vasto e robusto campo di alte pressioni continua a rafforzarsi sull'Europa nordoccidentale, raggiungendo valori di ben 1043 mb in prossimità delle Isole Britanniche. Lungo il suo bordo orientale si è attivato un flusso di gelide correnti artiche che dai Paesi nordici si sta spingendo sin verso i Balcani, sospingendo un fronte, che lambito le Alpi centro orientali si sta riversando sull'Adriatico, portando già nuvolosità medio-alta su parte del Nordest ma anche della Toscana, della Marche e dell'Abruzzo.
Più a sud la circolazione di bassa pressione dei giorni scorsi si è ulteriormente allontanata verso la Grecia, continuando tuttavia a richiamare a sé correnti di Maestrale che hanno mantenuto in vita rovesci e temporali sulla Sicilia centro settentrionale, la Sardegna, il Canale d'Otranto e parte della Calabria tirrenica così come tra Molise orientale e Puglia garganica. Altrove è prevalso il bel tempo anche se con foschie e banchi di nebbia in Valpadana.
Risveglio freddo da Nord a Sud con diffuse gelate in Valpadana e nelle interne del centro con valori minimi scesi nella notte e all'alba sino a -2/-4°C in Valpadana, -8/-10°C a 1000 metri circa sulla dorsale settentrionale e la fascia prealpina, -3/0°C su pianure e fondovalle del Centro. Tra le maggiori città segnaliamo -4°C a Malpensa, Bolzano e Treviso, -3°C a Brescia, -2°C a Piacenza, Parma, Firenze, Arezzo e Perugia, -1°C a Milano, Bergamo, Venezia, Bologna , 0°C a Pisa, Roma, Frosinone, Viterbo, 2°C a Decimomannu, 3°C a Lecce.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2015 ore 13:00
Il vortice ciclonico responsabile delle severe condizioni di maltempo che hanno colpito l'Italia centro settentrionale nella giornata di ieri, ha spostato il suo centro di azione verso sud con un minimo posto in queste ore tra la Sardegna e la Campania.
Attorno al minimo continuano a ruotare ammassi nuvolosi irregolari responsabili di una moderata oforte instabilità sulle regioni centro meridionali della Penisola. Le condizioni peggiori sul medio Adriatico tra Marche e Abruzzo con accumuli che sfiorano i 50mm nel Teramano. Piogge abbondanti anche su Campania meridionale e Basilicata con punte di 25-30mm, altrove fenomeni meno intensi.
E intanto la discesa delle temperature conseguente al maggiore afflusso di aria fredda ha favorito e sta favorendo nevicate abbondanti lungo l'Appennino centro meridionale a quote comprese tra i 600 ed i 1100-1200m. I maggiori apporti sull'Appennino abruzzese con accumuli freschi dalla mezzanotte superiori ai 40-50cm già alla quota di 1000m.
Situazione migliorata invece al nord con qualche ultima episodica nevicata tra Emilia Romagna e Piemonte, localmente in mattinata ancora fino in piano, ma la situazione volge comunque verso un rapido dissolvimento del fenomeni.
Per quanto riguarda il clima, si segnala un lieve aumento delle temperature delle ore 13 sulle regioni settentrionali di nordest e sulle centrali tirreniche mentre una diminuzione ha interessato l'Adriatico ed il Sud in Genere. Tra le città più fredde Cuneo e Parma con 1°m, Chieti con 3°. Tra le più miti Siracusa con 17°
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2015 ore 8:00
L'Italia è ancora nella morsa del vortice di bassa pressione Norbert, che animato da due centri di bassa pressione, uno al largo della Campania e uno a NW della Sardegna, ha rinnovato condizioni di tempo instabile al Centro, su parte del Nord ma anche delle Isole e del basso versante tirrenico.
Nubi e deboli precipitazioni hanno continuato ad interessare la Valpadana, la fascia prealpina e pedemontana centro occidentale, assumendo carattere nevoso ancora sino a bassa quota, accumulando così sino ad un paio di centimetri già oltre i 300-500m tra Lombardia e Piemonte. Fiocchi che hanno interessato ancora una volta anche la dorsale emiliano-romagnola ma a tratti anche la pianura tra Reggio Emilia, Parma e Modena.
Lungo il bordo orientale della depressione è rimasto attivo un flusso di correnti orientali-nordorientali, con raffiche di Bora sino a 85-90 Km/h a Trieste, responsabile di molte nubi e fenomeni sparsi tra Abruzzo centro settentrionale, Marche, Umbria ma anche a tratti interne toscane e dorsale laziale, con fiocchi sino verso i 300-400 m in Toscana, 800-1100 m tra Lazio ed Abruzzo. Correnti che nel contempo hanno spinto il fronte occluso verso la Sardegna settentrionale, portando così un nuovo peggioramento a Nord.
Lungo il bordo meridionale correnti sudoccidentali hanno, invece, spinto rovesci e temporali su medio-basso Lazio, Tirreniche meridionale e nord Sicilia con fenomeni che localmente sono sconfinati anche su Puglia e Basilicata.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2015 ore 8:40
Prosegue l'ondata di maltempo sulla nostra Penisola, ancora nella morsa del profondo vortice depressionario 'Norber', centrato al largo della Campania ove raggiunge valori di 994hPa al suolo,colpita da piogge, temporali, nevicate, mareggiate e venti forti. L'intensa perturbazione che sta interessando l'Italia, oltre ad aver portato la neve su buona parte del Nord fino in pianura, sta determinando condizioni di spiccato maltempo anche sui versanti tirrenici e sulle alte Marche; proprio sulle alte Marche è esondato il Foglia, con allagamenti sul pesarese. Piogge, rovesci e temporali tra Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Salento e Sicilia centro-occidentale, con accumuli variabili tra 5 e15mm, fin oltre i 20mm su Salernitano ed entroterra palermitano. Decisamente più asciutto il tempo sul medio Adriatico e sui settori ionici. Oltre 40mm caduti sulle alte Marche, fino a punte di 80mm sulla Romagna.
Al Nord sta piovendo sulle pianure venete, il Ferrarese e la Romagna, mentre abbondanti nevicate hanno riguardato Lombardia (40cm a Cremona, 15cm a Mantova), Emilia (20/40cm tra Bologna e Piacenza), basso Piemonte (30cm a Cuneo) e interne liguri. Oltre mezzo metro caduto sulla dorsale emiliana.
Neve anche in Toscana fino a bassa quota,imbiancate Volterra, Siena, Arezzo e Perugia; fiocchi anche all'Elba, sul Monte Calamita a 400m. Neve sull'Appennino meridionale fin verso gli 800/1000m, a tratti più in basso durante i rovesci più intensi; dai 900/1000m anche sui rilievi siciliani centro-occidentali. Le minime sono variate in pianura al Nord dai 0 ai 5°C, tra 2 e 7°C al Centro e sulla Sardegna, tra 5 e 10°C al Sud. Forte bora a Trieste, con raffiche anche superiori ai 130km/h.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2015 ore 7:45
NEVE ANCHE ABBONDANTE IN PIANURA SU ALCUNE ZONE DEL NORD, LA SITUAZIONE - tra le zone più colpite e dove si registrano maggiori criticità sono Emilia occidentale, Lombardia con accumuli fino a 30-40cm tra Bologna, Modena, Reggio Emilia, anche superiori ai 50cm a ridosso della relativa pedemontana.Accumuli fino ad oltre 30-40cm anche sul cremonese e sulla Franciacorta, oltre 15-20cm sul mantovano e lodigiano, fino a 15-20cm a Brescia e sull'alta Brianza, fino a 10cm a Milano. Per quanto riguarda il Piemonte gli accumuli in pianura spaziano mediamente tra i 5 ed i 15cm con punte invece di oltre 30cm tra astigiano e cuneese; fino ad oltre 20-30cm si registrano anche sull'entroterra ligure a quote collinari. Neve che ha raggiunto anche la Romagna interna fino a Imola, Faenza e alle porte di Forlì. Pioggia invece su ferrarese così come su tutte le pianure del Nordest.
NEVE ANCHE IN TOSCANA E UMBRIA, OLTRE 1 METRO SULL'APPENNINO TOSCO-EMILIANO - La neve ha raggiunto le quote collinari se non a tratti la pianura anche sulla Toscana, dove è stata risucchiata l'aria fredda presente sulla Valpadana. Imbiancate Volterra, Siena, Arezzo, ma anche Perugia città. Sull'Appennino tosco-emiliano si supera anche il metro di accumulo già a partire dai 700-800m.
DISAGI NEI TRASPORTI - I problemi maggiori sulla A1, dove però la coda dei Tir, per i quali è in atto un divieto di transito temporaneo sul tratto appenninico, è notevolmente diminuita. Nevica però ancora anche tra Milano e Calenzano, sulla A14 Bologna-Taranto tra Bologna e Forlì, su tutta la Diramazione per Ravenna, sulla A13 Bologna-Padova tra Bologna e Ferrara nord e su tutto in nodo autostradale cittadino. Nevischia anche, sulla A4 Milano-Brescia tra Pero e il bivio per la A21, su tutta la A9 Lainate Como Chiasso, su tutta la A8 Milano-Varese, sulla diramazione Gallarate-Gattico, sulla A26 tra Ghemme ed il bivio con la statale 33 del Sempione, tra la diramazione A7 e Casale Monferrato sud, su tutta la diramazione Stroppiana-Santhia. Fermati i veicoli pesanti sulla A1 in direzione di Bologna tra il Bivio con la A14 bologna-Taranto e il Bivio per il Raccordo Bologna Casalecchio, tra Firenze Scandicci e Firenze nord in direzione Bologna.
Numerosi disagi anche per i treni, in particolar modo sul nodo di Bologna. Il traffico dei treni regionali, secondo quando riferito da Fs, sta subendo ritardi medi di 60 minuti e cancellazioni. Difficoltà anche per la circolazione dei treni a media e lunga percorrenza e per i treni ad Alta Velocità, che viaggiano al momento con riduzione di velocità. Possibili pertanto ritardi, anche consistenti, e riduzione dell'offerta di collegamenti. La circolazione è fortemente rallentata anche in Lombardia, con interruzioni di circolazione sulla Milano-Chiasso e sulla Milano-Gallarate.
Scuole chiuse in molti comuni della Lombardia, così come dell'Emilia, della Liguria e del Piemonte. In Emilia Romagna, la zona più colpita, oggi scuole chiuse a Porretta e Castiglione dei Pepoli, i Comuni dell'Appennino bolognese, e ad Anzola; stato di preallarme nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Si registrano anche problemi per l'energia elettrica, in particolar modo in Emilia e sull'Appennino settentrionale. Il comunicato dell'Iren riportava stamani alle 6 interruzioni in corso nel parmense riguardano la zona di Vicofertile, la zona ex AMNU di Via Baganzola, la zona di Valera e le aree loro circostanti, oltre ad altre interruzioni minori sparse a macchia di leopardo in tutta la città. Anche a Reggio Emilia In tilt tre cabine a causa del maltempo: centinaia di famiglie al buio dalle 19 circa di ieri sera tra Reggio e San Bartolomeo.
Massima attenzione anche ai livello dei fiumi in particolare Quaderna e Idice nel Bolognese, mentre è esondato un tratto del torrente Gaiana, allagando la campagna nella zona in prossimità del ponte sul torrente a Villa Fontana di Medicina. Chiusa la Trasversale di pianura, tra Budrio e Villa Fontana, in prossimità del ponte sul torrente, fino al cessare delle condizioni di piena.
Ancora vento forte su tutto l'alto Adriatico, spazzato dalla Bora che a Trieste continua a toccare raffiche di 120 km/h, 90 km/h in Romagna, 60 km/h a Trieste ed Udine. Acqua alta a Venezia, dove la marea attuale è di +103 cm ma con un picco di +130 previsto per le 11 di oggi.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2015 ore 14:30
Nel corso delle ultime ore la tanto attesa neve che in mattinata cadeva in modo assai irregolare sulla Valpadana,ha cominciato a diffondersi e ad attaccare nelle principali città di Emilia, Lombardia e Piemonte. Nevica bene a Milano, Torino, Parma, Modena, Bologna, Brescia. Per ora pochi disagi in queste zone ma nel Cuneese dove il manto fresco ha raggiunto in alcuni punti anche i 40cm si cominciano a registrare i primi problemi. Accumuli fino ad oltre 10cm si registrano sulla Franciacorta, nonchè sulla pedemontana emiliana.
Accumuli superiori ai 40cm nel cuneese
Sul Triveneto invece il richiamo di correnti dall'Adriatico ha trasformato la neve di stamattina in pioggia su veneziano, padovano, udinese, anche se localmente nevica ancora a tratti fino in pianura in particolare sul vicentino, mentre su Trieste soffia una Bora violenta con raffiche fino a 130km/h.
Neve abbondante a tratti forte anche in Liguria e relativo appennino a quote molto basse, fin sotto i 300-400m. Stessa situazione sull'Appennino Tosco Emiliano e sull'Appennino romagnolo con un manto fresco che supera localmente anche i 60cm oltre 700m, fino a 50cm su Pistoiese e Pratese a 700-800m di quota.
Più a sud prevalgono le piogge, abbondanti a tratti forti tra Umbria e Lazio con punte di 50-60mm su Viterbese, Perugino e Reatino. Qui la neve cade solo in quota sopra i 1000-1300m.
Intanto il tempo è peggiorato anche al Sud a cominciare dalla Sicilia occidentale e la Campania dove si registrano i primi rovesci e temporali ma con accumuli per il momento ancora poco significativi.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2015 ore 10:35
Il vortice di bassa pressione nato ieri sul Mare delle Baleari sta raggiungendo in queste ore la Sardegna alimentando forti condizioni di maltempo su mezza Italia. Il fronte principale associato al minimo sta agendo in particolare sulle regioni centrali tirreniche e su tutti i settori di pianura settentrionali.
Al Nord il richiamo di venti freddi da Est sudest ha fatto salire la marea sulla Laguna di Venezia fino a 130cm e prodotto il tipico fenomeno di Bora Scura sul triestino dove le raffiche raggiungono i 120km/h. Nevica fino in piano tra Udine e Trieste, neve forte anche su Venezia, un fenomeno atipico in contemporanea con l'Acqua alta. Spiagge imbiancate tra Caorle e Jesolo. Neve anche a Padova e più ad Ovest neve a Parma e Piacenza e la pioggia a Modena sta diventando neve, neve mista tra Pavia, Lodi e fitta a Milano, Neve a Cuneo e sta girando a neve anche e Torino. Proprio in queste ore sta girando in neve anche su bergamasco e Piemonte settentrionale.
Sulle regioni centrali sono i forti temporali e le forti nevicate in Appennino a creare i maggiori disagi. Piove forte in Toscana con accumuli superiori ai 50mm nel livornese e bufere di neve sopra i 700-800m sull'Appennino Tosco Emiliano dove gli accumuli freschi già superano i 40-50cm.Piogge forti e temporali anche tra L'Umbria ed il lazio con accumuli fino a 35-40mm.
Scendendo più a sud lo scenario cambia radicalmente, lo scirocco, intenso con punte di 80km/h tra Sicilia, ionio e Salento sta portando tempo discreto con qualche velatura mentre il fronte temporalesco avanza verso la Sicilia occidentale e la Campania. Alle 11 già temperature intorno ai 17° a Siracura e Brindisi con cieli sereni.
5 FEBBRAIO 2015: Maltempo in intensificazione al Nord e sul medio-alto Tirreno - Evoluzione causata da una profonda circolazione di bassa pressione in approfondimento sul Mediterraneo. Nelle ultime ore la perturbazione ha iniziato a dar luogo a precipitazioni diffuse sulle regioni settentrionali; acquazzoni su Toscana, Lazio ed Umbria con temporali sul litorale laziale ed accumuli pluviometrici a tratti fino a 20-30 mm. Irregolarmente nuvoloso sul medio Adriatico e Campania ma senza fenomeni degni di nota, resiste invece il bel tempo al Sud, salvo blandi annuvolamenti in transito.
Neve in atto tra basso Piemonte, Emilia, entroterra ligure e Nord Appennino - Segnalata a Cuneo (fino a 10 cm), Asti, Parma e Piacenza, a quote molto basse nel savonese, pioggia mista a neve per il momento a Modena e Reggio Emilia, a quote collinari al Nord-Est. Gli accumuli maggiori sull'Appennino Tosco-Emiliano con punte di 30 cm di neve fresca intorno ai 700m di quota.
Venti forti da Nord a Sud, raffiche sostenute su diverse regioni italiane - Correnti intense ruotano in senso antiorario rispetto al centro di bassa pressione (988 hPa) posizionato tra Corsica e Sardegna. Bora a Trieste con punte di 120 km/h, Tramontana superiore ai 100 km/h a Capo Mele (ponente ligure), Libeccio fino ad 70-80 km/h su Sardegna ed al Centrosud.
Il vasto e robusto campo di alte pressioni Gabriela, così come denominato dall'Università di Berlino, nel corso delle ultime ore si è ulteriormente rafforzato sull'Europa centrale, espandendo il suo raggio d'azione verso la nostra Penisola, determinando così condizioni di tempo stabile un po' su tutto il Paese. La sua azione ha così ulteriormente smorzato i forti venti settentrionali che ancora investivano le regioni meridioni, allontanando ulteriormente verso l'Egeo la fredda ed ostiaca circolazione di bassa pressione dei giorni scorsi.
L'alta pressione ha così determinato cieli sereni o poco nuvolosi su tute il Centro Nord Italia, Sardegna compresa, eccezion fatta per locali foschie o banchi di nebbia in Valpadana e nelle vallate tosco-umbro. Le residue correnti di Maestrale-Tramontana che ancora soffiano sulle regioni meridionali hanno, invece, mantenuto in vita annuvolamenti tra Molise, Puglia, dorsale campano-lucana, Calabria e Sicilia settentrionale con al più qualche isolato e breve fenomeno a ridosso della dorsale meridionale e dei rilievi siculi settentrionali.
L'azione congiunta di cieli sereni e neve al suolo ha mantenuto le temperature ancora su valori freddi al Nord come testimoniano i -6°C di parma, -3°C di Brescia, Piacenza e Malpensa, -5°C di Cuneo, -2°C di Traviso, Udine, Bolzano e Milano, -1°C a Bologna, Rimini e Ferrara. -1°C anche ad Arezzo e Firenze, 1°C a Pescara e Frosinone, 3°C a Catania, Alghero e Cagliari.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2015 ore 13:30
L'impulso di aria gelida che ha portato neve fin sul basso Ionio ha ormai lasciato la Penisola, al suo seguito correnti meno fredde, non più capaci di portare nevicate a bassa quota, determinano ancora dei disturbi lungo le regioni del medio basso versante Adriatico, sulla Calabria e sulla Sicilia settentrionale ma con accumuli generalmente inferiori ai 5-10mm.
Le ultime nevicate interessano in forma debole l'Appennino meridionale intorno 800-1000m, a tratti ancora un po di nevischio su quello centrale in Abruzzo, ma il grosso è caduto nella giornata di ieri con accumuli totali che ormai raggiungono in quota in Abruzzo, pensate, anche i 4 metri di altezza! Uno spessore così elevato da rendere altrettanto elevato il rischio di Valanghe anche in ragione del rialzo termico repentino che si sta verificando in quota.
Il sole splende invece al Nord, sulla Sardegna e la gran parte della regioni centrali fino alla Campania con temperature fin anche miti grazie alla massa d'aria nuova che viene direttamente dall'alta pressione sub tropicale delle Azzorre alla conquista di tutta l'Europa centro occidentale.
Un rialzo netto ha interessato i valori massimi di tutta la fascia occidentale e non solo, discreti aumenti anche al Nord soprattutto Alpi e Prealpi. Resta un po freddo il settore padano grazie alla neve ancora diffusamente presente, proprio in Emilia si registrano le massime più basse d'Italia, solo 4° a Parma, la maggiore penalizzata dalla neve dei giorni scorsi. Viceversa si toccano i 16° in Valtellina come in Sardegna e sulla costa laziale.
Aggiornamento 10 FEBBRAIO 2015 ore 7:45
Nel corso delle ultime ore l'irruzione di aria gelida che ha portato la neve al Sud fin sulle coste, ha preso definitivamente la strada della Grecia avvolgendosi attorno ad un vortice di bassa pressione che sta portando la neve fin sulla città di Istanbul. Una nuvolosità irregolare con fenomeni per altro isolati e non più nevosi a bassa quota ma solo in collina sta interessando Puglia, Basilicata, Calabria e nord Sicilia. Delle nevicate si segnalano nel Potentino e sui rilievi calabresi mentre piove nel Foggiano e nel messinese nonchè nel Barese.
Intanto le regioni centro settentrionali sono state raggiunte dalla matrice più mite in quota dell'anticiclone delle Azzorre che ha i suoi massimi sulle Isole Britanniche ma nei bassi strati le inversioni termiche e l'aria fredda della passata irruzione unitamente ai cieli sereni ed alla copertura nevosa (riflettente) ancora diffusamente presente soprattutto in Emilia, hanno mantenuto i termometri molto bassi.
Così in Pianura Padana le minime hanno toccato valori gelidi, -9° a Parma, -5° a Milano, -4° a Udine.Minime diffusamente sottozero anche al Centro seppur di poco e sull'Appennino meridionale mentre sulle coste siciliane orientali si sono raggiunti valori davvero bassi, solo 1° a Catania e 2° nella solitamente mite Siracusa. I valori più miti invece in Liguria e sulla Sicilia occidentale. 11° a Trapani.
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2015 ore 12:45
La veloce irruzione artica continentale che sta investendo il Sud Italia ha provocato nevicate sparse fino a quote pianeggianti tra Abruzzo, Molise, Puglia, Lucania e Calabria. La neve si è spinta inoltre dalla dorsale appenninica fino alle zone interne della Campania e sul Frusinate orientale, con fiocchi che hanno raggiunto Caserta ma si sono quasi spinti fino a Salerno nella prima mattinata ed in queste ore anche a Napoli ed aree limitrofe! Neve coreografica, ma senza accumulo, è stata inoltre segnalata a Crotone, Pescara, Termoli e in quasi tutte le località pianeggianti della Puglia. Bufere di neve invece tra Maiella, Marsica e dorsale molisana, con oltre 20/30cm caduti a partire dai 1000 metri.
L'ondata di freddo è arrivata puntuale anche in Calabria, con neve su gran parte della Regione fino a quote molto basse. Fiocchi fin sulla Piana di Gioia Tauro, a Tropea e dai 300m sulla Locride; fiocchi anche a Crotone, mentre sono imbiancate Vibo Valentia e Palmi. A Gambarie d'Aspromonte caduti40cm di neve fresca. In Sicilia più colpiti i settori tirrenici, con piogge e rovesci nevosi fin verso quote collinari (4°C a Messina stamane).
Aggiornamento 9 FEBBRAIO 2015 ore 7:40
Nel corso delle ultime ore il robusto e campo di alte pressioni, padrone dell'Europa nordoccidentale, ha continuato ad espandersi verso le nostre regioni settentrionali, favorendo così condizioni di bel tempo su tutto il Nordovest ma anche sul medio-alto versante tirrenico con cieli in prevalenza sereni e temperature sotto le medie del periodo con gelate non solo in montagna ma anche in pianura.
I rasserenamenti, uniti alla neve al suolo e all'ingresso di correnti più fresche settentrionali, hanno fatto scendere le temperature stamani sino a -10°C a Parma, -7°C a Piacenza, Cuneo e Cremona, -5°C a Brescia, -6°C a Bologna, Mantova e Udine, -4°C a Treviso e Malpensa, -3°C a Bergamo e Ferrara, -2°C a Venezia, 0°C a Firenze, Grosseto e Viterbo, 1°C a Roma e Frosinone.
Nel contempo lungo il bordo orientale dell'alta pressione gelide correnti di estrazione artica si sono spinte sin sui Balcani, dilagando nel contempo anche sull'Adriatico sotto forma di tese-forti correnti di Grecale-Tramontana che da un lato hanno spinto un fronte verso Sud dall'altra hanno fatto scendere sensibilmente le temperature.
Piogge e temporali, nonché nevicate sino a bassa quote hanno interessato dapprima tra la serata e la notte la Romagna e la Marche e poi in successione Abruzzo, Puglia, Basilicata e interne campane. La neve i è così gradualmente spinta sempre più in basso raggiungendo le coste dell'Abruzzo centro meridionale, ma anche quelle baresi e foggiane. Fiocchi vengono segnalati ora a Francavilla al Mare, Amendola, Barletta, Terlizzi Castellana Grotte, Brindisi.
Il maltempo ha nel frattempo investito anche il basso versante tirrenico con piogge diffuse tra medio-bassa Calabria e Sicilia, specie centro settentrione, ivi con nevicate sui rilievi centro settentrionali sino a quote di bassa collina.
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2015 ore 8:00
Un vasto e robusto campo di alte pressioni continua a rafforzarsi sull'Europa nordoccidentale, raggiungendo valori di ben 1043 mb in prossimità delle Isole Britanniche. Lungo il suo bordo orientale si è attivato un flusso di gelide correnti artiche che dai Paesi nordici si sta spingendo sin verso i Balcani, sospingendo un fronte, che lambito le Alpi centro orientali si sta riversando sull'Adriatico, portando già nuvolosità medio-alta su parte del Nordest ma anche della Toscana, della Marche e dell'Abruzzo.
Più a sud la circolazione di bassa pressione dei giorni scorsi si è ulteriormente allontanata verso la Grecia, continuando tuttavia a richiamare a sé correnti di Maestrale che hanno mantenuto in vita rovesci e temporali sulla Sicilia centro settentrionale, la Sardegna, il Canale d'Otranto e parte della Calabria tirrenica così come tra Molise orientale e Puglia garganica. Altrove è prevalso il bel tempo anche se con foschie e banchi di nebbia in Valpadana.
Risveglio freddo da Nord a Sud con diffuse gelate in Valpadana e nelle interne del centro con valori minimi scesi nella notte e all'alba sino a -2/-4°C in Valpadana, -8/-10°C a 1000 metri circa sulla dorsale settentrionale e la fascia prealpina, -3/0°C su pianure e fondovalle del Centro. Tra le maggiori città segnaliamo -4°C a Malpensa, Bolzano e Treviso, -3°C a Brescia, -2°C a Piacenza, Parma, Firenze, Arezzo e Perugia, -1°C a Milano, Bergamo, Venezia, Bologna , 0°C a Pisa, Roma, Frosinone, Viterbo, 2°C a Decimomannu, 3°C a Lecce.
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2015 ore 13:00
Il vortice ciclonico responsabile delle severe condizioni di maltempo che hanno colpito l'Italia centro settentrionale nella giornata di ieri, ha spostato il suo centro di azione verso sud con un minimo posto in queste ore tra la Sardegna e la Campania.
Attorno al minimo continuano a ruotare ammassi nuvolosi irregolari responsabili di una moderata oforte instabilità sulle regioni centro meridionali della Penisola. Le condizioni peggiori sul medio Adriatico tra Marche e Abruzzo con accumuli che sfiorano i 50mm nel Teramano. Piogge abbondanti anche su Campania meridionale e Basilicata con punte di 25-30mm, altrove fenomeni meno intensi.
E intanto la discesa delle temperature conseguente al maggiore afflusso di aria fredda ha favorito e sta favorendo nevicate abbondanti lungo l'Appennino centro meridionale a quote comprese tra i 600 ed i 1100-1200m. I maggiori apporti sull'Appennino abruzzese con accumuli freschi dalla mezzanotte superiori ai 40-50cm già alla quota di 1000m.
Situazione migliorata invece al nord con qualche ultima episodica nevicata tra Emilia Romagna e Piemonte, localmente in mattinata ancora fino in piano, ma la situazione volge comunque verso un rapido dissolvimento del fenomeni.
Per quanto riguarda il clima, si segnala un lieve aumento delle temperature delle ore 13 sulle regioni settentrionali di nordest e sulle centrali tirreniche mentre una diminuzione ha interessato l'Adriatico ed il Sud in Genere. Tra le città più fredde Cuneo e Parma con 1°m, Chieti con 3°. Tra le più miti Siracusa con 17°
Aggiornamento 7 FEBBRAIO 2015 ore 8:00
L'Italia è ancora nella morsa del vortice di bassa pressione Norbert, che animato da due centri di bassa pressione, uno al largo della Campania e uno a NW della Sardegna, ha rinnovato condizioni di tempo instabile al Centro, su parte del Nord ma anche delle Isole e del basso versante tirrenico.
Nubi e deboli precipitazioni hanno continuato ad interessare la Valpadana, la fascia prealpina e pedemontana centro occidentale, assumendo carattere nevoso ancora sino a bassa quota, accumulando così sino ad un paio di centimetri già oltre i 300-500m tra Lombardia e Piemonte. Fiocchi che hanno interessato ancora una volta anche la dorsale emiliano-romagnola ma a tratti anche la pianura tra Reggio Emilia, Parma e Modena.
Lungo il bordo orientale della depressione è rimasto attivo un flusso di correnti orientali-nordorientali, con raffiche di Bora sino a 85-90 Km/h a Trieste, responsabile di molte nubi e fenomeni sparsi tra Abruzzo centro settentrionale, Marche, Umbria ma anche a tratti interne toscane e dorsale laziale, con fiocchi sino verso i 300-400 m in Toscana, 800-1100 m tra Lazio ed Abruzzo. Correnti che nel contempo hanno spinto il fronte occluso verso la Sardegna settentrionale, portando così un nuovo peggioramento a Nord.
Lungo il bordo meridionale correnti sudoccidentali hanno, invece, spinto rovesci e temporali su medio-basso Lazio, Tirreniche meridionale e nord Sicilia con fenomeni che localmente sono sconfinati anche su Puglia e Basilicata.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2015 ore 8:40
Prosegue l'ondata di maltempo sulla nostra Penisola, ancora nella morsa del profondo vortice depressionario 'Norber', centrato al largo della Campania ove raggiunge valori di 994hPa al suolo,colpita da piogge, temporali, nevicate, mareggiate e venti forti. L'intensa perturbazione che sta interessando l'Italia, oltre ad aver portato la neve su buona parte del Nord fino in pianura, sta determinando condizioni di spiccato maltempo anche sui versanti tirrenici e sulle alte Marche; proprio sulle alte Marche è esondato il Foglia, con allagamenti sul pesarese. Piogge, rovesci e temporali tra Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Salento e Sicilia centro-occidentale, con accumuli variabili tra 5 e15mm, fin oltre i 20mm su Salernitano ed entroterra palermitano. Decisamente più asciutto il tempo sul medio Adriatico e sui settori ionici. Oltre 40mm caduti sulle alte Marche, fino a punte di 80mm sulla Romagna.
Al Nord sta piovendo sulle pianure venete, il Ferrarese e la Romagna, mentre abbondanti nevicate hanno riguardato Lombardia (40cm a Cremona, 15cm a Mantova), Emilia (20/40cm tra Bologna e Piacenza), basso Piemonte (30cm a Cuneo) e interne liguri. Oltre mezzo metro caduto sulla dorsale emiliana.
Neve anche in Toscana fino a bassa quota,imbiancate Volterra, Siena, Arezzo e Perugia; fiocchi anche all'Elba, sul Monte Calamita a 400m. Neve sull'Appennino meridionale fin verso gli 800/1000m, a tratti più in basso durante i rovesci più intensi; dai 900/1000m anche sui rilievi siciliani centro-occidentali. Le minime sono variate in pianura al Nord dai 0 ai 5°C, tra 2 e 7°C al Centro e sulla Sardegna, tra 5 e 10°C al Sud. Forte bora a Trieste, con raffiche anche superiori ai 130km/h.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2015 ore 7:45
NEVE ANCHE ABBONDANTE IN PIANURA SU ALCUNE ZONE DEL NORD, LA SITUAZIONE - tra le zone più colpite e dove si registrano maggiori criticità sono Emilia occidentale, Lombardia con accumuli fino a 30-40cm tra Bologna, Modena, Reggio Emilia, anche superiori ai 50cm a ridosso della relativa pedemontana.Accumuli fino ad oltre 30-40cm anche sul cremonese e sulla Franciacorta, oltre 15-20cm sul mantovano e lodigiano, fino a 15-20cm a Brescia e sull'alta Brianza, fino a 10cm a Milano. Per quanto riguarda il Piemonte gli accumuli in pianura spaziano mediamente tra i 5 ed i 15cm con punte invece di oltre 30cm tra astigiano e cuneese; fino ad oltre 20-30cm si registrano anche sull'entroterra ligure a quote collinari. Neve che ha raggiunto anche la Romagna interna fino a Imola, Faenza e alle porte di Forlì. Pioggia invece su ferrarese così come su tutte le pianure del Nordest.
NEVE ANCHE IN TOSCANA E UMBRIA, OLTRE 1 METRO SULL'APPENNINO TOSCO-EMILIANO - La neve ha raggiunto le quote collinari se non a tratti la pianura anche sulla Toscana, dove è stata risucchiata l'aria fredda presente sulla Valpadana. Imbiancate Volterra, Siena, Arezzo, ma anche Perugia città. Sull'Appennino tosco-emiliano si supera anche il metro di accumulo già a partire dai 700-800m.
DISAGI NEI TRASPORTI - I problemi maggiori sulla A1, dove però la coda dei Tir, per i quali è in atto un divieto di transito temporaneo sul tratto appenninico, è notevolmente diminuita. Nevica però ancora anche tra Milano e Calenzano, sulla A14 Bologna-Taranto tra Bologna e Forlì, su tutta la Diramazione per Ravenna, sulla A13 Bologna-Padova tra Bologna e Ferrara nord e su tutto in nodo autostradale cittadino. Nevischia anche, sulla A4 Milano-Brescia tra Pero e il bivio per la A21, su tutta la A9 Lainate Como Chiasso, su tutta la A8 Milano-Varese, sulla diramazione Gallarate-Gattico, sulla A26 tra Ghemme ed il bivio con la statale 33 del Sempione, tra la diramazione A7 e Casale Monferrato sud, su tutta la diramazione Stroppiana-Santhia. Fermati i veicoli pesanti sulla A1 in direzione di Bologna tra il Bivio con la A14 bologna-Taranto e il Bivio per il Raccordo Bologna Casalecchio, tra Firenze Scandicci e Firenze nord in direzione Bologna.
Numerosi disagi anche per i treni, in particolar modo sul nodo di Bologna. Il traffico dei treni regionali, secondo quando riferito da Fs, sta subendo ritardi medi di 60 minuti e cancellazioni. Difficoltà anche per la circolazione dei treni a media e lunga percorrenza e per i treni ad Alta Velocità, che viaggiano al momento con riduzione di velocità. Possibili pertanto ritardi, anche consistenti, e riduzione dell'offerta di collegamenti. La circolazione è fortemente rallentata anche in Lombardia, con interruzioni di circolazione sulla Milano-Chiasso e sulla Milano-Gallarate.
Scuole chiuse in molti comuni della Lombardia, così come dell'Emilia, della Liguria e del Piemonte. In Emilia Romagna, la zona più colpita, oggi scuole chiuse a Porretta e Castiglione dei Pepoli, i Comuni dell'Appennino bolognese, e ad Anzola; stato di preallarme nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Si registrano anche problemi per l'energia elettrica, in particolar modo in Emilia e sull'Appennino settentrionale. Il comunicato dell'Iren riportava stamani alle 6 interruzioni in corso nel parmense riguardano la zona di Vicofertile, la zona ex AMNU di Via Baganzola, la zona di Valera e le aree loro circostanti, oltre ad altre interruzioni minori sparse a macchia di leopardo in tutta la città. Anche a Reggio Emilia In tilt tre cabine a causa del maltempo: centinaia di famiglie al buio dalle 19 circa di ieri sera tra Reggio e San Bartolomeo.
Massima attenzione anche ai livello dei fiumi in particolare Quaderna e Idice nel Bolognese, mentre è esondato un tratto del torrente Gaiana, allagando la campagna nella zona in prossimità del ponte sul torrente a Villa Fontana di Medicina. Chiusa la Trasversale di pianura, tra Budrio e Villa Fontana, in prossimità del ponte sul torrente, fino al cessare delle condizioni di piena.
Ancora vento forte su tutto l'alto Adriatico, spazzato dalla Bora che a Trieste continua a toccare raffiche di 120 km/h, 90 km/h in Romagna, 60 km/h a Trieste ed Udine. Acqua alta a Venezia, dove la marea attuale è di +103 cm ma con un picco di +130 previsto per le 11 di oggi.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2015 ore 14:30
Nel corso delle ultime ore la tanto attesa neve che in mattinata cadeva in modo assai irregolare sulla Valpadana,ha cominciato a diffondersi e ad attaccare nelle principali città di Emilia, Lombardia e Piemonte. Nevica bene a Milano, Torino, Parma, Modena, Bologna, Brescia. Per ora pochi disagi in queste zone ma nel Cuneese dove il manto fresco ha raggiunto in alcuni punti anche i 40cm si cominciano a registrare i primi problemi. Accumuli fino ad oltre 10cm si registrano sulla Franciacorta, nonchè sulla pedemontana emiliana.
Accumuli superiori ai 40cm nel cuneese
Sul Triveneto invece il richiamo di correnti dall'Adriatico ha trasformato la neve di stamattina in pioggia su veneziano, padovano, udinese, anche se localmente nevica ancora a tratti fino in pianura in particolare sul vicentino, mentre su Trieste soffia una Bora violenta con raffiche fino a 130km/h.
Neve abbondante a tratti forte anche in Liguria e relativo appennino a quote molto basse, fin sotto i 300-400m. Stessa situazione sull'Appennino Tosco Emiliano e sull'Appennino romagnolo con un manto fresco che supera localmente anche i 60cm oltre 700m, fino a 50cm su Pistoiese e Pratese a 700-800m di quota.
Più a sud prevalgono le piogge, abbondanti a tratti forti tra Umbria e Lazio con punte di 50-60mm su Viterbese, Perugino e Reatino. Qui la neve cade solo in quota sopra i 1000-1300m.
Intanto il tempo è peggiorato anche al Sud a cominciare dalla Sicilia occidentale e la Campania dove si registrano i primi rovesci e temporali ma con accumuli per il momento ancora poco significativi.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2015 ore 10:35
Il vortice di bassa pressione nato ieri sul Mare delle Baleari sta raggiungendo in queste ore la Sardegna alimentando forti condizioni di maltempo su mezza Italia. Il fronte principale associato al minimo sta agendo in particolare sulle regioni centrali tirreniche e su tutti i settori di pianura settentrionali.
Al Nord il richiamo di venti freddi da Est sudest ha fatto salire la marea sulla Laguna di Venezia fino a 130cm e prodotto il tipico fenomeno di Bora Scura sul triestino dove le raffiche raggiungono i 120km/h. Nevica fino in piano tra Udine e Trieste, neve forte anche su Venezia, un fenomeno atipico in contemporanea con l'Acqua alta. Spiagge imbiancate tra Caorle e Jesolo. Neve anche a Padova e più ad Ovest neve a Parma e Piacenza e la pioggia a Modena sta diventando neve, neve mista tra Pavia, Lodi e fitta a Milano, Neve a Cuneo e sta girando a neve anche e Torino. Proprio in queste ore sta girando in neve anche su bergamasco e Piemonte settentrionale.
Sulle regioni centrali sono i forti temporali e le forti nevicate in Appennino a creare i maggiori disagi. Piove forte in Toscana con accumuli superiori ai 50mm nel livornese e bufere di neve sopra i 700-800m sull'Appennino Tosco Emiliano dove gli accumuli freschi già superano i 40-50cm.Piogge forti e temporali anche tra L'Umbria ed il lazio con accumuli fino a 35-40mm.
Scendendo più a sud lo scenario cambia radicalmente, lo scirocco, intenso con punte di 80km/h tra Sicilia, ionio e Salento sta portando tempo discreto con qualche velatura mentre il fronte temporalesco avanza verso la Sicilia occidentale e la Campania. Alle 11 già temperature intorno ai 17° a Siracura e Brindisi con cieli sereni.
5 FEBBRAIO 2015: Maltempo in intensificazione al Nord e sul medio-alto Tirreno - Evoluzione causata da una profonda circolazione di bassa pressione in approfondimento sul Mediterraneo. Nelle ultime ore la perturbazione ha iniziato a dar luogo a precipitazioni diffuse sulle regioni settentrionali; acquazzoni su Toscana, Lazio ed Umbria con temporali sul litorale laziale ed accumuli pluviometrici a tratti fino a 20-30 mm. Irregolarmente nuvoloso sul medio Adriatico e Campania ma senza fenomeni degni di nota, resiste invece il bel tempo al Sud, salvo blandi annuvolamenti in transito.
Neve in atto tra basso Piemonte, Emilia, entroterra ligure e Nord Appennino - Segnalata a Cuneo (fino a 10 cm), Asti, Parma e Piacenza, a quote molto basse nel savonese, pioggia mista a neve per il momento a Modena e Reggio Emilia, a quote collinari al Nord-Est. Gli accumuli maggiori sull'Appennino Tosco-Emiliano con punte di 30 cm di neve fresca intorno ai 700m di quota.
Venti forti da Nord a Sud, raffiche sostenute su diverse regioni italiane - Correnti intense ruotano in senso antiorario rispetto al centro di bassa pressione (988 hPa) posizionato tra Corsica e Sardegna. Bora a Trieste con punte di 120 km/h, Tramontana superiore ai 100 km/h a Capo Mele (ponente ligure), Libeccio fino ad 70-80 km/h su Sardegna ed al Centrosud.
DAMA BIANCA IN CALABRIA: DAMATA VIBO VALENTIA, DAMINI A TROPEA
9 FEBBRAIO 2015: Ondata di freddo puntualmente arrivata in Calabria. Il fronte di irruzione polare ha raggiunto nella notte la Regione portando un ulteriore peggioramento delle condizioni atmosferiche. La neve cade su gran parte della Calabria fino a quote molto basse. Neve sulla Piana di Gioia Tauro, imbiancata Vibo Valentia e Palmi.
A Gambarie d'Aspromonte caduti 40 cm di neve fresca. Fa freddo anche lungo le coste, attualmente a Reggio Calabria piove con +4°C. Sulla locride nevica dai 300m. Imbiancata l'Area Grecanica dai 500m. Nelle prossime ore è atteso il passaggio del nucleo più freddo per cui si attendono fenomeni che stante le basse temperature continueranno a presentarsi a carattere nevoso fino a quote molto basse.
A Gambarie d'Aspromonte caduti 40 cm di neve fresca. Fa freddo anche lungo le coste, attualmente a Reggio Calabria piove con +4°C. Sulla locride nevica dai 300m. Imbiancata l'Area Grecanica dai 500m. Nelle prossime ore è atteso il passaggio del nucleo più freddo per cui si attendono fenomeni che stante le basse temperature continueranno a presentarsi a carattere nevoso fino a quote molto basse.
METEO BARI, LECCE: FREDDO E DAMA BIANCA FIN SULLA COSTA IN ARRIVO SULLA PUGLIA
8 FEBBRAIO 2015: Veloce ma intensa ondata di freddo e neve in arrivo sulla Puglia - Primi segnali di peggioramento già domenica quando aumenteranno le nubi su tutta la Puglia con piogge e rovesci sparsi, che assumeranno carattere nevoso sin verso i 700-800m. Ma sarà domenica sera che giungerà rapidamente l'aria gelida dai Balcani, con isoterme anche di -10°C a 1500m entro lunedì mattina. Avremo dunque rovesci sparsi nevosi anche a quote collinari, ma lunedì sarà neve fino in pianura e a tratti anche sulla costa su tutta la Regione. Da Lunedì' sera il nucleo gelido inizierà ad abbandonare la regione e la neve dovrebbe abbandonare le quote pianeggianti per ritirarsi in quelle collinari. Neve dunque altamente probabile a Bari, ma anche in città come Foggia, Brintisi, Lecce e Taranto
I fenomeni saranno distribuiti in modo assai irregolare, mancando una perturbazione organizzata vera e proprioa, con alcune aree che verranno imbiancate ed altre invece molto meno se non per nulla. Sulle Murge si potranno accumulare punte di oltre 10cm, ma tratti si potranno imbiancare anche le coste specie del barese. Il tutto verrà accompagnato da un sensibile rinforzo dei venti di Tramontana e Grecale, con raffiche anche di oltre 70-80km/h, che accentueranno la sensazione di freddo. Martedì il freddo lascer gradualmente la Puglia e il tempo tenderà lentamente a migliorare, sebbene con ancora residui rovesci possibili soprattutto al mattino ma nevosi a quote collinari. Le temperature saranno in graduale ripresa e i venti in lenta attenuazione.
I fenomeni saranno distribuiti in modo assai irregolare, mancando una perturbazione organizzata vera e proprioa, con alcune aree che verranno imbiancate ed altre invece molto meno se non per nulla. Sulle Murge si potranno accumulare punte di oltre 10cm, ma tratti si potranno imbiancare anche le coste specie del barese. Il tutto verrà accompagnato da un sensibile rinforzo dei venti di Tramontana e Grecale, con raffiche anche di oltre 70-80km/h, che accentueranno la sensazione di freddo. Martedì il freddo lascer gradualmente la Puglia e il tempo tenderà lentamente a migliorare, sebbene con ancora residui rovesci possibili soprattutto al mattino ma nevosi a quote collinari. Le temperature saranno in graduale ripresa e i venti in lenta attenuazione.
MALTEMPO: DOPO IL MALTEMPO IL PERICOLO VIENE DAL GHIACCIO E DAL GELO
7 FEBBRAIO 2015: L'ondata di maltempo al Nord continuerà a far parlare di sé anche nei prossimi giorni. La neve accumulata e il maggior rasserenamento notturno porteranno un crollo delle temperature della notte.
In Valpadana i termometri potranno toccare i -5/-6°C con picchi anche di -8/°C tra Emilia, bassa Lombardia e cuneese. Sulle Alpi i valori potranno raggiungere, in alcune vallate, la soglia dei -10/-12°C. Gelo anche nelle aree interne del Centro. Il pericolo principale sarà dunque la presenza di insidiose lastre di ghiaccio. Si raccomanda prudenza, non solo alla guida delle proprie autovetture..
In Valpadana i termometri potranno toccare i -5/-6°C con picchi anche di -8/°C tra Emilia, bassa Lombardia e cuneese. Sulle Alpi i valori potranno raggiungere, in alcune vallate, la soglia dei -10/-12°C. Gelo anche nelle aree interne del Centro. Il pericolo principale sarà dunque la presenza di insidiose lastre di ghiaccio. Si raccomanda prudenza, non solo alla guida delle proprie autovetture..
ALLAGAMENTI E DISAGI TRA ROMAGNA E MARCHE, MARE GROSSO
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2015 ore 13:00
Situazione molto critica tra Romagna e Marche - Sono state ore difficili tra Romagna e alte Marche, dove il vortice ciclonico giunto giovedì ha scaricato fino a 200mm di pioggia sui settori romagnoli nelle ultime 36 ore, punte di oltre 80-100mm anche su pesarese ed urbinate. Questo fatto, unitamente ad impetuosi venti dapprima di Scirocco e poi di Grecale, con raffiche anche di oltre 70km/h, hanno ostacolato il deflusso delle acque, causando diffuse esondazioni. Non solo ma le violente mareggiate si sono letteralmente "mangiate" tratti di costa dal ravennate al pesarese, con le acque marine che hanno invaso i comuni costieri.
Cesenatico è completamente isolata per le strade sommerse dall'acqua. Allagamenti diffusi si segnalano tra Forlì e Rimini. Situazione critica anche a Cervia, Milano Marittima, Lidi di Dante e Savio (Ravenna), Porto Garibaldi (Ferrara) e nel pesarese/anconetano come nel caso di Marotta, Montemarciano, Senigallia, Ancona con allagamenti diffusi e tratti di costa distrutti dal mare. Vi sono state anche alcune evacuazioni.
Nelle prossime ore sono attese ancora molte precipitazioni, con rovesci anche di forte intensità sia sulle Marche che sulla Romagna e ulteriori apporti di oltre 50mm; vento di grecale ancora teso, ma non forte come la scorsa notte
6 FEBBRAIO 2015: L'intensa ondata di maltempo ha colpito duramente le alte Marche e la Romagna, provocando numerosi allagamenti lungo il litorale pesarese. Le forti piogge della notte sulle aree interne (caduti oltre 80mm in Romagna e circa 40mm nell'Urbinate) hanno ingrossato i corsi d'acqua della zona. Per di più, i forti venti di grecale che alimentano il vortice depressionario e stanno spazzando l'intero litorale marchigiano, di fatto non permettono al mare di ricevere l'acqua dei fiumi, provocando locali allagamenti.
E' così esondato il fiume Foglia, nei pressi di Pesaro, mentre a Senigallia molti residenti sono stati soccorsi con i gommoni e tutte le scuole di ogni ordine e grado sono rimaste chiuse; si temeva per lo straripamento del fiume Misa, che però sembra stia lentamente diminuendo il suo livello. La pioggia e il mare grosso hanno fatto crollare un blocco della diga di contenimento della Fincantieri di Ancona. Allagata anche Cesenatico a causa dei forti venti di Grecale, che sospingono l'acqua del mare verso l'entroterra.
Situazione molto critica tra Romagna e Marche - Sono state ore difficili tra Romagna e alte Marche, dove il vortice ciclonico giunto giovedì ha scaricato fino a 200mm di pioggia sui settori romagnoli nelle ultime 36 ore, punte di oltre 80-100mm anche su pesarese ed urbinate. Questo fatto, unitamente ad impetuosi venti dapprima di Scirocco e poi di Grecale, con raffiche anche di oltre 70km/h, hanno ostacolato il deflusso delle acque, causando diffuse esondazioni. Non solo ma le violente mareggiate si sono letteralmente "mangiate" tratti di costa dal ravennate al pesarese, con le acque marine che hanno invaso i comuni costieri.
Cesenatico è completamente isolata per le strade sommerse dall'acqua. Allagamenti diffusi si segnalano tra Forlì e Rimini. Situazione critica anche a Cervia, Milano Marittima, Lidi di Dante e Savio (Ravenna), Porto Garibaldi (Ferrara) e nel pesarese/anconetano come nel caso di Marotta, Montemarciano, Senigallia, Ancona con allagamenti diffusi e tratti di costa distrutti dal mare. Vi sono state anche alcune evacuazioni.
Nelle prossime ore sono attese ancora molte precipitazioni, con rovesci anche di forte intensità sia sulle Marche che sulla Romagna e ulteriori apporti di oltre 50mm; vento di grecale ancora teso, ma non forte come la scorsa notte
6 FEBBRAIO 2015: L'intensa ondata di maltempo ha colpito duramente le alte Marche e la Romagna, provocando numerosi allagamenti lungo il litorale pesarese. Le forti piogge della notte sulle aree interne (caduti oltre 80mm in Romagna e circa 40mm nell'Urbinate) hanno ingrossato i corsi d'acqua della zona. Per di più, i forti venti di grecale che alimentano il vortice depressionario e stanno spazzando l'intero litorale marchigiano, di fatto non permettono al mare di ricevere l'acqua dei fiumi, provocando locali allagamenti.
E' così esondato il fiume Foglia, nei pressi di Pesaro, mentre a Senigallia molti residenti sono stati soccorsi con i gommoni e tutte le scuole di ogni ordine e grado sono rimaste chiuse; si temeva per lo straripamento del fiume Misa, che però sembra stia lentamente diminuendo il suo livello. La pioggia e il mare grosso hanno fatto crollare un blocco della diga di contenimento della Fincantieri di Ancona. Allagata anche Cesenatico a causa dei forti venti di Grecale, che sospingono l'acqua del mare verso l'entroterra.
ALLERTA METEO TORINO: GRADUALE PEGGIORAMENTO CON FREDDO E DAMA BIANCA
Aggiornamento 4 FEBBRAIO 2015 ore 9:30
Si conferma una fase di maltempo con neve sul Piemonte che si protrarrà fino a venerdì compreso, a causa di un vortice di bassa pressione in approfondimento tra Baleari e Golfo del Leone ed in spostamento nelle prossime ore verso la nostra Penisola. Le deboli precipitazioni anche nevose attualmente presenti tenderanno così ad intensificarsi in serata, estendendosi a tutto il Piemonte. Giovedì e venerdì fase clou del maltempo con nevicate diffuse, spesso in pianura o a tratti miste a pioggia tra novarese e verbano, con accumuli anche ingenti tra cuneese, astigiano e alessandrino, dove si potranno superare anche i 40-50cm già a partire dalle quote collinari. Neve attesa dunque a Torino. Possibile difficoltà alla circolazione stradale, specie sulle tratte appenniniche.
Nel weekend graduale miglioramento per rialzo della pressione accompagnato da correnti più asciutte dai quadranti nord orientali, preludio ad una fase di tempo più stabile nei giorni successivi.
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2015 ore 16:30
Meteo Torino, il tempo volge verso una fase decisamente invernale nei prossimi giorni. La formazione di un centro di bassa pressione sul Mediterraneo che stazionerà per diversi giorni sull'Italia, favorirà la risalita di alcuni fronti sul Nord Ovest. Sono attese nevicate fino in pianura sul Piemonte con accumuli complessivi anche superiori ai 20-30 cm su cuneese e Langhe. Il maltempo proseguirà per gran parte della settimana e dovrebbe attenuarsi solo in concomitanza con il weekend; giovedì sarà la giornata peggiore.
3 FEBBRAIO 2015: Meteo Torino, maltempo e neve sul Piemonte nella seconda parte della settimana - Un vortice di bassa pressione tende ad interessare gradualmente anche il Nordovest. Mercoledì molte nubi con precipitazioni in prevalenza deboli, limitate a basso e ovest Piemonte; parziali schiarite sull'Ossola. Nevicate a bassa quota, anche in pianura al mattino specie sulla provincia di Cuneo. Temperature in lieve aumento, massime intorno ai 5/6°C, fino a 8/9°C sull'alto Piemonte.
Giovedì ulteriore peggioramento con neve anche in pianura - Il vortice depressionario presente sull'Italia si mostra più attivo sul Piemonte. Cieli chiusi con fenomeni diffusi specie sui settori meridionali; precipitazioni più deboli verso nord, poco significative sull'Ossola. Nevicate fino in pianura su Cuneese, Torinese, Astigiano ed Alessandrino. Temperature senza grosse variazioni di rilievo, massime in pianura tra 1 e 4°C.
Si conferma una fase di maltempo con neve sul Piemonte che si protrarrà fino a venerdì compreso, a causa di un vortice di bassa pressione in approfondimento tra Baleari e Golfo del Leone ed in spostamento nelle prossime ore verso la nostra Penisola. Le deboli precipitazioni anche nevose attualmente presenti tenderanno così ad intensificarsi in serata, estendendosi a tutto il Piemonte. Giovedì e venerdì fase clou del maltempo con nevicate diffuse, spesso in pianura o a tratti miste a pioggia tra novarese e verbano, con accumuli anche ingenti tra cuneese, astigiano e alessandrino, dove si potranno superare anche i 40-50cm già a partire dalle quote collinari. Neve attesa dunque a Torino. Possibile difficoltà alla circolazione stradale, specie sulle tratte appenniniche.
Nel weekend graduale miglioramento per rialzo della pressione accompagnato da correnti più asciutte dai quadranti nord orientali, preludio ad una fase di tempo più stabile nei giorni successivi.
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2015 ore 16:30
Meteo Torino, il tempo volge verso una fase decisamente invernale nei prossimi giorni. La formazione di un centro di bassa pressione sul Mediterraneo che stazionerà per diversi giorni sull'Italia, favorirà la risalita di alcuni fronti sul Nord Ovest. Sono attese nevicate fino in pianura sul Piemonte con accumuli complessivi anche superiori ai 20-30 cm su cuneese e Langhe. Il maltempo proseguirà per gran parte della settimana e dovrebbe attenuarsi solo in concomitanza con il weekend; giovedì sarà la giornata peggiore.
3 FEBBRAIO 2015: Meteo Torino, maltempo e neve sul Piemonte nella seconda parte della settimana - Un vortice di bassa pressione tende ad interessare gradualmente anche il Nordovest. Mercoledì molte nubi con precipitazioni in prevalenza deboli, limitate a basso e ovest Piemonte; parziali schiarite sull'Ossola. Nevicate a bassa quota, anche in pianura al mattino specie sulla provincia di Cuneo. Temperature in lieve aumento, massime intorno ai 5/6°C, fino a 8/9°C sull'alto Piemonte.
Giovedì ulteriore peggioramento con neve anche in pianura - Il vortice depressionario presente sull'Italia si mostra più attivo sul Piemonte. Cieli chiusi con fenomeni diffusi specie sui settori meridionali; precipitazioni più deboli verso nord, poco significative sull'Ossola. Nevicate fino in pianura su Cuneese, Torinese, Astigiano ed Alessandrino. Temperature senza grosse variazioni di rilievo, massime in pianura tra 1 e 4°C.
ALLERTA METEO GENOVA: MALTEMPO CON DAMA BIANCA IN ARRIVO, OLTRE 30/40cm SULL'ENTROTERRA!
4 FEBBRAIO 2015: Maltempo in intensificazione nelle prossime ore su Genova e Liguria con neve in arrivo - Il vortice tra Baleari e Golfo del Leone andrà ulteriormente approfondendosi e si avvicinerà alla nostra Penisola, portando ad una recrudescenza del maltempo anche sulla Liguria. Si avranno così precipitazioni in ulteriore intensificazione già mercoledì notte e per tutto giovedì e anche venerdì. La neve cadrà talora abbondante sull'entroterra, fino a quote collinari se non in pianura tra genovese e savonese, con accumuli anche di oltre 30-40cm al di sopra dei 200-300m; possibile comparsa della neve a tratti mista alla pioggia anche tra Genova e Savona, sotto i colpi della tramontana scura che soffierà con raffiche anche superiori ai 60-70km/h. Proprio Genova potrebbe imbiancarsi tra giovedì e venerdì, senza dubbio s'imbiancherà l'entroterra genovese già dai 200m. Una situazione dunque potenzialmente difficile per l'Appennino, con possibili forti criticità per la circolazione stradale.
Un miglioramento è previsto nel weekend, grazie ad un aumento della pressione e correnti più secche dai quadranti settentrionali. Sarà il preludio ad una fase meteorologicamente più tranquilla che accompagnerà la Liguria per alcuni giorni.
Un miglioramento è previsto nel weekend, grazie ad un aumento della pressione e correnti più secche dai quadranti settentrionali. Sarà il preludio ad una fase meteorologicamente più tranquilla che accompagnerà la Liguria per alcuni giorni.
DIRETTA MALTEMPO: NUOVA PERTURBAZIONE IN AVVICINAMENTO DA OVEST
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2015 ore 16:30
Col passare delle ore la depressione Mediterranea attualmente in prossimità della Sardegna acquista sempre maggiore energia grazie ai continui apporti di aria fredda che gli arrivano dalla Francia, la stessa aria fredda che ha portato nevicate fin sulla costa della Linguadoca a Montpellier.
Sull'Italia invece, estesa in latitudine la fascia centro settentrionale resta influenzata dal richiamo dell'aria fredda da est mentre al meridione dopo le nevicate a bassa quota sconfinate fino alla prima parte della giornata odierna, le piogge cominciano a prevalere anche in quota con uno zero termico che si sta repentinamente alzando a partire dalla Sicilia.
Continua a fioccare quindi sulle pianure settentrionali con neve debole sul Piemonte e qualche fiocco fino alla Lombardia mentre in Liguria nevica a quote di bassa collina. Neve a quote di medio alta collina in rialzo al centro dove resiste nelle zone interne appenniniche un po di aria fredda accumulata durante la scorsa notte quando le minime sono scese sottozero. Piogge prevalenti e neve solo sopra i 1000-1200m invece in Campania, oltre su Calabria e Sicilia sebbene su queste due regioni non ci siano fenomeni rilevanti. E salirà ancora.
Molti temporali intanto hanno conquistato la Sardegna e la Campania con accumuli già abbondanti da stamattina, superiori ai 20mm e il grosso arriverà nelle prossime ore. Ancora sottovento le regioni adriatiche soprattutto le coste che come ben si sa con le perturbazioni che arrivano da occidente restano abbastanza all'asciutto. Poco esposto anche il nordest con clima ancora asciutto.
Dal punto di vista termico si segnala un aumento delle temperature massime al Sud, aumento che continuerà anche durante l'arco della notte per l'arrivo di correnti miti dal Nord Africa. Raggiunti i 16° in Sicilia e Calabria. Freddo invece al nord con soli 2° di Massima a Malpensa, Torino e Cuneo.
Aggiornamento 3 GENNAIO 2015 ore 12:12
Una situazione estremamente dinamica quella che va evolvendosi sull'Italia. L'approfondimento di un intenso vortice ciclonico attualmente nei pressi della Sardegna che sta risalendo verso l'alto Tirreno sta portando un peggioramento del tempo con caratteristiche diverse da Nord a Sud.
l'aria fredda preesistente e mantenuta ancorata al bacino padano dalle caratteristiche geografiche delle regioni settentrionali sta favorendo nevicate seppur deboli a tratti fino in piano tra il Piemonte e la Lombardia. Fiocchi a Torino e Novara, a tratti su Varesotto, Brianza e anche in città a Milano.
Rovesci sparsi interessano invece la Liguria orientale e la costa tirrenica dalla Toscana alla Campania dove l'arrivo delle prime precipitazioni sul cuscino freddo della notte scorsa ha prodotto ancora delle nevicate fino a bassa quota. Gli accumuli più consistenti sulla Lunigiana con punte di 20mm al suolo e circa 15cm di neve fresca in Appenino. Nel corso delle prossime ore le correnti meridionali richiamate dal minimo faranno schizzare gli zeri termici fino a 2500m in Sicilia.
Le nuove correnti stanno già portando i primi aumenti termici all'estremo sud, le temperature delle ore 13 sono salite fino a 15° tra Sicilia e Calabria e 13° in Puglia dove ieri non si raggiungevano gli 8°. Al contrario sono invece diminuite al Nord a causa delle nubi e delle precipitazioni. Solo 2° a Torino, 3° a Milano.
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2015 ore 7:35
Nel corso delle ultime ore una nuova circolazione di bassa pressione, alimentata da fredde correnti in discesa dai paesi nordici verso latitudini mediterranee, si è approfondita in prossimità delle Baleari, raggiungendo già valori di 996 mb. Lungo il suo bordo orientale sì è così intensificato un flusso di correnti umide sudoccidentali, che da un lato hanno favorito la formazioni di rovesci e temporali sul bacino algerino-provenzale, dall'altro hanno trasportato nuvolosità irregolare verso le nostre regioni centro settentrionali e le Tirreniche meridionali.
Oltre alle nubi piogge sparse hanno così continuato a bagnare sulla Sicilia occidentale, la Sardegna centro occidentale, la Toscana, il Lazio e la Campania settentrionale. Qualche fenomeno si è spinto nel contempo anche sullo Spezzino, la Calabria tirrenica e l'Umbria così come sul Friuli, il Piemonte settentrionale e la Lombardia nordoccidentale.
Fiocchi di neve o neve granulosa vengono segnalati a bassa quota in Lunigiana, sulle Alpi di confine con la Slovenia ma anche a Novarese, Varesotto, Brianza, Pavese ed alto Milanese. Fiocchi a quote collinari o a tratti anche più in basso si registrano, invece, nel senese, sui Castelli romani, ne frusinate ed a Isernia.
Risveglio freddo da Nord a Sud con valori alle 730 di -5°C a Bolzano, -2°C a Gioia del Colle, -1°C a Udine e Bergamo, 0°C a Lecce, Arezzo, Bologna, Verona e Perugia, 1°C a Catania, Ferrara e Milano, 2°C a Bari, Brindisi, Decimomannu, Catania, Venezia e Brescia.
Aggiornamento 2 FEBBRAIO 2015 ore 16:50
Mentre un vortice di bassa pressione ancora insiste sulle regioni meridionali portando rovesci, temporali e nevicate fino a quote collinari, anche basse in Campania, una seconda depressione molto intensa si prepara ad entrare in scena.
Si sta avvalendo in queste ore di un minimo fittizio sul Mar Ligure, responsabile di un aumento delle nubi tra la Liguria orientale e le regioni centrali tirreniche con qualche episodico temporale ma nell'arco della notte e durante la giornata di domani il minimo principale si approfondirà sul Golfo del leone fino a 990hp. Si aprirà così, già dalle prossime ore una nuova fase di maltempo che colpirà per molti giorni a venire tutta l'Italia con fenomeni intensi sulle regioni tirreniche e nevosi fino in piano al Nord.
Per quel che riguarda la seconda parte della giornata di oggi, abbiamo visto ancora molti temporali al sud soprattutto sulla Calabria dove la neve ha raggiunto anche i 500-600m cadendo abbondante sui rilevi appenninici. Gli accumuli massimi 30mm sul Catanzarese con circa 20-25cm di neve fresca sulle Serre omonime. Rovesci e temporali anche in Sicilia ed in Puglia con neve sul Gargano e ad Enna. Il tempo è invece migliorato in Campania.
Gli estremi nei valori massimi di oggi 13° a Palermo e Reggio Calabria, 4° a Perugia. Nelle stazioni di montagna ben -19° a Pian Rosa (3480m)
Aggiornamento 2 FEBBRAIO 2015 ore 12:20
Accompagnato da venti di Maestrale che soffiano fino a 100km/h tra la Sardegna e la Sicilia, il vortice ciclonico responsabile del maltempo degli ultimi giorni sta evolvendo rapidamente verso sudest liberando completamente anche le regioni centrali dove i fenomeni di instabilità si sono ridotti al minimo. Ma attenzione, si tratta di una pausa interciclonica molto breve nel corso della sera il tempo peggiorerà nuovamente da ovest! Qualche avvisaglia già sulla Toscana con i primi piovaschi, ben visibili dal satellite.
Freddo e maltempo insistono invece ancora al sud dove rovesci, temporali e grandinate si alternano fin dalla passata notte. L'ulteriore abbassamento delle temperature ha inoltre favoritofenomeni nevosi fino a bassa quota in Campania con brevi episodi di neve anche ad Avellino e Benevento. La quota neve invece si è attestata tra Calabria e Sicilia intorno agli 800m, la neve è caduta anche ad Enna e Prizzi.
Gli accumuli di pioggia più importanti tra Sardegna centrale, Calabria e nord Sicilia con punte di 15-20mm, quelli nevosi intorno 10-15cm che vanno ad aggiungersi ai precedenti dei giorni scorsi con punte superiori ai 60-80cm sull'alta Irpinia e sulla Sila.
Temperature piuttosto basse anche alle ore 13, i valori più miti, si fa per dire, solo sull'estremo sudest della sicilia dove si raggiungono i 13-14°, altrove si sta frequentemente al di sotto dei 10° anche lungo la costa. Il freddo più pungente nelle valli toscana ed in Umbria, solo 1° ad Arezzo e Perugia.
Aggiornamento 2 FEBBRAIO 2015 ore 7:45
Prosegue la fase di maltempo al Sud e sulle nostre Isole maggiori ancora penalizzate da una circolazione di bassa pressione che in azione con il centro di 997 mb sul medio Adriatico mantiene attiva una tesa ventilazione di Maestrale tra la Sardegna e la Sicilia, di Ponente-Libeccio sulle peninsulari meridionali.
Piogge, rovesci e temporali hanno così continuato a raggiungere la Sardegna centro occidentale e la Sicilia occidentale, sconfinando localmente anche su Ogliastra, costa Smeralda ed interne sicule con fenomeni che sulle interne sarde hanno assunto carattere nevoso sino a quote collinari o localmente sin verso i 400-450 metri.
Il maltempo non ha concesso una tregua neppure lungo il medio-basso versante tirrenico, anch'esso bersagliato da rovesci, temporali e nevicate sino a medio-bassa quota tra basso Lazio, dorsale campano-lucana e Molise occidentale. Neve tonda e grandine nella notte hanno raggiunto anche la Capitale, mentre la dama bianca ha nel contempo raggiunto le zone più alte di Catanzaro ma anche il Grossetano. I fenomeni si sono spinti localmente anche sulle ioniche settentrionali e la medio-bassa Puglia con accumuli dalla mezzanotte sino a 10-15 mm sulla Calabria tirrenica.
E' andata meglio sul resto del Paese, ove il tempo si è mantenuto stabile, asciutto ed in prevalenza soleggiato, eccezion fatta per qualche addensamento tra est Liguria e Toscana e velature in transito al Nord.
Risveglio freddo soprattutto al Centro Nord con diffuse gelate anche in Valpadana. Temperature alle 730 di -6°C a Bolzano, -5°C a Malpensa e Novara, -4°C a Piacenza e Ferrara, -3°C a Milano, Brescia e Udine, -2°C a Bergamo e Viterbo, -1°C a Firenze, Arezzo, Rimini, Vicenza, Verona e Cuneo. Solo 1°C a Pisa, Pescara ed Ancona, 2°C a Roma, Grazzanise e Foggia, 3°C a Latina, Frosinone e Trieste.
Aggiornamento 1 FEBBRAIO 2015 ore 12:00
E così stamattina Roma si è svegliata sotto una fitta precipitazione di quella che in termini tecnici viene definita neve tonda o Grapuel, spesso scambiata dai profani con la grandine, che ha causato anche diversi problemi alla circolazione stradale. In effetti si tratta di fiocchi di neve semi fusi e ricongelati che assumono le caratteristiche di una pallina che però a differenza della grandine risulta morbida allo schiacciamento con le dita.
E' stata causata da un temporale che ha fatto precipitare la temperatura fino a 2°. Quando l'aria in quota è molto fredda, siamo intorno ai -32° a 5000m di quota, durante i rovesci intensi questo può facilmente avvenire.
Temporali ed episodi di neve tonda non sono mancati anche in Toscana mentre locali grandinate si sono avute nella provincia di Latina, Caserta e Napoli. E' una situazione che trova una definizione col il termine "Spiccata instabilità". Schiarite anche ampie ed annuvolamenti intensi associati a rovesci o temporali di beve durata ed in forma anche moderata. In generale con questo tipo di tempo gli accumuli non sono abbondanti.
Piogge abbondanti si sono avute invece tra Sicilia, Calabria e Basilicata dove ha agito ancora il ramo mite della perturbazione. Raggiunti i 40mm nel Potentino ed i 30mm tra Sicilia Settentrionale e Calabria tirrenica.
C'è poi la neve, grande protagonista dell'Appennino centro meridionale con accumuli abbondanti in quota, solo nelle ultime 48 ore gli spessori freschi tra Campania meridionale e Basilicata al di sopra dei 1400m superano il metro di altezza.
Solo le regioni settentrionali e quelle adriatiche, sottovento rispetto alle correnti prevalenti hanno visto sostanziali condizioni di tempo buono o discreto
Tra i valori di mezzogiorni si segnalano come estremi 1° a Viterbo i 17° di Siracusa.
Aggiornamento 1 FEBBRAIO ore 7:40
Gran parte dell'Europa è ancora imbrigliata nelle spire della vasta ed energica circolazione di bassa pressione Mischaka che seppur in allontanamento sull'Europa nordorientale continua a pilotare fresche correnti settentrionali dal Mare di Norvegia sin verso il Mediterraneo centro occidentale, alimentando così un secondo centro di bassa pressione.
Correnti di Maestrale hanno così continuato a spazzare la Sardegna ed i Canali, favorendo la formazione di rovesci e temporali che hanno interessato al Sardegna occidentale e meridionale nonché la Sicilia occidentale.
Le correnti hanno poi gradualmente piegato da O-SO sul Tirreno e le regioni peninsulari rinnovando nuovirovesci e temporali tra Cilento e Calabria tirrenica nonché tra Levante ligure, Toscana, Lazio ed Umbria. Nubi irregolare sono transitate anche sulle Adriatiche, in particolar modo sulle Marche ma senza portare fenomeni degni di nota, mentre addensamenti più compatti hanno interessato le regioni di Nordest, con locali precipitazioni su Est Alpi e Friuli. Meglio, invece, al Nordovest e sulle Ioniche meridionali ove è prevalso il bel tempo.
Dal punto di vista termico alba fresca al Nordovest con gelate anche in pianura come testimoniano i -7°C di Malpensa, -6°C a Cuneo, -2°C a Piacenza, Brescia e Bergamo, 0°C a Milano. Più mite al Sud con valori compresi tra 5 e 14°C.
Come accennato in precedenza venti ancora sostenuti spazzano l'Italia centro meridionale con raffiche sino a 80 km/h a Bari, 70 km/h sulla dorsale meridionale, 50 km/ in Sardegna e sulla Sicilia.
Aggiornamento 31 GENNAIO 2015 ore 17:00
Continua a piovere incessantemente sulle due Isole Maggiori e le precipitazioni in queste ultime ore si stanno nuovamente intensificando sulla Campania duramente colpita dal maltempo di ieri. Ormai sulla Sicilia interna tra le province di Agrigento e Palermo si raggiungono gli 80mm mentre sulla costa si toccano nel palermitano anche i 50-60mm. Piogge forti anche in Sardegna con punte di 50mm a Iglesias e di 40mm nel Cagliaritano mentre lo zero termico che ieri aveva consentito nevicate fino a quote di bassa montagna in Sicilia è rimbalzato nuovamente oltre i 2000m con punte di 2400m sul settore orientale.
E come detto la pioggia dopo una breve pausa in mattinata ha cominciato a cadere nuovamente abbondante anche in Campania dove nella giornata di ieri si erano raggiunti picchi di 160mm nel Salernitano con numerosi situazioni di criticità, la protezione civile ha prolungato lo stato di allertaper tutta la regione fino alle 18 di domani. Riconquistate da rovesci e locali temporali anche le regioni centrali tirreniche ed in parte la Liguria con accumuli tra Umbria e Toscana fino a 18mm.Protetto perchè sottovento rispetto al minimo, tutto il Nord e buona parte del versante adriatico soprattutto le coste.
Gli estremi meteo di oggi dai 21° a Siracusa ad i 5° di Piacenza.
Aggiornamento 31 GENNAIO 2015 ore 13:00
Continua l'evoluzione della bassa pressione Norvegese che ha creato numerosi minimi secondari anche in area mediterranea. In queste ore un secondo vortice di bassa pressione con geopotenziali di 984hp sta accompagnando un fronte perturbato tra le Isole Maggiori ed il Sud peninsulare con risentimenti via via crescenti anche sulle regioni centrali tirreniche e la Liguria.
Rovesci e temporali moderati interessano le province sarde meridionali e gran parte della Sicilia mentre i fenomeni risultano più intermittenti tra Calabria e Campania. Gli accumuli massimi si registrano in provincia di Palermo e nell'Agrigentino con punte di 45-50mm, fino a 35mm nell'Iglesiente in Sardegna.
Intanto con il passare delle ore sono cominciate ad arrivare sempre più testimonianze del maltempo che ha colpito la Campania tra il pomeriggio di ieri e l'arco della nottata con punte di 160mmdi precipitazioni. La situazione è particolarmente critica nel Salernitano.
Alluvionato l'agro nocerino per lo straripamento del fiume Sarno e parte del Cilento per l'esondazione del Lambro e del Mingardo tra Marina di Camerota e Palinuro con decine di famiglie evacuate. A Salerno problemi per l'esondazione dell'Irno ed a Napoli per l'alveo del Camaldoli. Tracimato in più punti anche il Tanagro nel Vallo di Diano.
A Scafati resta allagata buona parte del centro storico mentre a Capaccio allagata per l'esondazione del Sele il sindaco è pronto a chiedere lo stato di calamità naturale. Molti danni anche per i forti venti, a Sapri già pesantemente allagata dalle piogge, una tromba d'aria ha scoperchiato i tetti di alcune abitazioni. Attenzione nella giornata del 4 Febbraio forti piogge potrebbero tornare a colpire tutta la Campania.
Sottovento le regioni settentrionali e la fascia adriatica sono invece rimaste con tempo buono o discreto. Dal punto di vista termico alle ore 13 le temperature più basse risultavano quelle di Piacenza e Cuneo con soli 3°, quelle più miti Siracusa con 18° e Trapani con 15°.
Aggiornamento 31 GENNAIO 2015 ore 7:30
Un nuovo minimo di bassa pressione in formazione sul Tirreno settentrionale è pronto a rinnovare diffuse condizioni di maltempo su gran parte della penisola. Attualmente il fronte associato al vortice sta agendo tra le Isole Maggiori e l'estremo sud peninsulare tirrenico con piogge abbondanti sulla Sardegna meridionale dove si raggiungono i 30mm e sulla Sicilia occidentale con punte di 25mm nel Palermitano.
Meno fenomeni tra Calabria e Campania dopo le forti piogge di ieri ma nel corso della giornata la perturbazione risalirà verso nord nordovest per portare nuove piogge abbondanti sul basso Tirreno eanche sul Tirreno centrale. Intanto si segnalano ancora diverse criticità in Campania dove numerosi corsi d'acqua sono straripati. Resta allagato gran parte del centro di Scafati nel Salernitano per l'esondazione del fiume Sarno. Esonda anche il Sele in località Capaccio (Paestum)
Sotto il profilo delle nevicate, la quota neve scesa in nottata fino a quote collinari in Campania con episodi nevosi misti a pioggia fino a 400m sta ora nuovamente risalendo rapidamente con uno zero termico che si assesterà nel pomeriggio tra i 1400m della Campania ed i 2400m della Sicilia, pronto poi a scendere nuovamente nel corso della prossima notte fino a 1200-1400m, una bella altalena non c'è che dire. Gli accumuli più abbondanti si registrano tra Irpinia, Potentino e Cosentino con un manto fresco fino a 35-40cm sopra i 1200-1400m.
Sul resto della Penisola il passaggio del fronte freddo ha lasciato qualche eredità temporalesca nelle prime ore del mattino sul basso Lazio con dei temporali localmente grandinigeni nella provincia di Roma caduti con una temperatura di 5°. Ampie schiarite sul resto del centro e tutto il Nord
Dal punto di vista termico i cieli sereni hanno fatto scendere parecchio le minime sulle pianure settentrionali con valori fino a -6° a Malpensa e -5° a Modena. Minime a tratti negative anche al centro con -2° ad Arezzo e -1° a Firenze. Più mite il Sud con punte di 11° lungo lo stretto di Messina.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2015 ore 12
La discesa di un lobo del vortice polare nel cuore dell'Europa ha determinato e sta determinando forti condizioni di maltempo anche sull'Italia dove un minimo secondario di bassa pressione approfonditosi fino a 974hp è transitato in mattinata sulle regioni di nordest.
Associata al minimo un'intensa perturbazione accompagnata da venti che sulle coste tirreniche e la Sardegna hanno raggiunto i 100km/h ha portato forti piogge su tutta la fascia occidentale della Penisola dalla Toscana fino alla Calabria e abbondanti nevicate sulle Alpi orientali e l'Appennino centrale con episodi nevosi fino in pianura al Nord.
Tra la notte e la prima parte della mattinata la neve ha imbiancato Milano e la periferia, così come l'alta pianura bresciana e bergamasca, ma anche il Vicentino. Fenomeni che poi hanno interessato l'Emilia Romagna, con neve mista a pioggia a Forlì e Rimini e neve debole a Cervia. Imbiancata la spiaggia di Bellaria. Neve abbondante sull'Appennino centrale tra Perugino, Aquilano e Frusinatea quote comprese tra 900 e 1200m con accumuli freschi in quota fino a 40-50cm. AL sud il temporaneo rialzo termico provocato dai venti di scirocco ha invece rialzato la quota neve consentendo accumuli importanti solo oltre i 1500-1700m ma nelle prossime ore le nevicate scenderanno di quota a partire dalla Campania.
Fenomeni piovosi di una certa importanza hanno invece colpito le zone di pianura, soprattutto Toscana settentrionale, basso Lazio, Campania, Basilicata e Calabria con accumuli per ora temporanei, fino a 75mm nel Salernitano, 70mm nel Frusinate, 60mm nel Pistoiese, 50mm nel Potentino. Come sempre accade in questi casi le coste adriatiche sono rimaste sottovento risentendo di piogge poco significative.
I venti invece hanno provocato molti danni sui litorali tirrenici provocando mareggiare e bloccando di fatto tutti i collegamenti con le isole. Le raffiche più intense sono state registrate sull'Appennino campano con 110km/h a Trevico e nell'Arcipelago Campano con 108km/h.
Dal punto di vista termico, una vera e propria impennata nei valori minimi al centro sud a causa dei venti di scirocco con aumenti anche nell'ordine degli 8° in più rispetto alle 24h precedenti. Le temperature delle ore 13 vicine ai valori massimi sono invece diminuite un po ovunque a causa delle precipitazioni con qualche aumento solo all'estremo sud. Tra i capoluoghi più freddi si segnalano Brescia, Forlì e Rimini con 2°, tra i più miti Siracusa con 16° e Catania con 15°.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2015 ore 7:50
La perturbazione giunta ieri dall'Europa centrale ha continuato nel corso delle ultime ore la sua marcia verso le regione centro meridionale, favorendo così da un lato un primo miglioramento al Nordovest e sull'alto versante tirrenico, dall'altro un sensibile peggioramento al Centro e sulle tirreniche meridionali.
Dopo aver valicato le Alpi e scavato un centro di bassa pressione da ben 974 mb sull'alto Adriatico, la perturbazione è avanzata rapidamente verso il centro sud Italia portando piogge, rovesci e temporali, localmente di moderata-forte intensità, su Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, interne abruzzesi, Lucania, Sardegna ed a tratti Calabria tirrenica e nord Sicilia. Accumulati dalla mezzanotte sino a 60 mm sulla dorsale appenninica settentrionale, 35-40 mm tra grossetano e perugino, 50 mm a ridosso dell'appennino laziale, 30 mm a ridosso della dorsale campana ed in Lucania, 25 mm nel cosentino, 30 mm sui rilievi del Gennargentu.
Stante l'aria fredda che accompagna la perturbazione e quella accumulata nei giorni scorsi in Valpadana, la neve è tornata a cadere al Nord non solo sulle Alpi, ove si registrano accumuli di 10-20 cm oltre i 1500m circa, ma anche in pianura e nei fondovalle con un lieve coltre bianca a Torino, Bergamo e Brescia mentre fiocchi si sono visti anche a Milano, Piacenza, Modena, Bologna e nelle pianure veneto-friulane.
Il forte gradiente barico generato dalla profonda depressione ha altresì attivato forti venti di libeccio-Ostro sulle regioni centro meridionali con raffiche sino a 60-70 km/h tra Lazio e Campania, 90 km/h a Latronico, 95 km/h a Campobasso, 85 km/h a Frontone, 75 km/h a Pescara.
Aggiornamento 28 GENNAIO 2015 ore 17:00
Neve a tratti fin sulla costa sulle adriatiche - Un piccolo vortice freddo in quota si sta muovendo dalle adriatiche verso il Sud, dove il tempo si mantiene instabile con rovesci di neve anche in collina. Colpite in particolare Marche, Abruzzo, Molise, con neve che a tratti si è spinta fin sulla costa in particolare tra ascolano e teramano ( dove tra l'altro si sono avuti locali manifestazioni temporalesche ), mentre oltre i 1000-1200m si registrano in alcuni casi accumuli talora superiori ai 30-40cm di neve fresca. Neve a quote basse anche su alta Puglia, Campania interna, Basilicata, con fiocchi a San Giovanni Rotondo, misti a pioggia anche su Avellino.
Il maltempo nelle ultime ore è andato intensificandosi anche tra Sicilia e Calabria, con piogge e rovesci anche a sfondo temporalesco in particolare sui versanti tirrenici. Anche in questo caso la neve si è spinta fin sotto i 1000m se non fin verso i 300-400m sulla Calabria settentrionale ed in particolare sulla Valle del Crati, con fiocchi di neve a tratti anche a Cosenza. Temporali anche forti si sono registrati inoltre tra trapanese e palermitano, anche qui con neve a tratti fin verso i 400m. Neve pure ad Enna.
Aggiornamento 28 GENNAIO 2015 ore 7:45
Prosegue l'azione della circolazione di bassa pressione Iustus, che ancora attiva tra il Molise e la Puglia garganica, rinnova condizioni di maltempo al Sud e sul medio adriatico. Proprio su quest'ultimo continuano a fluire fresche correnti nordorientali, che scorrendo lungo il bordo settentrionale della depressione, rinnovano frequenti annuvolamenti tra basse Marche, Abruzzo e Molise con ancora precipitazioni sparse nevose fino in collina ma a tratti persino sin sulla costa , in particolare tra ascolano e teramano.
Anche lungo il perimetro occidentale della depressione rovesci e temporali si sono generati sul basso Tirreni andando in parte a coinvolgere parte della Campania ma soprattutto la Calabria tirrenica e la Sicilia settentrionale. Nubi e locali fenomeni sono risaliti nel contempo dalla Sicilia verso le regioni Ioniche ed il basso Adriatico portando qualche fenomeno soprattutto su Lucania e Salento.
E' andata decisamente meglio alle regioni settentrionali e quelle del medio-alto versante tirrenico che lontane della depressione hanno goduto di tempo asciutto e soleggiato, eccezion fatta per annuvolamenti sui crinali di confine e locali velature in transito al Nordovest.
Dal punto di vista termico le temperature sono ulteriormente calate con gelate diffuse in Valpadana. Valori alle 730 di -5°C a Treviso, -4°C a Udine, Ferrara, Brescia e Cuneo, -3°C a Piacenza, -2°C a Bologna e Cervia. Freddo anche sull'alto versante tirrenico con valori di -3°C a Firenze, -2°C a Pisa, -1°C a Grosseto e Viterbo. Sotto media anche al Centro Sud con valori di 0°C a Lecce, 2°C a Pescara e Catania,3°C a Roma e Olbia, 4°C a Bari, Brindisi, Foggia e Frosinone, 5°C a Cagliari, Alghero e Termoli.
Aggiornamento 26 GENNAIO 2015 ore 7:30
Il vortice di bassa pressione scavatosi ieri sul Mare di Sardegna ha continuato la sua marcia verso Sudest portandosi nel corso delle ultime ore sul Mare di Sicilia. Attorno ad esso hanno così gravitato rovesci e temporali che hanno penalizzato parte della Sicilia, della Calabria, della Basilicata, specie meridionale, e del Salento occidentale con accumuli dalla mezzanotte sino a 15-20 mm tra catanese e ragusano, 10 mm nel potentino.
La sua azione ha nel contempo mantenuto attivo un flusso di tese correnti nordorientali che dai Balcani si è riversato sul Mediterraneo centrale, mantenendo così attiva diffusa nuvolosità tra Romagna e media Puglia con associate deboli precipitazioni su Marche, Abruzzo, est Molise e barese, nevose sino a quote collinari. Il grecale si è spinto così sin sulla Sardegna, portando frequenti annuvolamenti sui settori centro orientali nonché locali piogge.
Il tempo è rimasto più asciutto, invece sulle Tirreniche centro settentrionali e in Emilia anche se con cieli offuscati a tratti a nuvolosità in transito. Meglio, invece, al Nordovest e su parte del Triveneto, ove le aperture sono risultate più ampie, eccezion fatta per annuvolamenti sui crinali alpini occidentali.
Dal punto di vista termico le temperature sono ulteriormente calate rispetto a ieri in particolar modo in montagna come testimoniano i valori alle 7 che segnavano -2°C a Torino Bric della Croce, -9°C al Cimone, -12°C alla Paganella, -11°C a Passo Rolle, -8°C Passo Resia, -10°C a Dobbiaco, -5°C a Tarvisio. Fresco anche in Valpadana con valori di -4° a Udine, -2°C a Cuneo e Bolzano, -1°C a Novara e Malpensa, 0°C a Bergamo, Verona e Piacenza. Solo 3°C anche a Catania, Cagliari e Lecce, 2°C a Latina, 4°C a Frosinone, Pescara e Perugia.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2015 ore 13:40
Un flusso di correnti moderatamente fredde provenienti dai Balcani mantiene viva una circolazione di bassa pressione alle basse latitudini imperniata attorno a due minimi, uno in gestazione sul Canale di Sardegna ed un altro in colmamento tra lo ionio e la Grecia.
Il risultato una lunga fascia di instabilità compresa tra le Isole Maggiori, l'estremo sud peninsulare ed il medio Adriatico dove frequenti sono le nubi e le precipitazioni seppur a carattere non intenso, le punte massime nel Palermitano con 12mm. Continua per altro a nevicare lungo l'Appennino centrale soprattutto tra Abruzzo e Molise e fino a quote collinari con accumuli che nelle ultime 48-72 ore raggiungono i 60-70cm di neve fresca al di sopra dei 1400m.
L'alta pressione delle Azzorre intanto domina sull'Europa occidentale ed estende la sua influenza fino al settore centrale europeo riuscendo a portare tempo stabile e soleggiato anche sull'Italia settentrionale. Bel tempo prevalente anche sulla Toscana, sottovento rispetto alle correnti nord orientali.
Dal punto di vista termico, situazione poco variata rispetto a ieri. Sopra le medie tutto il Nord con punte di 5-7° in più in Pianura. Milano a Gennaio dovrebbe avere una massima di 5° mentre alle 13.00 aveva già raggiunto 12°, stessa cosa per Novara. Cuneo e Torino. Temperature entro le medie o poco al di sopra sulle centrali tirreniche, sotto le medie lungo le regioni adriatiche. La città più mite di oggi Siracusa con 16° quella più fredda Chieti con 4°.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2015 ore 7:35
Nel corso delle ultime ore la circolazione di bassa pressione Iustus, responsabile del maltempo degli ultimi giorni, si è ulteriormente allontanata sulla Grecia, riuscendo tuttavia ancora ad influenzare la nostra Penisola.
Lungo il suo bordo settentrionale è infatti proseguito l'afflusso di tese correnti di Grecale-Bora che scontrandosi con i versanti orientali della Penisola ha rinnovata diffusa nuvolosità tra Nordest, medio Adriatico, Molise e Puglia settentrionale. Oltre alle nubi non sono mancate locali precipitazioni che hanno interessato soprattutto i settori costiere e le zone subappenniniche di Marche e Abruzzo. Qualche annuvolamento si è allungato nel contempo dalla dorsale verso il medio-alto versante tirrenico ma senza precipitazione degne di nota.
Il grecale esattamente come ieri, ruotando in senso antiorario, ha piegato da N-NO sul Tirreno ed i bacini isolani, favorendo così nuovi rovesci e temporali che hanno raggiunto la Sicilia settentrionale, la Calabria tirrenica e le isole campane. Sempre lungo il bordo occidentale della depressione una seconda circolazione depressionaria si è rinvigorita sul Mare di Sardegna orchestrando piogge e temprali che hanno in parte interessato la Sardegna centro occidentale. Meglio al Nordovest che lontano dai centri depressionari ha goduto di tempo stabile e soleggiato.
Dal punto di vista termico le temperature sono tornate a calare un po' su tutta la penisola con valori sotto media specie al Sud. Temperature alle 730 comprese tra -1 e 7°C al Nord, tra 4 e 10°C al Centro e tra 2 e 10°C al Sud.
Aggiornamento 24 GENNAIO 2015 ore 12:45
Nel corso delle ultime ore il vortice di bassa pressione Iustus responsabile del maltempo che ieri ha colpito in particolar modo il medio Adriatico, si è leggermente colmato fino a 1002hp e nel contempo ha mosso il suo minimo verso l'area ionica. Sono rimasti ancora esposti al ramo occluso Abruzzo, Molise e Puglia mentre il rientro delle correnti nord occidentali sulla zona tirrenica ha alimentato una spiccata instabilità sulla Sardegna occidentale e la Sicilia settentrionale.
Ad Oristano gli accumuli più significativi con 41mm caduti in prima mattinata, subito dopo l'Aquilano con 40mm ed il Messinese con 36mm nella zona montuosa delle Madonie, poi il Chietino con 33mm. Accumuli moderati anche a Palermo con 25mm. Intanto continua a nevicare abbondantemente lungo tutto l'Appennino abruzzese-molisano a quote comprese tra 800 e 1000m con accumuli sopra i 1400m anche superiori ai 60cm freschi. Neve anche in Campania, Calabria e Sicilia a quote superiori ai 1200-1500m. Nelle prossime ore la quota neve scenderà per l'arrivo di aria più fredda dai Balcani.
Dal punto di vista termico, si ritorna al di sopra delle medie al Nord con valori di mezzogiorno fino a 14-15° nel Vicentino, si resta entro le medie al centro sud con qualche scarto positivo sulla costa laziale dove si sono raggiunti i 16°. Il valore più alto comunque quello di Siracusa con 18°.
Aggiornamento 24 GENNAIO 2015 ore 7:50
La circolazione di bassa pressione Iustus, responsabile della recente ondata di maltempo sull'Italia, continua la sua marcia verso l'Europa sudorientale portando così il suo centro di bassa pressione da 999 mb sullo Ionio settentrionale. Lungo il suo bordo settentrionale si è così intensificato un flusso di fresche e tese correnti nordorientali, che impattato contro i versanti orientali della nostra Penisola ha rinnovato diffusa nuvolosità sulle Adriatiche e lungo la dorsale. Da essa sono scaturite precipitazioni che hanno interessato parte della bassa Romagna, delle Marche ma soprattutto Abruzzo, ivi con accumuli sino a 30-35 mm nel vastese, Molise, Puglia e dorsale centro meridionale, con fiocchi di neve che tra Lazio ed Abruzzo si è spinta sino a quote collinari.
Sottovento la dorsale le regioni tirreniche hanno goduto di tempo più asciutto anche se solo parzialmente soleggiato, colpa di annuvolamenti in allungamento dall'Appennino verso il Tirreno.
Il Grecale, ruotando poi in senso antiorario ha cosi assunto una componente più settentrionale-nordoccidentale su Isole e basso Tirrenico, rinnovando così rovesci e temporali su Sardegna occidentale e meridionale nonché medio-alta Sicilia con accumuli sono a 40 mm a Oristano, 25-30 mm sul messinese.
Meglio al Nordovest ove l'azione congiunta dell'alta pressione in avanzamento da Ovest e di correnti secche settentrionali ha favorito ampi rasserenamenti e solo qualche foschia o banco di nebbia in pianura.
Dal punto di vista termico temperature stabili o in lieve calo con valori alle 730 compresi tra -1 e 7°C al Nord con punte di 10-12°C in Liguria, tra 7 e 12°C al Centro, tra 8 e 14°C al Sud.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2015 ore 16:00
Il profondo vortice di bassa pressione che in mattinata aveva posizionato il suo minimo tra la Campania ed il Molise, ha continuato la sua evoluzione spostandosi sul Tirreno meridionale dove attualmente assume geopotenziali di 998hp. Attorno al minimo continuano a ruotare intensi sistemi perturbati che penalizzano l'Italia su due fronti, il ramo principale agisce tra la fascia tirrenica e la Sicilia, il ramo occluso sul medio Adriatico.
Ed è proprio il ramo occluso ad aver portato le precipitazioni più intense con fenomeni abbondanti tra Marche, Abruzzo e Molise. Oltre 50mm nell'Aquilano e nel Teramano, 40mm nel Maceratese, nel Pescarese e nel Chietino, 30mm in provincia di Campobasso. Tutta la pioggia che è caduta in pianura è stata poi neve in montagna a quote comprese tra i 1000 ed i 1300m con accumuli freschi fino a 50cm sull'Appennino Abruzzese.
Naturalmente le piogge non sono mancate anche sul fronte tirrenico con 37mm nel Potentino, 31mm nel Trapanese, 30mm nel Salernitano, 26mm nel Cosentino. La neve sull'Appennino meridionale è caduta a quote più elevate dai 1100-1300m della Campania fino ai 1400-1600m della Sicilia.
Il richiamo delle correnti più fredde dai Balcani che ha portato Bora nel Triestino fino a 85km/h ha poi prodotto una moderata nuvolosità anche a ridosso delle pianure settentrionali con qualche isolata pioviggine in Emilia Romagna. Per il resto sole o velature con i cieli più tersi al Nordovest.
Dal punto di vista termico, un ulteriore lieve calo delle temperature ha interessato i valori massimi sulle regioni adriatiche e meridionali mentre al nord ci sono stati degli aumenti, complici anche i venti favonici. Il capoluogo più mite di oggi è risultato Imperia con ben 19°, quello più freddo Bologna con 8°.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2015 ore 12:00
Nel corso delle ultime 24 ore il vortice ciclonico responsabile del severo maltempo che ieri ha colpito la Sicilia orientale si è ulteriormente approfondito risalendo gradualmente verso il Tirreno. In questo modo il fronte perturbato associato al minimo ha avuto modo di colpire anche le regioni centrali. Particolarmente esposto è risultato il medio Adriatico dovepiove in modo insistente a tratti forte fin da stamattina con accumuli che sfiorano i 50mm sull'Abruzzo interno ed i 40mm sulle Marche meridionali con punte di 40mm sulla costa tra Pescarese e Chietino.
Molte piogge anche in Molise ed in Campania proprio a ridosso del minimo che si è posizionato in queste ore in corrispondenza del Golfo di Napoli, caduti fino a 20mm nel Beneventano e nel Salernitano. Intanto a causa delle temperature piuttosto la neve cade copiosamente sull'Appennino centrale al di sopra dei 1000-1200m con accumuli freschi anche prossimi ai 30cm. Neve anche sull'Appennino Campano Molisano con accumuli freschi fino a 15-20cm in provincia di Campobasso.
La situazione meteo è invece migliorata sulla Sicilia orientale mentre piogge e locali temporali con accumuli fino a 20mm stanno interessando il settore occidentale e meridionale. Sottovento la fascia centrale tirrenica con schiarite prevalenti su Toscana e Lazio mentre sulle regioni settentrionali una nuvolosità irregolare ha interessato gran parte dei settori di pianura ad eccezione dell'estremo nordovest con qualche pioviggine in Emilia. Il tempo migliore sulla Liguria e le Alpi occidentali.
Dal punto di vista termico, si registrano delle diminuzioni lungo tutto l'Adriatico che ieri era al sole, sulla Calabria meridionale ed in Sicilia, mentre sul resto d'Italia la situazione è rimasta abbastanza stazionaria. I valori più alti di mezzogiorno sulla Calabria tirrenica con 17° a Lametia terme, quelli più bassi in Pianura Padana con 3° a Piacenza. Si segnalano infine venti forti al sud con punte di 90-100km/h sul Salento e fino a 85km/h di Bora a Trieste.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2015 ore 7:41
Nel corso delle ultime ore la profonda ed energica circolazione di bassa pressione Iustus, come denominata dall'Università di Berlino, si è ulteriormente approfondita tra il Lazio e la Campania, raggiungendo valori al suolo di bel 995 mb. Ben strutturata a tutte le quote ha cosi orchestrato una perturbazione che si è arricciata attorno al centro depressionario, andando così a penalizzare gran parte delle nostre regioni centro meridionali.
Un fronte, ricco di rovesci e temporali ha così attraversato nel corso della tarda sera-notte le regioni del basso versante adriatico e le Ioniche settentrionali, portandosi gradualmente verso il Medio Adriatico e soprattutto la ex Jugoslavia. Lungo il bordo meridionale della depressione è però rimasto attivo un teso flusso di correnti sudoccidentali che ha mantenuto attiva un po' di instabili tra Sicilia meridionale, Alta Calabria, Basilicata e Salento con nuovi rovesci e temporali.
La propaggine più settentrionale de fronte si è spinta nel contempo sulle regioni Adriatiche e la Romagna, investite nel contempo da tese correnti di Grecale, portando così locali precipitazioni nonché fiocchi di neve sulla dorsale oltre i 1200-1300m. Le correnti di grecale hanno così valicato l'Appennino, piegando da N-NO sul Tirreni ed i Canali, alimentato il fronte occluso che ha portato nuvolosità sulle Tirreniche e la Sardegna ma Soprattutto piogge su Campagna, interne toscane, Umbria, basso Lazio, Sardegna orientale e NO Sicilia.
Dalla mezzanotte accumulati sino a 25-30 mm sull'Abruzzo, 25 mm sulla Lucania meridionale, 15-20 mm sulla medio-bassa Sicilia ed il Molise.
Lo spostamento verso Est del vortice ha favorito nel contempo l'ingresso di correnti più secche da Nord al Nordovest, che ha favorito un miglioramento al Nordovest e su parte del Nordest anche se con nebbie in pianura e qualche residuo annuvolamento sul Triveneto.
Dal punto di vista termico temperature in lieve calo al Nord, stabili al Sud con valori tra -2 e 7°C al Nord, con punte di 8-11°C in Liguria, tra 8 e 12°C al centro e tra 4 e 11°C al Sud.
Aggiornamento 22 GENNAIO ore 16:13
Continua l'evoluzione del profondo vortice di bassa pressione generatosi in seguito all'arrivo sul Mediterraneo occidentale di una moderata irruzione di aria fredda nord atlantica. In queste ore il minimo si trova all'incirca sul basso Tirreno e le precipitazioni più intense stanno interessando Sicilia, basso Ionio e medio Tirreno con fenomeni forti, temporaleschi e spesso grandinigeni.
Si raggiungono in Sicilia i 75mm tra le province di Enna e Caltanissetta, fino a 70mm sui comuni etnei orientali, 50mm nel Ragusano, 55mm a Catania città colpita a mezzogiorno da una grandinata di proporzioni eccezionali. Grandine e forti piogge anche nei comuni Etnei orientali. Molte le chiamate ai vigili del fuoco a Catania centro a causa delle strade che si sono trasformate in veri e propri fiumi. Si segnalano danni anche in tutta la provincia. Non è andata meglio per il Messinese con punte di 45mm. Fino a 35-40mm caduti in Campania tra le province di Napoli e Salerno.
Il maltempo ha allentato la morsa invece su Sardegna, Toscana e buona parte del Nord con qualche fenomeno residuo solo su Lombardia ed Emilia Romagna mentre continua a piovere a tratti su Umbria, alte Marche e Lazio con accumuli moderati nelle province di Frosinone dove si raggiungono i 25mm. Intanto la neve cade in Appennino a quote comprese tra i 1200 ed i 1400m e risulta abbondante in Sicilia sull'Etna con accumuli freschi in quota fino a 60-70cm. Al riparo basse Marche, Abruzzo e basso Adriatico ma ATTENZIONE, in tarda serata nottata sono attesi forti fenomeni su queste regioni anche temporaleschi ed anche grandinigeni!
Per quanto riguarda le temperature, i valori massimi rientrano più o meno nelle medie stagionali, qualche scarto positivo solo all'estremo sud. Spiccano i 19° di Brindisi ed i 18° di Reggio Calabria interessate da tesi venti di scirocco. Al nord le punte più basse, solo 3° ad Asti e nell'Alessandrino.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2015 ore 12:02
L'arrivo delle correnti fredde nord atlantiche sul bacino occidentale del Mediterraneo ha richiamato dalle basse latitudini nord africane correnti caldo umide che hanno generato in prossimità della Sicilia una depressione piuttosto intensa carica di piogge. Questo evento ha rappresentato l'elemento di maggiori spicco di questa prima metà della giornata.
I fenomeni soprattutto a carattere di temporale ed accompagnati in qualche caso anche da forti grandinate come nel caso di Catania sono risaliti anche verso la Sardegna, la Calabria e la Campania dove per altro in nottata aveva già piovuto parecchio. Gli accumuli ancora provvisori destinati ad aumentare hanno raggiunto i 50mm nell'interno siciliano tra le province di Enna e Caltanissetta ed il Ragusano, 45mm nel Catanese, 30mm nel Messinese, 28mm nel Napoletano.
Sul resto della penisola una nuvolosità irregolare ha portato piovaschi sparsi a tratti anche temporaleschi su Lazio e Toscana con accumuli fino a 20-25mm e neve in Appennino tra Lazio e Abruzzo sopra i 1200m con accumuli fino a 25cm freschi al di sopra del 1400m. Piogge sparse generalmente di debole intensità hanno interessato anche le regioni settentrionali con la quota neve risalita fino a 500-800m, in nottata la neve era caduta ancora a tratti moderata su Alpi e Prealpi e fino in piano sull'Alessandrino con accumuli freschi sopra i 600-700m di 15-20cm. Più sottovento le regioni del medio e basso Adriatico con tempo generalmente asciutto.
Dal punto di vista termico siamo entro le medie del periodo con valori leggermente più alti sulla fascia ionica ed il Salento investiti dal fronte sub tropicale nord africano. Qui le temperature di mezzogiorno hanno raggiunto i 18° e Reggio Calabria ed i 17° a Brindisi. Tra i valori più bassi si segnalano i 2° di Cuneo e di Piacenza
Aggiornamento 22 GENNAIO 2015 ore 7:55
Prosegue la fase di maltempo sulla nostra Penisola, penalizzata da una circolazione di bassa pressione in avvicinamento al basso Tirrenico. Rovesci e temporali, localmente anche di moderata-forte intensità, sono cosi risalita nelle ultime ore dal Mare di Sicilia verso la Sicilia ed il basso Tirreno, puntando le Tirreniche meridionali e lasciando al suolo dalla mezzanotte già 10-15 mm nell'Agrigentino. Nel letto di correnti umide meridionali, in azione lungo il bordo orientale della depressione, altri rovesci e temporali hanno raggiunto le tirreniche centro settentrionali, dalla Campania settentrionale sino alla Toscana, sconfinando localmente anche su Marche ed interne abruzzesi, con accumuli sino a 25 mm nel Napoletano e Frusinate, 20 mm sull'alta Toscana.
L'afflusso umido meridionale ha continuato a raggiungere anche le regioni settentrionali portando precipitazioni diffuse un po' su tutto il Nord, soprattutto al Nord del Po e sui settori di Nordovest con nevicate che in Piemonte si sono spinte a tratti sin verso la pianura tra alessandrino, cuneese e torinese, mentre sui settori alpini centro occidentali il limite delle nevicate si è gradualmente alzato spostandosi verso Levante passando dai 300-400 mm ai 600-800m. Nevicate anche sulle Alpi orientali, anche qui mediamente oltre i 600-900m.
Da segnalare infine un secondo sistema instabile che nel corso delle ultime ore ha nuovamente raggiunto la Sardegna portando nuovi rovesci e temporali, specie sui settori centro meridionali.
Dal punto di vista termico valori stabili o in lieve calo al Nordovest, ove nelle ultime ore il tempo è parzialmente migliorato, con valori alle 7 compresi tra 1 e 9°C al Nord, tra 6 e 11°C al Centro e tra 6 e 13°C al Sud.
21 GENNAIO 2015: Nel corso delle ultime un'energica circolazione di bassa pressione si è approfondita tra la Sardegna e la Baleari, avvicinandosi gradualmente alla nostra Penisola. Attorno ad essa si è così arricciata una perturbazione che arricchitasi di rovesci e temporali ha interessato parte della Sardegna, puntando dritta verso le regioni tirreniche e la Sicilia.
Lungo il suo orientale correnti umide meridionali si sono intensificate raggiungendo così le regioni settentrionali e l'alto versante tirrenico, portando così un graduale aumento delle nubi al Settentrionale nonché prime precipitazioni su Liguria, medio-basso Piemonte, Lombardia centro meridionale, Emilia Romagna e Veneto occidentale. Qualche fenomeno ha raggiunto anche la Toscana occidentale ed il medio Lazio, mentre fiocchi di neve hanno interessato la dorsale settentrionale e le Alpi occidentali sino a quote di bassa collina.
Nel contempo un secondo sistema perturbato si è allontana verso i Balcani dopo aver portato rovesci e temporali sulla Puglia centro meridionale in particolar modo sul brindisino e le Murge orientali ove si registrano accumuli sono a 30-35 mm.
Dal punto di vista termico le temperature sono leggermente aumentate rispetto a ieri con valori alle 730 compresi tra 0 e 8°C al Nord, tra 4 e 11°C al Centro e tra 6 e 13°C al Sud.
Col passare delle ore la depressione Mediterranea attualmente in prossimità della Sardegna acquista sempre maggiore energia grazie ai continui apporti di aria fredda che gli arrivano dalla Francia, la stessa aria fredda che ha portato nevicate fin sulla costa della Linguadoca a Montpellier.
Sull'Italia invece, estesa in latitudine la fascia centro settentrionale resta influenzata dal richiamo dell'aria fredda da est mentre al meridione dopo le nevicate a bassa quota sconfinate fino alla prima parte della giornata odierna, le piogge cominciano a prevalere anche in quota con uno zero termico che si sta repentinamente alzando a partire dalla Sicilia.
Continua a fioccare quindi sulle pianure settentrionali con neve debole sul Piemonte e qualche fiocco fino alla Lombardia mentre in Liguria nevica a quote di bassa collina. Neve a quote di medio alta collina in rialzo al centro dove resiste nelle zone interne appenniniche un po di aria fredda accumulata durante la scorsa notte quando le minime sono scese sottozero. Piogge prevalenti e neve solo sopra i 1000-1200m invece in Campania, oltre su Calabria e Sicilia sebbene su queste due regioni non ci siano fenomeni rilevanti. E salirà ancora.
Molti temporali intanto hanno conquistato la Sardegna e la Campania con accumuli già abbondanti da stamattina, superiori ai 20mm e il grosso arriverà nelle prossime ore. Ancora sottovento le regioni adriatiche soprattutto le coste che come ben si sa con le perturbazioni che arrivano da occidente restano abbastanza all'asciutto. Poco esposto anche il nordest con clima ancora asciutto.
Dal punto di vista termico si segnala un aumento delle temperature massime al Sud, aumento che continuerà anche durante l'arco della notte per l'arrivo di correnti miti dal Nord Africa. Raggiunti i 16° in Sicilia e Calabria. Freddo invece al nord con soli 2° di Massima a Malpensa, Torino e Cuneo.
Aggiornamento 3 GENNAIO 2015 ore 12:12
Una situazione estremamente dinamica quella che va evolvendosi sull'Italia. L'approfondimento di un intenso vortice ciclonico attualmente nei pressi della Sardegna che sta risalendo verso l'alto Tirreno sta portando un peggioramento del tempo con caratteristiche diverse da Nord a Sud.
l'aria fredda preesistente e mantenuta ancorata al bacino padano dalle caratteristiche geografiche delle regioni settentrionali sta favorendo nevicate seppur deboli a tratti fino in piano tra il Piemonte e la Lombardia. Fiocchi a Torino e Novara, a tratti su Varesotto, Brianza e anche in città a Milano.
Rovesci sparsi interessano invece la Liguria orientale e la costa tirrenica dalla Toscana alla Campania dove l'arrivo delle prime precipitazioni sul cuscino freddo della notte scorsa ha prodotto ancora delle nevicate fino a bassa quota. Gli accumuli più consistenti sulla Lunigiana con punte di 20mm al suolo e circa 15cm di neve fresca in Appenino. Nel corso delle prossime ore le correnti meridionali richiamate dal minimo faranno schizzare gli zeri termici fino a 2500m in Sicilia.
Le nuove correnti stanno già portando i primi aumenti termici all'estremo sud, le temperature delle ore 13 sono salite fino a 15° tra Sicilia e Calabria e 13° in Puglia dove ieri non si raggiungevano gli 8°. Al contrario sono invece diminuite al Nord a causa delle nubi e delle precipitazioni. Solo 2° a Torino, 3° a Milano.
Aggiornamento 3 FEBBRAIO 2015 ore 7:35
Nel corso delle ultime ore una nuova circolazione di bassa pressione, alimentata da fredde correnti in discesa dai paesi nordici verso latitudini mediterranee, si è approfondita in prossimità delle Baleari, raggiungendo già valori di 996 mb. Lungo il suo bordo orientale sì è così intensificato un flusso di correnti umide sudoccidentali, che da un lato hanno favorito la formazioni di rovesci e temporali sul bacino algerino-provenzale, dall'altro hanno trasportato nuvolosità irregolare verso le nostre regioni centro settentrionali e le Tirreniche meridionali.
Oltre alle nubi piogge sparse hanno così continuato a bagnare sulla Sicilia occidentale, la Sardegna centro occidentale, la Toscana, il Lazio e la Campania settentrionale. Qualche fenomeno si è spinto nel contempo anche sullo Spezzino, la Calabria tirrenica e l'Umbria così come sul Friuli, il Piemonte settentrionale e la Lombardia nordoccidentale.
Fiocchi di neve o neve granulosa vengono segnalati a bassa quota in Lunigiana, sulle Alpi di confine con la Slovenia ma anche a Novarese, Varesotto, Brianza, Pavese ed alto Milanese. Fiocchi a quote collinari o a tratti anche più in basso si registrano, invece, nel senese, sui Castelli romani, ne frusinate ed a Isernia.
Risveglio freddo da Nord a Sud con valori alle 730 di -5°C a Bolzano, -2°C a Gioia del Colle, -1°C a Udine e Bergamo, 0°C a Lecce, Arezzo, Bologna, Verona e Perugia, 1°C a Catania, Ferrara e Milano, 2°C a Bari, Brindisi, Decimomannu, Catania, Venezia e Brescia.
Aggiornamento 2 FEBBRAIO 2015 ore 16:50
Mentre un vortice di bassa pressione ancora insiste sulle regioni meridionali portando rovesci, temporali e nevicate fino a quote collinari, anche basse in Campania, una seconda depressione molto intensa si prepara ad entrare in scena.
Si sta avvalendo in queste ore di un minimo fittizio sul Mar Ligure, responsabile di un aumento delle nubi tra la Liguria orientale e le regioni centrali tirreniche con qualche episodico temporale ma nell'arco della notte e durante la giornata di domani il minimo principale si approfondirà sul Golfo del leone fino a 990hp. Si aprirà così, già dalle prossime ore una nuova fase di maltempo che colpirà per molti giorni a venire tutta l'Italia con fenomeni intensi sulle regioni tirreniche e nevosi fino in piano al Nord.
Per quel che riguarda la seconda parte della giornata di oggi, abbiamo visto ancora molti temporali al sud soprattutto sulla Calabria dove la neve ha raggiunto anche i 500-600m cadendo abbondante sui rilevi appenninici. Gli accumuli massimi 30mm sul Catanzarese con circa 20-25cm di neve fresca sulle Serre omonime. Rovesci e temporali anche in Sicilia ed in Puglia con neve sul Gargano e ad Enna. Il tempo è invece migliorato in Campania.
Gli estremi nei valori massimi di oggi 13° a Palermo e Reggio Calabria, 4° a Perugia. Nelle stazioni di montagna ben -19° a Pian Rosa (3480m)
Aggiornamento 2 FEBBRAIO 2015 ore 12:20
Accompagnato da venti di Maestrale che soffiano fino a 100km/h tra la Sardegna e la Sicilia, il vortice ciclonico responsabile del maltempo degli ultimi giorni sta evolvendo rapidamente verso sudest liberando completamente anche le regioni centrali dove i fenomeni di instabilità si sono ridotti al minimo. Ma attenzione, si tratta di una pausa interciclonica molto breve nel corso della sera il tempo peggiorerà nuovamente da ovest! Qualche avvisaglia già sulla Toscana con i primi piovaschi, ben visibili dal satellite.
Freddo e maltempo insistono invece ancora al sud dove rovesci, temporali e grandinate si alternano fin dalla passata notte. L'ulteriore abbassamento delle temperature ha inoltre favoritofenomeni nevosi fino a bassa quota in Campania con brevi episodi di neve anche ad Avellino e Benevento. La quota neve invece si è attestata tra Calabria e Sicilia intorno agli 800m, la neve è caduta anche ad Enna e Prizzi.
Gli accumuli di pioggia più importanti tra Sardegna centrale, Calabria e nord Sicilia con punte di 15-20mm, quelli nevosi intorno 10-15cm che vanno ad aggiungersi ai precedenti dei giorni scorsi con punte superiori ai 60-80cm sull'alta Irpinia e sulla Sila.
Temperature piuttosto basse anche alle ore 13, i valori più miti, si fa per dire, solo sull'estremo sudest della sicilia dove si raggiungono i 13-14°, altrove si sta frequentemente al di sotto dei 10° anche lungo la costa. Il freddo più pungente nelle valli toscana ed in Umbria, solo 1° ad Arezzo e Perugia.
Aggiornamento 2 FEBBRAIO 2015 ore 7:45
Prosegue la fase di maltempo al Sud e sulle nostre Isole maggiori ancora penalizzate da una circolazione di bassa pressione che in azione con il centro di 997 mb sul medio Adriatico mantiene attiva una tesa ventilazione di Maestrale tra la Sardegna e la Sicilia, di Ponente-Libeccio sulle peninsulari meridionali.
Piogge, rovesci e temporali hanno così continuato a raggiungere la Sardegna centro occidentale e la Sicilia occidentale, sconfinando localmente anche su Ogliastra, costa Smeralda ed interne sicule con fenomeni che sulle interne sarde hanno assunto carattere nevoso sino a quote collinari o localmente sin verso i 400-450 metri.
Il maltempo non ha concesso una tregua neppure lungo il medio-basso versante tirrenico, anch'esso bersagliato da rovesci, temporali e nevicate sino a medio-bassa quota tra basso Lazio, dorsale campano-lucana e Molise occidentale. Neve tonda e grandine nella notte hanno raggiunto anche la Capitale, mentre la dama bianca ha nel contempo raggiunto le zone più alte di Catanzaro ma anche il Grossetano. I fenomeni si sono spinti localmente anche sulle ioniche settentrionali e la medio-bassa Puglia con accumuli dalla mezzanotte sino a 10-15 mm sulla Calabria tirrenica.
E' andata meglio sul resto del Paese, ove il tempo si è mantenuto stabile, asciutto ed in prevalenza soleggiato, eccezion fatta per qualche addensamento tra est Liguria e Toscana e velature in transito al Nord.
Risveglio freddo soprattutto al Centro Nord con diffuse gelate anche in Valpadana. Temperature alle 730 di -6°C a Bolzano, -5°C a Malpensa e Novara, -4°C a Piacenza e Ferrara, -3°C a Milano, Brescia e Udine, -2°C a Bergamo e Viterbo, -1°C a Firenze, Arezzo, Rimini, Vicenza, Verona e Cuneo. Solo 1°C a Pisa, Pescara ed Ancona, 2°C a Roma, Grazzanise e Foggia, 3°C a Latina, Frosinone e Trieste.
Aggiornamento 1 FEBBRAIO 2015 ore 12:00
E così stamattina Roma si è svegliata sotto una fitta precipitazione di quella che in termini tecnici viene definita neve tonda o Grapuel, spesso scambiata dai profani con la grandine, che ha causato anche diversi problemi alla circolazione stradale. In effetti si tratta di fiocchi di neve semi fusi e ricongelati che assumono le caratteristiche di una pallina che però a differenza della grandine risulta morbida allo schiacciamento con le dita.
E' stata causata da un temporale che ha fatto precipitare la temperatura fino a 2°. Quando l'aria in quota è molto fredda, siamo intorno ai -32° a 5000m di quota, durante i rovesci intensi questo può facilmente avvenire.
Temporali ed episodi di neve tonda non sono mancati anche in Toscana mentre locali grandinate si sono avute nella provincia di Latina, Caserta e Napoli. E' una situazione che trova una definizione col il termine "Spiccata instabilità". Schiarite anche ampie ed annuvolamenti intensi associati a rovesci o temporali di beve durata ed in forma anche moderata. In generale con questo tipo di tempo gli accumuli non sono abbondanti.
Piogge abbondanti si sono avute invece tra Sicilia, Calabria e Basilicata dove ha agito ancora il ramo mite della perturbazione. Raggiunti i 40mm nel Potentino ed i 30mm tra Sicilia Settentrionale e Calabria tirrenica.
C'è poi la neve, grande protagonista dell'Appennino centro meridionale con accumuli abbondanti in quota, solo nelle ultime 48 ore gli spessori freschi tra Campania meridionale e Basilicata al di sopra dei 1400m superano il metro di altezza.
Solo le regioni settentrionali e quelle adriatiche, sottovento rispetto alle correnti prevalenti hanno visto sostanziali condizioni di tempo buono o discreto
Tra i valori di mezzogiorni si segnalano come estremi 1° a Viterbo i 17° di Siracusa.
Aggiornamento 1 FEBBRAIO ore 7:40
Gran parte dell'Europa è ancora imbrigliata nelle spire della vasta ed energica circolazione di bassa pressione Mischaka che seppur in allontanamento sull'Europa nordorientale continua a pilotare fresche correnti settentrionali dal Mare di Norvegia sin verso il Mediterraneo centro occidentale, alimentando così un secondo centro di bassa pressione.
Correnti di Maestrale hanno così continuato a spazzare la Sardegna ed i Canali, favorendo la formazione di rovesci e temporali che hanno interessato al Sardegna occidentale e meridionale nonché la Sicilia occidentale.
Le correnti hanno poi gradualmente piegato da O-SO sul Tirreno e le regioni peninsulari rinnovando nuovirovesci e temporali tra Cilento e Calabria tirrenica nonché tra Levante ligure, Toscana, Lazio ed Umbria. Nubi irregolare sono transitate anche sulle Adriatiche, in particolar modo sulle Marche ma senza portare fenomeni degni di nota, mentre addensamenti più compatti hanno interessato le regioni di Nordest, con locali precipitazioni su Est Alpi e Friuli. Meglio, invece, al Nordovest e sulle Ioniche meridionali ove è prevalso il bel tempo.
Dal punto di vista termico alba fresca al Nordovest con gelate anche in pianura come testimoniano i -7°C di Malpensa, -6°C a Cuneo, -2°C a Piacenza, Brescia e Bergamo, 0°C a Milano. Più mite al Sud con valori compresi tra 5 e 14°C.
Come accennato in precedenza venti ancora sostenuti spazzano l'Italia centro meridionale con raffiche sino a 80 km/h a Bari, 70 km/h sulla dorsale meridionale, 50 km/ in Sardegna e sulla Sicilia.
Aggiornamento 31 GENNAIO 2015 ore 17:00
Continua a piovere incessantemente sulle due Isole Maggiori e le precipitazioni in queste ultime ore si stanno nuovamente intensificando sulla Campania duramente colpita dal maltempo di ieri. Ormai sulla Sicilia interna tra le province di Agrigento e Palermo si raggiungono gli 80mm mentre sulla costa si toccano nel palermitano anche i 50-60mm. Piogge forti anche in Sardegna con punte di 50mm a Iglesias e di 40mm nel Cagliaritano mentre lo zero termico che ieri aveva consentito nevicate fino a quote di bassa montagna in Sicilia è rimbalzato nuovamente oltre i 2000m con punte di 2400m sul settore orientale.
E come detto la pioggia dopo una breve pausa in mattinata ha cominciato a cadere nuovamente abbondante anche in Campania dove nella giornata di ieri si erano raggiunti picchi di 160mm nel Salernitano con numerosi situazioni di criticità, la protezione civile ha prolungato lo stato di allertaper tutta la regione fino alle 18 di domani. Riconquistate da rovesci e locali temporali anche le regioni centrali tirreniche ed in parte la Liguria con accumuli tra Umbria e Toscana fino a 18mm.Protetto perchè sottovento rispetto al minimo, tutto il Nord e buona parte del versante adriatico soprattutto le coste.
Gli estremi meteo di oggi dai 21° a Siracusa ad i 5° di Piacenza.
Aggiornamento 31 GENNAIO 2015 ore 13:00
Continua l'evoluzione della bassa pressione Norvegese che ha creato numerosi minimi secondari anche in area mediterranea. In queste ore un secondo vortice di bassa pressione con geopotenziali di 984hp sta accompagnando un fronte perturbato tra le Isole Maggiori ed il Sud peninsulare con risentimenti via via crescenti anche sulle regioni centrali tirreniche e la Liguria.
Rovesci e temporali moderati interessano le province sarde meridionali e gran parte della Sicilia mentre i fenomeni risultano più intermittenti tra Calabria e Campania. Gli accumuli massimi si registrano in provincia di Palermo e nell'Agrigentino con punte di 45-50mm, fino a 35mm nell'Iglesiente in Sardegna.
Intanto con il passare delle ore sono cominciate ad arrivare sempre più testimonianze del maltempo che ha colpito la Campania tra il pomeriggio di ieri e l'arco della nottata con punte di 160mmdi precipitazioni. La situazione è particolarmente critica nel Salernitano.
Alluvionato l'agro nocerino per lo straripamento del fiume Sarno e parte del Cilento per l'esondazione del Lambro e del Mingardo tra Marina di Camerota e Palinuro con decine di famiglie evacuate. A Salerno problemi per l'esondazione dell'Irno ed a Napoli per l'alveo del Camaldoli. Tracimato in più punti anche il Tanagro nel Vallo di Diano.
A Scafati resta allagata buona parte del centro storico mentre a Capaccio allagata per l'esondazione del Sele il sindaco è pronto a chiedere lo stato di calamità naturale. Molti danni anche per i forti venti, a Sapri già pesantemente allagata dalle piogge, una tromba d'aria ha scoperchiato i tetti di alcune abitazioni. Attenzione nella giornata del 4 Febbraio forti piogge potrebbero tornare a colpire tutta la Campania.
Sottovento le regioni settentrionali e la fascia adriatica sono invece rimaste con tempo buono o discreto. Dal punto di vista termico alle ore 13 le temperature più basse risultavano quelle di Piacenza e Cuneo con soli 3°, quelle più miti Siracusa con 18° e Trapani con 15°.
Aggiornamento 31 GENNAIO 2015 ore 7:30
Un nuovo minimo di bassa pressione in formazione sul Tirreno settentrionale è pronto a rinnovare diffuse condizioni di maltempo su gran parte della penisola. Attualmente il fronte associato al vortice sta agendo tra le Isole Maggiori e l'estremo sud peninsulare tirrenico con piogge abbondanti sulla Sardegna meridionale dove si raggiungono i 30mm e sulla Sicilia occidentale con punte di 25mm nel Palermitano.
Meno fenomeni tra Calabria e Campania dopo le forti piogge di ieri ma nel corso della giornata la perturbazione risalirà verso nord nordovest per portare nuove piogge abbondanti sul basso Tirreno eanche sul Tirreno centrale. Intanto si segnalano ancora diverse criticità in Campania dove numerosi corsi d'acqua sono straripati. Resta allagato gran parte del centro di Scafati nel Salernitano per l'esondazione del fiume Sarno. Esonda anche il Sele in località Capaccio (Paestum)
Sotto il profilo delle nevicate, la quota neve scesa in nottata fino a quote collinari in Campania con episodi nevosi misti a pioggia fino a 400m sta ora nuovamente risalendo rapidamente con uno zero termico che si assesterà nel pomeriggio tra i 1400m della Campania ed i 2400m della Sicilia, pronto poi a scendere nuovamente nel corso della prossima notte fino a 1200-1400m, una bella altalena non c'è che dire. Gli accumuli più abbondanti si registrano tra Irpinia, Potentino e Cosentino con un manto fresco fino a 35-40cm sopra i 1200-1400m.
Sul resto della Penisola il passaggio del fronte freddo ha lasciato qualche eredità temporalesca nelle prime ore del mattino sul basso Lazio con dei temporali localmente grandinigeni nella provincia di Roma caduti con una temperatura di 5°. Ampie schiarite sul resto del centro e tutto il Nord
Dal punto di vista termico i cieli sereni hanno fatto scendere parecchio le minime sulle pianure settentrionali con valori fino a -6° a Malpensa e -5° a Modena. Minime a tratti negative anche al centro con -2° ad Arezzo e -1° a Firenze. Più mite il Sud con punte di 11° lungo lo stretto di Messina.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2015 ore 12
La discesa di un lobo del vortice polare nel cuore dell'Europa ha determinato e sta determinando forti condizioni di maltempo anche sull'Italia dove un minimo secondario di bassa pressione approfonditosi fino a 974hp è transitato in mattinata sulle regioni di nordest.
Associata al minimo un'intensa perturbazione accompagnata da venti che sulle coste tirreniche e la Sardegna hanno raggiunto i 100km/h ha portato forti piogge su tutta la fascia occidentale della Penisola dalla Toscana fino alla Calabria e abbondanti nevicate sulle Alpi orientali e l'Appennino centrale con episodi nevosi fino in pianura al Nord.
Tra la notte e la prima parte della mattinata la neve ha imbiancato Milano e la periferia, così come l'alta pianura bresciana e bergamasca, ma anche il Vicentino. Fenomeni che poi hanno interessato l'Emilia Romagna, con neve mista a pioggia a Forlì e Rimini e neve debole a Cervia. Imbiancata la spiaggia di Bellaria. Neve abbondante sull'Appennino centrale tra Perugino, Aquilano e Frusinatea quote comprese tra 900 e 1200m con accumuli freschi in quota fino a 40-50cm. AL sud il temporaneo rialzo termico provocato dai venti di scirocco ha invece rialzato la quota neve consentendo accumuli importanti solo oltre i 1500-1700m ma nelle prossime ore le nevicate scenderanno di quota a partire dalla Campania.
Fenomeni piovosi di una certa importanza hanno invece colpito le zone di pianura, soprattutto Toscana settentrionale, basso Lazio, Campania, Basilicata e Calabria con accumuli per ora temporanei, fino a 75mm nel Salernitano, 70mm nel Frusinate, 60mm nel Pistoiese, 50mm nel Potentino. Come sempre accade in questi casi le coste adriatiche sono rimaste sottovento risentendo di piogge poco significative.
I venti invece hanno provocato molti danni sui litorali tirrenici provocando mareggiare e bloccando di fatto tutti i collegamenti con le isole. Le raffiche più intense sono state registrate sull'Appennino campano con 110km/h a Trevico e nell'Arcipelago Campano con 108km/h.
Dal punto di vista termico, una vera e propria impennata nei valori minimi al centro sud a causa dei venti di scirocco con aumenti anche nell'ordine degli 8° in più rispetto alle 24h precedenti. Le temperature delle ore 13 vicine ai valori massimi sono invece diminuite un po ovunque a causa delle precipitazioni con qualche aumento solo all'estremo sud. Tra i capoluoghi più freddi si segnalano Brescia, Forlì e Rimini con 2°, tra i più miti Siracusa con 16° e Catania con 15°.
Aggiornamento 30 GENNAIO 2015 ore 7:50
La perturbazione giunta ieri dall'Europa centrale ha continuato nel corso delle ultime ore la sua marcia verso le regione centro meridionale, favorendo così da un lato un primo miglioramento al Nordovest e sull'alto versante tirrenico, dall'altro un sensibile peggioramento al Centro e sulle tirreniche meridionali.
Dopo aver valicato le Alpi e scavato un centro di bassa pressione da ben 974 mb sull'alto Adriatico, la perturbazione è avanzata rapidamente verso il centro sud Italia portando piogge, rovesci e temporali, localmente di moderata-forte intensità, su Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, interne abruzzesi, Lucania, Sardegna ed a tratti Calabria tirrenica e nord Sicilia. Accumulati dalla mezzanotte sino a 60 mm sulla dorsale appenninica settentrionale, 35-40 mm tra grossetano e perugino, 50 mm a ridosso dell'appennino laziale, 30 mm a ridosso della dorsale campana ed in Lucania, 25 mm nel cosentino, 30 mm sui rilievi del Gennargentu.
Stante l'aria fredda che accompagna la perturbazione e quella accumulata nei giorni scorsi in Valpadana, la neve è tornata a cadere al Nord non solo sulle Alpi, ove si registrano accumuli di 10-20 cm oltre i 1500m circa, ma anche in pianura e nei fondovalle con un lieve coltre bianca a Torino, Bergamo e Brescia mentre fiocchi si sono visti anche a Milano, Piacenza, Modena, Bologna e nelle pianure veneto-friulane.
Il forte gradiente barico generato dalla profonda depressione ha altresì attivato forti venti di libeccio-Ostro sulle regioni centro meridionali con raffiche sino a 60-70 km/h tra Lazio e Campania, 90 km/h a Latronico, 95 km/h a Campobasso, 85 km/h a Frontone, 75 km/h a Pescara.
Aggiornamento 28 GENNAIO 2015 ore 17:00
Neve a tratti fin sulla costa sulle adriatiche - Un piccolo vortice freddo in quota si sta muovendo dalle adriatiche verso il Sud, dove il tempo si mantiene instabile con rovesci di neve anche in collina. Colpite in particolare Marche, Abruzzo, Molise, con neve che a tratti si è spinta fin sulla costa in particolare tra ascolano e teramano ( dove tra l'altro si sono avuti locali manifestazioni temporalesche ), mentre oltre i 1000-1200m si registrano in alcuni casi accumuli talora superiori ai 30-40cm di neve fresca. Neve a quote basse anche su alta Puglia, Campania interna, Basilicata, con fiocchi a San Giovanni Rotondo, misti a pioggia anche su Avellino.
Il maltempo nelle ultime ore è andato intensificandosi anche tra Sicilia e Calabria, con piogge e rovesci anche a sfondo temporalesco in particolare sui versanti tirrenici. Anche in questo caso la neve si è spinta fin sotto i 1000m se non fin verso i 300-400m sulla Calabria settentrionale ed in particolare sulla Valle del Crati, con fiocchi di neve a tratti anche a Cosenza. Temporali anche forti si sono registrati inoltre tra trapanese e palermitano, anche qui con neve a tratti fin verso i 400m. Neve pure ad Enna.
Aggiornamento 28 GENNAIO 2015 ore 7:45
Prosegue l'azione della circolazione di bassa pressione Iustus, che ancora attiva tra il Molise e la Puglia garganica, rinnova condizioni di maltempo al Sud e sul medio adriatico. Proprio su quest'ultimo continuano a fluire fresche correnti nordorientali, che scorrendo lungo il bordo settentrionale della depressione, rinnovano frequenti annuvolamenti tra basse Marche, Abruzzo e Molise con ancora precipitazioni sparse nevose fino in collina ma a tratti persino sin sulla costa , in particolare tra ascolano e teramano.
Anche lungo il perimetro occidentale della depressione rovesci e temporali si sono generati sul basso Tirreni andando in parte a coinvolgere parte della Campania ma soprattutto la Calabria tirrenica e la Sicilia settentrionale. Nubi e locali fenomeni sono risaliti nel contempo dalla Sicilia verso le regioni Ioniche ed il basso Adriatico portando qualche fenomeno soprattutto su Lucania e Salento.
E' andata decisamente meglio alle regioni settentrionali e quelle del medio-alto versante tirrenico che lontane della depressione hanno goduto di tempo asciutto e soleggiato, eccezion fatta per annuvolamenti sui crinali di confine e locali velature in transito al Nordovest.
Dal punto di vista termico le temperature sono ulteriormente calate con gelate diffuse in Valpadana. Valori alle 730 di -5°C a Treviso, -4°C a Udine, Ferrara, Brescia e Cuneo, -3°C a Piacenza, -2°C a Bologna e Cervia. Freddo anche sull'alto versante tirrenico con valori di -3°C a Firenze, -2°C a Pisa, -1°C a Grosseto e Viterbo. Sotto media anche al Centro Sud con valori di 0°C a Lecce, 2°C a Pescara e Catania,3°C a Roma e Olbia, 4°C a Bari, Brindisi, Foggia e Frosinone, 5°C a Cagliari, Alghero e Termoli.
Aggiornamento 26 GENNAIO 2015 ore 7:30
Il vortice di bassa pressione scavatosi ieri sul Mare di Sardegna ha continuato la sua marcia verso Sudest portandosi nel corso delle ultime ore sul Mare di Sicilia. Attorno ad esso hanno così gravitato rovesci e temporali che hanno penalizzato parte della Sicilia, della Calabria, della Basilicata, specie meridionale, e del Salento occidentale con accumuli dalla mezzanotte sino a 15-20 mm tra catanese e ragusano, 10 mm nel potentino.
La sua azione ha nel contempo mantenuto attivo un flusso di tese correnti nordorientali che dai Balcani si è riversato sul Mediterraneo centrale, mantenendo così attiva diffusa nuvolosità tra Romagna e media Puglia con associate deboli precipitazioni su Marche, Abruzzo, est Molise e barese, nevose sino a quote collinari. Il grecale si è spinto così sin sulla Sardegna, portando frequenti annuvolamenti sui settori centro orientali nonché locali piogge.
Il tempo è rimasto più asciutto, invece sulle Tirreniche centro settentrionali e in Emilia anche se con cieli offuscati a tratti a nuvolosità in transito. Meglio, invece, al Nordovest e su parte del Triveneto, ove le aperture sono risultate più ampie, eccezion fatta per annuvolamenti sui crinali alpini occidentali.
Dal punto di vista termico le temperature sono ulteriormente calate rispetto a ieri in particolar modo in montagna come testimoniano i valori alle 7 che segnavano -2°C a Torino Bric della Croce, -9°C al Cimone, -12°C alla Paganella, -11°C a Passo Rolle, -8°C Passo Resia, -10°C a Dobbiaco, -5°C a Tarvisio. Fresco anche in Valpadana con valori di -4° a Udine, -2°C a Cuneo e Bolzano, -1°C a Novara e Malpensa, 0°C a Bergamo, Verona e Piacenza. Solo 3°C anche a Catania, Cagliari e Lecce, 2°C a Latina, 4°C a Frosinone, Pescara e Perugia.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2015 ore 13:40
Un flusso di correnti moderatamente fredde provenienti dai Balcani mantiene viva una circolazione di bassa pressione alle basse latitudini imperniata attorno a due minimi, uno in gestazione sul Canale di Sardegna ed un altro in colmamento tra lo ionio e la Grecia.
Il risultato una lunga fascia di instabilità compresa tra le Isole Maggiori, l'estremo sud peninsulare ed il medio Adriatico dove frequenti sono le nubi e le precipitazioni seppur a carattere non intenso, le punte massime nel Palermitano con 12mm. Continua per altro a nevicare lungo l'Appennino centrale soprattutto tra Abruzzo e Molise e fino a quote collinari con accumuli che nelle ultime 48-72 ore raggiungono i 60-70cm di neve fresca al di sopra dei 1400m.
L'alta pressione delle Azzorre intanto domina sull'Europa occidentale ed estende la sua influenza fino al settore centrale europeo riuscendo a portare tempo stabile e soleggiato anche sull'Italia settentrionale. Bel tempo prevalente anche sulla Toscana, sottovento rispetto alle correnti nord orientali.
Dal punto di vista termico, situazione poco variata rispetto a ieri. Sopra le medie tutto il Nord con punte di 5-7° in più in Pianura. Milano a Gennaio dovrebbe avere una massima di 5° mentre alle 13.00 aveva già raggiunto 12°, stessa cosa per Novara. Cuneo e Torino. Temperature entro le medie o poco al di sopra sulle centrali tirreniche, sotto le medie lungo le regioni adriatiche. La città più mite di oggi Siracusa con 16° quella più fredda Chieti con 4°.
Aggiornamento 25 GENNAIO 2015 ore 7:35
Nel corso delle ultime ore la circolazione di bassa pressione Iustus, responsabile del maltempo degli ultimi giorni, si è ulteriormente allontanata sulla Grecia, riuscendo tuttavia ancora ad influenzare la nostra Penisola.
Lungo il suo bordo settentrionale è infatti proseguito l'afflusso di tese correnti di Grecale-Bora che scontrandosi con i versanti orientali della Penisola ha rinnovata diffusa nuvolosità tra Nordest, medio Adriatico, Molise e Puglia settentrionale. Oltre alle nubi non sono mancate locali precipitazioni che hanno interessato soprattutto i settori costiere e le zone subappenniniche di Marche e Abruzzo. Qualche annuvolamento si è allungato nel contempo dalla dorsale verso il medio-alto versante tirrenico ma senza precipitazione degne di nota.
Il grecale esattamente come ieri, ruotando in senso antiorario, ha piegato da N-NO sul Tirreno ed i bacini isolani, favorendo così nuovi rovesci e temporali che hanno raggiunto la Sicilia settentrionale, la Calabria tirrenica e le isole campane. Sempre lungo il bordo occidentale della depressione una seconda circolazione depressionaria si è rinvigorita sul Mare di Sardegna orchestrando piogge e temprali che hanno in parte interessato la Sardegna centro occidentale. Meglio al Nordovest che lontano dai centri depressionari ha goduto di tempo stabile e soleggiato.
Dal punto di vista termico le temperature sono tornate a calare un po' su tutta la penisola con valori sotto media specie al Sud. Temperature alle 730 comprese tra -1 e 7°C al Nord, tra 4 e 10°C al Centro e tra 2 e 10°C al Sud.
Aggiornamento 24 GENNAIO 2015 ore 12:45
Nel corso delle ultime ore il vortice di bassa pressione Iustus responsabile del maltempo che ieri ha colpito in particolar modo il medio Adriatico, si è leggermente colmato fino a 1002hp e nel contempo ha mosso il suo minimo verso l'area ionica. Sono rimasti ancora esposti al ramo occluso Abruzzo, Molise e Puglia mentre il rientro delle correnti nord occidentali sulla zona tirrenica ha alimentato una spiccata instabilità sulla Sardegna occidentale e la Sicilia settentrionale.
Ad Oristano gli accumuli più significativi con 41mm caduti in prima mattinata, subito dopo l'Aquilano con 40mm ed il Messinese con 36mm nella zona montuosa delle Madonie, poi il Chietino con 33mm. Accumuli moderati anche a Palermo con 25mm. Intanto continua a nevicare abbondantemente lungo tutto l'Appennino abruzzese-molisano a quote comprese tra 800 e 1000m con accumuli sopra i 1400m anche superiori ai 60cm freschi. Neve anche in Campania, Calabria e Sicilia a quote superiori ai 1200-1500m. Nelle prossime ore la quota neve scenderà per l'arrivo di aria più fredda dai Balcani.
Dal punto di vista termico, si ritorna al di sopra delle medie al Nord con valori di mezzogiorno fino a 14-15° nel Vicentino, si resta entro le medie al centro sud con qualche scarto positivo sulla costa laziale dove si sono raggiunti i 16°. Il valore più alto comunque quello di Siracusa con 18°.
Aggiornamento 24 GENNAIO 2015 ore 7:50
La circolazione di bassa pressione Iustus, responsabile della recente ondata di maltempo sull'Italia, continua la sua marcia verso l'Europa sudorientale portando così il suo centro di bassa pressione da 999 mb sullo Ionio settentrionale. Lungo il suo bordo settentrionale si è così intensificato un flusso di fresche e tese correnti nordorientali, che impattato contro i versanti orientali della nostra Penisola ha rinnovato diffusa nuvolosità sulle Adriatiche e lungo la dorsale. Da essa sono scaturite precipitazioni che hanno interessato parte della bassa Romagna, delle Marche ma soprattutto Abruzzo, ivi con accumuli sino a 30-35 mm nel vastese, Molise, Puglia e dorsale centro meridionale, con fiocchi di neve che tra Lazio ed Abruzzo si è spinta sino a quote collinari.
Sottovento la dorsale le regioni tirreniche hanno goduto di tempo più asciutto anche se solo parzialmente soleggiato, colpa di annuvolamenti in allungamento dall'Appennino verso il Tirreno.
Il Grecale, ruotando poi in senso antiorario ha cosi assunto una componente più settentrionale-nordoccidentale su Isole e basso Tirrenico, rinnovando così rovesci e temporali su Sardegna occidentale e meridionale nonché medio-alta Sicilia con accumuli sono a 40 mm a Oristano, 25-30 mm sul messinese.
Meglio al Nordovest ove l'azione congiunta dell'alta pressione in avanzamento da Ovest e di correnti secche settentrionali ha favorito ampi rasserenamenti e solo qualche foschia o banco di nebbia in pianura.
Dal punto di vista termico temperature stabili o in lieve calo con valori alle 730 compresi tra -1 e 7°C al Nord con punte di 10-12°C in Liguria, tra 7 e 12°C al Centro, tra 8 e 14°C al Sud.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2015 ore 16:00
Il profondo vortice di bassa pressione che in mattinata aveva posizionato il suo minimo tra la Campania ed il Molise, ha continuato la sua evoluzione spostandosi sul Tirreno meridionale dove attualmente assume geopotenziali di 998hp. Attorno al minimo continuano a ruotare intensi sistemi perturbati che penalizzano l'Italia su due fronti, il ramo principale agisce tra la fascia tirrenica e la Sicilia, il ramo occluso sul medio Adriatico.
Ed è proprio il ramo occluso ad aver portato le precipitazioni più intense con fenomeni abbondanti tra Marche, Abruzzo e Molise. Oltre 50mm nell'Aquilano e nel Teramano, 40mm nel Maceratese, nel Pescarese e nel Chietino, 30mm in provincia di Campobasso. Tutta la pioggia che è caduta in pianura è stata poi neve in montagna a quote comprese tra i 1000 ed i 1300m con accumuli freschi fino a 50cm sull'Appennino Abruzzese.
Naturalmente le piogge non sono mancate anche sul fronte tirrenico con 37mm nel Potentino, 31mm nel Trapanese, 30mm nel Salernitano, 26mm nel Cosentino. La neve sull'Appennino meridionale è caduta a quote più elevate dai 1100-1300m della Campania fino ai 1400-1600m della Sicilia.
Il richiamo delle correnti più fredde dai Balcani che ha portato Bora nel Triestino fino a 85km/h ha poi prodotto una moderata nuvolosità anche a ridosso delle pianure settentrionali con qualche isolata pioviggine in Emilia Romagna. Per il resto sole o velature con i cieli più tersi al Nordovest.
Dal punto di vista termico, un ulteriore lieve calo delle temperature ha interessato i valori massimi sulle regioni adriatiche e meridionali mentre al nord ci sono stati degli aumenti, complici anche i venti favonici. Il capoluogo più mite di oggi è risultato Imperia con ben 19°, quello più freddo Bologna con 8°.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2015 ore 12:00
Nel corso delle ultime 24 ore il vortice ciclonico responsabile del severo maltempo che ieri ha colpito la Sicilia orientale si è ulteriormente approfondito risalendo gradualmente verso il Tirreno. In questo modo il fronte perturbato associato al minimo ha avuto modo di colpire anche le regioni centrali. Particolarmente esposto è risultato il medio Adriatico dovepiove in modo insistente a tratti forte fin da stamattina con accumuli che sfiorano i 50mm sull'Abruzzo interno ed i 40mm sulle Marche meridionali con punte di 40mm sulla costa tra Pescarese e Chietino.
Molte piogge anche in Molise ed in Campania proprio a ridosso del minimo che si è posizionato in queste ore in corrispondenza del Golfo di Napoli, caduti fino a 20mm nel Beneventano e nel Salernitano. Intanto a causa delle temperature piuttosto la neve cade copiosamente sull'Appennino centrale al di sopra dei 1000-1200m con accumuli freschi anche prossimi ai 30cm. Neve anche sull'Appennino Campano Molisano con accumuli freschi fino a 15-20cm in provincia di Campobasso.
La situazione meteo è invece migliorata sulla Sicilia orientale mentre piogge e locali temporali con accumuli fino a 20mm stanno interessando il settore occidentale e meridionale. Sottovento la fascia centrale tirrenica con schiarite prevalenti su Toscana e Lazio mentre sulle regioni settentrionali una nuvolosità irregolare ha interessato gran parte dei settori di pianura ad eccezione dell'estremo nordovest con qualche pioviggine in Emilia. Il tempo migliore sulla Liguria e le Alpi occidentali.
Dal punto di vista termico, si registrano delle diminuzioni lungo tutto l'Adriatico che ieri era al sole, sulla Calabria meridionale ed in Sicilia, mentre sul resto d'Italia la situazione è rimasta abbastanza stazionaria. I valori più alti di mezzogiorno sulla Calabria tirrenica con 17° a Lametia terme, quelli più bassi in Pianura Padana con 3° a Piacenza. Si segnalano infine venti forti al sud con punte di 90-100km/h sul Salento e fino a 85km/h di Bora a Trieste.
Aggiornamento 23 GENNAIO 2015 ore 7:41
Nel corso delle ultime ore la profonda ed energica circolazione di bassa pressione Iustus, come denominata dall'Università di Berlino, si è ulteriormente approfondita tra il Lazio e la Campania, raggiungendo valori al suolo di bel 995 mb. Ben strutturata a tutte le quote ha cosi orchestrato una perturbazione che si è arricciata attorno al centro depressionario, andando così a penalizzare gran parte delle nostre regioni centro meridionali.
Un fronte, ricco di rovesci e temporali ha così attraversato nel corso della tarda sera-notte le regioni del basso versante adriatico e le Ioniche settentrionali, portandosi gradualmente verso il Medio Adriatico e soprattutto la ex Jugoslavia. Lungo il bordo meridionale della depressione è però rimasto attivo un teso flusso di correnti sudoccidentali che ha mantenuto attiva un po' di instabili tra Sicilia meridionale, Alta Calabria, Basilicata e Salento con nuovi rovesci e temporali.
La propaggine più settentrionale de fronte si è spinta nel contempo sulle regioni Adriatiche e la Romagna, investite nel contempo da tese correnti di Grecale, portando così locali precipitazioni nonché fiocchi di neve sulla dorsale oltre i 1200-1300m. Le correnti di grecale hanno così valicato l'Appennino, piegando da N-NO sul Tirreni ed i Canali, alimentato il fronte occluso che ha portato nuvolosità sulle Tirreniche e la Sardegna ma Soprattutto piogge su Campagna, interne toscane, Umbria, basso Lazio, Sardegna orientale e NO Sicilia.
Dalla mezzanotte accumulati sino a 25-30 mm sull'Abruzzo, 25 mm sulla Lucania meridionale, 15-20 mm sulla medio-bassa Sicilia ed il Molise.
Lo spostamento verso Est del vortice ha favorito nel contempo l'ingresso di correnti più secche da Nord al Nordovest, che ha favorito un miglioramento al Nordovest e su parte del Nordest anche se con nebbie in pianura e qualche residuo annuvolamento sul Triveneto.
Dal punto di vista termico temperature in lieve calo al Nord, stabili al Sud con valori tra -2 e 7°C al Nord, con punte di 8-11°C in Liguria, tra 8 e 12°C al centro e tra 4 e 11°C al Sud.
Aggiornamento 22 GENNAIO ore 16:13
Continua l'evoluzione del profondo vortice di bassa pressione generatosi in seguito all'arrivo sul Mediterraneo occidentale di una moderata irruzione di aria fredda nord atlantica. In queste ore il minimo si trova all'incirca sul basso Tirreno e le precipitazioni più intense stanno interessando Sicilia, basso Ionio e medio Tirreno con fenomeni forti, temporaleschi e spesso grandinigeni.
Si raggiungono in Sicilia i 75mm tra le province di Enna e Caltanissetta, fino a 70mm sui comuni etnei orientali, 50mm nel Ragusano, 55mm a Catania città colpita a mezzogiorno da una grandinata di proporzioni eccezionali. Grandine e forti piogge anche nei comuni Etnei orientali. Molte le chiamate ai vigili del fuoco a Catania centro a causa delle strade che si sono trasformate in veri e propri fiumi. Si segnalano danni anche in tutta la provincia. Non è andata meglio per il Messinese con punte di 45mm. Fino a 35-40mm caduti in Campania tra le province di Napoli e Salerno.
Il maltempo ha allentato la morsa invece su Sardegna, Toscana e buona parte del Nord con qualche fenomeno residuo solo su Lombardia ed Emilia Romagna mentre continua a piovere a tratti su Umbria, alte Marche e Lazio con accumuli moderati nelle province di Frosinone dove si raggiungono i 25mm. Intanto la neve cade in Appennino a quote comprese tra i 1200 ed i 1400m e risulta abbondante in Sicilia sull'Etna con accumuli freschi in quota fino a 60-70cm. Al riparo basse Marche, Abruzzo e basso Adriatico ma ATTENZIONE, in tarda serata nottata sono attesi forti fenomeni su queste regioni anche temporaleschi ed anche grandinigeni!
Per quanto riguarda le temperature, i valori massimi rientrano più o meno nelle medie stagionali, qualche scarto positivo solo all'estremo sud. Spiccano i 19° di Brindisi ed i 18° di Reggio Calabria interessate da tesi venti di scirocco. Al nord le punte più basse, solo 3° ad Asti e nell'Alessandrino.
Aggiornamento 22 GENNAIO 2015 ore 12:02
L'arrivo delle correnti fredde nord atlantiche sul bacino occidentale del Mediterraneo ha richiamato dalle basse latitudini nord africane correnti caldo umide che hanno generato in prossimità della Sicilia una depressione piuttosto intensa carica di piogge. Questo evento ha rappresentato l'elemento di maggiori spicco di questa prima metà della giornata.
I fenomeni soprattutto a carattere di temporale ed accompagnati in qualche caso anche da forti grandinate come nel caso di Catania sono risaliti anche verso la Sardegna, la Calabria e la Campania dove per altro in nottata aveva già piovuto parecchio. Gli accumuli ancora provvisori destinati ad aumentare hanno raggiunto i 50mm nell'interno siciliano tra le province di Enna e Caltanissetta ed il Ragusano, 45mm nel Catanese, 30mm nel Messinese, 28mm nel Napoletano.
Sul resto della penisola una nuvolosità irregolare ha portato piovaschi sparsi a tratti anche temporaleschi su Lazio e Toscana con accumuli fino a 20-25mm e neve in Appennino tra Lazio e Abruzzo sopra i 1200m con accumuli fino a 25cm freschi al di sopra del 1400m. Piogge sparse generalmente di debole intensità hanno interessato anche le regioni settentrionali con la quota neve risalita fino a 500-800m, in nottata la neve era caduta ancora a tratti moderata su Alpi e Prealpi e fino in piano sull'Alessandrino con accumuli freschi sopra i 600-700m di 15-20cm. Più sottovento le regioni del medio e basso Adriatico con tempo generalmente asciutto.
Dal punto di vista termico siamo entro le medie del periodo con valori leggermente più alti sulla fascia ionica ed il Salento investiti dal fronte sub tropicale nord africano. Qui le temperature di mezzogiorno hanno raggiunto i 18° e Reggio Calabria ed i 17° a Brindisi. Tra i valori più bassi si segnalano i 2° di Cuneo e di Piacenza
Aggiornamento 22 GENNAIO 2015 ore 7:55
Prosegue la fase di maltempo sulla nostra Penisola, penalizzata da una circolazione di bassa pressione in avvicinamento al basso Tirrenico. Rovesci e temporali, localmente anche di moderata-forte intensità, sono cosi risalita nelle ultime ore dal Mare di Sicilia verso la Sicilia ed il basso Tirreno, puntando le Tirreniche meridionali e lasciando al suolo dalla mezzanotte già 10-15 mm nell'Agrigentino. Nel letto di correnti umide meridionali, in azione lungo il bordo orientale della depressione, altri rovesci e temporali hanno raggiunto le tirreniche centro settentrionali, dalla Campania settentrionale sino alla Toscana, sconfinando localmente anche su Marche ed interne abruzzesi, con accumuli sino a 25 mm nel Napoletano e Frusinate, 20 mm sull'alta Toscana.
L'afflusso umido meridionale ha continuato a raggiungere anche le regioni settentrionali portando precipitazioni diffuse un po' su tutto il Nord, soprattutto al Nord del Po e sui settori di Nordovest con nevicate che in Piemonte si sono spinte a tratti sin verso la pianura tra alessandrino, cuneese e torinese, mentre sui settori alpini centro occidentali il limite delle nevicate si è gradualmente alzato spostandosi verso Levante passando dai 300-400 mm ai 600-800m. Nevicate anche sulle Alpi orientali, anche qui mediamente oltre i 600-900m.
Da segnalare infine un secondo sistema instabile che nel corso delle ultime ore ha nuovamente raggiunto la Sardegna portando nuovi rovesci e temporali, specie sui settori centro meridionali.
Dal punto di vista termico valori stabili o in lieve calo al Nordovest, ove nelle ultime ore il tempo è parzialmente migliorato, con valori alle 7 compresi tra 1 e 9°C al Nord, tra 6 e 11°C al Centro e tra 6 e 13°C al Sud.
21 GENNAIO 2015: Nel corso delle ultime un'energica circolazione di bassa pressione si è approfondita tra la Sardegna e la Baleari, avvicinandosi gradualmente alla nostra Penisola. Attorno ad essa si è così arricciata una perturbazione che arricchitasi di rovesci e temporali ha interessato parte della Sardegna, puntando dritta verso le regioni tirreniche e la Sicilia.
Lungo il suo orientale correnti umide meridionali si sono intensificate raggiungendo così le regioni settentrionali e l'alto versante tirrenico, portando così un graduale aumento delle nubi al Settentrionale nonché prime precipitazioni su Liguria, medio-basso Piemonte, Lombardia centro meridionale, Emilia Romagna e Veneto occidentale. Qualche fenomeno ha raggiunto anche la Toscana occidentale ed il medio Lazio, mentre fiocchi di neve hanno interessato la dorsale settentrionale e le Alpi occidentali sino a quote di bassa collina.
Nel contempo un secondo sistema perturbato si è allontana verso i Balcani dopo aver portato rovesci e temporali sulla Puglia centro meridionale in particolar modo sul brindisino e le Murge orientali ove si registrano accumuli sono a 30-35 mm.
Dal punto di vista termico le temperature sono leggermente aumentate rispetto a ieri con valori alle 730 compresi tra 0 e 8°C al Nord, tra 4 e 11°C al Centro e tra 6 e 13°C al Sud.
DAMA BIANCA IN ARRIVO SU PIEMONTE, ALPI ED APPENNINO
Aggiornamento 20 GENNAIO 2015 ore 13:33
Neve in arrivo al Nordovest a tratti in pianura - Tra mercoledì e giovedì precipitazioni nevose a quote collinari ma tratti in pianura interesseranno le regioni nord occidentali. Neve a tratti al piano più probabile sul Piemonte, in particolare torinese, cuneese, Langhe ed alessandrino; neve in collina sulla Lombardia, ma a tratti fin verso il piano ( o mista a pioggia ) su varesotto e Lomellina; neve in collina anche sull'entroterra ligure, se non fino al piano su quello savonese. Possibile neve dunque in città come Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Varese, anche se spesso in pianura gli accumuli non dovrebbero risultare particolarmente significativi.
Altra neve in arrivo sulle Alpi a quote basse - Sempre tra mercoledì e giovedì seconda passata di neve per le nostre Alpi, con quota neve mediamente oltre 400-800m, ma localmente più in basso sulle vallate più strette e durante i fenomeni più intenso. Le precipitazioni risulteranno comunque più abbondanti su Ossola-Vigezzo, Alpi Orobie, basso Trentino, Dolomiti meridionali, Carnia ed in particolare da mercoledì sera, con accumuli anche di oltre 20-30cm al di sopra dei 1000-1200m. Nevicate invece in genere più deboli ed intermittenti sulle Alpi di confine, specie alto atesine. Possibile neve mista a pioggia anche a Belluno e Sondrio.
Torna la neve anche sull'Appennino - già mercoledì si assisterà a delle nevicate sparse sull'Appennino mediamente oltre 1000-1300m su quello centrale, a quote anche superiori su quello meridionale. Ma il grosso arriverà a partire da giovedì sera e nei giorni successivi, quando sulla dorsale soprattutto adriatica sono attese nevicate anche copiose, in particolar modo su quella abruzzese, mediamente oltre 800-1100m. Neve anche sull'Appennino meridionale in genere oltre 1000-1300m.
Situazione in continua evoluzione, seguite tutti i prossimi aggiornamenti!
19 GENNAIO 2015: Maltempo in arrivo, nevicate a quote medio-basse! - Una circolazione depressionaria nordatlantica in marcia verso il Mediterraneo centrale, aprirà la strada ad una nuova fase di maltempo per buona parte della nostra Penisola.
Tra Mercoledì e Giovedì, difatti, il tempo peggiorerà su molte regioni, in particolare del settentrione e del versante tirrenico. Stante le temperature piuttosto basse, la neve potrà cadere a quote di medio-bassa montagna, a tratti fino al piano. Ma vediamo più nel dettaglio:
Nord: tra Mercoledì e Giovedì pomeriggio sono attese deboli/moderate nevicate lungo tutto l'arco alpino tra i 300 e 700 m di quota.Attenzione perché sul Piemonte la neve potrà cadere fino in pianura, specie tra torinese,cuneese e biellese. Fiocchi di neve localmente al piano potranno interessare anche il varesotto, piacentino, pavese ed ovest milanese mentre sulle rimanenti zone della Val Padana prevarrà esclusivamente la pioggia. Nevicate anche sull'Appennino ligure intorno ai 100-200m di quota, mentre sui rilievi dello spezzino intorno ai 600m.
Centro: peggioramento del tempo che si concretizzerà nel corso di Mercoledì con le nevicate lungo l'Appennino intorno ai 1000-1300m, a quote più basse sui versanti emiliani. Tempo instabile anche nei giorni seguenti con occasione per rovesci di neve in particolare sulla dorsale centrale oltre i 900-1200 m di quota.
Sud: instabilità in arrivo nel corso di Giovedì con piogge e rovesci sparsi, nevosi a partire dai 1200 m. Fase di spiccata variabilità che proseguirà anche per tutto il week end con fenomeni nevosi fin verso gli 900m.
Neve in arrivo al Nordovest a tratti in pianura - Tra mercoledì e giovedì precipitazioni nevose a quote collinari ma tratti in pianura interesseranno le regioni nord occidentali. Neve a tratti al piano più probabile sul Piemonte, in particolare torinese, cuneese, Langhe ed alessandrino; neve in collina sulla Lombardia, ma a tratti fin verso il piano ( o mista a pioggia ) su varesotto e Lomellina; neve in collina anche sull'entroterra ligure, se non fino al piano su quello savonese. Possibile neve dunque in città come Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Varese, anche se spesso in pianura gli accumuli non dovrebbero risultare particolarmente significativi.
Altra neve in arrivo sulle Alpi a quote basse - Sempre tra mercoledì e giovedì seconda passata di neve per le nostre Alpi, con quota neve mediamente oltre 400-800m, ma localmente più in basso sulle vallate più strette e durante i fenomeni più intenso. Le precipitazioni risulteranno comunque più abbondanti su Ossola-Vigezzo, Alpi Orobie, basso Trentino, Dolomiti meridionali, Carnia ed in particolare da mercoledì sera, con accumuli anche di oltre 20-30cm al di sopra dei 1000-1200m. Nevicate invece in genere più deboli ed intermittenti sulle Alpi di confine, specie alto atesine. Possibile neve mista a pioggia anche a Belluno e Sondrio.
Torna la neve anche sull'Appennino - già mercoledì si assisterà a delle nevicate sparse sull'Appennino mediamente oltre 1000-1300m su quello centrale, a quote anche superiori su quello meridionale. Ma il grosso arriverà a partire da giovedì sera e nei giorni successivi, quando sulla dorsale soprattutto adriatica sono attese nevicate anche copiose, in particolar modo su quella abruzzese, mediamente oltre 800-1100m. Neve anche sull'Appennino meridionale in genere oltre 1000-1300m.
Situazione in continua evoluzione, seguite tutti i prossimi aggiornamenti!
19 GENNAIO 2015: Maltempo in arrivo, nevicate a quote medio-basse! - Una circolazione depressionaria nordatlantica in marcia verso il Mediterraneo centrale, aprirà la strada ad una nuova fase di maltempo per buona parte della nostra Penisola.
Tra Mercoledì e Giovedì, difatti, il tempo peggiorerà su molte regioni, in particolare del settentrione e del versante tirrenico. Stante le temperature piuttosto basse, la neve potrà cadere a quote di medio-bassa montagna, a tratti fino al piano. Ma vediamo più nel dettaglio:
Nord: tra Mercoledì e Giovedì pomeriggio sono attese deboli/moderate nevicate lungo tutto l'arco alpino tra i 300 e 700 m di quota.Attenzione perché sul Piemonte la neve potrà cadere fino in pianura, specie tra torinese,cuneese e biellese. Fiocchi di neve localmente al piano potranno interessare anche il varesotto, piacentino, pavese ed ovest milanese mentre sulle rimanenti zone della Val Padana prevarrà esclusivamente la pioggia. Nevicate anche sull'Appennino ligure intorno ai 100-200m di quota, mentre sui rilievi dello spezzino intorno ai 600m.
Centro: peggioramento del tempo che si concretizzerà nel corso di Mercoledì con le nevicate lungo l'Appennino intorno ai 1000-1300m, a quote più basse sui versanti emiliani. Tempo instabile anche nei giorni seguenti con occasione per rovesci di neve in particolare sulla dorsale centrale oltre i 900-1200 m di quota.
Sud: instabilità in arrivo nel corso di Giovedì con piogge e rovesci sparsi, nevosi a partire dai 1200 m. Fase di spiccata variabilità che proseguirà anche per tutto il week end con fenomeni nevosi fin verso gli 900m.
DIRETTA METEO: MALTEMPO SU BUONA PARTE DEL NORD, FENOMENI SUL MEDIO-ALTO TIRRENO
Aggiornamento 19 GENNAIO 2015 ore 8:04
Notte di temporali anche forti al Sud, specie sulla Puglia - In particolare la Puglia centrale è stata bersaglio di rovesci e temporali anche di forte intensità con punte di 50-60mm ma picchi anche prossimi ai 90mm sulle Murge centrali. Il tutto a causa della perturbazione giunta ieri e che ha determinato condizioni di maltempo sulle regioni meridionali, in particolare tra Campania e Molise, anche qui con accmuli localmente superiori ai 50mm. Non sono mancati rovesci anche tra Sicilia, Calabria e Basilicata, ma attualmente la situazione è parziale miglioramento con fenomeni più occasionali e spazio per maggiori schiarite.
Miglioramento che è intervenuto anche su buona parte del Centronord, salvo maggiore nuvolosità sull'Abruzzo dove tuttavia le precipitazioni sono andate attenuandosi ( dopo che un pò di neve è tornata sull'Appennino fin verso i 1200-1300m ), mentre sul Nordovest le nubi sono in nuovo aumento per una modesta perturbazione in avvicinamento dalla Francia. Da segnalare inoltre locali nebbie sulla Valpadana e sulle vallate del Centro.
Sul fronte termico si è assistito ad un generale calo delle temperature, con gelate sulle interne del Centronord: -3°C ad Arezzo, -2°C a Firenze, -1°C a Milano e Verona. Finalmente freddo invernale sulle Alpi con -18°C a Livigno, -11°C al Passo Resia, -10°C a Madesimo, -7°C a Cortina d'Ampezzo.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2015 ore 7:27
Nel corso delle ultime ore la perturbazione atlantica giunta nei giorni scorsi al Settentrione ha continuato la sua marcia verso Sudest, favorendo così da un lato un miglioramento del tempo al Nord e sull'alto versante tirrenico, dall'alto un peggioramento sulle Tirreniche centro meridionali. Piogge e temporali hanno così raggiunto dapprima il Lazio e poi gradualmente anche la Campania e la Calabria settentrionale, mentre fenomeni più blandi si sono spinti sin sull'Abruzzo, la Basilicata, la Sicilia centro settentrionale e soprattutto il Molise e la medio-alta Puglia. Accumulati dalla mezzanotte sino a 15-20 mm sulla Campania settentrionale, 15 mm anche sulle Murge orientali.
Come accennato prima il tempo è invece migliorato al Centro Nord con ampie schiarite ma con anche la formazione di foschie e locali nebbie su Valpadana ed alto versante tirrenico.
Le schiarite, unite a correnti più fresche da NO, hanno fatto calare le temperature sulle Alpi ed in parte anche sulla Valpadana, con valori alle 7 circa di -5°C a Passo Rolle, -3°C alla Paganella, -9°C a Livigno, -1°C alla Malpensa, 0°C a Cuneo e Tornino, 1°C a Milano, 2°C a Bergamo, Piacenza, Venezia e Bologna. In ulteriore rialzo, invece, al Sud con punte di 16°C a Reggio Calabria, 15°C a Messina e Brindisi.
Aggiornamento 17 GENNAIO 2015 ore 12:30
La perturbazione atlantica giunta nella giornata di ieri continua la sua evoluzione sull'Italia concedendo le prime schiarite sulle regioni di Nordovest, insistendo sul Nordest e dirigendosi seppur in forma meno intensa verso il centro ed il Sud dove in queste ore sono in atto i primi rovesci e temporali tra Lazio e Campania.
Intanto si fa un primo bilancio delle nevicate sulle Alpi, le cui attese non sono state tradite, il manto nevoso ha raggiunto e talora superato al di sopra dei 1400-1500m anche i 50cm di accumulo fresco con quota neve in graduale calo anche al Nordest dai 1600-1800m di ieri fino agli attuali 900-1000m, destinati a calare ulteriormente nel corso delle prossime ore.
Di rilievo anche l'aumento termico causato dal richiamo dei venti meridionali e la presenza di un baluardo anticiclonico di matrice sub tropicale che con la complicità dei venti favonici in caduta dall'Appennino ha fatto raggiungere temperature davvero inusuali per il periodo. Toccati i 20° nella città di Pescara (9° sopra la media), 19° ad Ancona (10° sopra la media) e 19° a Rimini (12° sopra la media!). Clima molto mite anche in Sicilia con 21° a Palermo e 22° in Calabria nel Cosentino. Fino a 18° a Napoli con i cieli nuvolosi!
17 GENNAIO 2015: L'intensa perturbazione atlantica, facente capo alla vasta circolazione di bassa pressione che abbraccia gran parte dell'Europa centro settentrionale, ha continuato, nel corso delle ultime ore, la sua lenta marcia verso Levante, rinnovando condizioni di maltempo su buona parte del Nord nonché un graduale peggioramento anche sulle Tirreniche centro settentrionali.
Se sull'estremo Nordovest i fenomeni sono cessati, lasciando spazio a prime aperture, su Triveneto, Lombardia ed Emilia, invece, si sono ulteriormente intensificati assumendo localmente carattere di rovescio. Oltre alla pioggia la neve è tornata ad accumulare sulle Alpi centro orientali mediamente oltre i 1200-1400m, localmente sotto i 1000m sulle vallate più strette. Qualche fenomeno si è spinto nel contempo anche su Toscana, specie settentrionale, Lazio ed Umbria, mentre nuvolosità medio-alte ha raggiunto la Campania, il medio adriatico e la Sardegna. Addensamenti di tipo medio-basse hanno invece offuscato i cieli del basso versante adriatico e del Salento ma senza precipitazioni degne di nota.
Dal punto di vista termico le temperature sono aumentate da Nord a Sud con valori un po' ovunque oltre le medie del periodo, stante le correnti miti meridionali che soffiano sullo stivale precedendo la perturbazione. Alle 730 valori tra 7 e 13°C al Nordest, tra 11 e 17°C al Centro e tra 8 e 16°C al Sud. Un po' più freddo al Nordovest, stante l'arrivo di aria più fredda a seguito del fronte con valori anche sotto i 5°C in pianura.
Notte di temporali anche forti al Sud, specie sulla Puglia - In particolare la Puglia centrale è stata bersaglio di rovesci e temporali anche di forte intensità con punte di 50-60mm ma picchi anche prossimi ai 90mm sulle Murge centrali. Il tutto a causa della perturbazione giunta ieri e che ha determinato condizioni di maltempo sulle regioni meridionali, in particolare tra Campania e Molise, anche qui con accmuli localmente superiori ai 50mm. Non sono mancati rovesci anche tra Sicilia, Calabria e Basilicata, ma attualmente la situazione è parziale miglioramento con fenomeni più occasionali e spazio per maggiori schiarite.
Miglioramento che è intervenuto anche su buona parte del Centronord, salvo maggiore nuvolosità sull'Abruzzo dove tuttavia le precipitazioni sono andate attenuandosi ( dopo che un pò di neve è tornata sull'Appennino fin verso i 1200-1300m ), mentre sul Nordovest le nubi sono in nuovo aumento per una modesta perturbazione in avvicinamento dalla Francia. Da segnalare inoltre locali nebbie sulla Valpadana e sulle vallate del Centro.
Sul fronte termico si è assistito ad un generale calo delle temperature, con gelate sulle interne del Centronord: -3°C ad Arezzo, -2°C a Firenze, -1°C a Milano e Verona. Finalmente freddo invernale sulle Alpi con -18°C a Livigno, -11°C al Passo Resia, -10°C a Madesimo, -7°C a Cortina d'Ampezzo.
Aggiornamento 18 GENNAIO 2015 ore 7:27
Nel corso delle ultime ore la perturbazione atlantica giunta nei giorni scorsi al Settentrione ha continuato la sua marcia verso Sudest, favorendo così da un lato un miglioramento del tempo al Nord e sull'alto versante tirrenico, dall'alto un peggioramento sulle Tirreniche centro meridionali. Piogge e temporali hanno così raggiunto dapprima il Lazio e poi gradualmente anche la Campania e la Calabria settentrionale, mentre fenomeni più blandi si sono spinti sin sull'Abruzzo, la Basilicata, la Sicilia centro settentrionale e soprattutto il Molise e la medio-alta Puglia. Accumulati dalla mezzanotte sino a 15-20 mm sulla Campania settentrionale, 15 mm anche sulle Murge orientali.
Come accennato prima il tempo è invece migliorato al Centro Nord con ampie schiarite ma con anche la formazione di foschie e locali nebbie su Valpadana ed alto versante tirrenico.
Le schiarite, unite a correnti più fresche da NO, hanno fatto calare le temperature sulle Alpi ed in parte anche sulla Valpadana, con valori alle 7 circa di -5°C a Passo Rolle, -3°C alla Paganella, -9°C a Livigno, -1°C alla Malpensa, 0°C a Cuneo e Tornino, 1°C a Milano, 2°C a Bergamo, Piacenza, Venezia e Bologna. In ulteriore rialzo, invece, al Sud con punte di 16°C a Reggio Calabria, 15°C a Messina e Brindisi.
Aggiornamento 17 GENNAIO 2015 ore 12:30
La perturbazione atlantica giunta nella giornata di ieri continua la sua evoluzione sull'Italia concedendo le prime schiarite sulle regioni di Nordovest, insistendo sul Nordest e dirigendosi seppur in forma meno intensa verso il centro ed il Sud dove in queste ore sono in atto i primi rovesci e temporali tra Lazio e Campania.
Intanto si fa un primo bilancio delle nevicate sulle Alpi, le cui attese non sono state tradite, il manto nevoso ha raggiunto e talora superato al di sopra dei 1400-1500m anche i 50cm di accumulo fresco con quota neve in graduale calo anche al Nordest dai 1600-1800m di ieri fino agli attuali 900-1000m, destinati a calare ulteriormente nel corso delle prossime ore.
Di rilievo anche l'aumento termico causato dal richiamo dei venti meridionali e la presenza di un baluardo anticiclonico di matrice sub tropicale che con la complicità dei venti favonici in caduta dall'Appennino ha fatto raggiungere temperature davvero inusuali per il periodo. Toccati i 20° nella città di Pescara (9° sopra la media), 19° ad Ancona (10° sopra la media) e 19° a Rimini (12° sopra la media!). Clima molto mite anche in Sicilia con 21° a Palermo e 22° in Calabria nel Cosentino. Fino a 18° a Napoli con i cieli nuvolosi!
17 GENNAIO 2015: L'intensa perturbazione atlantica, facente capo alla vasta circolazione di bassa pressione che abbraccia gran parte dell'Europa centro settentrionale, ha continuato, nel corso delle ultime ore, la sua lenta marcia verso Levante, rinnovando condizioni di maltempo su buona parte del Nord nonché un graduale peggioramento anche sulle Tirreniche centro settentrionali.
Se sull'estremo Nordovest i fenomeni sono cessati, lasciando spazio a prime aperture, su Triveneto, Lombardia ed Emilia, invece, si sono ulteriormente intensificati assumendo localmente carattere di rovescio. Oltre alla pioggia la neve è tornata ad accumulare sulle Alpi centro orientali mediamente oltre i 1200-1400m, localmente sotto i 1000m sulle vallate più strette. Qualche fenomeno si è spinto nel contempo anche su Toscana, specie settentrionale, Lazio ed Umbria, mentre nuvolosità medio-alte ha raggiunto la Campania, il medio adriatico e la Sardegna. Addensamenti di tipo medio-basse hanno invece offuscato i cieli del basso versante adriatico e del Salento ma senza precipitazioni degne di nota.
Dal punto di vista termico le temperature sono aumentate da Nord a Sud con valori un po' ovunque oltre le medie del periodo, stante le correnti miti meridionali che soffiano sullo stivale precedendo la perturbazione. Alle 730 valori tra 7 e 13°C al Nordest, tra 11 e 17°C al Centro e tra 8 e 16°C al Sud. Un po' più freddo al Nordovest, stante l'arrivo di aria più fredda a seguito del fronte con valori anche sotto i 5°C in pianura.
METEO ALPI: FINALMENTE TORNA LA DAMA BIANCA! TUTTI I DETTAGLI
Aggiornamento 18 GENNAIO 2015 ore 8:13
Dopo le nevicate delle scorse ore sulle Alpi, ora cresce il pericolo valanghe, fino al grado 4, forte. Gli accumuli nevosi talora abbondanti in quota ( localmente fino ad oltre 1 metro al di sopra dei 2000m ) appesantiscono il manto nevoso che risulta per ora poco coeso e scarsamente consolidato. Più sotto la neve caduta risulta essere spesso più umida e pesante. Saranno possibili distacchi di valanghe di piccole e medie dimensioni di neve a debole coesione; prestare dunque attenzione! Ecco le zone più a rischio:
Pericolo valanghe grado 4, forte - Gruppo Adamello-Brenta, Gruppo Ortles-Cevedale, Alpe Breonie-Aurine-Pusteresi.
Pericolo valanghe grado 3, marcato - Alpi e Prealpi Giulie e Carniche, tutte le Dolomiti, Alpi Venoste, Alpi Retiche, Alpi Orobie, Alpi Cozie, Graie, Lepontine e Marittime, tutta la Valle d'Aosta.
Previsioni prossime ore - Tempo in miglioramento con ultimi fiocchi di neve sulle Alpi di confine orientali, in particolare alto atesine, in esaurimento entro domenica pomeriggio. Schiarite via via più ampie in avanzamento da Ovest. Temperature in deciso calo nei valori minimi nella notte su lunedì con possibili gelate fino al fondovalle. Attenzione al ghiaccio.
Aggiornamento 17 GENNAIO 2015 ore 10:00
E' tornata la neve sulle Alpi, anche abbondante - Come nelle attese da venerdì sera le nevicate si sono intensificate su buona parte delle nostre Alpi, che finalmente sfoggiano un panorama più invernale uscendo da una prolungata crisi siccitosa. La neve è caduta a quote assai variabili, a seconda di dove e quanto le correnti più miti sono riuscite a penetrare dalla Valpadana verso le valli interne. Mediamente è nevicato oltre i 1100-1400m ma localmente ben più in basso in particolare sull'Ossola, dove i fiocchi bianchi si sono spinti fin sotto i 300m ( neve a tratti a Domodossola ), ma la neve è scesa fin verso i 700-800m anche su Valle d'Aosta, a tratti Alpi Retiche, Gruppo Brenta, Val di Sole e sulle Dolomiti. Quota neve invece ben più elevata sulla fascia prealpina, direttamente esposta alle correnti di Scirocco, con neve solo oltre i 1600-1800m, anche se nelle prossime ore la quota neve sarà in generale calo.
Accumuli importanti si sono registrati al di sopra dei 1400-1500m dove si supera localmente il mezzo metro di neve fresca. Accumuli ancora più elevati tra Valchiavenna ed Ossola-Vigezzo dove a 1500m si superano anche gli 80cm e si registrano fin oltre i 50cm già dai 1100-1200m. Oltre i 2000m si supera spesso il metro di accumulo. La neve è tornata dunque in località come Courmayeur, Aprica, Madesimo, Madonna di Campiglio, San Martino di Castrozza, Canazei, Ortisei, Dobbiaco, Cortina d'Ampezzo; neve anche ad Alleghe. A Madesimo si registrano fin oltre 70-80cm di neve fresca. Nelle prossime ore ancora nevicate sulle Alpi soprattutto centro-orientali, con quota neve in generale calo fin sotto i 1000m, in calo entro sera anche sulla fascia prealpina. Migliora gradualmente invece sulle Alpi occidentali.
Aggiornamento 14 GENNAIO 2014 ore 12:54
Giungono importanti conferme sull'arrivo della neve sulle montagne, e in particolare sulle Alpi, che hanno vissuto una prima parte dell'Inverno decisamente scialba.
Giovedì sera arriva finalmente una perturbazione organizzata in grado di riportare la neve su tutto l'arco alpino, dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia, con apporti che in alcuni casi potranno risultare anche considerevoli, poiché potrà nevicare fino a Sabato 17 Gennaio.
Giovedì sera i primi fiocchi cominceranno a cadere sui monti di Liguria, Piemonte e Lombardia, generalmente oltre i 700-1000 metri.
Venerdì 16 Gennaio sarà la giornata più perturbata: le nevicate guadagneranno anche le Alpi orientali, risultando anche moderate e la quota neve si posizionerà intorno agli 800-1200 metri sui settori occidentali e tra 1200 e 1500 metri altrove, in ulteriore rialzo sulle Prealpi, mentre sulle vallate piemontesi più fredde (Verbano-Cusio-Ossola) potrà risultare più bassa, fin verso i 500-600 m.
Sabato 17 Gennaio i fenomeni tenderanno ad esaurirsi a partire dal Piemonte, mentre nevicherà fino alla sera sulle Alpi orientali con quota neve in calo anche sotto i 1000 m per l'ingresso di aria più fredda.
Gli accumuli totali a fine evento potranno anche raggiungere il metro di altezza a quote superiori ai 1500 metri sulle Alpi centro-occidentali e oltre i 2000 m su quelle orientali...insomma un buon quantitativo da sfruttare per la seconda parte della stagione, anche in vista dell'aria più fredda che giungerà dal weekend.
13 GENNAIO 2014: Sospiro di sollievo per le Alpi, torna finalmente la neve: un evento che dovrebbe essere routine in una normale stagione invernale, ma che in una stagione nera come questa fa notizia! Entro venerdì infatti le regioni settentrionali verranno finalmente raggiunte da una perturbazione atlantica più corposa, che riporterà i fiocchi bianchi lungo tutto l'arco alpino, sebbene in misura diversa a seconda delle zone. Andiamo con ordine e vediamo le varie tappe:
Giovedì: prime deboli nevicate sono attese soprattutto dalla serata, in ulteriore intensificazione notturna sulla fascia prealpina e alpina meridionale. La quota neve si attesterà sugli 800-1200m a seconda delle vallate ma anche dell'intensità dei fenomeni; localmente anche più in basso sulle vallate più strette e fredde in particolare dolomitiche.
Venerdì: sarà la giornata più perturbata per le Alpi, con nevicate diffuse da debole a moderata intensità; i fenomeni più abbondanti riguarderanno fascia prealpina, Ossola, Lario, Alpi Orobie, Trentino, Dolomiti, Carnia e tarvisiano. Nevicate invece in genere più deboli ed intermittenti sono attese sui settori di confine alto atesini, Valle d'Aosta, Alpi Cozie-Grazie e Marittime. La quota neve si attesterà mediamente ancora sugli 800-1200m al mattino, localmente più in basso tra varesotto, Ossola e vallate dolomitiche, ma con quota in graduale rialzo per venti sciroccali, fin oltre i 1200-1500m sulle Alpi orientali entro fine giornata.
Sabato: il tempo migliora sulle Alpi centro-occidentali mentre insistono nevicate su quelle orientali mediamente oltre i 1200-1500m al mattino, ma con quota in calo fin sotto i 1000m dal pomeriggio. Questa evoluzione resta comunque da confermare, quindi seguite tutti gli importanti aggiornamenti!
Gli accumuli: stando ad oggi si potrebbero superare localmente i 30cm al di sopra dei 1400-1500m in particolare tra Orobie, Gruppo Brenta-Adamello, Dolomiti in generale e Carnia, fino ad oltre mezzo metro di neve fresca al di sopra dei 1800-2000m ( in particolare sulla fascia prealpina ed alpina retrostante ). Accumuli inferiori su Alpi Marittime, Cozie-Graie e Valle d'Aosta.
Dopo le nevicate delle scorse ore sulle Alpi, ora cresce il pericolo valanghe, fino al grado 4, forte. Gli accumuli nevosi talora abbondanti in quota ( localmente fino ad oltre 1 metro al di sopra dei 2000m ) appesantiscono il manto nevoso che risulta per ora poco coeso e scarsamente consolidato. Più sotto la neve caduta risulta essere spesso più umida e pesante. Saranno possibili distacchi di valanghe di piccole e medie dimensioni di neve a debole coesione; prestare dunque attenzione! Ecco le zone più a rischio:
Pericolo valanghe grado 4, forte - Gruppo Adamello-Brenta, Gruppo Ortles-Cevedale, Alpe Breonie-Aurine-Pusteresi.
Pericolo valanghe grado 3, marcato - Alpi e Prealpi Giulie e Carniche, tutte le Dolomiti, Alpi Venoste, Alpi Retiche, Alpi Orobie, Alpi Cozie, Graie, Lepontine e Marittime, tutta la Valle d'Aosta.
Previsioni prossime ore - Tempo in miglioramento con ultimi fiocchi di neve sulle Alpi di confine orientali, in particolare alto atesine, in esaurimento entro domenica pomeriggio. Schiarite via via più ampie in avanzamento da Ovest. Temperature in deciso calo nei valori minimi nella notte su lunedì con possibili gelate fino al fondovalle. Attenzione al ghiaccio.
Aggiornamento 17 GENNAIO 2015 ore 10:00
E' tornata la neve sulle Alpi, anche abbondante - Come nelle attese da venerdì sera le nevicate si sono intensificate su buona parte delle nostre Alpi, che finalmente sfoggiano un panorama più invernale uscendo da una prolungata crisi siccitosa. La neve è caduta a quote assai variabili, a seconda di dove e quanto le correnti più miti sono riuscite a penetrare dalla Valpadana verso le valli interne. Mediamente è nevicato oltre i 1100-1400m ma localmente ben più in basso in particolare sull'Ossola, dove i fiocchi bianchi si sono spinti fin sotto i 300m ( neve a tratti a Domodossola ), ma la neve è scesa fin verso i 700-800m anche su Valle d'Aosta, a tratti Alpi Retiche, Gruppo Brenta, Val di Sole e sulle Dolomiti. Quota neve invece ben più elevata sulla fascia prealpina, direttamente esposta alle correnti di Scirocco, con neve solo oltre i 1600-1800m, anche se nelle prossime ore la quota neve sarà in generale calo.
Accumuli importanti si sono registrati al di sopra dei 1400-1500m dove si supera localmente il mezzo metro di neve fresca. Accumuli ancora più elevati tra Valchiavenna ed Ossola-Vigezzo dove a 1500m si superano anche gli 80cm e si registrano fin oltre i 50cm già dai 1100-1200m. Oltre i 2000m si supera spesso il metro di accumulo. La neve è tornata dunque in località come Courmayeur, Aprica, Madesimo, Madonna di Campiglio, San Martino di Castrozza, Canazei, Ortisei, Dobbiaco, Cortina d'Ampezzo; neve anche ad Alleghe. A Madesimo si registrano fin oltre 70-80cm di neve fresca. Nelle prossime ore ancora nevicate sulle Alpi soprattutto centro-orientali, con quota neve in generale calo fin sotto i 1000m, in calo entro sera anche sulla fascia prealpina. Migliora gradualmente invece sulle Alpi occidentali.
Aggiornamento 14 GENNAIO 2014 ore 12:54
Giungono importanti conferme sull'arrivo della neve sulle montagne, e in particolare sulle Alpi, che hanno vissuto una prima parte dell'Inverno decisamente scialba.
Giovedì sera arriva finalmente una perturbazione organizzata in grado di riportare la neve su tutto l'arco alpino, dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia, con apporti che in alcuni casi potranno risultare anche considerevoli, poiché potrà nevicare fino a Sabato 17 Gennaio.
Giovedì sera i primi fiocchi cominceranno a cadere sui monti di Liguria, Piemonte e Lombardia, generalmente oltre i 700-1000 metri.
Venerdì 16 Gennaio sarà la giornata più perturbata: le nevicate guadagneranno anche le Alpi orientali, risultando anche moderate e la quota neve si posizionerà intorno agli 800-1200 metri sui settori occidentali e tra 1200 e 1500 metri altrove, in ulteriore rialzo sulle Prealpi, mentre sulle vallate piemontesi più fredde (Verbano-Cusio-Ossola) potrà risultare più bassa, fin verso i 500-600 m.
Sabato 17 Gennaio i fenomeni tenderanno ad esaurirsi a partire dal Piemonte, mentre nevicherà fino alla sera sulle Alpi orientali con quota neve in calo anche sotto i 1000 m per l'ingresso di aria più fredda.
Gli accumuli totali a fine evento potranno anche raggiungere il metro di altezza a quote superiori ai 1500 metri sulle Alpi centro-occidentali e oltre i 2000 m su quelle orientali...insomma un buon quantitativo da sfruttare per la seconda parte della stagione, anche in vista dell'aria più fredda che giungerà dal weekend.
13 GENNAIO 2014: Sospiro di sollievo per le Alpi, torna finalmente la neve: un evento che dovrebbe essere routine in una normale stagione invernale, ma che in una stagione nera come questa fa notizia! Entro venerdì infatti le regioni settentrionali verranno finalmente raggiunte da una perturbazione atlantica più corposa, che riporterà i fiocchi bianchi lungo tutto l'arco alpino, sebbene in misura diversa a seconda delle zone. Andiamo con ordine e vediamo le varie tappe:
Giovedì: prime deboli nevicate sono attese soprattutto dalla serata, in ulteriore intensificazione notturna sulla fascia prealpina e alpina meridionale. La quota neve si attesterà sugli 800-1200m a seconda delle vallate ma anche dell'intensità dei fenomeni; localmente anche più in basso sulle vallate più strette e fredde in particolare dolomitiche.
Venerdì: sarà la giornata più perturbata per le Alpi, con nevicate diffuse da debole a moderata intensità; i fenomeni più abbondanti riguarderanno fascia prealpina, Ossola, Lario, Alpi Orobie, Trentino, Dolomiti, Carnia e tarvisiano. Nevicate invece in genere più deboli ed intermittenti sono attese sui settori di confine alto atesini, Valle d'Aosta, Alpi Cozie-Grazie e Marittime. La quota neve si attesterà mediamente ancora sugli 800-1200m al mattino, localmente più in basso tra varesotto, Ossola e vallate dolomitiche, ma con quota in graduale rialzo per venti sciroccali, fin oltre i 1200-1500m sulle Alpi orientali entro fine giornata.
Sabato: il tempo migliora sulle Alpi centro-occidentali mentre insistono nevicate su quelle orientali mediamente oltre i 1200-1500m al mattino, ma con quota in calo fin sotto i 1000m dal pomeriggio. Questa evoluzione resta comunque da confermare, quindi seguite tutti gli importanti aggiornamenti!
Gli accumuli: stando ad oggi si potrebbero superare localmente i 30cm al di sopra dei 1400-1500m in particolare tra Orobie, Gruppo Brenta-Adamello, Dolomiti in generale e Carnia, fino ad oltre mezzo metro di neve fresca al di sopra dei 1800-2000m ( in particolare sulla fascia prealpina ed alpina retrostante ). Accumuli inferiori su Alpi Marittime, Cozie-Graie e Valle d'Aosta.
MALTEMPO ITALIA: GELO, ANCORA DAMA BIANCA AL SUD E ADRIATICHE FINO ALLE COSTE. ECCO LA SITUAZIONE
Aggiornamento 1 GENNAIO 2015 ore 7:38
Il vasto campo di alte pressioni, padrone dell'Europa centrale, nel corso delle ultime ore sui è ulteriormente spinto verso le nostre regioni centro settentrionali, smorzando in parte il freddo afflusso di correnti russo-siberiane, diretto verso il Mediterraneo centrale.
Il rinforzo dell'alta pressione ha così garantito ancora condizioni di tempo stabile e soleggiato su buona parte del Nord ma anche del medio-alto versante tirrenico nonché un miglioramento sul medio Adriatico, ove le nubi si sono parzialmente diradate. L'alta pressione ed i cieli sereni hanno favorito inversioni termiche al Nord che hanno favorito la formazione di foschie e locali nebbie in Valpadana, ove ha dominare però sono le gelate.Valori alle 8 circa di -6°C a Cuneo e Malpensa, -5°C a Verona, Treviso e Piacenza, -4°C a Bergamo, Bologna, Ferrara e Udine, -3°C a Parma e Venezia, -2°C a Rimini.
Seppur in attenuazione l'afflusso freddo dai Balcani ha però mantenuto attiva una spiccata nuvolosità tra Molise, medio-alta Puglia, Dorsale meridionale, Calabria e Sicilia ma fortunatamente senza grossi fenomeni di rilievo, salvo qualche residua precipitazione tra Trapanese e Siracusano.
Risveglio freddo anche al Centro con valori alle 8 di -3°C a Grazzanise e Frosinone, -2°C a Latina e Pisa, -1°C a Perugia, 0°C ad Ancona. Leggero rialzo, invece, al Sud con valori di 11°C a Palermo, 9°C a Trapani, 8°C a Messina e Reggio Calabria, 6°C a Bari e Brindisi.
31 DICEMBRE 2014: San Silvestro al gelo su quasi tutta la nostra Penisola, sempre nel mirino di gelide correnti russo-siberiane in scorrimento lungo il bordo meridionale dell'alta pressione in ulteriore rinforzo sull'Europa centrale e gli stati baltici.
E' stata una nottata ed un'alba gelida un po' su tutto lo Stivale con temperature che sono scese sotto lo zero in pianura non solo al Centro Nord ma anche al Sud. Ne sono la prova i valori registrati alle 630:-8°C a Malpensa, -6°C a Cuneo, Piacenza e Novara, -5°C a Parma e Verona, -4°C a Bergamo, Brescia, Bolzano, Lamezia, Bonifati e Gioia del Colle, -3°C a Milano, Udine, Treviso, Taranto, Foggia e Grazzanise, -2°C a Bari, Lecce, Latina, Trieste e Venezia, -1°C a Napoli, Viterbo, Bologna e Pisa, 0°C a Pescara, Brindisi, Reggio Calabria, Roma, Firenze e Perugia, 1°C a Catania, Decimomannu, Messina, Ancona, Grosseto e Frosinone.
ANCORA TANTA NEVE SU ADRIATICHE E SUD FINO ALLE COSTE! -L'afflusso gelido oltre a far crollare le temperature ha mantenuto in vita una diffusa nuvolosità tra Nordest, regioni adriatiche, dorsale appenninica ed Isole maggiori con ancora rovesci di neve anche a sfondo temporalesco e sino al piano tra Abruzzo meridionale, Molise, Puglia, Basilicata, dorsale campana, Sicilia centro settentrionale e Calabria centro-tirrenica. La neve ha così raggiunto città come Palermo, Messina, Reggio Calabria, Brindisi, Lecce, Taranto ed ancora Barie Murge, Potenza, Matera, Campobasso con accumuli che nel Molise raggiungono il metro e mezzo in montagna ed i 50-60 cm sulle Murge. Imbiancate diverse aree costiere adriatiche, con accumuli in alcuni casi ingenti fin sulle spiagge in particolare del barese, dove si superano anche i 10-15cm.
Qualche fiocco è riuscito nella tarda serata di ieri ha raggiungere anche Napoli e la costiera ma con accumuli quasi nulli, mentre nevicate più importanti hanno interessato l'entroterra imbiancando città come Caserta, Benevento e Avellino. Nevicate intermittenti si sono spinte addirittura sulla Sicilia meridionale e ha interessato le Isole Minori, con spolverata e Sciacca e neve pure a Siracusa, sulle Eolie e ad Ustica; un evento storico! E' gelo intenso nel frattempo sulle interne appenniniche: dall'Abruzzo alla Sila nevica con temperature di -8/-9°C 800-1000m, fino a -12/-13°C a 1500m. Gelo anche sui rilievi della Sicilia, dove a 1000m si registrano -5/-7°C!
Un pò di neve in pianura è tornata ad interessare anche il Nordest ed in particolare Polesine, Emilia orientale e Romagna, con nevicate più importanti tra Imolese, Ravennate e Faentino; fiocchi anche a Bologna. Qualche nevicata anche sulle Marche, ma in genere di debole intensità e soprattutto sul Montefeltro.
Da segnalare inoltre il forte vento di Grecale e Tramontana, che sta spazzando impetuoso il Centrosud con raffiche prossime agli 80-100km/h lungo le adriatiche, fino ad oltre 70km/h anche su Lazio, Umbria, Campania, Sicilia. Forte bora sull'alto Adriatico, con raffiche di oltre 70-80km/h a Trieste.
Il vasto campo di alte pressioni, padrone dell'Europa centrale, nel corso delle ultime ore sui è ulteriormente spinto verso le nostre regioni centro settentrionali, smorzando in parte il freddo afflusso di correnti russo-siberiane, diretto verso il Mediterraneo centrale.
Il rinforzo dell'alta pressione ha così garantito ancora condizioni di tempo stabile e soleggiato su buona parte del Nord ma anche del medio-alto versante tirrenico nonché un miglioramento sul medio Adriatico, ove le nubi si sono parzialmente diradate. L'alta pressione ed i cieli sereni hanno favorito inversioni termiche al Nord che hanno favorito la formazione di foschie e locali nebbie in Valpadana, ove ha dominare però sono le gelate.Valori alle 8 circa di -6°C a Cuneo e Malpensa, -5°C a Verona, Treviso e Piacenza, -4°C a Bergamo, Bologna, Ferrara e Udine, -3°C a Parma e Venezia, -2°C a Rimini.
Seppur in attenuazione l'afflusso freddo dai Balcani ha però mantenuto attiva una spiccata nuvolosità tra Molise, medio-alta Puglia, Dorsale meridionale, Calabria e Sicilia ma fortunatamente senza grossi fenomeni di rilievo, salvo qualche residua precipitazione tra Trapanese e Siracusano.
Risveglio freddo anche al Centro con valori alle 8 di -3°C a Grazzanise e Frosinone, -2°C a Latina e Pisa, -1°C a Perugia, 0°C ad Ancona. Leggero rialzo, invece, al Sud con valori di 11°C a Palermo, 9°C a Trapani, 8°C a Messina e Reggio Calabria, 6°C a Bari e Brindisi.
31 DICEMBRE 2014: San Silvestro al gelo su quasi tutta la nostra Penisola, sempre nel mirino di gelide correnti russo-siberiane in scorrimento lungo il bordo meridionale dell'alta pressione in ulteriore rinforzo sull'Europa centrale e gli stati baltici.
E' stata una nottata ed un'alba gelida un po' su tutto lo Stivale con temperature che sono scese sotto lo zero in pianura non solo al Centro Nord ma anche al Sud. Ne sono la prova i valori registrati alle 630:-8°C a Malpensa, -6°C a Cuneo, Piacenza e Novara, -5°C a Parma e Verona, -4°C a Bergamo, Brescia, Bolzano, Lamezia, Bonifati e Gioia del Colle, -3°C a Milano, Udine, Treviso, Taranto, Foggia e Grazzanise, -2°C a Bari, Lecce, Latina, Trieste e Venezia, -1°C a Napoli, Viterbo, Bologna e Pisa, 0°C a Pescara, Brindisi, Reggio Calabria, Roma, Firenze e Perugia, 1°C a Catania, Decimomannu, Messina, Ancona, Grosseto e Frosinone.
ANCORA TANTA NEVE SU ADRIATICHE E SUD FINO ALLE COSTE! -L'afflusso gelido oltre a far crollare le temperature ha mantenuto in vita una diffusa nuvolosità tra Nordest, regioni adriatiche, dorsale appenninica ed Isole maggiori con ancora rovesci di neve anche a sfondo temporalesco e sino al piano tra Abruzzo meridionale, Molise, Puglia, Basilicata, dorsale campana, Sicilia centro settentrionale e Calabria centro-tirrenica. La neve ha così raggiunto città come Palermo, Messina, Reggio Calabria, Brindisi, Lecce, Taranto ed ancora Barie Murge, Potenza, Matera, Campobasso con accumuli che nel Molise raggiungono il metro e mezzo in montagna ed i 50-60 cm sulle Murge. Imbiancate diverse aree costiere adriatiche, con accumuli in alcuni casi ingenti fin sulle spiagge in particolare del barese, dove si superano anche i 10-15cm.
Qualche fiocco è riuscito nella tarda serata di ieri ha raggiungere anche Napoli e la costiera ma con accumuli quasi nulli, mentre nevicate più importanti hanno interessato l'entroterra imbiancando città come Caserta, Benevento e Avellino. Nevicate intermittenti si sono spinte addirittura sulla Sicilia meridionale e ha interessato le Isole Minori, con spolverata e Sciacca e neve pure a Siracusa, sulle Eolie e ad Ustica; un evento storico! E' gelo intenso nel frattempo sulle interne appenniniche: dall'Abruzzo alla Sila nevica con temperature di -8/-9°C 800-1000m, fino a -12/-13°C a 1500m. Gelo anche sui rilievi della Sicilia, dove a 1000m si registrano -5/-7°C!
Un pò di neve in pianura è tornata ad interessare anche il Nordest ed in particolare Polesine, Emilia orientale e Romagna, con nevicate più importanti tra Imolese, Ravennate e Faentino; fiocchi anche a Bologna. Qualche nevicata anche sulle Marche, ma in genere di debole intensità e soprattutto sul Montefeltro.
Da segnalare inoltre il forte vento di Grecale e Tramontana, che sta spazzando impetuoso il Centrosud con raffiche prossime agli 80-100km/h lungo le adriatiche, fino ad oltre 70km/h anche su Lazio, Umbria, Campania, Sicilia. Forte bora sull'alto Adriatico, con raffiche di oltre 70-80km/h a Trieste.
METEO PALERMO, SICILIA: FREDDO E DAMA BIANCA IN ARRIVO. DA CAPODANNO LENTO MIGLIORAMENTO
Aggiornamento 31 DICEMBRE ore 9:10
E' entrata nel vivo l'ondata di gelo sulla Sicilia, dove le gelide correnti dai Balcani irrompono sotto forma di forti venti di Tramontana e Grecale ( raffiche anche di 90-100km/h ), portando rovesci e temporali anche nevosi in particolare sul versante tirrenico. La neve raggiunge i litorali tirrenici e anche le Isole Minori, con neve a Palermo, Messina, sulle Eolie e persino ad Ustica; la neve si è spinta però a tratti anche sulla Sicilia meridionale, con neve persino a Sciacca e Siracusa; si tratta di un evento storico. Bufere di neve su Madonie, Val di Mazara, Gibellina, con accumuli anche di oltre 15-20cm già alle quote di bassa collina. Le temperature sono crollate con valori di -5/-7°C a 1000m, -9/-10°C a 1500m!
Nelle prossime ore ancora marcata instabilità penalizzerà la Sicilia specie tirrenica con ulteriori rovesci nevosi. Possibile neve ancora a Trapani, Palermo, Messina; migliora gradualmente da Capodanno.
Aggiornamento 30 DICEMBRE ore 18:17
Neve anche sulla Sicilia, fino a quote collinari ma a tratti fin sulla costa tirrenica, con possibile imbiancata anche a Palermo! Nell'entroterra appena adiacente si potranno avere ingenti accumuli nevosi con anche oltre 20cm a partire dai 400-500m. Il tutto verrà accompagnato da forti venti di Tramontana e Grecale, che spazzeranno adriatiche e Sud con raffiche anche di oltre 80-90km/h.
Gelo e neve stanno gradualmente conquistando anche la Sicilia: le temperature sono in tracollo tanto che la neve ha già raggiunto le quote collinari sui rilievi, specie Val di Mazara, Gibellina, Monti Sicani, Madonie; neve a Enna e Prizzi. Forti temporali battono il palermitano ed il trapanese, a Palermo la neve ha fatto anche la sua prima fugace apparizione, con temperatura crollata a 3°C, mentre all'interno ci sono vere e proprie bufere, come nel caso di Marineo già abbondantemente imbiancata. Sarà una notte di passione per adriatiche e Sud con ulteriori rovesci di neve anche fino in pianura! Per maggiori dettagli consultate le sezioni meteo Palermo e meteo Sicilia.
30 DICEMBRE 2014: Fine anno gelido sulla Sicilia, rischio neve fin sulle coste - Anche l'Isola verrà colpita in pieno dalla colata di aria gelida proveniente dai Balcani, con isoterme che non si vedevano da parecchi anni a 850 hPa. La Sicilia tirrenica verrà infatti sfiorata dalla -10°C entro la mattina di San Silvestro, contestualmente ad un nucleo gelido in transito in quota. Il tempo si manterrà instabile con rovesci e temporali anche accompagnati da grandine o grapuel in particolare sul comparto tirrenico, mentre i fenomeni risulteranno più sporadici sul versante meridionale dell'Isola, con anche maggiori schiarite.
La neve cadrà a quote collinari, ma potrà raggiungere a tratti anche le coste tirreniche tra palermitano e messinese! Le temperature sono previste in ulteriore calo, con clima particolarmente freddo, accentuato anche dal fatto che soffieranno forti venti di Tramontana o Grecale, con mari molto mossi o agitati.
Rischio neve anche a Palermo! - Il capoluogo siculo sarà infatti una delle città più bersagliate da rovesci e temporali nelle prossime ore, con rischio anche di fenomeni intensi e accompagnati da grandine. Nevicherà sulle colline retrostanti, ma fiocchi di neve mista a pioggia non si escludono persino in città specie la mattina del 31!
A Capodanno ultime note instabili ma il tempo sarà in gradule miglioramento, per l'avvicinarsi dell'alta pressione che smorzerà gradualmente l'irruzione gelida. Le temperature saranno infatti in aumento, fino a portarsi su valori nuovamente miti entro il 2-3 Gennaio.
E' entrata nel vivo l'ondata di gelo sulla Sicilia, dove le gelide correnti dai Balcani irrompono sotto forma di forti venti di Tramontana e Grecale ( raffiche anche di 90-100km/h ), portando rovesci e temporali anche nevosi in particolare sul versante tirrenico. La neve raggiunge i litorali tirrenici e anche le Isole Minori, con neve a Palermo, Messina, sulle Eolie e persino ad Ustica; la neve si è spinta però a tratti anche sulla Sicilia meridionale, con neve persino a Sciacca e Siracusa; si tratta di un evento storico. Bufere di neve su Madonie, Val di Mazara, Gibellina, con accumuli anche di oltre 15-20cm già alle quote di bassa collina. Le temperature sono crollate con valori di -5/-7°C a 1000m, -9/-10°C a 1500m!
Nelle prossime ore ancora marcata instabilità penalizzerà la Sicilia specie tirrenica con ulteriori rovesci nevosi. Possibile neve ancora a Trapani, Palermo, Messina; migliora gradualmente da Capodanno.
Aggiornamento 30 DICEMBRE ore 18:17
Neve anche sulla Sicilia, fino a quote collinari ma a tratti fin sulla costa tirrenica, con possibile imbiancata anche a Palermo! Nell'entroterra appena adiacente si potranno avere ingenti accumuli nevosi con anche oltre 20cm a partire dai 400-500m. Il tutto verrà accompagnato da forti venti di Tramontana e Grecale, che spazzeranno adriatiche e Sud con raffiche anche di oltre 80-90km/h.
Gelo e neve stanno gradualmente conquistando anche la Sicilia: le temperature sono in tracollo tanto che la neve ha già raggiunto le quote collinari sui rilievi, specie Val di Mazara, Gibellina, Monti Sicani, Madonie; neve a Enna e Prizzi. Forti temporali battono il palermitano ed il trapanese, a Palermo la neve ha fatto anche la sua prima fugace apparizione, con temperatura crollata a 3°C, mentre all'interno ci sono vere e proprie bufere, come nel caso di Marineo già abbondantemente imbiancata. Sarà una notte di passione per adriatiche e Sud con ulteriori rovesci di neve anche fino in pianura! Per maggiori dettagli consultate le sezioni meteo Palermo e meteo Sicilia.
30 DICEMBRE 2014: Fine anno gelido sulla Sicilia, rischio neve fin sulle coste - Anche l'Isola verrà colpita in pieno dalla colata di aria gelida proveniente dai Balcani, con isoterme che non si vedevano da parecchi anni a 850 hPa. La Sicilia tirrenica verrà infatti sfiorata dalla -10°C entro la mattina di San Silvestro, contestualmente ad un nucleo gelido in transito in quota. Il tempo si manterrà instabile con rovesci e temporali anche accompagnati da grandine o grapuel in particolare sul comparto tirrenico, mentre i fenomeni risulteranno più sporadici sul versante meridionale dell'Isola, con anche maggiori schiarite.
La neve cadrà a quote collinari, ma potrà raggiungere a tratti anche le coste tirreniche tra palermitano e messinese! Le temperature sono previste in ulteriore calo, con clima particolarmente freddo, accentuato anche dal fatto che soffieranno forti venti di Tramontana o Grecale, con mari molto mossi o agitati.
Rischio neve anche a Palermo! - Il capoluogo siculo sarà infatti una delle città più bersagliate da rovesci e temporali nelle prossime ore, con rischio anche di fenomeni intensi e accompagnati da grandine. Nevicherà sulle colline retrostanti, ma fiocchi di neve mista a pioggia non si escludono persino in città specie la mattina del 31!
A Capodanno ultime note instabili ma il tempo sarà in gradule miglioramento, per l'avvicinarsi dell'alta pressione che smorzerà gradualmente l'irruzione gelida. Le temperature saranno infatti in aumento, fino a portarsi su valori nuovamente miti entro il 2-3 Gennaio.
DIRETTA METEO: RISVEGLIO FREDDO DA NORD A SUD, INSTABILE SU ADRIATICHE E MERIDIONE
Aggiornamento 30 DICEMBRE ore 13:34
Sta entrando nel vivo la fase clou dell'ondata di gelo che dai Balcani dilaga soprattutto verso il Centrosud- Rovesci nevosi diffusi interessano ad intermittenza gran parte del medio-basso versante adriatico, con neve fin sulle coste. Particolarmente colpite le basse Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, con neve in città come Ascoli, Pescara, Foggia, ma anche Bari e persino Brindisi. Le temperature sono in sensibile ribasso tanto che sulla costa a stento e solo localmente si raggiungono i 2-3°C, mentre sull'Appennino è gelo intenso: nevica a Campobasso con ben -6°C nelle ore centrali della giornata. Disagi si segnalano sulle strade e su diversi trattti autostradali, in particolare lungo la A14 e sulla tratta compresa tra Foggia e Poggio Imperiale.
La situazione ad Altamura, MurgeGli accumuli superano anche i 5-10cm già alle quote collinari, fino ad oltre 20-30cm al di sopra degli 800-1000m, specie tra Abruzzo e Molise. Nevicate di una certa intensità interessano anche la Puglia ed in particolare le Murge, con accumuli localmente anche di 5-10cm al di sopra dei 300-400m ( nevica fitto ad Altamura ). Nevica anche sulla Basilicata ed in particolare su Vulture e Potentino, con fiocchi dunque anche a Potenza, ma pure sul materano, con neve fitta a Miglionico. Qualche nuova nevicata si sta riproponendo anche sulla Romagna, sconfinando poi verso parte dell'Umbria e della Toscana più orintale, in particolare sull'aretino. Neve che sfonda parzialmente anche su Appennino laziale e ma soprattutto campano, con rovesci di neve a Trevico ( temperatura inchiodata a -6°C ) che si spingono fin verso le porte di Avellino e Benevento.
Rovesci e temporali sparsi anche accompagnati da grandine si ripropongono nel frattempo sulla Sicilia, specie tirrenica ed in particolare tra palermitano e trapanese, anche qui con quota neve in calo e già sotto i 1000m. Imbiancate le Madonie fin sotto i 1000-1100m. Su Sicilia e Calabria il grosso dell'evento è comuque atteso entro la prossima notte. Prevale il bel tempo sul resto del Paese salvo nevicate sulle Alpi di confine, anche piuttosto intense sul Passo del Brennero.
Aggiornamento 30 DICEMBRE 2014 ore 7:28
L'Italia rimane nelle morsa del freddo, portato da gelide correnti nordorientali, che dai Balcani si stanno riversando sul bacino del Mediterraneo, scorrendo lungo il bordo meridionale di un robusto campo di alte pressione in espansione sull'Europa centrale.
Quest'ultime hanno cosi mantenuto in vita una diffusa variabilità lungo il comparto adriatico, con ancora precipitazioni tra Abruzzo, Molise ed alta Puglia, che stante il freddo hanno assunto carattere nevoso sin verso la costa. Le correnti hanno nel contempo raggiunto la Sardegna, piegando gradualmente dai quadranti settentrionali, portando piogge e qualche temporale sul comparto settentrionale, mentre più a sud hanno alimentato una circolazione di bassa pressione sul Canale di Sicilia, foriera di temporali e rovesci tra bacino Libico e Sicilia.
Il bel tempo ha dominato, invece, al Nord, grazie alla presenza dell'alta pressione e lungo il medio-alto versante tirrenico, sottovento la dorsale appenninica.
Livigno con -10°C
Oltre al vento e alla neve è stato il freddo l'altro elemento di spicco con valori scesi diffusamente sotto lo zero un po' su tutta la Penisola. Alle 7 circa i termometri registravano valori di -5°C a Brescia ed Aviano, -4°C a Cuneo e Treviso, -3°C a Piacenza, Bergamo, Bologna e Ferrara, -2 a Milano, -1°C a Venezia, Treviso, Perugia e Decimomannu, 0°C a Arezzo, Roma, Viterbo, Grazzanise, Gioia del Colle, Bonifati ed Enna, 1°C ad Alghero e Trapani, 2°C a Cagliari, Latina, Ancona e Firenze, 3°C a Rimini, Pescara e Frosinone, 4°C a Bari e Lecce. Freddo anche in montagna: -14°C a Paganella, -12°C a Passo Rolle, -10°C a Tarvisio, -13°C sul Cimone, -14°C sul Terminillo, -3°C a Monte Sant'Angelo, -6°C a Trevico, -7°C sulla Sila.
Aggiornamento 29 DICEMBRE 2014 ore 12:10
L'afflusso di aria gelida dalla Russia sta ormai interessando l'Italia adriatica e meridionale, provocando nevicate a quote molto basse tra Abruzzo, Molise, Puglia e Lucania. Nelle ultime ore infatti la neve ha fatto la sua comparsa su città come Chieti, Teramo, Sulmona, Lanciano, Campobasso e Potenza, imbiancandole. Neve nella notte anche a Pescara, poi girata in acqua verso le prime ore del mattino, mentre fiocchi vengono segnalati in queste ore anche a Gioia del Colle e Andria. Caduti circa 10/15cm tra Marsica, Maiella e dorsale molisana a partire dai 600/700m di quota.
29 DICEMBRE 2014: L'inverno continua a fare sul serio sulla nostra Penisola ancora sferzata da gelide correnti dai Balcani, pilotate dalla vasta ed energica depressione Hiltrud, in azione sulle coste del Mare Nero, e in scorrimento lungo il bordo orientale del robusto campo di alte pressione Vincent, padrone dell'Europa nordoccidentale.
L'afflusso freddo è stato avvertito soprattutto lungo il medio-basso versante Adriatico, penalizzato da diffusi annuvolamenti e precipitazioni sparse che hanno assunto carattere nevoso sino a bassa quota. Le correnti di Grecale, una volta valicate l'Appennino, si sono gradualmente disposte dai quadranti settentrionali-nordoccidentali, sferzando a loro volta il medio-basso versante tirrenico portando piogge e temporali soprattutto su Calabria centro occidentale ed alta Sicilia, nonché annuvolamenti su Sardegna orientale, Lazio e Campania.
E' andata decisamente meglio al Nord, raggiunto dall'alta pressione Vincent, e all'alto versante tirrenico, sottovento la dorsale appenninica, con cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi.
Risveglio freddo da Nord a Sud con diffuse gelate laddove al Nord e sull'alto versante tirrenico sino in pianura. Valori alle 730 di -5°C a Cuneo, -4°C a Parma e Udine, -3°C a Milano, Piacenza e Treviso, -1°C a Bergamo, Bologna e Venezia, -2°C a Brescia. 1°C a Pisa, Viterbo e Decimomannu, 2°C a Roma, Gioia del Colle e Firenze, 3°C a Frosinone, Latina e Perugia, 4°C a Catania, 5°C a Lamezia, Napoli e Alghero.
Sta entrando nel vivo la fase clou dell'ondata di gelo che dai Balcani dilaga soprattutto verso il Centrosud- Rovesci nevosi diffusi interessano ad intermittenza gran parte del medio-basso versante adriatico, con neve fin sulle coste. Particolarmente colpite le basse Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, con neve in città come Ascoli, Pescara, Foggia, ma anche Bari e persino Brindisi. Le temperature sono in sensibile ribasso tanto che sulla costa a stento e solo localmente si raggiungono i 2-3°C, mentre sull'Appennino è gelo intenso: nevica a Campobasso con ben -6°C nelle ore centrali della giornata. Disagi si segnalano sulle strade e su diversi trattti autostradali, in particolare lungo la A14 e sulla tratta compresa tra Foggia e Poggio Imperiale.
La situazione ad Altamura, MurgeGli accumuli superano anche i 5-10cm già alle quote collinari, fino ad oltre 20-30cm al di sopra degli 800-1000m, specie tra Abruzzo e Molise. Nevicate di una certa intensità interessano anche la Puglia ed in particolare le Murge, con accumuli localmente anche di 5-10cm al di sopra dei 300-400m ( nevica fitto ad Altamura ). Nevica anche sulla Basilicata ed in particolare su Vulture e Potentino, con fiocchi dunque anche a Potenza, ma pure sul materano, con neve fitta a Miglionico. Qualche nuova nevicata si sta riproponendo anche sulla Romagna, sconfinando poi verso parte dell'Umbria e della Toscana più orintale, in particolare sull'aretino. Neve che sfonda parzialmente anche su Appennino laziale e ma soprattutto campano, con rovesci di neve a Trevico ( temperatura inchiodata a -6°C ) che si spingono fin verso le porte di Avellino e Benevento.
Rovesci e temporali sparsi anche accompagnati da grandine si ripropongono nel frattempo sulla Sicilia, specie tirrenica ed in particolare tra palermitano e trapanese, anche qui con quota neve in calo e già sotto i 1000m. Imbiancate le Madonie fin sotto i 1000-1100m. Su Sicilia e Calabria il grosso dell'evento è comuque atteso entro la prossima notte. Prevale il bel tempo sul resto del Paese salvo nevicate sulle Alpi di confine, anche piuttosto intense sul Passo del Brennero.
Aggiornamento 30 DICEMBRE 2014 ore 7:28
L'Italia rimane nelle morsa del freddo, portato da gelide correnti nordorientali, che dai Balcani si stanno riversando sul bacino del Mediterraneo, scorrendo lungo il bordo meridionale di un robusto campo di alte pressione in espansione sull'Europa centrale.
Quest'ultime hanno cosi mantenuto in vita una diffusa variabilità lungo il comparto adriatico, con ancora precipitazioni tra Abruzzo, Molise ed alta Puglia, che stante il freddo hanno assunto carattere nevoso sin verso la costa. Le correnti hanno nel contempo raggiunto la Sardegna, piegando gradualmente dai quadranti settentrionali, portando piogge e qualche temporale sul comparto settentrionale, mentre più a sud hanno alimentato una circolazione di bassa pressione sul Canale di Sicilia, foriera di temporali e rovesci tra bacino Libico e Sicilia.
Il bel tempo ha dominato, invece, al Nord, grazie alla presenza dell'alta pressione e lungo il medio-alto versante tirrenico, sottovento la dorsale appenninica.
Livigno con -10°C
Oltre al vento e alla neve è stato il freddo l'altro elemento di spicco con valori scesi diffusamente sotto lo zero un po' su tutta la Penisola. Alle 7 circa i termometri registravano valori di -5°C a Brescia ed Aviano, -4°C a Cuneo e Treviso, -3°C a Piacenza, Bergamo, Bologna e Ferrara, -2 a Milano, -1°C a Venezia, Treviso, Perugia e Decimomannu, 0°C a Arezzo, Roma, Viterbo, Grazzanise, Gioia del Colle, Bonifati ed Enna, 1°C ad Alghero e Trapani, 2°C a Cagliari, Latina, Ancona e Firenze, 3°C a Rimini, Pescara e Frosinone, 4°C a Bari e Lecce. Freddo anche in montagna: -14°C a Paganella, -12°C a Passo Rolle, -10°C a Tarvisio, -13°C sul Cimone, -14°C sul Terminillo, -3°C a Monte Sant'Angelo, -6°C a Trevico, -7°C sulla Sila.
Aggiornamento 29 DICEMBRE 2014 ore 12:10
L'afflusso di aria gelida dalla Russia sta ormai interessando l'Italia adriatica e meridionale, provocando nevicate a quote molto basse tra Abruzzo, Molise, Puglia e Lucania. Nelle ultime ore infatti la neve ha fatto la sua comparsa su città come Chieti, Teramo, Sulmona, Lanciano, Campobasso e Potenza, imbiancandole. Neve nella notte anche a Pescara, poi girata in acqua verso le prime ore del mattino, mentre fiocchi vengono segnalati in queste ore anche a Gioia del Colle e Andria. Caduti circa 10/15cm tra Marsica, Maiella e dorsale molisana a partire dai 600/700m di quota.
29 DICEMBRE 2014: L'inverno continua a fare sul serio sulla nostra Penisola ancora sferzata da gelide correnti dai Balcani, pilotate dalla vasta ed energica depressione Hiltrud, in azione sulle coste del Mare Nero, e in scorrimento lungo il bordo orientale del robusto campo di alte pressione Vincent, padrone dell'Europa nordoccidentale.
L'afflusso freddo è stato avvertito soprattutto lungo il medio-basso versante Adriatico, penalizzato da diffusi annuvolamenti e precipitazioni sparse che hanno assunto carattere nevoso sino a bassa quota. Le correnti di Grecale, una volta valicate l'Appennino, si sono gradualmente disposte dai quadranti settentrionali-nordoccidentali, sferzando a loro volta il medio-basso versante tirrenico portando piogge e temporali soprattutto su Calabria centro occidentale ed alta Sicilia, nonché annuvolamenti su Sardegna orientale, Lazio e Campania.
E' andata decisamente meglio al Nord, raggiunto dall'alta pressione Vincent, e all'alto versante tirrenico, sottovento la dorsale appenninica, con cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi.
Risveglio freddo da Nord a Sud con diffuse gelate laddove al Nord e sull'alto versante tirrenico sino in pianura. Valori alle 730 di -5°C a Cuneo, -4°C a Parma e Udine, -3°C a Milano, Piacenza e Treviso, -1°C a Bergamo, Bologna e Venezia, -2°C a Brescia. 1°C a Pisa, Viterbo e Decimomannu, 2°C a Roma, Gioia del Colle e Firenze, 3°C a Frosinone, Latina e Perugia, 4°C a Catania, 5°C a Lamezia, Napoli e Alghero.
MALTEMPO ITALIA: PIOGGE, TEMPORALI E FORTE VENTO AL CENTROSUD, DAMA BIANCA FIN SULLE COSTE AL NORDEST
Aggiornamento 28 DICEMBRE ore 16:21
Nel corso delle ultime ore l'ingresso di gelidi venti di Bora che hanno raggiunto i 110km/h su Trieste, ha sancito l'allontanamento del minimo di bassa pressione che in mattinata era sull'alto Adriatico sin verso le Marche e l'Abruzzo dove si trova attualmente.
Il fronte principale associato al vortice ha spostato così il grosso dei fenomeni verso la fascia tirrenica meridionale e la Sicilia dove ci sono stati rovesci e temporali anche forti (fino a 90mm in Sicilia) accompagnati da tesi venti di libeccio mentre il fronte occluso ha interessato e sta interessando ancora la Romagna e le Marche con rovesci che in mattinata sono stati nevosi fin sulla costa tra riminese e pesarese.
In queste ore le temperature stanno scendendo anche al centro ed al sud dopo il temporaneo rialzo dovuto ai venti meridionali, attualmente le nevicate hanno raggiunto quota 400-500m tra Marche e Umbria, 600-800m su Abruzzo e interne laziali, intorno 900-1200m sull'Appennino meridionale, 1500m in Sicilia.
E' una situazione ancora in piena evoluzione che vedrà un ulteriore calo della quota neve durante le prossime ore. Per quanto riguarda i valori massimi della giornata la città più mite è stata Catania con15° quelle più fredde Verona e Brescia con 0°, raggiunti nella stazione di Pian Rosa i -19°c.
28 DICEMBRE 2014: Buona parte d'Italia è alle prese con una ondata di maltempo causata da un vortice ciclonico da 994hPa approfonditosi sul medio-alto Adriatico e che sta richiamando aria sempre più fredda dall'Europa orientale. Nelle ultime ore condizioni di maltempo anche severo si sono avute in particolare al Centrosud, dove la parte più attiva della perturbazione ha portato a piogge, temporali e nevicate sull'Appennino. Temporali anche grandinigeni hanno interessato localmente le tirreniche, in particolare Lazio, Campania, Calabria e Sicilia; temporali anche sul Salento. Gli accumuli in alcuni casi superano picchi di 40-50mm in particolare tra Campania meridionale ed alta Calabria tirrenica. Fino ad oltre 15-20mm si registrano anche su Puglia e Basilicata. Il tempo è invece migliorato sulla Toscana. Rovesci di neve si sono avuti sull'Appennino centrale fin sotto i 1000m, con fiocchi fin verso i 600-700m tra Marche ed Abruzzo; neve anche a l'Aquila. Il maltempo non ha risparmiato neppure la Sardegna, con piogge e forte vento.
Proprio il vento è stato un altro dei protagonisti, con forti libecciate al Sud e sul basso Tirreno in generale, dove le raffiche hanno superato anche i 70-80km/h creando in alcuni casi danni e disagi; difficoltosi i collegamenti con le Isole Minori. Non sono mancate mareggiate sui tratti tirrenici più esposti.
Ancora maltempo anche sul Nordest, dove agisce la ritorante occlusa, con rovesci di neve che in alcuni casi si sono spinti non solo in pianura ma anche fino alle coste, dal Friuli al Veneto alla Romagna. Imbiancata la spiaggia di Jesolo, Comacchio, neve anche a Cervia, Ferrara e Venezia. Il tutto accompagnato da forti venti di bora con raffiche anche prossime ai 100km/h su Trieste. Il tempo è invece migliorato al Nordovest con maggiori schiarite ma anche nebbie e forti gelate sulle pianure, dove le temperature notturne hanno raggiunto anche i -3/-4°C.
Nel corso delle ultime ore l'ingresso di gelidi venti di Bora che hanno raggiunto i 110km/h su Trieste, ha sancito l'allontanamento del minimo di bassa pressione che in mattinata era sull'alto Adriatico sin verso le Marche e l'Abruzzo dove si trova attualmente.
Il fronte principale associato al vortice ha spostato così il grosso dei fenomeni verso la fascia tirrenica meridionale e la Sicilia dove ci sono stati rovesci e temporali anche forti (fino a 90mm in Sicilia) accompagnati da tesi venti di libeccio mentre il fronte occluso ha interessato e sta interessando ancora la Romagna e le Marche con rovesci che in mattinata sono stati nevosi fin sulla costa tra riminese e pesarese.
In queste ore le temperature stanno scendendo anche al centro ed al sud dopo il temporaneo rialzo dovuto ai venti meridionali, attualmente le nevicate hanno raggiunto quota 400-500m tra Marche e Umbria, 600-800m su Abruzzo e interne laziali, intorno 900-1200m sull'Appennino meridionale, 1500m in Sicilia.
E' una situazione ancora in piena evoluzione che vedrà un ulteriore calo della quota neve durante le prossime ore. Per quanto riguarda i valori massimi della giornata la città più mite è stata Catania con15° quelle più fredde Verona e Brescia con 0°, raggiunti nella stazione di Pian Rosa i -19°c.
28 DICEMBRE 2014: Buona parte d'Italia è alle prese con una ondata di maltempo causata da un vortice ciclonico da 994hPa approfonditosi sul medio-alto Adriatico e che sta richiamando aria sempre più fredda dall'Europa orientale. Nelle ultime ore condizioni di maltempo anche severo si sono avute in particolare al Centrosud, dove la parte più attiva della perturbazione ha portato a piogge, temporali e nevicate sull'Appennino. Temporali anche grandinigeni hanno interessato localmente le tirreniche, in particolare Lazio, Campania, Calabria e Sicilia; temporali anche sul Salento. Gli accumuli in alcuni casi superano picchi di 40-50mm in particolare tra Campania meridionale ed alta Calabria tirrenica. Fino ad oltre 15-20mm si registrano anche su Puglia e Basilicata. Il tempo è invece migliorato sulla Toscana. Rovesci di neve si sono avuti sull'Appennino centrale fin sotto i 1000m, con fiocchi fin verso i 600-700m tra Marche ed Abruzzo; neve anche a l'Aquila. Il maltempo non ha risparmiato neppure la Sardegna, con piogge e forte vento.
Proprio il vento è stato un altro dei protagonisti, con forti libecciate al Sud e sul basso Tirreno in generale, dove le raffiche hanno superato anche i 70-80km/h creando in alcuni casi danni e disagi; difficoltosi i collegamenti con le Isole Minori. Non sono mancate mareggiate sui tratti tirrenici più esposti.
Ancora maltempo anche sul Nordest, dove agisce la ritorante occlusa, con rovesci di neve che in alcuni casi si sono spinti non solo in pianura ma anche fino alle coste, dal Friuli al Veneto alla Romagna. Imbiancata la spiaggia di Jesolo, Comacchio, neve anche a Cervia, Ferrara e Venezia. Il tutto accompagnato da forti venti di bora con raffiche anche prossime ai 100km/h su Trieste. Il tempo è invece migliorato al Nordovest con maggiori schiarite ma anche nebbie e forti gelate sulle pianure, dove le temperature notturne hanno raggiunto anche i -3/-4°C.
MALTEMPO LIVE: E' ARRIVATA LA DAMA BIANCA IN PIANURA AL NORD,PEGGIORA ANCHE AL CENTRO
Aggiornamento 27 DICEMBRE 2014 ore 14:49
La profonda circolazione ciclonica scaturita dall'arrivo sull'Europa centrale di una massa d'aria gelida proveniente dalla Russia ha già esteso la sua influenza a mezza Italia. Laddove il cuscinetto freddo della notte precedente ha retto al richiamo più mite sud occidentale la neve è riuscita a raggiungere il piano.
In queste ore la neve sta imbiancando anche Milano, brescia, Torino, e continua a cadere sulla Bergamasca con accumuli fino a 10cm. Nevica anche su Alto Veneto e alto Friuli, neve a Vicenza, Pordenone, Udine mentre piove a Venezia e Trieste così come su tutta la Romagna. In toscana nevica abbondantemente a quote collinari ed una pioggia gelida con 2° cade su Firenze.
Sul resto della Penisola il fronte principale della perturbazione non è ancora arrivato ma la prime piogge stanno già interessando Sardegna e alto Lazio ed in serata-nottata fenomeni forti colpiranno le regioni tirreniche fino alla Campania e la Calabria. A seguito della perturbazione, come ormai abbondantemente annunciato da giorni arriverà il Burian che ci accompagnerà fino a capodanno e oltre con temperature gelide e nevicate che cadranno fin sui litorali adriatici ed a bassissima quota anche al sud estremo.
27 DICEMBRE 2014: Nevica al Nord anche in pianura - Come nelle attese è arrivata la neve al Nord anche in pianura, per una perturbazione in discesa dal Nord Europa e che sta originando un minimo di bassa pressione sulla Pianura Padana. Al momento le maggiori nevicate si sono avute sulla medio-alta Lombardia, sul Piemonte nord orientale, sulle Alpi occidentali soprattutto di confine, Valle d'Aosta. Precipitazioni anche a carattere nevoso stanno estendendosi verso il Nordest, specie Trentino e Veneto ed entro sera raggiunteranno tutto il Triveneto. Fenomeni per ora più sporadici sull'Emilia Romagna dove peggiorerà soprattutto in serata. Si stanno imbiancando città come Milano, Bergamo, Brescia, Verona ( dove tuttavia è attesa anche la pioggia nelle prossime ore ), con accumuli mediamente compresi tra 0 e 5cm in pianura, ben superiori in montagna già a partiure dalle quote collinari. La neve stenta ad interessare le quote pianeggianti sulla zona del Lago di Como-Lecco. Fenomeni scarsi o assenti invece su Piemonte sudoccidentale, specie cuneese e Ponente Ligure, un pò di neve ha interessato giusto le province più orientali del Piemonte.
Piove sulla Liguria di Levante con neve solo a quote collinari; il tempo sta peggiorando anche al Centro con piogge e rovesci in arrivo a partire dalla Toscana; entro sera maltempo anche sul Nordest con neve a tratti in pianura.
La profonda circolazione ciclonica scaturita dall'arrivo sull'Europa centrale di una massa d'aria gelida proveniente dalla Russia ha già esteso la sua influenza a mezza Italia. Laddove il cuscinetto freddo della notte precedente ha retto al richiamo più mite sud occidentale la neve è riuscita a raggiungere il piano.
In queste ore la neve sta imbiancando anche Milano, brescia, Torino, e continua a cadere sulla Bergamasca con accumuli fino a 10cm. Nevica anche su Alto Veneto e alto Friuli, neve a Vicenza, Pordenone, Udine mentre piove a Venezia e Trieste così come su tutta la Romagna. In toscana nevica abbondantemente a quote collinari ed una pioggia gelida con 2° cade su Firenze.
Sul resto della Penisola il fronte principale della perturbazione non è ancora arrivato ma la prime piogge stanno già interessando Sardegna e alto Lazio ed in serata-nottata fenomeni forti colpiranno le regioni tirreniche fino alla Campania e la Calabria. A seguito della perturbazione, come ormai abbondantemente annunciato da giorni arriverà il Burian che ci accompagnerà fino a capodanno e oltre con temperature gelide e nevicate che cadranno fin sui litorali adriatici ed a bassissima quota anche al sud estremo.
27 DICEMBRE 2014: Nevica al Nord anche in pianura - Come nelle attese è arrivata la neve al Nord anche in pianura, per una perturbazione in discesa dal Nord Europa e che sta originando un minimo di bassa pressione sulla Pianura Padana. Al momento le maggiori nevicate si sono avute sulla medio-alta Lombardia, sul Piemonte nord orientale, sulle Alpi occidentali soprattutto di confine, Valle d'Aosta. Precipitazioni anche a carattere nevoso stanno estendendosi verso il Nordest, specie Trentino e Veneto ed entro sera raggiunteranno tutto il Triveneto. Fenomeni per ora più sporadici sull'Emilia Romagna dove peggiorerà soprattutto in serata. Si stanno imbiancando città come Milano, Bergamo, Brescia, Verona ( dove tuttavia è attesa anche la pioggia nelle prossime ore ), con accumuli mediamente compresi tra 0 e 5cm in pianura, ben superiori in montagna già a partiure dalle quote collinari. La neve stenta ad interessare le quote pianeggianti sulla zona del Lago di Como-Lecco. Fenomeni scarsi o assenti invece su Piemonte sudoccidentale, specie cuneese e Ponente Ligure, un pò di neve ha interessato giusto le province più orientali del Piemonte.
Piove sulla Liguria di Levante con neve solo a quote collinari; il tempo sta peggiorando anche al Centro con piogge e rovesci in arrivo a partire dalla Toscana; entro sera maltempo anche sul Nordest con neve a tratti in pianura.
DIRETTA METEO: VORTICE CHARLOTTE PORTA MALTEMPO SU GRAN PARTE DELLA PENISOLA
Aggiornamento 17 DICEMBRE ore 16:03
Ancora una giornata in compagnia di Charlotte che ha posizionato il suo occhio, ben visibile dalle immagini satellitari sul medio Adriatico a poca distanza dalla costa marchigiana. Sotto attacco quindi soprattutto Romagna, Pesarese e Anconetano con piogge non intense ma piuttosto insistenti ed accumuli fino a 20-25mm.
Ma le piogge non sono mancate anche sulla Sicilia, la Sardegna, la Campania e la Calabria a causa di un minimo secondario posizionato sul Tirreno meridionale. Gli accumuli più significativi in Sicilia con 18-20mm sul Trapanese e 15-20mm sul Catanese. Sul resto della penisola condizioni meteo migliori con qualche velatura o stratificazione anche spessa, legata al Nord all'arrivo di un nuovo fronte atlantico che tuttavia si è bloccato oltre confine portando piogge abbondanti sulla Francia, la Svizzera e la Baviera.
Dal punto di vista termico, a costo di ripeterci, il ritornello è sempre lo stesso, temperature massime al di sopra delle medie stagionali con valori fino a 18° su Sicilia e Puglia e non oltre i 10-12° in Pianura Padana con punte di 14° sul basso Veneto. Il capoluogo più freddo Asti con 6.6°c.
Aggiornamento 17 DICEMBRE ore 7:39
Prosegue l'azione del vortice di bassa pressione Charlotte, che seppur in fase di indebolimento, rimane ancora ben attivo sul Tirreno meridionale. A risentirne maggiormente sono state le nostre regioni meridionali, in particolar modo il medio-basso versante tirrenico, la Sicilia occidentale e le Ioniche meridionale, raggiunte o lambite da rovesci e temporali che dalla mezzanotte hanno lasciato al suolo accumuli sino a 10 mm nel napoletano, 5-8 mm tra Madonie e Siracusano nonché sul basso Lazio.
Nel contempo un secondo centro di bassa pressione si è scavato sull'Adriatico settentrionale, portando così un peggioramento del tempo tra Romagna, Marche, Umbria ma anche parte dell'Abruzzo e dell'alta Puglia con precipitazioni soprattutto tra Romagna ed alte Marche ove si registrino a 20 mm nell'anconetano, 15-17 mm tra maceratese, Pesaro-Urbino e Romagna meridionale.
Sul resto del Nord così come sull'alto versante tirrenico il tempo è, invece, migliorato con ampi rasserenamenti anche se con diffuse foschie e nebbie che hanno ridotto la visibilità sulla Valpadana e parte delle valli del Centro. Un nuovo fronte si sta però avvicinando alle nostre Alpi portando così un aumento delle nubi sui settori confinali centro occidentali nonché velature e strati sulle regioni di Nordovest.
I rasserenamenti hanno nel contempo favorito un abbassamento delle temperature con valori che tuttavia rimangono nella norma o leggermente al di sopra. Valori alle 730 compresi tra 1 e 9°C al Nord, con punte di 10-13°C lungo le coste, tra 6 e 12°C al Centro e tra 8 e 16°C al Sud.
Aggiornamento 16 DICEMBRE 2014 ore 17
Nel corso delle ultime ore l'instabilità associata al vortice Charlotte non ha allentato la morsa sull'Italia anzi, le regioni che stamattina non avevano ancora partecipato al maltempo stanno in queste ore ricevendo la loro razione di piogge e temporali. Raggiunte anche le coste adriatiche soprattutto Abruzzo, Molise e Puglia. In particolare sulla Puglia salentina che non ha la protezione dell'Appennino, si registrano fenomeni a tratti forti con accumuli fino a 20-25mm tra Brindisino, Tarantino e Leccese.
Piogge abbondanti continuano poi a imperversare sulle tirreniche centrali, soprattutto sul Lazio dove si superano i 50mm nella provincia di Latina, sforati i 30mm nel Napoletano. Nel frattempo il fronte occluso del minimo interessa ancora le regioni di nordest e la Lombardia con ulteriori piogge in Pianura e deboli nevicate su Alpi e Prealpi a quote comprese tra i 1300 ed i 1500m con accumuli freschi fino ai 10-15cm su Trentino e Veneto. Neve anche sull'Appennino centrale soprattutto in Abruzzo a quote generalmente superiori ai 1400m con accumuli freschi sopra i 1700m di circa 5-10cm.
Con lo spostamento del minimo verso levante anche la Sardegna che stamattina era al sole ha risentito di nuovi temporali con 20mm nell'Iglesiente mentre la sicilia e la Calabria meridionale dopo i forti temporali di stamattina hanno avuto più schiarite. Un veloce sguardo alle temperature massime che continuano a restare sopra le medie, i valori più alti in Sicilia con 21° a Siracusa, quelli più bassi in Piemonte con 8° a Cuneo.
16 DICEMBRE 2014 Il vortice di bassa pressione Charlotte si è ulteriormente approfondita sul Mediterraneo centrale, raggiungendo valori di circa 1009 mb in prossimi della Sardegna. Lungo il suo bordo orientale una nuova perturbazione ha così investito la nostra Penisola, portando una nuova ondata di maltempo su gran parte della regioni settentrionali, tirreniche ed in parte che su Isole e medio-alto versante adriatico.
Temporali anche di moderata-forte intensità, dopo aver investito la Sardegna, sono avanzati velocemente verso il medio-alto versante tirrenico, colpendo soprattutto tra alto Lazio, Toscana ed Umbria occidentale con accumuli che dalla mezzanotte raggiungono i 25 mm a nord di Roma, 20-22 mm nel grossetano. I temporali sono riuscite nel contempo a lambire anche la Sicilia e parte della Liguria, mentre piogge diffuse hanno penalizzato le regioni settentrionali, in particolar modo tra Piemonte orientale, Lombardia, Emilia e Triveneto con apporti massimi sino a 20-25 mm tra Brianza e fascia prealpina lombarda. Oltre alla pioggia la neve è tornata ad accumulare sulle Alpi spingendosi sin verso 1200-1400m sul comparto centro occidentale, tra 1300-1600m su quello orientale.
Le correnti miti meridionali che alimentano la perturbazione, unite all'estesa copertura nuvolosa, hanno mantenuto le temperature su valori oltre le medie del periodo da Nord a Sud con valori alle 730 compresi tra 6 e 11°C al Nord, tra 8 e 14°C al Centro e tra 9 e 18°C al Sud.
Ancora una giornata in compagnia di Charlotte che ha posizionato il suo occhio, ben visibile dalle immagini satellitari sul medio Adriatico a poca distanza dalla costa marchigiana. Sotto attacco quindi soprattutto Romagna, Pesarese e Anconetano con piogge non intense ma piuttosto insistenti ed accumuli fino a 20-25mm.
Ma le piogge non sono mancate anche sulla Sicilia, la Sardegna, la Campania e la Calabria a causa di un minimo secondario posizionato sul Tirreno meridionale. Gli accumuli più significativi in Sicilia con 18-20mm sul Trapanese e 15-20mm sul Catanese. Sul resto della penisola condizioni meteo migliori con qualche velatura o stratificazione anche spessa, legata al Nord all'arrivo di un nuovo fronte atlantico che tuttavia si è bloccato oltre confine portando piogge abbondanti sulla Francia, la Svizzera e la Baviera.
Dal punto di vista termico, a costo di ripeterci, il ritornello è sempre lo stesso, temperature massime al di sopra delle medie stagionali con valori fino a 18° su Sicilia e Puglia e non oltre i 10-12° in Pianura Padana con punte di 14° sul basso Veneto. Il capoluogo più freddo Asti con 6.6°c.
Aggiornamento 17 DICEMBRE ore 7:39
Prosegue l'azione del vortice di bassa pressione Charlotte, che seppur in fase di indebolimento, rimane ancora ben attivo sul Tirreno meridionale. A risentirne maggiormente sono state le nostre regioni meridionali, in particolar modo il medio-basso versante tirrenico, la Sicilia occidentale e le Ioniche meridionale, raggiunte o lambite da rovesci e temporali che dalla mezzanotte hanno lasciato al suolo accumuli sino a 10 mm nel napoletano, 5-8 mm tra Madonie e Siracusano nonché sul basso Lazio.
Nel contempo un secondo centro di bassa pressione si è scavato sull'Adriatico settentrionale, portando così un peggioramento del tempo tra Romagna, Marche, Umbria ma anche parte dell'Abruzzo e dell'alta Puglia con precipitazioni soprattutto tra Romagna ed alte Marche ove si registrino a 20 mm nell'anconetano, 15-17 mm tra maceratese, Pesaro-Urbino e Romagna meridionale.
Sul resto del Nord così come sull'alto versante tirrenico il tempo è, invece, migliorato con ampi rasserenamenti anche se con diffuse foschie e nebbie che hanno ridotto la visibilità sulla Valpadana e parte delle valli del Centro. Un nuovo fronte si sta però avvicinando alle nostre Alpi portando così un aumento delle nubi sui settori confinali centro occidentali nonché velature e strati sulle regioni di Nordovest.
I rasserenamenti hanno nel contempo favorito un abbassamento delle temperature con valori che tuttavia rimangono nella norma o leggermente al di sopra. Valori alle 730 compresi tra 1 e 9°C al Nord, con punte di 10-13°C lungo le coste, tra 6 e 12°C al Centro e tra 8 e 16°C al Sud.
Aggiornamento 16 DICEMBRE 2014 ore 17
Nel corso delle ultime ore l'instabilità associata al vortice Charlotte non ha allentato la morsa sull'Italia anzi, le regioni che stamattina non avevano ancora partecipato al maltempo stanno in queste ore ricevendo la loro razione di piogge e temporali. Raggiunte anche le coste adriatiche soprattutto Abruzzo, Molise e Puglia. In particolare sulla Puglia salentina che non ha la protezione dell'Appennino, si registrano fenomeni a tratti forti con accumuli fino a 20-25mm tra Brindisino, Tarantino e Leccese.
Piogge abbondanti continuano poi a imperversare sulle tirreniche centrali, soprattutto sul Lazio dove si superano i 50mm nella provincia di Latina, sforati i 30mm nel Napoletano. Nel frattempo il fronte occluso del minimo interessa ancora le regioni di nordest e la Lombardia con ulteriori piogge in Pianura e deboli nevicate su Alpi e Prealpi a quote comprese tra i 1300 ed i 1500m con accumuli freschi fino ai 10-15cm su Trentino e Veneto. Neve anche sull'Appennino centrale soprattutto in Abruzzo a quote generalmente superiori ai 1400m con accumuli freschi sopra i 1700m di circa 5-10cm.
Con lo spostamento del minimo verso levante anche la Sardegna che stamattina era al sole ha risentito di nuovi temporali con 20mm nell'Iglesiente mentre la sicilia e la Calabria meridionale dopo i forti temporali di stamattina hanno avuto più schiarite. Un veloce sguardo alle temperature massime che continuano a restare sopra le medie, i valori più alti in Sicilia con 21° a Siracusa, quelli più bassi in Piemonte con 8° a Cuneo.
16 DICEMBRE 2014 Il vortice di bassa pressione Charlotte si è ulteriormente approfondita sul Mediterraneo centrale, raggiungendo valori di circa 1009 mb in prossimi della Sardegna. Lungo il suo bordo orientale una nuova perturbazione ha così investito la nostra Penisola, portando una nuova ondata di maltempo su gran parte della regioni settentrionali, tirreniche ed in parte che su Isole e medio-alto versante adriatico.
Temporali anche di moderata-forte intensità, dopo aver investito la Sardegna, sono avanzati velocemente verso il medio-alto versante tirrenico, colpendo soprattutto tra alto Lazio, Toscana ed Umbria occidentale con accumuli che dalla mezzanotte raggiungono i 25 mm a nord di Roma, 20-22 mm nel grossetano. I temporali sono riuscite nel contempo a lambire anche la Sicilia e parte della Liguria, mentre piogge diffuse hanno penalizzato le regioni settentrionali, in particolar modo tra Piemonte orientale, Lombardia, Emilia e Triveneto con apporti massimi sino a 20-25 mm tra Brianza e fascia prealpina lombarda. Oltre alla pioggia la neve è tornata ad accumulare sulle Alpi spingendosi sin verso 1200-1400m sul comparto centro occidentale, tra 1300-1600m su quello orientale.
Le correnti miti meridionali che alimentano la perturbazione, unite all'estesa copertura nuvolosa, hanno mantenuto le temperature su valori oltre le medie del periodo da Nord a Sud con valori alle 730 compresi tra 6 e 11°C al Nord, tra 8 e 14°C al Centro e tra 9 e 18°C al Sud.
DIRETTA MALTEMPO: FORTI PIOGGE IN MOLTE PARTI. LE CRITICITA' DI OGGI
Aggiornamento 8 DICEMBRE 2014 ore 7:53
Nel corso delle ultime ore la depressione Xandra che per giorni è rimasta posizionata attorno all'Italia si è finalmente spostata verso levante grazie ad una temporanea espansione dell'anticiclone delle Azzorre verso l'Italia che ha favorito un progressivo miglioramento del tempo sulle regioni tirreniche.
Al contrario ammassi nuvolosi ancora consistenti in rotazione attorno al minimo sullo Ionio hanno caratterizzato tempo instabile sulle regioni del medio basso versante Adriatico e le Isole Maggiori. In particolare piogge moderate hanno interessato l'Isola di Sardegna con accumuli fino a 30mm a Porto Torres nel Sassarese e 25mm ad Oristano. Accumuli discreti anche sul Molise con 17mm a Termoli, fino a 10mm nelle Marche in provincia di Ancona e nel Messinese. La maggiore stabilità sul resto della Penisola ha favorito bel tempo e qualche nebbia anche compatta in Pianura Padana come a Torino, Milano e Venezia.
Dal punto di vista termico, le minime della notte sono risultate per lo più entro le medie al nord, leggermente al di sopra al centro sud. I valori più bassi sono stati registrati in Pianura padana, grazie soprattutto alle inversioni termiche. La più fredda Malpensa con 0°, 1° a Cuneo, 2° a Vercelli. La più mite Messina con 12°.
Aggiornamento 7 DICEMBRE 2014 ore 7:39
L'ostica circolazione di bassa pressione Xandra, attiva ormai da diversi giorni, ha continuato la sua azione proprio in prossimità della nostra Penisola, spostando il suo centro di bassa pressione tra la Toscana, Umbria e le Marche. Lungo il suo bordo meridionale si sono così nuovamente generati rovesci e temporali che dal mare si sono spinti sin sulla Sardegna occidentale, il basso versante tirrenico, la Sicilia occidentale e meridionale lasciando al suolo accumuli sino a 10 mm su agrigentino e romano.
Il fronte occluso, in azione lungo il bordo settentrionale della depressione, ha invece stazionato sulle regioni settentrionali, portando piogge soprattutto tra Emilia Romagna, Lombardia, basso Piemonte, Veneto ed Alpi orientali con apporti sino a 10-15 mm tra mantovano, Emilia Romagna e veronese. È andata meglio alle Adriatiche ed alle Ioniche che sottovento la dorsale hanno goduto di tempo più asciutto e schiarite prevalenti.
Dal punto di vista termico le temperature sono leggermente calate, rimanendo tuttavia oltre le medie in particolar modo al Nord. Valori alle 730 compresi tra 5 e 12°C al Nord, tra 6 e 12°C al Centro, tra 7 e 14°C al Sud.
Aggiornamento 6 DICEMBRE 2014 ore 7:56
Continua l'azione della circolazione di bassa pressione Xandra, che nel corso delle ultime ore ha spostato il centro d'azione dalla Corsica verso il Ponente ligure. Lungo il suo bordo meridionale è così proseguito l'afflusso di umide correnti occidentali, foriero di annuvolamenti in transito sui bacini italiani centro occidentali nonché di piogge e temporali su Sardegna occidentale, Sicilia tirrenica ed occidentale e basso versante tirrenico ed occasionalmente dorsale calabra, Calabria ionica e tarantino.
Anche le Tirreniche centro settentrionali hanno risentito della presenza di Xandra, penalizzate da frequenti annuvolamenti ma anche da temporali e rovesci nel corso della notte si sono abbattuti tra bassa Toscana e Lazio, sconfinando qua e là su interne abruzzesi e marchigiane. Fenomeni che poi nel corso della mattinata si sono rigenerati sul Mar Ligure andando ad interessare il Ponente Ligure.
Anche le regioni settentrionali, raggiunte da correnti sudorientali-orientali, sono state penalizzate da cieli nuvolosi o molto nuvolosi nonché da piogge sparse, in particolar modo a ridosso dei rilievi centro occidentali e della Valpadana occidentale.
Risveglio ancora mite anche stamani un po' su tutto lo Stivale con valori alle 8 circa compresi tra 5 e 12°C al Nord, tra 8 e 15°C al Centro e tra 9 e 16°C al Sud.
Aggiornamento 5 DICEMBRE 2014 ore 12:26
Dopo le forti piogge che ieri hanno causato la tragedia di Roccasecca in provincia di Frosinone con idue coniugi annegati nella loro automobile in un sottopasso, la situazione meteorologica resta improntata verso una instabilità diffusa anche perturbata.
Il vortice Xandra posizionato con il minimo tra la Corsica e la Francia continua ad interessare col suo fronte principale le regioni occidentali dove i fenomeni sono spesso temporaleschi mentre nel contempo il rientro delle correnti orientali volte a chiudere la circolazione ciclonica alimentano ammassi nuvolosi consistenti anche sulle regioni del medio alto versante Adriatico che risalgono anche la Pianura Padana portando deboli piogge fino alle alte pianure e le Prealpi.
Due le zone interessate dalle piogge più insistenti, ad ovest Sardegna, Sicilia, Campania e Lazio, ad est alte Marche ed Emilia Romagna. Gli accumuli più sostanziosi sulla Sicilia occidentale con 32mm nel Trapanese e 25mm nel Palermitano. 22mm nella provincia di Oristano, fino a 20mm nel Riminese, 15mm tra Ferrarese e Ravennate, 10mm tra Roma, Frosinone, Napoli e Caserta. Tutti accumuli provvisori in quanto la situazione resta altamente dinamica. Altrove anche con molte nubi ma con fenomeni più deboli. Le maggiori schiarite sulle Alpi, la fascia ionica ed il basso Adriatico.
Dal punto di vista termico sebbene vi sia stata una ulteriore diminuzione delle temperature, i valori restano ancora per lo più al di sopra delle medie stagionali seppur di poco. Degni di nota sono i 20° di Reggio Calabria e i 19° di Taranto e Lecce delle ore 12.00
Aggiornamento 5 DICEMBRE 2014 ore 7:46
La circolazione di bassa pressione Xandra, nel corso delle ultime ore, si è nuovamente animata con un nuovo centro di bassa pressione sul Golfo del Leone, attivato da correnti più fresche in discesa dalla Valle del Rodano. Attorno ad essa hanno gravitato rovesci e temporali che nuovamente hanno raggiunto la Sardegna, specie centro occidentale (con accumuli sino a 15/20 mm su Campidano e Costa Verde), la Sicilia occidentale e le Tirreniche peninsulari (accumuli sino a 10 mm sulla Lucania tirrenica, Cilento, Arcipelago toscano e Frusinate).
La depressione ha nel contempo rischiato a se correnti di Levante-Grecale che hanno interessato le regioni settentrionali, rinnovando cosi piogge e rovesci su Emilia Romagna e localmente anche su medio-bassa Lombardia, Veneto meridionale, basso Piemonte e Ponente ligure, con accumuli massimi sino a 20 mm lungo la costa romagnola.
Nonostante il maltempo le temperature restano ancora sopra le medie del periodo da Nord a Sud con valori alle 730 compresi tra 5 e 11°C al Nord, tra 7 e 13°C al Centro e tra 9 e 15°C al Sud con punte di 16/18°C in Sicilia.
Aggiornamento 3 DICEMBRE 2014 ore 11:48
Prosegue il maltempo sul Lazio, ad opera del ciclone Xandra che dal Tirreno si è portato fin sul litorale romano per poi risalire in queste ore verso la Maremma. Piogge e temporali anche intensi continuano ad interessare buona parte della regione, in particolare il comparto meridionale, con accumui che ormai raggiungono punte di 50mm sul frusinate ed in genere l'agropontino, nel frattempo il vento soffia sostenuto da Sud sul comparto meridionale della Regione, con raffiche anche di oltre 50km/h.
Maltempo anche sul resto del Centro - La risalita del vortice ha portato condizioni di maltempo anche sul resto del Centro, in particolare su Marche e Romagna, con pioggia battente e accumuli anche di oltre 20-25mm, ma pure su Abruzzo, Umbria e Toscana sudorientale. Ad ora la Toscana nord occidentale è risultata invece sottovento con scarsi fenomeni e anche delle aperture.
Temporali al Sud e Sicilia- Fenomeni temporaleschi a macchia di leopardo seguitano ad interessare il Sud; particolarmente interessata la Sicilia, specie agrigentino dove si superano i 50mm, ma anche ennese, trapanese e Caltanissetta, con accumuli di oltre 20mm. Celle temporalesche interessano anche la Calabria soprattutto ionica, il Salento e la Campania settentrionale.
Aggiornamento 3 DICEMBRE 2014 ore 7:55
Continua la marcia del vortice depressionario Xandra, che dopo aver attraversato la Sardegna, sta ora per abbordare le coste del medio Tirreno, collocando il suo centro di 1000 mb poco la largo del Lazio. La sua azione è così stata avvertita su gran parte dello Stivale, con piogge e temporali in particolar modo su Lazio, Campania settentrionale, interne molisane e abruzzesi con accumuli dalla mezzanotte sino a 30 mm tra Roma sud, Frusinate e Campania settentrionale.
Lungo il bordo meridionale della depressione, tese correnti sudoccidentali hanno determinato rovesci e temporali che hanno investito la Sicilia, parte della Calabria meridionale e del Salento, colpendo a tratti duramente sull'agrigentino, ove si registrano apporti sino a 45 mm.
Le correnti umide sudorientali, risalite l'Adriatico si sono poi incanalate nella portando deboli fenomeni tra Romagna, bassa Emilia, Lombardia occidentale, Piemonte, entroterra ligure e localmente Alpi e Prealpi orientali con accumuli sino a 10 mm a ridosso della pedemontane piemontese occidentale.
Nonostante il maltempo le temperature sono rimaste ben oltre le medie del periodo con valori al Nord compresi tra 5 e 10°C con punte sino a 12-13°C sulle coste, tra 11 e 16°C al Centro e tra 10 e 15°C al Sud con punte sino a 16-17°C lungo le coste.
Il profondo vortice oltre a portare maltempo ha altresì mantenuta attiva una sostenuta ventilazione con raffiche stamani di Bora sino a 100 km/h e venti a rotazione ciclonica sul Lazio sino a 60-70 km/h.
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2014 ore 12:50
Il ciclone Xandra continua ad imperversare in una stretta fascia comprese tra la Sardegna centro meridionale, il Lazio e l'alta Campania. Su questi settori le piogge, spesso a carattere di temporale stanno risultando parecchio abbondanti e stanno creando dei disagi.
In Sardegna particolarmente interessato il medio Campidano e l'Iglesiente con più di 60mm di pioggia dalla mezzanotte, disagi per qualche allagamento e per gli alberi abbattuti dai forti venti. Pioggia forte anche nel Cagliaritano con accumuli fino a 45mm.
Situazione analoga sul Lazio in particolare sulla provincia di Roma dove soprattutto in mattinata i forti temporali hanno creato non pochi problemi nella circolazione, anche nella Capitale. Anche qui cadutifino a 60mm di pioggia, ora la situazione sta temporaneamente migliorando ma continua a piovere forte tra le provincie di Latina e Frosinone dove gli accumuli superano i 40mm.
Poco meglio per l'alta Campania pure colpita da temporali a tratti forti con accumuli tra Caserta e napoli fino a 25-30mm. E' invece cessata l'allerta meteo sulle regioni settentrionali interessate da fenomeni solo a carattere debole. Resta qualche problema nel Friuli soprattutto nel Triestino dove la Bora ha soffiato fino a 120km/h.
Sono un po scese intanto le temperature dopo le punte quasi record dei giorni scorsi. i Valori delle ore 13 seppur generalmente al di sopra delle medie stagionali non superano i 23° sulla Sicilia sud orientale.
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2014 ore 7:28
Nel corso delle ultime ore il vortice di bassa pressione Xandra responsabile delle severe condizioni di maltempo che hanno colpito l'Italia centro settentrionale ha collocato il suo minimo barico di 996hp sulla Sardegna favorendo una graduale attenuazione dei fenomeni al Nord dove l'allerta meteo è rientrata su tutte le regioni. Al contrario rovesci e temporali anche moderati hanno continuato ad interessare i settori meridionali dell'Isola di Sardegna e buona parte della fascia tirrenica centrale fino alla Campania.
Accumuli importanti dalla mezzanotte sul Medio Campidano con punte di 50mm ad Iglesias, fino a35mm in provincia di Roma nella zona dei Colli Albani, 22-25mm nell'Isola d'Elba e nel Cagliaritano. Altrove fenomeni più modesti, inferiori ai 10mm al Nord ed ai 5mm sull'estremo Sud. Le schiarite più ampie si sono avute sul basso Adriatico e la Sicilia.
E continua l'anomalia climatica con temperature al di sopra delle medie stagionali ovunque. Le minime più anomale al sud con scarti rispetto alle medie anche di 10-12° superiori. 20° a Lampedusa, 19° a Gela,18° a Messina e Reggio Calabria. Molto miti anche le minime al nord, bisogna scendere nei fondi valle alpini per trovare valori inferiori ai 7° perché in Pianura Padana la media è di 8-10°.
Da segnalare infine forte bora sul Triestino con punte di 110km/h mentre altrove lo scirocco si è attenuato.
Aggiornamento 1 DICEMBRE 2014 ore 16:30
Il persistere delle condizioni di maltempo al Nord e su parte delle regioni centrali mantiene alto il livello di allerta su diverse zone. A preoccupare al Nord è soprattutto il livello del fiume Po salito di oltre 3m che in pieno centro a Torino ha scavalcato le banchine ai Murazzi, ovvero gli approdi, le arcate e le rimesse delle barche localizzate sulla sponda ovest del fiume. Superati ormai i 70mm dalla mezzanotte. Nel biellese una frana ha costretto alla chiusura la strada Cerrione-Salussola.
Molto critica anche la situazione in Friuli con 135mm superati in Carnia e l'esondazione di alcuni torrenti tra i quali il Varma che ha invaso la Strada regionale 251 isolando tutta la Valcellina. Massima attenzione anche in Liguria a Genova e in tutta la provincia, sul capoluogo in località Marassi sono caduti oltre 95mm di pioggia che hanno causato l'esondazione dei rio Veilino che ha inondato via Bobbio e allagato numerosi scantinati e sottopassi. Disagi anche nel Savonese per alcune frane ed i temporali, un fulmine ha colpito in pieno una casa senza per fortuna ferire nessuno.
E le piogge intense non hanno risparmiato la Toscana soprattutto Carrarese, Livornese e Pisano con accumuli importanti superiori ai 70mm. A livorno un violento nubifragio ha costretto ad unatempestiva chiusura dei sottopassi di via Firenze e via Provinciale Pisana per estesi allagamenti.
Nel Lazio i disagi maggiori in provincia di Frosinone per gli accumuli superiori ai 60mm, in Abruzzo nell'Aquilano ad Avezzano con 45mm.
Infine un doveroso accenno ai venti, molto forti che a Trieste ed a Ciampino hanno raggiunto raffiche fino a 100km/h
Aggiornamento 1 DICEMBRE 2014 ore 11:38
Sono diverse le regioni d'Italia colpite da quello che abbiamo definito ciclone mediterraneo ed in effetti si tratta proprio di un intenso vortice ciclonico centrato sulle Baleari attorno al quale stanno ruotando intensi sistemi perturbati accompagnati da venti fino a 100km/h. La perturbazione principale associata al minimo, quella più carica di energia perché alimentata da aria calda nord africana, sta imperversando sulle Penisola dalla scorsa notte ed in queste ore sta concentrando il maltempo sulle regioni settentrionali e parte di quelle centrali.
La situazione peggiore riguarda il Friuli in particolare le province di Pordenone e di Udine. In provincia di Pordenone è esondato il torrente Varma invadendo la Strada regionale 251 ed isolando di fatto tutta la Valcellina. E' la quattordicesima alluvione dall'inizio del 2014!! Gli accumuli superano i 110mm nella Carnia, i 70-80mm sulle Prealpi e le alte pianure.
Situazione di allerta o di criticità moderata ma per il momento senza particolari problemi anche in Piemonte, Liguria e Lombardia. In provincia di Genova sono caduti oltre 75mm di pioggia e continua a piovere, oltre 60mm sull'alto Torinese, 50mm tra Brianza e Bergamasco.
Piogge forti e temporali anche sulle regioni centrali, particolarmente colpito il basso Lazio nella provincia di Frosinone dove sono caduti oltre 60mm di pioggia, 60mm in Toscana nell'alto Pistoeiese, fino a 50mm nella provincia dell'Aquila in Abruzzo, 40mm tra Lucca, Pisa e Livorno
Poche piogge al sud ma disagi per le mareggiate e i forti venti che soffiano fino a 100km/h sulla Sicilia e la fascia tirrenica fino alla costa laziale.
1 DICEMBRE 2014: Come annunciato il maltempo sta colpendo duramente su molte parti della nostra Penisola, investita da un'intensa perturbazione atlantica, dipartita da una circolazione di bassa pressione ancora attiva sul Mediterraneo occidentale.
Piogge, rovesci e temporali hanno cosi raggiunto le Tirreniche centro meridionali e la Sicilia, risultando localmente anche di moderata-forte intensità con accumuli che dalla mezzanotte toccano i 60 mm nel frusinate, 15-20 mm nell'entroterra siculo. I fenomeni sono riusciti localmente a raggiungere anche il medio Adriatico, parte della Puglia e della Basilicata, anche se meno intensi rispetto alle tirreniche.
Il maltempo non ha risparmiato neppure le nostre regioni settentrionali, in particolar modo al Nordovest, penalizzato ancor più da un secondo minimo di bassa pressione scavatosi sul Mar Ligure, che spinge umide correnti meridionali verso nord. Rovesci anche intesi continuano ad interessare Liguria, Piemonte, parte della VDA, Lombardia, Emilia e Triveneto, con accumuli dalla mezzanotte che già toccano i 40-45 mm tra Versilia e NO Toscana, 25 mm nello Spezzino, 30-35 mm tra pedemontana cuneese e torinese, 40 mm nel novarese, 45 mm tra varesotto, Lario, alta Brianza ed ovest bergamasco, 40 mm sulle Orobie, quasi 50 mm sulle Prealpi vicentine, 40 mm in Trentino, 25 mm in Friuli.
ZONE PIU' CRITICHE - Sulla base dei fenomeni è stata valutata dalla Protezione Civile per oggi criticità rossa per rischio idrogeologico sul ponente ligure. Criticità arancione, per rischio idraulico, è indicata sulla pianura occidentale lombarda, in Piemonte sulle colline, sulle pianure cuneese e torinese e sulla valle del Tanaro e in Veneto sulle zone dell'alto Brenta-Bacchiglione-Alpone; criticità sempre arancione, ma per rischio idrogeologico, sulla restante parte della Liguria, su diverse zone della Lombardia settentrionale, sulle zone venete del Piave pedemontano, su tutto il Friuli Venezia Giulia, su gran parte della Toscana, sulle zone tirreniche di Lazio e Campania e sull'Alto Volturno-Medio Sangro in Molise.
Infine, è stata valutata una criticità gialla per le restanti zone del Piemonte, per la Valtellina e l'Oltrepò pavese in Lombardia, buona parte del Veneto e l'intera Provincia Autonoma di Trento, per l'Emilia occidentale, tutta l'Umbria, le restanti parti di Lazio, Campania e Molise, per l'Abruzzo occidentale, l'intera Basilicata, la Puglia meridionale e l'intera Sardegna.
È utile ricordare che le valutazioni di criticità idrogeologica (su tre livelli: rossa, arancione e gialla) possono includere una serie di danni sul territorio. In particolare, la criticità rossa indica la possibilità di: estese frane superficiali e colate rapide detritiche o di fango; possibili attivazione o riattivazione di fenomeni di instabilità dei versanti, anche profonde e di grandi dimensioni; possibile caduta massi. Ingenti ed estesi danni a edifici e centri abitati, infrastrutture, beni e servizi, sia prossimi sia distanti dai corsi d'acqua, o coinvolti da frane o da colate rapide. Grave pericolo per la pubblica incolumità.
Nel corso delle ultime ore la depressione Xandra che per giorni è rimasta posizionata attorno all'Italia si è finalmente spostata verso levante grazie ad una temporanea espansione dell'anticiclone delle Azzorre verso l'Italia che ha favorito un progressivo miglioramento del tempo sulle regioni tirreniche.
Al contrario ammassi nuvolosi ancora consistenti in rotazione attorno al minimo sullo Ionio hanno caratterizzato tempo instabile sulle regioni del medio basso versante Adriatico e le Isole Maggiori. In particolare piogge moderate hanno interessato l'Isola di Sardegna con accumuli fino a 30mm a Porto Torres nel Sassarese e 25mm ad Oristano. Accumuli discreti anche sul Molise con 17mm a Termoli, fino a 10mm nelle Marche in provincia di Ancona e nel Messinese. La maggiore stabilità sul resto della Penisola ha favorito bel tempo e qualche nebbia anche compatta in Pianura Padana come a Torino, Milano e Venezia.
Dal punto di vista termico, le minime della notte sono risultate per lo più entro le medie al nord, leggermente al di sopra al centro sud. I valori più bassi sono stati registrati in Pianura padana, grazie soprattutto alle inversioni termiche. La più fredda Malpensa con 0°, 1° a Cuneo, 2° a Vercelli. La più mite Messina con 12°.
Aggiornamento 7 DICEMBRE 2014 ore 7:39
L'ostica circolazione di bassa pressione Xandra, attiva ormai da diversi giorni, ha continuato la sua azione proprio in prossimità della nostra Penisola, spostando il suo centro di bassa pressione tra la Toscana, Umbria e le Marche. Lungo il suo bordo meridionale si sono così nuovamente generati rovesci e temporali che dal mare si sono spinti sin sulla Sardegna occidentale, il basso versante tirrenico, la Sicilia occidentale e meridionale lasciando al suolo accumuli sino a 10 mm su agrigentino e romano.
Il fronte occluso, in azione lungo il bordo settentrionale della depressione, ha invece stazionato sulle regioni settentrionali, portando piogge soprattutto tra Emilia Romagna, Lombardia, basso Piemonte, Veneto ed Alpi orientali con apporti sino a 10-15 mm tra mantovano, Emilia Romagna e veronese. È andata meglio alle Adriatiche ed alle Ioniche che sottovento la dorsale hanno goduto di tempo più asciutto e schiarite prevalenti.
Dal punto di vista termico le temperature sono leggermente calate, rimanendo tuttavia oltre le medie in particolar modo al Nord. Valori alle 730 compresi tra 5 e 12°C al Nord, tra 6 e 12°C al Centro, tra 7 e 14°C al Sud.
Aggiornamento 6 DICEMBRE 2014 ore 7:56
Continua l'azione della circolazione di bassa pressione Xandra, che nel corso delle ultime ore ha spostato il centro d'azione dalla Corsica verso il Ponente ligure. Lungo il suo bordo meridionale è così proseguito l'afflusso di umide correnti occidentali, foriero di annuvolamenti in transito sui bacini italiani centro occidentali nonché di piogge e temporali su Sardegna occidentale, Sicilia tirrenica ed occidentale e basso versante tirrenico ed occasionalmente dorsale calabra, Calabria ionica e tarantino.
Anche le Tirreniche centro settentrionali hanno risentito della presenza di Xandra, penalizzate da frequenti annuvolamenti ma anche da temporali e rovesci nel corso della notte si sono abbattuti tra bassa Toscana e Lazio, sconfinando qua e là su interne abruzzesi e marchigiane. Fenomeni che poi nel corso della mattinata si sono rigenerati sul Mar Ligure andando ad interessare il Ponente Ligure.
Anche le regioni settentrionali, raggiunte da correnti sudorientali-orientali, sono state penalizzate da cieli nuvolosi o molto nuvolosi nonché da piogge sparse, in particolar modo a ridosso dei rilievi centro occidentali e della Valpadana occidentale.
Risveglio ancora mite anche stamani un po' su tutto lo Stivale con valori alle 8 circa compresi tra 5 e 12°C al Nord, tra 8 e 15°C al Centro e tra 9 e 16°C al Sud.
Aggiornamento 5 DICEMBRE 2014 ore 12:26
Dopo le forti piogge che ieri hanno causato la tragedia di Roccasecca in provincia di Frosinone con idue coniugi annegati nella loro automobile in un sottopasso, la situazione meteorologica resta improntata verso una instabilità diffusa anche perturbata.
Il vortice Xandra posizionato con il minimo tra la Corsica e la Francia continua ad interessare col suo fronte principale le regioni occidentali dove i fenomeni sono spesso temporaleschi mentre nel contempo il rientro delle correnti orientali volte a chiudere la circolazione ciclonica alimentano ammassi nuvolosi consistenti anche sulle regioni del medio alto versante Adriatico che risalgono anche la Pianura Padana portando deboli piogge fino alle alte pianure e le Prealpi.
Due le zone interessate dalle piogge più insistenti, ad ovest Sardegna, Sicilia, Campania e Lazio, ad est alte Marche ed Emilia Romagna. Gli accumuli più sostanziosi sulla Sicilia occidentale con 32mm nel Trapanese e 25mm nel Palermitano. 22mm nella provincia di Oristano, fino a 20mm nel Riminese, 15mm tra Ferrarese e Ravennate, 10mm tra Roma, Frosinone, Napoli e Caserta. Tutti accumuli provvisori in quanto la situazione resta altamente dinamica. Altrove anche con molte nubi ma con fenomeni più deboli. Le maggiori schiarite sulle Alpi, la fascia ionica ed il basso Adriatico.
Dal punto di vista termico sebbene vi sia stata una ulteriore diminuzione delle temperature, i valori restano ancora per lo più al di sopra delle medie stagionali seppur di poco. Degni di nota sono i 20° di Reggio Calabria e i 19° di Taranto e Lecce delle ore 12.00
Aggiornamento 5 DICEMBRE 2014 ore 7:46
La circolazione di bassa pressione Xandra, nel corso delle ultime ore, si è nuovamente animata con un nuovo centro di bassa pressione sul Golfo del Leone, attivato da correnti più fresche in discesa dalla Valle del Rodano. Attorno ad essa hanno gravitato rovesci e temporali che nuovamente hanno raggiunto la Sardegna, specie centro occidentale (con accumuli sino a 15/20 mm su Campidano e Costa Verde), la Sicilia occidentale e le Tirreniche peninsulari (accumuli sino a 10 mm sulla Lucania tirrenica, Cilento, Arcipelago toscano e Frusinate).
La depressione ha nel contempo rischiato a se correnti di Levante-Grecale che hanno interessato le regioni settentrionali, rinnovando cosi piogge e rovesci su Emilia Romagna e localmente anche su medio-bassa Lombardia, Veneto meridionale, basso Piemonte e Ponente ligure, con accumuli massimi sino a 20 mm lungo la costa romagnola.
Nonostante il maltempo le temperature restano ancora sopra le medie del periodo da Nord a Sud con valori alle 730 compresi tra 5 e 11°C al Nord, tra 7 e 13°C al Centro e tra 9 e 15°C al Sud con punte di 16/18°C in Sicilia.
Aggiornamento 3 DICEMBRE 2014 ore 11:48
Prosegue il maltempo sul Lazio, ad opera del ciclone Xandra che dal Tirreno si è portato fin sul litorale romano per poi risalire in queste ore verso la Maremma. Piogge e temporali anche intensi continuano ad interessare buona parte della regione, in particolare il comparto meridionale, con accumui che ormai raggiungono punte di 50mm sul frusinate ed in genere l'agropontino, nel frattempo il vento soffia sostenuto da Sud sul comparto meridionale della Regione, con raffiche anche di oltre 50km/h.
Maltempo anche sul resto del Centro - La risalita del vortice ha portato condizioni di maltempo anche sul resto del Centro, in particolare su Marche e Romagna, con pioggia battente e accumuli anche di oltre 20-25mm, ma pure su Abruzzo, Umbria e Toscana sudorientale. Ad ora la Toscana nord occidentale è risultata invece sottovento con scarsi fenomeni e anche delle aperture.
Temporali al Sud e Sicilia- Fenomeni temporaleschi a macchia di leopardo seguitano ad interessare il Sud; particolarmente interessata la Sicilia, specie agrigentino dove si superano i 50mm, ma anche ennese, trapanese e Caltanissetta, con accumuli di oltre 20mm. Celle temporalesche interessano anche la Calabria soprattutto ionica, il Salento e la Campania settentrionale.
Aggiornamento 3 DICEMBRE 2014 ore 7:55
Continua la marcia del vortice depressionario Xandra, che dopo aver attraversato la Sardegna, sta ora per abbordare le coste del medio Tirreno, collocando il suo centro di 1000 mb poco la largo del Lazio. La sua azione è così stata avvertita su gran parte dello Stivale, con piogge e temporali in particolar modo su Lazio, Campania settentrionale, interne molisane e abruzzesi con accumuli dalla mezzanotte sino a 30 mm tra Roma sud, Frusinate e Campania settentrionale.
Lungo il bordo meridionale della depressione, tese correnti sudoccidentali hanno determinato rovesci e temporali che hanno investito la Sicilia, parte della Calabria meridionale e del Salento, colpendo a tratti duramente sull'agrigentino, ove si registrano apporti sino a 45 mm.
Le correnti umide sudorientali, risalite l'Adriatico si sono poi incanalate nella portando deboli fenomeni tra Romagna, bassa Emilia, Lombardia occidentale, Piemonte, entroterra ligure e localmente Alpi e Prealpi orientali con accumuli sino a 10 mm a ridosso della pedemontane piemontese occidentale.
Nonostante il maltempo le temperature sono rimaste ben oltre le medie del periodo con valori al Nord compresi tra 5 e 10°C con punte sino a 12-13°C sulle coste, tra 11 e 16°C al Centro e tra 10 e 15°C al Sud con punte sino a 16-17°C lungo le coste.
Il profondo vortice oltre a portare maltempo ha altresì mantenuta attiva una sostenuta ventilazione con raffiche stamani di Bora sino a 100 km/h e venti a rotazione ciclonica sul Lazio sino a 60-70 km/h.
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2014 ore 12:50
Il ciclone Xandra continua ad imperversare in una stretta fascia comprese tra la Sardegna centro meridionale, il Lazio e l'alta Campania. Su questi settori le piogge, spesso a carattere di temporale stanno risultando parecchio abbondanti e stanno creando dei disagi.
In Sardegna particolarmente interessato il medio Campidano e l'Iglesiente con più di 60mm di pioggia dalla mezzanotte, disagi per qualche allagamento e per gli alberi abbattuti dai forti venti. Pioggia forte anche nel Cagliaritano con accumuli fino a 45mm.
Situazione analoga sul Lazio in particolare sulla provincia di Roma dove soprattutto in mattinata i forti temporali hanno creato non pochi problemi nella circolazione, anche nella Capitale. Anche qui cadutifino a 60mm di pioggia, ora la situazione sta temporaneamente migliorando ma continua a piovere forte tra le provincie di Latina e Frosinone dove gli accumuli superano i 40mm.
Poco meglio per l'alta Campania pure colpita da temporali a tratti forti con accumuli tra Caserta e napoli fino a 25-30mm. E' invece cessata l'allerta meteo sulle regioni settentrionali interessate da fenomeni solo a carattere debole. Resta qualche problema nel Friuli soprattutto nel Triestino dove la Bora ha soffiato fino a 120km/h.
Sono un po scese intanto le temperature dopo le punte quasi record dei giorni scorsi. i Valori delle ore 13 seppur generalmente al di sopra delle medie stagionali non superano i 23° sulla Sicilia sud orientale.
Aggiornamento 2 DICEMBRE 2014 ore 7:28
Nel corso delle ultime ore il vortice di bassa pressione Xandra responsabile delle severe condizioni di maltempo che hanno colpito l'Italia centro settentrionale ha collocato il suo minimo barico di 996hp sulla Sardegna favorendo una graduale attenuazione dei fenomeni al Nord dove l'allerta meteo è rientrata su tutte le regioni. Al contrario rovesci e temporali anche moderati hanno continuato ad interessare i settori meridionali dell'Isola di Sardegna e buona parte della fascia tirrenica centrale fino alla Campania.
Accumuli importanti dalla mezzanotte sul Medio Campidano con punte di 50mm ad Iglesias, fino a35mm in provincia di Roma nella zona dei Colli Albani, 22-25mm nell'Isola d'Elba e nel Cagliaritano. Altrove fenomeni più modesti, inferiori ai 10mm al Nord ed ai 5mm sull'estremo Sud. Le schiarite più ampie si sono avute sul basso Adriatico e la Sicilia.
E continua l'anomalia climatica con temperature al di sopra delle medie stagionali ovunque. Le minime più anomale al sud con scarti rispetto alle medie anche di 10-12° superiori. 20° a Lampedusa, 19° a Gela,18° a Messina e Reggio Calabria. Molto miti anche le minime al nord, bisogna scendere nei fondi valle alpini per trovare valori inferiori ai 7° perché in Pianura Padana la media è di 8-10°.
Da segnalare infine forte bora sul Triestino con punte di 110km/h mentre altrove lo scirocco si è attenuato.
Aggiornamento 1 DICEMBRE 2014 ore 16:30
Il persistere delle condizioni di maltempo al Nord e su parte delle regioni centrali mantiene alto il livello di allerta su diverse zone. A preoccupare al Nord è soprattutto il livello del fiume Po salito di oltre 3m che in pieno centro a Torino ha scavalcato le banchine ai Murazzi, ovvero gli approdi, le arcate e le rimesse delle barche localizzate sulla sponda ovest del fiume. Superati ormai i 70mm dalla mezzanotte. Nel biellese una frana ha costretto alla chiusura la strada Cerrione-Salussola.
Molto critica anche la situazione in Friuli con 135mm superati in Carnia e l'esondazione di alcuni torrenti tra i quali il Varma che ha invaso la Strada regionale 251 isolando tutta la Valcellina. Massima attenzione anche in Liguria a Genova e in tutta la provincia, sul capoluogo in località Marassi sono caduti oltre 95mm di pioggia che hanno causato l'esondazione dei rio Veilino che ha inondato via Bobbio e allagato numerosi scantinati e sottopassi. Disagi anche nel Savonese per alcune frane ed i temporali, un fulmine ha colpito in pieno una casa senza per fortuna ferire nessuno.
E le piogge intense non hanno risparmiato la Toscana soprattutto Carrarese, Livornese e Pisano con accumuli importanti superiori ai 70mm. A livorno un violento nubifragio ha costretto ad unatempestiva chiusura dei sottopassi di via Firenze e via Provinciale Pisana per estesi allagamenti.
Nel Lazio i disagi maggiori in provincia di Frosinone per gli accumuli superiori ai 60mm, in Abruzzo nell'Aquilano ad Avezzano con 45mm.
Infine un doveroso accenno ai venti, molto forti che a Trieste ed a Ciampino hanno raggiunto raffiche fino a 100km/h
Aggiornamento 1 DICEMBRE 2014 ore 11:38
Sono diverse le regioni d'Italia colpite da quello che abbiamo definito ciclone mediterraneo ed in effetti si tratta proprio di un intenso vortice ciclonico centrato sulle Baleari attorno al quale stanno ruotando intensi sistemi perturbati accompagnati da venti fino a 100km/h. La perturbazione principale associata al minimo, quella più carica di energia perché alimentata da aria calda nord africana, sta imperversando sulle Penisola dalla scorsa notte ed in queste ore sta concentrando il maltempo sulle regioni settentrionali e parte di quelle centrali.
La situazione peggiore riguarda il Friuli in particolare le province di Pordenone e di Udine. In provincia di Pordenone è esondato il torrente Varma invadendo la Strada regionale 251 ed isolando di fatto tutta la Valcellina. E' la quattordicesima alluvione dall'inizio del 2014!! Gli accumuli superano i 110mm nella Carnia, i 70-80mm sulle Prealpi e le alte pianure.
Situazione di allerta o di criticità moderata ma per il momento senza particolari problemi anche in Piemonte, Liguria e Lombardia. In provincia di Genova sono caduti oltre 75mm di pioggia e continua a piovere, oltre 60mm sull'alto Torinese, 50mm tra Brianza e Bergamasco.
Piogge forti e temporali anche sulle regioni centrali, particolarmente colpito il basso Lazio nella provincia di Frosinone dove sono caduti oltre 60mm di pioggia, 60mm in Toscana nell'alto Pistoeiese, fino a 50mm nella provincia dell'Aquila in Abruzzo, 40mm tra Lucca, Pisa e Livorno
Poche piogge al sud ma disagi per le mareggiate e i forti venti che soffiano fino a 100km/h sulla Sicilia e la fascia tirrenica fino alla costa laziale.
1 DICEMBRE 2014: Come annunciato il maltempo sta colpendo duramente su molte parti della nostra Penisola, investita da un'intensa perturbazione atlantica, dipartita da una circolazione di bassa pressione ancora attiva sul Mediterraneo occidentale.
Piogge, rovesci e temporali hanno cosi raggiunto le Tirreniche centro meridionali e la Sicilia, risultando localmente anche di moderata-forte intensità con accumuli che dalla mezzanotte toccano i 60 mm nel frusinate, 15-20 mm nell'entroterra siculo. I fenomeni sono riusciti localmente a raggiungere anche il medio Adriatico, parte della Puglia e della Basilicata, anche se meno intensi rispetto alle tirreniche.
Il maltempo non ha risparmiato neppure le nostre regioni settentrionali, in particolar modo al Nordovest, penalizzato ancor più da un secondo minimo di bassa pressione scavatosi sul Mar Ligure, che spinge umide correnti meridionali verso nord. Rovesci anche intesi continuano ad interessare Liguria, Piemonte, parte della VDA, Lombardia, Emilia e Triveneto, con accumuli dalla mezzanotte che già toccano i 40-45 mm tra Versilia e NO Toscana, 25 mm nello Spezzino, 30-35 mm tra pedemontana cuneese e torinese, 40 mm nel novarese, 45 mm tra varesotto, Lario, alta Brianza ed ovest bergamasco, 40 mm sulle Orobie, quasi 50 mm sulle Prealpi vicentine, 40 mm in Trentino, 25 mm in Friuli.
ZONE PIU' CRITICHE - Sulla base dei fenomeni è stata valutata dalla Protezione Civile per oggi criticità rossa per rischio idrogeologico sul ponente ligure. Criticità arancione, per rischio idraulico, è indicata sulla pianura occidentale lombarda, in Piemonte sulle colline, sulle pianure cuneese e torinese e sulla valle del Tanaro e in Veneto sulle zone dell'alto Brenta-Bacchiglione-Alpone; criticità sempre arancione, ma per rischio idrogeologico, sulla restante parte della Liguria, su diverse zone della Lombardia settentrionale, sulle zone venete del Piave pedemontano, su tutto il Friuli Venezia Giulia, su gran parte della Toscana, sulle zone tirreniche di Lazio e Campania e sull'Alto Volturno-Medio Sangro in Molise.
Infine, è stata valutata una criticità gialla per le restanti zone del Piemonte, per la Valtellina e l'Oltrepò pavese in Lombardia, buona parte del Veneto e l'intera Provincia Autonoma di Trento, per l'Emilia occidentale, tutta l'Umbria, le restanti parti di Lazio, Campania e Molise, per l'Abruzzo occidentale, l'intera Basilicata, la Puglia meridionale e l'intera Sardegna.
È utile ricordare che le valutazioni di criticità idrogeologica (su tre livelli: rossa, arancione e gialla) possono includere una serie di danni sul territorio. In particolare, la criticità rossa indica la possibilità di: estese frane superficiali e colate rapide detritiche o di fango; possibili attivazione o riattivazione di fenomeni di instabilità dei versanti, anche profonde e di grandi dimensioni; possibile caduta massi. Ingenti ed estesi danni a edifici e centri abitati, infrastrutture, beni e servizi, sia prossimi sia distanti dai corsi d'acqua, o coinvolti da frane o da colate rapide. Grave pericolo per la pubblica incolumità.
METEO GENOVA, LIGURIA: ALLERTA METEO PER FORTI TEMPORALI NELLE PROSSIME 48 ORE
Aggiornamento 28 NOVEMBRE 2014 ore 8:18
Liguria bersaglio di rovesci e temporali nelle prossime ore - Si conferma un venerdì molto turbolento sulla Liguria con rischio di piogge anche di forte intensità per l'innescarsi di temporali autorigeneranti dal mare verso l'entroterra. A rischio soprattutto la provincia di Genova, ma anche le altre, specie Savona e la Spezia dove rimane l'allerta meteo fino a stasera. Già dalla scorsa notte sono cadute punte di oltre 45mm sul genovese. Sabato sarà una giornata di transizione, con ancora molte nubi e qualche pioggia o rovescio, mentre domenica giunge il vortice ciclonico ora presente tra Spagna e Marocco e responsabile di una nuova ondata di maltempo. Attenzione inoltre al vento, che soffierà anche forte di Scirocco sul Levante Ligure tra NNE ed ENE sul Ponente Ligure, con mare che tenderà a divenire molto mosso o agitato al largo.
Aggiornamento 27 NOVEMBRE 2014 ore 17:56
Confermata l'allerta meteo sulla Liguria fino a venerdì sera - Rischio infatti intensi temporali autorigeneranti che potranno scaricare anche oltre 60-70mm in poche ore sebbene in aree ristrette. Rischio allagamenti lampo e nuove criticità idrogeologiche ( frane e smottamenti ). Particolare attenzione a venerdì mattina con allerta soprattutto nel genovese ma anche nelle altre province. Sabato ancora piogge sebbene meno intense e più irregolari, domenica sera torna il maltempo.
Con le piogge previste il mese di Novembre 2014 potrebbe essere da record pluviometrico per la Liguria, con accumuli complessivi superiori ai 1000m!
27 NOVEMBRE 2014: Allerta meteo su Genova e Liguria generale nelle prossime 48 ore - Nonostante l'assenza di una perturbazione organizzata sulla Liguria si rischiano episodi di forte maltempo a livello locale. La regione infatti rimarrà esposta ad un flusso di umide ed instabili correnti meridionali, in scorrimento lungo il ramo ascendente della vasta saccatura che ospita il vortice ciclonico in formazione tra Spagna e Marocco. A complicare ulteriormente il quadro meteorologico ci penserà la persistente confluenza sul Ligure tra lo Scirocco in risalita dal Tirreno ed i venti da Nord-Nordest in discesa sul Ponente Ligure. La convergenza si disporrà proprio al largo di Genova, dove si potrebbero innescare imponenti temporali autorigeneranti trasportati poi dal flusso meridionale verso la Riviera e quindi l'entroterra, per poi eventualmente raggiungere anche il basso Piemonte.
La staticità di tutto l'impianto sinottico potrà favorire la persistenza dei fenomeni temporaleschi sulle stesse aree anche per più ore, con nuovi ingenti accumuli pluviometrici in zone ristrette con conseguenti potenziali criticità idrogeologiche ( punte anche di oltre 70-80mm in poche ore ). L'area dove l'allerta meteo è più elevata è proprio quella della Liguria centrale, tra genovese e savonese, con maggiore probabilità di fenomeni intensi e persistenti a partire da giovedì sera e per tutto venerdì.
Ma sono normali i temporali a fine Novembre? - In Liguria possono svilupparsi temporali anche nei mesi invernali, sotto opportune condizioni, ma in genere di debole intensità. Non è normale dover ancora fare i conti con il rischio nubifragi; ma d'altra parte le temperature si mantengono decisamente troppo sopra le medie del periodo, basti pensare anche entro sabato al Sud sono previste punte di oltre 24-25°C. Questa aria calda ed umida in risalita dai quadranti meridionali verso la Liguria sarà ulteriore carburante per le celle temporalesche, esasperandone le potenzialità.
Liguria bersaglio di rovesci e temporali nelle prossime ore - Si conferma un venerdì molto turbolento sulla Liguria con rischio di piogge anche di forte intensità per l'innescarsi di temporali autorigeneranti dal mare verso l'entroterra. A rischio soprattutto la provincia di Genova, ma anche le altre, specie Savona e la Spezia dove rimane l'allerta meteo fino a stasera. Già dalla scorsa notte sono cadute punte di oltre 45mm sul genovese. Sabato sarà una giornata di transizione, con ancora molte nubi e qualche pioggia o rovescio, mentre domenica giunge il vortice ciclonico ora presente tra Spagna e Marocco e responsabile di una nuova ondata di maltempo. Attenzione inoltre al vento, che soffierà anche forte di Scirocco sul Levante Ligure tra NNE ed ENE sul Ponente Ligure, con mare che tenderà a divenire molto mosso o agitato al largo.
Aggiornamento 27 NOVEMBRE 2014 ore 17:56
Confermata l'allerta meteo sulla Liguria fino a venerdì sera - Rischio infatti intensi temporali autorigeneranti che potranno scaricare anche oltre 60-70mm in poche ore sebbene in aree ristrette. Rischio allagamenti lampo e nuove criticità idrogeologiche ( frane e smottamenti ). Particolare attenzione a venerdì mattina con allerta soprattutto nel genovese ma anche nelle altre province. Sabato ancora piogge sebbene meno intense e più irregolari, domenica sera torna il maltempo.
Con le piogge previste il mese di Novembre 2014 potrebbe essere da record pluviometrico per la Liguria, con accumuli complessivi superiori ai 1000m!
27 NOVEMBRE 2014: Allerta meteo su Genova e Liguria generale nelle prossime 48 ore - Nonostante l'assenza di una perturbazione organizzata sulla Liguria si rischiano episodi di forte maltempo a livello locale. La regione infatti rimarrà esposta ad un flusso di umide ed instabili correnti meridionali, in scorrimento lungo il ramo ascendente della vasta saccatura che ospita il vortice ciclonico in formazione tra Spagna e Marocco. A complicare ulteriormente il quadro meteorologico ci penserà la persistente confluenza sul Ligure tra lo Scirocco in risalita dal Tirreno ed i venti da Nord-Nordest in discesa sul Ponente Ligure. La convergenza si disporrà proprio al largo di Genova, dove si potrebbero innescare imponenti temporali autorigeneranti trasportati poi dal flusso meridionale verso la Riviera e quindi l'entroterra, per poi eventualmente raggiungere anche il basso Piemonte.
La staticità di tutto l'impianto sinottico potrà favorire la persistenza dei fenomeni temporaleschi sulle stesse aree anche per più ore, con nuovi ingenti accumuli pluviometrici in zone ristrette con conseguenti potenziali criticità idrogeologiche ( punte anche di oltre 70-80mm in poche ore ). L'area dove l'allerta meteo è più elevata è proprio quella della Liguria centrale, tra genovese e savonese, con maggiore probabilità di fenomeni intensi e persistenti a partire da giovedì sera e per tutto venerdì.
Ma sono normali i temporali a fine Novembre? - In Liguria possono svilupparsi temporali anche nei mesi invernali, sotto opportune condizioni, ma in genere di debole intensità. Non è normale dover ancora fare i conti con il rischio nubifragi; ma d'altra parte le temperature si mantengono decisamente troppo sopra le medie del periodo, basti pensare anche entro sabato al Sud sono previste punte di oltre 24-25°C. Questa aria calda ed umida in risalita dai quadranti meridionali verso la Liguria sarà ulteriore carburante per le celle temporalesche, esasperandone le potenzialità.
VAL PADANA ZONA PIU' INQUINATA D'EUROPA: 300 MORTI L'ANNO IN LOMBARDIA
26 NOVEMBRE 2014: La Pianura Padana resta l'area più inquinata d'Italia e una delle più inquinate d'Europa insieme all'area più industrializzata della Polonia. La conferma arriva da una serie di studi esposti al convegno "i costi dell'inquinamento atmosferico: un problema dimenticato" organizzato all'Università Bocconi.
L'inquinamento è la causa di morte per 3,7 milioni di persone all'anno nel mondo in seguito alle patologie connesse come ictus, infarti, allergie, asma, polmoniti ed allergie. Per quel che riguarda la Valpadana si stima che ogni abitante perda in media 2-3 anni di vita a causa dell'inquinamento e nella sola Lombardia questo provochi 300 morti all'anno.
Sicuramente rispetto al passato sono avvenuti notevoli miglioramenti grazie alla limitazione delle emissioni di inquinanti con una riduzione del 18% del PM10 e del 10% degli ossidi di azoto. Il miglioramento più marcato è senza dubbio quello relativo alla riduzione della componente di particolato noto noto come 'black carbon', che è considerato uno dei più nocivi per la sua capacità di superare la barriera polmonare ed entrare nel sangue.
Il traffico rimane il primo responsabile dell'inquinamento atmosferico con circa l'85% delle emissioni totali. Oltre il 70% delle emissioni allo scarico è attribuibile ad auto e camion diesel euro 3 e 4 e motorini a due tempi. Nelle città padane sono quindi fondamentali politiche che incentivino l'utilizzo di mezzi non inquinanti come la bicicletta o le auto elettriche, favoriscano i mezzi pubblici e il car-sharing e limitino il traffico automobilistico.
L'inquinamento è la causa di morte per 3,7 milioni di persone all'anno nel mondo in seguito alle patologie connesse come ictus, infarti, allergie, asma, polmoniti ed allergie. Per quel che riguarda la Valpadana si stima che ogni abitante perda in media 2-3 anni di vita a causa dell'inquinamento e nella sola Lombardia questo provochi 300 morti all'anno.
Sicuramente rispetto al passato sono avvenuti notevoli miglioramenti grazie alla limitazione delle emissioni di inquinanti con una riduzione del 18% del PM10 e del 10% degli ossidi di azoto. Il miglioramento più marcato è senza dubbio quello relativo alla riduzione della componente di particolato noto noto come 'black carbon', che è considerato uno dei più nocivi per la sua capacità di superare la barriera polmonare ed entrare nel sangue.
Il traffico rimane il primo responsabile dell'inquinamento atmosferico con circa l'85% delle emissioni totali. Oltre il 70% delle emissioni allo scarico è attribuibile ad auto e camion diesel euro 3 e 4 e motorini a due tempi. Nelle città padane sono quindi fondamentali politiche che incentivino l'utilizzo di mezzi non inquinanti come la bicicletta o le auto elettriche, favoriscano i mezzi pubblici e il car-sharing e limitino il traffico automobilistico.
IL LIVELLO DEL MEDITERRANEO E' IN CRESCITA: OLTRE 1mm ALL'ANNO
24 NOVEMBRE 2014: Dopo 62 anni di rilevamenti il database del Mediterraneo si arricchisce di un nuovo importante dato, il nostro bacino non solo si sta riscaldando ma sta anche aumentando di livello. Lo studio effettuato dall'università spagnola della Cantabria non lascia spazio a dubbi. Le maree del Mediterraneo hannoinvertito la tendenza al ribasso mostrata negli anni dal 1948 al 1989 con una tendenza al rialzo subito dopo il 1989 tanto che si può stimare un aumento medio di livello di poco superiore ad 1mm all'anno a partire da quella data.
I risultati forniti dal database precisano che l'innalzamento si verifica prevalentemente nel periodo estivo mentre nel periodo invernale i trend sono generalmente negativi in particolare sul mediterraneo orientale e l'Adriatico. Il motivo di un simile cambiamento va ricercato secondo il team di scienziati che ha effettuato le analisi nel quadro dei mutamenti climatici globali che riguardano prevalentemente le variazioni barometriche e quelle eoliche, sembra che i cambiamenti nella NAO, North Atlantic Oscillation possano avere in qualche modo influenzato queste variazioni anche se i collegamenti sono tutt'ora in fase di analisi.
I risultati forniti dal database precisano che l'innalzamento si verifica prevalentemente nel periodo estivo mentre nel periodo invernale i trend sono generalmente negativi in particolare sul mediterraneo orientale e l'Adriatico. Il motivo di un simile cambiamento va ricercato secondo il team di scienziati che ha effettuato le analisi nel quadro dei mutamenti climatici globali che riguardano prevalentemente le variazioni barometriche e quelle eoliche, sembra che i cambiamenti nella NAO, North Atlantic Oscillation possano avere in qualche modo influenzato queste variazioni anche se i collegamenti sono tutt'ora in fase di analisi.
PIENA DEL PO': E' ANCORA ALLERTA MASSIMA TRA EMILIA, MANTOVANO E BASSO VENETO
Aggiornamento 19 NOVEMBRE 2014 ore 16:28
Il Po rompe gli argini in alcuni punte del reggiano e in queste ore la piena raggiunge il mantovano e il ferrarese. Il livello del fiume è ancora in crescita a Sermide nell'ultimo tratto lombardo e nel tratto finale del suo corso tra Veneto e ferrarese. Dal satellite si nota molto bene l'eccezionale portate del fiume in queste ore.
Fino ad ora i danni maggiori si sono verificati nel reggiano, dove l'acqua ha invaso le campagne e anche diverse abitazioni. Nei comuni rivieraschi della provincia di Reggio Emilia le scuole rimarranno chiuse anche Giovedì, mentre si segnalano numerosi fontanazzi anche in aree lontani dal corso principale. Numerose strade rimangono chiuse, in particolare diversi ponti e le strade arginali.
In serata il colmo della piena del Po' raggiungerà Pontelagoscuro in provincia di Ferrara con un livello di acqua di circa 3,20 metri. Nelle prossime 24 ore si prevede il mantenimento di livelli di elevata criticità da Casalmaggiore all'Adriatico mentre a Piacenza e Cremona il livello è tornato nella soglia di ordinaria criticità.
19 NOVEMBRE 2014: Il tempo è migliorato ma il Po fa ancora paura: la cessazione delle piogge sta favorendo una lenta decrescita del grande fiume a partire dai settori emiliani, ma l'allerta rimane massima anche in questa fase, in quanto gli argini rimangono a rischio cedimento per pressione eccessiva della massa d'acqua. Sulla riva reggiana il Po ha raggiunto un altezza compresa tra gli 8 ed i 9 metri, allagando diverse aree golenali, prontamente evacuate; l'argine maestro è alto 11 metri. La protezione civile reggiana ha messo a disposizione 10 mila sacchi di sabbia per contrastare il fenomeno dei fontanazzi, ovvero vere e proprie fontane d'acqua che fuoriescono dagli argini.
Piena del Po vista dall'altoA Boretto il livello idrometrico ha raggiunto gli 8.13 metri, ( superata la soglia di 6.50 metri scatta il livello 3 di criticità elevata ), a Borgoforte 8.70m e a Sermide 9.84 metri. Allagamenti si sono avuti nei comuni di Gualtieri, Guastalla e Luzzara; massima allerta anche nel ferrarese, in particolare a Bondeno. Situazione critica anche nel mantovano, dove la piena del Po ha superato i livelli del 2002; nonostante la lenta decrescita l'allerta resta elevata per almeno altri due giorni, specie per la formazione di diversi fontanazzi e anche qui la tracimazione in alcune aree golenali. In prefettura decisa l'interruzione al traffico anche leggero dei due manufatti: quello di Boretto-Viadana dalle 18 di ieri off limits per tutti i tipi di veicoli. Allerta massima infine nel rodigino: Per quanto riguarda la Rete Idraulica Principale è dichiarato lo stato di allarme sul Bacino Po-Fissero-Tartaro-Canalbianco-Basso Adige. Stato di attenzione sui Bacini Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone; Basso Brenta-Bacchiglione-Fratta Gorzone; e Livenza-Lemene-Tagliamento.
Secondo il monitoraggio idrografico AIPO, il grado di criticità rimane elevata ( grado 3 ), da Casalmaggiore fino al Delta, in calo a grado 2 tra piacentino e cremonese.
Il Po rompe gli argini in alcuni punte del reggiano e in queste ore la piena raggiunge il mantovano e il ferrarese. Il livello del fiume è ancora in crescita a Sermide nell'ultimo tratto lombardo e nel tratto finale del suo corso tra Veneto e ferrarese. Dal satellite si nota molto bene l'eccezionale portate del fiume in queste ore.
Fino ad ora i danni maggiori si sono verificati nel reggiano, dove l'acqua ha invaso le campagne e anche diverse abitazioni. Nei comuni rivieraschi della provincia di Reggio Emilia le scuole rimarranno chiuse anche Giovedì, mentre si segnalano numerosi fontanazzi anche in aree lontani dal corso principale. Numerose strade rimangono chiuse, in particolare diversi ponti e le strade arginali.
In serata il colmo della piena del Po' raggiungerà Pontelagoscuro in provincia di Ferrara con un livello di acqua di circa 3,20 metri. Nelle prossime 24 ore si prevede il mantenimento di livelli di elevata criticità da Casalmaggiore all'Adriatico mentre a Piacenza e Cremona il livello è tornato nella soglia di ordinaria criticità.
19 NOVEMBRE 2014: Il tempo è migliorato ma il Po fa ancora paura: la cessazione delle piogge sta favorendo una lenta decrescita del grande fiume a partire dai settori emiliani, ma l'allerta rimane massima anche in questa fase, in quanto gli argini rimangono a rischio cedimento per pressione eccessiva della massa d'acqua. Sulla riva reggiana il Po ha raggiunto un altezza compresa tra gli 8 ed i 9 metri, allagando diverse aree golenali, prontamente evacuate; l'argine maestro è alto 11 metri. La protezione civile reggiana ha messo a disposizione 10 mila sacchi di sabbia per contrastare il fenomeno dei fontanazzi, ovvero vere e proprie fontane d'acqua che fuoriescono dagli argini.
Piena del Po vista dall'altoA Boretto il livello idrometrico ha raggiunto gli 8.13 metri, ( superata la soglia di 6.50 metri scatta il livello 3 di criticità elevata ), a Borgoforte 8.70m e a Sermide 9.84 metri. Allagamenti si sono avuti nei comuni di Gualtieri, Guastalla e Luzzara; massima allerta anche nel ferrarese, in particolare a Bondeno. Situazione critica anche nel mantovano, dove la piena del Po ha superato i livelli del 2002; nonostante la lenta decrescita l'allerta resta elevata per almeno altri due giorni, specie per la formazione di diversi fontanazzi e anche qui la tracimazione in alcune aree golenali. In prefettura decisa l'interruzione al traffico anche leggero dei due manufatti: quello di Boretto-Viadana dalle 18 di ieri off limits per tutti i tipi di veicoli. Allerta massima infine nel rodigino: Per quanto riguarda la Rete Idraulica Principale è dichiarato lo stato di allarme sul Bacino Po-Fissero-Tartaro-Canalbianco-Basso Adige. Stato di attenzione sui Bacini Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone; Basso Brenta-Bacchiglione-Fratta Gorzone; e Livenza-Lemene-Tagliamento.
Secondo il monitoraggio idrografico AIPO, il grado di criticità rimane elevata ( grado 3 ), da Casalmaggiore fino al Delta, in calo a grado 2 tra piacentino e cremonese.
METEO ALPI: ALTRA DAMA BIANCA IN ARRIVO, ANCHE SOTTO I 1000m. LE PREVISIONI
Aggiornamento 18 NOVEMBRE 2014 ore 8:46
Nevica sulle Alpi orientali fin sotto i 1000m - In particolare tra Cadore e Carnia la neve si sta spingendo a tratti fin verso i 700-800m, in funzione anche all'intensità delle precipitazioni; nevicate stanno interessando anche restanti Dolomiti e l'Alto Adige, mediamente oltre 900-1200m. Nella scorsa notte le precipitazioni sono risultate a tratti intense, facendo crollare le temperature e scaricando sulle vallate l'aria fredda presente in quota. Si sono così' avuti accumuli piuttosto significativi, talora anche superiori ai 10-15cm già a partire dai 1000-1100m soprattutto tra Cadore e Carnia. Ritroviamo imbiancate località come Forni di Sopra, Alleghe, Cortina d'Ampezzo, ma anche Padola, Dobbiaco, Canazei, Ortisei, Predazzo. Nel frattempo la situazione è migliorata sulle Alpi occidentali, con cessazione dei fenomeni e anche delle belle schiarite.
Nelle prossime ore residue nevicate interesseranno Alto Adige, Dolomiti settentrionali, Carnia e tarvisiano, mediamente oltre 900-1200m, ma con precipitazioni in attenuazione nel corso del pomeriggio. Entro la sera/notte subentreranno anche delle belle aperture. Da mercoledì e per il resto della settimana bel tempo prevalente, con netto calo delle minime specie nei fondovalle, massime in aumento soprattutto in alta quota. Possibili inversioni termiche.
17 NOVEMBRE 2014:Nevicate in intensificazione nelle prossime ore sulle Alpi - Questa ennesima perturbazione darà il meglio di sè sulle Alpi tra lunedì pomeriggio e la notte su martedì, con precipitazioni in graduale intensificazione a partire dai versanti meridionali ed in risalita verso Nord. La fascia alpina meridionale sarà quella che verdrà gli accumuli nivometrici maggiori, in particolare Ossola, Alpi Orobiche, Dolomiti meridionali, Carnia e Tarvisiano, dove si potranno accumulare talora anche oltre 20-30cm di neve fresca al di sopra dei 1500-1600m.
Nevicherà infatti mediamente oltre 1200-1500m, ma con quota neve in calo entro la notte su martedì, fin verso i 1000m ma a tratti anche al di sotto durante i rovesci più intensi e sulle vallate più strette. Tonerà così a nevicare in località come Bormio, Aprica, Ponte di Legno, Dobbiaco, Canazei, Ortisei, Cortina d'Ampezzo e sul Lussari, oltre ovviamente che in località come San Martino di Castrozza, Madonna di Campiglio, Arabba, Madesimo e Livigno.
Martedì mattina residue nevicate interesseranno le Alpi orientali mediamente oltre 900-1200m, specie al mattino e tra Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, in graduale attenuazione. Già ampie schiarite favoriranno invece le Alpi occidentali. Sarà il preludio ad un miglioramento defintivo che si concretizzerà entro mercoledì, com bel tempo su tutto l'arco alpino almeno fino al prossimo weekend. Il sensibile aumento delle temperature previsto da giovedì, specie in alta quota, farà però aumentare il rischio valanghe. Prestare attenzione!
Nevica sulle Alpi orientali fin sotto i 1000m - In particolare tra Cadore e Carnia la neve si sta spingendo a tratti fin verso i 700-800m, in funzione anche all'intensità delle precipitazioni; nevicate stanno interessando anche restanti Dolomiti e l'Alto Adige, mediamente oltre 900-1200m. Nella scorsa notte le precipitazioni sono risultate a tratti intense, facendo crollare le temperature e scaricando sulle vallate l'aria fredda presente in quota. Si sono così' avuti accumuli piuttosto significativi, talora anche superiori ai 10-15cm già a partire dai 1000-1100m soprattutto tra Cadore e Carnia. Ritroviamo imbiancate località come Forni di Sopra, Alleghe, Cortina d'Ampezzo, ma anche Padola, Dobbiaco, Canazei, Ortisei, Predazzo. Nel frattempo la situazione è migliorata sulle Alpi occidentali, con cessazione dei fenomeni e anche delle belle schiarite.
Nelle prossime ore residue nevicate interesseranno Alto Adige, Dolomiti settentrionali, Carnia e tarvisiano, mediamente oltre 900-1200m, ma con precipitazioni in attenuazione nel corso del pomeriggio. Entro la sera/notte subentreranno anche delle belle aperture. Da mercoledì e per il resto della settimana bel tempo prevalente, con netto calo delle minime specie nei fondovalle, massime in aumento soprattutto in alta quota. Possibili inversioni termiche.
17 NOVEMBRE 2014:Nevicate in intensificazione nelle prossime ore sulle Alpi - Questa ennesima perturbazione darà il meglio di sè sulle Alpi tra lunedì pomeriggio e la notte su martedì, con precipitazioni in graduale intensificazione a partire dai versanti meridionali ed in risalita verso Nord. La fascia alpina meridionale sarà quella che verdrà gli accumuli nivometrici maggiori, in particolare Ossola, Alpi Orobiche, Dolomiti meridionali, Carnia e Tarvisiano, dove si potranno accumulare talora anche oltre 20-30cm di neve fresca al di sopra dei 1500-1600m.
Nevicherà infatti mediamente oltre 1200-1500m, ma con quota neve in calo entro la notte su martedì, fin verso i 1000m ma a tratti anche al di sotto durante i rovesci più intensi e sulle vallate più strette. Tonerà così a nevicare in località come Bormio, Aprica, Ponte di Legno, Dobbiaco, Canazei, Ortisei, Cortina d'Ampezzo e sul Lussari, oltre ovviamente che in località come San Martino di Castrozza, Madonna di Campiglio, Arabba, Madesimo e Livigno.
Martedì mattina residue nevicate interesseranno le Alpi orientali mediamente oltre 900-1200m, specie al mattino e tra Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, in graduale attenuazione. Già ampie schiarite favoriranno invece le Alpi occidentali. Sarà il preludio ad un miglioramento defintivo che si concretizzerà entro mercoledì, com bel tempo su tutto l'arco alpino almeno fino al prossimo weekend. Il sensibile aumento delle temperature previsto da giovedì, specie in alta quota, farà però aumentare il rischio valanghe. Prestare attenzione!
MALTEMPO LIGURIA: IN UN MESE OLTRE 900mm DI PIOGGIA, DANNI PER ALMENO 30 MILIONI
19 NOVEMBRE 2014: Dopo le pesanti e ripetute ondate di maltempo, la Liguria fa la conta dei danni indotti da una piovosità davvero eccezionale, degne di un monsone indiano: in 17 giorni si sono registrate punte pluviometriche di oltre 500-600mm in particolare tra savonese e genovese. Proprio sull'entroterra genovese sono stati accumulati fino a 700-800mm complessivi, con un picchi impressionanti di 900-940mm a nordest della città ( Masone - San Pietro ); da inizio anno gli accumuli complessivi sulla provincia superano punte di 3300-3400mm!
Le stime della coldiretti parlano di "danni incalcolabili, per decine di milioni di euro, nelle campagne colpite da frane e smottamenti, strade poderali cancellate, terreni allagati, serre distrutte, coltivazioni perdute, dagli ortaggi piante aromatiche in vaso, ma in pericolo ci sono anche pregiati vigneti". Il pericolo ora deriva dall'acqua che impregna ancora i terreni e che instabilizzano il territorio come ad esempio i muri a secco che lo modellano. Ci vorranno giorni per smaltire tutta l'acqua caduta e fortunatamente non pioverà fino ad almeno domenica. I primi bilanci parlano di danni per oltre 30 milioni di euro.
La provincia di Genova è stata duramente colpita in tutti i suoi comuni, con numerose frane, smottamenti, allagamenti ed esondazioni, in particolare nel Tigullio ( esondazione del Rupinaro ). Nella provincia di Savona l'area più colpita risulta l'albenganese, dove tra l'11 ed il 15 Novembre sono esondati il rio Carenda ed il Carendetta, provocando diffusi allagamenti. Per quanto riguarda lo spezzino, la situazione più critica si è avuta tra Ortonovo, Castelnuovo Magra e Sarzana, mentre nell'imperiese le criticità si sono avute in tutto il territorio provinciale, soprattutto per frane e smottamenti.
Le stime della coldiretti parlano di "danni incalcolabili, per decine di milioni di euro, nelle campagne colpite da frane e smottamenti, strade poderali cancellate, terreni allagati, serre distrutte, coltivazioni perdute, dagli ortaggi piante aromatiche in vaso, ma in pericolo ci sono anche pregiati vigneti". Il pericolo ora deriva dall'acqua che impregna ancora i terreni e che instabilizzano il territorio come ad esempio i muri a secco che lo modellano. Ci vorranno giorni per smaltire tutta l'acqua caduta e fortunatamente non pioverà fino ad almeno domenica. I primi bilanci parlano di danni per oltre 30 milioni di euro.
La provincia di Genova è stata duramente colpita in tutti i suoi comuni, con numerose frane, smottamenti, allagamenti ed esondazioni, in particolare nel Tigullio ( esondazione del Rupinaro ). Nella provincia di Savona l'area più colpita risulta l'albenganese, dove tra l'11 ed il 15 Novembre sono esondati il rio Carenda ed il Carendetta, provocando diffusi allagamenti. Per quanto riguarda lo spezzino, la situazione più critica si è avuta tra Ortonovo, Castelnuovo Magra e Sarzana, mentre nell'imperiese le criticità si sono avute in tutto il territorio provinciale, soprattutto per frane e smottamenti.
MALTEMPO AL NORD: ALLUVIONE IN LIGURIA, ALLAGAMENTI ANCHE IN PIEMONTE E LOMBARDIA
Aggiornamento 16 NOVEMBRE 2014 ore 8:28
Un timido sole ha illuminato la Liguria stamane, soprattutto il settore centro occidentale quello più colpito dalle alluvioni di ieri. Un sole che servirà a contare i danni per milioni e milioni di euro e a continuare le ricerche dell'uomo di 67 anni che è stato travolto con la sua auto da un torrente in piena in provincia di Genova, ma le speranze di trovarlo in vita sono pari a zero. Non va meglio in Lombardia con la situazione più critica nel Varesotto dove una frana a Cerro di Laveno ha travolto una villa dove vivevano cinque persone, tre sono riuscite a salvarsi, due sono rimaste vittime della tragedia. Una situazione veramente disastrosa e le previsioni per le prossime 24 ore non sono buone. L'Italia resta ancora inserita in una circolazione di bassa pressione che fa capo ad un vortice ciclonico tra le Isole Britanniche e la Francia.
Una depressione molto vicina che alimenterà nuovi impulsi perturbati destinati a riportare maltempo diffuso soprattutto domani. Resta quindi alto lo stato di attenzione almeno fino a tutta la giornata di Lunedì. Situazioni potenzialmente critiche sulla Liguria di levante e non solo, anche sulla fascia centrale tirrenica tra la Toscana ed il Lazio, nonchè sul Triveneto.
Ancora 24 ore di tribolazione comunque poi Martedì la situazione andrà migliorando e compatibilmente con le ultime analisi dovrebbe aprirsi un periodo di tempo buono della durata di diversi giorni. Detto questo,per la cronaca che riguarda la nottata e queste prime ore del mattino,segnaliamo ancora qualche pioggia al nord e qualche temporale in Toscana attualmente in atto con accumuli superiori ai 30mm in provincia di Pisa e 15-20mm sul Friuli, e poi il transito anche sulle regioni meridionali in forma più attenuata dirovesci e qualche temporale, con accumuli moderati fino a 25-30mm in Campania tra le provincie di Caserta, Napoli e Salerno e 31mm nel Salento.
15 NOVEMBRE 2014: Situazione critica in tutto il nordovest in particolare in Liguria a causa delle forti piogge cadute nelle ultime 12 ore. Accumuli da regime monsonico con punte superiori ai 360mm che hanno fatto tracimare invasi piccoli e grandi con numerose alluvioni lampo tra le province di Savona e Genova, enormi disagi anche nei capoluoghi di provincia. Giunta anche la notizia di un disperso. Comincia a piovere forte in Toscana. Vediamo nel dettaglio le aree più colpite.
Liguria: Le prime schiarite interessano l'estremo ponente, mentre continua a piovere a tratti forte sul settore centro orientale. La situazione resta critica tra Savona e Genova. Gli apporti pluviometrici della zona di monte (oltre 360mm) aggiunti a quelli della zona di valle (180-230mm) hanno gonfiato a dismisura i bacini idrografici con l'esondazione di numerosi torrenti. Hanno rotto gli argini Cerusa, Orba, Stura, Borzoli, Fergino, Ruscarolo, Torbella, Polcevera, il Bisagno è ai livelli di guardia. Sott'acqua Albenga, Alassio, Ceriale, Finale Ligure, Vado Ligure, Albisola Superiore, Bergeggi, Voltri ed Arenzano. Non va meglio nei centri città a Savona e a Genova con quartieri interamente allagati come il Sanpierdarena a Genova. Critica la situazione anche a Rivarolo e Certosa. Problemi anche per i forti venti, nella zona di Pra' una violenta tromba marina ha divelto alberi, cartelli e arredi urbani. A Mignanego (GE) un uomo è stato dato per dispersodopo che la sua auto è stata travolta da un torrente, la donna che era con lui che ha denunciato l'accaduto è invece riuscita a trarsi in salvo.
Piemonte: Critica la situazione nell'Alessandrino dove continua a piovere e la protezione civile ha mantenuto il codice rosso. Problemi soprattutto nell' Ovadese e nell'Acquese con evacuazioni precauzionali a Gavi completamente isolata e Castelletto d'Orba. 12mila persone sono rimaste senz'acqua. A Predosa il ponte sull'Orba è stato chiuso per sicurezza. Dopo l'Orba, il rio Lovassina e il Grue, in provincia di Alessandria esonda anche il Lemme. Preoccupa il Bormida: l'acqua ha raggiunto il livello di 8,3 metri (la soglia di pericolo è di 7 metri), per precauzione è stato chiuso il ponte tra la città e Spinetta e sono state evacuate le aree golenali. Codice arancione (moderata criticità, livello due su tre) per Biellese, Novarese, Vercellese, già duramente colpiti nei giorni e nelle settimane passate. Nel Biellese sono state evacuate un gruppo di case a Chiavazza perchè minacciate da una frana. Livello giallo per il Torinese dove non vengono segnalati particolari problemi.
Lombardia: La situazione peggiore tra Varesotto, Milanese e Bergamasco con accumuli superiori ai 100mm. Sotto la lente Olona, Lambro, Seveso e Ticino. Il Seveso è già esondato inondando il territorio cittadino milanese in zona Niguarda costringendo la chiusura delle stazioni del metrò. Il Lambro ha invece invaso l'omonimo parco che ospita, tra le altre, la comunità Exodus di Don Mazzi, evacuata d'urgenza. Sorvegliato speciale anche l'Adda che potrebbe esondare nel Lodigiano.
Toscana: Comincia a piovere a tratti forti sulle province occidentali e settentrionali con accumuli provvisori fino a 35-40mm nel Carrarese. A Carrara il Sindaco ha disposto un'evacuazione preventiva della zona rossa. Pioggia moderata anche sul Pisano ed il Pistoiese con punte di 30mm.
Un timido sole ha illuminato la Liguria stamane, soprattutto il settore centro occidentale quello più colpito dalle alluvioni di ieri. Un sole che servirà a contare i danni per milioni e milioni di euro e a continuare le ricerche dell'uomo di 67 anni che è stato travolto con la sua auto da un torrente in piena in provincia di Genova, ma le speranze di trovarlo in vita sono pari a zero. Non va meglio in Lombardia con la situazione più critica nel Varesotto dove una frana a Cerro di Laveno ha travolto una villa dove vivevano cinque persone, tre sono riuscite a salvarsi, due sono rimaste vittime della tragedia. Una situazione veramente disastrosa e le previsioni per le prossime 24 ore non sono buone. L'Italia resta ancora inserita in una circolazione di bassa pressione che fa capo ad un vortice ciclonico tra le Isole Britanniche e la Francia.
Una depressione molto vicina che alimenterà nuovi impulsi perturbati destinati a riportare maltempo diffuso soprattutto domani. Resta quindi alto lo stato di attenzione almeno fino a tutta la giornata di Lunedì. Situazioni potenzialmente critiche sulla Liguria di levante e non solo, anche sulla fascia centrale tirrenica tra la Toscana ed il Lazio, nonchè sul Triveneto.
Ancora 24 ore di tribolazione comunque poi Martedì la situazione andrà migliorando e compatibilmente con le ultime analisi dovrebbe aprirsi un periodo di tempo buono della durata di diversi giorni. Detto questo,per la cronaca che riguarda la nottata e queste prime ore del mattino,segnaliamo ancora qualche pioggia al nord e qualche temporale in Toscana attualmente in atto con accumuli superiori ai 30mm in provincia di Pisa e 15-20mm sul Friuli, e poi il transito anche sulle regioni meridionali in forma più attenuata dirovesci e qualche temporale, con accumuli moderati fino a 25-30mm in Campania tra le provincie di Caserta, Napoli e Salerno e 31mm nel Salento.
15 NOVEMBRE 2014: Situazione critica in tutto il nordovest in particolare in Liguria a causa delle forti piogge cadute nelle ultime 12 ore. Accumuli da regime monsonico con punte superiori ai 360mm che hanno fatto tracimare invasi piccoli e grandi con numerose alluvioni lampo tra le province di Savona e Genova, enormi disagi anche nei capoluoghi di provincia. Giunta anche la notizia di un disperso. Comincia a piovere forte in Toscana. Vediamo nel dettaglio le aree più colpite.
Liguria: Le prime schiarite interessano l'estremo ponente, mentre continua a piovere a tratti forte sul settore centro orientale. La situazione resta critica tra Savona e Genova. Gli apporti pluviometrici della zona di monte (oltre 360mm) aggiunti a quelli della zona di valle (180-230mm) hanno gonfiato a dismisura i bacini idrografici con l'esondazione di numerosi torrenti. Hanno rotto gli argini Cerusa, Orba, Stura, Borzoli, Fergino, Ruscarolo, Torbella, Polcevera, il Bisagno è ai livelli di guardia. Sott'acqua Albenga, Alassio, Ceriale, Finale Ligure, Vado Ligure, Albisola Superiore, Bergeggi, Voltri ed Arenzano. Non va meglio nei centri città a Savona e a Genova con quartieri interamente allagati come il Sanpierdarena a Genova. Critica la situazione anche a Rivarolo e Certosa. Problemi anche per i forti venti, nella zona di Pra' una violenta tromba marina ha divelto alberi, cartelli e arredi urbani. A Mignanego (GE) un uomo è stato dato per dispersodopo che la sua auto è stata travolta da un torrente, la donna che era con lui che ha denunciato l'accaduto è invece riuscita a trarsi in salvo.
Piemonte: Critica la situazione nell'Alessandrino dove continua a piovere e la protezione civile ha mantenuto il codice rosso. Problemi soprattutto nell' Ovadese e nell'Acquese con evacuazioni precauzionali a Gavi completamente isolata e Castelletto d'Orba. 12mila persone sono rimaste senz'acqua. A Predosa il ponte sull'Orba è stato chiuso per sicurezza. Dopo l'Orba, il rio Lovassina e il Grue, in provincia di Alessandria esonda anche il Lemme. Preoccupa il Bormida: l'acqua ha raggiunto il livello di 8,3 metri (la soglia di pericolo è di 7 metri), per precauzione è stato chiuso il ponte tra la città e Spinetta e sono state evacuate le aree golenali. Codice arancione (moderata criticità, livello due su tre) per Biellese, Novarese, Vercellese, già duramente colpiti nei giorni e nelle settimane passate. Nel Biellese sono state evacuate un gruppo di case a Chiavazza perchè minacciate da una frana. Livello giallo per il Torinese dove non vengono segnalati particolari problemi.
Lombardia: La situazione peggiore tra Varesotto, Milanese e Bergamasco con accumuli superiori ai 100mm. Sotto la lente Olona, Lambro, Seveso e Ticino. Il Seveso è già esondato inondando il territorio cittadino milanese in zona Niguarda costringendo la chiusura delle stazioni del metrò. Il Lambro ha invece invaso l'omonimo parco che ospita, tra le altre, la comunità Exodus di Don Mazzi, evacuata d'urgenza. Sorvegliato speciale anche l'Adda che potrebbe esondare nel Lodigiano.
Toscana: Comincia a piovere a tratti forti sulle province occidentali e settentrionali con accumuli provvisori fino a 35-40mm nel Carrarese. A Carrara il Sindaco ha disposto un'evacuazione preventiva della zona rossa. Pioggia moderata anche sul Pisano ed il Pistoiese con punte di 30mm.
MALTEMPO: ACCUMULI DI PIOGGIA ECCEZIONALI AL NORD, OLTRE 600mm IN FRIULI VENEZIA GIULIA
15 NOVEMBRE 2014: 2014 annata eccezionale per le piogge al Nord - Che sia stato un anno particolarmente piovoso per il Nord e non solo è cosa nota ma i dati pluviometrici relativi gli accumuli da Gennaio ad oggi risultano in alcuni casi davvero eccezionali, da record. In particolare sul Friuli Venezia Giulia si registrano punte localmente superiori ai 4000mm su fascia alpina e prealpina con un picco addirittura prossimo ai 7000mm a Casera Canin, sulle Prealpi Giulie. Tra gli altri valori notevoli della regione si segnalano gli oltre 4600mm di Musi a fronte di una media annua di 3150mm, gli oltre 4200mm di Coritis a fronte di una media annua di 3000m.
Accumuli notevoli anche sul Veneto, dove sulla fascia prealpina si superano anche punte di 2500mm, in particolare tra vicentino e bellunese: a Lago di Velo d'Astico, nel vicentino, superati i 2700mm a fronte di una media annua di 1500mm, mentre a Seren del Grappa si superano i 2400mm. In Lombardia si superano diffusamente i 2000mm sulla fascia prealpina, a tratti pedemontana, in particolare tra varesotto, comasco e lecchese: a Lecco accumulati 2263mm, Lecco 2210mm, Barzio 2410mm. Da segnalare accumuli notevoli anche a Milano, oltre 1500mm a Lambrate.
Anche sull'alto Piemonte si superano i 2000mm, in particolare sul verbano-cusio e sul novarese, con 2235mm a Soriso, 2188mm a Borgomanero. Precipitazioni meno ingenti spostandosi verso Ovest. Da segnalare infine oltre 1500-2000m anche sulla Liguria, con un picchi di oltre 3000m sull'Appennino genovese, fino ad oltre 3150mm a Belpiano. In Liguria e sull'alto Piemonte solamente da inizio Novembre sono cadute punte di oltre 500-600mm!
Con la prossima perturbazione su tutte le succitate aree sono attese punte anche di oltre 100-150mm e altre perturbazione sono attese nella prossima settimana. Insomma il 2014 potrebbe davvero essere un anno da record pluviometrico.
Accumuli notevoli anche sul Veneto, dove sulla fascia prealpina si superano anche punte di 2500mm, in particolare tra vicentino e bellunese: a Lago di Velo d'Astico, nel vicentino, superati i 2700mm a fronte di una media annua di 1500mm, mentre a Seren del Grappa si superano i 2400mm. In Lombardia si superano diffusamente i 2000mm sulla fascia prealpina, a tratti pedemontana, in particolare tra varesotto, comasco e lecchese: a Lecco accumulati 2263mm, Lecco 2210mm, Barzio 2410mm. Da segnalare accumuli notevoli anche a Milano, oltre 1500mm a Lambrate.
Anche sull'alto Piemonte si superano i 2000mm, in particolare sul verbano-cusio e sul novarese, con 2235mm a Soriso, 2188mm a Borgomanero. Precipitazioni meno ingenti spostandosi verso Ovest. Da segnalare infine oltre 1500-2000m anche sulla Liguria, con un picchi di oltre 3000m sull'Appennino genovese, fino ad oltre 3150mm a Belpiano. In Liguria e sull'alto Piemonte solamente da inizio Novembre sono cadute punte di oltre 500-600mm!
Con la prossima perturbazione su tutte le succitate aree sono attese punte anche di oltre 100-150mm e altre perturbazione sono attese nella prossima settimana. Insomma il 2014 potrebbe davvero essere un anno da record pluviometrico.
DIRETTA MALTEMPO ITALIA: FORTI PIOGGE AL NORDOVEST, PRIMI ALLAGAMENTI IN LIGURIA, ANCORA IN ATTESA IL RESTO DELLA PENISOLA
15 NOVEMBRE 2014: Nel corso delle ultime ore un intenso fronte atlantico collegato ad una profonda circolazione di bassa pressione posizionata poco a ovest del Regno Unito ha raggiunto le regioni più occidentali della Penisola.Forti piogge stanno interessando Liguria e Piemonte con le prime segnalazioni di smottamenti, frane e allagamenti in provincia di Savona e Genova dove gli accumuli stanno già sfiorando i 200mm dalla mezzanotte.
Forti temporali e disagi anche tra Langhe ed alessandrino con accumuli provvisori fino a 100mm, 50mm sulle province settentrionali con nevicate abbondanti fino a 50cm freschi sulle alpi marittime intorno 1600-1800m. Insomma una situazione che si sta facendo nuovamente critica e giustifica in pieno l'allerta emesso.
Piogge e qualche temporale stanno interessando anche la Sardegna soprattutto i settori più occidentali dell'Isola ma per il momento senza particolari problemi. Sul resto d'Italia sta transitando una nuvolosità pre frontale costituita prevalentemente da velature e stratificazioni che non sta portando fenomeni di rilievo , qualche pioggia viene segnalata lungo la fascia tirrenica dalla Toscana alla Campania, settore questo che risentirà maggiormente del peggioramento nelle prossime ore. Sole prevalente su Sicilia ionio e basso Adriatico.
Dal punto di vista termico, le temperature minime risultano ancora per lo più al di sopra delle medie stagionali vuoi per la copertura nuvolosa che per i venti meridionali che precedono la perturbazione. I valori più bassi sono stati registrati lungo l'Adriatico a causa dei cieli sereni. La città più fredda di stanotte Pescara con 7° di Minima, la più mite Alghero con 16°.
Forti temporali e disagi anche tra Langhe ed alessandrino con accumuli provvisori fino a 100mm, 50mm sulle province settentrionali con nevicate abbondanti fino a 50cm freschi sulle alpi marittime intorno 1600-1800m. Insomma una situazione che si sta facendo nuovamente critica e giustifica in pieno l'allerta emesso.
Piogge e qualche temporale stanno interessando anche la Sardegna soprattutto i settori più occidentali dell'Isola ma per il momento senza particolari problemi. Sul resto d'Italia sta transitando una nuvolosità pre frontale costituita prevalentemente da velature e stratificazioni che non sta portando fenomeni di rilievo , qualche pioggia viene segnalata lungo la fascia tirrenica dalla Toscana alla Campania, settore questo che risentirà maggiormente del peggioramento nelle prossime ore. Sole prevalente su Sicilia ionio e basso Adriatico.
Dal punto di vista termico, le temperature minime risultano ancora per lo più al di sopra delle medie stagionali vuoi per la copertura nuvolosa che per i venti meridionali che precedono la perturbazione. I valori più bassi sono stati registrati lungo l'Adriatico a causa dei cieli sereni. La città più fredda di stanotte Pescara con 7° di Minima, la più mite Alghero con 16°.
MALTEMPO NORD: FIUMI E LAGHI IN PIENA CON ESONDAZIONI, ALLERTA PER LA PIENA DEL PO'
ESONDAZIONI, ALLERTA PER LA PIENA DEL PO'
14 NOVEMBRE 2014: Pò in piena, allarme a Piacenza, Reggio e Parma. - Anche il Po è i piena superando la soglia di allerta in diversi tratti tra Piacenza e il Polesine. Proprio a Piacenza la situazione più difficile, dove il fiume è 6.25 metri sopra lo zero idrometrico e si avvicina a 7, a fronte di una soglia di preallerta di 5 metri. Alcuni tratti della tangenziale sono stati chiusi, anche a seguito dell'esondazione del torrente Riello. Criticità idrogeologiche si registrano in tutta l'area collinare retrostante. Sulla base delle valutazioni previsionali di Aipo, si prevede il superamento del livello 3 sulle sezioni comprese fra Casalmaggiore Boretto (dalle prime ore di domani) e Borgoforte nel pomeriggio di domani. Sono interessate in tutto 3 provincie: Piacenza, Parma e Reggio Emilia, dove le aree golenali non protette da argini saranno allagate. Situzione potenzialmente critica anche sul mantovano. Tra i dati più salienti segnaliamo i 5.25 metri oltre il livello idrometrico a Casalmaggiore, +6.21 a Colorno, +6.3 metri a Boretto, +6.49 a Borgoforte. A Polesella il fiume e quasi a 6.5 metri sopra lo zero idrometrico. La Prefettura nel frattempo ha convocato il Centro coordinamento soccorsi
Lago Maggiore e di Como ancora a livelli di esondazione - Situazione sempre molto critica attorno al lago Maggiore la cui esondazione ha allagato diversi paesi; il livello di esondazione è stato infatti superato di ben 30cm e l'altezza del lago risulta attualmente di 3 metri e mezzo al di sopra della media del periodo ( quota dell'invaso 196,5 metri; livello d'esondazione 196,2 metri ). Anche il lago di Como è al limite dell'esondazione con la quota d'invaso a 198,70m, che coincide proprio con il livello d'esondazione.
Nel frattempo il Bormida, il Tanaro ed il Sesia sono ancora in piena, mentre il Ticino risulta al limite dell'esondazione a Pavia, con un +3.10 metri dallo zero idrometrico a fronte di un livello di esondazione di 3.15m. Risulta nel frattempo ancora interrotta la linea ferroviaria del Sempione: dalle ore 4.35 è ripreso il traffico sulla linea ferroviaria Domodossola - Novara, sospeso dalle 7.20 di ieri fra Orta e Gravellona Toce a causa di una frana fra Orta e Pettenasco causata dal maltempo. Rimane interrotta, invece, la linea Domodossola - Milano, tra Stresa e Belgirate.
Si ritira il Seveso a Milano, dopo gli allagamenti della notte e la situazione si sta normalizzando anche in zona Niguarda; nel frattempo per il forte maltempo è crollato un tratto di strada sull'Alzaia del Naviglio Pavese, all'altezza di via Rimini, a Milano. Il Lambro invece resta alto e sta ancora creando problemi a Monza e nella Brianza circostante: ancora problemi ad Arcore, Villasanta, Vimercate, mentre alcune strade restano chiuse al traffico per allagamenti tra cui via Boccaccio, da via Regina Margherita a via Cantorevia Cantore, da via Annoni a via Bocacciovia Annoni, da via Cantore a via Aliprandivia Aliprandi, da via Lecco a via Villatutta via Villatutta via Grazie Vecchietutta via D'Azegliotutta via Zanzitutta via Frisivia Ghilini, da via Mentana a via Timavo. Sempre per il Lambro ancora criticità a Melzo e Settala.
A fronte di tutte queste criticità c'è dunque apprensione per l'arrivo della intensa perturbazione di sabato, che potrà dar luogo a nuove esondazioni anche più diffuse a causa delle ingenti piogge già cadute.
14 NOVEMBRE 2014: Pò in piena, allarme a Piacenza, Reggio e Parma. - Anche il Po è i piena superando la soglia di allerta in diversi tratti tra Piacenza e il Polesine. Proprio a Piacenza la situazione più difficile, dove il fiume è 6.25 metri sopra lo zero idrometrico e si avvicina a 7, a fronte di una soglia di preallerta di 5 metri. Alcuni tratti della tangenziale sono stati chiusi, anche a seguito dell'esondazione del torrente Riello. Criticità idrogeologiche si registrano in tutta l'area collinare retrostante. Sulla base delle valutazioni previsionali di Aipo, si prevede il superamento del livello 3 sulle sezioni comprese fra Casalmaggiore Boretto (dalle prime ore di domani) e Borgoforte nel pomeriggio di domani. Sono interessate in tutto 3 provincie: Piacenza, Parma e Reggio Emilia, dove le aree golenali non protette da argini saranno allagate. Situzione potenzialmente critica anche sul mantovano. Tra i dati più salienti segnaliamo i 5.25 metri oltre il livello idrometrico a Casalmaggiore, +6.21 a Colorno, +6.3 metri a Boretto, +6.49 a Borgoforte. A Polesella il fiume e quasi a 6.5 metri sopra lo zero idrometrico. La Prefettura nel frattempo ha convocato il Centro coordinamento soccorsi
Lago Maggiore e di Como ancora a livelli di esondazione - Situazione sempre molto critica attorno al lago Maggiore la cui esondazione ha allagato diversi paesi; il livello di esondazione è stato infatti superato di ben 30cm e l'altezza del lago risulta attualmente di 3 metri e mezzo al di sopra della media del periodo ( quota dell'invaso 196,5 metri; livello d'esondazione 196,2 metri ). Anche il lago di Como è al limite dell'esondazione con la quota d'invaso a 198,70m, che coincide proprio con il livello d'esondazione.
Nel frattempo il Bormida, il Tanaro ed il Sesia sono ancora in piena, mentre il Ticino risulta al limite dell'esondazione a Pavia, con un +3.10 metri dallo zero idrometrico a fronte di un livello di esondazione di 3.15m. Risulta nel frattempo ancora interrotta la linea ferroviaria del Sempione: dalle ore 4.35 è ripreso il traffico sulla linea ferroviaria Domodossola - Novara, sospeso dalle 7.20 di ieri fra Orta e Gravellona Toce a causa di una frana fra Orta e Pettenasco causata dal maltempo. Rimane interrotta, invece, la linea Domodossola - Milano, tra Stresa e Belgirate.
Si ritira il Seveso a Milano, dopo gli allagamenti della notte e la situazione si sta normalizzando anche in zona Niguarda; nel frattempo per il forte maltempo è crollato un tratto di strada sull'Alzaia del Naviglio Pavese, all'altezza di via Rimini, a Milano. Il Lambro invece resta alto e sta ancora creando problemi a Monza e nella Brianza circostante: ancora problemi ad Arcore, Villasanta, Vimercate, mentre alcune strade restano chiuse al traffico per allagamenti tra cui via Boccaccio, da via Regina Margherita a via Cantorevia Cantore, da via Annoni a via Bocacciovia Annoni, da via Cantore a via Aliprandivia Aliprandi, da via Lecco a via Villatutta via Villatutta via Grazie Vecchietutta via D'Azegliotutta via Zanzitutta via Frisivia Ghilini, da via Mentana a via Timavo. Sempre per il Lambro ancora criticità a Melzo e Settala.
A fronte di tutte queste criticità c'è dunque apprensione per l'arrivo della intensa perturbazione di sabato, che potrà dar luogo a nuove esondazioni anche più diffuse a causa delle ingenti piogge già cadute.
DIRETTA: IL MALTEMPO SI CONCENTRA AL CENTROSUD. ALLERTA LAGHI AL NORDOVEST
13 NOVEMBRE 2014: La severa ondata di maltempo che negli ultimi giorni si è abbattuta sulla regioni settentrionali dello Stivale si sta lentamente attenuando, grazie allo spostamento verso i Balcani della perturbazione responsabile. Le schiarite hanno così già fatto capolino sulle estreme regioni di Nordovest, mentre le piogge che ancora bagnano parte della Lombardia e del Nordest andranno gradualmente esaurendosi da Ovest nel corso della giornata odierna.
MALTEMPO DI IERI - Giornata difficile quella appena archiviata in molte parti del Nord. In Liguria a Leivi sono stati recuperati i corpi di due anziani morti sotto la frana, mentre un'altra frana nel biellese ha causato un'altra vittima in Piemonte. Quest'ultima si aggiunge ad una seconda vittima, un uomo è annegato nel Lago Maggiore a Ispra mentre stava cercando di sistemare alcune imbarcazioni. Per il l'assessore regionale all'Ambiente la situazione in Piemonte è allarmante, con oltre un centinaio di famiglie sfollate e un morto nel Biellese, mentre si contano danni per un importo complessivo che supera i 100 milioni di euro. Sempre secondo l'assessore, tra gli eventi di metà ottobre e inizio novembre sono già stati spesi 10 milioni in 'somma urgenza' dai sindaci, ai quali si aggiungono 40 milioni per le urgenze non immediate e 50 milioni per la sistemazione del territorio. Senza contare i danni ai privati per circa 30 milioni di euro.
LIVELLO LAGHI PREOCCUPANTE - Nonostante il miglioramento è emergenza per il Lago Maggiore, che continua a crescere e ha già esondato davanti al municipio di Pallanza e in diversi altri punti, tra cui Verbania. Al momento l'altezza idrometrica è di ben 352.2 cm con quota di invaso di 196.53 m. Con un afflusso di circa 3381 m3/s ed un deflusso di solo 1898 m3/s il riempimento raggiunge il 201%. Pericolo anche per il Lago di Como che attualmente ha un riempimento del 102%. L'alta idrometrica è infatti di 133.5 cm con un afflusso di 870 m3/s ed un deflusso di 589 m3/s.
MALTEMPO DI IERI - Giornata difficile quella appena archiviata in molte parti del Nord. In Liguria a Leivi sono stati recuperati i corpi di due anziani morti sotto la frana, mentre un'altra frana nel biellese ha causato un'altra vittima in Piemonte. Quest'ultima si aggiunge ad una seconda vittima, un uomo è annegato nel Lago Maggiore a Ispra mentre stava cercando di sistemare alcune imbarcazioni. Per il l'assessore regionale all'Ambiente la situazione in Piemonte è allarmante, con oltre un centinaio di famiglie sfollate e un morto nel Biellese, mentre si contano danni per un importo complessivo che supera i 100 milioni di euro. Sempre secondo l'assessore, tra gli eventi di metà ottobre e inizio novembre sono già stati spesi 10 milioni in 'somma urgenza' dai sindaci, ai quali si aggiungono 40 milioni per le urgenze non immediate e 50 milioni per la sistemazione del territorio. Senza contare i danni ai privati per circa 30 milioni di euro.
LIVELLO LAGHI PREOCCUPANTE - Nonostante il miglioramento è emergenza per il Lago Maggiore, che continua a crescere e ha già esondato davanti al municipio di Pallanza e in diversi altri punti, tra cui Verbania. Al momento l'altezza idrometrica è di ben 352.2 cm con quota di invaso di 196.53 m. Con un afflusso di circa 3381 m3/s ed un deflusso di solo 1898 m3/s il riempimento raggiunge il 201%. Pericolo anche per il Lago di Como che attualmente ha un riempimento del 102%. L'alta idrometrica è infatti di 133.5 cm con un afflusso di 870 m3/s ed un deflusso di 589 m3/s.
MALTEMPO: SABATO ANCORA FORTI PIOGGE, ALLERTA ALLUVIONE AL NORD
13 NOVEMBRE 2014: Non siamo solito fare titoloni allarmistici, e se in questi anni ci avete seguito, forse è perché avete sempre apprezzato il nostro stile sobrio e pacato rispetto ad altri "lidi". Purtroppo però la situazione che si sta venendo a creare sul Nord Italia e le previsioni relative ai prossimi giorni, almeno per una settimana, sono davvero da "bollino rosso", e riteniamo pertanto doveroso informare e preallertare più persone possibili affinché nessuno sia colto di sorpresa da nuovi eventi alluvionali.
Cosa sta succedendo? In queste ore l'ennesima intensa perturbazione sta attraversando l'Italia. Su diverse aree di Piemonte, Liguria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e alta Toscana da inizio Novembre sono caduti oltre 300 mm, con punte anche superiori ai 600-700 mm sull'alto Piemonte, nell'entroterra Liguria e in Friuli Venezia Giulia. Molti fiumi del Nord Ovest hanno giù superato la soglia di allarme e sono al limite dell'esondazione tra cui importanti corsi d'acqua come Sesia, Bormida e Tanaro. Il livello del lago maggiore è già ben oltre la soglia di pericolo ed ha allagato già diversi centri. In continua crescita sono anche i livelli dei laghi d'Orta, Lugano e Como. Nelle prossime ore è attesa anche la piena del Ticino e del Po.
Perchè è alto il rischio di nuove alluvioni? La tregua prevista nelle prossime ore, fino a Venerdì pomeriggio, non sarà sufficiente a fare defluire tutta l'acqua caduta in questi giorni. Il livello dei grandi fiumi e dei laghi continuerà a crescere di riflesso per il ruscellamento dai terreni saturi e per l'apporto dei torrenti minori. In quota la temperature è prevista aumentare e lo zero termico si porterà temporaneamente oltre i 2500-2700 m, favorendo la parziale fusione della neve caduta oltre i 2000 metri che dunque andrà ad alimentare ulteriormente i bacini idrografici.
Sabato nuova intensa ondata di maltempo al Nord. La nuova perturbazione in arrivo da Venerdì notte si riverserà in bacini idrografici già sottoposti ad un elevato grado di saturazione, poiché impegnati a smaltire il deflusso delle onde di piena dovute alle abbondanti piogge precedenti. In secondo luogo il nuove fronte in arrivo avrà caratteristiche "severe" per la possibilità di fenomeni intensi concentrati in un breve lasso temporale (temporali, rovesci) e ben distribuiti su vaste aree del territorio (in 18-24 ore la perturbazione attraverserà tutto il Nord). Gli accumuli quindi potranno nuovamente superare i 100/150 mm in 6 ore in particolare su Liguria, Piemonte, alta Lombardia e Friuli V. G. La quota neve si manterrà piuttosto elevata per il periodo a causa del continuo afflusso di correnti sciroccali, e in genere superiore ai 1500/1800 m sul Nord Ovest e ai 2000 m al Nord Est. Inoltre nuove piogge continueranno a interessare tutte le regioni del Nord almeno fino a Mercoledì 19 Novembre.
Tutte queste considerazioni ci portano a ritenere molto alta la possibilità sia di eventi alluvionali di tipo locale (alluvioni lampo) laddove forti temporali od acquazzoni insisteranno su aree soggette a corsi d'acqua a regime torrentizio (Liguria, alta Toscana, aree appenniniche e prealpine), sia di vere e proprie alluvioni più estese dovute all'esondazione dei grandi fiumi in Valpadana, del Po e dei grandi Laghi.
Cosa sta succedendo? In queste ore l'ennesima intensa perturbazione sta attraversando l'Italia. Su diverse aree di Piemonte, Liguria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e alta Toscana da inizio Novembre sono caduti oltre 300 mm, con punte anche superiori ai 600-700 mm sull'alto Piemonte, nell'entroterra Liguria e in Friuli Venezia Giulia. Molti fiumi del Nord Ovest hanno giù superato la soglia di allarme e sono al limite dell'esondazione tra cui importanti corsi d'acqua come Sesia, Bormida e Tanaro. Il livello del lago maggiore è già ben oltre la soglia di pericolo ed ha allagato già diversi centri. In continua crescita sono anche i livelli dei laghi d'Orta, Lugano e Como. Nelle prossime ore è attesa anche la piena del Ticino e del Po.
Perchè è alto il rischio di nuove alluvioni? La tregua prevista nelle prossime ore, fino a Venerdì pomeriggio, non sarà sufficiente a fare defluire tutta l'acqua caduta in questi giorni. Il livello dei grandi fiumi e dei laghi continuerà a crescere di riflesso per il ruscellamento dai terreni saturi e per l'apporto dei torrenti minori. In quota la temperature è prevista aumentare e lo zero termico si porterà temporaneamente oltre i 2500-2700 m, favorendo la parziale fusione della neve caduta oltre i 2000 metri che dunque andrà ad alimentare ulteriormente i bacini idrografici.
Sabato nuova intensa ondata di maltempo al Nord. La nuova perturbazione in arrivo da Venerdì notte si riverserà in bacini idrografici già sottoposti ad un elevato grado di saturazione, poiché impegnati a smaltire il deflusso delle onde di piena dovute alle abbondanti piogge precedenti. In secondo luogo il nuove fronte in arrivo avrà caratteristiche "severe" per la possibilità di fenomeni intensi concentrati in un breve lasso temporale (temporali, rovesci) e ben distribuiti su vaste aree del territorio (in 18-24 ore la perturbazione attraverserà tutto il Nord). Gli accumuli quindi potranno nuovamente superare i 100/150 mm in 6 ore in particolare su Liguria, Piemonte, alta Lombardia e Friuli V. G. La quota neve si manterrà piuttosto elevata per il periodo a causa del continuo afflusso di correnti sciroccali, e in genere superiore ai 1500/1800 m sul Nord Ovest e ai 2000 m al Nord Est. Inoltre nuove piogge continueranno a interessare tutte le regioni del Nord almeno fino a Mercoledì 19 Novembre.
Tutte queste considerazioni ci portano a ritenere molto alta la possibilità sia di eventi alluvionali di tipo locale (alluvioni lampo) laddove forti temporali od acquazzoni insisteranno su aree soggette a corsi d'acqua a regime torrentizio (Liguria, alta Toscana, aree appenniniche e prealpine), sia di vere e proprie alluvioni più estese dovute all'esondazione dei grandi fiumi in Valpadana, del Po e dei grandi Laghi.
MALTEMPO PUGLIA: NUBIFRAGIO E ALLUVIONE LAMPO A BRINDISI
12 NOVEMBRE 2014: Forte maltempo sulla Puglia, nubifragio con allagamenti lampo su Brindisi - Non bastavano i violenti temporali di questa mattina sul tarantino con le annesse trombe d'aria, il maltempo si è accanito anche su Salento e Brindisini colpito da temporali altrettanto forti, in risalita lungo un flusso di correnti umide e molto instabili meridionali. Violento nubifragio ha colpito in particolare Brindisi, con 102mm di pioggia in due ore che hanno procvocato l'esondazione del canale Patri, allagando la città con diverse strade sott'acqua così come scantinati e locali al pian terreno; molteplici i danni.Decine le richieste di intervento dei vigili del fuoco, mentre la circolazione è in alcuni casi paralizzata. Forti piogge hanno interessato anche la provincia con accumuli di oltre 50mm a Fasano.
Nelle prossime ore ancora piogge e temporali possibili, con ulteriori fenomeni anche nella giornata di giovedì, sebbene in genere meno intensi. Spiccata variabilità con rischio di qualche rovescio anche venerdì, mentre il weekend dovrebbe presentarsi più asciutto e anche in parte soleggiato.
Nelle prossime ore ancora piogge e temporali possibili, con ulteriori fenomeni anche nella giornata di giovedì, sebbene in genere meno intensi. Spiccata variabilità con rischio di qualche rovescio anche venerdì, mentre il weekend dovrebbe presentarsi più asciutto e anche in parte soleggiato.
METEO MILANO: FORTE MALTEMPO, ESONDA IL SEVESO, ALLARME PER IL LAMBRO
12 NOVEMBRE 2014: Le forti piogge degli ultimi giorni, ( 80 mm dalla mezzanotte a nord di Milano), ha creato i primi forti disagi e allagamenti anche a Milano. Il Seveso è esondato a Niguarda. La comunicazione è stata data in commissione Ambiente a Palazzo Marino, riunita appunto per discutere degli interventi contro le esondazioni del Seveso. La notizia è confermata dall'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, che si trova sul posto con protezione civile e polizia locale. Pochi minuti fa il servizio idrico di Mm stava aprendo i chiusini per un «improvviso innalzamento del Seveso», che ha portato in breve i livelli del corso d'acqua in via Valfurva a raggiungere i 2,10 metri, vicino al livello di esondazione di 3 metri. Intanto a Niguarda per fare fronte alla nuova emergenza sono presenti 4 equipaggi della protezione civile, 11 pattuglie della Polizia locale e il servizio idrico di Mm.
Anche il Lambro ha superato la soglia di allarme a 5.52 m. Secondo il Comune di Monza il livello del fiume e salito di 90 cm in solo 2:30 ore e nel corso delle prossime ore potrebbe esondare lungo alcuni tratti.
Fortunatamente la situazione andrà migliorando nella giornata di domani, quando il maltempo concederà una tregua almeno sino a venerdì sera-notte.
Anche il Lambro ha superato la soglia di allarme a 5.52 m. Secondo il Comune di Monza il livello del fiume e salito di 90 cm in solo 2:30 ore e nel corso delle prossime ore potrebbe esondare lungo alcuni tratti.
Fortunatamente la situazione andrà migliorando nella giornata di domani, quando il maltempo concederà una tregua almeno sino a venerdì sera-notte.
MALTEMPO PIEMONTE: STORICA ESONDAZIONE DEL LAGO MAGGIORE, FRANE NEL VERBANO-CUSIO, BIELLESE
12 NOVEMBRE 2014: Maltempo, situazione molto critica sul Piemonte settentrionale - Continua a piovere in modo intenso e persistente sul Piemonte ed in particolare sul comparto settentrionale, dove si registrano tante criticità idrogeologiche. Frane ed allagamenti stanno interessando il verbano-cusio, il biellese ed il novarese: situzione grave a Crevacuore, in Valle Sessera, dove una colata di fango ha causato una vittima e un ferito grave. La Protezione civile del Biellese segnala frane in una lunga serie di località: Sostegno, Valle Mosso, Strona, Broglio, Valle San Nicolao, Zubiena, Mezzana, Trivero. Smottamenti e frane anche nel novarese: ad Alzo, frazione di Pella, evacuate 40 persone.
Intanto prosegue la storica esondazione del lago Maggiore, con Pallanza allagata. Alle 10 il livello del Verbano era 245 centimetri sullo zero idrometrico, ma stando alle previsioni del Consorzio del Ticino nelle prossime ore potrebbe arrivare a una quota compresa tra i 340 e i 380 centimetri: per l'Arpa Piemonte "in ragione della quantità di pioggia caduta sui bacini idrografici immissari al lago e di quella ancora prevista, il livello massimo previsto per domani potrebbe superare di circa 30 centimentri la piena del novembre 2002". Il Verbano attualmente risulta di oltre 50cm il livello di esondazione e continua a crescere. Fa paura anche il lago d'Orta, che sta esondando ed ha iniziato ad allagare Omegna ed i paesi limitrofi. I vigili del fuoco stanno compiendo decine di interventi in tutte le frazioni.
Da segnalare inoltre la chiusura dell'Autostrada A26 e di molte strade locali, nonchè la chiusura delle linee ferroviarie Domodossola-Milano e la Novara-Domodossola.
Situazione critica anche nell'alessandrino, dove frane e smottamenti hanno isolato alcune frazioni in Val Borbera , con circa 150 persone isolate.
Impressionanti gli accumuli sull'alto Piemonte, dove solamente dalla scorsa mezzanotte si registrano punte di oltre 150mm in forte aumento per le precipitazioni intense ancora in atto. Altre piogge anche forti sono attese fino a stasera, in esaurimento nella notte. Tregua giovedì e venerdì mattina, ma entro venerdì notte torna forte maltempo e sarà ancora allerta meteo.
Intanto prosegue la storica esondazione del lago Maggiore, con Pallanza allagata. Alle 10 il livello del Verbano era 245 centimetri sullo zero idrometrico, ma stando alle previsioni del Consorzio del Ticino nelle prossime ore potrebbe arrivare a una quota compresa tra i 340 e i 380 centimetri: per l'Arpa Piemonte "in ragione della quantità di pioggia caduta sui bacini idrografici immissari al lago e di quella ancora prevista, il livello massimo previsto per domani potrebbe superare di circa 30 centimentri la piena del novembre 2002". Il Verbano attualmente risulta di oltre 50cm il livello di esondazione e continua a crescere. Fa paura anche il lago d'Orta, che sta esondando ed ha iniziato ad allagare Omegna ed i paesi limitrofi. I vigili del fuoco stanno compiendo decine di interventi in tutte le frazioni.
Da segnalare inoltre la chiusura dell'Autostrada A26 e di molte strade locali, nonchè la chiusura delle linee ferroviarie Domodossola-Milano e la Novara-Domodossola.
Situazione critica anche nell'alessandrino, dove frane e smottamenti hanno isolato alcune frazioni in Val Borbera , con circa 150 persone isolate.
Impressionanti gli accumuli sull'alto Piemonte, dove solamente dalla scorsa mezzanotte si registrano punte di oltre 150mm in forte aumento per le precipitazioni intense ancora in atto. Altre piogge anche forti sono attese fino a stasera, in esaurimento nella notte. Tregua giovedì e venerdì mattina, ma entro venerdì notte torna forte maltempo e sarà ancora allerta meteo.
MALTEMPO ITALIA: SITUAZIONE CRITICA AL NORD: 1 VITTIMA NEL BIELLESE, ESONDA LAGO MAGGIORE, ALLAGAMENTI IN VENETO
12 NOVEMBRE 2014: Maltempo senza sosta sull'Italia settentrionale ed ex novo su alcune regioni del Sud, il continuo reiterarsi di una circolazione di bassa pressione imperniata sul Tirreno ha mantenuto le medesime condizioni di tempo perturbato delle ultime 24 ore praticamente sempre sulle stesse zone aggravando le situazioni di criticità già presenti ed oltre ai danni materiali ingenti stimati in centinaia di milioni di euro si sono aggiunte le perdite di vite umane. Vediamo le situazioni più sensibili.
Piemonte: la situazione più critica riguarda le province settentrionali. Nel Biellese a Crevacuore due persone sono state travolte dal fango, una è rimasta uccisa, l'altra è stata ricoverata in ospedale in gravi condizioni. Nel vercellese situazione allarmante tra Carisio, Casanova Elvo e Balocco per la piena dei torrenti Elvo e Cervo che hanno invaso i campi, fortunatamente non i centri abitati perché gli argini hanno retto. Nel Verbano i problemi maggiori a Verbania legati all'esondazione del lago Maggiore il cui livello continua a crescere. Una frana ha interessato anche il comune di Alzo, dove ci sono 40 sfollati.
Liguria: Continua a piovere su tutta la provincia di Genova, in particolare su quella occidentale. Caduti dalla mezzanotte fino a 130mm che si vanno a sommare a quelli di ieri raggiungendo localmente anche i270mm. La situazione resta critica a Chiavari e in tutta la Valfontanabuona, ritrovati i corpi senza vita dei due anziani coniugi di Leivi, erano probabilmente usciti di casa per paura della frana e sono stati travolti dal fango.
Lombardia: Situazione pesante nel Varesotto a causa dell'esondazione del Lago Maggiore, presi provvedimenti di chiusura delle scuole a Laveno Mombello e Luino. l'Olona è in piena e sta esondando in alcuni tratti, tra cui anche a Pero. Ad Asola, nel Mantovano, si e' verificata l'esondazione delVaso Cacciabella, la Provincia e' intervenuta con il volontariato. Evacuazioni a Pisogne nel Bresciano.
Veneto: La situazione più critica nel basso Veneto e nel Veneto orientale, decine di case evacuate, scantinati e appartamenti allagati nella zona di Portogruaro (Venezia). Il Tagliamento e il Liemene sono usciti dagli argini creando danni mettendo in crisi le abitazioni della zona.
Friuli: Decretato lo stato di calamità naturale per i forti danni conseguenti alle piogge degli ultimi giorni. Particolarmente colpita la bassa friulana a causa dell'esondazione di numerosi torrenti, le criticità maggiori riguardano i bacini del torrente Cormor e del torrente Torre, i cui livelli sono costantemente monitorati, numerose case sgomberate a Mortegliano, in pericolo anche i paesi di Lestizza e Talmassons, deviato a tratti bloccato tutto il traffico ferroviario. Chiuse le scuole e decine di strade. Si attende la piena del Tagliamento già esondato a San Michele.
Toscana: Dopo l'alluvione di Carrara e le criticità della zona settentrionale il maltempo ha investito le province meridionali con accumuli abbondanti, superiori ai 70mm sull'Isola d'Elba e nel Grossetano soprattutto la fascia costiera. Segnalati alcuni allagamenti ma nessuna criticità di rilievo.
Piemonte: la situazione più critica riguarda le province settentrionali. Nel Biellese a Crevacuore due persone sono state travolte dal fango, una è rimasta uccisa, l'altra è stata ricoverata in ospedale in gravi condizioni. Nel vercellese situazione allarmante tra Carisio, Casanova Elvo e Balocco per la piena dei torrenti Elvo e Cervo che hanno invaso i campi, fortunatamente non i centri abitati perché gli argini hanno retto. Nel Verbano i problemi maggiori a Verbania legati all'esondazione del lago Maggiore il cui livello continua a crescere. Una frana ha interessato anche il comune di Alzo, dove ci sono 40 sfollati.
Liguria: Continua a piovere su tutta la provincia di Genova, in particolare su quella occidentale. Caduti dalla mezzanotte fino a 130mm che si vanno a sommare a quelli di ieri raggiungendo localmente anche i270mm. La situazione resta critica a Chiavari e in tutta la Valfontanabuona, ritrovati i corpi senza vita dei due anziani coniugi di Leivi, erano probabilmente usciti di casa per paura della frana e sono stati travolti dal fango.
Lombardia: Situazione pesante nel Varesotto a causa dell'esondazione del Lago Maggiore, presi provvedimenti di chiusura delle scuole a Laveno Mombello e Luino. l'Olona è in piena e sta esondando in alcuni tratti, tra cui anche a Pero. Ad Asola, nel Mantovano, si e' verificata l'esondazione delVaso Cacciabella, la Provincia e' intervenuta con il volontariato. Evacuazioni a Pisogne nel Bresciano.
Veneto: La situazione più critica nel basso Veneto e nel Veneto orientale, decine di case evacuate, scantinati e appartamenti allagati nella zona di Portogruaro (Venezia). Il Tagliamento e il Liemene sono usciti dagli argini creando danni mettendo in crisi le abitazioni della zona.
Friuli: Decretato lo stato di calamità naturale per i forti danni conseguenti alle piogge degli ultimi giorni. Particolarmente colpita la bassa friulana a causa dell'esondazione di numerosi torrenti, le criticità maggiori riguardano i bacini del torrente Cormor e del torrente Torre, i cui livelli sono costantemente monitorati, numerose case sgomberate a Mortegliano, in pericolo anche i paesi di Lestizza e Talmassons, deviato a tratti bloccato tutto il traffico ferroviario. Chiuse le scuole e decine di strade. Si attende la piena del Tagliamento già esondato a San Michele.
Toscana: Dopo l'alluvione di Carrara e le criticità della zona settentrionale il maltempo ha investito le province meridionali con accumuli abbondanti, superiori ai 70mm sull'Isola d'Elba e nel Grossetano soprattutto la fascia costiera. Segnalati alcuni allagamenti ma nessuna criticità di rilievo.
METEO PUGLIA: TROMBA D'ARIA A MARINA DI GINOSA, TARANTO
12 NOVEMBRE 2014: Forti temporali sulla Puglia, tromba d'aria a Marina di Ginosa, Taranto - Una intensa ondata temporalesca sta interessando da alcune ore la Puglia soprattutto meridionale, con temporali anche di forte intensità che dal tarantino si sono estesi al Salento e al brindisino. Proprio in provincia di Taranto si sono registrati fenomeni violenti con due trombe d'aria in mattinata, una a Marina di Ginosa ed una seconda a Torricella. Diversi i danni provocati dal vortice con alberi e pali abbattuti, tetti scoperchiati, auto trascinate; nonostante gli ingenti danni ad ora non sembrano esserci feriti gravi nè tantomeno vittime.
Nubifragi nel brindisino, con punte di oltre 50mm accumulati in particolare nella zona di Fasano, mentre temporali localmente di forte intensità avanzano sul Salento. Nelle prossime ore marcata instabilità interesserà ancora la Puglia, con rischio fenomeni intensi in particolare sempre sul Salento, meno invece sulla Puglia settentrionale dove non mancheranno anche delle schiarite. Anche giovedì insisteranno nubi e locali piogge, specie sulla costa adriatica, mentre per un miglioramento più deciso bisogna aspettare venerdì. Si tratterà comunque solo di una pausa in attesa di un nuovo peggioramento entro domenica.
Nubifragi nel brindisino, con punte di oltre 50mm accumulati in particolare nella zona di Fasano, mentre temporali localmente di forte intensità avanzano sul Salento. Nelle prossime ore marcata instabilità interesserà ancora la Puglia, con rischio fenomeni intensi in particolare sempre sul Salento, meno invece sulla Puglia settentrionale dove non mancheranno anche delle schiarite. Anche giovedì insisteranno nubi e locali piogge, specie sulla costa adriatica, mentre per un miglioramento più deciso bisogna aspettare venerdì. Si tratterà comunque solo di una pausa in attesa di un nuovo peggioramento entro domenica.
MALTEMPO SU GRAN PARTE DELL'ITALIA: DISAGI IN FRIULI, LAGO MAGGIORE AL 171% DEL RIEMPIMENTO
12 NOVEMBRE 2014: Non accenna a placarsi l'ondata di maltempo che da giorni sta mettendo in ginocchio molte parti della nostra Penisola. Piogge e temporali hanno continuato nel corso delle ultime ore ad interessare gran parte delle regioni di Nordovest, ove tuttavia nelle prime ore delle mattinata il tempo è parzialmente migliorato tra Piemonte occidentale e Liguria più occidentale. Proprio sulla Liguria è stata un'altra notte di pioggia battente, con ulteriori apporti fino ad oltre 110mm sul genovese; forti piogge anche sull'alto Piemonte con 50-60 mm tra Canavese, Verbano, Ossola.
Il Lago Maggiore è esondato in varie tratti. Il livello idrometrico tocca i 293.1 cm, mentre la quota di invaso è di 195.94 m, valore oltre la soglia di pericolo. Il riempimento è del 171%. Attenzione anche per il Lago di Como attualmente al 92.4% del riempimento.
Il maltempo non ha risparmiato neppure il Triveneto, in particolar modo il Friuli. Limitazioni e cancellazioni di alcuni convogli sono state decise da Trenitalia sulla linea Venezia-Trieste, a causa delle esondazioni di corsi d'acqua nella Bassa Friulana dovute alle piogge delle ultime ore. I treni in partenza da Venezia, in particolare, vengono fermati a Portogruaro da dove sono stato allestiti autobus sostitutivi. Sul Friuli Venezia Giulia chiesto lo stato di calamità per i numerosi allagamenti.
Forti piogge e temporali si sono abbattuti anche sulle Tirreniche centro settentrionali, in particolar modo tra bassa Toscana, Lazio e Campania settentrionale con accumuli che dalla mezzanotte toccano i 35-30mm. Qualche fenomeno, seppur più blando e localizzato, è riuscito nel contempo a raggiungere le regioni del medio Adriatico, alternandosi però ad ampie schiarite.
Sulle regioni meridionali le correnti da SO hanno favorito la formazione di rovesci e temporali che dalla Calabria e la Sicilia ionica sono risaliti verso la Puglia e la Basilicata meridionale; anche in questo caso non sono mancati fenomeni intensi con tromba d'aria a Marina di Ginosa. Nel contempo il Maestrale ha iniziato a soffiare in maniera via via più decisa sulla Sardegna, favorendo la genesi di rovesci e temporali che si sono abbattuti sui settori occidentali e meridionali dell'Isola.
Dal punto di vista termico temperature ancora miti per il periodo con valori alle 730 circa di ben 20°C a Messina e Lecce, 18°C a Lamezia e Brindisi.
Il Lago Maggiore è esondato in varie tratti. Il livello idrometrico tocca i 293.1 cm, mentre la quota di invaso è di 195.94 m, valore oltre la soglia di pericolo. Il riempimento è del 171%. Attenzione anche per il Lago di Como attualmente al 92.4% del riempimento.
Il maltempo non ha risparmiato neppure il Triveneto, in particolar modo il Friuli. Limitazioni e cancellazioni di alcuni convogli sono state decise da Trenitalia sulla linea Venezia-Trieste, a causa delle esondazioni di corsi d'acqua nella Bassa Friulana dovute alle piogge delle ultime ore. I treni in partenza da Venezia, in particolare, vengono fermati a Portogruaro da dove sono stato allestiti autobus sostitutivi. Sul Friuli Venezia Giulia chiesto lo stato di calamità per i numerosi allagamenti.
Forti piogge e temporali si sono abbattuti anche sulle Tirreniche centro settentrionali, in particolar modo tra bassa Toscana, Lazio e Campania settentrionale con accumuli che dalla mezzanotte toccano i 35-30mm. Qualche fenomeno, seppur più blando e localizzato, è riuscito nel contempo a raggiungere le regioni del medio Adriatico, alternandosi però ad ampie schiarite.
Sulle regioni meridionali le correnti da SO hanno favorito la formazione di rovesci e temporali che dalla Calabria e la Sicilia ionica sono risaliti verso la Puglia e la Basilicata meridionale; anche in questo caso non sono mancati fenomeni intensi con tromba d'aria a Marina di Ginosa. Nel contempo il Maestrale ha iniziato a soffiare in maniera via via più decisa sulla Sardegna, favorendo la genesi di rovesci e temporali che si sono abbattuti sui settori occidentali e meridionali dell'Isola.
Dal punto di vista termico temperature ancora miti per il periodo con valori alle 730 circa di ben 20°C a Messina e Lecce, 18°C a Lamezia e Brindisi.
MALTEMPO ITALIA: ALLERTA IN LIGURIA E TOSCANA, ESONDA IL LAGO MAGGIORE, ALLAGAMENTI IN FRIULI, NUBIFRAGI IN SARDEGNA
11 NOVEMBRE 2014: Nel corso delle ultime ore il maltempo ha continuato ad interessare insistentemente le regioni centro settentrionali e la Sardegna con un fronte temporalesco semi stazionario che si sta autorigenerando producendo fenomeni su fenomeni. Ancora critica la situazione in Liguria, resta l'allerta in Toscana, piogge forti anche in Friuli con molti allagamenti, nubifragi in Sardegna e a Verbania è esondato il lago Maggiore. Vediamo la situazione in atto:
Anche il Friuli colpito dalle forti piogge
Liguria: E' ancora emergenza nel Genovese dopo le alluvioni di Chiavari, Carasco e Lavagna dove la situazione resta molto critica. Ancora dispersi i due coniugi di Leivi dopo che la loro casa è stata travolta dal fango. Manca l'acqua potabile in diverse zone colpite. La protezione civile è arrivata nella zona del Tigullio, c'è attesa per la piena del fiume Magra. Situazione pesante anche del Savonese con forti precipitazioni nella zona di Varazze dove si sfiorano ormai i 200mm dalla mezzanotte. Segnalate nelle zona collinari numerose frane, in città qualche allagamento e disagi ma per il momento la situazione è sotto controllo.
Piemonte: Le piogge ancora insistenti sulle province settentrionali soprattutto nel Verbano con accumuli ingenti, superiori ai 70mm hanno causato l'esondazione in alcuni punti del lago Maggiore, il cui livello è salito di 5,5 mallagando la "Passeggiata" a Verbania di fronte al Municipio.
Friuli: Molti disagi in provincia di Udine a causa del reiterarsi di un fronte temporalesco che ha scaricato accumuli fino a 150mm a Musi e 90mm a Gemona. Segnalati numerosi allagamenti.
Esonda il Lago Maggiore è la seconda volta in meno di una settimana
Toscana: Resta alta l'allerta nelle province di Massa Carrara, Pisa, Lucca e Livorno dove gli accumuli dalla mezzanotte hanno superato i 70mm. Molte persone a Carrara si sono barricate in casa per la paura di una nuova alluvione ma per il momento in città la situazione non è critica.
Sardegna: Forti piogge sulla costa orientale e sud orientale interessate da una serie di temporali associati ad un vortice di bassa pressione in formazione sul Mediterraneo. Superati i 100mm a Lanusei nell'Ogliastra. Chiuse alcune strade nel Cagliaritano, problemi anche per alcuni voli. Nelle prossime ore pioverà ancora a tratti forte.
Anche il Friuli colpito dalle forti piogge
Liguria: E' ancora emergenza nel Genovese dopo le alluvioni di Chiavari, Carasco e Lavagna dove la situazione resta molto critica. Ancora dispersi i due coniugi di Leivi dopo che la loro casa è stata travolta dal fango. Manca l'acqua potabile in diverse zone colpite. La protezione civile è arrivata nella zona del Tigullio, c'è attesa per la piena del fiume Magra. Situazione pesante anche del Savonese con forti precipitazioni nella zona di Varazze dove si sfiorano ormai i 200mm dalla mezzanotte. Segnalate nelle zona collinari numerose frane, in città qualche allagamento e disagi ma per il momento la situazione è sotto controllo.
Piemonte: Le piogge ancora insistenti sulle province settentrionali soprattutto nel Verbano con accumuli ingenti, superiori ai 70mm hanno causato l'esondazione in alcuni punti del lago Maggiore, il cui livello è salito di 5,5 mallagando la "Passeggiata" a Verbania di fronte al Municipio.
Friuli: Molti disagi in provincia di Udine a causa del reiterarsi di un fronte temporalesco che ha scaricato accumuli fino a 150mm a Musi e 90mm a Gemona. Segnalati numerosi allagamenti.
Esonda il Lago Maggiore è la seconda volta in meno di una settimana
Toscana: Resta alta l'allerta nelle province di Massa Carrara, Pisa, Lucca e Livorno dove gli accumuli dalla mezzanotte hanno superato i 70mm. Molte persone a Carrara si sono barricate in casa per la paura di una nuova alluvione ma per il momento in città la situazione non è critica.
Sardegna: Forti piogge sulla costa orientale e sud orientale interessate da una serie di temporali associati ad un vortice di bassa pressione in formazione sul Mediterraneo. Superati i 100mm a Lanusei nell'Ogliastra. Chiuse alcune strade nel Cagliaritano, problemi anche per alcuni voli. Nelle prossime ore pioverà ancora a tratti forte.
METEO ITALIA: ALLERTA PER FORTE MALTEMPO NELLE PROSSIME ORE SU NORDOVEST E TOSCANA
Aggiornamento 11 NOVEMBRE 2014 ore 7:48
Nel corso delle ultime ore le condizioni meteorologiche sono leggermente migliorate sulle zone alluvionate ma le conseguenze dei forti temporali della notte sono molto gravi in Liguria. Piogge copiose anche in Toscana, Emilia e Lombardia. Intanto la formazione di un vortice di bassa pressione sul basso Tirreno ha investito con forti piogge la Sardegna e minaccia le regioni meridionali. Vediamo le situazioni più sensibili.
Liguria: E' emergenza a Chiavari nel Genovese dove dalla tarda serata di ieri un violento temporale autorigenerante con accumuli ben oltre i 250mm ha causato l'esondazione dei torrenti Campodonico e Rupinaro nel bacino dell'Entella, allagando l'intera città.Sommerso il centro storico e la stazione ferroviaria, chiusi i sottopassi dove l'acqua ha raggiunto i 3 metri, decine di persone intrappolate dalla furia delle acque sono state salvate dai vigili del fuoco con l'ausilio di mezzi anfibi. E' un disastro anche nei comuni limitrofi, a Carasco il crollo di un'abitazione fa temere due vittime, alluvionato il centro di Lavagna.. Situazione critica anche a Rapallo e Genova, a Genova non solo per le piogge, una tromba d'aria con venti fino a 100km/h ha fatto cadere una trentina di container. Piogge copiose anche nel Savonese, a Rapallo dalla mezzanotte superati i 110mm.
Toscana: Interessata soprattutto la Toscana settentrionale in particolare Lucchesia e Livornese con accumuli dalla mezzanotte fino a 90mm. Fortunatamente il carrarese ha avuto apporti pluviometrici minori, non oltre i 50mm. Non si segnalano particolari criticità.
Emilia: Lo stesso sistema temporalesco responsabile dell'alluvione di Chiavari ha raggiunto anche la provincia di Parma con accumuli fino a 70mm in Appennino. Sorvegliati speciali il fiume Taro e il Torrente Baganza per il timore di un'esondazione
Lombardia: forti precpitazioni nella tarda serata di ieri con accumuli anche prossimi ai 100mm nel Bresciano a fino a 50mm in Pianura. Nel corso della notte la situazione è leggermente migliorata ma continua a piovere un po' ovunque seppur non in modo forte.
Piemonte: Più interessati il Biellese, il Novarese ed il Vercellese con apporti pluviometrici fino a 40mm, meno il Cuneese dove non si superano dalla mezzanotte i 20mm. Nessuna situazione critica segnalata.
Sardegna: forti temporali hanno interessato soprattutto il versante orientale dell'Isola. caduti fino a 70mm nell'Ogliastra, 30mm nel Nuorese e 25mm nel Cagliaritano ma continua a piovere a tratti anche forte sulle province meridionali.
10 NOVEMBRE 2014: Allerta meteo nelle prossime ore su Liguria, Piemonte, Lombardia e Toscana - Una nuova ondata di severo maltempo sta interessando il Nordovest e la Toscana, dove si sono già avute forti piogge con picchi pluviometrici localmente superiori ai 100mm. Fino a martedì su queste zone saranno possibili precipitazioni intense, per la persistenza del richiamo sciroccale molto umido indotto dall'affondo di un'ansa ciclonica dal Nord Atlantico fin sul cuore dell'Algeria.
ATTENZIONE MASSIMA A TOSCANA NORD OCCIDENTALE E SETTORI LIGURI, dove potremo avere nuovi nubifragi, con ulteriori apporti pluviometrici anche superiori ai 100-150mm con rischio di locali allagamenti o dissesti idrogeologici ( ancora una volta quindi a rischio il massese, ma anche livornese, pisano, lucchesia, poi spezzino e genovese. ) Piogge molto abbondanti continueranno ad interessare anche alto Piemonte e alta Lombardia, specie tra Verbano-Cusio e varesotto, anche qui con apporti localmente superiori 100mm.
Piogge in intensificazione anche sull'alto Lazio, dove nelle prossime ore non si escludono forti temporali, ed in generale sul Nordest, dove però l'allerta meteo più elevata sarà tra martedì e mercoledì ed in particolare su fascia prealpina, pedemontana e Friuli Venezia Giulia.
Nel corso delle ultime ore le condizioni meteorologiche sono leggermente migliorate sulle zone alluvionate ma le conseguenze dei forti temporali della notte sono molto gravi in Liguria. Piogge copiose anche in Toscana, Emilia e Lombardia. Intanto la formazione di un vortice di bassa pressione sul basso Tirreno ha investito con forti piogge la Sardegna e minaccia le regioni meridionali. Vediamo le situazioni più sensibili.
Liguria: E' emergenza a Chiavari nel Genovese dove dalla tarda serata di ieri un violento temporale autorigenerante con accumuli ben oltre i 250mm ha causato l'esondazione dei torrenti Campodonico e Rupinaro nel bacino dell'Entella, allagando l'intera città.Sommerso il centro storico e la stazione ferroviaria, chiusi i sottopassi dove l'acqua ha raggiunto i 3 metri, decine di persone intrappolate dalla furia delle acque sono state salvate dai vigili del fuoco con l'ausilio di mezzi anfibi. E' un disastro anche nei comuni limitrofi, a Carasco il crollo di un'abitazione fa temere due vittime, alluvionato il centro di Lavagna.. Situazione critica anche a Rapallo e Genova, a Genova non solo per le piogge, una tromba d'aria con venti fino a 100km/h ha fatto cadere una trentina di container. Piogge copiose anche nel Savonese, a Rapallo dalla mezzanotte superati i 110mm.
Toscana: Interessata soprattutto la Toscana settentrionale in particolare Lucchesia e Livornese con accumuli dalla mezzanotte fino a 90mm. Fortunatamente il carrarese ha avuto apporti pluviometrici minori, non oltre i 50mm. Non si segnalano particolari criticità.
Emilia: Lo stesso sistema temporalesco responsabile dell'alluvione di Chiavari ha raggiunto anche la provincia di Parma con accumuli fino a 70mm in Appennino. Sorvegliati speciali il fiume Taro e il Torrente Baganza per il timore di un'esondazione
Lombardia: forti precpitazioni nella tarda serata di ieri con accumuli anche prossimi ai 100mm nel Bresciano a fino a 50mm in Pianura. Nel corso della notte la situazione è leggermente migliorata ma continua a piovere un po' ovunque seppur non in modo forte.
Piemonte: Più interessati il Biellese, il Novarese ed il Vercellese con apporti pluviometrici fino a 40mm, meno il Cuneese dove non si superano dalla mezzanotte i 20mm. Nessuna situazione critica segnalata.
Sardegna: forti temporali hanno interessato soprattutto il versante orientale dell'Isola. caduti fino a 70mm nell'Ogliastra, 30mm nel Nuorese e 25mm nel Cagliaritano ma continua a piovere a tratti anche forte sulle province meridionali.
10 NOVEMBRE 2014: Allerta meteo nelle prossime ore su Liguria, Piemonte, Lombardia e Toscana - Una nuova ondata di severo maltempo sta interessando il Nordovest e la Toscana, dove si sono già avute forti piogge con picchi pluviometrici localmente superiori ai 100mm. Fino a martedì su queste zone saranno possibili precipitazioni intense, per la persistenza del richiamo sciroccale molto umido indotto dall'affondo di un'ansa ciclonica dal Nord Atlantico fin sul cuore dell'Algeria.
ATTENZIONE MASSIMA A TOSCANA NORD OCCIDENTALE E SETTORI LIGURI, dove potremo avere nuovi nubifragi, con ulteriori apporti pluviometrici anche superiori ai 100-150mm con rischio di locali allagamenti o dissesti idrogeologici ( ancora una volta quindi a rischio il massese, ma anche livornese, pisano, lucchesia, poi spezzino e genovese. ) Piogge molto abbondanti continueranno ad interessare anche alto Piemonte e alta Lombardia, specie tra Verbano-Cusio e varesotto, anche qui con apporti localmente superiori 100mm.
Piogge in intensificazione anche sull'alto Lazio, dove nelle prossime ore non si escludono forti temporali, ed in generale sul Nordest, dove però l'allerta meteo più elevata sarà tra martedì e mercoledì ed in particolare su fascia prealpina, pedemontana e Friuli Venezia Giulia.
DIRETTA METEO, MALTEMPO ITALIA: FORTI TEMPORALI AL NORD E IN TOSCANA. ALLAGAMENTI A GENOVA
Aggiornamento 11 NOVEMBRE ore 8:16
Situazione che rimane anche stamane di massima allerta su tutto il Levante Ligure per l'intenso maltempo che sta interessando oramai da ore tutta la regione. Violenti temporali semistazionari nella serata di ieri hanno interessato la parte orientale del Genovesato causando l'esondazione dei molti torrenti tra cui il Rupinaro, Entella e Sturla. Situazione difficile a Chiavari ove tutto il centro cittadino è stato allagato con numerosi danni per abitazioni e negozi. Ore di apprensione a Leivi, nell'entroterra, ove si contano due coniugi dispersi per il distacco di un enorme frana che ha travolto la loro casa. Maltempo che in queste ore sta colpendo anche il Savonese, già accumulati oltre 110 mm nei pressi di Varazze. Stato di massima attenzione quindi anche quest'oggi esteso a tutta la regione, con accumuli che localmente potrebbero superare ancora i 150 mm.
L'allerta quindi proseguirà per tutta la giornata non solo sulla Liguria, ma anche su Piemonte, Lombardia e soprattutto Toscana. Proprio in Versilia, recentemente colpita dall'alluvione, sono attese forti precipitazioni anche a carattere temporalesco che potrebbero mettere nuovamente in difficoltà il sistema idrico.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2014 ore 22:15
Violenti nubifragi a est di Genova, alluvione a Chiavari - Come temuto il maltempo sta colpendo particolarmente duro la Liguria specie di Levante. Violenti nubifragi hanno interessato in particolare il Tigullio, causando l'esondazione dei torrenti Rupinaro e il Rio Campodonico: Chiavari è di fatto alluvionata con strade trasformate in fiumi. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco, sia il casello autostradale che la stazione ferroviaria sono state chiuse. Il tutto a causa di un violento temporale di tipo V-shaped autorigenerante che dal mare si è spinto fin sull'entroterra; impressionanti gli accumuli: accumulati fino ad oltre 225mm a Belpiano, oltre 190mm a Lavagna, oltre 120mm a Chiavari; accumuli in aumento per via delle precipitazioni tuttora in corso. A forte rischio alluvione anche il comune di Lavagna. Da segnalare criticità anche sull'imperiese a seguito delle forti piogge del pomeriggio.
ALLERTA METEO ELEVATA FINO A MARTEDI' POMERIGGIO: piogge e temporali anche molto intensi e carattere di nubifragio continueranno ad interessare la Liguria fino a martedì, specie al mattino. NELLE PROSSIME ORE TEMPORALI AUTORIGENERANTI SIMILI A QUELLI SUL TIGULLIO POTRANNO INTERESSARE ANCHE LO SPEZZINO E LA TOSCANA NORD OCCIDENTALE, in particolare la Versilia, il pisano ed il livornese. Entro martedì mattina possibili picchi pluviometrici localmente superiori ai 200-250mm.
Forti piogge anche in Emilia e Lombardia - la strisciata temporalesca risale il flusso portante di correnti sudoccidentali e dalla Liguria si spinge fin su Emilia occidentale e pianure lombarde centro-orientali, dove sta piovendo a tratti molto forte. Su queste aree gli accumuli stanno superando localmente i 50mm con punte prossime ai 100mm sul bresciano. Per tutta la notte anche su queste zone saranno possibili fenomeni intensi.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2014 ore 17:05
La perturbazione atlantica che ha investito l'Italia centro settentrionale non ha tradito le attese e le giustificate condizioni di allerta scattate sulla Liguria e la Toscana. Le piogge si sono rivelate intense e anche se in queste ore il grosso del fronte si sta dirigendo verso est, la pausa durerà davvero poco. Nelle prossime ore è infatti atteso un nuovo peggioramento. Vediamo le situazioni più sensibili di oggi.
Liguria: Forti piogge nel Genovese e nell'Imperiese. A Genova soprattutto sulla zona orientale del Capoluogo si sono accumulati dalla mezzanotte fino a 80mm. Nel quartiere di Staglieno è esondato il rio Veilino allagando numerose aziende. Un 'fiume d'acqua' ha attraversato la centralissima via XX Settembre. Problemi anche nelle zone di Brin e Bobbio nei sottopassi, dove alcune auto sono rimaste bloccate dall'improvviso innalzamento dell'acqua. Allagata anche Recco. Nell'Imperiese le forti piogge (punte di 90mm) hanno causato una flash flood, una alluvione lampo a Camporosso dove tonnellate di detriti hanno invaso strade e case. Le scuole restano chiuse fino a domani.
Toscana: Pesanti piogge sulla provincia di Massa Carrara ma soprattutto di Pisa con accumuli fino a 90mm a Carrara città e fino a 126mm a San Giuliano Terme nel Pisano. Piogge abbondanti anche sulla provincia di Lucca e di Pistoia con punte di 85mm in zona appenninica. Raggiunti i 50mm sulla costa livornese. Massima allerta nei bacini del Magra e del Versilia. A Fucecchio in provincia di Firenze un fulmine ha colpito un centro disabili. Scuole chiuse anche domani.
Lazio: Nel primo pomeriggio un forte temporale ha raggiunto le province più settentrionali della regione muovendosi fino alle porte di Roma. Gli accumuli più abbondanti a Ladispoli dove sono caduti 62mm di pioggia in due ore. Fino a 40mm tra Reatino e Viterbese. Nessun fenomeno segnalato su Roma centro.
Piemonte: Piogge abbondanti tra Cuneese e Astigiano con punte di 70mm, accumuli copiosi anche tra le province di Vercelli, Biella e Novara con punte dalla mezzanotte fino a 80mm.
Lombardia: La situazione più sensibile sul Varesotto dove dalla mezzanotte si sono raggiunti gli 84mm, piogge abbondanti anche nel Comasco con punte di 50mm. Non vengono segnalate al momento particolari criticità
Emilia Romagna: Forti scrosci di pioggia hanno interessato soprattutto i comuni appenninici in provincia di Parma, Modena e Reggio Emilia con punte di 40mm, non vengono segnalate al momento particolari criticità
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2014 ore 11:52
La nuova fase di maltempo che ha investito l'Italia centro settentrionale si sta dimostrando, purtroppo come da previsione, piuttosto intensa. L'allerta resta elevato per le regioni di nordovest e per la Toscana settentrionale dove continua a piovere forte ma ci sono piogge abbondanti anche in altre regioni. Vediamo le situazioni più sensibili.
Liguria: Forti piogge nel Genovese soprattutto sulla zona orientale del Capoluogo con accumuli dalla mezzanotte fino a 70mm. Nel quartiere di Staglieno è esondato il rio Veilino allagando numerose aziende. Un 'fiume d'acqua' ha attraversato la centralissima via XX Settembre. Problemi anche nelle zone di Brin e Bobbio nei sottopassi, dove alcune auto sono rimaste bloccate dall'improvviso innalzamento dell'acqua. Le scuole restano chiuse.
Toscana: Pesanti piogge sulla provincia di Massa Carrara e di Pisa con accumuli fino a 85mm a Carrara città e fino a 110mm a San Giuliano Terme nel Pisano. Piogge abbondanti anche sulla provincia di Lucca e di Pistoia con punte di 70mm in Appennino. Raggiunti i 50mm sulla costa livornese.
Piemonte: Piogge abbondanti tra Cuneese e Astigiano con punte di 60mm nel basso Cuneese, accumuli copiosi anche tra le province di Vercelli, Biella e Novara con accumuli dalla mezzanotte fino a 55mm.
Lombardia: La situazione più sensibile sul Varesotto dove dalla mezzanotte si sono raggiunti i 60mm, piogge abbondanti anche nel Comasco con punte di 40mm. Non vengono segnalate al momento particolari criticità
Emilia Romagna: Abbondanti rovesci hanno interessato soprattutto i comuni appenninici in provincia diParma, Modena e Reggio Emilia con punte di 40mm, non vengono segnalate al momento particolari criticità
10 NOVEMBRE 2014: Come largamente annunciato il tempo è tornato a peggiorare al Nordovest, su parte del Nordest, della Sardegna e dell'alto versante tirrenico, colpa di un'intensa perturbazione in avanzamento da Ovest ed alimentata da umide correnti meridionali.
Piogge e rovesci hanno così raggiunto il Nordovest, colpendo soprattutto la Liguria centro orientale ed i settori Prealpini e le alte pianure occidentali, con apporti dalla mezzanotte sino a 40 mm tra novarese e varesotto.
Forti temporali sono risaliti nel contempo dalla Liguria di Levante verso l'Emilia, la Romagna più occidentale, la Lombardia sudorientale e parte del Veneto, lasciando al suolo apporti sino a 25-30 mm tra Spezzino ed Emilia. Il maltempo ha colpito duramente anche sulla Toscana nordoccidentale con apporti nelle ultime 6/7 ore sino ad oltre 100-110mm su Versilia e costa pisana.
Primi disagi a Genova nella tarda serata di ieri: poco dopo le 22 è uscito dagli argini un piccolo corso d'acqua in parte esondato a Cornigliano e ha allagato cantine e primi piani delle abitazioni. Altra situazione critica è stata registrata vicino a Staglieno, zona già duramente colpita dall'alluvione del 9 ottobre.
Intanto resta attiva la criticità rossa per rischio idrogeologico in Liguria e Toscana, arancione in Piemonte; tante le scuole che resteranno chiuse, principalmente a Genova e all'Elba. Il Centro operativo comunale di Genova (Coc), riunitosi nella serata di domenica, ha assunto nuovi provvedimenti di sicurezza. Oltre alla chiusura di tutte le scuole, dei centri sociali e dei servizi per bambini e anziani, centri sportivi, mercati, cimiteri e parchi, è stato interdetto l'accesso alle scogliere. Riattivato anche il numero verde della Protezione civile.
E' andata meglio alle restante regioni centrali e quelle meridionali, che ancora lontane dal peggioramento hanno goduto di tempo più stabile ed asciutto. Tuttavia correnti umide sudoccidentali in quota che anticipano l'arrivo del fronte hanno trasporto velature e stratificazioni che hanno offuscato i cieli. Da segnalare solo qualche isolato fenomeni sui rilievi etnei ed attorno all'Aspromonte.
Come accennato la perturbazione ha continuato a richiamare sull'Italia correnti meridionali che hanno mantenuto le temperature su valori, anche stamani, oltre le medie del periodo. Valori alle 730 compresi tra 8 e 15°C al Nord, con punte sino a 16/17°C in Romagna, tra 10 e 17°C al Centro e tra 11 e 18°C al Meridione.
Situazione che rimane anche stamane di massima allerta su tutto il Levante Ligure per l'intenso maltempo che sta interessando oramai da ore tutta la regione. Violenti temporali semistazionari nella serata di ieri hanno interessato la parte orientale del Genovesato causando l'esondazione dei molti torrenti tra cui il Rupinaro, Entella e Sturla. Situazione difficile a Chiavari ove tutto il centro cittadino è stato allagato con numerosi danni per abitazioni e negozi. Ore di apprensione a Leivi, nell'entroterra, ove si contano due coniugi dispersi per il distacco di un enorme frana che ha travolto la loro casa. Maltempo che in queste ore sta colpendo anche il Savonese, già accumulati oltre 110 mm nei pressi di Varazze. Stato di massima attenzione quindi anche quest'oggi esteso a tutta la regione, con accumuli che localmente potrebbero superare ancora i 150 mm.
L'allerta quindi proseguirà per tutta la giornata non solo sulla Liguria, ma anche su Piemonte, Lombardia e soprattutto Toscana. Proprio in Versilia, recentemente colpita dall'alluvione, sono attese forti precipitazioni anche a carattere temporalesco che potrebbero mettere nuovamente in difficoltà il sistema idrico.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2014 ore 22:15
Violenti nubifragi a est di Genova, alluvione a Chiavari - Come temuto il maltempo sta colpendo particolarmente duro la Liguria specie di Levante. Violenti nubifragi hanno interessato in particolare il Tigullio, causando l'esondazione dei torrenti Rupinaro e il Rio Campodonico: Chiavari è di fatto alluvionata con strade trasformate in fiumi. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco, sia il casello autostradale che la stazione ferroviaria sono state chiuse. Il tutto a causa di un violento temporale di tipo V-shaped autorigenerante che dal mare si è spinto fin sull'entroterra; impressionanti gli accumuli: accumulati fino ad oltre 225mm a Belpiano, oltre 190mm a Lavagna, oltre 120mm a Chiavari; accumuli in aumento per via delle precipitazioni tuttora in corso. A forte rischio alluvione anche il comune di Lavagna. Da segnalare criticità anche sull'imperiese a seguito delle forti piogge del pomeriggio.
ALLERTA METEO ELEVATA FINO A MARTEDI' POMERIGGIO: piogge e temporali anche molto intensi e carattere di nubifragio continueranno ad interessare la Liguria fino a martedì, specie al mattino. NELLE PROSSIME ORE TEMPORALI AUTORIGENERANTI SIMILI A QUELLI SUL TIGULLIO POTRANNO INTERESSARE ANCHE LO SPEZZINO E LA TOSCANA NORD OCCIDENTALE, in particolare la Versilia, il pisano ed il livornese. Entro martedì mattina possibili picchi pluviometrici localmente superiori ai 200-250mm.
Forti piogge anche in Emilia e Lombardia - la strisciata temporalesca risale il flusso portante di correnti sudoccidentali e dalla Liguria si spinge fin su Emilia occidentale e pianure lombarde centro-orientali, dove sta piovendo a tratti molto forte. Su queste aree gli accumuli stanno superando localmente i 50mm con punte prossime ai 100mm sul bresciano. Per tutta la notte anche su queste zone saranno possibili fenomeni intensi.
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2014 ore 17:05
La perturbazione atlantica che ha investito l'Italia centro settentrionale non ha tradito le attese e le giustificate condizioni di allerta scattate sulla Liguria e la Toscana. Le piogge si sono rivelate intense e anche se in queste ore il grosso del fronte si sta dirigendo verso est, la pausa durerà davvero poco. Nelle prossime ore è infatti atteso un nuovo peggioramento. Vediamo le situazioni più sensibili di oggi.
Liguria: Forti piogge nel Genovese e nell'Imperiese. A Genova soprattutto sulla zona orientale del Capoluogo si sono accumulati dalla mezzanotte fino a 80mm. Nel quartiere di Staglieno è esondato il rio Veilino allagando numerose aziende. Un 'fiume d'acqua' ha attraversato la centralissima via XX Settembre. Problemi anche nelle zone di Brin e Bobbio nei sottopassi, dove alcune auto sono rimaste bloccate dall'improvviso innalzamento dell'acqua. Allagata anche Recco. Nell'Imperiese le forti piogge (punte di 90mm) hanno causato una flash flood, una alluvione lampo a Camporosso dove tonnellate di detriti hanno invaso strade e case. Le scuole restano chiuse fino a domani.
Toscana: Pesanti piogge sulla provincia di Massa Carrara ma soprattutto di Pisa con accumuli fino a 90mm a Carrara città e fino a 126mm a San Giuliano Terme nel Pisano. Piogge abbondanti anche sulla provincia di Lucca e di Pistoia con punte di 85mm in zona appenninica. Raggiunti i 50mm sulla costa livornese. Massima allerta nei bacini del Magra e del Versilia. A Fucecchio in provincia di Firenze un fulmine ha colpito un centro disabili. Scuole chiuse anche domani.
Lazio: Nel primo pomeriggio un forte temporale ha raggiunto le province più settentrionali della regione muovendosi fino alle porte di Roma. Gli accumuli più abbondanti a Ladispoli dove sono caduti 62mm di pioggia in due ore. Fino a 40mm tra Reatino e Viterbese. Nessun fenomeno segnalato su Roma centro.
Piemonte: Piogge abbondanti tra Cuneese e Astigiano con punte di 70mm, accumuli copiosi anche tra le province di Vercelli, Biella e Novara con punte dalla mezzanotte fino a 80mm.
Lombardia: La situazione più sensibile sul Varesotto dove dalla mezzanotte si sono raggiunti gli 84mm, piogge abbondanti anche nel Comasco con punte di 50mm. Non vengono segnalate al momento particolari criticità
Emilia Romagna: Forti scrosci di pioggia hanno interessato soprattutto i comuni appenninici in provincia di Parma, Modena e Reggio Emilia con punte di 40mm, non vengono segnalate al momento particolari criticità
Aggiornamento 10 NOVEMBRE 2014 ore 11:52
La nuova fase di maltempo che ha investito l'Italia centro settentrionale si sta dimostrando, purtroppo come da previsione, piuttosto intensa. L'allerta resta elevato per le regioni di nordovest e per la Toscana settentrionale dove continua a piovere forte ma ci sono piogge abbondanti anche in altre regioni. Vediamo le situazioni più sensibili.
Liguria: Forti piogge nel Genovese soprattutto sulla zona orientale del Capoluogo con accumuli dalla mezzanotte fino a 70mm. Nel quartiere di Staglieno è esondato il rio Veilino allagando numerose aziende. Un 'fiume d'acqua' ha attraversato la centralissima via XX Settembre. Problemi anche nelle zone di Brin e Bobbio nei sottopassi, dove alcune auto sono rimaste bloccate dall'improvviso innalzamento dell'acqua. Le scuole restano chiuse.
Toscana: Pesanti piogge sulla provincia di Massa Carrara e di Pisa con accumuli fino a 85mm a Carrara città e fino a 110mm a San Giuliano Terme nel Pisano. Piogge abbondanti anche sulla provincia di Lucca e di Pistoia con punte di 70mm in Appennino. Raggiunti i 50mm sulla costa livornese.
Piemonte: Piogge abbondanti tra Cuneese e Astigiano con punte di 60mm nel basso Cuneese, accumuli copiosi anche tra le province di Vercelli, Biella e Novara con accumuli dalla mezzanotte fino a 55mm.
Lombardia: La situazione più sensibile sul Varesotto dove dalla mezzanotte si sono raggiunti i 60mm, piogge abbondanti anche nel Comasco con punte di 40mm. Non vengono segnalate al momento particolari criticità
Emilia Romagna: Abbondanti rovesci hanno interessato soprattutto i comuni appenninici in provincia diParma, Modena e Reggio Emilia con punte di 40mm, non vengono segnalate al momento particolari criticità
10 NOVEMBRE 2014: Come largamente annunciato il tempo è tornato a peggiorare al Nordovest, su parte del Nordest, della Sardegna e dell'alto versante tirrenico, colpa di un'intensa perturbazione in avanzamento da Ovest ed alimentata da umide correnti meridionali.
Piogge e rovesci hanno così raggiunto il Nordovest, colpendo soprattutto la Liguria centro orientale ed i settori Prealpini e le alte pianure occidentali, con apporti dalla mezzanotte sino a 40 mm tra novarese e varesotto.
Forti temporali sono risaliti nel contempo dalla Liguria di Levante verso l'Emilia, la Romagna più occidentale, la Lombardia sudorientale e parte del Veneto, lasciando al suolo apporti sino a 25-30 mm tra Spezzino ed Emilia. Il maltempo ha colpito duramente anche sulla Toscana nordoccidentale con apporti nelle ultime 6/7 ore sino ad oltre 100-110mm su Versilia e costa pisana.
Primi disagi a Genova nella tarda serata di ieri: poco dopo le 22 è uscito dagli argini un piccolo corso d'acqua in parte esondato a Cornigliano e ha allagato cantine e primi piani delle abitazioni. Altra situazione critica è stata registrata vicino a Staglieno, zona già duramente colpita dall'alluvione del 9 ottobre.
Intanto resta attiva la criticità rossa per rischio idrogeologico in Liguria e Toscana, arancione in Piemonte; tante le scuole che resteranno chiuse, principalmente a Genova e all'Elba. Il Centro operativo comunale di Genova (Coc), riunitosi nella serata di domenica, ha assunto nuovi provvedimenti di sicurezza. Oltre alla chiusura di tutte le scuole, dei centri sociali e dei servizi per bambini e anziani, centri sportivi, mercati, cimiteri e parchi, è stato interdetto l'accesso alle scogliere. Riattivato anche il numero verde della Protezione civile.
E' andata meglio alle restante regioni centrali e quelle meridionali, che ancora lontane dal peggioramento hanno goduto di tempo più stabile ed asciutto. Tuttavia correnti umide sudoccidentali in quota che anticipano l'arrivo del fronte hanno trasporto velature e stratificazioni che hanno offuscato i cieli. Da segnalare solo qualche isolato fenomeni sui rilievi etnei ed attorno all'Aspromonte.
Come accennato la perturbazione ha continuato a richiamare sull'Italia correnti meridionali che hanno mantenuto le temperature su valori, anche stamani, oltre le medie del periodo. Valori alle 730 compresi tra 8 e 15°C al Nord, con punte sino a 16/17°C in Romagna, tra 10 e 17°C al Centro e tra 11 e 18°C al Meridione.
ANCHE IL MEDITERRANEO HA I SUOI CICLONI: I MEDICANES
Sul Mediterraneo a volte è possibile notare dei vortici molto intensi che hanno delle sembianze di uragani tropicali con una nuvolosità “spiraleggiante” e addirittura la presenza di un classico occhio. Questi fenomeni, oggi ancora in fase di analisi e studio, sono definiti “Medicanes” (Mediterranean+Hurricane), caratterizzati da venti molto forti, intense precipitazioni e dalla presenza di un cuore caldo al loro interno (Businger, Reed, 1989). Essi comunque non raggiungono la forza e la dimensione degli uragani tropicali ma la loro rassomiglianza nella forma ha dell'incredibile. Da quando sono disponibili le osservazioni satellitari, molti sono i casi documentati.
I Medicanes, sembrano evolvere proprio come i normali uragani (Emanuel, 1985; Rotunno ed Emanuel, 1986). Capaldo e Conte vedono l'inserimento di African Depression sul Mediterraneo; l'interazione tra il ramo del getto polare con quello sub tropicale, nonchè l'energia fornita dal mare fattori molto importanti per il loro sviluppo. In una prima fase i ruoli principali sono, la presenza di un fattore iniziatore in quota (generalmente un normale vortice che è entrato nel bacino del Mediterraneo), aria abbastanza umida e prossima alla saturazione e uno squilibrio termodinamico tra la superficie marina e l'alta troposfera. L'aumento della rotazione della struttura, successivamente, incrementa il processo di estrazione dei flussi energetici marini a causa del rinforzo dei venti nei bassi strati, richiamati nel centro depressionario. Costituitosi il vortice, l'energia principale a questo punto deriva proprio dal flusso di calore e di umidità fornito dal mare. Evolvono infatti sulla superficie marina ma poi tendono ad attenuarsi una volta raggiunta la terraferma. A causa dell'elevato numero di abitanti che popolano la costa, i Medicanes hanno un potenziale molto pericoloso per cui, una migliore conoscenza di questi vortici, è necessaria per poter ridurre gli impatti sociali. Anche se un fenomeno raro sul Mediterraneo, essi devono essere monitorati e non trascurati al fine di prevedere i pericolosi effetti. I danni causati, alla fine, possono diventare simili.
I Medicanes, sembrano evolvere proprio come i normali uragani (Emanuel, 1985; Rotunno ed Emanuel, 1986). Capaldo e Conte vedono l'inserimento di African Depression sul Mediterraneo; l'interazione tra il ramo del getto polare con quello sub tropicale, nonchè l'energia fornita dal mare fattori molto importanti per il loro sviluppo. In una prima fase i ruoli principali sono, la presenza di un fattore iniziatore in quota (generalmente un normale vortice che è entrato nel bacino del Mediterraneo), aria abbastanza umida e prossima alla saturazione e uno squilibrio termodinamico tra la superficie marina e l'alta troposfera. L'aumento della rotazione della struttura, successivamente, incrementa il processo di estrazione dei flussi energetici marini a causa del rinforzo dei venti nei bassi strati, richiamati nel centro depressionario. Costituitosi il vortice, l'energia principale a questo punto deriva proprio dal flusso di calore e di umidità fornito dal mare. Evolvono infatti sulla superficie marina ma poi tendono ad attenuarsi una volta raggiunta la terraferma. A causa dell'elevato numero di abitanti che popolano la costa, i Medicanes hanno un potenziale molto pericoloso per cui, una migliore conoscenza di questi vortici, è necessaria per poter ridurre gli impatti sociali. Anche se un fenomeno raro sul Mediterraneo, essi devono essere monitorati e non trascurati al fine di prevedere i pericolosi effetti. I danni causati, alla fine, possono diventare simili.
CICLONE QENDRESA: EVOLUZIONE PROSSIME ORE
8 NOVEMBRE 2014: AGGIORNAMENTO ORE 6 UTC . Il vortice sub tropicale attualmente è posizionato a ridosso delle coste orientali sicule. La nuvolosità 'spiraleggiante' interessa gran parte delle estreme regioni meridionali ma in particolare i versanti orientali di Sicilia e Calabria dove sono in atto delle precipitazioni anche temporalesche.
EVOLUZIONE. Ancora acquazzoni e locali temporali di moderata7forte intensità sono previsti al mattino su siracusano, catanese, reggino, catanzarese, Aspromonte, Sila e tra alto ionio cosentino e tarantino. Acquazzoni anche su Nord della Sicilia. Venti ancora sostenuti a rotazione ciclonica. E' previsto che il suo centro trasli entro le ore 12 UTC verso SE in direzione dello Ionio con fenomeni in lenta attenuazione.
Si tratta di fenomeni rari ma non eccezionali sul Mediterraneo. Già il 31 Ottobre metteva in guardia circa la possibile formazione di un vortice molto insidioso a Sud dell'Isola.
EVOLUZIONE. Ancora acquazzoni e locali temporali di moderata7forte intensità sono previsti al mattino su siracusano, catanese, reggino, catanzarese, Aspromonte, Sila e tra alto ionio cosentino e tarantino. Acquazzoni anche su Nord della Sicilia. Venti ancora sostenuti a rotazione ciclonica. E' previsto che il suo centro trasli entro le ore 12 UTC verso SE in direzione dello Ionio con fenomeni in lenta attenuazione.
Si tratta di fenomeni rari ma non eccezionali sul Mediterraneo. Già il 31 Ottobre metteva in guardia circa la possibile formazione di un vortice molto insidioso a Sud dell'Isola.
DIRETTA MALTEMPO, CICLONE SICILIA: ANCORA PIOGGE COPIOSE E VENTI FORTI SUI SETTORI IONICI
8 NOVEMBRE 2014: Nel corso delle ultime ore l'insidioso e profondo vortice di bassa pressione, formatosi ieri sul Canale di Sicilia, ha continuato la sua marcia verso Levante attraversando così la Sicilia e portando il suo "occhio" al largo delle coste catanesi. Al momento tocca ancora i 999 mb ma continua a perdere energia, dopo aver attraversato la terraferma.
Attorno ad esso hanno gravitato rovesci e temporali,anche di forte intensità, che hanno così rinnovato condizioni di maltempo su gran parte della Sicilia centro orientale con accumuli localmente importati. Nel corso delle ultime 12 ore sono infatti caduti sino a 90 mm sul litorale etneo, 60 mm nel catanese, 55 mm alle pendici dell'Etna, 60 mm sui monti Iblei, 30 mm sulle Madonie. Nelle ultime 72 ore su gran parte della Sicilia orientale gli accumuli superano i 100 mm con punte sino a 270 mm a Riposto, 560 mm a Linguaglossa, 115 mm a Catania, 200 mm a Palazzolo, 110 mm a Siracusa, 130 mm a Torregrotta. Il tutto accompagnato da venti sostenuti che hanno toccato raffiche sino a 80-90 mm sul comparto ionico.
Le piogge ed i temporali si sono spinti nel contempo anche sulla Calabria, parte della Basilicata e della medio-bassa Puglia anche se con accumuli che difficilmente toccano i 10 mm. Lungo il bordo superiore del vortice è proseguito l'afflusso di correnti nordorientali che hanno mantenuto in vita diffusa nuvolosità sui settori orientali dello Stivale, con piogge che hanno bagnato su Friuli VG, Veneto, Trentino AA orientale, Romagna ed a tratti tra Marche ed Abruzzo.
E' andata in parte meglio sulla Sardegna, il medio-alto versante tirrenico ed il Nordovest ove il tempo è rimasto in prevalenza asciutto e sono comparte anche ampie schiarite.
Nonostante il maltempo il clima è rimasto mite un po' su tutta la Penisola con valori mediamente compresi tra 10 e 17°C con punte sino a 18-19°C al Sud, qualcosina in meno al Nordovest.
Attorno ad esso hanno gravitato rovesci e temporali,anche di forte intensità, che hanno così rinnovato condizioni di maltempo su gran parte della Sicilia centro orientale con accumuli localmente importati. Nel corso delle ultime 12 ore sono infatti caduti sino a 90 mm sul litorale etneo, 60 mm nel catanese, 55 mm alle pendici dell'Etna, 60 mm sui monti Iblei, 30 mm sulle Madonie. Nelle ultime 72 ore su gran parte della Sicilia orientale gli accumuli superano i 100 mm con punte sino a 270 mm a Riposto, 560 mm a Linguaglossa, 115 mm a Catania, 200 mm a Palazzolo, 110 mm a Siracusa, 130 mm a Torregrotta. Il tutto accompagnato da venti sostenuti che hanno toccato raffiche sino a 80-90 mm sul comparto ionico.
Le piogge ed i temporali si sono spinti nel contempo anche sulla Calabria, parte della Basilicata e della medio-bassa Puglia anche se con accumuli che difficilmente toccano i 10 mm. Lungo il bordo superiore del vortice è proseguito l'afflusso di correnti nordorientali che hanno mantenuto in vita diffusa nuvolosità sui settori orientali dello Stivale, con piogge che hanno bagnato su Friuli VG, Veneto, Trentino AA orientale, Romagna ed a tratti tra Marche ed Abruzzo.
E' andata in parte meglio sulla Sardegna, il medio-alto versante tirrenico ed il Nordovest ove il tempo è rimasto in prevalenza asciutto e sono comparte anche ampie schiarite.
Nonostante il maltempo il clima è rimasto mite un po' su tutta la Penisola con valori mediamente compresi tra 10 e 17°C con punte sino a 18-19°C al Sud, qualcosina in meno al Nordovest.
MALTEMPO: INSIDIOSO VORTICE A SUD DELLA SICILIA, SEGUIAMOLO!
7 NOVEMBRE 2014: L'ondata di maltempo al Sud sta raggiungendo la sua piena maturità. L'intensa perturbazione risale lo Ionio ed investe in particolare le zone ioniche con fenomeni anche intensi e persistenti. Il tutto si accompagna ad una sostenuta ventilazione di Scirocco con mareggiate sui tratti esposti.
Il maltempo si accompagna ad un insidioso vortice che sta in queste ore approfondendosi sullo Stretto di Sicilia. L'immagine satellitare evidenzia il ricciolo piuttosto stretto su Pantelleria. Si muoverà a sud della Sicilia puntando dapprima Malta con piogge eintense e ventii forti e poi lo Ionio. Entro la serata di venerdì potrebbe subire una ulteriore intensificazione.
Tra venerdì sera e sabato altri rovesci e temporali anche intensi dunque sono attesi tra Sicilia orientale ( agrigentino, ragusano, siracusano, catanese) e poi la Calabria ionica in risalita da Sud. Venti ancora tesi con raffiche fino ad 80 km/h e mari in burrasca. Il vortice sub tropicale sabato raggiungerà Creta prima di attenuarsi.
Il maltempo si accompagna ad un insidioso vortice che sta in queste ore approfondendosi sullo Stretto di Sicilia. L'immagine satellitare evidenzia il ricciolo piuttosto stretto su Pantelleria. Si muoverà a sud della Sicilia puntando dapprima Malta con piogge eintense e ventii forti e poi lo Ionio. Entro la serata di venerdì potrebbe subire una ulteriore intensificazione.
Tra venerdì sera e sabato altri rovesci e temporali anche intensi dunque sono attesi tra Sicilia orientale ( agrigentino, ragusano, siracusano, catanese) e poi la Calabria ionica in risalita da Sud. Venti ancora tesi con raffiche fino ad 80 km/h e mari in burrasca. Il vortice sub tropicale sabato raggiungerà Creta prima di attenuarsi.
DIRETTA MALTEMPO ITALIA: FORTI PIOGGE SUL LAZIO, SICILIA E CALABRIA
Aggiornamento 7 NOVEMBRE ore 12:50
Nel corso delle ultime ore, il graduale spostamento del minimo di bassa pressione ben visibile dalle immagini satellitari sul Canale di Sicilia, ha favorito un rientro delle condizioni meteorologiche avverse al nord Italia e buona parte del centro mentre rovesci, temporali e nubifragi con molti danni e disagi hanno continuato ad abbattersi senza sosta sul Lazio, la Sicilia orientale, la Calabria ionica e la Puglia. Vediamo le situazioni con le maggiori criticità.
Lazio: La situazione sta lentamente miglioramento sui settori settentrionali della regione mentre continua a piovere tra la provincia meridionale di Roma, Frosinone e Latina. Le maggiori criticità sulla provincia di Roma con accumuli dalla mezzanotte fino a 190mm a Velletri, 90mm a Roma città. Danni per la grandine, caduta ieri conchicchi grossi come palle da tennis e anche per i forti venti, stamattina abbattuto il famoso Alberone dell'omonimo quartiere con una donna ferita.
Sicilia: Violenti temporali si stanno ancora abbattendo tra le province di Catania e Messina con ingenti accumuli nel Messinese dove si superano i 140mm, caduti fino a 80mm a Messina Centro e 70mm a Catania. Danni per milioni di euro nel catanese causati dal Tornado dell'altro giorno di cui vi proponiamo un video shock di un auto mancata per pochi secondi dalla caduta di un albero.
Calabria: Costa ionica sotto attacco con violenti nubifragi e mareggiate dalla provincia di Reggio Calabria a quella di Catanzaro e Crotone, si superano i 100mm dalla mezzanotte. Danni soprattutto per i forti venti che hanno soffiato fino a 110km/h.
Puglia: Danni e disagi conseguenti ad allagamenti e mareggiate sulle province di Taranto e Lecce con accumuli fino a 90mm, 80mm tra Taranto e Bari. Le scuole restano chiuse nel Salento.
7 NOVEMBRE: Non molla la presa il maltempo sull'Italia, in particolar modo al Centro Sud, ove rimane alto il rischio di allagamenti ed esondazioni. Tutta colpa dell'intensa perturbazione atlantica giunta a metà settimana e che bloccata a Levante da un campo di alte pressioni ha continuato la sua azione sul bacino del Mediterraneo centrale, dando origine ad un secondo vortice di bassa pressione sui bacini italiani meridionali.
Situazioni più critiche- Piogge e temporali, a tratti anche di forte intensità, hanno così continuato a penalizzare il Lazio, la Campania settentrionale, la Sicilia orientale e la bassa Calabria, con accumuli che dalla mezzanotte toccano i 140 mm a sud di Roma, 85 mm a Ciampino, 40 mm a Procida, 60 mm attorno allo Stretto. A Roma, dopo la breve pausa della tarda serata, la pioggia è tornata a cadere fortemente, anche se non si registrano al momenti ulteriori disagi.
Il vortice di bassa pressione sul mare di Sicilia ha nel contempo mantenuta attiva una sostenuta ventilazione su gran parte dell'Italia meridionale con raffiche che hanno toccato i 90 km/h tra Catanese e messinese, 85 km/h nel crotonese, 75 km/h nel cosentino e materano, 85 km/h sulle Murge, 70 km/h nel Salento, 95 km/h nel napoletano, 90 km/h sulla dorsale laziale.
Piogge di minor intensità hanno nel contempo raggiunto anche il resto del Centro Sud, le regioni di Nordest, la Lombardia e la Liguria orientale, mentre ampie schiarite hanno fatto capolino all'estremo Nordovest.
L'estesa copertura, unita ai venti miti meridionali, ha mantenuto le temperature su valori miti per il periodo con valori alle 730 compresi tra 10 e 17°C al Nord, qualche grado in meno al Nordovest ( 4°C a Cuneo); tra 12 e 18°C al Centro e tra 15 e 21°C al Sud.
Nel corso delle ultime ore, il graduale spostamento del minimo di bassa pressione ben visibile dalle immagini satellitari sul Canale di Sicilia, ha favorito un rientro delle condizioni meteorologiche avverse al nord Italia e buona parte del centro mentre rovesci, temporali e nubifragi con molti danni e disagi hanno continuato ad abbattersi senza sosta sul Lazio, la Sicilia orientale, la Calabria ionica e la Puglia. Vediamo le situazioni con le maggiori criticità.
Lazio: La situazione sta lentamente miglioramento sui settori settentrionali della regione mentre continua a piovere tra la provincia meridionale di Roma, Frosinone e Latina. Le maggiori criticità sulla provincia di Roma con accumuli dalla mezzanotte fino a 190mm a Velletri, 90mm a Roma città. Danni per la grandine, caduta ieri conchicchi grossi come palle da tennis e anche per i forti venti, stamattina abbattuto il famoso Alberone dell'omonimo quartiere con una donna ferita.
Sicilia: Violenti temporali si stanno ancora abbattendo tra le province di Catania e Messina con ingenti accumuli nel Messinese dove si superano i 140mm, caduti fino a 80mm a Messina Centro e 70mm a Catania. Danni per milioni di euro nel catanese causati dal Tornado dell'altro giorno di cui vi proponiamo un video shock di un auto mancata per pochi secondi dalla caduta di un albero.
Calabria: Costa ionica sotto attacco con violenti nubifragi e mareggiate dalla provincia di Reggio Calabria a quella di Catanzaro e Crotone, si superano i 100mm dalla mezzanotte. Danni soprattutto per i forti venti che hanno soffiato fino a 110km/h.
Puglia: Danni e disagi conseguenti ad allagamenti e mareggiate sulle province di Taranto e Lecce con accumuli fino a 90mm, 80mm tra Taranto e Bari. Le scuole restano chiuse nel Salento.
7 NOVEMBRE: Non molla la presa il maltempo sull'Italia, in particolar modo al Centro Sud, ove rimane alto il rischio di allagamenti ed esondazioni. Tutta colpa dell'intensa perturbazione atlantica giunta a metà settimana e che bloccata a Levante da un campo di alte pressioni ha continuato la sua azione sul bacino del Mediterraneo centrale, dando origine ad un secondo vortice di bassa pressione sui bacini italiani meridionali.
Situazioni più critiche- Piogge e temporali, a tratti anche di forte intensità, hanno così continuato a penalizzare il Lazio, la Campania settentrionale, la Sicilia orientale e la bassa Calabria, con accumuli che dalla mezzanotte toccano i 140 mm a sud di Roma, 85 mm a Ciampino, 40 mm a Procida, 60 mm attorno allo Stretto. A Roma, dopo la breve pausa della tarda serata, la pioggia è tornata a cadere fortemente, anche se non si registrano al momenti ulteriori disagi.
Il vortice di bassa pressione sul mare di Sicilia ha nel contempo mantenuta attiva una sostenuta ventilazione su gran parte dell'Italia meridionale con raffiche che hanno toccato i 90 km/h tra Catanese e messinese, 85 km/h nel crotonese, 75 km/h nel cosentino e materano, 85 km/h sulle Murge, 70 km/h nel Salento, 95 km/h nel napoletano, 90 km/h sulla dorsale laziale.
Piogge di minor intensità hanno nel contempo raggiunto anche il resto del Centro Sud, le regioni di Nordest, la Lombardia e la Liguria orientale, mentre ampie schiarite hanno fatto capolino all'estremo Nordovest.
L'estesa copertura, unita ai venti miti meridionali, ha mantenuto le temperature su valori miti per il periodo con valori alle 730 compresi tra 10 e 17°C al Nord, qualche grado in meno al Nordovest ( 4°C a Cuneo); tra 12 e 18°C al Centro e tra 15 e 21°C al Sud.
MALTEMPO: 2 VITTIME A BOMBINASCO (CURIO) POCO OLTRE IL CONFINE ITALIANO IN SVIZZERA
6 NOVEMBRE 2014: Le prime vittime di quest'intensa ondata di maltempo sono purtroppo una madre e una figlia. Date per disperse ieri sera, sono state ritrovate questa mattina alle 4.30 all'interno della propria abitazione, nell'alto Malcantone, a Bombinasco (Curio) prive di vita. l'Incidente era avvenuto ieri, Mercoledì pomeriggio alle 18.00 quando una frana di 4500 metri cubi staccatasi dalla montagna in seguito alle forti piogge aveva travolto la stabile risparmiando solo il piano terra.
In una prima fase si era sperato che non ci fosse nessuno all'interno della casa, poi in seguito alle ricerche operate da circa un'ottantina di persone coordinate dal corpo dei pompieri di Lugano, la triste scoperta sotto le macerie dei corpi senza vita della madre trentunenne e della figlia di soli 3 anni. Il sindaco Paolo Colin ha parlato di una tragedia senza precedenti per la tranquilla comunità di Curio che non aveva mai avuto problemi di frane.
In una prima fase si era sperato che non ci fosse nessuno all'interno della casa, poi in seguito alle ricerche operate da circa un'ottantina di persone coordinate dal corpo dei pompieri di Lugano, la triste scoperta sotto le macerie dei corpi senza vita della madre trentunenne e della figlia di soli 3 anni. Il sindaco Paolo Colin ha parlato di una tragedia senza precedenti per la tranquilla comunità di Curio che non aveva mai avuto problemi di frane.
DIRETTA CRONACA MALTEMPO ITALIA: NUBIFRAGIO A ROMA, DISAGI SUL NORDEST, PEGGIORA IN SERATA AL SUD
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2014 ore 15:34
ALLERTA METEO ROMA - nuova ondata di forti temporali risale rapidamente dal Tirreno verso il Lazio, nel flusso di umide ed instabili correnti meridionali, centrando in particolare la provincia occidentale di Roma. Violento temporale con grandine in atto a Fiumicino, in estensione verso Nord in direzione del viterbese, ben visibile nell'immagine radar allegata. Imminenti forti temporali sono altamente probabili anche a Roma città con rischio grandinate e raffiche di vento; possibili disagi. L'allerta meteo resta elevata per tutto il resto della giornata non solo su Roma ma su tutto il Lazio; piogge anche venerdì, ma in genere meno intense. Migliora sabato.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2014 ore 12:43
Attenuazione del maltempo su Roma durante le prime ore del pomeriggio dopo il violento nubifragio del mattino. Si tratta tuttavia solo di una temporanea pausa, in serata prevediamo un secondo sensibile peggioramento del tempo, per la formazione di una linea temporalesca che interesserà ancora una volta la Capitale, con fenomeni che potranno risultare anche di forte intensità, accompagnati da frequente attività elettrica e colpi di vento. Rimane dunque alta l'allerta su Roma per la sera-notte di Giovedì.
Venerdì ancora in compagnia della pioggia, almeno nella prima metà, anche se escludiamo la possibilità di fenomeni intensi. Tregua nel week-end quando tornerà anche un po' di sole.
Aggiornamento meteo 6 NOVEMBRE 2014 ore 11:58
Nel corso delle ultime ore il fronte perturbato responsabile delle forti condizioni di maltempo degli ultimi giorni ha continuato la sua lenta marcia verso est. Un miglioramento ha interessato parte del nordovest mentre piogge e rovesci hanno colpito ancora centro est liguria e triveneto. Piogge anche al centro, importanti tra Toscana e Lazio mentre il sud si prepara ad una nuova fase perturbata soprattutto sulla Sicilia. Facciamo il punto allo stato attuale
Nordovest: Ampio miglioramento su Piemonte occidentale e parzialmente sul ponente ligure mentre piogge e temporali hanno ancora interessato Novarese, Verbano e levante ligure con apporti pluviometrici fino a 20mm a La Spezia. Si segnala cmq lo sviluppo di alcune trombe marine un ora fa sulla costa ad est di Imperia al largo di Diano Marina.
Lombardia: Fenomeni ancora presenti su Alpi, Prealpi e alte pianure ma con accumuli ridotti, generalmente inferiori ai 20mm, localmente superiori sul Varesotto. Più asciutto altrove, resta alta la guardia per il Lago Maggiore esondato in più punti e per il Lago di Como ai livelli di guardia.
Nordest: Piogge ancora abbondanti a tratti forti tra alto Veneto, Trentino e Friuli con accumuli superiori ai 70mm nel Bellunese e oltre 60mm nel Vicentino, fino a 50mm in provincia di Trento.
Toscana: Ancora rovesci e temporali sulla provincia di Massa Carrara, caduti fino a 50mm dalla mezzanotte con nuove piogge proprio in queste ore. Non oltre i 20-25mm sul resto della regione.
Umbria: Piogge abbondanti nel Perugino con apporti localmente superiori ai 30mm, nessuna criticità da segnalare.
Lazio: Dopo i nubifragi della notte con apporti pluviometrici fino a 30mm su Roma, la provincia di Viterbo e Frosinone, la situazione è temporaneamente migliorata in vista di un nuovo peggioramento per le prossime ore.
Sud: Temporaneamente rientrato l'allerta sulla martoriata provincia di Catania ma nelle prossime ore sono attesi nuovi forti rovesci e temporali
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2014 ore 10:34
Nubifragio su Roma - Questa mattina presto un violento temporale ha colpito Roma e provincia causando allagamenti e disagi: allagamenti diffusi si sono avuti sia in centro che in periferia con grossi problemi alla circolazione stradale. Problemi anche con la metropolitana: ad ora sono già state chiuse 4 stazioni della Metro A: Colli Albani, Porta Furba, Lucio Sestio e Giulio Agricola. Il sindaco Ignazio Marino ha invitato i romani a limitare l'utilizzo dell'automobile e a non uscire di casa, se non in caso di necessità. Regolare, invece, la situazione operativa all'aeroporto di Fiumicino, anche se stamattina un aereo colpito da un fulmine al motore ha dovuto operare un atterraggio di fortuna allo scalo.
ALLERTA METEO FINO A VENERDI': La Prefettura di Roma ha deciso la chiusura delle scuole a Roma e provincia. La Regione Lazio ha infatti diramato un allerta meteo di elevata criticità 'codice rosso' con riflessi in particolare sulle zone Sud, Sud-Ovest e Nord di Roma per probabili intensi rovesci temporaleschi e allagamenti. E infatti saranno possibili altri forti temporali per tutto giovedì, ma con piogge e rovesci che si protrarranno anche venerdì, sebbene in genere meno intensi. Miglioramento da sabato.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2014 ore 8:21
Meteo Roma, situazione: Una intensa perturbazione atlantica interesserà la Capitale per tutto Giovedì determinando una ondata di maltempo con la possibilità di temporali anche di forte intensità; allerta meteo per possibili nubifragi ed allagamenti, con accumuli anche superiori ai 50-60mm in poche ore. Il maltempo proseguirà Venerdì con nuove piogge, mentre andrà meglio nel week-end quando si avrà maggiore variabilità, seppur con il rischio di qualche occasionale fenomeno. Un nuovo peggioramento potrebbe giungere Lunedì. Clima mite per tutto il periodo. Ecco il bollettino meteo su Roma per i prossimi giorni:
Giovedì: A Roma oggi cieli molto nuvolosi o coperti con piogge e temporali anche forti, sono previsti 89mm di pioggia. Durante la giornata di oggi la temperatura massima registrata sarà di 20.2°C, la minima di 15.8°C, lo zero termico si attesterà a 2810 m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Est-Sudest, al pomeriggio assenti o deboli e proverranno da Ovest-Sudovest. Allerta meteo presente: pioggia.
Venerdì: A Roma domani cieli molto nuvolosi o coperti con piogge e rovesci anche temporaleschi. in serata attenuazione dei fenomeni, sono previsti 20mm di pioggia. Durante la giornata di domani la temperatura massima registrata sarà di 19°C, la minima di 15°C, lo zero termico si attesterà a 3100 m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Nordest, al pomeriggio deboli e proverranno da Nordest. Allerte meteo previste: pioggia
Sabato: A Roma dopodomani nubi in progressivo aumento con deboli piogge al pomeriggio, in assorbimento in serata, sono previsti 2mm di pioggia. Durante la giornata di dopodomani la temperatura massima registrata sarà di 18°C, la minima di 13°C, lo zero termico si attesterà a 2850 m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Nord, al pomeriggio assenti o deboli e proverranno da direzione variabile. Nessuna allerta meteo presente.
Domenica: A Roma nubi sparse alternate a schiarite con tendenza a graduale aumento della nuvolosit fino a cieli coperti con piogge e rovesci anche temporaleschi in serata, sono previsti 12mm di pioggia. Durante la giornata la temperatura massima registrata sarà di 19°C, la minima di 12°C, lo zero termico si attesterà a 2800 m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Est, al pomeriggio deboli e proverranno da Sud. Nessuna allerta meteo presente.
6 NOVEMBRE 2014: La perturbazione atlantica sta interessando pienamente l'Italia dove prosegue l'intensa ondata di maltempo con piogge, nubifragi e allagamenti. Ecco la situazione:
Nordest - E' stata una notte di intense piogge e continua a piovere a tratti forte in queste ore. Sul Friuli Venezia Giulia è stato di allerta per fiumi in piena, con il Varma esondato vicino a Barcis: sulla Carnia solamente nelle ultime 30 ore sono cadute punte pluviometriche anche superiori ai 330mm. Forti piogge e disagi anche sull'alto Veneto, in particolare tra bellunese e trevigiano dove le frane hanno causato interruzioni delle linee ferroviarie. A Venezia è tornata l'acqua alta con una marea di 115cm. Da segnalare inoltre un temporaneo abbassamento delle nevicate sull'Alto Adige, con neve fino al Passo del Brennero ma con fiocchi anche sotto i 1400mm sui settori di confine.
Nordovest - le precipitazioni si sono attenute rispetto alle scorse ore, in particolare tra Valle d'Aosta, Piemonte e Ponente Ligure, dove nelle prossime ore potrà affacciarsi anche qualche schiarita. Il Lago Maggiore è esondato a seguito delle forti piogge sul varesotto. Il Po è cresciuto di due metri in meno di 24 ore.
Toscana - Continua a piovere a tratti intensamente sulla Regione, con accumuli complessivi che sul nord della regione hanno superato punte di 230mm, in particolare sul massese duramente colpita dall'alluvione.
Lazio - il maltempo è andato intensificandosi nelle ultime ore con rovesci e temporali anche di forte intensità; nubifragio in atto a Roma e provincia. Nelle prossime ore saranno possibili criticità per allagamenti a causa delle reiterate piogge attese per tutta la giornata.
Medio Adriatico - il tempo è peggiorato con piogge specie dalla serata di ieri e sulle alte Marche, altrove precipitazioni in genere più deboli ma nelle prossime ore è atteso un deciso peggioramento specie sull'Abruzzo.
Sud in attesa di un forte peggioramento - Nelle prossime ore infatti la formazione di un vortice di bassa pressione tra basso Tirreno e Sicilia determinerà maltempo diffuso anche al Sud con nuovi intensi fenomeni a partire dall'Isola, già duramente colpita ieri dai nubifragi sul catanese.
ALLERTA METEO ROMA - nuova ondata di forti temporali risale rapidamente dal Tirreno verso il Lazio, nel flusso di umide ed instabili correnti meridionali, centrando in particolare la provincia occidentale di Roma. Violento temporale con grandine in atto a Fiumicino, in estensione verso Nord in direzione del viterbese, ben visibile nell'immagine radar allegata. Imminenti forti temporali sono altamente probabili anche a Roma città con rischio grandinate e raffiche di vento; possibili disagi. L'allerta meteo resta elevata per tutto il resto della giornata non solo su Roma ma su tutto il Lazio; piogge anche venerdì, ma in genere meno intense. Migliora sabato.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2014 ore 12:43
Attenuazione del maltempo su Roma durante le prime ore del pomeriggio dopo il violento nubifragio del mattino. Si tratta tuttavia solo di una temporanea pausa, in serata prevediamo un secondo sensibile peggioramento del tempo, per la formazione di una linea temporalesca che interesserà ancora una volta la Capitale, con fenomeni che potranno risultare anche di forte intensità, accompagnati da frequente attività elettrica e colpi di vento. Rimane dunque alta l'allerta su Roma per la sera-notte di Giovedì.
Venerdì ancora in compagnia della pioggia, almeno nella prima metà, anche se escludiamo la possibilità di fenomeni intensi. Tregua nel week-end quando tornerà anche un po' di sole.
Aggiornamento meteo 6 NOVEMBRE 2014 ore 11:58
Nel corso delle ultime ore il fronte perturbato responsabile delle forti condizioni di maltempo degli ultimi giorni ha continuato la sua lenta marcia verso est. Un miglioramento ha interessato parte del nordovest mentre piogge e rovesci hanno colpito ancora centro est liguria e triveneto. Piogge anche al centro, importanti tra Toscana e Lazio mentre il sud si prepara ad una nuova fase perturbata soprattutto sulla Sicilia. Facciamo il punto allo stato attuale
Nordovest: Ampio miglioramento su Piemonte occidentale e parzialmente sul ponente ligure mentre piogge e temporali hanno ancora interessato Novarese, Verbano e levante ligure con apporti pluviometrici fino a 20mm a La Spezia. Si segnala cmq lo sviluppo di alcune trombe marine un ora fa sulla costa ad est di Imperia al largo di Diano Marina.
Lombardia: Fenomeni ancora presenti su Alpi, Prealpi e alte pianure ma con accumuli ridotti, generalmente inferiori ai 20mm, localmente superiori sul Varesotto. Più asciutto altrove, resta alta la guardia per il Lago Maggiore esondato in più punti e per il Lago di Como ai livelli di guardia.
Nordest: Piogge ancora abbondanti a tratti forti tra alto Veneto, Trentino e Friuli con accumuli superiori ai 70mm nel Bellunese e oltre 60mm nel Vicentino, fino a 50mm in provincia di Trento.
Toscana: Ancora rovesci e temporali sulla provincia di Massa Carrara, caduti fino a 50mm dalla mezzanotte con nuove piogge proprio in queste ore. Non oltre i 20-25mm sul resto della regione.
Umbria: Piogge abbondanti nel Perugino con apporti localmente superiori ai 30mm, nessuna criticità da segnalare.
Lazio: Dopo i nubifragi della notte con apporti pluviometrici fino a 30mm su Roma, la provincia di Viterbo e Frosinone, la situazione è temporaneamente migliorata in vista di un nuovo peggioramento per le prossime ore.
Sud: Temporaneamente rientrato l'allerta sulla martoriata provincia di Catania ma nelle prossime ore sono attesi nuovi forti rovesci e temporali
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2014 ore 10:34
Nubifragio su Roma - Questa mattina presto un violento temporale ha colpito Roma e provincia causando allagamenti e disagi: allagamenti diffusi si sono avuti sia in centro che in periferia con grossi problemi alla circolazione stradale. Problemi anche con la metropolitana: ad ora sono già state chiuse 4 stazioni della Metro A: Colli Albani, Porta Furba, Lucio Sestio e Giulio Agricola. Il sindaco Ignazio Marino ha invitato i romani a limitare l'utilizzo dell'automobile e a non uscire di casa, se non in caso di necessità. Regolare, invece, la situazione operativa all'aeroporto di Fiumicino, anche se stamattina un aereo colpito da un fulmine al motore ha dovuto operare un atterraggio di fortuna allo scalo.
ALLERTA METEO FINO A VENERDI': La Prefettura di Roma ha deciso la chiusura delle scuole a Roma e provincia. La Regione Lazio ha infatti diramato un allerta meteo di elevata criticità 'codice rosso' con riflessi in particolare sulle zone Sud, Sud-Ovest e Nord di Roma per probabili intensi rovesci temporaleschi e allagamenti. E infatti saranno possibili altri forti temporali per tutto giovedì, ma con piogge e rovesci che si protrarranno anche venerdì, sebbene in genere meno intensi. Miglioramento da sabato.
Aggiornamento 6 NOVEMBRE 2014 ore 8:21
Meteo Roma, situazione: Una intensa perturbazione atlantica interesserà la Capitale per tutto Giovedì determinando una ondata di maltempo con la possibilità di temporali anche di forte intensità; allerta meteo per possibili nubifragi ed allagamenti, con accumuli anche superiori ai 50-60mm in poche ore. Il maltempo proseguirà Venerdì con nuove piogge, mentre andrà meglio nel week-end quando si avrà maggiore variabilità, seppur con il rischio di qualche occasionale fenomeno. Un nuovo peggioramento potrebbe giungere Lunedì. Clima mite per tutto il periodo. Ecco il bollettino meteo su Roma per i prossimi giorni:
Giovedì: A Roma oggi cieli molto nuvolosi o coperti con piogge e temporali anche forti, sono previsti 89mm di pioggia. Durante la giornata di oggi la temperatura massima registrata sarà di 20.2°C, la minima di 15.8°C, lo zero termico si attesterà a 2810 m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Est-Sudest, al pomeriggio assenti o deboli e proverranno da Ovest-Sudovest. Allerta meteo presente: pioggia.
Venerdì: A Roma domani cieli molto nuvolosi o coperti con piogge e rovesci anche temporaleschi. in serata attenuazione dei fenomeni, sono previsti 20mm di pioggia. Durante la giornata di domani la temperatura massima registrata sarà di 19°C, la minima di 15°C, lo zero termico si attesterà a 3100 m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Nordest, al pomeriggio deboli e proverranno da Nordest. Allerte meteo previste: pioggia
Sabato: A Roma dopodomani nubi in progressivo aumento con deboli piogge al pomeriggio, in assorbimento in serata, sono previsti 2mm di pioggia. Durante la giornata di dopodomani la temperatura massima registrata sarà di 18°C, la minima di 13°C, lo zero termico si attesterà a 2850 m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Nord, al pomeriggio assenti o deboli e proverranno da direzione variabile. Nessuna allerta meteo presente.
Domenica: A Roma nubi sparse alternate a schiarite con tendenza a graduale aumento della nuvolosit fino a cieli coperti con piogge e rovesci anche temporaleschi in serata, sono previsti 12mm di pioggia. Durante la giornata la temperatura massima registrata sarà di 19°C, la minima di 12°C, lo zero termico si attesterà a 2800 m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Est, al pomeriggio deboli e proverranno da Sud. Nessuna allerta meteo presente.
6 NOVEMBRE 2014: La perturbazione atlantica sta interessando pienamente l'Italia dove prosegue l'intensa ondata di maltempo con piogge, nubifragi e allagamenti. Ecco la situazione:
Nordest - E' stata una notte di intense piogge e continua a piovere a tratti forte in queste ore. Sul Friuli Venezia Giulia è stato di allerta per fiumi in piena, con il Varma esondato vicino a Barcis: sulla Carnia solamente nelle ultime 30 ore sono cadute punte pluviometriche anche superiori ai 330mm. Forti piogge e disagi anche sull'alto Veneto, in particolare tra bellunese e trevigiano dove le frane hanno causato interruzioni delle linee ferroviarie. A Venezia è tornata l'acqua alta con una marea di 115cm. Da segnalare inoltre un temporaneo abbassamento delle nevicate sull'Alto Adige, con neve fino al Passo del Brennero ma con fiocchi anche sotto i 1400mm sui settori di confine.
Nordovest - le precipitazioni si sono attenute rispetto alle scorse ore, in particolare tra Valle d'Aosta, Piemonte e Ponente Ligure, dove nelle prossime ore potrà affacciarsi anche qualche schiarita. Il Lago Maggiore è esondato a seguito delle forti piogge sul varesotto. Il Po è cresciuto di due metri in meno di 24 ore.
Toscana - Continua a piovere a tratti intensamente sulla Regione, con accumuli complessivi che sul nord della regione hanno superato punte di 230mm, in particolare sul massese duramente colpita dall'alluvione.
Lazio - il maltempo è andato intensificandosi nelle ultime ore con rovesci e temporali anche di forte intensità; nubifragio in atto a Roma e provincia. Nelle prossime ore saranno possibili criticità per allagamenti a causa delle reiterate piogge attese per tutta la giornata.
Medio Adriatico - il tempo è peggiorato con piogge specie dalla serata di ieri e sulle alte Marche, altrove precipitazioni in genere più deboli ma nelle prossime ore è atteso un deciso peggioramento specie sull'Abruzzo.
Sud in attesa di un forte peggioramento - Nelle prossime ore infatti la formazione di un vortice di bassa pressione tra basso Tirreno e Sicilia determinerà maltempo diffuso anche al Sud con nuovi intensi fenomeni a partire dall'Isola, già duramente colpita ieri dai nubifragi sul catanese.
METEO VENETO, FRIULI: ALLERTA MALTEMPO FINO ALLA MEZZANOTTE DI OGGI, GIA' SUPERATI I 270mm SULLE PREALPI!
6 NOVEMBRE 2014: Forte ondata di maltempo su tutto il Triveneto, accumuli oltre a 270 mm sulle Prealpi Carniche- L'intensa perturbazione atlantica in atto su gran parte della Penisola, si sta abbattendo in maniera pesante anche sull'angolo nord orientale con copiose precipitazioni.
Bacchiglione in piena a VicenzaIl Friuli Venezia Giulia risulta la regioni più colpita: oltre 270 mm già caduti a Piancavallo e Chievolis, nelle prealpi carniche, 180 mm a Tolmezzo. Tanta pioggia anche in Veneto, colpita soprattutto la fascia prealpina vicentina, bellunese e le Alpi meridionali. Spiccato i 185 mm di Castana (VI), i 195 mm di Col Indes (BL) e i 200 mm di Feltre in Val Belluna. Stato di allerta per tutti i corsi d'acqua, in particolar modo l'attenzione è massima per il Bacchiglione a Vicenza che in queste ore ha quasi raggiunto il livello di guardia fissato a 4,5 metri. In Trentino Alto Adige risulta molto colpita la provincia di Trento, ove spiccano gli oltre 120 mm di Lavarone e San Martino di Castrozza.
Ancora forti piogge attese nel TrivenetoAllerta maltempo per tutto il Nord Est estesa anche a Giovedì per intense precipitazioni lungo i settori alpini, prealpini e pedemontani, soprattutto del Friuli Venezia Giulia. Proprio il fronte atlantico concentrerà nelle prossime ore i fenomeni più forti sull'alto Friuli ed il Bellunese ove potrebbe accumularsi ancora un centinaio di millimetri, mentre sul Veneto occidentale le precipitazioni tenderanno a risultare un po' meno abbondanti. La neve cadrà in abbondanza ma a quote piuttosto elevate.
Venti tesi di Scirocco che continueranno a soffiare lungo i tratti di costa dell'alto Adriatico, con fenomeno dell'acqua alta a Venezia. Giovedì previsto un picco di 110 cm, mentre Venerdì mattina possibile una marea sostenuta di ben 130 cm.
Bacchiglione in piena a VicenzaIl Friuli Venezia Giulia risulta la regioni più colpita: oltre 270 mm già caduti a Piancavallo e Chievolis, nelle prealpi carniche, 180 mm a Tolmezzo. Tanta pioggia anche in Veneto, colpita soprattutto la fascia prealpina vicentina, bellunese e le Alpi meridionali. Spiccato i 185 mm di Castana (VI), i 195 mm di Col Indes (BL) e i 200 mm di Feltre in Val Belluna. Stato di allerta per tutti i corsi d'acqua, in particolar modo l'attenzione è massima per il Bacchiglione a Vicenza che in queste ore ha quasi raggiunto il livello di guardia fissato a 4,5 metri. In Trentino Alto Adige risulta molto colpita la provincia di Trento, ove spiccano gli oltre 120 mm di Lavarone e San Martino di Castrozza.
Ancora forti piogge attese nel TrivenetoAllerta maltempo per tutto il Nord Est estesa anche a Giovedì per intense precipitazioni lungo i settori alpini, prealpini e pedemontani, soprattutto del Friuli Venezia Giulia. Proprio il fronte atlantico concentrerà nelle prossime ore i fenomeni più forti sull'alto Friuli ed il Bellunese ove potrebbe accumularsi ancora un centinaio di millimetri, mentre sul Veneto occidentale le precipitazioni tenderanno a risultare un po' meno abbondanti. La neve cadrà in abbondanza ma a quote piuttosto elevate.
Venti tesi di Scirocco che continueranno a soffiare lungo i tratti di costa dell'alto Adriatico, con fenomeno dell'acqua alta a Venezia. Giovedì previsto un picco di 110 cm, mentre Venerdì mattina possibile una marea sostenuta di ben 130 cm.
MALTEMPO NORDOVEST: LAGO MAGGIORE IN ESONDAZIONE, LA SITUAZIONE
5 NOVEMBRE 2014: La perturbazione giunta sull'Italia ha colpito duramente il Nord Ovest e solo in questo ore la situazione sta lentamente migliorando a partire dal Piemonte occidentale e dal Ponente ligure. Sul Levante ligure, l'alto Piemonte e la Lombardia piove ancora a tratti molto forte.
Gli accumuli complessivi in due giorni hanno raggiunto i 350 mm sul Verbano e il Canto Ticino, tanto che hanno portato ad un repentino innalzamento di tutti i principali corsi d'acqua e di conseguenza anche del livello del lago maggiore, che in queste ore ha raggiunto la soglia di esondazione a Laveno ed Angera. Si segnala anche la chiusura di alcune strade e della linea ferroviaria Varese-Treviglio per il crollo di un ponte.
In alta Lombardia solo nella giornata odierna sono caduti più di 100/120 mm, che portano gli accumuli complessivi a circa 200/250 mm tra varesotto, comasco, Valtellina, Valchiavenna ed Orobie. Sotto osservazione il livello dei fiumi Brembo, Lambro, Seveso ed Olona, quest'ultimo già uscito in alcuni punti nel varesotto.
Anche tra Liguria e basso Piemonte gli accumuli complessivi raggiungono i 200/250 mm. In questo caso a preoccupare è il bacino del Tanaro, che in alcuni punti ha raggiunto la soglia del livello di attenzione, e alcuni corsi d'acqua minori sono esondati in provincia di Alessandria.
Gli accumuli complessivi in due giorni hanno raggiunto i 350 mm sul Verbano e il Canto Ticino, tanto che hanno portato ad un repentino innalzamento di tutti i principali corsi d'acqua e di conseguenza anche del livello del lago maggiore, che in queste ore ha raggiunto la soglia di esondazione a Laveno ed Angera. Si segnala anche la chiusura di alcune strade e della linea ferroviaria Varese-Treviglio per il crollo di un ponte.
In alta Lombardia solo nella giornata odierna sono caduti più di 100/120 mm, che portano gli accumuli complessivi a circa 200/250 mm tra varesotto, comasco, Valtellina, Valchiavenna ed Orobie. Sotto osservazione il livello dei fiumi Brembo, Lambro, Seveso ed Olona, quest'ultimo già uscito in alcuni punti nel varesotto.
Anche tra Liguria e basso Piemonte gli accumuli complessivi raggiungono i 200/250 mm. In questo caso a preoccupare è il bacino del Tanaro, che in alcuni punti ha raggiunto la soglia del livello di attenzione, e alcuni corsi d'acqua minori sono esondati in provincia di Alessandria.
MALTEMPO SICILIA: TROMBA D'ARIA AD ACIREALE, DISAGI A CATANIA, ALLERTA FINO A VENERDI'
Aggiornamento 5 NOVEMBRE 2014 ore 15:26
Maltempo Sicilia, danni per tornado ad Acireale con case scoperchiate e aberi abbattuti - Sono state ore di intenso maltempo sulla Sicilia nord orientale, battuta da un violento temporale autorigenerante che ha dato luogo anche ad un tornado in piena regola nella zona di Acireale, stando alle prime stime dei danni probabilmente un F1. Tanti danni per allagamenti, alberi abbattuti e anche alcune abitazioni scoperchiate. Accumuli impressionanti si sono registrati a nord di Catania: 147mm ad Acireale, 139mm a Lingaglossa. Forti piogge anche nel messinese con quasi 90mm a Francavilla, mentre continua a piovere in tutta l'area a ridosso delle pendici orientali dell'Etna. Allerta meteo anche nelle prossime ore e per tutto giovedì, quando è atteso ancora forte maltempo questa volta su tutta l'Isola, con rischio di nuovi nubifragi.
5 NOVEMBRE 2014: Una forte ondata di maltempo sta interessando la Sicilia orientale dalle prime ore dell'alba, con violenti temporali che hanno agito soprattutto su Catania e provincia. In difficoltà la circolazione stradale del capoluogo etneo, numerose le chiamate dei vigili del fuoco; a causa delle avverse condizioni meteo sono stati dirottati sull'aeroporto di Palermo due voli, uno diretto a Pisa e l'altro a Roma Fiumicino.
Tra le zone più colpite quella a nord della provincia di Catania: Ognina, Giarra ed Acireale, dove sono stati segnalate diverse trombe d'aria a seguito dei violenti temporali. Gravi danni ad Acireale con alberi secolari abbattuti, auto distrutte, danneggiata anche la cattedrale. Allagamenti si sono registrati in particolare a Gravina, Belpasso, Mascalucia e Pedara.
Le previsioni del tempo: la situazione rimane di massima allerta fino a Venerdì, quando ancora saranno possibili eventi di forte intensità su tutta la Sicilia orientale, accompagnati da frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. In particolare una recrudescenza del maltempo è attesa tra Giovedì pomeriggio e Venerdì, per la formazione di un vortice di bassa pressione che sarà particolarmente attivo sulla Sicilia.
Maltempo Sicilia, danni per tornado ad Acireale con case scoperchiate e aberi abbattuti - Sono state ore di intenso maltempo sulla Sicilia nord orientale, battuta da un violento temporale autorigenerante che ha dato luogo anche ad un tornado in piena regola nella zona di Acireale, stando alle prime stime dei danni probabilmente un F1. Tanti danni per allagamenti, alberi abbattuti e anche alcune abitazioni scoperchiate. Accumuli impressionanti si sono registrati a nord di Catania: 147mm ad Acireale, 139mm a Lingaglossa. Forti piogge anche nel messinese con quasi 90mm a Francavilla, mentre continua a piovere in tutta l'area a ridosso delle pendici orientali dell'Etna. Allerta meteo anche nelle prossime ore e per tutto giovedì, quando è atteso ancora forte maltempo questa volta su tutta l'Isola, con rischio di nuovi nubifragi.
5 NOVEMBRE 2014: Una forte ondata di maltempo sta interessando la Sicilia orientale dalle prime ore dell'alba, con violenti temporali che hanno agito soprattutto su Catania e provincia. In difficoltà la circolazione stradale del capoluogo etneo, numerose le chiamate dei vigili del fuoco; a causa delle avverse condizioni meteo sono stati dirottati sull'aeroporto di Palermo due voli, uno diretto a Pisa e l'altro a Roma Fiumicino.
Tra le zone più colpite quella a nord della provincia di Catania: Ognina, Giarra ed Acireale, dove sono stati segnalate diverse trombe d'aria a seguito dei violenti temporali. Gravi danni ad Acireale con alberi secolari abbattuti, auto distrutte, danneggiata anche la cattedrale. Allagamenti si sono registrati in particolare a Gravina, Belpasso, Mascalucia e Pedara.
Le previsioni del tempo: la situazione rimane di massima allerta fino a Venerdì, quando ancora saranno possibili eventi di forte intensità su tutta la Sicilia orientale, accompagnati da frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. In particolare una recrudescenza del maltempo è attesa tra Giovedì pomeriggio e Venerdì, per la formazione di un vortice di bassa pressione che sarà particolarmente attivo sulla Sicilia.
DIRETTA MALTEMPO ITALIA: OLTRE 200mm IN TOSCANA, ALLERTA IN MOLTE REGIONI
Aggiornamento 5 novembre 2014 ore 13:39
Continua a piovere incessantemente sulla Toscana settentrionale e la Sicilia ionica, situazione pesante anche sul Triveneto e l'Emilia Romagna mentre una parziale attenuazione dei fenomeni sta interessando il nordovest. Vediamo le situazioni più critiche.
Sicilia: Focus sulla provincia di Catania dove violenti temporali hanno accumulato fino a 150mm di pioggia in poche ore. Colpite Acireale, Acitrezza, Giarre, Linguaglossa con allagamenti e alluvioni lampo. Situazione pesante anche sulla provincia di Messina con punte di 120mm a Francavilla di Messina affacciata sulla costa ionica, fino a 80mm invece sulla costa tirrenica a Castroreale. Danni anche per i forti venti con raffiche fino a 140km/h. Una tromba d'aria fra i comuni di Catania ed Aci Castello nei quartieri Ognina-Cannizzaro ha divelto numerosi alberi e strappato gli impianti di climatizzazione della palestra Virgin Activ che si sono poi abbattuti sulle macchine in sosta distruggendole.
Toscana: Particolarmente colpita la provincia di Massa Carrara dove continua a piovere dopo l'alluvione di stamattina, raggiunti i 230mm. Fino a 60mm nella provincia di Pistoia e Prato e nuovi ammassi temporaleschi stanno arrivando dal mare.
Emilia Romagna: Dopo la provincia di Parma, la protezione civile ha allertato la provincia di Reggio Emilia per il rischio di piena del fiume Enza ormai ai livelli di guardia.
Lombardia: Raggiunti dalla mezzanotte i 200mm sulle Orobie, pericolo di esondazione del Lago maggiore, mancano solo 5cm alla tracimazione.
Triveneto: Forti piogge in Friuli con accumuli fino a 150mm, continua a piovere anche nell'alto Vicentino con punte di 140mm, 140mm nel Bellunese. In trentino particolarmente interessata la provincia di Trento con punte di 120mm.
Piemonte: Pioggia ancora incessante nel Novarese, cumulati fino a 120mm di pioggia. Ancora sotto la pioggia anche il settore occidentale seppur con fenomeni meno intensi, accumuli dalla mezzanotte inferiori ai 50mm.
Liguria: Miglioramento parziale sul ponente, piogge ancora abbondanti sul settore centro orientale, raggiunti i 150mm sull'alto Savonese al confine con la provincia di Genova, 100mm sullo Spezzino, 70mm a Genova città ma nessuna criticità
Lazio: Comincia a piovere a tratti forte sulle province settentrionali, raggiunti i 40mm nel Viterbese
Aggiornamento 5 NOVEMBRE 2014 ore 10:36
Continua la fase di acuto maltempo che dalla giornata di ieri sta interessando con particolare insistenza le regioni più occidentali della penisola. Numerose le situazioni di criticità tra Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia e la perturbazione deve ancora raggiungere il resto della Penisola. Qui di seguito la situazione:
Liguria: Si attenua il maltempo sul ponente dopo i 220mm e più dell'Imperiese, continua a piovere con insistenza nel Savonese dove dalla mezzanotte si sono cumulati già oltre 120mm di pioggia. A Genova situazione sotto controllo mentre nubifragi si stanno ancora abbattendo nello Spezzino, in particolare nella zona montuosa, punte di 80mm.
Piemonte: Graduale miglioramento sul settore occidentale, situazione ancora critica ma in miglioramento nelle prossime ore tra le province di Verbania e Biella dove in nottata sono caduti altri 120mm di pioggia. Neve abbondanti sulle Alpi oltre i 1500-1800m, fino a 1300m sull'Ossola.
Lombardia: Piogge forti tra le provincia di Varese, Como, Lecco e Bergamo con punte di 80mm ma nessuna situazione di criticità importante viene segnalata. Neve abbondante sulle Retiche fino a 1400-1600m, neve anche a Madesimo.
Emilia Romagna: Piogge forti sull'Appennino parmense,preallarme per il livello del fiume Taro che ha raggiunto i livelli di attenzione.
Triveneto: Colpiti in particolare alto Veneto e Trentino, cumuli fino a 120mm nell'alto Vicentino, 100mm tra Trento e Bolzano.
Toscana: Esonda il Carrione nella zona di Avenza a Carrara decine di famiglie evacuate a causa del crollo degli argini. Piogge forti anche sulle province di Pistoia, Firenze e Pisa ma per il momento senza particolari criticità.
Sicilia: Forti precipitazioni sulla provincia di Messina con accumuli superiori ai 90mm a Francavilla di Sicilia, superati i 70mm anche sulla provincia di Catania a Linguaglossa.
5 NOVEMBRE 2014: Come largamente annunciato il maltempo ha raggiunto le nostre regioni settentrionali e parte dell'alto versante tirrenico, portato da un'intensa perturbazione atlantica in avanzamento verso Levante. Piogge e temporali, localmente anche di forte intensità ed accompagnati da sostenuta ventilazione, hanno così colpito su gran parte del Nordovest, andando poi gradualmente ad interessare anche l'Emilia, il Triveneto, la Toscana, l'alto Lazio e la Sardegna occidentale. Oltre alla pioggia la neve si è spinta sin verso i 1200-1300m sull'alto Piemonte, sin verso i 1400-1700m sulle Alpi Retiche.
I fenomeni sono risultati localmente anche di forte intensità con accumuli sino a 200-220 mm tra Apuane e Lunigiana nelle ultime 4/5 ore, punte di 120-130 mm nelle ultime 6 ore su Spezzino e Savonese orientale, 90 mm nel novarese dalla mezzanotte, 115 mm sulle Orobie, 80 mm nel varesotto, 85 mm nella Valtellina occidentale, 70 mm sulle Prealpi vicentine.
Nella notte il Dipartimento della Protezione civile ha valutato una criticità rossa, il livello più alto, per rischio idrogeologico su Liguria e Toscana. Forti precipitazioni anche su Piemonte (50 famiglie evacuate nell'Alessandrino), Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia, Lazio, Sicilia, Calabria e Puglia. Nel frattempo per oggi scuole chiuse a Sanremo e in altri Comuni della provincia di Imperia, a causa dell'Allerta. Istituti chiusi anche in molti comuni della Maremma a causa dell'allerta meteo delle prossime ore. La decisione è stata presa dal comitato di sicurezza riunito alla Protezione civile. Le scuole rimarranno quindi chiuse nei comuni di Capalbio, Orbetello, Sorano, Pitigliano, Manciano, Magliano in Toscana, Santa Fiora, Scansano, Monte Argentario.
Le correnti umide sudoccidentali che anticipano il fronte si sono nel contempo intensificate anche al Sud, favorendo così la formazione di annuvolamenti e qualche isolato e breve fenomeno in Campania ma soprattutto la genesi di rovesci e temporali su Sicilia, bassa Calabria, Ionio e Salento.
Continua a piovere incessantemente sulla Toscana settentrionale e la Sicilia ionica, situazione pesante anche sul Triveneto e l'Emilia Romagna mentre una parziale attenuazione dei fenomeni sta interessando il nordovest. Vediamo le situazioni più critiche.
Sicilia: Focus sulla provincia di Catania dove violenti temporali hanno accumulato fino a 150mm di pioggia in poche ore. Colpite Acireale, Acitrezza, Giarre, Linguaglossa con allagamenti e alluvioni lampo. Situazione pesante anche sulla provincia di Messina con punte di 120mm a Francavilla di Messina affacciata sulla costa ionica, fino a 80mm invece sulla costa tirrenica a Castroreale. Danni anche per i forti venti con raffiche fino a 140km/h. Una tromba d'aria fra i comuni di Catania ed Aci Castello nei quartieri Ognina-Cannizzaro ha divelto numerosi alberi e strappato gli impianti di climatizzazione della palestra Virgin Activ che si sono poi abbattuti sulle macchine in sosta distruggendole.
Toscana: Particolarmente colpita la provincia di Massa Carrara dove continua a piovere dopo l'alluvione di stamattina, raggiunti i 230mm. Fino a 60mm nella provincia di Pistoia e Prato e nuovi ammassi temporaleschi stanno arrivando dal mare.
Emilia Romagna: Dopo la provincia di Parma, la protezione civile ha allertato la provincia di Reggio Emilia per il rischio di piena del fiume Enza ormai ai livelli di guardia.
Lombardia: Raggiunti dalla mezzanotte i 200mm sulle Orobie, pericolo di esondazione del Lago maggiore, mancano solo 5cm alla tracimazione.
Triveneto: Forti piogge in Friuli con accumuli fino a 150mm, continua a piovere anche nell'alto Vicentino con punte di 140mm, 140mm nel Bellunese. In trentino particolarmente interessata la provincia di Trento con punte di 120mm.
Piemonte: Pioggia ancora incessante nel Novarese, cumulati fino a 120mm di pioggia. Ancora sotto la pioggia anche il settore occidentale seppur con fenomeni meno intensi, accumuli dalla mezzanotte inferiori ai 50mm.
Liguria: Miglioramento parziale sul ponente, piogge ancora abbondanti sul settore centro orientale, raggiunti i 150mm sull'alto Savonese al confine con la provincia di Genova, 100mm sullo Spezzino, 70mm a Genova città ma nessuna criticità
Lazio: Comincia a piovere a tratti forte sulle province settentrionali, raggiunti i 40mm nel Viterbese
Aggiornamento 5 NOVEMBRE 2014 ore 10:36
Continua la fase di acuto maltempo che dalla giornata di ieri sta interessando con particolare insistenza le regioni più occidentali della penisola. Numerose le situazioni di criticità tra Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia e la perturbazione deve ancora raggiungere il resto della Penisola. Qui di seguito la situazione:
Liguria: Si attenua il maltempo sul ponente dopo i 220mm e più dell'Imperiese, continua a piovere con insistenza nel Savonese dove dalla mezzanotte si sono cumulati già oltre 120mm di pioggia. A Genova situazione sotto controllo mentre nubifragi si stanno ancora abbattendo nello Spezzino, in particolare nella zona montuosa, punte di 80mm.
Piemonte: Graduale miglioramento sul settore occidentale, situazione ancora critica ma in miglioramento nelle prossime ore tra le province di Verbania e Biella dove in nottata sono caduti altri 120mm di pioggia. Neve abbondanti sulle Alpi oltre i 1500-1800m, fino a 1300m sull'Ossola.
Lombardia: Piogge forti tra le provincia di Varese, Como, Lecco e Bergamo con punte di 80mm ma nessuna situazione di criticità importante viene segnalata. Neve abbondante sulle Retiche fino a 1400-1600m, neve anche a Madesimo.
Emilia Romagna: Piogge forti sull'Appennino parmense,preallarme per il livello del fiume Taro che ha raggiunto i livelli di attenzione.
Triveneto: Colpiti in particolare alto Veneto e Trentino, cumuli fino a 120mm nell'alto Vicentino, 100mm tra Trento e Bolzano.
Toscana: Esonda il Carrione nella zona di Avenza a Carrara decine di famiglie evacuate a causa del crollo degli argini. Piogge forti anche sulle province di Pistoia, Firenze e Pisa ma per il momento senza particolari criticità.
Sicilia: Forti precipitazioni sulla provincia di Messina con accumuli superiori ai 90mm a Francavilla di Sicilia, superati i 70mm anche sulla provincia di Catania a Linguaglossa.
5 NOVEMBRE 2014: Come largamente annunciato il maltempo ha raggiunto le nostre regioni settentrionali e parte dell'alto versante tirrenico, portato da un'intensa perturbazione atlantica in avanzamento verso Levante. Piogge e temporali, localmente anche di forte intensità ed accompagnati da sostenuta ventilazione, hanno così colpito su gran parte del Nordovest, andando poi gradualmente ad interessare anche l'Emilia, il Triveneto, la Toscana, l'alto Lazio e la Sardegna occidentale. Oltre alla pioggia la neve si è spinta sin verso i 1200-1300m sull'alto Piemonte, sin verso i 1400-1700m sulle Alpi Retiche.
I fenomeni sono risultati localmente anche di forte intensità con accumuli sino a 200-220 mm tra Apuane e Lunigiana nelle ultime 4/5 ore, punte di 120-130 mm nelle ultime 6 ore su Spezzino e Savonese orientale, 90 mm nel novarese dalla mezzanotte, 115 mm sulle Orobie, 80 mm nel varesotto, 85 mm nella Valtellina occidentale, 70 mm sulle Prealpi vicentine.
Nella notte il Dipartimento della Protezione civile ha valutato una criticità rossa, il livello più alto, per rischio idrogeologico su Liguria e Toscana. Forti precipitazioni anche su Piemonte (50 famiglie evacuate nell'Alessandrino), Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia, Lazio, Sicilia, Calabria e Puglia. Nel frattempo per oggi scuole chiuse a Sanremo e in altri Comuni della provincia di Imperia, a causa dell'Allerta. Istituti chiusi anche in molti comuni della Maremma a causa dell'allerta meteo delle prossime ore. La decisione è stata presa dal comitato di sicurezza riunito alla Protezione civile. Le scuole rimarranno quindi chiuse nei comuni di Capalbio, Orbetello, Sorano, Pitigliano, Manciano, Magliano in Toscana, Santa Fiora, Scansano, Monte Argentario.
Le correnti umide sudoccidentali che anticipano il fronte si sono nel contempo intensificate anche al Sud, favorendo così la formazione di annuvolamenti e qualche isolato e breve fenomeno in Campania ma soprattutto la genesi di rovesci e temporali su Sicilia, bassa Calabria, Ionio e Salento.
MALTEMPO TOSCANA, ALLUVIONE A CARRARA: ESONDATO IL CARRIONE
5 NOVEMBRE 2014: Una severa fase di maltempo ha interessato l'alta Toscana tra la notte ed il primo mattino, provocando l'esondazione del fiume Carrione. Duramente colpita la città di Carrara: il fiume Carrione ha rotto gli argini per circa 200m, con acqua e fango che hanno raggiunto anche il centro storico; i problemi maggiori nella zona di Avenza e Marina di Massa.
L'intensa ondata di maltempo che ha colpito la provincia di Massa Carrara ha scaricato un quantitativo di acqua impressionante in sole poche ore: 210 mm a Carrara, 250mm a Campocecina sulle Apuane. La forza di questa grande massa d'acqua, dalle Apuane correndo rapidamente verso valle ha ingrossato il fiume Carrione, provocando l'esondazione. Il Clou dell evento piovoso tra le 3.15 e le 6.00 del mattino.
Le previsioni per le prossime ore: continuerà a piovere con moderata intensità a Carrara per tutto il pomeriggio, con l'intensità della pioggia che andrà tuttavia calando dalla sera. Un graduale miglioramento del tempo si avrà da Giovedì, con ultimi deboli fenomeni al mattino. Seguirà un week-end più asciutto con schiarite prevalenti.
L'intensa ondata di maltempo che ha colpito la provincia di Massa Carrara ha scaricato un quantitativo di acqua impressionante in sole poche ore: 210 mm a Carrara, 250mm a Campocecina sulle Apuane. La forza di questa grande massa d'acqua, dalle Apuane correndo rapidamente verso valle ha ingrossato il fiume Carrione, provocando l'esondazione. Il Clou dell evento piovoso tra le 3.15 e le 6.00 del mattino.
Le previsioni per le prossime ore: continuerà a piovere con moderata intensità a Carrara per tutto il pomeriggio, con l'intensità della pioggia che andrà tuttavia calando dalla sera. Un graduale miglioramento del tempo si avrà da Giovedì, con ultimi deboli fenomeni al mattino. Seguirà un week-end più asciutto con schiarite prevalenti.
ALLUVIONI E ALLAGAMENTI: LA LUNGA LISTA DEL 2014
I recenti episodi di forte maltempo, responsabili di allagamenti, smottamenti ed anche decessi, sono solo la parte terminale di una lunga lista che in questo 2014 conta già 13 vittime. Ripercorriamo da inizio anno le maggiori alluvioni che hanno interessato il nostro Paese.
*19 Gennaio - Alluvione di Modena : Le forti piogge del fine settimana portano alla piena del fiume Secchia che alle 6:00 rompe l'argine destro indebolito dalla scarsa manutenzione fatta da AIPO. Viene interrotta la SS12 nonché vengono allagati i vicini comuni di Bastiglia e Bomporto. Circa 1000 persone evacuate e sfollate. 75 km² la superficie complessiva della zona allagata. Una vittima a Bastiglia.
*31 Gennaio - Alluvione a Ponsacco : Piogge insistenti causano la piena del fiume Arno e di gran parte dei suoi affluenti; la situazione diviene critica verso le 12:00 in provincia di Pisa, dove a causa di una grossa piena del fiume Era, si verifica un'improvvisa rottura dell'argine sinistro dello stesso corso d'acqua nei pressi del comune di Ponsacco, che verrà in gran parte alluvionato, con seri danni. Nessuna vittima.
*3 Maggio - Alluvione Senigallia e Chiaravalle : Forti piogge interessano tutta la parte nord della regione Marche causando piene di corsi d'acqua, allagamenti e disagi alla circolazione. Lo straripamento del torrente Triponzio provoca vasti allagamenti ch interessano molte zone della cittadina con danni seri a strade e scantinati delle abitazioni. Allo ore 10, inoltre, presso le frazioni Bettolelle, Borgo Bicchia e Borgo Passera, cede improvvisamente in svariati punti a causa di una piena eccezionale l'argine destro del fiume Misa, riversando nelle strade adiacenti un muro d'acqua e fango che investe in modo particolarmente grave ed esteso le stesse frazioni, le campagne e gran parte del fondovalle. L'alluvione raggiunge anche Senigallia interessando la parte sud della città. Tre le vittime
*8 Luglio - Alluvione a Milano : Le forti piogge temporalesche fanno straripare il fiume Seveso presso il quartiere di Niguarda, nei pressi di via Ca' Granda. Le acque esondando dai tombini e creando autentiche fontane d'acqua e fango che allagano interamente viale Zara e tutto il quartiere. L'area coinvolta dall'esondazione si estende molto coinvolgendo anche il quartiere Isola, situato a pochissimi passi dal centro storico di Milano. Nessuna vittima.
*21 Luglio - Alluvione a Valfreddana : Nella notte tra il 21 e il 22 luglio un violentissimo nubifragio si abbatte sulla valle del torrente Freddana, situata a cavallo tra i comuni di Camaiore e Lucca, causandone lo straripamento con seri danni ad abitazioni e strade, in particolare nei centri di San Martino in Freddana e Torre. Zero vittime.
*2 Agosto - Alluvione di Refrontolo : Un violento nubifragio colpisce in serata la a valle del torrente Lierza, causando una piena secolare del corso d'acqua stesso che presso il molinetto della Croda, straripa investendo un centinaio di persone che erano riunite sotto un ampio gazebo per festeggiare una manifestazione locale. Quattro le vittime.
* 4/5 Settembre - Alluvione Gargano: Le forti piogge, che in pochi giorni lasciano al suolo sino a 500 mm di pioggia, portando ad allagamenti soprattutto nei comuni di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. Invase dall'acqua e dal fango diverse arterie stradali, capannoni ed abitazioni private. Disagi segnalati anche nelle strutture turistiche di Mattinata, Vieste, Peschici e Rodi. Due le vittime.
* 20 Settembre - Alluvione Imola ed alta Romagna : Una serie di violenti temporali con grandine grossa come noci, tra la mezzanotte e le 6.00 del mattino scaricano fino a 170mm di accumulo pluviometrico. Tutti i fiumi che dall'Appennino portano verso le valli e le pianure si gonfiano a dismisura. Il Senio rompe gli argini nel Ravennate allagando Borgo Rivola. Flagellato anche tutto il Faentino, a Modigliana (Forlì-Cesena) 120mm di pioggia causano lo straripamento del torrente Marzeno. Alcune abitazioni ed aziende agricole sono state invase dal fango.
* 9/10 Ottobre - Alluvione Genova: forti temporali autorigeneranti scaricano al suolo in poche ore ingenti quantità di acqua che portano allo straripamento del torrente Bisagno e del torrente Ferregiano. Una vittima.
*11/12 Ottobre - Alluvione Alessandria : forti piogge causano lo straripamento di numerosi torrenti che causa allagamenti su tutta l'area compresa tra le valli Scrivia, Orba e Curone. Allagate anche le città di Novi Ligure e Tortona. Nessuna vittima
*11/12 Ottobre - Alluvione Parma: forti piogge causano l'esondazione del torrente Baganza, che allaga la parte sudoccidentale della città. Diversi residenti ai piani bassi e negli scantinati sono stati evacuati; le acque hanno invaso anche una casa di cura.
* 14 Ottobre - Alluvione Maremma - Le incessanti piogge causano ingenti danni per allagamenti ed esondazioni che interessa soprattutto i comuni di Manciano, Magliano e Orbetello. Due le vittime.
*19 Gennaio - Alluvione di Modena : Le forti piogge del fine settimana portano alla piena del fiume Secchia che alle 6:00 rompe l'argine destro indebolito dalla scarsa manutenzione fatta da AIPO. Viene interrotta la SS12 nonché vengono allagati i vicini comuni di Bastiglia e Bomporto. Circa 1000 persone evacuate e sfollate. 75 km² la superficie complessiva della zona allagata. Una vittima a Bastiglia.
*31 Gennaio - Alluvione a Ponsacco : Piogge insistenti causano la piena del fiume Arno e di gran parte dei suoi affluenti; la situazione diviene critica verso le 12:00 in provincia di Pisa, dove a causa di una grossa piena del fiume Era, si verifica un'improvvisa rottura dell'argine sinistro dello stesso corso d'acqua nei pressi del comune di Ponsacco, che verrà in gran parte alluvionato, con seri danni. Nessuna vittima.
*3 Maggio - Alluvione Senigallia e Chiaravalle : Forti piogge interessano tutta la parte nord della regione Marche causando piene di corsi d'acqua, allagamenti e disagi alla circolazione. Lo straripamento del torrente Triponzio provoca vasti allagamenti ch interessano molte zone della cittadina con danni seri a strade e scantinati delle abitazioni. Allo ore 10, inoltre, presso le frazioni Bettolelle, Borgo Bicchia e Borgo Passera, cede improvvisamente in svariati punti a causa di una piena eccezionale l'argine destro del fiume Misa, riversando nelle strade adiacenti un muro d'acqua e fango che investe in modo particolarmente grave ed esteso le stesse frazioni, le campagne e gran parte del fondovalle. L'alluvione raggiunge anche Senigallia interessando la parte sud della città. Tre le vittime
*8 Luglio - Alluvione a Milano : Le forti piogge temporalesche fanno straripare il fiume Seveso presso il quartiere di Niguarda, nei pressi di via Ca' Granda. Le acque esondando dai tombini e creando autentiche fontane d'acqua e fango che allagano interamente viale Zara e tutto il quartiere. L'area coinvolta dall'esondazione si estende molto coinvolgendo anche il quartiere Isola, situato a pochissimi passi dal centro storico di Milano. Nessuna vittima.
*21 Luglio - Alluvione a Valfreddana : Nella notte tra il 21 e il 22 luglio un violentissimo nubifragio si abbatte sulla valle del torrente Freddana, situata a cavallo tra i comuni di Camaiore e Lucca, causandone lo straripamento con seri danni ad abitazioni e strade, in particolare nei centri di San Martino in Freddana e Torre. Zero vittime.
*2 Agosto - Alluvione di Refrontolo : Un violento nubifragio colpisce in serata la a valle del torrente Lierza, causando una piena secolare del corso d'acqua stesso che presso il molinetto della Croda, straripa investendo un centinaio di persone che erano riunite sotto un ampio gazebo per festeggiare una manifestazione locale. Quattro le vittime.
* 4/5 Settembre - Alluvione Gargano: Le forti piogge, che in pochi giorni lasciano al suolo sino a 500 mm di pioggia, portando ad allagamenti soprattutto nei comuni di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. Invase dall'acqua e dal fango diverse arterie stradali, capannoni ed abitazioni private. Disagi segnalati anche nelle strutture turistiche di Mattinata, Vieste, Peschici e Rodi. Due le vittime.
* 20 Settembre - Alluvione Imola ed alta Romagna : Una serie di violenti temporali con grandine grossa come noci, tra la mezzanotte e le 6.00 del mattino scaricano fino a 170mm di accumulo pluviometrico. Tutti i fiumi che dall'Appennino portano verso le valli e le pianure si gonfiano a dismisura. Il Senio rompe gli argini nel Ravennate allagando Borgo Rivola. Flagellato anche tutto il Faentino, a Modigliana (Forlì-Cesena) 120mm di pioggia causano lo straripamento del torrente Marzeno. Alcune abitazioni ed aziende agricole sono state invase dal fango.
* 9/10 Ottobre - Alluvione Genova: forti temporali autorigeneranti scaricano al suolo in poche ore ingenti quantità di acqua che portano allo straripamento del torrente Bisagno e del torrente Ferregiano. Una vittima.
*11/12 Ottobre - Alluvione Alessandria : forti piogge causano lo straripamento di numerosi torrenti che causa allagamenti su tutta l'area compresa tra le valli Scrivia, Orba e Curone. Allagate anche le città di Novi Ligure e Tortona. Nessuna vittima
*11/12 Ottobre - Alluvione Parma: forti piogge causano l'esondazione del torrente Baganza, che allaga la parte sudoccidentale della città. Diversi residenti ai piani bassi e negli scantinati sono stati evacuati; le acque hanno invaso anche una casa di cura.
* 14 Ottobre - Alluvione Maremma - Le incessanti piogge causano ingenti danni per allagamenti ed esondazioni che interessa soprattutto i comuni di Manciano, Magliano e Orbetello. Due le vittime.
MALTEMPO TRIESTE: UNA VITTIMA PER IL FORTE MALTEMPO, LE PREVISIONI
15 OTTOBRE 2014: Si conta una vittima nel triestino a causa dell'intensa ondata di maltempo che tra la notte e la mattinata ha interessato il capoluogo friulano con forti rovesci di pioggia in risalita dal Centro Italia. Proprio le intense precipitazioni delle ultime ore, difatti, sarebbero all'origine di una frana che ha colpito un'abitazione nel comune di Muggia, ove i vigili del fuoco hanno estratto il corpo di una donna ormai privo di vita.
Molti i disagi anche nella città di Trieste ove le abbondanti pioggia hanno provocato l'allagamento di alcuni negozi, così come molte vie del centro cittadino.
Anche per le prossime ore sarà alta la probabilità di qualche veloce rovescio di pioggia per il continuo afflusso di correnti umide atlantiche. Buone notizie da Sabato e fino ad inizio della prossima settimana grazie al ritorno dell'alta pressione, con bel tempo prevalente su tutto il Friuli Venezia Giulia e clima diurno mite.
Molti i disagi anche nella città di Trieste ove le abbondanti pioggia hanno provocato l'allagamento di alcuni negozi, così come molte vie del centro cittadino.
Anche per le prossime ore sarà alta la probabilità di qualche veloce rovescio di pioggia per il continuo afflusso di correnti umide atlantiche. Buone notizie da Sabato e fino ad inizio della prossima settimana grazie al ritorno dell'alta pressione, con bel tempo prevalente su tutto il Friuli Venezia Giulia e clima diurno mite.
ALLUVIONE IN MAREMMA: ESONDA TORRENTE, 2 MORTI
Aggiornamento 15 OTTOBRE 2014 ore 8:39
Maremma investita da forti piogge nel pomeriggio-sera di Martedì 14 Ottobre, che hanno provocato un'alluvione nei pressi di Manciano (GR), dopo che il rapido ingrossamento dei corsi d'acqua locali ha causato la rottura di alcuni argini. In particolare è straripato il fosso Sgrilla, un affluente dell'Elsa, mentre il fiume Albegna con la sua furia ha allagato le campagne circostanti. E' stato proprio lo straripamento dello Sgrilla ad aver travolto l'auto su cui si trovavano due sorelle, provocandone la morte per annegamento. Nei pressi del Monte Amiata son caduti in pochissimo tempo fino a 140/150mm d'acqua, che han causato l'alluvione lampo. Traffico bloccato nella serata di ieri sull'Aurelia, tra le località di Orbetello ed Albinia, dove gli abitanti nel frattempo erano stati invitati ad accedere ai piani superiori delle loro abitazioni per il timore dell'onda di piena in arrivo dall'entroterra.
Nelle prossime ore la Toscana continuerà ad essere inserita in un canale d'aria molto instabile, responsabile di nuovi acquazzoni e temporali, specie a ridosso dell'Appennino. Non esclusi nuovi fenomeni anche in Maremma, seppur non di forte intensità. Andrà meglio da Giovedì, con tendenza a maggior soleggiamento, specie sul comparto centro-meridionale della Toscana.
14 OTTOBRE 2014: Ultima ora Toscana, ondata di maltempo in Maremma. Le incessanti piogge di oggi hanno causato ingenti danni per allagamenti ed esondazioni ma anche la morte di 2 persone. Si tratta di due anziani travolti con la loro auto dalle acque del torrente Elsa nel comune di Manciano.Salvate nella stessa zona decine di persone. E' crollato un ponte sul torrente Gattaia presso Saturnia dove le stesse terme sono state invase, comprese le piscine, da detriti di acqua e fango. Il Comune di Orbettello ha fatto evacuare dalle proprie abitazioni decine di famiglie che abitano nei piani bassi delle case. La causa di questa situazione piovosa è il continuo rifornimento alla perturbazione, lenta nel suo movimento, di aria molto umida ed instabile in arrivo dal Mediterraneo.
Maremma investita da forti piogge nel pomeriggio-sera di Martedì 14 Ottobre, che hanno provocato un'alluvione nei pressi di Manciano (GR), dopo che il rapido ingrossamento dei corsi d'acqua locali ha causato la rottura di alcuni argini. In particolare è straripato il fosso Sgrilla, un affluente dell'Elsa, mentre il fiume Albegna con la sua furia ha allagato le campagne circostanti. E' stato proprio lo straripamento dello Sgrilla ad aver travolto l'auto su cui si trovavano due sorelle, provocandone la morte per annegamento. Nei pressi del Monte Amiata son caduti in pochissimo tempo fino a 140/150mm d'acqua, che han causato l'alluvione lampo. Traffico bloccato nella serata di ieri sull'Aurelia, tra le località di Orbetello ed Albinia, dove gli abitanti nel frattempo erano stati invitati ad accedere ai piani superiori delle loro abitazioni per il timore dell'onda di piena in arrivo dall'entroterra.
Nelle prossime ore la Toscana continuerà ad essere inserita in un canale d'aria molto instabile, responsabile di nuovi acquazzoni e temporali, specie a ridosso dell'Appennino. Non esclusi nuovi fenomeni anche in Maremma, seppur non di forte intensità. Andrà meglio da Giovedì, con tendenza a maggior soleggiamento, specie sul comparto centro-meridionale della Toscana.
14 OTTOBRE 2014: Ultima ora Toscana, ondata di maltempo in Maremma. Le incessanti piogge di oggi hanno causato ingenti danni per allagamenti ed esondazioni ma anche la morte di 2 persone. Si tratta di due anziani travolti con la loro auto dalle acque del torrente Elsa nel comune di Manciano.Salvate nella stessa zona decine di persone. E' crollato un ponte sul torrente Gattaia presso Saturnia dove le stesse terme sono state invase, comprese le piscine, da detriti di acqua e fango. Il Comune di Orbettello ha fatto evacuare dalle proprie abitazioni decine di famiglie che abitano nei piani bassi delle case. La causa di questa situazione piovosa è il continuo rifornimento alla perturbazione, lenta nel suo movimento, di aria molto umida ed instabile in arrivo dal Mediterraneo.
MALTEMPO NORD ITALIA: DANNI IN TOSCANA ED A PARMA. COLPITE ANCHE LOMBARDIA, FRIULI E PIEMONTE
14 OTTOBRE 2014: Dopo la recente ondata di maltempo, che ieri ha messo in ginocchio molte parte del Nord e della Toscana, la situazione stamani è temporaneamente migliorata. Si tratta come detto di una breve tregua visto che una nuova perturbazione si sta avvicinando dall'Europa occidentale e già sul finir di oggi porterà nuove piogge e rovesci su gran parte del Nord e dell'alta Toscana. Ma vediamo prima cosa è successo nelle ultime 12-30 ore.
GENOVA- Per prima cosa è cessata a mezzanotte l'allerta 2, il massimo livello di rischio, su Genova. Nonostante la situazione fosse migliorare già in serata, le abbondate piogge degli ultimi 4 giorni hanno creato problemi in diversi centri e allagamenti sulle linee ferroviarie e in autostrada. Il prefetto di Genova ha emesso ieri un'ordinanza che sospende per oggi tutte le attività didattiche in tutte le scuoledi ogni ordine e grado del Comune di Genova. Pertanto, allievi e studenti non potranno essere accolti a scuola. Negli edifici scolastici andrà il personale tecnico - amministrativo, non i docenti. Resterà chiusa anche l'Università, chiusi anche i cimiteri Staglieno, Castagna e Torbella, i parchi e i musei ivi ubicati, il museo di Storia Naturale ma anche il sottopasso di piazza Montano e il "Rizzoglio" di Cornigliano. l servizio di trasporto bus di Amt subisce irregolarità rispetto agli orari programmati e la situazione perdurerà anche nei prossimi giorni.
PARMA- Il maltempo non ha risparmiato neppure Parma: la parte sudoccidentale della città è stata allagata dall'esondazione del torrente Baganza. Tutti i ponti sono stati chiusi per parte della giornata e uno, il Navetta, è crollato. Diversi residenti ai piani bassi e negli scantinati sono stati evacuati; le acque hanno invaso anche una casa di cura. Oggi le scuole resteranno anche qui chiuse. Già in nottata, stante il miglioramento, sono stati riaperti tutti i ponti.
PIEMONTE- Forti disagi ieri anche nel Piemonte, specie nell'Alessandrino, dove la Provincia ha chiesto lo stato di calamità. Situazioni critiche a Gavi ed a Novi. Il sindaco di Novi ha affermato che mezza città è stata allagata, colpa delle violenti piogge di ieri che in sei ore hanno scaricato ben 380 millimetri. Ad Omegna (Vco) una frana di notevoli proporzioni si è staccata dalla montagna e ha invaso la strada provinciale della valle Strona, tra gli abitati di Canova e Prelo, nel comune di Germagno. Isolata la parte alta della valle Strona.
VENETO- Altra regione colpita ieri dal maltempo. A Melara, nel rodigino, dieci famiglie sono state evacuate.
TOSCANA- In Toscana, una tromba d'aria si è abbattuta sul litorale della Versilia, danneggiando alcuni stabilimenti balneari a Forte dei Marmi (Lucca). Colpito anche il Pisano, con forti disagi soprattutto nella zona di Cascina, dove si registrano le maggiori criticità, ma anche a Vicopisano, Bientina e nel Valdarno. A Cascina i vigili del fuoco hanno lavorato insieme alle squadre di protezione civile per liberare dall'acqua strade, scantinati e piani bassi dove acqua e fango hanno raggiunto anche i 30 centimetri di altezza. Un piccolo smottamento si è verificato a Buti anche se, fanno sapere dalla prefettura di Pisa, "il sistema di protezione civile ha complessivamente funzionato".
LOMBARDIA- Anche se solo in parte colpita alcuni disagi sono stati registrati anche in Lombardia. A causa di una frana è stata interrotta la circolazione dei treni tra le stazioni di Pino Tronzano e Maccagno, nel varesotto. Violenti nubifragi e una tromba d'aria nel mantovano con strade e scantinati allagati. A Rho, nel milanese, un sottopasso ferroviario è diventato una trappola per gli automobilisti.
FRIULI VG- Colpita nella serata di ieri la provincia di Pordenone, in particolare l'area del capoluogo e in quella di Spilimbergo. Il Comando provinciale dei Vigili del fuoco ha segnalato, a partire dalle 20.30, una quarantina di interventi per scantinati e garage allagati, ma anche alberi e cartelli stradali abbattuti e una casa scoperchiata a San Quirino.
GENOVA- Per prima cosa è cessata a mezzanotte l'allerta 2, il massimo livello di rischio, su Genova. Nonostante la situazione fosse migliorare già in serata, le abbondate piogge degli ultimi 4 giorni hanno creato problemi in diversi centri e allagamenti sulle linee ferroviarie e in autostrada. Il prefetto di Genova ha emesso ieri un'ordinanza che sospende per oggi tutte le attività didattiche in tutte le scuoledi ogni ordine e grado del Comune di Genova. Pertanto, allievi e studenti non potranno essere accolti a scuola. Negli edifici scolastici andrà il personale tecnico - amministrativo, non i docenti. Resterà chiusa anche l'Università, chiusi anche i cimiteri Staglieno, Castagna e Torbella, i parchi e i musei ivi ubicati, il museo di Storia Naturale ma anche il sottopasso di piazza Montano e il "Rizzoglio" di Cornigliano. l servizio di trasporto bus di Amt subisce irregolarità rispetto agli orari programmati e la situazione perdurerà anche nei prossimi giorni.
PARMA- Il maltempo non ha risparmiato neppure Parma: la parte sudoccidentale della città è stata allagata dall'esondazione del torrente Baganza. Tutti i ponti sono stati chiusi per parte della giornata e uno, il Navetta, è crollato. Diversi residenti ai piani bassi e negli scantinati sono stati evacuati; le acque hanno invaso anche una casa di cura. Oggi le scuole resteranno anche qui chiuse. Già in nottata, stante il miglioramento, sono stati riaperti tutti i ponti.
PIEMONTE- Forti disagi ieri anche nel Piemonte, specie nell'Alessandrino, dove la Provincia ha chiesto lo stato di calamità. Situazioni critiche a Gavi ed a Novi. Il sindaco di Novi ha affermato che mezza città è stata allagata, colpa delle violenti piogge di ieri che in sei ore hanno scaricato ben 380 millimetri. Ad Omegna (Vco) una frana di notevoli proporzioni si è staccata dalla montagna e ha invaso la strada provinciale della valle Strona, tra gli abitati di Canova e Prelo, nel comune di Germagno. Isolata la parte alta della valle Strona.
VENETO- Altra regione colpita ieri dal maltempo. A Melara, nel rodigino, dieci famiglie sono state evacuate.
TOSCANA- In Toscana, una tromba d'aria si è abbattuta sul litorale della Versilia, danneggiando alcuni stabilimenti balneari a Forte dei Marmi (Lucca). Colpito anche il Pisano, con forti disagi soprattutto nella zona di Cascina, dove si registrano le maggiori criticità, ma anche a Vicopisano, Bientina e nel Valdarno. A Cascina i vigili del fuoco hanno lavorato insieme alle squadre di protezione civile per liberare dall'acqua strade, scantinati e piani bassi dove acqua e fango hanno raggiunto anche i 30 centimetri di altezza. Un piccolo smottamento si è verificato a Buti anche se, fanno sapere dalla prefettura di Pisa, "il sistema di protezione civile ha complessivamente funzionato".
LOMBARDIA- Anche se solo in parte colpita alcuni disagi sono stati registrati anche in Lombardia. A causa di una frana è stata interrotta la circolazione dei treni tra le stazioni di Pino Tronzano e Maccagno, nel varesotto. Violenti nubifragi e una tromba d'aria nel mantovano con strade e scantinati allagati. A Rho, nel milanese, un sottopasso ferroviario è diventato una trappola per gli automobilisti.
FRIULI VG- Colpita nella serata di ieri la provincia di Pordenone, in particolare l'area del capoluogo e in quella di Spilimbergo. Il Comando provinciale dei Vigili del fuoco ha segnalato, a partire dalle 20.30, una quarantina di interventi per scantinati e garage allagati, ma anche alberi e cartelli stradali abbattuti e una casa scoperchiata a San Quirino.
PARMA: ALLUVIONE SU PARTE DELLA CITTA', LE PREVISIONI
14 OTTOBRE 2014: Dopo Genova anche Parma colpita dall'alluvione. I quartieri a Sud Ovest della città sono stati allagati dall'esondazione del torrente Baganza. Le forti piogge cadute Lunedì in città ma soprattutto in Appennino, hanno ben presto fatto salire vertiginosamente i livelli del Baganza, gli argini non sono stati più in grado di contenerlo.
La zona più colpita è stata quella intorno a Via Po fino alla barriera Bixio, dove acqua e fango hanno raggiunto i piani bassi, danneggiando gli edifici. Sgomberato l'ospedale delle Piccole figlie, crollato il ponte pedonale della Navetta. Allagata anche la centrale Telecom di Parma, fatto che ha creato problemi alle comunicazioni mobili, anche nelle province di Modena, Piacenza e Reggio Emilia.
Scuole chiuse, nessun disperso - Il sindaco Pizzarotti ha ordinato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e aggiunge che in città non risultano morti o dispersi. E' stato infatti ritrovato il giovane che Lunedì era stato dato per disperso per diverse ore a Marzolara.
Le Previsioni meteo per i prossimi giorni: Martedì giornata di tregua su Parma, con banchi di nebbia al mattino e qualche nube sparsa. Nuovo peggioramento del tempo tra Mercoledì e Giovedì, con fenomeni che potranno risultare anche temporaleschi ma di intensità non paragonabile all'evento precedente. Week-end soleggiato, salvo nebbie, grazie alla ritorno dell'alta pressione.
La zona più colpita è stata quella intorno a Via Po fino alla barriera Bixio, dove acqua e fango hanno raggiunto i piani bassi, danneggiando gli edifici. Sgomberato l'ospedale delle Piccole figlie, crollato il ponte pedonale della Navetta. Allagata anche la centrale Telecom di Parma, fatto che ha creato problemi alle comunicazioni mobili, anche nelle province di Modena, Piacenza e Reggio Emilia.
Scuole chiuse, nessun disperso - Il sindaco Pizzarotti ha ordinato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e aggiunge che in città non risultano morti o dispersi. E' stato infatti ritrovato il giovane che Lunedì era stato dato per disperso per diverse ore a Marzolara.
Le Previsioni meteo per i prossimi giorni: Martedì giornata di tregua su Parma, con banchi di nebbia al mattino e qualche nube sparsa. Nuovo peggioramento del tempo tra Mercoledì e Giovedì, con fenomeni che potranno risultare anche temporaleschi ma di intensità non paragonabile all'evento precedente. Week-end soleggiato, salvo nebbie, grazie alla ritorno dell'alta pressione.
ALESSANDRIA: ALLAGAMENTI E FRANE IN PROVINCIA, MOLTI DISAGI
Aggiornamento 13 OTTOBRE 2014 ore 13:37
Forti piogge e temporali, anche a carattere di nubifragio, continuano ad imperversare sul Piemonte, colpendo in modo particolare la provincia di Alessandria. Vasti allagamenti si segnalano su tutta l'area compresa tra le valli Scrivia, Orba e Curone, a causa dello straripamento di numerosi torrenti secondari, ma anche dello Scrivia stesso. Nella località di Gavi sono caduti 416mm in 24 ore, di cui 380mm in 6 ore, un valore più che monsonico! Alluvione a Novi Ligure, dove son caduti più di 200mm, con traffico in tilt e treni bloccati; chiuso un tratto della A7 per una frana, a cavallo tra Liguria e Piemonte. Situazione che va mutando di ora in ora, prestate prudenza!
Il maltempo nelle prossime ore andrà spostandosi al resto del Nord e alla Toscana, mentre proseguirà il bel tempo al Sud, con caldo quasi estivo.
13 OTTOBRE 2014: Le piogge intense delle ultime ore ad Alessandria e provincia hanno provocato una serie di allagamenti e disagi. Quantitativi significativi di acqua sono caduti dalla mezzanotte, con accumuli fino a 200mm o localmente superiori nell'area compresa fra i comuni di Ovada, Novi Ligure, Arquata Scrivia, Gavi ed il confine con la Liguria. Locali allagamenti si segnalano infatti tra la Valle Scrivia e la Val d'Orba; i livelli dei corsi d'acqua principali sono in crescita ma al momento sono ancora al di sotto della soglia di attenzione. Isolati fenomeni di frana si segnalano in alcune zone della provincia di Alessandria, che hanno coinvolto la viabilità secondaria. Una serie di temporali stazionari ed autorigeneranti, legati questa volta ad un fronte freddo in arrivo dalla Francia, stanno investendo buona parte del Nord Ovest, investendo soprattutto il Piemonte sudorientale, il Verbano e l'ovest Lombardia.
PREVISIONI: le piogge proseguiranno fino a sera sul Piemonte, risultando ancora moderate o forti in particolare sulle province di Verbania, Novara, Vercelli ed Alessandria, specie al confine con la Liguria. Dalla serata i fenomeni si esauriranno a partire da Ovest, salvo ancora residui picchi su Verbano ed Alessandrino. Si prevede un incremento delle portate sul reticolo idrografico principale nelle ore centrali della giornata dei bacini del Toce, Sesia, Scrivia e Bormida. Per quanto riguarda la situazione sui versanti, sono probabili inneschi isolati di fenomeni franosi nelle zone alpine settentrionali, su quelle appenniniche e collinari del Piemonte sudorientale e localmente sulla colline del Casalese.
Forti piogge e temporali, anche a carattere di nubifragio, continuano ad imperversare sul Piemonte, colpendo in modo particolare la provincia di Alessandria. Vasti allagamenti si segnalano su tutta l'area compresa tra le valli Scrivia, Orba e Curone, a causa dello straripamento di numerosi torrenti secondari, ma anche dello Scrivia stesso. Nella località di Gavi sono caduti 416mm in 24 ore, di cui 380mm in 6 ore, un valore più che monsonico! Alluvione a Novi Ligure, dove son caduti più di 200mm, con traffico in tilt e treni bloccati; chiuso un tratto della A7 per una frana, a cavallo tra Liguria e Piemonte. Situazione che va mutando di ora in ora, prestate prudenza!
Il maltempo nelle prossime ore andrà spostandosi al resto del Nord e alla Toscana, mentre proseguirà il bel tempo al Sud, con caldo quasi estivo.
13 OTTOBRE 2014: Le piogge intense delle ultime ore ad Alessandria e provincia hanno provocato una serie di allagamenti e disagi. Quantitativi significativi di acqua sono caduti dalla mezzanotte, con accumuli fino a 200mm o localmente superiori nell'area compresa fra i comuni di Ovada, Novi Ligure, Arquata Scrivia, Gavi ed il confine con la Liguria. Locali allagamenti si segnalano infatti tra la Valle Scrivia e la Val d'Orba; i livelli dei corsi d'acqua principali sono in crescita ma al momento sono ancora al di sotto della soglia di attenzione. Isolati fenomeni di frana si segnalano in alcune zone della provincia di Alessandria, che hanno coinvolto la viabilità secondaria. Una serie di temporali stazionari ed autorigeneranti, legati questa volta ad un fronte freddo in arrivo dalla Francia, stanno investendo buona parte del Nord Ovest, investendo soprattutto il Piemonte sudorientale, il Verbano e l'ovest Lombardia.
PREVISIONI: le piogge proseguiranno fino a sera sul Piemonte, risultando ancora moderate o forti in particolare sulle province di Verbania, Novara, Vercelli ed Alessandria, specie al confine con la Liguria. Dalla serata i fenomeni si esauriranno a partire da Ovest, salvo ancora residui picchi su Verbano ed Alessandrino. Si prevede un incremento delle portate sul reticolo idrografico principale nelle ore centrali della giornata dei bacini del Toce, Sesia, Scrivia e Bormida. Per quanto riguarda la situazione sui versanti, sono probabili inneschi isolati di fenomeni franosi nelle zone alpine settentrionali, su quelle appenniniche e collinari del Piemonte sudorientale e localmente sulla colline del Casalese.
MALTEMPO LIGURIA: TEMPORALE AUTORIGENERANTE VICINO GENOVA; TEMPORALI FINO AL WEEKEND
Aggiornamento 13 OTTOBRE 2014 ore 16:06
Un nuovo forte temporale si è abbattuto nel pomeriggio su Genova. La situazione è particolarmente critica a Rossiglione e Campo Ligure. Sott'acqua la zona della stazione ferroviaria e soprattutto la confluenza tra il torrente Berlino e lo Stura nella borgata di Rossiglione Superiore. Impossibile raggiungere il paese arrivando da Genova per una frana sulla provinciale del Turchino dopo Campo Ligure. Al momento si registrano accumuli sino a 155 mm a Tiglieto Villa Margherita, 145 mm a Gorretto, 125 mm a Loco di Rovegno, 25 mm nel capoluogo.
Disagi vengono segnalati anche sull'Autostrada A7. Interruzioni sulla rete ferroviaria e anche all'aeroporto Colombo. Secondo la valutazione dell'Arpal, rimane attiva l'allerta 2 sino alle 24 di oggi per pe zone di Savona, Genova, La Spezia e i rispettivi entroterra. Viene decretata l'allerta 1 anche nell'Imperiese.
Secondo fonti locali alcune pattuglie di Vigili urbani e Protezione civile stanno percorrendo le aree più a rischio, come quella del Fereggiano e del Bisagno, per avvertire la popolazione con gli altoparlanti ammonendo i cittadini a non uscire da casa o rientrare immediatamente e per ricordare di evacuare i piani bassi come prevede il protocollo di sicurezza dell'Allerta 2.
Aggiornamento 13 OTTOBRE ore 7:17
E' finita un altra notte di ansia a Genova ove in queste ultime ore il maltempo è tornato a picchiar duramente. Resta infatti attiva sino alle 24 di oggi l'allerta 2, il livello massimo, per forte rischio idrogeologico.
Restano così chiuse le scuole di ogni ordine e grado nei comuni interessati dall'allerta due, in particolar modo nelle province di Spezia, Genova e Savona. Il maltempo ha purtroppo creato numerosi disagi e messo a dura prova il trasporto pubblico locale. Secondo AMT, "in relazione agli ingenti danni subiti da alcuni impianti di trasporto e depositi (allagamenti, blocco energia elettrica) con particolare riferimento alla rimessa Mangini (Foce), che impediscono l'effettuazione di operazioni di preparazione (rimessaggio, manutenzione, rifornimento), il servizio di trasporto bus di Amt subisce irregolarità rispetto agli orari programmati, tale situazione perdurerà anche nei prossimi giorni fino al ripristino di normali condizioni di operatività." AMT presegue inoltre precisando che "i percorsi dei mezzi vengono, inoltre, limitati in funzione delle decisioni relative alle chiusure delle strade della città. A causa dei danneggiamenti subiti per forti allagamenti, con particolare rilevanza nelle stazioni di Brignole e Principe, la metropolitana attualmente effettua servizio sulla tratta Brin Dinegro."
Purtroppo le previsioni non sono ancora una volta favorevoli. Permane, infatti, oggi l'alta probabilità di temporali forti e organizzati sul territorio regionale e uno scenario precipitativo con cumulate fino a elevate. Maltempo che sarà accompagnato da un rinforzo dei venti meridionali (inizialmente da SudEst e in successiva rotazione da SudOvest) con intensità moderata e locali raffiche fino a 50-60 km/h. Conseguente aumento del moto ondoso fino a mare molto mosso sottocosta.
Aggiornamento 12 OTTOBRE 12014 ore 7:50
La Regione Liguria ha chiesto lo stato di emergenza. Si stimano già 300 milioni di euro di danni, dei quali ben 200 riguardano le opere pubbliche. Genova è sotto una vesta drammatica, paragonabile quasi ad un bombardamento. Lunedì le scuole resteranno ancora chiuse e 100 residenti nelle zone più a rischio non potranno ancora rientrare nelle prorpie case.
Nel frattempo molti genovesi si sono dati da fare, tra questi tanti giovani. Li chiamo angeli del fango, giovani volontari che hanno preso in mano una pala e si sono offerti per aiutare a pulire negozi e abitazioni invase dal fango. Un aiuto anche dalle tifoserie organizzate di Genoa e Sampdoria, in prima linea a spalare fango insieme.
Un'azione volontaria che si va a sommare a quella del Militari del genio pontieri dell'Esercito, già presenti a Genova da ieri per le operazioni di soccorso; inoltre sono stati resi disponibili altri 200 soldati. Lo scrive su Twitter il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
Le previsioni per le prossime ore: Domenica il maltempo concederà una tregua, anche se il cielo si manterrà nuvoloso e la pioggia continuerà a cadere seppur di debole intensità. Un nuovo peggioramento del tempo è atteso però nella notte e per Lunedì per l'arrivo di una nuova intensa perturbazione dalla Francia. Attesi fenomeni anche temporaleschi e di forte intensità sulla Liguria, e nello specifico su genova.
Aggiornamento 11 OTTOBRE 2014 ore 8:11
Un'altra notte di paura a Genova, con il ponente cittadino interessato ancora una volta da forti temporali autorigeneranti che hanno scaricato ancora una quantità imponente d'acqua: oltre 200mm di pioggia, è come se fossero caduti 200 litri al metro quadro, che si vanno a sommare ai 600mm degli ultimi giorni; una quantità d'acqua che su molte città italiane cade in un intero anno.
Dopo l'alluvione, allagate nuovamente molte zone della città, con le strade trasformate come torrenti, che hanno invaso di nuovo scantinati, negozi, abitazioni e sottopassi, nonché creato seri disagi alla circolazione. Le zone più colpite sono state l'entroterra tra Campo Ligure (dove è esondato Lo Stura), Masone e Rossiglione ma anche la zona Multedo e Voltri.
In Valbisagno Protezione Civile, vigili del fuoco e polizia municipale hanno fatto scattare l'allerta massima suonando le sirene per segnalare il pericolo perché i torrenti avevano superato i livelli di guardia. Questa notte tuttavia, il torrente Bisagno e Fereggiano non sono esondati, ma sono stati lì lì. Lo ha detto l'assessore alla Protezione Civile Gianni Crivello, che ha anche sottolineato come in Valpolcevera invece il problema più preoccupante è quello delle frane.
Le previsioni per le prossime ore: i fenomeni andranno temporaneamente ad attenuarsi, pur continuando a piovere. L'allerta rimane comunque alta poiché nuovi temporali autorigeneranti potrebbe formarsi in città nella serata di Sabato, ma soprattutto nella notte tra Domenica e Lunedì.
Aggiornamento 10 OTTOBRE ore 13:23
Maltempo persistente a Genova: dopo l'alluvione della scorsa notte le piogge hanno continuato ad investire la città, colpendo soprattutto i quartieri centro-orientali e le aree interne limitrofe.Caduti dalla mezzanotte oltre 250mm d'acqua a Genova Oregina, 200mm a Granarolo, 155mm a Molassana, 124mm a Marassi: accumuli che, sommati alle piogge dei giorni scorsi, hanno raggiunto punte di 500/700mm da inizio mese. Si tratta di una quantità d'acqua oltre tre volte quella che dovrebbe cadere mediamente nell'intero mese di Ottobre in città. Le piogge nelle prossime ore continueranno ad investire la Riviera ligure centrale; non escluse entro la prossima notte altre locali criticità, se le precipitazioni manterranno la loro forte intensità. Prudenza sulle strade!!!
Aggiornamento 10 OTTOBRE 2014 ore 8:20
ALLUVIONE GENOVA, OLTRE 300mm. STRADE COME FIUMI: Alluvione a Genova: sembra essere tornati indietro di tre anni, il 2014 come il 2011, le zone colpite dalla città sono praticamente le stesse. Strade allagate, auto accatastate e trascinate dalla corrente, parte della città in black out e tanta paura; la causa è sempre la stessa: precipitazioni forti e stazionarie, orografia complessa e cementificazione sono all'origine dell'esondazione dei torrenti Bisagno, Sturla, Scrivia e Rio Ferregiano, quest'ultimo causa dell' alluvione del 2011 che provocò sei morti.
Intorno alle 8.00 circa è attesa un'ulteriore ondata di piena del Bisagno, il torrente che continua ad essere alimentato sia dai torrenti a monte che dalla pioggia che continua a cadere incessante. Chiuso il casello di Genova Est dell'Autostrada A12, i caselli di Genova Nervi e Genova Ovest.
La Protezione Civile sta invitando i cittadini che vivono nella parte di Genova attraversata dal torrente Bisagno a non uscire di casa e rifugiarsi ai piani alti. In alcune zone l'acqua del torrente è arrivata ad un'altezza di 1.80m.
Aggiornamento 10 ottobre 2014 ore 7:32
ALLUVIONE GENOVA: Italia sempre più spaccata in due. Se sulle nostre regioni centro meridionali l'alta pressione afro-mediterranea è la padrona incontrastata, determinando così condizioni di tempo stabile e soleggiato, sulle nostre regioni settentrionali permane un flusso di correnti umide sudoccidentali, pilotato da una vasta depressione in azione sulle Isole Britanniche. Da quest'ultima è poi dipartita una lunga perturbazione che lentamente si sta avvicinando alle nostre Alpi determinando già i primi fenomeni tra VDA ed alto Piemonte.
Piogge ultime 24 ore
SITUAZIONE CRITICA NEL GENOVESE - Le nubi, talora compatte, hanno così interessato i cieli di gran parte del Settentrione, portando deboli e locali piogge tra alto Piemonte, medio-alta Lombardia e rilievi triveneti. Ma è stato soprattutto sulla Liguria centro-orientale che il maltempo ha colpito a colpire duramente, con piogge e temporali persistenti di forte intensità. La convergenza di correnti umide di Scirocco a Levante e di correnti più fresche di Tramontana a Ponente hanno alimentato temporali autorigeneranti che nel corso delle ultime 6 ore hanno toccato nuovamente i 100 mm tra Genova orientale e Rapallo. Davvero eloquente la carta degli accumuli pluviometri delle ultime 24 ore ( vedi sopra) che nella provincia di Genova tocca picchi localmente superiori ai 300 mm. Apporti che hanno creato svariati disagi nella provincia genovese con torrenti esondanti, strada allagate ed ahimè vittime.
Qualche fenomeno ha raggiunto anche l'alta Toscana e l'Emilia, mentre locali annuvolamenti, perlopiù di tipo medio-basso hanno a tratti offuscato i cieli della bassa Toscana, l'alto Lazio e della Sardegna meridionale. Come accennato prima il bel tempo è prevalso al Centro Sud, salvo locali nebbie su interne pugliesi, materano ed interne sicule.Dal punto di vista termico i cieli sereni hanno favorito temperature ancora fresche al Sud, mentre al Nord ed anche al Centro sono rimaste stabili ed a tratti sopra le medie del periodo. Valori alle 730 circa compresi tra 13 e 19°C al Nord, con punte sino a 20-21°C sulle coste; tra 14 e 20°C al Centro e tra 10 e 20°C al Sud con punte di 22°C in Sicilia.
Aggiornamento 9 OTTOBRE 2014 ore 11:00
Il maltempo si accanisce di nuovo su Genova, con precipitazioni persistenti, di forte intensità ed a carattere temporalesco. L'abbondante quantità di pioggia che è caduta in poche ore su Genova e sui rilievi retrostanti, con punte fino a 170 mm a Genova Oregina dalla Mezzanotte, ha messo in crisi il sistema fognario e diversi torrenti.
A Molassana esondato il Rio dell'Olmo, a Bolzaneto esondato nelle prime ore del giorno il Sardonella, a Cornigliano numerosi tombini sono scoppiati non reggendo la pressione dell'acqua. Disagi per la popolazione a causa di allagamenti di strade, scantinati e sottopassi, nonché al traffico stradale, inevitabilmente congestionato.
Il centralino dei vigili del fuoco bersagliato di chiamate dei residenti delle zone più colpite della città, quelle di Sampierdarena, Rivarolo e Bolzaneto, dove le strade si sono trasformate in vere e propri laghi.
Le previsioni delle prossime ore: Genova continuerà ad essere interessata da fenomeni a tratti intensi ed a carattere temporalescofino a Venerdì mattina, prestare massima attenzione. Per il fine settimana il tempo sarà sempre compromesso con persistenza della pioggia. Per un miglioramento deciso del tempo occorrerà attendere probabilmente Mercoledì prossimo.
Amarcord Alluvione del 7 Ottobre 1970 - proprio qualche giorno fa l'anniversario dell'Alluvione del 7 Ottobre 1970. Le forti piogge che insistettero per 48 h fecero esondare i torrenti Bisagno e Fereggiano, contemporaneamente alla piena dei torrenti Sturla Polcevera, Leira, Chiaravagna e Cantarena. La più colpita fu Genova, ma con gravissimi danni anche in altri 20 comuni delle province di Genova. Le vittime furono 44, di cui 35 morti, 8 dispersi. Gli sfollati furono oltre 2000.
Maltempo in Liguria, forte temporale autorigenerante ad Est di Genova - Dopo già le significative piogge di martedì, anche in queste ore si stanno riproponendo rovesci localmente intensi sulla Liguria. Particolarmente colpita la parte orientale della provincia di Genova, dove è in corso da qualche ora un temporale autorigenerante che ha scaricato punte di oltre 100mm. Nella località di Sori, vicino a Camogli, sono caduti fino a 122mm di pioggia; forti precipitazioni collegate all'attività temporalesca si sono spinte anche sulle aree interne, con 105mm a Monte Laghicciolo, oltre 70mm a Favale di Malvaro, 65mm a Loco di Rovegno. Gli accumuli sono solo provvisori e destinati ad aumentare, in quanto il temporale è ancora in corso.
La situazione è potenzialmente critica in quanto il temporale è autorigenerante e molto lento nella sua evoluzione; nelle prossime ore potrebbe coinvolgere più direttamente la città di Genova a partire dai quartieri orientali. Il sistema temporalesco sorge su una linea di convergenza che lo alimenta di continuo, frutto della confluenza tra i venti di Scirocco molto umidi in arrivo da Sudest con venti in ingresso da nord appena ad Ovest di Genova. Una situazione di stallo che si protrarrà anche nei prossimi giorni e che potrebbe innescare nuove celle temporalesche sempre sulle stesse zone: si potranno dunque avere notevoli apporti pluviometrici in aree ristrette con rischio di locali dissesti idrogeologici.
Un nuovo forte temporale si è abbattuto nel pomeriggio su Genova. La situazione è particolarmente critica a Rossiglione e Campo Ligure. Sott'acqua la zona della stazione ferroviaria e soprattutto la confluenza tra il torrente Berlino e lo Stura nella borgata di Rossiglione Superiore. Impossibile raggiungere il paese arrivando da Genova per una frana sulla provinciale del Turchino dopo Campo Ligure. Al momento si registrano accumuli sino a 155 mm a Tiglieto Villa Margherita, 145 mm a Gorretto, 125 mm a Loco di Rovegno, 25 mm nel capoluogo.
Disagi vengono segnalati anche sull'Autostrada A7. Interruzioni sulla rete ferroviaria e anche all'aeroporto Colombo. Secondo la valutazione dell'Arpal, rimane attiva l'allerta 2 sino alle 24 di oggi per pe zone di Savona, Genova, La Spezia e i rispettivi entroterra. Viene decretata l'allerta 1 anche nell'Imperiese.
Secondo fonti locali alcune pattuglie di Vigili urbani e Protezione civile stanno percorrendo le aree più a rischio, come quella del Fereggiano e del Bisagno, per avvertire la popolazione con gli altoparlanti ammonendo i cittadini a non uscire da casa o rientrare immediatamente e per ricordare di evacuare i piani bassi come prevede il protocollo di sicurezza dell'Allerta 2.
Aggiornamento 13 OTTOBRE ore 7:17
E' finita un altra notte di ansia a Genova ove in queste ultime ore il maltempo è tornato a picchiar duramente. Resta infatti attiva sino alle 24 di oggi l'allerta 2, il livello massimo, per forte rischio idrogeologico.
Restano così chiuse le scuole di ogni ordine e grado nei comuni interessati dall'allerta due, in particolar modo nelle province di Spezia, Genova e Savona. Il maltempo ha purtroppo creato numerosi disagi e messo a dura prova il trasporto pubblico locale. Secondo AMT, "in relazione agli ingenti danni subiti da alcuni impianti di trasporto e depositi (allagamenti, blocco energia elettrica) con particolare riferimento alla rimessa Mangini (Foce), che impediscono l'effettuazione di operazioni di preparazione (rimessaggio, manutenzione, rifornimento), il servizio di trasporto bus di Amt subisce irregolarità rispetto agli orari programmati, tale situazione perdurerà anche nei prossimi giorni fino al ripristino di normali condizioni di operatività." AMT presegue inoltre precisando che "i percorsi dei mezzi vengono, inoltre, limitati in funzione delle decisioni relative alle chiusure delle strade della città. A causa dei danneggiamenti subiti per forti allagamenti, con particolare rilevanza nelle stazioni di Brignole e Principe, la metropolitana attualmente effettua servizio sulla tratta Brin Dinegro."
Purtroppo le previsioni non sono ancora una volta favorevoli. Permane, infatti, oggi l'alta probabilità di temporali forti e organizzati sul territorio regionale e uno scenario precipitativo con cumulate fino a elevate. Maltempo che sarà accompagnato da un rinforzo dei venti meridionali (inizialmente da SudEst e in successiva rotazione da SudOvest) con intensità moderata e locali raffiche fino a 50-60 km/h. Conseguente aumento del moto ondoso fino a mare molto mosso sottocosta.
Aggiornamento 12 OTTOBRE 12014 ore 7:50
La Regione Liguria ha chiesto lo stato di emergenza. Si stimano già 300 milioni di euro di danni, dei quali ben 200 riguardano le opere pubbliche. Genova è sotto una vesta drammatica, paragonabile quasi ad un bombardamento. Lunedì le scuole resteranno ancora chiuse e 100 residenti nelle zone più a rischio non potranno ancora rientrare nelle prorpie case.
Nel frattempo molti genovesi si sono dati da fare, tra questi tanti giovani. Li chiamo angeli del fango, giovani volontari che hanno preso in mano una pala e si sono offerti per aiutare a pulire negozi e abitazioni invase dal fango. Un aiuto anche dalle tifoserie organizzate di Genoa e Sampdoria, in prima linea a spalare fango insieme.
Un'azione volontaria che si va a sommare a quella del Militari del genio pontieri dell'Esercito, già presenti a Genova da ieri per le operazioni di soccorso; inoltre sono stati resi disponibili altri 200 soldati. Lo scrive su Twitter il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
Le previsioni per le prossime ore: Domenica il maltempo concederà una tregua, anche se il cielo si manterrà nuvoloso e la pioggia continuerà a cadere seppur di debole intensità. Un nuovo peggioramento del tempo è atteso però nella notte e per Lunedì per l'arrivo di una nuova intensa perturbazione dalla Francia. Attesi fenomeni anche temporaleschi e di forte intensità sulla Liguria, e nello specifico su genova.
Aggiornamento 11 OTTOBRE 2014 ore 8:11
Un'altra notte di paura a Genova, con il ponente cittadino interessato ancora una volta da forti temporali autorigeneranti che hanno scaricato ancora una quantità imponente d'acqua: oltre 200mm di pioggia, è come se fossero caduti 200 litri al metro quadro, che si vanno a sommare ai 600mm degli ultimi giorni; una quantità d'acqua che su molte città italiane cade in un intero anno.
Dopo l'alluvione, allagate nuovamente molte zone della città, con le strade trasformate come torrenti, che hanno invaso di nuovo scantinati, negozi, abitazioni e sottopassi, nonché creato seri disagi alla circolazione. Le zone più colpite sono state l'entroterra tra Campo Ligure (dove è esondato Lo Stura), Masone e Rossiglione ma anche la zona Multedo e Voltri.
In Valbisagno Protezione Civile, vigili del fuoco e polizia municipale hanno fatto scattare l'allerta massima suonando le sirene per segnalare il pericolo perché i torrenti avevano superato i livelli di guardia. Questa notte tuttavia, il torrente Bisagno e Fereggiano non sono esondati, ma sono stati lì lì. Lo ha detto l'assessore alla Protezione Civile Gianni Crivello, che ha anche sottolineato come in Valpolcevera invece il problema più preoccupante è quello delle frane.
Le previsioni per le prossime ore: i fenomeni andranno temporaneamente ad attenuarsi, pur continuando a piovere. L'allerta rimane comunque alta poiché nuovi temporali autorigeneranti potrebbe formarsi in città nella serata di Sabato, ma soprattutto nella notte tra Domenica e Lunedì.
Aggiornamento 10 OTTOBRE ore 13:23
Maltempo persistente a Genova: dopo l'alluvione della scorsa notte le piogge hanno continuato ad investire la città, colpendo soprattutto i quartieri centro-orientali e le aree interne limitrofe.Caduti dalla mezzanotte oltre 250mm d'acqua a Genova Oregina, 200mm a Granarolo, 155mm a Molassana, 124mm a Marassi: accumuli che, sommati alle piogge dei giorni scorsi, hanno raggiunto punte di 500/700mm da inizio mese. Si tratta di una quantità d'acqua oltre tre volte quella che dovrebbe cadere mediamente nell'intero mese di Ottobre in città. Le piogge nelle prossime ore continueranno ad investire la Riviera ligure centrale; non escluse entro la prossima notte altre locali criticità, se le precipitazioni manterranno la loro forte intensità. Prudenza sulle strade!!!
Aggiornamento 10 OTTOBRE 2014 ore 8:20
ALLUVIONE GENOVA, OLTRE 300mm. STRADE COME FIUMI: Alluvione a Genova: sembra essere tornati indietro di tre anni, il 2014 come il 2011, le zone colpite dalla città sono praticamente le stesse. Strade allagate, auto accatastate e trascinate dalla corrente, parte della città in black out e tanta paura; la causa è sempre la stessa: precipitazioni forti e stazionarie, orografia complessa e cementificazione sono all'origine dell'esondazione dei torrenti Bisagno, Sturla, Scrivia e Rio Ferregiano, quest'ultimo causa dell' alluvione del 2011 che provocò sei morti.
Intorno alle 8.00 circa è attesa un'ulteriore ondata di piena del Bisagno, il torrente che continua ad essere alimentato sia dai torrenti a monte che dalla pioggia che continua a cadere incessante. Chiuso il casello di Genova Est dell'Autostrada A12, i caselli di Genova Nervi e Genova Ovest.
La Protezione Civile sta invitando i cittadini che vivono nella parte di Genova attraversata dal torrente Bisagno a non uscire di casa e rifugiarsi ai piani alti. In alcune zone l'acqua del torrente è arrivata ad un'altezza di 1.80m.
Aggiornamento 10 ottobre 2014 ore 7:32
ALLUVIONE GENOVA: Italia sempre più spaccata in due. Se sulle nostre regioni centro meridionali l'alta pressione afro-mediterranea è la padrona incontrastata, determinando così condizioni di tempo stabile e soleggiato, sulle nostre regioni settentrionali permane un flusso di correnti umide sudoccidentali, pilotato da una vasta depressione in azione sulle Isole Britanniche. Da quest'ultima è poi dipartita una lunga perturbazione che lentamente si sta avvicinando alle nostre Alpi determinando già i primi fenomeni tra VDA ed alto Piemonte.
Piogge ultime 24 ore
SITUAZIONE CRITICA NEL GENOVESE - Le nubi, talora compatte, hanno così interessato i cieli di gran parte del Settentrione, portando deboli e locali piogge tra alto Piemonte, medio-alta Lombardia e rilievi triveneti. Ma è stato soprattutto sulla Liguria centro-orientale che il maltempo ha colpito a colpire duramente, con piogge e temporali persistenti di forte intensità. La convergenza di correnti umide di Scirocco a Levante e di correnti più fresche di Tramontana a Ponente hanno alimentato temporali autorigeneranti che nel corso delle ultime 6 ore hanno toccato nuovamente i 100 mm tra Genova orientale e Rapallo. Davvero eloquente la carta degli accumuli pluviometri delle ultime 24 ore ( vedi sopra) che nella provincia di Genova tocca picchi localmente superiori ai 300 mm. Apporti che hanno creato svariati disagi nella provincia genovese con torrenti esondanti, strada allagate ed ahimè vittime.
Qualche fenomeno ha raggiunto anche l'alta Toscana e l'Emilia, mentre locali annuvolamenti, perlopiù di tipo medio-basso hanno a tratti offuscato i cieli della bassa Toscana, l'alto Lazio e della Sardegna meridionale. Come accennato prima il bel tempo è prevalso al Centro Sud, salvo locali nebbie su interne pugliesi, materano ed interne sicule.Dal punto di vista termico i cieli sereni hanno favorito temperature ancora fresche al Sud, mentre al Nord ed anche al Centro sono rimaste stabili ed a tratti sopra le medie del periodo. Valori alle 730 circa compresi tra 13 e 19°C al Nord, con punte sino a 20-21°C sulle coste; tra 14 e 20°C al Centro e tra 10 e 20°C al Sud con punte di 22°C in Sicilia.
Aggiornamento 9 OTTOBRE 2014 ore 11:00
Il maltempo si accanisce di nuovo su Genova, con precipitazioni persistenti, di forte intensità ed a carattere temporalesco. L'abbondante quantità di pioggia che è caduta in poche ore su Genova e sui rilievi retrostanti, con punte fino a 170 mm a Genova Oregina dalla Mezzanotte, ha messo in crisi il sistema fognario e diversi torrenti.
A Molassana esondato il Rio dell'Olmo, a Bolzaneto esondato nelle prime ore del giorno il Sardonella, a Cornigliano numerosi tombini sono scoppiati non reggendo la pressione dell'acqua. Disagi per la popolazione a causa di allagamenti di strade, scantinati e sottopassi, nonché al traffico stradale, inevitabilmente congestionato.
Il centralino dei vigili del fuoco bersagliato di chiamate dei residenti delle zone più colpite della città, quelle di Sampierdarena, Rivarolo e Bolzaneto, dove le strade si sono trasformate in vere e propri laghi.
Le previsioni delle prossime ore: Genova continuerà ad essere interessata da fenomeni a tratti intensi ed a carattere temporalescofino a Venerdì mattina, prestare massima attenzione. Per il fine settimana il tempo sarà sempre compromesso con persistenza della pioggia. Per un miglioramento deciso del tempo occorrerà attendere probabilmente Mercoledì prossimo.
Amarcord Alluvione del 7 Ottobre 1970 - proprio qualche giorno fa l'anniversario dell'Alluvione del 7 Ottobre 1970. Le forti piogge che insistettero per 48 h fecero esondare i torrenti Bisagno e Fereggiano, contemporaneamente alla piena dei torrenti Sturla Polcevera, Leira, Chiaravagna e Cantarena. La più colpita fu Genova, ma con gravissimi danni anche in altri 20 comuni delle province di Genova. Le vittime furono 44, di cui 35 morti, 8 dispersi. Gli sfollati furono oltre 2000.
Maltempo in Liguria, forte temporale autorigenerante ad Est di Genova - Dopo già le significative piogge di martedì, anche in queste ore si stanno riproponendo rovesci localmente intensi sulla Liguria. Particolarmente colpita la parte orientale della provincia di Genova, dove è in corso da qualche ora un temporale autorigenerante che ha scaricato punte di oltre 100mm. Nella località di Sori, vicino a Camogli, sono caduti fino a 122mm di pioggia; forti precipitazioni collegate all'attività temporalesca si sono spinte anche sulle aree interne, con 105mm a Monte Laghicciolo, oltre 70mm a Favale di Malvaro, 65mm a Loco di Rovegno. Gli accumuli sono solo provvisori e destinati ad aumentare, in quanto il temporale è ancora in corso.
La situazione è potenzialmente critica in quanto il temporale è autorigenerante e molto lento nella sua evoluzione; nelle prossime ore potrebbe coinvolgere più direttamente la città di Genova a partire dai quartieri orientali. Il sistema temporalesco sorge su una linea di convergenza che lo alimenta di continuo, frutto della confluenza tra i venti di Scirocco molto umidi in arrivo da Sudest con venti in ingresso da nord appena ad Ovest di Genova. Una situazione di stallo che si protrarrà anche nei prossimi giorni e che potrebbe innescare nuove celle temporalesche sempre sulle stesse zone: si potranno dunque avere notevoli apporti pluviometrici in aree ristrette con rischio di locali dissesti idrogeologici.
MALTEMPO, CESENATICO ALLAGATA PER VIOLENTE MAREGGIATE
23 SETTEMBRE 2014: Una violentissima mareggiata si è abbattuta ieri sera sulle coste dell'Adriatico settentrionale. Particolarmente colpita Cesenatico.
I forti venti da NE con raffiche che hanno superato i 100km/h soffiando per ore sulla superficie del mare aperto hanno prodotto uno spostamento di massa dal largo verso la costa. In sostanza il livello marino si è alzato di diversi centimetri e l'acqua attraverso il canale è penetrata all'interno della città allagando strade, case, negozi e scantinati. E' accaduto in sostanza quello che avviene normalmente per la laguna di Venezia quando soffia lo scirocco.
L'inondazione si sarebbe potuta evitare se le Porte Vinciane, un sistema meccanico di chiusura del canale costruito proprio per scongiurare sollevamenti improvvisi di Marea, fossero state chiuse, ma sembra che nessun allerta sia arrivata dalla protezione civile da quanto dichiarato dal Sindaco Roberto Buda....
I forti venti da NE con raffiche che hanno superato i 100km/h soffiando per ore sulla superficie del mare aperto hanno prodotto uno spostamento di massa dal largo verso la costa. In sostanza il livello marino si è alzato di diversi centimetri e l'acqua attraverso il canale è penetrata all'interno della città allagando strade, case, negozi e scantinati. E' accaduto in sostanza quello che avviene normalmente per la laguna di Venezia quando soffia lo scirocco.
L'inondazione si sarebbe potuta evitare se le Porte Vinciane, un sistema meccanico di chiusura del canale costruito proprio per scongiurare sollevamenti improvvisi di Marea, fossero state chiuse, ma sembra che nessun allerta sia arrivata dalla protezione civile da quanto dichiarato dal Sindaco Roberto Buda....
MALTEMPO: GRANDINE A VENEZIA, NUBIFRAGIO A TREVISO, VIOLENTI TEMPORALI TRA VENETO E FRIULI
Aggiornamento 23 settembre 2014 ore 8:51
La veloce ondata di maltempo che si è abbattuta sul Nord Est nel tardo pomeriggio di Lunedì 22 Settembre ha generato un temporale a supercella tra le province di Treviso, Padova e Venezia, in movimento verso l'Adriatico. Fulmini, piogge intense e violente grandinate si sono susseguite tra le ore 19 e le 21, provocando qualche disagio alla popolazione. Per Venezia si è trattato di un fenomeno piuttosto insolito dal punto di vista della grandine: una coltre di ben 5 centimetri ha imbiancato calli e campielli, tra lo stupore di turisti e residenti! Caduti fino a 60mm di pioggia a Treviso città, dove svariati sono stati gli allagamenti; circa 40mm a Venezia centro storico e sul litorale del Cavallino. Molti rami rotti per il forte vento a Mestre (VE) e numerose le chiamate ai vigili del fuoco.
I temporali nella tarda serata si sono poi diretti verso l'Adriatico centrale; il fronte freddo si è così portato verso i Balcani e le regioni meridionali, determinando al suo passaggio un sensibile rinforzo dei venti di Bora su tutto il medio-alto Adriatico. Raffiche fino a 100km/h sono state così registrate sul litorale anconetano e fin quasi alle porte di Pescara. La forte ventilazione settentrionale in queste ore sta interessando le coste pugliesi, con raffiche fino a 80km/h a Brindisi e mari molto mossi.
22 SETTEMBRE 2014: Maltempo, violenti temporali tra Veneto e Friuli -L'atteso fronte freddo in discesa dal Nord Europa sta raggiungendo il Nord Italia, innescando avanti a se violenti temporali tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Particolarmente colpiti da intensi fenomeni la pianura friulana, il trevigiano, veneziano, padovano e vicentino, mentre sulle Alpi di confine le temperature stanno crollando soprattutto in quota, con il fronte in addossamento che ha prodotto nubi e precipitazioni per lo più deboli, nevose anche sotto i 2000m. Le temperature sono calate in modo deciso anche sulle pianure a seguito dell'arrivo dei temporali, fino a 14-16°C, mentre dalla Slovenia sta irrompendo la bora con raffiche anche di oltre 50-60km/h sul triestino ma anche sulle coste venete, friulane.
Temporale violento nel padovano ad inizio serataTempesta di grandine a Venezia, allagamenti a Treviso, grandinate anche a Padova - Anche il capoluogo veneto non è stato risparmiato dal maltempo con un violento temporale accompagnato da una intensa grandinata che ha imbiancato la città; fino a oltre 40mm di pioggia sono caduti in laguna. Forti grandinate sono state registrate pure nel restante veneziano e anche nella provincia di Padova, mentre nubifragi hanno interessato Treviso (ben 60mm di pioggia in città) e provincia con allagamenti, come mostra il video:
Nelle prossime ore il tempo migliorerà gradualmente da Nord, con i temporali in allontanamento verso Sud ed ulteriore rinforzo della bora.
La veloce ondata di maltempo che si è abbattuta sul Nord Est nel tardo pomeriggio di Lunedì 22 Settembre ha generato un temporale a supercella tra le province di Treviso, Padova e Venezia, in movimento verso l'Adriatico. Fulmini, piogge intense e violente grandinate si sono susseguite tra le ore 19 e le 21, provocando qualche disagio alla popolazione. Per Venezia si è trattato di un fenomeno piuttosto insolito dal punto di vista della grandine: una coltre di ben 5 centimetri ha imbiancato calli e campielli, tra lo stupore di turisti e residenti! Caduti fino a 60mm di pioggia a Treviso città, dove svariati sono stati gli allagamenti; circa 40mm a Venezia centro storico e sul litorale del Cavallino. Molti rami rotti per il forte vento a Mestre (VE) e numerose le chiamate ai vigili del fuoco.
I temporali nella tarda serata si sono poi diretti verso l'Adriatico centrale; il fronte freddo si è così portato verso i Balcani e le regioni meridionali, determinando al suo passaggio un sensibile rinforzo dei venti di Bora su tutto il medio-alto Adriatico. Raffiche fino a 100km/h sono state così registrate sul litorale anconetano e fin quasi alle porte di Pescara. La forte ventilazione settentrionale in queste ore sta interessando le coste pugliesi, con raffiche fino a 80km/h a Brindisi e mari molto mossi.
22 SETTEMBRE 2014: Maltempo, violenti temporali tra Veneto e Friuli -L'atteso fronte freddo in discesa dal Nord Europa sta raggiungendo il Nord Italia, innescando avanti a se violenti temporali tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Particolarmente colpiti da intensi fenomeni la pianura friulana, il trevigiano, veneziano, padovano e vicentino, mentre sulle Alpi di confine le temperature stanno crollando soprattutto in quota, con il fronte in addossamento che ha prodotto nubi e precipitazioni per lo più deboli, nevose anche sotto i 2000m. Le temperature sono calate in modo deciso anche sulle pianure a seguito dell'arrivo dei temporali, fino a 14-16°C, mentre dalla Slovenia sta irrompendo la bora con raffiche anche di oltre 50-60km/h sul triestino ma anche sulle coste venete, friulane.
Temporale violento nel padovano ad inizio serataTempesta di grandine a Venezia, allagamenti a Treviso, grandinate anche a Padova - Anche il capoluogo veneto non è stato risparmiato dal maltempo con un violento temporale accompagnato da una intensa grandinata che ha imbiancato la città; fino a oltre 40mm di pioggia sono caduti in laguna. Forti grandinate sono state registrate pure nel restante veneziano e anche nella provincia di Padova, mentre nubifragi hanno interessato Treviso (ben 60mm di pioggia in città) e provincia con allagamenti, come mostra il video:
Nelle prossime ore il tempo migliorerà gradualmente da Nord, con i temporali in allontanamento verso Sud ed ulteriore rinforzo della bora.
MALTEMPO TOSCANA: GRANDINE A FIRENZE, NUBIFRAGI ED ALLAGAMENTI
Aggiornamento 20 SETTEMBRE 2014 ORE 14:42
Dopo i nubifragi che nella mattinata di ieri avevano colpito la Versilia, questa notte è toccato all'Emilia Romagna in particolare le province appenniniche di Bologna , Ravenna e Forlì e non solo, colpita anche tutta l'area collinare in provincia di Prato.
Una serie di violenti temporali con grandine grossa come noci, tra la mezzanotte e le 6.00 del mattino ha scaricato fino a 170mm di accumulo pluviometrico. Significa che per ogni metro quadrato di terreno sono caduti 170 litri di acqua. Troppa e in troppo poco tempo perchè potesse essere assorbita, così tutti i fiumi che dall'Appennino portano verso le valli e le pianure si sono rigonfiati a dismisura.
Il Senio ha rotto gli argini nel Ravennate allagando Borgo Rivola, le autorità sono intervenute per chiudere interi tratti di Statale, il suo livello è aumentato di 5 metri in sole 5 ore a causa di precipitazioni di oltre 120mm cadute nel suo bacino idrografico.
Flagellato anche tutto il Faentino, a Modigliana (Forlì-Cesena) 117mm di pioggia hanno causato lo straripamento del torrente Marzeno. Alcune abitazioni ed aziende agricole sono state invase dal fango. Il livello del torrente è passato da 14 centimetri a 3.12 metri nell'arco di sole 8 ore.
Timori anche per il Santerno, nelle prossime ore sorvegliati speciali i comuni di Imola e Mordano, nel Bolognese e quelli di Alfonsine, Bagnara di Romagna, Lugo, Massa Lombarda, Sant'Agata sul Santerno e Solarolo, nel Ravennate.
19 SETTEMBRE 2014: Il forte nubifragio che stamani si è abbattuto sul capoluogo toscano, ha causato il parziale crollo di un tetto in una scuola nella frazione di Cerreto Guidi. 5 persone sono rimaste ferite, tra cui due insegnati. Altre persone nel territorio fiorentino sono state ferite per la caduta di rami a seguito delle violente raffiche di vento che hanno accompagnato il temporale. Situazione che rimane di assoluta allerta anche nelle prossime ore sul territorio toscana, tanto che il sindaco di Firenze Dario Nardella ha consigliato di limitare tutti gli spostamento in macchina ed attività all'aperto se non strettamente necessario.
L'annunciato e temuto maltempo alla fine è arrivato, l'area perturbata che ieri ha portato devastazioni e vittime sulla Francia meridionale ha esteso la sua influenza all'Italia centro settentrionale colpendo in particolar modo la Toscana.
Epicentro del maltempo ancora la Versilia con ingenti accumuli tra Forte dei Marmi e l'entroterra costiero per un unico gigantesco temporale. Caduti fino a 90mm in due ore dalle 10.30 di stamattina fino alle 12.30 del primo pomeriggio con pesanti disagi per la circolazione a causa degli allagamenti e degli alberi abbattuti dalle raffiche di vento. Anche Viareggio colpita da nubifragi con 50mm di pioggia e molte abitazioni allagate. All'interno accumuli minori ma lo sviluppo ulteriore della cellula temporalesca ha innescato intensi moti verticali che hanno prodotto una pesante grandinata sulla città di Firenze, imbiancata come se fosse neve. Sul capoluogo caduti fino a 30mm di pioggia, 30mm anche nel Pisano e Pistoiese. Piogge anche al nordovest e Lombardia ma per il momento senza accumuli importanti, massimo 8-10mm.
Insomma la ripetizione di un copione già visto molte volte in questa pazza estate 2014. In questo momento il temporale responsabile di tutto questo maltempo sta transitando in forma attenuata sul medio alto Adriatico con accumuli decisamente meno significativi tra Emilia Romagna e Marche. Sul resto della penisola il tempo resta buono o discreto con temperature estive al sud a causa della rimonta dell'anticiclone sub tropicale.
Alle ore 14 raggiunti i 35° in Sardegna nel Sassarese ed i 35° in Sicilia, sia a Palermo che a Milazzo vicino Messina. Al contrario i termometri restano bassi al nord con anche 18-19° di scarto rispetto al sud, solo 16° a Cuneo e Torino, 17° a Milano, 19° a Bergamo.
Dopo i nubifragi che nella mattinata di ieri avevano colpito la Versilia, questa notte è toccato all'Emilia Romagna in particolare le province appenniniche di Bologna , Ravenna e Forlì e non solo, colpita anche tutta l'area collinare in provincia di Prato.
Una serie di violenti temporali con grandine grossa come noci, tra la mezzanotte e le 6.00 del mattino ha scaricato fino a 170mm di accumulo pluviometrico. Significa che per ogni metro quadrato di terreno sono caduti 170 litri di acqua. Troppa e in troppo poco tempo perchè potesse essere assorbita, così tutti i fiumi che dall'Appennino portano verso le valli e le pianure si sono rigonfiati a dismisura.
Il Senio ha rotto gli argini nel Ravennate allagando Borgo Rivola, le autorità sono intervenute per chiudere interi tratti di Statale, il suo livello è aumentato di 5 metri in sole 5 ore a causa di precipitazioni di oltre 120mm cadute nel suo bacino idrografico.
Flagellato anche tutto il Faentino, a Modigliana (Forlì-Cesena) 117mm di pioggia hanno causato lo straripamento del torrente Marzeno. Alcune abitazioni ed aziende agricole sono state invase dal fango. Il livello del torrente è passato da 14 centimetri a 3.12 metri nell'arco di sole 8 ore.
Timori anche per il Santerno, nelle prossime ore sorvegliati speciali i comuni di Imola e Mordano, nel Bolognese e quelli di Alfonsine, Bagnara di Romagna, Lugo, Massa Lombarda, Sant'Agata sul Santerno e Solarolo, nel Ravennate.
19 SETTEMBRE 2014: Il forte nubifragio che stamani si è abbattuto sul capoluogo toscano, ha causato il parziale crollo di un tetto in una scuola nella frazione di Cerreto Guidi. 5 persone sono rimaste ferite, tra cui due insegnati. Altre persone nel territorio fiorentino sono state ferite per la caduta di rami a seguito delle violente raffiche di vento che hanno accompagnato il temporale. Situazione che rimane di assoluta allerta anche nelle prossime ore sul territorio toscana, tanto che il sindaco di Firenze Dario Nardella ha consigliato di limitare tutti gli spostamento in macchina ed attività all'aperto se non strettamente necessario.
L'annunciato e temuto maltempo alla fine è arrivato, l'area perturbata che ieri ha portato devastazioni e vittime sulla Francia meridionale ha esteso la sua influenza all'Italia centro settentrionale colpendo in particolar modo la Toscana.
Epicentro del maltempo ancora la Versilia con ingenti accumuli tra Forte dei Marmi e l'entroterra costiero per un unico gigantesco temporale. Caduti fino a 90mm in due ore dalle 10.30 di stamattina fino alle 12.30 del primo pomeriggio con pesanti disagi per la circolazione a causa degli allagamenti e degli alberi abbattuti dalle raffiche di vento. Anche Viareggio colpita da nubifragi con 50mm di pioggia e molte abitazioni allagate. All'interno accumuli minori ma lo sviluppo ulteriore della cellula temporalesca ha innescato intensi moti verticali che hanno prodotto una pesante grandinata sulla città di Firenze, imbiancata come se fosse neve. Sul capoluogo caduti fino a 30mm di pioggia, 30mm anche nel Pisano e Pistoiese. Piogge anche al nordovest e Lombardia ma per il momento senza accumuli importanti, massimo 8-10mm.
Insomma la ripetizione di un copione già visto molte volte in questa pazza estate 2014. In questo momento il temporale responsabile di tutto questo maltempo sta transitando in forma attenuata sul medio alto Adriatico con accumuli decisamente meno significativi tra Emilia Romagna e Marche. Sul resto della penisola il tempo resta buono o discreto con temperature estive al sud a causa della rimonta dell'anticiclone sub tropicale.
Alle ore 14 raggiunti i 35° in Sardegna nel Sassarese ed i 35° in Sicilia, sia a Palermo che a Milazzo vicino Messina. Al contrario i termometri restano bassi al nord con anche 18-19° di scarto rispetto al sud, solo 16° a Cuneo e Torino, 17° a Milano, 19° a Bergamo.
MALTEMPO GARGANO, ALLUVIONI LAMPO A SAN MARCO IN LAMIS E SAN GIOVANNI ROTONDO
Aggiornamento 8 settembre 2014 ore 11:00
Puglia: maltempo Gargano, 2 vittime accertate - E' stato ritrovato in mare il corpo del pensionato disperso Sabato a Peschici (Foggia). L'anziano è stato travolto dall'onda di fango e detriti mentre era a bordo della sua auto. E' la seconda vittima accertata dell'alluvione che ha colpito il Gargano.
Lavori in corso e prime stime dei danni - Nel frattempo continuano senza sosta le operazioni di ripristino negli altri comuni della provincia devastati dall'alluvione. Sono in azione mezzi dell'Esercito, Vigili del Fuoco e Protezione Civile, in particolare per riattivare le diverse arterie stradali interrotte o distrutte. Si cominciano anche a fare le prime stime dei danni all'agricoltura, ma anche a quelli del turismo.
Aggiornamento 7 settembre 2014 ore 7:31
L'eccezionale ondata di maltempo che da giorni sta mettendo in ginocchio il Gargano sta finalmente allentando la presa, lasciandosi dietro di sé tuttavia morte e distruzione. E' stato, infatti, trovato ieri il corpo del giovane allevatore disperso, Antonio Facenna, di Carpino che risultava scomparso da mercoledì. Il cadavere è stato rinvenuto a poca distanza dalla sua auto che era stata trovata nel canale Puntone alla foce del lago di Varano, dopo aver percorso sette chilometri trascinata dalle acque. Non si hanno ancora notizie, invece, dell'altra persona di Peschici ancora dispersa: si tratta di Vincenzo Blenx, 70 anni di Vico del Gargano ma residente a Peschici in contrada Ialillo (una delle più flagellate). Blenx, pensionato, lavorava per l'amministrazione provinciale e si occupava di manutenzione delle strade.
Intanto si contano i danni di quella che risulta essere una tra le peggiori alluvioni che abbia mai colpita questa porzione della Puglia. Le abbondanti quantità di acqua caduta, si parla di circa 500-550 mm ( quasi la quantità di acqua che cade in un intero anno), ha infatti creato svariati allagamenti, smottamenti e frane. In soccorso è intervenuto anche l'esercito, che con mezzi anfibi ed elicotteri hanno portato soccorso ed evacuate diverse strutture turistiche tra Peschici e Vieste.
Turisti soccorsi nei camper completamente sommersi dall'acqua o finiti in mare. La furia dell'acqua ha, infatti, travolto autocaravan e automobili che sono stati trascinati in mare mentre campeggi sono spariti, cancellati; masserie isolate.
Evacuate alcune strutture turistiche tra Peschici e Vieste. Quaranta gli sfollati. Sulla spiaggia della cittadina garganica un fiume di fango sta letteralmente sgretolando piccole abitazioni, colture e lidi. Un intero bungalow, un caravan ed un'automobile che si trovavano nei pressi del camping Bellariva, a ridosso della spiaggia, sono finiti in mare. Una decina di turisti sono stai poi soccorsi mentre pranzavano in un ristorante a pochi passi da un canale di scolo, stracolmo di acqua.
In sintesi il bilancio giunto ieri sera dalla prefettura di Foggia è pesante: un 24enne morto (Antonio Facenna), un 70enne disperso (Vincenzo Blenxs), mille campeggiatori sfollati (40 sono ospitati in strutture ricettive, gli altri sono tornati a casa), altre 40 persone sono state evacuate a San Marco in Lamis, altre 15 famiglie a San Giovanni Rotondo. Il rione 'Calena' di Peschici è stato a lungo senza energia elettrica, così come alcune zone di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Rignano Garganico, Vico del Gargano e Vieste.
Attesi in giornata il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Aggiornamento 6 settembre 2014 ore 11:32
Alluvione Gargano, situazione ancora molto critica - Non concede tregua il maltempo sul Gargano, flagellato ormai da oltre 4 giorni da intensi temporali e nubifragi. Nelle ultime 24 ore sono caduti ancora picchi di oltre 100-120mm, che accumulati con quelli dei giorni scorsi arrivano a totalizzare un bilancio pluviometrico complessivo che supera localmente i 500mm in 5 giorni! Allagamenti, frane e smottamenti interessano diverse aree del Gargano, con situazione molto critica anche a Peschici e Vieste, dove pezzi di spiaggia sono stati portati via dalla furia dei fiumi in piena. Vi sono anche delle evacuazioni.
Forti temporali anche sul resto del Sud nelle ultime ore, in particolare tra Campania, Calabria, Basilicata, oltre ovviamente che sul resto della Puglia, ma pure sulla Sicilia nord orientale. Fenomeni localmente molto intensi si sono registrati in particolare tra Cilento e Calabria tirrenica ( qui con anche delle trombe marine ) dove gli accumuli superano anche i 20-30mm; dispersi alcuni scout sul Pollino.
Una certa variabilità indugia inoltre sul medio versante adriatico, Friuli Venezia Giulia e sul basso Lazio, ma con fenomeni più occasionali, mentre prevalente il bel tempo sul resto del Nord ma con incentivazione dell'instabilità nelle prossime ore sui rilievi, specie alpini orientali.
Aggiornamento 5 settembre 2014 ore 15:20
Alta Puglia ancora interessata da acquazzoni e temporali, anche intensi! Non accenna ad esaurirsi il vortice depressionario responsabile di diffusa instabilità in questi ultimi giorni su gran parte del Centro Sud. Anche in queste ore sistemi temporaleschi stanno interessando molti settori peninsulari, così come la Puglia. In particolar modo, durante la tarda mattinata il Gargano è stato colpito da nuove intense precipitazioni, con accumuli totali fino a 95 mm a Vieste e San Giovanni Rotondo.
Aggiornamento 4 settembre 2014 ore 16:14
Nuovi nubifragi stanno interessando il promontorio del Gargano, questa volta sul versante orientale. Intanto continua senza sosta l'attività di Protezione Civile e Vigili del Fuoco a San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo per la messa in sicurezza di diverse abitazioni ed arterie stradali invase da acqua e fango. Per fortuna nel primo pomeriggio le piogge si sono attenuate permettendo un più agevole svolgimento dei lavori.
Dal primo pomeriggio le precipitazioni si sono concentrate più ad Est interessando con maggiormente le aree di Monte Sant'Angelo e Manfredonia, sulle quali si sono superati accumuli pluviometrici fino a 70-100 mm nelle ultime 24 ore. Sul resto della Puglia la nuvolosità è risultata meno consistente, specie sul barese, mentre su leccese e brindisino nuovi nuclei temporaleschi hanno prodotto altri acquazzoni sparsi.
4 SETTEMBRE 2014: Situazione difficile su diversi comuni del Gargano, in particolare a San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo, interessati nelle ultime 48 ore da una pesante ondata di maltempo con temporali e piogge abbondanti e persistenti. Prosegue senza sosta l'attività di soccorso da parte dei Volontari della Protezione Civile in sinergia con Vigili del Fuoco e Polizia Municipale per l'acqua e il fango che hanno ormai invaso diverse arterie stradali, capannoni ed abitazioni private. Disagi sono segnalati anche nelle strutture turistiche di Mattinata, Vieste, Peschici e Rodi dove sono ancora in molti a trascorrere le vacanze.
Alluvioni lampo in atto sul Gargano, le cause - I nuclei temporaleschi in arrivo dall'Adriatico tendono ad autorigenerarsi una volta giunti sul promontorio che esalta anche il cosiddetto effetto "stau", trattenendo quindi la nuvolosità e le piogge in posizione quasi stazionaria per molte ore. Inoltre l'aria fresca in quota in arrivo dai Balcani, in contrasto con la superficie ancora calda del Mare Adriatico fornisce ulteriore "carburante" ai nuclei temporaleschi.
Le piogge rilevate dal Radar Meteo Protezione Civile.
Gli accumuli di pioggia da inizio peggioramento - Pensate che da Lunedì sono stati accumulati ben 380 mm di pioggia a San Marco in Lamis (fonte Protezione Civile) e di questi 266 mm solo nelle ultime 24 ore! Situazione non molto diversa anche a San Giovanni Rotondo con punte di 126 mm da ieri.
Quanto durerà? - Si tratta tuttavia di una situazione ancora fortemente evolutiva, infatti anche nelle prossime ore e fino alla fine della settimana, il territorio subirà ancora gli effetti di nuovi nubifragi e fenomeni temporaleschi intensi.
Puglia: maltempo Gargano, 2 vittime accertate - E' stato ritrovato in mare il corpo del pensionato disperso Sabato a Peschici (Foggia). L'anziano è stato travolto dall'onda di fango e detriti mentre era a bordo della sua auto. E' la seconda vittima accertata dell'alluvione che ha colpito il Gargano.
Lavori in corso e prime stime dei danni - Nel frattempo continuano senza sosta le operazioni di ripristino negli altri comuni della provincia devastati dall'alluvione. Sono in azione mezzi dell'Esercito, Vigili del Fuoco e Protezione Civile, in particolare per riattivare le diverse arterie stradali interrotte o distrutte. Si cominciano anche a fare le prime stime dei danni all'agricoltura, ma anche a quelli del turismo.
Aggiornamento 7 settembre 2014 ore 7:31
L'eccezionale ondata di maltempo che da giorni sta mettendo in ginocchio il Gargano sta finalmente allentando la presa, lasciandosi dietro di sé tuttavia morte e distruzione. E' stato, infatti, trovato ieri il corpo del giovane allevatore disperso, Antonio Facenna, di Carpino che risultava scomparso da mercoledì. Il cadavere è stato rinvenuto a poca distanza dalla sua auto che era stata trovata nel canale Puntone alla foce del lago di Varano, dopo aver percorso sette chilometri trascinata dalle acque. Non si hanno ancora notizie, invece, dell'altra persona di Peschici ancora dispersa: si tratta di Vincenzo Blenx, 70 anni di Vico del Gargano ma residente a Peschici in contrada Ialillo (una delle più flagellate). Blenx, pensionato, lavorava per l'amministrazione provinciale e si occupava di manutenzione delle strade.
Intanto si contano i danni di quella che risulta essere una tra le peggiori alluvioni che abbia mai colpita questa porzione della Puglia. Le abbondanti quantità di acqua caduta, si parla di circa 500-550 mm ( quasi la quantità di acqua che cade in un intero anno), ha infatti creato svariati allagamenti, smottamenti e frane. In soccorso è intervenuto anche l'esercito, che con mezzi anfibi ed elicotteri hanno portato soccorso ed evacuate diverse strutture turistiche tra Peschici e Vieste.
Turisti soccorsi nei camper completamente sommersi dall'acqua o finiti in mare. La furia dell'acqua ha, infatti, travolto autocaravan e automobili che sono stati trascinati in mare mentre campeggi sono spariti, cancellati; masserie isolate.
Evacuate alcune strutture turistiche tra Peschici e Vieste. Quaranta gli sfollati. Sulla spiaggia della cittadina garganica un fiume di fango sta letteralmente sgretolando piccole abitazioni, colture e lidi. Un intero bungalow, un caravan ed un'automobile che si trovavano nei pressi del camping Bellariva, a ridosso della spiaggia, sono finiti in mare. Una decina di turisti sono stai poi soccorsi mentre pranzavano in un ristorante a pochi passi da un canale di scolo, stracolmo di acqua.
In sintesi il bilancio giunto ieri sera dalla prefettura di Foggia è pesante: un 24enne morto (Antonio Facenna), un 70enne disperso (Vincenzo Blenxs), mille campeggiatori sfollati (40 sono ospitati in strutture ricettive, gli altri sono tornati a casa), altre 40 persone sono state evacuate a San Marco in Lamis, altre 15 famiglie a San Giovanni Rotondo. Il rione 'Calena' di Peschici è stato a lungo senza energia elettrica, così come alcune zone di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Rignano Garganico, Vico del Gargano e Vieste.
Attesi in giornata il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Aggiornamento 6 settembre 2014 ore 11:32
Alluvione Gargano, situazione ancora molto critica - Non concede tregua il maltempo sul Gargano, flagellato ormai da oltre 4 giorni da intensi temporali e nubifragi. Nelle ultime 24 ore sono caduti ancora picchi di oltre 100-120mm, che accumulati con quelli dei giorni scorsi arrivano a totalizzare un bilancio pluviometrico complessivo che supera localmente i 500mm in 5 giorni! Allagamenti, frane e smottamenti interessano diverse aree del Gargano, con situazione molto critica anche a Peschici e Vieste, dove pezzi di spiaggia sono stati portati via dalla furia dei fiumi in piena. Vi sono anche delle evacuazioni.
Forti temporali anche sul resto del Sud nelle ultime ore, in particolare tra Campania, Calabria, Basilicata, oltre ovviamente che sul resto della Puglia, ma pure sulla Sicilia nord orientale. Fenomeni localmente molto intensi si sono registrati in particolare tra Cilento e Calabria tirrenica ( qui con anche delle trombe marine ) dove gli accumuli superano anche i 20-30mm; dispersi alcuni scout sul Pollino.
Una certa variabilità indugia inoltre sul medio versante adriatico, Friuli Venezia Giulia e sul basso Lazio, ma con fenomeni più occasionali, mentre prevalente il bel tempo sul resto del Nord ma con incentivazione dell'instabilità nelle prossime ore sui rilievi, specie alpini orientali.
Aggiornamento 5 settembre 2014 ore 15:20
Alta Puglia ancora interessata da acquazzoni e temporali, anche intensi! Non accenna ad esaurirsi il vortice depressionario responsabile di diffusa instabilità in questi ultimi giorni su gran parte del Centro Sud. Anche in queste ore sistemi temporaleschi stanno interessando molti settori peninsulari, così come la Puglia. In particolar modo, durante la tarda mattinata il Gargano è stato colpito da nuove intense precipitazioni, con accumuli totali fino a 95 mm a Vieste e San Giovanni Rotondo.
Aggiornamento 4 settembre 2014 ore 16:14
Nuovi nubifragi stanno interessando il promontorio del Gargano, questa volta sul versante orientale. Intanto continua senza sosta l'attività di Protezione Civile e Vigili del Fuoco a San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo per la messa in sicurezza di diverse abitazioni ed arterie stradali invase da acqua e fango. Per fortuna nel primo pomeriggio le piogge si sono attenuate permettendo un più agevole svolgimento dei lavori.
Dal primo pomeriggio le precipitazioni si sono concentrate più ad Est interessando con maggiormente le aree di Monte Sant'Angelo e Manfredonia, sulle quali si sono superati accumuli pluviometrici fino a 70-100 mm nelle ultime 24 ore. Sul resto della Puglia la nuvolosità è risultata meno consistente, specie sul barese, mentre su leccese e brindisino nuovi nuclei temporaleschi hanno prodotto altri acquazzoni sparsi.
4 SETTEMBRE 2014: Situazione difficile su diversi comuni del Gargano, in particolare a San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo, interessati nelle ultime 48 ore da una pesante ondata di maltempo con temporali e piogge abbondanti e persistenti. Prosegue senza sosta l'attività di soccorso da parte dei Volontari della Protezione Civile in sinergia con Vigili del Fuoco e Polizia Municipale per l'acqua e il fango che hanno ormai invaso diverse arterie stradali, capannoni ed abitazioni private. Disagi sono segnalati anche nelle strutture turistiche di Mattinata, Vieste, Peschici e Rodi dove sono ancora in molti a trascorrere le vacanze.
Alluvioni lampo in atto sul Gargano, le cause - I nuclei temporaleschi in arrivo dall'Adriatico tendono ad autorigenerarsi una volta giunti sul promontorio che esalta anche il cosiddetto effetto "stau", trattenendo quindi la nuvolosità e le piogge in posizione quasi stazionaria per molte ore. Inoltre l'aria fresca in quota in arrivo dai Balcani, in contrasto con la superficie ancora calda del Mare Adriatico fornisce ulteriore "carburante" ai nuclei temporaleschi.
Le piogge rilevate dal Radar Meteo Protezione Civile.
Gli accumuli di pioggia da inizio peggioramento - Pensate che da Lunedì sono stati accumulati ben 380 mm di pioggia a San Marco in Lamis (fonte Protezione Civile) e di questi 266 mm solo nelle ultime 24 ore! Situazione non molto diversa anche a San Giovanni Rotondo con punte di 126 mm da ieri.
Quanto durerà? - Si tratta tuttavia di una situazione ancora fortemente evolutiva, infatti anche nelle prossime ore e fino alla fine della settimana, il territorio subirà ancora gli effetti di nuovi nubifragi e fenomeni temporaleschi intensi.
INCREDIBILE E PAZZESCO MALTEMPO: 2 TORNADO CRONACA ITALIA: ANCORA MALTEMPO SULLE ADRIATICHE, 2 VITTIME NELLE MARCHE
29 AGOSTO 2014: Ancora maltempo sulle regioni adriatiche, 2 vittime a Senigallia - Nel corso delle ultime ore il vortice depressionario presente sull’Italia si è posizionato sulle regioni meridionali rinnovando condizioni di maltempo su tutto il versante adriatico sino alla Romagna, dove si sono avute piogge anche diffuse e accumuli che localmente hanno raggiunti i 30mm nell’entroterra abruzzese e pugliese. Nuove piogge hanno interessato le Marche ma si è trattato in prevalenza di fenomeni deboli. La situazione rimane comunque critica specie nel Senigalliese a causa dei numerosi allagamenti e blackout elettrici; le vittime accertate sono due. Situazioni critiche si registrano pure a Osimo, Ostra, Corinaldo e Chiaravalle, dove sono stati attivati i centri operativi comunali. La perturbazione ha interessato anche la Sicilia e parte della Calabria portando degli acquazzoni sparsi, che tuttavia al primo mattino hanno lasciato spazio a un temporaneo miglioramento.
Torna il bel tempo su gran parte del Nord - Molte nubi hanno insistito ancora sulle regioni tirreniche del Centro, specie nell’interno, dove tuttavia il tempo è rimasto perlopiù asciutto. L’allontanamento del vortice ha invece favorito un deciso miglioramento su gran parte del Settentrione con cieli prevalentemente sereni salvo residua variabilità su Liguria, Emilia Romagna e sull’estremo Nordest. Clima fresco e soprattutto ventoso al Centrosud, in particolar modo sui versanti adriatici e sui mari, interessati da tesi venti di tramontana o Grecale con raffiche sino a 50km/h.
Torna il bel tempo su gran parte del Nord - Molte nubi hanno insistito ancora sulle regioni tirreniche del Centro, specie nell’interno, dove tuttavia il tempo è rimasto perlopiù asciutto. L’allontanamento del vortice ha invece favorito un deciso miglioramento su gran parte del Settentrione con cieli prevalentemente sereni salvo residua variabilità su Liguria, Emilia Romagna e sull’estremo Nordest. Clima fresco e soprattutto ventoso al Centrosud, in particolar modo sui versanti adriatici e sui mari, interessati da tesi venti di tramontana o Grecale con raffiche sino a 50km/h.
INCREDIBILE E PAZZESCO MALTEMPO: 2 TORNADO IN EMILIA, FORTI TEMPORALI E GRANDINATE SUL RESTO DEL NORD
Aggiornamento 1 MAGGIO
ore 11:30: sono stati 4 i tornado che hanno interessato modenese e bolognese nella giornata di mercoledì 30 Aprile, una giornata decisamente temporalesca per il Nord Italia. Tra i comuni interessati Nonantola, Minervio, San giorgio di piano, Bentivoglio, Castelfranco Emilia, Gaggio con diversi danni, anche gravi, ad abitazioni e capannoni ed almeno 4 feriti; decine la automobili danneggiate o distrutte. Proprio un anno fa, il 3 Maggio 2013, un altro tornado colpiva le stesse zone!
Ancora critica la situazione nella bassa padovana - Dopo le pesanti piogge di domenica e lunedì, mercoledì si è ripresentato forte maltempo ancora una volta sulle pianure venete, con ulteriori ingenti piogge proprio sulle zone del basso padovano già allagate. Situazione particolarmente critica nell'estense; ecco i comuni più interessati dagli allagamenti: Monselice, Solesino, Stanghella, Tribano, Pozzonovo, Sant’Elena, Granze, Villa Estense, Este, Ospedaletto Euganeo, Carceri, Vighizzolo d’Este, ma anche a Saletto, Megliadino San Fidenzio, Santa Margherita d’Adige e Ponso. Centinaia gli scantinati allagati, decine e decine le case invase dall’acqua, tante strade chiuse.
30 APRILE 2014: Forti temporali al Nord, punte di 50mm - Atmosfera molto instabile in queste ore sul Nord Italia, dove è sopraggiunta una goccia fredda in quota supportata da un minimo di pressione al suolo sulla Liguria. Piogge e temporali anche di forte intensità hanno interessato in particolare Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia e Veneto, con accumuli fino a 40-50mm in poche ore in particolare su basso Piemonte, pianura lombarda meridionale, Emilia occidentale, veronese, padovano, area Colli Euganei. Laddove i fenomeni risultano intensi la temperatura è crollata anche sotto i 12-13°C.
Violente grandinate e anche due tornado! - I temporali hanno assunto localmente carattere anche supercellulare con due tornado in Emilia che si sono sviluppati nel primo pomeriggio su modenese e bolognese ( tra i comuni interessati Nonantola, Minervio, San giorgio di piano e Bentivoglio ); per ora non si segnalano danni. Non sono mancate anche intense gradinate con imbiancata a Merlara, comune della bassa padovana. Forti temporali si sono sviluppati anche sul Friuli Venezia Giulia in particolare a ridosso dei rilievi e sul triestino.
Instabile anche al Centrosud, con nubi irregolari associate a piogge e acquazzoni a carattere sparso, alternati a spazi assolati. Più soleggiato sulla Sicilia e sulla Sardegna meridionale.
ore 11:30: sono stati 4 i tornado che hanno interessato modenese e bolognese nella giornata di mercoledì 30 Aprile, una giornata decisamente temporalesca per il Nord Italia. Tra i comuni interessati Nonantola, Minervio, San giorgio di piano, Bentivoglio, Castelfranco Emilia, Gaggio con diversi danni, anche gravi, ad abitazioni e capannoni ed almeno 4 feriti; decine la automobili danneggiate o distrutte. Proprio un anno fa, il 3 Maggio 2013, un altro tornado colpiva le stesse zone!
Ancora critica la situazione nella bassa padovana - Dopo le pesanti piogge di domenica e lunedì, mercoledì si è ripresentato forte maltempo ancora una volta sulle pianure venete, con ulteriori ingenti piogge proprio sulle zone del basso padovano già allagate. Situazione particolarmente critica nell'estense; ecco i comuni più interessati dagli allagamenti: Monselice, Solesino, Stanghella, Tribano, Pozzonovo, Sant’Elena, Granze, Villa Estense, Este, Ospedaletto Euganeo, Carceri, Vighizzolo d’Este, ma anche a Saletto, Megliadino San Fidenzio, Santa Margherita d’Adige e Ponso. Centinaia gli scantinati allagati, decine e decine le case invase dall’acqua, tante strade chiuse.
30 APRILE 2014: Forti temporali al Nord, punte di 50mm - Atmosfera molto instabile in queste ore sul Nord Italia, dove è sopraggiunta una goccia fredda in quota supportata da un minimo di pressione al suolo sulla Liguria. Piogge e temporali anche di forte intensità hanno interessato in particolare Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia e Veneto, con accumuli fino a 40-50mm in poche ore in particolare su basso Piemonte, pianura lombarda meridionale, Emilia occidentale, veronese, padovano, area Colli Euganei. Laddove i fenomeni risultano intensi la temperatura è crollata anche sotto i 12-13°C.
Violente grandinate e anche due tornado! - I temporali hanno assunto localmente carattere anche supercellulare con due tornado in Emilia che si sono sviluppati nel primo pomeriggio su modenese e bolognese ( tra i comuni interessati Nonantola, Minervio, San giorgio di piano e Bentivoglio ); per ora non si segnalano danni. Non sono mancate anche intense gradinate con imbiancata a Merlara, comune della bassa padovana. Forti temporali si sono sviluppati anche sul Friuli Venezia Giulia in particolare a ridosso dei rilievi e sul triestino.
Instabile anche al Centrosud, con nubi irregolari associate a piogge e acquazzoni a carattere sparso, alternati a spazi assolati. Più soleggiato sulla Sicilia e sulla Sardegna meridionale.
MALTEMPO VENETO: OLTRE 250mm, ALLAGAMENTI E TORNADO NELLA BASSA, ALTRI TEMPORALI IN ARRIVO
26 APRILE 2014: Sono state 48 ore di intenso maltempo sul Veneto ed in particolare tra padovano e rodigino, dove si sono avuti nubifragi, violenti temporali e anche un tornado. Nella giornata di Domenica 27 infatti l'arrivo di una perturbazione dalla Francia ha innescato intensi sistemi temporaleschi sulle pianure venete, con anche una tromba d'aria nel rodigino, precisamente a Canda e nel primo pomeriggio. Il fenomeno è stato comunque di breve durata. Ma è nella giornata di ieri che il maltempo ha colpito particolarmente duro alcune aree del medio-basso Veneto, in particolare basso padovano, basso vicentino e veronese, ripetutamente colpite da piogge intense.
I nubifragi si sono infatti sviluppati lungo una linea di convergenza tra i venti da OSO che spiravano dall'Emilia Romagna e venti da Nordest in rientro dal Friuli Venezia Giulia, zona in cui sono stati esaltati i moti verticali responsabili della formazione dei cumulonembi, già di per sè incentivati dall'ingresso di aria fredda in quota e dal calo dei geopotenziali. La lenta evoluzione della perturbazione, "frenata" nella sua evoluzione verso levante dalla formazione di un minimo secondario sulla Liguria, ha altresì permesso la persistenza dei fenomeni sempre sulle stesse aree.
La bassa padovana è stata tra le aree più colpite, in particolare l'estense dove si sono registrati picchi pluviometrici di 200mm in 13 ore, fino ad oltre 270mm in 40 ore! Sempre nell'estense ci sono stati pesantissimi allagamenti e disagi, con diversi comuni isolati e anche qualche famiglia evacuata. Tanta pioggia anche tra basso vicentino, veronese, Lessini dove si sono registrate punte di oltre 50-70mm in meno di 24 ore. I nubifragi hanno perà interessato aree ristrette alla linea di convergenza, a pochi km di distanza infatti le precipitazioni sono risultate anche nettamente inferiori.
Allerta meteo Veneto, altri temporali in arrivo: il tempo sta migliorando in queste ore grazie ad un rialzo della pressione, anche se sono attesi locali acquazzoni o temporali nel pomeriggio in occasionale sconfinamento alle pianure entro sera. Ma nella giornata di mercoledì arriva una nuova perturbazione responsabile di piogge e rovesci; non si escludono anche forti temporali, in particolare purtroppo ancora una volta sulle basse pianure venete.
I nubifragi si sono infatti sviluppati lungo una linea di convergenza tra i venti da OSO che spiravano dall'Emilia Romagna e venti da Nordest in rientro dal Friuli Venezia Giulia, zona in cui sono stati esaltati i moti verticali responsabili della formazione dei cumulonembi, già di per sè incentivati dall'ingresso di aria fredda in quota e dal calo dei geopotenziali. La lenta evoluzione della perturbazione, "frenata" nella sua evoluzione verso levante dalla formazione di un minimo secondario sulla Liguria, ha altresì permesso la persistenza dei fenomeni sempre sulle stesse aree.
La bassa padovana è stata tra le aree più colpite, in particolare l'estense dove si sono registrati picchi pluviometrici di 200mm in 13 ore, fino ad oltre 270mm in 40 ore! Sempre nell'estense ci sono stati pesantissimi allagamenti e disagi, con diversi comuni isolati e anche qualche famiglia evacuata. Tanta pioggia anche tra basso vicentino, veronese, Lessini dove si sono registrate punte di oltre 50-70mm in meno di 24 ore. I nubifragi hanno perà interessato aree ristrette alla linea di convergenza, a pochi km di distanza infatti le precipitazioni sono risultate anche nettamente inferiori.
Allerta meteo Veneto, altri temporali in arrivo: il tempo sta migliorando in queste ore grazie ad un rialzo della pressione, anche se sono attesi locali acquazzoni o temporali nel pomeriggio in occasionale sconfinamento alle pianure entro sera. Ma nella giornata di mercoledì arriva una nuova perturbazione responsabile di piogge e rovesci; non si escludono anche forti temporali, in particolare purtroppo ancora una volta sulle basse pianure venete.
ALLUVIONE SARDEGNA, 16 VITTIME, QUASI 3000 SFOLLATI, MALTEMPO VIOLENTO AL CENTROSUD
28 novembre 2013: Alluvione Sardegna, dichiarato stato di emergenza - Rivisto a 16 il bilanciio delle vittime delle piogge torrenziali di Lunedì scorso, che hanno causato piogge particolarmente violente indotte da un vero e proprio ciclone mediterraneo. Uno dei due dispersi è stato ritrovato, mentre gli sfollati sono oltre 2.700. La situazione più critica rimane nel comparto nord-orientale dell'Isola con 13 vittime solamente nella zona di Olbia, 2 a Nuoro ed una ad Oristano. Ci sono ancora situazioni a rischio: le criticità principali a Torpè, dove sono state evacuate 500 persone e nel centro di Olbia. Monitorate due dighe: Maccheronis e fiume Cedrino. E' stato dichiarato lo stato di emergenza tanto che il governo ha stanziato 20 milioni di euro. Numerose località sarde superano accumuli di 200-300mm da inizio mese, ma durante l'alluvione vi sono stati picchi di oltre 400mm in 24 ore!
Anche il Sud ha fatto i conti con violento maltempo, criticità in Campania, Calabria e Puglia - Violenti nubifragi, dopo aver sferzato la Calabria soprattutto jonica con pesanti danni, allagamenti ed esondazioni tra crotonese, catanzarese e vibonese ( caduti fino ad oltre 200mm di pioggia ), si sono abbattuti sulla Puglia flagellando il Salento. Situazione particolarmente critica ancora una volta nel tarantino per forti venti, violenti temporali e sospetto tornado a Gallipoli. Forti temporali anche sulla Campania ed in particolare sul Golfo di Napoli
Lazio battuta da forti rovesci e temporali da ieri sera, nubifragio a Roma che nella notte ha scaricato fino a 60-70mm nella Capitale. Segnalate inoltre violente raffiche di vento soprattutto sui settori costieri. Danni ed allagamenti anche ad Ostia.
Anche il Sud ha fatto i conti con violento maltempo, criticità in Campania, Calabria e Puglia - Violenti nubifragi, dopo aver sferzato la Calabria soprattutto jonica con pesanti danni, allagamenti ed esondazioni tra crotonese, catanzarese e vibonese ( caduti fino ad oltre 200mm di pioggia ), si sono abbattuti sulla Puglia flagellando il Salento. Situazione particolarmente critica ancora una volta nel tarantino per forti venti, violenti temporali e sospetto tornado a Gallipoli. Forti temporali anche sulla Campania ed in particolare sul Golfo di Napoli
Lazio battuta da forti rovesci e temporali da ieri sera, nubifragio a Roma che nella notte ha scaricato fino a 60-70mm nella Capitale. Segnalate inoltre violente raffiche di vento soprattutto sui settori costieri. Danni ed allagamenti anche ad Ostia.
ALLUVIONE SARDEGNA: E' UN CICLONE MEDITERRANEO !
19 NOVEMBRE 2013: E' un vero e proprio Ciclone Mediterraneo, battezzato 'Ruven' dall'Università di Berlino con tanto di cuore caldo. L'intensa ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Sardegna è di quelle ad alta carica energetica.
Capitano quando masse d'aria fredda raggiungono con rapidità il nostro mare e quando questo è in un certo senso 'predisposto' per lo sviluppo: possono generarsi strutture di bassa pressione particolarmente profonde tali da causare sui Paesi che si affacciano sul Mediterraneo situazioni di pesante maltempo.
La perturbazione temporalesca è la conseguenza del ciclone. La zona di scontro tra la massa d'aria fredda polare con quella calda ed umida afro mediterranea ha partorito una intensa perturbazione che, aprendosi a ventaglio ha interessato dapprima la Sardegna poi anche Sicilia ed il resto del Centro Sud. Le zone più soggette ai fenomeni precipitativi persistenti ed intensi, con caratteristiche alluvionali sono quelle maggiormente esposte agli umidissimi venti di Scirocco; la rapidità con cui diminuisce la pressione e la differenza di pressione stessa è poi alla base dei forti venti di Scirocco (raffiche anche superiori ai 100 km/h) che hanno lo scopo di prelevare dal mare un grande ammontare di energia.
Sono fenomeni tipici di questi periodi dell'anno, rari ma non eccezionali, capaci di riversare in poche ora anche la metà dell'acqua che di norma dovrebbe cadere in un anno. La letteratura parla nel recente passato di "ciclogenesi esplosive" che hanno interessato il Mediterraneo. Questi cicloni si approfondiscono ulteriormente in una seconda fase (non è escluso che il minimo possa scendere sotto i 990hPa quando si muoverà verso levante) prelevando calore latente e sensibile da parte del mare, incamerati dentro la struttura vorticosa proprio dai forti venti che convergono verso il centro. Non per nulla l'occhio del ciclone mostra nell'ultimo diagramma un accenno di cuore caldo alle quote medio basse, segno evidente di una ciclogenesi particolarmente profonda.
Capitano quando masse d'aria fredda raggiungono con rapidità il nostro mare e quando questo è in un certo senso 'predisposto' per lo sviluppo: possono generarsi strutture di bassa pressione particolarmente profonde tali da causare sui Paesi che si affacciano sul Mediterraneo situazioni di pesante maltempo.
La perturbazione temporalesca è la conseguenza del ciclone. La zona di scontro tra la massa d'aria fredda polare con quella calda ed umida afro mediterranea ha partorito una intensa perturbazione che, aprendosi a ventaglio ha interessato dapprima la Sardegna poi anche Sicilia ed il resto del Centro Sud. Le zone più soggette ai fenomeni precipitativi persistenti ed intensi, con caratteristiche alluvionali sono quelle maggiormente esposte agli umidissimi venti di Scirocco; la rapidità con cui diminuisce la pressione e la differenza di pressione stessa è poi alla base dei forti venti di Scirocco (raffiche anche superiori ai 100 km/h) che hanno lo scopo di prelevare dal mare un grande ammontare di energia.
Sono fenomeni tipici di questi periodi dell'anno, rari ma non eccezionali, capaci di riversare in poche ora anche la metà dell'acqua che di norma dovrebbe cadere in un anno. La letteratura parla nel recente passato di "ciclogenesi esplosive" che hanno interessato il Mediterraneo. Questi cicloni si approfondiscono ulteriormente in una seconda fase (non è escluso che il minimo possa scendere sotto i 990hPa quando si muoverà verso levante) prelevando calore latente e sensibile da parte del mare, incamerati dentro la struttura vorticosa proprio dai forti venti che convergono verso il centro. Non per nulla l'occhio del ciclone mostra nell'ultimo diagramma un accenno di cuore caldo alle quote medio basse, segno evidente di una ciclogenesi particolarmente profonda.
SCOSSE SISMICHE
TERREMOTO SICILIA: FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 4.8 AVVERTITA A CATANIA. DANNI E FERITI
6 OTTOBRE 2018: Notte di paura in Sicilia nella provincia di Catania dove una forte scossa di terremoto è stata avvertita dalla popolazione alle ore 2.34 circa. Il sisma di magnitudo 4.8 ha avuto una profondità di soli 8.6km, quindi molto superficiale e sappiamo che quando l'ipocentro non è molto profondo l'energia sismica arriva in superficie con estrema rapidità e violenza.
L'epicentro calcolato a circa 2 km da Santa Maria di Licodia. Molte le persone che si sono riversate in strada. Si segnalano alcuni danni alle abitazioni, crollo di cornicioni nella chiesa di Santa Maria di Licodia e al Palazzo Ardizzone. La scossa è stata avvertita anche a Messina, Siracusa e Ragusa.
Circa 40 persone sono state ricoverate in ospedale per panico o ferite lievi. La scossa è stata preceduta da alcuni piccoli eventi di magnitudo 2.0 registrati attorno alle pendici dell'Etna fin dalla sera prima. Tra gli epicentri di questi terremoti Bronte e Maletto. Sciami sismici hanno interessato la zona etnea fin dall'estate con numerosi piccoli eventi tutti inquadrabili in un'origine vulcano-tettonica.
L'epicentro calcolato a circa 2 km da Santa Maria di Licodia. Molte le persone che si sono riversate in strada. Si segnalano alcuni danni alle abitazioni, crollo di cornicioni nella chiesa di Santa Maria di Licodia e al Palazzo Ardizzone. La scossa è stata avvertita anche a Messina, Siracusa e Ragusa.
Circa 40 persone sono state ricoverate in ospedale per panico o ferite lievi. La scossa è stata preceduta da alcuni piccoli eventi di magnitudo 2.0 registrati attorno alle pendici dell'Etna fin dalla sera prima. Tra gli epicentri di questi terremoti Bronte e Maletto. Sciami sismici hanno interessato la zona etnea fin dall'estate con numerosi piccoli eventi tutti inquadrabili in un'origine vulcano-tettonica.
INDONESIA: CENTINAIA DI VITTIME PER IL TERREMOTO MAREMOTO CHE HA DEVASTATO L'ISOLA DI SULAWESI
Aggiornamento 29 SETTEMBRE 2018 ore 10:55
Si aggrava di ora in ora il bilancio del devastante terremoto che nella giornata di Venerdì 28 Settembre ha colpito l'isola di Sulawesi in Indonesia. Il terremoto è stato valutato dal USGS americano di magnitudo 7.7 cui è seguito un terribile tsunami con onde alte fino a 3 metri. A quanto riferiscono le autorità locali sarebbe stato proprio il maremoto a causare il maggior numero di vittime, in particolare nella città di Palu. Al momento i morti sarebbero almeno 384 più un numero imprecisato di dispersi. A centinaia si contano anche i feriti che sono stati assistiti negli ospedali della zona.
28 SETTEMBRE 2918: Un violento terremoto ha scosso l'Indonesia alle 12.02 ora italiana (19.00 ora locale). Il sisma valutato dall'INGV di magnitudo 7.3 (7.7 secondo USGS aamericano) ha avuto una profondità di 19km e un epicentro sulla penisola di Minahassa, nell'Isola di Sulawesi.
La zona epicentrale non è densamente abitata ma lungo la costa esistono numerosi insediamenti urbani di piccole dimensioni che hanno riportato diversi danni. A 70km circa dall'epicentro c'è la grande città di Palu che conta più di 300mila abitanti che ha subito gravi danni. Numerosi i crolli.
Proprio nella zona portuale di Palu e lungo tutta la costa, all'incirca un paio di ore dopo il terremoto, si è abbattuto uno tsunami di notevoli proporzioni con onde alte alcuni metri che fatto ulteriori danni alle strutture della zona, soprattutto ai ristoranti ed alla moschea. Quando l'onda anomala si è abbattuta sulla costa l'allerta tsunami che era stato diramato per precauzione, era già stato inspiegabilmente ritirato.
Lo tsunami è stato favorito dalla morfologia della costa. La città di Palu si trova infatti alla fine di una lunga insenatura di più di 30km. La massa d'acqua accumulatasi lungo il "fiordo" non ha avuto modo di sfuggire lateralmente e si è riversata tutta sulla città. Qualcosa di simile a quello che avviene con lo scirocco e l'acqua alta sulla Laguna Veneta, solo che ad alzare il mare in questo caso non è stato il vento ma il movimento verticale del suolo prodotto dal sisma.
Si aggrava di ora in ora il bilancio del devastante terremoto che nella giornata di Venerdì 28 Settembre ha colpito l'isola di Sulawesi in Indonesia. Il terremoto è stato valutato dal USGS americano di magnitudo 7.7 cui è seguito un terribile tsunami con onde alte fino a 3 metri. A quanto riferiscono le autorità locali sarebbe stato proprio il maremoto a causare il maggior numero di vittime, in particolare nella città di Palu. Al momento i morti sarebbero almeno 384 più un numero imprecisato di dispersi. A centinaia si contano anche i feriti che sono stati assistiti negli ospedali della zona.
28 SETTEMBRE 2918: Un violento terremoto ha scosso l'Indonesia alle 12.02 ora italiana (19.00 ora locale). Il sisma valutato dall'INGV di magnitudo 7.3 (7.7 secondo USGS aamericano) ha avuto una profondità di 19km e un epicentro sulla penisola di Minahassa, nell'Isola di Sulawesi.
La zona epicentrale non è densamente abitata ma lungo la costa esistono numerosi insediamenti urbani di piccole dimensioni che hanno riportato diversi danni. A 70km circa dall'epicentro c'è la grande città di Palu che conta più di 300mila abitanti che ha subito gravi danni. Numerosi i crolli.
Proprio nella zona portuale di Palu e lungo tutta la costa, all'incirca un paio di ore dopo il terremoto, si è abbattuto uno tsunami di notevoli proporzioni con onde alte alcuni metri che fatto ulteriori danni alle strutture della zona, soprattutto ai ristoranti ed alla moschea. Quando l'onda anomala si è abbattuta sulla costa l'allerta tsunami che era stato diramato per precauzione, era già stato inspiegabilmente ritirato.
Lo tsunami è stato favorito dalla morfologia della costa. La città di Palu si trova infatti alla fine di una lunga insenatura di più di 30km. La massa d'acqua accumulatasi lungo il "fiordo" non ha avuto modo di sfuggire lateralmente e si è riversata tutta sulla città. Qualcosa di simile a quello che avviene con lo scirocco e l'acqua alta sulla Laguna Veneta, solo che ad alzare il mare in questo caso non è stato il vento ma il movimento verticale del suolo prodotto dal sisma.
FORTE SCOSSA DI TERREMOTO IN GIAPPONE DI MAGNITUDO 6.7: ALMENO 2 VITTIME E 130 FERITI
6 SETTEMBRE 2018: La sfortuna si accanisce sul Giappone. Dopo il passaggio del più potente tifone (Jebi) più potente ultimi 25 anni, responsabile di almeno 11 vittime e 300 feriti nonché case distrutte, strade e aeroporti allagati, nel cuore della notte una fortissima scossa di terremoto ha gettato nella paura la regione settentrionale del Paese nipponico. La scossa di magnitudo 6.7 della scala Richter ha colpito l'isola giapponese di Hokkaido, provocando il black-out in una vasta area di Hokkaido, l'isola più settentrionale dell'arcipelago giapponese, e ha provocato anche interruzioni dei servizi telefonici e delle trasmissioni televisive, lasciando al buio quasi 3 milioni di abitanti. Senza elettrici anche 40 ospedali della zona mentre si segnalano anche alcuni crolli e smottamenti, in particolar modo nei pressi di Atsuma, molto vicina alla zona dell'epicentro.
Al momento il bilancio provvisorio parla di almeno 2 vittime, 126 feriti e 37 dispersi. L'aeroporto di Sapporo rimarrà chiuso per l'intera giornata, ha informato il ministero dei Trasporti, e subiranno restrizioni anche i servizi dei treni super veloci Shinkansen. Il governo ha istituito un'unita di crisi, approvando l'invio di 25 mila uomini delle forze di Autodifesa, la cui priorità è quella di salvare vite umane.
Al momento il bilancio provvisorio parla di almeno 2 vittime, 126 feriti e 37 dispersi. L'aeroporto di Sapporo rimarrà chiuso per l'intera giornata, ha informato il ministero dei Trasporti, e subiranno restrizioni anche i servizi dei treni super veloci Shinkansen. Il governo ha istituito un'unita di crisi, approvando l'invio di 25 mila uomini delle forze di Autodifesa, la cui priorità è quella di salvare vite umane.
VIOLENTO TERREMOTO DI MAGNITUDO 8.2 NEL GOLFO DELL'ALASKA. EMANATO ALLERTA TSUNAMI
23 GENNAIO 2018: Una scossa di terremoto di alta energia, classificabile come violenta, è stata registrata alle 10.31 ora italiana nel golfo dell'Alaska (Stati Uniti) l'epicentro 600km a Sud di Anchorage, l'ipocentro a 10km di profondità. La magnitudo stimata da USGS 8.2 sulla scala Richter, INGV da invece una magnitudo di 7.6. Nelle prossime ora vi sarà una possibile revisione. In tutti i casi si tratta di un sisma molto forte, in grado di produrre uno tsunami e se la magnitudo di 8.2 fosse confermata uno tsunamianche rilevante con onde superiori a 1-2m. Per questo motivo Pur essendo il sisma localizzato a grandi distanza da qualunque città è stato diramato un allerta Tsunami dalla costa dell'Alaska alla Columbia Britannica e il confine con lo Stato di Washington, e fino al confine con il Messico e la costa delle Hawaii.
L'Alaska è stato teatro di uno dei più forti terremoti della storia, il 27 Marzo del 1964 un sisma di magnitudo 9.2 della durata di quasi 5 minuti colpì vicino Anchorage radendola al suolo e facendo 140 vittime di cui la maggior parte per lo tsunami che si propagò lungo tutta la costa del pacifico da Perù, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Giappone, Messico e Antartide. La più grande ondata di tsunami fu stata registrata a Shoup Bay, in Alaska, con un'altezza di circa 220 piedi (67 m) e fu dovuta a una frana.
Ci terremo aggiornati se arriveranno altre notizie.
L'Alaska è stato teatro di uno dei più forti terremoti della storia, il 27 Marzo del 1964 un sisma di magnitudo 9.2 della durata di quasi 5 minuti colpì vicino Anchorage radendola al suolo e facendo 140 vittime di cui la maggior parte per lo tsunami che si propagò lungo tutta la costa del pacifico da Perù, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Giappone, Messico e Antartide. La più grande ondata di tsunami fu stata registrata a Shoup Bay, in Alaska, con un'altezza di circa 220 piedi (67 m) e fu dovuta a una frana.
Ci terremo aggiornati se arriveranno altre notizie.
VIOLENTO TERREMOTO NEL PACIFICO DI MAGNITUDO 7.0. RIENTRATO ALLERTA TSUNAMI
20 NOVEMBRE 2017: Un violento terremoto valutato in un primo momento dal USGS americano come magnitudo 7.3 sulla scala Richter, poi rettificato a 7.0 ha colpito il Pacifico meridionale alle 23.43 ora italiana di ieri 19 Novembre. L'epicentro nell'arcipelago della Nuova Caledonia. Il sisma ha avuto una profondità ipocentrale di 25km. Diramato a scopo precauzionale e poi ritirato un allerta Tsunami per le isole intorno fino a Vanuatu. L'oscillazione del suolo ha raggiunto i sismografi italiani alle 00.03 ovvero 20 minuti dopo l'evento. Al momento non si conoscono le conseguenze di questo terremoto ma sono mesi che quella porzione del Pacifico viene interessata da scosse molto forti, solo nell'ultima settimana oltre questo ci sono stati altri tre forti terremoti rispettivamente di Magnitudo 6.0; 6.6 e 6.4. Secondo la comunità scientifica è possibile che questa anomala sequenza di movimenti tellurici possa essere il precursore di un nuovo evento epocale come quello dell'Indonesia del 2004 di magnitudo 9.0.
DEVASTANTE TERREMOTO DI MAGNITUDO 7.2 SUL CONFINE IRAN-IRAQ. OLTRE 200 VITTIME
13 NOVEMBRE 2017: Un devastante terremoto di magnitudo 7.2 sulla scala Richter ha colpito ieri sera 12 Novembre alle 19.18 ora italiana il Medio Oriente. L'epicentro proprio sul confine Iraq-Iran nella regione montuosa di Kermashah ad una profondità ipocentrale di 19km. Le dimensioni del disastro si sono palesate agli occhi dei soccorritori solo alle prime luci dell'alba di stamane. Le città di Azgaleh, Hozi Fiaz a pochi chilometri dall'epicentro sono state semi distrutte con ripercussioni gravi in almeno 14 province tra i due Paesi.
Centinaia gli edifici crollati e moltissime vittime, al momento sarebbero almeno 210 con più di 2000 feriti. Il terremoto è stato avvertito anche a grande distanza sia a Baghdad che a Teheran. Purtroppo si teme che il bilancio possa ulteriormente aggravarsi col trascorrere delle ore. La sismicità del territorio è tristemente nota e dipende dalla collisione tra la placca arabica e quella euroasiatica, una collisione che avviene lungo una direzione nord-sud con una velocità di circa 2.5cm all'anno. l'innalzamento delle catene montuose della Turchia Orientale e del Caucaso dipendono proprio da questa spinta. Il terremoto recente più violento è stato quello del 20 Giugno del 1990 che con una magnitudo di 7.4 causò oltre 40mila vittime e oltre 1 milione di senzatetto.
Centinaia gli edifici crollati e moltissime vittime, al momento sarebbero almeno 210 con più di 2000 feriti. Il terremoto è stato avvertito anche a grande distanza sia a Baghdad che a Teheran. Purtroppo si teme che il bilancio possa ulteriormente aggravarsi col trascorrere delle ore. La sismicità del territorio è tristemente nota e dipende dalla collisione tra la placca arabica e quella euroasiatica, una collisione che avviene lungo una direzione nord-sud con una velocità di circa 2.5cm all'anno. l'innalzamento delle catene montuose della Turchia Orientale e del Caucaso dipendono proprio da questa spinta. Il terremoto recente più violento è stato quello del 20 Giugno del 1990 che con una magnitudo di 7.4 causò oltre 40mila vittime e oltre 1 milione di senzatetto.
FORTE TERREMOTO DI MAGNITUDO 6.4 AL CONFINE TRA PERU', CILE E BOLIVIA
10 OTTOBRE 2017: Una forte scossa di terremoto valutata dall'USGS americano di magnitudo 6.4 è stata registrata alle 8.32 ora italiana nel Cile settentrionale molto vicina ai confini di Perù e Bolivia. L'epicentro nella zona montagnosa lontano da centri abitati importanti. La profondità del terremoto, circa 98km ha scongiurato danni di particolare rilevanza ma il sisma è stato avvertito fino alla capitale della Bolivia La Paz a oltre 200km dall'epicentro.
FORTE TERREMOTO IN MESSICO: OLTRE 200 VITTIME E MOLTI DANNI
Aggiornamento 25 SETTEMBRE 2017 ore 8:00
Proseguono le scosse di terremoto al largo della costa messicana. La più intensa di magnitudo 5.7, ha colpito la costa pacifica del Messico, più a sud rispetto alle scosse devastanti dei giorni scorsi. L'epicentro è stato individuato nel mare, davanti alla costa di Paredon, ad una profondità di 60 chilometri.
Sale a 307 il bilancio dei morti nel terremoto di magnitudo 7.1 che ha colpito il Messico martedì 19 settembre. Il capo della Difesa civile, Luis Felipe Puente, ha precisato che 169 persone hanno perso la vita nella capitale, 73 sono morte nello stato di Morelos, 45 a Puebla, 13 nello stato del Messico, 6 in quello di Guerrero e una a Oaxaca.
Ricordiamo che la zona è stata spesso caratterizzata da forti eventi sismici che hanno interessato tutta la costa pacifica dell'America centrale. Al largo della costa scorre infatti la faglia dell'America centrale, zona di subduzione tra la placca Cocos, la placca nordamericana e la placca caraibica. La prima si muove in direzione NE a circa 70-78 mm ogni anno mentre la placca americana spinge in direzione SO a circa 19/20 mm ogni anno.
20 SETTEMBRE 2017: Dopo il fortissimo terremoto di magnitudo 8.2 che il 7 Settembre scorso ha causato un centinaio di vittime nel Messico meridionale, una nuova violenta scossa, questa volta nella zona centrale e sulla terra ferma con un epicentro a circa 50km a SW della grande città di Puebla e 110km a SE della capitale Città del Messico alle 20.10 ora italiana. Calcolata una magnitudo di 7.1 sulla scala Richter con una profondità ipocentrale di 51km. Purtroppo il bilancio della tragedia è in continuo aggiornamento. Le vittime sarebbero almeno 200, di cui la metà a Città del Messico.
La United States Geological Survey (Usgs), l'agenzia scientifica del governo Usa per il territorio, ha stimato che potrebbe arrivare a 1.000 morti. L'Usgs ha lanciato un'allerta "arancione" sulle possibili vittime e "rossa" per l'impatto economico che, è stato spiegato, richiederà una significativa risposta a livello nazionale e internazionale.
Moltissimi danni e vittime anche nella Capitale nonostante la distanza elevata dall'epicentro, Città del Messico è difatti costruita su quello che anticamente era un grosso lago, questi materiali sono dei forti amplificatori delle onde sismiche, il motivo che causò anche il disastro del 19 Settembre del 1985, lo stesso giorno di oggi ma 32 anni fa quando una scossa di magnitudo 8.0 localizzata a ben 350km di distanza dalla capitale riusci ugualmente a fare danni devastanti e causare la morte di più di 5000 persone.
DANNI - Crollato un tratto di autostrada tra la capitale e Acapulco, in prossimità di Cuernavaca. Nello Stato centrale di Puebla si segnala la caduta delle torri della Chiesa di Cholula. Anche nello Stato centrale di Morelos si registrano danni. Il governatore Graco Ramirez ha annunciato l'attivazione di servizi di emergenza. Le autorità hanno deciso di sospendere le lezioni in tutte le scuole e decine di pazienti sono stati evacuati dagli ospedali. Anche lo stadio Azteca, tempio del calcio messicano, ha subito danni: il quotidiano sportivo Estadio ha pubblicato la foto di lesioni alle trabeazioni metalliche che cingono la sommità dell'anello dell'impianto sportivo. Il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, aveva parlato in un primo comunicato di 27 edifici crollati, ma ora il numero è salito a 40. Sempre secondo Nieto il 40% di Città del Messico e il 60% dello Stato di Morelos sono senza elettricità.
Proseguono le scosse di terremoto al largo della costa messicana. La più intensa di magnitudo 5.7, ha colpito la costa pacifica del Messico, più a sud rispetto alle scosse devastanti dei giorni scorsi. L'epicentro è stato individuato nel mare, davanti alla costa di Paredon, ad una profondità di 60 chilometri.
Sale a 307 il bilancio dei morti nel terremoto di magnitudo 7.1 che ha colpito il Messico martedì 19 settembre. Il capo della Difesa civile, Luis Felipe Puente, ha precisato che 169 persone hanno perso la vita nella capitale, 73 sono morte nello stato di Morelos, 45 a Puebla, 13 nello stato del Messico, 6 in quello di Guerrero e una a Oaxaca.
Ricordiamo che la zona è stata spesso caratterizzata da forti eventi sismici che hanno interessato tutta la costa pacifica dell'America centrale. Al largo della costa scorre infatti la faglia dell'America centrale, zona di subduzione tra la placca Cocos, la placca nordamericana e la placca caraibica. La prima si muove in direzione NE a circa 70-78 mm ogni anno mentre la placca americana spinge in direzione SO a circa 19/20 mm ogni anno.
20 SETTEMBRE 2017: Dopo il fortissimo terremoto di magnitudo 8.2 che il 7 Settembre scorso ha causato un centinaio di vittime nel Messico meridionale, una nuova violenta scossa, questa volta nella zona centrale e sulla terra ferma con un epicentro a circa 50km a SW della grande città di Puebla e 110km a SE della capitale Città del Messico alle 20.10 ora italiana. Calcolata una magnitudo di 7.1 sulla scala Richter con una profondità ipocentrale di 51km. Purtroppo il bilancio della tragedia è in continuo aggiornamento. Le vittime sarebbero almeno 200, di cui la metà a Città del Messico.
La United States Geological Survey (Usgs), l'agenzia scientifica del governo Usa per il territorio, ha stimato che potrebbe arrivare a 1.000 morti. L'Usgs ha lanciato un'allerta "arancione" sulle possibili vittime e "rossa" per l'impatto economico che, è stato spiegato, richiederà una significativa risposta a livello nazionale e internazionale.
Moltissimi danni e vittime anche nella Capitale nonostante la distanza elevata dall'epicentro, Città del Messico è difatti costruita su quello che anticamente era un grosso lago, questi materiali sono dei forti amplificatori delle onde sismiche, il motivo che causò anche il disastro del 19 Settembre del 1985, lo stesso giorno di oggi ma 32 anni fa quando una scossa di magnitudo 8.0 localizzata a ben 350km di distanza dalla capitale riusci ugualmente a fare danni devastanti e causare la morte di più di 5000 persone.
DANNI - Crollato un tratto di autostrada tra la capitale e Acapulco, in prossimità di Cuernavaca. Nello Stato centrale di Puebla si segnala la caduta delle torri della Chiesa di Cholula. Anche nello Stato centrale di Morelos si registrano danni. Il governatore Graco Ramirez ha annunciato l'attivazione di servizi di emergenza. Le autorità hanno deciso di sospendere le lezioni in tutte le scuole e decine di pazienti sono stati evacuati dagli ospedali. Anche lo stadio Azteca, tempio del calcio messicano, ha subito danni: il quotidiano sportivo Estadio ha pubblicato la foto di lesioni alle trabeazioni metalliche che cingono la sommità dell'anello dell'impianto sportivo. Il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, aveva parlato in un primo comunicato di 27 edifici crollati, ma ora il numero è salito a 40. Sempre secondo Nieto il 40% di Città del Messico e il 60% dello Stato di Morelos sono senza elettricità.
FORTE TERREMOTO DI MAGNITUDO 8.0 IN MESSICO: ALLERTA TSUNAMI
8 SETTEMBRE 2017: ALLERTA TSUNAMI IN MESSICO - Una violenta scossa di terremoto è stata avvertita alle 6.49 ora italiana in Messico. Il sisma di magnitudo stimata tra 8.0 e 8.2 è stato registrato in mare, al largo delle coste del Chiapas. Ci sono molti danni. Secondo quanto riferisce dall'ente americano Usgs, la scossa sarebbe localizzata nel golfo di Tehuantepec, 96km a sud ovest di Pijijiapan ad una profondità di 35 km. Il servizio di monitoraggio tsunami del Pacifico ha diramato un'allerta per un possibile tsunami che potrebbe raggiungere la città di Santa Cruz.
TERREMOTO ISCHIA: 2 LE VITTIME E 39 I FERITI
Aggiornamento 27 AGOSTO 2017 ore 11:20
In seguito al terremoto, che lo scorso 21 agosto ha colpito l'Isola di Ischia, il suolo in alcune zone dell'isola si è abbassato fino a circa 4 centimetri. La zona più colpita quella a ridosso di Casamicciola Terme.
La mappa è stata ottenuta dai ricercatori del CNR-IREAgrazie alle immagini dei satelliti europei Sentinel-1 e italiani COSMO-SkyMed. Utilizzando i dati radar dei satelliti europei Sentinel-1, del programma europeo Copernicus, e quelli della costellazione italiana COSMO-SkyMed, dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e del Ministero della Difesa, i ricercatori del CNR-IREA hanno misurato con alta precisione i movimenti permanenti del suolo originati durante il terremoto, utilizzando la tecnica dell'Interferometria SAR Differenziale.
Questa tecnica consente, confrontando immagini radar acquisite prima dell'evento con immagini successive al sisma così da capire le variazioni con un'accuratezza di centimetri.
Aggiornamento 23 AGOSTO 2017 ore 14:30
Ischia, Napoli: Nuova scossa avvertita questa mattina alle 5.04 in una buona porzione dell'Isola, da Forio a Casamicciola. Alcune persone che erano tornate nelle abitazioni sono scappate nuovamente di casa ma si è trattato di un terremoto decisamente più lieve (Md 1,9) rispetto a quello di Lunedì 21 sera che ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre 42 oltre a circa 2600 sfollati. Alle 6.17 una seconda lieve scossa ma di tipo strumentale, non avvertita. Intanto continuano le polemiche sulla cattiva gestione della notizia da parte di alcuni organi di informazione che avrebbero dipinto scenari apocalittici sull'Isola quando invece l'unica zona ad aver avuto gravi danni è stata solo la parte collinare del comune di Casamicciola.
Polemiche anche sulla qualità degli edifici che sarebbero crollati con una scossa di Md 4.0, una scossa che non dovrebbe causare quei danni, anche su edifici non a norma. In realtà occorre fare un po' di chiarezza su questo terremoto. Innanzitutto va detto che la scossa di Lunedì è stata una scossa molto superficiale, normalmente le scosse superficiali sono violente anche per magnitudo attorno ai 4-5 gradi della scala Richter. Ma i danni più gravi si sono avuti in una zona molto piccola della frazione collinare del comune di Casamicciola, perchè? forse in quella zona gli edifici erano fatiscenti? Certamente no, a giudicare dal tipo di lesioni visibili sulle case, fratture a X tipiche di una forte compressione assiale verticale, in quella zona la scossa è stata molto più violenta che sul resto dell'Isola. Sono probabilmente intervenuti fattori di amplificazione sismica causati dal tipo di suolo o di roccia che costituiscono il substrato della zona.
C'è poi l'ambiguità della magnitudo fornita dall'ingv, una magnitudo durata Md di 4.0 (da comunicato ufficiale sulla pagina dell'ingv), assolutamente inadatta a qualificare una scossa violenta, molto più adatta invece a valutare piccole scosse come quella di stamattina di 1.9. Perchè la Md non va bene? Perchè non tiene conto dell'ampiezza dell'onda sismica ovvero dello spostamento verticale o orizzontale del suolo durante il terremoto. La Md valuta solo la durata del sisma e viene calcolata solo in base al numero di secondi di durata della scossa. E' evidente che per scosse in cui l'oscillazione del suolo è trascurabile può anche funzionare ma per terremoti in cui lo spostamento del suolo ha causato gravi danni e crolli, non è assolutamente indicativa dell'energia sprigionata dal terremoto.
Per valutare correttamente un terremoto occorre la scala Richter, che è la magnitudo locale ML, la ML si calcola facendo il logaritmo dell'ampiezza massima (vedi sopra) raggiunta dall'onda del sismogramma più una serie di altri parametri. Ancora meglio sarebbe la Magnitudo momento, la Mw che tiene conto anche dell'area di faglia, dislocazione e resistenza delle rocce. Ma sia la Magnitudo locale ML che la Magnitudo momento Mw non sono state fornite dall'ingv, non abbiamo quindi una reale misura dell'energia sprigionata del terremoto. Perchè l'ingv non ha fornito questi dati? Non lo sappiamo e questo l'ingv dovrebbe chiarirlo, forse il sismogramma della stazione OC9 V, operativa al momento del terremoto e situata sull'Isola di Ischia, l'unico dal quale si sarebbe potuta evincere con chiarezza la magnitudo locale non era utilizzabile?
Andando a verificare il tracciato dei sismografi online della rete di monitoraggio dell'ingv per la zona flegrea abbiamo trovato questa grossa discrepanza tra il sismogramma della stazione OC9 V di Ischia e quello della stazione BAC V di Bacoli. Il terremoto viene si registrato da entrambe le stazioni ma la stazione di Ischia che è praticamente sull'epicentro mostra un sismogramma quasi piatto, del tutto deamplificato, rispetto a quello della stazione di Bacoli che pur trovandosi a 20km dall'epicentro mostra un'ampiezza dell'onda sismica nettamente più grande. Cosa è successo al sismogramma della stazione di Ischia? Qualcosa non ha funzionato? Esiste un dato grezzo che sia diverso da quello online, se si, dov'è ? Perché con un sismogramma del genere la magnitudo reale è impossibile da calcolare in quanto l'ampiezza dell'onda è completamente tagliata. E' per questo motivo che l'ingv ha dovuto calcolare la magnitudo basandosi sui sismogrammi delle stazioni vicine? Questa è l'unica questione che rimane aperta e che a nostro avviso l'ingv dovrebbe chiarire!
PS: stamattina intorno a mezzogiorno la stazione OC9 V di Ischia non risulta più online, al suo posto ora c'è la stazione IOCA HHZ che sembra mostrare sismogrammi corretti. Sembrerebbe una conferma di quanto detto.
Aggiornamento 22 AGOSTO 2017 ore 7:50
Salgono a due le vittime e 39 in numero dei feriti, di cui uno in gravi condizioni, causati dalla forte scosse di terremoto che ieri ha colpito l'isola di Ischia. La prima vittima è una signora anziana colpita da calcinacci caduti dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio, mentre una seconda donna ha perso la vita sotto le macerie della propria abitazione a Casamicciola.
E' stato, invece, estratto vivo il neonato di 7 mese rimasto intrappolato sotto le macerie della casa dei genitori sempre a Casamicciola, in paese più colpito dal sisma, mentre i vigili del fuoco hanno avuto un contatto ravvicinato con i due fratelli che sono da dieci ore ancora sotto le macerie. Secondo alcuni testimoni diverse abitazioni sono crollate a Casamicciola, mentre la chiesa del purgatorio è andata distrutta e numero alberghi sono rimasti isolati.
21 AGOSTO 2017: Terremoto a Ischia: molti danni, diversi crolli e una vittima, i dati ufficiali non convincono.Il forte terremoto che alle 20.57 di stasera 21 Agosto ha colpito l'Isola d'Ischia ha fatto moltissimi danni, di ora in ora si susseguono notizie di crolli, persino totali con intere case venute giù e anche numerosi feriti. E sembra che purtroppo vi sia anche una vittima, un'anziana signora colpita dai calcinacci caduti dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio. L'isola in questo periodo dell'anno è particolarmente affollata dai turisti. La domanda che tutti si pongono adesso è come sia possibile che un terremoto di magnitudo 3.6 ad una profondità di 10km possa aver causato questo sconquasso?.
Inizialmente dai soli dati ufficiali avevamo ipotizzato un'origine tettonica della scossa ma dopo alcune testimonianze dirette e anche andando a guardare il tracciato dei sismogrammi della zona flegrea, sono nati diversi dubbi. Danni così rilevanti si hanno solo con ipocentri superficiali, massimo 1-2km di profondità e non 10km, per avere quel genere di danni la magnitudo dovrebbe essere elevata compresa almeno tra 4 e 5. Per questo motivo i conti non tornano e riteniamo che ci debba essere stato qualche errore, la magnitudo deve essere più alta e la scossa più superficiale (ipotesi che riteniamo plausibile). Va da se che se l'ipocentro è stato superficiale la scossa va considerata di origine vulcanica e non tettonica. Speriamo che l'ingv spieghi questa incongruenza.
In seguito al terremoto, che lo scorso 21 agosto ha colpito l'Isola di Ischia, il suolo in alcune zone dell'isola si è abbassato fino a circa 4 centimetri. La zona più colpita quella a ridosso di Casamicciola Terme.
La mappa è stata ottenuta dai ricercatori del CNR-IREAgrazie alle immagini dei satelliti europei Sentinel-1 e italiani COSMO-SkyMed. Utilizzando i dati radar dei satelliti europei Sentinel-1, del programma europeo Copernicus, e quelli della costellazione italiana COSMO-SkyMed, dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e del Ministero della Difesa, i ricercatori del CNR-IREA hanno misurato con alta precisione i movimenti permanenti del suolo originati durante il terremoto, utilizzando la tecnica dell'Interferometria SAR Differenziale.
Questa tecnica consente, confrontando immagini radar acquisite prima dell'evento con immagini successive al sisma così da capire le variazioni con un'accuratezza di centimetri.
Aggiornamento 23 AGOSTO 2017 ore 14:30
Ischia, Napoli: Nuova scossa avvertita questa mattina alle 5.04 in una buona porzione dell'Isola, da Forio a Casamicciola. Alcune persone che erano tornate nelle abitazioni sono scappate nuovamente di casa ma si è trattato di un terremoto decisamente più lieve (Md 1,9) rispetto a quello di Lunedì 21 sera che ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre 42 oltre a circa 2600 sfollati. Alle 6.17 una seconda lieve scossa ma di tipo strumentale, non avvertita. Intanto continuano le polemiche sulla cattiva gestione della notizia da parte di alcuni organi di informazione che avrebbero dipinto scenari apocalittici sull'Isola quando invece l'unica zona ad aver avuto gravi danni è stata solo la parte collinare del comune di Casamicciola.
Polemiche anche sulla qualità degli edifici che sarebbero crollati con una scossa di Md 4.0, una scossa che non dovrebbe causare quei danni, anche su edifici non a norma. In realtà occorre fare un po' di chiarezza su questo terremoto. Innanzitutto va detto che la scossa di Lunedì è stata una scossa molto superficiale, normalmente le scosse superficiali sono violente anche per magnitudo attorno ai 4-5 gradi della scala Richter. Ma i danni più gravi si sono avuti in una zona molto piccola della frazione collinare del comune di Casamicciola, perchè? forse in quella zona gli edifici erano fatiscenti? Certamente no, a giudicare dal tipo di lesioni visibili sulle case, fratture a X tipiche di una forte compressione assiale verticale, in quella zona la scossa è stata molto più violenta che sul resto dell'Isola. Sono probabilmente intervenuti fattori di amplificazione sismica causati dal tipo di suolo o di roccia che costituiscono il substrato della zona.
C'è poi l'ambiguità della magnitudo fornita dall'ingv, una magnitudo durata Md di 4.0 (da comunicato ufficiale sulla pagina dell'ingv), assolutamente inadatta a qualificare una scossa violenta, molto più adatta invece a valutare piccole scosse come quella di stamattina di 1.9. Perchè la Md non va bene? Perchè non tiene conto dell'ampiezza dell'onda sismica ovvero dello spostamento verticale o orizzontale del suolo durante il terremoto. La Md valuta solo la durata del sisma e viene calcolata solo in base al numero di secondi di durata della scossa. E' evidente che per scosse in cui l'oscillazione del suolo è trascurabile può anche funzionare ma per terremoti in cui lo spostamento del suolo ha causato gravi danni e crolli, non è assolutamente indicativa dell'energia sprigionata dal terremoto.
Per valutare correttamente un terremoto occorre la scala Richter, che è la magnitudo locale ML, la ML si calcola facendo il logaritmo dell'ampiezza massima (vedi sopra) raggiunta dall'onda del sismogramma più una serie di altri parametri. Ancora meglio sarebbe la Magnitudo momento, la Mw che tiene conto anche dell'area di faglia, dislocazione e resistenza delle rocce. Ma sia la Magnitudo locale ML che la Magnitudo momento Mw non sono state fornite dall'ingv, non abbiamo quindi una reale misura dell'energia sprigionata del terremoto. Perchè l'ingv non ha fornito questi dati? Non lo sappiamo e questo l'ingv dovrebbe chiarirlo, forse il sismogramma della stazione OC9 V, operativa al momento del terremoto e situata sull'Isola di Ischia, l'unico dal quale si sarebbe potuta evincere con chiarezza la magnitudo locale non era utilizzabile?
Andando a verificare il tracciato dei sismografi online della rete di monitoraggio dell'ingv per la zona flegrea abbiamo trovato questa grossa discrepanza tra il sismogramma della stazione OC9 V di Ischia e quello della stazione BAC V di Bacoli. Il terremoto viene si registrato da entrambe le stazioni ma la stazione di Ischia che è praticamente sull'epicentro mostra un sismogramma quasi piatto, del tutto deamplificato, rispetto a quello della stazione di Bacoli che pur trovandosi a 20km dall'epicentro mostra un'ampiezza dell'onda sismica nettamente più grande. Cosa è successo al sismogramma della stazione di Ischia? Qualcosa non ha funzionato? Esiste un dato grezzo che sia diverso da quello online, se si, dov'è ? Perché con un sismogramma del genere la magnitudo reale è impossibile da calcolare in quanto l'ampiezza dell'onda è completamente tagliata. E' per questo motivo che l'ingv ha dovuto calcolare la magnitudo basandosi sui sismogrammi delle stazioni vicine? Questa è l'unica questione che rimane aperta e che a nostro avviso l'ingv dovrebbe chiarire!
PS: stamattina intorno a mezzogiorno la stazione OC9 V di Ischia non risulta più online, al suo posto ora c'è la stazione IOCA HHZ che sembra mostrare sismogrammi corretti. Sembrerebbe una conferma di quanto detto.
Aggiornamento 22 AGOSTO 2017 ore 7:50
Salgono a due le vittime e 39 in numero dei feriti, di cui uno in gravi condizioni, causati dalla forte scosse di terremoto che ieri ha colpito l'isola di Ischia. La prima vittima è una signora anziana colpita da calcinacci caduti dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio, mentre una seconda donna ha perso la vita sotto le macerie della propria abitazione a Casamicciola.
E' stato, invece, estratto vivo il neonato di 7 mese rimasto intrappolato sotto le macerie della casa dei genitori sempre a Casamicciola, in paese più colpito dal sisma, mentre i vigili del fuoco hanno avuto un contatto ravvicinato con i due fratelli che sono da dieci ore ancora sotto le macerie. Secondo alcuni testimoni diverse abitazioni sono crollate a Casamicciola, mentre la chiesa del purgatorio è andata distrutta e numero alberghi sono rimasti isolati.
21 AGOSTO 2017: Terremoto a Ischia: molti danni, diversi crolli e una vittima, i dati ufficiali non convincono.Il forte terremoto che alle 20.57 di stasera 21 Agosto ha colpito l'Isola d'Ischia ha fatto moltissimi danni, di ora in ora si susseguono notizie di crolli, persino totali con intere case venute giù e anche numerosi feriti. E sembra che purtroppo vi sia anche una vittima, un'anziana signora colpita dai calcinacci caduti dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio. L'isola in questo periodo dell'anno è particolarmente affollata dai turisti. La domanda che tutti si pongono adesso è come sia possibile che un terremoto di magnitudo 3.6 ad una profondità di 10km possa aver causato questo sconquasso?.
Inizialmente dai soli dati ufficiali avevamo ipotizzato un'origine tettonica della scossa ma dopo alcune testimonianze dirette e anche andando a guardare il tracciato dei sismogrammi della zona flegrea, sono nati diversi dubbi. Danni così rilevanti si hanno solo con ipocentri superficiali, massimo 1-2km di profondità e non 10km, per avere quel genere di danni la magnitudo dovrebbe essere elevata compresa almeno tra 4 e 5. Per questo motivo i conti non tornano e riteniamo che ci debba essere stato qualche errore, la magnitudo deve essere più alta e la scossa più superficiale (ipotesi che riteniamo plausibile). Va da se che se l'ipocentro è stato superficiale la scossa va considerata di origine vulcanica e non tettonica. Speriamo che l'ingv spieghi questa incongruenza.
FORTE TERREMOTO IN TURCHIA: SCOSSA MAGNITUDO 5.0
8 AGOSTO 2017: Una nuova scossa di terremoto è stata registrata alle 9.42, ora italiana, poco distante dalla costa turca, più precisamente a Sud-SE di Bodrum. Secondo i dati rilevati dall'INGV si tratterebbe di una scossa di magnitudo 5.0 con epicentro a 38.86 N e 27.63 E a circa 10 km di profondità. Intensità confermata anche dal CSEM-EMSC che tuttavia colloca epicentro a coordinate 36.99 N e 27.63 E con profondità di solo 2 km. Al momento non si segnalano danni a cose o persone.
FORTE TERREMOTO TRA GRECIA E TURCHIA: CROLLI E ONDA ANOMALA
21 LUGLIO 2017: E' stata una notte di paura per gli abitanti e i turisti dell'Egeo meridionale, tra cui anche molti italiani. Questa notte, intorno alla 1.30 è stata registrata una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.7 della scala Richter con epicentro a 10 Km a Sud di Bodrum e a poche miglia dall'isola greca di Kos e a una profondità di solo 10 km dal fondale marino.
Il terremoto ha seminato il panico specie nell'isola di Kos dove si registrano diversi crolli e danni alle abitazioni. Due persone hanno perso la vita per il crollo di un soffitto di un bar ma potrebbero esserci altre vittime sull'Isola. I feriti potrebbero essere più di cento. La scossa è stata avvertita anche sulle altre isole greche ma con danni di minore entità.
A Bodrum si è registrato anche un piccolo tsunami e alcune strade della città sono state allagate, seppur non in modo eccezionale.
Il terremoto ha seminato il panico specie nell'isola di Kos dove si registrano diversi crolli e danni alle abitazioni. Due persone hanno perso la vita per il crollo di un soffitto di un bar ma potrebbero esserci altre vittime sull'Isola. I feriti potrebbero essere più di cento. La scossa è stata avvertita anche sulle altre isole greche ma con danni di minore entità.
A Bodrum si è registrato anche un piccolo tsunami e alcune strade della città sono state allagate, seppur non in modo eccezionale.
SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 3.7 IN SICILIA SULL'ETNA, EPICENTRO TRA RANDAZZO E MALETTO
24 GIUGNO 2017: Una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 è stata avvertita in Sicilia alle 12.43 ora italiana nella provincia di Catania sulle pendici dell'Etna. Epicentro tra Randazzo e Maletto dove il sisma è stato avvertito ma non in modo forte. L'energia della scossa è stata molto attenuata dalla profondità, circa 28km il che fa ritenere che l'evento sia stato di origine tettonica e non vulcanica.
FORTE SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 3.5 IN UMBRIA IN PROVINCIA DI MACERATA, TRA NORCIA E VISSO
24 GIUGNO 2017: Una forte scossa di terremoto è stata avvertita questa mattina alle 10.30 tra Umbria e Marche in provincia di Macerata. L'ingv ha calcolato una magnitudo di 3.5 sulla scala Richter per questo eventi. L'epicentro tra i comuni di Visso, Castelvecchio, Castelluccio vicinissimo all'epicentro del terribile terremoto del 26 Ottobre 2016, ad una profondità di 8km. La scossa è stata nettamente avvertita nelle aree epicentrali e fino a Norcia (10km) provocando anche un po' di panico.
ALTRO VIOLENTO TERREMOTO DI MAGNITUDO 6.8 IN GUATEMALA A UNA SETTIMANA DA UN MAGNITUDO 6.9
22 GIUGNO 2017: Una nuova fortissima scossa di terremoto è stata registrata alle 14.31 ora italiana in Guatemata. La magnitudo di 6.8 sulla scala Richter, la profondità 10km, l'epicentro in mare a una ventina di chilometri dalla costa. Appena una settimana fa un violento sisma di magnitudo 6.9 aveva colpito poco più a nord al confine con il Messico causando crolli e almeno 5 vittime. Questa volta c'è l'attenuante dell'epicentro più lontano dai centri abitati ma si teme che questo secondo sisma possa comunque aver danneggiato le località costiere come Port of San Jose e la Barrita. Al momento comunque non vengono segnalati danni, resteremo eventualmente aggiornati.
TERREMOTO IN GROENLANDIA: TSUNAMI SI ABBATTE SU VILLAGGIO
19 GIUGNO 2017: TERREMOTO IN GROENLANDIA - Sono almeno 4 le vittime causate dalle onde anomale (tsunami) che hanno colpito la Groenlandia. Le onde sono state causate da un terremoto di Magnitudo 4. La Bbc riporta che undici case sono state distrutte nel villaggio di Nuugaatsiaq, nella zona Uummannaq, una piccola isola ben al di là del Circolo polare artico. Le 4 vittime erano all'interno di una casa che è stata spazzata via dalle onde. Il villaggio di Nuugaatsiaq, privo di elettricità, è stato evacuato. Secondo l'agenzia meteorologica un simil terremoto non è tanto normale per quelle zone della Groenlandia.
VIOLENTO TERREMOTO DI MAGNITUDO 6.3 SCUOTE LA GRECIA, 1 MORTO E 10 FERITI A LESBO
12 GIUGNO 2017: Una scossa di terremoto molto violenta, simile in magnitudo a quella che ha colpito il centro Italia il 30 Ottobre del 2016 si è verificata questo pomeriggio alle ore 14.28 vicino l'isola di Lesbo. La magnitudo del sisma è stata di 6.3 gradi sulla scala Richter, l'epicentro in mare a 4 km dalla cittadina di Plomari. L'ipocentro ad una profondità di 10km.
Il sisma che è stato avvertito fino alla Turchia ha causato diversi crolli e moltissimi danni. Una donna ha perso la vita mentre una decina di altre persone sono rimaste ferite in modo più o meno serio. Una replica di magnitudo 4.4 si è verificata due ore dopo. La protezione civile ha disposto l'invio di centinaia di tendo strutture per le persone rimaste senza casa. Seguiranno eventuali aggiornamenti.
Il sisma che è stato avvertito fino alla Turchia ha causato diversi crolli e moltissimi danni. Una donna ha perso la vita mentre una decina di altre persone sono rimaste ferite in modo più o meno serio. Una replica di magnitudo 4.4 si è verificata due ore dopo. La protezione civile ha disposto l'invio di centinaia di tendo strutture per le persone rimaste senza casa. Seguiranno eventuali aggiornamenti.
TERREMOTO INDONESIA: FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 6.6
29 MAGGIO 2017: Violento terremoto ha scosso l'Indonesia. Una scossa di magnitudo 6.6/6.7 a una profondità di soli 10km. L'epicentro è nel Sulawesi, Indonesia centrale, vicino alla città di Poso. Le autorità per ora non riferiscono di particolari feriti, ma la gente è scappata dalle proprie case per il panico. Al momento non è stato diramata un'allerta tsunami.
VIOLENTO TERREMOTO DI MAGNITUDO 7.2 NELLE FILIPPINE. POSSIBILE CONTENUTO TSUNAMI
28 APRILE 2017: Una violenta scossa di terremoto valutata dall USGS di magnitudo 7.2 è stata registrata alle 22.23 ora italiana nell'arcipelago delle Filippine. l'Epicentro del terremoto in mare a una ventina di chilometri dalla costa dell'isola meridionale di Mindanao. La città più vicina all'epicentro è Glan della provincia di Sarangani che conta circa 100mila abitanti. Al momento non si hanno notizie di danni ma la scossa è stata molto forte e anche ad una profondità relativamente bassa, solo 10km. E' presumibile che possa aver avuto qualche conseguenza. Possibile anche in virtù dell'alta energia del sisma e dell'epicentro in mare, una contenuta onda di Tsunami. Resteremo eventualmente aggiornati.
TERREMOTO DI MAGNITUDO 6.9 IN CILE
25 APRILE 2017: Una forte scossa di terremoto, di magnitudo 6.9, ha colpito ieri il Cile alle 23:38 ora italiana. L'epicentro è stato localizzato al largo di Valparaiso (circa 35 km) a una profondità di circa 13 km. Grande allarme sulla costa dove la scossa è stata avvertita chiaramente. Molte le persone che si sono riversate in strada. Inizialmente era stato lanciato anche un allarme tsunami fortunatamente poi rientrato. Gente in strada. La scossa, avvertita alle 18.39 ora locale è stata particolarmente intensa, soprattutto nelle regioni di Coquimbo e Biobio. Nella zona di Valparaiso, dove è stato localizzato l'epicentro, dalla notte dello scorso sabato si sono verificate circa 100 scosse. Il terremoto è stato avvertito anche in Argentina, nelle regioni di Mendoza e San Juan, confinanti con il Cile. Anche a Santiago gli edifici hanno tremato per circa 30 secondi. Fortunatamente non si segnalano danni e persone e strutture.
ALBANIA: FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 5.1 AVVERTITA ANCHE IN ITALIA IN PUGLIA
8 APRILE 2017: Una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.1 sulla scala Richter è stata registrata alle ore 15.54 ora italiana in Albania. L'evento sismico ha avuto una profondità di 19km ed un epicentro nella prefettura di Alessio nei pressi della cittadina di Rrshen a circa 65km di distanza da Durazzo e Tirana dove è stato avvertito nettamente. Segnalazioni sono arrivate anche dalla Puglia dove l'oscillazione seppur lieve è stata percepita ai piani più alti degli edifici. Non vengono al momento segnalati danni a persone o cose.
VIOLENTO TERREMOTO IN NUOVA ZELANDA, MAGNITUDO 8.1, ALLERTA TSUNAMI. ONDE ALTE FINO A 2 METRI
21 MARZO 2017: Alle 12.03 ora italia un violentissimo terremoto ha scosso la Nuova Zelanda. L'intensità di questo terremoto è ancora incerta. L'INGV Italia ha valutato una magnitudo di 8.1 , l'USGS americano una magnitudo di 7.4. GEONET della Nuova Zelanda una magnitudo 6.6. L'epicentro a 53 km a NE di Amberley una città di 3600 abitanti. L'ipocentro ad una profondità di 5-15km. Al momento non si conoscono le conseguenze di questo terremoto che per energia sprigionata, (se fosse di 8.1) sarebbe 230 volte più forte della scossa che ha colpito l'Italia centrale il 30 Ottobre scorso. A soli 20km dall'epicentro c'è una cittadina di circa 850 abitanti, Hammer Springs. Ma altri piccoli centri abitati si trovano vicini, potrebbero esserci molti danni.
Il grosso centro di Christchurch colpito recentemente (22 Febbraio 2011) da un terremoto di magnitudo 6,3 si trova a circa 100km dall'epicentro. La capitale Wellington dista circa 220km. Alle 12.32 ora italiana una seconda scossa di magnitudo 6.2 ha colpito circa 100km più a nordest del primo epicentro e alle 12.49 una terza scossa di magnitudo 5.7 ancora più a nordest ha interessato Blenhein. Si tratta di una sequenza sismica in cui il primo terremoto ha innescato altri terremoti presumibilmente lungo la stessa linea di faglie. Situazione molto insidiosa. Video sul terremoto che il 22 Febbraio 2011 ha colpito Cristchurch.
Il movimento del suolo ha raggiunto i sismografi delle stazioni italiane alle 12.23 circa quindi 20 minuti dopo il suo inizio in Nuova Zelanda, l'onda sismica superficiale ha quindi percorso circa 18mila chilometri in 1200 secondi, una velocità media di 15/Km al secondo. A causa della forte energia del sisma era stato lanciato un allarme per un possibile tsunami. Migliaia di persone per precauzione erano state fatte evacuare dalle zone costiere. Sembra che alcune onde alte due metri si siano effettivamente abbattute su alcune zone della fascia costiera. In queste ore l'allarme tsunami è rientrato.
Il grosso centro di Christchurch colpito recentemente (22 Febbraio 2011) da un terremoto di magnitudo 6,3 si trova a circa 100km dall'epicentro. La capitale Wellington dista circa 220km. Alle 12.32 ora italiana una seconda scossa di magnitudo 6.2 ha colpito circa 100km più a nordest del primo epicentro e alle 12.49 una terza scossa di magnitudo 5.7 ancora più a nordest ha interessato Blenhein. Si tratta di una sequenza sismica in cui il primo terremoto ha innescato altri terremoti presumibilmente lungo la stessa linea di faglie. Situazione molto insidiosa. Video sul terremoto che il 22 Febbraio 2011 ha colpito Cristchurch.
Il movimento del suolo ha raggiunto i sismografi delle stazioni italiane alle 12.23 circa quindi 20 minuti dopo il suo inizio in Nuova Zelanda, l'onda sismica superficiale ha quindi percorso circa 18mila chilometri in 1200 secondi, una velocità media di 15/Km al secondo. A causa della forte energia del sisma era stato lanciato un allarme per un possibile tsunami. Migliaia di persone per precauzione erano state fatte evacuare dalle zone costiere. Sembra che alcune onde alte due metri si siano effettivamente abbattute su alcune zone della fascia costiera. In queste ore l'allarme tsunami è rientrato.
FORTE TERREMOTO IN CILE DI MAGNITUDO 7.7. LIVELLO DI SORVEGLIANZA PER TSUNAMI
25 DICEMBRE 2016: Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7,7 è stata registrata nel sud del Cile oggi pomeriggio ad una profondità di 15 km. Circa 4.000 persone sono state evacuate per precauzione per via di un possibile tsunami ma l'allerta è stata abbassata a livello di sorveglianza. Non ci sono notizie di vittime. I danni maggiori sono stati registrati su alcune autostrade dove si sono verificate delle spaccature.
Nel 2010 un terremoto di magnitudo 8.8 in Cile aveva provocato uno tsunami e ucciso 524 persone.
Nel 2010 un terremoto di magnitudo 8.8 in Cile aveva provocato uno tsunami e ucciso 524 persone.
TERREMOTO SICILIA: SCIAME SISMICO NELLE ISOLE EOLIE, LA SCOSSA PIU' FORTE DI MAGNITUDO 3.8
3 DICEMBRE 2016: Un breve sciame sismico ha interessato tra le 4.00 e le 6.00 di stamattina le isole Eolie (provincia di Messina), più precisamente il settore occidentale, poco al largo dell'Isola di Alicudi. Tre gli eventi sismici, di cui il più forte avvertito nettamente dalla popolazione di magnitudo 3.8 avvenuto alle 4.08. I successivi due eventi tutti localizzati in zona alle ore 5.38 di magnitudo 2.5 ed alle ore 5.45 di magnitudo 3.0. Le profondità degli eventi tutte comprese tra 9 e 11km non lasciano pensare ad eventi di matrice vulcanica (generalmente molto più superficiali) ma ad una origine tettonica. L'arco vulcanico delle Eolie è legato alla genesi di apertura del Tirrenoavvenuta nel Messiniano, circa 6-7 milioni di anni fa.
FORTE TERREMOTO IN PERU' : MAGITUDO 6.3
2 DICEMBRE 2016: Violento terremoto colpisce il Sud del Perù - Il sisma si è verificato ad Ayaviri, circa 40 km a nordest di Huarichancara, con magnitudo 6.3 a una profondità di circa 10km. L'Istituto Nazionale del Perù per la Protezione Civile (INDECI), ha dichiarato che ci sono diversi crolli e case danneggiate: a Lampa crollate 8 abitazioni. Al momento non si hanno segnalazioni di vittime. I terremoti sono abbastanza frequenti, in particolare nella zona tra le Ande e l'Anello di Fuoco del Pacifico.
VIOLENTO TERREMOTO IN NUOVA ZELANDA, MAGNITUDO 8.1, ALLERTA TSUNAMI. ONDE ALTE FINO A 2 METRI
13 NOVEMBRE 2016: Alle 12.03 ora italia un violentissimo terremoto ha scosso la Nuova Zelanda. L'intensità di questo terremoto è ancora incerta. L'INGV Italia ha valutato una magnitudo di 8.1 , l'USGS americano una magnitudo di 7.4. GEONET della Nuova Zelanda una magnitudo 6.6. L'epicentro a 53 km a NE di Amberley una città di 3600 abitanti. L'ipocentro ad una profondità di 5-15km. Al momento non si conoscono le conseguenze di questo terremoto che per energia sprigionata, (se fosse di 8.1) sarebbe 230 volte più forte della scossa che ha colpito l'Italia centrale il 30 Ottobre scorso. A soli 20km dall'epicentro c'è una cittadina di circa 850 abitanti, Hammer Springs. Ma altri piccoli centri abitati si trovano vicini, potrebbero esserci molti danni.
Il grosso centro di Christchurch colpito recentemente (22 Febbraio 2011) da un terremoto di magnitudo 6,3 si trova a circa 100km dall'epicentro. La capitale Wellington dista circa 220km. Alle 12.32 ora italiana una seconda scossa di magnitudo 6.2 ha colpito circa 100km più a nordest del primo epicentro e alle 12.49 una terza scossa di magnitudo 5.7 ancora più a nordest ha interessato Blenhein. Si tratta di una sequenza sismica in cui il primo terremoto ha innescato altri terremoti presumibilmente lungo la stessa linea di faglie. Situazione molto insidiosa. Video sul terremoto che il 22 Febbraio 2011 ha colpito Cristchurch.
Il movimento del suolo ha raggiunto i sismografi delle stazioni italiane alle 12.23 circa quindi 20 minuti dopo il suo inizio in Nuova Zelanda, l'onda sismica superficiale ha quindi percorso circa 18mila chilometri in 1200 secondi, una velocità media di 15/Km al secondo. A causa della forte energia del sisma era stato lanciato un allarme per un possibile tsunami. Migliaia di persone per precauzione erano state fatte evacuare dalle zone costiere. Sembra che alcune onde alte due metri si siano effettivamente abbattute su alcune zone della fascia costiera. In queste ore l'allarme tsunami è rientrato.
Il grosso centro di Christchurch colpito recentemente (22 Febbraio 2011) da un terremoto di magnitudo 6,3 si trova a circa 100km dall'epicentro. La capitale Wellington dista circa 220km. Alle 12.32 ora italiana una seconda scossa di magnitudo 6.2 ha colpito circa 100km più a nordest del primo epicentro e alle 12.49 una terza scossa di magnitudo 5.7 ancora più a nordest ha interessato Blenhein. Si tratta di una sequenza sismica in cui il primo terremoto ha innescato altri terremoti presumibilmente lungo la stessa linea di faglie. Situazione molto insidiosa. Video sul terremoto che il 22 Febbraio 2011 ha colpito Cristchurch.
Il movimento del suolo ha raggiunto i sismografi delle stazioni italiane alle 12.23 circa quindi 20 minuti dopo il suo inizio in Nuova Zelanda, l'onda sismica superficiale ha quindi percorso circa 18mila chilometri in 1200 secondi, una velocità media di 15/Km al secondo. A causa della forte energia del sisma era stato lanciato un allarme per un possibile tsunami. Migliaia di persone per precauzione erano state fatte evacuare dalle zone costiere. Sembra che alcune onde alte due metri si siano effettivamente abbattute su alcune zone della fascia costiera. In queste ore l'allarme tsunami è rientrato.
TERREMOTO TOSCANA: FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 3.9 VICINO FIRENZE E CASTELFIORENTINO
26 OTTOBRE 2016: Una forte scossa di terremoto valutata dall'ingv di magnitudo 3.9 sulla scala Richter è stata avvertita distintamente alle ore 18.53 (ora italiana) in Toscana. L'epicentro del sisma molto vicino a Castelfiorentino (solo 1.86km) dove la gente spaventata si è riversata nelle strade. Il sisma è stato avvertito nettamente anche a Dogana, Montauto, Conce Ferroni e Vallone Ponte tutti entro 3km dall'epicentro, ci sono state alcune scene di panico. A causa della profondità non troppo elevata, ipocentro a solo 8.6km lo scuotimento è arrivato in superficie con elevata energia. Scossa avvertita anche a Firenze distante circa 26km dall'epicentro. Al momento non vengono segnalati danni a persone o cose. Resteremo eventualmente aggiornati. L'evento non è riconducibile alla sequenza sismica ancora in atto nella provincia di Rieti.
VIOLENTA SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 6.6 COLPISCE IL GIAPPONE CENTRALE
21 OTTOBRE 2016: Una violenta scossa di terremoto ha colpito la prefettura di Ottori in Giappone questa notte alle ore 2.07 ora locale, le 7.07 ora italiana. La scossa valutata di magnitudo 6.6 dall'ente giapponese (6.2 dall'USGS americano) ha avuto una profondità di soli 10km, quindi molto superficiale. Il sisma è stato avvertito con particolare violenza nella città di Kurayoshi circa 12km a nord dell'epicentro ma al momento non vengono segnalati danni particolari.
SCOSSA DI TERREMOTO TRA CALABRIA E SICILIA
21 GIUGNO 2016: Scossa da terremoto poco fa tra Calabria e Sicilia - Sisma di magnitudo 3.1 alle 18:02 con epicentro attorno a Reggio Calabria, questo secondo le primissime stime. La profondità è di soli 8km, pertanto la scossa, seppur lieve, è stata avvertita. Al momento non si segnalano particolari danni; seguiranno eventuali aggiornamenti.
TERREMOTO IN TOSCANA: SCOSSA DI MAGNITUDO 3.3 A VOLTERRA
9 GIUGNO 2016: Una scossa di terremoto di Magnitudo 3,3 è stata avvertita dai sismografi del ING in Toscana con epicentro in provincia di Pisa, esattamente a Volterra, a 15 km di profondità. La scossa è stata avvertita dai cittadini, alcuni di loro sono scesi in strada. Il sisma è stato sentito molto bene in parecchie zone della provincia di Pisa e di Livorno.Non si segnalano danni a persone o cose.
TERREMOTO A TERNI: MAGNITUDO 4.1
Aggiornamento 1 GIUGNO 2016 ore 16:40
Ancora una scossa di terremoto in provincia di Terni , continua lo sciame sismico dopo l'evento di magnitudo 4.1 del giorno 30 Maggio. Sono numerose le scosse, almeno una ventina, tutte con magnitudo comprese tra 2 e 3, le più forti sono state appunto quella del 30 Maggio di magnitudo 4.1, quella del 31 maggio di magnitudo 3.4 e quella di ieri di magnitudo 3.0. Si tenga presente che a parte quella di magnitudo 4.1 che ha avuto un ipocentro a 14km di profondità, le altre sono tutte piuttosto superficiali con profondità inferiori ai 10km quindi tutte energeticamente "valide" anche per piccole magnitudo e ampiamente avvertibili dalla popolazione.
In molti sono preoccupati e si stanno chiedendo "cosa sta succedendo'" Premesso che nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere i terremoti ancora oggi eventi imprevedibili, facciamo almeno un po' di chiarezza per cercare di tranquillizzare la gente. Cosa c'è da sapere su questi eventi sismici'
1) La zona epicentrale, quindi quella compresa tra la provincia di Viterbo e quella di Terni è una zona a basso scuotimento, ovvero non rientra nelle zone ad alta pericolosità sismica dell'Italia. Non si sono cioè verificati mai storicamente terremoti violenti o quanto meno in grado di provocare danni importanti. L'umbria è altamente sismica solo lungo l'Appennino al confine con le Marche e tutti ricordiamo il terremoto del 1997. Il Lazio ha solo due zone ad alta sismicità, l'alto reatino ovvero l'estrema provincia est di Rieti e il frusinate, anche qui la provincia orientale che confina con l'Abruzzo. C'è poi la zona vulcanica dei castelli romani che storicamente ha dato qualche forte terremoto ma è lontana.
2) Il lago di Bolsena è una zona anch'essa vulcanica tuttavia a differenza di quella dei colli albani è più antica e quindi "più stabile". Oltretutto questi terremoti non sembrerebbero riconducibili ad una attività di tipo vulcanico in quanto gli ipocentri delle scosse vulcaniche sono decisamente più superficiali. Probabilmente sono legati alla riattivazione di una piccola faglia locale.
3) Dopo prima scossa di magnitudo 4.1 non ci sono stati altri eventi energeticamente simili. Per capirci la scossa di magnitudo 3.4 ha avuto un'energia di 5 volte inferiore. Quella di magnitudo 3.0 circa 12 volte inferiore. Tutte le scosse possono quindi essere riconducibili ad un assestamento della faglia interessata anche se gli epicentri pur vicini non sono coincidenti.
30 MAGGIO 2016: Trema l'Umbria. Terremoto poco fa in provincia di Terni, secondo i dati dell'INGV l'epicentro risulta a CASTEL Giorgio con una intensità di 4.1 richter a una profondità di circa. 8 km. La scossa ben distinta anche nel Lazio, si e' verificata alle ore 22:24. Al momento non segnalano particolari danni. Per tenere monitorata la situazione delle scosse sismiche in italua e nel mondo consulta la sezione terremoti.
Ancora una scossa di terremoto in provincia di Terni , continua lo sciame sismico dopo l'evento di magnitudo 4.1 del giorno 30 Maggio. Sono numerose le scosse, almeno una ventina, tutte con magnitudo comprese tra 2 e 3, le più forti sono state appunto quella del 30 Maggio di magnitudo 4.1, quella del 31 maggio di magnitudo 3.4 e quella di ieri di magnitudo 3.0. Si tenga presente che a parte quella di magnitudo 4.1 che ha avuto un ipocentro a 14km di profondità, le altre sono tutte piuttosto superficiali con profondità inferiori ai 10km quindi tutte energeticamente "valide" anche per piccole magnitudo e ampiamente avvertibili dalla popolazione.
In molti sono preoccupati e si stanno chiedendo "cosa sta succedendo'" Premesso che nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere i terremoti ancora oggi eventi imprevedibili, facciamo almeno un po' di chiarezza per cercare di tranquillizzare la gente. Cosa c'è da sapere su questi eventi sismici'
1) La zona epicentrale, quindi quella compresa tra la provincia di Viterbo e quella di Terni è una zona a basso scuotimento, ovvero non rientra nelle zone ad alta pericolosità sismica dell'Italia. Non si sono cioè verificati mai storicamente terremoti violenti o quanto meno in grado di provocare danni importanti. L'umbria è altamente sismica solo lungo l'Appennino al confine con le Marche e tutti ricordiamo il terremoto del 1997. Il Lazio ha solo due zone ad alta sismicità, l'alto reatino ovvero l'estrema provincia est di Rieti e il frusinate, anche qui la provincia orientale che confina con l'Abruzzo. C'è poi la zona vulcanica dei castelli romani che storicamente ha dato qualche forte terremoto ma è lontana.
2) Il lago di Bolsena è una zona anch'essa vulcanica tuttavia a differenza di quella dei colli albani è più antica e quindi "più stabile". Oltretutto questi terremoti non sembrerebbero riconducibili ad una attività di tipo vulcanico in quanto gli ipocentri delle scosse vulcaniche sono decisamente più superficiali. Probabilmente sono legati alla riattivazione di una piccola faglia locale.
3) Dopo prima scossa di magnitudo 4.1 non ci sono stati altri eventi energeticamente simili. Per capirci la scossa di magnitudo 3.4 ha avuto un'energia di 5 volte inferiore. Quella di magnitudo 3.0 circa 12 volte inferiore. Tutte le scosse possono quindi essere riconducibili ad un assestamento della faglia interessata anche se gli epicentri pur vicini non sono coincidenti.
30 MAGGIO 2016: Trema l'Umbria. Terremoto poco fa in provincia di Terni, secondo i dati dell'INGV l'epicentro risulta a CASTEL Giorgio con una intensità di 4.1 richter a una profondità di circa. 8 km. La scossa ben distinta anche nel Lazio, si e' verificata alle ore 22:24. Al momento non segnalano particolari danni. Per tenere monitorata la situazione delle scosse sismiche in italua e nel mondo consulta la sezione terremoti.
SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 3.1 TRA MANTOVA, ROVIGO E FERRARA
28 MAGGIO 2016: Una scossa di terremoto di 3,1 è stata registrata poco fa dai sismografi dell'Istituto Nazionale di Vulcanologia. L'Epicentro, a 6 km di profondità è avvenuto tra Mantova, Rovigo e Ferrara. Non si segnalano danni.
TERREMOTO ISOLE FIJI: SCOSSA MOLTO FORTE DI MAGNITUDO 6.4
27 MAGGIO 2016: Scossa di terremoto molto forte registrata nei pressi delle Isole Fiji poco fa, nel Pacifico Meridionale. La scossa ha avuto una magnitudo di 6,4 della scala Richter con ipocentro profondissimo a oltre 570 km. Il sisma ha avuto epicentro in mare 19.0 km a sud di Ndoi Island. Non si hanno notizie su danni a persone o cose.
GRECIA: FORTE SCOSSA DI TERREMOTO A CRETA DI MAGNITUDO 5.3
25 MAGGIO 2016: Creta: Una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.3 è stata registrata non molto lontano dalla costa orientale dell'Isola alle 10.36 ora italiana. Il sisma ha avuto una profondità stimata di 19km ed un epicentro in mare a circa 6-7 chilometri dall'isola di Koufonisi dove è stato avvertito nettamente ma non ha provocato alcun danno. La scossa è stata avvertita distintamente anche sull'Isola principale fino a Ziros ma non vengono segnalati danni, solo un po' di spavento.
ERUTTA IL SINABUNG. 3 VITTIME NELL'ISOLA DI SUMATRA
22 MAGGIO 2016: E' avvenuto ieri nell'isola di Sumatra, in Indonesia. Il vulcano Sinabung, che da tempo dava palesi segni di attività, è eruttato provocando una massiccia fuoriuscita di lava e una estesa nube di polveri e veneri, che hanno causato la morte di tre persone. Si tratta di agricoltori che erano presenti in zona e che sono stati colti di sorpresa, senza possibilità di fuga. Oltre a loro anche numerosi animali sono rimasti carbonizzati o soffocati dalle ceneri vulcaniche, riferisce un portavoce della Protezione Civile.
AUSTRALIA: STRANO FORTE TERREMOTO DI MAGNITUDO 6.0 NEL BEL MEZZO DEL GRAN DESERTO SABBIOSO
21 MAGGIO 2016: Un forte terremoto di magnitudo 6.0 ha interessato nella giornata di ieri 20 Maggio 2016 alle ore 20.14 (ora italiana) l'Australia centrale, più precisamente il settore meridionale dei territori del Nordovest, a ovest del Grande Deserto Sabbioso, uno dei deserti più estesi del continente. L'australia non è una regione particolarmente sismica in quando le sue rocce sono antichissime, per lo più di origine precambiana, ovvero più antiche di 500 milioni di anni fa.
L'Australia non è asismica intendiamoci, storicamente ci sono stati numerosi terremoti, anche molto forti, uno fra tutti quello di Meckering avvenuto il 14 Ottobre del 1968 che ebbe una magnitudo di 6.9 ed una profondità di 60km con un epicentro localizzato nell'estremo sudovest del continente e fu anche particolarmente dannoso con almeno 2 vittime. Ma in quella zona in particolare, non c'era mai stato alcun terremoto apprezzabile. Il movimento tellurico di ieri è pertanto da considerarsi raro o addirittura unico in quanto si è verificato in una zona del tutto asisimica dove la magnitudo massima registrata storicamente non ha mai superato i 2.0.
L'Australia non è asismica intendiamoci, storicamente ci sono stati numerosi terremoti, anche molto forti, uno fra tutti quello di Meckering avvenuto il 14 Ottobre del 1968 che ebbe una magnitudo di 6.9 ed una profondità di 60km con un epicentro localizzato nell'estremo sudovest del continente e fu anche particolarmente dannoso con almeno 2 vittime. Ma in quella zona in particolare, non c'era mai stato alcun terremoto apprezzabile. Il movimento tellurico di ieri è pertanto da considerarsi raro o addirittura unico in quanto si è verificato in una zona del tutto asisimica dove la magnitudo massima registrata storicamente non ha mai superato i 2.0.
TERREMOTO ECUADOR: FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 6.7
18 MAGGIO 2016: Una forte scossa di terremoto di Magnitudo 6,7 si è verificata poco fa in Ecuador. L'epicentro si è verificato a 10 km di profondità sulla costa. Circa un mese fa l'Ecuador è stato interessato da un altro violento terremoto. Non si hanno per il momento altre notizie. Vi terrò aggiornati.
FORTE TERREMOTO IN GIAPPONE A EST DI TOKIO
16 MAGGIO 2016: Torna a tremare violentemente la terra in Giappone.Un forte terremoto, di magnitudo 5.6, è stato infatti registrato nel Giappone meridionale alle 21.23 locali (le 14.23 in Italia) con epicentro nella prefettura di Ibaraki, a 35 km a NNE di Tokyo, ad una profondità di circa 40 km. Lo rende noto la Japan meteorological agency (Jma) che però non ha lanciato un allarme tsunami, misurando l'intensità della scossa in 5.8 sulla scala nipponica di misurazione massima di 7 livelli. Al momento, secondo la tv pubblica Nhk, le linee di Shinkansen e altre linee ferroviarie e delle metropolitana nella capitale sono state sospese.
SCOSSA DI TERREMOTO IN SICILIA: MAGNITUDO 3.5 POCO A NORD DI RAGUSA
Aggiornamento 7 MAGGIO 2016 ore 16:00: secondo le stime dell'INGV la scossa è stata di magnitudo 3.5, ad una profondità di 23km con epicentro nella località di Licodia Eubea.
7 MAGGIO 2016: Scossa di terremoto in Sicilia - Pochi minuti fa è stato registrata una scossa di entità modesta ma ben avvertibile in Sicilia. Secondo le prime stime si tratta di un terremoto di magnitudo 3.4 con epicentro circa 25 km a nord di Ragusa. La profondità è di circa 5 km, pertanto molto superficiale e per questo ben distinguibile. Al momento non si segnalano particolari danni a cose e persone; è probabile che i dati verranno lievemente rivisti con le nuove stime. Proprio la Sicilia orientale risulta una delle zone più a rischio forti terremoti sul territorio italiano
7 MAGGIO 2016: Scossa di terremoto in Sicilia - Pochi minuti fa è stato registrata una scossa di entità modesta ma ben avvertibile in Sicilia. Secondo le prime stime si tratta di un terremoto di magnitudo 3.4 con epicentro circa 25 km a nord di Ragusa. La profondità è di circa 5 km, pertanto molto superficiale e per questo ben distinguibile. Al momento non si segnalano particolari danni a cose e persone; è probabile che i dati verranno lievemente rivisti con le nuove stime. Proprio la Sicilia orientale risulta una delle zone più a rischio forti terremoti sul territorio italiano
TERREMOTO DI MAGNITUDO 3.2 IN PROVINCIA DI MODENA, EMILIA ROMAGNA EPICENTRO PAVULLO NEL FRIGNANO
4 MAGGIO 2016: Una scossa di terremoto valutata dall'INGV di magnitudo 3.2 sulla scala Richter è stata registrata poco fa alle 10.17 in Emilia Romagna nella provincia appenninica di Modena. L'epicentro nei pressi del comune di Pavullo Nel Frignano dove l'evento sismico è stato nettamente avvertito. L'ipocentro a circa 33km di profondità.Segnalazioni sono giunte anche dai comuni vicini ma non ci sono stati danni, solo un po' di spavento.
SCOSSA DI TERREMOTO TRA FIRENZE E BOLOGNA
25 APRILE 2016: Una scossa di terremoto è stata ben avvertita dalla popolazione tra l'alta Toscana e la dorsale emiliana poco dopo le 9.40, nell'area del Mugello. Si è tratto di una scossa breve ma piuttosto intensa, di magnitudo 3.6 a una profondità di appena 5km, sentita in particolare nella zona di Borgo San Lorenzo e Firenzuola. Al momento non si hanno ulteriori notizie relative a possibili danni.
ECUADOR: DISASTROSO TERREMOTO DI MAGNITUDO 7.8, DECINE DI VITTIME
Aggiornamento 18 APRILE 2016 ore 9:10
Si aggrava il bilancio dei danni causati dal violente sisma, magnitudo 7.8, che ha colpito l'Equador. Sale a oltre 260 il numero delle persone che hanno perso la vita e ben 2.527 le persone ferite. Secondo le parole del Vice Presidente della Repubblica, Jorge Glas, al momento non si conosce con precisione il numero dei dispersi anche se la lista ahimè si allunga di ore in ore.
Nel frattempo il salvataggio delle vittime nella località turistica di Pedernales, una delle più colpite dal terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito ieri la costa dell'Ecuador, è diventato un compito arduo che corre "tra la vita e la morte".
Proprio in questa località nella provincia costiera di Manabí, finora si contano 235 morti e oltre 1.500 feriti. La debolezza delle strutture crollate, tuttavia, rendono difficile anche i soccorsi e si teme che il bilancio totale possa ancora salire nel corso delle prossime ore. Secondo le autorità circa l'80 per cento degli edifici sono crollati o hanno subito danni strutturali.
Le operazioni di soccorso si stanno così concentrando nelle ultime ore proprio sulla città di Pedernales e nelle provincia costiera di Manabì, mentre le autorità locali aspettano gli aiuti anche da altri Paesi. Colombia, Cile, El Salvador, Venezuela e la Spagna hanno confermato la spedizione in Ecuador di squadre di soccorso addestrati in ricerca e soccorso delle vittime cani.
Panama, la Francia e gli Stati Uniti e le organizzazioni non governative straniere hanno offerto il loro aiuto al governo ecuadoriano.
Nel frattempo la terra continua a tremare. Dopo la scossa principale delle 23.58 UTC almeno altre 55 scosse si sono susseguite ma si teme che altre si possano verificare nelle prossime ore.
Aggiornamento 17 APRILE 2016 ore 12.00
Purtroppo come si temeva dalle prime stime, tende ad aggravarsi il bilancio del disastroso terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito l'Ecuador. Le vittime accertate fino a questo momento sono un'ottantina ma le autorità sono convinte che siano destinate ad aumentare, i feriti sono centinaia. Si conferma altresì che la città più colpita è Guayaquil con decine di case crollate e un intero ponte distrutto che ha schiacciato diversi autoveicoli, ancora non si conoscono le conseguenze di questa tragedia nella tragedia. In un primo momento l'energia del sisma e la sua vicinanza alla costa avevano fatto temere uno Tsunamicome si verificò nel 1979 ma per fortuna almeno questo pericolo è scampato.
17 APRILE 2016: ECUADOR: Alle 20 di ieri Sabato 16 Aprile, l'una di notte di oggi Domenica 17 Aprile in Italia, un violentissimo terremoto valutato di magnitudo 7.8 sulla scala Richter è stato registrato nei pressi della costa ecuadoregna nel cantone di Esmeraldas. L'epicentro circa 20km a sudest della città di Muisne, la profondità stimata attorno ai 19km. Un sisma violentissimo che ha fatto danni fino a 200km di distanza persino nella grande città di Quito ma è nelle zone costiere della regione dell'Esmeraldas ed al confine con la Colombia che si registrano purtroppo i danni peggiori ed anche un imprecisato numero di vittime.
In questo momento i morti accertati dalle autorità sarebbero 41 ma è presto per fare un bilancio visto che i soccorsi hanno raggiunto solo da pochissimo tempo le zone colpite. A Guayaquil una delle città più danneggiate è crollato un ponte su cui stavano camminando delle automobili, alcune sarebbero rimaste schiacciate dal crollo. E' il terremoto più forte che ha colpito l'Ecuador dal lontano 1979 quando il 12 Dicembre un sisma di magnitudo 8.2 oltre a causare dozzine di vittime provocò anche uno Tsunami che distrusse parte dei villaggi costieri.
Si aggrava il bilancio dei danni causati dal violente sisma, magnitudo 7.8, che ha colpito l'Equador. Sale a oltre 260 il numero delle persone che hanno perso la vita e ben 2.527 le persone ferite. Secondo le parole del Vice Presidente della Repubblica, Jorge Glas, al momento non si conosce con precisione il numero dei dispersi anche se la lista ahimè si allunga di ore in ore.
Nel frattempo il salvataggio delle vittime nella località turistica di Pedernales, una delle più colpite dal terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito ieri la costa dell'Ecuador, è diventato un compito arduo che corre "tra la vita e la morte".
Proprio in questa località nella provincia costiera di Manabí, finora si contano 235 morti e oltre 1.500 feriti. La debolezza delle strutture crollate, tuttavia, rendono difficile anche i soccorsi e si teme che il bilancio totale possa ancora salire nel corso delle prossime ore. Secondo le autorità circa l'80 per cento degli edifici sono crollati o hanno subito danni strutturali.
Le operazioni di soccorso si stanno così concentrando nelle ultime ore proprio sulla città di Pedernales e nelle provincia costiera di Manabì, mentre le autorità locali aspettano gli aiuti anche da altri Paesi. Colombia, Cile, El Salvador, Venezuela e la Spagna hanno confermato la spedizione in Ecuador di squadre di soccorso addestrati in ricerca e soccorso delle vittime cani.
Panama, la Francia e gli Stati Uniti e le organizzazioni non governative straniere hanno offerto il loro aiuto al governo ecuadoriano.
Nel frattempo la terra continua a tremare. Dopo la scossa principale delle 23.58 UTC almeno altre 55 scosse si sono susseguite ma si teme che altre si possano verificare nelle prossime ore.
Aggiornamento 17 APRILE 2016 ore 12.00
Purtroppo come si temeva dalle prime stime, tende ad aggravarsi il bilancio del disastroso terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito l'Ecuador. Le vittime accertate fino a questo momento sono un'ottantina ma le autorità sono convinte che siano destinate ad aumentare, i feriti sono centinaia. Si conferma altresì che la città più colpita è Guayaquil con decine di case crollate e un intero ponte distrutto che ha schiacciato diversi autoveicoli, ancora non si conoscono le conseguenze di questa tragedia nella tragedia. In un primo momento l'energia del sisma e la sua vicinanza alla costa avevano fatto temere uno Tsunamicome si verificò nel 1979 ma per fortuna almeno questo pericolo è scampato.
17 APRILE 2016: ECUADOR: Alle 20 di ieri Sabato 16 Aprile, l'una di notte di oggi Domenica 17 Aprile in Italia, un violentissimo terremoto valutato di magnitudo 7.8 sulla scala Richter è stato registrato nei pressi della costa ecuadoregna nel cantone di Esmeraldas. L'epicentro circa 20km a sudest della città di Muisne, la profondità stimata attorno ai 19km. Un sisma violentissimo che ha fatto danni fino a 200km di distanza persino nella grande città di Quito ma è nelle zone costiere della regione dell'Esmeraldas ed al confine con la Colombia che si registrano purtroppo i danni peggiori ed anche un imprecisato numero di vittime.
In questo momento i morti accertati dalle autorità sarebbero 41 ma è presto per fare un bilancio visto che i soccorsi hanno raggiunto solo da pochissimo tempo le zone colpite. A Guayaquil una delle città più danneggiate è crollato un ponte su cui stavano camminando delle automobili, alcune sarebbero rimaste schiacciate dal crollo. E' il terremoto più forte che ha colpito l'Ecuador dal lontano 1979 quando il 12 Dicembre un sisma di magnitudo 8.2 oltre a causare dozzine di vittime provocò anche uno Tsunami che distrusse parte dei villaggi costieri.
FORTE SCOSSA DI TERREMOTO IN GIAPPONE: MAGNITUDO 6.4
Aggiornamento 16 APRILE 2016 ore 8:00
Si aggrava il bilancio dei danni e delle vittime, al momento 29, causati dalla serie interminabile di scosse che da alcuni giorni sta tenendo con il fiato sospeso il Giappone. Secondo le ultime notizie giunte almeno 29 persone hanno perso la vita e oltre 1500 sono rimaste ferite; migliaia anche gli sfollati.
Ricordiamo che la prima scossa di M6.5, verificatasi nella notte tra giovedì 14 e venerdì 15, ha provocato 10 vittime e 800 feriti; mentre la seconda di M7.3, verificatasi a distanza di solo 28 ore, ha causato bel 19 vittime e 700 feriti. Entrambe si sono generate a soli 12 km di profondità amplificando così l'intensità del sisma. La più colpita dalla scosse la città di Mashiki, molto vicina alla faglia attiva e al monte Aso, il vulcano più attivo del Giappone meridionale, che in qesti giorni ha eruttato. L'Agenzia Meteorologica Nazionale ha alzato il livello di allerta a 2 su una scala massima di 5.
Intanto sono circa 200mila le abitazioni rimaste al buio, mentre si segnalano gravi danni ad acquedotti, autostrade e ponti. Chiuso anche in parte l'aeroporto di Kumamoto per danni al tetto. Ci sono state 97 segnalazioni di persone rimaste intrappolate sotto le macerie, inclusi studenti del campus universitario dell'Università Tokai, nella prefettura di Kumamoto.
Negli ultimi 20 anni si sono verificati 4 terremoti di magnitudo 6 nella regione del Kyushu, incluso uno di magnitudo 7 nella prefettura di Fukuoka, lungo la faglia Kego che si estende 22 km all'interno del territorio fino al mare. Secondo gli esperti nuove scosse di assestamento della stessa intensità potrebbero avvenire nei prossimi giorni.
Giappone, isola di Kyushu prefettura di Kumamoto, dopo le violente scosse di ieri un nuovo potentissimo terremoto si è abbattuto alle 18.25 ora italiana sull'area con una magnitudo probabile di 7.0 (stima iniziale tra 7.2/7.4) sulla scala Richter. La profondità calcolata soltanto 10km. Un doppio effetto, alta energia, bassa profondità (se verrà confermata), ingredienti per un disastro. Abbiamo già visto cosa hanno potuto fare due scosse di magnitudo 6.4 e 6.1 ma qui si parla di una energia almeno 20-30 volte maggiore.
Neppure la famosa edilizia antisismica del Giappone e soprattutto dopo i danni già rilevanti dei primi due sismi, potrà aver retto questa volta. Gli esperti dell'ingv avevano avvertito che la possibilità di avere nuove scosse anche forti era alta e purtroppo la previsione si è avverata. Speriamo soltanto che gran parte della popolazione dopo i primi terremoti sia rimasta fuori casa perchè altrimenti potrebbero esserci molte altre vittime. Esiste anche anche un potenziale rischio di tsunami con un'onda alta 1 metro circa.
La rete nazionale dei sismografi in Italia ha registrato il terremoto del Giappone quasi 50 minuti dopo l'evento il che significa che l'onda sismica ha impiegato circa 50 minuti per percorrere la distanza che separa il Giappone dall'Italia, 10milaKm, da ciò si può calcolare che l'onda superficiale ha viaggiato ad velocità media di 3.3km al secondo. La durata dell'oscillazione del suolo in Italia è stata di circa 30 minuti.
Aggiornamento 15 APRILE 2016 ore 9:45
Si aggrava il bilancio del terremoto o dovremmo dire del duplice terremoto che ha colpito ieri pomeriggio Giovedì 14 Aprile il Giappone meridionale nell'isola di Kyushu. Gli epicentri dei due movimenti tellurici rispettivamente di magnitudo 6.4 e 6.1 sulla scala Richter distanti poco più di 10km l'uno dall'altro hanno causato molti danni nella prefettura di Kumamoto in particolare nella città di Ueki e purtroppo si segnalano anche diverse vittime. Stando alle ultime notizie almeno 9 persone avrebbe perso la vita.
Quasi tutte causate dal crollo delle proprie abitazione, ma almeno due negli incendi causati dal Sisma tra i numerosi che sono divampati. Più di 800 persone sarebbero poi rimaste ferite in altri crolli e ricoverate in ospedale, 50 sono in gravi condizioni. In tutto sarebbero almeno una ventina le case distrutte ma la conta del danni non è definitiva perché si stanno cercando ancora alcuni dispersi sotto le macerie.
E' il sisma più forte che ha colpito il Giappone da quello catastrofico del 11 Marzo 2011. Significativa la profondità dei terremoti, stimata attorno ai 9-10km. Normalmente eventi sismici ad alta energia con ipocentri poco profondi sono distruttivi, vedasi il terremoto dell'Aquila del 6 Aprile del 2009 di M 5.9 ed una profondità di soli 8 km. Ma il Giappone è noto per la sua proverbiale prevenzione in materia antisismica e i danni sebbene ingenti non sono stati disastrosi. Gli esperti dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia avvertono che essendo la zona molto sismica altre scosse significative potrebbero verificarsi nei prossimi giorni e determinare il crollo delle strutture già gravemente danneggiate.
14 APRILE 2016: La terra è tornata a tremare in Giappone. Alle ore 21,26 locali, le 13,26 in Italia, una violenta scossa di terremoto, di magnitudo 6,4, è stata avvertita distintamente dalla popolazione nel sud del Giappone. L'epicentro è stato localizzato nella prefettura di Kumamoto a una profondità di 10 Km. Altre scosse di assestamento si sono susseguite, alcune anche di forte intensità, tra cui una di ben M 5,7 . L'intensità del nuovo sisma, secondo l'Agenzia meteorologica giapponese, è stata di 6, sulla scala di misurazione nipponica di 7 livelli massimi. Al momento non risultano danni a persone o cose. Scongiurato anche il pericolo di tsunami.
Si aggrava il bilancio dei danni e delle vittime, al momento 29, causati dalla serie interminabile di scosse che da alcuni giorni sta tenendo con il fiato sospeso il Giappone. Secondo le ultime notizie giunte almeno 29 persone hanno perso la vita e oltre 1500 sono rimaste ferite; migliaia anche gli sfollati.
Ricordiamo che la prima scossa di M6.5, verificatasi nella notte tra giovedì 14 e venerdì 15, ha provocato 10 vittime e 800 feriti; mentre la seconda di M7.3, verificatasi a distanza di solo 28 ore, ha causato bel 19 vittime e 700 feriti. Entrambe si sono generate a soli 12 km di profondità amplificando così l'intensità del sisma. La più colpita dalla scosse la città di Mashiki, molto vicina alla faglia attiva e al monte Aso, il vulcano più attivo del Giappone meridionale, che in qesti giorni ha eruttato. L'Agenzia Meteorologica Nazionale ha alzato il livello di allerta a 2 su una scala massima di 5.
Intanto sono circa 200mila le abitazioni rimaste al buio, mentre si segnalano gravi danni ad acquedotti, autostrade e ponti. Chiuso anche in parte l'aeroporto di Kumamoto per danni al tetto. Ci sono state 97 segnalazioni di persone rimaste intrappolate sotto le macerie, inclusi studenti del campus universitario dell'Università Tokai, nella prefettura di Kumamoto.
Negli ultimi 20 anni si sono verificati 4 terremoti di magnitudo 6 nella regione del Kyushu, incluso uno di magnitudo 7 nella prefettura di Fukuoka, lungo la faglia Kego che si estende 22 km all'interno del territorio fino al mare. Secondo gli esperti nuove scosse di assestamento della stessa intensità potrebbero avvenire nei prossimi giorni.
Giappone, isola di Kyushu prefettura di Kumamoto, dopo le violente scosse di ieri un nuovo potentissimo terremoto si è abbattuto alle 18.25 ora italiana sull'area con una magnitudo probabile di 7.0 (stima iniziale tra 7.2/7.4) sulla scala Richter. La profondità calcolata soltanto 10km. Un doppio effetto, alta energia, bassa profondità (se verrà confermata), ingredienti per un disastro. Abbiamo già visto cosa hanno potuto fare due scosse di magnitudo 6.4 e 6.1 ma qui si parla di una energia almeno 20-30 volte maggiore.
Neppure la famosa edilizia antisismica del Giappone e soprattutto dopo i danni già rilevanti dei primi due sismi, potrà aver retto questa volta. Gli esperti dell'ingv avevano avvertito che la possibilità di avere nuove scosse anche forti era alta e purtroppo la previsione si è avverata. Speriamo soltanto che gran parte della popolazione dopo i primi terremoti sia rimasta fuori casa perchè altrimenti potrebbero esserci molte altre vittime. Esiste anche anche un potenziale rischio di tsunami con un'onda alta 1 metro circa.
La rete nazionale dei sismografi in Italia ha registrato il terremoto del Giappone quasi 50 minuti dopo l'evento il che significa che l'onda sismica ha impiegato circa 50 minuti per percorrere la distanza che separa il Giappone dall'Italia, 10milaKm, da ciò si può calcolare che l'onda superficiale ha viaggiato ad velocità media di 3.3km al secondo. La durata dell'oscillazione del suolo in Italia è stata di circa 30 minuti.
Aggiornamento 15 APRILE 2016 ore 9:45
Si aggrava il bilancio del terremoto o dovremmo dire del duplice terremoto che ha colpito ieri pomeriggio Giovedì 14 Aprile il Giappone meridionale nell'isola di Kyushu. Gli epicentri dei due movimenti tellurici rispettivamente di magnitudo 6.4 e 6.1 sulla scala Richter distanti poco più di 10km l'uno dall'altro hanno causato molti danni nella prefettura di Kumamoto in particolare nella città di Ueki e purtroppo si segnalano anche diverse vittime. Stando alle ultime notizie almeno 9 persone avrebbe perso la vita.
Quasi tutte causate dal crollo delle proprie abitazione, ma almeno due negli incendi causati dal Sisma tra i numerosi che sono divampati. Più di 800 persone sarebbero poi rimaste ferite in altri crolli e ricoverate in ospedale, 50 sono in gravi condizioni. In tutto sarebbero almeno una ventina le case distrutte ma la conta del danni non è definitiva perché si stanno cercando ancora alcuni dispersi sotto le macerie.
E' il sisma più forte che ha colpito il Giappone da quello catastrofico del 11 Marzo 2011. Significativa la profondità dei terremoti, stimata attorno ai 9-10km. Normalmente eventi sismici ad alta energia con ipocentri poco profondi sono distruttivi, vedasi il terremoto dell'Aquila del 6 Aprile del 2009 di M 5.9 ed una profondità di soli 8 km. Ma il Giappone è noto per la sua proverbiale prevenzione in materia antisismica e i danni sebbene ingenti non sono stati disastrosi. Gli esperti dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia avvertono che essendo la zona molto sismica altre scosse significative potrebbero verificarsi nei prossimi giorni e determinare il crollo delle strutture già gravemente danneggiate.
14 APRILE 2016: La terra è tornata a tremare in Giappone. Alle ore 21,26 locali, le 13,26 in Italia, una violenta scossa di terremoto, di magnitudo 6,4, è stata avvertita distintamente dalla popolazione nel sud del Giappone. L'epicentro è stato localizzato nella prefettura di Kumamoto a una profondità di 10 Km. Altre scosse di assestamento si sono susseguite, alcune anche di forte intensità, tra cui una di ben M 5,7 . L'intensità del nuovo sisma, secondo l'Agenzia meteorologica giapponese, è stata di 6, sulla scala di misurazione nipponica di 7 livelli massimi. Al momento non risultano danni a persone o cose. Scongiurato anche il pericolo di tsunami.
TERREMOTO: SCOSSA IN PROVINCIA DI MANTOVA
12 APRILE 2016: Continua a tremare la Terra nelle zone colpite dal Terremoto del Maggio 2012. Negli ultimi minuti unascossa di magnitudo 2.8 è avvenuta nella provincia di Mantova alle ore 16.00. L'epicentro è stato localizzato nell'Oltrepò mantovano, tra Poggio Rusco e Bondeno, ad una profondità di circa 10 Km.
FORTE TERREMOTO DI MAGNITUDO 6.6 TRA AFGHANISTAN E PAKISTAN
10 APRILE 2016: Un forte terremoto di magnitudo 6.6 sulla scala Richter è stato registrato alle ore 12.47 (ora Italiana) nell'Afghanistan settentrionale al confine con i Pakistan ed il Tajikistan. Il sisma ha avuto una profondità ipocentrale stimata in 196km. Generalmente eventi così profondi anche se altamente energetici non sono particolarmente pericolosi anche se avvertiti a grande distanza. Il terremoto è stato infatti avvertito distintamente fino a oltre 500km dall'Epicentro. Al momento non vengono segnalati danni. Il centro più vicino all'epicentro è il paese di Iskatul.
FORTE TERREMOTO ALLE ISOLE VANUATU: MAGNITUDO 6.9
3 APRILE 2016: Forte scossa di magnitudo 6.9 scuote il Pacifico - Gli strumenti dell'istituto geologico Usa hanno registrato la scossa alle 10.23 ora italiana a 420 chilometri a nord ovest della capitale delle Isole Vanuatu, Port Vila. Inizialmente stimata di magnitudo 7.2 è poi stata rivista a 6.9. Difficile a fronte di una magnitudo simile ipotizzare tsunami pericolosi, al momento infatti non si registrano particolari eventi. Per intensità e conformazione del sisma le onde prodotte non dovrebbero superare i 30cm. C'è anche da dire che in queste zone terremoti anche significativi sono abbastanza comuni.
FORTE SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 5.2 NELLO IONIO IN GRECIA AVVERTITA A ZANTE
29 MARZO 2016: Forte scossa di terremoto questa notte nel mar Ionio settentrionale. Il sisma di magnitudo 5.2 ed una profondità di 10km ha interessato il braccio di mare antistante l'isola greca di Zante dove è stato nettamente avvertito. Fortunatamente a parte un po' di paura non ci sono stati danni. Quell'area dello Ionio è particolarmente sismica, il terremoto più forte dell'epoca recente risale all'Agosto del 1953 ebbe una magnitudo di 7.0 Richter e rase al suolo Zante, Itaca e Cefalonia con quasi 500 vittime.
TERREMOTO TRA CAMPANIA E PUGLIA: SCOSSA DI MAGNITUDO 3.0 IN PROVINCIA DI AVELLINO IN IRPINIA
8 MARZO 2016: Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 sulla scala Richter è stata avvertita poco fa, alle 11.03 ora italiana nella provincia di Avellino. L'epicentro vicinoGrottaminarda tra i comuni di Vallata e Flumeri. La profondità del sisma 18km. La scossa è stata avvertita anche in Puglia nella provincia di Foggia tra Monteleone di Puglia e Accadia. Quello delle ore 11.03 è l'evento più energetico di un piccolo sciame cominciato alle 10.37 con una scossa di magnitudo 2.6, alle 11.06 una terza scossa di magnituto 1.9. Sebbene ci sia stato un po' di spavento, il sisma non ha provocato alcun danno.
TERREMOTO A CAMPOBASSO: SCOSSA DI MAGNITUDO 3.7
3 MARZO 2016: Una forte scossa di TERREMOTO di Magnitudo 3,7 è avvenuta questa mattina a Campobasso. Questo avviene dopo lo sciame sismico degli ultimi giorni. La scossa, avvenuta a 10 km di profondità è stata avvertita nettamente dalla popolazione. Non si registrano danni a persone o cose.
SUMATRA: FORTE TERREMOTO MOLTO AL LARGO DI MAGNITUDO 7.6, BASSO RISCHIO TSUNAMI
Oggi 2 marzo 2016, una forte scossa di terremoto valutata in prima analisi di magnitudo 7.6 sulla scala Richter è stata registrata alle ore 13.49 ora italiana nell'Oceano Indiana a sudest della grande isola di Sumatra. Il terremoto ha avuto unepicentro molto lontano dalla terra ferma, quasi 800km di distanza ed una profondità di 17km, non c'è quindi alcun rischio che possa aver provocato dei danni.
Improbabile anche che si verifichi uno tsunami significativo. Generalmente terremoti con queste energie a meno di particolari condizioni della morfologia del fondale non provocano sollevamenti tidali apprezzabili, inferiori al metro, un'onda che potrebbe tranquillamente confondersi tra le altre.
Improbabile anche che si verifichi uno tsunami significativo. Generalmente terremoti con queste energie a meno di particolari condizioni della morfologia del fondale non provocano sollevamenti tidali apprezzabili, inferiori al metro, un'onda che potrebbe tranquillamente confondersi tra le altre.
TERREMOTO IN CROAZIA: SCOSSA DI MAGNITUDO 4.5
14 FEBBRAIO 2016: TERREMOTO IN CROAZIA - Una scossa di terremoto di magnitudo 4,5 si è verificata alle ore 15,51 nella Costa meridionale della Croazia. L'epicentro è avvenuto ad una profondità di circa 20 km. Non si conoscono altri dettagli in merito allo stato attuale.
FORTE SCOSSA DI TERREMOTO TRA CATANIA E SIRACUSA... TREMA LA SICILIA!
8 FEBBRAIO 2016: Una forte scossa di terremoto è stata avvertita nel pomeriggio sulla Sicilia sudorientale, tra le province di Siracusa, Ragusa e Catania. Stando agli ultimi aggiornamenti l'epicentro del sisma si troverebbe a 16km circa a NE di Ragusa, a una profondità di appena 5km! Il terremoto, avvenuto intorno alle ore 16.35, è stato avvertito distintamente anche dalla popolazione di Catania, sembra infatti che la magnitudo abbia raggiunto i 4.6 gradi Richter, ma si attendono ulteriori conferme.
TERREMOTO TAIWAN MAGNITUDO 6.5: PALAZZI CROLLATI, VITTIME E FERITI
Aggiornamento 8 FEBBRAIO 2016 ore 11:25
Dopo oltre due giorni dal violento terremoto di magnitudo 6.4 che ha colpito la città di Tainan che conta almeno due milioni di abitanti, nell'isola di Taiwan, costato la vita ad almeno 35 persone, un uomo e una donna sono stati estratti vivi dalla macerie di uno degli enormi condomini crollati a causa del sisma. Il gigantesco palazzo di 17 piani ha trascinato con se nel crollo tutti i suoi abitanti,almeno 100 persone sarebbero intrappolate ancora sotto le macerie.
La donna estratta ancora viva era rimasta protetta dal corpo di suo marito che invece non ce l'ha fatta, così come suo figlio di due anni. Deceduta purtroppo anche la bimba di soli sei mesi estratta viva subito dopo il sisma. Nel complesso almeno 300 persone sarebbero state estratte fino ad ora ancora vive dalle macerie. Appena 17 anni fa, il 20 Settembre del 1999 un violentissimo sisma di magnitudo 7.3 sulla scala Richter devastò la città ci Chichi al centro dell'Isola nella contea di Nantou causando la morte di 2400 persone e danni per oltre 9 miliardi di dollari.
l'Isola di Taiwan così come l'arcipelago del Giappone, si trova all'interno di quella che viene comunemente chiamata "cintura di fuoco" una gigantesca faglia lunga migliaia di chilometri che circonda tutto l'oceano pacifico dall'Asia all'America passando per l'Oceania, sede dei più violenti terremoti della storia del Pianeta.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2016 ore 7:45
Terremoto di magnitudo 6.5 a Taiwan, situazione critica - Particolarmente colpita la città di Tainan, dove la violenta scossa, avvenuta in piena notte locale ( circa alle 4 locali, 22 italiane ), ha provocato il crollo di due palazzi residenziali di 17 piani. Tra le macerie sono state purtroppo estratte almeno 5 vittime, mentre i sopravvissuti sarebbero 221. Si segnalano altri edifici crollati tra cui un palazzo residenziale di Wei Guan in cui vivevano 150 famiglie; a questo si segnalano altri danni tra cui rotture di condotte di gas e acqua. Il sisma ha provocato diversi danni anche a causa della sua scarsa profondità, circa 20km. Taiwan non è comunque nuova a violenti eventi sismici.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2016 ore: 22.20
La forte scossa di terremoto che ha interessato Taiwan secondo le ultime informazioni avrebbe provocato il crollo di un edifico. La struttura ha ceduto su un lato e l'intero edificio si è inclinato. Non si hanno notizie di vittime. E' stato invece escluso il rischio Tsunami
5 FEBBRAIO 2016: FORTE TERREMOTO A TAIWAN - Un forte terremoto si è registrato poco fa a Taiwan. Secondo le ultime informazioni la scossa è avvenuta ad una profondità di 20 km con una Magnitudo di 6,5. Non si hanno per il momento altre informazioni a riguardo, ve li daremo nel corso dei prossimi aggiornamenti. La scossa è stata avvertita in tutta l'Isola ed è avvenuta alle ore 19.57 UTC. La notizia è confermata dall'USGS, l'osservatorio statunitense.
Nel 1999 un violento terremoto provocò la morte di 1700 persone. Si è trattato del "più forte terremoto del secolo", avvertito anche nel sud della Cina.
Dopo oltre due giorni dal violento terremoto di magnitudo 6.4 che ha colpito la città di Tainan che conta almeno due milioni di abitanti, nell'isola di Taiwan, costato la vita ad almeno 35 persone, un uomo e una donna sono stati estratti vivi dalla macerie di uno degli enormi condomini crollati a causa del sisma. Il gigantesco palazzo di 17 piani ha trascinato con se nel crollo tutti i suoi abitanti,almeno 100 persone sarebbero intrappolate ancora sotto le macerie.
La donna estratta ancora viva era rimasta protetta dal corpo di suo marito che invece non ce l'ha fatta, così come suo figlio di due anni. Deceduta purtroppo anche la bimba di soli sei mesi estratta viva subito dopo il sisma. Nel complesso almeno 300 persone sarebbero state estratte fino ad ora ancora vive dalle macerie. Appena 17 anni fa, il 20 Settembre del 1999 un violentissimo sisma di magnitudo 7.3 sulla scala Richter devastò la città ci Chichi al centro dell'Isola nella contea di Nantou causando la morte di 2400 persone e danni per oltre 9 miliardi di dollari.
l'Isola di Taiwan così come l'arcipelago del Giappone, si trova all'interno di quella che viene comunemente chiamata "cintura di fuoco" una gigantesca faglia lunga migliaia di chilometri che circonda tutto l'oceano pacifico dall'Asia all'America passando per l'Oceania, sede dei più violenti terremoti della storia del Pianeta.
Aggiornamento 6 FEBBRAIO 2016 ore 7:45
Terremoto di magnitudo 6.5 a Taiwan, situazione critica - Particolarmente colpita la città di Tainan, dove la violenta scossa, avvenuta in piena notte locale ( circa alle 4 locali, 22 italiane ), ha provocato il crollo di due palazzi residenziali di 17 piani. Tra le macerie sono state purtroppo estratte almeno 5 vittime, mentre i sopravvissuti sarebbero 221. Si segnalano altri edifici crollati tra cui un palazzo residenziale di Wei Guan in cui vivevano 150 famiglie; a questo si segnalano altri danni tra cui rotture di condotte di gas e acqua. Il sisma ha provocato diversi danni anche a causa della sua scarsa profondità, circa 20km. Taiwan non è comunque nuova a violenti eventi sismici.
Aggiornamento 5 FEBBRAIO 2016 ore: 22.20
La forte scossa di terremoto che ha interessato Taiwan secondo le ultime informazioni avrebbe provocato il crollo di un edifico. La struttura ha ceduto su un lato e l'intero edificio si è inclinato. Non si hanno notizie di vittime. E' stato invece escluso il rischio Tsunami
5 FEBBRAIO 2016: FORTE TERREMOTO A TAIWAN - Un forte terremoto si è registrato poco fa a Taiwan. Secondo le ultime informazioni la scossa è avvenuta ad una profondità di 20 km con una Magnitudo di 6,5. Non si hanno per il momento altre informazioni a riguardo, ve li daremo nel corso dei prossimi aggiornamenti. La scossa è stata avvertita in tutta l'Isola ed è avvenuta alle ore 19.57 UTC. La notizia è confermata dall'USGS, l'osservatorio statunitense.
Nel 1999 un violento terremoto provocò la morte di 1700 persone. Si è trattato del "più forte terremoto del secolo", avvertito anche nel sud della Cina.
VIOLENTO TERREMOTO IN ALASKA DI MAGNITUDO 7.1
24 GENNAIO 2016: Un violento terremoto di magnitudo 7.1 è stati registrato oggi 24 gennaio alle 11.30 ora italiana nello stato dell'Alaska negli Stati Uniti d'America. Il servizio geologico nazionale rende noto che la profondità dell'evento è stata di circa 100km e l'epicentro situato a circa 250km da Anchorage. Il movimento sismico è stato nettamente avvertito dagli abitanti della capitale ma non ha provocato danni. Si esclude inoltre che possa provocare uno tsunami dato che l'energia sismica con una cosi elevata profondità ipocentrale si smorza anche un po' arrivando in superficie. Seguiranno eventuali aggiornamenti.
Lo stato dell'Alaska fu colpito da un evento sismico catastrofico di magnitudo 9.2 il 27 marzo del 1964. Il sisma provocò uno tsunami con onde alte 30 metri e danneggiò gravemente Anchorage dove ci furono 131 vittime. Fu il terzo terremo più forte mai registrato sulla Terra.
Lo stato dell'Alaska fu colpito da un evento sismico catastrofico di magnitudo 9.2 il 27 marzo del 1964. Il sisma provocò uno tsunami con onde alte 30 metri e danneggiò gravemente Anchorage dove ci furono 131 vittime. Fu il terzo terremo più forte mai registrato sulla Terra.
TERREMOTO VICINO TRENTO, SCOSSA DI 3.2
14 AGOSTO 2015: Scossa di terremoto di magnitudo 3.2 si è verificata questa mattina presto, intorno alle ore 6:58, con epicentro nella provincia di Trento ad una profondità di 11.9km. Il sisma è stato avvertito in diversi comuni tra cui Limone sul Garda, Folgaria, Lavarone, Pergine Valsugana, Riva del Garda, Rovereto, Vallarsa, Recoardo Terme, Schio e Valli del Pasubio. Al momento non si segnalano particolari danni nè feriti.
TERREMOTO IN CALABRIA: SCOSSA 4.1 IN PROVINCIA DI COSENZA
3 AGOSTO 2015: Forte scossa di terremoto in Calabria - Scossa di magnitudo 4.1 registrata alle ore 9:27 in provincia di Cosenza, con epicentro tra Arpigliano e Parenti. Il terremoto è stato ben avvertito nonostante la sua profondità di circa 26km. A Cosenza la scossa è stata avvertita per più di qualche secondo. Questa scossa fa seguito ad altre avvenute nelle scorse ore tra Calabria e Tirreno, l'ultima lieve la scorsa notte poco dopo le ore 3. Al momento non si segnalano particolari danni a cose e persone, se ci sono novità vi terremo aggiornati.
TERREMOTO: FORTE SCOSSA TRA TOSCANA ED EMILIA ROMAGNA DI MAGNITUDO 3.9
22 LUGLIO 2015: Alle ore 14.57 di oggi Mercoledì 22 Luglio una forte scossa di terremoto di magnitudo 3.9 sulla scala Richter è stata registrata dalla rete nazionale di sismografi dell'istituto di geofisica e vulcanologia sull'Appennino Tosco Emiliano in provincia di Bologna. L'epicentro in corrispondenza del paese di Lizzano in Belvedere, la profondità stimata di circa 10km.
Il sisma è stato avvertito in buona parte della provincia di Prato, Pistoia, Lucca e La Spezia e nelle zone epicentrali c'è stato un po' di Panico ma non vengono segnalati danni a persone o cose. Già stanotte un evento di magnitudo 3.1 era stato registrato poco più a sud ma la profondità del terremoto di circa 60km avevo reso l'energia superficiale molto ridotta e il sisma poco percepibile.
Il sisma è stato avvertito in buona parte della provincia di Prato, Pistoia, Lucca e La Spezia e nelle zone epicentrali c'è stato un po' di Panico ma non vengono segnalati danni a persone o cose. Già stanotte un evento di magnitudo 3.1 era stato registrato poco più a sud ma la profondità del terremoto di circa 60km avevo reso l'energia superficiale molto ridotta e il sisma poco percepibile.
ALASKA: FORTE TERREMOTO DI MAGNITUDO 5.8 VICINO AD ANCORAGE MA NESSUN DANNO
26 GIUGNO 2015: Una forte scossa di terremoto valutata tra 5.6 e 5.8 di Magnitudo sulla Scala Richter ha interessato l'Alaska meridionale nella giornata di ieri alle ore 02.32 (ora locale). L'epicentro situato a circa 120km dalla città di Anchorage, la profondità stimata attorno ai 105-110km.
Proprio questo ultimo fattore, l'elevata profondità ha permesso all'onda sismica di propagarsi a grande distanza ed essere percepita distintamente dagli abitanti ma allo stesso tempo ha favorito una grande attenuazione dell'energia sismica che è arrivata in superficie notevolmente indebolita. Per questo motivo non vengono segnalati danni. Il 27 Marzo del 1964 in Alaska si verificò il secondo più violento terremoto della storia (dopo quello cileno del 1960) con una magnitudo 9.2 ed uno tsunami che sollevò onde alte fino a 30 metri. Vi furono 131 vittime e danni per miliardi di dollari.
Proprio questo ultimo fattore, l'elevata profondità ha permesso all'onda sismica di propagarsi a grande distanza ed essere percepita distintamente dagli abitanti ma allo stesso tempo ha favorito una grande attenuazione dell'energia sismica che è arrivata in superficie notevolmente indebolita. Per questo motivo non vengono segnalati danni. Il 27 Marzo del 1964 in Alaska si verificò il secondo più violento terremoto della storia (dopo quello cileno del 1960) con una magnitudo 9.2 ed uno tsunami che sollevò onde alte fino a 30 metri. Vi furono 131 vittime e danni per miliardi di dollari.
GRECIA: FORTE SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 5.1 AVVERTITA ANCHE AD ATENE
9 GIUGNO 2015: Una forte scossa di terremoto valutata dall'istituto di di geofisica e vulcanologia di magnitudo 5.1 è stata registrata alle 3.09 di stanotte in Grecia. L'epicentro a pochi chilometri dalla costa nel mare tra la Grecia continentale e l'Isola dell'Eubea, le località più vicine entro i 5km Larymna e Malesina.
La profondità del sisma è stata calcolata in 10km, sembra vi sia stato qualche lieve danno nelle zone epicentrali. La scossa è stata avvertita anche negli piani più alti degli edifici della capitale Ateneche dista dall'epicentro circa 83km.
La profondità del sisma è stata calcolata in 10km, sembra vi sia stato qualche lieve danno nelle zone epicentrali. La scossa è stata avvertita anche negli piani più alti degli edifici della capitale Ateneche dista dall'epicentro circa 83km.
TERREMOTO IN GIAPPONE: MAGNITUDO 8.5! NESSUNA ALLERTA TSUNAMI
30 MAGGIO 2015: Un forte terremoto di magnitudo 8,5 ha interessato nelle ultime ore il Giappone, al largo delle coste delle isole Ogasawara, circa mille chilometri a sud di Tokyo. Secondo quanto riferito dalla tv pubblica non risultano esserci al momento danni a persone o cose. Nessun allarme tsunami è stato emesso.
SISMA DI 7.0 RICHTER SCUOTE L'ALASKA
29 MAGGIO 2015: Un terremoto di magnitudo 7.0 si è registrato al largo della costa meridionale dell'Alaska, nella tarda serata di Giovedì 28 Maggio. L'Osservatorio Geologico degli Stati Uniti (USGS) afferma che l'epicentro si trova a 104 km a Sud-Sudest di Ugashik, ad una profondità di ben 61 km.
Il Centro di Monitoraggio degli Tsunami sull'Oceano Pacifico ha riportato che in base ai dati raccolti non c'era il rischio di Tsunami, come poi effettivamente avvenuto. Non sono inoltre riportati danni degni di nota e/o persone rimaste ferite nell'area interessata, che tuttavia è scarsamente popolata.
Il Centro di Monitoraggio degli Tsunami sull'Oceano Pacifico ha riportato che in base ai dati raccolti non c'era il rischio di Tsunami, come poi effettivamente avvenuto. Non sono inoltre riportati danni degni di nota e/o persone rimaste ferite nell'area interessata, che tuttavia è scarsamente popolata.
GIAPPONE: IMPONENTE E SPETTACOLARE ERUZIONE DEL VULCANO SHINDAKE
29 MAGGIO 2015: Durante la mattinata di Venerdì 29 Maggio si è registrata l'eruzione del vulcano Shindake, in Giappone, e più precisamente sull'isola Kuchinoerabu. Oltre 100 persone, residenti sull'isola, sono state fatte evacuare in seguito alla robusta ed allo stesso tempo spettacolare "esplosione" del Monte Shindake.
Il Servizio Meteorologico Giapponese ha innalzato l'allerta fino al livello 5, il massimo della scala. Ha tuttavia rassicurato che non ci sono notizie di danni o feriti, che purtroppo di erano avuti soltanto 8 mesi fa in seguito ad un'altra eruzione vulcanica in Giappone, relativa al Mount Ontake che scatenò un'eruzione improvvisa provocando 57 vittime.
A Tokyo il primo ministro Shinzo Abe ha predisposto l'organizzazione di un team per gestire l'emergenza sull'isola: "ho indicato alle autorità locali di fare tutto il possibile per garantire la completa sicurezza degli abitanti".
L'eruzione è stata totalmente inaspettata ed ha colto tutti di sorpresa. Un ufficiale locale afferma che "si è sentita un'esplosione fortissima, seguita ad una velocissima ascesa di fumo nero verso il cielo, che si è oscurato velocemente".
I residenti dell'isola vivono ormai in una costante preoccupazione, in quanto il vulcano Shindake era già eruttato solamente 9 mesi fa, nell'Agosto 2014.
Il Servizio Meteorologico Giapponese ha innalzato l'allerta fino al livello 5, il massimo della scala. Ha tuttavia rassicurato che non ci sono notizie di danni o feriti, che purtroppo di erano avuti soltanto 8 mesi fa in seguito ad un'altra eruzione vulcanica in Giappone, relativa al Mount Ontake che scatenò un'eruzione improvvisa provocando 57 vittime.
A Tokyo il primo ministro Shinzo Abe ha predisposto l'organizzazione di un team per gestire l'emergenza sull'isola: "ho indicato alle autorità locali di fare tutto il possibile per garantire la completa sicurezza degli abitanti".
L'eruzione è stata totalmente inaspettata ed ha colto tutti di sorpresa. Un ufficiale locale afferma che "si è sentita un'esplosione fortissima, seguita ad una velocissima ascesa di fumo nero verso il cielo, che si è oscurato velocemente".
I residenti dell'isola vivono ormai in una costante preoccupazione, in quanto il vulcano Shindake era già eruttato solamente 9 mesi fa, nell'Agosto 2014.
TERREMOTO IN CALABRIA: MAGNITUDO 3.8 IN ASPROMONTE
24 MAGGIO 2015: Terremoto in Calabria questa mattina con epicentro a Roghudi in Aspromonte. Secondo la Rete Sismica Nazionale dell'INGV la magnitudo è stata di 3,8 ad una profondità di 60 km.
La scossa è stata avvertita dalla popolazione di Palagonia (CT), Messina, Reggio Calabria, Floridia (SR), Rosolini (SR), Lentini (SR), Vibo Valentia.
La scossa è stata avvertita dalla popolazione di Palagonia (CT), Messina, Reggio Calabria, Floridia (SR), Rosolini (SR), Lentini (SR), Vibo Valentia.
TERREMOTO SCUOTE LONDRA: SCOSSA DI MAGNITUDO 4.3 LA SCORSA NOTTE
22 MAGGIO 2015: Una scossa di terremoto ha destato paura e preoccupazione la scorsa notte agli abitanti londinesi. E' stata registrata alle 2.52 ora locale, con epicentro a poco più di 100 km da Londra e precisamente a 2 km ad Ovest di Ramsgate. Magnitudo di 4.3° Richter.
La scossa non ha recato danni a persone o cose, ma ha solo generato un grande spavento tra la popolazione. C'è da dire che per il territorio britannico non si tratta di un evento eccezionale, in quanto non è inusuale rilevare di tanto in tanto una debole attività sismica.
A tal proposito l'Osservatorio Geologico Inglese ha mostrato la seguente statistica (basata sulla magnitudo in gradi Richter) per far dare un'idea di quanto possa essere "normale" un evento come quello odierno:
La scossa non ha recato danni a persone o cose, ma ha solo generato un grande spavento tra la popolazione. C'è da dire che per il territorio britannico non si tratta di un evento eccezionale, in quanto non è inusuale rilevare di tanto in tanto una debole attività sismica.
A tal proposito l'Osservatorio Geologico Inglese ha mostrato la seguente statistica (basata sulla magnitudo in gradi Richter) per far dare un'idea di quanto possa essere "normale" un evento come quello odierno:
- 5° o superiore: ogni 8 anni;
- da 4° a 4.9°: ogni 2 anni;
- da 3° a 3.9°: 3 volte all'anno;
- da 2° a 2.6°: 26 volte all'anno;
- da 1° a 1.9°: 140 volte all'anno;
TERREMOTO SULLA PIANURA DEL VENETO: SCOSSA AVVERTITA TRA TREVISO, VICENZA E BELLUNO
15 MAGGIO 2015: Scossa di terremoto in provincia di Treviso questa mattina intorno alle 7:35 - Secondo i dati dell'INGV la scossa ha avuto magniutudo 3.4 e si è verificata ad una profondità di circa 10.5 km, con epicentro a Mosnigo, nel trevigiano appunto. Il terremoto è stato avvertito anche nelle province di Vicenza e Belluno e fa seguito ad una scossa del tutto analoga sempre sulla medesima area verificatasi appena 3 giorni fa, il 12 Maggio. Al momento non si segnalano feriti e danni significativi.
Alano di Piave, Belluno, Cesiomaggiore, Feltre, Lentiai, Mel, Pedavena, Quero, Santa Giustina, Seren del Grappa, Vas, Altivole, Asolo, Borso del Grappa, Casier, Castelfranco Veneto, Cornuda, Crespano del Grappa, Follina, Fonte, Istrana, Miane, Mogliano Veneto, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Oderzo, Paese, Pederobba, Pieve di Soligo, Ponzano Veneto, Possagno, Revine Lago, San Pietro di Feletto, San Zenone degli Ezzelini, Segusino, Sernaglia della Battaglia, Spresiano, Susegana, Trevignano, Treviso, Valdobbiadene, Vedelago, Vidor, Villorba, Vittorio Veneto, Volpago del Montello, Bassano del Grappa, Cassola e Valdagno.
Alano di Piave, Belluno, Cesiomaggiore, Feltre, Lentiai, Mel, Pedavena, Quero, Santa Giustina, Seren del Grappa, Vas, Altivole, Asolo, Borso del Grappa, Casier, Castelfranco Veneto, Cornuda, Crespano del Grappa, Follina, Fonte, Istrana, Miane, Mogliano Veneto, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Oderzo, Paese, Pederobba, Pieve di Soligo, Ponzano Veneto, Possagno, Revine Lago, San Pietro di Feletto, San Zenone degli Ezzelini, Segusino, Sernaglia della Battaglia, Spresiano, Susegana, Trevignano, Treviso, Valdobbiadene, Vedelago, Vidor, Villorba, Vittorio Veneto, Volpago del Montello, Bassano del Grappa, Cassola e Valdagno.
NUOVA GUINEA: LA TERRA CONTINUA A TREMARE, SCOSSA DI MAGNITUDO 7.4 CON PICCOLO TSUNAMI!
5 MAGGIO 2015: E' dalla fine di Marzo che l'arcipelago delle Isole Bismark nella Nuova Guinea viene scosso da terremoti ad altissima energia, uno sciame violento potremmo definirlo cominciato il 30 Marzocon un sisma di magnitudo 7.6 tra la Nuova Britannia orientale e l'isola di Latangai e proseguito poi il 30 Aprile con un evento di Magnitudo 6.8 nella nuova Britannia orientale e poi a Maggio con 3 eventi concentrati nell'arco di pochi giorni il 1 maggio di Magnitudo 6.8 ed oggi il 5 maggio con due eventi diMagnitudo 7.4 e 6.0. Quest'ultimo evento di 7.4, localizzato a 130km dalla città di Kokopo ha provocato anche alcuni danni , un black out e generato un piccolo tsunami con un onda alta all'incirca 1 metro che per fortuna non ha creato particolari problemi.
Ma tutti i terremoti verificatisi nell'area sarebbero stati potenzialmente distruttivi se fossero avvenuti sotto zone urbanizzate , per fortuna quella zona dell'arcipelago è poco abitata e per lo più con abitazioni fatte di materiali leggeri come il legno.
Ma tutti i terremoti verificatisi nell'area sarebbero stati potenzialmente distruttivi se fossero avvenuti sotto zone urbanizzate , per fortuna quella zona dell'arcipelago è poco abitata e per lo più con abitazioni fatte di materiali leggeri come il legno.
TERREMOTO SCUOTE LA NUOVA ZELANDA: MAGNITUDO 5.8!
4 MAGGIO 2015: Un terremoto di magnitudo 5,8 è stato registrato, alle 14.29 ora locale, nell'isola meridionale della Nuova Zelanda, sotto Christchurch in una zona che storicamente è colpita da sisma di ogni intensità. La profondità cui è stata registrata questa scossa è stata di circa 10 chilometri. Non vi sono ancora notizie su danni alle persone o alle cose.
NEPAL: VIOLENTO TERREMOTO DI MAGNITUDO 7.7, CROLI E MORTI NELLA CAPITALE, VALANGHE SULL' EVEREST
Aggiornamento 12 MAGGIO 2015 ore 18:00
Si aggrava il bilancio del nuovo terremoto che ha interessato stamattina 12 Maggio 2015 il Nepal. Le notizie ufficiali parlano di una sessantina di vittime in tutto, compreso la parte Indiana e di oltreun migliaio di feriti, tuttavia è plausibile che col passare delle ore questi numeri cambieranno, questo perché nella zona colpita che è anche la stessa ad essere stata particolarmente devastata dal sisma del 25 Aprile scorso, la situazione è molto caotica.
Terremoto in Nepal, il nuovo sisma fa oltre 60 morti e migliaia di feriti
Molti palazzi precedentemente danneggiati sono crollati anche a Katmandu e i soccorsi impegnati su più fronti non riescono a raggiungere tutte le zone, inoltre decine di frane e slavine nelle zone montagnose rendono difficile o impediscono del tutto il transito dei veicoli. L'area più colpita quella compresa tra Dolakha e Sindhupalchowk, a Chautara molte persone sono ancora intrappolate sotto le macerie.
Intanto si cerca di capire la dinamica geologica di questo nuovo evento che sembra collegato seppur indirettamente con il sisma del 25 Aprile scorso, una nuova linea di faglia sempre parte dello stesso margine di compressione, attivatasi in seguito allo scuotimento maggiore di 7.8 verificatosi 17 giorni fa.Un tremore interminabile, così hanno detto gli abitanti della Capitale, una scossa durata almeno 1 minuto.
Aggiornamento 12 MAGGIO 2015 ore 10:00
Una nuova violenta scossa di terremoto di magnitudo 7.4 sulla scala Richter è stata registrata dalla rete mondiale dei sismografi in Nepal alle ore 9.05 italiane, 80km ad est della capitale Katmandu.
Nuova violenta scossa di terremoto in Nepal a 80km da Katmandu
L'epicentro di questo nuovo terremoto in una zona completamente diversa da quella interessata dal sisma catastrofico del 25 Aprile scorso che avvenne 80km ad ovest di Katmandu. Molto più vicino alla catena dell'Himalaya. L'ipocentro identico alla prima scossa, calcolato a 10km di profondità. Il sisma avvertito distintamente anche in India fino a Nuova Delhi è stato seguito da una replica di magnitudo 6.3. Al momento non si hanno notizie di danni ma l'evento sismico avrà sicuramente aggravato la già difficile situazione dell'area e considerando che la zona colpita è diversa da quella del sisma del 25 Aprile, ci saranno stati sicuramente nuovi crolli e temiamo nuove vittime. Resteremo aggiornati.
Aggiornamento 10 MAGGIO 2015 ore 8:15
A 15 giorni dallo spaventoso terremoto che ha scosso il Nepal e non solo, proseguono le operazioni di soccorso e ricerca, mentre il tristi bilancio delle vittime si avvicina a quasi 8mila persone. Sono rientrate anche le ultime due vittime italiane, gli speleologi Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, mentre sono stati fortunatamente rintracciati gli ultimi due connazionali del quale non si avevano ancora notizie. Personale dell'Unità di crisi della Farnesina e della Protezione civile proseguono invece le ricerche dei corpi dei due escursionisti Marco Pojer e Renzo Benedetti, le altre due vittime italiane ancora sepolte da una slavina a circa 3.500 metri di quota sul sentiero del Langtang Trek, a nord di Kathmandu.
I dati ufficiali secondo quanto riferito dalle autorità locali è di: 7.557 i morti accertati, i feriti sono 14.536. Il distretto più colpito è stato quello di Sindhupalchowk (con 2.911 morti) seguito da Kathmandu (1.202). Per quanto riguarda i danni agli edifici, secondo il ministero sono state completamente distrutte 191.058 case private e 10.718 edifici pubblici.
Si chiude definitivamente anche la stagione delle scalate sull'Everest visto che è fallito anche l'ultimo tentativo di ripristinare le strutture distrutte da una valanga al campo base. Lo ha riferito il The Himalayan Times, un team di esperti nepalesi specializzati nell'attrezzare vie di scalata dei ghiacciai, ha detto dopo una riunione che "è impossibile" riparare le vie di salita.
Le autorità dell'aeroporto internazionale Tribhuvan (Tia) di Kathmandu hanno imposto una restrizione all'atterraggio di aerei da trasporto pesanti con carichi di aiuti umanitari, a causa di allarmanti crepe apparse sull'unica pista dello scalo, vecchio oramai di 50 anni. In un comunicato del Tia, riguarda solo gli aerei cargo mentre i collegamenti passeggeri internazionali previsti potranno essere realizzati con qualunque tipo di aereo. In base alla restrizione, in pratica non sarà autorizzato l'atterraggio di velivoli di peso superiore alle 196 tonnellate.
Aggiornamento 3 MAGGIO 2015 ore 7:20
Non accenna a rallentare il triste conteggio delle persone che purtroppo hanno perso la vita nella violente scossa di terremoto in Nepal. Gli ultimi dati emessi dalle autorità locali parlano di oltre 7 mila vittima, tra cui 54 stranieri, ma diventa sempre più plausibile la possibilità che i morti superino le 10 mila come ipotizzato nei giorni scorsi. Un bilancio destinato ahimè ad aggravarsi di ora in ora visto anche l'imprecisato numero di dispersi, soprattutto al di fuori della valle di Kathmandu, ove molti villaggi sono raggiungibili solo con elicotteri.
Sul fronte italiani sono ancora in corso le verifiche da parte dell'Unità di crisi della Farnesina, dislocata a Kathmandu, per rintracciare gli ultimi due turisti di cui non si hanno notizie. Altri trekkers, intanto, sono giunti a Kathmandu e sono in attesa di rientrare in Italia.
Il governo di Kathmandu, intanto, ha rinnovato un appello per circa 400 mila tende per i senza tetto che sono quasi mezzo milione e per generi di prima necessità. Tra poche settimane inizierà la stagione monsonica e quindi occorre fare in fretta per offrire un riparo agli sfollati. Finora la comunità internazionale ha risposto con lo stanziamento di circa 68 milioni di dollari. In particolare, tre milioni di euro sono stati stanziati dalla Commissione Ue in risposta alle emergenze più immediate. Altri 25 milioni da Stati dell'Unione. E il commissario Ue per gli Aiuti umanitari Christos Stylianides, volato a Kathmandu col sottosegretario generale per gli Affari umanitari dell'Onu Valerie Amos, ha assicurato che l'Europa è pronta a dare altro sostegno. "Il nostro è un impegno a lungo termine", ha detto.
Aggiornamento 2 MAGGIO 2015 ore 10:30
A una settimana dal violento terremoto che ha sconvolto il Nepal, sono oramai davvero poche le speranza di trovare ancora qualcuno in vita tra le macerie. A perdere la speranza anche le autorità nepalesi che in mattinata hanno aggiornato il bilancio delle vittime: oltre 6600 morti e più di 14.000 feriti.
Secondo le prime stime per rialzarsi il paese necessiterebbe di almeno 2 miliardi di dollari per la ricostruzione di case, ospedali, uffici governativi e monumenti, andati distrutti durante il terremoto del 25 Aprile. Nel frattempo il capo dell'esercito nepalese, il generale Gaurav Rana, ha dichiarato alla rete americana Nbc che molte regioni del Paese sono ancora isolate e che alla fine "15 mila potrebbero essere le persone rimaste uccise".
Intanto, sono stati recuperati i corpi dei due speleologi italiani Oscar Piazza e Gigliola Mancinelli, rimasti uccisi vicino al villaggio di Langtanga. Le salme sono state recuperate e trasferite a Kathmandu. Continuano nel frattempo le ricerche Renzo Benedetti e Marco Pojer, gli altri due alpinisti trentini della spedizione dispersi.
Aggiornamento 1 MAGGIO 2015 ore 8:15
Proseguono le operazioni di ricerca e soccorso nei luoghi colpiti dal sisma di Sabato mentre cresce di ora in ora il bilancio delle vittime. Secondo le autorità locali i morti sono saliti a 6.198, mentre i feriti hanno raggiunto quota 13.827. Per quanto riguarda lo stato degli alloggi, sono state censite 148.329 case completamente distrutte mentre altre 136.582 hanno subito danni gravi. Secondo quanto emerso, almeno 19 sarebbero i morti per la frana verificatasi sull'Everest in seguito al sisma. Altre 61 vittime tra India e Bangladesh, 25 nel Tibet.
Ci sono tuttavia anche buone notizie visto che ci sono ancora persone estratte vive dalla macerie: recuperato, infatti, nelle ultime ore il corpo di un 15. Il ragazzo ha raccontato di essere sopravvissuto per cinque giorni in una stretta fessura tra due lastre di cemento mangiando due scatole di burro e succhiando acqua da alcuni abiti bagnati.
Nel frattempo il governo nepalese ha dichiarato lo stato di crisi nei 12 distretti della valle di Kathmandu più colpiti. In base a questa disposizione, le autorità locali possono confiscare proprietà private, medicine, cibo, indumenti o macchinari per venire in aiuto alla popolazione terremotata. Nell'antico complesso religioso del tempio di Pashupati Nath, a Kathmandu, dove giorno e notte si cremano i morti del sisma comincia a scarseggiare la legna per le pire, mentre gli operatori sono ormai stremati.
Secondo la polizia locale il numero delle vittime complessivo dovrebbe raggiungere le 9 mila unità, con danni agli edifici per circa 3.5 miliardi di dollari.
Aggiornamento 29 APRILE 2015 ore 8:30
Una tragedia senza fine. Cresce di ora in ora in numero delle vittime e dei disperi nei paesi colpiti Sabato scorso della violenta scossa di terremoto. Secondo fonti ufficiali al momento i morti sono circa 5.060 mentre, mentre i feriti toccano quasi le 11.000 unità e gli sfollati 455.000. Nel complesso si stima che circa 8 milioni di persone sono rimaste coinvolte nel terremoto, mentre il premier Sushil Koirala teme che il bilancio delle vittime possa addirittura toccare le 10.000 persone.
Nonostante la macchina umanitaria si sia ben messa in moto, circa 1.4 milioni di persone necessitano di beni primari, sia di tipo alimentare che per l'igiene personale. Secondo il Centro Nazionale delle Operazione di Emergenza, circa 6.6 milioni di persone sono state colpite nei 34 distretti nel Paese, di cui circa 1 milione sono senza un tetto. Purtroppo molti villaggi restano ancora irraggiungibili, tant'è che il governo ha messo in campo ben 13 elicotteri per raggiungere i punti più impervi nelle numerose vallate.
Secondo le prime analisi il terremoto avrebbe spostato la terra nella zona di Kathmandu sino a tre metri verso sud, mentre l'Everest dovrebbe essere rimasto della stessa altezza.
Aggiornamento 28 APRILE 2015 ore 8:50
Sale di ora in ora il bilancio dei morti in Nepal, dopo le forti scosse di terremoto che hanno sconquassato l'intero Paese e quelli limitrofi (India, Tibet, Cina) lo scorso 25 Aprile. Si parla ormai di oltre 4500 morti, secondo i dati forniti dal ministero dell'interno nepalese, tra cui quattro italiani. C'è molta apprensione per altri 40 nostri connazionali, al momento irreperibili; quelli rintracciati saranno fatti convergere a Kathmandu per poi essere rimpatriati. I feriti sono saliti ormai a 8000; in alcuni villaggi il 70% delle abitazioni è stato completamente distrutto, circa un milione i senzatetto e oltre 6 milioni di persone vivono grossi disagi a causa della scarsità di viveri, luce elettrica e carburante. Particolare attenzione ai bambini, molti dei quali sono rimasti orfani a seguito della tragedia: sono infatti circa 2 milioni i minori bisognosi di aiuto, che rischiano l'ipotermia perché esposti al forte freddo.
La terra continua ancora a tremare, infatti una nuova scossa di magnitudo 5.1 è stata registrata tra Nepal e Sikkim (India), più a Est rispetto all'epicentro del terremoto del 25 Aprile.
Aggiornamento 27 APRILE 2015 ore 11:45
Terremoto Nepal, bilancio sempre più drammatico - Sale ad oltre 3700 vittime e quasi 7000 feriti il tragico bilancio della violenta scossa di terremoto di magnitudo 7.7 che ha sconvolto il Nepal sabato scorso. A questa sono seguite tantissime altre scosse, spesso persino di magnitudo superiore a 4, con un picco di 6.8 registrato domenica. La macchina dei soccorsi è in piena azione anche con l'intervento dell'esercito ( circa 100.000 soldati ), ma le operazioni sono rese difficoltose dall'interruzione delle strade e dalla difficoltà nelle comunicazioni; il numero di dispersi e persone sotto le macerie è ancora alto, quindi si teme con tutta probabilità che il bilancio dei morti continuerà a salire. Numerosi villaggi risultano ancora isolati e di difficile raggiungimento.
Il distretto in cui è stato registrato il maggio numero di morti è quello di Sindhupalchowk, non lontano dalla capitale Katmandu. Tra i dispersi anche quattro speleologi italiani, mentre tra le vittime ci sono anche du alpinisti italiani morti sotto una frana. Nel frattempo sulle montagne continuano ad esserci valanghe, anche sull'Everest, dove diversi campi base sono stati spazzati via.
E' inoltre emergenza sanitaria, in diverse zone manca tutto: acqua, cibo, luce e medicinali, senza contare il rischio di epidemie per la presenza dei cadaveri. La comunità internazionale si sta muovendo per offrire aiuti e medicinali, soprattutto dalla Cina ma anche dall'Europa e dall'America; l'Unicef stima che cica 1 milione di bambini sia stato affetto in modo più o meno grave dal terremoto.
Aggiornamento 26 APRILE 2015 ore 9:45
Poco fa si è registrata una nuova forte scossa di terremoto questa volta più a Levante rispetto a ieri, ad est della Capitale Kathmandu, di magnitudo 6.8. Ancora tanta paura, ulteriori crolli e anche valanghe sull'Everest. Si tratta della scossa di assestamento più violenta dopo quella devastante di sabato di mangitudo 7.7. Questa nuova scossa rischia di aggravare ulteriormente il bilancio già drammatico delle vittime, ormai superiori ai 1900.
Aggiornamento 26 APRILE 2015 ore 7:40
Si aggrava di ora in ora il tragico bilancio delle vittime causate dal violento terremoto che nella giornata di Sabato ha scossa il Nepal. Il più potente terremoto degli ultimi 80 anni ha causato al momento più di 1800 vittime mentre i feriti ammontano a quasi 5000. Un bilancio destinato purtroppo a crescere visto che migliaia sono ancora i dispersi, centinaia le persone intrappolate sotto le macerie di numeroso edifici crollati, non solo in Nepal ma anche nei Paesi vicini. Seconde le autorità locali l'ospedale di Katmandu è ormai al collasso e numerosi feriti vengono curati all'aperto.
Si aggrava il bilancio anche delle persone che hanno perso la vita sotto le diverse valanghe che hanno travolto più campi base sull'Everest. Al momento sarebbero 18 gli alpinisti deceduti, 10 nel solo campo base dell'Everest ma potrebbero esserci altri alpinisti ancora sepolti sotto la neve.
Molti edifici nella capitale sono crollati, tra cui anche la torre Dharahara patrimonio dell'Unesco, che avrebbe a sua volta ucciso circa 250 turisti. E pure nei paesi circostanti, dalla Cina al Pakistan, vi sono decine di morti per il sisma: le autorità di New Delhi comunicano che sono saliti ad almeno 36 i morti in India: al momento il governo ha notizia di 23 morti nello Stato di Bihar, otto in Uttar Pradesh e quattro in Bangladesh.
Secondo le autorità locali circa il 90% degli edifici sono crollati nella zona dell'epicentro. Molte linee elettriche sono interrotte, lasciando al buio migliaia di abitazioni; difficile anche comunicare visto che molte linee telefoniche sono state danneggiate.
Secondo le notizie trapelate dai social la metropolitana si è fermata, si sentono sirene di ambulanze in tutta la città e negli ospedali affluiscono tanti feriti. L'aeroporto internazionale Tribhuvan è rimasto danneggiato a causa delle forti scosse ed è stato chiuso per alcune ore. I voli in arrivo verso la capitale sono stati dirottati verso aeroporti dell'India settentrionale.
Ricordiamo che il Nepal ha 27.8 milioni di abitanti e un'economia fortemente dipendente dal turismo. Il governo del Nepal ha dichiarato lo stato di emergenza nelle aree del Paese colpite e lanciato un appello alla comunità internazionale affinché fornisca al Paese gli aiuti umanitari necessari per fare fronte alla situazione. Al momento, il governo di Katmandu ha stanziato 500 milioni di rupie (5 milioni di dollari) come fondo di emergenza per gli aiuti. Sui 75 distretti nei quali è suddiviso il Paese, almeno 29 risultano colpiti dal sisma.
Appello che è già stato recepito da numerosi Paesi del mondo, che si sono subito attivati, impegnandosi in aiuti e rifornimenti immediati. La Missione USA in Nepal ha messo a disposizione circa $ 1 milione per assistenza immediata, mentre una squadra di ricerca e salvataggio degli Stati Uniti è pronta a volare in Nepal. Anche India, Pakistan, Cina, Francia e Gran Bretagna hanno già iniziato ad inviare soccorsi ed aiuti di prima necessità.
Aggiornamento 25 APRILE 2015 ore 12:00
Continua incessante ora dopo ora la ricerca dei dispersi e la conta delle vittime del devastante terremoto che ha messo in ginocchio la regione centrale del Nepal. Nella sola capitale Katmanduche è apparsa ai soccorritori come un cumulo di macerie i morti sarebbero più di 1500 (oltre 5000 feriti) ed il numero è destinato purtroppo a salire ulteriormente.
Distrutti anche molti templi storici della valle di Katmandu, la storica torre Dharahara e tantissimi edifici patrimonio dell'Unesco. Il sisma ha fatto diversi morti almeno una trentina anche nell'India settentrionale e non solo. A oltre 200km di distanza dall'epicentro sulle pendici dell'Everest, una gigantesca valanga innescata dal sisma ha travolto un campo base di alpinisti facendo 8 morti e una trentina di feriti.
Continuano intanto le scosse di assestamento lungo tutta la linea di faglia, decine i terremoti con una magnitudo superiore a 5.0 alcuni anche prossimi al magnitudo 6.0 o superiori. Epicentri anchenella Cina meridionale a ridosso della catena Himalayana.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti
Aggiornamento 25 APRILE 2015 ore 11:40
Sale a 150 il numero delle vittime del violento terremoto che questa mattina alle 8.11 ora italiana (11.56 ora locale) ha colpito la regione centrale dello stato del Nepal con una magnitudo stimata di 7.8° sulla scala Richter. Purtroppo si tratta di un bilancio ancora provvisorio perché, come dicevamo nel primo aggiornamento la valle di Katmandu è molto popolata e numerosi sono gli edifici che si sono letteralmente sgretolati sotto la violenza del terremoto. Crollata a Katmandu anche la famosissima torre di Dharahara patrimonio dell'Unesco, era alta 62 metri. Dalle ultime notizie ci sarebbero vittime, almeno 5 anche in India.
Numerose le scosse di assestamento, anche violente al seguito del primo terremoto, la più forte di magnitudo 6.4. Tutto il margine compressivo che scorre sotto l'Himalaya si sta muovendo, terremoti fino a magnitudo 5.6 sono stati registrati anche sul versante cinese della catena.
Era dal 15 Gennaio del 1934 che un terremoto così violento non colpiva quella regione, all'epoca vi furono quasi 20.000 morti. Resteremo aggiornati.
25 APRILE 2015: Una violenta scossa di terremoto di magnitudo compresa tra 7.7 e 7.9° della scala Richter ha colpito questa mattina 25 Aprile 2015, giorno della Liberazione, intorno alle 8.11 ora italiana la regione centro occidentale dello stato del Nepal. E' il sisma più forte che abbia colpito il Nepal dal 1934. L'epicentro a circa 80km dalla città di Pokhara e la capitale Katmandu, più o meno a metà strada tra le due città, la profondità stimata di 10km.
Al primo violento sisma sono seguite numerose repliche di forte energia, la maggiore alle 8.45 ora italiana di magnitudo 6.4. Dalle prime notizie giunte vengono segnalati molti crolli sia a Pokhara che a Katmandu e si parla già di vittime, almeno tre per il momento, ma la valle di Katmandu è molto popolata, sono circa 2.5 milioni gli abitanti e le strutture non sono sempre costruite nel modo migliore. Si hanno poi notizie di alcuni palazzi interamente crollati con persone sepolte sotto le macerie, quindi temiamo che il numero dei morti sia destinato a salire
Il sisma è stato avvertito anche in India soprattutto nella Capitale Nuova Delhi dove gli edifici hanno oscillato per diversi minuti e la gente si è riversata in strada, ma in quella zona non sembra aver provocato danni. Lo scuotimento ha inoltre determinato decine di valanghe sulle pendici innevate dell'Everest che dista dall'epicentro circa 200km. Alcune notizie frammentarie parlano di campi base di scalatori spazzati via, ma non c'è ancora nulla di ufficiale. Nelle prossime ore seguiranno nuovi aggiornamenti.
Si aggrava il bilancio del nuovo terremoto che ha interessato stamattina 12 Maggio 2015 il Nepal. Le notizie ufficiali parlano di una sessantina di vittime in tutto, compreso la parte Indiana e di oltreun migliaio di feriti, tuttavia è plausibile che col passare delle ore questi numeri cambieranno, questo perché nella zona colpita che è anche la stessa ad essere stata particolarmente devastata dal sisma del 25 Aprile scorso, la situazione è molto caotica.
Terremoto in Nepal, il nuovo sisma fa oltre 60 morti e migliaia di feriti
Molti palazzi precedentemente danneggiati sono crollati anche a Katmandu e i soccorsi impegnati su più fronti non riescono a raggiungere tutte le zone, inoltre decine di frane e slavine nelle zone montagnose rendono difficile o impediscono del tutto il transito dei veicoli. L'area più colpita quella compresa tra Dolakha e Sindhupalchowk, a Chautara molte persone sono ancora intrappolate sotto le macerie.
Intanto si cerca di capire la dinamica geologica di questo nuovo evento che sembra collegato seppur indirettamente con il sisma del 25 Aprile scorso, una nuova linea di faglia sempre parte dello stesso margine di compressione, attivatasi in seguito allo scuotimento maggiore di 7.8 verificatosi 17 giorni fa.Un tremore interminabile, così hanno detto gli abitanti della Capitale, una scossa durata almeno 1 minuto.
Aggiornamento 12 MAGGIO 2015 ore 10:00
Una nuova violenta scossa di terremoto di magnitudo 7.4 sulla scala Richter è stata registrata dalla rete mondiale dei sismografi in Nepal alle ore 9.05 italiane, 80km ad est della capitale Katmandu.
Nuova violenta scossa di terremoto in Nepal a 80km da Katmandu
L'epicentro di questo nuovo terremoto in una zona completamente diversa da quella interessata dal sisma catastrofico del 25 Aprile scorso che avvenne 80km ad ovest di Katmandu. Molto più vicino alla catena dell'Himalaya. L'ipocentro identico alla prima scossa, calcolato a 10km di profondità. Il sisma avvertito distintamente anche in India fino a Nuova Delhi è stato seguito da una replica di magnitudo 6.3. Al momento non si hanno notizie di danni ma l'evento sismico avrà sicuramente aggravato la già difficile situazione dell'area e considerando che la zona colpita è diversa da quella del sisma del 25 Aprile, ci saranno stati sicuramente nuovi crolli e temiamo nuove vittime. Resteremo aggiornati.
Aggiornamento 10 MAGGIO 2015 ore 8:15
A 15 giorni dallo spaventoso terremoto che ha scosso il Nepal e non solo, proseguono le operazioni di soccorso e ricerca, mentre il tristi bilancio delle vittime si avvicina a quasi 8mila persone. Sono rientrate anche le ultime due vittime italiane, gli speleologi Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, mentre sono stati fortunatamente rintracciati gli ultimi due connazionali del quale non si avevano ancora notizie. Personale dell'Unità di crisi della Farnesina e della Protezione civile proseguono invece le ricerche dei corpi dei due escursionisti Marco Pojer e Renzo Benedetti, le altre due vittime italiane ancora sepolte da una slavina a circa 3.500 metri di quota sul sentiero del Langtang Trek, a nord di Kathmandu.
I dati ufficiali secondo quanto riferito dalle autorità locali è di: 7.557 i morti accertati, i feriti sono 14.536. Il distretto più colpito è stato quello di Sindhupalchowk (con 2.911 morti) seguito da Kathmandu (1.202). Per quanto riguarda i danni agli edifici, secondo il ministero sono state completamente distrutte 191.058 case private e 10.718 edifici pubblici.
Si chiude definitivamente anche la stagione delle scalate sull'Everest visto che è fallito anche l'ultimo tentativo di ripristinare le strutture distrutte da una valanga al campo base. Lo ha riferito il The Himalayan Times, un team di esperti nepalesi specializzati nell'attrezzare vie di scalata dei ghiacciai, ha detto dopo una riunione che "è impossibile" riparare le vie di salita.
Le autorità dell'aeroporto internazionale Tribhuvan (Tia) di Kathmandu hanno imposto una restrizione all'atterraggio di aerei da trasporto pesanti con carichi di aiuti umanitari, a causa di allarmanti crepe apparse sull'unica pista dello scalo, vecchio oramai di 50 anni. In un comunicato del Tia, riguarda solo gli aerei cargo mentre i collegamenti passeggeri internazionali previsti potranno essere realizzati con qualunque tipo di aereo. In base alla restrizione, in pratica non sarà autorizzato l'atterraggio di velivoli di peso superiore alle 196 tonnellate.
Aggiornamento 3 MAGGIO 2015 ore 7:20
Non accenna a rallentare il triste conteggio delle persone che purtroppo hanno perso la vita nella violente scossa di terremoto in Nepal. Gli ultimi dati emessi dalle autorità locali parlano di oltre 7 mila vittima, tra cui 54 stranieri, ma diventa sempre più plausibile la possibilità che i morti superino le 10 mila come ipotizzato nei giorni scorsi. Un bilancio destinato ahimè ad aggravarsi di ora in ora visto anche l'imprecisato numero di dispersi, soprattutto al di fuori della valle di Kathmandu, ove molti villaggi sono raggiungibili solo con elicotteri.
Sul fronte italiani sono ancora in corso le verifiche da parte dell'Unità di crisi della Farnesina, dislocata a Kathmandu, per rintracciare gli ultimi due turisti di cui non si hanno notizie. Altri trekkers, intanto, sono giunti a Kathmandu e sono in attesa di rientrare in Italia.
Il governo di Kathmandu, intanto, ha rinnovato un appello per circa 400 mila tende per i senza tetto che sono quasi mezzo milione e per generi di prima necessità. Tra poche settimane inizierà la stagione monsonica e quindi occorre fare in fretta per offrire un riparo agli sfollati. Finora la comunità internazionale ha risposto con lo stanziamento di circa 68 milioni di dollari. In particolare, tre milioni di euro sono stati stanziati dalla Commissione Ue in risposta alle emergenze più immediate. Altri 25 milioni da Stati dell'Unione. E il commissario Ue per gli Aiuti umanitari Christos Stylianides, volato a Kathmandu col sottosegretario generale per gli Affari umanitari dell'Onu Valerie Amos, ha assicurato che l'Europa è pronta a dare altro sostegno. "Il nostro è un impegno a lungo termine", ha detto.
Aggiornamento 2 MAGGIO 2015 ore 10:30
A una settimana dal violento terremoto che ha sconvolto il Nepal, sono oramai davvero poche le speranza di trovare ancora qualcuno in vita tra le macerie. A perdere la speranza anche le autorità nepalesi che in mattinata hanno aggiornato il bilancio delle vittime: oltre 6600 morti e più di 14.000 feriti.
Secondo le prime stime per rialzarsi il paese necessiterebbe di almeno 2 miliardi di dollari per la ricostruzione di case, ospedali, uffici governativi e monumenti, andati distrutti durante il terremoto del 25 Aprile. Nel frattempo il capo dell'esercito nepalese, il generale Gaurav Rana, ha dichiarato alla rete americana Nbc che molte regioni del Paese sono ancora isolate e che alla fine "15 mila potrebbero essere le persone rimaste uccise".
Intanto, sono stati recuperati i corpi dei due speleologi italiani Oscar Piazza e Gigliola Mancinelli, rimasti uccisi vicino al villaggio di Langtanga. Le salme sono state recuperate e trasferite a Kathmandu. Continuano nel frattempo le ricerche Renzo Benedetti e Marco Pojer, gli altri due alpinisti trentini della spedizione dispersi.
Aggiornamento 1 MAGGIO 2015 ore 8:15
Proseguono le operazioni di ricerca e soccorso nei luoghi colpiti dal sisma di Sabato mentre cresce di ora in ora il bilancio delle vittime. Secondo le autorità locali i morti sono saliti a 6.198, mentre i feriti hanno raggiunto quota 13.827. Per quanto riguarda lo stato degli alloggi, sono state censite 148.329 case completamente distrutte mentre altre 136.582 hanno subito danni gravi. Secondo quanto emerso, almeno 19 sarebbero i morti per la frana verificatasi sull'Everest in seguito al sisma. Altre 61 vittime tra India e Bangladesh, 25 nel Tibet.
Ci sono tuttavia anche buone notizie visto che ci sono ancora persone estratte vive dalla macerie: recuperato, infatti, nelle ultime ore il corpo di un 15. Il ragazzo ha raccontato di essere sopravvissuto per cinque giorni in una stretta fessura tra due lastre di cemento mangiando due scatole di burro e succhiando acqua da alcuni abiti bagnati.
Nel frattempo il governo nepalese ha dichiarato lo stato di crisi nei 12 distretti della valle di Kathmandu più colpiti. In base a questa disposizione, le autorità locali possono confiscare proprietà private, medicine, cibo, indumenti o macchinari per venire in aiuto alla popolazione terremotata. Nell'antico complesso religioso del tempio di Pashupati Nath, a Kathmandu, dove giorno e notte si cremano i morti del sisma comincia a scarseggiare la legna per le pire, mentre gli operatori sono ormai stremati.
Secondo la polizia locale il numero delle vittime complessivo dovrebbe raggiungere le 9 mila unità, con danni agli edifici per circa 3.5 miliardi di dollari.
Aggiornamento 29 APRILE 2015 ore 8:30
Una tragedia senza fine. Cresce di ora in ora in numero delle vittime e dei disperi nei paesi colpiti Sabato scorso della violenta scossa di terremoto. Secondo fonti ufficiali al momento i morti sono circa 5.060 mentre, mentre i feriti toccano quasi le 11.000 unità e gli sfollati 455.000. Nel complesso si stima che circa 8 milioni di persone sono rimaste coinvolte nel terremoto, mentre il premier Sushil Koirala teme che il bilancio delle vittime possa addirittura toccare le 10.000 persone.
Nonostante la macchina umanitaria si sia ben messa in moto, circa 1.4 milioni di persone necessitano di beni primari, sia di tipo alimentare che per l'igiene personale. Secondo il Centro Nazionale delle Operazione di Emergenza, circa 6.6 milioni di persone sono state colpite nei 34 distretti nel Paese, di cui circa 1 milione sono senza un tetto. Purtroppo molti villaggi restano ancora irraggiungibili, tant'è che il governo ha messo in campo ben 13 elicotteri per raggiungere i punti più impervi nelle numerose vallate.
Secondo le prime analisi il terremoto avrebbe spostato la terra nella zona di Kathmandu sino a tre metri verso sud, mentre l'Everest dovrebbe essere rimasto della stessa altezza.
Aggiornamento 28 APRILE 2015 ore 8:50
Sale di ora in ora il bilancio dei morti in Nepal, dopo le forti scosse di terremoto che hanno sconquassato l'intero Paese e quelli limitrofi (India, Tibet, Cina) lo scorso 25 Aprile. Si parla ormai di oltre 4500 morti, secondo i dati forniti dal ministero dell'interno nepalese, tra cui quattro italiani. C'è molta apprensione per altri 40 nostri connazionali, al momento irreperibili; quelli rintracciati saranno fatti convergere a Kathmandu per poi essere rimpatriati. I feriti sono saliti ormai a 8000; in alcuni villaggi il 70% delle abitazioni è stato completamente distrutto, circa un milione i senzatetto e oltre 6 milioni di persone vivono grossi disagi a causa della scarsità di viveri, luce elettrica e carburante. Particolare attenzione ai bambini, molti dei quali sono rimasti orfani a seguito della tragedia: sono infatti circa 2 milioni i minori bisognosi di aiuto, che rischiano l'ipotermia perché esposti al forte freddo.
La terra continua ancora a tremare, infatti una nuova scossa di magnitudo 5.1 è stata registrata tra Nepal e Sikkim (India), più a Est rispetto all'epicentro del terremoto del 25 Aprile.
Aggiornamento 27 APRILE 2015 ore 11:45
Terremoto Nepal, bilancio sempre più drammatico - Sale ad oltre 3700 vittime e quasi 7000 feriti il tragico bilancio della violenta scossa di terremoto di magnitudo 7.7 che ha sconvolto il Nepal sabato scorso. A questa sono seguite tantissime altre scosse, spesso persino di magnitudo superiore a 4, con un picco di 6.8 registrato domenica. La macchina dei soccorsi è in piena azione anche con l'intervento dell'esercito ( circa 100.000 soldati ), ma le operazioni sono rese difficoltose dall'interruzione delle strade e dalla difficoltà nelle comunicazioni; il numero di dispersi e persone sotto le macerie è ancora alto, quindi si teme con tutta probabilità che il bilancio dei morti continuerà a salire. Numerosi villaggi risultano ancora isolati e di difficile raggiungimento.
Il distretto in cui è stato registrato il maggio numero di morti è quello di Sindhupalchowk, non lontano dalla capitale Katmandu. Tra i dispersi anche quattro speleologi italiani, mentre tra le vittime ci sono anche du alpinisti italiani morti sotto una frana. Nel frattempo sulle montagne continuano ad esserci valanghe, anche sull'Everest, dove diversi campi base sono stati spazzati via.
E' inoltre emergenza sanitaria, in diverse zone manca tutto: acqua, cibo, luce e medicinali, senza contare il rischio di epidemie per la presenza dei cadaveri. La comunità internazionale si sta muovendo per offrire aiuti e medicinali, soprattutto dalla Cina ma anche dall'Europa e dall'America; l'Unicef stima che cica 1 milione di bambini sia stato affetto in modo più o meno grave dal terremoto.
Aggiornamento 26 APRILE 2015 ore 9:45
Poco fa si è registrata una nuova forte scossa di terremoto questa volta più a Levante rispetto a ieri, ad est della Capitale Kathmandu, di magnitudo 6.8. Ancora tanta paura, ulteriori crolli e anche valanghe sull'Everest. Si tratta della scossa di assestamento più violenta dopo quella devastante di sabato di mangitudo 7.7. Questa nuova scossa rischia di aggravare ulteriormente il bilancio già drammatico delle vittime, ormai superiori ai 1900.
Aggiornamento 26 APRILE 2015 ore 7:40
Si aggrava di ora in ora il tragico bilancio delle vittime causate dal violento terremoto che nella giornata di Sabato ha scossa il Nepal. Il più potente terremoto degli ultimi 80 anni ha causato al momento più di 1800 vittime mentre i feriti ammontano a quasi 5000. Un bilancio destinato purtroppo a crescere visto che migliaia sono ancora i dispersi, centinaia le persone intrappolate sotto le macerie di numeroso edifici crollati, non solo in Nepal ma anche nei Paesi vicini. Seconde le autorità locali l'ospedale di Katmandu è ormai al collasso e numerosi feriti vengono curati all'aperto.
Si aggrava il bilancio anche delle persone che hanno perso la vita sotto le diverse valanghe che hanno travolto più campi base sull'Everest. Al momento sarebbero 18 gli alpinisti deceduti, 10 nel solo campo base dell'Everest ma potrebbero esserci altri alpinisti ancora sepolti sotto la neve.
Molti edifici nella capitale sono crollati, tra cui anche la torre Dharahara patrimonio dell'Unesco, che avrebbe a sua volta ucciso circa 250 turisti. E pure nei paesi circostanti, dalla Cina al Pakistan, vi sono decine di morti per il sisma: le autorità di New Delhi comunicano che sono saliti ad almeno 36 i morti in India: al momento il governo ha notizia di 23 morti nello Stato di Bihar, otto in Uttar Pradesh e quattro in Bangladesh.
Secondo le autorità locali circa il 90% degli edifici sono crollati nella zona dell'epicentro. Molte linee elettriche sono interrotte, lasciando al buio migliaia di abitazioni; difficile anche comunicare visto che molte linee telefoniche sono state danneggiate.
Secondo le notizie trapelate dai social la metropolitana si è fermata, si sentono sirene di ambulanze in tutta la città e negli ospedali affluiscono tanti feriti. L'aeroporto internazionale Tribhuvan è rimasto danneggiato a causa delle forti scosse ed è stato chiuso per alcune ore. I voli in arrivo verso la capitale sono stati dirottati verso aeroporti dell'India settentrionale.
Ricordiamo che il Nepal ha 27.8 milioni di abitanti e un'economia fortemente dipendente dal turismo. Il governo del Nepal ha dichiarato lo stato di emergenza nelle aree del Paese colpite e lanciato un appello alla comunità internazionale affinché fornisca al Paese gli aiuti umanitari necessari per fare fronte alla situazione. Al momento, il governo di Katmandu ha stanziato 500 milioni di rupie (5 milioni di dollari) come fondo di emergenza per gli aiuti. Sui 75 distretti nei quali è suddiviso il Paese, almeno 29 risultano colpiti dal sisma.
Appello che è già stato recepito da numerosi Paesi del mondo, che si sono subito attivati, impegnandosi in aiuti e rifornimenti immediati. La Missione USA in Nepal ha messo a disposizione circa $ 1 milione per assistenza immediata, mentre una squadra di ricerca e salvataggio degli Stati Uniti è pronta a volare in Nepal. Anche India, Pakistan, Cina, Francia e Gran Bretagna hanno già iniziato ad inviare soccorsi ed aiuti di prima necessità.
Aggiornamento 25 APRILE 2015 ore 12:00
Continua incessante ora dopo ora la ricerca dei dispersi e la conta delle vittime del devastante terremoto che ha messo in ginocchio la regione centrale del Nepal. Nella sola capitale Katmanduche è apparsa ai soccorritori come un cumulo di macerie i morti sarebbero più di 1500 (oltre 5000 feriti) ed il numero è destinato purtroppo a salire ulteriormente.
Distrutti anche molti templi storici della valle di Katmandu, la storica torre Dharahara e tantissimi edifici patrimonio dell'Unesco. Il sisma ha fatto diversi morti almeno una trentina anche nell'India settentrionale e non solo. A oltre 200km di distanza dall'epicentro sulle pendici dell'Everest, una gigantesca valanga innescata dal sisma ha travolto un campo base di alpinisti facendo 8 morti e una trentina di feriti.
Continuano intanto le scosse di assestamento lungo tutta la linea di faglia, decine i terremoti con una magnitudo superiore a 5.0 alcuni anche prossimi al magnitudo 6.0 o superiori. Epicentri anchenella Cina meridionale a ridosso della catena Himalayana.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti
Aggiornamento 25 APRILE 2015 ore 11:40
Sale a 150 il numero delle vittime del violento terremoto che questa mattina alle 8.11 ora italiana (11.56 ora locale) ha colpito la regione centrale dello stato del Nepal con una magnitudo stimata di 7.8° sulla scala Richter. Purtroppo si tratta di un bilancio ancora provvisorio perché, come dicevamo nel primo aggiornamento la valle di Katmandu è molto popolata e numerosi sono gli edifici che si sono letteralmente sgretolati sotto la violenza del terremoto. Crollata a Katmandu anche la famosissima torre di Dharahara patrimonio dell'Unesco, era alta 62 metri. Dalle ultime notizie ci sarebbero vittime, almeno 5 anche in India.
Numerose le scosse di assestamento, anche violente al seguito del primo terremoto, la più forte di magnitudo 6.4. Tutto il margine compressivo che scorre sotto l'Himalaya si sta muovendo, terremoti fino a magnitudo 5.6 sono stati registrati anche sul versante cinese della catena.
Era dal 15 Gennaio del 1934 che un terremoto così violento non colpiva quella regione, all'epoca vi furono quasi 20.000 morti. Resteremo aggiornati.
25 APRILE 2015: Una violenta scossa di terremoto di magnitudo compresa tra 7.7 e 7.9° della scala Richter ha colpito questa mattina 25 Aprile 2015, giorno della Liberazione, intorno alle 8.11 ora italiana la regione centro occidentale dello stato del Nepal. E' il sisma più forte che abbia colpito il Nepal dal 1934. L'epicentro a circa 80km dalla città di Pokhara e la capitale Katmandu, più o meno a metà strada tra le due città, la profondità stimata di 10km.
Al primo violento sisma sono seguite numerose repliche di forte energia, la maggiore alle 8.45 ora italiana di magnitudo 6.4. Dalle prime notizie giunte vengono segnalati molti crolli sia a Pokhara che a Katmandu e si parla già di vittime, almeno tre per il momento, ma la valle di Katmandu è molto popolata, sono circa 2.5 milioni gli abitanti e le strutture non sono sempre costruite nel modo migliore. Si hanno poi notizie di alcuni palazzi interamente crollati con persone sepolte sotto le macerie, quindi temiamo che il numero dei morti sia destinato a salire
Il sisma è stato avvertito anche in India soprattutto nella Capitale Nuova Delhi dove gli edifici hanno oscillato per diversi minuti e la gente si è riversata in strada, ma in quella zona non sembra aver provocato danni. Lo scuotimento ha inoltre determinato decine di valanghe sulle pendici innevate dell'Everest che dista dall'epicentro circa 200km. Alcune notizie frammentarie parlano di campi base di scalatori spazzati via, ma non c'è ancora nulla di ufficiale. Nelle prossime ore seguiranno nuovi aggiornamenti.
FORTE SCOSSA DI TERREMOTO IN ROMAGNA: EPICENTRO NELLA ZONA DI FORLI'
24 APRILE 2014: Terremoto in Romagna, una forte scossa è stata avvertita pochi minuti fa, intorno alle ore 17:02, con magnitudo stimata intorno ai 4.0-4.2 Richter. L'epicentro del sisma sembra essere tra Faenza e Forlì, ad una profondità di circa 20km. La scossa è stata ben avvertita dalla popolazione con attimi di paura e gente per strada. Ancora non si conosce la stima di eventuali danni a cose e persone. E' in atto uno sciame sismico da questo pomeriggio sulla Romagna e questa è al momento la più intensa di già quattro scosse, ma con magnitudo inferiore a 3.
CILE: SPETTACOLARE ERUZIONE DEL VULCANO CALBUCO, QUIESCENTE DA OLTRE 40 ANNI, 1550 EVACUATI
23 APRILE 2015: Quasi senza alcun preavviso e dopo ben 42 anni di quiescenza il vulcano Calbuco nel Cile meridionale, rientra in eruzione e lo fa in modo spettacolare.
Una gigantesca eruzione esplosiva di tipo pliniano con una colonna di cenere alta fino a 20km. La zona immediatamente attorno al vulcano non è popolata tuttavia la città più vicina Puerto Montt sulla costa (211.000 abitanti) il cui centro dista circa 30km dal Vulcano ha diversi centri agricoli che si spingono fino a 10km dalle pendici della montagna.
Non si temono i micidiali flussi piroclastici che generalmente interessano solo le aree strettamente attorno al cratere ma i peggiori Lahars, colate di fango acido vulcanico causate dall'improvviso scioglimento delle nevi che ammantano la vetta, alta fino a 2000m.
Per capire quanto possono essere distruttivi i Lahar basta tornare indietro nel tempo al 13 novembre del 1985 (30° anniversario quest'anno) quando un gigantesco Lahar conseguente all'eruzione del vulcano Nevado del Ruiz in Colmbia fece 23000 vittime nella città di Armero che ne contava 29.000 e distava più di 40km dal vulcano!
Per questo timore le autorità cilene hanno disposto l'immediata evacuazione di circa 1500 personedalle zone più a rischio attorno al vulcano. Speriamo che il provvedimento sia sufficiente a scongiurare tragedie come quella della Colombia.
Una gigantesca eruzione esplosiva di tipo pliniano con una colonna di cenere alta fino a 20km. La zona immediatamente attorno al vulcano non è popolata tuttavia la città più vicina Puerto Montt sulla costa (211.000 abitanti) il cui centro dista circa 30km dal Vulcano ha diversi centri agricoli che si spingono fino a 10km dalle pendici della montagna.
Non si temono i micidiali flussi piroclastici che generalmente interessano solo le aree strettamente attorno al cratere ma i peggiori Lahars, colate di fango acido vulcanico causate dall'improvviso scioglimento delle nevi che ammantano la vetta, alta fino a 2000m.
Per capire quanto possono essere distruttivi i Lahar basta tornare indietro nel tempo al 13 novembre del 1985 (30° anniversario quest'anno) quando un gigantesco Lahar conseguente all'eruzione del vulcano Nevado del Ruiz in Colmbia fece 23000 vittime nella città di Armero che ne contava 29.000 e distava più di 40km dal vulcano!
Per questo timore le autorità cilene hanno disposto l'immediata evacuazione di circa 1500 personedalle zone più a rischio attorno al vulcano. Speriamo che il provvedimento sia sufficiente a scongiurare tragedie come quella della Colombia.
INDONESIA: FORTE SCOSSA DI TERREMOTO VICINO SUMATRA DI MAGNITUDO 6.0 CON EPICENTRO SULL'ISOLA ENNGANO
20 APRILE 2015: Ancora un terremoto molto forte, questa volta in Indonesia. Ora 11.05 di oggi 20 Aprile 2015 Epicentro in mare, molto vicino all'Isola Pulau Enggano che conta un paio di migliaia di abitanti, circa 130km dalla costa meridionale dell'Isola di Sumatra, magnitudo 6.0 sulla scala Richter, profondità 18km la stessa del terremoto di Taiwan.
Al momento non ci sono segnalazioni di danni a persone o abitazioni ed escludiamo che possa essere diramato un all'erta tsunami, il sisma è stato molto violento ma l'energia è insufficiente per sollevare un'onda di maremoto. Resteremo aggiornati.
Al momento non ci sono segnalazioni di danni a persone o abitazioni ed escludiamo che possa essere diramato un all'erta tsunami, il sisma è stato molto violento ma l'energia è insufficiente per sollevare un'onda di maremoto. Resteremo aggiornati.
CIPRO: FORTE SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 5.2
15 APRILE 2015: Una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.2 sulla scala Richter è stata registrata dalla rete dei sismografi alle 10.25 di oggi 15 Aprile 2015 nel Mediterraneo orientale sull'Isola di Cipro. L'epicentro del sisma nel distretto di Pafo a circa 20 chilometri di distanza da Paphos che conta 66 mila abitanti ed in prossimità del centro abitato di Peya.
L'ipocentro del terremoto, circa 10km di profondità, quindi abbastanza superficiale fa ritenerepossibile che vi siano stati dei danni anche se al momento non ci è giunta alcuna notizia. Resteremo aggiornati.
L'ipocentro del terremoto, circa 10km di profondità, quindi abbastanza superficiale fa ritenerepossibile che vi siano stati dei danni anche se al momento non ci è giunta alcuna notizia. Resteremo aggiornati.
NUOVA GUINEA: VIOLENTO TERREMOTO DI MAGNITUDO 7.6, RIENTRA L'ALLARME TSUNAMI
30 MARZO 2015: Poco prima delle 2 di stanotte, ore 1.48 italiana, un forte terremoto valutato di magnitudo 7.6 sulla scala Richter si è verificato nel braccio di mare che separa l'Isola della Nuova Britannia da quella della Nuova irlanda nella Nuova Guinea.
Il sisma ha avuto una profondità ipocentrale di 19.5km secondo l'INGV italiano mentre di 33km per l'USGS americano, una profondità media, insufficiente a smorzare l'energia di una scossa così forte chein un luogo diverso avrebbe causato morte e distruzione. Fortunatamente intorno all'epicentro non ci sono centri abitati di grosse dimensioni, quello più grande la città di Kokopo popolata da circa 20mila abitanti si trova ad una sessantina di chilometri dall'epicentro. Al momento non vengono segnalati danni a persone o cose.
Data l'energia del terremoto, si è temuto potesse verificarsi uno tsunami, in effetti fin dal primo momento l'istituto di Allerta Tsunami del Pacifico ha segnalato la possibilità che si verificasseroonde anomale, tuttavia ha specificato che nessuna onda distruttiva era prevista. Sono infatti i terremoti di magnitudo superiore a 8.0 a generare devastanti tsunami.
Il sisma ha avuto una profondità ipocentrale di 19.5km secondo l'INGV italiano mentre di 33km per l'USGS americano, una profondità media, insufficiente a smorzare l'energia di una scossa così forte chein un luogo diverso avrebbe causato morte e distruzione. Fortunatamente intorno all'epicentro non ci sono centri abitati di grosse dimensioni, quello più grande la città di Kokopo popolata da circa 20mila abitanti si trova ad una sessantina di chilometri dall'epicentro. Al momento non vengono segnalati danni a persone o cose.
Data l'energia del terremoto, si è temuto potesse verificarsi uno tsunami, in effetti fin dal primo momento l'istituto di Allerta Tsunami del Pacifico ha segnalato la possibilità che si verificasseroonde anomale, tuttavia ha specificato che nessuna onda distruttiva era prevista. Sono infatti i terremoti di magnitudo superiore a 8.0 a generare devastanti tsunami.
FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 6.8 NEL MEZZO DELL'ATLANTICO. UN TERREMOTO ANOMALO
14 FEBBRAIO 2015: Un terremoto molto forte valutato di magnitudo 6.8 sulla scala Richter è stato registrato dai sismografi americani ed europei alle ore 19.59 orario UTC del 13 Febbraio (ieri) nel mezzo dell'Oceano Atlantico a metà strada tra le coste del Canada Nord orientale e l'Irlanda. Il sisma ha avuto una profondità di 16.8km e sarebbe stato distruttivo se fosse capitato in una zona continentale abitata.
Terremoti del genere e anche più forti normalmente si verificano lungo il margine pacifico nella ben nota cintura di fuoco, ma nell'Atlantico sono da considerarsi anomali. L'oceano atlantico è infatti caratterizzato da un margine distensivo, i continenti si allontanano e i margini distensivi non creano particolari tensioni nella crosta, non tali da generare con frequenza terremoti di questo tipo. Di solito la magnitudo massima di un terremoto Atlantico è di 5.0 o inferiore, raramente superiore. Ci troviamo quindi di fronte ad un evento estremamente raro difficilmente spiegabile con le dinamiche geologiche che caratterizzano quella zona del pianeta.
Terremoti del genere e anche più forti normalmente si verificano lungo il margine pacifico nella ben nota cintura di fuoco, ma nell'Atlantico sono da considerarsi anomali. L'oceano atlantico è infatti caratterizzato da un margine distensivo, i continenti si allontanano e i margini distensivi non creano particolari tensioni nella crosta, non tali da generare con frequenza terremoti di questo tipo. Di solito la magnitudo massima di un terremoto Atlantico è di 5.0 o inferiore, raramente superiore. Ci troviamo quindi di fronte ad un evento estremamente raro difficilmente spiegabile con le dinamiche geologiche che caratterizzano quella zona del pianeta.
ETNA: L'ERUZIONE PERDE ENERGIA MA LE IMMAGINI RESTANO SPETTACOLARI
2 FEBBRAIO 2015: La meravigliosa e per certi versi anche un po' preoccupante eruzione dell'Etna cominciata Sabato nel cratere di Sud-Est sta perdendo gradualmente energia. In un primo momento si temeva che la maestosa colata lavica fuoriuscita dal cono potesse raggiungere la strada altomontana e la zona alberghiera e dell'Osservatorio ma nelle ultime ore la soglia di allerta è rientrata anche se per la strada altomontana sussiste ancora un certo rischio.
Una moderata attività stromboliana sta caratterizzato l'eruzione del vulcano attivo più grande d'Europa. Il nome Stomboliana prede il nome naturalmente dal vulcano di Stromboli da cui per primo è stata documentata. Si tratta di un lancio di scorie incandescenti e lapilli ad altezze non elevate con un moderato rilascio di energia. Non sono tra le eruzioni più pericolose ma nemmeno tra le più tranquille, si collocano in effetti giusto a metà.
L'attività stromboliana ha quasi sempre caratterizzato le eruzioni dell'Etna degli ultimi anni.L'eruzione già di per se un evento particolarmente bello da osservare è stata poi resa particolarmente suggestiva dalle abbondanti nevicate degli ultimi giorni cadute tra la notte scorsa e stamattina fino a quote collinari e che hanno imbiancato molti dei comuni etnei. In quota il manto fresco supera ormai oltre 1m di altezza.
Una moderata attività stromboliana sta caratterizzato l'eruzione del vulcano attivo più grande d'Europa. Il nome Stomboliana prede il nome naturalmente dal vulcano di Stromboli da cui per primo è stata documentata. Si tratta di un lancio di scorie incandescenti e lapilli ad altezze non elevate con un moderato rilascio di energia. Non sono tra le eruzioni più pericolose ma nemmeno tra le più tranquille, si collocano in effetti giusto a metà.
L'attività stromboliana ha quasi sempre caratterizzato le eruzioni dell'Etna degli ultimi anni.L'eruzione già di per se un evento particolarmente bello da osservare è stata poi resa particolarmente suggestiva dalle abbondanti nevicate degli ultimi giorni cadute tra la notte scorsa e stamattina fino a quote collinari e che hanno imbiancato molti dei comuni etnei. In quota il manto fresco supera ormai oltre 1m di altezza.
TERREMOTO SU APPENNINO EMILIANO: SCIAME SIMICO IN PROVINCIA DI BOLOGNA
23 GENNAIO 2015: Sciame sismico in atto sull'Appennino emiliano: dalla scorsa notte e per tutta la mattina si stanno registrando diverse scosse di terremoto in particolare sull'Appennino bolognese, talune anche di una certa intensità, con sciame sismico in atto. La più forte alle ore 7:51 di magnitudo 4.1 ad una profondità di 9.7 km con epicentro il Monte Baducco, non molto lontano dal Mugello. Altra scossa significativa di 3.2 registrata alle ore 8:03 ad una profondità di 9.2km con epicentro Cà Gabrielli, sempre nel modenese; a queste si aggiungono numerose scosse su tutta la zona con magnitudo in genere compresa tra 2 e 3, con interessamento anche dell'Appennino modenese. Le scosse di magnitudo maggiore sono state ben avvertite dalla popolazione, in particolare nei comuni di Castiglione dei Popoli, Camugnano e Vernio ( quest'ultimo nel pratese ).
Per la Protezione Civile della Provincia di Firenze sono state almeno 23 le scosse di terremoto che hanno interessato dalle 3:20 del mattino l'Appennino tosco-emiliano con epicentro tra Bologna e Prato. Ad ora non si registrano particolari criticità, ma c'è preoccupazione tra le popolazioni locali. La situazione è sotto attento monitoraggio.
Per la Protezione Civile della Provincia di Firenze sono state almeno 23 le scosse di terremoto che hanno interessato dalle 3:20 del mattino l'Appennino tosco-emiliano con epicentro tra Bologna e Prato. Ad ora non si registrano particolari criticità, ma c'è preoccupazione tra le popolazioni locali. La situazione è sotto attento monitoraggio.
TERREMOTO MOLISE: FORTE SCOSSE DI 4.1 AVVERTITA A CHIETI, FOGGIA E BENEVENTO
24 DICEMBRE 2014: Una forte scossa di terremoto valutata di magnitudo 4.1 sulla scala Ricther è stata registrata alle ore 12.40 in Molise in provincia di Campobasso sui monti Frentani. L'epicentro del sisma proprio nelle immediate vicinanze del paese di Bonefro, che conta circa 1500 abitanti dove il terremoto è stato avvertito con la massima intensità epicentrale e la gente presa dal panico si è riversata in Strada.
Comuni molto vicini anche Casacalenda, Rotello e Colletorto. La profondità ipocentrale di circa 17km, una profondità media, insufficiente a smorzare l'onda sismica che si è abbattuta in superficie con moderata potenza. Il movimento tellurico è stato avvertito distintamente anche a Foggia e Benevento. Al momento non vengono segnalati danni a persone o cose, resteremo aggiornati.
Comuni molto vicini anche Casacalenda, Rotello e Colletorto. La profondità ipocentrale di circa 17km, una profondità media, insufficiente a smorzare l'onda sismica che si è abbattuta in superficie con moderata potenza. Il movimento tellurico è stato avvertito distintamente anche a Foggia e Benevento. Al momento non vengono segnalati danni a persone o cose, resteremo aggiornati.
TERREMOTO TOSCANA: FORTE SCOSSA NEL CHIANTI AVVERTITA A FIRENZE
Aggiornamento 20 DICEMBRE ore 10:52
Sciame sismico in piena attività sulle colline del Chianti: Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) tutti i terremoti interessano la zona di Barberino Val d'Elsa, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano e Tavarnelle in Val di Pesa. Le scosse sono assai numerose, nella maggior parte dei casi di magnitudo compresa tra 2 e 3, ma non sono mancate nuove forti scosse anche nella scorsa notte, avvertite sia a Siena che a Firenze: una magnitudo di 3.4 è stata registrata ieri sera poco dopo le 19:30 e ancora una magnitudo 3.5 questa mattina presto intorno alle 5:07.
Per precauzione è stata decisa la chiusura delle scuole in particolare a San Casciano, Greve in Chianti, Barberino Val d'Elsa, Tavarnelle, Impruneta. Sempre in via precauzionale chiuse le visite al Palazzo Vecchiio di Firenze, alla Torre del Mangia e al Museo Civico di Siena.
Aggiornamento 19 DICEMBRE ore 11:50
Una nuova forte scossa di terremoto, valutata di magnitudo 4.1 sulla scala Richter e ad una profondità ipocentrale minore delle precedenti di circa 7 km, elementi che combinati assieme l'hanno resa decisamente più potente di quella delle 10.39 di stamattina. Epicentro non distante dai precedenti, zona Chianti. Il sussulto è stato avvertito nuovamente a Firenze dove già dopo il terremoto delle 10.39 per precauzione alcune scuole era state evacuate.
L'intensità crescente dell'energia dello sciame unito al sussulto che è stato forte, ha generatopanico tra la popolazione delle aree epicentrali che teme a questo punto l'arrivo di scosse ancor più forti ma ci teniamo a sottolineare che non esistono sistemi per prevedere terremoti quindi non ci è dato di sapere come evolverà la situazione. Al momento non ci sono arrivate ancora segnalazioni su eventuali danni a persone o cose.
19 DICEMBRE 2014: Una nuova scossa di terremoto in provincia di Firenze tra San Casciano in Val di pesa e Greve nel Chianti classificabile come forte data l'intensità di 3.8° sulla Scala Richter e la profondità ipocentrale di circa 9 km. in realtà non si tratta di un unico evento ma di un vero e proprio sciame sismico iniziato ieri il giorno 18 e costituito da una trentina di terremoti di magnitudo variabile tra 2.0 e 3.0 con questa scossa più forte di 3.8 di stamattina.
Già in nottata un evento sismico di 3.5 gradi aveva svegliato la popolazione creando paura e qualche scena di panico. Tutti gli eventi sono stati avvertiti nelle sole zone epicentrali mentre la scossa delle 10.39 di stamattina è stata avvertita fino a Firenze. Difficile ipotizzare un trend per questo fenomeno, al momento i dati disponibili sono ancora insufficienti per fare ipotesi. Tenetevi aggiornati consultando la nostra pagina sui terremoti.
Sciame sismico in piena attività sulle colline del Chianti: Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) tutti i terremoti interessano la zona di Barberino Val d'Elsa, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano e Tavarnelle in Val di Pesa. Le scosse sono assai numerose, nella maggior parte dei casi di magnitudo compresa tra 2 e 3, ma non sono mancate nuove forti scosse anche nella scorsa notte, avvertite sia a Siena che a Firenze: una magnitudo di 3.4 è stata registrata ieri sera poco dopo le 19:30 e ancora una magnitudo 3.5 questa mattina presto intorno alle 5:07.
Per precauzione è stata decisa la chiusura delle scuole in particolare a San Casciano, Greve in Chianti, Barberino Val d'Elsa, Tavarnelle, Impruneta. Sempre in via precauzionale chiuse le visite al Palazzo Vecchiio di Firenze, alla Torre del Mangia e al Museo Civico di Siena.
Aggiornamento 19 DICEMBRE ore 11:50
Una nuova forte scossa di terremoto, valutata di magnitudo 4.1 sulla scala Richter e ad una profondità ipocentrale minore delle precedenti di circa 7 km, elementi che combinati assieme l'hanno resa decisamente più potente di quella delle 10.39 di stamattina. Epicentro non distante dai precedenti, zona Chianti. Il sussulto è stato avvertito nuovamente a Firenze dove già dopo il terremoto delle 10.39 per precauzione alcune scuole era state evacuate.
L'intensità crescente dell'energia dello sciame unito al sussulto che è stato forte, ha generatopanico tra la popolazione delle aree epicentrali che teme a questo punto l'arrivo di scosse ancor più forti ma ci teniamo a sottolineare che non esistono sistemi per prevedere terremoti quindi non ci è dato di sapere come evolverà la situazione. Al momento non ci sono arrivate ancora segnalazioni su eventuali danni a persone o cose.
19 DICEMBRE 2014: Una nuova scossa di terremoto in provincia di Firenze tra San Casciano in Val di pesa e Greve nel Chianti classificabile come forte data l'intensità di 3.8° sulla Scala Richter e la profondità ipocentrale di circa 9 km. in realtà non si tratta di un unico evento ma di un vero e proprio sciame sismico iniziato ieri il giorno 18 e costituito da una trentina di terremoti di magnitudo variabile tra 2.0 e 3.0 con questa scossa più forte di 3.8 di stamattina.
Già in nottata un evento sismico di 3.5 gradi aveva svegliato la popolazione creando paura e qualche scena di panico. Tutti gli eventi sono stati avvertiti nelle sole zone epicentrali mentre la scossa delle 10.39 di stamattina è stata avvertita fino a Firenze. Difficile ipotizzare un trend per questo fenomeno, al momento i dati disponibili sono ancora insufficienti per fare ipotesi. Tenetevi aggiornati consultando la nostra pagina sui terremoti.
MIRANDOLA, EMILIA: FORTE SCOSSA DI TERREMOTO POCO PROFONDA
12 DICEMBRE 2014: Una forte scossa di terremoto di magnitudo 3.2 sulla scala Richter è stata avvertita alle 7.01 di stamattina in Emilia Romagna in provincia di Modena, la località più vicina all'epicentro Mirandola dove il sisma è stato nettamente avvertito dagli abitanti alcuni dei quali sono stati presi dal Panico data la terribile precedente esperienza del sisma del 2012 non lontano come epicentro da quello di stamattina.
Quello che ha reso forte l'evento sismico è stata la relativa scarsa profondità ipocentrale calcolata in soli 2.5km. Generalmente ipocentri così superficiali non riescono ad attenuare l'onda sismica ed anche eventi con piccola energia vengono avvertiti con estrema intensità. Non sono stati segnalati comunque danni a persone o cose.
Quello che ha reso forte l'evento sismico è stata la relativa scarsa profondità ipocentrale calcolata in soli 2.5km. Generalmente ipocentri così superficiali non riescono ad attenuare l'onda sismica ed anche eventi con piccola energia vengono avvertiti con estrema intensità. Non sono stati segnalati comunque danni a persone o cose.
TERREMOTO GIAPPONE: FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 6.4 NELL'ISOLA DI HONSU
Aggiornamento 23 NOVEMBRE 2014 ore 8:18: Terremoto nella prefettura di Nagano, Giappone; danni e feriti - Sarebbero almeno una quarantina i feriti di cui sette in modo grave, a seguito del forte sisma che ha colpito ieri poco dopo le 14 italiane la prefettura di Nagano, sede tra l'altro dei giochi olimpici invernali del 1998. La scossa più forte, avvenuta ad una profondità intorno ai 10km (ieri avevano fornito 55km come dato), secondo l'Istituto americano di geofisica (Usgs) ha avuto una magnitudo di 6.2, correggendo il 6.8 riferito dall'Agenzia meteorologica giapponese. Diversi gli edifici crollate o seriamente danneggiati, in particolare proprio in una stazione sciistica. Si cerca ancora sotto le macerie nella speranza di trovare solo superstiti.
22 NOVEMBRE 2014: Alle 14.08 ora italiana una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4° sulla scala Ricther è stata registrata nell'isola giapponese di Honshu, l'epicentro a 200km circa dalla capitale Tokio. La profondità del sisma risulta dicirca 55km, un dato che potrebbe cambiare. Al momento non si hanno notizie di eventuali danni a persone o cose ma se la profondità verrà confermata è possibile che l'onda sismica si sia parzialmente attenuata nel suo tragitto verso la superficie. Al contrario se la scossa sarà stata superficiale, con quella magnitudo è molto probabile che ci siano stati danni e anche feriti. Resteremo comunque aggiornati e se ci saranno novità ve le comunicheremo.
22 NOVEMBRE 2014: Alle 14.08 ora italiana una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4° sulla scala Ricther è stata registrata nell'isola giapponese di Honshu, l'epicentro a 200km circa dalla capitale Tokio. La profondità del sisma risulta dicirca 55km, un dato che potrebbe cambiare. Al momento non si hanno notizie di eventuali danni a persone o cose ma se la profondità verrà confermata è possibile che l'onda sismica si sia parzialmente attenuata nel suo tragitto verso la superficie. Al contrario se la scossa sarà stata superficiale, con quella magnitudo è molto probabile che ci siano stati danni e anche feriti. Resteremo comunque aggiornati e se ci saranno novità ve le comunicheremo.
ISLANDA: L'ERUZIONE DEL BARDARBUGA COSTRINGE CENTINAIA DI PERSONE A CHIUDERSI IN CASA
2 NOVEMBRE 2014: Da quando è ripresa l'eruzione del Bardarbunga il 29 Agosto scorso le autorità locali ed i residenti dei villaggi vicini non hai mai dormito sonni tranquilli. Sebbene le eruzioni dei vulcani islandesi non rappresentino una vera e propria minaccia a causa della loro natura non esplosiva, c'era comunque il rischio che le emissioni gassose potessero innalzare pericolosamente i livelli di alcuni inquinanti tossici nell'aria.
E così purtroppo è accaduto in questi giorni tanto che per precauzione si è consigliato vivamente agli abitanti di Höfn il più vicino centro, di restare in casa e tenere ben chiuse porte e finestre per evitare intossicazioni. Il pericolo principale il monossido di carbonio che è passato da 0.35 ppm, livello considerato normale, fino a 1.8ppm, livello considerato pericoloso.
Occhio ai principali sintomi di avvelenamento come bruciore alla gola, al naso e agli occhi associato spesso ad un cattivo sapore in bocca. Sembra che le emissioni pericolose provengano dal campo di lava Holuhraundi cui vi mostriamo queste spettacolari immagini riprese da un drone.
E così purtroppo è accaduto in questi giorni tanto che per precauzione si è consigliato vivamente agli abitanti di Höfn il più vicino centro, di restare in casa e tenere ben chiuse porte e finestre per evitare intossicazioni. Il pericolo principale il monossido di carbonio che è passato da 0.35 ppm, livello considerato normale, fino a 1.8ppm, livello considerato pericoloso.
Occhio ai principali sintomi di avvelenamento come bruciore alla gola, al naso e agli occhi associato spesso ad un cattivo sapore in bocca. Sembra che le emissioni pericolose provengano dal campo di lava Holuhraundi cui vi mostriamo queste spettacolari immagini riprese da un drone.
GRECIA: FORTE SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 5.4
25 OTTOBRE 2014: Una forte Scossa di terremoto di magnitudo 5.4 sulla scala aperta Richter è stata registrata alle ore 23.43 ora UTC nella regione della Grecia occidentale.
L'epicentro in mare molto vicino alla costa meridionale del grande golfo di Arta non lontano dal piccolo centro di Sparto ed a circa 30km di distanza dal grosso centro di Preveza dove il sisma è stato avvertito di forte intensità e di lunga durata, superiore ai 30 secondi. L'ipocentro ad una profondità di 12km.
L'onda sismica si è propagata poi per svariati chilometri tanto che il sussulto è stato avvertito fino a Patrasso a 110km di distanza dall'epicentro dove i piani più alti degli edifici hanno oscillato per una ventina di secondi. Molte le chiamate ai centralini degli organi di controllo della sicurezza da parte delle persone ma al momento non vengono segnalati danni particolari, ci terremo aggiornati.
L'epicentro in mare molto vicino alla costa meridionale del grande golfo di Arta non lontano dal piccolo centro di Sparto ed a circa 30km di distanza dal grosso centro di Preveza dove il sisma è stato avvertito di forte intensità e di lunga durata, superiore ai 30 secondi. L'ipocentro ad una profondità di 12km.
L'onda sismica si è propagata poi per svariati chilometri tanto che il sussulto è stato avvertito fino a Patrasso a 110km di distanza dall'epicentro dove i piani più alti degli edifici hanno oscillato per una ventina di secondi. Molte le chiamate ai centralini degli organi di controllo della sicurezza da parte delle persone ma al momento non vengono segnalati danni particolari, ci terremo aggiornati.
PREVEDERE I TERREMOTI ATTRAVERSO L'ACQUA? UN TEAM DI RICERCATORI PENSA DI SI
Nessuna falsa speranza, hanno sottolineato gli scienziati che stanno studiando questo nuovo metodo e che proprio ieri hanno divulgato la notizia, prevedere i terremoti a tutt'oggi è ancora impossibile, tuttavia dalle analisi effettuate nella chimica delle acque di alcuni pozzi è saltato fuori che 4-6 mesi prima di un evento sismico importante, alcuni elementi chimici contenuti nell'acqua come il Sodio e l'Idrogeno tendono ad aumentare vertiginosamente.
Lo studio è stato condotto in Islanda ed ha avuto la durata di 5 anni, in particolare due terremoti provocati dall'eruzione del vulcano Bardabunga, rispettivamente di magnitudo 5.5 e 5.6 sono risultati correlati con questo aumento di isotopi. Una scoperta simile era già stata fatta dai giapponesi e dai cinesi che avevano notato una modifica della chimica delle acque sotterranee prima di alcuni devastanti terremoti come quello di Kobe del 1995 che uccise 6000 persone.
Quello che rende diverso lo studio islandese da quello cinese o giapponese, sostiene Alasdair Skelton è la quantità dei dati raccolti che consente di valutare statisticamente con maggiore precisione la correlazione.
Non è detto che il sistema funzioni anche altrove, continua Alasdair, tuttavia per l'Islanda ed i terremoti islandesi sembra funzionare correttamente, quello che andrà valutato è se anche altrove lo studio della chimica dell'acqua potrà essere utilizzato per avere un preallarme in caso di forti terremoti.
Lo studio è stato condotto in Islanda ed ha avuto la durata di 5 anni, in particolare due terremoti provocati dall'eruzione del vulcano Bardabunga, rispettivamente di magnitudo 5.5 e 5.6 sono risultati correlati con questo aumento di isotopi. Una scoperta simile era già stata fatta dai giapponesi e dai cinesi che avevano notato una modifica della chimica delle acque sotterranee prima di alcuni devastanti terremoti come quello di Kobe del 1995 che uccise 6000 persone.
Quello che rende diverso lo studio islandese da quello cinese o giapponese, sostiene Alasdair Skelton è la quantità dei dati raccolti che consente di valutare statisticamente con maggiore precisione la correlazione.
Non è detto che il sistema funzioni anche altrove, continua Alasdair, tuttavia per l'Islanda ed i terremoti islandesi sembra funzionare correttamente, quello che andrà valutato è se anche altrove lo studio della chimica dell'acqua potrà essere utilizzato per avere un preallarme in caso di forti terremoti.
VULCANI DI FANGO: 2 MORTI A MALACUBE DI ARAGONA NELL'AGRIGENTINO; ECCO COSA SONO
29 SETTEMBRE 20124: Il fatto: Due fratellini, Laura sette anni e Carmelo nove anni appena compiuti, sono le prime vittime in assoluto di un fenomeno naturale che fino a ieri aveva destato solo stupore e meraviglia nelle persone.
I vulcani di fango di Macalube di Aragona (Agrigento) ora uccidono, e non potranno mai più essere guardati con gli stessi occhi dalle migliaia di visitatori che ogni anno affollano la riserva. La tragedia, una terribile fatalità ha voluto che uno dei tanti vulcani di fango presenti nella zona esplodesse proprio mentre vicino alla sua bocca ci fosse la famiglia Mulone. Sepolti dal fango eruttato per i due bambini non c'è stato scampo mentre il padre Rosario di 46 anni è riuscito a salvarsi.
Il fenomeno: Si tratta di un tipo di vulcanismo denominato "sedimentario". Enormi bolle di gas prevalentemente zolfo o metano formatosi grazie alla decomposizione di organismi viventi sepolti milioni di anni fa, risalgono in superficie attraverso delle fenditure nel terreno trascinando acqua e argilla. Vengono chiamati Macalube(dall'arabo maqlub ribaltamento, che viene su). Un fenomeno ben conosciuto in Sicilia non solo nella provincia di Agrigento ma anche in quella di Caltanissetta e Catania (qui sono più riconducibili a fattori vulcanici veri e propri). in Italia esistono vulcani di fango anche altrove, in Emilia Romagna ad esempio dove vengono chiamati "salse", nelle Marche, in Abruzzo, in Campania e nel Lazio, qui proprio ad Agosto del 2013 nei dintorni di Roma, ne sono spuntati tre con sommo stupore e persino preoccupazione degli abitanti.
La prevenzione: Esiste un modo per capire se un vulcano di fango sta per esplodere? No, non ci sono modi per capire se l'esplosione è imminente, tuttavia dei segnali precursori potrebbero indurre a mantenere un certo grado di cautela. Proprio nel recente mese di Agosto, alcune fratture e altri segnali visibili sul terreno avevano indotto il direttore della Riserva Mimmo Fontana, che è anche al vertice di Legambiente, a sospendere le visite per due settimane in tutta la riserva. A quanto pare i tempi di chiusura avrebbero dovuto essere più lunghi ma sono in corso una serie di indagini per accertare eventuali responsabilità.
I vulcani di fango di Macalube di Aragona (Agrigento) ora uccidono, e non potranno mai più essere guardati con gli stessi occhi dalle migliaia di visitatori che ogni anno affollano la riserva. La tragedia, una terribile fatalità ha voluto che uno dei tanti vulcani di fango presenti nella zona esplodesse proprio mentre vicino alla sua bocca ci fosse la famiglia Mulone. Sepolti dal fango eruttato per i due bambini non c'è stato scampo mentre il padre Rosario di 46 anni è riuscito a salvarsi.
Il fenomeno: Si tratta di un tipo di vulcanismo denominato "sedimentario". Enormi bolle di gas prevalentemente zolfo o metano formatosi grazie alla decomposizione di organismi viventi sepolti milioni di anni fa, risalgono in superficie attraverso delle fenditure nel terreno trascinando acqua e argilla. Vengono chiamati Macalube(dall'arabo maqlub ribaltamento, che viene su). Un fenomeno ben conosciuto in Sicilia non solo nella provincia di Agrigento ma anche in quella di Caltanissetta e Catania (qui sono più riconducibili a fattori vulcanici veri e propri). in Italia esistono vulcani di fango anche altrove, in Emilia Romagna ad esempio dove vengono chiamati "salse", nelle Marche, in Abruzzo, in Campania e nel Lazio, qui proprio ad Agosto del 2013 nei dintorni di Roma, ne sono spuntati tre con sommo stupore e persino preoccupazione degli abitanti.
La prevenzione: Esiste un modo per capire se un vulcano di fango sta per esplodere? No, non ci sono modi per capire se l'esplosione è imminente, tuttavia dei segnali precursori potrebbero indurre a mantenere un certo grado di cautela. Proprio nel recente mese di Agosto, alcune fratture e altri segnali visibili sul terreno avevano indotto il direttore della Riserva Mimmo Fontana, che è anche al vertice di Legambiente, a sospendere le visite per due settimane in tutta la riserva. A quanto pare i tempi di chiusura avrebbero dovuto essere più lunghi ma sono in corso una serie di indagini per accertare eventuali responsabilità.
CAMPANIA: FORTE SCOSSA DI TERREMOTO NEL MATESE DI 4.2
La terra trema nuovamente in Campania, alle 8.12 di stamattina una forte scossa di terremoto valutata dimagnitudo 4.2 sulla scala Richter è stata avvertita nella zona del matese. L'epicentro nella stessa zona del sisma del 29 Dicembre con una profondità di 11km. Il movimento tellurico ha fatto ripiombare nel terrore gli abitanti di San Potito Sannitico e di tutta la zona pedemontana del Matese e non solo. I palazzi hanno oscillato anche a Napoli dove il sisma è stato nettamente avvertito ai piani più alti delle abitazioni. Una Replica è stata registrata alle 8.56 di magnitudo 3.7.Al momento non si segnalano danni a persone o cose. Seguiranno aggiornamenti.
TERREMOTO IN GRECIA, EPICENTRO CEFALONIA LUNGO E INTENSO SCIAME SISMICO
Erano le 14.55 di domenica pomeriggio 26 gennaio quando nel sud Italia tra la Puglia salentina e la Calabria ionica diverse persone hanno avvertito una scossa di terremoto, gli edifici più alti hanno oscillato per alcuni secondi ma l'intensità del movimento tellurico non è stata elevata sebbene in molti si siano spaventati. Nessuno immaginava però che l'epicentro del terremoto fosse a centinaia di chilometri di distanza, in un altro stato. E' stata la Grecia a tremare con un sisma di magnitudo 6.3 localizzato nell'isola di Cefalonia, nota località turistica estiva. Un terremoto violento, energeticamente più forte di quello che ha colpito l'Emilia Romagna a Maggio del 2012, simile come energia sprigionata e durata a quello che ha devastato l'Aquila nel 2009, violento soprattutto per la profondità ipocentrale, solo 10km, sufficienti a danneggiare irreparabilmente una cittadina posta sull'epicentro. Argostoli, ne ha pagato le spese, piccolo paese di pescatori è la località più vicina, solo 7km. Ingenti i danni ma per fortuna al momento non si segnalano decessi. Subito dopo la prima violenta scossa numerose repliche hanno interessato tutta l'area intorno all'epicentro, la più intensa di magnitudo 5.5 ma molte altre di magnitudo superiore al 4.0. L'uiltima alle 20.12 di magnitudo 4.6.
TERREMOTO IN GRECIA, CONTINUA LO SCIAME. INTANTO IN ITALIA A MESSINA...
La terra continua a tremare in Grecia, dopo i forti eventi sismici dei giorni 26 Gennaio e 3 Febbraio rispettivamente di magnitudo 6.3 e 6.1 lo sciame sismico non si arresta. Oggi altre due scosse piuttosto forti di magnitudo 4.0 e 4.8 sono state registrate in prossimità dalla zona degli epicentri delle più forti. Ma negli scorsi giorni ha tremato anche il golfo di Corinto con due eventi di magnitudo 4.4 e 4.3. Tutti gli ipocentri salvo rari casi sono piuttosto superficiali da un minimo di 2km ad un massimo di 10km, solo due eventi degli oltre trenta superiori al magnitudo 4.0 sono a profondità superiore, 33km. Quel settore della penisola ellenica è ben noto alla comunità scientifica dei geologi perchè attraversato da faglie importanti e molto estese che in passato hanno prodotto terremoti devastanti.
L'ultimo in ordine cronologico risale al 12 Agosto del 1953 quando una serie di violenti sussulti rasero al suolo l'isola di Cefalonia e distrussero quasi completamente Zante e Itaca. Il più forte fu di magnitudo 7.3 ma almeno altri quattro eventi superarono il magnitudo 6.5. Un lungo e intenso sciame sismico della durata di due mesi che uccise almeno 400 persone. All'epoca fu svolto uno studio molto importante sulle caratteristiche di questo evento che stabilì con buona attendibilità che i terremoti che si verificano in quella zona del Mediterraneo sono legati a meccanismi di sprofondamento. Meccanismi di sprofondamento che si allineano anche lungo il nostro mare Adriatico. Al contrario dei terremoti che si verificano lungo i nostri Appennini, caratterizzati da un sollevamento. Sempre da questo studio sembra che i due meccanismi possano persino essere interconnessi ovvero che possa esistere una relazione tra i terremoti che si registrano in quella zona della Grecia e quelli che interessano l'Italia centro meridionale. Citiamo da questo studio « Sembra quasi che alle compressioni laterali determinate dai primi conseguano i sollevamenti causati dai secondi. A meno che le qualifiche di causa ed effetto non debbano essere invertite ». Non è chiaro quindi se siano gli sprofondamenti dello Ionio ad innescare i sollevamenti del nostro Appennino o se sia l'esatto contrario ovvero che i sollevamenti del nostro Appennino determinino poi gli sprofondamento dello Ionio.
In Italia negli ultimi anni ci sono stati due forti eventi sismici, nel 2009 il terremoto dell'Aquila e nel 2012 il terremoto dell'Emilia Romagna entrambi con una magnitudo intorno a 6.0. Possono essere stati questi eventi sismici ad innescare a lunga distanza gli eventi attuali della Grecia? Non lo sappiamo ma di sicuro qualcosa di nuovo e di ancora poco compreso sta succedendo nel nostro Appennino. Da alcuni anni si registrano sempre più spesso sciami sismici di lunga durata, attualmente è in fase di studio quello dell'Umbria della zona di Gubbio che da quasi un anno è attivo. Anche le caratteristiche del terremoto dell'Emilia Romagna furono di tipo "sciame sismico" in quanto gli eventi forti furono numerosi.
Potrebbe essere questo assieme ai terremoti della Grecia un chiaro segnale che i meccanismi tettonici che hanno portato al sollevamento della catena appenninica ed allo sprofondamento della penisola Ellenica si siano acutizzati? Se così fosse cosa dovremmo aspettarci per il prossimo futuro? Sono interrogativi che ci poniamo anche alla luce di un fatto incontrovertibile, nell'Appennino meridionale l'ultimo grande terremoto è stato quello del 1980 dell'Irpinia, da allora non si sono più verificati eventi sismici di quella portata e statisticamente terremoti simili nel sud Italia hanno una ricorrenza di 20-40 anni. Attualmente è sotto la lente di ingrandimento anche la zona del Matese in Campania che ha prodotto un evento di magnitudo 5.0 il 29 Dicembre con un lungo successivo sciame sismico.Ma le ultime news riguardano lo stretto di Messina con un piccolo ma nutrito sciame di terremoti di magnitudo compreso tra 2.0 e 2.5 che tra ieri e oggi sta interessando l'area immediatamente antistante la città di Reggio Calabria, il 23 Dicembre scorso un evento di magnitudo 4.0 fu registrato proprio d'avanti alla città di Messina.
L'ultimo in ordine cronologico risale al 12 Agosto del 1953 quando una serie di violenti sussulti rasero al suolo l'isola di Cefalonia e distrussero quasi completamente Zante e Itaca. Il più forte fu di magnitudo 7.3 ma almeno altri quattro eventi superarono il magnitudo 6.5. Un lungo e intenso sciame sismico della durata di due mesi che uccise almeno 400 persone. All'epoca fu svolto uno studio molto importante sulle caratteristiche di questo evento che stabilì con buona attendibilità che i terremoti che si verificano in quella zona del Mediterraneo sono legati a meccanismi di sprofondamento. Meccanismi di sprofondamento che si allineano anche lungo il nostro mare Adriatico. Al contrario dei terremoti che si verificano lungo i nostri Appennini, caratterizzati da un sollevamento. Sempre da questo studio sembra che i due meccanismi possano persino essere interconnessi ovvero che possa esistere una relazione tra i terremoti che si registrano in quella zona della Grecia e quelli che interessano l'Italia centro meridionale. Citiamo da questo studio « Sembra quasi che alle compressioni laterali determinate dai primi conseguano i sollevamenti causati dai secondi. A meno che le qualifiche di causa ed effetto non debbano essere invertite ». Non è chiaro quindi se siano gli sprofondamenti dello Ionio ad innescare i sollevamenti del nostro Appennino o se sia l'esatto contrario ovvero che i sollevamenti del nostro Appennino determinino poi gli sprofondamento dello Ionio.
In Italia negli ultimi anni ci sono stati due forti eventi sismici, nel 2009 il terremoto dell'Aquila e nel 2012 il terremoto dell'Emilia Romagna entrambi con una magnitudo intorno a 6.0. Possono essere stati questi eventi sismici ad innescare a lunga distanza gli eventi attuali della Grecia? Non lo sappiamo ma di sicuro qualcosa di nuovo e di ancora poco compreso sta succedendo nel nostro Appennino. Da alcuni anni si registrano sempre più spesso sciami sismici di lunga durata, attualmente è in fase di studio quello dell'Umbria della zona di Gubbio che da quasi un anno è attivo. Anche le caratteristiche del terremoto dell'Emilia Romagna furono di tipo "sciame sismico" in quanto gli eventi forti furono numerosi.
Potrebbe essere questo assieme ai terremoti della Grecia un chiaro segnale che i meccanismi tettonici che hanno portato al sollevamento della catena appenninica ed allo sprofondamento della penisola Ellenica si siano acutizzati? Se così fosse cosa dovremmo aspettarci per il prossimo futuro? Sono interrogativi che ci poniamo anche alla luce di un fatto incontrovertibile, nell'Appennino meridionale l'ultimo grande terremoto è stato quello del 1980 dell'Irpinia, da allora non si sono più verificati eventi sismici di quella portata e statisticamente terremoti simili nel sud Italia hanno una ricorrenza di 20-40 anni. Attualmente è sotto la lente di ingrandimento anche la zona del Matese in Campania che ha prodotto un evento di magnitudo 5.0 il 29 Dicembre con un lungo successivo sciame sismico.Ma le ultime news riguardano lo stretto di Messina con un piccolo ma nutrito sciame di terremoti di magnitudo compreso tra 2.0 e 2.5 che tra ieri e oggi sta interessando l'area immediatamente antistante la città di Reggio Calabria, il 23 Dicembre scorso un evento di magnitudo 4.0 fu registrato proprio d'avanti alla città di Messina.
LIPARI SICILIA TERREMOTO PROFONDO DI MAGNITUDO 4.0
Una scossa di terremoto, valutabile come forte, di magnitudo 4.0, ha interessato alle ore 12.30 di quest'oggi l'area del basso Tirreno compresa tra la costa messinese e l'arcipelago delle Eolie, esattamente a metà distanza tra la costa siciliana e l'isola di Lipari. L'evento sismico non è stato avvertito dalla popolazione in quanto la sua profondità ipocentrale, di ben 146km ne ha completamente attenuato l'energia di propagazione verso la superficie. Non è il primo terremoto profondo che si verifica in quella zona, dal mese di Novembre e per tutti e due i mesi di Dicembre e Gennaio numerosi piccoli eventi di magnitudo compreso tra 2.0 e 3.0 si stanno susseguendo con una certa regolarità. Uno sciame silenzioso in quanto non avvertibile ma non per questo trascurabile. Quella zona è dal punto di vista geologico la zona più attiva tettonicamente di tutta l'area tirrenica in quanto le forze orogenetiche che hanno prodotto l'arco vulcanico delle Eolie sono in continua evoluzione.
LA GRIGNA E IL RIFUGIO BRIOSCHI SOMMERSI DALLA DAMA BIANCA
E' una delle montagne più conosciute della Lombardia, il Monte Grignone, un colosso calcareo di 2400 metri che divide il Lago di Como dalla Valsassina. Sulla sua vetta ospita uno dei rifugi più famosi delle Prealpi lombarde, il rifugio Brioschi..
Questo inverno le contine ed eccezionali nevicate hanno letteralmente ricoperto il rifugio, rendendolo praticamente irriconoscibile. Nella prima immagine, che si commenta da sola, vediamo il confronto tra due fotografie scattate circa nella stessa posizione, la prima il 14 febbraio di quest'anno da Claudio Ghezzi e la seconda durante la precedente estate.
Questo inverno le contine ed eccezionali nevicate hanno letteralmente ricoperto il rifugio, rendendolo praticamente irriconoscibile. Nella prima immagine, che si commenta da sola, vediamo il confronto tra due fotografie scattate circa nella stessa posizione, la prima il 14 febbraio di quest'anno da Claudio Ghezzi e la seconda durante la precedente estate.
GIAPPONE, NUOVA FUGA RADIOATTIVA DALLA CENTRALE DI FUKUSHIMA
Altro incidente alla centrale nucleare di Fukushima.Secondo quando riportato dalla Tokyo Electric Power (Tepco), una nuova fuga di acqua contaminata dalla parte superiore dei serbatoi si è verificata nei giorni scorsi.
Secondo quando riportato dalla società almeno 100 metri cubi di acqua sarebbero fuoriusciti da una cisterna, che fortunatamente si trova lontana dall'oceano Pacifico, quindi è poco probabile che l'acqua fuoriuscita possa arrivare fino al mare. La distanza tra il serbatoio e la costa è di circa 700 metri.
Quest'acqua, pur se già depurata da cesio radioattivo, resta contaminata da radionucleidi che irradiano raggi beta. Tepco dice di aver misurato una radioattività di 230.000 becquerels di stronzio e di altri agenti irradiatori di raggi beta per litro.
Secondo quando riportato dalla società almeno 100 metri cubi di acqua sarebbero fuoriusciti da una cisterna, che fortunatamente si trova lontana dall'oceano Pacifico, quindi è poco probabile che l'acqua fuoriuscita possa arrivare fino al mare. La distanza tra il serbatoio e la costa è di circa 700 metri.
Quest'acqua, pur se già depurata da cesio radioattivo, resta contaminata da radionucleidi che irradiano raggi beta. Tepco dice di aver misurato una radioattività di 230.000 becquerels di stronzio e di altri agenti irradiatori di raggi beta per litro.
CLIMA MONDO: GENNAIO 2014 TRA I PIU' CALDI DAL 1880
La temperatura globale del mese di Gennaio 2014rimane sempre molto alta rispetto alla media 1951-1980. Secono i dati rilevati dal GISS (Goddard Institute for Space Studies) il mese si colloca al terzo posto tra i Gennaio più caldi a partire dal 1980. L'anomalia globale mensile risulta pari a +0.70°C, a soli due centesemi dal record per il mese registrato nel 2002 e nel 2003.
Per quanto riguarda l'emisfero boreale l'anomalia risulta ancora più elevata e pari a 0.94°C. Si notano scarti superiori a 2°C su buona parte dell'Europa e del Nord America ad esclusione degli Stati Uniti, che invece hanno vissuto un Gennaio più freddo della media con frequenti ondate di gelo.
Per quanto riguarda l'emisfero boreale l'anomalia risulta ancora più elevata e pari a 0.94°C. Si notano scarti superiori a 2°C su buona parte dell'Europa e del Nord America ad esclusione degli Stati Uniti, che invece hanno vissuto un Gennaio più freddo della media con frequenti ondate di gelo.
TERREMOTO CILE: ALMENO 5 VITTIME ED ONDE OLTRE 2 METRI
Sono almeno 5 le vittime della violenta scossa di terremoto (8.2M) che poco prima delle 21 (ora locale) ha fatto tremare il nord del Cile. Come si temeva, nel giro di 45 minuti, uno tsunami si è abbattuto su Iquique ( circa 1800 chilometri a nord di Santiago) con onde che hanno raggiunto i 2.3 metri.
Secondo le prime notizie che giungono alcune case sarebbero crollate, mentre frane hanno bloccato alcune strade, tra cui quelle a scorrimento veloce. Migliaia le persone rimaste al buio, mentre le autorità hanno prontamente fatto evacuare le zone costiere nelle vicinanze dell’epicentro. L’allarme è stato nel contempo esteso anche a Perù tant’è che anche la parte costiera di Lima è stata fata evacuare nel corso della notte.
Lo tsunami si è poi propagato toccando Cile, Perù ed Ecuador ma anche Colombia, Panama, Costarica, Nicaragua e successivamente Messico, Honduras e Hawaii, ma senza tuttavia conseguenze.
Ricordiamo che il terremoto è stato registrato alle 20:46 di ieri ora locale, l'1:46 di oggi in Italia. Secondo i rilevamenti dello United States Geological Survey (Usgs), ha avuto ipocentro a 20,1 chilometri di profondità ed epicentro 95 chilometri a nordovest di Iquique, capoluogo della regione di Tarapacà e principale porto del Cile per l'esportazione mineraria. Quella principale è stata seguita da almeno dieci forti scosse di assestamento, una delle quali di magnitudo 6.2.
Secondo le prime notizie che giungono alcune case sarebbero crollate, mentre frane hanno bloccato alcune strade, tra cui quelle a scorrimento veloce. Migliaia le persone rimaste al buio, mentre le autorità hanno prontamente fatto evacuare le zone costiere nelle vicinanze dell’epicentro. L’allarme è stato nel contempo esteso anche a Perù tant’è che anche la parte costiera di Lima è stata fata evacuare nel corso della notte.
Lo tsunami si è poi propagato toccando Cile, Perù ed Ecuador ma anche Colombia, Panama, Costarica, Nicaragua e successivamente Messico, Honduras e Hawaii, ma senza tuttavia conseguenze.
Ricordiamo che il terremoto è stato registrato alle 20:46 di ieri ora locale, l'1:46 di oggi in Italia. Secondo i rilevamenti dello United States Geological Survey (Usgs), ha avuto ipocentro a 20,1 chilometri di profondità ed epicentro 95 chilometri a nordovest di Iquique, capoluogo della regione di Tarapacà e principale porto del Cile per l'esportazione mineraria. Quella principale è stata seguita da almeno dieci forti scosse di assestamento, una delle quali di magnitudo 6.2.
TERREMOTO CROTONE: SISMA PROFONDO NELLO IONIO E PAURA IN TUTTA LA CALABRIA
Una forte scossa di terremoto valutata di magnitudo 5.0 sulla scala Richter è stata registrata alle ore 12.24 ora italiana al largo della costa ionica Calabrese in provincia di Crotone di fronte Capo Rizzuto. Il sisma è stato avvertito in tutta la Calabria e ha provocato nelle zone più prossime all'epicentro molta paura tra la gente ma non vengono segnalati danni. Si è trattato per fortuna di una scossa molto profonda, verificatasi a 65km di profondità ed in genere quando l'onda sismica di terremoti moderati si propaga da profondità elevate arriva in superficie molto attenuata. Questo è il motivo per cui non ci sono stati danni ed è anche il motivo per il quale l'area in cui il terremoto è stato avvertito è risultata molto ampia, persino oltre la regione Calabria, nel Salento e sulla costa ionica lucana.
FORTE TERREMOTO IN ALBANIA AVVERTITO ANCHE IN PUGLIA
Una forte scossa di terremoto valutata dall'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di magnitudo 5.3° sulla scala Richter è stata registrata in Albania alle 02.59 di stanotte nel distretto di Elbasan a circa 50km dalla capitale Tirana. Il sisma ha avuto una profondità ipocentrale molto bassa di 2kme per questo motivo è stato avvertito in superficie con notevole violenza ma l'area poco abitata ha evitato che ci fossero particolari danni. Il terremoto è stato registrato nettamente anche in Italia dalla rete dei sismografi italiani e avvertito ai piani più alti degli edifici della penisola Salentina nelle province di Brindisi e Lecce da cui sono arrivata numerose segnalazioni.
VIOLENTO TERREMOTO IN GRECIA EPICENTRO NELL'EGEO M 6.5
Una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.5° sulla scala Richter è stata registrata alle ore 11.25 di stamane nella Grecia settentrionale nel Mar Egeo tra le Isole di Samotraki, Limnos e Gokceada. La profondità ipocentrale dell'evento è stata valutata in 2km. Il sisma è stato nettamente avvertito in tutta la Grecia soprattutto nella penisola della Calcidica ed anche in Turchia in particolare nell'area del Bosforo. Tutta la rete sismica europea ha registrato il movimento tellurico, i pennini della rete italiana hanno oscillato per 7 lunghissimi minuti prima di arrestarsi completamente. Al momento non si hanno notizie su eventuali danni, tuttavia la scarsa profondità ipocentrale dell'evento fa ritenere che solo le zone strettamente attorno all'epicentro, quindi le tre isole sopraccitate possano aver risentito degli effetti più forti del terremoto. Seguiranno aggiornamenti.
TORNA LA PAURA SUL POLLINO: FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 4.0
Nuova forte scossa di terremoto nell'area montuosa del Pollino. Un sussulto di magnitudo 4.0° sulla scala Richter avvenuto a circa 8km di profondità, ha riportato la paura tra gli abitanti di Mormanno. Erano due anni che non si avvertiva una scossa così forte. Ricordiamo che lo sciame sismico ebbe inizio a Novembre dell'anno 2011 e da allora ad alti e bassi non si è mai completamente attenuato. Il terremoto più forte fu registrato il 26 ottobre del 2012 ed ebbe una magnitudo di 5.2 e danneggiò parecchie abitazioni, precedentemente nel mese di Maggio un terremoto di 4.2 aveva colpito la stessa zona e da allora migliaia di scosse si sono ripetute nel tempo. Il terremoto di oggi è il terzo per intensità da quando è iniziata la sequenza sismica. Inutile dire che per quanto la comunità scientifica si possa interrogare sull'evento, non ci sono conoscenze tali da avanzare alcuna ipotesi riguardo il fenomeno. Purtroppo non ci resta che aspettare gli sviluppi di una situazione che in Italia trova davvero pochi precedenti storici.
VIOLENTO TERREMOTO NEL PACIFICO DI MAGNITUDO 8.0
Poco dopo le 23 di ieri sera, più precisamente alle ore 23.05 locali, tutti i sismografi della rete italiana hanno registrato una potente oscillazione del suolo che è durata diversi minuti. Un terremoto lontano, nel Pacifico settentrionale, nella ben nota catena vulcanica delle Isole Aleutine. Uno dei margini compressivi più attivi del mondo, assieme a quello della catena andina. Un'immensa energia sprigionata che ha prodotto una Magnitudo di 8.0 gradi sulla Scala Richter, terremoti cosi sono piuttosto rari ed in grado di provocare anche dei piccoli tsunami. Questo in particolare ha avuto una profondità di 114km, molto elevata quindi. Una profondità tale da smorzare abbastanza gli effetti dell'onda sismica in superficie. Non ci sarà quindi alcuno tsunami apprezzabile, e nemmeno danni visto che la zona epicentrale è praticamente disabitata, tuttavia ci pareva doveroso segnalare la maestosità dell'evento e una curiosità. Il terremoto si è verificato alle ore 22.54 ma è arrivato alla rete italiana solo alle 23.05, significa che l'onda sismica ha impiegato 11 minuti per attraversare il pianeta e raggiungere l'Europa meridionale. 9472 chilometri percorsi in superficie in 11 minuti. Significa che l'onda sismica ha viaggiato con una velocità di 14,3 km/s ovvero circa 51mila chilometri l'ora.....sorprendente!
TERREMOTO A VERONA: SCOSSA AVVERTITA IN CITTA' E PROVINCIA
Scossa di terremoto avvertita distintamente a Verona e sulla provincia - L'epicentro della scossa secondo prime stime dovrebbe essere a pochi km a nord dal centro cittadino, con una profondità di 10.2km e con una magnitudo intorno ai 3 Richter. Numerose segnalazioni sulla zona giungono da forum e social network: la scossa, per quanto non particolarmente intensa, è stata avvertita molto bene ai piani alti degli edifici e per questo motivo ha creato apprensione con gente scesa in strada. Al momento non si segnalano danni a cose e persone.
TERREMOTO: FORTE SCOSSA AVVERTITA STAMANE TRA CAMPANIA, LUCANIA E CALABRIA SETTENTRIONALE
Una forte scossa di terremoto valutata di magnitudo 3.9° sulla scala Richter è stata avvertita questa mattina alle 6.24 nel Golfo di Policastro. L'epicentro del sisma è collocato in mare ad una distanza media di circa 35km dalla costa ed una profondità di corca 8.5km. L'evento principale è stato seguito da due repliche minori alle 7.32 e le 7.42 rispettivamente di magnitudo 3.3 e 2.8 ed è stato avvertito distintamente dalle popolazioni residenti tra la costa calabra settentrionale, la costa lucana e quella campana meridionale specialmente nelle località di Praia a Mare e Maratea ma non ha provocato particolari situazioni di panico ne alcun danno poichè gran parte dell'energia del terremoto si è dissipata in mare.
ERUZIONE ETNA: I 2 GEMELLI CONTINUANO A DARE SPETTACOLO
Continua incessante l'attività eruttiva dell'Etna iniziata il 5 Luglio scorso da una nuova frattura apertasi sul fianco orientale del cratere di nordest, una zona da molto tempo evitata dalle colate laviche. Dopo circa 12 giorni le esplosioni continue e l'accumulo di scorie hanno formatodue coni vulcanici quasi identici, ribattezzati i due Gemelli che continuano a dare spettacolo soprattutto da ieri quando le condizioni meteo climatiche sono estremamente migliorate aumentando la visibilità di tutta la zona sommitale. Per il momento la colata lavica si mantiene ad alta quota intorno ai 3000-3100m. Non c'è quindi alcun problema ne allarme per i residente delle quote più basse, ma solo un bellissimo spettacolo da godersi soprattutto di notte.
YELLOWSTONE: SEGNALI DI RISVEGLIO PER IL PIU' TEMUTO SUPER VULCANO DELLA TERRA?
Molto stupore e qualche preoccupazione in più negli ultimi giorni per il super vulcano di Yellowstone doveuna strada asfaltata si è sciolta per il calore proveniente dal sottosuolocostringendone la chiusura. Da quando il centro vulcanico di Yellowstone è stato riconosciuto dai geologi come uno dei più pericolosi super vulcani del pianeta (in tutto sono 12) se non il più pericoloso in assoluto, ogni segnale di un suo possibile risveglio non può essere sottovalutato. Una sua eruzione sarebbe catastrofica non soltanto per gli Stati Uniti d'America ma per l'intero pianeta. Le enormi emissioni di gas e ceneri vulcaniche che ne scaturirebbero oscurerebbero l'atmosfera cambiando sensibilmente il clima dell'intero globo emettendo in ginocchio irreversibilmente l'economia mondiale.
VIOLENTO TERREMOTO IN MYANMAR (BIRMANIA) IPOCENTRO MOLTO PROFONDO
Una forte scossa terremoto di magnitudo 6.3 sulla scala Richter è stata registrata alle 12.46 di oggi ora italiana nella regione meridionale del Myanmar ex Birmania. Si è trattato di un terremoto molto profondo con un ipocentro a 100km di profondità. Normalmente terremoti così profondi e con una tale energia non provocano danni ingenti infatti non ci sono giunte notizie a tal riguardo, ma la nazione è tristemente nota la per la sua sismicità, nel 2011 precisamente il 24 marzo nei pressi della città di Chiang Rai, un sisma di magnitudo 6.8 con una profondità di soli 10 km causò la morte di almeno 150 persone.
DISASTROSO TERREMOTO COLPISCE LA CINA, 375 MORTI E MIGLIAIA DI FERITI
Alla 10.30 di ieri ora italiana un violento terremoto di magnitudo 6.1 (secondo altre fonti 6.5) ha colpitola regione dello Yunnan nella Cina sud occidentale. Una scossa breve della durata di 18 secondicirca ma molto intensa perché con un ipocentro collocato a soli 10km di profondità.
Caratteristiche molto simili al terremoto che colpì l'Aquila nel 2009. Gli effetti sono stati devastanti per lacittà di Zhaotong a pochi chilometri dall'epicentro. Migliaia le case crollate, decine di migliaia quelle danneggiate ed un bilancio provvisorio di 375 morti destinato purtroppo a crescere.
Quella zona della Cina è geologicamente molto attiva perché vicina ad una delle catene più alte del mondo, orogeneticamente collegata a quella dell'Himalaya e tristemente nota per altri eventi disastrosi. Il terremoto recente più violento risale al 4 Gennaio del 1970, ebbe una magnitudo di 7.8° sulla Scala Richter e rase completamente al suolo la città di Tongai uccidendo più di 15mila persone.
Caratteristiche molto simili al terremoto che colpì l'Aquila nel 2009. Gli effetti sono stati devastanti per lacittà di Zhaotong a pochi chilometri dall'epicentro. Migliaia le case crollate, decine di migliaia quelle danneggiate ed un bilancio provvisorio di 375 morti destinato purtroppo a crescere.
Quella zona della Cina è geologicamente molto attiva perché vicina ad una delle catene più alte del mondo, orogeneticamente collegata a quella dell'Himalaya e tristemente nota per altri eventi disastrosi. Il terremoto recente più violento risale al 4 Gennaio del 1970, ebbe una magnitudo di 7.8° sulla Scala Richter e rase completamente al suolo la città di Tongai uccidendo più di 15mila persone.
STROMBOLI: L'ERUZIONE SI INTENSIFICA, ALLERTA DELLA PROTEZIONE CIVILE
Stato di massima attenzione per il vulcano di Stromboli nelle Eolie che da ieri è tornato a dare spettacolo di se grazie all'apertura di una nuova bocca lavica a 650m di altezza che sta riversando abbondante materiale lavico incandescente sulla Sciara del Fuoco.
La protezione civile sta monitorando costantemente l'attività del vulcano con telecamere termiche. A preoccupare non è tanto l'attività esplosiva e l'eiezione di materiale incandescente, per cui è bastato sospendere tutte le escursioni e creare dei limiti di sicurezza attorno alla montagna.
La maggiore preoccupazione è la possibilità che frane più o meno grandi di roccia lavica possano staccarsi dal cratere principale e attraverso la Sciara del Fuoco finire in mare provocando degli tsunami. Tutti ricordano infatti l'evento del 30 Dicembre del 2002 (video in basso) quando una frana di 18 milioni di metri cubi di materiale finì in mare e provocò un'onda anomala (alta fino a 10m) che interessò tutto l'arcipelago delle Eolie facendo molti danni a Stromboli e raggiungendo in forma attenuata anche la costa siciliana e calabrese.
La protezione civile sta monitorando costantemente l'attività del vulcano con telecamere termiche. A preoccupare non è tanto l'attività esplosiva e l'eiezione di materiale incandescente, per cui è bastato sospendere tutte le escursioni e creare dei limiti di sicurezza attorno alla montagna.
La maggiore preoccupazione è la possibilità che frane più o meno grandi di roccia lavica possano staccarsi dal cratere principale e attraverso la Sciara del Fuoco finire in mare provocando degli tsunami. Tutti ricordano infatti l'evento del 30 Dicembre del 2002 (video in basso) quando una frana di 18 milioni di metri cubi di materiale finì in mare e provocò un'onda anomala (alta fino a 10m) che interessò tutto l'arcipelago delle Eolie facendo molti danni a Stromboli e raggiungendo in forma attenuata anche la costa siciliana e calabrese.
ISLANDA: MOLTA PREOCCUPAZIONE PER LA POSSIBILE ERUZIONE DEL PIU' GRANDE VULCANO DELL'ISOLA
Aggiornamento 23 agosto ore 17:
Proprio due giorni fa abbiamo parlato dei timori per una possibile imminente eruzione del più grande vulcano islandese, il Bardarbinga e di tutte le conseguenze che avrebbe potuto avere per l'intera Europa ed il nord America. E' di poche ore fa la notizia che una piccola eruzione sub glaciale potrebbe essere iniziata, attualmente non è possibile osservarla direttamente in quanto non vi è ancora alcuna emissione di cenere, tuttavia secondo gli scienziati la lava potrebbe aver cominciato a sciogliere il ghiaccio soprastante la sommità del cratere e se così è, sarà solo questione di tempo prima che l'eruzione buchi il ghiacciaio e venga a giorno. Ci terremo informati.....
Se l'eruzione del piccolo Eyjafjoell nell'Aprile del 2010 ha causato il caos globale nei viaggi aerei di tutto il nord Europa e parte del nord America con 100mila voli annullati e 8 milioni di passeggeri rimasti a terra, cosa potrebbe accadere se entrasse in eruzione il Bardarbunga, il più grosso vulcano dell'isola?
Secondo gli scienziati che dopo 4 giorni di attività sismica crescente (terremoti fino al magnitudo 4.5) hanno parlato di elevato rischio eruzione, tutto il traffico aereo Trans Atlantico potrebbe bloccarsicon danni economici pesantissimi e non solo. Due gli effetti secondari assolutamente non trascurabili, la fusione del ghiacciaio Eyjafjoell (il più grande del paese) sotto il quale giace addormentato per ora il vulcano, potrebbe inondare centinaia di chilometri quadrati di territorio con acqua e fango, per questo in via precauzionale le autorità stanno già disponendo le prime evacuazioni e la chiusura di molte strade strade.
Inoltre la cenere vulcanica emessa durante l'eruzione entrerebbe in atmosfera e salirebbe fino alla stratosfera entrando nella circolazione globale del pianeta, ciò causerebbe un leggero abbassamento delle temperature con ripercussioni su tutto il clima mondiale.
Proprio due giorni fa abbiamo parlato dei timori per una possibile imminente eruzione del più grande vulcano islandese, il Bardarbinga e di tutte le conseguenze che avrebbe potuto avere per l'intera Europa ed il nord America. E' di poche ore fa la notizia che una piccola eruzione sub glaciale potrebbe essere iniziata, attualmente non è possibile osservarla direttamente in quanto non vi è ancora alcuna emissione di cenere, tuttavia secondo gli scienziati la lava potrebbe aver cominciato a sciogliere il ghiaccio soprastante la sommità del cratere e se così è, sarà solo questione di tempo prima che l'eruzione buchi il ghiacciaio e venga a giorno. Ci terremo informati.....
Se l'eruzione del piccolo Eyjafjoell nell'Aprile del 2010 ha causato il caos globale nei viaggi aerei di tutto il nord Europa e parte del nord America con 100mila voli annullati e 8 milioni di passeggeri rimasti a terra, cosa potrebbe accadere se entrasse in eruzione il Bardarbunga, il più grosso vulcano dell'isola?
Secondo gli scienziati che dopo 4 giorni di attività sismica crescente (terremoti fino al magnitudo 4.5) hanno parlato di elevato rischio eruzione, tutto il traffico aereo Trans Atlantico potrebbe bloccarsicon danni economici pesantissimi e non solo. Due gli effetti secondari assolutamente non trascurabili, la fusione del ghiacciaio Eyjafjoell (il più grande del paese) sotto il quale giace addormentato per ora il vulcano, potrebbe inondare centinaia di chilometri quadrati di territorio con acqua e fango, per questo in via precauzionale le autorità stanno già disponendo le prime evacuazioni e la chiusura di molte strade strade.
Inoltre la cenere vulcanica emessa durante l'eruzione entrerebbe in atmosfera e salirebbe fino alla stratosfera entrando nella circolazione globale del pianeta, ciò causerebbe un leggero abbassamento delle temperature con ripercussioni su tutto il clima mondiale.
FORTE TERREMOTO NEL CILE CENTRALE, TREMA ANCHE SANTIAGO
Alle 00.32 ora italiana la terra ha tremato in Cile, un forte terremoto valutato di magnitudo 6.6 sulla scala aperta Richter con epicentro nei pressi di Puchuncavi nella regione di El Paraiso proprio lungo la costa centrale, il sisma ha avuto una profondità di 32km.
Hanno oscillato per parecchi secondi anche gli edifici della Capitale Santiago a circa 140km di distanta dall'epicentro. Al momento non ci giungono segnalazioni su eventuali danni a persone o cose. Se ci saranno importanti conseguenze ci aggiorneremo.
Hanno oscillato per parecchi secondi anche gli edifici della Capitale Santiago a circa 140km di distanta dall'epicentro. Al momento non ci giungono segnalazioni su eventuali danni a persone o cose. Se ci saranno importanti conseguenze ci aggiorneremo.
FORTE TERREMOTO IN CALIFORNIA:PAURA A SAN FRANCISCO MA, PER FORTUNA, POCHI DANNI
Una forte scossa di terremoto è stata registrata nei pressi della Baia di San Francisco alle 12.20 ora italiana. Il sisma ha avuto un'intensità di 6.0° sulla scala aperta Richter ed una profondità di soli 10km. Questo genere di terremoti poco profondi è generalmente piuttosto violento in superficie e può essere distruttivo se l'edilizia non è a norma, per intenderci questo terremoto ha avuto la stessa intensità e quasi la stessa profondità ipocentrale di quello dell'Aquila del 2009.
Tuttavia la zona in questione è cautelata con criteri antisismici ed eccetto danni lievi, non vengono segnalati problemi particolari. Naturalmente non è mancata una grande paura soprattutto nella metropoli di San Francisco che attende da anni l'ormai famosissimo Big One un terremoto che secondo gli scienziati dovrebbe avere una magnitudo di circa 8.0° quindi centinaia di volta più forte di quella che si è registrata oggi.
Tuttavia la zona in questione è cautelata con criteri antisismici ed eccetto danni lievi, non vengono segnalati problemi particolari. Naturalmente non è mancata una grande paura soprattutto nella metropoli di San Francisco che attende da anni l'ormai famosissimo Big One un terremoto che secondo gli scienziati dovrebbe avere una magnitudo di circa 8.0° quindi centinaia di volta più forte di quella che si è registrata oggi.
IL TERREMOTO DI MAGNITUDO 4.0 NEL LAGO DI GARDA, ALCUNE CONSIDERAZIONI
Alle 19.49 ora italiana di ieri 28 Agosto, un evento sismico di magnitudo 4.0 sulla scala aperta Richter è stato localizzato nel lago di Garda con epicentro esattamente lungo la linea di confine tra Veneto e Lombardia, a circa 3km di distanza dalle relative sponde. La scossa ha avuto una profondità di soli 2.6km, quindi un ipocentro molto superficiale. Le onde sismiche di terremoti cosi poco profondi non percorrono grandi distanze in superficie, è per questo motivo che il movimento sismico ha raggiunto i comuni rivieraschi più vicini già molto attenuato e non sono stati segnalati danni. Ciò nonostante c'è stata molta paura tra la gente anche e soprattutto perché è capitato quando tutti erano a cena.
E' bene precisare che terremoti così superficiali in Italia sono abbastanza rari salvo che nelle zone vulcaniche dove invece sono rari i terremoti profondi. C'è una regola generale da tener presente quando c'è un terremoto, più l'ipocentro è profondo più la superficie interessata è maggiore ma minore l'energia con cui agisce il sisma. Più l'ipocentro è superficiale, minore è la superficie interessata ma maggiore è l'energia con cui agisce il terremoto. Un terremoto di magnitudo 4.0 ad una profondità di 2.6km è assolutamente forte nell'area epicentrale ed in grado di fare molti danni se l'edilizia non è a norma. Per capirci, il terremoto di Lorca in Spagna del 2011 ebbe una magnitudo di 5.1 ed una profondità di 1km ma fu una scossa devastante che provocò la morte di 9 persone. Una bella fortuna quindi che l'epicentro di questo terremoto sia capitato ad alcuni chilometri di distanza dai comuni più vicini.
E' bene precisare che terremoti così superficiali in Italia sono abbastanza rari salvo che nelle zone vulcaniche dove invece sono rari i terremoti profondi. C'è una regola generale da tener presente quando c'è un terremoto, più l'ipocentro è profondo più la superficie interessata è maggiore ma minore l'energia con cui agisce il sisma. Più l'ipocentro è superficiale, minore è la superficie interessata ma maggiore è l'energia con cui agisce il terremoto. Un terremoto di magnitudo 4.0 ad una profondità di 2.6km è assolutamente forte nell'area epicentrale ed in grado di fare molti danni se l'edilizia non è a norma. Per capirci, il terremoto di Lorca in Spagna del 2011 ebbe una magnitudo di 5.1 ed una profondità di 1km ma fu una scossa devastante che provocò la morte di 9 persone. Una bella fortuna quindi che l'epicentro di questo terremoto sia capitato ad alcuni chilometri di distanza dai comuni più vicini.
SPETTACOLARE ERUZIONE DEL TAVURVUR. A RISCHIO TUTTO IL TRAFFICO AEREO AUSTRALIANO
Questa mattina gli abitanti della Nuova Britannia Orientale, una delle isole più grandi dell'arcipelago di Papua Nuova Guinea, si sono svegliati con la spettacolare eruzione del vulcano Tavurvur.
Un vulcano effusivo alto circa 700m molto attivo che nell'arco della sua storia eruttiva recente ha creato non pochi problemi alla vicina città di Rabaul. La sua eruzione storica più devastante è stata quella del 1937 quando causò la morte di oltre 500 persone, l'ultima più problematica quella del 1997 quando tutti gli abitanti della città furono costretti ad abbandonare le proprie case per molti giorni e una parte del centro fu seriamente danneggiata.
Ma l'eruzione odierna propone altri disagi. Oltre alle evacuazioni precauzionali dei dintorni del vulcano ed agli inviti da parte delle autorità di restare a casa per gli abitanti di Rabaul a causa della cenere che sta ricoprendo il centro abitato, esiste il rischio concreto che la nube di cenere che si è elevata fino ad un'altezza di 15 km raggiunga lo spazio aereo delle principali linee di comunicazione australiane.
Nonostante gli esperti non prevedano che la cenere riesca a cadere fin sul suolo del nuovo continente il rischio resta alto per il traffico aereo in quanto le piccole particelle di silicio che compongono la nube di cenere, finirebbero nei reattori degli aerei fondendosi e creando unapericolosissima crosta di vetro che ne bloccherebbe il funzionamento. L'ultima volta che il traffico aereo australiano è stato penalizzato da un eruzione vulcanica non è di molti anni fa, è del 2011 quando l'eruzione di un vulcano cileno costrinse a terra centinaia di voli.
Un vulcano effusivo alto circa 700m molto attivo che nell'arco della sua storia eruttiva recente ha creato non pochi problemi alla vicina città di Rabaul. La sua eruzione storica più devastante è stata quella del 1937 quando causò la morte di oltre 500 persone, l'ultima più problematica quella del 1997 quando tutti gli abitanti della città furono costretti ad abbandonare le proprie case per molti giorni e una parte del centro fu seriamente danneggiata.
Ma l'eruzione odierna propone altri disagi. Oltre alle evacuazioni precauzionali dei dintorni del vulcano ed agli inviti da parte delle autorità di restare a casa per gli abitanti di Rabaul a causa della cenere che sta ricoprendo il centro abitato, esiste il rischio concreto che la nube di cenere che si è elevata fino ad un'altezza di 15 km raggiunga lo spazio aereo delle principali linee di comunicazione australiane.
Nonostante gli esperti non prevedano che la cenere riesca a cadere fin sul suolo del nuovo continente il rischio resta alto per il traffico aereo in quanto le piccole particelle di silicio che compongono la nube di cenere, finirebbero nei reattori degli aerei fondendosi e creando unapericolosissima crosta di vetro che ne bloccherebbe il funzionamento. L'ultima volta che il traffico aereo australiano è stato penalizzato da un eruzione vulcanica non è di molti anni fa, è del 2011 quando l'eruzione di un vulcano cileno costrinse a terra centinaia di voli.
TERREMOTO TOSCANA: FORTE SCOSSA SULL'ABETONE (PISTOIA)
Una forte scossa di terremoto è stata registrata alle 12.45 ora locale in Toscana, l'epicentro a Frignano in Garfagnana sull'Abetone in provincia di Pistoia a 3 km di distanza dalla nota località sciistica al confine con la provincia di Modena in Emilia Romagna. Il sisma ha avuto una magnitudo di 4.0° sulla scala aperta Richter ed una profondità di 12 km. Le località più vicine all'epicentro Le Regine, Cecchetto, Pian di Novello. Al momento non ci sono giunte segnalazioni riguardo eventuali danni a persone o cose. Resteremo aggiornati.
NASCE IL SUPER OROLOGIO : 1 SECONDO DI ERRORE OGNI 5 MILIARDI DI ANNI!!! : Non sarà maneggevole come il vostro orologio da polso ma ha una precisione da far invidia e una durata quasi infinita. Stiamo parlando del più preciso e sofisticato orologio mai realizzato dall’uomo, capace di commette un errore di 1 secondo ogni ben 5 miliardi di anni, più dell’età della Terra stessa, stimata in 4.5 miliardi di anni.
Si trova negli U.S.A ed è stato realizzato dal gruppo di ricerca del laboratorio Jila, del National Institute of Standards and Technology (Nist) e dell'università del Colorado a Boulder.
Questo nuovo orologio, batte così il suo predecessore aumentando la precisione anche del 50%.
Il nuovo super orologio sfrutta gli atomo di stronziointrappolati in un reticolo ottico, a differenza del suo predecessore che utilizzava ionio di alluminio.
Ma i ricercatori del Jila non si vogliono fermare qui visto che il loro obiettivo è arrivare ad adottare gli orologi basati sugli atomi di stronzio come nuovi standard per l'unità di tempo da parte della comunità internazionale, che ora si avvale degli orologi atomici basati sul cesio, come l'orologio a fontana di cesio NIST-F1.
Sempre secondo i ricercatori il nuovo orologio possiede tutti i requisiti visto che possiede un'infinita stabilità e precisione. Senza entrare nello specifico in un retico ottico, generato da un intenso fascio di laser, sono intrappolati migliaia di atomi di stronzio che con il loro “ticchettii” (430.000 miliardi al secondo) vengono rilevati inondando gli atomi di luce laser rossa molto stabile, alla frequenza che incita il passaggio tra i livelli di energia.
L'ITALIA HA IL SUO SUPER OROLOGIO : 1 SECONDO DI ERRORE OGNI 300 MILIONI DI ANNI : Anche l’Italia ha il suo super orologio. Si tratta del nuovissimo orologio atomico It-CsF2 sviluppato dai ricercatori italiani dell'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim) in collaborazione con l'Istituto Usa per gli Standard e la Tecnologia (Nist).
Un super orologio in grado di commettere un errore massimo di appena 1 secondo in 300 milioni di anni.
Secondo i ricercatori che lo hanno progettato nei prossimi giorni entrerà in 'funzione' Nist-F2 negli Usa e poco dopo anche il suo analogo italiano It-CsF2 che diventerà lo standard in Italia.
Si tratta di due orologi atomici 'gemelli', sviluppati in sinergia con i due enti di ricerca e che saranno ora i nuovi riferimenti nazionali. Secondo quanto affermato dai ricercatori il cuore di questa tipologia di orologi è costituita da una 'fontana' di atomi di Cesio. Questi atomi vengono 'lanciati', come l'acqua di una fontana, e durante il lancio ne osserviamo la transizione atomica, ossia il passaggio tra due stati diversi di energia. Si tratta di transizioni perfettamente descritte a livello fisico e forniscono il 'tic' sui cui viene definita la lunghezza del secondo.
Il nuovo orologio opera in un ambiente raffreddato a – 193 gradi centigradi e data la sua precisione si potranno rendere ancora più precise a loro volta la localizzazione Gps, migliorare i sistemi di comunicazione wireless, fino a garantire più precisione nella fisica fondamentale, dallo studio delle particelle ai misteri del cosmo.
Si trova negli U.S.A ed è stato realizzato dal gruppo di ricerca del laboratorio Jila, del National Institute of Standards and Technology (Nist) e dell'università del Colorado a Boulder.
Questo nuovo orologio, batte così il suo predecessore aumentando la precisione anche del 50%.
Il nuovo super orologio sfrutta gli atomo di stronziointrappolati in un reticolo ottico, a differenza del suo predecessore che utilizzava ionio di alluminio.
Ma i ricercatori del Jila non si vogliono fermare qui visto che il loro obiettivo è arrivare ad adottare gli orologi basati sugli atomi di stronzio come nuovi standard per l'unità di tempo da parte della comunità internazionale, che ora si avvale degli orologi atomici basati sul cesio, come l'orologio a fontana di cesio NIST-F1.
Sempre secondo i ricercatori il nuovo orologio possiede tutti i requisiti visto che possiede un'infinita stabilità e precisione. Senza entrare nello specifico in un retico ottico, generato da un intenso fascio di laser, sono intrappolati migliaia di atomi di stronzio che con il loro “ticchettii” (430.000 miliardi al secondo) vengono rilevati inondando gli atomi di luce laser rossa molto stabile, alla frequenza che incita il passaggio tra i livelli di energia.
L'ITALIA HA IL SUO SUPER OROLOGIO : 1 SECONDO DI ERRORE OGNI 300 MILIONI DI ANNI : Anche l’Italia ha il suo super orologio. Si tratta del nuovissimo orologio atomico It-CsF2 sviluppato dai ricercatori italiani dell'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim) in collaborazione con l'Istituto Usa per gli Standard e la Tecnologia (Nist).
Un super orologio in grado di commettere un errore massimo di appena 1 secondo in 300 milioni di anni.
Secondo i ricercatori che lo hanno progettato nei prossimi giorni entrerà in 'funzione' Nist-F2 negli Usa e poco dopo anche il suo analogo italiano It-CsF2 che diventerà lo standard in Italia.
Si tratta di due orologi atomici 'gemelli', sviluppati in sinergia con i due enti di ricerca e che saranno ora i nuovi riferimenti nazionali. Secondo quanto affermato dai ricercatori il cuore di questa tipologia di orologi è costituita da una 'fontana' di atomi di Cesio. Questi atomi vengono 'lanciati', come l'acqua di una fontana, e durante il lancio ne osserviamo la transizione atomica, ossia il passaggio tra due stati diversi di energia. Si tratta di transizioni perfettamente descritte a livello fisico e forniscono il 'tic' sui cui viene definita la lunghezza del secondo.
Il nuovo orologio opera in un ambiente raffreddato a – 193 gradi centigradi e data la sua precisione si potranno rendere ancora più precise a loro volta la localizzazione Gps, migliorare i sistemi di comunicazione wireless, fino a garantire più precisione nella fisica fondamentale, dallo studio delle particelle ai misteri del cosmo.
CI SONO CIRCA 8,8 MILIARDI DI PIANETI ABITABILI COME LA TERRA: Secondo un recente studio condotto dall’Università della California e pubblicata sulla rivista scientifica Pnas, sarebbero almeno 8,8 miliardi i pianeti simili alla Terra presenti nella fascia abitabile, ovvero dove potrebbe esistere acqua allo stato liquido, nella sola nostra galassia.
Secondo lo studio nella Via Lattea ci potrebbero essere qualcosa come 40-50 miliardi di stelle e grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale Kepler, si pensa che circa il 22% hanno caratteristiche simili al Sole e che a loro volta siano circondati da Pianeti simili al nostro.
Tra questi quello più “vicino” si trova a circa 12 anni luce da Noi e può anche essere visto ad occhio nudo. Analizzando circa 42 mila stelle simili al Sole, i ricercatori hanno scoperto circa 603 pianeti, di cui 10 anni diametro simile a quello terrestre e di questi 1-2 orbitano nella zona abitabile.
Resta ora da capire che atmosfera hanno questi pianeti, perché come avvertono i ricercatori non è detto che tutti i pianeti simili alla Terra nella zona abitale potrebbero effettivamente ospitare la vita. Per esempio potrebbero avere un’atmosfera troppo densa che li renderebbe troppo caldi e inadatti per la sopravvivenza delle molecole di Dna.
Secondo lo studio nella Via Lattea ci potrebbero essere qualcosa come 40-50 miliardi di stelle e grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale Kepler, si pensa che circa il 22% hanno caratteristiche simili al Sole e che a loro volta siano circondati da Pianeti simili al nostro.
Tra questi quello più “vicino” si trova a circa 12 anni luce da Noi e può anche essere visto ad occhio nudo. Analizzando circa 42 mila stelle simili al Sole, i ricercatori hanno scoperto circa 603 pianeti, di cui 10 anni diametro simile a quello terrestre e di questi 1-2 orbitano nella zona abitabile.
Resta ora da capire che atmosfera hanno questi pianeti, perché come avvertono i ricercatori non è detto che tutti i pianeti simili alla Terra nella zona abitale potrebbero effettivamente ospitare la vita. Per esempio potrebbero avere un’atmosfera troppo densa che li renderebbe troppo caldi e inadatti per la sopravvivenza delle molecole di Dna.
ARRIVA LA LUNA PIENA PIU' PICCOLA DEGLI ULTIMI 20 ANNI: Sta per arrivare la prima Luna piena dell’anno attesa all'alba di giovedì 16 gennaio 2014. Sarà un evento particolare, visto che questa Luna piena, non solo sarà la più "piccola" del 2014, ma con molta probabilità la più "piccola" degli ultimi 20 anni.
Non è che la Luna cambierà di dimensione ma bensì ci apparirà più piccola delle normale, visto che si troverà nel punto più lontano, lungo la sua orbita, dalla Terra. Ricordiamo che già nel plenilunio di Dicembre la Luna era stata la più “piccola” del 2013, quindi l’evento dei prossimi giorni acquista un valore ancora più raro.
Nel dettaglio la Luna raggiungerà la fase di massima illuminazione nella notte tra il 15 e il 16 Gennaio 2014, precisamente alle 5:52 di mattina ora italiana. La Luna avrà raggiunto il suo apogeo solo 2 ore e 58 minuti prima, alle 2:53 ora italiana. Non si tratterà dell'apogeo più lontano dell'anno, ma quasi: quello del 28 Luglio sarà solo 32 km più in là. L'apogeo della Luna oscilla tra i 404 e i 406,7 mila chilometri, e quello del 16 Gennaio sarà solo 164 chilometri più vicino alla Terra rispetto al valore massimo. Raramente però un apogeo così lontano coincide con la fase di Luna piena.
Per trovare una Luna ancora più “piccola” dobbiamo tornare indietro al 18 Novembre 1994, mentre la prossima Luna piena così piccola, dovremo invece aspettare fino al 13 Maggio 2052. Il disco della Luna piena avrà una dimensione di 29'23" (il suo valore minimo è di 29'18"), inoltre sarà la Luna piena più a nord dell'anno, a 19° 24' N. Si tratta però di un'inclinazione molto debole rispetto a quella massima, che supera i 28 gradi: ci stiamo infatti avvicinando al 2015, quando l'orbita della Luna si avvicinerà all'eclittica.
Non è che la Luna cambierà di dimensione ma bensì ci apparirà più piccola delle normale, visto che si troverà nel punto più lontano, lungo la sua orbita, dalla Terra. Ricordiamo che già nel plenilunio di Dicembre la Luna era stata la più “piccola” del 2013, quindi l’evento dei prossimi giorni acquista un valore ancora più raro.
Nel dettaglio la Luna raggiungerà la fase di massima illuminazione nella notte tra il 15 e il 16 Gennaio 2014, precisamente alle 5:52 di mattina ora italiana. La Luna avrà raggiunto il suo apogeo solo 2 ore e 58 minuti prima, alle 2:53 ora italiana. Non si tratterà dell'apogeo più lontano dell'anno, ma quasi: quello del 28 Luglio sarà solo 32 km più in là. L'apogeo della Luna oscilla tra i 404 e i 406,7 mila chilometri, e quello del 16 Gennaio sarà solo 164 chilometri più vicino alla Terra rispetto al valore massimo. Raramente però un apogeo così lontano coincide con la fase di Luna piena.
Per trovare una Luna ancora più “piccola” dobbiamo tornare indietro al 18 Novembre 1994, mentre la prossima Luna piena così piccola, dovremo invece aspettare fino al 13 Maggio 2052. Il disco della Luna piena avrà una dimensione di 29'23" (il suo valore minimo è di 29'18"), inoltre sarà la Luna piena più a nord dell'anno, a 19° 24' N. Si tratta però di un'inclinazione molto debole rispetto a quella massima, che supera i 28 gradi: ci stiamo infatti avvicinando al 2015, quando l'orbita della Luna si avvicinerà all'eclittica.
ASTRONOMIA: ASTEROIDE SFIORERA' LA TERRA IL 5 MARZO!: Il 5 Marzo un asteroide di circa 30 metri di diametro sfiorerà la Terra - Il corpo celeste, chiamato DX110, passerà a distanza molto ravvicinata, inferiore a quella che separa la Terra dalla Luna. Secondo l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope, si tratta di un record storico in quanto questo passaggio rientra tra i 200 più ravvicinati avvenuti dall'inizio del 900. La scoperta dell'asteroide 2014 DX110 è stata annunciata dal Minor Planet Center, l'organizzazione dell'Unione Astronomica Internazionale che sorveglia i corpi minori del Sistema Solare e secondo le stime il suo passaggio avverrà ad una distanza inferiore ai 350.000km, per l'appunto inferiore alla distanza Terra-Luna che è di 384.403km. Masi spiega che si tratta di una distanza senza rischi per il nostro Pianeta, ma che offrirà un vero spettacolo in quanto sarà visibile anche dall'Italia ( non ad occhio nudo, in quanto troppo veloce, ma tramite strumenti telescopici adeguati ).
I precedenti: il 15 Febbraio 2013 transita una meteora sulla città russa di Chelyabinsk, dal diametro di circa 40 metri provocando un forte boato con successive esplosioni provocate dall'onda d'urto; si tratta del più grande tra gli asteroidi che si sono avvicinati a meno di 100.000 km dalla Terra. Il 27 Giugno 2011 transita a circa 20.000 km dal nostro Pianeta l'asteroide 2011 MD dal diametro di circa 20 metri, il 18 Marzo 2004 transita a circa 50.000 km di distanza l'asteroide 2004 FH, anch'esso del diametro di circa 20 metri.
I precedenti: il 15 Febbraio 2013 transita una meteora sulla città russa di Chelyabinsk, dal diametro di circa 40 metri provocando un forte boato con successive esplosioni provocate dall'onda d'urto; si tratta del più grande tra gli asteroidi che si sono avvicinati a meno di 100.000 km dalla Terra. Il 27 Giugno 2011 transita a circa 20.000 km dal nostro Pianeta l'asteroide 2011 MD dal diametro di circa 20 metri, il 18 Marzo 2004 transita a circa 50.000 km di distanza l'asteroide 2004 FH, anch'esso del diametro di circa 20 metri.
ARRIVANO LE AQUARIDI, LE METEORE DELLA COMETA DI HALLEY: Come di consueto anche quest’anno la Terra passerà nello sciame di detriti lasciato dal passaggio della Cometa di Halley. Questo sciame meteorico è noto come Eta Aquaridi e prende il nome dalla posizione del suo radiante (il punto dal quale apparentemente sembrano originarsi le meteore dello sciame), nei pressi della omonima stella η Aquarii della costellazione dell'acquario.
Pur non trattandosi di uno sciame molto fitto, come ad esempio quello delle Leonidi e delle Perseide, può presentare al picco un tasso orario zenitale circa pari a 60. Purtroppo il massimo di visibilità avviene nelle ore precedenti l’alba, in quanto il radiante dello sciame sorge poche ore prime dell’alba.
Il 5 e 6 maggio sarà il momento clou e l'osservazione sarà favorita soprattutto nelle Regioni del Sud Italia. Secondo gli esperti della NASA il picco quest’anno sarà raggiunto all’alba del 6 Maggio con punte di 50 meteore ogni ora.
Il 9 e 10 maggio sarà poi la volta delle eta Liridi che saranno più favorevoli all'osservazione, poiché visibili quando la Luna sarà ormai al suo tramonto. Le meteore generate dalla cometa 1983 VII Iras-Araki-Alcock
Pur non trattandosi di uno sciame molto fitto, come ad esempio quello delle Leonidi e delle Perseide, può presentare al picco un tasso orario zenitale circa pari a 60. Purtroppo il massimo di visibilità avviene nelle ore precedenti l’alba, in quanto il radiante dello sciame sorge poche ore prime dell’alba.
Il 5 e 6 maggio sarà il momento clou e l'osservazione sarà favorita soprattutto nelle Regioni del Sud Italia. Secondo gli esperti della NASA il picco quest’anno sarà raggiunto all’alba del 6 Maggio con punte di 50 meteore ogni ora.
Il 9 e 10 maggio sarà poi la volta delle eta Liridi che saranno più favorevoli all'osservazione, poiché visibili quando la Luna sarà ormai al suo tramonto. Le meteore generate dalla cometa 1983 VII Iras-Araki-Alcock
SUPERLUNA
ARRIVA LA SUPERLUNA, BENE 3 APPUNTAMENTI QUESTA ESTATE:
Aggiornamento 8 settembre 2014 ore 7:37
Stasera tutti con il naso all'insù ad ammirare l'ultima Superluna del 2014, in attesa della prossima che sarà nel Novembre 2016. Nuvole permettendo potremmo così ammirare in tutto il suo splendore il nostro Satellite, che trovandosi nelle vicinanze del suo perigeo sarà nel contempo completamente illunitato dal Sole. Dopo aver regalato ben due spettacoli in appena tre mesi, la Luna chiude l'estate 'concedendosi' per la terza ed ultima volta nella sua versione Super, ossia con una luminosità e un diametro di circa il 15% maggiore delle solite lune piene.
Si tratta di un fenomeno non così rara ma sempre spettacolare, dovuto al fatto che la Luna sia piena in concomitanza con il minimo della distanza della Terra. Il nostro satellite non percorre un'orbita circolare attorno alla Terra, ma ellittica, e quindi nell'arco di un mese non si trova sempre alla stessa distanza dalla Terra, ma ad una distanza variabile tra un valore minimo (perigeo) ed un valore massimo (apogeo). La differenza tra i punti di massimo e minimo è di circa 50.000 chilometri, abbastanza per farla apparire del 14% più grande e del 30% più luminosa.
Come accennato in apertura la prossima si verificherà tra ben 2 anni esattamente il 14 novembre 2016, mentre le prossime saranno il 2 gennaio 2018, il 21 gennaio 2023 e il 25 novembre 2034.
Per chi vorrà ammirare lo spettacolo è da segnalare anche la possibilità di godersi alcune piccole comete visibili utilizzando un binocolo oppure un piccolo telescopio. Proprio in questi giorni nel cielo saranno infatti visibili la C/2013 V5 Oukaimeden, molto bassa sull'orizzonte, la C/2014 E2 Jacques, e tra qualche giorno anche la C/2012 K1 Panstarrs.
EFFETTI SUL NOSTRO ORGANISMO
Secondo il pediatra Italo Farnetani la presenza di una luna più grande e luminosa del normale, fenomeno che avviene quando è piena e al suo perigeo, si ripercuoterà sul riposo di almeno 700 mila italiani. La maggiore luminosità notturna, infatti, interferisce con il ritmo luce-buio che è il principale sincronizzatore naturale dell'organismo. Questo viene alterato dalla maggiore luce della notte, determinata proprio dalla super luna. Per uomini e animali questa interferenza che arriva dal satellite si manifesterà con una maggior irritabilità e una difficoltà ad addormentarsi, ma anche in alcuni casi con una maggior aggressività.
Sempre a detta di Farnetani, studi condotti dalla polizia statunitense hanno già dimostrato che nelle notti di super luna ci sono più episodi di aggressività e violenza. Pertanto, per ridurre al minimo i problemi, i piccoli vanno mandati a letto un po' più tardi del solito.
Aggiornamento 6 agosto 2014 ore 12:29
"SuperLuna", altri due appuntamenti nei prossimi mesi - Sia ad Agosto che a Settembre si verificherà infatti una particolare coincidenza, per le quali saremo in condizioni di Luna piena proprio quando essa si troverà alla minima distanza con la Terra, ovvero nel proprio Perigeo. Coincidenza nella coincidenza, il prossimo appuntamento con la SuperLuna sarà il 10 Agosto, proprio la notte di San Lorenzo, fatto che renderà le meteore delle Perseidi poco visibili data la sua elevata luminosità; la prossima data sarà il 9 Settembre. Stando alle previsioni, i cieli dovrebbero mantenersi in prevalenza sereni al Centrosud, al Nord invece rischio annuvolamenti in particolare su Alpi, Prealpi e Nordovest.
I precedenti - Il fenomeno della "SuperLuna", per quanto particolare, non è poi così raro. L'ultimo caso evidente è stato nel Giungo del 2013, quando il nostro Satellite appariva il 14% più grande della norma e il 30% più luminoso. Un evento ancora più spettacolare è stato però quello del 19 Marzo 2011, quando la Luna era particolarmente vicina alla Terra, ad una distanza di 356.577 km. Eventi simili si ripetono a cadenza di 15-18 anni e si ripresenteranno nel 2028 o 2029, mentre quelli in arrivo nei prossimi giorni saranno meno intensi e con tempi di ritorno più brevi, probabilmente già nel 2016.
"SuperLuna", tre appuntamenti nei prossimi mesi - Sia Luglio, che ad Agosto e Settembre si verificheranno infatti tre particolari coincidenze, per le quali saremo in condizioni di Luna piena proprio quando essa si troverà alla minima distanza con la Terra, ovvero nel proprio Perigeo. Potremo ammirarla così in tutto il suo splendore il 12 Luglio, il 10 Agosto ( proprio la notte di San Lorenzo, le stelle cadenti saranno pertanto meno visibili ) ed il 9 Settembre, sempre che il cielo si presenti sereno. Stando alle previsioni meteo la SuperLuna di sabato 12 sarà più facilmente osservabile al Sud e sulle Isole Maggiori, nonchè sulle Alpi occidentali. I precedenti - Il fenomeno della "SuperLuna", per quanto particolare, non è poi così raro. L'ultimo caso evidente è stato nel Giungo del 2013, quando il nostro Satellite appariva il 14% più grande della norma e il 30% più luminoso. Un evento ancora più spettacolare è stato però quello del 19 Marzo 2011, quando la Luna era particolarmente vicina alla Terra, ad una distanza di 356.577 km. Eventi simili si ripetono a cadenza di 15-18 anni e si ripresenteranno nel 2028 o 2029, mentre quelli in arrivo nei prossimi giorni saranno meno intensi e con tempi di ritorno più brevi, probabilmente già nel 2016.
Aggiornamento 8 settembre 2014 ore 7:37
Stasera tutti con il naso all'insù ad ammirare l'ultima Superluna del 2014, in attesa della prossima che sarà nel Novembre 2016. Nuvole permettendo potremmo così ammirare in tutto il suo splendore il nostro Satellite, che trovandosi nelle vicinanze del suo perigeo sarà nel contempo completamente illunitato dal Sole. Dopo aver regalato ben due spettacoli in appena tre mesi, la Luna chiude l'estate 'concedendosi' per la terza ed ultima volta nella sua versione Super, ossia con una luminosità e un diametro di circa il 15% maggiore delle solite lune piene.
Si tratta di un fenomeno non così rara ma sempre spettacolare, dovuto al fatto che la Luna sia piena in concomitanza con il minimo della distanza della Terra. Il nostro satellite non percorre un'orbita circolare attorno alla Terra, ma ellittica, e quindi nell'arco di un mese non si trova sempre alla stessa distanza dalla Terra, ma ad una distanza variabile tra un valore minimo (perigeo) ed un valore massimo (apogeo). La differenza tra i punti di massimo e minimo è di circa 50.000 chilometri, abbastanza per farla apparire del 14% più grande e del 30% più luminosa.
Come accennato in apertura la prossima si verificherà tra ben 2 anni esattamente il 14 novembre 2016, mentre le prossime saranno il 2 gennaio 2018, il 21 gennaio 2023 e il 25 novembre 2034.
Per chi vorrà ammirare lo spettacolo è da segnalare anche la possibilità di godersi alcune piccole comete visibili utilizzando un binocolo oppure un piccolo telescopio. Proprio in questi giorni nel cielo saranno infatti visibili la C/2013 V5 Oukaimeden, molto bassa sull'orizzonte, la C/2014 E2 Jacques, e tra qualche giorno anche la C/2012 K1 Panstarrs.
EFFETTI SUL NOSTRO ORGANISMO
Secondo il pediatra Italo Farnetani la presenza di una luna più grande e luminosa del normale, fenomeno che avviene quando è piena e al suo perigeo, si ripercuoterà sul riposo di almeno 700 mila italiani. La maggiore luminosità notturna, infatti, interferisce con il ritmo luce-buio che è il principale sincronizzatore naturale dell'organismo. Questo viene alterato dalla maggiore luce della notte, determinata proprio dalla super luna. Per uomini e animali questa interferenza che arriva dal satellite si manifesterà con una maggior irritabilità e una difficoltà ad addormentarsi, ma anche in alcuni casi con una maggior aggressività.
Sempre a detta di Farnetani, studi condotti dalla polizia statunitense hanno già dimostrato che nelle notti di super luna ci sono più episodi di aggressività e violenza. Pertanto, per ridurre al minimo i problemi, i piccoli vanno mandati a letto un po' più tardi del solito.
Aggiornamento 6 agosto 2014 ore 12:29
"SuperLuna", altri due appuntamenti nei prossimi mesi - Sia ad Agosto che a Settembre si verificherà infatti una particolare coincidenza, per le quali saremo in condizioni di Luna piena proprio quando essa si troverà alla minima distanza con la Terra, ovvero nel proprio Perigeo. Coincidenza nella coincidenza, il prossimo appuntamento con la SuperLuna sarà il 10 Agosto, proprio la notte di San Lorenzo, fatto che renderà le meteore delle Perseidi poco visibili data la sua elevata luminosità; la prossima data sarà il 9 Settembre. Stando alle previsioni, i cieli dovrebbero mantenersi in prevalenza sereni al Centrosud, al Nord invece rischio annuvolamenti in particolare su Alpi, Prealpi e Nordovest.
I precedenti - Il fenomeno della "SuperLuna", per quanto particolare, non è poi così raro. L'ultimo caso evidente è stato nel Giungo del 2013, quando il nostro Satellite appariva il 14% più grande della norma e il 30% più luminoso. Un evento ancora più spettacolare è stato però quello del 19 Marzo 2011, quando la Luna era particolarmente vicina alla Terra, ad una distanza di 356.577 km. Eventi simili si ripetono a cadenza di 15-18 anni e si ripresenteranno nel 2028 o 2029, mentre quelli in arrivo nei prossimi giorni saranno meno intensi e con tempi di ritorno più brevi, probabilmente già nel 2016.
"SuperLuna", tre appuntamenti nei prossimi mesi - Sia Luglio, che ad Agosto e Settembre si verificheranno infatti tre particolari coincidenze, per le quali saremo in condizioni di Luna piena proprio quando essa si troverà alla minima distanza con la Terra, ovvero nel proprio Perigeo. Potremo ammirarla così in tutto il suo splendore il 12 Luglio, il 10 Agosto ( proprio la notte di San Lorenzo, le stelle cadenti saranno pertanto meno visibili ) ed il 9 Settembre, sempre che il cielo si presenti sereno. Stando alle previsioni meteo la SuperLuna di sabato 12 sarà più facilmente osservabile al Sud e sulle Isole Maggiori, nonchè sulle Alpi occidentali. I precedenti - Il fenomeno della "SuperLuna", per quanto particolare, non è poi così raro. L'ultimo caso evidente è stato nel Giungo del 2013, quando il nostro Satellite appariva il 14% più grande della norma e il 30% più luminoso. Un evento ancora più spettacolare è stato però quello del 19 Marzo 2011, quando la Luna era particolarmente vicina alla Terra, ad una distanza di 356.577 km. Eventi simili si ripetono a cadenza di 15-18 anni e si ripresenteranno nel 2028 o 2029, mentre quelli in arrivo nei prossimi giorni saranno meno intensi e con tempi di ritorno più brevi, probabilmente già nel 2016.
NASO ALL'INSU': ARRIVANO LE GEMIDI, LE METEORE DICEMBRINE
11 DICEMBRE 2014: Le Geminidi sono uno sciame meteorico a cadenza annuale, attivo tra il 3 ed il 19 Dicembre ma il cui picco si evidenzia tra il 13 ed il 14 Dicembre. Questo sciame risulta tra i più intensi insieme a quello delle Perseidi di Agosto e sembra partire da un radiante situato a qualche grado nordovest della stella Alpha, appartenente appunto alla costellazione dei Gemelli. Le Geminidi impattano sulla nostra atmosfera con una velocità relativamente bassa, intorno ai 35km/s, con una frequenza media di 20-30 meteore all'ora, ma nel momento di massima attività se ne possono osservare anche un centinaio ogni ora. Si tratta di uno sciame giovane, le cui prime osservazioni risalgono alla metà del 1800.
Dove si potranno osservare? - Il picco come detto è previsto tra domenica 13 e lunedì 14. Per osservarle meglio bisogna ovviamente spostarsi in zone a basso inquinamento luminoso, ma anche li non saranno visibili ovunque per via delle nubi. Infatti al Nord e sulle centrali tirreniche i cieli saranno spesso nuvolosi. Saranno più facilitati ad osservarle gli abitanti del medio versante Adriatico e del Sud Italia, sebbene anche qui i cieli non saranno sempre sereni ma a tratti parzialmente nuvolosi.
Dove si potranno osservare? - Il picco come detto è previsto tra domenica 13 e lunedì 14. Per osservarle meglio bisogna ovviamente spostarsi in zone a basso inquinamento luminoso, ma anche li non saranno visibili ovunque per via delle nubi. Infatti al Nord e sulle centrali tirreniche i cieli saranno spesso nuvolosi. Saranno più facilitati ad osservarle gli abitanti del medio versante Adriatico e del Sud Italia, sebbene anche qui i cieli non saranno sempre sereni ma a tratti parzialmente nuvolosi.
2015 RICCO DAL PUNTO DI VISTA ASTRONOMICO: SUPERLUNA, COMETE ED ECLISSI
1 GENNAIO 2015: Ci attende un 2015 spettacolare almeno dal punto di vista astronomico. Nel nuovo anno sono infatti attese ben tre comete visibili anche ad occhio nudo ma anche una superluna rossa, un'eclissi di Sole e stelle cadenti davvero mozzafiato.
L'elemento di spicco del 2015 sarà sicuramente la Cometa C/2014 Q2 Lovejoy, che si è affacciata nei cieli italiani a Natale e è già visibile anche ad occhio nudo. Sarà la protagonista di Gennaio visto che il 7 raggiungerà la minima distanza dalla Terra, pari a 70 milioni di chilometri, e a metà mese è previsto il massimo di visibilità perché ben alta sull'orizzonte fra le costellazioni di Orione e Toro. Il suo passaggio sarà accompagnato dal picco delle stelle cadenti Quadrantidi, atteso per 4 gennaio.
Verso la fine del primo mese è atteso un evento assai raro e spettacolare: si verificherà, infatti, unatripla eclissi su Giove da parte delle sue lune Io, Callisto, ed Europa. Peccato che sarà assai difficile osservare l'evento dall'Italia. Sempre Giove darà spettacolo a Febbraio, più precisamente il 6 quando di troverà in opposizione al Sole e quindi raggiungerà la sua massima visibilità.
Primavera che sarà preceduta da un'eclissi di Sole, prevista il 20 Marzo: totale nell'Artico e parziale al 60% dall'Italia (in particolare al Centro). Il 4 Aprile sarà invece la Luna la protagonista del cielo con un'eclissi totale invisibile però dall'Europa.
A maggio e giugno lo spettacolo sarà assicurato da due pianeti: 23 maggio sarà la volta di Saturno, in opposizione al Sole, e il 5 giugno Venere sarà al massimo della sua visibilità serale. Sempre a giugno potrebbe essere visibile ad occhio nudo anche la cometa C/2014 Q1 PanSTARRS.
In estate saranno sempre i pianeti a dare il loro meglio: 1 Luglio è prevista una spettacolare congiunzione tra Venere e Giove, che appariranno vicinissimi. Poi ad Agosto sarà la volta delle Perseidi che nel 2015 raggiungeranno il loro picco il 13 Agosto, proprio quando la Luna sarà assente.
Passando all'autunno il 28 settembre si prevede un'eclissi di Luna totale visibile dall'Italia, che oltretutto coincide con la Superluna, ossia la Luna piena più grande dell'anno. Il giorno successivo la Luna occulterà la stella Aldebaran, fra le più luminose del cielo. Sempre in autunno dovrebbe giungere la terza cometa, Catalina, che si prevede sarà ben visibile.
L'anno si concluderà poi a Novembre con le Alfa Monocerotidi e a Dicembre con le Geminidi. Sempre a Dicembre, più precisamente il 23, la Luna occulterà nuovamente la stella Aldebaran.
L'elemento di spicco del 2015 sarà sicuramente la Cometa C/2014 Q2 Lovejoy, che si è affacciata nei cieli italiani a Natale e è già visibile anche ad occhio nudo. Sarà la protagonista di Gennaio visto che il 7 raggiungerà la minima distanza dalla Terra, pari a 70 milioni di chilometri, e a metà mese è previsto il massimo di visibilità perché ben alta sull'orizzonte fra le costellazioni di Orione e Toro. Il suo passaggio sarà accompagnato dal picco delle stelle cadenti Quadrantidi, atteso per 4 gennaio.
Verso la fine del primo mese è atteso un evento assai raro e spettacolare: si verificherà, infatti, unatripla eclissi su Giove da parte delle sue lune Io, Callisto, ed Europa. Peccato che sarà assai difficile osservare l'evento dall'Italia. Sempre Giove darà spettacolo a Febbraio, più precisamente il 6 quando di troverà in opposizione al Sole e quindi raggiungerà la sua massima visibilità.
Primavera che sarà preceduta da un'eclissi di Sole, prevista il 20 Marzo: totale nell'Artico e parziale al 60% dall'Italia (in particolare al Centro). Il 4 Aprile sarà invece la Luna la protagonista del cielo con un'eclissi totale invisibile però dall'Europa.
A maggio e giugno lo spettacolo sarà assicurato da due pianeti: 23 maggio sarà la volta di Saturno, in opposizione al Sole, e il 5 giugno Venere sarà al massimo della sua visibilità serale. Sempre a giugno potrebbe essere visibile ad occhio nudo anche la cometa C/2014 Q1 PanSTARRS.
In estate saranno sempre i pianeti a dare il loro meglio: 1 Luglio è prevista una spettacolare congiunzione tra Venere e Giove, che appariranno vicinissimi. Poi ad Agosto sarà la volta delle Perseidi che nel 2015 raggiungeranno il loro picco il 13 Agosto, proprio quando la Luna sarà assente.
Passando all'autunno il 28 settembre si prevede un'eclissi di Luna totale visibile dall'Italia, che oltretutto coincide con la Superluna, ossia la Luna piena più grande dell'anno. Il giorno successivo la Luna occulterà la stella Aldebaran, fra le più luminose del cielo. Sempre in autunno dovrebbe giungere la terza cometa, Catalina, che si prevede sarà ben visibile.
L'anno si concluderà poi a Novembre con le Alfa Monocerotidi e a Dicembre con le Geminidi. Sempre a Dicembre, più precisamente il 23, la Luna occulterà nuovamente la stella Aldebaran.
26 GENNAIO 2015: APPUNTAMENTO CON IL CIELO, BL86 UN GIGANTESCO ASTEROIDE SFIORERA' LA TERRA
16 GENNAIO 2015: Un gigantesco asteroide scoperto il 30 Gennaio del 2004 è in rapido avvicinamento alla Terra e la sfiorerà tra 11 giorni. 2004 BL86, questo è il nome affibbiatogli dalla Nasa ha un diametro di 500m e passerà a 1.2 milioni di chilometri di distanza dal nostro pianeta alle 17,49 ora italiana del giorno 26 Gennaio. Una distanza di sicurezza ma decisamente piccola considerando che si tratta solo del triplo della distanza terra-luna.
La sua magnitudine (luminosità) dovrebbe raggiungere 8.8 ed essere per questo ben visibile anche solo con l'ausilio di un binocolo, condizioni meteo permettendo. Sarà il più grande asteroide a passare vicino alla terra fino all'anno 2027 quando è atteso l'arrivo di 1999 AN10, leggermente più piccolo che passerà il 7 Agosto ad una distanza di poco superiore a quella Terra Luna, 390 mila chilometri....una distanza da brivido considerando l'incertezza del calcolo su una distanza temporale così grande....
La sua magnitudine (luminosità) dovrebbe raggiungere 8.8 ed essere per questo ben visibile anche solo con l'ausilio di un binocolo, condizioni meteo permettendo. Sarà il più grande asteroide a passare vicino alla terra fino all'anno 2027 quando è atteso l'arrivo di 1999 AN10, leggermente più piccolo che passerà il 7 Agosto ad una distanza di poco superiore a quella Terra Luna, 390 mila chilometri....una distanza da brivido considerando l'incertezza del calcolo su una distanza temporale così grande....
20 MARZO 2015: ECLISSI PARZIALE DI SOLE VISIBILE DALL'ITALIA
Aggiornamento 20 MARZO 2015 ore 13:10
Tutti con lo sguardo puntato al cielo stamattina, naturalmente muniti degli appositi occhialini, per non perdersi l'eclissi di sole visibile dall'Italia con percentuali di copertura del disco solare che sono andate dal 70% delle regioni settentrionali al 45-50% dell'estremo Sud. Preceduta da altre eclissi parziali, 2003, 2006, 2011, forse quella di oggi è la più rappresentativa della serie del nuovo millennio anche se quella del 29 Marzo del 2006 fu senz'altro meglio per il Sud.
Nulla comunque al confronto dell'ultima eclissi del vecchio millennio, l'11 Agosto del 1999 quando la fascia di totalità sfiorò l'italia nord orientale regalandoci una percentuale di copertura che raggiunse il 96% sull'estremo nordest.
Allora a godersi la totalità furono in tanti in Europa a differenza di quest'ultima. Per astronomi e appassionati bastò spostarsi di pochi chilometri per vedere il famoso "sole nero" che sfiorò Parigi e prese in pieno Vienna durando la bellezza di 2 minuti e 45 secondi. Lo spettacolo fu particolarmente suggestivo anche dall'Italia ma nelle eclissi di sole, se non c'è la totalità non è possibile nemmeno per un secondo guardare il disco solare a occhio nudo. Anche una percentuale del 3-5% è sufficiente a creare un danno alla retina.
Fu storica invece ma non sono in moltissimi a ricordarla l'ultima eclissi Totale di sole visibile dall'Italia avvenuta il 15 Febbraio del 1961 alle 8.30. Fu anche quella una eclissi della Serie di Saros, esattamente come quella di oggi. La totalità attraversò la penisola a cominciare dal Piemonte, proseguendo poi per l'Emilia Romagna e infine passando sul medio Adriatico.
Purtroppo per la ridotta larghezza areale del cono d'ombra, poco più di 200km, non sarà mai possibile vedere una eclissi totale di sole sul'Intero territorio italiano. Pensate che la prossima sarà visibile solo in Sicilia e capiterà nel lontano 2088! Basterà però aspettare solo altri 11 anni per assistere ad uno spettacolo simile a quello del 1999 in Italia.
Il 12 Agosto del 2026 al tramonto un'eclissi totale di sole sarà nuovamente visibile sull'Europa occidentale, il cono d'ombra della totalità attraverserà la Spagna ed in Italia la copertura del disco solare sarà ampia, le percentuali saranno del 93% a Milano, 94% a Torino e Firenze, 96% a Roma, 97% a Napoli, 99% a Cagliari e Palermo. Per chi vorrà godersi il Sole nero con il 100% dell'oscurità, basterà farsi un viaggetto in Spagna, scegliendo una delle località comprese tra le due linee blu, meglio se lungo la linea rossa dove il buio totale durerà quasi 3 minuti!
Aggiornamento 19 MARZO 2015 ore 7:30
Con un'eclissi di sole che nella mattinata del 20 Marzo 2015 interesserà gran parte del Vecchio Continente, cresce la paura tra i gestori delle reti elettriche, che saranno chiamati per la prima volta a tenere sotto controllo gli effetti del tanto atteso evento astronomico.
Ma come mai c'è tanta preoccupazione?
Già nel lontano 1999 in Europa si verificò un evento analogo, che tuttavia non causò nessun problema alle varie linee elettriche. Ma la differenza sostanziale rispetto a quanto successe 16 anni fa non è l'evento astronomico in se ma ben si la dinamica con la quale viene prodotta corrente elettrica in Italia ed in Europa. La differenza fondamentale sta nei panelli solari, nel 1999 ancora in fase embrionale, ora sempre più parte attiva nella produzione di energia elettrica, in particolar modo in Italia e Germania, due tra i principali mercati elettrici europei. In una giornata di tempo bello l'energia elettrica di fonte solare arriva a coprire, nelle ore di punta del mattino, anche un terzo dei consumi.
Ma nella mattina del 20 Marzo, la "sparizione" temporanea del sole causerà su una gran parte del Continente un ribasso brusco della produzione fotovoltaica, che metterà tutti i gestori di rete continentali nelle condizioni di intervenire in modo coordinato per mantenere l'equilibrio tra produzione e consumo elettrico. Si stima che tra le 10.00 e le 10.30 in Europa verrà a mancare qualcosa come 34mila megawatt di potenza, di cui la metà in Germania ed il 20% in Italia. Una perdita che se non compensata in maniera adeguata porterebbe ad una variazione notevole della frequenza elettrica con la quale funzionano le reti di distribuzione dei 34 Paesi europei interconnessi. Le reti sono regolate sui 50 hertz, e tale frequenza deve essere mantenuta tra 49,5 e 50,2 hertz per evitare che le centrali elettriche si distacchino automaticamente per proteggere i loro materiali e creino blackout a cascata.
L'Italia è già corsa ai ripari. Terna, il gestore nazionale della rete, ha tagliato la testa al toro disponendo il distacco per 24 ore di tutti gli impianti eolici e fotovoltaici da 100 o più kW connessi alle reti di distribuzione in media tensione.
Aggiornamento 18 marzo 2015 ore 10:45
Mancano meno di 48 ore all'eclissi di sole che interesserà tutta l'Europa e anche l'Italia nel corso di Venerdì 20 Marzo. Ricordiamo che dal punto di vista astronomico l'eclissi sarà totale su Isole Fær Øer e Svalbard, quasi totale sulla Scozia settentrionale, parziale sul resto del Vecchio Continente.
In Italia l'eclissi inizierà intorno alle 9.20 e terminerà alle 11.45, risultando massima intorno alle 10.30. La copertura sarà compresa tra il 67% di Aosta e il 39% di Lampedusa, risultando quindi lievemente più bassa rispetto all'ultima eclissi dell'11 Agosto 1999.
Vediamo quindi quali saranno i luoghi migliori dal punto di vista meteo per poter osservare l'eclissi in Italia.
Nord: se da un lato le regioni settentrionali potranno ammirare una maggiore copertura del disco solare, dall'altro saranno le regioni più sfortunate dal punto di visto meteo. I cieli si presenteranno infatti nuvolosi o molto nuvolosi sul Piemonte, specie pedemontano, prealpi e alte pianure lombarde, prealpi e alte pianure venete e friulane e basso trentino; cieli invece parzialmente nuvolosi sulle Alpi occidentali, settentrionali, la Val d'Aosta, e la pianura padana; andrà meglio invece sulle coste liguri e in Romagna, dove i cieli si presenteranno sereni o poco nuvolosi.
Centro e Sardegna: non ci dovrebbero essere particolari problemi per osservare l'eclissi dalle regioni del centro. i cieli si dovrebbero presentare in prevalenza sereni o poco nuvolosi, salvo qualche nuvola in più sul basso Lazio, ma soprattutto sulla Sardegna orientale, dove qualche nube marittima potrà interessare soprattutto le aree costiere.
Sud: tempo buono infine anche sulle regioni meridionali con prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi. Da segnalare qualche banco nuvoloso in più solo sulle coste campane, la Sicilia orientale e la bassa calabria ionica.
Aggiornamento 17 MARZO 2015 ore 9:45
Mancano pochi giorni all'eclissi di sole prevista per venerdì 20 Marzo, che ricordiamo sarà totale su Isole Fær Øer e Svalbard, quasi totale sulla Scozia settentrionale, parziale sul resto del Vecchio Continente. Al Nord si potrà avere una riduzione della luce quasi del 70%, fino al 50% invece al Sud. Il precedente in Europa risale all'eclissi dell'11 Agosto del 1999.
In Italia sarà visibile tra le 9,30 e le 11,30 circa, con picco massimo intorno alle 10,30. Più nel dettaglio a Roma l'eclissi inizierà alle 9.24, raggiungerà il massimo alle 10.31 e finirà alle 11.42 con una copertura di circa il 62%. A Milano inizierà e terminerà un minuto prima e con una copertura di poco maggiore. Più sotto trovate tutte le ore ed i parziali di massima copertura del sole nei capoluoghi di regione.
ATTENZIONE: per osservare l'eclissi è necessario utilizzare occhialini e binocoli con appositi filtri, assolutamente da evitare dnque i semplici occhiali da sole in quanto si potrebbero avere seri danni alla retina.
Le previsioni meteo per venerdì: stando agli ultimi aggiornamenti al Nordovest purtroppo ci sarà già un aumento della nuvolosità ed in particolare tra Valle d'Aosta, Piemonte occidentale e Ponente ligure dove non si esclude persino qualche piovasco. Nubi sparse anche sul resto del Nord ma quantomeno alternate a delle schiarite talora ampie. Al Centrosud transiteranno al più delle velature o degli strati alti, che potranno risultare più estesi a tratti su centrali tirreniche e Sardegna, mentre al Sud prevarranno ampi rasserenamenti salvo qualche nube in più su Calabra jonica e Sicilia. Seguite tutti i prossimi aggiornamenti nei prossimi giorni, per ulteriori dettagli.
Aggiornamento 10 MARZO 2015 ore 11:00
L'Europa si preparano all'eclissi di sole totale che nella mattinata del 20 Marzo sarà visibile, seppur solo parzialmente anche in Italia. Ma cerchiamo di capire più nel dettaglio che Eclissi sarà. Secondo gli scienziati, la prossima eclissi appartiene alla famiglia noto come Saros 120, ovvero una serie in cui ogni evento è separato dal precedente (e successivo, naturalmente) di 6.585,3 giorni, pari a 18 anni, 10 giorni e 8 ore (o 18 anni, 11 giorni e 8 ore, a seconda di quanti anni bisestili cadono nell'intervallo temporale).
Tutte le eclissi che appartengono alla famiglia Saros sono molto simili tra di loro, questo perché la Luna si trova più o meno sempre nella stessa posizione rispetto al proprio nodo e alla stessa distanza dalla Terra. Altra peculiarità è che il periodo tra un evento e l'altro non è pari a un numero intero di giorni: le otto ore extra fanno sì che la Terra compia un terzo di giro in più rispetto all'eclissi precedente, cosicché gli eventi sono visibili da regioni del globo sempre diverse.
Al momento sono in corso circa 40 serie di tipo Saros, alcune antiche, altre più giovani come la serie Saros 145. L'eclissi del 20 Marzo è la 61esima nella serie Saros 120, che inizio nel lontano 27 Maggio 933 con un'eclissi di sole parziale e raggiunge la sua prima eclissi anulare nel 11 Agosto 1059.La prossima di questa serie si verificherà il 30 Marzo del 2033, sarà totale e dovrebbe durare circa 2 m e 37s.
Ma vediamo dove e come si presenterà l'eclissi del 20 Marzo. In Italia sarà visibile tra le 9,30 e le 11,30 circa, con picco massimo intorno alle 10,30. Più nel dettaglio a Roma l'eclissi inizierà alle 9.24, raggiungerà il massimo alle 10.31 e finirà alle 11.42 con una copertura di circa il 62%. A Milano inizierà e terminerà un minuto prima. Ora di iniziomassima copertura Orario di fine Aosta 9:22:32 10:30:11 - 67.32% 11:41:58Torino 9:21:59 10:29:36 - 65.62% 11:41:24Genova 9:22:28 10:30:12 - 62.99% 11:42:01Milano 9:24:13 10:32:09 - 64.88% 11:44:03Venezia 9:28:02 10:36:25 - 61.44% 11:48:17Trento 9:27:19 10:35:38 - 64.09% 11:47:33Trieste 9:30:05 10:38:37 - 60.35% 11:50:26
Bologna 9:25:30 10:33:35 - 60.59% 11:45:26 Firenze 9:24:27 10:32:22 - 59.15% 11:44:08 Ancona 9:27:13 10:35:19 - 56.31% 11:46:56 Perugia 9:25:05 10:32:57 - 56.50% 11:44:35 Pescara 9:26:50 10:34:38 - 53.01% 11:45:56 Roma 9:23:45 10:31:16 - 53.76% 11:42:38 Napoli 9:25:06 10:32:18 - 49.40% 11:43:09 Campobasso 9:26:27 10:33:57 - 50.51% 11:44:57 Bari 9:29:24 10:36:40 - 46.93% 11:47:07 Potenza 9:27:13 10:34:19 - 47.12% 11:44:48 Reggio Calabria 9:24:30 10:30:14 - 41.62% 11:39:33 Palermo 9:20:52 10:26:41 - 44.36% 11:36:30 Cagliari 9:16:06 10:22:15 - 51.65% 11:32:58 Lampedusa 9:17:13 10:21:20 - 39.32% 11:29:40
28 FEBBRAIO 2015: Inizia a crescere l'attesa tra appassionati e curiosi in vista dell'eclissi di Sole di Venerdì 20 Marzo 2015. Si tratterà di un'eclissi parziale, per lo meno in Italia. La fascia lungo la quale la Luna coprirà completamente il disco solare passerà sul Nord-Atlantico, tra Isole Britanniche e Islanda. I luoghi dai quali si potrà apprezzare l'affascinante oscuramento del Sole nella sua totalità saranno le isole Far Oer e le isole Svalbard. Scendendo di latitudine la porzione di Sole oscurata sarà via via minore, circa il 60% sul Nord-Italia e il 40% al Sud della penisola. L'eclissi sarà comunque visibile fino al Nord-Africa, seppur molto lievemente.
L'appuntamento è fissato per la mattinata del 20 Marzo. Il momento esatto di massima eclissi osservabile varierà leggermente a seconda della località: si passerà dalle 10.22 in Sardegna alle 10.38 in Friuli Venezia Giulia.
Potrà sembrare banale, ma è doveroso ricordare di non farsi trascinare dalla curiosità andando ad osservare il Sole ad occhio nudo. Saranno indispensabili gli appositi accorgimenti (occhiali dotati di appositi filtri, vetro da saldatore o spezzone di pellicola fotografica).
A questo punto non resta che sperare nel bel tempo!
Tutti con lo sguardo puntato al cielo stamattina, naturalmente muniti degli appositi occhialini, per non perdersi l'eclissi di sole visibile dall'Italia con percentuali di copertura del disco solare che sono andate dal 70% delle regioni settentrionali al 45-50% dell'estremo Sud. Preceduta da altre eclissi parziali, 2003, 2006, 2011, forse quella di oggi è la più rappresentativa della serie del nuovo millennio anche se quella del 29 Marzo del 2006 fu senz'altro meglio per il Sud.
Nulla comunque al confronto dell'ultima eclissi del vecchio millennio, l'11 Agosto del 1999 quando la fascia di totalità sfiorò l'italia nord orientale regalandoci una percentuale di copertura che raggiunse il 96% sull'estremo nordest.
Allora a godersi la totalità furono in tanti in Europa a differenza di quest'ultima. Per astronomi e appassionati bastò spostarsi di pochi chilometri per vedere il famoso "sole nero" che sfiorò Parigi e prese in pieno Vienna durando la bellezza di 2 minuti e 45 secondi. Lo spettacolo fu particolarmente suggestivo anche dall'Italia ma nelle eclissi di sole, se non c'è la totalità non è possibile nemmeno per un secondo guardare il disco solare a occhio nudo. Anche una percentuale del 3-5% è sufficiente a creare un danno alla retina.
Fu storica invece ma non sono in moltissimi a ricordarla l'ultima eclissi Totale di sole visibile dall'Italia avvenuta il 15 Febbraio del 1961 alle 8.30. Fu anche quella una eclissi della Serie di Saros, esattamente come quella di oggi. La totalità attraversò la penisola a cominciare dal Piemonte, proseguendo poi per l'Emilia Romagna e infine passando sul medio Adriatico.
Purtroppo per la ridotta larghezza areale del cono d'ombra, poco più di 200km, non sarà mai possibile vedere una eclissi totale di sole sul'Intero territorio italiano. Pensate che la prossima sarà visibile solo in Sicilia e capiterà nel lontano 2088! Basterà però aspettare solo altri 11 anni per assistere ad uno spettacolo simile a quello del 1999 in Italia.
Il 12 Agosto del 2026 al tramonto un'eclissi totale di sole sarà nuovamente visibile sull'Europa occidentale, il cono d'ombra della totalità attraverserà la Spagna ed in Italia la copertura del disco solare sarà ampia, le percentuali saranno del 93% a Milano, 94% a Torino e Firenze, 96% a Roma, 97% a Napoli, 99% a Cagliari e Palermo. Per chi vorrà godersi il Sole nero con il 100% dell'oscurità, basterà farsi un viaggetto in Spagna, scegliendo una delle località comprese tra le due linee blu, meglio se lungo la linea rossa dove il buio totale durerà quasi 3 minuti!
Aggiornamento 19 MARZO 2015 ore 7:30
Con un'eclissi di sole che nella mattinata del 20 Marzo 2015 interesserà gran parte del Vecchio Continente, cresce la paura tra i gestori delle reti elettriche, che saranno chiamati per la prima volta a tenere sotto controllo gli effetti del tanto atteso evento astronomico.
Ma come mai c'è tanta preoccupazione?
Già nel lontano 1999 in Europa si verificò un evento analogo, che tuttavia non causò nessun problema alle varie linee elettriche. Ma la differenza sostanziale rispetto a quanto successe 16 anni fa non è l'evento astronomico in se ma ben si la dinamica con la quale viene prodotta corrente elettrica in Italia ed in Europa. La differenza fondamentale sta nei panelli solari, nel 1999 ancora in fase embrionale, ora sempre più parte attiva nella produzione di energia elettrica, in particolar modo in Italia e Germania, due tra i principali mercati elettrici europei. In una giornata di tempo bello l'energia elettrica di fonte solare arriva a coprire, nelle ore di punta del mattino, anche un terzo dei consumi.
Ma nella mattina del 20 Marzo, la "sparizione" temporanea del sole causerà su una gran parte del Continente un ribasso brusco della produzione fotovoltaica, che metterà tutti i gestori di rete continentali nelle condizioni di intervenire in modo coordinato per mantenere l'equilibrio tra produzione e consumo elettrico. Si stima che tra le 10.00 e le 10.30 in Europa verrà a mancare qualcosa come 34mila megawatt di potenza, di cui la metà in Germania ed il 20% in Italia. Una perdita che se non compensata in maniera adeguata porterebbe ad una variazione notevole della frequenza elettrica con la quale funzionano le reti di distribuzione dei 34 Paesi europei interconnessi. Le reti sono regolate sui 50 hertz, e tale frequenza deve essere mantenuta tra 49,5 e 50,2 hertz per evitare che le centrali elettriche si distacchino automaticamente per proteggere i loro materiali e creino blackout a cascata.
L'Italia è già corsa ai ripari. Terna, il gestore nazionale della rete, ha tagliato la testa al toro disponendo il distacco per 24 ore di tutti gli impianti eolici e fotovoltaici da 100 o più kW connessi alle reti di distribuzione in media tensione.
Aggiornamento 18 marzo 2015 ore 10:45
Mancano meno di 48 ore all'eclissi di sole che interesserà tutta l'Europa e anche l'Italia nel corso di Venerdì 20 Marzo. Ricordiamo che dal punto di vista astronomico l'eclissi sarà totale su Isole Fær Øer e Svalbard, quasi totale sulla Scozia settentrionale, parziale sul resto del Vecchio Continente.
In Italia l'eclissi inizierà intorno alle 9.20 e terminerà alle 11.45, risultando massima intorno alle 10.30. La copertura sarà compresa tra il 67% di Aosta e il 39% di Lampedusa, risultando quindi lievemente più bassa rispetto all'ultima eclissi dell'11 Agosto 1999.
Vediamo quindi quali saranno i luoghi migliori dal punto di vista meteo per poter osservare l'eclissi in Italia.
Nord: se da un lato le regioni settentrionali potranno ammirare una maggiore copertura del disco solare, dall'altro saranno le regioni più sfortunate dal punto di visto meteo. I cieli si presenteranno infatti nuvolosi o molto nuvolosi sul Piemonte, specie pedemontano, prealpi e alte pianure lombarde, prealpi e alte pianure venete e friulane e basso trentino; cieli invece parzialmente nuvolosi sulle Alpi occidentali, settentrionali, la Val d'Aosta, e la pianura padana; andrà meglio invece sulle coste liguri e in Romagna, dove i cieli si presenteranno sereni o poco nuvolosi.
Centro e Sardegna: non ci dovrebbero essere particolari problemi per osservare l'eclissi dalle regioni del centro. i cieli si dovrebbero presentare in prevalenza sereni o poco nuvolosi, salvo qualche nuvola in più sul basso Lazio, ma soprattutto sulla Sardegna orientale, dove qualche nube marittima potrà interessare soprattutto le aree costiere.
Sud: tempo buono infine anche sulle regioni meridionali con prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi. Da segnalare qualche banco nuvoloso in più solo sulle coste campane, la Sicilia orientale e la bassa calabria ionica.
Aggiornamento 17 MARZO 2015 ore 9:45
Mancano pochi giorni all'eclissi di sole prevista per venerdì 20 Marzo, che ricordiamo sarà totale su Isole Fær Øer e Svalbard, quasi totale sulla Scozia settentrionale, parziale sul resto del Vecchio Continente. Al Nord si potrà avere una riduzione della luce quasi del 70%, fino al 50% invece al Sud. Il precedente in Europa risale all'eclissi dell'11 Agosto del 1999.
In Italia sarà visibile tra le 9,30 e le 11,30 circa, con picco massimo intorno alle 10,30. Più nel dettaglio a Roma l'eclissi inizierà alle 9.24, raggiungerà il massimo alle 10.31 e finirà alle 11.42 con una copertura di circa il 62%. A Milano inizierà e terminerà un minuto prima e con una copertura di poco maggiore. Più sotto trovate tutte le ore ed i parziali di massima copertura del sole nei capoluoghi di regione.
ATTENZIONE: per osservare l'eclissi è necessario utilizzare occhialini e binocoli con appositi filtri, assolutamente da evitare dnque i semplici occhiali da sole in quanto si potrebbero avere seri danni alla retina.
Le previsioni meteo per venerdì: stando agli ultimi aggiornamenti al Nordovest purtroppo ci sarà già un aumento della nuvolosità ed in particolare tra Valle d'Aosta, Piemonte occidentale e Ponente ligure dove non si esclude persino qualche piovasco. Nubi sparse anche sul resto del Nord ma quantomeno alternate a delle schiarite talora ampie. Al Centrosud transiteranno al più delle velature o degli strati alti, che potranno risultare più estesi a tratti su centrali tirreniche e Sardegna, mentre al Sud prevarranno ampi rasserenamenti salvo qualche nube in più su Calabra jonica e Sicilia. Seguite tutti i prossimi aggiornamenti nei prossimi giorni, per ulteriori dettagli.
Aggiornamento 10 MARZO 2015 ore 11:00
L'Europa si preparano all'eclissi di sole totale che nella mattinata del 20 Marzo sarà visibile, seppur solo parzialmente anche in Italia. Ma cerchiamo di capire più nel dettaglio che Eclissi sarà. Secondo gli scienziati, la prossima eclissi appartiene alla famiglia noto come Saros 120, ovvero una serie in cui ogni evento è separato dal precedente (e successivo, naturalmente) di 6.585,3 giorni, pari a 18 anni, 10 giorni e 8 ore (o 18 anni, 11 giorni e 8 ore, a seconda di quanti anni bisestili cadono nell'intervallo temporale).
Tutte le eclissi che appartengono alla famiglia Saros sono molto simili tra di loro, questo perché la Luna si trova più o meno sempre nella stessa posizione rispetto al proprio nodo e alla stessa distanza dalla Terra. Altra peculiarità è che il periodo tra un evento e l'altro non è pari a un numero intero di giorni: le otto ore extra fanno sì che la Terra compia un terzo di giro in più rispetto all'eclissi precedente, cosicché gli eventi sono visibili da regioni del globo sempre diverse.
Al momento sono in corso circa 40 serie di tipo Saros, alcune antiche, altre più giovani come la serie Saros 145. L'eclissi del 20 Marzo è la 61esima nella serie Saros 120, che inizio nel lontano 27 Maggio 933 con un'eclissi di sole parziale e raggiunge la sua prima eclissi anulare nel 11 Agosto 1059.La prossima di questa serie si verificherà il 30 Marzo del 2033, sarà totale e dovrebbe durare circa 2 m e 37s.
Ma vediamo dove e come si presenterà l'eclissi del 20 Marzo. In Italia sarà visibile tra le 9,30 e le 11,30 circa, con picco massimo intorno alle 10,30. Più nel dettaglio a Roma l'eclissi inizierà alle 9.24, raggiungerà il massimo alle 10.31 e finirà alle 11.42 con una copertura di circa il 62%. A Milano inizierà e terminerà un minuto prima. Ora di iniziomassima copertura Orario di fine Aosta 9:22:32 10:30:11 - 67.32% 11:41:58Torino 9:21:59 10:29:36 - 65.62% 11:41:24Genova 9:22:28 10:30:12 - 62.99% 11:42:01Milano 9:24:13 10:32:09 - 64.88% 11:44:03Venezia 9:28:02 10:36:25 - 61.44% 11:48:17Trento 9:27:19 10:35:38 - 64.09% 11:47:33Trieste 9:30:05 10:38:37 - 60.35% 11:50:26
Bologna 9:25:30 10:33:35 - 60.59% 11:45:26 Firenze 9:24:27 10:32:22 - 59.15% 11:44:08 Ancona 9:27:13 10:35:19 - 56.31% 11:46:56 Perugia 9:25:05 10:32:57 - 56.50% 11:44:35 Pescara 9:26:50 10:34:38 - 53.01% 11:45:56 Roma 9:23:45 10:31:16 - 53.76% 11:42:38 Napoli 9:25:06 10:32:18 - 49.40% 11:43:09 Campobasso 9:26:27 10:33:57 - 50.51% 11:44:57 Bari 9:29:24 10:36:40 - 46.93% 11:47:07 Potenza 9:27:13 10:34:19 - 47.12% 11:44:48 Reggio Calabria 9:24:30 10:30:14 - 41.62% 11:39:33 Palermo 9:20:52 10:26:41 - 44.36% 11:36:30 Cagliari 9:16:06 10:22:15 - 51.65% 11:32:58 Lampedusa 9:17:13 10:21:20 - 39.32% 11:29:40
28 FEBBRAIO 2015: Inizia a crescere l'attesa tra appassionati e curiosi in vista dell'eclissi di Sole di Venerdì 20 Marzo 2015. Si tratterà di un'eclissi parziale, per lo meno in Italia. La fascia lungo la quale la Luna coprirà completamente il disco solare passerà sul Nord-Atlantico, tra Isole Britanniche e Islanda. I luoghi dai quali si potrà apprezzare l'affascinante oscuramento del Sole nella sua totalità saranno le isole Far Oer e le isole Svalbard. Scendendo di latitudine la porzione di Sole oscurata sarà via via minore, circa il 60% sul Nord-Italia e il 40% al Sud della penisola. L'eclissi sarà comunque visibile fino al Nord-Africa, seppur molto lievemente.
L'appuntamento è fissato per la mattinata del 20 Marzo. Il momento esatto di massima eclissi osservabile varierà leggermente a seconda della località: si passerà dalle 10.22 in Sardegna alle 10.38 in Friuli Venezia Giulia.
Potrà sembrare banale, ma è doveroso ricordare di non farsi trascinare dalla curiosità andando ad osservare il Sole ad occhio nudo. Saranno indispensabili gli appositi accorgimenti (occhiali dotati di appositi filtri, vetro da saldatore o spezzone di pellicola fotografica).
A questo punto non resta che sperare nel bel tempo!
UN OCEANO SU MARTE. ECCO LA NUOVA SCOPERTA DELLA NASA!
Aggiornamento 14 APRILE 2015 ore 14:00
La presenza o meno di acqua in forma liquida sul Pianeta Rosso è sempre stato uno dei dilemmi principali degli scienziati, sin dalle prime osservazioni astronomiche. Si sapeva infatti che l'atmosfera marziana, molto rarefatta e decisamente meno densa di quella terrestre non avrebbe mai consentito l'esistenza dell'elemento fondamentale per la vita, non in forma liquida almeno, perché sarebbe evaporato all'istante.
Così, si sono cercate tracce del prezioso elemento nell'atmosfera marziana e questo è stato possibile grazie al Robot Rover Curiosity lanciato sul pianeta Rosso dalla Nasa nel 2012 dotato di un sistema di misurazione dell'umidità. In tre anni di osservazioni e campionamenti, le analisi dell'atmosfera combinate con quelle del suolo, hanno rivelato che effettivamente esiste, in prossimità della superficie nelle zone equatoriali del pianeta una miscela di acqua molto salata in forma di permafrost, ovvero ghiacciata.
A catturare l'acqua dall'atmosfera sarebbe un sale molto igroscopico, il perclorato di calcio che ha per sua natura chimica la tendenza ad aggregare molecole di acqua nel suo reticolo cristallino. Questa sorta di drenaggio atmosferico da parte del perclorato avverrebbe durante le notti marziane, quando la temperatura scende a -70°c, si forma così uno strato molto salato di acqua ghiacciata che ai primi calori dell'alba marziana si essicca completamente.
Quali che siano le implicazioni future di una simile scoperta, è ancora da stabilire, tuttavia la possibilità di ottenere in qualche modo acqua liquida su un pianeta ostile alla vita, potrebbe essere la base per delle future colonie umane sul Pianeta.
10 MARZO 2015: Fino ad ora sarebbe stato utopistico pensare che su Marte, un tempo, l'acqua avrebbe avuto un ruolo da protagonista. Ora non è più così. Un recente studio effettuato dalla NASA ha evidenziato la possibilità che sul "pianeta rosso", circa 4 miliardi di anni fa, un vasto Oceano sarebbe arrivato a coprire più del 20% della superficie totale del Pianeta. Lo studio è stato intrapreso attraverso l'utilizzo di potenti telescopi ad infrarossi, grazie ai quali è stato possibile mappare l'atmosfera di Marte, osservando la distribuzione delle due differenti tipologie di molecole d'acqua presenti: quella classica con i due atomi di idrogeno legati all'atomo di ossigeno, e una seconda caratterizzata dalla presenza del deuterio, un isotopo dell'idrogeno. Nel tempo l'acqua contenente i due atomi di idrogeno è stata gradualmente perduta nello spazio, mentre la forma caratterizzata dalla presenza del deuterio, più pesante, è rimasta in loco. Questo processo è stato utilizzato per individuare la quantità d'acqua presente originariamente sul Pianeta: più alta è la concentrazione di deuterio, più acqua è stata persa.
L'Oceano sull'emisfero settentrionale di MarteLe mappature ottenute tramite i telescopi hanno evidenziato elevate quantità di deuterio nell'acqua attorno alle calotte di ghiaccio presenti su Marte. Da ciò gli scienziati hanno dedotto che sul Pianeta, un tempo, la superficie ricoperta dall'acqua fosse decisamente vasta. Un'estensione tale da mettere in forte dubbio tutte le teorie finora portate avanti riguardo l'estrema difficoltà che il pianeta rosso fosse stato abitabile a causa dell'eccessiva mancanza di acqua, tale da non rendere possibile l'evoluzione della Vita. Gli studiosi sostengono che tuttora di quel grande "Oceano Marziano" ne sia rimasto soltanto il 13%, intrappolato sotto forma di ghiaccio all'interno delle calotte. Questo in seguito sia alla graduale dispersione delle molecole d'acqua verso lo spazio dovuta alla caduta di pressione dell'atmosfera marziana, sia alla progressiva riduzione della quantità d'acqua in forma liquida in seguito alla sempre minor insolazione ricevuta da Marte nel corso del tempo.
Insomma, siamo di fronte ad una notizia che potrebbe far cambiare completamente l'idea che fino ad oggi regnava riguardo allo scenario marziano passato. Charles Cockell, professore di Astrobiologia all'Università di Edimburgo, afferma: "Più è lungo il tempo di permanenza dell'acqua su una superficie planetaria, più è probabile che ciò renda l'ambiente più abitabile e di conseguenza più favorevole alla nascita e alla proliferazione della Vita".
La presenza o meno di acqua in forma liquida sul Pianeta Rosso è sempre stato uno dei dilemmi principali degli scienziati, sin dalle prime osservazioni astronomiche. Si sapeva infatti che l'atmosfera marziana, molto rarefatta e decisamente meno densa di quella terrestre non avrebbe mai consentito l'esistenza dell'elemento fondamentale per la vita, non in forma liquida almeno, perché sarebbe evaporato all'istante.
Così, si sono cercate tracce del prezioso elemento nell'atmosfera marziana e questo è stato possibile grazie al Robot Rover Curiosity lanciato sul pianeta Rosso dalla Nasa nel 2012 dotato di un sistema di misurazione dell'umidità. In tre anni di osservazioni e campionamenti, le analisi dell'atmosfera combinate con quelle del suolo, hanno rivelato che effettivamente esiste, in prossimità della superficie nelle zone equatoriali del pianeta una miscela di acqua molto salata in forma di permafrost, ovvero ghiacciata.
A catturare l'acqua dall'atmosfera sarebbe un sale molto igroscopico, il perclorato di calcio che ha per sua natura chimica la tendenza ad aggregare molecole di acqua nel suo reticolo cristallino. Questa sorta di drenaggio atmosferico da parte del perclorato avverrebbe durante le notti marziane, quando la temperatura scende a -70°c, si forma così uno strato molto salato di acqua ghiacciata che ai primi calori dell'alba marziana si essicca completamente.
Quali che siano le implicazioni future di una simile scoperta, è ancora da stabilire, tuttavia la possibilità di ottenere in qualche modo acqua liquida su un pianeta ostile alla vita, potrebbe essere la base per delle future colonie umane sul Pianeta.
10 MARZO 2015: Fino ad ora sarebbe stato utopistico pensare che su Marte, un tempo, l'acqua avrebbe avuto un ruolo da protagonista. Ora non è più così. Un recente studio effettuato dalla NASA ha evidenziato la possibilità che sul "pianeta rosso", circa 4 miliardi di anni fa, un vasto Oceano sarebbe arrivato a coprire più del 20% della superficie totale del Pianeta. Lo studio è stato intrapreso attraverso l'utilizzo di potenti telescopi ad infrarossi, grazie ai quali è stato possibile mappare l'atmosfera di Marte, osservando la distribuzione delle due differenti tipologie di molecole d'acqua presenti: quella classica con i due atomi di idrogeno legati all'atomo di ossigeno, e una seconda caratterizzata dalla presenza del deuterio, un isotopo dell'idrogeno. Nel tempo l'acqua contenente i due atomi di idrogeno è stata gradualmente perduta nello spazio, mentre la forma caratterizzata dalla presenza del deuterio, più pesante, è rimasta in loco. Questo processo è stato utilizzato per individuare la quantità d'acqua presente originariamente sul Pianeta: più alta è la concentrazione di deuterio, più acqua è stata persa.
L'Oceano sull'emisfero settentrionale di MarteLe mappature ottenute tramite i telescopi hanno evidenziato elevate quantità di deuterio nell'acqua attorno alle calotte di ghiaccio presenti su Marte. Da ciò gli scienziati hanno dedotto che sul Pianeta, un tempo, la superficie ricoperta dall'acqua fosse decisamente vasta. Un'estensione tale da mettere in forte dubbio tutte le teorie finora portate avanti riguardo l'estrema difficoltà che il pianeta rosso fosse stato abitabile a causa dell'eccessiva mancanza di acqua, tale da non rendere possibile l'evoluzione della Vita. Gli studiosi sostengono che tuttora di quel grande "Oceano Marziano" ne sia rimasto soltanto il 13%, intrappolato sotto forma di ghiaccio all'interno delle calotte. Questo in seguito sia alla graduale dispersione delle molecole d'acqua verso lo spazio dovuta alla caduta di pressione dell'atmosfera marziana, sia alla progressiva riduzione della quantità d'acqua in forma liquida in seguito alla sempre minor insolazione ricevuta da Marte nel corso del tempo.
Insomma, siamo di fronte ad una notizia che potrebbe far cambiare completamente l'idea che fino ad oggi regnava riguardo allo scenario marziano passato. Charles Cockell, professore di Astrobiologia all'Università di Edimburgo, afferma: "Più è lungo il tempo di permanenza dell'acqua su una superficie planetaria, più è probabile che ciò renda l'ambiente più abitabile e di conseguenza più favorevole alla nascita e alla proliferazione della Vita".
ECLISSI: IL 4 APRILE APPUNTAMENTO, PER NOI NO, CON LA "LUNA DI SANGUE"!
2 APRILE 2015: Nel weekend di Pasqua attesa l'eclissi totale di Luna - L'eclissi avverrà sabato 4 Aprile, in concomitanza della frapposizione della Terra tra il Sole ed il nostro satellite, e sarà una delle più brevi del secolo, in quanto la sua totalità durerà poco meno di 5 minuti. Questa eclissi tuttavia non sarà visibile in Italia, ma nella sua totalità solo su America occidentale, Asia orientale, Pacifico ed Oceania. Il cono d'ombra della Terra sulla Luna non farà tuttavia scomparire del tutto quest'ultima grazie alla nostra atmosfera, che filtrerà la frequenze di luce solare che vanno dal verde al viola lasciando invece passare quelle del rosso che tingeranno la superficie lunare. Per questo motivo durante l'eclissi la luna assumerà un colore rosso e viene appunto popolarmente chiamata 'Luna di sangue'.
Purtroppo per noi invece non potremo apprezzarla direttamente in quanto la fase di totalità avverrà tra le 13:57 e le 14:02 ora italiana, ma potremo comunque ammirarla in diretta streaming, offerta sul web dalla Slooth Community oppure dal Virtual Telescope.
Ci rifaremo comunque il prossimo 28 Settembre, quando l'eclisse di Luna sarà visibile anche in Italia. Quella di sabato sarà la terza della serie di quattro eclissi lunari, detta Tetrade: la prima risale al 15 Aprile scorso, la seconda all'8 Ottobre e l'ultima avverrà appunto il prossimo Settembre.
Purtroppo per noi invece non potremo apprezzarla direttamente in quanto la fase di totalità avverrà tra le 13:57 e le 14:02 ora italiana, ma potremo comunque ammirarla in diretta streaming, offerta sul web dalla Slooth Community oppure dal Virtual Telescope.
Ci rifaremo comunque il prossimo 28 Settembre, quando l'eclisse di Luna sarà visibile anche in Italia. Quella di sabato sarà la terza della serie di quattro eclissi lunari, detta Tetrade: la prima risale al 15 Aprile scorso, la seconda all'8 Ottobre e l'ultima avverrà appunto il prossimo Settembre.
2015HD1: L'ASTEROIDE CHE STA SFIORANDO LA TERRA
21 APRILE 2015: 2015HD1 è il nome dell'asteroide che in queste ore sta sfiorando la Terra, passando ad una distanza di 75.000 km, che per dare un riferimento corrispondono a circa un quinto della distanza tra la Terra e la Luna.
Il nuovo corpo celeste, scoperto appena pochi giorni fa, ha un diametro di 15 metri; non è possibile osservarlo ad occhio nudo proprio a causa delle ridotte dimensioni e anche per l'elevata velocità (ben 60.000 km/h), ma si tratta tuttavia di un passaggio "molto, molto ravvicinato", afferma l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. In ogni caso possiamo stare tranquilli: non c'è alcun margine di collisione, ma per gli esperti è comunque un'ottima occasione per studiare diversi aspetti di questi corpi celesti.
Il nuovo corpo celeste, scoperto appena pochi giorni fa, ha un diametro di 15 metri; non è possibile osservarlo ad occhio nudo proprio a causa delle ridotte dimensioni e anche per l'elevata velocità (ben 60.000 km/h), ma si tratta tuttavia di un passaggio "molto, molto ravvicinato", afferma l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. In ogni caso possiamo stare tranquilli: non c'è alcun margine di collisione, ma per gli esperti è comunque un'ottima occasione per studiare diversi aspetti di questi corpi celesti.
SATURNO CON I SUOI ANELLI VISIBILE IN CIELO, SPETTACOLO CELESTE!
23 MAGGIO 2015: Dopo la Superluna e gli asteoridi delle ultime settimane ecco Saturno e i suoi anelli a regalarci un altro spettacolo celeste. Sebbene la massima visibilità sia stata raggiunta alle 4 del mattino del 23 Maggio ( che rappresenta la massima opposizione dal sole) il pianeta potrà essere osservato in condizioni di grande visibilità per alcune settimane.
Chi volesse osservarlo dovrà cercare tra le costellazioni dello Scorpione e della Bilancia. Guardando in basso verso est sarà vicino ad Antares, la stella più luminosa dello Scorpione che pero rimane più in basso rispetto a Saturno. Saturno si farà vedere quando il sole tramonterà. Per via delle inclinazione del pianeta e della terra potremmo osservare anche gli anelli.
Chi volesse osservarlo dovrà cercare tra le costellazioni dello Scorpione e della Bilancia. Guardando in basso verso est sarà vicino ad Antares, la stella più luminosa dello Scorpione che pero rimane più in basso rispetto a Saturno. Saturno si farà vedere quando il sole tramonterà. Per via delle inclinazione del pianeta e della terra potremmo osservare anche gli anelli.
OCCHI PUNTATI AL CIELO: LUNA, GIOVE E VENERE IN CONGIUNZIONE!
20 GIUGNO 2015: A partire dal tramonto tutti col naso all'insù: sarà infatti possibile osservare ad occhio nudo la spettacolare congiunzione tra Luna, Venere e Giove. Per chi volesse seguirla dal pc lo potrà fare grazie alla diretta streaming con il Virtual Telescope (http://www.virtualtelescope.eu/). In contemporanea si avrà la quarta edizione di 'Occhi su Saturno', che permetterà di osservare il Signore degli Anelli in diretta web a partire dalle ore 22 (http://www.astrowebtv.org). Non dimentichiamoci anche del Solstizio, l'inizio ufficiale dell'estate astronomica, che avverrà alle ore 18.38 di Domenica 21!
OCCHI PUNTATI AL CIELO: LUNA E SATURNO, CONGIUNZIONE ASTRALE!
26 GIUGNO 2015: Nella prima parte della serata di Sabato 27 Giugno, ma anche Domenica 28 attorno alle ore 22 sarà possibile osservare, oltre ai pianeti Giove e Venere ormai prossimi al tramonto, anche la congiunzione tra la Luna e Saturno! Muniti possibilmente di cannocchiale si potrà osservare il bellissimo pianeta con gli anelli, nonché le sue principali lune, in quest'ultimo caso servendosi di un telescopio. L'osservazione deve essere rivolta in direzione Sud: la Luna sarà in fase di gibbosa crescente.
Lo spettacolo che ci ha regalato il cielo in questa ultima settimana di Giugno è stato davvero notevole! Tutto ciò è stato inoltre favorito da condizioni meteo particolarmente buone, con bassi tassi di umidità e quindi ottima visibilità, anche nei centri urbani, nonostante l'inquinamento luminoso.
Lo spettacolo che ci ha regalato il cielo in questa ultima settimana di Giugno è stato davvero notevole! Tutto ciò è stato inoltre favorito da condizioni meteo particolarmente buone, con bassi tassi di umidità e quindi ottima visibilità, anche nei centri urbani, nonostante l'inquinamento luminoso.
ASTRONOMIA: STASERA IL "BACIO" TRA GIOVE E VENERE ALLE ORE 22!
30 GIUGNO 2015: In questi ultimi giorni li abbiamo osservati nella loro congiunzione, stiamo parlando di Giove e Venere! In cielo i due pianeti appaiono ormai vicinissimi, e proprio nella serata del 30 Giugno intorno alle ore 22 sembreranno formare un'unica luminosissima stella! Basterà guardare verso Ovest e si assisterà al 'bacio' tra i due pianeti. Nello spazio ovviamente essi distano centinaia di milioni di chilometri: li osserviamo così vicini perché visti dalla Terra si trovano in un punto in cui le loro orbite si intrecciano sulla volta celeste.
LA "SECONDA TERRA", UN PIANETA ABITABILE CHE RUOTA ATTORNO AL SOLE
24 LUGLIO 2015: La sensazionale scoperta della Nasa è quella che fa rimanere a bocca aperta. Un qualcosa che le persone hanno sognato per anni. Esiste un'altra terra. Il pianeta scoperto dal potente telescopio Keplero si trova nella così detta 'area abitabile' ovvero dove la vita sarebbe possibile in quanto potrebbe esserci acqua. E' più grande della terra e si trova nella costellazione del Cigno. Ruota attorno ad una stella, che è il cugino del nostro sole, in 385 giorni. Esiste dunque il giorno e la notte. La distanza da noi è di 1400 anni luce. La vita secondo i ricercatori potrebbe dunque essere ospitata.
TORNA LA LUNA BLU, LA DOPPIA LUNA PIENA DI LUGLIO
28 LUGLIO 2015: Luglio è il mese della Luna blu. No, non significherà che la luna cambierà colore ma che nello stesso mese avremo due lune piene. Dopo quella del 2 Luglio la seconda luna piena è prevista per il 31 Luglio. E' un evento che si verifica ogni 2 anni e mezzo, l'ultimo è avvenuto nel 2012. la prossima sarà nel 2018.
Di scientifico non c'è nulla ed è un fenomeno privo di rilevanza astronomica e legato solo al calendario. Il suo nome un po' ambiguo deriva dall' inglese, "blue moon"; indica un evento raro o difficilmente realizzabile. Tuttavia ci sono dei casi in cui la luna si 'dipinse' davvero di blu; ad esempio nel 1883 quando a seguito dell'esplosione del vulcano Krakatoa vennero emessi in atmosfera una grande quantità di polveri. L'effetto ottico fece apparire la luna di colore blu.
Di scientifico non c'è nulla ed è un fenomeno privo di rilevanza astronomica e legato solo al calendario. Il suo nome un po' ambiguo deriva dall' inglese, "blue moon"; indica un evento raro o difficilmente realizzabile. Tuttavia ci sono dei casi in cui la luna si 'dipinse' davvero di blu; ad esempio nel 1883 quando a seguito dell'esplosione del vulcano Krakatoa vennero emessi in atmosfera una grande quantità di polveri. L'effetto ottico fece apparire la luna di colore blu.
LUNA ASSENTE, STELLE CADENTI D'AGOSTO BRILLANTI
Aggiornamento 8 AGOSTO 2015 ore 10:00
Anche quest'anno il cielo è pronto a regalarci notti magiche, ricche di desideri e speranze.
Come ogni anno la Terra sta per entrare nell'orbita della cometa Swift-Tuttle, che ricca di detriti darà vita allo sciame di meteore note come Perseidi o ancor meglio come “lacrime di San Lorenzo”.
Un'appuntato fisso dell'estate che quest'anno vedrà il suo massimo tra le 08:30 e 11,00 del 13 Agosto quando il cielo sarà solcato da 60/100 meteore ogni ora. Meteore che già nei prossimi giorni si potranno avvistare e che con molta probabilità proseguiranno sin quasi il 17/24 Agosto.
Tuttavia come accennato sarà la notte tra Lunedì 12 e Martedì 13 il periodo migliore per osservarle, specie dopo la mezzanotte, ovvero quando il disturbo della leggera falce di Luna crescente sarà ormai bassa sull'orizzonte di ponente. Ad aiutarci quest'anno anche la Luna che sarà assente o poco luminosa
Tuttavia la tradizione vuole la notte del 10 Agosto, quella dedicata al martirio di San Lorenzo, come la nottata simbolo per l'osservazione di quelle che secondo la tradizione sarebbero le lacrime versare dal Santo durante il suo suplizio e che vagano eternamente nei cieli per ricadere sulla Terra solo nel giorno della sua morte.
Altri chiamano le stelle del 10 Agosto come fuochi si San Lorenzo, poiché ricorderebbero le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo. Anche se in realtà San Lorenzo non morì bruciato, ma decapitato, nell’immaginario popolare l’idea dei lapilli volati in cielo ha preso piede, tanto che ancora oggi in Veneto un proverbio recita “San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti”.
Ma quali sono i consigli migliori per osservarle?
Per prima cosa è necessario osservare verso Nord-Est (qui infatti sorge la costellazione di Perseo) da un luogo ESENTE da inquinamento luminoso, meglio in alta montagna o su una spiaggia buia in riva al mare. Inoltre bisogna stendersi a terra o su una sedia a sdraio, disponendosi eventualmente a semicerchio se si è in un gruppo di parecchie persone.
Per ci volesse fotografarle gli esperti raccomandano l'uso di Reflex su cavalletto fisso, con un obiettivo da 30/50 mm rivolto verso la costellazione di Perseo, ed una sensibilità di 200-400 ASA. É necessario inoltre fare pose prolungate ( 5/10 minuti), sperando di catturarne una o più in tale lasso di tempo.
Che dire non ci resta che metterci comodi ed ammirare lo spettacolo e perché no affidare i nostri desideri ad ogni scia luminosa con la speranza che questi diventino realtà.
5 AGOSTO 2015: Dopo averci regalato un Luglio di spettacolo (Luna Blu), anche le mese di Agosto la Luna sembra continuarci a strizzarci l'occhio, permettendoci di osservare le numerose stelle cadenti che caratterizzano questo mese. Proprio nel periodo di maggiore attività delle Perseidi la Luna sarà poco brillante o assente, per poi tornare a spendere in cielo proprio a fine mese.
Durante il massimo dello sciame delle Perseidi, atteso nella notte tra il 12 ed il 13 Agosto, la Luna sarà infatti assente, visto che il 14 Agosto ci sarà la Luna Nuova. Per quest'anno si prevede un'apparizione oltremodo favorevole con valori di frequenza che dovrebbero raggiungere durante il massimo di attività le 100-120 meteore/h. Occorre ricordare che tale numero risulta in realtà ben minore, in quanto il radiante non è allo zenit e nei luoghi da cui si osserva in genere non si raggiunge la magnitudine limite di +6,5, valore che si riferisce a cieli praticamente ottimali, trasparenti e molto oscuri. Il massimo vero e proprio di attività dello sciame è previsto quest'anno nelle ore mattutine (verso le ore 8) del 13 agosto, quando da noi sarà già giorno, ma in realtà il numero delle Perseidi dovrebbe rivelarsi abbastanza cospicuo per tutta la notte 12/13, essendo previsto che la Terra incontri degli addensamenti di particelle anche dopo la mezzanotte. Dato che l'attività dello sciame è comunque piuttosto intensa anche nelle notti precedenti e seguenti, sarà il caso di osservare per tutto il periodo, soprattutto nelle ore centrali delle notti.
Le Perseidi sono si le più famose e spettacolari stelle cadenti del mese di Agosto ma non le uniche. Ci sono anche altri sciami, ma poco significativi, formati da corpuscoli minuti che arrivano nell'atmosfera a bassa velocità, in particolar modo tra le costellazioni dell'Aquila e dell'Aquario. Soltanto le Alfa Capricornidi, all'inizio del mese, potrebbero essere brillanti, ma la luce lunare sarà ancora troppo pronunciata in quel periodo. Non è comunque escluso che di questo sciame si possa vedere qualche membro particolarmente brillante, facilmente riconoscibile per la lenta velocità angolare e per la caratteristica esplosione finale colorata. Intorno al 9 agosto sarà invece più probabile osservare l'arrivo delle Delta Aquaridi, seguite l'11 agosto dalle Aquilidi.
Anche Saturno darà spettacolo: il pianeta con gli anelli è ancora osservabile nelle prime ore della notte, guardando verso Sud-Ovest. Tuttavia l'orario del suo tramonto anticipa progressivamente, riducendo il tempo a disposizione per poterlo osservare.
Anche quest'anno il cielo è pronto a regalarci notti magiche, ricche di desideri e speranze.
Come ogni anno la Terra sta per entrare nell'orbita della cometa Swift-Tuttle, che ricca di detriti darà vita allo sciame di meteore note come Perseidi o ancor meglio come “lacrime di San Lorenzo”.
Un'appuntato fisso dell'estate che quest'anno vedrà il suo massimo tra le 08:30 e 11,00 del 13 Agosto quando il cielo sarà solcato da 60/100 meteore ogni ora. Meteore che già nei prossimi giorni si potranno avvistare e che con molta probabilità proseguiranno sin quasi il 17/24 Agosto.
Tuttavia come accennato sarà la notte tra Lunedì 12 e Martedì 13 il periodo migliore per osservarle, specie dopo la mezzanotte, ovvero quando il disturbo della leggera falce di Luna crescente sarà ormai bassa sull'orizzonte di ponente. Ad aiutarci quest'anno anche la Luna che sarà assente o poco luminosa
Tuttavia la tradizione vuole la notte del 10 Agosto, quella dedicata al martirio di San Lorenzo, come la nottata simbolo per l'osservazione di quelle che secondo la tradizione sarebbero le lacrime versare dal Santo durante il suo suplizio e che vagano eternamente nei cieli per ricadere sulla Terra solo nel giorno della sua morte.
Altri chiamano le stelle del 10 Agosto come fuochi si San Lorenzo, poiché ricorderebbero le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo. Anche se in realtà San Lorenzo non morì bruciato, ma decapitato, nell’immaginario popolare l’idea dei lapilli volati in cielo ha preso piede, tanto che ancora oggi in Veneto un proverbio recita “San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti”.
Ma quali sono i consigli migliori per osservarle?
Per prima cosa è necessario osservare verso Nord-Est (qui infatti sorge la costellazione di Perseo) da un luogo ESENTE da inquinamento luminoso, meglio in alta montagna o su una spiaggia buia in riva al mare. Inoltre bisogna stendersi a terra o su una sedia a sdraio, disponendosi eventualmente a semicerchio se si è in un gruppo di parecchie persone.
Per ci volesse fotografarle gli esperti raccomandano l'uso di Reflex su cavalletto fisso, con un obiettivo da 30/50 mm rivolto verso la costellazione di Perseo, ed una sensibilità di 200-400 ASA. É necessario inoltre fare pose prolungate ( 5/10 minuti), sperando di catturarne una o più in tale lasso di tempo.
Che dire non ci resta che metterci comodi ed ammirare lo spettacolo e perché no affidare i nostri desideri ad ogni scia luminosa con la speranza che questi diventino realtà.
5 AGOSTO 2015: Dopo averci regalato un Luglio di spettacolo (Luna Blu), anche le mese di Agosto la Luna sembra continuarci a strizzarci l'occhio, permettendoci di osservare le numerose stelle cadenti che caratterizzano questo mese. Proprio nel periodo di maggiore attività delle Perseidi la Luna sarà poco brillante o assente, per poi tornare a spendere in cielo proprio a fine mese.
Durante il massimo dello sciame delle Perseidi, atteso nella notte tra il 12 ed il 13 Agosto, la Luna sarà infatti assente, visto che il 14 Agosto ci sarà la Luna Nuova. Per quest'anno si prevede un'apparizione oltremodo favorevole con valori di frequenza che dovrebbero raggiungere durante il massimo di attività le 100-120 meteore/h. Occorre ricordare che tale numero risulta in realtà ben minore, in quanto il radiante non è allo zenit e nei luoghi da cui si osserva in genere non si raggiunge la magnitudine limite di +6,5, valore che si riferisce a cieli praticamente ottimali, trasparenti e molto oscuri. Il massimo vero e proprio di attività dello sciame è previsto quest'anno nelle ore mattutine (verso le ore 8) del 13 agosto, quando da noi sarà già giorno, ma in realtà il numero delle Perseidi dovrebbe rivelarsi abbastanza cospicuo per tutta la notte 12/13, essendo previsto che la Terra incontri degli addensamenti di particelle anche dopo la mezzanotte. Dato che l'attività dello sciame è comunque piuttosto intensa anche nelle notti precedenti e seguenti, sarà il caso di osservare per tutto il periodo, soprattutto nelle ore centrali delle notti.
Le Perseidi sono si le più famose e spettacolari stelle cadenti del mese di Agosto ma non le uniche. Ci sono anche altri sciami, ma poco significativi, formati da corpuscoli minuti che arrivano nell'atmosfera a bassa velocità, in particolar modo tra le costellazioni dell'Aquila e dell'Aquario. Soltanto le Alfa Capricornidi, all'inizio del mese, potrebbero essere brillanti, ma la luce lunare sarà ancora troppo pronunciata in quel periodo. Non è comunque escluso che di questo sciame si possa vedere qualche membro particolarmente brillante, facilmente riconoscibile per la lenta velocità angolare e per la caratteristica esplosione finale colorata. Intorno al 9 agosto sarà invece più probabile osservare l'arrivo delle Delta Aquaridi, seguite l'11 agosto dalle Aquilidi.
Anche Saturno darà spettacolo: il pianeta con gli anelli è ancora osservabile nelle prime ore della notte, guardando verso Sud-Ovest. Tuttavia l'orario del suo tramonto anticipa progressivamente, riducendo il tempo a disposizione per poterlo osservare.
MARZO 2016, LO SPETTACOLO SARA' IN CIELO. ECCO COSA CI ASPETTA...
Aggiornamento 7 MARZO 2016 ore 8:10
C'è grande attesa per l'unica eclissi totale di Sole di questo 2016. Il grande spettacolo si verificherà la notte tra martedì 8 Marzo e mercoledì 9 marzo, ma ahimè sarà visibile solo dall'Oceano Pacifico con apice all'incirca verso le 3, ora italiana. Per circa 4 minuti il Sole verrà completamente oscurata dalla Luna, che proprio martedì 8 si troverà vicina al punto di minima distanza dalla Terra, per quella che viene definita la Super Luna ( questo perché ai nostri occhi appare più grande del normale. Mercoledì 9 si troverà a 360.000 km di distanza e ciò la farà sembrare più grande). Sarà quindi eclissi totale di Sole con una Super Luna !!!
I fortunati a godersi lo spettacolo saranno gli abitanti dell'Indonesia orientale, qui la copertura del disco solare sarà pressoché totale, mentre sarà solo parziale per che guarderà dall'Australia settentrionale, dall'Asia orientale e dell'Alaska. Per chi non avesse comprato un biglietto aereo ma decidesse di godersi lo spettacolo seduto comodo in poltrona, la Nasa offrirà una diretta sul web a partire dalle 2 di notte, mentre i suoi ricercatori saranno in Indonesia per vincere una sfida contro il tempo: riuscire a studiare la parte più interna dell'atmosfera solare (corona) scattando immagini a raffica in 3 minuti di buio. Un'occasione imperdibile, visto che la prossima eclissi totale sarà il 21 agosto 2017.
Aggiornamento 2 MARZO 2016 ore 10:15
Un'eclissi di sole totale avverrà tra l'8 ed il 9 Marzo ma in Italia non sarà visibile. Lo spettacolo sarà una caratteristica di Australia, Indonesia e Oceano Pacifico. Per gli amanti del fenomeno sarà uno spettacolo di affascinante bellezza mentre per gli scienziati si tratterà di un evento di 'routine' senza caratteristiche astronomiche.
Il prossimo appuntamento con l'eclissi di sole avverrà a Settembre ma anche in questo caso non sarà osservabile dall'Italia; sarà osservabile solo da alcuni Stati dell'Africa centro meridionale a cavallo tra l'Oceano Atlantico meridionale e quello Indiano. L'eclissi di settembre sarà anulare. Questo vuol dire che il disco lunare non coprirà completamente il disco solare e, intorno al Sole, resterà come un anello intenso di luce
28 FEBBRAIO 2016: Sarà un marzo ricco di eventi con corpi celesti, coincidenza astronomiche, missioni spaziali e tante curiosità a calcare il palcoscenico. Lo spettacolo inizierà già il primo marzo quando Scott Kelly ritornerà sulla Terra dopo un anno di soggiorno sulla stazione orbitale internazionale. La sua lunga permanenza nello spazio servirà a capire se le teorie della relatività di Einstein sono corrette oppure no, verificando se il suo invecchiamento è rallentato rispetto a quello del gemello rimasto sulla Terra.
La sua teoria della relatività prevede, infatti, che il tempo rallenti quanto più la velocità di un corpo si avvicina a quella della luce. Scott ha viaggiato a circa 27 mila chilometri orari, pur essendo questo un valore lontano dal riferimento, è comunque tanto considerevole da poter, forse, lasciare un segno.
Il secondo spettacolo è previsto per il 5 marzo con l'asteroide «2013tx68», del diametro di 30 metri, passerà vicino alla Terra a una distanza di 14 milioni di chilometri. Tuttavia la sua traiettoria è ancora molto incerta e non si esclude neppure che possa passare a soli 17 mila chilometri, ovvero più vicino dei satelliti per le telecomunicazioni che ruotano a 36 mila chilometri. La possibilità di un suo impatto sulla Terra è quasi inesistente (una su 250 milioni).
Appuntamento poi al 9 marzo con un'eclissi totale di Sole, che però sarà visibile sono agli abitanti dell'Indonesia, lungo la fascia tra Asia, Australia e Pacifico.
Il 14 marzo da Bajkonur partirà la prima sonda europea dell'Esa destinata a sbarcare su Marte il prossimo ottobre e che, grazie anche al lavoro dei nostri scienziati, dovrà analizzare venti, polveri e tempeste in previsione di sbarchi futuri.
Si andrà poi al 21/22 marzo con un evento assai raro: il passaggio di ben 2 comete, che però al momento non sembrano visibili a occhio nudo. La prima ad arrivare sarà la «252P/Linear 12» che sfreccerà a 5,3 milioni di chilometri dalla Terra. Il giorno dopo sarà la volta della cometa «P/2016 BA14» che transitando a 3,5 milioni di chilometri da noi, segnerà un record: sono infatti 246 anni che un astro con la coda non ci passa tanto vicino.
C'è grande attesa per l'unica eclissi totale di Sole di questo 2016. Il grande spettacolo si verificherà la notte tra martedì 8 Marzo e mercoledì 9 marzo, ma ahimè sarà visibile solo dall'Oceano Pacifico con apice all'incirca verso le 3, ora italiana. Per circa 4 minuti il Sole verrà completamente oscurata dalla Luna, che proprio martedì 8 si troverà vicina al punto di minima distanza dalla Terra, per quella che viene definita la Super Luna ( questo perché ai nostri occhi appare più grande del normale. Mercoledì 9 si troverà a 360.000 km di distanza e ciò la farà sembrare più grande). Sarà quindi eclissi totale di Sole con una Super Luna !!!
I fortunati a godersi lo spettacolo saranno gli abitanti dell'Indonesia orientale, qui la copertura del disco solare sarà pressoché totale, mentre sarà solo parziale per che guarderà dall'Australia settentrionale, dall'Asia orientale e dell'Alaska. Per chi non avesse comprato un biglietto aereo ma decidesse di godersi lo spettacolo seduto comodo in poltrona, la Nasa offrirà una diretta sul web a partire dalle 2 di notte, mentre i suoi ricercatori saranno in Indonesia per vincere una sfida contro il tempo: riuscire a studiare la parte più interna dell'atmosfera solare (corona) scattando immagini a raffica in 3 minuti di buio. Un'occasione imperdibile, visto che la prossima eclissi totale sarà il 21 agosto 2017.
Aggiornamento 2 MARZO 2016 ore 10:15
Un'eclissi di sole totale avverrà tra l'8 ed il 9 Marzo ma in Italia non sarà visibile. Lo spettacolo sarà una caratteristica di Australia, Indonesia e Oceano Pacifico. Per gli amanti del fenomeno sarà uno spettacolo di affascinante bellezza mentre per gli scienziati si tratterà di un evento di 'routine' senza caratteristiche astronomiche.
Il prossimo appuntamento con l'eclissi di sole avverrà a Settembre ma anche in questo caso non sarà osservabile dall'Italia; sarà osservabile solo da alcuni Stati dell'Africa centro meridionale a cavallo tra l'Oceano Atlantico meridionale e quello Indiano. L'eclissi di settembre sarà anulare. Questo vuol dire che il disco lunare non coprirà completamente il disco solare e, intorno al Sole, resterà come un anello intenso di luce
28 FEBBRAIO 2016: Sarà un marzo ricco di eventi con corpi celesti, coincidenza astronomiche, missioni spaziali e tante curiosità a calcare il palcoscenico. Lo spettacolo inizierà già il primo marzo quando Scott Kelly ritornerà sulla Terra dopo un anno di soggiorno sulla stazione orbitale internazionale. La sua lunga permanenza nello spazio servirà a capire se le teorie della relatività di Einstein sono corrette oppure no, verificando se il suo invecchiamento è rallentato rispetto a quello del gemello rimasto sulla Terra.
La sua teoria della relatività prevede, infatti, che il tempo rallenti quanto più la velocità di un corpo si avvicina a quella della luce. Scott ha viaggiato a circa 27 mila chilometri orari, pur essendo questo un valore lontano dal riferimento, è comunque tanto considerevole da poter, forse, lasciare un segno.
Il secondo spettacolo è previsto per il 5 marzo con l'asteroide «2013tx68», del diametro di 30 metri, passerà vicino alla Terra a una distanza di 14 milioni di chilometri. Tuttavia la sua traiettoria è ancora molto incerta e non si esclude neppure che possa passare a soli 17 mila chilometri, ovvero più vicino dei satelliti per le telecomunicazioni che ruotano a 36 mila chilometri. La possibilità di un suo impatto sulla Terra è quasi inesistente (una su 250 milioni).
Appuntamento poi al 9 marzo con un'eclissi totale di Sole, che però sarà visibile sono agli abitanti dell'Indonesia, lungo la fascia tra Asia, Australia e Pacifico.
Il 14 marzo da Bajkonur partirà la prima sonda europea dell'Esa destinata a sbarcare su Marte il prossimo ottobre e che, grazie anche al lavoro dei nostri scienziati, dovrà analizzare venti, polveri e tempeste in previsione di sbarchi futuri.
Si andrà poi al 21/22 marzo con un evento assai raro: il passaggio di ben 2 comete, che però al momento non sembrano visibili a occhio nudo. La prima ad arrivare sarà la «252P/Linear 12» che sfreccerà a 5,3 milioni di chilometri dalla Terra. Il giorno dopo sarà la volta della cometa «P/2016 BA14» che transitando a 3,5 milioni di chilometri da noi, segnerà un record: sono infatti 246 anni che un astro con la coda non ci passa tanto vicino.
CONGIUNZIONE ASTRALE IN ARRIVO: LUNA-GIOVE!
20 MARZO 2016: Appuntamento con il cielo di Marzo, che nella notte tra il 21 e il 22 ci regalerà un'interessante congiunzione tra la Luna (quasi piena) e il pianeta Giove, nella costellazione del Leone. Occhi puntati al cielo dunque a partire dalle prime ore serali di lunedì 21 Marzo, lo spettacolo sarà assicurato, tempo permettendo ovviamente! Nel complesso la sera-notte sarà discreta su parte del Nordovest e sulle regioni meridionali, così come sulle Isole Maggiori e sul Lazio. Maggiori annuvolamenti altrove, specie tra Toscana, Marche, Romagna, Abruzzo e Triveneto.
LUNA, MARTE E SATURNO. TRE PIANETI A BRACCETTO ILLUMINERANNO LA NOTTE SU MARTEDI' 29
28 MARZO 2016: La Luna, Marte e Saturno, tre corpi celesti molto distanti fra loro la prossima notte sembreranno stranamente vicini fra di loro, almeno se osservati dall'occhio terrestre. Per una particolare congiuntura astronomica, verso l'una di notte del 29 marzo il settore sudorientale del cielo verrà illuminato dai tre corpi celesti che formeranno un triangolo i cui angoli sembreranno molto vicini.
Naturalmente lo spettacolo potrà essere apprezzato solo laddove i cieli saranno sgombri dalla nuvolosità. Sarà difficile infatti scorgere il triangolo luminoso sulle Alpi occidentali, Levante Ligure, Friuli, Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia e Basilicata. Più fortunati invece i restanti italiani.
Naturalmente lo spettacolo potrà essere apprezzato solo laddove i cieli saranno sgombri dalla nuvolosità. Sarà difficile infatti scorgere il triangolo luminoso sulle Alpi occidentali, Levante Ligure, Friuli, Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia e Basilicata. Più fortunati invece i restanti italiani.
CIELO DI APRILE 2016: COMETE, COSTELLAZIONI E CONGIUNZIONI
Aggiornamento 23 APRILE 2016 ore 13:45
Per i più fortunati, che in queste giornate di brutto tempo avranno modo di apprezzare qualche apertura,nelle notti tra il 24-25-26 Aprile ci sarà uno spettacolo in cielo: la congiunzione tra Luna, Marte e Saturno!
LUNA - MARTE: tra il 24 e il 25 Aprile, intorno alla mezzanotte, si potrà osservare una notevole concentrazione di astri luminosi nel cielo notturno. Stiamo parlando della Luna, che in direzione Sudest sovrasterà un triangolo formato da Marte, la stella Antares e Saturno. Le aree più favorite per poter osservare questo particolare fenomeno saranno le Isole Maggiori e le regioni ioniche, a tratti anche l'arco alpino centro-occidentale.
LUNA - SATURNO: nella notte successiva, tra 25 e 26 Aprile, si ripeterà lo spettacolo della notte precedente con gli stessi protagonisti, ma la Luna questa volta si troverà a breve distanza da Saturno. Qui le regioni d'Italia saranno molte, quasi tutto il Centro-Nord sarà sgombro da nubi, oltre alle Isole Maggiori, ma anche le regioni del Sud sperimenteranno ampie aperture proprio entro la nottata.
2 APRILE 2016: Con Aprile si passa dal cielo invernale a quello estivo: al crepuscolo si potranno notare ancora le costellazioni che hanno dominato il cielo degli ultimi mesi, tra cui Orione con le stelle Betelgeuse e Rigel, i Gemelli con Castore e Polluce e il Toro con la stella Aldebaran. Dalla parte opposta, nel cielo orientale, osserveremo invece le costellazioni che caratterizzeranno il cielo estivo. Diamo ora uno sguardo alle congiunzioni più significative.
LUNA - GIOVE: per quasi tutta la notte tra il 17 e il 18 Aprile si potrà osservare la Luna che si avvicinerà a Giove, nella parte inferiore della costellazione del Leone.
LUNA - MARTE: tra il 24 e il 25 Aprile, intorno alla mezzanotte, si potrà osservare una notevole concentrazione di astri luminosi nel cielo notturno. Stiamo parlando della Luna, che in direzione Sudest sovrasterà un triangolo formato da Marte, la stella Antares e Saturno.
LUNA - SATURNO: nella notte successiva, tra 25 e 26 Aprile, si ripeterà lo spettacolo della notte precedente con gli stessi protagonisti, ma la Luna questa volta si troverà a breve distanza da Saturno.
Comete del mese. La C/2014 S2 PANSTARRS non è la cometa più luminosa ma sarà quella più visibile in tutto il mese. La C/2013 US10 CATALINA, continuerà a essere ben visibile nel cielo boreale. Infine la C/2013 X1 PANSTARRS, la più luminosa del mese, se sarà visibile tuttavia solo a ridosso dell'alba.
Per i più fortunati, che in queste giornate di brutto tempo avranno modo di apprezzare qualche apertura,nelle notti tra il 24-25-26 Aprile ci sarà uno spettacolo in cielo: la congiunzione tra Luna, Marte e Saturno!
LUNA - MARTE: tra il 24 e il 25 Aprile, intorno alla mezzanotte, si potrà osservare una notevole concentrazione di astri luminosi nel cielo notturno. Stiamo parlando della Luna, che in direzione Sudest sovrasterà un triangolo formato da Marte, la stella Antares e Saturno. Le aree più favorite per poter osservare questo particolare fenomeno saranno le Isole Maggiori e le regioni ioniche, a tratti anche l'arco alpino centro-occidentale.
LUNA - SATURNO: nella notte successiva, tra 25 e 26 Aprile, si ripeterà lo spettacolo della notte precedente con gli stessi protagonisti, ma la Luna questa volta si troverà a breve distanza da Saturno. Qui le regioni d'Italia saranno molte, quasi tutto il Centro-Nord sarà sgombro da nubi, oltre alle Isole Maggiori, ma anche le regioni del Sud sperimenteranno ampie aperture proprio entro la nottata.
2 APRILE 2016: Con Aprile si passa dal cielo invernale a quello estivo: al crepuscolo si potranno notare ancora le costellazioni che hanno dominato il cielo degli ultimi mesi, tra cui Orione con le stelle Betelgeuse e Rigel, i Gemelli con Castore e Polluce e il Toro con la stella Aldebaran. Dalla parte opposta, nel cielo orientale, osserveremo invece le costellazioni che caratterizzeranno il cielo estivo. Diamo ora uno sguardo alle congiunzioni più significative.
LUNA - GIOVE: per quasi tutta la notte tra il 17 e il 18 Aprile si potrà osservare la Luna che si avvicinerà a Giove, nella parte inferiore della costellazione del Leone.
LUNA - MARTE: tra il 24 e il 25 Aprile, intorno alla mezzanotte, si potrà osservare una notevole concentrazione di astri luminosi nel cielo notturno. Stiamo parlando della Luna, che in direzione Sudest sovrasterà un triangolo formato da Marte, la stella Antares e Saturno.
LUNA - SATURNO: nella notte successiva, tra 25 e 26 Aprile, si ripeterà lo spettacolo della notte precedente con gli stessi protagonisti, ma la Luna questa volta si troverà a breve distanza da Saturno.
Comete del mese. La C/2014 S2 PANSTARRS non è la cometa più luminosa ma sarà quella più visibile in tutto il mese. La C/2013 US10 CATALINA, continuerà a essere ben visibile nel cielo boreale. Infine la C/2013 X1 PANSTARRS, la più luminosa del mese, se sarà visibile tuttavia solo a ridosso dell'alba.
CIELO DI MAGGIO 2016: SOLE, LUNA, PIANETI, CONGIUNZIONI E COSTELLAZIONI
Aggiornamento 6 MAGGIO 2016 ore 14:10
Il transito di Mercurio sul disco solare è un evento piuttosto raro, si verifica circa 13 volte ogni 100 anni ed è l'unico modo per osservare direttamente il pianeta, dato che normalmente la sua estrema vicinanza col sole lo rende praticamente invisibile. E' già stato ribattezzato l'evento astronomico dell'anno, l'ultima volta è capitato l'8 Novembre del 2006 ben 10 anni fa e la prossima volta capiterà l'11 Novembre del 2019.
Quando osservarlo: Il passaggio comincerà alle 13.12 del 9 Maggio e terminerà alle 20.42 con uno scarto di pochi secondi per tutte le località italiane, quindi ci sarà tutto il tempo. La fase centrale del transito sarà alle 16:55 e la finestra ideale per le osservazioni, con il pianeta più o meno a metà del suo cammino, sarà dalle 16:00 alle 18:00.
Che informazioni ci darà il transito di Mercurio' Ci permetterà di raccogliere dati sull'esosfera del pianeta, ciò che resta della sua antica atmosfera, un sottile strato di particelle che si ionizzano a contatto con il vento solare. Proprio dalle osservazioni storiche dei transiti si intuì che Mercurio doveva aver perso la sua atmosfera, il primo a notarlo fu James Cook, scrutando il transito dalla Nuova Zelanda insieme al suo astronomo di bordo il 9 novembre 1769, a vedere che il disco di Mercurio di passaggio sul Sole era privo di quel tipico alone luminoso che mostrano i pianeti con atmosfera.
Come osservarlo' Assolutamente non ad occhio nudo per due motivi, il primo piuttosto ovvio, non è possibile osservare il sole senza un particolare filtro chiamato "mylar", pena un danneggiamento serio della retina. Il secondo,mercurio è talmente piccolo rispetto al disco solare che sarebbe praticamente impossibile vederlo anche per gli osservatori più acuti. Dovrete quindi procurarvi il filtro di cui sopra e un binocolo o meglio ancora un piccolo telescopio. Se non avete nulla di tutto ciò potrete sempre seguire l'evento online in diretta sui siti dei principali satelliti che seguiranno l'evento: il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) di Nasa ed Esa e la missione solare Hinode , una collaborazione tra agenzie spaziali giapponese, americana ed europee.
30 APRILE 2016: Maggio sta per partire e cosa ci regalerà dal punto di vista astronomico' Scopriamo insieme...
SOLE
1 maggio: il sole sorge alle 6.08; tramonta alle 20.11 5 maggio: il sole sorge alle 5.51; tramonta alle 20.26 31 maggio: il sole sorge alle 5.39; tramonta alle 20.41 LUNA 6 maggio: Luna Nuova
13 maggio: Primo Quarto
21 maggio: Luna Piena
29 maggio: Ultimo Quarto
PIANETI
Mercurio: Il pianeta sarà in congiunzione con il Sole il 9 maggio. Durante il transito davanti al sole apparirà come un neo nero in movimento. Nei giorni successivi Mercurio si allontana piuttosto rapidamente dal Sole e ricompare nel cielo al mattino presto.
Venere: Il pianeta sorge appena pochi minuti prima del Sole, quando la luce del mattino ha già preso il sopravvento, quindi sarà poco visibile.
Marte: Rimane visibile per tutta la notte, sorge a Sud-Est in concomitanza con il tramonto del Sole, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e scende ad occidente prima dell'alba. La minima distanza dalla Terra, pari a 0,502 U.A., viene raggiunta il giorno 30.
Giove: Nel corso delle prime ore della notte lo si può osservare agevolmente a Sud-Ovest. L'intervallo di tempo disponibile per osservarlo tende a ridursi. E' ancora il pianeta più luminoso visibile in questo periodo, data la inosservabilità di Venere.
Saturno: La visibilità di Saturno è quasi identica a quella di Marte. Infatti, poche settimane dopo il pianeta rosso, anche Saturno raggiungerà l'opposizione al Sole. Possiamo quindi osservare Saturno per quasi tutta la notte, a partire da Sud-Est dove sorge poco dopo Marte.
Urano: L'osservazione di Urano è ancora molto difficoltosa. Il pianeta compare ad Est al mattino presto poco prima del sorgere del Sole ed è molto basso sull'orizzonte orientale quando le luci dell'alba iniziano ad illuminare il cielo.
Nettuno: Lo si può individuare a Sud-Sud-Est all'apparire delle prime luci dell'alba. L'intervallo di tempo disponibile per osservarlo sta aumentando, anche se per il mese in corso è ancora limitato alle ultime ore della notte.
CONGIUNZIONI
Luna-Giove: sera del 15 maggio
Luna-Marte: notte tra 21 e 22 maggio
Luna-Saturno: 22 maggio
COSTELLAZIONI
In direzione Sud troviamo le costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, dominano la volta celeste del mese di maggio.
Non sono molte le stelle brillanti in questa zona di cielo: tra le più facili da individuare segnaliamo Regolo, nel Leone, e Spica, l'unica stella di notevole luminosità della Vergine.
Sotto di essa possiamo riconoscere le costellazioni, di dimensioni decisamente minori, del Corvo e del Cratere. Le stelle più brillanti le troviamo più a Nord-Est; Arturo, nel Bootes, e la stella Vega, della Lira. Continua il periodo di visibilità ottimale per l'Orsa Maggiore, che si trova praticamente allo zenit.
Tra le due Orse, sinuosa come un serpente, troviamo la lunga costellazione del Dragone.
Al centro del triangolo formato da Orsa Maggiore, Leone e Bootes, possiamo riconoscere le piccole costellazioni dei Cani da Caccia e della Chioma di Berenice.
Nelle prime ore della sera, basse sull'orizzonte occidentale, c'è ancora il tempo di ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, in particolare l'Auriga, i Gemelli e, un po' più in alto, la debole costellazione del Cancro.
In tarda serata vedremo invece sorgere in successione a Sud-Est la Bilancia, lo Scorpione, l'Ofiuco e il Sagittario.
Sopra l'Ofiuco possiamo riconoscere la Corona Boreale e la costellazione di Ercole.
La panoramica della volta celeste si conclude a settentrione, sotto l'Orsa Minore, con Cassiopea e Cefeo.
A Nord-Est cominciano ad affacciarsi a notte inoltrata la già citata Lira, il Cigno e l'Aquila, che si accingono a diventare le protagoniste del cielo estivo.
Il transito di Mercurio sul disco solare è un evento piuttosto raro, si verifica circa 13 volte ogni 100 anni ed è l'unico modo per osservare direttamente il pianeta, dato che normalmente la sua estrema vicinanza col sole lo rende praticamente invisibile. E' già stato ribattezzato l'evento astronomico dell'anno, l'ultima volta è capitato l'8 Novembre del 2006 ben 10 anni fa e la prossima volta capiterà l'11 Novembre del 2019.
Quando osservarlo: Il passaggio comincerà alle 13.12 del 9 Maggio e terminerà alle 20.42 con uno scarto di pochi secondi per tutte le località italiane, quindi ci sarà tutto il tempo. La fase centrale del transito sarà alle 16:55 e la finestra ideale per le osservazioni, con il pianeta più o meno a metà del suo cammino, sarà dalle 16:00 alle 18:00.
Che informazioni ci darà il transito di Mercurio' Ci permetterà di raccogliere dati sull'esosfera del pianeta, ciò che resta della sua antica atmosfera, un sottile strato di particelle che si ionizzano a contatto con il vento solare. Proprio dalle osservazioni storiche dei transiti si intuì che Mercurio doveva aver perso la sua atmosfera, il primo a notarlo fu James Cook, scrutando il transito dalla Nuova Zelanda insieme al suo astronomo di bordo il 9 novembre 1769, a vedere che il disco di Mercurio di passaggio sul Sole era privo di quel tipico alone luminoso che mostrano i pianeti con atmosfera.
Come osservarlo' Assolutamente non ad occhio nudo per due motivi, il primo piuttosto ovvio, non è possibile osservare il sole senza un particolare filtro chiamato "mylar", pena un danneggiamento serio della retina. Il secondo,mercurio è talmente piccolo rispetto al disco solare che sarebbe praticamente impossibile vederlo anche per gli osservatori più acuti. Dovrete quindi procurarvi il filtro di cui sopra e un binocolo o meglio ancora un piccolo telescopio. Se non avete nulla di tutto ciò potrete sempre seguire l'evento online in diretta sui siti dei principali satelliti che seguiranno l'evento: il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) di Nasa ed Esa e la missione solare Hinode , una collaborazione tra agenzie spaziali giapponese, americana ed europee.
30 APRILE 2016: Maggio sta per partire e cosa ci regalerà dal punto di vista astronomico' Scopriamo insieme...
SOLE
1 maggio: il sole sorge alle 6.08; tramonta alle 20.11 5 maggio: il sole sorge alle 5.51; tramonta alle 20.26 31 maggio: il sole sorge alle 5.39; tramonta alle 20.41 LUNA 6 maggio: Luna Nuova
13 maggio: Primo Quarto
21 maggio: Luna Piena
29 maggio: Ultimo Quarto
PIANETI
Mercurio: Il pianeta sarà in congiunzione con il Sole il 9 maggio. Durante il transito davanti al sole apparirà come un neo nero in movimento. Nei giorni successivi Mercurio si allontana piuttosto rapidamente dal Sole e ricompare nel cielo al mattino presto.
Venere: Il pianeta sorge appena pochi minuti prima del Sole, quando la luce del mattino ha già preso il sopravvento, quindi sarà poco visibile.
Marte: Rimane visibile per tutta la notte, sorge a Sud-Est in concomitanza con il tramonto del Sole, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e scende ad occidente prima dell'alba. La minima distanza dalla Terra, pari a 0,502 U.A., viene raggiunta il giorno 30.
Giove: Nel corso delle prime ore della notte lo si può osservare agevolmente a Sud-Ovest. L'intervallo di tempo disponibile per osservarlo tende a ridursi. E' ancora il pianeta più luminoso visibile in questo periodo, data la inosservabilità di Venere.
Saturno: La visibilità di Saturno è quasi identica a quella di Marte. Infatti, poche settimane dopo il pianeta rosso, anche Saturno raggiungerà l'opposizione al Sole. Possiamo quindi osservare Saturno per quasi tutta la notte, a partire da Sud-Est dove sorge poco dopo Marte.
Urano: L'osservazione di Urano è ancora molto difficoltosa. Il pianeta compare ad Est al mattino presto poco prima del sorgere del Sole ed è molto basso sull'orizzonte orientale quando le luci dell'alba iniziano ad illuminare il cielo.
Nettuno: Lo si può individuare a Sud-Sud-Est all'apparire delle prime luci dell'alba. L'intervallo di tempo disponibile per osservarlo sta aumentando, anche se per il mese in corso è ancora limitato alle ultime ore della notte.
CONGIUNZIONI
Luna-Giove: sera del 15 maggio
Luna-Marte: notte tra 21 e 22 maggio
Luna-Saturno: 22 maggio
COSTELLAZIONI
In direzione Sud troviamo le costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, dominano la volta celeste del mese di maggio.
Non sono molte le stelle brillanti in questa zona di cielo: tra le più facili da individuare segnaliamo Regolo, nel Leone, e Spica, l'unica stella di notevole luminosità della Vergine.
Sotto di essa possiamo riconoscere le costellazioni, di dimensioni decisamente minori, del Corvo e del Cratere. Le stelle più brillanti le troviamo più a Nord-Est; Arturo, nel Bootes, e la stella Vega, della Lira. Continua il periodo di visibilità ottimale per l'Orsa Maggiore, che si trova praticamente allo zenit.
Tra le due Orse, sinuosa come un serpente, troviamo la lunga costellazione del Dragone.
Al centro del triangolo formato da Orsa Maggiore, Leone e Bootes, possiamo riconoscere le piccole costellazioni dei Cani da Caccia e della Chioma di Berenice.
Nelle prime ore della sera, basse sull'orizzonte occidentale, c'è ancora il tempo di ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, in particolare l'Auriga, i Gemelli e, un po' più in alto, la debole costellazione del Cancro.
In tarda serata vedremo invece sorgere in successione a Sud-Est la Bilancia, lo Scorpione, l'Ofiuco e il Sagittario.
Sopra l'Ofiuco possiamo riconoscere la Corona Boreale e la costellazione di Ercole.
La panoramica della volta celeste si conclude a settentrione, sotto l'Orsa Minore, con Cassiopea e Cefeo.
A Nord-Est cominciano ad affacciarsi a notte inoltrata la già citata Lira, il Cigno e l'Aquila, che si accingono a diventare le protagoniste del cielo estivo.
DOMENICA 22 MAGGIO: APPUNTAMENTO CON MARTE, SARA' PIU' BRILLANTE E PIU' VICINO
Aggiornamento 21 MAGGIO 2016 ore 13:40
Negli ultimi giorni Marte si sta facendo notare nel cielo notturno di fine Maggio per la sua intensa luminosità e per il suo caratteristico colore rossastro. Occhi puntati al cielo soprattutto nel corso di questo weekend, quando il Pianeta Rosso si contrapporrà alla Luna blu, che proprio tra 21 e 22 Maggio sarà piena. Viene comunemente definita Luna blu la terza luna piena di quattro (in questo caso 23 Marzo, 22 Aprile, 21 Maggio, 20 Giugno) che avvengono all'interno della stessa stagione, come in questo caso si è verificato nel corso della Primavera 2016.Parteciperanno inoltre a questo particolare spettacolo notturno anche il pianeta Saturno e la stella Antares, riproposti nell'immagine sopra così come li vedrete posizionati nella volta celeste alle ore 22.30 di sabato 21 Maggio. Buona visione!
20 MAGGIO 2016: Appuntamento col pianeta rosso Domenica 22 Maggio, sarà in opposizione rispetto alla Terra, ovvero Marte, Terra e Sole si troveranno lungo una retta con la Terra posta nel Centro. Sono le condizioni migliori per osservare il pianeta visto che la sua faccia rivolta verso di noi sarà completamente illuminata e ciò lo renderà particolarmente luminoso. Inoltre il 30 Maggio si troverà anche ad una distanza ridotta, 0.509 UA (Unità astronomiche) circa 75 milioni di Chilometri. Un'opposizione favorevole si verifica mediamente ogni due anni, la successiva sarà il 27 Luglio del 2018. Perché aspettare allora'.
Trovare Marte nel cielo sarà estremamente semplice, basterà guardare a Sud passate le 21. Sarà sulla sommità della costellazione dello scorpione e sarà facilmente riconoscibile perché avrà un colore rosso brillante e non luccicherà come una normale stella. Affianco a Marte, leggermente più in alto a sinistra troverete anche Saturno e la Luna. Proprio la presenza della Luna potrà essere utilizzata come marcatore, trovata quella basterà spostarsi di poco più a destra ed in basso ed ecco che troverete Marte. Buona osservazione a tutti.
Negli ultimi giorni Marte si sta facendo notare nel cielo notturno di fine Maggio per la sua intensa luminosità e per il suo caratteristico colore rossastro. Occhi puntati al cielo soprattutto nel corso di questo weekend, quando il Pianeta Rosso si contrapporrà alla Luna blu, che proprio tra 21 e 22 Maggio sarà piena. Viene comunemente definita Luna blu la terza luna piena di quattro (in questo caso 23 Marzo, 22 Aprile, 21 Maggio, 20 Giugno) che avvengono all'interno della stessa stagione, come in questo caso si è verificato nel corso della Primavera 2016.Parteciperanno inoltre a questo particolare spettacolo notturno anche il pianeta Saturno e la stella Antares, riproposti nell'immagine sopra così come li vedrete posizionati nella volta celeste alle ore 22.30 di sabato 21 Maggio. Buona visione!
20 MAGGIO 2016: Appuntamento col pianeta rosso Domenica 22 Maggio, sarà in opposizione rispetto alla Terra, ovvero Marte, Terra e Sole si troveranno lungo una retta con la Terra posta nel Centro. Sono le condizioni migliori per osservare il pianeta visto che la sua faccia rivolta verso di noi sarà completamente illuminata e ciò lo renderà particolarmente luminoso. Inoltre il 30 Maggio si troverà anche ad una distanza ridotta, 0.509 UA (Unità astronomiche) circa 75 milioni di Chilometri. Un'opposizione favorevole si verifica mediamente ogni due anni, la successiva sarà il 27 Luglio del 2018. Perché aspettare allora'.
Trovare Marte nel cielo sarà estremamente semplice, basterà guardare a Sud passate le 21. Sarà sulla sommità della costellazione dello scorpione e sarà facilmente riconoscibile perché avrà un colore rosso brillante e non luccicherà come una normale stella. Affianco a Marte, leggermente più in alto a sinistra troverete anche Saturno e la Luna. Proprio la presenza della Luna potrà essere utilizzata come marcatore, trovata quella basterà spostarsi di poco più a destra ed in basso ed ecco che troverete Marte. Buona osservazione a tutti.
OCCHI AL CIELO: CONGIUNZIONE LUNA-MARTE-SATURNO
17 GIUGNO 2016: Occhi puntati al cielo nelle prossime tre serate, fino a domenica 19, tempo permettendo: potremo notare Luna e Marte in congiunzione, che assieme a Saturno e alla stella Antares creeranno un delizioso quadrilatero nel cielo di Giugno. Dal punto di vista meteo venerdì 17 notte le maggiori aperture si potranno avere soprattutto su pianure e coste del Nord, regioni del Sud , Isole Maggiori e Toscana. Sabato notte la maggiori chances saranno per l'estremo Sud, specie Sicilia e settori ionici, a tratti anche il Medio Adriatico. Domenica 19 notte ancora una volta Isole e Meridione saranno le aree più fortunate, con ampi spazi di cielo sereno
CIELO DI LUGLIO: SOLE, LUNA, PIANETI, CONGIUNZIONI E COSTELLAZIONI
Aggiornamento 2 LUGLIO ore 12:45
Numerose congiunzioni accompagneranno il cielo di Luglio, ricco di appuntamenti con il naso all'insù. In particolare il giorno 9 nelle tarde ore serali (h22) Luna e Giove si troveranno ravvicinati nella costellazione del Leone. A seguire il 14 Luglio, intorno alle ore 23, la Luna incontrerà Marte nella costellazione della Bilancia. Nelle notti successive, dal 15 Luglio in poi, oltre alla congiunzione Luna-Marte si avvicinerà inoltre Saturno, creando un meraviglioso quadrilatero grazie anche alla presenza della stella Antares, la più luminosa della costellazione dello Scorpione. Buona visione!
2 LUGLIO 2016:
SOLE
Il giorno 20 passa dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro.
1 luglio: il sole sorge alle 5.40; tramonta alle 20.51
15 luglio: il sole sorge alle 5.50; tramonta alle 20.46
31 luglio: il sole sorge alle 6.05; tramonta alle 20.31
Oltrepassato il Solstizio d'Estate, le giornate tornano lentamente ad accorciarsi.
Dal 1° al 31 luglio la durata del giorno diventa più breve di circa 45 minuti.
LUNA
4/7/16 Luna Nuova
12/7/16 Primo Quarto
20/7/16 Luna Piena
27/7/16 Ultimo Quarto
PIANETI
Mercurio: nella prima parte del mese il pianeta è inosservabile mentre dal 16 luglio si trova in congiunzione con Venere, ma estremamente basso sull'orizzonte occidentale. A fine luglio tramonta leggermente più tardi, un'ora dopo il Sole e si può tentare di scorgerlo, pur essendo ancora molto basso sull'orizzonte ad Ovest.
Venere: il pianeta si riaffaccia sull'orizzonte occidentale ma le condizioni di osservabilità sono simili a quelle di Mercurio. E' necessario attendere diverse settimane per vederlo elevarsi in modo significativo nel cielo della sera.
Marte: la sera, al tramonto del Sole, si trova ancora alto sull'orizzonte a Sud. Possiamo seguire il pianeta rosso per la prima parte della notte mentre scende a Nord Ovest avvicinandosi all'orizzonte.
Giove: il pianeta gigante riduce sensibilmente la propria altezza sull'orizzonte occidentale e, di conseguenza, diventa sempre più breve l'intervallo di tempo a disposizione per osservarlo al calare dell'oscurità, prima di vederlo tramontare.
Saturno: rimane un corpo celeste facile da individuare e da osservare per buona parte della notte. I punti di riferimento sono gli stessi dei mesi precedenti.
Urano: anticipando sempre più il proprio sorgere, il pianeta appare ad oriente già nel corso delle ore centrali della notte e si trova ben alto sull'orizzonte a Sud-Est all'apparire delle luci dell'alba. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è necessario l'uso di un telescopio.
Nettuno: il pianeta è osservabile per gran parte della notte. Sorge in tarda serata ed è possibile cercarlo prima a Sud-Est e poi a Sud, dove culmina nel corso delle ore che precedono l'alba.
CONGIUNZIONI
Luna - Pleiadi: prima dell'alba del 1° luglio, guardando sull'orizzonte ad Est, si potrà osservare la falce di Luna calante sorgere accompagnata dall'ammasso stellare delle Pleiadi, nella costellazione del Toro.
Luna - Giove: il 9 luglio sull'orizzonte occidentale nelle prime ora della notte è facile individuare Giove che accompagna la Luna crescente verso il tramonto. I due corpi celesti si trovano nella costellazione del Leone, vicino al limite con la Vergine.
Luna - Marte: il 14 luglio la Luna, già oltre il Primo Quarto, incontra Marte nella costellazione della Bilancia.
Luna - Saturno: nelle notti successive alla congiunzione Luna - Marte la Luna si avvicina (il 15 luglio) e poi supera Saturno (il giorno 16).
Luna - Pleiadi: nelle ore che precedono il sorgere del Sole del 28 luglio si ripete ad Est una situazione simile a quella osservata il primo giorno del mese, con la Luna calante che fa il suo ingresso nella costellazione del Toto, dove si riconoscono la stella Aldebaran e l'ammasso stellare delle Pleiadi.
COSTELLAZIONI
A Sud Est unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto "Triangolo Estivo": Vega, Altair e Deneb. Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila Cigno. Abbassando lo sguardo sull'orizzonte meridionale, si potranno riconoscere le costellazioni zodiacali. Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai al tramonto, seguito dalla Vergine.
Non particolarmente appariscente è la costellazione della Bilancia mentre inconfondibile è la sagoma dello Scorpione con al centro la rossa Antares.
A Sud - Est possiamo riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia. Ricordiamo l'Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale, molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose. Allontanandoci dall'eclittica alta nel cielo notiamo la stella che rivaleggia in luminosità con Vega: si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes. Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole. Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. Guardando in direzione Nord, quindi verso la Stella Polare, l'Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.
Numerose congiunzioni accompagneranno il cielo di Luglio, ricco di appuntamenti con il naso all'insù. In particolare il giorno 9 nelle tarde ore serali (h22) Luna e Giove si troveranno ravvicinati nella costellazione del Leone. A seguire il 14 Luglio, intorno alle ore 23, la Luna incontrerà Marte nella costellazione della Bilancia. Nelle notti successive, dal 15 Luglio in poi, oltre alla congiunzione Luna-Marte si avvicinerà inoltre Saturno, creando un meraviglioso quadrilatero grazie anche alla presenza della stella Antares, la più luminosa della costellazione dello Scorpione. Buona visione!
2 LUGLIO 2016:
SOLE
Il giorno 20 passa dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro.
1 luglio: il sole sorge alle 5.40; tramonta alle 20.51
15 luglio: il sole sorge alle 5.50; tramonta alle 20.46
31 luglio: il sole sorge alle 6.05; tramonta alle 20.31
Oltrepassato il Solstizio d'Estate, le giornate tornano lentamente ad accorciarsi.
Dal 1° al 31 luglio la durata del giorno diventa più breve di circa 45 minuti.
LUNA
4/7/16 Luna Nuova
12/7/16 Primo Quarto
20/7/16 Luna Piena
27/7/16 Ultimo Quarto
PIANETI
Mercurio: nella prima parte del mese il pianeta è inosservabile mentre dal 16 luglio si trova in congiunzione con Venere, ma estremamente basso sull'orizzonte occidentale. A fine luglio tramonta leggermente più tardi, un'ora dopo il Sole e si può tentare di scorgerlo, pur essendo ancora molto basso sull'orizzonte ad Ovest.
Venere: il pianeta si riaffaccia sull'orizzonte occidentale ma le condizioni di osservabilità sono simili a quelle di Mercurio. E' necessario attendere diverse settimane per vederlo elevarsi in modo significativo nel cielo della sera.
Marte: la sera, al tramonto del Sole, si trova ancora alto sull'orizzonte a Sud. Possiamo seguire il pianeta rosso per la prima parte della notte mentre scende a Nord Ovest avvicinandosi all'orizzonte.
Giove: il pianeta gigante riduce sensibilmente la propria altezza sull'orizzonte occidentale e, di conseguenza, diventa sempre più breve l'intervallo di tempo a disposizione per osservarlo al calare dell'oscurità, prima di vederlo tramontare.
Saturno: rimane un corpo celeste facile da individuare e da osservare per buona parte della notte. I punti di riferimento sono gli stessi dei mesi precedenti.
Urano: anticipando sempre più il proprio sorgere, il pianeta appare ad oriente già nel corso delle ore centrali della notte e si trova ben alto sull'orizzonte a Sud-Est all'apparire delle luci dell'alba. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è necessario l'uso di un telescopio.
Nettuno: il pianeta è osservabile per gran parte della notte. Sorge in tarda serata ed è possibile cercarlo prima a Sud-Est e poi a Sud, dove culmina nel corso delle ore che precedono l'alba.
CONGIUNZIONI
Luna - Pleiadi: prima dell'alba del 1° luglio, guardando sull'orizzonte ad Est, si potrà osservare la falce di Luna calante sorgere accompagnata dall'ammasso stellare delle Pleiadi, nella costellazione del Toro.
Luna - Giove: il 9 luglio sull'orizzonte occidentale nelle prime ora della notte è facile individuare Giove che accompagna la Luna crescente verso il tramonto. I due corpi celesti si trovano nella costellazione del Leone, vicino al limite con la Vergine.
Luna - Marte: il 14 luglio la Luna, già oltre il Primo Quarto, incontra Marte nella costellazione della Bilancia.
Luna - Saturno: nelle notti successive alla congiunzione Luna - Marte la Luna si avvicina (il 15 luglio) e poi supera Saturno (il giorno 16).
Luna - Pleiadi: nelle ore che precedono il sorgere del Sole del 28 luglio si ripete ad Est una situazione simile a quella osservata il primo giorno del mese, con la Luna calante che fa il suo ingresso nella costellazione del Toto, dove si riconoscono la stella Aldebaran e l'ammasso stellare delle Pleiadi.
COSTELLAZIONI
A Sud Est unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto "Triangolo Estivo": Vega, Altair e Deneb. Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila Cigno. Abbassando lo sguardo sull'orizzonte meridionale, si potranno riconoscere le costellazioni zodiacali. Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai al tramonto, seguito dalla Vergine.
Non particolarmente appariscente è la costellazione della Bilancia mentre inconfondibile è la sagoma dello Scorpione con al centro la rossa Antares.
A Sud - Est possiamo riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia. Ricordiamo l'Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale, molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose. Allontanandoci dall'eclittica alta nel cielo notiamo la stella che rivaleggia in luminosità con Vega: si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes. Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole. Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. Guardando in direzione Nord, quindi verso la Stella Polare, l'Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.
ARRIVA LA CONGIUNZIONE LUNA-GIOVE!
9 LUGLIO 2016: La sonda spaziale Juno è arrivata a destinazione, entrando nell'orbita di Giove. Dopo cinque anni di viaggio Juno è ora pronta a esplorare il più grande pianeta del sistema solare, e lo farà almeno fino al Febbraio 2018. Qui da noi nel frattempo potremo ammirare uno dei tanti spettacoli che ci regala il cielo ogni mese, ovvero la congiunzione tra Giove e la Luna, che sabato sera 9 Luglio si troveranno particolarmente vicini tra loro a partire dalle ore 22, nella costellazione del Leone. Buona visione!
OCCHI AL CIELO: ARRIVANO LE STELLE CADENTI DI FINE LUGLIO!
26 LUGLIO 2016: Le stelle cadenti non sono una prerogativa della sola serata di San Lorenzo, ma possono essere ammirate anche in altri periodi dell'anno. Ecco dunque che nel cielo di fine Luglio ci saranno ben due distinti sciami di stelle cadenti a tenerci compagnia. Si tratta delle Delta Aquaridi e delle Alfa Capricornidi, che tra il 28 e il 30 Luglio potranno regalarci un bellissimo spettacolo, dato proprio dal fatto che i due distinti sciami potranno sovrapporsi illuminando il cielo di stelle cadenti!
Occhi al cielo a partire dalle ore 23 e con la visuale rivolta verso Est, in particolare tra i giorni 28,29 e 30 Luglio sarà uno spettacolo assicurato, anche perché il cielo sarà quasi ovunque sereno, eccezion fatta per le aree alpine e prealpine, dove a tratti potrà esserci un po' di nuvolosità.
Occhi al cielo a partire dalle ore 23 e con la visuale rivolta verso Est, in particolare tra i giorni 28,29 e 30 Luglio sarà uno spettacolo assicurato, anche perché il cielo sarà quasi ovunque sereno, eccezion fatta per le aree alpine e prealpine, dove a tratti potrà esserci un po' di nuvolosità.
ARRIVANO LE PERSEIDI, PIU' NOTE COME LACRIME DI SAN LORENZO!
9 AGOSTO 2016: E' uno tra gli eventi astronomici più attesi del mese, e forse il più conosciuto. Sono le Perseidi, più comunemente note come Lacrime di San Lorenzo, lo sciame meteorico che l'orbita terrestre attraversa durante il periodo estivo. La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di Luglio fino a oltre il 20 Agosto, e il picco di visibilità è concentrato attorno al 12 del mese, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili a occhio nudo ogni ora dalla Terra.
Lacrime di San Lorenzo in quanto, anticamente, il momento di picco era collocato intorno al 10 Agosto, ma per effetto della precessione degli equinozi si è spostato nel corso dei secoli di circa due giorni in avanti.
Anche quest'anno il maggior numero di stelle cadenti dovrebbe essere osservabile dalla tarda serata di giovedì 11 e fino all'alba del 12 Agosto. Il tempo sarà benevolo, regalandoci cieli in prevalenze sereni su gran parte dello Stivale, salvo ancora della residua nuvolosità possibile tra le Adriatiche e le regioni del Sud. Tutti dunque con il naso all'insù e con un mare di desideri da esprimere...
Lacrime di San Lorenzo in quanto, anticamente, il momento di picco era collocato intorno al 10 Agosto, ma per effetto della precessione degli equinozi si è spostato nel corso dei secoli di circa due giorni in avanti.
Anche quest'anno il maggior numero di stelle cadenti dovrebbe essere osservabile dalla tarda serata di giovedì 11 e fino all'alba del 12 Agosto. Il tempo sarà benevolo, regalandoci cieli in prevalenze sereni su gran parte dello Stivale, salvo ancora della residua nuvolosità possibile tra le Adriatiche e le regioni del Sud. Tutti dunque con il naso all'insù e con un mare di desideri da esprimere...
ASTRONOMIA: OCCHI AL CIELO, ALLINEAMENTO TRA MARTE, SATURNO E ANTARES
23 AGOSTO 2016: Probabilmente alcuni di voi avranno già notato un inconsueto allineamento di corpi celesti in queste notti: si tratta dei due pianeti Marte, Saturno e di Antares. La loro iniziale triangolazione sta diventando un allineamento che sarà quasi perfetto tra il 24 e il 25 Agosto, ovvero quando Marte e Saturno raggiungeranno la minima distanza angolare nella volta celeste. Se questo allineamento sarà ben visibile, specie nei cieli del Centronord che in questi giorni saranno sgombri da nubi, più difficile sarà osservare la congiunzione tra Venere e Giove che avverà il prossimo 27 Agosto: la loro posizione infatti sarà appena sopra la linea dell'orizzonte e al crepuscolo.
CIELO DI SETTEMBRE: UN MESE RICCO DI CONGIUNZIONI
1° SETTEMBRE 2016: Già a inizio mese si potrà assistere a una piccola triade (Luna-Giove-Venere) tra il giorno 2 e 3. In realtà la Luna si noterà davvero poco, trovandoci ad appena un giorno dalla Luna Nuova. Intorno alle ore 20 Giove sarà percettibile nel crepuscolo serale, mentre Venere sarà più distinguibile perché già più alta sull'orizzonte.
Nuovo appuntamento tra 8 e 9 settembre: attorno alle 21.30/22 la Luna, che si troverà quasi al Primo Quarto, sarà vicina a Marte e Saturno, oltre che alla stella Antares. L'intero gruppo si troverà concentrato nella costellazione dell'Ofiuco.
Infine nella notte tra 20 e 21 settembre, in prossimità della mezzanotte, la Luna si avvicinerà all'ammasso stellare delle Pleiadi dando ancora una volta spettacolo!
Nuovo appuntamento tra 8 e 9 settembre: attorno alle 21.30/22 la Luna, che si troverà quasi al Primo Quarto, sarà vicina a Marte e Saturno, oltre che alla stella Antares. L'intero gruppo si troverà concentrato nella costellazione dell'Ofiuco.
Infine nella notte tra 20 e 21 settembre, in prossimità della mezzanotte, la Luna si avvicinerà all'ammasso stellare delle Pleiadi dando ancora una volta spettacolo!
ARRIVA LA LUNA PIENA DEL RACCOLTO E L'ECLISSI IN PENOMBRA
12 SETTEMBRE 2016: In inglese si definisce "Harvest Moon", si tratta della luna del raccolto, un'espressione idiomatica che indica la luna piena più vicina all'equinozio d'autunno. Spettacolo dunque atteso nella serata di venerdì 16 Settembre, quando nel corso della stessa serata ci sarà pure l'eclissi di Luna in penombra: a partire dalle ore 18 e fino alle 23 potremo osservare la Luna, mentre transita solo ed esclusivamente per la penombra della Terra, senza essere occultata dall'ombra. Il fenomeno si mostra poco appariscente, ma vale la pena osservarlo!
IL CIELO DI OTTOBRE 2016
28 SETTEMBRE 2016: A Ottobre il sole si trova nella costellazione della Vergine e passa in quella della Bilancia il giorno 31.
La Luna sarà piena il giorno 16 Ottobre, mentre avremo un doppio appuntamento con il falcetto di luna crescente al tramonto del sole, il giorno 1 e il giorno 31 Ottobre.
Per quanto riguarda i pianeti, ad inizio del mese Mercurio prosegue il suo periodo di miglior osservabilità culminato gli ultimi gironi di settembre, prima di avvicinarsi troppo al Sole e diventare così inosservabile. Venere sarà l'astro più brillante del cielo serale e col passare dei giorni allungherà il tempo disponibile di osservazione, fino a tramontare due ore dopo circa il sole a fine mese. Anche Marte sarà visibile per tutto il mese alle prime ore della sera in direzione Sud Est. L'altro pianeta visibile sarà Saturno, che a inizio del mese si trova equidistante tra Marte e Venere, prima di venire raggiunto e superato da quest'ultimo a fine mese. Questo è anche il mese della miglior osservabilità di Urano, che sarà visibile per tutta la notte, ma la suo luminosità è al limite della percezione dell'occhio umano.
Tra le congiunzioni più importanti si segnalano Luna-Venere la sera del 3 Ottobre, due giorni dopo la Luna nuova, Luna-Marte-Saturno la sera dell'8 Ottobre e Venere-Saturno dopo il tramonto del sole del 30 Ottobre.
La Luna sarà piena il giorno 16 Ottobre, mentre avremo un doppio appuntamento con il falcetto di luna crescente al tramonto del sole, il giorno 1 e il giorno 31 Ottobre.
Per quanto riguarda i pianeti, ad inizio del mese Mercurio prosegue il suo periodo di miglior osservabilità culminato gli ultimi gironi di settembre, prima di avvicinarsi troppo al Sole e diventare così inosservabile. Venere sarà l'astro più brillante del cielo serale e col passare dei giorni allungherà il tempo disponibile di osservazione, fino a tramontare due ore dopo circa il sole a fine mese. Anche Marte sarà visibile per tutto il mese alle prime ore della sera in direzione Sud Est. L'altro pianeta visibile sarà Saturno, che a inizio del mese si trova equidistante tra Marte e Venere, prima di venire raggiunto e superato da quest'ultimo a fine mese. Questo è anche il mese della miglior osservabilità di Urano, che sarà visibile per tutta la notte, ma la suo luminosità è al limite della percezione dell'occhio umano.
Tra le congiunzioni più importanti si segnalano Luna-Venere la sera del 3 Ottobre, due giorni dopo la Luna nuova, Luna-Marte-Saturno la sera dell'8 Ottobre e Venere-Saturno dopo il tramonto del sole del 30 Ottobre.
8 OTTOBRE: MOONWATCHPARTY, LA NOTTE DELLA LUNA
7 OTTOBRE 2016: La notte di Sabato 8 Ottobre in tutto il mondo sarà la NOTTE della LUNA. Il Moonwatch party 2016 è un iniziativa promossa a livello mondiale da numerosi organizzazioni, enti di ricerca, associazioni, scienziati ed educatori e in Italia è promosso da INAF (Istituto nazionale di astrofisica) e UAI (Unione astrofili italiani).
Come ormai consuetudine, lo star party internazionale sarà un'occasione per proporre osservazioni al telescopio dedicate alla Luna e per approfondire temi quali la genesi e le caratteristiche fisiche, le missioni spaziali passate e in programmazione, la mitologia, la poesia, la musica e le diverse espressioni artistiche ispirate al nostro satellite naturale.
La sera dell'8 Ottobre la Luna sarà quasi al primo quarto, e per di più quest'anno ci sarà anche una bellissima congiunzione tra il nostro satellite e il pianeta rosso, Marte, che si incontrano nella costellazione del Sagittario. Saranno inoltre visibili, sempre in direzione Sud-Ovest, anche Venere e Saturno, che tramontano poche ore dopo il crepuscolo.
Come ormai consuetudine, lo star party internazionale sarà un'occasione per proporre osservazioni al telescopio dedicate alla Luna e per approfondire temi quali la genesi e le caratteristiche fisiche, le missioni spaziali passate e in programmazione, la mitologia, la poesia, la musica e le diverse espressioni artistiche ispirate al nostro satellite naturale.
La sera dell'8 Ottobre la Luna sarà quasi al primo quarto, e per di più quest'anno ci sarà anche una bellissima congiunzione tra il nostro satellite e il pianeta rosso, Marte, che si incontrano nella costellazione del Sagittario. Saranno inoltre visibili, sempre in direzione Sud-Ovest, anche Venere e Saturno, che tramontano poche ore dopo il crepuscolo.
ARRIVANO LE ORIONIDI: LE STELLE CADENTI D'AUTUNNO
20 OTTOBRE 2016: Un'appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati di astronomia sarà quello con le stelle cadenti cosiddette Orionidi, che raggiungeranno il culmine nella notte tra il 21 e il 22 Ottobre. Queste meteore, seppur meno famose rispetto alle loro gemelle estive (le Perseidi), offrono tutti gli anni uno spettacolo affascinante.
Quest'anno però lo sciame delle meteore sarà disturbato dalla Luna, che pochi giorni fa ha raggiunto il plenilunio. Per osservare le stelle cadenti infatti la condizione migliore si avrà nel cuore della notte, quando le diversi costellazioni si trovano al culmine della volta celeste.
Il nome dello sciame prende origine dal punto nel cielo dal quale tutte le meteore dello sciame sembrano provenire, punto che viene chiamato radiante. Il punto in questione, per le Orionidi, si trova non lontano dalla stella Betelgeuse, nella costellazione di Orione al confine con i Gemelli. Tuttavia nello stesso periodo avviene anche il passaggio della Cometa di Halley nei pressi dell'orbita terrestre, i cui resti contribuiranno alle sciame meteorico.
Quest'anno però lo sciame delle meteore sarà disturbato dalla Luna, che pochi giorni fa ha raggiunto il plenilunio. Per osservare le stelle cadenti infatti la condizione migliore si avrà nel cuore della notte, quando le diversi costellazioni si trovano al culmine della volta celeste.
Il nome dello sciame prende origine dal punto nel cielo dal quale tutte le meteore dello sciame sembrano provenire, punto che viene chiamato radiante. Il punto in questione, per le Orionidi, si trova non lontano dalla stella Betelgeuse, nella costellazione di Orione al confine con i Gemelli. Tuttavia nello stesso periodo avviene anche il passaggio della Cometa di Halley nei pressi dell'orbita terrestre, i cui resti contribuiranno alle sciame meteorico.
CIELO NOVEMBRE 2016: DALLA SUPERLUNA ALLE CONGIUNZIONI, PASSANDO PER I PIANETI E LE COSTELLAZIONI
1 NOVEMBRE 2016: Ci attende un novembre pieno di eventi astronomici, in primis la Superluna attesa il 14 del mese, quando il nostro satellite sarà nel perigeo, la distanza minima dalla Terra, e si avvicinerà fino a 356.511 km dalla Terra. Sarà una Superluna speciale, la più vicina alla Terra dal 26 gennaio 1948 (quando si avvicinò a 356.461 km) e dovremo attendere il 25 novembre 2034 per vederla ancora più vicina (356.445 km).
Cielo di novembre
Ma vediamo più nel dettaglio il cielo di novembre:
SOLE
1 novembre: il sole sorge alle 6.45; tramonta alle 17.06
15 novembre: il sole sorge alle 7.02; tramonta alle 16.51
30 novembre: il sole sorge alle 7.20; tramonta alle 16.42
Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 59 minuti per una località alla latitudine media italiana.
LUNA
07/11/2016: Primo Quarto
14/11/2016: Luna Piena
21/11/2016: Ultimo Quarto
29/11/2016: Luna Nuova
PIANETI
Mercurio: dopo la congiunzione con il Sole Mercurio ritorna osservabile in orario serale sull'orizzonte occidentale.
Venere: il pianeta più luminoso domina con il suo fulgore il cielo occidentale nelle prime ore della sera. A inizio mese tramonta circa 2 ore dopo il Sole, un intervallo di tempo che sale a 3 ore alla fine di novembre.
Marte: il pianeta rosso è ancora osservabile nel cielo ad occidente, ma limitatamente alle prime ore della sera. Marte alla fine del mese tramonta circa 5 ore dopo il Sole e quindi 2 ore dopo Venere.
Giove: mentre Venere è l'oggetto più luminoso del cielo serale, il corpo celeste che illumina il cielo del mattino è Giove. Il pianeta è ben visibile a Sud - Est nelle ore che precedono il sorgere del Sole.
Saturno: nei primi giorni del mese lo si può ancora distinguere sull'orizzonte a Sud - Ovest, sulla destra di Venere. Nei giorni seguenti il pianeta viene a trovarsi sempre più basso, confuso tra le luci del crepuscolo, terminando così un periodo di osservabilità serale che durava da molti mesi.
Urano: il pianeta è reduce dall'opposizione al Sole del mese scorso, condizione grazie alla quale è ancora osservabile per quasi tutta la notte. Pertanto è possibile individuarlo agevolmente e seguirlo mentre, nel corso della prima parte della notte, si eleva fino a culminare a Sud.
Nettuno: il pianeta è osservabile solo nel corso della prima parte della notte. Nella prime ore della sera lo si può osservare a Sud-Ovest, ma avvicinandosi alla mezzanotte si trova ormai molto basso sull'orizzonte.
CONGIUNZIONI
Luna - Saturno - Venere : la sera del 2 novembre, poco dopo il tramonto del Sole, Venere, Saturno e la sottilissima falce di Luna crescente tramontano quasi simultaneamente sull'orizzonte a Sud - Ovest.
Luna - Marte : nelle prime ore della notte del 6 novembre la Luna, quasi al Primo Quarto, si trova poco più in alto rispetto a Marte.
Luna - Pleiadi : la notte del 14 novembre un splendente Luna Piena attraverserà parte della costellazione del Toro, avvinandosi all'ammasso stellare delle Pleiadi e alla stella Aldebaran.
Luna - Giove : prima dell'alba del giorno 25 si può osservare la falce di Luna calante sorgere sull'orizzonte orientale accompagnata dal pianeta Giove, nella costellazione della Vergine.
Luna - Saturno - Mercurio : Saturno è ormai praticamente inosservabile, confuso nella luce del crepuscolo serale. La sera del 30 Saturno tramonta poco prima del sottilissimo falcetto lunare, ad appena un giorno dalla Luna Nuova. Vicino alla Luna si può tentare di scorgere Mercurio, nella costellazione del Sagittario.
COSTELLAZIONI
Subito dopo il tramonto sarà possibile scorgere anche Ercole, in basso sull'orizzonte a Nord Ovest. Lungo la fascia zodiacale nelle prime ore della sera possiamo riconoscere il Capricorno e l'Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti. Proseguendo verso Sud, troviamo i Pesci e la minuscola costellazione dell'Ariete. Verso Est vedremo sorgere le costellazioni zodiacali che domineranno il cielo nell'imminente inverno: vedremo così prima il Toro e successivamente i Gemelli. In tarda serata nel cielo orientale si inizieranno a vedere altre costellazioni, prossime protagoniste dei cieli invernali: il Cancro, a sinistra dei Gemelli, e nella seconda parte della notte, il Leone. Inconfondibili, a Sud-Est nelle prime ore della notte, le costellazioni di Orione e del Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio. Sopra i Gemelli e il Toro è facilmente identificabile un'altra costellazione che vedremo ben alta in cielo per i prossimi mesi: si tratta dell'Auriga. In prossimità dello zenit, sulla nostra verticale, godono ancora di visibilità ottimale le costellazioni già descritte nel "cielo di ottobre": il grande quadrilatero di Pegaso, seguito, verso Nord Est, da Andromeda e da Perseo e, più vicine al Polo Nord Celeste, la "W" di Cassiopea e il meno appariscente Cefeo. A Settentrione troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore, con la Stella Polare immobile ad indicarci il Nord; tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.
Cielo di novembre
Ma vediamo più nel dettaglio il cielo di novembre:
SOLE
1 novembre: il sole sorge alle 6.45; tramonta alle 17.06
15 novembre: il sole sorge alle 7.02; tramonta alle 16.51
30 novembre: il sole sorge alle 7.20; tramonta alle 16.42
Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 59 minuti per una località alla latitudine media italiana.
LUNA
07/11/2016: Primo Quarto
14/11/2016: Luna Piena
21/11/2016: Ultimo Quarto
29/11/2016: Luna Nuova
PIANETI
Mercurio: dopo la congiunzione con il Sole Mercurio ritorna osservabile in orario serale sull'orizzonte occidentale.
Venere: il pianeta più luminoso domina con il suo fulgore il cielo occidentale nelle prime ore della sera. A inizio mese tramonta circa 2 ore dopo il Sole, un intervallo di tempo che sale a 3 ore alla fine di novembre.
Marte: il pianeta rosso è ancora osservabile nel cielo ad occidente, ma limitatamente alle prime ore della sera. Marte alla fine del mese tramonta circa 5 ore dopo il Sole e quindi 2 ore dopo Venere.
Giove: mentre Venere è l'oggetto più luminoso del cielo serale, il corpo celeste che illumina il cielo del mattino è Giove. Il pianeta è ben visibile a Sud - Est nelle ore che precedono il sorgere del Sole.
Saturno: nei primi giorni del mese lo si può ancora distinguere sull'orizzonte a Sud - Ovest, sulla destra di Venere. Nei giorni seguenti il pianeta viene a trovarsi sempre più basso, confuso tra le luci del crepuscolo, terminando così un periodo di osservabilità serale che durava da molti mesi.
Urano: il pianeta è reduce dall'opposizione al Sole del mese scorso, condizione grazie alla quale è ancora osservabile per quasi tutta la notte. Pertanto è possibile individuarlo agevolmente e seguirlo mentre, nel corso della prima parte della notte, si eleva fino a culminare a Sud.
Nettuno: il pianeta è osservabile solo nel corso della prima parte della notte. Nella prime ore della sera lo si può osservare a Sud-Ovest, ma avvicinandosi alla mezzanotte si trova ormai molto basso sull'orizzonte.
CONGIUNZIONI
Luna - Saturno - Venere : la sera del 2 novembre, poco dopo il tramonto del Sole, Venere, Saturno e la sottilissima falce di Luna crescente tramontano quasi simultaneamente sull'orizzonte a Sud - Ovest.
Luna - Marte : nelle prime ore della notte del 6 novembre la Luna, quasi al Primo Quarto, si trova poco più in alto rispetto a Marte.
Luna - Pleiadi : la notte del 14 novembre un splendente Luna Piena attraverserà parte della costellazione del Toro, avvinandosi all'ammasso stellare delle Pleiadi e alla stella Aldebaran.
Luna - Giove : prima dell'alba del giorno 25 si può osservare la falce di Luna calante sorgere sull'orizzonte orientale accompagnata dal pianeta Giove, nella costellazione della Vergine.
Luna - Saturno - Mercurio : Saturno è ormai praticamente inosservabile, confuso nella luce del crepuscolo serale. La sera del 30 Saturno tramonta poco prima del sottilissimo falcetto lunare, ad appena un giorno dalla Luna Nuova. Vicino alla Luna si può tentare di scorgere Mercurio, nella costellazione del Sagittario.
COSTELLAZIONI
Subito dopo il tramonto sarà possibile scorgere anche Ercole, in basso sull'orizzonte a Nord Ovest. Lungo la fascia zodiacale nelle prime ore della sera possiamo riconoscere il Capricorno e l'Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti. Proseguendo verso Sud, troviamo i Pesci e la minuscola costellazione dell'Ariete. Verso Est vedremo sorgere le costellazioni zodiacali che domineranno il cielo nell'imminente inverno: vedremo così prima il Toro e successivamente i Gemelli. In tarda serata nel cielo orientale si inizieranno a vedere altre costellazioni, prossime protagoniste dei cieli invernali: il Cancro, a sinistra dei Gemelli, e nella seconda parte della notte, il Leone. Inconfondibili, a Sud-Est nelle prime ore della notte, le costellazioni di Orione e del Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio. Sopra i Gemelli e il Toro è facilmente identificabile un'altra costellazione che vedremo ben alta in cielo per i prossimi mesi: si tratta dell'Auriga. In prossimità dello zenit, sulla nostra verticale, godono ancora di visibilità ottimale le costellazioni già descritte nel "cielo di ottobre": il grande quadrilatero di Pegaso, seguito, verso Nord Est, da Andromeda e da Perseo e, più vicine al Polo Nord Celeste, la "W" di Cassiopea e il meno appariscente Cefeo. A Settentrione troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore, con la Stella Polare immobile ad indicarci il Nord; tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.
IL 14 NOVEMBRE 2016 ARRIVA LA SUPER LUNA: LA PIU' GRANDE DEGLI ULTIMI 68 ANNI
8 NOVEMBRE 2016: Prepariamoci a uno spettacolo unico, di quelli che solo la natura sa offrirci. Appuntamento fissato per lunedì 14 novembre 2016 quando, tempo permettendo, nei nostri cieli potremmo osservare una super Luna, la più grande e luminosa degli ultimi 68 anni. Per vederne un'altra simile dovremmo aspettare altri 18 anni.
La supermoon sarà così grande e luminosa perché quando sarà nella fase di plenilunio in contemporanea si troverà nel perigeo della sua orbita, ovvero ne punto più vicino alla Terra, esattamente a 356.410 km da noi. Ecco così che essa ci sembrerà il 14% più grande e ben il 30% più luminosa rispetto a tutte le altre lune piene. Secondo i tecnici della NASA la Luna diventerà piena circa due ore dopo il suo passaggio nel perigeo, il che renderà quindi una super Luna particolarmente grande e luminosa. La Luna piena del 14 novembre, quindi, non sarà solo la Luna più vicina del 2016, ma anche quella più grande del 21° secolo. La prossima proseguono sarà il 25 novembre 2034.
Il perigeo sarà raggiunto a mezzogiorno circa del 14 novembre e alle 14:00 raggiungerà il culmine della fase di plenilunio. Quindi il momento migliore per osservarla sarà sia la notte di domenica 13 sia lunedì 14 e quella successiva.
La supermoon sarà così grande e luminosa perché quando sarà nella fase di plenilunio in contemporanea si troverà nel perigeo della sua orbita, ovvero ne punto più vicino alla Terra, esattamente a 356.410 km da noi. Ecco così che essa ci sembrerà il 14% più grande e ben il 30% più luminosa rispetto a tutte le altre lune piene. Secondo i tecnici della NASA la Luna diventerà piena circa due ore dopo il suo passaggio nel perigeo, il che renderà quindi una super Luna particolarmente grande e luminosa. La Luna piena del 14 novembre, quindi, non sarà solo la Luna più vicina del 2016, ma anche quella più grande del 21° secolo. La prossima proseguono sarà il 25 novembre 2034.
Il perigeo sarà raggiunto a mezzogiorno circa del 14 novembre e alle 14:00 raggiungerà il culmine della fase di plenilunio. Quindi il momento migliore per osservarla sarà sia la notte di domenica 13 sia lunedì 14 e quella successiva.
IL CIELO DI DICEMBRE 2016: TRA SUPERLUNA E SOLSTIZIO D'INVERNO
30 NOVEMBRE 2016: Il mese di Dicembre è quello con le notti più lunghe dell'anno che culmineranno il 21 Dicembre con il Solstizio d'Inverno (dal latino "solstitium", che significa "Sole immobile", stazionario, per il fatto che la sua apparente caduta in altezza sembra progressivamente arrestarsi). Più precisamente alle ore 11.44 italiane il Sole raggiungerà perpendicolarmente il tropico del Capricorno dando inizio all'Estate australe e all'Inverno boreale.
Ancora una volta, per la terza consecutiva, sarà possibile ammirare la Superluna. Seppur non grande come quella del 14 Novembre, anche il 14 Dicembre il plenilunio cadrà nel momento in cui l'orbita della Luna passa molto vicina alla Terra, per la precisione a una distanza di 358494 Km.
Per quanto riguarda le congiunzioni molte saranno osservabili nella prima settimana di Dicembre, Luna-Mercurio il 1° Dicembre, Luna-Venere il giorno 3 e Luna-Marte il 5 Dicembre. Un'altra protagonista del Cielo del mese sarà la costellazione di Orione che rimarrà sempre ben visibile al centro della volta celeste.
Ancora una volta, per la terza consecutiva, sarà possibile ammirare la Superluna. Seppur non grande come quella del 14 Novembre, anche il 14 Dicembre il plenilunio cadrà nel momento in cui l'orbita della Luna passa molto vicina alla Terra, per la precisione a una distanza di 358494 Km.
Per quanto riguarda le congiunzioni molte saranno osservabili nella prima settimana di Dicembre, Luna-Mercurio il 1° Dicembre, Luna-Venere il giorno 3 e Luna-Marte il 5 Dicembre. Un'altra protagonista del Cielo del mese sarà la costellazione di Orione che rimarrà sempre ben visibile al centro della volta celeste.
DOPPIO APPUNTAMENTO CON IL CIELO STANOTTE: ECLISSI DI LUNA E PASSAGGIO DI UNA COMETA
10 FEBBRAIO 2017: Per gli appassionati di astronomia e non solo, doppio spettacolo celeste questa notte, una eclissi penombrale di Luna e il passaggio della cometa 45P/Honda-Mrkos-Pajdušáková che a dispetto del nome impronunciabile sarà molto affascinante. Per quanto riguarda la Luna, non aspettiamoci nulla di particolarmente entusiasmante, non si tratterà infatti di una eclissi totale ma solo di una eclissi penombrale, il nostro satellite passerà infatti nella penombra della terra oscurandosi solo parzialmente. La Luna entrerà nella zona di penombra alle 23:34 di stasera 10 febbraio per raggiungere il massimo all'01:43 di domani 11 Febbraio, e uscirà dalla penombra alle 03:53.
Non andate a dormire una volta finito lo spettacolo lunare perché dopo un un'ora circa comincerà quello relativo alla cometa 45P/Honda-Mrkos-Pajdušáková. Scoperto nel 1948, il piccolo oggetto celeste ogni 5,3 anni passa vicino alla Terra e domattina presto all'alba di Sabato 11 febbraio passerà alla sua distanza minima, 11,8 milioni di chilometri dal nostro pianeta, circa 30 volte la distanza Terra-Luna.
Servirà un piccolo telescopio o anche un Binocolo per vederla bene ma qualcuno potrebbe riuscire a scorgerla anche a occhio nudo perchè la sua magnitudine sarà proprio al limite (6°). Dove bisognerà guardare?. Verso S/SE tra le 5.00 e le 5.30. Per trovarla avremo come riferimento Saturno e Giove che saranno ben luminosi nel cielo (Giove sarà quello più luminoso). La nostra cometa sarà visibile in alto tra Saturno e Giove all'incirca nella costellazione di Ercole. Questo è l'ottavo passaggio più ravvicinato alla Terra di una cometa dal 1950, ossia da quando la tecnologia e le osservazioni ci hanno permesso di studiare questi oggetti e di misurarne dimensioni e distanze.
Non andate a dormire una volta finito lo spettacolo lunare perché dopo un un'ora circa comincerà quello relativo alla cometa 45P/Honda-Mrkos-Pajdušáková. Scoperto nel 1948, il piccolo oggetto celeste ogni 5,3 anni passa vicino alla Terra e domattina presto all'alba di Sabato 11 febbraio passerà alla sua distanza minima, 11,8 milioni di chilometri dal nostro pianeta, circa 30 volte la distanza Terra-Luna.
Servirà un piccolo telescopio o anche un Binocolo per vederla bene ma qualcuno potrebbe riuscire a scorgerla anche a occhio nudo perchè la sua magnitudine sarà proprio al limite (6°). Dove bisognerà guardare?. Verso S/SE tra le 5.00 e le 5.30. Per trovarla avremo come riferimento Saturno e Giove che saranno ben luminosi nel cielo (Giove sarà quello più luminoso). La nostra cometa sarà visibile in alto tra Saturno e Giove all'incirca nella costellazione di Ercole. Questo è l'ottavo passaggio più ravvicinato alla Terra di una cometa dal 1950, ossia da quando la tecnologia e le osservazioni ci hanno permesso di studiare questi oggetti e di misurarne dimensioni e distanze.
CIELO DI LUGLIO 2017: LUNA, COSTELLAZIONI, PIANETI E CONGIUNZIONI
2 LUGLIO 2017: Oltrepassato il Solstizio d'Estate la giornata iniziano ad accorciarsi seppur lentamente perdendo nel corso di luglio circa 43 minuti di luce. Il 3 luglio la terra si troverà, inoltre, all'afelio, ovvero il punto di massima distanza dal Sole, ovvero a una distanza di ben 152 092 476 chilometri. Ma vediamo come sarà dal punto di vista astronomico il mese di luglio grazie aidati forniti dall'Unione Astrofili Italiani:
SOLE:
Il giorno 20 passerà dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro.
1 luglio: il sole sorge alle 5.40; tramonta alle 20.51
15 luglio: il sole sorge alle 5.50; tramonta alle 20.46
31 luglio: il sole sorge alle 6.04; tramonta alle 20.32
LUNA:
01/07/2017: primo quarto
09/07/2017: Luna Piena
16/07/2017: Ultimo quarto
23/07/2017: Luna Nuova
30/07/2017: Primo quarto
PIANETI:
Mercurio: tutto il mese sarà relativamente favorevole all'osservazione del pianeta in orario serale. Pur trovandosi sempre molto basso sull'orizzonte occidentale, per tutto il mese di luglio Mercurio tramonta poco più di un'ora dopo il Sole.
Venere: prosegue il periodo di visibilità ottimale del pianeta al mattino preso, prima del sorgere del Sole. Aumenta l'intervallo di tempo disponibile per osservarlo.
Marte: il pianeta rosso è ormai inosservabile. Sarà necessario attendere alcune settimane per scorgerlo nuovamente in cielo, ma al mattino, tra le luci dell'alba.
Giove: possiamo ancora osservarlo nelle prime ore della notte, dopo il tramonto del Sole e fino a circa mezzanotte, quando si trova già molto basso ad Ovest, prossimo al tramonto.
Saturno: dopo l'opposizione dello scorso mese di giugno, per Saturno prosegue un periodo di ottima visibilità, individuabile senza difficoltà e osservabile per quasi tutta la notte.
Urano: il pianeta anticipa ulteriormente l'orario del proprio sorgere e compare sull'orizzonte orientale nel corso delle ore centrali della notte. Alla comparsa delle prime luci dell'alba lo si può osservare già piuttosto alto in cielo a Sud-Est.
Nettuno: il pianeta è osservabile per quasi tutta la notte. Sorge in tarda serata ed è possibile individuarlo inizialmente a Sud-Est e in seguito a Sud, dove culmina nel corso delle ore che precedono il sorgere del Sole.
CONGIUNZIONI:
Luna - Giove: La Luna al Primo Quarto si accinge a tramontare accompagnata dal pianeta Giove, nella costellazione della Vergine. La sera dello stesso giorno del 1° luglio, si vedrà la Luna sulla sinistra di Giove, dopo il "sorpasso" del pianeta.
Venere - Pleiadi: al mattino molto presto, prima dell'alba del 3 luglio, sull'orizzonte orientale sorgono il pianeta Venere e l'ammasso stellare delle Pleiadi, seguite dalle Iadi con la stella Aldebaran, nella costellazione del Toro.
Luna - Saturno: nella notte tra il 6 e il 7 luglio il luminoso disco della Luna si trova in congiunzione con Saturno. I due astri si incontrano nella costellazione dell'Ofiuco.
Luna - Pleiadi : tra le prime luci dell'alba del 19 luglio si può assistere, sull'orizzonte ad Est, ad una suggestiva concentrazione di astri nella costellazione del Toro, con la falce di Luna calante, l'ammasso stellare delle Pleiadi, la stella Aldebaran ed il pianeta Venere.
Luna - Venere : il giorno successivo, al mattino del 20 luglio, troviamo gli stessi astri descritti nel paragrafo precedente, con la Luna che nel frattempo ha superato la stella Aldebaran, avvicinandosi a Venere; più in alto si riconoscono le Pleiadi.
Luna - Giove : si ripete l'incontro tra gli stessi astri protagonisti della congiunzione del 1° luglio. La sera del 28 troviamo la Luna crescente nella costellazione della Vergine, seguita da Giove e dalla stella Spica.
COSTELLAZIONI:
Non sarà difficile individuare tre stelle particolarmente brillanti. Unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto "Triangolo Estivo". Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila e Cigno. Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione del Cigno, detta anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente riconoscibile. Abbassando lo sguardo sull'orizzonte meridionale, si potranno riconoscere le costellazioni zodiacali. Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai al tramonto, seguito dalla Vergine. A Sud - Est possiamo riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia. Ricordiamo l'Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale, molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose. Allontanandoci dall'eclittica alta nel cielo notiamo la stella che rivaleggia in luminosità con Vega: si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes. Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole. Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. Guardando in direzione Nord, quindi verso la Stella Polare, l'Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.
SOLE:
Il giorno 20 passerà dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro.
1 luglio: il sole sorge alle 5.40; tramonta alle 20.51
15 luglio: il sole sorge alle 5.50; tramonta alle 20.46
31 luglio: il sole sorge alle 6.04; tramonta alle 20.32
LUNA:
01/07/2017: primo quarto
09/07/2017: Luna Piena
16/07/2017: Ultimo quarto
23/07/2017: Luna Nuova
30/07/2017: Primo quarto
PIANETI:
Mercurio: tutto il mese sarà relativamente favorevole all'osservazione del pianeta in orario serale. Pur trovandosi sempre molto basso sull'orizzonte occidentale, per tutto il mese di luglio Mercurio tramonta poco più di un'ora dopo il Sole.
Venere: prosegue il periodo di visibilità ottimale del pianeta al mattino preso, prima del sorgere del Sole. Aumenta l'intervallo di tempo disponibile per osservarlo.
Marte: il pianeta rosso è ormai inosservabile. Sarà necessario attendere alcune settimane per scorgerlo nuovamente in cielo, ma al mattino, tra le luci dell'alba.
Giove: possiamo ancora osservarlo nelle prime ore della notte, dopo il tramonto del Sole e fino a circa mezzanotte, quando si trova già molto basso ad Ovest, prossimo al tramonto.
Saturno: dopo l'opposizione dello scorso mese di giugno, per Saturno prosegue un periodo di ottima visibilità, individuabile senza difficoltà e osservabile per quasi tutta la notte.
Urano: il pianeta anticipa ulteriormente l'orario del proprio sorgere e compare sull'orizzonte orientale nel corso delle ore centrali della notte. Alla comparsa delle prime luci dell'alba lo si può osservare già piuttosto alto in cielo a Sud-Est.
Nettuno: il pianeta è osservabile per quasi tutta la notte. Sorge in tarda serata ed è possibile individuarlo inizialmente a Sud-Est e in seguito a Sud, dove culmina nel corso delle ore che precedono il sorgere del Sole.
CONGIUNZIONI:
Luna - Giove: La Luna al Primo Quarto si accinge a tramontare accompagnata dal pianeta Giove, nella costellazione della Vergine. La sera dello stesso giorno del 1° luglio, si vedrà la Luna sulla sinistra di Giove, dopo il "sorpasso" del pianeta.
Venere - Pleiadi: al mattino molto presto, prima dell'alba del 3 luglio, sull'orizzonte orientale sorgono il pianeta Venere e l'ammasso stellare delle Pleiadi, seguite dalle Iadi con la stella Aldebaran, nella costellazione del Toro.
Luna - Saturno: nella notte tra il 6 e il 7 luglio il luminoso disco della Luna si trova in congiunzione con Saturno. I due astri si incontrano nella costellazione dell'Ofiuco.
Luna - Pleiadi : tra le prime luci dell'alba del 19 luglio si può assistere, sull'orizzonte ad Est, ad una suggestiva concentrazione di astri nella costellazione del Toro, con la falce di Luna calante, l'ammasso stellare delle Pleiadi, la stella Aldebaran ed il pianeta Venere.
Luna - Venere : il giorno successivo, al mattino del 20 luglio, troviamo gli stessi astri descritti nel paragrafo precedente, con la Luna che nel frattempo ha superato la stella Aldebaran, avvicinandosi a Venere; più in alto si riconoscono le Pleiadi.
Luna - Giove : si ripete l'incontro tra gli stessi astri protagonisti della congiunzione del 1° luglio. La sera del 28 troviamo la Luna crescente nella costellazione della Vergine, seguita da Giove e dalla stella Spica.
COSTELLAZIONI:
Non sarà difficile individuare tre stelle particolarmente brillanti. Unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto "Triangolo Estivo". Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila e Cigno. Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione del Cigno, detta anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente riconoscibile. Abbassando lo sguardo sull'orizzonte meridionale, si potranno riconoscere le costellazioni zodiacali. Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai al tramonto, seguito dalla Vergine. A Sud - Est possiamo riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia. Ricordiamo l'Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale, molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose. Allontanandoci dall'eclittica alta nel cielo notiamo la stella che rivaleggia in luminosità con Vega: si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes. Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole. Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. Guardando in direzione Nord, quindi verso la Stella Polare, l'Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.
IL CIELO DI AGOSTO 2017: TANTI APPUNTAMENTI IMPERDIBILI E NON SOLO NOTTURNI. VEDIAMO QUALI
28 LUGLIO 2017: Agosto 2017 tanti appuntamenti con il cielo e non soltanto notturni, quest'anno infatti si verificherà un'importante eclissi totale di sole che attraverserà gli Usa da ovest a est il giorno 21. Erano 38 anni che non accadeva. La totalità sarà visibile da ben 14 stati: Georgia, Idaho, Illinois, Iowa, Kansas, Kentucky, Missouri, Montana, Nebraska, North Carolina, Oregon, South Carolina, Tennessee, Wyoming. Per i fortunati che si troveranno in vacanza negli States la massima durata dell'oscurità, ben 2 minuti e 40 secondi sarà osservabile Tra Missouri e Kentucky. I meno fortunati non mancheranno di assistere all'evento dai numerosi portali che lo trasmetteranno live.
Imperdibile appuntamento con l'eclissi totale di sole che attraverserà gli USA il giorno 21 Agosto 2017
Un po' di dati astronomici sul mese di Agosto 2017:
DI NOTTE:
La luna del mese di Agosto 2017
Il giorno 7 Agosto eclissi parziale di Luna visibile nell'oceano indiano
I PIANETI:
Mercurio: all'inizio del mese si potrebbe tentare una non facile individuazione del pianeta tra le luci del crepuscolo serale, sull'orizzonte occidentale, dove tramonta un'ora dopo il Sole. In seguito Mercurio diventa del tutto inosservabile a causa della vicinanza con il Sole, con cui si trova in congiunzione inferiore il giorno 26 agosto. Dovremo attendere il mese successivo per poterlo osservare al mattino presto.
Venere: nei primi giorni di agosto il pianeta più luminoso raggiunge l'apice del suo miglior periodo di visibilità mattutina per l'anno in corso. Il 5 agosto sorge ben 3 ore prima del Sole. Tra le luci dell'alba il suo fulgore risplenderà sull'orizzonte ad Est. Venere attraversa per intero la costellazione dei Gemelli; dal 25 agosto lo possiamo osservare nel Cancro.
Marte: dopo la congiunzione con il Sole verificatasi quasi alla fine del mese scorso, il pianeta rosso è ancora molto vicino al Sole e pere tutto il mese rimane praticamente inosservabile. A fine agosto ricompare al mattino poco prima del sorgere del Sole, ma sarà molto difficile individuarlo, estremamente bassso sull'orizzonte orientale, tra le luci dell'alba. Marte completa il suo percorso attraverso la costellazione del Cancro e dal 17 agosto si trova nel Leone.
Giove: è ancora possibile osservarlo sull'orizzonte occidentale dopo il tramonto del Sole, ma per un periodo di tempo sempre più limitato. A fine mese tramonta ormai prima delle ore 22:00. Nel corso del mese Giove percorre un tratto della costellazione della Vergine avvicinandosi lentamente alla stella Spica.
Saturno: al calare dell'oscurità lo si individua facilmente al culmine in direzione Sud. Possiamo quindi osservare agevolmente il pianeta nel corso della prima parte della notte, fino a che non si abbassa sull'orizzonte occidentale, dove lo vedremo tramontare con orario via via sempre più anticipato (poco dopo la mezzanotte a fine mese). Saturno si muove con moto retrogrado fino al giorno 25, quando riprende il moto diretto, sempre all'interno della costellazione dell'Ofiuco.
CONGIUNZIONI:
Luna - Saturno: la sera del 3 agosto la Luna e Saturno culminano quasi insieme a Sud. La Luna, entrata nella costellazione del Sagittario, ha già sorpassato Saturno, situato ancora nell'Ofiuco.
Luna - Pleiadi: nella seconda parte della notte tra il 14 ed il 15 agosto la Luna all'Ultimo Quarto sorge nella costellazione del Toro accompagnata dell'ammasso stellare delle Pleiadi.
Luna - Venere : nelle prime ore del mattino del 19 agosto, prima del sorgere del Sole, possiamo osservare la congiunzione tra la sottilissima falce di Luna calante e il pianeta Venere. I due astri si incontrano nella costellazione dei Gemelli.
Luna - Marte : dopo la congiunzione con il Sole, Marte ricompare nei cieli del mattino. E' ancora quasi impossibile scorgerlo ad Est nella luce dell'alba, come accade il mattino del 21 agosto, quando è in congiunzione con la Luna a poche ore dalla Luna Nuova. (vedi mappa)
Luna - Giove : un bel terzetto di astri caratterizza la sera del 25 agosto. Sull'orizzonte occidentale vedremo tramontare, nella costellazione della Vergine, la stella Spica, il pianeta Giove e la falce di Luna crescente.
Luna - Saturno : seconda congiunzione del mese tra Saturno e la Luna, nella prima parte della notte del 30 agosto. Il pianete e la Luna, poco oltre il Primo Quarto, si trovano entrambi nella costellazione dell'Ofiuco.
Il mese è propizio anche per l'osservazione dei seguenti oggetti celesti, visibili persino con un piccolo binocolo:
M4, un ammasso globulare nella costellazione dello Scorpione;
M5, un ammasso globulare visibile nella costellazione del Serpente;
la Nebulosa Trifida, una nebulosa diffusa nel Sagittario;
la Nebulosa Laguna, un'altra nebulosa diffusa nel Sagittario;
M29, un ammasso aperto visibile nella costellazione del Cigno;
M39, un altro ammasso aperto nel Cigno;
Cr 399, noto come "Attaccapanni", un ammasso aperto nella Volpettal'Ammasso Doppio h+χ Per, in Perseo;
M101, una galassia spirale nell'Orsa Maggiore;M13, un brillante ammasso globulare nella costellazione di Ercole;
la Nebulosa Nord America, visibile nel Cigno ad est di Deneb, nelle foto a lunga posa o con strumenti di medie dimensioni;
la Nebulosa Elica, la nebulosa planetaria più brillante del cielo, visibile nell'Aquario.
METEORE:
Specie all'inizio del mese diventano più numerose le alfa Capricornidi (max 1/2 agosto) che paiono irradiarsi da un'area diffusa a pochi gradi a nord-est della stella omonima. Quest'anno saranno ben osservabili specie dopo mezzanotte quando la Luna volgerà al tramonto. In genere offrono un'ottima opportunità per le applicazioni video fotografiche, visto che le meteore sono apparentemente lente e per lo più brillanti, con una caratteristica esplosione finale.
Favorevole all'osservazione dopo mezzanotte sarà pure la corrente delle alfa Arietidi (max 3/4 agosto), formata da velocissime meteore, confermate recentemente dai dati video.
Durante tutto agosto un certo numero di meteore sarà osservabile dai numerosi radianti attivi nella regione dell'Aquario (es: varie componenti delle delta e iota Aquaridi). Queste correnti sono credute spesso ingiustamente possedere una bassa densità spaziale, ma in realtà sono generate da corpuscoli minuti, che impattando abbastanza lentamente producono un esiguo effetto luminoso. Purtroppo quest'anno sarà problematico seguire in maniera continuativa l'attività di questi sciami, soprattutto della componente settentrionale dalle delta Aquaridi (max 9 agosto) e delle Aquilidi (max 10/11 agosto), poiché la Lunaprossima al plenilunio (7 agosto) disturberà notevolmente.
Per le Perseidi si prevede un'apparizione non del tutto sfavorevole, dato che il disturbo lunare sarà presente praticamente dalle 01h in poi quando l'astro inizierà a salire sull'orizzonte oltre i 20 gradi. Il maggior numero di meteore dovrebbe essere osservabile a partire dalla serata del 12 agosto, dal tramonto fino alle prime luci dell'alba del 13 allorchè il radiante sarà alto nel cielo oltre i 60 gradi.
Imperdibile appuntamento con l'eclissi totale di sole che attraverserà gli USA il giorno 21 Agosto 2017
Un po' di dati astronomici sul mese di Agosto 2017:
- 1 agosto: il sole sorge alle 6.06; tramonta alle 20.31
- 15 agosto: il sole sorge alle 6.20; tramonta alle 20.12
- 31 agosto: il sole sorge alle 6.36; tramonta alle 19.47
DI NOTTE:
La luna del mese di Agosto 2017
Il giorno 7 Agosto eclissi parziale di Luna visibile nell'oceano indiano
I PIANETI:
Mercurio: all'inizio del mese si potrebbe tentare una non facile individuazione del pianeta tra le luci del crepuscolo serale, sull'orizzonte occidentale, dove tramonta un'ora dopo il Sole. In seguito Mercurio diventa del tutto inosservabile a causa della vicinanza con il Sole, con cui si trova in congiunzione inferiore il giorno 26 agosto. Dovremo attendere il mese successivo per poterlo osservare al mattino presto.
Venere: nei primi giorni di agosto il pianeta più luminoso raggiunge l'apice del suo miglior periodo di visibilità mattutina per l'anno in corso. Il 5 agosto sorge ben 3 ore prima del Sole. Tra le luci dell'alba il suo fulgore risplenderà sull'orizzonte ad Est. Venere attraversa per intero la costellazione dei Gemelli; dal 25 agosto lo possiamo osservare nel Cancro.
Marte: dopo la congiunzione con il Sole verificatasi quasi alla fine del mese scorso, il pianeta rosso è ancora molto vicino al Sole e pere tutto il mese rimane praticamente inosservabile. A fine agosto ricompare al mattino poco prima del sorgere del Sole, ma sarà molto difficile individuarlo, estremamente bassso sull'orizzonte orientale, tra le luci dell'alba. Marte completa il suo percorso attraverso la costellazione del Cancro e dal 17 agosto si trova nel Leone.
Giove: è ancora possibile osservarlo sull'orizzonte occidentale dopo il tramonto del Sole, ma per un periodo di tempo sempre più limitato. A fine mese tramonta ormai prima delle ore 22:00. Nel corso del mese Giove percorre un tratto della costellazione della Vergine avvicinandosi lentamente alla stella Spica.
Saturno: al calare dell'oscurità lo si individua facilmente al culmine in direzione Sud. Possiamo quindi osservare agevolmente il pianeta nel corso della prima parte della notte, fino a che non si abbassa sull'orizzonte occidentale, dove lo vedremo tramontare con orario via via sempre più anticipato (poco dopo la mezzanotte a fine mese). Saturno si muove con moto retrogrado fino al giorno 25, quando riprende il moto diretto, sempre all'interno della costellazione dell'Ofiuco.
CONGIUNZIONI:
Luna - Saturno: la sera del 3 agosto la Luna e Saturno culminano quasi insieme a Sud. La Luna, entrata nella costellazione del Sagittario, ha già sorpassato Saturno, situato ancora nell'Ofiuco.
Luna - Pleiadi: nella seconda parte della notte tra il 14 ed il 15 agosto la Luna all'Ultimo Quarto sorge nella costellazione del Toro accompagnata dell'ammasso stellare delle Pleiadi.
Luna - Venere : nelle prime ore del mattino del 19 agosto, prima del sorgere del Sole, possiamo osservare la congiunzione tra la sottilissima falce di Luna calante e il pianeta Venere. I due astri si incontrano nella costellazione dei Gemelli.
Luna - Marte : dopo la congiunzione con il Sole, Marte ricompare nei cieli del mattino. E' ancora quasi impossibile scorgerlo ad Est nella luce dell'alba, come accade il mattino del 21 agosto, quando è in congiunzione con la Luna a poche ore dalla Luna Nuova. (vedi mappa)
Luna - Giove : un bel terzetto di astri caratterizza la sera del 25 agosto. Sull'orizzonte occidentale vedremo tramontare, nella costellazione della Vergine, la stella Spica, il pianeta Giove e la falce di Luna crescente.
Luna - Saturno : seconda congiunzione del mese tra Saturno e la Luna, nella prima parte della notte del 30 agosto. Il pianete e la Luna, poco oltre il Primo Quarto, si trovano entrambi nella costellazione dell'Ofiuco.
Il mese è propizio anche per l'osservazione dei seguenti oggetti celesti, visibili persino con un piccolo binocolo:
M4, un ammasso globulare nella costellazione dello Scorpione;
M5, un ammasso globulare visibile nella costellazione del Serpente;
la Nebulosa Trifida, una nebulosa diffusa nel Sagittario;
la Nebulosa Laguna, un'altra nebulosa diffusa nel Sagittario;
M29, un ammasso aperto visibile nella costellazione del Cigno;
M39, un altro ammasso aperto nel Cigno;
Cr 399, noto come "Attaccapanni", un ammasso aperto nella Volpettal'Ammasso Doppio h+χ Per, in Perseo;
M101, una galassia spirale nell'Orsa Maggiore;M13, un brillante ammasso globulare nella costellazione di Ercole;
la Nebulosa Nord America, visibile nel Cigno ad est di Deneb, nelle foto a lunga posa o con strumenti di medie dimensioni;
la Nebulosa Elica, la nebulosa planetaria più brillante del cielo, visibile nell'Aquario.
METEORE:
Specie all'inizio del mese diventano più numerose le alfa Capricornidi (max 1/2 agosto) che paiono irradiarsi da un'area diffusa a pochi gradi a nord-est della stella omonima. Quest'anno saranno ben osservabili specie dopo mezzanotte quando la Luna volgerà al tramonto. In genere offrono un'ottima opportunità per le applicazioni video fotografiche, visto che le meteore sono apparentemente lente e per lo più brillanti, con una caratteristica esplosione finale.
Favorevole all'osservazione dopo mezzanotte sarà pure la corrente delle alfa Arietidi (max 3/4 agosto), formata da velocissime meteore, confermate recentemente dai dati video.
Durante tutto agosto un certo numero di meteore sarà osservabile dai numerosi radianti attivi nella regione dell'Aquario (es: varie componenti delle delta e iota Aquaridi). Queste correnti sono credute spesso ingiustamente possedere una bassa densità spaziale, ma in realtà sono generate da corpuscoli minuti, che impattando abbastanza lentamente producono un esiguo effetto luminoso. Purtroppo quest'anno sarà problematico seguire in maniera continuativa l'attività di questi sciami, soprattutto della componente settentrionale dalle delta Aquaridi (max 9 agosto) e delle Aquilidi (max 10/11 agosto), poiché la Lunaprossima al plenilunio (7 agosto) disturberà notevolmente.
Per le Perseidi si prevede un'apparizione non del tutto sfavorevole, dato che il disturbo lunare sarà presente praticamente dalle 01h in poi quando l'astro inizierà a salire sull'orizzonte oltre i 20 gradi. Il maggior numero di meteore dovrebbe essere osservabile a partire dalla serata del 12 agosto, dal tramonto fino alle prime luci dell'alba del 13 allorchè il radiante sarà alto nel cielo oltre i 60 gradi.
STASERA PARZIALE ECLISSI DI LUNA: APPUNTAMENTO DOPO IL TRAMONTO
7 AGOSTO 2017: Stasera appuntamento con l'eclissi parziale di Luna - Sarà visibile anche in Italia appena dopo il tramonto, con l'oscuramento della parte meridionale del disco lunare a causa dell'ombra proiettata sul nostro satellite dalla Terra, che sarà appunto frapposta tra il Sole e la Luna. L'Eclissi sarà parziale ma potrà essere ammirata anche a occhio nudo, guardando verso Est, dove la Luna piena andrà a sorgere in tutta la sua bellezza attorno alle 20:15. Questa circostanza renderà l'eclissi ancora più visibile e fascinosa, in quanto il disco lunare quando è all'orizzonte appare più grande per effetti ottici indotti dall'atmosfera, oltre ad avere un riferimento che ne esalterà le proporzioni quali palazzi, alberi o rilievi ( effetti che si perdono quando la Luna è ormai alta sull'orizzonte ). Dunque la fascia temporale migliore per poterla osservare sarà tra le 20:15 e le 22:51 (guardando verso Est), orario in cui la Luna uscirà completamente dal fascio d'ombra proiettato dalla Terra, riprendendosi tutta la luminosità della nostra Stella e tornando in condizioni di totale pienezza.
Le condizioni meteo dovrebbero essere favorevoli su gran parte d'Italia, fatta eccezione per maggiori annuvolamenti a tratti sui settori appenninici, alpini e soprattutto sull'estremo Nordovest.
Le condizioni meteo dovrebbero essere favorevoli su gran parte d'Italia, fatta eccezione per maggiori annuvolamenti a tratti sui settori appenninici, alpini e soprattutto sull'estremo Nordovest.
ECLISSI DI SOLE: APPUNTAMENTO IL 21 AGOSTO. SARA' TOTALE NEGLI USA
15 AGOSTO 2017: Appuntamento il prossimo 21 agosto con lo spettacolare evento dell'eclissi totale di Sole che interesserà essenzialmente gli USA. Il fascio di ombra totale attraverserà infatti gli Stati Uniti soprattutto centrali coast to coast, con il massimo previsto intorno alle 17:46 ora italiana per una durata totale dell'evento di circa 2 ore e mezza. In misura molto minore si potrà ammirare anche America centrale e Latina più settentrionale. Purtroppo in Europa sarà visibile solo parzialmente e sui settori più occidentali del Vecchio Continente, nulla di fatto per l'Italia che potrà ammirarla solo attraverso le dirette streaming. Per avere informazioni a riguardo consultate il sito della Nasa.
OCCHI AL CIELO: LUNA E VENERE SI BACIANO TRA LE METEORE
18 AGOSTO 2017: Anche questo mese Luna e Venere torneranno a corteggiarsi. Lo faranno alle prime ore del mattino del 19 Agosto, quando i due "amanti" saranno molti vicini tra di loro a formare la congiunzione più luminosa del mese. Un incontro reso ancora più romantico dalla presenza dalle kappa Cignidi, il cui picco è previsto proprio la stessa notte.
Una sottilissima falce di luna crescente, visibile per appena il 10%, si troverà infatti in congiunzione con Venere e sufficientemente poco luminosa da non disturbare le kappa Cignidi, caratterizzate da meteore particolarmente brillanti e visibili nel corso di tutta la notte.
Un doppio appuntamento da non perdere. Dove guardare? Per la congiunzione Luna-Venere si dovrà puntare lo sguardo verso la costellazione dei Gemelli, a Est, mentre le meteore si originano idealmente tra il Cigno e il Dragone, in direzione Nord.
Anche gli orari sono differenti: la congiunzione sarà ben visibile all'incirca alle 4 del 19 agosto, mentre le meteore saranno più probabili a mezzanotte circa.
Una sottilissima falce di luna crescente, visibile per appena il 10%, si troverà infatti in congiunzione con Venere e sufficientemente poco luminosa da non disturbare le kappa Cignidi, caratterizzate da meteore particolarmente brillanti e visibili nel corso di tutta la notte.
Un doppio appuntamento da non perdere. Dove guardare? Per la congiunzione Luna-Venere si dovrà puntare lo sguardo verso la costellazione dei Gemelli, a Est, mentre le meteore si originano idealmente tra il Cigno e il Dragone, in direzione Nord.
Anche gli orari sono differenti: la congiunzione sarà ben visibile all'incirca alle 4 del 19 agosto, mentre le meteore saranno più probabili a mezzanotte circa.
IL 31 GENNAIO VI SARA' L'ECLISSI LUNARE PIU' PARTICOLARE DEGLI ULTIMI 2 SECOLI. DETTAGLI
4 GENNAIO 2018: Sicuramente l'anno scorso qualche fortunato lettore sarà riuscito ad ammirare l'eclissi totale di Sole avvenuta nel mese di agosto ben visibile per esempio negli USA. Anche il 2018 però vuol subito fare sul serio regalandoci un nuovo spettacolo astronomico, questa volta con un'eclissi totale di Luna prevista per il prossimo 31 gennaio e che sarà visibile in molti Paesi del nostro Pianeta.
Questa eclissi riguarderà la seconda Luna piena del mese, che nei Paesi anglosassoni è molto spesso definita come Luna Blu (o "Blue Moon"). Ovviamente nel momento in cui la Luna viene completamente oscurata dall'ombra del nostro Pianeta, proprio come succede durante un'eclissi, essa andrà ad assumere una tonalità rossastra, tanto da essere soprannominata dagli anglosassoni anche come Luna di Sangue (o "Blood Moon").
Il 31 gennaio vi sarà però una particolarità: infatti oltre all'eclissi totale, il nostro Satellite si ritroverà nella posizione più vicina alla Terra (plenilunio) lungo la sua orbita ellittica, apparendo in tal modo decisamente più grande del normale ("Superluna"): pensate che un fenomeno astronomico di questo tipo non si verifica addirittura dall'ormai lontanto 1866!
Questa eclissi totale durerà - nella sua fase di totalità - per circa 80 minuti e la parte inferiore della Luna risulterà decisamente più luminosa di quella superiore, in quanto essa andrà ad attraversare l'ombra della Terra nella sua parte inferiore.
Ma da dove sarà visibile l'eclissi? - I Paesi più fortunati questa volta saranno quelli dell'Asia centro-orientale (qui addirittura sarà osservabile già verso il sorgere della Luna), in Nuova Zelanda, in Australia e in Indonesia. Anche sul Canada occidentale, in Alaska e in Hawaii si potrà osservare questo spettacolare fenomeno per tutta la sua durata, mentre nell'America centro-settentrionale esso sarà visibile fino al tramonto del Satellite.
Brutte notizie invece per l'Italia e per gran parte dei Paesi europei, dove il fenomeno non sarà visibile poiché nell'orario in cui esso è previsto non sarà ancora notte.
Quando sarà possibile ammirare nuovamente un fenomeno di questo tipo sul nostro Pianeta? - Dopo quella del 31 gennaio, la prossima Superluna che si ritroverà a passare sull'ombra proiettata dalla Terra sarà il 31 dicembre 2028 e poi il 31 gennaio 2037, ed anche in questi casi si tratterà di eclissi totale. Bisognerà quindi pazientare ancora diversi anni, ma senz'altro il prossimo 31 gennaio giungeranno fantastiche foto che testimonieranno questo splendido fenomeno astronomico.
Questa eclissi riguarderà la seconda Luna piena del mese, che nei Paesi anglosassoni è molto spesso definita come Luna Blu (o "Blue Moon"). Ovviamente nel momento in cui la Luna viene completamente oscurata dall'ombra del nostro Pianeta, proprio come succede durante un'eclissi, essa andrà ad assumere una tonalità rossastra, tanto da essere soprannominata dagli anglosassoni anche come Luna di Sangue (o "Blood Moon").
Il 31 gennaio vi sarà però una particolarità: infatti oltre all'eclissi totale, il nostro Satellite si ritroverà nella posizione più vicina alla Terra (plenilunio) lungo la sua orbita ellittica, apparendo in tal modo decisamente più grande del normale ("Superluna"): pensate che un fenomeno astronomico di questo tipo non si verifica addirittura dall'ormai lontanto 1866!
Questa eclissi totale durerà - nella sua fase di totalità - per circa 80 minuti e la parte inferiore della Luna risulterà decisamente più luminosa di quella superiore, in quanto essa andrà ad attraversare l'ombra della Terra nella sua parte inferiore.
Ma da dove sarà visibile l'eclissi? - I Paesi più fortunati questa volta saranno quelli dell'Asia centro-orientale (qui addirittura sarà osservabile già verso il sorgere della Luna), in Nuova Zelanda, in Australia e in Indonesia. Anche sul Canada occidentale, in Alaska e in Hawaii si potrà osservare questo spettacolare fenomeno per tutta la sua durata, mentre nell'America centro-settentrionale esso sarà visibile fino al tramonto del Satellite.
Brutte notizie invece per l'Italia e per gran parte dei Paesi europei, dove il fenomeno non sarà visibile poiché nell'orario in cui esso è previsto non sarà ancora notte.
Quando sarà possibile ammirare nuovamente un fenomeno di questo tipo sul nostro Pianeta? - Dopo quella del 31 gennaio, la prossima Superluna che si ritroverà a passare sull'ombra proiettata dalla Terra sarà il 31 dicembre 2028 e poi il 31 gennaio 2037, ed anche in questi casi si tratterà di eclissi totale. Bisognerà quindi pazientare ancora diversi anni, ma senz'altro il prossimo 31 gennaio giungeranno fantastiche foto che testimonieranno questo splendido fenomeno astronomico.
27 LUGLIO 2018: ECLISSI DI LUNA PIU' LUNGA DEL SECOLO. CI SARA' ANCHE MARTE
25 LUGLIO 2018: Saranno sicuramente la coppia più bella del cielo, entrambi vestiti di rosso, vicini, vicini come raramente si potrebbe verificare. Non stiamo parlando di due amanti, tirati a "lucido" per un evento di gala ma bensì della Luna e di Marte. Il grande spettacolo è previsto nella serata del 27 luglio quando si verificherà l'eclissi di Luna più lunga del secolo: ben 103 minuti. Anche Marte, non si perderà il grande spettacolo, tant'è che si troverà molto vicina alla minima distanza dal nostro satellite ( 31 luglio sarà a solo 57.590.630 chilometri), in quella che viene definita la grande opposizione. Sarà infatti nella posizione opposta al Sole rispetto alla Terra e apparirà più luminosa che mai nel suo consueto abito rossastro, mentre la Luna si tingerà anch'essa di uno splendido coloro rossastro, quasi a copiare la sua "amica".
L'animazione realizzata con il software Stellarium mostra in modo accelerato il percorso della Luna tra le ore 21 italiane del 27 luglio e l'1:30 del mattino del 28 luglio, dalla latitudine di Roma. A destra, il dettaglio del disco lunare che mostra come varia la sua illuminazione durante lo stesso intervallo di tempo. Crediti: Marco Galliani - Media INAF - Stellarium.
Dove si vedrà lo spettacolo? Per assistere allo spettacolo non servirà altro che un cielo sgombro da nubi. Si vedrà da Nord a Sud, dalla Valle d'Aosta sino alla Sicilia. Sono talmente luminosi da poter essere visti anche tra le luci delle città. Sorgeranno a Est, subito dopo il tramonto.
Dove sarà visibili l'eclissi più lunga del secoloA che ora inizierà? La prima fase dell'eclissi, quella di penombra, inizierà infatti prima che la Luna sorga, pochi minuti prima delle 21. Il 27 sera la Terra si troverà tra il Sole e la Luna e proietterà sul satellite un cono d'ombra. Man mano che scenderà l'oscurità sarà sempre più apprezzabile l'ombra che avanza sul disco lunare con le località di mare, dove l'est è libero, favorite. La fase di totalità si raggiungerà tra le 21:30 e le 23:13, mentre il massimo dell'eclissi è previsto alle 22:22. Lo spettacolo si concluderà all'1:30 della notte del 28 luglio. In aggiunta si tratterà anche di un'eclissi di miniluna, visto che il nostro satellite sarà, infatti, alla massima distanza dalla Terra, oltre 406.000 chilometri.
Gli orari delle varie fasi dell'evento sono comunque i seguenti e stavolta li ho espressi per comodità in ora locale (quella dei nostri orologi, comprendente anche l'ora legale)
Perché abito rosso anche per la Luna? Il colore rossastro è dovuto al fatto che solo una piccola frazione della luce solare, appunto quella rossa, è filtrata dall'atmosfera e proiettata sulla Luna.A tutti verrebbe da pensare che la Luna scompaia dentro l'ombra della Terra assumendo una colorazione nerastra. Ma in realtà non è così. Se ci immaginiamo di essere degli spettatori sulla superficie lunare vedremmo il Sole tramontare dietro alla Terra. Essendo il Sole molto basso sull'orizzonte, in analogia a quando tramonta sulla Terra, emetterà raggi che attraverseranno una grossa porzione di atmosfera. Durante il suo passaggio solo quelli prossimi alla tonalità del rosso passeranno giungendo quindi sulla superficie della Luna.
La Luna apparirà rosso scuro. Questo perché l'atmosfera della Terra devia la luce solare radente, e la parte rossa viene deviata più della parte blu.
Perché è uno spettacolo da non perdere? Nonostante le eclissi lunari sono un fenomeno piuttosto frequente, se ne registrano in media tre ogni due anni, quella di venerdì sarà la più lunga di tutto il Ventunesimo secolo. Inoltre sarà ben visibile in tutta Italia, un evento che non si verificava da molto tempo.
Perché durerà così tanto? La sua elevata durata sarà frutto di diversi fattori: ricordiamo che l'eclissi di Luna avviene quando l'ombra della Terra viene proiettata sul nostro satellite in fase di plenilunio, nel momento in cui Luna, Terra e Sole si trovano allineati. In questo caso l'orbita lunare incrocerà proprio la parte centrale del cono d'ombra prodotto dalla Terra e in più sarà alla massima distanza dalla nostra Terra ( apogeo lunare ). La Luna infatti apparirà più piccola ( al contrario di quando si ha la cosiddetta Super Luna, ovvero il satellite si trova alla minima distanza con la Terra ). Non solo, ma in quel periodo la Terra sarà alla massima distanza della sua orbita dal Sole (afelio ) e questo contribuirà a rendere ancora più grande il cono d'ombra prodotto dal nostro pianeta.
Il tempo meteorologico sarà dalla nostra parte? Fortunatamente si visto che il bel tempo dovrebbe accomunare un po' tutte le regioni dello Stivale. Tuttavia, specie nella prima parte dell'evento, qualche annuvolamento potrebbe presente lungo la dorsale appenninica, Prealpi e regioni di Nordest.
L'animazione realizzata con il software Stellarium mostra in modo accelerato il percorso della Luna tra le ore 21 italiane del 27 luglio e l'1:30 del mattino del 28 luglio, dalla latitudine di Roma. A destra, il dettaglio del disco lunare che mostra come varia la sua illuminazione durante lo stesso intervallo di tempo. Crediti: Marco Galliani - Media INAF - Stellarium.
Dove si vedrà lo spettacolo? Per assistere allo spettacolo non servirà altro che un cielo sgombro da nubi. Si vedrà da Nord a Sud, dalla Valle d'Aosta sino alla Sicilia. Sono talmente luminosi da poter essere visti anche tra le luci delle città. Sorgeranno a Est, subito dopo il tramonto.
Dove sarà visibili l'eclissi più lunga del secoloA che ora inizierà? La prima fase dell'eclissi, quella di penombra, inizierà infatti prima che la Luna sorga, pochi minuti prima delle 21. Il 27 sera la Terra si troverà tra il Sole e la Luna e proietterà sul satellite un cono d'ombra. Man mano che scenderà l'oscurità sarà sempre più apprezzabile l'ombra che avanza sul disco lunare con le località di mare, dove l'est è libero, favorite. La fase di totalità si raggiungerà tra le 21:30 e le 23:13, mentre il massimo dell'eclissi è previsto alle 22:22. Lo spettacolo si concluderà all'1:30 della notte del 28 luglio. In aggiunta si tratterà anche di un'eclissi di miniluna, visto che il nostro satellite sarà, infatti, alla massima distanza dalla Terra, oltre 406.000 chilometri.
Gli orari delle varie fasi dell'evento sono comunque i seguenti e stavolta li ho espressi per comodità in ora locale (quella dei nostri orologi, comprendente anche l'ora legale)
- P1 = 19h 14m : primo contatto penombra
- U1 = 20h 25m : primo contatto ombra
- U2 = 21h 31m : inizio fase totale
- G = 22h 22m : fase massima dell'eclissi
- U3 = 23h 14m : fine fase totale
- U4 = 00h 20m : ultimo contatto ombra
- P4 = 01h 31m : ultimo contatto penombra
Perché abito rosso anche per la Luna? Il colore rossastro è dovuto al fatto che solo una piccola frazione della luce solare, appunto quella rossa, è filtrata dall'atmosfera e proiettata sulla Luna.A tutti verrebbe da pensare che la Luna scompaia dentro l'ombra della Terra assumendo una colorazione nerastra. Ma in realtà non è così. Se ci immaginiamo di essere degli spettatori sulla superficie lunare vedremmo il Sole tramontare dietro alla Terra. Essendo il Sole molto basso sull'orizzonte, in analogia a quando tramonta sulla Terra, emetterà raggi che attraverseranno una grossa porzione di atmosfera. Durante il suo passaggio solo quelli prossimi alla tonalità del rosso passeranno giungendo quindi sulla superficie della Luna.
La Luna apparirà rosso scuro. Questo perché l'atmosfera della Terra devia la luce solare radente, e la parte rossa viene deviata più della parte blu.
Perché è uno spettacolo da non perdere? Nonostante le eclissi lunari sono un fenomeno piuttosto frequente, se ne registrano in media tre ogni due anni, quella di venerdì sarà la più lunga di tutto il Ventunesimo secolo. Inoltre sarà ben visibile in tutta Italia, un evento che non si verificava da molto tempo.
Perché durerà così tanto? La sua elevata durata sarà frutto di diversi fattori: ricordiamo che l'eclissi di Luna avviene quando l'ombra della Terra viene proiettata sul nostro satellite in fase di plenilunio, nel momento in cui Luna, Terra e Sole si trovano allineati. In questo caso l'orbita lunare incrocerà proprio la parte centrale del cono d'ombra prodotto dalla Terra e in più sarà alla massima distanza dalla nostra Terra ( apogeo lunare ). La Luna infatti apparirà più piccola ( al contrario di quando si ha la cosiddetta Super Luna, ovvero il satellite si trova alla minima distanza con la Terra ). Non solo, ma in quel periodo la Terra sarà alla massima distanza della sua orbita dal Sole (afelio ) e questo contribuirà a rendere ancora più grande il cono d'ombra prodotto dal nostro pianeta.
Il tempo meteorologico sarà dalla nostra parte? Fortunatamente si visto che il bel tempo dovrebbe accomunare un po' tutte le regioni dello Stivale. Tuttavia, specie nella prima parte dell'evento, qualche annuvolamento potrebbe presente lungo la dorsale appenninica, Prealpi e regioni di Nordest.